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NOVEMBRE 2021
Home&Building Automation - Audio&Video Solutions - Digital Signage - Energy Saving - Surveillance
ISSN 2384-9649
ATTUALITÀ
Le tecnologie Panasonic 4K per l’educational, il corporate, live events e museale
RISPARMIO ENERGETICO
Superbonus, le iniziative delle aziende per progettisti e installatori
AUDIO PRO
Spedizione in abbonamento postale - Bimestrale - € 1,90 Free copy
Yamaha presenta le nuove serie di speaker professionali DHR e CHR
INSTALLATION
I supporti motorizzati Future Automation progettati per le applicazioni residenziali
CASE STUDY
I videoproiettori Sharp/NEC e il collettivo artistico Pepper’s Ghost illuminano, a Venezia, l’opera del più famoso street artist del momento
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Horus, la sicurezza integrata di Comelit La crescente complessità degli edifici in termini di dimensioni e
videocitofonia IP. Ad esempio, a fronte della segnalazione di un
sistemi ha reso sempre più necessaria una maggiore e costante protezione delle persone e degli ambienti. In concomitanza è
incendio da un qualsiasi dispositivo, Horus è in grado di attivare la visualizzazione della telecamera più vicina per un’immediata verifica
cresciuta l’esigenza di avere a disposizione sistemi che possano integrarsi fra loro ed essere gestiti in modo unificato, semplificando notevolmente il lavoro dei Security Manager. Horus, il nuovo
dell’evento. Non solo: tramite la piattaforma è possibile programmare automatismi e scenari personalizzati in base alle proprie esigenze, come accendere specifiche sorgenti luminose per agevolare l’evacuazione
gestire in modo integrato e da un’unica postazione tutti i sistemi di sicurezza: antincendio, antintrusione, videosorveglianza e
di una più efficiente gestione delle emergenze e della riduzione di tempi e costi di un eventuale intervento.
software di supervisione a mappe grafiche di Comelit, si propone come perfetta soluzione per queste esigenze, consentendo di
delle persone attraverso un percorso prestabilito, sbloccare le uscite, bloccare la ventilazione o attivare un messaggio vocale. Tutto a vantaggio
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Yamaha DHR e CHR professionali
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13 Video
ATTUALITÀ
Panasonic presenta il nuovo line-up delle telecamere PTZ
04 News
Anticipazioni, tendenze, approfondimenti dalle aziende
14 Collaboration Barco ClickShare Present per la condivisione dei contenuti
05 Expo
Il programma di ISE Conference Barcellona
16 Videoproiezione
06 Webinar
Nuovi videoproiettori PT-RDQ10 da Panasonic
Le ultime novità firmate Panasonic Pro
18 Videoproiezione
PRODOTTI
Nuovi videoproiettori Laser ProScene da Optoma
10 Audio Pro
I nuovi speaker da installazione firmati Bose
20 Audio Pro
Ecler WeSpeak, audio senza fili plug and play
21 Custom Installation
Le incredibili soluzioni Future Automation per l’installazione invisibile dei maxi tv
CASE STUDY
28 Building Automation
L’automazione di BTicino per il Grand Hotel Victoria Concept & SPA di Menaggio
30 Video Mapping
Sharp/Nec illumina l’opera del più famoso street artist del momento
TECNOLOGIA
36 Risparmio Energetico
Superbonus: le iniziative delle aziende per progettisti e installatori
42 Risparmio Energetico
Torre Milano: un edificio residenziale di ottanta metri di altezza in classe A
26 Audio Pro
I nuovi diffusori professionali di Yamaha DHR e CHR
è una pubblicazione Luxury Media Solutions S.r.l. Sede legale: Via Piave, 2 - 53042 Chianciano Terme (SI) Sede operativa, redazione, direzione, amministrazione: Via di Priscilla, 63 00199 Roma Tel/fax. 371.3111294 www.simmagazine.it
Direttore Responsabile Luigi Nicolucci l.nicolucci@homecomfort.it Segreteria di Redazione Marina Nicolucci segreteria@simmagazine.it Grafica e impaginazione Chiara Tosatti grafica@homecomfort.it Web design Michela Moccia grafica@homecomfort.it
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Testata registrata presso il Tribunale di Roma il 29/09/2014 - al numero 231 Spedizione in abbonamento postale Finito di stampare nel mese di novembre 2021 ISSN 2384-9649 La Luxury Media Solutions srl è iscritta al ROC con il n. 23846
Stampa, allestimento e confezione Pressup, Via Caduti sul Lavoro, 01036 Zona Industriale Settevene (VT) www.pressup.it
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ATTUALITÀ
NEWS • Le novità del mercato Anticipazioni, tendenze, approfondimenti dalle aziende
Sharp/NEC, nuovi display di grande formato
Sharp/NEC Display Solutions Europe ha annunciato due nuovi modelli della sua innovativa serie C di display di grande formato, che combinano straordinaria
risoluzione UHD, elevata affidabilità e lungo periodo di vita. I display serie C sono una scelta ottimale per un’ampia gamma di applicazioni, dalle presentazioni aziendali al
digital signage. Sharp/NEC è impegnata in una ricerca continua volta a migliorare la sua gamma di prodotti. Il risultato sono i modelli NEC MultiSync® C750Q da 75 pollici e NEC MultiSync® C860Q da 86 pollici. Entrambi i display sono stati resi disponibili da inizio novembre ed offrono una visualizzazione pixel-free su larga scala e funzionalità integrate per l’ufficio. Essi forniscono anche operatività future-ready grazie all’Intelligenza Modulare Aperta NEC (Open Modular Intelligence - OMi), la piattaforma che consente di effettuare l’upgrade della potenza dei display in qualsiasi momento attraverso l’integrazione di Slot-In PC OPS o di interfacce di segnale.
Come tutti i prodotti della gamma NEC MultiSync®, i nuovi modelli sono progettati per offrire la massima sicurezza durante le presentazioni, consentendo l’installazione in sale meeting fino a 12 partecipanti per il C750Q e fino a 13 per il C860Q. Nello stesso tempo, rivenditori e provider del settore ospitalità e transportation possono incrementare i propri livelli di business e ottimizzare le applicazioni di way-finding attraverso il digital signage UHD. Entrambi i display presentano cornici sottili ed un design moderno per completare soluzioni architettoniche all’avanguardia e integrarsi perfettamente in qualsiasi tipo di interior. www.sharpnecdisplays.eu
MOBOTIX e Konica Minolta si alleano per il mercato italiano
Già Gold Partner dal 2019, Konica Minolta Italia diventa ufficialmente distributore di MOBOTIX AG, con l’obiettivo di mettere a fattor comune le competenze di entrambe le società e fornire supporto
e servizi a valore aggiunto al mercato italiano. L’alleanza tra MOBOTIX e Konica Minolta permetterà ad entrambe le aziende di rafforzare la propria offerta e di sviluppare nuove soluzioni per il mercato, grazie a un approccio condiviso, organico e strutturato per mercati verticali. “Negli ultimi anni le esigenze degli utenti finali sono cambiate in modo significativo e si sono evolute verso una visione della videosorveglianza che va ben oltre il concetto di sicurezza.
Una soluzione intelligente, oltre a soddisfare i massimi livelli di sicurezza, per essere davvero efficiente deve, da un lato, poter garantire agli utenti finali un ritorno tangibile degli investimenti e, dall’altro, saper rispondere ai cambiamenti in maniera estremamente repentina, monitorando ed ottimizzando i flussi di lavoro, i processi e la produttività aziendale. Non si tratta più solo di gestire la sicurezza, ma di gestire con la massima tempestività dati,
Prase Academy, la formazione ha un nuovo volto La sezione “Prase Academy”, all’interno del sito www.prase. it, consente di avere accesso a un elenco completo dei corsi, webinar, Tech focus e altro. Nella Prase Academy è possibile iscriversi ai prossimi webinar o recuperare la registrazione di quelli passati, farsi aiutare passo passo nei propri progetti con i tutorial od ottenere una
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certificazione sui temi e le tecnologie del settore audiovideo professionale. Prase Academy è gratis e aperta a tutti; permette di accedere all’Academy dalla sezione Supporto del menù, sfogliare tutti i contenuti dell’Academy scegliendo fra le diverse categorie o filtrare i singoli contenuti per brand, ottenere un
attestato di partecipazione per alcuni tutorial e certificazioni, superando il relativo test. Per questi corsi è necessario accedere all’Academy utilizzando le proprie credenziali per l’area riservata Prase. In alternativa, è possibile creare un account che permetterà di seguire i corsi che interessano di più. www.prase.it/academy
informazioni e tutto quanto ad essi annesso”, ha commentato Alberto Vasta, Country Manager Italia e Malta di MOBOTIX (in foto). Gli utenti finali avranno l’opportunità di toccare con mano la tecnologia MOBOTIX esposta nel Digital Imaging Square, lo Showroom di Milano di Konica Minolta dove, all’interno di un’area dedicata, potranno visualizzare in tempo reale le applicazioni di video analisi, le App e le immagini dei sistemi MOBOTIX. www.mobotix.com/it
ATTUALITÀ
EXPO • ISE Conference 2022, Barcellona - 31 gennaio / 4 febbraio 2022 INFO www.iseurope.org
Riconnettiti e accendi il futuro a ISE 2022 ISE 2022 riunirà in modo sicuro e protetto il settore AV e offrirà ai partecipanti la possibilità di interagire e sperimentare di persona tecnologie e soluzioni a livello mondiale. Distribuito su 5 padiglioni della Fira Gran Vía; lo show floor è stato organizzato in 5 zone tecnologiche per offrire un’esperienza dei visitatori molto migliorata
di Luigi Nicolucci
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on ampi corridoi, un layout di facile navigazione e marchi leader del settore che mostrano innovazioni tecnologiche e altro ancora, ISE 2022 fornirà sia al canale AV che agli utenti finali molte ispirazioni e soluzioni per trasformare le loro attività.
NUOVO IN ISE
Situato a pochi metri dalla Fira Gran Vía, Sound Xperience di ISE è un complesso cinematografico dedicato di 12 sale di ascolto configurate in modo univoco per mostrare l’audio con profondità, accuratezza e chiarezza millimetrica. Questa iniziativa, in
collaborazione con il complesso Eventos Filmax Cinema Gran Vía, è l’ambiente ideale per assaggiare il suono caratteristico dei principali marchi audio del mondo. ISE ha anche ampliato notevolmente le sue aree di dimostrazione della tecnologia. Ci saranno tre nuove aree demo che copriranno l’illuminazione e l’allestimento (all’interno della Lighting & Staging Zone), l’audio e il digital signage (entrambi all’aperto). Queste nuove aree consentiranno ai visitatori di sperimentare le principali soluzioni multitecnologiche in allestimenti “reali”.
CONFERENZA STIMOLANTE E PROGRAMMA DI CONTENUTI Combinando un mix di sessioni a pagamento e gratuite, il programma di ISE 2022 copre un’ampia varietà di argomenti del settore. A partire da lunedì con due conferenze di un’intera giornata, il programma si svolgerà su tre palcoscenici dedicati all’interno del padiglione 1. Il Forum, una funzione ad accesso gratuito che inizia con sessioni di keynote giornaliere, sarà ospitato dalla futurista Amelia Kallman. Con relatori esperti, presentazioni e tavole rotonde, il programma della conferenza ISE comprende: • Conferenza sugli edifici intelligenti (lunedì 31 gennaio) • Summit sulla segnaletica digitale (31 gennaio) • Vertice sulle sale di controllo (1 febbraio – mattina) • NOVITÀ: Smart Workplace Summit (1 febbraio – pm) • Summit sull’apprendimento digitale (2 febbraio – pm) • NOVITÀ: Live Events Summit (3 febbraio – pm) • NOVITÀ: Superyacht
Technology Conference (4 febbraio – am)
UN AMBIENTE SICURO
Le misure di sicurezza Covid rimarranno sotto costante revisione per garantire che siano in atto i piani più appropriati per la situazione nel febbraio 2022 poiché ISE continua a lavorare a stretto contatto con la sede, la città di Barcellona e le autorità sanitarie locali e nazionali. Le potenziali misure potrebbero includere l’uso di maschere per il viso, il distanziamento sociale e la fornitura di misure di sanificazione rafforzate in tutta la sede. Per accedere alla sede sarà richiesto un test negativo, una prova di vaccinazione o una prova di guarigione. La registrazione è ora aperta https://iseurope.org/register.php Integrated Systems Europe, ISE 2022, si svolgerà presso la Fira de Barcelona Gran Vía dall’1 al 4 febbraio 2022. Il programma della conferenza ISE va da lunedì 31 gennaio a venerdì 4 febbraio.
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ATTUALITÀ
WEBINAR • Presentate le ultime novità Panasonic INFO Panasonic Visual System Solutions – business.panasonic.it
Oltre i confini dell’intrattenimento
Evidentemente consapevoli delle proprie potenzialità, le tecnologie Panasonic 4K scalpitano per uscire dal loro campo d’applicazione tradizionale, l’entertainment. E si espandono anche in altri importanti settori: l’Educational, il Corporate, le soluzioni museali, il Live Event. Pressoché dappertutto (“everywhere”), insomma di Marco Galloni
L
a scorsa estate si è tenuto “Experience 4K Everywhere”, evento stampa online organizzato da Panasonic Visual Systems Solutions per presentare le ultime novità in materia di alta definizione. L’avverbio “everywhere” (“ovunque”, “dappertutto”) non va inteso tanto in senso geografico, quanto merceologico. Sta a significare che il 4K si avvia a travalicare l’entertainment come suo campo d’applicazione privilegiato per essere utilizzato in modo estensivo, praticamente in ogni settore. Panasonic VSS
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non manca di elencare questi settori, ordinandoli in quattro grandi categorie: la categoria Educational, che comprende il supporto per l’apprendimento ibrido e fornisce agli studenti contenuti ad alta risoluzione proiettati da sorgenti multiple; la Corporate, tecnologie per l’home office capaci di diffondere contenuti multipli di alta qualità; la categoria delle soluzioni museali, dispositivi a elevatissima risoluzione che rendono i pixel degli spettacoli immersivi invisibili anche quando si guarda da vicino; ultima ma non meno importante
La serie Panasonic PT-RDQ10 comprende tre proiettori DLP 1-chip 4K (PT-RDQ10, PT-RDQ80, PT-RDQ90) con luminosità comprese tra 8000 e 10.000 lumen. Tra le caratteristiche di questi proiettori spiccano la Smooth Pixel Drive, una tecnologia che migliora il dettaglio disponendo i pixel su un unico asse, e la funzione Rich Colour Enhancer, che garantisce colori vivaci e fedeli, ideali per la riproduzione di opere d’arte.
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I PT-RDQ10 sono videoproiettori molto versatili: progettati per l’intrattenimento, il noleggio e le presentazioni aziendali, sono ideali anche per l’uso all’interno di musei, gallerie d’arte e mostre.
la categoria Live Event, che comprende tecnologie per eventi online e virtuali capaci di generare sfondi e rendering di impressionante realismo.
IL TEMPO DEL 4K È ORA
Il webinar è stato presentato da Hartmut Kulessa, Vanessa Lovric e Guilhelm Krier, rispettivamente Senior Marketing Manager, Product Marketing Manager e Head of Product Marketing & Business Development di Panasonic Business Europe. Kulessa ha descritto così l’attuale situazione: «Il tempo per il 4K
è ora. Stiamo assistendo a un aumento della domanda in tutti i settori industriali. Il mondo dell’intrattenimento sta utilizzando il 4K per richiamare il pubblico con attrazioni immersive, l’istruzione usa la ricchezza di dettaglio delle immagini 4K nel nuovo ambiente di apprendimento misto e le aziende si affidano a questa tecnologia per dare vita alle loro riunioni collaborative. Qualunque sia la necessità, Panasonic ha una soluzione 4K adatta». Con i nuovi proiettori DLP a 1 chip e i display interattivi introdotti a ISE 2021, Panasonic offre una gamma di soluzioni completissima, utilizzabile in ogni settore e ambito applicativo. Il produttore giapponese si vanta di essere l’unico al mondo a offrire un portfolio 4K che comprende
display da 43 a 98 pollici e proiettori da 5000 a 50.000 lumen.
UN’AMPIA SCELTA DI PROIETTORI, LENTI E TECNOLOGIE
Dopo una breve introduzione, Kulessa presentava alcuni prodotti di quella che ha definito «la più ampia scelta di tecnologie di proiezione»: si tratta dei proiettori serie PT-RDQ10 e PT-MZ880, del PTFRQ50, delle lenti short-throw ET-D3QW200 e delle ultra shortthrow ET-EMU100 ed ET-ELU20. La serie PT-RDQ10 consta di tre modelli DLP 1-chip 4K (PTRDQ10, PT-RDQ80, PT-RDQ90) con luminosità compresa tra 8000 e 10.000 lumen. Accreditati di una risoluzione di 3840 x 2160, questi proiettori sono dotati di una tecnologia
denominata Smooth Pixel Drive che, disponendo i pixel su un unico asse, migliora il dettaglio delle immagini. La funzione Rich Colour Enhancer garantisce colori vivaci e fedeli, il che la rende particolarmente adatta alla proiezione di opere d’arte. Completissima la dotazione funzionale dei proiettori PTRDQ10: porte Digital Link, HDBaseT e HDMI, supporto per schede opzionali Slot NX (12G-SDI o DisplayPort), upgrade per software Geometry Manager Pro, funzione Remote Preview Lite per il controllo dei contenuti tramite PC; la app Smart Projector Control permette di regolare le impostazioni senza ricorrere al menu OSD. La compatibilità con le ottiche ultra shortthrow ET-DLE020 (opzionali) consente di proiettare immagini
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ATTUALITÀ
WEBINAR • Presentate le ultime novità Panasonic
Un altro prodotto presentato durante il webinar Panasonic “Experience 4K Everywhere”: si tratta del PT-FRQ50, proiettore DLP a chip singolo basato sulla tecnologia di quadruplicazione dei pixel Quad Pixel Drive. La grande definizione delle immagini, la latenza d’ingresso di soli 8 mS e il refresh rate di 240 Hz lo rendono ideale per il gaming. di grandi dimensioni in spazi ristretti. Anche la serie PTMZ880 consta di tre modelli (PT-MZ880, PT-MZ780, PTMZ680); in questo caso la tecnologia utilizzata è la LCD e le luminosità sono di 8000, 7000 e 6000 lumen rispettivamente. Tra le caratteristiche costruttive e funzionali di questi proiettori ricordiamo la compatibilità con Geometry Manager Pro, la funzione Edge Blending, il ridotto consumo energetico (-20%), la compatibilità con Smart Projector Control App, MMCS e HDMI-CEC, il MultiSync in/out e il basso livello di rumore (26 dB per il PT-MZ780 e il PT-MZ680, 27
dB per il PT-MZ880); il gruppo multi-laser perfezionato rende questi modelli particolarmente adatti alla proiezione in ambienti fortemente illuminati. Quanto al PT-FRQ50, si tratta di un DLP a chip singolo basato sulla tecnologia di quadruplicazione dei pixel Quad Pixel Drive, che garantisce immagini dettagliate e naturali. Una latenza d’ingresso di 8 mS e il refresh rate di 240 Hz rendono il PT-FRQ50 ideale per il gaming. Il sistema di raffreddamento
DISPLAY TUTTI DA SFIORARE Implementata sui display interattivi Panasonic SQE1-IG, la InGlass è una tecnologia touch che consente di scrivere e disegnare su monitor in modo molto naturale, come se si usassero carta e matita. La InGlass garantisce fino a 20 tocchi e trascinamenti simultanei; più operatori possono così utilizzare insieme il medesimo display, collaborando in modo efficiente e produttivo. Questa tecnologia si basa su una serie di led disposti sulla parte inferiore della superficie in vetro da sfiorare (vedi foto); alcuni elementi detti “detector” intercettano i fasci luminosi modificati dal dito o dalla penna dell’operatore e li traducono in comandi e informazioni. La superficie in vetro ha uno spessore di 3 mm e presenta un trattamento antiriflesso gradevole al tocco. La InGlass ha una risposta pronta e veloce ed è in grado di capire se la superficie viene sfiorata con un dito, una penna o una gomma per cancellare.
senza filtro garantisce 20.000 ore di proiezione senza bisogno di manutenzione.
DISPLAY INTERATTIVI CON 20 PUNTI DI CONTATTO SIMULTANEI
Anche Vanessa Lovric ha parlato di un’ampia scelta di tecnologie. Ma in questo caso si tratta di tecnologie applicate agli schermi interattivi, non alla videoproiezione. La Lovric ha mostrato per prima la serie CQE1-IR, costituita da quattro display multi-touch con tecnologia IR integrata, risoluzione 4K (3840 x 2160) e 20 punti di contatto simultanei che consentono a più persone di lavorare insieme. Dotati di quattro ingressi HDMI (con supporto HDMI-CEC), i display CQE1-IR sono compatibili
con la tecnologia Crestron Connected e rappresentano la scelta ideale per l’impiego quotidiano (16/7) in sale riunioni e spazi educativi. I quattro modelli disponibili (TH86CQE1-IR, TH-75CQE1-IR, TH-65CQE1-IR, TH-55CQE1IR) hanno diagonali comprese tra 55 e 86 pollici. Gli SQE1-IR sono una versione heavy-duty dei CQE1-IR, progettati per usi intensivi 24/7. Anch’essi disponibili in quattro modelli con diagonali comprese tra 55 e 86 pollici, i display SQE1IR sono equipaggiati con i nuovi slot Intel SDM. Vanessa Lovric ha poi presentato la serie SQE1-IG, quattro touch display interattivi (55-86 pollici di diagonale) dotati di una nuova tecnologia denominata InGlass che offre un’esperienza
Le lenti short-throw ET-D3QW200: utilizzate con il proiettore PT-RQ50K, garantiscono immagini 4K native di straordinaria qualità. Molto ampio il campo applicativo, che si estende dalle installazioni a schermo singolo ai multischermi panoramici con superfici curve o complesse.
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IL MOMENTO OPPORTUNO PER PRODURRE VIDEO
Uno schermo interattivo SQE1-IR: la serie consta di quattro modelli con diagonali comprese tra 55 e 86 pollici. Progettati per usi intensivi 24/7, gli SQE1-IR sono equipaggiati con i nuovi slot Intel SDM. di scrittura del tutto simile a quella su carta. La product manager Panasonic concludeva il suo intervento comparando i pro e i contro delle due tecnologie (InGlass Vs IR), mostrando alcune applicazioni dei display interattivi (digital signage, collaborazioni, spazi pubblici) e fornendo informazioni dettagliate sui radiomicrofoni del sistema Wireless Presentation (WP).
GLI AGGIORNAMENTI DELLA PIATTAFORMA KAIROS E IL NUOVO CORE 1000 Dopo un breve intermezzo compariva Guilhelm Krier per presentare gli aggiornamenti della piattaforma Kairos e in particolare il nuovo, potentissimo mainframe Core 1000 (AT-KC1000). La piattaforma per videoproduzione Kairos è un sistema ad architettura aperta
che offe completa flessibilità di I/O, indipendenza dalla risoluzione e dal formato, nonché una scalabilità del mix/effect (M/E) virtualmente illimitata, grazie a strati (“layer”) che gli utenti possono creare e spostare liberamente per mezzo di una GUI di uso intuitivo. La grande potenza di calcolo del Kairos Core 1000 permette di utilizzare la piattaforma in una più ampia gamma di produzioni video, di gestire scene diverse e di distribuirle attraverso uscite multiple. La notevole capacità di elaborazione della GPU incrementa in misura significativa i “layer” utilizzabili e consente l’output in alta risoluzione, 8K incluso. Kairos Core 1000 offre come standard il supporto 4K e la funzione Canvas, che permette di processare risoluzioni e formati non standard come il
Kairos è una piattaforma IT/TP ad architettura aperta per la produzione di video in diretta. Questa piattaforma, che incorpora un software proprietario capace di incrementare le prestazioni della CPU e della GPU, mette a disposizione degli operatori diversi I/O che supportano non solo i segnali in banda base 12G/3G/HD-SDI, HDMI e DisplayPort, ma anche i pacchetti IP ST 2110, NDI e RTP. Kairos – in greco, questa parola significa “momento opportuno” o “momento supremo” – consente di utilizzare simultaneamente fino a 32 ingressi e 16 uscite (modalità HD-3G). Formati video con diverse risoluzioni, come HD e UHD, possono essere mixati e processati insieme. La piattaforma dispone inoltre di due uscite multi-viewer (DisplayPort) compatibili 4K/HD che permettono di visualizzare fino a 36 immagini su due schermi. A differenza degli switcher hardware, Kairos offre un numero illimitato di effetti M/E; i livelli (layer) possono essere aggiunti man mano, il che permette di impostare liberamente le chiavi e la scalatura. La funzione Canvas (opzionale) consente di produrre video in formati speciali come il 32:9 per wall display. Tra le caratteristiche tecniche, funzionali e prestazionali di Kairos ricordiamo ancora la bassa latenza (che può essere di un singolo frame), il lettore RAM da 24 GB (8 canali non compressi), il lettore di clip (2 canali compressi) e la memorizzazione di immagini fisse (750MB). La piattaforma può essere utilizzata sia per mezzo del pannello Kairos Control sia attraverso il software Kairos Creator.
Kairos Control (AT-KC10C1), il pannello di comando che permette di operare all’interno della piattaforma Kairos: i pulsanti e i due fader sono disposti secondo un layout stile 24XPT; tutti gli elementi di controllo sono assegnabili dall’operatore.
32:9 e il 9:16. La piattaforma Kairos elabora il segnale senza introdurre compressioni e garantisce il supporto di segnali baseband e IP come gli ST 2110 e gli NDI (vedi box).
Il nuovo Core 1000 (AT-KC1000) è dotato di CPU e GPU maggiorate che consentono di utilizzare la piattaforma Kairos in una gamma più ampia di produzioni video. Grazie al concetto di “strati video illimitati”, il nuovo mainframe permette di gestire più scene contemporaneamente e di distribuirle su uscite multiple.
LA STRETTA RELAZIONE TRA ARTE E 4K
Il webinar si concludeva con Harmut Kulessa e Vanessa Lovric che mostravano diverse applicazioni delle tecnologie 4K Panasonic, dagli spettacoli
immersivi di Illuminarium Experience a suggestivi scorci cittadini in bianco e nero, dalle opere di Santiago Calatrava a Valencia a quelle di van Gogh, Velasquez e Gaudì. Esiste una stretta relazione tra il 4K e le creazioni di questi artisti e architetti. L’alta definizione, come l’arte, porta nel nostro mondo caotico, approssimativo e distratto la precisione, l’amore per il bello, la cura per il dettaglio. Valori preziosissimi.
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PRODOTTI
AUDIO PRO • Bose AMM/AMS e DesignMax INFO Exertis Pro AV - Tel. 0546/622080 - exertisproav.it
L’audio da installazione nelle sue forme migliori Bose con due linee di diffusori riesce a rispondere ad una ampia platea di utilizzatori professionali: il terzetto AMM/AMS come monitor per sistemi portatili o permanenti; i DesignMax pensati per l’audio in spazi commerciali con forte attenzione allo stile oltre che al buon suono
di Vincenzo Maragoni
L’
offerta prodotti di Bose è estremamente varia e ben diversificata: dalle bene note cuffie con riduzione di rumore e i “cubetti” quasi invisibili, perfetti rappresentanti della divisione commerciale, si passa al settore Pro con soluzioni ad alto contenuto tecnologico, ben calibrate per ogni specifica esigenza. Come per le due linee AMM e DesignMax che toccano punti diversi nell’ambito della sonorizzazione di spazi commerciali e di intrattenimento. Scenari diversi, elementi tecnici che pescano nel ben radicato know-how dell’azienda.
SERIE AMM
AMM108, AMM112 e AMS115 i tre diffusori della serie, dove i primi due sono dei full-range a due vie mentre il terzo è il loro naturale subwoofer. Per prodotti del genere, da utilizzare in tante e diverse situazioni, sono da evidenziare anche gli accessori dedicati che permettono la loro installazione in vari contesti. In realtà anche la particolare conformazione dei box dei due full-range semplifica la loro installazione in diverse situazioni: il posteriore ha un’angolazione
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Foto di gruppo per i diffusori serie AMM e AMS di Bose; i primi sono del tipo full-range, a due vie, mentre il terzo è il subwoofer dedicato.
asimmetrica così da poter essere collocato a terra (come spia da palco) o su supporto, oltre ad installazioni array. Tradizionalmente più squadrato il subwoofer AMS115. La configurazione di AMM108 e
AMM112 è simile (entrambi a due vie) anche se vengono utilizzati speaker di dimensioni diverse. Nel più compatto AMM108 il woofer misura 200 mm mentre sono 300 mm nel più grande AMM112; lo stesso
per il tweeter a compressione, rispettivamente da 43 e 76 mm. Se proviamo a guardare questi driver notiamo subito una particolare griglia che di fatto li cela alla vista. Questa struttura realizza il sistema proprietario
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Il sistema di correzione acustica Beamwidth Matching Waveguide posto davanti agli altoparlanti di AMM108 e AMM112. Beamwidth Matching Waveguide: una sorta di guida d’onda che, in combinazione con una specifica progettazione del crossover, provvede ad allineare con maggiore precisione i centri di emissione dei due driver con il risultato di una riproduzione più coerente, risposta in frequenza estesa e con un angolo di ascolto ottimale più ampio e ben definito. Le dimensioni dei driver differenti tra i due modello vanno, come è logico, a riflettersi su alcuni dati dei due diffusori. In prima battuta la risposta in frequenza: 70-18.000 Hz per l’AMM112, 88-17.000 Hz per l’AMM108. Anche la pressione sonora è lievemente diversa tra i due: rispettivamente fino a 121 e 116 dB con valori di picco che
raggiungono 131 e 128 dB. Un elemento tecnico crea la maggiore differenza tra i due modelli: mentre nell’AMM108 l’ingresso è singolo, nell’AMM112 è possibile realizzare un collegamento bi-amp con un amplificatore dedicato alla gamma bassa e uno per la gamma alta. In entrambi i casi per i connettori sono stati scelti i Neutrik NL4 di grande qualità e affidabilità. In comune la struttura in multistrato di betulla con finitura in poliuretano spray doppio strato. Naturale partner dei due full-range, per completare la gamma bassa, è il subwoofer AMS115: box squadrato con woofer da 380 mm ad alta escursione e magnete al neodimio. Il diffusore è accreditato di
Il profilo addolcito dei box dei modelli DM3SE, DM5SE, DM6SE, DM8S e il subwoofer DM10S-SUB.
Il DM3P senza la griglia di protezione, con il tweeter da 20 mm e il woofer da 83 mm in configurazione coassiale. una tenuta in potenza di 500 watt nominali (fino a 2800 di picco) per una sensibilità di 90 dB (in free-field) e una pressione sonora di 117 dB con un picco di 130 dB; la risposta in frequenza parte da 35 Hz. Tra le tante elettroniche della sezione pro di Bose, quelle più allineate a questi tre diffusori sembrano essere gli amplificatori della serie PowerMatch con amplificatori tutti facilmente configurabili per numero di canali utilizzati: PM4500N (4x500 W), PM8500N (8x500 W), PM8250N (4x250 W).
a pendente, a soffitto e su superficie, sia a gamma intera che subwoofer. Il tutto con un design particolarmente curato, così da poter avere i diffusori in vista anche in ambienti eleganti. Quattro i pendenti: DM3P,
DESIGNMAX
Il subwoofer AMS115 senza la griglia di protezione, con l’imponente woofer da 380 mm in bella vista.
Quindici diffusori nella serie DesignMax, quella dedicata alla sonorizzazione di spazi commerciali. Un numero importante che mette a disposizione soluzioni diversificate per installazioni
I pendenti DM3P, DM5P, DM6P e DM10P-SUB: come tutti i DesignMax sono in bianco o in nero ma sono anche pitturabili.
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PRODOTTI
AUDIO PRO • Bose AMM e DesignMax
Il profilo degli in-ceiling della serie DesignMax: anche per loro design curato ed elegante.
DM5P, DM6P e DM10P-SUB; due vie coassiali full-range i primi tre, subwoofer il quarto. Il più piccolo DM3P ospita un tweeter da 20 mm e woofer da 83 mm; per il modello centrale DM5P il tweeter è da 25 mm mentre il woofer sale a 133 mm; per il top della gamma DM6P il tweeter è da 32 mm e il woofer da 165 mm. Nei full-range l’emissione tra tweeter e woofer è ottimizzata gra al sistema Dispersion Alignment che va ad allineare acusticamente i due speaker. Il subwoofer DM10PSUB utilizza un importante driver da 200 mm che porta la risposta in frequenza a 40 Hz e fino a 250 watt di tenuta
in potenza. Cinque modelli da utilizzare agganciati alla parete o da appoggiare su superfici (con disponibilità di accessori per installazioni in diverse situazioni): DM3SE, DM5SE, DM6SE, DM8S e il subwoofer DM10S-SUB, simili nelle forme ma con dotazione di altoparlanti diversa e con diverse prestazioni elettroacustiche che ne scaturiscono. Caratteristica comune l’ampio angolo di emissione sonora ideale (140 gradi) che è importante per sonorizzare superfici di ascolto di ampie dimensioni. Il telaio è in plastica ad alta rigidità, resistente ai raggi UV, certificato IP55.
Il modello DM3C da incasso in-ceiling senza la griglia di protezione: in vista il tweeter da 20 mm e il piccolo woofer da 83 mm coassiali.
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Tutti gli altoparlanti dei full-range sono installati coassialmente. Per il più piccolo DM3S tweeter da 20 mm e woofer da 83 mm; per il DM5SE rispettivamente 25 e 133 mm; per il DM6SE 32 e 165 mm; per il top di gamma il tweeter è da 25 mm a compressione mentre il woofer tocca i 200 mm. Per il subwoofer DM10S-SUB l’altoparlante utilizzato misura ben 250 mm di diametro, con risposta in frequenza che parte da 35 Hz. Il telaio stondato e la bella griglia di protezione a fori stretti regalano un disegno pulito ed elegante oltre ad un basso impatto visivo.
Anche nei cinque modelli da incasso in-ceiling a gamma intera viene mantenuta la stessa impostazione in termini di dotazione di altoparlanti e di conseguenza di prestazioni acustiche. In questo caso la linea aggiunge anche un piccolo driver full-range da 57 mm per il modello DM2CLP. Il resto delle soluzioni a disposizione: DM3C (tweeter 20 mm, woofer 83 mm), DM5C (tweeter 25 mm, woofer 133 mm), DM6C (tweeter 32 mm, woofer 165 mm), DM8C (tweeter a compressione 25 mm, woofer 200 mm). A questi si aggiunge un subwoofer dedicato, anche questo da incasso in-ceiling: la sigla è DM8C-Sub e utilizza un woofer da 200 mm. Tutti gli speaker della serie DesignMax possono essere pilotati ad impedenza o su linea da 70/100 V.
Il subwoofer DM8C-Sub della linea degli in-ceiling: in evidenza il bel woofer da 200 mm.
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VIDEO • Panasonic presenta il nuovo line-up delle telecamere PTZ INFO businees.panasonic.it
PTZ indoor e outdoor Le nuove telecamere Panasonic sono in grado di riprendere immagini video di qualità con risoluzione 4K, zoom ottico fino a 24x e movimenti orizzontali e verticali fluidi e precisi grazie al nuovo ed esclusivo motore di movimento a trazione diretta di Nicola De bello
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anasonic amplia la sua gamma di telecamere PTZ con cinque nuovi modelli in grado di soddisfare ogni richiesta del settore. Le telecamere integrate 4K AWUE80W/K, AW-UE50W/K, AWUE40W/K, AW-UE20W/K e la Full HD AW-HE20W/K verranno rilasciate una dopo l’altra a partire dal primo trimestre del 2022. Per garantire movimenti precisi e uniformi in verticale e orizzontale, tutte le telecamere saranno dotate di un innovativo
sistema a trazione diretta, basato su tecnologia proprietaria di Panasonic. Oggi le aziende hanno dovuto adattarsi ad un’accelerazione del contesto digitale, la qualità delle trasmissioni video è diventata un fattore critico per molti settori, tra cui il mercato educational, il corporate, quello degli eventi live ed il broadcast. Con immagini nitide e dettagliate abbinate alla dinamicità che può essere garantita soltanto dal motore di movimento pan, tilt, zoom di Panasonic è possibile migliorare la qualità della comunicazione video su IP e introdurre la sensazione di presenza anche se invece si comunica in remoto. I modelli AW-UE40, AWUE50 e AW-UE80 sono dotati di zoom ottico 24x e zoom intelligente fino a 36x, oltre ad un grandangolo da 74,1° per consentirne l’uso sia indoor che in esterno. Lo stabilizzatore ottico delle immagini (OIS) di ultima generazione garantisce
una stabilità eccellente. Tutti i modelli supporteranno il PoE dando la possibilità di gestire con un singolo cavo il segnale audio/video, il controllo e l’alimentazione della camera stessa utilizzando un’unica connessione Ethernet. Le telecamere supportano i più recenti protocolli Video over IP, quali l’NDI|HX versione 2 e, nel caso dell’AW-UE80, l’NDI full bandwidth. Le stesse integreranno i protocolli SRT, RTMP e RTMPS. L’AWUE80, sarà in grado di fornire un segnale video 4K/50p e supporterà anche il protocollo FreeD, per l’integrazione con i sistemi AR e VR. La AW-UE20W/K con risoluzione 4K e la AWHE20W/K con risoluzione Full HD sono camere PTZ entry level sviluppate appositamente per i mercati corporate e education. Entrambi i modelli hanno a bordo un’ottica grandangolare, i protocolli IP più recenti e le
uscite SDI, HDMI, USB e IP. Panasonic offre un intero ecosistema di soluzioni pensate appositamente per consentire un’agevole introduzione delle telecamere PTZ nei sistemi produzione video. Questo include i pannelli di controllo, il software PTZ Control Center e il software di Auto Tracking, utilizzando il face recognition e il body detection.
A sinistra, il modello PTZAWUE50; sopra, il modello AW-UE20.
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COLLABORATION • Barco ClickShare Present per la condivisione dei contenuti INFO Exertis Pro AV - Tel. 0546/622080 - exertisproav.it
Lavorare senza fili Da Barco la coppia di nuovi dispositivi ClickShare Present per condividere contenuti in ambito office e professionale, in modo sempre più veloce e senza necessità di procedure e complicazioni inutili
di Vincenzo Maragoni
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lickShare C-5 e ClickShare C-10 sono i due componenti che permettono di entrare nel mondo di ClickShare Present, quello che Barco ha sviluppato per la condivisione di contenuti all’interno di un gruppo di lavoro locale. Due componenti che si aggiungono alla già ricca lista di altre soluzioni specifiche per questo obiettivo. Le funzioni tra i due sono di base simili: permettono la condivisione di contenuti multimediali (con video fino a 4K) tra i vari partecipanti alla stessa riunione via Teams, Zoom o Webex. Quello che è evidente all’utilizzatore è il piccolo elemento squadrato, di fatto l’interfaccia fisica che basta cliccare per accedere con il proprio dispositivo (e con esso i contenuti memorizzati)
all’interno della riunione/ conferenza. In realtà il gran lavoro di Barco sulla piattaforma ClickShare e ClickShare Present è sulla combinazione tra hardware e software, dove ogni release del ClickShare Conference Software aggiunge funzionalità abbinate alla semplicità d’uso e gestione. Di fatto basta utilizzare il pulsante presente sul componente fisico o interagire con l’app ClickShare (disponibile per computer e dispositivi mobili) anche con funzionalità BOYD (mirroring dello schermo con AirPlay, GoogleCast e Miracast) per mostrare alla platea i contenuti presenti sul proprio dispositivo. Una volta installato il software ClickShare sul proprio computer (sia PC che Mac) si può entrare in una sala riunioni e condividere contenuti sul display principale
Il ClickShare C-10 con il Button di serie: possiamo inserirlo in una porta USB di tipo A o C di un portatile PC o Mac.
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Dimensioni e peso sostanzialmente compatti per i due ClickShare Present: 34x135x135 mm per 900 grammi. in modalità wireless in pochi secondi, grazie alla tecnologia di rilevamento delle presenze. La ClickShare desktop app utilizza i beacon Wi-Fi e un segnale audio (di fatto non udibile) per rilevare le sale riunioni: il software provvede a elencare le 5 sale riunioni più vicine e le ordinerà secondo la potenza del segnale. A quel punto basta cliccare sul nome della sala scelta per accedere, senza immettere indirizzi IP. Inoltre si può aggiungere il ClickShare Button (di serie nel ClickShare C-10), direttamente in una porta USB di tipo A o C del proprio portatile (anche qui sia PC che Mac), con il quale far partire lo streaming con un semplice click. I due componenti utilizzano
funzionalità di sicurezza avanzate con la certificazione ISO27001. Il ClickShare C-5 è destinato all’uso in sale riunioni di piccole e medie dimensioni; per il ClickShare C-10 le dimensioni possono essere anche più ampie, inoltre ci sono a disposizione funzionalità interattive avanzate, tra cui la visualizzazione locale del display della stanza, la possibilità di scelta di cosa condividere (uno schermo intero o una singola finestra), annotazioni, lavagna e assistenza touch back che consente agli utenti di controllare il touchscreen nella stanza. Mai più cavi, collegamenti e adattatori con la coppia ClickShare C-5 e ClickShare C-10 di Barco.
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A joint venture partnership of
Discover more iseurope.org
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VIDEOPROIEZIONE • Panasonic PT-RDQ10, ET-EMU100 e ET-ELU20 INFO Exhibo S.p.A. - Tel. 039/49841 - www.exhibo.it
Il video è immersivo
I nuovi videoproiettori della serie PT-RDQ10 sono dedicati alla riproduzione di video immersivo in 4K in applicazioni corporate, intrattenimento e per tutte le esigenze professionali in superfici anche di grandi dimensioni. Tre i modelli che fanno parte della nuova serie di Vincenzo Maragoni
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ltre all’omonimo PTRDQ10 fanno parte della serie anche i due modelli PT-RDQ90 e PTRDQ80 che presentano come più importante differenza una minore luminosità: dai 10.000 lm del top di gamma si passa rispettivamente a 9.000 e 8.000 lm per gli altri due. Per il resto le tre macchine sono sostanzialmente simili, fatta
eccezione per un paio di decibel di rumore di differenza nell’uso quotidiano tra i tre modelli, ma siamo sempre a 39 dB come valore massimo, per cui poco influente sopratutto in ambienti grandi che sono le location preferite di questi prodotti. Il fulcro dei tre modelli è il 1-Chip DLP con sistema “Smooth Pixel Drive” con spostamento dei pixel a un asse, con
DMD da 0,66 pollici per una risoluzione 4K 3840x2160. La funzione Rich Color Enhancer migliora la riproduzione del rosso mentre la regolazione del bordo nero va a vantaggio della uniformità delle immagini anche quando si proietta su schermi curvi. Da macchine destinate all’uso intensivo e professionale quali sono, i tre PT-RDQ10 sono caratterizzati
Il pannello laterale del PT-RDQ10 con connessioni e controlli manuali.
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da alcuni elementi tecnici che ne aumentano il campo di azione e permettono di essere utilizzati in diverse applicazioni. Ad esempio i tre vpr sono compatibili con la focale ultracorta ET-DLE020, oppure possono essere interfacciati con le schede SLOT NX, come 12G-SDI e DisplayPort, per semplificare l’integrazione con altri componenti. La focale ET-DLE020 è di tipo a zero offset per cui rende possibile la proiezione di immagini di grandi dimensioni anche in spazi più ristretti, quali possono essere, ad esempio, musei e luoghi di esposizione in generale. La focale fornita ha un rapporto di tiro di 1.60-2.58:1 con zoom motorizzato e focus; quelle opzionali variano da 0.2770.296:1 fino a 2.55-3.82:1. I proiettori PT-RDQ10 possono
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essere utilizzati in qualsiasi posizione soffitto/pavimento e front/rear su 360° per la massima libertà di installazione. Inoltre sono utilizzabili i kit di aggiornamento Geometry Manager Pro preattivati e Remote Preview Lite. Prestazioni elevate per i PTRDQ10 ma le loro dimensioni rimangono sostanzialmente compatte: come sottolinea Panasonic sono equivalenti a quelle del modelli 1-Chip DLP di nuova generazione. I progettisti sono arrivati a questo risultato lavorando su ogni particolare ed elemento, a cominciare dalla sigillatura ermetica del blocco ottico, permessa grazie all’utilizzo del sistema di raffreddamento a liquido ripreso direttamente da quanto già fatto dai modelli 3-Chip DLP. In questo modo si mantengono compatte le dimensioni, appunto, e allo stesso tempo si arriva fino a 20.000 ore di funzionamento (in modalità Normal/Quiet e fino a 24.000 in Eco) senza manutenzione. Da macchina professionale di alto livello i PT-RDQ10 presentano un parco connessioni ampio e
Sopra, l’ET-ELU20 è compatibile con i proiettori della serie PT-MZ880. A fianco, l’ET-EMU100, compatibile con i proiettori della serie PTMZ16K.
ben diversificato: doppio HDMI compatibile con HDCP 2.3, Deep Color, 4K/60p; BNC in e out; seriale D-sub 9 pin in e out; remote M3 in e out; remote D-sub 9 pin in; Digital Link/ LAN RJ45 video, network, serial control conforme HDBaseT, 100Base-TX (compatibile con PJLink Class 2, Art-Net, HDCP 2.3, Deep Color, 4K/60p); LAN RJ45 10Base-T, 100BaseTX (compatibile con PJLink Class 2, Art-Net); USB A per Cloning/Wireless Module (Output 5 V/500 mA); DC out USB A 5V/2A; Expansion slot compatibile SLOT NX.
ET-EMU100 E ET-ELU20
Un’altra novità di Panasonic legata al mondo dei proiettori è la coppia di ottiche ET-EMU100 e ET-ELU20 di tipo Zero Offset a tiro ultra-corto. Nei suoi proiettori DLP Panasonic ha già implementato l’installazione semplificata degli obiettivi ultra-corti con lenti Zero Offset, ma con la nuova coppia questa possibilità si espande anche ad alcuni proiettori laser LCD. In questo modo il system integrator si ritrova la possibilità
Il PT-RDQ10 in versione bianca. La focale ET-DLE020 a zero offset rende possibile la proiezione di immagini di grandi dimensioni anche in spazi piccoli. di utilizzare tecnologie di proiezione diverse in base alle proprie esigenze e gusto. ETEMU100 e ET-ELU20 presentano un rapporto di proiezione 0,3300,353:1 (WUXGA), distanza minima di proiezione di 1,43 m per una immagine di 200 pollici in 16:10. Una soluzione del genere permette alle persone di essere abbastanza vicini all’immagine senza il rischio di creare un’ombra: quindi la soluzione ideale per proiezione in ambienti piccoli dove è difficile mantenere un’ampia distanza tra il pubblico e le immagini proiettate. Entrambe le lenti permettono la riproduzione dell’immagine con zero offset dello schermo, eliminando il fastidioso spazio tra la parte superiore dell’immagine e il soffitto o la superficie di montaggio del proiettore. Il design senza specchio elimina anche la sporgenza della lente.
È possibile montare il proiettore direttamente sul soffitto e, nei luoghi con soffitti bassi, evitare di incassare il proiettore nel soffitto per mantenere lo schermo libero. Nelle installazioni da retroproiezione, grazie al suo design senza specchio, i proiettori possono essere impostati con l’obiettivo posizionato al centro dello schermo (piuttosto che sul pavimento o sul soffitto). La luminosità è distribuita più uniformemente e i colori sono riprodotti con maggiore uniformità dal centro dell’immagine verso gli angoli e i bordi. L’obiettivo di ETELU20 è interamente in vetro, con una elevata resistenza al calore e ai graffi. Oltre ad una maggiore durata il vetro riduce l’aberrazione della messa a fuoco che deriva dalla temperatura di lavoro, a tutto vantaggio della qualità dell’immagine. ET-EMU100 è compatibile con la funzione AFO (Active Focus Optimizer) che utilizza un sensore per monitorare in tempo reale la temperatura intorno all’obiettivo. In questo modo, il proiettore può contare su una messa a fuoco sempre ottimale anche quando la temperatura varia con la luminosità delle immagini. ET-EMU100 è compatibile con i proiettori della serie PT-MZ16K: PT-MZ16KL, PT-MZ13KL E PT-MZ10KL. ET-ELU20 è compatibile con i proiettori della serie PT-MZ880: PT-MZ880, PTMZ780 e PT-MZ680.
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VIDEOPROIEZIONE • Nuovi videoproiettori Laser ProScene da Optoma INFO www.optoma.it
Lo stato dell’arte secondo Optoma Tre nuovi videoproiettori Laser di alta gamma vanno a completare il già ricco catalogo Optoma. Sono destinati ad essere utiizzati in installazioni fisse, negli ambiti professionali più impegnativi, e si presentano sul mercato con specifiche di riferimento e prestazioni senza compromessi di Nicola De bello
I
responsabili di Optoma lo hanno ribadito e sottolineato: la presentazione dei nuovi ZU1700, ZU1900 e ZU2200 non è un semplice annuncio di prodotto. Con questi tre nuovi proiettori l’azienda pone le basi per un nuovo processo di espansione e consolidamento nel mercato della videoproiezione. Ora il portfolio di Optoma si completa con prodotti in grado di essere utilizzati con successo negli ambiti professionali più impegnativi.
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Fabio Avara, responsabile dei prodotti ProScene di Optoma ha dichiarato: “La disponibilità di una gamma di prodotti con specifiche così complete e avanzate non è una scommessa ma una nuova tappa in un percorso che in oltre vent’anni ha portato Optoma verso lo stato dell’arte nella videoproiezione. Con i nuovi ZU1700, ZU1900 e ZU2200 fissiamo un nuovo standard per il mercato professionale e ci attestiamo tra i pochissimi vendor capaci di interessare in maniera
tanto incisiva una così ampia gamma di utenze. Ora Optoma sarà sempre più strategica e competitiva per i mercati delle installazioni fisse, per le grandi platee ed eventi e più in generale per tutti quegli ambiti in cui prestazioni, affidabilità e luminosità fanno la differenza”. I tre nuovi videoproiettori di Optoma raggiungono il mercato con specifiche di riferimento e con prestazioni che pur mantenendo le aspettative allargano significativamente il ventaglio delle opzioni di acquisto senza mai
scendere a compromessi. La prima evidenza è data dallo chassis in metallo e dalla sua conformazione. Se esternamente la percezione è quella di un monoblocco il progetto ha portato alla realizzazione di una struttura modulare in cui ogni pannello laterale può essere rapidamente rimosso agendo sulle poche viti a innesto rapido che garantiscono comunque un affidabile fissaggio. In questo modo l’operatore può accedere rapidamente a qualsiasi area interna del videoproiettore
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senza necessariamente rimuoverlo dall’installazione. Non mancano naturalmente gli occhielli per l’ancoraggio in installazioni sospese. I tre videoproiettori utilizzano
una sorgente luce DuraCore Laser mentre le ottiche sono intercambiabili ed è possibile scegliere tra ben otto lenti con focali che spaziano da uno short throw a 0.65~0.75:1 fino ad un tiro super lungo che si attesta a 7.2~10.8:1. Nessun problema anche sul fronte delle temperature operative in quanto ZU1700, ZU1900 e ZU2200 garantiscono una continuità di funzionamento fino anche a 50° e 30.000 ora di operatività ininterrotta in modalità Eco. Questo quadro si completa con l’esclusivo ingresso video ridondante: un esclusivo sistema di rilevamento dell’ingresso del segnale video in grado di fornire la commutazione istantanea della sorgente nel momento in cui viene rilevato un guasto del segnale. Questa funzione garantisce la continuità della proiezione in luoghi critici come sale controllo, mapping e proiezioni scenografiche allontanando lo spettro di situazioni difficili da gestire. Altri punti di forza che caratterizzano questa famiglia di videoproiettori professionali li troviamo nella presenza di quella che Optoma ha battezzato Tecnologia TrueRed: in sintesi un sistema capace di restituire un rosso migliorato per fornire tonalità più naturali e colori sempre vividi. In questo contesto è stata
Le ottiche sono intercambiabili ed è possibile scegliere tra ben otto lenti con focali che spaziano da uno short throw a 0.65~0.75:1 fino ad un tiro super lungo che si attesta a 7.2~10.8:1. posta grande attenzione alla frequenza di aggiornamento estremamente elevata e in grado di fornire una fluidità ottimale anche alle più rapide immagini in movimento. Resta sempre ai massimi livelli l’affidabilità grazie alla struttura dei dissipatori termici a V che garantiscono un incremento del 10% dell’efficacia di raffreddamento a fronte di una consistente riduzione del livello di rumore che si attesta tra i 36 e i 38dB. Lo stesso firmware è predisposto per una modalità di aggiornamento “facile” che può essere realizzata attraverso il semplice collegamento in rete del videoproiettore. ZU1700, ZU1900 e ZU2200 sono inoltre predisposti per l’integrazione di una telecamera,
Ampia la dotazione ingressi dei nuovi vpr Optoma, i nuovi vpr sono dotati di un esclusivo sistema di rilevamento dell’ingresso del segnale video in grado di fornire la commutazione istantanea della sorgente nel momento in cui viene rilevato un guasto del segnale.
disponibile da marzo 2022, che aggiungerà una serie di funzionalità di grande interesse. I videoproiettori potranno infatti operare in maniera nativa nella gestione del blending e nella regolazione del colour matching.
IN ARRIVO ANCHE UN APP PER LA CALIBRAZIONE
Optoma ha inoltre annunciato la prossima disponibilità di Visual Suite: una applicazione che, interagendo con la telecamera integrata, permetterà di calibrare fuoco, colorimetria e blending. Non manca infine la compatibilità con OMS: Optoma Management Suite (OMS)™ la soluzione software recentemente presentata sul mercato e ideale per gestire in maniera intuitiva i display (monitor, videoproiettori e led wall all-in-one) e per semplificare le operazioni e monitorare, diagnosticare, configurare e controllare i dispositivi tramite una rete locale da un’unica piattaforma e posizione. Con OMS si possono inoltre inviare e trasmettere facilmente messaggi di emergenza (fino a 30 caratteri). Inoltre, gli utenti sono in grado di programmare a distanza i dispositivi riducendo il consumo di energia e abbassando drasticamente i costi operativi.
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AUDIO PRO • Ecler WiSpeak, audio senza fili plug-and-play INFO Exhibo - Tel. 039/49841 - www.exhibo.it
L’audio wireless facile ma di qualità Nell’immaginario di molti i due termini “facile” e “professionale” non vanno d’accordo, dove al primo spesso viene affiancata l’idea di qualcosa poco approfondito e poco tecnologico. Ecler smentisce tutti con la sua piattaforma WiSpeak di Vincenzo Maragoni
L’
obiettivo di Ecler è quello di offrire il giusto prodotto per una determinata esigenza. È tutto il catalogo della dinamica azienda spagnola ad essere focalizzato in questo senso, dove la qualità del singolo elemento è elevata ma ancora di più sono in evidenza le funzionalità di questi e la capacità di rispondere ad esigenze pratiche, quelle che ogni system integrator trova quotidianamente nel suo lavoro. Quindi prodotti efficaci, efficienti, che risolvono i problemi. Come succede per il sistema WiSpeak: un sistema, appunto, in quanto composto da una parte software che si
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combina con alcuni elementi hardware. Quindi il giudizio è sull’insieme ancora prima del singolo componente. In sostanza il sistema si compone di tre parti: il software di controllo, la centralina/hub/ trasmettitore e due diversi diffusori attivi che fanno da ricevitori. Il tutto viene attivato e gestito all’interno della rete wifi, dove l’interfaccia utente è quella che deriva dall’app caricata sul dispositivi mobile, per cui intuitiva e sempre facile da interpretare. L’altro grande vantaggio operativo del sistema WiSpeak è che i diffusori vanno installati nei binari per l’illuminazione standard (Global Trac Pro e compatibili):
da questi ricevono sia un solido supporto che la necessaria alimentazione direttamente con un click di aggancio. Un sistema
realmente plug-and-play quindi. WiSpeak è particolarmente adatto a superfici commerciali, hospitality, education,
Alcune schermate di configurazione e gestione di WiSpeak Grip, è possibile creare un profilo admin e uno user.
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WISPEAK CORE
Il logo dell’app WiSpeak Grip, può essere utilizzata su dispositivi mobili Android e iOS.
Il pannello posteriore del ricevitore/diffusore Cube, il più grande dei due, disponibile con tweeter da 25 mm e woofer da 125 mm. corporate e in palestre e musei, sia per installazioni fisse che per esigenze temporanee considerando la compattezza dei singoli elementi e la facilità di spostamento e di installazione.
WISPEAK GRIP
WiSpeak Grip è l’app dedicata al controllo del sistema WiSpeak, può essere utilizzata su dispositivi mobili Android e iOS. Uno strumento tanto raffinato nella sua operatività quanto facile da configurare e utilizzare. Offre due livelli di gestione: quello da admin e quello da user, dove il primo evidentemente ha un campo di azione più ampio e approfondito. In questo modo il system integrator può fare l’installazione e il set-up generale e poi lasciare all’utente le funzioni di utilizzo quotidiano senza rischi che vengano stravolte le funzioni da un uso errato.
L’hub del sistema è il compatto WiSpeak CORE con il quale si può gestire una rete di ricevitori/ diffusori in un’area libera fino a 500 mq e fino a 24 ricevitori/ diffusori; con un secondo CORE in cascata l’area coperta raddoppia e arriva fino 1000 mq e 48 ricevitori/diffusori. La dotazione connessioni del CORE conta un EuroBlock bilanciato, un RCA sbilanciato, Bluetooth 5.0 Class 1 portata fino a 25 m con profili A2DP1.3, AVRCP1.6, HFP1.6, HSP1.2 e supporto per SBC e AAC. Inoltre è disponibile un’uscita per collegare altri dispositivi come un amplificatore, un subwoofer attivo oppure un’altra unità CORE. Contatto Mute ed una porta per il controllo da remoto dove come è possibile dal pannello WPaVOL. Sul frontale dell’apparecchio il tasto di pairing: basta cliccare qui e fare lo stesso con uno o più ricevitori/diffusori per attivare l’abbinamento reciproco iniziale. Grazie a questo abbinamento il CORE può inviare ad ogni singolo ricevitore/diffusore impostazioni personalizzate che si riferiscono, tra le altre, alla equalizzazione (su 3 bande), i filtri passa-basso e passaalto e al livello. Trasmissione del segnale 24bit/48kHz su banda U-NII 5.1/5.8GHz per una distanza lineare ottimale fino a 12 metri, con latenza <6ms. A bordo del CORE sezione di conversione ADC/DAC a 24 bit.
Il Tube è il più compatto dei ricevitori/diffusori: a bordo un driver full-range da 75 mm con amplificatore dedicato da 18 watt.
e Tube e questo già definisce il loro fattore/forma. Sono del tutto simili nel funzionamento, si differenziano non solo nella forma ma anche per qualche caratteristica tecnica. Il più compatto Tube ospita un driver full-range da 75 mm e una sezione di potenza di 18 watt; il Cube in virtù delle sue dimensioni leggermente maggiori presenta un due vie con woofer da 125 mm e tweeter da 25 mm con amplificatore da 32 watt. Il ritardo tra i canali ha valore di ±1microsecondi, quindi permette di avere un fronte sonoro coerente e preciso anche
in una rete con tanti ricevitori/ diffusori installati. Cube e Tube vanno installati nei binari per l’illuminazione: basta un click di aggancio, il pairing con CORE e sono pronti per fare la loro parte. La collocazione in questi binari permette loro di essere alimentati direttamente, di essere direzionati verso la zona di ascolto con un dito e di poter essere spostati o rimossi ogni volta che c’è una nuova esigenza. Il frontale del CORE, in evidenza i LED dei tre ingressi e il pulsante per far partire il pairing Bluetooth con ricevitori/diffusori.
CUBE E TUBE
I due modelli di ricevitori/ diffusori portano il nome di Cube
Il pannello posteriore dell’hub/trasmettitore CORE con i doppi ingressi cablati in formato EuroBlock e RCA.
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CUSTOM INSTALLATION • Future Automation le soluzioni per la movimentazione assistita INFO Gammalta Group S.r.L. - Tel. 050/2201042 - www.gammalta.it
Il movimento perfetto La forte specializzazione di Future Automation ha portato l’azienda a diventare un riferimento mondiale nel settore della movimentazione assistita dedicata al TV. Nel catalogo dell’azienda sono disponibili soluzioni che vanno incontro a qualsiasi esigenza di installazione dei display televisivi e molto altro di Vincenzo Maragoni
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sempi di produttori generalisti ne abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni, forse meno noti sono quelli che invece si dedicano a specifici settori e a volte a nicchie all’interno di essi. Come è il caso di Future
Il meccanismo dell’UBL e quello dell’UBLS consentono di nascondere del tutto il Tv sotto il letto per farlo fuoriuscire al semplice tocco di un pulsante.
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Automation e della sua produzione di meccanismi per il movimento di TV. In pratica l’azienda americana ha focalizzato tutto il suo knowhow e la produzione verso uno specifico e determinato prodotto, giocando una partita commerciale e strategica molto forte, con una specializzazione spinta. In questo settore, anzi in questa nicchia, Future Automation quindi ha investito tante risorse, capitale umano e l’attenzione a migliorarsi continuamente. Scommessa
vinta? Sembrerebbe proprio di si. Future Automation è quella che si può definire un’azienda verticale, in grado di soddisfare tutti gli stadi di progettazione e realizzazione di un singola categoria di prodotti. Dal 1998 ad oggi in Future Automation hanno saputo concentrare in-house tutto il lavoro di progettazione e dei conseguenti passaggi di lavorazione come, tra gli altri, quello di uso delle macchine CNC per il taglio e la fresatura del metallo, studio e sviluppo dei sistemi meccanici, elettrici e idraulici legati alla movimentazione, saldatura, verniciatura. La progettazione e la realizzazione interna all’azienda permette di avere, oltre al massimo controllo sulla qualità, anche la più ampia libertà di poter realizzare in tempi brevi ogni customizzazione del prodotto finito. Future
Automation ha deciso di creare due vere e proprie sede centrali, collocate in UK e in USA, così da essere il più vicino possibile ai mercati dell’Europa e del Nord America, quelli che sono il riferimento primario dell’azienda. Un contatto diretto e ravvicinato che permette ai progettisti di Future Automation di “essere sul pezzo” più facilmente e velocemente, di essere a stretto contatto con le reali esigenze del mercato e dei singoli clienti, del trend del momento e le richieste degli installatori che sul campo possono intercettare bisogni e necessità dei propri clienti. Il catalogo attuale di Future Automation è diviso nelle sezioni dedicate alla movimentazione e occultamento di TV e display anche di grandi dimensioni, i contenitori formato DIN-rail per elettroniche e meccanismi, sistemi di movimentazione
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di videoproiettori, sistemi di movimentazione applicabili a sportelli, pannelli e elementi di chiusura in generale, sistemi per la ventilazione forzata di elettroniche, il tutto applicabile sia a soluzioni residenziali che quelle dalla richieste più stringenti in campo commerciale e professionale dove alle prestazioni sono richieste doti di affidabilità nel tempo. In evidenza la linea di prodotti dedicati alla movimentazione di elementi installati all’aperto e in ambito marine: due casi dove l’aspetto delle condizioni ambientali sono da tener ben presenti per l’affidabilità del prodotto. Per poter dare un minimo di spiegazione e dei prodotti è inevitabile, quindi, fare un minimo di focalizzazione su determinate linee: una trattazione generale, seppur sommaria, andrebbe ad occupare un numero di pagine elevato, forse una vera e propria monografia della rivista. Le principali sezioni dei dispositivi di movimento del TV sono quelli riferiti a: TV Lift (sollevamento), TV Lift Hinge (sollevamento imperniato), TV Lift Swivel (sollevamento e rotazione), Under Bed (motorizzazione sotto-letto), Out Of Floor (sollevamento da pavimento), Specialised Lift (sollevamento di tipo specializzato). All’interno della gamma TV Lift una dozzina di soluzioni di base, alle quali vanno aggiunte le personalizzazioni e gli accessori. Tra queste in evidenza l’LSHMO, sollevamento per TV fino a 90 pollici. Specifico per la movimentazione di TV di anche di peso rilevante, per uso esterno e marino grazie alla struttura in acciaio inox. Viene consegnato con misure dello schermo su richiesta, fornito con opzioni di controllo IR, chiusura dei contatti e RS232, sistema di gestione dei cavi integrato. Il PLH è l’unico modello della gamma TV Lift Hinge, quello che permette di motorizzare un TV (fino a 65
pollici) facendolo fuoriuscire da un mobile, anche quando è installato in un angolo. PLH ruota il TV fino a 90 gradi, così da poter trovare la giusta angolazione per una visione ottimale anche quando il TV è fuori asse rispetto alla posizione di visione. L’offerta dei TV Lift Swivel conta cinque modelli che possono gestire TV fino a 90 pollici, disponibili anche per uso outdoor/marino. Tra questi il modello MLS è quello con il quale è possibile sollevare e ruotare display tra 32 e 75 pollici anche di peso importante (50 kg): rotazione bidirezionale completa che utilizza lo stesso meccanismo che i progettisti di Future Automation hanno integrato nella gamma Plasma Lift. Un meccanismo che utilizza un sistema a pignone e cremagliera che assicura un movimento regolare e costante. Dimensioni personalizzate per adattarsi alle dimensioni esatte dello schermo. Disponibilità di cornici personalizzate per schermi e altoparlanti più profondi.
IL TV SOTTO AL LETTO
Per la coppia di modelli Under Bed segnaliamo l’UBLS, quello che permette automaticamente di far sparire un TV sotto il letto e di riportarlo in posizione di visione in una manciata di secondi. Inoltre il meccanismo fa assumere al TV diverse angolazioni preselezionabili e richiamabili. Tutto il sistema di cablaggio che fa parte di UBLS è integrato in un blocco che ne impedisce la manomissione e ogni possibile contatto a tutto vantaggio della sicurezza. In posizione di riposo il TV è perfettamente integrato alla base della struttura del letto per cui non solo non è visibile ma nemmeno ruba spazio in ambiente. PLF e PLFS i due rappresentanti della serie Out Of Floor: il loro obiettivo è quello di nascondere (e quindi far uscire) un TV di peso fino a 100 kg direttamente da una botola del pavimento. Soluzione particolarmente
Con UBL e UBLS il TV è perfettamente integrato nella base della struttura del letto per cui di fatto diventa invisibile. utile quando non si vuole/ può occupare un mobile o un supporto dedicato: magari in una stanza di albergo o in un’altra struttura pubblica/commerciale. Il TV in questione può essere motorizzato alto/basso e ruotato fino a 180 gradi nei due sensi. Il meccanismo comanda anche l’apertura e la chiusura della botola di contenimento: quando il TV è in posizione chiusa quello che si percepisce nella stanza è un taglio rettangolare sul pavimento poco invasivo. Tre i modelli presenti nella gamma Specialised Lift, ma
ognuno di essi è fortemente personalizzabile per le specifiche esigenze. Tra questi in evidenza l’SRV-LS che riesce a muovere verticalmente e ruotare di 180 gradi un display fino a 90 pollici (versione custom fino a 130 pollici) in poco più di 4 secondi. Il cuore del sistema è composto da motori servo-guidati, quelli che sono utilizzati per muovere i carichi più pesanti a bassa velocità mentre nel caso della soluzione sviluppata da Future Automation il peso da spostare è più ridotto ma in compenso sale la velocità del movimento.
Il PLH mentre sta muovendo un TV nascosto in un mobile: può gestire pannelli fino a 65 pollici.
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AUDIO PRO • Un approfondimento sui nuovi diffusori Yamaha DHR e CHR INFO Yamaha Music Europe GmbH Branch Italy – Tel. 039/9065212 - SoluzioniAudio-ML@music.yamaha.com – it.yamaha.com
Generosamente professionali
I nuovi Yamaha serie DHR e CHR sono diffusori professionali dalle molteplici qualità. Solidi, affidabili ed efficienti, offrono anche una versatilità e una ricchezza di funzioni non comune tra i prodotti di questo genere. Perché professionale non deve necessariamente fare rima con scarno ed essenziale di Marco Galloni
L’
aggettivo “professionale” si presta talvolta a fraintendimenti. Può far pensare a dispositivi solidi, affidabili ed efficienti, senz’altro, ma anche molto essenziali, asciutti fino all’osso. I nuovi Yamaha serie DHR e CHR, presentati nell’agosto scorso, sono a tutti gli effetti diffusori acustici professionali, ma di scarno non hanno nulla.
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Sorprende invece la ricchezza di funzioni e tecnologie, basti pensare al mixer entrobordo a 2 canali o al compressore multibanda D-Contour che troviamo nella serie DHR, per esempio. Costituite ciascuna da tre modelli, le due serie si collocano, per quanto riguarda la fascia merceologica, tra la DBR/CBR e la linea di punta DZR/CZR.
SEI MODELLI PIUTTOSTO DIVERSI TRA LORO
Le due linee si differenziano innanzitutto per il fatto che la DHR è costituita da diffusori attivi, equipaggiati con amplificatori in classe D ad alte prestazioni, mentre la CHR comprende soltanto diffusori passivi. Questi i modelli, tutti del tipo 2 vie bass-reflex:
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DHR15, DHR12M e DHR10 per la serie attiva, CHR15, CHR12M e CHR10 per la passiva. Lungi dall’essere semplici variazioni su uno stesso tema, i tre (sei) modelli differiscono alquanto per come sono concepiti e per gli usi cui sono destinati: il DHR15 e il CHR15, i più grandi delle rispettive serie, sono progettati per applicazioni FOH (Front of House) e possono essere montati su palo grazie a un foro a doppia angolazione (0°/-7°) oppure appesi tramite sistemi di rigging M10; il DHR12M e il CHR12M sono i primi monitor da pavimento Yamaha equipaggiati con un trasduttore coassiale da 12”, concepiti per offrire un monitoraggio coerente e preciso; i modelli più piccoli DHR10 e CHR10, infine, sono studiati per installazioni fisse o per essere utilizzati come diffusori filler (di riempimento) o delay: dotati di tromba ruotabile (90° x 60°), questi speaker possono essere montati in verticale o in orizzontale, su palo oppure sospesi tramite staffa a U opzionale. Tutti i diffusori hanno cabinet in compensato premium con rivestimento in polyurea, che garantiscono durata e affidabilità non paragonabili a quelle di altri speaker di questa classe, e montano trasduttori custom selezionati. I set altoparlanti differiscono a seconda del modello: i DHR15/CHR15 sono dotati di un woofer da 15” con bobina da 2,5” e di un tweeter a compressione da 1”; i DHR12M/ CHR12M montano un trasduttore coassiale da 12” con bobina da 2,5”; i DHR10/CHR10 hanno un woofer da 10” con bobina da 2” e un tweeter da 1” a compressione.
1000 WATT IN CLASSE D
Nei diffusori della serie DHR i trasduttori sono pilotati da un finale in classe D da 1000 watt (700 watt per il DHR10) capace di generare SPL di 131 dB (DHR15). Il finale (vedi box con schema a blocchi) è preceduto da uno stadio di ingresso a due canali per segnali mic/ linea e da un mixer con duplice possibilità di configurazione (CH1 + 2 MIX, CH1 THRU); i preamplificatori di ingresso di entrambi i canali sono dotati di controlli di livello rotativi (-ꚙ/+10 dB). C’è poi la sezione DSP, che provvede alla filtratura crossover mediante la tecnologia brevettata FIR-X a fase lineare; la FIR-X ottimizza anche la risposta in fase/ frequenza e controlla l’allineamento temporale tra i trasduttori HF e LF. La sezione DSP è preceduta e seguita da convertitori AD/DA discreti a 24 bit. Dopo il crossover FIR-X c’è il D-Contour, un compressore multibanda dinamico che monitora l’uscita su più porzioni I diffusori Yamaha DHR sono equipaggiati con amplificatori in classe D capaci di erogare potenze comprese tra i 700 watt del DHR10 e i 1000 watt del DHR15 e del DHR12M; elevatissime le pressioni sonore ottenibili (131 dB per il CHR15).
Il CHR12M (nella foto) e il corrispondente modello della serie attiva DHR sono i primi monitor da pavimento Yamaha equipaggiati con un trasduttore coassiale da 12” (con bobina da 2,5”); il trasduttore utilizza come unità alti un tweeter da 1,75” che garantisce un suono coerente e preciso, tipicamente monitor.
Il DHR15, modello di punta della linea di diffusori Yamaha DHR: dotato di un finale entrobordo da 1000 watt, questo speaker è progettato per applicazioni FOH (Front of House) e può essere montato su palo.
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PRODOTTI
AUDIO PRO • Un approfondimento sui nuovi diffusori Yamaha DHR e CHR
DEI DIFFUSORI INTERAMENTE DIGITALI (CON QUALCHE TRACCIA DI ANALOGICO) In figura vediamo lo schema a blocchi degli Yamaha DHR, comune a tutti i modelli della serie. Il percorso del segnale inizia dallo stadio di ingresso (analogico) a due canali (CH1, CH2): il canale 1 è dotato di una presa combo che accetta sia connettori XLR sia jack da 6,3 mm e porta il segnale a un preamplificatore con doppia sensibilità d’ingresso (mic/line); il canale 2 offre due opzioni, una presa combo per connettori XLR o jack da 6,3 mm e una coppia di RCA per lettori CD o altre sorgenti a livello linea. I segnali vengono poi miscelati da un mixer a 2 canali; un deviatore rende disponibili su un’uscita XLR la somma CH1+2 MIX oppure il link diretto con l’ingresso 1 (CH1 THRU). Il segnale viene quindi convertito da un ADC a 24 bit e inviato alla sezione DSP (rettangolo tratteggiato), che comprende un filtro passa-alto a 3 frequenze di taglio (120Hz/100Hz/OFF), l’equalizzatore D-Contour, un secondo stadio equalizzatore e la rete di crossover FIR-X a fase lineare. Quest’ultima invia il segnale ai limiter e ai muting delle protezioni, che lo affidano ai DAC di uscita, agli stadi amplificatori e infine ai trasduttori HF/LF. Le logiche dei circuiti di protezione sono affidate a un microprocessore esterno al DSP.
Schema a blocchi dei diffusori serie DHR. Si riconoscono quattro diverse sezioni: i circuiti di ingresso analogici, il DSP con i convertitori ADC/DAC, il microprocessore che controlla i circuiti di protezione, gli stadi finali in classe D.
Gli Yamaha DHR e CHR sono equipaggiati con trasduttori custom selezionati: i woofer ad alto livello di uscita forniscono bassi potenti e definiti, con percentuali di distorsione minime, mentre i tweeter a compressione da 1,4” assicurano un’accurata riproduzione delle frequenze medie e alte. dello spettro acustico garantendo un suono potente e coerente a ogni livello di pressione sonora. Il D-Contour offre due diversi setting che consentono un’accurata messa a punto del sistema acustico: la modalità FOH/MAIN rinforza le basse frequenze per compensare le perdite che possono manifestarsi quando
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i diffusori sono sospesi in aria o montati su supporto; la Monitor svolge in un certo senso la funzione contraria, tiene a bada i bassi troppo esuberanti e linearizza un’ampia banda di frequenze, fornendo un suono chiaro e neutrale. Il DSP, con l’aiuto di un potente microprocessore, viene anche utilizzato per proteggere trasduttori e amplificatori da clipping e sovraccarichi termici e dinamici, il che si ottiene monitorando l’alimentazione e i tassi di distorsione dei circuiti di segnale e di potenza; la linea DHR impiega diversi sistemi di protezione utilizzati negli amplificatori professionali Yamaha. Il produttore non manca di proporre alcune configurazioni-tipo che utilizzano questi diffusori: ne descriviamo due. La prima, consigliata per piccoli locali, luoghi di culto e siti che ospitano eventi, vede utilizzati due DHR15, due subwoofer attivi (consigliati gli Yamaha DXS18) e un mixer. Il mixer pilota direttamente i due sub, schierati uno nel canale sinistro e l’altro nel destro. Le uscite link dei subwoofer sono collegate agli ingressi dei DHR15, che hanno il selettore della sensibilità impostato su line e quello del filtro HPF su 100 o 120 Hz; Yamaha suggerisce di regolare l’LPF del subwoofer sulla stessa frequenza del passa-alto dei
DHR15. La seconda configurazione consiste in un sistema di monitoraggio da palco per esibizioni canore, recitazione e performance strumentali. Il sistema utilizza due DHR12M connessi in link, con i selettori di uscita impostati su CH1 THRU, quelli di ingresso su line e il deviatore del D-Contour in posizione monitor; in questo modo è possibile collegare in parallelo fino a quattro DHR12M.
EFFICIENZA PASSIVA
La serie CHR condivide con la DHR i cabinet maneggevoli e robusti rivestiti di polyurea (gli stessi della linea di punta DZR). Altro elemento in comune con la serie DHR sono i trasduttori custom selezionati, tra i quali spiccano i driver a compressione da 1,4” (1,75” per il CHR12M). Con un’impedenza nominale di 8 ohm, gli Yamaha CHR sono diffusori piuttosto efficienti: 95dB/1W/1m per il CHR15 e 93dB/1W/1m per il CHR12M e il CHR10, queste le sensibilità nominali, che insieme a potenze di 500 e 350 watt (CHR15/12M, CHR10) rendono i CHR diffusori versatili e facilmente pilotabili. Questo vale soprattutto quando li si collega in parallelo utilizzando i pratici connettori Input/Parallel (Neutrik SpeakOn NL4): il
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YAMAHA PX: POTENZA E CONTROLLO I finali di potenza Yamaha serie PX sono gli eredi di una tradizione iniziata nel 1976 con il lancio del P2200, il primo amplificatore professionale del produttore giapponese. Utilizzati per pilotare i diffusori passivi della serie CHR, questi amplificatori forniscono tutti i processing di segnale che garantiscono una perfetta messa a punto del sistema audio: filtri crossover, delay, limitatore, equalizzatore parametrico, compressore multibanda D-Contour… Il display sul pannello anteriore di ogni amplificatore PX e il wizard di configurazione consentono un setup facile e rapido senza bisogno di utilizzare strumenti esterni.
Il retro del CHR10, il più piccolo della serie passiva CHR: questo speaker è concepito per essere utilizzato in installazioni fisse oppure come diffusore filler o delay; dotato di tromba orientabile (90° x 60°), il CHR10 può essere montato in verticale o in orizzontale, su palo oppure sospeso tramite staffa a U opzionale. parallelo di due CHR dà un’impedenza complessiva di 4 ohm, un carico che qualsiasi amplificatore professionale può pilotare in tutta tranquillità. Rispetto alla serie DHR cambiano un poco le frequenze di crossover: il CHR15 incrocia a 2 kHz (a 1,8 kHz il DHR15 e il DHR12M), il CHR12M a 1,5 kHz e il CHR10 a 2,5 kHz (1,9 kHz il DHR10). Essendo passivi, i CHR sono ovviamente privi della circuitazione interna di cui dispongono i DHR. Non manca tuttavia la possibilità di ottimizzarne le prestazioni tramite i preset degli amplificatori Yamaha serie PX e PC-D (vedi box).
CONCLUSIONI
I nuovi Yamaha DHR e CHR possiedono caratteristiche e qualità talvolta ritenute poco conciliabili tra loro: sono professionali nel senso più proprio del termine, ma di una professionalità flessibile, non rigida, sclerotizzata su poche funzioni; possono essere utilizzati in una varietà di ambienti e situazioni (club, sale da ballo, eventi live, luoghi di culto…), ma in essi non v’è nulla della versatilità frivola e leggera che può capitare di vedere nel settore consumer. Difficile trovare diffusori più completi.
Sui pannelli posteriori degli Yamaha serie DHR (qui vediamo il DHR12M) abbondano connettori ed elementi di servizio: il canale 1 è dotato di una presa combo per XLR e jack da 6,3 mm e di selettore per la sensibilità d’ingresso (mic/line); il canale 2 offre una presa combo per XLR o jack da 6,3 mm e una coppia di RCA per lettori CD e altre sorgenti a livello linea; un deviatore rende disponibili su un’uscita XLR la somma CH1+2 MIX o il link diretto con l’ingresso 1 (CH1 THRU); si notino i numerosi led che segnalano lo status di servizio e l’intervento delle protezioni.
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BUILDING AUTOMATION • L’automazione di BTicino per il Grand Hotel Victoria di Menaggio Una fornitura che unisce tecnologia e design
La tecnologia interpreta la storia Il Grand Hotel Victoria Concept & SPA di Menaggio ha riaperto nei mesi scorsi, dopo due anni di ristutturazioni e ampliamenti; l’obiettivo della proprietà era creare un luogo dove storia e tradizione potessero incontrare comfort e modernità; preservando e valorizzando, grazie ad un’accorta opera di ristrutturazione, gli alti soffitti, le vetrate e gli stucchi della Villa Storica, ma allo stesso tempo offrire agli ospiti design e funzionalità contemporanei di Nicola De bello
È
In alto, la vista dell’ingresso del Grand Hotel Victoria di Menaggio; qui sopra, uno scorcio dell’hotel con una placca Living Now color sabbia in primo piano.
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questo il contesto in cui si è inserita BTicino, occupandosi sia della realizzazione dell’impianto elettrico che della domotica hardware ed estetica, fornendo supporto commerciale, logistico e tecnico. “Siamo orgogliosi di aver lavorato per il luxury hotel Grand Hotel Victoria Concept & SPA di Menaggio, in un grande lavoro di riqualificazione di un palazzo storico così prestigioso. Nel settore hôtellerie le caratteristiche distintive di BTicino sono da un lato la versatilità che ci permette di adattare il sistema domotico a qualsiasi struttura ricettiva e dall’altro la sofisticatezza del design elegante delle finiture che si prestano agli hotel cinque stelle”, ha affermato Diego Bionda – Direzione Marketing BTicino, che ha proseguito: “Le tecnologie messe in campo al Grand Hotel Victoria sono state fortemente integrate fra loro. Il sistema di gestione di tutte le funzioni delle stanze è perfettamente integrato garantendo al personale alberghiero e agli
ospiti il completo controllo e il massimo comfort”. Protagonista è l’Hotel room management, il sistema BTicino per gestire gli accessi e supervisionare le strutture alberghiere, progettato per garantire il miglior servizio di accoglienza e controllo senza trascurare l’aspetto ambientale e la semplicità installativa. Hotel Room Management unisce due realtà, la supervisione gestita dal personale dell’hotel e la gestione della camera da parte del Cliente, in connessione tra loro in modo semplice e intuitivo. Un sistema completo, nato per soddisfare ogni specifica esigenza. Tutti i dispositivi del sistema sono stati sviluppati utilizzando la tecnologia del protocollo SCS-BUS, che permette di avere la massima efficienza e flessibilità installativa in tutto l’impianto. Le camere sono tutte dotate di sistema domotico: touch screen, controllo illuminazione, automazione tende, diffusione sonora e termoregolazione. Le interfacce, tutte in tecnologia touch, includono il lettore
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I PROTAGONISTI DELL’INSTALLAZIONE Progetto architettonico: STUDIO PE’ ARCHITETTURA & DESIGN Progettazione impianti elettrici e meccanici: Moving Srl – Moschioni Ingegneria Impiantistica Installazione impianti elettrici: MD Impianti Srl di Massimiliano Dubini
RFID fuori porta, la tasca porta badge e le sonde di temperatura che garantiscono il miglior comfort per l’ospite. Per completare l’esperienza dei clienti, in camera sono presenti comandi scenari. Per quanto riguarda l’estetica delle placche, nella villa storica, che ospita 34 camere più un piano mansardato, è stata scelta la linea Living Now, nella finitura sabbia. Il nuovo edificio “Palazzo”, che conta 47 camere, ha un design più contemporaneo: qui ha trovato
spazio la finitura nera. La linea Living Now è stata scelta per la sua estrema pulizia del disegno e per il rigore delle geometrie. Una forma unica e distintiva, dotata di una perfetta planarità della superficie e di un perfetto allineamento tra i vari elementi del punto luce. Una sintesi di evoluzione estetica, funzionale e tecnologica che trasforma l’interruttore in una vera e propria interfaccia di comando. L’accensione e lo spegnimento della luce avvengono
premendo qualsiasi punto della superficie dei tasti che, una volta azionati, ritornano in posizione restando sempre perfettamente allineati. Con Living Now l’interruttore si trasforma in un’interfaccia che si apre alla user experience. L’interazione è immediata e grazie alla sua linea e ai materiali scelti offre anche una piacevolezza al tatto. Tutte caratteristiche che permettono a ogni cliente di avere benessere e comfort durante la sua permanenza in hotel. Le linee di prodotto BTicino installate sono state: quadri di bassa e media tensione, trasformatori, UPS, canalizzazioni, cablaggio strutturato, sistema Guest Room Management premium, diffusione sonora, serie civile Living Now.
Alcune immagini dell’interno della villa storica e dell’edificio Palazzo; per le placche è stata scelta la linea Living Now nei colori sabbia e nero.
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VIDEO MAPPING • Sharp/NEC illumina l’opera del più famoso street artist del momento 35.000 ANSI Lumen sui canali di Venezia
L’arte abissale di Banksy Per mezzo di un proiettore NEC PH3501QL, il collettivo Pepper’s Ghost ha reinterpretato con la tecnica del videomapping il “Migrant Child” dipinto da Banksy lungo Rio Nuovo a Venezia. L’opera ha guadagnato in dinamismo, luminosità e soprattutto profondità. Chi ha detto che la street art è necessariamente effimera, fugace? di Marco Galloni
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l videomapping realizzato dal collettivo artistico Pepper’s Ghost sul “Migrant Child” di Banksy a Venezia è un magnifico esempio di “mise en abyme” (“messa in abisso”), quella tecnica – utilizzata nell’araldica, nella letteratura, nell’arte e nel cinema – che
consiste nel replicare, talvolta all’infinito, un’immagine, un tema o un evento allo scopo di valorizzare e dare maggior risalto all’argomento narrato o raffigurato. In letteratura la “mise en abyme” si presenta come una storia nella storia; nel cinema, come un sogno nel sogno.
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VIDEO MAPPING • Sharp/NEC illumina l’opera del più famoso street artist del momento
“La Vache qui rit”, un esempio di “mise en abyme” applicata alla pubblicità di un famoso formaggio francese: l’immagine della mucca che ride è replicata sui ciondoli che pendono dagli orecchi del bovino. La tecnica della “mise en abyme” è largamente utilizzata nell’arte, nella letteratura, nell’araldica e nel cinema. Troviamo la “mise en abyme” nel “Ritratto dei coniugi Arnolfini” di Van Eyck, nella rappresentazione teatrale dell’“Amleto” di Shakespeare (la morte del re), nei film “8½” di Federico Fellini e “Inception” di Christopher Nolan, nelle pubblicità del cacao Droste e del formaggio “La Vache qui rit”, per citare solo qualche caso.
UN’OPERA D’ARTE SU TRE LIVELLI PROSPETTICI
L’installazione creata dal Pepper’s Ghost consiste nella “messa in abisso” del migrante bambino comparso su un muro di Venezia in Rio Nuovo, nei pressi di
Campo Santa Margherita a Dorsoduro, nel maggio 2019, durante l’inaugurazione della Biennale Internazionale d’Arte. Il bambino, con indosso un giubbotto salvagente, sorregge una torcia dalla quale si sprigiona un fumo rosa che lascia una vistosa traccia sul muro. La torcia è in realtà una pianta strappata dalla terra, simbolo dello sradicamento vissuto dal piccolo esule; le gambe del bambino sono parzialmente immerse nell’acqua del canale, a sottolineare la precarietà della sua condizione. Sul “Migrant Child” di Banksy, Pepper’s Ghost ha proiettato delle sequenze in
La tecnica dello stencil sfrutta lo stesso principio del normografo: si poggia una mascherina sulla superficie da decorare e poi si applica la vernice. In questa immagine vengono adoperati vernice acrilica e un applicatore a spugna, ma nella street art si usano soprattutto le bombolette spray.
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Il “Migrant Child”, che vediamo in basso al centro in questa foto, è comparso nel maggio 2019 durante l’inaugurazione della Biennale di Venezia: Banksy lo ha realizzato, utilizzando la tecnica dello stencil, lungo il Rio Nuovo, nei pressi di Campo Santa Margherita a Dorsoduro. videomapping utilizzando un NEC PH3501QL al laser da 35.000 ANSI/lumen. Le sequenze dinamizzano, fanno muovere la scena; il fumo rosa, come spinto da un vento misterioso, si espande dietro le spalle del piccolo migrante e verso l’alto. La “mise en abyme” del Pepper’s Ghost sembrerebbe dunque articolarsi su due piani o livelli di profondità: il primo costituito dal murale di Banksy, il secondo dalle sequenze in videomapping. In realtà i piani o livelli sono almeno tre: il primo è Venezia, che non è soltanto una città d’arte ma può essere considerata un’opera d’arte essa stessa. Dunque, ricapitolando: Venezia è il primo piano prospettico della “messa in abisso”, il migrante di Banksy è il secondo e il videomapping di Pepper’s Ghost il terzo.
IL FANTASMA DI PEPPER
Pepper’s Ghost, che deve il nome a una tecnica illusionistica per il teatro inventata da John Henry Pepper, è un collettivo artistico fondato nel 2019 da Anderson Tegon, un ex cestista del Benetton Treviso di origini brasiliane naturalizzato italiano. Il collettivo, di cui Tegon è anche il direttore artistico, è costituito da esperti di grafica, ingegneri del suono e delle luci, artisti digitali e visuali. L’intervento di Anderson Tegon e del suo collettivo non ha minimamente snaturato il “Migrant Child” di Banksy. Al contrario, lo ha esaltato, arricchito, gli ha conferito dimensioni e prospettive nuove. Il dinamismo già presente nel murale è stato intensificato dalle sequenze in videomapping, mentre la piccola figura del migrante bambino veniva
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fa del PH3501QL un proiettore versatilissimo anche dal punto di vista dell’installazione. Lo Sharp NEC vanta inoltre una grande affidabilità ed ecocompatibilità (ErP), grazie ai bassi consumi di energia e alle 20.000 ore di durata (senza manutenzione) della sorgente laser; ne deriva un basso TCO (Total Cost of Ownership).
RILIEVI IN LOCO E IMMAGINI SATELLITARI
Il collettivo Pepper’s Ghost fotografato lungo il Rio Nuovo a Venezia; in basso a sinistra si intravedono le luci del videomapping proiettato sul “Migrant Child”. Fondato dall’ex cestista Anderson Tegon (al centro nella foto), il Pepper’s Ghost è costituito da esperti di grafica, ingegneri del suono e delle luci, artisti digitali e visuali.
esaltata fino a giganteggiare sul muro del Rio Nuovo. Il muro stesso, antico e scrostato, ringiovaniva come per effetto di un lifting luminoso. L’opera tutta, invisibile di notte, emergeva dalle tenebre e si rifletteva specularmente sull’acqua del canale, aggiungendo un ulteriore piano prospettico alla “mise en abyme”. Tegon definisce questo lavoro uno spettacolo di “digital street art” (vedi intervista). È la prima volta che viene fatto un esperimento del genere, dichiara il fondatore del Pepper’s Ghost: proiettare un videomapping su un’opera di street art. La street art ha delle regole abbastanza precise: dev’essere realizzata in un luogo pubblico, ha carattere critico, di denuncia politica e sociale, spesso è clandestina e va eseguita rapidamente, quasi sempre è effimera e non deve produrre impatti pesanti sulla città o sull’ambiente. Per rispettare questi criteri, la troupe di Pepper’s Ghost ha fatto tutto in una notte: è arrivata di sera, ha proiettato
il videomapping e alle 5 del mattino è andata via; l’opera resterà visibile solo sui canali YouTube e sui social media del collettivo.
IL PROIETTORE NEC PH3501QL
Gli effetti creati da Pepper’s Ghost sono stati possibili grazie alle potenti tecnologie utilizzate, in primis il proiettore 4K DLP a tre chip NEC PH3501QL che, con i suoi 35.000 ANSI/ lumen (40.000 lumen centrali), ha garantito colori vividi e brillanti, neri profondi e bianchi di grande intensità. Il vpr NEC è equipaggiato con una sorgente laser rosso/blu che fornisce risultati migliori rispetto ai tradizionali laser al fosforo e assicura un’elevata uniformità d’immagine. Proiettore imponente e pesantissimo (169 kg), il PH3501QL è dotato di numerosi ingressi con risoluzione 4K: un HDBaseT, due porte HDMI con HDCP, due DisplayPort, quattro SG-SDI; occorre poi aggiungere un ingresso per PC su connettore
D-Sub a 9 pin, uno slot per moduli OPS opzionali, una porta LAN (RJ45) e una USB 2.0 ad alta velocità. Questa dotazione, insieme alla flessibilità di movimento della lente motorizzata (+/-50% in verticale, +/-17% in orizzontale) e alle sette lenti a baionetta opzionali,
Il gigantesco PH3501QL, insieme al resto dell’attrezzatura, è stato caricato su un’imbarcazione dotata di gru che, navigando lentamente sul Rio Nuovo, ha consentito di passare in rassegna ogni centimetro della parete di proiezione. La notevole distanza tra il proiettore e la parete, circa 19 metri (il NEC ha un range di proiezione di 2 – 50 metri), insieme alle dimensioni di quest’ultima (8,60 x 13,60 metri), hanno reso necessario utilizzare un’ottica L4K-11ZM con rapporto 1,24-1,72:1. Per lo studio delle grafiche e la misurazione delle distanze si è fatto ricorso a rilievi in loco e persino a immagini satellitari. Un server video con software Dataton Watchout versione 6.6.2, connesso al proiettore
Un disegno d’epoca che illustra il funzionamento della tecnica illusionistica Pepper’s Ghost, inventata da John Henry Pepper nel XIX secolo (sulla base degli esperimenti condotti nel 1500 da Giovanni Battista Della Porta): questa tecnica utilizza lastre di vetro, plexiglass o altri materiali trasparenti, insieme a speciali metodi di illuminazione, per far apparire e scomparire oggetti, renderli trasparenti o inserirli dentro altri oggetti (morphing).
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VIDEO MAPPING • Sharp/NEC illumina l’opera del più famoso street artist del momento
Una fase preparatoria del videomapping realizzato da Pepper’s Ghost: sulla facciata del palazzo viene proiettata una griglia di riferimento. Per la misurazione delle distanze si è fatto ricorso a rilievi in sede e a immagini satellitari.
Illuminato dal potente fascio del NEC PH3501QL, il bambino migrante di Banksy emerge dall’oscurità; nell’angolo in basso a destra si riconosce una schermata generata dal Dataton Watchout 6.6.2, il software utilizzato per creare le sequenze di videomapping.
BANKSY, L’ARTISTA-INCURSORE In un mondo in cui si fa di tutto per apparire, Banksy ha scelto una strada davvero originale per affermarsi e diventare uno dei maggiori esponenti della street art: l’invisibilità e il nascondimento. Di lui si conosce pochissimo: sappiamo che è nato a Bristol (Inghilterra) nel 1973 o 1974, che è stato influenzato da Robert Del Naja (alias 3D), il musicista-writer poi divenuto membro fondatore dei Massive Attack, e che è anche un attivista politico e un regista; alcuni ipotizzano che Banksy sia lo stesso Del Naja, altri che possa trattarsi dell’artista svizzero Maître de Casson, il quale però nega. Inafferrabile come un fantasma, di fatto Banksy è le sue opere, che compaiono improvvisamente sui muri, lungo le strade e sui ponti delle città di un po’ tutto il mondo. Per realizzarle, l’elusivo artista utilizza la tecnica dello stencil, l’unica che possa garantirgli la velocità di esecuzione necessaria per non essere ostacolato mentre crea i suoi graffiti o addirittura arrestato dalle forze dell’ordine. Già, perché Banksy è una specie di incursore che si introduce furtivamente in musei e gallerie d’arte per appendervi le sue creazioni, scavalca recinzioni in filo spinato o si traveste da pittore ambulante, come ha fatto a Venezia per sostenere i comitati che si oppongono al passaggio delle grandi navi da crociera. Artista fortemente impegnato, Banksy affronta temi e argomenti difficili, scabrosi: gli orrori della guerra e dell’apartheid, lo sfruttamento minorile, la brutalità della repressione poliziesca, l’inquinamento, la manipolazione mediatica… Ma lo fa con grazia e leggiadria. I murales di Banksy non hanno nulla di cupo né di malinconicamente rassegnato: al contrario, sono spesso gioiosi, ironici, vitali. In questo senso la sua arte non è affatto sovversiva, come sostengono alcuni critici, bensì redentiva, ha cioè la capacità di portare il bello in ciò che è osceno, il vero nel falso, il bene nel male. “Season’s greetings”, stencil realizzato da Banksy nel 2018 su un muro di Port Talbot (Galles): l’opera invita a riflettere sulle conseguenze che l’inquinamento atmosferico ha sulla nostra salute.
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mediante cavo DisplayPort e controllato da remoto in Wi-Fi, è stato utilizzato per la gestione delle geometrie. Rispetto alle versioni precedenti, il Dataton Watchout 6.6.2 contiene un aggiornamento per NewTek NDI (4.5), risolve alcuni problemi riguardanti i media video e consente di unire (“pasting”) le cartelle delle attività.
CONCLUSIONI
La “mise en abyme” realizzata da Pepper’s Ghost sul “Migrant Child” di Banksy può essere considerata un’opera collettiva in tempi differiti che unifica e tiene insieme forme, sensibilità e tecniche artistiche diverse. Cronologicamente parlando, c’è prima l’architettura veneziana, antica di secoli, poi lo stencil di Banksy, quindi il videomapping di Anderson Tegon e dei suoi artisti digitali. Nessuna di queste forme nasconde né tantomeno cancella l’altra, ma anzi la nobilita, le dona linfa nuova e la fa in un certo senso rivivere, rinascere. Questo può l’arte, unita a un sapiente uso delle tecnologie più avanzate.
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A COLLOQUIO CON ANDERSON TEGON Ad Anderson Tegon, fondatore e direttore artistico del collettivo Pepper’s Ghost, abbiamo rivolto alcune domande sul senso della sua arte, sulle ragioni che lo hanno spinto a rivisitare il “Migrant Child” di Banksy e sul futuro di quest’opera. Altre domande, di carattere più tecnico, riguardano la scelta del proiettore e la collaborazione tra il collettivo e Sharp/NEC. Queste le risposte: System Integrator Magazine - Può dirci qualcosa sulla partnership tra Sharp NEC e Pepper’s Ghost? Come è nata? Da chi è partita l’iniziativa? Anderson Tegon - È nata in maniera molto naturale durante la produzione del progetto del Museo Nazionale della collezione Salce a Treviso, che sostanzialmente è la prima installazione digitale permanente e immersiva del Ministero della Cultura. In quel progetto abbiamo utilizzato 17 proiettori Sharp/Nec: evidentemente i responsabili dell’azienda hanno apprezzato ciò che stavamo realizzando e mi hanno invitato nella loro sede a Milano. Ho esposto loro la mia visione artistica e spiegato le mie esigenze tecniche e ci siamo capiti subito: è stato tutto molto veloce e naturale. Quando ho parlato con Enrico Sgarabottolo, Ceo di Sharp/NEC, ho avuto la sensazione che avesse colto appieno la mia visione, mi ha capito e si è seduto accanto a me ad ascoltare i nostri progetti, dandoci da subito tutto il supporto possibile. Per una persona che fa il mio lavoro, questo tipo di assistenza è essenziale. SIM - Perché avete scelto il NEC PH3501QL per realizzare il videomapping? Quali sono le caratteristiche che vi hanno spinto a preferirlo ad altri proiettori? A.T. - Ci serviva una macchina potente che potesse garantire una grande luminosità sulla superfice ed Enrico (Sgarabottolo – n.d.r.) non ha esitato a propormi il loro 35.000 ANSI/ lumen. L’effetto è stato pazzesco, esattamente quello che cercavo: realismo, colore e luminosità. SIM - Insieme al PH3501QL è stato utilizzato il software Dataton Watchout 6.6.2: in che modo avete ottenuto gli effetti dinamici come il fumo in movimento? Ci svela qualche segreto di bottega? A.T. - Beh, i segreti non si svelano; però posso dire che la volontà era quella di creare un effetto reale di fumo sospinto dal vento tipico delle torce d’emergenza, materico, corposo abbastanza da dar vita a una vera e propria scena. Venezia è la mia città, ma vedere quel canale diventare completamente rosa, con quei riflessi sull’acqua, è stato magico.
SIM - Può raccontarci brevemente la storia del collettivo Pepper’s Ghost? Qual è la vostra missione, la vostra ragion d’essere? A.T. - Peppers Ghost nasce da un concetto molto semplice: l’idea che lo spettatore non venga semplicemente a vedere una nostra installazione; adoro invece il fatto che venga a vivere un’esperienza, che ne sia immerso e diventi parte dell’opera stessa. Attore protagonista. La nostra missione, per compiersi, ha bisogno di due elementi: arte e innovazione. Le due cose sono pazzescamente simili; entrambe evolvono nel tempo, mutano e per esistere hanno bisogno di creatività. Non si può fare arte senza creatività e non si può innovare senza creatività. Questo è esattamente ciò che facciamo noi, usiamo le tecnologie più innovative come fossero un pennello, trasformando qualsiasi luogo in una tela. Questa è la cosa più bella della Digital Art: non ha limiti, dipende solo dalla creatività. SIM - Il collettivo ha organico fisso o variabile? A.T. - Dal punto di vista artistico mi piace l’idea di sperimentare collaborazioni nuove e sorprendenti; questo mi permette di utilizzare sempre tecniche e tecnologie diverse. Molte volte alcune realtà restano ingabbiate, ancorate sempre agli stessi creativi e alla stessa visione, e ancor più spesso alla stessa tecnologia; a me piace invece una visione più fluida, che mi permetta artisticamente di lavorare con mani e tecnologie diverse, capaci di garantire una continua evoluzione. SIM - Dal punto di vista strettamente artistico, qual è il senso, il significato del vostro lavoro sul “Migrant Child”? A.T. - Innanzitutto io amo la Street Art, trovo sia l’arte di tutti. Mi piaceva l’idea che nessuno avesse mai provato a renderla immersiva, viva, a darle una storia e una voce. Abbiamo usato un’opera iconica di Banksy creandone un’altra che, a differenza della staticità dell’originale, prende vita, si muove, interroga; abbiamo di fatto creato la prima opera di Digital Street Art. La cosa bella di questa nuova forma d’arte è che non intacca le città, anzi le abbellisce, dona loro una nuova storia senza minarne l’integrità. SIM - Quali difficoltà tecniche avete incontrato nel realizzare l’opera? A.T. - Certo non è stato facile, logisticamente; Venezia è una città problematica, da questo pun-
to di vista. Pepper’s Ghost però è strutturata e organizzata per affrontare ogni tipologia di produzione; quindi direi che è stato tutto solo un po’ più difficile, ma gestibile. Devo ammettere che la grandissima esperienza di Enrico Sgarabottolo e di Sharp NEC ci ha immensamente aiutato sul lato proiezione. Non capita tutti i giorni di avere a disposizione una macchina così potente e performante. SIM - Cosa succederà alla vostra reinterpretazione del “Migrant Child”? Sarà visibile solo sui canali YouTube e sui social media del collettivo o diventerà una sorta di “non-fungible token” (NFT), un contenuto digitale trasformato in opera d’arte unica? A.T. - Inizierei dicendo che quando abbiamo deciso di dar vita a quest’opera e di rivoluzionare la Street Art lo abbiamo fatto volendone seguire le regole. Questa forma d’arte prevede infatti che l’opera venga realizzata in luoghi pubblici, molte volte e senza permesso. Più o meno è quello che abbiamo fatto noi. Siamo arrivati in loco alle 9.00 di sera, abbiamo realizzato la performance e poi siamo andati via in poche ore. Siamo riusciti a realizzarla in totale sicurezza e segretezza, cosi da poterla rendere fruibile solo tramite i nostri canali social; successivamente diventerà il primo NFT di Digital Street Art. È stata una scelta, però non è detto che sia definitiva. Chissà, magari un giorno potremmo decidere di proiettarla un’altra volta, e regalare l’esperienza dal vivo a tutti. Mai dire mai.
Ex cestista della Benetton Treviso, Anderson Tegon è il fondatore e direttore artistico del collettivo Pepper’s Ghost.
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TECNOLOGIA
RISPARMIO ENERGETICO • Incentivi fiscali Superbonus: le iniziative delle aziende per progettisti e installatori
Superbonus: fare rete conta Cessione del credito, sconto in fattura e gestione delle pratiche sono tra i temi più attuali del Superbonus: come si sta muovendo il mercato? Quali iniziative hanno messo in campo le imprese per semplificare la vita di installatori, progettisti e quindi clienti finali? Abbiamo chiesto a 4 aziende del settore climatizzazione e impianti per l’efficienza energetica di aiutarci a fare il punto di Sara Poletto
Nell’immagine, Viessmann Hybrid PRO B, sistema ibrido per condomini con possibilità di accesso al Superbonus: consente di sfruttare la tecnologia eco della pompa di calore abbinata alle caldaie a condensazione.
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resce il mercato edilizio incentivato dal Superbonus e, con esso, maturano le iniziative messe in campo da stakeholder, aziende e professionisti per cogliere un’opportunità che nella versione 110% ha ad oggi, mentre scriviamo questo articolo, scadenze e meccanismi in attesa di nuova definizione: “Gli incentivi al 110% sono estesi al 2023 per i condomini e gli IACP, con riduzione al 70% nel 2024 ed al 65% nel 2025 - si legge nel comunicato stampa del Consiglio dei Ministri in merito all’approvazione del disegno di legge sul Bilancio di previsione 2022 e il bilancio pluriennale 2022/24 - Per le altre abitazioni, l’incentivo al 110% è esteso per il secondo semestre del 2022 per le abitazioni principali di persone fisiche con la previsione di un tetto Isee”. Bisognerà comunque attendere l’iter parlamentare per sapere con precisione cosa ne sarà del Superbonus. Secondo l’Enea, che raccoglie mensilmente i dati del maxi sgravio fiscale, al 30 settembre erano in corso 46.195 interventi edilizi asseverati per circa 7,5 miliardi di investimenti, che porteranno a detrazioni per oltre 8,2 miliardi di euro; il 31 agosto gli interventi erano 37.128 (24 mila a fine giugno) per circa 5,7 miliardi di investimenti e 6,2 miliardi di detrazioni. Cosa è accaduto? Sostanzialmente, l’accesso agli incentivi
fiscali e alla cessione del credito è scandito da nuove regole. Il decreto semplificazioni (Dl 77/2021), convertito nella legge 108/2021 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 30 luglio, contiene un sostanzioso pacchetto di norme dedicate al Superbonus. Accanto a questo, un nuovo modulo per la Cila (Comunicazione inizio lavori asseverata) semplificata, approvato a inizio agosto, predisposto con l’intenzione di ridurre i tempi d’attesa per l’apertura dei cantieri.
QUANTO VALE IL MERCATO DEL SUPERBONUS?
Nel biennio 2021-2022 il giro d’affari del Superbonus 110% è stato stimato in 8.069 miliardi di euro, dei quali 1.614 nel 2021 e 6.455 nel 2022. Queste le previsioni del rapporto “Il recupero e la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio: una stima dell’impatto delle misure di incentivazione”, redatto del Cresme (centro ricerche sul mercato delle costruzioni) per la Camera dei Deputati, pubblicato a dicembre 2020. “L’impiego ragionato dei numeri relativi allo stock edilizio - si legge nel rapporto - ci ha portato a stimare un universo potenziale (basato esclusivamente sugli oggetti e non sui soggetti titolari) pari a 6 milioni di edifici, nei quali sono contenute 19 milioni di abitazioni. In base ai risultati dello studio Cresme relativo
alla riduzione del rischio sismico è stato determinato l’universo potenziale dei lavori in 1.011 miliardi di euro. L’universo potenziale dei lavori in ambito di efficienza energetica, invece, assomma a quasi 600 miliardi di euro. Nel complesso, per le due finalità dei lavori, l’universo potenziale degli interventi assomma a 1.607 miliardi di euro. Questo valore rappresenta il bacino potenziale massimo possibile di intervento (senza limiti temporali, né limiti alla disponibilità dei soggetti titolari e dei soggetti coinvolti dalla norma)”. Secondo l’Ance, l’Associazione nazionale dei costruttori, nel 2021 i potenziali benefici economici del Superbonus ammonterebbero a 6 miliardi di euro di investimenti nel comparto abitativo e 21 miliardi di euro di ricadute sull’economia. Nell’ambito del XXX Rapporto Congiunturale Cresme, presentato a giugno 2021, gli estensori pongono e si pongono alcune importanti domande proprio in relazione al “boom” del settore delle costruzioni. Si legge sul sito: “I dati dei primi mesi del 2021 descrivono una crescita in grado di recuperare la caduta del 2020 ma, soprattutto, una significativa crescita rispetto al 2019, anno che fu già positivo. Sul piatto però non vi sono solo segnali confortanti per i prossimi tre-cinque anni, il rapporto tra domanda e offerta appare infatti squilibrato. La crescita
CHE COS’È IL SUPERBONUS 110%
Sopra, Nimbus Compact S Net di Ariston, la pompa di calore inverter split aria/acqua per riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria, in classe energetica A+++ per il riscaldamento.
Il Superbonus è una misura incentivante, introdotta dal D.L. Rilancio 34/2020, che eleva al 110% l’aliquota di detrazione per le spese sostenute per specifici interventi di efficienza energetica (Super Econbonus) e di interventi antisismici (Super Sismabonus) su edifici residenziali. Per poterne godere, è importante verificare preventivamente interventi si possono realizzare e che, tali lavori, portino al miglioramento minimo di almeno 2 classi energetiche. Agli interventi trainanti (isolamento termico degli involucri, sostituzione impianti di climatizzazione invernale, interventi antisismici), possono sommarsi quelli trainati (interventi di efficientamento energetico, installazione impianti solari fotovoltaici, infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici, eliminazione barriere architettoniche). www.agenziaentrate.gov.it/portale/ superbonus-110%25
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RISPARMIO ENERGETICO • Incentivi fiscali
è alimentata dagli incentivi fiscali per gli interventi di riqualificazione e dalla ripresa del mercato delle opere pubbliche. La ripresa del mercato mondiale e l’andamento dei corsi delle materie prime, la velocità della crescita e le dimensioni della domanda interna delle costruzioni in rapporto alla capacità produttiva della filiera, stanno determinando, al livello settoriale, una importante fase inflativa. Le criticità legate ad altri settori dell’economia, alla disoccupazione e alle tensioni sociali, oltre alle varianti del virus, determinano tuttavia un contesto di forte incertezza. Cosa farà la domanda, divisa tra euforia e depressione nei prossimi anni? Il settore pubblico saprà allocare con qualità, efficienza e tempi giusti le ingenti risorse a disposizione per gli investimenti e per l’economia? L’offerta delle costruzioni ha la capacità di rispondere alla domanda in modo equilibrato, trovando la manodopera e i prodotti necessari? Avrà la capacità tecnica di cogliere l’occasione della crescita per innovare e lasciare un settore, finita la fase espansiva, su un altopiano stabile e pronto a competere, e non sul picco di una nuova discesa? La fine dell’economia forzata, l’accentuarsi dei rischi della stagione del debito, insieme ai grandi cambiamenti in atto, determineranno una situazione che può essere affrontata solo se il rilancio sarà vero. Appunto, se sapremo veramente investire produttivamente. L’innovazione, da questo punto di vista, resta l’unica grande strategia da seguire: come si scriveva in un recente studio inglese, le costruzioni, nonostante lo scenario positivo, sono di fronte ad una grande sfida: “modernize or die”.
SCONTO IN FATTURA E CESSIONE DEL CREDITO: LE INIZIATIVE DELLE AZIENDE
Tra le novità più interessanti introdotte con il Superbonus, è prevista la possibilità, al posto della fruizione diretta della detrazione, di optare per un contributo anticipato sotto forma di sconto praticato dai fornitori dei beni o servizi o, in alternativa, per la cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante. Il beneficiario potrà, quindi, decidere se sostenere le spese, e ottenere la detrazione al 110% dilazionata in 4 o 5 anni, o esercitare l’opzione dello sconto in fattura per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2022. In questo secondo caso, l’impresa o le imprese riceveranno un credito d’imposta pari al 110% dello sconto praticato. “Grazie a questa opportunità - si legge nel materiale infromativo che l’azienda Vaillant ha dedicato ai suoi installatori relativamente al servizio Più unico che Bonus - gli utenti sono particolarmente interessati a sostituire il proprio impianto di riscaldamento o di
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“SCONTO IN FATTURA” BY ARISTON
Iniziative messe in campo: Sconto in Fattura è il servizio “chiavi in mano” ideato da Ariston per offrire un supporto efficace ai professionisti, consentendo di applicare lo sconto in fattura per operazioni di efficientamento energetico fino al 110%, agevolandone il lavoro. Sul portale online dedicato, il professionista può caricare le pratiche in maniera completa e ordinata; in questo modo i documenti sono sempre facilmente consultabili, potendone monitorare quotidianamente lo stato d’avanzamento. Un team di consulenti specializzati segue i professionisti passo passo, riducendo la possibilità di errore. Esempi di prodotti agevolabili: È bene tenere presente che sono diversi i prodotti a marchio Ariston la cui installazione potrebbe beneficiare del Superbonus 110%; ma, perché ciò avvenga, deve essere assicurato il miglioramento di almeno 2 classi energetiche dell’edificio, oppure, se non possibile, il conseguimento della classe energetica più alta, da dimostrare mediante l’attestato di prestazione energetica (APE), ante e post intervento, rilasciato da tecnico abilitato nella forma della dichiarazione asseverata. Tra le soluzioni anche Genus One Hybrid Net, sistema ibrido compatto composto da una pompa di calore integrata ad alta prestazione con caldaia a condensazione di ultima generazione. Grazie allo Smart PROPONI LO SCONTO IN FATTURA Hybrid Manager, il sistema è in PER INTERVENTI INCENTIVATI FINO AL 110% grado di selezionare AL TUO CREDITO CI PENSA ARISTON automaticamente il generatore più conveniente in quel momento. La pompa di calore, predisposta per la classe energetica A+++, e la caldaia, dotata dell’Ignition Control System, assicurano efficienza e prestazioni potenziate in ogni condizione. L’interfaccia Sensys NET consente un facile controllo della termoregolazione e la gestione da remoto tramite Chiama Ariston 800.220.055 l’app Ariston NET permette di monitorare consumi e ariston.com temperatura da smartphone o tablet. www.ariston.com/it-it/ |1|
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|1| In applicazione del Decreto-Legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito con modificazioni dalla L. 17 luglio 2020, n.77. |2| Sconto in fattura applicato per interventi di efficienza energetica che prevedano l’installazione di prodotti Ariston. Il credito d’imposta così maturato può essere ceduto ad Ariston Thermo S.p.A., a fronte del riconoscimento di un corrispettivo pari al valore nominale del credito al netto di un costo per la gestione della pratica relativa all’intervento e di un costo finanziario.
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climatizzazione ormai obsoleto, ottenendo un significativo sconto in fattura senza dover attendere di recuperare la spesa negli anni”. In un contesto così in fermento, abbiamo quindi deciso di dedicare queste pagine non solo alle novità del maxi incentivo ma anche alle risposte che i player di mercato stanno cercando di dare. Abbiamo chiesto ad alcune aziende del settore climatizzazione e impianti per l’efficienza energetica di raccontarci le iniziative messe in campo a favore dei propri installatori, progettisti, professionisti, e quindi dell’utente finale. Le risposte, seppur declinate in modo differente, sembrano convergere sulle stesse questioni: rafforzare la propria rete, mettendo a disposizione degli intermediari strumenti digitali che rendano più semplice la compilazione dei preventivi, la gestione dei documenti, il monitoraggio sull’avanzamento delle pratiche. Queste aziende consentono, inoltre, agli installatori partner di avvalersi di soluzioni specifiche per la cessione del credito, fornendo loro supporto tecnico, normativo e fiscale in materia. Un sistema così organizzato permette, non da ultimo, a progettista e installatore di offrire al cliente finale la possibilità dello sconto in fattura: “L’omonimo servizio Ariston è stato fondamentale per noi - spiega l’installatore Marco Fabietti di 2FKlima - perché ci ha permesso di gestire le pratiche senza doverci collegare ad altre situazioni o enti. Il portale dedicato è stato un ottimo strumento che ci ha consentito di usufruire di un servizio a 360°, che prevede un grande supporto in tutti i passaggi”. Accedendo a Bosch SmartPlatform, ad esempio, gli installatori potranno generare velocemente l’offerta per i propri clienti attraverso un apposito preventivatore, completare la pratica con il supporto dell’azienda e ricevere rapidamente il rimborso per il credito ceduto. Per quanto riguarda il rapporto clienti/ installatori/istituti di credito, “abbiamo concesso al nostro cliente Installatore la possibilità di cedere a Viessmann il credito che avrà maturato facendo lo sconto in fattura all’utente finale - racconta Alberto Villa, esperto in tecnologie per efficienza energetica di Viessmann, in un focus dedicato all’evoluzione del mercato degli impianti per l’efficienza energetica nel settore residenziale - Questa possibilità è frutto dell’accordo che abbiamo raggiunto con Banco BPM per la cessione del credito alla banca stessa. Gli installatori hanno risposto positivamente a questa opportunità perché consente loro di non interfacciarsi direttamente con un istituto di credito snellendo la gestione degli adempimenti amministrativi, che rimane in
BOSCH SMARTPLATFORM
Iniziative messe in campo: Per agevolare il processo di cessione del credito e sconto in fattura, Bosch, insieme ad un partner in ambito tecnico-gestionale, mette a disposizione dei professionisti del settore la piattaforma operativa Bosch SmartPlatform. Accedendo al portale, gli installatori possono generare velocemente l’offerta per i propri clienti attraverso un apposito preventivatore, completare la pratica con il supporto di Bosch e ricevere rapidamente il rimborso per il credito ceduto. In questo modo, il professionista può applicare lo sconto in fattura ai clienti che hanno diritto alle detrazioni fiscali del 50%, 65% o 110% previste per legge. Lo sconto in fattura sarà pari all’Ecobonus o all’incentivo cui hanno diritto sugli impianti di riscaldamento e climatizzazione, al netto degli oneri di attualizzazione. Esempi di prodotti agevolabili: Tra le soluzioni Bosch, le pompe di calore aria-acqua Compress 7000 AW e Compress 3000 AWS. Compress 7000 AW ottimizza il risparmio energetico utilizzando l’energia dell’aria per il riscaldamento, il raffrescamento e la produzione di acqua calda sanitaria. Adatta sia ai nuovi edifici sia per le sostituzioni in edifici esistenti, si caratterizza per il design elegante, le elevate prestazioni e l’estrema silenziosità. Inoltre, è possibile connettere l’impianto alla rete per gestirlo da remoto tramite l’app Bosch EasyRemote. Disponibile in diverse taglie di potenza, da 5 a 17 kW, garantisce flessibilità di integrazione con impianti fotovoltaici, solari termici e generatori ausiliari. Compress 3000 AWS ha un ampio range di potenze, da 4 a 15 kW, con alimentazione monofase o trifase e 4 configurazioni. E’ in grado di regolare la potenza in modo continuo in base al reale fabbisogno di comfort. L’elettronica è predisposta per garantirne il funzionamento anche in abbinamento a caldaie e impianti fotovoltaici e consente l’abbinamento con un’interfaccia Internet per controllare e gestire la pompa di calore anche da remoto. www.bosch-clima.it/
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RISPARMIO ENERGETICO • Incentivi fiscali
VAILLANT: PIÙ UNICO CHE BONUS
Iniziative messe in campo: Vaillant supporta la propria rete di installatori nella gestione della parte burocratica legata agli incentivi fiscali, consentendo di offrire sconti immediati in fattura ai propri clienti a fronte della cessione del credito per i principali interventi di riqualificazione energetica. Il programma “CheBonus!” prevede: • liquidazione in tempi brevi della quota spettante dalla cessione del credito; • importi di gestione pratica e oneri di attualizzazione estremamente competitivi; • supporto normativo e fiscale sugli incentivi statali in vigore agli installatori aderenti; • un’applicazione web dedicata per gestire preventivi e pratiche in modo semplice e intuitivo; • un Contact Center multicanale per l’assistenza completa agli installatori aderenti. Esempi di prodotti agevolabili: Tra i prodotti Vaillant con possibilità di accesso al Superbonus 110%, aroTHERM plus, una pompa di calore monoblocco in classe A+++ che assicura facilità d’installazione, bassi costi di esercizio e conformità alla direttiva Europea F.gas, grazie all’impiego del gas refrigerante naturale R-290. Oltre al vantaggio per l’ambiente, aroTHERM si caratterizza per la sua silenziosità (28 dbA a 3m in modalità silenziosa). www.vaillant.it
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carico a Viessmann”. Nelle schede redatte abbiamo, infine, riportato alcuni prodotti per la climatizzazione che, ad oggi, potrebbero beneficiare del Superbonus. È bene sottolineare che, per accedere all’incentivo, deve essere assicurato il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio, oppure, se non possibile in quanto l’edificio o l’unità familiare è già nella penultima (terzultima) classe, il conseguimento della classe energetica più alta, da dimostrare mediante l’attestato di prestazione energetica (APE), ante e post intervento, rilasciato da un tecnico abilitato nella forma della dichiarazione asseverata.
SCONTO IN FATTURA E CESSIONE DEL CREDITO: LE ATERNATIVE ALLA DETRAZIONE
Come previsto dall’articolo 121 del decreto Rilancio, modificato dalla legge di bilancio 2021 - si legge sul sito dell’Agenzia delle Entrate nella sezione dedicata al Superbonus - i soggetti che sostengono spese per gli interventi ammessi al Superbonus possono optare, al posto della detrazione spettante, alternativamente: • per un contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, di importo massimo non superiore al corrispettivo stesso, anticipato dal fornitore di beni e servizi relativi agli interventi agevolati. Il fornitore recupera il contributo anticipato sotto forma di credito d’imposta di importo pari alla detrazione spettante o, nel caso di sconto “parziale”, pari all’importo dello sconto applicato, con facoltà di successive cessioni di tale credito ad altri soggetti, inclusi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari; • per la cessione di un credito d’imposta corrispondente alla detrazione spettante, ad altri soggetti, inclusi istituti di credito e altri intermediari finanziari, con facoltà di successive cessioni. Con il provvedimento del 20 luglio 2021 sono state approvate le nuove istruzioni per la compilazione del modello di comunicazione delle opzioni e le relative specifiche tecniche per la trasmissione telematica all’Agenzia delle Entrate. L’opzione può essere esercitata relativamente alle detrazioni spettanti per le spese per gli interventi: • trainanti e trainati che beneficiano del Superbonus, inclusi, a partire dal 1 gennaio 2021, quelli finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche; • di recupero del patrimonio edilizio previsto dal Tuir: si tratta, in particolare, degli interventi di manutenzione straordinaria, di restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia effettuati sulle singole unità immobiliari
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nonché dei precedenti interventi e di quelli di manutenzione ordinaria effettuati sulle parti comuni degli edifici; • di riqualificazione energetica rientranti nell’ecobonus quali, per esempio, gli interventi di sostituzione degli impianti di riscaldamento o delle finestre comprensive di infissi, gli interventi sulle strutture o sull’involucro degli edifici, nonché quelli finalizzati congiuntamente anche alla riduzione del rischio sismico; • adozione di misure antisismiche rientranti nel sismabonus: l’opzione può essere esercitata anche con riferimento alla detrazione spettante per l’acquisto delle “case antisismiche”; • recupero o restauro della facciata degli edifici esistenti, inclusi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna, per i quali spetta il bonus facciate introdotto dalla legge di bilancio 2020; • installazione di impianti fotovoltaici; • installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici.
IL MERCATO DEGLI IMPIANTI PER L’EFFICIENZA ENERGETICA AI TEMPI DEL SUPERBONUS
Dalle domande del Cresme sul futuro del settore delle costruzioni, a quelle che si sta ponendo un altro segmento: come evolverà il mercato degli impianti per l’efficienza energetica a seguito degli incentivi fiscali per il patrimonio residenziale? “Ci aspettiamo prosegue Alberto Villa di Viessmann - che nel 2021 ci sia una domanda esponenziale di sistemi e tecnologie in ambito Superbonus 110%, che interesserà in buona parte il rinnovamento di centrali termiche nei condomini. Per quanto riguarda invece l’Ecobonus, il discorso è opposto. La semplicità di applicazione dell’agevolazione fiscale, unitamente alla possibilità di cedere il credito senza più vincoli, ha palesemente moltiplicato le richieste per l’ottenimento dell’agevolazione. Quindi si conferma un ottimo inizio del 2021, in linea con gli ultimi tre mesi del 2020, nonostante si sia ancora in una fase di emergenza sanitaria. Nei casi in cui non si riesca ad accedere al Superbonus, è importante ricordare l’opportunità di accedere al tradizionale Ecobonus, esteso a tutto il 2021 dall’ultima Legge di Bilancio; si può quindi ottenere il 50% di detrazione per il rifacimento della centrale termica condominiale oppure il 50% o il 65% nel caso di rifacimento di impianti autonomi nei singoli appartamenti”. Come sta evolvendo la domanda: adempie solo ai requisiti del Superbonus o valuta anche la manutenzione e gestione futura dell’impianto? “Per quanto riguarda la scelta
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Iniziative messe in campo: Viessmann Professional Network è la rete di professionisti partner di Viessmann ideata dall’azienda per consentire di sfruttare le opportunità offerte dal Superbonus 110%; una piattaforma che mette in contatto i professionisti con gli utenti finali, con l’obiettivo di creare collegamenti virtuosi. Aderire a Viessmann Professional Network consente al progettista di: • ricevere contatti qualificati di utenti finali a seguito dell’ampia visibilità dei portali Viessmann; • essere affiancato da Viessmann nella progettazione di soluzioni complete e integrabili grazie all’ampia gamma di prodotti; • poter contare su una vasta rete di installatori qualificati; • avvalersi delle soluzioni offerte dall’azienda per la cessione del credito fiscale per il 110%, 65% e 50%, con capienza sufficiente anche per le spese di progetto. L’installatore ha la possibilità di cedere il credito a Viessmann, facendo all’utente finale lo sconto in fattura, grazie all’accordo siglato tra Banco BPM e Viessmann Italia per l’acquisto di crediti fiscali dal Decreto Rilancio con un plafond di 40 milioni di euro. Esempi di prodotti agevolabili: La gamma Viessmann comprende sia componenti trainanti richiamati direttamente dal Decreto Rilancio, come le caldaie a condensazione, i sistemi ibridi o le pompe di calore, sia quelli abbinabili agli interventi trainanti, come i pannelli fotovoltaici e le colonnine di ricarica elettrica, i pannelli solari termici e i sistemi di ventilazione meccanica controllata (VMC). Tra ile diverse soluzioni agevolabili, la gamma di caldaie a condensazione a gas Vitocrossal (nell’immagine Vitocrossal 100), ideali per rendere efficiente il riscaldamento condominiale: le singole caldaie possono raggiungere una potenzialità fino a 1400 kW e possono essere installate in serie, riuscendo quindi a soddisfare anche le esigenze di complessi residenziali di grandi dimensioni. www.viessmann.it
delle tecnologie, la domanda è fortemente indirizzata dal requisito del Superbonus di fare il doppio salto di classe, quindi è spostata verso la scelta di tecnologie che utilizzano fonti rinnovabili, come i sistemi ibridi o le pompe di calore, soprattutto negli edifici unifamiliari. Nei condomini spesso le scelte di partenza sono legate a una visione più ampia di efficientamento energetico e prevedono la realizzazione di sistemi di isolamento
dell’involucro, quali il cappotto, e pertanto la scelta della tecnologia spesso è dettata dal mantenimento della situazione esistente, che si traduce nell’installazione di una caldaia a condensazione o, in alcuni casi, di sistemi ibridi. Per quanto riguarda la manutenzione, l’adozione di tecnologie innovative richiede un grado di qualificazione più elevata sia per gli installatori sia per i futuri manutentori, rispetto agli standard abituali”.
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TECNOLOGIA
RISPARMIO ENERGETICO • Progetti Un edificio residenziale di 80 metri di altezza in classe energetica A - www.torremilano.it
Lo smart living parla milanese Torre Milano sta sorgendo nel cuore della capitale lombarda, ridisegnando lo skyline del quartiere della Maggiolina; un complesso residenziale in classe A che è anche il primo edificio in Italia “Alexa Built-in”: 105 appartamenti smart con vista sulla città di Sara Poletto
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lasse energetica A, pannelli fotovoltaici, recupero delle acque piovane, ventilazione meccanica controllata, impianto domotico con assistente vocale integrato: Torre Milano, che da poco ha raggiunto la sua altezza finale con il completamento del tetto, racconta una storia di riduzione del consumo di suolo e smart living ma, soprattutto, parla milanese. Il nuovo complesso residenziale sorge, infatti,
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nel cuore della città, precisamente in via Stresa 22, alle spalle di Porta Nuova, in una posizione strategica, vicino ai più importanti punti di snodo del tessuto urbano milanese. L’idea che anima architetti e progettisti è quella di un complesso residenziale capace di integrarsi nel quartiere, di cui sta ridisegnando lo skyline, rispettandolo e ponendosi, allo stesso tempo, in continuità con la crescita verticale della città. Sviluppata da OPM (Impresa Rusconi
e Storm.it), firmata dallo Studio Beretta Associati e realizzata da Nessi & Majocchi S.p.A., i lavori di Torre Milano interessano una superficie commerciale complessiva di 10.500 mq, andando a riqualificare un’area occupata per 15 anni da un edificio abbandonato. Rispetto ai 4.900 mq del precedente stabile, Torre Milano si estende per 1.130 mq, recuperando 3.308 mq. Parte della superficie liberata sarà trasformata in verde condominiale con parco giochi
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per bambini, in connessione con gli spazi di Piazza Carbonari e con il viale alberato antistante: “Uno sviluppo verticale che non solo ridà vita a un’area abbandonata - afferma Stefano Rusconi Consigliere Delegato di Impresa Rusconi - ma limita il consumo di suolo, trasformando parte della superficie occupata in spazio verde. La Torre parla milanese, dal suo stesso nome alla progettazione e realizzazione”. “A strutture ultimate - prosegue Gianmaria Beretta, fondatore dello Studio Beretta Associati - ci si potrà rendere conto della riuscita di uno dei temi più importanti alla base della progettazione; infatti oggi è ben visibile che Torre Milano non è un edificio isolato, ma un organismo che si connette in modo ottimale al tessuto del quartiere”.
TORRE MILANO IN NUMERI
80 metri di altezza per 23 piani fuori terra e un 24° piano con belvedere sulla città; accanto alla torre, corpo princiaple del complesso, sono previsti due edifici indipendenti di tre piani ciascuno. Saranno realizzati complessivamente 105 appartamenti di tagli e metrature differenti (dai bilo ai pentalocali, anche su due livelli) e 150 box auto nei piani interrati. Dopo la realizzazione delle fondamenta e dei due piani interrati, le elevazioni fuori terra sono iniziate a giugno 2020; a dicembre 2020 è stato raggiunto il 10° piano e a maggio 2021 Torre Milano ha raggiunto la sua altezza finale. Ad oggi sono stati venduti la maggior parte degli appartamenti della
torre principale (circa il 90%) e saranno consegnati tra circa un anno. Il cantiere, aperto nella primavera del 2019, dovrebbe essere concluso qualche mese prima, presumibilmente a giugno 2022. Tre anni di lavoro per un investimento complessivo di 45 milioni di euro. Alla realizzazione
In queste pagine, alcuni rendering di Torre Milano; sono visibili la torre centrale, gli spazi comuni e il terrazzo di uno degli appartamenti con vista sulla città. dell’edificio hanno lavorato più di 500 persone tra professionisti, operai, carpentieri e capi squadra e sono state coinvolte oltre 70 società; sono stati utilizzati 16.500 mc di calcestruzzi, 2.500 t di acciaio e 250 bilici di acciaio. Tra i primati della Torre, quello di essere il primo edificio in Italia “Alexa Builtin”, risultato della collaborazione tra Amazon e Impresa Rusconi, prima società europea di costruzioni con cui l’azienda americana ha firmato una partnership. Torre Milano è stata anche oggetto della prima campagna di equity crowdfunding immobiliare a Milano tramite Concrete, piattaforma autorizzata da Consob e specializzata nella raccolta di capitali destinati ad investimenti in progetti real estate.
SMART LIVING: TRA EFFICIENZA E CONTROLLO DOMOTICO
L’edificio, in classe di efficienza energetica A, è stato progettato e realizzato secondo precisi standard di sostenibilità. 190 pannelli fotovoltaici sul tetto produrranno 68,4 KW di energia; una vasca con capacità di 15.000 litri sarà destinata alla raccolta
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TECNOLOGIA
RISPARMIO ENERGETICO • Progetti
In questa pagina, alcune delle aree comuni del complesso. A sinistra, la zona riservabile da dedicare a eventi e riunioni.
delle acque piovane per l’irrigazione. Ogni appartamento sarà, inoltre, dotato di un impianto di ventilazione meccanica controllata (VMC), che garantirà un costante ricambio di aria, recuperando il calore di quella naturalmente espulsa. Gli impianti di VMC saranno corredati da sistemi a lampade UV destinati a sanificare l’aria: impedendo la circolazione di virus e batteri nelle unità e lungo le canalizzazioni, si andrà a preservare la salubrità delle unità, e quindi, degli appartamenti. Ma al centro del progetto Torre Milano c’è anche lo smart living inteso come vivibilità, flessibilità, capacità degli spazi di
Sopra, lo spazio di co-working e, a destra, la piscina, con le sue ampie vetrate che affacciano sul giardino.
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accogliere persone con necessità differenti. Ogni appartamento avrà in dotazione Alexa, il servizio di interazione vocale di Amazon, che permette di controllare i diversi ambienti della casa con la voce; a rendere davvero intelligente ogni ambiente sarà l’integrazione dell’assistente vocale con la piattaforma MyHOME_Up di Bticino, che consentirà di gestire gli appartamenti anche da remoto tramite l’app dedicata. Gli inquilini avranno, così, la possibilità di controllare con la voce le principali funzioni del sistema domotico: termoregolazione, videocitofoni, luci e tapparelle. Una
concezione dell’abitare che vuole mettere al centro la persona, le sue esigenze, la sua crescente necessità di interconnessioni. Alexa, la cui tecnologia si basa sul cloud, potrà impostare sveglie, leggere notizie, fornire le previsioni del tempo, riprodurre musica, impostare notifiche per lo shopping e l’organizzazione dell’agenda domestica. “Crediamo che la casa intelligente e Alexa siano il futuro del modo in cui le persone interagiranno e controlleranno i dispositivi nelle proprie abitazioni - ha dichiarato Eric King, General Manager Europe, Alexa Voice Service and Skills - Ci consideriamo ancora al primo giorno, ma la risposta dei clienti è entusiasmante: la casa intelligente è una delle applicazioni d’uso di Alexa che i clienti amano di più e siamo felici di lavorare con Impresa Rusconi ad una realizzazione così significativa della nostra visione condivisa di casa intelligente”.
LINEE PULITE PER UN’ARCHITETTURA RIGOROSA E INTEGRATA
Torre Milano si ispira alla sua città natale, alla sua vocazione internazionale, alla sua geometrica visione dell’economia e del lavoro racchiusa in alcuni edifici simbolo, all’architettura razionalista dei grattacieli; gli architetti hanno raccolto questa eredità arricchendola dal punto di vista
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della sostenibilità umana e ambientale. Ed ecco che, oltre agli appartamenti, il complesso offrirà ai suoi inquilini spazi di vita e convivialità: la zona wellness, accessibile dall’ascensore condominiale, con palestra e piscina, le cui ampie vetrate si affacciano sul giardino; lo spazio di coworking con terrazzo; un’area riservabile per riunioni e eventi: il parco giochi per bambini; la zona calcetto e biliardo nella Hall; il belvedere al 24° piano. Tutti gli appartamenti disporranno, inoltre, di terrazzi e ampie logge esterne vivibili tutto l’anno. “Torre Milano è prima di tutto un edificio residenziale e questo soprattutto la differenzia dai giganti di cristallo sedi di uffici - ha raccontato ancora Gianmaria Beretta - Sono le esigenze degli spazi dell’abitare che la caratterizzano; ho cercato di disegnarla alternando in modo proporzionato pieni e vuoti, cercando leggerezza nella scansione ortogonale delle logge verdi, combinando una maglia non uniforme, ma ordinata in un’articolazione semplice e senza forzature. Un’architettura che si richiama al razionalismo? Nelle mie intenzioni un’architettura ripulita di ogni ridondanza, rigorosa, rispettosa del suo intorno e della città di Milano”. Al 12° piano dell’edificio è stato allestito un appartamento campione: 130 mq declinati tra living, homeworking e zone studio/ lavoro, per rispondere ad esigenze tra le più attuali, vale a dire smart working e didattica a distanza. E poi il piacere, tra l’eleganza
degli arredi, la zona wellness, le ampie vetrate che si affacciano sul nuovo skyline milanese.
INTERIOR DESIGN CHIAVI IN MANO
Il concetto di residenza si evolve e così l’interior, che punta alla flessibilità degli spazi e alla regolarità delle piante, perché funzionalità possa essere sinonimo di benessere abitativo. Tra le soluzioni messe a punto anche uno studio mirato alla differenza di altezza tra gli spazi interni, con zone giorno che presentano soffitti più alti rispetto alle altre, e dunque contraddistinte
da notevole ampiezza e luminosità. Grazie alla partnership con Milano Contract District, OPM potrà fornire ai propri acquirenti un servizio con progetti di interior customizzati e chiavi in mano: dall’ideazione alla progettazione di un capitolato edile e d’interior, fino alla consulenza e assistenza dedicata all’interno dello showroom MCD. Tra i brand presenti: Ernestomeda per l’ambiente cucina, Gessi per l’ambiente bagno, Cesana per il box doccia, Lualdi per le porte, Floss per il lighting project, Listone Giordano per i pavimenti, Florim per le ceramiche, Lema per gli armadi su misura.
In questa pagina, le immagini degli interni: in primo piano, l’ampia zona living, che sfrutta le altezze per dare allo spazio maggiore ampiezza e luminosità.
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