Dossier informare 09 2015

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Rifiuti DCR srl

Raffaele Di Costanzo

ANNO XXII - N.09

25 SETTEMBRE 2015

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COSTRUZIONI RISTRUTTURAZIONI RESTAURI Via del Parco 28A Tor San Lorenzo - Ardea Tel. e fax 06/910 100 42 RTM: 339/1558822

dal 1994

Ardea . Tor San Lorenzo . Pomezia . Torvajanica . Anzio . Lavinio . Nettuno

Ardea, Pomezia, Anzio e Nettuno hanno vissuto una stagione di grande sporcizia...

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erminata ufficialmente l’estate, possiamo cercare di riflettere sui motivi per cui il nostro territorio, da Pomezia a Nettuno, passando per Ardea ed Anzio, abbia vissuto una stagione particolarmente vergognosa da un punto di vista dell’abbandono dei rifiuti. La risposta emerge abbastanza chiaramente: siamo un popolo pigro e sporcaccione. Non vogliamo le discariche e gli inceneritori, perché puzzano, inquinano e fanno ammalare, ma non vogliamo nean-

che deturpare l’ordinata perfezione delle nostre cucine con cinque bidoncini per separare i rifiuti. Preferiamo eleggere un punto a discarica per portarci i sacchetti, senza stare a separare più di tanto, nei giorni e negli orari che più ci garbano e chissenefrega se facciamo ammorbare di puzza quella zona, se creiamo un’area di degrado che fa schifo a guardarsi... è triste, ma è così che stanno le cose. I vacanzieri sono i peggiori. A pagina 27

ANZIO: APPALTO RIFIUTI, LA ECOCAR VINCE IL RICORSO POMEZIA: INAUGURATA SCUOLA DELL’INFANZIA POMEZIA: NUOVO ASILO NIDO COMUNALE

NETTUNO: LA CITTÀ DEL BASEBALL CON LO STADIO CHIUSO POMEZIA: ARRIVANO GLI ECO-COMPATTATORI ARDEA: ARRIVA LA FIBRA OTTICA

LITORALE: PER L’INCENERITORE DI ALBANO - RONCIGLIANO LA DECISIONE È RINVIATA AL 29 SETTEMBRE


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dossier informare n. 09/2015 • 25 SETTEMBRE

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Anno 22o - Numero 09 del 25 SETTEMBRE 2015 - 253ª uscita

18.09.2015 24.09.2015

dossier

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Lettere e comunicati devono pervenire entro il 19/10 LE PUBBLICITÀ SONO MODIFICABILI ENTRO IL 10 OTTOBRE

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di Roberta Giovannelli & c.

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Satira

dossier informare n. 09/2015 • 25 SETTEMBRE

oderint dum metuant

(mi odino, ma mi temano)

ODIATA, INCONTINENTE E INATTENDIBILE

ANZIO

• ERRATA CORRIGE. Questo lampione stradale in stile torre di Pisa si trovava a Lido dei Pini, sulla strada Litoranea. Nello scorso numero lo abbiamo segnalato nella sezione Ardea, auspicandone la sistemazione. Siamo stati informati, dalla ditta che si occupa della manutenzione della pubblica illuminazione rutula, che il lampione pendulo in questione si trova, invece, oltre il confine e quindi ricade nel territorio di competenza del Comune di Anzio. Ci scusiamo per l’errore... e ne approfittiamo per segnalare che j’hanno già dato ‘n’addrizzata...

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• Sembra che a Lavinio le potature e gli sfalci vengano ritirati solo su prenotazione, invece che a giorni fissi come viene fatto in tutto il resto del mondo. • Al porto di Anzio hanno rubato due bitte che, per chi non lo sa, sono quei funghi pesantissimi che servono per l’attracco delle navi. Essendo le banchine tempestate di telecamere, ci domandiamo se queste funzionano o sono lì solo per finta. Dal numero di pescatori che stazionano sotto i cartelli di divieto di pesca pensiamo che le telecamere siano sempre spente...

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NEI PARAGGI sulla Pontina

Bitta

Anzio, Villa Albani


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(mi odino, ma mi temano)

dossier informare n. 09/2015 • 25 SETTEMBRE • Sicuri che si possa giocare a Tetris 3D su suolo pubblico?

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• Pensilina della fermata dell’autobus sita in largo Columella. Rifatta a giugno, imbrattata ad agosto... ripulita a settembre dai Retake Pomezia.

ODIATA, INCONTINENTE E INATTENDIBILE

POMEZIA

• Questo imbrattatore ha perso sicuramente la capacità di coniugare i verbi.

NETTUNO

• Intorno al bosco di Foglino sono comparsi questi cartelli, a quanto pare falsi... un fungarolo che vuole evitare ogni concorrenza?

Satira

• La norma universalmente accettata è che la numerazione dei numeri civici inizi dalla parte più vicina al centro della città e si estenda verso la periferia. A Nettuno sembra che non sia così, perlomeno in via Lago Maggiore, strada a fondo cieco. Con la nuova numerazione avviene il contrario, così il numero 2 è diventato 105. Immaginiamo il possibile disagio nel caso di soccorsi d’urgenza. • Il silenzio del commissario prefettizio. Da quando si è insediata a Nettuno, il cosiddetto ufficio comunicazione, che relazionava alla stampa le principali attività amministrative, ora tace. Vorremmo avere notizie su come si sta svolgendo l’amministrazione di un Comune di circa 50.000 abitanti.

ARDEA

• C’è crisi... a via Modena si fregano pure i pezzi di plastica dei dossi artificiali... nun se butta gnente...


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Satira

oderint dum metuant

(mi odino, ma mi temano)

dossier informare n. 09/2015 • 25 SETTEMBRE • Semaforo di Lavinio mare: moncone di vecchio palo, cavi scoperti, protetti solo da una piattina. Segnalato da Anziodiva.

NETTUNO

• Villa Sangallo.

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• Via Livatino

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ODIATA, INCONTINENTE E INATTENDIBILE

ANZIO

• Villa Albani: “V” pendula segnalata da Anziodiva.

ARDEA

• Piazza Califano.... bah, pare un po’ bruttarella e sgarupata...

Contatore dei giorni che il Comune di Ardea impiega per dare un deposito ai nostri reperti archeologici, raminghi nel mondo

L’amministrazione Eufemi non ce l’ha fatta in 2.693 giorni = 7 anni e 5 mesi

Amministrazione

DI FIORI

data inizio: 11 maggio 2012

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NOTA BENE: il contatore si ferma solo se e quando la Sovrintentenza riceve le chiavi del locale... Coraggio Luca, ce la puoi fare...

di Sabrina Ferro

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(mi odino, ma mi temano)

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• Parcheggio pubblico di via del Colle: secondo voi, si stanno fregando le grate metalliche della recinzione... o cosa?

ODIATA, INCONTINENTE E INATTENDIBILE

NETTUNO

• Via Cattaneo: contatore-contenitore a scomparsa per lattine...

• Ingresso al bosco di Tre Cancelli, vicino la statua del Cristo.

ANZIO

• In uno studio medico di Lavinio... semplicità di acesso!

Satira

ARDEA

• Capraro: «Con questa delibera la TASI passa al massimo senza che vengano erogati i servizi, il 90% del territorio cittadino non ha l'illuminazione pubblica e le strade sono piene di buche». Abate: «Voi avete strozzato i cittadini, e tu Quartuccio non hai capito per quale motivo stai al mondo. Lei invece sindaco ha fatto parte dei debiti fuori bilancio prodotti dalle altre amministrazioni. Questi debiti dovete avere il coraggio di addebitarli a chi li ha fatti, ai responsabili e ai dirigenti, perché molti di questi debiti sono per quelle opere del 2011 che ti hanno fatto vincere sindaco». Ancora Abate: «Sindaco ci vorranno altri 20 anni prima di ripianare i danni che hai fatto, e il dissesto lo avete evitato perché altrimenti non avreste potuto ricandidarvi per diversi anni». Prosegue Abate: «Avete litigato per mesi soltanto per alzare la posta sui trasporti, e per quanto riguarda il Fondo Comunale di Solidarietà ti ricordo sindaco che a Pomezia e Aprilia i soldi li prendono, mentre a noi li tolgono». Quartuccio, indicando Abate: «Quello li, Tonino, è proprio un omino. Tu caro Abate sei stato bocciato più di una volta anche dalle urne, quindi è meglio che te dai all'ippica. Sei un omino e tale rimani, sei un buffone». Zoro: «Presidé, lei deve fa il presidente, a me le dispute personali non mi interessano. Nessuno qua conosce i debiti fuori bilancio che vanno approfonditi meglio e i responsabili perseguiti, e lei presidé adesso deve andare al bagno, ha ascoltato due ore de stronzate e adesso mi vuole far smettere a me». Capraro: «Presidente, dopo aver fatto dire ore di cavolate a tutti adesso dice a Policarpo di attenersi al punto, allora le dico ma che è ubriaco?»


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ODIATA, INCONTINENTE E INATTENDIBILE

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POMEZIA

• Non per essere pignoli, ma... un posto diverso dal marciapiede per mettere i contenitori degli abiti dismessi... proprio non si trova?

ARDEA

• L’Uomo Ragno ha chiesto la verifica per gli occupanti senza titolo di un alloggio comunale, ventilando nell’esposto un possibile e ingente danno alle casse dell’ente per mancato introito. Una vecchia storia da mettere a posto, si accerti giustamente chi ha titolo a stare ed anche ad acquistare nel caso in cui abbia versato all’ente quanto dovuto in pigione passata. Per gli altri che vengano presi i provvedimenti del caso, verificata la eventuale posizione debitoria nei confronti del Comune e sanzionato chi è stato inadempiente. Per qualche benestante che occupa da decenni la casa comunale consigliamo qualche minuto all’angolo della vergogna. • Pollicione e Quartuccio, sembra, pare, dicono, che vonno cambià i loro assessori, uno o forse tutti e due. Magari alla fine nun ne cambia nessuno, però ‘sti balletti ar teatrino nun c’hanno mai termine. Che spettacolo, che maraviglia, venghino signori, venghino ad ammirare. • C’avemo problemi puro pe attappà le buche, epperò trovamo er tempo per fa ‘a piazza intestata ar Califfo, che poi manco tanto facile è stato. Certo, er maestro è sempre er maestro, però forse poteva attendere un artro po’.

ANZIO

• Bar con cartello che avvisa che dopo le 22 gli alcolici costano 1 euro in più ed il caffé 20 centesimi in piú. In quel momento l’unico italiano, oltre noi, é un ragazzo che si rivolge alla barista rimescolandosi i testicoli...

D@L WEB

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Alla scoperta di sapori inesplorati

dossier informare n. 09/2015 • 25 SETTEMBRE

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Champagneria Enoteca Ostricheria Birreria trappista

Viale San Lorenzo 24/P Tor San Lorenzo Ardea (Rm) Tel. 329 492 2140

al 5 agosto, a Tor San Lorenzo, gli amanti dell’enogastronomia hanno un nuovo punto di riferimento, dove deliziarsi nella scoperta di sapori inesplorati. Si tratta di un negozio di ricercatezze, nato dal sogno di Davide Persechino, che l’amore per il buon vino e la buona tavola ce l’ha nel DNA. Si chiama Enogastronauta ed ha mandato in visibilio, fin dal primo giorno di apertura, gli esperti di Foodwineadvisor, che non hanno esitato ad inserirlo in quella che definiscono la rivolta del gusto del litorale laziale. Si tratta di un elegante locale che offre un’accurata selezione di vini, acque minerali, birre e chicche golose, a cui si aggiungono le ostriche francesi ed i crostacei dell’asta di Anzio. Le prelibatezze possono essere degustate all’interno o nel dehors, comodamente seduti sui divani. «Durante l’inaugurazione, Maximiliano Cotilli ha dato un validissimo e competente contributo alla riuscita dell’evento - scrive Foodwineadvisor - tramite un seguitissimo show cooking in aggiunta alla preparazione di un notevole tonno marinato. Fortunati i partecipanti che si sono potuti deliziare con ostriche a go-go.» Tra queste vi era anche la Bella di Anzio, l’ottima ostrica locale, allevata fin dai tempi del-

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l’antica Roma. Spettacolare la selezione di vini di alto livello, offerti in degustazione: dall’eccellente Ansonaco di Carfagna, alla Riserva del Fondatore 2002 di Giulio Ferrari, alle grandi birre di St. Sixtus. La XII (12) è da provare almeno una volta nella vita. Raccontare l’esplorazione del

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gusto non può rendere giustizia ai sapori ed ai profumi, quindi, per averne un’idea precisa, occorre indubbiamente sperimentare in prima persona! Sarà come atterrare in un nuovo pianeta, dedicando a se stessi un goloso momento di coccola sensoriale.

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Eliminare le barriere architettoniche 12

POMEZIA

dossier informare n. 09/2015 • 25 SETTEMBRE

Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata al sindaco Fucci da Antonio Maniscalco, portavoce dell’Associazione ‘Pomezia Riparte Adesso!’. «...con la presente vorrei segnalare, in maniera collabo@ rativa e non assolutamente strumentale, la necessità di intervenire nei lavori di ristrutturazione e riqualificazione della rotatoria stradale attualmente in corso in Largo Brodolin, nel quartiere Nuova Lavinium in fondo a Via Alcide De Gasperi, al fine di assicurare maggior sicurezza e tutela sia agli automobilisti sia ai pedoni che transitano nella zona in oggetto. A tal proposito, come peraltro si evince dalle immagini che vi allego in copia, è a nostro avviso necessario ed opportuno intervenire subito con una revisione del progetto esecutivo per ciò che riguarda l’abbattimento delle barriere architettoniche sugli attraversamenti pedonali che, sempre a nostro avviso, sono stati probabilmente sottovalutati dal progettista dell’opera. Difatti, a lavori esecutivi abbastanza avanzati, con un semplice sopralluogo si può facilmente notare che, dei cinque attraversamenti pedonali intorno alla piazza soltanto uno, Via Luigi Einaudi, è stato predisposto con gli scivoli per il passaggio di carrozzine per disabili su ambedue i lati, per permettere agilmente di scendere dal marciapiede, attraversare la strada e risalire sul lato opposto. Per quanto riguarda invece gli attraversamenti pedonali su Via Alcide de Gasperi, Via Giuseppe di Vittorio, Via Palmiro Togliatti (parzialmente) e Via Agostino de Pretis si stanno posizionando i marciapiedi senza prevedere l’abbattimento delle barriere architettoniche in prossimità dei singoli attraversamenti pedonali. Pertanto voglio segnalare alle persone in indirizzo la necessità di intervenire per tempo affinché, prima del fine lavori, sia approvata una variante che preveda l’abbattimento delle barriere architettoniche in prossimità degli attraversamenti pedonali su tutte le vie di accesso a Largo Brodolin. Confidando in un vostro tempestivo e fattivo intervento per evitare eventuali future disgrazie e/o danni a persone o cose, anticipatamente ringrazio anche a nome di chi utilizzerà tali opere.»

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Via De Gasperi

Via Togliatti

Via Di Vittorio

Via De Pretis


Bilancio approvato: Di Fiori va avanti dossier informare n. 09/2015 • 25 SETTEMBRE

ARDEA

di Luca Valente

L’amministrazione Di Fiori, dopo un lungo periodo caratterizzato da vivaci tensioni politiche, soprattutto interne alla maggioranza, è riuscita ad approvare il bilancio previsionale per il 2015. L’atto avrebbe dovuto essere già stato approvato alla fine di maggio, ma le interminabili discussioni tra le fila della maggioranza hanno protratto lo stesso ben oltre il limite massimo temporale per la sua accettazione dall’assise comunale, rischiando addirittura di essere inficiato dalla Prefettura. Vasta e complessa era la tipologia dei problemi da affrontare, tra cui la nuova contabilità armonizzata che ha imposto ai Comuni di calcolare le entrate e le uscite nello stesso esercizio in cui arrivano a scadenza e in base alla loro esigibilità. Il passaggio più delicato, tuttavia, è stato quello della formazione del Fondo di solidarietà comunale: si tratta, da parte degli enti locali, della obbligatoria partecipazione a questo fondo a carattere nazionale in forza del 38,23% del presunto gettito IMU rispetto al totale degli immobili presenti nel territorio comunale. Pertanto, se poniamo uguale a 100 questo totale e se consideriamo che in genere a causa dell’evasione/elusione fiscale questo valore si riduce a circa 70, ecco che abbiamo un 38,23% applicato al valore 70 anziché a 100, risultando quindi ancora più alto e gravoso per l’ente e, a caduta, per la cittadinanza tutta. Per avere un’idea più precisa sull’argomento basti pensare che nel 2014 tale prelievo è stato di circa 7 milioni di euro e che nel 2015 siamo arrivati a 8 milioni, quindi nel biennio 2014-2015, cioè da quando è entrata in vigore tale assurda legge sul FSC, Ardea ha subito un prelievo forzoso da parte dello Stato di ben 15 milioni di euro, una cifra davvero notevole. Avendo in passato presentato dei conti in ordine e quindi essendo

Ma il Fondo di solidarietà comunale manderà comunque Ardea in dissesto: il problema è solo rinviato.

stata Ardea, al pari di tanti altri enti locali d’Italia, classificata tra i Comuni virtuosi, ha subito questo prelievo secco da parte dello stato proprio per andare a rimpinguare le casse di altri Comuni che invece avevano i conti in rosso. Insomma, vale il vecchio assunto napoletano che bisogna sempre chiagnere miseria col capo famiglia disoccupato e con i figli malati ‘e core. L’esempio partenopeo non è casuale: proprio il Comune di Napoli, infatti, i cui conti sono regolarmente in rosso, versa al FSC circa 101 milioni di euro e ne riceve ben 324. Forse non è un caso che i 20 Comuni d’Italia che dominano la classifica di quelli che ricevono più risorse dallo Stato in base al meccanismo del FSC si trovino tutti al sud. Il paradosso di tale strumento che, solo all’apparenza, è di solidarietà, è che dopo pochi esercizi getta praticamente sul lastrico anche quegli enti che erano stati classificati virtuosi a seguito dei loro bilanci in attivo. Detto in altri termini: se Ardea è riuscita ad evitare il dissesto per l’anno in corso, nonostante gli 8 milioni prelevati cash dallo Stato e nonostante gli altri 7 milioni già prelevati similarmente nel 2014, come potrà evitare la bancarotta per il 2016 se questo andazzo non viene cambiato in qualche modo? Questa sarà infatti la vera scommessa per il prossimo futuro, non soltanto per Ardea ma anche per i 2700 Comuni italiani che sono in condizioni similari, cioé che versano allo stato il 38,23% del proprio gettito IMU senza ricevere in cambio alcunché, oppure cifre largamente inferiori al versato, pertanto questi enti sono diventati ipso facto finanziatori dello Stato. Poi, naturalmente, vanno considerati i problemi locali: dai debiti fuori

190 quintali di frutta per gli indigenti

ARDEA

L’Associazione Ipf (Istituto per la famiglia) in collaborazione con l’Associazione Bethel ha provveduto in questi giorni a donare 40 quintali di pesche e 150 di quintali di uva alla città di Ardea. La Onlus, di cui il pastore evangelico Archetto Brasiello è il referente territoriale nel nostro Comune, ha coordinato insieme ai volontari delle associazioni e all’assessorato ai servizi sociali l’assegnazione di questa frutta alla rete del terzo settore. Si tratta di frutta che rientra nelle ‘eccedenze’ dell’Unione europea, cioè di prodotti agricoli che il mercato non riceve - a causa della mancata domanda - e che l’Ue stabilisce di poter distribuire agli indi-

genti. «È un’attività che facciamo da tempo e che continueremo a fare, nell’ottica della nostra missione, a sostegno delle fasce sociali più deboli», ha spiegato il presidente di Ipf, Claudio Zappalà. «Ringrazio l’associazione Ipf per il suo impegno - ha detto l’assessore alle politiche sociali, Riccardo Iotti - Abbiamo mosso la rete del terzo settore per fare in modo che questi prodotti deperibili potessero essere donati a chi ne ha bisogno». Per informazioni per prendere parte a questa iniziativa è possibile contattare il Suap al recapito telefonico 06913800 (selezionando le indicazioni della voce guida che portano all’area economico-finanziaria).

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bilancio prodotti nell’ultimo ventennio di gestione comunale, alcuni dei quali recentemente rientrati in toto o in parte grazie alla mediazione dell’amministrazione con gli altri enti creditori (come la Regione per circa 3 milioni di euro di acqua erogata) o con le ditte che avevano eseguito lavori in passato per il Comune. Tutto ciò però non è stato sufficiente ad evitare un nuovo aumento TASI e TARI da parte dell’amministrazione al fine di poter chiudere il bilancio 2015. Un aumento che sicuramente urterà i contribuenti, perché non corrisponde ad alcun incremento del servizio. Il sindaco ha comunque dichiarato in consiglio: «Per senso di responsabilità la maggioranza ha cercato di evitare il dissesto finanziario... andremo a pagare vecchi debiti fuori bilancio prodotti dalle passate amministrazioni, le quali li avevano nascosti sotto il tappeto e che la Corte dei conti ci ha indicato di mettere in bilancio... la maggioranza, a malincuore, deve aumentare le tasse che, però, da qui a gennaio cercheremo di abbassare». Certo, per dare veramente corpo a una discussione di questo tipo sarebbe stato opportuno andare a sviscerare i debiti fuori bilancio, uno per uno, capire come, quando, perché e da chi sono stati prodotti, certificando quelli che hanno avuto un iter corretto con tutti i pezzi di carta al seguito e non riconoscendo, invece, quelli incerti e dalla dubbia legittimità. Fatto ciò, dulcis in fundo, bisognerebbe inviare il tutto alla Corte dei conti per le procedure di rito. Per fare un’operazione del genere, però, a molti in maggioranza nun je regge proprio ‘a pompa e così, semplicemente, vien fatto sorriso avverso cattiva sorte. Le opposizioni, in consiglio, hanno contestato a lungo l’aumento delle tasse a fronte di un non aumento dei servizi e dell’assenza di opere pubbliche, ma la discussione ha preso più la via dell’insulto personale che non quella del dibattito tecnico e questo non ha giovato alla discussione nel suo insieme. Adesso, a bilancio approvato, nelle more del FSC e del Patto di stabilità interno bisognerà vedere se l’amministrazione riuscirà a reperire fondi sufficienti almeno per procedere con una serie di interventi nel settore delle opere pubbliche, a carattere di urgenza: quali, ad esempio, alcune riparazioni fognarie, la pulizia di tratti intubati per la raccolta delle acque meteoriche, la partenza dei lavori del piccolo depuratore di Montagnano, della fognatura alla Castagnetta, etc, solo per citarne alcuni. Nel frattempo sembra che FI intenda procedere ad un parziale rimpasto di giunta, forse su pressione dei consiglieri Quartuccio e Giordani, che vorrebbero riconosciuti altri nominativi tra gli assessori forzisti e, d’altro canto, proprio Quartuccio qualche tempo addietro dichiarò

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FSC: 7 i milioni di euro prelevati dallo Stato nel 2014, 8 milioni di euro nel 2015... come riuscire far fronte ad una tale immensa fuoriuscita?

che non riconosceva i nominativi proposti da FI come propri. Staremo a vedere. Per concludere, due parole sulle polemiche emerse in consiglio sulla mancata messa in funzione del grande depuratore dei Castelli Romani, in quanto il sindaco Di Fiori ancora non appone la propria firma sull’atto che consentirebbe l’apertura del diaframma della struttura (già terminata e insistente sul territorio ardeate). Si tratta di spezzare una lancia in favore del primo cittadino e del suo temporeggiare, che ha una logica di pubblica utilità, almeno in questo caso. La Regione Lazio, alcuni anni fa, si impegnò per iscritto a versare nelle nostre casse comunali ben 11 milioni di euro in opere pubbliche a titolo di indennizzo per l’ubicazione del mega impianto su Ardea. Purtroppo, ad oggi, via della Pisana ha esborsato meno di 4 milioni rispetto agli 11 promessi e sottoscritti, e quindi se il sindaco, per ipotesi, domani mattina firmasse per l’apertura del diaframma, sarebbe praticamente sicuro che ad Ardea i rimanenti 7 milioni di euro non arriverebbero mai più. Ergo il protrarre la trattativa da parte del sindaco con la Regione potrebbe ottenere il risultato di far giustamente incamerare al Comune quanto pattuito con via della Pisana in precedenza, diversamente... sarà stata una inutile perdita di tempo.


Nuova scuola media 14

POMEZIA

Il 14 settembre ha suonato per la prima volta la campanella della nuova scuola media di Santa Palomba, in via Fiorucci. Primo giorno di scuola per 16 ragazzi della classe 1ªA e primo ingresso per docenti, genitori e personale scolastico nella nuova struttura inaugurata proprio questa mattina dal Sindaco Fabio Fucci, dalla vice Sindaco Elisabetta Serra e dalla Preside Maria Parisi. «Un giorno importante per voi studenti - ha detto il primo cittadino ai ragazzi che lo hanno accolto con un piccolo concerto di voci e flauti - Non solo perché oggi inizia il vostro percorso nella scuola media, ma anche perché voi siete in assoluto i primi ragazzi a sedere sui banchi di questa nuova scuola. Avete quindi l’onere e l’onore di trasformare questo anno scolastico che sta iniziando in un anno eccezionale, di studio e divertimento». «Poco più di un anno fa - ha aggiunto

Appalto rifiuti

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il vice sindaco Elisabetta Serra - ci trovavamo in questo edificio scolastico durante l’Open Day in un clima decisamente più teso. Oggi, in questa atmosfera di festa, siamo felici di aver raggiunto un rapporto di collaborazione e scambio virtuoso con il quartiere e di inaugurare finalmente la scuola media dell’istituto comprensivo di Santa Procula». Presenti infatti anche i comitati di quartiere Santa Palomba e Roma Due, oltre agli insegnanti dell’istituto comprensivo ed ai genitori degli alunni. «Abbiamo fortemente voluto che questa scuola aprisse le sue porte agli studenti - ha concluso il sindaco - e siamo certi che diventerà un punto di riferimento importante per il quartiere, non solo per i ragazzi che la frequenteranno, ma anche per le associazioni ed i cittadini che vorranno utilizzare le aule ed i locali a disposizione».

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ANZIO

Il Tar del Lazio si è espresso sull’appalto dei rifiuti, accogliendo il ricorso presentato dalla ditta Ecocar, vincitrice del bando, esclusa perché colpita da interdittiva antimafia. L’interdittiva è una misura prefettizia a carattere preventivo che prescinde dall’accertamento in via definitiva di singole responsabilità penali nei confronti di soggetti che hanno rapporti con la pubblica amministrazione. Non prova che in una azienda si sia infiltrata la mafia, ma indica che esistono elementi per supporre un tentativo di ingerenza (vedi sentenze Consiglio di Stato). Il provvedimento prefettizio emesso nei confronti della Ecocar, e dall’azienda contestato, ha portato alla nascita di una serie di cause circa le quali non si capisce, ovviamente, un tubo. Tuttavia abbiamo compreso che il Tar ha stabilito che la vincitrice della gara di appalto è la Ecocar. Posto che sia una decisione definitiva, parola che nel sistema giuridico italiano è circondata da un alone di punti interrogativi, ora la vincitrice dovrà occuparsi del servizio al posto della Camassa Ambiente, seconda classificata in gara, che operava in deroga.

Ufficio postale Rocca apertura pomeridiana

ARDEA

L’ufficio postale di Ardea centro, sulla Rocca, è aperto anche di pomeriggio, dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.20 alle 19.05. Fino al 16 settembre il personale è stato anche implementato, per compensare i disagi derivanti dalla chiusura temporanea dell’ufficio di Tor San Lorenzo, dove, a causa di una rapina, il postamat ed alcuni ambienti interni sono stati distrutti, rendendo necessaria una lunga fase di lavori di ripristino.

Rincari

NETTUNO

La buca di piazza Battisti prima o poi qualcuno la dovrà chiudere ed i costi graveranno sui nettunesi, che nel frattempo si trovano a dover subire un rincaro dei costi per l'istruzione dei figli. Da quest'anno entrano in vigore gli aumenti fissati dal commissario prefettizio. Si tratta di rincari che vanno dal 25% per la refezione scolastica, al 30% per il trasporto, al 10% per l'asilo nido. Sono state definite 5 fasce di reddito ISEE e ci saranno dei piccoli sconti per le famiglie con più figli.


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Nuovo asilo nido comunale 16

POMEZIA

Sono in dirittura di arrivo i lavori del nuovo asilo nido comunale presso l’ex casale Balducci di Nuova Lavinium. La struttura, che può ospitare circa 70 bambini da 0 a 3 anni, aprirà ufficialmente l’anno educativo il prossimo ottobre. «I lavori procedono in maniera spedita - spiega l’assessore Veronica Filippone - Questo intervento, finanziato da fondi comunitari per

dossier informare n. 09/2015 • 25 SETTEMBRE 1.280.000 euro, riqualifica un’area abbandonata da anni in un quartiere che sta rinascendo, e risponde in maniera concreta alle esigenze delle famiglie di Pomezia». «La gestione del servizio dell’asilo nido comunale - spiega l’assessore Emanuela Avesani - è stata affidata alla Pomezia Servizi spa, nelle more dell’imminente costituzione della Socio Sanitaria Pomezia, per 5 anni rinnovabili. Ieri il cda ha deliberato

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l’avvio di una selezione pubblica, per titoli ed esami, per la formazione di una graduatoria da utilizzare per assunzioni a tempo determinato e/o indeterminato in qualità di educatore dell’asilo nido, vista l’impossibilità di reperire all’interno dell’azienda personale specializzato con tale qualifica, oltre quello già operante all’asilo nido comunale ‘L’isola che non c’è’». L’avviso pubblico è consultabile sul sito della Pomezia Servizi spa (www.pomeziaservizi.it) e sul sito istituzionale del Comune di Pomezia (www.comune.pomezia.rm.it). «Con il nuovo asilo nido comunale conclude il sindaco Fabio Fucci non solo restituiamo alla città un’area di oltre 7.000 metri quadri completamente riqualificata, ma fornia-

mo alla cittadinanza un servizio fondamentale per la gestione della vita lavorativa e familiare e per la crescita dei più piccoli. Con l’apertura del nuovo nido riusciremo infatti ad accogliere tutti i bambini in graduatoria ed a riaprire, a breve, i termini del bando per ospitarne altri. Inoltre, con la selezione pubblica per gli educatori, si avvia un processo di buona occupazione sul territorio che garantirà nuovi posti di lavoro». Il nuovo asilo nido comunale ex Casale Balducci si va ad aggiungere al nido comunale L’isola che non c’è di via Fratelli Bandiera, che accoglie 59 bambini. La graduatoria dei bambini ammessi per l’anno educativo 2015/2016 è di 74 unità, di cui 34 già frequentanti, 25 nuovi ingressi e 25 in lista d’attesa.

Si è svolto nella mattina del 17 settembre scorso, a Villa Sarsina, l’incontro tra il sindaco Luciano Bruschini ed i rappresentanti territoriali della Polizia Locale della CGIL e della CSA. All’incontro hanno partecipato il segretario generale avv. Pompeo Savarino, il vicesindaco Giorgio Zucchini ed il comandante della Polizia Locale Lorenzo Giusti. All’ordine del giorno la vertenza che ha coinvolto, durante l’estate, il personale della Polizia Locale rispetto all’esigenza di una maggiore sicurezza per gli operatori e per i cittadini. L’incontro, che era stato programmato lo scorso mese quando si è raggiunto un punto di equilibrio per uscire dall’emergenza, ha rap-

presentato il positivo avvio di un dialogo costruttivo tra tutte le componenti che hanno condiviso i seguenti obiettivi: dotare il corpo della Polizia Locale di una nuova organizzazione, di nuove attrezzature e soprattutto di una nuova sede. Per conseguire tali obiettivi è emersa, in particolare, la necessità di aggiornare gli strumenti normativi, a partire dall’articolo 40 del contratto integrativo, la cui applicazione rimarrà sospesa fino a quando il Comando non si doterà del nuovo modello organizzativo. A tal fine il comandante della Polizia Locale, congiuntamente ai rappresentanti sindacali, presenteranno al sindaco una proposta di riorganizzazione della struttura.

iceviamo dal Movimento 5 Stelle di Pomezia e pubblichiamo: «Il 15 settembre, con la mozione da noi presentata, abbiamo chiesto il ritiro o sostanziale modifica del gravissimo atto emesso dalla Regione il 20 agosto, che senza considerare problematiche legate alla salute dei cittadini o del territorio dove insisterebbe l’impianto, “autorizza” la realizzazione della centrale biogas, scaricando la responsabilità su altri soggetti. La Regione Lazio, a guida Pd, nonostante le inutili dichiarazioni di facciata, negli atti prosegue la strada (auspicata dal governo nazionale) della chiusura del ciclo dei rifiuti attraverso inceneritori di rifiuti, di biomassa e compostaggio anaerobico. Nella audizione tenutasi presso la Regione Lazio, si è discusso prevalentemente di incentivi si o incentivi no. E questo è il risultato. Non hanno finora prodotto risultati i ripetuti appelli, sia in ambito medico che scientifico, da professionisti del settore per la tutela della salute e del territorio. Non hanno prodotto risultati gli atti isti-

tuzionali, compreso il Consiglio comunale di Pomezia che già ad ottobre scorso, all’unanimità, ha chiesto alla Regione di non procedere ad alcuna autorizzazione, neanche preventiva, in virtù di tutte le criticità relative all’impianto biogas. Chiediamo a tutti i Consigli comunali limitrofi di prendere posizioni forti in merito, contro un’opera estremamente dannosa ed inutile. Siamo pronti a condividere ulteriori percorsi istituzionali per convincere la Regione a non autorizzare tale scempio e ci opporremo con tutte le forze a qualsiasi intenzione di devastare il nostro territorio.»

Vertenza Polizia locale

ANZIO

Impianto biogas

R

L’impianto in questione dovrebbe sorgere a Pomezia, zona Torre Maggiore - Santa Palomba, un’area già afflitta dalla presenza di una serie di discariche e da un previsto inceneritore. Si tratta del terzo impianto di questo tipo previsto nel raggio di pochi chilometri. Il progetto, bocciato dal Comune di Pomezia, ha avuto un sostanziale ok dalla Regione Lazio.


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POMEZIA cEntrO - VEnDO APPArtAMEntO 100 Mq - cEll. 388 38 04 290

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Arriva la fibra ottica 18

ARDEA

Arriva la fibra ottica. La giunta comunale ha approvato un progetto proposto da Telecom Italia per l’attivazione del servizio di banda larga. Le aree nel primo stralcio sono quelle di Marina di Ardea (via Bergamo, via Bologna, via Cremona, via Enna, via Firenze, via Bolzano, via Foggia, viale Forlì), di Nuova Florida (un tratto di via Pratica di Mare, via Sassari, via Lecce, via Trieste, via Nuova Florida, via Livorno, via Modena, via Nuoro, via Pisa, via Verona, via Vicenza, via Bolsena, via San Marino, via Prato, via Roma, via Rieti) e di alcune zone rurali e lungo la direttrice della Laurentina (via della Castagnetta, via delle Sesie, via delle Orchidee, via

dossier informare n. 09/2015 • 25 SETTEMBRE della Madonnina, via della Pescarella). Inoltre, il secondo stralcio di progetto è legato alle zone di Nuova California e Colle Romito e interessa via Castore e Polluce, via Corona Australe, via dell’Orsa Maggiore, via Corona Boreale, viale Andromeda, viale San Lorenzo, via Tanaro, via del Canale, via Nuova California, via Dora Baltea, viale Po, la strada provinciale 12 a, via Tevere, via del Pettirosso, via Reno, via Arno. «Siamo soddisfatti dell’avvio dei lavori per la banda larga - ha spiegato l’assessore all’ambiente Roberto Matricardi - Tutto ciò consentirà ai cittadini di poter usare il web in maniera più veloce oltre che a casa anche al lavoro».

Strade interne del Selva dei Pini: bisogna rispettare il codice

POMEZIA

I vigili urbani hanno fatto un po’ di multe nelle strade interne del complesso Selva dei Pini, dove ci sono alcuni uffici comunali e dove si tende al parcheggio creativo. Ne sono derivate delle polemiche, con aspre contestazioni della legittimità di comminare tali sanzioni. Con una nota alla stampa è intervenuto il sindaco Fabio Fucci: «Quelli della Polizia Locale sono controlli di routine che vengono svolti quotidianamente nelle zone sensibili dell’intera città. Le strade che circondano il complesso Selva dei Pini sono diventate a pieno titolo soggette alla viabilità ordinaria e sottostanno alle regole del codice della strada. L’amministrazione in questi giorni ha ricevuto numerose segnalazioni da parte dei cittadini riguardo ad auto parcheggiate al di fuori degli spazi consentiti che hanno arrecato intralcio ai veicoli in movimento, compresa la navetta comunale. Per

agevolare i cittadini che si recano presso gli uffici comunali di Selva dei Pini abbiamo istituito, dal 3 agosto scorso, un servizio di navetta comunale gratuita, funzionante tutti i giorni dal lunedì al venerdì, e messo a disposizione ben 118 parcheggi gratuiti. Abbiamo lavorato, e stiamo continuando a farlo costantemente, sull’efficacia e l’efficienza dell’azione amministrativa, riducendo le spese superflue, come gli affitti e le utenze, e fornendo servizi alla cittadinanza». ORARI DELLA NAVETTA COMUNALE GRATUITA

PARTENZA Piazza San Benedetto da Norcia ore 7.40 / 8.25 / 9.10 / 9.55 / 10.40

PARTENZA Selva dei Pini ore 8.00 / 8.45 / 9.30 10.15 / 11.00 / 12.05 / 14.10

76 premiati alla Maratonina

ARDEA

Sono stati premiati 76 atleti, donne e uomini, tra assoluti e categorie, di diverse nazionalità. Questo il risultato della XI Maratonina della Nuova Florida, quest’anno per la prima volta sotto l’egida della Fidal (Federazione italiana di Atletica Leggera) che ha avuto circa 174 iscrizioni. Atleti provenienti dai comuni limitrofi, dalla Capitale e dalle province del Lazio, Campania, Puglia e Toscana. L’iniziativa è stata organizzata dall’associazione Atlantis. Ha vinto l’atleta Daniele Troia, classe 1982, pluripremiato a livello nazionale, con il tempo di 33′ 52″. Mentre per le donne la vincitrice assoluta è stata Gabriele Annalisa dell’As Amatori Villa Pamphili con il tempo di 37’. Il VII Trofeo dell’Amicizia, km 4+900, ha visto circa 50 iscritti tra podisti e amatori. Quest’anno il titolo è andato all’atleta Mirko Consalvi che ha tagliato il traguardo con il tempo di 20′ 35″. I proventi della manifestazione, detratte le spese organizzative, verranno utilizzati, come di consueto, a scopo benefico.

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Otto aule ricavate nell’ala ex Gioventù Italiana del Littorio

POMEZIA

Ha riaperto lunedì 14 settembre, primo giorno di scuola, l’ala ex Gioventù Italiana del Littorio (GIL) della scuola elementare San Giovanni Bosco di via Guerrazzi - via Pier Crescenzi. Inagibile dal 2008, in soli quattro mesi (23 marzo-20 luglio 2015) è stata messa in sicurezza grazie ad un intervento di rifacimento totale del tetto con intera copertura in legno, sostituzione delle vetrate e impermeabilizzazione della parte a terrazzo. «Dopo sette anni - dichiara l’assessore Veronica Filippone - un’ala dell’edificio storico che ospita la scuola elementare torna agli studenti e ai docenti. Grazie a questo intervento la scuola avrà a disposizione 8 nuove aule che ospiteranno più di 100 studenti». Le aule, infatti, accoglieranno alcune classi prime e seconde, costrette negli anni passati a svolgere le attività didattiche in locali piccoli e non idonei, e uno spazio adibito a laboratorio. «Questo anno scolastico inizia nel

migliore dei modi - aggiunge il sindaco Fabio Fucci - Non solo aprirà il nuovo asilo Gianni Rodari di via Alcide De Gasperi e la nuova scuola media di Santa Palomba, ma avremo a disposizione degli studenti della scuola elementare San Giovanni Bosco 8 nuove aule completamente ristrutturate e in sicurezza. Investire sulla scuola, con la messa in sicurezza degli edifici e l’apertura di nuove strutture, equivale ad investire nella crescita sociale e culturale dei bambini e dei ragazzi, il futuro della nostra città». I lavori di messa in sicurezza, per un totale di € 132.309,09, sono stati finanziati CIPE (Delibera n. 22/2014).


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VERO AFFARE - VENDESI ATTIVITÀ ARTICOLI PESCA SPORTIVA BEN AVVIATA - PER INFO TEL. 0691014333


In attesa della Cassazione 20

NETTUNO

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Per chi crede nella Cabala. Con delibera n. 313 del 29 dicembre 2009 la giunta nettunese conferiva a Gianluca Faraone le funzioni di direttore generale del Comune di Nettuno. Con delibera n. 3 del 25 gennaio 2010 veniva approvato il contratto di lavoro ed il 10 febbraio veniva ufficialmente conferito l’incarico. Dal primo gennaio 2010, per legge nazionale, non era più possibile nominare un direttore generale per i Comuni con meno di 100.000 abitanti. Per questa serie di eventi e numeri il pubblico ministero Travaglini si è attivato ipotizzando che “la delibera 313 e atti seguenti non solo non è finalizzata al perseguimento di un interesse collettivo, ma solo individuale e di tipo reddituale” (lo stipendio di Faraone sommava ad un totale di circa 140.000 euro). Il magistrato chiese addirittura l’arresto del sindaco Chiavetta e del dirigente Faraone, a ridosso delle elezioni amministrative del 2013, atto che venne respinto dal giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Velletri, Giuseppe Cario. Successivamente il giudice Zsuzsa Mendola prosciolse dall’accusa di falso in bilancio Chiavetta, Faraone ed i tre ex revisori dei conti. Travaglini, non soddisfatto dalla sentenza, ha fatto ricorso alla Corte di Cassazione, il cui pronunciamento è atteso per il 17 settembre. (Massimiliano Savio)

Differenziata in aumento

POMEZIA

Sale il dato percentuale della raccolta differenziata a Pomezia. Nel mese di agosto infatti i rifiuti urbani differenziati sono saliti al 23% contro il 19% di giugno e luglio e il 16% di agosto 2014. «Con l’introduzione della raccolta differenziata porta a porta nei quartieri Vicerè e Parco della Minerva spiega l’assessore Lorenzo Sbizzera il dato complessivo della differenziazione dei rifiuti in città è cresciuto di circa 4 punti percentuali. Un risultato importante, soprattutto in un mese, quello di agosto, problematico dal punto di vista della gestione dei rifiuti visto il grande afflusso di turisti e proprietari di seconde case. E’ un notevole risultato che segna la collaborazione

sempre crescente della cittadinanza e dimostra la responsabilità dei residenti verso la sostenibilità del territorio». «Questi risultati sono il miglior riconoscimento al lavoro dell’amministrazione comunale - aggiunge il sindaco Fabio Fucci - e ci fanno ben sperare in vista dell’imminente estensione del servizio porta a porta in tutta la città. Il grande salto in avanti rispetto allo scorso anno dimostra che abbiamo fatto bene a puntare sulla raccolta differenziata porta a porta che ci garantisce un migliore utilizzo delle risorse e una grande sensibilità verso l’ambiente. Inoltre da quest’anno i nostri concittadini hanno trovato la TARI più bassa grazie al minor costo del servizio e le numerose detrazioni introdotte».

AUGURI!

Il 12 settembre hanno festeggiato le nozze d’oro • 50 anni di matrimonio • Elves Zanotti e Salvatore Giardina

Auguri per i suoi splendidi 100 anni ad Elvira Santoboni, ex bancaria, giocatrice di poker e ghiotta di gelato... nella foto riceve gli auguri del sindaco

7481 firme Il

presidio che raccoglieva le firme per contrastare una paventata chiusura definitiva di alcuni reparti del polo ospedaliero di Anzio-Nettuno ha smontato il gazebo con la grande soddisfazione di aver inoltrato ben 7.481 firme alla Direzione Generale, al Ministero della Sanità ed alle amministrazioni comunali di Anzio e Nettuno. I reparti di ortopedia, otorino ed il centro di riabilitazione hanno infatti ripreso la normale attività. I reparti erano stati chiusi all'inizio dell'estate con la motivazione della carenza di personale dovuta a ferie, malattia ed altro, però questo problema è cronico e si ripresenta ogni anno in concomitanza dei mesi estivi, proprio quando con l'arrivo dei villeggianti il numero delle presenze nelle due cittadine raddoppia e di conseguenza anche il bisogno dei servizi ospedalieri. Sarebbe opportuno programmare per tempo la presenza degli operatori sanitari necessari.

È deceduto G i a m p i e r o Rivera, classe 1972, noto per le

sue attività nel settore sportivo. A darne notizia alla stampa è stato il consigliere Luca Fanco, che ha inteso anche esprimere le sue condoglianze alle famiglie Rivera e Nicoletti. Condoglianze alle quali ci uniamo.


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Inceneritore ad Albano Marietta è negli USA decisione rinviata al 29 NETTUNO 22

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l Consiglio dei ministri ha rinviato al 29 settembre l’approvazione del decreto attuativo del Ministero dell’ambiente n. 3423 del 29 luglio 2015 collegato alla cosiddetta legge Sblocca Italia. Si tratta di un provvedimento con cui il governo inserisce l’inceneritore di Albano nell’elenco degli impianti di incenerimento autorizzati e non in esercizio (Art. 4 - Tab. B), come parte integrante dell’impiantistica da mettere in funzione nel Lazio insieme alle due linee di Malagrotta e a quella di San Vittore. Nello stesso tempo avalla 3 nuovi inceneritori nel Lazio e 16 nel resto della nazione. Il parere definitivo spetterà poi alla Conferenza Stato-Regioni nella prima seduta utile. Tuttavia, nel caso di Albano, l’ultima parola spetterà alla Regione Lazio, perché la proroga dell’AIA (Autorizzazione integrata ambientale) scadrà il prossimo 22 novembre. Il decreto ha scatenato violente reazioni delle associazioni ambientaliste e dei Comuni in tutta Italia, perché i territori dove questi impianti sono destinati ad essere accesi sono quelli già profondamente feriti da discariche e siti contaminati. Alla riunione del 9 settembre le regioni hanno presentato una articolata serie di obiezioni mirate a meglio inquadrare i volumi dei rifiuti, che sono stati calcolati in modo approssimativo e non veritiero. Un fuoco di sbarramento di istanze con l’obiettivo evidente di giustificare la non necessità di insediare nuovi impianti sul territorio. Una delle regioni più combattive è la Lombardia, che già lo scorso anno aveva impugnato l’articolo 35, comma 1 del decreto Sblocca Italia di fronte alla Corte costituzionale contestando proprio il punto che riguarda i poteri speciali previsti per lo Stato su una materia di competenza regionale. La consulta non si è ancora pronunciata ma la questione resta latente come una spada di Damocle. «Dalla proiezione dei dati in nostro possesso - ha dichiarato il presidente della Regione Lazio Zingaretti - l’impianto di gassificazione di Albano, autorizzato e mai realizzato, a nostro giudizio non serve alla chiusura del ciclo dei rifiuti, che invece ha raggiunto un suo equilibrio. Rispetto a questo punto abbiamo comunicato in queste ore al Ministero dell’ambiente la nostra opinione fondata sui dati disponibili allo stato attuale». Tutte le regioni si sono ribellate e la decisione finale è stata rinviata. Vedremo come andrà a finire, perché il governo vuole procedere, in barba a qualsiasi dissenso e perfino nella consapevolezza che il decreto violi la normativa europea. Per quanto riguarda l’inceneritore di Albano - Roncigliano, i comuni dei Castelli Romani (rappresentati dai sindaci di Genzano, Albano, Ardea, Ariccia, Castel Gandolfo, Lanuvio, Marino, Nemi e Rocca di Papa) si sono appellati al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e

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all’assessore alle politiche per il territorio, mobilità e rifiuti Michele Civita, chiedendo loro, con una nota congiunta, non solo di opporsi con forza al provvedimento, ma soprattutto di agire per quanto di loro specifica competenza, e cioè non concedere la proroga all’AIA e fermare così definitivamente l’impianto “per nulla strategico”, che produrrà “energia tutt’altro che verde” che sarà “inquinante ad alta emissione di diossine e furani” in un sito già altamente compromesso, come confermato dagli accertamenti effettuati nel corso degli anni da Arpa e ed Eras Lazio. La nota chiede di investire invece “sulla raccolta differenziata, sul riciclo, il riuso e sulla minor produzione di rifiuti, politiche ambientali di gran lunga più salutari”. Per quanto riguarda Pomezia, il sindaco Fucci era assente nel momento in cui il documento congiunto è stato redatto, ma ha provveduto ad inviare un suo appello il 9 settembre, il giorno in cui il provvedimento doveva essere discusso dal Consiglio dei ministri, schierandosi a fianco degli altri sindaci e contro l’impianto. «Il ruolo della Regione Lazio - si legge nella nota del sindaco di Pomezia Fucci - è determinante per scongiurare la messa in funzione di un impianto fortemente inquinante che, oltre a gravare su un territorio già compromesso, metterebbe a rischio la salute dei nostri concittadini. La gestione dei rifiuti nel Lazio, per troppo tempo mal gestita, ha bisogno oggi di un cambio di passo importante: i Comuni del territorio, Pomezia in testa, stanno facendo la loro parte investendo sulla raccolta differenziata e valorizzando politiche ambientali fondate sulla minor produzione di rifiuti. Da diverso tempo denunciamo la carenza di impianti di compostaggio nella nostra regione che andrebbero incentivati e potenziati; da mesi ci battiamo contro il progetto che prevede la costruzione di un impianto di biogas a Santa Palomba; e oggi siamo a chiedervi un atto di responsabilità nei confronti di una popolazione che ha già espresso la propria contrarietà all’inceneritore in questione». «Sono e sarò accanto ai colleghi sindaci del territorio in questa battaglia contro gli impianti a combustione e a favore di una gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti - ha dichiarato Fabio Fucci, rispondendo alle polemiche sorte circa l’assenza della sua firma nella nota congiunta dei sindaci dei Castelli - A causa di un’assenza di alcuni giorni da Pomezia non ho avuto modo di firmare l’appello congiunto, ma questa mattina, appena rientrato, ho provveduto a sottoscrivere la richiesta e a sottolineare alla Regione Lazio che esistono alternative più sostenibili. Un impianto di combustione, così come un impianto di biogas, entrambi estremamente dannosi per la salute e per il territorio, sarebbero superflui se si investisse sulla raccolta differenziata e sugli impianti di compostaggio aerobico».

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I resti mortali di Santa Maria Goretti, inclusi nella scultura di cera dell’artista Volterrani, sono partiti alla volta degli Stati Uniti. Sarà un lungo viaggio, che coincide con l’anno santo straordinario della Misericordia, che prevede una serie di tappe in sedici stati americani, tra parrocchie, cattedrali e carceri. Marietta tornerà nel Santuario di Nostra Signora delle Grazie a Novembre. Maria Goretti, nata nel 1890 a Corinaldo nelle Marche, era parte di una famiglia di poverissimi contadini, che raggiunsero Cisterna e poi Le Ferriere, prima ancora della bonifica, quando la piccola aveva sei anni. Migranti, dunque, che furono posti a convivere con altri migranti, nello stesso casolare. Nello specifico con due uomini: Giovanni e Alessandro Serenelli, un vedovo e suo figlio. Era un’epoca in cui gli uomini e le donne adulte lavoravano i campi, mentre le ragazzine, con più di sei anni, badavano alla casa ed ai bambini più piccoli. Giuridicamente la capacità di intendere era a 7 anni e la maggiore età a 21. A sei anni, dunque, Maria badava alla casa ed ai cinque fratelli. Era sottomessa, docile e non parlava con nessuno: il massimo delle virtù, per l’epoca. Nel 1900 il padre morì di malaria, polmonite e meningite. Il carico di lavoro per Maria, che aveva 10 anni, divenne ancora maggiore. Era molto religiosa ed analfabeta, come sua madre. Da lei aveva appreso le preghiere ed i rigidi dettami di una morale religiosa estremamente severa, soprattutto per le donne. Erano tempi durissimi, in cui perdere la reputazione, cosa che poteva avvenire anche semplicemente parlando con un uomo, equivaleva a perdere la vita, per una ragazzina, perché nessuno l’avrebbe sposata. Marietta era piccola e minuta, alta appena 138 cm. Il medico che ne esaminò il corpo stabilì che era malata di malaria e fortemente denutrita, dato che trova riscontro con le testimonianze della madre, che riferì che la ragazzina mangiava sempre per ultima, dopo che il resto della famiglia si era sfamato, per quanto possibile. Questo significa che non poteva mai mangiare a sufficienza. Dunque era una ragazzina malata, affamata, sovraccarica di lavoro e resposabilità, che viveva una vita durissima fra pidocchi e sporcizia, in anni di miseria assoluta e con l’incubo costante di finire all’inferno. Con l’orrore di peccare. “La morte ma non il peccato” ripeteva Marietta, che, per ricevere la comunione imparò a memoria la dottrina. Ad insegnarle fu l’unica donna che sapesse leggere e da cui si recava dopo aver ultimato i suoi doveri di massaia. La madre Assunta acconsentì a darle quel tempo libero. Anche lei era una donna del suo tempo: vedova, analfabeta, orfana, con sei figli da sfamare, ossessionata dal peccato e senza un uomo a proteggerla. Giovanni Serenelli, il vedovo col quale condivide il casolare, la ricatta: o lei cede alle sue attenzioni sessuali o lui le fa mancare da mangiare. E la donna sceglie la fame. Alessandro, figlio di Giovanni, ha 19 anni quando inizia ad insidiare la piccola Maria. Lei ha 10 anni, i fratelli sono piccoli e

non ha padre: quindi non c’è un uomo che lo possa punire, se la rovina, e poi è debole, esile, ignorante e malata, non può certo difendersi da un maschio che sa leggere, né fisicamente né psicologicamente. Il giovanotto è timido, non è mai stato con una donna, ha bisogno di fare esperienza e vuole farla con lei. Marietta lo respinge e cerca di evitarlo; nel giro di un anno gli approcci si fanno più violenti ed aggressivi. Lei è terrorizzata, ma tace. Si dice che non abbia parlato perché minacciata di morte, ma probabilmente il suo silenzio ebbe anche altre motivazioni: sarebbe stato uno scandalo, la sua reputazione sarebbe stata distrutta e forse temeva che la sua famiglia, già affamata da Giovanni, non avrebbe più avuto neanche quel poco di cibo che aveva. La ragazzina, dunque, tacque. Intensificò le preghiere e cercò di non farsi mai sorprendere da sola. Siamo al 5 luglio del 1902, Alessandro rientra prima e la trova da sola. Prova di nuovo a sedurla o forse tenta direttamente di stuprarla, ma non ci riesce. Forse al rifiuto di lei si aggiunge un problema fisico che gli impedisce di attuare il suo proposito. Allora la trascina in casa e la colpisce ripetutamente con un punteruolo. La ragazzina urla, ma nessuno la sente: sono tutti nei campi. Quando, infine, se ne accorgono, la trovano agonizzante. Viene trasportata all’ospedale di Nettuno e viene operata, sveglia, con i tempi, i mezzi, l’igiene e le conoscenze dell’epoca: sopravvive solo un giorno e muore prima di compiere 12 anni. Sul letto di morte perdona tutti, anche il suo assassino. Il ragazzo, sfuggito miracolosamente al linciaggio da parte dei contadini, aspetta con tutta calma in casa, mostra l’arma del delitto e va in galera. Probabilmente la vita da carcerato era una prospettiva perfino migliore della miseria in cui sopravviveva ogni giorno, almeno non avrebbe dovuto preoccuparsi di come riuscire a mangiare. Si pentirà e convertirà, uscendo dal carcere dopo 27 anni, per ritirarsi in un monastero. Marietta viene proclamata santa nel 1950. Santa della purezza, secondo la chiesa, che preferì morire pur di non peccare e che perdonò il suo assassino. Santa molto amata dai poveri. Laicamente può essere considerata il simbolo delle donne martiri di una società affamata, maschilista ed ottusa. Una società ben riassunta nella frase della madre: «Ho pianto molto perché Marietta è morta. Ma avrei pianto assai di più se non si fosse fatta ammazzare.» Un monito a ricordare i tempi non così lontani delle nonne delle nostre nonne, quando i talebani eravamo noi. Silvia Matricardi


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Arrivano gli eco-compattatori La città del baseball con lo stadio chiuso POMEZIA 24

Il Comune ha affidato alla società Formula Ambiente, che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti in città, anche il servizio di riduzione di bottiglie in plastica e lattine di alluminio mediante eco-compattatori, comunemente detti macchine mangia-rifiuti. Il servizio prevede la fornitura e l’installazione di 10 macchine eco compattatrici, a cui si aggiunge l’impiego di personale e di un automezzo per la loro gestione, per un costo di 51.389,30 euro annui per 5 anni. «Si tratta di un’estensione del servizio di igiene urbana - spiega il sindaco Fabio Fucci - Il costo è di circa lo 0,6% del totale del servizio e non inciderà in alcun modo sulla Tari. Il costo del servizio è infatti totalmente coperto per il primo anno dal ribasso di gara praticato dalla società stessa, e per i 4 anni successivi sarà ammortizzato dalla vendita di plastica e alluminio di cui il Comune sarà proprietario. Questo è un dato importante da evidenziare: con l’affidamento a Formula Ambiente il materiale raccolto sarà di proprietà comunale e quindi direttamente gestito dall’ente. L’installazione delle macchine mangia-rifiuti in città ha il chiaro obiettivo di promuovere la raccolta differenziata di plastica e alluminio premiando i cittadini virtuosi con scontrini spendibili presso gli esercizi commerciali che collaboreranno, molti dei quali hanno già espresso

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Servizio affidato alla ditta che già si occupa della gestione dei rifiuti, non ci sarà aggravio sulla Tari.

apprezzamento e sostegno per l’iniziativa. Lo scopo non è mai stato il risparmio, quanto piuttosto l’avvio di un processo virtuoso di gestione dei rifiuti attraverso un servizio già attivo ed efficiente in molti Comuni d’Italia, che a Pomezia andrà ad accompagnarsi alla raccolta differenziata porta a porta in tutto il territorio. In tal modo non solo avviciniamo Pomezia alle città virtuose del Nord Europa, ma puntiamo a far diventare il nostro Comune un punto di riferimento in Italia per la corretta gestione dei rifiuti. Voglio quindi rassicurare la cittadinanza: gli eco compattatori non incideranno sulla tassa rifiuti, ma contribuiranno a mantenere pulita la città e a riscrivere una storia di gestione dei rifiuti responsabile e partecipativa».

NETTUNO

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Lo stadio di baseball Steno Borghese è la più grande struttura italiana dedicata a questo sport e può ospitare 8000 spettatori. È stato uno degli stadi italiani di baseball ad ospitare le finali dei mondiali del 2009, vinte dagli USA contro Cuba. In città ci sono due squadre, ma lo stadio non è agibile, impastoiato in una palude burocratica che è esplosa a marzo di quest’anno. L’impianto sportivo ha delle lacune tecniche, l’atto con cui è stato affidato ad una delle due squadre è finito in procura, c’è una proposta di acquisto e soprattutto c’è che il Comune non ha i soldi, né la testa, per stare dietro alla faccenda. Non è nelle priorità. Così le squadre non incassano i soldi delle pubblicità nel campo e degli abbonamenti, e le par-

tite si giocano a Roma. Forse all’origine di questo caos c’è proprio il fatto che in una città piccola e di periferia ci siano due squadre, ciascuna con i propri collegamenti politici e con l’obiettivo di accaparrarsi l’impianto. Rapporti tesi e scarsa volontà di collaborare, unire le forze, fare fronte. Inizialmente il Comune affidò la struttura ad una e regolamentò i termini per cui l’altra poteva avvalersene, ma l’accordo saltò. Poi l’inagibilità, la mancanza di questa o quella firma, le pastoie burocratiche, l’immobilismo derivato dalla crisi politica e quello conseguente al commissariamento. E si arriva al paradosso: la città del baseball, con il più grande stadio d’Italia, ha lo stadio chiuso. Il campionato va avanti, ma non a Nettuno.

Premio di poesia Venere Lavinia

ARDEA

Sabato 12 settembre, presso lo stabilimento balneare Roma, a Tor San Lorenzo, si è svolta la cerimonia di premiazione dell’edizione n. 27 di Venere Lavinia. Il premio di poesia, ideato e fondato da Giorgio Marlin, eclettica figura del panorama intellettuale locale, è ormai una tradizione consolidata che chiude la stagione estiva con un momento di alto profilo culturale. Un plauso agli organizzatori, primi fra tutti Angelo Cavola e Fortunato Cavola, titolari del complesso balneare Roma, e Chiara Bettinali, dell’Associazione di balli e tradizioni folk La Chiarantana. Un plauso doveroso, perché resistere ed insistere nell’occuparsi di una tale kermesse culturale è lodevole, anche perché le simboliche quote di iscrizione vengono interamente devolute in beneficienza. Il premio meriterebbe maggiore visibilità e l’appoggio del comune di Ardea, non tanto in termini di denaro, ma di sostegno morale. La presenza di un rappresentante istituzionale, ad esempio, sarebbe stata indicata, non avrebbe comportato spese per le casse pubbliche e neanche per quelle del delegato, che, sicuramente non avrebbe neanche dovuto pagarsi la cena. Pazienza, prima o poi qualcuno lo capirà. La ventisettesima edizione è stata suggestiva, come sempre. Le poesie finaliste sono state declamate con la meravigliosa cornice della luna che si specchiava sul mare, ed il sublime accompagnamento musicale del virtuoso del violino Stepan Barabakh. Gli intermezzi di intrattenimento, solitamente danze folk eseguite da La Chiarantana, sono stati affidati quest’anno alle bellissime e bravissime danzatrici del ventre della ASD Etnika Danza di Pomezia. Nove artiste che si sono esibite con il tamburello, la sciabola, il velo ed i fan veil, regalando emozioni orientali in chiave tutta femminile. Sul piano letterario, il tema del concorso, “Il mare”, è stato interpretato dai poeti partecipanti con liriche piene di emozioni e talento. I cinque componimenti premiati erano di altissimo

La poesia vincitrice della 27ª edizione Tempus fugit: carpe diem! di Stefania Andreocci

È falce di luna marmorea incastonata tra Falesie, l’incantevole cala imperlata di cristalli che l’animo inebria d’emozioni. Spoglio è l’arenile, carezzato da risa argentine, e nell’affannoso respiro d’autunno assaporo la quiete che impera. Con spire di spuma, vividi flutti fiottano audaci a scolpir scogli, a sanar ferite, ad animar memorie sopite.

Brancola il buio accecato dalle trame del giorno: son refe dorate per volta turchina, ma una voce di dentro rugge…

livello e sono riusciti a calamitare l’attenzione dei presenti, distogliendola dalle prelibatezze della tavola. Un’impresa affatto facile. L’appuntamento è per il prossimo anno. Info: www.venerelavinia.blogspot.it su facebook cerca il gruppo: Venere Lavinia premio di poesia

«E se la vita si riducesse a una manciata di granelli di sabbia e, pur serrati, scivolassero tra le dita, in balia d’un avverso destino?»

Allora tu, o Mare, accogli quest’ultimo tempo mio: sii giaciglio ove cullare sogni e speranze; sii tenero abbraccio di fugace vita!


dossier informare n. 09/2015 • 25 SETTEMBRE

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Stefano7baseballmeeting: un fuoricampo! 26

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o Stefano7baseballmeeting ha battuto un altro fuoricampo. Il quarto da quando, nel 2012, un comitato composto da amici di Stefano Pineschi, prematuramente scomparso, ha deciso di ricordarlo attraverso un evento legato al suo sport: il baseball. Lo Stefano day, baseball meeting di solidarietà, si è svolto lo scorso 6 settembre al Reatini di Anzio. Dopo le attrezzature donate all’oncologia e alla pediatria dell’ospedale Riuniti di Anzio-Nettuno, quest’anno l’attenzione si è concentrata sulle società che praticano sport giovanile sul territorio. Lo slogan, non a caso, era: “Chi salva un bambino salva il mondo intero”. I defibrillatori sono stati consegnati a San Giacomo, Dolphins, Lions, Nettuno 2, Indians, Academy Nettuno e Neroniana rugby al termine di una giornata di sport, divertimento e solidarietà. Al di là delle partite di mini baseball, esordienti e ragazzi, non sono mancati altri momenti. Quello con la gabbia di battuta, con l’animazione a cura di Maratonda di Roma, le coreografie ed i personaggi della Marwey danza di Anzio, la dimostrazione del funzionamento dei defibrillatori da parte della Cse che curerà anche la formazione alle società destinatarie dell’apparecchio Saver one. Molto affollati gli stand di Mc Donald’s, del parco divertimenti Zoomarine e della Baseball pro shop di Roberto Cabalisti. Non sono mancati campioni di ieri e di oggi, da Franco Casolari al prospetto di Major league Federico Giordani - franchigia dei Los Angeles Dodgers e prodotto dell’Accademia Fibs - che ha premiato

Monica e Manuela Nanni

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Federico Giordani Foto di Raniero Avvisati.

i bambini e firmato una serie di autografi. Voci narranti della giornata quelle di Fabio Bonaldo e dell’inconfondibile Francesco Frank De Vena, forse prima appassionato di baseball che apprezzato deejay. Suo anche quest’anno lo spot radio della manifestazione. «Volevamo una giornata di festa e siamo riusciti a realizzarla, credo che la dimensione dell’evento debba essere sempre questa - ha detto Maura Garofalo, presidente del comitato Ringrazio tutti gli sponsor, chi ha acquistato la maglia e chi ha fatto solo una donazione, lo staff di Davide Lionetti per la dimostrazione, chi ha messo a disposizione la sua professionalità e chi il suo tempo, l’Anzio baseball che ci ha ospitato, il Comune di Anzio per il sostegno, la Fibs e in particolare il comitato che mi è stato sempre vicino». Il vice sindaco di Anzio, Giorgio

Zucchini, ha sottolineato come «dai bambini partono valori di amicizia e solidarietà che lo sport, quello vero, sa trasmettere, impedendo ai più piccoli di prendere strade poco raccomandabili. Questo evento dimostra, ricordando un amico che non c’è più, che lo sport è in grado di dare messaggi positivi». Ha espresso il suo ringraziamento, alla fine, il papà di Stefano, Umberto Pineschi: «Con questa iniziativa il comitato, gli amici, hanno fatto sì che la nostra famiglia non si sentisse sola e ci hanno aiutato ad andare avanti. Volevamo che si facessero iniziative che lasciassero un segno sul territorio, da quando è iniziata questa manifestazione ad oggi i risultati sono visibili».

Gli uffici postali nel telefonino

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al 6 agosto c’è un’interassante novità che può semplificare la vita dei cittadini. Poste Italiane ha messo a disposizione una App (applicazione utilizzabile da smartphone e tablet), denominata Ufficio Postale, che si può scaricare gratuitamente su GooglePay e AppleStore. La App Ufficio Postale consente di usare il telefonino (o il tablet) per richiedere il ticket elettronico, vale a dire prenotare il numeretto della fila presso l’ufficio postale dove si deve andare a svolgere le operazioni. Questo significa che si riducono i tempi di attesa sul posto, perché ci si può presentare a ridosso dell’orario per il quale è valido il proprio numeretto. Abbiamo messo alla

prova rapidamente questo strumento. Contiene una mappa che localizza gli uffici postali di zona e poi delle icone per accedere alle varie funzioni, fra cui, la prenotazione del ticket. Per i più esperti, l’App consente anche di accedere al servizio per il monitoraggio dello stato di una spedizione tracciata (es. raccomandate, assicurate, pacchi...) e di ricercare e localizzare su mappa gli uffici postali, le cassette postali, gli Atm Postamat. Tramite l’App si possono pagare i bollettini bianchi e premarcati e inviare telegrammi, raccomandate e posta prioritaria (previa registrazione ai servizi poste.it, effettuabile anche dall’App).

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Siamo pigri e zozzoni dossier informare n. 09/2015 • 25 SETTEMBRE

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È stata un’estate piena di immondizia, da Pomezia a Nettuno, passando per Anzio ed Ardea.

si Silvia Matricardi

erminata ufficialmente l’estate, possiamo cercare di riflettere sui motivi per cui il nostro territorio, da Pomezia a Nettuno, passando per Ardea ed Anzio, abbia vissuto una stagione particolarmente vergognosa da un punto di vista dell’abbandono dei rifiuti. La risposta emerge abbastanza chiaramente: siamo un popolo pigro e sporcaccione. Non vogliamo le discariche e gli inceneritori, perché puzzano, inquinano e fanno ammalare, ma non vogliamo neanche deturpare l’ordinata perfezione delle nostre cucine con cinque bidoncini per separare i rifiuti. Preferiamo eleggere un punto a discarica per portarci i sacchetti, senza stare a separare più di tanto, nei giorni e negli orari che più ci garbano, e chissenefrega se facciamo ammorbare di puzza quella zona, se creiamo un’area di degrado che fa schifo a guardarsi. I vacanzieri sono i peggiori. Nel nome di «ma io vengo da Roma e devo andare via» o della classica «ma io sono in vacanza, mica me la posso tenere a casa» abbiamo visto scaricare di tutto e di più, praticamente ovunque. Cosa dire di costoro? Che i sacchetti dovrebbero farglieli assumere come supposte. Ma la colpa non è tutta dei villeggianti. Basta ascoltare le chiacchiere nei supermercati per rendersi conto di come ci sia una feroce resistenza psicologica anche ad accettare l’idea: «Ma perché devo mettermi a perdere tempo», «Ma tanto poi mischiano tutto», «Era meglio prima», «Io devo fare tutto questo sforzo e poi guarda in giro che schifo». L’Italia produce una quantità enorme di rifiuti, oltre 100 milioni di tonnellate l’anno, ne facciamo 550 kg a testa. Il modo più semplice per smaltirli è di buttarli in discarica, ma le discariche inquinano, puzzano e percolano. Si possono bruciare, con o senza la creazione di energia nel processo, ma anche gli inceneritori inquinano e puzzano. I dati sull’aumento della mortalità nelle zone dove questi impianti sono in funzione non lasciano dubbi: la gente si ammala e muore di più. Resta solo una soluzione: separare i rifiuti e recuperare tutte le materie prime riciclabili, conferire in discarica solo il residuo inerte e secco. È il principio fondante la raccolta diffe-

renziata e non ha alternative. Bisogna farla e basta. Il problema è che i rifiuti vanno separati a monte, dal cittadino. E il cittadino non vuole farlo. Il ragionamento tipico del cervello pigro e ridotto dell’utente è: pago una tassa molto salata, non voglio stare a rompermi le scatole a fare tutto questo lavoro complicato (anche se non lo è affatto) e riempirmi la cucina di bidoni. È il motivo per cui la raccolta differenziata con i cassonetti su strada fallisce o da risultati deludenti: in ciascun bidone viene scaricato di tutto, semplicemente perché, una volta pieno il cassonetto dell’indifferenziata, posto che venga cercato in prima istanza, si getta il sacchetto nel primo dove c’è spazio, oppure in terra. Allora c’è la raccolta differenziata porta a porta. È il sistema che funziona di più, perché gli errori di separazione finiscono tutti nel sacchetto dell’indifferenziata e non vanno a rovinare i rifiuti ben distinti. Il sacchetto viene ritirato a domicilio, quindi non è necessario trasportarlo fino al cassonetto più vicino. È comodo e semplice. Non a caso funziona il doppio e il triplo della raccolta coi cassonetti differenziati su strada, anche dove la gente è più incivile e pigra. I cassonetti spariscono e, dopo una prima fase in cui tutti vanno a scaricare nel Comune più vicino, dove ci sono ancora, magari prendendo una multa, la gente si rassegna... più o meno. È con questo sistema che si riducono in tempi velocissimi i rifiuti che finiscono in discarica, con percentuali che vanno dal 60 al 75%. Il sistema porta a porta, però, ha tre grandi handicap ed ignorarli significa negare la realtà. Primo handicap. Ha bisogno di più manodopera per raggiungere tutte le abitazioni, e quindi è più costoso. Più manodopera significa più posti di lavoro, il che, di questi tempi, non è un elemento da disprezzare, però è indiscutibile che il costo di raccolta

Il caldo fa brutti scherzi

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Questo mese è stato caratterizzato da pochissime giornate fresche e molte calde, al punto che potrebbe essere definito agosto bis, anziché settembre. Con la temperatura sono rimaste alte anche le polemiche. Esponenti locali che si richiamano a Noi con Salvini hanno aspramente contestato la decisione del responsabile tecnico del servizio del trasporto scolastico, relativamente ai bambini in età d'obbligo scolastico portatori di handicap del 100%

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ma non carrozzellati. Questa categoria non ha diritto al trasporto gratuito, anche se muniti di modello 104. Poco dopo arrivava la laconica replica del Comune di Ardea: «Non corrisponde al vero che ad Ardea siano cambiate le procedure per l'esenzione dei disabili dal pagamento del trasporto scolastico. Tutto è rimasto invariato rispetto allo scorso anno. Dunque, non è stata fatta alcuna discriminazione.» Il caldo fa proprio brutti scherzi, vero?

aumenti. Questo problema rientra solo se i rifiuti vengono ben gestiti, compensando le maggiori spese con la vendita delle materie prime e con il minor costo del conferimento in discarica. Succede solo al nord, purtroppo. Dalle nostre parti è qualcosa di ancora lontano nel tempo. Un po’ di soldi, però, si possono recuperare dalle multe, le quali devono bastonare immediatamente chi scarica l’immondizia su strada e per i campi, oppure lo fa negli orari non consentiti, creando degrado urbano. Con molta più tolleranza e pazienza, poi, andare a multare anche chi sbaglia nelle questioni minori. Alla voce “costi” andrebbero sottratti i cosiddetti costi esternalizzati, ossia i costi in termini di danni alla salute ed all'ambiente che provengono dalle attività industriali/energetiche/produttive connesse con le discariche e gli inceneritori, quantificati dall’UE da 4,5 a 21 euro per ogni tonnellata di rifiuti. Questo dato del maggior costo viene confutato da recenti studi di settore, i quali, conti alla mano, dimostrano come la raccolta a domicilio costi di meno di quella stradale, ma solo nei Comuni con più di 15.000 abitanti. Tuttavia, tali studi, tarati sulle esperienze della Lombardia e del Veneto, partono dal presupposto che la raccolta stradale sia effettuata correttamente e civilmente, caso che ci esclude a priori. Secondo handicap. Ha bisogno di isole ecologiche comodamente raggiungibili, dove portare i piccoli, medi e grandi rifiuti ingombranti, i calcinacci in modiche quantità, le potature e gli sfalci dell’erba. Altrimenti questo materiale finisce inesorabilmente nei fossi, nelle cunette e nei campi. Si potrebbe evitare prevedendone il ritiro gratuito a domicilio, su chiamata. Ma la prenotazione, automatizzata, elettronica o “umana” che sia, dovrebbe funzionare davvero, dando appuntamenti veloci e senza piantare troppe grane. Terzo handicap. Se è parziale tende a funzionare di meno. Se ci sono rifiuti che l’utente deve portare al cassonetto, magari andandolo a cercare, probabilmente non lo farà e li infilerà nell’indifferenziata, togliendosi un bidone dalla cucina. Questo problema si risolve facendo in modo di ritirare tutto, ma proprio tutto, a domicilio. Ci deve essere il giorno per l’olio che avanza dalla cucina, quello per le batterie, quello per gli imballaggi, gli pneumatici, il vetro, il legno, i calcinacci ed ogni cosa che sia possibile buttare. Posti questi tre handicap fondamen-

tali, e premesso il riconoscimento oggettivo della realtà, vale a dire del fatto che siamo lontanissimi dalla cultura del rispetto ambientale, della raccolta differenziata e del riciclo, occorre creare tale cultura e rendere socialmente esecrabile il non averla. Fin dalle scuole elementari vanno inserite nel programma didattico specifiche lezioni su come disfarsi dei rifiuti, insegnando ai bambini il riuso, il non spreco e la metodica della raccolta. Detto ciò, andando a spulciare i dati nazionali, la raccolta differenziata supera il 78% prevalentemente in realtà territorialmente omogenee e soprattutto piccole, al di sotto dei 10.000 abitanti. Il primo Comune con più di 200.000 abitanti ad aver superato il 65% di differenziata è stato Parma, nel 2014, e ci è riuscito proprio grazie all’introduzione della raccolta porta a porta integrale su tutto il territorio comunale. Nei Comuni intorno ai 50.000 abitanti i dati dei migliori oscillano fra il 60 ed il 65%. Ardea, Pomezia, Anzio e Nettuno sono quattro comuni al di sopra del 50.000 abitanti. In estate le utenze raddoppiano o triplicano. Ci sono aree centrali e circoscritte, zone a scarsa densità abitativa, fasce industriali, settori commerciali e la costa. E poi ci sono i tanti consorzi, zone chiuse con sistema viario interno spesso al limite della percorribilità, ci sono i campeggi, che sono mini città, dove organizzare una raccolta su misura, altrimenti non c’è modo di differenziare nulla. Insomma è un casino. Quello che funziona in un’area non va bene in un’altra, le campagne ed i fossi dove creare discariche abusive abbondano e, soprattutto, ciò che può reggere in inverno, in termini di organizzazione del servizio, esplode in estate. Quindi è tutto più difficile e complicato. Gli appalti vanno studiati in modo intelligente e non fotocopiati da quelli creati per altri Comuni, altrimenti è il caos. Il costo lievita in modo esponenziale, il servizio non funziona ed il territorio diventa una discarica a cielo aperto. Cosa che è accaduta durante l’estate. È necessario impegnarsi di più, tutti. Non abbiamo alternative e non abbiamo scelta. È necessario semplificare al massimo e possibilmente prevedere un premio per i virtuosi. L’idea delle macchinette dove infili i rifiuti ben separati e ritiri un buono sconto è geniale in tal senso. Buona anche la soluzione di fornire le compostiere a chi ha il giardino e prevedere uno sconto, anche simbolico, sulla tassa dell’immondizia, perché quel cittadino smaltirà l’umido da solo, trasformandolo in terriccio. Ben venga ogni iniziativa intelligente e stimolante.


Il cambio di stagione Cento anni La nutrizionista 28

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rosegue la collaborazione con un esperto di scienze dell’alimentazione e della nutrizione umana, la dottoressa Wanda Rizza. Gli interventi sono aperti alle domande dei lettori, quindi, se avete questioni da sottoporre, mandate una mail a w.rizza@unicampus.it.

risponde

Come affrontare il cambio di stagione in modo corretto?

Dopo i peccati di gola estivi, è bene rimettersi in riga, tornando alla normale alimentazione senza rimandare. Come? In primis, smettendo di mangiare in modo sregolato, ma anche evitando le diete drastiche, inutili e dannose. Per un paio di settimane, quindi, via libera a verdura, pesce (esclusa la frittura mista!), uova, carne bianca, legumi e frutta, con porzioni ridotte di pane e pasta, e senza salumi, insaccati e formaggi. Eliminare dalla dispensa anche snack confezionati, biscotti e altri cibi-spazzatura, e sospendere il consumo di dolci, alcolici e pietanze elaborate. Bere tutti i giorni una tisana drenante, per favorire l’eliminazione delle tossine accumulate. In caso di attacchi di fame nervosa, sapere che 9 volte su 10 non si tratta di una

reale necessità di assumere cibo, bensì di noia o, più semplicemente, di sete. Prima di aprire il frigorifero, bere un bicchiere d’acqua con succo di limone fresco, e la “fame” sparirà. Infine, per riacquistare la forma, ricordare che il binomio sana alimentazione - adeguata attività fisica è la strada migliore per arrivare dritti all’obiettivo. Basta camminare 30-40 minuti al giorno o fare 30 minuti di esercizi a corpo libero, anche a casa.

Wanda Rizza Dottorato in scienze dell’alimentazione e della nutrizione umana, Università Campus Bio-Medico di Roma Contatti email: w.rizza@unicampus.it

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Amnesia

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Auguri di felice compleanno a Giacomo Chiofalo, mastro Giacomo, che lo scorso 25 agosto ha spento ben 100 candeline. Nato nel 1915 a Vita, nel trapanese, è venuto a Tor San Lorenzo nel 1961, come muratore, per costruire alcune case, e poi ha deciso di rimanere, trasferendovi la propria famiglia. Ha vissuto a Tor San Lorenzo in tutto questo tempo, meritando l’affetto e il rispetto di tutta la cittadinanza, dedicandosi al suo lavoro (molti dei muratori della zona hanno imparato da lui il mestiere) e alla sua famiglia. Sempre in bicicletta, anche dopo aver acquistato un’automobile (ha smesso di pedalare circa cinque anni fa), ha cercato di salvare dai pericoli della strada i giovani e i ragazzi della zona, impegnandoli in attività sportive. Mastro Giacomo è stato tra i promotori della Società di pugilato nei locali di Via delle Meduse, precedentemente utilizzati come chiesa, con il maestro Chiricò, proveniente dalla scuola di polizia di Nettuno, e poi della Società Ciclistica Tor S. Lorenzo, prima iscritta nel C.S.I. (Centro Sportivo Italiano) e poi nella Federazione Ciclistica Italiana per più di venti anni, della quale è stato a lungo Presidente, senza mai smettere di essere l’animatore e l’allenatore dei ragazzi, molti dei quali hanno ottenuto buoni risultati anche a livello regionale, ma soprattutto hanno impiegato il loro tempo libero

in una attività sana e proficua. Mastro Giacomo ha ricevuto la visita e gli auguri del sindaco di Ardea Luca Di Fiori che gli ha consegnato una targa ricordo nel corso di una festa organizzata da figli, nipoti e pronipoti.


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Le lampade eterne

Misteria

Enigmi del passato e del presente

a cura di Silvia e Roberto Matricardi

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o scrittore australiano Andrew Tomas nel suo poco noto testo We are not the first dedica un intero capitolo all’esistenza nell’antichità di lampade perenni, alcune delle quali potrebbero aver utilizzato una qualche forma di dispositivo elettrico. Pausania, ad esempio, uno storico vissuto nel II secolo d.C. ci narra di una bellissima lampada dorata che bruciava ad anni alterni nel tempio di Minerva. Sant’Agostino (354-430 d.C.) racconta dell’esistenza di una lampada perennemente accesa che né il vento né la pioggia potevano spegnere. Quando il sepolcro di Pallante, figlio di Evandro, immortalato da Virgilio ne l’Eneide, venne aperto vicino Roma nel 1401, si scoprì che era illuminato da una lanterna perpetua rimasta accesa per secoli. Anche Numa Pompilio, secondo re di Roma, aveva una luce che splendeva eternamente nella cupola del suo tempio. Plutarco scrisse di una lampada che bruciava sulla soglia di un tempio dedicato a GioveAmmone, i cui sacerdoti sostenevano che fosse rimasta accesa per secoli. Un’altra lampada perenne, risalente al regno di Giustiniano (VI secolo d.C.), fu ritrovata ad Antiochia: un’iscrizione su di essa diceva che era rimasta accesa per oltre cinque secoli. Durante il medioevo fu scoperta in Inghilterra una lampada perenne risalente al III secolo, anch’essa rimasta accesa per molte centinaia di anni di fila. Nell’aprile del 1485, all’interno di un sepolcro lungo la via Appia, fu rinvenuto il sarcofago di una giovane donna di epoca romana. Quando venne rimosso il coperchio si propagò una brillante luminosità: si trattava di una lampada che doveva essere rimasta accesa per quasi 1500 anni. Il corpo della bellissima fanciulla, immerso in uno strano liquido aromatico, non appariva affatto decomposto: sembrava viva ed addormentata (vedi la fanciulla della Via Appia, su Misteria). In India, nel tempio di Trevandrum, Travancore, il reverendo S. Mateer della missione protestante londinese, vide, in fondo a un pozzo, una grande lampada

dorata che era stata accesa ben 120 anni prima. La scoperta di lampade sempiterne nei templi sparsi per l’India è ormai un fatto abbastanza consolidato e sulla loro possibile origine dobbiamo considerare le accurate istruzioni su come costruire delle batterie elettriche riportate nel testo sacro dell’Agastya Samhita. In Australia, nella giungla intorno al monte Wilhelmina, regione occidentate della Nuova Guinea, esisteva un piccolo villaggio, isolato da ogni forma di civiltà, che possedeva un sistema di illuminazione artificiale “paragonabile a quello del XX secolo” disse C. S. Downey nel corso di una sua relazione ad una conferenza nel 1963 sui sistemi di illuminazione stradale e sulla viabilità a Pretoria, in Sud Africa. I mercanti che penetrarono in questo paesino sperduto tra altissime montagne riferirono di essere rimasti “terrorizzati alla vista delle molte lune sospese in aria che, con estrema brillantezza, illuminavano la notte fino al mattino. Queste lune artificiali altro non erano che enormi globi di pietra montati su pilastri. Subito dopo il tramonto esse sembravano accendersi di una strana luce al neon, illuminando così le strade”. Ci sono testimonianze di ritrovamenti di lampade misteriose e di pietre luminescenti in città scomparse sparse in molte località del pianeta. In tibet, ad esempio, queste pietre luminescenti venivano montate sui pilastri delle torri. Nel 1601 lo scrittore spagnolo Barco Centenera riferì del ritrovamento di un luogo, la scomparsa città di Gran Moxo, ubicata in prossimità della sorgente del fiume Paraguay, nel Mato Grosso, dove al centro della parte insulare, sulla sommità di un pilastro alto circa 6 metri si trovava una grande luna che illuminava tutto il lago, fendendo l’oscurità. Il gesuita Kircher, nella sua opera Oedipus Aegyptiacus (Roma 1652) racconta di lampade accese nei sotterranei della città di Menfi. La descrizione pare proprio essere riconducibile a delle luci elettriche funzionanti, nell’antico Egitto, per migliaia di anni.

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Rubrica di Astrologia a cura di Federica Giannini

Chiedilo alle stelle!

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ai un dubbio? Vuoi sapere come finirà una storia, un progetto? Chiedilo alle stelle! Invia la domanda email a: federica.astro@live.it, specificando i tuoi dati completi (nome, cognome, data, ora e luogo di nascita) ed eventualmente quelli della persona amata, indica anche con quale pseudonimo vuoi comparire su questo spazio. Federica G i a n n i n i risponderà, a titolo gratuito, sul giornale. Per consulti privati rivolgersi al cell. 3393614890. Privacy: i dati inviati saranno

usati esclusivamente per delineare il quadro astrologico per rispondere alla vostra domanda. Non saranno conservati nè ceduti a terzi. o ed il mio ex ci siamo lasciati da alcuni mesi, ma io non riesco a dimenticarlo. Torneremo insieme?» Giorgia, 1990 (dati completi forniti).

«I È

una storia da considerarsi chiusa, anche se non posso escludere un momentaneo riavvicinamento. Non credo di sbagliare se affermo che volterai presto pagina ed avrai una nuova relazione.

Famoso in tal senso è il rinvenimento all’interno del tempio di Hathor, a Dendera, di un dipinto raffigurante una qualche tipologia di apparecchio elettrico, con tanto di cavo e di resistenza elettrica all’interno delle lampade rappresentate. In un’altra raffigurazione, stavolta su pergamena, risalente alla XVIII dinastia, sono visibili dei babbuini sacri e dei sacerdoti mentre sono in adorazione di una colonna Djed, associata al mito di Osiride, sormontata da una croce ansata dalla quale salgono due braccia che sorreggono un disco luminoso. Il dispositivo fa davvero pensare a una qualche forma di generatore di elettricità statica. D’altra parte l’esistenza di una forma di elettricità nell’antico Egitto pare essere parzialmente dimostrata anche dalle molte misteriose e bellissime raffigurazioni presenti nelle tombe e nei profondi corridoi sotterranei annessi, senza che però vi sia alcuna traccia di residui di fumo o dell’uso di torce sui soffitti. La tesi di alcuni egittologi secondo cui l’illuminazione all’interno di queste tombe per eseguire le decorazioni fosse assicurata da un sistema di specchi

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che catturava la luce del sole dall’entrata per portarla fino al punto in cui necessitava, appare del tutto inaccettabile, dal momento che la planimetria delle tombe, elaborata e con passaggi tortuosi che scendono a molti metri in profondità, renderebbe inutilizzabile e fin troppo dispersivo un tale metodo. Forse la casta sacerdotale egiziana, alla pari di quella indiana, tibetana e delle antiche civiltà precolombiane, deteneva conoscenze segrete anche sul campo dell’elettricità, oltreché su quello della matematica, dell’astronomia, e delle scienze in generale? Tutti gli articoli di Misteria sono online su www.informareonline.it alla sezione Misteria.

Il romanzo dell’appassionato di storia locale Umberto Iacolucci

CAPITOLO VII EXITUS INCERTUS < SUCCESSO INCERTO > Nel tempo non esisteva traccia della sollevazione contro i Sacer e a Scàpùla non restava che abbandonare la ricerca i lavori del tempio procedevano gli uomini, <delecti viri> che avevano perso la freschezza degli anni venivano sostituiti dai figli per abbellire le pareti arrivavano Illirici, Egizi maestri di pittura, Etruschi tracciatori di lettura, <lectio> ma il passato dei Rutuli rimaneva occulto, <res occulta> e la loro origine rimane sconosciuta così la venuta, <Venus> di cui si era persa traccia. “Svanita”, rispondevano i Sacer serbando il segreto, tempo dopo era un arrivare di Genti, nelle lagune approdavano navi in numero mai visto e l’Evento meritava una scena simile. Chi arrivava dal mare vedeva la Rupe dominata dall’Ara Dea uno spettacolo degno dei templi della Trinacria e quello che stava succedendo cambiava radicalmente quel mondo antico, mancava poco al Sostizio d’Estate e i Sacer annunciavano ai Pellegrini: “Grande è il favore degli Dei e diciannove vittime una ciascuna per anno del moto della luna verranno sacrificate sull’Ara”. VENATOR ET EXPULSIO Se qualcosa sfuggiva al controllo le conseguenze potevano essere terribili, successe che un architrave conteneva un difetto che visto dal basso neppure si notava ma non allo sguardo attento di Lucanus, “I responsabili pagheranno per la loro negligenza”, borbottava avviandosi alla sua abitazione. Si avvicinava il Solstizio d’Estate quella sera Lucanus aveva bevuto più del solito fino a crollare addormentato noncurante delle effusioni della sua

giovane donna al contrario Curius non riusciva a prendere sonno, era eccitato all’alba doveva partecipare alla caccia al cinghiale era per lui un grande giorno. Notabili Rutuli e Danaeei in perenne competizione si fronteggiavano simili a due fiumi scorrevano paralleli ma non miscelavano le loro acque, i Cacciatori Rutuli portavano in testa corna di cervo, giubbotti di cuoio duro, armati d’archi, lance corte trattenevano feroci cani i Danaeei indossavano tuniche lunghe e gambali di cuoio con grandi archi, <pharètra> e frecce con punte dentellate. “Oggi sarai Sanguinato - diceva Umbro al nipote Curius - e devi dimostrare coraggio”, “Dea concedici buona caccia”, gridavano e al suono del corno d’uro ornato di bronzo e oro seguiva un frenetico accorrere di uomini a piedi e a cavallo e un confuso latrare di cani e quando Lucanus arrivava sulla Collina tutti erano all’inseguimento della fiera quel tardo giorno vincitori risultavano i Rutuli e Curius diventato Cacciatore portava il giubbotto lacerato e macchiato di sangue ma non dimostrava dolore stringeva forte i denti orgoglioso che il suo nome era sulla bocca dei compagni. La caccia era andata e secondo usanza a Curius spettavano le zanne del cinghiale mentre coda e testa finivano appese nell’Atrio del tempio e due lune dopo il colonnato esterno crollava a causa dell’architrave difettosa che i Siculi non avevano collegato con staffe e la fragilità dell’architrave aveva favorito il crollo così tre tre giorni dopo la testa di Lucanus ciondolava appesa a una corda aveva lo sguardo stordito forse a causa del troppo vino bevuto. Continua nel prossimo numero


In Aeternum: storia d’amore, morte e magia dossier informare n. 09/2015 • 25 SETTEMBRE

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oma, 1485, tenuta del casale Statuario, sulla via Appia. Gli operai longobardi assunti dai monaci Olivetani di Santa Maria Nova, dissotterrano un sarcofago di marmo, sigillato con il piombo. La sepoltura è di epoca romana e risale a quasi 15 secoli prima. Gli operai aprono il sarcofago e vi trovano il corpo di una bellissima ragazza, talmente intatta da sembrare appena morta, o addirittura ancora viva e semplicemente addormentata. La notizia ha un’eco dirompente e decine di migliaia di persone si accalcano nel cortile del Palazzo dei Conservatori per ammirare la prodigiosa meraviglia. Il corpo scompare misteriosamente, dopo una breve esposizione, lasciando la folla a bocca asciutta. Roma, 2006, il Ministero dei Beni

Culturali acquisisce la tenuta di Santa Maria Nova, sull’Appia antica, e la annette al parco archeologico della Villa dei Quintili. L’operazione, conclusa ad un prezzo stracciato, ha avuto buon fine grazie al fatto che il casale della tenuta sia infestato dal fantasma della fanciulla della via Appia, rivenuta proprio in quel cortile nel 1485. Un fatto storico misterioso ed un evento di cronaca culturale sono i due spunti portanti del prossimo romanzo di Silvia Matricardi, la giornalista di Ardea che da alcuni anni si sta dedicando alla narrativa. L’opera, che si intitola In Aeternum, frase latina che significa per sempre, nasce dalle ricerche giornalistiche effettuate dall’autrice tra le epistole del XVI secolo, finalizzate alla preparazione di un articolo per la rubrica Misteria di dossier informare. In aeternum torna indietro nel tempo, fino all’epoca di Nerone, dando un’identità, un volto ed una storia alla misteriosa fanciulla della via Appia, intrecciando la fantasia con le vicende realmente accadute in quel periodo. La narrazione si svolge anche ai giorni nostri e nei venti secoli che separano le due linee temporali, sviluppandosi in un intreccio ricco di mistero e di elementi paranormali, miscelati con ingredienti storici ed archeologici. Tra i protagonisti principali troviamo un Nerone inusuale, fuori dai soliti cliché, ma in linea con le ipotesi della storiografia più attuale, di cui fu pioniere il genio di Gerolamo Cardano, nel 1562. L’imperatore più controverso e calunniato della storia romana è colto nella sua dimensione umana, di visionario, riformatore e grande statista. Al

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Fantasmi, maledizioni, personaggi misteriosi, storia e magia: prossimamente in libreria.

suo fianco un altro grande e misterioso personaggio: Simon Mago, lo straniero citato negli Atti degli Apostoli come consigliere personale di Nerone. Chi era costui? Un corrotto precursore dell’Anticristo o un discepolo della sconfitta corrente gnostica degli insegnamenti di Gesù? Si scontrò davvero con San Pietro, in una sfida al miracolo più eclatante? O tale tradizione è puramente un simbolo della sconfitta della componente gnostica del cristianesimo? Curiosamente la leggendaria sfida avvenne proprio là dove oggi sorge la Basilica di Santa Maria Nova (Santa Francesca Romana), tenuta da quei monaci Olivetani, che furono anche i profanatori della tomba della fanciulla sull’Appia. Coincidenza? La storia non è in grado di fornire risposte, ma la fantasia, avvalendosi di alcune ipotesi più ardite e meno schiacciate sulla posizione della tradizione cattolica, può sopperire a tali lacune. Ed ecco che nel romanzo In Aeternum troviamo una sacerdotessa vestale che non invecchia mai, l’enigmatico Simon Mago e l’imperatore Nerone, uniti nel cercare di risolvere il mistero di un serial killer con elementi rituali. Qualcuno fa sparire i bambini poveri, con una cadenza precisa, legata alle fasi lunari. L’indagine porterà i tre ad affondare nelle radici più oscure ed antiche della religione romana, in quei rituali magici che prevedevano il ricor-

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so ai sacrifici umani. Gli elementi realistici, tratti dalle cronache storiche, si fondono con quelli leggendari, i dati oggettivi con la magia rituale antica e contemporanea, e tutto viene raccordato con l’immaginazione. Sullo sfondo narrativo scorrono le lotte di potere, lo scontro tra i ricchi ed i deboli, tra paganesimo e cristianesimo nascente, tra tolleranza ed intolleranza. I protagonisti dello scorcio narrativo ambientato nel presente, Giulio e Clarissa, un artista ed una psicologa sui generis, si ritroveranno costretti a rintracciare la verità dietro secoli di calunnie e soprattutto a sciogliere una maledizione orribile, che ha impedito a tre anime di trovare la pace. In Aeternum, come i precedenti romanzi di Silvia Matricardi, è un’opera dove realtà ed immaginazione si fondono, fino a sfumare l’una nell’altra, calandosi profondamente nel nostro territorio, in questo caso tra Roma ed Anzio, passando per Ardea. Per la gioia dei lettori particolarmente appassionati di storia, l’edizione digitale sarà corredata da una lunga appendice bibliografica, che includerà una sezione con il testo integrale delle principali epistole del XV secolo che parlano della fanciulla della via Appia e che saranno, per la prima volta, raccolte in un’unica opera. Così come Ardit, Amnesia ed Ele, anche In Aeternum ha la caratteristica di far parte del medesimo contesto narrativo, pur essendo a sé stante. In altre parole, chi ha letto le opere precedenti, ritroverà alcuni dei medesimi personaggi, come parte integrante della storia. L’appuntamento è in tutte le librerie online tra qualche mese.


dossier informare n. 09/2015

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