OR todonzia TEC nica
Sommario
Direttiore responsabile e coordinatore scientifico: Patrizio Evangelistra Redazione: Direttivo Ortec
Editoriale “Lungo la strada per EXPO 2015”................................................................................................................................pag 3
Ortec informa “Modulatori ad inserzione verticale nella pratica ortodontica fissa”........................................................pag 5 “ Il sistema A.L.F. e la craniodonzia”.............................................................................................................. pag 15
Report XLVI Congresso Nazionale Ortec 9-11 Ottobre 2014 Firenze................................................................ pag 20 Ortec e GK......................................................................................................................................................... pag 26 1° corso di Alta Formazione per la Specializzazione in Odontotecnico Digitale Ortec all’Università Guglielmo Marconi di Roma..................................................................................... pag 28
History “L' importanza del tipo di stabilizzazione nell’uso dell’apparecchio di HERBST”.............................. pag 33
Save the date Convegno Ortec 18, 19 e 20 Giugno 2015 Rimini ...................................................................................pag 39 Congresso Nazionale Ortec 30/31 Ottobre 2015 Milano........................................................................ pag 40 Corsi base............................................................................................................................................................ pag 41
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Editoriale
OR todonzia TEC nica
“Lungo la strada per EXPO 2015” Stefano Negrini
Eccomi al mio primo editoriale, Spero che la pausa Natalizia con le Vostre Famiglie vi abbia rinfrancato e fatto ricaricare le batterie per un 2015 che si promette ricco di grandi eventi. Non vi nego il misto di sensazioni che sto provando in questi momenti, felicità, orgoglio, forza ma anche pressione e timore per la guida di un Timone così importante come è quello della nostra associazione. 23 anni come associato, 6 di consiglio hanno contribuito ad una presa di coscienza notevole all’interno dell’associazione, Ortec culturalmente, tecnicamente e soprattutto umanamente mi ha dato molto di più di quello che mi aspettavo ed ora è venuto il momento di renderle qualcosa prendendo in mano la Bandiera. A Patrizio Evangelista che mi ha preceduto va tutta la mia stima e gratitudine per aver saputo continuare e incrementare il cammino dell’Ortec in ogni sua iniziativa, ma anche per avermi insegnato l’approccio diretto e schietto che lo contraddistingue quindi…Grazie Patrizio. Un grazie anche a tutti i componenti del consiglio che mi hanno confermato la loro presenza senza nessuna esitazione e questo è sicuramente importante perché so di poter contare su di Voi sempre e comunque. Il momento storico è indubbiamente delicato e i cambiamenti che avvengono nel nostro settore tutti i giorni rapidamente e senza tregua sono sicuramente motivo di preoccupazione, oggi più che mai con l’avvento delle nuove tecnologie il laboratorio odontotecnico prima e ortodontico poi hanno visto crearsi in torno a loro nuovi competitors, nazionali ed internazionali ma anche tante nuove opportunità ed è su queste che dobbiamo lavorare; e lo faremo! per generare nuovo reddito, ne abbiamo le competenze, per mantenere quel posto che si spetta nella filiera del dentale, per ribadire che Noi ci siamo e faremo la nostra parte. Detto questo il 2015 sarà denso di eventi che lasceranno il segno sia in Ortec che nel nostro Paese, EXPO 2015 di Milano, evento quinquennale e Mondiale la farà da padrone e Ortec come ogni anno abbinata alla SIDO sarà presente nei giorni 30-31 Ottobre con il proprio Congresso annuale che la vedrà impegnata in collaborazione con SNO-CNA in un evento di grande spessore culturale e umano, diverso sicuramente dagli altri anni perché inserito in un contesto globale unico nel suo genere e di questo ne dovremmo andare fieri. Credo che anche in questa occasione come in altre Ortec metterà in campo tutto il suo impegno per realizzare un evento all’altezza della situazione con relatori di fama internazionale come il Dr. Bjorn Ludwig, la direttrice la cattedra dell’Università di Basilea la Prof. Carlalberta Verna, il Dr. Marco Rosa e tantissimi altri soci e amici dell’Ortec che porteranno la loro cultura ortodontica e sicuramente sarà un grande successo. Svilupperemo anche in coordinamento con la SIDO stessa un progetto tematico che verrà presentato presso Casa Italia proprio in quei giorni sul tema “ World Experience in digital impression in the disabled patient”. Ma la strada per EXPO 2015 passerà dall’ormai consueto appuntamento a Rimini per il nostro XXII Convegno Nazionale nelle date 18-20 Giugno 2015 con un ricchissimo programma di altissimo livello culturale e il Percorso Formativo con due eventi di grande interesse il primo a Ragusa in Marzo il secondo a Bari in Settembre, sempre all’interno delle scuole di odontotecnica come ormai facciamo da alcuni anni. Ultimo ma non ultimo il corso del Dr. Kobel sul “Regolatore di Funzione di Frankel” presso la sede Leone a Firenze, quindi rimanete collegati tramite il nostro Sito internet o la pagina Facebook. Vi aspetto numerosi agli eventi in programma rinnovandovi i miei più sentiti auguri per un 2015 ricco di soddisfazioni professionali. Stefano Negrini 3
Ortec Informa
Modulatori ad inserzione verticale nella pratica ortodontica fissa
Autore: Giovanni Favara, Socio Ortec
Introduzione La filosofia ortodontica di William Wilson (Fig.1) prevede l’applicazione di moduli che consentono di ottenere moltissime funzioni, ma non viene presa in considerazione l’idea di applicare il loro utilizzo e le loro applicazioni in apparecchiature di concezione “ibrida”, diverse dallo standard di Wilson. In questo articolo tratteremo però prevalentemente dei moduli linguali e palatali, che conferiscono alla tecnica originalità e versatilità.
Fig. 2a e b
Fig.1 William Wilson, Piergiorgio Dolci. (Foto GLOI - Biella)
Esempio di costruzione di un’apparecchiatura ibrida con il sistema modulare RPE McNamara in “VERTICAL G” McNamara Tradizionale incollata (Fig.2a e b). Fig. 3a
McNamara in “VERTICAL G” disinseribile. (Fig.3a, b e c) 5
OR todonzia TEC nica
ortec informa L’elemento femmina è composta da due cannule parallele a sezione quadrangolare con guide di frizione. L’elemento maschio è formato da 2 pivot paralleli, i due pivot sono di lunghezza differente che consente una inserzione semplificata. Il pivot mesiale è ovviamente più lungo di quello distale. È consigliabile eseguire la realizzazione dei moduli in laboratorio per motivi di precisione e di risparmio ergonomico, così facendo l’applicazione in bocca richiederà poco tempo e maggiore efficacia operativa. Metodica di costruzione L’inserto linguale 3D deve essere posizionato nella linea mediana della banda (fig.6) Il centro dell’inserto deve corrispondere al centro mesiodistale della banda (fig.7) L’inserto viene posizionato ad 1,5m al di sopra dell’estremità occlusale della banda. (Fig.8) Nota: se l’inserto linguale è saldato troppo in alto, il tettuccio dell’inserto sovrasterà la superfice occlusale della banda, interferendo con l’occlusione dentale. (Tra fig.6-7-8-9) Fig. 3b e c
Che cos’è la sistematica modulare? E’ un sistema ad inserzione verticale che viene utilizzato nella tecnica di Wilson, applicata alle apparecchiature ortodontiche fisse. L’elemento centrale per la costruzione individuale è il modulo, un attacco ortodontico in lega biocompatibile ad inserzione verticale e attivazione tridimensionale. Esso si compone di 2 elementi: la femmina (Fig.5) e il maschio (Fig.4).
Fig. 4, 5
Fig. 9
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ortec informa COSTRUZIONE DEL BRACCETTO RITENTIVO PER IL RIALZO “VERTICAL G”
Puntatura del modulo
Si colloca il modulo in posizione palatale al braccio laterale, con i “Pivot” sulla linea dei segni precedentemente marcati Dopo aver puntato il braccetto ritentivo (Fig.12), si (fig.10-11). posiziona il dispositivo sul modello rettificando la posizione dei moduli, sino a parallelizzarli con le cannule. (Fig.13-14)
Fig. 10 e 11
Nota: il “pivot” più lungo va posizionato mesialmente. (fig.11-12)
Fig. 13 e 14
Saldatura laser del disgiuntore al centro dell’attacco 3D femmina I bracci posteriori del disgiuntore vengono posizionati al centro dell’attacco femmina e vengono saldati con saldatura laser (Fig.15), permettendo l’inserimento dei bracci ritentivi (Fig.16), il tutto viene isolato con cera termica per permettere la costruzione dei rialzi. (Fig.17) Fig. 12
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ortec informa
Fig. 18
La rifinitura dei rialzi “Vertical G” viene effettuata utilizzando una fresa in legno, questo tipo di fresa consente di rifinire l’estremità vicino all’attacco evitando di danneggiarlo (Fig.19). Controllo occlusale dei rialzi “Vertical G” (Fig.20).
Fig. 15, 16 e 17
Boxaggio e costruzione dei rialzi in resina Fissaggio e boxaggio degli elementi (Fig.17), e costruzione dei rialzi in resina con la tecnica sale e pepe (Fig.18).
Fig. 19 e 20
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ortec informa Rifinitura e lucidatura dei rialzi Vertical G. (Fig.21-22)
Fig. 25
Nota: L’inserimento e la rimozione del dispositivo, durante il controllo periodico del trattamento, possono causare una perdita di frizione nell’attacco, indebolendo la stabilità. Si ripara questo inconveniente facendo convergere lievemente i due pivot al centro, con la pinza di TWEED. (Fig.26)
Fig. 26
Fig. 21 e 22
Dispositivo cementato senza rialzi “Vertical G” (Fig.27) Si verifica l’adattabilità del modulo, si sfila con uno strumento di utilità (Fig.23), si controlla la passività del modulo (Fig.24) e si reinserisce controllando la giusta posizione del modulo e del rialzo in resina (Fig.25).
Fig. 27
Dispositivo con l’inserimento dei rialzi “Vertical G” senza l’utilizzo di composito o cemento (Fig.28)
Fig. 23 e 24
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ortec informa
Fig. 28
Foto fornite dalla Dott.ssa Alaimo Tiziana (Fig.29-30)
Fig. 29 Senza rialzi
Fig. 31 e 32
Dispositivo senza rialzi dopo la terapia, da notare l’igiene degli elementi dentali. (Fig.33)
Fig. 30 Con i rialzi
Rimozione dei rialzi “Vertical G” controllando la verticalità dei pivot. (Fig.31-32)
Fig. 33
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ortec informa Rimozione dei rialzi con controllo della passività dei pivot (Fig.37) Inserimento dei rialzi (Fig.38).
COSTRUZIONE RPE “VERTICAL G” SUI V DECIDUI I rialzi “Vertical G” vengono costruiti con le bande sui V decidui (Fig.34), sia gli attacchi 3D Femmina, che i moduli vengono posizionati nella parte vestibolare della banda, per dare più ancoraggio e stabilita ai rialzi stessi. (Fig.35)
Fig. 37 e 38 Fig. 34 e 35
Foto fornite dal Dott. Garofalo Giorgio “Prof. Università di Palermo” (Fig.39)
Lucidatura dei rialzi Vertical G (Fig.36).
Fig. 39
Inserimento del RPE avviene senza rialzi, i rialzi verranno posizionati successivamente alla cementazione del dispositivo (Fig.40-41). Rialzi inseriti vestibolarmente sul RPE. (Fig.42)
Fig. 36
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ortec informa Dopo 1 mese… RPE senza rialzi, come si nota in (Fig.44-45-46a e b), con un ottima igiene degli elementi dentali e controllo della funzionalità del dispositivo.
Fig. 40 e 41
Fig. 44 e 45
Fig. 42
Vista frontale e controllo occlusale dei rialzi “Vertical G”. (Fig.43)
Fig. 46a e b
Fig. 43
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ortec informa Controllo occlusale dei rialzi “Vertical G” (Fig.47-48)
Conclusioni Questi due semplici esempi di apparecchiature ibride rimovibili aprono il campo ad una possibilità di sperimentazione pressoché illimitata di cui non si possono prevedere sviluppi futuri. Chiaramente la progettazione delle apparecchiature ortodontiche deve essere elaborata tenendo conto sia i parametri dento-facciale sia quelli cefalometrici. Riassunto L’uso dei moduli nella pratica ortodontica fissa garantisce una migliore funzionalità e permettono una più agevole realizzazione di vari tipi di dispositivi di natura ibrida. La costruzione individuale dei moduli consente di adeguarsi nel modo migliore alle peculiarità anatomiche dei singoli pazienti, ovviando così ai limiti di standardizzazione propri di qualsiasi elemento preformato. Summary The use of the modules in practice fixed orthodontic ensures better functionality and allow an easier implementation of various types of devices hybrid nature. The construction of the individual modules allows to adapt in the best way to anatomical peculiarities of individual patients, thus obviating the limits of its standardization of any preform.
Fig. 47 e 48
Reinserimento dei rialzi “Vertical G” (Fig.49-50).
Bibliografia essenziale 1)William Wilson. R.C: Manual of Modular Orthodontics Denver 1981; 2) Dolci P.G Wilson 1986; 3) Magenta C. Pratica modulare di Wilson 1987; 4)McNamara 1990; 5)Manuel Romal (twin-block) Malaga; 6) Dr. Rebeca Fernandez Ysla (Los bloques gemelos Fijos) 2005;
Fig. 49 e 50
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Ortec Informa
Il sistema A.L.F. e la craniodonzia
OR todonzia TEC nica
Massimo Viglioli, Socio Ortec Craniodonzia:
FORMA DELLE SUTURE:
Il termine è stato coniato dal dott. Gerald H. Smith ( Pennsylvania) per focalizzare l’attenzione sul fatto che l’uso dell’ortopedia dentale/ ortodonzia o qualsiasi procedura di ripristino che cambia direttamente l’occlusione interesserà l’allineamento delle 22 ossa del cranio.
a becchi di flauto a tavolato interno e esterno. La presenza di punti di smusso (cambi di direzione dei tavolati) a livello dello stesso osso mi identificano la presenza di un vero e proprio movimento, che se non è misurabile in cm determina comunque una plasticità che non è solo quella intrinseca dell’osso stesso, ma tra osso ed osso con precise dinamiche determinate e confermate dai punti di smusso.
Che il cranio non sia una scatola chiusa e priva di movimento è stato confermato da vari autori: All’inizio degli anni 60 il Dr. John Upledger e altri documentarono istologicamente, nei campioni di ossa craniche umane (prelevati da crani adulti vivi al momento dell’intervento di chirurgia cerebrale), che le aree di sutura contengono vasi sanguigni, plessi nervosi, tessuto connettivo, fibre perforanti e globuli rossi. Ulteriore prova della mobilità delle suture viene svolto dal Dr. Mark Pick con oltre 150 dissezioni craniche in cui si evidenzia che la dura madre che circonda il cervello fornisce estensioni di tessuto connettivo passante attraverso le suture per formare lo strato periostale esterno che circonda le ossa del cranio. Retzlaf: (analisi delle suture parieto-temporali e parieto parietali) le strutture rimangono identificabili anche nei soggetti più vecchi ed in nessun caso analizzato si rilevano tracce di obliterazione delle suture mediante ossificazione. Hubbard: le suture craniche sono più propense delle equivalenti strutture a strati delle ossa craniche a flettersi intorno ad un’asse lungo le suture.
Grazie alla ricerca clinica dei dott. Darick Nordstrom, Bob Walker, Granny Langly-Smith, Gaery Barbery, Jim Carlson, Runar Johnson, James Jecmen e altri, c’è ora un livello di conoscenza che collega i piani occlusali (trasversale, sagittale e verticale) a specifici allineamenti difettosi delle ossa Il cranio dunque ha un suo movimento determinato dalla produzione da parte del cervello, del liquido cefalo craniche ed all’associata tensione della membrana durale. rachidiano che attraverso la dura madre scorre fino al sacro 15
ortec informa e a sua volta determina quello che viene definito Movimento Respiratorio Primario ( M.R.P.) Questo MRP favorisce il movimento di flesso estensione delle ossa craniche pari e quindi anche del mascellare superiore che è formato da due ossa ed una sutura che non ossifica (sinartrosi) . La sinostosi è invece un processo di fusione di due ossa contigue; può essere effetto dell’evoluzione fisiologica (sincondrosi sfeno/basilare) durante lo sviluppo o derivare Gli obbiettivi del Sistema ALF sono dunque in ordine da cause patologiche, connettivo, e vasi sanguigni e che prioritario: fisiologicamente non potranno mai ossificare. • Correggere le distorsioni mascellari e quindi craniche L'apparecchio ALF è stato ideato e progettato dal Dr. Darick • Correggere l’allineamento dei denti superiori ed inferiori Nordstrom di Hollister, California nei primi anni 1980. Il e la loro intercuspidazione Dr. Nordstrom ha riscontrato la necessità di effettuare più di • Correggere le disfunzioni posturali correlate. un semplice allineamento estetico dei denti. Queste distorsioni craniche strutturali possono svilupparsi Dalla sua vasta conoscenza di come funziona il corpo, il in seguito a traumi alla nascita, problemi genetici, ambientali, dottor Nordstrom ha intuito la necessità di correggere le altre alterazioni funzionali (es. respirazione orale a causa di strutture che sono collegate ai denti: i mascellari e le ossa del adenoidi e tonsille o allattamento artificiale), oppure un cranio. Ben presto scoprì che correggendo queste altre trauma (ad esempio incidenti automobilistici, infortuni componenti, i pazienti trovavano sollievo come la sportivi o qualsiasi altro trauma alla testa). scomparsa di mal di testa cronici, dolori al collo, spalle e parte bassa della schiena o dolori e altri sintomi Il progetto deve riguardare quei movimenti dentali apparentemente non correlati come affaticamento, problemi condizionati dai blocchi delle suture craniche, dove il di digestione, ronzio alle orecchie, perdita dell'udito, ecc. trattamento osteopatico può recuperare una mobilità fisiologica, dove il trattamento ortodontico concepito per Questa importante valutazione sancisce il ruolo dell’ finalità estetiche è destinato ad insuccesso o recidiva. odontoiatria nel ripristino delle funzioni del paziente, l’equilibrio del sistema stomatognatico favorisce la salute e Le forze applicate devono essere leggere, simili a quelle migliora la qualità di vita. determinate da una deglutizione fisiologica. Il Dott. Nordstrom ha dedicato la sua carriera professionale Un’occlusione stabile richiede una deglutizione matura a perfezionare il design e il trattamento con il dispositivo definita come : corretta dimensione verticale e spazio ALF. linguale con ATM ben funzionanti. L'ALF è un dispositivo elastico, costruito con fili metallici Il dispositivo è composto da ganci di ritenzione tipo Crozat, ELGILOY di diverso diametro. Questi apparecchi sono stati arco palatale con loops, claps di appoggio ed eventuali realizzati dal medico californiano DARIK NORDSTROM accessori in filo o resina a seconda della prescrizione clinica. riprendendo i concetti del Dott. CROZAT, il quale affermava che con l’elasticità è possibile modificare le deformazioni ossee dei mascellari, attraverso l'attivazione del dispositivo con piccoli movimenti sui denti. Per cui l'allineamento degli stessi è determinato dalla conformazione delle basi scheletriche. L'azione è in armonia con i concetti OSTEOPATICI
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ortec informa La presenza delle resinature posteriori e della barra palatale consentono di ridurre l’effetto espansione a carico dei molari e premolari concentrando la libertà di movimento prevalentemente sulla premaxilla. ATTIVAZIONE L’attivazione si effettua: nell’ansa centrale per l’espansione della premaxilla, nelle due anse laterali in modo simmetrico o differenziato per una stimolazione in senso A.P. L’ansa posteriore può servire da controllo, per evitare espansione indesiderata oppure per una stimolazione progressiva e differenziata in lateralità. Conclusioni È importante sottolineare che le attivazioni non servono per espandere l’arcata, questo dispositivo non ha un azione meccanica; la bocca e i denti sono l’espressione del corpo, e se i denti sono storti riflettono la postura con i suoi adattamenti. Il sistema A.L.F. deve essere associato ad un trattamento di mobilità del cranio, la terapia cranio sacrale libera dalle tensioni e dai blocchi determinati da fattori extra Altro tipo di A.L.F. comunemente usato è il sagittal che offre stomatognatici e consente con micro movimenti un maggior controllo dei quadranti posteriori e la possibilità spostamenti di grande rilevanza. di effettuare azione differenziata antero posteriore. Questa filosofia non è in contrasto con altre metodiche ma vuole semplicemente riconoscere la fisiologia del movimento cranico ed in seguito porsi domande sui movimenti dentali per finalità estetiche. Se un allineamento ortodontico recidiva la bocca non vuole quell’ allineamento perchè è in contrasto con il corpo e non perché la terapia è sbagliata. Se apro chirurgicamente una sutura mediana palatale la sua chiusura non potrà ricreare il movimento di flesso estensione e quindi posso creare un danno biologico permanente. Ma quali sono le conseguenze? Oggi l’obiettivo è il giusto rapporto tra postura e occlusione nel rispetto dell’individualità.
Massimo Viglioli
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OR todonzia TEC nica
’ t r o p e ‘R
’ o t a s s a p l e d c e t r O i t n e v e ‘Gli
XLVI Congresso Nazionale Ortec 9-11 Ottobre 2014 Firenze
Report
OR todonzia TEC nica
In una sala pienissima come di consueto il Presidente Patrizio Evangelista , apre i lavori.
Prima relazione del congresso e prima relazione in or-tec del socio Giovanni Favara , presiedono i soci ordinari Gianni Caria e Giuseppe Grimaldi. Grandissimo apprezzamento per l’amico Giovanni per una relazione innovativa , ed impeccabile sia nei contenuti che nei modi.
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report I lavori proseguono con il graditissimo ritorno in or-tec del socio Massimo Viglioli , che divide la sua bellissima relazione sui fondamenti della “ craniodonzia� con la Dott.ssa Miriam Orlandi.
Durante il coe break i partecipanti hanno avuto modo di confrontarsi con i clinici ed i fornitori nella bellissima area merceologica.
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report Dopo la pausa i lavori riprendono con il Dott. Giovanni Mautarelli e la Dott.ssa Valentina Giuliani che hanno condiviso con noi la loro esperienza sull’utilizzo dei dispositivi “Cervera”.
L’ultima relazione prima della pausa pranzo ha visto coinvolta l’equipe chirurgico- ortodontica di una delle scuole di maxillofacciale piu prestigiose di italia , ossia quella di Bologna , hanno portato il loro contributo scentifico attraverso il Prof. Marchetti , il Dott. Alberto Bianchi , e la Dott.ssa Sara Amadori , a quest’ultima un ulteriore grazie per non essere mancata malgrado una avanzata “ dolce attesa”.
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report Dopo la pausa il coordinamento degli interventi passa al Past President Claudio Graziani e all’amico e socio ordinario Marco Melgari. I lavori ripartono con un pregiatissimo lavoro tecnico-clinico ( su un innovativo dispositivo per le seconde classi) presentato dal socio ordinario Emanuele Paoletto e dal Dott. Enrico Pasin.
A seguire il socio ordinario Roberto Accorsi e la Dott.ssa Monica Prampolini hanno condiviso con noi la loro esperienza sull’utilizzo delle apparecchiature “ Simoes Network” , modificate dall Dott Gribel.
A conclusione dei lavori della prima giornata un vero fuoriclasse della tecnica ortodontica il socio Vincenzo Giardina che ha meravigliato la platea con una serie di apparecchiature di sua invenzione.
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report Si concludono i lavori della prima giornata e dopo l’assemblea un po di relax in una sempre splendida Firenze.
La prima relazione del sabato mattina ha visto protagonisti il nostro segretario Massimo Cicatiello e il Prof. Vincenzo D’Anto uno dei piu attivi ricercatori europei ,della scuola di specializzazione della Università Federico secondo di Napoli. I chairman della giornata : il Past President Stefano Della Vecchia e l’attuale vice presidente Roberto Giammarini.
Prima della pausa il socio Ugo Belussi con il Dott. Carlo Tian: sulla evoluzione delle apparecchiature funzionali nella moderna clinica ortdontica.
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report Anche quest’anno uno dei fondatori della nostra associazione nonchè past President, ha ricevuto la carica di socio onorario. Una platea commossa insieme ai past president riuniti per l’occasione ha abbracciato e ringraziato il grande Luciano Corti.
A seguire un nuovo ordinario si aggiunge alla famiglia Or-tec: Giovanni Tirimberio.
A concludere i lavori una relazione tenuta da un grandissimo tecnico nonchè Past President e amico dell’Or-tec Benedetto Vinci, che con i Dottori Fausto Polastri e Riccardo Rizzo, rispettivamente chirurgo e ortodontista dell’unità di maxillofacciale del presidio ospedaliero di Asti, ha condiviso un’esaltante relazione sulle loro esperienze in materia.
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Report
ORTEC E GK
OR todonzia TEC nica
Nelle date 14-16 Novembre 2014 si è svolto a Werningerode il Congresso GK e come ogni anno l’Ortec è stata invitata a partecipare per continuare quel gemellaggio culturale che accomuna le due associazioni da sempre. In questo clima molto ospitale e conviviale oltre agli ospiti Ortec invitati, nella figura del Presidente Stefano Negrini e del consigliere Fabrizio Anelli era presente il socio ordinario Emanuele Paoletto quale relatore invitato. Un Congresso ben organizzato sia dal punto di vista culturale, con relazioni di ottimo livello che spaziavano dalla chirurgia maxillo-facciale, hai TAD, all’ortodonzia Funzionale, alla logopedia e spazi riservati agli sponsor con presentazioni a tema, ma anche sotto l’aspetto conviviale con orari molto snelli e gite organizzate per far si che il momento del Congresso fosse anche un momento di aggregazione e scambio, va ricordato che molti degli associati GK si ritrovano insieme solo in quel momento dell’anno e hanno in questo modo molte occasioni di stare insieme. Per i soci di lingua non tedesca era possibile seguire le relazioni in lingua inglese con la traduzione simultanea. L’organizzazione per noi ospiti italiani è stata curata dal Sig. Grassi Roberto con grande successo dandoci la possibilità di relazionare con la Presidente e i membri del consiglio non che con molti dei soci GK tra i quali il nostro socio Onorario Guido Pedroli che si è prodigato anch'egli per rendere la nostra visita piacevole. Il socio Emanuele Paoletto invitato come relatore ha saputo tenere alto il buon nome dell’Ortec con una relazione degna di nota che è stata molto apprezzata e che gli è valsa l’invito della neo-nata Associazione Polacca di Ortodonzia a tenere la medesima relazione al loro prossimo Congresso nazionale. Il Congresso si è concluso con la Cena Sociale, musica dal vivo e balli scatenati….anche questa è Cultura, ma soprattutto con la conferma che Ortec e GK sono intenzionati a mantenere nell’ottica dei loro ottimi rapporti, scambi culturali.
Il Consiglio Ortec
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report
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Report
1° corso di Alta Formazione per la
Specializzazione in Odontotecnico Digitale Ortec all’Università Guglielmo Marconi
di Roma
OR todonzia TEC nica
Si è svolta il 28 novembre 2014 a Roma presso l’Università Guglielmo Marconi l’inaugurazione del 1° corso di Alta Formazione per la Specializzazione in Odontotecnico Digitale. Voluta fortemente dalle associazioni Siced-Aimod, Ortec e CIOd è uno dei grandi traguardi di questo fine 2014, una grande opportunità culturaleformativa per tutti coloro che vogliono affrontare il futuro di questa categoria con consapevolezza dei propri mezzi e non restare intrappolati nel frenetico evolversi degli eventi. Ortec svolgerà un ruolo importante all’interno di questo 1° Corso di Alta Formazione come docenza ortodontica, ma anche partecipando come discenti. All’inaugurazione hanno partecipato il Prof. Massimo Fioranelli Dirigente del corso Odt. Digitale, il Dr. Marco Mangarini Montenegro Segretario Generale USGAM e tutti i rappresentati delle Associazioni sopra indicate, i quali hanno portato un loro contributo per sottolineare l’importanza di questo evento nell’ambito Odontotecnico/Ortodontico. La Sede L’Università degli Studi Guglielmo Marconi è stata la prima Università italiana ad ottenere, già dal 2011, la certificazione secondo lo standard internazionale FADRIVE Certification®, per la qualità del proprio sistema e-learning. In collaborazione con FADRIVE Consulting e CERTI W ® - leader internazionale nel campo dell’audit e della certificazione questo innovativo modello è stato concepito per fornire ai nostri docenti e studenti potenti strumenti di lavoro e funzioni accessibili per seguire le lezioni, unità didattiche, esercitazioni, casi di studio e percorsi didattici multimediali personalizzati da qualsiasi dispositivo, interagendo a distanza in aule virtuali e laboratori o partecipando ad eventi in tempo reale. Presentazione Il Corso di Alta Formazione Specialistica è finalizzato ad una formazione di livello universitario per la gestione di software nell’ambito di macchine a con- trollo numerico. Con questa formazione l’ odontotecnico sarà quindi in grado di gestire autonomamente tecniche all’avanguardia che gli consentiranno di utilizzare ad alto livello l’hardware e il software protesico e ortodontico. Grazie a questi apprendimenti teorico-pratici nell’area dell’informatica digitale, l’odontotecnico non sarà 28
report un mero utilizzatore di sistemi preconfezionati ma un autonomo operatore specializzato nell’adattamento degli strumenti digitali ad utilizzo specifico. Obiettivi Il Corso è finalizzato a fornire gli strumenti per la gestione di software nell’ambito di macchine a controllo numerico. L’odontotecnico sarà quindi in grado di gestire autonomamente tecniche all’avanguardia che gli consentiranno di utilizzare ad alto livello l’hardware e il software protesico e ortodontico e di operare nell’adattamento degli strumenti digitali ad utilizzo specifico. Durata e struttura del corso Ogni corso ha una durata complessiva di 400 ore ed è articolato in: - Lezioni, simulazioni, prove ed esercitazioni guidate seminari, prove di verifica in rete - Didattica in presenza, sessioni di addestramento pratico, esercizi e attività in Laboratorio Il Consiglio Ortec
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Norme Redazionali Per pubblicare articoli sulla rivista gli Autori si devono attenere alle seguenti NORME REDAZIONALI:
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Gli articoli inviati allo scopo di essere pubblicati devono essere originali, avere carattere scientifico, trattare di tecnica ortodontica, di ortodonzia e di tutto ciò che è correlato alla materia specifica. I lavori devono essere: - Su file in 2 copie nella stesura definitiva; - Inviati alla Segreteria ORTEC - Strada Santa Lucia, 50/A - 06125 Perugia. La pubblicazione degli articoli deve essere richiesta all'atto della spedizione, con domanda scritta ed autografa, unita alla dichiarazione attestante che il lavoro presentato non è stato pubblicato e non è in visione, o in attesa di pubblicazione, presso altre redazioni. I comitati redazionali scientifico e di lettura sono organi competenti a concedere l'approvazione alla pubblicazione e ad apportare inoltre eventuali necessarie modifiche ai testi, senza peraltro intervenire sul contenuto scientifico del testo. Gli elaborati realizzati nell'ambito di un Istituto, devono essere correlati dell'autorizzazione del Direttore dello stesso Istituto. Gli articoli che comprendono cartelle cliniche e/o iconografica di pazienti che così diventano riconoscibili si accettano solo se congiunti all'attestazione da parte dell'autore/i, che si assume la responsabilità esclusiva alla divulgazione di elementi normalmente coperti da segreto professionale. La stesura degli articoli dovrà rispettare i limiti di 30 righe per pagina, con 60 battute per riga. Preferibilmente, il testo dovrà essere scritto mediante programma di video scrittura e fornito in supporto digitale (indicando il nome del file e il tipo di programma utilizzato). Il testo dei lavori, scritto in lingua italiana, comprenderà: il titolo, il nome e cognome dell'autore/i, la qualifica professionale di ciascuno, il recapito postale, il numero telefonico, indirizzo E-mail, una breve prefazione riassuntiva al massimo di 4 righe dattiloscritte, un riassunto conclusivo in italiano e in inglese ed eventuali Key - words. Se il testo è suddiviso in capitoli, sotto - capitoli e sotto - sotto - capitoli, dovrà presentare delle numerazioni indicative in cui la prima cifra indicherà il capitolo, la seconda il sotto capitolo e così via. Es. 1 capitolo, 1.1 sotto - capitolo, 1.1.1 sotto – sotto - capitolo. I comitati di visione e accettazione degli scritti pubblicabili decideranno, a loro discrezione, per i lavori ampi, la suddivisione in numeri successivi. La documentazione iconografica deve essere fornita in originale in file Jpeg/Png da 300 Dpi, dovrà essere ordinata secondo una numerazione normale progressiva e deve essere correlata di didascalie, anch'esse numerate e richiamate nel testo. I riferimenti bibliografici vanno posti al termine delle trattazioni, con ordine numerico progressivo ed alfabetico nel pieno rispetto delle norme internazionali, con il richiamo del numero d'ordine che compare nel testo. L'autore/i, sottoscrivendo i testi, si assume in proprio la responsabilità in ordine ai contenuti ed alle illustrazioni.
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L' importanza del tipo di stabilizzazione nell’uso dell’apparecchio di HERBST autore Amleto Negozio
History OR todonzia TEC nica
La stabilizzazione nell'uso dell'apparecchio di Herbst non deve essere causale ne tanto meno indotta da considerazioni di carattere pratico, quanto al contrario deve essere frutto di precise indicazioni diagnostiche, effettuate dall'ortodontista e quindi di vere necessità terapeutiche. A tutti é noto che l'apparecchio di Herbst é un meccanismo in grado di stimolare la crescita della mandibola e quindi trova indicazioni nel trattamento della malocclusioni di classe II, nell’ambito delle malocclusioni di classe II, noi possiamo distinguere due grandi famiglie: Da un lato abbiamo le classi II ipodivergenti o normodivergente, dall’altro abbiamo le II classi ad angolo alto o iperdivergenti. Nei casi di classe II iperdivergenti la stabilizzazione del meccanismo di Herbst viene effettuata mediante splint in acrilico costruiti opportunamente di varie altezze, vedremo poi i particolari tecnici, su questi splint é possibile applicare anche ed é spesso necessario nonché indi s pensabile una trazione extraorale alta. Il morso di costruzione in cera che ci viene inviato in laboratorio , deve essere realizzato con la mandibola in protrusione e successivamente abbassato fino ad una apertura posteriore di 5 mm. La FIG. 1,2,3 evidenzia la schematizzazione di tale tipo di stabilizzazione del meccanismo di Herbst.
fig. 2,3
Gli splint ai quali viene ancorato il meccanismo devono essere costruiti in modo da avere un perfetto contatto posteriore a ciò che le forze della masticazione scaricandosi sugli splint esercitano un effetto intrusivo sui settori posteriori dell’arcata superiore e dell'arcata inferiore.
fig. 1
A tale effetto intrusivo viene associato mediante una applicazione di una trazione extraorale alta sull'arcata superiore un ulteriore effetto di controllo della crescita verticale del mascellare superiore che é una componente estremamente importante nella malocclusioni di II classe ad angolo alto. Come da studi effettuati da Teuscher ed altri, Noi sappiamo oggi perché non si abbiano sfavorevoli basculamenti del 33
history piano occlusale superiore: il vettore di forza esercitato sulla trazione extraorale alta applicata nell’arcata superiore, deve passare tra il centro di resistenza del mascellare superiore ed il centro di resistenza dell'arcata alveolare superiore. Ciò che il medico vuole attenere nella terapia delle malocclusioni di II classe ad angolo alto è una rotazione antioraria del piano occlusale. Il medico deve ottenere la correzione dei rapporti sagittali ottenendo una disclusione dei settori posteriori, per l'intrusione o meglio per la non estrusione dei settori posteriori stessi realizzata dal meccanismo da noi ideato. Alla successiva intrusione dei gruppi anteriori sia superiori che inferiori fa seguito la rotazione della mandibola, a questo punto svincolata da ogni interferenza anteriore realizzandosi in tal modo una rotazione antioraria del piano occlusale. Tale rotazione antioraria occlusale é auspicabile per una serie svariata di motivi non ultimi quelli gnatologici ma anche, e soprattutto perché a tale rotazione corrisponderà un avvicinamento del pogonion al piano facciale e ad una riduzione dell'altezza facciale antero-inferiore. Passiamo ora a parlare dei problemi eminenti tecnici, fondamentali nella costruzione di tale apparecchio.
fig. 9
MODELLAZIONE DELLA STRUTTURA SUPERIORE E INFERIORE FILO CROZAT 1.2 mm La struttura dell'arcata superiore si può modellare in tre pezzi separati, una per ogni emiarcata. La struttura si deve estendere dal primo molare permanente al primo premolare permanente o primo molare deciduo.
COSTRUZIONE DELL’APPARECCHIO
Il filo deve essere modellato intorno ai denti partendo dalla Se l’apparecchio di Herbst deve essere rimovibile, al cuspide disto-palatale del primo molare permanente e deve superiore, i canini devono essere totalmente incorporati contornare il secondo ed il primo premolare permanente nell'acrilico. Se l’apparecchio viene cementato é opportuno secondo e primo molare deciduo versante palatale. estendere solo lingualmente la resina sui canini. Nell'inferiore lo splint in acrilico generalmente ricopre Tra primo premolare e canino il filo si ripiega verso l'esterno, totalmente la zona occlusale sia nell'Herbst rimovibile che traversa il piano occlusale si ripiega distalmente, contorna il in quello cementato. Dal momento che l'apparecchio di primo ed il secondo premolare raggiunto il primo molare Herbst imprime sollecitazioni notevoli alla propria struttura permanente si ripiega verso l'interno traversa di nuovo il durante i movimenti funzionali non é possibile inserire piano occlusale distalmente al primo molare permanente, direttamente i perni del meccanismo nell'acrilico in quanto per congiungersi al tratto di filo iniziale (cuspide disto verrebbero a distaccarsi con estrema frequenza. I perni palatale), a tal punto si modella la barra transpalatina dell'apparecchio di Herbst devono essere saldati ad una (FIG.10-11-14). struttura metallica molto robusta, a tal fine viene utilizzato il filo Crozat da 1,2 mm. (FIG.8-9)
fig. 10 fig. 8
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history Se in arcata sono presenti i secondo molari permanenti, ĂŠ indispensabile per ovvi motivi evitare la loro estrusione con dei rest metallici saldati distalmente al tratto di filo che attraversa il piano occlusale dietro il primo molare permanete, l'estremitĂ terminale dei fili deve passare nel solco tra la cuspide mesio-vestibolare e mesio-linguale del secondo molare permanete nell'arcata inferiore (FIG.15-16).
fig. 11 e 14
Nel modellare l'inferiore si usano gli stessi accorgimenti, iniziando la modellazione partendo dallo spazio interprossimale tra canino e primo premolare traversando il piano occlusale raggiungendo la zona vestibolare si ripiega distalmente il filo per contornare vestibolarmente il primo ed il secondo premolare o il primo ed il secondo molare deciduo, distalmente al primo molare si piega il filo verso l'interno passando il piano occlusale all'altezza della cuspide disto-linguale si ripiega il filo mesialmente per farlo risalire lingualmente sul secondo ed il primo premolare permanente, il filo dietro gli incisivi inferiori deve passare sul cingolo, poi si ripete la stessa operazione nell'arcata opposta (FIG.13).
fig. 13
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fig. 15 e 16
Per l'arcata superiore, il rest si deve saldare nel tratto di filo che passa in prossimitĂ della cuspide disto-vestibolare del primo molare permanete, l'estremitĂ terminale del filo deve passare nel solco tra la cuspide mesio-vestibolare e distovestibolare del secondo molare permanente. (FIG. 6-7-12)
history linguale. LA SALDATURA DEL MECCANISMO ALLA STRUTTURA La tecnica di stabilizzazione del meccanismo alle strutture é la stessa usata per il meccanismo stabilizzato mediante bande, é differente la preparazione del perno che in tal caso deve essere preparato con un solco grande quanto il diametro del filo 1,2 mm, anche questo accorgimento é utile per rendere il perno meno sporgente possibile, ultimate le saldature si rimuovono le strutture dal modello si rifiniscono e si lucidano. Fig. 4-5
fig. 6, 7 e 12
LE SALDATURE Per le fasi delle saldature é preferibile usare modelli duplicati. Si saldano le estremità terminali dei fili nel punto di intersezione. Se la struttura per l'arcata superiore é stata modellata in tre parti si fissano le ferule laterali avendo cura che tra le ferule e il modello ci sia 1,5mm di spazio. La barra palatina si fissa mediante del rivestimento alla volta palatina, l'estremità terminale del filo della barra palatina deve intersecarsi con le ferule laterali all'altezza della cuspide disto-palatale dei primi molari permanenti. La barra palatina deve essere posizionata a 3 mm dalla volta palatina. Se l'apparecchio é fornito di rest per impedire l 'estrusione del secondo molare, si fissa l'estremità del rest nel solco tra la cuspide mesio-vestibolare e disto-vestibolare, l’estremità opposta del rest si deve posizionare all’incirca nella zona dove verrà saldato il perno per il tubo 1 mm al di sotto e 2 mm più distalmente.
fig. 4 e 5
LA PREPARAZIONE DEI MODELLI PER LA COSTRUZIONE DEGLI SPLINT IN ACRILICO
Si boxano i modelli con della cera morbida Zingardi, il boxaggio deve essere effettuato; per l'arcata superiore LE SALDATURE DELLA STRUTTURA INFERIORE contornando i colletti dei; primi molari e primi e secondi premolari, palatalmente ai canini se lo splint superiore sarà Anche per l'arcata inferiore si deve rispettare una corretta cementato, se lo splint al contrario sarà rimovibile la cera distanza tra il filo ed il modello l mm. Il rest dell'arcata dovrà estendersi sino ai colletti vestibolari dei canini. inferiore si fissa nel solco tra le cuspidi mesio-vestibolare e mesio-linguale del secondo molare permanente, l'estremità Nell'arcata inferiore il boxaggio si effettua ai colletti dei primi del rest deve congiungersi al tratto di filo distale al primo molari e primi e secondi premolari. Lingualmente da canino molare permanente tra le cuspidi disto vestibolare e disto- a canino la cera deve arrivare sul cingolo dei denti, 36
history vestibolarmente la cera deve ricoprire metà dente dai colletti all'equatore circa.
evitare frequenti dementazioni dell ' apparecchio. LA RIFINITURA
Si posizionano le strutture sui modelli masters avendo cura che le strutture siano perfettamente centrate sui modelli, accertarsi del parallelismo dei perni e che sia rispettata la distanza di 0,5 mm tra il modello e la struttura, tale distanza é indispensabile al fine di consentire all'acrilico di inglobare perfettamente la struttura metallica. E' altresì utile proteggere i perni dell'apparecchio di Herbst, ed evitare che l'acrilico si introduca in essi.(FIG. 17-18)
Nel rifinire gli splint in acrilico si deve fare attenzione che la resina sia di spessore omogeneo, che a'livello dei molari e dei premolari i colletti chiudano perfettamente i bordi, i n caso di splint rimovibili anche i colletti dei canini superiori devono chiudere perfettamente. Nell'arcata inferiore l a resina da canino a canino vestibolarmente non deve superare la metà della corona dei denti. FIG.19-20-21
fig. 17 e 18
ZEPPATURA DELL'ACRILICO E' utile zeppare contemporaneamente i due splint, isolarli mediante un foglio di cellophane, chiudere l’occlusore in modo tale da far combaciare perfettamente le zone occlusali dei due splint, il combaciamento dei due splint é indispensabile al fine di ottenere una stabilità occlusale durante i movimenti funzionali durante il trattamento con tale metodica. Una corretta stabilità occlusale inoltre offre al paziente una grado di confort tale da rendere più accettabile l’apparecchio. fig. 19, 20 e 21 E' altresì indispensabile ai fini di una corretta terapia e per 37
BBC
bio-bite corrector
www.bio-bite-corrector.com
Indicazioni d’uso
Vantaggi
Distributori
t Correzione delle malocclusioni scheletriche di Classe II t Correzione dentoalveolare delle malocclusioni di Classe II t Correzione della linea mediana t Chiusura dello spazio tra i denti posteriori dell’arcata inferiore
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Convegno Ortec 18, 19 e 20 Giugno 2015 Rimini Programma:
Giovedì 18 pomeriggio Dr. Massimo Lupoli Venerdì 19 mattina Odt. Pardini Marco Dr. Antonio Spagnuolo Dr. Carlo Di Paolo Venerdì 19 pomeriggio Odt. Lastilla Gianluigi Dr.ssa Eliana Di Gioia Dr. Luca Russo Odt. Grimaldi Giuseppe Odt. Roberto Grassi Sabato 20 mattina Dr. Iodice Giorgio Dr. Vela Hernandez
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Congresso Nazionale Ortec 30/31 Ottobre 2015 Milano
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CORSI BASE “Indicazioni cliniche e costruzione dei dispositivi Simoes Network” 21/22 Marzo 2015 ISPICA (RAGUSA) Dott Edoardo Zaffuto Odt Pietro Chiechi “Progettazione e costruzione delle apparecchiature Pcf e Pfb” 18/19 Settembre 2015 BARI Roberto Giammarini
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