Dossier informare 2015 04

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Chiacchiere DCR srl

Raffaele Di Costanzo

ANNO XXII - N.04

24 APRILE 2015

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706 ettari di ex uso civico demaniale di Ardea: ma quale soluzione veloce... Il ponte sul fosso della Moletta, a Tor San Lorenzo, segna l’inizio dei 706 ettari di “terra di nessuno”. Un’area dove tutto è abusivo e non sanabile.

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er sciogliere l’ingarbugliata matassa della ex tenuta Le Salzare si profilano tempi lunghi, anzi, biblici. La situazione è messa ancora peggio di quanto fosse già noto. La trascrizione a

patrimonio statale, ammessa con riserva, è stata perfino annullata. La domanda sorge spontanea: come può lo Stato trasferire al Comune un bene che non è ancora suo? (A pag. 18)

NETTUNO: L’AMMINISTRAZIONE È STATA COMMISSARIATA POMEZIA: LA NUOVA ISOLA ECOLOGICA

POMEZIA: TRASFERIMENTO ASL... ED IL CONSULTORIO? ANZIO: NUOVA STRUTTURA ORGANIZZATIVA COMUNALE ARDEA: PRIMA MENEMO E POI RAGIONEMO

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dossier informare n. 04/2015 • 24 APRILE

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Anno 22 o - Numero 04 del 24 APRILE 2015 - 249ª uscita

18.04.2015 23.04.2015

dossier

informare

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Lettere e comunicati devono pervenire entro il 10 Maggio LE PUBBLICITÀ SONO MODIFICABILI ENTRO IL 5 MAGGIO G

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Satira

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oderint dum metuant

(mi odino, ma mi temano)

ODIATA, INCONTINENTE E INATTENDIBILE

ARDEA

• Parcheggio ineccepibile...

• Di recente la giunta ha approvato il piano di consistenza e demolizione delle opere abusive in base a quanto gli uffici esecuzioni penali della Procura della Repubblica di Roma e di Velletri avevano già notificato al Comune: si tratta di 250 immobili che devono essere fatti oggetto di demolizioni per sentenze passate in giudicato. Pare che esista una scaletta di priorità, ovvero che per primi verranno abbattuti gli immobili non ultimati, poi si passerà a quelli ultimati ma non a destinazione abitativa e poi, via via, con i manufatti di speculazione, le case libere e stagionali e per ultime le case per le prime necessità. I manufatti sono sparsi un po' ovunque sul

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territorio, dalla spiaggia fino a Montagnano-Pian di Frasso e la Procura ha dettato all'ente un calendario da rispettare ove, nel caso mancassero i fondi per procedere, si dovrà acquisire l'immobile. Rimane sempre aperto il caso dei 5000 manufatti irregolari presenti nei 706 ettari, dove il Comune continua inspiegabilmente a tergiversare. A volte si procede per dei barbeque o delle pensiline per auto nel resto del territorio e non per una città intera sorta nell'ex tenuta Sforza Cesarini, creando, di fatto, una inaccettabile disparità di trattamento. Se di manica larga trattasi allora perché non deve essere estesa a tutto il territorio? O forse qua e la ci sono pure i manufatti de isso 'o parente e quindi è meglio purgare qualcun altro?

ANZIO

• Nel corso di una ispezione, la commissione mensa ha trovato al centro di cottura della scuola Falcone petti di pollo congelati, platessa congelata proveniente dall'Olanda, frutta di scarsa qualità e, sopratutto, non di produzione biologica. Esattamente il contrario dell'offerta tecnica fatta dalla cooperativa 'Sviluppo e lavoro', per cui aveva ottenuto 70 punti, il massimo del punteggio per aggiudicarsi l'appalto offrendo prodotti alimentari freschi, pesce locale e frutta biologica. Dopo la visita a sorpresa del presidente Fontana, l'assessore alla pubblica istruzione Laura Nolfi si dice sconcertata ed ha prontamente contestato all'azienda i fatti. • Messo a segno nell'ufficio anagrafe un colpo con la fiamma ossidrica. Durante la notte sono stati rubati dalla cassaforte 4.600 euro e 6.750 carte di

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identità in bianco. Il rifornimento di carte di identità era stato fatto appena un mese fa. I documenti serviranno per 'mettere in regola' latitanti e clandestini, o per creare nuove identità a chi si vuole dare alla macchia. Sembra evidente la presenza di un basista all'interno del Comune. La Polizia sta indagando.

NETTUNO

• Dopo anni di chiusura è stato riaperto ai cittadini piazzale Michelangelo, il belvedere sul mare di Cretarossa. La somiglianza con un cimitero è abbastanza impressionante... notare le panchine/lapidi con lumino incorporato.


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(mi odino, ma mi temano)

ODIATA, INCONTINENTE E INATTENDIBILE

ARDEA

• Frasi celebri dal consiglio comunale. Quartuccio: «L’Idrica doveva investire 170.000 euro per fare un pozzo a via Poerio a causa della presenza dell’arsenico nell’acqua, ma non è stato fatto, e adesso aumentano pure del 9% la tariffa, noi a questa cosa non ci stiamo». Capraro: «Nel 2013 dal bilancio dell’Idrica dovevano esserci degli attivi mentre nel 2014, a sorpresa, la ditta dichiara un passivo per 600.000 euro e così per il 2014 ha fatto scattare un aumento tariffario che nelle sue intenzioni doveva essere del 14%, mentre poi ha deciso per il 9%. Il consiglio però non ha mai autorizzato la concessionaria a procedere con questi aumenti e non sappiamo nemmeno se per l’Autority sono giustificabili». Acquarelli: «I 170.000 euro di attivi derivavano da manutenzioni non fatte, poi però non è stato fatto nemmeno il pozzo a via Poerio e il Comune gli ha pure dato 1,3 milioni di euro per realizzare la fognatura sul lungomare degli Ardeatini. I soldi per investire dicono di non averli e ci aumentano le tariffe dell’acqua». Quartuccio: «Ci sarebbe da indagare sul perché i lavoratori dell’Igiene Urbana ricevono gli stipendi in ritardo mentre il Comune paga la ditta regolarmente». Risponde la Capraro: «La ditta sostiene che è il Comune che non paga con puntualità e che quindi i suoi dipendenti ricevono irregolarmente lo stipendio». Capraro: «La Fiamma 2000 a via Treviglio sta implementando in maniera consistente i propri impianti con la costruzione di una torre per lo scambio di calore e cisterna per l’azoto liquido. Nessuno ne parla e nessuno sa se è tutto in regola e se hanno rispettato le normative in materia ambientale». Marcucci: «Diversi ministeri hanno dato il parere favorevole all’ampliamento di via Pontina Vecchia, noi siamo contrari ma la ditta già ci ha fatto causa per 84 milioni di euro per mancati guadagni e danni ricevuti, e il ministro dell’epoca era pure Pecoraro Scanio dei Verdi». Ancora Marcucci: «Già adesso arriva spesso la nave che alla boa scarica nella condotta il propano liquido ma se implementano gli impianti allora gli scarichi dal mare diventeranno settimanali».

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Massimiliano Giordani: «Noi all’epoca votammo contro la variante per fare l’ampliamento e l’unica concessione che ha la ditta riguarda la boa, che la dà la Capitaneria». Di Fiori: «Manderò al più presto i vigili a controllare se le opere sono in regola». Capraro: «Ribadisco ancora una volta che il voto della sottoscritta non è in vendita, è inutile che mandate rose o altro». Di Fiori: «Le ho fatto avere delle rose consigliere Capraro perché era l’unica donna presente in aula, non per comprare il suo voto». Abate esce dall’aula e Di Fiori s’infuria: «L’opposizione non vuole far votare il nuovo presidente, a qualcuno questa poltrona interessa e allora che faccia pubblica richiesta. La maggioranza vuole eleggere il presidente ma non ci sono i numeri». Poco dopo entra Nakke e così i numeri, cioè 11, tornano ad esserci. • Chi la dura la vince. Una signora residente nella zona a mare si è opposta al pagamento delle quote consortili asserendo che la sua proprietà non si trova all’interno di alcun consorzio. Il consorzio le ha inviato un decreto ingiuntivo e lei lo ha impugnato. Passano gli anni e dopo tutti e tre i gradi di giudizio il Tribunale le ha dato ragione, definendo illegittimo il consorzio che, pertanto, non poteva pretendere alcuna dazione dalla signora. Tra cause e ricorsi, sono passati circa 30 anni e il consorzio, nonostante la condanna in Cassazione, ha mandato alla signora un altro decreto ingiuntivo. La donna avvia una nuova difesa, producendo la sentenza di Cassazione ed il Tribunale le dà di nuovo ragione (sent. n. 2228/2014 rep. n. 217/2015) e decreta che chi risiede all’interno di aree di ex urbanizzazione, come nel suo caso, non fa parte di alcun consorzio. I togati, inoltre, dichiarano privo di efficacia il decreto ingiuntivo già impugnato dalla signora e condannano il consorzio al pagamento di tutte le spese. Se tali strutture non sono legittimate ad esigere determinati compensi da determinate persone, allora perché continuano a farlo? Inoltre, la Corte d’Appello, con sent. n. 4468/03, dichiarò la natura non obbligatoria del consorzio in questione e dunque privo del potere impositivo nei confronti dei soggetti che non vi hanno partecipato. Infine, la Suprema Corte di Cassazione, con sent. n. 5889/2010, ha affermato che i consorzi di urbanizzazione sono degli enti atipici, nei quali l’atipicità sarebbe derivata dalla presenza di elementi dell’associazione non riconosciuta e da elementi tipici della comunione. Insomma... in questi consorzi le cose non sono chiarissime, dal punto di vista di ciò che possono e non possono fare.

NETTUNO

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• La ASL è situata in un edificio che dimostra i suoi anni, fa il paio con la Divina Provvidenza che, all’epoca di santa Maria Goretti, era un collegio moderno. Ringraziamo il personale che si prodiga per rendere meno penosa la permanenza del pubblico nella fatiscente struttura in cui si deve recare per svolgere le pratiche indispensabili. Ad esempio, per il cambio di medico o per l’esenzione per patologia. Al piano terra c’è un totem che distribuisce i numeretti. Con il numeretto si va al secondo piano e lì si viene a sapere che bisogna avere la fotocopia del documento di identità. Poco male, si riscende al piano terra, si esce e si cerca qualcuno che faccia le fotocopie. Poi si torna al secondo piano e nel corridoio, strettissimo, si vede un cartello che invita ad attendere il proprio turno in sala d’attesa.

E’ giusto, ma la sala d’attesa quale è? Nessuna scritta su nessuna porta aiuta nella ricerca. Perciò ci si appoggia al muro, come gli altri, e si aspetta insieme a tanti, forse troppi ...

Satira

... infatti dopo un po’ arriva l’usciere, quello del piano terra, che dopo aver rovistato in una cassettina piena di chiavi trova quella giusta ed apre una porta del tutto anonima. E’ quella della sala d’attesa. Dalla foto si vede l’arredo. Due sedie scalcinate ed un vecchio frigo. Sembra una sala di tortura momentaneamente libera.

Mentre attendiamo lo sguardo ci va al soffitto.

Qualcuno ci dice che per evitare che scoppino tafferugli dovuti alla calca durante l’attesa, la ASL ha provveduto ad inviare personale in borghese che sta nel corridoio per sedare i facinorosi. Le risse sembra scoppino in determinati giorni, tipo quando c’è la scadenza delle esenzioni. Perciò questo è probabilmente un periodo a rischio... se dovete rinnovare l’esenzione andateci accompagnati da un qualche palestrato. Il personale è gentilissimo, si porta da casa la sedia o il mouse per lavorare al computer. Sappiamo bene che stiamo pagando il passivo di miliardi di euro che ha la Regione Lazio... e non ci incazziamo più tanto...


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NETTUNO

• Slogan gridati durante la fiaccolata serale del 21 marzo: «Chiavetta buffone ridacce il parcheggione» e «Chiavetta vattene.» • Conferenza stampa di Carlo Eufemi & Co. Eufemi: «Le dimissioni di un sindaco non sono precisamente un fatto ordinario ed è normale che ci sia un dibattito in consiglio su un fatto così grave. Ma ormai di normale in questa amministrazione non c'è più nulla e il primo a non esserci era proprio il primo cittadino. L'occupazione non è stata dovuta tanto alla mancanza di dibattito, ma questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Il consiglio non viene informato di nulla e siamo costretti a fare un'azione clamorosa per allertare le autorità superiori della situazione di Nettuno. La maggioranza si reggeva su un sistema di potere e non su un progetto per la città, adesso i castelli di carte stanno crollando. Mantenere questa gente al governo di Nettuno per noi è un pericolo per la città, che rischia di non vedere più l'alba.»

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Turano: «Questi signori hanno sbagliato tutto da quando sono qui. E non mi vengano a parlare di crisi politica, quando si sa bene che che la crisi che c'è dipende da interessi che non conosciamo noi cittadini, abbiamo deciso di dire basta e abbattere quasto tiranno.» • Con un colpo a sorpresa Alessio Chiavetta ha ritirato le sue dimissioni da sindaco il 23 marzo: «Dal 2008 ad oggi molto è stato fatto da questa amministrazione, nonostante le condizioni di partenza non fossero delle migliori, per essere riduttivi. I risultati ottenuti in questi anni di sacrifici da parte di tutta la città sembrano siano stati cancellati da posizioni demagogiche, se non addirittura qualunquiste (…) Rinominando una giunta snella di diretta responsabilità del sindaco e finendo i ricatti politici che non creano nulla di strano, ma sono solo mossi dalla convinzione che fossi attaccato alla sedia e che non potessi reagire alle pretestuose richieste politiche che si sono succedute». • A queste dichiarazioni le reazioni non si sono fatte attendere. Il consigliere Nicola Burrini, capogruppo Pd in consiglio, ha rassegnato le sue dimissioni, così come Lorena Migliaccio (lista civica) e Matteo Selva (Pd) annunciano che non appoggiano un Chiavetta ter. L'opposizione, o perlomeno Carlo Eufemi, Rodolfo Turano, Antonietta Caponi, Ernesto Flamini, Alessandro Cesarini e Vittorio Marzoli, propongono di depositare la propria lettera di dimissioni

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presso un notaio. Lunedì 30 marzo 14 consiglieri, gli stessi della firma al notaio più Nicola Burrini, Pamela Polito, Matteo Selva, Lorena Migliaccio e Fabio Capolei, chiedono la convocazione del consiglio comunale per votare la sfiducia. L'era Chiavetta è finita. A Nettuno rimane un'enorme buca da colmare e un enorme vuoto politico. Sic transit gloria mundi.

POMEZIA

• Esaminando il Piano particolareggiato di Torvaianica Alta - Campo Jemini sono emerse “numerose criticità, tra cui anomalie procedurali ed errate valutazioni sulle cubature da realizzare.” Lo si legge in un comunicato stampa ufficiale del Comune. E’ il sindaco stesso a specificare, in sintesi, il nocciolo della questione: “L’attività di edificazione non si sarebbe potuta realizzare perché non consentiva il compimento di opere per la collettività, come parcheggi e parchi pubblici, le opere che attualmente mancano nei quartieri. Alla luce di questa relazione l’amministrazione sta valutando quali provvedimenti adottare a tutela della collettività e del territorio”. E’ un bel casino, perché si capisce abbastanza bene che il Piano, approvato nel 1988 ed oggetto di variante nel 2009, è basato su falsi presupposti e dati non corrispondenti alla realtà, quindi è annullabile... • Stanno installando 30 bat box, le casette per i pipistrelli, nella speranza che vengano abitate dagli utilissimi mammiferi volanti. Ogni pipistrello è in grado di eliminare 2.500 zanzare in una sola notte. Più ce ne sono, meno serve usare prodotti chimici

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per liberarsi dei fastidiosi insetti. Altrettanto efficaci sono le rondini, quindi, se nidificano sulla vostra finestra o nella veranda, lasciatele in pace e siate contenti. Un po’ di guano non ha mai ucciso nessuno ed ogni giorno avrete 6.000 mosche e zanzare in meno.

ARDEA

• Prima menemo e poi ragionemo. Prima dell’inizio dell’ultimo consiglio, Abate s’è appiccicato con un attivista del suo Pd, all’interno di un gremito ufficio di presidenza. Il parapiglia è stato sedato dagli agenti di Polizia presenti, i quali hanno poi generalizzato i due contendenti. Nei corridoi le urla, gli insulti e le male parole hanno continuato comunque a risuonare per un pò. Arta scola de politica de Ardia, per mantenere intatto il prestigio ottenuto con tanti anni di onorate risse comunali. • In aula consiliare non ci sono mai i dirigenti. Alle interrogazioni non è quindi possibile dare le risposte. Risposte che non arrivano neanche dopo, per iscritto. Ci vorrebbe una modifica al regolamento e delle sanzioni pecuniarie, in caso di assenza e mancata risposta ai quesiti. Così, tanto per incentivare... • E nel mentre che tutto sembrava perduto, co’ er Di Picche che accusava Abate de avé abbandonato l’aula assieme alle minoranze e de fa mancà la maggioranza qualificata pe elegge er presidente, eccote er corpo de scena: tutt’an botto, mentre la gente se preparava pe annà a casa, dall’opposizione te rientra Nakke e lascia tutti cò ‘n parmo de naso. I consiglieri tornano a esse 11 e così se po’ elegge Acquarelli. Grande Nakke, che mossa! Solo co ‘a presenza e senza nemmanco votallo è riuscito a fa elegge Acquarelli.

Contatore dei giorni che il Comune di Ardea impiega per dare un deposito ai nostri reperti archeologici, raminghi nel mondo

L’amministrazione Eufemi non ce l’ha fatta in 2.693 giorni = 7 anni e 5 mesi

Amministrazione

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data inizio: 11 maggio 2012

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NOTA BENE: il contatore si ferma solo se e quando la Sovrintentenza riceve le chiavi del locale... Coraggio Luca, ce la puoi fare...

di Sabrina Ferro

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ODIATA, INCONTINENTE E INATTENDIBILE

ARDEA

• Dopo la stagione delle piogge tutti noi abbiamo notato come i marciapiedi di viale San Lorenzo, opera ad oggi ancora urbanisticamente incompiuta, siano sprovvisti di un sistema di raccolta delle acque meteoriche. Sul lato dalla parte della chiesa e per buona parte del viale l’acqua piovana si appozza sulle contropendenze create proprio dai marciapiedi che, con i loro rialzi, rendono impossibile il deflusso. Neanche una piantina di margherite ha sostituito i pini segati, e così il vialone è una distesa desertica, priva di ombra e soggetta pure a diventare un laghetto. L’architetto Lo Monaco e responsabile dell’esecuzione del progetto, ma non del progetto stesso. Il tecnico dice di essersi accorto del problema dell’acqua e di averlo fatto presente, senza però aver avuto riscontro. Se non è lui il progettista, chi sarà mai questo luminare della scienza urbanistica? Pare, sembra, dicono, ma noi non ci crediamo, che il progetto sia stato partorito in house da uno dei tecnici del settore Lavori pubblici del Comune. Questo va pure bene perché si risparmia, però, possibile che tale figura professionale, che presumiamo sia laureato, non sappia che a Tor San Lorenzo piove e che quindi nelle opere pubbliche bisogna prevedere anche la raccolta delle acque meteoriche? Diversi punti dove si creano i pozzan-

dossier informare n. 04/2015 • 24 APRILE gheroni, tra l’altro, sono anche vicini alle griglie di raccolta, quindi non era tanto difficile evitare l’appozzamento. Il progettista stranamente non ci ha pensato, e chissà su cosa rifletteva mentre progettava? Chiunque egli sia, dovrebbe proprio fare un po’ di mea culpa e cercare di trovare una soluzione. • Fulgidi esempi di civiltà in via Teseo, che è una strada chiusa ...

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Foto: il paese delle meraviglie

• Il nobile rampollo sembra si sia fatto una serie di giretti sulla rocca, con tanto di riunioni con i vertici amministrativi della rupe. I maligni dicono che è venuto a ricevere gli ossequi dei sudditi, quelli ancora più maligni insinuano che sia venuto, invece, a marcare il territorio del suo feudo. Qualsiasi sia il motivo di cotanto nobile affaccio, il rampollo deve ringraziare la buona sorte, che gli ardiesi di oggi sono un po’ tonti e distratti, in altre faccende affaccendati, tipo a controllare se Isso o’ parente ndo’ o’ commune abbia o meno

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aggiustato la pratica, infilato il nipote, chiuso l’occhio, etc, etc. In altri tempi sarebbero accorsi in cinquemila a buttarlo giù dalla ripa... perché il prima menemo e poi ragionemo era preso molto sul serio, era una filosofia di vita. Figuriamoci come avrebbero accolto il rappresentante del feudatario che, per non pagare l’uso civico, li sta pigliando per i fondelli da un secolo abbondante... e gira che ti rigira... finirà per non pagarlo...

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Comune commissariato. Si va alle elezioni 10

NETTUNO

Un turbinio di polemiche e manovre ha salutato la fine anticipata del secondo mandato di Alessio Chiavetta. L’ultimo atto si è celebrato nella mattina del 3 aprile, con il deposito al segretario comunale delle dimissioni di 16 consiglieri comunali, firmate davanti al notaio. Turbinio di polemiche, si diceva. Inviti pubblici alla sfiducia, dichiarazioni eclatanti, la Corte dei conti che dispone il sequestro dei beni personali del sindaco e dell’ex dirigente dell’Area economica, relativamente alla costola di un’inchiesta nella quale tutti gli imputati furono assolti, ed ora si tratta di verificare se ci sia stato o meno un danno erariale. Si è perfino visto (e sentito) girare per il centro un furgoncino col megafono, che annunciava alla città «Cittadini! Il sindaco Alessio Chiavetta è indagato...» (il resto non l’abbiamo capito, perché c’era traffico ed il mezzo si allontanava nel frastuono urbano). Il sindaco, da parte sua, aveva tentato un’ultima mossa ritirando le sue dimissioni. Mossa alla quale, evidentemente, non corrispondeva un’avvenuta quadratura del cerchio. L’accordo non c’era, oppure, se c’era, non era soddisfacente per tutti. Quindi a casa e si lavora per le prossime elezioni, che si svolgeranno in primavera. Fino ad allora l’amministrazione sarà retta dal commissario prefettizio Raffaella Moscarella. Con la caduta di Chiavetta, Nettuno entra in una crisi politico-amministrativa gravissima. Sembra ieri che un giovane trentenne di sinistra, laureato,

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vince le elezioni con il 70% dei consensi. La città era allo sfascio dopo il commissariamento cui l'aveva portata un centrodestra arruffone che aveva spolpato le casse comunali creando un buco di dieci miliardi. Chiavetta in pochi mesi riesce ad uscire dalla Nettuno Servizi ed a riportare le casse in pari contrattando un rientro con i creditori ed evitando di vendere i gioielli di famiglia come la Divina Provvidenza. E' un miracolo, sembra che il PRG prenda forma, ma le riforme rimangono sulla carta. Da qui alla buca di piazza Berlinguer il passo è breve. Non ricordiamo altro di incisivo. Rimane un mistero come giuridicamente sia stato possibile fare lo scavo e poi fermarsi perché manca qualche permesso. E' un illogico che probabilmente avrà degli strascichi nelle dovute sedi, perché scavare quella buca corrisponde all'inizio dei lavori, perciò l'ufficio tecnico deve aver dato l'ok. E' impossibile il contrario. Sono probabilmente balle la mancanza dei documenti di impatto ambientale, come sono forse balle anche la mancanza del progetto particolareggiato. L'unica cosa certa e tangibile è quella buca nel centro della città, e non si sa altro. I commercianti sono stati danneggiati. L'impresa minaccia la richiesta dei danni. Il TAR ha sentenziato che la colpa dei ritardi nell'inizio lavori non è del Comune. In Italia la responsabilità non è mai di nessuno. Chiavetta nell'ultima conferenza stampa svoltasi nella sede del Pd ha dichiarato che se il

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parcheggio non è stato fatto la colpa è di qualcuno che voleva coinvolgere un'altra ditta nel project financing. Una nuova versione che, detta ora, sembra voler alzare solo polvere. Chiavetta si sta politicamente scavan-

do la fossa. Ora è arrivato il commissario prefettizio, che gestirà le emergenze e l’ordinaria amministrazione. Da buon funzionario che non si deve occupare di politica. (Massimiliano Savio)

L’appalto dei rifiuti

ANZIO

di Massimiliano Savio

La Prefettura ha revocato l’appalto sul trattamento dei rifiuti. A seguito della nota prefettizia, l’ing. Dell’Accio ha revocato l’appalto alla ditta prima classificata ma non lo ha assegnato alla seconda. Cerchiamo di capire perché. In conferenza stampa l’assessore all’ambiente Patrizio Placidi ha dichiarato che «la politica in queste vicende non può metterci becco in quanto si tratta di pratiche amministrative» ed ha poi ringraziato i dirigenti per l’ottimo lavoro svolto per garantire la massima trasparenza. Il dirigente dell’ufficio ambiente, ing. Dell’Accio, ha dichiarato che «la gara dei rifiuti è stata regolarmente espletata seguendo la norma. Quando stavamo per affidare in modo definitivo il servizio abbiamo ricevuto una nota della Prefettura di Roma: questa non ci dà disposizioni per annullare la gara, ma scrive di non ravvisare tutti i requisiti necessari. Per questo ho provveduto alla revoca e stiamo procedendo alle verifiche del secondo classificato nella gara». Aurelio Droghini, responsabile contratti e appalti, ha aggiunto che «nella fase di aggiudicazione provvisoria ven-

gono controllati tutti i requisiti che la ditta ha autocertificato. Riguardo alle ditte che possono lavorare con la pubblica amministrazione l’art. 38 è molto chiaro, dice che si controlla il casellario penale del proprietario, la situazione fiscle dell’azienda, ecc, ma le Prefetture sono tenute anche a fare indagini per proprio conto riguardo le infiltrazioni mafiose all’interno delle ditte e possibili condizionamenti». Droghini è sceso poi nel dettaglio ed ha proseguito: «La legge comunque consente il ricorso e ci obbliga a non assegnare l’incarico ad altra ditta, la normativa ci obbliga a rimanere fermi in attesa di quello che poi succederà, ogni atto, compresa un’eventuale sentenza del TAR, in caso di ricorso, dovrà essere recepita dalla Prefettura essendo un atto amministrativo. Qualora la sentenza affermasse che l’azienda si è riabilitata o la sentenza dicesse che la Prefettura si è sbagliata, l’appalto tornerebbe all’azienda vincitrice. Il servizio pertanto proseguirà, in proroga, regolarmente con la stessa società e senza danni per i cittadini». Il pronunciamento definitivo della Prefettura sarà emesso all’incirca l’8 aprile e potrà confermare la revoca o annullarla.


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«Prima menemo e poi ragionemo» ... anche in aula 12

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non ha eseguito opere sul territorio e che quindi non ha motivo di esigere Avvio con i fuochi d’artifi- aumenti di alcun genere. Inoltre, la concio e finale con il botto cessionaria non avrebbe ancora presennell’ultima assise comunale ardeate. tato in Comune i bilanci certificati Dopo aver atteso l’ormai canonica ora richiestigli relativi alla sua attività su rispetto a quella di apertura del consi- Ardea svolta negli ultimi anni. Quindi glio, il facente funzione di presidente l’intera assise ha votato una mozione Abate, assieme ad un nutrito stuolo di che impegna sindaco e giunta a verificacittadini, attivisti ed addetti ai lavori, re la legittimità, o meno, di tali increera ubicato in una delle stanze adiacen- menti, ne sono previsti altri per il 2015 ti l’aula consiliare e stava discutendo, e, nel caso siano non dovuti, ad agire di tra gli altri, con un giovane del Pd in conseguenza, rigettandoli in toto. merito all’opportunità di rassegnare in Iacoangeli lamenta, e a ragione, l’enneaula le dimissioni dal proprio incarico sima assenza in aula dei dirigenti comupresidenziale, come chiestogli ripetuta- nali che con tale comportamento impemente dal partito. L’attivista insisteva discono di fatto gli approfondimenti con veemenza sulla necessità di tali tematici. La Capraro poi interroga dimissioni, ma il consigliere non ne l’amministrazione sui lavori in corso voleva proprio sapere. Sono volate dap- d’opera che sta eseguendo la Fiamma prima parole grosse e poi si è arrivati 2000 in via Treviglio, non allo scontro fisico, per fortuna senza molto distante dal mare. La conseguenze di rilievo. ditta sta realizzando una A sedare l’incipiente rissa ci hanno pen- torre di scambio del calore ed sato alcuni dei presenti che hanno tenu- un serbatoio per l’azoto liquito a debita distanza i due contendenti, do, seguendo un preciso proormai completamente fuori dai ganghe- getto di espansione degli ri. Insulti, minacce e spintoni a iosa, impianti e la Capraro chiede sono stati uno spettacolo non edificante se il tutto è a norma e nel ma che, comunque, rientra nel tradizio- rispetto dell’ambiente e se il nale prima menemo e poi ragionemo, con Comune è o meno a cononumerosi e clamorosi precedenti specifi- scenza dell’operazione. Le ci ampiamente noti. E qui stendiamo danno man forte Quartuccio davvero un velo pietoso sia sul presente e Giordani. Laconico il commento del sindaco sulla questione: «Invierò al più che sul passato. Terminata la piazzata nella quale, pro- presto i vigili a verificare se tali opere babilmente, in molti si saranno pure sono in regola». La ditta anni fa ricevetriconosciuti, è iniziato il consiglio por- te il via libera da parte di vari ministeri tando in discussione l’anomalo aumento a partire proprio da quello del 9% delle bollette dell’Idrica rispetto dell’Ambiente, guidato dall’allora miniall’ultimo trimestre del 2014. Sia la stro sinistrorso Pecoraro Scanio, e il maggioranza che l’opposizione hanno Comune già si espresse in maniera conconvenuto che l’Idrica negli ultimi anni traria all’ampliamento urbanistico in di Roberto Matricardi

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zona Pontina Vecchia e adesso, guarda caso, sembrano tutti cadere dalle nuvole mentre si prepara un’implementazione delle strutture a grande livello. Viene quindi votato il nuovo regolamento per le commissioni consiliari e poi, al momento dell’elezione del nuovo presidente, avviene un doppio colpo di scena. Abate, il presidente facente funzione, dopo che il resto dell’opposizione esce dall’aula, chiede di essere sostituito perché deve assentarsi, facendo così mancare per un solo elemento il numero minimo dei 2/3 dei consiglieri assegnati necessari per statuto all’elezione, ovvero 11 unità. Ridotti così a soli 10 di maggioranza, sindaco incluso, non era possibile procedere e Di Fiori ha immediatamente accusato Abate di essere attaccato alla poltrona e di non voler consentire l’elezione del presidente. Mentre l’aula si preparava a smobilitare, ecco il secondo colpo di scena: nella sorpresa generale rientra in aula il consigliere di opposizione Umberto Tantari (foto a sinistra), i presenti tornano ad essere in 11 e si può procedere all’elezione presidenziale che, in effetti, ha regolarmente luogo e dà come esito scontato Fabrizio Acquarelli (foto a destra) alla terza votazione. Tantari ha dichiarato che era stanco di vedere l’amministrazione bloccata sulla nomina del presidente e che il suo ingresso in aula non significa che è venuto meno il suo ruolo di oppositore a Di Fiori. «Nessun inciucio - ha detto - ho solo voluto

mettere fine a questa giostrina, anziché giocare a fare il politico. Abate era il mio candidato a sindaco e ancora oggi lo ritengo l’unico degno di questo carica.» In ogni caso sono rimasti un po’ tutti a bocca aperta, incluso lo storico capobastone del Pd locale, Moreno Caratelli, al quale a momenti piglia un colpo apoplettico, visto che per arrivare a stabilire di non tenere il numero legale a momenti si erano menati anche nelle riunioni interne. Il sindaco ed Acquarelli non hanno mancato di ringraziare il consigliere di opposizione per il suo senso di responsabilità. Finisce così, con il botto, la pantomima sul presidente del consiglio che andava avanti ormai da diversi mesi a seguito delle dimissioni di Massimiliano Giordani e che aveva, ipso facto, impaludato l’amministrazione Di Fiori. Adesso che finalmente habemus presidentem vedremo se la congrega di via Garibaldi sarà o meno in grado di affrontare le complesse problematiche che da anni affliggono la cittadinanza. Per concludere, segnaliamo un certo movimento politico che sta portando almeno due consiglieri di maggioranza e un assessore verso un’adesione ufficiale alla Lega di Salvini. Se ne è avuta una prima avvisaglia, di recente, con la comparsa in piazza, a Tor San Lorenzo ed alla Florida, dei gazebo nei quali si sono raccolte provocatoriamente numerose firme di rinuncia alla cittadinanza italiana con richiesta di asilo politico all’Italia. A costoro e ad Acquarelli auguriamo un buon lavoro.


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Inaugurata l’isola ecologica La precisazione del sindaco 14

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ANZIO

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«In merito ad alcuni articoli di stampa ritengo opportuno precisare che l’incarico di Dirigente della U.O. Ambiente e Sanità del Comune di Anzio, ricoperto dall’ing. Walter Dell’Accio, è legittimo ed è stato conferito, nel pieno rispetto della legge, attraverso una procedura interna comparativa e trasparente. Rispetto all’espletamento della gara pubblica per il servizio di nettezza urbana ho avuto, dal Dirigente, ampie rassicurazioni che l’iter adottato ha seguito scrupolosamente le procedure previste dalla legge. Rinnovando all’ing. Dell’Accio la piena fiducia dell’Amministrazione Comunale, auspico cessino “attacchi personali” rispetto al suo operato.» Il sindaco f.f. Giorgio Zucchini

Allacci fogne ed acqua

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E’ stata inaugurata lo scorso 18 aprile l’isola ecologica di Torvaianica, sita in via Boston. Più grande di quella di Pomezia, è dotata di una rampa per i mezzi che rende più semplice il conferimento negli scarrabili posizionati al di sotto della stessa. «Siamo orgogliosi di inaugurare l’isola ecologica di Torvaianica - ha dichiarato il sindaco Fabio Fucci - La nostra città sta facendo grandi passi in avanti in tema di raccolta e gestione dei rifiuti: dal porta a porta in tutto il territorio, alle agevolazioni TARI per chi fa compostaggio domestico, fino all’installazione sul territorio degli eco-compattatori». «Finalmente anche Torvaianica ha la sua isola ecologica - ha dichiarato l’assessore Lorenzo Sbizzera - Il co-

finanziamento della Provincia di Roma ha permesso alla città di dotarsi di questa struttura, a cui se ne aggiungerà una terza a Santa Palomba con ulteriori finanziamenti appena sbloccati. Sono diverse le innovazioni che introduciamo nell’isola ecologica di via Boston: verrà installato un pannello a led all’esterno della struttura che mostrerà in tempo reale ai cittadini la quantità dei rifiuti conferiti differenziati per tipologia. Inoltre, è allo studio un progetto di pesatura dei rifiuti per ‘premiare’ i cittadini che conferiscono di più». Gli orari di apertura sono: lunedì, martedì, giovedì e venerdì dalle 14 alle 18. Sabato dalle 9 alle 13. Domenica dalle 16 alle 20. Il mercoledì è chiusa.

L’Idrica ha completato una parte dei lavori delle condotte dell’acqua e delle fogne nei quartieri di Castagnetta e in parte di Castagnola. Per questo il sindaco ha emesso un’ordinanza rivolta ai proprietari dei fabbricati della zona a presentare la domanda di allaccio entro 90 giorni, di procedere alla sottoscrizione del relativo preventivo/contratto entro 30 giorni dalla ricezione, di provvedere all’attivazione della rete fognaria, e per la dismissione dei sistemi di smaltimento dei liquami esistenti (come espurgare e disattivare i pozzi neri eventualmente presenti o gli impianti comunque non compatibili). Nel dettaglio, si tratta dei proprietari o titolari dei diritti reali o dei fabbricati di queste vie: via delle Vanesse, via dei Macaoni (dal civico 20 al civico 34 e dal civico 13 al civico 17), via dei Meli, via dei Susini, via dei Cotogni, via dei Peschi (alle utenze frontiste del collettore fognario attivo). «A ottobre l’Idrica ha già comunicato che tornerà alla Castagnola per completare i lavori per le reti fognarie, definendo così l’intero quartiere», ha detto l’assessore all’Ambiente Romolo de Paolis.

Il TAR respinge i ricorsi ARDEA

Il Tar del Lazio ha respinto i ricorsi presentati dalla All Foods e dal Consorzio nazionale servizi contro il Comune di Ardea. Nel gennaio 2014 il Comune aveva escluso il Cns dalla gara per l'affidamento del servizio di mensa per gli alunni delle scuole dell'infanzia e delle primarie. Nel 2009 erano state contestate inadempienze alle norme d'igiene e sicurezza; segnalazioni che sono state accertate dalla Asl RmH. Il Tar ha ritenuto così corrette le testimonianze del Comune: ha respinto i ricorsi e ha condannato le ricorrenti al pagamento di un risarcimento al Comune di Ardea.


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Il sindaco ringrazia i cittadini

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«In queste settimane i cittadini si stanno impegnando in prima persona per affrontare le questioni di decoro del territorio. Sono interventi che nascono grazie alla loro profonda forza di volontà, all’amore che hanno per il territorio (...) Ecco perché mi sento di ringraziare i cittadini di Ardea e Tor San Lorenzo per ciò che stanno facendo sia nel centro storico sia a largo Nuova California. Spero che questa collaborazione possa continuare a portare i suoi frutti. (...). Ecco come dalla voglia di fare comunità possono nascere in questo particolare momento di crisi, opportunità di crescita culturale e professionale. Questi cittadini sono un modello per tutti». Lo ha detto in una nota alla stampa il sindaco di Ardea, Luca Di Fiori. Ringraziamenti pubblici riferiti ai volontari che da alcune settimane stanno sistemando, abbellendo, pulendo e riqualificando, a loro spese, il piazzale Nuova California a Tor San Lorenzo e gli scorci più suggestivi della Rocca, con particolare attenzione alle zone di interesse archeologico.

Quel piano non va bene

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Il 14 aprile l’ufficio tecnico del settore Urbanistica ha consegnato la relazione dettagliata sul Piano particolareggiato di Torvaianica Alta Campo Jemini, richiesta dall’amministrazione comunale nell’ambito della nota attività di verifica dei procedimenti urbanistici ereditati dalle passate gestioni. «Il Piano particolareggiato di Torvaianica Alta è stato uno dei primi procedimenti urbanistici su cui abbiamo concentrato l’azione di verifica e controllo - ha spiegato l’assessore Veronica Filippone - La relazione che ci è stata fornita dall’ufficio tecnico fa emergere numerose criticità, tra cui anomalie procedurali ed errate valutazioni sulle cubature da realizzare. L’analisi portata avanti mostra che il PPE in questione si basò su dati e presupposti non corrispondenti al vero, impedendo di fatto

Monica e Manuela Nanni

Omaggio a Minerva

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l’equa e corretta ripartizione tra le aree destinate a servizi per la collettività e le aree destinate all’edificazione privata.» Alla prima approvazione del PPE di Torvaianica Alta-Campo Jemini, che risale al 20 dicembre 1988 (delibera di consiglio comunale n. 111), è seguita la variante al PPE di Torvaianica Alta adottata il 10 febbraio 2009 (delibera di consiglio comunale n. 16). «In sintesi - ha aggiunto il sindaco Fabio Fucci - ciò che emerge è che l’attività di edificazione non si sarebbe potuta realizzare perché non consentiva il compimento di opere per la collettività, come parcheggi e parchi pubblici, le opere che attualmente mancano nei quartieri. Alla luce di questa relazione l’amministrazione sta valutando quali provvedimenti adottare a tutela della collettività e del territorio.»

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Anche quest’anno ha avuto luogo Omaggio a Minerva. L’evento, giunto alla sua VIII edizione, è stato organizzato dal Gruppo Storico Lavinium dell’Associazione Culturale Tyrrhenum. Sabato 11 Aprile un corteo di donne, con i costumi dell’Antico Lazio, ha portato una serie di offerte davanti alla Minerva Tritonia, la splendida statua di culto esposta al Museo Archeologico Lavinium, a Pratica di Mare. È stato così rievocato un episodio raccontato da Virgilio nell’Eneide, in cui le donne di Laurentum, capeggiate dalla regina Amata e dalla principessa Lavinia, vanno in pellegrinaggio al santuario della dea Minerva per chiedere il ritorno a casa, sani e salvi, dei propri cari, durante la guerra tra Latini e Troiani. Il corteo è partito dal borgo, dove sorgeva l’acropoli dell’antica Lavinium, per arrivare al Museo. Il pubblico è stato coinvolto, partecipando attivamente all’iniziativa con fronde di alloro e lanciando petali al passaggio delle donne. Immancabili le foto di rito e le interviste alla fine, con le nostre socie visibilmente emozionate. Si ringrazia la Direttrice del Museo, la Dott.ssa Gloria Galante, per la consueta disponibilità. La manifestazione ha avuto il patrocinio gratuito del Comune di Pomezia.

I puntini sulle i

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«In qualità di consigliere comunale eletto nelle liste del Pd ardeate alle ultime amministrative, tengo a precisare quanto segue. In riferimento all’ingresso a sorpresa del consigliere di opposizione Umberto Tantari nell’ultima assise comunale durante la quale, grazie alla sua isolata iniziativa, è stato possibile per la maggioranza Di Fiori raggiungere il numero qualificato di presenze in consiglio, cioè 11, per procedere di conseguenza all’elezione del presidente Acquarelli, altrimenti non determinabile, sottolineo che tale azione è stata intrapresa dal Tantari senza averne dapprima concordato alcunché con il resto delle minoranze. Pertanto, pur confermando inalterato il mio rapporto di stima e amicizia nei confronti della persona, mi vedo tuttavia costretto, politicamente, a prendere le distanze da tale suo inesplicabile operato, ribadendo che il Tantari ha agito di sua volontà senza mettere a parte il resto dell’opposizione in merito a quanto aveva ideato e che stava per trasformare in azione concreta, ovvero di far raggiungere il numero qualificato di consiglieri presenti alla maggioranza. Come concordato con il resto dell’opposizione, infatti, anche il sottoscritto non era presente in aula al momento dell’elezione del presidente e sono rimasto attonito nell’aver verificato che non tutti, nella circostanza, avevamo abbandonato l’emiciclo.» Giancarlo Rossi

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706 ettari: chiacchiere o fatti? Chiacchiere. 18

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di Silvia Matricardi

Lo scorso 26 febbraio, all’indomani dell’annuncio urbi et orbi che proclamava l’avvio della soluzione del problema dei 706 ettari di ex uso civico demaniale, abbiamo inviato alcune domande all’Agenzia del demanio. Le risposte sono pervenute il 15 aprile. Questa è la nostra mail del 26 febbraio. Oggetto: Ardea - trasferimento compendio Le Salzare da agenzia del Demanio a Comune di Ardea

Riferimento: riunione del 25 febbraio e comunicato stampa successivo. (...) circa la riunione di ieri, due consiglieri comunali mi hanno riferito che più volte è stato detto che la strada per la soluzione del problema fosse il passaggio della proprietà del compendio Le Salzare di 706 ettari circa (ex eredità giacente Sforza-Cesarini) da Agenzia del demanio a Comune di Ardea utilizzando lo strumento del decreto direttoriale, inquadrato nel federalismo demaniale. Per cui si attende che il Comune produca un censimento-delineazione-individuazione precisa del compendio stesso. Le domande di approfondimento sono: - I consiglieri hanno capito bene? - Quali sono i tempi previsti per tale decreto? - Cosa verrà decretato esattamente? - La procedura di acquisizione del compendio a patrimonio statale è terminata o esiste ancora la riserva sulla trascrizione? - Quale è la motivazione precisa di detta riserva, che dagli atti* risulta essere connessa con i possibili esiti del contenzioso uso civico, mentre da nota prot. 32474/DGPS-DEM-DT Agenzia del demanio del 22.12.2014 si evince che il problema che ha impedito la trascrizione definitiva sia invece lo stato di abbandono e degrado, unito all’assenza di individuazione precisa dell’area devoluta? - Il decreto di cui sopra acquisirà e contestualmente trasferirà il bene al Comune o dovrà essere preceduto dall’acquisizione? - Il decreto di cui sopra è opponibile e da parte di chi? - Essendo il compendio gravato da uso civico privato, la proprietà sarà trasferita con il gravame o dovrà essere preventivamente liquidato? - Il compendio sarà trasferito nella sua interezza o ci sono aree escluse. Se ce ne sono quale è il motivo di tale esclusione (...) a quanto ammontano (in termini di estensione) le eventuali zone escluse? * Ordinanza del tribunale di Roma sez. V RG78128/93 resa all’udienza del 22.06.2006: «Poiché il Comune di Ardea chiede, tra l’altro, l’attribuzione delle terre al comune, con il pagamento del canone a favore di Sforza Cesarini, ai sensi dell’art.7 della legge 1766/27, evidentemente l’accoglimento di tale domanda comporterebbe l’assegnazione in proprietà a quel comune dei terreni rivendicati dalla Fossa srl nel presente procedimento, onde è evidente la natura pregiudiziale della definizione di esso. PQM visto l’art 295 cpc SOSPENDE il

presente procedimento sino alla definizione di quello sopra menzionato pendente dinanzi al Commissario agli usi civici del Lazio.» Ed ecco la risposta:

L’emissione del decreto di trasferimento ai sensi della normativa sul federalismo demaniale - opponibile nelle forme e nei riti previsti dalla legge - dei beni siti in località “Le Salzare” al Comune di Ardea è subordinata alla preventiva verifica dell’esatta consistenza ed individuazione catastale delle aree di proprietà dello Stato facenti parte del comprensorio dell’ex feudo Torlonia Cesarini Sforza - Lotteringhi della Stufa.

A tal uopo, su proposta dell’Agenzia del demanio, è stato costituito un Tavolo di lavoro tecnico partecipato da tecnici incaricati dal Comune di Ardea e dell’Agenzia del demanio, la cui prima riunione ha avuto luogo il 25/2 u.s., presso la sede dell’Ente civico, per l’insediamento dei relativi componenti. All’attualità permane, infatti, una situazione di assoluta incertezza sull’effettiva consistenza della proprietà dello Stato, che non consente l’acquisizione dei cespiti in oggetto al patrimonio statale.

Al riguardo deve evidenziarsi che l’Agenzia del Demanio aveva richiesto, nel 2006, la trascrizione del provvedimento del pretore di Roma - reso in data 21/05/1999 - di devoluzione allo Stato dei terreni siti nel suddetto comprensorio, che, pur facendo riferimento al trasferimento allo Stato di “un’area sita nei Comuni di Pomezia e di Ardea in ordine alla quale pende controversia (...) a seguito di azione intentata (…) dalla s.r.l. La Fossa”, non era stato ritenuto sufficiente, da parte della Conservatoria dei registri immobiliari, per individuare con precisione la consistenza dell’area devoluta, tanto che ne era stata ammessa la sola trascrizione con riserva.

Successivamente il Tribunale di Roma, con decreto del 19/12/2007, ha rigettato il reclamo presentato dall’Agenzia del demanio avverso la riserva della trascrizione dei beni in argomento, rilevando, tra l’altro, che “l’invocata trascrizione sarebbe non eseguibile - e priva comunque di alcun effetto giuridico - in quanto il provvedimento pretorile non contiene alcuna specificazione dei beni immobili facenti parte del compendio ereditario (da devolversi allo Stato ex art. 586 c.c.)”. Nel 2011 il succitato decreto è stato annotato a margine della formalità eseguita. Pertanto, essendo stato definitivamente rigettato il suddetto reclamo, la formalità trascritta ha perso ogni effetto. Va da ultimo evidenziato che l’area dell’ex feudo Torlonia - Cesarini Sforza Lotteringhi della Stufa è gravata da usi civici ed oggetto di diversi contenziosi pendenti, fra i quali, in particolare, un giudizio innanzi al Commissario per la liquidazione degli usi civici per il Lazio, la Toscana e l’Umbria, nonché una controversia promossa dalla soc. La Fossa per il riconoscimento della proprietà di un’area di circa ha 700 sita

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nel Comune di Ardea (quest’ultima attualmente sospesa in attesa della definizione del giudizio pendente dinanzi al Commissario per la liquidazione degli usi civici). La nota, che non brilla per chiarezza, né risponde alle domande poste, contiene comunque alcune notizie di particolare interesse... e non sono buone notizie.

Anzitutto ci dice che il futuro decreto con cui lo Stato trasferirà al Comune i 706 ettari è opponibile. Lo sapevamo già, ma è bene che lo abbiano dichiarato loro. Cosa significa? Che il futuro decreto, quando sarà emesso, non sarà definitivo fino a quando non saranno vagliate (fino all’ultimo grado) le opposizioni. E che ogni azione conseguente il decreto sarà e resterà annullabile se lo stesso verrà annullato, in toto o in parte. Ci dice anche che la procedura di acquisizione dei 706 ettari in favore dello Stato non solo non è terminata ma è tornata indietro. E’ stata annullata. Infatti, dopo aver raccontato della trascrizione con riserva, aggiunge che nel 2007 il Tribunale ha respinto il reclamo contro la riserva, evidenziando anche che tale trascrizione non sarebbe eseguibile per mancanza di specificazione dei beni da trasferire: “la formalità trascritta ha perso ogni effetto.” Questa frase significa che lo Stato non è proprietario del compendio. Se non è proprietario non può trasferirlo al Comune. Infine, ci dice che dei vari contenziosi esistenti, quello della società La Fossa è sospeso in attesa che sia definito quello dell’uso civico. E’ significativo anche ciò che non viene detto: non una parola sull’ordinanza del Tribunale, che adduce a motivazione della riserva, l’esistenza, nel procedimento dell’uso civico, della richiesta di canone inverso presentata dal Comune di Ardea. Andando a tirare le somme, ecco cosa si viene a dedurre: 1 - Prima di poter cedere i 706 ettari al Comune, lo Stato deve acquisirli. Per acquisirli ha bisogno di definirli con mappature e censimento. 2 - Viene sistematicamente ignorato il problema del contenzioso uso civico, il quale mette due incognite sul sistema: la prima è l’esistenza della richiesta di canone inverso, la quale costituisce motivo di annullabilità di ogni cosa fino al momento in cui non viene espressamente esclusa dal contenzioso; la seconda incognita è che anche l’esito della rivendicazione della società La Fossa è congelato e conse-

guente quello del contenzioso stesso. 3 - Ignorare il contenzioso dell’uso civico, per i motivi spiegati nel precedente punto, comporta l’estrema debolezza giuridica della procedura di acquisizione del compendio da parte dello Stato (quando la farà), perché avrà due riserve di fondo sullo stato giuridico delle terre, entrambe in grado di annullare la procedura stessa. La possibilità di canone inverso, vigente in quanto non esclusa, e la possibilità che la società La Fossa ottenga la proprietà delle terre, vigente fino a quando non esclusa. 4 - Tutto ciò significa che il problema della definizione della proprietà e della natura giuridica di questi 706 ettari è più incasinato di prima. 5 - Se non viene definita la proprietà del suolo è impossibile anche solo parlare di regolarizzazione degli occupanti (con ulteriore cessione di proprietà) e degli edifici esistenti (tutti abusivi e non sanabili). Tantomeno è possibile parlare di regolarizzazione delle attività commerciali e produttive o di realizzazione di servizi. Tutte prese per il culo. In precedenza avevo stimato in circa 20 anni i tempi per risolvere la questione, se affrontata molto seriamente e senza troppi intoppi. Alla luce di questa dichiarazione dell’Agenzia del demanio, rivedo la mia previsione: non basteranno 50 anni. Non mi è ancora chiaro il perché si lascino semi di debolezza in una questione tanto complicata. Il perché il Comune non convochi il commissario per gli usi civici, ad esempio, chiedendogli un’immediata pronuncia che escluda il canone inverso e poi una presa d’atto che le terre oggetto del contenzioso iniziale oggi sono di proprietà di 27.000 persone, che stanno togliendo il gravame di uso civico mediante liquidazione in denaro, motivo più che sufficiente per dichiarare chiuso il contenzioso stesso. Non mi è chiaro il perché si intraprenda una strada escludendo alcuni dei soggetti che potrebbero far crollare tutto ed annullare il percorso in ogni istante. Sicuramente la complessità della materia e della situazione gioca un suo ruolo, ma, forse, non è tanto una spiegazione sufficiente quanto uno scudo efficace. C’è una regia dietro? Lo fanno di proposito? Chi è il regista? Seneca, che di complotti ed oscuri interessi se ne intendeva, direbbe: Cui prodest scelus, is fecit (il delitto l’ha commesso colui al quale esso giova)... Ad oggi, una sola è la certezza: avremo tempo, ma proprio tanto tempo, per vedere come finisce questa storia.


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Marco Maranesi: fermatevi! 20

«Nei giorni scorsi, ö @ ANZIO rispetto alla deter-

mina di immediata esecuzione alla seconda classificata per il servizio di nettezza urbana, attirandomi gli attacchi di una lobby interna ed esterna al Comune di Anzio, avevo dichiarato testualmente: “Dopo quasi due anni di proroghe, senza contratto, a circa un milione di euro al mese, probabilmente è illegittima anche la composizione della commissione aggiudicatrice della gara per il servizio di nettezza urbana che l’ing. Dell’Accio, con inconsueta solerzia, dopo aver giustamente aggiudicato alla seconda classificata ha provveduto, nella giornata di ieri, a darne immediata esecuzione senza aspettare i 35 giorni previsti dalla legge”. Oggi aggiungo che Dell’Accio, che è una brava persona e contro il quale non ho nulla di personale, per tutta la settimana non ha voluto ascoltare i professionali consigli del segretario generale, avv. Pompeo Savarino, responsabile dell’anticorruzione, che lo aveva invitato in tutti i modi ad attendere i 35 giorni previsti dalla legge prima di adottare la determina, di immediata esecuzione, in favore della seconda classificata alla quale era stato correttamente aggiu-

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dicato il servizio, ma con riserva di legge. Niente da fare, per Dell’Accio risulta più semplice seguire i consigli di personaggi esterni al Comune che in questi giorni, tra porto, rifiuti e mense, ne stanno combinando di tutti i colori ed hanno deciso, con la grave responsabilità della classe politica che governa, di sostituirsi all’amministrazione ed al segretario generale nelle decisioni delicate da adottare. Ovviamente oggi è arrivata la sentenza del Tar che, di fatto, sospende e ridicolizza tutti gli atti di Dell’Accio, blocca il passaggio di consegne previsto per il 7 aprile e mortifica il Comune in quanto nella sentenza si evince che non era giustificata questa fretta e che era logico aspettare, così come prevede la legge, che le istituzioni si pronunciassero su tutta la vicenda. Quindi, come sulla gara delle mense dichiarata illegittima dall’ANAC, come sulle procedure intraprese dalla Capo d’Anzio e dal Comune sul porto, come sulla sospensione dal servizio, in seguito alla condanna di primo grado, della Santaniello confermata dal TAR nel silenzio generale, come sulla illegittimità di Dell’Accio quale dirigente alle scuole

Ginnaste in fiore ARDEA

Domenica 12 aprile si è svolta presso il Centro Sportivo Belvedere la tradizionale gara di ginnastica artistica Ginnaste in fiore. Un arbitro federale ha giudicato le atlete dell’A.S.D. Ardea Nuoto allenate dalla Prof.sa Roberta Bernardini nella trave e nel corpo libero. Le giovani ginnaste sono state divise per livello tecnico in due categorie, Margherite le bambine del primo anno e Girasoli le ragazze tecnicamente più evolute. Per le Margherite si sono classificate: Fascia oro: Denise Scognamiglio (Pulcina 2011) - Beatrice Troaca e Ilaria Dumitrascu (giovanissime 2009/2010) - Sofia Muscas e Amija N’Gora Kumba (giovani 2007/2008) - Aurora Succi e Martina Quaranta (allieve 2005/2006) Fascia argento: Alice Cozzolino, Sara Quattrocchi e Aicha Haji (giovani 2007/2008) - Elena Pacella e Giada Vono (allieve 2005/2006) Fascia bronzo: Elettra Amaranto (allieve 2005/2006) Per i Girasoli si sono classificate: Fascia oro: Chiara Liparulo (giovanissime 2007/2008) - Vanessa Lacava ed Elisa Crisafi (giovani 2006) - Sara Crisci e Noemi Raggi (allieve 2004/2005) - Nicole D’Uffizi (junior 2003 e prec) Fascia argento: Rebecca Piezzo (giovanissime 2007/2008) - Sara Turco e Claudia Ponzi (giovani 2006) Martina Severati e Elena Grimaldi (allieve 2004/2005) - Jennifer Pucciotti (junior 2003 e prec) Fascia bronzo: Alyssa Pica (giovani 2006) - Martina Duranti (junior 2003 e prec) Ma quanto sono belle e soprattutto brave queste ragazze!

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ed ai servizi sociali, anche rispetto alla gara dei rifiuti aveva ragione il segretario generale Savarino. E non mi si dica, come sento dire da alcuni politicanti in crisi d’affidamenti e da qualche pseudo dirigente, che sono schierato con il segretario generale. Io sono schierato con i cittadini che rappresento in consiglio e con la buona amministrazione che puntualmente coincide con l’operato del segretario generale che, nel nostro Comune, piaccia o no a qualche legale (ad Anzio esistono tanti avvocati che meritano di lavorare e credo che il segretario abbia fatto bene ad interrompere il costosissimo regime monopolistico che vigeva prima) rappresenta lo Stato ed è forse l’unica risorsa credibile che abbiamo al vertice della struttura amministrativa. In ultimo, mi auguro che non sia vera la notizia riferita al fatto che sempre Dell’Accio, dirigente illegittimo alla guida della pubblica istruzione, sentendo i soliti consigli esterni avrebbe firmato una lettera che sostanzialmente conferma la totale illegittimità della gara per il servizio di refezione scolastica, così come deliberato dall’ANAC, ma che, non

essendoci stati ricorsi di altre ditte, formalizza che l’appalto delle mense potrà proseguire tranquillamente senza alcuna revoca. Ossia, la partita è stata completamente falsata, lo sappiamo, ma va bene così. Chissà se questa volta avrò una risposta dal Comune, dall’assessore, dall’ingegnere o se dovrò procedere con il solito accesso agli atti? Lo ripeto ancora, su questa vicenda, che diventa sempre più preoccupante con un servizio scandaloso rivolto ai bambini e che è totalmente fuori controllo, andrò fino in fondo e la porterò all’attenzione delle Autorità competenti. Fermatevi! Ecco che allora ripeto al vicesindaco Zucchini, vai avanti spedito ed approva subito una struttura comunale con i due soli dirigenti effettivi rimasti che, quando a breve andranno in pensione, si reggerà senza figure dirigenziali e valorizzerà i tanti funzionari ed impiegati comunali che chiedono di essere messi alla prova e che, sono certo, faranno meglio di come siamo combinati oggi, con un risparmio di circa 500.000 euro all’anno che potrà essere destinato in favore dei cittadini.» Marco Maranesi Consigliere comunale


Nuova struttura organizzativa comunale ANZIO

Lo scorso 8 Aprile la giunta ha approvato la delibera con la nuova Struttura organizzativa. «Due soli dirigenti d’Area ed una Struttura snella per dare certezze ai cittadini. A breve il segretario generale procederà con la nomina dei funzionari che avranno il compito di coordinare i vari uffici complessi e di attuare l’indirizzo dell’amministrazione comunale. Quanto prima rivedremo anche gli orari di ricevimento al pubblico dei vari uffici, in quanto avverto la necessità di avvicinare maggiormente l’ente ai cittadini che, a mio parere, necessitano di istituzioni efficienti ed in grado di dare risposte alle numerose istanze che provengono quotidianamente». Lo ha affermato il sindaco facente funzione, Giorgio Zucchini, dopo l’approvazione unanime della delibera di giunta che regola la nuova struttura comunale. Nelle premesse della delibera sono state evidenziate le motivazioni che hanno portato la giunta a varare la nuova struttura: “Considerato che nell’anno 2016 due dirigenti di ruolo dell’ente saranno collocati a riposo per raggiunti limiti di servizio e che rientra nei programmi dell’ente procedere alla razionalizzazione del costo del lavoro pubblico, gestendo le risorse umane in modo razionale ed efficiente; che tale

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programmazione mira a pianificare l’organizzazione e la dotazione organica dell’ente in una futura assenza di figure dirigenziali e che per tale motivo, è obiettivo dell’amministrazione accrescere e valorizzare le professionalità interne attraverso mirati processi di formazione e riqualificazione, all’interno di un quadro di miglioramento organizzativo e funzionale dell’ente, fermo restando la salvaguardia dei livelli qualitativi e quantitativi dei servizi”. Firmati anche i decreti di nomina ai dirigenti in base alla nuova struttura. Al segretario generale, avv. Pompeo Savarino, già responsabile della direzione della Struttura comunale e del Piano anticorruzione, sono stati affidati anche gli incarichi del coordinamento del 1° Servizio complesso della segreteria del sindaco, del 2° Servizio complesso dell’ufficio legale, contenzioso ed assicurazioni e del 3° Servizio complesso della Gestione delle risorse umane. Al dottor Franco Pusceddu è stato conferito l’incarico di dirigente dell’Unità organizzativa ragioneria generale, unitamente al coordinamento dell’Area amministrativa finanziaria. All’ing. Fulvio Tulli è stato conferito l’incarico di dirigente preposto all’Unità organizzativa lavori pubblici e manutenzione, unitamente al coor-

Trasferimento Asl

POMEZIA

Come annunciato in passato, gli ambulatori della ASL di Pomezia si trasferiranno nei locali di via del Mare (località Macchiozza/Fiordisole), struttura di proprietà (al contrario dell’attuale in affitto) che comporta un notevole risparmio economico. “Notizie ufficiose datano il trasferimento entro il 30 aprile, quindi tra meno 15 giorni - si legge in un comunicato di Assemblea delle Donne dei Consultori, Sportello Donne Pomezia e Associazione Le Mamme di Pomezia - Non sono chiare le modalità ed i tempi del trasferimento di tutti i servizi sanitari. Come Assemblea Donne dei Consultori (art 8, legge regionale n.15/76), Sportello Donne Pomezia e Associazione Le Mamme di Pomezia chiediamo chiarimenti e garanzie riguardo alla futura sede preposta per il Consultorio. Ricordiamo che a Pomezia esiste un solo Consultorio per una popolazione di circa 60 mila abitanti (a fronte dei tre previsti dalla Legge n. 34 del 1996), Consultorio che copre anche l’utenza di Ardea dove la struttura è chiusa ormai da diverso tempo. Ciò significa che il Consultorio non può e non deve chiudere neanche un giorno! Riteniamo prioritario un impegno organizzato da parte delle Istituzioni per garantire che il Consultorio abbia una collocazione ben conosciuta, chiara e raggiungibile, in grado di rispondere appieno alle diverse richieste dell’utenza. Va inoltre garantito un continuo ed efficace collegamento con tutti gli altri servizi della ASL, della Clinica oltre che con gli Uffici Comunali della Città. A tal fine abbiamo inviato una richiesta di incontro urgente al

Presidente della Regione Lazio Zingaretti, al Dirigente della Cabina di Regia SSR D’Amato, al Responsabile Sanitario ASL RM/H4 Fuselli e al Sindaco di Pomezia e Presidente della Conferenza Locale per la Sanità Fucci. Vogliamo risposte e garanzie. Le donne di Pomezia saranno attente e vigili nelle scelte che si intenderanno intraprendere.” Il 17 aprile il sindaco Fabio Fucci ha incontrato il direttore generale della ASL RM/H dott. Fabrizio D’Alba per chiarire la situazione relativa al Consultorio di Pomezia, visto il prossimo trasferimento degli ambulatori e dei servizi ASL da via dei Castelli Romani a via del Mare. «Voglio rassicurare i cittadini - ha dichiarato il primo cittadino - che il trasferimento degli ambulatori e dei servizi non avverrà immediatamente, ma seguirà un calendario programmato che ci verrà fornito a breve. Il direttore D’Alba ha confermato che presso la nuova struttura in località Macchiozza esiste un problema di spazi, che potrebbero non essere sufficienti ad ospitare tutti i servizi forniti dall’attuale sede di via dei Castelli Romani. Ho spiegato che la posizione dell’amministrazione comunale è chiara e va a tutela del diritto alla salute dell’intera cittadinanza: il Consultorio di Pomezia va garantito a tutti i costi. A tal fine, si è deciso di lavorare congiuntamente per individuare la soluzione ottimale al problema degli spazi, valutando anche la possibilità di mettere a disposizione dei locali comunali. La prossima settimana incontrerò le associazioni di donne del territorio per confrontarmi con loro sulle possibilità da mettere in campo.»

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dinamento dell’Area tecnica. All’ing. Walter Dell’Accio il sindaco ha confermato l’incarico di dirigente dell’Unità organizzativa ambiente e sanità. «Da oggi al Comune di Anzio non c’è più un “dirigente illegittimo” alla guida della Pubblica istruzione e dei Servizi sociali - ha dichiarato Marco Maranesi - da oggi non ci sono più incarichi ad interim per nessuno ed aree dirigenziali “fittizie” che vengono assegnate a chi non ne ha alcun diritto, in modo da tenere buono il politico di turno o di mantenere assetti di potere per chi è stato sospeso in seguito ad una condanna. Da oggi i cittadini sanno di chi sono le competenze di uno

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specifico settore ed a chi potranno rivolgersi per le varie esigenze di tutti i giorni. Da domani… non ci saranno più dirigenti e così, come risulta scritto in delibera, il Comune potrà reggersi su tanti ottimi funzionari che saranno i responsabili dei vari Servizi complessi. Ma soprattutto dal 2016 la Struttura comunale, fino a ieri inefficiente, costerà ai cittadini 500.000 euro all’anno in meno che potranno essere investiti in altri settori. Su tutto questo estendo il pieno apprezzamento per l’operato del vicesindaco Zucchini che, come mi aveva annunciato la scorsa settimana, ha dato seguito in tempi brevissimi alla ristrutturazione del nostro Comune.

Salviamo la pineta

ANZIO

Il giorno 27 marzo ha avuto luogo la prima riunione di lavoro della commissione che è stata costituita fra Comune e Regione per programmare gli interventi necessari per il risanamento della Pineta della Gallinara. Vi hanno preso parte i dirigenti dei settori Ambiente del Comune di Anzio e del Servizio fitosanitario della Regione Lazio. Erano presenti docenti universitari esperti nel settore del trattamento delle malattie degli alberi. La discussione ha avuto luogo su ipotesi di intervento basate su considerazioni preliminari. Il Comune di Anzio ha ribadito la ferma volontà di risolvere il grave

problema della pineta e la disponibilità a finanziarne i costi. E’ stato affidato l’incarico al team di esperti di redigere un progetto di studio al fine di definire un protocollo di intervento. Il Gruppo Operativo Salviamo la Pineta era rappresentato dall’arch. Fabio Dominici, il quale ha attivamente preso parte alle discussioni con proprie ipotesi e proposte. L’arch. Dominici ha ribadito la disponibilità del Gruppo e della cittadinanza di Lido dei Pini a fornire la propria collaborazione nei modi che si riterranno necessari e possibili. Sergio Franchi Gruppo Operativo Salviamo la Pineta


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Misteria

Enigmi del passato e del presente

Ruote magiche di pietra a cura di Silvia e Roberto Matricardi

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elle praterie del Nord America sono stati rinvenuti diversi grandi cerchi di pietre la cui origine sembra perdersi nella notte dei tempi ed il cui significato rimane tuttora ammantato di mistero. La più famosa è certamente la Ruota magica di Big Horn, situata sull’omonima catena montuosa statunitense, nel Wyoming. Si è ipotizzato che questa ruota di pietra, come molte altre, siano delle mappe astrologiche, oppure, secondo altri ricercatori, si tratterebbe di rappresentazioni religiose legate ai cicli dell’universo ed ai segreti della vita ma, di fatto, nessuno sa con certezza perché siano state costruite e da chi. Sono noti almeno una cinquantina di siti similari, disseminati in gran parte delle Montagne Rocciose e poi ancora verso nord, nelle fertili pianure del Canada centro-occidentale. L’adorazione delle ruote magiche, peraltro, quale veicolo privilegiato volto a colloquiare con gli spiriti della natura, ed in particolare con il sole, fa parte di un retaggio antichissimo tipico delle culture amerinde. La Big Horn è situata sul pianoro sommitale della Medicine Mountain ed è costituita da un irregolare tracciato circolare composto da pietre di circa 25 cm di diametro e da 28 raggi. Questi ultimi, simili al mozzo di una ruota, si dipartono dal centro dirigendosi verso il perimetro. Uno dei segmenti di pietra si prolunga per 4 metri spingendosi oltre il recinto e termi-

nando con un monticello di massi disposti a forma di U. Esami eseguiti su alcuni frammenti lignei presenti nel sito hanno consentito di datare il reperto, che risalirebbe alla metà del XVIII secolo. Questo implica che la Ruota di Big Horn ha origini moderne ma in altri siti delle Montagne Rocciose sono state rinvenute ruote litiche risalenti al 500 a.C., confermando il perdurare di complesse pratiche mistiche, già officiate in epoche remote e giunte fino a noi integre. Gli anelli di pietre vengono attribuiti a varie popolazioni dell’ovest quali i Crow, gli Shoshoni, gli Arapaho ed i Cheyenne. In un rapporto del 1922 redatto dall’etnologo R. H. Lowie sono riportate le affermazioni dell’uomomedicina della tribù dei Corvi, Cane Tranquillo, il quale disse che quell’area era consacrata ai colloqui con gli spiriti ed alla loro visione soprannaturale. Tuttavia anche lo specialista di fisica solare John A. Eddy, dell’Osservatorio di Grande Altitudine di Boulder (Colorado) si occupò a lungo della Ruota di Big Horn, analizzando soprattutto il cumulo di pietre edificato all’estremità del braccio sporgente oltre il recinto, la cui forma ricorda una U. Al termine di una serie di studi mirati a comprenderne la funzione, Eddy concluse che: un osservatore che avesse utilizzato il cumulo centrale come traguardo si sarebbe trovato di fronte il punto azimutale dal quale il sole emergeva al di sopra dell’orizzonte, esattamente nel giorno del solstizio estivo. Lo studioso scoprì, inoltre, l’allineamento lungo il quale, nello stesso giorno, si poteva assistere al tramonto del disco solare. Questo coincideva con una linea passante per il picco

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Rubrica di Astrologia a cura di Federica Giannini

Chiedilo alle stelle!

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ai un dubbio? Vuoi sapere come finirà una storia, un progetto? Chiedilo alle stelle! Invia la domanda email a: federica.astro@live.it, specificando i tuoi dati completi (nome, cognome, data, ora e luogo di nascita) ed eventualmente quelli della persona amata, indica anche con quale pseudonimo vuoi comparire su questo spazio. Federica Giannini risponderà, a titolo gratuito, sul giornale. Per consulti privati rivolgersi al cell. 3393614890. Privacy: i dati inviati saranno usati esclusivamente per delineare il quadro astrologico per rispondere alla vostra domanda. Non saranno conservati nè ceduti a terzi.

«S

ono separata da quattro anni, ed esco da una storia devastante. Incontrerò un amore?» Paola, 1977 (dati completi forniti).

L

a storia appena finita é definitivamente chiusa e ti consiglio di mantenerla tale, anche se lui potrebbe, tra un paio di mesi, farsi risentire. Per una nuova relazione importante e costruttiva dovrai aspettare l’autunno del 2016. Per il momento dedicati a smaltire la recente e devastante esperienza.

centrale ed un secondo cumulo di pietre periferico. Infine, la bisecante tra le due linee indicava con precisione la direzione del meridiano locale. Eddy provò ancora che il tumulo di pietre disposte sul ridosso interno del recinto consentiva di fissare sull’orizzonte i punti chiave in cui sorgevano sequenzialmente, all’epoca nella quale la ruota veniva usata: Aldebaran, Rigel e Sirio. Tutto questo indicava un risvolto pratico in merito alle capacità matematiche, astronomiche e tecnologiche di questo popolo nell’osservare la volta celeste. Non male per un popolo definito “di selvaggi” dagli oriundi europei sbarcati nelle Americhe. Le stelle sopra citate sorgevano a distanza di 28 giorni l’una dall’altra ed è lo stesso numero di raggi che compone la Ruota di Big Horn, 28 appunto. All’estremità dei raggi, infine, vi sono altri 5 monticelli, sempre aventi la forma di U, anche questi, come il sesto, eretti a ridosso del recinto esterno. Posizionandosi sul sesto monticello, 35 giorni prima del solstizio, si poteva assistere al sorgere eliaco di Fomalhaut, il luminoso astro della

AR*DEA

costellazione del Pesce Australe. Le ricerche di Eddy si estesero ad altri siti litici e, mentre in molti casi i cerchi di pietre non mostrano alcuna relazione significativa con gli allineamenti celesti, con raggiere addirittura disposte a caso o mancanti del tutto, in altri casi invece, come per la ruota presente sul Monte delle Alci, nel Saskatchewan in Canada, distante 700 km dal Big Horn, le affinità sono rilevanti. Anche in questo caso le linee di pietra si dipartivano da un grosso cumulo centrale per dirigersi verso altrettanti monticelli periferici. In base agli allineamenti indicati il sito venne datato al 450 a.C.. Gli anziani di queste comunità affermano che le ruote magiche non sono state costruite dai loro antenati ma che sono state abbandonate da un popolo che preesisteva a quello dei Corvi e che tale civiltà possedeva le proprie cerimonie ed il proprio sapere, e che le sue origini risalgono ad un’altra creazione. Come simbolismo generale la ruota partecipa alla perfezione suggerita dal cerchio, ma con una valenza inferiore. Essa si riferisce al mondo in divenire, della creazione perpetua e rappresenta i cicli, le ripetizioni ed i rinnovamenti, ed è correlata analogicamente al sole. Tutti gli articoli di Misteria sono online su www.informareonline.it alla sezione Misteria.

Il romanzo dell’appassionato di storia locale Umberto Iacolucci

CAPITOLO VI ARGY RIPA Caposaldo retto da Meriones, il meticcio dall’aspetto fisico simile ai Rutuli, ma con capelli scuri ed occhi verdastri. Guai averlo avversario, la sua fama era diffusa e quando scendeva nella Piana Apula, veniva acclamato come figlio d’Akanae di Micènae, sfuggita all’oscuramento del vulcano Santorino e di Ruk Lutetiio. Sin da ragazzo dimostrava capacità superiori. All’età della Bulla formava una banda al servizio dei Lutetii. Forte nelle armi, dimostrava saggezza quando si recava alle sorgenti del Volturno e scrutava l’orizzonte nella vana speranza di vedere la terra degli Avi materni. Allora diceva ai suoi: «Un giorno attraverseremo questo mare» e insieme schioccavano le dita e battevano le armi sugli scudi tondi, giovani uguali nel fisico e nell’atteggiamento come se gli Dei con dei fili calati dall’alto li manovrassero. «Domineremo sui popoli» cantavano lungo sentieri che conducevano alla terra piatta. «Strano, diceva il Sacer, le mandrie subiscono agguati nella terra degli Aurunci, non sui valichi sorvegliati da Meriones, una ragione deve pur esserci» e la risposta arrivava da Ercynius Vagus esploratore. «Chi percorre i sentieri Latiari che da Praedatio attraversano Fucinus dei Marsi incantatori di serpenti e raggiunge

l’Adrio trova impraticabili per la neve altro percorso è per Sepinum che attraversa le terre dei Volsci, Equi, Ernici, Samniti, altro attraversa le terre degli Ausoni, Campani, Aurunci e superate le cime degli Isernici raggiunge la pianura d’Apulia dove Garganici d’Apulia, Dauni e Salentini hanno comuni culti con Argy Ripa, consanguinei dei Danaeei riportano sulle roccia le lettere di Arato.»

MUTAMENTI Succedeva che i Rutuli diminuivano di numero e molte chiome rosse finivano sulle aste dei nemici... la loro fama andava scemando. Allora Numa inviava turme (turmae) che facevano terra bruciata popolata solo da animali selvatici e manteneva luoghi fortificati, e la strategia ridonava fama e sicurezza alla Rupe. A questo seguiva l’aumentato numero di stanziali che si univano con donne di altre popolazioni, e avveniva un sostanziale mutamento fisico dei novelli nati, che presentavano caratteristiche diverse nel fisico, e non era raro incontrare ragazzi con capelli e occhi scuri. Avveniva anche l’insorgere del biondismo (alius filius) e nel tempo cominciavano ad essere numericamente dominanti sui Rustici che mal sopportavano quel mutamento dell’originario patrimonio genetico e covavano malumore. Continua nel prossimo numero


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