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SOStain
from MADIA_maggio2023
Lo sviluppo sostenibile della vitivinicoltura siciliana
Autrice: Giulia Zampieri
37 aziende associate, di cui 22 certificate SOStain; 32.931 ettari di superficie vitata è il totale delle 37 aziende siciliane associate; 5.131 ettari sono certificati SOStain, 20.229.000 sono le bottiglie certificate SOStain.
Sono questi i numeri, aggiornati ad aprile 2023, della Fondazione SOstain Sicilia che raggruppa le più importanti aziende vitivinicole dell’isola: per citarne alcune, Donnafugata, Tasca d’Almerita, Settesoli, Planeta, Cusumano.
Il perché una Fondazione sulla sostenibilità
“Perché, anche nel vino, si avverte la necessità di buone pratiche finalizzate al rispetto dell’ecosistema, per incrementare la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile contribuendo al raggiungimento di questi obiettivi. Perché è fondamentale sviluppare una cultura della sostenibilità a tutti i livelli, orientando i modelli di produzione e consumo”.
A darci queste risposte è Giuseppe Lipari che abbiamo incontrato a Vinitaly e che ci ha raccontato con entusiasmo il progetto di Fondazione SOStain Sivilia di cui è uno dei giovani consulenti tecnici.
Un progetto che è partito dal Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia e Assovini Sicilia e che, nel giro di pochissimo tempo, ha visto l’adesione delle principali aziende dell’isola.
A presiedere la Fondazione è stato chiamato Alberto Tasca, Ceo di Tasca d’Almerita che racconta così la sua idea di sostenibilità: “Se dovessi spiegare cosa è per me la sostenibilità sceglierei sicuramente due parole: misurazione e condivisione”.
Ed è proprio sulla misurazione di 10 parametri che si basa l’adesione al progetto SOStain: requisiti minimi che le aziende devono rispettare per ottenere la certicazione, da parte di un ente terzo indipendente, e per potere utilizzare il marchio SOStain.
I requisiti
Gestione del vigneto – Le aziende sono tenute a rispettare, nella produzione delle uve, almeno uno dei seguenti disciplinari: disciplinare del Sistema di Qualità Nazionale Produzione Integrata(SQNPI) - disciplinare regionale di produzione integrata; disciplinare di produzione biologica.
Diserbo chimico – divieto di praticare il diserbo chimico.
Biodiversità – Le aziende con superficie superiore a 15 ettari devono mantenere zone naturali per almeno il 5% della superficie aziendale.
Utilizzo di materiali ecocompatibili nel vigneto – Per la realizzazione dei nuovi vigneti vengono esclusi tutti i materiali che non siano riciclabili o biodegradabili.
Materie prime locali – Il 100% delle uve e dei vini eventualmente acquistati devono essere di provenienza regionale.
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Utilizzo degli indicatori VIVA – Le aziende sono tenute a calcolare, a livello di organizzazione, gli indici proposti da VIVA, il programma di sostenibilità promosso dal Ministero dell’Ambiente e a soddisfare l’indicatore TERRITORIO.
Tecnologie energicamente efficienti – Nella vinificazione sono considerati efficienti i processi che consentono di produrre vini con un consumo energetico inferiore a 0,7 kWh/l di vino.
Peso delle bottiglie – Il peso medio delle bottiglie di vino fermo prodotte nell’arco di due anni deve essere inferiore o uguale a 550 g/0,75 litro.
Trasparenza nella comunicazione – Le aziende aderenti al programma di certificazione sono tenute a redigere un Report di sostenibilità prima del 31 marzo di ogni anno.
Assenza di residui nei vini – Annualmente devono essere effettuate analisi allo scopo di verificare l’assenza di residui di agrofarmaci nei vini.
Un modello abbastanza rigido che, però, ha incontrato la totale approvazione delle aziende e che sta già portando significativi risultati in termini anche di mercato.
Next generation, il nuovo volto dell’Isola
Infatti la presenza di Assovini a Vinitaly si è contraddistinta anche per le giovani generazioni che stanno attuando un ricambio nella gestione delle aziende, con una mentalità fortemente orientata alla sostenibilità ambientale e sociale, alla comunicazione e marketing per intercettare i giovani e i nuovi mercati, all’enoturismo per valorizzare il territorio.
Tutti hanno in comune la passione, la storia familiare ed aziendale legata al vino, la voglia di portare contributi nuovi, frutto delle loro esperienze formative. Su quindici nuovi produttori, undici sono donne.
“Le nostre aziende associate stanno affrontando con maturità e coscienza il grande tema del ricambio generazionale, momento fondamentale nella vita di un’azienda. C’è una nuova generazione che, nel rispetto dell’identità della propria storia aziendale e familiare, è pronta a contribuire con nuove idee e innovazione allo sviluppo della vitivinicoltura siciliana” ha sottolinea Laurent Bernard de la Gatinais, presidente di Assovini Sicilia.
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Autore: Luigi Franchi
www.iosonofvg.it
Foto: Fabrice Gallina e Ulderica Da Pozzo