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Conclusioni………………………………………………………………48
È nel recupero, e nell’integrazione tra scienza e sapienza, dei grandi simboli e strutture su cui si muove l’universo e di conseguenza l’individuo, che possiamo trovare una sintesi e una visione che supporta e sostiene la salute dell’individuo e dell’ambiente in cui vive. Sta proprio nella funzione del simbolo la possibilità di collegare l’ordine naturale della vita e le leggi universali alle infinite manifestazioni di essa. Si pensi all’ideogramma xiang, “l’orma dell’elefante”: esso evoca la struttura, l’archetipo su cui si sviluppano le varie manifestazioni sulla terra.
La verità si cela nella relazione fra immanente e trascendente: xiang informa la costituzione e la tendenza costruttiva ed evolutiva della forma dei
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fenomeni e del singolo umano che, immerso nelle leggi del dinamismo naturale è sottoposto ad un rimaneggiamento ciclico per tutta la durata della vita. La speculazione e il calcolo sono importanti strumenti dell’intelligenza umana, infinitamente potenziati nell’elaborazione elettronica, ma potrebbe mai un computer coltivare lo spirito in modo che si sviluppino le facoltà dell’ammirazione, dell’intuizione, della contemplazione? In altri termini si potrebbe dire che un’intelligenza senza ammirazione, senza contemplazione e quindi senza intuizione è un’intelligenza senza spirito, quindi incompleta.
Nel taoismo si ritrova la necessaria comunione di Cielo, Terra e Uomo; shen, jing e qi; spirito, materia e movimento. È nei processi tra interiorizzazione ed esteriorizzazione, tra spazio e tempo, tra maschile e femminile, tra condensazione ed espansione, cioè tra yin e yang, che si ha un’eterna creazione della vita. Ed è nel costante rapporto tra macrocosmo e microcosmo, tra individuo e ambiente che la vita può svilupparsi, ed esprimersi. Il continuo rapporto tra cielo e terra è reso possibile dal Qi, emblema della relazione,
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