System Integrator Magazine #29 - Mar 2021

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MAGAZINE

PARTNER DI

29 MARZO 2021

Home&Building Automation - Audio&Video Solutions - Digital Signage - Energy Saving - Surveillance

ISSN 2384-9649

TECNOLOGIA

Hiperwall 7.0, da Sharp/NEC la massima espressione software per le Control Room

ATTUALITÀ

Trasforma la tua abitazione in una casa smart con le agevolazioni fiscali

Spedizione in abbonamento postale - Bimestrale - € 1,90 Free copy

CONFERENCE

Sennheiser e QSC insieme per meeting aziendali anche in remoto con funzionalità di alto livello

ILLUMINAZIONE

Da Lutron ecco Alisse, i nuovi tastierini studiati per l’integrazione con HomeWorks

AUDIO PRO

I diffusori per i grandi spazi www.simmagazine.it


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controllo integrato Hardware consolidato con una Piattoforma Software-Based

standard network switch

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Q-SYS consolida i processori hardware audio, video e controllo in una piattaforma nativa software-based. Inoltre un moderno scripting engine ed alcuni plug-in consentono il controllo di apparati di terze parti

Molto meno tempo per configurare DSP e processori di controllo. Integrazione e controllo facilitati di dispositivi di terze parti. Aggiunta di funzionalità a sistemi esistenti senza necessità di programmazione supplementare.

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©2018 QSC, LLC, all rights reserved. QSC, the QSC logo are registered trademarks of QSC, LLC, in the US and other countries.

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29 MARZO 2021

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- Audio&Video

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9

ISSN 2384-964

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O PR DIO AUuso ndi spazi ri per i gra I diff

azine.it

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ATTUALITÀ

14 Illuminazione

32 Safety

18 Conference

34 Dossier

Da Lutron arriva Alisse, la nuova linea di tastierini studiata per l’integrazione con HomeWorks

04 News

Notizie, eventi, appuntamenti nel mondo della custom installation

06 Incentivi fiscali

Barco ClickShare semplifica le riunioni in ufficio

Rendere la propria abitazione smart risparmiando

19 Conference

Bose Videobar VB1, soluzione “all-in-one” di alta qualità

PRODOTTI

10 Conference

20 Conference

QSC e Sennheiser insieme per il remote working

Dessault Systèmes, un progetto per riaprire in sicurezza la Filarmonica di Parigi

I migliori diffusori professionali per impieghi live

44 Risparmio energetico Servizi digitali per le aziende

Shure Ecosystem, per facili ed efficienti riunioni online

12 Gestione aziendale

CASE STUDY

Evoko NASO, per la facile gestione degli spazi aziendali

24 Educational Da Leading Technologies una soluzione per l’apprendimento on-line TECNOLOGIA

26 Digital signage

Presentata da Sharp/ NEC Display la nuova versione 7.0 di Hiperwall

è una pubblicazione Luxury Media Solutions S.r.l. Sede legale: Via Piave, 2 - 53042 Chianciano Terme (SI) Sede operativa, redazione, direzione, amministrazione: Via di Priscilla, 57A 00199 Roma Tel/fax. 06.85.35.32.05 www.simmagazine.it

Direttore Responsabile Luigi Nicolucci l.nicolucci@homecomfort.it Segreteria di Redazione Marina Nicolucci segreteria@simmagazine.it Grafica e impaginazione Chiara Tosatti grafica@homecomfort.it Web design Michela Moccia grafica@homecomfort.it

Pubblicità segreteria@simmagazine.it Collaborano con System Integrator Magazine Nicola De bello, Marco Galloni, Vincenzo Maragoni, Mariasole Olivetti, Sara Poletto, Paolo Radice, Marco Ventimiglia, Carlo Vincenzi

Testata registrata presso il Tribunale di Roma il 29/09/2014 - al numero 231 Spedizione in abbonamento postale Finito di stampare nel mese di marzo 2021 ISSN 2384-9649 La Luxury Media Solutions srl è iscritta al ROC con il n. 23846

Stampa, allestimento e confezione Pressup, Via Caduti sul Lavoro, 01036 Zona Industriale Settevene (VT) www.pressup.it

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ATTUALITÀ

NEWS • Le novità del mercato Anticipazioni, tendenze, approfondimenti dalle aziende

Exhibo/Powerecom: accordo distributivo Exhibo S.p.A. e PCM Europe S.r.l. annunciano il nuovo accordo per la distribuzione in esclusiva per il mercato professionale A/V&L della linea di UPS monofase ON LINE serie VANGUARD RT. Powerecom Europe, fondata nel 2015 a Verona, è oggi uno dei principali costruttori di soluzioni per alimentazione UPS a livello mondiale, e si distingue dagli altri competitor presenti sul mercato in particolare per la capacità di garantire una tensione alternata in uscita, stabilizzata, perfetta in ampiezza e in frequenza e

ALLEANZA STRATEGICA Sharp/NEC Display

Solutions Europe ha stretto un accordo di distribuzione con Prase Media Technologies, avente come oggetto la distribuzione sul territorio Italiano della propria gamma di Large Flat Display e delle soluzioni professionali a questa collegate. Prase Media Technologies (che fa parte di Midwich Group Plc) è uno dei principali distributori italiani di prodotti audio video professionali e con le giuste competenze di consulenza tecnica e commerciale, sia nella scelta dei prodotti che nella ideazione e progettazione di complessi sistemi audio video all’avanguardia. Sharp/ NEC Display Solutions trova così in Prase l’interlocutore ideale per proporre le proprie soluzioni in maniera efficace al canale. www.prase.it www.sharpnecdisplays.eu

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insensibile alle anomalie di rete. Powerecom Europe ha scelto di proporre sul mercato solo due delle tre tecnologie in cui sono codificati gli UPS dalla normativa europea EN64040-3: UPS Line Interactive e UPS On Line. Oggetto della distribuzione da parte di Exhibo sarà la Serie Vanguard RT, un UPS On Line che consente di avere prestazioni e protezione in grado di soddisfare le esigenze più complesse dei clienti. Questa linea è costituita da una gamma completa di UPS monofase da 1 Kw fino a 10 Kw,

tutti con fattore 1:1 (Kw=KvA). Il Vanguard RT garantisce un’alimentazione pulita e senza interruzioni, indipendentemente dalle condizioni della rete elettrica. Questo perché ricostruisce costantemente la forma d’onda in uscita utilizzando indifferentemente la rete di alimentazione in ingresso o le batterie. È classificato come VFI-SS-111 secondo la normativa EN 62040-3. Il Vanguard RT garantisce inoltre un fattore di potenza

unitario, che significa poter erogare la stessa quantità di potenza attiva e nominale e quindi poter alimentare qualsiasi tipo di carico (induttivo/capacitivo) senza necessità di declassamento della potenza dell’UPS. www.exhibo.it

In classe con i display interattivi BenQ

Con il parziale rientro in aula in regime di Covid-19, molte scuole e università stanno affrontando la delicata tematica della sicurezza nelle classi. Come dichiarato dall’OMS, le stanze chiuse e con scarse possibilità di ventilazione corrono un rischio elevato. In aggiunta, la mancanza di un ricambio d’aria può causare frequenti mal di testa, sonnolenza e perdita di concentrazione, riducendo il coinvolgimento degli studenti. Ecco perché è fortemente consigliato a scuole e università

di avere gli strumenti adatti a tenere monitorata la qualità dell’aria all’interno di ogni stanza. I sensori di qualità dell’aria dei display interattivi BenQ misurano non solo la temperatura e l’umidità della stanza, ma anche la concentrazione di CO2 e le particelle atmosferiche PM2.5 e PM10, dannose per studenti e insegnanti. Un pratico widget sullo schermo aiuta gli insegnanti a tenere d’occhio i valori misurati nella stanza. Un’altra importante tecnologia integrata nei display BenQ è la soluzione Eye-Care,

per il benessere oculare. Si attiva quando la situazione lo richiede, garantendo la più bassa emissione di luce blu e un’esperienza visiva anti sfarfallio. Inoltre, gli schermi sono dotati di un rivestimento a base di nano-ioni d’argento che uccide i batteri al contatto, prevenendo la diffusione di possibili infezioni. I display interattivi di BenQ sostituiscono le lavagne tradizionali, creando nuovi scenari, interattivi e coinvolgenti. A completare la ricca offerta dei display interattivi BenQ si aggiunge X-Sign Broadcast, una versione contemporanea dei più tradizionali sistemi di messaggistica istantanea. Con X-Sign Broadcast l’amministrazione scolastica può trasmettere messaggi, inclusi avvisi di emergenza e contenuti multimediali, a tutti i display della scuola, ad un gruppo selezionato o persino a un singolo display. businessdisplay.benq.eu/it-it/ findproduct/ifp/education.html


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Maxell, nel segno della continuità

Maxell Ltd è lieta di annunciare, in linea con le strategie di espansione della propria rete di distribuzione, il nuovo ruolo di Elaine Casabuona come Responsabile Commerciale e Marketing. Nel suo nuovo ruolo, Elaine Casabuona sarà anche responsabile della definizione di nuovi accordi commerciali e di programmazione con i principali

gruppi operanti nel mercato AV professionale. Tra le varie operazioni interne che hanno segnato la conclusione del percorso che ha portato Maxell Ltd assumersi la responsabilità della produzione e distribuzione dei prodotti visivi di Maxell e Hitachi, c’è anche l’importante nomina di Keisuke Fujimura a Direttore Generale della Soluzioni per divisioni aziendali. Una conferma nel segno della continuità per Masazumi Ishiwata: continuerà a guidare l’Ufficio europeo di Maxell Ltd, come Direttore Generale. www.maxell.com

Panasonic PT-MZ880, i vpr laser LCD ad alta versatilità I proiettori Panasonic della serie PT-MZ880 rappresentano la soluzione ideale per applicazioni in contesti corporate, ma anche per l’utilizzo in musei e nel settore education, grazie alla funzionalità Edge Blending e alla compatibilità con un nuovo obiettivo UST con offset pari a zero. I vpr della nuova serie Solid Shine costituiscono un passo in avanti rispetto ai predecessori (gamma PT-MZ770) in termini di miglioramento della qualità delle immagini, di una più semplice configurazione e di un design eco-friendly. La line-up comprende i modelli PT-MZ880

(8.000 lm), PT-MZ780 (7.000 lm) e PT-MZ680 (6.000 lm) con risoluzione WUXGA, tutti dotati del sofisticato Multi-Laser Drive Engine, che assicura un equilibrio ottimale tra luminosità elevata, vivacità dei colori e funzionamento con ridotta necessità di manutenzione. La serie PT-MZ880 è compatibile con il nuovo obiettivo zoom ultra-short throw (UST) a offset zero di Panasonic, il cui lancio è previsto per l’autunno 2021. L’integrazione fra i nuovi proiettori e l’obiettivo ultrashort è ideale per la creazione di esperienze visive immersive e coinvolgenti. business.panasonic.it

ISE 2021: confermata l’edizione di giugno Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa dichiarazione che arriva da parte di Mike Blackman, Amministratore Delegato Integrated Systems Events. “Il nostro staff ha lavorato duramente per realizzare un ISE 2021 di successo a Barcellona, dall’1 al 4 giugno di quest’anno. Insieme a ciascuno di voi, il nostro obiettivo condiviso è offrire uno spettacolo che dia la priorità alla sicurezza e porti alle aziende un ritorno sull’investimento. Con la rapida implementazione dei vaccini e l’attuale riduzione dei nuovi casi giornalieri, vediamo la situazione Covid in molti paesi europei (compresa la Spagna) migliorare a un ritmo crescente. Sulla base di questo trend positivo, prevediamo un clima che renderà possibile organizzare un evento in presenza a Barcellona. Stiamo esaminando tutte le opzioni e stiamo ascoltando attentamente i feedback del settore. ISE è una comunità di oltre 1.000 espositori e quasi 100.000 partecipanti ed è cresciuta in tal senso grazie alla cooperazione di tutti, concentrandosi sulla crescita del mercato e offrendo opportunità ai protagonisti del settore. Prendiamo atto naturalmente che non tutti i membri della comunità ISE siano d’accordo nel riunirisi o recarsi a Barcellona. Per quegli espositori e partecipanti che non sono in grado di raggiungere Barcellona, offriremo un programma digitale che evidenzierà contenuti unici che possono essere trovati solo a ISE. Inoltre, stiamo esplorando opportunità regionali per i mercati locali di Germania, Paesi Bassi e Regno Unito, con manifestazioni “on the road” per coloro che potrebbero non essere in grado di raggiungere Barcellona. Integrated System Europe

desidera dare a tutti gli espositori l’opportunità di scegliere se desiderano continuare a far parte di ISE 2021 Barcelona senza ​​ ostacoli. Questo significa: nessuna penale sarà dovuta per le disdette effettuate prima del 5 marzo. Gli espositori che si impegnano per un livello superiore rispetto a quello di cui potrebbero aver bisogno, hanno la possibilità di ridurre il loro impegno senza penalità. Quelle aziende che decidono di non continuare e hanno pagato parzialmente o totalmente per ISE 2021 avranno la possibilità di un rimborso completo dei soldi versati o potranno usare tale somma come credito per partecipare ad altri eventi ISE nel 2021 o anche come deposito / pagamento per ISE 2022. Tutti gli espositori manterranno i loro punti di priorità da ISE 2020 e potranno partecipare al processo di riprenotazione per ISE 2022 in base ai loro punti e alla classificazione delle priorità. Tutte le aziende che esporranno a ISE 2021 riceveranno il doppio dei punti per la loro partecipazione all’evento di Barcellona di persona. Tutte le aziende che partecipano alla parte digitale di ISE 2021 o uno qualsiasi dei futuri eventi locali, riceveranno punti prioritari in base al livello dell’investimento. Nel caso in cui sia necessario annullare le prenotazioni alberghiere, i termini di cancellazione sono stati estesi al 22 marzo. Il 2020 è stato un anno molto difficile per tutti gli operatori del settore, ma abbiamo in comune la passione e l’impegno ad andare avanti, a ricostruire e contribuire a rendere il nostro settore ancora più forte.” I lettori di System Integrator Magazine possono utilizzare il seguente codice di registrazione gratuito per l’accesso alla fiera: JOAN6KWB. www.iseeurope.org

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ATTUALITÀ

INCENTIVI FISCALI • Rendere la propria abitazione smart risparmiando Superbonus 110 o Ecobonus 65% per anche per interventi smart

Domotica al 110% per la casa smart?

Come funziona il Superbonus 110%? È possibile applicarlo anche a interventi di building automation e domotica? Ne abbiamo parlato con due importanti aziende italiane di settore che ci hanno mostrato alcune soluzioni possibili di Sara Poletto

S

uperbonus e domotica, Superbonus e casa smart, Superbonus e risparmio energetico. E, sì, perché tra gli interventi (rigorosamente trainati o secondari) ammessi al maxi incentivo 110% ce ne sono alcuni che possono prevedere la riqualificazione dell’impianto elettrico, che da tradizionale si trasforma in smart; soluzioni domotiche per il controllo del clima indoor e per la gestione intelligente dell’energia prodotta da impianti fotovoltaici, mettendo al centro la cosiddetta home e building automation, per rendere un’abitazione più efficiente. Pensato per aiutare le imprese del settore edile ad uscire dalla crisi degli ultimi anni efficientando, allo stesso tempo, il nostro energivoro patrimonio immobiliare

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residenziale, il Superbonus 110% è stato al centro di un lungo dibattito: tecnici, imprese, amministratri di condominio e associazioni di categoria, attorno ai suoi meccanismi attuativi e soprattutto sulla sua scadenza, hanno chiesto chiarimenti, inviato faq agli enti preposti, scritto e condiviso considerazioni collettive. Oggi che sulle opportunità del 110% si ha una maggiore consapevolezza (e che la legge di Bilancio ha prorogato al 2022 la sua scadenza, seppur con precise indicazioni), sono gli interventi - e il conseguente risparmio sul costo dei lavori - al centro dell’interesse di privati, condomini e aziende. Ma come funziona il Superbonus e come è possibile usufruirne per rendere la propria abitazione smart?

IL SUPERBONUS IN SINTESI Istituito con il Decreto Rilancio, “il Superbonus - si legge sul sito dell’Agenzia delle Entrate nella sezione dedicata - è un’agevolazione che eleva al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2022, per specifici interventi in ambito di efficienza energetica, di interventi antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici. Ulteriori sei mesi di tempo (31 dicembre 2022) per le spese sostenute per lavori condominiali o realizzati sulle parti comuni di edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate, posseduti da un unico proprietario o in

comproprietà da più persone fisiche se, al 30 giugno 2022, è stato realizzato almeno il 60% dell’intervento complessivo”. Il Superbonus non solo innalza la percentuale delle detrazioni fiscali previste per gli interventi di riqualificazione energetica, ma consente anche di effettuare i lavori a “costo zero”, cedendo il credito d’imposta o chiedendo lo sconto direttamente in fattura ai fornitori dei beni o servizi. Si applica agli interventi effettuati da: condomìni; persone fisiche che possiedono l’immobile oggetto dell’intervento; persone fisiche, proprietari (o comproprietari) di edifici costituiti da 2 a 4 unità immobiliari distintamente accatastate; Istituti autonomi case popolari (Iacp) o altri enti che rispondono ai requisiti della


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LINK UTILI E FONTI • Agenzia delle Entrate > Aree Tematiche > Superbonus 110 • Governo: www.governo.it/superbonus • Enea: www.efficienzaenergetica.enea.it/media/ attachments/2021/02/12/building_automation.pdf INFO DALLE AZIENDE • BTicino: professionisti.bticino.it/superbonus-110/ • Vimar: www.vimar.com/it/it/ecobonus-110-anche-per-la domotica-15788132.html

legislazione europea in materia di “in house providing”; cooperative di abitazione a proprietà indivisa; Onlus, associazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale; associazioni e società sportive dilettantistiche (solo per spogliatoi). La detrazione del 110% spetta a chi effettua, in sintesi, interventi di isolamento termico sugli involucri, sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale e riduzione del rischio sismico in condomini o abitazioni singole. I cosiddetti interventi principali o trainanti sono una condizione necessaria per potere accedere al Superbonus, così come il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio (o, se l’edificio è già nella penultima classe, il conseguimento della classe energetica più alta). Il miglioramento energetico è dimostrato dall’attestato di prestazione energetica (A.P.E.), ante e post-intervento, rilasciato da un tecnico abilitato nella forma della dichiarazione asseverata. Ma possono rientrare nel

Superbonus anche le spese sostenute per “ulteriori” interventi, detti trainati o aggiuntivi, che devono però essere eseguiti congiuntamente con almeno uno degli interventi trainanti. (condizione che si considera soddisfatta se le date delle spese sostenute per gli interventi trainati sono ricomprese nell’intervallo di tempo individuato dalla data di inizio e dalla data di fine dei lavori per la realizzazione degli interventi trainanti): interventi di efficientamento energetico (previsti dall’articolo 14 del decreto legge n. 63/2013 o Ecobonus); installazione di impianti solari fotovoltaici; infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici.

E GLI INTERVENTI DI BUILDING AUTOMATION? Ecco, tra gli interventi di efficientamento energetico trainanti possono rientrare anche le “spese sostenute per l’acquisto, l’installazione e la messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo

In apertura, la serie Arké e, sopra, la Serie Eikon Evo di Vimar trasformano l’impianto elettrico tradizionale in uno connesso. a distanza degli impianti di riscaldamento o climatizzazione” (home e building automation). Questa possibilità (prevista esplicitamente dall’articolo 2, punto f del decreto del Mise dedicato ai requisiti tecnici degli interventi per l’Ecobonus), deve ovviamente rispettare una serie di criteri. Tra i requisiti viene richiesto che l’intervento sia effettuato su edifici che, alla data di inizio dei lavori, siano esistenti (accatastati o con richiesta di accatastamento in corso) e dotati di impianto termico. Inoltre, per poter beneficiare degli incentivi, questi sistemi devono: • essere controllabili da remoto, deveono quindi poter essere accesi, spenti e programmati a distanza con cadenza settimanale; • mostrare i consumi energetici degli impianti attraverso canali multimediali, mediante la fornitura periodica dei dati; • mostrare le condizioni di

funzionamento correnti e la temperatura di regolazione degli impianti. Le spese che rientrano nell’incentivo comprendono: la fornitura e posa in opera di tutte le apparecchiature, ma anche le opere elettriche e murarie necessarie per l’installazione. Sono inoltre detraibili le spese per lo smontaggio e la dismissione dell’impianto di climatizzazione invernale esistente, parziale o totale. Tra le spese ammissibili anche le prestazioni professionali, mentre è escluso l’acquisto di Pc, smartphone, tablet e altri dispositivi per il controllo a distanza. Sotto, il dispositivo BTicino Living NOW with Netatmo con controllo termoregolazione, per trasformare l’impianto elettrico tradizionale in uno smart.

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ATTUALITÀ

INCENTIVI FISCALI • Rendere la propria abitazione smart risparmiando

A COLLOQUIO CON VALERIO TRAVERSI - BTICINO All’Ing. Valerio Traversi, Responsabile Marketing Domotica e IoT dell’azienda, abbiamo chiesto se il Superbonus rappresenta un’opportunità per il settore dell’home e building automation e in che modo l’offerta BTicino si coniuga con gli altri incentivi fiscali per il risparmio energetico (www.bticino.it) ne i vantaggi anche in termini di efficienza e risparmio energetico, oltre che di comfort.

System Integrator Magazine - A suo parere, il Superbonus 110% rappresenta effettivamente un’opportunità di crescita e/o rilancio per il vostro settore? Può essere considerato anche un utile strumento di avvicinamento alla domotica come sinonimo di risparmio energetico ed efficientamento domestico, piuttosto che semplicemente di “lusso e comodità”? Valerio Traversi - Sicuramente il Superbonus introdotto con il Decreto Rilancio rappresenta un’opportunità per chi si occupa di soluzioni volte all’efficientamento degli impianti. Dopo qualche mese di apparente perplessità, dovuto forse a una norma articolata e dai meccanismi non immediati, stiamo ora riscontrando un interesse crescente da parte sia dei professionisti del settore che dei clienti finali. La speranza è che questo incentivo possa favorire l’interesse dei clienti per i sistemi domotici e smart, permettendo loro di percepir-

S.I.M. - Quali sono invece i limiti dell’incentivo e dei suoi meccanismi attutivi? V.T. - La normativa è molto complessa e questo non aiuta. Certo classificare e distinguere la moltitudine di interventi apportabili su un immobile non è cosa semplice; di conseguenza per i beneficiari non è sempre facile capire quali interventi siano ammessi e in quale misura. Inoltre la documentazione richiesta dalla normativa (asseverazioni tecniche, dichiarazioni di conformità, attestati di prestazione energetica, ecc) spaventa molto, soprattutto il cliente privato. S.I.M. - 110%, 65% o 50%: tra le detrazioni oggi disponibili per rendere la propria abitazione smart, quale si adatta maggiormente alle richieste della vostra committenza? V.T. - Possiamo dire che in generale il Superbonus 110% ha acceso in molti l’interesse verso le detrazioni fiscali. Di per sé non esiste un’aliquota migliore rispetto ad altre dal momento che buona parte degli interventi con detrazione al 50% o al 65% sono elevabili al 110% in presenza di un intervento trainante. Se dovessi indicare un’unica agevolazione citerei sicuramente il Bonus Dispositivi Multimediali (bonus domotica) che prevede una detrazione

Sopra, la colonnina di ricarica per veicoli elettrici Green’UP BTicino. dal 65% al 110% e che, per requisiti, è applicabile a diversi prodotti della nostra offerta. S.I.M. - Come azienda, avete studiato delle soluzioni impiantistiche o di prodotto ad hoc per rispondere ai criteri di accesso al Superbonus (e/o alle altre detrazioni)? V.T. - Per nostra fortuna buona parte delle soluzioni smart e domotiche di Bticino, al pari delle nostre colonnine di ricarica per veicoli elettrici, hanno caratteristiche tali da essere già utilizzabili in interventi oggetto di detrazione fiscale. Non abbiamo quindi dovuto sviluppare nuove offerte “detraibili”; in alcuni casi semmai si è reso necessario produrre documenti o certificazioni ad hoc per prodotti già esistenti. S.I.M. - Avete già ricevuto delle richieste di preventivo? Clienti privati, installatori o imprese vi hanno già scelto come partner/fornitori per i lavori di riqualificazione che rientrano nel 110%? V.T. - Certamente. Nonostante questa normativa sia tutto sommato recente, i player sul mercato si sono già attivati per implementare interventi di efficientamento energetico che rientrano nell’ambito del Superbonus 110%. In qualità di produttori di offerte per il mondo della Smart Home abbiamo già fornito i nostri prodotti sia ad installatori, a cui in genere fanno affidamento i clienti finali, che ad alcune Energy Service Company operanti nel settore. A sinistra, Domotica MyHome_Up BTicino con controllo termoregolazione.

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A COLLOQUIO CON MAURO STEFAN - VIMAR Category Specialist Home&Building Automation per l’azienda, Mauro Stefan ha risposto alle nostre domande guidandoci alla scoperta di alcune delle soluzioni Vimar per la casa smart, proprio nell’ottica di un possibile accesso agli incentivi fiscali attualmente in essere (www.vimar.com) temente selezionati, riducendo così il prelievo dalla rete e favorendo l’autoconsumo. In caso di superamento della soglia contrattuale di prelievo, il sistema stacca automaticamente alcuni carichi, in base a priorità precedentemente impostate, impedendo il blackout da sovraccarico. Una vera casa intelligente, attenta ai bisogni di tutta la famiglia.

System Integrator Magazine - A suo parere, il Superbonus 110% rappresenta effettivamente un’opportunità di crescita e/o rilancio per il vostro settore? Può essere considerato anche un utile strumento di avvicinamento alla domotica come sinonimo di risparmio energetico e efficientamento domestico, piuttosto che semplicemente di “lusso e comodità”? Mauro Stefan - Una maggiore maturità del mercato registrata in questi mesi ci fa pensare che connettività, semplicità, integrazione e design saranno i driver per la casa del futuro. Il 58% della popolazione dichiara di essere pronto ad agire sulla casa con interventi che migliorino il comfort. E il comfort della propria abitazione è strettamente legato all’impianto domotico, il quale presenta diverse caratteristiche che si trasformano in un ampio ventaglio di soluzioni in grado di valorizzare ulteriormente l’immobile. Sfruttando il Superbonus 110%, grazie agli interventi trainanti, con l’offerta Vimar si può trasformare la propria casa in un’oasi di benessere. È possibile controllare in modo smart il clima e monitorare i consumi energetici in tempo reale. Soluzioni domotiche per il riscaldamento e il raffrescamento, controllabili sia stanza per stanza, attraverso eleganti termostati o sonde elettroniche da incasso, che da un unico punto. Ideali per qualsiasi tipo di impianto di termoregolazione (a pavimento, con radiatori, fan-coil o sistemi a split), consentono la gestione ottimale del clima. Si riducono così gli sprechi garantendo il massimo comfort ambientale. Disponibili anche soluzioni domotiche per la gestione intelligente dell’energia prodotta da un eventuale impianto fotovoltaico, che viene automaticamente convogliata sugli elettrodomestici preceden-

S.I.M. - Quali sono invece i limiti dell’incentivo e dei suoi meccanismi attutivi? M. S. - Non penso ci siano limiti relativi all’incentivo o ai meccanismi attuativi. Da qualche incontro che ho fatto, l’utente finale sembra prediligere i lavori trainanti, che riguardano prevalentemente la parte esterna dell’abitazione, mentre è un po’ dubbioso su quelli trainati che potrebbero impattare sull’interno della casa. Ma se si vuole aggiornare, estendere o sostituire l’impianto elettrico, si ha la possibilità di trasformarne uno tradizionale in uno davvero connesso. S.I.M. - 110%, 65% o 50%: tra le detrazioni oggi disponibili per rendere la propria abitazione smart, quale si adatta maggiormente alle richieste della vostra committenza? M. S. - Prodotti, sistemi, soluzioni per gestire l’energia elettrica, sono il core business dell’azienda. Ma è anche la nostra filosofia: energia, visione positiva, volontà di migliorarsi. E, poi, una vastità d’offerta creata appositamente per molteplici tipologie di impianti con cui poter sfruttare, appunto, le detrazioni oggi disponibili. Solo per citarne alcuni: se parliamo dell’Ecobonus 110% anche per la domotica, il termostato domotico per il controllo della temperatura ambiente (riscaldamento e condizionamento) con l’eventuale comando fan-coil a 3 velocità e proporzionale, risulta il prodotto più adatto per la gestione della temperatura da parte dell’utente finale. Per le altre tipologie di detrazioni, solo per fare qualche esempio, possiamo proporre un’ampia offerta di posti interni, sia videocitofonici che citofonici per sostituzione o installazione di un nuovo impianto videocitofonico, o il sistema di antintrusione By-alarm. S.I.M. - Come azienda, avete studiato delle soluzioni impiantistiche o di prodotto ad hoc per rispondere ai criteri di accesso al Superbonus (e/o alle altre detrazioni)? M. S. - Il Superbonus 110%, e anche il lock-

down, hanno sicuramente alimentato la domanda di dispositivi smart per la casa, che sta diventando sempre più il centro della nostra vita, anche lavorativa. È aumentata la necessità di un maggior controllo degli spazi abitativi e di rendere la vita quotidiana più semplice. Il continuo sviluppo di nuovi sistemi e tecnologie ha reso possibile una vasta gamma di soluzioni domotiche e smart. Per questo, Vimar ha recentemente reso disponibili le serie civili connesse, con la possibilità di accendere o spegnere la luce, alzare o abbassare le tapparelle, sia con i comandi tradizionali che tramite smart speaker e app. Senza opere murarie, è sufficiente sostituire nell’impianto esistente gli interruttori tradizionali con i nostri dispositivi. S.I.M. - Avete già ricevuto delle richieste di preventivo? Clienti privati, installatori o imprese vi hanno già scelto come partner/fornitori per i lavori di riqualificazione che rientrano nel 110%? M. S. - La partnership con il mercato è sempre stata la chiave del nostro successo. Lo facciamo in ogni nostra attività, dalla progettazione di prodotto all’assistenza del cliente. Vimar si propone da sempre alle società immobiliari e alle imprese edili per sviluppare soluzioni per gli edifici, con una struttura dedicata, i Key Account, che affiancano i professionisti per offrire soluzioni personalizzate in ogni fase del progetto. E specialmente in questo momento la struttura risulta attiva con i principali istituti per fornire pacchetti personalizzati per i singoli lavori di riqualificazione che rientrano nel 110%.

Tra le soluzioni smart per l’edificio di Vimar, il Touch screen 7 pollici nero con Placca Eikon Evo.

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PRODOTTI

CONFERENCE • QSC e Sennheiser insieme per il remote working INFO Exhibo S.p.A. - Tel. 039/49841 - www.exhibo.it

QSC & Sennheiser: la forza del Team

La perfetta integrazione di diversi elementi hardware e software è il punto vincente di ogni sistema. La collaborazione tra QSC e Sennheiser, con Microsoft Teams a fare da riferimento finale, ha portato alla realizzazione di un sistema per meeting aziendali in remoto con prestazioni e funzionalità di alto livello di Vincenzo Maragoni

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ue grandi aziende, leader nel proprio settore di competenza come QSC e Sennheiser, lavorano su un progetto comune per semplificare, e allo stesso tempo rendere più funzionale, il sistema di comunicazione audio e video in una meeting room. Da una parte la tecnologia di beamforming automatico fornita da Sennheiser con il microfono TeamConnect Ceiling 2, dall’altra il Q-SYS Ecosystem di QSC, il tutto integrato con Microsoft Teams. Le problematiche che stiamo vivendo nel realizzare incontri “face-to-face” hanno stimolato le aziende più performanti e vicine alle esigenze del proprio pubblico

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ad ottimizzare i propri prodotti, a massimizzare le prestazioni e allo stesso tempo semplificarne l’utilizzo quotidiano. Quindi integrazione e semplificazione sono le parole d’ordine, quelle belle in evidenza negli obiettivi di questo progetto: quello che crea sinergia tra le videocamere PTZ di QSC e la tecnologia Dynamic Beamform del microfono per conferenze TeamConnect Ceiling 2 di Sennheiser. In questo modo tutti i partecipanti ad un meeting sono sempre ripresi dalla videocamera con l’audio migliore possibile indipendentemente da dove si trovano nella stanza. Il nuovo plug-in di QSC permette di emulare il Sennheiser Control

Cockpit su un controller touchscreen della piattaforma Q-SYS senza dover intervenire a livello di codice, così da integrare velocemente e facilmente TeamConnect Ceiling 2 di Sennheiser in un sistema con le videocamere PTZ. Una combinazione di prodotti e software che semplifica la realizzazione e la gestione di meeting room, con prestazioni e funzionalità entrambe di alto livello. Un sistema che aggiunge, particolare non di poco conto in questi tempi, la gestione automatizzata dei microfoni senza la necessità che questi vengano toccati, a tutto vantaggio dell’igiene e della sicurezza da contagio.

Il pannello del TeamConnect Ceiling 2 con la disposizione incrociata dei 28 microfoni omnidirezionali con tecnologia beamforming; all’estremità dei microfoni i quattro Led che segnalano lo stato di funzionamento.


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Fronte-retro della videocamera PTZ di QSC che diventa parte integrante del sistema in combinazione con il TeamConnect Ceiling 2 di Sennheiser. Sono disponibili due modelli simili nella impostazione di base, con differenze relative allo zoom.

QSC VIDEOCAMERA PTZ

Due sigle per le videocamere PTZ di QSC, anche se in realtà è lo stesso prodotto di base offerto in due versioni. PTZ-IP 12x72 e PTZ-IP 20x60 dove le sostanziali differenze riguardano lo zoom ottico che vale 12x per la prima e 20x nella seconda, con un campo visivo orizzontale rispettivamente di 72 e 60 gradi. Inoltre la PTZ-IP 12x72 offre un f= da 3.5 mm a 42.3 mm, mentre la PTZ-IP 20x60 f= 4.42-88.5 mm. Tutto il resto è sostanzialmente comune alle due versioni, a partire dal sensore di tipo CMOS a basso rumore da 1/ 2.7 pollici; rapporto S/N maggiore di 55 dB; risoluzione video fino a 1080p 60/50/30/25 HZ; pan di +/-170 gradi e tilt da 30 a 90 gradi; minima illuminazione richiesta di 0,05 lux a F1.8; uscita video HDMI e 3G-SDI; Ethernet 100BaseTX/1000BaseT. Funzioni integrate di Auto Exposure, Auto Focus e Auto White Balance.

SENNHEISER TEAMCONNECT CEILING 2 Il “2” della sigla lascia chiaramente intendere la seconda generazione del microfono da soffitto TeamConnect Ceiling di Sennheiser che va ad ottimizzare alcuni parametri

tecnici ed espandere la connettività della versione originale. Il prodotto si presenta in forma di pannello standard (590 mm per lato) da posizionare a controsoffitto o a filo soffitto considerato il suo spessore ridotto (43 mm), oppure in sospensione con cavi di ritenuta dedicati. Disponibile in opzione il supporto VESA dedicato. Il pannello integra 28 capsule microfoniche omnidirezionali pre-polarizzate (Sennheiser KE 10-237 per la precisione) che utilizzano la tecnologia beamforming, grazie alla quale viene individuato e messo a fuoco automaticamente l’oratore di turno, viene ottimizzato il livello sonoro del discorso e la posizione (in piedi, seduto, in movimento…). Luci LED integrate permettono di capire con una veloce occhiata lo status del pannello. TeamConnect Ceiling 2 è la scelta ideale per sale riunioni di medie e grandi dimensioni con un range ottimale di 16 partecipanti e un utilizzo di 60 metri quadrati, oltre il quale si possono aggiungere altri pannelli per ampliare la zona d’utilizzo. TeamConnect Ceiling 2 supporta l’alimentazione tramite Power over Ethernet (PoE), Sennheiser Control Cockpit, Dante Domain Manager e la piattaforma di controllo QSC o Crestron. API disponibili

Lo schema dell’installazione tipo con una videocamera PTZ e il sistema di microfoni TeamConnect Ceiling 2: insieme per riprendere chi parla e riprodurre l’audio in modo automatico e preciso.

La combinazione di dimensioni standard e accessori dedicati permette di installare il pannello TeamConnect Ceiling 2 in diversi modi, semplificando e minimizzando la sua presenza in ambiente. per applicazioni media e videocamere. Configurazione rete 802.1X via SSH con software Control Cockpit. TeamConnect Ceiling 2 può essere utilizzato insieme ai sistemi di conferenza analogici già presenti o integrato in sistemi completamente digitali, controllato e monitorato tramite la rete IP. La risposta in frequenza del sistema dei microfoni va da 160 Hz a 18.000 Hz, con un rapporto

segnale/rumore di 83 dB; altre caratteristiche vedono una latenza di 4 ms massima pressione sonora di 104 dB, gamma dinamica di 93 dB. Lato connessioni: doppia porta RJ 45 con interfaccia Dante primario e secondario; uscita 3-pin audio analogico; porta Ethernet RJ 45 per network control e PoE. Elemento importante è che TeamConnect Ceiling 2 è certificato Microsoft Teams.

Il nuovo plug-in di QSC permette di emulare il Sennheiser Control Cockpit su un controller touch-screen della piattaforma Q-SYS, così da integrare velocemente e facilmente TeamConnect Ceiling 2.

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PRODOTTI

GESTIONE AZIENDALE • Evoko NASO, per la facile gestione degli spazi aziendali INFO Comm-Tec Exertis Italy S.r.l. - Tel. 0546/622080 - www.comm-tec.it

Come diventare padroni dell’ambiente

Dall’azienda svedese una soluzione che si caratterizza per la sua semplicità benché dotata di tutte le funzionalità di un workspace manager grazie alle caratteristiche delle sue licenze abbinate di Marco Ventimiglia

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ttenzione alla semplicità d’utilizzo e alla flessibilità d’impiego, ma senza disdegnare una strizzata d’occhio al design. Sono queste le principali caratteristiche di Evoko NASO, una soluzione che vuole facilitare la gestione quotidiana degli spazi aziendali migliorando l’efficienza lavorativa. Evoko NASO è stato concepito nell’headquarter dell’azienda in Svezia ad opera del suo rinomato team di progettazione e sviluppo. Un sistema ideato con l’intento di ottenere un coordinamento completo dello spazio di lavoro.

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Il touchpanel di Evoko NASO ha uno schermo da 8 pollici, capacitivo a Led.


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Il touchpanel da 8 pollici, capacitivo a Led, si caratterizza per il suo design minimalista con il verde, il giallo ed il rosso quali colori dominanti a seconda della modalità di visualizzazione. Stiamo parlando di un sistema che si “appoggia” sul cloud

nell’ambito del desk e car park booking, del meeting room e della reception virtuale. Il touchpanel è dotato di sistema di illuminazione intuitivo in modo da guidare l’utente nell’ambiente giusto. Non solo, un sensore di prossimità mostra le informazioni

Evoko NASO permette di aggiungere pacchetti software per adattarne il funzionamento alle esigenze del cliente.

Sotto, il verde, il giallo ed il rosso sono i colori dominanti del touchpanel a seconda della modalità di visualizzazione.

per assicurare una gestione completa di tutti gli spazi aziendali, in modo smart e sicuro. In particolare, grazie alla sua interfaccia intuitiva e personalizzabile, Evoko NASO permette di operare a 360 gradi

rilevanti a chiunque si avvicini allo schermo: condizioni di disponibilità della sala, dettaglio delle attrezzature disponibili in ogni ambiente, con l’eventuale segnalazione di dispositivi danneggiati o mancanti.

Inoltre, Evoko NASO è dotato di uno strumento di analisi, per fornire informazioni preziose sulla frequenza di utilizzo delle sale, e offre un servizio di reportistica e analisi utile a migliorare l’organizzazione e la gestione delle riunioni. Un altro plus di Evoko NASO consiste nella sua adattabilità con la possibilità di acquistare licenze ed aggiungere così “pacchetti” software per customizzare il sistema a seconda delle esigenze specifiche del cliente. In particolare Evoko rende disponibili tre distinti pacchetti. Quello denominato “Rose” è la soluzione studiata per il

Room services. “Pepper” è invece dedicato a ottimizzare il funzionamento degli ambienti di lavoro mentre “Guava” consente il controllo dei flussi di frequentazione all’interno degli edifici, offrendo fra l’altro informazioni utili ai visitatori. Prevista anche un’App di installazione che consente di sincronizzare i dispositivi tramite Bluetooth, senza dover inserire ripetutamente le password. Il tutto, consente di risparmiare in modo consistente il tempo per l’organizzazione di eventi di medie e grandi dimensioni. Una volta installata l’App è immediatamente pronta all’uso e si aggiorna automaticamente.

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PRODOTTI

ILLUMINAZIONE • Lutron Alisse e l’integrazione con HomeWorks INFO Gammalta S.r.l. - Tel. 050/2201042 - www.gammalta.it

Controllo della luce in punta di dito La serie di tastierini cablati per controllo luci Alisse si integra con il sistema HomeWorks, quello realizzato da Lutron per gestire e regolare tutte le funzioni della casa smart e moderna. Un tocco di eleganza che aggiunge ulteriore valore alla tecnica che c’è dietro di Vincenzo Maragoni

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legante nel suo essere minimale, quasi invisibile, con colori sfumati e linee essenziali. Il tastierino cablato per controllo luci Alisse è l’elemento perfetto per chi sceglie la strada della sobrietà che però è allo stesso tempo eleganza e segno di distinzione. In Lutron hanno lavorato su due fronti per definire Alisse: quello del design appunto, senza dimenticare però la perfetta funzionalità ed integrazione con gli altri prodotti dell’azienda. Quelli che interagiscono

sotto il cappello del sistema HomeWorks, grazie al quale tutta la casa domotica è facilmente controllabile con un dito, sia utilizzando proprio un tastierino come Alisse che i pulsanti virtuali di un tablet.

ALISSE

La scelta di Lutron in fase di progetto di Alisse è stata subito netta e ben precisa: costruire un oggetto tanto valido nella sua funzionalità quanto attraente da un punto di vista visivo e tattile. Un oggetto che prendesse le

L’essenzialità come elemento fondamentale per la bellezza di questo prodotto: linee semplici ma curate e soprattutto perfetta lavorazione dei materiali.

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distanze nettamente da prodotti dal profilo banale e la struttura in plastica come se ne possono trovare tanti. Invece Alisse è realizzata con una placca di ottone lavorato a controllo numerico, con i bordi stondati e rifinita con un passaggio di spazzolatura a mano. Finitura a scelta tra 11 colori dai toni naturali, quelli che Lutron ha inserito nella mazzetta denominata Lutron Signature Metal Collection. La precisione di lavorazione del pannello di ottone garantita dalle macchine a lavorazione numerica permette di avere non solo i bordi perfettamente stondati ma anche e soprattutto uno spessore fuori parete di soli 3 mm. Alisse è disponibile in versione singlegang e square backbox con la possibilità di avere fino a 9 pulsanti suddivisi su 1, 2 o 3 colonne. Questi pulsanti sono retroilluminati, così è facile trovarli anche in condizioni di bassa illuminazione. Lo stato del singolo pulsante è facilmente individuabile dalla intensità dell’illuminazione: questa e la temperatura colore sono regolabili direttamente via software HomeWorks. Un’altra regolazione possibile è relativa alla regolazione dell’intensità dell’illuminazione a seconda dell’ora del giorno. Ma la personalizzazione di Alisse non arriva solo dalla combinazione

di colore, dimensioni e numero di pulsanti ma si può richiedere la personalizzazione della incisione direttamente sul metallo del nome della stanza/ scena alla quale accedere con quel determinato pulsante. È una possibilità che chiaramente va specificata al proprio installatore in fase di progetto, in quanto ogni incisione viene realizzata su precisa richiesta. Chiaramente si può avere il pannello senza nessuna forma di incisione. Il pannello di Alissa è


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Il massimo controllo della luce in casa, in ogni stanza e con essa la scelta della configurazione più accogliente per tutta la famiglia: è questa l’essenza di HomeWorks. sottoposto ad un trattamento proprietario resistente alle ditate, macchie e usura così che rimanga intatto anche dopo tempo e tanti utilizzi. Un trattamento protettivo che però non toglie alcunché alla sensazione di toccare il vero metallo. In dotazione ad Alisse

c’è una copertura provvisoria da utilizzare quando l’abitazione è ancora in cantiere e/o quando ci sono ancora lavori in corso. Una copertura che permette di accedere alle funzioni di base dell’apparecchio ma che va a preservare la struttura e la bellezza del pannello definitivo. Alisse lavora con il processore HomeWorks QSX.

HOMEWORKS

Dal 1962 Lutron ha segnato tante e importanti pietre miliari nel settore della illuminazione

In opzione la personalizzazione della incisione direttamente sul metallo del nome della stanza/scena alla quale accedere con quel determinato pulsante.

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PRODOTTI

ILLUMINAZIONE • Lutron Alisse e l’integrazione con HomeWorks

I pulsanti di Alisse sono retroilluminati con LED; l’intensità e la temperatura colore sono regolabili direttamente via software HomeWorks. I colori disponibili per Alisse: Aged Bronze, Aged Brass, Brushed Brass, Champagne, Satin Nickel, Bright Chrome, Graphite, Snow White, Brilliant White, Architectural White, Matte Black.

La versione QSX del processore del sistema HomeWorks: la più recente release che porta con sé non solo maggiore potenza di calcolo ma nuove funzioni cloud e di facile espansione. in particolare. Da quel momento in cui Joel Spira ha rivoluzionato il modo di intendere la luce in casa che da allora non è stata solo “accesa o spenta”. Spira e la sua Lutron, azienda leader di settore che intorno alla illuminazione ha creato un vero e proprio eco-sistema che ha saputo svilupparsi nel corso di decenni per arrivare all’attuale HomeWorks. Un sistema di controllo e automazione che ha ampliato le sue funzioni, oltre alla illuminazione, alle tapparelle, la temperatura e l’audio. La totale e completa possibilità di programmazione di HomeWorks permette di attivare uno scenario automatico in ogni momento

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della nostra presenza in casa. Anzi ancora prima di entrare è possibile far accendere automaticamente le luci ad esempio del vialetto d’ingresso o del garage, grazie alla funzione di geofencing che riconosce la localizzazione dell’utente abilitato. La stessa funzione invia un allarme sullo smartphone nel caso, questa volta uscendo di casa, siano state lasciate accese delle luci. Il pannello di controllo Palladiom è quello che ci permette di abbinare la posizione delle tapparelle con la giusta temperatura da avere in ambiente. Utilizzando la funzione dedicata all’audio, inoltre possiamo attivare singole funzioni o scenari che coinvolgono luci, tapparelle,

temperatura con il sottofondo della giusta colonna sonora in riproduzione dai componenti Sonos o dagli altri compatibili con la piattaforma. Un sistema che recentemente ha ricevuto il boost importante di un nuovo processore, la più recente release QSX che aggiunge ulteriore potenza di calcolo e con essa amplia le funzionalità. QSX è compatibile con tutti i precedenti sistemi HomeWorks cablati e i dispositivi wireless. QSX inoltre lavora con terze parti grazie al supporto alla tecnologia Connect Bridge integrata. Un’altra importante innovazione del più recente processore è la possibilità di gestire database e backup in cloud, cosa che mette al riparo l’installatore dalla perdita dei file di lavoro.

Le varie possibilità di finiture per Alisse permettono di abbinare facilmente questi tastierini a diversi ambienti, soprattutto di stile moderno ma non solo.

Le tante possibilità per numero e disposizione dei pulsanti sul pannello di Alisse: un’altra forma di personalizzazione di questo versatilissimo tastierino per illuminazione.


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PRODOTTI

CONFERENCE • Barco ClickShare Conference semplifica le riunioni in ufficio INFO Comm-Tec Exertis Italy S.r.l. - Tel. 0546/622080 - www.exertisproav.it

Connettività wireless per il lavoro in team La tecnologia proprietaria per un’esperienza di conferenza più coinvolgente. Una soluzione che rende possibile il collegamento in pochi secondi fra il team in ufficio e i partecipanti alla riunione da remoto

di Marco Ventimiglia

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emplice, facile, wireless: Barco presenta così ClickShare Conference, tre parole per sintetizzare i pregi di una soluzione per conferenze ideata per funzionare con i sistemi per videoconferenza e un’ampia gamma di periferiche audiovisive USB (microfoni, soundbar e videocamere) esistenti, senza che siano necessari collegamenti fisici al proprio laptop con cavi e adattatori. Punto di partenza è l’evoluzione continua del moderno mondo del lavoro, un luogo sempre meno “fisico” con riunioni che si svolgono spesso in modalità “ibrida”, ovvero con alcuni dei partecipanti presenti in remoto. Una tipologia di svolgimento dei meeting che inevitabilmente il dilagare della pandemia ha reso ancor più attuale. La connettività

rappresenta dunque un elemento fondamentale e ClickShare offre una tecnologia di collaborazione wireless progettata su misura dell’utente e della sua azienda. In particolare, il lavoro in team intuitivo, la condivisione senza problemi e la sicurezza avanzata sono i tratti distintivi di ClickShare Conference, lanciata da Barco in occasione di ISE 2020 con un approccio che viene definito BYOM (acronimo di Bring Your Own Meeting). Un sistema per conferenze wireless che permette, come sottolinea l’azienda con base in Belgio, di “portare con te la tua riunione ovunque e su qualsiasi dispositivo, connettendoti e collaborando con i colleghi da remoto con il minimo sforzo”. L’obiettivo è quindi quello di rendere le riunioni in modalità ibrida più intuitive e immediate,

quanto quelle svolte di persona. La famiglia dei dispositivi ClickShare è stata recentemente aggiornata con i nuovi apparecchi progettati e realizzati per favorire la partecipazione a ogni tipo di videoconferenza, sia che si svolga in ambienti come piccole aule attrezzate, sia in saloni meeting. Ed ancora, la soluzione Barco si caratterizza per la sua flessibilità, integrandosi con ogni software per videoconferenze, videocamera e laptop, indipendentemente dal fatto che si adotti il dispositivo base piuttosto che quello di fascia più alta. Sono tre i modelli che compaiono nella nuova gamma ClickShare Conference. Tutti quanti integrano il “Conferencing Button” che consente in pochi secondi di connettersi in modalità wireless a videocamere, soundbar e altre periferiche USB audio-video presenti in riunione per una partecipazione più efficace. E a rendere l’esperienza di riunione più facile e intuitiva c’è anche l’App ClickShare che permette di Il “Conferencing Button” consente in pochi secondi di connettersi in modalità wireless a videocamere, soundbar e altre periferiche USB audio-video.

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connettersi facilmente alla sala riunioni, offrendo la possibilità di condividere lo schermo e moltissime funzionalità avanzate. Un’applicazione che funziona su tutti i dispositivi, dai computer desktop ai dispositivi Android e iOS. Il primo modello, denominato CX-20, è concepito per l’utilizzo in aule attrezzate e piccole sale riunioni, offrendo comunque le funzionalità principali per collaborazione da remoto e conferenze wireless. Il modello CX-30, indicato per l’impiego in sale riunioni di medie dimensioni, aggiunge un set di funzionalità complete per l’interattività e la moderazione. Infine c’è il modello CX-50, per sale riunioni di grandi dimensioni, che soprattutto permette un’esperienza audiovideo ancora migliore con la disponibilità di connettività fisica HDMI. Last but non least, la sicurezza. Ogni soluzione ClickShare Conference offre un alto livello di protezione. Infatti, tutte le interazioni che si svolgono durante il meeting vengono autenticate e crittografate. Il sistema, poi, viene costantemente aggiornato all’ultima versione anche per integrare le più recenti patch di sicurezza.


PRODOTTI

CONFERENCE • Bose Videobar VB1, soluzione “all-in-one” di alta qualità INFO Comm-Tec Exertis Italy S.r.l. - Tel. 0546/622080 - www.exertisproav.it

Audio e video al top per le riunioni Dal produttore statunitense un sistema ad elevata concentrazione di tecnologia da inserire nelle sale meeting. Prestazioni di alto livello con videocamera 4K, sei microfoni direzionali e due altoparlanti da 20 Watt

di Marco Ventimiglia

N

ota soprattutto per l’eccellenza dei suoi prodotti audio, Bose non perde certo la sua anima nel realizzare apparecchi destinati ad ulteriori ambiti di utlizzo. Lo conferma la Videobar VB1, che l’azienda americana presenta come una soluzione completa per sale riunioni. Se l’aspetto richiama quello di una tradizionale soundbar, in realtà abbiamo a che fare con un

dispositivo “all-in-one” capace di garantire prestazioni audio e video di qualità superiore. Quanto alla definizione di allin-one, è lo stesso produttore che spiega come trattasi di “un sistema che racchiude in sé prestazioni di alto livello e consente aggiornamenti, gestione e monitoraggio, anche da remoto. Bose Videobar VB1 è un concentrato di tecnologia che favorisce appieno gli incontri,

La sezione dei connettori fisici di Videobar VB1con, da sinistra, ingressi di rete e audio, presa USB-C e connettore HDMI.

La Videobar VB1 di Bose è un concentrato di tecnologia con videocamera 4K e riproduzione audio affidata a due altoparlanti da 20 Watt ciascuno. siano essi webinar, seminari, presentazioni, dimostrazioni o meeting di vario genere”. Una dotazione tecnologica, quella della Videobar, assolutamente di primo livello. A cominciare dalla videocamera 4K ultra-HD con funzione autoframing, digital zoom 5x e grandangolo diagonale 123°. L’apparecchio è poi dotato di 6 microfoni direzionali con pick-up range di 6 metri, beam-forming statico e dinamico configurabile, 3 zone di esclusione, stereo acoustic echo cancellation (AEC) e digital noise suppression. Quanto alla riproduzione audio, è affidata a due altoparlanti da 20

Watt ciascuno. La connettività di Videobar VB1 alla rete avviene attraverso la presa LAN o sfruttando il Wi-Fi, mentre il Bluetooth integrato consente l’impiego dell’apparecchio quale vivavoce autonomo piuttosto che come riproduttore di musica in streaming, con facile connessione ad uno smartphone. Con quest’ultimo, o un tablet, si può sfruttare l’App mobile Bose Work per regolare facilmente tutta una serie di parametri del dispositivo, quali volume, silenziamento, panoramica, inclinazione, zoom e preselezioni zoom.

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PRODOTTI

CONFERENCE • Shure Ecosystem, per facili ed efficienti riunioni online INFO Prase Media Technologies S.p.A. - Tel. 0421/571411 – www.prase.it

Un ambiente ideale per le videoconferenze L’Ecosystem di Shure è una sorta di Eden per le conferenze da remoto, un paradiso in cui non esistono conflitti tra componenti e formati, i microfoni catturano ogni parola e il percorso del segnale è il più breve e semplice possibile. Prodigi della compatibilità nativa di Marco Galloni

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I

moderni sistemi per videoconferenza sono non di rado molto complessi. Ma talvolta possono diventare anche complicati, nel senso che le interazioni tra i diversi componenti si fanno difficili, conflittuali, problematiche. I bundle Shure Ecosystem sono pensati proprio per evitare che questo accada. Si tratta di una serie di pacchetti hardware e software monomarca (“all Shure”) che, grazie alla compatibilità nativa dei componenti, permettono di realizzare impianti per riunioni online in modo facile, rapido e sicuro, riducendo idealmente a zero i conflitti interni. Non a caso Shure usa il termine “ecosistema”, che identifica un’«unità ecologica costituita dalla condizione di equilibrio delle relazioni tra gli esseri viventi e l’ambiente chimico-fisico in cui si trovano» (dizionario italiano Sabatini Coletti); qui in gioco non ci sono esseri viventi ma software e componenti elettronici, però il concetto è più o meno lo stesso.

UNA PERFETTA RIPRESA DELLE VOCI

La famiglia Ecosystem consta di pacchetti chiavi in

mano (Room Kit) realizzati combinando diversi prodotti del catalogo Shure, come i microfoni MXA310, MXA710 e MXA910, l’altoparlante di rete (“networked loudspeaker”) Microflex MXN5W-C, il processore Intellimix P300 e i software Intellimix Room, Designer e SystemOn; grazie alla partnership tra Shure e la norvegese Huddly, siglata nel dicembre scorso, è inoltre possibile integrare nei bundle la webcam AI Huddly. Tra i componenti sopraelencati meritano menzione particolare i nuovissimi MXA710 e MXN5W-C, introdotti nel giugno scorso. L’MXA710 è un array lineare disponibile in due diverse lunghezze, 60 e 120 cm. Il nuovo microfono si avvale di una tecnologia brevettata (Steerable Coverage) che garantisce la perfetta cattura delle voci, a prescindere da dove siano seduti i relatori; i lobi di ripresa vengono regolati automaticamente (Autofocus), adattandosi agli spostamenti dei conferenzieri. Compatibile con i protocolli Dante e AES67, l’MXA710 è alimentato via PoE e dispone di DSP IntelliMix integrato che fornisce missaggio automatico,

cancellazione dell’eco, riduzione del rumore e controllo automatico del guadagno; insieme all’MXA710 è stato introdotto anche il pulsante di muting MXA Network Mute Button, alimentato anch’esso attraverso la rete Ethernet. Al diffusore Microflex MXN5W-C dedichiamo un box di approfondimento (vedi).

ROOM KIT DA SCEGLIERE IN BASE ALLE DIMENSIONI DELLA SALA

Per facilitare system integrator e installatori nella scelta, i bundle Ecosystem sono classificati secondo le dimensioni della sala e/o l’uso cui l’impianto è destinato (conferenze, training). Sono previste quattro diverse tipologie/dimensioni di sala: da 1 a 6 posti, da 7 a 12, da 13 a 22, oltre 23 posti. Alcuni esempi: il bundle Room Kit 310P è concepito per sale di piccole dimensioni (1-6 posti) ed è costituito da un microfono da tavolo MXA310 con pattern di ripresa toroidale, un processore Intellimix P300 con cancellazione dell’eco, riduttore di rumore, mixer e controllo del gain automatici e da un diffusore MXN5W-C I bundle Ecosystem per videoconferenze sono costituiti da combinazioni di diversi componenti del catalogo Shure: questo garantisce la piena compatibilità nativa e, conseguentemente, l’assenza di conflitti di sistema. Nella foto, vediamo tre di questi componenti: l’array microfonico da soffitto MXA910 (a sinistra), il nuovo array lineare MAX710 (sotto, a destra), introdotto a giugno 2020, e il microfono da tavolo MXA310 (al centro).

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PRODOTTI

CONFERENCE • Shure Ecosystem, per facili ed efficienti riunioni online

con amplificatore integrato e alimentazione PoE. Secondo esempio, il Room Kit 714M per sale da 7-12 posti, costituito da un array microfonico lineare MXA710 e da quattro diffusori MXN5W-C, il tutto gestito mediante il software Shure IMX-RM8-SUB5. Il Room Kit 910P per sale da 13-22 posti (terzo esempio) consta di un array microfonico da soffitto MXA910, un processore Intellimix P300 e due diffusori networked MXN5W-C. Quarto e ultimo esempio, il Room Kit 910X, un sistema multi purpose per sale da oltre 23 posti costituito da Sul soffitto di questa sala si riconoscono un array microfonico Shure MXA710 (versione da 60 cm) e due “networked loudspeaker” MXN5W-C (uno si intravede appena a sinistra); sul tavolo, davanti alla ragazza di colore, trova posto il pulsante di muting MXA Network Mute Button.

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L’array microfonico MXA710, qui collocato sotto il display e la webcam (una Aver Cam520) del sistema per conferenze. Nel dicembre scorso Shure ha siglato un rapporto di partnership con la norvegese Huddly per l’integrazione di webcam con intelligenza artificiale nei bundle Ecosystem. due microfoni MXA910, quattro diffusori MXN5W-C e un processore Intellimix P300; i Room Kit 310P, 910P e 910X sono certificati per le piattaforme Zoom e Microsoft Teams, ma la compatibilità dei pacchetti Ecosystem può estendersi anche ai molti altri partner Shure, come Cisco, Logitech, Audinate Dante e Crestron, per citarne solo alcuni. I Room Kit appena elencati fanno parte di 16 configurazioni predefinite dalla casa; è comunque possibile creare pacchetti personalizzati (custom) combinando liberamente i vari componenti.


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UNA COMPLETA CATENA PER IL TRATTAMENTO DEL SEGNALE

La compatibilità nativa non garantisce solo la perfetta interazione tra i componenti di quelli che Shure chiama “Soft Bundle”, vale a dire i pacchetti Ecosystem predefiniti. Questa familiarità “ab origine” assicura anche un audio di prim’ordine, uno spiccato “family sound” e una grande coerenza timbrica tra una sala e l’altra, fondamentali per la buona riuscita di ogni incontro di lavoro: «L’audio di qualità superiore è essenziale per il business», ha dichiarato Chad Wiggins, Senior Director Networked Audio Systems di Shure. L’utilizzo di componenti della stessa marca facilita inoltre la progettazione dell’impianto, l’installazione, la manutenzione, l’approvvigionamento dei materiali e l’assistenza, senza contare che riduce in misura

sensibile i tempi di training e apprendimento. Sentiamo ancora Chad Wiggins: «Il portfolio Shure include ora la catena completa del segnale, dal microfono al DSP all’altoparlante; questo ci permette di fornire soluzioni audio di tutti i tipi caratterizzate da minor complessità e impareggiabile facilità di implementazione e gestione remota». Componenti a elevato grado di integrazione come l’MXA710 e l’MXN5W-C riducono il numero di elementi, cavi e punti di connessione nell’impianto (niente amplificatori esterni, DSP, eccetera), con conseguente incremento dell’affidabilità d’insieme; i software Shure Designer e SystemOn, dal canto loro, garantiscono una comunicazione fluida tra i componenti e agevolano la supervisione e il monitoraggio dell’impianto.

UN ALTOPARLANTE CONCEPITO PER IL NETWORK Un altro componente ad alto tasso di integrazione utilizzato nei bundle Shure Ecosystem è il nuovo Microflex MXN5W-C (nella foto). In termini tecnici si tratta di un “networked loudspeaker”, cioè di un altoparlante concepito per essere connesso, alimentato (PoE/PoE+) e controllato via Ethernet. In uno scafo dal profilo ribassato, ideale per l’installazione a soffitto, l’MXN5W-C contiene un amplificatore di potenza, un set di trasduttori a due vie con woofer da 133 mm, due ingressi e un’uscita Dante, più un DSP con equalizzatore, delay, limitatore e generatore di toni e segnali; la risposta in frequenza del sistema è ottimizzata in fabbrica per assicurare la massima intelligibilità dei dialoghi durante le conferenze. Compatibile con lo standard AES67 (audio over IP), il Microflex MXN5W-C garantisce la massima sicurezza sui contenuti grazie allo Shure Audio Encryption, un codice crittografico basato sull’algoritmo AES-256.

UN ULTERIORE CONTRIBUTO ALL’ARMONIA DELL’ECOSISTEMA

L’offerta non si limita ai prodotti ma riguarda anche i servizi, il supporto commerciale. Attraverso una landing page dedicata (www. shure.com/ecosystem), Shure diffonde video tutorial, esempi di bundle e blog informativi di sicura utilità, mentre Prase, il distributore italiano, propone un allettante extra sconto del 10% su tutti i pacchetti, predefiniti o custom che siano. Anche questo contribuisce all’armonia dell’ecosistema. L’offerta Shure Ecosystem consta di 16 bundle preconfigurati dalla casa (Room Kit): in questa figura ne vediamo quattro. Installatori e progettisti hanno comunque la possibilità di creare pacchetti personalizzati (custom) combinando liberamente i componenti del catalogo Shure.

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CASE STUDY

EDUCATIONAL • Da Leading Technologies una soluzione per l’apprendimento on-line Tecnologia avanzata per la didattica in streaming

La didattica in streaming Un’installazione volta a garantire le migliori condizioni per l’apprendimento on-line e, contemporaneamente, fornire ai docenti un ambiente ideale per svolgere le proprie lezioni in assoluta semplicità. Era questo l’obiettivo - perfettamente raggiunto - dell’Università Politecnica delle Marche di Nicola De bello

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o scopo del progetto era fornire ai docenti universitari un ambiente dove fosse possibile registrare le proprie videolezioni multimediali in alta qualità, il tutto con la massima semplicità di utilizzo. In tal senso, grazie ad un pannello di controllo user friendly e ad un set di istruzioni riassunte in poche righe, la saletta è totalmente utilizzabile in modalità self-service e ha avuto pieno successo. Si può dire quindi che il nostro obiettivo è stato completamente raggiunto anche per la preziosa consulenza dell’azienda Aikon Division nell’aver progettato e proposto una nuova soluzione per l’apprendimento a distanza. Sono le parole di Giovanni Marconi - Centro Servizi Informatici - Università Politecnica delle Marche, l’istituto che ha commissionato l’aggiornamento tecnologico per la didattica a distanza presso la sede di Ancona.

UN NUOVO STILE DI INSEGNAMENTO

L’impiego delle tecnologie di streaming e registrazione nel settore Educational sta guadagnando rapidamente terreno. Fino a poco tempo fa la maggior parte degli studenti frequentava di

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persona le lezioni, mentre i contenuti pre‑registrati non rappresentavano che una minima parte delle modalità di insegnamento e apprendimento. In quest’ultimo anno causa Covid, stiamo assistendo invece a una rapida sostituzione della presenza fisica con la presenza on-line da casa. Un aspetto essenziale dell’apprendimento remoto è la capacità degli studenti di utilizzare apparecchi standard come laptop o tablet e di interagire con un browser per ottenere accesso a contenuti video on-line. Una soluzione in grado di combinare sorgenti audio e video di diverso tipo e di automatizzare le procedure di streaming, registrazione e pubblicazione riveste quindi un’importanza fondamentale per garantire una didattica da remoto ottimale. La tecnologia integrata all’interno delle aule riorganizzate ha facilitato uno stile di insegnamento nuovo per stimolare l’apprendimento degli studenti. Alcune stanze sono diventate ambienti di apprendimento attivo, mentre altre hanno ricevuto tecnologie Audio/Video avanzate. Ogni aula è dotata di un apparato per lo streaming, il collegamento per la videoconferenza in presenza e da remoto, una

xxxxxx telecamera HR, connettività audio/video per dispositivi per istruttori e studenti, videoproiettori o display a schermo piatto. I requisiti di sistema includono la commutazione video digitale e un sistema audio con missaggio, amplificazione e gestione dei segnali Audio/Video attraverso un pannello di controllo per la commutazione delle sorgenti. In definitiva, stanze attrezzate per la presentazione di più immagini su un unico display, videoconferenza e capacità di cattura/registrazione di lezioni.

LO STUDIO DI REGISTRAZIONE PER DOCENTI

Ad Aikon Division è stato dato il compito di progettare, in collaborazione con l’Ing. Mauro Lavazza della Leading Technologies, uno studio di registrazione per i docenti. Il progetto includeva anche l’implementazione di sistemi e tecnologie AV avanzate come prototipo per una nuova aula multimediale. Un processore multimediale di streaming SMP 351 di Extron con memoria interna a stato solido e memoria di rete consente l’acquisizione e la registrazione

I COMPONENTI UTILIZZATI EXTRON SMP 351 – Processore di streaming doppio canale EXTRON MLC PLUS 84 D - Controller Medialink Plus AKG CK47 – Microfono capsula cardioide e supporto a soffitto EXTRON MP 101 - Preamplificatore Mic-To-Line LIGHTBEAM HD PTZ - Telecamera con Auto Tracking SAMSUNG FLIP2 – Display Interattivo 65” SAMSUNG DB43J – Monitor 43” preview docente TRIPOD - Lampada studio


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I PROTAGONISTI DELL’INSTALLAZIONE Aikon Division s.r.l., Strada Statale Adriatica 16, Km.310 - 60027 Osimo (AN) Tel. 071.781498 - info@aikondivision.it - www.aikondivision.it Leading Technologies s.r.l. Via Solferino 54 - 20900 Monza (MB) - Tel: 039.94.15.200 info@leadingtech.it - www.leadingtech.it

di lezioni per streaming live e video on demand. È collegato tramite il sistema di controllo MLC Plus 84D sempre di Extron per la gestione, monitoraggio e controllo dei dispositivi AV su rete Ethernet standard. Le funzionalità dei tasti sono state evidenziate con delle etichette nominali ad uso del docente atte a riprodurre i diversi scenari

programmati. Il processore di streaming multimediale cattura simultaneamente presentazioni e contenuti delle sorgente AV a diverse risoluzioni e ridimensiona le immagini sorgente. Un pannello touchscreen Samsung da 65” permette al docente di interagire con i contenuti condivisi dal proprio laptop scrivendo appunti, note

esplicative, ecc. Con un tocco sullo schermo o premendo un pulsante, è possibile organizzare senza sforzo ogni dispositivo AV per creare un ambiente di apprendimento nuovo e stimolante. L’audio viene rilevato da un microfono montato a soffitto lasciando libero il docente di muoversi ed interagire con il sistema in autonomia. Il segnale video proveniente dalla telecamera che riprende l’insegnante e la presentazione visualizzata dal laptop dell’insegnante vengono combinati in un unico flusso streaming video che viene trasmesso in remoto agli studenti. Allo stesso tempo il flusso video viene registrato per riproduzioni future on‑demand.

Il processore a doppio canale Extron SMP351 utilizzato per l’acquisizione e la registrazione delle lezioni e per lo streaming live.

La telecamera con tracking Lightbeam HD PTZ Educational Camera. Per rendere confortevole l’ambiente, l’aula è stata implementata con tendaggi specifici creando una soluzione a beneficio del comfort acustico, isolandola dai rumori esterni, nonché di proiettori a Led per una corretta illuminazione della sala, a beneficio delle immagini registrate. Un monitor di preview consente al docente di controllare i contenuti e le immagini percepite dagli studenti.

Lo studio di registrazione per i docenti: si intravedono il processore Extron SMP351, la telecamera Lightbeam HD PTZ e i due display Samsung per il preview docente e per la condivisione dei contenuti.

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TECNOLOGIA

DIGITAL SIGNAGE • Presentata da Sharp/NEC Display la versione 7.0 di Hiperwall INFO www.sharpnecdisplays.eu/p/it/it/products/software/details/t/Software/Schermi-e-proiettori/rp/HIPERWALLVER7.xhtml

La visione distribuita di Hiperwall

Sharp/NEC Display Solutions e Hiperwall presentano la versione 7.0 di Hiperwall, la massima espressione software a supporto delle control room, che bypassa la struttura basata su matrice/switch per servirsi del protocollo IP sfruttandone tutte le potenzialità di Nicola De bello

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Due immagini del NOC Intelsat in cui è utilizzato un videowall formato da 72 display NEC MultiSync da 55 pollici X555UNV gestito attraverso Hiperwall, il software di controllo IP giunto ora alla sua settima release.

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iperwall ha aperto la strada alla visualizzazione distribuita oltre un decennio fa, quando l’azienda ha rivoluzionato il mercato inserendo piccoli PC dietro ogni display in un videowall. Fino a quando le innovazioni di Hiperwall non sono arrivate nel mercato, i tradizionali fornitori di videowall avevano un enorme PC o server pieno di chilometri di cavi che si collegavano ai display del videowall. La rivoluzione e l’innovazione di Hiperwall hanno consentito di offrire capacità e potenzialità eccezionali: poiché sono utilizzati più PC per alimentare i videowall, il videowall stesso è in grado di fare più di chiunque altro sul mercato. Questi sono i vantaggi della visualizzazione distribuita: una soluzione più potente di quanto possa mai essere un’unità indipendente. Il sistema Hiperwall è un software al 100% con una semplice interfaccia utente progettata per utenti non tecnici. Non richiede server o switch specializzati

che aiutano i clienti a ridurre i costi, la complessità e il consumo di energia fornendo la massima flessibilità di configurazione. Hiperwall presenta inoltre un controllo del display ad altissima risoluzione con dimensioni scalabili in grado di supportare una combinazione di oggetti tra cui immagini fisse con risoluzione fino a 1 GB, video HD e UHD, contenuti in streaming e applicazioni per PC.

LA NUOVA VERSIONE DI HIPERWALL PIÙ POTENTE E ANCORA PIÙ VERSATILE

Oggi Sharp/NEC Display Solutions Europe, in partnership con Hiperwall, Inc., azienda leader nella commercializzazione di tecnologie di visualizzazione over-IP per videowall, ha presentato sul mercato una nuova versione del software Hiperwall. In qualità di partner strategico Sharp/NEC offrirà la versione 7.0 del software Hiperwall alla propria rete di partner di canale che integreranno questa soluzione con i suoi

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TECNOLOGIA

DIGITAL SIGNAGE • Presentata da Sharp/NEC Display la versione 7.0 di Hiperwall

display, proiettori e soluzioni dvLED. La versione Hiperwall 7.0 è costituita da un set completo di applicazioni che consentono la progettazione e la gestione di qualsiasi sistema di visualizzazione dvLED o videowall per veicolare l’informazione all’interno di processi decisionali complessi con una sincronizzazione allo stato dell’arte attraverso numerosi LED controller,

visualizzazione costante di contenuti e migliorata scalabilità. L’innovazione costante garantisce agli utenti di Hiperwall di beneficiare degli ultimi progressi per supportare meglio i loro processi decisionali informati attuali e futuri. Alimentando videowall e sistemi di visualizzazione distribuita con flessibilità, scalabilità e semplicità incentrata sull’utente, Hiperwall Ver. 7.0 introduce molti interessanti

NUOVE APPLICAZIONI E MIGLIORAMENTI DELLA VERS. 7.0 VISUALIZZAZIONE

• HiperView Quantum add-on: fornisce latenza e sincronizzazione all’avanguardia tra pareti video LED e LCD.

INGRESSO

• Miglioramento di HiperSource IP Streams: consente all’hardware esistente di gestire più sorgenti.

CONTROLLO

• Componente aggiuntivo HiperInterface controller migliorato - possibile integrazione di Hiperwall in VMS - Sistema di gestione video. • Consegna continua dei contenuti HiperController: riduce al minimo i possibili effetti di downtime grazie alla ridondanza continua. • Griglie a muro HiperController: definisci le griglie SmartSnap ™ su un’intera tela. • Snap automatico HiperController: semplifica lo spostamento di uno o più oggetti e consente agli utenti di massimizzare rapidamente lo spazio disponibile sulla tela del muro.

I VANTAGGI DI HIPERWALL

• Visualizzazione dei contenuti flessibile e veloce: aggiungi, sposta, ridimensiona e rimuovi i contenuti tramite trascinamento, indipendentemente dalla tecnologia visiva. • Gestione delle sorgenti Hipewall di livello successivo: consente di aggiungere più sorgenti e una migliore gestione delle sorgenti in generale. • Architettura modulare e basata su software: ricevere aggiornamenti e nuove funzionalità è semplice e l’investimento è protetto. • Scalabilità a prova di futuro: è facile espandere un sistema basato su Hiperwall semplicemente aggiungendo componenti. • Massima disponibilità: le funzionalità di tolleranza agli errori di Hyperwall garantiscono un funzionamento continuo.

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A sinistra, un esempio di un sistema basato su un’architettura Hiperwall; sopra, un’immagine della sala NOC di Engineering D-HUB, a Pont-Saint-Martin (AO), dove è installato un videowall 5x2 NEC gestito tramite Hiperwall. miglioramenti. HiperView Quantum è una nuova generazione di componenti aggiuntivi HiperView che supporta il playout multimediale più esigente. La sincronizzazione hardware all’avanguardia di più moduli display LCD/LED offre un’esperienza visiva superiore sull’intera tela digitale. Ora è ancora più facile spostare i contenuti e massimizzare rapidamente lo spazio disponibile sullo schermo, non limitato dalle cornici del display, migliorando la semplicità di Hiperwall per creare ambienti visivi definiti dall’utente. Riducendo il TCO complessivo ma aggiungendo ancora maggiore flessibilità ed efficienza per l’utente, Hiperwall Ver. 7.0 offre una migliore acquisizione e gestione delle sorgenti, aumentando in modo significativo il numero di telecamere e stream RTSP per PC IP Stream, oltre a migliorare l’accesso e l’utilizzo delle sorgenti da remoto per la massima sicurezza operativa. La fornitura continua di contenuti supporta ulteriormente il funzionamento fail-safe di Hipwerwall, fondamentale negli ambienti critici 24/7. Le caratteristiche di Hiperwall 7.0 sono: • Possibilità di integrare Hiperwall in un sistema VMS (Video Management System). • HiperView Quantum: funzionalità di sincronizzazione hardware avanzate da utilizzare in combinazione con gli schermi dvLED NEC, supportate anche


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HIPERWALL VERS. 7.0 - REQUISITI DI SISTEMA I requisiti minimi sono il minimo indispensabile per avere la funzione Hiperwall. Questi possono o non possono soddisfare le reali esigenze per un utilizzo di Hiperwall. In base alla configurazione e all’utilizzo, possono essere applicati diversi requisiti di sistema del PC per ottenere prestazioni ottimali per la richiesta e lo scopo indicati.

PC HIPERWALL

Sistema operativo: versione bit definita per Windows 10 Ethernet: rete Gigabit se non diversamente specificato GPU: NVIDIA® o Intel®

RETE HIPERWALL

dalla nuova funzione SmartGrid. • Gestione avanzata delle sorgenti: permette di aggiungere un maggior numero di sorgenti e di migliorare la loro gestione, aggiungendo nuove possibilità di controllo remoto. • Visualizzazione dei contenuti senza interruzioni: HiperController aggiunge nuove funzionalità di sincronizzazione in background tra i client HiperView e i due PC Controller ridondati. La nuova versione del software offre ancora più valore ai clienti nell’ambiente controlroom, così come in qualsiasi altro contesto analitico, combinando tra loro diverse sorgenti di dati in tempo reale.ù L’esplosione di dati generata dall’Internet of Things e la successiva distribuzione di beni IT aziendali, hanno reso le soluzioni videowall fondamentali per garantire il successo. Visualizzare e gestire dati provenienti da sorgenti multiple risponde alle esigenze di contesti molto diversi fra loro ma con un unico comune denominatore, i decisionmaker devono potersi affidare ad un sistema che dia loro il pieno controllo dei dati a loro necessari. Questo è il motivo per cui Sharp/ NEC e Hiperwall offrono un unico sistema intelligente che incorpora tutte le funzioni di controllo. Questo fornisce ai decision-maker una visione immediata e completa di tutti i dati dell’organizzazione. La nuova soluzione di gestione dei contenuti NEC Hiperwall offre massima affidabilità. Mettendo assieme la potenza e la flessibilità del software Hiperwall con la qualità delle soluzioni Sharp/NEC, i clienti hanno a disposizione la quantità e la qualità delle informazioni di cui hanno bisogno per prendere le proprie decisioni in maniera sicura e serena.

Gigabit Ethernet non bloccante: tutte le porte funzionano alla massima velocità cablata senza perdita di pacchetti Lo switch Gigabit Ethernet dovrebbe supportare i seguenti protocolli IGMP: IGMP Snooping IGMP Immediate-Leave (Fast-Leave) Switch di livello 2 gestito Switch dedicato o VLAN dedicata se sono in uso VLAN Se si utilizzano più switch per un numero maggiore di porte o distanze, utilizzare un collegamento tra switch (stacking). HiperController, HiperFailSafe, HiperView, streamer HiperSource e flussi IP dovrebbero trovarsi sulla stessa sottorete. È accettabile utilizzare due (o più) NIC per connettersi a più reti, se necessario. Microsoft RDP (Remote Desktop Protocol) non è compatibile con i PC Hiperwall, tuttavia qualsiasi altro software di controllo remoto, come Dameware, VNC, TemaViewer e Dualmon funziona bene. Se è richiesto RDP, è necessario riavviare il PC prima di disconnetterlo. Se sono in uso le VLAN, si consiglia anche una VLAN dedicata.

HIPERVIEW

Sistema operativo: versione bit definita per Windows 10 CPU: Dual Core 2 GHz - RAM: 2 GB GPU: NVIDIA® x40, AMD® HD3xxx o Intel® HD2000

HIPERVIEW QUANTUM

Sistema operativo: versione bit definita per Windows 10 CPU: Dual Core 2 GHz - RAM: 2 GB GPU: NVIDIA® x40, AMD® HD3xxx o Intel® HD2000

HIPERFAILSAFE

Sistema operativo: versione bit definita per Windows 10 Requisiti minimi: CPU: Dual Core, 2 GHz o più veloce - RAM: 2 GB GPU: controller grphics discreto o incorporato richiesto HiperOperator Sistema operativo: Windows 7, 8.1 o 10, OSX con versione Java definita CPU: Dual Core - RAM: 2 GB

HIPERSOURCE

Sistema operativo: Windows 7 o 10, OSX con versione Java definita CPU: Dual Core - RAM: 2 GB HiperSource - Browser Sistema operativo: versione bit definita da Windows 10 CPU: DUal Core - RAM: 4 GB

HIPERSOURCE - STREAMER

Sistema operativo: versione bit definita per Windows 10 CPU: Dual Core 2 GHz RAM: 2 GB GPU: NVIDIA® x30 o Intel® HD4600

HIPERSOURCE - FLUSSI IP

Sistema operativo: versione bit definita per Windows 10 CPU: Intel Core-i7 di generazione attuale,> 3 GHz RAM: 8 GB

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TECNOLOGIA

DIGITAL SIGNAGE • Presentata da Sharp/NEC Display la versione 7.0 di Hiperwall

NEC E HIPERWALL INSIEME PER LA SICUREZZA SU STRADA Dalla teoria alla pratica: nelle pagine precedenti abbiamo visto le caratteristiche della nuova versione 7.0 di Hiperwall; su queste pagine, presentiamo un esempio concreto di progettazione e utilizzo del software Hiperwall per il controllo delle reti di trasporto da parte di Egis Road & Tunnel Operation - Dublino, dove viene gestito un videowall formato da ben 52 pannelli NEC MultiSync UN551S Gestito da Egis Road & Tunnel Operation Ireland (ERTO), il Motorway Traffic Control Centre (MTCC) è responsabile della gestione sicura ed efficiente della rete autostradale nazionale e dei tunnel irlandesi. Situato vicino all’ingresso del tunnel portuale di Dublino, il centro di controllo monitora e gestisce oltre 65 milioni di viaggi di veicoli all’anno. Il centro gestisce diversi servizi, tra cui cartelli a messaggio variabile per gli automobilisti, telefoni stradali di emergenza, sistemi avanzati di gestione del traffico e monitoraggio del traffico nel centro di Dublino. Operativo 24 ore su 24, 7 giorni su 7, il Centro di controllo del traffico autostradale riceve un’enorme quantità di dati in tempo reale dalla rete stradale e di tunnel di Dublino. Un vasto videowall NEC lungo 15 metri fornisce agli operatori un accesso immediato alle informazioni mentre mantiene una gestione del traffico sicura ed efficiente.

LA SFIDA

Il tunnel portuale di Dublino, inaugurato nel 2006, è stato concepito per alleviare la congestione del traffico subita dal centro di Dublino, dirottando i mezzi pesanti dal porto della città direttamente sulla rete autostradale. Gestendo due terzi del commercio dei porti marittimi irlandesi per valore, Dublino è un porto estremamente importante e attivo,

I PROTAGONISTI DELL’INSTALLAZIONE Motorway Traffic Control Centre, Dublin Committente: Egis Road & Tunnel Operation Ireland (ERTO) www.erto.ie Installatore: Digicom www.digicom.ie Settore: Command & Control / Surveillance Tecnologia: display NEC MultiSync; gestione contenuti Hiperwall Data dell’installazione: Estate 2020

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Un’immagine della sala di controllo principale del Motorway Traffic Control Center di Dublino, dove sono installati 52 display NEC MultiSync UN551S gestiti da Hiperwall. pienamente operativo 24/7. ERTO ha aggiornato per la prima volta le strutture della sala di controllo nel 2011, collaborando con lo specialista AV Digicom per installare un videowall NEC 4x2 al fine di fornire uno schermo necessario per monitorare il traffico che passa attraverso il tunnel. Di recente, con un investimento di 60 milioni di euro da parte dell’infrastruttura di trasporto irlandese (TII), è stato commissionato un nuovo centro di controllo all’avanguardia nelle zone portuali di Dublino per ampliare la sicurezza della rete stradale. Incorporando anche la copertura della M50, la strada più utilizzata nel paese che trasporta quasi 145.000 veicoli al giorno, l’MTCC monitora e gestisce l’intera rete stradale e del tunnel di Dublino, a prova di futuro per un utilizzo sempre maggiore. ERTO ha scelto nuovamente di collaborare con Sharp/NEC e Digicom per aggiornare le strutture della sua sala di controllo in linea con il suo mandato più ampio e complesso.

LA SOLUZIONE NEC

Pensato per essere il più grande del suo genere in Europa, alto 3 metri e lungo 15 metri, il videowall da 4,2 milioni di pixel comprende 52 monitor NEC MultiSync UN551S. L’integrazione dei display NEC guidati dal sistema di gestione dei contenuti

Hiperwall fornisce una soluzione altamente flessibile per la gestione di molteplici fonti di dati. Capace di espandersi per accogliere sorgenti di input illimitate e qualsiasi numero di display di output, Hiperwall è una soluzione incredibilmente versatile. Essendo una soluzione basata su IP, Hiperwall è senza soluzione di continuità e adattabile all’infinito alle mutevoli esigenze, senza la necessità di hardware aggiuntivo. Poiché la luce ambientale all’interno della sala di controllo cambia durante il giorno e la notte, la luminosità del videowall si regola automaticamente per fornire il livello giusto per una leggibilità piacevole per gli occhi. “La soluzione NEC con Hiperwall è stata una scelta facile per il cliente e per Digicom. La sua funzionalità altamente versatile è in linea con le aspettative nel mondo IT di oggi “. ha affermato Peter Fox, direttore commerciale di Digicom. “Il cliente desiderava flessibilità e resilienza e Sharp / NEC ha dimostrato di avere la migliore soluzione software per assicurarle”. I display con cornice ultra sottile MultiSync® UN551S da 55” sono stati configurati per creare un videowall di 13 schermi di larghezza per 4 di altezza, con cornici di 1,8 mm. “Il display NEC ha una cornice estremamente stretta che ci


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offre la massima area dello schermo per il videowall con un’interruzione minima dell’immagine”, ha affermato Darren Byrne, direttore del progetto di ERTO. “La qualità dell’immagine e l’affidabilità sono essenziali per le nostre operazioni e siamo molto fiduciosi nei display NEC”. Progettato per il funzionamento in ambienti difficili, l’esclusivo sistema di gestione del calore NEC era una caratteristica fondamentale, poiché l’accumulo di calore può essere una delle principali preoccupazioni per i videowall di grandi dimensioni. Il robusto cabinet in metallo supporta un’efficiente dissipazione del calore. Un ulteriore videowall 2 x 2 MultiSync® UN551S si trova in una stanza separata per gli incidenti con lo stesso accesso a tutti i feed di dati del videowall di panoramica più grande.

IL RISULTATO: DAL SEMPLICE MONITORAGGIO ALLA GESTIONE ATTIVA

Il sistema segna una transizione dal monitoraggio delle strade alla loro gestione attiva. Monitorando i dati in entrata, lo scopo del centro di controllo è di fornire informazioni agli utenti della strada per

aiutarli a viaggiare in sicurezza. Ridurre la velocità e ridurre la congestione è l’obiettivo finale, assicurando che gli automobilisti completino il loro viaggio senza incidenti. La visualizzazione e la manipolazione dei dati offerta dal vasto sistema di videowall NEC consente agli operatori di monitorare continuamente la

rete stradale, controllando l’efficienza del traffico, anticipando e reagendo immediatamente agli incidenti. Ricevendo dati da ogni centimetro della rete stradale, gli utenti della strada di Dublino possono viaggiare in tutta sicurezza sapendo che l’aiuto è a portata di mano in caso di necessità.

MULTISYNC UN492/552, I DISPLAY PER VIDEOWALL DI ULTIMA GENERAZIONE FIRMATI SHARP/NEC Per la sala di controllo della Egis Road & Tunnel Operation sono stati utilizzati ben 52 display NEC MultiSync® UN551S per ricreare un videowall alto 3 metri per ben 15 metri di lunghezza. In questi giorni Sharp/NEC Display ha già presentato la gamma successiva dei questi prodotti, siglati UN492/552. I nuovi display della serie UN492 (49”) e 552 (55”) rappresentano una scelta ottimale per la realizzazione di videowall coinvolgenti e creativi, potendo offrire un’ottima qualità dell’immagine, un’installazione semplice e prestazioni affidabili e durevoli. L’installazione e il funzionamento sono estremamente semplificati; le potenti funzionalità di calibrazione offrono prestazioni visive molto elevate durante tutta la durata utile dello schermo. Con una cornice di congiunzione combinata di soli 0,88 mm (3,5 mm mod. UN552V), questa esperienza di parete videowall è in grado di offrire una visualizzazione di grandi dimensioni con interruzioni delle immagini a malapena percettibili. La luminosità dello schermo da 500cd/m² (700 cd/m² mod. UN492/552S) e la superficie antiabbagliamento offrono un’ottima leggibilità senza fastidiosi riflessi anche in condizioni di elevata

luminosità ambientale. Vantaggi dei display MultiSync UN492/552: • Installazione semplificata grazie all’Auto TileMatrix • Calibrazioni pronte all’uso. È possibile risparmiare molto tempo durante le fasi di installazione e messa a punto grazie alle immagini preimpostate pronte all’uso per scenari applicativi preimpostati. • Prestazioni d’immagine migliorate – impostazioni avanzate di tutti i parametri visivi importanti per un controllo totale di luminosità, colore, gamma ed uniformità attraverso SpectraView Engine. • Colore vivido e costante – la riproduzione di colori perfettamente fedele alla realtà è assicurata dalla tecnologia con pannelli IPS, la scelta migliore, in materia di uniformità del colore. Il pannello S-IPS garantisce la conservazione di una perfetta visibilità in modalità sia orizzontale che verticale e anche nel caso in cui si osservi lo schermo da un angolo visuale estremo. • Affidabilità assicurata e longevità delle pareti videowall – il sistema unico di gestione del calore NEC permette all’utente di monitorare e controllare il calore all’interno dello schermo. • Gestione dispositivi con risparmio di risorse – la gestione di tutti i dispositivi NEC collegati può essere eseguita da un luogo centralizzato, riducendo così l’utilizzo delle risorse, con l’uso del software tool NaViSet Administrator 2.

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TECNOLOGIA

SAFETY • Dessault Systèmes, un progetto per riaprire in sicurezza la Filarmonica di Parigi Una simulazione 3D permette di studiare il modo in cui l’aria circola all’interno di una grande sala per concerti

Sicurezza simulata Dassault Systèmes collabora con la Filarmonica di Parigi per consentire al pubblico e all’orchestra un ritorno sicuro nella più grande sala da concerti della città

di Nicola De bello

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assault Systèmes ha collaborato con la Filarmonica di Parigi, importante punto di riferimento musicale della capitale francese, ad un progetto di riapertura in sicurezza della grande sala da concerto che verrà messo in atto non appena la pandemia da COVID-19 lo consentirà. È stata utilizzata la simulazione per sperimentare e comprendere il modo in cui l’aria circola all’interno dello spazio, oltre che per valutare l’efficacia delle misure preventive attuate dalla Filarmonica di Parigi e identificarne di nuove, se necessario. Con una capacità di 2.400 posti a sedere, la Grande salle Pierre Boulez è caratterizzata

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da una configurazione avvolgente, in grado di immergere il pubblico nei suoni dell’orchestra, e da un sistema di ventilazione unico per ogni posto, al fine di introdurre costantemente aria fresca regolandone la direzione e la velocità. Grazie ai dati forniti dalla Filarmonica di Parigi, le soluzioni software di Dassault Systèmes, fornitore di tecnologie digitali 3D per la simulazione, sono state utilizzate per la creazione di un modello tridimensionale della sala da concerto riempita al massimo della capacità e per visualizzare il flusso d’aria dalle balconate più alte fino all’orchestra, al fine di valutare l’impatto dell’utilizzo delle mascherine

e del flusso d’aria sulla propagazione delle particelle di virus. Diversi scenari hanno illustrato la concentrazione di particelle emesse da uno spettatore con tosse e positivo al virus, prima mentre indossa la mascherina e poi senza. Le simulazioni hanno anche dimostrato la diffusione delle particelle di virus verso altri spettatori nel pubblico, i musicisti e il direttore d’orchestra, a seconda del sistema di ventilazione di ogni posto a sedere e alle diverse direzioni del flusso d’aria su scale, sedie e pavimento. Le simulazioni hanno inoltre evidenziato un minor rischio di


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propagazione di particelle di virus quando il pubblico indossa le mascherine e quando la ventilazione su ogni posto a sedere viene ridotta del 50%. Quando indossate, le mascherine giocano un ruolo di fondamentale importanza e contribuiscono alla riduzione della quantità di particelle emesse nell’aria e dalla velocità delle stesse, fungendo da barriera. Le simulazioni hanno anche dimostrato che la sala da concerto presenta uno scenario più simile a uno spazio all’aria aperta, dunque con un basso rischio di propagazione da un lato all’altro. Il sistema di ventilazione riduce in modo naturale il rischio

di contaminazione limitando il movimento laterale dell’aria e direzionandolo dietro al pubblico e ai musicisti. “La sicurezza del nostro pubblico, degli artisti e del personale non è negoziabile. Per questa ragione abbiamo deciso di collaborare con Dassault Systèmes. Grazie alla loro tecnologia di simulazione all’avanguardia, siamo pronti a riaprire la nostra sala da concerto nelle migliori condizioni possibili” - ha dichiarato Laurent Bayle, Managing Director, Filarmonica di Parigi. Parallelamente, le simulazioni del flusso d’aria all’ingresso della sala hanno confermato

come le misure di sicurezza già in atto, quali utilizzo delle mascherine e distanziamento sociale, siano adeguate a quella particolare area dell’edificio. Dassault Systèmes ha creato un modello in 3D della sala da concerti per valutare l’efficacia delle misure di sicurezza attuate dalla Filarmonica di Parigi a seguito della pandemia da COVID-19. La simulazione del flusso d’aria all’interno della sala ha rivelato l’impatto positivo delle mascherine e di una ridotta ventilazione sulla propagazione delle particelle di virus.

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TECNOLOGIA

AUDIO PRO • I migliori diffusori professionali per impieghi live Gli speaker che garantiscono un alto SPL e una grande qualità sonora

Grandi voci per grandi spazi Dai Biamp Vertical Array 600 agli Yamaha CZR, passando per gli Electro-Voice EVC-1122-VI, i JBL CBT, i K-array Dragon KX-12 e i Wharfedale WLA-28, ecco alcuni eccellenti diffusori concepiti per sonorizzare arene, auditorium, stadi e aule universitarie. Perché, parafrasando una pubblicità del passato, potremmo dire che per riempire vasti spazi di suoni e voci ad altissima fedeltà non occorrono diffusori grandi ma grandi diffusori

di Marco Galloni

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on potremmo fare torto peggiore ai diffusori acustici che dividerli in due schieramenti contrapposti: da una parte i loudspeaker per impieghi live, grandi, robusti, capaci di produrre formidabili pressioni sonore; dall’altra i diffusori domestici, eleganti, raffinati, tutti concentrati sulla riproduzione delle nuances e dei dettagli musicali. In realtà non esistono opposizioni né tantomeno divisioni. Tra le due categorie, al contrario, vi è un reciproco, fruttuoso scambio, una osmosi tecnologica, se così possiamo dire. Come vedremo in questo dossier, i diffusori professionali per grandi spazi non possono, in nome degli elevati SPL che sono chiamati a generare, dimenticare la qualità sonora; d’altra parte, i loro colleghi domestici devono anche saper fare la voce grossa, se è vero come è vero – la psicoacustica lo ha dimostrato – che tra qualità del suono e SPL esiste una proporzionalità diretta. In alto, quattro Biamp IV6-1122 (con finitura white) in array: si possono creare configurazioni con un numero massimo di venti IV6-1122. I diffusori sono tenuti insieme da staffe disponibili in tre diverse angolazioni di montaggio, 0°, 2,5° e 5°. Grazie a un plug-in proprietario per il software Ease Focus 3 (Rigging Safety Check, RiSC) è possibile impostare il fattore di sicurezza minimo dell’array, così da garantire una distribuzione dei pesi e una stabilità meccanica ottimali.

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I BIAMP COMMUNITY SERIES 600 E LE VIRTÙ DELLA FUNZIONE CATENARIA

I Biamp Community I Series Modular Vertical Array 600 richiamano alla mente la funzione catenaria, quella particolare curva iperbolica di cui Galileo Galilei si occupò nel 1638. Configurati in array e appesi a impalcature, torri o altre strutture, i Community 600 assumono la tipica forma a catena con gli estremi vincolati che dà il nome alla funzione. Con la curva studiata da Galilei condividono molte di quelle virtù e proprietà fisico-meccaniche, come la distribuzione uniforme del peso, l’elasticità e la resistenza alla trazione, che fanno della catenaria una delle funzioni più utilizzate in architettura e ingegneria, soprattutto nella costruzione di ponti e viadotti. Ma a noi interessano in particolare le qualità acustiche dei Biamp 600: la coerenza timbrica, gli elevati SPL, l’ottima copertura in campo lontano e vicino... Due i diffusori disponibili, l’I Series IV6-1122/05 e l’IV6-1122/15. I due modelli si distinguono per l’ampiezza del fascio di diffusione, che è di 120° x 5° per l’IV6-1122/05 e di 120° x 15° per l’IV6-1122/15. Questo rende possibile configurare gli IV6 in un’ampia gamma di combinazioni tra copertura verticale e distanza di proiezione, ovviando ai limiti e alle difficoltà di taratura degli array convenzionali e degli array a curvatura costante. Le staffe (“splay bracket”) che tengono insieme gli elementi dell’array sono disponibili con angolazioni di 0°, 2,5° o 5°, il che permette di imprimere differenti curvature alla catena di diffusori.

I convenzionali array a sviluppo verticale possono talvolta presentare disomogeneità nella risposta in frequenza e nel livello sonoro che vengono di solito compensate con complessi sistemi DSP multicanale. I Biamp IV6 si affidano invece a un sistema denominato Passive Acoustic Optimization (PAO) che fornisce fino a 19 dB di equalizzazione selettiva (a passi di 1,5 dB). Per effettuare l’equalizzazione PAO si utilizzano gli elementi di controllo presenti su ogni IV6-1122/05/15 (vedi box); l’operazione può essere semplificata grazie a un plug-in per software Ease Focus 3 che Biamp ha sviluppato insieme alla berlinese Ahnert Feistel Media Group. È così possibile impostare rapidamente le attenuazioni di ciascun elemento dell’array per ottenere SPL e risposte in frequenza uniformi su tutta area d’ascolto. Un altro plug-in proprietario, il Rigging Safety Check (RiSC), permette di determinare il fattore di sicurezza dell’array e i carichi tra ciascun diffusore, così da garantire una distribuzione dei pesi e una stabilità meccanica ottimali. Diffusori passivi a 2 vie equipaggiati con un woofer da 12” e due tweeter da 1” con magnete al neodimio, i Biamp IV6-1122/05/15 possono essere utilizzati sia singolarmente sia in array con numero massimo di 20 elementi. L’impedenza nominale è di 16 ohm e la potenza ammonta a 400 W per ciascun diffusore (1600 W di picco). A proposito di impedenza, il produttore fornisce l’Array Impedance Calculator (AIC),


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Sei diffusori Wharfedale WLA-28 in array, sospesi tramite un telaio Fly Frame assicurato da catene.

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Per estendere la risposta in frequenza del sistema acustico è possibile affiancare ai Biamp IV6-1122 l’IV6-118S, un subwoofer con trasduttore a lunga escursione da 18” accreditato di una sensibilità di 102dB/1W/1m. Nella foto, un array costituito da sei IV6-1122 e due sub IV6-118S.

18,5 kHz; chi necessita di risposte più estese può utilizzarli insieme all’IV6-118S, un sub con woofer a lunga escursione da 18” accreditato di una sensibilità di 102dB/1W/1m e di una risposta di 37 – 132 Hz.

che consente di determinare il numero massimo di IV6-1122/05/15 configurabili in array mantenendo il carico entro il regime di sicurezza degli amplificatori. Ragguardevoli i livelli di pressione sonora: si parla di 153 dB continui (159 di picco) per un array da 16 x IV6-1122/05. Il fatto che questi diffusori siano di tipo passivo semplifica l’installazione ed elimina i problemi associati agli array autoalimentati, come la distribuzione dell’energia elettrica e i “ground loop”. Gli IV6 sono diffusori di grande versatilità: configurati in array di dimensioni medio piccole sono ideali per chiese e luoghi di culto, palestre, auditorium scolastici, aziendali e municipali, discoteche e teatri dal vivo, mentre gli array più grandi possono sonorizzare stadi e arene. I Community IV6 sono disponibili anche in versione WR (Weather Resistant), con cabinet in PolyGlas e griglie in alluminio marino idrorepellente. Gli IV6-1122/05 /15 hanno una risposta in frequenza compresa tra 40 Hz e

Come gli I Series 600 appena descritti, anche gli LVH-900 L Series appartengono alla famiglia Community, nata dall’acquisizione, da parte di Biamp, di Audioprof Group International, consociata della statunitense Community Loudspeakers e della belga Apart Audio. Gli L Series LVH-900 sono diffusori passivi a 3 vie ad alta efficienza progettati per sonorizzare grandi ambienti quali stadi, auditorium, luoghi di culto, palazzi del ghiaccio e simili. I due principali modelli della serie, l’LVH-906/AS e l’LVH-909/AS (Active Series), sono molto simili tra loro: le differenze riguardano unicamente l’ampiezza del pattern di emissione orizzontale, che è di 60° per l’LVH-906 e di 90° per l’LVH-909, e il massimo livello di pressione sonora generato, pari a 141/147 dB per l’LVH-906 e a 140/146 dB per l’LVH-909 (valore continuo/valore di picco); entrambi i modelli sono dotati di preset per il Beamforming con dispersione verticale a 60°, 40° e 20°. Formidabile la

I PRIMI DIFFUSORI “PA” A TROMBA CON TECNOLOGIA BEAMFORMING

LE 55 CURVE DEL PAO Il Passive Acoustic Optimization (PAO), l’equalizzatore con cui sono equipaggiati i Biamp IV6-1122, consente di impostare fino a 55 diverse curve di risposta in frequenza: questo vale sia se il diffusore è utilizzato in stand-alone sia se è configurato in array. L’impedenza del diffusore raddoppia per ogni 3 dB di attenuazione impostati, il che rende possibile collegare numerosi IV6-1122 all’amplificatore senza sovraccaricarlo. L’Array Impedance Calculator (AIC), cui abbiamo accennato nel testo, permette di calcolare rapidamente il numero di diffusori che possono essere collegati al finale di potenza in tutta sicurezza. Il grafico qui pubblicato mostra le variazioni della risposta in frequenza in funzione delle attenuazioni impostate (Cabinet e HF); quelle rappresentate sono solo alcune delle 55 combinazioni possibili. Accanto al grafico compaiono i controlli del Passive Acoustic Optimization, collocati sul pannello posteriore dell’IV6-1122. Il plug-in PAO del software Ease Focus 3 (EF3) calcola, per ogni diffusore dell’array, le impostazioni ideali e indica come vanno posizionati i jumper; con i ponticelli nelle posizioni C e 0 mostrate in figura si ha un’attenuazione sul cabinet e sull’unità HF di 0 dB, che è il valore di default.

Nel grafico a sinistra, alcune delle 55 curve di equalizzazione PAO. A destra, il pannello di controllo del Passive Acoustic Optimization: le bande rosse rappresentano le posizioni “C” e “0” dei jumper, che impostano un’attenuazione di 0 dB sul cabinet e sull’unità HF, corrispondente alla curva azzurra del grafico.

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Resistant) il cabinet è in PolyGlas; entrambe le versioni sono dotate di griglie in alluminio marino verniciato a polvere.

LA COPERTURA UNIFORME DELL’ELECTRO-VOICE EVC-1122-VI

Un array costituito da tre Biamp Community LVH-900. I due principali modelli della linea sono l’LVH-906/AS e l’LVH-909/AS: tra loro molto simili, differiscono per l’ampiezza del pattern di emissione orizzontale (60° per l’LVH-906 e 90° per l’LVH-909) e per il massimo livello di pressione sonora, pari a 141/147 dB per l’LVH-906 e a 140/146 dB per l’LVH-909. dotazione di trasduttori: ciascun diffusore schiera quattro driver LF da 12”, tre midrange a compressione Community M200 da 2” e quattro driver HF a compressione da 1,5” con magnete al neodimio. Gli undici driver sono integrati in una guida d’onda triassiale che ricopre l’intera superficie frontale del diffusore (36” x 31”), garantendo il controllo del pattern di emissione al di sotto dei 400 Hz (tecnologia Biamp in attesa di brevetto). A ISE 2020, il produttore ha presentato i Community LVH-900 come «i primi diffusori PA caricati a tromba con tecnologia Beamforming». Combinata con i Community Amplified Loudspeaker Controller (ALC), tale tecnologia adatta la direttività di ogni diffusore o array in modo da garantire una copertura uniforme e coerente all’interno di grandi spazi: «Nessun altro diffusore point-source sul mercato raggiunge il livello di prestazioni, copertura e configurabilità che offriamo con LVH-900», ha dichiarato Joe Andrulis, vicepresidente esecutivo per lo sviluppo aziendale di Biamp. Diffusori di dimensioni e peso ragguardevoli (948 x 797 x 775 mm; 113,4/97,5 kg), gli LVH-900 possono essere configurati in array verticali od orizzontali e sono disponibili in due versioni, Indoor e Outdoor: la Indoor ha il mobile in compensato di betulla del Baltico da 15 mm, mentre nella Outdoor (WR: Weather

L’Electro-Voice EVC-1122-VI ricorda, nella forma come nel suo protendersi in avanti, i pulpiti delle chiese medievali e romaniche. La funzione è analoga: fare in modo che il maggior numero possibile di persone possa ascoltare nel modo migliore possibile. La foggia dell’EVC-1122-VI è dovuta a una particolare configurazione denominata Vari Intense o Variable Intensity (VI). In questo tipo di diffusori l’angolo di inclinazione del woofer e la guida d’onda asimmetrica del tweeter sono calcolati in modo da coprire uniformemente un’area d’ascolto rettangolare la cui estensione è determinata dall’altezza e dall’angolazione di montaggio dello speaker. Il principale vantaggio del Vari Intense, rispetto alle tipiche sorgenti puntiformi, sta nelle minime variazioni di SPL all’interno della zona d’ascolto: Electro-Voice garantisce che, nella maggior parte dei casi, i cambiamenti sono così contenuti che camminando in lungo e in largo nell’area si ha l’impressione di muoversi all’interno di un campo sonoro pressoché costante. Diffusore passivo a

A ISE 2020, Biamp ha presentato i Community LVH-900 come «i primi diffusori PA caricati a tromba dotati di tecnologia Beamforming». Si tratta di speaker passivi a 3 vie ad alta efficienza equipaggiati con 11 driver integrati in una guida d’onda triassiale, una tecnologia in fase di brevetto. Nell’immagine, un array costituito da due LVH-900 con finitura “grey”.

L’Electro-Voice EVC-1122-VI. Il suffisso VI sta per Vari Intense: si tratta di una particolare configurazione nella quale l’angolo di inclinazione del woofer e la guida d’onda del tweeter sono calcolati in maniera da coprire un’area d’ascolto rettangolare la cui estensione è determinata dall’altezza e dall’angolazione di montaggio dello speaker. All’interno di quest’area le variazioni di SPL sono minime; il campo sonoro rimane pressoché costante.

2 vie, l’EVC-1122-VI è equipaggiato con un tweeter a compressione da 1,25” al titanio e con un woofer da 12” ad alta efficienza ottimizzato tramite CAD. Il tweeter è accoppiato direttamente con una guida d’onda composta (compound) che fornisce un pattern di controllo uniforme e una risposta lineare. Il filtraggio è affidato a un crossover passivo del 4° ordine (24 dB/ottava, incrocio a 1,6 kHz) che garantisce una risposta fuori asse regolare e migliora la definizione della voce. L’EVC1122-VI ha un’impedenza di 8 ohm e una sensibilità nominale di 95dB @ 1m; l’SPL può raggiungere i 126 dB di picco. Il diffusore può anche essere pilotato attraverso linee a tensione costante da 70/100 V. Per farlo occorre aggiungere all’interno del pannello di ingresso un trasformatore audio ad alte prestazioni Electro-Voice TK-150. In questo modo si attiva tra l’altro l’Automatic Saturation Compensation (ASC), un circuito brevettato che riduce le distorsioni sulle basse frequenze e fa sì che l’amplificatore veda un carico stabile indipendentemente dal numero di diffusori collegati in parallelo. Il TK-150 esibisce prestazioni straordinarie, tra cui una risposta in frequenza piatta tra 35 Hz e 20 kHz (+/-1 dB). Dotato di un robusto cabinet

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IL RAGGIO A LARGHEZZA COSTANTE DI JBL

L’Electro-Voice EVC-1122-VI in versione white, privo della griglia protettiva. Si riconoscono il woofer da 12” e il tweeter da 1,25” al titanio con guida d’onda compound; i due trasduttori sono filtrati da un crossover passivo del 4° ordine a 24 dB/ottava. L’EVC-1122-VI è disponibile anche in versione EN54, certificata per l’uso negli impianti d’allarme. in multistrato rivestito di EVCoat, una finitura resistente agli agenti atmosferici, l’EVC1122-VI può essere utilizzato in una varietà di applicazioni come diffusore a gamma intera o, insieme al subwoofer EVC-1181S da 18”, in sistemi a più vie.

L’Electro-Voice EVC-1122-VI può essere pilotato anche attraverso linee a 70/100 V. Per farlo occorre installare a bordo del diffusore il trasformatore TK-150, nella foto: accreditato di caratteristiche elettriche eccezionali (risposta in frequenza piatta tra 35 Hz e 20 kHz), il TK-150 presenta all’amplificatore un carico stabile indipendentemente dal numero dei diffusori connessi in parallelo.

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La Constant Beamwidth Technology (CBT) di JBL è un efficace rimedio contro quella che potremmo definire la tara ereditaria dei tradizionali diffusori a colonna. In questo tipo di diffusori la copertura si restringe all’aumentare della frequenza, con il risultato che buona parte dell’area di ascolto viene raggiunta solo da porzioni dello spettro sonoro. Occorre poi aggiungere le interazioni tra i driver, causa di alterazioni nella risposta in frequenza off-axis, e i lobi fuori copertura, che aumentano il riverbero, riducono l’intelligibilità e corrompono la qualità sonora. Questa tara ereditaria si fa sentire in modo particolare negli ambienti acusticamente critici quali chiese, aeroporti e stazioni, auditorium e sale convegni riverberanti. Tecnologia in via di brevetto, la CBT risolve tutti questi problemi grazie alla copertura costante su una banda di frequenze molto ampia: i lobi vengono eliminati e le risposte a 5, 10 e 20 metri sono più regolari di quelle dei diffusori a colonna convenzionali. Ogni ascoltatore percepisce così la stessa qualità del suono, a prescindere dalla posizione che occupa nell’area di copertura: in asse o fuori asse, vicino o lontano dal diffusore... La Constant Beamwidth Technology prevede l’impiego di numerosi trasduttori, come vediamo nei due modelli più grandi della serie JBL CBT, il CBT 70J-1 e il CBT 1000. Il CBT 70J-1 è equipaggiato con 4 woofer da 5” (130 mm) e ben 16 tweeter da 1” (25 mm), tutti dotati di doppio magnete al neodimio. Il suffisso J nella sigla va inteso come “J-shape” e indica la particolare forma del cabinet in ABS e vetroresina, curvato nella parte bassa per aumentare l’angolo di dispersione verticale. È presente un selettore per selezionare due angoli di dispersione verticale: 45° per impieghi in campo medio/vicino, 25° per il campo Alcuni diffusori della famiglia JBL CBT. Da sinistra verso destra si riconoscono il CBT 50LA-1, il CBT 70J-1, il CBT 70JE-1 (un’estensione per il CBT 70J-1) e il CBT 100LA-1. La sigla CBT sta per Constant Beamwidth Technology, una tecnologia JBL che garantisce una copertura costante, in funzione della frequenza, sull’intera area d’ascolto.

lontano. Mediante un altro deviatore, denominato Music/Speech, è possibile ottimizzare la risposta in frequenza in funzione dell’uso che si intende fare del CBT 70J-1: la modalità Music fornisce una risposta piatta e bilanciata, mentre Speech produce un picco sulle medie che migliora l’intelligibilità del parlato. Anche la protezione dinamica SonicGuard, posta a salvaguardia dei tweeter, contribuisce a migliorare l’intelligibilità delle parole, limitando l’escursione dei driver e riducendo le distorsioni. Accreditato di una risposta in frequenza di 60 Hz – 20 kHz (-10 dB) e di una sensibilità compresa tra 92 dB (Broad, music mode) e 98 dB (Narrow, speech mode), il JBL CBT 70J-1 nasce per l’installazione fissa ed è dotato di una staffa orientabile con due possibilità di movimento, ma mediante accessori opzionali può anche essere utilizzato in applicazioni mobili. Ampio il campo d’impiego: dagli auditorium ai centri di transito e accoglienza, dalle aule universitarie ai parchi a tema, dai circuiti di gara agli spazi multiuso. Il CBT 1000, il modello più grande della linea Constant Beamwidth Technology, di tweeter ne ha addirittura 24, del tipo soft dome da 1 pollice (25 mm); l’equipaggiamento comprende inoltre 6 woofer da 6,5” (165 mm) a lunga escursione montati in asse. In questo caso la tecnologia CBT è combinata con un sistema di regolazione del pattern di copertura verticale e con una guida d’onda denominata Tapered Horizontal Waveguide. La regolazione della copertura verticale prevede 4 angoli denominati Pattern Up e altrettanti Pattern Down, per un totale di 16 differenti combinazioni,


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il tutto senza l’uso di processori esterni: il sistema invia in campo lontano maggiori quantità di energia rispetto al campo vicino, il che si traduce in SPL fronte/retro più uniformi. Quanto alla Tapered Horizontal Waveguide, si tratta di una guida d’onda orizzontale di forma conica (in attesa di brevetto) che fornisce una dispersione variabile con continuità e garantisce una copertura ottimale negli angoli anteriori e posteriori della zona d’ascolto. Anche nel CBT 1000 troviamo elementi di controllo e protezione come il selettore Music/Speech e il Sonic Guard. Questo diffusore ha una risposta in frequenza di 45 Hz – 20 kHz (-10 dB) e può generare SPL di 137 dB (di picco). I campi applicativi sono gli stessi del CBT 70J-1.

K-ARRAY, DIFFUSORI ITALIANI NELLA ROYAL OPERA HOUSE DI LONDRA K-array, il produttore di San Piero a Sieve (FI) che ha sonorizzato, tra i molti altri siti, la Royal Opera House di Londra e lo stadio del Beşiktaş a Istanbul, presenta il suo Dragon KX-12 come «una radicale reinterpretazione di un tradizionale altoparlante coassiale da Il JBL CBT 70J-1: si noti la caratteristica forma a J, studiata per aumentare l’angolo di dispersione verticale. È ben visibile il formidabile schieramento di trasduttori: 16 tweeter da 1” (25 mm) e 4 woofer da 5” (130 mm), tutti dotati di doppio magnete al neodimio.

Al vertice della linea JBL CBT c’è il CBT 1000 (nella foto): in questo caso i tweeter, del tipo soft dome da 1”, sono addirittura 24, più 6 woofer da 6,5” a lunga escursione montati in asse. Nel CBT 1000 la Constant Beamwidth Technology è associata a un sistema di regolazione del pattern di copertura verticale con 16 differenti combinazioni e a una guida d’onda orizzontale di forma conica denominata Tapered Horizontal Waveguide.

Nella chiesa di S. Maria del Rosario, a Parma, sono installati numerosi JBL CBT 70J-1 ed estensioni CBT 70JE-1: questi diffusori sono ideali per ambienti acusticamente critici quali chiese e luoghi di culto, aeroporti e stazioni, auditorium e sale convegni riverberanti.

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Il Dragon KX-12 di K-array, «radicale reinterpretazione di un tradizionale altoparlante coassiale da 12”», per usare la definizione del produttore. Compatto, leggero e robustissimo, con il suo cabinet in acciaio inossidabile, il KX-12 è dotato di una tromba orientabile da 100° x 30° che può fornire due modalità di copertura, così da soddisfare diverse esigenze.

12”». Caratterizzato da un cabinet compatto e leggero (meno di 13 kg) in acciaio inossidabile ad alta rigidità, il Dragon KX-12 può essere utilizzato come potente sorgente puntiforme o come elemento di line array. Il KX-12 è concepito per produrre elevate pressioni in campo vicino con rapido decadimento del livello in funzione della distanza, il che lo rende ideale per eventi dal vivo, club e piste da ballo, DJ set e altre applicazioni del genere. Questa marcata specializzazione potrebbe far pensare a un diffusore poco versatile, ma è vero il contrario: grazie a un’ampia serie di accessori (K-WALL2, K-FLY2B, K-FLY22, K-JOINT2B, K-KCLAMP, K-KCLAMP/S), il Dragon KX-12 può essere utilizzato da solo o in array con angolo di copertura modificabile, impilato oppure appeso; la tromba orientabile da 100° x 30°, simile a quella del Firenze KH7, può essere regolata in modo da fornire due modalità di copertura e soddisfare le esigenze di diverse installazioni. Equipaggiato con un woofer da 12” e un tweeter a compressione da 2,4”

montati in asse, il Dragon KX-12 accetta potenze nominali di 1200 W, ha un’impedenza di 8 ohm e genera livelli di pressione sonora di 133 dB (di picco); la risposta in frequenza è limitata in basso a 120 Hz (19 kHz l’estremo superiore), ma la si può estendere affiancando al diffusore uno qualsiasi dei sub K-array della linea Thunder. Fornito di serie nel colore nero, il KX-12 può essere personalizzato con una qualsiasi tonalità della tavolozza RAL. Di K-array segnaliamo ancora le linee Kayman e Mugello. Alla Kayman appartiene il KY102, un diffusore passivo di tipo line array dotato di 8 trasduttori full-range da 4” con magnete al neodimio, che lo rendono capace di produrre SPL di 138 dB (di picco) e di gestire potenze di 1200 W nominali. Privo di crossover, il Kayman-KY102 ha una risposta in fase coerente in campo vicino come in campo lontano, il che lo rende adatto alle applicazioni in cui sono richieste proiezioni sonore uniformi e di lunga gittata. Il cabinet alto e stretto riduce le riflessioni su soffitti e

Al vertice della linea Firenze di K-array c’è il KH8 con Slim Array Technology (SAT) ed Electronic Beam Steering, diffusore attivo capace di produrre picchi di pressione sonora di 145 dB. Firenze-KH8 è controllato da otto DSP entrobordo che garantiscono una straordinaria flessibilità operativa. Uno speciale sistema di “rigging” permette di pre-cablare pile di tre diffusori e di approntare cluster da 24 unità in meno di 10 minuti.

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pavimenti, a beneficio dell’intelligibilità negli ambienti fortemente riverberanti. L’impedenza selezionabile (8/32 ohm) facilita l’interfaccia con l’amplificatore e l’integrazione con altri speaker. Serie di punta di K-array, la Mugello è costituita da diffusori dal cabinet piatto che permettono di risparmiare spazio e di ridurre i costi di trasporto. I compatti cabinet dei Mugello eliminano le risonanze e generano elevati SPL in gamma bassa e medio bassa, ciò che si traduce in una migliore risposta all’impulso. Una tecnologia proprietaria denominata Slim Array produce una dispersione di tipo ipercardioide che garantisce elevata direttività e ridotte emissioni posteriori e laterali; questo riduce il rischio di feedback nell’impiego sul palco. Della linea Mugello segnaliamo i modelli KH2 e KH3, diffusori attivi Dante-compatibili ideali per sonorizzazioni hi-power di arene, teatri, sale da concerto ed eventi live. Il KH2, che pure è il più piccolo della serie, produce SPL di 136 dB (di picco), mentre il KH3 raggiunge i 138 dB. Concludiamo il paragrafo su K-array con il KH7 e il KH8 della linea Firenze. Il KH7, cui abbiamo già accennato, è un diffusore attivo equipaggiato con un amplificatore in classe D da 4 x 2000 W su 4 ohm che pilota quattro trasduttori coassiali da 12” al neodimio, il che gli consente di produrre SPL di 141 dB (di picco); una tromba di carico regolabile da 100° x 30° permette di selezionare due modalità di emissione, larga o stretta. Al vertice della gamma c’è il Firenze-KH8 con Slim Array Technology (SAT) ed Electronic Beam Steering, un


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LA TECNOLOGIA “VARI INTENSE” Il diffusore Electro-Voice EVC-1122-VI utilizza una particolare tecnologia brevettata dalla casa americana, denominata Variable Intensity (VI), o Vari Intense. Questa tecnologia garantisce una copertura costante sull’area d’ascolto, con minime variazioni di livello tra il fronte anteriore e il posteriore e nessun cambiamento nella qualità del suono. Per ottenere questo risultato, i due trasduttori con cui l’EVC-1122-VI è equipaggiato – un dome tweeter da 1,25” al titanio e un woofer da 12” – sono configurati in maniera inusuale: il tweeter è accoppiato direttamente con una guida d’onda compound che combina le funzionalità delle trombe per campo lungo con quelle per campo corto; il woofer è angolato in modo che il pattern di emissione vada a combaciare con quello del tweeter, come si vede in figura: con due soli trasduttori è così possibile coprire uniformemente una ben definita area d’ascolto di forma rettangolare; le dimensioni dell’area sono determinate dall’altezza e dall’angolo di montaggio del diffusore. L’EVC-1122-VI utilizza lo stesso woofer degli altri EVC-1122, ma con un crossover, un cabinet e un sistema di accordatura differenti; i componenti alloggiano in un cabinet compatto a basso profilo studiato per l’inserimento nei soffitti e negli angoli. L’EVC-1122-VI può essere utilizzato da solo o insieme a qualsiasi diffusore delle serie EV-Innovation o EVC.

Nell’EVC-1122-VI, i pattern di emissione del woofer da 12” e del tweeter con guida d’onda compound sono pressoché coincidenti; in questo modo è possibile coprire, con due soli trasduttori, un’area d’ascolto rettangolare le cui dimensioni dipendono dall’altezza e dall’inclinazione di montaggio del diffusore.

diffusore attivo capace di produrre picchi di SPL di 145 dB. Il KH8 è controllato da otto DSP entrobordo che garantiscono una straordinaria flessibilità operativa. Un sistema di rigging, che il produttore definisce «allo stato dell’arte», permette di pre-cablare pile di tre diffusori e di approntare cluster da 24 unità in meno di 10 minuti.

WHARFEDALE PRO, PICCOLO È MEGLIO

Nel caso del sistema WLA-28/WLA-15B di Wharfedale Pro le piccole dimensioni sono un “plus”, non un “minus”. Il che potrebbe sembrare un controsenso per dei diffusori destinati a sonorizzare grandi spazi: in realtà non lo è, come vedremo. Il sistema è costituito dal diffusore full-range WLA-28 e dal subwoofer WLA-15B. Derivato dal potente Pro WLA-12, il WLA-28 si presenta in una nuova configurazione 2 x 8” estremamente versatile, che lo rende adatto specialmente al noleggio e alle applicazioni PA portatili in cui sono richieste elevate potenze e pressioni sonore, ferma restando la possibilità d’uso in installazioni fisse all’interno di teatri e sale da concerto. Il WLA-28 è equipaggiato con due unità bassi da 8” e un driver HF da 3,2” con diaframma al titanio, magnete al neodimio e guida d’onda da 1,4”; ciò gli

solo potenza e SPL. Wharfedale non trascura la qualità sonora, come si evince dal modo in cui affronta il problema delle alterazioni sulle alte frequenze causate dalle variazioni di umidità relativa, pressione dell’aria e temperatura (vedi box). La linea WLA comprende anche altri sistemi, cui possiamo qui solo accennare. Il WLA-25 è un po’ il fratello minore del WLA-28, con il quale condivide la filosofia di progetto. Si tratta di un array passivo a 2 vie di dimensioni compatte e peso contenuto (13 kg) capace comunque di generare livelli di pressione sonora di 131 dB max (unità HF). Il punto di forza sono i trasduttori. La riproduzione delle alte frequenze è affidata al Wharfedale Pro Iris X, un driver a compressione con magnete al neodimio, bobina supersensibile da 1,75” e placca posteriore in alluminio per la dissipazione termica. Le basse frequenze sono a cura di due driver da 5” concepiti per lavorare insieme all’Iris X e dotati di cestelli pressofusi che garantiscono prestazioni costanti e minime distorsioni. Da segnalare ancora il cabinet sagomato per ridurre i lobi laterali nell’array, le griglie dei woofer progettate per migliorare la direttività dei medi e la tromba esponenziale per le alte frequenze. Strettamente imparentato con il WLA-25 e il WLA-28 è il WLA-210X, un

consente di generare SPL massimi di 132 dB e di maneggiare potenze di picco di 1600 W; la sensibilità nominale è di 100dB/1W/1m. Il Wharfedale Pro WLA-28 ha una risposta in frequenza molto estesa (65 Hz – 25 kHz); chi avesse bisogno di ampliarla verso il basso può utilizzare il sub WLA-15B con woofer da 15”, che scende fino a 35 Hz, accetta potenze di 2800 W (di picco) e genera SPL di 133 dB. Sia il WLA-28 sia il sub WLA-15B hanno cabinet in multistrato di betulla del Baltico rifiniti con una speciale verniciatura denominata Rhino Rock, elegante e nello stesso tempo capace di resistere alle durezze della vita on the road. Grazie al WLA-28 Fly Frame, un telaio metallico da interporre tra un diffusore e l’altro, è possibile comporre array con un numero massimo di 12 x WLA-28 o di 8 x WLA-28 più un sub. Ma il WLA-28 non è Un array costituito da sei Wharfedale WLA-28, diffusori equipaggiati con due unità bassi da 8” e un driver HF da 3,2” con diaframma al titanio, magnete al neodimio e guida d’onda da 1,4”. Accreditati di una sensibilità nominale di 100dB/1W/1m, i WLA-28 possono operare con potenze di picco di 1600 watt e generare SPL 132 dB (max).

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AUDIO PRO • I migliori diffusori professionali per impieghi live

diffusore equipaggiato con due woofer Wharfedale Pro da 10” custom e un tweeter da 3” al titanio con magnete in neodimio e guida d’onda da 100° x 10°. L’uscita della guida d’onda si estende quasi fino alle parti superiore e inferiore del cabinet, così da ridurre le interferenze distruttive nell’array. Come il WLA-28, anche il WLA-210X può essere utilizzato in modalità passiva oppure in bi-amp.

LA SERIE YAMAHA CZR E I SUBWOOFER IN CONFIGURAZIONE “CARDIOID”

A un primo sguardo, gli Yamaha CZR sembrano quasi dei diffusori domestici, eleganti, compatti e maneggevoli come sono. Si tratta in realtà di speaker professionali capaci di lavorare con potenze molto elevate e di produrre SPL dell’ordine dei 127-131 dB, il che li rende adatti all’uso negli spettacoli dal vivo, in installazioni fisse, nelle esibizioni di gruppi musicali, nelle performance di DJ all’aperto o in grandi club. La serie CZR consta di tre diffusori passivi a 2 vie che differiscono per le dimensioni del woofer: 15” per il modello CZR15/CZR15W, 12” per il CZR12/CZR12W e 10” per il CZR10/ CZR10W. I tre diffusori utilizzano tutti lo

Yamaha li presenta come campioni di SPL, «i migliori della loro categoria»: sono i diffusori della serie CZR, compatti, leggeri e nello stesso tempo capaci di lavorare con potenze di 1600 watt e di produrre livelli di pressione sonora superiori ai 130 dB. Tre i modelli in catalogo (CZR15/ CZR15W, CZR12/CZR12W, CZR10/ CZR10W), equipaggiati con woofer da 15, 12 e 10 pollici e tweeter al titanio dotati di tromba ruotabile. stesso driver HF con diaframma in titanio, bobina da 2” e magnete al neodimio; i woofer hanno cestelli in alluminio pressofuso, magneti al neodimio e bobine da 3”. Le già ampie risposte in frequenza dei CZR possono essere estese utilizzando due subwoofer della linea CXS XLF, il CXS18XLF da 18” e il CXS15XLF da 15”: in modalità Extend, il 18” scende fino a 29 Hz. Tutti i CZR sono provvisti di trombe ruotabili a direttività costante (90° x 50° per il CZR15 e 90° x 60° per il CZR12 e il CZR10) che aumentano la flessibilità di installazione. Questi diffusori sono progettati per il montaggio verticale, posizione in cui distribuiscono il suono con minime dispersioni. Tuttavia possono anche

Schema di un sistema Wharfedale costituito da 8 diffusori WLA-25, due subwoofer WLA-25SUB da 10” e da altri due sub Delta 18B da 18” per ciascun lato del palco. Il sistema comprende inoltre un SC-48 Versadrive, che effettua tutti i processing di segnale, e quattro finali Wharfedale, due CDP2600, due CDP1600 e due CDP4800. L’impianto genera SPL di oltre 149 dB (@ 1m) per ogni lato del fronte sonoro.

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essere collocati in orizzontale o utilizzati come monitor da palco: in questi casi si raccomanda di modificare la direttività ruotando la tromba di 90°. Yamaha presenta i CZR come autentici campioni dell’SPL, «i migliori della loro categoria»: se utilizzati in modalità Passive, il CZR15 e il CZR12 generano SPL di 129 dB (con potenze di 800 e 700 W rispettivamente); in modalità Bi-amp possono raggiungere i 131 dB. Le prestazioni dei CZR possono essere esaltate utilizzandoli con gli amplificatori Yamaha serie PX o con processori compatibili. Il processore va utilizzato anche per configurare i subwoofer in Cardioid, una modalità che consente di ridurre le

Il CZR15, modello di punta della linea Yamaha CZR. Come tutti gli altri compagni di serie, il CZR15 può lavorare in due diverse modalità, Passive e Bi-amp: in modalità Bi-amp è in grado di generare SPL massimi di 131 dB. La già ampia risposta in frequenza di questo diffusore può essere estesa (fino a 29 Hz) per mezzo dei subwoofer CXS18XLF e CXS15XLF.


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UMIDITÀ DELL’ARIA E ATTENUAZIONE SULLE MEDIO ALTE Nella documentazione tecnica del sistema Wharfedale WLA-28 c’è un interessante capitolo dedicato ai problemi causati dall’assorbimento dell’aria sulle frequenze medio alte. Maggiore è la distanza tra l’ascoltatore e il diffusore o i diffusori, più queste frequenze vengono attenuate, con conseguenze negative sulla qualità del suono. L’assorbimento è funzione della pressione dell’aria, della temperatura e, in modo particolare, dell’umidità relativa. I grafici qui pubblicati mostrano l’attenuazione in dBm per un dato valore di frequenza e umidità. Occorre tener conto che mentre gli effetti dell’attenuazione dell’aria sono lineari, l’attenuazione in funzione della distanza procede secondo la legge dell’inverso del quadrato. A 100 metri di distanza dall’array, per esempio, il livello di pressione sonora sarà 40 dB sotto quello misurabile a 1 metro di distanza; se assumiamo un’umidità relativa del 50% e una temperatura di 20°C, il livello a 10 kHz sarà di ulteriori 16 dB al di sotto, quindi circa 56 dB in meno rispetto alla misura rilevata a 1 metro. Per ridurre le variazioni spettrali all’interno del campo di copertura occorre equalizzare i diffusori. Si tratta di un’operazione tutt’altro che banale: non è facile calcolare con esattezza l’assorbimento dell’aria, e in ogni caso l’umidità relativa subisce mutamenti quando cambia il tempo o il pubblico fa il suo ingresso nell’arena o nella sala. L’equalizzazione impostata durante l’allestimento dell’impianto potrebbe non essere più adeguata alle condizioni della sera, quando arriva il pubblico e comincia il concerto. Occorre pertanto equalizzare in tempo reale, nel corso dell’evento. Per far questo, Wharfedale consiglia di usare due suoi equalizzatori, l’LMX-204 e l’SC-26 della serie Versadrive. L’LMX-204 è indicato per l’uso degli array in modalità passiva con aggiunta dei subwoofer WLA-15B e WLA-28SUB, mentre il Versadrive è più adatto all’impiego in modalità biamp/attiva; i diffusori WLA-28 sono dotati di uno switch che consente di selezionare una modalità di funzionamento o l’altra.

dispersioni di energia sonora dovute alla scarsa direttività delle onde di bassissima frequenza. Per utilizzare la modalità Cardioid occorrono due sub CXS18XLF o CXS15XLF, un processore di segnale e un amplificatore a 2 canali. I due sub, connessi attraverso un cavo SpeakON a 4 poli, vanno collocati uno nel fronte anteriore e l’altro nel posteriore: le basse frequenze dirette verso il pubblico vengono concentrate ed esaltate, mentre quelle rivolte verso il palco sono attenuate; si riduce così il rischio di feedback e gli ascoltatori percepiscono bassi più potenti e definiti. Gli Yamaha CZR hanno cabinet in compensato rivestito in poliuretano

antigraffio e presentano due alloggiamenti per il montaggio su asta, in orizzontale (0°) o con inclinazione di 7°.

CONCLUSIONI

Dividere e contrapporre gli ambiti, per tornare a quanto dicevamo all’inizio, non è quasi mai una buona idea. I diffusori professionali e quelli domestici vanno distinti, questo sì. Ma distinguere, separare, non significa dividere: vuol dire fare ordine, assegnare ogni elemento alla propria categoria di appartenenza. Significa, in definitiva, rimarcare le differenze e le specificità di ciascun prodotto, valorizzarle.

Questi grafici mostrano l’attenuazione (espressa in dBm) delle frequenze medio alte in funzione dell’umidità relativa e della temperatura dell’aria.

PRODUTTORI E DISTRIBUTORI Produttore: Biamp Systems, LLC - USA Distributore: Prase Media Technologies S.p.A. Tel. 0421/571411www.prase.it Produttore: Electro-Voice – USA Produttore: JBL – USA Distributore: Leading Technologies S.r.l. Tel. 039/9415200 www.leadingtech.it Produttore: K-array – Italia Distributore: Exhibo S.p.A. Tel. 039/49841 - www.exhibo.it Produttore: Wharfedale – UK Distributore: MPI Electronic S.r.l. Tel. 02/9361101 www.mpielectronic.com

Con l’ausilio di un processore di segnale e di un amplificatore a 2 canali, i subwoofer Yamaha CXS18XLF e CXS15XLF possono essere utilizzati in modalità Cardioid. Questa modalità prevede l’uso di due sub collegati mediante cavi SpeakON a 4 poli, un sub per il fronte anteriore e l’altro per il posteriore: in questo modo le basse frequenze rivolte verso il pubblico vengono concentrate ed esaltate, mentre quelle dirette verso il palco sono attenuate, con conseguente riduzione del rischio di feedback.

Produttore: Yamaha - Giappone Distributore: Comm-Tec Exertis Italy Tel. 0546/622080 - www.comm-tec.it Riferimenti Yamaha per l’Italia: email: SoluzioniAudio-ml@music.yamaha.com Tel. 039/9065212

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TECNOLOGIA

RISPARMIO ENERGETICO • Servizi digitali per le aziende Solarplace.net: network B2B per la distribuzione di materiale fotovoltaico ed elettrico

Solar E-commerce Un portale web dedicato ai professionisti del fotovoltaico che vogliono digitalizzare i processi di compravendita di componenti: Solarplace.net mette online prodotti e servizi B2B di Sara Poletto

U

na piattaforma che ha l’ambizioso obiettivo di rendere più semplice, veloce e, soprattutto, digital la vita dei professionisti che operano nel settore delle energie rinnovabili e del risparmio energetico; Solarplace.net è un vero e proprio e-commerce B2B, il primo in Italia - come raccontano i suoi ideatori dedicato esclusivamente agli specialisti del fotovoltaico. Come funziona? Digitalizzando l’intero processo di compravendita di componenti per impianti fotovoltaici ed elettrici, quello stesso che generalmente avviene listino in una mano e telefono nell’altra. I suoi fondatori - Antonio Gugliotta (ingegnere elettrico e prima business manager per una realtà del settore microgrid e comunità energetiche) e Mirko Saiu (senior software engineer, full-stack developer e big data analyst) - avevano cominciato a lavorare al progetto già nel 2019, per poi mettere online il portale ad aprile 2020, in pieno lockdown. Ecco che, in tempi di pandemia e smart working, la loro startup acquista i contorni non solo di uno strumento innovativo rispetto ai tradizionali processi di fornitura B2B (possibili tra l’altro anche utilizzando la piattaforma), ma di un network alternativo, capace di ridisegnare i rapporti tra gli specialisti di settore, digitalizzandoli. Insomma, attraverso il

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portale le aziende e i professionisti possono acquistare online, come in qualsiasi altro marketplace, ma anche sfogliare cataloghi digitali, ricevere supporto tecnico da parte del team Solarplace, usufruire di servizi per la realizzazione di progetti di comunità energetiche, beneficiare, infine, di condizioni economiche e logistiche esclusive per gli In questa pagina, alcune schermate del portale solarplace.net tra cui quella relativa alla scheda prodotto con tutti i dettagli, la ricerca sul catalogo con l’applicazione di specifici filtri e, infine, la pagina della quotazione digitale.

iscritti alla piattaforma. Tra i vantaggi, si legge infatti in home page, la spedizione ultra veloce, “con il 90% degli articoli in pronta consegna e ordini che vengono processati e affidati al corriere in meno di 48 ore”. Pannelli, ottimizzatori, inverter, accumulatori, e-mobility, strutture, quadri elettrici le categorie tra cui poter navigare.


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A COLLOQUIO CON MIRKO SAIU - SOLARPLACE.NET A Mirko Saiu, CTO & Co-founder Solarplace.net, abbiamo chiesto di spiegarci il funzionamento della piattaforma nel dettaglio, i servizi dedicati alle aziende di settore e quelli che, secondo lui, sono i vantaggi che il network B2B offre rispetto al processo di fornitura “tradizionale”. System Integrator Magazine - Come è nata l’idea di Solarplace.net? Mirko Saiu - La piattaforma nasce da una nostra constatazione: abbiamo notato che le imprese e i professionisti che realizzano impianti fotovoltaici devono, in linea di massima, spendere eccessive risorse, energie e tempo per organizzare il rifornimento dei materiali. Solarplace nasce, dunque, per semplificare questo processo. I clienti che collaborano con noi vedono finalmente soddisfatta la loro esigenza di snellire e velocizzare tutto ciò che concerne i tradizionali rapporti con il proprio fornitore. Per raggiungere questo obiettivo abbiamo creato una piattaforma online coinvolgente, rapida e facile da utilizzare, all’interno della quale i nostri clienti hanno accesso ad informazioni commerciali e tecniche, in cui possono facilmente consultare il catalogo di un’azienda, vedere se un prodotto è disponibile o meno in magazzino e persino ordinare la merce in pochissimi click. Tutti questo senza accorgersi della complessità e dell’innovazione che sta dietro l’intero sistema. S.I.M. - Come funziona, in sintesi, il portale? Quante aziende sono oggi presenti con i loro prodotti? M. S. - Il nostro portale è il primo e-commerce B2B italiano dedicato esclusivamente agli specialisti del fotovoltaico. L’unico che permette di gestire l’intero processo di compravendita online. Nel portale possono registrarsi solo le aziende che sono state preventivamente verificate dal nostro staff; una volta effettuata la registrazione, potranno accedere alle informazioni tecnico-commerciali riservate e, eventualmente, proseguire con l’acquisto dei componenti desiderati; oppure possono contattarci (anche attraverso il portale stesso) per ricevere assistenza sul progetto o per richiedere una quotazione digitale ad hoc, qualora acquistino determinati volumi. Ad oggi, sono quasi 200 le imprese che utilizzano i nostri servizi, con la presenza sul portale di circa una ventina di marchi noti a livello nazionale e internazionale tra cui Solaredge, Huawei, Hyundai, Panasonic ZCS Azzurro, Pylontech, Eging PV, Solar Fabrik, LG. S.I.M. - Quali servizi (e quali garanzie) la piattaforma è in grado di offrire alle aziende che la utilizzano?

M. S. - Alle aziende di settore offriamo la fornitura di componenti per impianti fotovoltaici, sia online che in maniera tradizionale, oltre ad un servizio di logistica preciso ed estremamente veloce, in modo particolare per gli acquisti sul portale, che ci consentono di evadere gli ordini istantaneamente. Inoltre offriamo servizi digitali per l’ottimizzazione dei processi di compravendita, servizi di supporto tecnico-commerciale, servizi di pagamento e/o conferme d’ordine online, condivisione di contenuti e informazioni di settore (nelle sezioni blog e pubblicazioni) e servizi di consulenza per la realizzazione di progetti di comunità energetica. Qualità di servizio, innovazione e disponibilità sono i nostri plus. Svolgiamo il nostro lavoro con estrema cura, passione e attenzione al dettaglio. S.I.M. - Quali sono i vantaggi rispetto al processo tradizionale di fornitura B2B? M. S. - Il nostro servizio introduce tre vantaggi: trasparenza, semplicità e disponibilità. Per quanto riguarda la trasparenza, il cliente Solarplace ha la garanzia di sapere cosa è disponibile in magazzino (in Italia) e cosa è in arrivo, semplicemente accedendo al portale. Se vuole, può acquistare i componenti in completa autonomia e, soprattutto, senza preoccupazioni perché sa che la merce acquistabile direttamente sulla piattaforma è disponibile e viene spedita in tempi brevissimi. Per quanto riguarda la semplicità, il sistema è facile da utilizzare: ci sono tutte le funzioni e le informazioni necessarie per essere autonomi. Il nostro sistema online consente al cliente di risparmiare risorse, energie e tempo dedicato al rifornimento di materiale. Tuttavia i clienti non sono costretti ad acquistare online: offriamo infatti la possibilità di lavorare tranquillamente anche in modo tradizionale e un contatto telefonico con noi è sempre gradito. Disponibilità è la terza parola chiave: la piattaforma online, e l’automatizzazione costruita attorno ad essa, ci consente di offrire un servizio di distribuzione attivo 24 ore su 24, e per di più siamo telefonicamente reperibili anche il weekend. S.I.M. - Si legge sul sito che siete una start up: il vostro team ha già esperienza nel settore del fotovoltaico? Che significa che Solarplace.net è socio operatore di Italia Solare? M. S. - Si, siamo una startup innovativa perché la nostra piattaforma software è interamente sviluppata da noi e ha delle caratteristiche uniche e

particolari. Per poter realizzare un e-commerce B2B idoneo al nostro settore abbiamo avuto necessità di investire parecchio in ricerca e sviluppo e realizzare una soluzione su misura. Il nostro è un settore tecnico e complesso, con necessità specifiche: infatti le tradizionali soluzioni informatiche per gli e-commerce non sono idonee per poter gestire la compravendita B2B online di componenti per impianti fotovoltaici. Per quanto riguarda, invece, la nostra esperienza, l’Ing. Antonio Gugliotta, attuale CEO di Solarplace, operava già come Business Manager in questo settore, per di più all’interno di una società a carattere fortemente digitale. Personalmente non avevo esperienza nel settore fotovoltaico ma mi sono occupato di sviluppo di piattaforme innovative già dal 2013. Italia Solare, di cui siamo appunto orgogliosamente soci operatori, è l’unica associazione italiana dedicata al settore fotovoltaico e alle sue integrazioni tecnologiche. Sono impegnati anche nell’intermediazione tra istituzioni e operatori del settore. S.I.M. - In che modo Solarplace.net si occupa anche di comunità energetiche? M. S. - Solarplace, in collaborazione con professionisti del settore fiscale e legale, offre un pacchetto di servizi mirato a supportare le aziende in ogni fase del processo di realizzazione di progetti di Comunità Energetica ed Autoconsumo Collettivo. Oltre alla fornitura dei componenti necessari per realizzare gli impianti, Solarplace offre pieno supporto per tutto ciò che riguarda sia gli aspetti tecnici che giuridici e fiscali del progetto, mettendo a disposizione le proprie risorse per redigere e predisporre i documenti necessari per costituire, gestire e realizzare la comunità (ad esempio redigendo lo statuto di comunità). S.I.M. - Sono previsti dei costi di iscrizione o registrazione al portale? M. S. - No, i servizi digitali sono gratuiti per i clienti che acquistano su Solarplace.

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