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Autore: Luigi Franchi

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Menodiciotto Il gelato per la ristorazione

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Può, da un ristorante con due stelle Michelin, nascere un’azienda di gelato? La risposta sta nella storia di Menodiciotto, un’azienda nata nel 1986, grazie all’intuizione di Luca Grassi, al tempo proprietario del ristorante Gatto Nero, due stelle Michelin a Torino, che sul gelato cadeva male perché non c’era, a quei tempi, nessuno in grado di soddisfarlo. Erano altri tempi sicuramente ma per chi andava in un due stelle Michelin la prospettiva era identica a quella contemporanea: star bene dall’inizio alla fine. Luca Grassi lasciò il ristorante ai parenti e si mise a capire come doveva essere fatto un gelato degno di tale nome. “Ci volle pazienza, tempo di studio, investimenti dapprima in tecnologia poi in agricoltura per raggiungere ciò che siamo ora. In agricoltura si, perché il latte che usiamo per i nostri gelati lo ricaviamo dalle nostre vacche in una stalla in condivisione alle porte della città” racconta con orgoglio Luca. 1986: una piccola gelateria per vendere ai ristoratori

Il primo passo fu l’acquisto di una macchina per fare il gelato, a cui seguì l’apertura di una piccola gelateria per fornire i ristoratori. Il problema che aveva lui quando era al Gatto Nero non avrebbero più dovuto averlo i colleghi. I primi gusti che uscirono erano fortemente innovativi come limone e salvia per capirci. Materie prime di assoluta eccellenza e una crescita lenta ma costante di quella che, fin dall’inizio, venne chiamata Menodiciotto, dl nome dell’unico conservante che ancora oggi usano in azienda: il freddo. Fu negli anni Duemila che avvennero diverse svolte. Nel 2009 una nuova apertura di gelateria al pubblico in Piazza Castello a Torino da cui ricavare il feedback direttamente dai clienti. Seguirono le aperture di altre sei gelaterie: a Bolzano, Roma, Londra, in North Carolina dove mandano il gelato direttamente dall’Italia. Tutte con personale dipendente e non in franchising.

Nel 2011 l’ingresso in azienda della figlia, Marzia Grassi, laureata in ingegneria gestionale, segna l’inizio di un percorso che porta Menodiciotto ad ottenere le certificazioni di qualità che oggi ne fanno un’azienda modello.

Quando avevo 12 anni ci volevano comprare

Marzia entra in azienda, all’apparenza, per una crisi di rimorso. “Quando avevo dodici anni ci volevano comprare. – racconta – E io? Disse ai suoi genitori. Cosa farò da grande?”. In realtà Marzia oggi è l’anima dell’azienda. A lei non sono demandati solamente i processi delle certificazioni. È l’anima commerciale, la responsabile delle pubbliche relazioni, il tramite tra la stalla e l’azienda. Ogni cosa passa al suo vaglio, in un rapporto di forte collaborazione con papà Luca che si occupa della parte produttiva.

La ristorazione, primo cliente

Non hanno mai abbandonato la ristorazione che, ancor oggi, resta il cliente privilegiato anche se tanti ristoranti spacciano per propri i gelati Menodiciotto. “Ci sta – dice Marzia Grassi – Per noi è significativo che la qualità venga riconosciuta e, cosa c’è di più vero, se un ristoratore la fa propria. Crediamo, però, che il gelato nella ristorazione debba assumere un ruolo più importante e, per questo, proponiamo la carta dei gelati che qualche ristoratore comincia a tenere”.

I distributori per la ristorazione

Quando si parla di distribuzione del gelato nel settore della ristorazione immancabilmente ci si trova di fronte ad alcuni problemi ricorrenti: come formare la forza vendita su un prodotto così specifico; come riuscire a portare il prodotto ai potenziali clienti e farglielo assaggiare senza che si sciolga; come promuovere i gelati e i sorbetti spesso trascurati tra le proposte di dessert; come superare il tradizionalismo di molti clienti restii a provare nuovi prodotti; quale marginalità ha il gelato per far sì che diventi interessante venderlo. Sono solo alcuni dei problemi che, ogni giorno, un distributore si pone e, spesso, l’azienda produttrice non è un partner per la soluzione di questi quesiti. Menodiciotto, invece, ha adottato una politica di forte collaborazione mettendo a disposizione risorse e soluzioni quali: la formazione ai venditori, organizzando veri e propri corsi di formazione per la forza vendita; un kit-degustazione da portare con sé presso il cliente con quattro gusti a scelta; brochure personalizzate per i venditori con la presentazione dei prodotti; una carta dei gelati personalizzabile sul singolo locale; confezioni studiate appositamente per minimizzare gli sprechi e riutilizzabili; la disponibilità a studiare abbinamenti personalizzati. “Costa meno spendere di più” afferma Marzia al termine di questa conversazione e ha ragione!

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