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4. I principali disturbi dell’apprendimento

4. I PRINCIPALI DISTURBI DELL’APPRENDIMENTO.

I principali disturbi dell’apprendimento vengono generalmente evidenziati e riconosciuti quando i bambini vanno a scuola. I casi più gravi emergono anche alla scuola dell’infanzia, ma è soprattutto alla scuola elementare che si arriva alla certificazione della disabilità. Non nei primi due anni, prima e seconda elementare perché siamo ancora in una fase di sviluppo chiamata da Piaget “pre -operatoria” e la difficoltà di apprendimento può essere dovuta ad una non adeguata istruzione. Durante la terza/quarta elementare, se le difficoltà persistono, si arriva alla disabilità conclamata. La certificazione avviene a livello medico, in base ai risultati di specifici test.

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Non molto tempo fa, forse neanche cinquanta anni, tanti bambini con difficoltà scolastiche erano considerati intelligenti ma svogliati, intelligenti ma pigri, erano catalogati come ragazzi che non si applicavano con costanza nello studio e quindi non raggiungevano i livelli standard degli altri ragazzi. I genitori sollecitati da questa visione degli insegnanti incrementavano pressioni di vario tipo e con vari mezzi per ottenere che i ragazzi si applicassero di più. Solo oggi abbiamo capito i disagi e le conseguenti sofferenze di questi ragazzi, che non sono pigri e svogliati, ma ragazzi come tutti che vorrebbero essere all’altezza degli altri ma semplicemente non possono. Riescono ad ottenere solo il livello minimo a prezzo di una grande fatica e di un enorme sforzo. Le loro difficoltà, finalmente, sono state accettate e spiegate, anche se solo in parte, dalla scienza, ma ciò ha fatto sì che crescesse l’attenzione sui problemi di apprendimento e la conseguente maggiore sensibilità sociale. Si sono intensificati gli studi, specialmente in America, per individuare le aree, specialmente del cervello, che potevano giustificare la presenza dei sintomi specifici ed oggi cominciano a delinearsi, con maggior chiarezza, ma senza risoluzione definitiva, i vari tipi di trattamento.

Cornoldi, professore ordinario di psicologia dell’apprendimento e della memoria presso l’università di Padova e fautore della metacognizione nel suo libro “Diagnosi dei disturbi specifici dell’apprendimento Scolastico”, insieme ad altri autori individua i principali disturbi dell’apprendimento nei seguenti:

Dislessia evolutiva

La Dislessia Evolutiva è un disturbo specifico dell’apprendimento di origine neurobiologica, caratterizzata da difficoltà specifiche nella língua (lettura e scrittura).

Disortografia evolutiva

La disortografia evolutiva è un disturbo specifico dell’apprendimento caratterizzato da un’evidente lentezza esecutiva nella realizzazione dei grafemi contraddistinta da errori di tipo fonologico (come aggiunta o omissione di grafemi), visivo-ortografico (come scambio di c con q) o fonetico (omissione o aggiunta di consonante doppia), attribuibili sia a insufficienti abilità nella conversione grafema-fonema sia nel difettoso richiamo in memoria della forma ortografica della parola (Vio, Tressoldi e Lo Presti, 2012).

Disgrafia evolutiva

La disgrafia evolutiva, come la dislessia, è un disturbo dell’apprendimento molto conosciuto nel nostro Paese, e lo troviamo ovunque: nella scuola primaria, nella scuola secondaria (I e II grado) e nell’università. Trattasi di un disturbo di apprendimento della scrittura che appartiene ai soggetti che non hanno mai imparato a scrivere correttamente e fluentemente tutti i segni grafemici (lettere e numeri), e ciò dimostra che essa può essere diagnosticata sia in un fanciullo che in un adulto. Negli allievi disgrafici emerge una evidente difficoltà spaziale (scrivere correttamente rispettando gli spazi e i margini del foglio, – righe e quadretti), difficoltà ad impugnare correttamente la penna o la matita, difficoltà a copiare dalla lavagna e a scrivere sotto dettatura.

Discalculia evolutiva

Con il termine discalculia evolutiva (o disturbo del calcolo) si intende un disturbo caratterizzato da prestazioni inferiori a quelle previste in base all’età cronologica nella capacità di calcolo e nella matematica in genere (produzione e comprensione della quantità, riconoscimento dei simboli numerici e corretta esecuzione delle operazioni aritmetiche di base), escludendo la compromissione di abilità più complesse, per esempio riguardanti la risoluzione di problemi di carattere algebrico o geometrico (Vio, Tressoldi e Lo Presti, 2012).

Disturbi specifici della comprensione del testo.

Per disturbo specifico di comprensione s’intende quella difficoltà di lettura che non riguarda la capacità di decodifica del testo (la lettura è sufficientemente scorrevole e corretta), ma l’abilità di cogliere efficacemente il significato; tale difficoltà non è ascrivibile a disabilità di tipo fisico, ritardo mentale o altri deficit di tipo cognitivo.

Il disturbo da deficit dell'attenzione/iperattività (Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder, ADHD) è caratterizzato da una durata scarsa o breve dell'attenzione e/o da vivacità e impulsività eccessive non appropriate all'età del bambino, che interferiscono con le funzionalità o lo sviluppo. Il Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività – ADHD– è uno dei disturbi del neuro-sviluppo più frequenti e più studiati; colpisce il 3-5% dei bambini in età scolare dotati di un quoziente di intelligenza normale o superiore alla media, con un rapporto di 3 maschi per 1 femmina. L’ ADHD può persistere fino all’età adulta, per questo è definito un disturbo life-long (Barkley, 2002). L’ ADHD, secondo molti autori è strettamente legato e/o in comorbilità agli altri disturbi.

Per la mia esperienza, l’ADHD (in caso di disturbo con iperattività) o l’ADD (disturbo senza iperattività) costituisce la base che correla tutti gli altri disturbi, perciò diventa il più importante.

In tutti i casi che mi si sono presentati in tanti anni di attività, alla base della discalculia, della disprassia o dislessia o disortografia, ho sempre trovato l’ADHD o l’ADD. Pertanto, con questa tesi parlerò di ADD o ADHD e di come la Medicina Cinese, in particolare il Tuinà (Gli aghi con i bambini non vanno molto d’accordo) possa aiutare a trattare in maniera incisiva questa sindrome, i cui numeri si stanno spaventosamente elevando.

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