Dossier informare Dicembre 2014

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La buca DCR srl

Raffaele Di Costanzo

ANNO XXI - N.12

19 DICEMBRE 2014

COSTRUZIONI RISTRUTTURAZIONI RESTAURI Via del Parco 28A Tor San Lorenzo - Ardea Tel. e fax 06/910 100 42 RTM: 339/1558822

dal 1994

Ardea . Tor San Lorenzo . Pomezia . Torvajanica . Anzio . Lavinio . Nettuno

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Il parcheggio di Piazzale Berlinguer a Nettuno: solo un’enorme buca a vicenda del parcheggio di piazzale Berlinguer che non si fa, e nel frattempo i commercianti abbassano le serrande perché l’area è stata chiusa, è storia tristemente nota. L’enorme buca è sigillata come una scatola di sardine e crea disagi e malcontento. Ci sono state denunce e sono stati aperti fascicoli in pro-

ARDEA E NETTUNO: NESSUN CAMPO ROM IN ARRIVO ANZIO: IL PORTO CHE NON VA IN PORTO ARDEA: MAGGIORANZA FRANTUMATA

cura, i quali, ad oggi, hanno concluso che il Comune di Nettuno non ha torti. Nel frattempo l’amministrazione prende in considerazione l’idea di modificare i termini della convenzione con la società incaricata di fare i parcheggi. Un’operazione non facile.

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dossier informare n. 12/2014 • 19 DICEMBRE

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Anno 21 o - Numero 12 del 19 DICEMBRE 2014 - 245ª uscita

13.12.2014 18.12.2014

dossier

informare

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23 GENNAIO

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Lettere e comunicati devono pervenire entro l’11 gennaio LE PUBBLICITÀ SONO MODIFICABILI ENTRO IL 9 GENNAIO G

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Satira

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oderint dum metuant

(mi odino, ma mi temano)

ODIATA, INCONTINENTE E INATTENDIBILE

LAZIO

• Una delle ultime pensate che riguarda tutti gli iscritti agli ordini professionali italiani, sono gli aggiornamenti obbligatori annuali, ovviamente a pagamento. Sono corsi che gli iscritti sono obbligati a frequentare, pena l’esclusione dall’albo e quindi l’impossibilità, nel caso dei giornalisti, di scrivere. Nel Lazio i giornalisti sono circa 25.000. Molti di loro lo fanno per passione e pochissimi hanno stipendi d’oro, in pratica solo quelli che lavorano per editoria finanziata dai partiti o dallo Stato, e quindi scrivono con una penna di parte. Aggiungere un nuovo balzello

a chi già paga una quota all’ordine per non avere alcun servizio è vergognoso. Ma un aggiornamento a qualcuno servirebbe. Un errore di battitura può sempre capitare, ma in un titolo così grosso fa sorridere.

ANZIO

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• Ogni mercoledì ad Anzio c’è il mercato settimanale presidiato dalla Polizia urbana che controlla la regolarità dei permessi, degli spazi e di tutta la manifestazione. Proprio accanto a dove posteggia l’automezzo dei vigili ci sono a terra delle buche pericolose per i pedoni... basta che i vigili vadano a segnalare il pericolo al comando... basta che il comando informi l’ufficio tecnico... basta che...

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• In via Gramsci, all’altezza del Paradiso sul Mare, questo cespuglio di oleandro in prossimità delle strisce pedonali impedisce che i pedoni vedano sopraggiungere le macchine... e che i conducenti delle macchine vedano sopraggiungere i pedoni...

POMEZIA

• Via Casablanca, Torvaianica... quando piove... buona pesca...


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(mi odino, ma mi temano)

ODIATA, INCONTINENTE E INATTENDIBILE

ANZIO

• Frasi celebri dal consiglio comunale del 28 novembre. Tutti sono in piedi per ascoltare l’inno nazionale... ma l’inno non parte... Borelli: «L’inno nazionale non parte, si vede che è un po’...» Il presidente interrompe la frase e nessuno saprà mai cosa avesse voluto dire. Fontana: «Non si può cambiare una delibera il giorno prima.» Bruschini: «Non so...» Fontana: «Non so, che vuol dire non so?» Bruschini: «Non si può fare, fate voi, vediamo se la maggioranza vuole invertire l’ordine del giorno.» Bernardone: «Almeno consentiteci di discutere una mozione importante: la Capo d’Anzio, posizione rispetto alle acque inquinate di Carano, non è urgente, rapporti fra l’amministrazione e le associazioni.» Borelli: «Sulla Capo d’Anzio il regolamento lo prevede, quindi andiamo avanti.» Bernardone: «Io

dossier informare n. 12/2014 • 19 DICEMBRE appartengo alla schiera di quelli che quel progetto dicono che non serve. Altri dicono che il porto deve essere pubblico, ora il 30% della Capo d’Anzio è privata. Oggi nel collegio di amministrazione si afferma la ricapitalizzazione, vanno portati i libri in tribunale, se non ricapitalizzi lo chiederà lo stesso privato.» Bruschini: «Ci vuole il 71% vogliamo condividere con l’amministrazione tutte le scelte, il porto di Anzio resti alla comunità.» Bernardone: «Le perdite sono oltre un terzo del capitale sociale. Bisogna inserire nel bilancio le spese, continuare il progetto pubblico.» Bruschini: «Constato la volontà di mantenere pubblica la società, ma lo statuto prevede che solo al 71% si possa intervenire, la società dovrà sopravvivere così come è. Stiamo predisponendo il bando europeo per un nuovo prezzo, ma quanto a te è una cornice non vera quella che descrivete. Non è possibile che il privato possa avere la maggioranza, la società è pubblica.» Lo Fazio: «La ricapitalizzazione mi dice che avviene attraverso i soci, ma se il Comune non ha i soldi chi li mette?» Bruschini: «Il problema è mettere in moto ricambi per mettere in moto le concessioni. Se non fosse possibile vedremo.» Bernardone: «Questo è l’approccio che può andare, ma le capacità di interpretare ciò che

DCR

srl

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dice è vasta. Il 40% di Italia Navigando è diventato il 39%. L’aumento di capitale è su 500.000 euro, i soci devono mettere i soldi sul banco. Abbiamo perso 20 anni, se non copriamo almeno la perdita del capitale sociale siamo al fallimento, vogliamo condividere la posizione politica esprimendo la volontà forte di conservare la natura pubblica della Capo d’Anzio.» Candido de Angelis rivolto al sindaco: «Qui si fa come dici te o no. Qui siamo in consiglio, ci devi spiegare come si fa il consiglio. Quattro anni fa avevamo deciso di mandare fuori il privato e non hai fatto nulla. Bisogna dire se sai gestire la società a meno di giocare a monopoli. Avevi preso impegno con la città di riacquisire le quote, eravamo d’accordo.» Bruschini: «La truffa è stata dal 2009 quando la società era pubblica, poi l’approvazione del governo e siamo riusciti a dover prendere un socio privato. Oggi con lo stesso socio sto cercando di fare luce per mettere in sicurezza le entrate, cercheremo di farla rimanere pubblica e che funzioni.» Bernardone: «Quali sono gli atti concreti per farla rimanere pubblica, faccia un gesto immediato e concreto per manifestare la volontà che la Capo d’Anzio rimanga pubblica. Sto dicendo ricapitalizziamo. Quando non si sa di chi è la colpa è di Castore Marigliani, si diceva. Adesso la città ha una emergenza, se il porto non parte abbiamo già regalato il 70% al privato, abbiamo bisogno di 200.000 euro da mettere sul banco.» Ranucci: «Per la prima volta il Pd è favorevole al porto, di portarlo avanti, dobbiamo fare un documento unitario.» Borelli: «Non vorrei su un documento così importante fare una votazione.» Tontini: «Non posso parlà? Non voglio cominciare polemiche, il documento di Bernardone mi sembrava

Satira

un po’ forte. Volevo proporre che siccome ci sono aspetti economici che non conosciamo nei particolari, propongo di fare una riunione tranquilla con il responsabile economico della società, perché dobbiamo parlare di fallimento e dopo andiamo in consiglio.» Bernardone: «Non c’è niente di scandaloso.» Bruschini: «Siamo tutti d’accordo.» Bernardone: «Abbiamo eroso oltre un terzo del capitale sociale e oltre c’è il rischio.» Bruschini: «Il Comune per legge non può mettere capitale.» Bernardone: «L’importante è la volontà politica.» Mingiacchi: «Oggi non ho preparato interpellanze, ma solo una domanda fatta dai cittadini sui rapporti fra comitati e amministrazione, chiedo di leggere la mozione.» Borelli: «No tutta! Solo i punti eh!»

ARDEA

• Situazione al 12 dicembre...

PANETTONE... NON PANETTONE...


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Satira

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(mi odino, ma mi temano)

ODIATA, INCONTINENTE E INATTENDIBILE

NETTUNO

• Questo è uno scorcio dei giardinetti dell’ex presidio, ora sede della Guardia di finanza. Ai tempi di Marzoli era ben curato ed aveva perfino un chiosco bar. Ma la concessione risultò irregolare e fu revocata. Poi

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il luogo rientrò nuovamente nella legalità. Ora come vedete è frequentato da topi e pantegane, ed è chiuso al pubblico. Se un privato mantenesse in questo stato un’area verde nel centro cittadino gli verrebbe giustamente intimata la bonifica del lotto, ma essendo ora l’area sotto la competenza della Guardia di finanza ciò non avviene... • In piazza Mazzini una macchina ha preso fuoco, probabilmente per autocombustione hanno dichiarato sul momento i pompieri. Le fiamme hanno coinvolto altri tre automezzi. Il proprietario aveva posteggiato in doppia fila per prendere un caffè al bar Volpi. Il traffico è stato deviato su via

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Romana ed è andato in tilt per tutta che prima o poi t’esce fori ch’era la mattinata. Solo gli autobus passa- tutta ‘na finta, ‘n piano studiato a vano, ma con un ritardo di 30 minuti. tavolino, magari sotto ar tavolino, in mezzo alla porvere andove ce fanno stà a noi, miserabili contribuenti che adesso dovemo pagà er doppio delle tasse con la metà dei servizi. Forse me so sbajato sò meno de a metà. • E questa sarebbe l’Ardea che cresce? Co’ un fracco de milioni de debiti fori bilancio, coi rifiuti ovunque, co’ i servizi da terzo monno, co’ a Tari, a Tasi e chissà che artro ancora aumentate? Ma perché non fai un ber regalo de Natale a tutti, te compreso, e lasci quella firma là ndo sta? Niente de personale eh, però sarebbe più mejo • Tra le mille inefficienze di questa assai falla finita co sta pantomima. amministrazione segnaliamo, ancora • Me pare a me che a voja de annà a una volta, quella delle inammissibili, casa nun ce l’ha nessuno, manco quelprofonde e molteplici buche presenti li de ‘a minoranza, visto che se affretin molte strade pubbliche del nostro tano a chiede alla maggioranza de fa territorio. Dopo le piogge, ormai di 3-4 punti assieme prima de annà via. prassi, si aprono innumerevoli cavità Tra questi c’è pure l’uso civico alle nell’asfalto delle principali vie cittadi- Sarzare, è proprio quello che nun so ne, si va dalle piccole crepe a veri e riusciti a sistemà in 70 anni e mo er propri crateri con buche larghe e a Bucia lo vorebbe mette a posto cò Di pozzo. Roba da Senegal, e forse nem- Picche in quarche mese? E noi ce meno. Caro Di Picche, te lo abbiamo dovemo crede? detto tante volte, invece di parlare di massimi sistemi e grandi progetti, che pe ‘ste cose ‘a pompa nun te regge, perché prima di togliere il disturbo non provi a fare qualche piccolo ma visibile ed efficace intervento come quello di dare un aspetto più civile al nostro sistema viario, utilizzando qualche palata di asfalto in più anche a costo di andarla a posizionare tu stesso? • Roba da nun crede, in meno de 5 ore te se dimette sia Pollicione che er Di Picche, così l’amministrazione tutt’an botto rimane senza l’asso e er tre de briscola. E mica è finita qua, dopo quarche giorno se dimette pure l’assessore Petricone e er dirigente Pica. Che mai sarà successo, mentre in Liberia c’hanno l’ebola a Ardea c’avemo la dimissionite e forse pure acuta? Ma no, niente paura, vedrai

ARDEA

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Contatore dei giorni che il Comune di Ardea impiega per dare un deposito ai nostri reperti archeologici, raminghi nel mondo

L’amministrazione Eufemi non ce l’ha fatta in 2.693 giorni = 7 anni e 5 mesi

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data inizio: 11 maggio 2012

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ODIATA, INCONTINENTE E INATTENDIBILE

ARDEA

• Frasi celebri in consiglio comunale. Fanco: «Volevo complimentarmi con la segretaria comunale, grazie alla sua competenza questa amministrazione è riuscita a galleggiare, altrimenti se ne sarebbe andata subito a casa». Ludovici: «Qui ci sono buche ovunque, scuole che chiudono perché ci piove dentro, ecc. Perché non proviamo a fare 3-4 punti con la maggioranza e poi ce ne andiamo a casa?» Mmh, ma se in oltre due anni non sono riusciti a fare un caxxo con questa maggioranza, adesso come pretendono di risolvere punti importanti ed annosi nel giro di qualche mese con queste stesse persone? Ma che ha paura pure lui di tornare alle urne? Fanco: «La scelta del candidato Di Fiori è stata il frutto di una precisa strategia attuata da Eufemi per fermare quella di Cugini». Ancora Fanco: «Anche i consiglieri di maggioranza attaccano il sindaco, la verità è che ad Ardea non sono arrivati i soldi né dalla Regione né dall’Europa. Il sindaco si dovrebbe dimettere per liberare la città dai ladri di voti e di futuro». Abate: «La città si è arenata per l’incapacità del condottiero di procurare risorse». Ludovici insiste, imperterrito: «Vogliamo vedere se su alcuni punti precisi c’è la

dossier informare n. 12/2014 • 19 DICEMBRE disponibilità da parte della maggioranza». Ma che, per caso, pure questo è in cerca di un assessorato? Se è così se deve mette in fila, troppi ce ne stanno prima... FILA PER UN ASSESSORE

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Tributaria locale Nessun campo rom

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POMEZIA

Il sindaco e la giunta hanno deliberato l’istituzione della sezione di Polizia tributaria del Corpo di Polizia locale. La decisione nasce nell’ambito di un processo di revisione dell’organizzazione del Corpo e di alcune variazioni all’assetto organizzativo per esigenze di funzionalità e operatività del servizio. “Considerato che - si legge nella delibera - la Polizia locale svolge un’attività di prevenzione e accertamento in materia di riscossione delle tasse e tributi locali in genere, esegue un’attività di ausilio alle attività di verifica e di riscontro svolte dagli altri Settori. Tra l’altro, si occupa della ricerca e della segnalazione di evasori procedendo agli adempimenti di contestazione dei tributi di competenza specifica della Polizia locale e della segnalazione agli uffici preposti alla riscossione […] si delibera di modificare l’attuale testo dell’art. 4 del nuovo regolamento di Polizia locale, approvato con delibera di giunta n. 278 del 29/11/07, […] e di istituire la Sezione di Polizia tributaria”. La nuova Sezione va ad aggiungersi alle altre già istituite con il suddetto regolamento presso la sede del Comando di Pomezia: Ufficio comando, Affari generali, Sanzioni amministrative, Polizia amministrativa, Polizia urbanistica, Polizia ambientale, Polizia stradale, Polizia giudiziaria, Intervento traffico e Contenzioso. «Con l’isti-

dossier informare n. 12/2014 • 19 DICEMBRE tuzione della Sezione tributaria della Polizia locale - ha dichiarato il sindaco di Pomezia Fabio Fucci diamo seguito al protocollo d’intesa fra il Comune e l’Agenzia delle entrate in materia di accertamento di tributi erariali ratificato il 5 agosto scorso. La Polizia tributaria contribuirà all’azione di lotta all’evasione messa in campo dalla mia amministrazione per ristabilire equità e garantire che i proventi del recupero possano essere destinati ai servizi per i cittadini».

Finalmente i laboratori

ANZIO

Sono stati inaugurati lo scorso 10 dicembre i laboratori di cucina e di sala - bar dell’Istituto professionale alberghiero M. G. Apicio, nella Sede di via Nerone, ad Anzio. Tale sede, consegnata dalla Provincia di Roma a dicembre 2008, finora è stata priva di laboratori. «Con 2 anni di lavoro tra grandi difficoltà per mancanza di fondi finalizzati - si legge nella nota del dirigente scolastico - siamo riusciti a realizzarli attraverso sponsor, donazioni, recupero di materiale usato. Notevole è stato il fattivo contributo lavorativo e professionale del personale ATA, così come dei Docenti per i collaudi delle attrezzature.»

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«Stanno girando voci incontrollate che senza alcuna ragione creano allarmismi. Girano ‘ad orologeria’, sempre a intervalli di tempo ben definiti. Non c’è nessuna ipotesi di realizzazione di un campo rom ad Ardea. Ormai, ogni lavoro che viene fatto in un campo privato, fa scatenare un panico inutile. Da qualche tempo, non solo ad Ardea, non si fa altro che lanciare allarmi, generare ansie, creare timori. Forse per distogliere l’attenzione da altro? Tutto ciò avviene anche a Nettuno, che anche qualche giorno fa è stato colpito da altrettanto allarme. E questo sonno della ragione genera mostri. (...) Ardea ha tanti problemi, come li hanno anche tanti Comuni delle aree metropolitane italiane. Problemi anche di una certa severità e che sono da affrontare. Ma ci mancano solo gli allarmi inutili di un social network per far sfaldare ancora di più una popolazione che deve

diventare comunità». Lo dichiara in una nota il vicesindaco di Ardea Raffaella Neocliti.

NETTUNO

Anche il Comune di Nettuno smentisce analoghe voci diffuse riguardo il trasferimento di un accampamento rom sul territorio cittadino dal campo nomadi di Castel Romano o da qualsiasi altro accampamento rom. «Al primo circolare di tali voci - si legge in un comunicato stampa il Comune ha prontamente contattato la Prefettura di Roma chiedendo specifiche informazioni a riguardo: la stessa Prefettura ha categoricamente smentito ogni attività di trasferimento di cittadini rom sul territorio comunale di Nettuno. Anche la Polizia locale di Nettuno ha effettuato accertamenti e controlli su eventuali presenze sul territorio, accertamenti che, naturalmente, hanno dato esito totalmente negativo.»

Scuole: chiesti fondi

ARDEA

Il Comune ha scritto alla presidenza del consiglio dei ministri per richiedere una quota dei fondi dell’8 per mille di gestione statale per l’iniziativa di ristrutturazione, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico delle scuole pubbliche.

Il vicesindaco Raffaella Neocliti ha chiesto il contributo di 575.304 euro per un intervento di miglioramento, efficientamento energetico e per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico della scuola Virgilio di via Laurentina e di 291.576 euro per la scuola di via Tanaro.


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Buone Feste!

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Maggioranza frantumata 12

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di Roberto Matricardi

La crisi politica locale sembra ormai aver intrapreso la via del non ritorno. Nel giro di poche ore, recentemente, si sono dimessi sia il presidente del consiglio comunale Massimiliano Giordani, sia il sindaco Di Fiori. Certo tra i due atti c’è differenza in quanto le dimissioni del presidente sono irrevocabili, mentre quelle del sindaco diventano definitive solo dopo venti giorni, quindi, orientativamente, il 21 dicembre. Al momento di andare in aula, su richiesta delle minoranze, per discutere la doppia mozione di sfiducia nei confronti delle due cariche istituzionali sopra citate, le stesse avevano già rassegnato le proprie dimissioni e, fatto ancora più clamoroso, non si sono presentate nell’emiciclo, esattamente come il resto della maggioranza. Così nell’assise, oltre ai sei delle minoranze e al solito Fanco, c’erano soltanto Sperandio e a tratti Volante. In ogni caso non in 9, numero necessario e sufficiente per poter procedere alla mozione di sfiducia al sindaco, peraltro dimissionario. Ergo, non è stato possibile mettere la parola fine all’amministrazione Di Fiori, anche se ci si è andati abbastanza vicini, e questo lo si è capito quando in aula non si è presentata la maggioranza a difendere il proprio sindaco. Evidentemente la paura di tornare al voto ha prevalso sulla voglia, seppur diffusa, di liberarsi da questa amministrazione, non solo pasticciona e inconcludente, ma anche aggressiva come non si era mai visto prima con-

Buone Feste!

tro i propri concittadini, tartassandoli senza alcuna pietà con l’innalzamento delle imposte locali. Un gruppo di potere che non si accorda quasi su nulla ma che trova sempre la quadra quando si tratta di portare al massimo la Tasi e di raddoppiare l’appalto all’Igiene Urbana, passato da 4,2 milioni a ben 9,8 senza alcuna ragione o spiegazione accettabile, con la ovvia conseguenza di un ulteriore innalzamento della Tari tra il 30 e il 50%. Si tratta di una vera vergogna a fronte del fatto che i servizi in generale non sono affatto migliorati, anzi, per molti versi era indubbiamente meglio prima. Intanto va rilevato che, a differenza di quanto dichiarato sia da Eufemi prima, che da Di Fiori dopo, non è affatto vero che la differenziata costa di meno rispetto al sistema precedente, ormai tutti si sono resi conto di questa enorme bugia, in quanto sono necessari un gran numero di operatori per lo svolgimento del porta a porta. Potrebbe costare di meno, il condizionale è d’obbligo, qualora il servizio fosse svolto correttamente e alcuni rifiuti quali vetro, ferro, plastica, carta e lattine fossero effettivamente separati e venduti alle aziende che li lavorano, con un utile per l’ente che dovrebbe essere trasmesso ai cittadini mediante una bolletta più leggera, come avevano a più riprese promesso sia il precedente che l’attuale sindaco, ma così non è stato e, alla fine, la bolletta è aumentata per la terza volta nel giro di 4 anni e questo è inaccettabile. Ma non basta, come per incanto la ditta con il beneplacito del Comune si è anche permessa di eliminare il mer-

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coledì come giorno di raccolta dell’indifferenziato, con la ovvia conseguenza che ora dalla mattina del martedì fino a quella del sabato ci sono sacchi della spazzatura distribuiti ovunque e che ormai fanno parte del paesaggio. Queste grandi menti potrebbero aver addirittura pensato che togliendo un giorno di raccolta settimanale per l’indifferenziato, compreso l’affollatissimo periodo estivo, sarebbe diminuito il volume di rifiuti in circolazione, come se chi produce i rifiuti se li potesse tenere in casa oltre 4 giorni. Si tratta di autentici Einstein, su questo non vi sono dubbi di sorta. Tornando al consiglio, tutti gli intervenuti, inclusi Fanco, Sperandio e Volante hanno sciorinato il loro disappunto per l’aumento delle tasse e per i tanti disservizi che gravano sui cittadini, ma né Sperandio e né Volante, pur se molto critici sull’operato amministrativo, se la sono sentita di mettere la pietra tombale su tanto scandalo. Di Fiori, invece di disertare l’aula, avrebbe dovuto essere presente assieme alla maggioranza che lo sostiene e dare le dimissioni durante la pubblica assise, oppure presentare la sua nuova maggioranza con un suo nuovo programma. Invece, come al solito, siamo in presenza di una pantomima all’ardiese, vecchia, stantia, trita e ritrita cui speravamo tutti di non assistere più. Entro il 21 dicembre il sindaco potrebbe ripensarci, e probabilmente ci ripenserà, ritirando le proprie dimissioni non appena i suoi polli si saranno saziati con il becchime politico che il primo cittadino gli farà soltanto vedere, senza nemmeno lanciarglielo,

oppure confermerà le dimissioni. Cosa farà? Difficile dirlo, nel frattempo, però, possiamo dire per certo che la crisi politica si è ulteriormente inasprita, come testimoniano le recenti dimissioni dell’assessore ai lavori pubblici Maurizio Petricone, in quota Uda e in particolare di Montesi, e del dirigente ai lavori pubblici, ambiente e urbanistica, arch. Cosimo Pica, insediatosi da appena un mese a seguito di un concorso che lo aveva visto vincitore proprio su Ardea. Quest’ultimo in particolare stupisce che si sia dimesso, ufficialmente per motivi di salute, visto che se stava male ci stava anche quando ha vinto il concorso e allora che lo ha fatto a fare? Forse ha mollato dopo aver preso atto che ciò che doveva affrontare e firmare erano patate fin troppo bollenti, financo incandescenti, come Puccini, Igiene Urbana, Uno Light, esercizi commerciali sui 706 ettari e altro ancora? Se è così, allora si capisce meglio perché questo tecnico abbia preferito tornare nel suo ufficio regionale presso la direzione del territorio, urbanistica e rifiuti, posto che ricopre da circa un trentennio e che presenta meno problematiche di quello ardeate. Quindi, dopo tutte queste defezioni il piatto si è frantumato in troppi cocci per poter essere rimesso assieme in maniera efficace e soddisfacente, se ciò accadrà la situazione per la cittadinanza peggiorerà ulteriormente, meglio sarebbe da parte di Di Fiori accettare la propria debacle e tornare alle urne, nella speranza che la politica possa esprimere qualcosa di meglio della triste configurazione attuale.


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Tra strappi e polemiche Un museo per tutti 14

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di Massimiliano Savio

Il bubbone in maggioranza è scoppiato per un battito d’ali di farfalla, solo un minuscolo spostamento d’aria. La condanna dell’ex assessore Colarieti e del dirigente dei servizi sociali Santaniello, per il reato di abuso d’ufficio per la proroga di alcuni appalti. La Santaniello è stata sospesa dall’incarico dal segretario comunale, Pompeo Savarino, che ha incaricato due funzionarie di svolgere il ruolo in attesa di soluzioni definitive. Una delle due non è piaciuta all’assessore Laura Nolfi che ha chiuso a chiave la porta dell’ufficio dei servizi sociali impedendo l’accesso della funzionaria. A questo punto i quattro consiglieri di Forza Italia, capeggiati da Marco Maranesi, hanno minacciato la crisi accusando la maggioranza di cui fanno parte di essere un comitato d’affari. Accusa inaudita nelle sedi comunali. Nel frattempo la Nolfi è stata costretta dalla Polizia urbana a restituire le chiavi della stanza. Il sindaco, soprannominato da sempre ‘il pompiere’, in un primo momento ha rimosso la funzionaria annunciando la nomina di altra persona, poi su pressione di Forza Italia ha fatto un passo indietro chiedendo alla maggioranza di ricompattarsi. Attualmente la situazione è di stallo. Nel quadro dello scontro da una parte ci sono gli assessori, dall’altra i dirigenti. In questo scenario in continuo movimento ci sono le denunce di

Il sindaco Luciano Bruschini

Maranesi sul servizio mense che hanno portato alla sfiducia del consigliere Andrea Mingiacchi, presidente della commissione trasparenza, e le indagini della Guardia di finanza sul settore ambiente diretto da Patrizio Placidi. Ad Anzio il servizio di nettezza urbana costa 18 milioni, il più caro del Lazio, a Nettuno 8 milioni, a parità di numero di abitanti. L’ex sindaco e senatore Candido de Angelis ha apertamente chiesto le dimissioni del sindaco Bruschini: «La città è diventata una marchettopoli, anche le fratture in maggioranza sono legate ad interessi personalistici. Nessuno pensa al futuro della città o all’attuazione del programma, è una situazione insostenibile.» L’unica cosa stabilita dal consiglio è stata la volontà di aprire una vera verifica sul servizio mense per valutare la possibilità di rescindere il contratto con la ditta attuale. Mozione passata a maggioranza, ma non votata da tutti quelli che sostengono Bruschini, a testimonianza che la frattura in maggioranza rimane evidente.

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Il Comune di Ardea, grazie alla collaborazione dei volontari dell’associazione culturale Tíng, nel giorno dell’immacolata concezione ha inaugurato e aperto al pubblico la prima mostra evento denominata ‘Un museo per tutti’ presso il polo museale di Ardea, in via Laurentina km 35. In programma manifestazioni e esibizioni di ogni genere, esposizioni di pittori, scultori, fotografi e designers che faranno da scenario a diverse esibizioni canore, performance di danza, sfilate di moda e tanto altro ancora. Sarà un’occasione per le associazione del territorio di collaborare a stretto contatto con la cittadinanza. Presenti anche diversi sportelli di volontariato: Croce Rossa Italiana, Lega Navale e Sportello Donna. Tale apertura straordinaria del museo proseguirà per gran parte del periodo natalizio fino al 21 dicembre. L’ingresso è libero. Gli orari di apertura del museo sono i seguenti: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle ore 14 e dalle 16 alle ore 21; sabato e domenica orario continuato e prolungato fino a conclusione degli eventi. Maggioranza e opposizione unite hanno così presidiato l’importante mostra, regalando auguri e sorrisi ai tanti artisti e cittadini presenti. «Ringrazio tutti i componenti dell’associazione Ting che hanno organizzato questa splendida kermesse presso il polo museale di Ardea che ci accompagnerà fino al 21 dicembre con eventi molto interessanti che andranno ad integrare il programma natalizio organizzato dall’amministrazione comunale» dichiara l’assessore alla cultura, Riccardo Iotti presente all’inaugurazione. Grande soddisfazione anche da parte degli organizzatori dell’associazione culturale Ting: «L’associazione è nata da pochissimo sul territorio di Ardea, ma nonostante tutto, ha iniziato a collaborare con il territorio raggiungendo fin da subito ottimi risultati. Questo evento ne è la dimostrazione. In queste giornate la vera protagonista di tutto sarà la cultura, infatti in programma oltre ai balli e canti organizzati dalle varie associazioni, sono previste molte mostre di artisti, pittori, fotografi, artigiani e illustri autori. All’interno di questo evento ci saranno tantissime occasioni di aggregazione sociale, l’obiettivo principale è quello di stare insieme condividendo tutte queste favolose rappresentazioni di arte che il territorio ci regala» afferma Malvina Santini, presidente della Ting.


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Raccolta porta a porta Operazione riciclaggio 18

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Un risultato ottimo quello che esce fuori dai dati sul mese di novembre, primo mese di raccolta differenziata Porta a Porta, nei quartieri Santa Palomba, Santa Procula, Castagnetta, Cinque Poderi e Laurentina. Differenziato il 71,65% dei rifiuti totali (13,44% carta, 17,13% plastica, 13,54% vetro, 27,54% frazione organica, 28,35% indifferenziato non riciclabile). «Un risultato eccezionale - ha dichiarato il sindaco Fabio Fucci - che dimostra la forza e l’efficacia della scelta fatta dalla mia amministrazione sull’estensione della raccolta differenziata porta a porta. Il risultato registrato nei quartieri in cui il servizio è appena partito è un grande incoraggiamento per l’amministrazione e per i cittadini in vista della prossima estensione del porta a porta a tutto il territorio comunale». «Questi dati - ha aggiunto l’assessore Lorenzo Sbizzera ripagano gli sforzi fatti dai cittadini nell’effettuare una buona differenziazione dei rifiuti. La campagna capillare di informazione e sensibilizzazione ai residenti sta dando i suoi frutti. Dobbiamo continuare su questa strada». Di seguito ricordiamo il calendario del porta a porta.

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ome è noto, salire sul carro dei vincitori è consuetudine ormai ampiamente diffusa, come se il semplice farlo desse diritto, anche a chi non ha fatto un bel niente, di sentirsi artefice della vittoria. Purtroppo però, non solo non è così, ma tale atteggiamento è spesso risultato essere anche di stucchevole pusillanimità. Chi non ricorda, infatti, durante la liberazione della Capitale, le immagini dei carri armati americani letteralmente presi d’assalto da tanti italiani esultanti, quando molti di loro, fino a qualche tempo prima, erano gli stessi che riempivano piazza Venezia gioendo ed inneggiando alle parole del Duce. Venendo ai giorni nostri, anziché di carri armati, parliamo piuttosto di ‘carrocci’ ed in particolare di quello della Lega Nord che, malgrado alcune opinioni, anche a fronte dei risultati delle recenti consultazioni regionali in Emilia ed in Calabria, risulta essere divenuto il partito di riferimento. Ora, sembra cosa accertata che, a tale partito, anche se è quello che da sempre sputa sugli italiani dell’oltre Linea Gotica, abbiano aderito o stiano per farlo anche diversi dei politici nostrani che, pur essendo noti per essere degli inguaribili voltagabbana, pensavamo potessero avere ancora almeno un briciolo del significato della parola vergogna. Certo, con una crisi che avvelena sempre più l’esistenza delle fasce più deboli del nostro Paese, che vedono sempre più scavalcati i loro diritti a favore di altre, magari provenienti dall’estero, le tesi spesso populiste del leader leghista Salvini possono assumere degli aspetti sicuramente condivisibili ed accattivanti, anche se tali argomentazioni hanno attraversato sol-

tanto adesso il Po per meri scopi elettorali, è altrettanto chiaro. Ma se anche ad un cieco, la solidarietà portata da un senatore come Borghezio ai residenti di Tor Sapienza e dell’Infernetto, può apparire come piuttosto singolare, e quindi altamente significativa, evidentemente così non è per i trasformisti di casa nostra, sempre pronti a tutto pur di riciclarsi e/o di ricrearsi una nuova verginità politica che gli permetta di rimettere solo e soltanto le mani sulle città di Anzio, Nettuno, Ardea e Pomezia. Ora, se tale adesione dovesse andare a buon fine, sarà da vedere se coloro che vi aderiranno, a chi gli dovesse ancora chiedere: «A chi sì fio?», avranno anche il coraggio di rispondere: «Cusa l’è chel dis terrun, ma va’ a lavurà, barbun!». O forse, più realisticamente, quando dovessero andare a qualche raduno padano, magari per chiedere spiegazioni sul dove abbia luogo, altro non potranno dire che: «Noio, volovan savuar...» Tito Peccia


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Porto: anni e soldi spesi per non fare nulla 20

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ANZIO

di Massimiliano Savio

Venerdì 28 novembre la sala comunale era gremita in modo insolito. Nel consiglio, su richiesta dell’opposizione, era stato inserito un punto che riguardava la situazione della Capo d’Anzio, la società mista incaricata di occuparsi della vendita dei posti barca e della realizzazione materiale della costruzione della nuova struttura portuale. Ad oggi è solo riuscita ad accumulare un passivo che sfiora il 30% del capitale, pertanto è a rischio fallimento. Serve una immissione di capitali e, se non li mette il Comune, c’è il caso che il socio privato copra

le perdite ed il porto diventi privato, privando la città di una struttura essenziale. Tralasciamo le polemiche e veniamo all’essenziale di questa vergognosa storia, cioè di come si sono spesi anni e soldi pubblici per non fare nulla. Diciassette o diciotto anni fa il sindaco De Angelis, appena eletto, si adoperò per il rilancio della città attuando il PRG ed il porto. In un paio di anni i progetti presero corpo. Bene o male il PRG si fece. Il porto ebbe un iter diverso, anche perché era in attuazione il porto di Fiumicino e la sinistra non voleva che ci fosse concorrenza. Si può discutere se la mega struttura di

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Anzio fosse confacente alla realtà, ma di certo ci furono opposizioni da chi governava allora la Regione Lazio. Fatto sta che ad oggi quello di Anzio è un porto che non serve a nessuno, salvo che ai pochi pescherecci e ai pochi eroici turisti che vengono qua. La strategia dei politici ha vinto e la città è morta. Ora la sinistra ha cambiato rotta e, dopo aver prima detto no, ora dice si al porto e vuole che le finanze pubbliche partecipino alla chiusura del buco economico della Capo d’Anzio: circa 500.000 euro. Nessuno domanda in consiglio dove sono finiti 1.790.000 euro di debito accumulato in questi anni, sopratut-

Cometa rossa: una fumetteria a Tor San Lorenzo

ARDEA

E’ arrivata Cometa Rossa a Tor San Lorenzo. Si tratta di una fumetteria, qualcosa di inconsueto che riempie una casella fino ad oggi vuota, presso il centro Gielle. Un negozio di fumetti, giochi, carte collezionabili, action figures e modellismo. Cometa Rossa è anche un posto dove incontrarsi con gli amici e giocare a Magic, Yu Gi Oh, Krosmaster, giochi da tavolo e videogiochi, leggere fumetti e manga. Il tutto sotto la tutela di Cristian e Simone, conoscitori di quel mondo tutto particolare della cultura dei cartoni animati.

to in stipendi pagati ai membri del consiglio di amministrazione che sono stati nominati dal Comune di Anzio per fare non si sa che. Politici trombati sostenuti da entrambi gli schieramenti. Questa ipotesi è avvalorata dal fatto che oggi il Pd, che si era sempre opposto alla realizzazione del porto in sé ‘pubblico’, ora si preoccupa ed è diventato fautore del porto ‘cittadino’. Nessuno del Pd ha mai voluto il porto e ora lo vuole... come la mettiamo? Dopo il danno la beffa, perché le assurde lungaggini per l’approvazione del progetto avevano maliziosamente sollevato dubbi sul fatto che il fratello di Montino era uno dei costruttori del porto di Fiumicino e la Regione era governata dalla sinistra. Ora l’aria è cambiata, il porto si può fare, ma anche i tempi sono cambiati. Non ci sono più i soldi e il porto di Fiumicino si è preso tutte la barche. Così va il mondo da queste parti. Ora il Comune ha deliberato di tappare le buche economiche della Capo d’Anzio, altrimenti il debito verrebbe coperto dal socio privato che diventerebbe proprietario dell’area portuale. La Capo d’Anzio è una di quelle migliaia di società miste che in Italia contribuiscono al debito pubblico, ‘carrozzoni’ che elargiscono stipendi agli amici degli amici. Anzio è in stasi, il porto non si farà più, ma la società mista continua a succhiare soldi.


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Case comunali: Dispersione scolastica @ ARDEA rispettare la ö graduatoria 22

POMEZIA

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Il 10 dicembre scorso il sindaco Fucci ha incontrato una delegazione di occupanti delle case popolari di piazza Aldo Moro. «Ho ribadito loro la volontà della mia amministrazione - ha spiegato con una nota stampa al termine della riunione - Vogliamo ristabilire la legalità nelle modalità di assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale e pubblica di proprietà comunale. Ci sono centinaia di cittadini in graduatoria che attendono di ricevere una casa popolare e a loro dobbiamo dare una risposta. Le famiglie che verranno sgomberate verranno sostenute e aiutate dal Comune, in particolar modo dove sono presenti minori e persone con disabilità. A chi cerca di speculare sulla disperazione delle persone con affermazioni che rischiano di creare una guerra tra poveri rispondo che l’emergenza abitativa e l’asilo politico sono due questioni ben distinte: la prima , dove si tratta di alloggi comunali, è gestita direttamente dal Comune di Pomezia; la seconda rientra in un programma ministeriale con finanziamenti europei: infatti la struttura che accoglie i rifugiati politici a Santa Palomba, individuata dalla prefettura di Roma, non riceve finanziamenti economici da parte dell’ente».

Monica e Manuela Nanni

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un aumento preoccupante del numero di alunni con difficoltà scolastiche, che ci ha portato a riflettere sulle modalità d’intervento e sull’individuazione delle strategie migliori per prevenire e intervenire sul dilagare di tale fenomeno che, di solito, sfocia nell’abbandono e dispersione scolastica. Per rendere effettivo il ruolo di ogni persona ad accedere e frequentare ogni grado del sistema scolastico e formativo bisogna promuovere interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di ordine economico, sociale, culturale che impediscono di poter usufruire pienamente di tale diritto, come sancito dalla Legge 29/92, definendo gli ambiti di intervento e le competenze degli enti locali in merito alle azioni per il diritto allo studio. Il benessere e la salute della persona sono il risultato di molteplici aspetti e componenti che interagiscono tra di loro in modo dinamico ed integrato, influenzandosi a vicenda. Lo sviluppo di un individuo, così come l’approccio ai suoi problemi, è profondamente condizionato da eventi che si verificano nelle varie situazioni ambientali intorno a lui e di cui egli stesso non ha conoscenza e coscienza. Ecco perché le scuole debbono offrire un’adeguata e personalizzata risposta che tenga conto della specificità dei bisogni dei soggetti in formazione. L’assunto di base è che le tappe evolutive procedono attraverso un sistema gerarchico: il completamento delle varie tappe porta ad uno sviluppo armonico. Quando per motivazioni di diverso tipo ciò non avviene ci possiamo trovare in presenza di qualche disagio che caratterizza la fase evolutiva interessata. Il processo di sviluppo è mediato dalle emozioni che, quando non vengono espresse o manifestate, possono creare dei disagi che si ripercuotono sull’apprendimento e sul comportamento. L’insuccesso scolastico, quindi, si verifica quando gli studenti non riescono a dispiegare il loro potenziale d’apprendimento nelle varie discipline attraverso un adeguato e personalizzato metodo di studio. Avviene così il distacco dalla scuola che si manifesta, in un primo momento con disaffezione, noia, disinteresse, successivamente con disturbi comportamentali,

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aggressività nei confronti dei docenti, dei compagni, dei luoghi e delle suppellettili della scuola. La scuola viene vissuta come obbligo ai saperi, impartito dalle famiglie e dalla società; non viene vissuta come affermazione e acquisizione dei saperi per realizzarsi come persona. E’ necessario e urgente, quindi, creare opportunità di integrazione scolastica e sociale, attraverso il rafforzamento delle competenze di base e la promozione di azioni formative che favoriscano il successo formativo. Laboratori per il recupero della dispersione scolastica - IC Ardea2 Referente dei progetti doc. Lucia Conte

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Quel parcheggio che non si fa 24

NETTUNO

di Massimiliano Savio

La vicenda del parcheggio di piazzale Berlinguer che non si fa, e nel frattempo i commercianti abbassano le serrande perché l’area è stata chiusa, è storia tristemente nota. Ma dalle crisi nasce sempre qualcosa, questa estate è nato il movimento di protesta cittadino ‘Salviamo Nettuno’, che si presenterà alle prossime elezioni. In città c’è forte malcontento per molte cose che non vanno, le condizioni delle strade, la raccolta differenziata che a causa degli incivili e dei mancati controlli, ha fatto sorgere un po’ dovunque discariche a cielo aperto e poi il cantiere sigillato di piazza Berlinguer. Questa è forse la grana più grossa per Chiavetta, perché l’enorme buca dell’ex area di sosta oggi è chiusa come una scatola di sardine, crea disagi ai residenti ed i negozi chiudono perché i clienti non hanno modo di parcheggiare. Gli incassi vanno a picco ed uno dei commercianti che era stato costretto a chiudere ha fatto causa al Comune sostenendo che era stato costretto a farlo proprio per il danno causato da questa situazione. Visto che il quadro poteva mutare all’improvviso per la ripresa dei lavori e lo stato dei luoghi poteva variare, egli ha chiesto ed ottenuto dal tribunale di Velletri il cosiddetto accertamento tecnico preventivo, una consulenza che dia una prima indicazione sulla fondatezza della tesi sostenuta da chi ha avviato il procedimento civile. Il consulente

dossier informare n. 12/2014 • 19 DICEMBRE ha fatto la perizia acquisendo in Comune tutta la documentazione ed ha concluso che nella gestione del cantiere non vi sono stati errori da parte dell’amministrazione nettunese. Nulla vi è da rimproverare alla parte pubblica, la colpa dei ritardi è degli intoppi burocratici messi dalla Regione e di finanziamenti arrivati in ritardo. Quanto al commerciante, secondo il perito, questi non avrebbe chiuso per via del cantiere ma per altri motivi. Insomma, un punto importante per il sindaco e la giunta, visto che sulla ‘buca’ il procuratore Giuseppe Travaglini ha aperto un fascicolo facendo acquisire gli atti comunali dai vigili urbani. Ma non è finita qui, direbbe il grande Corrado, difatti è in discussione nella maggioranza di modificare la convenzione con con la società incaricata di fare il parcheggio. Il costo finale andrebbe a raddoppiarsi, passando da 7,5 a 15 milioni di euro. Il Comune sarebbe dell’idea di concedere un anticipo di 2,5 milioni di euro contraendo un mutuo e la convenzione passerebbe da 27 a 32 anni con un aumento dei posti auto in vendita nella disponibilità della Parkroi di Loreno Palpini. Chiavetta dovrà far digerire questa modifica dai suoi in consiglio e la cosa ci sembra difficilmente digeribile. Forse la storia ritorna, i nettunesi si ricorderanno dei parcheggi sotto il lungomare di Gallozzi. All’epoca qualcuno si incatenò ai bandoni e l’impresario se ne tornò nel suo paesino sull’appennino. Anche lui voleva fare il parcheggio e

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avere in disponibilità alcuni posti macchina. Il Pd di allora intraprese una furente opposizione e di quei parcheggi nessuno osò più parlare.

Christmas Judo POMEZIA

Al momento di andare in stampa sono circa trecento gli iscritti alla seconda edizione di Christmas Judo Pomezia e seconda tappa del Trofeo quattro stagioni. La kermesse sportiva, in programma per il 14 dicembre presso la palestra della scuola elementare Don Bosco, ha finalità benefiche, con il ricavato devoluto all’Associazione Bambino Gesù e alla Casa Famiglia Chiara e Francesco. Soddisfatti gli organizzatori, sia per la massiccia partecipazione, sia per la prestigiosa presenza della sezione giovanile delle Fiamme Oro di Napoli, gruppo sportivo della Polizia di Stato.

Ora, sempre il Pd, raddoppia i posti macchina in dotazione al costruttore e porta il raddoppio del parcheggio in consiglio. I tempi cambiano.


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Avalon ti aspetta Che figura di m... POMEZIA 26

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er dirla alla Emilio Fede: che figura di m... Siamo riusciti nell’inimmaginabile! A Roma siamo riusciti a fare quello che in decine e decine di anni non erano riuscite a fare neanche le giunte di centrosinistra votate all’edificazione sfrenata. Quelle giunte così dette progressiste che avevano realizzato Corviale e Spinaceto. Quella Roma che amiamo chiamare Caput Mundi è stata governata dal peggio che la politica di destra poteva esprimere. Le giustificazioni di Aledanno (così veniva soprannominato il minuscolo primo sindaco di destra della storia patria) sono incredibili e non possiamo credere alle puerili giustificazioni. Abbiamo assistito a case donate al partito magicamente cedute per due denari a parenti del dirigente massimo. Abbiamo assistito ad un ministro per lo Sviluppo economico che a sua insaputa si è visto intestare un appartamento con vista sul Colosseo, e passi. Abbiamo assistito ad un ministro della Cultura che ha fatto assumere al Ministero da lui diretto, il marito della sua compagna di vita giustificandosi che era un caso umano (in Italia c’è il 14% di disoccupati che rappresentano tutti casi umani); e anche questo è passato. Abbiamo assistito ad una presidente di Regione che, a proprio dire, non conosceva l’entità dei rimborsi incassati dai consiglieri regionali ed è stata per premio nominata Deputata della Repubblica, e aripassi. Ma questo proprio no, non può passare. Amiamo pensare a Roma come il Centro del Mondo civile e civilizzato. Amiamo pensare a Roma Eterna. Amavamo una destra impegnata nel sociale.

dossier informare n. 12/2014 • 19 DICEMBRE Amavamo una destra impegnata per il Bene Pubblico. Amavamo una destra convinta che il merito fosse l’unica strada per l’affermazione. Amavamo una destra giusta e per i giusti. Senza essere talebani ma neanche democristiani. Poi abbiamo visto lo sfacelo dell’amministrazione di destra della Capitale e abbiamo capito che il peggio non è mai morto. Poi abbiamo capito che i peggiori li abbiamo mandati a governare la Capitale del Mondo Civilizzato. Poi abbiamo capito che le società municipalizzate erano servite non per risolvere i problemi di traffico, della raccolta dei rifiuti solidi urbani, dell’Eur, dell’edilizia spontanea, bensì per arricchire e malversare senza neanche provare a risolvere. Questa è la grande delusione. E’ la delusione di tanti che hanno creduto e credono. Di tanti che hanno militato e militano. Di tanti che sacrificano il loro per l’affermazione di ideali intramontabili, di ideali che hanno permesso a quei signori di cui sopra di ricoprire quei ruoli. Li chiamo signori, ma signori non sono perché hanno approfittato di tutto, anche della buona fede dei militanti che con il loro sudore pagavano l’affitto della sezione. Quei delusi che loro pensano di aver demoralizzato, allontanato definitivamente, stroncato nella volontà. Ma sbagliano per l’ennesima volta. Tutti quei creduloni non si stancano, non si demoralizzano, non si allontanano. Sono ancora più determinati, ci sono e ci saranno, non certo a loro dispetto ma perché ci credono. Stefano Bertollini

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Il Castello di Avalon è un particolare negozio fantasy, dove si respira un’atmosfera magica, al di fuori dello spazio e del tempo. Vi si possono trovare riproduzioni di armi romane e medievali, splendide scacchiere a tema, tutti i Troll originali Nyform, i gioielli di Peter Stone, i libri di Tolkien, le favole, i testi di magia bianca, le rune, i tarocchi, i pendoli e tante collezioni di draghi, fate, elfi, gnomi, pixies. Anche costumi e abiti fantasy e d’epoca di squisita fattura, sia a noleggio che in vendita, e le magnifiche collezioni fantasy, che sono anche originalissime idee per ogni tipo di bomboniera e regalo. Il Castello di Avalon è aperto tutti i giorni esclusa la domenica dalle ore 10 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 20. Si trova a Pomezia, in via Recanati 1. Tel. 0691623070, e-mail info@ilcastellodiavalon.it. Una visita è d’obbligo per tutti gli amanti dei mondi

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Fantastici regali di Natale

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AUGURI!

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Salviamo Tor Maggiore AR*DEA POMEZIA 28

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Il sindaco Fabio Fucci, lo scorso 29 novembre ha firmato il protocollo d’intesa Salviamo Tor Maggiore! con l’associazione Latium Vetus e la Scuola di specializzazione in beni architettonici e del paesaggio di Sapienza Università di Roma. Il protocollo, finalizzato alla tutela e alla valorizzazione di Tor Maggiore, monumento del patrimonio culturale risalente al XII secolo in località Santa Palomba, giunge a conclusione della raccolta firme promossa dalle associazioni del territorio e patrocinata dal Comune di Pomezia nell’ambito dei Luoghi del Cuore 2014 del FAI. Il protocollo, siglato in aula consiliare dal presidente dell’associazione Giacomo Castro e dal direttore della Scuola di specializzazione arch. Daniela Esposito, prevede l’avvio di un progetto di ricerca finalizzato a tutelare e valorizzare Tor Maggiore, a partire da uno studio di fattibilità per il recupero ed il restauro del monumento. Da parte sua il Comune si impegna a favorire il supporto logistico per l’organizzazione dei sopralluoghi e delle visite didattiche e di studio; a dare ampia pubblicità agli eventi organizzati e rivolti alla cittadinanza; a promuovere la diffusione dei risultati delle ricerche; ad intraprendere le iniziative ritenute più opportune, anche nei confronti della proprietà privata a cui appartiene il monumento, al fine di agevo-

lare l’accesso a Tor Maggiore, la messa in sicurezza, la salvaguardia, la conservazione e la valorizzazione. «Questo protocollo segna una sinergia importante - ha dichiarato il sindaco Fucci - tra le istituzioni, il mondo della ricerca e la cittadinanza attiva nella salvaguardia del patrimonio culturale e paesaggistico del nostro territorio. Tor Maggiore è una perla di importanza nazionale che non può essere abbandonata, come è stata finora, in gravi e precarie condizioni di conservazione se non a rischio crollo. La tutela e la valorizzazione del patrimonio storico-archeologico è uno dei punti fondamentali del nostro programma di governo: grazie all’impegno dell’associazione Latium Vetus e al lavoro dell’università Sapienza salveremo Tor Maggiore.»

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Il romanzo dell’appassionato di storia locale Umberto Iacolucci

ADORATORI DEL SOLE “Chi adora Splendente muore col fuoco!”, le parole gridate dal Vate prima di morire scendevano quale severo monito sui partecipi al linciaggio, e per cancellarne il ricordo molti, oppressi dal rimorso, facevano sacrifici. Il linciaggio portava male e per allontanare il Malo destino alcuni si recavano a chiedere perdono alle divinità, altri torturati nella mente raggiungevano Jùp/ìtèr e si gettavano nel fuoco. Questi infausti eventi ricadevano sull’intera generazione e la vendetta divina proseguiva, le donne si strappavano i capelli e laceravano le vesti, gli uomini si flagellavano il corpo, chiome rosse e armi finivano sul fuoco, ma tutto risultava inutile fin quando Xodatus, ultimo partecipe al linciaggio, subiva la morte riparatrice e le sue mani e la testa mozzate finivano esposte sulla Rupe. “Usanza legare braccia e gambe ripiegate al defunto e sopra poggiagli un macigno che tratteneva lo Spirito, intonare poi invocazioni accompagnate dalla sequenza del corpo sulle Cime per placare l’ira divina, i selvaggi immolavano sulle Are e mangiano fegato e cuore delle vittime” (Acuteius). Il canto veniva interrotto all’arrivo del Sacer e della sua guardia, la sorpresa era tanta e lenta la reazione. Al suo cenno si faceva silenzio,

poi, rivolto al Vate, prendeva a percuoterlo selvaggiamente con il bastone (lituus) e il sangue spruzzava dalla sua testa. Mentre si afflosciava mormorava parole che scatenavano ancor più l’ira del Sacer. Alla cruenta scena i Rutuli, fatto circolo attorno, prendevano a percuotere il Sacer e, reciso il capo, gettavano il corpo nel fuoco. La guardia, colta di sorpresa, cercava scampo nella fuga, ma finiva massacrata, e in quella orribile notte lupi e orsi si saziarono di carne umana.

ROMBO DEL TUONO “Trona Jùp/ìtèr” esclamavano gli antichi memori dell’ira del figlio di Saturno al tempo che lo Squarciatore di tenebre iniziava la sfida con Luno e Luna al clima maligno seguivano giorno e notte e dal tempo si giura (iura) timorosi che Jùp/ìtèr riaccenda la sua ira” (Aenasius). “Carpito il segreto (occultus) scemavano i brontolii e Vulcanis non incuteva timore ai Cercatori che violavano i pendii interdetti ai padri e dove trovavano minerali alzavano are al figlio di Jovis, alato satellite (pinnata satelles) nominato anche Voltur e Volturnalis è fiume e Volturnum città e a Vol/ turnus il vento caldo sono dedicati riti più antichi di Roma”. (Iaco Lucceio). Continua nel prossimo numero


Impianto biogas a Santa Palomba

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Lo scorso 2 dicembre il sindaco Fucci è stato ascoltato in commissione consiliare permanente ambiente, lavori pubblici, mobilità, politiche della casa e urbanistica della Regione Lazio, per quanto riguarda la realizzazione di un impianto biogas a Santa Palomba. «Ho esposto le criticità rilevate dal consiglio comunale e dai comitati di quartiere - ha spiegato Fucci - Innanzitutto la mancata consultazione popolare prevista dalla direttiva Seveso (direttiva europea 82/501/CEE, recepita in Italia con il

Studenti meritevoli

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L’8 dicembre, nella sala consiliare, si è svolta la consegna degli attestati di merito per i 147 alunni di scuola primaria e secondaria di I grado che si sono particolarmente distinti. «La cultura rende liberi, siete il nostro fiore all'occhiello - ha spiegato il vicesindaco di Ardea Raffaella Neocliti e assessore alle Politiche scolastiche - Andare a scuola, e farlo con passione, permette poi di realizzare i propri sogni nella vita». A consegnare gli attestati, oltre al vicesindaco Neocliti, anche l'assessore alla Cultura Riccardo Iotti, l'assessore all'Ambiente Romolo de Paolis, i consiglieri comunali Umberto Tantari e Alberto Montesi.

DPR 17 maggio 1988, n. 175, ndr), necessaria perché il sito individuato si trova nei pressi di zone densamente abitate e nelle vicinanze di numerosi impianti a rischio di incidente rilevante. Ciò significa che in caso di incidente si verrebbe a creare un ‘effetto domino’ con conseguenze disastrose. A questo si aggiunge la presenza nella zona del patrimonio culturale e paesaggistico di Tor Maggiore, che la

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mia amministrazione vuole tutelare, conservare e valorizzare. Infine, la questione legata alla viabilità: la zona è già ampiamente stressata dall’attuale traffico e vi sarebbe un'unica via di accesso e uscita dall’impianto, che taglia il centro abitato e passa di fronte alla scuola elementare ed un parco pubblico.» Alla commissione ha partecipato per la Regione Lazio la dott.ssa Flaminia Tosini, dirigente

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dell’area ciclo integrato dei rifiuti, che ha illustrato lo stato della procedura in corso, attualmente al vaglio della direzione regionale V.I.A. «Il presidente della commissione si è impegnato a trasmettere tutti gli atti all’assessorato competente per le determinazioni del caso - conclude il primo cittadino - e a convocare per le successive commissioni in materia il dirigente regionale dell’area V.I.A.»

Sarà restaurato il Guerriero NETTUNO Grazie al finanziamento ottenuto dalla Regione Lazio relativo al progetto Ricordiamo i nostri concittadini caduti per la pace, l’amministrazione comunale ha ora istituito una commissione per il restauro e la salvaguardia del Monumento alla Pace Universale dell’artista ungherese Amerigo Tot, posto sulla riviera G. Egidi. L’opera è un bunker-casamatta della seconda guerra mondiale trasformato nel 1976 in una scultura commemorativa, utilizzando residuati bellici, da allora nota come il Guerriero. Compito della commissione è quindi quello di effettuare un’attenta valutazione delle attuali condizioni in cui versa il monumento, nonché una ricerca storica che consenta il ripristino originale dell’opera. A tal proposito sono intervenuti: Antel Molnar, consigliere culturale dell’ambasciata d’Ungheria e presidente dell’Accademia d’Ungheria di Roma, Sebestyen Terdik, referente culturale della medesima Accademia, Giuseppe Comanda, presidente del Club Lions Anzio-Nettuno, l’avvocato Paolo Perin dello stesso Lions Club, Rodolfo Corrias, restauratore e direttore per il Ministero dei beni culturali, Soprintendenza Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea. L’intero Comitato si è recato sul posto, accompagnato dall’assessore alla cultura Giacomo Menghini, per effettuare un sopralluogo a cui seguirà la stesura di un progetto e la successiva fase di restauro.

«Stiamo seguendo un iter preciso e scrupoloso - ha dichiarato l’assessore Menghini - per poter procedere al restauro del ‘guerriero’, che rappresenta un simbolo per le città di Nettuno e Anzio coinvolte nel conflitto mondiale. Questo intervento sarà possibile grazie al finanziamento che ci ha concesso la Regione Lazio: a tal proposito ringraziamo il consigliere regionale Simone Lupi, il quale si è impegnato in prima persona per lo stanziamento dei fondi in favore di questo tipo di iniziative volte alla conservazione della memoria della seconda guerra mondiale sui nostri territori. Per un lavoro ottimale confidiamo nella collaborazione dell’Accademia d’Ungheria e dei Lions che hanno già mostrato interesse per l’opera affinché torni a nuova vita.»


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Misteria

Enigmi del passato e del presente

Yahveh, Elohim e la Creazione D a cura di Silvia e Roberto Matricardi

PRIMA PARTE

a sempre gli studiosi dell’Antico Testamento tendono a considerare i primi due capitoli della Genesi come un’unica attività della creazione operata dall’onnipotente Dio, mentre in realtà, leggendo normalmente il testo senza subire necessariamente il canone imposto dall’ortodossia, appare evidente che si tratta di due distinti atti di creazione dell’umanità. In Genesi 1, infatti, Dio crea gli elementi dell’universo partendo dal cielo e la terra, poi la luce, il giorno e la notte, il firmamento e le acque....le piante e gli alberi... e infine gli esseri umani maschio e femmina. In Genesi 2,1 Dio termina l’opera della creazione e si riposa nel settimo giorno ma, in Genesi 2,4-9 ci viene fornito un nuovo resoconto della creazione con Dio che crea l’uomo dalla polvere, il giardino dell’Eden, gli alberi, due dei quali sono l’albero della conoscenza del bene e del male e l’albero della vita. Di seguito Dio divide il fiume in 4 bracci, pone l’uomo nel giardino dell’Eden perché lo coltivi, istruisce l’uomo sul fatto che può mangiare i frutti di ogni albero tranne di quello della conoscenza, forma gli animali della campagna e gli uccelli del cielo, fa addormentare Adamo per togliergli dal fianco la costola con la quale forma Eva. Le versioni bibliche in Genesi 1 e Genesi 2, come si può banalmente notare, divergono sensibilmente al punto che possiamo concretamente ipotizzare che Genesi 1 tratti della creazione originaria, e in effetti il termine ebraico usato per descrivere Dio è Yahweh nella sua designazione al singolare. E’ un Dio supremo, onnipotente, unico responsabile della creazione dell’intero universo, con i suoi infi-

niti sistemi solari e galassie. Se però l’uomo e la donna sono stati creati a immagine di Dio questo significa che la forma fisica degli esseri umani è una copia della forma del loro creatore. Tuttavia se Dio, l’unico Dio, è un essere incorporeo e spirituale, onnipotente, onnipresente e onnisciente come è possibile che gli esseri umani siano fatti a sua immagine? Teologi e studiosi biblici da sempre ci dicono che il significato di questo versetto è solo metaforico e spirituale, ma potrebbero aver sottovalutato la volontà descrittiva e realistica di chi lo ha scritto. Dal versetto 1-26 della Genesi il termine per descrivere il Dio Yahweh, utilizzato al singolare, passa a quello di Elohim, cioè plurale, e quindi sono ora degli dèi che fanno l’uomo a propria immagine e somiglianza che domini sopra i pesci del mare e sugli uccelli... e sopra i rettili che strisciano sulla terra. Quindi, traducendo letteralmente e senza la volontà di attribuire al testo un significato precostituito abbiamo che: un Dio unico crea il cielo e la terra, la luce e le creature, mentre gli dèi, un qualche tipo di razza superiore descritta nella Genesi ma simile all’umanità, si consultano e decidono di creare gli esseri umani. Questi versetti, letti al di fuori del fondamentalismo interpretativo, hanno semplicemente senso letterale se accettiamo quanto detto da chi li ha scritti: l’unico essere supremo creatore dell’universo e della vita non coincide con gli Elohim, gli dèi che arrivarono dopo la creazione universale. La vera domanda, allora, è: chi potevano essere questi dèi superiori ma simili all’uomo? Forse si trattava di viaggiatori dello spazio che giunsero sulla Terra in un tempo remoto e che possedevano conoscenze e tecnologie sofisticatissime e molto avanzate

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Rubrica di Astrologia a cura di Federica Giannini

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l mio matrimonio trentennale è in crisi, sono innamorata di un altro uomo. Troverò la forza di lasciare mio marito? A. 1965 (dati completi forniti). a risposta è sì. Non passerà molto tempo e sarà una decisione che avrà ripercussioni importanti su tutta la tua vita. Sarà dura, da un punto di vista economico, e dovrai darti da fare, ma questo nuovo compagno ti sarà di grande supporto... E’ una storia importante e questo passaggio era una tappa non evitabile della tua vita.

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rispetto alla primitiva umanità e che, a causa di ciò, sarebbero stati definiti dèi e signori della Terra proprio dagli esseri umani da loro creati. Anche se può apparire sconcertante, anche noi oggi stiamo esplorando lo spazio e conducendo esperimenti di manipolazione genetica, immaginando di portare gli elementi della vita anche su altri pianeti, come Marte. Gli dèi di Genesi 1, 26-27 creano l’umanità con mezzi soprannaturali, ma si tratta di un’umanità fisica, concreta e che fa parte di un mondo biologico vivente. Sul procedimento che ha portato alla creazione dell’uomo da parte degli dèi, invece, non c’è certezza perché, purtroppo, il testo biblico non lo spiega. D’altra parte ciò non deve meravigliare perché i nostri antenati non avrebbero proprio potuto capirlo né esprimerlo nemmeno se i loro creatori gli avessero spiegato con precisione come fosse stato realizzato un tale miracolo creativo. Oggi, che conosciamo le banche del seme, le provette, i computer e i laboratori di genetica possiamo immaginare che questi dèi avessero semplicemente una raffinata conoscenza della genetica e della bioingegneria, una conoscenza di cui ora anche i nostri scienziati cominciano ad entrare in possesso. In Genesi 1 l’origine dell’umanità è fisica, gli dèi mediante la bioingegneria creano gli esseri umani, alla stregua di animali, i quali devono vivere dei frutti della terra, esattamente come le altre creature, ovvero come cacciatori-raccoglitori. Si tratta dell’antenato del Neanderthal, di quella creatura rispetto alla quale gli scienziati non hanno ancora trovato una spiegazione del motivo per cui si estinsero più o meno all’epoca in cui emergevano gli esseri umani moderni, i Sapiens Sapiens. Dal racconto di Genesi 1 e di Genesi 2 emerge però una figura umana del tutto diversa, in Genesi 1 l’uomo è un

cacciatore-raccoglitore che vive dei frutti della terra, in Genesi 2 l’uomo appare più sviluppato, capace di avere consapevolezza di sé, di acquisire nuove tecniche, di adottare una vita completamente nuova. Ed è questo essere umano che, alla fine del capitolo 3, viene cacciato dal Paradiso e costretto a modificare la sua esistenza di cacciatore-raccoglitore passando a un modo di vita da agricoltore. Con ogni probabilità i primi esseri umani di Genesi 1 non erano adatti e predisposti per una civiltà agricola, anche se questo non aiuta a capire cosa ne sia stato di loro dopo la creazione degli esseri umani più progrediti di Genesi 2. E’ come se tra i due atti di creazione dell’uomo vi sia stato un evento catastrofico di portata planetaria che abbia determinato la quasi estinzione del prototipo umano originario, forse proprio il diluvio della narrazione biblica. Qualche sospetto in tal senso è corroborato da un’attenta lettura proprio di Genesi 2 in cui si evince che le condizioni generali sulla Terra sono differenti: non vi era alcun arbusto nel campo sopra la terra e non aveva ancora germinato alcuna erba nel prato, perché il Signore non aveva ancora fatto piovere sulla terra, né vi era l’uomo per coltivare il suolo, Genesi 2, 4-5. Ovvero il mondo che era lussureggiante e pieno di vita di Genesi 1 adesso appare brullo, quasi come dopo un cataclisma. Un facile accostamento è quello del mondo dell’epoca dei dinosauri, brulicante di megaflora, poi decimata e quasi scomparsa a causa del cataclisma generato dalla caduta del grande meteorite nel golfo del Messico circa 70 milioni di anni fa. Tutti gli articoli di Misteria sono online su www.informareonline.it alla sezione Misteria.


Ardit

dossier informare n. 12/2014 • 19 DICEMBRE

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Una nuova era ebbe inizio quando tutto ebbe una fine

I

con prefazione di Francesco Di Mario direttore degli scavi a Castrum Inui veggenti sono concordi: è ormai imminente lo scontro finale tra il feroce Maier.sil e gli ultimi superstiti della stirpe Danui. Dall’esito di questa battaglia epocale dipendono le sorti degli uomini, degli ultimi antichissimi dèi e delle loro discendenze... Arroccati nell’inespugnabile fortezza di Ardit, i Danui si preparano a resistere all’assedio e attendono il loro salvatore, l’Elekies del Giorno del Giudizio. E’ rimasto solo un esile filo di

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speranza, che continua ad assottigliarsi, man mano che gli eserciti del Maier.sil crescono e avanzano. Per avere almeno una possibilità di sopravvivere e salvare l’umanità, i Danui dovranno riuscire a trovare il coraggio e la capacità di percorrere sentieri inesplorati e di affidarsi alla sapienza segreta dell’antico prigioniero, il misterioso dio dimenticato, Ptharis, l’Ultimo dei Primi. 400 pagine tra fantasy e fantascienza.

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la saga di ardit vol. 1

rdea. Anno 2040. Shara è una misteriosa ragazza che si sveglia ogni mattina in amnesia totale, per poi recuperare una parte della memoria nel corso della giornata. La sua esistenza tormentata si incrocia ed intreccia con quella di uno dei dodici eroi che, decine di migliaia di anni prima, salvò l’intero genere umano. Il temibile guerriero albino: Chiaro, lo Spettro. Quello che sembra un curioso incontro casuale fra due persone non ordinarie, accomunate da fin troppe coincidenze, si rivela essere cruciale nella vita di entrambi e determinante per la sopravvivenza di milioni di persone. E’ proprio questa breve storia, infatti, il fulcro che consente

ElE la saga di ardit vol. 1I

con prefazione di

Rodolfo Baldassarri

agli eventi di disporsi in modo da innescare quanto verrà raccontato in ELE. Quale è, se esiste, il confine fra amore ed amicizia, sacrificio e passione, destino e libero arbitrio? Amnesia è un racconto di 88 pagine che si innesta subito dopo le principali vicende narrate in Ardit, rivelando qualcosa del misterioso passato della protagonista primaria di ELE: Evento Livello Estinzione.

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C

e postfazione di

Fabio Monteduro

hi è Ruta, la misteriosa ragazza affetta da amnesia? Cosa c’entra con i Danui e con Ardit? La Terra è scossa da una serie di terremoti, tsunami, eruzioni vulcaniche e dissesti climatici. E’ tutta colpa del ritorno al perigeo del pianeta Nibiru, ormai imminente. Non è l’unico pericolo in arrivo dal cielo. Con sgomento i Danui scoprono che sul pianeta incombe un vero e proprio ELE: Evento di Livello Estinzione. Milioni di anni fa, i misteriosi Rutuli avevano previsto la

minaccia e forse anche la soluzione. Tornano i protagonisti di Ardit, si intrecciano le vite di uomini, dei e semidei. ELE è un avvincente viaggio nel tempo, nello spazio e nei luoghi più suggestivi del pianeta, per recuperare quanto già si possiede da sempre: la chiave della salvezza. 730 pagine di fantascienza, che non è solo fantascienza, per il terzo capitolo di una saga che non è una saga... per chi non ama le questioni in sospeso. Cercatelo online... è già in vendita (cartaceo ed ebook).


dossier informare n. 12/2014

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