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Come digitalizzare la cantina e risparmiare tempo e denaro

Ciò aiuta i clienti a prendere decisioni sull’acquisto di vino e aumenta la loro soddisfazione complessiva durante il pasto anche se il ristorante non dispone di sommelier.

Digitalizzare la cantina consente oltretutto di gestire la carta del vino in modo più efficiente. In base alle nuove aggiunte o alle bottiglie che si esauriscono i ristoranti possono aggiornare il menu del vino in maniera automatica.

In questo modo, i clienti possono sempre vedere un menu aggiornato e i ristoratori eviteranno la frustrazione dei clienti per la mancanza di un vino specifico.

A tutti questi vantaggi, si aggiunge anche la possibilità della soluzione “conto vendita” che abbatte l’immobilizzazione di capitale.

In un momento in cui le marginalità sono molto risicate a causa dei rincari e dell’inflazione, dotarsi di strumenti come questi consentirebbe una svolta decisiva sulla gestione del locale.

Scienza e nutrizione

Ferdinando A. Giannone

Biologo e Nutrizionista

Co-founder ARNAFOOD LAB

Ogni singola materia prima che si utilizza in cucina ha sicuramente una sua intrinseca caratteristica principale, tuttavia gli ingredienti possono essere anche analizzati da svariati punti di vista e quindi se ne potrà descrivere diversi aspetti, tutti tra loro collegati ma diversi. A tal proposito ritengo che possa essere molto utile e stimolante tenere in considerazione le diverse peculiarità degli ingredienti quando si realizzano nuovi piatti e/o menù. Questo perché alcuni (anzi diversi) di questi attributi assegnati agli ingredienti se analizzati con attenzione e se associati in modo consapevole sono sicuramente di aiuto per cercare di realizzare nuove creazioni che presentano un migliore equilibrio, compreso quello nutrizionale. Ma proviamo a fare alcuni esempi per comprendere al meglio come questo “esercizio di categorizzazione” potrebbe essere di aiuto nella costruzione di nuovi piatti e/o menù: la zucca è un vegetale (≈95% di acqua) caratterizzato dal colore arancione e dal sapore dolce ovvero è un frutto che si presenta da crudo con una consistenza croccante ma scarsamente acquosa e fresca, mentre risulta morbido e fondente da cotto oltre che naturalmente cremoso se frullato; il melone è anch’esso un vegetale (≈95% di acqua) ossia un frutto caratterizzato dal sapore tipicamente dolce e dal colore arancione, che si presenta da crudo croccante, fresco e acquoso ma che modifica queste sue caratteristiche dopo cottura tanto da permetterne anche la trasformazione in crema (n.b. poco vellutata); il Parmigiano Reggiano è un formaggio stagionato (<30% di acqua), concentrato e asciutto, dalla consistenza altamente friabile e granulosa (proteine >30%), con un deciso sapore umami (sapidità dovuta al glutammato) e caratterizzato al palato dalla presenza importante di grassi (≈30%) che soprattutto a caldo o in cottura ne contraddistingue l’elevata cremosità; il Prosciutto di Parma è un salume stagionato (≈50% di acqua) dalla consistenza morbida e lievemente grassa al palato (<15%), tenace al morso (contenuto proteico >25%), dal gusto salato (sale >4,5%) e dal colore tra il rosa intenso e il rosso.

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