Dossier informare - maggio 2014

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Elezioni Europee DCR srl

Raffaele Di Costanzo

ANNO XXI - N.05

23 MAGGIO 2014

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Ardea . Tor San Lorenzo . Pomezia . Torvajanica . Anzio . Lavinio . Nettuno

Domenica 25 maggio, dalle ore 7 alle ore 23, si vota per il Parlamento Europeo ono 42.467 gli elettori di Anzio, 34.866 quelli di Ardea, a cui si aggiungono i 46.543 di Pomezia ed i 37.853 di Nettuno, per un totale di 161.729 cittadini aventi diritto al voto per il rinnovo del Parlamento Europeo. Diversamente dal solito si ha a disposizione un solo giorno per votare, domenica 25 maggio, dalle ore 7 alle ore 23, e lo scrutinio delle schede inizia la sera stessa. Si eleggono 73 parlamentari su base proporzionale ed i partiti che, a livello nazionale, non raggiungono

la soglia di sbarramento del 4% restano fuori dalla rappresentanza (su questo aspetto si sta esprimendo in questi giorni la Consulta, quindi ci potrebbero essere delle novità al fotofinish). L’elettore deve scegliere una delle liste facendo un segno sul simbolo. Si possono esprimere fino a 3 preferenze per i candidati scrivendone i nomi negli spazi accanto al simbolo. Le 3 preferenze non possono essere espresse tutte per candidati dello stesso sesso. Articolo a pagina 24

ANZIO: FINALMENTE ARRIVA IL REGOLAMENTO EDILIZIO NETTUNO: I MONTECCHI, I CAPULETI ED IL PARCHEGGIO POMEZIA: EX PETTIROSSO, NIENTE TRANSAZIONE

LIDO DEI PINI: TAGLIATI GLI ALBERI PIANTATI DAI BAMBINI ARDEA: STA PER CHIUDERE IL CENTRO DI SMISTAMENTO POSTA DI TOR SAN LORENZO NETTUNO: IL MISTERO DELLA DELIBERA CHE SPARISCE ARDEA: PUNTI MOBILI PER RIFIUTI INDIFFERENZIATI ARDEA: DI FIORI REGGE MA NON PROSPERA ANZIO: LA BEFFA DEL FONDO DI GARANZIA


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Anno 21 o - Numero 05 del 23 MAGGIO 2014 - 239ª uscita

17.05.2014 23.05.2014

dossier

informare

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Satira

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oderint dum metuant

(mi odino, ma mi temano)

POMEZIA

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• Tutto il mondo è paese. Siamo a Torvajanica, nella piazza del mercato... stessa indecente inciviltà.

ODIATA, INCONTINENTE E INATTENDIBILE

ARDEA

• Nuova California... scene di quotidiana inciviltà, documentate dal comitato di quartiere...

ANZIO

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• L’Associazione AnzioDiva segnala invece questo immobile sulla spiaggia. Da molto tempo abbandonato e pericolante, come riportato anche nei cartelli affissi, non è certo un belvedere, né per i residenti e né per i turisti che si recano nella nostra località balneare. Inoltre, si trova in una zona ad alta densità di balneazione e ciò ne aumenta la pericolosità. Sono in programma delle opere per porre rimedio a tale situazione?

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(mi odino, ma mi temano)

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traffico su via dell’Armellino. Giusto per rispetto dei cittadini.

ODIATA, INCONTINENTE E INATTENDIBILE

ANZIO

• Per arrivare all’ospedale di Anzio partendo dalla stazione, cioè da viale Mencacci, si percorre il cavalcavia, si costeggia la ferrovia ed ecco il segnale per arrivare al pronto soccorso. E’ così da mesi...

• Nettunense. Da parecchie settimane nel tratto che va dalla rotonda della stazione di Lavinio ad Anzio sono in corso lavori di potatura dei platani. Gli automobilisti si trovano di colpo in una tonnara con incolonnamenti notevoli. Basterebbe mettere all’altezza della rotonda un cartello che avvisasse delle potature in corso e si potrebbe deviare il

• Frasi celebri dal consiglio comunale del 29 aprile. Si elegge il presidente del consiglio nella persona di Sergio Borelli (15 voti a favore e 7 schede bianche), perché Patrizio Placidi ha preferito andare a fare l’assessore all’ambiente, così al posto di Placidi entra in consiglio Umberto Succi. Con Bruschini sindaco si riproduce la congiunzione astrale che c’era vent’anni fa. A dimostrazione che ad Anzio non cambia né cambierà mai nulla. L’opposizione si è astenuta... cioè ha votato a favore... Borelli: «Ringrazio il consiglio comunale perché le sette schede bianche dell’opposizione hanno un significato. Ormai il sindaco è diventato un’istituzione di cui mi vanto anche di una certa amicizia personale. Deciderò da solo quando rotta-

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marmi. Mi dice il segretario che non possiamo approvare i verbali della seduta precedente perché non sono ancora pronti». Succi: «Non è facile dare tutto per scontato, lasciare la carica di presidente per fare l’assessore è un forte riconoscimento alla Lista Enea». Bernardone: «Non è facile dare tutto per scontato e promesse di cambio di passo non ci sono state, siamo fermi a decine di anni fa. Assessore (si rivolge a Placidi) la pineta di Lido dei Pini è sotto attacco del Tomicus. La prassi per eliminare l’epidemia è nota, l’azione deve essere tempistica e precisa, trappole messe a marzo e tolte a giugno, ma oltre a questa c’è un’altra epidemia, ma le trappole sono state messe solo sulla parte privata. La pineta è suddivisa in una miriade di attività commerciali mai censite, diversi cittadini si consorziano e sono in movimento, sono state fatte piantumazioni e altro. L’alta interrogazione la faccio all’assessore Attoni e Alessandroni: la delibera del 18/12/2013 prevede la tutela e valorizzazione dell’area imperiale, il sito è strategico ma nessun fatto è avvenuto salvo i crolli. La ditta che sta facendo il terzo molo è stata sospesa per interdizione della commissione antimafia. Che possiamo fare per evitare le invasioni barbariche che si avvicinano con l’estate. Il monumento in bronzo a Salvo d’Acquisto è stato trafugato, la locale associazione culturale sostiene di rifarlo in marmo che costa molto meno. Il busto c’è già e basta portarlo li, dopodomani è il 25 aprile».

Satira

Danilo Fontana: «Auguri a Succi che è rientrato, il rinnovo non deve essere necessariamente nei nomi. Quando decideremo di fare le farmacie comunali invece di azzoppare gli imprenditori. Il molo per la piccola pesca fa pagare 10 euro al mese per 38 posti barca, quando rivedremo la cifra e vedremo se i posti sono solo per gli amici degli amici. Sull’ambiente, assessore Placidi, nel protocollo stilato nel 2010, quattro anni fa c’erano 1500 compostiere, non ne è arrivata manco una, nei comuni limitrofi hanno incentivato l’albo dei compostatori, a Nettuno ne hanno più di mille con un risparmio esagerato». Mingiacchi: «Uno dei problemi che abbiamo ad Anzio è la trasparenza, i cittadini mi chiedono perché alcuni documenti non vengono dati nonostante le richiese siano regolari. Io non faccio lo sceriffo, tutti devono essere privilegiati, non solo alcuni».

NETTUNO • Da indiscrezioni sembrerebbe che una casa vinicola locale che produce Cacchione venda il suo vino a Roma ad un prezzo inferiore rispetto a quello che impone ai suoi rappresentanti di zona. Il risultato sarebbe dunque che i romani, aggiungendo un piccolo margine, lo rispedirebbero in zona a prezzi più competitivi di quelli nel listino dei rappresentanti... i quali sarebbero disperati perché non venderebbero più un cacchio... anzi, un cacchione...

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ELEZIONI • Dalle istruzioni per le operazioni degli uffici elettorali di sezione, pubblicazione ministeriale dell’anno 2014, pagina 17: «3) il rappresentante di lista deve saper “leggere e scrivere”: tale requisito può essere accertato nel modo ritenuto più opportuno.» Bene... i presidenti di seggio potrebbero fare un test di accertamento imponendo un bel... dettato?

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ARDEA • Udite, udite: dopo lunga ed estenuante lavorazione da parte del personale dell’autoparco e da parte di persone affidate ai servizi sociali, tutti coordinati dall’ufficio lavori pubblici, riapre il parco di Rielasingen. E’ una buona notizia e con l’occasione ringraziamo tutti coloro che ne hanno reso possibile l’apertura dalle ore 10 alle 19 di ogni giorno. Il parco sarà poi preso in custodia dai volontari di protezione civile del Nucleo Operativo Airone. • Il consiglio revoca due delibere per l’ampliamento del cimitero di via Strampelli su indicazione del dirigente Scarpolini che, nella polverosa soffitta

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comunale, ha rinvenuto l’unica ed autentica variante, tra le 5 in circolazione, approvata in via definitiva dalla Regione Lazio. In questo vecchio atto del 1987 la zona oggetto di ampliamento a Strampelli non ricadrebbe in quella prevista per quella specifica destinazione d’uso e quindi il lavoro fatto è tutto da cestinare. Ma allora il precedente dirigente Rocca che aveva predisposto l’ampliamento cimiteriale basandosi sul PRG su quali carte si era arrovellato? Gli avevano forse sottoposto una delle altre 4 varianti non autentiche? Questi tarocchi dovevano essere proprio ben fatti per trarre in inganno un tipo esperto come lui. Siamo sicuri che all’interno degli uffici le varianti farlocche non continuino subdolamente a circolare per essere tirate fuori quando meno te lo aspetti? Non ci possiamo credere... e non ci crediamo... • Frasi celebri pronunciate in consiglio comunale. Fanco sulla revoca delle delibere inerenti l’ampliamento cimiteriale: «Qui si vuole cestinare il lavoro di Bardi dell’epoca e si vuole allevare una nuova gallina dalle uova d’oro». Abate: «Noi quindi votiamo per un annullamento di una delibera approvata ma mai pubblicata?»

Contatore dei giorni che il Comune di Ardea impiega per dare un deposito ai nostri reperti archeologici, raminghi nel mondo

L’amministrazione Eufemi non ce l’ha fatta in 2.693 giorni = 7 anni e 5 mesi Amministrazione

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data inizio: 11 maggio 2012

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NOTA BENE: il contatore si ferma solo se e quando la Sovrintentenza riceve le chiavi del locale... Coraggio Luca, ce la puoi fare...


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ODIATA, INCONTINENTE E INATTENDIBILE

ARDEA • Pare, dicono, che il sindaco Di Picche, già all’indomani delle elezioni europee, sia intenzionato a procedere con un rimpasto di giunta. Uno degli assessori presenti all’esternazione sindacale, avvenuta durante una seduta di giunta, sembra però che abbia risposto al primo cittadino: «Non c’è bisogno di attendere lo svolgimento delle europee per il rimpasto, noi siamo in grado di fare un rimpasto di sindaco pure adesso». L’oggetto dello scontro tra i dirigenti Scarpolini da una parte, titolare dell’urbanistica, dei lavori pubblici e dell’ambiente, e di Cocuzza dall’altra, responsabile dei servizi sociali, della pubblica istruzione e anche del settore appalti, rimanda a poco tempo fa, quando durante l’assenza per ferie di Cocuzza, Di Picche ha affidato l’incari-

DCR

co al dirigente Scarpolini di predisporre una commissione per l’indizione di una gara d’appalto per alcuni lavori al cimitero. Scarpolini ha naturalmente assolto l’incarico affidatogli, nominando anche i relativi commissari di gara, ma ha scatenato, altresì, le ire del dirigente Cocuzza, al vertice del reparto appalti pubblici. E così tra i vari e coloriti «ma come te sei permesso» e «ma a me l’ha detto il sindaco» si sono inseriti anche alcuni consiglieri e assessori i quali sostengono che a gestire le gare d’appalto debba essere il titolare dei lavori pubblici e non un dirigente proveniente da altri settori quali i servizi sociali e la pubblica istruzione. Come finirà sta sceneggiata? Non lo sappiamo, ma sappiamo che... the show must go... home... • «Gentile direttore, le sarei grato @ se pubblicasse questa notizia inerente il (dis)servizio della usl di Tor San Lorenzo. Mercoledì 30/04 mi sono recato presso il laboratorio di Nuova Florida per far effettuare delle analisi a mia madre 89 enne, invalida e malata, e ho scoperto che il laboratorio effettuava solo prelievi urgenti per problemi tecnici con il centro di analisi di Anzio. A quel punto ho chiesto se era possibile effettuare i prelievi a Tor San lorenzo e sono

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Raffaele Di Costanzo

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stato rassicurato con un ‘ci vediamo venerdì’. Il venerdì di buon ora esco di casa, passo a prendere mia madre e la porto alla usl di Tor San Lorenzo per farle effettuare i prelievi richiesti. Dopo un’ora dall’apertura, nell’imbarazzo del medico e dell’operatore infermieristico, noi e almeno atre 20-25 persone, tra cui altri anziani, donne incinta e persone a piedi, scopriamo che non è possibile effettuare le prestazioni causa mancata presentazione presso la struttura da parte dell’operatore che deve effettuare l’accettazione, il quale, oltre a non essersi presentato, non ha neanche avvertito, o fatto avvertire, della sua assenza, cosa accertata poi dal medico della usl dopo varie telefonate, che poi ci diceva di tornare martedì o di recarci a Pomezia per i prelievi. Grazie, M. M.»

VARIE • Cose che non vorresti mai scoprire. Dal prossimo 3 giugno, quando si va in farmacia, se le istruzioni accompagnatorie del farmaco che si sta acquistando

Satira

hanno subito modifiche, la struttura ha l’obbligo di stampare la versione aggiornata e consegnarcela insieme alla merce. Attualmente non accade. Ma c’è di peggio. Ad oggi, se il bugiardino ha subito modifiche, anche minime (tipo “tenere lontano dalla portata dei bambini” è diventato “tenere lontano dalla portata e dalla vista dei bambini”) il farmaco non può essere venduto. Viene ritirato e confluisce in un deposito di Pomezia, dove, dopo uno stoccaggio di qualche mese, riparte con destinazione termovalorizzatori del nord, per essere distrutto. Così abbiamo quintali di medicine non scadute e perfettamente efficaci che, per qualche parolina stampata in più o in meno nel foglietto, vanno a spasso per l’Italia e poi vengono incenerite. Va avanti così da anni e ultimamente i numeri sono da record. Nel 2003 si contavano oltre 800.000 pezzi resi per ogni aggiornamento, che sono diventati 5 milioni nel 2010 e ben 10,3 milioni nel 2012. Chi paga, secondo voi, il costo del trasporto, dell’incenerimento e dello spreco?

E’ morto Gianni Di Spirito POMEZIA Il 16 maggio, a soli 57 anni, è deceduto Gianni Di Spirito, personaggio atipico e di spicco nel panorama culturale e sociale locale. Gianni è l’ideatore, fondatore e colonna portante dell’Associazione Thyrrenum, attivissima fucina di valorizzazione territoriale e culturale, operativa da oltre venti anni. Era anche il mitico custode del Liceo Scientifico Pascal. Atipico e di spicco anche in quel ruolo. Non un semplice buongiornista. Nel periodo delle potature donava rose a insegnanti e studentesse, ricordava i nomi di tutti, professori, presidi e studenti, ed era sempre pronto ad offrire a ciascuno una battuta, un sorriso e un consiglio. Pomezia perde un pezzo forte, in umanità e spessore culturale. Ciao Gianni!


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Bilancio sì bilancio no Alleluia: c’è il regolamento edilizio

ANZIO

Il 29 aprile doveva essere approvato il bilancio. Consiglio convocato con relativi gettoni spese per i consiglieri. Alcuni della minoranza si lamentano perché la documentazione necessaria non é a disposizione. Anche nel precedente consiglio del 22 aprile la mancanza dei documenti era stata sottolineata e qualcuno aveva minacciato ricorso al prefetto. Nello stesso consiglio del 22 aprile l’assessore al bilancio Giorgio Zucchini aveva affermato che tutte le carte erano a disposizione dei consiglieri. Si arriva così al 29 aprile, quando si deve approvare il bilancio ma manca il visto dei revisori dei conti che, per dirla in breve, dichiarano: se non ci date i documenti di bilancio, cioè la situazione dei residui attivi e passivi, i bilanci delle società controllate quali la Capo D’Anzio ed altre partecipate, non si può approvare nulla. A questo punto il consiglio viene posticipato al 20 maggio. L’assessore al bilancio Zucchini scarica le responsabilità della mancanza di documenti sul direttore generale Franco Pusceddu minacciando la revisione dei compensi premianti per gli obiettivi raggiunti. Cosa nota da tempo perché in tempi non sospetti Paride Tulli si era beccato una querela lamentandosi in consiglio dei 25.000 euro dati come premio per il 100% degli obiettivi raggiunti dal megadirigente Pusceddu. Tulli è stato trombato dal suo partito e Pusceddu è sempre lì. Ad Anzio non siamo in campagna elettorale e lo scontro si può immaginare come avviene nelle placche tettoniche, precisiamo che non si sa mai, non sono fra grandi tette ma fra

masse saldamente costituite di terreni. Sia Zucchini che Placidi, Borelli, Bruschini, Tontini e pochi altri appartengono a quelle dieci famiglie che governano Anzio da più di vent’anni. All’epoca in cui erano ragazzini hanno chiamato un tecnico per dirigere la macchina amministrativa di cui non capivano nulla... e forse anche ad oggi hanno delle grosse lacune. Quel tecnico si chiama Franco Pusceddu. Siccome è sardo ogni tanto si incazza, ma ha il pregio di sapere tutto e ne ha viste tante di come si governa che ora ha messo i suoi paletti. Ora basta, chiudo i rubinetti: «I pagamenti verranno effettuati in rapporto alle entrate correnti ed alla effettiva riscossione di queste ultime». In sostanza, basta col pagare i fornitori in base alle amicizie. In questo modo si metterà un freno alla formazione di residui passivi. Massimiliano Savio

I dubbi nel merito

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Maria Teresa Lo Fazio è dell’opposizione ed ha continuato ad esprimere dissenso in merito al bilancio perché la Capo D’Anzio non ha mai presentato i suoi conti e la commissione preposta non ha raggiunto il numero legale. Candido De Angelis ha rilevato come i 600.000 euro risparmiati nel 2012 sui rifiuti non sono andati a ripianare i residui attivi, ma sono stati spesi in altro modo. Secondo De Angelis si rischia il prossimo anno di andare alla paralisi. Il sindaco Bruschini ha minimizzato sostenendo che non ci sono difficoltà di cassa, è

ANZIO

Alleluia. Dopo ben dieci anni dall’approvazione del PRG e dopo che è stato costruito di tutto e di più, con settemila appartamenti invenduti e con il blocco dell’edilizia, arriva in consiglio il relativo regolamento. Ora il testo è in Provincia e ci sono 60 giorni per le osservazioni, poi tornerà ad Anzio per l’ok definitivo. Il regolamento è lo strumento cardine per qualificare la tipologia edilizia, non solo sulle distanze e le altezze degli edifici, ma anche sui materiali isolanti, fonti di energia rinnovabili, illuminazione degli ambienti, isolamenti, ecc. Insomma, un Comune tramite il regolamento può indirizzare l’edilizia e decidere se gli edifici debbano essere stalle riscaldate col fiato degli inquilini o tramite pannelli solari e mattoni isolanti. Giustamente dice il geometra Godente che le norme c’erano già, ci mancherebbe, sono quelle

vero che bisogna fare una importante azione di recupero crediti, ma il Comune non ha gli strumenti coercitivi. In una conferenza stampa il Pd ha comunicato la situazione economica del Comune: dal 2001 al 2012 i residui attivi portati in bilancio sommano a 43 milioni di euro. E’ ragionevole pensare che questi crediti saranno inesigibili, perciò nel bilancio del 2014 non ci sono le coperture per le entrate. I cittadini che pagano le tasse pagheranno anche per quelli che non pagano. Quali strumenti mette in atto il Comune per stanare gli evasori? Eppoi, sarebbe anche ora di tagliare gli sprechi e le clientele...

del codice civile, ma scegliere se fare di Anzio una città all’avanguardia architettonicamente o costruire in cartongesso è stata una scelta dell’amministrazione Bruschini che ha permesso, spesso e volentieri, di concedere concessioni ad libitum a seconda della simpatia... Ora che ci sono settemila alloggi invenduti avremo un testo unico che dirà le norme con cui costruire. Sono state stravolte le poche regole che l’estensore del PRG, l’architetto Cervellati, aveva dato. Innanzitutto mai più palazzoni o villaggi tipo Anzio 2 e Caracol tanto cari alla sinistra. Questo per evitare che Anzio diventasse la periferia di Roma. Massimo sette metri di altezza nelle case, cioè tutte villette. Tanto antipatiche alla sinistra ma richieste perché potendo scegliere uno preferisce abitare in villa piuttosto che in un condominio di dieci piani. E fino a qui l’obiettivo è stato raggiunto, ma sopratutto suggeriva di fare un piano regolatore “work in progress”, cioè da rivedere costantemente al variare delle situazioni. Suggeriva la creazione di una commissione che costantemente studiasse le modifiche da apportare al piano in modo da farne uno strumento vivo in costante evoluzione. Nulla è stato fatto in questo senso durante dieci anni. Nel frattempo è giunta la crisi economica. Il progetto di città artigiana è stato accantonato, il porto pure, gli appartamenti non si vendono ed i prezzi non calano. Però abbiamo un monumento a Nerone per il quale i posteri ringrazieranno. Ora, se non altro, ci sono regole uguali per tutti. Massimiliano Savio


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I Montecchi, i Capuleti ed il parcheggio di Tito Peccia

NETTUNO

Il consiglio comunale del 6 maggio si è aperto con una mozione presentata da Claudio Dell’Uomo, con la quale chiedeva l’inserimento dello stand del Soft Air escluso da una «maestrina incompetente» dalla prossima Festa dello Sport, accettata con riserva dal presidente Franco ma non messa ai voti. Approvata invece all’unanimità la mozione presentata da Roberto Alicandri per l’apertura di un tavolo di concertazione con l’INPS per chiedere che lo sportello locale possa avere poteri decisionali e non di semplice passacarte. Rimandata alla commissione preposta, invece, la mozione presentata da Fabio Capolei per un attento controllo sugli aventi ancora diritto ad un alloggio nelle case popolari dell’ATER, in quanto non ritenuta di pertinenza diretta del consiglio. L’assise si è concentrata poi sul leitmotiv della giornata: il parcheggio di piazzale Berlinguer. La speciosa discussione che ne è seguita, può essere così riassunta: da un lato si sono schierati i Montecchi (le forze di opposizione) i quali, con argomentazioni precise e puntuali (anche se tacciate dal sindaco di essere frutto di una interpretazione di parte) circa un lavoro che, se pur non contestato nelle more, non può e non deve essere realizzato da una società che ha evidenti problemi di liquidità finanziaria e con la giustizia, dall’altro, i Capuleti (le forze di maggioranza) per i quali, sindaco in testa, pur se con qualche ritardo, tutto è in regola a cominciare dai permessi, per

finire con i problemi della Parkroi che, tali non sarebbero, in quanto ampiamente risolti con immissione di capitali personali. Questa è l’arringa del sindaco Chiavetta: «Non posso scendere sul piano di una opposizione che non intende chiaramente preoccuparsi dei problemi reali della città ma che in controtendenza al tentativo di un’Italia che tenta di risolvere le lungaggini burocratiche, non sa fare altro che allungare e ingrandire i tanti passaggi burocratici che un tale progetto comporta. In questa assise ci sono persone che prima di me hanno parlato di progetti rivoluzionari per la città, il tutto per vincere elezioni e iniziare una carriera politica che va avanti da oltre 30 anni. Peccato però che l’impegno e la responsabilità a realizzare poi questi progetti non se la sia presa mai nessuno. Io, in prima persona, mi sono preso l’impegno e la responsabilità di realizzare questo progetto che rivoluzionerà il centro della nostra città portando nuova linfa a tanti settori, soprattutto a quello turistico e commerciale. Ci sono stati problemi, sono stati fatti dei piccoli errori, ma soltanto chi parla e non fa nulla non sbaglia mai. Mi scuso con i cittadini per tutti i problemi che tale cantiere ha creato, ma siamo giunti quasi al termine dei disagi necessari per raggiungere questo importante traguardo». Questa è invece l’arringa dell’opposizione: «Il sindaco ha tenuto a scusarsi con la cittadinanza senza considerare che i disagi non sono da imputare alla macchina burocratica, ma proprio alla sua persona. Tutti i pareri necessari, sui quali sembra si stia lentamente facendo

luce, dovevano essere acquisiti prima di iniziare lo scavo. A fronte di un’opera del valore complessivo di circa 15 milioni di euro, a noi restano forti dubbi sulla scelta del concessionario, del quale vanno verificate tutte le caratteristiche di solidità economico–finanziaria e di rispondenza ai requisiti di legge. L’amministrazione ha il dovere di verificare che in fase di aggiornamento la certificazione obbligatoria per gli appalti di lavori pubblici sia adeguata all’entità dell’opera da realizzare. Si rende inoltre necessario richiedere che il piano economico–finanziario venga asseverato da un istituto di credito di gradimento dell’ente; accertare per quale ragione il contratto di ottobre 2012 è stato firmato con la presenza di una polizza fideiussoria rilasciata alla Parkroi da un istituto assicurativo che non poteva farlo verificare quindi che, le garanzie, vengano prestate da un organismo di primaria importanza nel panorama nazionale. Le garanzie necessarie dal punto di vista tecnico, amministrativo, economico e finanziario ad oggi non sono sufficienti per rassicurare che si stia realizzando effettivamente un parcheggio a beneficio di tutti e, soprattutto, senza rischi futuri per la pubblica amministrazione». Prima che il punto venisse bocciato dalle forze di maggioranza, a mettere la ciliegina sulla torta ci ha pensato il capogruppo del Pd, Nicola Burrini, il quale ha affermato: «Non voglio fare polemica, ma come noi ci assumiamo le nostre responsabilità e le parole di scusa del sindaco ne sono la riprova, anche l’opposizione si deve rendere conto di aver compiuto un grande errore presen-

tando una proposta di delibera che non poteva essere presentata e che ha persino tentato di emendare in corso d’opera. Tutto ciò, oltre a denotare una scarsa conoscenza del Diritto Amministrativo, dimostra l’assenza di volontà di tutelare l’interesse dei cittadini». La parola ora passa al consiglio comunale durante il quale si dovrà procedere con l’approvazione definitiva dell’opera, ma sul cui risultato, visti i precedenti, c’è poco da scommettere. Nel frattempo, buona buca a tutti!

Revocata l’ordinanza in favore della All Foods

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E’ stata revocata l’ordinanza del giudice del Tribunale ordinario che aveva ingiunto al Comune di Ardea il pagamento di quasi 700.000 euro per alcuni servizi di mensa scolastica resi dalla All Foods nel 2009. Le ragioni dell’amministrazione comunale e le sue tesi difensive hanno determinato la revoca - da parte dello stesso giudice - della precedente ordinanza. Viene confermata la linea che ha avuto l’amministrazione e che è stata dettata dal dirigente dell’area servizi alla persona, responsabile del servizio di mensa scolastica. L’amministrazione, infatti, ha sempre contestato, fin dall’inizio, il servizio reso dalla All Foods e non lo ha mai riconosciuto. Anzi, ne ha chiesto i danni per l’immagine lesa.


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Torri, ampliamento del cimitero e 706 ettari: Di Fiori regge di Roberto Matricardi

ARDEA

Nell’ultima seduta consiliare, il sindaco ha reso noto di aver emesso un’apposita ordinanza all’indirizzo del curatore del famigerato complesso edilizio Le Torri al fine di rendere inaccessibile quel sito ai potenziali occupanti irregolari, in attesa della nuova asta prevista per luglio. L’assise vota quindi una mozione presentata dalle minoranze e finalizzata al riconoscimento dei locali di proprietà comunale in comodato d’uso gratuito nei confronti delle Associazioni di promozione sociale già iscritte all’albo regionale. In questo caso il sindaco ha ricordato che oltre alle APS ci sono altre associazioni sul territorio, quali i Rutuli Cantores o la Banda musicale e quindi ha sollecitato l’amministrazione: a redigere un regolamento che includa nella formula di comodato dei locali anche le altre realtà associative e ad aprire a tale scopo anche spazi comunali come i centri anziani. L’idea non piace molto agli anziani che frequentano i centri ma mutuando una battuta del premier siamo sicuri che se ne faranno una ragione. A seguire e con una certa difficoltà una maggioranza ridotta a 8 vota la revoca di due delibere: la 53 del 2011 e la 78 del 2010, inerenti l’ampliamento e lo studio di fattibilità per il cimitero di via Strampelli. La maggioranza motiva tale decisione con la “scoperta in soffitta” di una vecchia delibera comunale nella quale si certifica che esiste un’unica variante approvata dalle Regione nel 1987 e non si tratta di quella su cui si era basato il precedente dirigente

comunale dei lavori pubblici quando redasse e presentò all’assise le due delibere sopra citate. Tutto ciò comporterebbe che l’area sottoposta all’ampliamento cimiteriale non era prevista dal PRG per quel tipo di destinazione d’uso. La confusione tra le varianti approvate o meno dalla Regione pare sia scaturita dal fatto che il sindaco dell’epoca, Mariano Amici, per anticipare i tempi di approvazione da parte di via della Pisana, scongiurando a priori il rischio di vedersi respingere un unico progetto, ne avesse presentati diversi. Così la interpreta anche il dirigente Scarpolini. Ma non è tutto. La delibera oggetto di revoca sarebbe stata approvata ma non pubblicata. Un similare ed emicranico pasticcio all’ardiese ha immediatamente fatto aprire al solito Fanco un intenso fuoco di sbarramento, rilevando l’aspetto tardivo del provvedimento di revoca e la possibilità che le ditte interessate chiedano i danni. «Inoltre - ha sostenuto Fanco - se l’ex dirigente Rocca ha lavorato su di una variante non valida andrebbe quantomeno sentito». Secondo Fanco la procedura era regolare e invece di procedere con l’espletamento della gara adesso la maggioranza preferisce annullare tutto, incluso lo studio di fattibilità con annessi i costi già sostenuti dall’ente. Scarpolini a questo proposito ha dichiarato che nel precedente studio di fattibilità non era stato incluso il cimitero di Santa Marina e che quindi lo stesso andava aggiornato. Allo stato attuale delle cose non siamo in grado di dirvi chi abbia ragione. Fanco invierà comunque tutto in Procura e alla Corte dei conti. Una riflessione va fatta: nel nostro Comune

i due cimiteri esistenti sono ormai prossimi all’esaurimento totale e pertanto siamo già fuori tempo massimo per qualsiasi tipo di decisione; un semplice ampliamento cimiteriale, proprio quello appena revocato e frutto di anni di consulenze e studi, era per soli 2500 posti e ciò significa che una volta ultimato, dati gli attuali tassi di mortalità del territorio e l’elevato numero di salme tumulate in loculi non in concessione, ovvero dati in concessione ad altre persone, tale opera sarebbe stata a sua volta completamente utilizzata in meno di tre anni. Detto in altri termini se si vuole realmente risolvere il problema dei loculi cimiteriali bisogna pensare ad una struttura valida almeno per i prossimi 100 anni e che abbia una capienza di almeno 50.000 posti tra quelli a terra ed i fornetti. Dovrebbe trattarsi di una struttura avente spazi riservati anche per gli ebrei e per i musulmani, inserita in un grande parco, con un elevato numero di posti a terra e dotata di un grande parcheggio antistante. Infine, dovrebbe avere al suo interno anche un crematoio in modo da soddisfare richieste anche da fuori Comune. Probabilmente in questo Comune sarà più facile dotarsi del teletrasporto anziché vedere realizzata una tale ipotesi cimiteriale, eppure questo sarebbe stato un buon sistema per trattare una soluzione con il latifondista Puccini: sistemare le pendenze con il proprietario offrendogli una ulteriore e giusta cubatura e contestualmente chiedere altri ettari per la realizzazione di un cimitero adeguato. Fanco constatando la chiusura di una attività nei 706 ettari dell’uso civico ha anche chiesto se si tratti di

un’azione isolata, e quindi ad personam, oppure se l’amministrazione intenda procedere con il controllo per tutte le attività commerciali ricadenti nella zona. In effetti i controlli commerciali e urbanistici dovrebbero essere estesi a tutti i 706 ettari, senza fare figli e figliastri, oppure il Comune deve ufficialmente decretare che quella è terra di nessuno dove è possibile a chiunque fare di tutto e di più, come in effetti è accaduto da 40 anni a questa parte, ma allora l’ente per una questione di equità di trattamento dovrebbe anche abbassare la guardia nel resto del territorio, senza più accanirsi per le tettoie auto, le cucce dei cani e i barbecue, regolarmente verbalizzate, finite in Procura e a volte pure abbattute in presenza della forza pubblica. Se è vero che è da decenni che le attività commerciali operano nei 706 ettari significa che sono da decenni irregolari, il tempo non sana l’illegalità. Forse il Comune, se opera bene e per i giusti canali, potrebbe arrivare ad una soluzione concordata con la Regione e con lo Stato, ma finora non si è capito bene quale sentiero stia seguendo e il fatto che non convochi mai una conferenza sullo stato dell’arte dei 706 ettari lascia molto da pensare. Politicamente Di Fiori sembra reggere, ma non si sta di certo rafforzando. Su ogni punto si raggiungono i numeri un po’ a fatica e sarebbe giunto il momento, compatibilmente con le esigue casse comunali, di presentare alla cittadinanza un vero piano di opere pubbliche, magari terminando molte di quelle rimaste incompiute, un progetto di sviluppo per il futuro economico-turistico e sociale del paese.


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Il ‘calo fisiologico’ e la beffa del ‘fondo di garanzia’ di Tito Peccia

ANZIO

Il consiglio comunale del 23 aprile si è aperto all’insegna del ‘rinnovamento’, infatti, con ancora Patrizio Placidi nominato assessore alla sanità ed all’ambiente, Sergio Borrelli è stato eletto nuovamente presidente dell’assemblea, mentre Umberto Succi, in qualità di primo dei non eletti della Lista Enea, è divenuto, ancora una volta, consigliere comunale. Come suo primo atto, Succi, dopo aver chiesto all’amministrazione comunale di essere di supporto alla famiglia del giovane anziate Cristiano Corradi improvvisamente deceduto a New Delhi, ha lasciato la parola ad Ivano Bernardone il quale, dopo aver chiesto un deciso intervento di bonifica della pineta di Lido dei Pini attaccata da un pericoloso coleottero, ed aver nuovamente puntato il dito sulla mancanza di lavori di consolidamento del terreno circostante la Villa Imperiale e sulla costruzione del molo eretto a protezione dei resti dell’antico Porto Neroniano, nel sottolineare come il trafugato busto dedicato a Salvo D’Acquisto non sia stato ancora sostituito, a seguito del fatto che gli atti relativi al rendiconto di gestione 2013 di prossima discussione non fossero stati ancora sottoposti allo studio dei consiglieri, nel dichiarare di essersi rivolto per questo al prefetto, ha dato vita ad una furiosa polemica con l’assessore Giorgio Zucchini che non ha esitato a dargli del bugiardo. Danilo Fontana, dopo

essersi soffermato, ancora una volta, sul problema della mancanza di farmacie comunali, su quello relativo alla esiguità della cifra richiesta dal Comune (10 euro mensili) agli assegnatari dei posti barca al molo della piccola pesca e su quello inerente i canoni per i possessori invece delle casette antistanti la spiaggia di Lido dei Pini, a proposito di raccolta differenziata, ha chiesto quando i contenitori per la raccolta del compostaggio saranno tutti consegnati. Anche Andrea Mingiacchi, nel suo intervento, dopo essere tornato sul tema dell’ancora mancata trasparenza nella pubblicazione on-line degli atti dell’amministrazione comunale che sembrerebbe ignorare il decreto 33/2013, al fine di risparmiare e di ottimizzare gli acquisti pubblici, ha chiesto che, adottando il sistema MEPA, possano avvenire anche questi on-line. Davide Gatti, invece, nel sottolineare come i giardini delle scuole non vengano usati in quanto i giochi ivi montati non sarebbero a norma, ha chiesto la rimozione di questi ultimi a favore della fruizione, da parte degli alunni, degli spazi verdi che li ospitano. Quindi, subito dopo una ulteriore quanto furiosa polemica scoppiata tra l’assessore Sebastiano Attoni ed Ivano Bernardone, nella quale il primo, ha accusato il secondo di non volersi adoperare presso la gestione regionale per redimere l’annosa questione relativa ai possessori dei terreni edificabili alla Sacida, costretti a pagare l’IMU ma ancora privi dei necessari permessi

di costruzione. Da segnalare è rimasto l’amaro sfogo del consigliere Pino Ranucci che, nel puntare il dito contro un consiglio che a suo parere (e forse non soltanto suo), penserebbe solo a se stesso e non ai veri interessi della città, ha praticamente incitato i cittadini alla rivolta. Dopo aver rinviato la discussione sul regolamento di igiene e sanità, l’assemblea, si è quindi concentrata sul punto proposto dall’opposizione circa la situazione finanziaria dell’ente a causa dei mancati introiti delle tasse dovute, nel tempo, dai cittadini per la rimozione dei rifiuti. Ad esporre la questione ci ha pensato l’assessore al bilancio, nonché vicesindaco, Giorgio Zucchini, il quale, incalzato da Danilo Fontana, sinteticamente ha spiegato come il cosiddetto ‘buco’ di 17.000.000 di euro sia un problema che affonda le proprie radici nel passato quando, però, era ancora possibile pareggiare determinati ammanchi con i fondi prelevati da altre entrate, mentre dal 2005, dovendosi garantire le entrate di una determinata tassa con gli incassi provenienti solo e soltanto dalla stessa, considerato l’ammanco creato dal fallimento della società Volsca (precedentemente incaricata della rimozione e della riscossione della tassa dei rifiuti), visti i tanti evasori e l’incapacità dell’ente di obbligarli a pagare in tempi rapidi per mancanza di personale, si è così arrivati a questa situazione di fatto che, tuttavia, ha aggiunto Zucchini, va considerata

solo come una sorta di “calo fisiologico” comune nella stragrande maggioranza di tutte le amministrazioni locali, per risanare la quale Equitalia sarebbe già all’opera, anche se, per garantire una riscossione accettabile, impiega almeno dieci anni. Per porre un argine a tale problema, ha concluso l’assessore, dal 2013 è stato istituito, così come previsto per legge, il ‘fondo di garanzia’, ovvero, aggiungiamo noi, quel dispositivo capestro per effetto del quale coloro che hanno sempre pagato le tasse, saranno ora costretti a pagarne di più pesanti per fare fronte a chi invece non le ha mai pagate. Le critiche più pesanti sono quindi arrivate dal consigliere Candido De Angelis, il quale, nel suo intervento, non ha esitato ad etichettare l’amministrazione come tardiva, menefreghista e spendacciona. Infatti, ha sentenziato l’ex senatore, se i fondi risparmiati dal Comune anziché essere spesi altrimenti, fossero stati impiegati per ridurre lo sgravio fiscale a carico dei contribuenti, questa situazione sarebbe stata ora meno pesante. E siccome i guai sono come le ciliegie, dove una tira l’altra, il cosiddetto ‘fondo di garanzia’ starebbe per essere applicato ora anche da Acqualatina che, motu proprio, con un sostanziale aumento delle già tanto salate bollette, verrebbe così a rientrare dei mancati introiti per l’acqua consumata da abusivi ed evasori.


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Sparisce un pezzo di storia Non è facile fare il sindaco

ARDEA

Nei primi giorni di maggio è scomparso un pezzo di storia di Tor San Lorenzo. La maestra Anna Magliacca, all’anagrafe Scolastica Pagnano, è deceduta improvvisamente, all’età di 80 anni. Per decenni, fino alla pensione, è stata un punto fermo, il simbolo stesso della scuola elementare di Tor San Lorenzo. Anna Magliacca era una donna per bene, severa e preparatissima. Molto insegnante e un po’ mamma di tutti, com’erano le maestre e le donne di una volta. Il post che ne dava notizia su facebook su Memorie di Tor San Lorenzo ha avuto 355 mi piace, è stato visualizzato da 4.532 persone e condiviso 52 volte. Forse il commento più adatto, fra i numerosi comparsi è semplicemente: Arrivederci, signora Maestra.

Memorie di Tor San Lorenzo

ARDEA

Continua a raccogliere fotografie e storie la pagina facebook Memorie di Tor San Lorenzo, in previsione di una mostra specifica che la biblioteca cittadina Il Giralibro intende allestire in occasione della festa di luglio del Cdq Nuova California. La raccolta, che si attesta attualmente intorno alle 500 fotografie, è in continuo aumento, grazie al costante apporto dei cittadini di Tor San Lorenzo. Frammenti perduti di storia locale, personaggi e luoghi spariti, eventi caratteristici e tanto altro ancora vengono man mano salvati dall’oblio e consegnati alle generazioni future. Uno strumento pratico, che resterà a disposizione di tutti, come museo virtuale locale... Continuate, quindi, ad inviare e postare... più le foto sono vecchie, più si rivelano preziose!

di Massimiliano Savio

NETTUNO

Non è facile fare il sindaco. Ad Anzio Candido De Angelis è stato condannato a risarcire circa 140.000 euro, che ha già pagato. A Nettuno Chiavetta è sotto processo per un supposto danno erariale di 144.000 euro. Come importo siamo alla pari. La questione Chiavetta riguarda la nomina del direttore generale Gianluca Faraone avvenuta il 29 dicembre 2009, due giorni prima che la finanziaria revocasse questa figura per i Comuni con popolazione inferiore a 100.000 abitanti. Insomma, tutto regolare, anche se la nomina avvenuta 48 ore prima può lasciare perplessi. Ma siamo in Italia ed il giudice Travaglini della Procura di Velletri chiese l’incriminazione. Il

gip respinse la richiesta di sospensione di Faraone adducendo la buona fede di Chiavetta e della giunta. La situazione si calmò fino al 25 gennaio 2010, quando la delibera di giunta del 2009 fu formalizzata. A questo punto, secondo la Procura, il sindaco, la giunta e lo stesso Faraone non potevano non sapere delle disposizioni della finanziaria. Da qui il riprendere dell’inchiesta che si è formalizzata a Velletri alcune settimane fa, ma l’udienza è subito stata rimandata al febbraio 2015, in attesa che il giudice per le indagini preliminari si esprima sulla richiesta di rinvio a giudizio. I componenti la giunta sarebbero chiamati a risarcire 4.500 euro ciascuno, mentre il dirigente Sajeva 5.000. Sia Chiavetta che Faraone sarebbero invece chiamati a risarcire 47.319,46 euro ciascuno.

Ex Pettirosso: non si può transare

POMEZIA

Si è svolta il 15 maggio un’assemblea pubblica sull’annosa questione del contenzioso ex Pettirosso. La Regione Lazio ha indicato i riferimenti normativi che in linea teorica potrebbero essere utilizzati, lasciandone la valutazione sull’applicabilità al Comune. Gli uffici hanno però riscontrato l’impossibilità di sanare la situazione. In particolare il profilo edilizio, attinente gli interventi realizzati in difformità rispetto alla convenzione. Gli edifici realizzati, infatti, autorizzati per residence, sono stati realizzati e poi venduti ad uso abitativo. Vista l’impossibilità di sanare i problemi legati alla destinazione d’uso degli immobili, nel corso dell’assemblea è emerso che allo stato attuale non è praticabile la strada di una transazione per la cessazione dei contenziosi tra il Comune di Pomezia e i proprietari degli immobili stessi. L’amministrazione comunale si è impegnata ad investire la Regione Lazio del problema affinché, forte della facoltà di legiferare, possa produrre norme che consentano di giungere ad una soluzione nel più breve tempo possibile.


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Tagliati gli alberi piantati dai bambini

LIDO DEI PINI

«Tra sabato 3 e domenica 4 maggio sono state tagliate alla base del tronco tre giovani querce e dozzine di piccole piante di pino all’interno del parco-pineta di Lido dei Pini. Erano state piantate dai bambini della scuola elementare Leonardo da Vinci durante la festa svoltasi nel parco della pineta a novembre 2013, in occasione della Giornata Nazionale degli Alberi (riconosciuta per Legge nr. 10 il 14 gennaio 2013). Questa pineta è un polmone verde molto importante nel nostro territorio. Il suo progressivo degrado e

l’attacco pandemico del coleottero Tomicus destreuns hanno portato diverse associazioni e molti cittadini ad unirsi nel ‘Gruppo Operativo Salviamo la Pineta di Lido dei Pini’. L’amore per il territorio dimostrato da questi cittadini, bambini compresi, hanno prodotto iniziative e risultati che devono essere difesi e valorizzati. Quanto accaduto rappresenta invece un grave oltraggio al loro impegno ed a tutti noi, perché è stato gravemente danneggiato un prezioso bene comune. Non sappiamo se si tratta di un semplice atto vandalico, oppure di un gesto attuato con

Chiude il centro di smistamento posta di Roberto Matricardi

ARDEA

Il prossimo 26 maggio chiuderà il centro per lo smistamento della posta di Ardea sito in via del Parco a Tor San Lorenzo. Questa è la decisione presa dalle Poste Italiane “per ottimizzare e razionalizzare” il lavoro svolto nel nostro territorio. In questo modo verranno spostati 25 dipendenti tra portalettere e agenti interni che presto dovranno svolgere lo stesso lavoro di adesso ma partendo da Aprilia e non più dall'ufficio di via del Parco con evidenti ricadute negative sui tempi lavorativi e di conseguenza anche sul servizio per i cittadini. Non è ben chiaro neanche su cosa si basi un ipotetico risparmio da parte delle Poste perché se è vero che non pagheranno più l'affitto dei locali a via del Parco dovranno

La posta verrà smistata nei comuni limitrofi.

però noleggiare le auto per i portalettere per farli partire da Aprilia. Le altre sedi oggetto di trasferimento per i dipendenti di Tor San Lorenzo sono Pomezia, Anzio e Albano. Colpisce però che si tratti di comuni con popolazione più o meno equivalente a quella di Ardea e quindi non si capisce il perché dell'esclusione del nostro territorio in favore di uno limitrofo. Forse Poste Italiane avrà una spiegazione specifica e plausibile per tutto questo ma finora non è stata fornita. Speriamo che l'azienda possa ritornare sui suoi passi e lasciare ad Ardea questo importante servizio per i cittadini. Non è mai troppo tardi per correggere un errore...

un criterio e quindi con un obiettivo preciso. Io so che, se per caso, voleva essere un invito a disinteressarsi della pineta di Lido dei Pini e della sua tutela, ha invece ottenuto l’effetto contrario: le associazioni ed i cittadini a cui

rivolgo la mia solidarietà sapranno trasformare l’indignazione in nuovo e più incisivo impegno. In attesa di una risposta all’interrogazione in merito da me presentata nel consiglio comunale del 23 aprile 2014, confido che l’amministrazione di Anzio sappia schierarsi subito e con gesti concreti dalla parte della pineta e dei cittadini». Ivano Bernardone Consigliere comunale Anzio

Il mistero della delibera che sparisce NETTUNO

Al campo sportivo del Loricina, dove si allenano le squadre giovanili del Nettuno calcio, sono stati ampliati gli spogliatoi aggiungendo alcuni servizi ed un bar. Nulla di strano perché gli ampliamenti servivano. Curioso è che la delibera n. 38 del 14 marzo che autorizza l’esecuzione dei lavori è antecedente alla fine degli stessi. Cioè un caso di post-veggenza. L’assessore all’urbanistica stava cercando di trovare una soluzione al caso che necessariamente doveva passare attraverso una sanatoria di quanto realizzato. Ma la sanatoria deve prima essere sanata e qualcuno avrebbe dovuto pagare. Qualcun altro ha pensato di risolvere le questione in altro modo. La proposta di delibera che era sul tavolo dell’assessore è sparita ed è ricomparsa in giunta. L’assessore, venuto a conoscenza della sparizione, ha chiesto chiarimenti al dirigente dell’area urbanistica, arch. Vincenzo Diana, ed ha deciso di disertare la riunione del 14 marzo dove è stata approvata. Nessuno sa chi materialmente ha spostato la delibera da un’ufficio all’altro.


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Screening gratuiti del Concorso fotografico colon retto e del seno ‘N

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Villa Sarsina, le aree esterne delle scuole di Anzio ed i centri sportivi, dal 5 maggio al 14 luglio, in base ad uno specifico calendario, ospiteranno le Unità mobili dell’azienda Usl Rm H che eseguiranno, gratuitamente, lo screening mammografico e lo screening del colon retto. Gli screening sono completamente gratuiti e non occorre la richiesta del medico. Per eventuali informazioni ci si può rivolgere al numero verde 800 430 264 (dalle ore 15 alle 18.30). Il progetto è coordinato dal dott. Virginio Ambrogi e dal delegato del sindaco ai rapporti con l’Usl Rm H, dott. Riccardo Rocchetti. Ecco il calendario degli screening:

- dal 21 al 29 maggio, viale Antium, nei pressi del Chris Cappell College; - dal 30 maggio al 16 giugno, Falasche, centro sportivo; - dal 17 al 24 giugno, via dei Garofani, Lavinio Mare, nei pressi della scuola elementare; - dal 25 giugno al 3 luglio, via Machiavelli, Lavinio Stazione, nei pressi della scuola Collodi; - dal 4 al 14 luglio, via Cipriani, Sacida, nei pressi della scuola elementare.

ettunia, le due città’ è il titolo del concorso promosso dall’Associazione giovanile Nettunia di Anzio e Nettuno e patrocinato dai due Comuni. Il bando si chiuderà il prossimo 8 giugno. Tutti i dettagli su www.nettunia.org. Il concorso nasce al fine di valorizzare il patrimonio culturale, paesaggistico e storico delle due città, inserendosi tra i principali obiettivi statutari dell’ente promotore: svolgimento di attività culturali, artistiche, sportive, ricreative, sociali, didattiche, turistiche, ambientali, agricole, artigianali e di formazione professionale. Il concorso consta di una sezione ‘giovani’, aperta a tutti gli studenti delle scuole medie e superiori, agli studenti universitari e ai giovani fino a 35 anni di età; una sezione denominata ‘amatori’ è stata pensata anche le persone di età superiore ai 35 anni, che parteciperanno fuori concorso. Le immagini si dovranno basare sulla rappresentazione dei diversi aspetti della vita nelle città di Anzio e Nettuno, compresi quelli marittimo e rurale che contraddistinguono il

nostro territorio. Cinque le categorie di gara: vita in città; area costiera; ambiente agricolo; parchi e riserve; ville antiche e aree archeologiche. Le iscrizioni potranno pervenire unicamente via email all’indirizzo dell’associazione e la quota di partecipazione è di € 10,00. Una menzione speciale sarà assegnata a ciascuna delle fotografie classificatesi prime nell’ambito della categoria di appartenenza, mentre il concorso vedrà un vincitore assoluto. Le fotografie in gara saranno votate su facebook, in una pagina dedicata e creata appositamente a partire dalla chiusura del bando. Al vincitore assoluto andrà un workshop fotografico del valore di € 400,00 e l’esposizione in una mostra allestita insieme alle foto vincitrici di ogni categoria. Il concorso si chiuderà con la proiezione di tutti gli scatti partecipanti, durante la serata evento che si terrà sabato 21 giugno presso lo stabilimento ‘Blue Bay’ di Anzio. Per informazioni: associazione.nettunia@gmail.com

Punti mobili per i rifiuti indifferenziati

ARDEA

A partire dal 18 maggio, l’Igiene Urbana ha attivato sul territorio di Ardea tre centraline mobili per il conferimento del solo rifiuto indifferenziato. Il servizio ha l’obiettivo di consentire il corretto smaltimento di questo genere di rifiuto soprattutto per i cittadini che, in primavera e in estate, riempiono le seconde case. Le centraline mobili, attive dalle ore 8 alle 12, sono aperte nel piazzale all’ingresso del Consorzio di Colle Romito, nel parcheggio di via Bergamo e in via delle Aquile (dietro Meceporti).

Monica e Manuela Nanni

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Alle urne per le elezioni europee: istruzioni per l’uso

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di Silvia Matricardi

omenica 25 maggio si vota per il rinnovo del Parlamento Europeo. I seggi saranno aperti solo il 25 maggio, dalle ore 7 alle ore 23. Per poter votare occorre presentarsi muniti di un documento di identità valido e della tessera elettorale. Se la tessera è stata smarrita occorre farsene rilasciare un duplicato o una apposita attestazione dall’ufficio anagrafe - servizi elettorali del proprio Comune. Votare è semplice, eppure ad ogni consultazione elettorale sono moltissime le schede che vengono annullate per l’impossibilità di capire cosa l’elettore voleva fare. Se non desiderate esprimere un voto nullo, sarà sufficiente seguire queste semplici istruzioni. COME SI VOTA La scheda è di colore rosso e contiene 11 simboli di partiti e liste.

__________ __________ __________

Scegliete uno dei simboli delle liste sulla scheda e fateci una X sopra. Il voto è già completo e valido così.

X

__________ __________ __________

Potete anche esprimere il voto di preferenza, che è quello per i candidati parlamentari. Ne potete indicare da uno a tre e devono essere candidati nella lista che avete scelto prima, quella dove avete già fatto la X. Le tre preferenze non possono essere per tre persone dello stesso sesso (tutti maschi o tutte femmine). Riassumendo: Scegliete massimo tre candidati (non tutti maschi o tutte femmine) e scrivete cognome e nome di ognuno nella riga di fianco al simbolo.

X

BIRI PINA __________ COCCO LINO __________ CIAO LIA __________

Si può usare solo l’apposita matita indelebile che vi viene consegnata al seggio. Nella cabina di votazione è tassativamente vietato l’uso di macchine fotografiche (anche quelle del telefonino o del tablet).


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dossier informare n. 05/2014 • 23 MAGGIO PILLOLE DI LUCE DAL CASTELLO DI AVALON

Avalon ti aspetta

Avventurina per la calma POMEZIA

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l quarzo avventurina è caratterizzato dalla presenza di inclusioni di pagliuzze di altri cristalli, che sembrano disposti a caso (à l’aventure, da cui il nome). Il colore generale può variare dal verde al giallo, passando per il marrone, in base alla tipologia di agglomerati che si sono depositati nel calcedonio. In cristalloterapia, dove solitamente si usa la varietà verde, si associa alla sfera delle emozioni e della comunicazione, quindi al chakra del cuore. E’ un cristallo che porta tranquillità, ottimismo e pazienza, conseguentemente facilita la guarigione emotiva e contrasta l’insonnia. E’ la pietra ideale per chi ha un momento di difficoltà a trovare una visione positiva della vita. Usata insieme alla malachite stimolerà una consistente operazione di depurazione dei blocchi emotivi. La malachite li porterà a galla, l’avventurina li lenirà ed attenuerà. Sul corpo fisico si rivela un alleato nel combattere i problemi di pelle, le infiammazioni, i dolori. Rinforza il cuore e stimola il metabolismo. E’ considerata un talismano portafortuna, soprattutto per attirare denaro, e un rafforzatore naturale della vista. E’ una pietra da portare a contatto con la pelle, anche per lunghi periodi, per trarne il massimo del

beneficio psichico e spirituale. Per quanto riguarda interventi sul piano fisico, può essere poggiata direttamente sul punto dove si manifesta il disturbo acuto, oppure lasciata a bagno per una notte in un bicchiere d’acqua che sarà poi usata per tamponare e trattare la zona.

Ogni tanto, lavata in acqua corrente, si ripulirà delle scorie energetiche che ha assorbito, poi, esposta per un’ora al sole, si ricaricherà. Se possibile, lasciata qualche giorno in un bosco, si caricherà di preziose energie naturali che poi vi restituirà quando più ne avrete bisogno. Venite a scegliere la vostra avventurina al Castello di Avalon.

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Il Castello di Avalon è un particolare negozio fantasy, dove si respira un’atmosfera magica, al di fuori dello spazio e del tempo. Vi si possono trovare riproduzioni di armi romane e medievali, splendide scacchiere a tema, tutti i Troll originali Nyform, i gioielli di Peter Stone, i libri di Tolkien, le favole, i testi di magia bianca, le rune, i tarocchi, i pendoli e tante collezioni di draghi, fate, elfi, gnomi, pixies. Anche costumi e abiti fantasy e d’epoca di squisita fattura, sia a

noleggio che in vendita, e le magnifiche collezioni fantasy, che sono anche originalissime idee per ogni tipo di bomboniera e regalo. Il Castello di Avalon è aperto tutti i giorni esclusa la domenica dalle ore 10 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 20. Si trova a Pomezia, in via Recanati n. 1. Telefono 06 91 62 30 70, e-mail info@ilcastellodiavalon.it Una visita è d’obbligo per tutti gli amanti dei mondi incantati e gli appassionati dell’alto coll e z i o n i s m o . Presente sul web www.ilcastellodiavalon.it www.foglieevoglie.it e su Facebook.

TOR SAN LORENZO Centralissimo - Privato vende attico mansardato al terzo piano (senza ascensore) con possibilità di box auto. Ottima esposizione, balconato. Vista mare e Castelli. Circa 70 mq + 40 mq di magazzini sottotetto circostanti. Ampio salone comunicante con cucina abitabile, camera da letto comunicante con stanza guardaroba, bagno e cameretta con finestra verso mare. Parzialmente arredato. 2 climatizzatori. Allaccio gas metano per uso cucina, acqua potabile, allaccio fognatura. € 155.000 senza box auto € 165.000 con box auto Cell. 328 27 57 891 a 700 m dal mare a 100 m dalla chiesa a 150 m dalla delegazione


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Che bello, si vota di nuovo!

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arissimi, che bello, si vota di nuovo! A normativa vigente nessuno può fare propaganda se non negli spazi riservati ai candidati ed ai partiti che hanno presentato il simbolo per la competizione europea. Quindi mi attengo scrupolosamente alla legge e non faccio propaganda elettorale, senza però astenermi dal commentare come si è arrivati all’appuntamento elettorale. Leader azzoppati che fanno campagna elettorale a giorni alterni e con il consenso dei giudici. Ex sindaci che senza investitura popolare fanno i primi della classe con il solo consenso del presidente della Repubblica. Comici prestati alla politica che fanno i duri e puri ma traendo profitti consistenti con la gestione della nuova attività. Tutti invocando al voto ma dimentichi dello spettacolo che offrono agli elettori. Elettori che devono trovare la forza ed il coraggio di recarsi nuovamente alle urne ed esprimere la loro preferenza politica e, all’interno di essa, la preferenza verso il candidato. I sondaggi ci rappresentano un corpo elettorale in forte disaffezione e l’astensionismo, prevalente anche tra coloro che per anni hanno fatto della partecipazione politica un loro vanto. Elettori che non si sono mai risparmiati di invocare una partecipazione consapevole invitando tutti al voto, oggi sono in forte imbarazzo. Scorrendo i nomi dei candidati, dobbiamo effettivamente convenire che i partiti hanno fatto di tutto per allontanare gli elettori. Chi sono costoro? Cosa hanno mai prodotto per il territorio? Quando mai si sono interessati alle vicende che impegnano il territorio? Si che di possibilità un parlamentare

europeo ne avrebbe! Avrebbe la possibilità di coinvolgere amministratori e imprese nell’attirare fondi per sperimentazione, per l’innovazione tecnologica, per lo sviluppo di sistemi alternativi, per creare poli tecnologici e tante altre iniziative che porterebbero lavoro e sviluppo sociale. Insomma, tanti soldi potrebbero arrivare se avessimo parlamentari attenti al territorio e amministratori locali capaci. Invece i parlamentari sembrano degli alieni e i nostri amministratori la quintessenza dell’inconsistenza amministrativa. A tale proposito, ad un anno dal rinnovo delle attuali amministrazioni di Anzio e Nettuno, dobbiamo constatare la loro assoluta inconsistenza amministrativa e l’incapacità totale di sviluppare i tanti progetti portati all’attenzione degli elettori. Capisco i primi mesi con i naturali assestamenti, ma dopo un anno il loro silenzio è assordante. Pensavamo e speravamo meglio, molto meglio, invece siamo caduti nuovamente nei soliti errori. Assistiamo a lotte interne che paralizzano l’azione amministrativa, una assenza di coordinamento politico propositivo delle forze che sostengono le maggioranze di governo che, in aggiunta alla mancata presenza di stimolo da parte dell’ opposizione (spesso connivente) mostrano un quadro a dir poco deprimente. Di contro abbiamo una società civile vigile e attenta che sta in finestra e che ha buona memoria, un mandato è lungo, ma in definitiva finisce presto e noi la scheda elettorale la conserviamo per il prossimo voto! Stefano Bertollini

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AR*DEA CAPITOLO III

Il romanzo dell’appassionato di storia locale Umberto Iacolucci

EVOLUZIONE L’Umanità dei raccoglitori/cacciatori andava evolvendosi, all’agricoltura si affiancava la formazione della collettività, ma questo passaggio non cancellava consuetudini antiche quali l’uso dei tatuaggi cicatriziali e nelle ricorrenti carestie subentrava il cannibalismo, all’usanza del taglio delle teste inteso come trofeo di supremazia seguiva la schiavitù degli uomini, con il cambiamento della natura coincideva quello della civiltà che si sviluppava, circoscritta e limitata a piccoli gruppi - centum capitibus - e si distaccava la promiscuità degli umani con gli animali sviluppando un primitivo centro genetico organizzato da Maghi Mentor - che oltre ad adoperarsi animo suo morem gerère - per il miglioramento degli umani, sviluppavano riti naturistici magici dell’Essere supremo Creatore e in questo coinvolgevano la natura con la selezione di piante e semi adatti all’alimentazione, un laboratorio che accelerava la scomparsa degli umani/animali che, pur ridotti di numero, ancora popolavano le Cime interne e contrastavano l’Homo sapiens che al tempo sviluppava nei santuari, l’arte dei graffiti con raffigurazioni dove associati a cervi, cinghiali, cavalli e rinoceronti, apparivano falli che fecondavano la Madre - Mater terra. ACCOPPIAMENTI FECONDI Abbandonate le spelonche, gli umani innalzavano abitazioni alla

luce del sole e, ancora poveri d’idee, sviluppavano una civiltà circoscritta, ma nella diffusione si adoperavano i Maghi - Mentor - che raccoglievano notizie dai Dignus Sinantropus, abitatori delle terre ghiacciate di Tifernum, dagli Umbri agili e resistenti alla fatica, specie che dietro il collo presentava un terzo occhio in grado di percepire al buio ogni movimento e per impressionare i nemici portavano sulla testa un teschio ed erano considerati - anthropophàgus - mangiatori di carne umana. Gli anziani, custodi dei segreti futura praesàgio - del creato non tolleravano accoppiamenti con femmine che presentavano alla regione pelvica una forma particolare nei riti, in gruppi di cinque si muovevano al suono di percussioni su grandi ossa, uno batteva le mani lentamente, poi velocemente, e gli altri seguivano la cadenza e giravano in tondo accompagnando i nascituri nell’antro di Natio qui il Dignus - homo senio confectus - dopo averli adagiati sulla pietra lucente e percossi con una fronda di quercia recitava una formula e dai vagiti interpretava il loro destino, cosparsi poi di polveri magiche gli cingevano l’amuleto che li avrebbe accompagnati nella vita, era questo il vincolo vinculùm - lo Spirito degli antenati reincarnato nei discendenti e nessun irriverente poteva disturbare questo luogo sacro dove le anime dei morti e dei perseguitati non trovavano Asilo. Continua nel prossimo numero


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Misteria

Enigmi del passato e del presente

a cura di Silvia e Roberto Matricardi

Sumeri, inventori di tutto L e più antiche testimonianze di vita stanziale in villaggi, basata sulla produzione di alcuni cereali coltivati come integrazione alimentare, provengono dai margini collinari della mezzaluna fertile, dal 7000 a.C. a Jarmo (nell’attuale Iraq) e dal 600 a.C a Catal Huyuk (Turchia meridionale) e quindi non sorprende che questi due siti neolitici siano i più studiati al mondo. Le case erano costruite con mattoni di fango e gli abitanti mietevano il grano con falci di pietra, mentre i cibi venivano conservati in ciotole, anch’esse di pietra, ma gli abitanti dei due siti rimanevano pur sempre dei cacciatori-raccoglitori e allevatori di bestiame. Vivevano a stretto contatto con la natura, come avevano fatto migliaia di generazioni precedenti. Poi, all’improvviso, nel 4000 a.C, una tribù forestiera dalla lingua ignota si insediò presso la foce dei fiumi Tigri ed Eufrate, nell’Iraq meridionale. In questo periodo l’era glaciale era terminata da tempo, la Terra si era riscaldata, il livello dei mari innalzato, i fiumi si erano gonfiati ed i terreni di valle si erano inondati. Questi nuovi arrivati si dedicarono al complesso compito di bonificare le paludi ed alla costruzione di argini per il controllo delle rapide acque alluvionali del Tigri, deviandole verso un ben progettato e pregevole sistema di fossi e canali di irrigazione. Il Tigri è un fiume impetuoso e veloce, storicamente noto per i suoi cambi di percorso era definito indigna, cioè freccia, dagli stessi sumeri. Domarlo per un’irrigazione su vasta scala richiedeva una notevole disponibilità di manodopera con un elevato grado di specializzazione. Prima della sistemazione del Tigri e dell’Eufrate, però, i nostri antenati umani non avevano alcuna esperienza di controllo idrologico, non avevano elaborato le tecniche specializzate né l’organizzazione collettiva necessarie per affrontare una simile impresa. Più semplicemente non vi erano culture umane precedenti che avessero esperienze e conoscenze sufficienti per domare i fiumi per l’irrigazione, né altri contemporanei

dei sumeri in altre parti del mondo stavano tentando un simile progetto. L’antica Sumer si estendeva per circa 25.000 chilometri quadrati di territorio piatto, creato dai fiumi, senza minerali, quasi senza pietra e senza alberi. Non si può certo definire una terra benevola e ricca di risorse. E allora perché un popolo straniero arrivò improvvisamente in questa landa inospitale con l’idea di poter controllare un fiume formidabile, bonificare le paludi e creare una civiltà? Come poté gestire una fatica tanto grande che nessuna cultura in alcuna parte del mondo aveva mai affrontato? Sumer era un territorio di forze violente e imprevedibili, tormentato da un caldo torrido per 5 mesi all’anno, sferzato da gelidi venti settentrionali d’inverno, poi allagato da inondazioni in primavera. Oggi è un deserto brutale con temperature altissime dove per 8 mesi all’anno non cade la pioggia e le tempeste di sabbia infuriano frequentemente. Non pensate anche voi che l’agricoltura e la civiltà sarebbero dovute cominciare in condizioni più favorevoli? Ancora adesso le acque alluvionali del fiume possono essere usate per l’agricoltura solo se i campi sono protetti da un complesso sistema di dighe, argini e canali indipendenti. Per potersi insediare lungo il Tigri e l’Eufrate con l’intento di utilizzare un’irrigazione su vasta scala per l’agricoltura, i Sumeri sarebbero quindi dovuti arrivare con adeguate conoscenze sia sulla coltivazione che su come affrontare fiumi e paludi. Gli archeologi non sono riusciti a spiegare come questo popolo abbia acquisito le conoscenze agricole o irrigue o le altre tecniche tanto in anticipo rispetto al resto del mondo. Quando i Sumeri arrivarono in Mesopotamia non esistevano ancora le città, di cui furono gli inventori, non c’era la stratificazione sociale e nemmeno il lavoro specializzato. Eppure gli scribi sumeri ci narrano di come a partire dalle paludi bonificate il loro popolo abbia creato le prime città e i primi campi coltivati, con alberi, frutteti e prati ben irrigati, rendendo il suolo

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Rubrica di Astrologia a cura di Federica Giannini

Chiedilo alle stelle!

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ai un dubbio? Vuoi sapere come finirà una storia, un progetto? Chiedilo alle stelle! Invia la domanda email a: federica.astro@live.it, specificando i tuoi dati completi (nome, cognome, data, ora e luogo di nascita) ed eventualmente quelli della persona amata, indica anche con quale pseudonimo vuoi comparire su questo spazio. Federica Giannini risponderà, a titolo gratuito, sul giornale. Per consulti privati rivolgersi al cell. 3393614890. Privacy: i dati inviati saranno usati esclusivamente per delineare il quadro astrologico per rispondere alla vostra domanda. Non saranno conservati nè ceduti a terzi.

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ono prigioniera di un lungo rapporto sbagliato e violento. Vorrei interromperlo ma ho paura, lui non è una persona con la quale è facile troncare.» Alice 1963 (dati completi forniti) iuscirai a riprendere in mano la tua vita, ma sarà una separazione lenta, difficile e molto dolorosa. I sacrifici da fare saranno notevoli, anche sul piano economico. Dovrai rinunciare a qualcosa che ti spetterebbe di diritto, ma non sarà un male, sarebbe comunque una fonte di stress aggiuntivo.

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fertile e generoso. Un autentico miracolo agro-alimentare, ingegneristico, idraulico e poi ancora architettonico, matematico e tanto altro ancora. Stranamente i Sumeri non si attribuivano il merito dello straordinario modo con cui era stato trasformato il loro ambiente, così aspro ed inospitale. Hanno lasciato scritto che la loro agricoltura fiorì grazie agli interventi di due potenti divinità presenti tra loro: i fratelli Enlil ed Enki. Quest’ultimo, maestro di ingegneria, pianificò e diresse la costruzione dei canali e degli argini dei fiumi, nonché la bonifica delle paludi, allora molto estese all’interno della valle tra il Tigri e l’Eufrate. Neanche a dirlo, secondo gli scienziati ortodossi, tali scritti sono da considerarsi alla stregua di miti o di puri prodotti della fantasia, privi di qualsiasi valore tecnico-scientifico. Tuttavia anche Sumer, fino alla effettiva scoperta dei suoi resti, fu considerata un mito, un semplice prodotto della fantasia. I Sumeri si definivano il popolo dalla testa nera e una volta decifrata la loro scrittura cuneiforme i resoconti di come nacque la loro civiltà sembrarono fantascienza mescolata a conoscenze umane molto pratiche. Il popolo dalla testa nera sosteneva di non aver inventato nessuno dei fondamenti della sua straordinaria civiltà, ma che erano stati gli dèi scesi sulla Terra ad insegnare loro ogni cosa, dopo aver dragato le paludi e costruito le città. I loro resoconti menzionano a più riprese una serie di divinità primarie come Enlil, Enki, Ninurta, Ninhursig ed altre divinità minori, gli Anunnaki, fra cui un dio del piccone, uno per lo stampo del mattone, uno per il fabbro e così via, tutte indistintamente erano presenti per loro e tra loro, in carne ed ossa, e non vissute come figure mitologiche. I Sumeri costruirono le prime città dell’umanità e per realizzarle fu necessario nutrire una grande forza lavoro, cosa che avvenne appunto con l’invenzione dell’agricoltura su vaste aree del territorio, unitamente all’invenzione dell’aratro trainato da buoi. Per le città, 12 in tutto, furono progettati dei tumuli rialzati in funzione anti alluvionale e utilizzati dei mattoni regolari fatti d’argilla e rinforzati con canne spezzate e paglia, poi disposti in stampi e cotti nelle fornaci. Le case tipiche erano alte uno o due piani, robuste, costruite vicine tra loro, con stretti vicoli che le attraversavano. Vennero inventate le unità di misura e le fornaci, grazie alle quali fu possibile fondere i metalli e unirli in leghe. In quello stesso periodo compare la scrittura, dai

Sumeri impressa nelle famose tavolette d’argilla e i sigilli, con caratteri impressi in negativo, per incidere le tavolette, un sistema questo a caratteri mobili molto simile ai timbri di gomma di oggi. In una terra senza alberi, senza pietre e senza metalli era anche necessario trovare una forma di combustibile per le fornaci, indispensabili per la costruzione delle città. I Sumeri risolsero brillantemente il problema utilizzando i prodotti del petrolio presente in natura, come il bitume e l’asfalto, che affioravano spontaneamente. Li usavano anche per sigillare e stuccare le crepe, per i mattoni e per costruire le strade. Prima di loro non esistevano fornai, falegnami, fabbri, burocrati o scribi. Tutte le innovazioni comparvero per la prima volta nelle loro città tra il 3700 ed il 300 a.C.. Oltre all’irrigazione, all’agricoltura, alle fornaci e alla scrittura, inventarono anche la ruota, il carro, il bronzo, le barche a vela, la matematica, l’astronomia, le scuole, gli strumenti musicali e le professioni. Di fatto inventarono quasi l’intero fondamento di ogni futura civiltà: tutto di punto in bianco, come se dal nulla fossero spuntati loro pronti ad eseguire il miracolo dell’umanità. Per capire meglio quanto siano stati grandi basti pensare che Greci e Romani aggiunsero ben poco allo straordinario quadro tecnico tramandato da Sumer attraverso Babilonia e Assiria. Addirittura fino al XVI secolo l’Europa occidentale fornì ben pochi contributi in termini di invenzioni rivoluzionarie, tanto è vero che l’aratro trainato da buoi venne utilizzato nel Vecchio Continente e in America fino al tardo XX secolo, ben 5000 anni dopo la sua invenzione. L’antica Grecia, Roma e il resto d’Europa si affidavano ai principali cereali coltivati originatisi nella Mezzaluna Fertile. Persino oggi vengono ancora coltivati alcuni ibridi di quelle piante. Si tratta di conquiste davvero impressionanti, radicalmente avanzate rispetto al resto della popolazione terrestre dell’epoca e prive di un percorso evolutivo graduale pregresso. La scienza non sa spiegare l’improvviso e straordinario sviluppo dei Sumeri perché non vuole accettare quanto da loro stessi dichiarato: la conoscenza fu donata loro da una razza molto progredita discesa dal cielo. Tutti gli articoli di Misteria sono online su www.informareonline.it alla sezione Misteria.


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