System Integrator Magazine #23 Set 2019

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MAGAZINE

PARTNER DI ®

23 Settembre 2019

Home&Building Automation - Audio&Video Solutions - Digital Signage - Energy Saving - Surveillance

ISSN 2384-9649

SISTEMI EVAC

Evacuazione vocale: ecco i sistemi LDA Audio Tech che tutelano la vita delle persone e l’integrità di edifici e strutture

CONFERENCE

Spedizione in abbonamento postale - Bimestrale - € 1,90 Free copy

Niente più cavi con il sistema Shure Microflex Complete wireless

VIDEOPROIEZIONE

In arrivo la serie PT-MZ16K, nuovi vpr laser a 3 LCD firmati Panasonic

DISTRIBUZIONE VIDEO

La spagnola Ecler debutta nel video con tanti nuovi prodotti: extender over IP, splitter e switcher di segnale per un’offerta sempre più completa

CASE STUDY

Il sistema di automazione realizzato da Team Office per la sede di Toyota Motor Italia

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Editoria

MAGAZ

Home&Buildin

g Automation

- Audio&Video

Solutions

- Digital Signag

e - Energy

www.simmagazine.it INE

Settembre

Saving - Survei

llance

SISTEMI EV AC

Evacuazion e la vita delle vocale: ecco i sistem persone e i LDA Audio l’integrità Tech che di edifici e tutelano strutture

CONFEREN

CE

VIDEOPROIE

ZIONE

In arrivo la serie PT-MZ16 vpr laser K, nuovi a 3 LCD fi rmati Panason ic

in abbonament o postale

Spedizione

2019

ISSN 2384-964

9

®

In questo numero... ATTUALITÀ

CASE STUDY

04 News

34 Building Automation

ONE VIDEO

CASE STUD Y

Il sistema di per la sede automazione realizz di Toyota ato da Team Motor Italia Office

www.simm

agazine.it

L’altra faccia della riproduzione sonora

S

DI

DISTRIBUZI

La spagnola Ecler debutta IP, splitter nel video e switcher con tanti di segnale nuovi prodotti: per un’off extender erta sempre over più completa

- Bimestrale

- € 1,90 Free

copy

Niente più cavi con il sistema Shure Microflex Complete wireless

PARTN ER

23

u questo fascicolo di settembre-ottobre parliamo di un

aspetto dell’audio forse meno appariscente dei sistemi sonori per l’intrattenimento o per il conference o il

multiroom, ma altrettanto diffuso e ancora più importante. Si tratta della tecnologia per l’evacuazione sonora, o vocale, come viene in alternativa denominata, ovverossia di quei sistemi che nel caso in

cui si verifichino delle condizioni di pericolo in un luogo pubblico o

aperto al pubblico hanno la funzione di avvertire con segnali sonori, inviare messaggi preregistrati chiari e utili e fornire quindi una

preziosa guida in momenti difficili al fine di garantire una corretta

evacuazione dagli edifici, siano questi centri commerciali, stazioni,

Le novità del mercato

06 Training/formazione

Office per Toyota Motor Italia

I corsi dei prossimi mesi

40 Digital Signage

10 Eventi

Oltre 200 display BenQ

Panasonic Integration Tech Days: la tappa di Roma

16 Expo LUMI 2019

PRODOTTI

18 Videoproiezione P605UL, il nuovo Laser LCD ultrasilenzioso di NEC

aeroporti, ecc. Ne pariliamo prendendo in esame uno dei produttori

20 CONFERENCE

a livello mondiale per l’affidabilità dei propri prodotti che nel suo

Shure Microflex Complete

Dall’evacuazione sonora passiamo alla videoproiezione, sempre

wireless

novità provenienti da Panasonic e NEC, entrambe con sorgente

24 Display

anche l’introduzione nel catalogo Ecler di una linea di prodotti

serie nel segno del 4K

produttore spagnolo.

26 Distribuzione Video

leader del settore, la iberica LDA Audio Tech, azienda conosciuta catalogo propone molteplici soluzioni adatte ai più diversi scopi. in ambito corporate, con la presentazione di due interessanti luminosa Laser e, rimanendo nel settore video, segnaliamo

dedicati alla distribuzione video che va a completare l’offerta del Finiamo con il segnalare l’interessante roadshow organizzato da

Panasonic nel corso del mese di giugno, al quale dedichiamo un ampio servizio e, per quanto riguarda i case study, il complesso sistema realizzato da Team Office per Toyota Motor Italia. Buona lettura! l.nicolucci@homecomfort.it

è una pubblicazione Luxury Media Solutions S.r.l. Sede legale: Via Piave, 2 - 53042 Chianciano Terme (SI) Sede operativa, redazione, direzione, amministrazione: Via di Priscilla, 57A 00199 Roma Tel/fax. 06.85.35.32.05 www.simmagazine.it

Direttore Responsabile Luigi Nicolucci l.nicolucci@homecomfort.it Segreteria di Redazione Marina Nicolucci segreteria@simmagazine.it Grafica e impaginazione Chiara Tosatti grafica@homecomfort.it Web design Michela Moccia grafica@homecomfort.it

Il sistema realizzato da Team

Wireless, sistema conference

Panasonic CQ1 - La nuova

Ecler - La nuova linea Video Systems

32 Videoproiezione

per Suzuki Italia

42 Display I Monitor HANNspree touch a bordo dei macchinari Moveco

TECNOLOGIA

44 Audio/Video L’evoluzione dell’HDMI

48 Sistemi EVAC LDA Audio Tech Neo e One Sistemi PA/VA di tipo all-in-one

54 Risparmio energetico 8° Rapporto annuale sull’efficienza energetica dell’Enea

56 Risparmio energetico Un edificio ibrido che è un filtro bioclimatico

In arrivo da Panasonic

60 Risparmio energetico

la serie PT-MZ16K

Le novità del mercato

Pubblicità segreteria@simmagazine.it Collaborano con System Integrator Magazine Nicola De bello, Marco Galloni, Vincenzo Maragoni, Paolo Neri, Sara Poletto, Paolo Radice, Marco Ventimiglia, Carlo Vincenzi Stampa, allestimento e confezione STR PRESS SRL, Piazza Cola di Rienzo, 85 00192 Roma www.strpress.com

Testata registrata presso il Tribunale di Roma il 29/09/2014 - al numero 231 Spedizione in abbonamento postale Finito di stampare nel mese di settembre 2019 ISSN 2384-9649 La Luxury Media Solutions srl è iscritta al ROC con il n. 23846

03


ATTUALITÀ

NEWS • Le novità del mercato Anticipazioni, tendenze, approfondimenti dalle aziende

COMM-TEC

Disponibile il nuovo firmware per la gamma Pearl di Epiphan Video È disponibile l’aggiornamento del firmware 4.9.0 per la gamma Pearl dei sistemi di commutazione, registrazione e streaming all-in-one. Con questa versione, sono disponibili l’integrazione completa di Panopto, nuove registrazioni ad hoc, l’autenticazione tramite touch screen e altri miglioramenti. Ecco cosa prevede l’aggiornamento del firmware: • Integrazione completa di Panopto per utilizzare Pearl come recorder remoto per registrazioni video e webcast multi-sorgenti programmate e non, ricorrenti, con autenticazione utente semplice mediante il touch screen. • Per Kaltura, sono previste più registrazioni VOD ad hoc da più sorgenti e creazione di webcast direttamente dal touch screen con l’autenticazione dell’utente, oltre al supporto aggiunto per più registrazioni ad hoc di origine.

• È ora possibile alternare tra temperatura e carico della CPU sul touch screen. • L’EDID di ciascun input viene verificato quando Pearl viene acceso. • Migliorato anche il supporto per lo spazio colore 4: 2: 2 su 12G e 6G SDI. (Pearl-2). • La funzionalità di tethering USB è stata rimossa. • Conferma cancellazione file AFU. www.comm-tec.it

EET EUROPARTS

L’accessorio giusto al momento giusto Come trovare, in poco tempo, i migliori accessori, ricambi, supporti? Semplice, affidandosi all’ampia gamma di soluzioni offerte da EET Europarts attraverso i suoi marchi proprietari. Vediamo, nello specifico, cosa significa puntare sui prodotti dei sei “Private Label” internazionali di EET Europarts. MicroConnect In un sistema professionale che si rispetti non possono mancare i cavi di qualità. Con oltre vent’anni di esperienza nel settore, MicroConnect dispone oggi di un magazzino con oltre 600mila cavi, spaziando dal networking alla fibra ottica, passando per le installazioni AV e i cavi USB (al seguente indirizzo il catalogo http://bit.ly/MCCatalogue). Il tutto per garantire il meglio della connessione, in questa linea premium dedicata a clienti B2B, rivenditori al dettaglio o utenti del settore industriale, con realizzazioni anche su misura (http://bit.ly/MCCables). Vivolink Vivolink dispone di una vasta gamma di accessori da utilizzare in installazioni AV professionali. Vasto assortimento di cavi realizzati secondo gli standard più elevati in puro rame, extender, splitter, matrici, supporti e prodotti per la gestione delle sale meeting. eSTUFF eSTUFF è invece il marchio di riferimento per accessori di tendenza

04

da associare a smartphone, tablet, computer e dispositivi AV. Design accattivante, qualità tecnologica e rapporto qualità-prezzo sono le parole chiave di un brand rivolto a centri specializzati, rivenditori Apple premium, negozi ed e-commerce di elettronica consumer. MicroLamp Grazie a questo marchio, EET Europarts offre lampade di ricambio compatibili con la maggior parte dei proiettori oggi sul mercato, sia di marchi noti come Epson, NEC, Optoma, BenQ, Christie, LG, Canon e JVC, sia di prodotti dalla minore diffusione. La proposta MicroLamp supera i 150 marchi e i 4.500 modelli. MicroOptics Nessun cliente acquista uno switch senza ricetrasmettitori e cavi. MicroOptics è un perfetto marchio add-on, con ricetrasmettitori in grado di coniugare la convenienza di una soluzione compatibile, a una qualità del tutto simile all’originale, coprendo i principali marchi sul mercato. HP, Cisco, Brocade, Finisar, Ubiquiti. MicroBattery Migliaia di modelli e alternative caratterizzano il catalogo di MicroBattery, ampia gamma di batterie e adattatori per solution provider e rivenditori IT. Anche in questo caso, EET propone batterie compatibili di alta qualità per laptop, cellulari, tablet, POS, machine fotografiche e altri dispositivi. “Al momento Private Label comprende 18 marchi, abbiamo prodotti a marchio in tutte le aree di attività nel mondo dell’ IT. Per un System Integrator e/o Rivenditore acquistare un prodotto a nostro marchio significa poter avere marginalità, disponibilità a stock ed assistenza pre e post vendita.” Katia Gomareschi, Product Manager and Product Sales Specialist Italy EET Europarts, responsabile per l’Italia di Private Label. it.eetgroup.com


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SUNELL TECHNOLOGY CORP.

Specializzata in sicurezza Sunell Technology Corporation è un’azienda cinese Hi-Tech specializzata dal 1997 in tecnologia per la videosorveglianza, settore dove è all’avanguardia con prodotti per il riconoscimento facciale che utilizzano l’Intelligenza Artificiale a scopo di prevenzione dell’intrusione, e le telecamere termiche. In Italia, Sunell è uno dei principali player per la fornitura di telecamere e videoregistratori IP e analogici multistandard, presente in Istituzioni pubbliche e private di primaria importanza oltre che in numerosi Comuni per il controllo della sicurezza cittadino. Sunell è l’unica società del settore che ha installato un cloud p2p in Italia ad uso esclusivo degli utenti italiani. Dopo una fase di test di tre anni, la Corporation ha deciso dal 2019 di investire direttamente con il proprio marchio sul mercato italiano. È nata così il team Sunell Italia, mirato a costituire una rete di distributori qualificati in grado di supportare professionalmente l’installatore nel pre e post vendita attraverso corsi di formazione, supporto tecnico, attività di consulenza, documentazione commerciale e di marketing. Il sito logistico in Italia, con oltre 10.000 mq coperti, è dotato di magazzino automatico e personale al lavoro su due turni per garantire consegne celeri

entro le 48 ore sia in Italia che in Europa. Le recenti tecnologie di analisi video e riconoscimento facciale hanno raggiunto nei prodotti Sunell un elevato livello di efficienza e ne rappresentano oggi una caratteristica distintiva. I prodotti, sempre aggiornati e di ultima generazione, risultato evolutivo di un R&D department di oltre 200 addetti, sono una garanzia di qualità e di affidabilità. Di seguito alcune delle tecnologie Sunell più avanzate: Telecamera: SN-IPR58/21BYDN-J-B Software: Sunview Telecamere termiche: TPC-6401KT, TPC4201KT, TPC4201AT, SNTPT4231LZ Telecamera Body Temp (controllo temperatura corporea) SN-T5 NVR: SN-NVR25xxE1, SN-NVR25xxE1-Px, SN-NVR26xxE1-Px-F www.sunellitalia.it

AUDAC

MBK440, la soundbar è assicurata Audac presenta la staffa MBK440, un nuovo modo per fissare la soundbar IMEO1 su qualsiasi monitor con punti di fissaggio compresi tra VESA200 e VESA600. La MBK440di Audac consente il posizionamento dello speaker sia sopra che sotto il monitor. Ecco le caratteristiche principali di MBK440 per IMEO1: • Installazione sopra o sotto il monitor • Montaggio su punti di fissaggio VESA • Compatibile con aggancio VESA da VESA200 a VESA600 • Guida cavi integrata per un’installazione visivamente ordinata • Realizzata in acciaio, con verniciatura nera a polvere • Dimensioni (LxAxP): 900x30x640 mm La IMEO1 è una soundbar attiva caratterizzata da un ottimo rapporto qualità/prezzo, progettata specificamente per applicazioni in aule scolastiche, meeting room e hotel. In tali contesti, la barra Audac può essere utilizzata e installata in abbinamento a monitor, lavagne intelligenti o proiettori. La staffa intelligente per montaggio a parete inclusa nella confezione, insieme al design unico che ne permette la rotazione, consentono di installare la soundbar nella parte superiore o inferiore di uno schermo, mantenendo un direzionamento ottimale del diffusore. I sistemi di diffusione attivi con tecnologia WaveSelect di IMEO1 sono dotati di un potente processore di segnale (DSP) che permette di selezionare un numero di preset programmati. Grazie a questo sistema, è sempre possibile trovare un preset che soddisfi al meglio qualsiasi esigenza. Audac ha arricchito ulteriormente la Soundbar IMEO1 con alcune

funzionalità pensate principalmente per gli hotel, le aule o le sale conferenze: nelle installazioni dove più Soundbar IMEO sono distribuite in tutto l’edificio, può essere molto utile assegnare ID Bluetooth personalizzate, per distinguere ogni IMEO. www.audiosales.it

05


ATTUALITÀ

TRAINING • I corsi di formazione SETTEMBRE - OTTOBRE 2019

CORSI DI FORMAZIONE FINO A OTTOBRE 2019 -

Durata: 3 ore

ai parametri sopra descritti e nel loro rispetto.

Il corso è riconosciuto dal CNP per il rilascio di

- Impianti di sicurezza.

CFP pari a: 3 CFP

- Flessibilità, ampliabilità e manutenibilità.

Agenda:

- Esempi con prodotti e soluzioni ABB.

Dato il numero limitato di postazioni è necessaria

- La regola tecnica di connessione in BT:

- Ottimizzazione del progetto e dei consumi

la prenotazione sul sito www.abb.it/lowvoltage

norma CEI 0-21.

attraverso un sistema di controllo.

nella sezione formazione.

- La connessione degli utenti attivi e passivi

- Possibili confronti con impianti non ottimizzati.

alle reti di bassa tensione.

- Qualità dell’energia: rifasamento.

CORSI KNX ENTRY LEVEL

- Soluzioni ABB per gli utenti attivi in BT,

Requisiti

Introduzione ai sistemi di building automation

interfaccia e trattazione del sistema

Conoscenze sulla progettazione degli impianti

ABB i-bus® KNX

di accumulo.

elettrici e sulla norma CEI 64-8.

Fornire le conoscenze di base della tecnologia bus

- La tecnica di connessione in MT:

Calendario corsi:

ABB i-bus KNX per realizzare l’installazione,

norma CEI 0-16.

Settembre: 24 - Verona

la programmazione e la messa in servizio di

- La connessione degli utenti attivi e passivi

sistemi

alle reti di media tensione.

L’EVOLUZIONE DIGITALE DELLA

di controllo degli edifici.

- Soluzioni ABB per connessioni utenti in MT

DISTRIBUZIONE ELETTRICA

Costo: 200 € (iva inclusa). Durata: 2 giorni.

e dispositivi di interfaccia.

ABB AbilityTM EDCS per l’industria 4.0

Calendario corsi:

Requisiti:

Il comparto dell’energia e quello dei trasporti sono

Ottobre: 3 - Santa Palomba (RM)

Conoscenze di base sulla progettazione degli

entrati nella “quarta rivoluzione industriale”. La

Ottobre: 15 - Vittuone (MI)

impianti elettrici e sulle problematiche di

grande sfida per l’industria italiana, consiste nel

ABB - www.abb.com

®

interconnessione delle reti alla rete dei distributori.

rendersi più competitiva migliorando la produttività

CEI 64-8 PARTE 7

Calendario corsi:

e l’efficienza attraverso nuove tecnologie che

Progettazione e realizzazione degli impianti

Ottobre: 10 - Santa Palomba (RM)

assicurino l’interconnessione di oggetti intelligenti

secondo la parte 7 della norma CEI 64-8

Ottobre: 11 - Pistoia

e la gestione dei dati in internet e nel cloud.

Approfondimento delle tematiche di sicurezza,

Si rende necessario dotarsi anche di sistema

progettazione e realizzazione degli impianti elettrici

EDIFICI AD ENERGIA QUASI ZERO:

elettrico flessibile ed intelligente che sia in grado

in contesti particolari, oggetto della parte 7 della

IL RUOLO DEL PROGETTISTA ELETTRICO

di coniugare fonti energetiche non costanti con

norma CEI 64-8, evidenziando per differenza

Dall’edilizia residenziale all’edificio pubblico il

una produzione sempre più diversificata e che si

le prescrizioni normative rispetto all’impianto

DLG 192/2005

integri con il sistema fabbrica.

elettrico “ordinario”. Sono esclusi gli ambienti

Dal 1 Gennaio 2019 per gli edifici pubblici

Durata: 3 ore

ospedalieri per i quali valgono prescrizioni

(comprese scuole ed edifici scolastici) e dal

Il corso è riconosciuto dal CNP per il rilascio di

particolari e oggetto di un corso specifico (Impianti

1 Gennaio 2021 per tutti gli edifici di nuova

CFP pari a: 3 CFP

elettrici nei locali medici).

costruzione, devono essere realizzati con la

Agenda:

Requisiti: conoscenze di base sulla progettazione

modalità NZEB (a energia quasi zero). La Direttiva

- L’era di Internet of Things.

degli impianti elettrici della norma CEI 64-8.

Europea 31/2010/CE definisce con una formula

- Mercato e piano nazionale Industria 4.0.

Durata: 3 ore

abbastanza ampia il concetto di edificio a energia

- Iperammortamento.

Calendario corsi:

quasi zero come un fabbricato ad altissima

- Il quadro intelligente.

Ottobre: 1 - Bologna

prestazione energetica in cui il fabbisogno

- ABB Ability™ Electrical Distribution Control

energetico molto basso, o quasi nullo, dovrebbe

System (EDCS) e sistemi di monitoraggio

CEI 0-16 E CEI 0-21

essere coperto in misura significativa da energia

dei parametri elettrici.

Le regole tecniche di connessione dalla Media

proveniente da fonti rinnovabili, compresa quella

- L’interconnessione degli oggetti in campo.

alla Bassa tensione

da fonti rinnovabili prodotta in loco o nelle

- SCADA come sistema d’integrazione.

Panoramica completa delle regole di connessione

vicinanze.

- Soluzioni ABB in Media e Bassa Tensione,

in BT ed in MT volute dall’Autority per l’Energia

Durata: 3 ore

nei motori e nei robot.

per rendere la rete più efficiente.

Il corso è riconosciuto dal CNP per il rilascio di

Requisiti:

Le norme CEI 0-16 e 0-21 sono presentate con gli

CFP pari a: 3 CFP

Conoscenze generiche sulla progettazione degli

aggiornamenti attualmente in vigore, compreso

Agenda:

impianti elettrici e dei sistemi di supervisione.

il recepimento della norma EN 50438 relativa ai

- Esigenze del cliente in termini di funzionalità,

Calendario corsi:

micro-generatori, e nella trattazione si illustrano

di sicurezza e di comfort (in senso lato).

Ottobre: 1 - Napoli

anche le novità relative alle prove a cui gli impianti

- Scelta dei carichi elettrici e loro posizionamento

devono essere sottoposti per la verifica. Saranno

nel rispetto delle funzionalità richieste

LA MANUTENZIONE NEGLI IMPIANTI ELETTRICI

presentate le soluzioni che ABB ha realizzato

e dell’efficientamento.

Principi dell’attività di service per i componenti

per rispondere alle regole di connessione degli

- Esigenze e caratteristiche dei carichi elettrici.

di bassa e media tensione

utenti attivi sia per nuovi allacciamenti, sia per

- Scelta delle sorgenti di alimentazione

L’evoluzione delle tipologie della manutenzione

adeguamento di quelli esistenti, illustrando anche

e loro tipologia nel rispetto delle funzionalità

oggi rende possibile garantire un’ottima efficienza

le interfacce MT ed i sistemi di accumulo in bassa

richieste e dell’efficientamento.

dell’impianto attraverso un costante processo di

tensione.

- Dimensionamento dell’impianto in riferimento

mantenimento in efficienza dei componenti.

06


www.simmagazine.it

I benefici che ne derivano non riguardano solo

direttamente sulle macchine, in un’aula dedicata

Ottobre: 1 - Lazio presso I.I.S.S. Nicolucci Reggio

gli aspetti economici ma anche la sicurezza

che prevederà postazioni attrezzate con ChamSys

Isola del Liri (FR)

dell’impianto e delle persone.

MagicQ MQ80.

Ottobre: 15 - Campania/Napoli

Durata: 3 ore

Le sessioni didattiche saranno improntate

Ottobre: 16 - Campania/Salerno

Il corso è riconosciuto dal CNP per il rilascio di

sull’operatività e l’applicabilità sul campo grazie ad

Ottobre: 22 - Presso Sede Ave Rezzato (BS)

CFP pari a: 3 CFP

un approccio pratico in piena filosofia “hands on”.

Agenda:

Gli studenti dovranno recarsi al corso muniti di

- Aspetti normativi sulla manutenzione (DLGS

PC o MAC con installato all’interno il software

81-08, DPR 462/01, CEI 0-16, CEI 11-27, CEI

ChamSys MagicQ, scaricabile sul sito

0-15….).

Calendario corsi:

- Perché fare manutenzione.

Settembre: 16-17-18 - Sorbolo (PR)

- Tipologie di manutenzione.

Settembre: 24-25-26 - Aielli (AQ)

BTicino organizza corsi di formazione dedicati ai

- Vantaggi assicurativi.

Ottobre: 22-23 - Corso base e avanzato - Ceglie

professionisti che vogliono entrare in contatto o

- Vantaggi economici e continuità di servizio.

Messapica (BR)

approfondire la conoscenza del mondo BTicino.

- Sicurezza (gestione del rischio).

BTICINO

www.bticino.it - www.bticinoacademy.it

Calendario da definire al momento della stampa.

- Kit di retrofitting.

DANTE CERTIFICATION TRAINING LIVELLO 1

- Soluzioni ABB in MT e BT.

Introduction to Dante

- Manutenzione apparecchi, trasformatori e

Ottobre: 28 - Sorbolo (PR)

motori. Requisiti:

DANTE CERTIFICATION TRAINING LIVELLO 2

Conoscenze generiche sulla sicurezza relativa agli

Intermediate Dante Concepts

impianti elettrici e sui prodotti di Media e Bassa

Ottobre: 29 - Sorbolo (PR)

CAME - www.came.it

www.came.com/it/azienda/formazione Grazie a un efficace approccio didattico,

Tensione.

il team dedicato di formatori training@came forma

Calendario corsi:

il professionista affinché sia in grado di proporre

Ottobre: 29 - Genova

soluzioni progettate su misura per il cliente e per le sue specifiche esigenze. Le attività di training hanno svolgimento presso la sede di Came Service a

AUDIOSALES

AVE

Dosson di Cassier, in provincia di Treviso e presso la sede Came-BPT a Sesto al Reghena, in provincia di

www.ave.it/it/professionisti/corsi-professionisti

Pordenone e hanno la durata di 1 giorno.

www.audiosales.it

Per permettere a tutti i professionisti di rimanere

Calendario da definire al momento della stampa.

Audiosales offre regolarmente seminari sui

sempre informati sulle continue novità e soluzioni

propri prodotti, oltre a corsi di aggiornamento ed

adottate, Ave è attenta nel proporre dei corsi

approfondimento sulle nuove tecnologie.

formativi dedicati a tutti gli addetti ai lavori.

L’obiettivo di Audiosales è fornire informazioni

COMELIT - www.comelitgroup.com

teoriche seguite da prove pratiche sui prodotti,

CORSO DOMOTICA BASE

per dare l’opportunità di ascoltare, provare o

Il corso DOMOTICA BASE è gratuito ed è aperto

semplicemente sperimentare le innovazioni più

ad un massimo di 8 installatori (per ogni data).

alla formazione e all’aggiornamento creato da

interessanti sul mercato.

Agenda:

Comelit per lo sviluppo costante della cultura

Info sul sito www.audiosales.it/it-IT/Seminari.

Il corso si propone di illustrare nel dettaglio i

professionale nel settore dell’installazione elettrica.

aspx

principi di base della tecnologia AVEBus con

Le opportunità di crescita offerte da Comelit

diversi esempi pratici applicativi. Durante il corso

Training School si rivolgono sia agli installatori che

GREENGO ADVANCED TRAINING

verranno presentati i vari dispositivi AVEBus

ad architetti, progettisti e professionisti del mondo

Settembre: 10 - Sorbolo (PR)

(Trasmettitori, moduli di uscita, attuatori dimmer,

edile. Fattore basilare e caratterizzante dei corsi

attuatori tapparelle, termoregolazione, ecc...) e la

è sapere unire contenuti teorici all’applicazione

WORKSHOP CHAMSYS

loro programmazione tramite software dedicato

pratica delle conoscenze, per consentire di

Audiosales, distributore italiano ChamSys,

SFW-BSA. Verranno spiegati gli scenari base.

ampliare il bagaglio tecnico professionale e

presenta una nuova sessione di formazione per il

Saranno, inoltre, fornite le istruzioni installative

aumentare la capacità di dialogo con la clientela, il

mese di Settembre.

dei prodotti AVEBus dalla predisposizione degli

tutto a vantaggio di una maggiore competitività.

Il programma si articola su 3 giornate:

impianti alle verifiche degli stessi.

Il calendario dei corsi sarà organizzato a seconda

- Giorno 1: Nozioni generali, introduzione

Durante il corso i partecipanti utilizzeranno

delle richieste.

alle console e panoramica sull’utilizzo

dei pannelli didattici pre-cablati per interagire

degli strumenti ChamSys

con il docente.

- Giorno 2: Hands on ChamSys,

È necessario che, durante il corso, ogni

strumenti integrati, funzionalità, configurazioni

partecipante abbia con se il proprio PC.

- Giorno 3: Q&A - Confronto e domande

Durata: circa 7 ore

specifiche sulla programmazione

Calendario corsi:

del proprio show

Settembre: 18 - Toscana/Umbria

Per scoprire ed imparare le console luci

Settembre: 25 - Calabria presso Agenzia LTP

www.comm-tec.it fino ad esaurimento dei posti.

ChamSys gli studenti saranno invitati ad operare

Energy Lamezia Terme (CZ)

Calendario da definire al momento della stampa.

Comelit Training School è il progetto dedicato

COMM-TEC - www.comm-tec.it

L’iscrizione ai corsi gratuiti avviene tramite il sito

07


ATTUALITÀ

TRAINING • I corsi di formazione

(piattaforma d’integrazione domotica) - presentazione nuovi prodotti - specifiche di cablaggio bus di campo (Hi.bus)

GEWISS PROFESSIONAL

- configurazione logica sistema bus

Hi.Team

- configurazione supervisione domotica

www.gewissprofessional.com

Home Innovation organizza periodicamente,

- configurazione dell’integrazione

I corsi sono conformi alle regole stabilite

in tutta Italia, corsi di formazione e certificazione

con altri sottosistemi (sicurezza,

dall’associazione internazionale KNX per

“Hi.Team” sul tema della domotica e sulla

videosorveglianza, audio/video)

programma, durata e materiale consegnato.

piattaforma d’integrazione domotica Hi System

Calendario corsi:

Numero partecipanti: max 12 persone.

(www.hisystem.it)

Ottobre: 3 - Settimo di Pescantina (VR)

L’iscrizione ai corsi è riservata a chi ha già avuto

I corsi sono finalizzati all’operatività per la

esperienze installative, anche con altre tecnologie

realizzazione di edifici ad alto contenuto

domotiche. Per maggiori informazioni visitate

tecnologico e domotici. I corsi erogati sono

www.knx.org.

differenziati per tutta la filiera Hi.Team che è composta da: installatori, progettisti d’impianti,

INTERMARK SISTEMI

CLK1 PRIMA PARTE

progettisti dell’involucro, costruttori e figure

In questa prima parte del corso per diventare

tecnico commerciali, ecc.

KNX Partner vengono affrontati tutti gli aspetti

Informazioni su www.hiteam.it/roadshow

L’offerta formativa Intermark Sistemi è sempre

necessari alla comprensione dei fondamenti della

e www.hisystem.it

più completa e aggiornata. Segui i corsi ed eventi

tecnologia KNX.

I corsi sono gratuiti e a numero chiuso.

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tecnologico con le soluzioni di controllo più

Calendario corsi:

CORSO TECNICO DI DOMOTICA

innovative e le tecnologie multimediali più attuali

Ottobre: 15-16 - Calcinate

CERTIFICAZIONE HI.TEAM

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La presentazione che si svolge la mattina (dalle 10 CLK1 SECONDA PARTE

alle 13) unitamente all’approfondimento tecnico

CORSO AMX PROGRAMMER 1

Vengono affrontati tutti gli aspetti legati al software

del pomeriggio (dalle 14 alle 18), hanno l’obiettivo

Formazione tecnica sugli strumenti e le

per la configurazione chiamato ETS. Il corso si

di fornire una panoramica commerciale e tecnica

conoscenze indispensabili allo sviluppo e

rivolge a System integrators o installatori avanzati

di tutte le possibili applicazioni domotiche

all’integrazione dei sistemi AMX. Verranno

che abbiano una comprovata padronanza dei

e fornire delle basi teoriche per l’analisi e le

presentati e studiati gli ambienti di sviluppo

concetti di base della domotica e della building

implementazioni di impianti e progetti ad alto

richiesti in un sistema AMX: TPDesign per

automation. È possibile iscriversi al solo esame

contenuto tecnologico.

la creazione delle grafiche dei touch panel,

KNX: in quel caso verrà fornita in anticipo la

Agenda:

NetLinx Studio per la programmazione delle

documentazione del corso per prepararsi in

- panoramica di tutte le possibili applicazioni

unità di controllo, altri applicativi di supporto alla

maniera autonoma all’esame finale. Il corso dura

della domotica

programmazione.

tre giornate, dalle 9:00 alle 17:30. Importante:

- analisi di casi studio di maggior successo

Durata: 4 giorni

durante la terza giornata si tiene l’esame finale per

(residenziali, building e hospitality)

Calendario corsi:

il rilascio del certificato di KNX Partner.

- progettazione preliminare e definizione

Ottobre: 15-18 - Sede Intermark Sistemi, Roma

Calendario corsi:

dei budget di progetto

Ottobre: 29-30-31 - Calcinate

- panoramica prodotti a marchio Hi System PRASE Prase Media Technologies offre ai professionisti del settore AV, progettisti e architetti un ricco calendario di eventi formativi, corsi di certificazione e webinar dedicati alle molte tecnologie distribuite. Tutte le informazioni e le indicazioni sull’iscrizione sono disponibili sul sito www.prase.it. TESIRA CERTIFICATION TRAINING ll corso si struttura in due giornate, la cui partecipazione, riconosciuta da attestato ufficiale di certificazione Tesira, permetterà ai partecipanti di gestire in autonomia la progettazione e la configurazione di un sistema audio/video networking basato su piattaforma Biamp Tesira. La partecipazione è anche un’occasione di aggiornamento per i professionisti

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che hanno frequentato le precedenti edizioni del corso e desiderano conoscere i nuovi prodotti della linea Tesira. Per partecipare al training di certificazione Tesira è necessario dotarsi di laptop con sistema operativo Windows® 7 o superiore. La partecipazione è completamente gratuita fino ad esaurimento posti e per un massimo di due persone per azienda. Calendario corsi: Settembre: 11 (10.00-17.00) - Napoli Settembre: 12 (9.30-16.00) - Napoli

VIMAR - www.vimar.com

I corsi base sono gratuiti e si tengono su tutto il territorio, quelli avanzati sono a pagamento e si svolgono presso le sedi Vimar di Marostica VI e Campodarsego PD. Controllare su www.vimar.com/it/it/event

approfondire la conoscenza e la programmazione del nuovo sistema antintrusione By-alarm. riguardanti il sistema di antintrusione By-alarm e la programmazione dei principali dispositivi. Durata: 1 giorno Quota partecipazione: 130 € Ottobre: 15 - Vicenza

volta alla videocitofonia 2 Fili. Iscrizione riservata ad aziende con partita iva. Durata: 4 ore Calendario corsi:

Il corso è destinato a tutti coloro che vogliano apprendere la programmazione e la gestione di un impianto domotico By-me per quanto riguarda clima e gestione energia riservata ad aziende con partita iva. Durata: 1 giorno

sistemi che si approcciano alla domotica per la prima

Quota partecipazione: 130 €

volta. Iscrizione riservata ad aziende con partita iva.

Calendario corsi:

Durata: 4 ore

Settembre: 23 - Vimercate c/o Ufficio commerciale

Settembre: 9 - Vimercate c/o Ufficio commerciale

Settembre: 9 - Genova

Settembre: 23 - Vicenza CORSO BASE TVCC

Il corso si rivolge a installatori e progettisti di impianti

Settembre: 16 - Torino

e/o sistemi che si approcciano per la prima volta ai

Ottobre: 9 - Campodarsego c/o Sala Training (PD)

sistemi di videosorveglianza. Durata: 4 ore

CORSO AVANZATO VIDEOCITOFONIA DUE FILI PLUS

CORSO AVANZATO BY-ME

Programmare un impianto videocitofonico

COMFORT, EFFICIENZA ENERGETICA

2 fili Plus e gestirlo con Save Prog

Programmare un impianto Domotico

Il corso affronta la programmazione di un impianto

con Easytool Professional

Il corso si rivolge a installatori e progettisti di impianti e/o

Calendario corsi:

Ottobre: 14 - Vimercate c/o Ufficio commerciale

Programmare un impianto Domotico

CORSO BASE BY-ME

Settembre: 11 - Campodarsego c/o Sala Training (PD)

CORSO AVANZATO BY-ME: CLIMA&ENERGY

attraverso il software EasyTool Professional. Iscrizione

Il corso si rivolge a installatori e progettisti di impianti e/o sistemi che si affacciano per la prima

Ottobre: 2 - Vicenza

Il corso prevede la conoscenza dei concetti base

Calendario corsi: CORSO BASE VIDEOCITOFONIA DUE FILI PLUS

Calendario corsi:

Calendario corsi:

Settembre: 23 - Genova Settembre: 30 - Vimercate c/o Ufficio commerciale

con Easytool Professional

Ottobre: 17 - Campodarsego c/o Sala Training (PD)

successivamente la gestione avanzata con software

apprendere la programmazione e la gestione di un

Save Prog.

impianto domotico By-me attraverso il software

CORSO AVANZATO TVCC

Durata: 1 giorno

EasyTool Professional.

Quota partecipazione: 130 €

Quota partecipazione: 250€.

approfondire la programmazione e la gestione di un

Calendario corsi:

Durata: 2 giorni

impianto di videosorveglianza.

Calendario corsi:

Durata: 6 ore

di videocitofonia 2 fili Plus attraverso la targa e

Ottobre: 11 - Vimercate c/o Ufficio commerciale

Il corso è destinato a tutti coloro che vogliano

Ottobre: 23 - Vimercate c/o Ufficio commerciale

CORSO BASE BY-ALARM

Programmare e gestire un impianto TVCC Il corso è destinato a tutti coloro che vogliano

Quota partecipazione: 130 € Calendario corsi:

Ottobre: 18 - Campodarsego c/o Sala Training (PD)

Il corso è destinato agli installatori che vogliano

CORSO AVANZATO BY-ME:

approfondire la conoscenza e la programmazione

SUPERVISIONE E CONTROLLO

del nuovo sistema antintrusione By-alarm.

Controllare tramite Web Server

CORSO BASE AUTOMAZIONI

Durata: 4 ore

Il corso è destinato a tutti coloro che vogliano

Il corso è destinato agli installatori che vogliano

apprendere la configurazione e la supervisione da

approfondire la conoscenza e la programmazione di

Settembre: 16 - Vimercate c/o Ufficio commerciale

remoto di un impianto domotico By-Me tramite Web

un sistema di automazioni Elvox.

Server.

Durata: 4 ore

CORSO AVANZATO BY-ALARM

Durata: 1 giorno

Calendario corsi:

Calendario corsi:

Il corso è destinato agli installatori che vogliano

Quota partecipazione: 130 €

Ottobre: 22 - Vimercate c/o Ufficio commerciale

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ATTUALITÀ

EVENTI • Panasonic Integration Tech Days: la tappa di Roma COSTRUTTORE Panasonic Corp. – Giappone • DISTRIBUTORE Panasonic Italia - business.panasonic.it

Panasonic, i giorni dell’integrazione

Gli Integration Tech Days sono un’occasione da non perdere per chi si occupa di integrazione di sistemi. Si tratta di una serie di incontri e workshop che attraversano l’Italia per presentare le ultime novità Panasonic e insegnare a utilizzare correttamente i prodotti del costruttore giapponese. Ecco il resoconto della tappa conclusiva del tour 2019 di Marco Galloni

T

utto fuorché una statica, asettica esposizione di prodotti. La tappa romana dei Panasonic Integration Tech Days, tenutasi il 20 giugno scorso, è stata piuttosto una profonda, intensa immersione nel mondo del marchio giapponese. Un mondo che non è fatto soltanto di alta tecnologia ma anche di una fitta e complessa rete di relazioni umane, servizi di assistenza e supporto, corsi, training e workshop senza i quali i prodotti Panasonic non solo non potrebbero essere adeguatamente utilizzati, ma neanche compresi nella loro essenza. I Panasonic Integration Tech Days sono concepiti per fornire a progettisti, system integrator, installatori, tecnici, noleggiatori e rivenditori tutti gli strumenti che consentono di scegliere il dispositivo o la tecnologia più adatti per un determinato progetto, di

decidere quali display utilizzare in un’installazione complessa e quante macchine schierare in un sistema di multi proiezione o anche, più semplicemente, di aggiornarsi sulle tecnologie e sui prodotti da offrire ai propri clienti. Ultima di un tour iniziato il 23 maggio 2019 a Torino e proseguito per Palermo (4 giugno), Catania (6 giugno) e Milano (18 giugno), la tappa

romana era suddivisa in due parti: al mattino c’è stata la presentazione di tecnologie e prodotti per la videoproiezione e la visualizzazione delle immagini, con confronti tra DLP e LCD, approfondimenti sulle tecniche di streaming, analisi dei display interattivi e molto altro; nel pomeriggio si sono svolti i workshop e le dimostrazioni dei prodotti. Nel corso della mattinata si sono alternati sul palco, in veste di relatori, Stefano Tura, Sales Manager Visual System Business Unit, e Fabio Farina, Sales Engineer Broadcast & Visual; erano inoltre presenti Salvatore Palillo, Country Manager Italy, e Daniela Karakaci, Field Marketing Manager Broadcast & Visual.

I QUATTRO SETTORI STRATEGICI PER PANASONIC Un proiettore PT-RZ120 da 12.000 lumen esposto durante la tappa romana dei Panasonic Integration Tech Days.

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La giornata iniziava con l’analisi di mercato di quattro settori strategici per Panasonic: il

corporate, il rental, l’educational e il museale. Il corporate, ha detto Stefano Tura, si sposta sempre più verso i display, che stanno prendendo il posto dei proiettori. Nel rental si registra una forte crescita dei led wall, mentre nell’educational aumenta l’interesse per i proiettori laser, le videocamere PTZ (Pan/Tilt/Zoom) e la multi proiezione. Un settore in crescita è il museale, dove sono sempre più diffusi i proiettori laser, le ottiche ultracorte e le proiezioni immersive. Panasonic è ormai concentrata al 90% sui proiettori laser con luminosità superiore ai 5000 ANSI/lumen; i proiettori a lampada sono sempre meno richiesti, a parte alcune eccezioni a conferma della regola come il PT-VZ580, ancora molto apprezzato. Fino a un paio di anni fa non c’era una fortissima richiesta di macchine 4K, mentre oggi l’interesse si sta spostando


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su questo tipo di proiettori anche nel broadcasting e nel rental. Panasonic ha in catalogo sia proiettori LCD sia DLP. L’introduzione del laser nella tecnologia LCD, secondo Stefano Tura, non ha cambiato molto le cose; la differenza sta nel fatto che mentre prima c’era una sorgente di luce bianca, ora c’è un laser blu che genera il giallo attraverso una ruota a fosfori. Cambiamenti notevoli ha invece prodotto l’introduzione del laser nella tecnologia DLP: in

TECNOLOGIA LCD O DLP? QUALE SCEGLIERE?

Stefano Tura e Fabio Farina hanno poi ricordato brevemente le differenze tra i proiettori LCD e DLP. Oggi gli LCD sono molto migliorati sul nero. Il prossimo novembre arriveranno nuove macchine LCD ad alta luminosità dotate di tecnologie per l’aumento del contrasto. Ma se parliamo di installazioni “heavy duty” come quelle nei musei, dove i proiettori lavorano anche 16 ore consecutive tutti i giorni, Sopra, il banco di regia utilizzato nella tappa conclusiva degli Integration Days per controllare le apparecchiature e distribuire i segnali: nel ripiano centrale si riconoscono un Live Production Center Panasonic AV-HLC100, uno Smart Videohub 12 x 12 di produzione Blackmagic Design e due Panasonic Remote Operation Panel (AK-HRP1000GJ, AK-HRP1005GJ).

A fianco, Panasonic è ormai concentrata per il 90% sui proiettori con tecnologia laser. Di proiettori a lampada c’è una richiesta ridotta, e non è difficile capire il perché: i laser garantiscono una proiezione più uniforme, hanno una vita operativa molto più lunga (20.000 ore), richiedono minor manutenzione e mantengono costanti nel tempo le caratteristiche cromatiche. questo caso si ha una maggior durata delle macchine, una minor necessità di assistenza e manutenzione nonché un netto aumento della qualità delle immagini. Fino a poco tempo fa erano diffusi i DLP monochip a lampada, molto brillanti sul bianco ma con una qualità colorimetrica inferiore agli LCD, dovuta al fatto che i fasci di luce RGB venivano processati in successione, uno dopo l’altro, con conseguente perdita di efficienza a danno della lampada. Con il laser cambia tutto: non c’è più la luce bianca ma quella blu, che è simmetrica, e gli altri colori vengono generati tramite una ruota a fosfori che permette di sfruttare tutta la potenza del laser; a questo punto un DLP monochip laser, per esempio il PT-RZ120 da 12.000 lumen, diventa pressoché equivalente a un 3 chip LCD, non c’è molta differenza.

i DLP presentano ancora dei vantaggi. I loro punti di forza sono la lunga vita operativa e la capacità di mantenere nel tempo la qualità cromatica. I proiettori LCD, anche quelli a cristalli inorganici prodotti da alcuni concorrenti di Panasonic, tendono a deteriorarsi, mentre i DLP mantengono una qualità cromatica pressoché costante nel tempo. I videoproiettori DLP garantiscono anche una miglior qualità del nero rispetto ai seppur migliorati LCD, i cui elevatissimi rapporti di contrasto dichiarati dai produttori sono spesso ottenuti aumentando in maniera fittizia la distanza tra bianco e nero (contrasto dinamico), una tecnica che in applicazioni di questo tipo non può essere utilizzata senza significative perdite di qualità nella parte centrale dell’immagine. Pertanto, ha dichiarato Fabio Farina, per le applicazioni heavy duty in genere e per il settore museale nel caso specifico il DLP è ancora la scelta migliore.

LA SUPERIORITÀ DEI LASER RISPETTO AI PROIETTORI A LAMPADA

Il confronto si è poi spostato sul fronte proiettori laser/ proiettori a lampada. I laser sono molto più uniformi rispetto ai proiettori a lampada, nel senso che le differenze tra i valori di luminosità misurati tra il centro schermo e i bordi è minima. I proiettori laser, poi, hanno una vita operativa sensibilmente più lunga e richiedono meno manutenzione, virtù che si apprezzano in particolare nel settore museale. La durata dei gruppi laser raggiunge le 20.000 ore e – al contrario delle lampade, che dopo un certo numero di ore perdono buona parte della luminosità – ha un andamento lineare; la luminosità rimane costante fino alle 20.000 ore, dopodiché scende al 50%. I proiettori al laser Panasonic possono essere connessi in rete per gestire in maniera automatica e uniforme il contrasto dinamico:

dialogando tra loro, queste macchine riescono ad avere sempre lo stesso livello di luminosità in uscita anche se devono riprodurre scenari molto diversi, per esempio una scena molto luminosa e un’altra molto scura. Un altro punto di forza dei laser è la loro fedeltà cromatica: mentre le lampade, man mano che si consumano, tendono a cambiare la temperatura colore, i laser la mantengono costante nel tempo. Si tratta di macchine affidabilissime, che richiedono una manutenzione minima e, in alcuni casi, addirittura nulla: molti proiettori laser Panasonic hanno i percorsi ottici sigillati, per cui non temono la polvere; almeno in ambienti operativi normali, non estremi, è sufficiente pulire le griglie con un aspirapolvere; alcuni modelli sono addirittura privi di filtri antipolvere, per cui non c’è neanche l’incombenza della sostituzione. Tura ha citato il caso di un’installazione museale a Milano che vede schierati alcuni

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ATTUALITÀ

EVENTI • Panasonic Integration Tech Days: la tappa di Roma

Un “floor mapping” realizzato con ottiche ultrashort Panasonic ET-D75LE95/90: compatibili con i proiettori DLP a 3 chip del produttore giapponese, queste ottiche sono in grado di produrre grandi immagini da distanze di proiezione molto brevi. PT-RZ670, tra i primi proiettori laser Panasonic con tecnologia monochip DLP; queste macchine hanno ormai raggiunto le 17.000/20.000 ore di vita operativa, ma i loro proprietari non sono mai dovuti intervenire, non c’è stato bisogno di cambiare parti esaurite, pulire filtri né niente del genere.

IL CENTRO ASSISTENZA DI CARDIFF

Alla tappa conclusiva degli Integration Tech Days erano presenti anche Annamaria Kompatscher, Annalisa Caci e Romain Bourit del centro assistenza Panasonic di Cardiff (Regno Unito), che hanno spiegato in che modo il produttore giapponese si prende cura dei propri clienti e dei prodotti che hanno bisogno di manutenzioni o riparazioni. Sui prodotti professionali c’è una garanzia Premium di 3 anni che include il ritiro e la riconsegna del dispositivo. Due anni fa è stata introdotta una speciale modalità di assistenza per i display: se lo schermo manifesta qualche problema, il centro di Cardiff invia prima il sostitutivo, poi preleva quello guasto, lo ripara e lo restituisce al cliente, il tutto nel giro di pochi giorni e senza alcuna spesa; un help desk

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multilingue nel quale lavorano Annalisa Caci e altre sue nove colleghe facilita le relazioni tra clienti e centro assistenza. Il 92% delle riparazioni viene eseguito entro cinque giorni (trasporto compreso); se il centro di Cardiff riesce a offrire un servizio del genere è perché può contare su un ampio magazzino ricambi e perché comunque la percentuale di guasti e malfunzionamenti è molto bassa, inferiore al 2%. La Kompatscher è tornata quindi sul discorso della vita operativa dei proiettori laser. La garanzia sul gruppo laser è di 20.000 ore o di 3 anni, quindi utilizzando il proiettore 24 ore su 24 per due anni e mezzo si raggiungono le 20.000 ore e la luminosità scende al 50%. A quel punto il proprietario, che si presume intenda continuare a utilizzare il suo proiettore, può chiedere al centro di Cardiff la sostituzione dei diodi laser, della ruota al fosforo, del sistema di raffreddamento a liquido e, nei modelli più grandi, anche dei pannelli DMD e delle ventole. Il costo dell’operazione varia tra il 25% e il 35% del prezzo d’acquisto del proiettore; con una spesa più che ragionevole, quindi, si torna in possesso di una macchina praticamente nuova. Per danni più gravi non

bastano più i cinque giorni della riparazione ordinaria; possono essere necessarie anche settimane, per cui è bene prestare attenzione ad alcuni nemici particolarmente insidiosi dei proiettori. Il primo è costituito dai fasci laser generati esternamente da puntatori, strumenti di misura e altri dispositivi del genere, che se colpiscono i gruppi ottici dei proiettori possono provocare seri danni; Stefano Tura ha citato il caso di tre proiettori utilizzati in un’installazione a Milano che, dopo un solo mese di lavoro,

generavano immagini rigate: un puntatore laser aveva distrutto tutti i DMD, provocando un danno di circa 10.000 euro. Un altro pericolo è rappresentato dai residui d’olio delle macchine per produrre fumo utilizzate nei teatri e nelle discoteche, che possono depositarsi sulle ottiche causando gravi problemi. Poi ci sono ovviamente gli urti, la polvere, i raggi solari, l’acqua. Il centro di Cardiff offre anche alcuni servizi speciali, di assistenza straordinaria. Lo scorso anno, per esempio, una società di nolo che collabora al “Grande Fratello” britannico aveva bisogno di costante assistenza tecnica perché le telecamere, utilizzate sulla spiaggia, si riempivano di sabbia e acqua marina; allora il centro di Cardiff ha preparato un kit di parti di ricambio e addestrato i tecnici della società di nolo per consentirgli di effettuare da soli le riparazioni. Altro esempio: un PT-RS30K installato in una località a 200 km da Cardiff è stato monitorato da remoto tramite Early Warning Software e riparato sul posto, senza bisogno di spostarlo dal sito.

LUMINOSITÀ E RAPPORTO DI CONTRASTO

La parola è quindi tornata a Stefano Tura e Fabio Farina, che hanno sottolineato la

Il prossimo dicembre arriverà in Italia il PT-RQ50K, il primo proiettore Panasonic con risoluzione 4K nativa (nella foto). Equipaggiato con DMD da 1,38 pollici, il PT-RQ50K ha una luminosità di 50.000 ANSI/lumen.


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ricchezza della gamma proiettori di Panasonic: c’è di tutto, dai proiettori per grandi schermi agli short throw, dai portatili ai modelli per installazione fissa, dai proiettori a lampada ai DLP laser a 3 chip con luminosità dai 3000 ai 50.000 lumen. Stante un’offerta così ampia la domanda che viene rivolta più frequentemente al personale Panasonic è: «Quale modello scegliere?». La risposta, com’è ovvio, dipende da molti fattori, ma soprattutto dalla luminosità e dal rapporto di contrasto. La potenza del proiettore non va scelta in termini assoluti ma relativi, cioè in funzione della presentazione che si intende effettuare e dell’ambiente operativo: occorre determinare la quantità di luce necessaria per avere il più elevato rapporto di contrasto possibile. Il rapporto di contrasto dipende sia dalla potenza del proiettore sia dalla luminosità ambientale. Più l’ambiente è illuminato, maggiore deve essere la potenza del proiettore, il che significa spendere di più senza peraltro avere la garanzia di un risultato migliore di quello che si otterrebbe riducendo la luminosità in ambiente e utilizzando proiettori meno potenti. Quando si effettua un sopralluogo, pertanto, uno dei dati da acquisire per primi è la luminosità ambientale.

L’ottica ultracorta ET-DLE030, qui montata su un Panasonic PT-DZ780W: si tratta di un’ottica eccellente che ha però il limite di lavorare rovesciata e di avere un offset che non permette di mettere a filo il proiettore con l’immagine; dal prossimo settembre sarà disponibile l’ottica ET-DLE020, priva di offset e dotata di zoom. Il contrasto è dato dal rapporto tra la massima intensità del bianco e quella del nero. Se per esempio misuriamo su uno schermo 1000 lux nel punto di massima luminosità del bianco e 100 lux nel punto di nero più intenso, il contrasto sarà 1000/100 = 10:1. Il rapporto di contrasto va calcolato anche in base al tipo di proiezione che si intende effettuare e alle dimensioni dello schermo. Per proiettare un PowerPoint, ha spiegato Stefano Tura, può essere sufficiente un rapporto di 5:1. Ciò significa che se si hanno 200 lux di luminosità ambientale occorrono 1000 lux sul bianco (1000/200 = 5:1). Bisogna poi considerare le dimensioni dello schermo, quanto è ampia la superficie su cui si andrà a proiettare. Se lo schermo misura 3 x 1,8 metri e ha quindi una superficie di 5,4 mq, occorrono 800 lux/mq dal proiettore, valore

che moltiplicato per 5,4 dà 4320 lumen: il system integrator fornirà allora al cliente un proiettore da 4500 lumen, certo che sarà più che sufficiente per la proiezione di documenti PowerPoint o Excel. Ma basta aumentare le dimensioni dello schermo di un solo metro (di base) ed ecco che per avere lo stesso rapporto di contrasto occorre utilizzare un proiettore da 8000 lumen, quindi cambiare categoria di prodotto, spendere di più, consumare maggiori quantità di energia elettrica, eccetera. Se poi invece di presentazioni in PowerPoint o Excel si vogliono proiettare video, allora un contrasto di 5:1 non basta più, occorre arrivare a 10:1 e magari anche a 20:1; per farlo conviene ovviamente, quando possibile, ridurre la luce ambientale, come si fa nelle sale cinematografiche. Il discorso cambia con il settore museale, dove la luminosità in

NDI, UN’INTERFACCIA DI RETE AD ALTA VELOCITÀ Nel testo si accennava alla possibilità di installare sulle nuove telecamere Panasonic i codici NDI HX. Ma cos’è esattamente l’NDI? Sviluppato da NewTek, una società texana che realizza hardware e software per post-produzioni e applicazioni live, il Network Device Interface (NDI) è un software esente da royalty che permette ai dispositivi compatibili di inviare e ricevere via LAN segnali video di qualità broadcast con bassa latenza ed elevata precisione di frame. «Per quanto riguarda l’NDI puro si parla di una latenza di 1 fotogramma e di bitrate di oltre 200 Mb», ha detto Fabio Farina. Con bitrate di quest’ordine si ha un’eccellente qualità di trasferimento del segnale, ma aumenta il rischio di intasare la rete a causa della mole di dati in transito. Per questo motivo è stata introdotta l’NDI HX, una variante dell’NDI che ha un bitrate massimo di 24 Mb ma che consente comunque di trasferire segnali a 1080p, benché più compressi. L’aumento di compressione non corrompe la qualità dell’immagine ma aumenta solo un poco la latenza. Le nuove telecamere Panasonic sono disponibili sia in versione NDI sia in NDI HX; chi acquista la versione NDI può poi passare facilmente alla HX scaricando i codec dal sito NewTek.

ambiente è di solito molto bassa ed è possibile vedere utilizzate macchine da soli 6000 lumen che proiettano su schermi di 8/9 metri di base per 5 di altezza.

HDR E 4K

Farina e Tura hanno quindi affrontato i temi HDR e 4K. L’High Dynamic Range (HDR) è stato ideato quando ci si è resi conto che la corsa frenetica all’alta risoluzione non aveva molto senso; inutile aumentare esponenzialmente la quantità di dati perché a un certo punto non è più possibile apprezzare l’aumento di risoluzione. Per migliorare la qualità dell’immagine è stata allora inventata la tecnologia HDR, che espande la gamma dinamica del segnale. L’HDR, ha detto Fabio Farina, è stato introdotto un po’ su tutta l’ultima gamma di prodotti Panasonic, in particolare sulle camere 4K da studio e da cinema, sulle brandeggiate come la PTZ AW-UE150 e sulle camere palmari. Lo stesso vale per i proiettori e i display: i proiettori 4K sono compatibili HDR e per questo tipo di dispositivi è possibile scegliere tra due versioni HDR, la HLG oppure la PQ (vedi box). Anche i monitor professionali 4K della serie SQ1 (TH-98SQ1, TH-86SQ1), garantiti per una operatività 24/7, sono compatibili con l’HDR in entrambe le versioni. Per quanto riguarda le telecamere, invece, non è possibile scegliere tra HLG e PQ; in questo caso l’unica opzione è l’HDR HLG. Quanto al 4K, Tura e Farina hanno innanzitutto ricordato le

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ATTUALITÀ

EVENTI • Panasonic Integration Tech Days: la tappa di Roma

HDR: ATTENZIONE ALLA COMPATIBILITÀ L’High Dynamic Range (HDR) non è uno standard vero e proprio, nel senso che non è definito in modo univoco. Ne esistono diversi tipi: il primo nato, ha ricordato Fabio Farina, è l’HDR PQ (Perceptual Quantizer), sponsorizzato e finanziato da Dolby. Nell’HDR PQ i contenuti sono associati a metadati che, per ogni valore di luminosità, definiscono il modo in cui il display deve rispondere; questa modalità di risposta non è modificabile, non è possibile nessuna regolazione perché chi crea i contenuti vuole che siano riprodotti esattamente nello stesso modo, un po’ come avviene, in campo audio, con il Dolby. L’HDR PQ è un ottimo standard perché definisce livelli assoluti di luminosità in un range molto ampio, ma non è compatibile con monitor o TV non HDR; se si prova a visualizzare contenuti HDR PQ con display o TV non compatibili si hanno risultati orribili. Per questo motivo due grandi società di broadcasting, la BBC e la giapponese NHK, hanno sviluppato un altro tipo di HDR: si tratta dell’HLG (Hybrid Log Gamma), non ha un range dinamico ampio come quello del PQ ma può essere visualizzato anche su comuni monitor SDR (Standard Dynamic Range), benché ovviamente la resa sia inferiore a quella che si ottiene con display HDR; per questo motivo il settore broadcast utilizza l’HLG, non il PQ. Quando si usa l’HDR, insomma, occorre fare attenzione alle compatibilità, altrimenti invece di migliorare la qualità delle immagini si rischia di peggiorarla.

differenze tra Ultra HD e 4K, due formati spesso confusi l’uno con l’altro. In realtà non sono esattamente la stessa cosa: il 4K a 4096 x 2160 pixel è un formato tipicamente cinematografico, mentre l’Ultra HD a 3840 x 2160 è nato e viene utilizzato in ambito televisivo. Le differenze sono minime, cambia giusto un po’ la risoluzione orizzontale; in realtà sono entrambi formati 4K, con nomi e campi applicativi diversi. Il 4K, che nel settore professionale è arrivato in ritardo rispetto al consumer, ha portato incrementi notevoli non solo in termini di risoluzione ma anche di colore: dal classico BT.709 si è passati al ben più ampio

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BT.2020, in grado di riprodurre molti più colori. Il 4K sta diventando uno standard anche nel professionale; ormai tutti i monitor pro che escono dalle linee di produzione Panasonic sono 4K. Con i proiettori il discorso è più complesso, perché per passare al 4K occorre aumentare le dimensioni dei chip DMD da 0,9” a 1,38” e di conseguenza cambiare tutto il parco ottiche. Finora Panasonic ha adottato la politica di mantenere il più possibile le ottiche standard, ma nel prossimo dicembre introdurrà il PT-RQ50K, un potentissimo 4K nativo da 50.000 lumen con ottiche completamente nuove.

IL 4K SI VEDE MEGLIO, A CONDIZIONE CHE…

«Il 4K si vede meglio?», ha domandato Stefano Tura. Non necessariamente, dipende dalle dimensioni dello schermo e dalla distanza di visione: per apprezzare appieno il 4K occorre proiettare su schermi molto grandi o guardare da vicino. Avixa, un’associazione di produttori che si occupa di standard e specifiche per l’industria audio video, propone un metodo molto semplice per calcolare le dimensioni dello schermo o del display in funzione della distanza di visione: basta dividere per 6 la distanza massima dallo

schermo, cioè quella in cui si trova lo spettatore più lontano. Se quest’ultimo è a 6 metri di distanza, poniamo, allora lo schermo dovrà avere un’altezza di almeno 1 metro; se in una sala riunioni la distanza massima dal display è di 5 metri, allora bisognerà utilizzare un display con un’altezza di almeno 5/6 = 0,83 centimetri, cioè un monitor da 60/65”. Queste dimensioni vanno bene se si devono proiettare documenti PowerPoint o Excel. Se occorre proiettare immagini o video con maggior accuratezza e precisione è necessario utilizzare, a parità di distanza massima, schermi o display da 117” o anche più grandi. Dunque, per tornare alla domanda, il 4K si vede meglio solo se ci sono le condizioni per apprezzare questa risoluzione: se si usano display da 20, 30 o 40 pollici e la distanza di visione supera i 3 o 4 metri, l’occhio umano non è in grado di percepire le differenze tra un 4K, un Full HD o addirittura risoluzioni inferiori. Se ci si avvicina allo schermo o al display, allora sì che si riesce ad apprezzare appieno la superiore qualità del 4K. Non a caso la scelta va sempre più verso questo formato: Tura ha ricordato, a titolo di esempio, i dieci 4K+ Panasonic PT-RQ13 installati alla Biennale di Venezia nel padiglione Australia e i 112 proiettori 4K di uno straordinario progetto realizzato negli Emirati.

OTTICHE ULTRACORTE E OTTICHE STANDARD

Fino a oggi Panasonic ha utilizzato come ottica ultracorta per i suoi proiettori la ETDLE030/035, che è un’ottica eccellente ma ha il limite di lavorare rovesciata e di avere un offset che non può essere eliminato. A causa di questo offset non è possibile mettere a filo il proiettore con l’immagine: se si poggia il proiettore sul pavimento, vale a dire, l’immagine sullo schermo non partirà dal pavimento ma da circa 1,20 metri di altezza;


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analogamente, se si monta il proiettore sul soffitto di una sala alta 3,5 metri l’immagine inizierà da un’altezza minima di 2,50 metri. Per ovviare a questi inconvenienti il prossimo settembre sarà introdotta in Italia l’ottica ET-DLE020, che non solo è priva di offset ma è anche dotata di zoom, agendo sul quale è possibile regolare l’immagine senza spostare il proiettore. La ET-DLE020, ha detto Stefano Tura, diventerà sicuramente uno dei punti di forza di Panasonic, soprattutto per quel che riguarda il settore museale e le applicazioni immersive. Tura ha anche mostrato una nuova serie di ottiche per proiettori 3 chip DLP, tra le quali un’ottica a gomito priva di offset e dotata di uno shift che permette di spostare l’immagine del 50% verso l’alto o verso il basso; grazie a quest’ottica è possibile proiettare sul pavimento con macchine montate a soffitto o comunque in posizione rialzata. Le ottiche ultrashort sono ottime per determinate applicazioni ma hanno il difetto di costare decisamente più delle ottiche standard; il prezzo di una ultracorta può arrivare ai 5000 – 8000 euro, poi c’è ovviamente il costo del proiettore, e non è detto che le ultrashort diano risultati migliori rispetto alle ottiche lunghe, che garantiscono

maggior uniformità/luminosità e una messa a fuoco migliore. Le ultrashort sono inoltre critiche per quel che riguarda l’installazione, perché se è vero che permettono di risparmiare spazio è altrettanto vero che basta che il proiettore sia leggermente inclinato o lo schermo non sia perfettamente parallelo per produrre deformazioni evidenti. Le ottiche ultrashort, insomma, sono magnifiche, ma vanno usate solo quando ce n’è veramente bisogno.

I SETTORI BROADCASTING E PROFESSIONALE

Panasonic opera da anni nei settori broadcasting e professionale, dove è presente con prodotti di ogni tipo, dai camcorder 4K alle camere cinema, dalle telecamere da studio alle brandeggiate. Il produttore giapponese è particolarmente forte nel settore delle brandeggiate: l’offerta va dalle camere a sensore singolo in versione Full HD e 4K alle 3 sensori 4K con HDR. Queste camere possono essere controllate in molti modi diversi, non escluso il protocollo IP; Panasonic, ha ricordato Fabio Farina, è stata la prima a introdurre il controllo IP sulle telecamere. Tra le ultime novità nell’ambito delle brandeggiate

ricordiamo la AW-UE150 e la compatta AW-HE42, dotata di uscite 3G-SDI/HDMI e di funzione HDR; tutte le camere di questa linea sono in grado di uscire con sette streaming contemporaneamente, quattro in formato H.264 e tre in JPEG. Un’altra novità interessante, introdotta in accordo con NewTek, è la possibilità di installare sulle camere Panasonic i codici NDI HX (vedi box). Farina ha poi parlato di due software di supporto offerti dal produttore giapponese: uno è il PTZ Control Center, che permette di controllare tutte le videocamere connesse in linea, di muoverle, di fissarne i preset, eccetera; l’altro è un software di autotracking che consente di seguire i movimenti del soggetto ripreso, di memorizzarne il volto e di assegnargli delle priorità di riconoscimento.

UNA RISPOSTA PER OGNI RICHIESTA ED ESIGENZA

Stefano Tura chiudeva la conferenza del mattino presentando le ultime novità del settore proiettori. Disponibili da novembre 2019, i modelli PT-RCQ10L e PT-RCQ80L sono dei DLP 4K a chip singolo dotati di pixel shift e capaci di generare un rosso più profondo rispetto a quello degli attuali monochip. Panasonic utilizza

La scelta del proiettore va fatta in funzione della presentazione che si intende effettuare e dell’ambiente operativo: più l’ambiente è illuminato, maggiore deve essere la potenza del proiettore; un’alternativa pratica ed economica è ridurre, quando possibile, la luminosità ambientale così da poter utilizzare proiettori di minor potenza.

DMD di Texas Instruments, che è l’unico produttore a realizzare questi chip, ma la parte relativa all’illuminazione – con il doppio array laser, le due matrici e le due ruote a fosfori – è di produzione Panasonic, così come il processore per la regolazione delle immagini. Ciò significa che i proiettori del costruttore giapponese hanno qualcosa in più rispetto ai monochip DLP della concorrenza, che usano componenti realizzati dalla stessa azienda per diversi brand; questo spiega i prezzi, che possono superare del 5/10% quelli dei prodotti concorrenti. Sempre in autunno arriveranno le tre nuove macchine della serie LCD laser PT-MZ16, che rappresentano per Panasonic un ritorno all’alta luminosità sugli LCD: i PT-MZ16K, PT-MZ13K e PT-MZ10K – queste le sigle dei nuovi proiettori – hanno luminosità di 16.000, 13.000 e 10.000 lumen rispettivamente. Si tratta di macchine silenziose, compatte e leggere (pesano meno di 22 kg), dotate di pannelli LCD da 1,2” e di ben tre corpi laser (Triple Laser Engine). Nuove le ottiche, disponibili nelle misure da 0,48 a 7,4, e nuovo anche il sistema di raffreddamento a liquido, che contribuisce alla silenziosità di questi proiettori: il PT-MZ16K ha una rumorosità di 38 dB in modalità normale e il PT-MZ13K addirittura di 35 dB, quando il livello di rumore tipico degli LCD monochip è attorno ai 46 dB. Terminava così la seduta del mattino, mentre sul grande schermo dello Spazio Novecento, la sala che ha ospitato la tappa romana degli Integration Days, apparivano le slide della formidabile gamma di proiettori Panasonic. Simili ad affreschi in una cattedrale hi-tech, queste slide ricordavano ai presenti, al di là di mille parole, che Panasonic può soddisfare qualsiasi richiesta ed esigenza del system integrator, del progettista, dell’installatore, del noleggiatore o del cliente finale. Basta chiedere.

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ATTUALITÀ

EXPO • LUMI 2019 INFO Tecno - Tel. 02/2101111 - lumiexpo.com

LUMI Expo 2019 Tecnologie e soluzioni che personalizzano l’ambiente costruito; il 21 e 22 novembre ritorna a Bologna Fiere LUMI Expo, evoluzione di Illuminotronica

B

right technology for a smart life, ovvero la tecnologia come soluzione per migliorare la vita dell’uomo all’interno degli smart spaces, degli smart building e delle smart city: questo è il filo conduttore che collegherà tutti gli eventi e gli spazi espositivi di LUMI Expo 2019, la mostra convegno in programma a Bologna il 21 e 22 novembre. Evoluzione della fiera ILLUMINOTRONICA, LUMI Expo amplia lo sguardo alle soluzioni integrate che personalizzano l’ambiente costruito, per il benessere e la sicurezza delle persone. L’evento affronta la trasformazione digitale nei vari spazi della vita umana, dall’edificio 4.0 alla città intelligente, rivolgendosi a tutti i professionisti della filiera: system integrator, progettisti, architetti, installatori, facility manager, energy manager security manager. LUMI è un ecosistema che rappresenta la filiera tecnologica dell’ambiente costruito, il nuovo mercato

dell’integrazione: dalla tecnologia alle applicazioni, passando per la connettività. L’evento riunisce tutti gli attori che, attraverso soluzioni e servizi, possono progettare, installare, realizzare, monitorare e gestire gli Smart Spaces.

LE TEMATICHE DI LUMI EXPO 2019

LUMI Expo offre uno sguardo sulle soluzioni per il benessere e per la sicurezza dell’uomo, attraverso: • Illuminazione - tecnologie,

prodotti e soluzioni per la luce al servizio dell’uomo; • Energia - soluzioni per ridurre gli sprechi e migliorare l’efficienza grazie al monitoraggio dei consumi; • Sicurezza - soluzioni per la videosorveglianza e il controllo degli accessi; • Audio Video - tecnologie per le control room e digital signage. • Electro - componenti elettronici che consentono di creare sistemi integrati e soluzioni IoT; • Integrazione - il collante che rende possibile il dialogo e l’interconnessione tra tutti i sistemi utili a rendere efficiente, responsive e human centric l’ambiente costruito.

RACCONTARE LA TECNOLOGIA: CONVEGNI E WORKSHOP

Nelle immagini, alcuni momenti dell’edizione 2018, tenutasi all’interno degli spazi di BolognaFiere.

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LUMI Expo si caratterizza per la presenza di un Comitato Tecnico-Scientifico d’eccellenza composto da esperti del mondo accademico, istituzionale e imprenditoriale. Grazie al loro contributo, sono state individuate le tematiche chiave

che saranno al centro delle sessioni convegnistiche di LUMI: • Tecnologie per servizi al cittadino digitalizzati ed efficienti • Smart & efficient buildings • Monitoraggio e comunicazione urbana: dal video controllo, al digital signal • Dal building energy management, fino al modello energetico della smart grid • Sistemi di riconoscimento: stato dell’arte applicazioni, mercato, affidabilità • Tecnologie al servizio della persona: dal benessere all’assistenza remota • Lo spazio di lavoro da cognitivo a responsivo e la trasformazione del mercato immobiliare • Building automation e iot: casi pratici e applicazioni di successo. LUMI si svolge in contemporanea con Digital & BIM, iniziativa italiana dedicata alla progettazione BIM e alla trasformazione del settore delle costruzioni attraverso la digitalizzazione. Per informazioni: lumiexpo.com


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PRODOTTI

VIDEOPROIEZIONE • P605UL - Il nuovo Laser LCD ultrasilenzioso di NEC COSTRUTTORE NEC Corp (Giappone) • DISTRIBUTORE NEC Italia Spa - Div. Display Solutions - www.nec-display-solutions.it

Super silenzioso ed ultra potente Il NEC P605UL assicura meeting produttivi senza disturbi legati al rumore mentre il gruppo ottico sigillato senza filtro garantisce un’operatività priva di manutenzione di Nicola De bello

N

EC Display Solutions Europe ha presentato l’ultimo proiettore laser della sua gamma silenziosissima che offre la massima qualità delle immagini per meeting super produttivi. Il P605UL è al momento il proiettore più silenzioso di NEC con un rumore di soli 19 dB in modalità eco, ossia più silenzioso del ticchettio di un orologio. Progettato per superfici ampie e luminose, il P605UL prevede proiezioni di 6.000 ANSI lumen per una perfetta visibilità anche in condizioni di forte luce ambientale. Oltre a non emettere praticamente rumore, il P605UL garantisce un’operatività priva di manutenzione grazie al suo gruppo ottico sigillato

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Alcune inquadrature del NEC P650UL, nuovo vpr laser da 6.000 Ansi Lumen; tra le caratteristiche la rumorosità particolarmente contenuta. privo di filtro che garantisce 20.000 ore di luce da fonte laser. Questo modello è un vero “install-and-forget” non necessitando di alcun cambio di lampada o di filtro. In più, il consumo energetico è di soli 357W in modalità normale, che si traduce in ridotti costi di operatività. Il P605UL è un modello future-proof grazie alla sua elaborazione in ingresso di 4K@30Hz, ampia connettività e supporto della risoluzione WUXGA per il massimo della qualità delle immagini senza alcun rumore prodotto dalla

CARATTERISTICHE DICHIARATE Tecnologia di proiezione: 3LCD Risoluzione nativa: 1920 x 1200 (WUXGA) Formato schermo: 16:10 Rapporto di contrasto: 500.000:1 Luminosità: 6.000 ANSI Lumen (approssimativo 60% Modalità eco) Lampada: Sorgente di luce laser Durata lampade:] 20.000 ore Obiettivo: F= 1,5–2,1, f= 17,2–27,6 mm Spostamento lente: H:±29, V:+60,-0 Correzione trapezoidale: +/- 30° manuale orizzontale / +/- 30° manuale verticale Rapporto di proiezione: 1,23 – 2 : 1 Distanza di proiezione: 0,8 – 13,5 m Dimensioni Schermo (diagonale) [cm] / [inch] Massimo: 762 / 300”; Minimo: 76,2 / 30” Zoom: Manuale; 1,6x Dimensioni (lxaxp) 480 x 122 x 407 mm (senza piede od ottica) Peso: 9,7 kg Rumore delle ventole: [dB (A)] 19 / 25 / 28 (Eco / Normale / Massima Luminosità)


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ventola. Il nuovo proiettore è perfetto per una vasta gamma di applicazioni: dalle sale riunioni in ufficio, le aule scolastiche e le aule magne fino a locali pubblici ed ambiti di retail signage. Il P605UL prevede anche WiFi opzionale e funzione MultiPresenter incorporata per presentazioni wireless e condivisione dello schermo. Inoltre, il proiettore appartiene alla Categoria di Rischio 2, facendo risparmiare i costi di installazione non richiedendo precauzioni di sicurezza extra. “Le presentazioni necessitano dell’attenzione da parte dell’audience, ma i proiettori sono tradizionalmente nemici della concentrazione” spiega Enrico Sgarabottolo Sales Director TIGI di NEC Display Solutions Division. “Stare seduti al buio con il forte rumore di sottofondo della ventola ha sempre reso le presentazioni molto difficili. Questo è il motivo che ha spinto NEC a progettare la nostra ultima generazione di proiettori che elimina praticamente tutti i rumori senza compromettere minimamente la qualità delle immagini”. “L’anno scorso abbiamo presentato il P525UL, il proiettore laser più silenzioso al mondo. Sulla base del suo successo, il P605UL offre una luminosità ancora maggiore e

Il vpr NEC P650UL adotta un’ottica zoom F= 1,5–2,1, f= 17,2–27,6 mm (1,6x) e può proiettare immagini di dimensioni compresa tra 30 e 300 pollici di diagonale. livelli di rumore ulteriormente ridotti, offrendo al contempo colori e risoluzione delle immagini ancora migliori. Con un’operatività priva di manutenzione grazie al gruppo ottico sigillato privo di filtro, consumo ridotto e funzionalità plug-and-play, il P605UL è la migliore soluzione disponibile per qualsiasi tipo di esigenza. Il miglior proiettore per presentazioni su larga scala che richiedono massima risoluzione e nessuna distrazione data dal rumore di fondo.” Il nuovo proiettore P605UL è già disponibile sul mercato. Altre informazioni all’indirizzo https://www.nec-displaysolutions.com/p/it/it/products/ details/t/Proiettori/Proiettorilaser/rp/P605UL.xhtml

Il vpr NEC è perfetto per una vasta serie di applicazioni, sale riunioni, aule scolastiche, aule magne, uffici pubblici. In modalità Eco la rumorosità dichiarata è di soli 19 dB.

Dotazione ingressi al gran completo, con due porte HDMI (HDCP), ingresso Mini D-sub 15 pin, HDBaseT, 3,5 mm Stereo Mini Jack per computer, RJ45; (WLAN opzionale), USB Tipo B, USB Tipo A (USB 2.0 high speed).

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PRODOTTI

CONFERENCE • Shure Microflex Complete Wireless - Sistema conference wireless COSTRUTTORE Shure Inc. - USA • DISTRIBUTORE Prase Media Technologies S.p.A. - Tel. 0421/571411 - www.prase.it

L’evoluzione taglia i fili Un sistema microfonico per conferenze ad alte prestazioni ma allo stesso tempo senza le problematiche dei cavi e con elevata semplicità di installazione e gestione. Lo promette Shure con il sistema Microflex Complete Wireless di Vincenzo Maragoni

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L’

esperienza di Shure nel tema specifico dei prodotti da conference è ampia e ben supportata da tante soluzioni attuali e passate, sempre con la caratteristica di prestazioni elevate ma soprattutto con lo sguardo rivolto all’innovazione e alla ricerca di nuove soluzioni e funzioni. Quelle che rendono l’utilizzo di un sistema conference semplice, affidabile e costante nelle sue prestazioni nel tempo. Una posizione di successo che deriva dalla stessa storia dell’azienda (ormai in vista del traguardo dei 100 anni di esistenza) che conta la realizzazione del primo microfono già nel 1931. Da allora di microfoni e di dispositivi legati alla registrazione e riproduzione dell’audio in tutte le sue forme ne sono passati tanti, tra gli ultimi ad arrivare sul mercato il sistema Microflex Complete Wireless (MXCW), quello che toglie i cavi di collegamento e allo stesso tempo riduce gli elementi che compongono il sistema a tutto vantaggio della semplicità di installazione e di gestione quotidiana. Esattamente La conference unit MXCW640 con microfono già installato. Sull’unità, a sinistra l’altoparlante, a destra il display LCD 4.3 pollici touchscreen di tipo capacitivo.

quello che chiede un ambiente professionale ad elevato utilizzo.

L’EVOLUZIONE MICROFLEX

Il nuovo Microflex Complete Wireless prende spunto ed evolve quelli che sono i sistemi Microflex Complete e Microflex Complete Advance con l’evoluzione in senso wireless così da diventare un sistema all-in-one senza fili. Il sistema utilizza la combinazione di pochi elementi: la conference unit MXCW640, l’access point MXCWAPT, la stazione di ricarica MXCWNCS e i microfoni della serie Microflex. A monte della dotazione hardware c’è l’interfaccia di controllo browser-based che gestisce tutti gli aspetti del sistema, tra i quali i livelli audio, le impostazioni RF, il controllo di gain dei microfoni, il muting e la regolazione dei filtri passa-alto e passa-basso, l’indicazione della durata delle batterie e dei livelli di carica, l’abbinamento di microfoni di riserva, la configurazione delle connessioni di sistema e altro ancora. Da questa interfaccia è possibile monitorare in tempo reale lo stato di tutto il sistema wireless, dei canali disponibili e intervenire nella gestione dei parametri della frequenza per ottenere un segnale privo di interruzioni e una trasmissione senza cali di produttività e qualità. Pochi elementi significano soprattutto una installazione semplificata: è

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PRODOTTI

CONFERENCE • Shure Microflex Complete Wireless - Sistema conference wireless

L’access point MXCWAPT dedicato, con ingressi e uscite audio su protocollo Dante e analogiche; il display LCD permette la configurazione di base del sistema senza un laptop.

altoparlante e controlli utente; batteria integrata agli ioni di litio SB930 accreditata di una durata di 11 ore, ma utilizzando la porta micro-USB è possibile ricaricare la batteria mentre l’unità è in uso. È possibile utilizzare con questa conference unit la serie di microfoni gooseneck della serie Microflex (attacco a 10 pin). Integrato nell’unità il display da 4.3 pollici touchscreen capacitivo per visualizzare i controlli del meeting, parlare o vedere la lista dei richiedenti parola, votare, ecc; slot NFC ID per l’identificazione del partecipante; doppio selettore di canale, ciascuno con una uscita jack da 3.5 mm per cuffia. Trasmissione del segnale a 2.4 GHz con crittografia a 128 Bit AES. L’unità può essere configurata con ruoli di Presidente, Delegato, Microfono

Ambientale e Ascoltatore. Una conference unit come questa, senza cavi di collegamento, semplifica la sua collocazione in ogni ambiente e non richiede i fori sulla scrivania o tavoli da riunione per il passaggio dei cavi. In questo modo la stessa aula può essere facilmente riconfigurata o liberata velocemente dal sistema Shure per essere destinata altri utilizzi.

ACCESS POINT MXCWAPT

L’access point dedicato al sistema porta la sigla MXCWAPT ed è in grado di controllare fino a 125 MXCW640 conference unit wireless. Il ricevitore dell’Access Point MXCWAPT gestisce il routing audio, il coordinamento della frequenza e il controllo del sistema per tutte le conference unit ad

La stazione di ricarica MXCWNCS del sistema MXCW che può gestire simultaneamente fino a 10 unità di batterie SB930 agli ioni di litio: è in grado di ricaricarle del 50% in sole 1,5 ore mentre per arrivare ad una carica completa del 100% servono 4 ore.

sufficiente montare e alimentare l’access point MXCWAPT, inserire la batteria in ognuna della unità utilizzate, distribuire e accendere le unità. Ogni partecipante al meeting ha il proprio microfono speaker e pannello di controllo davanti a sé, sia che si tratti di una rete con pochi partecipanti che una soluzione più complessa: ogni access point del sistema Microflex Complete Wireless gestisce direttamente fino a 125 unità di conferenza wireless. Il sistema può connettersi ad apparecchiature di streaming di terze parti per includere anche i partecipanti da remoto.

CONFERENCE UNIT MXCW640 Nello stesso telaio MXCW640 combina le funzioni microfono,

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Una schermata del software di controllo e gestione del sistema MXCW: è web-based e da qui è possibile monitorare in tempo reale lo stato del sistema e intervenire in tutte le regolazioni.


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Questi i tre elementi dai quali, di fatto, partire per realizzare il Microflex Complete Wireless: sistema tanto essenziale nella struttura quanto prestazionale e facile da configurare e gestire.

Uno dei plus del sistema Shure è di non richiedere buchi sulle scrivanie e sui tavoli per far passare i cavi a tutto vantaggio anche dell’estetica della sala.

esso collegate. MXCWAPT seleziona automaticamente il canale più libero nelle bande di frequenza da 2,4 GHz e 5 GHz e cambia canale per evitare potenziali interferenze. L’access point fornisce ingressi e uscite audio su protocollo Dante (che supporta fino a 10 canali di ingresso e 10 canali di uscita) e analogiche e utilizza una singola connessione Ethernet per alimentazione, audio e controllo. La connessione wireless bidirezionale fornisce l’audio da e verso le conference unite e consente il controllo in tempo reale di tutte le impostazioni. MXCWAPT integra un display LCD che permette la configurazione di base del sistema senza un laptop. L’unità è alimentata da un interruttore PoE standard o un iniettore di potenz; può essere montato a parete o a soffitto con la staffa di montaggio inclusa e la copertura verniciabile oppure posizionato su un tavolo per riunioni temporanee. In fase di installazione l’MXCWAPT scansiona le bande di frequenza a 2,4 GHz e 5 GHz per identificare il canale più libero per poi trasmettere le informazioni alle unità della sala. Se viene identificato un potenziale conflitto l’access point ordina a tutte le unità della

L’MXC416DF, uno dei microfoni utilizzabili con la conference unit del sistema: sono disponibili in formato dualflex gooseneck, gooseneck e short gooseneck con mini-shotgun. conferenza di cambiare canale senza nessuna interruzione del segnale. I LED indicano lo stato di alimentazione, della connessione wireless e della rete.

STAZIONE DI RICARICA MXCWNCS

Una singola stazione di ricarica MXCWNCS gestisce contemporaneamente fino a 10 unità di batterie SB930: si ottiene una ricarica del 50% in sole 1,5 ore e servono 4 ore per

arrivare alla carica completa del 100%. Ogni slot delle batterie ha il proprio indicatore LED a 5 segmenti che segnale il livello della ricarica. La SB930 è agli ioni di litio, con voltaggio nominale in uscita di 3,6 V e capacità nominale di 35 Wh.

MICROFONI

Direttamente compatibili con la conference unit MXCW640 sono disponibili i microfoni MXC416DF e MXC420DF di tipo dualflex gooseneck; gli MXC416

e MXC420 di tipo gooseneck e l’MXC406/MS di tipo short gooseneck con mini-shotgun. Questi microfoni utilizzano la tecnologia Commshield che assicura una elevata immunità al rumore RF. Sono disponibili con lunghezze da 15, 40 o 50 cm. Disponibile pattern cardioide o lobare. Compatibile con le capsule omni e supercardioide della serie MX e mini-shotgun per adattarsi alla disposizione dei posti a sedere o alle condizioni acustiche.

Il sistema Microflex Complete Wireless utilizza l’interfaccia Dante, il protocollo che permette il trasferimento di segnali audio non compressi e a bassa latenza su reti IP.

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PRODOTTI

DISPLAY • Panasonic CQ1 - La nuova serie nel segno del 4K COSTRUTTORE Panasonic Corp. Giappone • DISTRIBUTORE Panasonic Italia - Tel. 02/30464814 - business.panasonic.it

Entry level di qualità Annunciata da Panasonic la nuova serie di display 4K CQ1, macchine nate per la creazione in collaborazione di contenuti, articolate in sei modelli, da 43 fino a 86 pollici di diagonale di Nicola De bello

L

a nuova linea di display CQ1 firmata Panasonic è composta da sei modelli con dimensioni comprese tra 43 e 86 pollici e risoluzione 4K (3840 x 2160). Tutti i display offrono immagini estremamente dettagliate e supportano i segnali 4K/60p, riproducendo perfettamente anche i minimi dettagli e dando vita a presentazioni coinvolgenti e accurate in sale riunioni, aule scolastiche e uffici. Tutti i nuovi display hanno una luminositа di 400 cd/m2. I due schermi più grandi (il TH-86CQ1 e il TH-75CQ1) utilizzano la tecnologia “In Plane Switching” che ha il vantaggio che i colori vengano visualizzati in modo molto accurato da tutti gli angoli di visualizzazione. I pannelli più piccoli (TH/65CQ1

/TH-55CQ1/TH-50CQ1/ TH-43CQ1) sono dotati di tecnologia di allineamento verticale. La serie CQ1 è progettata per funzionare ininterrottamente per 16 ore al giorno e dispone di tutte le connessioni di base che supportano HDMICEC. I dispositivi collegati con controllo di sorgenti esterne tramite reti RS-232C/LAN possono essere gestiti con un unico telecomando. Con questo, il funzionamento del dispositivo è centralizzato, in modo che sia accessibile a diversi utenti. I display sono dotati di altoparlanti integrati e terminali di base che possono essere utilizzati immediatamente. Ciò significa che nessun dispositivo esterno deve essere collegato

per l’audio. La serie CQ1 è conforme allo standard VESA, il che significa che è possibile utilizzare gli schermi con un elevato numero di staffe di montaggio. “La serie CQ1 è progettata per le organizzazioni con un budget inferiore. I display hanno lo stesso funzionamento esente da manutenzione e la stessa luminosità dei display delle serie EQ1 e SQ1 “, ha affermato Huong Thanh Ngo, Product Manager europeo per Panasonic

Business. “Gli schermi danno la libertà di lavorare insieme facilmente. Ad esempio, in un’aula, in cui i display vengono utilizzati principalmente per condividere informazioni. In uno spazio così piccolo, 400 cd/m2 è un eccellente livello di luminosità. Inoltre, è fantastico che gli schermi possano funzionare ininterrottamente per 16 ore. “ I sei nuovi modelli di display professionali saranno disponibili sul mercato italiano a partire da settembre 2019.

La linea CQ1 si articola su sei modelli, con diagonale comprese tra 43 e 86 pollici. I due modelli più grandi (75” e 86”) sono dotati di tecnologia “In Plane Switching”, per una migliore percezione dei colori anche in caso di forti angolazioni di visualizzazione.

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Gli altoparlanti integrati permettono di utilizzare i display senza la necessità di collegamenti a dispositivi di riproduzione esterni.

La nuova serie di display 4K CQ1 si compone di monitor con schermi compresi tra 43 e 86 pollici di diagonale. Per tutti i nuovi modelli, la luminosità dichiarata è di 400 cd/m2. Tutta la serie è stata progettata per assicurare un funzionamento 16/7.

CARATTERISTICHE DICHIARATE SERIE CQ1

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PRODOTTI

DISTRIBUZIONE SEGNALI VIDEO • ECLER - La nuova linea Video Systems COSTRUTTORE Ecler – Spagna • DISTRIBUTORE Exhibo S.p.A. - Tel. 039/49841 – www.exhibo.it

Sull’altra faccia del pianeta A/V Da oltre mezzo secolo tra i marchi di riferimento dell’audio professionale, Ecler debutta nel video con una linea di extender over IP, splitter e switcher di segnale da fare invidia alla concorrenza più specializzata e d’avanguardia. Mossa coraggiosa e intelligente. Ormai audio e video non possono più essere separati, fanno parte della medesima realtà tecnologica. Sono le due facce di uno stesso mondo di Marco Galloni

N

on moltissimi anni fa, all’epoca dell’audio assoluto, si sarebbe guardato in maniera piuttosto critica a un’operazione del

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genere. Ma come, è dal 1965 che Ecler si occupa esclusivamente di audio professionale e adesso apre al video? Tradimento, sacrilegio!

Oggi una mentalità di questo tipo fa sorridere. Sappiamo bene che occuparsi anche di video non significa affatto trascurare, corrompere né

tantomeno rinnegare l’audio. Video e audio costituiscono ormai un’unica realtà, per cui non ha senso separarli; distinguerli sì, separarli no.


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SOLUZIONI VIDEO ALL’AVANGUARDIA

L’operazione di cui stiamo parlando è la recente introduzione nel catalogo Ecler della linea Video Systems. Presentata in anteprima a ISE 2019, la nuova linea offre soluzioni all’avanguardia quali la gestione e la distribuzione di segnali HDMI fino a 4K/60 Hz 4:4:4 con HDR e l’integrazione con EclerNet. Per completezza di informazione ricordiamo che insieme alla Video Systems l’azienda spagnola ha introdotto anche la Ecler Acoustics, una collezione di trattamenti acustici ambientali (e ambientalisti, ecologici) creata in collaborazione con lo studio di design Luis Eslava; in questo articolo ci occuperemo esclusivamente

Questo è il VEO-XRI2L, il ricevitore della coppia VEO-XTI2L/VEO-XRI2L. Questi extender sono progettati per applicazioni in cui è richiesta un’estensione video a bassa latenza. I due extender supportano segnali 4K a 60 Hz YUV 4:2:0 in ingresso e 4K a 30 Hz in uscita, l’HDCP 1.4 e 2.2, i formati Dolby True HD e DTS-HD Master Audio, il video 3D, l’opzione video wall fino a 8 x 8 e l’embedding/de-embedding SPDIF 5.1 e L/R analogico. della Video Systems. Questa linea di prodotti e tecnologie rientra pienamente nella politica di ricerca e sviluppo da sempre attuata da Ecler: «Comprendiamo che ai nostri giorni la tecnologia, in costante cambiamento, debba essere uno strumento flessibile che fornisce soluzioni globali e integrali, piuttosto che singoli prodotti. Sforzandosi di fornire un’esperienza audiovisiva completa, Ecler sta espandendo la propria offerta con l’introduzione di Ecler Video Systems ed Ecler Acoustics», ha dichiarato l’azienda spagnola. Il debutto di Ecler nel settore video avviene in grande stile, non con qualche timida proposta ma con un ampio catalogo che comprende switcher e splitter di segnale, dispositivi per la distribuzione over IP ed extender 4K su HDBaseT, extender Full HD, un touch screen di controllo, un de-embedder (estrattore) audio per segnali HDMI e alcuni cavi HDMI 2.0 ad alta velocità.

DUE COPPIE DI EXTENDER PER LA DISTRIBUZIONE VIDEO SU IP

Vediamo alcuni di questi prodotti e dispositivi, scelti tra i più interessanti. Nella categoria distribuzione over IP troviamo due coppie TX/RX di extender, una in standard H.264 Full HD e l’altra in 4K a bassa latenza. La prima, costituita dal trasmettitore HDMI over IP VEO-XTI1C e dal ricevitore VEO-XRI1C, è concepita per applicazioni in cui è importante occupare meno banda possibile, il che si ottiene utilizzando l’algoritmo di compressione H.264. Questi extender, che supportano risoluzioni fino a 1080p/60 Hz e sono HDCP compatibili, permettono di creare matrici di distribuzione audio video su IP in configurazione pointto-multipoint e point-to-point, con possibilità di trasferire il segnale a 120 metri su un singolo cavo Cat 5e/6; il bitrate è variabile fino a 15 Mbps. Queste caratteristiche rendono

PREZZI VEO-XTI1C VEO-XRI1C VEO-XTI2L VEO-XRI2L VEO-SWM45 VEO-SWH44 VEO-SPH48 VEO-SPH44 VEO-SPH42

€ 303,78 € 218,38 € 793,00 € 793,00 € 1.555,50 € 230,58 € 364,78 € 181,78 € 145,18

la coppia VEO-XTI1C/VEOXRI1C particolarmente adatta all’impiego in sale riunioni e aule scolastiche, hotel e centri commerciali, aeroporti, stazioni ferroviarie e metropolitane. Il VEO-XTI1C e il VEO-XRI1C possono essere alimentati via PoE o mediante il power supply in dotazione. Oltre ai segnali HDMI questi extender possono distribuire dati RS-232 bidirezionali e segnali IR ad ampio spettro. La coppia VEOXTI1C/VEO-XRI1C è dotata di intuitivi pannelli di controllo con display a led che permettono di selezionare il canale di

Il pannello posteriore dell’extender HDMI 4K VEO-XTI2L (unità trasmittente): insieme all’ingresso HDMI e alle porte USB e LAN si riconosce l’uscita per i cavi a fibra ottica, capace di inviare i segnali fino a 2 chilometri di distanza (60 km in single mode).

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PRODOTTI

DISTRIBUZIONE SEGNALI VIDEO • ECLER - La nuova linea Video Systems

stream senza utilizzare PC; per impostazioni più avanzate è possibile utilizzare browser Web, PC tool, protocollo Telnet e controller remoti di terze parti. La seconda coppia di extender è costituita dal trasmettitore VEO-XTI2L e dal ricevitore VEO-XRI2L, capaci di inviare/ ricevere segnali HDMI 4K su cavi Cat 5e/6 lunghi fino a 120 metri; è anche disponibile un’opzione fibra ottica che garantisce trasferimenti fino a 2 chilometri (60 km in single mode). Le configurazioni

supportate sono la point-topoint, la point-to-multipoint e la multipoint-to-multipoint. La coppia VEO-XTI2L/VEO-XRI2L è concepita per quelle situazioni in cui è richiesta un’estensione video a bassa latenza, come le applicazioni in tempo reale o le configurazioni KVM. I due extender supportano segnali 4K/60 Hz YUV 4:2:0 in ingresso e 4K/30 Hz in uscita, l’HDCP 1.4 e 2.2, i formati Dolby True HD e DTS-HD Master Audio, il video 3D, il video wall fino a 8 x 8 e l’embedding/de-embedding

SPDIF 5.1 e L/R analogico. Per il resto le caratteristiche sono praticamente identiche a quelle della coppia VEO-XTI1C/ VEO-XRI1C: alimentazione via PoE o power supply esterno, possibilità di integrazione con browser Web, PC tool, protocollo Telnet e controller remoti di terze parti, eccetera.

SWITCHER PER SEGNALI 4K, HDMI E HDR Nella sezione dedicata ai selettori di segnale troviamo il VEO-SWM45 e il VEO-

SWH44. Il VEO-SWM45 è un presentation switcher/scaler 4K dotato di cinque porte di ingresso: tre HDMI 2.0, una VGA e una DisplayPort 1.2a; le uscite sono presenti nei formati HDMI e HDBaseT. Nello switcher è inoltre integrata una matrice audio che accoglie cinque segnali stereo sbilanciati e li instrada (routing) verso le uscite; il VEO-SWM45 dispone altresì di un ingresso mic/ linea con guadagno regolabile e alimentazione phantom. Le risoluzioni video supportate

CONNESSIONI PUNTO A PUNTO Nella distribuzione audio video su IP si usa una tecnica di connessione che può essere considerata come l’evoluzione in chiave digitale del cablaggio point-to-point utilizzato nella realizzazione delle apparecchiature valvolari. La differenza – una delle differenze, per meglio dire – sta nel fatto che nel caso della distribuzione over IP non si usano ancoraggi metallici, saldature e cavi senza isolante ma interfacce e dispositivi dotati di HDMI, HDBaseT e altri tipi di connessioni multipolari. Per il resto il concetto è praticamente lo stesso: si tratta di realizzare una giunzione dopo l’altra, di unire un componente al successivo, e così via. In figura vediamo tre diverse implementazioni di questo tipo: la point-topoint, la point-to-multipoint e la multipoint-to-multipoint; tutte le configurazioni sono realizzate mediante extender Full HD Ecler VEO-XTI1C/VEO-XRI1C. La connessione point-to-point collega tra loro due dispositivi singoli, nella fattispecie una sorgente video e un display HDTV. Nella connessione point-to-multipoint la medesima, singola sorgente è connessa, attraverso uno switch Gigabit Ethernet, a un numero di display HDTV compreso tra 2 e 253; i display sono pilotati da altrettanti ricevitori VEO-XRI1C. La configurazione multipoint-to-multipoint, infine, vede fino a 64 sorgenti video connesse a un massimo di 253 display HDTV; anche in questo caso il segnale viene smistato e distribuito attraverso uno switch Gigabit Ethernet e diverse coppie di extender VEO-XTI1C/VEOXRI1C.

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Il VEO-SWM45, presentation switcher/scaler 4K dotato di cinque porte di ingresso e di uscite HDMI e HDBaseT; poggiato sopra l’unità si riconosce il ricevitore HDBaseT fornito in dotazione. Nel VEO-SWM45 è integrata una matrice audio che accoglie cinque segnali stereo sbilanciati e li indirizza verso le uscite; lo switcher è anche dotato di un ingresso mic/linea con guadagno regolabile e alimentazione phantom. sono la 4096 x 2160 a 60 Hz YUV 4:4:4 per l’ingresso 4K, la 1920 x 1200 a 60 Hz per il VGA e la 4096 x 2160 a 30 Hz per le uscite. Lo switcher VEOSWM45, che ha in dotazione un ricevitore HDBaseT per l’estensione delle linee fino a 70 metri, è compatibile con EDID e HDCP 2.2; garantito anche il pass-through di segnali audio stereo PCM. Il VEO-SWM45 può essere gestito per mezzo dei comandi del pannello frontale o dell’interfaccia Web integrata, di controlli remoti IR e di contatti logici, via seriale RS-232, TCP/IP, EclerNet Manager e anche mediante controller remoti di terze parti. È particolarmente indicato per applicazioni corporate e per aule e sale conferenze di piccole dimensioni. Differenti gli ambiti applicativi del VEO-SWH44, uno switcher HDMI 2.0a 4 x 1 per segnali ad ampio range dinamico HDR pensato per punti vendita al dettaglio, centri fitness, sport bar, ristoranti, hotel e applicazioni residenziali. Conforme all’HDCP 2.2/1.4, il VEO-SWH44 supporta segnali 4K/UHD a 60 Hz con campionamento cromatico 4:4:4 e segnali HDMI con larghezza di banda fino a 18

Gbps. Lo switcher include inoltre le funzioni di deembedding audio e di gestione dell’EDID. La selezione dei segnali HDMI può essere effettuata automaticamente oppure – attraverso i comandi del pannello frontale, il telecomando o i comandi seriali – manualmente; le possibilità di controllo includono anche il muting del canale audio di ritorno (ARC). Tra i formati e gli standard supportati ricordiamo il video 3D, il Deep Color a 36 bit, l’audio PCM, il Dolby TrueHD e il DTS-HD Master Audio fino a 7.1 canali.

GLI ALTRI PRODOTTI DELLA LINEA VIDEO SYSTEMS

La linea Ecler video comprende

Un sushi restaurant: tra le proposte applicative Ecler c’è un impianto per lo switching AV all’interno di ristoranti realizzato attorno a un VEO-SWH44 e a uno splitter VEO-SPH44.

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PRODOTTI

DISTRIBUZIONE SEGNALI VIDEO • ECLER - La nuova linea Video Systems

SUGGERIMENTI PER LE APPLICAZIONI Ecler propone numerosi esempi applicativi per i componenti della linea Video Systems. Nella maggior parte dei casi ciascun impianto è basato su un singolo dispositivo che fa da centro di gravità dell’insieme. Così, per esempio, in ambito conference room troviamo un sistema centrato sul presentation switcher VEO-SWM45: l’impianto può essere controllato tramite pannello Ecler WPNetTouch, tablet o smartphone ed è caratterizzato da facilità di integrazione, dalla possibilità di stabilire una priorità per i microfoni e dal fatto che l’audio di ogni sorgente e canale può essere estratto e amplificato attraverso l’impianto PA di sala. La seconda proposta riguarda il settore sport bar e ruota attorno a coppie di extender VEO-XTI2L/VEO-XRI2L che inviano i segnali di quattro sorgenti 4K UHD a numerosi display e video wall, fino a 8 x 8. La distanza massima di trasferimento del segnale dipende dal tipo di cablaggio: fino a 120 metri se si usano cavi Ethernet standard, 60 km se si opta per le fibre ottiche. I componenti dell’impianto possono essere controllati mediante EclerNet Manager, comandi IR remoti o interfaccia Web. I ricevitori VEO-XRI2L possono estrarre l’audio dai segnali per inviarlo, in forma analogica o digitale, a sistemi di amplificazione esterni. Il terzo impianto, pensato per le boutique di moda, è costruito attorno a uno switcher SWH44 che seleziona i segnali di quattro sorgenti HDMI 2.0 4K/60 4:4:4 e li invia, attraverso extender HDBaseT VEO-XPT44, ai display dislocati in differenti zone e piani della boutique; anche in questo caso l’audio può essere estratto e inviato a un sistema PA esterno. Tra le proposte Ecler troviamo ancora un sistema per la distribuzione Full HD over IP di segnali compressi H.264 all’interno di fitness center, un impianto studiato per selezionare segnali 4K/60 e distribuirli a display multipli collocati in ristoranti, pub o altri locali del genere e infine un complesso sistema per la distribuzione over IP all’interno di centri commerciali. In figura vediamo lo schema di quest’ultimo impianto: i contenuti di cinque sorgenti 4K UHD vengono indirizzati verso un numero massimo di 8 x 8 display o video wall; grazie all’impiego di extender HDBaseT VEO-XPT44 i segnali possono essere inviati fino a 120 metri di distanza su cavi Ethernet standard o a decine di chilometri se si usano le fibre ottiche; è anche possibile distribuire segnali USB per il controllo KVM di touch screen e computer remoti.

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Un video wall pilotato da dispositivi Ecler Video Systems installato in un grande negozio di abbigliamento. diversi altri prodotti e dispositivi che ci limitiamo qui a segnalare, senza descriverli nel dettaglio. Nella sezione splitter troviamo il VEO-SPH48, il VEO-SPH44 e il VEO-SPH42, progettati per suddividere e smistare segnali 4K/UHD ad alta dinamica (HDR). Le caratteristiche tecniche dei tre modelli sono praticamente identiche. Quel che cambia è il numero delle uscite HDMI 2.0, delle linee che questi splitter sono in grado di pilotare: il VEOSPH48 ha un ingresso e 8 uscite, il VEO-SPH44 un ingresso e 4 uscite, il VEO-SPH42 un ingresso e 2 uscite. Nella linea Video Systems ci sono poi gli extender 4K HDBaseT VEO-XPT44 e VEO-XPT24, capaci di trasferire segnali 4K e Full HD fino a distanze di 40 e 70 metri rispettivamente (su cavi Cat 5e/6/7). I VEO-XPT44 supportano segnali 4K a 60 Hz 4:4:4 con HDR 10 e banda passante massima di 18 Gbps, mentre per i VEOXPT24 il supporto è limitato al 4K con banda passante di 10,2 Gbps. Molto pratico il sistema di power supply: gli extender VEO-XPT44 dispongono di PoH bidirezionale (il TX viene

alimentato dall’RX o viceversa), mentre nel caso dei VEOXPT24 è solo il trasmettitore ad alimentare il ricevitore (PoC). Concludiamo ricordando ancora gli extender Full HD VEO-XPS15 con alimentazione PoC e uscita link HDMI, il de-embedder audio VEO-AXS4 per segnali HDMI 2.0 a 18 Gbps e i cavi HDMI 2.0 VEO-CH201/202/205/210, disponibili in lunghezze da 1 a 10 metri.

DALL’ASSOLUTO AL RELATIVO

All’inizio dell’articolo parlavamo di quella tendenza, diffusa nel nostro settore fino a una ventina di anni fa, a ragionare in termini di assoluto. Oggi sappiamo che pensare in questo modo è sbagliato. L’assoluto appartiene a tutt’altra dimensione, al mondo del trascendente. Nella tecnologia, ma il discorso vale

per tutti gli ambiti del vivere terreno, le cose sono relative, cioè in relazione tra loro: non c’è l’audio da una parte e il video dall’altra, distanti, chiusi ciascuno nella propria pretesa autarchica. Audio e video fanno parte dello stesso mondo, di una medesima realtà che va considerata nella sua unità. Con la linea Video Systems, Ecler mostra di aver compreso pienamente questa verità.

Tra i campi applicativi della linea Video Systems ci sono i fitness center: per questi luoghi dedicati alla forma fisica Ecler propone un sistema di distribuzione over IP per segnali Full HD; l’impianto prevede 9 display installati un po’ ovunque, dalla reception alla spinning room.

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PRODOTTI

VIDEOPROIEZONE • Panasonic Serie PT-MZ16K - Nuovi vpr Laser ad alta luminosità COSTRUTTORE Panasonic Corp., Giappone • DISTRIBUTORE Panasonic Italia - Tel. 02/30464814 - business.panasonic.it

Un partner affidabile Panasonic presenta la nuova serie di proiettori a laser LCD PT-MZ16K, progettata per ridurre il carico di lavoro dei manager AV in ambienti corporate ed educational, grazie alla configurazione semplificata, alla bassa manutenzione necessaria e alle speciali contromisure che limitano eventuali problemi tecnici di Nicola De bello

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a serie PT-MZ16 Laser Solid Shine è la soluzione ottimale per le sale conferenze e le aule universitarie, con luminosità fino ai 16.000 lumen (PTMZ16K) risoluzione WUXGA, minimo rumore e struttura compatta (22 kg). Grazie al nuovo design a laser “maintenance-free”, non sono più necessari sopralluoghi continui da parte dei tecnici AV per verificarne la corretta funzionalità.

L’eccellente affidabilità di questi dispositivi dipende anche dalla struttura resistente alla polvere e dal filtro Eco, che estendono la vita utile del gruppo laser fino a 20.000 ore (modo normal) e ben 24.000 ore in modo eco. Questa serie è dotata di una gamma di funzionalità che riducono eventuali problemi tecnici. Tra questi la funzione di monitoraggio che avverte gli operatori in caso di guasto, indicando anche il tipo di problema, per un ripristino

COSA È IL DIGITAL LINK DI PANASONIC Digital Link di Panasonic è il nuovo sistema di connessione trasmissione di segnali HDMI, comandi di controllo, video e audio tramite un unico cavo LAN; la tecnologia Digital Link supporta segnali full HD e 4K e può essere utilizzato per collegamenti (full HD) fino a 150 m di lunghezza (50 m per il 4K) senza deterioramento del segnale. INSTALLAZIONE SEMPLIFICATA • Minore possibilità di guasti al sistema con meno cavi e ricevitori MINORE COSTO DELL’INFRASTRUTTURA • Riduce il costo degli aggiornamenti del sistema di controllo • Riduce il costo dei ricevitori esterni • Riduce il costo totale del software di controllo AV IDEALE PER GRANDI AUDITORIUM • Supporta video 4K su distanze fino a 50 m (164 piedi) con un singolo cavo LAN • Consente la trasmissione del segnale 1080 / 60p fino a 150 m (492 ft) tramite un singolo cavo LAN utilizzando connettori RJ45 e in modalità Long Reach • Consente la connessione digitale di video 4K e Full HD non compressi, audio, LAN e comandi di controllo • Riduce al minimo l’immagine e il degrado del suono • Consente una maggiore affidabilità del sistema quando si collegano i componenti Panasonic

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semplice e rapido. La connettività LAN a doppio sistema agevola la configurazione tramite il DIGITAL LINK, per consentire la trasmissione di segnali HDMI e comandi di controllo, video e audio fino a 150 metri di distanza. “Il mercato AV nelle università sta crescendo sensibilmente e i responsabili AV e IT faticano a soddisfare le richieste di assistenza e a gestire diversi atenei”, ha commentato

Hartmut Kulessa, European Marketing Manager di Panasonic. “La nostra nuova serie di proiettori a laser LCD è concepita anche per mitigare le pressioni sugli operatori, garantendo un funzionamento ottimale dei proiettori per periodi prolungati e una prevenzione semplice ed efficace da potenziali guasti”. Annunciata a Infocomm 2019, la serie PT-MZ16 include i modelli PT-MZ16K (16.000 lm), PTMZ13K (13.000 lm) e PT-MZ10K


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I VANTAGGI DELLA TECNOLOGIA SOLID SHINE LASER DI PANASONIC SORGENTE LASER LUCE PANASONIC • La durata della sorgente luminosa dura più di 20.000 ore • Estesa autonomia d’uso (20.000 ore) senza manutenzione • Design senza filtri con parti ottiche resistenti alla polvere • Funzionamento a temperature molto basse, richiede meno energia • Tecnologia Instant-on / off che riduce il consumo energetico e rende il proiettore immediatamente utilizzabile • Proiettore ecologico, in grado di regolare il consumo energetico in base all’illuminazione dell’ambiente e alla luminosità dell’immagine

(10.000 lm) e sarà disponibile a partire da novembre 2019. Le tre macchine adottano un sistema di videoproiezione a 3 pannelli LCD da 1” di diagonale con risoluzione WUXGA (1920x1200) e aspect ratio 16:10. In relazione alle diverse ottiche utilizzate, la serie PT-MZ16 è in grado di proiettare immagini da 1,78 m di diagonale fino a 25,4 m. Presente la correzione keystone orizzontale (+/-15°) e verticale (+/-40°).

LAMPADA COME SORGENTE LUMINOSA • Le lampade non funzionano più dopo che la luminosità scende sotto il 50% • Intervallo di vita della lampada: da 1.500 a 6.000 ore • Fino a 13 cambi di lampada per 20.000 ore di funzionamento • È necessario sostituire o pulire il filtro per mantenere le parti ottiche prive di polvere • Necessità di molta manutenzione durante 20.000 ore di vita • Tempo di riscaldamento fino a due minuti • Tempo di raffreddamento cinque minuti o più • Rimane collegato all’alimentazione durante il tempo di raffreddamento, aumentando il consumo di energia • La lampada contiene mercurio e altri materiali tossici • Funzionamento con il 100% di potenza in ogni momento, causando ulteriore calore

Il sistema di raffreddamento del gruppo laser è stato completamente ridisegnato, e si presenta ancora più compatto rispetto ai precedenti modelli e più silenzioso (38 dB). Per i nuovi modelli sono disponibili sette ottiche zoom opzionali, per consentire la massima flessibilità di installazione. Le nuove macchine saranno disponibili anche in Italia a partire dai prossimi mesi autunnali.

CARATTERISTICHE DICHIARATE PT-MZ16KL (PRELIMINARE) Tipo: videoproiettore LCD Dimensioni LCD: 25.4 mm (1”) diagonale (16:10 aspect ratio) Tecnologia di proiezione: Pannelli LCD (x 3, R/G/B) Pixels: 2,304,000 (1920 x 1200) pixels x 3, totale di 6.912.z000 pixels Sorgente luminosa: diodi Laser Luminosità: 16.000 lm Autonomia d’uso della sorgente luminosa (50%): 20,000 ore (NORMAL)/24,000 ore (ECO) Risoluzione: 1920 x 1200 pixels Rapporto di contrasto: 3.000.000:1 (Full On/Full Off) Dimensioni immagini (diagonale): 1.78–25.4 m, 16:10 aspect ratio Uniformità: 90 % Lenti: zoom motorizzate opzionali Correzione Keystone: Verticale: ±40°, Orizzontale: ±15° Correzione Keystone con optional ET-UK20 Upgrade Kit: Verticale: ±40°, Orizzontale: ±40° Installazione: Ceiling/floor, front/rear, installazione libera a 360° Alimentazione: AC 100–240 V, 50/60 Hz Consumo: TBD Materiale del cabinet: ABS

Filtri: inclusi (intervallo di sostituzione 20.000 ore) Rumorosità: 38 dB (NORMAL) Dimensioni (L × H × P): 650 x 185,3 x 440 mm (senza lente) Peso: . 22.3 kg Requisiti d’uso: Temperatura di utilizzo: 0–45 °C; Umidità: 10–80 % Software: Logo Transfer Software, Multi Monitoring & Control Software, Early Warning Software, Geometry Manager Pro, Smart Projector Control for iOS/Android™

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CASE STUDY

BUILDING AUTOMATION • Il sistema realizzato da Team Office per Toyota Motor Italia INFO www.teamofficecom.it

L’automazione dell’impossibile Sorprendentemente brevi i tempi di progettazione e realizzazione dell’impianto di automazione della sede di Toyota Motor Italia: appena un mese per l’area meeting room del primo piano, collaudo compreso; circa un mese e mezzo per i cinque piani superiori riservati alle stanze dei dirigenti e agli uffici amministrativi. Sembrerebbe un’impresa da periodo ipotetico del terzo tipo, o dell’irrealtà. Eppure Team Office è riuscita a realizzarla di Marco Galloni

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o, in questo case study non parleremo di porte che si aprono da sole, tapparelle che si abbassano a orari prestabiliti e luci che sfumano magicamente. Non è questo il genere di automazione realizzato da Team Office nella sede Toyota Motor Italia di Roma,

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un edificio di cinque piani che ospita circa 500 dipendenti e sorge a pochi chilometri dall’aeroporto internazionale Leonardo da Vinci. Qui siamo piuttosto lontani dai canoni tradizionali dell’automazione degli edifici. Così lontani che è lecito coniare una nuova

I PROTAGONISTI DELL’INSTALLAZIONE Progettazione, installazione, integrazione e supporto tecnico: Team Office S.r.l. - Roma Tel. 06/5413051 www.teamofficecom.it Fornitura componenti: Comm-Tec S.r.l. - Faenza (RA) Tel. 0546/622080 www.comm-tec.it Prase Media Technologies S.p.A. Noventa di Piave (VE) Tel. 0421/571411 www.prase.it

espressione, una terminologia diversa: possiamo parlare di umanizzazione degli edifici. Mauro Caruccio, CEO di Toyota Motor Italia, fa notare l’uso profondamente saggio, potremmo quasi dire sapienziale, che l’azienda giapponese fa della tecnologia. Alla Toyota le

nuove applicazioni della tecnica non sono utilizzate solo per produrre vetture sempre migliori, più potenti e meno inquinanti, basti pensare alla piattaforma Full Hybrid Electric impiegata anche sulle Lexus. La tecnologia viene usata anche per migliorare l’ambiente lavorativo, le relazioni


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UN’AUTOMAZIONE REALIZZATA A TEMPI DI RECORD

La sede Toyota Motor Italia di Roma è stata realizzata nel 2002 secondo rigorosi criteri antisismici ed ecologici. Qui vediamo l’area esterna utilizzata per i buffet: si notino le grandi travi in legno, fissate tra loro e alle pareti tramite snodi in metallo che interrompono il propagarsi delle onde sismiche. interpersonali, la comunicazione aziendale “ad intra” e “ad extra”. In fondo fa tutto parte della medesima realtà: la casa madre, gli ingegneri, le auto prodotte, gli uffici amministrativi, le concessionarie, i clienti… Toyota ha una visione integrale – o se preferite olistica – del mondo, assai più lungimirante di quella divisiva e separatrice che abbiamo noi occidentali. Edificata nel 2002, la sede di Toyota Motor Italia è circondata da un giardino in stile Zen con vialetti alberati in cui passeggiare, melograni e persino un piccolo lago. I

dipendenti hanno a disposizione bar, mensa, spazi per incontri informali e una palestra in cui allenarsi e rilassarsi. La struttura principale è realizzata in ossequio ai severi standard antisismici giapponesi, con uso abbondante di materiali ecologici e grandi travi in legno congiunte da snodi metallici; oggi simili tecniche di costruzione vanno diffondendosi, ma all’epoca erano assolutamente all’avanguardia.

LE MEETING ROOM

La nostra visita alla sede di Toyota Motor Italia si è svolta sotto la guida di Lucio Ventura, IT Infrastructure Analyst della società, e di Roberto Pistilli di Team Office, l’ingegnere che, alla guida di una squadra di tecnici specializzati, ha progettato e realizzato il sistema. La visita iniziava dalle meeting room del primo piano, che sono un po’ il fiore all’occhiello della sede Toyota. In queste sei sale, praticamente sempre occupate,

si tengono corsi, incontri di rappresentanza, riunioni, conference call, videoconferenze. L’area meeting, che si estende per circa 400 mq e comprende anche un bar e uno spazio esterno per i buffet, viene concessa in locazione anche ad altre aziende per l’organizzazione di eventi interni. All’ingresso di ciascuna meeting room è installato un touch screen Reserva Onelan che segnala se la sala è libera od occupata; i Reserva sono sotto-utilizzati, nel senso che per ragioni di politica interna sono state inibite molte loro funzioni, come il check-in che permette di intervenire sulla prenotazione delle riunioni. Le meeting room sono dotate di impianti per videoconferenza collegati con il sistema centrale europeo, sicché è possibile comunicare con tutte le sedi Toyota del continente; in futuro si prevede di potenziare gli impianti aggiungendo funzioni di enterprise voice con Skype for Business. L’ingegner Roberto Pistilli di Team Office (a sinistra) e Lucio Ventura, IT Infrastructure Analyst di Toyota Motor Italia: Pistilli e Ventura ci hanno guidati durante la nostra visita alla sede Toyota, situata a pochi chilometri dall’aeroporto internazionale di Roma-Fiumicino.

Entriamo in una delle meeting room, nel frattempo liberatasi, e notiamo che ha una struttura semplice ed essenziale, molto funzionale. Le sale non sono tutte uguali. Ne esistono di tre diverse dimensioni: le meeting room piccole, con superficie di circa 27 mq; le medie, che misurano tra i 47 e i 55 mq; infine le grandi, come la 5 e la 6, che sviluppano 61 metri quadrati. Le sale piccole sono dotate di monitor NEC da 55” con supporto da pavimento, sistema ClickShare per la condivisione wireless di contenuti multimediali e diffusori acustici NEC SP-554SM a colonna ai lati dei monitor. Del tutto simile la dotazione delle sale medie, fatta eccezione per i monitor, che in questo caso sono NEC MultiSync V801-TM da 80” con diffusori acustici NEC SP-80SM a colonna. Decisamente più complesso l’impianto delle sale grandi 5 e 6, che prevede quattro monitor NEC MultiSync UN551-VS da 55” con cornice sottile (1,8 mm bezel-to-bezel) in configurazione video wall 2 x 2, uno scaler a quattro ingressi Extron IN1604 HD, un sistema Barco ClickShare CSE-200 EU, dei diffusori Tannoy VLS7-EN54-W pilotati da un amplificatore Apart REVAMP4120T in classe D da 240 watt/canale, un mixer a 3 ingressi con DSP Extron MVC 121 Plus, un kit wireless Shure con microfoni ad archetto e a gelato, un controller programmabile Extron MLC Plus 200 e uno switch Ethernet Gigabit a 16 porte Intellinet; le apparecchiature elettroniche alloggiano in un armadio rack da 22U e sono alimentate attraverso un distributore/filtro di rete Furman M10XE. I sistemi per videoconferenza, disponibili come optional, sono costituiti da codec Polycom collegati a telecamere EagleEye Acoustic (per le sale piccole e medie) e a videocamere 4x da supporto (sale grandi).

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CASE STUDY

BUILDING AUTOMATION • Il sistema realizzato da Team Office per Toyota Motor Italia

Lucio Ventura ci ha spiegato che i pannelli di controllo delle meeting room sono compatibili con il sistema di Appointment Management, il che rende possibile inviare su ciascuno di essi immagini e filmati. Questa opportunità è stata utilizzata durante l’inaugurazione dell’area meeting room: sui pannelli sono apparse, fornite dal personale del facility management, le slide con le varie fasi dei lavori di ristrutturazione. La realizzazione di quest’area, hanno dichiarato Ventura e Pistilli, è stata una vera e propria sfida: in un solo mese, da maggio a giugno 2018, l’area è stata praticamente ricostruita, le sale sono state dotate dei sistemi di automazione ed è stato effettuato anche il collaudo. In un altro mese e mezzo circa, a cavallo fra agosto e settembre dello stesso anno, sono stati automatizzati i cinque piani superiori, dove si trovano le stanze dei dirigenti e gli uffici amministrativi: un’altra bella sfida, forse più ardua della prima. A ricordare queste imprese c’è, all’entrata dell’area meeting room, una scritta dorata a caratteri cubitali: «Benvenuti dove tutto diventa possibile».

L’AUDITORIUM E GLI SPAZI IBRIDI

Prima di salire ai piani superiori facciamo una rapida

visita all’auditorium da 300 posti situato al pian terreno, nel quale Toyota organizza eventi aziendali, meeting e presentazioni, ma anche party e feste di fine anno. Questo è uno dei pochi ambienti in cui ancora si usano dei proiettori; per il resto l’azienda giapponese tende a utilizzare sempre più monitor e display dotati di sistema per la condivisione di contenuti multimediali Barco ClickShare. Al riguardo l’ingegner Pistilli ha ricordato che è ora disponibile un nuovo firmware ClickShare che permette il riconoscimento reciproco (pairing) tra il proprio computer e un monitor touch dal quale gestire il personal, il tutto senza cavi in giro; una funzionalità utilissima, ha aggiunto Pistilli. In questa parte dell’edificio, tra il piano terra e il primo piano, si trovano alcune zone denominate Hy Space che vengono utilizzate per incontri informali e riunioni estemporanee: Hy sta per Hybrid, a ricordare – oltre che la natura di questi convegni non organizzati – la leadership Toyota nel settore delle auto ibride. Mentre visitiamo gli Hy Space, Lucio Ventura coglie l’occasione per elogiare la professionalità e la cortesia del personale Team Office, sempre disponibile e attento

Questa scritta celebra i tempi da record con cui l’area meeting room è stata ricostruita e dotata di sistemi per videoconferenza, monitor e video wall: appena un mese, collaudo compreso. Per automatizzare i cinque piani superiori c’è voluto un po’ di più, ma sempre un tempo eccezionalmente breve: circa un mese e mezzo. alle esigenze del cliente: Toyota mostra estrema gratitudine per i fornitori che riescono a soddisfare i suoi elevatissimi standard, ha aggiunto Ventura. La politica di Team Office, in effetti, è l’esatto contrario del mordi e fuggi: l’azienda romana non abbandona mai il cliente ma lo assiste nel corso del tempo fornendogli supporto tecnico, aggiornamenti e interventi di manutenzione programmati volti a conservare l’impianto in perfetta efficienza (vedi box); l’ultimo intervento di manutenzione è stato effettuato un mese prima della nostra visita alla sede di Toyota Motor Italia.

UN MONITOR DA 84” NELL’UFFICIO DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO

Il sistema realizzato da Team Office è centrato sulla comunicazione aziendale: gestione dei video, condivisione di file e slide, conferenze telefoniche, videoconferenze... Il controllo delle luci e del clima – scelta piuttosto inusuale – non è automatizzato ma viene eseguito dal personale del facility management; forse in futuro anche l’illuminazione e la climatizzazione saranno integrate nel sistema di building automation, ma per il momento le cose stanno così. Questa

TEAM OFFICE, SERVIZI A 360° A volte i numeri dicono più di mille parole. Queste le cifre di Team Office, l’azienda romana che ha realizzato il sistema di automazione della sede di Toyota Motor Italia: 27 anni di attività (la società nasce nel 1992), 1389 installazioni realizzate, 4022 progetti completati, 26.512 sistemi AV venduti. Questi numeri non solo quantificano l’attività di Team Office ma la qualificano: risultati del genere si raggiungono solo se si lavora con un elevato grado di professionalità. L’attività principale dell’azienda consiste nella progettazione e realizzazione di sale e sistemi per riunioni e convegni, videoconferenze, didattica e formazione professionale. Team Office è affiancata da architetti e designer che curano l’integrazione tra le tecnologie e gli ambienti in cui vengono installate; oggi è impensabile proporre un’automazione che non sia perfetta anche dal punto di vista estetico. Presso la sede aziendale del quartiere Eur c’è un demo center nel quale i clienti possono assistere alle dimostrazioni di prodotti e tecnologie, effettuare test e toccare con mano le proposte di Team Office. L’azienda offre inoltre corsi di formazione, assistenza e manutenzione sui prodotti forniti, servizi di presidio tecnico nonché il noleggio di led wall e impianti per la traduzione simultanea. Insomma, un’offerta a tutto tondo. O, come forse è meglio dire, a 360°.

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Le sale dell’area meeting room: si riconoscono i touch screen Reserva Onelan montati all’ingresso di ciascuna room, che mostrano lo stato operativo della sala (libera, occupata). In queste meeting room, praticamente sempre occupate, si tengono corsi, incontri di rappresentanza, riunioni e videoconferenze. separazione tra gli ambiti non riguarda solo l’area meeting room ma anche i cinque piani superiori, dove si trovano, oltre alle stanze dell’AD, del CEO, del CFO e dei general manager, gli open space di Toyota Financial Service Italia (la società del gruppo che gestisce i finanziamenti); il Trading Center è situato in un’altra parte, nell’edificio più basso del complesso. Arrivati al quinto piano entriamo subito nella stanza dell’AD. La sala è dotata di un touch NEC X841UHD da 84” montato su un supporto terra/muro Peerless in acciaio che permette di regolare il monitor in altezza e lascia lo spazio sottostante

completamente calpestabile; non c’è pericolo di inciampare, anche perché i cavi corrono sotto il pavimento flottante. Il NEC pesa circa 100 kg, il che dà un’idea di quanto solido sia il supporto Peerless. In mezzo alla stanza c’è un tavolo in vetro da 12 posti utilizzato per le videoconferenze. La ripresa audio è garantita da un sistema Polycom SoundStructure: due soli array microfonici grandi quanto una lampadina, appesi sopra il tavolo, sono più che sufficienti a coprire l’intera area; la ripresa si estende su 360° e non manca la possibilità di predefinire il guadagno dei lobi e dell’intero sistema. Il controllo è affidato a un touch screen Crestron

L’auditorium da 300 posti nel quale Toyota Motor Italia organizza eventi aziendali, meeting, presentazioni ma anche party e feste di fine anno. L’auditorium è uno dei pochi ambienti in cui ancora si usano dei proiettori, mentre nel resto della struttura aziendale si tende sempre più a utilizzare monitor e display con ClickShare.

Le sale numero 5 e 6 sono le più grandi tra le meeting room del primo piano. Qui ne vediamo l’interno: sullo sfondo si riconoscono il video wall da 2 x 2 monitor NEC MultiSync UN551-VS da 55”, i due diffusori Tannoy montati lungo i fianchi del video wall e, sulla destra, il rack che ospita le elettroniche. che gestisce le commutazioni della matrice audio video. Al Crestron è affiancato un touch di supporto che Toyota esige in ogni sala dotata di impianto per videoconferenze Polycom: in questo modo si garantisce un’esperienza d’uso unica per tutte le sedi aziendali; tale soluzione è diventata un po’ uno standard di Toyota Motor Europe. Nel corso delle videoconferenze con altre sedi TME, ha spiegato Lucio Ventura, sul touch di supporto compare il pulsante join (partecipazione): basta sfiorarlo e la videoconferenza ha inizio. Le apparecchiature hi-tech alloggiano in un rack in legno intonato con le pareti.

LE STANZE DEL CFO E DEI GENERAL MANAGER

L’ufficio del CFO è un po’ più piccolo di quello dell’AD, ma ne ricalca la struttura e l’equipaggiamento tecnico: c’è anche qui un touch NEC X841UHD da 84” montato su supporto Peerless in acciaio, poi un tavolo in vetro da 7 posti per le videoconferenze e un sistema Polycom SoundStructure con un singolo array microfonico; non manca l’automazione, benché ridotta rispetto a quella della stanza dell’AD. Pistilli e Ventura ci mostrano l’interfaccia di benvenuto personalizzata che compare sul PC del CFO. Tutto è molto semplice e funzionale:

L’ufficio dell’AD, con in primo piano il tavolo da 12 posti per le videoconferenze; dal soffitto pendono i due array del sistema di ripresa microfonica Polycom SoundStructure. Sulla parete di fondo giganteggia un touch NEC X841UHD da 84” montato su supporto Peerless in acciaio.

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CASE STUDY

BUILDING AUTOMATION • Il sistema realizzato da Team Office per Toyota Motor Italia

Il touch monitor NEC da 84” installato nell’ufficio dell’amministratore delegato: pesante circa 100 kg, il monitor è montato su un supporto Peerless in acciaio fissato tra il pavimento e il muro portante; sul monitor trova posto una telecamera per videoconferenze.

Particolare di una delle sale a disposizione dei general manager di Toyota Motor Italia. La dotazione base di queste sale comprende un monitor NEC da 43” con ClickShare CS-100, una telecamera e un sistema Polycom per videoconferenze: nell’immagine si riconosce un’unità Polycom SoundStation IP6000 per audioconferenze.

dopo il «Benvenuti nella sala CFO» si preme un pulsante che attiva la sala e a quel punto basta decidere cosa fare, se effettuare

semplicità: vi compaiono informazioni del tipo «cosa si deve fare per…» che consentono a chiunque si trovi nella stanza di

video sharing, condividere immagini e file o che altro. Anche l’interfaccia del touch NEC è improntata alla medesima

operare con cognizione di causa. In attesa che si liberi la sala Yaris, nella quale è in corso una riunione, scendiamo al quarto

GLI IMPIANTI DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO E DEL DIRETTORE FINANZIARIO Nell’impossibilità di descrivere per intero il sistema di automazione realizzato nella sede di Toyota Motor Italia ne analizziamo alcune sue parti, nella speranza che ciò basti a dare un’idea della filosofia di progetto. In questo box vedremo gli impianti delle sale dell’amministratore delegato (AD) e del direttore finanziario (CFO), molto simili tra loro. I touch panel prima utilizzati sono stati sostituiti da giganteschi touch monitor NEC X841UHD da 84” montati su supporti Peerless in acciaio tubolare; presenti in ragione di uno per sala, i NEC utilizzano una soundbar Yamaha YSP-5600BL come diffusore audio. A ciascun monitor è affiancato un touch screen Crestron TSW-1060-B-S da 10,1” utilizzato come controller integrativo. Nelle stanze dell’AD e del CFO sono inoltre installati un codec Polycom Group 500 con Microsoft Skype for Business per le videoconferenze, degli array microfonici Polycom a soffitto (due per la sala AD, uno per la CFO) e un presenter wireless Barco ClickShare CSE-200 EU per la condivisione locale e remota dei contenuti multimediali. Gli impianti delle sale AD e CFO utilizzano inoltre uno scaler HDMI Kramer VP-424, uno switcher HDMI 4 x 4 Kramer VS-44HN, un mini PC SiComputer Productiva Quadro con mouse e tastiera Hamtel, un room media controller Crestron RMC3, due moduli di espansione Crestron C2N-IO, un convertitore USB/RS-232 Manhattan, un alimentatore da 30 watt Crestron DIN-PWS30-277, uno switch PoE Tenda I-SWHUB TEF1210P, un armadio rack da 12U Startech rivestito in legno, accessori Intellinet, Techly e Kramer, cavi Kramer di vari standard e una prolunga USB di produzione C2G.

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Lo schema dell’impianto installato nelle stanze dell’AD e del CFO di Toyota Motor Italia (per gentile concessione di Team Office): nella parte destra è raffigurato il codec Polycom Group 500 con Microsoft Skype for Business per le videoconferenze.


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LE SALE KAIZEN E YARIS: COSÌ SIMILI, COSÌ DIVERSE Al quinto piano della sede di Toyota Motor Italia si trovano, tra le altre, le sale Kaizen e Yaris, utilizzate per videoconferenze e riunioni allargate. Con i suoi 107 mq, la Kaizen è la più grande dell’edificio; la Yaris misura meno della metà (43 mq), eppure le due sale sono dotate praticamente dello stesso sistema di automazione, con differenze minime. Ciascuna dispone di un codec Polycom Group 700720p per videoconferenze con videocamera Full HD Polycom EagleEye IV-12x. La commutazione e il routing di segnale sono affidati a uno switcher 6 x 6 HDMI VS-66HN, a due coppie di extender HDMI TP-573/TP-574, a uno scaler VP-424, a un trasmettitore/commander SID-X1N e a un ricevitore HDMI TP-578H, tutti di produzione Kramer. L’impianto audio della sala Kaizen è costituito da un presentation mixer a 10 ingressi Midas-Klark DM8000, da un amplificatore da 4 x 150 watt Bose PS604 e da quattro diffusori Bose RMU105; qui troviamo le uniche differenze tra le due sale: nella Yaris è utilizzato un amplificatore di zona Bose ZA2120-HZ (al posto del PS604) e quattro diffusori in-ceiling Bose DS40F (in luogo degli RMU105). La sezione display vede schierati un proiettore Full HD Epson EB-2265U e un NEC Multisync E425 da 42”. I sistemi delle sale Kaizen e Yaris comprendono inoltre due Polycom EagleEye Digital Extender, due alimentatori Polycom per i codec, un wireless Barco ClickShare CSE-200 EU, un controller Crestron CP3, un modulo di espansione I/O Crestron C2N-IO, un touch screen da 10,1” Crestron TSW-1060-B-S e uno switch Gigabit a 10 porte Cisco SG220-26-K9-EU.

Lo schema dell’impianto della sala Kaizen, per gentile concessione di Team Office: sono ben visibili le estensioni su Cat 5e che collegano le telecamere al codec per videoconferenze Polycom (in rosa, nella parte alta del disegno). Dallo schema risulta inoltre la presenza di un video wall costituito da 2 x 2 display da 55” pilotati da una matrice HDMI 6 x 6 Kramer.

piano per visitare alcune delle stanze che i 13 general manager di Toyota Motor Italia hanno a disposizione. La dotazione di queste sale è costituita da un monitor NEC da 43” con staffa a soffitto (orientabile), da una telecamera fissata sul monitor e da un sistema Polycom per videoconferenze; sui monitor

è installata una versione semplificata di ClickShare, la CS100 a pulsante singolo.

INCONTRO TRA CULTURE E MONDI LONTANISSIMI

La nostra visita alla sede di Toyota Motor Italia si conclude così. Nell’uscire dall’edificio ci fermiamo, quasi senza

accorgercene, in uno degli Hy Space del primo piano, affascinati dagli ideogrammi giapponesi che compaiono sugli ingressi delle meeting room. Qualcuno tenta anche di tradurli, con risultati non del tutto convincenti. Ma non è questo l’importante. Ciò che conta è che quegli spazi

ibridi e quei segni misteriosi simboleggiano l’incontro tra culture lontanissime, la giapponese e l’italiana, e tra mondi profondamente, ontologicamente diversi: l’umano e il tecnologico. Ecco, per riprendere quanto dicevamo all’inizio, cosa si deve intendere per umanizzazione degli edifici.

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DIGITAL SIGNAGE • Oltre 200 display BenQ per Suzuki Italia INFO BenQ Italy - business-display.benq.com/it

Il Digital Signage BenQ per Suzuki Italia

Oltre 200 monitor Digital Signage di BenQ andranno a equipaggiare la rete di Concessionarie e officine Suzuki in Italia, con l’obiettivo dell’azienda di aggiungere valore all’esperienza del cliente nei propri presidi sul territorio di Nicola De bello

L La nos etur, ommolla laborro volenis quo m volo excerem.

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a tecnologia Smart Signage BenQ è la soluzione prescelta dalla Divisione Auto di Suzuki Italia per la propria rete di Concessionari e Officine Autorizzate, che d’ora in avanti, grazie alla consulenza e al supporto specialistico di Icarus Group, potranno avvalersi di oltre 200 monitor Digital Signage BenQ. In particolare, agli oltre 90

showroom Suzuki presenti sul territorio nazionale sono stati destinati i monitor ST860K da 86” e 13 videowall composti ognuno da 4 monitor PL552 da 55” o PL490 da 49”, mentre nelle aree post-vendita e nelle officine autorizzate sono stati installati i modelli da 55” ST550K e ST5501K. L’obiettivo di Suzuki è aggiungere valore all’esperienza del cliente nei propri presidi sul


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territorio, sfruttando i numerosi vantaggi offerti dal Digital Signage BenQ e dal suo CMS esclusivo X-Sign. Esprime la propria soddisfazione Giacomo Rocchi, Sales and Marketing Director BenQ Italy, che spiega: “Il Digital Signage BenQ rappresenta la risposta tecnologicamente all’avanguardia all’esigenza oggi imprescindibile di considerare la comunicazione di marca e di prodotto come parte integrante dell’esperienza del consumatore nel punto vendita. Questo aspetto, unito all’affidabilità delle nostre soluzioni, costituisce

certamente la chiave del successo del Digital Signage BenQ, che però non sarebbe tale senza il supporto di Partner competenti come Icarus Group, anello di congiunzione indispensabile tra le nostre tecnologie e clienti evoluti ed esigenti come Suzuki Italia”. Oltre all’eccellente qualità visiva 4K e full-HD, i monitor Digital Signage BenQ integrano X-Sign, il software di gestione contenuti già vincitore del prestigioso premio internazionale iF DESIGN AWARD nel 2018. X-Sign è il sistema esclusivo di BenQ che consente di creare contenuti in modo semplice Uno dei nuovi display BenQ per Suzuki Italia; si tratta di monitor 4K con tecnologia X-Sign, il software di gestione che permette di creare contenuti in modo semplice e veloce utilizzando template pre-installati. utilizzando oltre un centinaio di template pre-installati, di programmarne e gestirne da remoto la distribuzione per uno o più monitor collocati sul territorio e di monitorare ogni singolo display on-line e in tempo reale. X-Sign mette a disposizione tutto il necessario per comunicare con i propri clienti in modo efficace e

innovativo, ottimizzando tempi e risorse: nel caso di Suzuki Italia i palinsesti, realizzati e programmati attraverso questo software dedicato, sono aggiornati periodicamente per la diffusione di campagne promozionali e iniziative. Le immagini e i video contenuti nella programmazione creano così un vero e proprio canale televisivo tematico.

Alcune immagini di concessionarie e officine Suzuki Italia dove sono già stati installati i display BenQ; qui sopra uno dei tredici videowall formati da 4 display da 55” o 49” (PL552 e PL490).

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DISPLAY • I Monitor HANNspree touch a bordo dei macchinari Moveco INFO HANNspree Italia - www.hannspree.eu/it

Parola d’ordine, ottimizzare I display touchscreen di HANNspreen danno un concreto aiuto nelle selezione e nella verifica delle fasi produttive all’interno di Moveco srl, un’importante azienda produttrice di sistemi oleodinamici di Nicola De bello

I PROTAGONISTI DELL’INSTALLAZIONE Cliente finale - Moveco S.r.l. Fabbricazione di componenti e sistemi oleodinamici movecosrl.com Fornitore HANNspree Italia S.r.l. Tel. 045/8222136 www.hannspree.eu/it Prodotti forniti - Display HANNspree touch da 22” e 27” Progettazione e installazione Sigma Service www.sigmaservices.it/4.0/

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oveco srl progetta e realizza componenti e sistemi oleodinamici, con un catalogo prodotti che comprende attuatori rotanti elicoidali e circuiti integrati. L’azienda ha adottato un sistema gestionale verticalizzato dell’intero processo produttivo (MES - Manufacturing Execution System). I display touch, connessi ad un microcontrollore ed un micro lettore di barcode, aiutano gli operatori a selezionare e verificare le fasi produttive, assicurando la tracciabilità del prodotto e del processo, la qualità produttiva e lead time ottimizzati. Le sfide che i progettisti di Sigma

Service si sono trovati a dover risolvere riguardavano principalmente la progettazione di un sistema semplice e intuitivo per il controllo dell’intero processo produttivo, in grado di interagire con il gestionale aziendale, consentire un’efficace programmazione delle richieste di produzione con informazioni condivise, ottimizzare i tempi delle lavorazioni dei componenti e le fasi di montaggio, adottare pannelli di controllo intuitivi e di facile utilizzo da installare sui centri di lavoro a controllo numerico, monitorare i processi interni atti a migliorare la qualità del prodotto e la qualità della risorsa umana. Sigma Service ha quindi implementato un sistema di controllo di esecuzione della produzione (MES), installando i display HANNspree touchscreen, capacitivi e multi-touch, a bordo di ogni macchinario, con micro controllori e micro lettori barcode USB. In questo modo è stato possibile ridurre i i tempi degli operatori e sono state facilitate le operazioni di comando da pannello, ottimizzando il trasferimento dei dati e delle informazioni riguardo lo stato di operatività della macchina e di assemblaggio dei componenti; i dati sono trasmessi in tempo reale al sistema gestionale. Il sistema ha permesso inoltre di supportare le lavorazioni degli operatori che possono ora assemblare i componenti con la guida di interfacce video. I display touch HANNspree sono utilizzati bordo macchina per agevolare le operazioni produttive dell’operatore e assicurare un controllo in tempo reale della fase produttiva. I dati di produzione vengono agevolmente raccolti direttamente a bordo macchina e sono analizzati in modo integrato in base ai flussi degli ordini; viene monitorato in tempo reale anche lo stato di avanzamento dei lavori. Grazie

I display touch, connessi ad un microcontrollore ed un micro lettore di barcode, aiutano gli operatori a selezionare e verificare le fasi produttive. alla comunicazione integrata dei dati tra MRP (Manufacturing resource planning ) / MES / PDM ( Product data management ) è possibile visualizzare anche tutti i dati tecnici degli articoli lavorati (schede tecniche / file di progettazione ) e visualizzare i video dell’assemblaggio articoli direttamente sui display touch HANNspree da 22” per i macchinari e 27” per i banchi di assemblaggio e collaudo. I pannelli HANNspree touchscreen sono stati scelti come valida alternativa ai pannelli industriali presenti sul mercato. HANNspree ha garantito le funzionalità necessarie al tipo di applicazione e la disponibilità

di diversi formati; consentendo indubbi vantaggii rispetto ai concorrenti di mercato, con prodotti di qualità a prezzi più convenienti. Il controllo e la gestione di tutti i processi sono fondamentali per ottimizzare la realizzazione dei nostri prodotti e per conservare quel vantaggio competitivo che il mercato richiede” ha dichiarato Marco Rotti, AD di Moveco “grazie al supporto del nostro partner Sigma Service e alla sua partnership con HANNspree, abbiamo identificato la soluzione più efficace ed idonea alla nostra realtà aziendale, sfruttando anche gli importanti contributi offerti da Industria 4.0”.

Moveco srl produce sistemi oleodinamici con un catalogo prodotti che comprende attuatori rotanti elicoidali e circuiti integrati.

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TECNOLOGIA

AUDIO/VIDEO • Le novità nei collegamenti per il cinema in casa L’evoluzione dei cavi HDMI, dalla versione 1.0 fino alla 2.1

L’HDMI si evolve per il 4K L’avvento del nuovo formato video ha richiesto anche un’evoluzione nel cablaggio soprattutto per supportare il maggiore bitrate dei flussi delle immagini digitali. Rimasto sostanzialmente identico nell’aspetto, in realtà si contano già molte versioni del cavo HDMI, dalla 1.0 alla più recente 2.1 di Marco Ventimiglia

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omponente spesso sottovalutato all’interno di un impianto homecinema, il cavo di collegamento ha invece la sua peculiare importanza, specie se è quello deputato a trasportare il segnale audio-video dalla sorgente fino all’apparecchio - tv, proiettore o monitor -

che rende visibili ed ascoltabili i contenuti. Ebbene, uno dei tanti meriti dell’interfaccia HDMI, divenuta rapidamente il veicolo di collegamento digitale universalmente diffuso a livello consumer, è quello di aver reso ben chiara al grande pubblico l’importanza di scegliere il giusto cavo in relazione al proprio impianto. Considerazione che, come vedremo, vale ancor di più con l’avvento del 4K perché il nuovo formato ha comportato un deciso mutamento negli standard prestazionali dell’High-Definition Multimedia Interface (da cui, appunto, l’acronimo HDMI). Una mutazione “invisibile”, nel senso che l’aspetto esteriore dei cavi è rimasto lo stesso, e che proprio per questo può comportare conseguenze spiacevoli a scapito degli utenti meno informati.

SVILUPPO CONTINUO

Partiamo da una situazione tipica: con una piacevole fatica si è appena posizionato in La sezione di un cavo HDMI e il suo caratteristico connettore a 19 pin.

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Il logo ufficiale dell’interfaccia HDMI, fondata all’inizio del millennio da Hitachi, Panasonic, Philips, Silicon Image, Sony, Thomson, RCA e Toshiba. salotto il nuovo televisore 4K sotto il quale campeggia un altrettanto nuovo lettore Blu-ray UHD. Per collegarli serve un cavo HDMI che ci si è scordati di comprare in negozio ma, nessun problema, c’è sempre quello che avanza nella stanza del figlio. Cavo installato, disco inserito e il gioco è fatto. Anzi no, assolutamente no, perché sullo schermo del televisore non si vede un bel niente! Beh, a questo punto per evitare che la “vittima” finisca per spedire la tv e/o il lettore UHD in assistenza è necessario continuare a leggere quest’articolo per rendersi conto che il responsabile è proprio il cavo HDMI che, peraltro, nella stanza del figlio continua a funzionare benissimo, collegato a un lettore DVD, e la cui unica


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colpa è quella di essere vecchio... Proprio così, pur identici nella forma, ci sono cavi HDMI di vecchio e nuovo tipo, anzi ce ne sono di tutte le età considerato che dall’avvento dell’interfaccia, era il 2002, si sono già succedute 14 versioni (dalla 1.0 alla 2.1). Per comprendere meglio il perché di questa continua evoluzione bisogna usare un poco la memoria. Ricordate il vecchio ed ingombrante cavo SCART, concepito in primis per collegare il videoregistratore alla tv? Ebbene nei decenni il suo carico di lavoro è rimasto sempre lo stesso, ovvero veicolare un segnale video analogico, in Standard Definition, insieme ad un

contenuto audio, al massimo stereofonico. Tutt’altra storia per l’HDMI, nato quando a livello consumer non esisteva ancora l’Alta Definizione e che adesso deve vedersela con i contenuti 4K, ma la cui ultima versione, la 2.1, è già pronta per l’8K!

BITRATE VARIABILE

Nel corso degli anni si è moltiplicata la tipologia degli adattatori per il cablaggio HDMI.

Dato che stiamo parlando di collegamenti con flusso digitale di dati è evidente che le informazioni viaggiano in termini di bit, il cui ammontare è destinato a crescere man mano che i formati video e audio trasmessi dalla sorgente al riproduttore diventano più articolati e performanti. Esattamente quel che è accaduto negli anni con il passaggio dalla Standard Definition all’HD e poi al 4K, nonché, per i suoni, dalle tracce in stereofonia a quelle multicanali compresse e non compresse per arrivare alle più recenti codifiche ad “oggetti” quali Dolby Atmos e DTS:X. A tutto ciò avevano già saggiamente pensato, quasi vent’anni fa, i promotori

dell’High-Definition Multimedia Interface, dotandola fra l’altro di un’abbondante piedinatura, con caratteristico connettore a 19 PIN, in modo da avere internamente al cavo abbondanza di “canali” dove instradare e separare le informazioni audio e video oltre all’alimentazione ed altre funzionalità. Per avere un’idea di quanto sia aumentata la quantità di bit, definita anche come bitrate, con l’evoluzione di formati video e codifiche audio, basti pensare che la prima versione del cavo HDMI, la 1.0 introdotta alla fine del 2002, supporta un bitrate massimo di 4,9 Gb/s, con risoluzione 1080p a 60 Hz e audio fino a 8 canali codificato a 192 kHz e 24 bit. Un upgrade significativo si ebbe nel 2006 grazie alla versione 1.3 che offre un bitrate aumentato a 10,2 Gb/s ed il supporto alle codifiche audio “lossless” Dolby TrueHD e DTS-HD Master Audio. Ancor più significativa la versione HDMI 1.4, che ha introdotto nel 2009 il supporto al 3D ed

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TECNOLOGIA

AUDIO/VIDEO • Le novità nei collegamenti per il cinema in casa

La tabella mostra la serie crescente di compatibilità con l’evolversi delle versioni dei cavi HDMI, dalla 1.0 alla 2.1.

Con il succedersi in tre anni delle versioni 2.0, 2.0a e 2.0b è stato garantito il pieno supporto di tutti i flussi 4K, provenienti da lettori UHD e decoder televisivi, presenti sul mercato consumer. In particolare, si è arrivati a 18 Gb/s di banda passante con supporto allo spazio colore BT.2020 ed ai formati HDR10 e HLG, quest’ultimo utilizzato, ad esempio, da Sky per i suoi contenuti in 4K. Resta da dire della versione più recente, la citata HDMI 2.1, con una banda passante del cavo portata addirittura fino a 48 Gb/s in modo da poter veicolare anche immagini in 8K, vale a dire con risoluzione di 7680x4320 pixel. Da segnalare anche la compatibilità con la nuova funzionalità eARC che permette di sfruttare l’Audio Return Channel pure con il Dolby Atmos e il DTS:X. Che cosa può succedere quando si impiega un cavo HDMI obsoleto lo si è spiegato in precedenza: nei casi estremi la mancanza di immagini e suoni, più comunemente disturbi nella riproduzione video e audio dovuti al bitrate eccedente. Piuttosto bisogna sapere che acquistare il cavo HDMI adeguato al proprio impianto non sempre si rivela

I cinque connettori HDMI esistenti, anche se il tipo B in realtà non è mai stato utilizzato. alla connessione Ethernet fino a 100 Mbps (nella pratica poco utilizzata). Un cavo di questo tipo, fra l’altro, risulta già compatibile con risoluzioni 4K quali 3840x2160 (a 24 Hz, 25 Hz e 30 Hz) e 4096x2160 (solo a 24 Hz). Altra peculiarità della versione 1.4, l’introduzione dell’ARC (acronimo di Audio Return Channel), ovvero la possibilità di usare un canale audio di ritorno, ad esempio per il collegamento bidirezionale tra un

televisore e un amplificatore senza necessità di cavi addizionali.

HDMI E 4K

In realtà le versioni dell’High-Definition Multimedia Interface pensate appositamente per il 4K iniziano a succedersi a partire dal 2013, comunque con largo anticipo rispetto al diffondersi del nuovo formato sul mercato consumer.

I cavi HDMI di tipo flat riducono gli ingombri facilitando le operazioni d’installazione.

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La lunga lista delle aziende aderenti al Forum HDMI responsabile dello sviluppo di tutte le specifiche dell’interfaccia. un’operazione facile. Infatti, spesso nella confezione di vendita non è riportato, o è scritto con caratteri microscopici, il numero della versione di riferimento. Ad aiutare l’acquirente c’è però un’altra dicitura: se nella confezione c’è la scritta “Premium Hdmi Cable” siamo in presenza di un prodotto con versione 2.0 o superiore; se invece la definizione è “High Speed Cable”, al di là della versione il cavo supporta comunque i 18 Gb/s di bitrate necessari per veicolare il 4K. Infine, c’è da fornire un’altro avvertimento. Se ci sono problemi nella riproduzione in 4K non sempre la colpa è del cavo... Occorre tener presente che anche i connettori HDMI d’uscita e d’ingresso devono essere realizzati con una versione adeguata. E se questo è scontato nel caso di un lettore Blu-ray UHD e del decoder Sky Q, lo stesso non può dirsi per un televisore o un proiettore compatibili con il nuovo formato. Anzi, la situazione più comune è quella di trovarsi di fronte ad un parco ingressi HDMI con differenti versioni, di cui solo una parte

supporta sicuramente il bitrate adeguato per il 4K. Il consiglio, quindi, è quello di controllare bene le caratteristiche dichiarate dei vari connettori d’ingresso in modo da effettuare i collegamenti nel modo corretto.

Un cavo HDMI realizzato da Lindy, appartenente alla nuova serie Gold, dotato di tripla schermatura anti EMI/RF e connettori placcati in oro 24K.

L’immagine mostra il significativo crescere della banda passante supportata dai cavi HDMI. Con la versione più recente, la 2.1, si è arrivati al valore di 48 Gbps, più che sufficiente per veicolare contenuti in 8K.

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TECNOLOGIA

EVACUAZIONE VOCALE • LDA Audio Tech Neo e One - Sistemi PA/VA di tipo all-in-one COSTRUTTORE LDA Audio Tech – Spagna • DISTRIBUTORE Audiosales S.r.l. - Tel. 0521/690290 - www.audiosales.it

L’audio che ci salva la vita Niente panico: in caso di incendi, terremoti, attacchi terroristici e altre calamità è fondamentale diffondere messaggi chiari e razionali, preregistrati in base a precisi piani di evacuazione. La spagnola LDA Audio Tech è una specialista in questo genere di cose. Installati in giro per il mondo, dalla metropolitana di Malaga alle Malathak Towers di Riyad, i suoi sistemi di evacuazione vocale tutelano la vita delle persone e l’integrità di edifici e infrastrutture di Marco Galloni

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ui l’audio si fa serio. Non che nelle altre forme in cui lo conosciamo, come l’hi-fi, l’home cinema, il multiroom e via dicendo, non sia serio, ci mancherebbe. In questo caso, però, lo è in maniera speciale e forse unica: l’audio viene utilizzato per salvare la vita degli

esseri umani e salvaguardare l’integrità di strutture, cose e edifici. Questa è l’attività specifica di LDA Audio Tech, un’azienda spagnola che da oltre 35 anni inventa, progetta e produce sistemi audio per l’evacuazione vocale e per il Public Address (PA/VA: VA sta per Voice Alarm).

Questi sistemi diffondono messaggi preregistrati che permettono di effettuare evacuazioni rapide e sicure in qualsiasi situazione di emergenza, dagli incendi ai terremoti alle minacce terroristiche.

UN FORMIDABILE DIPARTIMENTO RICERCA & SVILUPPO

Per avere un’idea di quanto rigoroso sia l’approccio di LDA all’audio, basti pensare che il 50% del personale aziendale è impegnato nel settore R&D: una dedizione allo studio, alla ricerca e all’interesse del cliente davvero rara, per non dire unica. Acquartierata a Malaga, città inserita in una politica di risorse umane volta a rafforzare l’industria locale, LDA Audio Tech collabora con università e scuole professionali, dove tiene percorsi formativi e corsi di laurea magistrale. L’azienda spagnola è inoltre presente in diverse commissioni tecniche che definiscono gli standard per l’evacuazione vocale, come il Comitato CTN 23, il Comitato Europeo di Normazione (CEN) e la Technical Committee for Automatic Electrical Controls. Tutta la produzione LDA è conforme alla direttiva UE-2011-65 (RoHS) sull’uso di sostanze pericolose, il sistema di controllo qualità è certificato ISO 9001 e i dispositivi realizzati sono in linea con le principali normative nazionali ed europee, come la CPR 305/2011, la EN 54-16 e la EN 54-24. Insomma, chi si rivolge a LDA Audio Tech va sul sicuro.

Nella metro di Malaga è installato un complesso sistema PA/VA LDA Audio Tech a 41 zone. Il sistema è monitorato e controllato, con l’aiuto del software SIME e di una rete Cobranet, da una sala operativa distante 20 km dal centro città; l’impianto è inoltre integrato con array di diffusori Renkus-Heinz.

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TECNOLOGIA

EVACUAZIONE VOCALE • LDA Audio Tech Neo e One - Sistemi PA/VA di tipo all-in-one

REGOLA NUMERO UNO: MANTENERE LUCIDITÀ E SANGUE FREDDO

È noto che nelle situazioni di emergenza la prima cosa da fare è mantenere, per quanto possibile, la lucidità e il sangue freddo. In ossequio a questo principio fondamentale dell’evacuazione, i sistemi LDA non diffondono allarmi fragorosi e terrificanti bensì messaggi vocali pronunciati con calma e chiarezza. Questi messaggi vocali, elaborati in funzione di piani di evacuazione prestabiliti, danno istruzioni precise e razionali che, in caso di pericolo, consentono ai presenti di allontanarsi rapidamente e senza panico. I messaggi, differenziati in base alle zone, sono personalizzabili e possono essere diffusi in qualsiasi fase dell’emergenza. I sistemi PA/VA di LDA Audio Tech sono del tipo all-in-one. Si tratta di soluzioni flessibili e scalabili che, anche grazie all’operatività plug and play, si integrano facilmente in sistemi preesistenti; tutto

questo riduce costi e tempi di installazione e manutenzione. I sistemi LDA possono essere configurati su scala locale o estesa e sono in grado di ricevere segnali audio aggiuntivi in standard Cobranet e Dante attraverso reti Ethernet. Grazie al controllo remoto Web è anche possibile gestire gli impianti via cloud; sono inoltre garantite l’integrazione e la comunicazione aperta con altri sistemi tramite comandi Ethernet UDP, seriale RS-485, contatti a chiusura e librerie DLL. Oltre ai prodotti, LDA Audio Tech offre ai clienti un solido supporto di progettazione, installazione, consulenza e assistenza. Gli ingegneri e i tecnici dell’azienda eseguono rilevamenti in loco e simulazioni acustiche mediante software specializzato EASE, ciò che consente a LDA di offrire sempre la soluzione adatta alla bisogna. Installato l’impianto, LDA Audio Tech fornisce un supporto telefonico 8/24 e l’accesso

remoto per la soluzione di problemi tecnici. I sistemi dell’azienda malagueña possono essere installati in ogni ambiente o sito sensibile, dai centri commerciali ai tunnel autostradali, dagli aeroporti agli ospedali, dalle metropolitane alle università fino ai centri sportivi e agli auditorium.

NEO E LE SUE ESTENSIONI

L’offerta LDA si articola su due linee di prodotti denominate Neo e One, alle quali vanno aggiunti numerosi accessori specifici per ciascuna linea, come matrici digitali, adattatori BUS, batterie e caricabatterie, microfoni, tastiere di controllo ed espansione... Nel catalogo aziendale non mancano diffusori di ogni tipo, dagli in-ceiling agli speaker a colonna fino ad arrivare ai bi-direzionali per linee a 70/100 volt. Neo e One, dichiara LDA Audio Tech, sono «due facce di una stessa medaglia». Neo è concepito per impianti

L’ONE-500 VISTO DALL’INTERNO Le due immagini pubblicate in questo box mostrano l’interno dell’unità One-500. Grazie all’uso di tecnologie quali l’amplificazione in classe D e la Surface Mounting Device (SMD) è stato possibile stipare nel compatto chassis dell’One-500 un gran numero di componenti con i quali realizzare gli stadi di potenza, i processori e i circuiti di segnale. La foto con i richiami numerati mette in evidenza le sezioni più importanti, che qui elenchiamo: (1) matrice audio digitale 6 x 6 espandibile, le sei zone di uscita; (2) amplificatori in classe D da 500 watt complessivi (EN 60065) più amplificatore di backup; (3) batteria da 12 V/18 Ah con caricabatteria a norme EN 54-4; (4) tre ingressi per musica di sottofondo (BGM) o microfoni, ingresso mixed, noise gate, contatti per controllo; (5) ingresso paging, riceve e alloca in memoria fino a otto microfoni multi zona MPS-8Z o pannelli di allarme vocale VAP-1; (6) lettore duale per messaggi preregistrati, 10 minuti di storage; (7) display LCD e controllo accessi; (8) telaio per montaggio in rack 19” o a muro; (9) 8 + 2 porte GPIO per l’integrazione con il pannello di controllo dell’allarme antincendio; (10) controllo attenuatori di segnale; (11) quattro uscite pre-amp per amplificatori PA esterni; (12) DSP con equalizzatore parametrico a 3/7 bande su ingressi e uscite, loudness, enhancer LDA, controlli di volume indipendenti per ciascun ingresso e master volume per le uscite; (13) terminale di linea senza ritorno per la supervisione degli altoparlanti; (14) rilevatore e indicatore guasti per le funzioni di emergenza, backup/restore USB e registro di emergenza; (15) marchio di fabbrica: l’One-500 è interamente progettato e costruito in Spagna da LDA Audio Tech (15).

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di dimensioni medio grandi: un singolo sistema può coprire fino a 8 zone, ma grazie alle Neo Extension è possibile aumentare sia le zone sia la potenza erogata sui diffusori (fino a 500 watt/canale); mediante apposite interfacce, Neo può anche essere integrato in altri sistemi attraverso Ethernet e protocollo IP. Non manca la possibilità di connettere su network più sistemi Neo e di controllarli/monitorarli mediante SIME Control, un software LDA (libero da licenze) che permette la piena gestione delle funzioni, dal controllo dei volumi alla selezione delle sorgenti fino al routing dei messaggi preregistrati.

I 500 WATT IN CLASSE D DELL’ONE-500 Vediamo adesso l’altra faccia della medaglia, quel sistema One-500 che attualmente è di particolare interesse per il mercato italiano: se Neo è concepito per installazioni su grandi superfici, One-

Una schermata generata da SIME Control, il software proprietario che permette di gestire tutte le funzioni e i parametri del sistema Neo: per mezzo di questo software si possono controllare i volumi di zona, selezionare le sorgenti, distribuire (route) i messaggi preregistrati e altro ancora.

I sistemi di evacuazione vocale LDA Audio Tech sono studiati per evitare il panico e la confusione: i messaggi preregistrati, pronunciati con voce calma e parole ben scandite, si basano su piani di evacuazione prestabiliti e sono differenziati in funzione delle zone da evacuare.

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TECNOLOGIA

EVACUAZIONE VOCALE • LDA Audio Tech Neo e One - Sistemi PA/VA di tipo all-in-one

Più sistemi LDA Neo possono essere connessi su network e gestiti mediante SIME Control e altri software. Qui vediamo lo schema di un impianto PA/VA multisito che si estende su tre edifici collegati via network IP. Sono utilizzati diversi tipi di connessione: Ethernet su cavi UTP standard (linee tratteggiate gialle), bus LDA ACSI, protocollo LDA FlexNet...

COME CONFIGURARE IL SISTEMA ONE LDA Audio Tech definisce l’One come «il sistema PA/VA a norme EN54 più facile da installare e utilizzare attualmente presente sul mercato». Al contrario di Neo, che può essere gestito mediante SIME Control e altri software, l’One-500 può essere configurato e controllato solo dal pannello frontale. Esistono quattro modi per configurarlo. Il primo consiste nell’utilizzare la funzione Autosetup, grazie alla quale l’unità esegue il check di tutti gli elementi del sistema, dalle linee altoparlanti alle memorie USB con i messaggi di evacuazione/allerta; effettuato il check, One carica automaticamente una configurazione di default e abilita la supervisione del sistema. Il secondo modo è la configurazione manuale attraverso la struttura di menù: il manuale d’uso mostra chiaramente i passaggi da eseguire. C’è poi la configurazione manuale tramite codici speciali (terzo modo), consigliata nel caso di supporto remoto al cliente; inseriti nel display, questi codici permettono anche di accedere a impostazioni avanzate non incluse nel menù. Il quarto modo, infine, consiste nel memorizzare una specifica configurazione su memoria USB e nel caricarla in un secondo momento sull’One-500 o su un’altra unità. L’One-500, qui in versione “wall mount”: a differenza di Neo, che può essere controllato per mezzo del SIME Control e di altri software, l’One viene gestito esclusivamente attraverso i comandi e il display del pannello anteriore.

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Un singolo sistema Neo (nella foto) può coprire fino a 8 zone, ma grazie alle Extension è possibile aumentare sia il numero delle zone sia la potenza fornita ai diffusori (fino a 500 watt/canale); mediante apposite interfacce, Neo può anche essere integrato in altri sistemi attraverso Ethernet e protocollo IP. 500 è specificamente progettato per impianti di dimensioni medio piccole. Tutto è studiato per contenere gli ingombri e semplificare l’installazione e l’uso di questo super compatto all-in-one, che può essere utilizzato anche per diffondere musica di sottofondo. One-500 è dotato di un innovativo chassis “wall & rack” che consente di montare l’unità a muro o in armadi rack da 19”. Anche la configurazione è facilitata al massimo (vedi box): One-500 non richiede applicazioni esterne e si integra perfettamente con dispositivi e tecnologie di terze parti. Nel telaio dell’One-500 trovano posto due amplificatori in classe D da 500 watt complessivi (potenza secondo la normativa EN 60065; i watt RMS sono 200), un amplificatore di backup, una batteria da 12V/18Ah e un caricabatterie a norme EN 54-4; gli amplificatori in classe D sono in grado di pilotare sia diffusori in configurazioni a bassa impedenza sia

linee a 70/100 volt. Ma l’One-500 non è solo potenza ed energia: nel compatto chassis si trovano anche, disposti su due grandi PCB con componenti SMD, una matrice digitale 6 x 6 espandibile, tre ingressi audio (BGM o microfonici),

equalizzatori parametrici, noise gate e molti altri stadi e circuiti di segnale (vedi box). L’One-500 può inoltre contare su un’ampia gamma di accessori quali supporti per il montaggio in rack o a muro, microfoni e stazioni microfoniche a più zone, tastiere di espansione e carichi filtrati da collegare al termine di linee altoparlanti a 70/100 volt. In quasi quarant’anni di attività, e con questo concludiamo, LDA Audio Tech ha realizzato più di 1000 sistemi PA/VA in oltre 40 paesi del mondo, dalla Spagna agli Emirati Arabi, da Israele all’Irlanda, dal Perù a Cipro fino al Botswana, al Cile e al Brasile. I sistemi LDA non hanno il potere di prevenire terremoti, incendi e altre catastrofi. Però sono in grado, nel caso in cui queste sciagure si verifichino, di salvare vite umane e di limitare i danni a edifici, cose e infrastrutture. Vi sembra poco?

L’One-500 è dotato di uno chassis “wall & rack” che consente di montare l’unità a muro o in armadi rack da 19”: qui vediamo la versione rack. One-500 è un compatto sistema all-in-one dotato di due amplificatori in classe D per complessivi 500 watt e di un DSP capace di numerosi processi di segnale, dall’equalizzazione parametrica al routing di segnale.

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TECNOLOGIA

RICERCA E INNOVAZIONE • Efficienza Energetica in cifre 8° Rapporto annuale sull’efficienza energetica dell’Enea (www.enea.it)

8° Rapporto Enea: i numeri dell’efficienza

È stato pubblicato a luglio l’8° Rapporto annuale sull’efficienza energetica dell’ENEA, un documento complesso e di grande attualità, ricco di spunti di riflessione sul nostro futuro energetico: dalla riqualificazione del nostro patrimonio immobiliare alla povertà energetica. Ne abbiamo parlato con un esperto dell’ENEA di Sara Poletto

“N

el 2018, l’Ecobonus ha consentito un risparmio complessivo di 16 milioni di MWh, pari al consumo medio annuo di energia elettrica e termica delle famiglie di una città di 2,5 milioni di abitanti; il Conto Termico, destinato principalmente a iniziative per l’efficienza energetica della PA, ha registrato un balzo in avanti del 115% con 93 mila richieste totali; il Programma di Riqualificazione Energetica della PA Centrale (PREPAC) ha raccolto 100 proposte progettuali per oltre 177 milioni di euro di investimenti e i cosiddetti Certificati Bianchi per incentivare l’efficienza nelle imprese hanno comportato minori importazioni di energia elettrica e gas naturale per 14 milioni di MWh, con un risparmio di 400 milioni di euro sulla fattura energetica nazionale”. Sono solo alcuni dei dati che emergono dall’8° Rapporto annuale sull’efficienza energetica dell’ENEA, presentato a luglio insieme al Rapporto annuale sulle detrazioni fiscali per interventi di risparmio energetico e utilizzo di fonti di energia rinnovabili negli edifici esistenti.

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Numeri che restituiscono l’immagine di un Paese che ha ormai consapevolezza della questione e delle possibilità che le politiche energetiche, europee e nazionali, mettono a disposizione di privati, imprese e PA ma che, nonostante tutto, fatica ad investire in un futuro energetico a lungo termine. Del resto complesso è il tema, molteplici gli aspetti da considerare e trasversali le scelte da compiere, considerando le differenze regionali, infrastrutturali e degli attori coinvolti nel processo di decarbonizzazione e riduzione delle emissioni. “Siamo in una fase di grande trasformazione - si legge nella prefazione al Rapporto di Federico Testa, Presidente dell’ENEA - e il nostro sistema energetico, guidato dall’aumento della domanda di energia insieme all’innovazione tecnologica, ai cambiamenti geopolitici ed alle preoccupazioni ambientali, sta subendo un mutamento epocale... Considerando la dimensione e l’inerzia dell’attuale architettura energetica e la frammentazione del panorama decisionale, questo non è affatto un compito agevole, ma ritengo che la nostra civiltà

abbia a disposizione tuttigli strumenti per poter portare a termine tale compito”. Si legge a questo proposito nel Rapporto: “rispetto all’obiettivo previsto per il periodo 2011-2020, indicato nel Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica del 2017 e coerente con la Strategia Energetica Nazionale dello stesso anno, i risparmi energetici conseguiti al 2018 sono stati pari a circa 10,4 Mtep/anno, equivalenti a oltre i due terzi dell’obiettivo finale. Tali risparmi derivano per oltre un quarto dal meccanismo dei Certificati Bianchi e dalle detrazioni fiscali. A livello settoriale, il residenziale ha già ampiamente superato l’obiettivo atteso al 2020; l’industria e i trasporti sono a metà del percorso previsto”. Centrale resta la riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente che “consentirebbe di compiere un salto di qualità, con ricadute tecnologiche, ambientali, economiche e occupazionali di grande rilievo e di avvicinare l’obiettivo di risparmio energetico al 2020 indicato dal Piano d’Azione Nazionale per l’Efficienza Energetica e dalla Strategia Energetica Nazionale” ha sottolineato Testa.


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A COLLOQUIO CON ALESSANDRO FEDERICI Research Fellow presso il Dipartimento Efficienza Energetica dell’ENEA - che ha anche funzione di Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico - e curatore dell’8° Rapporto sull’Efficienza Energetica. System Integrator Magazine - Nella prefazione al Rapporto sull’Efficienza Energetica si fa riferimento al concetto di “transizione energetica”; perché questa fase appare così complessa e perché, al contempo, risulta così importate che il nostro Paese investa in innovazione tecnologica e quindi in efficienza? Alessandro Federici - Innanzitutto perché il 2018 è stato l’anno in cui è stato avviato il percorso di costruzione del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), che ha confermato l’efficienza energetica come una delle cinque dimensioni per il raggiungimento degli obiettivi dell’Accordo Parigi. In sostanza sono proprio gli obiettivi nazionali e internazionali di decarbonizzazione dei settori produttivi, ma anche del patrimonio immobiliare, ad essere complessi e con essi le politiche da attuare per raggiungerli. È necessaria un’integrazione non semplice tra efficienza energetica, rinnovabili, riduzione delle emissioni di gas-serra ma anche consapevolezza dei consumatori degli strumenti a loro disposizione (come ad esempio il meccanismo della cessione del credito che consente di effettuare interventi di efficientamento anche a chi dispone di poca liquidità). S.I.M. - In che modo l’efficienza energetica può andare a mitigare i costi sociali di questa transizione? A. F. - Decarbonizzazione significa, tra l’altro, una maggiore indipendenza energetica (soprattutto per paesi come il nostro che di fonti fossili ne hanno ben poche e che sono costretti ad importare) e quindi maggiore programmabilità su come soddisfare il fabbisogno energetico. Tutto questo dovrebbe tradursi in una maggiore stabilità dei prezzi e, quindi, in costi sociali dell’energia inferiori, che permetterebbero una maggiore accessibilità all’energia per i soggetti più vulnerabili, con un minor ricorso ad incentivi e sussidi e, in estrema sintesi, minore povertà energetica delle famiglie. S.I.M. - Che cosa prevede il PNIEC e a che punto siamo in Italia? A. F. - Si tratta ancora di una bozza ma l’obiettivo principale in ambito efficienza energetica è quello di risparmiare circa 10 Mtep entro il 2030, in sostanza 1 Mtep l’anno. Diciamo che, se fino ad ora, gli interventi più “semplici”

sono stati attuati, adesso è necessario andare ad aggredire quei settori più complessi, con progetti e con tempi di ritorno più lunghi. Il settore edilizio è quello su cui si punta maggiormente, ma l’obiettivo è ancora più sfidante dalla nuova direttiva sulla prestazione energetica degli edifici (Dir. EU 2018/844 il cui recepimento dovrebbe avvenire entro fine anno) che prevede una maggiore integrazione con le rinnovabili e, soprattutto, misure che favoriscono la mobilità elettrica. S.I.M. - Residenziale, terziario, industria e trasporti: come si prevede di intervenire per incentivare la transizione energetica? A. F. - Già all’interno del PNIEC si fa riferimento agli strumenti di incentivazione di cui già disponiamo in Italia, che si prevede siano adeguati e rafforzati e che sono tarati su ciascuno di questi settori: Ecobonus per il residenziale, Conto Termico per la PA, Certificati Bianchi per le imprese; sgravi fiscali, rottamazione e regolamenti comunitari per quanto riguarda il settore forse più complesso, cioé i trasporti. In questo si intersecano, infatti, diverse questioni tra cui quella infrastrutturale e quella tecnologica. Certamente tra gli obiettivi c’è quello di cercare, via via, di spostare il trasporto di merci e persone su rotaie, ad esempio attraverso meccanismi incentivanti come il Ferrobonus e il Marebonus con cui si promuove un trasporto a minor impatto ambientale premiante per le compagnie che lo attuano. Fino ad arrivare a quegli interventi più capillari che incentivano la mobilità sostenibile negli spostamenti casa-lavoro, i cui risultati sono difficilmente quantificabili ma per i quali sono già stati attuati progetti grazie anche ai Fondi Strutturali. S.I.M. - Certificati Bianchi, detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti, Conto Termico: ci spiega per ciascun meccanismo cosa ha evidenziato il Rapporto rispetto ai risultati “attesi”? A. F. - È bene sottolineare che soltanto per i Certificati Bianchi c’è un obiettivo annuale prefissato in termini di risparmio da consegure. Andando ad analizzare nello specifico, il meccanismo dell’Ecobonus ha confermato il trend di 3,5 miliardi circa di investimenti che, in genere, vengono spesi annualmente; fa eccezione in questo panorama il 2017 che fu un anno in previsione di un abbassamento delle aliquote di incentivazione. Quindi anche il 2018 ha visto realizzarsi quel risparmio di oltre 0,1 Mtep l’anno osservato mediamente dall’inizio del

meccanismo. Ma in questo Rapporto abbiamo avuto a disposizione, per la prima volta, anche i dati del Bonus Casa che, sino all’anno precedente, non era di nostra competenza; insomma un osservatorio privilegiato che ci ha aiutato a raffinare le nostremetodologie di stima. Il Conto Termico ha, invece, registrato una interessante impennata delle richieste; dopo una fase di rodaggio e assestamento iniziale, finalmente anche questo meccanismo ha preso il via; questo anche grazie alle risorse complemementari messi a disposizione dalle Regioni attraverso, ad esempio, i Fondi Strutturali e alla politica di coesione che consentono, congiuntamente, di coprire il 100% del costo dell’intervento di riqualificazione per le PA. Per quanto riguarda, in ultimo, i Titoli di Efficienza Energetica, nel corso dell’anno 2018 il GSE ha riconosciuto complessivamente più di 3,8 milioni di (-34% rispetto al 2017), corrispondenti a risparmi certificati di energia primaria di 1,3 Mtep. A. F. - De-risking degli investimenti, informazione e formazione per promuovere scelte più consapevoli, pianificazione nazionale e locale integrata: sono questi gli strumenti per raggiungere gli obiettivi di efficienza che il nostro paese e l’Europa si sono prefissati da qui a pochi anni? A. F. - Diciamo che, sintetizzando, questi dovrebbero essere i punti salienti delle politiche in ambito efficienza energetica supportati anche da casi di studio e dati puntuali derivanti dal lavoro di enti come il nostro. Il de-risking nell’accesso a mutui e credito resta centrale per incentivare investimenti privati e accelerare il tasso di riqualificazione degli edifici: il principio è teoricamente semplice ma ancora del tutto inutilizzato. Chi è proprietario di un immobile in classe A dovrebbe essere considerato dalla banca un miglior pagatore, proprio perché il risparmio energetico libera risorse importanti da destinare anche al rimborso del debito contratto.

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TECNOLOGIA

RISPARMIO ENERGETICO • Un edificio ibrido che è un filtro bioclimatico Empatia creativa tra luoghi, clima e persone per la massima efficienza dell’Arpae di Ferrara

Forma e performance della sostenibilità Un edificio in legno che imprigiona la CO2 grazie ad una copertura intelligente formata da 112 camini a ventilazione naturale: l’ARPAE di Ferrara porta la firma dello studio Mario Cucinella Architects, modello di efficienza che fa un uso parsimonioso della tecnologia e mette al centro l’uomo e l’interazione con l’ambiente di Sara Poletto - ph. Moreno Maggi

“L

a definizione di sostenibilità non è solo una questione estetica, ancora da risolvere tra l’altro, ma un rapporto di empatia con i luoghi, il clima e le persone”; è così che l’architetto Mario Cucinella - noto in Italia e nel mondo per le sue originali opere e per l’innovativa visione di sostenibilità ambientale che le sottende descrive il progetto dell’edificio dell’Agenzia Regionale per la Prevenzione, l’Ambiente e l’Energia di Ferrara. È stato realizzato tra il 2006 e il 2018 dallo studio Mario Cucinella Architects (www.mcarchitects.it), vincitore del relativo concorso internazionale per la progettazione di un nuovo complesso edilizio destinato a uffici e laboratori di ricerca su un’area di 5.000 mq. L’ARPAE

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voleva un immobile che rispondesse ai più alti standard di qualità architettonica e ambientale e che fosse caratterizzato proprio dalle sue risposte efficaci alle più attuali sfide in fatto di sostenibilità ed efficienza energetica. “L’ARPAE di Ferrara – si legge ancora nella scheda del progetto tra le parole dell’architetto Cucinella - esplora il rapporto tra forma e performance, rendendolo cosi il primo edificio pubblico ibrido in Italia”. Un inusuale sistema di 112 camini sulla copertura trasforma l’intero edificio, realizzato totalmente in legno e montato in sito, in uno straordinario filtro bioclimatico, con un consumo annuo stimato inferiore a 100 Kwh/mq e un risparmio dell’85% di CO2. “Questo edificio - ci racconta l’architetto

Andrea Rossi, Project Director dello studio ed esperto in Sustainable Environmental Design - parla infatti un linguaggio architettonico che è realmente integrato con le sue funzioni e le sue caratteristiche strutturali”.

STRATEGIE CLIMATICHE AD HOC

Siamo alle porte di Ferrara, in un contesto climatico particolare che oscilla tra estati calde e umide e inverni freddi e piovosi. Solo la primavera rappresenta un periodo di equilibrio tra temperatura e umidità. “Da queste peculiarità - continua l’architetto Rossi - è nata l’idea dei 112 camini che hanno, infatti, una duplice funzione: distribuire la luce naturale e, allo stesso tempo, sfruttare e controllare la ventilazione


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L’edificio che ospita l’ARPAE di Ferrara è interamente in legno, con un sistema di montaggio a secco in sito che ha tenuto conto della riduzione dei consumi idrici fin dalla fase di cantiere.

naturale. In sostanza questi camini sono, contemporaneamente, un elemento di forma e di performance, costituiscono la struttura stessa e la rendono efficiente. Ecco perché abbiamo parlato di edificio ibrido”. I camini funzionano in maniera diversa in estate e in inverno. Nel periodo estivo, l’aria calda viene espulsa nella parte alta proprio per l’effetto camino mentre in inverno funzionano come serre: accumulano calore dal sole che viene poi reimmesso all’interno dell’edificio. Tutto questo senza costi aggiuntivi e senza l’apporto della tecnologia. “Questo progetto - prosegue l’architetto Rossi - mette in luce la ricerca che lo studio porta avanti da tempo nel rapporto tra spazi esterni, interni e utenti: questi sono stati lungamente

considerati come elementi distinti e slegati. Noi invece ricerchiamo la relazione viva tra edificio e contesto e, a sua volta, tra utenti e spazi esterni implementando l’interazione con l’ambiente circostante. Ci serviamo a

tal proposito di un linguaggio disseminato di strumenti quali i camini a ventilazione naturale, le aperture sul verde o sulle corti interne dai vari uffici per rinsaldare questa dimensione interattiva. Si tratta di

L’utilizzo del legno favorisce l’integrazione con l’ambiente circostante, creando un’immagine di continuità con il paesaggio padano.

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TECNOLOGIA

RISPARMIO ENERGETICO • Un edificio ibrido che è un filtro bioclimatico

La scelta di creare delle corti interne genera un microclima capace di ridurre la temperatura agendo sul controllo dell’irraggiamento solare, della vegetazione e delle superfici non minerali. contestualizzare quello che è, poi, il concetto chiave dello studio e del nostro lavoro: “empatia creativa” che è, non a caso, il titolo dell’ultimo libro dell’architetto Cucinella. Si tratta di pensare e poi realizzare un progetto perché risponda a quel contesto e a quello soltanto”. Il sistema dei 112 camini si ispira all’architettura vernacolare, più precisamente a quella delle torri del vento tipica delle regioni dell’Iran, che si basano su un principio fisico molto semplice: le differenze di temperatura, e quindi di pressione, innescano un moto di ventilazione. “Ecco ogni ufficio - spiega l’architetto Rossi - è coperto da uno o due camini, tutti vetrati ed esposti a sud. Durante l’inverno

la radiazione luminosa entra con un angolo basso, senza arrecare discomfort visivo al lavoratore; viene poi raccolta dal camino stesso, diminuendo quindi il fabbisogno di riscaldamento in quanto preriscalda l’ambiente. Durante le mezze stagioni, il sole entra nel camino e crea un surriscaldamento che, accompagnato dalla contemporanea apertura di due attuatori (uno situato nella parte apicale del camino e uno sulle facciate verticali a livello degli utenti), innesca un moto di ventilazione naturale continuo. Questo si sostituisce ad un sistema meccanico di condizionamento dell’ambiente che funziona, quindi, in modalità freerunning senza riscaldamento né raffrescamento

attivi. I camini sono, inoltre, tutti dotati di tendaggi automatici per la stagione estiva, proteggendo l’edificio dalle radiazioni solari: l’utente, a seconda delle sue preferenze di comfort, può scegliere se aprire gli attuatori, beneficiando della ventilazione naturale anche se la temperatura interna è più calda, oppure chiuderli; in questo secondo caso il BMS (Business Management System) dà un input al fancoil a pavimento di iniziare a ventilare meccanicamente lo spazio”. In sostanza l’edificio è pensato proprio per riattivare e intensificare il rapporto dell’utente con gli spazi, facendo sì che riacquisti una certa consapevolezza del peso delle sue azioni sull’ambiente in cui è immerso e quindi sul suo livello di comfort. “È molto importante per noi - prosegue l’architetto - far sì che gli utenti siano consapevoli del proprio impatto sul clima perché, solo così, sono in grado di utilizzare al meglio le cosiddette opportunità adattive: quando, infatti, una persona ha la possibilità di compiere piccole scelte o semplici gesti come aprire o chiudere una finestra, la sua comfort zone si amplia di ben 6 gradi centigradi e con essa la tolleranza alla temperatura percepita. Ciò si traduce, seppur indirettamente, in un risparmio energetico significativo”.

LE SCELTE IMPIANTISTICHE

Ventilazione naturale, due corti interne verdi che generano un microclima, una copertura davvero efficiente: un mix di elementi attivi e passivi che riducono il fabbisogno energetico. Circa 300 mq di pannelli fotovoltaici sono installati su quei camini della copertura che presentano un

I camini che sovrastano il porticato sui tre lati dell’edificio, sono a sbalzo per sei metri lungo il lato sud e per tre sui due lati maggiori est e ovest.

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L’intero edificio è pensato a partire dalla forma per minimizzare l’utilizzo di impianti, approvvigionati per la maggior parte da fonti rinnovabili.

Alla struttura in legno lamellare di abete si aggiunge anche l’impalcato dei camini che è costituito da un sistema a telaio di montanti e traversi in legno.

orientamento ottimale, al fine di massimizzare l’apporto di energia solare. Inoltre, per la produzione di acqua calda sanitaria, sono stati collocati sulla copertura dei pannelli solari. L’architettura vuole privilegiare il più possibile lo sfruttamento dell’illuminazione naturale, soprattutto in funzione delle attività che si svolgeranno all’interno, calibrando opportunamente la frequenza di parti opache e trasparenti sia sulla copertura che sulla facciata, a seconda delle esigenze. “Abbiamo voluto rendere il funzionamento dell’edificio il più semplice possibile in modo che fosse davvero alla portata degli utenti – conclude l’architetto Rossi – Dal punto di vista dell’impatto ambientale, l’edificio

L’architetto Andrea Rossi, Project Director dello Studio MCA ed esperto in Sustainable Environmental Design.

La ventilazione naturale è favorita dalla circolazione d’aria che si genera grazie ai camini e ai gradienti termci, aumentando il confort degli utenti in particolar modo durante la stagione intermedia ma anche in quella estiva.

ha un’emissione di CO2 di appena 40 kg al mq l’anno perché è, tra l’altro, un sistema che lavora con pompe di calore e sonde geotermiche. Molto importante è, infine, lo studio alla base delle aperture verticali sul verde; è infatti provato scientificamente che questo genera benessere, aumentando la produttività del lavoratore fino al 15%”. “Una costruzione in legno che ha imprigionato la CO2 - scrive ancora l’architetto Cucinella controllo e ottimizzazione della luce naturale, della ventilazione naturale, uso parsimonioso della tecnologia, benessere, confort e qualità dello spazio, ecco gli ingredienti per la definizione di sostenibilità che è una nuova forma di bellezza visibile e invisibile”.

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NEWS

Le novità del mercato

RIALTO

Comfort a portata di voce Con Rialto e assistenti vocali puoi controllare la temperatura di ogni stanza della tua casa intelligente, azionare riscaldamento e raffrescamento, accendere e spegnere le prese smart

La piattaforma Rialto è ora compatibile con gli smart speaker Amazon Echo e Google Assistant, per gestire la tua casa intelligente con la massima comodità. La configurazione di Rialto con gli assistenti vocali è semplice; sono sufficienti pochi passaggi sullo smartphone. Una volta attivato l’assistente vocale puoi utilizzarlo con i dispositivi Rialto Smart Thermostat, Smart Plug, Smart Switch e Relay per conoscere e regolare la temperatura stanza per stanza, cambiare la modalità del sistema di climatizzazione da riscaldamento a raffrescamento o viceversa, azionare le prese smart collegate agli elettrodomestici. Inoltre, si adatta facilmente a tutte le abitazioni senza la necessità di lavori onerosi per

ammodernare gli impianti: infatti la rete Rialto si installare senza fili. Inoltre, è possibile espandere la tua smart home nel tempo, a piccoli passi, aggiungendo di volta in volta i dispositivi che desiderati. www.rialtocomfort.com

FINSTRAL

BUDERUS

Su un tema così delicato eppure attuale, Finstral propone una soluzione ad hoc per i suoi portoncini. Per facilitare l’ingresso e l’uscita dalle abitazioni, Finstral offre infatti la possibilità di munire i portoncini di un transponder oppure di un telecomando. Tra le proposte: Fingerprint, la serratura motorizzata apribile anche con impronte digitale; sono poi disponibili un Transponder da portare in tasca o in borsetta che, avvicinando il dito della mano al sensore, consente così entrare in casa; e infine un telecomando estremamente pratico che, premendo l’apposito pulsante, consente l’apertura e la chiusura del portoncino in tutta sicurezza. www.finstral.com

Logamatic TC100 è il termostato ambiente Buderus, marchio della divisione Termotecnica del Gruppo Bosch, che consente una comunicazione wireless con la caldaia a condensazione a gas, senza necessità di passaggio di fili elettrici. L’elegante superficie in vetro nero con schermo touch si inserisce con discrezione in qualsiasi ambiente living. Il rilevamento della presenza via GPS consente di riconoscere la posizione dello smartphone e di predisporre la temperatura dell’ambiente in base alle preferenze impostate. Inoltre, la funzione di autoapprendimento memorizza le abitudini degli utenti e modula la gestione del calore. www.bosch.com

Casa senza barriere

INT CONTROLLO

Termostato wireless

EGR ATO

CentraLine by Honeywell lancia Merlin NX, un controller ambientale Niagara 4 BACnet MS/TP liberamente programmabile, che consente la gestione integrata degli spazi e offre interessanti vantaggi in termini di ingegnerizzazione delle applicazioni e dell’installazione. Trattandosi di uno strumento programmabile liberamente, è compatibile con la maggior parte delle applicazioni, dal riscaldamento, ventilazione e condizionamento (HVAC), all’illuminazione e all’ombreggiatura. Inoltre, Merlin NX comunica le richieste di energia al livello di controllo dell’impianto, ottimizzando non solo l’uso di energia per il raffreddamento e il riscaldamento, ma anche l’efficienza energetica complessiva. Utilizzando Niagara eXtended (NX) di CentraLine, il controllore di stanza rientra nella suite di gestione degli edifici Single-Tool-Engineering; inoltre, offre opzioni di gestione flessibili ideali per gli operatori. Queste ultime spaziano dal controllo, alla gestione fino alla supervisione degli impianti, incluse le soluzioni cloud. www.centraline.com/merlinnx

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to del merca

” gration ia “synte riale strateg indust per Con la oso piano o pone le basi to e un ambizi , il Grupp di fattura ennale a a livello ro. quinqu ta decisiv che all’este in Italia una cresci to sul enti, sia damen da e dipend o di consoli a il ruolo Un percors che conferm . Dopo o italiano rto elettrico mercat compa nei sistemi nista nel otti - leader quadri, protago vi, so di Bocchi l’ingres , tubi protetti Hager zazione e - il Gruppo che di canaliz ne e cassett di “syntegration” o centrali i diversi ue il progett di sinergie tra proseg o e e lo svilupp soluzioni integrat preved e gli utenti. proporr ere per ici beness brand per strateg te a creare sei i punti finalizza Hager: o, sono i con i clienti, del Gruppo tra i Nello specific relazion nno l’azione tare la do le sinergieespandere le e, aumen che guidera offerte sfruttan con ni di punta”, modernizzazion razioni are le collabo coordin are le “soluzio ai temi della o e creare valorizz ne o europe brand, a attenzio mercat ziale. ennio e estrem rciale nel to residen riservar nel quinqu zione comme lare nel segmen o di crescita penetra obiettiv ri, in partico o in un altri operato adottate rientran ie Le strateg

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sivo al e succes hip zione DCI certifica ne di leaders laser con posizio ni che dare la RGB al nel 2014. o soluzio nità di consoli to DCI, , offrend punta a le opportu certifica digitale o NEC cogliere questo portfoli o del cinema che facciano gica di L’ampio mercat oe ia tecnolo nata nel nguard e del mercat guadag dell’ava di no le richiest o all’apice gamma soddisfi restand zione to la sua s sempre ha mostra seconda genera busines iale. di ona, NEC industr te di luce line-up di Barcell sorgen settore . La sua 4K con (Rec rope 2016 digitale colore ore RGB A CineEu nte per cinema spazio proiettt ri laser 0LS, un e brillante visual verame proietto NC354 ampio rienza a con un e il nuovo un’espe ics gia assolut preved Photon 0LS offre tecnolo uardia fibra IPG i. L’N354 laser a scherm enta l’avang privi per grandi e rappres cinema he. 20120) tografic la platea per quei cinema ridotto, ideale iva per ne le sale immers tto, il rumore o. ne per una soluzio enta invece suo design compa server integrat della proiezio e media 01L rappres ne, grazie al corpo ottico L’NC12 aria di il suo potentedi sigillatura NEC: di proiezio ed ione di zione gia di cabina iva tecnolo sigillati e la circolaz ità di installa nzione. e ra l’esclus la flessibil tament ti di manute dei 01L incorpo infatti, comple L’NC12 gli interven nella storia sono, azzera laser mente pietra miliare opa. gruppo pratica iato una in tutt’Eur amento ha festegg raffredd unità vendute 2016, NEC con 10.000 A gennaio ri per cinema lutions.it proietto play-so ec-dis www.n

ed il 45%, tra il 30 di si attesta miliardi gere i 3 020 che le, 2016-2 raggiun mondia ione di enti a livello con l’ambiz dipend le. 20.000 possibi euro e breve tempo sono già state to le ve nel più operati già mostra Le sinergie realtà ha tre eventi: e la nuova corso di e attivate alità nel potenzi a di Novara di Elettric proprie alla Fiera e, nel mese ad aprile, Padova ondo di o. In queste a Elettrom a di Bolzan elettrico , a Selectr ri del settore maggio ni gli operato uno stand che occasio otti e visitare Bocchi potuto Hager, s nel hanno e di busines a tre marchi: integrav za, la divisionGruppo Hager. sicurez , za del Hager avviate della sicurez di integra zione ci ie settore s alla quale alle strateg “Grazie ità di busines di accresciute comun iare e l’intera benefic to solido mo potrà sogget ,è rivolgia un unico di servizio ciarsi con rciali e lità di interfac giche, comme valore per l’intero possibi re e tecnolo nità. La di genera r. esigenz opportu in grado tutte le ing Directo entale ole per Italy Market autorev gio fondam Girotti, passag to Mario infatti un dichiara rto”, ha compa ager.it www.h

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llo di sei e il contro . lianza onio storico sorveg io per la o patrim Canon di Risparm loro prezios Cassa enti firmati ione ine e del da Ente intellig l’operaz Occhi a entali fiorent za messo a punto ha coordinato monum a. Interess ra che rveglian piazze a pubblic iata, o di videoso Comune e Prefettu e la sicurezz ima Annunz È il progett Italia, l’ordine Santiss Canon 64 iale per Santa Croce, ssivamente di Firenze, to provinc Spirito, urbani e comple so il Comita , Santo nza di vigili collocat attraver , Signoria di emerge saranno Duomo zione che nelle quali le piazze e alle centrali libera all’opera e Novella collegat via strative mobili, Santa Maria ammini le ha dato fisse e da ure tra ere, sono fornite giunta comuna delle proced telecam mento ine. La e cimento dell’ord l’espleta sociale o e di riconos e forze valenza mesi per Ente un’alta di controll rà alcuni euro tra che ha chiature richiede 483.000 scopo a apparec uno pari ato Enrico per e. Le risorse Cassa tecnich campo si - ha sottoline are ne Italia all’Ente ha messo in Canon molto orgoglio Italia - di support più ione i di gestio . L’operaz Italia. “Siamo tivi sistem nte di Canon delle piazze culturale innova e e Canon o e Preside a di alcune . Canon, Comun Delegat are diverse parte degli Cassa, stratore o alla sicurezz artistico e culturale ET II fa linea o a soddisf sorgenti e dedicat , Ammini nio DaisyN -Tec. in prima riescon Deluchi Il nuovo nte progetto del nostro patrimo di Comm ti tra loro cui ci sono , è da tempo ndo o che importa te i video te collega applica zioni in Xellence Collega percors questo , integran he). Un Italian namen di segnal of parte , lare paese. didattic e artistico partico CAT-6A tivi opportu IOX, Imaging ze del nostro belle d’Italia, ti ( es. aule e cavo zione in I disposi valore culturale art, dalla so il progetto vere le eccellen fine di elevato ità di installa nate in ampi ambien con un semplic destina zioni attraver necess anello) e alla stampa ti video”. e promuo are iniziative ti che le roiezion zioni posizio (lineare o ad per tutelare le sorgen una delle so per support dalla video-p destina one di contenu catena in cui sia o intrapre na quindi ndo produzi ET II a abbiam i che variano fino alla zione video i DaisyN tivi. Si selezio collegate rispetta nti storici so soluzion ioni una distribu singoli disposi attraver 05 dei docume si crea .fi.it le desinaz te ai e zazione omune o collega gestion ita a tutte la digitaliz - www.c seT, vengon distribu l’HDBa anon.it ti che verrà catena. www.c HDMI 2.0, sorgen della e Output ge i 100mt. mento , gli input l'ordina va raggiun ristiche operati a caratte Tra le co; la distanz audio analogi ec.it omm-t www.c

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dedurr ento da e per fare trattam e inodor che un rapido casa. Non o a una , un modo i hi-tech un edificio e risultat llage a produc ili con il maqui apping Il videom quelli ottenib è è così. di là di Forse ben al superficie. che vanno enti di ci trattam sempli

sioni i e dimen nti format offrire ampia da t di differe cabine 19”), così progettisti. al rack a tra luce tor e (dal mini integra gere tà e distanz a system diversi materica e poi aggiun dono le scelta la grande razione occorr espan proprio re un’inte ndenti All’hardware software che a produr i sorpre plug-in luce e pietra e. e come alcuni cambiament elemento: la m-fram ro di m-fram ilità di che genera della re possib o sia nell’alt softwa tenza e &tech parla che più a Media sia nell’un della consis quest’ultima llare Talvolt ta parte a, nel senso e per contro mentre acquis lezza e di un sistem e insiem ne della pietra, mutevo io lavorar roiezio ezza, solidità esemp possono colare in legger ti di videop aè si o impian Uno spetta guadagna se così casi il sistem un artwall cromatica. ma in pietra, in questi e, da apping varietà ws), complessi; diversi m-fram Windo dal videom che si trasfor ito dai di luce sentato ambiente AV al costitu s e dalle è rappre solle (in ione se Cosmo ter/con può dire, wired/wireles compu dalla france colonne a torcigl di rete . switch realizzato iPhone sulla , dove o re da uno touch/ alizzan i di Mosca softwa ne per iPod Bolsho le iate si materi modificando app iOS su un motorea che utilizza intrecc teatro e si basa e fasce potenz oft. storico . M-fram Micros grande a dello di ndente di e e tario facciat sorpre ità grafich illuminare proprie le capac to in modo , le librerie i. non è solo a fondo l’aspet apping API DirectX di utilizzare e di palazz schede te te sulle Ma il videom enti e facciat o nel servizio, consen installa Ciò ini e video re monum vedrem delle GPU immag decora nti , come amente di calcolo garantisce tecnica ta in ambie re ing estrem e, il che applica Questa render iva e grafich essere per arreda ione e a operat superfici risoluz ci, può anche potenz ad alta facile da to della tici o pubbli e su piccole A dispet domes e è anche indoor ento, o veloci. are interni o in movim zioni, m-fram non espert e illumin e fisse ed e delle presta e un utilizzatore icazion in mostre are grafich «Anch proiett comun i virtuali usare: i plastic are la propria re risultat ra. realizzare lli, può realizz ce e ottene o Storne zioni, eccete esposi modo sempli ci ha detto Moren &tech. Il ARE in », IL SOFTW di Media del professionali re delegato QUANDO ristiche e un istrato caratte M-FRAME, A lay, ammin termine SISTEM di alcune ati e, è un ay, Smartp è anche di DIVENTA signific , dunqu merito inate Easypl ay permette rosa di apping ta una re denom Videom ampia ini, HD: Easypl softwa immag che presen possa essere e Multi e audio, concetto amente . Quanto Multidisplay uti video rigoros libreria ampia da conten rre e (scritto molto abili dalla re creato compo te ra m-fram richiam softwa lizzata lay consen playlist lo dimost ola), un testi e nto; Smartp composizioni “m” minusc a veronese specia are con la delle ogni mome hardw aziend o in di re e care l’ordine dover ricarica Media&tech, o di programmi interattive. di modifi senza isplay si ediali e playlist nello svilupp a Multid sui e delle zioni multim grazie e su diversi e nulla; te più display per applica installa m-fram e ripartir consen far insiem amente che le pilotare li. Media&tech uti perfett tte are, ciò versati possono itivi hardw amente perme zzare conten dispos ti estrem numerosi quali visuali Multi HD, infine, con prodot dotati di in e layout izzati; di offrire si itivi sono sizioni pilotare sincron qualsia dispos ttono di ne, are compo ori e con Questi che perme di visualizzazio di realizz 8K o superi itivi ioni 4K, in/out HDMI dispos wall. risoluz nea più wall e LED di simulta ori, video gono inoltre come proiett &tech dispon Media I device

re, softwa e è un &tech a, M-fram ttore Media di un sistem ma il produ no a come talvolt e posso m-fram ne parla llare che più ne nel senso e per contro re insiem di videoproiezio lavora ti o uno o impian vediam artwall figura due ito da essi. In compl i, costitu , sistem a più uscite nte di questi edia server in ambie multim nsolle ter/co di rete un compu llo switch ws, uno per il contro Windo itivo iOS e un dispos i dispositivi più ne. remoto, visualizzazio per la

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