Dossier Informare Novembre 2014

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Se c’è l’allerta DCR srl

Raffaele Di Costanzo

ANNO XXI - N.11

21 NOVEMBRE 2014

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Cosa fare in caso di allerta meteo? Le istruzioni della Protezione Civile

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l maltempo di inizio novembre ha visto, per la prima volta da queste parti, la diffusione di una allerta meteo. I sindaci, sollecitati dalla Prefettura, hanno chiuso le scuole. Alcuni hanno immediatamente aggiornato i siti internet istituzionali, altri hanno diffuso comunicati stampa. Il tutto di sera, fuori dagli orari consueti. La gente, del tutto impreparata al concetto stesso di protocollo di emergenza e prevenzione, è rimasta perplessa. Non sapeva cosa stesse succedendo, non capiva il perché, rispetto alle tante piogge torrenziali, questa volta ci fosse un’azione di anticipo. Vista la stagione, l’evento può ripeter-

si, vista l’impreparazione, urge spiegare ed informare. L’allerta viene stabilita dalla Protezione Civile Nazionale e comunicata alle Prefetture, che contattano gli enti locali. I Comuni attivano i piani di emergenza e la popolazione viene avvisata. Il tutto serve per essere pronti ad intervenire velocemente in caso di problemi, prevenendone il più possibile (a questo serve la chiusura delle scuole). La Protezione Civile ha divulgato un vademecum per i cittadini. Consigli operativi da memorizzare e diffondere. Prevenire è sempre meglio. Vademecum a pagina 12

LITORALE: CRISI POLITICHE E MAL DI PANCIA NEI PARTITI POMEZIA: RIFIUTI RAEE QUESTI SCONOSCIUTI NETTUNO E POMEZIA: MIGRANTI... ACCOLTI

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Anno 21 o - Numero 11 del 21 NOVEMBRE 2014 - 244ª uscita

15.11.2014 20.11.2014

il

dossier

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19 DICEMBRE

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Satira

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oderint dum metuant

(mi odino, ma mi temano)

ODIATA, INCONTINENTE E INATTENDIBILE

NETTUNO

• Al Cup dell’ospedale di Nettuno il display dei numeretti è guasto ed il contenitore del rotolo non esiste. Ringraziamo gli impiegati che hanno provveduto, probabilmente di tasca loro, a mettere uno spago per trattenere il rotolo a mo’ di carta igienica. A proposito di carta igienica, cogliamo l’occasione per augurare diarrea perpetua ai dirigenti apicali della sanità laziale, che si sono succeduti nel difficile compito di procurare diecimila miliardi di euro di deficit. La sanità nel nord è in pari o quasi... evidentemente è qualcosa di possibile...

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• Il Tar ha stabilito che il palazzo sul molo del porto deve essere demolito. La Marina di Nettuno è stata condannata al ripristino ed al risarcimento delle spese legali. Il Comune, che aveva ordinato la demolizione, sarà risarcito solo per le spese legali. Ma pochi stanno a notare che il Comune è socio della Marina di Nettuno che ha eseguito lavori difformi dalla concessione, concessa dal Comune stesso. Vacci a capire come sia possibile che sotto le finestre di un sindaco sia stato eretto un palazzo alto sei piani senza che nessuno sia intervenuto prima. Significa che nel consiglio di amministrazione al momento della decisione di eseguire lavori difformi nessuno è intervenuto per fare presente al sindaco che i lavori sarebbero stati difformi dal progetto. Pagherà un dirigente che è alle dipendenze del sindaco. Chi ci capisce è bravo.

ARDEA

• Sulla rocca, davanti alle elementari, a seguito di alcuni esposti, i Vigili hanno affisso un cartello di divieto di praticare giochi di qualsiasi genere sulle strade pubbliche o aperte al pubblico transito che possano arrecare intralcio o procurare danni. Non è un divieto di giocare davanti alla scuola, come capziosamente è stato detto, ma un divieto di effettuare quei giochi che possano arrecare intralcio al traf-

fico o procurare danni...

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Apriti cielo! E’ intervenuta persino l’Unicef di Civitavecchia tirando in ballo l’art. 31 della Convenzione ONU sul diritto all’infanzia. Tutta la notizia è una stronzata, e pure bella grossa. Anzitutto il divieto è riferito a dove c’è transito automobilistico ed è ovvio, oltre che vigente in tutta Italia. Tutela i bambini, i genitori, i Comuni ed i cittadini. Se un bambino mentre rincorre la palla muore sotto le ruote di un autobus, che succede? Oppure se una pallonata rompe il vetro di una macchina o di un negozio? O la testa di un neonato in braccio alla madre? O la dentiera di un vecchietto seduto sulla panchina ad aspettare che il nipotino esca da scuola? Chi dovrebbe pagare i danni? I genitori del bambino che esercita il diritto all’infanzia? Il Comune? L’Unicef di Civitavecchia? E poi, sotto la rocca c’è il parco, senza transito di veicoli. Tanto polverone per una stronzata, come se non avessimo problemi veri per cui farne. Ma per favore!

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oderint dum metuant temporanee... Per il momento hanno chiesto di posizionarsi a largo dei (mi odino, ma mi temano) Germani, come già individuato dall’amministrazione anni or sono. Anche là non ci sono servizi igienici e fontanelle, però stando più vicini alla Laurentina sono convinti di recuperare un po’ di clientela, crisi permettendo... ODIATA, INCONTINENTE E INATTENDIBILE • Segnaliamo in via Bergamo un monumento della natura, un albero nato sopra una torretta, sembra un • Ormai la fermata dell’autobus di pozzo esagonale, ma chissà... fronte a Me ce Porti è per noi divenuta un appuntamento fisso. Ecco come si sono evolute nel mese di ottobre le sedie che i privati mettono a disposizione sotto la pensilina.

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Satira

Accanto ad essa, sul lato opposto Passeggiando verso via Bad Pyrmon, della via, si nota una piccola discarica al culmine della scalinata... spontanea. Anche questa è la normalità per la ridente cittadina laziale...

ARDEA

ANZIO

• Questa barca sarebbe normale vederla tratta a riva su una spiaggia. In realtà l'imbarcazione si trova posteggiata al quartiere Zodiaco, quindi in collina, su una strada pub• Di recente i banchisti del mercato di blica... Tor San Lorenzo hanno scioperato per chiedere al Comune di essere avvicinati alla Laurentina. Dove stanno ora, a largo delle Marmore, senza servizi igienici e senza una fontanella per l'acqua potabile, proprio non ne possono più. Le vendite sono andate a picco, i servizi non sono arrivati e neanche l’ubicazione definitiva. Perché largo delle Marmore doveva essere solo una situazione temporanea ma si sa, siamo in Italia e le situazioni

• Ma se scendiamo a livello del mare, in via Cupa, ecco quello che si vede accanto al cassonetto adiacente la fontanella...

Proseguendo oltre, ecco un altro cassonetto, sempre in via Cupa...


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Satira

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(mi odino, ma mi temano)

ODIATA, INCONTINENTE E INATTENDIBILE

ARDEA

• Frasi celebri dal consiglio comunale. Abate alla maggioranza: «Avete detto che le commissioni non si riuniscono, però le convocate voi!» Ancora Abate: «E’ da due anni e mezzo che va avanti così senza che in questa città abbiate messo un solo chiodo. Sui debiti fuori bilancio ci sono alcune ditte che nel frattempo hanno chiuso mentre qualche titolare è pure morto». Sempre Abate: «Certo, il governo su questo bilancio ha le sue colpe e su questo non c’è il fuori dubbio, però non è colpa del governo se gli appalti sono fatti male, forse non vi siete regolati. Avete già sollevato due dirigenti perché non erano buoni ma, chiedetevi, non è per caso che non siete buoni voi?» Marcucci: «Qui ci sono delle deficienze, ma è pure noi che siamo deficienti e Acquarelli deve dire che il problema è interno al suo partito e non che non riesce a dialogare con le altre forze politiche». Gli risponde mister Mille:

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«Questa problematica c’è anche per colpa sua, per i vari passaggi politici che lei ha fatto». Iacoangeli: «E’ Acquarelli che manca alle riunioni di maggioranza, se ha problemi li risolva a casa sua, basta con questi teatrini». Zoro: «Noi non conosciamo nulla di questi debiti fuori bilancio, non sappiamo se c’è stato arricchimento per l’ente, se il lavoro è stato fatto a regola d’arte o meno, perché dobbiamo votare a scatola chiusa 8 milioni di debiti?» Er Bucia: «Siete sempre compatti per questioni come Puccini o l’aumento delle tasse poi, però, per una questione politica non siete più compatti». Montesi: «Io ho ben due capigruppo e cerco sempre di informarmi, Acquarelli è presidente di commissione e non mi ha mai convocato. Qui ci sono gli ex Pdl che non se sa che razza sono, sono delle pecore sparse». Abate: «Oggi qui ci sono le mamme che non riescono a pagare la mensa per i bambini, avete rubato le caramelle ai ragazzini». Ancora Abate: «Alle scuole ci sono i topi che però non arrivano con i pulmini perché i pulmini non ci sono». Di Picche: «Questo è un bilancio di lacrime e sangue tranne per chi è nell’elenco dei servizi sociali». Zoro: «Ci sono debiti per 700/800 mila euro per un canile del Circeo per 36 euro al giorno per cane e senza alcun bando di gara. Ci sono pure 190 macchine sequestrate per 500 mila euro, allora dentro ‘ste

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macchine mettiamoci i cani così almeno risparmiamo. E poi sti cani al Circeo chi ce li ha mandati? L’unico canile che avevamo lo abbiamo sequestrato e revocato la licenza e la titolare ci ha pure denunciato. Ci sono centinaia di cartelle e fatture che non si sa a che si riferiscono e poi, invece, gente che ha veramente lavorato gli sparisce il contratto e la fattura, mentre sicuramente c’è la fattura dell’amico dell’amico dell’amico e me ne assumo tutta la responsabilità di quello che dico!» Er Bucia: «Avevamo approvato una delibera per far adottare i cani, ma non gli si è dato seguito e siamo arrivati a 1 milione di debiti, forse perché faceva comodo a qualcuno. Avete aumentato la Tari ma i servizi non ci sono, voi state qui contro la gente e non in mezzo alla gente, come lo slogan di Marcucci alle elezioni, siamo in mezzo alla monnezza e voi siete un’amministrazione frivola». Abate: «Per la monnezza siete passati da 4,2 a 9,8 milioni di euro e i cittadini sono veramente scoglionati, avete portato al fallimento questo Comune». Capraro: «Sono preoccupata per quei consiglieri che voteranno il bilancio senza conoscerlo e a cosa andranno incontro perché ha problemi di veridicità e di pareggio, potrebbero essere accusati di falso. Ma chi ve lo ha fatto questo bilancio, Topo Gigio?»

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Ancora la Capraro: «Avete previsto 900 mila euro per il verde pubblico quando ad Ardea non c’è, e poi ci sono 2,4 milioni per oneri straordinari correnti, forse che sono messi lì per coprire i debiti fuori bilancio? Allora dovevate dirlo con chiarezza (...) Vi invito poi a rivolgere le vostre attenzioni altrove, il mio voto non è certo in vendita». L’Uomo Ragno: «Il dirigente dell’area finanziaria Mazzone non può fare il segretario, la carica è incompatibile. Come fa a dire se è giusto o meno il proprio intervento? E che chiediamo all’oste se il vino è buono?» Ancora Fanco: «Io faccio le condoglianze al nuovo vicesindaco Neocliti, tu vedrai che farai la fine mia, che poi ti chiami fuori da questa amministrazione. Volevo anche avvisare che tante delle mie denunce sono andate a buon fine e che a breve ci sarà un risvolto giudiziario molto importante». Sempre Fanco: «Lei sindaco ha abbattuto palazzoni e torri ma il pesce puzza dalla testa e lei presidente se parla è perché ci ha la coda di fuoco. Lei Giordani si deve vergognare, lo sanno tutti qui che cosa ha fatto. Le ditte a qualcuno sono riconducibili. Mi avete fatto mille controlli sulla casa e anche alla Capraro si sa cosa hanno fatto». Zoro: «Ci sono molti debiti e contenziosi che non si capiscono e noi, caro presidente, siamo stanchi di pagare le tasse senza i servizi, io sono incazzato come ‘na bestia». In aula ci sono molti manifestanti per la mensa che rumoreggiano e Pollicione: «Prego i cittadini di ascoltare ma di non fare casino». Alla fine, alle 11,55 il bilancio passa con soli 8 voti a favore, 7 contrari (l’opposizione + Fanco) e 1 astenuto (Marcucci), mentre Zoro non partecipa al voto. Se la matematica non è un’opinione, il sindaco i numeri non ce li ha più, mentre le minoranze più chi non ha votato il bilancio fanno 9... quanti bastano per decretare la fine di questa amministrazione.

Contatore dei giorni che il Comune di Ardea impiega per dare un deposito ai nostri reperti archeologici, raminghi nel mondo

L’amministrazione Eufemi non ce l’ha fatta in 2.693 giorni = 7 anni e 5 mesi

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dossier informare n. 11/2014 • 21 NOVEMBRE spedale con l’ambulanza...

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• Piazza Kennedy.

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ODIATA, INCONTINENTE E INATTENDIBILE

ANZIO

• Maniaci della pulizia. Eppure quest’automobile non ci sembra tanto sudicia da insultarne il proprietario... a meno che non si tratti di qualche amico burlone...

POMEZIA

• Alla stazione di Lavinio la segnaletica indica la direzione da seguire per il quartiere Zodiaco. Solo che c’è un errore, perché l’abbreviazione “Qve Zodiaco” non esiste. • Questo cartello stradale si trova sulla Nettunense, in direzione Anzio, poco dopo la stazione di Lavinio. Indica che l’ospedale si trova a 5 km. Come si vede è stato letteralmente spianato da un mezzo che si è fermato a pochi centimetri da un platano. Forse il guidatore ha raggiunto l’o-

• Il 30 giugno prossimo scadrà il contratto da precari col quale sono stati assunti dal Comune i vincitori del concorso pubblico a tempo indeterminato del 2012. Sì, avete letto bene. Hanno vinto il concorso da stabili ma sono stati assunti come precari. Pare che sia un caso unico in Italia. Sono cento lavoratori indispensabili per il funzionamento della macchina amministrativa, e che si ritrovano col lavoro a rischio, per colpa di norme o volontà politiche che cambiano strada facendo.

• Viale Italia.

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Scuole: un calvario

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Concorso per logo e mascotte

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ARDEA

di Silvia Matricardi

Non è un bel periodo per le scuole del territorio, soprattutto per quelle di Tor San Lorenzo. Alle fisiologiche e tipiche proteste sulla qualità del servizio mensa, si aggiunge la sistematica presenza di topi, a dispetto delle ripetute derattizzazioni (forse perché i ratti entrano dalle finestre, prive di zanzariere) e, come se non bastasse, ci si mettono pure i vandali ed i teppisti. Una serie di bliz tesi a far danni, con pasticciamento dei muri e svuotamento degli estintori. Il Comune ha promesso più volte l’installazione di telecamere di sorveglianza, dotazione che, tuttavia, non è mai arrivata a destinazione. Ricapitolando: dotare le finestre di zanzariere, posizionare delle videocamere, mettere un antifurto ed aggiungere qualche lampione funzionante intorno ai plessi scolastici, abbatterebbe drasticamente i problemi più impellenti, consentendo di identificare i responsabili di eventuali successivi blitz vandalici e far pagare il conto ai genitori di tali malviventi (sì, anche se sono minorenni, si tratta di malviventi). Quanto può costare? Possibile che non ci siano privati pronti a sponsorizzare? In realtà è un investimento per il Comune, perché in un anno di mancate incursioni vandaliche si rientra del costo. Il punto è tutto qui: ogni blitz costa alla comu-

nità 5.000 euro di danni, ne vengono fatti due o tre l’anno... Stesso discorso per i topi. Il costo della zanzariera ri ripaga con i minori interventi straordinari. Tornando ai vandali, va detto, per completezza di informazione, che nella maggior parte (o totalità) dei casi, i responsabili dei furti e dei danneggiamenti nelle scuole sono sempre gli scolari stessi. In redazione ci giungono proteste e segnalazioni con toni anche molto accesi ma, pur comprendendo l’emotività del momento, non si può perdere di vista la realtà della situazione. Basta cercare un po’ tra le notizie nazionali e si scopre che il problema è diffuso da nord a sud... ed in aumento. Gli atti vandalici nelle scuole costano ogni anno milioni di euro di soldi pubblici. Il Comune di Gravina, in Puglia, ha presentato il conto della riparazione per i danni inferti alle scuole primarie alle famiglie dei quattro minorenni sorpresi in flagrante dalla Polizia. Anche la Cassazione, in sede civile, ha confermato che, in caso di vandalismi prodotti da minorenni, il risarcimento spetta ai genitori. Ma raramente accade che siano i veri responsabili a pagare, sia perché non vengono beccati (senza sorveglianza e videosorveglianza) sia perché c’è una certa indulgenza diffusa nei loro confronti (so’ ragazzi). I risultati migliori sono stati ottenuti nelle scuole dove sono stati installati antifurti e telecamere di sorveglianza.

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n occasione del 70° anniversario dalla fondazione il Nettuno Baseball Club di Piero Fortini ha deciso di indire un concorso internazionale per la realizzazione del nuovo logo e della mascotte della società nettunese. Il Nettuno BC, recentemente affidato all’ex stella della Major League Lanny Randle, parteciperà all’Italian Baseball League e lotterà per conquistare il 18º scudetto. Il concorso è aperto a tutti e chiede ai partecipanti di realizzare un logo e/o una mascotte del Nettuno BC che dovrà necessariamente contenere la tradizionale “N” di Nettuno, i colori sociali verde-blu, la “Stella” che rappresenta i 17 scudetti e la dicitura “1945”. I file dovranno essere inviati dal 25 ottobre 2014 ed entro il 15 dicembre 2014, unicamente via e-mail, all’indirizzo nettunobaseball@gmail.com. La quota di partecipazione è di 5,00 euro, mentre è gratuita per tutti gli studenti, in forma singola o associata

(classi, sezioni, istituti) che risultino regolarmente iscritti alle scuole elementari, medie e superiori. Ogni partecipante può presentare più loghi e più mascotte, fermo restando il versamento di 5,00 euro per ciascun logo e/o mascotte. Tutti i file verranno presi in esame da un’apposita giuria composta dal presidente del Nettuno BC, due rappresentanti della società e da due persone scelte tra i residenti nel Comune di Nettuno. In palio due premi di 300,00 euro, mentre in caso di vittoria di uno studente - con iscrizione gratuita - il premio in denaro verrà devoluto alla scuola di appartenenza per l’acquisto di materiale didattico. La giuria premierà inoltre 10 partecipanti classificati dal 2º al 10º per ciascuna categoria con un abbonamento alla nuova stagione IBL 2015. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito www.nettunobc.it oppure seguire la pagina Facebook Nettuno BC.

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Siamo vicini al ‘De Profundis’? 12

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di Roberto Matricardi

Nel corso degli ultimi consigli comunali, in aula si sono vissuti momenti di vero e proprio sbandamento della maggioranza che, guarda caso, è riuscita a trovare la quadra soltanto nell’innalzamento della Tasi e della Tari, dello 0,5 x mille la prima e del 15% minimo la seconda. Per il resto, Di Fiori ha faticato non poco a rimediare una manciata di consiglieri per poter aprire e condurre i lavori nell’emiciclo. Più volte è venuto a mancare il numero legale e, alla fine,

per votare il bilancio, è stata necessaria anche la seconda convocazione. In effetti dopo la proroga ottenuta dal prefetto non si poteva andare oltre la mezzanotte del 3 novembre per l’approvazione definitiva del bilancio di previsione 2014. A parte il fatto che la votazione è avvenuta con soli 8 si, 7 no e 2 astenuti, cosa che lascia qualche dubbio sulla effettiva validità della stessa ma, come per incanto, il presidente l’ha aperta e poi conclusa all’improvviso proprio 5 minuti prima della mezzanotte. Inoltre, come si fa a votare un previsionale per l’anno in corso quando

L’inizio: le condanne in primo grado

ANZIO

arrivate alla ex dirigente dall’assessore all’istruzione di Anzio, Laura Nolfi. Spintarelle, favori, proro- Quasi sempre, quando i processi ghe di appalto, gli ingre- riguardano membri della pubblica dienti sembrano essere sempre gli amministrazione, in primo grado sono stessi. In primo grado sono stati con- condannati, in secondo grado assolti. dannati tutti i personaggi delLa dirigente Santaniello è l’ennesima storia anziate: l’ex L’innesco anche stata oggetto di un assessore ai servizi sociali Italo recente esposto presentato Colarieti, la dirigente d’area del caso presso la Guardia di finanza Angela Santaniello e il presiNettuno dal capogruppo di politico di dente della cooperativa Forza Italia, Marco Maranesi. Rainbow Augusto De Bernardinis. Questo riguarda la contestata irregoSecondo il pm Giuseppe Travaglini il larità procedurale nell’assegnazione Comune di Anzio avrebbe più volte dell’appalto delle mense, dal primo prorogato alla Rainbow l’affidamento ottobre, per tre anni. In diverse occadel servizio di trasporto disabili in sioni Maranesi aveva chiesto accesso maniera illecita, in quanto non erano agli atti al segretario generale, stati presentati i documenti di regola- Pompeo Savarino. Ottenuti i docurità contributiva, grazie a pressioni da menti si è accertata l’irregolarità della parte dell’ex assessore sulla dirigente. nomina, tra i membri della commissioPressioni fatte, secondo Travaglini, ne aggiudicatrice, di Fabrizio Salerno, perché Coliarieti, la cui la moglie era che non aveva i requisiti di legge ed è dipendente della cooperativa, aveva stato pertanto sostituito. Le nomine, interessi nella Rainbow, dove avrebbe contesta Maranesi, sono avvenute in fatto assumere altre persone e da cui violazione del decreto legislativo avrebbe ottenuto un’auto. Diverse 163/2006 che prevede debbano avvenisono state le testimonianze a favore re all’interno dell’ente comunale. Il degli imputati, che hanno smentito i capogruppo sostiene che già ad aprile presunti rapporti corruttivi. era stata fatta richiesta al segretario Colarieti si è difeso sostenendo che la comunale di un parere formale sulla moglie lavorava già nella cooperativa nomina dei componenti della commisda un anno e mezzo prima che lui sione. Ad ottobre il parere è stato soldiventasse assessore e che la coopera- lecitato e, poco dopo, è arrivata la tiva già lavorava per il Comune prima risposta: non poteva essere fornito in che lui assumesse quell’incarico. quanto “pur avendo chiesto alla SanAnche la dirigente ha risposto fornen- taniello la documentazione afferente la do chiarimenti. L’accusa per tutti è di composizione della commissione non abuso d’ufficio. Entro novanta giorni era stata fornita alcuna documentaziosarà depositata la sentenza: due anni ne”. Ad aprile, prosegue Maranesi, il di reclusione con sospensione della segretario comunale aveva chiesto l’inpena per Colarieti e De Bernardinis, tervento dell’autorità anti corruzione, un anno e quattro mesi con sospensio- che a sua volta aveva chiesto chiarine della pena per la Santaniello. Le menti al sindaco. Nel verbale della difese si stanno già preparando per Guardia di finanza si legge che “nonol’appello. stante l’obbligo di legge e l’invocata A causa della legge Severino la diri- trasparenza non sono ancora in possesgente Santaniello è stata immediata- so della documentazione richiesta, con mente sospesa dal segretario comuna- evidente omissione di atti d’ufficio da le. Testimonianze di solidarietà sono parte della responsabile del servizio”. di Massimiliano Savio

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il 2014 è quasi finito? Acquarelli lamenta di non riuscire a comunicare con le altre forze che compongono la maggioranza ma, comunque, ottiene la carica da vicesindaco per la sua pupilla Neocliti, assieme alla delega dei servizi alla persona, cosa quest’ultima sottratta all’assessore Iotti e, si presume, senza il suo consenso. Volante sottolinea più volte che sul bilancio ci sono molti problemi di carattere tecnico, soprattutto per quanto concerne i debiti fuori bilancio, ben 8 milioni, usciti fuori dai cassetti del dirigente proprio mentre questi si apprestava a lasciare il posto. Tali debiti, secondo Volante e non solo, «non sarebbero passati al vaglio delle commissioni e quindi non avendoli esaminati per tempo non è possibile esprimersi nel merito». Abate, dati alla mano, sostiene che in poco più di due anni la tassa sui rifiuti sia triplicata e che Ardea risulta al 60º posto come richiesta dei fondi agli enti superiori. «Avete redatto un bilancio da oltre 49 milioni - afferma Abate - dove 32 sono di spese e ben 10 destinati all’Igiene Urbana. I debiti fuori bilancio, poi, prima dite che non ci sono e adesso invece ne quantificate 8 milioni con alcuni di questi relativi a oltre 10 anni fa». Di Fiori precisa che negli ultimi due anni non ci sono debiti e che si tratta di tutte storie vecchie a partire addirittura dal 1989 con degli incarichi ai legali, alcuni dei quali hanno presentato fattura soltanto adesso, dopo 25 anni. Che strano, non si era mai sentito di avvocati che dimenticano per un quarto di secolo di presentare fattura per la loro assistenza legale. Il sindaco ha anche spiegato l’aumento dei costi della differenziata con il fatto che ci sono persone che vengono ad Ardea a scaricare rifiuti di ogni tipo da fuori territorio. Sarà pure vero ma che colpa ne hanno i cittadini di Ardea? Perché quando si fanno le giornate ecologiche, prima di raccogliere gli ingombranti, non si chiede la carta di identità a chi vuole scaricare così da accertarne la giusta residenza? Per gli rsu, va ricordato, siamo passati dai 4,2 milioni ai 9,8 nell’attuale bilancio, siamo veramente al di là di ogni ragionevolezza. Segnaliamo anche la forte contestazione in aula da parte delle mamme a causa dell’aumento del costo della mensa e, a loro dire, per la scarsa qualità della stessa. Alla fine, per evitare problemi, la maggioranza, o ciò che ne rimane, decide di togliere dal bilancio la difficile discussione sui debiti, rinviandola ad un prossimo consiglio, ma Volante contesta alla presidenza che così facendo il bilancio ne risulterebbe falsato in quanto qualche debito potrebbe essere successivamente respinto. Il dirigente Mazzone allora afferma che i debiti possono essere votati in seguito, basta prevedere un accantonamento per gli stessi. Si, certo, ma come fai a sapere quanto dovrai accantonare? La Capraro interviene sostenendo che il bilancio presenta problemi sia di veridicità che di pareggio, ove mancano all’appello ben 630 mila euro. «Il disavanzo previsto per il 2012 non è stato spalmato all’interno di quello del 2014, come invece fatto per quello del 2013 - afferma la Capraro - e per la Tari in delibera ci sono 9,8 milioni mentre nel documento di bilancio ce ne sono solo 8,3 di milioni, dove è finito

questo milione e mezzo mancante?» Fanco contesta subito che a fare da segretario comunale ci sia il dirigente Mazzone, responsabile dell’area finanziaria, sostenendo l’incompatibilità tra le cariche. «I debiti - afferma Fanco sono molti di più che gli 8 milioni presentati, sono stati occultati per non rendere impossibile il bilancio stesso. Ci sono debiti regolarmente presentati e protocollati che però non compaiono e questa è un’omissione. Il bilancio è un semplice copia e incolla di quello dello scorso anno e per tentare di coprire i debiti la maggioranza ha portato al massimo tutte le tasse. Ci sono gli estremi del falso in bilancio e invieremo tutto alla Corte dei conti». Di Fiori se la prende con lo Stato per gli improvvisi e consistenti prelievi imposti per dare un contributo alla finanza pubblica e per la creazione, imposta al Comune dalla Corte dei conti, di un adeguato fondo proprio per far fronte ai debiti fuori bilancio. Poi, il sindaco contesta alle minoranze di non aver presentato nemmeno un emendamento. A mezzanotte meno cinque, quindi, il blitz del presidente Giordani consente agli 8 di maggioranza di approvare il bilancio tra mille proteste da parte del pubblico e delle minoranze che, invece, chiedevano l’approfondimento del documento. Oltre ai 6 no delle minoranze ha votato contro anche Fanco, mentre Marcucci si è astenuto e Volante non ha nemmeno partecipato al voto. Nei numeri, pertanto, la maggioranza non c’è più, dissoltasi proprio nella votazione del principale atto di una amministrazione, quello cioè che la dovrebbe caratterizzare. Sindaco e consiglieri ne dovrebbero a questo punto trarre le dovute conseguenze. E in effetti dopo la richiesta di mozione di sfiducia al sindaco, protocollata dai consiglieri di opposizione il giorno dopo il bilancio, arriva anche la mozione di sfiducia nei confronti del presidente del consiglio, Massimiliano Giordani, presentata sempre dai membri della minoranza, ai quali si è aggiunto Luca Fanco, da sempre una spina nel fianco dell’amministrazione Di Fiori pur appartenendo formalmente alla maggioranza. Tale richiesta di sfiducia al presidente Giordani sarebbe motivata dall’atteggiamento da questi preso nel corso dell’ultima assise quando, secondo i firmatari, il presidente avrebbe assunto gravi e reiterati comportamenti pregiudizievoli per la funzionalità ed efficacia dei lavori del consiglio comunale. «Con ignoranza, arroganza e prepotenza - prosegue il documento Giordani ha imposto la votazione del bilancio ignorando le ripetute richieste dei 7 consiglieri comunali che chiedevano delle risposte ai numerosi quesiti già posti sul bilancio al dirigente dott. Cosimo Mazzone». Secondo i firmatari, durante l’assise sono state peraltro violate le norme di imparzialità, correttezza e rappresentanza istituzionale che presiedono l’esercizio della funzione di presidente del consiglio da parte di Giordani. Al prossimo consiglio, dunque, potrebbe suonare il De Profundis sia per il presidente che per il sindaco Di Fiori, in quanto i fatidici 9 voti per la defenestrazione potrebbero realmente essere raggiunti. Forse il sindaco farebbe bene a giocare d’anticipo.


Il comunicato “diverso”

La rivoluzione è iniziata

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«Abbiamo a cuore ö @ ANZIO soltanto i cittadini

ed il decoro delle istituzioni. In questi giorni il Comune di Anzio ha toccato il fondo e quello che è accaduto la scorsa settimana, che presto sarà documentato nei dettagli, offende tutti i cittadini. Non c’è più nulla da mediare caro sindaco e non è consentito mettere la testa sotto la sabbia anche questa volta. Lunedì ci aspettiamo la revoca di qualche assessore (anche se in un paese normale già doveva accadere) e la conferma di due funzionarie perbene ed efficienti, come la dott.ssa Napoleoni e la geom. Ceccarini, in sostituzione del dirigente condannato in primo grado ad un anno e quattro mesi con interdizione dai pubblici uffici che, correttamente e prontamente, è stata sospesa dal segretario generale, nonostante alcune ridicole comparsate nel suo ufficio nel tentativo di rimandarne la sospensione. Gli uffici comunali sono dei cittadini, i computer sono dei cittadini, le scrivanie sono dei cittadini, i funzionari dell’ente sono al servizio dei cittadini. Le sentenze dei tribunali si rispettano, caro assessore, e non si smentiscono con inquietanti dichiarazioni stampa che offendono le istituzioni democratiche. La solidarietà ed il rispetto, il sindaco, Il vicesindaco con la delega al personale, gli assessori e tutti i pellegrini che venerdì scorso, all’indomani di una sentenza, hanno intasato gli uffici di Villa Adele, avrebbero dovuto estenderla soprattutto al funzionario Ceccarini per il vergognoso trattamento che, per la seconda volta, le è stato riservato dall’assessore e da una ristretta casta di persone che da quegli uffici hanno allontanato una decina di bravi e seri dipendenti, che sono l’espressione migliore del Comune. Sono persone perbene che fanno onestamente il loro lavoro. Ecco assessore noi stiamo dalla parte di tutti quei dipendenti che lavorano onestamente e, soprattutto, di due funzionarie che, senza chiedere un solo centesimo, hanno dato con senso del dovere la disponibilità, al segretario comunale, per guidare quegli uffici in un momento particolare per il nostro ente. Dopo 17 lunghi anni di più o meno onorata presidenza del consiglio comunale, pagata dai cittadini, con fatti sconcertanti che resteranno nella storia di Anzio come l’allontanamento dei giornalisti dalla sala consiliare, proponiamo a tutti i consiglieri di rinnovare finalmente questa istituzione con le candidature di due donne dello spessore di Velia Fontana e Maria Teresa Lo Fazio. Inoltre, dopo 17 lunghi anni di assessorato, forse i vecchi assessori è il caso che inizino a valutare l’ipotesi di farsi da parte, così come da parte dovrebbe farsi il vicesindaco che, ad oggi, il miglior atto che ha presentato in giunta, con il parere tecnico favorevole del fido Pusceddu, è stato l’esternalizzazione di parte dell’ufficio tributi del Comune di Anzio ad una società della Campania. Fortunatamente in giunta c’era quel “rompipalle” del

segretario generale, responsabile dell’anticorruzione, che ha trovato il modo di mettere da parte ‘Anzio Servizi’ e quella delibera che sarebbe stato l’atto finale di chiusura del nostro Comune. Caro vicesindaco, in quasi due anni che fai l’assessore, non sei riuscito neanche a far assumere dagli uffici preposti, con contratto a termine, dieci ragazzi/e di Anzio che in pochi giorni avrebbero scovato gli evasori ed incassato i quasi 20 milioni di residui che stanno portando al fallimento il Comune. Serviva andare in Campania per risolvere il problema? Al sindaco per andare avanti, in modo serio ed all’insegna della legalità, chiediamo di resettare tutto con la sostituzione di almeno parte della giunta con tecnici competenti ed onesti, il ridimensionamento del potere ai dirigenti (visto che l’ex comandante dei vigili è condannato per corruzione, la super dirigente di Nettuno è condannata in primo grado e sospesa, ed altre indagini sono in corso) con l’assegnazione di deleghe apicali ai tanti funzionari validi che lavorano in Comune e la valorizzazione professionale di tanti impiegati e tecnici comunali che, in questi anni, sono stati mortificati dalla politica e da pseudo dirigenti che hanno portato il nostro Comune a questa situazione. Visto che in questi giorni chi ha rapporti di stima e di rispetto istituzionale con il segretario generale del Comune di Anzio, responsabile dell’anticorruzione, avv. Pompeo Savarino, viene allontanato e trattato come un appestato, noi all’avv. Savarino gli diciamo che lo sosteniamo in questo percorso di legalità che coraggiosamente ha avviato all’interno dell’ente, in stretta collaborazione con le istituzioni preposte. Il sindaco ha l’obbligo morale di guidare questo percorso. Viviamo tutti del nostro lavoro ed ovviamente nessuno di noi vuole poltrone, assessorati o presidenze, ma soltanto il bene della città ed il rinnovamento di una classe politica vecchia che ha perso il passo con i tempi e con il mondo che corre veloce intorno a noi. Aspettiamo fiduciosi di vedere gli atti concreti del sindaco. Non vogliamo essere invitati a riunioni inutili ed a fumosi vertici politici, preconfezionati prima in un paio di stanze, dagli scienziati della politica locale dei quali siamo stufi. Il sindaco Bruschini, prima e dopo la campagna elettorale, aveva detto pubblicamente: “Il mio primo dovere sarà formare una nuova e competente classe dirigente per il futuro di Anzio”. E’ il momento di farlo caro sindaco, se vuoi noi ci siamo! Il nostro sostegno c’è su queste scelte e non chiamateci, uno ad uno, per farci “ragionare”. Il bene di Anzio viene prima di ogni legittima aspirazione personale. Questo nostro documento lo dovevamo ai nostri elettori ed alla città che rappresentiamo, anche se con tanta vergogna per tutto quello che sta accadendo.» I consiglieri comunali Marco Maranesi, Giusy Piccolo Massimiliano Millaci e Luciano Bruschini

ANZIO

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Chiede di resettare la classe dirigente e non continuare a mettere la testa I comunicati stampa soli- sotto la sabbia come abitualmente fa tamente lasciano il tempo Bruschini (il sindaco). Lo accusa di che trovano, perché spesso rapaver dato l’ufficio tributi ad presentano unicamente l’esi- Il caso una società campana mentre stenza di chi li invia, ma quello politico una decina di giovani anziati di Marco Maranesi è qualcosa avrebbero potuto trovare almedel di diverso. Significa che in no venti milioni di euro residui. Forza Italia è iniziata una rivo- momento Serve fare un rimpasto con luzione. Un’azione necessaria per rin- persone competenti, l’ex comandante novare un partito che altrimenti dei vigili è stato condannato per corsarebbe destinato all’estinzione. Da ruzione e la dott.ssa Santaniello è stata tempo Maranesi si era dimesso da sospesa. «Siamo disposti a collaborare coordinatore provinciale del partito per mettere a posto la situazione» condichiarando che o il partito si rinnova clude Maranesi. Questa è la novità, la o muore. Ora ha sferrato l’attacco al collaborazione che propone al sindaco sindaco Bruschini ed a tutta la compa- per un rinnovamento e fa due nomi: gine che sotto il nome di ‘centrode- Velia Fontana e Maria Teresa Lo stra’ governa Anzio. A nostro avviso Fazio. In pratica l’inserimento in male, perché sopravvive senza fare giunta di forze nuove. La novità è nel nulla, ma questa è un’altra storia. Il fatto che che la signora Lo Fazio non è Maranesi con la condivisione di altri di FI ma del PD. Non si era mai visto consiglieri come Millaci, Giuseppina che il coordinatore di FI proponesse Piccolo e Luciano Bruschini (omoni- l’entrata in giunta di un membro mo del sindaco) ha chiesto la revoca dell’opposizione. dell’assessore Laura Nolfi, delegato Che si stia avverando la nostra previalla pubblica istruzione, per le sue sione che il prossimo sindaco sarà recenti dichiarazione in merito alla donna e laureata? vicenda della dirigente Santanilello. A sinistra il comunicato in questione. di Massimiliano Savio

Lo scontro De Angelis-Maranesi

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Sul caso delle condanne in primo grado e sul funzionamento delle mense, Maranesi ha poi tenuto una conferenza stampa, denunciando pubblicamente, come capogruppo di Forza Italia, il mancato accesso agli atti e le irregolarità ravvisate dai consiglieri. Si apriva un nuovo fronte di polemica. «Della conferenza stampa di Maranesi mi rimane la sensazione di un regolamento di conti tra non so chi e non so per cosa. Spero di sbagliarmi, perché se fosse vero saremmo di fronte alla strumentalizzazione della mensa dei bambini e delle relative presunte irregolarità - cosi scriveva Romeo De Angelis di Fdi-An - Il tema generale della conferenza è condivisibile, perché ciò che mangiano i nostri figli ci sta a cuore ed è condivisibile anche l’attacco all’immobilismo di Mingiacchi che sperava di rimanere sottotraccia perché, come buona famiglia democristiana insegna, è meglio non litigare con nessuno oggi, sperando di fare il sindaco domani. Anche se in teoria si è a capo del principale partito di opposizione. Quello che proprio non va di quella conferenza è il tentativo di processo politico a una dirigente, con una tempistica feroce nei confronti della stessa condannata in primo grado il giorno prima, e della situazione politico-

amministrativa neanche una parola.» «La politica che governa l’amministrazione ha le sue responsabilità da cui non può sfuggire, scaricando tutto sul dirigente di turno - proseguiva De Angelis, prima di attaccare ancora, paventando l’esistenza di un sodalizio fra Placidi e Maranesi - un gruppo di persone elette non è una società per azioni di cui si detengono quote, ma un'assemblea che si deve impegnare per il bene comune e di cui vanno ascoltati tutti i componenti.» Non tardava la risposta di Maranesi, diffusa con un nuovo comunicato stampa: «Come al solito Romeo De Angelis ha perso l’occasione per stare zitto - puntualizzava - da che pulpito viene la predica. Un ex consigliere comunale e provinciale che nella scorsa legislatura non ha fatto altro che mettersi in scontro col sindaco Bruschini per poi presentare la lista del suo partito con uno schieramento opposto al nostro.» Quindi tacciava De Angelis di essere in fase di apparecchiatura dell’assessorato per entrare in maggioranza «qualora fosse vero - commentava in proposito - si è scordato di fare i conti con Forza Italia» fino a giungere ad esortare il De Angelis «a farsi gli affari suoi sulla linea politica intrapresa da Forza Italia e nella gestione del gruppo consiliare.»


Crisi politiche e mal di pancia 14

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di Massimiliano Savio

Andrea Mingiacchi, capogruppo del Pd e presidente della commissione trasparenza, è stato sfiduciato. Finora nessun altro consigliere di opposizione è stato nominato al suo posto, ruolo che spetta alla minoranza. Ecco cosa dichiara lo stesso Andrea Mingiacchi: «Accetto serenamente l’uscita da presidente della commissione trasparenza su una mozione presentata da Marco Maranesi (capogruppo Forza Italia con Placidi), sostenuta energicamente da Danilo Fontana (capogruppo Lista civica con De Angelis), da Succi (Lista Enea con Placidi) e Velia Fontana. Tra le assenze (G. Tontini Lista civica di Bruschini e C. Tontini del M5S) e l’astensione di Giacoponi (Lista civica con Bruschini) che chiedeva la presenza di tutti i componenti per poter eventualmente rieleggere subito un nuovo presidente, sono bastati quattro voti per sfiduciarmi. La rottura degli equilibri politici è manifestata in commissione dall’asse Placidi-Candido De Angelis, sostenitori della mozione, e dimostra maggiormente l’instabilità della maggioranza di giunta ormai al declino. Come presidente ho svolto correttamente il mio lavoro cercando sempre di far lavorare insieme i consiglieri. Ogni ordine del giorno di tutte le riunioni della commissione trasparenza sono state sovvertite e trasformate in attacchi gratuiti al presidente, che

dossier informare n. 11/2014 • 21 NOVEMBRE secondo alcune interpretazioni doveva tenersi informato tramite i giornali e non discutere le problematiche in commissione. Inoltre, tutto il programma di convocazione della commissione da me preparato spero sia dibattito delle prossime riunioni, in particolare mi rivolgo ai bandi sulla mensa di cui oggi i consiglieri sono apparsi disinteressati, ai bandi sull’indifferenziata e a far chiarezza sul porto, di cui a breve uscirà il nuovo bando. Si ricorda che la presidenza va data all’opposizione e non a quella finta. Al prossimo presidente, chiunque sia, vanno i miei auguri di buon lavoro.» Ecco cosa dichiara il Pd: «Apprendiamo che in queste ore, la maggioranza ‘allargata’ ha sfiduciato il presidente della commissione trasparenza Andrea Mingiacchi. Questo colpo di mano della maggioranza ‘allargata’ è stato realizzato per evitare che gli argomenti relativi alle più importanti gare d’appalto, vedi mense, rifiuti, ecc, vengano esaminati all’interno della commissione trasparenza. Infatti, dopo la lunga manfrina messa in atto dai dirigenti comunali e assessori, che ha sempre impedito di esaminare le singole questioni, ha pensato di risolvere il problema alla radice, eliminando il disturbatore. Il Pd non si farà intimidire da queste sceneggiate e continuerà in ogni sede la sua battaglia per il buon governo della città di Anzio, costituito da persone competenti che facciano gli interessi del

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cittadino.» Cosa sta succedendo? Il centrodestra è in crisi e sta pagando l’occasione persa in questi ultimi anni, circa venti. La cometa Renzi ha spiazzato sia la sinistra che la destra, ma prima di ciò il vento di rinnovamento preannunciato da Berlusconi ha portato nelle posizioni chiave persone senza alcuna competenza specifica dei diversi settori. Ciò si è notato a livello nazionale, ma i riflessi arrivano in ritardo sulla periferia. A chiacchere sono capaci tutti a salire sul carro dei vincitori, ma senza un disegno politico si va allo sbando e la crisi in atto peggiora la situzazione. Renzi ha eroso il pacchetto di voti della destra, così ad Anzio il governo di Bruschini sta esaurendosi e dopo dieci anni di inefficienza politica qualcuno già si prepara per fare il prossimo sindaco. Romeo de Angelis si propone come candidato sorretto da frange di forzisti e qualche ‘bruschiniano’ si accoda. Si cerca di fare le prove di una maggioranza ‘allargata’, come sostiene il comunicato del Pd. Si fanno le prove di forza e le prime bordate estromettono Mingiacchi dalla commissione trasparenza. Nulla di grave, Mingiacchi sa sopravvivere anche senza questi incarichi che, detto fra noi, non servono a nulla. Questa è solo una prova di coesione delle forze di centrodestra che non hanno alcun modo diverso per esprimere la propria esistenza. Un po’ come le manifestazioni dei sindacati che si contano a piazza San Giovanni. Ci si conta. Non a caso il comunicato del sindaco dice, tra l’altro: «Stiamo lavorando per ritrovare lo spirito unitario che ci ha visto vincere le ultime elezioni amministrative e per superare un momento di difficoltà che considero fisiologico all’interno della coalizione. Confido nel senso di

responsabilità degli assessori e dei consiglieri comunali: ognuno deve svolgere le proprie funzioni nel rispetto reciproco e nell’interesse dei cittadini.» A Nettuno invece Chiavetta ha l’opposizione all’interno della sua maggioranza ed è costretto a fare un rimpasto di giunta, chiamando in pratica il partito ad aiutarlo. Infatti, ben due dei neo assessori sono segretari Pd, Conti e De Micheli che si dovranno dimettere. Chiavetta aveva rinnovato la sinistra con un decisionismo che l’aveva portato a licenziare un esponente storico del Pci come Conte, ora anche lui si trova in odore di espulsione perché sul carro di Renzi sono saliti in molti. Di certo ha perso lo smalto che aveva otto anni fa, e con esso anche buona parte del 70% di consensi che aveva. Rimangono sul tappeto gli errori, come la buca di piazza Battisti ed il PRG che è scomparso. Scomparso anche il credito che avrebbe dovuto mantenere per avere salvato la città dal dissesto. La gratitudine è il sentimento del giorno dopo, ma in politica non esiste. Destra o sinistra, oggi c’è la corsa al centro o al mantenimento della poltrona, che sono la stessa cosa. Quando si va a votare contano le parentele, i favori e la saccoccia. Del bene della collettività non frega nulla a nessuno. La politica nazionale conta per fare i calcoli su dove ubicare il proprio pacchetto voti in modo da farlo fruttare al massimo. Serve il partito piccolo della coalizione vincente... Una voce gira per Anzio da qualche mese, che il prossimo sindaco sarà donna e laureata. La voce non dice se sarà di destra o di sinistra. Questa variante, se vera, avrà conseguenze su tutto il litorale, da Nettuno a Pomezia, passando per Anzio ed Ardea.

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Giornate ecologiche tutte a via Bergamo

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Le giornate ecologiche nei vari quartieri non si fanno più. Sono state soppresse, o meglio, trasferite tutte in un’unica sede: il piazzale di via Bergamo. «Abbiamo scelto di trasformare le giornate ecologiche e farle diventare più ordinate e con meno intralcio al traffico - ha spiegato l’assessore all’ambiente Romolo De Paolis - vista la grande risposta dei cittadini, abbiamo fatto questa scelta, più sicura e che genera meno confusione: ci sarà un unico punto di raccolta. I cittadini non dovranno più dunque ricordarsi dove e in quale settimana del mese vengono raccolti gli ingombranti. Siamo in attesa di trovare un nuovo punto di raccolta a Montagnano e per questo, ricordiamo ai cittadini, soprattutto di quella zona, di rivolgersi al numero verde 800644640 per la raccolta a domicilio degli ingombranti.» La spiegazione ufficiale della novità è dunque di una maggior sicurezza stradale e di risparmiarci lo sforzo di ricordare. Non se ne risenta l’assessore, ma affettuosamente e rispettosamente gli facciamo notare che non è convincente. Per sua ammissione la risposta dei cittadini è grande, quindi il servizio funzionante. Ciò che funziona non va cambiato... è come modificare una squadra vincente. Seconda obiezione, relativa allo sforzo mnemonico: le persone sono più pigre che smemorate, ricordarsi in quale giovedì del mese si può scaricare nel quartiere

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non è poi così difficile. Terza obiezione: comodità. E’ più facile che le persone smaltiscano correttamente un materasso se possono farlo a 50 metri da casa. Se devono caricarlo in macchina, percorrere la Litoranea o la Laurentina (entrambe ingolfate in estate) e poi via Campo Selva (piena di buche) statisticamente finiscono per scaricarlo al primo fosso. Non ci risultano lamentele per la sicurezza stradale, e noi di borbottii e piagnistei ne sentiamo un bel po’. Il motivo non ci convince, sembra un po’ un arrampicarsi sugli specchi. Sarà un’impressione... Ferocemente contrari anche i rappresentanti del Comitato di quartiere Nuova California, promotore, a suo tempo, dell’istituzione dell’iniziativa stessa. «Hanno tolto un ottimo strumento per combattere il degrado del quartiere - lamentano piuttosto arrabbiati - avere la possibilità di conferire gli ingombranti due volte al mese direttamente sul posto era un servizio valido ed importante. Lo hanno tolto senza contattare le associazioni, i comitati di quartiere e i cittadini. Ora ricominceremo a vedere rifiuti ingombranti gettati ovunque. Sia perché non tutti hanno le possibilità di spostarsi, sia perché l’unica speranza di vedere un po’ di civiltà è rendere il comportamento virtuoso comodo.» Il Comitato di quartiere ha iniziato una ferma protesta per ripristinare il servizio soppresso. Silvia Matricardi

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Cosa fare in caso di allerta meteo

Cosa fare durante un’allerta - Tieniti informato sulle criticità previste sul territorio e sulle misure adottate dal tuo Comune. - Non dormire nei piani seminterrati ed evita di soggiornarvi. - Proteggi con paratie o sacchetti di sabbia i locali che si trovano al piano strada e chiudi le porte di cantine, seminterrati o garage solo se non ti esponi a pericoli. - Se ti devi spostare, valuta prima il percorso ed evita le zone allagabili. - Valuta se mettere al sicuro l’automobile o altri beni: può essere pericoloso. - Condividi quello che sai sull’allerta e sui comportamenti corretti. - Verifica che la scuola di tuo figlio sia informata dell’allerta e sia pronta ad attivare il piano di emergenza. Cosa fare durante un’alluvione se sei in un luogo chiuso - Non scendere in cantine, seminterrati o garage per mettere al sicuro i beni: rischi la vita. - Non uscire assolutamente per mettere al sicuro l’automobile. - Se ti trovi in un locale seminterrato o al piano terra, sali ai piani superiori. Evita l’ascensore: si può bloccare. Aiuta gli anziani e le persone con disabilità che si trovano nell’edificio. - Chiudi il gas e disattiva l’impianto elettrico. Non toccare impianti e apparecchi elettrici con mani o piedi bagnati. Non bere acqua dal rubinetto: potrebbe essere contaminata - Limita l’uso del cellulare: tenere libere le linee facilita i soccorsi. - Tieniti informato su come evolve la situazione e segui le indicazioni fornite dalle autorità. Cosa fare durante un’alluvione se sei all’aperto - Allontanati dalla zona allagata: per la velocità con cui scorre l’acqua, anche un’ondata alta pochi centimetri

potrebbero farti cadere. - Raggiungi rapidamente l’area vicina più elevata evitando di dirigerti verso pendii o scarpate artificiali che potrebbero franare. - Fai attenzione a dove cammini: potrebbero esserci voragini, buche, tombini aperti, ecc. - Evita di utilizzare l’automobile. Anche pochi centimetri d’acqua potrebbero farti perdere il controllo del veicolo o causarne lo spegnimento: rischi di rimanere intrappolato. - Evita sottopassi, argini, ponti: sostare o transitare in questi luoghi può essere molto pericoloso. - Limita l’uso del cellulare: tenere libere le linee facilita i soccorsi. - Tieniti informato su come evolve la situazione e segui le indicazioni fornite dalle autorità. Dopo l’alluvione - Segui le indicazioni delle autorità prima di intraprendere qualsiasi azione, come rientrare in casa, spalare fango, svuotare acqua dalle cantine, ecc. - Non transitare lungo strade allagate: potrebbero esserci voragini, buche, tombini aperti o cavi elettrici tranciati. Inoltre, l’acqua potrebbe essere inquinata da carburanti o altre sostanze. - Fai attenzione anche alle zone dove l’acqua si è ritirata: il fondo stradale potrebbe essere indebolito e cedere. - Verifica se puoi riattivare il gas e l’impianto elettrico. Se necessario, chiedi il parere di un tecnico. - Prima di utilizzare i sistemi di scarico, verifica che le reti fognarie, le fosse biologiche e i pozzi non siano danneggiati. - Prima di bere l’acqua dal rubinetto assicurati che ordinanze o avvisi non lo vietino. Non mangiare cibi che siano venuti a contatto con l’acqua dell’alluvione: potrebbero essere contaminati.


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Demolizione più vicina Campione regionale

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Dal lungomare si vede bene il palazzo di sei piani che si staglia sul molo del porto. Ora il Tar ha respinto il ricorso presentato dalla società Marina di Nettuno che si opponeva all’ordinanza di demolizione presentata dal Comune il 7 maggio 2009. La Marina chiedeva una sanatoria per piccole difformità nell’edificio polifunzionale. Niente da fare, ora dovrà pagare pure le spese legali. La storia nasce nel 2003, quando la società fa richiesta di intervenire sul molo con un centro commerciale, banchine e consolidamento della muratura frangiflutti. La procura di Velletri aprì un’inchiesta e fece apporre i sigilli perché l’area è demaniale e soggetta a vincoli pae-

dossier informare n. 11/2014 • 21 NOVEMBRE saggistici ed ambientali. Nel 2009 il Comune bloccò il cantiere ed il 7 maggio dello stesso anno ordinò la demolizione dei manufatti costruiti in difformità del permesso a costruire rilasciato il 3 agosto 2006. Al termine della vicenda, sul piano penale il Tribunale di Velletri ha condannato, entrambi con la sospensione della pena, l’amministratore delegato della società Giuliano Valente e l’ex dirigente comunale Giampiero Quatrini. Dovranno risarcire il Comune di Nettuno per un importo da stabilire in un procedimento civile. La Marina di Nettuno, infine, dovrà abbattere tutte le opere ritenute abusive, poiché difformi dal progetto originale. (M.Savio)

Un giorno nel bosco

POMEZIA

Nella mattina di martedì 28 ottobre 2014 si è tenuta al Sughereto una grande manifestazione per la tutela e la valorizzazione dell’importantissimo polmone verde di Pomezia. L’Associazione Tyrrhenum ha ripristinato il percorso ludico/didattico che attraverso lo svolgimento di una favola che affonda le radici su un tragico fatto storico, notizie sul bosco e giochi, vuole coinvolgere la cittadinanza nella fruizione del Sughereto, tenendo così lontane le forti tentazioni di speculazione e di sfruttamento commerciale che da più parti vengono ventilate (ripristinato perché i cartelli che nel 2012 erano stati posizionati lungo il percorso, in questi due anni sono spariti o sono stati gravemente danneggiati). Più di 300 studenti delle scuole elementari di Pomezia hanno vissuto le 12 stazioni dove una trentina

di volontari Tyrrhenum hanno illustrato, vestiti con i costumi dei personaggi del Gruppo Storico Lavinium, gli intenti dell’iniziativa e lo sviluppo del racconto. Come è costume dell’associazione, i ragazzi sono stati coinvolti direttamente attraverso i giochi, gli scritti lasciati nel pozzo dei pensieri, i disegni che porteranno all’assegnazione di una cena offerta alla classe vincitrice e l’aver recitato in alcune scene. Come ricordo della giornata, a tutte le classi partecipanti è stato regalato Alla scoperta del Sughereto con Pometina, il gioco dell’oca che l’Associazione Tyrrhenum ha ideato per avvicinare anche i più piccoli alla conoscenza e all’amore per il nostro bosco. Le scuole o i gruppi che volessero essere accompagnati lungo gli 800 metri del percorso, o che volessero ricevere il gioco dell’oca, possono contattare l’Associazione Tyrrhenum in via Turati 12, ai n. 3317996787, 069106612, o via mail ass.tyrrhenum@gmail.com.

Memorie di Tor San Lorenzo il museo virtuale del tuo paese!

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2014

omenica 26 ottobre, Cesare Malagisi, atleta della Phoenix Gym di Pomezia, allenato dal maestro Simone D’Alessandri (con lui nella foto), con ben quattro vittorie, si è aggiudicato il primo posto nel Campionato regionale di kick boxing, valido come qualificazione ai campionati italiani. Cesare Malagisi sta ottenendo brillanti risultati anche come allenatore di karate Wado-Ryu, presso l’ A.S.D. Judo Club Pomezia del maestro Giovanni Malagisi, dove ha la responsabilità del vivaio. Nella scorsa stagione ha esordito alla grande nella Coppa Primavera F.I.K. con vittorie e piazzamenti di categoria.


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Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche 22

POMEZIA

RAEE@scuola3 è la terza edizione di un innovativo progetto di comunicazione ed educazione ambientale, per insegnare ai bambini delle scuole primarie cosa sono i Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) e come vanno gestiti. La nuova edizione del progetto si svolge tra novembre 2014 e maggio 2015, nelle classi IV e V elementari delle scuole primarie di 50 Comuni distribuiti sull’intero territorio nazionale, fra i quali Pomezia. Grazie alla collaborazione fra scuole, Comuni e relativi gestori del servizio di igiene urbana, nei Comuni selezionati viene realizzata un’azione di comunicazione ed un’attività di raccolta diretta dei RAEE della durata di tre settimane, che si auspica possa diventare continuativa. Per quanto riguarda le classi quarte e quinte elementari di Pomezia, hanno aderito: l’istituto comprensivo Enea, l’istituto comprensivo Pestalozzi, l’istituto comprensivo Matteotti, l’istituto comprensivo Orazio e l’istituto comprensivo via della Tecnica, per un totale di 29 classi e 678 studenti. La campagna informativa ed il resto delle tre settimane di attività è iniziata il 3 novembre. Nelle scuole è stato distribuito un kit informativo e, con il supporto di un concorso web, i bambini sono stati invitati a portare da casa i propri apparecchi elettronici in disuso ed a conferirli in appositi contenitori posizionati all’interno delle scuole. Nel periodo di raccolta, il materiale intercettato è stato ritirato dagli addetti del servizio di igiene urbana.

Monica e Manuela Nanni

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Baz testimonial di RAEE scuola terza edizione Come per le precedenti edizioni, i promotori sono l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) e il Centro di Coordinamento RAEE, un organismo composto dai sistemi sollettivi, istituiti per la gestione dei Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). Il progetto è inoltre patrocinato dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. Le attività progettuali sono gestite da Ancitel Energia & Ambiente. Alla conferenza stampa di presentazione, svoltasi il 3 novembre, sono intervenuti il sindaco di Pomezia Fabio

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Fucci, l’assessore Lorenzo Sbizzera, il consigliere delegato di Ancitel Energia e Ambiente Giuseppe Rinaldi e il responsabile di Formula Ambiente Nicola Della Corina. «Ringrazio tutti gli enti coinvolti in questo progetto - ha detto il sindaco Fabio Fucci - e tutte le scuole di Pomezia che hanno aderito. Oggi è un giorno importante per la nostra città: partono contemporaneamente il progetto RAEE@scuola e la raccolta differenziata porta a porta in cinque nuovi quartieri. La nostra amministrazione sta lavorando per estendere a tutto il territorio il porta a porta e per diffondere la cultura del riciclo che, come in questo caso, passa soprattutto attraverso le scuole, perché spesso sono i più piccoli a fare da modello ai più grandi». «La campagna di sensibilizzazione - ha aggiunto l’assessore Lorenzo Sbizzera - si traduce in una competizione tra le scuole che hanno aderito all’iniziativa, una gara a chi differenzierà più RAEE, a cui si aggiunge un concorso fotografico nazionale aperto a tutti gli studenti. I protagonisti della raccolta differenziata sono i nostri cittadini più giovani, protagonisti del futuro della città. Proprio per questo nei prossimi giorni inizieremo una campagna informativa nelle scuole per sensibilizzare i più piccoli alla raccolta differenziata porta a porta, che già da oggi è in via di estensione a Pomezia e che raggiungerà l’intero territorio nei primi mesi del 2015». Solo una persona su quattro sa cosa sia un RAEE e come vada gestito. Inoltre, ciascun italiano produce ogni anno in media 14,7 kg di RAEE, di questi poco più di 4 kg ad abitante viene corretta-

mente raccolto e avviato al recupero. Tale risultato deve evidentemente essere migliorato, sia in termini assoluti che dal punto di vista territoriale. E’ necessario implementare la raccolta e il riciclo dei RAEE, soprattutto a fronte dei nuovi obiettivi che la Comunità Europea impone agli Stati membri. La soglia minima da rispettare non si baserà più sui chilogrammi di RAEE raccolti per ogni abitante, ma sul rapporto tra i quantitativi raccolti e la media delle nuove apparecchiature immesse sul mercato nei tre anni precedenti. Entro il 2016 si dovranno raccogliere 45 tonnellate di RAEE per ogni 100 tonnellate dei nuovi apparecchi immessi sul mercato (una quantità che diventerà di 65 tonnellate nel 2019). Attualmente si raccoglie solo una quantità di RAEE pari a circa il 30% dell’immesso sul mercato. L’Italia dovrà passare da 8 kg per abitante entro il 2016 a oltre 12 kg per abitante nel 2019. RAEE scuola guarda a questi obiettivi partendo da un target particolare, quello dei bambini. Lo scopo dell’iniziativa è quello formarli e sensibilizzarli, facendo in modo che diventino contestualmente formatori nei confronti dei loro coetanei e delle loro famiglie, sul tema della corretta gestione dei RAEE, sperimentando al contempo una modalità alternativa di raccolta dei ‘piccoli RAEE’ (PAED, le tipologie di RAEE più difficilmente intercettabili) per contribuire al raggiungimento degli obiettivi di riciclo.

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47 sbarcati sistemati a Nettuno 24

NETTUNO

Recentemente, nella zona di San Giacomo, sono stati sistemati quaranta extracomunitari che vanno così ad incrementare il numero di tali presenze nella Regione Lazio che, in Italia, è la seconda per numero di questi arrivi forzati. «Ferma restando la nostra posizione contro qualsiasi forma di discriminazione razziale - fa sapere in proposito il dirigente di Fdi-An Romeo De Angelis - siamo contrari ancora di più alla discriminazione contro gli italiani costretti a sborsare ben 30 euro al giorno, per un totale di novecento euro al mese, per questi signori sbarcati nel nostro Paese, mentre molti nostri pensionati arrivano a malapena a 450. Per altro, sempre il Lazio, registra l’inspiegabile situazione per la quale è costretto a ricevere ben il tredici per cento dei migranti che vengono poi mandati a soggiornare nelle nostre città. Per questo, anche il consigliere regionale Giancarlo Righini, estremamente attento ai problemi del nostro territorio, ha inviato un sollecito agli organismi regionali preposti a discutere la mozione per imporre uno stop a questi continui indiscriminati invii. Il Lazio - continua De Angelis ha già dato, e per questo sono solidale con gli abitanti della zona di San Giacomo dove, bene fa chi protesta, come gli amici del Nuovo Centrodestra che invito però a riflettere sul fatto che il Prefetto, che ha la responsabilità di questi invii, per altro mai concordati con le autorità del territorio, dipende dal ministro degli Interni Angelino Alfano che, guarda caso, è anche il segretario dello stesso Ncd. Che vadano

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allora a protestare sotto la sede del loro partito che appoggia in pieno il governo Renzi, principale responsabile di questa immigrazione fuori controllo». Sempre per Fdi-An è intervenuto anche il suo coordinatore locale, Francesco Novara, promotore, tra gli

altri, della mozione in discussione alla Regione: «Siamo stati alla manifestazione che si è svolta a Reggio Calabria per fermare l’immigrazione e siamo attivi sul territorio per sostenere la nostra battaglia, in quanto siamo contro un’immigrazione selvaggia e senza

Se nella terra nettunese c’è preoccupazione, la situazione è ancora più calda a Pomezia, dove il centro di accoglienza di Santa Palomba in pochi mesi ha raddoppiato gli immigrati ospitati, che sono passati da 110 a 200. I migranti hanno protestato in piazza, lamentando la scarsità di cibo e indumenti, la poca assistenza medica, la lentezza nell’ottenere i documenti e dichiarando di recuperare abiti dai cassonetti dei rifiuti. La cooperativa che li assiste ha

dichiarato invece che il cibo è sufficiente ed il medico passa ogni due settimane. Non è chiara invece la questione degli abiti. Rifondazione Comunista ne ha raccolti e consegnati per due volte, ma a quanto pare non sono stati distribuiti. CasaPound Italia ha annunciato una raccolta firme di protesta. «Crediamo che l’amministrazione dovrebbe occuparsi delle famiglie italiane - ha dichiarato CasaPound - garantendo servizi sociali, scuole, servizi sanitari all’altezza, asili ed anche alloggi per

regole, contro quelle politiche che incoraggiano questo fenomeno creando illusioni e false speranze, contro quelle posizioni che non sono in grado di garantire sicurezza e lavoro agli italiani e, allo stesso tempo, dare dignità e tutele agli immigrati che hanno le carte in regola per essere accolti in Europa». Insomma, un’altra questione che mette a dura prova tolleranza e buon senso in quanto, se da una parte è giusto che il nostro Paese dia aiuto a chi viene perseguitato, dall’altra è duro accettare che lo stesso aiuto venga negato a chi, nello stesso Paese, c’è nato e cresciuto e che, per tutta una serie di circostanze, non se la passa neanche tanto bene. Nel frattempo, contro tale disposizione, su iniziativa di alcuni cittadini coordinati da Marco Roda, è iniziata una raccolta di firme pubbliche da sottoporre all’attenzione dello stesso prefetto.

Nel centro di Santa Palomba sono 200

POMEZIA

Tito Peccia

l’emergenza abitativa prima di occuparsi di profughi e prendere decisioni senza alcuna partecipazione.» Di opinione opposta è il circolo Sel, che lamenta lo stato di abbandono dei migranti e richiama ai doveri di solidarietà del nostro paese nei loro confronti. La guerra tra residenti e migranti è pericolosa quanto inutile, sostengono dal Sel, e si previene con accoglienza ed integrazione. Sicuramente accogliere ed aiutare è più facile quando non c’è crisi economica.


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Avalon ti aspetta Il buon esempio POMEZIA

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S

iamo costretti a sopportare questo teatrino dove in scena vanno mezze figure che rappresentano una storia ormai andata e che poco appassiona i cittadini. Polemiche senza senso messe in atto da mezze figure in cerca di autore. Urla e strilli, ma quando si arriva al momento di decidere tutti si defilano. Se le cose non vanno si cambia, non si denuncia solo senza fare nulla per il vero cambiamento. In ogni dove della politica italiana questo è il sistema. Tutti pronti a denunciare le incapacità degli altri, nessuno pronto e in grado di rappresentare una vera alternativa. Tutti che si appassionano alla legge elettorale ma con la speranza che il nuovo sistema possa essere funzionale alle loro aspettative, non certo a quelle degli italiani. Nei dibattiti televisivi i soliti noti parlano del nulla con la segreta speranza che la legge elettorale sia lunga a venire al solo fine di continuare ad usufruire di prebende certamente immeritate. Parlamentari che si pavoneggiano ma che si mantengono invariati i loro privilegi anche economici. Però si parla di revisione della spesa pubblica. Mi raccontavano da bambino che

dossier informare n. 11/2014 • 21 NOVEMBRE il buon esempio deve venire dall’alto, da noi invece funziona al contrario. Intere regioni sotto il fango a causa di politiche territoriali sciagurate e la classe politica che ha governato le scelte degli ultimi anni parla dei cambiamenti climatici per eludere le loro evidenti e conclamate responsabilità. Costi per le amministrazioni dovute ad errori di funzionari e mai alcuno di questi rimosso dall’incarico. Chiudono i Tribunali e la giustizia si allontana dai cittadini, però ai consiglieri regionali vengono ancora riconosciuti vitalizi. Sprechi invariati e pressione fiscale a livelli da record. Abbiamo nominato un Commissario per la spesa improduttiva (peraltro ben pagato) poi lo rimuoviamo senza ridurre la spesa che il Commissario stesso ha indicato, causa la paura di toccare interessi consolidati. Neghiamo alle famiglie bisognose il sostegno, poi si accerta che in alcune regioni ai consiglieri si rimborsavano anche il costo dei sex toys. Ma siamo veramente sicuri di vivere in una democrazia compiuta? Stefano Bertollini

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Il Castello di Avalon è un particolare negozio fantasy, dove si respira un’atmosfera magica, al di fuori dello spazio e del tempo. Vi si possono trovare riproduzioni di armi romane e medievali, splendide scacchiere a tema, tutti i Troll originali Nyform, i gioielli di Peter Stone, i libri di Tolkien, le favole, i testi di magia bianca, le rune, i tarocchi, i pendoli e tante collezioni di draghi, fate, elfi, gnomi, pixies. Anche costumi e abiti fantasy e d’epoca di squisita fattura, sia a noleggio che in vendita, e le magnifiche collezioni fantasy, che sono anche originalissime idee per ogni tipo di bomboniera e regalo. Il Castello di Avalon è aperto tutti i giorni esclusa la domenica dalle ore 10 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 20. Si trova a Pomezia, in via Recanati 1. Tel. 0691623070, e-mail info@ilcastellodiavalon.it. Una visita è d’obbligo per tutti gli amanti dei mondi

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Un albero di Natale AR*DEA ecologico, Vª edizione 28

NETTUNO

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L’amministrazione comunale ha indetto anche quest’anno il concorso Un albero di Natale ecologico 2014, arrivato ormai alla sua Vª edizione. L’iniziativa, aperta alle classi delle scuole materne, elementari, medie e superiori del territorio, è nata per accrescere nei ragazzi la consapevolezza che anche i rifiuti sono risorse importanti nel rispetto dell’ambiente. Gli alunni avranno il compito di realizzare e presentare alberi di Natale e addobbi natalizi utilizzando materiali che potranno poi essere destinati al riuso e al compostaggio. Le domande di adesione di ciascuna scuola dovranno essere consegnate presso il Comune di Nettuno entro e non oltre il 17 novembre 2014. «Al termine del concorso una commissione nominata dall’amministrazione comunale - spiega l’assessore all’ambiente Giuseppe Combi procederà a valutare le opere sulla base di precisi parametri e successivamente decreterà i primi tre vincitori ai quali verrà consegnato un premio in denaro da impiegare esclusivamente per la realizzazione di iniziative che abbiamo come scopo la tutela dell’ambiente. Abbiamo previsto inoltre un contributo economico che verrà elargito sotto

forma di materiale didattico che dovrà essere ripartito tra tutte le scuole aderenti ma non vincitrici. Siamo certi che per questa iniziativa ci sarà, come sempre, massimo impegno e massima adesione.»

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Il romanzo dell’appassionato di storia locale Umberto Iacolucci

IL VATE “Adoratori della luna, superstiti del fuoco, privi di violenza hanno mutato il corpo e per pudore non si mostrano diceva il Vate, e quando la luna splende sacrificano l’agnello nero e col sangue dissetano l’accolito (acolùthus), tale è il segreto che Acetius e Vinicius sorpresi a guardare, privati della vista sulla schiena portano il loro segno”. Seduto all’ombra della quercia di Linus alla Linara il Vate emanava un fascino particolare. La figura veneranda lasciava pensare ad un guerriero che l’età aveva incurvato, il volto solcato da una cicatrice in parte coperta dalla barba, le ciglia cespugliose sovrastavano gli occhi colore del mare, a gambe aperte armeggiava il bastone (imperium) e molti gli offrivano i migliori cibi, ma lui estraeva dalla sacca semi che prendeva a masticare e la lunga attesa spingeva a sollecitare la sua parola. Al suo gesto il brusio calava e con voce forte pronunciava parole che squarciavano la mente, narrava la separazione dell’uomo dalla scimmia, l’apparizione della Razza/umana, sul come gli Dei impartivano le Regole, descriveva la terra e i confini con le acque dal tempo della caduta di Luno a quando splendeva Lux e l’ira divina che aveva cancellato la vita

come era rappresentato nella grotta risparmiata da Jùp/itèr e mentre parlava gettava semi nelle fiamme e chi respirava il fumo provava beneficio e si univa alla nenia: Tutti nelle fiamme, tutti sotto acqua, selvaggina e uccelli, quercia e olmo, luce svanita nel mare e nella valle, nelle viscere vive l’uomo, dalla Rupe inizia la vita, le onde tutto spazzano via…

Il canto veniva interrotto all’arrivo del Sacer e della sua guardia, la sorpresa era tanta e lenta la reazione. Al suo cenno si faceva silenzio, poi, rivolto al Vate, prendeva a percuoterlo selvaggiamente con il bastone (lituus) e il sangue spruzzava dalla sua testa, e mentre si afflosciava mormorava parole che scatenavano ancor più l’ira del Sacer, alla cruenta scena i Rutuli, fatto circolo attorno, prendevano a percuotere il Sacer e, reciso il capo, gettavano il corpo nel fuoco. La guardia, colta di sorpresa, cercava scampo nella fuga ma finivano massacrati e in quella orribile notte lupi e orsi si saziarono di carne umana. Continua nel prossimo numero


No all’impianto biogas

POMEZIA

E’ dell’11 novembre scorso la richiesta di audizione in Commissione VI - Ambiente, lavori pubblici, mobilità, politiche della casa e urbanistica della Regione Lazio da parte del sindaco di Pomezia Fabio Fucci. Oggetto della richiesta di incontro è il progetto di impianto di biogas della società COGEA in località Santa Palomba. «Chiedo audizione a codesta Commissione si legge nella nota - al fine di rappresentare le criticità del progetto e le ricadute negative sul territorio del Comune di Pomezia. In sede di audizione si ritiene determinante la presenza degli assessori regionali Michele Civita e Fabio Refrigeri perché possano essere acquisiti gli intendimenti dell’amministrazione regionale». Circa la realizzazione di questo impianto il consiglio comunale di Pomezia ha espresso all’unanimità (Delibera n. 51 del 14.10.2014,

ndr) la propria contrarietà. L’opera è una centrale di produzione di biogas dalla digestione della frazione organica dei rifiuti solidi urbani, con successiva combustione del biogas per la produzione di energia elettrica. «Sono diverse le criticità registrate - ha dichiarato il primo cittadino dalla vicinanza a zone densamente abitate, alla presenza di numerosi impianti a rischio di incidente rilevante, fino alla questione legata alla viabilità ed alla tutela dell’area di Tor Maggiore. La mia richiesta di audizione in Commissione regionale risponde alle indicazioni del consiglio comunale e alle preoccupazioni espresse dai residenti di Santa Palomba-Roma 2 e dell’intera cittadinanza. Chiederò in quella sede all’amministrazione regionale di non procedere alla conclusione favorevole dell’iter di approvazione e al rilascio della compatibilità ambientale».

Nessun costo a carico dei cittadini per la revisione della numerazione civica nel territorio comunale. «Abbiamo studiato una modalità di copertura dei costi del servizio di revisione della numerazione civica all’interno delle maglie del bilancio - ha dichiarato il sindaco Alessio Chiavetta - i cittadini di Nettuno non dovranno pagare nulla per la posa dei numeri che sta avvenendo in questi giorni. Se qualcuno riceverà bollettini di pagamento sappia che non sono stati inviati dal Comune: si tratta di tentativi di truffa che verranno segnalati alle autorità competenti: invito i cittadini a segnalarli immediatamente sul nostro sito o direttamente al Comune». Sull’argomento è intervenuto, fra il serio ed il sarcastico, il movimento cittadino Insieme Si Può, ringraziando il sindaco Alessio Chiavetta per aver accolto «seppur con tre anni di ritardo» la proposta a suo

tempo presentata proprio dai consiglieri comunali di Insieme Si Può. «Nel 2011 - spiega Rodolfo Turano - chiedemmo al sindaco di stabilire che nulla fosse dovuto dai cittadini proprietari degli immobili e di porre a totale carico dell’amministrazione comunale gli oneri relativi alla revisione ed aggiornamento della numerazione civica interna ed esterna, ma all’epoca - continua Turano - la maggioranza respinse con arroganza la nostra proposta, mentre adesso, a seguito della crescente malcontento popolare dovuto al fatto che i cittadini avrebbero dovuto pagare la bellezza di 38 euro più Iva per ogni numero civico la proposta è stata attuata. Colgo dunque l’occasione per ringraziare pubblicamente il sindaco Chiavetta per essere tornato sui suoi passi - conclude Turano accogliendo (dopo tre anni di riflessione!) quanto da noi proposto nel 2011. D’altronde... meglio tardi che mai.»

I numeri civici non si pagano

NETTUNO

Doposcuola in biblioteca

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Nuova giunta

dossier informare n. 11/2014 • 21 NOVEMBRE

Completati gli interventi di ampliamento e arredamento presso la biblioteca comunale di largo Catone. Il nuovo spazio, completamente attrezzato, è stato inaugurato ed immediatamente messo a disposizione del progetto La casa di tutti. Finanziato anch’esso da fondi comunitari, La casa di tutti è un progetto di attività di doposcuola finalizzato a migliorare il rendimento scolastico ed a ridurre il fenomeno della dispersione scolastica.

NETTUNO

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Dunque, il sindaco Alessio Chiavetta, dopo diversi giorni di silenzio, ha sciolto la riserva ed ha nominato gli assessori che dovranno sostituire quelli dimessisi. Il sindaco questa volta, vista l’aria che tira, anziché incaricare dei tecnici, infischiandosene apertamente anche del rispetto delle cosiddette quote rosa, ha preferito nominare dei politici di partito: l’attuale segretario del Pd di Nettuno, Dandolo Conti, assessore all’urbanistica, edilizia privata, toponomastica e decoro urbano; l’ex segretario del Pd di Nettuno, Giacomo Menghini, assessore agli affari generali, alla cultura, al personale ed alle politiche giovanili; il segretario del Pd di Anzio, Giovanni De Micheli, assessore ai trasporti, al demanio, allo sviluppo economico ed al patrimonio. Malgrado i suoi continui, quanto evidentemente inutili, cambi di casacca, ad essere rimasto ancora una volta a bocca asciutta è stato il consigliere Fabio Capolei, da molti dato, almeno inizialmente, come favorito. Così, come abbiamo più volte segnalato parlando della raccolta dei rifiuti porta a porta che costringe moltissimi stabili ad essere circondati, se non invasi, dai vari raccoglitori, un esercito di roditori è sempre più presente nelle città, tanto da costringere il Comune ad una straordinaria campagna di derattizzazione. Una colpa che va divisa a questo punto anche con la Asl, dove nessuno sembra avere il coraggio di denunciare l’ammini-

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strazione comunale per un qualcosa che va contro le più elementari norme igieniche. Mentre continuano le indagini per individuare i responsabili dell’incendio che ha distrutto la struttura adibita alla gestione delle sagre organizzate presso il palazzetto dello sport da una associazione che fa capo al consigliere Domenico Della Millia, i Vigili del fuoco, durante un recente sopralluogo, hanno rinvenuto, all’interno della già contestata struttura, un pericoloso bombolone del gas interrato in maniera abusiva e privo di qualsiasi autorizzazione. Ancora un brutto colpo quindi per la flotta dell’ammiraglio che sembra sempre più navigare a vista. Dopo la vendita avvenuta dalla Curia vescovile della storica scuola elementare del Borgo, che suscitò diverse polemiche e contestazioni tanto da parte dei genitori dei piccoli alunni che dello stesso sindaco Chiavetta, alla società acquirente, già nota alle cronache per la compravendita di imprese da dividere e vendere poi in parti separate, mette ancora una volta in discussione il futuro di questa struttura tanto amata dai nettunesi. Sempre a proposito di rifiuti, ma questa volta anche di tipo pericoloso, c’è da segnalare infine l’assurda storia di una consistente catasta di lastre di eternit abbandonata nei pressi del bosco della Campana che, malgrado le rassicurazioni dell’assessore Giuseppe Combi, dopo due mesi ancora ivi giace immemore. Tito Peccia


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Enigmi del passato e del presente

La città sommersa di 50.000 anni fa S a cura di Silvia e Roberto Matricardi

econdo molti intellettuali l’epoca delle esplorazioni sarebbe da tempo terminata, quasi fosse pronta per il dimenticatoio. Eppure la nostra Terra è molto vasta e piena di misteri irrisolti. La stessa storia umana rimane un enigma, un grande e complicato puzzle con numerosi pezzi mancanti ancora da scoprire e da collocare. Lo scenario in cui condurre la loro ricerca è quanto mai vario, alcuni di questi infatti si trovano sul fondo del mare, oppure sono sepolti nella giungla, altri sono celati in caverne nascoste e tutti aspettano solo di essere scoperti. Nuove tecnologie, unite a nuovi metodi interdisciplinari ed al punto di vista di molti ricercatori indipendenti, stanno rapidamente modificando l’intero settore dell’antichità. Sempre più spesso oggi gli archeologi lavorano in tandem con idrologi, agronomi, geologi e tanti altri specialisti impegnati a reintegrare i molti pezzi complessi che costituiscono le rovine sconcertanti di una città o di una civiltà perduta. Tra le tecnologie impiegate troviamo le ricostruzioni al computer, la fotografia aerea ad alta risoluzione, il telerilevamento, la fotografia ad infrarossi ed i rilevamenti geofisici che consentono la realizzazione di carte topografiche piuttosto pre-

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Rubrica di Astrologia a cura di Federica Giannini

Chiedilo alle stelle!

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ai un dubbio? Vuoi sapere come finirà una storia, un progetto? Chiedilo alle stelle! Invia la domanda email a: federica.astro@live.it, specificando i tuoi dati completi (nome, cognome, data, ora e luogo di nascita) ed eventualmente quelli della persona amata, indica anche con quale pseudonimo vuoi comparire su questo spazio. Federica Giannini risponderà, a titolo gratuito, sul giornale. Per consulti privati rivolgersi al cell. 3393614890. Privacy: i dati inviati saranno usati esclusivamente per delineare il quadro astrologico per rispondere alla vostra domanda. Non saranno conservati nè ceduti a terzi.

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ivo un periodo difficilissimo su tutti i fronti, inclusa la salute. Faccio del mio meglio per uscirne. La luce in fondo al tunnel è ancora molto lontana? Alex 1980 (dati completi forniti). li ultimi due anni sono stati difficilissimi, ti porti dentro un male “antico”. Hai dei pianeti pesanti in Vergine, che purtroppo ti porteranno ancora dolore, rabbia e stress. La luce in fondo al tunnel c’è, ma devi tener duro ancora un po’.

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città? Secondo la tradizione maya e azteca i loro antenati provenivano appunto da una terra situata a est all’epoca del grande Diluvio. Certo, ma il Diluvio, ci dicono i geologi, è avvenuto intorno al 10.000 a.C., questo significa che tra Cuba e lo Yucatan ci potrebbe essere stata una terra emersa abitata da una società progredita già 40.000 anni prima del Diluvio. Le cifre appena espresse lasciano davvero sconcertati tutti gli scienziati del mondo che, basandosi sull’archeologia ufficiale, sono abituati a pensare che l’alba della civiltà umana sia stata a Sumer, in Mesopotamia, circa 6.000 anni fa e di li a poco in Egitto, sulla valle dell’Indo e poi nella Mesoamerica e nel Perù, con maya, aztechi e inca. All’indomani di questa scoperta ci si aspettava una enorme mobilitazione dell’intero mondo accademico e scientifico per indagare, spiegare, corroborare o tentare di confutare gli esiti del lavoro svolto dall’equipe dei coniugi Weinzweig, ma ciò non accadde. Geologi e scienziati di tutto il pianeta rimasero stranamente insensibili all’evento e studi approfonditi sull’argomento, ad oggi, non risulta siano stati eseguiti. Difficile dare una spiegazione a quanto accaduto, anche se non sarebbe certo la prima volta che i ricercatori di tutto il mondo, davanti ad una scoperta tale da polverizzare tutte le teorie esistenti e consolidate sull’origine e la storia della civiltà, preferiscano abdicare dal proprio ruolo di scienziati sempre in cerca di nuove scoperte e verità a quello, ben più comodo, di impiegati statali ai quali non interessa minimamente immaginare qualcosa di diverso dallo status quo fornito dall’archeologia ufficiale che potrebbe anche creare loro qualche problema di carriera. Così i governi, i grandi musei e la National Geographic dopo aver solennemente promesso di indagare sulle eccezionali immagini apparse sul sonar della Advanced Digital Communications hanno invece preferito lasciare cadere il tutto nel dimenticatoio della storia ufficiale. Perché? Perché una semplice e puntuale ricerca scientifica su quella che potrebbe essere la principale scoperta archeologica del secolo non interessa più a nessuno? Forse che qualche governo ne sa più di quanto non voglia dire sull’argomento? C’è di mezzo qualche ricerca di tipo militare compiuta nella massima segretezza? Oppure cosa altro ancora? Speriamo che qualcuno presto sollevi questo velo di apatia e cerchi di investigare meglio questo caso che, se accertato definitivamente, farebbe di certo riscrivere la storia della civiltà sulla Terra.

cise. E ancora il radar a penetrazione del terreno GPR per l’individuazione di stanze e gallerie sotterranee e sommergibili, robot avanzati e sonar per quanto concerne invece la ricerca subacquea. Nel 2001, ad esempio, la società di esplorazioni canadese Advanced Digital Communications, mentre stava cercando relitti spagnoli di epoca coloniale per conto del governo cubano, ha casualmente localizzato nei Caraibi una città perduta ad una profondità di oltre 600 metri al largo dell’isola di Cuba ed a 80 chilometri ad est della penisola dello Yucatan. Utilizzando un’apparecchiatura sonar a scansione laterale, l’equipe di ricercatori, guidata da Pauline Zalitzki, un ingegnere navale e da suo marito Paul Weinzweig, notò una vasta platea sottomarina che presentava chiare immagini di strutture in pietra granitica organizzate simmetricamente che sembravano un agglomerato urbano parzialmente ricoperto di sabbia. Tra gli altri, sembravano distinguersi almeno 4 edifici a forma piramidale, un monumento che ricordava una sfinge ed un sistema stradale articolato. Quindi i ricercatori hanno inviato sul fondale un robot sonda radiocomandato proprio per filmare alcune parti della platea di 20 km quadrati appena individuata. Le immagini risultanti hanno confermato la presenza di blocchi monolitici di pietra squadrata, lunghi dai 2 ai 5 metri, collocati in formazioni perpendicolari e circolari con i blocchi inequivocabilmente impilati uno sopra all’altro. Si tratta di una scoperta davvero sconcertante in quanto la città perduta si trova ad una profondità tale che per essere costruita l’attuale fondo marino doveva trovarsi al di sopra della superficie, ipotesi questa assolutamente logica. Ciò implica però una datazione geologica non inferiore ai 50.000 anni fa, epoca in cui rimane difficile immaginare una civiltà ed una tecnologia tali da poter realizzare edifici complessi. E Tutti gli articoli di Misteria sono onliallora chi può aver costruito nella ne su www.informareonline.it alla remota antichità questa straordinaria sezione Misteria.


Ardit

dossier informare n. 11/2014 • 21 NOVEMBRE

2014

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Una nuova era ebbe inizio quando tutto ebbe una fine

I

con prefazione di Francesco Di Mario direttore degli scavi a Castrum Inui veggenti sono concordi: è ormai imminente lo scontro finale tra il feroce Maier.sil e gli ultimi superstiti della stirpe Danui. Dall’esito di questa battaglia epocale dipendono le sorti degli uomini, degli ultimi antichissimi dèi e delle loro discendenze... Arroccati nell’inespugnabile fortezza di Ardit, i Danui si preparano a resistere all’assedio e attendono il loro salvatore, l’Elekies del Giorno del Giudizio. E’ rimasto solo un esile filo di

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speranza, che continua ad assottigliarsi, man mano che gli eserciti del Maier.sil crescono e avanzano. Per avere almeno una possibilità di sopravvivere e salvare l’umanità, i Danui dovranno riuscire a trovare il coraggio e la capacità di percorrere sentieri inesplorati e di affidarsi alla sapienza segreta dell’antico prigioniero, il misterioso dio dimenticato, Ptharis, l’Ultimo dei Primi. 400 pagine tra fantasy e fantascienza.

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A

la saga di ardit vol. 1

rdea. Anno 2040. Shara è una misteriosa ragazza che si sveglia ogni mattina in amnesia totale, per poi recuperare una parte della memoria nel corso della giornata. La sua esistenza tormentata si incrocia ed intreccia con quella di uno dei dodici eroi che, decine di migliaia di anni prima, salvò l’intero genere umano. Il temibile guerriero albino: Chiaro, lo Spettro. Quello che sembra un curioso incontro casuale fra due persone non ordinarie, accomunate da fin troppe coincidenze, si rivela essere cruciale nella vita di entrambi e determinante per la sopravvivenza di milioni di persone. E’ proprio questa breve storia, infatti, il fulcro che consente

ElE la saga di ardit vol. 1I

con prefazione di

Rodolfo Baldassarri

agli eventi di disporsi in modo da innescare quanto verrà raccontato in ELE. Quale è, se esiste, il confine fra amore ed amicizia, sacrificio e passione, destino e libero arbitrio? Amnesia è un racconto di 88 pagine che si innesta subito dopo le principali vicende narrate in Ardit, rivelando qualcosa del misterioso passato della protagonista primaria di ELE: Evento Livello Estinzione.

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C

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hi è Ruta, la misteriosa ragazza affetta da amnesia? Cosa c’entra con i Danui e con Ardit? La Terra è scossa da una serie di terremoti, tsunami, eruzioni vulcaniche e dissesti climatici. E’ tutta colpa del ritorno al perigeo del pianeta Nibiru, ormai imminente. Non è l’unico pericolo in arrivo dal cielo. Con sgomento i Danui scoprono che sul pianeta incombe un vero e proprio ELE: Evento di Livello Estinzione. Milioni di anni fa, i misteriosi Rutuli avevano previsto la

minaccia e forse anche la soluzione. Tornano i protagonisti di Ardit, si intrecciano le vite di uomini, dei e semidei. ELE è un avvincente viaggio nel tempo, nello spazio e nei luoghi più suggestivi del pianeta, per recuperare quanto già si possiede da sempre: la chiave della salvezza. 730 pagine di fantascienza, che non è solo fantascienza, per il terzo capitolo di una saga che non è una saga... per chi non ama le questioni in sospeso. Cercatelo online... è già in vendita (cartaceo ed ebook).


dossier informare n. 11/2014

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