Dossier informare 2013 10

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ANNO XX - N.10

25 OTTOBRE 2013

Raffaele Di Costanzo

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Crisi e rincari delle mense scolastiche... occasione per tornare al pasto da casa...

I

soldi scarseggiano nelle tasche delle famiglie, i servizi mensa delle scuole rincarano e non sempre sono soddisfacenti. In tempi come questi, anziché essere flessibili e consentire a chi lo preferisce di tornare al pasto preparato in casa (il vecchio cestino), le istituzioni si trincerano dietro ad un secco no. A pagina 8 pubblichiamo quanto

detto dalla Asl in proposito, su richiesta del Comune di Pomezia. Si sostiene che ci siano delle problematiche igienico-sanitarie, senza ulteriori specificazioni. Molto bla bla bla sull’educazione alimentare e sul benessere nutrizionale. Come se le mamme non fossero in grado di preparare un pasto nutrizionalmente corretto per i loro figli. Ovviamente è una presa in giro. E’ un’opzione che non si vuole percorrere. E’ una violazione del diritto di ogni famiglia a mangiare ciò che vuole, cucinato come desidera, acquistato dove preferisce e pagando il prezzo che più ritiene congruo.

NETTUNO: DANNI PER IL MALTEMPO. È ORA DI PRENDERE PROVVEDIMENTI SERI POMEZIA: ESPOSTA LA LANCIA DI ENEA

POMEZIA: LA CORTE DEI CONTI CHIEDE 50 MILIONI PER I DANNI ASER ANZIO: APPROVATO UN RISCHIOSO ORDINE DEL GIORNO PER LA SPIAGGIA ANTISTANTE LA VILLA DI NERONE... SPERIAMO BENE ARDEA: CONCORSO ‘IL MIO ESORDIO’ I TRE RACCONTI PREMIATI ARDEA: TORNA LA RACCOLTA ‘PORTA A PORTA’ NETTUNO: SMALTIMENTO RIFIUTI INGOMBRANTI


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Anno 20 o - Numero 10 del 25 OTTOBRE 2013 - 232ª uscita

19.10.2013 25.10.2013

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Satira

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oderint dum metuant

(mi odino, ma mi temano)

ODIATA, INCONTINENTE E INATTENDIBILE

NETTUNO

• Chiesto lo stato di calamità per gli allagamenti a Nettuno in via dei Tinozzi. Chissà da dove trae il nome quella via. Ad Anzio con i nomi delle via l’hanno buttata sull’ironia, un’intera zona si chiama Pocacqua e ci sono i cartelli che avvisano del pericolo di allagamenti. • Il capogruppo del Pdl, Fabio Capolei, si è catapultato nella maggioranza di centrosinistra guidata da Alessio Chiavetta. L’acrobazia politica è stata possibile perché il Capolei si è accordato con il consigliere Mario Pitò, eletto nelle liste di Nettuno Adesso, il quale dissociando-

si dai suoi ha fondato con Capolei il soggetto politico Realtà Nuove. La scintilla che ha creato il casus belli è stata la richiesta avanzata dal consigliere Ernesto Flamini dell’assessorato attualmente occupato da Cinzia Scanu, notoriamente legata a Pitò. Il Capolei ha dichiarato il proprio appoggio a Chiavetta. Il consigliere Carlo Eufemi, sconfitto candidato sindaco, ha commentato: «Che dire, colgo le occasioni per augurare buon parcheggio, buona piscina, buon teatro, buona Tributi Italia, buoni debiti, buone tasse. La maggioranza ambidestra è quasi al completo. Avanti c’è spazio». • Nel congresso di presentazione del

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movimento Realtà Nuove tenutosi presso l’hotel Astura, il consigliere e assessore Mario Pitò in merito alle accuse di cambio di casacca ha replicato che «non è per politica o interessi personali, ma solo per l’interesse della città. Quindi la politica si fa o si subisce, e noi la vogliamo fare». Ha ribadito poi il suo impegno «affinchè venga riattivato il pronto soccorso presso l’ospedale di Nettuno Barberini». • Il sindaco di Nettuno Alessio Chiavetta, tramite l’assessore Giulio Verdolino, ha contattato i vertici provinciali delle Poste per lamentarsi del disservizio dovuto alla mancata consegna di importanti comunicazioni, come le raccomandate. «Il servizio di consegna della posta è un normale diritto di tutti i cittadini e va garantito e tutelato, per questo ho informato il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro. Apprendiamo che Poste Italiane è entrata in salvataggio di Alitalia per garantire il funzionamento della compagnia di bandiera».

POMEZIA • Sel e Rifondazione scalpitano. Hanno appoggiato Fucci al ballottaggio e adesso lamentano il non attuarsi del cambiamento clamoroso, oltre a “mancanza di approfondimento” “superficialità” e impossibilità “di aprire un confronto trasparente con

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la città”. Tradotto: i grillini non se li filano e a loro non piace molto.

LITORALE • Ciò che è ‘obbligatorio’ dovrebbe essere gratuito, tutto quello che, invece, ha un costo, dovrebbe essere facoltativo. Questo è un principio fondamentale di liberalità. Pazienza che si debbano pagare i libri, pazienza che nel ventunesimo secolo i testi siano ancora di carta, ma che si debba per forza far mangiare i bambini utilizzando la mensa scolastica e pagandola, questo è proprio intollerabile. In base a quale oscura logica un catering dovrebbe garantire un’alimentazione più sana e completa di una mamma che prepara il pranzo al sacco per il proprio bambino? E perché mai non è possibile consentire a chi ha il proprio cibo da casa di consumarlo a scuola, nel tempo preposto al pasto? Queste sono vere e proprie limitazioni arbitrarie della libertà personale. Fra i diritti fondamentali dei cittadini, ci dovrebbe essere anche quello di mangiare quello che gli pare, pagandolo quanto risponde alle proprie esigenze di budget e non solo. Raramente diamo ragione alle mamme quando protestano per questioni non didattiche, ma quando chiedono il diritto al panino da casa... ne hanno da vendere! Sia quelle di Ardea, che quelle di Pomezia.

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(mi odino, ma mi temano)

ODIATA, INCONTINENTE E INATTENDIBILE

ANZIO

• Frasi celebri dal consiglio comunale del 27 settembre. Patrizio Placidi: «Comunico che ogni seduta verrà trasmessa in streaming e sarà visibile sul sito web del Comune». Bernardone: «Chiedo sia discussa la mozione che ho presentato lo scorso consiglio, anche per dimostrare che il nuovo regolamento, approvato 15 giorni fa, è un accordo fra gentiluomini». Placidi: «Il punto è messo al quinto posto». Bernardone: «Chiedo la discussione». Placidi: «No perché se ci sono dieci mozioni passiamo tutto il consiglio a discutere, se ogni volta che c’è un consiglio ognuno presenta una mozione chiedo che venga cambiato di nuovo il regolamento». Fontana: «Non è che voglio rimproverare i bambini cattivi, ma lunedì alle dieci manco c’era la cartella». Placidi: «Noi siamo pronti anche da domattina a inviare a tutti i 24 consiglieri gli atti per posta certificata, ma molti non leggono le mail, non usano il computer, non usano la pec». Bernardone: «Vi sono state violazioni per la campagna elettorale in circa 80 postazioni pubblicitarie, 352 contravvenzioni elevate dalla polizia per 206.000 euro. I candidati entro tre mesi devono presentare le spese e renderle pubbliche, e questo solo per le plance ufficiali, sono escluse le affissioni abusive. Interrogo il sindaco e l’assessore al bilancio che vengano pubblicate le spese effettuate». Bernardone: «Chi mangia una banana per strada non sa dove buttare la buccia». Bernardone: «Al parcheggio dell’ospedale c’è uno stato di abbandono e nessuno se ne cura. Alcune macchine sono state letteralmente smontate durante il periodo notturno. I posti dei disabili sono occupati. Bisogna sensibi-

dossier informare n. 10/2013 • 25 OTTOBRE lizzare con cartelli tipo ‘vuoi il mio posto prendi il mio handycap’». Andrea Mingiacchi: «La potatura dei lecci in via Gramsci non si fa da almeno dieci anni, stanno raccogliendo le firme perché non riescono ad aprire le persiane. In via XX Settembre gli abitanti hanno chiuso i tombini col nastro adesivo, le zanzare e i ratti escono tutti i giorni, anche se ci sono più ratti che uomini». Alessandroni: «Rispondo a Mingiacchi sui marciapiedi, bisogna cambiare tutti i marciapiedi, le mattonelle sono di 40 anni fa. Sulla fogna sono d’accordo con te, quando si asciuga esce fuori qualcosa di strano, ma i topi non saltano da una parte all’altra». Zucchini: «La potatura dei lecci per legge avviene da novembre in poi, per i topi aumenteremo i bocconi». Bruschini: «In merito alle affissioni non so quante contravvenzioni sono state fatte, vanno al prefetto per i provvedimenti. Per la raccolta differenziata i cittadini non ci aiutano, depositano ad ogni ora di fianco, sopra, sotto, al centro storico dovremo fare isole ecologiche perché la gente deposita e va via. Il parcheggio dell’ospedale è competenza nostra. I posti sono occupati da chi non si porta in braccio il figlio di venti chili. La multa è di 70 euro ma le regole vanno rispettate da tutti». Gatti: «In via Cosenza e via Saturno sono stati ribaltati i cassonetti». Bernardone: «Alla Villa Imperiale è in atto la costruzione di un impatto non indifferente, esistono tendopoli spontanee e occasionali. Discutiamone». Gianfranco Tontini: «Avrei proposte da fare, mi sembra che siamo tutti d’accordo a conservare i resti archeologici, ne abbiamo tanti a Lavinio, a Tor Caldara... un comitato la vuole spiaggia libera, un altro la vuole chiusa con i cancelli. La spiaggia va salvaguardata, l’impegno dell’amministrazione sarà al massimo determinare le modalità di salvaguardia». Bruschini: «Non vorrei che si facessero le corse e le rincorse a chi l’ha detto prima e chi dopo. Rischiamo di non fare nulla, si corre il rischio che se mettiamo il parco archeologico non si entra più». L’opera del cosiddetto terzo molo. Il progetto è fatto dalla Regione Lazio, approvato dalla

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Sovrintendenza, verrà ricoperto con assi di teak. Se fosse stato fatto cento anni fa era meglio. Il fermo dell’insabbiamento è stato raggiunto. Del Villano: «Discutiamo del progetto in commissione demanio, dopo la giornata di fruizione troviamo la spiaggia piena di spazzatura, propongo di fare una spiaggia attrezzata». Mingiacchi: «Anzio non può trovarsi un molo dalla mattina alla sera e i pettini a Cincinnato. La popolazione deve essere informata, l’amministrazione è assente, non sa. Tutti gli anni la gente lascia la spazzatura, tutti gli anni avviene da sempre. Così non andiamo da nessuna parte. Le cose non vengono risolte». Bruschini: «No, forse si va oltre perché c’è la ripresa televisiva. La differenza è che io condivido queste opere perché sennò l’erosione ci arriva in casa. Le posso assicurare caro Mingiacchi che la sensibilità che ha oggi la popolazione è tanta, ma più tanta di tanti anni fa». Bernardone: «Il molo nasce 10-15 anni fa con il progetto del porto come riparo per il garage sopra la spiaggia di ponente che sarebbe diventata una piazza con il garage sotto. Questa è la prima trance del molo per un’opera che non si fa più, non ha più motivo di essere». Fontana: «Ma io non capisco, c’è stata la proposta di qualcuno di chiudere la spiaggia, no, e allora di che discutiamo». Bruschini: «C’è da approfondire perché non sappiamo dove andiamo a

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finire. E’ scandaloso oggi impegnarsi in qualcosa di cui non sappiamo le conseguenze». Bernardone: «Sindaco me la da lei la parola perché Placidi non me la da».

ARDEA • Hanno dato foco pure 'a machina de Pollicione ner viale de casa, e pochi ggiorni prima era toccato all’ex comannante delli Caruba... ma quanno li pijano sti piromani, quanno sarà bruciato tutto er Comune? • Nei 706 ettari stanno controllando i nomadi e le attività commerciali, e ancora non è chiaro se vi sia un collegamento. Manca pure l'affiancamento degli esperti urbanisti che non è dato sapere se, come e quando ci sarà. Alla media di una a settimana ci vorranno 4 anni solo per il controllo delle 200 attività schedate in precedenza e, nel frattempo, ve ne saranno delle nuove... salsa e merengue permettendo. • In tutti i comunicati stampa del Comune circa la raccolta differenziata porta a porta c’è una dicitura come questa: “Martedì 15 ottobre, prende il via il nuovo servizio che interesserà gradualmente tutto il territorio”. In italiano significa che comincia in una zona e poi viene esteso gradualmente... a voce, invece, dicevano che iniziava direttamente ovunque... vabbè... la chiarezza è un optional...

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• Il sindaco in consiglio ha dichiarato che la spazzatura viene portata via dalla spiaggia ogni giorno, qualcuno gli ha detto di andare a vedere sul posto perché non è vero. Bisogna calibrare le parole per capirne il significato. Dalle foto in nostro possesso risulta che la spazzatura viene tolta dalla spiaggia e messa nei sacchi neri ammucchiati a lato. Non sono sulla spiaggia perciò il sindaco ha detto il vero.

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• L’amministrazione si è impegnata a dotare la spiaggia di una postazione di salvataggio. Insomma il solito bussolotto in legno tinto di rosso e montato su quattro pali tipo campo di concentramento A noi piace di più quella esistente dove si possono anche comprare delle bibite. Si intona all’ambiente marinaro e la troviamo molto elegante.

• A proposito di raccolta differenziata, ecco un cartello che invita garbatamente i cittadini a comportarsi in modo civile.

ARDEA • Finalmente si è tornati alla differenziata ‘porta a porta’, unico sistema conosciuto per fare meno monnezza e per recuperarne una buona quantità. Speriamo che i cittadini la eseguano e che la ditta svolga bene il servizio. Diversamente... rimarremo sepolti sotto i nostri rifiuti...

Contatore dei giorni che il Comune di Ardea impiega per dare un deposito ai nostri reperti archeologici, raminghi nel mondo

L’amministrazione Eufemi non ce l’ha fatta in 2.693 giorni = 7 anni e 5 mesi Amministrazione

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data inizio: 11 maggio 2012

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NOTA BENE: il contatore si ferma solo se e quando la Sovrintentenza riceve le chiavi del locale.... Coraggio Luca, ce la puoi fare....


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Maltempo: è ora di prendere provvedimenti

NETTUNO

A seguito del maltempo che recentemente ha causato gravi danni alla città di Nettuno, tanto da costringere il sindaco Alessio Chiavetta a chiedere lo stato di calamità naturale, i consiglieri comunali Carlo Eufemi, Vittorio Marzoli, Alessandro Cesarini, Maria Antonietta Caponi, Rodolfo Turano, Enrica Vaccari, Claudio Dell’Uomo ed Ilaria De Santis, a firma congiunta, hanno presentato allo stesso questa interrogazione: “Considerato che ad ogni pioggia, molte zone del territorio subiscono consistenti allagamenti con gravissimi conseguenti danni. Rilevato che manca qualsiasi manutenzione del sistema per la insufficiente regimentazione delle acque bianche. Visto che non è agli atti alcuna seria programmazione finalizzata ad affrontare in modo radicale il fenomeno sempre più frequente degli allagamenti. Preso atto, al contrario, che l’amministrazione continua ad approvare, tra l’altro con deliberazioni di giunta e non di consiglio comunale, piani urbanistici e varianti urbanistiche che comportano la cementificazione del territorio senza predisposizione di adeguati sottoservizi ed opere senza prevedere proposte adeguate per la regimentazione delle acque meteoriche, facendo così aggravare ulteriormente la situazione, chiedono: se esiste

una mappatura delle zone a rischio di allagamento e/o inondazione, se esiste un piano comunale di Protezione civile e il relativo piano di emergenza per far fronte in modo coordinato e organizzato ai rischi per cose e persone, se è previsto un piano di investimenti, opportunamente finanziato, per far fronte alle opere più urgenti, se è vero che alcune frettolose asfaltature come quelle in via Matteotti, via Visca, via San Giacomo ed altre fatte senza alcuna cura per lo smaltimento delle acque abbiano aggravato la situazione, se è vero che realizzando alcune opere come i marciapiedi di via Diaz, il piazzale di Santa Maria Goretti e la rotatoria di via della Liberazione non è stata prevista alcuna contromisura per evitare che l’aumento della portata delle acque meteoriche sulle sedi stradali provocasse il prevedibile allagamento delle aree vicine, se risponde a verità che le stesse acque, non regimentate, si mischino a quelle delle reti fognarie con conseguente dispersione sul territorio di risultati poco salubri ed inquinanti che invadono altresì case, cantine, negozi, con danni alle famiglie ed alle attività economiche già fortemente provate, se non ritiene il sindaco che tale situazione rappresenti un’emergenza assoluta alla quale destinare le risorse necessarie, magari sottraendole dalle ingenti

La Asl dice no ai pasti da casa nelle scuole POMEZIA

In seguito alle richieste pervenute da parte di alcune famiglie di Pomezia sulla possibilità di preparare i pasti a casa da far consumare ai bambini a scuola in sostituzione del servizio mense, la Asl ha risposto ai chiarimenti richiesti dall’amministrazione dando parere negativo. «Questo servizio - si legge nella nota - non ritiene praticabile ed auspicabile consentire il consumo di pasti preparati a casa e successivamente consumati a scuola, sia per ragioni di carattere igienico-sanitario, sia per un evidente contrasto con le linee ispiratrici dei piani di prevenzione che vertono sulla promozione di buone pratiche su alimentazione e scelte nutrizionali adeguate per la promozione della salute collettiva. La scuola rappresenta un setting privilegiato in cui svolgere interventi di promozione della salute soprattutto per la prevenzione dell’obesità. I piani di prevenzione attiva promuovono una corretta alimentazione che risulta fondamentale per determinare un soddisfacente stato di salute e benessere. L’educazione alimentare rappresenta lo strumento fondamentale che permette di ottenere comportamenti alimentari corretti e di indurre scelte consapevoli attraverso strategie educative messe in atto a partire dalla prima infanzia. In questa ottica, particolare importanza assume il momento della ristorazione scolastica che con il suo duplice obiettivo, nutrizionale ed educativo, riveste un ruolo primario per la salute e il benessere fisico dei bambini. L’alimentazione a scuola, attraverso la proposizione di piani nutrizionali corretti e validati, rappresenta un vero e proprio veicolo di proposta e acquisizione di modelli culturali e comportamentali che influenzeranno le scelte del bambino oltre a favorire il cambiamento di comportamenti alimentari eventualmente non corretti. Pertanto la ristorazione scolastica rappresenta un settore della ristorazione collettiva in cui si concentrano peculiari valenze di tipo preventivo, educativo e nutrizionale e in cui occorre fornire garanzie di tipo igienico sanitario e di sicurezza, rappresentando un’occasione privilegiata da cui poter far prendere avvio e sviluppo strategie educative che si propongano di instaurare e potenziare un corretto approccio nei confronti degli alimenti e dell’alimentazione».

somme destinate a spese non prioritarie come feste, rimborsi spese, staff istituzionali, assunzioni e consulenze non indispensabili, se non sia il caso di accertare se gli uffici competenti, le ditte e le società incaricate abbiano adottato tutte le azioni necessarie per prevenire tali fenomeni in opere pubbliche realizzate ad opera d’arte, licenze edilizie rilasciate verificandone sostenibilità ambientale, manutenzione ordinaria dei fossi, caditoie stradali, tombini e reti. Infine, si chiede quali azioni, interventi ed attività intenda mettere in atto l’amministrazione per affrontare

con determinazione ed incisività lo stato di emergenza permanente presente nella città, in prospettiva, tra l’altro, della prossima stagione autunnale ed invernale”. Per rispetto delle verità, una cosa va tuttavia sottolineata: molti dei danni causati dal maltempo, si sono verificati e si continueranno a verificare per colpa di tutte quelle forze politiche che, durante i rispettivi periodi di gestione, hanno permesso di costruire male, ovunque, ed in maniera scellerata e che ora, farebbero meglio a recitare un sano ‘mea culpa’. Tito Peccia

Esposta la Lancia di Enea

POMEZIA

Con grande soddisfazione l’Associazione culturale Tyrrhenum comunica che sabato 26 ottobre, alle ore 17, presso il Museo Archeologico Lavinium di Pratica di Mare, a Pomezia, verrà pubblicamente esposta, nel corso di un apposito evento ed alla presenza delle autorità comunali e della direttrice Gloria Galante, la tanto attesa ‘Lancia di Enea’. L’iniziativa giunge alla conclusione del lungo lavoro di restauro finanziato con i fondi raccolti dalla Tyrrhenum attraverso una famosa campagna di sensibilizzazione tra i cittadini di Pomezia, a cui fu chiesto, come gesto di riappropriazione della propria storia, la donazione di 1 euro a testa. Ad ogni cittadino fattosi parte attiva nella sottoscrizione, è stato dato spazio su un apposito libro (mille righe, una per ogni euro) che verrà lasciato al Museo insieme ad una targa esplicativa. Ma, ancor di più del recupero di un importante bene storico, ci preme sottolineare il grande lavoro di sensibilizzazione e di coinvolgimento che è stato fatto nei confronti della popolazione locale verso le sorti del territorio.

I conti di Acqualatina

I

n data 26 settembre Acqualatina spa, in ordine alla propria attività gestionale e sulla situazione economico finanziario, ha emesso il seguente comunicato stampa: «Nell’ultima conferenza dei @ sindaci del 24 settembre ultimo scorso, sono state fatte, da parte di alcuni partecipanti, delle affermazioni totalmente false, infondate e anche pregiudizievoli nei confronti della nostra società, che sono, però, unicamente frutto di una totale disinformazione, nonché di ingiustificati pregiudizi ideologici. Tali affermazioni, riprese e amplificate anche in maniera strumentale ed erronea da parte di alcuni organi di stampa, oltreché

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produrre profondo stupore perché provenienti da Comuni soci di Acqualatina e che, quindi, sono perfettamente e sicuramente in grado di conoscere tutti i reali e ufficiali dati societari, causano anche un grave pregiudizio agli interessi economicogestionali della società. In ogni caso, ribadita ancora una volta l’estrema correttezza dell’intera gestione societaria, nonché la piena tenuta dell’equilibrio economico e finanziario della stessa, Acqualatina spa contesta, stigmatizza e respinge tutte le inveritiere affermazioni da alcuni eseguite nella Conferenza dei Sindaci in parola, invitando contestualmente tutti i Comuni soci, e comproprietari della società, a volersi adoperare per una sempre e più proficua, per gli interessi dei cittadini utenti, gestione dell’importantissimo servizio svolto per sgombrare il campo da ogni ulteriore equivoco e fraintedimento, soprattutto al fine di più correttamente informare tutti i cittadini, si comunica che nel corso della prossima settimana, verrà indetta una conferenza stampa nella quale sarà ulteriormente chiarito, precisato e ribadito, documentalmente, l’attuale stato economico e gestionale, insieme a quanto realizzato e gestito da Acqualatina nel corso del suo primo decennio di gestione».


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Aser: la Corte dei conti chiede 50 milioni a 18 soggetti di Silvia Matricardi

POMEZIA

La Corte dei conti è la magistratura esclusivamente contabile che esamina e valuta la gestione dei soldi e dei beni dell'erario. In questi giorni una ventina di soggetti specifici fra politici, dirigenti e amministratori del Comune di Pomezia (in carica dal 2000 in

Analisi in più: la Corte dei conti stima un danno di 100 mila euro

NETTUNO

Nella seconda metà degli anni 90 quattordici persone fra medici, dirigenti e imprenditori della Asl Roma H, pare che si fossero organizzati con un laboratorio di analisi convenzionato di Nettuno per compiere analisi falsificate. In pratica pare facessero risultare che, invece degli esami prescritti, ne fossero stati eseguiti molti di più. I quattordici sono stati citati in giudizio dalla Procura presso la Corte dei conti del Lazio e sono accusati di aver provocato un danno di circa 100.000 euro. Sul fronte penale il caso è finito in prescrizione dopo le indagini eseguite dalla Guardia di Finanza e dalla Procura di Velletri. La Corte dei conti ora è tornata sulla vicenda per far risarcire il presunto danno erariale. L’udienza è fissata per il 5 novembre davanti alla Corte dei conti del Lazio.

La magistratura contabile chiama in giudizio per i danni alle casse comunali

poi) e membri del consiglio di amministrazione di Aser, Publiconsult, San Giorgio e Tributi Italia, hanno ricevuto e stanno ricevendo un atto di citazione da parte della Corte dei conti a comparire in giudizio il 15 aprile prossimo. Ricostruendo le vicende contabili, anche civili e penali, del rapporto fra Comune di Pomezia e società mista incaricata di gestire il patrimonio comunale, la magistratura contabile snocciola i mancati versamenti, quantifica il valore delle mancate prestazioni dovute come manutenzione e sistemazione del verde pubblico, i danni derivati dalle errate certificazioni Ici, le spese legali sostenute per le controversie, il mancato rispetto dei lodi arbitrali e riassume il tutto ipotizzando un totale di 50 milioni di euro di danno per il Comune di Pomezia, al quale deve essere aggiunto il non ancora quantificato danno per la diminuzione di servizi alla collettività in ragione delle minori entrate. Dopo tale disamina, anche e soprattutto storica, l'atto di citazione ipotizza l'attribuzione di responsabilità amministrative per il danno erariale: 45 milioni di euro in solido tra Aser srl e Tributi Italia spa, il resto ripartito tra gli altri. Circa 4,9 milioni con singole e diversificate attribuzioni per i vari amministratori della San GiorgioTributi Italia e circa 10.000 euro a

testa per una serie di politici dell'epoca. 3.000 in conto all'ex presidente del cda dell'Aser. Il tutto, oltre la rivalutazione monetaria, gli interessi legali e le spese di giustizia, queste ultime in favore dello Stato. Il credito accertato per le casse comunali, a fronte di oltre 100 milioni lamentati, era stato precedentemente stabilito in 54 milioni, tuttavia, avendo nel frattempo la società dichiarato fallimento, l'ente comunale non ha incassato alcunché ed è finito nell'albo dei creditori non privilegiati, insieme agli altri Comuni nelle medesime condizioni, ma in coda dopo i mille lavoratori e gli enti previdenziali. I soldi della società sono a quanto pare spariti prima del fallimento e ancora non è ben chiaro, neanche per la Guardia di Finanza, dove siano finiti, quindi difficilmente entreranno davvero nelle casse comunali. Questa volta si tratta di una procedura diversa, chissà se, una volta terminato l'i-

ter, l'epilogo potrà essere un altro. Vicenda del tutto analoga anche a Nettuno, dove la relativa udienza è fissata per il 19 dicembre. Segnaliamo, a margine, la proposta che fece a suo tempo Omero Schiumarini, quando era candidato a sindaco per il centrosinistra. In considerazione del fatto che lo stesso gruppo di aziende private, certificate dallo Stato come soggetti idonei a riscuotere per gli enti pubblici, ha determinato, con il medesimo atteggiamento di non girare tutti gli incassi dovuti, delle condizioni di criticità in più comuni italiani, sarebbe il caso che i vari municipi si unissero in una class action contro lo Stato stesso. In pratica i Comuni dovrebbero chiedere allo Stato di assumersi tutta o parte della responsabilità di questi crediti difficilmente esigibili, a fronte del fatto che ha certificato le credenziali di quelle società ed è quindi tenuto a risponderne direttamente.

Il Comune si costituisce parte civile

POMEZIA

Il sindaco e la giunta comunale hanno deliberato la costituzione di parte civile del Comune di Pomezia in due procedimenti penali che vedono coinvolti dipendenti comunali. Per il primo, a carico di due dipendenti dell’ente e di un ex dipendente per i reati di abuso d’ufficio (art. 323 c.p.) e falsità ideologica in atti pubblici (art. 479 c.p.), è stata fissata l’udienza preliminare per il 10 febbraio 2014. Per il secondo, a carico di altri due dipendenti comunali per il reato di tentato falso ideologico (artt. 56 e 479 c.p.), l’udienza preliminare è stata fissata l’11 febbraio 2014. «I fatti contestati - ha dichiarato il sindaco di Pomezia Fabio Fucci ledono il prestigio e l’immagine dell’ente. E’ nostro preciso compito tutelare l’istituzione che rappresentiamo e i cittadini che in questa istituzione ripongono una legittima fiducia, che non deve in alcun modo essere disattesa. La costituzione di parte civile dell’ente va proprio in questa direzione».


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Raccolta dei rifiuti ‘porta a porta’ Zero spreco alimentare ANZIO ANZIO Raccolta dei rifiuti porta a porta. «Ad oggi, con il servizio di raccolta porta a porta, abbiamo coperto il 72% del territorio comunale ed entro la fine dell’anno raggiungeremo il 100%, ad eccezione del centro storico di Anzio dove abbiamo previsto la realizzazione di quattro isole ecologiche che riteniamo più idonee e funzionali per l’area in questione». E’ quanto dichiarato dal sindaco Bruschini in riferimento all’estensione del progetto di raccolta dei rifiuti ‘porta a porta’ sull’intero territorio comunale. Nei giorni scorsi il progetto è andato a regime nelle zone di Falasche e Villa Claudia dove sono stati eliminati tutti i cassonetti. Nelle zone Colle Cocchino, Anzio Colonia, Pretura nuova e Marechiaro è stata ultimata la distribuzione dei mastelli dove il progetto prenderà il via entro la fine di ottobre. «Alcune disfunzioni - ha proseguito Bruschini - è fisiologico che si verifichino, ma mi appello al senso civico di tutti

i cittadini che, insieme all’amministrazione, devono essere i protagonisti di questo progetto. E’ importante conferire i rifiuti esclusivamente negli appositi contenitori per la differenziata che, salvo accordi diversi, vanno lasciati all’esterno delle aree di proprietà nei giorni prefissati e fino a quando gli operatori non completano il servizio quotidiano». Inoltre, in via della Campana ed in via Goldoni a Lavinio nord, sono aperti i due ecocentri ‘Usa & Getta’ per il conferimento gratuito di rifiuti verdi, potature ed ingombranti. Dall’1 ottobre al 30 aprile i due centri sono aperti dal lunedì al sabato dalle ore 8 alle 18. Contattando il numero verde 800126429 i cittadini possono prenotare il ritiro gratuito, a domicilio, del verde e dei rifiuti ingombranti. Per informazioni sul servizio di raccolta ‘porta a porta’ è sempre attivo il numero verde 800126429 e l’ufficio ambiente 0698499468, pol.ambientali@comune.anzio.roma.it

I lavori vanno a rilento di Massimiliano Savio

NETTUNO

I lavori di piazzale Berlinguer vanno troppo a rilento. L’area è stata chiusa un anno fa e siamo al punto che è stato eseguito solo un pezzo dello scavo. Duemila anni fa gli antichi romani costruirono il Colosseo in tre anni, completo di rivestimento in marmo che ora non vediamo e del tendone di copertura.

Monica e Manuela Nanni

Altri tempi, ma Chiavetta ora è sotto tiro perché l’opposizione capitanata da Carlo Eufemi e da Vittorio Marzoli, con la compagnia di Turano, Caponi, Dell’uomo, De Santis e Vaccari, ha presentato una interrogazione. Si vuole sapere se sono stati acquisiti tutti i pareri necessari per la realizzazione dell’opera e se è stato rilasciato il permesso a costruire. Che abbiano avuto qualche soffiata dalle stanze dei piani alti...

Il consigliere Maria Teresa Lo Fazio, unitamente ai colleghi Mingiacchi e Bernardone, ha presentato alla stampa ed al sindaco la proposta di mozione per aderire alla carta zero spreco alimentare. Si tratta di un progetto articolato per prevenire la formazione di rifiuti mediante la distribuzione di beni invenduti a beneficio di organizzazioni non lucrative. Si rivolge a tutti i soggetti che operano nel territorio, imprese commerciali, mercati, mense, ristoranti, asili, ecc. Il progetto non prevede per l’ente aderente un impegno di spesa ma solo risorse strumentali ed umane. Il progetto, chiamato Last Minute Market dal nome della società fondatrice, nella prima fase di almeno un anno individuerà la soluzione più consona per il nostro territorio per attivare procedure di recupero non solo per alimenti ma anche per generi no food come parafarmaci, libri, detersivi, indumenti, oltre al recupero dei pasti pronti non serviti dalle mense. Nel decalogo si legge che si andranno a modificare le regole che disciplinano gli appalti pubblici per i servizi di ristorazione andando a privilegiare le imprese che garantiscono la ridistribuzione gratuita a favore dei cittadini meno abbienti e accordando la preferenza ad alimenti il più vicino possibile al luogo

di consumo. Saranno inoltre attivati corsi di educazione alimentare per rendere il consumatore consapevole degli sprechi di cibo, acqua, energia, e dei loro impatti ambientali, economici, sociali, insegnando come rendere più sostenibile l’acquisto, la conservazione e lo smaltimento finale degli alimenti. Altro punto sarà la regolamentazione delle vendite scontate. Invece di gettare un prodotto vicino alla scadenza o difettoso si potrà donarlo a chi ne ha bisogno o venderlo al 50%, o anche meno, producendo meno rifiuti e riducendo il costo dell’alimentazione. La semplificazione delle etichette apponendo due date, quella della scadenza commerciale e quella del consumo permetterebbe di garantire la sicurezza alimentare senza lasciare sullo scaffale prodotti in via di scadenza. Last Minute Market è una società spin-off dell’università di Bologna e opera da dieci anni su tutto il territorio nazionale nel recupero di beni invenduti a vantaggio di enti caritatevoli. Opera in collaborazione con la commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento Europeo ed ogni anno organizza una campagna di sensibilizzazione. Nel 2010 sul cibo, nel 2011 sull’acqua, nel 2012 sull’energia, nel 2013 sullo spreco zero.

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Rettifica sul Sel di Anzio La decadenza di Candido De Angelis

ANZIO

Nello scorso numero, a pagina 14, nell’articolo che dava conto dello svolgimento dell’assise consiliare, abbiamo pubblicato uno stralcio della dichiarazione del consigliere Davide Gatti, contenuta in un’interrogazione pertinente i mercatini che si svolgono ad Anzio centro. Erroneamente abbiamo attribuito tale interrogazione e frase al delegato di Sel. La frase in questione era: «I commercianti si lamentano - ha detto - bisogna limitarli e regolamentarli». L’articolo proseguiva con l’opinione: “Strano che un partito di sinistra accolga le lamentele dei commercianti contro le bancarelle dei poveracci. Eravamo abituati a sentire la sinistra che difendeva i poveracci contro i commercianti-padroni. Anche questo è un segno che i tempi sono cambiati”. Maurizio Mariani, coordinatore del circolo Sel di Anzio, ci ha scritto segnalando tale grossolana impreci-

Errata corrige: la frase sui mercatini non era del Sel

sione, lamentando come tale affermazione, tra l’altro, non rispecchi la politica del partito, che è di “apertura verso tutti i cittadini”. Nello scusarci per l’errore, dovuto ad una banale disattenzione nella trascrizione degli appunti, lo ringraziamo per averci dato l’occasione di correggerci. I nostri lettori sanno quanto siamo solitamente precisi e attenti, tuttavia... errare humanum est. E noi siamo umani. A precisazione, dunque, il Sel non è presente nel consiglio comunale, pertanto la frase in questione, ovviamente, non è attribuibile al su citato partito. Il consigliere Davide Gatti, autore dell’interrogazione e della frase, appartiene alla lista Fratelli d’Italia, che si colloca all’opposizione, rispetto a Bruschini, ma difficilmente inquadrabile a sinistra.

Successi sportivi

ARDEA

«Rivolgo le mie più sentite congratulazioni - ha dichiarato il sindaco Luca Di Fiori - anche a nome dell’amministrazione comunale ad Andrea Amici, a Massimo Crecco e a Rachele Melloni, tutti legati al nostro territorio, per aver trionfato ognuno nella propria disciplina. L’importanza e il prestigio delle manifestazioni alle quali hanno partecipato i nostri atleti è senz’altro motivo di orgoglio per la città di Ardea». Andrea Amici, giovane pilota locale, ha trionfato nel Lamborghini Blancpain Super Trofeo laureandosi campione europeo nella classe Pro-Am nel suggestivo circuito tedesco del Nurburgring. Massimo Crecco, patron di Biz The Nurse, la cui scuderia si trova ad Ardea, ha visto il suo baio aggiudicarsi il Premio Federico Tesio all’ippodromo del galoppo di Milano. Un successo che ha permesso a Biz The Nurse di completare una fantastica tripletta dopo il derby e il Gran Premio Milano vinti in precedenza. Rachele Melloni, legata con la sua famiglia al territorio, ha conquistato la medaglia d’oro ai Campionati Europei di kick boxing (cadetti, kick light +65 kg) che si sono svolti a Krynica-Zdroj, in Polonia.

di Massimiliano Savio

ANZIO

Importante punto all’ordine del giorno dell’ultimo consiglio comunale, è stato la richiesta di decadenza dall’incarico di consigliere di Candido De Angelis. Ricordiamo che egli ha un debito con l’amministrazione di circa 150.000 euro per danno erariale. La sanzione gli è stata comminata dalla Corte dei conti anni fa per un reato commesso appena si insediò come sindaco. Parliamo quindi di sedici anni fa. Con lui sono stati condannati altri amministratori che stanno saldando il debito a rate. Come sindaco aveva la maggiore responsabilità, perciò la multa maggiore è toccata a lui. La Corte dei conti aveva individuato il reato nell’indirizzare il personale disponibile nel Comune a perseguire le evasioni più cospicue invece di andare a cercare ‘quisquiglie’ che avrebbero fatto perdere tempo e denaro alle casse comunali. A questo modo riuscì a sanare il bilancio. Ma la legge è la legge e viene applicata dai burocrati di Stato, pagati con i soldi nostri, anche quando è contraria alla logica comune. Con saggezza il sindaco agì come un buon padre di famiglia e riuscì a sanare le casse comunali. I 150.000 euro di presunto danno erariale sono in realtà una multa perché il mancato introito reale non arriva a settemila euro. Ma i giudici invece di dargli un riconoscimento lo hanno condannato. A nostro avviso è una sentenza folle che fa il parallelo con l’applicazione rigorosa della legge Bossi Fini sull’immigrazione clandestina. E’ successo a Lampedusa che alcuni pescatori tunisini hanno trovato in

mare dei naufraghi e li hanno portati in porto. La barca gli è stata sequestrata per quattro mesi e loro sono stati denunciati per favoreggiamento di immigrazione clandestina. Se sequestri la barca ad un pescatore lo ammazzi. Così oggi nessuno dei pescherecci in zona ha preso a bordo i naufraghi dell’ultimo naufragio a Lampedusa e sono morte cinquecento persone. Hai voglia a dire che il codice civile supera la stupidità di talune leggi dello Stato. Intanto ti becchi la denuncia, il sequestro della barca e devi pagare l’avvocato, ma anche devi mangiare, perciò rinunci al soccorso. Torniamo a De Angelis e alla sua decadenza. Il consigliere Ranucci ha detto che era bene non affrontare in quel consiglio il punto De Angelis perché la madre stava male (difatti è venuta a mancare alcuni giorni dopo). Anche il sindaco Bruschini è forse incompatibile, perché a Velletri è in corso un procedimento e si sono aggiunte altri sei istanze di decadenza. La sentenza arriverà alla metà di ottobre e conviene aspettare. Questa, ad oggi, è la situazione. Ma De Angelis ha dalla sua il pronunciamento del prefetto di Roma che, richiesto sull’argomento, ha dichiarato che “basta che dimostri l’intenzione di pagare entro 90 giorni”. Poi c’è l’assicurazione che dovrebbe coprire le spese. Il Comune aveva una polizza per i rischi degli amministratori. Ma l’assicuratore sostiene che la polizza era scaduta da un paio di giorni e dice di non voler pagare. Insomma, è tutto confuso, come sempre. Alla prossima puntata. Ultimora: Bruschini è stato dichiarato ammissibile dal tribunale di Velletri.


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Poche idee e abbastanza confuse di Roberto Matricardi

ARDEA

Di recente abbiamo assistito impotenti all’ennesimo attentato incendiario in danno dell’auto di un esponente pubblico o politico che sia. Per la seconda volta e in tempi ravvicinati è stata data alle fiamme l’auto del presidente del consiglio comunale, Massimiliano Giordani. Si tratta di un suv della BMW, l’X-3, che pur non essendo intestato direttamente a Giordani, era comunque nella sua disponibilità. Posteggiata nel viale di casa l’auto ha cominciato a bruciare nella parte anteriore e solo l’arrivo dei Vigili del Fuoco ha impedito che le fiamme si propagassero anche nel resto del veicolo. L’episodio va a sommarsi agli altri dello stesso tipo già verificatisi nell’ultimo periodo ai danni del collega Luigi Centore e suoi parenti, dell’ex maresciallo dei Carabinieri Walter Giustini e dello stesso sindaco Di Fiori.

In riferimento ai casi sopra citati sono naturalmente all’opera le Forze dell’ordine che a breve, ci auguriamo, potrebbero fare luce su quanto accaduto. Sono circolate con insistenza voci in base alle quali il denominatore comune a tutti gli episodi a carattere incendiario verificatisi ad Ardea sia quanto sta accadendo nei 706 ettari delle Salzare, ma tale ipotesi non è molto convincente. In effetti dopo lo storico intervento in consiglio di Tantari, nel quale veniva analizzato nel dettaglio lo stato dei fatti nella ‘terra di nessuno’ dei 706 ettari, si sono registrati gli attentati all’auto di Centore, del fratello e di Giustini, ma altri episodi incendiari vi erano già stati. Il nesso, invero, potrebbe anche esserci ma non è scontato. Come in tutti gli altri casi manifestiamo solidarietà nei confronti di Giordani, ma al contempo siamo anche preoccupati per questa escalation di violenza che ci consegna la visione di una città nelle mani di chissà quale

Smaltimento rifiuti ingombranti

NETTUNO

Fino al 30 ottobre sarà possibile conferire un maggior numero di rifiuti ingombranti rispetto al precedente limite di tre unità. Per disfarsi di elettrodomestici, mobilia o quant’altro basta recarsi presso il centro comunale di via Nettuno-Cisterna al km 18,300, in località Tre Cancelli. E’ possibile concordare il ritiro a domicilio chiamando il numero verde 800066853. «Abbiamo ritenuto necessario aumentare la disponibilità del servizio di ritiro ingombranti in considerazione dei gravi danni riportati in molte case per colpa del nubifragio – ha spiegato l’assessore all’ambiente Giuseppe Combi – ricordo ai cittadini che il conferimento degli ingombranti è completamente gratuito: è sufficiente contattare il Centro di raccolta per concordare orario e modalità: è possibile conferire i rifiuti direttamente in centrale oppure, più semplicemente, gli incaricati verranno direttamente a casa per prelevare gli oggetti di cui ci si vuole disfare. Vista la probabile mole di rifiuti che dovranno essere consegnati, invito tutti i cittadini a mettersi comunque preventivamente in contatto con il Centro di raccolta per avere informazioni sulle modalità di conferimento dei rifiuti».

banda di malviventi, molto distante dall’immagine di una pacifica convivenza in uno stato di diritto. Quanto ancora dovremo aspettare, insomma, affinché Ardea diventi un paese normale in cui il confronto e la dialettica non degenerino più necessariamente in odiose minacce o, peggio, in vere e proprie rappresaglie? Di sicuro la classe politica locale sembra del tutto inadeguata rispetto alle esigenze dei quasi 50.000 abitanti di questo territorio, ovvero mantiene caratteristiche di becero provincialismo più aderenti allo stile comunità montana che non alla ridente cittadina sita a sud di Roma, in continua crescita demografica. D’altro canto, come acutamente osservava Engels, amico e finanziatore di Marx, già a fine ottocento: “La società moderna è pervasa dalla legge delle due velocità”, ovvero, l’innovazione tecnologica induce dei profondi cambiamenti anche nella capacità di adattamento sociale alla medesima che, quindi, avviene sempre con vistoso ritardo. La società ardeate, come noto, è cambiata profondamente, ma la mentalità di alcuni che risiedono nella stanza dei bottoni è rimasta ai tempi del paesiello, con i carretti tirati dagli asini e le lavannare che mondavano assieme i panni sporchi. Di converso anche una discreta fetta della popolazione vive in una dimensione tutta propria, scollegata dalla realtà. In questo senso non è infrequente udire in piazza frasi quali “quello è ‘o sinnaco mio”, oppure “quell’altro è ‘o consigliere mio”. L’impronta etnico-tribale sembra ancora essere per costoro l’elemento essenziale del vivere nella società. Questa mentalità, comune e presente sopra e sotto la rocca, potrebbe aver indotto qualcuno a fare

delle promesse esagerate, con scarse possibilità di essere mantenute, magari prese fin troppo sul serio da chi non conosce bene l’ambiente di coltura nel quale certi personaggi hanno proliferato. La causa scatenante di tutto sono stati i 706 ettari? Forse e forse no. Di sicuro c’è che nella zona sono in corso i controlli da parte della Polizia municipale sull’occupazione dei terreni da parte dei nomadi, ai quali talvolta sono stati ‘ceduti’ terreni di 50 mq. Altri controlli i vigili li stanno portando avanti nel settore commerciale, ma si procede a rilento e purtroppo senza la presenza del reparto urbanistico che dovrebbe in parallelo effettuare la verifica dell’immobile. Il sindaco, da parte sua, si dice fiducioso di poter risolvere a breve tutto il problema dei 706 ettari, forse che il primo cittadino abbia acquisito poteri di carattere taumaturgico? Non lo sappiamo, il problema c’è, è grave e per il momento non è stata ancora trovata una soluzione vera. Politicamente Di Fiori non sembra rischiare lo scranno, si procede in ordine sparso, con poche idee e abbastanza confuse, i problemi però, quelli rimangono tutti e possono essere così sintetizzati: i soldi non ci sono e quelli che ci sono devono passare per le strette maglie del patto di stabilità, ergo non si può fare praticamente più niente. I cantieri, aperti a iosa in campagna elettorale, rimangono incompiuti; i servizi di assistenza sono a rischio; aumenta il costo per la mensa scolastica e le strade sono piene di buche, come al solito. Come nota positiva segnaliamo la ri-partenza della raccolta differenziata dei rifiuti, speriamo che il servizio sia efficiente e che la gente ci si ri-abitui in fretta.


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La spiaggia imperiale di Massimiliano Savio

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Parole, parole, soltanto parole. Speriamo che rimangano solo parole. Il consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno che riguarda la spiaggia antistante la Villa Imperiale. L’ordine del giorno, se applicato, porterà inesorabilmente alla chiusura al pubblico del sito. Stavolta il sindaco Bruschini ha dimostrato saggezza nell’invitare più volte il consiglio a non pronunciarsi, a non fare delibere o atti di cui non si possono prevedere le conseguenze. Mettiamo in sicurezza il costone e poco più, sosteneva Bruschini, non solleviamo polveroni perché se parliamo di area archeologica dovrà intervenire la sovrintendenza e la spiaggia verrà chiusa al pubblico. Invece l’ordine del giorno votato dall’assemblea prevede, tra le altre cose, di dare mandato al sindaco di delimitare l’area di interesse archeologico. Detta così sembra una cosa buona e giusta, ma non è così. Tutti sanno che la parte sommersa della villa si estende per 150 metri nel mare. Di conseguenza anche sotto la spiaggia esistono i resti della villa. Ora con questa delibera accadrà che se il sindaco adempirà al suo mandato chiedendo alla sovrintendenza dove esistono reperti, la stessa dovrà rispondere che sicuramente esistono sotto la sabbia e sono inesplorati. L’amministrazione sarà obbligata a inibire la spiaggia al pubblico. Penso che si troverà una soluzione

all’italiana per non chiudere l’unica spiaggia libera di Anzio. Per salvare capra e cavoli si metteranno dei guardiani a sorvegliare la zona. Salteranno fuori alcuni stipendi per gli addetti e il tutto diventerà una spiaggia attrezzata a pagamento. Questo bailame è nato alla fine dell’estate quando un comitato spontaneo di cittadini di sinistra ha cominciato a raccogliere firme per invitare l’amministrazione a mettere in sicurezza la scaletta che porta alla spiaggia, a mettere servizi igienici, a permettere l’accesso ai disabili. Cose sacrosante che non avrebbero neanche dovuto essere richieste in un paese normale. Qualsiasi amministrazione avrebbe dovuto fare i lavori per mettere in sicurezza la zona già da sempre. Ma ad Anzio immediatamente è nato un altro comitato che ha iniziato a raccogliere fondi per chiudere con cancellate in ferro le grotte dove, soprattutto durante la stagione estiva, si rifugiano saccopelisti e coppiette. Da qui ad arrivare in consiglio il passo è stato breve. Il primo consiglio trasmesso in tv è stato eccitante per i consiglieri. Sono in tv e ognuno ha detto la sua per distinguersi. Il risultato è la delibera che pubblichiamo integralmente e che potete leggere, se avete pazienza, a pagina 22. Ma stavolta aveva ragione Bruschini, non bisognava impegnarsi a firmare nulla di ufficiale. Ora rimane la speranza che nulla si faccia o che la delibera vada nel dimenticatoio.

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Raccolta differenziata porta a porta ad Ardea

COSA NON VIENE PRESO PORTA A PORTA E COME SMALTIRLO:

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Il testo integrale della delibera del Comune di Anzio per la spiaggia antistante la Villa di Nerone Ordine del giorno per l’adozione di misure per la tutela, la fruizione e la valorizzazione dell’area frontistante la Villa Imperiale e delle relative risorse archeologiche. Premesso che: la Villa Imperiale di Anzio rappresenta un patrimonio storico archeologico di straordinario interesse e valore e necessita di immediate azioni tese alla preservazione dei ruderi sia rispetto al rischio di crolli e danneggiamenti dovuti alle intemperie ed alla scarsa manutenzione, sia rispetto ad azioni di tipo vandalico; il tratto di spiaggia denominata ‘Grotte di Nerone’ frontistante i ruderi della Villa Imperiale è ricorrentemente oggetto di atti che sfregiano uno degli ambienti di maggiore pregio paesaggistico di Anzio con l’abbandono di immondizia di ogni genere, l’occupazione della spiaggia con impropri accampamenti e la costante violazione dei divieti che dovrebbero tutelare gli attigui resti della Villa Imperiale consegnati cosi all’abbandono e sottratti alla corretta valorizzazione e fruizione turistica e culturale; parte rilevante del patrimonio archeologico costituito dai resti della Villa Imperiale di Anzio e del connesso porto si trovano sommersi nel tratto di mare antistante e costituiscono un raro esempio di sito archeologico subacqueo; è in atto la costruzione di un’imponente struttura marittima che dovrebbe avere la funzione di preservare i resti sommersi dell’antico porto neroniano. Si tratta chiaramente di un’opera dal rilevante impatto in termini ambientali peraltro realizzata a pochi metri dai ruderi che si vuole preservare e nel mezzo di un tratto di mare che, per quanto sopra esposto, rappresenta nella sua totalità un sito archeologico unico nel suo genere; ai sensi dell’art.33 della L.53/98 al Comune di Anzio compete la manutenzione di oper come quelle di cui al punto precedente in forza di apposita convenzione prevista dalla norma tra l’ente comunale e quello regionale esecutore; Considerato che: a fronte del suo impatto sull’assetto di uno dei più preziosi ambiti cittadini, nessuna informazione pubblica è stata data in merito ai contenuti del progetto regionale del molo in corso di costruzione inducendo così inevitabili e diffuse perplessità tra i cittadini in merito all’approfondimento delle indagini preliminari alla realizzazione dell’opera con particolare riguardo a: quali modificazioni potrà subire la configurazione della spiaggia nel tratto di interesse e quelli immediatamente adiacenti; i dubbi emersi in merito alla effettiva idoneità di questa soluzione inserita in un contesto in cui le preesistenze archeologiche sono abbondanti e diffuse; lo stato di cattivo utilizzo della spiaggia e delle preesistenze archeologiche nonché le perplessità di cui al punto precedente hanno indotto numerosissimi cittadini ad associarsi in forma di comitato al fine di veicolare le necessarie informazioni e promuovere iniziative di tutela. L’interesse e le proposte di tali cittadini testimoniano un prezioso attaccamento al territorio ed ai suoi valori e meritano un riscontro diretto ed immediato da parte dell’amministrazione; è opinione diffusa e condivisa che la funzione pubblica della spiaggia ‘Grotte di Nerone’ ed il suo intimo rapporto con la città, anche in termini di fruizione, debba essere assolutamente conservato. Più chiaramente si ritiene che le esigenze di tutela della spiaggia non possano dare adito a forme di interdizione permanente degli accessi (chiusura) o peggio creare l’alibi per forme di gestione privatistica di quel sito.

Condivide quanto segue: 1) il Consiglio Comunale di Anzio riconosce alla spiaggia ‘Grotte di Nerone’, oltre l’alto valore storico e paesaggistico, il suo fondamentale ruolo di luogo pubblico di aggregazione, incontro e libero godimento del mare. In ragione di tale constatazione si ritiene che questa spiaggia; indipendentemente dalle esigenze di tutela di seguito invocate, deve conservare la sua natura di spiaggia pubblica, aperta alla libera fruizione dei cittadini e dei turisti di Anzio; 2) sulla base di quanto premesso e considerato si ritiene necessario valorizzare e difendere la spiaggia “Grotte di Nerone” attraverso l’adozione immediata di un insieme coordinato di misure quali ad esempio: sorveglianza della spiaggia a cura delle autorità preposte e installazione di una postazione di controllo della sicurezza dei bagnanti nei mesi estivi; realizzazione di un percorso a ridosso dei ruderi corredato da segnaletica illustrativa del significato storico dell’area nonché delle norme di comportamento necessarie; migliore delimitazione ed interdizione delle aree soggette a possibili crolli nonché dei ruderi ancora accessibili; miglioramento e messa a norma dell’accesso alla spiaggia consentendo l’accesso ai disabili e potenziando la dotazione di parcheggi per scooter e biciclette; analisi periodiche delle acque di balneazione; segnalazione ed illustrazione dei reperti subacquei nell’ambito di appositi percorsi; realizzazione di visite guidate sulla spiaggia per illustrare il prospetto a mare della Villa e la valenza ambientale-geologica della falesia nonchè eventi ed iniziative ludiche o culturali che valorizzino l’uso della spiaggia ed il suo storico legame con la città. 3) si dà mandato al Sindaco di acquisire e rendere pubblici tutti gli atti e le informazioni relative al progetto del molo in corso di costruzione presso l’antico braccio neroniano, nonché di verificare la reale validità dell’opera mediante le iniziative che riterrà più opportune (apposita commissione, acquisizione di pareri di esperti, approfondimenti mediante convegni pubblici, ecc.) nonché di adottare i provvedimenti eventualmente necessari nel caso in cui si accerti un’effettiva inadeguatezza dell’opera rispetto alle esigenze di tutela del sito archeologico della Villa Imperiale e del Porto Neroniano sommerso; 4) si dà mandato al Sindaco ed alla Giunta di promuovere, avviare e sollecitare ogni azione coordinata con gli ulteriori enti preposti quali la Regione Lazio, il Ministero dei Beni Culturali e la relativa Sovrintendenza del Lazio tesa alla preservazione dell’imponente patrimonio storico archeologico costituito dalla Villa Imperiale di Anzio in particolare sostenendo progetti ed iniziative finalizzati a: campagne di scavo e di indagine per l’approfondimento degli studi dei reperti presenti ed il potenziamento del sito archeologico; migliore delimitazione del sito ed introduzione di più aggiornati presidi di controllo e sorveglianza del perimetro; iniziative e progetti per la valorizzazione ed un migliore utilizzo in chiave culturale e turistica del sito mediante la programmazione di visite guidate ed i loro inserimento in itinerari turistici; previsione in questo luogo di speciali iniziative istituzionali e culturali in grado di evidenziare l’alta valenza dell’area; approfondimenti in merito all’opportunità e convenienza dell’istituzione di un parco archeologico in cui ricomprendere tutte le aree caratterizzate dall’emergenza di reperti della Villa Imperiale e da estendere al tratto di mare di interesse.

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Concorso ‘Il mio esordio’ I tre racconti premiati alla Fiera del Libro

ARDEA

Il 20 e 21 settembre si è svolta la prima edizione della Fiera del Libro, nell’ambito del progetto Costa dei Miti e con il contributo di Sviluppo Lazio. Il Comune di Ardea, assessorato alla cultura, coadiuvato dalla Consulta Giovanile, ha inteso valorizzare il proprio territorio grazie ai suoi giovani scrittori emergenti anche con il concorso letterario Il mio esordio. Tra i racconti brevi pervenuti, sono stati premiati: primo classificato, Sofia Guerrero Camilla Restaneo

La guerra con le rose

Terzo classificato La guerra con le rose di Camilla Restaneo --------------------------------------

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n un quartiere tranquillo sul litorale romano, un giorno scoppiò la guerra. Era una di quelle mattine in cui il sole è coperto dalle nuvole e la città sembra non essersi mai svegliata dal torpore notturno. Tutto era quiete. I bar erano deserti, nessun caffè mattutino, nessun odore di cornetto appena sfornato. Gli autobus erano vuoti, nessuno studente appena svegliato, nessuno zaino troppo pesante. Due ragazzi camminavano fianco a fianco sul lungo viale. Poco dopo altri due, e ancora tre, decine e decine. Ragazzi di tutte le età passeggiavano per le vie del paese bloccando il passaggio a qualsiasi autoveicolo... Era iniziata la guerra. Non era una guerra caratterizzata da fucili e carri armati, era una guerra fatta di parole. In mano non avevano armi ma fiori e dizionari. Era una guerra nata per la pace e combattuta con la pace. Era una guerra per la libertà. Centinaia di adolescenti in lotta per il progresso; un progresso mentale, oserei definirlo. Ad un angolo della strada un ragazzo stava tatuando una colom-

con Il mare ce l’abbiamo dentro; secondo classificato, Ugo Bonaccorso con Lui; terzo classificato, Camilla Restaneo con La guerra con le rose. Pubblichiamo con piacere i tre racconti premiati, lieti di contribuire alla gratificazione dei tre giovani autori. L’eBook è disponibile online sulla nostra pagina facebook dossier.informare i racconti sono anche su: www.informareonline.it

ba sulla schiena di una neo-diciottenne. Accanto a lui l’attestato di laurea in lettere e filosofia. Si dice che i tatuatori siano teppisti e i professori brave persone, chi ha detto che non si possa essere entrambi? Nell’angolo opposto una ragazza musulmana abbracciava un ebreo. Vicino a loro un albanese tentava di insegnare la propria lingua ad un italiano. Sorridevano tutti. Nel frattempo un corteo compatto sfilava cantando stornelli romaneschi o recitando poesie. Erano tutti uniti per combattere l’ipocrisia e il regresso della società degli anni Zero, loro che durante quegli anni stavano crescendo. Loro che tra nuove riforme, scandali al parlamento e programmi spazzatura stavano cercando una collocazione, uno spazio. C’era chi predicava amore e chi faceva l’amore. C’erano coppie eterosessuali e omosessuali. C’erano i drogati che, invece di essere aiutati, troppo spesso vengono denigrati o allontanati. C’erano liceali e lavoratori. Semplicemente c’erano ragazzi in cerca di libertà. La notizia di questa guerra pacifica raggiunse presto i mass media che al loro arrivo furono accolti da un diciassettenne che senza troppo indugio, senza attendere alcuna domanda posò il fiore che teneva in mano per far leggere meglio ciò che era scritto sul suo cartellone: ‘Combattiamo per il mondo e per i suoi problemi, per questo Paese in crisi; cerchiamo di crescere inseguendo la libertà perché siamo stufi di rimanere qui a subire le ingiustizie di chi ha più potere di noi, a stare zitti per la nostra incolumità. Noi predichiamo Rivoluzione. Siamo adolescenti con i nostri sbagli e le nostre insicurezze, ragazzi alla rincorsa di quella maggiore età che forse è solo un numero, innamorati della vita, degli amici e dell’amore.’ In quella frase era racchiuso tutto il loro mondo. In quella frase c’erano loro. Quella guerra non ebbe mai fine perché le armi si uccidono con le armi ma gli ideali e le speranze si diffondono nel vento.


dossier informare n. 10/2013 • 25 OTTOBRE Ugo Bonaccorso

LUI Secondo classificato Lui di Ugo Bonaccorso --------------------------------------

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aveva appena notato. Mentre percorreva lentamente il grande viale Nuova Florida, nel tratto in cui diventava una ripida discesa, lui era sull’altra carreggiata ed arrancava, faticosamente, sull’impegnativa salita. Era stata poco più di una occhiata distratta, poi l’attenzione si era riconcentrata sulla strada davanti a sé, l’orecchio teso alle notizie che provenivano dalla radio sintonizzata su una delle tante emittenti locali. Rallentò e si fermò davanti alla tabaccheria, scese per acquistare il solito pacchetto di multifilter blu, rientrato in auto ripartì ma, giunto alla rotonda, qualcosa lo costrinse ad invertire la marcia e tornare indietro. Risalì con calma, in seconda, guardandosi attentamente intorno alla sua ricerca; chissà se aveva continuato sulla stessa strada od aveva preso una delle traverse laterali. Improvvisamente vide le auto davanti a se rallentare, altre occhiate distratte, accelerazioni. Lui era lì, fermo sulla aiuola che faceva da spartitraffico, si guardava intorno perplesso con lo sguardo di chi chiede aiuto ed al tempo stesso fiero ed indipendente. Mise la freccia ed accostò l’auto, scese e si avvicinò a lui con l’espressione più gentile possibile: “Ehi, amico, come va?” Intimorito lui si ritrasse, fece qualche passo indietro e si guardò intorno in cerca di una via di fuga. “Ehi, ehi! Voglio solo aiutarti, amico, aspetta!” Quelle parole, dette in quel tono, ottennero il risultato sperato, lui si fermò, si girò e fissò gli occhi, indagatori, nei suoi. Chissà se si poteva fidare. “Hai bisogno di aiuto? Hai fame, hai sete?” Scrollò il capo senza emettere un

suono. “Forse sei solo stanco” Aprì lo sportello dell’auto e si avvicinò per accompagnarlo, ma lui si scansò, non voleva essere toccato, però qualcosa gli diceva che poteva fidarsi. Si guardò intorno un’altra volta e poi decise di salire, si accomodò sul sedile e trasse un profondo sospiro come di rassegnazione. Chiuse lo sportello con cautela, senza fare troppo rumore, si risedette alla guida e lo guardò; anche lui, inarcando un sopracciglio gli rivolse un’occhiata a metà tra il fiducioso e lo stupito; poi, dopo un altro profondo sospiro, chiuse gli occhi e si addormentò. “Beh” sorrise tra se e se “forse hai fame, forse hai sete, ma sicuramente sei stanco ed hai sonno” Rimase lì, a motore spento, a guardarlo dormire. Il suo respiro era lento e cadenzato come quello di chi è sereno ed in pace col mondo, anche se il suo atteggiamento non era certo questo. Era una bella giornata di ottobre, l’aria era tiepida come quella di fine estate, il cielo privo di nuvole trasmetteva una luce che sembrava dorare tutto quello che sfiorava. D’impulso mise in moto l’auto, lo guardò ma lui sembrò non accorgersene perché continuò con il suo placido russare. Percorse tutto il viale, svoltò in via Pratica di Mare, poi via Forlì, infine sbucò sulla via Litoranea, la attraversò e si fermò accanto al parcheggio de “La Cannuccia”, lo stabilimento era chiuso. Lo aveva osservato durante tutto il tragitto, ma lui aveva continuato a dormire come un bambino cullato dal sommesso ronzio del motore; appena lo spense, però, aprì immediatamente gli occhi, si tirò su allarmato come se dovesse difendersi da qualcuno o qualcosa “Tranquillo amico, qui non corri nessun pericolo” Aprì lo sportello per aiutarlo a scendere, poi si ricordò che non voleva essere toccato; gli mantenne aperta la portiera invitandolo a scendere. Si scrutarono lungamente negli occhi, poi lui si decise e scese. Si avviò lentamente verso l’acqua, lui lo seguiva dappresso, ma sempre qualche passo indietro; si guardava intorno, osservava la spiaggia, guardava le sue impronte. Giunti nei pressi della battigia si fermò e si sedette, lui invece tirò dritto, raggiunse l’acqua e si bagnò, poi si girò per controllare se fosse sempre seduto lì. Fece ancora qualche passo nell’acqua, poi tornò sui suoi passi, gli girò intorno osservandolo, infine si decise e si sedette accanto, spalla a spalla. Intenerito da questo atteggiamento, prese coraggio, alzò un braccio e glielo passò intorno al collo. Lui, finalmente, abbaiò!

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Primo classificato Il mare ce l’abbiamo dentro. di Sofia Guerrero --------------------------------------

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l mare, il mare, il mare. La scenografia delle nostre prime rappresentazioni sentimentali. Dei tiepidi baci estivi in spiaggia, degli abbracci stretti nei tardi pomeriggi invernali. Il vento che ti scompiglia i capelli al sapore di sale. La sabbia nelle scarpe, nelle borse, nelle tasche, tra le pagine di un libro, nell’obiettivo della fotocamera, nella custodia del cellulare, sotto le unghie, dietro le orecchie, sopra le ciglia. Una volta siamo andati sugli scogli a guardare il mare, e non eravamo più amanti, solo amici. Era così spontaneo baciarci, così innaturale resisterci. Ed i tuoi lunghi ricci, ed i tuoi occhi come il mare. Fissavo l’orizzonte e mi chiedevo se sarebbe mai stato possibile portarci lontano da qui. Questa scenografia, la possiamo cambiare per favore? Invece dietro al mare solo altro mare, come il sapore dei tuoi baci, come quello nei tuoi occhi. E avevo dentro te, e avevo dentro il mare. Nelle notti insonni di alta marea ricerco le tue carezze. Non le trovo più, e sono naufrago, e non trovo pace, non trovo terra. Non ho più te, ormai, dentro di me, solo il mare. Dei tuoi primi baci ricordo il tocco leggero delle tue ciocche piene di salsedine sul mio volto, una cortina dorata. Gare di apnea nei nostri baci. Io sdraiato lungo il telo e tu piegata su di me; non ti stancavi mai, non ti staccavi mai. L’intera spiaggia faceva da materasso alle nostre manifestazioni di un amore estivo destinato a diventare una dipendenza latente e occasionale, che si sarebbe protratto lungo un tempo incerto e imperfetto, come noi. Sott’acqua provammo più volte a baciarci, ancora un po’ bambini in cerca di nuove esperienze; più volte finimmo col bere acqua, e tu ridevi. Poi ridevi mentre ci baciavamo, e bevevamo acqua, e ridevamo, e ci baciavamo.

23 Hai questo modo bellissimo di inumidirti le tue labbra sottili: quello inferiore, quello superiore, poi un delicato morso ad un solo lato di quello inferiore. Magari un sorriso finale. Lo fai davvero spesso. Quando ci conoscevamo da poco, pieno di me, pensavo fosse un tuo modo per chiedermi un bacio. Invece ero io che avrei desiderato inumidire le labbra al tuo posto; ogni volta, mi dicevo “ecco, ne ho perso un altro”. Ma i baci non si perdono, sei tu a perderti nei baci, e talvolta fino a sentire le vertigini. E con te le ho sentite davvero. Una volta eravamo sulla terrazza dove si trova la statua di Nerone e guardavamo il tramonto, guardavamo il mare. Mi dicevi che se avessimo potuto calcolare l’equazione del movimento casuale dell’onda, allora saremmo potuti arrivare a capo di tutto. E ti spiegavi con un sacco di termini ed espressioni matematiche a me totalmente ignote, che sinceramente in un altro momento l’avrei anche potuta considerare una delle conversazioni più noiose da ascoltare. Ma si voleva che fossi tu a parlare, e quello che dicevi inispiegabilmente mi affascinava tanto da pensare che davanti a un tramonto come quello, ad un mare come quello, nessuno avrebbe mai potuto parlare riguardo niente di meglio. Poi, poco prima che il sole calasse, mi hai detto che se avessimo guardato fisso il sole fino a quando non fosse totalmente scomparso, avremmo potuto avere anche solo una minima possibilità di vedere, improvvisamente, per un millessimo di secondo, tutto arancione. Quindi ci fu silenzio, e osservammo attenti il sole, concentrati. Ma non successe niente. Ripensandoci, sono dell’idea che fra noi sia successa la stessa cosa. Ogni volta che sentivamo di avere bisogno dell’altro e ci incontravamo era un bellissimo tramonto. E sono stati davvero numerosi. Ma nel momento esatto in cui ci separavamo qualcosa ci sfuggiva. Qualcosa non tornava. E probabilmente ci sarebbe stato un altro tramonto, ma poi qualcosa ci sarebbe finito col mancare. In tutto questo tempo ti ho vista cambiare davanti ai miei occhi, e sono cambiato attraverso i nostri discorsi in auto, per girare a vuoto, per ascoltarti cantare, per distendere i sedili, per appannare i vetri. Dicevi che tutto questo apparteneva all’ordine naturale delle cose, e niente ci poteva separare. Ma ammettiamo a noi stessi la verità che desideriamo ammettere, perché in realtà non c’è niente di certo. E prima o poi anche questo mare si asciugherà. Però noi il mare ce l’abbiamo dentro. Magari non arriveremo mai a capo dell’equazione delle nostre onde, forse ogni volta che ci sarà un tramonto in noi ci sfuggirà qualcosa, rischieremo d’affogare, di bere acqua, saremo stanchi di nuotare, ma niente ce ne potrà mai privare. E tu sai bene quanto sia bello il mare.


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Genitori in ascolto: seminari gratuiti

ARDEA

‘Genitori in ascolto - Imparare a riconoscere i segnali del disagio per aiutare i nostri ragazzi’, è un ciclo di seminari gratuiti di supporto ai genitori per riconoscere i segnali di disagio giovanile e affrontare quei problemi che sembrano così lontani e che fanno paura. Lo scorso 4 ottobre si è tenuto, nella sala consiliare, il secondo incontro del programma di ‘Prevenzione delle dipendenze’, organizzato dal Centro di trattamento per le dipendenze patologiche ‘l’Approdo’, progetto co-finanziato dalla Regione Lazio e patrocinato dal Comune di Ardea. I temi trattati nei due incontri sono stati:

Addictions, Dipendenze comportamentali: alimentazione compulsiva, shopping, sex, gioco, internet e social network. Dipendenze da sostanze: droghe, alcol, medicinali, ecc… sperimentazione, uso ed abuso di sostanza. Dipendenza = patologia Prevenzione è informazione e comunicazione. La famiglia come fattore di protezione. Parlare delle dipendenze con i ragazzi: gli strumenti della buona comunicazione. Nei prossimi incontri, che si svolgeranno l’8 novembre e il 6 dicembre, alle ore 17, nell’aula consiliare, ci sarà un riepilogo iniziale e si tratteranno i seguenti argomenti. - Come fare a sapere se vostro figlio fa uso di droga? - Cosa fare se pensate che vostro figlio stia sperimentando la droga? - Come intervenire e a chi rivolgersi in caso di….

E’ morto Simone Foti POMEZIA

il giovane maestro di karate Simone Foti, in viaggio in Colombia, è deceduto per una grave e velocissima patologia. Insegnante presso il Judo Club Pomezia del presidente Luigi Formisano, allievo del maestro Giovanni Malagisi, già atleta agonista di livelli nazionali, in questi ultimi due anni ha concretizzato uno splendido curriculum di vittorie dei suoi allievi: quattro titoli regionali, un secondo posto ai campionati italiani, due atlete nella squadra del Lazio. Oltre ai risultati sportivi, il grande Simone, ci lascia un vuoto incolmabile. Personaggio quasi unico per la sua maturità, serietà ed onestà. Valori importantissimi, più delle medaglie, che il mondo dello sport deve trasmettere in questa società moderna, e di cui il maestro Simone Foti era portatore naturale. Addio grande Simone! Lassù ti aspettano altri nostri grandi 'guerrieri' scomparsi: Francesco Bitonti, Antonio Bernabei, Ottavio Conte, Fabiano Dantoni, Daniele Deho, il piccolo Silvio Lepre, Marianna Formisano, Elisa Serratore, il grande maestro Augusto Antonicelli. Qui il tuo affezionato maestro ed i tuoi carissimi atleti continueranno ad onorarti. Vivi nei nostri cuori.

Ringraziamenti

Il Bar Pasticceria l’Oasi di Tor San Lorenzo e la famiglia Grammatica ringraziano commossi tutti coloro che, in ogni forma, hanno ritenuto di stringersi a loro in un affettuoso abbraccio per la prematura scomparsa del loro congiunto. Le attestazioni di stima e cordoglio sono giunte da ogni luogo e con ogni mezzo... impossibile elencarli tutti. Semplicemente... grazie! VENDESI SOGGIORNO IN OTTIME CONDIZIONI ciliegio e panna, così composto: 2 divani di cui uno 3 posti e uno 2 posti in ecopelle • 1 tavolo allungabile a ribalta, chiuso 1x1 mt, aperto 2x1 mt • 4 sedie con le sedute rifoderate a luglio • 1 base porta TV con 2 cassettoni molto capienti • 4 cubotti (2 bianchi e 2 ciliegio) • 2 mensole a elle • 1 vetrina alta • 1 vetrinetta con 4 cassetti • 1 mobile stondato frontalmente con 2 sportelloni laterali, 2 cassetti e 1 cassettone centrali • 1 tavolinetto con bordo in legno, piano in vetro con decorazione in carta di riso e struttura in ferro battuto • Alcuni di questi mobili hanno un anno di vita… Il soggiorno si trova a Roma (zona Prenestina) e i 2 divani ad Ardea. Prezzo Modico. Per maggiori informazioni e specifiche: 3478002702 - tommycaglia@libero.it


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dossier informare n. 10/2013 • 25 OTTOBRE PILLOLE DI LUCE DAL CASTELLO DI AVALON

Cristalloterapia: Ematite

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ematite è quella pietra stupenda di un grigio profondo ed opaco che tenuta in mano emana una piacevole sensazione di benessere e di scudo contro tutti i mali. Il nome deriva da una sua curiosa caratteristica. Pur essendo grigio scuro se a contatto con corpi da attrito crea una polvere rossiccia che ricorda il colore del sangue. Anche per questo è chiamata suggestivamente sangue della terra. A livello terapeutico viene utilizzata per tutti i disturbi o le carenze del sangue, oltre che per fortificare fisici debilitati da interventi o lunghe malattie. Sembra sia usata anche per aiutare a risollevarsi dagli esaurimenti nervosi per le sue proprietà riparatrici e distensive. La pietra è collegata al primo chakra e associata all’elemento fuoco, nel suo aspetto di vita, sanità e forza e vigore fisico. Per questo motivo viene utilizzata in casi di debolezza corporea, debilitazione e nei rituali in cui si richiede la forza e il sostegno anche pratico in occasione di periodi di crisi o poco floridi. La sua grande capacità nel livello materiale la rende poco adatta ad usi più spirituali. Avere a che fare con l’ematite, se non se ne ha fortemente bisogno perché carenti o debilitati (parliamo di fisico come di psiche) a volte può essere rischioso, rendendoci fastidiosamente bellicosi. L’ematite è un’ottima cassa di risonanza per l’energia universale, per cui si può lavorare con essa permet-

tendo che la pietra faccia da tramite e la porti sulla terra al nostro fianco. E' ottima per essere caricata di intenti di ricchezza, salute e risultati sostanziosi e concreti. Un bel regalo per una persona che è stata costretta per un po’ in ospedale potrebbe essere una gabbietta con all’interno una bella ematite caricata durante la luna nuova (se si tratta di convalescenza) o durante la luna piena (se ancora porta gli strascichi della malattia). Un altro modo per utilizzarla è come specchio, se si ha la fortuna di trovarne una lastra abbastanza grande. Si dice infatti che abbia la capacità di riflettere anche gli aspetti più nascosti della propria personalità, quelli più difficili da gestire. Se ne avete una grande e molto liscia usatela per celebrare la luna piena, specchiandola nella pietra. E’ l’occasione per chiedere buona sorte, guarigione o un bel pieno di energia. Vieni a scegliere la tua ematite presso il Castello di Avalon.

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Avalon ti aspetta

POMEZIA

Il Castello di Avalon è un particolare negozio fantasy, dove si respira un’atmosfera magica, al di fuori dello spazio e del tempo. Vi si possono trovare riproduzioni di armi romane e medievali, splendide scacchiere a tema, tutti i Troll originali Nyform, i gioielli di Peter Stone, i libri di Tolkien, le favole, i testi di magia bianca, le rune, i tarocchi, i pendoli e tante collezioni di draghi, fate, elfi, gnomi, pixies. Anche costumi e abiti fantasy e d’epoca di squisita fattura, sia a

noleggio che in vendita, e le magnifiche collezioni fantasy, che sono anche originalissime idee per ogni tipo di bomboniera e regalo. Il Castello di Avalon è aperto tutti i giorni esclusa la domenica dalle ore 10 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 20. Si trova a Pomezia, in via Recanati n. 1. Telefono 06 91 62 30 70, e-mail info@ilcastellodiavalon.it Una visita è d’obbligo per tutti gli amanti dei mondi incantati e gli appassionati dell’alto coll e z i o n i s m o . Presente sul web www.ilcastellodiavalon.it www.foglieevoglie.it e su Facebook.

TOR SAN LORENZO Centralissimo - Privato vende attico mansardato al terzo piano (senza ascensore) con possibilità di box auto. Ottima esposizione, balconato. Vista mare e Castelli. Circa 70 mq + 40 mq di magazzini sottotetto circostanti. Ampio salone comunicante con cucina abitabile, camera da letto comunicante con stanza guardaroba, bagno e cameretta con finestra verso mare. Parzialmente arredato. 2 climatizzatori. Allaccio gas metano per uso cucina, acqua potabile, allaccio fognatura. € 165.000 senza box auto € 175.000 con box auto Cell. 328 27 57 891 a 700 m dal mare a 100 m dalla chiesa a 150 m dalla delegazione


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Credibilità cercasi

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uello che manca attualmente alla classe politica Italiana è la credibilità. La disaffezione alle urne degli ultimi appuntamenti elettorali lo ha dimostrato senza possibilità di equivoco. Trovi vecchi partiti (il più vecchio è la Lega, figuriamoci) nuove formazioni politiche, ma gli interpreti sono gli stessi. Sono ex ministri che si sentivano in imbarazzo quando circolavano voci sulla vita privata del presidente Berlusconi, ma non mollavano la poltrona con il sano istituto delle dimissioni. Altri ex ministri, ai cui figli venivano affidati incarichi per centinaia di migliaia di euro da compagnie assicurative in odore di fallimento, i cui costi poi vanno a carico della collettività. Sono quei signori che chiamavano i vertici delle banche per far concedere prestiti a personaggi di dubbia qualità senza spendere una parola per coloro ai quali le linee di credito venivano negate perché senza il santo in paradiso. Partiti ai cui vertici sono appollaiati personaggi che non verrebbero eletti neanche come caposcala nel loro condomini. Però vengono a pontificare e ad insegnarci come si fa la politica nel senso nobile del termine. Pretenderebbero, loro, di farci credere che al momento sono la sola scelta possibile per uscire dalla attuale crisi, dimenticando che sono coprotagonisti della crisi stessa e della scarsa credibilità della politica. In televisione vediamo spesso chi ha

governato una regione importantissima e che, dopo aver contribuito a malversare i soldi pubblici regionali per averlo permesso con il tacito consenso, ora è premiata, sedendo in parlamento e senza un minimo di pudore, nelle trasmissioni televisive parla, parla, parla... Alcuni di questi politici sono sprofondati nell’oblio e cercano, con fare subdolo, di rientrare dalla finestra dopo essere stati cacciati dalla porta principale. Organizzano, infatti, incontri dove dettano ricette e soluzioni, dimentichi però che erano al governo e potevano adottarle, ovvero contribuire a farle adottare. Chissà a cosa pensavano, invece... Si parla di amnistia e indulto, sempre dimenticando che la crisi della situazione carceraria è frutto delle scelte legislative di non depenalizzare i reati minori, di non rendere più selettiva la carcerazione preventiva (non dimentichiamo infatti che almeno il 45% dell’attuale popolazione carceraria è in attesa di giudizio) di non aver aperto una decina di strutture di detenzione attualmente ultimate, ma chiuse per inspiegabili ragioni amministrative. Continuano a fracassarci le … sulla situazione del presidente Berlusconi, dimenticando che una nazione si governa con fatti e provvedimenti, anche audaci, ma si governa! Poi si lamentano della loro scarsa credibilità! Ma fatemi il piacere... Stefano Bertollini

AR*DEA

S

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Il romanzo dell’appassionato di storia locale Umberto Iacolucci

IL NOME

econdo Ovidio il nome Ar*Dea deriva dagli aironi che numerosi popolavano il territorio lacustre, altri fanno risalire all’Arduus assedio di Traquinio il Superbo, altri ancora ad Ardeis figlio di Odisseo/Ulisse e Maga Circe, resta il fatto che tutti i luoghi antichi fanno riferimento al fondatore, come Arideia in Grecia riferisce agli Illirici/Ardieii innalzatori di Tholos, Lavinium a Lavinia moglie di Enea e madre di Silvio fondatore e re di Albalonga, così per altri luoghi. Ammiano Marcellino riferisce su Ardea fondata da Serse in Persia altri attribuiscono agli Argivi/Egiziani un villaggio, Pagus, fondato sul Collegane, oggi Colle Manzù. Nel periodo medievale Ardea è indicata Ardia e Ardiesi gli abitanti dell’acropoli della Bandita alta e Civitavecchia, distinti dagli abitanti di Laurentia, oggi San Lorenzo, e di certo Ara Dea, AraDei, Ardeae, Ardea, Aridea, Ardia nulla hanno in comune con Danaeea fondata dagli Argivi su Collegane dominante Fossignano, Fons Janus, presso Campo del Fico dal nome storpiato di Picus/Pico trasformato da Circe in Picchio e la moglie Canente in Fonte e Picum/Picus, uccello di Marte gemello di Pilumnus/Pilus è il marito di Danae padre di Dauno avo di Turno.

“Ambedue i gemelli Protettori delle partorienti e dei neonati”, scrive Publio Virgilio Marone nell’Eneide, e Bavius, suo antagonista, andava dicendo che il Mantuano Virgilio, smodato lecchino incensatore, creava fantastiche alchimie letterarie per offrire la divina origine a Cesare Augusto Ottaviano Imperatore dei Romani. CACCIATORI RACCOGLITORI Dai primordi della Civiltà il territorio che dal Tevere arriva all’Astura era popolato dalle tribù dei Rutuli, ognuna sottoposta a un Magus. Periodicamente i Transumanti si trasferivano dal Tirreno al mare Adriatico. I Cacciatori, ordinem servire, itineranti seguivano la selvaggina. Gli Stanziali, raccoglitori di bacche e seminatori, rimanevano stabilmente nel territorio. Altri, assieme a bande di Galli, bellum externum, compivano razzie a danno dei popoli vicini. Questo avveniva ancor prima della fondazione di Roma, e al tempo che Ardea perdeva la sua autonomia i Rutuli erano già dispersi e con gli Ardeati formavano un solo popolo. Come l’abbreviazione S.P.Q.R. riassume il Popolo Romano al pari A.R.D.E.A. abbrevia: A/ntiquo R/utuli D/ea E/qua A/ra, distinguendosi dai popoli Latini, Laurenti, Sabini, Samniti e Altri.


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Enigmi del passato e del presente

a cura di Silvia e Roberto Matricardi

Dio che rimprovera gli dèi dei L

a Bibbia è il testo sacro più conosciuto nell’ambito della religione cristiana e sul quale, nel corso dei secoli, sono stati scritti un numero infinito di commenti e impiegati ettolitri di inchiostro. Scienziati, teologi, esegeti e linguisti di ogni nazionalità, genere e grado hanno da sempre fornito la loro particolare versione dei fatti narrati nella Bibbia, sforzandosi di creare delle vere e proprie categorie interpretative per dare un senso anche ai passi di più difficile esplicazione. Ai più sfugge, o addirittura viene rifiutata, una lettura semplice, sic et simpliciter, del testo sacro. In effetti l’Antico Testamento potrebbe essere stato redatto alla stregua di una cronaca storica, in cui lo scrivente aveva a cuore l’imperativo di descrivere quanto più fedelmente possibile gli straordinari eventi fisici cui stava assistendo, senza fronzoli, licenze poetiche o astrattismi simbolici. In altri termini, è probabile che la Bibbia descriva ciò che esattamente riporta, avvicinandosi di più ad un testo storico anziché religioso. La Chiesa, per voce dei suoi teologi e ministri, ha storicamente sostenuto che il Dio della Bibbia è immortale, che è sempre stato e sempre sarà. L’Antico Testamento, però, contiene delle affermazioni di diverso tenore. E’ il caso del Salmo 81 (82), composto da Asaf, figlio di Berkyahu, discendente di Gershom, primogenito di Mosè. Vissuto al tempo di Davide, nell’VIII secolo a.C., Asaf era a capo di un gruppo di musici che dipendevano direttamente dal sovrano, carica che gli consentiva di sedere spesso al suo fianco e i Leviti, gli appartenenti cioè alla tribù sacerdotale, erano soliti lodare Yahweh con le parole di Davide e del veggente Asaf. Si tratta,

quindi, di un personaggio che occupava una posizione di prestigio, vicina ai centri di potere e di gestione della conoscenza; uomo di studio, dedito all’approfondimento dei testi antichi e alla composizione dei canti di lode. Tra i dodici Salmi che gli vengono attribuiti vi è l’81 (82) che contiene un’affermazione piuttosto sconcertante in riferimento ai canoni della Chiesa. Asaf descrive un’assemblea di dèi, presieduta da uno di loro che li sta rimproverando a motivo del comportamento inaccettabile che stanno tenendo nell’amministrare il potere sugli uomini. Elohim siede in mezzo all’assemblea di El utilizzando, peraltro, la forma al singolare designata per indicare il Dio supremo, e sta pronunciando la sua sentenza in mezzo ad altri dèi, suoi colleghi di rango inferiore. L’Elohim che presiede all’incontro richiama i suoi astanti, tutti lì in carne e ossa, al rispetto della giustizia, in particolare li rimprovera perché pronunciano sentenze inique e stanno dalla parte degli empi, e ricorda loro il dovere di difendere il debole, il povero, l’orfano e di pensare agli indigenti. Poi al versetto 6 e 7 il ‘capo’ di quest’assemblea afferma che: anche se sono loro i signori dell’alto non sono portatori di diritti o privilegi particolari, sono i comandanti e detengono il potere, ma questo aspetto non li rende sostanzialmente diversi dalle loro creature, gli Adam, non devono cioè dimenticare

che anche loro sono mortali e caduchi, come tutti i potenti della Terra che loro stessi hanno istituito e utilizzato come loro rappresentanti. Il messaggio è fin troppo chiaro e non necessita di alcun ricorso a categorie concettuali astruse o a ipotesi di fantasia: gli Elohim pur essendo esseri di natura divina e dotati di straordinari poteri muoiono come tutti gli Adam, cioè noi terrestri. «Dio presiede l’assemblea divina, giudica in mezzo agli dei: “Fino a quando emetterete sentenze ingiuste e sosterrete la parte dei malvagi? (…)” (…) Io ho detto: “Voi siete dèi, siete tutti figli dell’Altissimo, ma certo morirete come ogni uomo, cadrete come tutti i potenti”.» Potrebbe addirittura esistere una prova concreta di un Elohim morto se trovasse conferma quanto mostrato in un documentario trasmesso dalla tv italiana nel 1999 e poi nel 2009. In queste due occasioni venne mostrato un filmato la cui autenticità è oggetto di violente controversie. Si suppone sarebbe stato girato dai russi nel 1945 a Giza, in Egitto, dove in una tomba sarebbe stata scoperta la mummia di un individuo dalle caratteristiche piuttosto peculiari: era alto 2 metri, con un cranio allungato e ingrossato posteriormente, con orbite oculari molto ampie e dal mento appuntito, in altre parole erano di certo i resti di un non umano.

Questa tomba venne definita ‘La piramide del Visitatore’ e l’esame al carbonio 14 avrebbe datato il corpo dell’umanoide al 10.500 a.C. Questa eccezionale scoperta avrebbe dato subito origine al progetto ISIS, gestito dal KGB sovietico che si sarebbe impadronito del corpo dell’umanoide di alta statura e con la testa somigliante ai ‘grigi’, ampiamente trattati dalla letteratura ufologica. Non siamo in grado di stabilire se il filmato sia da considerarsi autentico oppure no, tuttavia è possibile azzardare una spiegazione rispetto a uno dei precetti fondamentali del giudaismo: l’Elohim che si faceva chiamare Yahweh vietava perentoriamente ogni forma di immagine che lo rappresentasse. Il suo aspetto era riservato solo a colui con il quale aveva rapporto diretto, Mosè, e non doveva essere diffuso in alcun modo. Se per un momento accettiamo l’idea che Yahweh potesse avere avuto il volto di un ‘grigio’ ci domandiamo come avrebbe reagito il popolo di Israele se avesse visto le reali fattezze di quell’individuo che li guidava e a cui doveva devozione assoluta? Era certamente meglio non correre rischi di terrorizzare nessuno e lasciare tutto avvolto nel mistero: era più facile credere di essere guidati da un dio potentissimo, ma non meglio identificato, piuttosto che da uno in carne ed ossa, con quelle specifiche caratteristiche che di certo avrebbero turbato un popolo di erranti nel deserto, che stava faticosamente cercando di darsi un’identità. Tutti gli articoli di Misteria sono online su www.informareonline.it alla sezione Misteria.


dossier informare n. 10/2013 • 25 OTTOBRE

2013

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Gsbnnfouj!ej!Tufmmf Oroscopo e rubrica di Astrologia a cura di Federica Giannini

OROSCOPO DAL 25 OTTOBRE AL 22 NOVEMBRE Ariete. Inizia un semestre particolare. Venere provoca burrasche in amore. Lavorate sulla pazienza, virtù a voi spesso sconosciuta. Prudenza nel lavoro. Toro. finalmente un po’ di calma. Saturno crea ostacoli ma l’altra parte del Cielo vi sostiene quindi non arrendetevi. Venere sarà dalla vostra parte per diversi mesi aiutando la vita sentimentale. Buono il lavoro.

Bilancia. Malcontento ed irrequietezza. Rilassatevi. Il periodo è delicato ma voi vedete nemici anche dove non ci sono. Maggiore apertura verso il prossimo. La vita sentimentale ha bisogno di essere rivista e corretta. Scorpione. Ancora difficoltà. Vi misurate con l’umiltà, con il saper chiedere. Serena la sfera affettiva, venite da un periodo di forti tensioni. Sostenuto il lavoro. Inquietudine profonda ma potete controllarla.

Gemelli. Marte vi rende nervosi e irascibili, controllo. Le vostre parole possono ferire non poco. Prudenza negli spostamenti. Interessante la sfera professionale. Le relazioni affettive chiedono concretezza.

Sagittario. Calma. Qualche mese e Giove vi farà padroni del mondo ma, per il momento, avete dei limiti. Amore all’insegna della libertà. Lavoro un po’ bloccato, pazienza.

Cancro. Continua il vostro momento favorevole anche se l’amore vivrà una battuta d’arresto. La vostra attenzione è concentrata sulla famiglia, vostro nucleo vitale. Possibili cambiamenti riguardanti la casa. Buono il lavoro.

Capricorno. Momento favorevole, Venere dalla vostra parte per sei mesi. Possibili nuovi incontri in amore. Piccole fortune economiche ma non esagerate, Giove potrebbe farvi vedere lucciole per lanterne. Prudenza.

Leone. Continuano le difficoltà. Il transito di Mercurio in Scorpione vi blocca sul piano economico. Possibili uscite inaspettate di denaro. Vi state confrontando anche con le malelingue. Pazienza infinita.

Aquario. Il segno più libero di tutto lo Zodiaco, in questo momento si sente in trappola. Un periodo particolare, fatto di grandi insegnamenti. Il malcontento tocca soprattutto il settore lavorativo. Discreta la vita sentimentale.

Vergine. Marte e Venere sono dalla vostra parte, approfittatene. Il nebuloso Nettuno che vi potrebbe creare un po’ di confusione nel prendere decisioni. Buoni il lavoro e l’amore.

Pesci. Ancora sostenuti dal Cielo. Buono il lavoro e possibili entrate economiche. Venere rende l’amore un po’ più pratico e meno sognante ma … va bene anche così.

Chiedilo alle stelle!

G

razie alla collaborazione con l’esperta di astrologia Federica Giannini offriamo ai nostri lettori la possibilità di interrogare le stelle. Hai un dubbio? Vuoi sapere come andrà a finire una storia, un progetto? Chiedilo alle stelle! Invia la tua domanda tramite email all’indirizzo: federica.astro@live.it, specificando i tuoi dati completi (nome, cognome, data, ora e luogo di nascita) ed eventualmente quelli della persona amata, indica anche con quale pseudonimo vuoi poi comparire su questo spazio. L’astrologa Federica Giannini risponderà, a titolo gratuito, sul giornale. Privacy: i dati inviati saranno usati solo ed esclusivamente per delineare il quadro astrologico finalizzato a rispondere alla vostra domanda e non saranno conservati nè ceduti a terzi.

«C C

ara Federica, avrò una certa stabilità lavorativa, nei prossimi mesi?» Giovanni (dati completi forniti)

aro Giovanni, almeno per il momento nulla di fatto. Sei costretto a rimanere nella posizione in cui ti trovi ora. Il tuo piccolo lavoro precario andrà avanti ancora per un po’. Buone prospettive di cambiamento per l’estate. Federica effettua anche consulti privati presso l’associazione Forza Vitale di Ardea, per appuntamento rivolgersi al cell. 3393614890.


dossier informare n.10/2013


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