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Sara
Pappalardo, insegnante in
danza orientale e bollywood di origini Catanesi e direttrice artistica del Khamsin festival ci racconta un po di lei in un intervista in esclusiva per SHARQI MAGAZINE in occasione del Festival. Come nasce la tua passione Per la danza? “La mia passione per la danza in genere credo sia nata già nel ventre materno. Da piccolissima quando mi chiedevano cosa volessi fare da grande rispondevo “La Babbaina” che in gergo bambinesco significava “La Ballerina”. Quando è iniziata la tua passione per l’oriente? La passione per l’oriente invece venne dopo un viaggio in Libano dove rimasi folgorata dalla naturalezza delle danze. Oggi posso dire con piacere che da 15 anni pratico questa disciplina e che da 11 anni ho la fortuna di insegnarla non solo nella mia scuola ma in giro per la Sicilia, L’Italia e L'Europa. Ho iniziato a danzare con una maestra tunisina che viveva a catania ma la mia formazione vera e propria la devo al Maestro Amir Thaleb ed al suo metodo argentino che approfondisco tutt’ora con la Maestra Yael Torchinsky. Ho avuto tanti mentori e tra questi quello che seguo con grande ammirazione è il grande Dr. Mo Geddawi. Dieci anni fa ho aperto una scuola nel
mio paesino che oggi è un luogo sacro di ritrovo tra donne che amano l’oriente che hanno la voglia di vivere libere dalle pesantezze che la società impone. Tery al Kubra, questo è il nome della nostra Accademia, è davvero ciò che desideravo, uno spazio intimo e accogliente, un luogo di incontro tra culture e diversità, un posto dove sentirsi a proprio agio e dove poter conoscere e condividere, è il mio mondo nel quale vivo con donne di tutte le età ed all’interno del quale ho creato la compagnia professionale “Le donne di Ararat”. Dopo anni di studio con tantissimi maestri e dopo anni di ricerca ed approfondimento ho capito che la vera ricchezza della danza, soprattutto di questa danza, è quella di non smettere di studiare e di scoprire ciò che ha da offrire un’arte che è movimento ma anche e soprattutto espressione di un popolo e delle sue tradizioni. Cosa pensi della danza orientale? Cosa penso della danza orientale? Forse mi servirebbe un libro per descrivere i pensieri che ho raccolto negli anni, ma alcuni voglio condividerli. Credo che nella danza ci siano 3 diverse figure che non necessariamente devono convivere: Il danzatore, l’insegnante ed il coreografo. Ognuna di queste figure necessita di capacità e doti diverse che vanno alimentate e ricercate. Credo che un Maestro degno del suo nome debba trasmettere con amore tutto ciò che sa e debba dare i mezzi ai propri allievi per muoversi con le proprie gambe, senza riserve e con umiltà. Credo che nei confronti della danza orientale ci sia una visione molto semplicistica e credo che questa visione sia attribuibile al poco rispetto che molte danzatrici hanno
nei confronti di se stesse e della loro danza. Penso che il nostro ambiente sia stato ampiamente rovinato da logiche di egocentrismo e desiderio di profitto e seppur insita nell’essere umano questa debolezza non fa altro che danneggiare la parte bella della nostra disciplina allontanandoci dal sudore del muscolo che accompagna il movimento che parte da uno stimolo emotivo per diventare presenza e possesso di se. Penso di aver avuto la fortuna nella mia vita, di aver incontrato la danza indiana che mi ha riportato al fulcro della parola DANZA. Credo che tra le tante fortune la più importante sia avere attorno chi ti sostiene e ti aiuta a vivere a pieno una passione. Potrei continuare all’infinito perché negli anni attraverso le esperienze vissute in giro e con le mie donne ho davvero visto la potenza e l’energia che riesce a muovere questa meravigliosa , ma voglio concludere dicendo semplicemente che la felicità non va ricercata va danzata.
Il Khamsin Festival è un evento che si svolge in Sicilia, esattamente a Catania e provincia, e che da 7 anni porta nella nostra terra una ventata di oriente. La parola Khamsin infatti indica un vento che dal deserto soffia verso l’Europa. Immagino un vento che porta con se la magia e la bellezza delle terre lontane del mondo arabo. Al Khamsin si sono succeduti di anno in anno artisti tra i più famosi al mondo nelle loro discipline, danze orientali, danze indiane, triabal, hawaiane e danze di contaminazione. Durante il giorno è possibile prendere parte ai workshop tenuti dai nostri eccellenti maestri all’interno dell’hotel Sheraton di Catania che si trova proprio di fronte al mare, ma ciò che differenzia il khamsin dagli altri festival è sicuramente l’impostazione degli spettacoli serali. Pur essendo un festival di settore e quindi di nicchia, abbiamo avuto il coraggio di portare fuori dalla logica delle cerchia degli interessati gli spettacoli serali che si tengono presso un teatro molto suggestivo, un cortile siciliano antico sito nel più piccolo paese della provincia di Catania.
Le tre serate si dividono in:
Concorso: Premio Enzo Puglisi, è un semplice concorso ma è dedicato ad un nostro amico scomparso 10 anni fa. Enzo era un attore di teatro ma anche un uomo ed una persona davvero geniale e poliedrica. Abbiamo deciso di assegnare al khamsin anche il premio per la creatività scenica che premia la persona che riesce a portare sul palco fantasia e originalità. La seconda serata è davvero un nostro fiore all’occhiello. Ogni anno decidiamo di fare una serata a tema in cui catapultare il pubblico con ambientazione e spettacolo all’interno di una dimensione diversa dal normale. Negli anni abbiamo avuto la festa Siculo/araba con tanto di gruppo folcloristico siciliano, la festa indiana o saree party con una ambientazione da set cinematografico Bollywood, poi la festa gipsy balcanica con il gruppo di origini romane Acquaragia Drom, e quest’anno invece viaggeremo verso il deserto, la serata si chiamerà “Una Notte a Marrakech” e sarà tutta da vivere tra tenda berbera, cous cous e te alla menta. Concludiamo la kermesse dei nostri spettacoli con il Gran Galà delle Star, ovvero la serata in cui si esibiscono le nostre stelle internazionali. Negli anni abbiamo avuto la fortuna di lavorare con dei Maestri davvero eccellenti e quest’anno abbiamo un cast super stellato in cui compaiono: Dr. Mo Geddawi, Amir Thaleb, Tommy King, Mohamed Shahin, Sadie Marquadt, Munique Neith, Mercedes Nieto, Lamia Barbara. Ciò che però quest’anno darà un nuovo tocco al khamsin festival sarà la realizzazione del Corridoio di Luce, una istallazione artistica che nasce dalla collaborazione con la Fondazione Fiumara D’Arte di Antonio Presti e che segnerà il percorso emotivo che si compie quando dalla vita reale ci incamminiamo verso
compie quando dalla vita reale ci incamminiamo verso l’arte. Il reale fuori dal teatro ed il sublime attraverso l’arte all'interno. Quando riusciamo a cogliere l’arte ci illuminiamo di bellezza e vita ed è così che noi intendiamo il Khamsin Festival, evento del quale sono direttrice artistica oltre che insegnante. Sara Pappalardo