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2.2. Qi
2.2. Qi
È energia, movimento, relazione e scambio. Il qi è il movimento che ci porta verso il mondo, verso gli altri e andare verso gli altri vuol dire attuare una comunicazione. È quindi trasformazione e cambiamento.
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Scomponendo l’ideogramma qi, vediamo che la parte sinistra presenta un fascio di spighe di riso, mentre la parte destra mostra il vapore che tende a salire. Il primo simboleggia il materiale, gli elementi che costituiscono la struttura (yin) mentre il vapore rappresenta il movimento di ascensione e dispersione verso il cielo, il lavoro che sostiene la struttura (yang).
La materia è condensazione dell’energia che, quando si disperde, ritorna al suo stato puramente energetico, il qi è substrato di tutto ciò che è e avviene nell’organismo, compresi lo yin e lo yang.
“Il soffio appare sempre come yin yang, ritmo e combinazione, movimento e trasformazione […] sono l’espressione più reale del lavoro che avviene nelle forme. Sono dunque ciò su cui deve lavorare colui che desidera mantenere intatte le proprie capacità fisiche e mentali, restare nella rettitudine morale, che non è affatto distinguibile dalla salute, poiché entrambe riposano sul medesimo movimento: guidare i propri soffi a immagine del soffio cosmico […]” (Cracolici, Infertilità di coppia e procreazione assistita, 2014)
Il qi è il soffio generatore, l’energia vitale prodotta a partire da una sostanza nutritiva, il riso, attraverso le trasformazioni operate grazie al calore. Il qi cambia rapidamente, il jing lentamente (ogni 7 anni per la donna, 8 anni per l’uomo). È fondamento sia della forma che della funzione, governa tutte le mutazioni del corpo umano sia a livello macroscopico che a livello
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microscopico. Al suo interno comprende l’interazione di due forze opposte e complementari, lo yin e lo yang.
Il qi rappresenta il movimento, l’ attivazione nel corpo umano: la parte materiale si anima, si scalda si muove e lavora per mezzo del qi. I soffi danno inizio al processo di formazione e di caratterizzazione degli esseri viventi; determinano il loro aspetto esterno e i loro movimenti interni. Si appoggiano sul dinamismo originario; traggono forza e si rinnovano grazie alle essenze estratte dagli alimenti, prodotti dalla Terra, grazie alla respirazione con l’inspirazione dei soffi del cielo.
Le circolazioni, gli scambi, le trasmissioni, i cambiamenti dei liquidi in vapore e dei vapori in liquidi, degli alimenti in essenze e delle essenze in soffi, il mantenimento di una corretta temperatura corporea, il rispetto dei ritmi e dei cicli, le aperture e le chiusure degli innumerevoli passaggi e degli orifizi, tutti i movimenti di trasformazione che producono e sostengono la vita, si operano grazie ai soffi […] i cinque soffi che nel corpo corrispondono ai cinque elementi sono i soffi dei cinque organi e, a livello mentale, i soffi dei cinque voleri; nell’ambiente sono i cinque soffi climatici: freddo, calore, secchezza, umidità, vento […] gli spiriti guidano i soffi; il cuore sovrano è responsabile della loro armonia, sapendosi mantenere lui stesso in armonia”. (De la Vallée, Le 101 nozioni chiave della medicina cinese, 2011, p.56) 2.3. Shen
“Quando il cielo produce diecimila esseri, ogni essere è perfuso da una guida maestra, è quello che si chiama shen” Su Wen Il suo ideogramma rappresenta il cielo che irradia vibrazioni che provengono dal sole, dalla luna e dalle stelle, rivelando agli uomini la trascendenza dell’universo. La
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seconda parte dell’ideogramma rappresenta l’alternanza della natura”. (Cracolici, Infertilità di coppia e procreazione assistita, 2014)
Lo shen consente all’essere umano la presenza della trascendenza, che lo nutre e lo irradia al di là delle sue scelte personali. Esso è il patrimonio universale che si radica nel singolo individuo a livello del cuore e ne guida l’orientamento, ispirandolo a seguire la propria spontaneità naturale e il proprio destino. Rappresenta il principio divino.
Ciò che l’uomo deve trasformare è in definitiva se stesso. Tutta la vita nel
cielo posteriore consentirà la trasformazione, che nella pratica significa trasformare il jing in qi e il qi in shen.
Ling shu al capitolo 8 recita:
“Ciò che segue fedelmente lo shen nel suo andare e venire denota gli hun ciò che si associa al jing nel suo uscire ed entrare denota i po. Ciò che prende in carico gli esseri viene chiamato Cuore. Il Cuore si applica, ecco il proposito yi. Il proposito diviene permanente, ecco il volere zhi. Il volere, che si mantiene, cambia, ecco il pensiero si. Il pensiero si dispiega in lontananza e potentemente, ecco la riflessione lu, La riflessione dispone di tutti gli esseri, ecco il saper fare zhi, la saggezza.” Nell’uomo, in particolare, gli shen radicano un aspetto peculiare di sé in alcuni organi o visceri, tale che le alterazioni dello shen o dell’organo-viscere hanno influenze reciproche.
“[…] gli spiriti sono dunque l’animazione celeste in ogni essere, sono l’ordine sacro della vita in ogni fenomeno naturale e nelle vicende umane, la sorgente delle trasformazioni che fa apparire le molteplici forme di vita[…]sono
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potenze cosmiche, celesti, originarie, rappresentano l’ordine naturale della vita nel cosmo, come si vede, per esempio, nell’alternarsi delle quattro stagioni, del giorno e della notte.” (De la Vallée, Le 101 nozioni chiave della medicina cinese, 2011)
Lo shen forma l’esperienza emotiva della vita umana che, grazie al jing, viene depositata nel cervello. Per questo il Su Wen al capitolo 15 recita: “possedere lo shen è lo splendore della vita”.
J. Yuen afferma che lo shen è un riflesso del concetto di armonia, di un flusso senza impedimenti, di uno scorrere che non ha inizio né termine, che non avendo fine abbraccia ogni cosa. Dalle fondamenta del nostro percorso spirituale, possiamo fare esperienza del mondo, vivere le emozioni, comprenderci e, infine, seguire il proprio mandato.
“Gli spiriti che sono nel mio cuore, sono in me, essi sono il mio cuore e sono me, il mio io è il mio cuore. Se divento quello che sono destinato a essere per natura, allora divento spirito o simile agli spiriti, dal momento che gli spiriti vengono in un essere umano e danno la luce al suo cuore in modo che possa condurre la propria vita secondo l’ordine naturale” (De la Vallée, Le 101 nozioni chiave della medicina cinese, 2011)
La memoria consapevole delle esperienze compiute portata al cervello, definito come mare del midollo, rappresenta la fusione di jing e shen. È qui che si ha memoria e coscienza della propria vita in base alle esperienza, che viene consolidata ed assimilata per lasciare spazio a qualcosa di nuovo: è il momento in cui entriamo in contatto con l’origine della vita, quella forza che è al di là del
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pensiero e della materia e al tempo stesso ne è l’origine. Questa forza è essenzialmente spazio, vacuità e qui tutto è possibile.
2.4. Spazio vuoto
È la vacuità del vuoto mediano che permette di sintetizzare e sincretizzare le trasformazioni dei tre tesori e tesaurizzare nel sanjiao la jingqi, che, come energia esperienziale, rende possibile l’adeguamento alle necessità e agli stimoli della vita:
“Trenta raggi convergono nel mozzo di una ruota; grazie al suo vuoto, al suo non-essere, abbiamo l’utilità del carro. Modelliamo l’argilla per farne un vaso e grazie al suo vuoto abbiamo l’utilità del vaso. Ritagliamo porte e finestre nel fare una casa E grazie al loro vuoto abbiamo l’utilità della casa. Perciò, se l’uso dell’essere è benefico, l’uso del non-essere è ciò che ne crea l’utilità.” (Lao Tzu, Dao De Jing)
Accumulare, muovere e comprendere sono i tre aspetti di un’unica realtà che è vivere, e si vive in ogni momento. Il movimento Terra è quindi preposto a ciò che possiamo considerare l’essenza dell’adattamento: è il centro delle coordinate spaziali e del ciclo temporale, è l'elemento che consente la trasformazione e l'interrelazione tra tutti i diversi livelli energetici' nota.
La sequenza cosmologica descrive la Terra come centro neutrale che permette l'interazione di tutte le forze in gioco. In questa sequenza si rispetta un ordine riferito ai cinque movimenti: Acqua – Fuoco – Legno – Metallo – Terra.
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Quindi, attorno alla Terra, si costruisce il sistema mutuato dall'osservazione astronomica, che associa ad ogni movimento un punto cardinale. I quattro poli interagiscono lungo assi perpendicolari esprimendo dinamiche opposte e complementari: l'Acqua (nord) si condensa e scende sulla terra, il calore del Fuoco (sud) suscita i movimenti ascensionali dalla terra verso il cielo, il Legno (est) erompe dalla terra e si espande, il Metallo (ovest) si struttura per compressione nelle profondità della terra.
Ciò si riflette nella fisiologia umana dove all'asse verticale Fuoco – Acqua corrisponde la relazione tra Cuore e Reni e all'asse orizzontale Legno – Metallo il rapporto tra Fegato e Polmoni. La Terra ha funzione di sostegno sia per il Fuoco (in particolare grazie al ruolo della Milza nella produzione del sangue da inviare in alto, al Cuore) che per l'Acqua (grazie al ruolo dello Stomaco nella produzione di liquidi corporei essenziali per il Rene, che scendono); partecipa inoltre (attraverso la Milza) alla funzione del Fegato di distribuzione e direzione del sangue e, insieme al Polmone, espleta la funzione di sublimazione e composizione della zeng qi, destinata a nutrire e proteggere tutto l'organismo.
La Terra rappresenta la funzione di fulcro rispetto a numerose dinamiche di interazione nel corpo umano. Alla Terra viene attribuito un ruolo chiave nella teoria dei cinque movimenti, quello di base per ogni trasformazione e centro di ogni passaggio da una fase all'altra. Ciò è testimoniato tra l'altro dal comune utilizzo di questa teoria per descrivere l'alternarsi delle stagioni. Al Legno si attribuisce la primavera, al Fuoco l'estate, il Metallo rappresenta l'autunno e l'Acqua l'inverno. Alla Terra si riferisce invece non una stagione ma bensì il periodo di passaggio dalle stagioni calde a quelle fredde (fine estate) e la 'mezzastagione' cioè la fase di transizione. Ancora una volta vediamo che il movimento
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Terra assume una connotazione 'speciale', non necessariamente per preponderanza o prestigio, ma per la sua funzione di combinare e lasciar interagire fattori complementari e opposti.
Come l'istituzione ospite di un incontro diplomatico importante diviene fondamentale per le trattative da svolgersi, non in base al proprio prestigio personale ma al ruolo di facilitatore che assume, alla facoltà che ha di dare luogo ad un potenziale accordo, così, anatomicamente, il movimento Terra si trova al centro del corpo e questa collocazione viene enfatizzata nella descrizione del viscere 'Triplice Riscaldatore' (in cinese san jiao), che ha implicazioni fondamentali per tutto ciò che riguarda le trasformazioni nel corpo umano.
Il tronco è diviso in tre parti, i riscaldatori, tre unità metaboliche interconnesse che svolgono funzioni integrate: superiore (petto), medio (ventre), inferiore (basso ventre). Il sistema Milza – Stomaco rappresenta appunto il riscaldatore medio. Il sistema Terra associato a Milza e Stomaco è posto al centro, nella teoria dei cinque movimenti, come nella teoria dei tre riscaldatori; si trova anatomicamente al centro del corpo e fluisce intorno al perno dell'ombelico, CV-8 shen que (palazzo dello shen), che ha una connessione speciale con la prenatalità e l'individualizzazione dello spirito che avviene col concepimento. Ad assicurare il libero fluire del qi intervengono il triplice riscaldatore e la vescica biliare, che in relazione al meridiano curioso dai mai, impediscono i ristagni e assicurano il flusso del qi, presupposto al mantenimento del cuore vuoto. Il dai mai, insieme al suo meridiano collaterale bao mai raggiunge il cuore: “è l’estensione del Dai Mai che cerca di effettuare un pellegrinaggio nel cuore”, afferma Jeffrey Yuen. Esso va da CV-8 Shenque a VG-1Changqiang, per risalire lungo l’interno della colonna fino a VG-9 Zhiyang
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e portarsi sul davanti a CV-15 Jiuwei. in questo modo collega davanti e dietro con il canale del dai mai.
È fondamentale garantire l’armoniosa circolazione dei soffi, ricreando il cuore nello spazio vuoto, tramite il sostegno della vescica biliare. La vescica biliare, viscere curioso, tesaurizza il jing, lo pulisce garantendo il libero fluire. In quanto viscere curioso ci lega al cielo anteriore, ci indica la possibilità di rinnovarci. Inoltre, secondo la regola mezzogiorno mezzanotte, è in relazione col cuore, e ne permette che le emanazioni dell’imperatore raggiungano ogni luogo. Come ricorda la funzione del suo livello energetico di appartenenza, ha un’azione di perno, cerniera. Associata alla rettitudine mediana, la vescica biliare, ci permette di conservare chiara la percezione della direzione del nostro percorso. Legata al cuore, è sede della consapevolezza individuale e della capacità di giusto discernimento. La centralità della GB esprime la sua capacità di attivare e muovere energie vitali profonde, relazionandoci con l’esterno e attraverso questo, ci permette di evolvere, in un processo di consapevolezza che può manifestarsi in la relazione col mondo esterno.
L’altro viscere, sullo stesso livello energetico della GB, shaoyang, che permettere il libero fluire dei soffi, è il “triplice riscaldatore”: come il pericardio è primo ministro del cuore, così il triplice è l’ambasciatore del rene, in quanto via maestra della yuan qi.
L’energia yuan, che si attiva a partire dal jing dei reni, viene trasportata a tutto l’organismo grazie al TR e ai punti posti sui meridiani principali (punti yuan). Attraverso il suo ramo interno, porta la yuan qi alla colonna vertebrale, e tramite gli shu del dorso arriva agli organi, rispettando la dialettica jing/shen, e dai reni, il jing si attiva in yuan qi. Tramite la colonna raggiunge il cervello e i
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vari organi, in cui, tramite i MO, sintesi rappresentante l’unità jing-shen, viene modulato il passaggio dell’uomo dal cielo anteriore al cielo posteriore.
Esso, con la sua funzione molto yang, energetica, garantisce l’integrità, il nutrimento e l’adattamento, è grande motore che attiva le trasformazioni organiche e ne fa circolare i prodotti (qi, sangue, jin ye), purificandole. La sintesi dei tre tesori, jing, qi e shen, è quindi resa possibile dallo spazio vuoto: a livello del cuore garantisce la libertà dello shen col libero fluire delle emozioni, a livello della milza/stomaco il libero fluire del qi e all’interno dell’utero, col jing, ci permette la vita.
Nel contesto della medicina cinese, un'idea che più di altre appare mutuata dalla filosofia taoista è quella di 'vuoto funzionale': il concetto che nei meati, grandi o piccoli, nell'assenza di forma e pensiero, si annidi la forza che presiede e promuove ogni attività vitale, l'autentica radice d'ogni forma dell'essere. Il vuoto è il presupposto per accedere alla sapienza innata. Capienza che si fa capacità, che nella cava recettività "femminile" e nell'assenza d'azione egoica vedono la caratteristica fondante del cammino autentico.
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3. Essenza e cicli nel femminile
“Per la donna è necessario cercare di capirsi con maggior impegno e la maggior serietà possibile nella sua diversità dall’uomo, utilizzando scrupolosamente i minimi indizi, sia del loro corpo che della loro anima: solo così riuscirà a salvaguardare la propria autonomia, l’armonia più integra, […]la donna ha bisogno di assorbire sempre luce e aria, di espandersi e di fiorire […]. Insieme all’uomo, rappresentano due modi di vivere e di portare al più alto livello di sviluppo la vita […]. ” (Lou Andreas Salomé, L’erotismo, l’umano come donna, 1985)
La donna, tramite la sua natura, il ciclo mestruale e la gravidanza, si vede richiamata a continui cambiamenti. Attraverso la fisiologia a lei propria si trova a fluire nel movimento, tra interiorità ed esteriorità, tra introspezione ed espressione, condensazione ed espansione, che la porta costantemente alla creazione. Così come la donna, si muove la natura con le stagioni, le maree, le fasi lunari… Queste manifestazioni armoniose si offrono alla nostra intelligenza come un esempio e un modello per la condotta della nostra vita. Dal Dao De Jing di Lao Tzu, “lo spirito della valle”:
“Lo spirito della valle non muore: è la femmina oscura.
La porta della femmina del profondo è l’origine di cielo e terra. Sottile, sottile, come appena presente: eppure il suo uso è inesauribile”.
“Attieniti al tuo femminile” Conosci il tuo maschile,
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ma attieniti al tuo femminile e diventa il torrente del mondo.
Diventando il torrente del mondo
La tua virtù non verrà mai meno
E tornerai a casa allo stato del neonato.
Conosci la tua chiarezza, ma attieniti alla tua oscurità E diventa l’esempio del mondo […].
3.1. Tian gui e fasi della vita
Il termine tian gui si compone dei due ideogrammi “tian” - Cielo (ciò che deriva dal Cielo Anteriore, è il qi vero che proviene dal Cielo) e “gui” il quale fa riferimento al decimo tronco celeste. Il decimo tronco celeste corrisponde al solstizio d’inverno, il momento in cui il sole si trova alla sua minima declinazione. È il giorno più corto dell’anno dove la notte prevale sul giorno, è il massimo dello yin che contiene il germe dello yang. A partire dal giorno successivo, lo yang riprende a crescere. Analogamente, il decimo tronco celeste corrisponde all’elemento Acqua, massima espressione yin, all’interno della quale si trova il germe del Fuoco. Rappresenta pertanto il momento in cui termina un ciclo e ne inizia uno nuovo. Ha una doppia origine, materiale e immateriale. Essa indica la possibilità – che proviene dalla potenzialità – di creare una nuova esistenza. Tale possibilità è legata a due aspetti yin e yang. Rappresenta il potere del cielo in relazione al movimento dell’acqua, è una sostanza yin in quanto parte materiale paragonabile all’assetto endocrino (legata al rene yin), che consente crescita, procreazione e longevità. La parte Yang non compare esplicitamente nei testi medici, si riferisce probabilmente all'aspetto dell’attuazione e programmazione delle leggi del cielo. Il destino che non
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dipende dalle essenze parentali e che è fuori dalla portata dell'intervento umano, ossia il "destino-fato", oppure più semplicemente, il nostro spirito originale.
Ciò avviene per cicli distinti per la donna (su base sette) e per l'uomo (su base otto); ad esempio: il menarca compare a quattordici anni (7x2) e la menopausa a 49 (7x7), mentre agli uomini la barba comincia a spuntare a sedici anni (8x2) e l'andropausa è attorno ai 64 anni (8x8).
La tian gui è fondamentale nella procreazione femminile. Sembrerebbe quasi di ritrovare il 'mistero' nella 'femmina', quella parte di essenza non parentale che ci rende figli dell'universo.
La rugiada celeste è in relazione con i cicli dell'essenza che regolano lo sviluppo a lungo termine delle fasi vitali e l'assunzione dei caratteri sessuali secondari: la maturazione e il decadimento sessuale e procreativo ne sono espressioni peculiari. È quella forza sottile che dà origine alla vita e ne regola i tempi di sviluppo. Dalla tian gui dipendono il concepimento, la gravidanza, la crescita e lo sviluppo sessuale dell’uomo.
La femmina oscura è quella porta misteriosa, spazio vuoto da cui ogni forma trae origine, da cui si esce nella vita. Così come la donna, nell’utero, vuoto, dà nascita al feto. Dal Dao De Jing, capitolo 6: “lo spirito della valle non muore: è la femmina del profondo. La porta della femmina del profondo è l’origine di Cielo e Terra. Sottile, sottile, come appena presente: eppure il suo uso è inesauribile”.
Come il feto è accolto nel grembo materno che lo nutre, l’essere umano è accolto dalla femmina oscura, dalla madre terra. Così come è possibile sostenere lo sviluppo del feto attraverso l’energia della madre, è possibile pensare di
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sostenere lo sviluppo e la crescita dell’uomo portando in equilibrio la sua tian gui, in una relazione fra macro e microcosmo.
Si propongono alcuni punti che potrebbero essere utilizzati nelle patologie delle età della vita per riequilibrare tale relazione: • 4-CV guan yuan (passo originario); • 8-CV shen que (porta del palazzo dello spirito); • 17-CV dan zhong (centro del petto), uno dei nomi secondari è yuan er (origine del bambino) e ancora yuan jian (visione originaria); • 4-GV ming men (porta della vita); • 23-BL shen shu (shu del Rene); • 7-LU lie que (frattura in un utensile), è anche il nome proprio del dio del tuono e in questo senso al punto viene attribuito il significato di fessura celeste, luogo dove scaturiscono tuoni e fulmini; un nome secondario è tong xuan (profondo, misterioso per un bambino), in questo senso viene indicato come un punto straordinario nei sintomi dei bambini; • 4-SP gong sun (nonno-nipote).
Oppure si lavora sulla barriera orizzontale, per agire in maniera più selettiva sulla tian gui (i punti sulle linee orizzontali sono quelli che danno stabilità e piani d’appoggio per l’esistenza):
• 7-CV yin jiao (incrocio yin), punto di riunione del ren mai, chong mai e meridiano principale del Rene; • 15-KI zhong zhu (corrente centrale), punto di comando anteriore del Rene (Kespi);
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• 26-ST wai ling (collina esterna), regola la circolazione del qi, porta calore nel riscaldatore inferiore;
• 14-SP fu jie (nodo del ventre), disperde l’ostruzione del qi nell’addome.
Inoltre si propone di utilizzare il punto xi del meridiano principale corrispondente al tronco celeste secondo la fase della vita: per esempio fra 7-14 anni (per la donna) e 8-16 anni (per l’uomo) si può fare il 36-GB wai qiu (collinetta esterna). Fra i 14-21 anni (per la donna) e 16-24 anni (per l’uomo) si può utilizzare il 4-PC xi men (porta del punto xi) o il 6-HT yin xi (fessura dello Shaoyin).
La tian gui,“rugiada celeste” proviene dal jing dei reni, sostanza necessaria per regolare la crescita e permettere la riproduzione. La rugiada celeste accompagna il femminile dalla nascita alla menopausa. Si forma dalle essenze dei genitori e si sviluppa direttamente grazie al qi del cielo posteriore. L’acqua insieme alla terra (rappresentata da ren mai, chong mai e dal sistema milza-stomaco) sono espressione del femminile ed entrambe segnano la fisiologia mestruale della donna.
Come afferma lo Huang Nei Jing Su Wen: “nelle bambine, all’età di 7 anni, l’energia dei reni si manifesta; i capelli e i denti hanno il loro pieno sviluppo. All’età di 14 anni esse raggiungono la pubertà, le ovaie incominciano a funzionare, compaiono i mestrui e la fanciulla è fertile. In questo momento l’energia del ren mai circola con abbondanza e chong mai è prospero. All’ età di 21 anni (tre volte sette), l’energia dei Reni è pienamente funzionante, spuntano i denti del giudizio. All’età di 28 anni (quattro volte sette), le ossa e i muscoli divengono forti e il corpo è più robusto. All’età di 35 anni (cinque volte sette) l’energia degli organi della digestione incomincia a indebolirsi. Sul viso iniziano
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a comparire le rughe e i capelli a indebolirsi. All’età di 42 anni (sei volte sette), l’energia dei sei meridiani yang diminuisce nella parte superiore del corpo, il viso tende ad asciugarsi e i capelli a ingrigire. All’età di 49 anni (sette volte sette), l’energia dei meridiani curiosi ren mai e chong mai è indebolita, gli ormoni genitali esausti e la donna diviene sterile. (Su Wen, capitolo 6)
Ogni ciclo esprime l’abbondanza o la carenza della yuan qi e quindi del jing individuale. La yuan qi continua a fiorire per cinque cicli, ove ogni ciclo corrisponde a uno dei cinque movimenti, secondo una sequenza temporale che ha inizio con il Legno, per proseguire secondo la legge del ciclo di generazione (Fuoco, Terra, Metallo, Acqua). Si dice che quando l’Acqua raggiunge la sua pienezza con il compimento del quinto ciclo (35 anni per la donna e 40 per l’uomo), tutto torna indietro e inizia il declino della yuan qi, che si svolge per altri cinque cicli, in ordine inverso.
Il 7 rappresenta il numero di base della progressione temporale dello sviluppo della donna. È dispari, rappresenta quindi una posizione di potenzialità, sviluppo e di cambiamento. Mentre l’8, che regola i cicli nell’uomo, porta ad una definizione, ad una chiusura, consente alla potenzialità e alla creatività del 7 di rimanere in ordine.
Henning Strom ipotizza e propone un’analogia interessante fra l’evoluzione del feto durante la vita intrauterina in dieci tappe (10 mesi lunari) e l’evoluzione dell’uomo nella vita post-natale, anch’essa in 10 tappe (di 7 anni per la donna e 8 anni per l’uomo). Le 10 tappe sono correlate ai 10 tronchi celesti, ognuno dei quali è governato da uno specifico elemento. Così come i mesi lunari della gravidanza sono governati ognuno da uno specifico elemento, così, per analogia, si potrebbe dire delle tappe di sviluppo dell’uomo. In altre
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parole la crescita dell’essere umano verrebbe ad essere regolata dai diversi elementi e dai corrispondenti organi e visceri secondo il seguente schema: • 0 ai 7-8 anni: il bambino è governato dal Legno nella sua espressione yin, quindi dal Fegato; • 7-8 anni ai 14-16 anni: prevale il Legno nel suo aspetto yang, quindi la Vescica Biliare (tronco jia e yi, indicano la prima fase di apparizione del tenero germoglio in cui inizia a scavare il terreno e cresce); • 14-16 anni ai 21-24 anni: prevale il Fuoco nella sua espressione yin, cioè il Cuore e pericardio; • 21-24 anni ai 28-32 prevale fuoco con espressione yang -triplice riscaldatore e intestino tenue (tronchi bing e ding, completezza dello yangqi e procedere della crescita del germoglio); • 28-32 anni ai 35-40 anni: prevale la terra nella sua espressione yin, cioè milza; • 35-40 anni ai 42-48: prevale la terra nella sua espressione yang, cioè stomaco (tronchi wu e ji, momento in cui la pianta arriva a piena maturità) • 42-48 anni ai 49-56: prevale l’autunno nella sua espressione yin del polmone; • 49-56 anni ai 56-64anni: prevale l’autunno nella sua espressione yang del grosso intestino (tronchi kang e xin, indicano il momento in cui la vitalità si indebolisce e un nuovo organismo è in fase di formazione); • Dai 56-64 anni prevale l’inverno, con rene e vescica (tronchi ren e gui che indicano il momento di una nuova gestazione e in cui l’organismo sta per acquisire nuova vita).
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Nell’ultimo ciclo, associato a inverno come percorso di compimento del ciclo dei cinque elementi, si ha la seconda primavera nella donna, momento di nuova potenzialità, in cui non si ha più una perdita mensile di sangue ed essenza, l’energia che prima veniva utilizzata per garantire un adeguato apporto di sangue destinato ad una possibile gravidanza ora può essere impiegata nel modo che desideriamo. Di conseguenza ci sentiamo ringiovanite e rinvigorite da un nuovo potenziale: ecco cos’è la seconda primavera (Xiaolan Zhao, L’energia vitale della donna, p.202).
“A 30 anni la donna è lupo, a 40 anni è tigre, a 50 anni è drago”. È quindi un momento di espansione, rinnovamento, in cui il sangue è destinato a una dimensione più sottile e ad avere più energia per un aspetto mentale ed emozionale, anch’essi legati al sangue, ma connessi con lo shen. È il momento in cui la donna può comprendere e realizzare i desideri del cuore.
La donna, come simboleggiato dal ciclo mestruale, affronta da vicino la simbologia della vita: nascita, crescita e morte, premonitrice di una nuova rinascita. Solo seguendo naturalmente e consapevolmente questi cambiamenti, la donna può mantenere la propria armonia, così come seguono le stagioni: primavera, estate, autunno e ancora primavera.
3.2. Simbologia dei numeri: due, tre, quattro, cinque…
Il carattere Due raffigura l’alto e il basso, il Cielo e la Terra, si apre per accogliere altri tratti nello spazio mediano, generando così altri caratteri. Due è anche il radicale di Cinque. Due e Cinque, sono lo yin/yang e i Cinque Elementi; la loro somma è Sette. Cinque è allora il numero dell’organizzazione della vita intorno a un Centro, la suddivisione e le relazioni armoniose dei Cinque
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movimenti di soffi che costituiscono ogni vivente e ogni fenomeno. Numero di tutte le serie composte sul modello dei Cinque elementi e numero del Centro, Cinque regola i cambiamenti e le associazioni di tutti i soffi. È il numero dell’armonia assoluta. Armonizzare è la grande caratteristica del Centro, sia che esso sia spaziale o temporale. Armonizzare i momenti del tempo, le stagioni, è fare in modo che esse scivolino le une verso le altre e si trasformino l’una nell’altra a tempo dovuto. Che la primavera arrivi in primavera e che succeda all’inverno e che prepari l’estate, è un effetto dell’armonia legata ai soffi del Centro. È così che le Quattro stagioni divengano Cinque momenti del tempo, perché ciò che li armonizza, li lega, li unisce è la quinta qualità del soffio.
L’ordine più antico della presentazione dei Cinque Elementi evoca un incrocio dato da due assi: prima uno verticale, dall’Uno al Due, dal basso (Acqua) in alto (Fuoco); poi uno orizzontale, da Tre a Quattro, da sinistra (Legno) a destra (Metallo), designando una croce che, al suo centro, in quinta posizione, costituisce la Terra, definita capace di ricevere le semenze e di dare i raccolti.
I soffi differenziati si incontrano e fanno apparire un Centro verso il quale tutto converge e dal quale tutto emana. Tra la recezione e la distribuzione vi sono tutte le trasformazioni, le mutazioni che non sono null’altro che il mutuo gioco dei soffi intrecciati al Centro.
Come lo yin/yang esiste unicamente per e nell’incrociarsi dello yine dello yang, Cinque è il risultato dello yin/yang, ma, come abbiamo visto, a un altro livello che è il Tre. Tre è l’emergere dei soffi che si manifestano nei e per gli esseri viventi, i Diecimila esseri. Cinque sono questi stessi soffi che uniscono le loro specificità apparse con il Quattro, per organizzarsi e armonizzarsi.
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Il Cinque rappresenta la costituzione di un Centro organizzatore, di un’organizzazione interna, a partire dalla quale si effettua la messa in movimento e la regolazione delle differenti modalità del soffio che agisce sulla Terra, identificate come i Cinque Elementi. Questa regolazione include tutti i rapporti del Centro con la periferia, dell’interno con l’esterno e pure con tutte le relazioni interne dei diversi soffi; tutto è organizzato secondo criteri analogici per Cinque.
Ed è dal Cinque, attraverso l’azione dello yin e dello yang, che arriviamo al Sette, numero del femminile, che rappresenta l’azione dirompente e vivificatrice che permetterà a tutti gli esseri di esistere.
3.3. La donna e la naturale ricezione delle leggi celesti
Il corpo della donna comunica attraverso il sangue. Esso irrompe nella vita dell’adolescente, si nasconde nel tempo della maternità, si ritira come la bassa marea nell’età della “meditazione”.
L’ultima fase dei cicli della donna, la “seconda primavera” rappresenta nuovamente, come ogni fine, l’inizio di una fase di rinascita. Nella seconda primavera, nella donna vi è un cambiamento dell’equilibrio yin/yang, diminuisce lo yin e l’energia yang fa sì che la donna possa affrontare l’ennesima trasformazione, rivolta a sé, ed ascoltare i suoi bisogni più intimi e spirituali.
“[…] quando il sangue smette di fluire nell’utero è libero di raggiungere il cuore, dove nutre lo shen, cioè lo spirito […]”
La primavera è la stagione con la massima energia potenziale. Associata al legno e al verde, è legata al risveglio delle piante che dischiudono le loro gemme a nuova vita. Associata all’organo fegato, rappresenta un nuovo slancio della vita. Legato al suo shen, hun, indica la possibilità di andare e venire il più
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lontano possibile, collegando le esperienze che l’uomo fa vivendo la sua vita terrena con la ricerca dell’oltre, in una dimensione di costante movimento ed esplorazione.
Mi piace sottolineare l’aspetto della nuova primavera in ogni ciclo, poiché la vita è sempre una ripartenza. Anche la gestazione ricorda questa consapevolezza: nella donna i due jing si incontrano, si ha il concepimento, primavera di una nuova vita all’interno dell’utero, una vita dentro una vita: è arrivando al culmine di questo momento che la donna sperimenta una “separazione” da questa vita, che in realtà, nasce… Così accade nel vivere le varie esperienze della vita che sono accompagnate da acumi e declini, condensazioni ed espansioni che permettono alla potenzialità di esprimersi per poi ricrearsi.
“La luna cresce e diminuisce, la marea c’è mattina e sera, le mestruazioni vengono una volta ogni luna, con mutuo accordo, perciò sono chiamate acque della luna” (Li Shizhen, Bencao gangmu, volume II). La luna per compiere un giro completo intorno alla terra impiega ventotto giorno, proprio come il ciclo mestruale, infatti l’intervallo di tempo tra un ciclo e un altro è di circa ventotto giorni.
Il corpo femminile riflette in scala ridotta, attraverso il flusso mestruale, i cicli della natura come le maree e le quattro stagioni; per questo motivo in molte culture il ciclo mestruale veniva considerato sacro. Il ciclo mestruale gestisce sia il modo in cui la donna percepisce le informazioni che le sue capacità creative: è l’immagine della potenza femminile che si fa realtà. L’inconscio giunge alla coscienza, è l idea che si realizza. Questi concetti caratterizzano la mutevolezza del mondo, delle emozioni e della qualità del processo.
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Il femminile parla attraverso una lingua che nasce dal profondo, esprimendosi tramite il mondo dei bisogni e delle emozioni, il suo apprendimento si esplica attraverso l’intuizione e la riflessione delle emozioni emerse. Il ciclo mestruale è
una guida che permette di sperimentare la ciclicità, permette l’esperienza del nostro “profondo” di recuperare creatività e fertilità:
1) La fase mestruale è la parte più yin. In questo periodo ci si dovrebbe dedicare esclusivamente a sé, con momenti di profonda intimità con i propri lati oscuri (pianto, nervosismo, emotività). Le vulnerabilità sono una parte importante della conoscenza di sé ed è possibile costruire sensatamente un progetto personale solo facendosene carico e traducendo tutto il potenziale trasformativo che contengono. L’inconscio si manifesta e contiene i semi del proprio essere. Questa è associata alla luna nera (o luna nuova) in cui ci troviamo alla fine di un ciclo, presupposto per il nuovo;
2) Nella fase post-mestruale abbiamo momenti dove ci sono dei vuoti, stanchezze, l’organismo ha bisogno di ricostruirsi, l’interno richiede di ricevere grande nutrimento. Il movimento è di espansione, con una direzione verso l’alto, cresce lo yin, l’ovulo e aumentano creatività ed espansione emotiva. È la fase della luna crescente;
3) La parte ovulatoria è infine caratterizzata da massima espansione e creatività. Si ha aumento degli estrogeni e degli ormoni. È la fase della luna piena;
4) Fase pre-mestruale, l’energia si muove verso l’interno, verso il sangue, vicinanza con la parte più oscura; rappresentata dalla luna calante. È il momento in cui si fanno riflessioni e bilanci e si affrontano i bisogni profondi.
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Il sangue rappresenta la sostanza yin per eccellenza, il fondamento di tutta la fisiologia della donna, è l’espressione della sua salute. Tramite le mestruazioni si ha una pulizia mensile dell’utero e l’eliminazione dei carichi emozionali. Il ciclo mestruale costituisce anche il flusso delle informazioni proveniente dalla vita emozionale, è associato alla funzione del fegato e a tutti i processi creativi organici, le abilità sociali, artistiche e spirituali. È un prodotto sia del cielo anteriore, dove la tian gui e il jing del rene sono il materiale fondamentale e congenito di natura yin, sia del cielo posteriore, perché il suo nutrimento dipende da milza cuore e fegato.
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