Rivista mensile Anno L n. 3 - Luglio 2010 Poste Italiane Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in Legge 27-02-2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Verona
corpo nazionale giovani esploratori ed esploratrici italiani
al ritmo E C A P a ll e d
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Ivan è uno dei tanti scout del Cngei che il 16 maggio, da Perugia ad Assisi, hanno portato un messaggio di fratellanza. (foto di Patrizia Di Cataldo)
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In questo numero di Scautismo non troverete le notizie dalle sezioni: torneranno a settembre, con tanti nuovi contributi. Nel prossimo numero poi torneremo a parlare de l’Aquila e della bellissima attività di finanziamento realizzata dalla sezione di Pesaro.
sommario Editoriale
Un’emozionante estate scout..................
L’orlo del mondo I’ve Got that Girl Scout Spirit................... Let,s celebrate!! di Ilaria Esposito...................................... Due associazioni e il melograno di Ilaria Esposito...................................... Ok! È l’anno Giusto! di Camilla Maggiore................................ Posta speciale da Pistoia di Akela di Pistoia....................................
La Pace marcia al nostro passo... e vola!...................................................
CORPO NAZIONALE GIOVANI ESPLORATORI ED ESPLORATRICI ITALIANI ente morale D.L. n. 1881 del 21-12-1916 SOTTO L’ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Direttore responsabile: Carla De Girolamo (carla.degirolamo@cngei.it) Coordinatore: Lorenza Giani Progetto grafico Patrizia Di Cataldo, Patrizia Andronico, Cristiano Andreani Impaginazione e Grafica Patrizia Di Cataldo Patrizia Andronico
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Storia di copertina
Rivista di divulgazione del metodo scout riservata agli iscritti al
ORGANO UFFICIALE DEL C.N.G.E.I. ANNO L - N. 3 - LUGLIO 2010 Rivista mensile a carattere tecnicoprofessionale Registraz. n. 7755 del 16/11/60, Tribunale di Roma.
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In redazione: Diego Maniacco Massimiliano Della Bona (Branca L) Fabio Olmastroni (Branca E) Ernesto Liconti (Branca R) Ilaria Esposito (Internazionale) Beniamino Cislaghi (Formazione) e-mail: scautismo.giovani@cngei.it Resp. DB: Alberto Scolari Questo periodico è associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana ITISSN0036-5696 Manoscritti, disegni e fotografie, anche se pubblicati, non vengono restituiti. È permessa la riproduzione purché venga citata la fonte.
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Non sei socio del Cngei ma vuoi ricevere ugualmente “Scautismo” o desideri che un tuo amico o amica lo riceva? Il contributo per la spedizione a domicilio è di 6 euro (6 numeri). Per sapere come fare scrivi a: scautismo.giovani@cngei.it
Stampata su carta ecologica “cyclus” Dalum Rivista di divulgazione del metodo scout riservata agli iscritti al CORPO NAZIONALE GIOVANI ESPLORATORI ED ESPLORATRICI ITALIANI Ente Morale D.L. n. 1881 del 21-12-1916 sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Sede Centrale: Viale di Val Fiorita, 88 00144 Roma tel. 0683769040 fax. 0683769051 http://www.cngei.it e-mail: sc@cngei.it Stampa: Arti Grafiche Biemmeci s.n.c. S. Martino Buon Albergo (Verona) Spedizione in A.P. - art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Verona Chiuso in redazione il 7-06-2010
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un’emozionante Branca Elle Buone VdB!!! di Massimiliano Della Bona......................... Il passaggio in reparto di Camilla Maggiore .................................... A caccia di semi di diversità di Aurora Bosna ..........................................
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Branca E Racconti – Il Reparto Ohmsford tra divertimento e avventura...................... Racconti – C.R.B. “Campo della pioggia” ���� E-FORUM alla ricerca della felicità............... Semplicemente Svezia................................. L’angolo della tecnica...................................
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Branca R Il taccuino di Bc – La Compagnia della Quercia in Romania di Laura Longhi, Elisa Ferrari, Chiara........... Mugshots – La Terza Huracan . .................. Rover Clik – Scatta & pubblica.....................
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estate scout
aini pronti? A quest’ora siamo quasi tutti in partenza Z per Vacanze di Branco, Campi
estivi, estati Rover. O magari per un Campo scuola...Insomma, comunque vada, sarà un’estate che lascerà tracce e ricordi nei nostri cuori, E allora proprio lì, in quel momento, quando sentite che state vivendo un’avventura straordinaria, ricordatevi per un secondo di tutti i vostri fratelli e sorelle scout, e scattate una foto, fate un disegno, prendete un appunto e poi, al ritorno, condividetelo con noi. Spedite tutto quello che vi sembra interessante, divertente, commovente a scautismo.giovani@cngei.it. Qualcosa, intanto, si muove. C’è Silvia, un’esploratrice al primo anno, di Bari, che ci manda sempre un articolo dopo le attività che la colpiscono di più. E c’è Tommaso, un Senior di Rovereto, che fa la stessa cosa (abbiamo già dei loro bellissimi reportage pronti per il numero di settembre). Ecco, loro possono essere considerati i primi corrispondenti locali di Scautismo. Ne cerchiamo altri, vorremmo che ogni Sezione, addirittura ogni Gruppo avesse qualcuno disposto a raccontarci delle belle storie. Non vogliamo scrittori e fotografi professionisti, ma occhi aperti e cuori pronti a lanciarsi in nuove avventure. Nel frattempo, buona estate e buona caccia La redazione
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l’o rlo del mondo
I’ve got that girl scout spirit Up in my head Up in my head I’ve got that girl scout spirit Up in my head Up in my head -to stay I’ve got that girl scout spirit Deep in my heart Deep in my heart I’ve gotthat girl scout spirit Deep in my heart Deep in my heart-to stay I’ve got that girl scout spirit Down in my feet Down in my feet I’ve got that girl scout spirit Down in my feet Down in my feet-to stay I’ve got that grl scout spirit (hands over head ballerina style and wiggle down) All over me (wiggle) All over me (wiggle) I’ve gotthat girl scout spirit (hands over head ballerina style and wiggle down) All over me (wiggle) All over me (wiggle) All over me - to stay - hooray (make the hooray big from hands on the floor to over heads
, I ve Got that
Girl Scout Spirit 4
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Substitute anything and everything i.E. Here in my smile (with hands draw a big smile across your smile) In my elbows (elbows out chickenstyle and march those elbows) Deep in my books (hold imaginary book open in front of you and pretend to read) With all my friends Each time another person gets in the circle with the spirit somewhere or the circle leader decides or each week during troop meetings, a different girl is in the center of the circle. testo: GSUSA (girls scout of USA) foto: Matilde Pozzo
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, Let s celebrate!!
l’o rlo del mondo
“Prima io!” “Prima tu!” “Prima o poi tutti noi!” “No no sei in ritartdo!” “Io son stato preciso!!” Un attimo ragazzi non vi accavallate! Abbiamo tre anni per festeggiare questo grande evento! Non importa aver pronunciato il 100 tondo tondo nel suo finale, non importa quando, importa soprattutto il perchè.... Il numero 100 è un’occasione, tante occasioni quante ce ne sono state per le scout e le guide di tutto il mondo... negli scorsi 100 anni. Il corso di alcuni eventi nella storia è cambiato anche grazie all’intervento di ognuna di queste giovani donne e al loro impegno. Quello che viviamo oggi, come scout, come esseri umani, i diritti di cui godiamo sono la prova concreta che abbiamo agito e stiamo agendo, anche se il cambiamento sembra avere il passo di una tartaruga. Non dubitate primo o poi, la tartaruga, dura com’è, ci arriva lo stesso alla meta. Bene, come stiamo celebrando i 100 anni del guidismo e dello scautismo femminile? Li stiamo festeggiando prendendo delle decisioni, avanzando. Ogni giorno. E ogni giorno con maggiore determinazione, coraggio e consapevolezza. Li stiamo festeggiando attivandoci per perseguire gli otto obiettivi della Campagna del Millennio, di cui vedete i simboli qui accanto. Siamo giovani pionieri, ragazzi e ragazze unici e allo stesso tempo insieme. Abbiamo deciso di non aspettare. Di non aspettare condizioni più favorevoli, o che ci pensino altri a fare il primo passo, oppure di godere di un appoggio esterno e quindi di maggiori possibilità di riuscita. Sì, il pioniere è un impavido, forse a volte impulsivo, ma col cuore grande di chi non ammette confini. Quanti nomi ci vengono in mente se pensiamo ad un pioniere? Lo so che ci stanno saltando alla memoria personaggi legati alle scoperte geografiche e a quelle scientifiche, alle invenzioni tecnologiche che si sono avventurati nella ricerca di nuove forme, colori, suoni, espressioni... Ma potremmo anche pensare ai grandi leader che si sono battuti per i diritti civili e i diritti umani che un giorno si son svegliati e hanno detto: «Lo farò, comincerò io e adesso». Grandi della storia. Sono sicura che di nomi e volti ce ne saranno venuti alla mente tanti e tanti. Ma al nostro nome, a noi abbiamo mai pensato?
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l’o rlo del mondo
Due associazioni e il melograno La Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura e Wagggs (Associazione mondiale dello scaoutismo femminile) piantano un albero.
N
el mese di Marzo siamo stati invitati alla cerimonia simbolica organizzata per festeggiare all’interno del centenario, la lunga collaborazione delle due organizzazioni. Per piantare il seme del cambiamento WAGGGS e FAO hanno scelto un albero di melograno. Negli ultimi 40 anni di collaborazione, WAGGGS e FAO hanno cercato di coinvolgere i giovani negli argomenti che li riguardano più da vicino, come quello della sostenibilità ambientale. Il 10 aprile 2010 giovani scout e guide di tutto il mondo hanno gia cominciato le loro celebrazioni sul centenario. Cento anni fa, quando sei ragazze adolescenti si presentarono al Boy Scout Rally nel Regno Unito sfidando le convenzioni del tempo e chiedendo che ci fosse spazio anche per le ragazze. Oggi 10 milioni di ragazze e giovani donne in 145
paesi continuano a partecipare ai programmi di istruzione, ai progetti comunitari, alle sfide e delle avventure offerte dal movimento. Tra gli scout del Lazio che hanno risposto all’invito c’è stata la sezione di Velletri che ha partecipato proponendo un gioco breve, ma simpatico nel quale ci si doveva districare dai legami casuali che si avevano con le mani di altre persone, cercando di formare un cerchio ordinato.Tutto ciò a simboleggiare che con un po’ di sforzo si può lavorare insieme per un obiettivo comune, anche se siamo diversi e apparteniamo a differenti organizzazioni. Il melograno è stato coltivato per diversi millenni. Insieme con i cereali, il miele, le olive, l’ uva è stata una delle principali
fonti di alimentazione delle prime civiltà. I frutti sono ricchi di elementi nutrienti, di vitamine (come la vitamina
Le attività per Wagggs e Fao a Velletri.
C e B5), minerali, grassi, fibre, e antiossidanti. Diverse parti della pianta come la corteccia, i semi, l’olio sono state ampiamente utilizzate come preparati naturali per migliaia di anni. La melagrana ha dei significati simbolici per molte culture. Per esempio nel Giudaismo è un simbolo di rettitudine ed è una delle poche immagini che compaiono sulle monete antiche; secondo l’Islam i melograni sono esempio di una creazione perfetta; nell’Induismo è simbolo di prosperità e di fertilità; Nel Cristianesimo la melagrana è menzionata molte volte nella Bibbia. E fa anche parte delle tradizioni d’Europa: in Grecia quando si compra una casa nuova, gli ospiti usano regalare una melagrana, simbolo di abbondanza, fertilità e di buona fortuna; mentre in Spagna la melagrana era così importante che diede il nome alla nota città di Granada. Se volete saperne di più e guardare l’invito ufficiale, potrete mettere all’opera il vostro ingegno e la curiosità di cittadini del mondo. Visitate: www.fao.org/climatechange/youth/ Ilaria Esposito COCON Internazionale
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l’o rlo del mondo
,, Ok! E l anno Giusto! B
uonasera signori e signore e benvenuti alla speciale puntata di OK è l’anno giusto!! Questa è una puntata speciale perché si festeggiano ______BIP anni del guidismo e dello scoutismo femminile. Così il Commissario della sezione di Portici (Napoli) nei panni di Iva Zanicchi invita a giocare con tutta la sezione, direttamente da Valenzano (Bari), il concorrente Akela-Giuseppe Loiacono! Iva pone al concorrente tre semplici domande per fargli comprendere quanti anni si festeggiano dalla nascita dello scautismo femminile e del guidismo: 1) Quanti sono i cuccioli della carica dei 101 considerando che Freddy scappa? 2) Quanti anni ci sono in un secolo? 3) In provincia di Ferrara c’è un Comune che si chiama Cento… che numero richiama? Nonostante le telefonate a casa (Sabrina ed Enzo i familiari di Giuseppe o non rispondevano perché erano su Facebook o non capivano la domanda) il concorrente non ha saputo la risposta e Iva gli consiglia di chiedere l’aiuto del pubblico e indice un
gioco da svolgere in 100 minuti. Iva forma così 10 tappe che 10 squadre a giro dovranno svolgere per poter aiutare il concorrente a dare la risposta esatta e vincere, insieme a lui, un premio: un bel distintivo! Le squadre sono formate da lupetti, esplo, rover, capi e adulti della sezione di Portici, ovvero dei gruppi di Portici, S. Sebastiano al Vesuvio, Massa di Somma e Pollena Trocchia che si cimentano in 10 tappe contraddistinte ognuna da 10 simboli: 8 sono i simboli degli obiettivi del millennio più il distintivo di WAGGGS e quello del CNGEI. E così le squadre si sono trovate a fare un brindisi in rima sul perché è importante che le madri stiano bene in salute, hanno risposto ad un cruciverba sulle cause della mortalità infantile, hanno realizzato un giornale nel quale hanno approfondito cos’è l’Aids, come si trasmette e come si può combattere, hanno individuato quante e quali delle 100 risorse presenti servono a sfamare un villaggio composto da adulti, bambini, donne e anziani, hanno pulito la pineta di Paestum (Salerno) che li ospitava per dimostrare che gli
scout lasciano davvero il posto migliore di come l’hanno trovato, hanno realizzato delle scenette per dimostrare come si possano affrontare anche situazione di conflitto ma da pacifisti, hanno giocato superando i soliti stereotipi secondo cui esistono giochi da maschi e giochi da femmine, hanno scritto CENTO col proprio corpo, hanno raccolto 10 oggetti che iniziassero con C (di centenario e di Cngei) e hanno risolto un’espressione, questa espressione: 1 2 3 4 5 6 7 (8 9) = 100! Alla fine hanno urlato tutti al concorrente la risposta esatta: CEN-TO, CEN-TO, CEN-TO e un 100 gigante è apparso: ognuno lo ha firmato per ricordarsi della giornata trascorsa insieme e per testimoniare l’impegno che ci siamo presi tutti per contribuire davvero a migliorare il mondo: innanzitutto informandoci su quali sono i problemi che ha e dando poi il nostro personale e speciale contributo per fare al differenza! Orgogliosa e contenta: bellissima giornata, bellissima sezione! Camilla Maggiore Commissario Sez. di Portici
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l’o rlo del mondo
Le foto dell’attività realizzata dal Branco di Pistoia per festeggiare il centenario dello scautismo femminile.
Cara Karin, Ambasciatrice del Centenario, ecco qua una breve sintesi del lancio del Centenario fatto con il mio Branco a Pistoia. E’ arrivata una vecchia Girl Scout francese che ha raccontato qualcosa dei suoi tempi e poi ha chiesto l’aiuto dei lupetti per scrivere un pensiero di auguri a 100 associazioni affiliate WAGGGS del mondo. Abbiamo organizzato due uffici postali, con l’aiuto di un postino speciale (vedi foto), ed i lupetti in uno di essi hanno incollato messaggi augurali in varie lingue firmandoli e con il sigillo digitale (vedi foto). Nell’altro si scrivevano gli indirizzi sulle buste, si affrancavano e poi si affidavano al postino dopo aver segnato sul planisfero il paese dove la busta era diretta (vedi foto). 100 buste sono tante e così ho fatto qualche foto anche del mucchio con qualche dettaglio. Prossimamente faremo una Festa, dove festeggeremo i 100 Anni con canti Internazionali. ti dirò di più i soldi ricavati saranno la nostra “Buona Azione” a favore dei progetti promossi da WAGGGS... Ciao!... Al prossimo resoconto. Akela di Pistoia
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l’o rlo del mondo
Posta speciale da Pistoia
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a i c r a m e c a P La e . . . o s s a p o r al nost U na fastidiosa pioggerellina non ha impedito alle ragazze e ai ragazzi del Cngei arrivati da tutta Italia di marciare da so Perugia ad Assisi, lo scoro 16 maggio. Abbiamo vist volti sorridenti di tutte i le età, c’erano i Rover, glche Esploratori e c’erano an o i Lupetti che non si son tirati indietro e hanno i percorso fino all’ultimo , 25 chilometri previsti. Sìche ma perché? Per ribadire o. noi, alla Pace, ci crediam E crediamo che la Pace sti parta anche da piccoli ge no concreti. Ecco come hani provato a spiegarlo, con loro PENSIERI DI PACE a davanti all’obiettivo dell redazione di Scautismo.
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. e vola!
Si può essere sapienti e colti quanto si vuole, ma questo non aiuta il nostro vicino... GIOVANNI BATTISTA ARMENIO Il mio impegno è di essere aperto on gli altri, in qualsiasi momento MAURIZIO DE BARI Contrasare la guera non con la violenza che produce, ma con un messaggio nuovo. Quello della Pace. MAURO ALTAMURA MOLFETTA
Tendere sempre una mano d’aiuto alle persone più sfortunate di me. MARTA CECI M’impegno ad e aiutare le person e at meno fortun e non prenderle in giro come fa la gente. I MARTINA PISAN MOLFETTA
Rendere felice una persona per rendere felice il mondo: m’impegno a dare un sorriso. MONICA ALTAMURA Accogliere e sorreggere la mano di un altro fratello scout e non. ALESSANDRA MEZZINA SC2010_03_marciapace_2.indd 11
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Far conoscere la pace a chi non comprende il significato e aiutare a sfruttare i suoi meravigliosi effetti in pieno. PASQUALE SALVEMINI MOLFETTA
Il mio impegno per la pace è non prendere in giro le persone.
Trovare sempre nuovi amici. ANTONIO INTRONA MOLFETTA
MARINA CORTUCCI ANCONA
Porre domande a chi ritiene di essere in posizione tale da non dover rispondere. MAMBA 12
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Insegnare a un bambino che la Pace è una cosa importante.
Vivere secondo gli ideali scout. ROBERTO CAPUTO ANCONA
MICHELE DE VIRGILIO MOLFETTA
Il mio impegno è non litigare con mia sorella maggiore per la pace in famiglia.
Come dice BP, “Il posto va lasciato meglio di come lo si è trovato”. ROBERTA CONIGLIO MATERA
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Stringi la mano del tuo vicino e scoprirai che è meno duro il cammino così. ADRIANA CECI “You may say I’m a dreamer, but I’m non the only one. I hope some day you join us...” (John Lennon) ALESSIA MONGELLI MOLFETTA
“Credere, credere, credere che basta poco, lo sai anche un canto, e poi vedrai” (Favole) ROEBRTA MONTEBONO
“C’è una linea sottile tra la pace e la guerra. Sapete dove cercarmi”. GAETANO DE VIRGILIO MOLFETTA
Occhi, braccia e orecchie al servizio della pace COSIMO “COCO’” CAPURSO MOLFETTA
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Mi impegnerò a diffondere la pace iso donando un sorr a tutti. ROSANNA RANA Mi impegno a rispettare tutti, anche se diversi da me. CHIARA PAPPAGALLO tà, Vivere con sereni ia fantasia e allegr e imparare da ogni persona che incontrerò. I SILVANA DE BAR MOLFETTA
Socializzare con le persone sconosciute, condividendo parole, pensieri e anche un po’ di musica! EDOARDO DRAGO Essere aperto con gli altri ma più degli altri giorni, in qualsiasi momento,m anche nelle piccole cose come prestare oggetti, o altro. MAURIZIO DE BARI
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Anche noi, nel nostro piccolo, possiamo alimentare il fuoco della pace. Come? Anche semplicemente non litigando con gli amici, o non e. dicendo parolacc A PASQUALE RAN Marcerà fino ad Assisi con i miei amici per r dimostrare che pe sa me la pace è la co di te più importan tutte. ANDREA D’ANGELLA 15 MOLFETTA 16-07-2010 9:05:11
io e la mia Pattuglia siamo qui per promuovere la Pace. UMBERTO CACCAMO MOLFETTA
Mi impegno semplicemente nel far star bene le persone a cui tengo: la pace è armonia nell’uomo. LA RITA PETRUZZEL A TT E LF O M Essere imparziale e tollerante. CE MARCELLO FERO 1 A N O C N A Cercare di fare in modo che la pace ci sia nella mia vita. SERENA RICCHI ANCONA
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ù Non comprerò pi i cereali della Nestlè. THANOS EFTA XIAS ANCONA
ù Impegnarmi di pi i negli eventi social della mia città. CHIARA GRAZIOSI ANCONA
Far assaggiare la “pugliesità” agli stranieri: orecchiette, pane, olio di oliva, tarallucci... r la Il mio impegno pe la er id pace è condiv con il prossimo, iso portando un sorr . sulle sue labbra MICHELE RUIZZO MOLFETTA
IA ANNARITA DIGIO A MOLFETT
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Cercherò di portare la pace all’interno di tuti i miei rapporti con la famiglia, gli amici: se tutti facessero così piano piano il mondo migliorerebbe MARTA MILANO 10
Portare felicità, sincerità, apprezzamento e gentilezza. FRANCESCA VAILETTA MILANO 9
Ricordare la quando posso, al ge gente che fin di non sapere, Ricordare che in lla qualche parte de e on Terra ci sono pers o on innocenti che mui in guerra IVAN & BEATRICE MILANO 10 18
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il Trovare sempre i mio equilibrio ne tri, rapporti con gli al e m r creare pe e e per le persone ch mi stanno intorno un clima di sereno di compromesso e o. oc rispetto recipr I FLAVIA RONCALL MILANO 10
Pensiero Armonioso Come L’esistenza I PAOLA ORLANDIN 10 O N MILA
Lottare sempre za. contro l’indifferen UTS DANIEL DINGENO 5 N A MIL O
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i Dedicare 5 minut to es qu per pensare a grande tema, poi n cu parlarne con qual re ve ri sc e altro, e infin ogni le mie riflessioni settimana GIOVANNI COSTANTINI MILANO 10
Aiutare gli altri a ne capire che si ottie le n co ù pi molto di la n co parole che non za violen . LUCA GUASTONI R COMPAGNIA THO 3 O N A MIL
o, Passo dopo pass ogni giorno. Solo così, camminando o insieme verso un si o, stesso punt a possono portare i compimento sogn i. os di an gr TESTONI IA G R IO G MILANO 5
In cinese pace si scrive come “armonia tra le ta persone”. E’ ques on la pace, arm ia come un’orchestra accordata. SARA VILLA MILANO 10
Portare la pace i nella vita di tutti giorni risilvendo le questioni e i conflitti parlandone insieme SOFIA MILANO 10
Portare felicità, sincerità, apprezzamento e gentilezza. FRANCESCA VAILETTA MILANO 9
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branca elle
Buone VdB!!!
Ci siamo!! Così come le scuole sono finite, anche le attività in Tana con il vostro Branco sono terminate fino al prossimo anno. Per alcuni di voi questo è stato il primo anno scout mentre per i “più grandi” questo è stato l’ultimo anno in Branco. Indipendentemente da quanti anni avete e da quanto siete in Branco, per tutti voi entro pochi giorni (o qualcuno potrebbe anche averle già fatte) inizieranno le avventure più grandi dell’anno.. una settimana in una caccia che vi riserverà prede di ogni tipo.. chissà quest’anno che cosa accadrà alle vostre VdB (Vacanze di Branco). Eccomi allora ad augurarvi un immenso “Buona Caccia” proprio perchè spero che tutti voi possiate passare delle VdB splendide!!! Ma avete idea di quante cosa potranno accadere? Chissà quest’anno dove andrete a cacciare? Chissà quante avventure vi troverete a dover affrontare!! Vi farò una piccola confidenza.. Una delle cose che mi manca di più del mio Branco è proprio il momento delle VdB. Una settimana in caccia con i miei lupetti tutti concentrati a risolvere misteri, combattere contro streghe cattive o a salvare persone in difficoltà in Mondi fantastici! Se penso a quante cose mi sono capitate nelle VdB del mio passato mi verrebbe voglia di chiedere a Chil di dirmi dove siete e fare una corsa nella Giungla per venire a scuriosare nelle vostre cacce. Voglio essere vicino vicino a chi è un Lupetto del primo anno e per la prima volta caccerà questa nuova preda! Qualcuno di voi potrà essere spaventato dall’andare via una settimana ma sono sicuro che dopo qualche ora al Campo tutto farà spuntare su di vuoi un luminoso sorriso che abbatterà ogni più piccola preoccupazione!! Per chi è alle sue ultime VdB allora consiglio di assaporare ogni momento sapendo che le avventure non stanno terminando con questo Campo. Tra poco tempo sarete Esploratori e un MONDO nuovo si aprirà davanti a voi! Cari Lupi, il mio consiglio finale è di “fare del vostro meglio” perchè le vostre VdB possano essere indimenticabili! Lasciatevi guidare dai vostri Vecchi Lupi e da tutti i personaggi che compariranno nelle vostre avventure. Anzi.. perché non mi raccontate quello che succede? Perché non mi scrivete come sono andate le vostre VDB o tutto quello che vi può far piacere raccontarmi? E allora scrivetemi ad akela@cngei.it “Buona caccia a tutti quelli che rispettano la Legge della Giungla” Massimiliano Commissario Nazionale Branca Lupetti 20
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Il pass a A
molti di noi capita di fare un bilancio dell’anno quando si arriva alla fine…anche a te? Così quando si avvicina il 31 dicembre pensiamo a tutti i mesi precedenti: il freddo dell’inverno, da cosa ci siamo vestiti per Carnevale, la gita con la scuola, come ho festeggiato il mio compleanno, l’estate… Quando si arriva a Giugno (e magari agli esami: un grande in bocca...alla tigre – noi siamo a favore dei lupi – a tutti coloro che devono fare gli esami!) si pensa a tutto l’anno scolastico trascorso: le mattine che proprio non avevamo voglia di alzarci, i sorrisi che siamo riusciti a strappare in classe ai nostri compagni, le confidenze del compagno di banco, i pomeriggi a fare i compiti insieme, le maestre che forse un po’ ci mancheranno… Quando si arriva alla chiusura dell’anno scout pensi alle VdB che ti aspettano e pensi anche a tutto l’anno trascorso e, se sei un lupetto all’ultimo anno, magari ti capita di pensare a quante cose hai imparato nella Giungla, quanto sei cresciuto in questi anni di Branco, con quanti fratellini diversi hai cacciato, quanti giochi, risate, ricordi… E, proprio come succede fuori dalla Tana, anche agli scout la fine di un sentiero è solo l’inizio di un altro che continua sulla stessa strada: quando passerai in Reparto incontrerai alcuni compagni di viaggio con cui avevi cacciato insieme tempo prima nella Giungla e ne incontrerai altri nuovi, ci saranno nuovi capi ad accoglierti che non sono dei perfetti sconosciuti:
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s aggio in Reparto E, proprio come succede fuori dalla Tana, anche agli scout la fine di un sentiero è solo l’inizio di un altro che continua sulla stessa strada
magari hai già fatto qualche attività insieme, hai incontrato il Reparto alle attività di Gruppo, ti sei incuriosito a vedere i loro angoli di Pattuglia in Sede…per non parlare dell’emozione che potrai vivere di qui a poco di dormire in tenda, delle avventure che ti aspettano nel montare da te e con i tuoi amici della Pattuglia la cucina, le nuove sfide che ti affronterai come i nodi e le legature, i fuochi di bivacco con un cielo stellato che ti farà mancare il fiato, delle competizioni con le altre Pattuglie per chi vince il torneo di Reparto…insomma avrai l’occasione di vivere delle esperienze più adatte alla tua età, delle novità che però hanno delle radici che conosci: aver vissuto bene i tuoi anni di Branco, cacciando insieme con i tuoi fratelli, mettendo al servizio di tutti le tue capacità, sono elementi che ti aiuteranno a vivere nel migliore dei modi quest’avventura che ti aspetta e che sarà piena di emozioni nuove… Divertiti e ricorda quello che la Giungla ti ha insegnato: “fai del tuo meglio” e sarai un bravo e fiero esplo! Boschi ed acque Venti ed alberi Saggezza forza e cortesia Il favore della Giungla ti accompagna! Camilla Maggiore della Muta Nazionale 21
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a caccia di semi
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Cari Lupetti e Care Lupette, sono Aurora, un Vecchio Lupo a cui piace tanto andare a curiosare in giro per il Mondo ... Oggi vi voglio raccontare di una splendida caccia a cui ho partecipato nel mese di Maggio 2010. Sono stata ospite degli Scout e Guides de France, che hanno organizzato un grandissimo campo nazionale a Jambville, una località immersa nel verde vicino Parigi. [ foto 1] Pensate c’erano quasi 2.500 Vecchi Lupi provenienti da tutta la Francia, tutti riuniti per parlare, ascoltare e confrontarsi su come poter rendere ancora più avvincenti ed emozionanti le cacce e le attività per i Lupetti e le Lupette francesi. Questa grandissima riunione di Vecchi Lupi era tutta dedicata ai Louveteaux e alle Jeannettes francesi, ossia ai bambini e alle bambine scout di età tra gli 8 e gli 11 anni, proprio come le nostre Rupi Nazionali a cui partecipano tutti i Vecchi Lupi d’Italia! La caccia è durata ben quattro giorni, dal 13 al 16 di Maggio e si chiamava Graines de Diversité (Semi di Diversità). In quei giorni ho avuto la possibilità di incontrare, conoscere e parlare con molti Vecchi Lupi francesi, scoprire le loro attività, i loro giochi, le loro canzoni e osservare anche le loro uniformi ... dovete sapere che gli Scout e le Guides de France, Vecchi Lupi di Lupetti e Lupette come voi, usano una bellissima camicia arancione, volete vederla? Guardate la foto! [foto 2 e 3] Ho scoperto che i Louveteaux e le Jeannettes francesi da qualche anno vivono e giocano in una fantastica Foresta, in cui si avventurano incontrando tanti personaggi che li aiuteranno a scoprire i misteri e le meraviglie della Natura e a percorrere piste ricche di grandi prende come le nostre Capacità o la nostra Zampa Tenera, Prima Stella, Seconda Stella e Treccia Gialla.. Abbiamo fatto tante attività e tanti giochi e ho avuto conferma di come è sempre bello e divertente incontrare gli scout di altre nazioni e soprattutto come lo spirito scout e i valori della Promessa, anche in una nazione differente dalla nostra, ci accomunano e sono sempre gli stessi ... questa credo sia sta2
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ta l’emozione più grande, sapevo di essere l’unica scout italiana ma non mi sentivo affatto sola, ero circondata da tanti scout francesi che mi hanno accolta e fatta sentire a casa. Vi auguro veramente un giorno di fare un’esperienza così e di poter viaggiare in tutto il Mondo per incontrare e conoscere i nostri fratelli scout sparsi qua e là. Sono tornata da questa meravigliosa caccia con uno zaino ancora più ricco grazie a tutto ciò che ho imparato da questa esperienza con gli Scout e Guides de France e con la convinzione che ovunque andremo, se incontreremo uno scout o una scout che ci accoglieranno, ci sentiremo proprio come se fossimo a casa nostra ... ...siete pronti anche voi a partire per una caccia così ?? Buona Caccia Aurora Bosna, della Muta Nazionale
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Il Reparto Ohmsford:
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tra divertimento e avventura Era il caldo agosto e giunsero verso la meta prescelta: il Monte Caramola. I cinque ragazzi non sapevano che avrebbero vissuto un’avventura straordinaria. Arrivati, montarono le tende, costruirono una grande cucina e si dedicarono alla loro missione. Obiettivo: raggiungere il mondo perduto “Atlantis”. Direttamente su ordine del Re di Alessandria (il Capo Raparto), il banditore (il suo Vice) disse alle reclute dell’equipaggio di conquistare la fiducia del re, l’unico in possesso della mappa, che avrebbe permesso loro di giungere nella città perduta caratterizzata dai 10 anelli, di terra e di acqua, collegati per mezzo di ponti, che la dividevano dal cuore della città. Affrontarono le prime prove per conquistare la fiducia del re e potersi aggiudicare la mappa. Le due ciurme oltre a prepararsi i vestiti da indossare per il viaggio, si affrontarono in una battaglia, lanciandosi bombe di farina con fionde artigianali. Il giorno seguente, venne proposto loro di fare un viaggio: affrontare l’arsura, la fatica e il percorso per giungere, infine, sulla gran porta del Pollino. Loro accettarono! I capi vollero mettere i
due equipaggi alla prova, anche se erano in pochi. Si munirono del necessario (cibo in scatola e sacchi a pelo) e con lo zaino in spalla, come dei veri esploratori, si incamminarono. All’ora di pranzo si fermarono per mangiare e per verie...necessità. Raggiunta la prima tappa a Piana di Iannace, al gruppo mancava molta strada, tutta rigorosamente in salita. Verso sera arrivarono in cima stremati, non solo con la soddisfazione di aver completato la prima parte di viaggio, ma anche con quella di godersi un panorama favoloso. Il sole stava per tramontare, dietro quei giganteschi muri di pietra e, dalla parte opposta, faceva capolino la luna. La sera, dopo aver mangiato, abbondantemente e aver recuperato le forze, lessero tutti in disparte un testo che si rifaceva all’origine dell’Universo, e ognuno di loro rifletté su quanto fosse bello il mondo in cui vivevano, tutto reso più emozionante da un cielo stellato mai visto prima. Il mattino seguente, ben svegliati, osservarono i pini danzanti (veri ballerini di Valzer!!!!) e il Pino dei Pini, il più grande che aveva più di ottocento anni, il simbolo del Parco del Pollino, barbaramente bruciato più volte: il Pino Loricato. Dopo un sacco di foto e preso il materiale, si rimisero in cammino per ritornare al campo base da cui erano partiti. In seguito ad un momento di smarrimento, ritrovarono la giusta via e si rimisero in cammino. A fine giornata arrivarono al campo base. Il giorno seguente affrontarono le ultime cinque sfide che li avrebbero permesso di giungere Atlantis e scoprirne i propri segreti. La sera, attorno al fuoco, uno dei membri entrò
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Cronaca del nostro primo hike
C.R.B. Ciao a tutti siamo Laura e Giorgia, vi vogliamo raccontare le nostre esperienze riguardo al Crb (Campo Regionale di Branca). Il nostro primo Crb aveva come tema i giochi olimpici, per noi era una cosa nuova. Era la prima volta che partecipavamo ad un uscita con così tanti esploratori di tutto il Lazio, eravamo curiose di sapere tutti i gridi, gli animali che avevano scelto per la pattuglia e volevamo conoscere gli altri esploratori. Dopo aver scaricato tutto il nostro materiale, i capi hanno organizzato una scenetta divertentissima in cui presentavano gli dei della Grecia che erano in competizione tra loro per vincere le olimpiadi. Abbiamo costruito tante strutture che servivano per fare una battaglia ma il giorno dopo ha piovuto così tanto che non si è fatto più nulla e siamo ritornate a casa bagnate e stanche. Nel secondo Crb una ragazza di un altro reparto si è dovuta unire a noi perché il resto della sua
magliette e un logo tutto Reparto Ohmsford. Durante il viaggio di ritorno si addormentarono stremati … ma, ne era valsa la pena. Serena Colasurdo Reparto Ohmsford – Matera 2 (Pomarico)
“Campo della pioggia” pattuglia era assente, abbiamo subito stretto amicizia, la prima attività che abbiamo fatto era un percorso a staffetta, durante il tragitto dovevamo andare in bici, fare canestro, il passo del leopardo e altre cose. La nostra squadra ha vinto; il giorno dopo abbiamo fatto una lunghissima camminata in salita, faticosissima (secondo noi) ogni tanto facevamo una sosta, una volta arrivate in cima siamo scese in una grotta di origine vulcanica: era molta bella e c’erano anche i pipistrelli. Poi tornati abbiamo pranzato e il nostro gruppo è andato al corso di canoa ma quando stavamo per salire sulle canoe ha iniziato a piovere e abbiamo dovuto smontare tutto e tornare a casa. Nel terzo Crb dovevamo fare una caccia al tesoro, ci hanno spiegato la topografia e con quello che abbiamo appreso trovare il luogo dove c’erano gli indizi ma durante il percorso ha iniziato a piovere! Abbiamo dovuto rifugiarci in tenda dove poi ci hanno avvertiti di dover smontare tutto e andare a casa, non abbiamo potuto piegare il sopratelo della tenda perché era così bagnato che l’abbiamo steso in sede una volta tornati. Come avete potuto capire durante i nostri Crb ha sempre piovuto tanto che l’abbiamo soprannominato “Campo della pioggia”, ma le risate non sono mancate speriamo che almeno un Crb lo faremo senza pioggia! Laura Codilupi e Giorgia Manciocchi Reparto “Impeesa” Pontinia
Racconti
a far parte del Consiglio dei Totem, e gli venne affidato il nome di un animale e l’aggettivo che rappresentava la sua personalità “Koala Fiducioso”. Il giorno seguente fu l’ultimo: un giorno triste, ma al tempo stesso emozionante. Avendo smontato il campo base, mangiarono frettolosamente e, come ricordo, crearono delle
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E-FORUM
, alla ricerca della Felicita
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mmaginate di trovarvi seduti e in attesa di attraversare un tunnel. Una macchina del tempo che ha la capacità di proiettarvi nel futuro di quella che sarà la vostra vita, di poter dare uno sguardo su quello che sarà, o meglio: su quello che vi piacerebbe che fosse.... In concomitanza con il meeting 2010 (l’incontro degli adulti di Branca E), ma in una location diversa, si è svolto l’E-FORUM, l’evento che da alcuni anni sta dando ad esploratrici ed esploratori l’opportunità di condividere le proprie idee con coetanei provenienti un po’ da tutta Italia. Ogni anno ci si confronta su un tema proposto ed i risultati vengono poi inviati ai Capi di Branca E. Il tema di quest’anno è stato Alla ricerca dlela felicità, che messo così può sembrare un argomento un po’ complicato, forse astratto. In realtà le attività fatte durante l’EFORUM sono riuscite a coinvolgere tutti quanti. Sono stati due giorni intensi, duran-te i quali ci siamo conosciuti, divertiti e confrontati. Le attività sono state forti ed emozionanti, per cercare di entrare in profondità, il più possibile... a partire dal ritrovarsi invecchiati dopo la macchina del tempo, al rappresentarsi agli altri mediante un laboratorio artistico, al confrontarsi in una veglia su “Cosa vuol dire essere felici? Cos’è per me la felicità? La società, quali strumenti ci offre per poter essere felici?” e poi non può mancare un bel fuoco di bivacco con tanto
di momento riflessivo finale con grolla annessa. La domenica è stata il culmine dell’esperienza. In una saletta appartata, senza particolari distrazioni, era stato predisposto un punto relax in cui poter, in solitudine o in compagnia, dare sfogo alle proprie emozioni nel modo più personale possibile. In questa saletta abbiamo raccolto la testimonianza filmata, in stile “confessionale”, su come gli esplo presenti interpretano la felicità, su come immaginano il loro futuro, quali sono i sogni e come si vorrebbe realizzarli. Il messaggio, principalmente diretto ai loro capi, è stato un importante documento da cui prendere spunto per migliorare ed avvicinarsi il più possibile alle richieste dei esploratori e delle esploratrici... Andrea
Un’opportuniteà di condivider n le proprie idee co coetanei provaenItiealntiai. un po’ da tutt
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Nell’estate del 2011 il 22° World Scout Jamboree ospiterà 30 mila Scout e Guide, Esploratori ed Esploratrici di tutto il mondo a Rinkaby, nel Sud della Svezia (a due ore e mezza di treno da Copenaghen). La Federazione Italiana dello Scautismo sarà presente con un contingente di circa 1300 partecipanti, e il CNGEI in particolare sarà rappresentato da più di 300 persone, tra ragazzi e ragazze, capi e adulti in servizio. Come già avvenuto in occasione del Jamboree inglese del 2007, il contingente CNGEI sarà composto da 6 Reparti di 36 esploratori ed esploratrici, e da 4 Compagnie di 9 Rover, per un totale di 252 giovani. Ad essi saranno affiancati 40 capi educatori e 40 persone che svolgeranno Servizio Internazionale (Ist). Ma cosa fa in concreto il Contingente Italia? Che vada al Jamboree è chiaro, che partecipi alle attività lo possiamo intuire, che si diverta lo speriamo tutti e un po’ lo invidiamo, ma… serve proprio un Contingente per fare queste cose? La risposta è ASSOLUTAMENTE SI’, soprattutto perché chi lo compone in realtà fa anche molte altre cose, oltre a quelle a cui abbiamo accennato. Il compito principale del Contingente, infatti, è rappresentare, e raccontare, l’Italia e lo scautismo italiano a un campo mondiale, dove ragazzi e ragazze, diversissimi tra loro per cultura, etnia, religione, possono incontrarsi e confrontarsi. È importante quindi saper cogliere quest’oc-
casione, per insegnare qualcosa di noi agli altri, ma anche e soprattutto per imparare tante cose nuove. Diversi modi di fare scautismo, attività interculturali, esperienze entusiasmanti, tutto ciò che si incontra a un jamboree è fonte di crescita personale. Bisogna sfruttare al massimo le giornate, riponendo con cura nel nostro zaino tutte le cose fantastiche che vediamo e impariamo. Qui entra in gioco il secondo compito fondamentale: una volta tornati a casa, bisogna provare a far rivivere la magia del Jamboree, riportandola nel nostro reparto, gruppo, Sezione e via dicendo. Ecco allora che tutte le cose riposte nello zaino torneranno utili: le foto, il testo di una canzone nuova (magari in una lingua sconosciuta), un’attività avventurosa a cui nessuno in Sezione avrebbe mai pensato,… ma anche cose più astratte, come le emozioni, i ricordi, le sensazioni. Pensateci bene: 300 persone che provano a far vivere ad altre 12.000 le sensazioni, i colori, la magia del Jamboree. E’ un compito assai difficile, ma che può dare grandissime soddisfazioni; un’occasione di Servizio verso la nostra Associazione, e più in generale verso tutti quelli che non avranno la fortuna di esserci andati di persona. Meno male che c’è un intero Contingente pronto a vincere questa sfida! Enrico Maso CC Atacama - Udine 1
Semplicemente Svezia
CONTINGENTE ITALIA
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Angolo della tecnica
Leggere una carta topografIca
Al campo estivo arriva sempre il fatidico momento in cui il capo reparto La carta topografica non è una fotografia aerea, ma un disegno di ciò che si trova sulla superficie terrestre ripreso da un punto di osservazione vi chiama e vi dice: molto in alto, che è un tipo di prospettiva diverso da quello al quale siamo “Carissima Pattuglia, abituati. Inoltre non si possono rappresentare tutti i punti esattamente come sono nella realtà, altrimenti non si riuscirebbe a distinguere una la vostra missione strada da una ferrovia o da un fiume. Per questo scopo sono stati inventati dei segni convenzionali, ognuno dei quali simboleggia uno degli eleconsiste nell’arrivare menti che si possono trovare sul terreno. Per poter leggere una cartina sulla cima del Monte non c’è bisogno di impararli a memoria: questi sono sempre riportati al di sotto di essa, nella legenda. Convenzionali -e non casuali- sono dell’Avvoltoio. Questo anche i colori usati nel disegno: è il cibo concessovi • nero per le opere realizzate dall’uomo e questa è la carta • marrone per i rilievi montuosi e le curve di livello • azzurro per i corsi d’acqua e le coste marine e lacuali topografica della zona. • verde per le aree coperte da vegetazione • rosso per le strade Buona Caccia!” • viola per i confini e il reticolato chilometrico Ohibò! Carta topo-che? Attenzione: i simboli occupano più spazio di quanto ne abbiano nelEcco un momento in cui, la realtà, specialmente nelle carte con la scala molto piccola (ad esempio in quelle 1:1.000.000 la larghezza delle autostrade sembra se la memoria fa cilecca, di 200 metri!) avere a disposizione un Se ci troviamo di fronte ad una cartina in bianco e nero o, peggio, alla fotocopia di una a colori, bisognerà porre attenzione per distinbuon manuale vi salva guere i simboli lineari: la situazione. Per questo • le ferrovie sono indicate con un tratto unico, grosso e continoi vi consigliamo di nuo, le strade rotabili (dove cioè possono passare le automobili) con due linee sottili, tenere sempre nello zaino i sentieri con una o due linee tratteggiate o punteggiate una copia di “Passaggio a • se una coppia di linee parte da una Nord Ovest”, il nuovissimo strada ed arriva vicino ad una casa o ad un’altra strada, è certamente anch’essa vademecum di tecniche una strada; se invece spunta dal nulla e finisce in un lago o in un fiume o nel scout di cui abbiamo mare, si tratta di un corso d’acqua parlato nello scorso numero • solitamente le strade seguono un percorso più rettilineo dei corsi d’acqua, di Scautismo. Consultiamo che invece si snodano sinuosi e hanno larghezza variabile quindi alcune schede per • dato che l’acqua va sempre verso il ripassare la topografia ed basso, i fiumi e i torrenti normalmente non corrono paralleli alle curve di evitare di perderci in una livello, ma le tagliano per poi raggiun- Figura 1: come si ottengono gere il fondo delle valli le curve di livello zona sconosciuta.
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La carta topografica è un disegno in due dimensioni della superficie terrestre, che è invece tridimensionale. Per evidenziare l’andamento del suolo occorre quindi adottare uno stratagemma e il più usato (perché risulta facilmente leggibile anche nelle cartine in bianco e nero) è quello delle curve di livello, dette anche isoipse. Queste sono delle linee che uniscono tra loro tutti i punti che si trovano alla stessa altitudine rispetto al livello del mare. Per capire meglio seguiamo la figura 1: nella parte superiore vediamo una montagna che immaginiamo di “tagliare” con una serie di piani orizzontali distanziati di 100 metri l’uno dall’altro. Ogni volta che un piano incontra un fianco riportiamo la proiezione in basso, dove c’è un foglio su cui è disegnata la stessa montagna vista dall’alto. La distanza verticale tra i piani è sempre uguale e per questo è chiamata equidistanza. Nelle carte topografiche è indicata nella legenda e solitamente corrisponde ad un millesimo della scala, ad esempio in quelle al 25.000 è di 25 metri. Esistono 3 tipi di curve di livello: • ordinarie o intermedie, disegnate con linea continua sottile • direttrici, tracciate con uno spessore maggiore, sono le uniche con la quota scritta sopra e solitamente indicano le altitudini “tonde”, cioè 100 metri, 200 metri, ecc. • ausiliarie, disegnate con linea tratteggiata, si usano quando la pendenza è lieve e quindi la distanza tra le curve ordinarie è grande e non rende bene l’idea dell’andamento del suolo Osservare bene la cartina serve a sapere ! come si presenta il ter-
gono
Orientare la cartina Orientare una carta topografica significa metterla nella posizione giusta per poterla usare, in modo che i suoi punti cardinali si trovino direzionati in corrispondenza di quelli reali. Esistono fondamentalmente due metodi per fare ciò: quello “a vista” e quello strumentale. Il primo sistema è piuttosto grossolano e consiste nel localizzare due o tre punti di riferimento nella realtà, localizzarli sulla carta e ruotare quest’ultima affinché i punti si trovino nella stessa posizione in cui li si vede fisicamente. Se vogliamo un po’ più di precisione dobbiamo usare la bussola. Sapendo che in tutte le cartine il bordo superiore è orientato verso nord, basta appoggiare la bussola su uno dei due bordi verticali e ruotare il foglio finché l’ago è parallelo al margine, come in figura 2. Non commettete l’errore di prendere come riferimento il reticolato chilometrico, non è ortogonale a quello geografico!
! Figura 2: affinché la cartina sia orientata correttamente, l’ago della bussola deve essere parallelo al margine.
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Rappresentazione dei rilievi sulla carta
reno nella realtà, quindi tenete presente che più le isoipse sono ravvicinate più la pendenza è elevata e viceversa. Questo fatto è fondamentale quando progettate un’escursione! Se non ci fate caso, quando poi sarete sul posto potreste trovarvi di fronte ad un passaggio troppo ripido che non siete attrezzati per superare.
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il taccuino di B. C.
la COMPAGNIA della QUERCIA in C he cos’hanno in comune Bergamo, città del nord Italia, e Panciu, villaggio della Vrancea , regione a nord est della Romania? Entrambi hanno a che fare con la Compagnia della Quercia! L’estatescorsa abbiamo deciso di fare un’esperienza di servizio forte, che ci avvicinasse a un mondo da qui pressoché sconosciuto, o comunque sempre frutto di stereotipi negativi: le comunità rom. Tramite un amico che si trovava in servizio civile in Romania, a Panciu appunto, ci siamo recati nel centro “Pinocchio”, fondato dall’associazione “Rom Pentru Rom”, che si occupa dell’integrazione delle comunità rom nella società e nel miglioramento delle condizioni di vita di questa parte della popolazione e opera a livello europeo. “Pinocchio” ospita ogni pomeriggio i bambini e ragazzi del paese: è aperto a tutti, ma è frequentato per la maggior parte da bimbi di etnia rom, e offre loro qualche ora di gioco, di attività educative (piccoli spettacoli, lavoretti e, per chi non va a scuola, alfabetizzazione) e una merenda. Offre loro un posto dove essi possono essere bambini in una società in cui spesso ciò non accade. Noi abbiamo aiutato i volontari, trascorrendo cinque giorni con questi bimbi e in particolare con i ragazzi più grandi, che hanno avuto la possibilità di confrontarsi con loro coetanei provenienti da una realtà totalmente diversa dalla loro. E per noi è stato lo stesso. Prima di tornare in Italia, qualche giorno di hike sui monti della Romania e la visita al celebre castello di Dracula a Bran, per finire con la capitale
Bucarest. Undici giorni, insomma, per conoscere un po’ di più una realtà oggi tanto criticata ma spesso a noi sconosciuta. Undici giorni dai quali siamo tornati stanchi ma arricchiti da un’esperienza stupenda. Siamo partiti pensando che avevamo la possibilità di dare qualcosa. Ma…. abbiamo ricevuto molto di più!! Laura Longhi, Elisa Ferrari Compagnia della Quercia, Bergamo 3
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A in ROMANIA
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ingari…quante volte abbiamo sentito questa parola? ZINGARI… La prima cosa che ho pensato quando ho visto arrivare i bambini Rom al campo è stato “oh mio Dio, che schifo!”…Non mi vergogno a dirlo! Erano sporchi, camminavano a piedi nudi, pieni di pidocchi, pulci, zecche e puzzavano tantissimo! La prima scena che ricordo è una bambina che mi parlava in romanì, la lingua Rom, era attaccata alla rete dell’associazione…probabilmente mi stava chiedendo di poter entrare! Aveva delle croste nei capelli, sembravano rasta ma era solo sporco! Aveva degli occhi così espressivi…mi sono rimasti impressi! In pochi minuti sono arrivati altri bambini, uno avrà avuto 3-4 anni, gli altri 6-7 anni…si sputavano addosso… Il primo giorno è stato drammatico per me...sapevo che sarebbe stata sicuramente un’esperienza
forte per i miei rover, ero preparata a tutto ma avevo paura…insomma eravamo in Romania in un campo per Rom!!! Vi svelo un segreto…per la paura di avere un’epidemia in compagnia davo ai Rover lozioni magiche per capelli contro pidocchi e zecche! In Italia avevo lasciato tutti i pregiudizi sulla Romania, un paese di cui si era tanto, troppo parlato negativamente, li avevo voluti lasciare in Italia perché non ho mai creduto che un filo di erba possa essere paragonato a un intero prato ma devo essere sincera, avevo un po’ di paura… i miei Rover, così esuberanti e a volte ingenui, come avrebbero reagito alla situazione? Avrebbero capito le reali difficoltà? Come si sarebbero comportati? Era tutto una sfida, un grandissimo punto di domanda! Ogni giorno che passava osservavo i cambiamenti dei miei Rover… le ragazze, Laura, Elisa e Sara, sapevo che sarebbero state a dir poco splendide, attente ai bisogni dei bambini, disponibili in ogni momento...ma il mio vero stupore è stato osservare i piccoli passi dei ragazzi. Luca era diventato il leader di Adi, un ragazzino di 12 anni circa, la cui mamma era una prostituta. Il segreto di Luca? La giocoleria! Signo sembrava un fratello maggiore, è stato davvero in gamba capendo perfettamente il senso di questo servizio, e pensare che era contrario a un’estate rover di servizio in Romania! Dium sembrava un animatore di un villaggio turistico, conosceva tutte le canzoni e i balli di gruppo! Andrea e Giordano sono stati davvero una rivelazione con i bambini, sono stata molto orgogliosa di loro, Gio ha addirittura preso in groppa un bambino e Andrea è stato il nostro ballerino l’ultimo giorno di servizio! Da questa esperienza ho imparato a guardare gli occhi dei bambini e la loro storia riflessa nelle espressioni del viso. Ho imparato il valore di un sorriso,
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Una repubblica nuova
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La Romania è una repubblica democratica parlamentare, dal 1° Gennaio 2007 diventata statomembrodell’Unione Europea. Nonostante ! i faticosi progressi che il paese ha compiuto nell’avvicinamento alla compagine continentale, la Commissione Europea ritiene che ci sia ancora parecchio da fare. Infatti la situazione sociale ed economica, in Romania, è ancora piuttosto difficile. Il tasso di disoccupazione è molto elevato (le cifre ufficiali parlano del 10%, ma in realtà sono almeno 3 volte superiori) e gli stipendi spesso sono inadeguati a garantire un livello dignitoso di vita. Molte famiglie vivono con un solo stipendio che, in media è di 1.327 Lei (circa 313 euro) , ma ci sono non poche situazioni in cui lo stipendio è molto più basso. In generale il livello della vita è basso, soprattutto nelle zone rurali, dove solo una minoranza di persone benestanti possono permettersi beni di lusso come la televisione, la macchina, il telefono e l’acqua calda in casa. Anche poter mangiare una pizza o andare al cinema sono lussi che in pochi si possono permettere, ma ancora peggio molti non possono acquistare generi alimentari necessari come la carne, il formaggio i salumi, il latte e l’olio. Questa situazione si rivela ancora peggiore nel caso di minoranze etniche. In Romania il 10% della popolazione è composta da Rom, che vivono generalmente in condizioni ancora più drammatiche. Per loro diventa difficilissimo trovare sia un lavoro (la disoccupazione raggiunge il 30-40% nella popolazione maschile e il 60% quella femminile), sia un’abitazione dignitosa. E’ bene sottolineare che parlando di Rom non ci riferiamo a nomadi (in Romania attualmente ce ne sono pochissimi), ma ci riferiamo a persone che, da diverse generazioni, si sono insediati e stabilizzati, alcuni in piccoli villaggi, altri nelle città.
un sorrriso voluto e cercato, un sorriso sempre corrisposto, ho imparato a guardare oltre lo sporco e gli sputi, ho imparato cosa vuol dire il razzismo tra Rom e Rumeni, due popoli che pure vivono così a stretto contatto, ho imparato cosa vuol dire potersi permettere un pacchetto di patatine e cosa vuol dire essere felici per le piccole cose, ho imparato a sentire la ricerca di vero affetto, ho imparato a non lasciare i mozziconi di sigaretta per terra, ho imparato cosa vuol dire avere un’identità, esistere nei registri e avere dei documenti, ho imparato l’importanza di avere un’automobile o semplicemente un carretto, ho imparato cosa vuol dire essere un cane randagio e vivere da cane randagio… L’ultimo giorno di campo a Bucarest, ho visto una bambina Rom che ci guardava infastidita. Le ho fatto un sorriso, la sua espressione è cambiata subito e ha ricambiato con un sorriso bellissimo. E’ stato momento stupendo, è il ricordo più bello che ho di questa estate Rover! Un grazie a Fede, il mio vice e ai miei splendidi ex Rover… Chiara (ex CC Compagnia della Quercia, Bergamo 3)
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LA TERZA HURACAN sono Amilcare, Bruna, Antonella, Adelina e Priscilla e qui già scatta la scintilla; di secondo ce n’è uno è Romeo e fa per ventuno; il terzo è poi consolidato Mirella, Tatiana, Raimondo, il funzionamento è assicurato; per il Boss c’è il cambio di testimone Ramona e Vladimyr, che coalizione! Questi non sono nomi veri, ma son frutto di deliranti pensieri. Sul nostro omerale c’è un pipistrello sopra un bersaglio rosso, bianco e bello. Il blasfemo abbiamo sulle teste e in compagnia di giallo e nero ci si veste. In compagnia ci stiamo bene tutti insieme da colazioni a cene. w HURACAN, w il ROVERISMO, è la soluzione ad ogni pessimismo!!!
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Huracan Milano 3 ciapa ch’el ghè! Siamo la compagnia più figa che ci sia, siamo rozzi siamo belli e in hike mangiamo sgombro, fagioli e piselli. Nel servizio ci sbattiamo ma col ritorno ci soddisfiamo, con “il fontanile” come associazione e tanti ragazzi...parte il giocone! Il nostro fisico ce lo invidiate fra Vienna e Budapest tutta l’estate. A Pasqua le Cinque Terre viva la Branca R, veglia sotto le stelle zero pioggia a catinelle! Una settimana a Villapizzone è qui che parte la coabitazione, tanti ritmi tutti diversi che pian piano vengono persi, creando un clima di unità in questa pazza grigia città. Il primo anno è numeroso e nessuno c’ha il moroso,
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Scatta & pubblica Scegliete le foto più belle (formato .jpg) della vostra compagnia, quelle in cui siete veramente fichi (che più fichi di così non si può!!!!) e speditele a: ernesto.liconti@cngei.it Verrete pubblicati sui prossimi numeri! La Compagnia CNGEI “Vagabondi del Nord” scruta il cielo di Reykjavik: cosa le riserverà Roverway? (autoscatto di Nicolò Marchesini)
r otteve Rfa da Rover
Foto
Ci vuo come
Rover Clik!
alla conquista I Vagabondi del Nord nto). eve Ben (foto di Alice di
dell’Islanda!!!
.... perchè il roverismo è fatto di sogni ....
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r Che bei CC…dopo 2 gio
rni di attività, ancora
svegli e sorridenti!!!
di sogni ....
(foto di Simone Sanvito)
La cava incantata; Ma dove siamo finiti? (foto di Gaia Spitale)
Rover Clik!
Ci vuole occhio per apprezzare davvero le cose belle… come le rose (foto di Gaia Spitale)
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MARCIA PER LA PACE 36
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