dossier informare 02_2015

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Trasferimento DCR srl

Raffaele Di Costanzo

ANNO XXII - N.02

20 FEBBRAIO 2015

COSTRUZIONI RISTRUTTURAZIONI RESTAURI Via del Parco 28A Tor San Lorenzo - Ardea Tel. e fax 06/910 100 42 RTM: 339/1558822

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Il Comune di Ardea ha chiesto il trasferimento in proprietà del compendio dei 706 ettari

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è una tenuta di oltre 706 ettari, dove ci sono più di 5000 immobili abusivi e dove abitano o lavorano più o meno seimila persone, tutto nell’illegalità... perché questa terra non si sa di chi sia e perché nessuno ha potuto mai effettuare un rogito notarile. Il caso avviene ad Ardea e si trascina da quasi

Il compendio dei 706 ettari: una zona di Ardea attualmente di proprietà indefinita, dove sorgono almeno 5000 immobili abusivi.

POMEZIA: STAZIONE DI RICARICA RAPIDA PER AUTO ELETTRICHE NETTUNO: CARTA DI IDENTITÀ E DONAZIONE ORGANI ANZIO: LA GUERRA DELLE ROTTE

un secolo. Il Comune ha recentemente chiesto allo Stato, che è quasi diventato proprietario del comprensorio, di trasferire il tutto e farlo diventare bene comunale. La cosa non è affatto semplice, perché prima di poter cedere la terra all’ente locale, lo Stato deve finire di prenderla... Continua a pagina 16

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dossier informare n. 02/2015 • 20 FEBBRAIO

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Anno 22 o - Numero 02 del 20 FEBBRAIO 2015 - 247ª uscita

14.02.2015 19.02.2015

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informare

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Lettere e comunicati devono pervenire entro il 16 Marzo LE PUBBLICITÀ SONO MODIFICABILI ENTRO IL 13 MARZO G

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Satira

dossier informare n. 02/2015 • 20 FEBBRAIO

oderint dum metuant

(mi odino, ma mi temano)

ODIATA, INCONTINENTE E INATTENDIBILE

ARDEA

• E giunta fu. Dopo la conferma e riconferma della bella Cantore, di Cacarella e di Iotti, che a sto punto nun se capisce perché li hanno nominati e poi fatti dimette per rinominarli ancora, spuntano due assessori nuovi di zecca, i forzisti Orekian e Piselli, di gradimento a Sperandio, Corso e Quartuccio. Adesso ‘a squadra è ar completo e mo’ volemo proprio vedé se je regge ‘a pompa pe’ presentà quarche progetto europeo... oppure nun je la faranno a fa manco quelli davanti a casa? • Il sindaco emana un’ordinanza per fermare il campeggio abusivo e i

campi nomadi spontanei. Fino al prossimo 10 agosto, h 24, ci sarà il divieto permanente di sosta sulle aree pubbliche o private, comprese quelle gravate da uso civico, di campeggi abusivi, roulotte, caravan e veicoli mobili vari trasformati in abitazione. Viene fatto anche divieto, sempre fino al 10 agosto, di scarico dei residui organici e delle acque chiare e sporche sulle strade e sulle aree pubbliche e private. Bella mossa Di Picche, ma dato che stavi sul punto perché quell’ordinanza non l’hai estesa a tutti e 12 i mesi? E che dopo il 10 agosto nei 706 ettari o nel resto del territorio ce se po’ campeggià... ad cazzen?

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• Altra ordinanza sindacale sempre fino al 10 agosto, è quella che riguarda tutto il territorio comunale e le strade di passaggio, con particolare riferimento alle vie Litoranea, Laurentina, Campo Selva, Strampelli, Pontina Vecchia e strade adiacenti. Il sindaco vieta agli automobilisti di fermarsi dove stazionano le prostitute, ovvero di procedere a passo d’uomo, di eseguire brusche frenate o di rallentare improvvisamente, e vieta pure di contrattare le prestazioni sessuali a pagamento e di far salire in macchina persone dedite al meretricio. Anche per chi offre prestazioni sessuali a pagamento l’ammenda comminata sarà pari a euro 300. Altra bella mossa Di Picche, ma ancora: per quale motivo l’ordinanza non vale per l’intero arco dell’anno? Dopo il 10 agosto se po’ batte e caricà pe strada chi te pare... ad cazzen? • Tutto è bene quel che finisce bene. Dopo mesi senza giunta (o quasi) e senza presidente del consiglio, dopo la rovinosa caduta di Pollicione, eccote qua la soluzione: arriva Mister Mille alla poltrona presidenziale. Fi è contenta, Montesi un po’ meno, Marcucci è disperso, Zoro che torna con l’Udc piazza la Cantore e l’Uda quasi scompare. Tipo vola gigino e torna gigetto.

NETTUNO

• Corre voce che ci sia maretta intorno al museo archeologico. Il fondatore, geom. Liboni, è stato messo a riposo. La sovrintendenza è intervenuta mandando una signora che ha imballato tutti i reperti paleolitici, che erano la chicca del museo, ed ha esposto solo i reperti classici ‘romani’. Di cui da queste parti sono pieni tutti i pizzi privati e non. In questo modo il museo perde

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la sua unicità ed i reperti paleolitici potrebbero andare in malora perché potrebbero non essere conservati adeguatamente. Sarà vero? Al prossimo numero approfondiremo.

POMEZIA

• Entro pochi mesi la Polizia locale avrà l’organico ridotto di 31 unità, causa scadenza dei contratti a termine. Sarà un bel guaio, perché avverrà in concomitanza dell’inizio della stagione di maggiori presenze di turisti, di clandestini e di soggetti che delinquono. Recentemente è stata pubblicizzata la collaborazione con un’associazione di protezione civile di guardie ecozoofile, divulgando uno stemma che riporta la dicitura “Polizia Ecozoofila”. Nomi, divise e stemmi possono indurre a pensare che si tratti di Polizia locale, ma sarebbe errato. Sono volontari, in alcuni casi con il potere di fare le multe (quelli che giurano dal prefetto), ma limitatamente al settore della tutela della fauna selvatica e degli animali di affezione... tanto per essere chiari... • A fine giugno scadranno gran parte dei 104 contratti a tempo determinato dei vincitori di concorso a tempo indeterminato. La CGIL, in una nota inviata al sindaco Fucci, gli ha chiesto di “assumere un atteggiamento culturale gramsciano” nel cercare di “affermare una verità comprendendo la percentuale di verità nell’interlocutore”. • Le telecamere posizionate per beccare gli scaricatori di monnezza hanno iniziato a dare i primi risultati. Il Comune ha dichiarato di aver documentato cinque violazioni, per le quali sono in corso i relativi accertamenti. Bene, benissimo! E speriamo che li bastonino con multe esemplari!


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(mi odino, ma mi temano)

ODIATA, INCONTINENTE E INATTENDIBILE

ANZIO

• L’anno solare l’ha chiuso politicamente l’assessore all’ambiente Patrizio Placidi, in conferenza stampa. Ha parlato degli ispettori ambientali che hanno prodotto 125 sanzioni e di 291 ordinanze sindacali, oltre che di altre 221 sanzioni non specificate, ma sempre del suo settore. Ha rimproverato certi giornali perché pubblicano foto di degrado che squalificano la città. Ha detto che non è facile operare in un territorio così vasto, ammettendo che a volte è stato preso dallo sconforto al punto di pensare alle dimissioni, poi ha riflettuto ed ha deciso di presentasi alle prossime elezioni come futuro sindaco. Auguri all’amico Patrizio. Ma da amici gli diciamo che il compito dei giornalisti è quello di esporre quello che il singolo cittadino non può fare, mentre il compito dei politici è di far funzionare al meglio l’amministrazione. La prima raccolta differenziata fu iniziata con l’assessore d’Arpino che frugava nei cassonetti 18 anni fa. Con quello che si spende ad Anzio per la nettezza, circa 18 milioni di euro l’anno, i cittadini hanno il diritto sacrosanto di avere la città tirata a lucido, incivili e cafoni compresi. La foto che presentiamo oggi si riferisce ad un cassonetto sgarrupato che si trova di fronte al Paradiso sul Mare, in via Gramsci. Ci domandiamo dove diavolo vengono conservati i cassonetti sani che con la raccolta porta a porta sono stati ritirati da buona parte della città.

• Per spiegare come mai la Capo d’Anzio chiede un aumento dei canoni ai concessionari del porto, riportiamo una sintesi dell’incontro svoltosi il 17 gennaio nella sede comunale. Parla Luigi d’Arpino, presidente della società. In realtà abbiamo assistito ad un gustoso battibecco

dossier informare n. 02/2015 • 20 FEBBRAIO fra Luigi d’Arpino e la prof. Maria Antonietta Lozzi Bonaventura. D’Arpino: «Mi è stato chiesto un confronto, ma l’importante è non andare fuori tema. L’operazione (quella del porto, ndr) è partita nel 1997, diciotto anni fa. I confronti pubblici sono sempre stati rovinati da persone che volevano un altro progetto. Mi ricordo che un intervento fu fatto da un muratore che presentò un nuovo progetto su una busta del pane. Fu applaudito. Oggi non parleremo di quel progetto perché l’attuale non può essere cambiato, per farlo ci vorrebbero altri trent’anni. Il muratore non smentisce l’ingegnere. Nel 1997, dopo anni di discussioni con la Regione, viene consegnato alla Regione Lazio questo progetto. Il sindaco Mastracci lo sostenne. Nel 1998 vinse le elezioni Candido De Angelis e continuò su questa strada. Anzio non aveva un piano portuale. La proprietà era il 61% comunale ed il rimanente 31% di Italia Navigando. Anzio si dotò di un PRG portuale». Santino Adreani: «Vogliamo la verità, parla chiaro d’Arpino.» Lozzi Bonaventura: «La parola confronto non significa avversione.» D’Arpino: «Hanno partecipato alla gara sei o sette ditte e la Capo d’Anzio ha vinto la gara per la realizzazione, ma per poter iniziare c’è la necessità di avere la concessione, che è stata rilasciata il settembre del 2011. Per avvalersi della concessione demaniale vengono spesi dalla Capo d’Anzio, anticipati dalla Banca Popolare del Lazio, 850.000 euro che devono essere restituiti. In caso estremo vale il valore della concessione che si potrebbe pure vendere. Il 2 giugno la Regione consegna le aree dei cantieri dove si può lavorare, sono le aree presenti e future (a questo punto il funzionario generale Franco Pusceddu si siede e la silhouette della sua capoccia compare sullo schermo, sovrapponendosi all’immagine del porto). La testa di Pusceddu non ce l’hanno ancora consegnata. Assumeremo i presidenti delle cooperative presso la Capo d’Anzio così gli ormeggiatori entreranno nella società.» Gianni del Giaccio: «Perché non è presente il sindaco che ha il 61% della Capo d’Anzio, i progettisti non sono stati pagati mentre per ammissione del sindaco stesso i soldi sono stati usati per altro.» D’Arpino: «Abbiamo l’obbligo di fare opere accessorie per il Comune che rimangono da fare, tutti i guadagni verranno riversati sulla città, ma il guadagno maggiore ora è far partire il porto.» Lozzi Bonaventura: «Il confronto non è da su e giù e basta, il confronto è che io dico e lei dice a me.» D’Arpino, rivolto al pubblico: «Dobbiamo mantenerla sana.» Lozzi Bonaventura: «Se siamo all’inversione del cronoprogramma

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significa che quello di prima è fallito. Come mai un’opera così non ha trovato qualcuno disposto a realizzarla?» D’Arpino: «Per lei è un problema non essere muratore.» Lozzi Bonaventura: «Se il porto viene falsato la città muore. Se dall’opera intera si è passati a fare solo il primo bacino è una piatta riedizione del porto di Nettuno.» D’Arpino: «Sono un democratico di nuova generazione, mentre prima non lo ero, quindi l’apprezzo, ora. Forse chi lo è da sessanta e più anni ha dimenticato il senso di democrazia. Quattro sindaci che portavano questo progetto sono stati eletti, questa è democrazia. Io sono uno che ogni tanto va a dimostrare. Lei ha uno stipendio, una pensione. Vedo tanti ragazzi che non lavorano, il porto porta lavoro qua. Lei sta parlando di antichità, di qualcosa che quando è finito non sanno che farci.» Pusceddu: «Questo porto inizia una decina di anni fa, è andato in gara e la concessione è andata alla Capo d’Anzio. Il progetto nasce in un momento facile, mutare ora significa mutare la situazione anche con la Regione Lazio. Nel caso dell’auditorium il committente è il Comune di Roma, del porto la Regione. Il progetto proseguirà a trance.»

NETTUNO

• Frasi celebri dal consiglio comunale del 30 gennaio. Marzoli: «Prima dell’inizio, presidente, una interrogazione che ho fatto il 20 novembre e non c’è stata risposta. Prima di erogare fondi alle associazioni è meglio aggiornare gli statuti che non ci sono e quando ci sono sono di dieci anni fa. Interrogo il sindaco se sono state fatte liquidazioni.» Turano: «Qualora non venga nominato il direttore scientifico del nostro museo entro il 6 febbraio 2015, il nostro verrà cancellato dai musei regionali.» Si parla ora della modifica di una delibera del 2008 che prevedeva di fare nella casa di riposo Tosi un campus di ricerca universitario. Cosa mai avvenuta, mentre ora come allora servono posti per gli anziani. Marzoli: «Dopo sei anni dalla chiusura (della Tosi, ndr) è sempre più pressante l’assistenza per gli anziani. Ormai siamo a 1500/2000 euro di retta al mese.» Burrini: «E’ opportuno rivedere tutta la struttura, facciamo un bando di idee, magari solo la parte sotto.» Alicandri: «Ritengo dare mandato al sindaco di revocare la delibera del 2008, altrimenti abbiamo la sovrapposizione di un cam-

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pus universitario con un centro anziani.» Marzoli: «Non capisco il concorso di idee se le indicazioni sono quelle della delibera.» Alicandri: «State dicendo le stesse cose su due parti opposte. A Nettuno serve anche una biblioteca, con un concorso di idee forse si potrebbe dare spazio a idee con utilizzo da più parti.» Burrini: «Prevedere un bando non è la stessa cosa di fare un emendamento.» Alicandri: «Invece di dare mandato alla giunta di ritirare la delibera è più semplice se ritirate la mozione, ed io presento una mozione.» Eufemi: «Va bene, fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio. Salvaguardiamo le posizioni, se è coerente la delibera del 2008. Si azzera tutto purché se ne parli fra le parti, se siete d’accordo.» Il presidente: «Portiamo tutto in commissione e parliamo. Ritiriamo il punto e facciamo tutto in commissione.»

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• Tor San Lorenzo centro. Viale San Lorenzo, angolo viale Po. Fulgido esempio di arredo urbano. Il coperchio è curiosamente in equilibrio diagonale ed ortogonale rispetto al pozzetto, assetto ideale per inciampare e rompersi l’osso del collo. Il marciapiede è gonfio ed il pozzetto è pieno d’acqua stagnante... e monnezza. Poco più in là, c’è un tombino su strada, da cui fuoriesce acqua, fino a raggiungere la griglia. Estetica a parte, siamo sicuri che sia una situazione tranquilla ed ordinaria, a quattro giorni dalla fine delle piogge?

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ODIATA, INCONTINENTE E INATTENDIBILE

ARDEA

• Questi sono gli sportelli dei contatori Enel nel recinto esterno della scuola di via Varese, alla Nuova Florida, fotografati la mattina del 9 febbraio. Lo sportello divelto espone i fili a portata di bambino e non va bene. La foto è stata diffusa da Walter Giustini.

• I vandali hanno attaccato e reso inutilizzabile il presidio sanitario di via dei Tassi. Esaminando le foto diffuse da Luigi Centore notiamo la presenza del cartello indicante la videosorveglianza.

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D@L WEB

Se il cartello non è meramente psicologico sarebbe proprio interessante guardare le registrazioni... • Secondo la sentenza del TAR n. 472/2015 l’assunzione di un dirigente comunale è stata annullata in quanto basata sulla vincita di un concorso nel quale avrebbe copiato 2/3 del tema da pubblicazioni specializzate. Il caso è imbarazzante ed ha ripercussioni non di poco conto. Gli atti firmati da quel dirigente sono validi? La sentenza parla di questioni delicate, probabilmente di rilevanza penale, il Comune ha provveduto ad esporle alle autorità competenti? E’ configurabile un danno erariale? • Ancora un attentato incendiario contro Luigi Centore. Ennesima automobile del giornalista e tecnico che viene distrutta dalle fiamme. Quando è troppo è troppo!

• Il Comitato di Quartiere Nuova California, nelle operazioni di spargimento volantini per la manifestazione di protesta indetta per il 7 marzo, si è sentito rispondere, da qualche negoziante di Tor San Lorenzo: «Questa locandina non la metto, io con i Rom e gli stranieri ci lavoro.» Loro sono rimasti allibiti, noi, invece, apprezziamo la sincerità.

di Sabrina Ferro

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Al bancone di questo supermercato c’è una salumiera molto particolare!

Contatore dei giorni che il Comune di Ardea impiega per dare un deposito ai nostri reperti archeologici, raminghi nel mondo

L’amministrazione Eufemi non ce l’ha fatta in 2.693 giorni = 7 anni e 5 mesi

Amministrazione

DI FIORI

data inizio: 11 maggio 2012

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NOTA BENE: il contatore si ferma solo se e quando la Sovrintentenza riceve le chiavi del locale... Coraggio Luca, ce la puoi fare...


Le dimissioni di Maranesi Carta di identità e donazione

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ANZIO

di Massimiliano Savio

Saranno quattro o cinque anni che ogni giorno penso a Marco Maranesi. Il suo nome, oltre che il suo operato nella politica locale, mi capita sotto gli occhi quando tiro fuori dalla tasca un portachiavi con sopra inciso il suo nome. Fu un piccolo cadò che donò alla stampa, mi sfugge in quale occasione, ma l’idea, almeno con me, funzionò. Una cosa semplice per farsi ricordare e noi lo ricordiamo da allora con piacere. E’ giovane, molto giovane, troppo per fare da capogruppo in un partito come Fi che ad Anzio è rappresentato da persone che anagraficamente potrebbero essere suoi genitori, ed il pensiero va per un attimo a Patrizio Placidi e Luciano Bruschini, ma sarebbe semplicistico ridurre il tutto all’età anagrafica. Il guaio per Anzio è che il centrodestra in vent’anni su questi lidi non ha prodotto nulla, salvo durante il breve periodo in cui governò Candido de Angelis. Diede la canna per pescare ai suoi concittadini, ma lo strumento rimase imballato nel cellophane. Maranesi ha deciso di dare le dimissioni da un partito che, a suo dire, non sa rinnovarsi. Ha resistito troppo

tempo secondo noi, ma ora ha deciso che proseguirà la sua azione politica con un movimento civico, sempre nell’area di centrodestra. Manco a dirlo sosterrà l’attuale amministrazione, di volta in volta, a seconda se i provvedimenti saranno in favore della città. I motivi del distacco? Proviamo a sintetizzarli: ci sono troppi dubbi sulla trasparenza di certe operazioni; c’è battaglia fra l’amministrazione e la dirigenza; il partito ha perso la forza propulsiva; la dirigenza ha distrutto un ente; si sono lasciate andare in malora le cose senza un valido motivo; non sono stati presi provvedimenti disciplinari nei confronti di dirigenti che meritavano penalizzazioni e, al contrario, sono stati premiati per gli obiettivi raggiunti a fine anno. Il tutto, sostiene Maranesi, l’abbiamo fatto presente a chi di dovere, ma l’unico a porre ascolto è stato il segretario comunale, troppo poco per restare a bordo di una barca che affonda. Si volta pagina e si fonda un movimento autonomo. I compagni di viaggio per ora sono tre consiglieri: Luciano Bruschini (omonimo del sindaco), Giuseppina Piccolo e Massimiliano Millaci. Nessuna intenzione, ribadita più volte, di far cadere in anticipo l’amministrazione.

Nuovi orari per il SUAP

ARDEA

Lo Sportello unico per le attività produttive (Suap) del Comune di Ardea, cambia gli orari di ricevimento al pubblico. Ora saranno il martedì dalle 9 alle 12.30 ed il giovedì dalle 15.30 alle 17.30.

degli organi

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NETTUNO

Presto i cittadini di Nettuno, in occasione del rilascio o del rinnovo della carta di identità, potranno esprimere sul documento la propria volontà di donare gli organi. Grazie alla delibera di giunta n. 16 del 30 gennaio, il Comune di Nettuno ha infatti deciso di aderire al progetto ‘Carta d’identità - Donazione organi’, elaborato secondo il modello procedurale del progetto ‘La donazione di organi come tratto identitario’ del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie e promosso dall’Anci. Al momento del rilascio della carta di identità, il cittadino potrà esprimere il consenso o il diniego alla donazione degli organi; tale volontà sarà registrata e trasmessa alla banca dati del Sistema informativo trapianti. «Si tratta di un’iniziativa dall’alto valore sociale a cui abbiamo ritenuto importante dare l’adesione della città di Nettuno - ha dichiarato il sindaco Alessio Chiavetta - l’anagrafe comunale, dove verranno di volta in volta registrate le indicazioni dei singoli cittadini, sarà in stretto collegamento con la banca dati in possesso del Centro nazionale trapianti, con tutti i benefici derivanti da un tale scambio di informazioni». «Il personale dell’ufficio Anagrafe riceverà un’apposita formazione da

parte degli operatori del Coordinamento regionale per i trapianti del Lazio - ha aggiunto l’assessore agli Affari generali Giacomo Menghini - il piano di comunicazione che verrà svolto dal Comune, infatti, dovrà tenere conto delle linee di indirizzo elaborate dal Centro nazionale trapianti. Come assessore di competenza, ho ritenuto doveroso accogliere questo progetto promosso dal consigliere comunale Fabio Capolei.» «Il trapianto di organi rappresenta un’efficace terapia per alcune gravi malattie e l’unica soluzione per alcune patologie che altrimenti non potrebbero essere curate - ha spiegato il consigliere Capolei - l’indicazione di volontà alla donazione di organi o tessuti sulla carta di identità rappresenta un’opportunità per aumentare le dichiarazioni di potenziale donazione, a beneficio delle strutture ospedaliere e, soprattutto, di chi purtroppo ne ha necessità.»


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Nettuno può rinascere

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Il 31 gennaio presso la sala delle Sirene si è svolto il convegno cittadino ‘Nettuno può rinascere’. Promotori dell’iniziativa sono quattro consiglieri che propongono le dimissioni del sindaco ed un governo di larghe intese. La conferenza stampa che ha anticipato l’evento si è svolta il 17 gennaio. I consiglieri promotori sono Roberto Turano, Maria Antonietta Caponi, Ernesto Flamini e Carlo Eufemi. «Siamo nella città delle opere incompiute, pagate profumatamente con i soldi dei cittadini, il sindaco aveva promesso, durante l’ultima manifestazione dei commercianti, l’inizio dei lavori per la metà di gennaio, e ovviamente è tutto fermo. Chiediamo a tutti, consiglieri di maggioranza compresi, di azzerare tutto e ripartire. Se ne è parlato poco, ma ci sono due interpellanze parlamentari che chiedono lo scioglimento del Comune di Nettuno per infiltrazioni mafiose. Cerchiamo di non ritrovarci nuova-

mente nella situazione di qualche anno fa, le ferite sono ancora aperte». Secondo Turano «ci troviamo di fronte ad un baratro reale e amministrativo, sono uno o due anni che assistiamo a questo scempio, l’opera che doveva essere la più importante del secolo è servita solo a far vincere le elezioni.» A parere di Flamini «l’opera doveva essere con fondi privati e invece è diventata con soldi pubblici, sono tutti bravi così. Io ho il personale convincimento che che l’amministrazione ha il tempo contato. Settimane, forse qualche mese, perché dopo la figura fatta all’ultimo consiglio comunale, dove non avevano i numeri per approvare la variazione di bilancio, l’esperienza di Chiavetta è finita.» I quattro hanno coralmente sostenuto che serve un governo di salute pubblica formato da gente che voglia bene alla città. Un brindisi ironico, per l’inizio dei lavori del parcheggio mai avvenuto, ha suggellato il termine dell’incontro.


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Giunta e presidente nominati: crisi finita, forse 12

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ARDEA

di Roberto Matricardi

Habemus giunta et presidente. Finalmente, dopo oltre 8 mesi di stasi amministrativa pressoché assoluta e di interminabili e snervanti scontri di potere iterni per ottenere la poltrona migliore, la maggioranza è riuscita a completare la formazione della giunta e della presidenza del consiglio. Oltre alla già nota Alessandra Cantore, indicata da Volante per le Finanze e come vicesindaco; Romolo De Paolis, indicato da Iacoangeli per l’Ambiente e Iotti, indicato da Sperandio per i Servizi sociali; vanno aggiunti Massimiliano Orekian, indicato da Quartuccio e anche da Sperandio per i Lavori pubblici; Raimondo Piselli, indicato da Corso per l’Urbanistica. Alla presidenza del consiglio ci sarà Fabrizio Acquarelli, il più votato tra tutti gli eletti dell’assise. A breve il presidente pro tempore Abate indirà un apposito consiglio nel quale verrà ratificata sia la giunta che la nuova presidenza, ponendo quindi fine, forse, alle incredibili diatribe interne a Fi e alla maggioranza tutta. Di nuovo, e non ne siamo sorpresi, nel nominare la giunta la maggioranza ha ignorato del tutto il contributo elettorale fornito alla coalizione Di Fiori da La Destra e da altre Civiche le quali, anche se per pochi voti non sono riuscite ad esprimere consiglieri, sono pur sempre state determinanti per evitare un pericoloso ed incerto ballottaggio con la sini-

stra di Abate. Certo, la mole di lavoro che si trovano ad affrontare i neo assessori è davvero notevole, e per di più con le casse comunali vuote. Quindi non sarà facile per loro usare la poltrona da assessore come vetrina-palcoscenico per altre attività politiche, più o meno locali, la città necessita subito di interventi molto concreti: la sistemazione del sistema viario, soprattutto a seguito delle recenti intense piogge, che hanno ulteriormente ingrandito e approfondito le buche, rendendole sempre più pericolose; intensificazione della raccolta degli rsu non riciclabili, sono sparsi un po’ ovunque e passa troppo tempo tra una raccolta e l’altra; l’uso civico nei 706 ettari, andando a definire con il Demanio una volta per tutte la proprietà effettiva delle aree, così da poter iniziare un successivo iter di alienazione delle stesse in favore degli occupanti, unitamente ad una valutazione sulla possibile o meno regolarità urbanistica dei manufatti ivi insistenti. Senza prolungarci su un elenco di cose da fare, che sono tutte vere e tutte importanti, ne segnaliamo una, caldamente: è assolutamente necessario, urgente e indispensabile che la nuova giunta elabori, anche assieme ad altri Comuni, dei piani concreti sul risanamento idro-geologico del territorio e su quello igienico-sanitario e che tali progetti vengano presentati e seguiti quanto prima in Regione per l’attivazione dell’apposita richiesta di fondi europei, rimasti ormai l’ultima possibilità concre-

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ta di attingere a risorse importanti per finanziare opere importanti. La situazione economica nazionale e locale rimangono molto difficili e un’amministrazione locale, che rappresenta comunque la cittadinanza, ha il dovere di attivare tutte le possibili fonti di finanziamento e trasferimento da altri enti, soprattutto in un momento come questo, di vacche molto magre. E’ altresì noto che l’Europa tende a finanziare in primis i progetti di carattere idro-geologico e igienicosanitario, specialmente se presentati a livello intercomunale. Caro sindaco

Di Fiori, vanno certamente bene le ordinanze anti-prostituzione e antiaccampamenti abusivi e tutto ciò che attiene al decoro del nostro litorale, però, dopo tanti anni di inesplicabile immobilismo è arrivata l’ora di agire per davvero in Regione, con progetti veri, redatti da tecnici veri e seguiti da persone fisiche che devono rendicontare all’amministrazione, via via, lo stato dell’arte degli iter attivati. Bisogna uscire dall’orticello ardeate e pensare al territorio sotto il profilo intercomunale ed europeo, altrimenti saranno ancora e soltanto anni di chiacchiere.

Ciao, Domenico! I

l 4 febbraio si è spento il giornalista Domenico Lista, 44 anni appena compiuti, fondatore e direttore dell’agenzia Meridiana Notizie. Era un uomo ed un collega scorbutico, testardo, tenace, sempre in prima linea, sempre in contatto con la gente. Era uno che non si arrendeva mai e lottava con le unghie e con i denti, ed è proprio questo l’aspetto che vogliamo ricordare. Colpito giovanissimo dal cancro, non si è mai lasciato andare, ha lottato e resistito, per anni. E perfino dal letto dell’ospedale, attraverso il suo profilo Facebook, comunicava agli amici questa tenacia. «Sono fiaccato nel corpo ma non nello spirito, quello è forte. Dio è con me.» E’ uno dei suoi ultimi interventi, che la dice lunga sulla profonda fede che lo animava, in linea con un trascorso in seminario, quando aveva deciso di dedicare la sua esistenza a Dio. Innumerevoli le attestazioni di cordoglio dal mondo sociale, politico e giornalistico, alle quali ci uniamo anche noi. Ciao, Domenico.


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Inaugurata la stazione di ricarica rapida per automobili elettriche 14

POMEZIA

E’ stato inaugurato il 4 febbraio il progetto pilota per la prima installazione in Italia di una Fast Recharge Plus, la stazione di ricarica rapida per veicoli elettrici. Erano presenti Maurizio Lupi, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Salvatore Sardo di Eni, Francesco Starace, amministratore delegato di Enel, Fabio Refrigeri, assessore alle Infrastrutture e Ambiente della Regione Lazio, Fabio Fucci, sindaco di Pomezia. «La mobilità del futuro parte da Pomezia - ha dichiarato il sindaco, durante il taglio del nastro - ringrazio il ministro Lupi, l’assessore regionale Refrigeri e i dirigenti Enel ed Eni per essere oggi a Pomezia. Sono felice di inaugurare insieme a voi la prima

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trici a due, tre e quattro ruote: a fine 2014 la giunta ha deliberato (D.G. n. 258/2014, ndr) un fondo di 30.000 euro destinato a cittadini e aziende per l’acquisto di veicoli elettrici secondo le modalità che saranno rese note a breve tramite bando pubblico.» A sostenere il progetto a livello comunale c’erano, insieme alla Ecosystem, le cinque aziende del territorio di Pomezia che hanno sin dall’inizio promosso il progetto di mobilità elettrica alternativa e che proprio a tal proposito hanno fondato l’associazione 2BeGreen. Il progetto è anche frutto di un accordo tra Enel ed Eni, con il quale le due aziende leader del mercato energetico italiano si sono proposte di realizzare

installazione in Italia dell’infrastruttura ‘Fast Recharge Plus’ Enel in una stazione di servizio Eni, e sono orgoglioso di farlo proprio nella nostra città che molto sta investendo sulla mobilità elettrica. Negli ultimi mesi Pomezia ha visto sorgere diverse infrastrutture per la ricarica elettrica dei veicoli a zero emissioni, grazie all’impegno dell’amministrazione comunale e alla collaborazione con Enel, Eni e le aziende del territorio Cepi Taas, Cis Sud, Ecosystem, Laziale Distribuzione e RedBox. La mobilità elettrica presenta grandi potenzialità in termini di riduzione dell’inquinamento e di trasporto urbano sostenibile: per l’amministrazione di Pomezia questa è la scommessa del futuro. A tal fine, stiamo attuando una politica di sviluppo sostenibile che possa promuovere e incentivare il mercato dei veicoli elet-

un programma sperimentale sul tema della mobilità elettrica, installando Fast Recharge Plus Enel presso le stazioni di servizio Eni lungo le strade extra-urbane, le superstrade e le autostrade, per consentire agli automobilisti di utilizzare il proprio veicolo elettrico anche fuori dalle città. La nuova colonnina Enel consente di ricaricare tre auto contemporaneamente, sia in corrente continua che alternata, ed è compatibile con tutte le vetture elettriche presenti sul mercato. Dal punto di vista del servizio, in meno di mezz’ora è possibile ricaricare la vettura. La collocazione sulla via Pontina è strategica in quanto al centro di un importante polo industriale in forte interazione con la capitale.

La guerra delle rotte

ANZIO

di Massimiliano Savio

Il sindaco di Fiumicino si chiama Esterino Montino. Un nome inusuale, che pertanto non si scorda. Compariva ogni tanto, negli anni passati, quando il sindaco di Anzio, Candido de Angelis, andava in Regione a scornarsi con un certo funzionario di nome Esterino, del Pd, mentre Candido era di An. Il progetto del porto di Anzio stava fermo in un cassetto, mentre quello di Fiumicino andava avanti come un treno. Le solite malelingue mormoravano che il motivo era dovuto al fatto che l’impresa di Fiumicino sarebbe stata del fratello di Esterino. Il tempo passa, oggi Esterino è il sindaco di Fiumicino, ed il fratello, in verità, non sappiamo se sia mai esistito o fosse una invenzione dei maligni. Fatto sta che oggi il paese di Fiumicino si trova stretto fra l’aeroporto ed il mare, soffocato direbbe la buonanima. Così tocca svilupparsi verso il mare e riprendersi le rotte di collegamento con la Sardegna e le isole Pontine, a scapito del porto di Anzio che è di la da venire, ma le rotte per le isole ce le ha e rendono bene anche per l’indotto. Il consiglio comunale di Fiumicino minaccia con un ordine del giorno di uscire dall’autorità portuale di Civitavecchia per “la lentezza di non aver realizzato la darsena per i pescherecci, il nuovo porto pedonale, la messa in sicurezza del nuovo porto e la mancanza di

ripristino del collegamento con la Sardegna e le isole Pontine”. L’autorità portuale di Civitavecchia si estende fino a Gaeta ed è una società per azioni, tipo la Capo d’Anzio, che ha il compito di realizzare e regolamentare le attività portuali. L’autorità ha risposto alle accuse attraverso un comunicato del presidente Pasqualino Monti, in cui precisa che per Fiumicino è stata ultimata la progettazione del nuovo porto commerciale per un importo di 200 milioni di euro, per il quale è stato richiesto ed ottenuto un finanziamento dalla BEI. Peccato che ci sia, non certo da parte dell’autorità portuale, una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per la direttiva habitat e che per perfezionare il finanziamento e cantierare l’opera si debba attendere che il ministro dell’Ambiente risolva il problema a Bruxelles. La palla ritorna al centro e si ricomincia. A quanto sembra, è iniziata la guerra delle rotte fra Fiumicino ed Anzio.


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Caso 706 ettari fra novità e prese in giro 16

ARDEA

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di Silvia Matricardi

C’è una novità, anzi più di una, nell’interminabile faccenda dei 706 ettari di ex quasi demanio civico. Anzitutto si è scoperto che il Comune di Ardea con nota prot. 6707 del 21 novembre 2013 ha chiesto allo Stato il trasferimento gratuito di tutta la tenuta. Nella risposta, trapelata in questi giorni (foto a destra), si legge che ad impedire l’accatastamento e la definitiva trascrizione a favore dello Stato del bene, in tutti questi anni, è stato il fatto che “l’area non è individuata con precisione” e che “versa in grave stato di degrado ed abbandono, con gravi problemi di ordine pubblico.” L’Agenzia del demanio propone quindi al Comune di creare un gruppo di lavoro con Agenzia delle entrate, Guardia di finanza e Prefettura. Nel frattempo è filtrata anche una seconda notizia: la società La Fossa avrebbe fatto pervenire, subito dopo la lettera dell’Agenzia del demanio, una richiesta di risarcimento danni per mancati guadagni da godimento del bene per ben 70 milioni di euro. Una volta si chiamavano telenovele, poi soap opera: sono quelle storie interminabili, tipo Beautiful, in cui i vecchi attori devono essere sostituiti dai nuovi per sopraggiunta morte in seguito a vecchiaia. Nel Comune di Ardea ce ne sono svariate, e di loro fa parte il caso del compendio dei 706 ettari del comprensorio Le Salzare. Questa telenovela è iniziata nel lontano 1927, ai tempi del regno d’Italia, con Vittorio Emanuele III re e Mussolini duce. Quando gli italiani tra i 25 ed i 65 anni, se non sposati, dovevano pagare la tassa sul celibato (da 50 a 100 lire l’anno, in base all’età). La protagonista della storia è una tenuta di terra situata all’inizio di Tor San Lorenzo, tra il fosso della Moletta ed il fiume Incastro, dalla Litoranea fino ai confini con Aprilia, ed è tagliata a metà dalla strada provinciale Laurentina. Per le conseguenze di una complicata questione giudiziaria fra la famiglia che all’epoca possedeva tutto il territorio e gli abitanti del luogo (i cosiddetti naturali di Ardea) questa tenuta fu sottoposta a sequestro cautelativo, in quanto destinata a diventare uso civico demaniale, cioè proprietà collettiva rigorosamente agro-silvopastorale (cioè da coltivare, usare per pascolo o sfruttarne i boschi) dei naturali di Ardea. Ciò doveva avvenire in cambio della liberazione dall’uso civico del resto del territorio, circa 3300 ettari. Questo si prevedeva in un accordo di transazione, perfezionato (ma non del tutto) negli anni ‘50. Nel frattempo la tenuta di 706 ettari fu provvisoriamente divisa in quote enfiteutiche assegnate in uso agli aventi diritto. Tutto questo in attesa che il procedimento civile pendente giungesse ad una fase finale... cosa che ancora non è accaduta. Fu così che questa terra fu legalmen-

te occupata da una serie di famiglie. Poi tutto cambiò. L’accordo transattivo che chiudeva il procedimento dichiarando i 706 ettari uso civico demaniale fu annullato dalla Cassazione, la tenuta in questione tornò in proprietà al latifondista dell’epoca. Il latifondista era morto, gli eredi avevano rinunciato all’eredità. Allora lo Stato intervenne dichiarando l’eredità giacente, per incamerarla a patrimonio pubblico, come legge prevede quando muore qualcuno e non ci sono eredi. Ma il casino non era abbastanza. C’era stata una scrittura privata in cui il latifondista, prima di decedere, aveva venduto la tenuta di 706 ettari ad una società, salvo buon fine del procedimento civile. Ed ecco l’incastro con la stratificazione dei casini. Sono passati gli anni di rito. Lo Stato ha acquisito la tenuta a patrimonio pubblico, ma non del tutto: c’è una riserva. I documenti dicono che è dovuta ad una possibilità (la richiesta di canone inverso, altra barzelletta tragicomica) nell’arcaico contenzioso sull’uso civico, pendente dal 1927, ma pare che il problema sia un altro: non je la fanno a fare l’inventario, sigh! E quello del canone inverso è un errore nella sentenza (che nessuno si è preoccupato di far correggere). La società La Fossa ha aperto un contenzioso perché dice che, in virtù della vecchia scrittura privata fatta col latifondista, la terra è sua (anche se non risulta aver mai registrato l’atto di compravendita, né aver versato le relative tasse). E poi ci sono gli occupanti, che non sono più solo gli assegnatari delle quote enfiteutiche: a loro sono subentrati i figli, i nipoti, i pronipoti. Ci sono state, in novanta anni, migliaia di compravendite di diritti di possesso (messi nero su bianco anche su carta di manifesti strappati dal muro) e frazionamenti illeciti, fino ad arrivare a

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piazzole di 25 mq vendute ai rom. Vendute, ovviamente, senza notaio e senza atto di proprietà. Non basta ancora. C’è un quartiere abusivo, con ville, villette, baracche, catapecchie, capannoni, negozi, attività produttive. Tutto senza la proprietà del suolo, oltre che senza fogne, senza acqua potabile e spesso anche senza elettricità. Insomma, un grande casino: urbanistico, legale e di ordine pubblico. Cosa ha fatto il Comune di Ardea dal 1971 (anno in cui è stato ricostituito) in poi? Fondamentalmente niente, anche se una certa schizofrenia burocratica è innegabile. Mentre il Comune adottava il PRG prevedendo edificabili le terre gravate da uso civico, ricorreva in Cassazione contro l’accordo che avrebbe legalizzato il PRG stesso. Poi emanava delibere come se fosse proprietario dei 706 ettari. Poi, come se gli occupanti di quella tenuta fossero regolari proprietari. Poi, ancora, come se fossero occupanti di terre di demanio civico. Fondamentalmente prendendoli incessantemente per i fondelli, tutti quanti. Perchè il Comune non è mai stato proprietario dei 706 ettari e non ha voce in capitolo per decidere in materia di uso civico demaniale (decide la Regione). Non basta. Sempre nel settore prese per il culo devono essere archiviati tutti i discorsi relativi alle concessioni in sanatoria ed ai servizi come acqua, fogne e strade. Non si può fare proprio niente finché non viene definita la proprietà del suolo e per definita intendo definitivamente, non provvisoriamente. Stabilito di chi sia la terra, eliminati tutti i contenziosi pendenti, allora e solo allora si può parlare di come trasferire la proprietà ai singoli occupanti. Ed ancora dopo si può parlare di liquidare il gravame di uso civico comunque esistente (uso civico privato). Solo a questo punto si potrà fare la perimetrazione dell’enorme nucleo abusivo e rilasciare le concessioni edilizie in sanatoria, dove possibile. I servizi mancanti appartengono ad una fase ancora successiva, pensate un po’. In pratica, se tutto fila liscio e col vento a favore, se ne parla tra 20 anni. Questa è la realtà. Ogni altra cosa è una presa per il culo, tanto per essere molto chiari. Vista l’entità dei casini stratifi-

cati è una roba che necessita di una conferenza di servizi: cioè mettere intorno ad uno stesso tavolo operativo la Prefettura, il Comune, l’Agenzia del demanio (lo Stato come erede della tenuta), il commissario per gli usi civici. Lo sto scrivendo dal 2008, adesso lo dice anche lo Stato, magari è la volta buona che mi credono. Ci vogliono sentenze ad hoc, permessi ad hoc e, forse, perfino una legge ad hoc per risolvere questa intricata faccenda. Ma è essenziale la volontà di fare le cose per bene e di evitare altri casini. Ad esempio: per trasferire la proprietà dallo Stato al Comune è necessario prima procedere a togliere il gravame di uso civico? A carico di chi sarebbe la liquidazione, se il beneficiario è certamente il Comune? Lo Stato deve pagare al Comune? E ce li ha i soldi? Eventuali deroghe chi le dovrebbe sancire? E’ possibile o no prevedere una partita di giro (il Comune paga a se stesso la liquidazione mentre acquisisce) o si configurerebbe in tal modo un danno erariale? Non sarà stato proprio questo dettaglio ad impedire davvero allo Stato di incamerare il bene? Basta col pressapochismo e gli azzeccagarbugli, questo è un argomento serio che investe pesantemente la qualità della vita dell’intero territorio. Nei 706 ettari ci sono discariche a cielo aperto, villaggi di rom, sacche di criminalità incontrollata. Non è tollerabile. E deve finire anche la schizofrenia amministrativa, sempre che sia in buona fede, ipotesi a cui vogliamo credere. Da una parte si proclama la lotta contro l’illegalità e dall’altra si organizzano riunioni politiche elettorali proprio in attività commerciali abusive, ad esempio. Non è tollerabile che si perseguitino con mille pastoie burocratiche i cittadini che intendono costruire regolarmente e poi si finga di non vedere la palazzina abusiva con tanto di negozi, fronte strada provinciale (a destra e a sinistra della Laurentina, dal fosso della Moletta fino alla rotatoria dell’Idrica); che si facciano abbattere le cucce del cane abusive su terra edificabile e che non si demoliscano cinquemila immobili abusivi su terra inedificabile e non di proprietà; che si cerchi il pelo nell’uovo al commerciante sulle terre private mentre a quello nei 706 ettari non si contesti nulla. Che si richieda la pratica di allaccio in fogna ex novo a chi in fogna pubblica già scarica da 40 anni e che non si chieda a chi non l’ha mai avuta. Così non va.


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E’ Paperissima... Nuoto: che passione e che medaglie!

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NETTUNO

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Un consiglio lampo quello del 30 novembre. Anche se del tempo è trascorso vale la pena parlarne, perché è sintomatico di una situazione oramai cronica in cui si trova l’amministrazione. Si inizia normalmente con una certa calma e, di comune accordo, il punto riguardante la casa di riposo Tosi viene ritirato per discuterne in commissione. Quando si arriva al punto che tratta la variazione di bilancio, che tra le righe sarebbe servita a concedere il finanziamento di 700.000 mila euro alla Parkroi, quella del parcheggio di piazza Berlinguer, Burrini chiede un attimo di sospensione. Alla ripresa dei lavori mancano il sindaco, diversi esponenti della maggioranza e dell’opposizione. Manca il numero legale e la seduta viene sospesa. Anzi, naufraga. L’episodio si può spiegare come una netta presa di posizione di diversi esponenti della maggioranza nei confronti della variazione di bilancio. Ma meglio di tutte vale la sintesi pronunciata da Eufemi: “E’ paperissima, la giunta farebbe bene a dimettersi ed evitare altre figure di questo genere. E’ una mancanza di rispetto per i cittadini e le istituzioni, oltre ad essere la conferma del disastro finanziario e ambientale provocato dall’incapacità dell’amministrazione Chiavetta. La stessa incapacità che ha inferto alla città una ferita che rischia di divenire insanabile.” Il riferimento all’enorme buca di piazza Berlinguer è evidente. Certo che pare di vivere un brutto sogno con quell’enorme buca che da due anni è ferma a raccogliere acqua piovana... e l’amministrazione vuole dargli ancora soldi per fare buon peso... (Massimiliano Savio)

Concorrenza in arrivo

ANZIO

La catena di supermercati Carrefur sta per aprire un nuovo punto vendita, dopo quello di Nettuno. Sarà ad Anzio, in viale Paolini, che dalla stazione scende verso il basso. Per chi non è pratico di Anzio, sarà all'angolo dove ora c'è il negozio del 'cinese'. Naturalmente la notizia è stata vista come una catastrofe dai commercianti, sopratutto alimentari, che vedono di malocchio l'arrivo di un concorrente. Io qualche volta passo in centro ad Anzio e l'occhio mi cade sui prezzi esposti in alcune bancarelle, sopratutto quelle del mercatino fisso che sta dietro il palazzo comunale. Beh, alle volte penso che una sana concorrenza sia salutare per tutti. (M.S.)

Rifiuti: le bollette arriveranno

ARDEA

Le bollette Tari sono in spedizione e arriveranno entro febbraio. Le quattro rate avranno scadenze a partire da febbraio. I pagamenti, comunque, devono essere fatti entro la scadenza della quarta rata. Chi ha già fornito l'indirizzo email le riceverà solo via posta elettronica. Chi vuole attivare il servizio digitale - per le prossime spedizioni - può farlo inviando una mail a tarif24@comune.ardea.rm.it.

Monica e Manuela Nanni

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1 oro, 3 argento e 4 bronzi per le finali del campionato regionale che si sono svolte a Monterotondo domenica 11 gennaio: Tripletta per Kevin Castro (Juniores) oro nei 100 rana, argento nei 50 stile libero e bronzo nei 50 rana, doppietta per Daniele Verga (Ragazzi) argento nei 50 stile libero e bronzo nei 50 rana, Argento per Valeria Braghese (es. A) nei 100 farfalla. Bronzo per Beatrice Cuccarese (Juniores) nei 50 farfalla e per Giada D’Angelo (es. B) nei 200 misti. Anche i master non sono da meno… domenica 8 febbraio, sempre a Monterotondo, si è svolta la 3ª giornata del Trofeo Lazio Centro Italia e gli atleti dell’Ardea Nuoto hanno conquistato 7 ori e 5 bronzi. Doppietta di oro per Federica Sorriso (m25) nei 50 e 200 dorso e per Daniela

8 ori, 3 argenti, 9 bronzi per gli agonisti ed i master dell’Ardea Nuoto

Balducci (m60) nei 400 stile libero e nei 50 dorso, oro e bronzo per Daniele Verga (u17) rispettivamente nei 50 stile libero e nei 100 rana e per Roberta Sabatini (m40) rispettivamente nei 50 dorso e nei 50 stile libero, doppietta di bronzo per Diego Carosanti (m35) nei 50 stile libero e nei 50 dorso, bronzo per Francesca Sansotta (m25) nei 100 farfalla e oro per Beatrice Cuccarese nei 400 misti. Prossimo appuntamento è per il 1 marzo presso il Centro Sportivo Belvedere per la tradizionale gara con giudici federali ‘Ginnasta in fiore’, alla quale parteciperanno le ginnaste dell’Ardea Nuoto.

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Il romanzo dell’appassionato di storia locale Umberto Iacolucci

CAP. V PASSAGGIO DI POPOLI «Da generazioni tribù montane si stabilivano nella Pianura e quando il sole dardeggiava riprendevano il loro peregrinare verso le montagne». (Olocontio Litio). La colonia d’Itinèris si era accampata sulle sponde del lago e i giovani battevano sentieri spingendosi oltre i fiumi, attratti dall’idea di incontrare i Rutuli la cui fama eccitava le menti e, mossi da smania, cercavano di avvicinarli. «Evitate incontri con i Rutuli», ammoniva Rufrat, e la raccomandazione si rendeva necessaria. I Rutuli si distinguevano per la potenza fisica, sovrastavano di una testa gli altri popoli, l’ampia cassa toracica sopportava la testa resa enorme dalla fluente chioma rossa, senza fatica sollevavano la selvaggina che abbattevano con pesanti aste, che altri non riuscivano a lanciare, durante la caccia emettevano grida gutturali e difficile era individuarli nella vegetazione. Questo ed altre fantasie eccitavano i giovani. Tempo dopo Pottio, più audace fra i giovani, vedeva un Rutulo abbeverarsi al fiume e, smanioso di osservarlo, rimaneva imprigionato nella melma e più si agitava più sprofondava e le sue grida non giungevano ai compagni. Il Rutulo prontamente accorso lo incitava ad afferrare la lunga asta, ma Pottio non ne capiva la lingua, allora, arpionato con l’asta, con forti strattoni lo strappava dal mortale abbraccio e, adagiato sul terreno, curava la ferita alla spalla provocata dal trascinamento. Poi, senza profferire parola, si eclissava nella boscaglia. Quando Pottio raccontava l’accaduto finiva non creduto, ma al ritorno, saputo l’accaduto, Rufrat Mentor inviava doni alla Rupe grande, questa era l’usanza.

Avalon ti aspetta

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RINGRAZIAMENTO Ancora ragazzo Pottio sotto la Bulla portava uno spallone di cuoio che copriva la cicatrice, ricordo della passata avventura, Rufrat Mentor lo aveva scelto per accompagnarlo dal Dignus e lui sperava di incontrare il Rutulo che lo aveva salvato. Nel tempo aveva appreso la loro lingua, i costumi e le usanze e condivideva il culto della luna praticato dagli ibridi e questo particolare riaccendeva i ricordi a quando Vinclius, in cerca di erbe, uditi i suoi vagiti e trovatolo avvolto nella pelle d’orso con il simbolo della luna, l’aveva portato nell’accampamento. In quel tempo di foschi eventi non era raro trovarsi testimoni d’orride vicende e quando Rufrat recatosi sul luogo scopriva i corpi senza vita di un ibrido e di una donna notava la lancia spezzata con ciuffi di capelli, allora Rufrat per evitare il loro incontro cambiava il cammino verso un valico distante ma sicuro per la vita dei suoi. IRPINI Feroci e aggressivi, occhi giallastri con ispidi capelli neri, seminudi, uniti ai lupi, provocavano la fuga degli armenti, vano è inseguirli e questo paga pecunià muliàri quei selvaggi che dall’alto delle rocce, beffardi, fanno osceni gesti ai pastori. «Da tempo il Patto (pactum Pilumnus) veniva violato lungo la transumanza brevis e da Fucinus a Medium Volturnae necessitavano scorte per difendere le mandrie e si pagava il tributo (trichorus) introdotto dai Triens. «Ramnens, Titiensi e Luceri e di questo Tricipitinus Lucretii coccia pelata (pilo carère) conservava il documento.» (Aulo Rutilius). Continua nel prossimo numero

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Il Castello di Avalon è un particolare negozio fantasy, dove si respira un’atmosfera magica, al di fuori dello spazio e del tempo. Vi si possono trovare riproduzioni di armi romane e medievali, splendide scacchiere a tema, tutti i Troll originali Nyform, i gioielli di Peter Stone, i libri di Tolkien, le favole, i testi di magia bianca, le rune, i tarocchi, i pendoli e tante collezioni di draghi, fate, elfi, gnomi, pixies. Anche costumi e abiti fantasy e d’epoca di squisita fattura, sia a noleggio che in vendita, e le magnifiche collezioni fantasy, che sono anche originalissime idee per ogni tipo di bomboniera e regalo. Il Castello di Avalon è aperto tutti i giorni esclusa la domenica dalle ore 10 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 20. Si trova a Pomezia, in via Recanati 1. Tel. 0691623070, e-mail info@ilcastellodiavalon.it. Una visita è d’obbligo per tutti gli amanti dei mondi

incantati e gli appassionati dell’alto collezionismo. Presente sul web www.ilcastellodiavalon.it www.foglieevoglie.it e su Facebook.

Corso di Cristalloterapia primo livello

Il 21 ed il 22 marzo saremo lieti di ospitare un corso di primo livello di cristalloterapia, per riscoprire l’antica arte di lavorare con i cristalli. I cristalli vengono definiti l’intelligenza nascosta che ci apre ad un’infinita possibilità di guarigione dell’essere. I cristalli, da sempre definiti materia inanimata, si scoprono a noi come forma di luce, la più potente attualmente conosciuta, per riportarci alla vera ed essenziale natura di ciò che realmente siamo: esseri di luce. La finalità del corso è di riappropriarci di quella parte interiore che tutto sa e tutto conosce e che per natura ci appartiene, ma che troppo spesso non riconosciamo appartenente al nostro essere. Attraverso lo studio dei cristalli e la pratica ad essi legata sapremo riconoscere quanta armonia e benessere possiamo ottenere da questi grandi maestri di luce. Entreremo in sintonia con le forme e i colori per scoprire come possono esserci utili nella quotidianità ristabilendo l’armonia energetica e l’equilibrio emozionale. Info e prenotazioni: 06 91 62 30 70, info@ilcastellodiavalon.it


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Misteria

Enigmi del passato e del presente

Primitivi? Mica tanto... a cura di Silvia e Roberto Matricardi

Una parte della straordinaria rete idrica artificiale che da oltre 3000 anni alimenta l’Iran

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PRIMA PARTE

olitamente si ritiene che una delle caratteristiche principali che contraddistingue ogni civiltà avanzata sia la qualità dei suoi impianti igienici ed idraulici, proprio per l’importanza che rivestono sia il bagno che il gabinetto. Questi impianti, naturalmente, derivano direttamente dalla scienza dell’irrigazione, sviluppatasi sulla Terra oltre 20.000 anni fa. E’ davvero sconcertante verificare quanto avanti si siano spinte in tecnologia e conoscenza le società antiche, a totale dispetto di quello che la scienza ortodossa continua ciecamente a sostenere di loro: che siano state in enorme arretratezza rispetto a quelle odierne. Eppure oltre 3.000 anni fa i Nabatei, una popolazione semitica da cui discesero in seguito gli Arabi, avevano già realizzato ben sei fiorenti città nella desolata ed assolata regione del deserto del Negev, in Israele, e una, Petra, nell’attuale Giordania. Grazie all’ausilio di uno

straordinario sistema di terrazzamenti e muraglie, questi contadiniingegneri riuscivano a coltivare il loro sabbioso terreno, dando da mangiare all’intera popolazione, sfruttando la media delle precipitazioni annue locali, che è di appena 100 mm. Utilizzando condotte di terracotta rese impermeabili, i Nabatei hanno coperto notevoli distanze e dislivelli e, man mano che ci si addentra nello studio dei loro elaborati sistemi idrici e fognari, si rimane colpiti per la precisione e per l’ampiezza delle loro opere. Detto in altri termini, la scienza ufficiale li riteneva molto più scemi ed arretrati e credeva pure che non si lavassero. Più o meno nello stesso periodo, circa nel 1000 a.C., ma forse anche prima, gli antichi Persiani inventarono e realizzarono uno stupefacente metodo per scavare acquedotti sotterranei che potessero far confluire le falde acquifere delle regioni montagnose fin giù, a raggiungere le loro aride pianure, percorrendo decine e decine di chilometri ipogei senza

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Rubrica di Astrologia a cura di Federica Giannini

Chiedilo alle stelle!

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ai un dubbio? Vuoi sapere come finirà una storia, un progetto? Chiedilo alle stelle! Invia la domanda email a: federica.astro@live.it, specificando i tuoi dati completi (nome, cognome, data, ora e luogo di nascita) ed eventualmente quelli della persona amata, indica anche con quale pseudonimo vuoi comparire su questo spazio. Federica Giannini risponderà, a titolo gratuito, sul giornale. Per consulti privati rivolgersi al cell. 3393614890. Privacy: i dati inviati saranno usati esclusivamente per delineare il quadro astrologico per rispondere alla vostra domanda. Non saranno conservati nè ceduti a terzi.

«I

l mio matrimonio è in crisi da anni, è possibile che migliori?» Giovanna, 1968 (dati completi forniti).

C

ara Giovanna, da quel che vedo, per almeno un paio d’anni, la situazione sembra restare praticamente invariata, quindi, probabilmente, continuerai a far finta che vada tutto bene. Poi c’è un possibile cambiamento e potrai anche trovare la forza di lasciare un marito, forse un po’ troppo prepotente e libertino.

non è tutto, fatto ancora più straordinario è che tale sistema di irrigazione è ancora esistente e perfettamente funzionante, visto che fornisce ancora oggi ben il 75% del fabbisogno idrico dell’Iran. Questa incredibile realizzazione ha dato origine ai caratteristici quanats, ovvero ad un sistema di pozzi verticali collegati sulla base da un cunicolo sotterraneo che congiunge il pozzo principale al villaggio. L’acqua pertanto scorre al riparo dal sole e dalla siccità di superficie per distanze spesso superiori ai 30 km, assicurando una costante erogazione del prezioso liquido che, se avvenisse all’aperto, tenderebbe ad evaporare, soprattutto nei lunghi percorsi. Si calcola, per difetto, che l’intera rete sotterranea, nelle sue infinite articolazioni, raggiunga la inimmaginabile cifra di circa 273.000 km.

l’ausilio di laser od altri strumenti tecnologici moderni atti a determinare la pendenza dei loro scavi. Si tratta di un’opera talmente vasta e sofisticata che metterebbe a dura prova anche degli scienziati moderni Tutti gli articoli di Misteria sono che volessero realizzarla con le online su www.informareonline.it attuali tecnologie e conoscenze. Ma alla sezione Misteria.

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Amnesia

A

la saga di ardit vol. 1

rdea. Anno 2040. Shara è una misteriosa ragazza che si sveglia ogni mattina in amnesia totale, per poi recuperare una parte della memoria nel corso della giornata. La sua esistenza tormentata si incrocia ed intreccia con quella di uno dei dodici eroi che, decine di migliaia di anni prima, salvò l’intero genere umano. Il temibile guerriero albino: Chiaro, lo Spettro. Quello che sembra un curioso incontro casuale fra due persone non ordinarie, accomunate da fin troppe coincidenze, si rivela essere cruciale nella vita di entrambi e determinante per la sopravvivenza di milioni di persone. E’ proprio questa breve storia, infatti, il fulcro che consente agli eventi di disporsi in modo

da innescare quanto verrà raccontato in ELE. Quale è, se esiste, il confine fra amore ed amicizia, sacrificio e passione, destino e libero arbitrio? Amnesia è un racconto di 88 pagine che si innesta subito dopo le principali vicende narrate in Ardit, rivelando qualcosa del misterioso passato della protagonista primaria di ELE: Evento Livello Estinzione. Scarica la tua copia ebook omaggio dalla home page di www.informareonline.it o cercala negli store. Cosa aspetti? E’ gratis!


dossier informare n. 02/2015 • 20 FEBBRAIO

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