System Integrator Magazine #34 - Estate 2022

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MAGAZINE

PARTNER DI

34 ESTATE 2022

Home&Building Automation - Audio&Video Solutions - Digital Signage - Energy Saving - Surveillance

ISSN 2384-9649

ISE 2022

Prima edizione a Barcellona: una selezione delle novità viste in fiera

RISPARMIO ENERGETICO

Le batterie di accumulo per massimizzare il rendimento dell’impianto

DIGITAL SIGNAGE

Spedizione in abbonamento postale - Bimestrale - € 1,90 Free copy

Pavimenti interattivi a Led: dispositivi ideali per gli spettacoli live

CASE STUDY

A&ITS firma la control-room dell’Istituto Superiore di Sanità a Roma

COLLABORATION

Da QSC nuovi prodotti per le soluzioni basate su Q-SYS OS: presentati il primo microfono di rete da tavolo della serie NM e gli altoparlanti di rete nativi serie NL

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HDL eliT for Tile: frutti 100% made in Italy eliT è la nuova linea di prese HDL-IT ideale da abbinare alle soluzioni HDL Tile. Viene proposta in 4 differenti colorazioni e mantiene la stessa armonia estetica della linea HDL Tile, sia in versione HDL BusPro che KNX. La serie eliT for Tile è composta da 7 tipologie di frutti diversi - oltre a sensori IR, supporti e accessori - per consentire al system integrator e al progettista di realizzazione una soluzione domotica basata sulla serie Tile di HDL.

La linea consente un design personalizzato, con la possiiblità di combinare anche colori differenti, di abbinare a piacimento cornici plastiche o metalliche.

Le dimensioni delle scatole da incasso eliT for Tile rispecchiano lo standard europeo di forma quadrata 86x86 mm. Una scelta scontata per un contesto residenziale che vuole dotarsi di un sistema di automazione aperto alle soluzioni internazionali.

HDL-IT srl

info@hdl.it.com www.hdl-it.com


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Sommario www.simmagazine.it

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34 ESTATE 2022

g Automation

Home&Buildin

- Audio&Video

Solutions

e - Energy

- Digital Signag

ISE 202ne2a Barcellona:

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ISSN 2384-964

fiera

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Spedizione

to postale in abbonamen

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STUDY room dell’Istituto CASEfirma la controlA&ITS a Roma di Sanità Superiore

Q-SYS NL ATION i basate su nativi serie per le soluzion COLLABOR anti di rete e gli altoparl nuovi prodotti

microfono

Da QSC serie NM tavolo della di rete da

agazine.it

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ATTUALITÀ

CASE STUDY

32 Building

04 Expo

Automation

ISE 2022 Fira de Barcelona

A&ITS rinnova la control room dell’Istituto Superiore di Sanità

PRODOTTI

TECNOLOGIA

22 Controllo luci

38 Digital Signage

Signify cambia le regole dell’illuminazione

I pavimenti interattivi a Led

26 Collaboration

44 Risparmio

Da QSC nuovi prodotti per le soluzioni basate su Q-SYS OS

Energetico

Batterie di accumulo: la soluzione ideale per estendere l’impianto fotovoltaico

48 Risparmio Energetico

VeluxLab, il primo NZEB del Politecnico di Milano, certificato CENED A+, e la prima Active House italiana

è una pubblicazione Luxury Media Solutions S.r.l. Sede legale: Via Piave, 2 - 53042 Chianciano Terme (SI) Tel. 371.311.129.4 www.simmagazine.it

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Testata registrata presso il Tribunale di Roma il 29/09/2014 - al numero 231 Spedizione in abbonamento postale Finito di stampare nel mese di giugno 2022 ISSN 2384-9649 La Luxury Media Solutions srl è iscritta al ROC con il n. 23846

Stampa, allestimento e confezione Pressup, Via Caduti sul Lavoro, 01036 Zona Industriale Settevene (VT) www.pressup.it

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ATTUALITÀ

EXPO | ISE 2022 Barcelona Obiettivo puntato sui protagonisti della manifestazione

ISE 2022, buona la prima...

Il settore AV e integrazione di sistemi si è riunito, dopo la pausa dello scorso anno, alla Fira de Barcelona Gran Via, dal 10 al 13 maggio. Gli espositori hanno segnalato livelli di attività sui propri stand anche superiori alle attese e realizzato proficui contatti commerciali di Vincenzo Maragoni

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na edizione per forza di cose anomala: sia per il cambio di location (dalla storica Amsterdam alla novità di Barcellona), sia per la ripresa dopo la sosta forzata dai noti problemi sanitari. A tutto questo aggiungiamo quelli che sono gli attuali problemi socio-

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politici dovuti ad un conflitto in corso e alle problematiche, di fatto mondiali, di una economia generalizzata che deve fare i conti (nel vero senso della parola) con un post pandemia che sta facendo traballare gli assetti finanziari ed economici

di molti Paesi. Ci sono elementi per un quadro generale tendente se non proprio al nero quanto meno al...grigio scuro. I dati che escono da ISE 2022 sembrano, invece, incoraggianti sia per i


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2026 dagli attuali 3 miliardi: una spinta che derive evidentemente dalla organizzazione di ISE. Ancora in relazione all’economia di Barcellona, la presenza di ISE per i prossimi anni sul proprio territorio dovrebbe portare benefici calcolabili in 250/300 milioni di euro per l’edizione 2023 fino ai 500 milioni per il 2026. Al crescere di questi fatturati sono attesi in crescita anche gli espositori di ISE che dovrebbero aumentare, dagli attuali 800, fino a raggiungere il numero di 1775 per l’edizione 2026. Di conseguenza anche lo spazio a disposizione vedrà un incremento in previsione: si dovrebbe passare dagli attuali 42.000 mq fino a sfiorare il raddoppio (77.000 per la precisione) sempre per l’edizione 2026. L’appuntamento con il settore dell’integrazione AV è per il prossimo anno, dal 31 gennaio al 3 febbraio, sempre alla Fira De Barcelona Gran Via.

numeri strettamente legati alla esposizione che al mercato di riferimento. L’edizione 2022, tenuta alla Fira de Barcelona dal 10 al 13 maggio scorso, ha raccolto 43.691 partecipanti in arrivo da 151 Paesi che hanno visitato gli spazi di 834 espositori allestiti in una superficie di 48.000 mq.

PREVISIONI CONFORTANTI Le due organizzazioni che gestiscono ISE, AVIXA (Audiovisual and Integrated

Experience Association, lo stesso produttore di InfoComm) e CEDIA, hanno rilasciato delle previsioni che riguardano l’andamento del mercato di riferimento per i prossimi anni fino al 2026. Sono numeri positivi, importanti, che regalano una necessaria ventata di ottimismo su tutto il settore. Per gli analisti di AVIXA e CEDIA tutto il settore AV crescerà da qui al 2026 fino a 329 miliardi di USD, con un tasso annuale medio del 7,2%. In modo particolare le previsioni della Spagna dicono che il loro mercato interno crescerà del 6,2% fino al

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ATTUALITÀ

EXPO | ISE 2022 Barcelona

Canon, soluzioni ad ampio raggio Il campo di azione di Canon è ampio e variegato, con la convergenza di prodotti e tecnologie che fanno la differenza nella pratica della gestione delle immagini in ogni settore

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na novità di grande impatto quella di EOS R5 C, la prima videocamera Canon Cinema EOS ibrida caratterizzata da registrazione interna di video 8K in formato RAW a 30p e fino a 60p con alimentatore esterno. Sistema di raffreddamento attivo, grazie al quale è possibile effettuare molte ore di ripresa in formato 8K, oltre a registrare in HDR sia PQ che HLG. Sistema Dual Pixel CMOS AF per la gestione delle fotografie, la videocamera offre inoltre le modalità Eye AF ed EOS iTR AF X per le riprese video, garantendo una messa a fuoco sempre precisa. Sistema elettronico di stabilizzazione dell’immagine con controllo per gli obiettivi compatibili dotati di IS Ottico. EOS R5 C registra internamente in Cinema RAW Light per riprese a 12 bit con file di dimensioni facilmente gestibili. Due slot per schede di memoria (CFexpress 2.0 B e UHS-II SD) consentono di registrare simultaneamente formati, risoluzioni e profondità bit diversi. L’ultimo aggiornamento firmware per EOS C70 sblocca funzionalità avanzate che comprendono una nuova opzione di registrazione in formato Cinema RAW Light LT 4K supportata dalla funzione di registrazione di file proxy in XF605 zoom ottico 15x, connettività professionale e messa a fuoco automatica avanzata. INFO www.canon.it

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formato XF-AVC. Le telecamere PTZ CR-N500 e CR-N300 abbinate alla videocamera professionale XF605 mostrano soluzioni dedicate ai mercati corporate, istruzione ed In alto, EOS R5 C, la prima videocamera Canon Cinema EOS ibrida 8K. A sinistra, PTZ CR-N500, sensore 4K da 1” e sistema Dual Pixel CMOS. eventi live, come lo streaming IP con supporto per una gamma di protocolli IP, che consente di realizzare video di alta qualità in formato 4K UHD,

con una bassa latenza. In collaborazione con Seervision, Canon presenta la funzionalità di tracciamento automatico per la produzione da remoto. L’azienda svizzera sviluppa software assistiti da AI per il tracciamento dinamico e completamente autonomo di configurazioni multicamera. Le funzionalità di analisi della scena e dei movimenti dei soggetti basata su intelligenza artificiale, abbinate alle telecamere PTZ Canon, consentono la transizione da una ripresa all’altra senza alcun intervento dell’operatore.


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Christie, grandi spazi, grandi immagini Quando la location richiede immagini di alta qualità su superfici ampie, Christie risponde sempre con i prodotti e le soluzioni più giuste, con un livello tecnologico da primo della classe

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n tema di tecnologia uno dei riferimenti dell’offerta di Christie nel settore della proiezione laser è il Griffyn 4K50-RGB che combina l’illuminazione laser puro (Dustsealed 3DLP 1.38”) con il sistema di raffreddamento integrato. Certificato con 50.000 lumen con un livello di rumore di appena 47 dBA a pieno contrasto, il perfetto partner per esigenze di proiezione per grandi superfici, risoluzione 4096 x 2160. Il Griffyn 4K50-RGB raggiunge il 98% dello spazio colore Rec. 2020. Utilizza la piattaforma TruLife+, con tutta la connettività di cui si ha bisogno già integrata e quindi nessuna scheda opzionale: 4x 12G-SDI, 2x HDMI2.0, 2x DisplayPort 1.2, HDBaseT, Audio out, Fiber (QSFP+) con Christie Link Transmitter (1 input/1 output). Sistema di convergenza elettronica dei

I dispositivi CounterAct CA-20 sono progettati per la sanificazione via Care222.

colori (ECC) che consente di regolare la convergenza tramite telecomando per un allineamento dei colori facile e completo. Frame rate 24-60 Hz, con l’opzione Christie Mirage 4K@120Hz e 4K 3D@60Hz

per occhio. Fa parte della serie Inspire Series 1DLP il VPR laser DWU960iS con 1-chip 0.67” DMD, caratterizzato da risoluzione WUXGA, lente a zoom fisso 1.25-2.0:1, operatività 24/7 e resistenza alla polvere di grado

Il Griffyn 4K50-RGB con illuminazione laser puro, certificato con 50.000 lumen.

IP5X. Macchina destinata a superfici di piccole e medie dimesioni, come stanze riunioni e didattica, con un elevato rapporto costo/prestazioni. Il DWU960-iS è stato presentato in combinazione con Mystique Lite, un software di allineamento basato sulla telecamera, che mantiene l’array allineato con il semplice clic di un pulsante. HDBaseT, connettività per AMX e Crestron, DICOM simulation mode, 8100 Ansi lumen, contrasto 3.000.000:1, livello di rumore di appena 36 dB (34 dB Eco mode). Il Christie CounterAct non si occupa del video ma della qualità

Il DWU960-iS laser con 1-chip 0.67” DMD, WUXGA, lente a zoom fisso 1.25-2.0:1. dell’aria presente in un sala di proiezione. Il sistema emette luce filtrata UVC a 222 nm per neutralizzare gli agenti patogeni con le persone presenti in sala. Care222 fornisce un livello di difesa contro agenti patogeni come il coronavirus SARSCoV-2. I dispositivi CounterAct CA-20 sono progettati per applicazioni con soffitti alti, per aziende, enti pubblici e istruzione, hub di transito, cinema, musei, parchi a tema e luoghi interni e altro.

INFO www.christiedigital.com

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ATTUALITÀ

EXPO | ISE 2022 Barcelona

Epson, la qualità delle immagini diventa sostenibile Epson (come molti dei big del settore) sta lavorando parallelamente sulla qualità dei propri prodotti e allo stesso tempo sulla riduzione dell’impatto sull’ambiente

In apertura, EB-PU2220B è tra i più “light” della sua categoria: 60% più compatto e 50% più leggero. In basso, la gamma EB-PU1000: laser 3LCD WUXGA con modelli da 6.000, 7.000, 8.500 e 10.000 lumen.

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onsumo di corrente, ma anche tipologia dei materiali utilizzati: sono diversi i punti sui quali Epson sta lavorando per rendere i nuovi prodotti sempre più “possibili” per l’ambiente. EB-PU2220B è tra i più compatti e leggeri della sua categoria, con minore uso di corrente e ridotto lavoro di installazione, 20.000 ore di funzionamento senza manutenzione nei suoi numeri. 3-chip 3LCD WUXGA con 4K Enhancement. Telaio sigillato con sistema di raffreddamento a liquido per un uso intenso. 3G-SDI in ingresso e uscita, oltre naturalmente a HDMI (HDCP 2.3), HDBaseT, DVD-D, VGA,

audio, USB, RS-232, RJ45 e LAN wireless opzionale. NFC integrato per semplificare l’installazione in un sistema multi unità utilizzano il software Epson Projector Configuration Tool (EPCT) per iOS e Android. Nove lenti motorizzate opzionali inclusa una ultra short-

La serie EB-L700 supporta segnale 4K, wireless 5GHz e Miracast. INFO www.epson.it

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throw .35. La nuova gamma EB-PU1000, di proiettori laser 3LCD ad alta luminosità compatti, riprende quanto fatto dalla serie EB-L1070U, con modelli da 6.000, 7.000, 8.500 e 10.000 lumen, con risoluzione WUXGA, miglioramento 4K, HDR e funzioni di installazione avanzate. La serie EB-PU1000 è compatibile con la gamma esistente di obiettivi motorizzati Epson e offre opzioni aggiuntive come il nuovo modulo telecamera esterna ELPEC01. I VPR della linea EB-L700 sono caratterizzati dalla luminosità da 5.200 a 7.000 lumen White Light Output (WLO) e Colour Light Output (CLO), installazione e connettività avanzate e con un nuovo modello a corta gittata.

La serie EB-L700 supporta segnale 4K, wireless 5GHz di livello enterprise, Miracast aggiornato e compatibile con il nuovo sistema di presentazione wireless di Epson. Sorgente luminosa laser da 20.000 ore che non richiede manutenzione e non necessita di lampade da sostituire, la serie EB-L700 è stata progettata per garantire un funzionamento affidabile con un lungo ciclo di vita e consumi energetici ridotti. Funzionalità per la creazione di proiezioni avanzate con funzionalità di Edge Blending integrate, supportate dalla compatibilità con Epson Projector Professional Tool per una correzione avanzata della geometria.


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K-array, l’evoluzione della tecnologia K-array parte dalle sue stesse basi per una evoluzione che, senza stravolgere i prodotti, riesce ad ottimizzarne le prestazioni e massimizzare le possibilità di utilizzo a tutto vantaggio dell’installazione Molti avrebbero continuato a campare di rendita sfruttando un prodotto di largo successo come Vyper, ma in K-array non ci si ferma e hanno così messo mano a uno dei tanti loro bestseller per evolverlo. Arriva quindi Vyper seconda generazione, con un telaio ancora più compatto (appena 22 mm la profondità) e facile da installare, con la possibilità dell’inserimento in-wall e la griglia di protezione che ora rinuncia alle viti in favore dell’aggancio magnetico. Entra in gamma Vyper-KV102 II da un metro di lunghezza, con 16 piccoli driver da 25 mm con risposta in frequenza che tocca i 18k Hz, 300 watt di tenuta in potenza e ben 120 dB di picco. Nella linea Kgear (prodotti pro-audio) in evidenza la colonna GF82, con 8 driver da 50 mm e tenuta in potenza fino

La versione da 1 metro di lunghezza di Vyper, la Vyper-KV102 II. a 200 watt, SPL nominale di 96 dB e ben 117 dB di picco. Integra il sistema proprietario PAT (Pure Array Technology), quello che assicura un ascolto con fronte sonoro compatto, come se a suonare fosse un solo speaker, e allo stesso tempo coerenza di fase e distorsione molto ridotta. Telaio in ABS, perfetto per le installazioni non solo all’interno ma anche all’esterno. Mette insieme esigenze luce e suono il prodotto Rail, quello che a prima vista può sembrare un elegante sistema di illuminazione e che invece integra anche un trio di driver da 38 mm con risposta in frequenza che tocca i 20k Hz e SPL da 97 dB, fronte sonoro ottimale Sopra, in evidenza gli 8 driver di GF82, di solito celati dietro la griglia. A sinistra, una delle novità di Vyper, la possibilità della installazione ad incasso.

par a 10° verticale e 110° orizzontale. Ampie le possibilità di installazione; 1.2 metri la lunghezza; illuminazione a LED (by Nichia) con temperatura colore di 3000K e 3800 lumen;

vita stimata di 60.000 ore. Protezione IP40. Telaio in nero o bianco, con colorazione RAL a richiesta. Possibilità di abbinare un subwoofer per estendere la gamma bassa.

INFO www.k-array.com

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ATTUALITÀ

EXPO | ISE 2022 Barcelona

Leon, integrato e invisibile, ma anche bello C’è tutta una sezione di Leon dedicata a integrare in ambiente speaker e piccole elettroniche che diventano parte solidale, meccanica ed estetica, con TV e altri elementi di intrattenimento

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l partner privilegiato per Leon è Sonos, ma arrivano nuove soluzioni di integrazione per Bose, Logitech e Samsung e altre in futuro. Tonecase FIT Universal è la soluzione per integrare una soundbar Sonos (Arc, Playbar e Beam) in un telaio di acciaio vincolato con un TV con dimensioni fino a 90 pollici: la soundbar di fatto è invisibile, nascosta dietro la griglia. Tonecase FIT Universal viene realizzato su richieste specifiche del cliente, sia per le dimensioni che per la finitura della griglia. Ancora a richiesta vengono integrati nel telaio eventuali targhette con il logo o sensori IR. La serie Horizon Interactive FIT permette di avere soundbar passive realizzate a mano, in misure diverse e che possono contenere al loro interno altri componenti per ridurre ancora INFO www.gammalta.it

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In apertura, una vista in dettaglio della struttura di HIFIT44UX. In basso, il telaio di Tonecase FIT Universal che supporta una soundbar Sonos.

di più l’ingombro in ambiente. La combinazione di misure ed ingombri della soundbar, con il plus della realizzazione su misura della griglia di protezione così da interfacciarsi perfettamente con il televisore a cui è abbinata. In evidenza la coppia HIFIT44UX e HIFIT44UX-OS : disponibili in due larghezze, ideali per TV fino a 65 pollici e fino a 90 pollici. In entrambi i casi sono dotate di doppio sistema a due vie con woofer da 102 mm e tweeter da 28 mm agli estremi della soundbar mentre al centro del telaio è presente uno spazio dove collocare piccole elettroniche come Apple TV, Amazon Echo Dot e streaming player compatti e amplificatori di piccole dimensioni. La stessa Leon ha in catalogo l’OTO MCA 200, appena 45 mm di spessore per 2x100 watt con pre-out per subwoofer, ingressi digitali e analogici. Ancora integrazione

La struttura di Ende SoundTiles con i sei speaker del sistema stereo. spinta con Ende SoundTiles con una importante sezione audio, di fatto invisibile dietro un pannello che può essere arricchito con artwork anche di autore, scelti tra una collezione di centinaia di soggetti. Sezione audio a due vie, con tweeter da 28 mm e doppio midwoofer da 130 mm, di origine Morel. A questi può essere abbinato il Sonos Amp o l’OTO MCA 200 di produzione Leon.


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LG, display domestici di nuova generazione LG prova a segnare un punto di riferimento per il video di grandi dimensioni e alta risoluzione per l’uso in casa, con nuove tecnologie dedicate e specifiche Magnit, per avere in casa lo stile dei LED autoemissivi in 4K.

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a piattaforma Magnit non è una novità per LG, è inedita però la sua applicazione per un uso consumer. Con questo display LG vuole portare l’home cinema ad un livello elevato con un prodotto da 136 pollici 4K composto da milioni di LED autoemissivi ai quali si aggiunge la piattaforma webOS 6.0 per elevata interazione con servizi esterni e funzionalità aggiuntive. A bordo del Magnit il potente processore Alpha 7 che controlla i contenuti originali

per adattare alcuni parametri al fine di ottenere l’immagine migliore in relazione all’uso. Magnit supporta HDR10 e HDR10 Pro. Le sue origini professionali sono confermate dal sistema attivo che evita la distorsione delle immagini in relazione ai diversi angoli di visione, anche molto stretti, che si possono raggiungere. Un evento più usuale in ambiente professionale che LG ha mantenuto anche per questa versione consumer del proprio display. Per completare l’esperienza di cinema in

One:Quick Flex e One:Quick Works: display all-in-one in 4K per il lavoro da casa.

casa la stessa LG consiglia il sistema di speaker attivi Beolab 90 di Bang & Olufsen come perfetto partner audio. Cura delle immagini anche per il lavoro a casa, quello che sta diventando uno status e non più una esigenza del momento. Il sistema One:Quick Flex propone il display all-in-one con microfono, fotocamera e altoparlanti integrati in uno schermo da 43 pollici 4K UHD (3.840 x 2.160) e un supporto mobile opzionale. Semplice configurazione touch-based e il sistema operativo Windows

user-friendly, è adatto per lavorare da casa, ma anche per l’apprendimento a distanza, le videoconferenze, la formazione da remoto e l’intrattenimento. One:Quick Works utilizza un display da 55 pollici, combina capacità touch integrate con strumenti di videoconferenza intuitivi, ed è particolarmente utilizzato in ambienti educativi e aziendali, grazie alla possibilità di connettere più utenti contemporaneamente. Una volta associati a One:Quick Share, gli utenti possono collegare facilmente e rapidamente i propri laptop in modalità wireless ai prodotti di segnaletica digitale LG compatibili. Il microfono ad alto guadagno catturare le voci fino a sei metri di distanza con minimo rumore di fondo, la fotocamera con risoluzione 3.840 x 2.160 traccia automaticamente e si concentra sulla persona che sta parlando.

Fin troppo facile abbinare un laptop LG a One:Quick Flex e One:Quick Works.

INFO www.lg.com

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ATTUALITÀ

EXPO | ISE 2022 Barcelona

MaxHub, il display al centro dell’attenzione MaxHub ha realizzato intorno ai suoi display un ecosistema tecnologico, completo di hardware e software per assistere al meglio gruppi di lavoro di piccole e grandi dimensioni

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oprattutto con i tre modelli di maggiori dimensioni della linea (ND98PNA, ND86PNA e ND75PNA) dei display è possibile coinvolgere un buon numero di persone, che possono condividere flussi di lavoro e gestire tutti questi dati anche attraverso il software proprietario dedicato. Display da 98, 86 e 75 (ma anche 65, 55 e 43 pollici) con risoluzione 3840x2160, refresh rate a 60 Hz, contrasto 5000:1, latenza dell’immagine inferiore a 90ms, lift time maggiore di 30.000 ore con una dotazione di in/ out completa e versatile (HDMI 2 con HDCP2.2, VGA, USB, PC audio, SPDIF, RS232). Condivisione diretta e intuitiva dei propri contenuti sul display centrale (BYOD), supporto PBP (picture-by-picture) da due differenti sorgenti. Perfetta integrazione del software proprietario Bytello DMS che permette la configurazione e la gestione in remoto, così da ridurre tempi e costi rispetto

alla lavorazione locale per l’installazione e la manutenzione. Ancora via web cloud è possibile trasmettere contenuti. Ai display è possibile abbinare per ottimizzare le sinergie BM21 e UC P20. Il primo è uno speaker phone Bluetooth, utilizzabile anche via audio analogico; array di 6 microfoni PZM con

In apertura, display da 98, 86,75, 65, 55 e 43 pollici con risoluzione 3840x2160. A destra, Il compatto BM21 con array di 6 microfoni PZM con raggio di ricezione di 5 metri. In basso, la PTZ P20 da 4K 60fps con zoom ottico 12x e zoom digitale 16x. raggio di ricezione ottimale fino a 5 metri; ricarica via USB o charging pad dedicato; 8 ore di autonomia. Integrato nel BM21 il sistema di riduzione intelligente del rumore di fondo e di cancellazione dell’eco. P20 è una camera PTZ 4K 60fps con zoom ottico 12x e zoom digitale 16x. Obiettivo CMOS da 8,51 megapixel; ISP con 2D & 3D DNR; sensore Sony pollici CMOS, True WDR. Tilt ±30° Pan ±170°, fino a 255 preset. Connessioni in formato RJ45 (con supporto PoE), HDMI 2.0 e

INFO www.prase.it

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USB 3.0. Le porte RS232/RS485 permettono la connessione rapida e diretta con il software di controllo remoto. La soundbar UC S10 Pro combina eccellenti caratteristiche video e audio. Per la sezione videocamera in evidenza la funzione di Autoframing, i 3 preset della posizione, angolo di ripresa ottimale di 120 gradi, lo zoom digitale 5x e l’Inversion View. Per l’audio possiamo contare su un array di 6 microfoni con noise reduction, cancellazione dell’eco e una potenza di 8 watt.


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Monitor Audio, l’Home Theater invisibile THX Ultra Monitor Audio rilancia sul THX con il nuovo sistema Cinergy, il cui nome richiama il mondo del cinema e dei suoi suoni. Installazione ad incasso o in-room

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ella ricorrenza dei suoi 50 anni Monitor Audio presenta nuovi prodotti, alcuni semplicemente commemorativi, altri del tutto inediti come il sistema Cinergy. Cinergy 100, 200 e 300 i modelli full-range, Cinergy Sub15 la sigla del subwoofer. Sistema certificato THX Ultra, destinato ad installazioni in sale cinema di medie e grandi dimensioni, con i diffusori che possono essere installati in diversi modi: la classica possibilità in-room, ma anche le più efficienti ad incasso o agganciate alla parete, magari dietro un telo di proiezione. Elemento comune dei tre full-range è il tweeter a nastro MPD (Micro Pleated Diaphragm), quello che Monitor Audio utilizza nei suoi diffusori di alta gamma, con risposta in frequenza estesa fino ai 100 kHz. A questo è abbinato il midrange da 63 mm in C-CAM (Ceramic-coated Aluminium-Magnesium), una lega di magnesio e alluminio con rivestimento ceramico

sviluppata da Monitor Audio. Nei due maggiori Cinergy 200 e 300 i midrange sono due collocati sopra e sotto il tweeter, mentre nel più piccolo Cinergy 100 è uno solo: il pannello che ospita i tre altoparlanti può essere ruotato di 90 gradi per poter utilizzare tutto il diffusore in configurazione LCR, quindi orizzontale o verticale. Inoltre lo stesso pannello può essere scambiato di posto con quello del woofer per osare configurazioni specifiche per ogni esigenza. Un solo woofer per il più piccolo Cinergy 100, in coppia per 200 e 300, tutti da 200 mm con cono in RDT II: l’abbinamento tra la parte anteriore in C-CAM, lega di magnesio e alluminio con rivestimento ceramico, e la

Il profilo del tweeter a nastro MPD, comune ai full-range.

Il Cinergy Sub15 con il grande woofer da 380 mm. parte posteriore in fibra di carbonio. Una soluzione che riduce la distorsione sopra i 300 Hz di oltre 8 dB. C-CAM per il cono da 380 mm del subwoofer Cinergy Sub15 che, come da protocollo THX è passivo e va alimentato con il suo finale dedicato IA8002C da 2000 watt di picco. Nel caso di installazione in-wall e on-wall, sono a disposizione dei diffusori Cinergy dei supporti

Il modello top di gamma Cinergy 300, 3 vie e 5 altoparlanti. dedicati e specifici con un triplo strato di silicone che massimizza l’isolamento e riduce le vibrazioni fino a 18 dB.

La gamma Cinergy, con i moelli 100, 200 e 300 e Sub15.

INFO www.mpielectronic.com

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ATTUALITÀ

EXPO | ISE 2022 Barcelona

Panasonic, il video da lavoro

Oltre alla qualità intrinseca delle immagini, Panasonic cura sempre in maniera particolare la massima usabilità delle proprie macchine, ben indirizzate ai flussi di lavoro impegnativi

In apertura, il PT-LMZ460 con la funzione Quick Startup attiva la proiezione dallo standby in un secondo. In basso, lo short-throw PT-TMZ400 può proiettare immagini da 80” da una distanza di soli 83 cm.

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l nuovo laser PT-LMZ460 ha tra le sue caratteristiche in evidenza la capacità di un avvio immediato utilizzando la funzionalità Quick Startup, in grado di attivare la proiezione dallo standby in solo un secondo. A questa caratteristica peculiare si aggiungono altri due significativi elementi tecnici come l’obiettivo zoom 1,2x e la luminosità fino a 4.600 lm in risoluzione WUXGA nativa. In questo modo è possibile

Nel cilindro del PressIT360 sono integrate 4 telecamere da 2560 x 1440 e 7 microfoni. INFO www.business.panasonic.it

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riprodurre le immagini secondo il rapporto originale ed è anche possibile, allo stesso tempo, impiegare un’area extra dello schermo per la visualizzazione di pagine Web e fogli di calcolo elettronico. La tecnologia Solid Shine riduce il consumo energetico (appena 280 watt) e gli interventi di manutenzione: la durata utile della sorgente luminosa raggiunge le 20.000 ore, il filtro ECO non richiede interventi di manutenzione fino ad un massimo di 15.000 ore. Tutti elementi che contribuiscono a dare al prodotto una caratteristica di contenimento dei consumi, un argomento sempre più sentito e sempre più seguito da produttori e installatori. La serie short-throw PT-TMZ400,

con una luminosità fino a 4.000 lm e risoluzione WUXGA, è il prodotto giusto per applicazioni in piccoli musei o per digital signage. Anche qui il sistema SOLID SHINE riduce il consumo energetico e gli interventi di manutenzione. Grazie al suo obiettivo short-throw PT-TMZ400 consente di proiettare immagini da 80” fino ad una distanza di soli 83 cm, soluzione ideale quando si deve utilizzare la macchina in ambienti ristretti. La tecnologia Digital Zoom Extender consente di utilizzare i supporti a soffitto esistenti, anche se si trovano oltre l’intervallo ottico dell’obiettivo; inoltre, tutti i modelli sono installabili in qualsiasi angolazione, fino a 360 gradi.

PressIT360 è un nuovo hardware che si aggiunge al sistema PressIT: una sorta di cilindro si connette a qualsiasi PC via cavo USB-C per riprendere immagini in alta risoluzione, grazie a quattro telecamere integrate da 2560 x 1440 con copertura orizzontale a 360 gradi della sala e sette microfoni per la ripresa audio. PressIT360 inquadra automaticamente in primo piano il relatore ed evidenzia la sua immagine sullo schermo per consentirne la visione all’intero gruppo in ascolto. Compatto (65x285 mm circa), facile da trasportare ma è possibile collocarlo su treppiede dedicato con blocco Kensington.


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Peerless, grandi immagini, grande comunicazione Sono tutte da vedere le novità di Peerless-AV, dedicate al digital signage e alla comunicazione visiva di grande impatto, per ambienti interni ma anche per esterno

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ntra nella linea Xtreme High Bright, il nuovo XHB554-EUK, display LED da 55 pollici con risoluzione 1080p, dedicato ad utilizzo 24/7 in ambienti difficili, completamente sigillato. Vetro di protezione anti riflesso che aumenta il contrasto e riduce sensibilmente i riflessi anche con luce diretta. Monitoraggio remoto e locale, supportato tramite interfaccia utente IP, per la diagnostica di temperatura, umidità e consumo energetico del display. Il sensore di luce ambientale regola automaticamente la luminosità per adattarsi al meglio alle condizioni di illuminazione, ottimizzando il consumo energetico del display e migliorando l’esperienza visiva (disponibile accessorio ALS extender opzionale). L’XHB554-EUK è più leggero del 25% rispetto alla generazione

precedente da 55 pollici e include un sensore giroscopico che rileva qualsiasi movimento del display e invia un avviso per segnalare potenziali manomissioni o furti. Ricevitore HDBaseT integrato. Certificazione IP66, i display esterni Xtreme High Bright sono completamente protetti contro acqua, polvere, umidità e insetti, con un intervallo di temperatura di esercizio da -35°C a 60°C. E’ dedicato all’XHB554-EUK, ma anche all’LG 55XE4F-M, l’Outdoor Digital Menu Board KOF555-1/2/3-EUK. Può supportare soluzioni a 1, 2 e 3 display installati sulla stessa base. Consente il montaggio su basamento esistente, eliminando così la necessità di versare ulteriore cemento. I display si installano direttamente dal frontale, riducendo in questo modo i costi per l’installazione e

Il nuovo XHB554-EUK, display LED da 55 pollici con risoluzione 1080p.

L’Outdoor Digital Menu Board KOF555-1/2/3EUK supporta 1, 2 e 3 display.

il fermo macchina. Progettato per il modello di montaggio della piastra base da 8 pollici comune, con 30° di

posizionamento rotazionale per avere in questo modo il miglior angolo di visione. Diverse possibilità di elementi opzionali: lo Speaker/Microphone Kit KOFOPT-SPK; il Media Storage Fan KOF-OPT-FAN-EUK; l’Internal Media Player Shelf KOF-OPTSHELF così da poter realizzare la soluzione specifica per diverse esigenze. Certificazioni UL 48 e IP54.

Il vetro di protezione anti riflesso aumenta il contrasto anche con luce diretta.

INFO www.exertisproav.it

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ATTUALITÀ

EXPO | ISE 2022 Barcelona

Rako, la semplicità che diventa efficienza I prodotti Rako sono apparentemente semplici, anche per il loro design essenziale e poco colorato. Inseriti in un sistema di automazione liberano tutte le loro potenzialità con efficacia e precisione

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sempio perfetto di questo è quello che Rako ha denominato semplicemente The Hub. Tanto piccolo quanto potente: attraverso di esso sui controllano direttamente tutti i dispositivi smart home, anche l’intero sistema Rako tramite comandi vocali. Integrazione di terze parti per includere i driver per Crestron Home, Elan e il supporto nativo di Silent Gliss. The Hub consente l’accesso rapido e sicuro ai servizi cloud Rako tramite l’app Rako, senza la necessità di port forwarding tramite un router domestico. La comunicazione NFC è ora possibile con The Hub: gli integratori possono prendere qualsiasi prodotto Rako NFC e posizionarlo sul pad dell’HUB per una semplice programmazione e connessione al sistema. The Hub supporta ora tutti i principali altoparlanti per la smart home, inclusi Alexa, Apple Home kit e Google Home. Le tastiere modulari WK-MOD e RK-MOD per sistemi cablati e wireless possono ospitare fino a 12 pulsanti in diverse

In apertura, the Hub consente l’accesso rapido e sicuro ai servizi cloud Rako tramite l’app Rako. A destra, le tastiere modulari WK-MOD e RK-MOD dedicate a sistemi cablati e wireless. In basso, disponibili come NFC cablate o wireless, le tastiere EOS hanno sei pulsanti configurabili. configurazioni di illuminazione, ombreggiatura e controllo audio. La gamma comprende tre diverse dimensioni dei pulsanti che possono essere combinate in più modi per creare layout di pulsanti personalizzati, perfettamente su misura per un’installazione. Tutte le tastiere sono inoltre completamente programmabili con il software Rasoft Pro di Rako. Le tastiere modulari WK-MOD e RK-MOD sono disponibili con una scelta di

INFO www.rakocontrols.com

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pulsanti neri o bianchi e sette cornici metalliche rifinite a mano: cromo satinato, cromo lucido, ottone antico, ottone lucido, nero opaco, bronzo opaco e bianco opaco. Possono essere forniti anche bordi in plastica bianca e nera. Con gli stessi colori sono disponibili le tastiere della serie EOS, con incisioni personalizzate dei pulsanti realizzabili tramite Rako’s Plate Designer. Disponibili come NFC cablate o wireless, le tastiere EOS hanno

sei pulsanti configurabili, che offrono opzioni di controllo scena, tenda/veneziana e audio e sono progettate per essere montate a filo in una scatola posteriore standard a gruppo singolo. L’installazione e la configurazione sono semplici utilizzando il software Rasoft Pro di Rako e un’interfaccia di programmazione. Le tastiere EOS wireless forniscono agli integratori e agli installatori una soluzione senza fili facile da installare retrofit.


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RTI, hardware e software, mix perfetto

RTI continua sulla sua strada con il perfetto mix tra hardware e software, dove uno amplifica e ottimizza le prestazioni dell’altro per raggiungere l’obiettivo

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utto parte dalla presentazione di Integration Designer generazione 11, la piattaforma che mette in combinazione la produzione di RTI e spesso apre le porte a prodotti terzi per una reciproca collaborazione. Tra le tante nuove features in evidenza in questa release il template “Coral” con sfondi intercambiabili, cursori personalizzabili, finestre scorrevoli su touchscreen e nuova grafica e caratteri, il tutto con programmazione automatica che aggiunge efficienza a ogni progetto. Un’interfaccia che da una parte semplifica l’uso anche da parte di un utente meno preparato, dall’altra mette a disposizione nuovi strumenti raffinati e potenti. Dietro le quinte c’è il System Manager integrato, con intelligenza di programmazione automatica adattiva, che aggiunge feedback per scene, stanze e automazioni generando automaticamente nuove macro in base a ciò che è già stato programmato nel sistema. Un’altra importante novità è il Driver Store integrato, che consente agli integratori di

In apertura, l’interfaccia utente di Integration Designer 11, sempre chiara e facile da gestire. In basso, sul pannello posteriore delll’MS-3 le tre coppie di uscite audio per altrettante zone.

sistema di trovare tutti i driver senza uscire dal software per cercare su un sito di driver separato, risparmiando tempo su ogni progetto. La piattaforma Video over IP è primaria nelle strategie per RTI, in questo senso è

Il modulo di controllo VIP-UHD-CTRL, quello che sfrutta la piattaforma Video over IP.

stato presentato il modulo di controllo VIP-UHD-CTRL che che combina l’integrazione APEX semplificata con il controllo IR, RS-232 o TCP/ IP e un’interfaccia basata su procedure guidate per una configurazione del sistema rapida e automatizzata. Più display possono essere facilmente combinati in video wall di qualsiasi dimensione utilizzando la funzione video wall. Il VIP-UHD-CTRL può essere alimentato Power over Ethernet (PoE), così da risparmiare sulla stesura di un cavo di alimentazione specifico. Un’altro prodotto che sfrutta al meglio le caratteristiche del software

Integration Designer 11 è il music streamer MS-3. Permette di accedere alla libreria audio di un client su un’unità NAS locale o su un computer per indirizzarla su tre zone/stanze diverse, in modo semplice anche per chi non ha esperienza. Le sorgenti accessibili includono tutti i servizi di streaming più diffusi (tra i quali Pandora, Spotify, iHeart Radio, SiriusXM, SiriusXM for Business, SoundMachine e TuneIn, supporto per AirPlay), sia con audio compresso che hi-res fino a 24bit/192kHz. MS-3 supporta tutti telecomandi di RTI, i touch panel e i tastierini, sia per iOS che per Android.

INFO www.exertisproav.it

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ATTUALITÀ

EXPO | ISE 2022 Barcelona

Samsung, pionieri del video di domani Samsung evento dopo evento sposta sempre più in alto l’asticella delle prestazioni, con prodotti che diventano subito il riferimento del proprio settore

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l progetto The Wall si evolve, produce nuove versioni che aggiustano il tiro iniziale per proporre soluzioni mirate e sempre più definite nelle caratteristiche tecniche e nelle possibilità d’uso, ora The Wall è disponibile in due versioni. The Wall IWB è disponibile con passo da 0,63 e 0,94 pixel, con 0,63 che è il passo pixel più sottile in assoluto nella gamma; frame rate di 120 Hz; HDR10/10+ e LED HDR; valoro di picco di 2000 nits. Configurazione possibile fino a 220 pollici per una risoluzione 8K; processore Micro AI che analizza il contenuto e ottimizza la qualità dell’immagine rimuovendo il rumore. Con Multi View, The Wall consente la riproduzione simultanea di più sorgenti ( fino a quattro) su

un unico schermo, senza alcun splitter aggiuntivo necessario per la visualizzazione di contenuti dinamici. Il modello The Wall All-in-One (IAB) è disponibile in tre diversi tagli e risoluzioni: 4K da 146 pollici, 2K da 146 pollici e 2K da 110 pollici. The Wall All-in-One offre uno spessore del display di soli 49 mm con connessione di input diretta sullo schermo senza un dispositivo separato. Inoltre, insieme all’elaborazione

The Wall All-in-One (IAB) è disponibile: 4K da 146 pollici, 2K da 146 pollici e 2K da 110 pollici. INFO www.samsung.com; www.gammalta.it (settore custom)

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Sopra, the Wall IWB è disponibile con passo da 0,63 e 0,94 pixel, fino a 220 pollici in 8K. A destra, il display Flip Pro 2022 è disponibile in tagli da 75 e 85 pollici. a 20 bit, alla tecnologia Black Seal e al processore Micro AI, è possibile installare due schermi 4K da 146 pollici uno accanto all’altro per creare un modello con rapporto 32:9. Per uso educational Samsung ha presentato il display Flip Pro 2022, disponibile in tagli da 75 e 85 pollici: utilizzabile come una lavagna interattiva con connettività USB Type-C per controllo video e alimentazione; la funzionalità multi touch permette la collaborazione

simultanea ad un massimo di 20 persone. Grazie alla funzione SmartView+, è possibile collegare contemporaneamente al display in modalità wireless fino a 50 dispositivi, oltre a consentire la visualizzazione multipla su un massimo di quattro schermi, ideale per sale riunioni più grandi e aule digitalizzate. La tecnologia funziona perfettamente in background, rendendo il prodotto facile da usare da parte di insegnanti e studenti.


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Sharp-Nec, le buone sinergie per il mercato Ufficialmente a ISE 2022 Sharp e NEC si sono presentate insieme, strette in un’alleanza che di fatto è una sinergia vera e propria che già produce soluzioni di pregio

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e immagini, grandi e belle, sono sicuramente l’obiettivo primario delle due aziende congiunte. Semplificativo in questo senso l’8M-B120C: monitor professionale di tipo direct LED backlight local dimming da 120 pollici con risoluzione 8K nativa (7680 x 4320), con 4 ingressi HDMI (UHD) e 1 ingresso 8K, HDR, 10-bit, media player integrato compatibile con immagini 8K e video 4K. Oltre ai numeri video importanti l’8M-B120C presenta l’innovazione dell’Intel Smart Display Module (SDM) che, tra le altre caratteristiche, ha il supporto della rete 5G, scelta ideale per le applicazioni IoT, quindi la perfetta combinazione delle migliori tecnologie di visualizzazione e dei dispositivi informatici modulari e embedded di Intel. Grandi immagini anche dall’UM504HL, proiettore laser Ultra-Short-Throw 1080p

con immagini nitide con una luminosità di 5.000 ANSI lumen e dimensioni fino a 150 pollici. Grazie alla distanza di proiezione ultra corta di 0,23:1 e il design compatto, è una macchina particolarmente adatta per applicazioni di segnaletica in ambienti ricreativi e museali. Nuovo anche il DualCollaboration Room System: l’abbinamento tra due display, uno interattivo e uno non L’imponenza dell’8M-B120C e i suoi 120 pollici con risoluzione 8K nativa.

UM504HL, videoproiettore laser Ultra-Short-Throw 1080p con rapporto focale di 0,23:1.

interattivo dal design identico, soluzione ideale per ambienti di meeting e collaborazione, sia per riunioni di team completamente presenti che ibride. DualCollaboration Room System è la prima soluzione sul mercato a combinare un display touch e non touch identico nel design e nella meccanica in un’unica configurazione che assicura una soluzione visivamente gradevole, ma anche di una maggiore usabilità. Dotato di un display touch InGlass, il sistema offre la migliore esperienza di scrittura con penna su carta. Ottimizzata

Dual-Collaboration Room System con display touch e non touch identico nel design. per i sistemi di videoconferenza (VC), la soluzione di visualizzazione facilita i processi creativi nelle riunioni ibride, come in Microsoft Teams o Zoom. I display sono disponibili in versione da 55 e 65 pollici con risoluzione nativa 3840 x 2160, Edge LED il primo e Direct LED il secondo, in comune la luminosità da 500, il rapporto di contrasto >8000:1, l’angolo di visione 178/178, refresh 60 Hz.

INFO www.sharpnecdisplays.eu

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ATTUALITÀ

EXPO | ISE 2022 Barcelona

Sony, il video in tutte le sue applicazioni Display pro ma anche videoproiettori che possiamo utilizzare in casa. Sony “gioca” con le immagini e con tutte le loro forme per regalarci colori veri e qualità che è riferimento per la categoria

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W-100BZ40 è la sigla del display pro con risoluzione 4K HDR. A bordo il potente Cognitive Processor XR che utilizza l’intelligenza cognitiva per riprodurre suoni ma soprattutto immagini di livello superiore. L’FW-100BZ40J raggiunge la luminosità di 600 nit (tipico)/940 nit (picco) dalla retroilluminazione Full Array Local Dimming. Sistema operativo Android integrato per gestire applicazioni B2B. La modalità Pro consente una personalizzazione facile e veloce per adattare l’uso del display alle diverse esigenze in ambito aziendale, istruzione e digital signage mentre la modalità OneStep Setting ottimizza le prestazioni per signage e sale conferenze con la semplice pressione di un pulsante. Controllo IP con supporto per Crestron, Extron e Kramer tra gli altri. Funzione mirroring con Chromecast integrato e AirPlay2. Connettività wireless via WiFi 5GHz e 2.4GHz, Bluetooth 4.2. VPL-XW7000ES è il VPR VPL-XW7000ES: prestazioni al vertice ma anche tanta attenzione all’ambiente.

per uso consumer high-end, caratterizzato dal nuovo pannello nativo 4K SXRD da 0,61 pollici. Copertura del 95% del color space DCI-P3. L’obiettivo di tipo Advanced Crisp-Focused Lens è dotato di una lente asferica da 70 mm che amplia l’area di messa a fuoco, con immagini nitide da un angolo all’altro. Un sistema di messa a fuoco flottante utilizza due gruppi di lenti mobili e un vetro a bassissima dispersione per immagini prive di distorsioni con una riproduzione dei colori

accurata. VPL-XW7000ES è compatibile con trasmissioni IMAX Enhanced. Rispetto al precedente VPL-VW790ES il nuovo VPR è più compatto del 20% e più leggero del 30%; inoltre rispetta di più l’ambiente con una riduzione del 20% per la plastica del telaio, un altro taglio del 20% per il packaging, riduzione del 40% in corrente per lumen e senza uso di mercurio. Tanto anonimo nel design, quanto efficace sul campo il diffusore SLS-1A. A bordo

FW-100BZ40, 100 pollici di immagini con Cognitive Processor XR. un array di 8 driver full-range da 35x35 mm, ognuno di essi alimentato da una sezione finale da 10 watt e un potente DSP a controllare il tutto. Può essere utilizzato in configurazione multipla in orizzontale o verticale rispetto al display abbinato, all’interno di un sistema di distribuzione Dante con un SPL che tocca i 128 dB di picco.

Il diffusore SLS-1A, semplice nelle forme e colori, ma decisamente versatile e performante. INFO www.sony.it

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Vivolink, specializzati in conference Come tradizione, Vivolink, private label di EET dedicato alle installazioni Audio Video professionali, esponeva tante novità all’ISE di Barcellona, molte delle quali proprio nel settore conference

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artiamo con la VLCAM75, in grado di fornire video in full HD 1080p/30fps con angolo del campo visivo di 80° e alta qualità delle immagini anche in condizioni di scarsa illuminazione. Grazie ai suoi due microfoni omnidirezionali integrati, può catturare una voce cristallina fino a una distanza di 3,6 metri. VLCAM100 è una telecamera ePTZ ad alta definizione progettata specificamente per piccole riunioni, aule e formazione a distanza. Supporta USB 3.0 ed è plugand-play con un solo cavo USB. Grazie al supporto per TV integrato, è facile da installare sulla TV o sullo schermo. Grazie all’ampio angolo di visione di 120° e allo zoom 4x, i partecipanti alla riunione saranno perfettamente visibili. La videocamera è dotata di microfono integrato ed è una scelta eccellente e più adatta per l’apprendimento a distanza o le videoconferenze. La VLCAM200 è dal canto suo uno strumento di collaborazione video

indispensabile per le aziende che utilizzano conferenze basate su Web o cloud. Vanta una potente fotocamera e un vivavoce avanzato. Dotata di pan-tilt-zoom (PTZ) e zoom ottico 10X, la VLCAM200 soddisferà le tue esigenze di collaborazione video in sale conferenze grandi o piccole, indipendentemente dal fatto che si voglia disporre di inquadrature particolareggiate o ampie viste di tutti i partecipanti. Inoltre, la messa a fuoco automatica rapida, l’obiettivo veloce, la gradazione pan/tilt sottile e il grandangolo garantiscono un’esperienza di conferenza fluida e realistica. Al top della gamma troviamo la VLCAM230, adatta per sale riunioni di tutte le dimensioni, dalle sale per pochi posti fino alle grandi sale conferenze, dotata di una potente telecamera pan-tilt-zoom Particolarmente adatta per laptop, il design plug-andplay di VLCAM230 semplifica la comunicazione video di alta qualità. La VLCAM230 è anche molto facile da usare:

senza la necessità di driver di dispositivo, è in grado di fornire conferenze di alta qualità in qualsiasi momento, su quasi tutti i computer. Le prestazioni avanzate del motore di pan/ tilt e zoom rendono più fluido il passaggio da un preset all’altro.

SEI MICROFONI A DISPOSIZIONE

Dedicato all’utilizzo in sale conferenza anche l’altoparlante

Sopra, particolarmente ricca l’offerta del marchio Vivolink nel settore delle telecamere PTZ. Vivolink VLSP20, costruito esclusivamente in metallo e materiale in gomma per un’alta qualità e un aspetto elegante quando posizionato sulla scrivania della riunione. La qualità del suono è molto elevata con un tono cristallino e naturale: sembra che la persona che parla sia nella stessa stanza. Il microfono a 6 elementi supporta il pick-up audio omnidirezionale a 360° per ricevere la voce da ogni posto in una riunione fino a 5-7 metri di distanza. A sinistra, un’immagine dello stand Vivolink a ISE 2022; qui a fianco, il microfono per sale conferenza VLSP20, dotato di sei unità microfoniche per la cattura audio a 360 gradi fino a 5-7 metri di distanza.

INFO www.vivolink.net

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PRODOTTI

CONTROLLO LUCI • Signify cambia le regole dell’illuminazione Con Interact Pro i Led si trasformano in punti di raccolta e trasmissione dati

E la luce divenne connessa e interattiva Provate a immaginare un sistema per il controllo dell’illuminazione che sia scalabile (anche a ritroso), installabile senza l’aggiunta di cavi e integrabile negli impianti per la gestione degli edifici (BMS). Questo sistema può controllare fino a 200 punti luce e ridurre i consumi di energia del 75% e oltre. Fatto? Bene, avete appena visualizzato Interact Pro di Signify

di Marco Galloni

C’

è qualcosa di spirituale nel Signify Interact Pro. Questo sistema di illuminazione punta sulla interrelazione, che è il modo più elevato, intelligente e alla fine conveniente di operare. Non la competizione né tantomeno lo scontro o il conflitto, ma una relazione armoniosa e dialogante tra i componenti dell’impianto e tra questo e l’ambiente: ecco la filosofia su cui il sistema proposto da Signify – azienda

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precedentemente nota come Philips Lightning - si basa.

SORGENTI LUMINOSE CHE RACCOLGONO DATI E INFORMAZIONI

Interact Pro è una tecnologia scalabile, wireless e smart per il controllo dell’illuminazione le piccole e medie imprese (PMI) che garantisce considerevoli riduzioni dei consumi e dei costi di installazione. Il

produttore ne parla come di un sistema “game-changer”, capace cioè di cambiare le regole del gioco. È vero. Basti pensare che con Interact Pro le sorgenti luminose diventano «punti di raccolta e trasmissione dati per connettere dispositivi, luoghi e persone attraverso la luce, in un mondo più sicuro, produttivo e connesso», per usare le parole di Signify. Interact Pro, vale a dire, trasforma l’impianto in un sistema “a


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Interact Pro di Signify è disponibile in tre differenti versioni denominate Foundation (versione base o livello 1), Advanced (livello 2) ed Enterprise (livello 3); tra le funzioni aggiuntive che la Enterprise presenta rispetto alle prime due versioni c’è l’integrazione con i sistemi di gestione degli edifici (BMS).

doppio senso” capace non solo di illuminare l’ambiente ma anche di ricavare da questo dati e informazioni come i livelli di luce, la presenza di persone, la loro posizione e i loro movimenti. Questi dati possono essere utilizzati “in loco” per elaborare scenari luminosi personalizzati oppure immessi nel network e condivisi con dispositivi IoT.

James Gubbins (a destra nella foto), proprietario dell’agenzia di design web e grafico Pelling Marketing by Design, si rallegra con un suo collaboratore per i risultati ottenuti adottando Interact Pro: la bolletta della luce è diminuita del 79%, il comfort dei dipendenti e la produttività sono aumentati considerevolmente.

LA SCALABILITÀ DI INTERACT PRO

impostazioni e la programmazione. C’è infine la versione Enterprise, che rende disponibili tutte le potenzialità dell’IoT: alle funzioni delle versioni Foundation e Advanced la Enterprise aggiunge la comunicazione via dashboard dei dati energetici e di occupazione, la gestione degli spazi, una app per l’incremento di produttività da installare su dispositivi mobili e l’integrazione con sistemi per la gestione degli edifici (BMS).

Interact Pro è disponibile in tre versioni o livelli che qui elenchiamo in ordine crescente di complessità e potenza operativa: la versione Foundation o livello 1, la Advanced (livello 2) e la Enterprise (livello 3). Questa sua scalabilità intrinseca permette a Interact Pro di adattarsi a ogni situazione ed esigenza: il sistema può essere utilizzato all’interno di uffici, magazzini, strutture e stabilimenti industriali, scuole e altri ambiti applicativi. Interact Pro Foundation, il livello base, permette di connettere e controllare via Bluetooth, su protocollo ZigBee, dispositivi di illuminazione, lampade Philips Interact Ready, sensori e interruttori smart; per farlo occorre utilizzare la app Interact Pro. La configurazione è semplice e rapida: non occorrono né connessione Internet né cablaggio aggiuntivo. Questo riduce anche dell’80% i costi di installazione, mentre il risparmio di energia ottenuto grazie ai sensori, che variano automaticamente l’illuminazione in base alle esigenze, può raggiungere il 75%. Interact Advanced aggiunge alle funzionalità della versione Foundation la possibilità di gestire il sistema di illuminazione attraverso il cloud tramite app o dashboard del PC. In questo modo è possibile controllare consumi energetici e scenari luminosi nonché ricevere report in formato PDF; è sufficiente disporre di connessione Internet con Wi-Fi e aggiungere il gateway di Interact Pro; più operatori possono connettersi al gateway per modificare le

COSTI DI INSTALLAZIONE RIPAGATI IN DUE ANNI

Interact Pro può essere personalizzato in funzione dell’ora del giorno, dello spazio di lavoro, dell’attività svolta e delle esigenze del personale. Grazie alla app per smartphone, il personale aziendale può adattare l’illuminazione in base alle proprie mansioni e capacità visive, alla postazione di lavoro e all’intensità della luce naturale presente in ambiente; tutto questo, va da sé, contribuisce al risparmio energetico. L’implementazione e l’uso di Interact Pro sono quantomai semplici: l’installatore può configurare fino a 200 punti luce iniziando da un’area e poi aggiungendone altre in momenti successivi; la app Interact Pro gli consente di attivare il sistema in pochi minuti e di configurare programmi di controllo automatici. L’utente od operatore che dir si voglia, dal canto suo, può dosare via smartphone l’intensità luminosa della propria postazione, controllare il sistema (anche da

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PRODOTTI

CONTROLLO LUCI • Signify cambia le regole dell’illuminazione

INTERACT E I BENEFICI DEL CLOUD Nelle versioni Advanced ed Enterprise, Interact Pro può essere connesso al cloud, il che garantisce diversi benefici. Li vediamo elencati in figura: l’accesso attraverso più dispositivi, come smartphone, tablet e laptop (prima voce in alto a sinistra); la diagnosi e la soluzione da remoto dei problemi di sistema; il monitoraggio dello status operativo (con invio di avvisi e allarmi); l’aggiornamento delle funzioni e dei software; la correzione dei bug su tutti i dispositivi; il salvataggio e il backup centralizzato; la gestione dell’intero parco dispositivi e delle parti di ricambio. Grazie al cloud, inoltre, il gestore del sistema e gli utenti hanno a disposizione un’unica interfaccia per lavorare su ogni progetto e possono usufruire della modalità di aggiornamento rapido OTA (Over-the-Air), che elimina le complesse procedure di “boot loader” e recupero dati.

remoto) attraverso il PC o lasciare che sia l’installatore a farlo. L’intervento di Interact Pro può estendersi alle aree di parcheggio aziendali o condominiali, nelle quali, grazie alle zone dimmer e agli scenari automatizzati, è possibile illuminare solo gli spazi realmente utilizzati, garantire visibilità, comfort e maggior sicurezza a chi parcheggia l’auto, monitorare tutti i punti luce e altro ancora. James Gubbins, proprietario di Pelling Marketing by Design, un’agenzia di web & graphic design del Surrey che ha adottato Interact Pro, esprime così la soddisfazione sua e dei suoi dipendenti: «Il nostro team è felice di poter regolare i livelli di luce in base alle proprie esigenze ed è bello mostrare ai clienti come abbiamo lavorato per ridurre i consumi. (…) Siamo rimasti sbalorditi da quanta energia abbiamo risparmiato; questo progetto si ripagherà da solo entro due anni». Secondo Gubbins, l’installazione di Interact Pro e di corpi illuminanti a led avrebbe ridotto i costi della bolletta elettrica del 79%.

I PRODOTTI INTERACT COMPATIBILI E LA GALASSIA SIGNIFY

Interact Pro è compatibile con numerosi elementi illuminanti e dispositivi Philips, quali le lampade della linea CoreLine, i pannelli FlexBlend e GentleSpace, gli spot e i tubi a led MasterConnect, i trunking Maxos e i Pacific, i pannelli da soffitto PowerBalance e SlimBlend, i TrueLine a sospensione e i KeyLine, i sensori e gli interruttori wireless, i kit RF-DALI... A questi occorre aggiungere i componenti di marchi che fanno parte della galassia Signify, come le lampade e i dispositivi Philips Hue, i sistemi a led Color Kinetics, le soluzioni plug and play su Wi-Fi

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della WiZ, una startup fondata nel 2017, i proiettori Vari-Lite, le interfacce, le console, gli splitter, i dimmer e le luci Strand, gli elementi per illuminazione architetturale Modular Lighting Instruments, i controller, i gateway Ethernet e i dispositivi di potenza Zero88. La compatibilità di Interact Pro si estende anche alle offerte di tre brand tecnologici by Signify: Trulifi, NatureConnect e BrightSites. Trulifi propone sistemi di comunicazione wireless ad alta velocità basati su una nuova tecnologia denominata Li-Fi, che utilizza onde luminose per trasmettere dati e informazioni (vedi box). NatureConnect offre soluzioni di illuminazione per casa e ufficio fondate sui principi del “design biofilico”, quell’interazione tra natura e architettura di cui abbiamo un esempio nel Bosco Verticale di Milano. BrightSites, infine, è specializzata in soluzioni end-to-end, wireless e scalabili per illuminazione urbana.

L’adozione di Interact Pro e la sostituzione dei punti luce con tubi Philips Master Led Interact Ready ha permesso di vincerla, e in tempi rapidissimi: in sole quattro ore, e senza cablaggi aggiuntivi, l’installazione veniva completata. Grazie a Interact Pro i consumi di energia elettrica sono stati ridotti del 70%, i lavoratori possono dosare l’illuminazione tramite le funzioni pre-programmate ed è anche possibile controllare e ricevere dati attraverso i punti luce. Tata Steel è tra i maggiori produttori di acciaio al mondo. La filiale gallese del gruppo industriale ha scelto Interact Pro per aggiornare l’impianto di illuminazione della propria “innovation room”, al duplice scopo di ridurre i consumi di energia e di migliorare l’immagine aziendale. L’impianto doveva consentire il monitoraggio a distanza ed essere facilmente utilizzabile dai dipendenti. La scelta è caduta sulla tecnologia Signify anche perché questa utilizza una rete ZigBee mesh wireless, il che significa nessun cablaggio aggiuntivo e tempi di installazione rapidissimi. Grazie agli scenari e ai programmi di Interact Pro l’illuminazione della “innovation room” può ora essere automatizzata, personalizzata e utilizzata solo quando necessario. Le modifiche hanno interessato 50 corpi illuminanti, tra cui faretti da incasso Philips Interact Ready e pannelli

ALCUNI CASE STUDY

Tra le aziende che hanno adottato Interact Pro c’è la spagnola Magma Work (Siviglia), che opera nel settore del design etico di prodotti, servizi ed esperienze digitali. Dopo due anni di attività, i responsabili della società di sono resi conto che gli spazi del loro edificio di co-working potevano essere migliorati, i consumi di energia ridotti e la produttività incrementata. C’era bisogno di un impianto di illuminazione a basso consumo che fosse liberamente regolabile dai lavoratori in base all’ora del giorno e al tipo di attività svolto. Ma c’era un “ma”: l’installazione del nuovo impianto non doveva interferire con l’attività di tutti i giorni né tantomeno interromperla, il che, con oltre 150 punti luce da sostituire, era una bella sfida.

Su questo smartphone è installata Interact Office Workspace, un’applicazione che consente alle aziende, attraverso la propria infrastruttura di illuminazione, di indirizzare i dipendenti verso le aree meno affollate, di prenotare scrivanie o spazi di lavoro e di monitorare in tempo reale i dati sull’occupazione dell’edificio.


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Interact Pro permette di gestire il sistema di illuminazione anche via cloud; per sfruttare tale possibilità è sufficiente disporre di connessione Internet con Wi-Fi e aggiungere uno o più gateway Interact LCN 1850/05. In questo schema sono utilizzati tre gateway connessi su una dorsale IP a sua volta collegata al cloud tramite dei bridge LCN 1860/05; i punti luce comunicano con i gateway attraverso protocollo ZigBee 3.0 (IEEE 802.15.4). luminosi: «Ora stiamo cercando altre aree in cui utilizzare Interact Pro», ha dichiarato Jason Wilkes, ingegnere elettrico di Tata Steel Wales. Abbiamo già accennato alla Pelling Marketing by Design e ai motivi che hanno spinto James Gubbins, proprietario dell’azienda, a scegliere Interact Pro. Torniamo brevemente sull’argomento per precisare che ai motivi sopra elencati occorre aggiungerne (almeno) altri due. Il primo è che Pelling Marketing by Design ha sede in un edificio storico sottoposto a tutela; l’installazione di impianti su bus cablato, del genere DALI, KNX e simili, non poteva essere presa in considerazione, era necessario un sistema wireless. Il secondo motivo è la “scalabilità a ritroso” di Interact Pro, uno degli aspetti chiavi di questa tecnologia: attraverso la app o il portale desktop, l’installatore può – in ogni momento

della messa in opera – tornare indietro e riconfigurare l’impianto per adattarlo a nuovi layout. È soprattutto l’esempio di Pelling Marketing by Design a dimostrare quanto Interact Pro sia rispettoso dell’ambiente anche architettonico, non solo ecologico. È un sistema gentile e discreto, non invadente, capace di adattarsi agli spazi più piccoli e alle situazioni più difficili, laddove non sembrerebbe possibile installare un impianto di illuminazione.

Interact Pro è concepito per spazi di lavoro di piccole e medie imprese (PMI) estesi fino a 1000 mq per gli uffici e a 10.000 mq per gli stabilimenti industriali. Il sistema permette di connettere e gestire fino a 200 punti luce; attraverso la piattaforma Interact IoT è possibile inviare/ricevere notifiche ed effettuare aggiornamenti automatici.

CON Li-Fi I DATI VIAGGIANO SULLA LUCE Nel testo dell’articolo si è accennato a Trulifi, uno dei brand tecnologici di Signify. Trulifi fa uso di una nuova tecnologia di trasmissione dati e informazioni denominata Li-Fi, sigla che sta per Light Fidelity. Di Li-Fi ha parlato per la prima volta Harald Haas, docente di comunicazioni mobili all’università di Edimburgo, nel 2011, in una delle conferenze di TEDGlobal, un’organizzazione non-profit dedita alla promozione di idee innovative e attività creative. L’assonanza tra Li-Fi e Wi-Fi non è casuale: la nuova tecnologia si presenta come alternativa all’IEEE 802.11 Wi-Fi. Un’alternativa, però, basata su un principio radicalmente diverso: per trasmettere dati e informazioni, Li-Fi utilizza, invece di onde radio, le onde luminose dello spettro visibile emesse da un corpo a Led. Ciò comporta diverse conseguenze positive: niente conflitti o interferenze con le trasmissioni radio, il che rende possibile utilizzare Li-Fi all’interno di ospedali, aeroporti, aeromobili e altri ambienti critici; la trasmissione Li-Fi è limitata alla portata ottica, e questo riduce il rischio di intercettazioni (le reti Li-Fi sono assai meno vulnerabili delle WLAN); l’efficienza di un trasmettitore Li-Fi è molto più elevata di quella di un trasmettitore radio: durante la presentazione del 2011, Haas riuscì a trasmettere un video in alta definizione per mezzo di una comune lampadina a led. La tecnologia Li-Fi può contare inoltre su uno spettro 10.000 volte più ampio di quello delle onde radio e raggiungere velocità di trasmissione superiori ai 10 Gbps, ben più elevate di quelle del Wi-Fi. Con la crescente diffusione del 5G, dell’IoT, dell’IIoT (Industrial Internet of Things) e di dispositivi connessi in rete, il traffico di dati e informazioni è destinato ad aumentare in modo esponenziale: le reti Wi-Fi potrebbero non riuscire a soddisfare la richiesta di connettività, e allora il Li-Fi diventerebbe tra le alternative da prendere maggiormente in considerazione. Harald Haas lo ha in qualche modo anticipato durante la conferenza del 2011: «Tutto ciò di cui avremo bisogno in futuro sarà inserire un microchip in ogni dispositivo a led per combinare le due funzionalità di illuminazione e trasmissione dati attraverso una rete senza fili». Tra le aziende che stanno puntando su Li-Fi, oltre alla già menzionata Trulifi, ci sono PureLiFi (co-fondata dallo stesso Haas), Panasonic e Siemens. Roma è la prima città italiana ad aver sperimentato, il 16 aprile 2021, un impianto Li-Fi all’interno di una scuola, l’istituto comprensivo Rosetta Rossi. Realizzato con la collaborazione della startup To Be, il sistema consta di 9 lampade a Led installate sul soffitto dell’aula di informatica dell’istituto romano per garantire ai PC la connessione Internet. Basata sullo standard IEEE 802.15.7, la tecnologia Li-Fi consente la trasmissione di dati e informazioni attraverso le onde luminose emesse da corpi a Led.

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PRODOTTI

COLLABORATION • Da QSC nuovi prodotti per le soluzioni basate su Q-SYS OS INFO Exhibo S.p.A. - Tel. 039/49841 - www.exhibo.it

QSC ottimizza la collaborazione

Il marchio QSC, apprezzato in ambito internazionale e distribuito in Italia da Exhibo S.p.A., ha appena introdotto alcune importanti novità, tra cui il primo microfono di rete da tavolo della serie NM e gli altoparlanti di rete nativi serie NL per la piattaforma audio, video e di controllo gestibile dal cloud Q-Sys di Nicola De bello

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asati sul sistema operativo Q-SYS, questi nuovi prodotti si uniscono alle telecamere per conferenza Q-SYS serie NC recentemente introdotte e ai controller touch screen di rete Q-SYS serie TSC Gen 3 per fornire una suite completa di prodotti di collaborazione Q-SYS nativi basati su IP per progettisti, consulenti, integratori e utenti finali IT.

MICROFONI DI RETE Q-SYS NM

La serie Q-SYS NM NM-T1

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è un microfono di rete PoE da tavolo che presenta una tecnologia avanzata di beamforming con quattro zone

L’NL-SB42 è una soundbar PoE di rete a due vie ottimizzata per l’audio front-of-room, con orientamento orizzontale o verticale.

configurabili tramite software e una copertura fino a 360°, che consente ai progettisti di ridurre al minimo il rumore

e perfezionare l’intelligibilità per ottimizzare esperienze di collaborazione. NM-T1 consente agli utenti di gestire


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L’NM NM-T1 è un microfono di rete PoE da tavolo che presenta una tecnologia avanzata di beamforming, con quattro zone configurabili tramite software e una copertura fino a 360°.

facilmente le riunioni con un anello luminoso a LED RGB completamente programmabile per l’indicazione visiva dello stato di disattivazione del microfono. Per il funzionamento senza contatto, include un sensore di prossimità integrato che si attiva con un semplice gesto della mano sopra il microfono. Tutta l’elaborazione su NM-T1 è centralizzata sul processore Q-SYS Core, fornendo flessibilità di elaborazione e margine per ulteriori miglioramenti del microfono implementabili sul campo tramite software ora e in futuro. Ad esempio, le nuove licenze di ridimensionamento Q-SYS Collaboration Bundle per Q-SYS Core Nano o Core 8 Flex consentono agli utenti di aumentare e ridurre la propria installazione Q-SYS sbloccando le risorse di elaborazione per consentire ulteriori microfoni NM-T1 e/o altre funzionalità basate su software.

Q-SYS DIFFUSORI DI RETE DELLA SERIE NL

Gli altoparlanti della serie NL per Q-SYS offrono tre tipi di custodia, tutti in grado di offrire una riproduzione ottimale della voce e della musica in qualsiasi spazio di collaborazione moderno. Come prima soundbar QSC, NL-SB42 è una soundbar PoE di rete a due vie da 4 pollici ottimizzata per l’audio frontof-room con orientamento orizzontale o verticale. Il Q-SYS NL-P4 è un altoparlante di rete PoE da 4 pollici full-range con montaggio a sospensione per installazioni a soffitto aperto e il Q-SYS NL-C4 è un altoparlante di rete PoE da 4 pollici con montaggio a soffitto per applicazioni a soffitto finite. I modelli della serie NL presentano un design elegante, con caratteristiche sonore complementari che consentono agli utenti di combinare i fattori di forma per soddisfare le esigenze uniche di qualsiasi spazio. Inoltre, gli integratori possono utilizzare Intrinsic Correction™ di QSC per semplificare il processo di NL-C4 è un altoparlante di rete PoE da 4 pollici per montaggio a soffitto; L’altoparlante è dotato di un driver full-range e può essere collegato con un singolo cavo Ethernet.

sintonizzazione utilizzando le voci degli altoparlanti QSC personalizzate integrate fornite da Q-SYS. Tutti i modelli della serie NL sono compatibili con PoE e PoE+, fornendo dati audio, alimentazione e controllo su un’unica connessione di rete, riducendo notevolmente i costi e la complessità dell’infrastruttura di cablaggio tradizionale accelerando l’implementazione.

un vero sistema Q-SYS endto-end basato su IP per praticamente qualsiasi spazio di collaborazione dinamica”, afferma Josh Arnold, Senior Product Manager, QSC . “L’idea era quella di offrire flessibilità e semplicità sia agli integratori che agli utenti finali, sfruttando al contempo l’esclusiva potenza basata su software del sistema operativo Q-SYS per guidare un approccio davvero unico allo spazio di collaborazione e consentire la flessibilità del sistema man mano che le esigenze della sala cambiano e si evolvono .” Per ulteriori informazioni sui microfoni in rete della serie NM, visitare: qsc.com/nmseries e per ulteriori informazioni sugli altoparlanti in rete della serie NL, visitare: qsc.com/nlseries

Q-SYS CALL SYNC

In quanto prodotti Q-SYS nativi progettati per funzionare perfettamente insieme, il microfono della serie NM , la soundbar della serie NL e i controller touch-screen della serie TSC Gen 3 beneficiano della nuova tecnologia Q-SYS Call Sync. Questo sincronizza automaticamente lo stato di disattivazione dell’audio, i controlli delle chiamate e gli indicatori di stato LED tra i prodotti Q-SYS compatibili, le principali piattaforme UC e i sistemi di chiamata (VoIP/POTS) consentendo un’esperienza di collaborazione semplificata senza la necessità di una programmazione complicata. Q-SYS Call Sync sarà disponibile nel prossimo software Q-SYS Designer v9.5. “Queste introduzioni continuano l’espansione del portafoglio Q-SYS verso soluzioni più compatibili con l’IT che offrono

NL-P4 è un altoparlante di rete da 4” full-range con montaggio a sospensione per installazioni a soffitto aperto. Tutti i modelli della serie NL sono compatibili PoE e PoE+.

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Più comunicazione, meno energia!

Per raggiungere gli obiettivi legati al clima è necessario ridurre le emissioni di carbonio degli edifici, responsabili del 36% delle emissioni e del 40% del consumo energetico nell’UE. Tra questi, i climatizzatori sono i dispositivi che consumano maggiormente di David Garcés (Deputy Director Business Unit Intesis presso HMS Networks)

La direttiva UE 2018/844 dispone che tutti gli edifici commerciali (ad es. uffici, attività commerciali e hotel) che dispongono di impianti di riscaldamento o di ventilazione,

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con una potenza superiore a 290 kW, debbano dotarsi entro il 2025 di un sistema di automazione e controllo dell’edificio. Il limite minimo di 290 kW di potenza per gli

impianti di riscaldamento riguarda all’incirca un hotel con 200 camere o un ufficio con 3000 m2 di superficie o 300 dipendenti. Il sistema di Building

Automation deve essere in grado di monitorare continuamente il consumo energetico, registrarlo, analizzarlo e permettere modifiche. Inoltre, la tecnologia


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di building automation deve collegare in rete i diversi sistemi e applicazioni, ad es. il controllo dell’illuminazione, la registrazione dei dati dei contatori, i sistemi di riscaldamento, ventilazione e di climatizzazione nonché le stazioni di ricarica per i veicoli elettrici. Con il marchio Intesis, HMS Networks offre gateway idonei, che permettono l’integrazione e il collegamento in rete dei sistemi elettronici dell’edificio.

INTEGRAZIONE DEL CONTROLLO DELL’ILLUMINAZIONE DALI 2.0 Tale progetto richiedeva l’integrazione del controllo dell’illuminazione, basato sul protocollo DALI 2.0, nella tecnologia di building

David Garcés, Deputy Director Business Unit Intesis presso HMS Networks.

automation, basata su Modbus, per la catena di supermercati, che già controllava e regolava molti altri dispositivi come gli impianti di climatizzazione, i banchi frigo, ecc. Il cliente doveva affrontare uno dei problemi più frequenti, riscontrati nei progetti di integrazione: conciliare i diversi protocolli e controllare i vari dispositivi. Ha scelto la soluzione Intesis, poiché HMS Networks con il portafoglio Intesis copre tutti i protocolli comuni per la building automation, come ad esempio DALI, M-Bus, BACnet, KNX, LON o Modbus, e con il convertitore di protocollo può combinare due protocolli a scelta. Per il controllo dell’illuminazione dei supermercati si è optato per l’integrazione con il convertitore del protocollo DALI, in grado di convertire il protocollo DALI verso Modbus. Il convertitore di protocollo supporta inoltre il controllo indirizzato dei dispositivi DALI. Utilizzando il convertitore di protocollo DALI, l’installazione nel sistema DALI è stata integrata in modo semplice. Tuttavia, era solo il primo passo: l’integrazione del controllo dell’illuminazione

nel sistema globale dveva prima di tutto ottimizzare il consumo energetico. Perciò per il cliente era ugualmente molto importante che il controllo dell’illuminazione tenesse conto della luce naturale a seconda dell’orario diurno e che nel caso ci fosse una buona illuminazione naturale venisse automaticamente ridotta o spenta completamente la luce artificiale. È stato così possibile ottenere un ulteriore risparmio energetico, poiché il controllo dell’illuminazione è stato abbinato agli orari di apertura del supermercato. Un altro aspetto importante per il cliente era la possibilità di definire i diversi settori per i quali fosse possibile utilizzare scenari di illuminazione diversi. Con l’integrazione del controllo dell’illuminazione DALI, il cliente ha potuto ottenere un risparmio energetico sull’illuminazione pari al 33% per ogni supermercato. INTEGRAZIONE DELLE STAZIONI DI CARICA CON CAPACITÀ OPCC In Spagna la legge prescrive che i supermercati forniscano anche un determinato numero di stazioni per la ricarica dei

veicoli elettrici. Le stazioni di ricarica comunicano tramite il protocollo OPCC. Per ottimizzare il consumo energetico, la catena di supermercati ha voluto integrare anche le stazioni di ricarica nel sistema centrale Modbus. Solo in questo modo è possibile evitare i picchi di potenza e ottimizzarne la gestione. Anche questo requisito è stato soddisfatto con un convertitore di protocollo Intesis, che converte il protocollo OPCC verso Modbus e viceversa. INTEGRAZIONE DEL CONTATORE DI CORRENTE L’ultimo elemento mancante nel progetto d’integrazione era la registrazione dei dati del contatore di corrente nei supermercati. Ogni supermercato ha un contatore di corrente principale per tutte le aziende che offrono servizi municipalizzati, dove viene calcolato il consumo di corrente dell’intero supermercato. Inoltre, il gestore dei supermercati ha installato nei suoi locali un contatore di corrente per monitorare il consumo di corrente dei singoli settori, ad es. i congelatori, i

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PUBBLIREDAZIONALE

ESEMPIO APPLICATIVO: TRE IN UNO - INTEGRAZIONE DEL CONTROLLO DELL’ILLUMINAZIONE, STAZIONI DI RICARICA E CONTATORI DI CORRENTE NEI SUPERMERCATI Ad esempio, è stata realizzata una soluzione completa di integrazione per una catena di supermercati spagnola. Oltre al controllo dell’illuminazione, la tecnologia di building automation, basata su Modbus, ha riguardato anche le stazioni di ricarica per i veicoli elettrici ed i contatori di corrente.


HMS NETWORKS HMS Networks è il fornitore leader di soluzioni per le tecnologie informatiche e la comunicazione industriale (ICT). HMS sviluppa e produce soluzioni con i marchi Anybus®, Ixxat®, Ewon® e Intesis®. Lo sviluppo e la produzione avvengono nella sede centrale di Halmstad, a Ravensburg, Nivelles, Igualada, Wetzlar, Buchen, Delft e Bilbao. HMS ha filiali commerciali e centri di assistenza tecnica in Germania, Stati Uniti d’America, Giappone, Cina, Singapore, Italia, Francia, Spagna, Olanda, India, Regno Unito, Svezia, Corea del Sud ed Emirati Arabi Uniti, nonché una fitta rete a livello mondiale di distributori e partner. HMS ha un organico di oltre 750 dipendenti e nel 2021 ha registrato un fatturato di 190 milioni di EURO. HMS è quotata in borsa al NASDAQ OMX di Stoccolma, nella Categoria Large Cap, Information Technology.

banchi frigo, l’illuminazione, ecc. Questi contatori di corrente comunicano tramite M-Bus. Come per il resto del progetto, questi dovevano essere integrati nel sistema centrale Modbus della catena di supermercati, in modo da riconoscere precocemente i consumi superiori alla media. Con il convertitore di protocollo Intesis da M-Bus a Modbus, anche questa integrazione è stata conclusa facilmente, soprattutto perché il convertitore di protocollo è in grado di scansionare e

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riconoscere automaticamente i contatori M-Bus ed i loro registri. ESEMPIO APPLICATIVO: CONTROLLO DEGLI IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE PER UNA CATENA DI NEGOZI AL DETTAGLIO Negozi climatizzati sono un must per un’esperienza di acquisto positiva. Purtroppo gli impianti di climatizzazione rientrano tra i dispositivi con il maggior consumo energetico all’interno degli edifici. Per questo una catena di negozi

di moda, presente a livello internazionale, con sede in Spagna ha voluto ridurre il consumo di energia dovuto alla climatizzazione, mantenendo lo stesso comfort per i clienti. Poiché nel commercio al dettaglio, Modbus è il protocollo più diffuso, era necessaria una soluzione che potesse integrare il protocollo proprietario dell’impianto di climatizzazione in Modbus. La catena di negozi al dettaglio ha trovato la giusta soluzione, grazie alle interfacce AC Intesis di HMS Networks. Le interfacce AC sono gateway

in grado di integrare gli impianti di climatizzazione dei più importanti produttori nei comuni sistemi di building automation. Le interfacce AC supportano KNX, BACnet e Modbus. Sono disponibili anche le soluzioni wireless. Nel caso della catena di moda è stato utilizzato un gateway Modbus. In relazione agli impianti di climatizzazione, le interfacce AC supportano i protocolli proprietari dei produttori leader nel settore per gli impianti di climatizzazione, come ad esempio Daikin, Toshiba, Samsung, Mitsubishi, ecc. L’obiettivo era di poter controllare e monitorare centralmente gli impianti di climatizzazione di tutti i negozi riducendo così complessivamente il consumo di energia. Con l’integrazione delle interfacce AC è stato possibile implementare diverse misure per il risparmio energetico. Ad esempio, è stata abbassata la temperatura degli impianti di climatizzazione ad un livello minimo per poter limitare il consumo di energia. Inoltre si è tenuto conto degli orari di apertura dei singoli negozi al fine di impedire il funzionamento degli impianti di climatizzazione al di fuori degli orari di apertura. In tal modo il consumo energetico è stato ridotto sensibilmente. La catena di moda ha beneficiato anche di altri vantaggi: ad esempio, gli allarmi e i malfunzionamenti che si verificano durante il funzionamento degli impianti di climatizzazione convergono centralmente, fattore indispensabile per la manutenzione regolare ma anche per la risoluzione dei guasti. Un esempio tipico è la sostituzione dei filtri negli impianti di climatizzazione. Con il tempo sul filtro si raccoglie polvere, la quale rende più difficile il passaggio dell’aria, che a sua volta aumenta il consumo di corrente. Con l’integrazione degli impianti di climatizzazione, tali guasti


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ESEMPIO APPLICATIVO: INTEGRAZIONE DEL RISCALDAMENTO, VENTILAZIONE E CLIMATIZZAZIONE NEGLI HOTEL Il gestore di un hotel a 5 stelle di Monaco aveva già dotato le sue 280 stanze e suite con

impianti di climatizzazione HITACHI, un regolatore di ambienti basato su Modbus e un termostato di un produttore terzo. Era presente anche un controllo centralizzato degli impianti di climatizzazione. Tuttavia i tempi di reazione del sistema erano troppo elevati. Una grave mancanza per un hotel a 5 stelle, dove gli ospiti si aspettano di ricevere il massimo comfort. Questo significa che gli impianti di climatizzazione devono reagire prontamente quando vengono accesi o spenti, ma non era purtroppo questo il caso. Pertanto, l’albergatore ha voluto installare un controllo locale a livello delle camere, in modo che i comandi del termostato raggiungessero immediatamente l’impianto di climatizzazione. Poiché l’hotel è rimasto aperto durante il progetto d’integrazione, un requisito fondamentale era l’implementazione, la più rapida possibile, del progetto con il minimo disagio per l’attività dell’hotel. Inoltre, l’albergatore era interessato anche ad aspetti quali il funzionamento silenzioso degli impianti di climatizzazione ed il controllo ottimale della temperatura per assicurare il massimo livello di comfort. HMS Networks aveva la soluzione adatta per soddisfare i requisiti dell’albergatore, grazie all’interfaccia AC,

capace di integrare i sistemi HITACHI VRF nella rete Modbus. Attraverso l’interfaccia AC, il regolatore di ambienti, basato su Modbus, può comunicare con l’impianto di climatizzazione HITACHI. Per il regolatore di ambienti l’interfaccia AC è un Modbus-Slave, in grado di supportare tutti i sistemi comuni di controllo per gli impianti di climatizzazione. Tramite l’interfaccia AC, il climatizzatore può ad esempio essere acceso o spento. Sempre attraverso l’interfaccia AC è possibile impostare ugualmente la temperatura della stanza, la modalità di funzionamento (raffreddamento, ventilazione, deumidificazione), la velocità del ventilatore e la posizione delle alette. Inoltre, permette l’accesso agli allarmi e alle informazioni di manutenzione. I processi di check-in/checkout possono essere collegati all’impianto di climatizzazione tramite la tecnologia di controllo dell’edificio per migliorare il comfort degli ospiti e ottimizzare i consumi energetici. L’albergatore può ad esempio definire già al momento della prenotazione quando il climatizzatore può iniziare a raffreddare automaticamente, in base al giorno di arrivo dell’ospite. Allo stesso modo può essere impostato quando il climatizzatore deve spegnersi, a seconda del giorno di

partenza dell’ospite. In questo modo si garantisce l’uso del climatizzatore solo quando la camera è occupata, portando a una riduzione significativa del consumo energetico. Naturalmente, durante il loro soggiorno presso l’hotel, gli ospiti possono impostare la temperatura desiderata tramite il regolatore della camera e possono anche accendere o spegnere il climatizzatore. L’interfaccia AC è compatta, viene montata su guida din e non richiede un’alimentazione esterna, in quanto si alimenta tramite il climatizzatore. In questo modo l’installazione e la messa in servizio sono molto semplici e l’attività dell’hotel non è stata turbata in alcun modo dall’implementazione del progetto. CONCLUSIONI La Building Automation contribuisce in modo importante all’incremento dell’efficienza energetica degli edifici e al raggiungimento degli obiettivi relativi al clima. In particolare le unità di comando dei dispositivi di riscaldamento, ventilazione e di climatizzazione assumono un ruolo importante. Con le interfacce AC del marchio Intesis, gli impianti di climatizzazione vengono integrati nella tecnologia di controllo degli edifici in modo semplice e senza intoppi.

HMS fornisce le soluzioni gateway più innovative per i diversi progetti di integrazione. È possibile collegare i dispositivi senza doversi preoccupare del protocollo o rete utilizzati, in quanto le soluzioni Intesis supportano i protocolli proprietari dei principali produttori di impianti di climatizzazione.

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PUBBLIREDAZIONALE

vengono ora riconosciuti e possono essere risolti rapidamente. Inoltre, gli impianti di climatizzazione se ben mantenuti consumano solitamente meno energia, poiché possono operare nel loro intervallo ottimale. Con le interfacce AC, la catena di negozi ha sfruttato pienamente il potenziale degli impianti di climatizzazione per il risparmio energetico. Le interfacce offrono ancora un ulteriore vantaggio. Integrando gli impianti di climatizzazione nella tecnologia di building automation, basata su Modbus, è possibile che questi interagiscano con altri sistemi, come ad esempio il sistema di allarme antincendio. Questo è importante in caso di incendio dato che la direttiva europea per la sicurezza esige che in caso di incendio, gli impianti di climatizzazione debbano essere immediatamente spenti. In questo modo si evita che gli impianti di climatizzazione alimentino il fuoco fornendo ulteriore ossigeno.


CASE STUDY

BUILDING AUTOMATION • Rinnovata la sala crisi dell’Istituto Superiore di Sanità Un sistema multimediale scalabile, flessibile e modulare

Sala di controllo ISS chiama A&ITS

di Marco Galloni

Il titolo potrebbe far pensare a una missione spaziale o addirittura alla fantascienza. Sicuramente la tecnologia utilizzata è di livello siderale, ma l’opera di ammodernamento eseguita nella control room dell’Istituto Superiore di Sanità dalla Advanced & Innovative Technology Systems è estremamente terrena, concreta. Qui di virtuale o di immaginario non c’è proprio nulla

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a tecnologia è una cosa utile e buona, senza dubbio, ma i suoi eccessi possono portarci verso una forma di neo-docetismo, riedizione

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in chiave contemporanea di un’antica eresia gnostica. Per il neo-docetismo (da “dokéin” = sembrare, apparire), poco o nulla è reale: tutto è apparente, fittizio,

immateriale. Il discorso vale soprattutto per la realtà virtuale e la realtà aumentata, ma può riguardare anche altri settori e campi applicativi.

NELLA CONTROL ROOM DELL’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ In questo case study ci occupiamo di un uso della


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Un dettaglio dell’impianto per conferenze Bosch (distribuito da Exertis Pro AV): ciascun delegato dispone di una base microfonica DCN-DCS. L’impianto è controllato attraverso il Bosch Digital Congress Network (DCN) Next Generation; l’unità centrale (DCN-CCU2) gestisce anche le funzioni dei microfoni e la traduzione simultanea.

tecnologia che, al contrario, è estremamente concreto. Si tratta dell’opera di ammodernamento effettuata nella sala crisi dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) di viale Regina Elena in Roma. È stata incaricata di realizzarla la Advanced & Innovative Technology Systems (A&ITS), un’azienda fondata nel 2011 da Gabriele Celli, profondo

conoscitore del mercato audiovisivo. Certificata ISO 9001:2015, A&ITS è specializzata nell’integrazione di sistemi multimediali audiovisivi e di sicurezza. Anche oggi, con un volume d’affari in costante crescita e un invidiabile numero di realizzazioni all’attivo, l’azienda di Gabriele Celli mantiene un carattere e un approccio artigianale. Qui l’aggettivo “artigianale” non va inteso semplicemente come “fatto a mano”, cosa che pure le realizzazioni A&ITS sono, non foss’altro perché non possono essere industrializzate, automatizzate. Va compreso come l’opposto dell’immaterialità disincarnata del neo-docetismo: significa profondamente umano, relazionale, saldamente

ancorato alla realtà, svolto con cura e dedizione. A&ITS è l’esatto contrario del system integrator mordi e fuggi, che realizza il lavoro, prende i soldi e poi lascia il committente in balia di software farraginosi, conflitti di sistema e attuatori che non funzionano. L’azienda romana segue fedelmente il cliente in ogni fase della realizzazione, dall’idea iniziale alla messa in opera del sistema fino all’assistenza post vendita. È questo che la caratterizza fortemente, consentendole di aggiudicarsi incarichi prestigiosi come per l’appunto quello dell’Istituto Superiore di Sanità e di maturare un curriculum davvero notevole: giusto per fornire qualche numero, A&ITS ha all’attivo 612 progetti realizzati, 1.055.240 metri di cavi canalizzati e 88.480 ore di lavoro. Tutto questo con uno staff di 12 persone, che elenchiamo qui in ordine sparso: oltre a Gabriele Celli (CEO), ne fanno parte Corrado Garzione, Daniele Bianco, Riccardo Agostini, Giovanni Mazzocco, Marco Provenza, Mattia Milione, Massimiliano Pellegrini, Valerio Celli, Franco Paparella, Vincenzo Ingrosso e Luca Perer.

UN IMPIANTO TARGATO BOSCH

Ultimato nell’ottobre 2020, il progetto realizzato da A&ITS rimane un sistema aperto, non finito (o se preferite: infinito), il che è dovuto alla sua intrinseca scalabilità, flessibilità e modularità. Queste sue caratteristiche gli consentono di adattarsi alle esigenze e alle situazioni che di volta in volta si presentano: un’unità di crisi, per definizione, non può essere statica, rigida. Il sistema è costituito da diversi sotto-sistemi o sezioni, che vanno dall’impianto per conferenze a quello per il trattamento dell’aria. Cercheremo ora di descriverli nel modo più dettagliato possibile, cominciando proprio dall’impianto per conferenze, che vede schierate 16 basi microfoniche da tavolo Bosch DCN-DCS in funzione di unità delegato; ogni base è dotata di microfono a stelo da 48 cm immune dalle interferenze GSM. L’impianto, che oltre alle basi da tavolo comprende anche un radiomicrofono handheld Shure GLXD24E, viene controllato attraverso il Digital Congress Network (DCN) Next Generation di Bosch, un sistema capace di gestire la

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CASE STUDY

BUILDING AUTOMATION • Rinnovata la sala crisi dell’Istituto Superiore di Sanità

Il tavolo riunioni della control room dell’ISS (sala crisi). Ogni postazione degli oratori è dotata di una base microfonica Bosch DCN-DCS e di un monitor Beetronics 17HD7M; le postazioni sono interconnesse attraverso due distinti bus cui si accede mediante porte Kramer TBUS-10xl.

LA SEZIONE AUDIO In questo box pubblichiamo lo schema dell’impianto audio della control room ISS, gentilmente concesso da A&ITS. I segnali generati dalle varie sorgenti (microfoni da tavolo, handheld wireless, streamer Epiphan, ecc.) vengono miscelati e dosati da un mixer/ matrice digitale Ecler MIMO 1212SG. Il segnale somma è inviato a una matrice modulare MTX1616M-N, le cui uscite pilotano il set di diffusione sonora, costituito da otto speaker da incasso Apart CM20T e da una soundbar VersionTech; gli Apart sono pilotati da un Kramer 920, amplificatore in Classe D a canale singolo da 200 watt per linee a 70/100 volt, dotato di ingressi bilanciati, sbilanciati e microfonici, alimentazione phantom a 48 volt e filtro hi-pass.

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conferenza senza bisogno di operatori umani e di visualizzare su monitor l’immagine e il nome dell’oratore di turno; l’unità centrale del sistema Bosch (DCN-CCU2) controlla anche le funzioni dei microfoni delle unità delegato e la distribuzione della traduzione simultanea; la CCU dispone di I/O per l’interfaccia con l’ambiente esterno e i suoi ingressi audio possono essere indirizzati, in modo permanente o temporaneo, a qualsivoglia zona o uscita audio.

DIFFUSORI A INCASSO, AMPLIFICAZIONE IN CLASSE D E UNA MATRICE HDMI 16 X 16 La parte dedicata all’amplificazione e alla diffusione sonora è costituita da 8 diffusori a incasso Apart CM20T pilotati da un amplificatore in classe D

Kramer 920. Il segnale audio viene gestito da un mixer/ matrice Ecler MIMO 1212SG con DSP dotato di 12 ingressi e 12 uscite, aperto a espansioni future; l’Ecler è cablato in rete e può essere gestito dal sistema di controllo automatico oppure da un PC connesso in LAN. Il sistema video ruota attorno a una matrice HDMI 16 x 16 componibile MTX1616M-N (Exertis Pro AV) dotata di un doppio alimentatore sovradimensionato che garantisce elevati standard di sicurezza. Espandibile da 4 x 4 a 32 x 32 I/O, la matrice è in grado di trattare ogni medium di trasmissione (HDBaseT e fibre ottiche inclusi) e dispone di funzioni per l’ottimizzazione della qualità quali de-interlacciamento adattivo in base al movimento dei pixel, filtro a pettine e riduttore

di rumore adattivo. La matrice assicura un passaggio senza interruzioni tra sorgenti e canali di uscita (con diverse possibilità di transizione programmabili) e, grazie alla commutazione audio indipendente, consente i processi di embedding e deembedding.

KRAMER VIA CONNECT PRO E LA CONDIVISIONE DEI CONTENUTI

Nel sistema realizzato da A&ITS non manca l’impianto di videoripresa. È dotato di 3 telecamere PTZ Full HD installate a soffitto e gestite automaticamente tramite un controller AMX; il collegamento tra le telecamere e la regia avviene attraverso extender HDMI Kramer che garantiscono la massima qualità del segnale (1080i) fino a 90 metri. Nella

control room dell’ISS sono presenti anche 21 sottosistemi di condivisione dei contenuti (“content wireless”) gestiti tramite Via Connect Pro di Kramer, un dispositivo che consente la connessione Wi-Fi simultanea e istantanea di tutti i dispositivi presenti in sala. Grazie a Via Connect Pro tutti i relatori e i partecipanti hanno la possibilità di collegare all’impianto per conferenze i loro Mac, laptop PC, tablet e smartphone (iOS e Android) per interagire, scambiarsi contenuti, analizzare e commentare i documenti… Via Connect Pro permette anche la visualizzazione simultanea di 4-6 schermate su un unico display. Uno streamer portatile Epiphan VGADVI Broadcaster consente di effettuare le registrazioni Full HD di ogni evento e conferenza, che

L’IMPIANTO VIDEO L’impianto video è più complesso di quello audio (vedi box). Nella zona sinistra sono schierate le sorgenti di segnale, tra le quali ci limitiamo a citare tre videocamere Minrray UV510AS-12-HM-IR/WR2, un doppio tuner 4K VU+ Ultimo e un computer per impieghi aziendali HP EliteDesk 800 G5; le telecamere e il computer HP, così come i multi-connettori del tavolo conferenze (TBUS-10xl), fanno capo a piloti/ricevitori di linea Kramer TP-580T/R. I segnali vengono quindi affidati a una matrice MTX1616M-N che, attraverso cavi HDMI, li invia verso due diverse destinazioni: i dispositivi per la visualizzazione (proiettore, monitor di sala, regia e salotto), nella parte alta dello schema, e i monitor Beetronics delle postazioni dei conferenzieri; in quest’ultima sezione sono schierati anche un amplificatore/distributore HDMI Kramer VM-2Hxl, uno switch Lindy Multi-View a 4 porte e due distributori amplificati 1:8 Kramer VM-8H.

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CASE STUDY

BUILDING AUTOMATION • Rinnovata la sala crisi dell’Istituto Superiore di Sanità

possono poi essere condivise attraverso il percorso di rete.

UN CONTROLLER AMX E UN ROUTER CON SUPPORTO MU-MIMO

A&ITS ha fornito e installato nella control room dell’ISS diversi monitor LG, e precisamente: un 27MP89HM da 27” per la regia, tre 43SE3KE (43”) di cui due per la regia e uno per il salottino d’attesa, quattro 65UL3E da 65” per la sala; questi ultimi sono corredati di cornici in legno che compensano le differenze di colore tra i monitor e la boiserie che decora le pareti. Non manca l’impianto di proiezione, costituito da un Epson LCD da 7000 ansi lumen con risoluzione WUXGA e da uno schermo Screenint da 240 x 150 cm a scomparsa, incassato nel controsoffitto. Il proiettore Epson è stato scelto per l’affidabilità e la lunga vita operativa, nonché per i colori vivaci e brillanti garantiti dalla tecnologia Epson 3LCD. Il controllo automatizzato della sala avviene attraverso un AMX NX-4200/NetLinx NX, un dispositivo concepito

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specificamente per gestire l’audio video e le tecnologie multiformato. Grazie all’AMX e a un’interfaccia grafica su touch screen, gli operatori possono gestire facilmente tutte le operazioni di commutazione dei segnali, visualizzazione, accensione/spegnimento e selezione di scenari e preset; in sala è presente un touch screen con software Windows che visualizza le pagine di controllo degli apparati. La connettività wireless è garantita da un router Nighthawk R7000P Smart Wi-Fi con Netgear Armor. Questo router supporta la tecnologia MU-MIMO per lo streaming simultaneo, che assicura elevata velocità e una sensibile riduzione di buffering e rallentamenti; l’antivirus per reti Wi-Fi Netgear Armor, dal canto suo, garantisce la massima sicurezza ai dispositivi connessi su Internet; tutta la rete LAN è concentrata in sala regia mediante uno switch GB a 20 porte.

DALLA BOISERIE AL SISTEMA DI TRATTAMENTO DELL’ARIA La boiserie cui si è accennato, che decora le pareti della

control room, è costituita da pannelli in legno listellare da 19 mm verniciati e lucidati; fissati con ganci in legno a scomparsa, i pannelli sono rifiniti con cornici e zoccoli in massello. Lo stesso tipo di finitura è applicato alle porte d’accesso e al tavolo conferenze; il corredo della sala è completato da quattro poltrone in multistrato con imbottitura in espanso. Nel controsoffitto della control room sono montati corpi illuminanti lineari di varie lunghezze, che garantiscono una luce uniforme sia in modalità “wall washer” (usata su pareti lisce per creare una specie di sfondo luminoso) sia nell’illuminazione diretta sul tavolo conferenze; per gli altri spazi sono utilizzati corpi illuminanti quadrati in controsoffitto. L’appalto assegnato all’azienda di Gabriele Celli comprende anche la messa in opera di un sistema ibrido di trattamento dell’aria (climatizzazione/ ventilazione) con gruppi condensatori a pompa di calore ed elettroventilatori a basso consumo/rumore.

Sul soffitto della control room ISS è installato l’impianto di videoproiezione, costituito da un Epson EB-G7900U da 7000 ansi/lumen e da uno schermo in-ceiling Screenint da 240 x 150 cm; il proiettore riceve il segnale attraverso extender di linea HDMI Kramer TP-580T/R.

UN SOFTWARE PROPRIETARIO CHE AGEVOLA LA PUBBLICAZIONE DEI DOCUMENTI

Il sistema realizzato da A&ITS prevede anche una procedura che agevola la pubblicazione dei documenti prodotti nel corso delle conferenze, alleggerendo il carico di lavoro del personale incaricato. Tale procedura utilizza il DPS, un software proprietario sviluppato dall’azienda di Celli, e un monitor sul quale vengono visualizzate le informazioni e le immagini che, nei tradizionali metodi di pubblicazione, verrebbero stampate e affisse su bacheca; il DPS provvede anche a trasferire i documenti dal formato cartaceo al dominio elettronico. La procedura di pubblicazione si articola in diverse fasi. Prima di tutto


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La sezione dati e controllo del sistema realizzato da A&ITS: al centro, il controller AMX NX-4200/NetLinx; in alto a destra, parte dell’impianto luci (Dynalite DGBM200 V2, gateway Ethernet PDEG). l’operatore prepara il documento utilizzando programmi come Word, PowerPoint, Google Docs, Google Slides o similari. Il documento viene stampato su carta e contemporaneamente ne viene generata una copia in PDF per la lavorazione digitale: la copia cartacea è affissa in bacheca, mentre il file PDF viene caricato in una cartella condivisa corrispondente alla zona di pubblicazione (“public”, “ballroom”, “docs”, “notes”, ecc.). Il PDF è quindi trasformato in immagini e metadati da utilizzare per comporre pagine

Web di tipo responsivo, capaci cioè di adattarsi graficamente e automaticamente ai dispositivi sui quali vengono visualizzate (“responsive web design”); in questo modo gli interventi dell’operatore per ridimensionare e scorrere i contenuti sono ridotti al minimo. Nell’ultima fase della procedura, uno script converte il PDF in un array di immagini ad alta risoluzione e in un file di servizio (JSON) che vengono affidati a un motore di visualizzazione, il quale provvederà a pubblicarli sulla bacheca digitale. Grazie a una piattaforma di interazione è Il rack elettroniche della control room ISS: si riconoscono (dall’alto in basso) il ricevitore del radiomicrofono Shure GLXD24E, il VGADVI Broadcaster Epiphan, il doppio tuner 4K V+ Ultimo, il PC HP EliteDesk 800 G5, il dispositivo per presentazioni e collaborazioni wireless Kramer Via Connect Plus, la matrice modulare MTX 1616M-N, il mixer Ecler MIMO 1212SG, l’unità di controllo Bosch DCN-CCU2 e 12 extender di linea HDMI Kramer TP-580T/R.

possibile integrare la bacheca digitale con sistemi di terze parti: la bacheca può diventare così un pannello di segnalazione sul quale compaiono avvisi del genere “riunione in corso” o filmati in diretta della conferenza.

LA PIATTAFORMA SMARTGO

Nel PC di sala è installata la piattaforma per conferenze Web SmartGO di Gway, che consente la condivisione in tempo reale di audio, video, presentazioni e schermate, oltre a fornire strumenti di collaborazione come lavagne, note condivise, sondaggi e breakout room (stanze secondarie che possono essere create durante una riunione per suddividere gruppi numerosi in unità più piccole e agili). Basata sulla tecnologia open source BigBlueButton, questa piattaforma permette anche di registrare e poi riprodurre sessioni e conferenze. Tra le molteplici funzioni offerte da SmartGO ricordiamo lo screen sharing (condivisione dello schermo intero o suddiviso in finestre), l’invio di messaggi pubblici o privati (chat), gli incontri audio video via webcam, la visualizzazione

di sottotitoli e note condivise, il timing, la pubblicazione di sondaggi e scrutini in tempo reale, la condivisione di lavagne multi-utente e l’apposizione di emoji, per dare un tocco personale alla partecipazione.

CONCLUSIONI

Abbiamo visto, per tornare a quanto dicevamo in apertura, un esempio estremamente concreto di applicazione hitech. Questo non significa che altri impieghi dell’elettronica e della tecnologia, come la realtà virtuale o aumentata, il gaming e simili, abbiano qualcosa di sbagliato, tutt’altro. Ma è necessario – assolutamente necessario – distinguere sempre tra reale e fittizio, tra materiale e incorporeo. Ne va della nostra stessa umanità.

AZIENDA Advanced & Innovative Technology Systems (A&ITS) S.r.l. Tel. 06/83082609 www.aeits.it Persona di riferimento: Gabriele Celli

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TECNOLOGIA

DIGITAL SIGNAGE • Un dossier sui pavimenti interattivi a Led I dispositivi ideali per parchi a tema, giochi e spettacoli live

Display con i piedi per terra

Calpestare display interattivi non è una mancanza di riguardo nei loro confronti. In questo modo, anzi, l’operatore può relazionarsi meglio con la macchina, in modo più completo e concreto. Dagli Uniview Series I agli Imelight, ecco cosa offre il mercato dei “Led wall floor” di Marco Galloni

L’

interazione uomo-macchina diventa sempre più virtuale? I display interattivi calpestabili, conosciuti anche come “Led wall floor”, possono

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conferirle maggior fisicità e concretezza. Con questi display il dialogo tra l’essere umano e il computer avviene anche attraverso i piedi, mentre ci muoviamo e

camminiamo. In questo modo diviene più terreno, se si può dire così, e completo: se di norma l’interazione uomo-macchina si svolge soprattutto nel tempo, con le mani


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dell’operatore che sfiorano rapidamente icone e pulsanti, con i display interattivi calpestabili entra in gioco anche l’altra forma a priori kantiana della conoscenza sensibile, vale a dire lo spazio. Non solo. Questi dispositivi consentono anche funzioni e applicazioni impensabili con le tradizionali interfacce uomo-macchina: possono essere utilizzati anche da bambini

piccolissimi, stimolano l’esercizio fisico e migliorano la coordinazione motoria, sono in grado di convertire l’energia cinetica in energia elettrica e altro ancora.

UNA PIAZZA INTERATTIVA

Prima di vedere cosa sono e come funzionano i “Led wall floor” cerchiamo di capire a che servono, quali sono le loro applicazioni. Per farlo prendiamo come esempio il case study del centro commerciale SeedPlaza, inaugurato il 27 marzo 2021 a Jingmen, una città di circa 3 milioni di abitanti che sorge nella provincia cinese dello Hubei. Progettato e realizzato da Formwerkz, una società composta da Formwerkz Architects, dallo Studio i F (interior design) e dall’agenzia di design multidisciplinare Afternaut, SeedPlaza è un centro del tutto speciale: a rigor di termini non è neanche corretto qualificarlo con l’aggettivo “commerciale”, dal momento che non vende prodotti al dettaglio ma soltanto servizi. Tale particolarità è in sintonia con lo stile di vita cinese, che già prima del Covid dipendeva fortemente dall’e-commerce; la pandemia ha fatto crescere ancor più la domanda. SeedPlaza, spiegano i responsabili di Formwerkz, è concepito come un’estensione urbana del soggiorno domestico, qualcosa a metà tra l’agorà (la piazza) e il salone di casa. Nelle vicinanze del centro abitano molte famiglie multigenerazionali che durante la pandemia sono state costrette in casa: l’obiettivo di Formwerkz era di fornire loro servizi capaci di soddisfare i principali bisogni

Alcuni bambini giocano sul Power Up My Plaza Interactive Floor nel centro servizi SeedPlaza: oltre a divertirsi, a sviluppare la coordinazione motoria e a imparare il gioco di squadra, i piccoli visitatori attivano dei convertitori cinetici che generano energia elettrica utilizzata per illuminare il SeedPlaza. di una comunità, primi tra tutti quelli legati all’istruzione e alla salute. Il tutto senza che i cittadini avvertissero quel senso di solitudine ed estraniamento che può capitare di provare nei grandi centri commerciali. Numerosi display interattivi calpestabili sono stati utilizzati all’interno del SeedPlaza per realizzare percorsi luminosi, itinerari e giochi come il Power Up My Plaza Interactive Floor. Calpestando le luci interattive del Power Up (vedi foto), i bambini ottengono almeno quattro benefici per loro stessi e per la comunità: si divertono, sviluppano la coordinazione motoria e il sincronismo occhi-arti, imparano il lavoro di squadra e, grazie ad

Qui a destra, un’immagine del SeedPlaza di Jingmen (Cina). Progettato e realizzato da Formwerkz, una società costituita da studi di architettura e interior design, SeedPlaza è un centro commerciale del tutto particolare: non vende prodotti al dettaglio ma unicamente servizi, in primis quelli legati all’istruzione e alla sanità. Sullo sfondo si scorge la pista del gioco interattivo Power Up My Plaza Interactive Floor.

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TECNOLOGIA

DIGITAL SIGNAGE • Un dossier sui pavimenti interattivi a Led

e sui clienti, il che consente ai gestori di migliorare i servizi e le politiche aziendali.

I FULMINEI TEMPI DI RISPOSTA DEGLI UNIVIEW SERIES I

Gli Uniview Series I sono dei pannelli calpestabili dotati di 16 “touch point” che garantiscono una risposta interattiva rapidissima, inferiore a 0,01 secondi. Si tratta di elementi solidissimi, protetti contro getti d’acqua ad alta pressione, polveri, fumi (IP65) e capaci di reggere pesi di 2000 kg. appositi convertitori cinetici, generano energia elettrica che viene utilizzata per illuminare il centro servizi. Grazie a questi display e a un’applicazione specializzata, i residenti possono accedere al Wi-Fi della “plaza”, scansionare immagini e fare acquisti online. La app fornisce anche informazioni sui residenti, sui visitatori, sul traffico in ingresso e in uscita, sulle vendite

Nel SeedPlaza sono utilizzati gli Uniview Series I, dei pannelli interattivi di 500 x 500 mm con una capacità di carico nettamente superiore a quella di molti prodotti concorrenti: 2000 kg. Questo amplia il campo d’impiego degli Uniview, che possono essere utilizzati – oltre che in spettacoli teatrali e musicali, parchi a tema, musei, e gallerie d’arte – anche all’interno di concessionarie auto per esposizioni e pubblicità: non hanno difficoltà a sostenere il peso di vetture anche di grossa cilindrata. La resistenza al peso non è l’unica virtù degli Uniview Series I. Ciascun modulo è dotato di 16 “touch point” che garantiscono tempi di risposta rapidissimi, inferiori a 0,01 secondi: non c’è praticamente ritardo nell’effetto interattivo, cosa particolarmente apprezzabile negli spettacoli con numerosi artisti che si muovono sul palco, come musical e balletti. Gli Uniview Series I sono estremamente stabili e sicuri, dal punto di vista sia meccanico sia elettrico: progettati per l’uso prolungato e dotati di alimentatori stabilizzati, sono protetti contro

getti d’acqua ad alta pressione, polveri e fumi (IP65). I moduli hanno un sistema di fissaggio magnetico che, in caso di necessità, permette di sostituirli in appena 3 secondi; i piedini regolabili (72-91 mm) di cui sono dotati facilitano l’installazione.

DISPLAY LIGHTBEAM SUL PALCO DELLA LAKMÉ FASHION WEEK

Tre giovani modelle e un modello si dirigono verso il fondo palco camminando su un pavimento interattivo con disegni geometrici in movimento: è uno spezzone del video girato alla Lakmé Fashion Week, la settimana della moda organizzata da Lakmé & Rise Worldwide e dal Fashion Design Council of India (FDCI) che si svolge ogni sei mesi a Mumbai, nel Maharashtra (India). Per realizzare il palco interattivo della settimana Lakmé sono stati utilizzati pannelli Lightbeam FL 3.91. Il marchio Lightbeam nasce dall’esperienza ultra-quarantennale di Leading Technologies, una delle aziende italiane più importanti nei settori dell’audio, del video e dell’illuminazione professionale. Il “dance floor” Lightbeam è disponibile in due versioni, una dotata di sensori interattivi, l’altra di sensori non interattivi; qui ci occupiamo della versione interattiva. La parte numerica della sigla indica il passo di 3,91 mm con cui sono disposti i led SMD 1921/SMD 2727 utilizzati

Un Lightbeam FL 3.91: questi pannelli interattivi sono stati utilizzati recentemente per realizzare il palco della Lakmé Fashion Week, la settimana della moda che si svolge due volte l’anno a Mumbai, in India. Realizzati in alluminio pressofuso, i Lightbeam FL 3.91 hanno una capacità di carico di 1500 kg e una vita operativa di oltre 50.000 ore.

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in questi pannelli interattivi. I led sono pilotati da driver PWM a 16 canali MBI5153, apprezzati per la precisione e la stabilità della corrente di uscita (+/-2,5% max tra i canali); al driver MBI5153 dedichiamo un box di approfondimento. Realizzati in alluminio pressofuso, i Lightbeam FL 3.91 misurano 500 x 500 x 85 mm e hanno caratteristiche fisiche di tutto rispetto: una capacità di carico di 1500 kg, un grado di protezione fronte/retro IP65/54 e una vita operativa di oltre 50.000 ore. Per quanto riguarda le caratteristiche elettrico/ottiche sono da segnalare l’ampio angolo di visione (120°/120°), una luminanza di 1500-2000 cd/ mq e una densità di immagine di 65.536 pixel per metro quadrato.

I display da pavimento più robusti sono spesso utilizzati nelle concessionarie auto, come in questa foto: alcuni di essi possono reggere pesi di 2000 kg; gli altri campi di applicazione di questi dispositivi sono i centri commerciali, le discoteche e i grandi punti vendita.

Una pista da ballo interattiva realizzata con display P3.91 prodotti dalla cinese Sunfrom Pro Lighting Equipment Co. Questi display sono accreditati di un grado di protezione IP65, il che li rende utilizzabili anche per applicazioni outdoor.

I LED SMD1921 I display di punta della Uniview Series I (quelli con pixel pitch da 4,46, 5,2 e 6,25 mm) sono equipaggiati con moduli led SMD1921 di produzione cinese (nella foto). Accreditati di un grado di protezione IP65, gli SMD1921 misurano 192 x 192 x 25 mm (pixel pitch 3 mm) e hanno un assorbimento massimo di 30 watt. La luminosità è ≥ 5.500 cd/mq, valore regolabile in 100 passi attraverso software o, automaticamente, per mezzo di sensori. L’angolo di visione è di 120° x 120° (H x V), con una distanza ideale tra spettatore e led uguale o superiore a 3 metri. Gli SMD1921 accettano in ingresso segnali Compositi, S-Video, DVI, HDMI, SDI, HD-SDI, hanno frequenze di frame e di refresh di 60 Hz e 1920 Hz rispettivamente, e possono essere pilotati attraverso cavi Ethernet lunghi fino a 100 metri o fibre ottiche (20 km); la temperatura colore è regolabile tra 5000 e 9300 gradi Kelvin. Le caratteristiche fisiche rivelano una notevole robustezza e resistenza alla fatica: i moduli SMD1921 hanno una vita operativa di 100.000 ore, un parametro di affidabilità (MTBF, Mean Time Between Failure) di 5000 ore e un tempo di funzionamento continuo superiore alle 72 ore.

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TECNOLOGIA

DIGITAL SIGNAGE • Un dossier sui pavimenti interattivi a Led

UNA PANORAMICA SULLE AZIENDE DI SETTORE

Quella dei display interattivi calpestabili è una tecnologia ancora nuova, potremmo dire pionieristica. Le sue potenzialità, tuttavia, sono state evidenti fin dal primo

apparire, e oggi – superata auspicabilmente la pandemia Covid – è ragionevole supporre siano destinate ad attualizzarsi. In altre parole, con la cessazione di divieti e restrizioni dovremmo assistere a una certa diffusione di parchi a tema, giochi pubblici,

PRODUTTORI E DISTRIBUTORI Produttore/distributore: Imelight - Italia Tel. 389/5795560 www.imelight.com Produttore: Lightbeam Video - Italia Distributore: Leading Technologies Srl Tel. 039/9415200 www.leadingtech.it Produttore/distributore: Tech VisionLed Srl - Italia Tel. 0744/400420 www.techvisionled.com Produttore/distributore: Tecnoservice Verdari Srl Tel. 045/8781427 www.verdari.it Produttore: Uniview Led - Cina Distributore: Exhibo SpA Tel. 039/49841 www.exhibo.it

I pavimenti interattivi a led di Tecnoservice Verdari (www.verdari.it) sono caratterizzati da un assemblaggio senza giunzioni visibili che garantisce una diffusione della luce uniforme, senza variazioni di colore tra un modulo e l’altro; realizzati con materiali ad alta resistenza, questi moduli hanno una capacità di carico di oltre 2000 kg.

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Produttore/distributore: Wave&Co Srl - Italia Tel. 02/84980037 www.waveandco.com


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Un’altra applicazione dei display calpestabili, qui utilizzati per realizzare un campo da calcio interattivo. I “led wall floor” costituiscono un’estensione e un potenziamento dell’interfaccia uomo-macchina: alla dimensione del tempo viene aggiunta quella dello spazio.

UN DRIVER A 16 CANALI PER IL LIGHTBEAM FL 3.91 In figura è riportato lo schema a blocchi dell’MBI5153, il chip utilizzato come led driver nei pannelli interattivi Lightbeam FL 3.91. Basato sulla tecnologia Pulse Width Modulation (PWM), l’MBI5153 comprende uno shift register a 16 bit che converte i dati seriali in ingresso nella scala dei grigi dei pixel disponibili sulla porta di uscita; è possibile selezionare due diverse profondità colore, 13 e 14 bit. Sono presenti 16 porte di uscita stabilizzate che forniscono una corrente uniforme e costante per il pilotaggio dei led; l’intensità della corrente può essere preimpostata tramite un resistore esterno. L’architettura con SDRAM integrata, progettata per supportare applicazioni multiplexing con rapporto fino a 1:32, preserva la larghezza della banda dati e permette di avere un’ampia scala dei grigi con frequenze di clock molto basse. Il chip MBI5153 utilizza una particolare tecnica di scansione denominata Scrambled-PWM (S-PWM) che, quando è selezionata la profondità colore di 14 bit, contribuisce a ridurre lo sfarfallio e a incrementare la fedeltà d’immagine.

Lo schema a blocchi del driver MBI5153: in basso è raffigurato lo shift register a 16 bit (FIFO) che converte i dati seriali in ingresso, mentre in alto a destra sono visibili i buffer a corrente costante che pilotano le 16 uscite (OUT0… OUT15).

concerti e performance teatrali, attività che rappresentano il campo d’azione privilegiato dei display interattivi calpestabili. Diverse aziende si stanno concentrando su questo settore. Eccone alcune: Wave&Co, impresa milanese specializzata nella vendita, progettazione, installazione e assistenza di led wall sul mercato italiano ed estero, propone Touch Floor, «un ledwall outdoor calpestabile e interattivo con tecnologia touch» (questa la definizione esatta) utilizzabile su qualsiasi pavimentazione o pista da ballo. Touch Floor ha una portata di 1000 kg per metro quadrato e, grazie ai sensori integrati, non necessita di elementi aggiuntivi, è subito pronto all’uso. Nell’ampio catalogo Tech VisionLed si trova la serie Floor, costituita da led calpestabili in tre differenti versioni, con passo da 2,98 a 4,81 mm. Capaci di sostenere fino a 500 kg per metro quadrato, i Tech VisionLed Floor non richiedono controtelai a terra, il che li rende adatti anche al settore rental; l’interattività al calpestio si ottiene mediante un accessorio opzionale. I ledwall calpestabili fanno parte della categoria “prodotti speciali” di Imelight, un’azienda specializzata che nasce come estensione della casa madre Ime Sud Europe. Grazie alla loro capacità di sostenere carichi pesanti, gli Imelight sono ideali per concessionarie auto, centri commerciali, discoteche e punti vendita. Gli impressionanti progressi tecnologici degli ultimi decenni possono farci dimenticare che, nella relazione uomomacchina, è l’essere umano ad avere il primato. In caso contrario il rischio di disumanizzazione e alienazione diventa concreto. I display interattivi calpestabili ce lo rammentano, invitandoci a tenere i piedi ben piantati per terra, a rimanere ancorati alla realtà.

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TECNOLOGIA

RISPARMIO ENERGETICO • La soluzione ideale per estendere l’impianto fotovoltaico Come ridurre la dipendenza dalla rete elettrica

Una batteria ti cambia la vita

Il connubio fra pannelli solari e un dispositivo d’accumulo energetico permette di massimizzare il rendimento dell’impianto, non a caso rappresenta una delle soluzioni preferite nell’ambito dei lavori con il Superbonus al 110% di Marco Ventimiglia

A

ccumulo energetico: due parole che unite danno l’idea della posta in palio. Infatti, mettere da parte qualcosa significa poterla utilizzare in un tempo e in un luogo diverso da quelli in cui la si è ottenuta. Quanto all’energia, le drammatiche

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vicende di questo 2022 rendono ancor più chiaro quale sia il suo ruolo strategico per garantire il benessere economico-sociale di una comunità. C’è pero un terzo elemento che amplifica ulteriormente il potenziale dell’accumulo energetico, ovvero le fonti rinnovabili. Se, per

esempio, ad essere messa da parte è l’energia prodotta da un impianto fotovoltaico o eolico, allora il cerchio si chiude, nel senso che la produzione ed il consumo possono avvenire nel luogo e nel momento prescelto, rispettando quindi la “neutralità” ambientale.

I VANTAGGI DELL’ACCUMULO

Una premessa necessaria per comprendere l’autentico salto di qualità che l’accumulo energetico (in inglese, energy storage) può garantire non soltanto nell’ambito industriale e lavorativo ma anche in quello residenziale. In quest’ultimo


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Dai tre grafici qui sopra è facile farsi un’idea dello sviluppo dei sistemi di accumulo nel nostro paese a partire dal 2015, sia in termini di unità installate che di potenza e capacità delle stesse. caso si tratta di aggiungere una batteria - che è poi la parola correntemente usata per descrivere il dispositivo che effettua l’accumulo energetico - ad un preesistente impianto di pannelli solari. Oppure, nel caso si parta da zero, procedere direttamente con l’acquisto e l’installazione di entrambi, la scelta che stanno facendo molti degli italiani che hanno deciso di rendere più green la propria abitazione sfruttando i benefici fiscali del Superbonus al 110%. Continuando a ragionare sul settore residenziale e su un normale impianto fotovoltaico, i vantaggi forniti dall’accumulo energetico sono importanti quanto intuitivi. L’energia prodotta dai pannelli solari durante le ore diurne può eccedere, nel caso di bel tempo, anche di molto quella consumata (eccezion fatta per la stagione invernale). E grazie alla presenza della batteria l’energia può essere immagazzinata per poi venire erogata di sera, proprio quando solitamente nelle case c’è il maggior bisogno energetico. Erogazione dalla batteria che, permanendo una quantità immagazzinata, può proseguire fino al sorgere del sole garantendo così, con favorevoli condizioni atmosferiche, la piena autosufficienza elettrica.

Quest’ultima è una situazione che negli assolati mesi estivi può essere persino permanente, nonché verificarsi in molti giorni della stagione primaverile e autunnale.

RIENTRO ECONOMICO PIÙ VELOCE

Quasi superfluo aggiungere che l’autosufficienza elettrica propiziata dall’accumulo energetico si trasforma in un beneficio non da poco per il portafoglio, specie con l’attuale ed incontrollato rincaro

delle bollette. Un risparmio crescente che permette di rientrare in pochi anni dalla spesa necessaria all’acquisto della batteria, un costo che varia, naturalmente, soprattutto in relazione alla capacità d’immagazzinamento del dispositivo. Acquisto che però, come stanno verificando tanti beneficiari del Superbonus, non è sempre facile. Infatti, al momento esiste una scarsità fisica delle batterie sul mercato residenziale, modelli di varie marche ma

tutti basati su tecnologia di immagazzinamento energetico con l’impiego degli ioni di litio. Difficoltà legate, e qui il discorso riguarda l’intero continente, anche ad un ritardo produttivo che peraltro l’Unione europea sta cercando di colmare con finanziamenti destinati alla realizzazione di “gigafactory” per la produzione di batterie agli ioni di litio. Ma se la scarsità delle batterie è un problema continentale, che peraltro viene indicato come risolvibile già nel breve periodo, non mancano criticità legate in modo specifico all’Italia. La premessa è che l’accumulo energetico rappresenta una soluzione tecnologica che sembra tagliata su misura per un Paese come il nostro. Infatti, grazie alla condizioni atmosferiche italiane, il binomio fotovoltaico/storage (senza dimenticare che i sistemi di accumulo possono esere tranquillamente associati anche agli impianti eolici) promette delle performance irraggiungibili per larga parte delle nazioni europee. Un vantaggio geografico naturale che però rischia di essere vanificato da uno svantaggio “innaturale”,

COSA SAPERE PRIMA DELL’ACQUISTO DI UNA BATTERIA Tutto sommato bastano poche informazioni per convincersi della convenienza garantita dall’acquisto di un sistema d’accumulo energetico, ancor di più se già si possiede un impianto fotovoltaico a cui aggiungerlo. Altra cosa è saper giudicare fra i diversi modelli di batterie in commercio, una scelta da effettuare correttamente, perché in caso contrario si rischia di creare degli energetici colli di bottiglia all’interno del proprio impianto. E quindi opportuno essere a conoscenza di una serie di nozioni. Innanzitutto va considerata la capacità della batteria, ovvero la quantità di energia (espressa in kWh) che riesce a immagazzinare. Un valore che, compatibilmente con la disponibilità economica, dovrà essere tanto più alto quanto più sono elevati i consumi elettrici dell’utente, senza dimenticare che è inutile dotarsi di una batteria ad elevata capacità se poi viene abbinata ad un impianto fotovoltaico con una modesta produzione. Da non confondere con la capacità è la potenza (espressa in kW), che in pratica indica la velocità con cui la batteria riesce ad immagazzinare l’energia. Un altro dato caratteristico nel “pedigree” dei sistemi di accumulo è l’efficienza di carica e scarica (espressa in percentuale), vale a dire il rapporto tra l’energia scaricata e l’energia spesa per riportare il sistema di accumulo nello stato di carica iniziale. Ed ancora, a dare informazioni sulla probabile durata del sistema d’accumulo è il numeri dei cicli di carica e scarica indicato dal produttore. Aggiungiamo che in media la vita stimata delle batterie attualmente in vendita è di 15 anni, con la maggior parte dei marchi che offre una garanzia decennale. Per quanto invece riguarda i costi, le batterie al litio oscillano attualmente fra i 1.000 e i 1.500 euro per kWh di capacità.

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TECNOLOGIA

RISPARMIO ENERGETICO • La soluzione ideale per estendere l’impianto fotovoltaico

ENERGY BANK SOLAREDGE SolarEdge è uno dei marchi più affermati nel settore degli inverter fotovoltaici, logica quindi la sua “estensione” all’accumulo energetico con la gamma Energy Bank. Questa batteria ha una capacità di 10 kWh e si caratterizza per l’installazione plug and play, la configurazione automatica tramite SetApp e le molteplici funzioni di sicurezza per la protezione della batteria in ogni momento. La comunicazione con l’inverter avviene in modalità wireless. EnergyBank è inoltre una soluzione scalabile per aumentare la potenza e la capacità grazie all’impiego di più inverter e batterie SolarEdge. Fra le caratteristiche tecniche, l’efficienza di carica e scarica superiore al 94,5% e la potenza di 5 kW.

TESLA POWERWALL 2 Probabilmente il più conosciuto fra i sistemi di accumulo in commercio, se non altro per la notorietà del costruttore. Oltre alla fama, la Powerwall 2 di Tesla offre comunque la sostanza, a cominciare dalla sua capacità di ben 13,5 kWh peraltro espandibile fino a 10 unità per un possibile immagazzinamento record di 135 kWh (!). La potenza è di 5 kW con un’efficienza di carica e scarica pari al 90%. Inoltre, tramite l’App dedicata è possibile monitorare la produzione e i consumi di energia dell’abitazione in tempo reale oltre che impostare le proprie preferenze per ottimizzare la gestione dell’accumulo energetico. Infine, una nota di merito per il design accattivante.

LG RESU10H PRIME La linea LG RESU Prime è la più recente sviluppata dal colosso coreano nell’accumulo energetico residenziale. Il modello con capacità da 9,6 kWh viene proposto come “la scelta più razionale per la conservazione dell’energia e l’uso quotidiano”. La potenza della batteria è di 5 kW con un’efficienza di carica e scarica superiore al 90%. Fra le altre caratteristiche, la scalabilità con la possibilità di aggiungere un altro elemento raggiungendo così una capacità vicina ai 20 kWh, valore sicuramente superiore alle esigenze medie di consumo quotidiano in un’abitazione. Grazie all’App LG RESU Monitor è possibile il monitoraggio in tempo reale dello stato della batteria con relativa diagnosi precoce di eventuali problemi.

VARTA PULSE NEO Con una lunga esperienza nel settore dell’accumulo, l’azienda tedesca VARTA propone la linea “Pulse neo” con l’intento di offrire una soluzione particolarmente interessante per l’abbinamento ad impianti fotovoltaici di dimensioni medio-piccole, sicuramente i più diffusi in Italia. Disponibili in due tagli con capacità da 3,3 e 6,5 kWh, le batterie Pulse neo sono peraltro espandibili fino a 5 unità. L’efficienza di carica e scarica è pari al 90%, mentre la potenza è rispettivamente di 1,6 e 2,5 kW. Fra le altre caratteristiche, vanno segnalate le dimensioni molto contenute per entrambi i modelli, il lato più “generoso” non arriva ai 70 centimetri, che ne facilitano il posizionamento.

046

ovvero gli ostacoli burocratici che complicano la realizzazione dei nuovi impianti, su tutti la lentezza delle procedure per inserirsi nel dominio del GSE (il Gestore dei Servizi Energetici). E finché non arriva l’autorizzazione del GSE un nuovo impianto fotovoltaico con accumulo non può essere operativo, un attesa che nei casi peggiori può durare vari mesi.

I NUMERI DELL’ACCUMULO IN ITALIA

Chiudiamo con qualche dato, estrapolato dal report periodico ANIE (la federazione delle imprese elettrotecniche ed elettroniche), che fotografa la situazione attuale del mercato dell’accumulo energetico nel nostro Paese. Alla fine del primo trimestre di quest’anno in Italia erano presenti 95.869 sistemi di accumulo con una capacità massima di 977 MWh. Praticamente tutti i sistemi di accumulo (il 99,9%) risultano abbinati ad un impianto fotovoltaico, per la quasi totalità (97%) in installazioni di taglio residenziale. La tecnologia più diffusa è appunto quella a base Litio (98,2% del totale) seguita da quella a base di Piombo (1,4%). Per quanto riguarda la collocazione territoriale, la Lombardia è la regione con il maggior numero di sistemi installati (22.751 per una capacità di 213 MWh), seguita dal Veneto (14.577 sistemi di accumulo per una capacità di 156 MWh), dall’ Emilia-Romagna (9.660 per 100 MWh) e dal Piemonte (7.356 per 85 MWh). Ed a riprova che si tratta di un mercato fortemente orientato sul residenziale, c’è il dato sulla capacità delle batterie: la quasi totalità (94%) dei sistemi è di taglia inferiore ai 20 kWh, con una netta prevalenza dei sistemi di capacità compresa tra 5 e 10 kWh (45%), mentre seguono quelli con capacità inferiore a 5 kWh (25%) e i sistemi di accumulo compresi tra 10 kWh e 15 kWh (23%).


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TECNOLOGIA

RISPARMIO ENERGETICO • Smart Home e cognitive building VeluxLab è il primo NZEB del Politecnico di Milano, certificato CENED A+, e la prima Active House italiana

Lo Smart Lab che connette aziende e idee green Il VeluxLab, laboratorio di ricerca del Politecnico di Milano, ha un nuovo partner: anche l’azienda BTicino, noto brand di smart home e infrastrutture elettriche, è entrata a far parte del progetto che da oltre dieci anni mette al centro la sperimentazione in fatto di tecnologie e materiali per l’efficienza energetica in edilizia di Sara Poletto

O

ltre diciassette aziende partner e diverse realtà universitarie internazionali che, negli anni, hanno attivato rapporti con i docenti alla guida del laboratorio. Oggi il VeluxLab, modulo sperimentale promosso dal Politecnico di Milano e interamente finanziato dal Gruppo Velux (leader nella produzione di finestre, schermature solari e soluzioni correlate), annovera tra i suoi partner un nuovo brand, BTicino, già noto per le soluzioni impiantistiche in ambito smart home e infrastrutture elettriche. L’azienda ha scelto consapevolmente di prendere parte ad un progetto importante, che punta a testare soluzioni sempre più all’avanguardia in fatto di tecnologie e materiali per

048

l’efficienza energetica in edilizia. Del resto, i riconoscimenti ottenuti dal laboratorio raccontano una storia interessante in termini di prestazioni e risultati raggiunti. Primo edificio Nearly Zero Energy in Italia all’interno di un campus universitario, il VeluxLab è in classe A+ del protocollo energetico CENED. E’ stata, inoltre, la prima Active House certificata con label as-built in Italia, un approccio che punta alla progettazione di edifici più salubri e confortevoli, migliorando la qualità degli spazi indoor grazie all’integrazione tra energia, comfort e ambiente, considerando centrale la relazione tra utente e edificio. Ed ecco perché il VeluxLab è stato concepito, e si è trasformato nel tempo, in

un Cognitive Building, cioè un edificio che consente a chi lo abita di essere controllato e gestito in maniera davvero semplice e intuitiva. Vero e proprio active lab, l’edificio è stato oggetto di continue sperimentazioni e trasformazioni, che hanno portato modifiche strutturali e impiantistiche anche di un certo impatto; come, ad esempio, il recente completo rifacimento delle copertura, avvenuto per migliorare il comfort estivo. UN COGNITIVE BUILDING CHE RISPONDE IN MODO EFFICIENTE AI CAMBIAMENTI CLIMATICI Geometrie, disposizione, luce, ventilazione naturale e tecnologie utilizzate mettono al


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centro uno degli aspetti più importanti della ricerca VeluxLab: l’interazione tra il clima esterno e le risposte che l’edificio è in grado di fornire. Progettato, infatti, per “reagire” istantaneamente alle variazioni climatiche, VeluxLab è dotato di un sistema informatico avanzato e integrato, - Wireless Sensors Network (WSN), Leapcraft, Velux Active Netatmo - che consente allo smart lab di raggiungere il comfort indoor ideale per gli utenti, combinando soluzioni impiantistiche e materiali innovativi. Introducendo l’intelligenza artificiale nei sistemi digitali, l’edificio cognitivo può diventare anche predittivo, mentre digital twin e realtà aumentata creano un laboratorio phygital (vale a dire fisico/digitale) attivo e dinamico, come ben spiega Marco Imperadori, direttore del VeluxLab e docente di Progettazione e Innovazione Tecnologica del Politecnico di Milano: “VeluxLab è oggi un edificio user friendly, intelligente, sostenibile e in grado di adattarsi attivamente alle sollecitazioni esterne ed interne. Interagisce direttamente con chi vive l’edificio attraverso piattaforme di comunicazione con realtà aumentata e data-visualisation, ma anche con semplici app. Siamo già al lavoro per verificare l’integrazione delle soluzioni

connesse di BTicino con i serramenti Velux presenti: infatti uno degli obiettivi che ci siamo prefissati è anche quello di divenire una piattaforma per aziende virtuose.” Le prestazioni energetiche del VeluxLab, così come il comfort interno, vengono costantemente monitorate grazie ad un sistema di sensori di temperatura superficiale e di intercapedine, insieme a ulteriori contatori, che forniscono in tempo reale all’utente il consumo energetico finale. Ed è in questo contesto che si inserisce la soluzione scelta da BTicino. Nell’edificio di via LaMasa, l’azienda capofila del Gruppo Legrand ha installato un impianto connesso di ultima generazione, che può essere gestito sia in modo tradizionale, attraverso un’app dedicata, sia grazie a comandi vocali. All’interno dello smart lab sono, infatti, presenti anche i comandi digitali con assistente vocale Amazon Alexa integrato. In continuità con l’estetica dell’edificio, è stata scelta la linea Living Now BTicino, la serie civile, interamente prodotta in Italia, che coniuga tecnologia e design minimal. A rendere ancora più concreta la partnership con BTicino e i suoi esiti futuri, si inserisce anche il lavoro di ricerca che alcuni dottorandi del Politecnico di Milano stanno

conducendo, e che si concluderà con lo sviluppo di alcune tesi di laurea, attraverso sperimentazioni dedicate in ambito smart home.

I PARTNER VELUXLAB BTicino, Actis, Beghelli, Brianza Plastica, Celenit, D3Wood, Daku, Galloppini Legnami, Graniti Pedretti, Knauf, Komatsu Matere, Leapcraft, Lym, Manni Group/Isopan, Nordzinc, Officine Tamborrino, Scaffsystem, Vanoncini. VeluxLab ha visto negli anni l’attivazione di rapporti con: Aalborg Universitet, Sekisui House Kengo Kuma Lab University of Tokyo, Shenzhen University, Sydney University, Supsi Lugano, TU Graz, Université Grenoble Alpes, Université Libre de Bruxelles - La Cambre Horta, University of Saint Joseph Macao.

In queste pagine, alcune immagini del VeluxLab, laboratorio di ricerca NZED del Politecnico di Milano e prima Active House italiana.

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TECNOLOGIA

RISPARMIO ENERGETICO • Smart Home e cognitive building

A COLLOQUIO CON MARCO IMPERADORI, DOCENTE DI PROGETTAZIONE E INNOVAZIONE TECNOLOGICA DEL POLITECNICO DI MILANO E DIRETTORE DEL VELUXLAB

Al direttore del VeluxLab abbiamo chiesto di spiegarci cosa rende l’edificio interessante dal punto di vista della sperimentazione e dei risultati raggiunti System Integrator Magazine - Quali sono gli obiettivi di ricerca a medio e lungo termine

per enti pubblici (di recente per Smart Living di Regio-

possiamo misurare e controllare. Si pensi alla

ne Lombardia) che hanno sempre avuto come ob-

CO2, è inodore e quindi devo avere sensori che

del VeluxLab?

biettivo l’alta efficienza energetica. Di fatto è la prima

me ne indichino la concentrazione e attuatori che

Marco Imperadori - Gli obiettivi di ricerca di VE-

Active House italiana, una delle pochissime CENED

attivino aperture o ventilazioni per mantenere il

LUXLab nel medio e lungo termine riguardano

A+ della Regione Lombardia ed è totalmente dotata

giusto livello di comfort. Molte sono le cose che

l’innovazione sostenibile in architettura a edilizia.

di sensoristica per il monitoraggio e per l’interazione

non vediamo: temperatura, concentrazione di

Ciò significa puntare fortemente sul concetto di

tra utente e edificio, sia dal punto di vista dei consumi

VOC, PM 2.5, PM10, e via dicendo ma grazie a

Active House, che si regge su obbiettivi di

che da quello della funzionalità.

sensoristica avanzata e al modello BIM virtuale

comfort, risparmio energetico e ridotto impatto ambientale complessivo, in piena armonia con le richieste del New Bauhaus europeo. Come test facility building della rete di laboratori del Diparti-

dell’edificio, riusciamo ad avere una risposta veS.I.M. - Come si sono evolute le prestazioni im-

loce e semplice (non da ingegneri) per l’utente

piantistiche ed energetiche dell’edificio?

finale, sul suo smartphone ad esempio. Proprio la partnership tra BTicino e Velux ci ha consentito

mento ABC del Politecnico di Milano, VELUXlab

M.I. - L’edificio è stato concepito proprio come un

esperimento in continua evoluzione, in cui le strati-

di fare un esperimento unico che consente di

rappresenta un unicum in cui testare nuove solu-

grafie di involucro e le porzioni impiantistiche posso-

gestire le aperture e schermature direttamente

zioni impiantistiche o componentistiche anche

no essere modificate e vengono costantemente

grazie a comandi vocali tramite Alexa. Una rivolu-

con gli utenti all’interno come parte dell’esperi-

monitorate grazie a una sensoristica attiva ambien-

zione copernicana per le costruzioni, di solido ri-

mento (che poi siamo io e il mio team, come

tale e impiantistica. Un paio di anni fa è stata total-

gide e inerti, che divengono dinamiche e reattive.

astronauti su una navicella spaziale...).

mente rifatta la copertura che oggi è a verde esten-

Pensiamo cosa può voler dire questo per un’u-

sivo e si è inserito un nuovo lucernario Curvetech

tenza debole ad esempio. In definitiva l’edificio

proprio per migliorare la condizione di comfort estivo

cognitivo è proprio quello che abbiamo visto da

e, grazie alla ventilazione ascensionale naturale,

tempo diventare l’automobile: sensori, elettroni-

quello medio stagionale.

ca e architetture digitali ci consentono un facile

M.I. - VELUXLab, negli oltre dieci anni di vita che

S.I.M. - Cosa si intende con cognitive Building?

utilizzo e una miglior sicurezza dell’architettura fi-

che e consulenze, sia con aziende private che

la possibilità di percezione all’edificio di ciò che non

comfort e dell’efficienza energetica.

S.I.M. - In che modo l’edificio è il prodotto di ricerche in termini di efficienza energetica, materiali e monitoraggio dei consumi?

ha compiuto, è stato oggetto di moltissime ricer-

M.I. - Parlare di Cognitive Building significa estendere

sica nel perfetto rispetto dell’ambiente, del

A COLLOQUIO CON DIEGO GIANETTI, DIRETTORE COMMERCIALE DI BTICINO Anche l’azienda BTicino ha scelto di entrare a far parte della sperimentazione VeluxLab, considerando il progetto un importante stimolo verso la ricerca di soluzioni sempre più innovative per smart home e impianti connessi System Integrator Magazine - Quali ragioni hanno spinto l’azienda a siglare la

nire anche un’occasione per creare sinergie e progetti comuni con le altre realtà industriali partner.

partnership con il VeluxLab?

Diego Gianetti - Attenzione al mondo uni-

versitario e ricerca sono da sempre uno dei nostri punti fermi; abbiamo quindi accolto con entusiasmo l’invito a supportare un progetto

S.I.M. - Che tipo di impianto domotico avete scelto di installare all’interno del VeluxLab e perché?

S.I.M. - Quali ricadute prevede che, tale collaborazione, potrebbe avere in termini di ricer-

D.G. - Nell’edificio di Via La Masa, è stato installato un impianto BTicino connesso di

ca e sviluppo sui vostri prodotti?

ultima generazione, in grado di essere gestito

D.G. - In questo momento c’è molta attenzione alle

in modo tradizionale, tramite App e grazie a

soluzioni smart per la casa, che devono esser sem-

comandi vocali (all’interno del VELUXlab

All’interno della partership si inserisce un lavo-

plici da comprendere e da usare; siamo sicuri che i

sono infatti presenti i comandi digitali con

ro di ricerca che alcuni dottorandi del Politecni-

ricercatori del Politecnico di Milano, che lavoreran-

assistente vocale Amazon Alexa integrato).

co di Milano stanno conducendo nelle ultime

no sul progetto VELUXlab, saranno per noi un im-

Come estetica è stata scelta la linea Living

settimane e che si concretizzerà attraverso

portante stimolo, al fine di soddisfare una richiesta

Now, la serie civile dell’azienda, interamente

sperimentazioni in ambito smart home e con lo

sempre più complessa e in costante evoluzione.

prodotta in Italia da BTicino, che unisce il

sviluppo

I team di ricerca sapranno certamente trarre bene-

meglio della tecnologia che siamo in grado di

ficio dalla presenza di giovani di sicuro valore.

offrire e un design avanzato.

unico nel suo genere.

di

alcune

tesi

di

laurea.

Confidiamo infine che il VELUXlab possa dive-

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