IL CONVIVIO DI GIULIA FABRIZI
Dante scrive il Convivio nei primi anni dell’esilio, dal 1304-1307, in lingua volgare, facendo apprezzare questa lingua anche per la prosa. Lo scopo era quello di ricordare alle persone che governano, che lo studio della filosofia e il rispetto delle leggi morali sono una condizione necessaria per la convivenza degli uomini nella società. Il primo trattato introduce l’argomento e le finalità dell’opera; negli altri quattro Dante commenta sue tre canzoni. L’opera fu chiamata “Convivio” perché nell’intenzione di Dante doveva costituire un banchetto di scienza per gli indotti, vale a dire per coloro che non conoscevano il latino e quindi non potevano cibarsi del sapere che è il cibo dell’intelletto.