Short Theatre 2021
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direzione artistica | direzione@shorttheatre.org
video
Piersandra Di Matteo
CIRCA | Laura Accardo, Eleonora Mattozzi, Maria Giovanna Sodero
programmazione Short Theatre 2021 Piersandra Di Matteo Francesca Corona
direzione generale e produzione | organizzazione@shorttheatre.org Matteo Angius Monica Maffei Giulia Messia Roberta Zanardo tirocinio di produzione Alida Frasca, Evelina Rosselli, Bianca Scavezzon
logistica | organizzazione@shorttheatre.org Monica Maffei Anna de Bartolo
amministrazione | amministrazione@shorttheatre.org Roberta Scaglione Elena Campanile Giusy Guadagno
coordinamento tecnico | tecnica@shorttheatre.org Diego Labonia Chiara Martinelli in collaborazione con Matteo Rubagotti
comunicazione e promozione | comunicazione@shorttheatre.org Lorenza Accardo Francesco Di Stefano in collaborazione con Adele Menna
biglietteria | info@shorttheatre.org Silvia Parlani Francesco Di Stefano
social media Gianluca Cheli e Caterina Occulto per E45
ufficio stampa | agambi75@gmail.com Alessandro Gambino Ilenia Visalli
graphic art direction Simone Tso in collaborazione con Elisa Quadrini
foto | claudiapajewski.osa@gmail.com Claudia Pajewski
traduzioni Kalima Studio di Gaia Resta Chiara Caimmi
staff tecnico Tiago Ignacio Branchini, Camila Chiozza, Riccardo Cola, Francesco Costa, Giacomo Cursi, Javier Delle Monache, David Ghollasi, Riccardo Giubilei, Daria Grispino, Marco Guarrera, Angelo Longo, Clara Roman Lopez, Ilie Moraru, Rocco Nasso, Claudio Petrucci, Stefano Venditti, Arturo Carmelo Versaci, Raffaella Vitiello, Davide Zanni
tirocini Andrea Palma, Angela Nocera, Chiara Belardi, Chiara Marianetti, Claudia Ludovica Marino, Claudia Marchiori, Dharma Mangia Woods, Evasara Donnini, Federico Imperatori, Flaminia Donnini, Flaminia Zanchi, Flavio Del Gracco, Francesca Cavallaro, Francesca Vitale, Francesca Zoppi, Giulia Macello Violetta, Helena Grompone, Ilaria Sansoni, Irene Mannarino, Maria Briuolo, Maria Giovanna Nappi, Maria Lucia Bianchi, Matilde Aquilanti, Natalia Paolucci, Raquel Rodriguez, Thomas Valerio
Bar e Ristoro Alaska
shopper Short Theatre 2021 Coloriage
Un ringraziamento a: Adriano Rossi, Cecilia Bartoli, Cecilia Guerrieri Paleotti, Cesare Pietroiusti, Chiara Pittaluga, Cinzia Guido, Claudia Di Giacomo, Daniele Spanò, Dina Giuseppetti, DOM-, Elena Biserna, Emanuela Picozzi, Emanuele Bevilacqua, Enrico De Stavola, Federica Mezza, Francesca Guinand, Francesco Montagna, Giorgia Marconcini, Giorgio Barberio Corsetti, Giulia Flenghi, Giulia Galzigni, Giulia Mereghetti, Giusi Alessio, Hélène Kelmatcher, Ilaria Mancia, Joelle Comé, Laura Cucinelli, Laura Marano, Laura Marongiu, Lino Posteraro, Luca Brinchi, Luca Valerio, Lucia Bianco, Lucrezia Odino, Maria Giulia Pavin, Maria Ruberto, Mariarosa Senofonte, Maxi Menia Lehmann, Maura Teofili, Maziar Firouzi, Miguel Ángel Cabezas Ruiz, Milva Pistoni, Paola Folchitto, Pietro Monteverdi, Raissa Brighi, Rita Calzetti, Sara Riscica, Sarah Silvagni, Servizio Giardini Del Comune Di Roma, Simone Frangi, Stefano Argenio, Studio 54 Torpignattara, Valentina De Simone, Valeria Kone
INDICE 5
Risonanza
7
The Voice This Time
12 Calendario 18
Reciprocity
20
Cratere
23
Anticipation of the Night
24
Staffetta
25
My Room Is a Landscape
26 Sonorizzazioni 30 Anteprima 31
Schede Artist_
86
Progetti Europei e Network
87 Collaborazioni 92
Be Safe
94
Info eTicket
Check it out for the English version
4
5
RISONANZA Allenare gli occhi a immaginari residui di scintille, abbeverarsi all’eco che fa spola tra le superfici urbane, portare il discorso alle labbra, alitare su verbi di disgelo, impaginare posture corporee in sequenza ritmica, urlare e produrre uno spacco nella città, declinare ritmi lenti e battiti pressanti, intagliare i muri con la phoné, sostare nel mutismo che ripara, reggere tra le dita grani di rime, trivellare e far percolare dai fori il linguaggio, “dare fuoco” per procurarsi una lingua, bruciare le insegne e far brillare le bandiere, convocare i nomi delle assenti, dismisurare le intensità, coltivare la relazione tra umano e non umano, lasciare che si oscuri il canto dell’occidente, recare in pugno una lista di reclami, ergere altri pulpiti del dire, cercare asilo nella gola, colpire il controllo con accenti diasporici, vegliare la veglia e il pianto luttuoso, tatuare il singhiozzo, imprecare la tenerezza, tacere, percuotere la corda degli scongiuri, disorganizzare il sistema chiuso dell’io, provare ristoro nell’alfabeto dell’antenata, utilizzare megafoni e speaker invisibili, far evaporare la sintassi e spremere il senso, richiamare senza indugio le voci calpestate, farsi ascolto. Short Theatre 2021 si sbilancia sull’ascolto – intensità vibrazionale della vita comune, spaziatura che consiste nel rinvio tra corpi umani e non umani. Lo fa consapevole che il potere dell’ascolto è ambivalente: apre e taglia fuori, sostiene e interdice. Lo convoca come un campo dinamico per estendere i margini del percepito, per sovvertire norme acustiche, bolle sonore, divieti e muri di suono istituiti per sorvegliare. È il modo per provare a pensare il festival come spazio dinamico aperto in cui rivendicare il diritto a parlare e a essere ascoltat_. Lo si esercita convocando socialità resistenti, promuovendo reciprocità e creolizzazione con i progetti partecipativi, riannodando la relazione tra teatro, poesia e universi discorsivi in un continuum che investe la qualità del tempo insieme, in una rinnovata sintonia con la città. La performatività acustica è dunque l’arena per interferenze espressive, tangenze affettive, collisioni cognitive per la coabitazione di corpi. Ascolto è qui il nome di un comune mettere in forma la vita. Piersandra Di Matteo e Francesca Corona
6
7
THE VOICE THIS TIME Short Theatre 2021 sperimenta poetiche della relazione in un continuo contrappunto tra udibile e visibile, porge l’orecchio alle percussioni del tempo, convoca il corpo come risuonatore di pieni e vuoti, rimbalza sulle superfici dure e molli della città, oscilla nelle pieghe della storia, accompagna le pratiche che evacuano dall’orizzonte dominante e rimane senza gravità. Lo fa da qui, alimentando ciò che vibra tra le cose. Torna per la sua sedicesima edizione e convoca la sua comunità temporanea con il desiderio di ritrovarla più porosa e impaziente di risvegliare gesti e risonanze, in una nuova prossimità nutrita di eco sotterranee, fremiti fantasmatici, frequenze interrotte. The Voice This Time si nutre di inizi e ritorni, compresenze e sinergie. Piersandra Di Matteo, con la sua nuova direzione, immette nel discorso del festival il seme di qualcosa a venire, attiva risonanze e dialoghi per i quali staremo in ascolto nei prossimi anni; insieme a Francesca Corona disegnano questa transizione – gesto unico e che resterà inedito, come ogni passaggio, come ogni emergente complicità di sguardi e voci. Piersandra Di Matteo incontra Short Theatre, e così Short Theatre rinnova incontri con la città e con le comunità con cui dialoga, immaginando ulteriori espansioni orizzontali e verticali. Così questa edizione diventa un rito di transizione, la festa prima della partenza, la prefigurazione che si fa reale. Non si tratta di un avvicendamento, ma di un gesto di passaggio che ha tutta la forza della condivisione e della relazione. Non esistono eredità e inaugurazioni, ma l’attraversare le cose e l’attenzione rivolta al loro cambiare continuo: è un accogliere e rilasciare senza sosta, con consapevolezza e cura. Piersandra e Francesca realizzano una intesa sul terreno del farsi: la nuova edizione si alimenta di questo incontro. La città torna a essere l’orizzonte, terreno delle contraddizioni e luogo di densità relazionali, dimensione che si riapre all’attraversamento pubblico. Short Theatre guarda a questa fase come lo spazio mobile per nuove pratiche immaginative. WEGIL, la Pelanda del Mattatoio di Roma, il Teatro Argentina e il Teatro India, il Teatro del Lido di Ostia e gli altri spazi che accolgono il programma di quest’anno segnano i punti di un perimetro da varcare, a partire dal quale riprendere l’esplorazione della città e delle forme attraverso cui si dà, in un orizzonte urbano oggi forse più stravolto di ieri.
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Le performance, le installazioni, le incursioni urbane, la punteggiatura di affissioni pubbliche agiscono come uno scavo, tellurico e superficiale, acquatico e aereo. Un movimento tridimensionale che regala di colpo la possibilità di tenere insieme le storie già avvenute con il presente, i fantasmi del già stato con il futuro da nutrire e orientare, percorrendo il tempo e lo spazio come la vibrazione occupa l’aria, attraverso e intorno le superfici. La Piazzetta di WEGIL, quella di Largo Ascianghi, spalanca la prospettiva del festival per affacciare verso il fuori suoni che inquietano traiettorie convenzionali, parole che riaffermano la dignità di storie rimosse, ritmi e lingue arcaiche eppure avveniristiche, sovvertendo ancora una volta l’eredità del luogo, nelle sue forme interne ed esterne. Anche al Mattatoio il festival ripensa l’immaginazione dei suoi spazi, trasformando i corridoi esterni, attraverso le installazioni e i gesti degli/lle artist_, in scintillanti luoghi della rivendicazione; attraverso le azioni partecipate in mappe somatiche dove giovani corpi entrano in relazione tra loro e con lo spazio urbano; in un interstizio pubblico in cui ritrovarsi nella convivialità e nella discussione, inaugurando un nuovo palco – Spazio Aperto – che ospiterà la programmazione musicale e cinematografica. Un continuo alternarsi tra i formati, con cui Short Theatre 2021 innesca una miscela sfuggente di spazi, persone e attività – culturali, sociali e civiche – che catturano la fisica umana e materiale della città la cui immaginazione si fa acustica. Il festival si compone come un panorama sonoro, un dispositivo emotivo che interroga le possibilità del performabile, quando i repertori e i generi artistici tradizionali incontrano altri immaginari culturali per venirne ribaltati, e i linguaggi del corpo e quelli sonori si rovesciano gli uni negli altri. Atti che impattano la percezione attraverso la manipolazione sensibile di materie, colori, pattern e ripensano le forme della relazione. Short Theatre 2021 crea spazio per la drammaturgia sonora che emerge dalle pagine dei libri, a quella degli oggetti che raccontano e segnano la vita delle persone, ieri come oggi. Il rapporto con la tradizione e con i classici viene convocato perché diventi il grimaldello con cui erompere nel qui, mobilitando forze arcaiche intrecciate con le lotte di oggi, prefigurando un campo in cui la differenza non si estingue, ma si salda all’interno di un orizzonte comune e permeabile.
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La geografia urbana diviene terra di confine analitico – né mero spazio pubblico né sol_ abitanti. Una direzione che percorre già il festival fin dalla sua origine e ora si proietta, in questa edizione, con una rinnovata intensità, nel desiderio che questo possa farsi ancora più sensibile e mobile nel dialogo con i molteplici strati della città. Le organizzazioni del tessuto sociale cittadino, le istituzioni culturali, le realtà culturali indipendenti, da interlocutori si fanno complici progettuali. A partire da RECIPROCITY nuovo progetto con il quale il festival raduna una comunità frastagliata di soggettività e provenienze intorno alle pratiche di artist_, uno dei fulcri pulsanti di questa edizione, pronto a rilasciare energie e flussi che si propagheranno nel corso del prossimo triennio. Le forme razionaliste dello storico edificio WEGIL vengono ancora agitate dall’azione del festival, diventando in questa edizione sede di CRATERE, uno spazio relazionale in cui si avvicenderanno personalità e collettivi, tra teoria, pratiche poetiche e ricerca sonora. Teoria e pratica si intrecciano anche nel programma di ANTICIPATION OF THE NIGHT, spazio discorsivo che si accende ogni giorno nel tardo pomeriggio, dedicato a conversazioni attraversate da ascolti condivisi di diversi universi sonori a WEGIL e Pelanda. Short Theatre 2021 è il frutto di una polifonia di collaborazioni con istituzioni, realtà sociali e culturali dalla natura molteplice che si collocano a Roma, e non solo. A partire dall’Azienda Speciale Palaexpo | Mattatoio di Roma, con cui il festival continua a intrecciare visioni e il Teatro di Roma – Teatro Nazionale, collaborazione che è all’origine della vita del festival, e che in questa edizione si manifesta anche nella programmazione di Grandi Pianure al Teatro Argentina e del Teatro India. Il supporto fondamentale di Istituti di Cultura e Ambasciate, il sostegno di Fondazioni, progetti europei in dialogo stretto con le/ gli artist_, fanno sì che il festival possa co-immaginare il proprio accadere attraverso intrecci, intese e convergenze che non solo rendono più fluido lo sviluppo dei processi, ma ne sostanziano il senso, attivando uno spazio trasformativo che accoglie tutte le soggettività coinvolte.
A VOICE COMES TO ONE IN THE URBAN LIFE. IMAGINE
10
11
12
GIOVEDÌ 2 SETTEMBRE - ANTEPRIMA affissione urbana
Kinkaleri - URLO_Roma
10 giorni
Reale Accademia di Spagna a Roma
19:00 20:00 22:00
Loreto Martínez Troncoso
performance
breathe in, breathe out
dj set
Tzaziky & Crack Maral Kekejian
azione pirotecnica
Bacio all’aria
VENERDÌ 3 SETTEMBRE WeGil
18:00
Sofia Jernberg
Chasing the Phantoms
Anne-Lise Le Gac / Basile Dinbergs
SPACCO CRATERE
18:30 – 20:15
Allison Grimaldi-Donahue
A Mouth Covering a Mouth: The Women of Gruppo 63
Loreto Martínez Troncoso
[ é-cri-tures ] : Alma (primi tentativi)
20:30 + 23:00
François Chaignaud
Думи мої - Dumy Moyi
Piazzetta
performance vocale
Hall
spazio relazionale
Hall
performance poetica
Hall
performance poetica
Sala Rossa
danza
40’ 1h
21:30
Lafawndah
Piazzetta
live set
23:00
Maria Violenza
Piazzetta
sonorizzazione
Piazzetta
talk
Hall
spazio relazionale
Hall
performance vocale
Hall
performance poetica
Hall
intervento teorico
Sala Rossa
danza
40’ 1h
SABATO 4 SETTEMBRE WeGil
17:00
Norman Ajari
Black Dignity and Black Pessimism
Anne-Lise Le Gac / Basile Dinbergs
SPACCO
Sofia Jernberg
CRATERE
19:00 – 20:45
Chasing the Phantoms
Wissal Houbabi e Vittorio Zollo
La Muta - Performance a due corpi e più lingue
Giovanna Zapperi
Gli strumenti dell’autonomia
21:00 + 23:30
François Chaignaud
Думи мої - Dumy Moyi
22:00
Ivo Dimchev
Piazzetta
concerto
23:30
Playgirls From Caracas
Piazzetta
sonorizzazione
13
DOMENICA 5 SETTEMBRE WeGil
18:00
In fiamme (dagli anni sessanta), cosa brucia ancora
Piazzetta
talk
Hall
spazio relazionale
Giulia Crispiani / Patrizia Rotonda + Mackda Ghebremariam Tesfau
Hall
performance site specific
Cosimo Ferrigolo, Gaia Ginevra Giorgi, Edoardo Lazzari | Extragarbo
Hall
performance site specific
Essere donne Stendalì - Suonano ancora
Sala Rossa
film
28’+11’
R.Y.F.
Piazzetta
concerto
45’
Tettoia
installazione
con Ilenia Caleo, Annalisa Sacchi, Giada Cipollone
Anne-Lise Le Gac / Basile Dinbergs
SPACCO CRATERE
20:00 – 22:30
Scongiuro (parte I)
Acabadabra
18:00 + 19:00 + 23:00 23:00
Cecilia Mangini
LUNEDÌ 6 SETTEMBRE La Pelanda
19:00
CHEAP street poster art
RECLAIM Your Future - inaugurazione istallazione
affissione poster unico
Silvia Calderoni / Ilenia Caleo / Lola Kola
SO IT IS_Roma
MARTEDÌ 7 SETTEMBRE La Pelanda
CHEAP street poster art RECLAIM Your Future
Tettoia
affissione poster unico
Silvia Calderoni / Ilenia Caleo / Lola Kola
SO IT IS_Roma
18:00
18:00 + 22:30 19:30 21:00 22:00 23:00
installazione
Spazio Aperto
talk
Studio 2
teatro
1h05
Teatro 2
danza
1h05
Teatro 1
danza
50’
Arjuna Neuman e Denise Ferreira da Silva
Spazio Aperto
film
40’
Andrea Benedetti
Spazio Aperto
sonorizzazione
Più brillante del sole
con Valerio Mattioli (NERO)
Alexia Sarantopoulou
Emilio
Cherish Menzo
Jezebel
Alessandro Carboni
The Angular Distance of a Celestial Body
Soot Breath // Corpus Infinitum
Afrofuturist dj set
14
MERCOLEDÌ 8 SETTEMBRE La Pelanda
CHEAP street poster art RECLAIM Your Future
Tettoia
affissione poster unico
Silvia Calderoni / Ilenia Caleo / Lola Kola
SO IT IS_Roma
18:00
19:00
20:30
21:00
21:30
Drammaturgie sonore + d.e.e.p.
con Valentina Valentini, intervento vocale di Carla Tatò, coordina Piersandra Di Matteo + d.e.e.p. a cura di Daniele Vergni
Alessandro Carboni
The Angular Distance of a Celestial Body
Giulia Crispiani / Patrizia Rotonda + Julie Normal
Scongiuro (parte II)
Carrozzerie n.o.t
GEOGRAFIA PRIVATA_opera collettiva
Cherish Menzo
Jezebel
installazione
Spazio Aperto
talk
Teatro 1
danza
50’
Galleria
performance site specific
45’
Spazio Aperto
video documentario
40’
Teatro 2
danza
1h05
50’
23:00
Brutal Casual Magazine (Jacopo Benassi e Lady Maru)
Studio 2
live set performance
24:00
Lady Maru
Spazio Aperto
sonorizzazione
Sala B
teatro
Tettoia
installazione
GIOVEDÌ 9 SETTEMBRE Teatro India
20:00
Motus
Tutto Brucia
1h15
La Pelanda
CHEAP street poster art RECLAIM Your Future
affissione poster unico
Silvia Calderoni / Ilenia Caleo / Lola Kola
SO IT IS_Roma
18:00
19:00 + 22:15
20:00
20:30
21:15
WILL YOU MARRY ME?, Artist’s Book
con Serena Olcuire, Sara Leghissa, Valerio Mannucci e i/le partecipanti al laboratorio STELLE POLARI
Giuseppe Vincent Giampino
ff_fortissimo
Jaha Koo
The History of the Korean Western Theatre
Fanfulla 5/a: Too Many Creeps
GLM & Bob Junior, Marietta, Semoroz / Souharce, PierPanico
Muna Mussie
Curva Cieca
Spazio Aperto
azione / presentazione del libro
Teatro 1
danza
45’
Teatro 2
teatro
1h
Spazio Aperto
live e dj set
Studio 2
performance
40’
15
VENERDÌ 10 SETTEMBRE Spazi urbani
18:30
Amanda Piña | nadaproductions
Frontera / Procesión. Un ritual del agua
Piazza Testaccio
danza 50’ azione urbana
Sala B
teatro
Tettoia
installazione
Teatro India
20:00
Motus
Tutto Brucia
1h15
La Pelanda
CHEAP street poster art RECLAIM Your Future
affissione poster unico
Silvia Calderoni / Ilenia Caleo / Lola Kola SO IT IS_Roma
17:00 19:00 20:00 21:15 22:30 23:15 23:00
Les Cliniques Dramaturgiques vol.2
Riccardo Fazi, Elena Giannotti, Anne Jelena Schulte, Stella Succi, Stefano Tomassini
Studio 1
sharing practice
1h30
Alessandro Carboni
Spazio Esterno
azione urbana
20’
Studio 2
performance
40’
Teatro 2
teatro
1h
Galleria
performance site specific
25’
Teatro 1
live set performance
1h05
Spazio Aperto
dj set
Amanda Piña | nadaproductions
Piazza Testaccio
danza 50’ azione urbana
“Dare Fuoco”
Spazio Esterno
talk
Sala B
teatro
Tettoia
installazione
Captures
Muna Mussie
Curva Cieca
Jaha Koo
The History of the Korean Western Theatre
Nadia Beugré
Quartiers Libres / in-situ performance
madalena reversa
Rømantic Disaster
MIGHTY
warm up: BLCKEBY
SABATO 11 SETTEMBRE Spazi urbani
18:30
Frontera / Procesión. Un ritual del agua
Teatro India
18:00 20:00
err. scritture dell’imprevisto incontra Motus
Motus
Tutto Brucia
1h15
La Pelanda
CHEAP street poster art RECLAIM Your Future
affissione poster unico
Silvia Calderoni / Ilenia Caleo / Lola Kola
SO IT IS_Roma
18:00 19:00 + 22:30
Assemblaggi Catastrofici
con madalena reversa, David Higgins, Friday for Future Roma
OHT | Office for a Human Theatre
Rompere il Ghiaccio
Spazio Aperto
talk
Studio 2
teatro performance
50’
16
20:15 21:00 23:00
Nadia Beugré
Quartiers Libres / in-situ performance
madalena reversa
Rømantic Disaster
crystalmess
warm up: DEEP ‘N DANCE
Galleria
performance site specific
25’
Teatro 1
live set performance
1h05
Spazio Aperto
dj set
DOMENICA 12 SETTEMBRE Teatro Argentina
20:00
opera performance
nora chipaumire
Nehanda
1h
Teatro India
14:30-20:00 20:00
École des Maîtres | XXIX edizione
La parola e il corpo assente
Motus
Tutto Brucia
Sala A
drammaturgie mise en espace
Sala B
teatro
Sala
opera performance
1h15
LUNEDÌ 13 SETTEMBRE Teatro Argentina
20:00
nora chipaumire
Nehanda
1h
17
18
RECIPROCITY Uno dei centri propulsivi di Short Theatre 2021 è RECIPROCITY, sezione definita da progetti partecipativi e pratiche di condivisione, che nasce oggi per continuare nel triennio a venire come direzione programmatica del festival. Uno spazio in cui sperimentare modelli di reciprocità e intersezionalità tra appartenenze, provenienze e soggettività diffuse nella città, attraverso pratiche corporee, spazi immaginativi e ludici. In stretto dialogo con alcune realtà culturali e associazioni attive nel campo dell’inclusione e dell’accoglienza, in collaborazione con artist_ della scena nazionale e internazionale, RECIPROCITY sposta il baricentro di Short Theatre nelle pieghe della città, ricercando la creazione di comunità temporanee fondate su poetiche della relazione che portano alla ricostruzione collettiva delle forme dell’aggregazione e della condivisione urbana. Una prima fase di RECIPROCITY ha preso vita in estate tra le vie di Roma e, grazie alla collaborazione con il Mattatoio di Roma, negli spazi della Pelanda: nel mese di luglio Kinkaleri, realizza il percorso di shooting itinerante nel tessuto urbano per URLO_Roma, che durante il festival si dissemina nella città tramite l’affissione di circa 300 manifesti raffiguranti soggetti urlanti; la coreografa cileno-messicana Amanda Piña incontra la sartoria Coloriage, ideando insieme il prototipo di “abito” che viene indossato dai/ lle performer in scena nella Frontera / Procesión - Un ritual del agua; l’artista e teorico Alessandro Carboni lavora negli spazi della Pelanda con ragazz_ minori e appena maggiorenni nel workshop Captures, cartografando alcuni spazi pubblici attraverso un sistema di mappatura corporea ideato dal coreografo. A settembre, il progetto si intreccia con la vita del festival e smargina ulteriormente nella città, aprendosi all’incontro con il pubblico. Amanda Piña, alcun_ performer e un gruppo di donne provenienti dalle associazioni si incontrano, attivando un processo di trasmissione che porterà all’occupazione dello spazio pubblico di Testaccio con una danza collettiva e rituale di riappropriazione. Alessandro Carboni e i/le ragazz_ proseguono il lavoro avviato in estate, incontrando gli/le spettator_ della Pelanda. Alimentano i percorsi di scambio le ricerche di Sara Leghissa e Nadia Beugré: la prima si dà appuntamento con un gruppo di adolescent_ al Teatro del Lido di Ostia per interrogarsi sull’essere visibili e invisibili – legali o illegali – nello spazio pubblico. Il viaggio prosegue fino alla Pelanda, quando viene presentato-performato il libro di Sara Leghissa e Marzia Dalfini, pubblicato da NERO Editions. Nadia Beugré lavora con un gruppo misto di ragazz_ sulla propria performance, elaborandone una versione per Roma, esplorando la nozione di tabù.
RECIPROCITY inaugura l’incontro tra il festival e diverse realtà cittadine: Asinitas, Carrozzerie n.o.t, CivicoZero, Coloriage, Lucha y Siesta, MaTeMù, SìR - Sharing in Roma, Teatro del Lido di Ostia.
19
RECIPROCITY #1
RECIPROCITY #2
12 – 13 luglio
30 agosto – 13 settembre
Kinkaleri
Kinkaleri
URLO_Roma
URLO_Roma
shooting fotografico
affissione urbana
in collaborazione con Carrozzerie n.o.t
12 – 13 – 14 luglio
Amanda Piña
5 – 8 settembre
Amanda Piña / nadaproductions Escuela de Frontera
Escuela de Frontera
sharing practices
sharing practices
in collaborazione con Asinitas, Carrozzerie n.o.t, CivicoZero, Coloriage, Lucha y Siesta, MaTeMù, SìR - Sharing in Roma
in collaborazione con Coloriage
27 – 28 – 29 luglio
Alessandro Carboni Captures sharing practices in collaborazione con Carrozzerie n.o.t, CivicoZero, MaTeMù
10 – 11 settembre
Amanda Piña / nadaproductions Frontera / Procesión – Un ritual del agua danza / incursione urbana in collaborazione con Asinitas, Carrozzerie n.o.t, CivicoZero, Coloriage, Lucha y Siesta, MaTeMù, SìR - Sharing in Roma
6 – 7 – 8 settembre
Sara Leghissa Stelle Polari. Da Ostia a Short mi dà 58 minuti sharing practice in collaborazione con Teatro del Lido di Ostia
9 settembre
Sara Leghissa WILL YOU MARRY ME?, Artist’s Book azione/presentazione del libro in collaborazione con Teatro del Lido di Ostia e NERO
9 – 10 settembre
Alessandro Carboni Captures sharing practice + incursione urbana in collaborazione con Carrozzerie n.o.t, CivicoZero, MaTeMù
9 – 11 settembre
Nadia Beugrè Quartiers Libres | in-situ performance sharing practice + performance site specific in collaborazione con Carrozzerie n.o.t, CivicoZero, MaTeMù
20
CRATERE WEGIL dal 3 al 5 settembre progetto realizzato nell’ambito di Festivals of the Future
La relazione di Short Theatre con la città si approfondisce riabitando nuovamente le architetture di WEGIL. Questa volta, ad occupare e shakerare le forme razionaliste dello storico edificio di Trastevere, inaugurato nel 1937 come sede dell’organizzazione fascista Gioventù Italiana del Littorio, nasce CRATERE, nuovo formato fluido dedicato all’intersezione tra performatività, poesia, pensiero e ascolto. Ogni giorno nel CRATERE si susseguono performance, prese di parola, interventi teorici di artist_, collettivi, filosof_. Inteso come uno spazio relazionale, si tratta di praticare la coabitazione di voci, parole, bisbiglii, pronunce poetiche che transitano di bocca in bocca. L’imprecazione, la formula magica, esorcismi di decantazione, evocazioni fantasmatiche del passato si mescolano con la riflessione teorica nutrita di istanze decoloniali, epistemologie transfemministe e studi sulla performance. SPACCO – intervento site specific di Anne-Lise Le Gac e Basile Dinbergs – è l’allestimento spaziale concepito per creare un ambiente di concertazione in dialogo con i diversi gesti performativi e le prese di parole che attraverseranno il programma delle giornate.
CRATERE è uno spazio di coabitazione poetica che si manifesta come flusso quotidiano di performance, atti vocali e brevi conferenze. Il biglietto è unico e permette la visione di tutte le performance previste nel programma del giorno.
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venerdì 3 settembre | 18:30 - 20:15
domenica 5 settembre | 20:00 - 22:30
Anne-Lise Le Gac / Basile Dinbergs
Anne-Lise Le Gac / Basile Dinbergs
SPACCO
SPACCO
spazio relazionale
spazio relazionale
Allison Grimaldi-Donahue
Giulia Crispiani / Patrizia Rotonda + Mackda Ghebremariam Tesfau
A Mouth Covering a Mouth: The Women of Gruppo 63 performance poetica
Loreto Martínez Troncoso [ é-cri-tures ]: Alma (primi tentativi) performance poetica
Scongiuro (parte I) performance site specific
Cosimo Ferrigolo / Edoardo Lazzari Gaia Ginevra Giorgi | Extragarbo ACABADABRA performance site specific
sabato 4 settembre | 19:00 - 20:45
Anne-Lise Le Gac / Basile Dinbergs SPACCO spazio relazionale
Sofia Jernberg Chasing the Phantoms performance vocale
Wissal Houbabi / Vittorio Zollo La Muta – Performance a due corpi e più lingue performance poetica
Giovanna Zapperi Gli strumenti dell’autonomia intervento teorico
22
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ANTICIPATION OF THE NIGHT WEGIL + La Pelanda – Mattatoio di Roma dal 5 all’11 settembre l’ingresso agli incontri di ANTICIPATION OF THE NIGHT è gratuito con prenotazione obbligatoria su Eventbrite
A Short Theatre nasce Anticipation of the Night, spazio discorsivo pomeridiano che promuove la tessitura relazionale centrata sul qui e ora dell’esperienza tra i corpi in ascolto. Concepito come un campo dinamico tra teoria, narrazioni artistiche, universi sonori, in risonanza con le pratiche, si sperimenta una nozione di arte come spazio pubblico. Scambio di saperi radicati nell’esperienza, Anticipation of the Night distilla intervalli di convivialità a ridosso delle pratiche artistiche, promuove la connessione tra mondi e linguaggio, alimenta tangenze e interferenze estetiche in grado di costruire un ambiente. Per Short Theatre 2021 l’intreccio tra le voci e la ricerca sonora punteggerà i discorsi al crepuscolo per instituire poetiche dell’ascolto.
domenica 5 settembre | 18:00 | WEGIL
giovedì 9 settembre | 18:00 | La Pelanda
In fiamme (dagli anni sessanta), cosa brucia ancora
WILL YOU MARRY ME?, Artist’s Book
presentazione del libro In fiamme. La performance nello spazio delle lotte (1967-1979) con Ilenia Caleo, Piersandra Di Matteo, Annalisa Sacchi, Giada Cipollone
martedì 7 settembre | 18:00 | La Pelanda
PiÙ BRILLANTE DEL SOLE presentazione del libro di Kodwo Eshun + session di ascolti a cura di Valerio Mattioli (NERO) 23:00 | Afrofuturist dj set a cura di Andrea Benedetti
azione/presentazione del libro con Sara Leghissa, Serena Olcuire, Valerio Mannucci e i/le partecipanti al laboratorio STELLE POLARI
sabato 11 settembre | 18:00 | La Pelanda
Assemblaggi catastrofici David Higgins in dialogo con Maria Alterno e Richard Pareschi (Madalena Reversa) e le attiviste di Friday for Future Roma
sabato 11 settembre | 18:00 | Teatro India
mercoledì 8 settembre | 18:00 | La Pelanda
“DARE FUOCO”
Drammaturgie sonore + D.E.E.P.
err. scritture dell’imprevisto incontra Motus
presentazione del libro Drammaturgie Sonore 2, con Valentina Valentini, intervento vocale di Carla Tatò + d.e.e.p. a cura di Daniele Vergni
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STAFFETTA Tell Me What You Hear a cura di CIRCA
progetto di CIRCA | Laura Accardo, Eleonora Mattozzi, Maria Giovanna Sodero in collaborazione con Accademia di Belle Arti di Roma, RUFA, Scuola d’Arte Cinematografica Gian Maria Volontè con il sostegno di FESR Fondo Europeo di Sviluppo Regionale Programma Operativo Regionale del Lazio
Centrare l’immagine in direzione dell’ascolto, provando a inquadrare ciò che ci permette di immaginare. Il focus non è la produzione d’immagini, ma le modalità con cui crearle. Accogliere l’imprevisto lasciare che il nostro punto di vista si sciolga, che sia altro ad attirare la nostra attenzione. Stare insieme prima di tutto. Ispirandosi al gioco della staffetta, CIRCA – collettivo di videomaker che collabora con Short Theatre dal 2019 – coinvolge alcun_ student_ di audiovisivo per realizzare un racconto collettivo del festival. Questo prende la forma di un laboratorio di documentazione basato sulla compresenza di corpi e pratiche diverse, un‘esperienza fisica per chi la fa e per chi la fruisce. L’invito è di mettere a disposizione i propri strumenti, esperienze e linguaggi per condividerli e scambiarli con gli/le altr_ partecipanti. Sono ammesse lenti caleidoscopiche, gelatine invisibili, microfoni binaurali, registratori rotti, set volanti e cavalletti pazzi. Un “piccolo staff” che si muove in un percorso dove ognun_ è utile all’altr_, realizzando una documentazione imprevista e giocosa, che apra lo sguardo al contorno, sbilanciando il mezzo visivo verso l’in-udibile. Un intervento al limite dell’immagine digitale, un racconto che lascia tracce nel suo farsi, oggetti, appunti sonori e cartoline.
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My Room is a Landscape suoni e ascolti per Short Theatre 2021 a cura di Enrico Kybbe
Sardo di Roma Est, appassionato di musica a 360°, Enrico Kybbe inizia a raccogliere dischi fin da giovanissimo, e la cosa gli sfugge di mano. Tra tutti quelli che ha accumulato nel tempo se ne scovano di generi disparati: cosmic disco, junkshop glam, punk, afro disco, reggae, dub, italo disco ecc. ecc. Più che collezionarli, ama dargli nuova vita nelle sue serate in giro per Roma: da Proudfoot Sound a Rootsvibes, da Cosmic70 alla più recente Kybbe’s Bonus Beat in cui sperimenta con suoni, ambienti e dischi suonati a velocità rallentata.
Presente e passato, ritmi lenti e battiti incalzanti, sonorità che ci fanno fare il giro del mondo per tornare altrove. La ricerca musicale del dj e accumulatore seriale di dischi Enrico Kybbe esce dal privato della sua “camera delle meraviglie” per raggiungere gli spazi esterni di Short Theatre 2021 e lì incontrare la sua comunità. My Room is a Landscape: ogni sera una playlist musicale tematica, realizzata appositamente per il festival, spaziando tra afro, cosmic disco, dub, downtempo, electro anni Ottanta suonata a velocità sbagliata. Un gesto appassionato che, a partire dalla ricerca tra i generi e le scene musicali, restituisce ogni volta un paesaggio, una temperatura, un tempo e uno spazio in cui stare. AROUND THE WORLD Un passaggio tra suoni e ritmi del continente africano passando dall’highlife nigeriana al raï algerino. SLOW EMOTIONS I - II Due diverse selezioni di 12” e 7” di new beat, tribal, euro house, early techno suonati a velocità sbagliata: da 45 si rallenta a 33 giri. DUB ODYSSEY Come perdersi nel dub dalla Giamaica in compagnia di quei produttori che ne hanno scritto la storia: Joe Gibbs, King Tubby, Scientist etc. COSMIC JOURNEY Un tuffo spazio-temporale nella disco music europea anni Settanta e Ottanta. Un’attenta scelta di oscuri e sconosciuti 45 giri che coprono i vari stili del genere.
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SONORIZZAZIONI WEGIL
venerdì 3 settembre | 23:00 | Piazzetta
Maria Violenza Palermitana ma trapiantata a Roma, Maria Violenza suona un synthpunk un po’ cold, macchiato di melodie arabeggianti, un magma di suono infernale da cui si stacca, qua e là, una nota caraibica, però quella degli zombi di Haiti, non dei margaritas su una spiaggia giamaicana. Tra collaborazioni, progetti, remix, cover e divertissement vari – tra cui ad esempio Violenza Tropicale, realizzato insieme alla crew di Tropicantesimo – a Short Theatre 2021 si manifesta nella veste di dj, offrendoci un affaccio sulla sua variegata collezione di dischi. La sonorizzazione di Maria Violenza segue: 21:30 | Lafandawh | live set
sabato 4 settembre | 23:30 | Piazzetta
Playgirls from Caracas Il progetto Playgirls from Caracas nasce a Lecce nel 2007. Le Playgirls ricercano nel panorama musicale brani prevalentemente al femminile, in una sorta di archeologia queer che porta nelle loro selezioni trash, pop, cantautorato, elettroclash, punk, rrriot, synth pop e tanto altro ancora. Una miscela frizzante, supportata da video provocatori, tra maracas, güiro e percussioni. Ideatrici di varie serate, portano le loro selezioni musicali in giro per l’Italia, realizzano diversi remix e, di recente, pubblicano il loro primo singolo Lick Down per l’etichetta milanese FLUIDOSTUDIO. La sonorizzazione di Playgirls from Caracas segue: 22:00 | Ivo Dimchev, Halal | concerto
LA PELANDA
martedì 7 settembre | 23:00 | Spazio Aperto
Andrea Benedetti DJ, musicista, produttore, fondatore delle etichette Sounds Never Seen e Plasmek, presentatore radiofonico, promotore e giornalista, Andrea Benedetti è una figura fondante del panorama musicale dell’elettronica. Animatore di quel periodo di esplosione della scena techno e del clubbing che furono gli anni Novanta a Roma, il suo Afrofuturist dj set si connette con Più brillante del sole – presentazione del libro omonimo di Kodwo Eshun, pubblicato da NOT/NERO, a cura di Valerio Mattioli – in cui esplorerà i “frammenti piovuti dal futuro” di musica che compaiono nelle pagine del libro, spaziando tra techno, jazz, dub, hip hop.
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mercoledì 8 settembre | 24:00 | Spazio Aperto
Lady Maru Lady Maru inizia a produrre musica nel 1994 con una chitarra elettrica, percussioni giocattolo e un 4 piste della Tascam. In quegli anni comincia anche a suonare in gruppi post punk e no wave. Resident in diverse serate tra Roma e Berlino, nei suoi set dall’energia punk spazia tra l’acid-techno all’ebm. Si occupa di musiche per progetti di danza e teatro e porta avanti la propria etichetta Acid Boiler Coalition. A riprova del suo eclettismo, al termine della performance Brutal Casual Magazine, ci immerge in una selezione insolita, che parte dall’Exotica e generi simili per arrivare fino all’elettronica, muovendosi tra gli anni Cinquanta e la contemporaneità.
venerdì 10 settembre | 23:00 | Spazio Aperto
BLCKEBY Classe 1991, producer e dj romano, Marco Diamubeni è uno sperimentatore nato. La sua musica fa parte di una nuova concezione di elettronica, fatta di hip hop, R&B, riddim, ambient e bass music. Attivo nel clubbing romano dal 2014, autore di diversi EP, è attualmente host di Radio Sugo di Roma e resident con il suo radioshow I must be elsewhere su 1020Radio di Bristol. Nel 2020 entra nel roster della Doubledoubleu e pubblica il suo primo LP INNER, un mixtape che ha uno scopo ben preciso: tradurre emozioni in musica. La sonorizzazione di BLCKEBY apre: 24:00 | MIGHTY | dj set
sabato 11 settembre | 23:00 | Spazio Aperto
Deep ‘n dance Deep 'n Dance si propone all'interno della scena romana come nuovo movimento portatore di una club culture alternativa. Una cultura in grado di smuovere e attrarre a sé qualsiasi tipo di personalità e provenienza grazie a una formula che racchiude ricercatezza, amore e passione. Ad avvolgere e scaldare il pubblico di Short Theatre 2021 i groove morbidi e un po’ narcotici di Amanda Lean, Not4climbing e Luca Salvatori. La sonorizzazione di Deep’n Dance apre: 24:00 | crystallmess | dj set
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ANTEPRIMA Reale Accademia di Spagna a Roma giovedì 2 settembre ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria su Eventbrite
Short Theatre e la Reale Accademia di Spagna a Roma tornano a collaborare in occasione dell’Anteprima Short Theatre 2021, con una proposta che intreccia la programmazione del festival e le attività culturali dell’Accademia.
19:00 | performance
LORETO MARTÍNEZ TRONCOSO breathe in, breathe out
Per l’artista e performer spagnola Loreto Martínez Troncoso, la parola e le voci sono spazi di negoziazione con il mondo. Le sue performance sono scritture fluide, ritmiche, debordanti, fanno esplodere la sintassi. Per Short Theatre 2021 parla, bisbiglia, geme, contiene il respiro, sbotta, disorganizza il sistema dell’io a favore di quella polifonia ritmica che vibra in ogni voce. Prova a sentire cosa è udibile/inaudibile prima, dopo, tra le parole. Quale aria? Quali battiti? Cosa mormora sull’orlo dei respiri? Nella sua ricerca, Troncoso investiga l’evento corporeo della voce, penetra e si infila tra le parole, indaga la loro componente pulsionale, ne esplora il tempo, il ritmo, il silenzio. Le parole portano con sé ciò che la voce le ha destinato. Oltre a breathe in, breathe out alla Reale Accademia di Spagna, presenta a Short Theatre 2021 anche [é-cri-tures]: Alma (primi tentativi) a WEGIL.
20:00 | dj set
Tzaziky & Crack Nata alle pendici del monte di Sappho, nella baia di Skala Eressos, Tzaziky & Crack prende forma ideale dalla sonorizzazione di una ballroom marziana, attraverso combinazioni mutanti tra passato presente e futuro anteriore. T&C è un progetto dell’artista visiva Dafne Boggeri che insieme a Dj S/HE ha co-fondato Tomboys Don’t Cry, collettivo artistico queer di ragazze di qualsiasi genere e creature non binarie, con base a Milano, che dal 2011 promuove avventure postidentitarie attraverso azioni e reazioni, dentro e fuori il perimetro del Club.
22:00 | azione pirotecnica
Maral Kekejian Bacio all’aria
Bacio all’aria è un gesto d’amore rivolto alla città di Roma e alle/ai suo_ abitanti di Maral Kekejian, artista e autrice di progetti culturali, borsista e residente della R.A.E.R. Un gesto poetico di incontro visivo nella distanza fisica dei corpi. Una chiamata pubblica lanciata in aria come un messaggio propagatore. Bacio all’aria si basa su continuità e ripetizione, sugli effetti a catena, sul passaparola tra vicini per continuare a pensare la città come spazio di convivenza e complicità. Questo appuntamento, che si aggiunge alle azioni commemorative dei 150 anni dell’Accademia di Spagna, ha la vocazione di celebrare l’arte di stare insieme in una Roma colpita dalla pandemia. Bacio all’aria è parte del progetto URMA. Spazio pubblico e paesaggio contemporaneo nella città di Roma, e abita l’Accademia per sette giorni consecutivi – dal 30 agosto al 5 settembre. Il progetto è realizzato in collaborazione con: Pirotecnica Vulcano, Ronchi Fireworks, Aleix Tobias e tutt_ i/le collegh_ dell’Accademia di Spagna.
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affissione urbana
Kinkaleri URLO_Roma
RECIPROCITY 11 - 12 luglio 30 agosto - 13 settembre Spazi urbani
un progetto di Kinkaleri / Massimo Conti, Marco Mazzoni, Gina Monaco Urlo_Roma è una produzione Short Theatre 2021 in collaborazione con Carrozzerie n.o.t, Reale Accademia di Spagna a Roma nell’ambito di Reciprocity
Urlatrici e urlatori: Arturo Brogna, Benedetta Amici, Chiara Branca, Emiliano Argentero, Ermanno De Biagi, Ersilia Prosperi, Francesca Furno, Giovanni De Merullis Irene Maiorino, Kuriyama Cássia, Laura Ajello, Mara Crisci, Maral Kekejian Hernando, Marco Rossi Andrenacci, Margherita Musi, Matar Dia, Maziar Firouzi, Sara Riscica, Stefania Zuccotti, Toni Amengual
Roma grida e fa gridare. Nella cornice di RECIPROCITY, il progetto che riunisce i percorsi partecipativi di Short Theatre, Kinkaleri lascia che la vibrazione corporea dell’urlo irrompa nella città come gesto tangibile che si manifesta nello sguardo. Fra ricerca coreografica, performance, installazioni e produzioni sonore, Kinkaleri, sin dai primi anni, si afferma come compagine capace di sperimentare i margini della rappresentazione. URLO_Roma è un’affissione nel territorio urbano di circa 300 manifesti raffiguranti soggetti urlanti. Un atto semplice, raccolto nelle strade della città, senza retorica e senza stile, cristallizzato nell’immobilità di uno scatto fotografico. La caratteristica di questa azione è quella di produrre un urlo privo di ogni accento drammaturgico o emotivo, una modalità primordiale della comunicazione umana per avvertire di una presenza o indicare una direzione. Non un grido di rivolta né di rabbia inespressa, né un metodo per lenire le nevrosi contemporanee, o forse tutte queste cose insieme. Urlo_Roma rioccupa pervasivamente lo spazio urbano nella forma di un manifesto e diventa un segnale di richiamo durante le giornate del festival. Un’immagine acustica che accorcia le distanze obbligate, collega e abbraccia la città e le persone che ci vivono.
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performance vocale
SOFIA JERNBERG Chasing the Phantoms
venerdì 3 settembre WeGil Piazzetta
18:00
gratuito
CRATERE sabato 4 settembre WeGil Hall
19:00 - 20:45
CRATERE è uno spazio di coabitazione poetica che si manifesta come flusso quotidiano di performance, atti vocali e brevi conferenze. Il biglietto è unico e permette la visione di tutte le performance previste nella fascia oraria indicata nel programma del giorno (vedi pp. 20-21)
Sofia Jernberg è una cantante sperimentale, compositrice e performer svedese di origini etiopi, che da anni vive a Oslo. Lavora nel contesto del teatro musicale e dell’Opera contemporanea e collabora con artist_ visiv_. Si è esibita insieme all’artista Camille Norment in Rapture, presentato alla Biennale di Venezia 2015. È stata protagonista di Union of the North, opera cinematografica di Matthew Barney, Erna Ómarsdóttir e Valdimar Jóhannsson. È la sua voce ad accendere la miccia di CRATERE: affacciata al “balcone delle aquile” di WEGIL, Chasing the Phantoms inaugura la 16esima edizione di Short Theatre con una chiamata rivolta alla città. Un gesto che sovverte intenzionalmente la prospettiva dei discorsi romani pronunciati dal balcone, e insieme l’eredità coloniale di cui l’ex-edificio fascista è testimone. Sofia Jernberg indaga le possibilità strumentali della voce, sperimenta suoni e tecniche ancestrali come le ritmiche del lamento etiope, scava nella vocalizzazione non verbale, indaga canto difonico e distorsioni vocali che contraddicono e inquietano lo stile convenzionale del canto.
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spazio relazionale
Anne-Lise Le Gac Basile Dinbergs
SPACCO
CRATERE venerdì 3 settembre 18:30 - 20:15 sabato 4 settembre 19:00 - 20:45 domenica 5 settembre 20:00 - 22:30 WeGil Hall CRATERE è uno spazio di coabitazione poetica che si manifesta come flusso quotidiano di performance, atti vocali e brevi conferenze. Il biglietto è unico e permette la visione di tutte le performance previste nella fascia oraria indicata nel programma del giorno (vedi pp. 20-21)
un progetto di Anne-Lise Le Gac e Basile Dinbergs produzione Short Theatre 2021 con il supporto della Fondazione Nuovi Mecenati e della Fondazione franco-italiana di sostegno alla creazione contemporanea
Anne-Lise Le Gac e Basile Dinbergs si confrontano con WEGIL – lo storico edificio di Trastevere, inaugurato nel 1937 come sede dell’organizzazione fascista Gioventù Italiana del Littorio – e lo convertono in uno spazio relazionale. Con un gesto di rioccupazione, scelgono di hackerarne le volumetrie per predisporre le traiettorie di CRATERE che vede avvicendarsi personalità e collettivi, tra teoria, pratica performativa, poesia, ricerca sonora, sperimentazione musicale. SPACCO è il nome di questo spazio, un processo di pratiche, una conversazione, una pista da ballo, un palco, un luogo dove riposare, una biblioteca, un club, una mensa, una polifonia, una lezione, una canzone, un tutorial, un fungo, un bazaar… Inteso per essere condiviso e afferrato dagli/ lle artist_ e dal pubblico, SPACCO sarà mobile, alterabile, come le verdure in cottura nel brodo. Attraverso una scrittura-flusso sbilanciata verso la compresenza dei corpi, si transita in questa casa abitata da fantasmi per shakerare collettivamente lo spazio.
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performance poetica
Allison Grimaldi-Donahue
A Mouth Covering a Mouth: The Women of Gruppo 63
CRATERE venerdì 3 settembre WeGil Hall
18:30 - 20:15
in inglese e italiano CRATERE è uno spazio di coabitazione poetica che si manifesta come flusso quotidiano di performance, atti vocali e brevi conferenze. Il biglietto è unico e permette la visione di tutte le performance previste nella fascia oraria indicata nel programma del giorno (vedi pp. 20-21)
Statunitense di nascita, Allison GrimaldiDonahue vive ora a Bologna. È poetessa, scrittrice e traduttrice. A Mouth Covering a Mouth: The Women of Gruppo 63 indaga le genealogie culturali in cui la performatività dei corpi si intreccia – o è tutt’uno – con la rivendicazione politica, il cui lascito oggi riverbera nella riflessione e nelle lotte del presente. La performance riattiva e reincorpora i versi delle donne del Gruppo 63 – Alice Ceresa, Giulia Niccolai, Patrizia Vicinelli – piegando il livello teorico e storico con il personale. In questa lettura poetico-performativa, Allison Grimaldi-Donahue esplora il concetto di “linguaggio come pelle” chiedendosi come ci si possa toccare e sentire attraverso il linguaggio, scritto e parlato, riflettendo quindi sulla comunicazione con e senza corpo, sulla possibilità di incarnare lingue perdute, oltre ogni retorica accademica. A favore di una poetica emotiva, la sua pratica tende verso la costruzione di un sé diasporico, che recupera e incarna il passato ormai dimenticato. I testi della performance sono tradotti da Giulia Quadrelli.
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performance
LORETO MARTÍNEZ TRONCOSO [é-cri-tures] : Alma (primi tentativi)
CRATERE venerdì 3 settembre WeGil Hall
18:30 - 20:15
lingua mista CRATERE è uno spazio di coabitazione poetica che si manifesta come flusso quotidiano di performance, atti vocali e brevi conferenze. Il biglietto è unico e permette la visione di tutte le performance previste nella fascia oraria indicata nel programma del giorno (vedi pp. 20-21)
La ricerca di Loreto Martínez Troncoso è un’affermazione ostinata di esistenza che si manifesta attraverso la presenza, la voce e la parola. Prendere la parola, agire, essere qui, ora. Oppure delegare quest’affermazione di presenza a dei dispositivi: testi, registrazioni sonore, film. O ancora aprire degli spazi per una presa di parola plurale e collettiva; rimanere in silenzio, in ascolto, per far sì che emergano altre voci. Scrivi! La scrittura è per te, tu sei per te, il tuo corpo è tuo, prendilo. Le donne sono corpo, più corpo, quindi più scrittura. La donna deve scrivere se stessa. Scrivendosi, la donna farà ritorno a quel corpo che le è stato più che confiscato, che è stato trasformato nell’inquietante straniero in piazza. Censurando il corpo viene censurato, al tempo stesso, il respiro, la parola. Scriviti: bisogna che il tuo corpo si faccia sentire Hélène Cixous Y recuerda: Ciò che viene tagliato ricresce. Nella sua ricerca, Troncoso investiga l’evento corporeo della voce, penetra e si infila tra le parole, indaga la loro componente eversiva, ne esplora il tempo, il ritmo, il silenzio. È la voce che canta prima della Legge.
Loreto Martínez Troncoso presenta a Short Theatre 2021 anche breathe in, breathe out alla Reale Accademia di Spagna a Roma il 2 settembre 2021.
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danza
FRANÇOIS CHAIGNAUD Думи Мої
| Dumy Moyi
venerdì 3 settembre 20:30 + 23:00 sabato 4 settembre 21:00 + 23:30 WeGil Sala Rossa 40’ lingua mista design e performance François Chaignaud costumi Romain Brau luci Philippe Gladieux manager tecnico Anthony Merlaud consulente musicale Jérôme Marin soundtrack recording Antoine Bernollin sound mix Jean-Michel Olivares amministrazione/produzione Garance Roggero, Jeanne Lefèvre, Léa Le Pichon diffusione internazionale Apropic con il supporto della Fondazione Nuovi Mecenati e della Fondazione franco-italiana di sostegno alla creazione contemporanea
Il coreografo, performer e storico francese François Chaignaud fomenta l’intersezione tra ricerca acustica, studio dei rituali antichi e danza contemporanea. Alimenta la porosità tra immaginari attraverso la potenza evocativa del canto, il rigore sensuale del movimento e la convergenza di riferimenti eterogenei: dalla danza erotica all’operetta, dall’hula-hop agli spettacoli drag e alle avanguardie del modernismo coreografico.
Думи мої | Dumy Moyi è un recital multilingue alimentato da melodie ucraine, filippine e sefardite che riattiva i ritmi ammalianti delle danze theyyam in Malabar. Indossando costumi monumentali, i/le ballerin_ di queste danze si trasformano in divinità che convocano una comunità temporanea in ascolto. Attraverso un indumento dalle valenze scultoree, l’artista inaugura una cerimonia del corpo intesa come antidoto ai rituali del teatro occidentale: la figura shackera lo spazio, lo mette in una vibrazione transitabile. Dumy Moyi è un lavoro solista che ho creato nel 2013 – sembrano secoli fa. Era la prima volta che la dimensione vocale del corpo occupava un posto così importante nella mia pratica. Ricordo di aver dedicato intere settimane all’ascolto di diversi tipi di canto, di voci, di musica, di lingue. Allora mi sono innamorato della voce di basso del cantante ucraino Boris Gmyria – per la sua versione del poema Dumy Moyi che potrebbe essere tradotto con “I miei pensieri interiori” o con “Le mie melodie”. È per la sua versione che Dumy Moyi è diventato il titolo della mia performance. François Chaignaud
Si segnala che in una parte della performance è prevista la presenza di un serpente di piccola taglia che sarà tenuto in mano dal performer
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live set
LAFAWNDAH venerdì 3 settembre WeGil Piazzetta
21:30 1h
con il supporto della Fondazione Nuovi Mecenati e della Fondazione franco-italiana di sostegno alla creazione contemporanea
Diva apolide tra Medio Oriente, Messico e Stati Uniti, Yasmine Dubois, alias Lafawndah è cantautrice di origine egiziana, iraniana e inglese. Produttrice e regista dei suoi stessi video musicali, nella sua produzione combina ardore carnale, freddezza concettuale, movenze art-pop elettroacustiche e tribal ambient. The Fifth Season, album uscito nel settembre 2020, prende il titolo dal libro science fiction dell’autrice americana Nora Keita Jemisin: la Terra si scopre composta da un unico grande continente dove una “quinta stagione” porta cambiamenti climatici che ne compromettono le delicate strutture sociali. Attraverso una ricerca sonora oscura e imperscrutabile, Lafawndah compone un universo melodico dal quale traspaiono movenze inquiete che lasciano il posto a spazi meditativi, esplorazioni strumentali, ambienti naturali. Universo onnivoro di stimoli letterari, cinematografici e visivi, la sua arte travalica i confini prettamente musicali. Nel 2019 Lafawndah collabora con l’artista visiva Laure Prouvost per la Biennale di Venezia e stringe un rapporto speciale col mondo della moda grazie alle collaborazioni con Kenzo, Chanel, i-D, con Jeff Mills per Courrèges.
A seguire, la sonorizzazione a cura di Maria Violenza
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talk
Norman Ajari
Black Dignity and Black Pessimism
sabato 4 settembre WeGil Piazzetta
17:00
in inglese con traduzione simultanea in italiano ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria su Eventbrite in collaborazione con Modulo Arti del Master Studi e Politiche di Genere di Roma Tre con il supporto dell’Ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia
Norman Ajari è filosofo e attivista francoamericano, membro del comitato esecutivo della Fondazione Frantz-Fanon, insegna filosofia alla Villanova University di Philadelphia. Autore di La Dignité ou la mort: éthique et politique de la race (La Découverte), Norman Ajari – in dialogo con Ilenia Caleo – offre un’analisi critica implacabile della tradizione filosofica europea, riconnettendosi con le storie rimosse del pensiero radicale nero, le rivolte degli schiavi, la morte vissuta dai gruppi subalterni, gli usi rivoluzionari del cristianesimo in Nord America e Sud Africa. Nell’incontro pubblico Black Dignity and Black Pessimism, Norman Ajari mette in evidenza come nella storia del pensiero politico nero, il pessimismo non sia quasi mai attribuito alle persone nere, ma sempre alle comunità bianche e alla loro capacità di superare le ostilità nei confronti di quelle nere. Come se il pessimismo non fosse una condizione sperimentabile da chi è ner_. E se questi ideali progressisti e programmi politici riformisti non fossero altro che evoluzioni e adattamenti del razzismo sistemico? Il recente movimento globale Black Lives Matter ha mostrato che la sottomissione razziale e la disumanizzazione sono una caratteristica permanente delle società civili occidentali. Il pessimismo non è un fatalismo immobilizzante o paralizzante. Al contrario: è la precondizione per riaffermare la dignità Nera.
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performance poetica
Wissal Houbabi Vittorio Zollo
La Muta - Performance a due corpi e più lingue CRATERE sabato 4 settembre WeGil Hall
19:00 - 20:45
CRATERE è uno spazio di coabitazione poetica che si manifesta come flusso quotidiano di performance, atti vocali e brevi conferenze. Il biglietto è unico e permette la visione di tutte le performance previste nella fascia oraria indicata nel programma del giorno (vedi pp. 20-21)
Wissal Houbabi è attivista femminista intersezionale, artista e scrittrice, appassionata di cultura hip hop e studi culturali. È cofondatrice del collettivo artistico triestino ZufZone. Autrice del Manifesto per l’antisessismo del rap italiano per EUT e di una ricerca sulla “pimpologia” hip hop per PalGrave MacMillan, collabora con VICE – Noisey, Jacobin e Agenzia X. Vittorio Zollo è cantautore polistrumentista, poeta e slammer, animatore del collettivo Zoopalco, che ricerca e produce nell’ambito della poesia multimediale. Houbabi e Zollo presentano una “performance a due corpi e più lingue” dal titolo La Muta, con riferimento a quel fenomeno biologico che consiste nel rinnovamento periodico delle piume negli uccelli, dei peli nei mammiferi, della pelle nei rettili. La Muta è subacquea. La Muta è l’ecdisi collettiva di un’inconsapevole identità comune. La Muta è un contatto tra l’acqua e la terra, tra le coste e le aree interne. La Muta è l’incontro tra la sirena e il minatore. La Muta è una civiltà perduta. La Muta è memoria cancellata di un Sud. Composta da tre parti (immersione, esplorazione, emersione) La Muta è un viaggio attraverso un paesaggio umano e fonetico in costante trasformazione: il Mediterraneo. Incrociando i propri percorsi tra musica rap, hip hop e slam poetry, Houbabi e Zollo usano la voce, il suono, il ritmo per riportare in superficie e far emergere la storia condivisa del mare di mezzo.
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intervento teorico
Giovanna Zapperi
Gli strumenti dell’autonomia
CRATERE sabato 4 settembre WeGil Hall
19:00 - 20:45
CRATERE è uno spazio di coabitazione poetica che si manifesta come flusso quotidiano di performance, atti vocali e brevi conferenze. Il biglietto è unico e permette la visione di tutte le performance previste nella fascia oraria indicata nel programma del giorno (vedi pp. 20-21)
Giovanna Zapperi è scrittrice, saggista e docente di storia dell’arte contemporanea all’Università di Ginevra, con all’attivo numerose pubblicazioni su critica d’arte, femminismo e cultura visiva. L’intervento teorico Gli strumenti dell’autonomia indaga il cinema documentario e sperimentale realizzato da artiste donne nell’Italia degli anni Sessanta e Settanta, analizzando dunque la presa di parola contro dinamiche minorizzanti. In un contesto in cui il cinema si basava sul controllo maschile della tecnologia e sull’appropriazione delle energie e dell’immaginazione delle donne – così scriveva Dacia Maraini nel 1978 – autrici e registe hanno rovesciato questi meccanismi, reclamando la tecnologia per loro stesse. Partendo dall’intreccio tra autorappresentazione, soggettività e produzione cinematografica, Zapperi traccia una mappa di questioni interconnesse: l’emergere della donna come soggetto politico nell’Italia del dopoguerra, il rapporto tra cinema e autocoscienza, e l’importanza, anche politica, delle amicizie, delle alleanze e dell’intimità tra donne.
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concerto
Ivo Dimchev
HALAL
sabato 4 settembre WeGil Piazzetta
22:00 1h
musica e testi Ivo Dimchev produzione musicale Georgy Linev, Sash & Blazh, Ivo Dimchev produzione Humarts Foundation management e distribuzione Something Great
Artista irriverente e camaleontico, Ivo Dimchev è tra i nomi più incisivi della scena performativa internazionale. Si muove con sapienza tra i registri, spiazzando lo spettatore con accenti lievi e autoironici. Coreografo, performer e attivista bulgaro, negli anni recenti ha iniziato a esplorare l’universo sonoro facendo della ricerca musicale il centro della sua pratica. I suoi album Songs from My Shows (2019) e Sculptures (2018) costruiscono il repertorio di base per concerti solisti dalla forte carica performativa. HALAL è una performance vocale che porta in primo piano la poesia dei suoi testi e assicura un’esperienza terrificante e commovente. La sua presenza scenica, oscillante tra pose da rockstar e “prima donna”, fa da contrappunto a una voce intensamente emotiva, vettore di stati d’animo che bilanciano lampi luminosi e tenebre. La voce è una parte del corpo e se c’è intensità nel corpo si manifesta nella voce. In questo senso il mio lavoro è intensamente vocale. Alleno la mia voce attraverso il corpo e il movimento: lo scopo è raggiungere intensità elevate. Immagino derivi dal mio amore per il teatro e il sentimento del tragico. Mi piace quando qualcosa diventa difficile da accettare per il corpo e da sostenere performativamente. Ivo Dimchev
A seguire, la sonorizzazione a cura di Playgirls From Caracas
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talk
In fiamme
(dagli anni Sessanta), cosa brucia ancora con Ilenia Caleo, Annalisa Sacchi, Giada Cipollone, Piersandra Di Matteo ANTICIPATION OF THE NIGHT
domenica 5 settembre WeGil Piazzetta
18:00
ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria su Eventbrite
in collaborazione con ERC funded project «INCOMMON». In Praise of Community: Shared Creativity in Arts and Politics in Italy (1959-1979) / Università IUAV di Venezia I. Caleo, P. Di Matteo, A. Sacchi, G. Cipollone (a cura di), In fiamme. La performance nello spazio delle lotte (1967-1979), b-r-u-n-o editore, Venezia 2021.
Punteggiato da ascolti e snodi vocali, l’incontro interroga il lungo Sessantotto per tornare a incendiare, oggi e da una prospettiva situata, le questioni esplose allora: l’urgenza della lotta, i processi di soggettivazione, la costruzione di comunità, gli ecosistemi relazionali, la dimensione della performance come produzione del comune. A nutrire la conversazione, i materiali contenuti In fiamme. La performance nello spazio delle lotte (1967-1979), il primo volume collettivo prodotto dal gruppo di ricerca di INCOMMON, un oggetto polifonico che aggrega temporalità, scritture e immagini: gli anni Sessanta e Settanta e il presente. Dal 2016 il progetto INCOMMON. In praise of community Shared creativity in arts and politics in Italy (1959-1979) ragiona sulla scena della sperimentazione teatrale in Italia negli anni Sessanta e Settanta, nel tentativo di far emergere le forme relazionali, affettive e collaborative tra i/le protagonisti/e, le pratiche sceniche e le nuove forme politiche espresse dalle lotte e dai movimenti attivi in quel periodo. INCOMMON lavora alla definizione di un atlante digitale che ripensa la struttura del catalogo-contenitore e progetta un archivio con diverse possibilità di esplorazione, con un’attenzione rivolta alle geografie e alle temporalità degli eventi performativi, alla costellazione dei nodi relazionali tra artist_, curator_, critic_ e fotograf_ della scena.
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film
Cecilia Mangini Essere donne Stendalì — Suonano ancora
domenica 5 settembre WeGil Sala Rossa
18:00 + 19:00 + 23:00
gratuito fino ad esaurimento posti
Essere donne Italia, 1965 - 28’
regia Cecilia Mangini sceneggiatura Felice Chilanti fotografia Luciano Graffigna montaggio Marco Menenti musica Egisto Macchi produzione Unitelefilm
Stendalì – Suonano ancora Italia, 1960 - 11’
regia Cecilia Mangini soggetto Pier Paolo Pasolini sceneggiatura Cecilia Mangini fotografia Giuseppe De Mitri montaggio Renato May musiche Egisto Macchi voce recitante Lilla Brignone
Con Essere donne (1965), Cecilia Mangini, considerata la prima documentarista donna in Italia, analizza la condizione femminile in Italia negli anni del boom economico. Dalle giovanissime alle anziane, dalle dive del cinema alle operaie, dalle donne nella propria terra d’origine a quelle in luoghi di emigrazione, Mangini esegue un’analisi politica attraverso il mezzo filmico. Come omaggio alla regista scomparsa a inizio anno, Short Theatre 2021 presenta questo mediometraggio che nel 1965, nonostante i numerosi consensi raccolti all’estero, fu escluso dalla distribuzione nelle sale cinematografiche italiane a causa del mancato riconoscimento di “qualità” da parte della commissione ministeriale. Come accade sempre con i lavori che sono stati un’esperienza forte e una scoperta di valore esistenziale, sono molto legata a Essere donne. L’esperienza è stata la fabbrica, e nella fabbrica la catena di montaggio, la parcellizzazione, i tempi stretti, la verifica della lezione gramsciana sul fordismo. La scoperta è stato l’incontro con le donne ‘agite’ dalla fabbrica, dal lavoro contadino, dalla famiglia, dal rapporto con la loro condizione negata, nel momento iniziale del loro (e mio) confuso interrogarsi sulla necessità del cambiamento. Cecilia Mangini Segue la visione di Stendalì - Suonano ancora (1960), cortometraggio di Mangini su soggetto di Pier Paolo Pasolini, dedicato ai canti funebri della Grecìa salentina: “stendalì” significa “suonano ancora” in Grecanico. La pellicola ricostruisce uno degli ultimi esempi dell’antichissimo rito di lamentazione funebre che sopravviveva ancora, all’epoca, in questo lembo meridionale della Puglia. Il testo delle lamentazioni “è un antidoto capace di alleviare la mancanza e il vuoto delle morte. Poesia popolare di un sud-popolo da accudire e custodire”.
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performance site specific
GIULIA CRISPIANI PATRIZIA ROTONDA Scongiuro (parte I)
CRATERE domenica 5 settembre 20:00 - 22:30 WeGil Hall CRATERE è uno spazio di coabitazione poetica che si manifesta come flusso quotidiano di performance, atti vocali e brevi conferenze. Il biglietto è unico e permette la visione di tutte le performance previste nella fascia oraria indicata nel programma del giorno (vedi pp. 20-21) di e con Giulia Crispiani e Patrizia Rotonda collaborazione alla ricerca Mackda Ghebremariam Tesfau produzione Azienda Speciale Palaexpo – Mattatoio | Progetto Prender-si cura con il sostegno di Short Theatre 2021
Scongiuro è una performance, un rituale, uno spazio relazionale in cui Giulia Crispiani – artista, scrittrice ed editor di NERO Editions, vincitrice del Premio Giovani Collezionisti per Quadriennale d’Arte 2020 – e Patrizia Rotonda – cantante, compositrice e ricercatrice del canto nella cultura popolare – si incontrano per mescolare materie e genealogie espressive. Il canto tradizionale e la sperimentazione vocale di Rotonda è il filo teso su cui si installa la pratica della scrittura e la presa di parola di Crispiani. Dimmi dove fa male, ci vediamo lì, per attraversare i corpi e le architetture con le parole, per colmare un vuoto di fiato con un vento estivo che scongiura l’attesa. Appendiamo un lamento a parete come se fosse un trofeo, chiamiamo a raccolta i corpi per darci coraggio, tutte impegnate a cercare pretesti per recapitarci a vicenda lettere d’amore. Soltanto insieme possiamo esorcizzare lo spazio che ci avvolge, in un compianto che si spende a fare passare, perché anche il pianto è sapienza. Giulia Crispiani Scongiuro debutta a Short Theatre con due allestimenti site specific diversi tra loro ma interconnessi:
Scongiuro (parte II) mercoledì 8 settembre La Pelanda Galleria
20:30 45’
di e con Giulia Crispiani e Patrizia Rotonda e con Julie Normal produzione Azienda Speciale Palaexpo – Mattatoio | Progetto Prendersi cura con il sostegno di Short Theatre 2021
Scongiuro (parte I) - WEGIL Giulia Crispiani e Patrizia Rotonda invitano Mackda Ghebremariam Tesfau, attivista e ricercatrice che si occupa di razzismo e decolonialità, a prendere parola nell’azione di WEGIL, in stretta consonanza con l’idea di mettere in scacco la memoria fascista del luogo. Scongiuro (parte II) - La Pelanda Il suono dolce e alieno dell’Onde Martenot, eseguito live da Julie Normal si tesse con gli atti vocali, le evocazioni e le parole poetiche, innescando un movimento drammaturgico che fa sprofondare l’ascoltatore in un abisso emotivo.
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performance site specific
Cosimo Ferrigolo Gaia Ginevra Giorgi Edoardo Lazzari | Extragarbo
ACABADABRA
CRATERE domenica 5 settembre 20:00 - 22:30 WeGil Hall CRATERE è uno spazio di coabitazione poetica che si manifesta come flusso quotidiano di performance, atti vocali e brevi conferenze. Il biglietto è unico e permette la visione di tutte le performance previste nella fascia oraria indicata nel programma del giorno (vedi pp. 20-21)
immaginazione, ricerca, drammaturgia visiva e sonora Cosimo Ferrigolo, Gaia Ginevra Giorgi, Edoardo Lazzari / Extragarbo disegno del suono Riccardo Santalucia, in collaborazione con Emanuele Pontecorvo consulenza luci Andrea Sanson amministrazione e cura Giusy Guadagno grazie a Susanna Gulinucci, Alberto Ferrigolo, Dario Castelli
Si segnala che nella performance sono presenti luci stroboscopiche
Extragarbo è una piattaforma di creazione artistica e curatoriale che opera nelle arti performative. Nasce nel 2019 dall’alleanza e la collaborazione multidisciplinare di sei artist_ con base a Venezia. Intrecciandosi tra loro, per ACABADABRA entrano in campo le diverse attitudini di tre dei suoi membri: Cosimo Ferrigolo è artista del recupero, scenografo e light designer, Gaia Ginevra Giorgi è poeta, sound-artist e performer, Edoardo Lazzari è curatore indipendente, traduttore ed educatore nel campo dell’arte: A Roma inauguriamo una pratica di indagine poetico-urbana che tradisce lo spazio del visibile, traducendolo in nuove cartografie affettive e occulte. Per mezzo di mappature sonore e traduzioni poetiche di archeologie urbane fantastiche, produciamo un’antitopia situata, che scardina la geografia come dispositivo di controllo centralizzato – dove il ruolo non neutrale dell’osservat_ è generatore di realtà. In ACABADABRA i turbini sonori del passato, di cui l’ex edificio fascista è testimone, collidono con le voci clandestine della città di oggi. Lo scopo è penetrare e profanare acusticamente il contesto in cui vengono richiamati in una “pratica negromantica saturnale”. Il lavoro prende forma dalla collezione di materie sonore frutto di peregrinazioni marginali nella città, tradotta in composizioni poetiche, sparizioni musicali e presenze periferiche. Questi suonimondo attivano nuove relazioni con i luoghi infestati, voci spettrali che ribaltano le divisioni canoniche tra fuori e dentro, centro e periferia.
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concerto
R.Y.F.
domenica 5 settembre WeGil Piazzetta
23:00 45’
ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria su Eventbrite
Francesca Morello, in arte R.Y.F., ha composto i brani per Tutto Brucia, la nuova produzione di Motus. Parallelamente al lavoro teatrale, R.Y.F. crea l’album Everything Burns, la sua prima incursione nella musica elettronica. Everything Burns è un omaggio a un esplosivo periodo di ispirazione. Durante la pandemia, Morello si è trovata a lavorare meno con la chitarra e maggiormente con sintetizzatori e drum machine, strumenti che ha imparato ad apprezzare grazie a nomi d’avanguardia come Moor Mother e Special Interest. Il sound di Everything Burns combina electroclash e punk, miscelando nei temi gioia e rabbia. È musica per ballare in maniera sfrenata e liberatoria, oppure per distruggere una stanza dalle pareti troppo strette. La creazione è stata rapida e speciale. Per la prima volta in venti anni di attività, mi sono sentita libera di lasciare uscire quello che sentivo. Non c’era un piano ma un’adesione all’ispirazione che bruciava dentro di me. Francesca Morello
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installazione
CHEAP street poster ART RECLAIM Your Future
6 – 11 settembre La Pelanda
Tettoia
gratuito inaugurazione lunedì 6 settembre | 19:00 a cura di CHEAP street poster art con i contributi di Angie Russo, BBraio, Carol, Giorgia Lancellotti, Infinite, LaCatrina, Laura Berdusco, Noe Gamma, Pamela Rotondi, Pride Off, Rita Colosimo, Valeria Quadri
CHEAP street poster art è un progetto di arte pubblica, un collettivo, uno sguardo non obiettivo. Nato a Bologna nel 2013 dall’intesa creativa e dalla determinazione di sei donne, CHEAP cura e realizza interventi di public art a base di carta: il paste up, l’utilizzo di carta e colla, è sia la tecnica indagata che una dichiarazione d’intenti in termini di dedizione all’effimero e ricerca del contemporaneo come temporaneo. Il collettivo si riappropria dello spazio pubblico e lo fa infestando i muri di poster, ridefinendo nuovi linguaggi visivi contemporanei, generando inaspettati dialoghi con chi attraversa e abita l’ambiente urbano. Dove la città oppone barriere sulla base del genere, della classe e della razza, CHEAP pratica un conflitto simbolico facendo dell’arte pubblica (anche) un luogo di lotta. RECLAIM Your Future è un’installazione pensata da CHEAP per la tettoia della Pelanda, uno degli spazi esterni dedicati allo stare insieme, al cibo, alla convivialità. RECLAIM Your Future crea un ambiente con diverse bandiere realizzate da vari artist_ pensato come uno spazio dedicato alla condivisione che riverbera nello scintillio del delle pareti ricoperte di color oro. La bandiera è qui un grido con cui rivendicare qualcosa che ci è stato tolto, con cui riconvocare ciò che è nostro sulla base di un diritto o un desiderio.
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affissione poster unico
Silvia Calderoni Ilenia Caleo | Lola Kola SO IT IS_Roma
da lunedì 6 settembre Spazio urbano
grafica e post-produzione CHEAP street poster art cura del progetto Paola Granato scritture Ilenia Caleo foto Claudia Borgia grazie a Sylvia De Fanti, Maddalena Fragnito, CRAAAZI, Fivizzano27 produzione For The Time Being (Prototyping the Queering Platform) promosso da Freespace, West Kowloon Cultural District Hong Kong con il sostegno di Short Theatre
Silvia Calderoni e Ilenia Caleo realizzano la prima delle cinque tappe del progetto invasivo e nomadico SO IT IS, ideato per The Time Being (Prototyping the Queering Platform) di Hong Kong: un invito ad altr_ artist_/performer in cinque città diverse a immaginare un poster del proprio corpo nudo a grandezza naturale, che verrà affisso nello spazio urbano. Un pezzo unico come unici sono i nostri corpi, da cercare nella città. SO IT IS _Roma è creato in collaborazione con la musicista e performer Lola Kola, alla quale è stato chiesto di aderire a una pratica e costruire un immaginario imprevedibile su ciò che i corpi possono essere e possono fare. L’azionematrice che ispira SO IT IS_Roma ha preso vita lo scorso anno a Bologna all’interno del progetto di arte pubblica La lotta è fica, ideato e curato da CHEAP street poster art. Attraverso altri corpi e in altri luoghi ora prolifera e muta. Regole – ogni poster è uno e unico, come ciascun corpo – lo scatto è a figura intera, il corpo è nudo – le dimensioni del poster sono a grandezza naturale – gli interventi sul corpo sono compiuti in postproduzione grafica / fotomontaggio – ogni poster è affisso in una città diversa – l’artistx sceglie il luogo preciso dell’affissione, in base alla propria città e alle comunità che la abitano
SO IT IS _# nelle sue tappe successive disegnerà una trama di affetti e relazioni in una pratica di contatto. La mappa delle affissioni andrà a comporsi tappa dopo tappa.
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presentazione del libro + sonorizzazione
Più brillante del sole con Valerio Mattioli (NERO) + Andrea Benedetti
ANTICIPATION OF THE NIGHT
martedì 7 settembre 18:00 La Pelanda Spazio Aperto ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria su Eventbrite presentazione del libro Kodwo Eshun, Più brillante del sole, NOT/NERO editions, Roma 2021.
NERO e Short Theatre tornano a risuonare ancora una volta in questa nuova edizione. Al centro della loro collaborazione quest’anno c’è More Brilliant Than The Sun, storico testo di Kodwo Eshun, tradotto per la prima volta in italiano e di prossima uscita per la collana NOT, a partire dal quale si dipana un’intera serata, tra letture e ascolti. Valerio Mattioli accompagna il pubblico di Short Theatre tra le pagine del libro e i riferimenti musicali di cui tratta.
martedì 7 settembre 23:00 La Pelanda Spazio Aperto ingresso gratuito fino a esaurimento posti Afrofuturist dj set
A seguire l’Afrofuturist dj set a cura di Andrea Benedetti. Più brillante del sole Il classico di Kodwo Eshun Più brillante del sole, uscito originariamente nel 1998 e mai tradotto prima in italiano, resta un tentativo (tuttora senza eredi) di convergenza tra storia della musica nera, fantascienza e theory fiction, guadagnandosi il titolo di capolavoro senza tempo dell’afrofuturismo. Prendendo spunto dai suoni della techno, del jazz, del dub e dell’hip hop, parlando di “divinità”come Sun Ra e Alice Coltrane, Lee Perry e i Public Enemy, Drexciya e Underground Resistance, Più brillante del sole non si limita alla mera critica musicale, ma è manifesto di un’era prossima ventura in cui i concetti di razza, autenticità e appartenenza deflagrano in miriadi di frammenti piovuti dal futuro. Andrea Benedetti DJ, musicista, produttore, fondatore delle etichette Sounds Never Seen e Plasmek, presentatore radiofonico, promotore e giornalista, Andrea Benedetti è una figura fondante del panorama musicale dell’elettronica, animatore di quel periodo di esplosione della scena techno e del clubbing che furono gli anni Novanta a Roma.
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teatro
ALEXIA SARANTOPOULOU Emilio
martedì 7 settembre 18:00 + 22:30 La Pelanda Studio 2 1h05 in italiano con sovratitoli in inglese
regia Alexia Sarantopoulou con Ondina Quadri musiche originali Yorgia Karidi disegno luci Marie-Sol Kim, Alexia Sarantopoulou aiuto regia Elena Bastogi produzione Motus coproduzione Santarcangelo Festival con il sostegno di L’arboreto – Teatro Dimora, La Corte Ospitale Centro di Residenza Emilia-Romagna, MiC, Regione Emilia-Romagna con il supporto di CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia Ravenna Teatro, Teatro Rasi | Azienda Speciale Palaexpo – Mattatoio | Progetto Prender-si cura, Fivizzano27
Alexia Sarantopoulou è regista e performer greca. Ha studiato sociologia, danza contemporanea e conseguito un master in Teoria dell’Architettura. Inizia a lavorare come attrice con Motus nel 2010. Nova Melancholia è il collettivo teatrale con cui collabora dal 2014. ERRANDS è la formazione artistica di architett_ e artist_ visiv_ che fonda nel 2007. La performance è ispirata al trattato di JeanJacques Rousseau Emilio o sull’educazione, studio sull’umano scritto nel 1762. Contrapponendo il concetto di natura a quello di cultura, il filosofo descrive lo stato di natura come un presociale felice e utopico, luogo dell’uguaglianza e dell’autosufficienza. Ma come educare un fanciullo in una società corrotta e corruttrice? Senza libri né precetti, lontano dalla città e dagli sfarzi: nulla deve essere insegnato ad Emilio, che tutto deve imparare a contatto con la natura. Emilio prende vita attraverso la creazione e la distruzione di tableaux vivants, gioca con la distinzione tra organico e inorganico, morto e vivo, organismo e macchina, corpo e oggetto. Il palco è un quadro in continua mutazione. Le immagini si formano e si liquefanno: Emilio trasforma e si trasforma. Sperimenta, altera, costruisce, abita, muta, crea una moltitudine di spazi fluidi, ibridi, paesaggi impuri che trascendono i limiti, l’uno dentro l’altro.
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danza
CHERISH MENZO Jezebel
martedì 7 settembre mercoledì 8 settembre La Pelanda Teatro 2
19:30 21:30 1h05
ideazione, coreografia e performance Cherish Menzo luci e coordinamento tecnico Niels Runderkamp musica Michael Nunes video Andrea Casetti costumi Daniel Smedeman drammaturgia Renée Copraij sguardo esterno Berthe Spoelstra, Christian Yav e Nicole Geertruida vocal coach Shari Kok-Sey-Tjong immagine Tatchatrin Choeychom coproduzione Frascati Producties responsabile produzione Bibi Scholten Van Aschat distribuzione e tour management Grip e Frascati Producties grazie a Benjamin Kahn e al Centre Chorégraphique Le Château / © Bas De Brouwer con il supporto di Amsterdam Fonds Voor De Kunst con il sostegno dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi in Italia
Cherish Menzo è artista e performer olandese di origini surinamesi. Dopo la collaborazione con divers_ coreograf_ – Akram Khan Company, Leo Lerus, Hanzel Nezza, Jan Martens, Nicole Beutler, Benjamin Kahn, Lisbeth Gruwez, Eszter Salamon e Ula Sickle – inizia il suo percorso artistico votato alla decostruzione degli stereotipi di genere. La performance Jezebel trae ispirazione dalle “video vixen” , modelle iper-sessualizzate protagoniste dei video delle canzoni hip hop di fine anni Novanta e inizio anni 2000. Tra scintillii d’oro, ritmi sincopati, abiti provocanti, l’immagine proposta da questo genere di filmati rafforza gli stereotipi associati alle donne nere, in un cortocircuito tra autodeterminazione e oggettificazione. Chiamate anche “hip hop honey” e “video girls”, le video vixen sono state oggetto di critiche severe e bollate come “jezebels”, “poco di buono” dell’epoca. Nonostante i testi espliciti (di solito scritti da uomini) e l’aspetto provocante, le loro performance hanno avuto una grande influenza sull’estetica del periodo e sulla popolarità dell’artista (maschio). Jezebel rifiuta di essere definita dagli altri. Naviga nel panorama della cultura hip hop alla ricerca di modi per rivendicare la propria immagine.
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danza
Alessandro Carboni The Angular Distance of a Celestial Body
martedì 7 settembre mercoledì 8 settembre La Pelanda Teatro 1
21:00 19:00 50’
progetto, coreografia e impianto visivo Alessandro Carboni con Ana Luisa Novais Gomes e Loredana Tarnovschi costumi DEM musica Danilo Casti produzione Formati Sensibili 2018 con il contributo di TIR Danza e il supporto di Città delle 100 Scale Festival, ATER – Circuito Regionale Multidisciplinare, Santarcangelo Dei Teatri, H(abita)T – Rete di Spazi per la Danza / Sementerie Artistiche, L’Arboreto – Teatro Dimora Mondaino
Il percorso artistico di Alessandro Carboni intreccia in modo esclusivo ricerca performativa, indagine visiva, geografia sperimentale e Critical Cartography, con un’attenzione speciale alle pratiche di trasmissione e condivisione. Il lavoro di Carboni, coreografo e performer attivo tra Europa e Asia, abita gli spazi urbani, disegna traiettorie e riscrive le volumetrie di teatri e musei. La sua ricerca orbita attorno alla complessa rete di permutazioni tra lo spazio e i suoi elementi costitutivi (luoghi, persone, relazioni), tutti piani di proiezione da cui emergono questioni critiche sul contemporaneo. The Angular Distance of a Celestial Body è una delle performance in cui si condensano le tensioni degli ultimi anni del suo lavoro. Riflessione trasversale sul processo cartografico tradotto in esperienza sensibile e pratica corporea, il lavoro critica e riformula il concetto di mappa bidimensionale, puntando sulla materialità dello spazio scenico. La partitura scandisce istanze ritmiche interne al movimento fondate sull’ascolto sottile che fa sponda tra due corpi senza identità, speculari ma mai uguali: il loro travestimento rimanda a un carnevale metaforico, spezzato, che convoca una suggerita destrutturazione dell’ordine stabilito delle cose. The Angular Distance of a Celestial Body è la definizione di azimut, quell’angolo che permette di misurare tutto ciò che è nella sfera terrestre. Sono partito da un’idea di convenzione numerica, attraverso il disegno di una linea che permette di rappresentare tutto, e sono arrivato a una lingua che invece non contempla la misurazione: la voce di un membro della comunità Piraha della Foresta Amazzonica, parla in una lingua in via d’estinzione che non contempla il numero suggerendo un dissolvimento graduale. Dalla misurazione numerica digitale 1-0 a una dimensione di gradiente, analogica. Alessandro Carboni
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film
Arjuna Neuman Denise Ferreira da Silva Soot Breath // Corpus Infinitum martedì 7 settembre 22:00 La Pelanda Spazio Aperto 40’ lingue miste con sottotitoli in italiano ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria su Eventbrite film di Arjuna Neuman e Denise Ferreira da Silva produzione CCA Glasgow International 2021
Soot Breath // Corpus Infinitum è un film dedicato alla tenerezza. L’artista visivo Arjuna Neuman e la filosofa Denise Ferreira da Silva giungono alla terza collaborazione cinematografica, coniugando pensiero e ricerca in una scrittura filmica tutta sbilanciata sull’esperienza sensibile dell’ascolto. È possibile dissipare la violenza radicale? È possibile l’esistenza non soggetta a logiche estrattiviste? Commissionato da CCA Glasgow International 2021, Soot Breath // Corpus Infinitum è concepito per una fruizione contemplativa: il blues, il battito cardiaco, il calore della voce sono intese come materie prime, pari a quelle della terra. Nelle immagini, nei suoni, nei tracciati discorsivi e nelle melodie, riecheggiano l’esistenza del già accaduto e la potenza del non-ancora. È un universo aptico, votato alla cura che si scontra con le istanze predatorie delle logiche estrattiviste, dei regimi di confine, delle schiavitù contemporanee, degli abusi sessuali, del commercio globale. Il film reimmagina una diversa relazione tra esseri umani e il non umano. Per farlo Neuman e Ferreira da Silva attraversano le discipline, dalla meccanica quantistica ad Anassimandro, accolgono esempi in cui la pelle della soggettività, slegata dalla mente, si pone come materia in risonanza e rimbalzo con il mondo.
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talk
Drammaturgie sonore + d.e.e.p. con Valentina Valentini, Carla Tatò e Daniele Vergni ANTICIPATION OF THE NIGHT
mercoledì 8 settembre La Pelanda Spazio Aperto
18:00
ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria su Eventbrite
talk con Valentina Valentini intervento vocale di Carla Tatò coordina Piersandra Di Matteo + d.e.e.p. è a cura di Daniele Vergni V. Valentini (a cura di), Drammaturgia sonore 2, Bulzoni, Roma 2021.
L’ascolto decentra il visivo, attiva riverberi tra le materie, fomenta la percezione del tempo, attiva pratiche immaginative. Le arti della performance sono l’ambito nel quale suono e voce dispongono drammaturgie capaci di alimentare intensità vibrazionali che consistono nel rinvio tra i corpi. A ridosso delle pratiche, il volume Drammaturgia sonore 2, curato da Valentina Valentini, indaga la performatività del suono e della voce attraverso il contributo di artist_, musicist_ e studios_ intente a penetrare processi di creazione e ricezione. Un breve intervento vocale di Carla Tatò – straordinaria protagonista dell’avanguardia teatrale italiana – è l’occasione per esperire la materialità di una voce che si rivela come calamità corporale, laringoloquia, disseminazione semantica. d.e.e.p. – curato dal teorico Daniele Vergni – è l’attraversamento sonoro di un libro, un percorso di ascolti liberi dalla pagina, nutriti dalle riflessioni di studiose e studiosi, attrici e attori, coreograf_ e musicist_ il cui sentire ci è stato donato in cambio di una contropartita: il nostro ascolto profondo. d.are ascolto ai compositori (Alvin Curran, Domenico Guaccero); e.ssere in ascolto di quelle voci il cui effimero afflato continua a segnarci (Perla Peregallo, Michicko Hirayama, Ermanna Montanari, Chiara Guidi); e.stendere l’ascolto a quelle voci improprie, voci dell’attraversamento biologico e di genere (Diamanda Galás, AGF); p.restare ascolto in reciprocità, estensione, (in) comprensione.
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videodocumentario
Carrozzerie n.o.t GEOGRAFIA PRIVATA_opera collettiva
mercoledì 8 settembre La Pelanda
21:00
Spazio Aperto 40’
prima della proiezione del videodocumentario, incontro di presentazione con gli autori Mauro Maugeri e Orazio Condorelli
a cura di Mauro Maugeri con la collaborazione di Orazio Condorelli con la partecipazione degli iscritti ai percorsi sospesi di Carrozzerie n.o.t Francesca Boschetti, Irene Maira, Roberta Gaeta, Giovanni de Merulis, Fabio Colaneri, Giulia Pilieci, Giuliana Silvestri, Alessandra Perugini, Donatella Franciosi, Emiliano Argentero, Gemma Cossidente, Laura Ajello, Nour Ayari, Orazio Schifone, Paolo Lupidi, Sara Ghidoni, Sofia Naglieri, Stella Franco, Tina Cannavacciuolo ma anche di Maura Teofili, Francesco Montagna musiche originali Riccardo Leotta
Geografia privata – Opera Collettiva è un progetto documentaristico partecipato inteso come una narrazione corale, una riflessione di gruppo sulla città e sul tempo presente. Il progetto ha preso le mosse in seguito alle disposizioni autunnali anti-Covid-19, che hanno visto l’interruzione delle attività culturali in presenza. Per continuare a coltivare la relazione, Carrozzerie n.o.t ha deciso di proporre a tutt_ le/ gli iscritt_, dei percorsi di formazione annuale per non professionist_, la realizzazione di un’opera-video collettiva, capace di raccontare i pensieri che scalpitavano dentro una comunità viva ma bloccata, fatalmente esplosa in tanti angoli di Roma. Un gruppo di giovani, variegato per età e provenienza, si è riunito settimanalmente tramite piattaforme digitali. Il documentarista Mauro Maugeri e il drammaturgo Orazio Condorelli – grazie all’uso di applicazioni professionali ma accessibili – hanno costruito, insieme a loro, una tessitura di sguardi e tracciati vocali: decine di riprese, interviste, piccoli quadri estetici e tematici hanno permesso di peregrinare da una parte all’altra della città, sintonizzarsi con il proprio sentire, affondare nelle insenature affettive di ciascuno. È stato il nostro modo testardo di rimanere in contatto con parte di una piccola comunità che ha deciso di accettare il nostro invito a resistere. È stato un modo per spingere tutti a cogliere la possibilità nel limite. Per non vedersi costretti a smettere di pensare, immaginare, creare, considerare il mondo come una evidenza poetica.
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live set / performance
Brutal Casual Magazine (Jacopo Benassi e Lady Maru)
mercoledì 8 settembre
23:00
La Pelanda
50’
Studio 2
musica e performance Jacopo Benassi e Lady Maru fotografia Jacopo Benassi produzione Brutal Casual Magazine, Azienda Speciale Palaexpo – Mattatoio | Progetto Prender-si cura
Caos costruito, ricercata arbitrarietà vocale, intesa acustica: Brutal Casual Magazine della dj producer Lady Maru e dell’artista, performer e fotografo Jacopo Benassi è un imprevedibile live set con influenze ebm, industrial, synthpunk e noise. La macchina fotografica che auto-documenta in tempo reale le azioni ne scandisce il tempo, concepita come un vero e proprio strumento musicale. La diversità degli stili, l’imprevedibilità dei suoni sono stati raccolti nell’album Brutal Casuality, da cui emerge la capacità del duo di generare e aderire a soundscape che sollecitano differenti soglie di ascolto. Con un principio di casualità che ispira l’intero processo, viene prodotta una fanzine risulta essere la traccia scritta della relazione vissuta nell’istante. La pubblicazione porterà il segno non solo dei materiali fotografici delle varie performance ma anche della documentazione di esperienze quotidiane, come i percorsi peripatetici nelle pieghe della città, e i contributi di artist_ e amic_ che ruotano attorno al concetto di “brutal casual”. Brutal Casual è la persona che esce in pigiama e pantofole e sposta la macchina e viene beccato. GONG!
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azione / presentazione del libro
WILL YOU MARRY ME? Artist’s Book
con Sara Leghissa, Serena Olcuire, Valerio Mannucci RECIPROCITY ANTICIPATION OF THE NIGHT
giovedì 9 settembre La Pelanda Spazio Aperto
18:00
ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria su Eventbrite
talk con Sara Leghissa, Serena Olcuire, Valerio Mannucci e i/le partecipanti al laboratorio STELLE POLARI in collaborazione con il Teatro del Lido di Ostia M. Delfini, S. Leghissa, WILL YOU MARRY ME? Artist’s Book, NERO Editions, Roma 2021
Sara Leghissa è un’artista e ricercatrice indipendente. La sua pratica performativa ha luogo nello spazio pubblico, si serve di ciò che è disponibile nella realtà. Suo interesse è trasformare i contesti, mettere in connessione le comunità, esplorare le dinamiche del vivere e del fare insieme. Nella cornice di RECIPROCITY, Leghissa cura il laboratorio STELLE POLARI e invita un gruppo di ragazz_ del territorio di Ostia a condurre un’esperienza sulle implicazioni del gesto illegale, sui margini tra legittimo e legale, temi del suo progetto artistico WILL YOU MARRY ME? diventato oggi un libro d’artista per i tipi di NERO Editions. Il gesto illegale ha una potenza simbolica e materiale perché visibilizza e rende evidente il potere. Va contro la rigidità e la fissità del potere, per cui le cose sembrano essere così da sempre. Maddalena Fragnito Il viaggio dei/lle partecipanti di STELLE POLARI prosegue fino alla Pelanda dove, insieme a Valerio Mannucci e Serena Olcuire, presenteranno – e agiranno – WILL YOU MARRY ME?, Artist’s Book di Sara Leghissa e Marzia Dalfini: un libro la cui ambizione finale è quella di “scomparire per strada”. Nelle sue pagine l’artista raccoglie parole e storie di persone che rivendicano il diritto di esistere ed essere visibili nello spazio pubblico, conversazioni nate avvenute tra Prato, Milano, Ramallah, Marsiglia, Madrid, Nyon, Losanna. In questo libro, le loro parole diventano manifesti da staccare e ricollocare nello spazio pubblico.
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teatro
MOTUS Tutto Brucia
9 - 12 settembre
20:00
Teatro India
1h15
Sala B
prima assoluta Tutto Brucia è una co-produzione del Teatro di Roma – Teatro Nazionale, presentata nell’ambito della stagione 2021-2022 del Teatro India, in collaborazione con Short Theatre 2021 Le repliche proseguono fino al 23 settembre Per info e biglietti: www.teatrodiroma.net
ideazione e regia Enrico Casagrande e Daniela Nicolò con Silvia Calderoni, Stefania Tansini e R.Y.F. (Francesca Morello) alle musiche e lyrics ricerca drammaturgica Ilenia Caleo direzione tecnica e luci Simona Gallo ambienti sonori Demetrio Cecchitelli fonica e cura dello spazio Martina Ciavatta assistenza tecnica Francesco Zanuccoli props e sculture sceniche in collaborazione con _vvxxii video e grafica Vladimir Bertozzi produzione Elisa Bartolucci con Francesca Raimondi organizzazione e logistica Shaila Chenet promozione e comunicazione Marta Lovato con Francesca Lombardi ufficio stampa comunicattive.it distribuzione internazionale Lisa Gilardino una produzione Motus e Teatro di Roma – Teatro Nazionale con Kunstencentrum Vooruit vzw (BE) progetto di residenza condiviso da L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale ::: Centro di Residenza Emilia-Romagna e Santarcangelo dei Teatri in collaborazione con AMAT e Comune di Fabriano nell’ambito di “MarcheinVita. Lo spettacolo dal vivo per la rinascita dal sisma” progetto di Mibact e Regione Marche coordinato da Consorzio Marche Spettacolo con il sostegno di MiC, Regione Emilia-Romagna si ringraziano HĒI black fashion, Gruppo IVAS
È dunque così che un mondo finisce? Motus debutta al Teatro India di Roma con lo spettacolo Tutto Brucia, una riscrittura delle Troiane di Euripide – attraverso le parole di Jean Paul Sartre, Judith Butler, Ernesto De Martino, Edoardo Viveiros de Castro, NoViolet Bulawayo, Donna Haraway – che aggiunge un tassello nello scavo, compiuto dalla compagnia, delle figure del tragico. Le Troiane inizia con una fine. Il conflitto è alle spalle, Ilio è già stata distrutta. Ciò che resta, tra le rovine, sono gli spettri del passato che ancora agitano il presente. Il futuro è incerto, e pericoloso – eppure, ancora tutto da immaginare. La pandemia, il disastro climatico, le migrazioni: questo tempo dell’Antropocene ha la forma di un campo di tende dove le prigioniere aspettano di essere fatte schiave. Il corpo rotto di Ecuba, la parola profetica di Cassandra, che vede oltre la fine, il grido spettrale di Polissena, l’invocazione ai morti di Andromaca, le violenze subite da Elena e infine il corpo più fragile e inerme, quello del bambino, Astianatte – danno voce ai soggetti più esposti e vulnerabili. Quali vite contano? Cosa rende una vita degna di lutto? In uno spazio vuoto, coperto da cenere e cadaveri di mostri marini, emerge la questione della vulnerabilità radicale. Gli elementi naturali compongono un paesaggio emotivo: in questo orizzonte postumano sono il fiume, il bosco, la polvere a piangere. È attraverso il dolore che i personaggi nella scena tragica si trasformano materialmente – divengono altro da sé. Una metamorfosi che, solo se affronta il lutto e il dolore, apre verso altre possibili forme. E scrive il mondo che verrà.
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danza
GIUSEPPE VINCENT GIAMPINO ff_fortissimo
Il coreografo Giuseppe Vincent Giampino si forma tra Italia e Olanda. La sua ricerca esplora la perdita della centralità prospettica del soggetto post-umano attraverso la definizione di un linguaggio di “povertà coreografica”. ff_fortissimo vede in scena due corpi in ascolto reciproco che si inscrivono nello spazio sintonizzandosi con la musica elettronica di Lady Maru che si insinua dal basso nel campo concept e coreografia Giuseppe Vincent Giampino con Riccardo Guratti, Giuseppe Vincent Giampino di interazione: una trasmissione costante di dimensione sonora Lady Maru informazioni sensibili e sensuali connette costume design Rebecca Ihle le figure mai completamente svincolate luce Lucio Cesare Casellato dall’essere rappresentazione e immediatamente outside-eye Marco Mazzoni corpo. Il suono prodotto dalla frizione sulle una produzione TIR Danza con il sostegno di Teatri di Vetro, Kinkaleri Spazio K, Teatro di Roma superfici contribuisce a comporre il campo di interazione. – Teatro Nazionale e di Anticorpi – Rete di Festival e Rassegne e
giovedì 9 settembre 19:00 + 22:15 La Pelanda Teatro 1 45’
Residenze dell’Emilia-Romagna nell’ambito dell’azione supportER
ff_ è un campo mobile dal peso leggero in cui tutti gli elementi partecipano alla presenza in maniera indipendente ff_ è un segno che appare e svanisce, che si fa presente pur ritraendosi ff_ è un oggetto che predilige l’orizzontalità e la verticalità svuotata ff_ è uno sguardo attraverso l’opaca luminescenza della superficie I corpi risuonano tra loro, lungo le strutture ritmiche della musica, nelle pieghe del suono prodotto dagli oggetti: chi guarda-ascolta è interpellato sul piano tattile. Il corpo non è più mezzo al servizio di un linguaggio, ma è il linguaggio che si costituisce in quanto corpo.
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teatro
JAHA KOO
The History of the Korean Western Theatre
giovedì 9 settembre venerdì 10 settembre La Pelanda Teatro 2
20:00 21:15 1h
in coreano e inglese con sovratitoli in italiano e in inglese prima nazionale ideazione, regia, testo, musica e video Jaha Koo con Hana, Duri, Seri, Jaha Koo cuckoo hacking Idella Craddock scenografia e media Eunkyung Jeong supporto drammaturgico Dries Douibi produzione Kunstenwerkplaats Pianofabriek produzione esecutiva CAMPO coproduzione Bâtard Festival con il supporto di CAMPO, STUK, BUDA, DAS, SFAC, Noorderzon/ Grand Theatre con il sostegno di Beursschouwburg, Vlaamse Gemeenschapscommissie, Amsterdams Fonds voor de Kunst
Jaha Koo è un performer e compositore sudcoreano di base a Ghent. La sua pratica artistica multidisciplinare intreccia creazioni musicali, video, testi e installazioni che tessono insieme politica, storia e racconto autobiografico. Nel 2019 presenta a Short Theatre Cuckoo, un episodio della sua Hamartia Trilogy. Oggi torna con The History of the Korean Western Theatre, ultimo atto del trittico, spettacolo che solleva interrogativi sulla tradizione, l’autocensura, le forme insinuanti delle falsificazioni storiche. Caustica performance di teatro documentario, The History of Korean Western Theatre connette, in una scrittura sottile, storia personale, fatti politici e analisi sociologica. Con in mente la nuova generazione di sudcorean_, concentrandosi sul futuro, Jaha Koo costruisce un universo che tenta di rompere con la tradizione e le censure imposte dallo strapotere del canone occidentale. Il tragico impatto del passato sulle vite si manifesta anche nelle crepe del confucianesimo moderno, ideologia che continua a definire il sistema morale del paese, il modo di vivere e le relazioni sociali tra le generazioni nella Corea del Sud.
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live e dj set
Fanfulla 5/a: Too Many Creeps GLM & Bob Junior, Marietta, Semoroz / Souharce, PierPanico
giovedì 9 settembre dalle 20:30 La Pelanda Spazio Aperto
Semoroz / Souharce con il supporto di Istituto Svizzero di Roma e di State of Geneva, The Swiss Arts Council – Pro Helvetia, SIS Foundation
20:30 - 22:30
GLM & Bob Junior
22:45 - 23:30
Marietta
23:30 - 00:15
Semoroz / Souharce
00:15 - 02:00 PierPanico
Che siano di caldo o freddo, che siano di piacere o di terrore: questa sera vogliamo corpi scossi ed emozioni a fior di pelle, un unico lungo brivido che ci attraversa e ci unisce tutt_. Fanfulla 5/a cura una serata che si ripromette di toccare tutte le frequenze, tutte le sfumature: dai dispositivi elettronici e i suoni macchinici dell’improvvisazione live del duo svizzero Semoroz / Souharce, alle chitarre e i synth un po’ adolescenziali, un po’ malinconici di Marietta, per poi rallentare, approdando ai suoni morbidi di PierPanico e alle bizzarre selezioni italo-francesi di GLM & Bob Junior. Semoroz / Souharce Julie Semoroz ed Emma Souharce collaborano dal 2018 con il duo Effraction Vacances, in un format live improvvisato basato sulla musica pop mainstream degli anni 1990/2000 – ogni volta diversa – allestendolo come una scultura scomposta. Per questa nuova forma, Semoroz e Souharce si concentrano sulle possibilità di diversi tempi nidificati dal vivo, suonando su ampie gamme dinamiche ispirate sia alla cultura di Instagram che alla musica noise. Marietta Tra venti o trent’anni, parleremo di Guillaume Marietta nello stesso modo in cui oggi parliamo di Arthur Russell o Robert Johnson – persone ignorate dai loro contemporanei e successivamente riscoperte in prestigiose antologie o pittoreschi documentari. Non facile tracciare il percorso di Marietta, essendo uno dei protagonisti della GrandeTriple Alliance De l’Est, scena anarchica esplosa tra Metz e Strasburgo nei primi anni 2000, con band come A.H. Kraken, Plastobéton e The Feeling Of Love. PierPanico Ricercatore del suono. Come terapia. Don’t panic. GLM & Bob Junior Selezioni italo-francesi.
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performance
Muna Mussie Curva Cieca
giovedì 9 settembre venerdì 10 settembre La Pelanda Studio 2
21:15 20:00 40’
in italiano e tigrino con sovratitoli in inglese prima nazionale concept e regia Muna Mussie con Muna Mussie e le parole di Filmon Yemane montaggio video Lino Greco produzione Short Theatre, ZonaK, Santarcangelo Festival, Spazio Kor, Città di Ebla con il supporto di Xing con il sostegno di Teatro di Roma – Teatro Nazionale nell’ambito di Boarding Pass Plus Dance
L’identità – doppia per provenienza e adozione – è l’elemento portante della sua ricerca. Muna Mussie, artista bolognese di origine eritrea, si distingue nel panorama artistico per una scrittura performativa segnata da un’essenziale nettezza di gesti, una ricercata bidimensionalità, una drammaturgia d’oggetti millimetricamente calcolata, una combinazione di gesti usuali/ inusuali ridotti all’osso. La sua pratica artistica si fonda sul senso-della-misura, un modo per fare della scena uno spazio d’interiorità esteriorizzata. Il soggetto è sempre situato nel mondo e la sua situazione è il suo corpo. Io sono Soggetto per me e Oggetto per gli altri. Se chiudo gli occhi e cerco di definire la mia immagine, cosa vedo? Uno specchio cieco, una mancanza. Nessuno è padrone della propria immagine poiché questa implica una co-relazione. Ciò che è immediato – il mio corpo, la mia immagine – è distante da me. Muna Mussie Curva Cieca indaga questa mancanza. Fulcro della performance è la scoperta della lingua materna di Muna Mussie, nella forma di un dialogo con Filmon Yemane, ragazzo eritreo non vedente dall’età di dodici anni. Parole, segni e fluttuazioni di senso si compongono intorno alla voce di Filmon, pista sonora per l’ascolto di lezioni di lingua tigrigna con l’ausilio di immagini provenienti da un vecchio abbecedario. Curva Cieca è un dispositivo metadidattico che usa la forma didascalica per instaurare un paesaggio intimo: la narrazione biografica porta a riflessioni filosofiche e irrora la presenza; un corpo ligio tenta di aderire a un’immagine costantemente sfuggente.
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sharing practice
Les Cliniques Dramaturgiques Vol. 2 Riccardo Fazi, Elena Giannotti, Anne Jelena Schulte, Stella Succi, Stefano Tomassini
venerdì 10 settembre La Pelanda Studio 1
17:00
ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria su Eventbrite
da un’idea originale di Festival TransAmériques di Montreal / Jessie Mill sviluppata al Festival Short Theatre 2021 da Riccardo Fazi / Muta Imago progetto realizzato con il sostegno di PAV/Fabulamundi. Playwriting Europe nell’ambito di Boarding Pass Plus Dance
Attraverso quali pratiche la figura del dramaturg osserva il corpo dell’altro? Quali sono i metodi, i materiali, le responsabilità messi in campo per dialogare con questa materia? Come si assume la responsabilità di uno sguardo che deve tradurre, interrogare, interpretare e provocare allo stesso tempo? Dall’8 al 10 settembre, cinque dramaturg provenienti da storie, contesti ed esperienze artistiche diverse sono invitat_ a condividere pratiche, teorie, questioni, strumenti legati alla propria pratica drammaturgica. Uno spaziotempo di lavoro condiviso di tre giorni durante il quale discutere progetti in corso, pratiche individuali e percorsi artistici, teorici e politici nei quali operano. Nell’edizione 2021 Les Cliniques Dramaturgiques vol. 2 pone al centro dell’indagine il rapporto tra corpi e drammaturgia. Le possibilità drammaturgiche della danza saranno esplorate con un occhio rivolto alle pratiche della “Dance Dramaturgy”, in dialogo con il dibattito internazionale che pone l’accento sulla vicinanza somatica al processo creativo, nell’intersezione tra dimensione speculativa, intelligenza affettiva e discorso silenzioso.
Le tracce dei materiali prodotti durante le fasi di scambio si aprono all’ascolto pubblico nella giornata conclusiva dei lavori, in un formato che verrà ideato collettivamente dalle/dai dramaturg invitat_.
La ricerca si apre, inoltre, verso l’esterno attraverso una serie di “consultazioni private” che offrono quotidianamente attenzione, ascolto e presenza a un gruppo di artist_ locali di danza e arti performative, in una serie di incontri “uno a uno”, dedicati alla cura del processo di creazione e di sviluppo.
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danza - azione urbana - sharing practice
Amanda Piña / nadaproductions Frontera / Procesión - Un ritual del agua RECIPROCITY venerdì 10 settembre sabato 11 settembre Piazza Testaccio
La coreografia affonda le sue radici in una danza emersa dal quartiere di El Ejido Veinte di Matamoros, Tamaulipas, al confine tra Messico e Stati Uniti, danzata oggi in un contesto di violenza legato allo spazio liminale di un confine, in cui si incontrano traffico di droga, militarizzazione e industria del lavoro a basso costo. Questa danza fa parte delle cosiddette “Danze di Conquista”, originariamente ideate direziona artistica e coreografia Amanda Piña disegno artistico Michel Jimenez dalla corona spagnola per rappresentare coreografia e trasmissione Rodrigo de la Torre Coronado, la vittoria cristiana sui Mori nella penisola Leader of the Danza de Matamoros iberica. Durante la colonizzazione era utilizzata trasmissione a Roma Daphna Horenczic, Juan Carlos Palma Velasco come strumento di propaganda razzista: la performance Matteo Marziano Graziano, Daphna Horenczyk, differenza tra bianchi e non bianchi viene Jorge Luis Cruz Carrera, Juan Carlos Palma Velasco, esportata in America Latina. Le persone Rodrigo de la Torre Coronado indigene erano costrette a personificare il drammaturgia e sviluppo Nicole Haitzinger “Moro”, ricreando la propria sconfitta, mentre ricerca e teoria Nicole Haitzinger e Amanda Piña musica Christian Müller i Cristiani inscenavano la vittoria della percussioni dal vivo Johnatan Magaña García Spagna. Nel tempo la danza ha invertito la costumi La mata del veinte / Julia Trybula / Coloriage sua matrice coloniale, trasformandosi, in produzione nadaproductions contesti moderni/coloniali e, successivamente, distribuzione Something Great neoliberisti, in uno strumento per incarnare senior advisor Marie-Christine Barrata Dragono forme di resistenza, “re-conquista” e amministrazione Angela Vadori / Smart autodeterminazione. coproduzione Endangered Human Movements Vol. 4
18:30 18:30 50’
Kunstenfestivaldesarts, Kiasma Museum of Contemporary Arts Finland, asphalt Festival Düsseldorf finanziato da City of Vienna (Kulturabteilung der Stadt Wien) la ricerca per Endangered Human Movements Vol.4 è stata sviluppata con il supporto di Mexican Ministry of Foreign Affairs, Mexican Embassy in Vienna the National School of Folkloric Dance of México, INBA, National Institute of Fine Arts México con il supporto di DANCE ON TOUR Austria (DOTA) in collaborazione con Asinitas, Carrozzerie n.o.t, CivicoZero, Lucha y Siesta, MaTeMù, SìR - Sharing In Roma per Reciprocity nell’ambito di Boarding Pass Plus Dance
Tramite un percorso dialettico tra genealogia e trasformazione, questa danza “de Conquista” in via d’estinzione si fa repertorio di narrazioni, diventa “de Frontera”, in cui hip hop, racconti coloniali, pratiche indigene e misticismo si intrecciano in un movimento continuo di lotta all’oppressione e all’espropriazione. La frontiera però, per Amanda Piña, non è solo un luogo ma qualcosa che rimane impresso nei corpi: contro ogni paradigma coloniale di universalismo, la Escuela de Frontera non può parlare se non a chi incarna una storia di oppressione.
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Nell’ambito di RECIPROCITY, Amanda Piña e la sua compagnia lavorano con diverse associazioni attive sul territorio di Roma orientate a rafforzare la solidarietà con e tra donne con diversi vissuti, nate in Italia e altrove. Questo rinnovato rituale dell’acqua suggerisce un ordine politico femminista, attraverso il quale si ripara e ci si prende cura del futuro. L’acqua nei corpi e nell’ambiente è la strada per nuove forme di solidarietà, scorrendo attraverso e oltre le nozioni di confine, culturale, nazionale, linguistico.
danza - azione urbana - sharing practice
Escuela de frontera dal 12 al 14 luglio | Coloriage La sartoria sociale Coloriage incontra Amanda Piña per un momento di scambio e trasmissione di pratiche sartoriali, finalizzato all’ideazione e alla realizzazione di "nahuilla", gonna di origine preispanica, rivisitata per Roma con una commistione di wax, plastica e paillettes e con sezioni di corolle di fiori, in sostituzione dei simboli religiosi, che verranno indossate dalle partecipanti al progetto nella Frontera / Procesión – Un ritual del agua.
dal 5 all’8 settembre | Teatro India Amanda Piña e la sua compagnia incontrano le donne provenienti dalle associazioni del territorio per sperimentare insieme pratiche di movimento legate alla danza “de Frontera” che infine irrompono in Piazza Testaccio il 10 e l’11 settembre. in collaborazione con Asinitas, Carrozzerie n.o.t, CivicoZero, Lucha y Siesta, MaTeMù, SìR - Sharing In Roma
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azione urbana
Alessandro Carboni Captures
RECIPROCITY venerdì 10 settembre 19:00 La Pelanda Spazio Esterno 20’ ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria su Eventbrite punto di partenza dell’azione: Info Point
con i partecipanti del laboratorio Emiliano Argentero, Nikita Borzak, Diego Cialfi, Clelia Coppola, Martina Di Russo, Zewde Enkopazyon, Zewde Kalkidan, Paolo Lupidi, Djibrine Mahamat, Ridwaan Nasir, Francesca Nebbia, Nitusi Nur, Sofia Pittaccio, Enrico Talone in collaborazione con Asinitas, Carrozzerie n.o.t, CivicoZero, MaTeMù, SìR - Sharing In Roma per Reciprocity produzione Formati Sensibili 2021
Captures è un progetto laboratoriale condotto da Alessandro Carboni che impiega corpo e parola come strumenti “cartografici”, dispositivi in grado di produrre rappresentazioni complesse dell’urbano. Nel processo cartografico le proiezioni vengono usate per trasporre su una superficie piana un fenomeno che nella realtà esiste su un’estensione sferica. Il risultato di questo processo è la mappa: una rappresentazione semplificata, bidimensionale, geometricamente accurata, di uno spazio tridimensionale da cui emergono relazioni complesse. Il progetto esplora il medesimo processo, partendo dal presupposto che la città contemporanea – sia una metropoli o un piccolo centro – vada intesa come un’entità fluida e stratificata, non quantificabile, dunque un’esperienza corporea. Captures coinvolge un gruppo di ragazz_ under18 di Roma, provenienti da diversi paesi e indaga il mutuo scambio tra corpo e spazio urbano attraverso EM Tools (Embodied Map Tools), un metodo di mappatura e scrittura performativa, ideato e sviluppato da Carboni, e concepito come una guida di esercizi. Le fasi dell’EM Tools: 1. Osserva 2. Cattura (mappatura dello spazio urbano attraverso azioni verbali e corporee) 3. Ripeti (selezione e ripetizioni in studio delle azioni corporee catturate) 4. Componi (composizione di una partitura) La prima fase del metodo prevede l’individuazione di elementi dello spazio urbano attraverso la costruzione di mappature verbali e corporali che ne rivelano conflitti e ambiguità. Nella seconda fase, le tensioni raccolte sono riprocessate in uno spazio circoscritto in set posturali che conservano traccia dell’esperienza urbana. La fase conclusiva si manifesta in una scrittura performativa data dalla ricombinazione delle azioni corporee raccolte nelle fasi precedenti e inserite in una nuova scala temporale e spaziale: il numero delle posture e il tempo di tenuta diventano la griglia numerica dentro la quale ciascun performer sviluppa il proprio score coreografico in un’inedita prossemica tra corpi, materie, affetti.
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performance site specific
Nadia Beugré
Quartiers Libres / in-situ performance
RECIPROCITY venerdì 10 settembre sabato 11 settembre La Pelanda Galleria
22:30 20:15 25’
coreografia, interpretazione, creazione plastica Nadia Beugré assistente alla drammaturgia, messa in scena Daouda Keita composizione del paesaggio sonoro “allarmi” Mathieu Grenier produzione esecutiva Virginie Dupray ringraziamenti Centre Chorégraphique National Montpellier Languedoc-Roussillon, Agora-Montpellier Danse, Centre de Développement Chorégraphique de Toulouse in collaborazione con Carrozzerie n.o.t, CivicoZero, MaTeMù per RECIPROCITY
La coreografa e performer Nadia Beugré inizia la sua vicenda artistica studiando danza tradizionale in Costa d’Avorio. Tra le fondatrici della compagnia Tché Tché (1997) si muove alla ricerca di strumenti coreografici all’École des Sables di Germaine Acogny in Senegal, dove comincia a mescolare diversi approcci coreutici. Trasferitasi in Francia studia al Centro Coreografico di Montpellier e collabora con Seydou Boro, Alain Buffard, Dorothée Munyaneza e Boris Charmatz.
Quartiers Libres (2012) è la performance che la lancia nella scena internazionale come interprete dalla forza indiscussa. Per Short Theatre 2021 torna su quel materiale compositivo e immagina una con il supporto di Fondazione Nuovi Mecenati – Fondazione franco- versione site specific per la Galleria della italiana di sostegno alla creazione contemporanea Pelanda. Confrontandosi con i propri spazi-tabù, una figura femminile fa la sua apparizione, ingaggia una lotta di intensità per addomesticare lo spazio, alla ricerca di una zona franca, affrancata, senza limitazioni. Attiva tattiche per abitare quel terreno controverso dove si negoziano forme di espressione, rivelazione, indipendenza. Quali strade non osiamo attraversare? Come reagiamo quando valichiamo luoghi interdetti in quanto donne nere? Come gli spazi che non siamo autorizzate a esplorare informano le nostre posture?
Short Theatre 2021 si inserisce nel processo virtuoso del riciclo di PET, rendendo sostenibile l’allestimento e la performance di Nadia Beugré, per cui le più di 1.000 bottiglie utilizzate in scena saranno immesse nella filiera di riciclo gestita da CORIPET, un consorzio volontario senza fini di lucro, riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente tra produttori, converter e riciclatori di bottiglie in PET.
Il corpo imbozzolato in una sorta di crisalide di plastica si scontra con il mondo delle rappresentazioni fondate su sorveglianza e controllo. Un universo sonoro prepotente e lieve è il piano che consente al corpo e a resti inorganici di fondersi in una lotta senza quartiere. Punteggiano la performance, le traiettorie fantasmatiche di un gruppo di giovani incontrat_ a Roma nel laboratorio nell’ambito di RECIPROCITY.
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live set / performance
Madalena Reversa Rømantic Disaster
venerdì 10 settembre sabato 11 settembre La Pelanda Teatro 1
23:15 21:00 1h05
prima nazionale in italiano e in inglese regia Richard Pareschi drammaturgia Maria Alterno musiche originali Donato Di Trapani e Lorenzo Tomio visuals Giulio Boato luci Andrea Sanson voce registrata Loris De Luna, Ian Sutton contributi artistici Laura Messina, Giulia Facciolo, Francesco Aprili produzione madalena reversa con Motus organizzazione Giulia Monte con il supporto di Santarcangelo Festival progetto finalista a Biennale College – registi under 30 voce Maria Alterno synth / manipolazioni audio-elettroniche Donato Di Trapani voce Richard Pareschi manipolazioni audio-analogiche, chitarra, violino Lorenzo Tomio
Oltre a Rømantic Disaster, Maria Alterno e Richard Pareschi di madalena reversa, dialogheranno con lo studioso britannico David Higgins e le/gli attivist_ di Fridays for Future Roma in occasione dell’incontro Assemblaggi catastrofici l’11 settembre alle 18:00.
Si segnala che nella performance sono presenti luci stroboscopiche
madalena reversa è un progetto artistico nato nel 2016 da Maria Alterno e Richard Pareschi. La ricerca del potere emotivo di luci, suoni, oggetti e corpi è l’orizzonte per composizioni e atmosfere che si collocano in una zona di intersezione tra teatro e arti visive. A Short Theatre 2021 debuttano con la performance Rømantic Disaster, ossimoro che allude alla complessità irriducibile che connette lo sguardo romantico sulla natura, la costatazione della sua potenza e la devastazione ecologica causata dalle attività umane. Ideato in stretta collaborazione con i musicisti Donato Di Trapani e Lorenzo Tomio e il regista cinematografico Giulio Boato, Rømantic Disaster utilizza il formato del live set per tessere una drammaturgia nutrita delle parole di John Keats, George G. Byron e Percy B. Shelley. Le loro poesie dedicate al cambiamento climatico entrano in cortocircuito con le istanze degli/lle attivist_ del movimento Fridays For Future. Da un lato il Global Cooling scaturito dall’eruzione del Monte Tambora nel 1815 e dall’altro il Global Warming a cui stiamo assistendo. La poesia si fa canto, musica, urlo di battaglia per rivendicazioni ecologiche.
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dj set
MIGHTY venerdì 10 settembre 23:00 La Pelanda Spazio Aperto warm-up di BLCKEBY
con il supporto dell’Istituto Svizzero di Roma
Maïté Chénière, aka Mighty, è dj afrofuturista, ricercat_ e producer musicale di base a Ginevra. Animat_ del Club Archipelagogo, è membro fondat_ della House of ButchXtra. Ha conseguito il Master in Visual Arts, CCC - Critical Curatorial Cybermedia Studies presso HEAD Ginevra e un Bachelor in Visual Arts alla Royal Academy of Fine Arts di Bruxelles. La sua pratica fonde conoscenze teoriche, tradizioni popolari, produzioni artistiche di persone queer razzializzate per promuovere un discorso emancipatorio. Attraverso la musica, viaggia nel tempo per condividere storie rimosse, produce spazi di espressione per alimentare una molteplicità di corpi e identità. Il suo lavoro è stato presentato, tra gli altri, alla galleria 1.1, Basilea; Un lieu pour respirer, Parigi; Haus der Kulturen der Welt, Berlino; Festival Les Urbaines, Losanna, Théâtre de l’Usine, Cinéma Spoutnik, Ginevra; Mains d’œuvres, Parigi e agli Ateliers Claus, Bruxelles.
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talk
Assemblaggi catastrofici con David Higgins, madalena reversa, FRIDAYS FOR FUTURE Roma
ANTICIPATION OF THE NIGHT
sabato 11 settembre La Pelanda Spazio Aperto
18:00
ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria su Eventbrite D. Higgins, British Romanticism, Climate Change, and the Anthropocene. Writing Tambora, Palgrave Macmillan, London 2018.
Lo studioso britannico David Higgins, autore del primo studio ecocritico dedicato al rapporto tra romanticismo e cambiamento climatico – British Romanticism, Climate Change, and the Anthropocene – analizza i testi di autori come Lord Byron, Sir Stamford Raffles, Mary Shelley e Percy Shelley in relazione al raffreddamento globale causato dell’eruzione del Monte Tambora nel 1815. Sono testi che enfatizzano il potere sublime del paesaggio alpino e la vulnerabilità e insignificanza delle comunità umane all’ombra di forze ambientali incontrollabili. Il modo praticato dai romantici di guardare la catastrofe ambientale come effetto di complesse interazioni tra agenti umani e non-umani diventa oggi una lezione istruttiva per comprendere l’attuale crisi ecologica. Higgins incontra da remoto il pubblico di Short Theatre, in dialogo con Maria Alterno e Richard Pareschi di madalena reversa, autori della performance Rømantic Disaster. Con una prospettiva geostorica e neomaterialista, si propone una critica radicale dell’antropocentrismo che faccia proprio un approccio storicizzato all’Antropocene. Partecipa all’incontro Fridays for Future Roma, movimento globale per la giustizia climatica e ambientale.
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talk
“DARE FUOCO”
err. scritture dell’imprevisto incontra Motus
sabato 11 settembre 18:00 Teatro India Spazio Esterno ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria su Eventbrite
err. scritture dell’imprevisto (Orthotes editrice) direzione Federico Chicchi, Alex Pagliardini coordinamento editoriale Carlo Antonicelli grafiche e design Riccardo Cavallaro redazione Pietro Bianchi, Felice Cimatti, Alberto Andronico, Maria Laura Bergamaschi, Marco Ferrari, Giovanni Minozzi, Daniela Angelucci, Tania Rispoli, Piersandra Di Matteo, Elena Ronconi, Diego Arturo Giordano, Emanuela Nanni, Chiara Tartaglione, Gioele Cima, Enrico Redaelli, Antonio Pollara, Francesco Filippini, Giuliana Pennacchio, Tommaso Gazzolo, Melania Villa, Sara Corna, Chiara Massari, Emilio Riccioli, Celeste Righini, Adriana Bonioli, Pietro Faiella, Valentina Galeotti, Igor Pelgreffi, Francesco Vandoni, Mario D’Angelo
La redazione della rivista err. scritture dell’imprevisto a partire dal proprio progetto editoriale sul dare fuoco incontra Daniela Nicolò e Enrico Casagrande dei Motus intorno al loro nuovo spettacolo Tutto Brucia. A coordinare l’incontro sono Felice Cimatti e Daniela Angelucci. err è una rivista del Reale, ovvero una rivista che si propone di riflettere attorno all’impasse di ogni sapere, enunciazione e pratica discorsiva: il Reale cioè come sintomo che causa e disturba ogni pratica, discorso e ogni manifestazione affettiva. L’esigenza pratica di questa proposta editoriale è la produzione di incontri sperimentali tra diversi registri espressivi, “organizzata” di volta in volta attorno a un significante forbice, scelto allo scopo di produrre tagli, cortocircuiti, pieghe, imprevisti. Il primo taglio di err è dare fuoco. Dare fuoco vuole essere una freccia accesa che una volta scagliata verso l’alto, nel buio del presente, disegna una linea di fuga con tutte le asperità che essa promette esteticamente. Dare fuoco è un modo per produrre uno scarto, una differenza, una trasformazione continua. In questo ardere non c’è solo una distruzione ma una consistenza che da qualche parte fa capolino. err ha iniziato il suo percorso di sperimentazione sotto la forma di una newsletter che poi potrà diventare un libro, un oggetto artistico, una performance, un murales, una musica, un paio di baffi. err non è solo una sovrapposizione continua di stili e di discipline ma è anche una azzardata sperimentazione di una molteplicità di forme. A quale temperatura siamo destinati? Quali maschere ci chiederanno di portare? Si può esprimere qualcosa attraverso il fuoco? Oppure è solo vanità?
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teatro / performance
OHT | Office for a Human Theatre Rompere il Ghiaccio
sabato 11 settembre 19:00 + 22:30 La Pelanda Studio 2 50’ in italiano con sovratitoli in inglese
regia, testo e scena Filippo Andreatta con Magdalena Mitterhofer suono e musica Davide Tomat scenografo associato Alberto Favretto costume Ettore Lombardi video Armin Ferrari allestimento Letizia Paternieri assistente regia Veronica Franchi suggerimenti astrologici Mona Riegger e Astro*Intelligence amministrazione e produzione Laura Marinelli promozione e cura Laura Artoni fotografie Claudia Pajewski produzione OHT co-produzione MAXXI museo nazionale delle arti del XXI secolo co-realizzazione Romaeuropa Festival
OHT | Office for a Human Theatre è il percorso di ricerca del regista e curatore Filippo Andreatta. Il suo lavoro si occupa di paesaggio e politica, sottilmente affrontato nello spazio pubblico e privato. Rompere il Ghiaccio è una performance nata a partire dal carteggio dei nonni del regista – Elsa ed Enrico – separati durante il fascismo, come separate dal ghiacciaio Gräfferner erano Italia e Austria: un confine naturale e mobile, oggi in pieno scioglimento. L’eco del canto delle Alpi del Trentino AltoAdige, lo yodel e le parole di Elsa ed Enrico si intrecciano con la voce della performer Magdalena Mitterhofer. Con un impianto scenico minimale, visitabile dal pubblico, Rompere il Ghiaccio recupera una delle mappe più antiche della storia dell’uomo – le traiettorie delle stelle – per ripensare l’idea di cartografia. Il farsi della storia si scopre incarnato nei corpi, nelle voci e negli affetti delle singole persone.
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dj set
CRYSTALLMESS sabato 11 settembre La Pelanda Spazio Aperto
23:00
warm-up di Deep ‘n dance con il supporto della Fondazione Nuovi Mecenati e della Fondazione franco-italiana di sostegno alla creazione contemporanea
Christelle Oyiri, aka Crystallmess, è un’artista multidisciplinare franco-guadalupe-ivoriana. Dj, scrittrice e performer cresciuta nel clubbing, ha informato il suo mondo sonoro passando dallo zouk percussivo alla dancehall, all’afrotrance e alla techno di Detroit. Resident al NTS Radio, è parte del roster della piattaforma SHAPE e nel 2018 ha pubblicato il suo EP di debutto Mere Noises, seguito l’anno successivo da uno split EP su PAN Records. Il suo lavoro apre all’ascolto di mitologie dimenticate, agli interstizi tra memoria e alienazione coloniale, alla cultura DIY e alla tecnologia. Guidata da un’energia radicale e da un afrofuturismo fantasmatico, il suo approccio personale alla club music è rigoroso, globale e diasporico. Techno melodica, afro-trance, dancehall abrasiva ed elettronica sperimentale si incontrano nei suoi set e nelle sue produzioni per dare vita a percorsi poliritmici ed eclettici.
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drammaturgie/mise en espace
École des Maîtres | XXIX edizione La parola e il corpo assente
domenica 12 settembre 14:30 - 20:00 Teatro India Sala A
partner di progetto e direzione artistica CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia (Italia), CREPA – Centre de Recherche et d’Expérimentation en Pédagogie Artistique (CFWB/ Belgio), Teatro Nacional D. Maria II, TAGV – Teatro Académico de Gil Vicente (Portogallo), La Comédie de Reims – Centre Dramatique National, Comédie de Caen – Centre Dramatique National de Normandie (Francia) con il sostegno di Ministero della Cultura – Direzione Generale spettacolo, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – Direzione centrale cultura, sport e solidarietà, Fondazione Friuli (Italia) con la partecipazione di Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”, Short Theatre, Teatro di Roma – Teatro Nazionale, ERPAC – Ente Regionale Patrimonio Culturale Friuli Venezia Giulia (Italia), Théâtre de Liège – Centre européen de création théâtrale et chorégraphique, Centre des Arts scéniques, Ministère de la Communauté française – Service général des Arts de la scène, Wallonie-Bruxelles International (CFWB/ Belgio); Ministère de la Culture et de la Communication, Fonds d’Assurance Formation des Activités du Spectacle (Francia); Universidade de Coimbra (Portogallo)
La giornata è articolata in tre sessioni: 14:30 – 16:00: Francesco Alberici, Niccolò Matcovich, Manuela Cherubini / Centro Internazionale La Cometa 16:30 – 18:00: Liv Ferracchiati, Raffaele Bartoli, Andrea Dante Benazzo 18:30 – 20:00: Valerio Malorni / Simone Amendola, Caterina Marino / Lorenzo Bruno / Marco Fasciana
École des Maîtres è un progetto di formazione teatrale avanzata concepito come un Atelier a carattere itinerante. Ideato da Franco Quadri nel 1990 e dedicato a giovani attori/ attrici professionist_, finalizzato allo scambio di competenze su metodi e pratiche di messinscena, muovendo da testi, lingue e linguaggi artistici differenti. A causa dell’emergenza sanitaria determinata dal Covid-19, la direzione artistica dell’École ha promosso per il biennio 2020-2021 un’edizione speciale dedicata alle/ai drammaturgh_, affidandosi al drammaturgo italiano Davide Carnevali. Questo non significa che distoglieremo l’attenzione dalla pratica scenica. Tutt’altro. Cercheremo di cogliere l’occasione per riflettere sul rapporto tra testo e scena, tra scrittura e vita, e lo faremo da un punto di vista differente: quello di chi, per la scena, scrive. Davide Carnevali Giovani drammaturgh_ hanno lavorato alla creazione di un proprio testo teatrale da presentare pubblicamente in forma di letture sceniche nei diversi paesi del partenariato dell’École des Maîtres, dopo essere state tradotte in italiano, francese e portoghese. In occasione di Short Theatre 2021, i testi delle/gli alliev_ drammaturgh_: Francesco Alberici, Liv Ferracchiati (Italia); Brune Bazin, Cecile Hupin (Belgio); Jean D’Amérique, Adèle Gascuel (Francia); Mariana Ferreira, Raquel S. (Portogallo), sono letti e messi in scena a cura di Francesco Alberici, Manuela Cherubini per il Centro Internazionale La Cometa, Niccolò Matcovich, Liv Ferracchiati, Raffaele Bartoli, Andrea Dante Benazzo, Valerio Malorni / Simone Amendola, Caterina Marino/Lorenzo Bruno/Marco Fasciana.
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opera performance
nora chipaumire NEHANDA
domenica 12 settembre lunedì 13 settembre Teatro Argentina
20:00 20:00 1h
in shona, inglese, ndebele, ewe, afrikaans, creolo capoverdiano, italiano e altre lingue prima europea
performer nora chipaumire, McIntosh “Soko” Jerahuni, Othnell “Mangoma” Moyo, Fatima Katiji, Tom Jules Samie, Gilbert Zvamaida, Kei Soares-Cobb, Peter van Heerden, Lucia Palmieri, Sylvestre Akakpo Adzaku suono Vusumuzi Moyo stage manager Sylvestre Akakpo Adzaku manager tecnico e di produzione Roderick Murray booking Tommy Kriegsmann (ArKtype) manager della compagnia Leonie Wichmann NEHANDA è stato commissionato da Quick Center for the Arts at Fairfield University e il Lower Manhattan Cultural Council come parte del programma Extended Life Dance Development. È stato reso possibile grazie al generoso supporto dal programma The Andrew W. Mellon Foundation’s Artists “Bubble” Residency, da New England Foundation for the Arts’ National Dance Project, ricevendo l’amichevole supporto da NYSCA e NEA e si è sviluppato attraverso le residenze a PACT Zollverein, Essen e a CSC, Bassano del Grappa NEHANDA è presentato in co-realizzazione con il supporto di Teatro di Roma – Teatro Nazionale, nell’ambito di Grandi Pianure con il sostegno di Ambasciata degli Stati Uniti di America di Roma.
L’intensa coreografa e performer nora chipaumire torna a Short Theatre con la prima europea della sua ultima creazione, NEHANDA, progetto performativo in più formati. L’ultimo capitolo degli otto di cui è composta l’Opera, prende vita sul palco del Teatro Argentina. La sua pratica artistica – al confine tra arte e attivismo – indaga la natura del corpo performativo nero con un approccio transfemminista, forza le posture con accenti contro-egemonici, critica le forme di potere neocoloniale, usa la relazione in presenza per la messa in discussione di stereotipi razziali e di genere. Zimbabwese residente a New York City, chipaumire prosegue la ricognizione nell’immaginario del suo paese d’origine e rivisita gli stilemi del repertorio operistico occidentale. Concepita come un’opera di teatro musicale, indaga la leggenda di uno spirito potente, venerato dal popolo Shona, originario dello Zimbabwe e del Mozambico Centrale. Il suo nome è Nehanda e abita solo le donne. Alla fine del XIX secolo, la medium di Nehanda era Charwe Nyakasikana, un’eroica leader rivoluzionaria che organizzò le prime rivolte nella Rhodesia del Sud occupata dai britannici nel 1896-97. Insieme a quattro compagne, fu catturata, e dopo aver ottenuto un processo sommario, giustiziata dai colonizzatori che ordinarono di inviare le sue ossa e il teschio nel Regno Unito. Il libretto è basato sul noto caso giudiziario The Queen vs. Nehanda (1898) tra i due sovrani Nehanda – mhondoro – “spirito di leone” e la regina Vittoria, il cui lungo e glorificato regno ha visto l’ascesa e l’affermazione dell’Impero britannico in tutto il mondo.
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PROGETTI EUROPEI e NETWORK
FESTIVALS OF THE FUTURE Festivals of the Future è un progetto europeo di cooperazione tra cinque festival, per esplorare insieme modelli alternativi e immaginare i festival del futuro in modo innovativo e sostenibile. Oltre a Short Theatre, gli altri partner sono Transform (Leeds) – capofila, MIRfestival (Atene), Take Me Somewhere (Glasgow) e Festival Parallèle – Productions Parallèle (Marseille). Boarding Pass Plus Dance Boarding Pass Plus Dance è un progetto per la professionalizzazione e mobilità internazionale di dance artists e producers under35, sostenuto dal MIBAC. Capofila del progetto è Opera estate/ CSC di Bassano del Grappa, in partnership con Short Theatre, Fondazione Piemonte dal Vivo, Indisciplinarte srl, Santarcangelo Festival, e numerosi partner stranieri. A Short Theatre 2021, la collaborazione con il network si declina nella presenza al festival di ABCDance, che racconterà alcuni dei progetti ospiti del festival. Be My Guest Be My Guest è una rete strutturata e organica dedicata alle pratiche emergenti nelle arti dello spettacolo. Riunisce 11 partner internazionali attenti al rinnovamento delle forme artistiche e noti per il loro impegno nei confronti degli/le artist_. I membri di Be My Guest sono: ICI – Centre chorégraphique national de Montpellier (Montpellier), Festival Belluard Bollwerk International (Friburgo), Kunstencentrum BUDA (Kortrijk), La Bellone Maison du Spectacle (Bruxelles), Materiais Diversos (Lisbona), Parallèle plateforme pour la jeune création internationale (Marsiglia), Short Theatre (Roma), Tanzquartier (Vienna), Théâtre de la Bastille (Parigi) e Théâtre Saint-Gervais (Ginevra)
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COLLABORAZIONI
Azienda Speciale Palexpo / Mattatoio di Roma Short Theatre e Azienda Speciale Palaexpo / Mattatoio di Roma continuano a intrecciare visioni e gesti rivolti alla comunità artistica e alla città di Roma. Dopo i mesi estivi, in cui gli spazi di Pelanda hanno visto prendere vita le prime fasi del progetto RECIPROCITY, dedicato ai progetti partecipativi di Short Theatre 2021, la collaborazione tra le due realtà si manifesta ora nella stessa trama del festival. Giulia Crispiani e Patrizia Rotonda, Brutal Casual Magazine e Alexia Sarantopoulou sono tra gli/ le artist_ che hanno preso parte durante l’anno a Prender-si cura – progetto di produzione e residenza artistica, ideato e curato da Ilaria Mancia negli spazi della Pelanda – che saranno ospiti del festival, presentando il lavoro fiorito negli stessi spazi che questo abita da luglio a settembre. Una collaborazione che procede nel segno della co-abitazione e collaborazione, e che vede al centro del proprio fare l’accompagnamento artistico in tutte le sue stratificazioni – dalla creazione fino all’incontro con il pubblico –, innescando un movimento virtuoso che si nutre delle specificità di ogni soggetto coinvolto e che fa del Mattatoio di Roma crocevia d’immaginari, luogo di generazione di linguaggi, spazio ideale per la sperimentazione di nuove pratiche culturali. Teatro di Roma – Teatro Nazionale La collaborazione tra Teatro di Roma – Teatro Nazionale e Short Theatre è all’origine stessa della vita del festival, che nasce nel 2006 proprio negli spazi del Teatro India come rassegna del teatro dedicata ai formati brevi e più sperimentali. Nel segno della ricerca sul contemporaneo, del sostegno alla scena artistica romana e della sua internazionalizzazione, della formazione e l’incontro tra le generazioni artistiche della città, il Teatro di Roma sostiene l’attività del festival, contribuendo ad offrire alla città una proposta artistica stratificata e articolata. Per l’edizione 2021 la convergenza tra Teatro di Roma e Short Theatre si manifesta anche su due progetti specifici: la prima europea di Nehanda, ultima produzione della performer e coreografa zimbabwese che lavora negli Stati Uniti nora chipaumire. Una co-realizzazione che vede il supporto anche dell’Ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia e che il 12 e 13 settembre chiude il festival nella cornice del Teatro Argentina nell’ambito della rassegna Grandi Pianure. E ancora, il debutto di Tutto Brucia, nuovo lavoro di Motus, co-prodotto dal Teatro di Roma – Teatro Nazionale, che apre la stagione 2021-2022 del Teatro India e che interseca i dieci giorni di Short Theatre 2021.
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Dominio Pubblico La città è un gran teatro a cielo aperto: nel viavai quotidiano gli sguardi si incrociano e confondono, i corpi si scontrano, infinite possibilità relazionali si dischiudono e annullano costantemente. I ragazzi e le ragazze di Dominio Pubblico – progetto di formazione del pubblico rivolto a Under 25 – lo sanno bene, e ogni anno imparano ad abitare gli spazi comunitari della Capitale instaurando dinamiche di scambio e aggregazione con le varie realtà del territorio. Per il quarto anno consecutivo la Redazione Under 25, che curerà le pubblicazioni del Blog di Dominio Pubblico, attraverserà i luoghi dove si svolgerà la XVI edizione di Short Theatre, assistendo ai diversi appuntamenti del Festival, portando il proprio sguardo giovane e disincantato e intrecciandolo con quello degli/delle artist_ e di tutt_ coloro che lo attraverseranno. CORIPET CORIPET è un consorzio volontario senza fini di lucro, riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente tra produttori, converter e riciclatori di bottiglie in PET. Coripet ha creato un sistema innovativo finalizzato alla gestione diretta di bottiglie in PET per uso alimentare e attivato una filiera italiana chiusa per il riciclo del PET. Short Theatre si inserisce temporaneamente in questo processo virtuoso del riciclo di PET, rendendo sostenibile l’allestimento e la performance di Nadia Beugrè, per cui le più di 1.000 bottiglie saranno immesse nella filiera di riciclo gestita da CORIPET.
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RECIPROCITY: Asinitas Fin dal 2005, Asinitas si occupa di educazione e intervento sociale con la finalità di promuovere attività di cura, educazione-formazione e accoglienza di persone minori e adulte, italiane e straniere. Le attività sono rivolte in particolare a richiedenti asilo, migranti, donne straniere con bambini e italiani, perseguendo l’obiettivo di creare una società meticcia e solidale. Carrozzerie n.o.t Carrozzerie | n.o.t è un centro culturale che pone come cardine della propria direzione la creazione di nuove progettualità legate alla danza, al teatro e alle arti performative. Sceglie, come vocazione, l’accoglienza all’interno dei propri spazi di percorsi artistici che possano trovare un tempo lento, coraggioso e lungimirante per maturare un’idea anche all‘interno di una realtà urbana complessa come Roma. CivicoZero Dal 2011, la Cooperativa CivicoZero Onlus si impegna ogni giorno per offrire supporto, orientamento e protezione a minori e neomaggiorenni stranieri che, giunti soli in Italia, si trovano in situazioni di marginalità sociale. Garantisce il miglioramento delle condizioni di vita ed il rispetto dei loro diritti, accogliendoli in un luogo protetto e agendo attraverso un intervento multidimensionale. Coloriage Coloriage è un laboratorio di sartoria sociale aperto a persone inoccupate, migranti e richiedenti asilo. Coloriage è un luogo di condivisione di saperi e di pratiche artigianali, di incontri creativi e contaminazioni culturali, che ospita al suo interno un atelier di sartoria e una Scuola di Moda Gratuita. Coloriage è anche un laboratorio di riuso creativo e upcycling, dove si trasformano abiti e complementi di arredo. Lucha y Siesta La Casa delle Donne Lucha y Siesta è un luogo materiale e simbolico di autodeterminazione delle donne contro ogni discriminazione di genere. Un progetto politico che promuove nuove formule di welfare e di rivendicazione dei diritti a partire dal protagonismo femminile. Un ibrido tra casa rifugio, casa di semiautonomia e centro antiviolenza, nato più di 13 anni fa dalla lotta delle donne.
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MaTeMù MaTeMù è lo Spazio Giovani e Scuola d’Arti, creato e gestito dal CIES Onlus, in collaborazione con il Municipio Roma I, nei cui locali è ospitato. Un incredibile incrocio di idee e futuri possibili, che dal 2010 offre spazi liberi per stare insieme e dar vita ad attività espressive, ludiche, di supporto scolastico, di aiuto nei momenti di difficoltà. SìR - Sharing in Roma SìR - Sharing in Roma è un progetto fondato da un gruppo di danzat_ e performer con base a Roma, che promuove degli incontri orizzontali rivolti a professionist_ delle arti performative, per creare una rete di scambio di competenze, di conoscenze e di percorsi artistici, mirando alla creazione di un ambiente di ricerca attraverso pratiche di allenamento sul corpo e sul movimento. Teatro del Lido di Ostia Il Teatro del Lido di Ostia è un teatro Pubblico e Partecipato, e rappresenta un unicum a livello italiano ed europeo. Pubblico perché sostenuto da Roma Capitale e amministrato dal Teatro di Roma. Partecipato perché la sua attività è progettata e gestita dalle associazioni del territorio, riunite nell’Associazione di Associazioni TdL, che dialogano continuamente tra loro e con la cittadinanza.
ECOSOSTENIBILITÀ Dal 2017 Short Theatre ha avviato un processo di riduzione del proprio impatto ambientale. In questa 16esima edizione rinnoviamo quella stessa intenzione, portando avanti una serie di pratiche necessarie a ridurre il consumo di plastica e a incentivare il riutilizzo e il riciclo. Stoviglie compostabili, acqua pubblica, partnership virtuose, la riduzione del materiale cartaceo e l’utilizzo di carta riciclata per la stampa di questo catalogo: alcuni piccoli accorgimenti che ci aiutano a vivere in modo consapevole gli spazi del festival insieme alla comunità che li attraversa.
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SHORT BAR Alaska nasce nel 2020 con l’idea di offrire un servizio enogastronomico di qualità in continuità con contesti e eventi artistico-culturali con cui entra in sintonia e collaborazione. Una piccola comunità dedita all’attività ricreativa, ludica e culturale, che entra temporaneamente in simbiosi con altre comunità che fanno programmazione artistica e culturale. Quest’anno Alaska cura SHORT BAR, il bar di Short Theatre 2021, con la collaborazione di Gargani, gastronomia d’eccellenza dal 1956, per offrire aperitivi, cene veloci o un caffè – per accompagnare il tempo prima, dopo e tra gli spettacoli, durante i concerti e gli incontri. Per vivere insieme lo spazio del festival.
BOOKSHOP: Ad accompagnare la programmazione di Short Theatre 2021 l’offerta bibliografica curata, in collaborazione con il festival, dalla libreria GRIOT a WeGil e dalla libreria TUBA in Pelanda: due bookshops per mappare e approfondire i contenuti che vivono negli spettacoli e nei momenti teorici del Festival. Libreria GRIOT Fondata nel 2006, la Libreria GRIOT è interamente dedicata alle culture e alle letterature dell’Africa, del Medio Oriente e delle diaspore insieme all’antropologia, agli studi post-coloniali e sulle migrazioni con un catalogo di oltre 3000 libri in italiano, inglese, francese e arabo. GRIOT è un punto di riferimento per tutti coloro che credono che la conoscenza e la curiosità siano strumenti per cambiare la società ed allargarne gli orizzonti. Libreria TUBA TUBA è una libreria delle donne, un bar, un locale aperto dalla mattina alla sera dal 2007 sull’isola pedonale del Pigneto a Roma. TUBA è un luogo costruito quotidianamente da un gruppo di femministe e lesbiche che credono in una socialità libera, allegra e consapevole, che fa rete con associazioni, scuole e biblioteche della città. Lottando contro le discriminazioni razziali, di genere e di classe, TUBA dedica spazio all’immaginario delle donne, alle loro parole e ai loro desideri, ai loro corpi gioiosi, alla loro forza politica.
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BE SAFE! Il festival è il luogo in cui sperimentare altre temporalità, altre spazialità in una poetica della relazione. È qui lo spazio per agire “di concerto”, non tanto per operare in conformità, quanto piuttosto per negoziare scopi convergenti e divergenti che abbiano di mira il bene comune e la sicurezza di tutt_. Short Theatre tiene conto di norme e buone pratiche necessarie per garantire il contenimento del Covid-19. Regole e accorgimenti che abbiamo imparato a conoscere e che permettono a tutt_ – artist_, pubblico, staff – di attraversare il festival in sicurezza, senza preoccupazione e disagio. Vi ricordiamo alcune delle procedure a cui prestare attenzione: Accesso ai luoghi del festival Per accedere alle sale – sia al chiuso che all’aperto – nel rispetto del decreto legge del 6 Agosto 2021 in materia di misure anti Covid, è necessario presentare il Green Pass che documenti l’avvenuta vaccinazione o il risultato negativo del tampone effettuato entro le 48 ore precedenti. I posti in sala Nel rispetto delle norme sanitarie vigenti e per permettere a tutt_ di assistere agli spettacoli in piena sicurezza, la capienza delle sale è ridotta. Abbiamo immaginato alcuni appuntamenti all’aperto e una doppia replica delle performance, lì dove possibile. Ciò nonostante, vi chiediamo di avere più pazienza del solito se i biglietti che cercate dovessero essere esauriti! La prevendita Anche quest’anno i biglietti sono acquistabili online a partire dall’ultima settimana agosto; non è possibile l’ingresso senza aver pre-acquistato – o prenotato, dove necessario – il proprio posto. È inoltre importante arrivare mezz’ora prima dell’inizio dell’evento e avvisare la biglietteria in caso di rinuncia scrivendo a: info@shorttheatre.org.
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Mascherine & disinfettanti Ormai ci siamo abituat_: indossate mascherine dove è richiesto e usate spesso e volentieri il gel disinfettante che troverete in giro per gli spazi. Se doveste aver dimenticato la mascherina, chiedete all’ingresso e vi sarà data. Vi preghiamo però di fare attenzione ed evitare che finiscano a terra: ci teniamo alla nostra salute, ma anche a quella dell’ambiente! Distanza fisica Un’eccessiva presenza di corpi, vicinanza e altre questioni somatiche possono mettere a repentaglio la salute di chi condivide con noi lo spazio, ma anche la sua serenità nel vivere l’esperienza del festival. Short Theatre 2021 può avere luogo solo se inteso come un esperimento di responsabilità collettiva. Feste e divertimento La festa è per noi una cosa seria, perché crediamo sia uno dei momenti centrali nella costruzione della comunità, e uno degli strumenti più importanti perché resti in buona salute. Cerchiamo di non rinunciarci ma di trasformarla: i momenti musicali sono pensati all’aperto, per far sì che l’esperienza sia piacevole e luminosa. Perché tutt_ possano partecipare in sicurezza, è necessario farlo nel rispetto delle regole, connettendoci e includendo gli/le altr_ nel nostro sguardo. Chiedervi – o meglio, chiederci! – di non ballare è doloroso: vi preghiamo quindi di tenere conto che si tratta di una rinuncia collettiva, necessaria per permettere alle cose di accadere in sicurezza e serenità.
Art not in but as public space.
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INFO E TICKET Le capienze degli spettacoli di Short Theatre 2021 sono limitate nel rispetto delle normative di sicurezza per l’emergenza Covid-19. Per accedere alle sale è necessario indossare la mascherina e presentare il Green Pass che documenti l’avvenuta vaccinazione o il risultato negativo del tampone effettuato entro le 48 ore precedenti.
singoli spettacoli, o prenotando il proprio posto su Eventbrite dove indicato. I biglietti per Nehanda di nora chipaumire possono essere acquistati anche presso la biglietteria del Teatro Argentina. La prevendita online è disponibile fino a un ora prima dell’inizio dello spettacolo.
Per adempiere alle procedure di sicurezza previste per il contenimento del Covid-19 (consegna dell’autocertificazione, presa visione dei documenti e del Green Pass, ecc.), vi chiediamo di recarvi sui luoghi degli spettacoli 30 minuti prima dell’inizio.
Tutte le richieste d’acquisto dei biglietti riservati a persone con disabilità possono essere inviate all’indirizzo info@shorttheatre.org. Lo spettat_ con disabilità ha diritto al biglietto ridotto mentre l’accompagnat_ entrerà a titolo gratuito.
L’ingresso è possibile solo pre-acquistando il biglietto online su www.vivaticket.it o su www.shorttheatre.org nelle pagine dei
Per Tutto Brucia di Motus vedi info biglietteria su www.teatrodiroma.net
BIGLIETTERIA WEGIL Ingresso giornaliero CRATERE
intero 10€ - ridotto* 7€ (+ 2€ prevendita)
Dumy Moyi di François Chaignaud
intero 10€ - ridotto* 7€ (+ 2€ prevendita)
Lafandawh, Ivo Dimchev
7€ (+ 2€ prevendita)
Chasing the Phantoms di Sofia Jernberg (3 settembre)
gratuito e senza prenotazione
Incontro Norman Ajari, talk In fiamme, live R.Y.F.
gratuiti con prenotazione su Eventbrite
Film di Cecilia Mangini, dj set di Maria Violenza, Playgirls from Caracas
gratuito fino a esaurimento posti
Abbonamento giornaliero (venerdì 3 – sabato 4)
intero 23€ - ridotto* 18€ (+ 2€ prevendita)
Abbonamento tre giorni CRATERE
intero 25€ - ridotto* 20€ (+ 2€ prevendita)
BIGLIETTERIA LA PELANDA Ingresso singolo spettacolo
intero 10€ - ridotto* 7€ (+ 2€ prevendita)
Brutal Casual Magazine, Scongiuro - Parte II di Giulia Crispiani, Quartiers Libre di Nadia Beugré, Fanfulla 5/a: Too Many Creeps
7€ (+ 2€ prevendita)
MIGHTY + BLCKEBY, Crystallmess + Deep ‘n Dance
5€ (+ 2€ prevendita)
Captures di Alessandro Carboni, Geografie Private di Carrozzerie n.o.t., École des Maîtres, Incontri di Anticipation of the Night, Sooth Breath di Denise Ferreira da Silva & Arjuna Neuman
gratuiti con prenotazione su Eventbrite
Sonorizzazioni di Andrea Benedetti, Lady Maru
gratuito fino a esaurimento posti
Abbonamento 5 spettacoli
intero 40€ - ridotto* 30€ (+ 2€ prevendita) * (under 30 - over 60)
LUOGHI Reale Accademia di Spagna a Roma Piazza di S. Pietro in Montorio, 3 – Gianicolo
Teatro Argentina Largo di Torre Argentina, 52 – Campo Marzio
La Pelanda - Mattatoio di Roma Piazza Orazio Giustiniani, 4 – Testaccio
Teatro India Lungotevere Vittorio Gassman, 1 – Marconi
WeGil Largo Ascianghi, 5 – Trastevere
Teatro del Lido di Ostia Via delle Sirene, 22 – Ostia
Orario Info Point 18:00 - 22:00 dal 3 al 5 settembre a WeGil | dal 6 all’11 a La Pelanda Stampato nell’agosto del 2021 presso Tipografia 5M - Roma - su carta Eural Offset
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3–13 settembre Roma