Lucifero menghini

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LUCIFERO Lucifero nella tradizione popolare indicherebbe un ipote3co essere incorporeo di natura eminentemente maligna e come tale potenzialmente assai pericoloso per l'umanità ed il creato. Il termine luciferismo indicherebbe invece l'adorazione e la devozione a tale en3tà. Secondo i principali filoni teologici del giudaismo e del cris3anesimo questa en3tà sarebbe perfe?amente assimilabile alla figura di satana.


DIFFERENZE TRA SATANA E LUCIFERO All'interno di tradizioni cris3ane più propriamente esoteriche, Lucifero è un essere differente da Satana, sebbene entrambi rappresen3no due aspeE diversi di uno stesso principio del Male. Mentre Satana è una potenza più an3ca iden3ficabile piu?osto con Arimane o Mefistofele, che cerca di degradare l'uomo trascinandolo nella materialità e inducendolo a riconoscersi soltanto nella natura e negli aspeE più bassi della creazione, Lucifero sarebbe il «Diavolo» in senso le?erale, il quale opera per risvegliare nell'uomo il suo libero arbitrio, conducendolo però in tal modo a esaltare la sua superbia e il suo egoismo. Lucifero sarebbe cioè il Tentatore per eccellenza che agisce nell'interiorità dell'uomo per destarvi passioni malsane, mentre Satana lavorerebbe dall'esterno per vincolare l'umanità alla terra, sovrintendendo allo sviluppo di mezzi mondani e tecnologici al fine di occultare le sue origini spirituali.


LUCIFERO NELLA LETTERATURA Della visione patris3ca riguardo Lucifero risente tu?a la le?eratura e la filosofia cris3ana almeno fino al XVIII secolo, per cui Dante Alighieri e John Milton diedero una rappresentazione di Lucifero che ben palesava la sua totale iden3ficazione con l'origine prima del Male, il Principe dei demoni, delle tenebre, dell'Inferno e di questo mondo, il Nemico di Dio e degli uomini.


LUCIFERO NELL’ARTE Il diavolo e Lucifero nell'arte paleocris3ana è rappresentato come un serpente in accordo con Libro della Genesi. Nel Medio Evo, in seguito all'iden3ficazione operata dai Padri della Chiesa è rappresentato come un mostro terrificante a tre teste. A par3re dal secolo X si presenta con le ali spezzate, per ricordare la sua caduta dal cielo, e con le corna in testa, simboli del paganesimo sconfi?o. Le ali di pipistrello, emblemi di degradazione della virtù angelica, vengono introdo?e con le invasioni dei Mongoli che introducono elemen3 dell'iconografia orientale, come nel Lucifero dantesco nell'Inferno. Anche il dio Pan è all'origine di alcune cara?eris3che del demonio: corpo peloso, zoccoli e corna di capro. L'iconografia del diavolo fissata dagli ar3s3 tra i secoli XIII e XIV è derivata anche da tes3 apocaliEci ed apocrifi. Tra gli esempi più famosi si ricordano il Lucifero gio?esco nella Cappella degli Scrovegni e quello di Coppo di Marcovaldo nel BaEstero di Firenze.


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