Scautismo_luglio_2011

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Rivista mensile Anno LI n. 4 - luglio 2011 Poste Italiane Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in Legge 27-02-2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Verona

corpo nazionale giovani esploratori ed esploratrici italiani

CHE IL FUTURO ABBIA INIZIO

Un anno fa li avevamo fotografati sulla soglia della loro sede, una tenda. Sono sempre loro: gli esploratori de L’Aquila, che finalmente oggi una sede ce l’hanno. E ce la raccontano.


sommario L’Aquila, giugno 2011

Branca Elle

Finalmente è festa!................................. Siamo tornati a ridere e a volare............. I lavori per la nuova sede........................

Waingunga Jones................................ Baloodoteca........................................ Ululati alati.......................................... L’occhio di Chil..................................... Petali di Fiore Rosso............................

3 4 6 Che cosa ci porta qui?.............................8

30 32 34 35 36

L’Aquila, giugno 2011

Dalle sezioni

10 12 14 16 Merano: scout in due lingue................18 Impeesa, l’avventura di Bp.................. Un racconto da Ancona....................... Blog e giornale a Riposto..................... Trieste e l’unità d’Italia.........................

L’orlo del mondo Passione Mediterraneo...................... Legami senza confini........................... Caro diario del Centenario..................

Branca E Trieste: Alta Pattuglia in azione.......... L’angolo della tecnica.......................... Mi sento fluorescente......................... Semplicemente Svezia........................

Branca R

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Capi Compagnia al Jamboree.............

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ORGANO UFFICIALE DEL C.N.G.E.I. ANNO LI - N. 3 - LUGLIO 2011 Rivista mensile a carattere tecnicoprofessionale Registraz. n. 7755 del 16/11/60, Tribunale di Roma. Direttore responsabile: Carla De Girolamo (carla.degirolamo@cngei.it) Coordinatore: Enrico Corradini Progetto grafico Patrizia Di Cataldo, Patrizia Andronico, Cristiano Andreani Impaginazione e Grafica: Marianna Minervini, Andrea Pierazzini, Davide Lebovitz, Patrizia Di Cataldo

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n. 46) art. 1, 27-02-2004 (conv. in Legge D.L. 353/2003 in Abb. Post. Italiane Sped. 2011 Poste

ente morale D.L. n. 1881 del 21-12-1916 SOTTO L’ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

3 - aprile Anno LI n.

CORPO NAZIONALE GIOVANI ESPLORATORI ED ESPLORATRICI ITALIANI

BIA INIZIO CHE IL FUTURO AB

pre I campetti finiti, Jamboree sono ori ora gli Esplorat la grande per sono pronti avventura.

Rivista mensile

Rivista di divulgazione del metodo scout riservata agli iscritti al

comma 2, DCB

Verona

onal e corp o nazi

38 40 42 44

In redazione: Diego Maniacco Camilla Maggiore (Branca L) Fabio Olmastroni (Branca E) Ernesto Liconti (Branca R) Ilaria Esposito (Internazionale) Beniamino Cislaghi (Formazione) e-mail: scautismo.giovani@cngei.it Foto di copertina: Patrizia Di Cataldo Resp. DB: Alberto Scolari Questo periodico è associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana ITISSN0036-5696 Manoscritti, disegni e fotografie, anche se pubblicati, non vengono restituiti. È permessa la riproduzione purché venga citata la fonte.

FINALMENTE è festa!

L

a vedete? è la nuova sede della sezione dell’Aquila. Non più una tenda blu, di quelle ministeriali, ma una vera bellissima casa scout. E loro? I nostri amici della redazione di “Scautismo”che di nuovo si cimentano come giornalisti, ma stavolta raccontano un sogno che diventa realtà...

Non sei socio del Cngei ma vuoi ricevere ugualmente “Scautismo” o desideri che un tuo amico o amica lo riceva? Il contributo per la spedizione a domicilio è di 6 euro (6 numeri). Per sapere come fare scrivi a: scautismo.giovani@cngei.it

Stampata su carta ecologica “cyclus” Dalum Rivista di divulgazione del metodo scout riservata agli iscritti al CORPO NAZIONALE GIOVANI ESPLORATORI ED ESPLORATRICI ITALIANI Ente Morale D.L. n. 1881 del 21-12-1916 sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Sede Centrale: Viale di Val Fiorita, 88 00144 Roma tel. 0683769040 fax. 0683769051 http://www.cngei.it e-mail: sc@cngei.it Stampa: Arti Grafiche Biemmeci s.n.c. S. Martino Buon Albergo (Verona) Spedizione in A.P. - art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Verona Chiuso in redazione il 11-07-2011

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Oggi siamo tornati a ridere, siamo tornati a volare.

O

ggi siamo tornati a ridere, siamo tornati a volare. C’è scritto così sul bellissimo blog della sezione cngei de L’Aquila (http://cngeilaquila. blogspot.com). E si parla della giornata di sabato 18 giugno quando, in un clima di grande allegria, si è conclusa la settimana di festeggiamenti dedicata all’inaugurazione della nuova sede. Un sogno inseguito da due anni e realizzato grazie alla collaborazione di tutti i fratelli dell’Associazione e molti altri amici ma soprattutto grazie all’impegno e alla tenacia di dirigenti e capi aquilani. Che mai una volta si sono persi d’animo. Il risultato è quello che vedete in queste

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pagine, culminato in una festa di cibo (1.300 arrosticini!), emozioni e danze. Gli articoli sono stati scritti dagli esploratori e da alcuni Lupetti , per cercare di raccontare il clima della settimana di festeggiamenti ma anche l’entusiasmo che adesso anima tutti.

7 GIORNI insieme La settimana è stata molto intensa, piena di attività. Ci siamo divertiti e quello era l’obiettivo. Siamo stati con gli altri, i nostri fratelli. La settimana, per noi lupetti, è iniziata sabato 11 giugno in tana, fino al giorno dopo, domenica, che siamo andati tutti insieme a giocare in piazza Duomo. Il giorno seguente, lunedì, c’è stata la gara di cucina alla trappeur con gli esploratori e i lupetti dell’ultimo anno. Si è proseguito il martedì con il corso di giocoleria organizzato dalla Compagnia. Il mercoledì è stata la volta del concorso fotografico a tema, a cui non c’è stata molta affluenza. Ma giovedì c’è stata la consegna della donazione dell’associazione di Liegi Sol.Italia, e subito dopo una dimostrazione di tecniche di pronto soccorso da parte della Croce Rossa. Venerdì è arrivato il Ludobus, il circo ambulante dei clown-scout di Bari. E sabato, finalmente, abbiamo inaugurato la nuova sede. Ci sono state premiazioni con tantissimi scout da molte città d’Italia che sono venuti a trovarci e festeggiare con noti, eravamo centinaia! E in queste pagine potete leggere anche le loro testimonianze Irene Battistone Edoardo Scarsella Francesco Iavernaro

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i lavori I

ntervista a Gianfranco Di Gregorio, presidente della sezione de L’Aquila, e Fabio Andreassi, Consigliere e responsabile dei lavori della nuova sede. Quanto tempo è durata la costruzione dell’edificio? È durata esattamente un anno e 4 giorni, a partire dal 13 giugno 2010. Due mesi dopo, ad agosto, abbiamo realizzato gli impanti per la fognatura, e quest’anno abbiamo finito. Quanto è stato faticoso costruirla? Abbiamo fatto una gran fatica, ha richiesto molte ore di lavoro, e la cosa più complicata è stata spostare tutti i materiali da una stanza all’altra, man mano che costruivamo.

Sarà sicuramente una costruzione soggetta a usura, richiederà una buona e costante manutenzione, poi gli interni sono tutti di legno quindi dovremo fare attenzione al fuoco. E insine…sono tre piani, ci tocca salire e scendere le scale! In compenso però il costo di realizzazione è stato molto basso, grazie anche a tutte le ore di lavoro dei nostri volontari, e la flessibilità della struttura ci ha permesso di costruirla proprio come ci servica e come piaceva a noi. Sofia Di Gregorio Iacopo Pattistone Tommaso Verlinghieri

PRIMA E DOPO COM’ERA • La sede era in città. • Era più piccola, la pulivamo in poco tempo • La nostra vecchia sede era stretta e fredda, ma ci eravamo adattati con spirito scout • La sede era poco sicura, una volta ci trovammo un barbone che dormiva! • La tenda che è stata la nostra sede provvisoria per quasi due anni era cupa e grigia • Il bagno era “la prima fratta a destra”. (Fratta = cespuglio) • Non avevamo spazio per pernottare in sede • Durante le riunioni si beveva coccola e aranciata e si mangiavano meringhe

COM’È • Adesso la sede è più lontana • Per la sua grandezza impieghiamo più tempo (e più fatica) a pulirla • Adesso la sede è calda e accogliente • Adesso la porta si può chiudere a chiave, rendendola più sicura • Ora è colorata e allegra • Ora abbiamo un bagno igienico! • Ora ci entrerebbero a dormire tutte le unità • Adesso si beve il tè e si mangia la crostata Riccardo Morini Giampaolo Marraffa Aliosha Antonelli

Ci sono stati momenti di scoraggiamento, in cui avete perso le speranze di arrivare alla fine? Solo qualche volta, soprattutto d’inverno, per le intemperie che rallentavano i lavori. Ma non abbiamno mai perso la speranza! Le tecniche usate per la costruzione sono antisismiche? Assolutamente sì! Quali sono i vantaggi e gli svantaggi della nuova sede? 6

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e oggi cosa ci porta qui? «Perché è un’occasione unica» Paola Tibaldo, L’Aquila 1

voi la gioia della «Per condividere con istian Lisco, Bari 1 vostra nuova sede» Cr

ne»

noscere nuove perso «È un’occasione per co Antonella Arciuli, Bari

«Sono qui oggi per l’in augurazione della nostr a nuova sede, un momento im portante per la nostra sezione» Riccardo Tubaldo, L’Aqu ila 1

o a venire qui, sociazione mi ha spint as ta es qu r pe se es famiglia» «L’inter parte di questa grande no fan li fig ei mi i é rch anche pe Angela Torelli, L’Aquila

«Perché ci sono i miei figli, e basta questa a spingermi a partecipare » Anna Turbini, L’Aquila

a giusto ascita della sede, ed er «Ho vissuto tutta la rin Catania 1 a, ris Pa ne» Maria Luisa venire all’inaugurazio sità

r la curio ha spinto a venire, e pe «Perché la mamma mi » Asia Leon, Catania 1 di vedere la sede finita

«Ho seguito sin dall’inizio gli scout de L’Aquila, sin dal 12 aprile 2009, si è instaurato un legame profondo, non potevo mancare» Mauro Re, Milano

«Sono qui per inaugurare la sede insieme con mia figlia Chiara» Alfredo Grimaldi, L’Aquila

«Ho accompagnato mio figlio e sono qui per partecipare a questo grande evento» Paola Profeta, Teramo

dovevamo partecipare, «Perché Akela ha detto che tutti continuare anche perché adoro fare la scout e voglio aldi, L’Aquila 1 quando sarò grande» Chiara Grim

«Sono qui per condivi dere questa gioia con voi. Ho portato i miei lupetti per vivere l’esp erienza tutti insieme» Stefania D’Emidio, Baloo San Benedetto del Tronto 1 «Sono qui per ritrovare gli amici conosciuti due anni fa durante il servizio alla tendopoli» Ivano Bosisio, Valmadrera

remoto, e gli aquilani dopo il ter «Sono venuta ad aiutar lty, gli amici» Miriam McNu oggi sono qui a ritrovare scout del Brasile

«L’importanza di una sede a L’Aquila è il suo valore sociale» Antonella Vittore, Bari

«Per rivedere i lupett i e tutti gli amici. Partecipare all’inaugu razione dopo aver dato una mano» Alice Marziali, Baloo, Roma 6

di Camilla Salve Alessia Scarsella Arianna Giuliante Piero Marraffa Nicolò Quaresima

«Ero qui due anni fa e oggi non potevo mancare» Tiziana Leotta, Valmadrera

«Perché questa sede ha un valore importante e simbolic o per L’Aquila» Daniele Tinti, Roma

«Perché siamo i festeggiati, ed è scortese mancare alla propria festa» Mariachiara Di Carlo, L’Aquila 1

esto grande evento» «Per partecipare a qu ri 1 Maria Teresa Amati, Ba

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BADEN POWELL, B

? Cosa significa “Impeesa”n dorme e no Ma è facile: “L’animale chnotte”. Era il mai, ma si aggira nella chiamavano zulù soprannome con cui gli ando? Baden Powell. Qu ro! Per saperlo leggete il lib 10

aden Powell più di un secolo fa ha fondato gli scout, e questo lo sanno più o meno tutti. Ma cosa conoscete della vera storia di BP prima che decidesse di abbandonare la carriera militare per dedicarsi solo allo scautismo, e cioè il più grande movimento giovanile pacifista al mondo? Forse immaginate che anche il nostro omino anziano con i baffi, che ci sorride da innumerevoli disegni e fotografie, è stato un tempo un giovane forte e vigoroso. Ma lo sapevate, per esempio, che ha fatto anche l’agente segreto? Che è stato lui ad aprire la strada nella giungla africana per sconfiggere gli Ashanti, una popolazione che faceva sacrifici umani? Lo sapevate che da ragazzo BP non si chiamava ancora BadenPowell, ma solo Robert Smyth Powell, e che aveva un sacco di fratelli e sorelle? Il nostro BP a scuola andava maluccio, ma sapeva sbrogliarsela in ogni situazione con l’inventiva e sempre con il sorriso sulle labbra. E quando quasi per caso fece il concorso per entrare nell’esercito come ufficiale, risultò così bravo che i vertici militari gli abbuonarono gli anni di addestramento e lo mandarono direttamente in India come sottotenente. BP era bravissimo a disegnare, e sapeva dipingere un quadro contemporaneamente con le due mani. Nessuno recitava come lui e sapeva travestirsi in pochi minuti in modo tale che nessuno poteva

CHE AVVENTURA! riconoscerlo. È stato lui ad inventare la polizia sudafricana, e ad insegnare all’esercito inglese come si fanno le ricognizioni e come si leggono le tracce. E sapete come ha fatto a conoscere Olave, la ragazza che poi sarebbe diventata sua moglie? BP ha avuto una vita tanto avventurosa da sembrare incredibile, ha visitato più volte praticamente tutti i paesi del mondo. Il Cngei per ricordare degnamento il fondatore dello scautismo ha deciso di fare una cosa speciale: un libro a fumetti su BP. Il volume, che si intitola Impeesa, è stato stampato in italiano, inglese, francese e spagnolo. La sceneggiatura, e cioè la storia, è di Paolo Fizzarotti, addetto stampa del Cngei. I disegni sono invece di Ivo Milazzo, uno dei più grandi maestri mondiali del fumetto: è lui, tanto per fare un esempio, l’inventore di Ken Parker, uno dei personaggi western più amati in Italia. I soci del Cngei possono comprare il libro “Impeesa” in lingua italiana sul sito di e-commerce della nostra associazione, all’indirizzo: http://eshop.cngei.it/. Chi vuole invece acquistarne delle copie in inglese, in spagnolo o in francese, magari per regalarle agli amici conosciuti al Jamboree, può invece andare sul sito: www.impeesa.info .

zzo, uno dei I disegni sono di Ivo Mila ali del fumetto: più grandi maestri mondiun esempio, è lui, tanto per fare , uno dei l’inventore di Ken Parkerati in Italia. am personaggi western più 11


dalle sezioni

dalle sezioni

Molto tempo fa,

quando l’uomo era all’inizio del proprio viaggio e disponeva solo di se stesso, ebbe in dono un regalo: il fuoco.

Ancona

Il fuoco per la verità c’era già, solo che aveva altri nomi che non sapevano di essere anche un po’ fuoco: le foglie secche e il fulmine che un giorno per caso ma anche per un calcolo delle probabilità, si incontrarono e scoprirono di essere anche altro mettendosi assieme. Così al popolo degli uomini fu permesso riscaldarsi nelle lunghe notti fredde, cucinare i cibi che mangiava, illuminare i propri giacigli, le caverne che abitava, indurire le punte delle lance con cui cacciava ed il cuoio con il quale costruiva scudi per proteggersi. Nacquero allora “i custodi del fuoco”. Questi erano scelti tra i più affidabili del popolo, per garantire che la fiamma non si spegnesse mai, che il popolo potesse per sempre godere dei benefici della cosa comune, utile a tutti. Accadde poi, è sicuro questo, che non sempre la fiamma potesse rimanere accesa: un’alluvione improvvisa che inonda l’accampamento, un guado tempestoso o un passo di una montagna innevata pericolosi da attraversare lungo le rotte della migrazione, l’eccesso di fiducia che i guardiani riponevano su se stessi oppure la disattenzione forse… Allora l’uomo si fece un dono: trasse dall’esperienza quanto c’era da apprendere e “fabbricò il

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fuoco” e “riaccese la fiamma” e…riconquistò il benessere. Il fuoco per la verità e come già sappiamo, c’era già, solo che si chiamava con altre parole: la necessità e la creatività. Quest’ultime decisero di vivere assieme quella volta e ancora oggi non si separano mai percorrendo assieme il cammino evolutivo del popolo. Tutti naturalmente conosciamo la tecnica rudimentale ed efficace per accendere il fuoco senza fiammiferi. Si usa un arco di frassino, un tendine di ruminante o un laccio di cuoio, una tavoletta con un’esca e un punteruolo di legno duro: il resto è tecnica, pazienza e….necessità. Così, nacquero allora “i costruttori del fuoco” che si allearono con i “custodi del fuoco” con un legame così stretto ed indissolubile, che divennero con il tempo, una sola cosa. La fiamma nei secoli successivi fu tenuta sempre viva o riaccesa assumendo nomi diversi. Così nel 1800 il fuoco Troppo strana e si chiamò risorgiperfetta questa storia mento, i custodi-costruttori furono paper essere vera. trioti e la fiamma fu per tutti la libertà Troppo bella per non di un paese libero essere vissuta. e sovrano: l’Italia.

Un peccato non crederci.

DDII UUNN RRAAC C C COONNTTOO

Vennero poi altre guerre e la fiamma si spense, ma di nuovo qualcuno per tutti la riaccese: i costruttoricustodi furono partigiani che accesero il fuoco speranza di un modo libero che ci permette ancora oggi di essere illuminati, rifocillati e riscaldati dalla nuova fiamma: la costituzione repubblicana. Tutti i cittadini sono oggi i custodi della fiamma costituzionale

fiamma” , sono così consapevoli del loro incarico e lo svolgono così accuratamente che poco concedono all’imprevisto: si trasformano essi stessi nella materia prima del fuoco, il ceppo da ardere. Una grande magia davvero!

Di fatti come quelli ricordati, ce ne sarebbero davvero tanti lungo il sentiero dell’uomo: uno deve essere ricordato, perché ci appartiene All’inizio del ‘900 un vecchietto mingherlino, dalla vita avventurosa, dotato di grande curiosità e buon carattere, condusse alcuni ragazzi su un isola detta Brownsea: nacque più di cent’anni fa (1907) lo scautismo, una magnifica utopia alla quale apparteniamo tutti noi per libera scelta e con la volontà di divenire cittadini del mondo. Noi chiamiamo confidenzialmente BP il nuovo custode-costruttore della nuova fiamma attorno alla quale si illumina, si riscalda e si nutre il cerchio campale degli ideali dei ragazzi e ragazze scout di tutto il mondo. Ma la fiamma del fuoco ha tante forme e i custodi-costruttori hanno moltissimi volti. Questi ultimi sono gli adulti che, non per caso, hanno il motto storico “alere flammam” e non contenti, un motto contemporaneo che dice come la fiamma possa essere ravvivata e mantenuta accesa: “servire sorridendo”. Per meglio custodire il tesoro, i custodi-costruttori partecipano a campi strani dove apprendono la magia della custodia e dell’accensione del fuoco: roba misteriosa per molti, roba da Merlino. Essi, sedicenti “nuovi ceppi per la vecchia

Nella ricorrenza della festa di S.Giorgio della Sezione di Ancona sul tema del “centenario dell’unità d’Italia”, il 9 maggio 2011 le teste di moro sono state consegnate con questo racconto.

Ma non finisce qui. Per la verità, nessuno di coloro che sono giunti a questo punto del racconto, lo avrà pensato. Infatti, per ricordarsi sempre della loro missione, i custodi-costruttori indossano un foulard rosso all’interno, come brace sotto la cenere, due legnetti a collare che chiamano tizzoni e, per chiudere la storia come l’abbiamo iniziata, un porta foulard fatto con un laccetto di cuoio che forma “la testa di moro”: il laccetto per accendere il fuoco. Volpe sognante Daniele Martelli Leader Trainer RCF Marche Abruzzo e Molise

Ancona

A I G A M A I G A A M LL A

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Riposto (Ct)

Tracce ecco cosa lasciamo.

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SCOUTOLONE

Tracce, impronte buone o cattive, indelebili o passeggere. Le tracce sono i segni della nostra esperienza umana. Esperienza è il nome che noi diamo all’errore (diceva K. Popper). Sì, la nostra esperienza è fatta anche di errori, eppure se guardiamo indietro, alle nostre tracce, possiamo provare a scorgere negli errori quello che apparentemente non c’è, l’invisibile: un orizzonte sconfinato che segna la strada verso la possibilità di fare meglio, c’è l’ideale, spesso non completamente raggiungibile, ma a questo ci dobbiamo ispirare. Che c’entra con tutto questo lo Scoutolone, un blog e un giornale? è l’occasione per guardare indietro, per capire, per vedere le tracce e interpretarle. Lo Scoutolone è traccia di altre tracce, gli articoli sono proprio questo, un modo per guardare assieme alle esperienze, condividerle, trarne tutti giovamento, è occasione di scorgere ciò che non sempre si vede ma è a portata di mano: un mondo un po’ migliore. Dario VCR Antares

scoprilo su: http://scoutolone. blogspot.com

Blog e giornale

dalle sezioni

Nel vostro passaggio in questo mondo, che ve ne accorgiate o no, chiunque voi siate e dovunque andiate, state lasciando dietro di voi una traccia. Altri la noteranno e potranno seguirla. Può essere una traccia che li conduce al bene, ovvero può portarli fuori strada. Ciò dipende da voi. Può darsi che la vostra traccia sia marcata sugli alberi, per renderla visibile a chi vi segue, o invece può darsi che lasciate inavvertitamente delle orme peraltro riconoscibili sulla sabbia. In un caso come nell’altro, è bene ricordarsi che si lascia sempre qualche tipo di traccia; e quindi, volgendo i propri passi nella giusta direzione, potete indirizzare bene anche coloro che vi seguono. La vostra traccia è segnata da azioni, dalle frasi che dite e dalle parole che scrivete. Le azioni sono pietre miliari sta-bilite in modo permanente; le frasi sono soltanto orme che il tempo può alterare o cancellare; le parole scritte sono tacche coscientemente lasciate sugli alberi . Baden Powell

Riposto (Ct)

dalle sezioni

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dalle sezioni

I

Trieste

n Sezione circola la voce che il commissario si è fatto influenzare dall’apparizione sanremese di Roberto Benigni, anche lui avrebbe voluto presentarsi al San Giorgio su un cavallo bianco avvolto dal tricolore e magari anche travestire tutti i capi evocando i grandi personaggi storici che hanno unificato l’Italia. Tralasciando queste simpatiche voci di corridoio, false e tendenziose, Trieste non poteva farsi scappare questa occasione sfruttando La Libertà il S.Giorgio (svoltosi il 7-8 un dono che ci maggio in località Invillino -Udine), predisponendo viene dato dal una attività serale specifica, degna di essere illupassato e ci strata. Il fuoco di bivacco viene acceso e prende caro futu slancia nel lore e luminosità grazie a dei tronchi che rappresentano grandi virtù della nostra nazione: ricchezze storiche, bellezze paesaggistiche, cultura letteraria e musicale, natura dai mari ai monti, architettura, gastronomia, inventiva, spirito di volontariato. Il fuoco è ormai alto e ricordando l’art. 16 della Costituzione (“Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale...”) tutti sono invitati a iniziare un viaggio soffermandosi in varie basi predisposte nel campo. In una si compone una

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In verde ciò che piace e in rosso ciò che non piace agli scout triestini. La grandezza delle caselle è proporzionale al numero delle risposte dei ragazzi

Trieste festeggia

150 anni di unità d’Italia

dalle sezioni

grande bandiera italiana invitando a scrivere in verde una caratteristica che piace e in rosso una che non piace e il risultato è interessante. La grandezza delle caselle naturalmente riporta le percentuali di risposta dei ragazzi. Ci si può anche soffermare in due basi audiovisive, una ripropone il video della canzone Buona notte all’Italia di Ligabue e nell’altra invece si può ascoltare l’Inno Nazionale (accompagnato da splendide immagini) lasciandosi ispirare dal testo per predisporre un disegno. L’articolo 18 della costituzione (“diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non siano vietati ai singoli dalla legge penale”) invita tutti a pensare a quale associazione vorrebbero costituire. Grande successo (55%) riscuotono le associazioni a tutela della natura (piante e animali) e dell’ ambiente, seguono (36%) poi quelle di carattere sociale e infine in piccola parte (9%) quelle più stravaganti. La lista è lunga, ma riportando le più curiose, troviamo Associazione per la

tutela dei Narvalli o delle Palme oppure l’Associazione contro le rivalità scout, quella contro i banditi e lo sfruttamento minorile e per finire in allegria l’Associazione Fan di Lele Mora. I personaggi storici non sono i capi travestiti ma su un cartellone si pone in votazione la persona che ha segnato maggiormente la storia d’Italia. Ci sono dei grandi esclusi, probabilmente perché sconosciuti da gran parte dei ragazzi, tipo attrici e attori (Magnani , Lorel, Mastroianni), sportivi (Tomba, Bartali, Coppi) e anche tanti Presidenti della Repubblica . Una settantina di frasi di autori italiani, principalmente del 900, sono messe in scelta e stranamente la più votata (52%) risulta invece quella di un cantante: “Fai quello che credi.. .ma credici fino in fondo.” (Vasco Rossi). Al secondo posto troviamo invece Elsa Morante con: “Solo chi ama conosce.” Il podio si conclude con: “La vita non è né brutta né bella è originale.” (Italo Svevo). Dopo quasi 2 ore di attività , dove tutti si sono comportati in maniera molto responsabile, ci si ritrova al punto di partenza per concludere il nostro viaggio. Viene proiettato un video finale che ha un messaggio molto chiaro. La Libertà, un dono che ci viene dato dal passato e ci slancia nel futuro. Nel presente

tutti noi dobbiamo far tesoro di ciò che abbiamo ricevuto dalle generazioni pecedenti e noi scout, riconoscenti, tramandiamo costantemente per costruire il Futuro dei Giovani, cittadini responsabili del domani. Tanti Auguri Italia . Ormai è ora di darci la buona notte, domani ci aspetta una lunga giornata piena di giochi per festeggiare il Jamboree imminente. Tutti noi capi della sezione ci reputiamo molto soddisfatti sull’esito di questa particolare attività. Rimarrà nella memoria di tutti a lungo tempo per cui merita anche regalare ai partecipanti un bel distintivo commemorativo.

Le persone che hanno segnato maggiormente la storia d’Italia secondo gli scout del Cngei di Trieste

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T utti insieme

D Bolzano 4 - Merano

a oltre un anno presso la sezione Cngei di Bolzano ha aperto le attivitá il 4° gruppo bilingue di Merano. Un inizio quantomai promettente, con branco, reparto e compagnia in attivitá, iscrizioni in aumento, l’inserimento attivo nella vita scout regionale che ha visto il giovane gruppo impegnato, insieme agli altri gruppi della regione, nell’organizzazione delle recenti Lupettiadi regionali, dove i lupetti di tutte le sezioni Cngei del Trentino Alto Adige si sono ritrovati a Sinigo presso Merano per vivere insieme un fine settimana all’insegna del condividere e del conoscersi. Erano presenti i branchi

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Testo in tedesco della Promessa nel Reparto Sunrise di Merano

--------Ich verspreche bei meiner Ehre, mein Bestes zu geben, um meinen Pflichten gegenüber Gott, meinem Land und meiner Familie zu erfüllen, dem Pfadfindergesetz zu folgen und meinen Mitmenschen jederzeit zu helfen.

lungo il torrente

dalle sezioni

di giochi ed attività. L’aspetto bilingue del gruppo si è evidenziato nel blog, molto vivace, e nella traduzione in lingua tedesca delle Promesse Cngei per gli Esplo del reparto “Sunrise” e i Lupetti del branco “Fullmoon”, permettendo così ai ragazzi di impegnarsi con

Il gruppo meranese delle Sezione Cngei di Bolzano ha animato con molti giochi e attività l’iniziativa “Vivere il Passirio”. Sono stati in questo coadiuvati da alcuni senior bolzanini. “Fiore Rosso” e “Fiore della Mowha” di Calceranica al Lago, i branchi “Crazy Cubs” e “Moonlit” di Rovereto, il branco “Impeesa” di Arco, i branchi “Seeonee” e “Viezzoli” di Bolzano e il branco “Fullmoon” di Merano. Anche l’inserimento nella vita cittadina è fruttifero: la recente collaborazione con la Ripartizione opere idrauliche e la Giardineria comunale meranese all’interno del progetto interregionale ­Italo-Austriaco “Sistemazione delle aree fluviali alpine nel rispetto del paesaggio” ha dato vita all’iniziativa “Vivere il Passirio”, come mostra l’eco sulla stampa locale. Gli scout meranesi si sono distinti nell’organizzazione

Testo in tedesco della Promessa Lupetto nel branco “Fullmoon” di Merano

--------Ich (Name) verspreche hiermit alles in meiner Macht stehende zu tun, um mich selbst zu bessern, mit meinen Pfadfinderbrüdern und -schwestern mich weiterzuentwickeln und nach dem Sinn und Ziel meines Lebens zu suchen. Ich will mit Neugierde und Respekt meine Stadt, mein Land und die Welt erforschen, die Natur lieben und gute Taten vollbringen. Ich entscheide mich Teil des Rudels „Fullmoon“ zu werden und verpflichte mich, die Regeln und das Gesetz des Rudels zu lernen und ihnen zu folgen.

http://scout-merano.blogspot.com / piena comprensione di fronte ai propri pari nella propria madrelingua, sia essa l’italiano oppure il tedesco. Reinelde Gasperi Akela del branco “Fullmoon” 4° gruppo “Merano” Sezione di Bolzano

Bolzano 4 - Merano

dalle sezioni

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l’o rlo del mondo

l’o rlo del mondo

S

alve Giovani! Anche quest’anno siamo arrivati alla calda (o capricciosa ) estate che ci ricorda l’incontro riservato ai Rover della Regione araba iscritti a Wosm. Il XIV Youth Gathering ha come slogan “Insieme, condividiamo le nostre culture” e mira a far riflettere i partecipanti sull’importanza di mettere in comune il proprio retaggio culturale, tanto più in questo straordinario periodo che sta passando alla storia come la Primavera araba. Anche quest’anno parteciperanno due Rover del Cngei e ci siamo affrettati nello scrivere questo articolo per fare un passo indietro al XII Youth Gathering che non è iniziato e terminato in Egitto nel 2009, ma avuto dei risvolti interessanti. Sarà Francesco a raccontarci cosa è successo e come sia bello farsi stupire da quello che ben non si conosce. Buona Lettura! Ilaria Esposito Cocon Internazionale

Perché l’amicizia è come un fiore: ha bisogno di cura e dedizione.

Un legame forte che arriva da lontano “D

Cngei, una passione per il Mediterraneo

L’

evento si inserisce nel contesto delle azioni che il Cngei ha intrapreso, negli ultimi due anni, con lo scopo di creare dei ponti con i Paesi del Mediterraneo. Tali azioni hanno preso il via con le conferenze mondiali tenutesi in Sud Africa (Wagggs) e in Corea del Sud (Wosm) nel luglio 2008. In quella circostanza, le delegazioni Cngei hanno distribuito ai componenti delle delegazioni dei Paesi rivieraschi del Mediterraneo, una proposta di progetto finalizzata allo svolgimento di un campo per Rover. La proposta è stata accompagnata da una richiesta di fondi all’Agenzia Italiana del Programma Europeo Gioventù in Azione, nel giugno 2009. Il progetto non ha però ottenuto il finanziamento e si è ora in attesa di presentarne un altro per verificare la possibilità di perseguire su questa strada. 20

Nel frattempo, sono state intraprese altre azioni, volte a creare i presupposti per una cooperazione almeno bilaterale con alcuni stati mediterranei. Nel luglio 2009, tre rover del Cngei hanno preso parte al XII Youth Gathering in Egitto e sono stati intrapresi contatti per alcuni progetti, in particolare con Libia e Israele. Nel Dicembre 2009 una senior ha partecipato all’evento Meyoume in Calabria. Nel Febbraio 2010, un senior del Cngei ha partecipato allo IV International Youth Gathering Emirati Arabi Uniti. Il Cngei ha partecipato anche all’edizione 2010 dello Youth Gathering con due rover. Di recente, a maggio 2011, il Settore internazionale ha partecipato all’Euro-Arab Meeting, siglando tre accordi di cooperazione nel Mediterraneo, con Tunisia, Algeria e Mauritania.

iventando scout ti unisci ad una grande moltitudine di ragazzi appartenenti a molte nazionalità ed avrai amici in ogni continente.” Riporto questa frase che BP ha scritto nelle pagine di Scouting for Boys, nella parte finale in cui racconta di quanto possa essere autentica e forte un’amicizia internazionale tra scout. La riporto perché voglio parlarvi proprio di amicizia internazionale. In particolare, voglio condividere con voi l’amicizia che mi lega ad Andrew, un ragazzo di Hong Kong. Andrew ed io ci siamo conosciuti, due anni fa, al World Scout Youth Gathering (un campo internazionale per Rover) in Egitto. Abbiamo condiviso un’esperienza molto arricchente: dalle piramidi di Giza al Monte Sinai, dalle cene tipiche all’hike notturno nel deserto. Con Andrew è nata un’amicizia autentica che abbiamo saputo consolidare in questi mesi, anche grazie ai potenti mezzi di comunicazione odierni che annullano le distanze: e-mail, Skype, Facebook. Così, quest’anno Andrew, che sta studiando in Inghilterra, ha deciso di venire a trovarmi ad Aprile! È stato mio ospite per 5 giorni e io sono stato la sua guida personale a Benevento, a Napoli e a Pompei, gli ho fatto apprezzare le bellezze naturali ed artistiche italiane, la cucina, la pizza e gli ho insegnato a fare il caffè (infatti prima di andar via ha voluto comprare una moka!).

Andrew ha anche cacciato con i lupetti e i VVLL del mio Branco: durante una riunione ci ha insegnato i ban, le canzoni e i giochi più diffusi tra i Branchi di Hong Kong. È stato bello poterlo riabbracciare dopo tutto questo tempo e notare come nulla fosse cambiato: sembrava non ci fossimo mai separati. È per questo che credo molto nell’amicizia tra scout. Lo scautismo ci sa regalare delle amicizie uniche: con un lupetto del nostro Branco, con un’esploratrice del Reparto, con un Rover della Compagnia, e, a volte, sa creare dei legami con persone che vivono molto lontano da noi. Dobbiamo poi essere noi ad alimentare giorno dopo giorno le nostre amicizie. Perché l’amicizia è come un fiore: ha bisogno di cura e dedizione. Spero che anche voi, in qualsiasi evento internazionale siate impegnati, (mi vengono in mente tutti gli esploratori/trici e i rover che a Luglio partiranno per il Jamboree) riusciate sempre a creare delle belle amicizie, forti ed autentiche, che solo il movimento scout e l’amicizia internazionale ci sanno donare. “Prendiamo l’impegno di fare il massimo per stabilire l’amicizia tra gli Scout di tutti i Paesi, e per contribuire a sviluppare la pace e la felicità del mondo..[...]” B.P. Francesco Lizza Bagheera Branco Mowha Gruppo Benevento 1

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Caro diario l’o rlo del mondo

del centenario, siamo più o meno arrivati a

metà della nostra avventura.

I festeggiamenti sono nel pieno della loro espressione e il

cammino continua ancora verso la meta del 2012!

Anche quest’anno molti

gruppi e molte sezioni stanno meticolosamente curando il

seme piantato l ’anno passato, lo curano affinché ci si possa

preparare a condividerne i frutti

A divisi in 5 gruppi misti (L, E, R)

l’o rlo del mondo

lla Giornata del Pensiero 2011,

abbiamo preparato e presentato al fuoco di bivacco la realtà delle donne e le Associazioni scout Femminili delle 5 nazioni scelte da WAGGGS per finanziare i progetti: Bolivia, Cipro, Congo, Nepal, Yemen. Insieme con impegno e divertimento: abbiamo conosciuto le loro “ leggi e promesse”, disegnato le loro bandiere scout, ci siamo agghindati con stoffe per imitare i loro costumi e colorato le facce. Bello! Guardate … Pattuglia Femminile“Pipistrelli” Reparto dell’Alba - Sez.Zanica

Sezione di Zanica: cinque Paesi

da conoscere e capire

nel corso del terzo anno di festeggiamenti.

In questo spazio apriamo alcune finestre sulle attività di alcuni gruppi e sezioni. In particolare le sezioni di Zanica,

Rovereto, Firenze e Benevento che ci raccontano ciò che

hanno fatto per ricordare

questi cento anni di guidismo e scautismo femminile! 22

23


l’o rlo del mondo

Le donne, la condizione femminile nel mondo e in Italia, i diritti e le disuguaglianze, i comportamenti discriminatori e razzisti nei confronti dell’altra metà del umanità. Le donne. Ecco il tema del World Thinking Day 2011, la Giornata del Pensiero di Wagggs, uno dei Millennium Goals. Anche noi, Rover delle quattro compagnie di Firenze abbiamo celebrato questa ricorrenza Domenica 20 febbraio insieme a due Clan e due Noviziati Agesci. Dopo alcune attività, utili per conoscerci e scherzare tutti insieme, siamo entrati nel vivo dell’argomento, con la proiezione del documentario “Il Corpo delle Donne” di Lorella Zanardo. Il documentario, molto di impatto, mostra il valore o “disvalore” che la società attribuisce alla donna; fa riflettere sulla condizione delle donne in Italia, su come siano rappresentate dai media, su come questo condizioni i nostri comportamenti quotidiani, le nostre idee e decisioni; evidenzia gli stereotipi indotti dal sistema televisivo, presente ormai nella costruzione delle coscienze di tutti.

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Sezione

di Firenze,

Branca R: la mimosa

deperisce

troppo in fretta Le riflessioni ricavate tra di noi, nella discussione che ne è seguita, sono state molto interessanti, accese e dibattute. Si tratta di un argomento caldo dell’attualità di questi mesi. I giornali raccontano una storia infinita di fotomodelle adolescenti, escort, e danzatrici del ventre; le TV lanciano il messaggio che gli uomini sono uomini e le donne sono solo addobbi per le vetrine. Un’intera generazione è cresciuta in una società che ritiene accettabile un’umiliante pornografia soft come condimento dell’attualità e dell’informazione; è impossibile sottrarsi a questo spettacolo, che è espressione del degrado che ormai ha raggiunto anche i vertici del governo e rispecchia un problema più profondo: quello della società italiana con le donne e con l’evoluzione del loro ruolo. Tuttavia il baratro non è politico ma culturale. È l’assenza di istruzione, di consapevolezza, di dignità. L’assenza di un’alternativa altrettanto convincente; secondo alcuni sondaggi le ragazze

l’o rlo del mondo

italiane che vogliono diventare veline sono più numerose di quelle che aspirano a diventare medici, avvocati o imprenditrici. E questo è un danno irreversibile, che conduce sempre di più l’Italia ad un immaginario “bordello” collettivo. In questi mesi si sono svolte manifestazioni in tutte le città d’Italia per ri-affermare la dignità delle donne. Al di là di ciò che si pensa, ci è sembrato importante riflettere su questo argomento che ci riguarda tutti. Tutti siamo stati molto coinvolti nella discussione, i discorsi si completavano a vicenda. Presi dall’enfasi di un tema così “bollente” e vicino a noi, siamo arrivati al pranzo con un’ora di ritardo. Giusto il tempo di rifocillarci e riprendere le energie, e subito siamo ripartiti con un’altra attività, stavolta mirata a individuare le caratteristiche ideali di un ipotetico leader politico. Carismatico. Innovativo. Onesto. Va bene, su questo tutti d’accordo. Ma alla fine dell’attività ci è stata posta una domanda che ci ha colto alla sprovvista: “avete pensato se il leader dovesse essere uomo o donna?”. A molti di noi non era neanche venuto in mente, avendo subito immaginato una figura maschile, ma è davvero così importante? È possibile che una persona con ottime capacità venga discriminata soltanto per il suo sesso? A quanto pare in Italia sì. È infatti uno dei paesi europei con la più bassa rappresentanza femminile in Parlamento: solo il 21% alla Camera e il 18% al Senato, contro una media Europea del 23% e a fronte del 45% della Svezia. L’8 marzo, tutte le donne hanno ricevuto un ramoscello di mimosa. Un bel gesto che ricorda i modi gentili che gli italiani riservano al così detto “sesso debole”.

Ma la mimosa deperisce in fretta, e non serve a cambiare la posizione della donna nella società italiana del ventunesimo secolo. Serena Rufino Compagnia

Road Runner Firenze 1 Martina Bacci Compagnia

Mafalda Firenze 3 Matilde Sapuppo Compagnia

Dell’Anello Firenze 4

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l’o rlo del mondo

C

Sezione di Rovereto: un grande gioco

ome ogni anno scout, anche quest’anno abbiamo festeggiato il World Thinking Day con tutta la Sezione domenica 27 febbraio 2011. Dal momento che di Sezione siamo iscritti all’attività promossa per il Centenario da WAGGGS, abbiamo deciso di organizzare un grande gioco per Lupetti/e, Esploratori/trici e Rover (ma anche i Senior hanno partecipato e giocato!) che potesse avvicinare tutti i ragazzi agli Obiettivi ed in particolare a quello “promosso” da WAGGGS come tema della GdP del 2011: “valorizzare le ragazze porterà un cambiamento nel mondo” (OdM n.3) Abbiamo creato un gruppo di lavoro composto sia da Senior presenti nelle Unità, sia da Senior “esterni” ad esse. L’idea da cui siamo partiti era quella di creare un grande gioco che potesse coinvolgere ed entusiasmare tutti i ragazzi (dagli 8 ai 19 anni), ma nello stesso tempo che portasse a riflettere su punti fondamentali e impegni che non solo le nazioni si sono prese, ma anche noi nel nostro piccolo possiamo assumerci. Un gioco per divertirsi, scambiarci idee e riflessioni, capibile da bambini/e e ragazzi/e… un’operazione non certo facile! Per prima cosa abbiamo deciso di dividere tutti i ragazzi in 14 squadre, ognuna corrispondente a una particolare nazione. Abbiamo scelto 14 nazioni molto diverse tra loro, tutte sparse sul planisfero terrestre e nei vari continenti: Stati Uniti, Messico, Bolivia, Italia, Svezia, Cipro, Repubblica democratica del Congo, Ciad, Sudafrica, Iran, Yemen, Nepal, Giappone e Australia. Ovviamente tra le nazioni scelte non potevano non comparire le 5 nazioni identificate da WAGGGS per rappresentare uguaglianza di genere ed emancipazione femminile, a cui vanno destinati i fondi raccolti attraverso il World Thinking Day 2011. Ogni nazione quindi aveva una rappresentanza di Lupetti, Esploratori e Rover! Grazie alle informazioni e ai link disponibili sul sito WAGGGS, abbiamo stilato una tabella riguardante la condizione di ogni nazione per ogni OdM: ad esempio, per l’OdM n.2 (“la possibilità di studiare

per riflettere

grandi e piccoli

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apre le porte a tutte le ragazze e i ragazzi”) abbiamo valutato per ogni nazione la percentuale di bambini che completano la scuola primaria. Tabella alla mano abbiamo assegnato ad ogni valore un punteggio da 1 a 10, di cui 1=la nazione si impegna poco/per nulla nell’obiettivo specifico fino a 10=la nazione sta impegnando molte risorse per migliorare nell’obiettivo specifico. Alla fine di tutti i calcoli, ogni nazione aveva dei punti, da 1 a 10, per ogni OdM. Quindi, alla fine dei conti, ad ogni nazione abbiamo assegnato 8 buste, una per ogni obiettivo: ogni busta conteneva il numero di simboli corrispondente alle percentuali raggiunte dalla nazione in quel determinato obiettivo. Ma ogni nazione doveva conquistare i propri simboli e per ottenerli doveva affrontare delle basi di gioco che si è concluso con un grande planisfero dove la situazione di ogni nazione è diventata più chiara.

D abbiamo avuto modo di

l’o rlo del mondo

urante il Thinking Day 2011,

constatare che ci sono molte donne che si sono emancipate senza l’aiuto della figura maschile. Attraverso il susseguirsi delle varie attività abbiamo conosciuto “di persona” donne che hanno impegnato la loro vita sia in ambito umanitario e scientifico che nella valorizzazione della figura femminile. Esempi sono Rita Levi Montalcini, Coco Chanel, Isabella d’Este, Madre Teresa di Calcutta, Juliette Law e non da meno Olave Baden Powell grazie alla quale abbiamo potuto anche festeggiare i 100 anni della fondazione del Guidismo. Il nostro Thinking Day ha avuto luogo nella piazza centrale di Eboli, il 21 febbraio 2011, paese in provincia di Salerno. La scelta di fare attività in piazza ha allargato la partecipazione e soprattutto la sensibilizzazione, non solo verso noi scout, ma anche alla cittadinanza locale. Matteo Lizza e Luca Pedicini Compagnia “Stella del cammino”, Benevento

Sezione di

Benevento:

tutti in piazza

per farci vedere

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l’o rlo del mondo

Q donne e uomini possano finalmente avere

uanta strada c’è da fare ancora perché

le stesse opportunità? Ce lo siamo chiesti tutti noi, gli esploratori e le esploratrici dei cinque reparti fiorentini, che il 20 febbraio ci siamo ritrovati nella splendida piazza di Santa Maria Novella per festeggiare il Thinking Day approfondendo l’Obiettivo del Millennio n. 3, ”promuovere l’eguaglianza di genere e la valorizzazione delle donne“, ma soprattutto chiedendo alle persone che cosa ne pensano e che cosa ne sanno di questo argomento, con risultati a volte sorprendenti. Parlando di rappresentanza, 32 intervistati su 78 (69%) sanno che nel Parlamento Italiano le donne rappresentano soltanto il 21% dei deputati e il 18% dei senatori, nonostante il fatto che il 52% della popolazione italiana sia costituito da donne. Quando poi si va a chiedere quali siano i paesi col maggior numero di rappresentanti donne, son tutti o quasi (82%) pronti ad indicare la Svezia e gli USA, ma quasi nessuno sa (solo il 18%) che, sorprendentemente, è il parlamento del piccolo Rwanda ad avere il primato, essendo costituito per ben oltre la metà da donne. Che l’Italia occupi soltanto

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Sezione

di Firenze,

Branca E:

quanta strada

dobbiamo ancora percorrere?

l’o rlo del mondo

il 55esimo posto nella classifica mondiale della rappresentanza femminile in parlamento, lo sa il 40% degli intervistati, mentre per gli altri o va molto meglio (20%) o molto peggio (40%). Per quanto riguarda l’istruzione e il lavoro, il 54% degli intervistati sa che quasi due terzi degli analfabeti al mondo sono donne, mentre per gli altri la quota o è molto minore o molto maggiore rispetto al dato reale. Le donne lavorano 2/3 delle ore lavorative del mondo, ma partecipano soltanto a 1/10 degli introiti mondiali. Una disparità così grande da essere quasi incredibile, tant’è che appena il 26% degli intervistati la indovina. Quasi l’80%, però, sa che anche in Europa se un uomo e una donna svolgono lo stesso lavoro, la seconda riceverà una retribuzione pari a soltanto il 76% di quella che percepita dal primo. Non c’è dubbio, di strada ce n’è ancora da fare tanta. Ragion per cui, elaborati alla velocità della luce i dati, abbiamo chiesto ai passanti di provare a commentarli. “Le discriminazioni esistono, ma non pensavo fossero così grandi” ci ha detto un sorpreso Lorenzo, 32 anni. Piero, 72 anni, non ci crede che l’Italia occupi il 55esimo posto nella classifica della rappresentanza femminile: “Non ci credo, mi state prendendo in giro”; anche Elisa, 30 anni, è molto sorpresa, ma ha le idee chiare: “Bisogna continuare tutti a lottare per i propri diritti”. E anche Franca, 63 anni, è d’accordo: “Dobbiamo far sentire la nostra voce, occorre più consapevolezza”. Per tanti il problema è la mancanza di informazione: “La gente dovrebbe informarsi di più” dice Paola, 46 anni. “C’è troppo disinteresse sull’argomento, secondo Massimo, 49 anni, mentre Angela, 39, punta il dito contro i mezzi di informazione: “Sono tanti - dice – ma poco interessati a parlare di queste cose”. “Va elevato il pensiero sulla donna” dice Tommaso 32 anni, che già che c’è, fa le sua proposta: “Dobbiamo impegnarci tutti ad essere cittadini attivi, interessati alla politica e portatori di proposte”. La nostra opinione? Non ci piace l’idea di stare in un paese al 55esimo posto per numero di donne in parlamento. Dobbiamo tutti darci da fare per migliorare e cambiare la situazione. Un’idea? Valorizzare le ragazze, perché… porterà un cambiamento nel mondo!

Caro diario, che belle storie, vero?

Ce ne sono ancora molte in giro! Spero vengano presto inviate all ’indirizzo

centenariogirlscout@cngei.it in modo da poterle raccogliere e curiosare!

Ti saluto e ancora buoni festeggiamenti!

Karin Girotto

Ambasciatrice del

Centenario

p.s. per informazioni

scrivetemi e per trovare

materiali online, in inglese, andate su

www.wagggsworld.org

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branca elle

branca elle

dalle profondità della Giungla!

S

alve bellissime lupette e gagliardissimi lupetti di tutta Italia!!! È Waingunga Jones che vi scrive dal suo cammino ricco di sorprese!!! Il vostro intrepido reporter della foresta sta addentrandosi sempre più nei meandri sconosciuti delle boscaglie più lontane, per conoscere ed imprimere sul proprio taccuino le storie e le avventure dei più grandi cacciatori della Giungla. Dopo aver

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costeggiato a lungo una pericolosissima distesa di sabbie mobili, e dopo essere sfuggito miracolosamente al morso vigliacco di uno sciacallo, sono giunto sino ai confini estremi della Giungla ligure, dove mi sono accampato su una piccola collinetta color smeraldo. Da lì ho osservato silenzioso le avventure del Branco “Notte di Kaa” del Quarto Gruppo di Genova. Ho visto i lupetti cacciare nella Giungla di Nervi, per festeggiare il compleanno del grande Baden Powell, padre di tutti gli scout del mondo. Ho visto i lupi aiutare un gruppo di simpatici scienziati ad indagare sui vari tipi di inquinamento prodotti dall’uomo. E non solo! Il branco, munito di un apposito kit, ha anche prelevato dei campioni di acqua piovana e di terra per poi farli analizzare dagli scienziati, ed è riuscito addirittura a valutare il livello di inquinamento acustico della zona! Finita ‘’l’indagine sul territorio’’ tutto il Quarto Gruppo di Genova ha condiviso le informazioni con gli scienziati, i quali se ne sono andati felici della buona azione ricevuta. Una volta ripreso fiato, ho scalato

una grande montagna poco distante dalle Tane Fredde, sino a raggiungere la vetta, dalla quale sono riuscito ad avvistare il Branco “Roccia della Pace” della Giungla di San Sebastiano al Vesuvio. Così ho assistito all’avventura degli intrepidi lupetti campani, i quali hanno scoperto, grazie ad una coppia di simpatici personaggi provenienti dal medioevo, come ci si possa divertire anche con pochissime cose. La vera felicità del gioco sta nella fantasia dei giocatori, ed il branco di San Sebastiano l’ha sperimentato a piccoli passi, in un percorso nel quale è riuscito a raccogliere i petali dell’Occhio di Primavera, il fiore simbolo della gioia scout. L’ultimo petalo attende il Branco “Roccia

della Pace” alla Città della Scienza di Napoli, che i lupi hanno raggiunto al fiorire di Maggio. Chissà quali altri grandi avventure potrò presto incontrare lungo il mio cammino. Spero di avvistare anche il vostro Branco mentre cacciate prede succulente!!! Intanto vi saluto dalle profondità della Giungla inesplorata, lanciandovi un ululato talmente forte da seguirvi lungo tutta la vostra pista di caccia:

waingungajones@cngei.it


branca elle

9

7

6

11 10

4

8

Pensate di essere riusciti in tutti gli abbinamenti ??? 12

Controllate qua di fianco!

Scoiattolo Talpa Capriolo Cinghiale

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1

5

3

2

9 10 11 12

LEPRE TASSO STAMBECCO GATTO VOLPE SCOIATTOLO LUPO RICCIO CINGHIALE CAMOSCIO TALPA CAPRIOLO

Sotto la luna regno sovrana, puoi vedermi anche dalla tua tana. Ho muscoli di pietra, e pelle di roccia, non mi brucia il fuoco, non mi scava la goccia. Sono alta e bella coi mie grandi massi, mi puoi scalare solo a piccoli passi. Sopra me la Libertà si raccoglie e la Legge ogni dubbio e paura scioglie. Mi copro di lupi dal fiuto mai stanco, i miei occhi sono le stelle, la mia pelliccia il Branco. Ho visto un ranocchio salvato dagli artigli crescere e sfidare nemici e perigli. E anche ora raccolgo ululati dal vento, mentre il manto soffice d’Akela, sulla mia schiena sento.

Riccio Camoscio Tasso Stambecco

Come molti cuccioli hanno avuto la fortuna di scoprire, il vecchio e saggio Baloo ha sempre vantato una grandissima conoscenza delle impronte dei vari animali che popolano la Giungla. Durante una passeggiata lungo le rive del Waingunga ha così osservato la grande varietà di tracce che trovate sotto il vostro musetto. Purtroppo il saggio Baloo, stanco dalla lunga camminata, fa fatica a riconoscerle tutte. Pensate di essere così abili da dargli una zampa abbinando ciascuna impronta al proprio animale caratteristico?!? Forza lupette e lupetti, dimostratelo!!! Baloo ha bisogno di voi!!!

Il personaggio che si celava dietro l’enigma della scorsa edizione di “Indovina chi” è (rullo di tamburi e squilli di tromba): MOR, il pavone che annuncia con il suo canto l’arrivo della primavera a tutti gli animali!!! Ma ora provate ad indovinare quale Luogo remoto della Giungla si cela dietro questi enigmatici indizi!!! Cercate di rispondere e non perdete la soluzione pubblicata nella prossima edizione della Baloodoteca!!!

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Dammi una zampa!!! Qual è la zampa???

!!! Indovina chi... O meglio, dove

Lupo Gatto Volpe Lepre

Baloodoteca

Care lupette e cari lupetti, è giunto il momento di misurarsi nella padronanza di tutto quello che è necessario conoscere per cacciare con successo nella Giungla. Affrontate con attenzione le prove che il vostro maestro vi proporrà in queste pagine, e diverrete senz’altro degli esperti conoscitori della Giungla e dei suoi mille segreti!!!

1 2 3 4

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IL L' OCCHIO DdI itCH e!!!

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!!! Udite U LIA A IT A T T U T i d i tt e p u L Lupette e

ULULATI ALATI Le parole generate dalla fantasia e dal cuore dei poeti sono così forti da volare come ululati di lupi, e da rimanere nell’aria per sempre, così che chiunque possa ascoltarle e sentirsi un po’ più libero e felice di prima. Le parole che trovate qui sotto, care lupette e cari lupetti, sono state composte da uno scrittore francese di nome Antoine de Saint-Exupéry, che volò per molto tempo con il suo aereo tra i cieli di tutto il mondo… Fino a quando non precipitò in uno sconfinato deserto africano, dove gli comparve, come un miraggio, una stranissima creatura dai capelli dorati come il grano. Così conobbe il Piccolo Principe…

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La volpe tacque e guardò a lungo il Piccolo Principe: “Per favore, addomesticami”, disse. “Volentieri”, rispose il Piccolo Principe, “ma non ho molto tempo, però. Ho da scoprire degli amici e da conoscere molte cose”. “Non si conoscono che le cose che si addomesticano”, disse la volpe. “Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico, addomesticami!” “Che bisogna fare?” domandò il Piccolo Principe. “Bisogna essere molto pazienti”, rispose la volpe. “In principio tu ti siederai un po’ lontano da me, così, nell’erba. Io ti guarderò con la coda dell’occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po’ più vicino”. Il Piccolo Principe ritornò l’indomani. “Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora”, disse la volpe. “Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell’ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore… Ci vogliono i riti”. “Che cos’è un rito?” disse il Piccolo Principe. “Anche questa è una cosa da tempo dimenticata”, disse la volpe. “E’ quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un’ora dalle altre ore. C’è un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedì ballano con le ragazze del villaggio. Allora il giovedì è un giorno meraviglioso! Io mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza”. Così il Piccolo Principe addomesticò la volpe. E quando l’ora della partenza fu vicina: “Ah!” disse la volpe, “Piangerò”. “La colpa è tua”, disse il Piccolo Principe, “Io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi…” “È vero”, disse la volpe. “Ma piangerai!” disse il Piccolo Principe. “È certo”, disse la volpe. “Ma allora che ci guadagni?”

branca elle

“Ci guadagno”, disse la volpe, “il colore del grano” e soggiunse: “Va a rivedere le rose. Capirai che la tua è unica al mondo. “Quando ritornerai a dirmi addio ti regalerò un segreto”. Il Piccolo Principe se ne andò a rivedere le rose. “Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente”, disse. “Nessuno vi ha addomesticato e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre. Ma ne ho fatto il mio amico ed è divenuta per me unica al mondo”. E le rose erano a disagio. “Voi siete belle, ma siete vuote”, disse ancora. “Non si può morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi, perché è lei che ho innaffiato. Perché è lei che ho messo sotto la campana di vetro, perché è lei che ho riparato col paravento. Perché su di lei ho ucciso i bruchi (salvo due o tre per le farfalle). Perché è lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perché è la mia rosa”. E ritornò dalla volpe. “Addio”, disse. “Addio”, disse la volpe. “Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi. “L’essenziale è invisibile agli occhi”, ripeté il Piccolo Principe, per ricordarselo. “È il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante”. “Èl il tempo che ho perduto per la mia rosa…” sussurrò il piccolo principe per ricordarselo. “Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…”. Io sono responsabile della mia rosa”. Antoine de Saint-Exupéry “Il Piccolo Principe”

È giunto il momento di dare sfogo alla vostra vista di falco!!! Armatevi di macchine fotografiche, pennarelli, matite, tempere e acquerelli. Partecipate numerosi al nostro

CONCORSO di FOTOGRAFIA e ILLUSTRAZIONE Inviateci foto o disegni che traggano spunto da uno di questi due temi:

iso Caccia al Sorr del Branco

hi lupi

Facce da vecc

Inviate la vostra opera con Nome, Cognome e Branco di appartenenza a:

waingungajones@cngei.it Le migliori tra le vostre opere verranno pubblicate all’interno dell’Occhio di Chil e alla fine dell’anno scout verranno scelti dalla redazione di Scautismo lo scatto ed il disegno più espressivi, i quali saranno premiati con un’imperdibile sorpresa!!!

PARTECIPATE NUMEROSI !!! 35


Petali di Fiore Rosso

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Lupette e lupetti, la magia del Fiore Rosso che avvampa nella notte aspett solo il vostro ululato! a I canti, i balli, i giochi e le scenette son Su questa pista potrete trovare tante o prede che solo voi potete cacciare!!! tracce per arricchire le vostre serate attorno ai petali infuocati. Tante idee e spunti che potrete propo per rendere i vostri Fiori Rossi davve rre ai fratellini ed ai Vecchi Lupi, ro unici ed indimenticabili!

La Criniera del Fiore Rosso Care lupette e cari lupetti, volete dare vita al Fiore Rosso del vostro branco nel modo più spettacolare che la Giungla abbia mai conosciuto? Il sistema è molto semplice, ma

ATTENZIONE!!! Potete realizzarlo solo ed esclusivamente con l’aiuto di un Vecchio Lupo!!! Basta procurarsi in gran quantità dei rotoli di carta d’alluminio da cucina e del cotone idrofilo bianco. Modellando la carta d’alluminio ed ispessendola con vari strati, formate delle canalette continue della larghezza di almeno tre dita, e create così disegni e decorazioni attorno ai legni del futuro Fiore Rosso. Dopo aver disegnato stelle, curve e spirali, dirigete l’ultimo tratto delle canalette d’alluminio proprio dentro la legna preparata per il Fiore Rosso, come fosse una lunga lingua che sbuca dalla catasta di legname. Una volta composta la 36

vostra decorazione con la carta d’alluminio, riempite le canalette di cotone, come se fossero gli argini di un fiume bianco e soffice. Non lasciate spazi vuoti o batuffoli isolati: fate in modo che il cotone sia ben steso ed uniforme lungo tutta la vostra forma.

A questo punto chiamate i vostri Vecchi Lupi ! Loro controlleranno la vostra creazione, accerteranno che le canalette siano sicure e si occuperanno dell’accensione. I vostri Vecchi Lupi sapranno come far partire la striscia infuocata che arriverà fin sotto la legna, sino a dar vita al Fiore Rosso con uno spettacolo meraviglioso. Non ci credete??? Guardate le foto che Waingunga Jones ha scattato nella Giungla del Branco di Tiferet di Reggio Emilia … Accensioni di fuoco a forma di Sole e persino a forma di Zampa di Lupetto!!!

Scenettando in MASCHERA Avete mai pensato di creare delle maschere per i personaggi delle vostre scenette e dei vostri ban? Non è difficile! Ecco come fare:

MATERIALE:

• Un pacchetto di creta senza impurità (è possibile trovarla in qualsiasi negozio d’atelier). • Carta tagliata a strisce (vecchi giornali o carta igienica). • Un piano di legno (è possibile usare anche un tagliere da cucina). • Colla forte liquida. • Olio di Mais • Un grosso elastico da pacchi. • Forbici, graffette, spago e pennello.

PREPARAZIONE e MODELLATURA:

1. Riporre la creta in un recipiente e mantenerla sufficientemente umida. 2. Oliare il piano di legno con un cucchiaio di olio di mais. 3. Posare un pezzo di creta sul piano di legno, appiattirla e modellarla fino a farle assumere una forma ovale. 4. Riportare con uno spago le misure del volto del lupetto o della lupetta che indosserà la maschera. 5. Segnare la posizione degli occhi e della bocca. 6. Modellare la creta rigonfiando le guance ed il mento. 7. Ad ogni interruzione della modellatura, ricoprire l’opera con un panno umido per evitare che la creta si secchi.

CONFEZIONE della MASCHERA

1. Quando la modellatura è terminata, lasciare asciugare per un po’ di tempo la creta. Una volta completamente asciutta, applicare le strisce di carta imbevute di colla con l’aiuto di un pennello fino ad uno spessore pari a quello di un mignolo. 2. Far aderire gradualmente le bende di carta ai rilievi della maschera con delicatezza e senza mai strofinare la superficie d’argilla. 3. Quando tutto è bene asciutto e secco (è necessario almeno una giornata di essiccatura), sollevare dolcemente la “maschera di cartapesta”. Nel caso non si riesca a sollevare con facilità, spaccare la maschera di creta dall’interno dopo averla sollevata dal piano di legno. Rimuovere poi i pezzi di Creta.

RITAGLIO della MASCHERA

1. Ritagliare le aperture per gli occhi, per la bocca e due piccoli buchi in prossimità del naso, con delle forbici o una piccola lametta. 2. Predisporre un elastico robusto per l’aderenza della maschera al viso ed infilarlo in appositi buchi fatti alle estremità laterali della maschera. Una volta completato il ritaglio della maschera, potrete dipingerla con una base bianca per poi decorarla con i tratti tipici dei personaggi delle vostre scenette!!! Per dipingere utilizzate colori acrilici o semplici tempere, e sbizzarritevi a dar vita a creazioni variopinte con colori vivi e luminosi … 37


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Alta Pattuglia in Azione! Tr ie st e 2° Fr as er al ca m p o in ve rn al e

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a vigilia di Natale seduti a mangiare, il giorno di Natale seduti a mangiare, il 26 dicembre seduti a mangiare; e poi che caldo nei nostri appartamenti cittadini! Quindi l’idea dei nostri capi di portarci in montagna in una baita fredda, in mezzo alla natura, è il miglior modo per smaltire qualche chilo in eccesso. Cosa c’è di più bello di un campo invernale? Tre fantastici giorni immersi nelle montagne, dormendo in baita stando davanti al fuoco per scaldarsi insieme agli amici. Il luogo prescelto è la Casera Vualt in Val Alba (Comune di Moggio Udinese). La mattina del 27 dicembre ci siamo trovati in sede, eravamo in cinque (io, Diego, Mattia, Elena, Sofia e Federico) e cinque capi. L’attività è concepita per l’Alta pattuglia, ma qualcuno preferisce restare a casa continuando a mangiare ed oziare. Il nostro capo reparto Aaron, mentre noi prepariamo i materiali, chiama la capo pattuglia delle Delfino : ” Ciao tu vieni al campetto invernale ? ” risposta : ” Si certamente ,ma non partiamo domani? ” Che sbadata…Pazienza, siamo pochi ma buoni! Alcuni genitori ci hanno portato a destinazione, per fortuna non abbiamo dovuto camminare tanto perché la strada era pulita e quindi le macchine salivano senza problemi. Alle 11 arriviamo in questa fan38

tastica baita di montagna. La struttura è accogliente al piano terra, un grande stanzone con il caminetto a terra, una cucina, il bagno e una camera, sopra il sotto tetto. Temperatura esterna -7, ma risplende un bel sole, panorama incredibile e per fortuna abbiamo anche l’acqua corrente. L’interno veniva riscaldato da una potente cucina a legna, che ogni tanto ci ha dato alcuni problemi causa il cattivo tiraggio del camino. Comunque quel vecchio macinino sembrava una locomotiva assetata di legna e dovevamo continuamente procurarcene diventando in poco tempo degli abili maestri d’ascia. Il più bravo è sicuramente il nostro vice capo reparto Paolo che con un colpo solo riusciva sem-

pre a spaccare in due i grossi pezzi di legno. Ci siamo tanto divertiti, abbiamo passato delle bellissime serate in una magica atmosfera quasi surreale. Abbiamo svolto molte attività interessanti, una di questa era la creazione di una cartina in seguito ad una bella escursione nella neve rilevando le misure del percorso. Tornati alla baita ci siamo impegnati nel creare una cartina che in conclusione per un errore di calcolo è risultata troppo grande . Le nostre due abili vice capo reparto, Maria e Ariana, durante questi 3 giorni, ci hanno sfamato amorevolmente, proponendoci dei fantastici e salutari piatti! Oltre alla visita della Guardia forestale, arrivata in loco con ai piedi le racchette da neve (loro si che sono dei veri montanari!), abbiamo anche condiviso la baita con delle altre ragazze, dell’associazione scout d’Europa. Anche se pochi ci siamo divertiti come se fossimo in 50, purtroppo è durato poco, come ogni volta che ci si diverte, il tempo passa veloce e prima che potessi accorgermene il 29 dicembre era già arrivato e dovevamo già tornare a casa. Mezzi affumicati, ma contenti di aver vissuto un altro incredibile campo in-

vernale. Ritorno a Trieste ancora immersa nel clima Natalizio in attesa di festeggiare l’inizio del nuovo anno. Tempo di svuotare lo zaino,lavare la camicia ed i pantaloni dell’uniforme e lunedì 3 gennaio mi ritrovo in stazione insieme a Diego e le ragazze del 5°reparto, destinazione Verona per le selezioni per il Jamboree, siamo al 2° campetto . Ma questa è un’altra avventura, probabilmente la più grande del mio essere scout, avventura che spero di raccontarvi in seguito! Kineret Rumer Capo Pattuglia Puma Trieste 2° 39


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Il pionierismo è certamente la tecnica scout più classica, quella che un po’ tutti dovrebbero imparare, altrimenti al campo estivo si rischia di cadere per terra, nel bel mezzo di un pasto cucinato con tanto impegno, per colpa di una legatura che cede. Per diventare dei bravi pionieri ed essere in grado di realizzare costruzioni solide e belle, è necessario allenarsi diverse volte durante l’anno scout... ma chi l’ha detto che per esercitarsi bisogna costruire sempre e soltanto tavoli e cucine? Con pali e corde si possono comporre tantissime strutture di varia complessità, questa volta vediamo come realizzare qualcosa di semplice e che sia anche divertente, ovvero tre tipi diversi di altalena. Oltre che per il vostro svago personale, potete usarle per attirare bambini e ragazzi nelle feste di piazza, quando avete intenzione di fare attività di promozione dello scautismo.

Fig. 1

L’altalena basculante (figure 1 e 2)

Decidete innanzitutto se realizzare un quadripiede con una legatura unica oppure mediante due bipiedi che vengono poi uniti a loro volta. La seconda soluzione è più semplice, se non avete molta dimestichezza con la legatura a testa di capra. Una volta sollevati i 4 pali (A), mettete due traverse (B) da 2 m a una ventina di cm da terra e le altre due (C) a circa 80 cm, poi appoggiate sopra queste il palo (D) che fungerà da perno e subito sopra le altre due traverse (E), che devono toccare appena. Con una normale legatura quadra, fissate sul perno (D) il sedile (F), composto da due pali da 3 m uniti fra loro con due legature a fascia. Per non far slittare il perno sull’appoggio, ingabbiatelo con dei giri di corda fatti tra il palo inferiore (C) e quello superiore (E).

Fig. 2

Fig. 3

Fig. 4

L’altalena oscillante

Il dondolo

Questo modello è più semplice del precedente. Assemblate per terra due triangoli isosceli uguali fra loro, ognuno con due pali (A) da 3 m e la base (B) da 2 m. Sollevateli verticalmente ed unite fra loro le basi con altri due pali (C) da 2 m, quindi ribaltate tutta la struttura per terra e sistemate il palo superiore (D). Per fare il sedile (E) unite insieme due pali da 2 m e sospendeteli ben orizzontali, preferibilmente con corde di diametro 8-10 mm fissate con dei nodi parlati, che stringono bene e si sciolgono facilmente. Per maggiore sicurezza,w disponete almeno 4 tiranti, uno per ogni angolo.

Questo progetto è talmente intuitivo che è inutile spiegarlo! Il sedile si può realizzare con un telo mimetico militare ripiegato su sé stesso intorno ai pali e con tutti i bottoni allacciati.

(figure 3 e 4)

Ma chi l’ha detto che pionierismo significa solo tavoli e cucine?

(figura 5)

Testo e foto di Alberto Mariano Disegni di Stefano Della Torre

Angolo della tecnica

Angolo della tecnica

Pionierismo

Fig. 5

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ietro questa espressione che sembra un gioco di parole, si cela una delle attività più interessanti che il 22° Jamboree offrirà ai suoi partecipanti. Il Jamboree, si sa, è anche un’occasione per conoscere meglio la cultura del paese ospitante, e gli svedesi non vi lascerebbero mai tornare a casa senza avervi fatto conoscere il loro amore per l’ambiente: vivere e esplorare la natura è infatti parte integrante dello stile di vita svedese. L’attivi-

Un’attività bella e intuitiva, di puro scoutismo. Se non è SIMPLY SCOUTING questo… tà Camp in Camp punta proprio a questo. Gli scout di ogni parte del mondo, aggregati in reparti di formazione, formeranno diversi gruppi da 100-200 persone e usciranno dal terreno del Jamboree. Destinazione? Tantissimi “mini campi” esterni, dove il piccolo numero di persone presenti permetterà ai partecipanti di conoscersi meglio, in un’uscita di scoutismo “alla svedese”. Gli scout ospitanti, insomma, cercheranno di farci vivere la loro realtà scout di tutti i giorni, magari facendoci visitare la loro sede, portandoci a fare un hike particolarmente bello nella loro zona, o proponendoci il gioco più divertente che conoscono. E noi? Faremo da semplici spettatori? Ma neanche per idea! Il nostro compito, al contrario, sarà proprio quello di contribuire a rendere memorabile questa “uscita”. Una canzone, un piatto tipico, un regalo dal nostro

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in Camp

reparto d’origine: sono tante le cose che potremmo pensare di donare agli altri in questa occasione. Condividere qualcosa con 100 persone è senz’altro più facile che non con 38.000. Magari potete cominciare a ragionarci sin da adesso con il vostro reparto, chissà quante idee usciranno! Così ogni pattuglia, rientrando al Jamboree, potrebbe raccontare di aver imparato una danza scozzese, o una canzone brasiliana, o un ban thailandese, intorno a un fuoco acceso da scout polacchi, mentre

gli scout portoghesi servivano pietanze russe cucinate nella sede degli svedesi! Moltiplicate questi esempi per il numero enorme di pattuglie presenti al Jamboree, e capirete quanto potrà essere bello il tutto. Un’attività bella e intuitiva, di puro scoutismo. Se non è SIMPLY SCOUTING questo… Enrico Maso CC Atacama - Udine

Semplicemente Svezia

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E mi sento fluo rescente... uovamente qui ritrovati, quasi tutti, con N il Jamboree sempre più vicino. Ecco i miei primi pensieri arrivato al cam-

petto, con mille altri sempre più sfumati nella mente; per non parlare delle emozioni. Non riuscirei mai a fare una telecronaca o una fotografia mentale del campetto descrivendo in poche parole le attività svolte, i concetti e le tematiche affrontate, così ho deciso di riassumere tutto in un elenco dove descrivo ciò che ho imparato in quei fantastici tre giorni. - Ho un problema abbastanza serio nel ricordare i nomi (non si contano le gaffe). - Le regole VERE di palla scout sono divertentissime e molto più giocabili. - Molfetta è l’unica città a festeggiare san Nicola . - I cavoli e le patate, dopo un’accurata indagine durante una gara di cucina, sono nati per stare insieme in un fantastico purè.

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- Altri due alimenti nati per stare insieme sono il riso e il cocco. - Il flauto NON si deve suonare con il freddo glaciale sulle mani, altrimenti ci si fa male - Sono negato a disegnare. - Le religioni sono molto affascinanti. - I dibattiti sulla religione sono molto affascinanti. - Sono rimasto alquanto stupito (e non credo di essere l’unico) nel venire a sapere la condizione della donna della religione islamica. - Le scimmie per sapere se un figlio è pronto a vivere senza l’ausilio della mamma fanno vedere la loro mano aperta al cucciolo con miglio e terra. Se i piccoli sono capaci di dividere la terra dal cibo allora sono pronti. - Ogni uomo ha un angelo al proprio fianco. - Tutti, ma proprio tutti, hanno Facebook, a parte me. - Devo assolutamente vedere i sassi di Matera, mi hanno incuriosito. - I totem non si ricevono in tutti i reparti alla fine del quarto anno del reparto. - I siciliani sono un po’ folli. - Esistono uomini con peli di metallo, secondo fonti accertate dal gruppo intercontinentale dell’Oceania. - Sono nato per costruire piccole

o spumeggiante?

scatolette di legno. - La testa di moro è molto difficile ma se capisci l’inizio ne puoi produrre in quantità industriali. - I gatti parlano (secondo fonti accertate). - I bicchieri esplodono (sempre secondo fonti accertate). - Ci si può fare il segno della croce con la lingua (avete capito!). - L’Irlanda è un paese fantastico. - La festa si san Patrizio deve essere molto divertente. - Le parole dei giocatori di rugby neozelandesi sono molto difficili e incomprensibili. - L’America è un paese molto strano dal punto di vista giuridico. - Una scatoletta di tonno se usata bene è molto utile, soprattutto per riscaldarsi e per cuocere. - Devo farmi una ripassata del francese. - Se una persona è distesa per terra prima di chiamare il 118 chiamatela, potrebbe solo dormire. - Il tedesco è affascinante. - Esistono studenti a 40 anni. - I servizi di trasporto pubblico di Salerno non sono molto puntuali. - Grazie a un semplice meccanismo basato su ganci e triangoli di legno, si possono realizzare delle simpatiche trecce da appendere al foulard. - Tutti coloro che andranno al jamboree do-

vranno essere in primo luogo ambasciatori. - L’esperienza dei campetti mi è servita a conoscere persone fantastiche che non dimenticherò mai… a parte i loro nomi… - I capi sono organizzati in maniera impeccabile, come anche la loro giustificata richiesta di puntualità da parte nostra. - La befana porta le calze proprio a tutti. - Ora mi sento davvero fluorescente… o spumeggiante? In conclusione vorrei ringraziare davvero tutti coloro che hanno reso questo campetto uno stimolo alla felicità e alla consapevolezza che il jamboree e lo scoutismo sono davvero un’ esperienza unica… Grazie! Edoardo Drago Reparto Betelgeuse Molfetta

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La strada, fatta di polvere, asfalto o fango. Può davvero essere una strada che porta il viaggiatore prima alla se stesso? Perché alcuni sentono il bisogn scoperta del mondo e poi di che cosa vanno in cerca? Che cosa li spi o, irrefrenabile, di partire? Di e le sicurezze della propria casa, per andnge ad abbandonare le abitudini cieli girano attorno di continuo, il sole sorare alla scoperta del mondo? I mantengono costanti i loro moti, l’aria è ge e tramonta, stelle e pianeti acque crescono e calano, per insegnarci in perpetua agitata dai venti, le che dovremmo essere sempre in movimento”. (Robert Burton)

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nche a noi delle 4 compagnie affiancate piace immaginarci in movimento, e ancora di più piace immaginarci in cammino. Per quanto una meta su in montagna possa apparire annebbiata, forse annebbiante, per la distanza e l’ignoranza negli occhi di chi mai l’ha raggiunta, si giunge sempre prima o poi in quel punto dal quale tutto assume contorni e sfumature più nette, e nel contempo appare un orizzonte più grande, più profondo, più chiaro, ricco di nuove rotte da tracciare ancora una volta. Per questo intanto diamo voce direttamente alla ciurma dei Capi Compagnia del Jamboree, in questo adagio e poetico bricolage di tracce sparse nella testa e per le nuvole, in attesa che siate voi rover a segnarle lungo il cammino verso il Jam 2011.

Annarita: Ciao sono Annarita Digioia, sono

pugliese da 32 anni, presto servizio attualmente come capocompagnia. Ogni tanto scrivo poesie e mi piace nuotare. Studio medicina e lavoro in ambito sociale. Questi 2010-2011 sono per me anni di forte impegno

sul piano personale per dare una svolta significativa alla mia vita. Segno zodiacale gemelli, all’oroscopo non credo. Lunatica al punto giusto, potrei perdermi nella meraviglia di guardare ogni foglia, persona, pietra, colore che attira casualmente la mia attenzione. Ho scelto di partecipare al Jamboree per meravigliarmi il più possibile.

Giovanna: Ciao sono Giovanna Giordano,

ho 27 anni, sono di Matera. Sono laureanda in Scienze biologiche e attualmente oltre a studiare, “lavoro” presso un laboratorio diagnostico. Nel tempo libero leggo molto, ascolto musica e mi piace prendermi cura del mio Bonsai! Quando sono particolarmente ispirata mi diletto a realizzare intrecci Zen, che molte volte regalo alle persone con le quali condivido esperienze importanti! Gli scout sono per me quasi una seconda casa e dopo 5 anni in Branca E, sono da 3 anni come CC in Branca R, dove mi diverto da morire! Spero di continuare a divertirmi mettendomi in gioco in qualsiasi nuova avventura!

Capi Compagnia cosa: adoro la buona tavola! E vi assicuro che in Svezia non si mangia troppo male... Pronti a scoprirla?

Robbo: Ciao a tutti, sono Roberto Alzapiedi,

Nicolò: Mi chiamo Nicolò, e sono di Roma.

No, non è vero, vivo a Roma da qualche anno... No, nemmeno questo... In realtà sono di Parma, dove ho svolto tutto il percorso scout (lupi, esplo e rover) e sono stato per tre anni Akela. Poi mi sono trasferito a Roma e quindi approdato nella passionale branca Rover! Amo viaggiare e vedere nuovi posti, e cerco sempre di far combaciare questa mia passione e il mio lavoro. Il desiderio del nuovo mi ha portato l’anno scorso a vivere in Svezia (guarda caso!), e magari in futuro in qualche altro posto! Ah, un’ultima

CC del Parma 2 ed IR dell’Emilia Romagna. Sono pronto ad imbarcarmi in questa nuova avventura con tutti i rover che parteciperanno al Jamboree 2011. Poche brevi righe di presentazione non sono certo sufficienti per farmi conoscere da chi non ho mai incontrato, ma ci proverò: sono laureato in Lettere e Storia Moderna e lavoro a Parma per una Fondazione che si occupa di promuovere l’arte e la musica contemporanea. Ho studiato un anno in Germania e ho vissuto alcuni mesi in Spagna, perciò conosco molto meglio lingue e culture di quei Paesi piuttosto che quella inglese. Cercherò di mettere la mia esperienza al servizio di ragazzi che avranno il desiderio di conoscere nuovi posti e nuove persone. Un saluto a tutti.

Semplicemente JAMBOREE

Semplicemente JAMBOREE

Ma il viaggio puo donare felicità?

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JOTA-JOTI la fratellanza è nell’aria

Tutti pronti! Il 15 e 16 ottobre prossimi potete conoscere scout di tutto il mondo e scambiare esperienze e racconti con loro. Un altro Jamboree? Ma no, stavolta la conoscenza sarà solo virtuale, grazie al prossimo Jota-Joti, il Jamboree on the Air e On the Internet. Come ogni anno, ci si potrà incontrare attraverso le onde radio grazie alla collaborazione dei radioamatori oppure attraverso il web per 48 ore. Tema di questa 54ma edizione è Pace, Ambiente Disastri naturali. Come possono gli scout essere preparati ad affrontare circostanze anche molto difficili? Come può aiutarli, in questi casi, la loro preparazione e la buona conoscenza delle tecniche scout? Parlatene con i vostri fratelli in tutto il mondo a ottobre, e poi mandateci racconti e foto della vostra esperienza durante i collegamente idello JotaJoti: li pubblicheremo su Scautismo. Per informazioni sull’evento vai sul sito WOSM alla pagina: http://scout.org/en/information_events/events/jota/the_54th_jota_2011 48


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