
3 minute read
Trasporto merci: Problematiche e sguardo al futuro
from TN 2-2023
Secondo il ministero delle Infrastrutture, il traffico merci in Italia è circa 90 miliardi di veicoli/km (i dati fanno riferimento al 2019), andando ben oltre le 580 miliardi di tonnellate/km. Rispetto al 9% del cabotaggio marittimo e del 3% delle spedizioni su ferro, il trasporto su strada è l’88% del totale. Questi numeri così elevati accendono i riflettori su alcuni temi che è importante affrontare.
I nodi di trasporto Innanzi tutto, i treni sono stati generati dai primi cinque interporti, ovvero Verona, Nola (Napoli), Padova, Bologna e Parma, mentre parlando del traffico aereo, gli scali avvengono principalmente a Milano Malpensa (72% dei volumi nazionali), fino ad arrivare al 92% se si considerano i primi 5 aeroporti subito dopo Malpensa, che sono Roma Fiumicino, Bergamo, Venezia e Bologna.
Advertisement
Per quanto riguarda il discorso porti è una problematica ancora differente, essi sono segnati da forti differen i diversi livelli di capacità residua ma anche solo per le diverse connessioni con il resto della rete infrastrutturale. Logistica urbana

Comprende la consegna delle merci presso punti vendita o privati, attività come raccolta rifiuti, manutenzioni stradali, cantieri, manutenzioni domestiche, lavori, istallazioni di prodotti. Parlando di centri urbani, il traffico causato dai mezzi sopracitati è circa il 15% del totale. L’avvento del commercio online impone un aumento dell’efficienza del sistema per non parlare della necessità di una nuova pianificazione degli spazi urbani.
Scambi internazionali
Come primissima modalità di connessione troviamo i porti (si arriva al 59%), in seguito troviamo la strada (30%) e per ultima la ferrovia (11%). Mentre se prendiamo in considerazione il cargo aereo, pure a fronte di volumi modesti, ha un ruolo rilevante rispetto alle esportazioni extracomunitarie e a elevato valore aggiunto.
Futuro tra porti, aeroporti e interporti. Ma di fondamentale importanza è di completare i valichi ferroviari per velocizzare i trasporti dai porti verso l’Europa.
Matteo Salvini:
Co ntinua la linea dura nei confronti dell’Austria per quanto riguarda il Brennero. “L'Austria prima tolga i divieti per i tir, quelli della notte, dei sabati, delle categorie. Non mi siedo al tavolo con chi è al di là della legge e dei trattati. Appena Vienna torna nel contesto civile della Comunità europea possiamo ragionare su tutto: slot, pedaggi e barriere".
Lo ha ribadito ieri il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, dopo un incontro con i presidenti delle Provincie autonome di Bolzano e Trento Arno Kompatscher e Maurizio Fugatti, le associazioni dell’autotrasporto e le Camere di Commercio di Bolzano e Trento, che hanno chiesto al Ministro la risoluzione definitiva della questione. “
È giunto il momento di porre fine al divieto di circolazione del Tirolo, perché da un lato limita illegittimamente il traffico di transito degli autotrasportatori non austriaci e dall’altro crea condizioni favorevoli per le imprese tirolesi”, hanno sottolineato le associazioni di categoria. Le Camere di Commercio di Bolzano e Trento, invece, hanno ricordato che “dal 2020 in Tirolo il valore limite della qualità dell’aria lungo l’autostrada non è stato superato, il che significa che non vi è alcuna base legale per mantenere il divieto di transito notturno né tantomeno il divieto di circolazione settoriale e il limite di 100 km/h sull’autostrada Inntal. Senza il divieto di circolazione notturna e il doppio pedaggio notturno, non sono necessarie le misure di dosaggio”.

L e misure del Tirolo hanno un impatto notevole sull’economia italiana e tedesca. Infatti, uno studio di Uniontrasporti, società in house del sistema camerale italiano che si occupa di questioni relative ai trasporti e alle infrastrutture, mostra che le misure tirolesi creano alle imprese italiane colpite dai divieti un danno economico totale annuo pari a 251,6 milioni di euro. Oltre alla consistente perdita finanziaria per le imprese direttamente toccate dai divieti, la limitazione dello scambio di beni attraverso il Brennero mette a rischio il commercio internazionale in Europa. Basti ricordare che il Brennero è la rotta commerciale via terra più importante in assoluto per l’Italia e dunque anche per il Trentino-Alto Adige.
I divieti tirolesi hanno infatti comportato, come sottolineano le associazioni, anche una concorrenza distruttiva da parte del comparto dell’autotrasporto tirolese rispetto a quello della Regione Trentino-Alto Adige. I veicoli di un’azienda tirolese, per esempio, possono circolare liberamente nelle ore notturne con qualsiasi mezzo Euro 6, mentre i veicoli di un’azienda italiana nelle ore notturne non possono transitare con nessun mezzo a propulsione tradizionale.
“ Per raggiungere l’obiettivo del trasferimento modale è fondamentale un gioco di squadra dei vari Stati lungo il corridoio del Brennero finalizzato ad abolire gli ostacoli e a rendere la ferrovia finalmente più competitiva e performante”, hanno affermato le Camera di commercio di Bolzano e Trento. Divieti e misure unilaterali non sono in alcun modo in linea con questo approccio.