Dossier informare n. 4 - Aprile 2014

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DCR srl

ANNO XXI - N.04

18 APRILE 2014

Raffaele Di Costanzo

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Ardea . Tor San Lorenzo . Pomezia . Torvajanica . Anzio . Lavinio . Nettuno

Orto Botanico nel Vallo Volsco. Un milione di euro spesi per cosa?

ANZIO

Era il 2004 quando l’amministrazione De Angelis approvava una bozza di progetto di orto botanico avuta in dono dall’associazione Cometa Italia per predisporre un progetto definitivo finalizzato alla richiesta di finanziamento regionale. Nel 2005 la Regione ‘sgancia’ 650.000 euro per la realizzazione. Il progetto viene definito nei particolari e intanto cambia definizione diventando “Orto botanico didattico con riqualificazione ambientale del Vallo Volsco”. I

lavori iniziano nel 2006, finiscono dopo circa un anno e poi il tutto viene abbandonato a se stesso. Nel 2013, improvvisamente, il progetto viene ripreso, ampliato e rifinanziato. Possiamo davvero parlare di un orto botanico? Cioè di un parco per la conservazione e la salvaguardia delle piante rare o pregiate, con funzione didattica, educativa e di ricerca scientifica? O non è il caso di considerarla una presa per i fagiolini? Articolo a pagina 24

ANZIO: SCREENING GRATUITO AL SENO E AL COLON RETTO POMEZIA: RETRIBUZIONI DIRIGENZIALI TROPPO ALTE NETTUNO: CORSO DI COMPOSTAGGIO

ARDEA: SOTTO GLI SCANTINATI DEL ‘FERRO DI CAVALLO’ DELLE SALZARE EMERGONO ANTICHE SEPOLTURE LITORALE: PROCESSIONARIA ED EUPROTTIDE. ATTENZIONE, È ORA DI CONTROLLARE GLI ALBERI ARDEA: DEGRADO DELLE TORRI IN CONSIGLIO COMUNALE NETTUNO: IL PARCHEGGIO DI PIAZZALE BERLINGUER ANZIO: IL REGOLAMENTO EDILIZIO


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Anno 21 o - Numero 04 del 18 APRILE 2014 - 238ª uscita

12.04.2014 17.04.2014

dossier

informare

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Satira

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(mi odino, ma mi temano)

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• Zona Sodifor, la foto è di M. G. Fate attenzione perché sul fico c’è una “propita privata”.

ODIATA, INCONTINENTE E INATTENDIBILE

ARDEA

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POMEZIA

• Autoironia. Vignetta inviataci dal geometra-giornalista, in cui viene raffigurato nell’atto di chiamare in causa il consigliere Tantari. Cosa che fa abbastanza spesso, circa la famosa interrogazione sulla legalità nei 706 ettari di ex quasi demanio.

• La strada da Pomezia a Santa Palomba... se ne parla tanto ma ci si capisce poco. Se non si farà il progetto esecutivo il finanziamento verrà revocato e bisognerà restituire anche un paio di milioni di euro spesi per la progettazione. La strada non arriverà alla stazione di Santa Palomba ma si fermerà prima. E non arriva né alla Litoranea, né all’Ardeatina. Non è neanche chiaro se, passando dove è previsto che passi, risolva più problemi di quanti ne crei e forse quei 19,5 milioni di euro già stanziati neanche basteranno per completarla. Insomma, sembra rischiare di diventare una di quelle opere che finiscono i soldi prima di essere ultimate e che quindi non servono a niente.

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(mi odino, ma mi temano)

ODIATA, INCONTINENTE E INATTENDIBILE

POMEZIA

• Colli di Enea... prove tecniche di inciviltà... perfettamente riuscite. L’area è sotto videosorveglianza, sempre che qualcuno controlli i video registrati prima che siano sovrascritti.

• Martin Pescatore. Pazienza i sacchetti che non ci sono mai, ma almeno il contenitore con le cacche svuotiamolo, ogni tanto...

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NETTUNO

• L’appuntamento è il 10 aprile in piazza del Mercato, alle ore 18, per discutere della buca di piazzale Berlinguer. Tutta la popolazione è invitata. Obiettivo della manifestazione è quello di ottenere risposte dall’amministrazione sul perché da un anno e mezzo la piazza è stata cantierata con i bandoni ed i lavori sono fermi. Unico intervento degli ultimi giorni è stato modificare i lati del buco che ora sono a scivolo, mentre prima erano ad angolo retto. Un intervento di finta messa in sicurezza perché sui bordi insistono stabili di diversi piani ed il traffico intenso non è che faccia proprio bene sui bordi della buca. Ma esiste il retro della medaglia. Lo scavo nel tufo ha dimostrato che non esistono falde acquifere così importanti da pregiudicare la costruzione dei parcheggi sotto viale Matteotti pensati diversi anni fa. Se non ci fosse stato un contratto discutibile con Gallozzi la cosa sarebbe stata tecnicamente fattibile. • All’albo pretorio è comparso un annuncio del sindaco che vieta l’affissione abusiva di promozioni culturali, corsi sportivi, feste varie, lauree, anniversari, locandine, manifesti, striscioni e annunci vari. Il comando di Polizia locale intensificherà i controlli e punirà i responsabili delle affissioni. O chi ne trae beneficio. Gli avvisi rimangono appiccicati anche dopo che le manifestazioni a cui si riferiscono sono passate, inzozzando di colla e nastro adesivo le mura cittadine. Articolo 41 del regolamento comunale riguardante l’igiene ambientale urbana. Quindi guardatevi bene dal farlo. • Furto di legna al bosco di Foglino. Due persone sono state sorprese a tagliare illegalmente diversi alberi nel bosco di proprietà dell’Università agraria. E’ scattata la denuncia per furto di diversi

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quintali di legname. All’Università dichiarano che non sanno più cosa fare perché dopo la denuncia le solite persone ricommettono lo stesso reato senza paura delle conseguenze.

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ANZIO • Dopo la constatazione che durante i consigli comunali qualcuno si fregava i posacenere posti sulla balaustra, l'amministrazione ha deciso di fornirsi di adeguati recipienti a prova di furto. Adesso mettetevi in tasca questo se ci riuscite...

• Sembra che ad Anzio si sia instaurata una particolare metodologia nella potatura degli alberi. Ecco tale stile botanico applicato ad Anzio Due...

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ANZIO • Frasi celebri dal consiglio comunale del 31 marzo. Danilo Fontana: «Non è un rimprovero vero presidente, ma vorrei che cambiassimo registro, vorrei sapere se l’amministrazione vuole continuare a spendere per palme ormai morte per via del punteruolo rosso. Vorrei l’elenco spese per lo smaltimento». Maria Teresa Lo Fazio: «Tutte le scuole vanno restaurate, ma la maggior parte dei finanziamenti va alla scuola Virgilio che è in calo come iscrizioni, mentre la Falcone è in crescita. Con i fondi di 38 milioni di euro non si può costruire un altro edificio?» Ranucci: «Una cosa molto semplice, complimenti sul lavoro di Attoni sul regolamento edilizio, che è l’unica cosa che ha fatto finora». Gatti: «La buca a Padiglione, chiudiamola e mandiamo il conto a chi se ne deve occupare», «La Polizia di mare ha tolto il servizio a mare. Il Ministero dell’interno vuol chiudere il commissariato. Anche i pompieri vogliono smettere, perché senza il carro scala per interventi al terzo piano bisogna attendere che il mezzo arrivi da Roma». Bernardone: «E’ una desertificazione, il commissariato è soggetto a chiusura, perdiamo il tribunale, l’ospedale è soggetto a tagli, il commissariato pure. Presso lo Zodiaco a margine della Nettunense vi sono sale, bar, area verde, tutto comunale. Parecchi dei progetti sociali non sono finanziabili perché mancano i siti dove svolgere l’attività. Ho visto che allo

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Zodiaco si stanno facendo lavori, una pista di skateboard e altro. Cosa si sta facendo e perché?» Cristoforo Tontini: «Parlo di abusivismo edilizio allo stadio, Bruschini. Il bar è stato in parte costruito sulla pista di atletica leggera, senza consultare il CONI. Chiedo se l’amministrazione sia disposta a imporre al gestore di demolire la struttura che mette a rischio l’incolumità degli atleti», «All’orto botanico del Vallo Volsco è dal 1989 che sono in corso lavori per fare un orto-frutteto variegato con peri, susini, pomodori, fagioli, ecc. A fronte di quasi un milione di euro erogati quale è stata la motivazione di non apertura ad oggi?», «Alla rotonda di Lavinio stazione, nonostante una postazione della Polizia municipale, le macchine invertono la direzione, senza le strisce pedonali con mamme e bambini in carrozzina, si chiede l’installazione di un semaforo a chiamata». Lo Fazio: «Un elogio all’assessore Nolfi e Cafà che hanno preso il contributo per il bullismo» (si tratta di due distinte signore, ndr). Luciano Bruschini: «Sono rimasto sorpreso perché nessuno ha portato in consiglio il contenuto di un articolo apparso su La Repubblica. E’ una mascalzonata e una buffonata perché si infangano persone che nulla sanno della vicenda. Vicino a una porcata di questa natura non ho potuto fare altro che querelare il giornale. La stampa deve avere anche una professionalità. Farò indagini perché la cosa parte da Anzio. Mettendo un “se” si può dire di tutto... se fosse vero che tizio fa rapine in banca... ma se fossi mafioso sarei stato con Totò Riina... Prima di dare giudizi sugli altri dovrebbero guardare il pedigree della razza loro, parenti compresi». Ranucci: «Voglio mantenere la calma perché sono cose che riguardano la stampa e non il consiglio comunale. Mi sono mangiato la merda cinque anni fa e sono stato zitto, anche tu dovevi stare zitto, tutti ci abbiamo figli, mi sta bene, ma non puoi

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venire qui e dire qui che la cosa è partita da qua. Mò gli do dù calci a culo e la cosa è finita. Al prossimo attacco che mi fate io scenderò molto in basso». Mingiacchi: «Quando mi ha chiamato un giornale, a caldo ho detto che bisognava aspettare gli sviluppi». Candido De Angelis: «Mi ha dato noia l’intervento di Placidi che in sostanza dice le stesse cose che dici tu. Se il presidente si esprime in modo volgare non ci va bene, se tu pensi che ci sia qualcuno che possa influenzare il giornale più grande d’Italia... non voglio dire state sereni perché porta male, vi dico state tranquilli. Se fosse vero lo sa prima la stampa che te, qui rischia la città, ti chiedo di usare un lessico adatto alla crescita della città». Bruschini: «Parte da qua, intendevo dalla città». De Angelis: «Domandati, Bruschini, perché è venuto l’attacco, non chi l’ha fatto. Il procuratore lo sa prima di te, i giornali lo sanno prima».

ARDEA • Abbiamo ricevuto una serie di proposte per la creazione di nuovi contatori. Li mettiamo tutti, a raffica, ringraziando i nostri estimatori per il gentile sug-

gerimento.

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È da oltre: - 200 giorni che non vengono ultimati i marciapiedi e l'illuminazione sul viale di Tor San Lorenzo; - 250 giorni che è inspiegabilmente chiuso il parcheggio davanti al cimitero vecchio di Ardea; - 500 giorni che è finita l'illuminazione sulla via Pratica di Mare (ex Campo Selva) e non viene accesa; - 250 giorni chè non vengono accesi i pochi pali istallati su via dei Macaoni e via Tronto; - 400 giorni che l'edificanda scuola di Colle Romito è ferma con le quattro frecce. • Per quanto concerne lo storico, e qui sotto ubicato, contatore della diaspora dei reperti archeologici di Ardea, il sindaco assicura che sia ormai imminente la sua naturale conclusione e rimozione. La delibera per il museo è pronta e tutti i soggetti coinvolti sembrerebbero finalmente contenti e soddisfatti. Fusse che fusse la vorta bona, dopo tanti falsi allarmi? Lo scopriremo alla cerimonia di consegna delle chiavi! Fino a quel momento... si seguita a contare. E siamo a 2.693 + 710 giorni...

Contatore dei giorni che il Comune di Ardea impiega per dare un deposito ai nostri reperti archeologici, raminghi nel mondo

L’amministrazione Eufemi non ce l’ha fatta in 2.693 giorni = 7 anni e 5 mesi Amministrazione

DI FIORI

data inizio: 11 maggio 2012

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NOTA BENE: il contatore si ferma solo se e quando la Sovrintentenza riceve le chiavi del locale... Coraggio Luca, ce la puoi fare...


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ODIATA, INCONTINENTE E INATTENDIBILE

ARDEA

• Il nostro Pesce d’Aprile ha viaggiato su facebook... Incredibile avvistamento di oggetto volante non identificato ad Ardea - Lungomare degli Ardeatini. Foto scattata oggi. La notizia è appena circolata. Stato di massima allerta sulla Litoranea tra Anzio e Pomezia. Secondo le prime testimonianze l’oggetto - di forma discoidale - emetteva segnali luminosi. No comment dalle Forze dell’Ordine. Aggiornamenti più tardi.

DCR

• Frasi celebri dal consiglio comunale. Abate: «Sindaco, alle Torri ci sono sversamenti abusivi di liquami e nei dintorni sta accadendo di tutto, dai furti alle aggressioni, all’abbandono dei rifiuti. C’é un enorme problema igienico-sanitario e sociale e alla manifestazione non c’era nessuno della maggioranza». Di Fiori: «Se vengo avvisato per tempo io alle manifestazioni ci vado». Ancora il sindaco: «La pm che si occupa del caso, dottoressa Cassoni, sta male e ora andrà

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Raffaele Di Costanzo

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in convalescenza per 25 giorni». Gli risponde Abate: «Ma allora fajela fa alle Torri sta convalescenza sindaco». Di Fiori: «Quel quadrante del territorio va rimesso in sicurezza e presto lo sarà grazie a dei provvedimenti che non posso anticiparvi per evitare l’annullamento dell’effetto sorpresa sugli occupanti abusivi». Ludovici: «Qui ruota tutto attorno a una banca che deve rientrare dei soldi anticipati per il complesso edilizio e sembra che ci sia un interesse a far scendere il prezzo a base d’asta per favorire qualcuno». Ancora Ludovici: «Ma te pare che a due mesi di distanza del sopralluogo della pm siamo ancora alle azioni segrete da parte del sindaco». Capraro: «La gente è stanca della situazione alle Torri e lei presidente Giordani utilizza la solita arroganza per ignorare le esigenze dei cittadini, adesso basta con le parole dovete intervenire». Di Fiori: «Le ordinanze si fanno verso il curatore e non verso il fallimento. Presto ci sarà l’ordinanza perché sembra che il curatore ora abbia i soldi per poter intervenire». Poi il sindaco afferma di emettere l’ordinanza sulle Torri solo dopo aver ricevuto delle relazioni sui luoghi da parte delle Forze dell’ordine e della Asl che al momento non ci sono, ma Iotti lo smentisce subito esibendo una relazione dei vigili urbani presentata vari anni fa al Comune. Iotti poi aggiunge: «Bisogna intervenire subito, magari facendo distaccare i contatori dell’Idrica e dell’Enel». Gli risponde il sindaco: «Ricomincio daccapo, forse qualcuno non ha capito. Mi sconvolge però che i consiglieri non sanno che l’acqua alle Torri non c’è, hanno i pozzi. Inoltre mancano le relazioni da parte dei Vigili del Fuoco e di quelli urbani per la verifica della presenza di strutture abusive o pericolanti».

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Ludovici: «Quà ‘a stamo a buttà a tarallucci e vino sindaco e che bisogna ancora aspettà pe fa ‘sta ordinanza?» Di Fiori gli risponde: «Mi dispiace che tu non sei in grado di leggere le ordinanze e per questo non è mia la colpa se lei non è in grado. D’altra parte però lei sulle bugie è in grado di reggere un nome». Quartuccio: «Abbiamo semplificato il regolamento in materia. Il regolamento esemplifica in maniera consistente tutti coloro che hanno intenzione di organizzare una festa o una sagra paesana». • In attesa del segreto e provvidenziale intervento da parte del sindaco sulle Torri segnaliamo che alla manifestazione per la legalità inerente l’omonimo complesso edilizio c’è stata scarsa partecipazione. L’italiano è sempre italiano... si nun se tratta de pallone tutto er resto pò attende...

D@L WEB


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NETTUNO • Il movimento BastaBuca che si batte contro il disagio causato dal cantiere del parcheggio di piazzale Berlinguer, che fino ad oggi è solo una gigantesca buca, appunto, ha organizzato una manifestazione di protesta, durante la quale ha distribuito 150 bustine di macco (roccia costituita da sabbia debolmente cementata) estratto dalla buca, similmente a come aveva fatto il sindaco per testimoniare l’inizio dei lavori. Domanda: e se si fosse trattato di un depuratore... cosa avrebbero imbustato? Ripensandoci, preferiamo non saperlo.

D@L WEB

• Ancora Anziodiva che segnala, questa volta, la chiusura dei gabinetti nel cimitero comunale. Con tanto di tavole chiodate...

ANZIO • Anziodiva ci segnala le condizioni del retro del porto di Anzio... che fanno abbastanza schifo, tutto sommato...

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Travolta da un’automobile mentre aiutava un gattino

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Vera Spineda, 68 anni, animalista e storica gattara che per decenni ha accudito le colonie feline da Roma ad Aprilia, da Torvajanica ad Ardea, è morta a Tor San Lorenzo, travolta da un’automobile, mentre si era fermata per soccorrere un gattino in difficoltà, sul ciglio del vialone principale. Secondo le prime ricostruzioni di quanto accaduto, la gattara ha attraversato la strada, recuperato il piccolo e, mentre tornava indietro, è stata investita in pieno da una vettura che eseguiva la più classica delle scorrettezze stradali: supervava l’automobile che si era fermata per lasciarla attraversare. La donna è deceduta sul colpo, col gattino tra le braccia. L’associazione Amici di Birillo di cui faceva parte, sta cercando di ricostruire il tragitto che Vera percorreva ogni notte, per accudire le numerose colonie feline.

Corso di compostaggio

NETTUNO

Il progetto di compostaggio domestico lanciato dal Comune di Nettuno e che ha visto la consegna delle compostiere lo scorso 7 aprile in sala consiliare, prosegue ora con un corso di formazione obbligatorio per i cittadini già in possesso della compostiera. Tale corso verterà sul corretto utilizzo del kit per il compostaggio e verrà effettuato nella sala consiliare del Comune di Nettuno da due tecnici della Provincia di Roma, in questi due giorni: giovedì 24 aprile alle ore 17.30 e giovedì 15 maggio alle ore 17.50; la presenza è obbligatoria per una sola di queste due date. Si rammenta ai cittadini che hanno fatto domanda che per entrare in possesso della compostiera è necessa-

Monica e Manuela Nanni

Dopo la consegna delle compostiere arrivano le istruzioni per l’uso.

rio munirsi della lettera di autorizzazione rilasciata dal Comune, disponibile presso l’ufficio ambiente negli orari di ricevimento e quindi recarsi presso il centro Ipi di Tre Cancelli per il ritiro del materiale. «Tutti gli iscritti all’albo dei compostatori - ricorda l’assessore all’ambiente Giuseppe Combi - beneficeranno di uno sgravio sulla tariffa Tarsu e visto che il nostro Comune ha la possibilità di mettere a disposizione ulteriori compostiere domestiche, a breve verrà pubblicato un nuovo bando per l’assegnazione delle compostiere domestiche ancora disponibili.»

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Screening gratuiti del colon retto e del seno

ANZIO

Villa Sarsina, le aree esterne delle scuole di Anzio e i centri sportivi, dal 5 maggio al 14 luglio, in base ad uno specifico calendario, ospiteranno le Unità mobili dell’azienda USL RM H che eseguiranno, gratuitamente, lo screening mammografico e lo screening del colon retto. Gli screening sono completamente gratuiti e non occorre la richiesta del medico. Per eventuali informazioni rivolgersi al numero verde 800430264 (dalle ore 15 alle ore 18.30). Il progetto è coordinato dal dott. Virginio Ambrogi e dal delegato del sindaco ai rapporti con l’Usl RM H, dott. Riccardo Rocchetti, che ha affermato: «Puntiamo ad eseguire lo screening gratuito a circa 15.000 persone. Tutte le donne, in età comprese tra i 49 e 69 anni, riceveranno una lettera di invito per effettuare la mammografia gratuita sui camper mentre, tutti i cittadini tra i 50 ed i 74 anni, riceveranno una lettera per effettuare l’esame del colon retto». «Si tratta della più importante campagna di prevenzione medica mai pianificata ad Anzio ha dichiarato il sindaco - per la quale abbiamo messo a disposizione aree e strutture comunali.» Ecco il calendario dello screening: - dal 5 al 13 maggio Villa Sarsina; - dal 14 al 20 maggio Anzio Colonia, nei pressi scuola Acqua del Turco; - dal 21 al 29 maggio Viale Antium, nei pressi del Chris Cappell College; - dal 30 maggio al 16 giugno, Falasche centro sportivo; - dal 17 al 24 giugno, Via dei Garofani Lavinio Mare, nei pressi della scuola ele mentare; - dal 25 giugno al 3 luglio, via Machiavelli Lavinio Stazione, nei pressi della scuola Collodi; - dal 4 al 14 luglio, via Cipriani Sacida, nei pressi della scuola elementare.

Ritirava la pensione della madre morta da 14 anni

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Un uomo di 68 anni, residente a Pomezia, è stato denunciato dai Carabinieri per indebita percezione di erogazioni statali. E’ stato fermato presso l’ufficio postale di Torpignattara, a Roma, dove regolarmente si è recato per percepire la pensione della madre. La donna, nata nel 1910, era in realtà defunta da 14 anni. A far scattare le indagini è stata la direttrice dell’ufficio postale, non molto convinta che la signora potesse essere vivente alla veneranda età di 104 anni. Gli accertamenti hanno dato ragione ai suoi sospetti, evidenziando l’avvenuto decesso nel 2010. Il figlio dovrà ora restituire i circa centomila euro indebitamente percepiti.

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Lo stato di degrado delle Torri domina il consiglio comunale di Roberto Matricardi

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L’ultima seduta consiliare è stata incentrata sulla spinosa problematica inerente il complesso edilizio denominato Le Torri, sito alla Nuova California e da tempo parzialmente occupato da stranieri non aventi alcun titolo. Si tratta di una situazione che data a circa un decennio fa, quando la proprietà di queste abitazioni e dei 5.000 mq di terreno su cui insistono dichiarò fallimento creando, di fatto, un vuoto amministrativo e legale in quest’area. Ne seguì una prima vendita all’asta e la nomina di un curatore fallimentare. Come ha spiegato il sindaco in aula consiliare, si sta per verificare una seconda vendita all’asta, con base ancora più bassa della precedente. Questo di certo non agevola la soluzione del caso sotto il profilo della sicurezza dei residenti nelle zone limitrofe al complesso. Da anni, infatti, molti cittadini della Nuova California lamentano la situazione di degrado civile ed ambientale causata dalla presenza di varie etnie rom all’interno delle Torri. Di Fiori ha ricordato che la pm di Velletri, Cassoni, titolare della pratica delle Torri, è già stata sul luogo per una verifica diretta della situazione di degrado socio-igienicosanitario presente e che dopo aver ricevuto le relazioni da parte della Asl e delle Forze dell’ordine sarà possibile procedere con le ordinanze per risolvere il problema. Le minoranze non ci stanno e con Abate, Ludovici e Capraro chiedono interventi più immediati al sindaco, sottolineando la situazione di allarme sociale per l’in-

tero quartiere in danno dei cittadini, derivante da furti, aggressioni e incidenti gravi da addebitarsi agli occupanti del complesso. Abate chiede quindi all’aula di votare una mozione nella quale si diffida la proprietà e il curatore a mettere in sicurezza Le Torri. Iotti interviene in controtendenza con la posizione del sindaco il quale, poco prima, aveva affermato che agli atti non vi erano relazioni attestanti l’insalubrità e la pericolosità statica delle Torri, mostrando in aula alcune relazioni fatte dall’allora comandante della municipale, Vito Ranaldi, che dava ausilio ai vigili del fuoco che dichiararono il plesso pericoloso per le tante crepe e distacchi nel rivestimento dei pannelli, pertanto ha concluso notando che si potrebbe agire anche da subito perché lo stato

precario del complesso edilizio è noto ormai da anni. Alla fine la mozione delle minoranze viene votata all’unanimità. A seguire viene votato anche il nuovo regolamento per lo svolgimento delle feste e delle sagre paesane, anche se Montesi, relativamente alle manifestazioni che si svolgeranno sul lungomare, ha ricordato all’assise che non è stato menzionato nella stesura il vincolo paesistico/ambientale. Ritirati gli altri punti all’odg tra cui la revoca di una delibera inerente il riconoscimento di alcuni debiti fuori bilancio. Prima di chiudere il consiglio Di Fiori ha comunicato di aver firmato un’ordinanza di temporaneo divieto di svolgimento dell’attività dell’azienda agro-zootecnica con annesso impianto di digestione anaerobica della società

operante in via Pratica di Mare a causa dei cattivi odori provenienti dal sito. Il sindaco ha anche chiesto l’identificazione e l’eliminazione delle eventuali cause di inquinamento con la predisposizione di idonee strutture per la gestione delle acque di dilavamento che insistono nell’area di stoccaggio. L’ordinanza, ha precisato il sindaco, deriva dagli esiti di precedenti sopralluoghi all’azienda effettuati dai tecnici dell’Arpa Lazio tra novembre 2013 e febbraio 2014. In termini generali la maggioranza sembra aver assorbito i contraccolpi del recente rinvio a giudizio da parte del sindaco e di alcuni amministratori sulla vicenda dei presunti illeciti commessi sul cimitero e, nonostante alcune tensioni interne, appare abbastanza solida e coesa.


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Tombe sotto gli scantinati demoliti del ‘Ferro di cavallo’ Trasferimenti ridimensionamenti ARDEA e chiusure di Silvia Matricardi

Dalla tarda estate ad oggi, l’area dove sorgevano le palazzine demolite dell’ex residence Le Salzare sta offrendo una serie di piacevoli ed importanti sorprese. La zona, adiacente al sito Castrum Inui, è sottoposta al medesimo vincolo di tutela dei beni archeologici, in virtù del quale, oltre che per una serie di irregolarità urbanistiche, si è resa necessaria la demolizione di una parte del complesso alberghiero (tale doveva essere, pur non essendolo mai stato). Che l’area edificata fosse piena di reperti archeologici era coram populo notizia nota, ma che i reperti potessero essere sopravvissuti alla realizzazione del complesso edilizio era qualcosa su cui nessuno avrebbe scommesso un centesimo. Ed è questa la novità. Riprendendo i fili della storia dall’inizio, è accaduto che le demolizioni si siano fermate temporaneamente alla quota zero. In agosto il consigliere Fanco ha sporto denuncia, segnalando come gli scantinati non fossero stati oggetto di smantellamento e come l’area non avesse avuto la dovuta bonifica da calcinacci e immondizie varie. A quel punto hanno riaperto gli scavi per completare sia la demolizione che la bonifica, asportando tutto. In quella fase, giunti alla quota del solaio pavimentale degli scantinati e delle fondazioni, i tecnici della Sovrintendenza hanno imposto dei sondaggi. Ed ecco le sorprese: una serie di sepolture e di altri reperti. Si sussurra ufficiosamente di una vera e propria necropoli, realizzata al di

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sopra di una serie di edifici più antichi. Sempre ufficiosamente, sembra che le sepolture siano relative ad una delle fasi finali della lunga vita di Castrum Inui. In altre parole, è emerso con chiarezza che il sito archeologico prosegue al di sotto degli scantinati delle palazzine demolite e che la loro costruzione, nonostante scavo e fondazioni, non è riuscita a distruggere

tutto. I sondaggi proseguono di pari passo con la bonifica e per ora non è possibile saperne molto di più, tuttavia quanto è trapelato è già sufficiente per suscitare qualche sentimento contrastante. Gioia, perchè il tesoro archeologico della città sacra portuale non è andato distrutto completamente sotto le ruspe ed il cemento. Rabbia, perchè il vincolo, regolarmente apposto, non è riuscito a impedire che quella struttura venisse edificata. Ancora rabbia, perché se i resti affiorano a pochi centimetri sotto i solai degli scantinati, è difficile continuare a presumere la buona fede dei vari soggetti protagonisti... insomma, nessuno vide niente? Ma proprio niente? Rassegnata sfiducia... perchè comunque, ad oggi, dopo anni e anni (gli scavi nel sito iniziarono nel 1998), il nostro territorio non ha né un museo né un magazzino per esporre o almeno custodire i propri tesori archeologici, a dispetto della sua indiscutibile rilevanza storica. Vergogna!

l Commissariato di Polizia ad Anzio Due è a rischio di trasferimento. Sembra che il Ministero sia dell’opinione di trasferirlo all’interno della scuole di Polizia di Nettuno per ridurre le spese. Lo stabile di Anzio è di proprietà comunale, mentre la scuola di Polizia è dello Stato. Da qui l’idea di risparmiare sulle spese. Ma l’amministrazione anziate ha deciso di rinunciare all’affitto pur di mantenere il presidio. Anche la sua collocazione logistica non è ottimale e sarebbe difficile pensare ad un altro utilizzo di quel complesso per altri scopi. Nessuna posizione da parte del Ministero è stata presa, ha dichiarato il vicesindaco Zucchini, che non ritiene peraltro indispensabile la struttura localizzata in quel posto. Diversa è la situazione della squadra nautica che si trova al porto di Anzio. Sono ben 11 i presidi a rischio di chiusura in provincia di Roma: quelli di Colleferro, Genzano, Frascati, reparto di Polizia stradale di pronto intervento, tre presidi di Polizia ferroviaria, sottostazione di Roma smistamento, Roma Trastevere, posto di Polizia di Colleferro, squadre nautiche di Anzio, Civitavecchia, Fiumicino, i reparti di Ostia e Tor di Quinto. Si parla anche di ridimensionamento per i Vigili del Fuoco di Anzio, che si vocifera stiano per rinunciare ad una delle autobotti e ad una scala lunga.


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La Polizia municipale di Riapre la spiaggia per i pelosi Nettuno è in agitazione ARDEA

NETTUNO

I vigili urbani dal primo aprile sono in agitazione e svolgono il servizio rispettando l’orario di lavoro dei dipendenti comunali. Si astengono dal servizio i giorni di sabato, domenica e festivi. L’agitazione è dovuta al mancato pagamento di somme che vanno dai 250 ai 300 euro mensili che l’amministrazione non ha corrisposto senza preavviso. L’amministrazione si giustifica dicendo che è scaduto i contratto collettivo decentrato e, in assenza di rinnovo, non possono essere corrisposte le somme di turnazione, straordinario, buoni pasto,

maneggio lavori, reperibilità e indennità di specifiche responsabilità. I rappresentanti della Polizia locale affermano che la parte pubblica non si è attivata per aprire un tavolo di discussione con i sindacati e semplicemente ha decurtato lo stipendio senza alcun preavviso. Gli agenti sono ancora in attesa della liquidazione del lavoro svolto nell’estate del 2013. A sostituire il servizio non svolto per ora provvede la Protezione civile che piantona le scuole negli orari di entrata ed uscita degli alunni. Sono però a rischio le prossime manifestazioni cittadine.

Memorie di Tor San Lorenzo

ARDEA

Continua a raccogliere fotografie e storie la pagina facebook Memorie di Tor San Lorenzo, in previsione di una mostra specifica che la biblioteca cittadina Il Giralibro intende allestire in occasione della festa di luglio del Cdq Nuova California. La raccolta, che si attesta attualmente intorno alle 400 fotografie, è in continuo aumento, grazie al costante apporto dei cittadini di Tor San Lorenzo. Frammenti perduti di storia locale, personaggi e luoghi spariti, eventi caratteristici e tanto altro ancora vengono man mano salvati dall’oblio e consegnati alle generazioni future. Uno strumento pratico, che resterà a disposizione di tutti, come museo virtuale locale... Continuate, quindi, ad inviare e postare... più le foto sono vecchie, più si rivelano preziose!

Lo scorso anno, quando la spiaggia attrezzata Dog Beach Village ha aperto i battenti per la prima sperimentazione, il successo è stato travolgente. Più di 800 ingressi e 400 nuovi associati. «Risultati al di sopra di ogni più rosea aspettativa - ha commentato Gianfranco Galasso, il principale ideatore dell’iniziativa - che ci hanno incoraggiato e sostenuto. La nostra pagina facebook ha superato i 1500 contatti ed abbiamo sentito con forza quanto la sensibilità per gli amici a quattro zampe stia crescendo. Ed eccoci a riaprire i battenti, per andare incontro a quell’esigenza che è di molti: poter godere del mare insieme al proprio cane.» Il motto principale è proprio «Non lo abbandono, lo porto al mare» perché l’operazione Dog Beach Village è anche questo, una campagna di sensibilizzazione per arginare il fenomeno del randagismo, in particolare gli abbandoni dei cani in prossimità dei periodi di vacanza. Anche quest’anno, dunque, con l’appoggio del Comune di Ardea, della Capitaneria di porto di Torvajanica e della Asl veterinaria di Ariccia, sarà possibile portare in spiaggia i nostri amici pelosi, in un ambiente appositamente attrezzato per loro, con acqua fresca, ombra e controllo veterinario. «Apriremo il primo maggio e l’inaugurazione ufficiale ci sarà il 18 maggio - conclude Galasso - vi aspettiamo numerosi!»


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Retribuzioni dei dirigenti troppo alte

POMEZIA

Il sindaco Fucci e la giunta hanno deliberato l’atto di indirizzo che riporta i valori minimi e massimi della retribuzione di posizione dell’area dirigenza nei limiti previsti dal CCNL (valore minimo € 11.533,17 e valore massimo € 45.102,87), “fissando prudentemente

e fino alla nuova pesatura delle posizioni dirigenziali da parte dell’Organismo di valutazione, la retribuzione di posizione spettante ai dirigenti del Comune di Pomezia ad euro 45.102,87 dando contestualmente incarico alla dirigente del settore personale per l’adozione delle conseguenti determinazioni relati-

Il regolamento edilizio di Massimiliano Savio

ANZIO

Dopo anni ed anni dall’approvazione del PRG arriva finalmente in consiglio comunale il regolamento edilizio. Ormai ad Anzio si è costruito di tutto e di più. Ora arrivano le norme che permettono si stabilire le regole tecniche su come costruire. Sebastiano Attoni è il tedoforo che è arrivato in consiglio con il plico e va a lui l’onore di tagliare il traguardo. Ma noi vogliamo ricordare i caduti nella storica impresa. Innanzi tutti Ruggero Garzia che da vicesindaco è stato licenziato da Bruschini e poi altri che nell’ombra hanno lavorato senza comparire. Pure Attoni nella scorsa legislatura aveva minacciato le dimissioni se il plico non fosse arrivato in consiglio. Ora il documento è stato consegnato e consta di 14 capitoli e 99 articoli che tracciano le norme generali di costruzione. Ci sono le norme degli impianti, quelle sulla tecnologia e sul risparmio energetico. Attoni con enfasi

dichiara che “siamo così un Comune all’avanguardia”. Andiamoci piano con l’enfasi caro Sebastiano. Il Comune di Anzio è un Comune che si sposa in punto di morte. Quando il territorio e tutto quanto è stato costruito da dieci anni a questa parte è ‘senza regole’, salvo rare eccezioni. Prezzi alle stelle senza giustificazione. Siamo seri, la stalla si chiude dopo che i buoi sono scappati. Ora il documento andrà in Provincia dove avranno 60 giorni di tempo per approvarlo o rimandarlo indietro per le osservazioni. Un’osservazione interessante l’ha fatta Ivano Bernardone che ha suggerito di programmare verifiche periodiche, almeno annuali, della reale efficacia del regolamento, dando mandato agli uffici competenti di recepire segnalazioni o suggerimenti per un eventuale aggiornamento del regolamento stesso. Ma Gianfranco Tontini ha sollevato il dubbio che le modifiche debbano essere sempre valutate dalla Provincia.

ve, per ciascun dirigente, alla nuova retribuzione di posizione fissata”. La delibera, che ripercorre a partire dal 2001 i provvedimenti che hanno portato all’incremento del fondo dell’area dirigenziale, mette in luce che “dall’anno 2006 l’ente ha enormemente aumentato le risorse del fondo per il trattamento accessorio, senza che sia rilevabile contestualmente un significativo aumento delle funzioni esercitate e dei servizi forniti. Anche le modifiche più significative della struttura organizzativa sono rimaste inattuate. L’incremento operato appare quindi illegittimo […] Analogamente a quanto previsto per il personale del comparto, le disposizioni contrattuali specificano che, in riferimento alle risorse necessarie a sostenere i maggiori oneri, gli enti ne individuano la copertura nell’ambito delle capacità di bilancio […] L’effettività disponibilità di risorse rappresenta il presupposto necessario per procedere all’incremento del fondo, qualificandosi come un principio incontrastato presso la Magistratura contabile […] La situazione finanziaria dell’Ente non evidenzia risorse disponibili per essere destinate all’incentivazione del personale”. «Con questa delibera - ha dichiarato il sindaco - ristabiliamo i limiti previsti dal CCNL per le indennità di posizione, tracciando un quadro dettagliato della situazione trovata al momento del nostro insediamento, una situazione illegittima che ha fatto crescere enormemente le retribuzioni dirigenziali senza far coincidere a questo una riorganizzazione dell’ente che potesse effettivamente giustificarle. Una situazione

rilevata anche dal MEF al momento della verifica ispettiva a cui noi rispondiamo proprio con questo atto di indirizzo che concretizza la volontà politica della mia Amministrazione fin dal suo insediamento. Inoltre trasmetteremo l’atto alla Corte dei conti per promuovere un giudizio di responsabilità amministrativa e contabile per danno erariale determinato, anche in relazione alla nuova normativa in merito al mancato rispetto dei vincoli finanziari posti alla contrattazione collettiva integrativa». Il decreto legge n. 16 del 6 marzo 2014, art. 4, prevede infatti che “le regioni e gli enti locali che non hanno rispettato i vincoli finanziari posti alla contrattazione collettiva integrativa sono obbligati a recuperare integralmente, a valere sulle risorse finanziarie a questa destinate, rispettivamente al personale dirigenziale e non dirigenziale, le somme indebitamente erogate mediante il graduale riassorbimento delle stesse, con quote annuali e per un numero massimo di annualità corrispondente a quelle in cui si è verificato il superamento di tali vincoli. Nei predetti casi, le regioni e gli enti locali devono obbligatoriamente adottare misure di contenimento della spesa per il personale, ulteriori rispetto a quelle già previste dalla vigente normativa, mediante l’attuazione di piani di riorganizzazione finalizzati alla razionalizzazione e allo snellimento delle strutture burocratico-amministrative, anche attraverso accorpamenti di uffici con la contestuale riduzione delle dotazioni organiche del personale dirigenziale”.


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La buca della discordia di Massimiliano Savio

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La buca sulla Nettunense sotto il cavalcavia della Palmolive sta diventando un affare di Stato. E’ più di un mese che esiste ed obbliga gli automobilisti a rallentare e litigare su chi passa per primo su di una arteria importantissima. Si pensava che bastassero poche ore ed una carriolata di asfalto, perché è piccola, ma così non è stato. A ripararla deve essere l’Astral, Società Strade Lazio spa. Ma la società ha dichiarato che non ha soldi. La buca si trova al confine fra Anzio e Nettuno. I due Comuni sono i danneggiati perché sopratutto nei fine settimana si formano code incredibili

per via del senso unico alternato. L’amministratore della società, Antonio Malamo, ha dichiarato all’assessore Alessandroni di Anzio che la

situazione buche è complicata, nel caso specifico a loro risultava che la buca fosse nel Comune di Nettuno. Anzio era disponibile a ripararla e rimettere il conto all’Astral, ma dall’ufficio tecnico risultava insistere sul Comune di Nettuno. Alessandroni si è rivolto al collega di Nettuno, l’assessore Cerchio, che non sapeva nulla della buca nonostante l’Astral avesse informato con posta certificata i Vigili urbani nettunesi del disagio ed intimato a provvedere il 4 marzo 2014. Di concerto Cerchio ha autorizzato Alessandroni a turare la buca e rimettere il conto a Nettuno. Sembrava risolta quando... è arrivata la comunicazione telefonica dell’Astral che a pensare alla chiusura saranno loro. Al momento di scrivere sono infine riusciti a tappare la buca (il 9 aprile) ma le transenne sono rimaste là... forse in attesa che si stabilisca di chi è la compentenza per rimuoverle...

La fabbrica del cioccolato NETTUNO Organizzata dal Comune in collaborazione con la Chocomoments, durante l’ultimo weekend di marzo, per la gioia dei bambini e dei golosi, si è svolta, a piazza del Mercato, la manifestazione La Fabbrica del Cioccolato. Malgrado la già alta temperatura, il simpatico evento è andato avanti senza problemi e, nei numerosi stand, i visitatori hanno potuto degustare ed acquistare i numerosi prodotti derivati dal cioccolato che spaziavano dai semplici dolci, di tutte le fogge e per tutti i gusti, alle più complesse bevande alcoliche. Durante la tre giorni, non sono quindi mancati momenti di intrattenimento e lezioni di pasticceria, nonchè dimostrazioni effettuate dagli chef del ramo, Domenico Spatafora della trasmissione televisiva di RAI 2 Detto Fatto, e Giancarlo Maestrone. In merito alla manifestazione, il sindaco Chiavetta, ha detto: «Si è trattato di un evento unico con il quale, anche se in un periodo di bassa stagione e lontano dalle feste, il centro della città è tornato ad animarsi per la curiosità che ha saputo suscitare nei cittadini e nei visitatori dando la dimostrazione di come, Nettuno, anche nei peggiori momenti di crisi nazionale, sappia offrire spunti che danno un po’ di fiato alle attività economiche locali». Per l’assessore Verdolino, si è trattato invece di un evento di qualità e di alto pregio, sia sotto l’aspetto commerciale che per una corretta alimentazione dove, qualità ed arte, sono andate a comporre un binomio vincente. Tito Peccia


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Parcheggio di piazzale Berlinguer di Tito Peccia

NETTUNO

Per nulla convinti dalle rassicurazioni del sindaco Chiavetta e dalle dichiarazioni dell’amministratore delegato della società costruttrice, mercoledì 2 aprile, i consiglieri di opposizione Carlo Eufemi, Maria Antonietta Caponi, Rodolfo Turano, Vittorio Marzoli ed Enrica Vaccari, con assenti giustificati Alessandro Cesarini, Ilaria De Santis e Claudio Dell’Uomo, hanno voluto incontrare la stampa per parlare, ancora una volta, del parcheggio di piazzale Berlinguer e della confusionaria situazione in cui versano gli atti come le sottoscrizioni con società non abilitate ad esercitare e la difficoltà di reperire i documenti fondamentali. Elementi a cui va poi aggiunta l’immobilità del cantiere e le gravi conseguenze del centro cittadino sia per le attività commerciali che per la sicurezza del manto stradale e, soprattutto, degli edifici circostanti. Ad aprire il discorso è stato Turano, il quale ha illustrato le perplessità relative alla fideiussione stipulata dalla società costruttrice del parcheggio con una società finanziaria con sede legale a Gibilterra ma operante in Italia. «In data 4 settembre 2012, a garanzia dei lavori di scavo in piazzale Berlinguer - ha spiegato il politico - la ditta costruttrice ha stipulato la polizza fideiussoria con questo istituto nei confronti del quale, il 20 agosto 2012, era stato emesso dagli organi di vigilanza della penisola iberica e sulle assicurazioni private di interesse collettivo il

provvedimento di divieto di assunzione di nuovi affari sia a Gibilterra che in territorio italiano. E questo - ha aggiunto Turano - senza contare le precarie condizioni di sicurezza del cantiere già sollevate da Carlo Eufemi e Maria Antonietta Caponi in diversi documenti sottoscritti da tutta l’opposizione». A rincarare la dose ha quindi pensato Marzoli che ha così proseguito: «La cosa che più ci lascia perplessi è la leggerezza con la quale si affrontano le vicende relative alla tenuta strutturale di quella buca. I cittadini attraverso le tante foto scattate al sito dei lavori hanno avuto la certezza di quello che sta avvenendo dentro questo cantiere dove dovevano essere fatti dei lavori esclusivamente per la conduzione di sondaggi e le opere di prescavo. Riteniamo che ci siano state gravi mancanze dal punto di vista amministrativo, tecnico e di affidabilità dell’impresa - ha aggiunto l’ex sindaco per cui, chiediamo un nuovo consiglio attraverso il quale pretendere la revoca dell’affidamento dell’opera per inadempienza contrattuale, convinti che i

tempi per ricominciare tutto da capo siano molto più brevi di quelli che si prospettano con questa situazione di fatto. Contestualmente, chiederemo inoltre risposte in merito al progetto definitivo che ancora non ci è stato possibile visionare considerata anche la difficoltà continua da parte nostra di reperire qualsiasi atto». L’intervento conclusivo è stato quello di Eufemi che ha dichiarato: «Siamo di fronte alla gestione di un’opera che era stata presentata come quella del secolo, mentre invece, inaffidabile è risultata essere l’impresa che con soli 10.000 euro di capitale, ha invece 11.000.000 di debiti consolidati nel 2011 ed un bilancio 2012 non ancora depositato, così come altrettanto inaffidabili si sono rivelati il sindaco e l’amministrazione che hanno beffato la città ed i suoi abitanti facendo finta di iniziare un’opera le cui regolarità di base erano state violate. Ora, ha concluso Eufemi, ci sono tutte le condizioni per revocare l’affidamento dell’opera per inadempienza e per tutte le procedure che non sono mai state rispettate, mentre, ci chiediamo, se queste problematiche siano mai state a conoscenza della maggioranza e il perché il sindaco non abbia spiegato la realtà dei fatti ai cittadini. Per questo, come opposizione, aderiamo alla manifestazione promossa dal movimento cittadino ‘Basta Buca’ ed invitiamo anche la maggioranza a fare la stessa cosa, perché il rischio di lasciare un’opera come questa incompiuta lo corriamo tutti e, la superficialità di oggi, potrebbe rivelarsi fatale per il futuro della città».

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El dia de la pelota

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Torneo calcio a5 individuale El dia de la Pelota. La 24ª giornata dell’iniziativa amatoriale sportiva si è conclusa con la vittoria per 13 a 8 a favore della squadra Ford Carpoint contro i Bianco-Viola. Tutti i giocatori sono stati molto bravi e la partita si è svolta in modo piacevole e professionale, sotto l’attento controllo degli arbitri Emanuele Garofalo e Andrea Orazi. Il Torneo, che si disputa ogni lunedì, terminerà il 26 maggio.

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La storia dell’orto botanico nel Vallo Volsco di Massimiliano Savio

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L’orto botanico nel Vallo Volsco è un argomento tornato di recente alla ribalta, grazie a interrogazioni e rimostranze dell’opposizione. Cerchiamo di capire di cosa si tratta, ricostruendo la storia per cui si è arrivati a spendere circa un milione di euro di soldi pubblici in pomodori, zucchine e fagioli, senza avere un orto botanico. Era il 2004 quando l’amministrazione De Angelis approvava una bozza di progetto di orto botanico avuta in dono dall’associazione Cometa Italia per predisporre un progetto definitivo finalizzato alla richiesta di finanziamento regionale. Nel 2005 la Regione ‘sgancia’ 650.000 euro per la realizzazione. Il progetto viene definito nei particolari e intanto cambia definizione diventando “Orto botanico didattico con riqualificazione ambientale del Vallo Volsco”. I lavori iniziano nel 2006 e riguardano per buona parte la riqualificazione della zona archeologica della cinta muraria. Sentendo parlare di zona archeologica telefoniamo al responsabile di zona della Sovrintendenza, il dott. Di Mario, chiedendogli lumi perché a noi risulta che il Vallo non era altro che un prato attrezzato con buche, fossati, trappole atte a ritardare il passaggio di truppe. Come si restaura un prato di duemila anni fa? La Sovrintendenza dichiara che non ne sa nulla e si informerà. Nell’attesa ci assicura verbalmente che se ci sono soldi prima si restaura il muro e poi quello che avanza servirà a fare i vialetti. E così è stato. Vengono anche eseguiti i restauri delle cancellate, alcuni vialetti, la riattivazione di un pozzo artesiano, percorsi pedonali, impianti elettrici e irrigazione. I lavori vengono consegnati dopo 15 mesi invece dei 6 previsti, perché si ritrovano alcuni ipogei.

Processionaria

Cosa prevedibile, perché quella zona era il cimitero degli anziati dell’epoca. Ricordiamo che sul costone esiste la tomba Munacia ed un altro ipogeo esiste dietro il baracchino del fioraio, ma è stato chiuso per metterci il negozio. La zona viene poi abbandonata fino al 2013 quando il sindaco Luciano Bruschini, constatato l’abbandono ed il degrado della zona, annuncia l’estensione dell’orto botanico fino alla vecchia cava di calcare. Il finanziamento è di 300.000 euro. Si procede alla piantumazione di diverse specie di alberi da frutta tipici della zona quali meli, fichi, ciliegi e ortaggi come pomodori, zucchine, fagioli, fagiolini, cavoli, qualche albero di oleandro, olivo, alloro e anche qualche pianta grassa con alcune graminacee. Le piante grasse sono le prime ad ‘andarsene’ perché il clima si rivela inadatto. Nessuno nell’amministrazione ha il coraggio di dire che un orto botanico è un luogo dove si studia attività di ricerca e necessita di luoghi al chiuso con professori, studenti, ricercatori che sperimentano in serre e laboratori

CODICE DI AUTOREGOLAMENTAZIONE PER LA PROPAGANDA ELETTORALE CONSULTAZIONI ELETTORALI EUROPEE DI MAGGIO 2014 In conformità con la normativa vigente, l’editore comunica che pubblicherà eventuali spazi di propaganda elettorale a pagamento sulla prossima uscita di “dossier informare”, secondo le seguenti modalità, valevoli per tutti i partiti, i candidati, i movimenti di opinione, le liste civiche, i comitati e le coalizioni politiche interessate alle elezioni, saranno invece rifiutate richieste di propaganda elettorale da parte di enti della pubblica amministrazione (art. 5, legge n. 515 del 10.12.93). 1 - Gli spazi disponibili per la propaganda elettorale, sono i seguenti: ½ pagina cm 20 x 13,5 € 160,00 + IVA 1 pagina cm 20 x 28,7 € 260,00 + IVA 2 pagine consecutive € 450,00 + IVA Non saranno applicati sconti nè riconosciute commissioni di agenzia. 2 - Gli spazi di propaganda elettorale saranno pubblicati nelle pagine interne con espressa esclusione di prima e ultima pagina. La scelta della pagina dove pubblicare lo spazio di propaganda è riservata all’editore, che provvederà a posizionare la propaganda in base alle esigenze tecniche di redazione ed all’ordine cronologico di prenotazione. 3 - Lo spazio prenotato va saldato esclusivamente a mezzo bonifico bancario o in contan-

Processionaria ed Euprottide

ti: entro e non oltre le ore 18 del 5.05.2014, per essere pubblicato sull’uscita n. 5/2014 (in distribuzione dal 23 maggio 2013). Contestualmente dovrà essere consegnato tutto il materiale occorrente (foto, simboli, testi, indicazioni obbligatorie). Farà testo la data di fatturazione del pagamento dello spazio con eventuale annotazione dell’ora e della completezza del materiale fornito. 4 - La mancata osservanza, anche parziale, del punto 3 comporta l’esclusione, senza preavviso, dalla pubblicazione. 5 - L’intera procedura potrà essere svolta anche telematicamente, prenotando lo spazio di propaganda elettorale a mezzo e-mail all’indirizzo sponsor@informareonline.it specificando tutti gli estremi per la fatturazione e allegando copia dell’avvenuta disposizione di bonifico bancario in favore di: Associazione Culturale Informare IBAN: IT 02 V 05584 39540 0000 0000 0934 Causale: Propaganda elettorale per ........... Dopo la verifica, il richiedente riceverà una email di conferma, con relativa fattura, e potrà procedere alla trasmissione telematica del materiale necessario per la pubblicazione della propaganda elettorale. Il presente si applica senza eccezioni. Per quanto non espressamente previsto si fa riferimento alla vigente normativa. L’editore

la peculiarità delle biodiversità. Necessita di personale specializzato e costa un occhio di manutenzione. L’orto botanico di Anzio è una miscela fra un giardino pubblico con baretto e qualche vialetto fra i fagiolini e le fave. Un tempo era un semplice prato dove a pasquetta si andava a fare il picnic. Nel frattempo la vecchia cava è diventata un posto pericoloso perché soggetto a smottamenti e i soldi sono stati spesi senza avere nulla. I lavori non sono ancora finiti né si sa quando termineranno e cosa diventerà il posto alla fine degli stessi. I cittadini ancora una volta sono stati presi per i fagiolini. Ora si spera che cambino gli amministratori visto che il Vallo sta li da duemila anni e non disturba nessuno. Ma possibile che in questo paese nessuno paghi per questi sprechi di denaro pubblico?

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Euprottide

n questa fase stagionale è il momento della lotta all’euprottide e alla processionaria, due insetti altamente distruttivi che attaccano il fogliame di querce, olmi, salici, carpine, tigli, robinie, piante da frutto e tutte le specie di pino. In tutti i Comuni sono state emesse ordinanze raccomandando il controllo dei propri alberi e imponendo l’intervento di disinfestazione in caso se ne riscontri la presenza. E’ assolutamente vietato conferire le potature infestate in qualsiasi frazione di raccolta differenziata, azione che costituisce un incremento alla diffusione degli insetti e un forte pericolo per la salute sia degli animali che dell’uomo. I peli urticanti delle larve di questi sgraditi infestanti sono tossici e causano reazioni allergiche, anche molto serie, in caso di contatto, ingestione o semplice inalazione.

E le elezioni si avvicinano G entili lettori-elettori ci approssimiamo rapidamente ad una nuova tornata elettorale. Forse la più difficile per alcuni partiti, ma sicuramente non vi è nulla di scontato circa il loro esito finale. Partiti esistenti, altri nati da scissioni, altri con propositi velleitari, comunque tanti ai blocchi di partenza. Si rinnova infatti il Parlamento Europeo che a propria volta andrà a determinare il nuovo ‘Governo’ Europeo. E’ sotto gli occhi di tutti l’importanza per noi cittadini il ruolo che questa Europa riveste nella nostra vita, dalle cose più semplici alle più delicate e complesse. Questa Europa come la percepiamo e come si intromette nelle nostre vite francamente non ci piace e non mi piace, sembra sempre di più l’Europa delle Banche e delle multinazionali. Sappiamo solo che vive anche grazie ai miliardi di euro che il nostro Stato versa nelle casse dell’istituzione Europea. Quindi vive anche grazie al nostro contributo. Ma in cambio di questo cosa fa per noi l’Europa? Poco o nulla, ma dobbiamo essere franchi e onesti con noi stessi. Onestà impone che si analizzi come i nostri rappresentanti al Parlamento Europeo hanno sino ad oggi svolto il loro compito per avvicinare le istituzioni europee ai cittadini italiani e per consentire che i tanti soldi che il nostro paese versa rientrino per opere strutturali e di sviluppo anche sociale e culturale. Nulla di questo è stato fatto in questi anni da questi signori che comunque percepiscono sontuose indennità. I fondi europei destinati all’Italia spesso non vengono utilizzati per incapacità progettuali delle nostre strutture regionali. Come vedete quindi la colpa è concorrente, non certamente esclusiva. In entrambi i casi però abbiamo a che fare con eletti dal popolo sovrano in base alle preferenze richieste ed ottenute. Da tutto questo consegue l’obbligo da parte degli elettori di andare a votare, e votare indicando la preferenza non in base ad un semplice sentito dire ma in base a caratteristiche precise, quasi a pretendere una certificazione di qualità. Cari lettori capite bene quanto sia importante la tornata elettorale prossima, senza lamentazioni con i soliti luoghi comuni ma procedendo attivamente alla scelta giusta per concorrere tutti a cambiare l’attuale stato delle cose. L’Europa è sempre più invadente e spesso opprimente, ma esiste e dobbiamo prenderne atto, cercando di mandare nelle istituzioni rappresentanti capaci, non certamente il primo che bussa alla nostra porta. In caso contrario non lamentiamoci se l’Europa legifera sulle dimensioni delle zucchine trascurando le reali necessità degli Stati membri. Ultima nota a margine che esula dall’argomento. Dalle Repubbliche autonome di Anzio e Nettuno non pervengono cenni di vita, l’elettroencefalogramma risulta essere piatto, quindi… Stefano Bertollini


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POMEZIA CENTRO: VENDESI AMPIO APPARTAMENTO circa 95 mq al 3° piano in via Santorre di Santarosa, in parte ristrutturato, infissi nuovi. Salone, 3 stanze da letto, 2 bagni, cucina con terrazzino verandato, ampio corridoio, armadio a muro, porta blindata. € 225.000 tratt. Sono escluse agenzie. Cell: 3391941830 ing. Andrea Golino.


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dossier informare n. 04/2014 • 18 APRILE PILLOLE DI LUCE DAL CASTELLO DI AVALON

Avalon ti aspetta

Incenso per purificare POMEZIA

I

ncenso è il nome genericamente attribuito ad una serie di oleoresine secrete da diverse piante arbustive che crescono nelle regioni meridionali della Penisola Arabica e delle antistanti coste dell'Africa orientale. Una volta cristallizzate e combuste, hanno la caratteristica di emanare dei forti profumi. Fin dall’antichità l’incenso ha uso terapeutico, magico e religioso, per purificare l’ambiente ed entrare in contatto con la dimensione divina, se non come vera e propria offerta agli dei. Scegliere un incenso, tra la grande varietà di quelli disponibili in commercio, non è una questione esclusivamente di aroma. Tutti sono ritenuti ottimi purificatori degli ambienti dalle energie negative e in grado di agevolare la connessione con le dimensioni sovrannaturali. OLIBANO - E’ una delle più antiche sostanze profumate usate per scacciare gli spiriti malvagi. COPAL - Estratto, secondo la leggenda, dall'albero della vita, assiste nelle imprese magiche e spirituali per attirare amore, gioia e ricchezza. SANGUE DI DRAGO - Neutralizza le energie negative, protegge e potenzia il potere di altre spezie. BENZOINO - Attrae fortuna e denaro, rasserena e calma la mente. OPOPONAX - Detto anche mirra dolce, protegge dagli influssi negati-

vi ed ha proprietà espettoranti e balsamiche. Sviluppa coraggio, forza, ottimismo, facoltà intellettive e psichiche. MIRRA - Rilassa, riequilibra il rapporto mente e corpo e favorisce l’espressione del proprio carattere. Incenso e mirra andrebbero utilizzati sempre insieme, perché il loro potere ne esce rafforzato. DAMAR - Resina catarifrangente con il potere di “illuminare” gli angoli oscuri dell’anima e favorire la chiaroveggenza. PALO SANTO - Usato dagli sciamani nei rituali di guarigione, stimola il buon umore, allontana la mala energia e le zanzare. INCENSO ALOE - Rilassa e dona serenità. SALVIA BIANCA - Usata dagli sciamani in tutto il mondo per purificare ambienti, persone e oggetti. Venite a scegliere il vostro incenso al Castello di Avalon.

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Il Castello di Avalon è un particolare negozio fantasy, dove si respira un’atmosfera magica, al di fuori dello spazio e del tempo. Vi si possono trovare riproduzioni di armi romane e medievali, splendide scacchiere a tema, tutti i Troll originali Nyform, i gioielli di Peter Stone, i libri di Tolkien, le favole, i testi di magia bianca, le rune, i tarocchi, i pendoli e tante collezioni di draghi, fate, elfi, gnomi, pixies. Anche costumi e abiti fantasy e d’epoca di squisita fattura, sia a

noleggio che in vendita, e le magnifiche collezioni fantasy, che sono anche originalissime idee per ogni tipo di bomboniera e regalo. Il Castello di Avalon è aperto tutti i giorni esclusa la domenica dalle ore 10 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 20. Si trova a Pomezia, in via Recanati n. 1. Telefono 06 91 62 30 70, e-mail info@ilcastellodiavalon.it Una visita è d’obbligo per tutti gli amanti dei mondi incantati e gli appassionati dell’alto coll e z i o n i s m o . Presente sul web www.ilcastellodiavalon.it www.foglieevoglie.it e su Facebook.

TOR SAN LORENZO Centralissimo - Privato vende attico mansardato al terzo piano (senza ascensore) con possibilità di box auto. Ottima esposizione, balconato. Vista mare e Castelli. Circa 70 mq + 40 mq di magazzini sottotetto circostanti. Ampio salone comunicante con cucina abitabile, camera da letto comunicante con stanza guardaroba, bagno e cameretta con finestra verso mare. Parzialmente arredato. 2 climatizzatori. Allaccio gas metano per uso cucina, acqua potabile, allaccio fognatura. € 165.000 senza box auto € 175.000 con box auto Cell. 328 27 57 891 a 700 m dal mare a 100 m dalla chiesa a 150 m dalla delegazione


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La carica dei 101

ARDEA

Gli atleti del Belvedere non perdono occasione per passare insieme qualche ora all’insegna dell’attività sportiva e del divertimento. E così, in occasione della seconda giornata dello sport, organizzata dal Comune di Ardea nella giornata di sabato 29 marzo, la carica dei 101, ma forse qualcuno di più, del Belvedere, complice un sole meraviglioso, si sono esibiti sul palco, sul tatami e sul ring. Sul palco lo step di Italia Venerucci e Roberta Bernardini, la zumba di Micaela Lancione, la break di Shok, , la danza di Barbara La Valle, la salsa di Alberto Manzollino, la ginnastica del Centro Anziani di Tor San Lorenzo capitanati da Italia. Sul ring la prepugilistica di Gaetano Longobardi. Sul tatami la ginnastica artistica di Roberta Bernardini, il karate di Alan Tacconi, l’allenamento funzionale di Claudio Caruso. Lo spirito allegro e scanzonato di questi atleti di tutte le età, dai 4 agli 80 anni, mette sempre in evidenza il grande valore socializzante e di aggregazione dell’attività sportiva. Mens sana in corpore sano. Nel frattempo, alla 1° prova del trofeo Swim and Win, svoltasi a Tivoli il 23 marzo, medaglia di bronzo di Roberti Matteo nella combinata (50 dorso - 50 stile - 50 rana - 50 delfino), nella stessa giornata i piccoli della scuola nuoto avanzata hanno partecipato al Nuota Lazio, manifestazione senza classifica per nuotatori in erba. Alla 2° prova del Trofeo Gym (artistica), svoltasi a Roma il 30 marzo, oro per Crisafi Elisa e Sciorilli Giulia e argento per Pica Alyssa e Ponzi Claudia e, per la danza, sempre il 30 marzo presso il Teatro Europa di Aprilia, si è svolto il Trofeo Sturdust, 1° classificate nel duo Palmina Montanari e Desiree

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Screpanti e nel piccolo gruppo Siria Magnoli, Susanna Colangeli, Giorgia Corini - 2° classificate nel duo Giulia D’Amico e Sara Berni e nel piccolo gruppo Aurora Berni, Giulia D‘Amico, Desiree Screpanti, Palmina Montanari, 3° classificate nell’assolo Siria Magnoli, e nel duo Susanna Colangeli e Siria Magnoli.

Il romanzo dell’appassionato di storia locale Umberto Iacolucci

GENERAZIONI DOPO Molti cambiamemti erano avvenuti dalla scomparsa dei mostri. Finite le eruzioni, uno spesso strato di terreno alluvionale, trascinato dalle acque, formava slarghi e colmava le valli. Si seppellivano così resti di umani e animali preistorici. Le incessanti piogge trascinavano fango e massi che andavano a colmare scoscese scogliere. Negli sparsi villaggi venivano introdotti animali domestici e nel tempo alcuni avventurosi risalivano i corsi d’acqua e aprivano contatti con i popoli vicini e i Nuovi umani, frutto fecondo di smistamento genetico, si esponevano alla luce del sole senza riceverne danno. I discendenti di Ruk, Utk, Aat, Tuk e Ter avevano sostituito gli ultimi inumatori e villanoviani, e rintuzzato i neandertaliani sulle cime. Link, figlio di Ter molestus, aveva portato altre genti che coltivavano cereali alle are allineate, linara, e alla sua scomparsa veniva adorato col nome di Linus assieme a Natio, dio delle nascite. Lontano ormai il tempo del cielo caduto, la gravità terrestre non generava problemi agli umani e alla natura. Al periodo di Saturnus Auero succedeva l’Argento, argentum, caratterizzato da due stagioni, seguiva Aes periodo di pestilenze, carestie e scontri fra i popoli. Infine, nel periodo del Ferro, ferrum, gli umani si uccidevano, solcavano i mari e alle antiche abitudini ne aggiungevano altre. REGRESSIONI MARINE Emergevano territori e si formavano

isole. I passati mutamenti della natura rimanevano solo nella memoria umana attraverso racconti e canti.

MUTAMENTI GENETICI Al tempo che Oceano irrompeva sulla terra la sponda del mare era popolata dalla Terza/razza. Sopravvissuti a tutti i cambiamenti rimanevano sparuti nuclei di Driop, ricoperti da peluria rossa e come scimmie all’arrivo dei Pelasgi vivevano sugli alberi. (Rotundus, VI) . “Piccoli, brutti e sformati, cranio con fronte bassa, pronunciata, arcate con occhi piccoli e mobili, narici larghe, bocca con denti sporgenti e taglienti, capelli rossastri, ampio torace sproporzionato sulle gambe ricurve e pelosità del corpo, queste caratteristiche non discordano da altri gruppi che esercitano l’uso dei bastoni da scavo, esperti nel lancio e coll’arco, comunicano fra loro nel linguaggio muto.” (Talete Milesio). “Condotti da Saturno spodestato da Zeus i Pelasgi trovavano asilo da Picus e la regione prendeva il nome di Saturnia, la figlia di Giunone. Al periodo d’oro risalgono i fenomeni epirogenetici, bradisismi e oscillazioni che mettevano alla luce filoni di minerali. Seguiva poi il tempo del sanguinario Tibris il Fatale, che dava nome Tiber al fiume Tevere che con Anio, Aniene, riversavano acide acque nell’Averno e con i loro detriti facevano avanzare la costa”. (Aletius). Continua nel prossimo numero


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Misteria

Enigmi del passato e del presente

a cura di Silvia e Roberto Matricardi

L’oro di Battriana L ’attuale Afghanistan fu governato dal re Zahir Shah dal 1933 fino al 1973, anno in cui fu deposto da suo fratello, il principe Dahud, dando inizio ad un regime filosovietico. I comunisti, però, non godevano dell’appoggio di vaste aree della popolazione; i capi di diverse etnie e gruppi si opposero tenacemente a loro e cercarono di finanziare la propria lotta saccheggiando i tesori nazionali. L’antica provincia persiana della Battriana, corrispondente all’attuale all’Afghanistan, al tempo di Alessandro Magno era già un paese fertile e ricco, piuttosto diverso da come lo vediamo oggi. Trovandosi sulla secolare via commerciale tra la Cina ed il Mediterraneo, chiamata in seguito Via della Seta, la Battriana divenne nell’antichità sentiero per il passaggio di ingenti ricchezze e importanti oggetti d’arte, e sede d’acquisto per i metalli preziosi prodotti nelle regioni circostanti. Il regno ellenistico di Battriana cadde però già nel 135 a.C. ad opera delle tribù nomadi del nord del paese. Sottoposti all’invasione del popolo Kusana e pensando di poter un giorno tornare nelle loro antiche terre, i greci di Battriana seppellirono i metalli preziosi in loro possesso ma, siccome non ebbero più il modo di tornare, le monete d’oro e i gioielli non sottoposti al saccheggio restarono sepolti. Nel 1978 l’archeologo russo Victor Sarianidi (morto il 23 dicembre 2013) si recò nel nord dell’Afghanistan, a Yemshi-Tepe, antica città Kusana. Nelle vicinanze vi era una collina chiamata Tillya Tepe, collina dorata, e lì Sarianidi scoprì un’intera area sepolcrale in cui erano state scavate numerose sepolture. Dagli scavi emerse subito quello che sarebbe poi stato definito uno dei maggiori giacimenti archeologici mai scoperti di oggetti d’oro. La stampa paragonò questa scoperta a quella della tomba del faraone Tutankhamon. Durante il conflitto tra russi e afgani molti dei siti archeologici nazionali furo-

no saccheggiati e Sarianidi temeva che presto la guerra e i mujahiddin sarebbero giunti presso il ricco sito di Tillya Tepe. Infatti, prima che l’equipe afganosovietica di Sarianidi potesse scavare la settima tomba identificata (l’archeologo ne ipotizzava la presenza di non meno di dieci), l’intero gruppo dovette darsi alla fuga. Fortunatamente Sarianidi riuscì a far caricare sui camion tutto il materiale rinvenuto e a trasportarlo a Kabul, presso il museo nazionale dove, in circa due settimane di lavoro, vennero catalogati tutti i 20.600 preziosissimi reperti d’oro. Gli oggetti risalivano a varie epoche e culture ed erano tutti di pregevole fattura. A causa del conflitto Sarianidi non riuscì più a terminare gli scavi a Tillya Tepe e quando nel 1989 Il presidente russo Gorbacev ordinò il ritiro dall’Afghanistan, tutti credettero che l’oro della Battriana fosse andato perduto. Qualche anno dopo la ritirata sovietica, l’Afghanistan fu attraversato dalla guerra civile e il Museo nazionale di Kabul fu utilizzato come base operativa da diverse fazioni ribelli in lotta tra loro e il signore della guerra di turno ne approfittò per saccheggiarlo. Dal Museo uscivano di continuo monete Battriane e immagini di Buddha e questi oggetti venivano poi venduti alle case d’asta o sul mercato nero in cambio di armi. L’allora presidente Najibullah, conscio di quanto stava accadendo al patrimonio storico nazionale, nascose segretamente oltre 90 milioni di dollari in lingotti d’oro assieme all’oro battriano. Il luogo per l’occultamento fu scelto nella camera blindata della Banca Centrale del paese, un bunker sotterraneo a cui si accedeva attraverso tre ascensori. Costruito da un’impresa tedesca negli anni trenta il bunker era un vero capolavoro d’ingegneria civile e al suo interno, in una cripta a parte, furono collocati i 7 bauli contenenti l’oro battriano. La cripta era protetta da un’enorme porta d’acciaio con ben 7 serrature, le cui chiavi furono consegnate da Najibullah

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Rubrica di Astrologia a cura di Federica Giannini

Chiedilo alle stelle!

H

ai un dubbio? Vuoi sapere come finirà una storia, un progetto? Chiedilo alle stelle! Invia la domanda email a: federica.astro@live.it, specificando i tuoi dati completi (nome, cognome, data, ora e luogo di nascita) ed eventualmente quelli della persona amata, indica anche con quale pseudonimo vuoi comparire su questo spazio. Federica Giannini risponderà, a titolo gratuito, sul giornale. Per consulti privati rivolgersi al cell. 3393614890. Privacy: i dati inviati saranno usati esclusivamente per delineare il quadro astrologico per rispondere alla vostra domanda. Non saranno conservati nè ceduti a terzi.

«L

a mia storia d’amore vive un momento di difficoltà. E’ solo un momento?» Gianna 1957 (dati completi forniti) ipende da te, dalla tua capacità di cambiare atteggiamento, in funzione di quanto tieni al tuo compagno e di quanto credi in voi. Se terrai il punto e continuerai a tollerare le continue intromissioni dei tuoi familiari, il rapporto sentimentale si trascinerà, fino sgretolarsi, quando giungerà la sua crisi più prorompente, fra circa dieci mesi.

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Alcuni degli straordinari gioielli della cultura Battriana ad altrettanti uomini di fiducia, alcuni residenti all’estero, tutti dall’identità sconosciuta per motivi di sicurezza. Nel 1995 arrivarono al potere gli estremisti talebani e subito iniziò la sistematica distruzione e il saccheggio del patrimonio artistico nazionale. Sotto la guida del mullah Omar si proclamò la jihad, la guerra santa contro gli infedeli, ovvero contro chiunque non seguisse la loro fede religiosa. Gli uomini non si rasero più e le donne dovettero indossare il burka coprente fino ai piedi, mentre ai bambini fu posto il divieto di far volare gli aquiloni in quanto poteva arrecare offesa ad Allah. Venne ordinata la eliminazione di ogni testimonianza storica pre islamica e il 26 febbraio 2001 il mullah Omar decretò addirittura che tutte le statue e gli idoli del paese dovevano essere distrutti in quanto opera degli infedeli. In quello stesso anno, infatti, vennero fatti detonare con l’esplosivo i giganteschi buddha di Bamijan. Nel marzo del 2001 vennero distrutte oltre tremila statue del museo di Kabul con lo scopo di aumentare a dismisura il valore economico delle poche scelte da loro per la vendita al mercato nero: eliminati tutti i pezzi simili la singola statua diventava un reperto unico, questo il disdicevole modo di ragionare. Naturalmente anche l’oro battriano era nel mirino dei talebani e così nel 1996 furono fatti prigionieri l’ex presidente Najibullah e suo fratello, prelevati da una base delle Nazioni Unite a Kabul. Barbaramente torturato, però, Najibullah non rivelò ai suoi aguzzini né dove si trovava l’oro, né chi fossero le persone che custodivano le chiavi della cripta alla Banca Centrale e così fu dapprima castrato e poi impiccato ad una centralina di controllo dei semafori al centro di Kabul assieme a suo fratello. Nonostante tutto e dimostrando un coraggio davvero eccezionale non parlò e portò il segreto dell’oro con sé, nella tomba. I talebani però avevano udito voci sull’esistenza di una camera segreta contenente lingotti d’oro all’interno della Banca Centrale e così, mitra AK-47 alla mano, dopo aver rubato vari sacchi di valuta estera, si fecero condurre dal direttore dell’ufficio valuta e responsabile della cripta da 35 anni, Mustafa, proprio davanti alla porta blindata con le 7 serrature, non prima di aver disattivato il sistema d’allarme. Mustafa non fornì altre indicazioni ai talebani e mentre questi si erano momentaneamente allontanati introdusse in una serratura

una delle 7 chiavi e la spezzò all’interno per creare un blocco. Anch’egli per il suo rifiuto a collaborare fu torturato e imprigionato per tre mesi. Successivamente i talebani tornarono alla Banca Centrale muniti di elicottero lancia razzi che sparò numerosi proiettili contro la camera blindata, la quale però resistette alle esplosioni. Dopo l’11 settembre 2001 l’Afghanistan venne attaccato dagli americani e dai curdi a nord e i talebani si trovarono in grande difficoltà. Allora decisero di entrare nuovamente nella camera blindata della Banca Centrale e fu allora che un dipendente gli spiegò il funzionamento delle sette serrature della cripta. I talebani provarono senza successo tutte le chiavi in possesso dei dipendenti, poi usarono leve, mazze e cannelli ossidrici, ma fu tutto inutile. Dopo sei ore di tentativi andati a vuoto decisero di usare la dinamite, ma poi un dipendente li informò che in tal caso si sarebbe attivato una sorta di sistema di autodistruzione sia dell’edificio della Banca sia della cripta con il suo contenuto. Con ormai gli americani alle porte della capitale i talebani si ritirarono e nel novembre del 2001 il loro regime fu abbattuto e venne nominato presidente di un governo provvisorio Hamid Karzai. Nell’agosto del 2002 Karzai e i 7 dignitari depositari delle chiavi della cripta scesero nella camera blindata. Un fabbro estrasse il pezzo della chiave che Mustafa aveva rotto in una delle serrature nel corso di una delle visite talebane alla Banca e, dopo oltre trenta anni, la porta fu aperta, anche se nessuno sapeva più se contenesse oggetti di valore. Fu quindi grande lo stupore nel rinvenire dapprima i 90 milioni di dollari in lingotti d’oro e poi, celati dietro una porticina che dava l’accesso a una seconda e minuta stanza, i preziosi reperti d’oro dell’epoca battriana, nascosti lì dal coraggioso presidente Najibullah nel 1989. Tale presidente, tra l’altro, era stato ingiustamente accusato di aver venduto tutto l’oro ai russi. In questo modo, la ricca eredità dei Greci e dei nomadi Kusana era miracolosamente sopravvissuta alla guerra e all’estrema instabilità politica, e con essa era sopravvissuta anche un importante e affascinante pezzo di storia di quelle terre oggi chiamate Afghanistan. Tutti gli articoli di Misteria sono online su www.informareonline.it alla sezione Misteria.


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