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esistenziali

4. Dal cielo alla terra: meridiani curiosi e il ritorno al sé nelle varie

fasi esistenziali

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“Non mi sono accadute che cose inaspettate. Molto avrebbe potuto essere diverso se io fossi stato diverso. Ma tutto è stato come doveva essere; perché tutto è avvenuto in quanto io sono come sono”. (Carl Gustav Jung)

4.1. Essere sé, irrompere nella vita, accordandosi alle sue fasi e ai suoi ritmi: chong mai, wei mai e qiao mai.

Gli otto meridiani straordinari permettono all’uomo di entrare in rapporto con una dimensione sacra, divina, poiché creano un legame tra terra e cielo, come rappresentato dal numero 8, quali sono i meridiani curiosi. Il numero 8 è quello dell’equilibrio cosmico, governa la sopravvivenza e la trasmissione della vita, il passaggio tra divino e terreno, dalla non vita alla vita, dalla potenzialità all’attuazione.

Nella loro funzione straordinaria (o di creazione), questi meridiani rappresentano il sistema energetico che ci permette di ricrearci ogni giorno e creare sul piano materiale, psichico ed energetico. Essi ricordano all’individuo la continua rinascita, la trasformazione nel tempo di ciò che è, in un percorso tra fato e destino.

I primi 4 meridiani, quelli di prima generazione (chong mai, ren mai, du mai, dai mai) costruiscono l’uomo in base alle regole del cielo anteriore, in essi è inscritta tutta la potenzialità della vita. I meridiani di seconda generazione, provvedono ad attualizzare la vita dell’individuo nel tempo e nello spazio: costruiscono l’uomo in base alle regole del cielo posteriore. In essi circola yuan qi, energia innata, che porta gli ordini del corpo. Sono in relazione con i visceri

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curiosi, nei quali circola il jing (cervello, osso, midollo, vasi sanguigni, cistifellea e utero).

I visceri curiosi sono descritti nella pratica meditativa in quanto partecipano all’evoluzione spirituale dell’individuo, simbolicamente definita come trasformazione del jing in qi e in shen. Tutto questo a livello corporeo è rappresentato dai tre dan tian, collegati dalla colonna vertebrale (ossa), midollo e vasi.

4.1.1. Chong mai

Chong è lo schema ancestrale, è il meridiano che serve da fondamento, è il dischiudersi dello yin e dello yang, ed è questo sbocciare che sostiene il qi postnatale. Chong mai supporta l’integrità dopo la nascita, quindi la milza e lo stomaco, e anche la comunicazione tra il rene e il cuore; ne consegue che il percorso del meridiano passa là dove si trova il jing del rene, cioè nel basso ventre e si dirige là dove si trova il qi postnatale cioè nell’addome. Inutile dire che deve passare anche dove si trova il cuore, nel petto.

È il canale più antico, rappresenta la forza vitale, ciò che irrompe da un incrocio (cioè dall’unione del padre e della madre). Esso è legato ai reni e al livello energetico yang ming (questo legame fa da centro di comunicazione tra qi e xue). L’ideogramma è composto da una componente sinistra e una destra che compongono “ xing” e che significa cammino, mentre la parte centrale significa pesante, grave. Nel suo insieme tale ideogramma indica un punto di passaggio, una grande strada, irrompere, lanciarsi. Chong ha quindi il significato di un movimento che irrompe, ma anche di un movimento continuo. Tale meridiano ha la caratteristica di dare forza, irruzione alla vita. Il Chong mai è in stretto

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rapporto con i meridiani di prima generazione, con cui condivide l’origine dal Ming Men; nei testi classici è il mare del sangue dei 12 meridiani, dei 5 organi e dei 6 visceri. I suoi rapporti con il meridiano dello stomaco e con il rene organo fanno comprendere il suo ruolo di collegamento tra il cielo anteriore e il cielo posteriore. Chong mai infatti supporta la Milza tramite il Rene yang. Questo rende ragione dell’indicazione di Chong mai nelle patologie legate all’assorbimento, così come nelle deficienze croniche di qi di Milza. Il supporto che il Chong fornisce alla Milza facilita la fiducia e i legami nelle relazioni così come la coerenza tra ciò che siamo e ciò che diventiamo, una volta inseriti nell’ambiente sociale.

Il chong mai, col suo percorso rappresenta la dialettica tra natura e cultura: acqua (rene) e Fuoco (cuore) con la mediazione della terra. Il suo sviluppo è completo alla fine del primo ciclo di sette (donna) o otto anni (uomo) e influisce profondamente nella vita. È il progetto del nostro essere, di costruzione della vita, della realizzazione della nostra individualità.

È quindi considerato quello che oggi chiamiamo il materiale genetico necessario per il dispiegarsi della vita. Rappresenta la somma delle esperienze emozionali e fisiologiche in utero e influenza il nostro modo di vivere, la capacità dell’individuo di intessere relazioni profonde. Dalla nascita sostiene continuamente i processi vitali, rappresenta la forza con cui portiamo avanti il nostro progetto di vita. Nel corso della vita la funzione del Chong è di permettere la trasformazione a livello sia fisico che psichico; insieme allo spirito Yi è il maestro delle trasformazioni e nel Dao De Jing di Lao Zi si giunge alla conclusione che “ senza trasformazione non vi è né crescita né sviluppo”, motivo per cui nelle turbe di tale funzione il soggetto è incapace di affrontare i grandi

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cambiamenti psicofisici come pubertà, età adulta, menopausa/andropausa e manifesterà gravi forme depressive, con immobilità, incapacità di pulsioni o entusiasmi, astenia fisica, psichica, intellettuale e sessuale.

Lao Tzu Dao De Jing, Tornare alle radici:

Arriva al culmine del vuoto, mantieni la quiete e la solidità […] tornare alle radici è la quiete, è tornare al proprio destino. Tornare al proprio destino è l’eterno […]

4.1.2. Wei mai

L’ideogramma rappresenta una fibra, filamento, unire, legare, mantenere, preservare. Componente sinistra: legare, collegare meditante una rete; componente destra: uccello che dà l’idea di movimento, di volo. Gli wei mai rappresentano qualcosa che lega, congiunge e nel contempo preserva gli spazi, yin (gli yin wei mai controlla no i processi di creazione di tipo yin, cioè i processi materiali come il 9-KI Zhubin per il feto,) e yang (creazione intellettuale e spirituale).

Rappresentano il primo slancio alla creazione del cielo, a cui la terra corrisponde con i qiao. Sono la vitalità, l’iniziativa, permettono di collegare le varie fasi della vita dell’essere umano facendo mantenere il senso dell’io.

I wei ci consentono di riconoscerci nel piccolo bambino di una vecchia foto, nell’adolescente o nell’adulto e di riconoscere un senso al percorso che questo “io” ha compiuto. Sono importanti nelle fasi di passaggio della vita (adolescenza, vecchiaia, ma anche nei cicli di 7 anni nella donna, di 8 anni nell’uomo), danno

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senso di continuità di un essere umano, che si riconosce come se stesso nelle varie fasi dalla nascita alla morte. Gli yinwei sono in rapporto con l’invecchiamento strutturale, lo yangwei mai con l’invecchiamento che origina dalle scelte, dai conflitti e dagli stili di vita: esprime la libera espressione della potenzialità del vivere, limitata col crescere per scelte ed imposizioni. Nel Nan Jing si afferma che “Yang wei unisce tutti gli yang”, “Questo meridiano inizia all’incrocio degli yang e insieme a yin wei collega tra loro tutti i meridiani. Se il meridiano non può legare tutti gli yang si è senza forza e non si può prendere niente da sé stessi. Se yin wei non può legare gli yin, si è contrariati e si perde volontà. Quando lo yang wei è colpito, si hanno febbre e brividi; quando è colpito lo yin wei si soffre di dolori al cuore”. Oltre al ruolo spaziale, i meridiani wei hanno la funzione di riserva di energia e del sangue eccedenti nei meridiani principali; anche se questa è una prerogativa dei meridiani curiosi nella loro funzione di regolazione, in questo testo si fa espressamente riferimento ai Wei mai; sempre nello stesso testo viene detto che se vi è alterata comunicazione tra gli spazi yin e yang del corpo appaiono turbe dell’energia mentale, tristezza, incapacità di realizzare i progetti, apatia e scarso controllo di sé” .

La funzione del Yin wei mai è di prendersi carico dei vari passaggi, grandi e piccoli, della vita, vivendo il momento presente senza rimuginare sui fatti del passato e senza ansie per il futuro. Il compimento del Ming viene sostenuto proteggendo l’individuo dai fattori patogeni interni, dai sentimenti e dalla morale. Se questa funzione viene alterata, vi saranno comportamenti infantili o adolescenziali, scatti di collera incontrollabili, continua rimuginazione di fatti del passato, con incapacità di vivere il momento presente, paura del futuro, perenne malumore, impazienza e intolleranza, cefalea a casco, malattie psicosomatiche a

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livello cardiaco e intestinale, precordialgie, contratture muscolari dolorose da collera repressa.

Ad essi sono collegate le porte, punti utilizzati nella clinica per superare le fasi di passaggio nei vari cicli: • BL-61 pucan: porta dei talloni (infanzia), comanda la crescita nell’infanzia;

• GB-29 zhonglushu: porta delle anche (adolescenza), segna il passaggio dall’infanzia all’adolescenza;

• SI-10 naoshu: porta delle spalle (età adulta), regola il passaggio alla piena maturità; • VC-23 lianquan: porta delle tonsille, regola il passaggio alla testa, luogo dove tutti si ricapitola, regola l’accesso a piano di crescita superiori, spirituali; • VG-15 yamen: porta delle orecchie o del mutismo della voce: è la porta del silenzio interiore, è la porta del passaggio dalla dimensione ordinaria a quella ultraterrena; • VG-20 baihui (illuminazione): presa di coscienza di tutto il percorso fatto.

Sono anche i meridiani che ci preparano alla morte, intesa anch’essa come fase della vita.

4.1.3. Qiao mai

L’ideogramma qiao rappresenta “alzarsi in piedi, nella punta dei piedi per vedere meglio, prendere appoggio sulla terra con i piedi e andare oltre l’immediata apparenza per guardare una realtà che sta oltre l’orizzonte

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precedente” . La componente di sinistra rappresenta un piede, quella di destra l’atto di alzarsi, alzare.

I meridiani straordinari qiao appartengono alla seconda generazione, insieme ai wei mai. Il termine qiao, viene tradotto con tallone, e in sé il significato di “sollevarsi sui talloni”. Esprimono il cammino di crescita individuale. Camminare nel mondo ci porta a guardare il mondo, nel senso di accettare il mondo per quello che è, ma anche a guardare il mondo dentro di noi.

L’unione di tutti gli spazi yin e yang permette di accordarsi con i ritmi del cielo, la tian gui, e si attiva la naturale evoluzione che con i qiao assicura la dialettica costante tra cielo e terra. Il loro tragitto percorre una linea dai malleoli (radicalità) all’occhio (legato alla facoltà della vista ma anche connesso al cervello e al ritmo sonno-veglia, regolato da apertura e chiusura degli occhi). L’alzarsi i piedi, si correla alla crescita, allo sviluppo di autonomia individuale e alla curiosità, rappresenta il modo naturale di crescere, alzarsi, verso il cielo dalla terra, tra jing e shen. I punti di apertura (BL-62 shenmai e KI-6 zhaohai), rappresentano simbolicamente il luogo delle ali di mercurio, colui che stabilisce il legame tra cielo e terra.

L’uomo virtuoso porta a termine il suo mandato celeste vivendo gli anni a lui assegnati, dove il curvarsi del corpo in vecchiaia prefigura il momento del ritorno ad una dimensione “iniziale”.

I qiao regolano la coscienza dell’esperienza fatta e stabiliscono la prospettiva e il baricentro interiore necessari per orientarsi ed agire: infatti fanno comunicare lo yin e lo yang, il sangue e l’energia in modo complementare.

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Lo yin qiao mai regola l’organismo in modo da renderlo adatto a vivere nello spazio-tempo. È annesso al rene e porta l’energia ancestrale verso l’alto.

I meridiani straordinari qiao hanno a che fare con il rapportarsi dell’individuo con il mondo e il poter guardare al mondo esterno per quello che è (yang qiao) e anche con il poter guardare il proprio mondo interiore ed accettarli entrambi.

Sono associati alle grandi articolazioni che ci permettono il movimento nel mondo. Essi colgono il momento in cui siamo e percepiamo l’esterno e l’interno per quello che sono. Cogliere il presente vuol dire anche scegliere e scegliere vuol dire cambiare, l’impossibilità di cambiare crea rigidità: se non procediamo assumiamo un atteggiamento rigido e da qui subentrano i blocchi.

Nei disturbi dei qiao si avrà quindi una postura rigida, con tensione alla muscolatura della schiena, si noterà spesso anche rigidità articolare in individui legati nei movimenti e rigidi nel camminare.

Il blocco articolare può anche non essere costituzionale, ma subentrare in un momento specifico della vita, come rifiuto ad accettare una situazione che ci troviamo a dover fronteggiare. A volte oltre ad un atteggiamento di resistenza ai cambiamenti, il blocco può esser dato da un trauma fisico, che, seppur risolto da un punto di vista clinico, non siamo riusciti ad accettare e superare a livello psichico.

Yin qiao mai rappresenta il modo in cui un individuo si vede (consapevolezza di sé, guardarsi dentro) mentre yang qiao mai rappresenta il modo di vedere il mondo e come vorremmo che fosse: rappresenta l’evoluzione dell’individuo dal punto di vista temporale.

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Sia i qiao mai che gli wei mai hanno a che fare col muoversi nel mondo: i qiao colgono il momento presente in questa dinamica, mentre gli wei mai fanno riferimento al ciclo della vita nella sua interezza, collegano le fasi della vita al fine della nostra evoluzione.

La funzione straordinaria è rappresentata dalla realizzazione della vita, dall’unione dello yin e dello yang, dalle nostre radici, dalla nostra identità; lo yin qiao dirige i processi del tempo yin, influenzando il ciclo mestruale, la gravidanza, il parto, l’atto sessuale rallentando o accelerando i ritmi. Inoltre rappresenta “il modo in cui vediamo e consideriamo noi stessi” (Jeffrey Yuen). Sono l’espressione delle esperienze che il soggetto compie nella vita; tali esperienze vengono poi riportate al cervello e da qui alla costituzione. Esse possono accelerare l’invecchiamento.

Il radicamento alla terra per portare a termine il ming è il compito dello yin qiao mai. Se questa funzione è turbata, compariranno invecchiamento precoce, sterilità, sindrome premestruale, turbe del flusso mestruale, turbe sessuali, cefalea premestruale che migliora o scompare in gravidanza, palpitazioni, precordialgie, iperemotività, depressione, ipersonnia, pesantezza agli occhi, difficoltà ad aprire gli occhi, disturbi del comportamento alimentare. Controlla le accelerazioni e le attività degli yang; tali accelerazioni variano a seconda che l’uomo si trovi in un tempo yin (notte) o in un tempo yang (giorno).

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5. Trattamento adattativo e consolidamento: chong mai, wei mai, qiao mai

Il trattamento proposto nasce come supporto al rinnovamento in quelle fasi della vita in cui ci troviamo alla fine di un ciclo, per iniziarne uno nuovo. Nei momenti di cambiamento, interiori, fisiologici e situazionali, l’individuo ha bisogno di spazio per riorganizzare la propria energia e gettare le basi di una nuova ripartenza, occasione per riportare sé al centro di un nuovo adattamento e a sostegno di una nuova primavera. Motivo per cui il trattamento prevede il massaggio dei canali utili al rinnovamento (chong mai) alla chiusura di un ciclo per l’inizio di uno nuovo (wei mai), in un rapporto che vede il soggetto rideterminarsi in un nuovo adattamento (qiao mai). Tutto ciò è sostenuto dal corretto libero fluire dell’energia, col sostegno del livello energetico shao yang e riportando l’individuo al suo centro, attraverso i triangoli della terra.

Il trattamento è sviluppato secondo le seguenti fasi:

1. Attivare lo shen universale:

• Fen yin yang: apertura dei cancelli del cielo;

• Tian men: aprire il grande cancello del cielo (dalla radice del naso all’attaccatura dei capelli);

• Cuo fa: grattare la testa con 4 dita sul percorso di GB, sul lato temporale;

• An pulsato su VG-20 baihui.

2. Pulire e stimolare il jing degli organi:

• Massaggiare occhi, naso e orecchie;

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3. Portare il cielo in noi:

• Tuifen su costato; • Tuifen su ipocondri; • Gun zona LU-1 zhongfu: stimola discesa del qi e contemporaneamente anrou ST-25 tianshu; • Anrou col palmo su ombelico.

4. Attivare riscaldatore inferiore e sostenere tian gui:

• Anrou LU-7 lieque; • Gun ulnare sulla linea pubica; • Anrou VC-17 shazhong, VC-4 guanyuan, VC-7 yinjiao.

5. Sostenere la terra:

• An VC-12 zhongwan e contemporaneamente tui su yang ming degli arti inferiori; • Anrou sui Triangoli di terra VC-12 zhongwan, ST-36 zusanli, VC-13 shang wan e PC-6 neiguan.

6. Fare spazio a livello del cuore: • tui controcorrente su mp PC e HT.

7. Sostenere lo yang di rene:

• Tui o an lento sul mp BL; • Dian su huatoujiaji; • Tonificazione reni: moxa / an BL-23 shenshu e VG-4 mingmeng / zheng su zona renale e sacrale.

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8. Trattamento di chong mai: “sostenere”

• A rou SP-4 gongsun, seguire tratto di chong mai, anrou ST-30 qichong, mani a taglio da KI-11 al KI-27, trattare eventuali shu anteriori degli organi interessati.

Si esegue la sequenza per 2/4 sedute.

Nelle sedute successive si lavoreranno in contemporanea wei e qiao, mantenendo la prima parte del trattamento:

8.1. Sostenere yang wei mai: trattamento in funzione straordinaria:

• Tui Controcorrente MP BL + GB: Da BL-61 a GB-29/30; • Tui controcorrente BL e GB fino alle scapole e poi su arti superiori, sulla superficie dorsale; • Anrou BL-61 pushen, VB-29 jujiao, SI-10 shaoze, VG-15 yamen. Lavoro cioè sulle porte (in successione: porta dei talloni, porta delle anche, porta delle spalle, porta del mutismo).

8.1.1. Trattamento di yinqiao e yangqiao per favorire la riunione cielo terra:

• An con polpastrelli su BL-1 jingming, BL-2 cuanzhu; • Chafa e mobilizzazioni articolari, maggiormente cingoli; • Mo fa su addome.

• (prono): tuifa e anfa au tutta la BL; • Pi fa su BL in 3 rami dal VG-14 al VG-9; • Mo fa in zona renale; • Anrou con tenar da GB-25 a GV-4;

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• Anrou BL-62 shenmai: punto di apertura di yang qiao mai e KI-6 zhaohai punto di apertura di yin qiao mai; • An pianta dei piedi.

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6. Conclusioni

La filosofia Taoista e la medicina cinese tradizionale, offrono una scommessa e vari stimoli per un’armonia dell’essere, per la possibilità di vivere “altro” e soprattutto in “altro” modo il nostro contesto sanitario e culturale; la ciclicità e la trasformazione sono il modo di vivere in salute il cammino dell’esistenza. Sostenere clinicamente i ritmi e le fasi naturali dell’uomo, in accordo con l’ambiente sociale e naturale, può essere uno strumento funzionale.

Per questo motivo, supportare le fasi di passaggio nel ciclo delle emozioni, nel ciclo mestruale, delle stagioni,... diventa uno strumento di sostegno alla salute.

L’osservazione dell’interazione tra macrocosmo e microcosmo diventa

testimone fedele e suggerimento di una rivalutazione per un approccio alla salute olistico e armonioso. La visione meccanicistica occidentale ha un cammino

sempre più specialistico e disarticolato che stenta di cogliere la vita e l’uomo nella sua ricchezza e complessità. Un’integrazione col taoismo e con la medicina tradizionale cinese, può essere una scommessa che vede l’uomo ritornare ad una visione di fondo, che silenziosamente preme in ogni individuo, una via, quella dell’aspirazione e della ricerca, che accomuna uomini di ogni cultura.

A seguito dei miei studi in infermieristica e a partire dagli studi di questi tre anni, possono crearsi nuovi presupposti in termine di supporto alla salute a partire dall’analisi dei bisogni di ogni individuo in un’assistenza preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa, di natura tecnica, relazionale ed educativa, come recita il profilo professionale della figura dell’infermiere. È infatti capacità dell’infermiere, quella di individuare i bisogni da cui poi scaturisce

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l’identificazione di obiettivi, preceduti da un’idonea pianificazione di corretti trattamenti.

“Primavera, estate, autunno, inverno e ancora primavera”, sta a sottolineare quindi l’evoluzione ciclica della vita alla quale siamo chiamati ad accordarci. Nel recupero del femminile, della sua natura, vi è simbolicamente e concretamente iscritto questo processo. Accordandoci con esso, ogni cosa fluisce e resta in salute.

“Nulla è permanente, niente è duraturo. Vivere significa utilizzare le cose, rallegrarsi per la loro presenza, ma anche essere in grado di lasciarle andare. Fugacità è solo un altro termine per esprimere l’evoluzione e quindi la perfezione della creazione. Siamo creature perfette solo nel momento in cui sperimentiamo la felicità in ciò che chiamiamo fugacità. Gli alberi fioriscono, le foglie cadono, le stagioni vanno e vengono, dai rifiuti nasce la vita. Senza la morte non ci potrebbe essere nuova vita. Il vero miracolo della vita è la sua continua trasformazione.” (Willigis Jager, L’essenza della vita)

Al di là di questo perpetuo mutamento è solo il vuoto essenziale da cui ogni cosa emerge e a cui ogni cosa ritorna, il vuoto creativo che è l’inizio del Cielo e Terra e che i taoisti chiamano Dao. Quel vuoto è la vera dimora, la morte è un ritorno a casa, alla casa da cui in verità non ci siamo mai allontanati, alla casa che è sempre stata con noi.

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“Girando senza sosta cielo e terra si trasformano segretamente… Ciò che decresce da un lato cresce da un altro, ciò che giunge A compimento da un lato decade da un altro. Decrescita E crescita, compimento e decomposizione si avvicendano e scompaiono. Nel loro avvicendarsi le transizioni sono impercettibili… In ogni singola cosa il soffio vitale non cessa di svilupparsi mentre la forma non cessa di decadere: ma non ci rendiamo conto né del

giungere a completezza dell’uno né del cominciare a decadere dell’altra. Così è per l’essere umano nel suo cammino dall’infanzia alla vecchiaia: il suo aspetto, il suo colorito, il suo intelletto e il suo atteggiamento cambiano giorno per giorno impercettibilmente; la pelle, le unghie, i capelli crescono e cadono continuamente. Nulla resta così com’era nell’infanzia. Le transizioni sono impercettibili: le riconosciamo solo a posteriori”. Ogni cosa muta e si trasforma incessantemente, tutto segue un corso ciclico di nascita, crescita, declino e dissoluzione. Vita e morte sono parte integrante di questo ciclo universale in cui gli opposti si richiamano a vicenda la crescita implica la decrescita, la vita implica la morte e viceversa.

Lie Tzu, Il gioiello celeste

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