SYSTEM 03 INTEGRATOR MAGAZINE
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Gennaio 2015
Home&Building Automation - Audio&Video Solutions - Digital Signage - Energy Saving - Educational
DIGITAL SIGNAGE Allo Schwechat di Vienna, una spettacolare installazione NEC: 204 display per accogliere e stupire i passeggeri in transito
ISSN 2384-9649
ATTUALITÀ EXPO
ISE: a febbraio l'appuntamento con le novità 2015
TRAINING
I corsi di specializzazione realizzati dalle aziende
VIVITEK
Visita agli stabilimenti Delta Electronics, dove nascono i videoproiettori Vivitek
NILES
Le nuove soluzioni per la distribuzione audio multiroom
TECNOLOGIA
Trimestrale - € 1,90 - Spedizione in abbonamento postale
Tutti i segreti del WiMAX, tecnologia poco conosciuta, ma dalle grandi potenzialità
VIDEOPROIEZIONE
Fino a 20mila ore di autonomia con i videoproiettori ibridi Laser-LED di Casio
BUILDING AUTOMATION Alta integrazione a Milano: mesi di lavoro per un sistema supervisionato da HSYCO
RISPARMIO ENERGETICO A Plan de Corones, un museo dedicato alla montagna certificato in classe A CasaClima
AUDIOQUEST
HD Field Termination, il cavo HDMI a crimpare per i professionisti
Da Milano, le novità per il 2015
www.simmagazine.it
Videoproiettori
LAMPFREE CASIO I BENEFICI DI UN PRODOTTO AFFIDABILE E DURATURO Scoprite i vantaggi della tecnologia luminosa ibrida Laser-LED: la soluzione senza pensieri per scuole, aziende e molte altre applicazioni
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20.000 ORE DI FUNZIONAMENTO E NESSUNA LAMPADA DA SOSTITUIRE Grazie alla tecnologia luminosa ibrida Laser-LE la tradizionale lampada ai vapori di mercurio viene eliminata dal videoproiettore, garantendo 20.000 ore di funzionamento senza interventi sulla sorgente luminosa.
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Il mercurio è una sostanza tossica estremamente nociva per l’ambiente: essendo privi di lampada, i videoproiettori CASIO si propongono qui di come una soluzione ecologica per un minor impatto ambientale.
LA SICUREZZA DI UN PRODOTTO SEMPRE FUNZIONANTE
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Il modello a ottica ultra corta, perfetto per scuole e installazioni a parete
SENZA MERCURIO
Oltre alle 20.000 ore di autonomia, la sorgente Laser-LED è immune a interruzioni improvvise come lo scoppio della lampada dovuto a interruzioni di corrente, oppure al cambio dei filtri dovuto a concentrazioni di polvere. Un prodotto affidabile che, una volta installato, non richiede alcun tipo di manutenzione.
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SERIE STANDARD Silenzioso e versatile, facile da installare e comodo da spostare da una stanza all’altra
SERIE PROFESSIONAL Alte luminosità e tutti i benefici della tecnologia LampFree
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In questo numero...
Editoriale
APPUNTAMENTO ALL'ISE
Sede legale: Via Piave, 2 - 53042 Chianciano Terme (SI) Sede operativa, redazione, direzione, amministrazione: Via Casperia, 30 - 00199 Roma Tel/fax. 06.97.841.178 www.simmagazine.it Direttore Responsabile LUIGI NICOLUCCI l.nicolucci@homecomfort.it
Segreteria di Redazione MARINA NICOLUCCI 06.97.841.178 redazione@simmagazine.it
CASE STUDY
04 Expo
30 Brian&Berry - Milano
08 Expo
34 Umberto Cesari Castel San Pietro Terme (BO)
SIEC: a Milano la convention annuale
Tra pochi giorni, dal 10 al 12 febbraio, tutto il mondo dell'integrazione si darà appuntamento nei grandi padiglioni del Center RAI di Amsterdam per lo svolgimento dell'ISE, la più importante fiera dedicata a tutto ciò che ruota intorno al settore dell'integrazione tecnologica in ambito commerciale e residenziale. L'edizione di quest'anno si preannuncia un evento da record, per numero di aziende e di visitatori: i dodici padiglioni espositivi del Center RAI saranno occupati per intero grazie a un'affluenza record: saranno poco meno di un migliaio gli espositori presenti e sono attesi qualcosa come 50.000 visitatori per i tre giorni della manifestazione. Personalmente, ho partecipato a tutti gli appuntamenti annuali dell'ISE, fin dalla prima edizione, quella del lontano 2004, nella quale le aziende presenti erano rappresentate da uno sparuto gruppo di professionisti. Da allora di tempo ne è passato molto e la kermesse olandese ha assunto un'importanza strategica per il settore, arrivando a rappresentare un riferimento assoluto per il mercato europeo. Ma ciò che ormai da tempo si nota ogni volta che si ritorna dalla fiera di Amsterdam è la netta contrapposizione tra un mercato molto vivo e acceso che contraddistingue i paesi del nord Europa, Germania in primis, e un generale "malcontento" che caratterizza gli animi degli operatori di settore del nostro paese. Parlando in diverse occasioni con molti system integrator impegnati sia nel mercato professionale che residenziale, l'idea che ci si può fare, qui in Italia, è quella di un settore potenzialmente molto interessante, frenato tuttavia da una ormai cronica mancanza di liquidità e da malcostumi tutti italiani, messi in atto sia dai custom installer sia dai clienti finali. Sicuramente interessante è in questo senso l'attività operata da alcune associazioni di settore, SIEC - nata con l'obiettivo di creare una prassi di riferimento UNI per il settore - e CEDIA in primis, le quali si stanno dando da fare per divulgare il concetto di un'integrazione intesa in senso realmente professionale. Per tornare a noi, questo numero di System Integrator Magazine, terzo in ordine cronologico, si presenta con una novità rispetto ai primi due numeri, determinata dalla presenza di una nuova sezione dedicata all'approfondimento dei cosiddetti "case study". Su questo numero ne presentiamo ben sei, fortemente eterogenei, che possono fornire ai lettori altrettanti titolati esempi di installazione e di utilizzo della tecnologia in uffici, sedi di aziende, punti vendita, luoghi aperti al pubblico... Buona lettura! l.nicolucci@homecomfort.it
Luxury Media Solutions s.r.l.
ATTUALITÀ
Fashion e building automation a Milano
Sicurezza 2014: le novità per la Fire&Security Prevention
12 Expo
Anteprima ISE 2015: a febbraio l'appuntamento ad Amsterdam con il mondo dell'integrazione
14 Training/Formazione
Domotica BTicino per la nuova sede dell'azienda
38 XL Video
Proiezioni a 360° per il lancio dell'ultimo album dei Coldplay
40 COBAT - Roma
I corsi dei prossimi mesi
Studiolab firma la nuova sala riunioni della sede di Roma
16 Aziende
42 Schwechat Airport -Vienna
Delta Electronics: viaggio all'interno degli stabilimenti di Wujiang in Cina
22 Aziende
Gammalta: un riferimentoper la distribuzione audio/video
PRODOTTI
Una prestigiosa installazione NEC all'aeroporto di Vienna
44 Negozi Franco - Sanremo Sicurezza "chiavi in mano"
TECNOLOGIA 46 HDMI 2.0
24 Videoproiezione
I nuovi vpr ibridi Laser-LED di Casio
26 Audio Distribution
La nuova versione dell'HDMI, al servizio del 4K e non solo
50 WiMAX
Non solo un'alternativa
Le nuove matrici per il multiroom di Niles
54 CEDIA White Paper
27 Network Solutions
60 Risparmio energetico
La sicurezza delle reti
Luxul presenta l'XVW-P30, range extender per la casa e l'ufficio
28 Custom Installation L'HDMI a crimpare di Audioquest
Grafica e impaginazione PIETRO GARGIULLO (Progetto grafico) grafica@homecomfort.it
Pubblicità PAOLO DE PETRIS - 335.8089.552 edt@editass.it SABRINA GALEOTTI - 389.6469.895 s.galeotti@homecomfort.it BRUNO PERINO - 329.2174.323 perino.bruno@fastwebnet.it
Web design LUISA FERRARI grafica@homecomfort.it
Traffico mezzi MARINA NICOLUCCI - 06.97.841.178 redazione@simmagazine.it
Collaborano con System Integrator Magazine MANUELA CAROSI, NICOLA DE BELLO, MARCO GALLONI, SARA POLETTO, ROBERTO PULITO, PAOLO RADICE, CARLO VINCENZI
Marketing e Comunicazione SABRINA GALEOTTI 389.6469.895 s.galeotti@homecomfort.it
Giochi di luce e colore per lo Zorlu Center
62 Risparmio energetico
MMM Corones: un museo dedicato alla montagna, certificato in Classe A
Stampa, allestimento e confezione ARTI GRAFICHE AGOSTINI, Via Decollatura, 64 - 00118 Morena Testata registrata presso il Tribunale di Roma il 29/09/2014 al numero 231 Spedizione in abbonamento postale Finito di stampare nel mese di gennaio 2015 ISSN 2384-9649 La Luxury Media Solutions srl è iscritta al ROC con il n. 23846
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Attualità
Expo - SIEC 2014
Un mercato che cresce
Evoluzione interessante dell’evento principe per i system integrator italiani: molti appuntamenti in programma, conferenze mirate e presenze in aumento a conferma che la strada intrapresa è quella giusta
"A convergere verso la Convention sono stati in totale i rappresentanti di ben 243 aziende (36% delle quali con più di 10 dipendenti): il 75% dei visitatori (e il 65% delle aziende presenti) partecipavano per la prima volta al SIEC. E anche se gli operatori del settore hanno rappresentato la stragrande maggioranza dell’affluenza registrata, un buon 20% sono stati utenti finali, consulenti, professionisti e progettisti."
di Paolo Radice
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l bilancio è più che positivo: 965 visitatori, 26 espositori e seminari partecipati abbondantemente hanno di fatto quasi bissato i numeri della precedente edizione, rispetto alla quale non ci si è discostati dalle tematiche e programmi e – a maggior ragione – ne sono state confermate le aspettative. Forse anche questa linea di continuità con il passato è stata l’artefice del grande interesse nato intorno agli appuntamenti organizzati per l’occasione, che hanno visto innanzitutto la sessione inaugurale presenziata da un folto pubblico di operatori del settore, ovvero da coloro che dell’integrazione dei sistemi AVC e IT sono i protagonisti attivi e che non si sono voluti perdere l’occasione di ascoltare relatori d’eccezione appartenenti alle associazioni internazionali ed europee più autorevoli nel nostro mondo. I player più importanti della system integration, dunque, si sono dati l’appuntamento a Milano il 19 e il 20 novembre e si sono presentati ancora più determinati e più concentrati su strategie e idee ben focalizzate da perseguire. Per la prima volta, inoltre, al SIEC si sono affacciati anche numerosi architetti ed interior designer che
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hanno girato tra gli stand, evidenziando quanto il settore dell’edilizia e quello della building automation siano in reale convergenza tra di loro, oggi più che mai. La Mostra Convegno SIEC 2014 è stata il fulcro della Milano Systems Integration Week, un contenitore di eventi dedicati al mercato dell’integrazione, promossa anche da ISE (Integrated Systems Europe di Amsterdam) e in collaborazione con InfoComm International. Due giorni di incontri e workshop nei quali sono state affrontate le principali e più attuali tematiche del settore, ivi compresi i recenti sviluppi delle tecnologie e le applicazioni più innovative. Il tutto attorno a una sempre più ricca area espositiva – se paragonata agli anni precedenti - dove produttori, distributori e operatori hanno avuto l’opportunità di scambiare idee e opinioni, vedere novità di prodotto e fare previsioni per il futuro del settore AV in Italia e non solo.
OSPITI INTERNAZIONALI
Di tutto rilievo è da registrare la partecipazione di marchi leader rappresentativi del mercato e aziende che notoriamente si distinguono per l’eccellenza dei prodotti e
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buyer, di inizializzare una procedura per l’accreditamento; oggi, tra i dati riportati che testimoniano il grande impegno dell’Associazione nel voler ricreare un ambiente sempre più coeso e professionalmente riconosciuto, si possono citare le 12 adesioni da parte delle aziende private, gli oltre 1300 download della PDR raggiunti dal sito UNI e la pagina “prassi” del portale “sieconline.it” che ha ricevuto 3.380 visite negli ultimi sei mesi. Il lavoro del SIEC attraverso la stesura della Prassi è un “suggerimento sulla best practice” che presto dovrebbe portare i suoi frutti a tutto il settore, quando finalmente gli installatori che hanno aderito alla PDR avranno nel frattempo adempiuto ai requisiti previsti, potranno ottenere una reale certificazione riconosciuta giuridicamente. Cercando di spiegare meglio a che punto siamo del progetto, la stessa Conca ha poi dichiarato che “abbiamo iniziato a guadare il fiume; ora non possiamo più tirarci indietro”. E per questo 2015 dovremmo già essere vicini all’approvazione del testo da parte di Accredia (Ente Italiano di Accreditamento).
L’ANNO CHE VERRÀ servizi. È così che hanno contribuito a fare del SIEC un evento interessante anche sotto il profilo espositivo nomi come BenQ, Comm-Tec, Crestron, Epson, Exhibo, Prase Engineering, Screenline, solo per citarne alcuni. Ma a convergere verso la Convention sono stati in totale i rappresentanti di ben 243 aziende (36% delle quali con più di 10 dipendenti): il 75% dei visitatori (e il 65% delle aziende presenti) partecipavano per la prima volta al SIEC. E anche se gli operatori del settore hanno rappresentato la stragrande maggioranza dell’affluenza registrata, un buon 20% sono stati utenti finali, consulenti, professionisti e progettisti. Grande importanza e ottima articolazione anche per la parte congressuale della manifestazione, che quest’anno ha iniziato col dare spazio agli interventi di relatori internazionali di grande spessore: Godwin Demicoli, Regional Director Europe di InfoComm International, ha descritto nel dettaglio l’ultima indagine sull’andamento del mercato (mondiale ed europeo) realizzata dalla sua Associazione a metà del 2014; nella sua relazione ha perciò illustrato attraverso minuziose e precise slide le proiezioni statistiche del settore AVC divise per grandi aree continentali, spiegandoci come i dati raccolti lascino davvero ben sperare. Basti pensare alla previsione di raddoppio del fatturato complessivo globale dal 2012 al 2022 o alla crescita (media) del 10% circa ogni anno. Da due sue constatazioni, poi, possono ancora nascere ottimi spunti di riflessione: la prima è la consapevolezza acquisita dai system integrator che il vero guadagno oggi è nel vendere il servizio e non solo il prodotto (tema caldo su cui molti si sono soffermati ultimamente); la seconda descrive invece la curva del mercato Corporate come quella con il maggiore indice di crescita accertato. E da qui si potrebbe aprire un ulteriore dibattito. Dopo di lui Mike Blackman, Managing Director di ISE (Integrated System Europe, la fiera-riferimento di livello mondiale che nell’ultima edizione 2014 ha raggiunto e superato il traguardo dei 50 mila visitatori), ha invece riportato con perizia le esperienze e strategie dell’evento fieristico di cui in prima persona egli stesso si occupa, aggiungendo che una mostra aperta agli operatori “è un luogo in cui le persone concludono affari con le persone (e non le aziende)” ed è a ragion veduta uno stimolo ineccepibile per il mondo del B2B. Riflettendoci sopra e considerando i numeri raggiunti dall’ISE in poco più di dieci anni di attività, non fatichiamo assolutamente a credergli. A seguire Kris Hogg, Chairman di CEDIA EMEA, ha spiegato poi con franchezza quali sono le opportunità per chi si trova ad avere a che fare con i committenti: secondo Mr. Hogg, la rivoluzione tecnologica in atto nelle comuni abitazioni deve essere lo spunto per ogni operatore del settore per trarre un sensibile vantaggio. Un’opportunità per tutti, ha ribadito, che negli ultimi anni ha dimostrato - attraverso una lenta ma costante crescita della domanda - di poter offrire la giusta occasione. La domotica sta entrando nelle case moderne a costi sempre più ragionevoli e la formazione di un system integrator è sì necessaria, ma ripagherà l’investimento nel giro di breve tempo. A chiudere la sessione inaugurale, infine, è stata Carla Conca, Presidente di SIEC, che è intervenuta sulle tematiche legate alla Prassi di Riferimento UNI e alla futura certificazione, un percorso di valorizzazione e orientamento delle realtà professionali richiesto dal mercato e fortemente voluto da SIEC stessa. Lo scorso anno si era partiti con la voglia di far accettare la Prassi (PDR) al mercato, di sensibilizzare i
A margine della sessione plenaria, poi, si sono susseguiti altri seminari e convegni “satelliti”, utili per dare valore aggiunto alla Convention (sono stati giudicati interessanti dall’80% dei partecipanti) e importanti per richiamare maggiormente l’attenzione finanche degli utenti finali. In questo momento, il SIEC ha, infatti, bisogno di ulteriori credenziali per ampliare la propria autorevolezza e convincere quegli scettici che l’hanno trovato dispersivo e poco razionale, aspettandosi una vera e propria fiera; gli organizzatori non hanno mai nascosto l’ambizione di crearne una per il settore della Systems Integration, in risposta a un mercato che da qualche tempo la chiede per vie traverse, ma ora bisogna procedere per piccoli passi. Tutto sommato, riteniamo che la terza prova dell’evento annuale organizzato da SIEC si sia fatta veramente sentire, stavolta. E tutto lascia pensare che il prossimo appuntamento proseguirà con ulteriore successo e maggiore affluenza, sperando in quelle conferme di cui il settore continuerà ad aver bisogno. Sarebbe di ottimo auspicio per tutti.
IL MERCATO DELL’AVC (INDAGINE INFOCOMM INTERNATIONAL 2014) Secondo una dettagliata e approfondita ricerca di mercato condotta da InfoComm International fino a settembre 2014, il settore dell’integrazione professionale è in costante crescita anno dopo anno, sotto ogni punto di vista. Dalla slide A possiamo vedere che il fatturato complessivo supererà – in base alle previsioni - addirittura i 100 miliardi di dollari. La slide B, invece, ci mostra quali siano i prodotti più richiesti dal mercato (al primo posto i display con il 23%, poi i dispositivi per la distribuzione A/V con il 19% e a seguire i videoproiettori con il 14%); mentre la slide C ci porta in Europa e illustra il rapporto tra gli introiti derivanti dai prodotti e quelli relativi ai servizi offerti dai dealer. L’ultima slide (D), infine, descrive l’ammontare degli introiti in Europa per tutto il mercato A/V, diviso per settori verticali: la parte più consistente (che nel 2014 secondo le stime dovrebbe aver raggiunto i 6 miliardi di dollari) è data dal Corporate.
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Attualità Expo - SIEC 2014 COMM-TEC
Il nuovo Net Top Box di Onelan Facilità d'uso, robustezza, multifunzionalità: sono le caratteristiche del Net-TopBox (NTB) di Onelan, player multizona per il digital signage. L’NTB-4K-1000 è in grado di gestire anche segnali in 4K e permette di visualizzare contenuti diversi in sezioni diverse dello schermo. È dotato di un hard disk a stato solido (SSD) per garantire migliori prestazioni e durata: una volta installato, il dispositivo registra, per esempio, quante persone hanno visto il messaggio sullo schermo, il tempo di rimanenza ecc. Grazie al sistema operativo Linux su cui si appoggia, il player non necessita di antivirus, per un utilizzo sicuro e senza sorprese. www.comm-tec.it
DISTRIBUZIONE BARCO RLM-W14 Dobbiamo segnalare un'inesattezza riportata sul n. 2 di System Integrator Magazine a pag. 49: la distribuzione del vpr Barco RLM-W14 è stata infatti erroneamente attribuita a Comm-tec Italia, mentre questo modello è distribuito sul nostro territorio da Barco Italia (www.barco.com/it).
EHOME
Christie Digital in gran forma Nello spazio del distributore milanese, una buona varietà di prodotti Christie Digital per il settore professionale. In particolare, erano esposti i proiettori DWX555-GS e DWU951. Il primo è un modello single chip DLP della serie GS (in foto), basato su sorgente luminosa laser/fosforo – grazie alla quale raggiunge un’autonomia di 20mila ore di funzionamento con efficienza al 100% - e con luminosità di 5400 ANSI Lumen; il secondo, invece, è sempre con tecnologia DLP e risoluzione WUXGA (1900x1200 pixel) ma utilizza una doppia lampada per raggiungere l’incredibile livello di 8500 ANSI Lumen. Per il digital signage, poi, Ehome ha scelto di dare spazio ai monitor LED FHD552-X (direct LED da 55” sviluppato per i videowall) e all’edge-lit touch FHD651-T, caratterizzato da un profilo di soli 2,7cm di profondità e dotato di tecnologia a infrarossi touch ad alta precisione. Montabile in modalità orizzontale o verticale, lo schermo ha altoparlanti integrati e offre il supporto ai comandi RS-232 per maggiore facilità di automazione e controllo. Si combina, infine, con la soluzione di collaborazione e presentazione multi-sito Christie Brio, che è stata appena implementata con nuove funzionalità per il 2015. www.ehomeitalia.com
BENQ
EPSON
DLP a confronto
Protagonista attiva
Benq ha approfittato della manifestazione per mostrare due proiettori large venue affiancati, tra gli ultimi arrivati nel catalogo: i PU9730. Per entrambi i giorni della convention, le due macchine sono rimaste accese contemporaneamente e hanno proiettato immagini in parallelo per dimostrare quali differenze cromatiche siano possibili semplicemente modificando la composizione delle ruote colore al loro interno: in questo modo, ogni installazione professionale - che sia destinata ad un uso in ambiente caldo con molta luce, o in un altro con poca luce e magari più neutro – può offrire la migliore soluzione agli spettatori. I PU9730, comunque, sono macchine pensate per i grandi ambienti, con ottiche intercambiabili (e accettano anche lenti NEC o Panasonic), risoluzione WUXGA e 7000 ANSI Lumen di luminosità. www.benq.it
L’azienda giapponese ha chiaramente dimostrato di tenere particolarmente all’evento ed è stata senza dubbio una delle protagoniste della mostra. Basti pensare, per esempio, ai circa 25 system integrator che hanno partecipato ad un minicorso di formazione – sviluppato su iniziativa di Epson stessa - nella sala Meeting 6, con rilascio di attestato finale. Accanto, invece, l’azienda presentava alcune soluzioni innovative per la videoproiezione in ambito professionale: in collaborazione con Airone e avvalendosi dei proiettori EB1410Wi e EBG6250W, sono state realizzate delle applicazioni di Digital Mapping basate su software Pandora, ideali per il rental o il corporate; con il supporto del partner Informa Sistemi, poi (e ancora con un vpr EB1430Wi), è stata esposta una soluzione dedicata al digital signage per l'educational. www.epson.it
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www.simmagazine.it LIGHTWARE
Gli armadi da 25Gb/s Dall’Europa dell’est Lightware si fa sentire con grande autorevolezza per le sue apparecchiature dedicate alla trasmissione di dati a/v. Tra le novità di maggior rilievo presentate in occasione del SIEC, abbiamo notato gli extender appartenenti alla famiglia TPS: sono gli UMX-TPS-TX140 e UMX-TPS-TX240, dietro la cui complessa sigla si celano trasmettitori di segnali A/V 3D e 4K, capaci di portare i dati fino a 170mt di distanza tramite cavi Cat5/6/7. Consentono, inoltre, il controllo via RS-232 e IR e sono compatibili con gi standard HDCP e CEC. I segnali sia audio che video analogici vengono convertiti in digitale e possono essere trasportati su linee separate. Gigantesche nelle forme (e impressionanti nelle potenzialità hardware), invece, sono le matrici 25G-FR80x80 (nella foto) e 25G-FR160x160, che permettono il collegamento – come indica il nome stesso – rispettivamente di 80 e 160 input/output. Si tratta di veri e propri “armadi” con circuiti di alimentazione e processori ridondanti (per operare 24/7 senza problemi), con trasmissione bidirezionale RS-232 e IR; ma soprattutto, inviano dati a 25Gb/s, quindi anche i segnali 3D e 4K senza alcun problema. www.lightware.eu
CRESTRON
Business facilitato Non poche le novità introdotte per la stagione dalla multinazionale americana. Tra queste il software Fusion (nelle versioni RV o EM), che nell’update 2015 fornisce il pieno controllo di molteplici sistemi per i grandi ambienti come i campus universitari o le sale meeting. Questo grazie alla piattaforma Enterprise Building Management: l’audio, il video, voce e dati, l’illuminazione, la sicurezza, il digital signage, le tapparelle e la climatizzazione possono essere gestiti da postazione remota in ogni parte del globo, trasformando così l’edificio in un sistema intelligente. Rinnovato a distanza di qualche anno anche uno dei DigitalMedia Presentation System: esteticamente identico al suo predecessore, il DMPS-300C ora presenta nuovi processori al suo interno ed è capace di operare in multitasking, rivelandosi come un all-in-one che semplifica le operazioni di integrazione e che offre la migliore tecnologia disponibile per ottenere il massimo dalle presentazioni. Aggiornato, inoltre, l’AirMedia (AM100) con un firmware dedicato alle presentazioni, che facilita il compito del moderatore integrandosi perfettamente con lo stesso software Fusion. Adesso fino a 32 utenti e 4 relatori possono connettersi contemporaneamente al dispositivo, segnando di fatto un netto stacco col passato. Tra gli accessori, infine, il TT110 è un pratico passacavi da desk che ospita al suo interno cavi video per il collegamento di netbook all’ultimo momento. www.crestron.it
EUROMET
Modulari e resistenti Un’azienda italiana al 100% che ha sede nelle Marche e produce supporti professionali per grandi display e videoproiettori di ogni genere: questa è Euromet, che al SIEC ha mostrato le sue ultime novità di prodotto ad essere entrate in catalogo, tra cui il sistema Infinigrid. Si tratta di una soluzione modulare e universale che offre molteplici regolazioni per allineare il monitor a parete ma soprattutto evita di ricorrere al “push-pull” (con il rischio di danneggiare il pannello stesso) grazie ad un intelligente sistema a pressione: basta una pressione di appena 2kg su uno degli angoli inferiori del modulo e il display sarà orientabile fino a 90°. Per i videoproiettori, invece, l’azienda produce i supporti da soffitto Arakno, progettati per ottenere una piena compattezza e al contempo la modularità della struttura. Disponibili per sostenere fino a 45 kg di peso, gli Arakno sono stati pensati per poter calibrare millimetricamente l’inclinazione del vpr mediante quattro differenti manopole, senza l’utilizzo di altri strumenti; il meccanismo di connessione rapida, poi, rende sia il collegamento che la rimozione immediati e facili da eseguire per chiunque. www.euromet.com SYSTEM INTEGRATOR MAGAZINE
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Attualità
Expo - Sicurezza 2014: le novità per la Fire&Security Prevention
Di sicuro… erano tanti Grande successo (di numeri e prodotti) per SICUREZZA 2014, la biennale dedicata al mondo della sicurezza, sempre più un riferimento per gli operatori di tutta Europa di Paolo Radice
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numeri parlano chiaro e lasciano poco spazio alle interpretazioni personali. E stavolta ne siamo ben lieti, dal momento che non si può che pensare con soddisfazione alla riuscita di un evento che lo scorso novembre ha dimostrato una spiccata maturità (complimenti agli organizzatori) e un crescendo di situazioni e occasioni che pongono solide basi per l’avvenire. SICUREZZA 2014, la manifestazione per operatori dedicata alle tecnologie per Security e Fire Prevention organizzata da Fiera Milano, si è dunque chiusa con dati statistici fortemente in rialzo: oltre 20.300 visitatori nei tre giorni di manifestazione, segnando un significativo +26% rispetto alla precedente edizione. Ma le note positive giungono anche dalla crescita delle aree espositive (+33% di superficie) e dal numero di aziende presenti (+25% di espositori diretti), che hanno registrato così un totale di 512 aziende su 29.000 metri quadrati. Un clima di spiccata euforia e interesse, dunque, che ha visto radunarsi in due padiglioni le migliori soluzioni de-
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dicate alla videosorveglianza, controllo accessi, antincendio, difese passive, sicurezza informatica e building automation, e che ha sancito il nuovo ruolo della manifestazione, sempre più punto di riferimento in Europa. OTTIMI PRESUPPOSTI I motivi di tale buon esito vanno ricercati prima di tutto nelle strategie di marketing che sono state applicate a monte. Ricalendarizzazione a parte (che vedrà la manifestazione, a partire da quest’anno, negli anni dispari e di nuovo con cadenza biennale), Sicurezza ha chiaramente dimostrato che il concept dell’integrazione voluto come vero filo conduttore dei tre giorni di esposizione si è rivelato vincente. Oltre alla security in senso stretto, dunque (che rimane e rimarrà il core business della fiera), nella pianificazione dell’evento si sono aperte nuove vie di dialogo con il mondo delle tecnologie integrate e integrabili e verso i rispettivi mercati verticali. Tutto questo era stato già anticipato da Roberto Foresti, Direttore Com-
merciale, Internazionale e Sviluppo di Fiera Milano, ben prima dell’apertura, il quale dichiarava che il compito degli organizzatori era di “stimolare il comparto a trovare nuovi ambiti di sviluppo, anticipare i trend e individuare i bisogni di produttori e utilizzatori. Ecco perché, dopo aver ascoltato la voce delle aziende attraverso un’indagine Demoskopea, abbiamo scelto di fare un nuovo passo avanti.” E aggiungeva “Progettiamo un allargamento ad alcuni settori che, nell’epoca ‘dell’internet of things’, devono avere la nostra attenzione. Tutto questo, in aggiunta all’alto livello tecnologico e alla qualità del design dei prodotti made in Italy, la renderà un evento di sempre maggiore attrattiva internazionale, capace di competere con le altre grandi fiere di settore”. Il management di Fiera Milano, in sostanza, si era reso conto che nel mondo di oggi - sempre più interconnesso e imprescindibile dalle tecnologie digitali e di networking - non si possono sottovalutare le potenzialità della sicurezza (attiva e passiva) con accanto adeguati sistemi
di controllo, che perciò insieme convergono verso la logica, l’efficienza e il miglioramento delle performance dei servizi utili all’uomo. SINERGIE CON L’EXPO Ma archiviato il 2014, si attende con grande curiosità la prossima edizione, in programma dal 16 al 18 settembre di quest’anno, sempre a Milano, in concomitanza con l’annunciatissimo Expo e in virtù del quale Fiera Milano sta già programmando iniziative destinate ai buyer esteri, per consentire loro di visitare l’evento. L’edizione del 2015, inoltre, partendo dalle eccellenze della security vedrà un ampliamento dell’area dedicata alla domotica e agli edifici intelligenti, ovvero la gestione integrata e di tutti i sistemi operativi di un edificio in modo da garantire maggiore efficienza e sostenibilità, oltre che alla cyber-security che, in un mondo sempre più connesso in rete sta assumendo un ruolo chiave sia per garantire la business continuity, che per contrastare frequenti e sofisticati attacchi a banche, istituzioni, governi. Nuova attenzione poi verrà dedicata al tema della sicurezza stradale, che comprenderà sia soluzioni di "urban lighting", sia veicoli speciali e sistemi GPS. Si potranno inoltre trovare soluzioni, prodotti e servizi antincendio sia per quanto riguarda la rilevazione che lo spegnimento. Vista la sempre maggiore convergenza tra i settori, verrà dato spazio anche alla "safety", ovvero agli apparati che fanno riferimento all’incolumità della persona, antinfortunistica e DPI (Dispositivi Protezione Individuale). Nel frattempo, chiudiamo sottolineando ancora una volta il carattere ormai internazionale di questa manifestazione, che grazie ai visitatori provenienti da 78 Paesi (con un +43% di presenze) e 107 "top hosted buyer" appartenenti a 27 nazioni intervenute, non ha più bisogno di particolari presentazioni ed è diventata un appuntamento immancabile.
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Antintrusione evoluta In mostra presso lo stand Hesa anche i nuovi prodotti NetworX di UTC. Per prime le centrali XGEN e ZeroWire, caratterizzate da semplicità di installazione e gestione. XGEN si compone di quattro differenti modelli, di cui tre su rete IP, che vanno a soddisfare le più svariate esigenze di protezione. In particolare, ricordiamo le caratteristiche avanzate della centrale NXG-512IP, da 8 a 512 zone e fino a 96 aree, capace di offrire una gestione avanzata dell’automazione e comunicazione tramite IP, GPRS, EMAIL ed SMS. Altrettanto interessante anche ZeroWire, dotata di 64 zone e 4 aree, che offre l’integrazione con telecamere IP per video verifica, il collegamento e la gestione del sistema tramite app e l’automazione domotica. Perfetto completamento delle suddette centrali sono le nuove tastiere NetworX (foto), che costituiscono una soluzione ideale sia per l’ambito residenziale sia per quello commerciale, distinguendosi per l’ottimo rapporto qualità-prezzo e le funzioni disponibili. Contraddistinte da un facile utilizzo e manutenzione, le tastiere NetworX offrono interfacce di comunicazione moderne e di facile utilizzo da parte dell’utente. Grazie al design moderno e alle funzionalità molto avanzate, inoltre, queste tastiere di tipo con touch-screen e a sfioramento con menu vocale rappresentano una valida scelta sia per i sistemi di sicurezza nuovi, sia per gli impianti già esistenti. www.hesa.it
SAMSUNG TECHWIN
Registrazioni a 3 megapixel Con la famiglia di telecamere WiseNet III, presentate a metà dello scorso anno, Samsung Techwin rimane un riferimento per le installazioni professionali. La gamma comprende modelli da 1,3 a 3 megapixel e integra alcune delle tecnologie migliori disponibili sul mercato, tra cui un sistema per riprese a bassissima luminosità (chiamato SSLE, Samsung Super Light Enhancer) e frame-rate fino a 60fps. Nella foto, la SNV-6012M, full HD antivandalo, ideale per l’installazione su mezzi di trasporto. www.samsungsecurity.it
AVS ELECTRONICS
Sicurezza da 40 anni
VENITEM
La centrale omonima è realtà La nuova centrale prodotta dall’azienda veneta si chiamerà Venitem, analogamente al marchio. La tastiera è la parte più elegante del duo e si distingue per un design fine, con retroilluminazione a LED e possibilità di scegliere tra varie colorazioni. La centrale – frutto della ricerca italiana al 100% - potrà essere gestita sia tramite applicazione da smartphone (Apple/Android) che con invio di SMS o sintesi vocale per accendere, parzializzare, spegnere e comandare tutte le 8 uscite di cui è dotata. www.venitem.com
DAHUA
Parola d'ordine: sorveglianza Ampi gli spazi del colosso cinese, che nella videosorveglianza professionale è sicuramente uno dei protagonisti di riferimento. In evidenza videoregistratori di rete e telecamere, dunque, tra cui quelli con tecnologia proprietaria HDCVI (High Definition Composite Video Interface), che permette il trasferimento a lunga distanza di un doppio flusso di dati video HD (fino a 1080p) su un cavo coassiale analogico. Uno dei modelli dome più recenti è la HAC-HDBW2220R-Z, dotata di sensore CMOS 1/2,8” e resistente agli atti vandalici; la camera registra fino a 30fps@1080p e 60fps@720p ed è munita di zoom ottico motorizzato da 2,7 a 12mm. La luminosità minima richiesta per operare è di soli 0,05Lux; si alimenta a 12V DC. www.dahuasecurity.com/it
A Sicurezza AVS Electronics ha celebrato i 40 anni di attività con molte novità di prodotto a tutto campo, dalla centrale Xtream, con applicazione per Apple/Android MYAVSALARM dedicata, alla gamma di sirene City LED. Tra i sensori digitali per la protezione degli ambienti esterni ecco gli OutSpider, caratterizzati da un’avanzata tecnologia che rileva le oscillazioni di temperatura per mantenere stabile il corretto funzionamento del sensore stesso e ridurre drasticamente il problema dei falsi allarmi. Disponibili con tre diversi modelli di lenti, hanno una portata massima di 23 metri, garanzia di 3 anni del costruttore. Ice, invece (foto), è la nuova interfaccia touch-screen compatibile col sistema Xtream e collegabile alla centrale via RS485; una volta attivata, con il semplice tocco delle dita propone tre modalità di visualizzazione: ad icone, a tastiera o con comandi veloci “Quick Start”. www.avselectronics.com SYSTEM INTEGRATOR MAGAZINE
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Attualità Expo - Sicurezza 2014: le novità per la Fire&Security Prevention AXIS COMMUNICATIONS
La prima in 4K
Da un colosso del settore era lecito aspettarsi molte novità e così è stato. Nel grande stand sono stati svelati l’A1001 Network Door Controller e la tecnologia 4K finalmente disponibile per le telecamere della serie P14. L’A1001 è un controller di accesso non proprietario basato su open IP, con piattaforma adattabile a due diverse soluzioni: AXIS Entry Manager (AXIS A1001 con software integrato) è quella dedicata alle piccole/medie imprese, oppure l'interfaccia aperta di AXIS A1001 per la programmazione di applicazioni e indicata alle grandi aziende. La P1428-E (nella foto), invece, è il top di gamma delle telecamere di rete serie P14 (nonché la prima dell’azienda svedese con risoluzione 4K), progettate per ambienti interni ed esterni piuttosto critici. Equipaggiata con circuito di zoom e messa a fuoco da remoto, integra uno slot per schede microSD e connettori I/O per interfacciarsi con CAME dispositivi esterni. Sempre tra le telecamere, poi, interessante anche la Q6000-E, modello IP da esterni ideale per i centri urbani e capace di realizzare panoramiche a 360° grazie alle quattro teste da 2 megapixel: con un solo clic, l’operatore può eseguire uno zoom ottico ad alta precisione sui dettagli di interesse e – al tempo stesso – mantenere la panoramica su un’area vastissima, fino a Grazie all’accordo stipulato con Expo 2015, Came – in 20mila m2. www.axis.com/it qualità di partner tecnologico – ha sviluppato un innovativo modello di controllo accessi per la sorveglianza, il comando CANON e la regolazione dei dispositivi di automazione di tutti gli ingressi dell’Esposizione Universale, dei padiglioni e delle altre infrastrutture e di regolare l’entrata di operatori e dei visitatori. Si chiama Xvia e a Sicurezza era uno dei fiori all’occhiello presentati dal gruppo trevigiano. Accanto ad esso, non sono mancati prodotti dedicati all’automazione domestica, come ad esempio il nuovo AMA e il sistema radio Ermet. A conferma di quanto il costruttore giapponese stia investendo AMA è basato su un’innovativa tecnologia in grado di gestire sui mercati B2B, presso lo stand Canon erano esposte le novità la casa secondo le esigenze e lo stile di vita di chi la abita. sulla videosorveglianza introdotte nel corso del 2014, che non Esso infatti collega tutti i dispositivi presenti nell’abitazione riguardano solamente prodotti (altamente performanti) ma sodall’automazione all’illuminazione, dalla videocitofonia alla terprattutto soluzioni composte da hardware e software insieme, sviluppate per analizzare moregolazione - permettendo di gestire ogni spazio in modo i movimenti e comportamenti delle grandi masse di persone nonché attuate per scopi di puro intelligente e organizzato. Il nuovo sistema domotico Came marketing o per sicurezza attiva. Tra le telecamere più rilevanti per il controllo “intelligente” citiaè composto da moduli radio, installabili senza la necessità di mo la VB-H43, modello full HD a 30fps con zoom ottico 20x e obiettivo grandangolare (60,4°). effettuare opere murarie, e può dunque essere gestito attraInteressanti anche le telecamere box, come la VB-S900F, realizzate per numerose applicazioni di verso il terminale touch-screen in alta definizione AMA TS, sicurezza che offrono ampi angoli di visuale e sono adatte all'uso sia in interni che in esterni. Con disponibile nelle versioni da 7’’ e 10’’, via cavo o wireless. zoom ottico e digitale, risoluzione Full HD e caratteristiche smart come la tecnologia PoE, questa Ermet, infine, è il nuovo sistema antintrusione che consente gamma è stata progettata per un’installazione facile e rapida. di gestire e controllare il sistema antintrusione in modo comwww.canon.it pletamente innovativo integrandosi alla perfezione con AMA. Queste nuove funzioni di controllo evoluto rendono il sistema SONY parte integrante di un progetto domotico all’avanguardia semplificando, nel contempo, il lavoro dell’installatore. La centrale Ermet è costituita da una tastiera a sfioramento, da un comunicatore telefonico, da una sirena interna e da un lettore di chiave elettronica che permettono all’utente di gestire il sistema antintrusione in modo pratico. L’impianto può anche essere integrato con un terminale grafico che permette Il brand nipponico, da sempre in prima linea nella videosorveglianza professionale, ha approfittato di visualizzare la planimetria dell’abitazione e la posizione dei della fiera per esporre le ultime novità e soluzioni progettate per i mercati verticali e in particolare rivelatori di allarme rendendo semplice e intuitivo l’uso dell’inper il settore trasporti, retail e videosorveglianza cittadina. Per quest’ultimo caso, avvalendosi tero sistema, anche nei casi di impianti vasti e complessi. delle pluripremiate telecamere per esterni serie W, Sony ha creato la sua esclusiva soluzione www.came.com/it di sorveglianza urbana/metropolitana che, in collaborazione con Milestone, consente di avere controllo tra i più avanzati tecnologicamente, dove la grande versatilità della gamma IPELA di Sony si unisce all’affidabilità della piattaforma software Milestone. Grazie alla funzionalità di analisi video DEPA Advanced, la telecamera svolge una pre-elaborazione dei dati e il software Milestone riceve quindi non solo lo streaming video, ma una serie di informazioni ulteriori consentendo di migliorare il rilevamento di volti e oggetti e agire di conseguenza. Presso il proprio stand, Sony ha poi ricreato condizioni di videosorveglianza impegnative e realistiche, presentando ai clienti i vantaggi offerti dalla sua gamma di telecamere. Tra queste la SNC-VB632D è stata una delle più interessanti: modello bullet Full HD a infrarossi, utilizza l’innovativo sistema Dual Light (con illuminatore a infrarossi e LED bianco) che svolge un’efficace azione deterrente offrendo una grande visibilità, a colori e in bianco e nero, anche in condizioni di oscurità. Grazie all’illuminatore a infrarossi, la telecamera offre illuminazione notturna ad alte prestazioni, con portata massima di 30 metri in bianco e nero e con illuminazione minima di 0 lux (0,1 lux per la funzionalità a colori) a 50 IRE. www.pro.sony.eu
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Attualità
Expo - ISE Integrated Systems Europe 2015
L'INTEGRAZIONE IN MOSTRA
Dal 10 al 12 febbraio, ad Amsterdam, l'appuntamento con la kermesse internazionale dedicata al mondo dell'integrazione dei sistemi
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così l’appuntamento è imminente; l’ennesimo capitolo dell’Integrated Systems Europe sta per riaprire i battenti ai visitatori e tutto il nostro settore è in gran fermento. Un’aspettativa senz’altro giustificata, grazie ai numeri che l’ISE ha progressivamente celebrato nel corso degli anni, a partire dal 2004 (anno della sua nascita): spazi espositivi, aziende partecipanti, seminari in programma in costante aumento. Per capire di che cosa parliamo, basta ricordare la soglia dei 50 mila ingressi raggiunta e superata nell'ultima edizione, che a suon di eventi sparsi tra i vari padiglioni è stata un vero successo commerciale e di entertainment. Portatrice di un format
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molto particolare, Integrated Systems Europe ha infatti saputo ritagliarsi uno spazio tutto suo tra le varie fiere di settore, perché - a differenza di altri nomi importanti - questa è una delle poche manifestazioni che abbracciano sia il mercato b2b che quello b2c, convogliando quindi all’interno dei padiglioni non soltanto gli addetti ai lavori, bensì anche i cosiddetti utenti finali, che all’ISE possono vedere un po’ di tutto, in tema d’innovazione audio/ video e di sistemi elettronici integrati. Da sempre appartenuta ad associazioni no-profit, la kermesse olandese è dal 2007 in stretta partnership coordinata con il CEDIA (Custom Electronic Design & Installation Association) e InfoComm International; e sotto la loro egida ecco che qui si può partecipare a un
seminario di formazione così come all’ascolto dell’ultima codifica Dolby in una sala cinema attrezzata; o assistere all’automazione di luci e scuri da touch-panel, alla pari di demo su lavagne interattive collegate a videoproiettori a ottica ultracorta. L’ISE suscita interesse in ogni parte del mondo. La fetta più consistente dei partecipanti è data dai Paesi del centro-nord Europa che orbitano non a caso intorno alla Venezia del nord (Olanda, Germania e UK rappresentano già il 50%), ma numeri importanti arrivano anche da nazioni extra UE, che in totale superano il 25% del quorum. Aziende e professionisti italiani, invece, coprono circa il 4% delle presenze. L’edizione 2015 si dispiegherà su 12 hall distinte all’interno del grande RAI Exhibition Centre di Amsterdam. Tra queste, cinque saranno le aree di interesse: Digital Signage, Smart Building, Discovery zone, Residential Solutions e Unified Communications.
LE NOVITÀ DEL 2015
La novità assoluta di quest’anno sarà proprio lo Unified Communications Theatre, situato all’interno della Hall 9. Per la prima volta, infatti, qui saranno esposte approfondite presentazioni di case study effettivamente realizzati da distributori, system integrator e costruttori; il tutto legato strettamente al mondo del b2b, evidenziando gli aspetti pratici dei sistemi di comunicazione in ambito business. Al contempo, il Residential Solutions Theatre (sponsorizzato da Vutec) e l’area Commercial Solutions (appoggiata da Microsoft), si sposteranno rispettivamente presso le Hall 7 e 8. Quest’anno, inoltre, saranno disponibili ulteriori aree ristoro attrezzate per un veloce break e saluteremo positivamente qualche ritorno, come quello della Business Lounge tra le Hall 7 e 8: al suo interno ci sarà il Wi-Fi di libero accesso e la possibilità di ricaricare dispositivi mobili. In tema di formazione, i membri di InfoComm International avranno libero accesso alle University education Class che si terranno all’ISE, risparmiando così i 40 euro necessari per l’iscri-
zione. Anche CEDIA metterà in atto un ricco programma formativo, inserendo nei giorni della manifestazione ben 24 corsi tra vecchi e nuovi. Di questi workshop, quattro avranno durata di un giorno intero; gli altri 20 saranno di 90 minuti. Tra i corsi di nuova introduzione troveranno spazio “Atmos, Auro 3D and more”, “Ecological Automation – the Basics of Energy”, “Working profitably with Architects”. Una lista completa di tutte le sessioni di training, comunque, è presente nella Professional Development Guide, disponibile presso tutti gli info point della fiera. Il giorno prima dell’apertura vera e propria (il 9 febbraio), poi, avrà luogo la terza Smart Building Conference, nel corso della quale si affronteranno le tematiche relative agli Smart Building e alle Smart Home, che convergeranno verso una serie di argomenti comuni e inevitabilmente di fondamentale importanza, per capire quale direzione è necessario prendere cavalcando i sistemi dell’AVC professionale. A presiedere la Conferenza e a fare da moderatore, ci sarà Bob Snyder, già Direttore di Channel Media Europe.
LE ANTICIPAZIONI
Va detto, infine, che i veri protagonisti dell’ISE saranno proprio i prodotti che arriveranno sul mercato per questo 2015 e che sono stati in queste settimane anticipati dalle varie aziende: proiettori con luminosità mai viste prima, server multiroom sempre più performanti, diffusori custom ancora più facili da installare, nuovi processori grafici e di controllo per le matrici/ switch AVC. Un contenitore gigantesco questo RAI, insomma, che a causa della sua vasta superficie può risultare dispersivo (e in effetti, se non si è abituati a grandi manifestazioni internazionali, lo è); ma niente paura, perché la capacità organizzativa degli artefici dell’Integrated Systems Europe è da applausi e corre in aiuto anche di coloro che non sono per nulla avvezzi alle esposizioni di sì ampia superficie. Tutti, qui (giornalisti, espositori e utenti commerciali), possono sentirsi protagonisti; e l’unica raccomandazione che possiamo dare è quella di non mancare assolutamente.
ISE INTEGRATED SYSTEMS EUROPE DOVE RAI Exhibition Centre
(Amsterdam – Olanda)
QUANDO:
10-12 FEBBRAIO 2015 Orari di apertura: martedì e mercoledì 9,00-18,00; giovedì 9,00-17,00
AREA ESPOSITIVA: circa 40.000mq
STAND:
>950 aziende provenienti da Europa, Asia, America
VISITATORI ATTESI: >50mila
IL SETTORE IN MOSTRA Gli appuntamenti dei prossimi mesi da non perdere
GENNAIO 29 - 1 FEBBRAIO Klimahouse
Bolzano - Italia ww.klimahouse.it
FEBBRAIO 10/12 ISE
Amsterdam, Olanda ww.iseurope.org
APRILE 13 - 16 NAB Show
Las Vegas, Nevada, USA www.nabshow.com
15 - 18 ProLigh+Sound
Francoforte, Germania Olanda www. pls.messefrankfurt.com
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Attualità Training - I corsi del periodo gennaio-aprile 2015 I CORSI DI FORMAZIONE FINO AD APRILE ABB
www.abb.com/it Corsi KNX Entry Level Introduzione ai sistemi di building automation ABB i-bus® KNX Obiettivi Fornire le conoscenze di base della tecnologia bus ABB i-bus® KNX per realizzare l’installazione, la programmazione e la messa in servizio di sistemi di controllo degli edifici. Modalità di iscrizione Dato il numero limitato di postazioni è necessaria la prenotazione sul sito www.abb.it/lowvoltage nella sezione formazione! La partecipazione al corso sarà garantita dopo il pagamento del corso stesso. Costo: 200 € (iva inclusa) Calendario corsi 22-23 Gennaio - Vittuone 19-20 Febbraio - Santa Palomba 30-31 Marzo - Vittuone Corso base certificato KNX Installazione, configurazione e messa in servizio di impianti ABB i-bus® KNX Obiettivi Fornire ampie conoscenze di base della tecnologia bus KNX per realizzare l’installazione, la programmazione e la messa in servizio di impianti KNX. Al termine del corso è previsto un esame per diventare KNX Partner certificati con pubblicazione sul sito dell’associazione. L’iscrizione al corso è subordinata alla partecipazione con successo al corso base. Modalità di iscrizione Dato il numero limitato di postazioni è necessaria la prenotazione sul sito www.abb.it/lowvoltage nella sezione formazione! La partecipazione al corso sarà garantita dopo il pagamento del corso stesso. Costo: 1.300 € (iva inclusa) Calendario corsi 23-27 Febbraio - Vittuone 23-27 Marzo - Santa Palomba Corso specialistico Controllo accessi Obiettivi Fornire ampie conoscenze di base sul sistema di controllo accessi ABB dedicato ad applicazioni alberghiere. L’iscrizione al corso è subordinata alla partecipazione con successo al corso base. Modalità di iscrizione Dato il numero limitato di postazioni è necessaria la prenotazione sul sito www.abb.it/lowvoltage nella sezione formazione! La partecipazione al corso è gratuita. Calendario corsi 21 Aprile - Vittuone
CAME
www.came.it Le attività di training hanno svolgimento presso la sede di
YSTEM 014 / ISNTEGRATOR MAGAZINE
Came Service a Dosson di Cassier, in provincia di Treviso e presso la sede Came-BPT a Sesto al Reghena, in provincia di Pordenone. Calendario corsi Febbraio: 24 - Normative - Dosson (TV) 25 - Sicurezza - Sesto Al Reghena (PN) 26 - Cancelli scorrevoli e porte garage - Dosson (TV) 27 - Cancelli a battente - Dosson (TV) Marzo: 16 - Videocitofonia Bus - Sesto Al Reghena (PN) 17 - Videocitofonia IP - Sesto Al Reghena (PN) 18 - Domotica base - Sesto Al Reghena (PN) 19 - Domotica avanzata - Sesto Al Reghena (PN) 20 - Sicurezza - Sesto Al Reghena (PN) Aprile 8 - Controllo accessi pedonali - Dosson (TV) 9 - TVCC - Sesto Al Reghena (PN) 27 - Domotica base - Sesto Al Reghena (PN) 28 - Videocitofonia BUS - Sesto Al Reghena (PN) 29 - Normative - Dosson (TV) 30 - Motori tubulari - Dosson (TV)
COMM-TEC
www.comm-tec.it L'iscrizione ai corsi gratuti avvienne tramite il sito www.commtec.it fino ad esaurimento dei posti disponibili Calendario corsi Gennaio: 29-30 - Corso Base programmazione tecnologie RTI Febbraio: 19 - Integrazione RTI - MyHome 20 - Integrazione RTI - Tecnoalarm Marzo: 6 - SDK-RTI Sviluppo driver bidirezionali 26-27 - Corso Base programmazione Tecnologie RTI
CRESTRON
www.crestron.eu l corsi Crestron hanno svolgimento pressola sede di Crestron Italia di Cernusco sul Naviglio (MI). Per ogni informazione è possibile consultare il sito www.crestron.eu CORSO COMM+RES+101 – durata: 2 giorni Si rivolge a progettisti, alle aziende che intendono diventare installatori Crestron e a tutti coloro che desiderano acquisire familiarità con Crestron senza entrare nello specifico della programmazione. Sono ammessi un massimo di 2 partecipanti per società. Il numero totale di partecipanti al corso è 8. Qualora non venga raggiunto il minimo numero di 4, Crestron Italia si riserva il diritto di cancellare la sessione entro una settimana dalla data dello stesso. Per la partecipazione al corso non è necessario avere con sé un computer. La partecipazione al corso è gratuita. Prossime date : gennaio: 26-27 marzo: 2-3 aprile: 27-28 CORSO CTI-P101 – durata: 3 giorni È aperto a tutti coloro che vogliono programmare i sistemi e che hanno una minima conoscenza di logica digitale e
programmazione. Condizioni di partecipazione Sono ammessi un massimo di 2 partecipanti per società. Il numero totale di partecipanti al corso è 8. Qualora non venga raggiunto il minimo numero di 4, Crestron Italia si riserva il diritto di cancellare la sessione entro una settimana dalla data dello stesso. Per la partecipazione al corso è necessario avere con sé un computer le cui caratteristiche verranno indicate all'iscrizione. La partecipazione al corso CTI-P101 è sottoposta all’acquisto di un sistema demo a scelta fra i kit speciali in promozione presenti sul listino di Crestron Italia. L’ordine del kit deve essere inviato prima della data scelta del corso. Prossime date: gennaio: 28-29-30 marzo: 25-26-27 CORSO CTI-P201 – durata: 2 giorni È aperto a tutti coloro che hanno preso parte e superato con successo il corso base da almeno sei mesi. Condizioni di partecipazione Al corso CTI-P201 è ammesso un numero massimo di 4 partecipanti. Qualora non venga raggiunto il minimo numero di 4, Crestron Italia si riserva il diritto di cancellare la sessione entro una settimana dalla data dello stesso. Per l´accesso al corso avanzato è richiesto l'invio di un software realizzato dal programmatore partecipante. Ciò consente di valutare il livello di preparazione maturato e la conseguente ammissione al corso. Ne consegue che il programma dovrà essere minimamente articolato e contenere gestioni su porta seriale RS232/422/485 e controllo/setup su rete Ethernet. La partecipazione al corso è gratuita. Calendario corsi: marzo: 16-17 CERTIFICAZIONE DIGITAL MEDIA “D” Designer 4K – durata: 1 giorno Il corso è aperto a tutti coloro che disegnano e progettano sistemi DigitalMedia Condizioni di partecipazione Sono ammessi un massimo di 2 partecipanti per società. Il numero totale di partecipanti al corso è 8. Qualora non venga raggiunto il minimo numero di 4, Crestron Italia si riserva il diritto di cancellare la sessione entro una settimana dalla data dello stesso. La partecipazione al corso di certificazione è gratuita. Prossime date: marzo: 4 CERTIFICAZIONE DIGITAL MEDIA “E” Engineer 4K – durata: 2 giorni Le date della certificazione “E” sono successive alle date della certificazione “D”. Senza certificazione “D” non è possibile accedere alla certificazione “E”. Il corso è aperto a tutti coloro installano i sistemi DigitalMedia Condizioni di partecipazione Sono ammessi un massimo di 2 partecipanti per società. Il numero totale di partecipanti al corso è 4. Qualora non venga raggiunto il minimo numero di 4, Crestron Italia si riserva il diritto di cancellare la sessione entro una settimana dalla data dello stesso. La partecipazione al corso di certificazione è a pagamento. Prossime date: marzo: 5-6 CORSO FUSION – durata: 1 giorno Il corso è aperto a tutti coloro che desiderano installare e/o utilizzare il sistema di supervisione (BMS- IBT) Crestron Fusion RV per il monitoraggio e
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controllo remoto di processori Crestron, apparati AV e impianti speciali. La mattina del corso è aperta anche a responsabili IT ed impianti di aziende utenti. Condizioni di partecipazione Sono ammessi un massimo di 2 partecipanti per società, previo accettazione da parte di Crestron in base alle aziende prenotate. Il numero totale di partecipanti al corso è 8. Qualora non venga raggiunto il minimo numero di 4, Crestron Italia si riserva il diritto di cancellare la sessione entro una settimana dalla data dello stesso. La partecipazione al corso di certificazione è gratuita. Prossime date: marzo: 23 CORSO LIGHTING per BMS e Residenziale durata: 1 giorno Il corso è aperto a tutti coloro che installano i sistemi Crestron e vogliono conoscere le soluzioni Lighting Crestron. Condizioni di partecipazione Sono ammessi un massimo di 2 partecipanti per società, previo accettazione da parte di Crestron in base alle aziende prenotate. Il numero totale di partecipanti al corso è 8. Qualora non venga raggiunto il minimo numero di 4, Crestron Italia si riserva il diritto di cancellare la sessione entro una settimana dalla data dello stesso. La partecipazione al corso di certificazione è gratuita. Prossime date: marzo: 24
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CLD1 - Corso singolo Le 3P della domotica: Proporre, preventivare e progettare un impianto domotico Frequentando questo corso si ricevono tutte le informazioni e le competenze necessarie per diventare esperti nelle “3p della domotica”: proporre, progettare e preventivare un impianto domotico che si adatti alle esigenze del cliente. Il corso delle 3P è il primo dei corsi di domotica nell’offerta di GEWISS Professional, quindi non richiede particolari conoscenze in questo campo. Per una buona comprensione dei temi affrontati è però preferibile che i partecipanti abbiano buone competenze tecniche in ambito elettrico. Numero partecipanti: max 15 persone. Durata del corso Il corso dura due giornate, dalle 9:00 alle 17:30. Prossime date CLD1 Corso singolo: febbraio: 17-18 - Calcinate (BG) 24-25 - S. Lazzaro di Savena (BO)
CLD2-I - Corso singolo Installare e configurare un impianto domotico con Knx Easy Con questo corso si mettono in pratica tutte le informazioni apprese nel primo corso, ma soprattutto si impara a “saper fare” domotica. Grande attenzione viene data alla pratica, attraverso esercitazioni a banco e con prodotti funzionanti. Il corso si rivolge a installatori e progettisti elettrici che vogliano imparare a realizzare soluzioni per l’impianto elettrico utilizzando i prodotti della linea Home Automation Chorus con tecnologia KNX. Questo corso deve essere preceduto dal CLD1. Numero partecipanti: max 15 persone. Durata del corso: Il corso dura due giornate, dalle 9:00 alle 17:30. Prossime date CLD2-I - Corso singolo: marzo: 3-4 - Calcinate (BG) 10-11- S. Lazzaro di Savena (BO) CLK1 - Prima parte Corso per la certificazione Knx (KNX Basic Course) Parte prima: in questa prima parte del corso per diventare KNX Partner vengono affrontati tutti gli aspetti necessari alla comprensione dei fondamenti della tecnologia KNX. Il corso si rivolge a System integrators o installatori avanzati che abbiano una comprovata padronanza dei concetti di base della domotica e della building automation. L’iscrizione al corso è riservata a chi ha già avuto esperienze installative, anche con altre tecnologie. Numero partecipanti: max 12 persone. Durata del corso Il corso dura due giornate, dalle 9:00 alle 17:30. Il corso è conforme alle regole stabilite dall’associazione internazionale KNX per programma, durata e materiale consegnato. Per maggiori informazioni visitate www.knx.org. Prossime date CLk1 - Prima parte marzo: 17-18 - Calcinate (BG) 24-25 - S. Lazzaro di Savena (BO) CLK1 - Seconda parte Corso per la certificazione Knx (KNX Basic Course) Parte seconda: vengono affrontati tutti gli aspetti legati al software per la configurazione chiamato ETS. Durante le lezioni il partecipante riceve tutte le informazioni sulle schermate principali del programma attraverso esercitazioni pratiche su prodotti KNX funzionanti. Il corso si rivolge a System integrators o installatori avanzati che abbiano una comprovata padronanza dei concetti di base della domotica e della building automation. L’iscrizione al corso è riservata a chi ha già avuto esperienze installative, anche con altre tecnologie domotiche. È possibile iscriversi al solo esame KNX: in quel caso verrà fornita in anticipo la documentazione del corso per prepararsi in maniera autonoma all’esame finale. Numero partecipanti: max 12 persone.
Vimar Group: la formazione prima di tutto
I corsi di formazione Vimar Group hanno l’obiettivo di fornire degli strumenti oggi indispensabili per affrontare nel migliore dei modi le varie fasi di proposta, predisposizione e installazione di un impianto domotico, di building automation, di videocitofonia o di TVCC. La multidisciplinarietà di questi ambiti – dove impianti di automazione, illuminazione, riscaldamento, sicurezza e comunicazione convivono tra loro – mette infatti in luce la necessità di avere una formazione a trecentosessanta gradi. Per approfondire gli argomenti che permettono di cogliere nel dettaglio i vantaggi di queste tecnologie e di conseguenza di comprendere al meglio le loro potenzialità per poi presentarle al cliente, Vimar Group offre la possibilità di frequentare corsi grazie ai quali il professionista potrà sviluppare quelle
Durata del corso Il corso dura tre giornate, dalle 9:00 alle 17:30. Importante: durante la terza giornata si tiene l’esame finale per il rilascio del certificato di KNX Partner. Il corso è conforme alle regole stabilite dall’associazione internazionale KNX per programma, durata e materiale consegnato. Per maggiori informazioni www.knx.org. Prossime date CLK1 - Seconda parte: aprile: 14-15-16 - Calcinate (BG) 14-15-16 - S. Lazzaro di Savena (BO)
PIXEL ENGINEERING
www.pixelengineering.it L’azienda pixel Engineering organizza corsi e training su prodotti in funzione delle necessità dei propri rivenditori. I responsabili tecnici e commerciali dell’azienda sono disponibili per seguire personalmente i propri rivenditori prestando supporto e informazioni. Per informazioni: tel.: 0331/781872
VANTAGE
www.vantageitalia.it Corso di certificazione Vantage, basato su lezioni teoriche e pratiche. Si svolge in Bticino sede di Varese e si articola in 5 giornate: le prime 4 sono di formazione e approfondimento tecnico (1 giornata Hardware e 3 giornate software) con conseguente test di certificazione e l’ultima giornata è di formazione commerciale. Di seguito il dettaglio degli argomenti per ogni giornata: I giorno: Presentazione hardware Vantage e presentazione ed installazione software Design Center II giorno: nozioni generali su Design Center, configurazione stazioni, procedure elementari, task semplici, variabili, stili, task condizionali III giorno: programmazione tastiere, task avanzati, equinox 4, touch screen designer, comandi A/V, iPhone, iPad IV giorno: diagnostica, personalizzazione grafica avanzata, integrazione con sistemi MyHome - Driver Legrand Infusion OWN - domande e risposte al termine si svolgerà il certification test V giorno: presentazione commerciale a cura di Emanuele Vischi con test commerciale al termine del training. Calendario corsi: 26-30 gennaio 2015 09-13 marzo 2015
conoscenze che gli permetteranno di lavorare su qualsiasi tipo di progetto. Per questo, nella convinzione che la formazione sia la strada giusta per la crescita professionale e per fare in modo che i professionisti del settore possano essere in grado di proporre con competenza ai propri clienti le giuste soluzioni alle crescenti esigenze di home & building automation, Vimar ha attivato corsi sia sul sistema domotico By-me (base ed avanzati) che sul sistema Well-contact Plus per l’automazione degli edifici nel terziario e la gestione alberghiera. A questi si affiancano quelli sulla videocitofonia 2 Fili, sul TVCC e sulle automazioni. Nonostante si tratti di corsi altamente qualificanti è importante tener presente che, data la veloce evoluzione e il continuo progresso della domotica e dei sistemi che la compongono, il professionista che vuole restare al passo con i tempi dovrebbe seguire degli aggiornamenti periodici e continui. Per avere maggiori informazioni sui corsi e per iscriversi è possibile visitare il sito www.vimar.com alla sezione “Eventi e corsi”.
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Aziende - Delta Electronics, il colosso dell'elettronica Attualità Aziende - Delta Electronics
La forza dei primi
Un colosso che opera da oltre 40 anni nel settore dell'elettronica: questa è Delta Electronics, una realtà nata a Taiwan nel lontano 1971 e che può contare oggi su qualcosa come 80.000 dipendenti. E tante aziende ad essa collegate, come la giovane e dinamica Vivitek, importante realtà nel settore della videoproiezione
di Luigi Nicolucci
Q
uelli di Delta Electronics sono numeri che di certo non passano inosservati: 1971 è l'anno di fondazione di questa azienda con origini Taiwanesi, 80.000 circa i dipendenti attualmenti impiegati nei 30 stabilimenti produttivi, 114 filiali commerciali e 55 stabilimenti di ricerca e sviluppo sparsi in tutto il mondo. Ma non finisce qui: 7000 sono gli ingegneri occupati attivamente nella ricerca e sviluppo, 7 miliardi di dollari è il fatturato conseguito nell'anno 2011, 4.900 i brevetti registrati... E questo elenco potrebbe durare ancora molto a lungo, ma si finirebbe con l'annoiare il lettore con sterili numeri. Insomma, Delta Electronics, azienda fondata, abbiamo visto, nel lontano 1971 da Mr. Bruce C. H. Cheng a Taiwan, non è certamente una delle tante "aziende cinesi" con cui oggigiorno capita di avere a che fare. È un vero e proprio colosso dell'elettronica, al pari
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di poche altre aziende di origini prevalentemente giapponese o coreane impiegate nei più disparati settori dell'elettronica di consumo. Con una differenza sostanziale: Delta Electronics è un'azienda che opera quasi esclusivamente sul mercato OEM (90%), i cui settori di produzione "conto terzi" spaziano dai videoproiettori agli alimentatori, dalle ventole di raffreddamento ai sistemi di illuminazione a LED, dai componenti elettronici per il settore ITC ai sistemi per telecominicazione, dalle soluzioni per la Building Automation a quelle per l'energia rinnovabile. Per rendersi conto della portata e delle capacità di questa azienda, basti pensare che Delta Electronics detiene il 40% delle quote di mercato degli alimentatori per PC e una quota paritaria è quella relativa alle ventole di raffreddamento utilizzate dai piccoli notebook portatili fino ai più grandi server utilizzati dai più importanti internet provider del mondo. Un'azienda la cui produzione spazia davvero a 360° in tutti i settori legati in qualche modo all'elettronica e alla sua applicazione; e pensare che tutto è nato, circa quaranta anni or sono dai tubi catodici dei televisori di una volta.
LA NASCITA E LO SVILUPPO DI VIVITEK
Quello di cui parleremo maggiormente in dettaglio su queste
pagine rappresenta per Delta soltanto il 6% dell'enorme fatturato del gruppo. Stiamo parlando della videoproiezione, e in particolare del marchio Vivitek, nato per così dire da una costola della casa madre circa otto anni or sono e che oggi, avendo potuto contare su di un colosso come Delta alle sue spalle, è una delle più interessanti realtà nel settore della videoproiezione professionale e, ultimamente, residenziale. La differenza sostanziale tra Vivitek e gli altri marchi impegnati nel settore della videoproiezione la fa appunto Delta Electronics: pochissime aziende oggigiorno impegnate nel settore della videoproiezione hanno la capacità e le possibilità operative di produrre praticamente il 100% della componentistica utilizzata nei propri prodotti: dai circuiti delle schede madri alle ottiche, agli chassis, tutti i componenti dei prodotti Vivitek vengono realizzati all'interno degli stabilimenti Delta, con evidenti vantaggi in termini di ottimizzazione dei prodotti, affidabilità e riduzione dei costi. E il risultato è sotto gli occhi di tutti, con una produzione impressionante sotto il profilo qualitativo e quantitativo (inteso come gamma di prodotti). Il marchio Vivitek ha un enorme potenziale di sviluppo e l'azienda sta ottenendo importanti consensi sui mercati di tutto il mondo.
Nella pagina a fianco, in apertura, Mr James C.H. Hsu spiega i vantaggi del nuovo vpr full HD a tiro ultra corto con funzionalità interattive DH758USTIR. Nelle altre foto, esterni e interni degli stabilimenti produttivi Delta Electronics di Wujiang in Cina.
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Attualità Aziende - Delta Electronics, il colosso dell'elettronica LI ABBIAMO VISTI NASCERE
Un interessante tour all'interno degli stabilimenti di Wujiang ha evidenziato la grande cura costruttiva dei videoproiettori Vivitek e di quelli di tanti altri marchi: competenza, scrupolosità, precisione sono le armi vincenti dell'azienda
Due impiegate addette all'assembraggio dei componenti; il lavoro manuale è ancora la componente determinante per questo tipo di operazioni.
Una vista parziale delle linee di produzione e verifica delle funzionalità: ogni prodotto viene testato a fondo prima di essere inviato all'imballaggio.
VIDEOPROIETTORI PER OGNI ESIGENZA
A fare gli onori di casa nello stabilimento cinese di Wujiang (quello dedicato alla produzione di videoproiettori) e a presentare la nuova gamma di macchine Vivitek (e Digital Projection, marchio di alta gamma inglobato all'interno di Delta Electronics) sono stati Mr. James C.H. Hsu, Director EMEA Operations per Vivitek Corporation e Mr. Holger Graeff, General Manager Vivitek EMEA. I nostri ospiti, oltre a mostrare orgogliosi tutti i processi che caratterizzano la produzione dei videoproiettori all'interno dello stabilimento, hanno mostrato a un ristretto numero di giornalisti specializzati europei i nuovi prodotti che l'azienda andrà a presentare nei prossimi mesi invernali, alcuni dei quali già disponibili anche in Europa a partire proprio da questo mese. Forte di una distribuzione presente in ben 43 paesi tra Europa, Middle Est e Africa, Vivitek può contare su una produzione che spazia in tutti i settori della videoproiezione: pocket, multimedia, education, home entertainment, large venue. Aprono la gamma i piccoli Qumi Q2 Lite, Q5 e Q7, modelli a LED che è possibile definire "tascabili", adatti ad
un utilizzo "plug and play", da portare con sé dentro una comune borsa da lavoro insieme al proprio notebook. In particolare, i modelli Q2 Lite e Q5 possono contare su una risoluzione WXGA e un peso contenutissimo: solo 490 gr. La luminosità è di 300 Ansi Lumen per il primo e 500 Ansi Lumen per l'altro, assicurata da una fonte luminosa a tecnologia LED. Il Q7, dal canto suo, a fronte di dimensioni e peso relativamente maggiori (1,3 kg), raggiunge una luminosità di 700 Ansi Lumen che rende adatto questo modello ad essere utilizzato anche in condizioni di luce più sfavorevoli. La gamma multimedia è formata dalle serie D550, D860, D960; la serie D550 è disponibile con risoluzione SVGA (D552, D556), XGA (D551, D555), WXGA (D557), e dichiara una luminosità di 3000 Ansi Lumen, e un rapporto di contrasto di 15.000:1. Da rimarcare in questo caso l'autonomia della lampada, pari a ben 10.000 ore. Questi modelli incorporano una sezione audio con ampli e altorparlante integrato da 2 W. La gamma D860 è parimenti disponibile nelle risoluzioni XGA (D867, DX864), WXGA (D865W, DW866, DW868) e 1080p (D910HD, D912HD). La luminosità varia a seconda dei modelli da 3.000 a 4.500 Ansi Lumen, il
Ogni volta che un qualunque componente ottico viene assemblato, si effettua un test ottico al buio, per verificare la luminosità, la messa a fuoco e alttro.
Una volta assemblati, tutti i proiettori vengono sottoposti a una serie di verifiche e al cosiddetto "burn-in" (funzionamento per 4 ore a 36°/25% di umidità).
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Davide e Golia: il piccolo Qumi e il nuovissimo top level della serie DU9000 che sarà lanciato al prossimo ISE di Amsterdam: i due estremi della gamma Vivitek; tra i due, una miriade di modelli adatti a soddisfare ogni esigenza.
www.simmagazine.it www.simmagazine.it rapporto di contrasto è pari a 6.000:1. La lampada in questo caso raggiunge le 5.000 ore. L'ottica è completamente sigillata e la costruzione è a prova di fumo e polvere. La serie D860 è dotata di sezione audio con altoparlante da 10 W, connessione network RJ45, certificazione Crestron Roomview e compatibilità con i sistemi AMX, Extron e Telnet. La serie D960 è disponibile nelle risoluzioni XGA (D967), 1080p (D966HD), WUXGA (D968U). In questo caso la luminosità varia da un minimo di 4.200 fino a un massimo di 5.500 Ansi Lumen a seconda dei modelli, mentre il rapporto di contrasto è di 10.000:1. La lampada raggiunge le 4.000 ore di autonomia e non mancano anche qui una sezione audio integrata, l'interfaccia RJ45 e la certificazione Crestron Roomview. Tutti i proiettori delle serie D550, D860 e D960 appena visti sono definibili portatili in virtù di un peso contenuto al di sotto di 3,5 kg. La gamma education si apre con i recentissimi DX881ST (XGA) e DW882ST (WXGA). Si tratta di modelli "Short-Throw", adatti quindi a visualizzare immagini di grandi dimensioni anche a distanze dallo schermo molto contenute; utilizzano infatti un'ottica con un rapporto
di ingrandimento pari a 0,62:1 (XGA) e 0,52:1 (WXGA). Ciò sta a significare che anche in poco spazio è possibile proiettare immagini di grandi dimensioni. La gamma ST è capace di una luminosità variabile da 3.600 a 6.000 Ansi Lumen, mentre l'autonomia della lampada raggiunge le 5.000 ore. Non manca la possibilità di connessione via HDMI (v. 1.4), un altoparlante da 10 W, un ingresso per microfono, la presa network RJ45, la certificazione Crestron Roomview. Sempre nel settore education, da segnalare i nuovi modelli UST - Ultra Short-Throw, disponibili nelle risoluzioni XGA (D701ST9), WXGA (D755WT, D795WT), 1080p (D7180HD). In questo caso di tratta di modelli con ottica a tiro cortissimo, da posizionare a pochi cm dallo schermo, ma capaci di garantire una elevata qualità delle immagini; il rapporto di ingrandimento varia infatti da 0,19:1 a 0,35:1 a seconda dei modelli. La luminosità varia da un minimo di 3.000 Ansi Lumen fino a un
Le interfacce Gefen EXT-HD2IRS-LAN-TX (a sinistra) ed EXT-HD2IRS-LAN-RX permettono di distribuire su rete LAN segnali video con s.
A destra, Delta Electronics è fortemente impegnata anche nel settore delle energie rinnovabili; qui Mr James C.U. Hsu mostra i vantaggi in termini di efficienza e produttività dei pannelli.
Parte della gamma di vpr prodotti da Vivitek, in primo piano, il modello con tecnologia a doppia lampada e ruota colore intercambiabile D6800.
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Attualità Aziende - Delta DeltaElectronics, Electronics il colosso dell'elettronica 100% HOME MADE
I vpr che escono dagli stabilimenti di Wujiang sono realizzati interamente in casa; anche le delicatissime ruote colore vengono prodotte nello stabilimento di Wujiang della Cyntec, un'azienda del gruppo Delta Electronics
La produzione dei singoli segmenti delle ruote colore è un'operazione complessa e molto delicata che richiede attenzione, scrupolosità e precisione.
I segmenti sono formati da vetro che viene immesso in un processo di bombardamento di atomi e elettroni per creare un filtro colore.
massimo di 3.400 Ansi Lumen, mentre l'autonomia d'uso della lampada varia tra 6.000 e 10.000 ore, a seconda dei modelli. Sempre della serie UST, da segnalare il nuovo D755WTIR, un vpr di recente presentazione che porta l'interattività nelle classi a un livello fino ad ora sconosciuto. In combinazione con la lavagna interattiva (IWB) questo modello permette sessioni di scrittura simultanea, disegno e annotazioni fino a un massimo di 10 studenti in contemporanea. Le immagini proiettate possono essere manipolate in qualsiasi modo per creare diagrammi, disegnare o scrivere; il proiettore supporta due penne con tecnologia IR da utilizzare per prendere appunti in diretta, evidenziare particolari, scrivere direttamente sulle immagini. Il D755WTIR offre una luminosità di 3.300 Ansi lumen con un rapporto di contrasto di 5.000: 1. Si tratta di un vpr plug and play che offre una facile integrazione nella rete esistente. Le opzioni di connessione sono ampie e includono HDMI, VGA-In, composito, Video Out, e altro ancora. Il D755WTIR è anche pienamente compatibile con sistemi di controllo Crestron, AMX e altri sistemi di monitoraggio della rete. Sempre della serie UST in arrivo infine il nuovissimo (sarà presentato all'ISE)
Holger Graeff mostra la nuova gamma di vpr Vivitek; sono più di 40, complessivamente, i modelli in produzione con il marchio Vivitek.
Qui vediamo il vassoio dei segmenti blu, ciano e giallo pronti per essere montati sul supporto che formerà la ruota colore.
Qui è raffigurata una ruota di colori a sei segmenti. Su 360 gradi si possono avere 4, 5 , 6 o 7 segmenti e si può definire l'angolo specifico (30°, 50° ecc).
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DH758USTIR, il primo modello con funzionalità interattive e ottica a tiro ultra-corto con risoluzione full-HD. Il modulo DT02, abbinabile a questo modello, trasforma la lavagna in uno schermo touch interattivo con quattro punti sensibili al tocco rilevabili contemporaneamente.
UNA GAMMA COMPLETA DA 5.000 A 11.000 ANSI LUMEN
Con la linea Installation arriviamo al top della gamma Vivitek, macchine ad alta luminosità, adatte ad essere utilizzate in ambienti di vaste dimensioni, riuscendo a garantire sempre una elevatissima qualità delle immagini. La gamma si apre con i modelli più compatti (8,6 kg), quelli della serie D5000, dotati di ottiche intercambiabili con possibilità di scelta tra ben cinque ottiche diverse adatte a ogni configurazione d'uso: fix short (no zoom), standard (1,25), medium zoom (1,5), short zoom (1,1-1,30:1), long zoom (3,0-5,0:1). Le caratteristiche vedono la presenza del lens shift H/V, la possibilità di un utilizzo 24/7, la compatibilità 3D e la piena funzionalità network. Quattro i modelli in gamma: D5010 (XGA, 6.000 AL), D5110W (WXGA, 5.000 AL), D5190HD (1080p, 4.700 AL), D5380U (WUXGA, 5.000 AL).
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Della serie 6000 fanno parte macchine molto evolute dal punto di vista delle prestazioni; qui troviamo tutte le caratteristiche viste per la serie 5000, a cui si aggiungono importanti feature, come la tecnologia a doppia lampada, la doppia ruota colore intercambiabile e la disponibilità di ben 7 ottiche dotate di zoom e lensshift motorizzati. Tre i modelli a listino: DX6535 (XGA, 6.700 AL), DW6035 (WXGA, 6.000 AL), DU6555 (WUXGA, 6.000 AL). La serie D6800 aggiunge feature ancora più specializzate, come il Lens Position Memory (10 posizioni memorizzate per fuoco, zoom e lens-shift) e la connessione HDbaseT. Anche in questo caso, tutte le macchine sono a doppia lampada/ doppia ruota colore intercambiabile e sono ben sette le ottiche motorizzate disponibili. Tre i modelli a catalogo: DX6831 (XGA, 8.000 AL), DW6851 (WXGA, 7.000 AL), DU6871 (WUXGA, 7.300 AL). Arriviamo al top della linea Installation Vivitek con la serie D8000 (che in questi giorni sarà affiancata dalla presentazione all'ISE di Amsterdam della nuovissima serie top DU9000), macchine che integrano sofisticate tecnologie di gestione delle immagini quali Edge Blending, Image Warping, Lens
Mr James C.H. Hsu alle prese con uno dei nuovi vpr UST; da notare la ridottissima distanza che lo separa dallo schermo e la grandezza delle immagini proiettate.
Position Memory. Tre le proposte a catalogo, a partire dal D8800, un 8000 Ansi Lumen a risoluzione WUXGA dotato di connessioni 3G-SDI, che può contare su una gamma di sei lenti intercambiabili che gli consentono di adattarsi a qualsiasi necessità operativa; in catalogo anche il D8010W (WXGA, 8.000 AL), e D8900 (WXGA, 10.000 AL). Al top della serie Large Venue, il nuovissimo DU9000, ad altissima luminosità (11.000 Ansi Lumen) con risoluzione WUXGA, doppia lampada, ruota colore intercambiabile e un'ampia gamma di lenti opzionali dedicata al mercato installation pro. La tecnologia HD-baseT di cui il DU9000 è dotato permette il trasferimento di immagini digitali e di controllo fino a 100 m utilizzando un singolo cavo di rete.
PRESENTAZIONI WIRELESS CON NOVO CONNECT
Con Novo Connect arriviamo infine a parlare del sistema di presentazione wireless di nuova generazione sviluppato da Vivitek.
A prescindere da quali siano le esigenze di presentazione, Novo Connect fornisce una soluzione semplice ed efficace che permette ai partecipanti di condividere senza problemi i contenuti dal dispositivo collegato tramite una rete wireless per effettuare presentazioni interattive. NovoConnect supporta contenuti HD 1080p, offrendo una visualizzazione ricca di dettagli ai partecipanti. Fino a 64 utenti possono connettersi contemporaneamente per visualizzare i contenuti fino a un massimo di quattro sorgenti diverse. Questo dà ai partecipanti un modo semplice per condividere, confrontare, e interagire con gli altri, in classe, sale conferenze, auditorium. NovoConnect funziona con qualsiasi display o proiettore dotato di ingressi HDMI e consente agli utenti di connettersi senza problemi e collaborare a presentazioni interattive. Novo Connect può funzionare anche con contenuti "cloud-based", ed è compatibile Windows, Mac, iOS e Android. SYSTEM INTEGRATOR / MAGAZINE
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Attualità
Gammalta - A colloquio con Giacomo Degl'Innocenti, Gammalta
Gammalta, la distribuzione senza compromessi
Giacomo Degl'Innocenti, fondatore e amministratore di Gammalta, azienda specializzata nella distribuzione di prodotti audio-video e d'integrazione esclusivi e performanti, racconta ai lettori di System Integrator Magazine il suo punto di vista relativamente al mercato dell’integrazione di Manuela Carosi
H
o iniziato facendo il custom installer e quindi so quali sono i problemi dall'altra parte della barricata...". A parlare è Giacomo Degl'Innocenti, 42enne pisano, fondatore e amministratore delegato di Gammalta, uno dei più prestigiosi distributori non solo nel panorama italiano ma anche internazionale, nonostante la sua attività sia concentrata nel nostro Paese. "Gammalta - racconta - è nata nel 2007 con una missione ben precisa: essere un'azienda di pura distribuzione che cerca sul mercato internazionale i prodotti audiovideo e d'integrazione più esclusivi e performanti, per importarli in esclusiva per l'Italia dove svolgere un lavoro di distribuzione diverso rispetto al solito". Una filosofia operativa che Degl'Innocenti sintetizza così: "L'interlocutore privilegiato
di Gammalta non è il classico venditore audio-video (dealer) ma il custom installer che realizza un impianto per così dire sartoriale. A lui non puoi limitarti a spedire una cassa ma lo devi seguire con uno staff tecnico sempre disponibile, che sia in grado di spiegare le funzionalità delle macchina, in un mercato dove il processo di vendita è complesso e parte dalla fase di progettazione fino a concretizzarsi dopo mesi e mesi nella vendita vera e propria". Particolare importante, la separazione dei ruoli: "Gammalta è un distributore puro, nel senso che non esegue installazioni e vuole essere super partes. C'è invece chi fa entrambe le cose e questo non va bene. È un aberrazione del mercato, che invece cresce solo se ognuno svolge il suo ruolo. Un distributore deve fornire a tutti i suoi
dealer lo stesso servizio e le stesse condizioni". Con un fatturato in continua crescita negli ultimi anni, Gammalta opera essenzialmente in quattro canali commerciali. "C'è l'audio-video e poi il settore marino, dove ci sentiamo assolutamente leader perché abbiamo i tre/ quattro marchi più famosi e utilizzati negli yacht di lusso. Ed ancora, il settore Contract e Hospitality, dove dialoghiamo con mobilieri di grande importanza quali Poliform, Cassina, ecc.... Infine l'Home theater excellence perché sono sempre di più le persone facoltose che non vogliono solo avere in casa un bell'impianto audio-video ma un ampio locale interamente dedicato". L'esclusività ed il prestigio internazionale dei marchi distribuiti, dunque, è il fondamento su cui si basa l'attività di Gammalta. Una
scelta operativa assolutamente senza compromessi. "Se non siamo in grado di offrire lo stato dell'arte nell'ambito di un certo prodotto - afferma Degl'Innocenti - preferiamo non offrirlo proprio ai custom installer". Da qui una rassegna di marchi di assoluta eccellenza. "Kaleidescape è un affermato server audio/video per l’intrattenimento che cambia il modo di archiviare e godere delle proprie raccolte Blu-ray, DVD e CD. Si tratta del marchio numero uno, con base nella Silicon Valley, soprattutto per l'entertainment sugli yacht. Poi, in questo momento sta vivendo una fase di richiesta fortissima Future Automation. È un'azienda inglese che realizza lift mechanism, in pratica congegni in acciaio lavorati benissimo che escono da sotto il letto, da soffitto, per movimentare soprattutto televisori. Teniamo conto che un oggetto come la tv, con il suo ingombro e le sue fattezze, rappresenta spesso un incubo per un architetto o un interior designer. Per questo un meccanismo capace di occultarla è sempre più richiesto. Al riguardo, un'altra tendenza è quella di nascondere il televisore dietro gli specchi. Quindi abbiamo iniziato a distribuire un'azienda tedesca chiamata "ad notam" che è la leader indiscussa sul mercato mondiale della tecnologia "mirror tv", depositaria dei relativi brevetti. Ad esempio la sezione d'alimentazione della tv viene portata fuori dallo schermo e si va solo con la bassa tensione al monitor, così quest'ultimo Il fondatore ed amministratore delegato di Gammalta, Giacomo Degl'Innocenti.
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ha uno spessore minimo, scalda molto meno, ed essendo in bassa tensione può anche essere siliconato per divenire impermeabile". Un capitolo a parte dell'attività di Gammalta riguarda l'audio, con tre marchi distribuiti: PMC, JL e Polk. "La scelta dei diffusori da interni racconta Degl'Innocenti - è stata preceduta da un ragionamento, ovvero che la riproduzione musicale è l'unica disciplina che fonde in egual misura scienza ed arte, e dunque negli anni si è sentito tutto ed il contrario di tutto. Partendo da queste riflessioni mi sono chiesto: ma chi lavora con la musica, gli ingegneri del suono, gli artisti, quali diffusori utilizza? E così ho scoperto che uno dei marchi prevalenti nei più importanti studi di registrazione è PMC, un'azienda britannica che fra le sue caratteristiche tecniche ha la realizzazione di casse non bassreflex ma a linea di trasmissione. Ho iniziato ad importarle e devo dire che sono stato anche fortunato. Infatti, PMC ha deciso di entrare con i suoi diffusori anche nel mercato residenziale, fra l'altro ponendo maggiore cura sull'estetica dei suoi prodotti che prima rappresentava un po' il punto debole. Polk invece è l'azienda di diffusori da incasso più grande che c'è in America e mi serve per quegli installatori che a corredo di un grande impianto audio-video, ad esempio realizzato in una villa, hanno bisogno di ulteriori casse per portare il suono negli altri ambienti, interni ed esterni. Per quanto riguarda Jl Audio è una scelta per così dire obbligata, visto che quest'azienda americana realizza i migliori diffusori e subwoofer per gli esterni da posizionare sugli yacht". Fra gli altri marchi distribuiti da Gammalta ci sono poi le prestigiose poltrone Cineak per sale Home theater private ed i sistemi di audio professionale Datasat. Quest'ultima è l'azienda che ha da poco rilevato dts e che realizza fra l'altro un sofisticato processore audio per le sale home theater private derivato direttamente dall'affermato prodotto dedicato alle sale cinematografiche.
DISTRIBUZIONI INEDITE
L'ingresso di Packedge nella scuderia dei marchi Gammalta è stato preceduto da un ragionamento accurato. "In breve tempo tutti gli impianti domotici - spiega Giacomo
Degl'Innocenti - dovranno girare dentro un'infrastruttura IT fatta di router, switch, access point. Non ci saranno più elementi scollegati dalla rete. Quindi, ritenendo questo settore come strategico sono andato in America ed ho stretto un accordo di distribuzione con Packedge, un'azienda che ha due sedi in California. Realizza prodotti performanti con un occhio di riguardo verso i custom installer. Questo significa router e switch che siano anche belli esteticamente, da mettere in un rack da vedersi, senza la necessità di collegare cavi nella parte anteriore. Ed ancora, si tratta di apparecchi che si possono programmare facilmente, e che hanno un'applicazione per iPhone in modo che l'integratore, se il cliente lo chiama per un problema, può intervenire in qualsiasi momento da casa sua, ad esempio controllando in che stato è la rete, piuttosto che riallocare le porte. Pensiamo a quanti installatori, medi, piccoli, grandi, finiscono per utilizzare dei router presi direttamente dal supermercato. Con Packedge noi offriamo un prodotto professionale con un'assistenza di primo livello ed una forte scontistica in modo che il custom installer possa
avere la sua marginalità. Ad esempio, uno dei prodotti chiave è una semplice "ciabatta" che però contiene fino a 20 prese, di cui può essere sequenziata a piacere l'accensione/ spegnimento ed è collegata in rete, in modo che il dealer ne possa controllare il funzionamento.
C’È RACK E RACK…
"Un'azienda americana - racconta Giacomo Degl'Innocenti - che abbiamo iniziato ad importare da appena due mesi si chiama Lowell ed è focalizzata su un prodotto del quale ci sarà sempre bisogno nelle installazioni di alta qualità, il rack. Può cambiare il mondo, la tecnologia, ma un buon impianto dovrà sempre avere un'alcova dove essere installato in modo professionale". Un settore, quello dei rack, dove il marchio dominante è storicamente un altro, Middle Atlantic, che però per Gammalta mostra ormai dei limiti evidenti. "A mio avviso è il classico caso di un'azienda che è cresciuta troppo, ed ha quindi iniziato a delocalizzare per stare dietro a tutte le richieste del mercato. Con il risultato che la qualità dei prodotti ne ha inevitabilmente risentito. Quindi, per avere il meglio anche in questo
Lowell ha sede nel Missouri (Usa) ed è specializzata nella realizzazione di rack in acciaio di grande qualità. settore ho individuato Lowell, che non si trova come tanti altri marchi sulla West Coast bensì nell'America più profonda, a St. Louis, nel Missouri. I loro rack sono realizzati con un'acciaio di qualità estrema e vengono incontro a tutte le esigenze di posizionamento dei componenti. Ci sono rack stand-alone, wall-mount, built-in, con soluzioni assortite per facilitare in vario modo l'installazione dei componenti, ad esempio con un meccanismo che consentono al telaio di fuoriuscire e girare al fine di rendere assai più agevole il collegamento dei cavi sulla parte posteriore delle elettroniche". La californiana Pakedge realizza dei router di facile programmazione per i custom installer, controllabili anche da smartphone e tablet grazie ad un'apposita App. SYSTEM INTEGRATOR / MAGAZINE
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Prodotti
Videoproiezione -- I proiettori a sorgente ibrida ibrida didi Casio Casio
Casio,meno costi e più durata
COSTRUTTORE Casio, Giappone DISTRIBUTORE Casio Italia, via Ludovico di Breme 9, 20156 Milano tel. 02/40708611 www.casioeurope.com/it
Casio presenta la nuova gamma di videoproiettori Laser&LED capace di assicurare fino a 20.000 ore di funzionamento senza sostituzione della sorgente luminosa. Ne abbiamo parlato con Davide Moretti,Product Manager dell’azienda di Manuela Carosi
L
a serie Green Slim ha rappresentato per Casio la soluzione ideale per conquistare in pochi anni quote significative nel mercato business dei proiettori. Un successo dovuto a più fattori, dalla tecnologia interna al design, dalla portabilità all'articolazione di una gamma composta attualmente da sei modelli, peraltro identici per aspetto, ma con risoluzione e luminosità differenti. Il Casio XJ-A257 sintetizza tutte le caratteristiche della serie Green Slim, a cominciare dalla sorgente ibrida Laser & LED capace di assicurare fino a 20.000 di funzionamento senza dover sostituire la sorgente luminosa. Il proiettore monta un chip DLP con risoluzione di 1280x800 pixel, mentre la luminosità massima di 3.000 ANSI Lumen ne permette l'impiego in ambienti
non oscurati anche con schermi di grandi dimensioni. Fra le altre caratteristiche tecniche, il contrasto di 1.800:1, la regolazione dinamica della luminosità e lo zoom ottico 2x. Il parco ingressi comprende sia una porta digitale HDMI che una analogica VGA, mentre la presa USB permette l'inserimento dell'apposito adattatore per dotare il proiettore di connettività wireless.I sistemi di controllo compatibili sono AMX, Crestron, Extron e SP Controls. L'apparecchio può vantare una portabilità estrema, con un'altezza di poco superiore ai 4 centimetri ed un peso di appena 2,3 chili. I proiettori con ottica ultracorta, capaci di generare grandi
I proiettori a sorgente ibrida della serie Casio Green Slim sono i più diffusi nell'ambito business per via della loro leggerezza e portabilità. immagini anche se posti vicini ad una lavagna interattiva multimediale o ad uno schermo, sono fra i più richiesti in ambito scolastico dove la morfologia delle classi spesso non permette collocazioni di altro genere. Per venire incontro a questa esigenza Casio ha introdotto nella sua gamma il modello XJ-UT310WN, divenuto subito uno dei più richiesti in ambito educational. Il proiettore si basa sulla sorgente ibrida Laser & LED capace di assicurare fino a 20.000 di funzionamento ed ha un chip DLP con risoluzione di 1280x800 pixel. La luminosità espressa è molto elevata, fino a 3.100 ANSI Lumen con funzionalità di regolazione
dinamica, mentre il valore del contrasto è di 1.800:1. Il biglietto da visita dell'apparecchio sta naturalmente nel rapporto di proiezione, un dato di 0,28:1 che sta a significare come il proiettore è in grado di generare un'immagine con un metro di base posto ad appena 28 centimetri di distanza dalla LIM o dallo schermo. Molto articolato il parco degli ingressi, comprendente una presa HDMI, 2 VGA, 1 S-Video ed 1 Video Composito. Alla porta USB può essere collegato l'adattatore per dotare il proiettore di connettività wireless. É poi integrato un altoparlante mono da 16 Watt mentre i sistemi di controllo compatibili sono AMX, Crestron, Extron e SP Controls.
Il proiettore con ottica ultra corta Casio XJ-UT310WN è molto richiesto in ambito scolastico perché particolarmente indicato per l'impiego con lavagne interattive multimediali. YSTEM 024 / ISNTEGRATOR MAGAZINE
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A colloquio con... Davide Moretti, Product Manager Casio Italia s.r.l. Il Product manager Davide Moretti illustra i vantaggi, sia in ambito business che scolastico, derivanti dall'adozione della tecnologia Laser & LED su tutta la gamma con l'eliminazione della lampada tradizionale "Per il 2015 sono molto fiducioso, e non lo dico a mo' di augurio ma sulla base di dati precisi relativi alla nostra penetrazione crescente nel mercato italiano". Ed in effetti, se fare professione d'ottimismo all'inizio di un nuovo anno è più che altro un rito scaramantico per molte aziende, nel caso di Davide Moretti, Product Manager per i proiettori in Casio Italia, si tratta di parole spese a ragion veduta. "Quello dei videoproiettori - spiega - è il settore più giovane all'interno della filiale italiana, che nel 2010 si è aggiunto a calcolatrici, orologi, fotocamere e strumenti musicali. Da allora c'è stata una progressione costante dovuta all'espandersi della domanda, con la grande
crescita del mercato educational accanto a quello tradizionale business, ma anche e soprattutto alle caratteristiche uniche dei nostri prodotti". HC - In che cosa consiste la peculiarità dei proiettori Casio? Davide Moretti – La premessa è che Casio vuole sempre differenziare i suoi prodotti dal punto di vista tecnologico rispetto alla concorrenza. Questo ha fatto sì che nella videoproiezione l'azienda ha dapprima puntato molto sulla portabilità degli apparecchi e sul loro design. Poi, nel 2010 c'è stata la svolta con il passaggio dai modelli che montavano la lampada tradizionale a quelli con la nuova sorgente luminosa Laser & LED. Una novità introdotta prima nella gamma Green Slim ma che adesso caratterizza tutti i nostri proiettori". HC - Quali sono i principali vantaggi che derivano dall'adozione della tecnologia Laser & LED?
C-Assist è l'App lanciata da Casio che rende possibile il collegamento diretto in Wi-Fi del proiettore con smartphone e tablet.
D.M. - Senza addentrarsi troppo nelle specifiche tecniche, l'adozione di una sorgente ibrida, appunto l'utilizzo combinato di laser e LED, permette la riproduzione dei colori primari nell'ambito dei proiettori che utilizzano un chip DLP. In questo modo si è riusciti a mantenere una luminosità elevata degli apparecchi pur eliminando la lampada tradizionale, il che ne permette un utilizzo ottimale anche in ambienti non oscurati, pensiamo ad una riunione di lavoro o ad una lezione scolastica dove è necessario guardarsi in faccia, cosa che invece risulta problematica nell'ambito di macchine che adottano la sola tecnologia a LED. L.N. - La scomparsa della lampada, poi, ha conseguenze non da poco... D.M. -Esattamente. Per prima cosa c'è la diversa durata della sorgente: se una lampada dura 3/4.000 ore e poi deve essere sostituita, con la soluzione ibrida Laser & LED si arriva alle 20.000 ore. E l'eliminazione del cambio lampada comporta un duplice vantaggio. Il risparmio economico perché non occorre acquistare una nuova lampada e poi, aspetto spesso ancor più apprezzato dagli utenti, c'è l'eliminazione del fermo macchina. Ad esempio, pensiamo ad una scuola dove il proiettore è magari posizionato a soffitto e per smontare e rimontare la lampada occorre attendere l'arrivo di un tecnico esterno. Ventimila ore, invece, equivalgono ad un utilizzo medio di ben 15
anni. E c'è poi un altro vantaggio importante... HC - Vale a dire? D.M. - La soluzione Laser & LED è una sorgente luminosa fredda, a differenza della lampada, e questo fa sì che il proiettore attiri meno polvere, non rendendo più indispensabile la pulizia dei filtri, almeno nell'utilizzo in ambienti normali. Inoltre, con la sorgente ibrida il proiettore non necessita delle fasi di riscaldamento e raffreddamento tipiche degli apparecchi con lampada. In termini pratici ciò significa che i nostri proiettori raggiungono in 5 secondi la massima luminosità mentre un'interruzione dell'alimentazione non fa danni, cosa che invece può accadere ad una lampada. Infine, va sottolineato il minor consumo elettrico che unito al non utilizzo di sostanze come il mercurio, spesso presente nelle lampade, rende significativo il ridotto impatto ambientale dei proiettori Casio. HC - Com'è ripartito il vostro fatturato fra settore business ed educational? D.M. - Ormai siamo vicini al cinquanta e cinquanta, ancora con una leggera prevalenza per l'ambito business ma semplicemente perché con le scuole siamo partiti dopo. Adesso però lavoriamo molto con l'educational, sia proponendo la nostra serie Standard, sia grazie all'inserimento in gamma di un modello con ottica ultra corta, l'XJ-UT310WN, particolarmente adatto all'impiego con lavagne interattive multimediali.
HC - Nell'ambito business, qual è invece la serie più richiesta? D.M. - L'ottica ultracorta è molto apprezzata anche in questo ambito, pensiamo ad esempio a delle sale riunioni dove c'è poco spazio per il posizionamento dell'apparecchio. Più in generale, nel settore business l'esigenza prevalente è sempre quella della portabilità, da qui il grande successo che riscuotono i nostri modelli della serie Green Slim. Stiamo parlando di proiettori che pesano poco più di due chili, però dotati di grande luminosità grazie alla sorgente ibrida". HC - Di recente avente anche lanciato un'applicazione per i vostri proiettori... D.M. - Si chiama C-Assist ed è disponibile gratuitamente per iOS e Android. Si tratta di un'App pensata principalmente per un utilizzo in ambito educational, anche se adesso riscontriamo interesse anche fra i clienti business. Il concetto è quello di liberarsi di tutti i vincoli di collegamento del proiettore, sia con il computer che con Internet grazie ad un collegamento diretto in wireless. Al riguardo alcuni nostri modelli hanno già il Wi-Fi integrato, mentre per altri è sufficiente inserire l'apposito chiavetta nell'ingresso USB. In questo modo per il proiettore diventa possibile riprodurre documenti o presentazioni provenienti dal device collegato, ma anche le immagini riprese in tempo reale dal tablet o dallo smartphone". SYSTEM INTEGRATOR / MAGAZINE
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Prodotti
Audio Distribution - Controller multiroom Niles MRC-6430
Potenza e controllo
COSTRUTTORE: Niles, Stati Uniti DISTRIBUTORE: Pixel Engineering via San Francesco, 4 21013 Gallarate (VA) tel. 0331.781872 www.pixelengineering.it
Arriva la matrice MRC-6430, uno switch audio multiroom con sei ingressi e sei uscite che unisce anche la sezione di potenza e una centrale di controllo compatibile con ogni dispositivo portatile
GLI ACCESSORI COMPATIBILI
di Paolo Radice
CARATTERISTICHE DICHIARATE MRC-6430 Potenza amplificatore: 30W/ ch (8 Ohm); 45W/ch (4 Ohm) Rapporto S/N: >100dB (20Hz-20kHz) Ingressi audio: 6 analogici (RCA stereo) Uscita audio: 6 (4 amplificate e pre; 2 solo pre) Consumo: 200W max (0,3W in standby) Note: porta RJ45, porta USB-A, 6 uscite IR Dimensioni (LxAxP): 437x100x328 mm Peso: 8,6 kg
L’MRC-6430 è una matrice di segnali audio dotata di 6 ingressi e 6 uscite (4 amplificate più 2 pre-out); le uscite IR sono configurabili a piacere, mentre alla porta USB si possono collegare solo dispositivi consentiti da Niles.
N
ei suoi 30 e passa anni di presenza sul mercato, Niles ha sempre focalizzato la propria attenzione sullo sviluppo di prodotti di alta qualità da destinare al settore sia residenziale che commerciale. Nel corso della sua storia, dunque, ha svolto un ruolo da protagonista nella produzione di dispositivi multiroom, amplificatori e diffusori ad incasso, capaci di andare incontro alle esigenze degli installatori grazie a soluzioni affidabili e raffinate. Oggi l’azienda, che fa capo al grande gruppo Core Brands (cui appartiene anche Elan, tanto per citare un altro punto di riferimento per i system integrator) lancia sul mercato il primo amplificatore multizona con controllo integrato, MRC-6430.
CONTROLLO PORTATILE
L’MRC-6430 è una matrice di segnali audio dotata di 6 ingressi e 6 uscite (4 amplificate più 2 pre-out) con centrale di controllo integrata al suo interno. La gestione delle funzioni può avvenire tramite dispositivi portatili quali smartphone, tablet (iOS e Android)
o computer MacOS/Windows. Il controller, quindi, è in grado di trasformare letteralmente l’ascolto domestico in più stanze in qualcosa di realmente versatile e innovativo grazie alla nuova piattaforma software intelligente, che permette di configurare la programmazione di scenari e funzioni in maniera piuttosto semplice. Molto interessante, poi, è anche l’integrazione con i prodotti Sonos, che rende possibile il controllo dei ben conosciuti diffusori wireless tramite il medesimo applicativo. L’MRC-6430 è inoltre capace di gestire – bidirezionalmente – sorgenti audio supportate con visualizzazione di metadata, playlist, librerie immagini, ecc.; infine, oltre alla compatibilità via IR con la maggior parte dei dispositivi presenti sul mercato, attraverso l’integrazione con l’interfaccia Elan g! è possibile estendere la supervisione e controllo di luci, termostati e temperature del sistema collegato.
NHR200 Quasi come un naturale elemento a corredo dell’MRC-6430, questo NHR200 presenta tutte le funzioni comandabili da un evoluto touchpanel nel corpo compatto (e ben sagomato) di un telecomando molto ergonomico. Grazie a un sensore posto al suo interno, il remote si accende appena si solleva dal dock specifico; inoltre, la connessione wi-fi permette un rapido accesso a tutti i contenuti della rete locale. NTP7 Anche Niles ha i suoi touchscreen e l’NTP7 è il modello rappresentativo della famiglia. Basato su uno schermo di 7 pollici di diagonale, può essere installato a parete o su apposito piedistallo e integra un piccolo altoparlante, un microfono e una telecamera colori per eventuali implementazioni future del sistema in cui si inserisce.
L'MRC-6430 IN SOSTANZA • Controllo a sei zone con sei ingressi distinti • Controllo impianto HT: gestione di ogni componente a/v semplice e lineare • Configurazione semplificata tramite tablet con poche mosse (macro comprese) • Applicazioni iOS e Android disponibili per controllare l’apparecchio • Piattaforma software espandibile con possibilità di gestione luci e clima • Controllo via TCP/IP
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Prodotti
Network Solutions - Luxul XVW-P30, range extender
Sotto copertura
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COSTRUTTORE: Luxul, USA DISTRIBUTORE: Adeo, via della Zarga 50, Lavis (TN) tel. 0461.248211 www.adeoproav.it
L'azienda americana propone un piccolo congegno di facile installazione da collegare a una presa elettrica e capace di estendere la portata di una rete Wi-Fi di Manuela Carosi
O
rmai le reti Wi-Fi si sono diffuse capillarmente all'interno delle abitazioni e degli uffici, al servizio di pc, televisori, smartphone e tablet per facilitare l'accesso a Internet nonché garantire lo scambio e la fruizione di contenuti. Luxul, azienda statunitense con base nello Utah, i cui prodotti sono distribuiti in Italia da Adeo Group di Lavis (TN) propone un piccolo congegno capace di risolvere un problema abbastanza frequente in tema di collegamenti wireless, ovvero la debolezza o l'assenza del segnale in uno o più locali. L'XVW-P30 è, appunto, un wireless range extender di semplice messa in opera e controllo, capace di estendere in modo significativo l'area coperta da un network WiFi. In particolare, l'apparecchio si collega ad una qualsiasi presa elettrica dell'abitazione o dell'ufficio,
aggancia il segnale e lo ripete espandendone la portata in modo da raggiungere anche i cosiddetti punti morti. Per esaltare questa capacità, il range extender è fra l'altro dotato di una doppia antenna interna. La procedura d'installazione e configurazione è stata semplificata al massimo, con la relativa guida rapida fornita all'interno della confezione di vendita. Luxul XVW-P30 è compatibile con i più diffusi protocolli di trasmissione Wi-Fi, a partire dal performante 802.11n, con velocità di trasferimento dati fino a 300 Mbps (sono supportati anche l'802.11g e l'802.11b). Un'altra caratteristica importante sta nella possibilità di configurare da remoto l'apparecchio attraverso uno smartphone o un tablet grazie all'applicazione disponibile sia sul market Android che su quello di Apple.
Il wireless range exterder Luxul XVW-P30 è compatibile con il protocollo di trasmissione Wi-Fi 802.11n per una velocità di trasferimento dati fino a 300 Mbps.
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Prodotti
Custom Installation - Il cavo HDMI a crimpare di Audioquest
Dedicato ai professionisti
COSTRUTTORE: Audioquest, USA DISTRIBUTORE: Audiogamma, Via P. Calvi, 16 20129 Milano www.audiogamma.it
Audioquest propone un sistema di cavi HDMI a crimpare unico nel suo genere, fornito con un pratico starter kit offerto a un prezzo molto conveniente Di Carlo Vincenzi Il sistema HDFT consta di un cavo (24 AWG o 28 AWG) venduto al metro e dei connettori a crimpare. Necessario è comprare lo starter kit per avere anche la pinza, senza la quale non si possono realizzare i cavi stessi.
FACILE ED AFFIDABILE
S
i chiama HDFT il sistema di cavi a crimpare HDMI di Audioquest ed è, sotto molti punti di vista, unico nel suo genere. Prevede prima di tutto un vero e proprio starter-kit a un prezzo molto conveniente che comprende - in una valigetta piuttosto compatta - 10+10 connettori (per cavo da 28 AWG e 24 AWG), la pinza proprietaria, due tester HDMI (un TX e un RX), un DVD con il video delle spiegazioni, e, infine, due spezzoni, un 28 AWG e un 24 AWG, terminati da una parte e solo spellati dall’altra e da utilizzare come esempio. È possibile acquistare a parte i componenti essenziali, ma ad un prezzo maggiore e comunque senza la valigietta, molto comoda soprattutto nel caso di interventi
in esterno. Necessario acquistare a parte il cavo, disponibile - come dicevamo - con diametro 24 AWG (0,51mm) o 28 AWG (0,32mm) e che si adatta quindi a lunghezze diverse, grossomodo fino a 10/12 mt per il 24 AWG e 20 metri e oltre per il 28 AWG. Audioquest, che è una azienda senza dubbio seria, dichiara una risoluzione 1080p 60 Hz fino a 10 metri e 3D fino a 6 metri per il 24 AWG, mentre 20 metri 1080p 60 Hz e 12 metri in 3D per il 28 AWG, in realtà li abbiamo “spremuti” molto di più senza particolari problemi, testandoli anche in 4K. Distanze così lunghe sono permesse da materiali particolari usati per i conduttori (in argento 2,5% per entrambe le sezioni) e da un
sistema di crimpaggio molto sicuro e performante. I prezzi sono di 24euro/metro per il 24AWG e 38euro/metro per il 28AWG. Una volta finito il corredo di terminazioni dello starter-kit, è possibile acquistare altri connettori a 12 euro l’uno (indifferentemente 28 o 24 AWG) che comprendono il guscio in metallo, i due pettini e il connettore vero e proprio. Dal punto di vista economico, Audioquest HDFT corrisponde, come spesa, a un cavo HDMI di gamma media; prendendo come riferimento il 24 AWG per 10 metri, il costo finale è di 264 euro, mentre utilizzando il 28 AWG il costo, sempre per 10 metri di cavo, sale a 404 euro.
Lo stater-kit del sistema Audioquest HDFT prevede un set di 10+10 connettori (assortiti in pari quantità per cavi da 24 AWG e 28AWG), la pinza per crimpare, due tester, uno attivo e uno passivo, in grado di fare sia il test di continuità di tutti i fili che lo sweep che si ferma in caso di problemi indicando il conduttore non collegato, un DVD con il video delle modalità operative (realizzato molto bene), e infine due spezzoni di cavo terminati da una parte sola, utili mentre si assembla. YSTEM 028 / ISNTEGRATOR MAGAZINE
HD Field Termination è un sistema piuttosto semplice e ben progettato. È conveniente terminare un primo connettore prima di infilare il cavo in canalina, e il secondo dopo l’infilaggio. Sono necessari alcuni altri attrezzi oltre la pinza compresa nello stater-kit, e di normale utilizzo per un professionista. Una tronchesina e una pinza, oltre a una spellafili per grandi diametri. Una volta spellato il cavo, va infilato nei pettini compresi nella busta del terminale HDMI; tali pettini, estremamente robusti, hanno anche il codice colore, in modo da rendere davvero difficile qualsiasi errore. Si completa l’operazione chiudendo nel crimp in plastica la parte di connettore vera e propria e il pettine, e “chiudendo” con la pinza a corredo. Si stringono le viti, e si testa il cavo. Il gioco è fatto. Con un po’ di pratica sono sufficienti massimo 10 minuti a connettore per un risultato del tutto coincidente con un cavo terminato in modo industriale.
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Audio/Video Controller - Fashion e building automation nel cuore di Milano
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ia Durini, angolo via Borgogna: un sito inconfondibile, che corrisponde al cuore pulsante della Milano sempre in fermento e all’avanguardia nella moda e nel trend internazionale. Il vero centro, quindi, non solo logistico o geografico in senso stretto, ma anche culturale e sociale, che permette sì
una vista a 360 gradi sul Duomo appena ringiovanito e sui moderni grattacieli che cambieranno da qui in avanti il look del capoluogo più frenetico d’Italia, ma al contempo di sentirsi partecipi in prima linea sui costumi, tendenze e mode del futuro. Ed è proprio qui che è nata un’esperienza di shopping innovativa:
abbigliamento donna e uomo, beauty, food, design, hightech ed accessori luxury come gioielli e orologi si mescolano infatti in un’area commerciale pensata per cambiare le regole del retail; uno spazio distribuito su 12 piani all’interno del quale si può vedere e toccare con mano il meglio del made in Italy e di quello che viene dal
resto del mondo. Aperto 7 giorni su 7, il Brian&Barry Building è un “sogno verticale” nato negli anni ’50 su progetto dell’architetto Giovanni Muzio e inaugurato con la nuova veste - il 20 marzo dello scorso anno; trasformato perciò in luogo d’incontro di 11 piani fuori terra, ideale per un pranzo di lavoro così come
Installazione realizzata da: Elettrotecnica G&A srl - Via G. Casati, 6 - 20831 Seregno (MB) - tel. 0362 236017 YSTEM 030 / ISNTEGRATOR MAGAZINE
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L’integrazione svetta su Milano Mesi di lavoro per realizzare un impianto automatizzato con estrema perizia: oggi il “12”, meglio conosciuto come The Brian&Barry Building, svetta per identità, soluzioni tecnologiche e sicurezza attiva di Paolo Radice
A pochi metri da Piazza San Babila, nel cuore di Milano, il Brian & Barry Building gode di una seconda vita dopo la completa e lunga ristrutturazione terminata lo scorso anno: gli ingressi (2) sono su Via Borgogna e Via Durini. Al suo interno, tante le possibilità per un pranzo di lavoro o con gli amici. per un aperitivo con gli amici, o per scegliere un capo d’abbigliamento dell’ultimo trend. Tenendo come punti fermi innovazione, eleganza e originalità, l’edificio è infatti uno store che offre nuove opportunità per coniugare lo shopping e il tempo libero e che comunica un concetto ben preciso di lifestyle: aree mono e multibrand, caffetterie, food market
e ristorazione si alternano in un gioco delle parti, distribuendosi complessivamente su seimila metri quadrati lordi e mostrando una chiara propensione verso l’eccellenza. La stessa eccellenza, poi, è stata voluta per le tecnologie di controllo dell’edificio, rendendolo di fatto uno dei più avanzati e sicuri di tutta Milano e quindi d’Italia
(per la gestione degli impianti antincendio, antintrusione, controllo accessi e per i consumi energetici), che può finalmente e con orgoglio svettare dall’alto dei suoi 12 piani, in tutti i sensi.
L’INTEGRAZIONE PIÙ COMPLESSA Il “12”, proprio a ridosso di Piazza San Babila, con i lavori
TC ELETTRONICA
La sicurezza innanzitutto
La TC Elettronica srl ha sede a Desio ed opera in Lombardia dal 1996. È un’azienda specializzata nella progettazione di sistemi nel campo della sicurezza professionale e residenziale, in particolare nei settori: antintrusione, antincendio e impianti di telecamere a circuito chiuso TVCC. Si occupa inoltre di Domotica e Automazione. TC Elettronica srl è distributore e partner di diversi brand (tra cui UTC Fire&Security, Televes, Nice) e può offrire ai propri clienti un portfolio prodotti estremamente efficace. Sin dalla sua nascita
l’azienda si è resa conto dell’importanza da parte degli installatori di avere un partner competente e affidabile con cui svolgere un’attività sempre più in evoluzione, data la continua innovazione tecnologica sul mercato: per questo motivo, organizza corsi tecnici gratuiti e presentazioni commerciali (che si tengono nella moderna e attrezzata sala meeting) supportando quindi gli installatori nella programmazione e progettazione degli impianti di Sicurezza, TVCC, Incendio, Domotica, Antenna e Sat. www.tcelettronica.it
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Case Study
Audio/Video Controller - Fashion e building automation nel cuore di Milano
di ristrutturazione ha mantenuto inalterato il suo look esterno e solo i giganteschi videowall sulle vetrate esposte al primo piano lasciano trapelare il vero contenuto tecnologico presente nella “gabbia” della sua esclusiva struttura. L’eccellente risultato ottenuto visibile e visitabile oggi, quindi, è il frutto dell’integrazione di differenti tecnologie applicate tutte ai massimi livelli, dietro cui si celano in realtà le firme di diversi player. I responsabili di questa grande installazione (“la più complessa da noi mai realizzata” a detta degli stessi operatori che vi hanno preso parte) fanno capo a società con una lunga esperienza comprovata nel settore: ci sono gli esperti di Home Systems Consulting (azienda che abbiamo già presentato in passato sulle pagine di SIM), che hanno fornito il loro fiore all’occhiello HSYCO; ci sono i tecnici di TC Elettronica, realtà imprenditoriale che vede nella progettazione di sistemi di sicurezza industriali il proprio motivo d’essere; e c’è poi Elettrotecnica G&A, azienda specializzata nella realizzazione e finitura di impianti integrati in ampie strutture. Oltre alla perizia e alle competenze specifiche di tutti i protagonisti, comunque, nella realizzazione del nuovo Brian&Barry Building
ha giocato un ruolo fondamentale anche la prolungata e reciproca fiducia tra le parti, che nelle figure di Emilio Boria, Josè Corti e Antonio Loguzzo (i Project Manager responsabili dell’Ufficio Tecnico BBB, sotto la cui direzione si sono svolti tutti i lavori) da una parte, e in quelle di Loris Galli e Alessandro Petillo (rispettivamente titolare di Elettrotecnica G&A e Project Manager di TC Elettronica), hanno portato dopo un anno di cantiere al raggiungimento degli obiettivi prefissati, nonostante le inevitabili complicazioni giunte on-the-run, che sono state repentinamente superate. Tutto questo con grande soddisfazione della proprietà, che attraverso la più che cordiale e professionale presenza di Stefano Recalcati (Facility Manager del BBB) ci ha permesso di entrare e scoprire fin nei meandri i lati nascosti al pubblico del palazzo.
IT che si rivela ideale per assolvere al controllo di sistemi di queste dimensioni. Il server, infatti, riporta in forma grafica i parametri relativi alla fornitura energia elettrica (energia, potenza, fattore di potenza) e al consumo di acqua, monitora il sistema di clima Sauter, gestisce la segnalazione allarmi, integra un modem GSM per invio di messaggistica e controlla l’illuminazione. I dati di consumo di energia e di acqua vengono così esportati in formato standard verso i sistemi gestionali e importati in un modello Excel che riassume, In queste pagine, alcuni scatti tra i vari piani del "12": oltre ai display sparsi dappertutto, da notare anche la massima discrezione dei sistemi wi-fi, antincendio e videosorveglianza.
LA SOLUZIONE CON HSYCO
Videosorveglianza, antintrusione, controllo carichi (consumi di luce e acqua), temperature, clima e illuminazione erano le priorità da combinare in modo efficiente, funzionale e metodico. Per supervisionarle tutte insieme, gli specialisti di TC Elettronica hanno fatto ricorso a HSYCO, soluzione
IL SISTEMA GESTITO DA HSYCO • Illuminazione (MODBUS) - Gestione on/off in fascia oraria di 2 gruppi illuminazione per piano, luci pensiline, facciate Guzzini, vetrine, parti comuni dello stabile - Controllo in grafica stato accensioni e log su file - Comando manuale accensioni - Variazioni fasce orarie da web.
• Allarmistica (MODBUS) - - - - - - -
144 ingressi divisi su 15 apparati modbus TCP Supervisione degli scattati dei magnetotermici linea normale/sicurezza Supervisione tiranti bagni disabili Supervisione dei guasti dei gruppi di continuità dei singoli piani Supervisione dell’anomalia motopompa e valvole antincendio Supervisione degli impianti di sicurezza e antincendio. Tutte le segnalazioni arrivano agli utenti tramite e-mail e sms.
• Misurazione parametri elettrici e report grafico - circa 300 grafici (MODBUS) - 5 linee RS-485 modbus con 53 analizzatori di rete ime conto d4 pt - 2 interfacce eki1221 con 20 analizzatori di rete ime conto d4 pt - Esportazione giornaliera e mensile dati consumi elettrici per analisi con software esterno gestito dal cliente.
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• Controllo funzionamento clima Sauter attraverso (BACNET). - Segnalazione di guasto e di utilizzo in manuale tramite gsm ed e-mail.
• Misurazione consumi acqua calda, acqua fredda e valori di produzione frigorie e calorie (BACNET). - Esportazione giornaliera e mensile dati consumi acqua e di produzione frigorie e calorie per analisi con software esterno gestito dal cliente.
• Integrazione modem GSM mod. “Genpro 16e” per invio allarmi • Supervisore HSYCO: controllo perdita connessione dispositivi di campo • Controllo Accessi (MODBUS) - Conteggio accessi entrata uscita dei due varchi al piano terra - Grafico accessi - Esportazione giornaliera divisa per fasce orarie (analisi di marketing) e settimanale dati accessi al palazzo per analisi con software esterno gestito dal cliente.
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12 VERTICAL EXPERIENCE
I numeri del The Brian&Barry Building Sanbabila -
12 piani adibiti ad attività commerciali 6000 mq lordi complessivi del megastore e 1500 mq di servizi 2 main partner coinvolti nel progetto (Eataly, Sephora) oltre a Brian&Barry Milano 6 macro-categorie merceologiche presenti all’interno (food&beverage, abbigliamento&accessori, homedecor, jewelry&watches, tecnologia, cosmetica) - 8 punti di ristorazione (La Piadineria dei Fratelli Maioli, Eataly incontra Lavazza per il caffè, la Gelateria Lait, la Pasticceria “Golosi di salute” di Luca Montersino, L’Hamburgeria di Eataly, il Ristorante Meataly della Granda, Eataly incontra Rosso Pomodoro per la pasta di Gragnano e la pizza, Asola Cucina Sartoriale) - oltre 200 persone impiegate all’interno dell’edificio
per ciascuna utenza, i consumi e i relativi costi. Tali dati vengono, poi, utilizzati per l’allocazione e la fatturazione dei costi alle attività commerciali. L’interfaccia di controllo utilizzata dal sistema è web-based, quindi utilizzabile da qualsiasi dispositivo dotato di browser web (nel BBB, normalmente viene effettuata da iPad e PC) ed è identica anche nella versione da accesso remoto. Quest’ultimo, poi, viene effettuato tramite una connessione sicura e di una autenticazione con password a più livelli direttamente al server HSYCO. Nel caso del Brian&Barry Building, l’obiettivo per HSYCO era di procurare tutti gli strumenti per effettuare un’analisi scrupolosa e dettagliata dei consumi, onde
riuscire ad attuare una sensibile riduzione dei costi di gestione; accanto a ciò, si è cercata la possibilità di effettuare azioni correttive in tempo reale (con intervento da remoto) e di avere sott’occhio – costantemente – la ripartizione dei costi delle varie utenze. Per un edificio che è aperto tutto l’anno, oltre dodici ore al giorno, sono dati sensibili e di grande importanza, che portano a un risparmio considerevole e a una gestione ottimizzata di tutti i piani della costruzione, evidenziando in questo modo le intelligenti e innovative intenzioni del management BBB. Una location, dunque, che oggi rivela una seconda vita molto più ambiziosa di prima; un palazzo che si dimostra efficiente e sicuro come pochi altri sanno esserlo, grazie alla tecnologia integrata da professionisti di grande caratura. Uno store, in sostanza, che si eleva ad essere sempre più protagonista, sempre più baricentro del trend e del fashion luxury, adeguatamente affiancato da soluzioni AVC ineccepibili, verticalizzando l’esperienza di una visita piano dopo piano, nel salire su, fino al livello 12. Qui il Brian&Barry svetta sopra la Milano che conta, ed entrandoci non si può far altro che rendergliene merito.
ELETTROTECNICA G&A SRL Professionisti degli impianti civili
Elettrotecnica G&A srl opera da oltre 10 anni nel campo dell’impiantistica elettrica residenziale, commerciale ed industriale. La squadra di tecnici qualificati dell'azienda è in grado di grado di eseguire, riparare e/o modificare i più svariati sistemi come impianti industriali e civili automatizzati di ogni tipo, impianti tecnici e di controllo, cablaggi strutturati, manutenzioni ordinarie, progettazioni consulenze e verifiche.
Tra gli ultimi servizi (in ordine temporale) proposti dalla società, particolare attenzione è stata riservata alla domotica, attraverso la quale è possibile far "dialogare" i sistemi elettrici ed elettronici dell'ambiente in cui si vive e si lavora, controllando e coordinando tutte le rispettive funzionalità. Presente sul territorio locale, le sedi amministrativa e logistica di Elettrotecnica sono a Seregno (MB), ma le possibilità di intervento operativo sono estese a tutto il territorio nazionale.
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Una storia di domotica e sangiovese Umberto Cesari, imprenditore vitivinicolo di fama internazionale, ha da poco inaugurato la nuova sede, nei pressi di Bologna; strutture all'avanguardia sono gestite con la domotica BTicino
Domotica - BTicino firma la nuova sede di Umberto Cesari
di Luigi Nicolucci
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mberto Cesari, azienda vitivinicola con una posizione di rilievo nel panorama della produzione enologica nazionale, con una forte vocazione internazionale, ha recentemente inaugurato la nuova sede, a pochi chilometri da Bologna, dove strutture all’avanguardia e tecnologie moderne intersecano i metodi tradizionali dei vitigni tipici. Per garantire il massimo comfort e risparmio energetico, all’interno dell’edificio è stato realizzato, in collaborazione con BTicino, un impianto domotico avanzato. Qualità, tipicità e tanta passione sono da sempre i valori che ispirano le scelte imprenditoriali
della famiglia Cesari. È agli inizi degli anni '60 che Umberto Cesari acquista 20 ettari di vigneto sulle colline di Castel San Pietro, fondando l'azienda che porta il suo nome e dando inizio alla sfida di una vita: fare del Sangiovese, prodotto tipico della sua zona, un vino d'eccellenza amato in tutto il mondo. Umberto Cesari è tra i primi a puntare su questo vitigno e a diffonderne la cultura a livello internazionale: “I nostri vini nascono in Emilia Romagna, sulle colline di Castel San Pietro In queste pagine, una vista dei locali dell'azienda Umberto Cesari, controllati attraverso la domotica di BTicino.
Installazione realizzata da: Youus srl - Via Zara, 4 - Civitavecchia (RM) – info@youus.it YSTEM 034 / ISNTEGRATOR MAGAZINE
Terme, tra i 250 e i 400 metri sul livello del mare. Protetti dai suggestivi Calanchi Azzurri, i nostri 170 ettari di vigneti godono di un micro-clima ideale, caratterizzato da un'elevata escursione termica, vento costante e tanto sole. Valorizzare i vitigni tipici della nostra terra per produrre grandi vini: questa, da sempre, è la nostra missione. Il cuore della nostra produzione sono 4 pregiate varietà di uve locali: Sangiovese, Albana, Pignoletto e Trebbiano. A queste si affiancano le migliori uve internazionali, utilizzate soprattutto per la produzione di blend: Sauvignon Merlot e Chardonnay". La passione, trasferita di padre in figlio, continua oggi con la presenza in azienda di Gianmaria Cesari, che abbiamo incontrato: “Da 50 anni, il nostro core business è la produzione di uva, dalla quale poi si otterrà il vino. La nostra è un’azienda giovane nel mondo del vino, giovane perché per noi è un’attività relativamente recente, considerando che in Italia ci sono famiglie che da secoli tramandano la tradizione di produrre vino. Nonostante l’Emilia Romagna sia votata alla viticultura di quantità, piuttosto che a quella di qualità, abbiamo voluto guardare al di là della nostra regione, là dove iniziano le zone del Chianti, del Brunello, del Montepulciano. Il Sangiovese, un elemento essenziale di questi vini, è tipico della nostra area e rappresenta il 70% della nostra produzione. In quest’ottica abbiamo deciso di intraprendere l’”avventura” della realizzazione di questa nuova sede,
che racchiude in un unico edificio i nostri uffici, il punto vendita, una tasting room e 2.500 mq di cantina d’invecchiamento. E’ questo il cuore pulsante dell’azienda, dove enologi e cantinieri accompagnano le uve nella loro trasformazione, per garantire gli standard qualitativi della nostra produzione”. Come è nata la collaborazione con BTicino? Abbiamo scelto la tecnologia domotica BTicino per una gestione efficiente di tutti i consumi energetici. Portiamo avanti da tempo un programma di ecosostenibilità e quindi all’interno di questa prospettiva abbiamo pensato che, grazie ai benefici apportati dalla domotica, saremmo potuti arrivare ad una migliore sostenibilità del nostro lavoro. Le esigenze erano funzionalità e facilità di utilizzo. Con il supporto di Gianluca Ortolani di Youus, abbiamo deciso di utilizzare il sistema MyHome di BTicino integrandolo con il sistema di supervisione e controllo Infusion Controller di Vantage, un altro brand del gruppo Legrand. L’impianto gestisce tutti principali parametri dell’edificio (climatizzazione, apertura e chiusura tende, accensione luci, gestione allarmi) attraverso interfacce di tipo tradizionale e poche interfacce molto evolute, in particolare due touch panel Vantage con visualizzazione del sinottico di tutto l’edificio (uno al piano uffici e uno nella cantina d’invecchiamento). Nella sala riunioni, per esigenze di mobilità, abbiamo optato per un’interfaccia tramite iPad, alloggiata a muro, ma disponibile
anche in mobilità. Attraverso l’applicazione su smartphone inoltre possiamo gestire in locale o a distanza tutti gli ambienti. La tecnologia domotica è stata in grado di apportare un grande valore aggiunto al progetto. È molto utile, soprattutto per i fuori programma: ci consente di configurare vari scenari, a seconda delle esigenze, con un risparmio di tempo e risorse. Grazie all'integrazione con il sistema Mitsubishi è stato possibile centralizzare anche la gestione dell’impianto di climatizzazione. BTicino è stata in grado di capire le nostre esigenze e di restituirci le soluzioni concrete più idonee, siamo orgogliosi della nuova sede, per noi è un sogno che si è avverato.
IL PROGETTO
Il progetto impiantistico elettrico è stato redatto dall’Ing. Sergio Emilio Neretti di Imola, l’installazione è stata realizzata dalla ditta Giancarlo Grandolfi Srl di Borgo Tossignano (Bo), lo sviluppo dell’integrazione è stato curato da Youus di Civitavecchia. Gianluca Ortolani, responsabile Youus per il cantiere, da noi incontrato ci dice soddisfatto: La richiesta principale e fondamentale della committenza era che tutto fosse "integrato". Tutti gli impianti tecnologici dell’edificio dovevano poter essere controllati dal sistema di automazione attraverso interfacce grafiche, possibilmente sotto forma di sinottici semplici e intuitivi, sia in locale che a distanza. È stato necessario rispondere
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Case Study
Domotica - BTicino firma la nuova sede di Umberto Cesari
Le cantine d'invecchiamento misurano ben 2.500 mq: è questo il cuore dell'azienda, dove enologi e cantinieri accompagnano le uve nella loro trasformazione. con un vero e proprio progetto d’integrazione, analizzando tutte le specifiche tecniche dei diversi impianti e cercando di individuare il modo corretto per far “parlare” tra loro i diversi sistemi. Ricordo che parliamo di un edificio molto grande (3.700 mq su 3 piani), dove convivono esigenze assai diverse, la cantina d’invecchiamento nell’interrato, gli spazi commerciali e la reception al piano terreno, e gli uffici al primo piano. L’infrastruttura MyHome, che gestisce illuminazione, automazione, videocitofonia è stata integrata con sistemi terzi per quanto riguarda climatizzazione e sicurezza. Un corretto progetto d’integrazione deve tenere in considerazione che ciascun sistema è differente per cultura tecnica e commerciale. Non è però l’aspetto più delicato del nostro lavoro: il system integrator ha prima di tutto il difficile compito di “interpretare le esigenze del cliente” e poi di “integrare” tra loro le diverse figure che operano in campo: l’architetto, l’installatore
elettrico, l’installatore idraulico, il progettista elettrico e l’impiantista termomeccanico. Senza un corretto coordinamento di tutte queste figure, nel caso di progetti di questa portata, difficilmente si può riuscire a ottenere un buon risultato in linea con le richieste della committenza. La nuova sede di Umberto Cesari è uno dei primi progetti che integra tecnologia MyHome BTicino con sistemi terzi (nel caso specifico il sistema HVAC di Mitsubishi Electric) attraverso la nuova piattaforma “Driver Manager” basata su webserver F454. “La nuova piattaforma “Driver Manager” di BTicino/Legrand è uno strumento estremamente innovativo, che apre strade fino ad oggi non battute. Si tratta di un ambiente in cui sistemi di vari produttori e di varie tecnologie, nel nostro caso i sistemi di climatizzazione molto evoluti come quello Mitsubishi, possono “facilmente” essere integrati nel sistema MyHome. Questo fornisce l’enorme vantaggio di poter rispondere alle esigenze di clienti e
architetti che desiderino avere un parco funzionalmente ed esteticamente omogeneo tra tutti i dispositivi che equipaggiano l’edificio, sistemi di gestione, di distribuzione di energia e di segnali. In questo modo è possibile realizzare un impianto coordinato funzionalmente (realizzando scenari che coinvolgono impianti complessi) ed esteticamente, evitando la compresenza di tastiere dedicate a differenti impianti e, come in questo caso, controllando localmente la climatizzazione attraverso i sensori MyHome. Fondamentale per il nostro lavoro è il rapporto con l’installatore elettrico e domotico. Il rapporto con Giancarlo Grandolfi e con i suoi più stretti collaboratori è stato sicuramente uno degli aspetti più importanti per la buona riuscita del progetto. La sua azienda, infatti, installa da anni le soluzioni BTicino MyHome. In questo caso quindi noi ci siamo dedicati quasi esclusivamente a curare l’integrazione dei touch screen Vantage. Aggiunge Giancarlo Grandolfi:
FAMIGLIE DI PRODOTTI BTICINO INSTALLATE - Armadi a pavimento - Centralini per apparecchi da guida din da incasso - Scatole da incasso 504 - Sistemi portacavi metallici Legrand - Frutti di comando domotici Livinglight - Domotica MyHome Livinglight (attuatori, termostati, ecc) - Btdin interruttori automatici modulari
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- Megatiker interruttori di potenza scatolati - Megaswitch sezionatori - Tiplug (prese, spine e centralini industriali) - Videocitofonia sistema 2 fili Sfera - Torrette a scomparsa Interlink office - Vantage Infusion Integration System - Vantage Touch panels 10,4”
in questo impianto di grandi dimensioni abbiamo scelto di montare, ove possibile, prodotti BTicino. La mia lunga esperienza mi ha dimostrato che l’offerta BTicino è molto completa e si colloca in una fascia di alta qualità. In questo impianto abbiamo installato tutte soluzioni BTicino, a partire dalle carpenterie dei quadri passando alla videocitofonia ed arrivando agli attuatori domotici. Per rendere un impianto perfettamente funzionante e integrato in base alle richieste del Dott. Cesari è stata necessaria un'attenta programmazione di tutti i componenti domotici che fanno parte dell'impianto. Grazie alla semplicità di programmazione della domotica MyHome ci è stato possibile realizzare facilmente un impianto così complesso. Devo ringraziare la disponibilità e le competenze del tecnico commerciale di zona BTicino nella persona del Sig. Gian Piero Bianchi insieme al quale siamo riusciti a risolvere le varie problematiche che si sono presentate in corso d'opera. Infine non posso non ricordare il positivo lavoro in team con il progettista elettrico, Ing Neretti, con quello termotecnico, Ing. Petroncini, e con il system integrator nella persona dell’Ing. Ortolani. La loro intensa collaborazione, la grande professionalità che ci hanno consentito di realizzare questo complesso impianto integrando tutti gli impianti.
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Videoproiezione - Proiezioni a 360° per il lancio dell'ultimo album dei Coldplay
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Un cielo pieno di stelle I proiettori Panasonic, forniti da XL Video, hanno contribuito a creare uno spettacolo emozionante per il lancio dell'ultimo album dei Coldplay, "Ghost Stories"
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li spettacoli, ideati in collaborazione da Ben Miles, Paul Normandale, Misty Buckley e Phil Harvey, dovevano dare luogo a un'atmosfera intima, coinvolgendo il pubblico nell'ascolto delle nuove canzoni. Per il lancio internazionale dell'album, a Los Angeles, al team creativo è stato chiesto di progettare una proiezione a 360 gradi, in stile planetario, che si espandesse nello spazio circostante investendo l'intero
soffitto. Inoltre, per due esibizioni alla Royal Albert Hall, per le quali si prevedeva il tutto esaurito, Ben Miles aveva specificato che le proiezioni dovevano coprire gli iconici funghi acustici del teatro. Per creare un cielo pieno di stelle sono stati utilizzati in totale 62 proiettori a 20.000 lumen PTDZ21K Panasonic.
SHOW TV SU "GHOST STORIES"
Per lo speciale show televisivo dedicato all'evento sono stati
implementati 46 proiettori PTDZ21K Panasonic, controllati da otto server multimediali AI I8 acquistati per l'occasione (quattro attivi e quattro di riserva); il numero più elevato di proiettori che XL Video abbia mai fornito per un singolo spettacolo. In passato, i videoproiettori Panasonic sono stati utilizzati per creare la scenografia audio-video per una varietà di importanti artisti, da Roger Waters a Fat Boy Slim.
Per questa anteprima assoluta dell'album dei Coldplay è stato predisposto un piccolo palco centrale, circondato dalla maggior parte dei videoproiettori, posizionati sul pavimento, per un'area di proiezione complessiva equivalente a sei superfici 4K. Lo show risultante si è dimostrato uno spettacolo visivo di grande impatto. In questa scenografia, la band ha presentato la versione completa dell'album, oltre
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Il PT-DZ21K lavora con tre chip DLP (Digital Light Processing) che permettono di proiettare la luce regolando con precisione la tonalità e garantendo valori elevati di luminosità (ben 20.000 lumen) e contrasto (10.000:1). considerato numerose alternative, da spazi esterni, a teatri e a centri dedicati all'entertainment come la Roundhouse – ma sembravano tutti limitati, dal punto di vista delle distanze di proiezione". Alla fine, il team creativo ha ricreato la struttura dell'iconica Roundhouse di Londra nei Sony Picture Studios a Los Angeles. "Ghost Stories è un album molto personale, per il cantante Chris Martin e la sua band. Il progettista del set aveva già sviluppato un modello, seguendo le aspettative della band, di forma circolare, con una serie di quinte enormi da utilizzare per la proiezione", continua Ben Miles. "Le dimensioni del DZ21K sono state determinanti. Poiché avremmo installato questi proiettori fra i posti a sedere a fianco delle persone sedute, anche la loro larghezza era importante". "Il giorno prima dello show erano tutti abbastanza preoccupati e ho dovuto rassicurare il team. Ero convinto che avremmo ottenuto un risultato eccezionale, che avrebbe sorpreso anche noi. Quella notte lavorammo senza tregua, allestendo le installazioni di proiezione e mettendo a punto il tutto nei minimi dettagli. Così, il giorno successivo, quando è arrivata la band, con le luci spente
e i proiettori accesi e Chris mi ha chiamato sul palco per esprimermi la sua piena soddisfazione, sono stato felice". Poiché allo show Tv avrebbero assistito spettatori su invito, quindi molto più semplici da gestire, è stato possibile installare proiettori in posizioni normalmente impraticabili per i concerti. Al contrario, per l'evento all'Albert Hall, prima di individuare la soluzione giusta è stato necessario riflettere su diverse alternative. In questo caso XL ha fornito 16 proiettori Panasonic, tutti con uscite HD con risoluzione 1920 x 1200, mentre, ancora una volta, per la mappatura delle immagini sono stati utilizzati quattro server multimediali AI S8 (due attivi e due di riserva). I proiettori, orientati verso il soffitto, sono stati disposti in quattro contenitori sopraelevati. Ciascuno copriva dai quattro ai sei funghi e avrebbe riprodotto lo stesso contenuto utilizzato a Los Angeles, benché riadattato per la nuova location. "Poiché lavoriamo da molto tempo con i proiettori Panasonic, conoscevamo già la loro
compattezza, mentre la struttura esterna si prestava perfettamente al posizionamento in angolazioni leggermente diverse, tramite differenti ganci e cinghie di ancoraggio. Sapevamo quindi di poter predisporre i proiettori nell'angolazione ottimale, qualunque fosse, e d'altra parte i regolamenti della Royal Albert Hall sono molto rigorosi in fatto di punti di ancoraggio", aggiunge Ben Miles.
PROIEZIONE MOLTO LUMINOSA
Il PT-DZ21K offre immagini mozzafiato, è estremamente affidabile e non richiede quasi manutenzione. La sua struttura compatta raggiunge 20.000 lumen di luminosità e riunisce un'ampia gamma di funzioni creative. Inoltre questo proiettore si distingue per il contrasto, la profondità e la chiarezza delle immagini. Il PT-DZ21K integra un sistema a quattro lampade che garantisce un funzionamento stabile, con la possibilità di scegliere fra modalità a lampada quadrupla, tripla, doppia e singola per una proiezione continua, 24/7.
a una selezione dei maggiori successi. Come spiega Ben Miles, di MixedEMotionsLondon, l'obiettivo dello show TV era creare un'esperienza realmente coinvolgente per il pubblico nel teatro e a casa: "L'idea era che la band offrisse una performance più intima, avvicinandosi maggiormente al pubblico per un'interazione più intensa. Negli show che si svolgono nei grandi stadi, le band spesso si trovano a una distanza notevole dal pubblico. Di conseguenza abbiamo
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Conferenze romane
L’azienda di installazione romana Studiolab ha partecipato alla ristrutturazione della sala riunioni di Cobat, nella nuova sede di via Vicenza, nella capitale, occupandosi della parte audio, della videoconferenza, della distribuzione video e controllo
Sistemi per conferenze - Una sala per riunioni perfettamente attrezzata
di Nicola De bello
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a scelta di installare un proiettore e quattro monitor ai lati della sala è legata alla volontà di dare ad ogni conferenziere la possibilità di vedere con agio i contenuti proiettati. Per la parte audio sono stati scelti dei diffusori a controsoffitto Bose DS-40F / 100V per assicurare una copertura ottimale del suono; i diffusori sono pilotati da un amplificatore cloud. Per quanto riguarda il conference system, è stato scelto il sistema wireless Televic Confidea perchè molto flessibile, con basi microfoniche eleganti e leggere, che non richiedono montaggi fissi sul tavolo conferenze e possono quindi essere utilizzate da più di
un partecipante, riducendo così il numero dei microfoni presenti. Inoltre, essendo mobili, il numero di basi microfoniche può essere adattato al numero dei partecipanti a ciascuna riunione, cosa invece impossibile con sistemi fissi. Inoltre, è un sistema progettato per essere immune da possibili disturbi che arrivino dal routers e dal bluetooth. Per la videoconferenza la scelta è caduta sul Lifesize room220, con due telecamere PTZ in full HD montate alle due estremità della sala per consentire un ottima inquadratura in qualsiasi situazione. Questo sistema è interamente controllato in linea seriale RS-232. La distribuzione Audio/Video è
stata affidata a Crestron ed è costituita da un processore All-in-one della serie Digital Media, il DMPS-300C. Questo processore ha soddisfatto pienamente qualsiasi esigenza
Sopra, la sala riunioni all'interno della nuova sede Cobat di via Vicenza, a Roma.
Installazione realizzata da: StudioLab - Roma - tel. 06/6632763 - www.studiolabsrl.it - persona di riferimento: Francesco Gagliardini YSTEM 040 / ISNTEGRATOR MAGAZINE
richiesta, in quanto integra una matrice Video 7 ingressi x 4 uscite e possiede ingressi microfonici e di linea. Per trasmettere il segnale video al proiettore, data la distanza, è stato previsto un ricevitore su cat6 Crestron DM-RMC-100, il trasmettitore DigitalMedia è già a bordo della macchina. Questo ricevitore possiede anche la linea seriale, una lan e 2 porte IR che ci hanno permesso di controllare il proiettore e creare degli scenari automatici. E' stato collegato anche un trasmettitore Crestron DM-TX201-C per dare la possibilità ad un PC portatile sul podio, di esser visto sia sul proiettore che sui quattro monitor all’ interno della sala. I quattro monitor hanno un'unica sorgente che viene suddivisa da un distributore video HDMI Kramer. Il tutto è stato integrato con il sistema luci con protocollo Dali e sono stati creati vari scenari luminosi per qualsiasi esigenza. Da un comodo touch screen Crestron da 7" Modello TSW-750 si possono controllare poche ma importanti funzioni, come lo scenario videoconferenza e lo scenario conferenza interna. Selezionando uno dei due scenari, scendono il telo di proiezione e il lift del proiettore, viene acceso il proiettore e infine vengono spente le luci secondo un preciso ordine, per un effetto scenico più gradevole. Il conference system e la video conferenza sono controllati da Crestron, in modo da interagire perfettamente con lo speaker; quando la persona attiva il microfono per parlare, le telecamere del sistema Lifesize
CARATTERISTICHE DEI COMPONENTI UTILIZZATI
BOSE DS-40F (Diffusori in-wall) Risposta in frequenza: 80 Hz – 16 kHz (-3 dB) Sensibilità: 87 dB (W/m) Tenuta in potenza: 40 W RMS SPL max: 109 dB (1m, picco)
LIFESIZE ROOM 220 (sistema per videoconferenze) Il kit include: LifeSize codec con stand, LifeSize PTZ HD camera, LifeSize Phone, Remote control, Alimentazione e Cables Risoluzione: 1080p30/720p60 Ottica (PTZ HD camera): wide-angle con zoom ottico 4x
la inquadreranno per dare la possibilità al sito remoto di vedere chi parla e interagire esclusivamente con esso. Tramite il DMPS 300 è stata gestita anche la parte audio del conference
system e della videoconferenza, in modo da non dover usare il microfono omnidirezionale Lifesize, per dare maggior presenza alla voce del conferenziere ed eliminare fastidiosi rumori di fondo.
CRESTRON DMPS-300C (Digital Media Presentation System) SDRAM: 32 MB NVRAM: 256 KB Risoluzione d'ingresso (HDMI e HD Base T): fino a 2048x1152 a 60Hz Dimensioni (lxaxp): 43,9x13,3x48,3 cm
CHI È E COME OPERA COBAT
Oltre venticinque anni di esperienza, professionalità e trasparenza al servizio dell'ambiente. Sono questi i valori per i quali le aziende produttrici e importatrici di pile e accumulatori, apparecchiature elettriche ed elettroniche, moduli fotovoltaici e pneumatici scelgono Cobat-Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo per la gestione del fine vita dei propri prodotti. Unico Consorzio multifiliera operante in Italia nella raccolta, nel trattamento e nel riciclo di rifiuti, pericolosi e non, Cobat rappresenta un vero e proprio punto di riferimento per gli operatori del settore. Cobat ha come obiettivo il soddisfacimento dei bisogni dei propri iscritti attraverso una gestione totale e integrata del fine vita dei prodotti che immettono al consumo. Il Consorzio offre una risposta concreta al principio della responsabilità estesa, manlevando da responsabilità civili e da risarcimento danni tutti gli associati. L’attività si svolge in osservanza alle disposizioni normative obbligatorie italiane ed europee di settore e in supporto alle relative necessità operative, commerciali e di comunicazione degli associati. Cobat garantisce ai propri iscritti non solo il massimo rispetto della legge e dell’ambiente, ma anche servizi razionali, organizzati e personalizzati, secondo criteri di economicità ed efficienza. Lo spirito guida del Consorzio è il miglioramento della qualità della vita delle persone attraverso la promozione di attività ispirate allo sviluppo sostenibile: per questo motivo Cobat si è dotato di un Codice Etico, operando in base ai principi di legalità, precauzione, prevenzione, sostenibilità, proporzionalità e responsabilità.
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Crocevia per il futuro ZeitRaum è l’installazione di architectural design progettata da Ars Electronica Futurelab per il terminal del Vienna Schwechat: un crocevia di pannelli e display NEC, che accompagnano i passeggeri e offrono loro una coreografia davvero eccezionale di Paolo Radice
Digital Signage - Una prestigiosa installazione NEC allo Schwechat di Vienna
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hi l’ha creata l’ha anche nominata ZeitRaum, che con un termine più internazionale può essere descritta come “TimeSpace”, ovvero spazio-tempo: altro non è che l’installazione progettata dall’austriaca Ars Electronica Futurelab per il terminale
dell’Aeroporto Internazionale di Vienna Schwechat e formata da molteplici strutture di videowall che accompagnano i passeggeri nel lungo percorso in prossimità dei gate di arrivo e partenza. Nel transito verso gli imbarchi, dunque, chi si trova a camminare a ridosso di
questa enorme struttura capace di dare nuova linfa avveniristica all’aeroporto, viene immerso in un’esperienza interattiva che gli fa vivere – in tempo reale – l’interpretazione a più facce dell’arrivo e della partenza del volo per cui si trova lì, in quel momento.
CENTINAIA DI MONITOR NEC
Tutto l’aeroporto, allo stato attuale, è servito da display e tecnologie NEC (sono diverse centinaia, come descritto nel dettaglio a lato, infatti, i dispositivi dell’azienda giapponese), ma il baricentro
Costruttore: NEC Corp. - Giappone Distributore: Nec Italia - Display Solutions Division - via L. da Vinci 97 20090 Trezzano Sul Naviglio (MI) - www.nec-display-solutions.it YSTEM 042 / ISNTEGRATOR MAGAZINE
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emozionale dell’installazione così finemente eseguita è senza dubbio la parete costituita dai 204 pannelli da 46” di diagonale: qui, presso l’area del check-in 3, si fa il primo vero incontro con lo ZeitRaum, dove un’imponente parete di monitor ricopre i corridoi che conducono e attraversano le barriere di controllo. Quando una persona si avvicina ai monitor fa partire sul video un’onda di lettere che iniziano a cadere dalla parete. Una volta raggiunto il pavimento, poi, le lettere si compattano in un testo definito, che a sua volta va a formare la topografia di un paesaggio. Prendono così forma colline e vallate, in costante movimento perché la loro crescita è in funzione dei passeggeri in arrivo e partenza: una collina per ogni decollo, una vallata per ogni atterraggio. Uno scenario particolarmente coinvolgente che solo chi ha vissuto in prima persona ci può descrivere con la
giusta meraviglia. “Al centro del lavoro c’è uno spazio immaginario, che collega tutti gli aeroporti del mondo. I passeggeri entrano in esso e lo abbandonano, ogni volta che, prima della loro partenza, passano attraverso il checkpoint e dopo l’arrivo del corrispondente aeroporto, lo lasciano di nuovo. In funzione del traffico aereo, i confini di questo spazio si spostano in continuazione e al suo interno culture, lingue e nazioni si incrociano come se fossero zone temporali. Più di cinque milioni di persone ogni anno entrano in questo spazio. Assolutamente sconosciuti gli uni agli altri, ma temporaneamente legati tra loro perché facenti tutti parte di un tempo e uno spazio comuni.” Sono le parole di uno degli artefici del progetto, che con orgoglio descrive la sua creatura oggi operativa e a disposizione di tutti i passeggeri di passaggio presso le strutture dell'Aeroporto Internazionale. Il nome scelto dai progettisti di Ars Electronica Futurelab è impegnativo ma probabilmente anche il più indovinato: perché permette di entrare – anche se per poco – in una dimensione parallela, che apre le porte a una nuova esperienza spazio-temporale e che lascia letteralmente a bocca aperta; facendo venire a chiunque la voglia di passare per Vienna ancora, e ancora, e ancora…
IN DETTAGLIO • •
204 monitor P462PG integrati per l’installazione di architectural signage 278 monitor P462 utilizzati per l’informazione voli e sistema adv • 45 display P461 per airport TV e informazioni commerciali • 183 monitor V321 per il check-in Slylink • 65 monitor desktop 2090UXi per la gestione della logistica aeroportuale
CARATTERISTICHE DEI COMPONENTI IMPIEGATI MULTISYNC P462 PG La progettazione estremamente accurata, il pannello S-PVA (Super Patterned Vertical Alignment) di elevata qualità e contrasto, le modalità di connessione estese fanno del monitor MultiSync P462 con Protection Glass la soluzione ideale per l’utilizzo intensivo 24/7 in ambito del retail signage, trasporti, control-room, conferenza, hospitality e per tutte le soluzioni integrate. I P462PG hanno un sensore di luce ambientale programmabile, il controllo delle ventole di raffreddamento e uno speciale vetro temperato antiriflesso di 4mm, posto come rivestimento frontale. Dimensioni e risoluzione schermo: 46” (117 cm); 1920x1080p/60Hz pixel Ingressi video: HDMI 1.3, DVI-D, DisplayPort (tutti con HDCP), D-Sub 15 pin, S-video, video composito, RGBHV (BNC) Uscite video: DVI-D, DisplayPort, videocomposito Consumo: 315W max; <0,5W (standby) Controlli: RS-232, IR, Ethernet Frequenza di scansione: 25,2-85 Hz (verticale) Dimensioni (lxaxp): 1055x609x111 mm MULTISYNC V321 I Public Display NEC MultiSync della Serie V rappresentano una soluzione ottimale per coloro che cercano un compromesso tra un buon rapporto di prezzo e grandi aspettative in termini di affidabilità e investimento duraturo nel tempo. L’interfaccia LAN per il monitoraggio e controllo del monitor da remoto, assieme all’interfaccia HDMI arricchiscono il valore di questo monitor. Ogni modello 321 utilizzato per l’installazione in aeroporto ha pannello S-PVA e risoluzione 1366x768 pixel. Dimensioni e risoluzione schermo: 31,5” (80 cm); 1366x768p/60Hz pixel Ingressi video: HDMI, DVI-D (con HDCP), D-Sub 15 pin, S-video, videocomposito, RGBHV (BNC) Uscite video: D-Sub 15 pin, videocomposito Consumo: 125W max; <2W (standby) Controlli: RS-232, Ethernet Frequenza di scansione: 50-85 Hz (verticale) Dimensioni (lxaxp): 789x476x133 mm
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Moda e tecnologia al passo coi tempi
I negozi Franco di Sanremo scelgono i prodotti Mobotix per la sicurezza di due punti vendita: dall'impianto analogico alla videosorveglianza su IP, puntando sulla qualità delle immagini ma anche sul design delle telecamere di Sara Poletto
Videosorveglianza - Sistemi di sicurezza "chiavi in mano"
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ggiornare completamente il sistema di videosorveglianza per rispondere a rinnovate esigenze in termini di sicurezza, efficienza ed estetica. I due negozi Franco di Sanremo, affacciati sullo storico viale del Festival della canzone, noti a cittadini e turisti per la vendita di abbigliamento e accessori di marchi di alta qualità, hanno scelto di abbandonare l'analogico per dotarsi di un impianto di videosorveglianza su IP. La scarsa qualità delle immagini fornite dal "vecchio" impianto non consentiva, infatti, un monitoraggio puntuale dei locali, rendendo particolarmente difficile l'identificazione dei possibili malviventi. I proprietari hanno quindi individuato, in collaborazione con il system integrator locale EL.ME System, nelle telecamere di rete Mobotix la soluzione che più rispondeva alle loro necessità per velocità, facilità d'installazione, qualità delle immagini ed estetica. In totale sono state installate 30 telecamere IP attive 24 ore su 24, in grado di offrire immagini fino a 5 megapixel ad alta risoluzione. Le immagini, registrate direttamente a bordo delle telecamere, sono visualizzate su monitor dedicati all’interno di ciascun negozio, posizionati in aree separate da
Installazione realizzata da: EL.ME System s.n.c., via Arziglia 92, 18012 Bordighera (IM) - tel. 0184/292636 YSTEM 044 / ISNTEGRATOR MAGAZINE
Nella pagina precedente, la telecamera S15 FlexMount; qui sopra, il modello Hemispheric Q24M da 3,1 Megapixel (2048x1536) consente la registrazione a 360°.
quelle frequentate dalla clientela. I responsabili della sicurezza del negozio hanno la possibilità di interagire col sistema di videosorveglianza anche da remoto, intervenendo tempestivamente sull’eventuale attivazione di allarmi, in seguito al rilevamento di suoni o rumori inconsueti durante gli orari di chiusura. L’accesso alle immagini è consentito, sia in locale che da remoto, ai responsabili di ciascun esercizio commerciale, oltre che ai tecnici di EL.ME System, che,
in qualsiasi momento, possono intervenire direttamente, anche da dispositivi mobile, in caso di necessità o di richiesta di supporto. Grazie al concetto "decentralizzato" di Mobotix, all’interno di ciascuna telecamera è integrato un computer ad alte prestazioni e, all’occorrenza, una memoria digitale Flash per la registrazione a lungo termine: il pc esterno serve solo per la visualizzazione e il controllo delle telecamere, non per l’analisi o per la registrazione. Questo ha evitato,
dunque, l’installazione di software di gestione video, spesso complessi, presso ciascuno dei due negozi, nonché un risparmio dal punto di vista economico. Altra questione rilevante; il nuovo impianto avrebbe dovuto adattarsi agli ambienti anche dal punto di vista architettonico, con soluzioni dal design ricercato e, soprattutto, discrete. Ecco perché è stata scelta - oltre alla Hemispheric Q24M 3,1 Megapixel (2048x1536) con tecnologia omonima che consente la registrazione a 360°
- la nuova S15 FlexMount. Di dimensioni particolarmente ridotte e dalle linee eleganti che ben si adatta allo stile dei negozi Franco, è la prima telecamera emisferica flessibile dotata di due distinti obiettivi con ripresa emisferica e microfono integrato, connessi all'alloggiamento principale tramite un semplice cavo di collegamento. Questo ha permesso di coprire completamente, con una sola telecamera, due zone adiacenti o limitrofe dello stesso negozio.
I SISTEMI MOBOTIX Mobotix Produce i suoi software e, contemporaneamente, sviluppa anche i relativi hardware per soluzioni di videosorveglianza digitale ad alta risoluzione e basate su rete ma, soprattutto, complete, ossia “chiavi in mano”, e di facile utilizzo. Fin dalla sua fondazione nel 1999, l’azienda tedesca utilizza una tecnologia di rete "decentralizzata"; in tutti i modelli, la registrazione avviene sia sulla scheda SD interna che su uno stick USB oppure, tramite rete IP, su unità disco rigido NAS con capacità di memorizzazione praticamente illimitata. Questa registrazione "decentralizzata" consente di aumentare fino a dieci volte il numero di telecamere gestibili da ogni server rispetto alla registrazione centralizzata basata su VMS e non richiede né pc né software. In particolare, nel caso di registrazioni eseguite da numerose telecamere, la soluzione "decentralizzata" consente di ridurre al minimo i requisiti di spazio di memorizzazione, in quanto ogni telecamera, a prescindere dalle immagini live, è in grado di ridurre il frame rate e le dimensioni
immagine ai valori necessari per la registrazione. Mentre un'immagine registrata con tecnologia analogica ha, in genere, una risoluzione di 0,1 Megapixel (CIF), una telecamera Mobotix con sensore a 5 Megapixel offre, invece, un livello di dettaglio superiore. Grazie all’alta risoluzione e alla tecnologia emisferica è possibile riprendere aree più ampie, con panoramiche fino a 360°, consentendo di ridurre il numero delle telecamere installate e, di conseguenza, i costi. La ricerca tecnologica di Mobotix va, quindi, nella direzione della flessibilità dei sistemi, nell'ottica di creare piattaforme adattabili e scalabili in base alle mutevoli esigenze della videosorveglianza. Ecco perché i sistemi dell'azienda tedesca sono completi, combinati per consentire la videosorveglanza da una sola postazione. Gli utenti possono quindi assemblare, secondo un principio di modularità, un sistema dinamico, da adeguare via via alle diverse esigenze applicative e di sicurezza. www.mobotix.com
SYSTEM INTEGRATOR / MAGAZINE
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Tecnologia
Audio/video - L'evoluzione dell'HDMI
HDMI 2.0, al servizio del 4K e non solo... Con la versione 2.0, presentata nel settembre 2013, l’interfaccia HDMI fa un salto tecnologico notevole: la banda passante raddoppia (o quasi) rispetto alle versioni 1.3 e 1.4, il data rate raggiunge i 18 Gbps e i canali audio diventano 32. E pensare che, in fondo, tutto ha avuto origine dalla SCART
La prima versione dell’HDMI, lo ricordiamo, fu lanciata nel 2002 da un gruppo di aziende di settore quali Hitachi, Panasonic, Philips, Sony, Silicon Image, Toshiba e altre.
Robert Blanchard (Sony Corporation), presidente dell’HDMI Forum, ha definito la 2.0 «una delle più importanti pietre miliari nella storia dell’HDMI Forum»
di Marco Galloni
Q
uello della High-Definition Multimedia Interface, forse più conosciuta come HDMI, è un bell’esempio di evoluzione tecnologica. Un’evoluzione che apporta progressi e miglioramenti, questo è ovvio, ma senza rinnegare il passato né bruciare le tappe con frettolose fughe in avanti. Con il passato, in questo caso rappresentato dalle diverse versioni succedutesi nel
tempo, l’HDMI mantiene anzi un saldo legame, al punto che se dovessimo rappresentare graficamente questa interfaccia multimediale cercheremmo di disegnare qualcosa di simile a una canna da pesca telescopica, con gli elementi che si protendono sempre più in là. La prima versione dell’HDMI, lo ricordiamo, fu lanciata nel 2002 da un gruppo di aziende di settore quali Hitachi, Panasonic,
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Philips, Sony, Silicon Image, Toshiba e altre. Scopo dei soci fondatori del consorzio era creare uno standard per il trasferimento del segnale che garantisse la retrocompatibilità con il DVI e nel contempo assicurasse prestazioni migliori, prima tra tutte la possibilità di inviare segnali audio multicanali non compressi. A partire dal 2002 seguirono, con cadenza variabile fra uno
e quattro anni, numerose altre versioni HDMI, l’ultima delle quali, la 2.0, è stata presentata all’IFA di Berlino il 4 settembre 2013. Lo standard ha sempre mantenuto la retrocompatibilità con le versioni precedenti, in modo da non costringere produttori e acquirenti a continui cambiamenti di cavi, connettori e tecniche di collegamento. Tale retrocompatibilità è garantita
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L’AVLab TPG della californiana DVDO è un generatore formato pocket di segnali test in grado di supportare la risoluzione Full 4K Ultra HD prevista dall’HDMI 2.0. Alimentato via USB, l’AVGLab è lo strumento ideale per gli installatori che necessitano sul campo della medesima funzionalità e precisione degli strumenti per il setup e la calibrazione utilizzati in laboratorio.
Le specifiche HDMI 2.0 non prevedono la definizione di nuovi cavi o connettori: è possibile utilizzare cavi come gli HDMI High Speed e gli HDMI High Speed with Ethernet (nella foto in alto), compatibili con l’aumento di banda e di velocità di trasmissione della nuova versione 2.0. anche dalla versione 2.0, la prima interamente sviluppata dal Technical Working Group, il team di ricerca dell’HDMI Forum (vedi box). Le specifiche 2.0 non prevedono la definizione di nuovi cavi e/o connettori; i cavi utilizzati per le precedenti versioni, purché siano del tipo ad alte prestazioni quali gli HDMI High Speed e gli HDMI High Speed with Ethernet, possono tranquillamente essere usati per la HDMI 2.0.
RISOLUZIONE 4K E 32 CANALI DI AUDIO NON COMPRESSO
Se compariamo le diverse versioni HDMI ci accorgeremo di un notevole incremento nelle prestazioni. Il data rate massimo, per esempio, è rimasto a quota 4,95 Gbps nelle versioni 1.0, 1.1 e 1.2, è passato a 10,2 Gbps con le HDMI 1.3 e 1.4, e ha raggiunto i 18 Gbps (6 Gbps per canale) con la 2.0. Notevoli i miglioramenti anche per quel che riguarda l’ampiezza di banda, che dai 165 MHz delle versioni 1.0, 1.1, 1.2 passa ai 340 MHz della 1.3 e della 1.4 per arrivare ai 600 MHz della 2.0. Questo garantisce, da parte della versione 2.0, una risoluzione 4K di 4096 x 2160p a 60 FPS (25 FPS in 3D), contro i 4096 x 2160p a 30 FPS della versione 1.4 e i 2560 x 1440p a 60 FPS della 1.3.
Due schermate prodotte dal generatore di segnali test AVLab TPG: nel menù in basso a destra si riconoscono le risoluzioni di uscita che è possibile impostare; la massima risoluzione è, in ossequio alle specifiche HDMI 2.0, di 2160p/60 FPS; tra le altre caratteristiche dello standard HDMI 2.0 ricordiamo la banda passante di 600 MHz e il data rate di 18 Gbps. Per quanto riguarda l’audio meritano sicuramente menzione la capacità della 2.0 di supportare 32 canali non compressi, contro gli 8 canali di tutte le versioni precedenti, una frequenza di campionamento che raggiunge i 1536 kHz e la sincronizzazione lip-sync dinamica e automatica. Il supporto dei 32 canali audio, che potrebbe per certi versi sembrare un’esagerazione, in realtà rende compatibile la HDMI 2.0 con le versioni domestiche del Dolby Atmos SYSTEM INTEGRATOR / MAGAZINE
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Tecnologia Audio/video - L'evoluzione dell'HDMI DAL CONSORZIO AL FORUM HDMI C’è una certa confusione tra termini quali consorzio HDMI, forum e simili. In questo box cercheremo di fare un minimo di chiarezza. Per Consorzio HDMI (HDMI Consortium) si deve intendere il gruppo di aziende che, nel 2002, definì le specifiche della High-Definition Multimedia Interface: Hitachi, Matsushita, Panasonic, Philips, Silicon Image, Sony, Technicolor, Thomson e Toshiba, qui elencate in ordine rigorosamente alfabetico. Un consorzio, come si può vedere, ben definito e chiuso, costituito da un numero tutto sommato limitato di compagnie. Ben diverso è il Forum HDMI, e il nome già lo lascia in qualche modo intendere: il termine latino «forum» significa infatti «piazza», «mercato», «luogo pubblico», e difatti l’HDMI Forum è, al contrario del Consortium, un luogo aperto, un’organizzazione che accoglie un numero elevato, e sempre crescente, di aziende. La data di nascita del Forum HDMI è il 25 ottobre 2011; quel giorno le aziende del consorzio annunciarono la costituzione di un’organizzazione noprofit per il supporto e lo sviluppo di future versioni High-Definition Multimedia Interface: l’HDMI Forum, per l’appunto. L’iscrizione al Forum è aperta a qualsivoglia azienda di settore ne faccia richiesta, accetti le regole stabilite dai membri fondatori e paghi la quota annuale di 15.000 dollari; la guida del Forum è affidata a un gruppo di dirigenti eletto dai membri dell’associazione. Non esiste limite al numero di aziende che possono iscriversi all’HDMI Forum: attualmente sono oltre 80, tra le quali troviamo i maggiori produttori mondiali di semiconduttori, computer e dispositivi per l’elettronica di consumo. Oltre a sviluppare nuove tecnologie e a definire le
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Questo grafico diffuso dall’HDMI Forum mostra l’aumento dei dispositivi dotati di interfaccia HDMI venduti a partire dal 2004 (le colonnine blu indicano il numero effettivo dei dispositivi, quelle rosse la crescita annuale): alla fine del 2011 erano stati venduti 2,2 miliardi di dispositivi; per quanto riguarda il 2014 – 2015 le proiezioni tendono verso i 4 miliardi. specifiche future – compiti che spettano al Technical Working Group (TWG), il team di ricerca e sviluppo dell’associazione – il Forum si occupa degli aspetti legali (licenze, brevetti, marchi, ecc.) e di quelli legati alla certificazione.
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alle quali la Dolby sta lavorando. La 2.0 garantisce inoltre il supporto per il formato 21:9 wide angle, la possibilità di multi-stream audio video (fino a 4 utenti) e include la funzionalità CEC (Consumer Electronics Control), grazie alla quale è possibile controllare, utilizzando un unico telecomando o keypad, fino a dieci dispositivi connessi via HDMI.
I CERTIFICATI DI CONFORMITÀ E I LABORATORI CHE LI RILASCIANO
Il 30 aprile 2014 il Forum HDMI ha reso note le procedure per i test di conformità con la versione 2.0. Raccolte in un documento che si chiama Compliance Test Specification (CTS) e che può essere scaricato dal portale del Forum (Adopter HDMI Extranet), queste procedure garantiscono che i dispositivi che superano i test sono pienamente conformi alle specifiche HDMI 2.0. I certificati di conformità vengono rilasciati dagli Authorized Test Centers (ATC), laboratori specializzati ai quali le aziende produttrici possono
inviare i loro manufatti. Al momento gli Authorized Test Centers sono 12, distribuiti tra Cina, Francia, India, Giappone, Corea, Taiwan e Stati Uniti. La Cina è il paese che ha più ATC, per l’esattezza quattro: i Simplay Labs di Pechino, Shanghai e Shenzhen, e il Sony Lab di Shenzhen. Segue il Giappone con i suoi tre Authorized Test Centers, due a Tokyo (Sony Labs) e uno a Osaka (Panasonic). Vengono poi, con un solo ATC a testa, tutti gli altri paesi: gli Stati Uniti con i Simplay Labs di Sunnyvale, la Francia con il centro di Caen (Presto Engineering), l’India con l’ATC Philips di Bangalore, la Corea con i Simplay Labs di Seoul e Taiwan con l’ATC Sony di Taipei. Non entreremo nel merito delle scelte di certi produttori di televisori o altre apparecchiature consumer che, non ancora pronti per il nuovo standard, propongono versioni HDMI 2.0 ottenute tramite aggiornamento firmware; in realtà si tratta di surrogati, di interfacce fittizie incapaci di trasferire i segnali Ultra HD a 60p 4:4:4 della vera HDMI 2.0. Quel che ci preme qui dire è che l’unico modo per essere sicuri che un certo dispositivo sia realmente dotato di interfaccia HDMI 2.0 è verificare che abbia superato i test CTS.
CEC, IL PROTOCOLLO SEMPLIFICATORE Come anticipato nel testo dell’articolo, la HDMI 2.0 include la funzionalità CEC (Consumer Electronics Control). Si tratta di una tecnologia che ha origine in Europa, dove è stata per lunghi anni utilizzata sull’interfaccia SCART: l’HDMI ne riprende i principi base e li ripropone in chiave evoluta. Il CEC, in estrema sintesi, permette il controllo globale di tutti gli elementi di una catena audio video di tipo point-to-point E-DDC (Enhanced Display Data Channel), come quella mostrata in figura; grazie al CEC è possibile controllare fino a dieci dispositivi utilizzando un unico telecomando o keypad e semplificando nello stesso tempo le sequenze di controllo. Il protocollo CEC, che dal punto di vista fisico si presenta come un bus a singolo conduttore, presuppone che tutte le sorgenti audio video dell’impianto siano direttamente o indirettamente collegate al display. Da questo punto di vista la connessione HDMI forma una sorta di albero rovesciato, con il display che fa le veci delle radici, gli switcher e i commutatori che fungono da rami e le sorgenti da foglie. Ecco, sempre in riferimento alla figura qui pubblicata, due esempi di sequenze di funzioni attuate tramite il CEC: se si vuole guardare un film su DVD è sufficiente inserire il disco nel lettore e premere il pulsante play; il CEC provvede a tutto il resto, cioè a dare tensione ai dispositivi appropriati, a indirizzare il segnale audio verso il sintoamplificatore (AVR), a inviare il segnale video al display, eccetera. Se si vuole invece guardare la TV, secondo esempio, è sufficiente selezionare un canale sulla set-top-box e il CEC sostituirà l’audio e il video del film con quelli del programma televisivo.
CINQUE TIPI DI CAVO HDMI
Dopo il rilascio della versione 1.4 il Forum ha definito cinque classi di cavi HDMI contraddistinte non più da codici numerici ma da loghi riportati su etichette fissate ai cavi medesimi. Sul gradino più basso troviamo l’HDMI Standard, cavo dalla banda passante limitata e pertanto utilizzabile solo per segnali con risoluzione non superiore a 1080i o 720p; anche a causa della riduzione dei prezzi dei cavi di categoria superiore, gli HDMI Standard sono sempre meno utilizzati. Sul secondo gradino c’è l’HDMI Standard with Ethernet, che ha le stesse caratteristiche del cavo Standard e in più dispone di un canale aggiuntivo, detto HDMI Ethernet Channel, che consente il collegamento in rete dei dispositivi connessi; questo tipo di cavo può essere utilizzato solo se tutti gli apparecchi della catena sono dotati di HDMI Ethernet Channel. Il terzo gradino spetta allo Standard Automotive HDMI, un cavo progettato per gli impianti installati nelle auto; lo Standard
Schema di un impianto audio-video dotato di funzione CEC HDMI. Il bus CEC permette di collegare via HDMI fino a 10 dispositivi: il protocollo include sistemi per la ricerca dell’indirizzo fisico, l’assegnazione degli indirizzi logici, la ritrasmissione, il broadcasting e il routing del segnale.
Automotive ha un’ottima reiezione ai disturbi e accetta segnali di livello superiore alla media, ma non è in grado di trasferire segnali video con risoluzioni superiori a 720p/1080i. Sul quarto gradino c’è l’High Speed HDMI, progettato per segnali video con risoluzioni dai 1080p in su e compatibile con tecnologie di visualizzazione all’avanguardia quali la 4K, la 3D e la Deep Color; è il cavo ideale per collegare lettori Blu-ray, display ad alta risoluzione e simili. Sul gradino più alto troviamo l’High Speed HDMI with Ethernet,
che alle caratteristiche del modello precedente unisce l’HDMI Ethernet Channel per le connessioni in network. Concludiamo con le parole di Robert Blanchard (Sony Corporation), presidente dell’HDMI Forum, che ha definito la 2.0 «una delle più importanti pietre miliari nella storia dell’HDMI Forum». Blanchard, si badi bene, ha detto «una delle più importanti pietre miliari», non «la più importante», segno evidente che la storia, l’evoluzione dello standard HDMI è destinata a proseguire. SYSTEM INTEGRATOR / MAGAZINE
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Tecnologia
Network solutions - WiMAX, molto più di un'alternativa?
WiMAX, lo standard misconosciuto Il WiMAX ha faticato molto per trovare, qui in Italia, una sua collocazione. E, ironia della sorte, proprio oggi che l’offerta di operatori quali Linkem, Aria e altri copre praticamente tutto il territorio nazionale, sembra che questo affidabilissimo standard wireless debba cedere il passo all’LTE di Marco Galloni
S
trano destino, quello del WiMAX: nonostante la sua velocità di trasmissione dati, l’ampio raggio di copertura e l’affidabilità non è mai riuscito veramente a decollare; è rimasto nell’ombra, e anzi c’è chi lo ha dato più volte per spacciato. La sigla WiMAX, che sta per Worlwide Interoperability for Microwave Access, identifica uno standard wireless per la connessione a Internet concepito per colmare il digital divide nelle zone non servite da ADSL e fibre ottiche. Il principio di funzionamento ricorda quello del Wi-Fi, come si vede in figura 1. Il sistema consta di un certo numero di stazioni dette Base Station (BS) o WiMAX Tower, concettualmente simili ai ripetitori per telefonia cellulare: gestite dal provider, le Base Station diffondono segnali a microonde su una vasta area geografica. Gli utenti della zona, dal canto loro, dispongono di apparati detti Subscriber Station (SS) cui sono collegati i Terminal Equipment (TE), vale a dire i computer, i notebook o gli smartphone con i quali solitamente ci si connette a Internet; le Subscriber Station possono avere la forma di piccoli apparati stand-alone, di card PCMCIA o di schede inserite nel computer. Le Base Station raccolgono il traffico dati proveniente dalle Subscriber Station e fungono da gateway, da cancelli d’accesso/ uscita alla rete. La trasmissione WiMAX può avvenire in due differenti modalità: a) – la «non-line-of-sight», in cui una piccola antenna collegata al computer comunica direttamente con la Base Station; in questo caso si utilizzano frequenze più basse (tra i 2 e gli 11 GHz) che risentono meno
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della presenza di ostacoli fisici; b) – la modalità «line-of-sight», che utilizza antenne fisse con trasmettitori più potenti e opera su frequenze fino a 66 GHz: frequenze così elevate garantiscono una banda più larga e meno errori di trasmissione, ma risentono maggiormente degli ostacoli fisici. Per tali ragioni la modalità «non-line-of-sight» viene utilizzata prevalentemente in ambito urbano, mentre la «line-of-sight» è usata in campagna e in zone poco abitate. Alle Base Station e alle Subscriber Station occorre aggiungere le Repeater Station, sorta di ripetitori che permettono di raggiungere utenze molto distanti dalla Base Station. Le Base Station possono essere utilizzate anche in funzione «backhaul», cioè come ponti di raccordo tra segmenti della rete che operano con tecnologie diverse dal wireless, per esempio su fibra ottica: la figura 2 mostra una rete WiMAX con due stazioni utilizzate in funzione «backhaul».
PRESTAZIONI MOLTO SUPERIORI A QUELLE DEL WI-FI
Se il principio di funzionamento del WiMAX somiglia a quello del WiFi, lo stesso non si può dire delle prestazioni, che sono di gran lunga superiori: si parla di un raggio di copertura di 50 km per ciascuna Base Station, equivalenti a una superficie di 8000 chilometri quadrati; la velocità di trasmissione raggiungerebbe i 74 Mbps. Va però precisato che si tratta di prestazioni teoriche. Test condotti sul campo, come quelli – severissimi – effettuati fra il 2005 e il 2006 dalla fondazione Ugo Bordoni, hanno dimostrato che la portata del WiMAX
Nonostante la sua velocità di trasmissione dati, l’ampio raggio di copertura e l’affidabilità il WiMAX non è mai riuscito veramente a decollare
L’acronimo WiMAX è stato ideato dal WiMAX Forum (www.wimaxforum.org), un consorzio no-profit che conta centinaia di aziende del settore mobile/Internet.
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risente della presenza di ostacoli fisici o di natura elettrica, come le linee dell’alta tensione. Anche le condizioni atmosferiche hanno il loro peso: pioggia, neve e nebbia sono causa di dispersioni («scattering»), e la conformazione dell’ambiente in cui si propaga il segnale può provocare fenomeni di «multipath» (ricezione di repliche spurie). Quanto alla velocità di trasmissione, quei 74 Mbps di cui sopra vanno senz’altro ridimensionati: non per niente i pacchetti/offerta dei provider parlano più realisticamente di 7 Mbps. Nonostante questo il WiMAX rimane un formidabile standard per la connessione wireless a banda larga,
l’alternativa ideale alle linee DSL e alle connessioni satellitari.
IL WIMAX FORUM
Il WiMAX si basa sulla famiglia di standard IEEE 802.16, specializzata nell’accesso wireless di tipo puntomultipunto e conosciuta anche come WirelessMAN (Wireless Metropolitan Area Network). Al momento la IEEE 802.16 comprende circa una dozzina di elementi, tra standard in uso, obsoleti e futuri, che definiscono le reti wireless metropolitane operanti sul range 2 – 66 GHz. Tra questi standard ci limitiamo a ricordare l’IEEE 802.16e, concepito per l’uso in ambito mobile;
Fig. 1: Il principio di funzionamento del WiMAX ricorda quello del Wi-Fi: delle antenne dette Base Station o WiMAX Tower, installate e gestite dal provider, diffondono le microonde (cerchi concentrici celesti) su un’area che può raggiungere i 50 km di raggio, per una superficie di circa 8000 kmq; la velocità di trasmissione tocca i 74 Mbps. Si tratta tuttavia di limiti teorici: nella pratica le prestazioni del WiMAX sono inferiori, pur superando di gran lunga quelle del Wi-Fi (zone grigie).
l’802.16e opera sulle bande dei 2,3 GHz, 2,5 GHz, 3,3 GHz, 3,5 GHz e 5,8 GHz e garantisce la connessione fino a velocità di circa 120 km orari. Per assicurare il massimo flusso dati e la più ampia copertura il WiMAX utilizza tecnologie particolari quali la Orthogonal Frequency Division Multiple Access (OFDMA) e la Multiple Input/Multiple Output (MIMO). Nella OFDMA il segnale viene suddiviso in pacchetti indipendenti; se qualche pacchetto non arriva a destinazione, la stazione ricevente è comunque in grado di ricostruire il segnale; la MIMO, impiegata soprattutto in ambito urbano, utilizza più antenne che inviano/ricevono i dati su percorsi diversi, così da ridurre le interferenze. L’acronimo WiMAX è stato ideato dal WiMAX Forum (www.wimaxforum. org), un consorzio no-profit che conta centinaia di aziende del settore mobile/Internet. WiMAX non sarebbe altro che il nome commerciale della famiglia IEEE 802.16. Al momento, secondo il consorzio, le reti WiMAX operative nel mondo sono più di 580, distribuite in 149 paesi. Oltre a sviluppare tecnologie dedicate e a promuovere la diffusione dello standard, il WiMAX Forum certifica i prodotti e le apparecchiature. Le certificazioni, rilasciate dai WiMAX Forum Designated Certification Labs, garantiscono l’interoperabilità dei dispositivi e la loro capacità di supportare servizi a larga diffusione fissi, nomadici, portatili e mobili. Il Forum elenca un gran numero di virtù e qualità che renderebbero il WiMAX fortemente competitivo. Ne riportiamo solo alcune: la flessibilità, dovuta alla capacità di supportare non solo sistemi punto-multipunto SYSTEM INTEGRATOR / MAGAZINE
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Tecnologia Network solutions - WiMAX, molto più di un'alternativa? GLOSSARIO - AAA (Authentication Authorization and Accounting) È il server che autentica l’utente WiMAX mediante username e password, smartcard o SIM. Ad autenticazione effettuata, vengono generate le chiavi per la protezione crittografica del segnale e per l’uso delle informazioni sulle tariffe. - ASN GW (Access Service Network Gateway) È il gateway di rete cui sono collegate le Base Station e che assicura le funzioni di autenticazione, gestione della qualità del servizio (QoS), accounting, gestione chiavi di cifratura, registrazione mobile IP e controllo dei terminali portatili in movimento tra diverse Base Station. - Backhaul Con questo termine si intende una stazione utilizzata come raccordo tra le Base Station WiMAX e segmenti della rete che utilizzano media di trasmissione diversi, per esempio fibre ottiche. - Base Station (BS) Postazione fissa, installata e gestita dal provider, che ha il compito di fornire la copertura wireless su una determinata area: le Base Station raccolgono il traffico dati proveniente dalle Subscriber Station e fungono da gateway, da porta di accesso/uscita alla rete WiMAX.
- HA (Home Agent Mobile IP) Router che mantiene le informazioni sulla locazione di un dispositivo portatile in movimento tra diversi ASN GW non collegati tra loro; l’Home Agent Mobile gestisce anche il cambio di indirizzo IP del terminale. - HIPERLAN La sigla sta per HIgh PErformance Radio LAN e identifica uno standard WLAN europeo alternativo agli statunitensi IEEE 802.11. - LTE (Long Term Evolution) Standard utilizzato nell’ambito della telefonia cellulare GSM/UMTS e CDMA2000. Ragion d’essere dell’LTE, la cui standardizzazione è stata completata nel 2008, è promuovere l’uso della banda larga in modalità mobile mediante l’utilizzo delle strutture e del background tecnologico 3G. - Repeater Station (RS) Apparato ripetitore che permette di raggiungere utenze molto distanti dalla Base Station. - Terminal Equipment (TE) È l’apparato utilizzato dall’utente per collegarsi alla rete WiMAX: può trattarsi di un personal computer, di un notebook o di uno smartphone.
(P-MP) ma anche multipuntomultipunto (MP-MP), o reti MESH; la sicurezza, garantita da procedure di crittografia e autenticazione; la qualità del servizio (QoS), merito della capacità di supportare cinque tipi di servizio diversi,
dall’Unsolicited Grant Service (UGS) per telefonia fissa all’Extended RealTime Polling Service (ErtPS); i costi di gestione, più contenuti rispetto a quelli di altri sistemi wireless come le HIPERLAN; ultima, ma solo in ordine d’elenco, la facilità di installazione:
Tra i dispositivi certificati dal WiMAX Forum c’è il modulo AME610 (nella foto qui sopra), prodotto dalla ITC Networks Co. Si tratta di un router WiMAX/ WLAN per impieghi mobile compatibile con lo standard IEEE 802.11e; utilizzando dispositivi di questo tipo è possibile connettersi con le Base Station WiMAX anche in viaggio, fino a velocità di 120 km orari.
Fig. 2: uno schema di rete WiMAX più complesso e dettagliato rispetto a quello di figura 1. Il WiMAX è qui utilizzato in un impianto di produzione, distribuzione e utilizzo dell’energia elettrica: tre Base Station (a sinistra) garantiscono l’accesso a Internet alle stazioni di produzione e distribuzione, ai contatori smart metering e ai mezzi della flotta lavoro mobile; una quarta Base Station (a destra) assicura l’accesso al call center e agli uffici; altre due stazioni (al centro) sono usate in funzione «backhaul» come ponti di raccordo tra le zone wireless e il tratto a fibre ottiche.
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una piccola antenna interna può essere sufficiente per consentire a una Subscriber Station di operare.
LA COPERTURA WIMAX IN ITALIA Il WiMAX, non lo abbiamo ancora detto in modo esplicito, esiste da
anni, non è una novità: il WiMAX Forum, giusto per dare qualche data, si costituisce nel 2001, e il lancio dell’IEEE 802.16e risale al 2005. Mentre in Germania, Austria, Francia e Spagna il WiMAX si diffondeva rapidamente, nel nostro
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TRA IL 3G E IL 4G C’È L’LTE Definito agli inizi del 2008, il Long Term Evolution (LTE) rappresenta l’evoluzione degli standard GSM/UMTS, CDMA2000 e TD-SCDMA. L’LTE può operare su diverse bande di frequenza. Per quanto riguarda l’Unione Europea sono o saranno utilizzate le bande degli 800 e dei 900 MHz, degli 1,8 GHz e dei 2,6 GHz. Rispetto all’UMTS, l’LTE ha un’efficienza spettrale tre volte superiore, una velocità di trasferimento dati maggiore (fino a 326,4 Mbps in download, fino a 86,4 Mbps in upload) e un ritardo di andata/ritorno (Round Trip Time) di soli 10 mS contro i 200 mS dell’UMTS. A rigore l’LTE rientra nel cosiddetto segmento pre-4G, di cui fanno parte le tecnologie a metà strada tra le 3G (come l’UMTS) e le 4G. Discutibili strategie di marketing associano spesso, giocando sulla poca chiarezza dei termini, la sigla 4G all’LTE; per evitare confusioni e rendere giustizia ai diversi standard, nel 2010 l’ITU (International Telecommunication Union) ha diffuso una nota ufficiale in cui precisa che solo l’LTE Advanced e l’802.16m WiMAX 2 hanno pieno diritto alla qualifica di tecnologie 4G.
paese incontrava molte resistenze, soprattutto agli inizi. Nel 2009, secondo un’indagine condotta all’epoca da “Repubblica.it”, gli abbonati italiani non erano più di 2500, un numero talmente basso da far temere che il nuovo standard non avesse alcuna speranza di affermarsi nel nostro paese. A frenarne la diffusione ci fu senz’altro la crisi economica, che in quegli anni cominciava a farsi sentire sul serio, ma anche le indecisioni della politica e le farraginosità della nostra burocrazia. Poi la situazione è migliorata: nel 2012 gli utenti erano circa 190.000; il 2013 ha fatto registrare un boom del +17% (dati Agcom) nelle connessioni e si calcola che oggi gli abbonati siano tra i 350.000 e i 400.000. Nonostante questo, il WiMAX si trova al momento, nel nostro paese, in una sorta di limbo. Basta fare una piccola inchiesta tra amici e parenti per rendersi conto che in pochi lo conoscono e ancor meno lo utilizzano. I motivi sono due, sostanzialmente: il primo è che i ritardi accumulati negli anni bui (dal 2008 in poi) hanno fatto sì che il WiMAX perdesse parte della sua competitività e fosse raggiunto da standard per telefonia cellulare quali 3G, 4G e LTE; il secondo è che i grandi gestori nazionali sono più interessati ai cellulari e ai tablet che a una rete wireless per la navigazione Internet a basso costo, evidentemente meno redditizia. Ciò non significa che il territorio italiano sia privo di copertura WiMAX. È vero il contrario: quasi tutto lo stivale può godere, con zone più o meno densamente popolate di Base Station, dei servizi WiMAX forniti dai
principali operatori di settore, tra i quali ricordiamo innanzitutto Linkem e Aria, Wave-Max (che opera in Emilia e nelle Marche), Freemax (Toscana), Mandarin (Sicilia) e NGI (nord Italia e Lazio); i primi cinque gestori citati operano sulle frequenze licenziate della gamma 3,4 – 3,5 GHz, mentre NGI utilizza le frequenze libere dei 5,4 GHz. Allettanti le offerte: Aria, per fare qualche esempio, propone pacchetti promozione per la connessione domestica che vanno dai 14,95 euro/ mese (Smart Basic) ai 22,95 euro/
mese (Smart NoProblem), e le offerte per le imprese sono solo di poco più costose (27,95 euro/mese il pacchetto Genius Full); Linkem offre un pacchetto No Limits a 23 euro al mese e la versione No Limits Ricaricabile (4 mesi prepagati) a 99 euro. Secondo Davide Rota, amministratore delegato di Linkem, il WiMAX sarebbe in fase discendente: «In futuro» – ha dichiarato in un’intervista rilasciata lo scorso anno a “Wired.it” – «sarà rimpiazzato dall’LTE, che stiamo
già sperimentando sulla gamma dei 3,5 GHz». Non sappiamo se le previsioni di Rota si avvereranno. L’immissione sul mercato di nuovi dispositivi ibridi WiMAX/LTE, come il router Huawei HWD15, fa tuttavia pensare a una possibile convivenza, almeno per un certo periodo, dei due standard. Insomma, se il Worlwide Interoperability for Microwave Access cederà il passo all’LTE, ciò non avverrà immediatamente. Il WiMAX può dare ancora molto.
Il distributore amplificato Datapath dL8 (nella foto) è dotato di 8 uscite DVI che possono pilotare altrettanti controller x4, per un totale di 32 display in configurazione videowall; utilizzando più dL8 connessi in link è possibile pilotare un numero almeno teoricamente infinito di monitor.
Fig. 3: architettura di una rete WiMAX (per gentile concessione del WiMAX Forum). I principali elementi di un network di questo tipo sono i seguenti: gli Access Service Network (ASN), formati dalle Base Station (BS) e dall’Access Service Network Gateway (ASN-GW); le Mobile Station (MS) e le Subscriber Station, grazie alle quali gli utenti possono comunicare con le Base Station attraverso computer, notebook e smartphone; il Connectivity Service Network (CSN), che comprende il server per l’autenticazione (AAA), il router Home Agent Mobile IP (HA) e possibilmente i server IMS. SYSTEM INTEGRATOR / MAGAZINE
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Tecnologia
CEDIA White Paper
Network Security Recommended Practice
La sicurezza delle reti Grazie alla collaborazione con CEDIA, da questo numero siamo in grado di offrire gli apprezzati "white paper" dell'Associazione, tradotti in italiano, e disponibili sul sito www.cedia.org. Iniziamo con un argomento di stretta attualità: la sicurezza delle reti wireless a cura di Simon Buddle, CEDIA EMEA Education Director
O
gni system integrator responsabile delle reti dei propri clienti deve affrontare la tematica della "sicurezza della rete". Non è sufficiente lasciare semplicemente i dispositivi con le impostazioni di default e “sperare che vada tutto bene”; infatti, così facendo si potrebbe esporre le reti dei clienti, così come l’hardware e i dati in essi presenti, ad attacchi nocivi e potenzialmente molto distruttivi. Il presente documento non deve essere visto come una guida completa alla sicurezza della rete, ma come un orientamento per un approccio pragmatico. Chi è intenzionato ad attaccare una rete, spesso ne cerca una che abbia una scarsa protezione. Seguendo queste linee guida, i system integrator potranno ridurre la probabilità che potenziali aggressori cerchino di attaccare la rete di un cliente, e in alcuni casi riusciranno addirittura a impedire che gli aggressori sappiano dell’esistenza della rete. Questo documento stabilisce le regole per la realizzazione di un sistema di sicurezza per una rete locale wireless (WLAN) in ambito residenziale in base agli standard IEEE 802.11x e 802.3. Il documento parte dal presupposto che si utilizzi un router fra la WAN (internet) e la LAN (rete locale). Ciò può avvenire
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nella forma di un modem/router DSL o di un router collegato a un modem via cavo. Questo documento illustrerà la sicurezza di una rete in tre sezioni: Proteggere il router da un attacco proveniente dalla WAN (internet),
proteggere tutte le reti wireless, proteggere la LAN e i singoli dispositivi
INTRODUZIONE
Uno dei principali vantaggi dell’utilizzo di una rete wireless è la
facilità e convenienza a collegare i dispositivi. Ma è lì che si nasconde una delle sue maggiori insidie. Nella maggior parte dei casi, non appena si collega al modem il router integrato o l’access point, gli utenti della rete wireless
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quando non è in uso. • Se possibile, usare una sicurezza WPA o WPA2 nel router wireless. • Disattivare la trasmissione SSID. • Modificare sempre il nome utente e la password dell’amministratore impostata di default. • Se possibile, evitare di usare il filtro MAC ID poiché può risultare laborioso inserire tutti gli indirizzi ed è comunque soggetto all’attacco degli hacker. • Se possibile, non usare la sicurezza WEP perché è uno standard di cifratura debole che può essere facilmente soggetto a attacchi. • Non comunicare a nessuno, salvo il cliente, la password amministratore.
PROTEGGERE IL ROUTER DA UN ATTACCO DALLA WAN (INTERNET)
all’interno del raggio d’azione richiederanno immediatamente che venga loro concessa la connettività, sia internamente, sia verso internet. Purtroppo, questa facilità di connessione e il fatto che le informazioni siano trasmesse attraverso l’aria rendono la rete vulnerabile a possibili intercettazioni e attacchi. Con la connettività senza fili, all’aggressore non serve connettersi fisicamente con il computer o con altri dispositivi della rete per avere accesso alla rete stessa. L’aggressore può accedere alla rete da qualsiasi luogo entro il raggio di trasmissione. Una volta avuto accesso alla rete, l’aggressore può insinuarsi nei servizi internet, entrare nei computer della rete per danneggiare file o sottrarre
informazioni personali e private. Queste vulnerabilità nella rete wireless richiedono la configurazione manuale delle funzionalità di sicurezza incorporate, concepite per contribuire a difendere la WLAN da eventuali aggressioni. Molte di queste procedure sono semplici passaggi che dovrebbero essere eseguiti nel corso della prima configurazione del dispositivo wireless, oltre alle altre configurazioni di sicurezza più avanzate. Prima di passare a una trattazione più dettagliata sui vari aspetti della sicurezza di una rete, ecco alcune indicazioni su cosa fare e cosa non fare quando si configura un access point (AP): • Spegnere il router wireless
Di default, la maggior parte dei dispositivi forniranno una prestazione conforme alle proprie specifiche. Tuttavia è essenziale affrontare i seguenti punti: • Scegliere un router sicuro. Anche se non è necessario utilizzare dispositivi costosi impiegati nelle reti aziendali in ambito residenziale, è fondamentale fare le seguenti considerazioni: • Il router deve avere un firewall integrato. • Il router deve essere aggiornato al più recente firmware. Valutare la possibilità di includerlo come voce da mettere in conto tra i costi di manutenzione. • Valutare l’uso di un prodotto di distribuzione limitata e quindi non facilmente disponibile sul mercato. Spesso questi dispositivi sono più sicuri. Modificare sempre il nome utente
e la password dell’amministratore impostate di default sul router. A meno che voi o il cliente non abbiate un’esigenza prioritaria e specifica in questo senso, disattivate la possibilità, per il router, di essere configurato dalla sua porta WAN (internet). Questa funzionalità è presente nella maggior parte dei router. Se il vostro router supporta questa funzionalità, disattivate “Rispondere a ping da internet.” In questo modo per un potenziale aggressore sarà più difficile identificare da internet la vostra rete. Accertatevi che sia disattivata la funzionalità DMZ, a meno che non ne sia specificamente richiesto l’utilizzo. (La funzionalità DMZ apre il firewall del router a tutto il traffico e lo instrada a uno specifico indirizzo IP nella rete locale.) Quando si richiede l’accesso a dispositivi e servizi sulla LAN a partire dalla WAN (internet): • NAPT (port forwarding) è il metodo meno sicuro. Qualsiasi aggressore
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Tecnologia CEDIA White Paper- Network Security Recommended Practice CORSI DI FORMAZIONE CEDIA CEDIA offre tutta una serie di corsi per fornire le conoscenze e le competenze pratiche che permetteranno di configurare in modo sicuro i dispositivi di un ambiente IP integrato in un’abitazione EST233 – Networking per tecnici EST243 – IP per tecnici (laboratorio pratico) EST333 – Networking avanzato (laboratorio pratico) EST350 – Networking e workshop sull’IP per integratori (laboratorio pratico) EST253 – Tecnologie per reti wireless ESD341 – Progettazione di reti Ethernet Certificazione CISCO I corsi di formazione e certificazione Cisco rappresentano la prosecuzione ideale dei corsi CEDIA per tutti coloro che desiderano applicare le buone pratiche imprenditoriali nella fase di progettazione e di configurazione di reti su larga scala nelle abitazioni. Con l’aumento delle richieste concorrenti di banda larga per streaming, video-conferenza, sistemi di controllo a bassa latenza e accesso sicuro, le certificazioni Cisco diventeranno presto un must nel bagaglio di competenze delle aziende che si occupano di impianti elettronici in ambito residenziale.
da internet potrà facilmente accedere al dispositivo aperto. Potenzialmente, se riesce ad aprire un varco nella sicurezza di questo dispositivo, l’aggressore potrebbe avere accesso a tutta la rete. Inoltre, tutto il traffico su questa connessione non è cifrato mentre è collegato a internet. Se lo si utilizza, accertarsi che siano usate password molto robuste in tutti i dispositivi aperti. • VPN (Virtual Private Network) è un metodo molto più sicuro. Se si usa una VPN, accertarsi che siano utilizzate password molto robuste. Si raccomanda inoltre l’utilizzo di un dispositivo hardware impiegato nelle reti aziendali come endpoint VPN. Questa funzionalità è integrata nella maggior parte dei router aziendali.
PROTEGGERE LA LAN E I SINGOLI DISPOSITIVI
La maggior parte dei router è preimpostata per usare gli indirizzi
compresi nell’intervallo di classe C quando sono emessi indirizzi DHCP. Anche se l’indirizzo di classe C (192.168.x.x) è del tutto adeguato, si valuti la possibilità di modificare la sottorete nelle impostazioni di default (ad es. da 192.168.1.x a 192.168.75.x). • Accertarsi che nessuna presa di rete LAN sia accessibile dall’esterno
della proprietà. • Assicurarsi che il software per la scansione antivirus e la protezione su internet siano aggiornati automaticamente e che la loro integrità sia periodicamente verificata. • Occupatevi del cliente. Istruite il cliente, spiegategli i potenziali rischi che potrebbero derivare da:
• Apertura di e-mail provenienti da fonti sconosciute • Download di file provenienti da fonti sconosciute • Software di rete peer-to-peer (ad es. software come LimeWire e Torrent) •Apertura di file provenienti da fonti non fidate (ad es. da un CD o da unità flash USB)
STANDARD DEI SISTEMI WIRELESS È stata sviluppata una serie di standard per garantire che i dispositivi wireless possano comunicare. Questi descrivono lo spettro RF usato, le velocità di trasmissione dati, come sono trasmesse le informazioni, e molto altro ancora. La principale associazione che si occupa di stabilire standard tecnici per reti wireless è l’Institute of Electrical and Electronics Engineers (IEEE). IEEE 802.11 è lo standard che regolamenta l’ambiente WLAN. Sono presenti quattro emendamenti allo standard IEEE 802.11 che descrivono caratteristiche diverse per 802.11a, 802.11b, 802.11g e 802.11n. Ci si riferisce a queste tecnologie come Wi-Fi. La Wi-Fi Alliance è incaricata dell’esecuzione di test sui dispositivi WLAN di diversi venditori. 802.11a: - Utilizza lo spettro di frequenze a 5 GHz - Non compatibile con lo spettro a 2,4 GHz; dispositivi b/g/n 802.11 - Il raggio d’azione rappresenta circa il 33% di quello dell’802.11 b/g - Relativamente costoso da implementare rispetto ad altre tecnologie - Sempre più difficile trovare apparecchiature conformi a 802.11a
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802.11b: - Primo fra le tecnologie a 2,4 GHz - Velocità di trasmissione massima di 11 Mbps - Raggio d’azione di circa 46 m in spazi chiusi/96 m in spazi aperti 802.11g: - Tecnologie a 2,4 GHz - Velocità di trasmissione massima aumenta fino a 54 Mbps - Stesso raggio d’azione dell’802.11b - Retrocompatibile con 802.11b 802.11n: - Tecnologie a 2,4 e a 5 GHz - Estende il raggio d’azione e la velocità di trasmissione dati - Retrocompatibile con le apparecchiature 802.11g e 802.11b esistenti (la bozza dello standard descrive come supportare l’802.11a)
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• Messaggi di phishing che chiedono all’utente di divulgare password e informazioni personali
• Valutare la possibilità di non trasmettere l’SSID. Il fatto di non trasmettere l’SSID impedirà a un “hacker” qualsiasi di vedere la rete e di cercare di collegarsi ad essa. Uno svantaggio è che l’SSID dovrà essere inserito manualmente in ogni nuovo dispositivo autorizzato che desidera accedere alla rete wireless. Inserito l’SSID una prima volta, non sarà necessario inserirlo nuovamente ad ogni accesso futuro.
PROTEGGERE LA RETE WIRELESS SSID
L’SSID è utilizzato per identificare la WLAN. Tutti i dispositivi che desiderano far parte della WLAN devono usare lo stesso SSID. Per permettere un rilevamento agevole della WLAN da parte dei clienti, si trasmette l’SSID. È possibile disattivare la funzionalità di trasmissione dell’SSID. Se l’SSID non è trasmesso, i clienti wireless avranno bisogno di una configurazione manuale di questo valore. Si definisce come wireless host (STA) un dispositivo che contiene una scheda di rete wireless (componente hardware di un computer che collega un computer a una rete di computer) e un client software wireless. Il client software permette all’hardware di far parte della WLAN. Fra i dispositivi STA ci sono palmari, iPod, portatili, pc desktop, stampanti, proiettori, telefoni Wi-Fi e tutta una serie di altri dispositivi collegabili a una rete wireless. Affinché un STA possa collegarsi alla WLAN, la configurazione client deve corrispondere a quella dell’access point (AP). Ciò comprende l’SSID, le impostazioni di sicurezza e le informazioni sul canale qualora il canale sia stato impostato manualmente nell’AP. Queste impostazioni sono
specificate nel client software che gestisce la connessione del cliente. Il client software wireless solitamente è integrato nel sistema operativo del dispositivo, ma può essere anche una utility del software indipendente, scaricabile in wireless, specificamente progettata per interagire con la scheda di rete wireless. Di default, l’AP trasmetterà l’SSID, quindi non basta cambiare il nome per aumentare la sicurezza. Una volta rinominato l’SSID, si deve disattivare la funzionalità di trasmissione. Così, si scherma in modo efficace la WLAN dalla vista del pubblico, rendendo più difficile il tentativo di collegarsi alla rete. Ma questo non proteggerà completamente la rete, in quanto l’SSID è trasmesso a chiare lettere fra i dispositivi della rete e questi segnali possono essere
I white paper CEDIA sono scaricabili in pdf direttamente all'indirizzo (http://www.cediaeducation.com/ resources/whitepapers). intercettati. Molti strumenti software gratuiti rilevano la presenza di reti wireless nel tentativo di catturare ed esaminare l’intestazione (header) del pacchetto dati, permettendo all’hacker di ottenere le informazioni necessarie per entrare nella rete. Per proteggere la vostra WLAN è necessario eseguire varie operazioni insieme.
SICUREZZA NELLE RETI 802.11 E 802.11X
Le considerazioni fondamentali per gli standard 802.11 e 802.11x prevedono quanto segue: • Modificare sempre l’SSID, il nome utente e la password di default impostate dal produttore.
• Alcuni AP permettono un “account guest”. Se si utilizza un account guest, si deve accertare che questo sia protetto allo stesso livello delle altre reti. • Accertarsi che tutti i dispositivi della rete supportino il metodo di sicurezza scelto. • Tutti i metodi di sicurezza si scontrano con sovraccarichi della banda larga che riducono il throughput (la quantità di dati trasportati dalla rete nell’unità di tempo). • WPA2 è lo standard più recente sulla sicurezza e andrebbe usato ogni qualvolta sia possibile. La tecnologia di sicurezza (WEP, WPA, e WPA2) dovrebbe essere la stessa per tutti i dispositivi. Ogni qualvolta sia possibile, prima utilizzare la tecnologia più recente (WPA2) e iniziare a lavorare a ritroso finché non si trova una tecnologia compatibile supportata da tutti i dispositivi.
FILTRO MAC ID
Il filtro indirizzi Media Access Control (MAC) è uno dei primi metodi di sicurezza per un AP. Si basa sul fatto che quasi ogni dispositivo collegabile in rete in tutto il pianeta ha un unico indirizzo. I dispositivi sono definiti dal loro MAC. Questo indirizzo può essere aggiunto a una tabella di indirizzi che l’AP potrà accettare. Se l’indirizzo non è nella tabella, di default sarà bloccato. I filtri MAC ID limiteranno l’accesso a un elenco predefinito di dispositivi. A volte è l’unico metodo di sicurezza che funziona con determinati dispositivi, in quanto i dispositivi in sé e per sé non hanno nessuna configurazione di sicurezza. Uno degli svantaggi del filtro MAC ID è che è laborioso inserire tutti gli indirizzi MAC nel vostro AP. Inoltre SYSTEM INTEGRATOR / MAGAZINE
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Tecnologia CEDIA White Paper- Network Security Recommended Practice numero sufficiente di dati, l’hacker può usare un software che analizza il traffico wireless per identificare la chiave WEP (che è usata per cifrare i dati e non cambia). Se si utilizza una chiave WEP, deve essere robusta, anche se non c’è molta differenza fra il tempo che ci vuole per crackare una chiave robusta e il tempo che ci vuole per crackarne una debole.
WPA VERSIONE 1 E 2
un hacker sarà in grado di rilevare l’indirizzo MAC e quindi fingerà che il proprio indirizzo sia il vostro e così entrerà nella vostra rete. Se ci sono molto dispositivi che intendono entrare nella rete, ogni indirizzo MAC di questi dispositivi dovrà essere registrato in ogni WAP. Il processo può risultare laborioso, poiché il MAC di ogni dispositivo deve essere caricato nella banca dati. Tuttavia la maggior parte dei router integrati (con AP) è in grado di interrogare la rete per verificare la presenza di dispositivi collegati, quindi raccogliere gli indirizzi MAC e permettere all’installatore di autorizzare o bloccare individualmente ciascun dispositivo. Un hacker insistente magari non si lascerà scoraggiare, infatti un indirizzo MAC convalidato potrebbe essere clonato in un dispositivo esterno, vanificando così questa procedura di autenticazione automatica.
FILTRO DEL TRAFFICO
I sistemi di filtraggio del traffico possono controllare il traffico in entrata o in uscita dalla rete. Possono essere usati per autorizzare o bloccare il traffico in arrivo o in partenza per uno specifico indirizzo MAC o IP. È possibile controllare specifiche applicazioni utilizzando numeri di porta. Ad esempio, il filtro del traffico può essere usato per YSTEM 058 / ISNTEGRATOR MAGAZINE
bloccare il traffico Telnet destinato al server di autenticazione, impedendo che un accesso non autorizzato cerchi di riconfigurare i parametri.
AUTENTICAZIONE
L’autenticazione è la procedura che permette l’accesso mediante l’utilizzo di credenziali preimpostate, per lo più un nome utente e una password. In una rete wireless, l’autenticazione deve avvenire prima che il cliente abbia il permesso di connettersi alla WLAN. Questo processo non impedirà che i pacchetti siano intercettati, ma garantirà un notevole livello di sicurezza contro un hacker qualsiasi. I due metodi più frequenti di autenticazione wireless sono l’autenticazione aperta e le chiavi precondivise (PSK).
AUTENTICAZIONE APERTA
Di default, i dispositivi wireless non richiedono l’autenticazione, si tratta quindi di autenticazione aperta. Questa andrebbe usata soltanto in reti pubbliche come quelle di scuole, bar, aeroporti, ecc.
PSK
Mediante l’utilizzo della PSK, un dispositivo che intende connettersi alla rete invia una richiesta all’AP e l’AP risponde con una richiesta di verifica. Il dispositivo, poi, utilizza la sua PSK (che deve corrispondere
alla chiave presente nell’AP) per cifrare la richiesta di verifica e quindi la restituisce all’AP. L’AP confronta la risposta cifrata con la richiesta di verifica originaria e, se corrisponde, il processo di collegamento continua. Se è attivato anche il filtro indirizzi MAC, si deve prima eseguire l’autenticazione.
PROTOCOLLI DI SICUREZZA WIRELESS
I protocolli di sicurezza si basano sul minimo comune denominatore. Le reti con dispositivi di vecchia generazione potrebbero non essere in grado di gestire i protocolli di cifratura più recenti. Se si è in dubbio, utilizzare il protocollo più universale, il Wired Equivalent Privacy (WEP), per verificare la procedura processo di sicurezza della rete, e quindi fare l’upgrade al protocollo del livello più alto possibile.
WEP NORMALE
WEP è stata la prima tecnologia di cifratura a essere sviluppata. Attenzione alle passphrase WEP perché sono facili da individuare per gli hacker. Dato che la lunghezza è fissata come standard (64-bit [10 caratteri ASCII] o 128-bit [26 caratteri ASCII]), un hacker riesce facilmente a restringere il campo per la sua aggressione e crackare la password più velocemente. Con un
Il Wi-Fi Protected Access (WPA) e il più recente Wi-Fi Protected Access 2 (WPA2) sono molto più sicuri della WEP poiché usano tecniche di cifratura diverse. Inoltre, utilizzano un intervallo per la password invece di un intervallo prestabilito come nella WEP. Con WPA e WPA2, una password può essere lunga fra gli 8 e i 63 caratteri ASCII, a piacere. La maggior parte dei nuovi dispositivi supporta lo standard WPA2, e molti produttori permettono che i propri dispositivi siano compatibili con WPA. Ad esempio, potete configurare il vostro AP per WPA2, ma se il cliente supporta soltanto WPA, ricadrà automaticamente in quello standard. Come in ogni sistema di cifratura, WPA e WPA2 richiedono maggiore overhead e larghezza di banda – più che la WEP – ma i benefici della WPA superano le preoccupazioni legate a un eventuale sovraccarico. 1) Il metodo WPA PSK è molto più sicuro del WEP poiché utilizza un Temporal Key Integrity Protocol (TKIP), che cambia continuamente la chiave usata per cifrare i dati. Per dare inizio alla connessione si usa una PSK. Questa deve essere una password robusta. Negli ultimi anni, tuttavia, gli aggressori hanno escogitato metodi per aprire varchi. 2) WPA2 PSK. Per ottenere il marchio Wi-Fi, un nuovo prodotto deve supportare WPA2. Se tutti i dispositivi di una rete wireless supportano WPA2 PSK, si deve usare quello standard. Purtroppo alcuni prodotti attuali e molti prodotti di vecchia generazione non supportano né WPA né WPA2. Se nella rete ci sono dispositivi che non supportano WPA2, si valuti la possibilità di inserire i dispositivi non conformi in una VLAN a parte, che ha accesso limitato al resto della rete.
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PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE DI UNA SOLUZIONE WIRELESS Determinare il layout, il raggio d’azione e l’ambito di applicazione del dispositivo - Larghezza della banda: Quanti utenti sono previsti contemporaneamente? Quali applicazioni sono previste? - Copertura: Sarà necessario espandere il raggio d’azione? - Limitazioni strutturali: Determinare il tipo di costruzione (rilevare potenziali impedimenti per il segnale). - Eseguire verifiche sull’impianto e su apparecchiature già esistenti. Costruire un modello di installazione e di sicurezza - Determinare l’ubicazione delle apparecchiature.
GESTIRE LA FORZA DEL SEGNALE
La rete non può essere attaccata se non c’è nessun segnale wireless. Inoltre, al diminuire della forza del segnale, diminuisce anche il throughput della rete. Nel cercare un equilibrio fra l’esigenza di avere un segnale forte all’interno della proprietà e l’esigenza di ridurre al minimo la forza del segnale al di fuori della proprietà, si deve considerare quanto segue: 3) L’uso di antenne wireless direzionali permette di mantenere un segnale forte entro i limiti della proprietà, mentre riduce al minimo il segnale al di fuori dei limiti della proprietà. 4) Molti WAP riescono a operare con potenza di trasmissione ridotta. 5) Il momento migliore per configurare le soluzioni di cui sopra è dopo che il cliente ha traslocato e la proprietà è completamente arredata.
essenziale che il personale sia al corrente delle minacce esistenti e sia opportunamente istruito per avviare le necessarie misure di sicurezza per difendere la rete, i dati e i dispositivi del cliente da ogni accesso non autorizzato. Se le configurazioni sono errate, la rete potrebbe essere esposta ad accessi
- Determinare quali sono le apparecchiature più appropriate. - Determinare lo standard wireless. - Documentare la configurazione del router/dell’AP. - Definire nome, password amministratore, SSID, protocolli di sicurezza wireless e autenticazione. Semplice checklist (lista di controllo) per la configurazione - Cambiare le impostazioni di default, compresa la password amministratore. - Cambiare l’SSID e disattivare la trasmissione. - Abilitare l’autenticazione con il massimo livello compatibile di cifratura. - Utilizzare il filtro indirizzi MAC.
esterni e le prestazioni generali della rete potrebbero diminuire. Si raccomanda che il personale che occupa ruoli chiave riceva un’opportuna formazione e sia certificato. CEDIA University e i produttori del settore offrono molti corsi sulla progettazione, l’installazione e la configurazione.
Sotto, il Fritz! Box 7270 integra modem ADSL2+, router Wlan e impianto telefonico VoIP. Il router permette di navigare e telefonare senza fili, grazie all'uso di telefoni cordless Dect e della Wlan di ultima generazione 802.11n.
CONCLUSIONI
La sicurezza è uno dei fattori primari da considerare quando si progetta una rete wireless, oltre alla gestibilità, alla scalabilità, alle prestazioni e all’interoperabilità. Per la loro convenienza e flessibilità, le reti wireless stanno diventando onnipresenti nel settore degli impianti elettronici residenziali. È
ABBREVIAZIONI UTILIZZATE IN QUESTO ARTICOLO AP – Access Point (punto d’accesso wireless) WPA – Wi-Fi Protected Access (accesso protetto Wi-Fi) ISP – Internet Service Provider (provider servizi internet) VPN – Virtual Private Network (rete privata virtuale) LAN – Local Area Network (rete area locale) WAN – Wide Area Network (rete geografica) MAC – Media Access Control (controllo di accesso media) WAP – Wireless Access Point (punto d’accesso wireless)
PSK – Pre-shared Key (chiave precondivisa) WEP – Wired Equivalent Privacy (privacy equivalente alla rete cablata) SSID – Service Set Identifier (identificatore set di servizi) TKIP – Temporal Key Integrity Protocol (protocollo di integrità a chiave temporanea) VLAN – Virtual Local Area Network (rete area locale virtuale) STA – client di rete wireless, come un portatile o un palmare
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Tecnologia
Risparmio Energetico - Controllo integrato dell’illuminazione
Giochi di luce e colore per lo Zorlu Center Una struttura polifunzionale nel cuore di Istanbul che ospita proprietà residenziali, un centro commerciale, un polo culturale, uffici e un hotel di lusso ed un sistema di gestione dell’illuminazione, firmato Helvar, che consente di ridurre al minimo gli sprechi, mettendo in scena ricercate esperienze visive Testi di Sara Poletto; foto di Murat German
U
n ambizioso progetto architettonico nel cuore di Istanbul, uno spazio polifunzionale che si apre alla socialità, alla cultura e al commercio, attingendo concettualmente dalla tradizione greca dell’agorà e da quella romana del foro. Del resto una metropoli come Istanbul, per secoli crocevia di civiltà, religioni, usi e costumi diversi, porta avanti ancora oggi il suo sviluppo in modo eclettico, all’incrocio tra due continenti, radicata nella sua storia seppur proiettata nella modernità. Interessante simbolo di questo melting pot è lo Zorlu Center, progettato dagli architetti turchi Emre Arolat Architetti e Tabanlıoglu Architetti, Joint Venture Group, e recentemente completato. Lo Zorlu Center racchiude in sé spazi con funzionalità diverse: alcune proprietà residenziali, un centro commerciale, un centro per le arti visive e performative, uffici e l’hotel lusso Raffles Istanbul. Per un progetto così complesso non poteva essere trascurato un aspetto come l’illuminazione, sia dal punto di vista dell’architettura della luce, col suo valore esteticofunzionale, che da quello del controllo dei consumi.
GIOCHI DI LUCE
L’intera illuminazione dello Zorlu Center è controllata dai sistemi Helvar integrati YSTEM 060 / ISNTEGRATOR MAGAZINE
con il Building Management System attraverso l’IP driver Helvar Tridium. "Le dimensioni di questo progetto sono state una vera sfida", ha affermato Safak Koc di Elekon Energy Systems, distributore Helvar in Turchia. "Zorlu Center è il primo progetto ad uso misto di Istanbul ed è stato fondamentale trovare una società che potesse fornire sistemi di illuminazione in grado di soddisfare le esigenze di ogni singola area dell’edificio". Inizialmente l’illuminazione
era controllata da un sistema di commutazione. Man mano però che i lavori andavano avanti, è stato necessario sviluppare un sistema più sofisticato che riuscisse a soddisfare le esigenze dei lighting designers coinvolti nei differenti spazi del centro. “Sono stati installati 8.000 apparecchi Vestel DMX nel parcheggio e nelle aree esterne, quindi avevamo bisogno di implementare un sistema di gestione della luce unico per controllare tutti i singoli componenti,“ ha
spiegato Safak. “Attraverso i router 920 di Helvar siamo in grado di controllare ogni singolo apparecchio e, contemporaneamente, i consumi e le esigenze del parcheggio, e far comunicare il BMS attraverso la linea Ethernet di Helvar, Helvarnet”. E proprio perché in un progetto del genere l’estetica della luce, e dunque il controllo, riveste un ruolo così importante, il lighting designer Zeki Kadirbeyoglu dello Studio ZKLD ha potuto lavorare con Elekon per garantire funzionalità, il
giusto livello di luce e scenari luminosi adatti a tutti gli spazi. L’illuminazione dello shopping center è stata progettata per esaltare l’esperienza della visita e, allo stesso tempo, mantenere un ambiente confortevole. I livelli sono programmati in base al mutare della luce. Il giardino interno è, poi, il fiore all’occhiello del progetto di Emre Arolat e Murat Tabanlıoglu, così Zeki Kadirbeyoglu ha lavorato sui cambiamenti giornalieri e stagionali della luce. Il sistema Helvar è, infatti, collegato a
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LA SFIDA DEI SENSORI
In queste pagine, alcune immagini degli esterni dell'edificio multifunzione Zorlu Center di Istanbul.
telecamere con sensori di luce che controllano e modificano costantemente i livelli di illuminazione nel giardino, per modificare intensità e colori in base al tempo e alla luce naturale.
ILLUMINAZIONE INTEGRATA
Il controllo dell’illuminazione consente anche di ridurre gli sprechi energetici, puntando su un consumo energetico studiato e orientato al risparmio. Ecco perché in tutta l’area dello Zorlu Center sono
stati installati oltre 1.000 rilevatori di presenza Helvar. Inoltre, il sistema è stato ottimizzato in modo da coincidere con gli orari di apertura, le ore di punta e il variare della luce diurna, così da creare un "tutto" completamente integrato e conseguire il massimo risparmio energetico. L'alto livello d’integrazione dell’illuminazione si estende anche ai componenti BMS mediante il sistema Ethernet Helvarnet, che fa parte dell’IP driver compatibile
La crescente domanda di efficienza energetica nell'illuminazione sta portando un aumento dell'utilizzo dei sensori in ogni tipo di installazione, da quelle più piccole, singole stanze, a quelle più grandi, interi piani o edifici. Per questo l'azienda Helvar ha introdotto nuove tipologie di sensori sia nella categoria “on board”, mini sensori installati direttamente nel corpo illuminante, sia nella categoria stand alone, installati a soffitto/ parete e collegati a sistemi di gestione più complessi. In particolare, in questa seconda categoria sono stati introdotti: un sensore basato su tecnologia PIR (infrarosso passivo - nell'immagine il sensorie 311 PIR) e sensori a micro onde destinati a rispondere alle esigenze di rilevazione in ambienti grandi (fino a circa 200 metri quadrati) o lunghi e stretti (come corridoi), nonché due modelli PIR, uno per ambienti molto alti (ambienti industriali) e l’altro per installazioni a parete. Molti di questi sensori sono stati, per l'appunto utilizzati all'interno dello Zorlu Center. www.helvar.com
Tridium della stessa azienda. Ogni router è in grado di inviare e ricevere comandi al e dal sistema BMS; allo stesso tempo, le tre aree dell’edificio (centro commerciale, teatro e hotel) sono collegate direttamente al BMS tramite BACnet. Questa interfaccia grafica permette agli addetti al controllo di monitorare il sistema, segnalare eventuali guasti, ricevere notifiche via mail, richiamare scenari, pianificare eventi e monitorare i consumi.
I NUMERI DELLO ZORLU
Il sistema realizzato per la gestione dell'illuminazione dello Zorlu Center monta i seguenti componenti Helvar • 222 x Imagine 920 Routers; • 508 x DIGIDIM 498 Relay Units; • 225 x DIGIDIM 474 Moduli di controllo dei reattori; • 95 x DIGIDIM 458/DIM8 Moduli Dimmer; • 16 x DIGIDIM 458/DIM4 Moduli Dimmer; • 16 x DIGIDIM 490 Moduli di Controllo del sistema di oscuramento; • 1125 x DIGIDIM 311 Rilevatori PIR; • 104 x DIGIDIM 314 Rilevatori MW; • 160 x DIGIDIM Moduli di Controllo; • 45 x DIGIDIM 9240 Touch Panels; • 279 x 12 Way DMX Splitter; • 1 IP Driver (Tridium)
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Tecnologia
Risparmio Energetico - Un sistema-edificio innovativo e sostenibile
Un museo in classe A nel cuore della montagna Sarà aperto la prossima estate il sesto ed ultimo edificio della catena museale dedicata alla montagna, creata dal celebre alpinista Reinhold Messner: una struttura efficiente, certificata in classe A CasaClima, con impianti di ultima generazione, come quello elettrico e di illuminazione dell’azienda altoatesina Elpo di Sara Poletto
U
na struttura museale modellata sulla morfologia della montagna che la ospita, progettata per esaltare l’ambiente naturale nel quale è immersa ma, soprattutto, per fondersi con esso. Sorgerà sulla vetta del Plan de Corones, nota nel panorama di Brunico per la sua bellezza e per il comprensorio sciistico tra i più famosi dell’Alto Adige, a 2.275 metri sul livello del YSTEM 062 / ISNTEGRATOR MAGAZINE
mare; l’apertura del MMM Corones, sesto e ultimo gioiello della catena museale dedicata alla montagna creata dal celebre alpinista Reinhold Messner, è prevista per l’estate 2015. Progettato dall’architetto britannico Zaha Hadid, in stretta collaborazione con Messner e i responsabili dello Skirama Plan de Corones, il progetto architettonico risponde ai canoni del parametricismo, basato sull’impiego di
tecniche di sviluppo digitale che dà vita a linee morbide e fluide con l’intento di rendere il museo un unicum con la montagna, riducendo al minimo l’impatto visivo. Il museo sarà, infatti, quasi interamente scavato nella roccia articolandosi su più livelli, con aperture strategiche e una terrazza panoramica con vista a 240° sulle vette circostanti. All’ultimo piano, l’unico in superficie, si troverà
l‘ingresso al museo. Da qui si svilupperà poi un sistema di scalinate a cascata che condurrà agli spazi espositivi sottostanti. Il progetto prevede, inoltre, la presenza di una sala cinematografica con circa 20 posti. Particolare attenzione è riservata all’efficienza energetica, che dovrà rispondere a standard elevatissimi, tanto da ottenere la certificazione CasaClima Classe A
(consumi inferiori a 30 kWk/mq anno) dall’agenzia KlimaHaus di Bolzano. Grazie allo sviluppo sotterraneo la struttura godrà sia in estate che in inverno di una temperatura costante, garantita da cappotto termico, tripli vetri e impianto di riscaldamento radiante a bassa temperatura. Risparmio energetico in primo piano anche nella scelta di Elpo di dotare il museo di un impianto di
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In queste pagine, due rendering degli esterni del MMM Corones e uno degli interni, così come sarà la struttura una volta completata.
LA CATENA DEGLI MMM
illuminazione con tecnologia LED di ultima generazione. L’azienda altoatesina è, infatti, stata scelta come partner per la realizzazione dell’intero impianto elettrico e di illuminazione del museo ma le sono stati affidati anche la realizzazione del sistema di allarme e dell’impianto antincendio, che garantiranno la sicurezza della struttura, e l’impianto audio – multimediale per la sala cinema.
IL SISTEMA-EDIFICIO
Per ottenere la certificazione CasaClima in classe A, gli accorgimenti progettuali sono stati improntati proprio sull’efficienza energetica e il contenimento dei consumi. Viste le particolari condizioni in cui sorgerà la struttura, sia in termini di raggiungibilità, altitudine sul livello del mare, situazioni climatiche e meteorologiche nelle diverse stagioni dell’anno, tutti gli impianti del MMM
Corones (compreso quello di riscaldamento) saranno alimentati da energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili. L’elettricità, fornita dall’azienda Pubbliservizi di Brunico proviene, infatti, da alcune delle maggiori centrali idroelettriche dell’Alto Adige. Per ridurre al minimo i consumi ed evitare gli sprechi, l’attenzione progettuale è stata rivolta in modo specifico sul cappotto termico
Il Messner Mountain Muesum (MMM) è l’ambizioso progetto, portato avanti dall'alpinista Reinhold Messner, composto da sei musei dislocati in altrettante località alpine di particolare interesse storico e paesaggistico, in cui ogni spazio espositivo ruota attorno ad uno specifico aspetto della vita di montagna. Punto di partenza e sede centrale è il MMM Firmian di Castel Firmiano nei pressi di Bolzano, che mette in scena il rapporto tra uomo e montagna; il MMM Juval, in Val Venosta, celebra invece i miti e la sacralità della montagna, ospitando una collezione di cimeli tibetani; è dedicato ai ghiacci il MMM Ortles a Solda (1.900 m di altitudine), situato proprio di fronte all’omonimo ghiacciaio; mentre il MMM Dolomites sul Monte Rite (2.181 m) in Cadore parla di roccia e alpinismo dolomitico; inaugurato nel 2011 nella cornice del Castello di Brunico in val Pusteria, il MMM Ripa esplora, invece, la vita delle popolazioni montane di tutto il mondo. Nel 2015 il percorso si concluderà con l’ultima tappa: l’inaugurazione del MMM Corones, che celebra la roccia in cui è contenuto e la disciplina dell’alpinismo, raccontata attraverso la collezione di quadri e oggetti raccolti da Messner nel corso della sua carriera.
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Tecnologia
Risparmio Energetico - Un sistema-edificio innovativo e sostenibile
In questa pagina, alcune immagini del cantiere del MMM Corones. L’accesso principale al cantiere è assicurato da una strada forestale di circa 15 km che sale lungo il versante nord della montagna, inaccessibile in caso di avverse condizioni meteo. I lavori, interrotti nella stagione invernale, riprenderanno nel mese di maggio. L’apertura è, infatti, fissata per l’estate 2015. dell’edificio e sull’impianto di riscaldamento. La protezione termica è stata realizzata con un sistema di protezioni isolanti da 18-24 cm, che incapsula completamente la struttura, e con finestre con vetri isolanti a tre strati. L’impianto tecnico di riscaldamento è dotato di superfici radianti
a bassa temperatura, così come di un sistema di approvvigionamento e ricircolo dell’aria e di un sofisticato impianto di recupero del calore. Tra gli aspetti più innovativi degli impianti realizzati da Elpo per il museo di Messner, spicca sicuramente la parte relativa all’illuminazione, per la quale
è stata utilizzata interamente la tecnologia LED, l’unica in grado di rispondere agli elevatissimi standard energetici richiesti. L’intero impianto di illuminazione è stato studiato, inoltre, per integrarsi perfettamente con il particolare stile architettonico e le linee pulite del museo.
GLI INTERVENTI DI ELPO La collaborazione tra Messner e l’azienda altoatesina, con oltre 60 anni di esperienza in ambito elettrotecnico, ha avuto inizio con la costruzione di altri due musei della catena. Per il MMM Corones Elpo (www.elpo.it) realizzerà i seguenti interventi: - quadro elettrico generale 400V 160°; - installazioni in calcestruzzo per le pareti interne e soffitti con cemento a vista; - impianto di illuminazione a LED; - gruppo di continuità e impianto d’illuminazione d’emergenza; - quadro di controllo di riscaldamento e ventilazione; - impianto EIB con visualizzazione di illuminazione, riscaldamento e ventilazione (System Homeserver); - impianto di filodiffusione; - impianto audio e multimediale per la sala cinematografica; - impianto d’allarme e antincendio; - messa a terra e impianto parafulmini.
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Sorgenti luminose Nel bosco verticale come gemme preziose La scelta delle luci a soffitto della gioielleria Adler di Ginevra è stata fatta tenendo in considerazione la necessità di un’emissione omogenea e allo stesso tempo orientabile. Per questo in diversi punti della boutique sono stati installati proiettori Mandy di Linea Light: apparecchi da incasso a scomparsa, con una sorgente luminosa composta da un LED array, in grado di garantire la massima efficienza con consumi ridotti. www.linealight.com
E' stato insignito dal Politecnico di Milano dell'International Highrise Award 2014 ed è così che Bosco Verticale, progettato da Stefano Boeri, è stato scelto tra oltre 800 progetti e nominato all’unanimità come il grattacielo più bello del mondo. Il premio è rivolto agli edifici non inferiori ai 100 metri di altezza e valuta numerosi parametri tra cui sostenibilità, design, qualità degli spazi e integrazione con il contesto urbano. E proprio all’insegna della sostenibilità è stato realizzato anche l’impianto di climatizzazione: 4 unità INTEGRA ERACS2-WQ 2152 di Climaveneta con condensazione ad acqua, un’evoluzione dei tradizionali gruppi frigo reversibili a pompa di calore, in grado di produrre contemporaneamente acqua refrigerata e calda. www.climaveneta.com
AWARD Ha vinto il premio EBAE – European Business Award for the Environment – nella categoria “Gestione” e, per la prima volta, il riconoscimento comunitario per l'innovazione green istituito nel 1987 viene assegnato ad un’impresa turca. Il progetto per il quale Eczacıbaşı Building Products (azienda produttrice di articoli sanitari in ceramica) è stata premiata si chiama Blue Life; si tratta di un sistema di gestione integrata e sostenibile con un approccio alla produzione, alla progettazione e alla rendicontazione dei marchi VitrA e Artema che punta a “minimizzare il consumo di risorse non rinnovabili in fase di produzione e il consumo pro capite d’acqua degli utilizzatori finali attraverso una progettazione intelligente; mira anche a generare progetti che promuovano la sostenibilità e aprano la strada al cambiamento sociale in questo ambito, incaricandosi di formare i dipendenti di
Eczacıbaşı Building Products in materia di risparmio energetico e d’acqua”, ha affermato Erdal Karamercan, Presidente e CEO di Eczacıbaşı Group. All’inizio del 2014 l'azienda aveva vinto la competizione nazionale in Turchia, la prima fase del premio organizzata dalla segreteria nazionale del programma, il Centro Ambientale Regionale turco, indispensabile per accedere alla seconda fase della selezione che avviene, invece, a livello europeo. Il premio per la categoria "Gestione" viene assegnato alle organizzazioni che si siano distinte per visione strategica e sistemi di gestione, contribuiendo in maniera costante ad uno sviluppo sostenibile; gli aspetti ambientali, economici, sociali ed etici della sostenibilità devono essere chiaramente integrati nella mission generale e in tutte le politiche aziendali. www.vitra.com.tr
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