CULTURA E SPETTACOLO SAAD ISMAIL
TRAVEL
DIRETTORE RESPONSABILE JAMILA BASTET
PAMMUKKALE
FOLKLORE
-DIRETTORE RESPONSABILE ASSIA MANFREDINO
SAIDI TAHTIB
HISTORY DINA
BELLYMAKEUP GLITTER MANIA
ELABORAZIONE GRAFICA ARCHIDEANDO
COLLABORAZIONI FRANCA DOMINICI
IN CUCINA CON… BABAGANOUSH
SCOPERTE
REVISIONE FRANCA DOMINICI
THAAM
Contatti sharqimagazine@gmail.com -ITALY- ROME-
DIFFUSIONE MJARTEVENTI
“Il grande pioniere della danza orientale” Nasce
nel 1953 ad Alessandria
d’Egitto. Nel 1976 si laurea in Sociologia con specializzazione in Antropologia presso l’Università di Alessandria d’Egitto, focalizzando i suoi studi sulla storia e cultura primitiva dell’uomo e sul folclore egiziano ed arabo al fine di comprendere a fondo le radici della danza orientale. Sin da piccolo pratica sport, studia musica e teatro fin quando, affascinato dagli spettacoli di danza popolare del Gruppo Reda, scopre il vero amore per la danza
Decide così di approfondire gli studi di danza classica, moderna e tradizionale, perfezionandosi con i grandi Maestri Ali El Gendi e Mahmoud Reda. Nel 1976 collabora con il Gruppo di Alessandria in qualità di ballerino e assistente del coreografo Ali El Gendi. Nel 1977 fonda il gruppo Danza Popolare del Kharga che sarà presente in varie trasmissioni televisive e festival internazionali. Nel 1978 viene nominato direttore del Centro Culturale dell’Oasi del Kharga dal Ministero della Cultura Egiziano. Nel 1979 partecipa con la
Compagnia di Alessandria al Festival Internazionale del Folclore a Confolens, in Francia, diretto da Henri Coursaget, insieme a gruppi provenienti da 35 nazioni, compiendo una tournée che tocca anche Germania, Spagna e Svizzera. Nello stesso anno si trasferisce in Italia per far conoscere e divulgare la danza folcloristica egiziana anche nel Bel Paese. E’ considerato infatti il pioniere della danza araba in Italia. Dal 1980 al 1985 studia a Roma presso l’Accademia di Belle Arti (scuola libera); parallelamente, nel 1981 fonda il gruppo di danza egiziana I danzatori del Nilo presso l’Accademia di Cultura Egiziana di Roma, gruppo che si esibirà nelle principali città italiane. Nello stesso anno entra a far parte della Nuova Compagnia di Teatro Luisa Mariani in qualità di attore, ballerino e coreografo. Nel 1987 apre la scuola di danza orientale Raqs Sharqi presso il Teatro Anfitrione di Roma. Presso il Teatro Colosseo di Roma fonda il gruppo di danza e musica araba Arabesque. Nel 1992 si diploma presso la Scuola Italiana di Shiatsu (S.I.S.) diretta da Rudy Palombini, applicandone poi i principi alla danza per lavorare nel pieno rispetto dell’anatomia al fine di valorizzarla anche come forma terapeutica Crea così un vero e proprio metodo di insegnamento, fondato su otto posizioni basilari, codificando una tecnica estremamente precisa mirata alla “pulizia” e naturalezza del movimento, curandone l’estetica e l’eleganza, collegando mente e corpo. Nel 2000 fonda il gruppo Ismail Oriental Dance, con il quale partecipa al grande evento internazionale The world dances with Mahmoud Reda a Madrid, alla Biblioteca di Alessandria d’Egitto e a Roma. Dagli anni novanta continua ad insegnare danza orientale a Roma presso il Centro
di Danza Mimma Testa, lo I.A.L.S. e il Centro Multietnico San Lo’. Tiene regolarmente seminari nelle principali città italiane e anche all’estero in occasione di congressi e festival internazionali. Lavora in numerosi film, fiction, programmi tv, documentari e teatri anche in qualità di attore. Il sito di Saad Ismail: http://www.saadismail.page4.me/56.h tml It born in 1953 in Alexandria, Egypt. In 1976 he graduated in sociology with a specialization in Anthropology at the University of Alexandria in Egypt, focusing his studies on the history and culture of primitive man and the Egyptian and Arab folklore in order to understand the roots of oriental dance background. Practice sports, studied music and theater since when, fascinated by folk dance performances of the Reda Group, he discovers the true love of dance. He decides to deepen the studies of classic dance, modern and traditional, studying with the great masters Ali El Gendi and Mahmoud Reda. In 1976 he collaborates with the Alexandria Group as dancer and assistant to the choreographer Ali El Gendi. In 1977 he founded the Popular Dance Group of Kharga that will be present in various international festivals and television broadcasts. In 1978 he was appointed director of the Cultural Center of the Kharga Oasis from the Egyptian Ministry of Culture. In 1979 he participates with the internationalfolk festival the alessandria company Confolens, France, directed by Henri Coursaget, along with groups from 35 countries, making a tour that also touches Germany, Spain and Switzerland. That same year he moved to Italy to raise awareness and spread the Egyptian folkloric dance even in the Bel Paese. And 'in fact, it considered the pioneer of Arabic dance in Italy. From 1980 to 1985 he studied in Rome at the Academy of Fine Arts; in parallel, in 1981
he founded the Egyptian dance group The dancers of the Nile at the Academy of Egyptian Culture in Rome, the group will perform in the main Italian cities. In the same year he joined the New Theatre Company Luisa Mariani as an actor, dancer and choreographer. In 1987 he opens the oriental dance school Raqs Sharqi at the Theatre Amphitryon Rome. At the Teatro Coliseum in Rome he founded the dance group and Arabesque Arabic music. In 1992 he graduated from the Shiatsu Italian School (SIS) directed by Rudy Palombini, applying the principles then dance to work in full respect of the anatomy in order also to enhance it as a form of therapy as well Create a real method of teaching, founded on eight basic positions, encoding an extremely precise technique aimed at "cleansing" and naturalness of movement, taking care of the aesthetics and elegance, connecting the mind and body. In 2000 he founded Ismail Oriental Dance Group, with which participates in the largest international event The world dances with Mahmoud Reda in Madrid, the Library of Alexandria in Egypt and in Rome. The nineties continues to teach oriental dance in Rome at the Center Dance Mimma Testa, the I.A.L.S. and the Center Multiethnic San Lo '. He regularly holds seminars in major Italian cities and abroad on the occasion of international conferences and festivals. He works in many films, fiction, TV programs, documentaries and even theaters as an actor. Attualmente reduce come maestro del programma HAREM che vedremo prossimamente su ITALIA MIA abbiamo chiesto: Maestro, quale è lo stile che le piace di piu’ stile preferito e perché?Mi piacciono tutti gli stili della danza in generale con la D maiuscola ma in particolare la danza orientale classica e il folklore arabo, l’ importante è che la danza venga rappresentata con una certa disciplina e eleganza .
I like all styles of dance in general with a capital D, but in particular the classical oriental dance and the Arab folklore, it 's important that the dance is represented with a certain discipline and elegance. Cosa ne pensa della danza orientale interpretata dal genere maschile? La danza maschile nel folklore arabo e' spettacolare ma non mi piace vedere i maschi vestiti da donna e danzano Sharqi. Ma ovviamente rispetto la loro scelta . The men dance in the Arab folklore and 'spectacular but I do not like to see the boys dressed as a woman and dance Sharqi. But of course I respect their choice. Mi parla della tecnica shimmy “energia uomo” e “energia terra”? Per quando riguarda la tecnica per imparare a fare lo shimmy . Qui devo dire che ci vuole pazienza perché bisogna preparare il corpo prima con degli esercizi tipo lo stretching e scatti per sciogliere le ossa e articolazioni e partire da fermo sul posto utilizzando l'energia terra che parte il movimento dal piede per finire poi al pancino ma per camminare non basta solo l'energia terra ma ci vuole anche l'energia uomo che parte da centro pancia che crea le vibrazione che chiede l'equilibrio neuro muscolare questo ultimo per averlo (a voglia mangiare fagioli!!!!!!!!!) hahahaaa!! When it relates to the technique to learn to do the shimmy. Here I must say that it takes patience because you have to prepare your body first with the type of stretching exercises and steps to dissolve the bones and joints and from it in place using the earth energy of the movement from the foot to end up in the belly but not enough just to walk the earth energy, but we also want the energy man running from the center belly that creates the vibration applying for neuro muscular balance this last to have it (desire to
balance this last to have it (avoja a mangià fagioli !!!!!!!! !) hahahaaa.!!
La danza del bastone: Saidi Tahtib e Raqs el Assaya
Tra gli stili della danza orientale che vengono dal folklore egiziano, il Saidi è forse il piu’ comunemente danzato . Una danza caratteristica della regione del Sa ‘id verso l’Alto Egitto che si sviluppa intorno alle città di Edfu e Luxor, lungo il corso del Nilo. Nelle piramidi sono state rinvenute raffigurazioni di un’antica arte marziale che gli uomini praticavano con lunghi bastoni: da questa forma di combattimento si è sviluppata nei secoli una danza, che nella sua versione maschile ha preso il nome di tahtib, il caratteristico bastone di bambù che si utilizza per danzare.
Le regole della parte “marziale” del tahtib sono simili a quelle di vari altri combattimenti: il bastone non deve colpire ma solo sfiorare l’avversario; trattandosi di una danza, però, l’energia si scarica soprattutto verso il terreno, dando impulso a dei salti che sono la caratteristica principale di questo stile, viene inoltre roteato in aria e battuto energicamente a terra, segnando anche il ritmo della musica. La versione femminile viene chiamata in arabo “Raqs el Assaya” (danza del bastone). Le donne danzano con il bastone “sciommiottando” la danza maschile danzando in maniera piu’ sinuosa e civettuola.
L’abbigliamento nello stile Saidi è caratterizzato dalla tunica o galabeya: gli uomini la indossano sopra ampi pantaloni, mentre le donne ne indossano una più attillata, che mette in evidenza i fianchi e l’addome, e lascia le gambe libere di uscire dagli spacchi laterali. Sui fianchi le donne indossano sempre una cinta che ne evidenzi i movimenti e in testa un foulard, da cui escono grandi orecchini d’oro circolari, mentre gli uomini in testa portano un turbante. Anche il bastone può variare: quello maschile è sempre una canna di bambù piuttosto spessa, mentre le donne possono usare o una semplice canna, se intendono interpretare uno stile
più marziale, oppure, nelle versioni più civettuole di questa danza, possono scegliere un bastone ad uncino che spesso viene colorato e decorato con paillettes e strass per intonarsi alla tunica. La musica che accompagna la danza del bastone è scandita dal ritmo chiamato anch’esso saidi,4/4 (DUM- TAK DUM DUM TAK) molto diffuso anche nella musica araba moderna commerciale. Nella forma musicale tipica per l’accompagnamento alle percussioni si associa il mizmar, uno strumento a fiato a singola o doppia ancia. In Egitto, il termine mizmar di solito si riferisce alla ciaramella di forma conica che è chiamata zurna in Turchia.
Dina Talaat Sayed Muhammad , in arte DINA nata a Roma il 27 marzo 1965, è una delle piu’ grandi ballerine di danze orientali e attrice egiziana , laureata in filosofia, viene ribattezzata dai giornali americani come l’ultima ballerina egiziana, fa parte nei primi anni '70 nel gruppo di danza folcloristica Reda Troupe.
Il suo insegnante fu Ibrahim Akef , insegnante anche della la famosa attrice egiziana Nabila , di suo cugino Obed e Naima Akef. Negli anni 80 diventa solista e con il suo modo di danzare acquista di notorieta’ arrivando a danzare negli anni 90 allo Sheraton Cairo ma fece scalpore sostituendo gli abiti tradizionali egiziani con una minigonna, successivamente pantaloncini e bikini.
Dina ha ballato nelle televisioni egiziani, presso l'Hotel Intercontinental Cairo Seminari del Mena House Hotel, a festival nazionali di danza araba come Ahlan wa sahlan e altri eventi internazionali di danza del ventre, così come innumerevoli matrimoni (il contratto più prestigioso per un ballerino danza orientale al Cairo). Una delle sue canzoni preferite di danza è "Taht il Shibak". Nel video, balla in hotel Semimaris con tutta l'orchestra. Nel 2007, Dina riesce a guadagnare 7.000 lire egiziane e per ballare a un matrimonio, circa $ 1.000. Ora viaggia in tutto il mondo tenendo dei seminari di danza orientale continuando a svolgerle nelle sedi più prestigiose del Cairo. Nel 2011 il giornalista francese Claude Guilbal ha pubblicato una biografia Dina dal titolo ( "La mia libertà nella danza" o "Huriati fi a raqa" in arabo). La versione francese è stata migliore di quella originale venduto in arabo .In essa egli dice: "La danza orientale è un linguaggio. È possibile ripetere pronunciare perfettamente, ma se non la si conosce dall'interno, con tutto ciò che veicola il significato, la storia, la cultura, l'emozione e la tradizione, non vi è qualcosa che ci sfugge ". Come parte della sua carriera cinematografica, Dina ha partecipato ai seguenti film: El-Kammasha (1987) In-Nasib Maktoub (1987) In-Nasib Maktoub (1987) Ginan fi Ginan (1990) Al-Ghashim (1991) Albaree wa al-Gallad (1991) Gaber Esteqalet (1992) Mazbahet al-Shorafaa (1992) Demo Sahebat Al-Galala (1992)
Al-Mansi (1993) - Ospite d'onore Qshr the-Bondoq (1995) Estakoza (1996) Ibn Ezz (2001) Alaya bet-la-Tarab Talata (2007) Elbelyatsho (2007) Maganin Abbiamo Kom (2007) Ezbet Adam (2009) Wlad Al Balad (2010) Shari 'Al Haram (2011) Così come i programmi televisivi Rod Qalbi (1998) Fereska (2004) Raya Wi Sekeena (2007) Romanet el-Mizan (2008) A Ashrar (2009) Samasim (2009) Zahra Bareyya (2009) Khas Gedan (2009) Waad Mesh Maktoub (2009) Verso la fine del 2014 , il canale satellitare Al Qahera wal Nas ha trasmesso la "concorrenza Al Raqisa la danza del ventre ", che ha coinvolto 27 danzatori di diverse nazionalità e in cui Dina ha fatto da un giudice insieme all’attrice tunisina Youssef e Tamer produttore Habib. Il programma ha raggiunto più di 300 milioni di spettatori in Medio Oriente e Nord Africa. La vincitrice dell’edizione è stata Alla Kushnir di origine Ucraina e la danzatrice libanese egiziana Soraya Shoheib è arrivata seconda.
Preparazione della pelle : Le basi per un Make-up Impeccabile!
Avete bisogno di un make up assolutamente strepitoso per fare un figurone alla super serata dove danzerete?? Nessun problema! Oggi infatti parleremo del trucco GLITTER MANIA!
La prima cosa da considerare quando si esegue il trucco (su se stessi o qualcun altro) è la luce dell’ambiente, che dovrebbe somigliare il più possibile a quella di scena. La luce può essere fredda e bianca, come quella di un neon, o calda e gialla, come quella delle lampadine di uso comune. In base alla luce di scena bisognerà optare per l’uno o l’altro tipo.
Inoltre servono solo tanta fantasia, degli strass, ciglia finte e molta, moltissima vena creativa. Per realizzarlo, procedete truccandovi nella maniera che più preferite, applicando la base, truccando gli occhi nei colori che avete scelto, magari sfumando colori vivaci come il cobalto ed il fucsia o scegliendo le tonalità dell’oro e del bronzo che con l’abbronzatura creano giochi di luce bellissimi (ma anche senza abbronzatura).Una volta finita la fase trucco e applicate le ciglia finte (quasi indispensabili), armatevi di pinzette, ciglia finte,colla (quella che avete usato per le ciglia andrà benissimo), strass di varia grandezza e pazienza. Fate cadere qualche goccia di colla su un piano pulito (se non avete attrezzi del mestiere, un piattino di plastica farà il suo dovere) e prelevate con la pinzetta uno ad uno gli strass che andrete a “sporcare” con un po’ di colla. Posizionateli quindi nella posizione che più vi piace, sulle sopracciglia, disegnando arabeschi ed arzigogoli partendo dagli angoli degli occhi scendendo fin sugli zigomi. Andate avanti così fino a quando non sarete soddisfatte del vostro risultato. Un’idea splendida vero? Potete ispirarvi agli esempi che vi diamo… oppure crearli voi!
Curiosità e consigli. Dove potete reperire gli strass, basta recarsi in una merceria o un negozio cinese qualunque e chiederli. Gli stessi usati per le unghie andranno bene oppure gli adesivi che si applicano per i cellulari. L’importante è che non vi diano fastidio, ossia che non siano talmente grandi da procurarvi problemi nell’aprire e chiudere l’occhio e che non abbiano parti appuntite. A parte la pazienza, non avete bisogno di particolari abilità per distribuire gli strass e, a meno che non vogliate realizzare qualcosa di assolutamente artistico, impiegherete anche poco tempo. Provate….e poi postateci i vostri risultati con una piccola descrizione nella nostra pagina su facebook e sarete anche voi protagoniste!!! Vi aspettiamo!
Indecise tra una vacanza immerse nelle meraviglie della natura, del fascino della storia e una vacanza dal sapore Medio Orientale? Scegliete Pammukkale, letteralmente “Castello di Cotone”: un perfetto connubio di ciò che si desidera per una vacanza perfetta.
Un meraviglioso viaggio alla scoperta della natura e dell’archeologia. Pammukkale è un sito naturale della Turchia Sud-Occidentale e si trova nella Provincia di Denizli. Pammukkale, nominato patrimonio dell’umanità dell’Unesco, è un importante centro turistico situato sulla sommità del bianco “castello" che copre un'area di 2700 metri di lunghezza e 160 d’altezza. A rendere il posto “un vero castello” è l’acqua che scorre a Pammukkale, piena di ioni calcio e anidride carbonica che da luogo a spessi strati bianchi di calcare lungo l’intero pendio di montagna.
Pammukkale è una zona termale perfetta per una vacanza romantica con il proprio partner ma anche per una vacanza fantastica in compagnia delle proprie amiche. Ma cosa fare a Pammukkale? Il luogo custodisce due posti imperdibili in un viaggio in Turchia, come le Vasche di Travertino e l’antica Hierapolis.
Sicilia,
antica terra di grandi emozioni, la cui
tradizione culinaria è stata influenzata dalle molteplici popolazioni che si sono succedute. Appunto per questo, l'isola è molto varia, ricca di gustose pietanze e vini possenti dal carattere deciso che si sposano perfettamente Piatto per eccellenza siculo è il Cous Cous, piatto della pace dell' integrazione culturale, anche chiamato nelle zone del Trapanese "u cuscusu" di cui ne abbiamo gia' parlato in articoli precedenti. Siamo andati quindi alla ricerca di questo piatto proprio nel luogo dove ogni anno si svolge la rassegna internazionale enogastronomica alla quale partecipano chef provenienti da tutto il mondo, dedicata interamente a questo piatto: "il Cous Cous Fest" di San Vito lo capo. Passeggiando tra le vie, tra campionati, Show e degustazioni varie, un locale situato nella via che corre parallela alla via principale dall'atmosfera decisamente orientale ha attirato la nostra attenzione, una vera "chicca" per gli appassionati dello stile arabo. Si tratta del "Thaam", uno dei migliori locali di San Vito lo Capo dove si puo'mangiare un buon Cous Cous .L'esterno, molto curato nei dettagli, è composto da imponenti tendoni e drappeggi dal colore blu e bianco, caratteristico delle zone medio orientali, che conta circa una trentina di coperti sufficientemente distanziati tra loro, in fondo un delizioso angolo, lo YAKAMOZ fatto con tappeti, divanetti ,pouf e lanterne arabe dove si puo' sorseggiare semplicemente e fumare il tipico narghile'. Affascinati da questo locale dove l’arte orientale diventa un arte da assaporare abbiamo voluto incontrare i proprietari del locale il Signor Paolo e la Signora Piera per fare un po’ di domande.
Cosa significa Tha’am e da dove nasce l’idea? -Tha’am, ci fa sapere il signor Paolo, significa cibo nell’idioma algerino. Siamo sempre stati nel settore della ristorazione avendo gia’ avuto in gestione altri locali, ma ne avevamo sempre desiderato uno nostro. Abbiamo quindi voluto fare una cosa diversa e ci è venuta l’idea, visto le influenze mediorientali, di creare un locale del genere avendo cura di ricreare quella magica atmosfera orientale, acquistando gli arredamenti direttamente in Tunisia, cosi nel 1990 nasce il Tha’am. Mia figlia ha avuto l’idea di creare all’esterno un piccolo salottino suggestivoChef del Tha’am la signora Piera Spagnolo, moglie del signor Paolo, che per diversi anni ha fatto parte della rappresentativa italiana al “Cous Cous Fest” nella gara che accoglie i miglior chef del mediterraneo per sfidarsi nell’antica arte della preparazione del Cous Cous, premiata dalla giuria popolare come 1° classificata miglior Cous Cous nel 2012, con la ricetta del Cous Cous di pesce al profumo di finocchietto.
INGREDIENTI PER 4 PERSONE Ingredienti per il cous cous 160 g cous cous / 1 cipolla / 1 spicchio aglio / q.b. prezzemolo / 20 g mandorle / 1 pizzico cannella / 70 gr olio extravergine d’oliva / Ingredienti per la zuppa 300 g pesce / aglio / cipolla / q.b. prezzemolo / q.b. olio extravergine d’oliva / q.b. cannella / pomodorini / Ingredienti per il rombo confit 160 g rombo / 300 g olio extravergine d’oliva / 30 g sale / 30 g zucchero / Ingredienti per la gelatina al finocchietto 30 g finocchietto / 1 foglio colla di pesce / 170 ml acqua / 170 ml fondo di rombo / Decorazione pomodorini / scalogno / limone / spinacini / PREPARAZIONE Sbollentare il finocchietto fresco in acqua salata e in seguito strizzarlo. Nel frattempo sciogliere in un brodo di pesce due foglie di gelatina, aggiungere il finocchietto, frullare il tutto, versare in una teglia e lasciare raffreddare una notte in frigo. Il giorno successivo quando la gelatina si sarà rappresa, frullare ancora una volta. Sfilettare i rombi a parte, prendere i filetti e impanarli con un mix di sale e zucchero per un quarto d’ora. Sciacquare i filetti, asciugare e lasciare riposare una notte in frigo. Tagliare le cipolle e friggerle in olio a 160° finché non si dorano. Tagliare i datteri in quattro, con olio, sale e pepe e metterli in forno a 90° per 45 minuti. Tagliare sottili fette di scorza di limone con un’ affettatrice, sbollentare in soluzione di acqua e zucchero per 5 minuti, stenderli su una teglia e lasciare essiccare per 2 ore a 85° in forno. Pulire gli spinaci e lavarli. Prendere il cous cous e incocciare tradizionalmente, in seguito bagnare con brodo di pesce e far cuocere nella couscoussiera per un’ora e un quarto. Non appena la semola è tolta dal fuoco, ribagnare ancora con la zuppa di pesce. Preparare un soffritto per fare un’altra zuppa di pesce, aggiungere una grossa quantità di finocchietto filtrata e ridurre in pentola di almeno due terzi. Prendere il rombo, tagliarlo a pezzetti e immergere in olio extravergine d’oliva precedentemente scaldato a 80°, lasciare in immersione finché non è cotto. Mettere il tutto in uno stampino di alluminio creando un buco al centro, capovolgere sul piatto, riempire lo spazio vuoto con il ristretto di finocchietto. Riempire la parte superiore del buco e guarnirlo con una foglia di spinacino, limone essiccato e un pizzico di cipolla fritta. Intorno alla base decorare con uno spicchio di dattero, un pezzetto di rombo e una piccola noce di gel di finocchietto. Spolverare il tutto con mandorle tostate.
Il babaganoush (baba ganush) o caviale di melanzane è una crema a base di polpa di melanzane e salsa Tahina, arricchita con altri tipici ingredienti, come menta, aglio, olio d'oliva, qualche goccia di succo di limone, sale e pepe. Il babaganoush è una ricetta di origini medio orientali, conosciuta e diffusa anche in nord Africa, dove l'utilizzo delle melanzane e soprattutto della loro polpa, è molto diffuso e conosciuto. Il babaganoush viene preparato in maniera leggermente differente in base al luogo, magari approfittando delle spezie locali e dei gusti tipici della popolazione del luogo. Ma la tradizione vuole che la ricetta venga preparata cuocendo a lungo le melanzane al forno, dopo di che sarà possibile eliminare la buccia ed ottenere tutta la polpa necessaria per la preparazione. La ricetta originale prevede l'utilizzo degli ingredienti descritti in questa ricetta, ma a piacere potrete variarne alcuni, per ottenere il gusto che più vi piace. In ogni caso vi consiglio sempre di
PREPARAZIONE Per preparare il babaganoush iniziate a lavare le melanzane, asciugatele e mettetele su una teglia rivestita con carta da forno. Infornatele quindi in forno preriscaldato a 180° per 90 minuti. Giratele un paio di volte durante la cottura per farle cuocere uniformemente. A fine cottura la buccia dovrà avere un aspetto raggrinzito e le melanzane dovranno essere complessivamente molli; vorrà dire che saranno perfettamente cotte all'interno. Lasciatele raffreddare quando basta per poterle maneggiare. Quando le melanzane saranno tiepide tagliate il peduncolo ed incidete la buccia ed eliminatela, tirandola via dalla polpa. Tagliate la polpa a pezzi e riunitela in un mixer, aggiungete anche lo spicchio d'aglio, la salsa Tahina, le foglie di menta, la paprika, l'olio, il succo del limone, sale e pepe. Frullate il tutto per ottenere una crema morbida, ma non liquida. l vostro babaganoush è pronto, servitelo con un po' di prezzemolo fresco tritato (o menta) ed un filo d'olio.