ForteMagazine 2014 Speciale Centenario

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Anno 2014 | Numero Speciale Centenario | Copia Omaggio | Complimentary copy | Бесплатный экземпляр | Ph. Giovanni Gastel

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Comune di Forte dei Marmi 1914 - 2014

A G A Z I N E

Century of

Beauty

Edizione Speciale Centenario

Powered by Maserati


poltronafrau.com

Vanity Fair, designed by Renzo Frau

L’intelligenza delle mani. La bellezza, quella vera, ha anche un’anima. Noi di Poltrona Frau la pensiamo così. Ecco perché, da sempre, ci affidiamo alle mani esperte dei nostri artigiani, che seguono le principali fasi di lavorazione e scelgono i materiali più pregiati. Solo così possiamo offrirvi ogni volta la migliore qualità italiana.

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Maserati and Forte dei Marmi: a Centennial for Two Special Advertorial Section

Sopra e nella foto piccola: Maserati Ghibli


Escape

Ordinary

Maserati e Forte dei Marmi: cento anni vissuti elegantemente

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aserati non cambia. Maserati è sempre Maserati”. E’ con questa nitida affermazione d’orgoglio, di personalità e di coerenza stilistica che Lorenzo Ramaciotti, Responsabile del Design del Centro Stile Maserati, lo scorso mese di marzo ha presentato Alfieri, straordinario concept coupé che celebra il centesimo anniversario del marchio: una nuova icona Maserati, il punto di congiunzione tra passato e futuro, il simbolo del primo secolo di vita della casa automobilistica modenese. Le celebrazioni dell’importante ricorrenza non si esauriscono però nel vibrante lancio del concept Alfieri, ma si sviluppano nell’arco del 2014 con iniziative ed eventi dedicati agli appassionati di motori ed a tutti i veri fan del made in Italy automobilistico. E non è un caso che fra le tappe fondamentali delle celebrazioni ci sia anche Forte dei Marmi, icona anch’essa di eleganza e gusto tipicamente italiani, luogo del presente e della memoria che come Maserati sembra non cambiare mai, fedele a sé stessa pur rinnovandosi incessantemente. Un po’ di storia - La casa automobilistica del Tridente nasce a Bologna nel dicembre 1914 fondata da Alfieri Maserati, al quale successivamente si associano i fratelli Ettore, Ernesto e Bindo. Il suo simbolo, il tridente, è disegnato da Mario, l’unico tra i fratelli Maserati a non avere il pallino dell’ingegneria. Le prime importanti esperienze nelle competizioni automobilistiche maturano lavorando su vetture di altri per approdare nel 1926 al primo modello interamente Maserati, la Tipo 26, che al debutto si aggiudica la prestigiosa Targa Florio. E’ quella la prima di un’infinita serie di successi che includono

due edizioni della 500 Miglia di Indianapolis, nove vittorie in Formula 1 e il Campionato del Mondo di Formula 1 nel 1957. Nel 1947 Maserati stupisce il mondo con la sua prima vettura stradale, la A6 Granturismo. Nel 1963, con la prima generazione della Quattroporte, crea un nuovo segmento di mercato, quello delle berline sportive di lusso. Maserati oggi - Nell’anno del centenario Maserati è un’azienda in ottima salute, che nel 2013 ha fatto registrare un aumento di vendite del 150% sul 2012 assurgendo al ruolo di autorevole player globale nel segmento delle auto premium, presente in quasi settanta mercati nel mondo, Stati Uniti, Cina e Giappone su tutti. In termini di gamma il Tridente offre oggi una lussuosa berlina quattro porte – la Maserati Quattroporte –, una berlina executive sportiva quattro porte – la Ghibli –, una coupé con quattro posti reali – la GranTurismo – e una splendida cabriolet a quattro posti – la GranCabrio –, eredi di una lunga tradizione che di volta in volta ha ridefinito il concetto di auto sportiva italiana in termini di stile, prestazioni, confort ed eleganza e che ora sta conquistando il mondo.

Le celebrazioni dei 100 anni - Il culmine sarà il maxi evento che dal 18 al 20 settembre porterà a Modena non meno di duecentocinquanta modelli Maserati da tutto il mondo, con un’esperienza di guida lungo itinerari scenografici legati alla storia di Maserati e sessioni in pista. Sarà il momento clou di ben tredici mesi di eventi apertisi lo scorso dicembre con la presentazione del volume “Maserati - un secolo di storia” e con il lancio della speciale sezione del sito web istituzionale dedicata all’anniversario (www.maserati100.com): un entusiasmante viaggio tra le indimenticabili auto della Casa, gli eroi, la timeline degli eventi, i progetti di maggior rilievo, le innovazioni e le tappe miliari della partecipazione Maserati alle competizioni sportive. Il tutto corredato da materiali esclusivi, concorsi, eventi, gadget scaricabili e una ricca sezione multimediale. Da giugno, inoltre, il Museo Casa Enzo Ferrari di Modena ospiterà una bellissima esposizione di alcuni modelli Maserati, sia stradali che da competizione, assurti a icone del marchio e riuniti per il significato speciale che rivestono nella storia del Tridente. Infine il Centenary Tour con esposizioni, prove su strada ed eventi speciali in alcune tra le più esclusive località balneari della Penisola, tra cui Forte dei Marmi, dove Maserati organizzerà nel corso dell’estate 2014 test drive con piloti professionisti della scuola di Andrea de Adamich. Informazioni sempre aggiornate sul Tour e gli eventi Maserati sui principali social network (in particolare sulla pagina Facebook di Maserati Italia) o iscrivendosi alla newsletter mensile Maserati attraverso il sito www.maserati.com.


Maserati and Forte dei Marmi: a Centennial for Two Special Advertorial Section

Escape Ordinary Maserati and Forte dei Marmi: a hundred years of elegance “Maserati doesn’t change. Maserati is and always will be Maserati.” It’s that simple: pride, personality, stylistic consistency. This is how, last March, Maserati Style Centre’s Head of Design Lorenzo Ramaciotti introduced Alfieri, the extraordinary concept coupé celebrating the Marque’s 100th anniversary: a new Maserati icon, a point of conjunction between past and future, the symbol of a century of excellence. But the celebrations for this milestone anniversary go well beyond the vibrant launch of the Alfieri concept, continuing throughout 2014 with activities and events dedicated to true car lovers and fans of Made in Italy automotive excellence. And it’s no coincidence that one of the keynote dates on the celebration calendar is set for Forte dei Marmi, another icon of Italian taste and elegance, which, like Maserati, seems never to change. Both are faithful to their own lights yet constantly reinventing themselves. Some history – The Trident Marque was founded in Bologna in December of 1914 by Alfieri Maserati, who was later joined by his brothers Ettore, Ernesto, and Bindo. Maserati’s “trident” symbol was designed by Mario, the only one of the Maserati brothers whose talent did not run to engineering. Maserati accrued its basic racing experience early on, working on cars from other automakers until 1926 – when the first all-Maserati model, the Tipo 26, debuted and immediately won the prestigious Targa Florio. It was the first of a near-infinite series of successes for the Marque, which includes two wins at the Indianapolis 500, nine victories in Formula 1, and the Formula 1 World Championship in 1957. But already, back in 1947, Maserati had boggled the world’s design sense with its first road car, the A6 Granturismo. In 1963, with the first generation of the Quattroporte, the company created a new market segment – the luxury four-door sports saloon. Maserati today – At one hundred years young, Maserati is a company in fine fettle – and with 2013 sales up by 150% over 2012 figures, an authoritative global player in the premium automotive segment. Maserati is active on almost seventy markets around the world; the U.S., China, and Japan first and foremost. In terms of model range, Maserati now offers a luxury four-door saloon, the Quattroporte; a four-door executive sports saloon, the Ghibli; the GranTurismo, a roomy four-seater coupé; and a stunning four-seater convertible, the GranCabrio – heirs of a longstanding tradition which, over the years and model after model,

In questa pagina: Maserati Quattroporte Zegna Limited Edition. Nella pagina a fianco: Juan Manuel Fangio alla guida della Maserati 250F; la storica Tipo26, prima vettura a marchio Maserati; il logo che celebra i cento anni della casa automobilistica.

has redefined the very concept of the Italian sports car in terms of style, performance, comfort, and elegance, and which is now well on its way to conquering the world. The Centennial celebrations – The high point of the celebrations for Maserati’s first 100 years will be an extraordinary gathering which will take place from the 18th to the 20th September in Modena, Italy, where no less than 250 historic Maserati models are expected from all over the world. The event programme includes drives on scenic itineraries linked to Maserati’s history as well as sessions on the track. It will be the capstone of thirteen months of events, which began last December with the presentation of the book Maserati – A Century of History and the launch of a special anniversary section at www.maserati.com and the dedicated Maserati Centennial website (www.maserati100. com): a thrilling outing to see the Marque’s unforgettable cars, meet its heroes, and explore the events timeline, the most significant projects, the innovations, and Maserati’s historic achievements in motorsports. The site is constantly being updated with exclusive materials, contests, events, and downloadable gadgets and includes a well-stocked multimedia section. Beginning in June, the Museo Casa Enzo Ferrari of Modena will be showing a special exhibition of some of the most outstanding Maserati models for both road and racing. Cars that have become icons, each with special significance for the history of

the Trident Marque. And finally, the Centennial Tour: exhibitions, special events, and opportunities to take a spin in a Maserati in a select few of the Italian peninsula’s most exclusive seaside locations. Including Forte dei Marmi, where over the course of summer 2014 Maserati will be organising test drives with professional drivers from Andrea de Adamich’s renowned school. You’ll find up-to-date-information about the tour and all the “Maserati100” events on all the major social networks (and, in particular, at the Maserati Italia page on Facebook) – or register at www.maserati.com to receive the monthly Maserati newsletter. Escape Ordinary “Мазерати” и Форте дей Марми: сто лет, прожитых под знаком элегантности “Мазерати не меняется. Мазерати – это всегда Мазерати”. С таким ясным утверждением гордости, личности и согласованности стиля, Лоренцо Рамачотти - заведующий отделом дизайна Центра Стиля Мазерати - в прошлом марте представил модель Alfieri, уникальное концепт-купе, которое своим дебютом отмечает столетний юбилей бренда: новая икона Мазерати, точка соприкосновения


прошлого с будущим, символ первого столетия жизни автомобильного дома из Модены. Однако, празднование столь важной годовщины не ограничивается волнующим выпуском модели Alfieri. В течение 2014 года запланированы мероприятия и события, посвященные любителям двигателей и всем поклонникам автомобильного «made in Italy». Не случайно, среди важных этапов празднования присутствует также Форте дей Марми, тоже икона элегантности и безупречного итальянского вкуса. Форте дей Марми, как Maserati, место настоящего и место памяти, которое кажется никогда не изменяться: верное себе, хотя бы непрестанно обновляясь. Немного об истории – Автомобильная компания Трезубца родилась в Болонье в декабре 1914 года, основана Альфиери Мазерати, к которому затем присоединились братья Гектор, Эрнест и Биндо. Символ компании, трезубец, был придуман Марио, единственным из братьев Мазерати, который не был подвержен страсти к инженерному делу. Первые важные опыта на автогонках созревают, работая над моделями других фирм, результатом чего, в 1926 году, становится разработка первой модели совершенно Мазерати, Tipo 26, дебют которой заслу-

жил присуждение престижной премии Targa Florio. Это был первый из серии последующих, неисчислимых успехов компании, которые включают в себя два сезона 500 Миль Индианаполиса, девять побед в гонках Формулы Один, и Чемпионат Мира F1 в 1957 году. В 1947 году, Мазерати удивляет мир выпуском своей первой модели дорожного автомобиля, А6 GranTurismo. В 1963 году первым поколением линии Quattroporte компания открывает новый сегмент рынка, который представляет миру спортивные седаны класса «люкс». Мазерати сегодня – В год своего столетия компания Мазерати пышет здоровьем, что позволило ей в 2013 году зарегистрировать рост объема продаж на 150% по сравнению с 2012 годом, приняв на себя роль авторитетного глобального игрока в сфере производства автомобилей премиум-класса, присутствующиая на почти семидесяти рынках мира, среди которых Соединенные Штаты, Китай и Япония. С точки зрения гаммы, Трезубец сегодня предлагает роскошный четырёхдверный седан – Maserati Quattroporte –, спортивный четырёхдверный седан бизнескласса – Ghibli –, купе на четыре реальных места – Maserati GranTurismo –, а также чудес-

ный кабриолет на четыре места – GranCabrio. Все модели являются наследием долгой традиции, которая время от времени возвращает нас к понятию спортивного итальянского автомобиля в смысле стиля, эффективности, комфорта и элегантности, и теперь завоевывает мир. В скором времени, впервые в истории компании, ожидается выпуск первой модели компактного внедорожника. Празднование столетнего юбилея – Верхом достижения столетнего рубежа будет супер-событие, проведение которого запланировано с 18 по 20 сентября в Модене, где зрителям будут представлены не менее двухсот пятидесяти моделей Мазерати, собранных со всего мира, включая возможность их вождения по маршрутам, связанным с историей Мазерати и пробегом на трассах. Необычная, полная азартная атмосфера сопровождает мероприятия, начало которым было положено в декабре прошлого года представлением публике книги «Мазерати – век истории», а также запуском специальной страницы институционального веб-сайта, посвященной достижению юбилейной даты (www.maserati100.com): это захватывающее путешествие откроет пользователям мир незабываемых автомобилей компании, её героев, хронологии разных событий, проектов важного значения, инноваций, а также дорожных этапов участия Мазерати на спортивных соревнованиях. Все это сопровождается эксклюзивные материалы, конкурсы, события, гаджеты, которые можно загрузить и богатый раздел мультимедиа. Кроме этого, начиная с июня Дом-Музей Энцо Феррари в Модене откроет свои двери для великолепной экспозиции некоторых из наиболее значимых как дорожных, так и гоночных моделей Мазерати, собранных все вместе с целью, которая придает особое значение истории Трезубца. Наконец, интересными будет программа Centenary Tour, где предусмотрены экспозиции, дорожные испытания, а также специальные мероприятия, проводимые в некоторых наиболее эксклюзивных морских курортах полуострова, среди которых будет задействован и Форте дей Марми, где компанией Мазерати на протяжении лета 2014 года будет организован тест драйв с пилотами профессионалами школы Андреа де Адамич. Постоянно обновляемая информация программы Centenary Tour и запланированных мероприятий предоставляется на страницах ведущих социальных сетей (в частности, Facebook компании Maserati Italia) или подпишитесь на ежемесячный информационный бюллетень, Maserati через сайт www. maserati.com.


SOMMARIO Contents

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Anno 2014, Numero Speciale Centenario Registrazione Tribunale di Lucca n. 743 del 23 Aprile 2001

Содержание

ISSN 2284-3701 Con il patrocinio di

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MCMXIV

I Cento Passi

Comune di Forte dei Marmi MCMXIV

Comune di Forte dei Marmi

The Hundred Steps / Сто шагов

VOLTE FORTE 1 9 1 4

-

2 0 1 4

Rivista partner di Federalberghi Forte dei Marmi Consorzio Forte dei Marmi Promotion Unione Proprietari Bagni Centro Commerciale Naturale Essere Forte

We Had a Dream We Had a Dream / У нас есть мечта

Pubblicità Elisa Pancetti +39 340 4627631 marketing@fortemagazine.it

In Principio fu il Regenwurm

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In the Beginning, There Was the Regenwurm

В начале был дождевой червь

Cento Sfumature di Forte

Direttore responsabile Stefano Roni redazione@fortemagazine.it Editore Edizioni Forte Magazine amministrazione@fortemagazine.it Hanno collaborato a questo numero: Antonio Brazzelli, Francesca Navari Fotografie Archivio Bottega Conticelli, Archivio Maserati, Archivio Studio Mercatali, Archivo Terre di Canossa, Giacomo Donati, Alessandro Moggi, Federico Neri, Aldo Umicini Traduzioni Paula Elise Boomsliter (inglese) Svitlana Kolomiyets (russo) ad eccezione dei testi alle pagg. 2-5

Cento Anni di Eccellenza e Tradizione

Progetto grafico e impaginazione Gabriele Moriconi www.editografica.it

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Forte, la Festa del Secolo

Supervisione stampa e distribuzione Enrico Botti www.edizionimontealtissimo.com Stampa Bandecchi & Vivaldi, Pontedera Foto di copertina Giovanni Gastel una pubblicazione

Forte, the Celebration of the Century

Форте – праздник столетия

Casella Postale 31- 55042 Forte dei Marmi viale Gran Sasso 11 - 20131 Milano www.scatizzidepra.it Per ricevere copie arretrate scrivere a: amministrazione@fortemagazine.it

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©2014 Edizioni Forte Magazine. Tutti i diritti riservati. Manoscritti e foto originali, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Vietata la riproduzione anche parziale di testi e fotografie. Essendo stato impossibile rintracciare tutti gli autori del materiale fotografico pubblicato, l'Editore è in ogni caso disponibile a riconoscere eventuali diritti di pubblicazione.


FORTE DEI MARMI Piazzetta Tonini, 14 tel. 0584.80483


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History История

i cento passi Da piccolo villaggio di lavoratori del mare a località simbolo della villeggiatura internazionale. Piccole tappe. Una lenta ma irresistibile ascesa. Storia di un paese unico e del suo formidabile segreto: far sentire tutti, ma proprio tutti, come a casa propria Testo di Antonio Brazzelli - Foto di Alessandro Moggi

“Pure, un poco di storia l’ho anch’io, benché di fresca data e forse non degna ancora del nome di storia”. Alberto Savinio (Il Forte mi Parlò, 1946)

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conti non tornano. Quest’anno Forte dei Marmi celebra i cento anni di autonomia amministrativa, un traguardo rilevante per una località che di sicuro non ha atteso di fare i conti con la Storia per diventare importante, ambita e frequentata. Tuttavia, se i cento anni del Comune voglion dire molto per il paese, che fin dal 1907 fermentava di voglia di far da sé, e per la crescita di una classe dirigente e di un’imprenditoria che hanno il merito di ciò che è oggi il Forte, poco però significano per quello che è il vero motore economico della città: il turismo balneare. Una data di nascita? Se si deve dar credito a un’antica poesia, i primi a calare i piedi in mare furono addirittura i figli di Cosimo I de’ Medici che, alla vigilia del ferragosto – quando mai se no? – del 1562 arrivarono qui in carrozza fin sulla battima. Per non dire di Michelagnolo Buonarroti, che nel 1519 lavorava da queste parti precettato da Leone X e chissà che non abbia alla fin fine pensato di sbollire malumori e problemi tuffandosi in mare proprio al culmine di quella via del marmo che stava tracciando per portare i blocchi al litorale! Questo per dire che l’attività turistico-balneare di questa Marina precede di gran lunga la nascita della municipalità, e per almeno un paio di 9


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History История

secoli ha distillato il proprio destino, se è vero, ad esempio, che la moglie del Granduca patrocinò una festa al Magazzino dei marmi già nel 1785, un anno prima che il marito facesse edificare quel Fortino, incipit della nostra comunità che, attorno al bastione, cominciò a crescere e a trasformare i magazzinesi in fortemarmini. Solo con l’Ottocento però la moda dei bagni di mare prende piede anche qui, mutuando un successo turistico che già arrideva alla costa apuana, al punto che nel 1812 le Autorità, per evitare pericolose promiscuità, decisero che la spiaggia a destra del Fortino fosse riservata ai bagni delle donne e quella a sinistra agli uomini. E naturalmente era proibito fare i furbi. Divisione cui si sottopose, nel 1833, perfino Canapone, l’allora Granduca Leopoldo II che era in vacanza al Palazzo Mediceo di Seravezza. Sono però anche gli anni in cui il Forte, per quanto conservi una natura aspra e selvaggia, comincia a popolarsi, mentre sull’arenile le cabine restano ancora pochissime: quattro per parte e così resteranno fino al 1880, quando un imprenditore lucchese realizzò a fianco del Pontile (costruito solo tre anni prima strappando al mare ben 385 metri per i carriaggi e l’imbarco) un primo vero stabilimento balneare sulle palizzate, dove si giocava a biliardo e alla sera si ballava pure al suono di un vecchio pianoforte. Si noti un’altra costante di questo paese, che nel bene e nel mare è cresciuto e ha prosperato sugli arrivi dei forestieri che qui hanno poi fissato dimora e scommesso sul futuro. Ad ogni modo il mare diventa momento ludico, dopo aver significato lavoro, dolore, perdite, fatiche e speranze. Un cambiamento di pelle di cui resta la testimonianza di Rodolfo Barberi che nel 1902, di ritorno dal Brasile al suo paese, scrive: “Solo il mare e i monti erano quelli: così mentre i monti e il mare mi consolavano, i cambiamenti del paese e delle persone mi davano un senso di tristezza”. Ma il dado è tratto: nel 1911 arriva la parrocchia, e tre anni dopo il municipio, e a passi di gigante, all’alba degli anni Venti, è il viale litoraneo a dare un ulteriore respiro a questa località, segnandone per sempre il destino. Mancano ancora le frotte di villeggianti, ma soprattutto a quelli stranieri ci pensò Carlo Vanzetti, un medico veronese, fiorentino d’adozione, che spostò nella zona di Roma Imperiale i suoi studi sull’elioterapia e qui attirò naturalmente anche tutti i suoi pazienti d’Oltralpe. Arrivarono anche i tedeschi, grandi artisti e grandi famiglie industriali. E il loro fu un contributo irreversibile, più al modello turistico che alla frequentazione. Al tempo stesso spuntarono le prime pensioni, come quella degli Idone, che lasciarono un’analoga attività sui lungarni fiorentini, scorgendo tra i

riverberi dei marmi e del mare un futuro turistico che appariva ogni anno sempre più concreto. Mentre a Villa Costanza Ilio Bertelli apriva la sua celebre pensione, che poi spostò a Vittoria Apuana, per lasciare stanze e corridoi (era il 1926) agli Agnelli, per una lunga epopea del “vestivamo alla marinara” che riuscì a consolidare la fama del paese. C’era in quegli anni al Forte anche un uomo a cui, come scrive Giorgio Giannelli, “le idee bruciavano in testa”: era Achille Franceschi, fautore dell’autonomia, poi sindaco. Fu sua l’idea della prima mostra d’arte, fu lui a volere il viale a mare, e fu sempre lui a edificare il Grand Hotel che divenne mèta di teste coronate e grandi artisti. Thomas Mann e Aldous Huxley lo ricordano ancor oggi nelle loro opere: “Il Grand Hotel non cercava affatto di nascondersi”, scrive Huxley “le ville bianche splendevano disinvolte tra i loro boschetti di pini; e davanti ad esse, lungo la fulva spiaggia, scorgevo le capanne dei bagnanti, gli ombrelloni a strisce, i bambini che scavavano nella rena, i bagnanti che sguazzavano e si rotolavano nell’acqua vicino a riva”. Una vera istantanea delle origini del mito. E Franceschi, cui non riuscì il colpo del Casinò, nel 1929 completò l’opera inventando anche la sua “Capannina”, da allora ininterrotto tempio delle notti versiliesi. “Nel 1930 tutta la spiaggia di Forte dei Marmi era già una teoria di cabine e ombrelloni”, ricorda ancora Barberi, e a parte lastre e blocchi in prossimità della spiaggia, il Forte non era poi diverso da come lo conosciamo oggi. In quegli anni arrivò però il sigillo definitivo di località à la page dell’intellighenzia italiana. Galeotta fu una passeggiata dalle parti di Vittoria Apuana tra lo scultore pietrasantino Pietro Bibolotti e Arturo Dazzi, che già era una celebrità, e che pur carrarese di nascita non aveva mai scoperto la zona del Forte al confine con Cinquale. Vi realizzò casa e studio e alla Biennale di Venezia convinse anche Carlo Carrà che restò affascinato dai luoghi: “Mi impressionai per i colori e i motivi della Versilia. Tutti i pittori dell’Ottocento avevano sempre fatto il mare, le barche… io trovai in quelle cabine una nota nuova della composizione”. Colori e atmosfere che attorno a Dazzi attirarono in poco tempo tanti altri artisti e scrittori, che quando non si trovavano a casa dell’uno o dell’altro, si davano appuntamento sotto il “Quarto platano” della piazza Garibaldi. Prima Enrico Pea con Carlo Carrà, Ardengo Soffici con Lorenzo Viani, e poi praticamente tutti i più bei nomi dell’arte, della critica e della letteratura italiana del Novecento. Il Forte dei Marmi, da allora, miscela luoghi, sensazioni e colori con frequentazioni importanti che, pur tra alti e bassi, non hanno mai fatto venir meno il prestigio e l’atmosfera che qui si respira: non ci sono riusciti gli

...quel Fortino, incipit della nostra comunità che, attorno al bastione, cominciò a crescere e a trasformare i magazzinesi in fortemarmini 10



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anni Cinquanta né il boom economico degli anni Sessanta che segna l’arrivo di un turismo più popolare e piccolo borghese, e non ci sono riusciti gli empiti dell’ultima parte di questa storia. Oggi è il paese del turismo lussuoso, ricco, talvolta ridondante ma mai urlato, che ha costellato di sfavillanti gallerie di boutique “grandi firme” le antiche e polverose strade battute un tempo dai buoi e trasformato le pensioncine familiari in alberghi e ristoranti stellati, sempre, però, senza perdere di vista le caratteristiche che l’hanno reso unico, prima fra tutte quella di far sentire a casa propria chiunque, celebre o sconosciuto che sia. Per questo il Forte ormai centenario – come ha scritto Giorgio Giannelli – “non va mitizzato, né incartapecorito, ma deve suscitare rispetto per il lungo sacrificio che è costato alle generazioni che l’hanno messo insieme, pezzo per pezzo”.

The Hundred Steps

From a small village of toilers of the sea to symbol of international vacationing. One step at a time. A slow but irresistible ascent. The story of an uncommon town and its formidable secret: how to make everyone – but everyone – feel at home Something doesn’t add up. This year, Forte dei Marmi is celebrating its first one hundred years as an independent administrative entity: a meaningful anniversary, even for a locale that most certainly didn’t wait for History to review its achievements before becoming important, sought-after, and frequented by visitors. And while 100 years as a Comune indeed mean a lot for the growth of the town and its executive and entrepreneurial class, they have had little impact on Forte’s real economic engine: seaside tourism. A birthdate? Well, if we can believe an ancient scrap of poetry, the first to paddle in Forte’s sea in modern times were Cosimo I de’ Medici’s children, who, in 1562, on the eve of the August 15th holiday – and if not, when? – were driven in their carriage right to the waterline. But then there was Michelangelo Buonarroti, who was working in these parts in 1519, drafted by Pope Leo X and – who knows? – may well have quenched his frustrations with a dive into the expanse of blue at the end of that “Via del Marmo” he was laying out to carry the blocks of precious white marble to the sea! The fact is that, whoever started it, seaside tourism was here long before the municipality was incorporated. It was only in the 1800s that sea-bathing came into fashion, in Forte as elsewhere. In 1812, to prevent “dangerous promiscuity,” the authorities decided to reserve the beach to the right of the Fortino for women bathers and the portion to the left for men. And to strictly enforce the binary system: in 1833, even Grand Duke

History История

Leopold II, vacationing at the Palazzo Mediceo in Seravezza, was called to order. These were also the years in which Forte, though still preserving much of a harsh, wild nature, began to grow in population. Nevertheless, the cabins on the sand were still only a precious few: four per side. And they remained so until 1880, when an entrepreneur from Lucca built the first real bathing establishment, on pilings, alongside the Pontile (erected only three years previously), complete with billiard tables and, in the evenings, dancing to the accompaniment of an old piano. After having meant labor, pain, loss, fatigue – but also hope – for so long, the sea became a place for recreation and play and the town likewise shed its old skin: in 1911, the parish was constituted; three years later, the town; and the steps, now giant, continued: at the dawning of the Twenties, the seaside boulevard lent a completely new perspective to Forte and marked its destiny for all time to come. All that was still missing were the crowds of vacationers, but at least as far as foreigners went, Carlo Vanzetti, a Veronese physician, Florentine by adoption, did Forte proud: he moved his heliotherapy research to the Roma Imperiale area, creating pole of attraction for his patients from the northern European climes. Then came the Germans, the great artists, and the great industrialist families. And theirs was an irreversible contribution – more to the model of vacationing in Forte than to numbers. At the same time there sprang up the first pensioni, like that managed by the Idone family and – famously – by Ilio Bertelli at Villa Costanza, which later moved to Vittoria Apuana, leaving the halls and corridors (the year was 1926) to the Agnellis for an epic of summer residency that consolidated the town’s renown. In those same years, in Forte there was a man whose “head was buzzing with ideas”: Achille Franceschi, promoter of independence; later mayor. His was the idea for the first art exhibition; he was the advocate of the seaside boulevard; it was he who built the Grand Hotel, later the preferred stopping-place of royalty and great artists, mentioned by Thomas Mann and Aldous Huxley in their works. In Huxley’s words, “the Grand Hotel made no attempt to conceal itself; the white villas glared out unashamedly from their groves of pines; and in front of them, along the tawny beach, I could see the bathing huts, the striped umbrellas, the digging children, the bathers splashing and wallowing in the hot shallows . . .” A snapshot of the origins of the myth. And Franceschi, although his casino gambit fell through, completed his work in 1929 with the invention of the Capannina, still the temple of Versilia’s night-worshippers. By 1930, the entire Forte dei Marmi beach was a composition in tiers of cabins and umbrellas. And then the definitive “seal of approval” as a locale à la page from the Italian intelligentsia. Arturo Dazzi, sculptor from Carrara and a true celebrity, set up home and studio at the border with Cinquale and at the Venice Biennale invited Carlo Carrà, who likewise succumbed to the allure of the site. They were

“Mi impressionai per i colori e i motivi della Versilia. Tutti i pittori dell’Ottocento avevano sempre fatto il mare, le barche… io trovai in quelle cabine una nota nuova della composizione” 13


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soon joined by other artists and writers, who when they weren’t to be found at one or another’s home or studio met under the “fourth plane tree” in Piazza Garibaldi. It wasn’t long before it was the meeting point for all the top names in 20th-century Italian art, criticism, and literature – and, indeed, lent its name to the Quarto Platano artistic/literary circle. Since then, Forte dei Marmi has blended sites, sensations, and colors with important guests and, despite some ups and downs, the mix has never lost its prestige or bouquet. The Fifties did not change it; neither could the economic boom of the Sixties that marked the arrival of a more “popular” and petit bourgeois class of tourist; and neither has the impetuosity of the last installment of this story. Today, Forte dei Marmi is the town of luxury tourism, rich, sometimes redundant, yet never shrill, which has constellated the old, dusty streets with sparkling, bigname boutiques and transformed the family-run pensioni into starred hotels and restaurants. But never, through it all, has Forte lost sight of the qualities that have made it, and make it, unique – and the first of these is that Forte makes people feel at home, celebrities and unknowns alike.

Сто шагов

От крохотной деревни, живущей дарами моря до города - символа отдыха международного уровня. Маленькие шаги. Медленный, но непрекращаемый рост развития. История этого уникального места и секрет его потрясающего успеха заключается в том, что каждый, кто приезжает сюда, чувствует себя, словно в родном доме. Что-то здесь не так. В этом году Форте дей Марми отмечает сто лет своей административной самостоятельности - результат немалого значения для города, который не сидел, сложа руки перед лицом Истории, заслужив репутацию значимого, посещаемого и востребованного курорта. Тем не менее, если столетний юбилей муниципалитета говорит о многом как для самого города, так и для роста его руководящего звена и предпринимательского класса, небольшую роль такой возраст играет для подлинного экономического развития города: курортного туризма. Время рождения? Если довериться строкам античной поэзии, первыми, кто наслаждался прелестью морских волн, выбегающих на покатый берег Форте, были дети Козимо I де Медичи, которые накануне праздника Успения Богородицы – по-итальянски феррагосто, в 1562 году приблизились на карете к морю вплоть до линии прибоя. Не говоря уже о Микеланджело Буонарроти, который с 1519 года работал в этих краях по распоряжению Папы Льва Х и, кто знает, не поднимал ли он свое плохое настроение, купаясь в море, сойдя с того самого мраморного пути, который он прокладывал для доставки блоков к морю. Все это говорит о том, что туристическо-курортная деятельность этого побережья надолго предшествовала зарождению самого муниципалитета. Однако, только лишь в XIX веке мода в наших краях на купание в море становится в порядке вещей, приведя к тому, что в 1812 году власти, с целью предупреждения опасных последствий, принимают решение разделить пляжи города, отведя территорию берега справа от Фортино для женщин, в то время как левая сторона от крепости была отведена для мужчин. Решение, которому последовал в 1833 году даже эрцгерцог Леопольд II, который проводил свой отдых в Палаццо Медичей в близко стоящей деревне Серавецца. Это были также годы, в которые Форте, сохраняя свою первоначальную идентичность, начинает познавать первый прирост населения, не смотря на то, что на прибрежной полосе пляжные кабинки продолжают стоять в том же количестве: по четыре с каждой стороны. Такое состояние дел продолжается до 1880 года, пока один предприниматель из г. Лукка не принимает решение поставить первую настоящую пляжную структуру рядом с Причалом (построенным всего лишь тремя годами раньше) в палисаднике, где можно было играть в бильярд, а по вечерам там проводились музыкальные вечера, где пары танцевали под звуки старенького фортепиано. После тяжких трудов, боли, потерь и надежды море наконец приобретает характер гостеприимного хозяина, который придает городу атмосферу идеального места для восстановления душевных и физических сил: в 1911 году здесь открыва14

ется церковный приход, после трех лет начало жизни получает муниципалитет, после чего, на заре двадцатых годов, город получает прибрежную аллею, которая выполняет роль очаровательной окантовки Форте, тем самым навсегда предопределив его главное назначение. Еще нет пока наплыва отдыхающих, так же как и нет в особенности иностранцев, о которых, однако, первым позаботился Карло Вандзетти, медик из Вероны, ставший затем флорентийцем, который перенес в квартал Ромы Империале свою клинику, основным профилем которой была гелиотерапия. Этот факт и повлиял на привлечение первых пациентов, которые приезжали сюда с другой стороны Альп. Постепенно край стали посещать немцы, состоявшие, в основном из известных артистов и промышленных династий. Именно они внесли свой неоценимый вклад в туристическую модель города, а также дали первый толчок на зарождение моды посещения Форте. В это же время стали возводиться первые пансионы, среди которых по сей день известна структура семьи Идоне, в то время как на вилле Костанца Илио Бертелли открыл свой знаменитый пансион, который в последствии был перенесен в квартал Виттория Апуана для того, чтобы комнаты и корридоры (это был 1926 год) могли по достоинству принимать семью Аньелли в течении долгой эпопеи, которая повлияла на консолидацию известности города. Жил в те времена в Форте один человек, голова которого «была полна идей». Имя ему было Ахилле Франчески, сторонник автономии края, ставший затем мэром города. Именно ему принадлежит инициатива проведения в Форте первой художественной экспозиции, именно он был человеком, благодаря которому появилась аллея, идущая вдоль моря. Под его эгидой в городе появился Гранд Отель, который с течением времени становится меккой приезда сюда коронованных особ и знаменитых персонажей из мира искусства, среди которых стоит вспомнить в своих заслугах таких как Томас Манн и Олдос Хаксли. «Гранд Отель совершенно не пытался затеряться среди других строений», писал последний, «белоснежные виллы сверкали самым естественным образом среди окружающих их сосновых чащ, а перед ними, вдоль рыжеватого пляжа возникали шалаши отдыхающих и полосатые зонты. Дети старательно выкапывали ямки в песке, а взрослые, решившие окунуться в море, кувыркались недалеко от берега». Таким был обыденный день, стоящий у истоков зарождения мифа. Франчески, которому не удалось открыть в Форте Казино, в 1929 году реализовал запуск дискотеки «Капаннина», ставшей в последствии культовым местом версильских ночей. В 1930 году весь пляж Форте дей Марми был уже заполнен кабинками и зонтами. Именно в этот период за городом закрепился облик любимого места отдыха итальянской интеллигенции. Каррарский скульптор Артуро Дацци, который был настоящей известностью, построил дом и студию на границе с городишкой Чинквале, убедив на Биеннале Венеции пустить свои корни здесь также Карло Карра’, который действительно был очарован красотой здешних мест. В скором времени в Форте стали приезжать и другие артисты и писатели, которые, если и не засиживались в гостях у кого-либо из них, обязательно назначали встречу под «Четвертым платаном», стоящим на площади Гарибальди, который вскоре и превратился в место встреч всей элиты искусства, критики и итальянской летературы XX века. С того времени Форте дей Марми, город глубоких ощущений и красок, который посещали с разной интенсивностью известные персонажи, никогда не терял только присущие ему престиж и атмосферу: ее не смогли разрушить ни пятидесятые годы, ни экономический бум шестидесятых годов, который отметил зарождение более народного и мелкобуржуазного туризма. Город сумел сохранить свою идентичность и в последние годы нашей истории. Сегодня Форте – это место туризма высшей категории, проявляющегося иногда изобилием, но лишенным китча. Отдых такого класса, естественно, привлек в город открытие бутиков мировых имен моды, а семейные крохотные пансионы дали путевку в жизнь престижным отелям и ресторанам, которые, не смотря на свой престижный уровень, не утратили те характеристики, которые в совокупности своей делают город уникальным, принимая с одинаковой гостеприимностью как известных персонажей, так и обыкновенных людей, которые чувствуют себя здесь, словно они дома.


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Quando { When { Когда

I

l Comune di Forte dei Marmi nasce ufficialmente il 26 aprile 1914, con la ratifica da parte di re Vittorio Emanuele III della legge che sancisce il distacco della frazione dal resto del Comune di Pietrasanta. Ma è solo l’ultimo atto di una storia che conta almeno altre due tappe fondamentali: la richiesta ufficiale di autonomia avanzata per la prima volta il 30 settembre 1907 e lo sciopero generale – con l’intero paese in piazza – del 21 novembre 1912. Nonostante l’atteggiamento conciliante delle autorità comunali ci vorranno ben sette anni di lotta serrata per raggiungere l’obiettivo. The Comune of Forte dei Marmi was born, officially, on 26 April 1914, when King Vittorio Emanuele III ratified the law that sanctioned separation of the locality from the rest of the Comune of Pietrasanta. But this was just the last act in a drama marked by at least two other major events: the official request for administrative autonomy, submitted for the first time on 30 September 1907, and the general strike – when the en-

tire population took to the streets – on 21 November 1912. Despite the accommodating stance taken by the Pietrasanta town authorities, Forte and its players were on stage and fighting for seven long years before achieving their goal. Официально муниципалитет Форте дей Марми родился 26 апреля 1914 года вследствие ратификации со стороны короля Виктора Эмануеле III закона, который санкционировал отделение фракции от остальной части муниципалитета Пьетрасанты. Но это только последний акт истории, которая насчитывает как минимум два других решающих этапа: официальный запрос об автономии, поданный впервые 30 сентября 1907 года, а также всеобщая забастовка – с участием всего населения города на площади – 21 ноября 1912 года. Несмотря на примирительное отношение муниципальных властей, населению Форте дей Марми понадобится ещё семь лет упорной борьбы для того, чтобы достигнуть своей цели.

We Had Quando, come e perché Forte dei Marmi conquistò la sua autonomia

Come { How C

{

Каким образом

redere, fortissimamente credere, che l’unico destino possibile sia quello turistico. E che senza autogoverno non sia possibile coltivare le proprie aspirazioni all’eccellenza. Questo il segreto che porta Forte dei Marmi all’autonomia comunale prima e al successo balneare poi. A partire dal 1914 il paese cambia rapidamente volto. Nel 1929, quindici anni dopo la nascita del Comune, la “ridente e frequentatissima stazione balnearia” di Forte dei Marmi ha il doppio della popolazione residente, un grande viale che la collega alle altre località della riviera, un magnifico Grand Hotel frequentato da nobili, indu16

striali ed intellettuali di mezza Europa e un locale magico, appena inaugurato da Achille Franceschi – la Capannina – destinato a diventare uno degli eterni simboli della Perla della Versilia. By believing. Unreservedly believing that the only possible future lay with tourism. And that without self-government, it would be impossible to cultivate these aspirations to excellence. This was the secret that propelled Forte dei Marmi to becoming an independent Comune and then to success as a seaside resort. Things changed rapidly after 1914. By 1929, fifteen years after Forte had become a municipality in its own right, the “delightful, well-frequented lido” of Forte dei Marmi had doubled its resident population, acquired a wide boulevard linking it to other localities along the coast, a magnificent Grand Hotel that hosted nobles, industrialists, and intellectuals from all over Europe, and a magical new nightspot, just inaugurated by Achille Franceschi – the Capannina – which went on to become one of the enduring symbols of the Pearl of Versilia.

Верить без тени сомнения в то, что единственным признанием жизни города является туризм. И что без самоуправления невозможно культивировать собственные стремления на самом высоком уровне. Именно такая философия мышления подвела Форте дей Марми к муниципальной самостоятельности вначале, которая вывела город впоследствии и к курортному успеху. Действительно, начиная с 1914 года, город стал стремительно менять свой образ. В 1929 году, по достижении своего двадцатипятилетия, “улыбающаяся и популярная курортная зона” Форте дей Марми насчитывает двойной прирост населения территории, протяженную аллею, которая соединяет город с другими населенными пунктами побережья, очаровательный Гранд Отель, посещаемый знатными людьми, промышленниками и интеллектуалами Европы, а также, благодаря стараниям Ахилле Франчески, свежеиспеченную дискотеку – Капаннину, – предопределенные превратиться в вечные символы Жемчужины Версильи.


Ventiquattro in cento anni Sindaci, Podestà, Commissari Prefettizi: sono ventiquattro gli amministratori che hanno rivestito il ruolo di primo cittadino di Forte dei Marmi in cento anni di vita del Comune. Ecco i loro nomi (tra parentesi gli anni del mandato): Adriano Ricci, sindaco (1914-1915) – Domenico Barberi, sindaco (1915-1916) – Achille Franceschi, sindaco (1916-1920) – Antonio Cecchini, sindaco (1920-1925) – Romeo Angelelli, podestà (1926-1938) – Carlo Botti, podestà (1938- 1940) – Ugo Picchiani, commissario prefettizio (1941-1944) – Giuseppe Zapparoli Manzoni, sindaco (1944-1945) – Ulisse Franceschi, sindaco (1945-1946) – Angelo Ugazzi, sindaco (1946-1956) – Antonio Molino, sindaco (1956-1958) – Pietro Lombardi, commissario prefettizio (1958-1960) – Aurelio Tonini, sindaco (1960-1965) – Ferdinando Tessa, sindaco (1965-1970) – Antonio Molino, sindaco (1970-1975) – Paolo Manetti, sindaco (1975-1977) – Renato Bertozzi, sindaco (1977-1978) – Fabio Mazzoni, sindaco (1978-1979) – Franco Dazzi, sindaco (1979-1982) – Vasco Franceschi, sindaco (1982-1983) – Gianfranco Coppedè, sindaco (1983-1985)– Fidia Arata, sindaco (1985-1990) – Antonio Molino, sindaco (1990-1993) – Vittorio Cardini, sindaco (1993-1997) – Roberto Bertola, sindaco (19972007) – Umberto Buratti, sindaco (dal 2007 ad oggi) (Fonte: Comune di Forte dei Marmi)

Un gruppo di maggiorenti fortemarmesi del primo Novecento. Tra loro, alcuni personaggi che furono determinanti per l'avverarsi del “sogno” del Comune autonomo: Tullio Tonini (4), Aristide Aliboni (5), Carlo Frediani (7), Achille Franceschi (11)

a Dream When ,How, and Why Forte dei Marmi Won its autonomy

У нас есть мечта - Каким образом, когда и почему Форте дей Марми обрел свою самостоятельность

A

i primi del Novecento Forte dei Marmi fiorisce come località di villeggiatura, ma langue quanto a servizi e comfort. Il disagio è avvertito tanto dai residenti quanto dagli ospiti. Nella sua proposta di legge per la costituzione del Comune autonomo l’onorevole Giovanni Montauti elenca gravi carenze: scarso approvvigionamento idrico non esteso a tutto il paese, limitata illuminazione elettrica, deficientissima sistemazione stradale, carenza di fognature e latrine, di giardini e di alberi, mancanza di locali pubblici di ritrovo, povertà dell’ufficio postale, carico fiscale superiore a quello delle altre frazioni. Praticamente il ritratto di una Cenerentola abbandonata a sé stessa. In the early 1900s, while Forte was already prospering as a vacation spot, it was seriously below par in terms of infrastructures and services. Inadequacies that affected residents as much as guests. In his legislative proposal for constituting the new Comune, Hon. Giovanni Montauti listed

a series of serious shortcomings: insufficient water supply, not extending to the entire town; scanty electric lighting, a disastrous road system, a paucity of sewers and latrines and of parks and tree plantings; a shortage of public establishments and other venues; poor postal service – and taxes higher than in the other districts. Montauti portrayed Forte as a “Cinderella” abandoned to her own devices. В начале XX века Форте дей Марми переживает славные времена в качестве города-курорта, однако страдает от нехватки организационной работы по предоставлению услуг и комфорта. Такое неудобство влияет на жизнь как резидентов, так и на пребывание гостей в городе. В своем проекте закона об основании автономного муниципалитета почтенный Джованни Монтаути перечисляет серьезные трудности, которые не дают развиться Форте должным образом: скудное водоснабжение, не охватывающее всю территорию края, ограниченное электрическое освещение,

недостаточное дорожное покрытие, отсутствие системы стоков и уборных, садов и парков, нехватка мест всеобщего времяпровождения, убогость почтовых услуг при более тяжелом налогообложении в отличие от фракций, расположенных рядом. Практически, Монтаути написал портрет Золушки, оставленной в одиночестве со всеми ее проблемами.

{Perché{ Why Почему

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Riflessioni

Reflections Размышления

In principio fu il Regenwurm Un secolo, bel traguardo. Ma cosa e chi stiamo festeggiando? Quale Forte dei Marmi? Quale comunità? Per non rischiare una sterile autocelebrazione meglio farsi qualche domanda. Magari partendo proprio da quel lombrico che la poetessa Isolde Kurz… Testo di Stefano Roni - Foto di Alessandro Moggi

I

l Forte ce lo hanno sempre raccontato gli altri, di norma. Gli ospiti illustri, gli habitué nostalgici, i turisti facebook-dipendenti del fine settimana, i recensori saputelli di tripadvisor, i dotti compilatori di wikipedia, gli intellettuali da premio strega o gli scrittori da tre soldi; gli storici, i cronisti di nera, di bianca, di rosa, i giornalisti patinati d’ogni latitudine. Hanno scritto e parlato tutti di una Forte dei Marmi che non esiste. O meglio: che per i fortemarmini non è mai esistita. Di una località che neanche il ponte ologrammi dell’Enterprise: fallace, immateriale, onirica. E pure tentatrice. Che ieri ci illuse, a volte. Che oggi ci illude (solo pochi di noi, ormai, e sempre meno, per fortuna). La Forte dei Marmi del tempo sospeso, delle giornate che non finiscono mai, del non far niente per ore, del Negroni in Capannina, del sole che brilla sempre e comunque, del sapore di sale, della bici a tutti i costi, della notte che a Milano non è mai stata così dolce. La Forte dei Marmi dove tutto è perfetto, o avvertito come tale. Persino l’imprevisto, la magagna, la rogna, la pioggia, il vento che tanto siamo in vacanza e per qualche giorno si può anche sopportare. Esiste, certo, questa Forte dei Marmi. Esiste. E merita d’esser celebrata. Ma non è la nostra. Non è quella dei fortemarmini che stanno precipitosamente ripiegando sotto le settemila unità, quelli che al Forte ancora ci vivono (la minoranza) e quelli che ormai il Pontile lo vedono da lontano: da sotto gli olivi di Querceta o di Pozzi, dal Monte di Ripa, da Solaio, da Capriglia, dalle Apuane bellissime – così vicine ma così lontane – di Seravezza e dello Stazzemese. Eccoci al dunque. Cos’è Forte dei Marmi oggi? Quale razza di paese andiamo celebrando con questo centenario? Chi sono i fortemarmini? Quali valori, simboli, sentimenti riassumono l’essenza vera di questa comunità nel 2014? Cos’è che ancora la tiene unita attorno al suo nucleo a dispetto delle forze centrifughe che squassano potenti il mondo d’oggi? Noi temiamo purtroppo di non saperlo. Tutt’al più possiamo avanzare qualche interrogativo, azzardare ipotesi, favorire un dibattito (magari questo lo faremo

proprio, a tempo debito). Se risposta c’è, forse non è troppo razionale. Non può esserlo, infatti. Per definire il Forte mica basta dire: “Forte dei Marmi è il luogo dove son nato. Dove voglio far crescere i miei figli. Il paese di cui vado orgoglioso”. Sarebbe riduttivo. E non spiegherebbe niente, se non quella stucchevole ondata d’amarcord che di questi tempi riempie i social network di foto ingiallite, teneri ricordi fanciulleschi e nostalgie senza futuro. Non spiegherebbe perché Forte dei Marmi è così speciale. Come fa a rigenerarsi di continuo e senza apparentemente darlo a vedere. Come riesce a combinarsi – gene della felicità – con il dna delle persone, non importa se nate a casamicciola, in via de’ cànteri o all’altro capo del mondo. E’ un meccanismo, questo, che resta misterioso, ma che ha conseguenze manifeste, verificabili, perfino replicabili e quindi utilissime a noi fortemarmini d’oggi, o aspiranti tali. C’è una storia significativa al riguardo. Una storia che Giorgio Giannelli riporta nella sua Bibbia, protagonista Isolde Kurz, poetessa tedesca che fu tra le prime “colonizzatrici” del Forte. Isolde comprò una casetta sulla spiaggia, ai margini della pineta, e si mise in testa di rendere fecondo quel terreno sabbioso e salmastroso. Attorno alla casetta voleva fortissimamente un bel giardino ricco di colori, di piante ombrose e di erbe profumate. Piantò fiori, olivi, cipressi, perfino lupini… Ma niente, tutto seccava, inesorabilmente. E lei insistette. Caparbia. Piantò querce e pini e li annaffiò ogni giorno, da mattina a sera, con l’acqua di un pozzo scavato appositamente. Fino a quando, a terra, trovò un lombrico. Un Regenwurm, un “verme della pioggia”. Aveva vinto. Finalmente la sabbia era diventata humus, terreno fertile. E il suo giardinò fiorì. Come Isolde Kurz – prima e dopo di lei – molti altri testardi, concreti sognatori: magazzinesi, versiliesi, fiorentini, milanesi, parmigiani, trevigiani, tedeschi, svizzeri… Tutti determinati a rendere fertile questo angolo di Versilia, a plasmarlo senza stravolgerlo, a farlo proprio mettendoci un pezzetto di sé, ad amarlo come un figlio, nella consapevolezza di doverlo 19


governare e farlo un po’ migliore di come era prima. A pagina 8 di questa edizione speciale di ForteMagazine si legge che una costante del Forte è esser cresciuto ed aver prosperato sugli arrivi dei forestieri che qui hanno poi fissato dimora e scommesso sul futuro. Ecco – azzardiamo allora – cos’è Forte dei Marmi: un luogo che in cento anni è rinato di continuo, più e più volte. Ecco chi sono i fortemarmini: gente che in questo paese c’è nata, ma anche no; che di sicuro questo paese l’ha amato, scelto, costruito e soprattutto meritato. Ammazzandosi di fatica per caricare marmi sui navicelli. Lottando coi denti per bonificare le terre umide e malsane. Imbarcandosi e andando per mare per mesi e anni. Sognando che con una semplice capannina in spiaggia si sarebbero potute cambiare molte cose. Oppure ostinandosi a far nascere un lombrico. Come Isolde, fortemarmina di Stoccarda. E madrina ad honorem di questi nostri primi cento anni.

In the Beginning, There Was the Regenwurm

One century. A fine achievement. But just what, and who, are we celebrating? Which Forte dei Marmi? What community? To not risk sterile self-celebration, perhaps we ought to ask ourselves a few questions. And perhaps, starting with what poet Isolde Kurz found . . . As a rule, others have recounted our Forte for us. The illustrious guests, the nostalgic habitués, the Facebook-dependent weekend tourists; know-it-all TripAdvisors, Wikipedia mavens, Strega Prize intellectuals and three-a-penny pulp writers; historians, crime and tabloid news reporters; gossip-columnists, glossy newsies, and talking heads from every latitude. Expounding a Forte dei Marmi that doesn’t exist. Or better, that for the inhabitants of Forte (the inveterate “Fortemarmini”) has never existed. That not even the holodeck of the Enterprise could replicate: fallacious, immaterial, oneiric. And yet such a temptress. Yesterday, we let her work her wiles, welcomed her make-believe. Maybe we still do – but by now, most of us are on to her trickery. The Forte dei Marmi of time suspended, of days that never end, of hours of dolce far niente; of Negroni cocktails at the Capannina; of sun, everywhere and always, nary a cloud in the sky; of an all-pervading salt tang, of a bike at all costs, of a night sweeter than any other. The Forte dei Marmi where everything is perfect, or so it is perceived. Even the unexpected, the blemish, the bump in the road; the rain, the wind – but we’re on vacation and for a few days, who cares? It does exist, certainly, this Forte dei Marmi. It’s there. And worth celebrating. But it’s not ours. Not that of the Fortemarmini whose numbers are rapidly dropping to below the seven thousand mark, those who still actually live in Forte (the minority), and those who, by now, see the Pontile only from a distance: from under the olive trees in Querceta or Pozzi, from Monte di Ripa, from Solaio, from Capriglia, from the beautiful and blessed Apuans – so near and yet so far – of Seravezza and the Stazzema area. So here we are. What is Forte dei Marmi today? What sort of town are we celebrating on this Centennial? Who are the Fortemarmini? What values, symbols, feelings sum up the essence of this community, in this Anno Domini 2014? What is it that keeps Forte united around its nucleus despite the centrifugal forces that rip at cohesion in today’s world? Just to clear the decks: we don’t know. And, thus, we can’t tell you. Neither in this special edition for Forte’s first 100 years as a Comune, nor ever. It’s way beyond our ken, even if there is an answer – at most, we can float a few questions, hazard a guess or two, promote debate (a forum, perhaps, all in good time). And if there is an answer, we’re afraid it won’t be a “rational” one. Nor could it be, all things considered. To define Forte, you can’t just say “Forte dei Marmi is where I was born. Where I live and where I want to raise my kids. A town I’m proud of.” It somehow falls short. Nor would it explain anything at all, if not something of that treacly amarcord that lately clogs the social networks with yellowed snapshots, childhood memories, and dead-end nostalgia. It wouldn’t explain why Forte dei Marmi is so special. How it manages to regenerate continually, and with no apparent effort. How it manages to recombine – as a “happiness” gene – with any dna, no matter whether it originates in Forte’s defunct Casamicciola district or its Via de’ Cànteri, or at the antipodes. A mechanism as yet unsequenced but with 20

consequences that are manifest, verifiable, even repeatable; and as such, useful to today’s born-and-bred – or would-be – Fortemarmini. There’s a telling tale about that, recounted by Giorgio Giannelli in his Bibbia.* Its protagonist is Isolde Kurz, a German poet and one of Forte’s first “colonists.” Isolde bought a home on the beach, at the edge of the pinewood, and set her mind on making that sandy, salty soil fertile. She wanted a beautiful garden around her home, prodigal with color, shady trees, fragrant herbs. She planted flowers, olives, cypresses, even lupine . . . nothing. They all withered and died. So she kept at it. Doggedly. She planted oaks and pines and watered them from morning to night, every day, with water drawn from a well sunk just for that purpose. And then she found – an earthworm. A Regenwurm, a nightcrawler, a dew worm. She’d won. The sand had become loamy, productive soil. And her garden flowered. Like Isolde Kurz – before and after her time – many other indomitable spirits, concrete dreamers: the magazzinesi, Versilians, Florentines, Milanese, Parmensi, Trevigiani, Germans, Swiss . . . All determined to make this corner of Versilia blossom, to shape it without upsetting its balance, to make it their own by putting in something of themselves, to love it like a child, knowing they would have to help it grow and make it a bit better than it was before. On page 8 of this special edition of ForteMagazine you’ll read how one constant of Forte is that it has grown, and prospered, thanks to the “foreigners” who settled here and wagered on the future. That – now we’ll hazard our guess – is what Forte dei Marmi is: a place reinvented again and again, phoenix-like, over a hundred years. And that is who the Fortemarmini are: people who were born in this town – or not; people who loved, chose, built, and – above all – merited this town. Who worked to exhaustion, loading marble onto the transport ships. Who fought tooth and nail to drain the swamps. Who shipped out to sea for months, years. Who dreamt that a simple hut on a beach could change many things. Who hung on, despite all odds, until, quite literally, the worm turned. Like for Isolde, a true native of Forte, from Stuttgart. And godmother ad honorem of Forte’s first one hundred years. * Giannelli, Giorgio. La Bibbia del Forte dei Marmi. Rome: Versilia Oggi, 1970.


Riflessioni

...ecco cos’è Forte dei Marmi: un luogo che in cento anni è rinato di continuo, più e più volte В начале был дождевой червь

Век жизни – это неплохой результат. Но юбилей чего или кого мы отмечаем? Какого Форте дей Марми? Какого общества? Чтобы не рисковать оказаться в ситуации распевания хвалебных од самим себе, зададим лучше себе сначала несколько вопросов. Может даже, начав c того самого дождевого червя, который поэтесса Изольда Курц........ О Форте обычно нам всегда рассказывали другие. Это были и знаменитые гости, и наводящие тоску завсегдатаи, и фейсбук-зависимые туристы конца недели, и знающие рецензенты трипадвайзера, и высокообразованные составители википедии; историки, а также журналисты, специализирующиеся на хронике любых оттенков. Писали и говорили о том Форте дей Марми, которого на самом деле не существует. Или так: для фортемарминцев таким он никогда не существовал. Городом, вводящим в заблуждение (некоторых из нас, к счастью, все реже и реже). Городом остановленного времени, никогда не заканчивающихся дней, ничегонеделанья, Негрони в Капаннине, солнца, которое светит всегда и везде, вкуса соли, велосипеда любой ценой, ночей, которых в Милане не существует. Форте дей Марми, где все безупречно, или таковым кажется. Даже нео-

Reflections Размышления

жиданность, напасть, неприятность, дождь или ветер в этом городе кажутся менее значимыми, потому что мы в отпуске, поэтому пару дней можно и перетерпеть. Конечно же, Форте дей Марми существует и таким. И заслуживает быть поздравленным как полагается. Но это не наш Форте. Это город не тех фортемарминцев, которых едва насчитывается семь тысяч душ в самом городе, не считая тех, кто видит уже Пристань города издалека: из-за оливковых рощ Кверчеты или Поцци, Монте ди Рипа, Солайо, Каприльи, очаровательных и благословенных Апуанских гор – таких близких и в то же время таких далеких – Серавеццы и Стаццемезе. Вот мы и подошли к главному вопросу. Что такое Форте дей Марми сегодня? Какого города день рожденья мы отмечаем сегодня? Кто такие сегодня фортемарминцы? Какие ценности, символы, чувства объединяют настоящее сознание этого общества в 2014 году? Что держит их вместе вокруг ячейки в противовес центробежной силы, которая потрясает мир власть имущих сегодня? Стряхнем с себя иллюзии: нам это неизвестно. Оставим это для другого момента. Если ответ все-таки будет, вероятно, он будет лишен логики. Потому что нет логики в самом факте ответа. Не будет достаточным сказать о городе: «Форте дей Марми – это место, где я родился. Где живу и хочу, чтобы в нем жили и мои дети. Это город, которым я горжусь». Такой ответ был бы слишком ограниченным. Ничего не объясняющим и не дающим, кроме той волны приторности, которая в наши дни заполняет социальные сети пожелтевших фотографий, нежных воспоминаний детства и ностальгию, дорога которой в будущее закрыта. Не объясняющим, почему Форте дей Марми обладает особым характером. Трудно понять, почему получается сочетание такой комбинации – ген счастья встречается с DNA людей, не взирая на место их рождения, будь это где-то рядом или на противоположном конце мира. Принцип этого механизма останется еще надолго загадкой для человечества, но действие его заключается в ощущении счастья. По этому поводу существует одна интересная история, которую рассказывает в своей Библии Джорджио Джанелли, главным действующим лицом которой является Изольда Курц, немецкая поэтесса, одна из первых «колонизаторов» Форте. Однажды Изольда купила небольшой домик, стоящий на пляже, на окраине сосновой рощи. Осмотрев свои владенья, она задалась целью сделать песочную и солончаковую почву плодородной. Вокруг своего домика женщина желала видеть сад, пестрящий красками, отбрасывающие тень деревья и благоухающие травы. Старательно высадив цветы, оливковые деревья, кипарисы и даже лупины, Изольда принялась ждать.... Но ничего из этого не вышло. Растения засохли. Однако женщина решила не сдаваться. Посадив дубы и сосны, она поливала деревья ежедневно, с утра до вечера водой из специально вырытого для этой цели колодца. Пока случайно, в почве, не обнаружила земляного червя. Вернее, дождевого червя. Это была победа. Наконец песок стал превращаться в гумус, плодородную землю. И сад ее зацвел. Подобно Изольде Курц – сначала и после – многие другие упрямцы, а также мечтатели: версильцы, флорентийцы, миланцы, немцы, швейцарцы..... все настроены сделать плодородным этот уголок Версильи, жить с ним в гармонии, не нарушая естественный кругооборот природы, стараться сделать его лучше, не пытаясь изменить его сущность. На странице 8 специального выпуска ForteMagazine написано, что постоянной величиной идентичности Форте является рост и развитие города, вызванный прибытием чужеземцев, которые приняли решение здесь остаться и принять вызов будущего. Осмелимся сказать, Форте дей Марми: это место, которое за сто лет времени многократно возрождалось. Фортемарминцы - это люди, которые не обязательно родились здесь, но все они безоговорочно любят этот город, помогают его развитию и поэтому заслуживают его. Потому что, падая от усталости с ног, они грузят блоки мрамора на баржи. Они борются за каждый клочок этой земли, осушая ее и делая плодородной. Они уходят в море на месяцы и годы. Они мечтают о том, что имея простенькую хижину на пляже, многое бы в их жизни изменилось. Или упорствуют, тем самым даря жизнь земляному червю. Как Изольда, фортемарминка из Штутгарда. Почётная крестная наших первых ста лет жизни. 21


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Punti di Tradizioni vista Point ofTraditions View Точка Традиции зрения

100 sfumature di forte

Seducente. Poetica. Allegra. Familiare. Misteriosa. À la page. Chi la ama per i silenzi, il mare, le pinete. Chi per le occasioni mondane, i locali, il tennis, il nuoto, le uscite in barca a vela... Cento personaggi: cento modi diversi d’intendere (e vivere) Forte dei Marmi Testo di Francesca Navari - Foto di Alessandro Moggi

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educe. E diventa parte della vita. Forte dei Marmi è leggendaria fonte di ricordi giovanili, di vacanze familiari, ma anche musa di folgoranti ispirazioni tradotte in struggente memoria o in geniale creatività artistica. “Io sono nel più bel posto dell’universo”, scrive Gabriele D’Annunzio nell’estate 1906 all’editore Treves. Gli fa eco il pittore Carlo Carrà: “Mi impressionai per i colori e i motivi della Versilia… andavo al mare a dipingere le cabine, perché mi aveva colpito quel fatto delle cabine sulla spiaggia. Nessuno le aveva mai dipinte”. Quella stessa spiaggia amata dagli scrittori Alberto Savinio (“…e respirando nel respiro stesso del mare, il Forte dei Marmi cominciò a narrarmi la sua storia…”), Thomas Mann e Aldous Huxley (“Vivere su quella costa, tra il mare e la montagna, in mezzo a calme profonde ed improvvise violente tempeste, è come vivere dentro a una poesia di Shelley”) è descritta da Riccardo Bacchelli come “ampia, dolce, spianata e lievemente ondulata dal vento e dalle mareggiate… di rena finissima e profonda, d’un grigio tenero su cui il sole metteva bagliori argentei e fulvi”. Una natura magica, che colpisce l’immaginazione del celebre scultore inglese Henry Moore: “gli alberi di Forte dei Marmi sono i più espressivi del mondo”. E che, a fine Ottocento, fa innamorare la poetessa tedesca Isolde Kurz, secondo la quale “a Forte dei Marmi non s’invecchiava e le lunghe incandescenti estati strappavano via tutte le ferite e ci restituivano una giovinezza sana e spensierata”. Forte dei Marmi è stata irresistibile calamita per l’intellighenzia della metà del Novecento, per coloro che di cultura dissertavano all’ombra del Quarto Platano (“sotto le molli ombre dei platani del Caffè Roma” come ricordò il poeta Piero Bigongiari) e per chi è stato sensibile ad una retrolettura che rifuggiva una visione spiccatamente vacanziera. “Il nume guida ed organizzatore infaticabile di quegli incontri”, sono parole dello scrittore Romano Battaglia “era il barbuto Enrico Pea che alternava il mestiere dello scrivere con il commercio dei marmi”. La stessa ballerina Carla Fracci ha rammentato le estati con Montale a Forte dei Marmi. “Ci si trovava ogni giorno tra persone come Henry Moore, Marino Marini, Guttuso. Montale disegnava sempre: il mare, le Apuane... Usava tutto, dal vino al rossetto”. E proprio Eugenio Montale, tra i frequentatori del Quarto Platano, con caustica ironia nel 1951 rispondendo al sondaggio di un giornale sulle cose da fare per migliorare la vita in paese, scrisse “si stava meglio venti anni fa” confermando però nello stesso sondaggio il suo amore viscerale per “i pini, il mare e la maionese” della sua pensione. 23


Manlio Cancogni ha “conosciuto luoghi sotto nomi sbagliati”. “Ad esempio”, disse “ho sempre chiamato Ariel la Villa Siemens, ma lascio agli psicanalisti il piacere di almanaccare sui rapporti fra persona e etimologia dei luoghi”. Mentre Franca Taylor con un esplicito “Ti amo Versilia” conclude la lirica dedicata alla suggestione della costa. Quello per Forte dei Marmi, secondo Fernanda Giulini, presidente dell’Ente Ville Versiliesi è “un amore che nasce nei primissimi anni di vita, persiste inattaccabile e si consolida anno dopo anno durante tutta la vita”. La vacanza miscelata ad un’elegante mondanità è tratteggiata da Raffaello Bertoli: “Davanti a La Capannina di Franceschi ammarava spesso l’idrovolante di Italo Balbo. All’ingresso c’era un banco dove si vendevano ostriche e mitili. I ricchi villeggianti prendevano come aperitivo vin bianco ghiacciato”. Memorie di famiglia, invece, per Wanda Lattes: “A Forte dei Marmi i miei nonni arrivarono all’inizio del Novecento sbarcando con armi e bagagli, figli e famigli, alla stazione di Querceta. Le cronache del tempo ricordano come mio nonno non smettesse mai di organizzare concerti in un Forte dei Marmi decisamente aristocratico di gusti”. Forte che fu rifugio dell’ardente e scandaloso amore tra Curzio Malaparte e la vedova Virginia Agnelli e ritiro estivo dell’intera dinastia Fiat. Ricorda Susanna Agnelli: “… quando la vita mi feriva, c’era sempre la stessa spiaggia a raccogliermi”. E’ lì però che nel 1935, a soli 13 anni, apprende della morte del padre. In Vestivamo alla marinara altri ricordi dell’infanzia: “Sulla spiaggia c’erano due grandi tende, una per i grandi e una per i bambini. La pelle di Gianni diventava scura il momento che si esponeva al sole; Clara aveva comunque una pelle difficile e Maria Sole e Cristina sottostavano agli ordini di una seconda governante”. L’avvocato Gianni Agnelli anni dopo arriverà veleggiando al bagno Dalmazia, sempre in compagnia femminile. Poi fu la volta di Delfina Rattazzi, figlia di Susanna, che ricorda il paese come “una famiglia allargata”, un luogo che offre “un senso di protezione, dove sono le radici e l’affetto”, mentre oggi c’è il rampollo Lapo Elkann a fare le proprie comparsate in zona su stratosferiche fuoriserie. E’ la terra che ha dato i natali alla Principessa Paola Ruffo di Calabria (“Mi tornano alla memoria tanti momenti della mia infanzia e successivamente del periodo in cui con mio marito frequentavo Forte dei Marmi”). La terra che ha sempre avuto precisi status. “Essere a Vittoria Apuana piuttosto che a Roma Imperiale”, disse Andrea Sironi, nipote del grande pittore, “aveva un significato ben preciso: di qua gli artisti, di là industriali e grande borghesia, con l’eccezione di Carrà che aveva casa a Roma Imperiale”. Irrinunciabile crocevia di nobiltà, imprenditoria e, col passare del tempo, di personaggi dello sport, della musica e dello spettacolo, Forte dei Marmi è per antonomasia località ‘in’ d’Italia, che ha visto il dipanarsi di intere genealogie. Lo ha espresso più volte Massimo Carrà, la cui famiglia da quattro generazioni trascorre le vacanze a Roma Imperiale: “Ciascuno qui può scegliere tra l’alta mondanità e l’isolamento e il lavoro nelle proprie case in pineta”. Giovanni Gentile, nipote dell’omonimo filosofo che negli anni Trenta prese casa a due passi dal mare, ha dolci memorie del Forte: “Mio padre e mia madre si conobbero qui, lei era famosa perché faceva i tuffi dal pontile e nel 1932 non era facile trovare una donna così”. “Ricordo le partenze per le vacanze estive”, racconta Marco Rosi, presidente Parmacotto. “Allora si stava al Forte per tutta l’estate. Si caricava più roba possibile sul camion dell’azienda e via verso il mare. Come una transumanza”. La principessa Elettra Marconi è cresciuta qui “e mio figlio l’ho portato che aveva appena venti giorni”, dice. “L’atmosfera è serena e c’è una gran-

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dissima libertà d’azione”. La pensa così anche Andrea Bocelli, amante dello sport e dell’aria aperta, che è di casa al Tennis Italia, dove non disdegna di tanto in tanto di esercitarsi al canto e al pianoforte. “Qui sono di casa”, afferma “mi trovo bene e fra amici. Ho sempre amato la Versilia, fin da bambino”. Claudio Caprotti ricorda Villa Nadina acquistata dal padre Giuseppe, “per diversi lustri una sorta di accademia del discorrere di lettere ed arti”. Per Enrico Morin invece la memoria va a Villa Costanza che il nonno ammiraglio fece costruire “su un terreno adiacente La Versiliana che nel 1895 acquistò dai Conti Digerini”. Milly Moratti arrivava “con indosso ancora la gonna e la Lacoste della città… e poi con i pantaloncini delle vacanze inforcavo la bici e cominciavo il giro di saluti giù giù fino a via Leonardo da Vinci”. Adora il settembre Lorenzo Corsini, principe velista, “quando il paese è vuoto e siamo più liberi di scorrazzare in bici”, così come il conte Ascanio Calvi di Bergolo ama “soggiornare in spiaggia fino a novembre”, perché, come evidenzia il marchese Federico Barbolani da Montauto, pronipote dell’omonimo governatore di Livorno che nel Settecento fu incaricato da Pietro Leopoldo di progettare il Fortino, “questo è un paese adorabile e a misura di famiglia”. La giornalista Veronica Gervaso ama “gli stabilimenti balneari a conduzione familiare” e Giacomo Poretti – del trio Aldo, Giovanni e Giacomo – adora il Forte “dove si può scegliere se fare vita mondana o non vedere nessuno”. Stesso sentimento per Urbano Cairo, editore, che qui fa vita semplice, non mondana, “tutto casa e spiaggia, dimentico l’auto e gli impegni professionali”. In sostanza un posto “che ti fa stare bene come a casa”, come ha ammesso il cantante inglese Paul Young. “Un palcoscenico dove è passata tutta la mia vita”, enfatizza Laura Mansi Salom e l’architetto David Fisher più volte ha ribadito di “essersi ispirato ai tramonti del Forte” per i suoi progetti. “Un paese perfetto e ben curato, con persone gentili ma non servili”, osserva il fotografo Bob Krieger, mentre ad apprezzare “i viaggi in motorino in stupenda libertà” è Laurence Pelosi, manager Morgan Stanley che dichiara: “Del Forte non ci stancheremo mai”. Edmund Stoiber, per quattordici anni governatore della Baviera, parla di “un paese che si è conservato come un tempo”, mentre il sociologo Francesco Alberoni ha esaltato “la combinazione paesaggistica mare-pinete-montagne, e la vita culturale”. E se il comico Enrico Bertolino rimarca “il piacere di andare per ristoranti”, il critico d’arte Philippe Daverio segnala “l’interessante mercatino dell’antiquariato”, mentre il re dei pierre Gianni Mercatali da ben sessanta estati trasferisce in agosto il suo ufficio sotto la tenda del Bagno Silvio “per vivere momenti magici, sempre diversi”. Momenti che fanno balenare ad un altro habitué del Forte, l’editore Mimmo Fògola, l’idea di “aprire una libreria al Forte”, proprio qui nello stesso paese che la scrittrice e giornalista Lorella Pagnucco Salvemini, nipote di Gaetano Salvemini, ha decantato nel romanzo Notte in fa minore ispirato alle atmosfere rarefatte del Forte. Per l’industriale Benito Benedini la vacanza al Forte è sinonimo di “serenità e allegria contagiosa”, ma anche “del bagno Annetta, delle cene al Bistrot, dei gelati di Nelson e dei dolci di Soldi”. “Ho ritrovato qui il feeling che ho avuto con Cortina per tantissimi inverni”, confida Nicoletta di Serracapriola. “La magica atmosfera del bar del Posta, soffocata dai troppi diamanti e zibellini dei nuovi ricchi, è stata ricreata al bagno America”. Un luogo dove, come dice Francesca Marzotto, “poi un giorno sotto la tenda del bagno Piero con i figli dei tuoi figli ti pare di ritrovare ancora lustri e infiocchettati, con la riga dei capelli ancora bagnata, tutti gli amici delle feste di allora”.


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“...Vivere su quella costa, tra il mare e la montagna, in mezzo a calme profonde ed improvvise violente tempeste, è come vivere dentro a una poesia di Shelley” Aldous Huxley

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“… quando la vita mi feriva, c’era sempre la stessa spiaggia a raccogliermi” Susanna Agnelli

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Giovanna Nuvoletti Petruccioli è autrice di un romanzo ambientato nell’amato posto di vacanza. “Al bagno Dalmazia”, dice “trovo i gentili discendenti del mio Gigino, lo spazio è immutato, le tende distanti, il mare pulito”. Aurora Nomellini, figlia del pittore Vittorio Nomellini, ha incontrato la Versilia “nei racconti di infanzia dei miei genitori: la mamma Florence ricordava suo padre Walter che, abituato a tuffarsi nelle gelide acque di Plymouth, villeggiando a Forte dei Marmi riusciva a bagnarsi solo alle sei di mattina nel tiepido Tirreno dei primi del Novecento”. Ed un tuffo nel passato lo ha fatto l’Arciduca Sigismondo D’Asburgo-Lorena, discendente del Granduca Leopoldo I di Toscana, che ha esplorato questo posto “con la curiosità di un turista e con l’affetto di chi cerca le proprie radici”. Già nel 1979, nel pieno del torneo di Wimbledon, la stella della racchetta Adriano Panatta fece una fuga di ritorno nella sua Forte dei Marmi. “Mi criticarono ma avevo bisogno di stacco. Ancora oggi quando rientro a casa mi metto sul letto e da lì leggo, organizzo, lavoro”. Anche un’altra delle icone della terra rossa degli anni Settanta-Ottanta, Paolo Bertolucci, ha intrecciato il suo destino con quello del Tennis Roma “dove negli anni Cinquanta insegnava mio padre Gino, con grande eleganza nel condurre le lezioni”. Ricordi giovanili anche per Giorgio Panariello, che del ‘bagnino del bagno Maria di Forte dei Marmi’ ha fatto un personaggio di successo: “La sera facevo il dj in discoteca al Forte, dormivo tre ore per notte e alle sei prendevo il treno per Viareggio dove lavoravo in cantiere”. Il divertimento by night è mutato come specchio di un’Italia che cambia: dici Forte e pensi a La Capannina di Franceschi, poi rilevata da Gherardo Guidi che ha conservato quegli ambienti dall’aspetto retrò. “Ero consapevole”, spiega “che sarei andato incontro ad un lavoro molto complesso e delicato e credo, dopo tanti anni di lavoro, di esserci riuscito”. E se la borghesia ha sempre conferito un’impronta elegante al locale a due passi dal mare, l’altra scommessa dell’intrattenimento è stata di Alberto Cavallini che nel 1971 ha inaugurato con la Caravella, poi divenuta Midhò, una formula all’avanguardia durata più di trent’anni. “Sono stato il primo a proporre le serate di musica latina”, dice, mentre la suggestiva terrazza della sua discoteca sul lungomare è stato il ritrovo più ambito per ammirare i fuochi d’artificio di Sant’Ermete. Meta indiscussa dello shopping griffato, il paese è buen retiro anche di stilisti e professionisti del mondo della moda. Antonio Belloni, manager della holding LVMH (Louis Vuitton, Dior, Celine, Moët Chandon) viene al Forte fin da bambino “e quando arrivo in aereo e vedo il tramonto sul mare ho un sorriso grande così. Ringrazio chi ha avuto la lungimiranza di aver salvato il paese dal cemento e dalla globalizzazione”. E se Silvana Coveri di Forte dei Marmi ama tutto “anche se vorrei vedere più fiori”, lo stilista Ermanno Scervino apprezza “il mix calma-fermento, cime rocciose-mare, oltre alla capacità del Forte di unire la tradizione e il relax con la raffinatezza e le esigenze del turismo contemporaneo”. Dal momento del suo esordio sulle passerelle Giorgio Armani ha fatto della dimora sul viale Morin un’oasi di tranquillità. Anna Molinari di Blumarine ha tratto invece ispirazione dal giardino fiorito della villa di famiglia a Vittoria Apuana e “passeggiando lungo la spiaggia di Forte con mio marito un giorno ci fermammo a osservare il mare e pensammo: perché non diamo vita a creazioni tutte nostre?”. Tra le prime ad aprire una boutique al Forte fu Daniela Broch: “Ricordo ancora la mise in plissé candido di Loris Azzaro che esaltava il corpo abbronzato di Roberta Stoppa per una serata dedicata al marito Peppino Di Capri in Capannina”.

La famiglia del cantante Zucchero si trasferì a Forte dei Marmi, dove il padre aprì una bottega di alimentari. “I ragazzi erano tutti fighetti, vestiti con camicie azzurre Oxford”, ricorda il bluesman. “Io ero capellone, con maglia arancione e pantaloni rossi e mi guardavano male”. Qui torna ogni estate l’ex Miss Italia Martina Colombari col marito Billy Costacurta “perché adoro il ritmo lento del Forte”. Qui ha soggiornato Sandra Mondaini “in adorabile relax a casa di amici” e qui il bio-architetto Tiziano Lera rimase “stregato dal rapporto magico tra villa e giardino, dal rispetto e dall’equilibrio tra forme, spazi, natura”. Girando per Forte dei Marmi in estate può capitare di imbattersi in Massimo Moratti, che alterna i pomeriggi al bagno Piero alle pedalate in bici con l’immancabile camicia con le maniche arrotolate. Così come il vice presidente del Milan Adriano Galliani gongola per un piatto di mare gustato in spiaggia. E non è raro incontrare tanti altri personaggi del mondo del calcio: il giocatore della Fiorentina Riccardo Montolivo e il genoano Alberto Gilardino, il bomber argentino Hernan Crespo e l’ex difensore di Milan e Inter Francesco Coco, per non parlare del portierone della Nazionale Gigi Buffon. Poi c’è Flavio Briatore, che ha vissuto le sue calde estati al Forte con Heidi Klum e Naomi Campbell ed oggi torna al suo Twiga con la moglie Elisabetta Gregoraci. Scelgono Forte dei Marmi i cantanti Pupo e Nek, la conduttrice Barbara D’Urso, l’esponente politica Daniela Santanché col compagno, il giornalista Alessandro Sallusti, tra i più paparazzati. Mina invece riesce a difendere perfettamente la sua privacy: tutti sanno che c’è, ma pochi riescono a vederla. Quello del Forte è “un quadro idilliaco che non è mai cambiato”, afferma il Principe Girolamo Guicciardini Strozzi, che ritorna ai fasti degli anni Sessanta “ed oggi torno volentieri”, dice “non per ballare ma per gustare il pesce a La Barca. Ed ogni volta è un tuffo al cuore”. Rapito dalle comodità di un piccolo paese è Ross Brawn, guru della Formula Uno che in Versilia lascia l’auto in garage “perché adoro spostarmi in bici”. A sottolineare il clima di sicurezza che si respira in paese è Paolo Ziliani, figlio dell’inventore del Franciacorta: “Al Forte abbiamo affrontato senza grandi patemi anche la prima uscita serale con le amiche della nostra primogenita, fidandoci dell’atmosfera di protezione che si respira”. Fortemarmini doc sono Alessandro Nardini, ‘re’ degli effetti speciali per i colossal americani, che ha nel cuore l’amato pontile (“nei miei viaggi porto la genuinità, la semplicità e la voglia di fare della mia terra”) e lo sceneggiatore Michele Pellegrini che viaggia conservando “questo grande posto del cuore: la scuola elementare di Caranna, il cinema Giardino, la libreria Giannelli, la casa dei nonni e la Compagnia della Vela”. Forte dei Marmi ha fatto breccia anche nel cuore di molti personaggi del mondo dello spettacolo. Monica Guerritore, affezionata a “questo ambiente eccezionale e sicuro e alla gente simpatica”, arriva puntuale ogni estate col marito Roberto Zaccaria (sposato lo scorso anno proprio a Forte dei Marmi). La prima volta approdò al Forte all’età di quindici anni per girare Peccato veniale di Samperi. Il regista Dino Risi – che vi ha girato Una vita difficile con Alberto Sordi e Poveri ma belli con Renato Salvatori – dice di conservare “bei ricordi con Bruno Martino alla Capannina”. I fratelli Vanzina dopo il ‘cult’ Sapore di mare degli anni Ottanta sono tornati nel 2013 a scommettere con Sapore di te: “pellicole legate da un unico filo conduttore, la spiaggia di Forte dei Marmi”. Ha il sapore del revival anche il periodico ritorno del giovane interprete italo-francese Renato Salvatori, omonimo del nonno attore che sposò Annie Girardot. Le sue estati le ha

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trascorse in via Piave, nella casa di Rita Carli, figlia di Odabella Belloni che per tanti anni fu la “regista” di casa Salvatori a Roma. “Vorrei tornare più spesso perché loro sono la mia famiglia e in Versilia sto bene, molto più che a Parigi”, racconta. E’ il sottile fascino della memoria. Lo scrittore Edoardo Nesi in Storia della mia gente definisce Forte dei Marmi una cittadina animata dal desiderio “di voler apparire esattamente uguale a com’era prima, incastonata in un tempo imprecisato e duttilissimo che può estendersi dagli anni venti fino agli anni novanta, ma sempre coincide con i giorni più belli della giovinezza di chi ricorda”. Negli ultimi anni a scoprire la costa versiliese è stato anche lo sceneggiatore e regista russo Andrei Konchalovskij che qui respira “un’aria poetica e romantica, come se si avvertisse ancora la presenza di Mann e D’Annunzio”. E spiega: “Perché arrivano tanti russi? Perché i servizi sono di prim’ordine, il clima è salubre e il paese è a misura di famiglia”. L’avvento dei nuovi ricchi è un ‘già visto’ per James Bradburne, direttore

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generale della Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze, “perché molti guardano all’arte, al lusso e alla bellezza come strumenti per esercitare il potere. Proprio come facevano nel Rinascimento i Bardi, i Peruzzi, gli Acciaiuoli e i Medici”. Oggi il turismo d’eccezione è rappresentato da Oleg Deripaska, capo di un impero dell’alluminio e uomo più ricco della Russia, da Roman Abramovich o dall’importatore delle Aston Martin Andrey Boyko. Frequentazioni internazionali che aprono la strada a un nuovo modo di intendere e di vivere lo Stile Forte dei Marmi. Scrive Fabio Genovesi in Morte dei Marmi: “Uno dice Versilia e pensa al lusso sfrenato, alle ville con la pista per gli elicotteri, ai furgoni con scritto ‘caviale’, agli hotel cinque stelle per cani e al citofono per ordinare lo champagne senza doversi alzare dalla sdraio. Ma non è sempre stato così. Mio babbo faceva l’idraulico, e andava a lavorare a casa di Mina. Ma se dici che vivi a Forte dei Marmi la gente va fuori di testa e non ti lascia più andare. Perché al Forte ci sono stati tutti, almeno una volta”.


Festeggiamenti

Celebrations Торжества

Terre di Canossa

Vetture d’epoca ed equipaggi internazionali il 25 e 26 aprile in Versilia con l’International Classic Cars Challenge Terre di Canossa. La prima tappa, da Reggio Emilia al Forte, si chiude con un esclusivo beach party al Bambaissa per festeggiare i cento anni del Comune. Il giorno successivo partenza dal Pontile, tour tra Versilia e Lucca e chiusura con aperitivo in piazza Duomo a Pietrasanta.

Cento anni di eccellenza e tradizione Il Centenario del Comune è una bella occasione per celebrare le eccellenze, le bellezze e le tradizioni di Forte dei Marmi. Agli eventi programmati dall’amministrazione comunale (vedi alle due pagine seguenti) si aggiungono quelli promossi dai privati: associazioni, aziende, categorie economiche… Segnaliamo in questa pagina quattro iniziative scelte fra quelle attese o già realizzate.

Writers&Tradizione Bello l’omaggio che Roberto Santini, patron del Bagno Piero, ha fatto alla tradizione fortemarmina: un grande murale realizzato dai writers milanesi Max Gatto, Federico Bedo e Luca Zero sulle pannellature del ristoro Alle Boe presso il bagno comunale di levante. Raffigura un bagnino impegnato allo spasimo contro il mare grosso, simbolo del costante impegno della categoria per la sicurezza dei bagnanti. Dedicata al centenario del comune anche l’esibizione di footgolf che il Bagno Piero ospita in spiaggia il 26 aprile.

Pedalando Forte Proprio bella la bici voluta da Daniela Broch, dal Centro Commerciale Naturale “Essere Forte” e dal Comune per il Centenario. Un gioiello made in Italy progettato e realizzato in Umbria da Bottega Conticelli: telaio Ganna in versione sia maschile che femminile delicatamente rivestito in cuoio conciato al vegetale, tagliato e giunto a mano e caratterizzato da cuciture a vista in cotone cerato. Esposta a metà aprile alla Triennale di Milano, si può ammirare al Forte da Biemme Bike, in via Provinciale 20.

Un angolo di Forte a Firenze Appuntamento di gran gusto al Conventino del Four Seasons di Firenze lo scorso febbraio per brindare ai cento anni del Comune. Tre stelle Michelin in cucina: Gioacchino Pontrelli del ristorante Lorenzo, Andrea Mattei del ristorante La Magnolia dell’Hotel Byron e Vito Mollica del ristorante Il Palagio con uno spettacolare menù di pesce accompagnato da Ferrari Metodo Classico Trentodoc. Nell’occasione la storica gioielleria Cassetti ha presentato le nuove collezioni di gioielli ed orologi disponibili nelle boutique di Firenze e Forte. Foto in alto: Vito Mollica, Umberto Buratti, Gioacchino Pontrelli e Andrei Mattei brindano ai cento anni con Ferrari. Sotto: Maria Grazia Cassetti con le modelle che indossano i suoi gioielli

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Ph: Aldo Umicini

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Forte, la festa del secolo

Arte, musica, air show e spettacoli pirotecnici per salutare i cento anni del comune

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icco, ricchissimo, il calendario delle celebrazioni per i Cento anni del Comune di Forte dei Marmi. E in costante divenire, con appuntamenti e iniziative che di giorno in giorno si aggiungono al cartellone principale. News sempre fresche sul sito myfortedeimarmi.it (disponibile anche una app per smartphone) oppure all’ufficio informazioni turistiche di piazza Garibaldi (+39 0584 280292). Le celebrazioni ufficiali promosse dal Municipio si sono aperte a marzo con la cittadinanza onoraria a Sigismondo d’Asburgo-Lorena, discendente di Pietro Leopoldo, l’illuminato Granduca di Toscana cui si deve la costruzione del Fortino simbolo del paese. [1] Il 26 aprile cerimonia ufficiale a cento anni esatti dalla nascita del comune. Prevista tra l’altro una sessione solenne del consiglio comunale in piazza Garibaldi e lo spettacolo pirotecnico in spiaggia. Il giorno successivo “Scorribanda”, festosa kermesse con dodici complessi bandistici. Nel corso dell’estate ben cinque interessanti mostre d’arte allestite al Fortino e a Villa Bertelli e le stupende opere della collezione Isolabella sulla prima guerra mondiale proposte dal Museo della Satira e della Caricatura al Fortino (vedi box nella pagina a fianco). Il 14 e 15 giugno due giorni di emozioni con l’air show delle Frecce Tricolori. A luglio una Giornata del Mare con regate e iniziative di vario tipo in spiaggia. Gran finale con i festeggiamenti del patrono Sant’Ermete dal 26 al 28 agosto.

Форте – праздник столетия

Искусство, музыка, авиашоу и пиротехнические спектакли запланированы для празднования столетнего юбилея муници30

палитета. Постоянно пополняемый календарь праздничных мероприятий в честь юбилея муниципалитета Форте дей Марми рассчитан порадовать многих жителей и гостей города. Новости, касающиеся праздничной программы, можно всегда прочитать на сайте myfortedeimarmi.it или узнать в пункте туристической информации на площади Гарибальди (+39 0584 280292). Официально праздничные мероприятия, организованные Муниципалитетом, были открыты в марте месяце событием присуждения почётного гражданства Сигизмунду Автрийскому, потомку Пьетро Леопольда, просвещенного Эрцгерцога Тосканского, рождением которому обязан Фортино – символ города. [1] Дата 26 апреля ознаменована официальной церемонией празднования столетнего юбилея муниципалитета. В этот день предусмотрено торжественное собрание муниципального совета на площади Гарибальди, а также пиротехническое шоу на пляже города. На следующий день запланирована праздничная ярмарка “Scorribanda”. В Фортино и на Вилле Бертелли летом будут проведены пять интересных художественных экспозиций, кроме того, Музеем Сатиры и Карикатуры для Фортино будут любезно предоставлены прекрасные работы из коллекции “Isolabella”, рассказывающие о первой мировой войне (см. текст внутри рамки на соседней странице). Эмоциональное авиашоу от ВВС Frecce Tricolori порадует зрителей в дни 14 и 15 июня. В июле запланирован День моря, где будут проведены регаты и другие разноплановые мероприятия на

пляже. Большой финал празднований, с 26 по 28 августа, намечен на день святого покровителя города Сант Гермеса.

Forte, the Celebration of the Century

Art, music, an air show and fireworks fête the Comune’s 100th year A full roster of festivities for the Comune di Forte dei Marmi centennial – with more being added by the day! Get the latest events updates at myfortedeimarmi.it (or on your phone, with the free app) or the Tourist Information Office in Piazza Garibaldi (+39 0584 280292). The official city-sponsored celebrations began in March, when Sigismund of HapsburgLorraine, descendent of Peter Leopold, the enlightened Grand Duke of Tuscany who built the emblematic Fortino, was made an honorary citizen. [1] On 26 April, the official commemoration of the exact birth date of the Comune with a formal sitting of the City Council in Piazza Garibaldi and fireworks on the beach. On the 27th, the “Scorribanda” gala featuring 12 musical bands. Spanning the summer, 5 art exhibitions at the Fortino and at Villa Bertelli, and the eye-opening Isolabella Collection of works by WWI artists at the Museo della Satira e della Caricatura at the Fortino (box on facing page). On 14-15 June, two days of aerobatics thrills with the Frecce Tricolori. In July, a “Sea Day” featuring regattas and many different initiatives on the beach. The grand finale? The feast of Forte’s patron Sant’Ermete, from 26 to 28 August.


Festeggiamenti

Celebrations Торжества

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LE CELEBRAZIONI

Ph: Giacomo Donati

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Ph: Federico Neri

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Sul lungomare, col naso all’insù La manifestazione aerea internazionale “Cento volte Forte” del 14 e 15 giugno è uno dei momenti più spettacolari e partecipati dell’intero anno di celebrazioni. Star della due giorni aerea sono le Frecce Tricolori, nel loro unico appuntamento toscano per il 2014. Grande attesa anche per le pattuglie acrobatiche civili di Svizzera e Francia. Da provare lo speciale simulatore di volo allestito al Pontile. L’air show è ad ingresso libero e gratuito. Partner tecnico organizzativo del comune è il team Frecce dell’Aeroclub Bresso.

CONCORSO DI PIANOFORTE MARCO BRAMANTI 23-25 aprile Villa Bertelli GIORNATA DEL CENTENARIO 26 aprile ore 8.30/14.00, Annullo Filatelico Speciale per il Centenario del Comune, Municipio di Piazza Dante ore 10.00 - Santa Messa, Chiesa di Sant’Ermete ore 11.00 - Processione e deposizione delle corone floreali ore 12.00 - Scoprimento targa in ricordo di “tutti coloro che hanno sognato, voluto e realizzato Forte dei Marmi”, Chiesa di Sant’Ermete e Palazzo Comunale ore 16.30 - Spettacolo Banda La Marinara, piazza Garibaldi ore 17.30 - Consiglio comunale, sessione solenne, piazza Garibaldi ore 19.00 - Spettacolo Banda La Marinara, Vittoria Apuana ore 19.30 - Spettacolo sbandieratori e musici Contrada Il Ponte, vie del centro ore 19.30/24.00 - DJ-Set Radio Montecarlo, piazza Garibaldi ore 21.00 - Spettacolo pirotecnico e show acrobatico, piazza Navari ore 21.45 - spettacoli di danza e musica Huma Show, piazza Garibaldi, piazza Tonini e vie del centro SCORRIBANDA 27 aprile dalle ore 16.00 - Spettacolo con dodici complessi bandistici nel centro del paese LE MOSTRE Fortino 24 maggio-6 luglio Vestivamo alla Futurista, a cura di Vanni Menichi [5] 12 luglio-28 settembre Approdi Silenti – Walter Lazzaro, a cura di Wanna Allievi [7] Museo della Satira e della Caricatura 12 aprile-15 giugno Facce d’Italia. Le foto di Umberto Pizzi [6] 28 giugno-28 settembre La danza macabra della Grande Guerra: la prima Guerra Mondiale attraverso le opere della collezione Isolabella 13 settembre, ore 17.30, La Capannina di Franceschi 42° Premio Satira Politica Villa Bertelli 23 maggio-20 luglio Art Club, a cura di Gabriele Simongini [3] 20 luglio-14 settembre Camere d’Artista, a cura di Lorenzo Ciompi [2] 27 luglio-27 ottobre Vie della scultura - Dagli Uffizi per Forte dei Marmi, a cura di Giovanna Uzzani ARTE E CULTURA DEL GIARDINO 13/14/15 giugno Evergreen Forte - Arte e cultura del giardino. Mostra mercato di florovivaismo e artigianato per l’arredamento di spazi all’aperto, Piazza Dante FRECCE TRICOLORI 14 e 15 giugno Air Show internazionale “Cento Volte Forte”, lungomare [8] GIORNATA DEL MARE mese di luglio Iniziative legate al mare, alla spiaggia e alla sicurezza culminanti con il Palio dei Bagni [4] FESTEGGIAMENTI DI SANT’ERMETE 26 agosto ore 21.30 - Corteo storico-religioso con le reliquie del Santo Patrono, dal Municipio alla Chiesa di Sant’Ermete 27 agosto ore 18.30 - Tombola dei bambini, piazza Garibaldi ore 21.15 - Benedizione della città dalle gradole della Chiesa di Sant’Ermete ore 21.30 - Tradizionale Focata ed esibizione della banda cittadina, piazza Garibaldi ore 22.30 - Tombola di Sant’Ermete, piazza Garibaldi 28 agosto Tutto il giorno - Fiera mercato per le vie del centro ore 8.00 e 18.30 - Santa Messa nella Chiesa di Sant’Ermete ore 22.00 - Spettacolo pirotecnico, piazza Angelo Navari

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