editoriale La rinascita viva e vivace delle eccellenze The live and lively revival of the excellences di
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Il gusto dolce della primavera profuma di rinascita. Non solo sugli altari della Pasqua. Ma anche nelle strade dell’arte e della cultura. Un’occasione per rinvigorire la conoscenza. Come i tour che vi proponiamo in questa edizione di Charme, che da dieci anni ormai è la vetrina indiscussa del bello e del buono della regione. Partiamo con un viaggio alla scoperta degli otto borghi più belli della Campania per poi passare alle chiese napoletane dedicate al culto dei Santi Apostoli. E ancora proponiamo un terzo excursus dal sapore più profano: i luoghi della Partenope esoterica, ricchi di misteri
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The sweet taste of spring smells of rebirth. Not only on the altars of Easter. But also in the streets of art and culture. An occasion to give new vigour to knowledge. Like the tours trhat we are proposing in this issue of Charme, which since ten years is the showroom of the good and the beautiful of the region. We start with a trip into the discovery of the eight most characteristic villages of Campania region, to go then into the churches devoted to the cult of the Saint Apostles. Then, we propose a third trip, with a more secular taste: the esoteric places of
Giorgio Gradogna
e segreti tutti ancora da svelare. Ma anche a tavola la nuova stagione fa rinascere sensazioni: i piatti napoletani della Pasqua svelano tante prelibate flagranze che alimentano la voglia di vivere. Dalla “tagliata” al casatiello, passando per l’inimitabile pastiera di grano, l’offerta culinaria della Campania Felix non ha rivali al mondo. E’ proprio vero, ne ha di cose belle e buone da offrire questa nostra terra delle eccellenze. Una pennellata di tradizioni, arte e storia, vive e vivaci, che affascinano il mondo. E che rendono Napoli un’esperienza unica e indimenticabile.
Parthenope, full of mystery and unveiled secrets. The new season brings new sensations even on the table: Neapolitan Easter dishes reveal the numerous delicacies which nourish then joy for life. From tagliata to casatiello, to the inimitable pastiera, the culinary offer of Campania Felix has no rivals in the world. It is true, our land of excellences has many good and beautiful thing to offer. A touch of tradition, art, and history, alive and lively, which fascinate the world. And which make Naples a unique and unforgettable experinece.
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CHARME TUTTO IL BELLO ANNO XI - NUMERO 1 - PRIMAVERA 2015 Reg. Tribunale di Napoli n. 1/2007 (nuova serie) Questa rivista è distribuita negli alberghi a 4 e 5 stelle di Napoli, Capri, Costiera Amalfitana, Costiera Sorrentina. Direttore responsabile: GIORGIO GRADOGNA Società editrice: Sisicom società cooperativa Corso Vittorio Emanuele 74 80122 Napoli ROC 17981 Direzione, redazione e pubblicità: Corso Vittorio Emanuele 74 80122 Napoli tel. +39.081.191.38.943 - 948 info@charmeitalia.it segreteria@sisicom.it Traduzioni: Claudia Romagnuolo Stampa: Arti Grafiche Boccia - Salerno Direzione editoriale: Sergio Gradogna Realizzazione in service e impaginazione: Esacor Srl Coordinamento: Gabriele Scarpa Progetto grafico: Davide De Marco Immagini: Archivio Sisicom, Sergio Gradogna In copertina: Il fiordo di Furore (ph. Sergio Gradogna) Questa iniziativa è contro il “sistema” della camorra
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sommario EDITORIALE
CAMPANIA STYLE
La rinascita viva e vivace delle eccellenze di Giorgio Gradogna pag. 3
Le tendenze della moda napoletana Storia e mito vestono la primavera di Annalisa Palmieri pag. 34
LUOGHI DI CULTO
Nuove idee dell’oreficeria partenopea C’è tutta Napoli nei gioielli hand made di Annalisa Palmieri pag. 44
Pasqua tra percorsi di fede Napoli e gli Apostoli, culto di pietra di Gabriele Scarpa pag. 6 VIAGGIO TRA I BORGHI Tour di Pasqua Borghi, cartoline da piccoli paradisi di Gianni Reale pag. 16 STORIE E LEGGENDE Napoli esoterica Nei segni dell’arte i misteri più reconditi di Lello Scarpato pag. 26
Sartoria Antonelli Tessuti, aghi e forbici per capolavori da indossare di Lello Scarpato
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AlbaChiara La perfezione sartoriale che esalta la bellezza di Lello Scarpato
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Paolo Scafora Colori del Golfo comodi da calzare di Annalisa Palmieri pag. 53 IMPRESE DI ECCELLENZA D’Orta Spa Dal 1937, grandi specialisti della disinfestazione di Gino Di Grado
pag. 54
official on-line shop CAMPANIA SAPORI I piatti della Settimana Santa Pasqua a tavola, la Resurrezione dei sapori di Gabriele Scarpa pag. 56
Casa Lerario Nel cuore del Sannio la farm house dei sapori di Lello Scarpato
Ristorante Il Pirata Incanto e gusto tra roccia e mare di Vera Amoroso pag. 63
Antica Pasticceria Cuori di Sfogliatella Tanti dolci cuori per piccole e grandi golosità di Veronica Mosca pag. 69
Museo Caruso e La Basilica Nel cuore di Sorrento la cucina è un’opera d’arte di Veronica Mosca
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La Piazzetta, Osteria Pizzeria Gran buona tavola con vista spettacolare di Veronica Mosca pag. 66 Vista Sky Bar e Ristorante Vesuvio Roof Drink e pietanze in un Paradiso di Lello Scarpato pag. 67
pag. 68
Eccellenze Campane Segreti svelati del buon gusto a tavola di Lello Scarpato pag. 70 Caseificio Ponte a Mare La mozzarella che non ha rivali di Loreta Martellaro
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MUSEI
pag. 74
In collaborazione con:
Luoghi di Culto
Pasqua tra percorsi di fede 6
Napoli e gli Apostoli, culto di pietra Naples and the Apostles, a cult made of stone Dall’altare su cui pregò San Pietro alla chiesa dedicata ai santi Filippo e Giacomo, la venerazione per i primi discepoli di Cristo si perpetua in basiliche e parrocchie From the altar where Saint Peter prayed to the church devoted to the saints Philip and James, the veneration for the first disciples of Christ continues in basilicas and churches di Gabriele
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Napoli e gli Apostoli di Cristo: storia di un legame millenario. Che dura fin dai tempi dell’editto di Costantino quando - correva l’anno 313 d.C. - nella città di Partenope iniziarono a vedere la luce i primi luoghi di culto dedicati alla “nuova fede”. Chiese, basiliche, catacombe. Insediamenti “paleocristiani” i cui resti sono oggi ancora ben visibili nel tessuto urbano della città. E’ il caso, ad esempio, del Battistero del IV secolo, inglobato nella fabbrica della Cattedrale, a sua volta edificata sulle rovine di un tempio pagano. Tracce di fede pura, perpetuasi nella selva di guglie, campanili e sacri edifici innalzati, nel corso dei secoli, sulle sponde del Golfo.
Scarpa
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Naples and the Apostles of Christ: a history which began in 313 a.C., when with the Edict of Costantin in the city were built the first cultic places devoted to the new faith, palaeo-Christian settlements whose remains are still visible today, like the baptistery of the 4th century incorporated into the Cathedral that was built over a pagan temple Naples had a close relationship with Christianity since the Gospel start to diffuse into the Roman Empire territory. Two of the Apostles, Matthew and Andrew, have been buried in Campania, the first in Salerno cathedral, the second in the Amalfi one. Also Saint Peter visited Na7
Luoghi di culto
Pochi sanno che l’antica capitale del Regno delle Due Sicilie ha avuto un rapporto strettissimo con il Cristianesimo, fin dagli anni in cui il Vangelo iniziò a diffondersi nei territori dell’impero romano grazie all’opera missionaria dei “Dodici”. Sarà un caso che due degli Apostoli di Gesù, San Matteo e Sant’Andrea, abbiano avuto sepoltura in terra campana? Il primo riposa nella cattedrale di Salerno, il secondo in quella di Amalfi. Ed un terzo, San Pietro, in viaggio verso Roma, non trascurò di visitare Napoli dove, probabilmente, incontrò i fratelli della locale comunità cristiana. La leggenda vuole che nel posto in cui il discepolo prediletto di Cristo si fermò per celebrare la prima messa, fosse stata edificata, più tardi, la Basilica di San Pietro ad Aram, tuttora uno dei luoghi di culto più antichi della metropoli campana. Ci troviamo a ridosso del Corso Umberto, a non molta distanza dalla centralissima piazza Garibaldi. E’ in questa Basilica che ancora oggi si custodisce l’Ara Petri, ovvero l’altare su cui il padre per eccellenza della Chiesa, celebrò l’Eucarestia. Su quell’altare, secondo la tradizione, Pietro guarì e battezzò due pagani non credenti: Candida e Aspreno, consacrando, quest’ultimo, primo vescovo di Napoli. San Pietro ad Aram è stata una delle basiliche più importanti non solo di Napoli, ma dell’intero Meridione. Per la sua particolare antichità, infatti, papa Clemente VII le concesse il privilegio di celebrare il Giubileo un anno dopo quello di Roma, in modo da evitare un eccessivo affollamento nella capitale pontificia. Il privilegio durò fino al 1576. Poi Papa Clemente VIII lo abolì. Nei sotterranei della chiesa 8
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- in cui sono conservate, insieme al sacro altare, rare sculture e preziosi dipinti del XVI e del XVII secolo - si cela una vasta cripta che altro non è se non ciò che resta dell’originaria struttura paleocristiana. Al suo interno sono state scoperte delle catacombe in cui è presente un culto delle anime del purgatorio molto simile a quello praticato nel Cimitero delle Fontanelle. Antica, o quasi, come San Pietro ad Aram è anche la chiesa dedicata a San Paolo, il persecutore di Cristiani folgorato e convertito alla fede di Cristo sulla celebre via di Damasco. Un altro Discepolo, dunque, il cui culto perdura, immortalato nella roccia di Partenope. La Basilica di San Pao-
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lo Maggiore fu costruita nell’VIII secolo nell’area in cui, un tempo, sorgeva il foro romano, direttamente sulle rovine del tempio dei Dioscuri. Di quell’originario impianto restano due colonne e traccia della trabeazione a fare bella mostra di sé sulla facciata dell’edificio. Notevolmente ristrutturata nel corso del XVI secolo, la chiesa ha un interno a croce latina a tre navate con cappelle laterali. Ed è abbellita dagli affreschi di Massimo Stanzione, in cui vengono raffigurate le gesta degli Apostoli Pietro e Paolo. Straordinari sono anche i dipinti della Sacrestia, opera di Solimena, con scene della Conversione di San Paolo, la Caduta di Si-
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Luoghi di culto
In apertura, il magnifico altare della chiesa di San Paolo Maggiore 1. 2. e 3. San Pietro ad Aram, la facciata, gli interni e la cripta 4. Chiesa di San Marco e Sant’Andrea 5. e 6. Sant’Andrea Apostolo Gattoli, altare e facciata 7. San Francesco e San Matteo, gli interni 8. La chiesa di San Francesco e San Matteo At the opening, the magnificent altar of the church of San Paolo Maggiore 1. 2. and 3. San Pietro ad Aram, the facade, the interior and the crypt 4. Church of San Marco and Sant’Andrea 5. and 6. Sant’Andrea Apostolo Gattoli, altar and facade 7. San Francesco and San Matteo, the interior 8. The church of San Francesco and San Matteo 6
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ples and met the local community. In the place where he stopped to celebrate the mass, was built the Basilica di San Pietro ad Aram, one of the oldest cultic places in Naples, in Corso Umberto In this church is still kept the Ara Petri, the altar where Peter stood and baptised Candida and Aspreno, the first bishop of the city. In its dungeons, together with sculptures and paintings from 16th and 17th centuries, there is a vast crypt, remain of the original palaeo-Christian structure, with catacombs where is practiced a cult pof the souls in purgatory. The Basilica di San Paolo Maggiore was built in the 8th century where the Roman forum stood, 9
Luoghi di culto
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mon Mago e le Virtù. A sinistra del presbiterio svetta una delle cappelle gentilizie più importanti del barocco napoletano: la cappella Firrao. Lasciando la Basilica del cosiddetto “Apostolo dei gentili” e scendendo in direzione di via Anticaglia, si incontra un altro luogo di culto che merita assolutamente di essere visitato per il suo speciale rapporto con i “Dodici”: la chiesa, appunto, dei Santi Apostoli. L’edificio (oggi in parte adibito a sede del liceo artistico statale), così come tanti altri della città, fu innalzato sulle rovine di un tempio pagano (forse quello di Mercurio). E la sua fondazione, attribuita al vescovo Sotero, risalirebbe all’anno 468. Tuttavia, per avere notizie più certe della struttura, biso10
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gna attendere la gestione dei padri Teatini, che a partire dal 1581 se ne presero cura promuovendo lavori di ristrutturazione. Più volte danneggiata dai terremoti (compreso quello del 1980) e poi restaurata, la chiesa si presenta oggi in sontuose forme barocche, offrendo all’occhio rapito dei fedeli una suggestiva sagrestia (vi troneggia un organo del Settecento), un pavimento a strisce marmoree risalente al 1698 (restaurato, però, all’inizio del Novecento) e uno stupendo ciclo di dipinti opera di Lanfranco, Francesco Solimena e Giovan Battista Benaschi (suo l’affresco della cupola che rappresenta il Paradiso). Al suo interno, nel monumentale cappellone dell’Immacolata (opera settecente-
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Luoghi di culto
9. 10. 11. 12. e 13. Chiesa dei Santi Apostoli, facciata, altare, affreschi della volta e della cupola, altare Filomarino 9. 10. 11. 12. and 13. Church of Santi Apostoli, faรงade, altar, frescoes of the vault and dome, altar Filomarino
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on the remains of Dioscuri temple, the still visible columns and trabeation. The church, restructured in the 16th century, shows frescoes by Massimo Stanzione, depicting the exploits of Peter and Paul. In the Sacristy there are paintings by Solimena, and the church hosts one of the most important baroque chapels: cappella Firrao. Near via Anticaglia, there is the church of the Santi Apostoli. Originally built over a pagan temple, his foundation is attributed to the bishop Sotero, in the year 468. Ruined many times beacause of the earthquakes, and then restored, today it shows a baroque splendour and many paintings by Lanfranco, Francesco Solimena and Giovan Battista Benaschi. 11
Luoghi di culto
14. Chiesa di Sant’Andrea Apostolo ex Santa Maria del Ben Morire 15. e 16. San Giacomo degli Spagnoli, il sepolcro di Don Pedro de Toledo e interni 14. Church of Sant’Andrea Apostolo former Santa Maria del Ben Morire 15. and 16. San Giacomo degli Spagnoli, the tomb of Don Pedro de Toledo and interior
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sca di Ferdinando Sanfelice), si trova anche lo straordinario Altare Filomarino, unica opera napoletana di Francesco Borromini. Nella sottostante cripta affrescata da Belisario Corenzio, grande quasi quanto tutto l’impianto (e adibita, un tempo, a cimitero), è sepolto il poeta Giambattista Marino. Molte altre strutture religiose sono lì a testimoniare, con la loro semplice presenza, il culto e la devozione che i Dodici riscossero all’ombra del Vesuvio, fin dall’inizio del loro mandato. Chiese, ma anche cappelle private, congreghe, arciconfraterni12
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te. Piccoli santuari. Molti dei quali ormai chiusi al culto. Sconsacrati, come nel caso della rinascimentale chiesa dei Santi Filippo e Giacomo al vico dei Parrettari, fondata dall’arte della Seta, nel periodo rinascimentale ed oggi “occupata” da un locale pubblico. O come la chiesa barocca dei Santi Marco e Andrea a Nilo, in via Paladino, chiusa al culto dopo il terremoto del 1980. L’elenco sarebbe lungo, lunghissimo. E potrebbe comprendere, ad esempio, anche la settecentesca chiesa di “Santa Maria del Ben Morire”, nei pressi di Corso Umberto, trasferita, dall’ottobre
del 2007, dalla Curia di Napoli alla comunità del Patriarcato di Mosca e quindi intitolata ad Andrea Apostolo. O anche la chiesetta di Sant’Andrea Apostolo detta dei “Gattoli”, in via San Giovanni in Corte, nata come cappella privata della famiglia Gattoli, nel XVI secolo e più volte ristrutturata nel corso dei secoli successivi con un ultimo restauro avvenuto in pieno Risanamento, alla fine del XIX secolo. Il discorso è sempre lo stesso: elencare tutti i luoghi di culto “made in Naples” intitolati ai Dodici Apostoli o ai quattro Evangelisti, sarebbe un’impresa che esula da queste
colonne. Semplicemente per… mancanza di spazio. Ed allora eccoci ad approfondire quelli più “famosi”, da inserire magari in un “grand tour” pasquale all’insegna del sacro, nella città di Virgilio e San Gennaro. Ebbene, una chiesa che, da questo punto di vista, merita tutta l’attenzione dei credenti è senz’altro quella di Santi Filippo e Giacomo (detto “Minore”), in via San Biagio dei Librai (strada meglio nota come “Spaccanapoli”). L’edificio fu innalzato alla fine del XVI secolo, grazie all’impegno dei mercanti e dei tessitori del rione. Rimaneggiata nel cor-
Luoghi di culto
17. Chiesa di San Filippo e Giacomo, gli affreschi del Cestaro sulla volta 18. e 19. San Filippo e Giacomo, facciata e interni 17. Church of San Filippo and Giacomo, the frescoes on the ceiling of the Cestaro 18. and 19. San Filippo and Giacomo, facade and interior
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Into the Immacolata chapel, made by Ferdinando Sanfelice, there is the unique Filomarino Altar, only Neapolitan work by Francesco Borromini. In the crypt with frescoes by Belisario Corenzio, there is the tomb of the poet Giambattista Marino. Today not consecrated anymore, the church of Santi Filippo e Giacomo al vico dei Parrettari, the baroque church of the Santi Marco e Andrea a Nilo, in via Paladino, closed after the 1980 earthquake. The list is very long, comprising also the church of Santa Maria del Ben Morire, 13
Luoghi di culto
20. 21. 22. e 23. Basilica di San Paolo Maggiore, particolari della facciata e interni 20. 21. 22. 23. and San Paolo Maggiore, details of the facade and interior
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so del Settecento, a differenza delle altre strutture religiose partenopee (tutte tendenti allo sfavillio ed al ridondante tipico del Barocco), si caratterizza per le sue forme lineari e geometriche simbolo evidente di un’architettura di impronta rinascimentale, sia pure rivisitata in “chiave” partenopea. Anche l’interno è piuttosto semplice: una sola navata, senza transetto, con una cupola che insiste direttamente sull’area dell’abside, così come insegnavano i rigidi canoni della Controriforma. Il pavimento 14
in cotto smaltato, opera di Giuseppe Massa, è uno spettacolo per gli occhi, così come le acquasantiere, realizzate da Domenico Antonio Vaccaro e due rare sculture lignee del XVI secolo. Vere e proprie opere d’arte, infine, sono gli affreschi del coro, quelli della navata e i dipinti sulle pareti, sulla cupola (gli Evangelisti) e nel presbiterio (San Filippo e San Giacomo), tutti realizzati da Jacopo Cestaro. A San Giacomo “il Maggiore”, un altro dei Dodici Apostoli, figlio di Zebedeo e fratello di Giovanni, è dedicata, in-
fine, la pontificia reale basilica di San Giacomo degli Spagnoli, in piazza Municipio, a un tiro di schioppo dalla mole del Maschio Angioino. Voluta dal viceré don Pedro de Toledo, che sognava una struttura religiosa da affiancare al vicino ospedale, la sua costruzione risale al 1540. Completamente rimessa a nuovo nel 1741, quando il nosocomio fu raso al suolo per fare posto al palazzo dei Ministeri (l’attuale Palazzo San Giacomo, sede del Comune), la chiesa non ha mai smesso del tutto la linea di
impronta cinquecentesca che la caratterizzava all’atto della nascita. Ciò che più di tutto la distingue agli occhi dei visitatori, tuttavia, è la presenza, al suo interno, di un consistente numero di monumentali sepolcri tra i quali, il più rilevante è senza dubbio il sepolcro di Don Pedro de Toledo, scolpito nel 1570 da Giovanni da Nola. E mai “occupato” dal suo committente il quale, bontà sua, si spense a Firenze, prima che l’opera fosse ultimata. E lì fu tumulato, nel locale Duomo.
HOTELMEDITERRANEO
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near Corso Umberto, or the little church of Sant’Andrea Apostolo detta dei “Gattoli”, in via San Giovanni in Corte, born like the private chapel nata of Gattoli family in the 16th century. The church of Santi Filippo e Giacomo in via San Biagio dei Librai was built at the end of the 16th century. Its style is linear and geometric, bearing a Renaissance mark with a Neapolitan twist. The interior is simple: one aisle and one dome, like the precepts of the Counter-Reformation taught. The spectacular
floor was made by Giuseppe Massa, and the aspersoriums were made by Domenico Antonio Vaccaro. The frescoes in the choir, in the aisle, and on the walls are all by Jacopo Cestaro. Lastly, the basilica di San Giacomo degli Spagnoli, in piazza Municipio, wanted by the Viceroy don Pedro de Toledo in 1540. Completely restored in 1741, the church bears a distinctive 16th century mark. It hosts a great number of tombs, among which the one of Don Pedro de Toledo, sculpted in 1570 by Giovanni da Nola.
(sant’agnello)
Viaggio tra i borghi
Tour di Pasqua 16
Borghi, cartoline da piccoli paradisi Small villages, postcards from paradises Da Albori a Sant’Agata de’ Goti, passando per Furore e Monteverde, ecco le otto località della Terra Felix considerate tra i più rinomati borghi d’Italia From Albori to Sant’Agata de’ Goti, passing by Furore and Monteverde, the eight places of Terra Felix considered among Italy’s most renowned villages di Gianni
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Nell’aria si respira il profumo della Primavera. La bella e “dolce” stagione. Quella che invita a godersi le prime scampagnate all’aria aperta. A patto, s’intende, che le mete designate siano i borghi caratteristici della Campania. Da Caserta a Salerno, passando per Napoli, Avellino e Benevento, non c’è provincia di questa fertile regione che non conservi, sul proprio suolo, uno scrigno urbano ricolmo di tesori storici e naturalistici. L’opera di madre natura, d’altronde, è stata prodiga di attenzioni con le terre a Sud del Garigliano, scolpendo autentici capolavori sui monti e sulle rive della terra di Virgilio. Se poi a questa aggiungia-
Reale
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Many small villages of Campania are one more beautiful than another. But to suggest a nice trip we will focus our attention on eight villages included into the guide to Borghi più Belli d’Italia, written thanks to the Anci (Association of Italian mnucipalities). Medieval hamlets with suggestive landscapes, near the sea or set into the green. The eight most beautiful villages of Campania are Albori, Atrani, Castellabate, Conca dei Marini, Furore, Monteverde, Nusco and Sant’Agata de’ Goti. Albori, with its colourful houses among the narrow streets, stands at the foot of Mt. Falerzio. A hamlet of Vietri sul Mare, 17
Viaggio tra i borghi
mo la mano dell’uomo, ecco allora che i “capolavori urbani” si trasformano nel più prezioso dei diamanti da custodire e coccolare con cura. Mettiamo subito le mani avanti. E fissiamo un paio di paletti. Decine di piccoli borghi campani meriterebbero di essere menzionati in questa sede. Ognuno più bello dell’altro. Ma per evidenti ragioni di spazio, e anche per consigliare un “itinerario” mordi e fuggi, ci limiteremo a suggerirne uno stretto lotto, focalizzando l’attenzione su otto paesini. Gli stessi che sono stati inseriti anche nella guida ai Borghi più Belli d’Italia, redatta su impulso della Consulta del Turismo dell’Associazione dei Comuni Italiani (Anci). Paesini medievali, dal paesaggio suggestivo. Magari a picco sul mare. Oppure immersi nel verde. Semplicemente bellissimi. Otto in tutto. Scelti per suggerire altrettante straordinarie passeggiate di primavera. Ma quali sono questi otto Borghi più belli della Campania? E’ presto detto: Albori, Atrani, Castellabate, Conca dei Marini, Furore, Monteverde, Nusco e Sant’Agata de’ Goti. Armi in spalla e partiamo! Albori, un grumo di case colorate addossate le une alle altre e strette tra viuzze e vicoletti, sorge affastellata sui pendii del Monte Falerzio, a 300 metri sul livello del mare. Frazione di Vietri sul Mare, incastonata nella splendida Costa di Amalfi, pare derivi il proprio nome da quello dell’argonauta Arvo, il quale, al seguito di Giasone, attratto dalla bellezza dei luoghi, vi si stabilì dopo una tempesta. Secondo una versione un po’ meno prosaica, “Alberi” da albores, alberi - potrebbe anche designare il posto in cui, un tempo, si andava 18
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a far legname per costruire le navi. Oppure richiamare quello di un’antica sorgente di acqua minerale denominata “Albola”. Quale che sia l’origine del toponimo, il paesino merita di essere visitato. Per i suoi monumenti, innanzitutto. Ma anche per la buona tavola. Nella piazza principale del paese sorge, infatti, la chiesa di Santa Margherita in cui sono custoditi ricchi affreschi di scuola napoletana, tra cui alcune opere del pittore Solimena. Ma visto che non manca chi a quelle dell’arte preferisce le “pennellate” della cucina, ecco allora servito il caratteristico menu del posto: penne “alla cuppitiello”, con salsa di verdure di stagione,
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pietanze a base di pesce (insaporite con succo di limone) e famosissime “palle di ciuccio”: crocchette di patate agrodolci. Il tutto accompagnato da una cascata di vini rigorosamente di produzione locale. Altro giro, altra corsa. A non molta distanza da Alberi, praticamente addossata alla capitale dell’antica Repubblica, sorge il borgo di Atrani. Il paesino offre un colpo d’occhio sensazionale grazie a una scenografica spiaggia che una mano divina sembra quasi aver dipinto tutto intorno all’abitato. Il resto lo fa il dedalo di abitazioni, poste l’una sopra l’altra che di sera, con le luci accese, trasformano Atrani in una sorta di presepe vivente.
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Viaggio tra i borghi
In apertura, scenografica veduta del borgo di Atrani - 1. 2. e 3. Albori, il paese e la chiesa di Santa Margherita - 4. 5. e 6. Atrani, chiesa di San Salvatore, borgo e Collegiata della Maddalena At the opening, the scenic view of the village of Atrani - 1. 2. and 3. Dawning, the country and the church of Santa Margherita - 4. 5. and 6. Atrani, church of San Salvatore, village and Collegiate Maddalena
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La visita al borgo costiero che ha conservato intatta l’originaria struttura medioevale, fatta di vicoletti, archi, cortili, piazzette e caratteristiche “scalinatelle”, regala emozioni particolari e non può non partire dalla millenaria chiesa di San Salvatore de Birecto (la cui fondazione risale al 940), dove avveniva l’incoronazione delle massime autorità del governo amalfitano. Subito dopo si può visitare la collegiata di Santa Maria Maddalena, con la sua straordinaria cupola maiolicata e la caratteristica torre campanaria. Infine, lungo l’antica strada che collega Atrani con Amalfi merita un po’ di spazio la Grotta dei Santi, parte di un antico monastero benedetti-
on Amalfi Coast, owes its name to the Argonaut Arvo, who made that place his home. Or it means “trees”, from Latin albores, or maybe it recalls the ancient spring called “Albola”. In the main square, there is Santa Margherita church, with Neapolitan school frescoes, some painted by Solimena. For food lovers, the traditonal menu is made up penne “alla cuppitiello”, with fresh vegetables, fresh fish and “palle di ciuccio”, sweet potatoes coquettes, accompanied by local wines. Near Alberi, stands Atrani, with its picturesque beach all around the residential area. With the lights of the houses at night Atrani looks like a crib scene. This village has kept intact the original Medieval structure with the characteristic “scalinatelle”, the old-age San Salvatore de Birecto church, founded in 940 a.C., Santa Maria Maddalena, with its majolica dome. Along the way to Amalfi there is the Grotta dei Santi, part of a Benedictine monastery of the 9th century with Byzantine style frescoes. We suggest to try ‘o sarchiapone, a the green pumpkin, with a glass of red wine like Furore or Tramonti. In the province of Salerno, there is Castellabate, in Cilento coast, rich of memories, art and nature, like The National Park of Cilento e Vallo di Diano. On the gorgeous panorama stands the castle built by San Costabile, as religious and economic centre. Not far, there is the Basilica of Santa Maria de Giulia, with its rich façade, and the Chiesa del Rosario, founded in the 16th century. Near the coast stand two pearls: Villa Principe di Belmonte and Villa Matarazzo. The main square is a terrace looking at a paradise scenery, 19
Viaggio tra i borghi
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no del IX secolo le cui pareti sono decorate da affreschi in stile bizantino raffiguranti i quattro evangelisti. Per chi desidera assaggiare qualcosa di “tipico” ad Atrani, si consiglia ‘o sarchiapone: la zucca verde che è alla base del piatto simbolo del borgo. Possibilmente da accompagnare con un rosso secco e corposo, come un Furore o un Tramonti. Sempre in provincia di Salerno, c’è Castellabate, uno degli angoli più suggestivi della costa del Cilento, borgo ricco di memorie, beni artistici e naturali, immerso nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Stradine, vicoletti, archi, brevi gradinate, palazzi e case intercomunicanti si rincorrono tra mare e collina a Castellabate, disegnando un panorama da mille 20
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e una notte, in cui svetta il castello voluto da San Costabile, non solo come luogo di culto ma anche centro economico e sociale del centro urbano. Dalla fortezza si raggiunge in breve la Basilica di Santa Maria de Giulia, con la sua ricca facciata cinquecentesca e la dirimpettaia Chiesa del Rosario, risalente alla seconda metà del XVI secolo. Alle due estremità del borgo, nella frazione costiera di Santa Maria, svettano due perle architettoniche di rara bellezza: Villa Principe di Belmonte e Villa Matarazzo, dimore che quasi preannunciano il fascino che poi si svela nella ragnatela di strette stradine che conducono alla piazza principale del paese. Una vera e propria terrazza affacciata su un panorama paradisiaco:
la vallata che scende al mare di Licosa. Da vedere anche la costruzione ad archi nel porticciolo di Santa Maria, chiamato “Porto delle gatte”. Castellabate, però, è anche terra di sapori. Culla prediletta per oli, fichi e vini doc. Ma anche fucina di un celebre piatto famoso in tutto il circondario: i fusilli con ragù di castrato. La prossima tappa ci porta a Conca dei Marini, sulle cui terrazze soleggiate maturano i celebri pomodorini “a piennolo”, prezioso condimento per salse profumate e succulente zuppe di pesce. Borgo marinaro arroccato in un’ansa del Tirreno, in un tripudio di luci e colori, Conca sembra divisa a metà: in basso, tante casette a pelo d’acqua sul mare; in alto, adagiate sulla collina, una fila di case imbianca-
te a calce, sparse tra orti, uliveti e limoneti. Luoghi sospesi nel tempo, collegati tra loro grazie a un caratteristico sistema di “scalinatelle” che rendono questo gioiello della Costiera uno spicchio di paradiso terrestre. Nemmeno qui mancano, ovviamente, luoghi per gli amanti dell’arte e della storia. Le chiese, ad esempio. Tutte in posizione panoramica. Come San Pancrazio nel cui uliveto, attraversato da uno scaleo citato nei versi di Alfonso Gatto, si dice che un tempo avvenissero gli incontri delle “janare”. O anche la chiesa di Sant’Antonio (in realtà dedicata a San Giovanni Battista), con la sua armoniosa facciata e il caratteristico campanile con volta a cuspide ricoperta da piastrelle maiolicate. E, infine, l’ex convento di Santa
Viaggio tra i borghi
7. 8. 9. e 10. Castellabate, il borgo visto dal mare, torre del castello e parco del Cilento 11. 12. e 13. Conca dei Marini, antico monastero di Santa Rosa, marina e Grotta dello Smeraldo 7. 8. 9. and 10. Castellabate, the village seen from the sea, the castle tower and park Cilento 11. 12. and 13. Conca dei Marini, a former monastery of Santa Rosa, marina and Grotta dello Smeraldo
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the valley going down into the sea of Licosa. It is worth a visit the arch construction of “Porto delle gatte”. Castellabate is famous for its oil, figs, and wines. Conca dei Marini is a marine village famous for pomodorini “a piennolo”. White houses are up on the hill, among lemon groves and olive trees, while many small houses lay by the sea. The upper and the lower part are connected by “scalinatelle”. The churches have a picturesque position, like San Pancrazio, in whose olive trees garden the janare (witches) used to meet; Sant’Antonio church with the bell tower covered with majolica, and the former Santa Rosa cloister, where sfogliatella di Santa Rosa, one of the traditional Neapolitan desserts, was
created. Conca is famous worldwide for Grotta dello Smeraldo, where, thanks to light, water gets emerald reflexes. Furore, is a small village between Amalfi and Agerola, where the houses are scattered into the rocks. The two mills and the two paper factories are a clear example of industrial archaeology. There is an openair art gallery, made up by over a hundred “signature walls” with wall-paintings and sculptures, and four churches (S. Giacomo, S. Elia, S. Michele, S. Maria), with maiolica bell-towers. But the main attraction of Furore is the landscape, suspended by sea and mountain. The typical dish is squid and potatoes. Monteverde, famous for its sausages and for corn focaccia, is in the province of Avellino, in the high val21
Viaggio tra i borghi
Rosa, con l’annessa chiesa di Santa Maria di Grado, nelle cui cucine fu creata la sfogliatella di Santa Rosa, uno dei dolci più noti della pasticceria napoletana. Ma Conca è famosa in tutto il mondo per la celebre Grotta dello Smeraldo: un antro marino le cui acque, attraversate da una lama di luce proveniente da un foro sotterraneo, assumono riflessi smeraldini. Passando da Conca, è praticamente obbligatorio fare tappa a Furore, borgo che si “sviluppa” tra le tante curve che da Amalfi portano ed Agerola. Il nome del villaggio deve il suo nome alla particolare “furia” delle acque del mare che si scatena in basso, all’interno del fiordo. Ma più che un borgo vero e proprio, Furore è un insieme di casupole sparse, incastonate parte nei costoni di roccia viva, parte a due passi dal mare. Edifici storici di pregio della “Terra del Furore” possono essere considerati i vecchi depositi di attrezzi dei pescatori, i “monazzeni”. A dir poco caratteristico è il “borgo dei pescatori” - la parte marina di Furore - di recente restaurato. Singolare è la galleria d’arte all’aperto che addobba la parte “alta” del paese, costituita da oltre cento “muri d’autore”: murales e sculture che hanno reso Furore una sorta di “paese dipinto”. Insieme alle quattro chiese abbarbicate sui pendii della montagna (S. Giacomo, S. Elia, S. Michele e S. Maria), con i cupolini maiolicati dei campanili, ed alla splendida cappella di Santa Caterina, posta in basso, sulla spiaggetta del fiordo, la principale attrattiva di Furore è senz’altro l’ambiente: un quadro naturale incorniciato da bellissime vedute, sospese tra il mare e la 22
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montagna. Per i buongustai, si ricorda, infine, che il piatto clou di Furore è quello a base di “totani e patate”. E ora lasciamo la terra di Amalfi e spostiamoci nell’entroterra campano. La prossima tappa ci porta dritti dritti a Monteverde, borgo rinomato per gli insaccati di carne suina, ma anche per una gustosissima focaccia contadina di farina di mais cotta sui tizzoni ardenti in sostituzione del pane. Ci troviamo nella provincia di Avellino, su un colle nell’alta valle dell’Ofanto, ai confini orientali della Campania. Monteverde può vantare un centro storico arroccato intorno al castello, che conserva ancora intatto l’originario tessuto urbano dei paesi dell’alta Irpinia, con strette stradine e spazi fisici angusti dove non è raro imbattersi in ca-
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vità scavate nella roccia per scopi abitativi. Il castello di Monteverde, antico fortilizio longobardo posto a guardia dei confini del ducato di Benevento, è stato ampliato e rinforzato nel XV secolo dagli Aragonesi. Ai suoi piedi è ancora possibile notare ciò che resta di un antico tratto di mura di età pelasgico-sannitica risalente al IV-III secolo a.C.. Nelle stradine lastricate, spiccano i ricchi edifici innalzati dalla borghesia terriera ottocentesca, come i palazzi Pelosi e Spirito in via Bocchetti, abbelliti con artistici portali. Quanto ai luoghi di culto, il principale di Monteverde è senz’altro la ex cattedrale dedicata a Santa Maria di Nazareth, al cui interno sono ancora custoditi preziosi dipinti di scuola napoletana del Seicento.
Anche Nusco si trova in provincia di Avellino. Ed è questa la prossima tappa del nostro speciale “gran tour” primaverile alla scoperta degli otto borghi più belli della Campania. Nata forse come antico fortilizio, questa cittadina, adagiata sui contrafforti dell’Appennino, sembra quasi raccogliersi attorno al suo celebre e possente campanile: un torrione alto 33 metri come gli anni di Cristo. Ma una visita più attenta ai monumenti del paese non mancherà di far notare la maestosa cattedrale dedicata a Sant’Amato, patrono e primo vescovo di Nusco, con i suoi preziosi affreschi. Nel centro storico di Nusco è tutto un fiorire di portali in pietra, stemmi nobiliari, edicole votive, logge, archi, volte, piazzette, gradinate e vicoli acciottolati.
Viaggio tra i borghi
14. e 15. il Fiordo di Furore - 16. e 18. Nusco, borgo e cattedrale di Sant’Amato - 17. e 19. l’antico borgo di Monteverde - 20. 21. 22. e 23. Sant’Agata dei Goti, particolari del paese, interni del Duomo, chiesa di Sant’Angelo de Muncilanis e Castello Ducale 14. and 15. Furore fjord - 16. and 18. Nusco, town and cathedral Sant’Amato - 17. and 19. The ancient village of Monteverde - 20. 21. 22. and 23. Sant’Agata dei Goti, details of the country, interior of the Cathedral, the church of Sant’Angelo de Muncilanis and Castello Ducale 19 16
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Mentre, fuori del centro storico, si trovano l’abbazia di Fontigliano (risalente al XII secolo, ma rifatta nel 1950), con l’annesso Antiquarium in cui sono conservate alcune epigrafi di età augustea. A dir poco superbo il panorama che si apre dal belvedere di Porta Molino e da via Coste. Solito consiglio per gli amanti della buona tavola: presso gli agricoltori di Nusco è possibile reperire prelibati legumi come ceci, fave e fagioli utilizzati in cucina sia come piatto unico, sia come accompagnamento a piatti di pasta fatta in casa, condita con sugo di agnello o ragù. L’ultima tappa della scampagnata virtuale ci porta, ora, a Sant’Agata dei Goti, antica colonia fondata dai Goti (che avevano ereditato il culto di Sant’Agata in Sicilia) 24
nel cuore del Sannio. Ci troviamo, infatti, in provincia di Benevento, in uno dei paesi di gran lunga più famosi della terra di Padre Pio. Sant’Agata dei Goti è famosa per il suo celebre vino Falanghina, il noto bianco Dop di Sant’Agata de’ Goti; ma anche per la mela Annurca e l’olio extravergine di oliva. La parte antica del borgo poggia in mezzo a due corsi d’acqua, praticamente adagiata su una terrazza di tufo che si sviluppa alle falde del monte Maineto. Ed è costellata di palazzi storici, chiese, epigrafi ed architetture che, da sole, meritano il viaggetto. Il tour inizia con la trecentesca chiesa dell’Annunziata e il suo bellissimo portale di marmo (1563), opera della
scuola napoletana di Annibale Caccavello. Da largo Annunziata si passa poi a una piazza irregolare dove si trovano a destra i resti del castello eretto dai longobardi e ampliato dai normanni, e, a sinistra, la chiesa romanica di San Menna, consacrata nel 1110 da Papa Pasquale II, sul cui pavimento si trova un mosaico cosmatesco (opera di maestranze di origini laziali), databile al 1110 circa, probabilmente il più antico mosaico dell’Italia meridionale. Notevole, a Sant’Agata, è anche la chiesa di Sant’Angelo in Munculanis, innalzata sui resti di antiche costruzioni romane e, poco distante, la settecentesca chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, con l’attiguo monastero delle Redentoriste. Degni di lode sono anche la chiesa di San
Francesco, consacrata nel 1282, con il monumento funebre di Ludovico d’Artus e il vicino Municipio, parte integrante del complesso conventuale francescano insieme alla chiesa. Attraversata piazza Umberto, si arriva, infine, al cortile con fontana del Settecento su cui si affaccia il Palazzo Vescovile, dove ancora oggi tutto parla di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori. E’ qui che sono conservati i suoi oggetti e la sua modesta stanzetta. Più avanti, svetta il Duomo dedicato all’Assunta, fondato nel 970 sui resti di un tempio pagano, fiore all’occhiello di un’architettura che mescola sapientemente i reperti della Roma pagana con quelli del paleocristiano, rigenerandoli all’insegna del culto nuovo.
Viaggio tra i borghi
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ley of the Ofanto. Its historical centre is placed around the castle, an ancient Longobard fort used to guard the boundaries of Benevento duchy, then enlarged by the Aragonese in the 15th century. At its foot stand a piece of walls dating back to the 4th-3rd centuries b.C.. There are also rich palaces like palazzi Pelosi e Spirito, with their richly decorated portals, and churches like Santa Maria di Nazareth, where precious Neapolitan school paintings are kept. Nusco too is in the province of Avellino: born as a fort, this village on Appennino is clustered around its famous bell-tower (33 metres of height). There stands the majestic Sant’Amato cathedral, with its precious frescoes, and the historical cen-
tre with richly decorated stone portals, arches, squares, and narrow streets. Outside, stands Fontigliano abbey, founded in the 12th century, with its Antiquarium, where some Augustan age epigraphs are kept, and the superb belvedere of Porta Molino. For foodies: try chickpeas, broad beans, and beans. Our last step is Sant’Agata dei Goti, an ancient Greek colony founded by the Goths into the hearth of Sannio, in the province of Benevento. Sant’Agata dei Goti is famous for Falanghina wine, Annurca apples and extra-virgin olive oil. The old part of this villages lays between two water courses, on a tufa terrace at the foot of Mt. Maineto. It is full of historical palaces and churches, like chiesa
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dell’Annunziata, with its marvellous marble portal (1563), made by Annibale Caccavello school, the Longobard castle, the Romanesque church of San Menna, consecrated in 1110 by the Pope Pasquale II, with its mosaic dating back to 1110 circa, the oldest mosaic of Southern Italy. And then Sant’Angelo in Munculanis church, built on Roman foundations, the church of San Francesco, consecrated in 1282, hosting the funerary monument of Ludovico d’Artus. After piazza Umberto there the court with a 16th century fountain facing Palazzo Vescovile, where Sant’Alfonso Maria de’ Liguori used to live. At few steps one finds the cathedral devoted to l’Assunta, founded on 970 on the remains of a pagan temple. 25
Storie e leggende
Napoli esoterica 26
Nei segni dell’arte i misteri più reconditi Unveiled mysteries into the signs of art Dalla facciata “musicale” del Gesù Nuovo al labirinto disegnato sul pavimento della Cappella di San Severo fino all’uovo del Mago Virgilio: simboli e segreti della città degli Iniziati From the “musical” façade of Gesù Nuovo to the labyrinth made on the floor of Cappella di San Severo, until the egg of Virgil the Wizard: symbols and secrets of the Initiates city di Lello
N
Napoli, città d’arte e passione. Un po’ sacra, un po’ profana. Dove tutto è straordinariamente fascinoso. Partenope, urbe occulta, fantastica, segreta. Pullulante di vicoli e palazzi che trasudano storia da ogni singolo mattone, fucina di fatti e racconti avvolti nella nebbia del mito, in cui si celano, gelosamente, straordinarie verità misteriche, figlie di un linguaggio muto. Svelato a malapena ai soli iniziati. Lì, all’ombra di un maestoso obelisco, oppure scolpito nella facciata in bugnato di una chiesa. Sarà un caso che da Pitagora al nobile Raimondo Di Sangro, passando per Giovan Battista della Porta, non siano mancati quanti, nel corso dei secoli, abbiano scelto di affidare a questa ferti-
Scarpato
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Naples, city of art and passion, holy and profane. Partenope, occult, fantastic, secret. Full of streets and palaces that ooze history, hiding extraordinary truths revealed only to the initiates. In Naples everything seems to be esoteric. The legend starts with its very foundation: the death of the siren Partenope, who let herself die after being refused by Ulysses. Or was she a beautiful virgin running away from Greece because her father did not approve her lover Cimone? Anyway, her arrive on Megaride island decrees the birth of this city. And on that same point, where today stands Castel dell’Ovo, Neapolitans have venerated her mysterious tomb, together with San Gen27
Storie e leggende
le terra campana i lati oscuri del loro insegnamento. A Napoli ogni cosa sembra rimandare all’esoterismo. E la leggenda inizia con la sua stessa fondazione: la morte della sirena Partenope. Chi era costei? Una mitica creatura del mare, lasciatasi morire tra le onde del Tirreno a causa del rifiuto di Ulisse, così come recita il celebre racconto? Oppure, più semplicemente, una corteggiatissima e bellissima vergine in fuga d’amore dalla Grecia (dove il padre ne ostacolava il fidanzamento con il bel Cimone) e qui giunta, esule, insieme con il suo compagno, a colonizzare la terra che poi da lei prese il nome? Quel che è certo è che il suo approdo sull’isolotto di Megaride segna, di fatto, il primo vagito della odierna città. E che proprio su quel lembo di terra, dove oggi troneggia Castel dell’Ovo, per anni i partenopei abbiano venerato il suo misterioso sepolcro, insieme con San Gennaro e il “Mago” Virgilio. Non c’è solo il mito di Partenope ad affascinare gli indagatori dell’occulto. Come non si fa, infatti, a non guardare… dove mettiamo i piedi? Pensiamo solo per un istante al sottosuolo di Napoli: un’autentica città nella città, scavata nel suo ventre antico. Una fitta rete di cunicoli scavata e utilizzata, nel corso dei secoli, per diversi scopi: da cava per l’estrazione di tufo ad acquedotto. E infine rifugio antiaereo negli anni dell’Ultima Guerra. E’ dal sottosuolo, secondo le leggende, che sbucavano i “munacielli”. Ma è anche in questo luogo oscuro che si nasconde un mistero che ancora attende di essere svelato. Pochi sanno, infatti, che nella parte alta di via Cattaneo c’è uno spiazzo noto co28
In apertura, suggestiva immagine di Castel dell’Ovo all’imbrunire 1. L’umanista Giovan Battista della Porta - 2. e 3 Le due porte all’Arenella e l’ingresso della caverna a forma di teschio - 4. 5. e 6. Sotterranei e veduta di Castel dell’Ovo In the opening, striking image of Castel dell’Ovo at dusk 1. The humanist Giovan Battista della Porta - 3 and 2. The two ports Arenella and the entrance of the skull-shaped cave - 4. 5. and 6. Dungeon and view of Castel dell’Ovo
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me borgo delle “Due porte” all’Arenella che deve il suo nome alla presenza di due antichi archi. A pochi passi da qui, praticamente a ridosso della chiesetta detta “delle fate” c’è un terrapieno ricco di cavità che conducono a una serie di cunicoli, oggi in parte franati o comunque colmi di detriti. E’ questo il posto in cui, nel XVI secolo, sorgevano le fondamenta del palazzo in cui abitava l’umanista ed alchimista Giovan Battista della Porta. A lui si deve la fondazione dell’Accademia dei Segreti, una sorta di circolo esoterico riservato ai cultori delle scienze naturali che, a quanto pare, si trovava proprio in una di queste cavità sotterranee. Lo testimonierebbero le raffigurazioni di alcune divinità egizie
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Storie e leggende
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e l’ingresso di una caverna a forma di teschio, trovati, alcuni anni fa, da un gruppo di speleologi: tracce queste che richiamano alla mente l’esistenza di culti e pratiche misteriche di cui si è persa la traccia. Da un sotterraneo all’altro, il passo è breve: chi non ha mai sentito parlare di Castel dell’Ovo? Già il richiamo stesso all’uovo, simbolo alchemico per eccellenza, di fecondità e vita eterna, ricettacolo di “trasformazione interiore”, rimanda in automatico a pratiche di stampo esoterico, legate alla fondazione del più celebre maniero di Partenope. Castel dell’Ovo fu edificato sull’isolotto di Megaride, sulle fondamenta di un’antica villa romana, successivamente adibita a prigione (pa-
naro and Virgil the Wizard. Underground Naples is a city beneath the city, excavated and used for different purposes during the centuries, from extraction of tufa to aqueduct, to anti-bomb refuge during WWII. From the underground came out munacielli, and it also keeps another secret. In via Cattaneo there is the hamlet of Due porte all’Arenella; beneath, there is a series of tunnels where, during the 16th century there was the palace of the alchemist Giovan Battista della Porta, founder of the Academy of Secrets, an esoteric circle reserved to scholars of natural science. Castel dell’Ovo was built on Megaride island, on the remains of a Roman villa turned first into a prison and then into a cloister, before becoming part of the Law court under the Normans and, lastly, a castle, under the Anjou and Aragonese domination. Its name comes from an ancient tradition: it is said that the poet Virgil, wizard and protector of the city during Medieval times, put into the basement a magical egg hidden into an amphora closed into an iron cage. The legend says that if the egg breaks, the whole city would sink into the sea. According to the legend Virgil’s tomb is in Posillipo, into the park bearing his name. The poet from Mantua during the Middle Ages was venerated as Wizard and protector of Partenope, a predecessor of San Gennaro. Another legend tells that Virgil freed 12 devils trapped into a bottle, and they taught him the secrets of magical art. Virgil began to teach them to his initiates into a secret school of magic on Gaiola island. This small island is said to be cursed because all of its inhabitants 29
Storie e leggende
re vi fosse stato “ospitato” finanche l’ultimo re dell’impero romano d’Occidente, Romolo Augustolo). E poi trasformata in convento dai monaci bizantini prima di diventare Camera regia del Tribunale e dell’erario dello Stato sotto la dominazione normanna; e quindi castello vero e proprio, in epoca angioina e aragonese. Il colosso di pietra trae il proprio nome da un’antica tradizione. Si tramanda, infatti, che il poeta Virgilio, mago e taumaturgo, protettore della città in epoca medievale, pose nei suoi sotterranei un uovo magico nascosto in un’anfora (o forse si trattava di una brocca di vetro) chiusa in una gabbia di ferro, a sua volta appesa a una trave (oppure murata in una nicchia). Alla rottura dell’uovo, narra la leggenda, tutta la città sarebbe sprofondata nel mare. Un’altra versione, un po’ meno prosaica, rimanda, invece, il termine “uovo” alla pianta particolare del castello. Appunto, di forma ovale. Abbiamo parlato di Virgilio. E non a caso. Si sa che a Posillipo, secondo la tradizione, sorge il parco in cui si troverebbe la tomba del cantore dell’Eneide. Ma in pochi sanno che il grande poeta mantovano caro ad Augusto e morto in giovane età a Napoli, era raffigurato, in pieno Medioevo, come un vecchio barbuto, venerato e idolatrato come “Mago” e protettore di Partenope, sorta di antesignano di San Gennaro. Si narra che Virgilio, mentre zappava nella sua vigna, trovò sottoterra una bottiglia con all’interno imprigionati dodici diavoli. Costoro, in cambio della libertà, gli insegnarono tutti i segreti delle arti magiche e lui prese a tramandarli ai suoi iniziati e agli apprendisti strego30
7. e 10. L’isolotto della Gajola - 8. La tomba di Virgilio 9. L’antico stemma di Forcella 7. and 10. The islet of Gajola - 8. The tomb of Virgil 9. The ancient emblem of Forcella
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ni in una scuola segreta di magia installata sull’isolotto della Gaiola, cuore dell’area marina sommersa in cui si possono ammirare i resti di antiche costruzioni romane. L’isola è al centro di un mistero che le ha fruttato il soprannome di “isola maledetta”. Pare, infatti, che tutti coloro che l’abbiano abitata siano morti prematuramente in circostanze alquanto strane. Non a caso oggi l’isola è disabitata. I misteri di Napoli non si limitano comunque alle sue sole viscere o ai sotterranei inesplorati di un antico castello. A pochi passi da piazza San Domenico Maggiore, sorge uno dei monumenti più famo-
si di tutta la città: la Cappella Sansevero. Ci troviamo nel cuore di Napoli. In pieno Centro Storico dove si può decifrare il passato di Partenope semplicemente leggendone i segni, a partire dal non distante quartiere di Forcella, che in antichità era sede di una Scuola Pitagorica. Il nome stesso “Forcella”, è sinonimo di biforcazione. E la lettera che lo indica è la “Y”, guarda caso sacra proprio alla scuola di Pitagora, nonché storicamente presente nello stemma araldico del Sedile di Forcella, uno dei Seggi in cui la città era suddivisa ai tempi del Regno Borbonico. Imboccando Spaccanapoli, prima di rag-
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Cultural guide
NAPOLI
POMPEI
ERCOLANO OPLONTIS
Guide culturelle
AMALFI
CAPRI
SORRENTO
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have died or disappeared mysteriously. In the historical centre, Forcella hosted a Pitagorical school. Passing by Spaccanapoli, there is the statue of the Nile, reminding us the presence of Egyptian culture and rituals during Roman times. Not far from San Domenico Maggiore square, there is one of the most famous monuments of the city: Cappella Sansevero. The prince of Sansevero was a noble with a passion for alchemy and esoterism. Inside the building is hidden a complex esoteric symbology. The statue by Sammartino, the Cristo Velato del Sammartino at the centre of the room, is said to have been
made thanks to an alchemical procedure, able to turn fabric into marble. The chapel is a perfect mix of art, science, and superstition, there are also two anatomical machines which reproduce the bodies of a man and a woman, made by prince di Sangro and his assistant Giuseppe Salerno. According to the legend, these people died by chance and the prince injected them a substance able to turn their veins, organs, and arteries into stone. The floor of the chapel is designed as a labyrinth made up by crosses, a motif that should symbolize the difficulties that the initiate has to pass before arriving at the
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Storie e leggende
giungere lo scrigno del Cristo Velato, capita di imbattersi nella statua del Nilo Giacente, figura distesa e discinta, languida nelle sue pose classiche, dal volto di un uomo barbuto, che ricorda come ai tempi dell’impero romano fossero presenti e ben consolidate in città forti elementi di cultura e riti egizi. Oltrepassato questo lembo di Partenope si arriva dunque alla celebre Cappella del principe di Sansevero, personaggio eclettico ed erudito, nobile settecentesco, appassionato di esoterismo e di alchimia. L’interno dell’edificio, secondo molti studiosi, nasconderebbe nei suoi dettagli una complessa simbologia ermetica ed esoterica. A partire dalla statua stessa del Cristo Velato del Sammartino che troneggia praticamente al centro della chiesa. L’impatto emotivo in chi guarda questa scultura è a dir poco sorprendente. Quel velo adagiato sul corpo di Gesù, infatti, ha un realismo sorprendente. Sembra quasi vero. E a voler dar retta alla leggenda, perché è di questo che si tratta, pare che non sia stato neanche scolpito con un normale procedimento marmoreo, bensì con l’aiuto dell’arte alchemica di cui il padrone di casa era esperto. A tal punto che si addebita proprio a don Raimondo il modo per trasformare la stoffa in marmo. Vera o falsa che sia la leggenda, quel che è certo è che l’intera cappella sembra un connubio perfetto di arte, scienza e superstizione. Basta recarsi nella sacrestia dove sono esposte due macchine anatomiche che riproducono perfettamente il corpo di un uomo e di una donna, frutto - racconta la leggenda - degli esperimenti diabolici del principe di Sangro e del suo collaboratore, 32
11. 12. e 13. Cappella San Severo, Cristo Velato, pavimento labirintico e veduta degli interni 14. e 15. Gesù Nuovo, facciata in bugnato e Obelisco dell’Immacolata 11. 12. and 13. Cappella San Severo, Veiled Christ, labyrinthine floor and view of the interior 14. and 15. Gesù Nuovo, rustication facade and Obelisk dell’Immacolata
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Giuseppe Salerno. I due manichini furono rinvenuti in un locale sotterraneo della cappella subito dopo la morte di Raimondo, avvenuta nel 1771. Appaiono rivestiti dell’intero sistema venoso ed arterioso, e di vari organi. La leggenda vuole che si tratti di persone morte accidentalmente, cui il principe alchimista iniettò una sostanza “sconosciuta” capace di pietrificarne vene, arterie, vasi capillari e alcuni organi. Ma è chiaro come si tratti solo di manichini. Sculture, insomma, sia pure incredibilmente somiglianti a un vero e proprio corpo umano. Ma i veri indagatori dell’occulto, sculture a parte, trovano pane per i loro denti semplicemente dando un’occhiata al pavimento della Cappella: è disegnato con
un labirinto costituito da croci gammate che si intersecano tra di loro. Un motivo tutto ancora da decifrare, di antichissima tradizione classica e ricco di rinvii alla sapienza ermetica, in cui sarebbero rappresentate le difficoltà che l’iniziato di turno deve compiere prima di approdare alla vera conoscenza. Poco più in là rispetto a questo vero e proprio tempio del barocco napoletano sorge la chiesa del Gesù Nuovo, un altro dei capolavori eccelsi e indiscussi dell’arte sacra “made in Partenope”. Ma non è dei suoi tesori che si vuole parlare in questa sede, bensì della misteriosa facciata di blocchi di piperno incisi a forma di piramide, che ne addobbano l’ingresso. Si tratta dell’estremo retaggio del vecchio Palazzo dei du-
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chi di San Severino, progettato dall’architetto Novello da San Lucano, e ultimato nel 1470, successivamente acquistato dai Gesuiti e quindi trasformato nell’odierna chiesa monumentale posta ad ovest del Decumano Inferiore. Ognuno di questi blocchi reca incisa la firma del maestro lapicida, ricordo evidente, secondo alcuni esperti, della presenza di corporazioni muratorie nella Napoli del XV secolo, antesignane, secondo altri, della più moderna massoneria. Ma anche una vera e propria… composizione musicale, così come sostenuto dallo storico dell’arte Vincenzo de Pasquale, che avrebbe scorto, incisi nelle pietre a forma di diamante, una sequenza di sette lettere aramaiche. Sette segni, ognuno dei qua-
Storie e leggende
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li corrisponderebbe a una delle sette note che, lette da destra a sinistra, formerebbero una musica della durata di quasi tre quarti d’ora. Resta ovviamente il mistero su chi sia stato a comporre quella musica e soprattutto perché abbia scelto di riportarla proprio sulla facciata del palazzo. E ancora: cosa voleva realmente rappresentare l’ignoto musicista con quello spartito di pietra? Mistero che attende ancora di essere svelato. Come quello legato al non distante obelisco dell’Immacolata (detto anche guglia dell’Immacolata), il più famoso degli obelischi di Napoli, situato al centro di piazza del Gesù Nuovo proprio di fronte alla “chiesa dei diamanti”. La guglia fu eretta nel corso del ’600 per volere del gesuita padre Francesco Pepe
su progetto di Giuseppe Genoino grazie a una colletta pubblica. Una curiosa leggenda narra che, con un certo gioco di luci e ombre, e in particolare quando su Napoli cala la sera, sulla sommità della scultura raffigurante la Madonna si vedrebbero comparire alcune figure blasfeme che qualcuno vorrebbe essere state scolpite, in gran segreto, assieme alla statua della Vergine. Come se non bastasse, alle spalle della Madonna, grazie a un gioco di prospettiva, parrebbe visualizzarsi addirittura l’immagine della morte con in mano la falce: realtà o immaginazione? Suggestione o estrema perizia di scultori iniziati al mistero delle arti occulte? Basta alzare gli occhi al cielo e controllare di persona.
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real knowledge. Not far, the baroque church of Gesù Nuovo shows a mysterious façade made with pyramidal block of trachytic rock. Every block bears the signature of the stonemason, thus testifying the presence, into the Naples of the 15th century, of corporations preceding the modern Masonry. Art historian Vincenzo de Pasquale saw, instead, a musical composition written by the mean of seven Aramaic letters. In the middle of Piazza del Gesù, there is Immacolata obelisk. The aiguille was built during the 17th century thanks to padre Francesco Pepe. According to a legend, with the rightr light is possible to see some blasphemous figures qand even the image of the death with the reapinghook in the hands: reality or imagination?
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Le tendenze della moda napoletana 34
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Storia e mito vestono la primavera History and myth dress the spring Figure geometriche e mosaici, arte neoclassica e pietre preziose: così stilisti e brand campani d’eccellenza disegnano i capi della nuova stagione Geometrical figures and mosaics, Neoclassic art and precious stones: excellence stylists and brands of Campania design the clothes for the new season di Annalisa
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È una primavera sospesa tra Storia e Mito, quella immaginata da stilisti e brand campani d’eccellenza per questo 2015. Si parte da molto lontano con il couturier Nino Lettieri che, per la sua donna contemporanea e sensuale, si è lasciato ispirare dalla figura geometrica tratta da un mosaico dell’antica città di Pompei, città dove ha sede la sua Maison. Una collezione declinata utilizzando varie tecniche su tessuti nobili e leggera pelle ecologica. Gli outfit, che rievocano gli anni ‘50 e ‘60, per il giorno vedono protagonisti capi spalla stile kimono di varie lunghezze in mikado e organze con stampe geometriche, pantaloni garçon ed hot pants. Gli abiti da cocktail sono al ginocchio con gonne a pieghe di chiffon, organza e tul-
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Stylists from Campania imagine spring 2015 as suspended between History and Myth. Nino Lettieri has been inspired by the geometrical figures of ancient Pompei mosaics: his collection recalls the ‘50s and ‘60s, with kimono-style jackets in mikado, geometrical prints, garçon trousers, hot pants, knee-length cocktail dresses. For the night, long dresses decorated with interlaced laser works or sequins and veiled organza. Roccobarocco collection is a perfect mix of aulic and pop, inspired by Neoclassic art and Napoleon’s sister, Paolina Bonaparte, whose profile in gold&silver is printed on shirts and dresses, while tribal prints give life to peplum dresses, together with a 3d golden lion head on necklaces and bracelets. 35
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1. Bianca Guaccero nuova testimonial Cannella 2. Sartoria Antonelli (ph. Maurizio Raffaele) 3. 14. e 15. Nino Lettieri (ph. Latrofa-Sorrentino dal sito di AltaRoma) - 4. Bianca Brandi - 5. Amina Rubinacci - 6. Marinella - 7. Kiton - 8. Sartoria Partenopea - 9. e 10. Gianni Molaro (ph. Latrofa-Sorrentino dal sito di AltaRoma)
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le e i corpetti hanno scollature vertiginose ricamati con cristalli. E, per la sera? Abiti lunghi e voluminosi, che alternano tessuti traforati a laser con ricami in paillette e stampe velate da leggerissime organze. La collezione Roccobarocco, mix perfetto di aulico e pop, trae spunto, invece, dall’arte neoclassica ed elegge a musa la sorella di Napoleone, Paolina Bonaparte, il cui profilo stilizzato gold&silver si fa protagonista di camicette e tubini, mentre motivi tribali animano capi esclusivi e contemporanei, che strizzano l’occhio all’età imperiale e al peplo. Una chicca, la testa di leone dora36
ta in 3d: dettaglio prezioso su spalline di abiti, collane e bracciali. Lo stilista Gianni Molaro, nel suo immaginario e fantastico Olimpo, per questa primavera vede la donna come una vera e propria divinità terrestre. Le sue seducenti dee sono infatti tutte di bianco vestite avvolte in morbidi drappeggi e veli di chiffon. Gli abiti in mikado, cady e satin hanno linee scivolate e a sirena con suadenti schiene nude e trasparenze che donano un’immagine divina e al contempo moderna. Tra i grandi protagonisti, il pizzo, intagliato e ricomposto su tulle, che crea eleganti motivi floreali
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dall’effetto tattoo sulla pelle. Divinità protagoniste anche per la maison Mario Valentino che, per l’occasione, ha rivisitato lo storico modello “Venus” del 1954 utilizzando pietre preziose e, a un tacco 15 con plateau e rinforzo, contrappone la semplicità e la pulizia di soli quattro fili di perle. Sandalo iconico, realizzato eccezionalmente anche con mini boule in corallo rosso grazie alla collaborazione con l’azienda Mattia Mazza jewels di Torre del Greco. Particolari e raffinatissimi anche i sandali in duchesse dai colori sgargianti pensati dallo stilista partenopeo Ales-
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Gianni Molaro, in his fantastic Olympus, imagines a goddess-like woman, wrapped in soft chiffon, mikado, cady and satin siren-like dresses with veiled backs, giving a divine and contemporary twist. Lace creates elegant flower tattooeffect motifs on tulle. Even Mario Valentino has revisited the historical model “Venus� from 1954 using precious stones. Iconic heels with plateau have been realized with mini red coral boules thanks to the collaboration with Mattia Mazza jewels of Torre del Greco. Very particular are also the flashy 37
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11. 12. e 13. Roccobarocco 16. Mario Valentino / Mattia Mazza 17. Bianca Brandi 18. e 22. N°21 19. Amina Rubinacci 20. e 21. Caruso
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sandro Dell’Acqua per N°21 e proposti sia “natural” che impreziositi da originali ricami all’insegna di cristalli e corallini luminosi e multicolor. Il parigino Jardin des Tuileries, creato da Caterina de’ Medici nel 1564, ha ispirato invece la coloratissima collezione di Bianca Brandi, che ruba forme e colori alla tavolozza della natura e si caratterizza per ricami tridimensionali e petali in macramè, che arricchiscono corpini e scollature asimmetriche, bloccano 38
drappeggi e rinnovano la silhouette. Fleur anche per Bruno Caruso che, per i suoi abiti sensuali e impalpabili, ha scelto seta, tulle, pizzo e satin tempestati di perle e pietre, declinati in nero con touch silver, blu, cipria e un audace rosso Valentino. Fiori, stavolta bicolore, per Amina Rubinacci, che propone anche motivi micro, twill e canvas, rivisitati tramite lavorazioni maglia. I materiali non sono mai stati così morbidi e freschi: il cashmere è puro o
combinato con seta, lino e viscosa leggera, cotoni tondi e a rilievo. Il luccichio dei filati argentati e delle paillettes traspare sopra e all’interno delle superfici. Le giacche di maglia strutturate sono abilmente rifinite con tessuti e pelle. L’intramontabile flower power travolge anche la nuova collezione Cannella, costellata da abiti, tute, giacche e casacche romantici e seducenti, che si arricchiscono di volant e motivi plissé. Le gonne si am-
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sandals made by the Neapolitan stylist Alessandro Dell’Acqua for N°21, “natural” or with crystals and multicolour corals. The Jardin des Tuileries wanted by Caterina de’ Medici in 1564 has inspired the colourful of Bianca Brandi, with natural shapes and colours, and three-dimensional embroideries enriching asymmetrical neckline. Flowers also for Bruno Caruso, who chooses satin, tulle, and lace for
his clothes full of pearls and rhinestones, in black with a touch of silver, blue, and red. Bi-colour flowers for Amina Rubinacci, with micro, twill, and motifs on fresh fabrics: cashmere is pure or mixed with silk, light linen and viscose, enriched by silver yarns and sequins. The flower power can be found also in the new Cannella collection, with romantic dresses with volant and plissé, balloon skirts, denim and pois on ‘60s bon-ton 39
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23. e 28. AlbaChiara 24. 27. e 29. Bianca Guaccero nuova testimonial Cannella 25. Luca Rubinacci - 26. Kiton
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pliano con modelli a palloncino rendendo frivolo e sbarazzino ogni look. Ritornano il denim e i pois su abitini bon ton anni ‘60. Tra i nuovi tessuti, il dainetto, rigorosamente eco, e la rete in 3d. In via Toledo 329, cuore pulsante di AlbaChiara, la primavera ha il profumo della creatività, ma anche dell’innovazione e della passione per l’arte tessile. E’ questo, infatti, il luogo in cui prendono forma e vita le creazioni della designer Susi Sposito. Abiti per ogni occasione, i suoi. Tailleur per una cena di lavoro, caftani dipinti a mano. Proposte che esaltano la donna. 40
Per quanto riguarda l’uomo, per Kiton, la giacca, si conferma l’indiscussa regina del guardaroba e la sua nuova struttura dal rever più stretto, maniche più asciutte, fondo più corto e corpo più avvitato, interpreta alla perfezione le esigenze di stile del gentleman cosmopolita. La capsule del modello Cipa, capospalla della storica sartoria, si arricchisce con un’ampia proposta di blazer abbinati a camicie con stampe floreali da indossare su bermuda a righe o a tinta unita. Tra le ultimissime novità proposte da Mariano Rubinacci e dal figlio Luca, una leg-
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dresses. In via Toledo 329, AlbaChiara’s spring has the smell of creativity, innovation, elegance and passion. The designer Susi Sposito creates dresses for every occasion which exalt women. For what concerns men, Kiton chooses the jacket as the queen of the wardrobe, with a brand new structure totally fitted for the needs of cosmopolitan gentlemen. Cipa model is enriched by a wide proposal of blazer, shirts with flower prints, and striped Bermuda shorts. Mariano Rubinacci and his son Luca propose a light cashmere jacket, linen ample
trousers, and a pret Ă porter collection. An outstanding care for detail is the characterstic of Sartoria Sabino, which creates traditional suits enlivened by contemporary ideas. Modernity and tradition are the milestone of Sartoria Partenopea, with refined and flawless suits, in blue, grey, orange, and lilac. Elegance and handicraft are the key words of Sartoria Antonelli that chooses Shetland wool and tweed for tailor made jackets and suits. Lightness for the hand-made exclusive shoes of Paolo Scafora, with the new Goodyear 41
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gerissima giacca in cachemire doppiopetto sfoderata, pantaloni in lino piuttosto larghi e l’annuncio della nascita di una vera e propria linea di pret à porter. Uno stile non eccentrico, che rivela particolare cura per i dettagli è quello che contraddistingue la Sartoria Sabino che da sempre realizza abiti nel pieno rispetto della tradizione pur ravvivandoli grazie a idee e particolari sempre nuovi e al passo coi tempi. Modernità e tradizione si spo42
sano alla perfezione nei capi firmati Sartoria Partenopea caratterizzati da interni morbidi, vestibilità impeccabile e naturale raffinatezza. Per i colori, si va dal blu, grande must di stagione, al grigio passando per l’arancio, l’azzurro polvere e il glicine. Eleganza e artigianalità allo stato puro sono le parole d’ordine anche della Sartoria Antonelli che, per giacche e abiti tailor made, anche per questa season, punta
soprattutto su shetland, flanella e tweed. Riflettori puntati sulla leggerezza per le esclusive scarpe hand made firmate Paolo Scafora, caratterizzate dalla nuova lavorazione Goodyear Extrema e declinate in nuance ispirate ai paesaggi marini delle isole del Golfo di Napoli. I lidi e i mari italiani visti da un gabbiano, ispirano la Spring collection uomo Harmont&Blaine. Riflessi d’acqua in un mondo sommerso, il rosso fiammeggian-
te dei coralli, il verde trasparente delle alghe, il blu profondo dell’abisso. I colori dei fondali su una base total white che contrapponendosi ne fa esplodere la carica energetica vitale. Il “re dell’universo delle cravatte hand made”, Maurizio Marinella, propone raffinate ties in seta dallo sfondo declinato in una vasta gamma di nuance di tendenza o tinte più classiche, tempestate di minuscoli pois o micro disegni.
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30. 31. 32. e 33. Sartoria Sabino 34. Harmont&Blaine 35. Sartoria Partenopea 36. e 37. Sartoria Antonelli (ph. Maurizio Raffaele)
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Extrema manufacturing and inspired by the marine landscape of the Gulf of Naples. Italian seas as seen by a seagull have inspired the new Spring collection Harmont&Blaine. Water reflexes, flaming coral red, seaweed green, deep blue on a total white base. The king of hand-made ties, Maurizio Marinella, proposes silk ties in a wide range of trendy and classic nuances, with mini pois or microprints. 43
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Nuove idee dell’oreficeria partenopea 44
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C’è tutta Napoli nei gioielli hand made You can find Naples in hand-made jewels Gioielli unici e raffinati. Capolavori dell’artigianato campano ispirati ai tesori della Terra Felix: ecco le proposte che esaltano mise e gusti di stile Unique and refined jewels. Masterpieces of Campania handicraft inspired by the treasures of Terra Felix: the proposals which exalt mise and different styles di Annalisa
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Per il noto scrittore, aforista e drammaturgo scozzese Oscar Wilde: “O si è un’opera d’arte o la si indossa”. Qualsiasi sia dei due casi, indossare una preziosa scultura à porter è sempre sinomimo di gusto ed eleganza. Soprattutto se ci si adorna con le esclusive creazioni made in Naples. Gioielli unici e raffinati, realizzati ancora come un tempo da esperti artigiani orafi, sempre attenti ai dettagli. Capolavori hand made che, soprattutto in primavera, esaltano mise e gusti di stile, ammaliando uomini e donne. Piccole sculture da indossare, insomma. Proprio come quelle firmate da Gustavo Renna, che da sempre si lascia ispirare dalla Terra Felix per i suoi gioielli emozionali realizzati con tecniche inedite, come il
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The exclusive creations made in Naples: unique and refined jewels, created by skilful goldsmiths who have an outstanding care for detail. Gustavo Renna creates small sculptures inspired by Terra Felix: rock crystal mixed with precious silk for “Grotta Azzurra” earrings or “Souvenir” collection, maxi chevalier in silver or gold, where the mini print of a painting is put into a mineral glass contoured by rose cut diamonds. Small masterpieces in silver, bronze, and precious stones with golden details are made by Caramanna Gioielli, like “Circle” bracelets, “Brio” rings, and “Jungle” earrings, with natural pearls and the small animals of “Caramanna zoo”. Stylized owls and many flowers for de’ 45
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cristallo di rocca associato a sete pregiate per gli orecchini “Grotta Azzurra” o la linea “Souvenir”, all’insegna di maxi chevalier in argento o oro, dove la ministampa di un dipinto viene inglobata in un vetro minerale e contornata da diamanti nats rose cut. Mini capolavori in argento, bronzo e pietre preziose con dettagli in oro sono quelli raffinati e intriganti griffati Caramanna Gioielli: dai bracciali componibili della linea “Circle” ai divertenti anelli “Brio” passando per gli orecchini “Jungle” con perle barocche naturali e gli immancabili animaletti del “Caramanna zoo”, che ha appena aperto le porte a un gruppo di simpatici gatti sornioni. Animali, civette stilizzate in primis e tanti fiori anche per de’ Nobili che propone deliziosi “Bouquet” da mettere al dito o alle orecchie. Fleur dalle mille sfumature pure per Nardelli Gioielli, che ha appena dato forma all’elegante collezione “Spring” all’insegna di oro, diamanti, zaffiri e rodolite. Non uno, ma “Millefiori” per la new collection di orologi firmata dalla griffe Capri Watch, disponibile sia con cinturino in silicone colorato, che in acciaio. Nel quadrante glam, spicca una pioggia di cristalli multicolor sui bordi e un candido “cuore” in madreperla che rendono questo già straordinario “segnatempo” un’autentica delizia per il polso Foglie di ginkgo e la sirena, simbolo per antonomasia della città di Napoli, trasformati in originali gioielli, sono invece, i protagonisti indiscussi delle linee Asad Ven46
1. Libonati (immagini tratte da calendario Fashion&Food 2015. Ph Salvio Parisi) 2. Cikorefice 3. Ela Siromascenko per Sara Lubrano 4. Asad Ventrella 5. de Nobili 6. e 9. Gustavo Renna 7. 8. 10. 11. e 15. Caramanna 12. Rovian 13. 14. e 16. Nardelli
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trella, amate per il loro fascino che sa di arte misto a storia... Si chiama “Extraordinary”, e non poteva essere altrimenti, la parure da “mille e una notte” realizzata dalla storica maison Rovian di Torre del Greco, da sempre sinonimo di stile, eleganza, alta qualità e made in Italy: una creazione in oro, poires di rarissimo peau d’ange e cascate di diamanti naturali. Una chicca, gli anelli essential della fortunata linea “Raffaello” tempestati di pietre preziose con cabochon centrale in corallo rosso, rosa o
bianco di rara bellezza. Semplicemente spettacolare. Un perfetto sodalizio tra tradizione e modernità, che vede coralli, perle, cammei e pietre preziose sposarsi con oro e platino è quello che contraddistingue anche le spettacolari creazioni dei Fratelli De Simone, gemme dell’artigianato della Costa del Vesuvio, vanto e orgoglio di una famiglia presente sulle scene dell’hand made partenopeo fin dal lontano 1855. Sfiziose, eleganti e porte-bonheur le gioie di Angela Puttini Capri, tradizionalmente famose perché traggono la loro ragion
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Nobili, which proposes finger or ear “Bouquet”. Multicoloured flowers also for Nardelli Gioielli, with its “Spring” collection full of gold, diamonds, sapphires. “Millefiori” for the new collection of Capri Watch: in the glam clock-face there are many multicolour crystals and a white pearl hearth. Leaves of ginkgo and the siren, the symbol of Naples, turned into jewels are the signature of Asad Ventrella collections, a mix of art and history. “Extraordinary” is the name of the parure created by maison Rovian of Torre del Greco, made of gold, peau d’ange and natural diamonds. A treat like “Raffaello” rings with precious stones and cabochon in red, pink, or white coral. A union of tradition and modernity, with corals, pearls, and precious stones with gold and platinum, is created by Fratelli De Simone, a family whose handiworks are famous since 1855. Eleganti and porte-bonheur, Angela Puttini Capri “Ad Maiora” collection comes from Neapolitan playing cards and their esoteric meaning. Unique like “Entropia” and “Congiunzioni” collections by Paola Grande: the first in pink gold, diamonds and rock crystal rings with geometric shapes; the second made up by 5 elements rings in white or yellow gold and diamonds. Perfect mix of old manufacture and new shapes for Sara Lubrano jewels, in red, pink, and yellow gold, silver, and 47
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17. e 23. Cikorefice 18. Alessandra Avallone 19. e 21. Sara Lubrano 20. Giuliana Grande 22. 24. 27. 28. 29. e 30. Paola Grande 25. Marte 26. Capri Watch 31. e 32. Puttini
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d’essere dalla storia dell’Isola Azzurra. Quelle della collezione “Ad Maiora”, però sono ispirate alle carte napoletane ed al loro significato esoterico. E sono realizzate in oro, diamanti e pietre preziose. Uniche, come le splendide linee “Entropia” e “Congiunzioni” di Paola Grande. La prima, caratterizzata da anelli in oro rosa, diamanti e piramide in cristallo di rocca con disegno geometrico a traforo sottostante; la seconda, da ring componibili di diverse forme, formati da 5 elementi, in oro bianco e giallo con diamanti white. Perfetto mix di antiche lavorazioni e nuove forme, per i gioielli di Sara Lubrano, 48
che per le sue linee predilige soprattutto l’oro rosso, rosa, giallo, ma anche argento e bronzi, che sfociano spesso in collezioni con soluzioni intercambiabili destinate a donna fashion che amano cambiare pietra e colore in base all’umore e al momento. Sono in argento natural o dorato, con frantumi di quarzo citrino, acquamarina e peridoto, invece, le nuove, autentiche creazioni di Giuliana Grande, designer dalla forte impronta personale, capace di fondere ispirazioni naturalistiche e astratte con forme geometriche derivate dalla sua cultura e
dalle sue esperienze di vita. I suoi capolavori sono preludio di una dolce primavera illuminata da un sole caldo ed avvolgente. Argento, bronzo, ambra, corallo, perle e pietre sono le protagoniste anche dei preziosi di Marte gioielli ideati da Simona Danaro, dalla cui fantasia e dalla maestria di artigiani esperti, nascono pezzi unici tutti da indossare. Oro, argento, rame e bronzo, accompagnati da pietre e cristalli, per i gioielli iconici dall’eco-ethic design di Alessandra Libonati come le originali collezioni “Cancelli”, “Bottoni” e “Fumo”. Di gran fascino i bijoux hand ma-
de di Alessandra Avallone che per questa Primavera punta tanto sul colore: giallo, arancio e turchese su tutti, proponendo anche accostamenti insoliti, ma di grande effetto, lasciandosi ispirare dall’India e rivisitando lo shabby chic style. Last but not least le proposte Cikorefice, brand dell’estroso designer partenopeo Ciro Orefice che ha fatto del buon gusto la sua mission. C’è qualcosa di speciale nei suoi gioielli: capolavori di arte preziosa scolpiti nel laboratorio-atelier di via Filangieri. Qualcosa di etereo ed invisibile che lega la passione con la quale si esprimono in vetrina, al fatto stesso di poterli indossare.
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bronze devoted to the woman who likes to change the stone depending on the moment. In natural or golden silver, the new creations of Giuliana Grande, designer able to melt naturalist and abstract inspirations with geometrical shapes. Silver, bronze, amber, coral, pearls, and stones for Marte gioielli created by Simona Danaro, unique pieces made by skilful artisans Gold, silver, bronze, stones, and crystals for the iconic jewels of eco-ethic de-
signer Alessandra Libonati with her original collections “Cancelli”, “Bottoni” and “Fumo”. Fascinating like the handmade bijoux by Alessandra Avallone: colours like yellow, orange and blue, Indian inspirations, and shabby chic style. Last but not least, Cikorefice jewels by the Neapolitan designer Ciro Orefice: masterpieces of precious art sculpted in his workshop 32 in via Filangieri. 49
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Sartoria Antonelli Tessuti, aghi e forbici per capolavori da indossare Fabrics, needles, and scissors for masterpieces to wear Il laboratorio dei campioni nell’arte del taglio e cucito made in Naples. Qui, a palazzo Leonetti, l’artigianalità dell’abbigliamento classico maschile diventa poesia. E vince premi. The workshop of the champions of cutting and sewing made in Naples. Here in palazzo Leonetti, the handicraft of classic male suits becomes poetry. And it wins prizes. di Lello
C Sartoria Antonelli Via dei Mille 40 (Palazzo Leonetti) Napoli Tel / fax +39.081.549.75.71 www.sartoriaantonelli.com/it
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C’è la storia di Napoli dietro il successo della Sartoria Antonelli. Una storia fatta di passioni. Ma anche di sofferenza, rinascita, riscatto. Raffaele Antonelli, titolare della rinomata fucina di capolavori di via dei Mille, è un figlio prediletto della città di Partenope. Uno che ha appreso i rudimenti “dell’ago e del ditale” a 12 anni, trasformandoli, ben presto, in un’arte perfezionata nelle migliori sartorie. Oggi, la Sartoria Antonelli, elegante e accogliente laboratorio ubicato nella cornice di Palazzo Leonetti è meta
Scarpato
prediletta di una clientela scelta, formata da professionisti, politici, magistrati, avvocati, medici ed imprenditori (“bella, bella gente”, come la definisce Antonelli). E’ un vero e proprio must nell’arte del taglio made in Naples. Il luogo in cui l’abbigliamento classico maschile (e tutto ciò che esso rappresenta), dalla giacca al tight, dal frak allo smoking, passando per cappotti, pantaloni e gilet, si trasforma in poesia pura. “Punto sulla qualità e non sulla quantità. Per fare un abito occorre tempo e per
farlo bene occorre più tempo”: è il dictamen del maestro Raffaele. Che nel 2002 si è aggiudicato il concorso “Forbici d’oro”, indetto dall’Accademia Nazionale dei Sartori (organismo di cui oggi è delegato regionale). Solo uno fra i tanti titoli (spicca anche quello rilasciato dalla “British Corner Club”) che hanno proiettato l’antico ragazzo di piazzetta Serao nell’olimpo del ben vestire d’autore. Un altro gran riconoscimento lo ha colto Angela Barone, una sua capace collaboratrice, che ha vinto il con-
corso nazionale “Manichino d’Oro 2015” (prima volta di una napoletana), riservato al sarto capace di esaltare lo stile, la capacità tecnica, l’estro creativo e il rigore formale della sartoria su misura. Tutte qualità che fanno la differenza in un’opera artigianale. E che sono ben presenti nei capolavori “hand made” della Sartoria Antonelli.
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The history of Naples lies beneath the success of Sartoria Antonelli: Raffaele An-
tonelli, the owner of the workshop in via dei Mille, has learned the basics of needle and thimble when he was 12 years old, and he has soon turned them into art. Today Sartoria Antonelli is the favourite spot of high-level customers, a real must in Neapolitan sewing art. It is the place where classic male clothing (suits, tights, tailcoats, dinner-jackets, coats) becomes poetry. “I aim to quality, not quantity. You need time to make a suit, and you need more
time to made it in a good way”, says Raffaele. Who in 2002 won the “Golden Scissors” competition made by National Tailor Academy, and got a title from the “British Corner Club”. His assistant Angela Barone has won the national award “Golden Cuff 2015”, devoted to the tailor capable to exalt style, technical ability, creativity, and formal rigour of madeto-measure tailoring. Qualities which are distinctive of the masterpieces of Sartoria Antonelli. 51
Campania Style
MODA
AlbaChiara La perfezione sartoriale che esalta la bellezza The sartorial perfection which exalts beauty Ogni donna è una dea nell’atelier-showroom di Susi Sposito. Qui tra stoffe di qualità e pennellate di colore prendono vita abiti splendidi Every woman is a goddess in the atelier-showroom of Susi Sposito. Among quality fabrics and colours, fabulous dresses are created di Rosanna
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Forgiare l’abito perfetto. Il capolavoro che esalti la bellezza della donna. Questa la mission di Susi Sposito, designer estrosa, fondatrice del brand AlbaChiara, must di eleganza ed alta qualità sartoriale. Progetto nuovo e ambizioso che, insieme con le proposte di moda, identifica anche un “luogo”. Ecco perché a Napoli, nelle stanze di via Toledo 329, si respira aria di creatività, innovazione e passione. E’ qui che tra stoffe e colpi di colore, sete, merletti, corpetti aderenti e fiori, prendono vita pezzi unici e incontri d’arte: gioielli di pura arte tessile in grado di trasformare ogni donna in una dea. Abiti da sposa, ma an52
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che preziosi vestiti per ogni occasione, caftani dipinti a mano e tailleur per una cena di lavoro. Capolavori pennellati nell’ateliershowroom di Chiaja dove trovano spazio anche idee innovative come l’Officina dei Talenti, primo progetto di mentoring riservato a un team di giovani designer, nato (e guidato) da un’ispirazione di Susi, che a breve presenteranno la loro prima collezione.
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The perfect dress, which exalts the beauty of a woman. This is the mission of Susi Sposito, the designer who created the
brand AlbaChiara. A project born in Naples, via Toledo 329. Here, thanks to silk, lace, tight bodices, and flowers unique dresses are created: pure textile art jewels able to transform women into goddess. Wedding dresses, hand-painted caftans and smart suits. Susi is also helping a team of young designers, the Officina dei Talenti, to give life to their first collection. AlbaChiara di Susi Sposito via Toledo 329 - Napoli Tel. +39.081.195.71.436 www.albachiarafashion.com
Campania Style
ACCESSORI MODA
Paolo Scafora Colori del Golfo comodi da calzare Colours of the Gulf comfy to wear Leggerezza: la parola chiave della nuova collezione dello shoe-designer napoletano ispirata ai paesaggi marini della baia partenopea Lightness: the key word of the new collection of the Neapolitan shoe-designer, inspired by marine landscapes of Parthenope bay di Annalisa
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È senza dubbio “leggerezza” la parola chiave della Spring/Summer collection 2015, firmata dallo shoe-designer Paolo Scafora, le cui nuance si ispirano ai suggestivi paesaggi marini delle isole del Golfo di Napoli. Eleganti e confortevoli calzature da uomo, rigorosamente “hand made”, che vedono protagonista “Extrema”: la nuova lavorazione che conferisce alla tradizionale cucitura Goodyear un’incredibile flessibilità, grazie a una suola in cuoio più morbida, che ingloba un cuscinetto capace di “farsi memoria” dell’andatura di gentlemen e appassionati del “bel vestire” del globo intero. Clienti che da anni possono contare sull’accurata lavorazione artigianale e sul preciso “servizio su misura” di Scafora, appena sbarcato anche a Dubai e Doha, le nuove capitali del lusso.
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Lightness is the key word of the Spring/ Summer collection by shoe-designer Paolo Scafora, whose nuances are inspired by the marine landscapes of the Gulf of Naples islands. Elegant and comfy hand-made man shoes with the special “Extrema” manufacturing, giving an extra flexibility to the Goodyear sewing. The accurate handiwork and made-to-measure service of Scafora has now also arrived in Dubai and Doha. Paolo Scafora Via Tavernola, 8 Casandrino (Na) Tel. +39.081.830.48.08 www.paoloscaforanapoli.it
Imprese di eccellenza
CASE HISTORY
D’Orta Spa Dal 1937, grandi specialisti della disinfestazione Since 1937, great specialists in pest control Grandi alberghi, villaggi turistici, aziende ospedaliere, case private e condomini: l’azienda napoletana soddisfa qualsiasi esigenza di Pest Control Big hotels, holiday villages, hospitals, houses, and apartment blocks: the Neapolitan firm is specialised to resolve any case of pest control di Gino
N D’Orta Spa Via Provinciale Pianura, Località San Martino 18 Pozzuoli (Napoli) Tel. +39.081.526.43.88 www.dorta.it
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Non solo condomini e private abitazioni. D’Orta Spa, autentica eccellenza nel campo della disinfestazione, disinfezione e derattizzazione, lavora da anni anche per strutture ricettive d’ogni tipo: dai villaggi turistici ai grandi alberghi, dai ristoranti alle aziende alimentari, fino alle aziende ospedaliere. L’azienda, che ha mosso i primi passi nel 1937, assicura massima attenzione nel monitoraggio e cura degli ambienti perpetrando una sola mission: dichiarare e vincere la guerra contro infestanti d’ogni genere, mosche, zanzare, animaletti brutti o fastidiosi che siano. Con D’Orta Spa, ogni struttura ricettiva,
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condominio o privato che sia può tirare un sospiro di sollievo. Padroni di casa, villeggianti, ospiti di camping ed hotel possono così dormire sonni tranquilli sotto il controllo di garanzia della D’Orta Spa. Grazie all’esperienza maturata in tanti anni di attività, alla professionalità dei suoi specialisti e all’impiego di prodotti a basso impatto ambientale, l’azienda campana soddisfa ogni esigenza di pest control garantendo competenza, eticità e rispetto per la natura inoffensiva. Tutto documentato da ben 5 certificazioni rilasciate dall’ente Certiquality
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Not only private houses and apartment blocks: D’Orta Spa, an authentic excellence in the field of pest control, disinfection, and deratization, works for holiday villages, big hotels, restaurants, food industry, and hospitals. Since 1937, the firm has one mission: winning the war against any kind of vermin, flies, and mosquitoes. Thanks to the years of experience, the professionalism of its specialists, and the use of low-impact products, the Neapolitan firm is able to satisfy any request of pest control, with ethicality and respect for nature, guaranteed by 5 certificates by Certiquality.
The first complete portal about beauties and excellences of Naples and Campania
charmenapoli.it
Il primo portale completo sulle bellezze e sulle eccellenze di Napoli e della Campania
Campania Sapori
I piatti della Settimana Santa 56
Pasqua a tavola, la Resurrezione dei sapori Easter on the table, the Resurrection of taste Casatiello, tortano, pastiera e migliaccio: la festa dei Cristiani sforna prelibatezze da far invidia al migliore degli chef pentastellati Casatiello, tortano, pastiera and migliaccio: the Christian feast turns out delicacies which make the best chefs envious di Lello
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Non c’è ricorrenza senza il suo dolce, non c’è festività senza il suo piatto forte. A maggior ragione per la Pasqua “made in Naples” che, in fatto di sapori, non è inferiore a nessuno. Dai primi ai secondi, passando per antipasti e dessert, la festa per eccellenza di tutti i Cristiani sforna certe prelibatezze da far invidia al migliore degli chef pentastellati: casatielli, pastiere, migliaccio e chi più ne ha, più ne metta. La Resurrezione a tavola è un autentico trionfo. Se per la Pasqua 2015 avete deciso di cimentarvi con un caratteristico pranzo campano, allora è bene sappiate che all’ombra del Vesuvio si inizia, normalmente, con un sontuoso antipasto. Una “fellata” di salumi paesani disposti quasi
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The taste of Easter made in Naples has no rivals: the Resurrection on the table is an authentic triumph. In Naples usually Easter lunch starts with an appetizer: a wide fellata with salami, capicollo, bacon, cheese like provolone and caciocavallo, hard-boiled eggs, and buffalo mozzarella. Then there is minestra maritata with meat and vegetables (chicory, escarole, savoy cabbage, borage), and the lamb with peas and cheese. As side dish, roasted artichokes with garlic and parsley. Between the various courses there must be a place for casatiello. Its name derives from Latin caseus, “cheese”, maybe because of its presence in the original recipe, or because the smell of cooked lard is 57
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a ventaglio in un piatto da portata molto grande: salame Napoli, capicollo, pancetta. Ma anche formaggi come provolone fresco e caciocavallo, con l’immancabile accompagnamento di uova sode tagliate a fettine e mozzarella di bufala. Subito dopo si “attacca” con la minestra maritata a base di carne e ortaggi misti (cicoria, scarole, verza e borragine), per poi passare all’agnello con piselli e cacio, simbolo storico della Pasqua. Il contorno è bello ricco: carciofi arrostiti. Sono salati internamente e conditi con aggiunta di prezzemolo e aglio tritati molto sottilmente, un pizzico di pepe e poco olio. La conclusione è affidata all’assaggio del 58
dolce tipico della Pasqua: la pastiera napoletana. Attenzione, però. Perché tra una portata e l’altra deve trovare obbligatoriamente spazio anche sua maestà il “casatiello”. Oppure pensavate che potesse esistere una festa di Resurrezione senza il suo piatto più celebre?Già il nome è tutto un programma. Casatiello, appunto. Derivazione dialettale dal latino “caseus”, che vuol dire “formaggio. Forse perché, un tempo, nell’impasto della ricetta originale salata veniva aggiunto del formaggio, oppure dal profumo emanato dallo strutto una volta cotto, ingrediente chiave per questa delizia, molto simile all’odore del formaggio.
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Del casatiello esiste una versione gemella denominata tortano. Chiariamo subito l’arcano. La differenza sta tutta nella preparazione. Sia il casatiello che il tortano, infatti, sono costituiti dagli stessi ingredienti, solo che il primo viene farcito arrotolando la pasta con tutto il ripieno, il secondo viene impastato con gli ingredienti, a mano, e lasciato lievitare incastonando sulla superficie delle uova sode, ingabbiate da un pezzetto di pasta. Libri di storia alla mano, pare che il casatiello risalga al XVII secolo, visto che viene citato in un passaggio della favola “La gatta Cenerentola” di Giambattista Basile (1566–1632).
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similar to cheese. Another version of casatiello is called tortano. The ingredients are the same, but the first one is prepared wrapping the pastry around the ingredients, while in the second the ingredients are added one after another and hardboiled eggs are placed on the top. Casatiello dates back to 17th century, cited in “La gatta Cenerentola� by Giambattista Basile (1566-1632). There is no Easter without this delicacy prepared with flour, milk, salt, eggs, pepper, lard, salami, cicoli, provolone, pecorino, and hard-boiled eggs. Another tasty dessert is migliaccio: delicate and loved especially by kids, it ap59
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In apertura, una straordinaria pastiera di grano - 1. Tagliata di formaggi e salumi - 2. Carciofi pronti per essere arrostiti - 3. Caciocavallo, delizia dell’arte casearia - 4. 5. e 6. Preparazione della pastiera di grano - 7. Ciotola ripiena di minestra maritata - 8. Carciofi arrostiti 9. 10. e 11. Casatiello salato, ripieno e preparazione At the opening, an extraordinary pastiera wheat - 1. Sliced cheese and salami - 2. Artichokes ready for roasting - 3. Caciocavallo, delight of the dairy - 4. 5. and 6. Preparation of Pastiera wheat - 7. Bowl filled with married soup - 8. Roasted Artichokes 9. 10. 11. Casatiello and savory stuffing and preparation
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Lo ribadiamo: non esiste Pasqua o Lunedì in Albis senza una fetta di questa succulenta “ghiottoneria” preparata con farina, latte, sale, uova, pepe macinato e strutto. Ripieno di salame napoletano, cicoli, provolone semipiccante, pecorino grattugiato e uova sode. Il suo gusto robusto e nutriente è di quelli che rapiscono al primo assaggio: impossibile resistergli. Di questo “corposo” preparato, quasi un pasto completo, esiste anche una versione dolce, particolarmente diffusa nel Ca60
sertano e in particolare nella zona vesuviana: è quella preparata con uova, zucchero, strutto e glassa, e decorata in superficie con confetti colorati (i “diavulilli”). Cambia il sapore, dunque. Ma non la sostanza: buono e strepitoso è quello; saporito e gustoso è quest’altro. E già che siamo in tema di “dolcezze”, eccovi servito su un vassoio d’argento un altro piatto tipico delle feste di fine inverno. Un po’ carnevalesco, certo, ma tanto, tanto pasquale. Morbido, fresco, leggermente zuccherato e dagli ingredienti po-
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peared for the first time in the 11th century, when the word miliaccium indicated a kind of millet bread. It is prepared with semolina, milk, sugar, creamy ricotta, vanilla flavour, orange water, eggs, and butter. But the Easter dessert per excellence is pastiera di grano, whose origins go back to age-old pagan cults celebrating the arrive of spring. Pastiera is a short pastry cake, with a filling made up of ricotta, boiled grain, eggs, spices, and candied fruits. Its name derives from the old habit of using cooked pasta instead of grain. 61
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12. e 13. Casatiello salato - 14. Casatiello dolce - 15. Carciofo, un altro degli “ingredienti” della Pasqua a tavola - 16. Tagliata di salumi e casatiello, mix vincente 17. e 18. Migliaccio e fetta di pastiera di grano 19. Un cucchiaio di minestra maritata
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12. and 13. Salty casatiello - 14. Sweet casatiello - 15. Artichoke, another of the “ingredients” of the Easter table - 16. Sliced meats and casatiello, winning mix 17. and 18. Migliaccio and slice of wheat pastiera - 19. A spoonful of married soup
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veri con un profumo prelibato da abbinare a un vino liquoroso. Piace ai grandi, ma anche ai piccini per il suo sapore particolare, delicato e fortemente aromatico: ecco a voi il Migliaccio. Il suo gusto ricorda molto da vicino quello della pastiera di grano, così come il suo profumo: quello tipico dei fiori di arancio. Della pastiera ha anche il colore chiaro paglierino. E insieme alla pastiera, ricorda un po’ il ripieno della sfogliatella. Pare che il Migliaccio abbia fatto la sua comparsa sulle tavole dei vesuviani nell’XI secolo quando con il termine “miliac-
cium” si era soliti indicare una specie di “pane di miglio” cotto a Napoli. Così come il casatiello, esiste anche una variante salata di questo dolce, a base di strutto, sale, pepe, formaggio e salame. Ma è la versione preparata con semola, latte, zucchero, ricotta cremosa, vanillina, fiori d’arancio (o scorze di limone e arancia), uova e burro a essere più diffusa (e gettonata) sulle tavole dei partenopei. Alla pari con le tradizionali “pastiere di grano”, dolce pasquale tipico napoletano per eccellenza, le cui origini risalirebbero agli antichi culti pagani quando lo si
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preparava per celebrare l’arrivo della primavera. La “pastiera” è una vera e propria torta di pasta frolla croccante, ripiena di un morbido impasto a base di ricotta, grano bollito, uova, spezie e canditi. Il suo nome deriverebbe dall’abitudine che si aveva un tempo, di utilizzare pasta cotta al posto del grano. Autentico caposaldo della Pasqua “made in Naples”, la pastiera va preparata con un certo anticipo perché tutti gli ingredienti si amalgamino alla perfezione e possano, così, dare il meglio di sé una volta a contatto col palato. Assaggiare per credere.
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RISTORANTI
Ristorante Il Pirata Incanto e gusto tra roccia e mare Delight and taste among the rocks and the sea A Marina di Praiano, un luogo da mille e una notte a pelo d’acqua sul mare. Rino e Vera, i padroni di casa, seducono con i piatti della loro straordinaria cucina In Marina di Praiano, a one thousand and night place just by the sea. The owners Rino and Vera seduce with the dishes of their extraordinary cuisine di Vera
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È lì, nel ventre della rocciosa perla luccicante di Marina di Praiano, in Costiera Amalfitana, che la natura e l’arte culinaria hanno creato un capolavoro. Benvenuti al ristorante “Il Pirata”, location romantica da mozzafiato e tempio dei sapori. Qui ogni cosa è curata con estrema cura e attenzione. Tavola d’autore, lounge bar e una selezione dei migliori vini nazionali, conservati nel fresco di una grotta naturale, sono gli ingredienti del grande incantesimo di Rino e Vera Milano, i padroni
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di casa. Insieme a mamma Pasqualina e a papà Casimiro sono sempre lì, pronti a sedurre con i prodotti della loro straordinaria cucina: piatti chic, ma sempre figli della tradizionale cucina campana. Cullati dallo sciabordio delle onde che echeggia nel fiordo di Praiano, si comincia con i crocché di Pasqualina per passare al risotto agli agrumi di Costiera. Ma tutto ciò che sforna Il Pirata è ricco e prelibato e contornato dal fascino dei luoghi. Un’esperienza incantevole, come la più bella delle favole.
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In Marina di Praiano, Amalfi Coast, nature and culinary art have created a masterpiece. “Il Pirata” is a romantic place with a great cuisine, a lounge bar, and a superb wine selection: the ingredients of the great charm made by the owners Rino and Vera Milano, who seduce with the dishes of their cuisine, chic and traditional, like crocché and the citrus fruit from Costiera risotto. Every dish is made more magical by the charming setting: an enchanting experience, a dream come true.
Ristorante Il Pirata Via Terramare, Marina di Praiano (Salerno) Tel. +39.089.87.43.77 info@ristoranteilpirata.net www.ristoranteilpirata.net www.facebook.com/ilpirataristorante
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RISTORANTI
Ristorante Museo Caruso e Ristorante Pizzeria La Basilica Nel cuore di Sorrento la cucina è un’opera d’arte Into the heart of Sorrento taste is a work of art Maison di sapori a pochi passi da Piazza Tasso: tra cimeli carichi di storia dedicati al grande tenore e piatti tipici della tradizione, la cucina ha trovato il suo regno Maison of flavours just at few steps from Piazza Tasso: among historical memorabilia devoted to the great tenor and traditional dishes, cuisine has found its reign di Veronica
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Ristorante Museo Caruso e La Basilica: maisons dei sapori incastonate nel cuore antico della Terra delle Sirene. Presenti su tutte le guide mondiali del gusto d’eccellenza (Michelin, Veronelli, Bibenda, Touring Club, ecc). Il “tempio della buona cucina”, dedicato all’indimenticato tenore di Partenope, è gestito da Paolo Esposito, fan storico del grande artista napoletano. Brilla come una perla nei vicoletti che si snodano da piazza Tasso a Sorrento. Rinomato e apprezzato locale, di cui l’immenso Enrico Caruso è l’anima indiscussa, propone menu tipici della tradizione gastronomica campana: sapori particola64
ri e irripetibili. Frutto delle raffinate ricette e dell’estro culinario degli chef. Piatti unici, che i clienti possono assaporare immersi tra i cimeli e i ricordi legati al tenore di San Carlo all’Arena che con la sua voce potente seppe rivoluzionare il mondo della lirica. Camei messi in mostra lì, a due passi dalle tavole imbandite. Proprio come accade nelle sale di un ricco museo. Un mix tra musica, storia e piatti d’autore, capace di sedurre anche il più esigente dei clienti. Proprio come accade nel non distante ristorante “La Basilica”, altro fiore all’occhiello dell’offerta culinaria di Paolo Esposito. Il restaurant prende il nome
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dalla vicina cattedrale di Sant’Antonino, patrono di Sorrento. Con interni eleganti, ma al tempo stesso informali, si presenta come il posto giusto in cui godersi una fumante e succulenta pizza napoletana, oppure, per chi lo volesse, per assaggiare delizie a base di prodotti locali di alta qualità: pesce fresco, carne o pasta fatta in casa. Il tutto accompagnato da oltre 1.300 etichette di vini di tutte le regioni. Buoni, insomma, per tutti i gusti, entrambi i locali sono aperti tutto l’anno, dal mattino alle 12 fino a mezzanotte. Perché per fare festa con i sapori il tempo non manca mai.
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Ristorante Museo Caruso and La Basilica: two temples of taste set into the heart of Sirens Land and. The first one is devoted to the Neapolitan tenor Enrico Caruso. The owner Paolo Esposito proposes traditional menus of Campania, with unique flavours coming from the tasty recipes created by the chefs. The dishes are savoured among the memorabilia of the tenor, and it feels like being into a museum. A mix of music, history, and exclusive Ristorante Museo Caruso via Sant’Antonino, 12 Sorrento (Napoli) Tel. +39.081.807.31.56 www.ristorantemuseocaruso.com
dishes able to seduce even the most demanding palates. Just like in the close “La Basilica”, another creation of Paolo Esposito. The name comes from Sant’Antonino cathedral, patron saint of Sorrento. It is the right place to enjoy a Neapolitan pizza or high-quality delicacies like fresh fish, meat or handmade pasta, accompanied by one of the 1.300 labels of wine coming from all over Italy. Both restaurants are open all year long till 12 pm. La Basilica Ristorante Pizzeria via Sant’Antonino, 28 Sorrento (Napoli) Tel. +39.081.877.47.90 www.ristorantelabasilica.com
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RISTORANTI
La Piazzetta, Osteria Pizzeria Gran buona tavola con vista spettacolare The good table with a view on the Gulf In via Nazario Sauro la “maison del gusto” che ammalia i palati e delizia gli occhi. Piatti di pesce fresco, carne e pizze che grondano sapore e soddisfano l’anima In via Nazario Sauro the maison of taste seduces the palates and delights the sight. Fresh fish dishes, meat, and pizzas full of taste which satisfy the soul di Veronica
L La Piazzetta Via Nazario Sauro, 21/22 - Napoli Tel. +39.081.764.61.95 +39.333.90.98.378 www.lapiazzettanapoli.com
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La Piazzetta Osteria Pizzeria si spalanca in uno degli scorci più belli di Napoli. A un tiro di schioppo dalla mole di Castel dell’Ovo, con vista mozzafiato sul mare del Golfo. L’offerta culinaria di casa Iervolino e Scotto è irrinunciabile: semplicemente tra la più gustosa e saporita della city. Di quelle, per capirci, pronte a sedurre anche il palato più esigente. Specialità della “maison del gusto” made in Naples è il pescato, sempre fresco, di ottima qualità e ma-
gistralmente cucinato. Pregevolissima è anche la fantasia degli chef nel preparare pietanze a base di carne. E la pizza (anche quella senza glutine!) è di quelle che grondano sapore a ogni assaggio. Ogni piatto, nel ristorante di via Nazario Sauro, si trasforma in una succulenta pausa culinaria. Una goduria per il gusto e un’altrettanta goduria per la vista, grazie a un panorama mozzafiato che delizia gli occhi. Due sensazioni congiunte che soddisfano l’anima.
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La Piazzetta Osteria Pizzeria is set in one of the most beautiful places of Naples, near Castel dell’Ovo, with a breathtaking view on the Gulf. The cuisine of Iervolino and Scuotto house seduces even the most demanding palate. The speciality here is the excellently cooked fresh fish, but one can even find delicious meat based dishes, and tasty pizzas. Every dish of via Nazario Sauro restaurant is a joy also for the sight, thanks to the wonderful panaorma.
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RISTORANTI
Vista Sky Bar e Ristorante Vesuvio Roof Drink e pietanze in un Paradiso Drink and food in a Paradise Location mozzafiato nell’hotel Mediterraneo Sorrento. Sul tetto dell’albergo lo scenario ideale per deliziosi finger food e cocktail signature. Nel ristorante con vista sul Golfo le proposte dello chef Saccone A breathtaking location in hotel Mediterraneo Sorrento. On the roof of the hotel, the right place for delicious finger food and signature cocktails. Into the restaurant with a view on the Gulf, chef Saccone proposals
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Vista Sky Bar e Ristorante Vesuvio Roof. E’ qui il cuore pulsante dell’Hotel Mediterraneo Sorrento: quattro stelle di pura bellezza incastonate nel cuore della Terra delle Sirene. Il Vista Sky Bar è una favola da gustare ad occhi chiusi, come il più delicato dei drink. Sorge sull’elegante tetto panoramico dell’albergo adagiato sulla Costa Sorrentina. Lì, dove mare e cielo si fondono, disegnando panorami mozzafiato. E’ questo il luogo dove assaporare, comodamente seduti su poltrone “dolcevita”, allietati dalla musica (dj set, musica deep), deliziosi finger food e cocktail “signature”. Per gli amanti della buona tavola l’hotel regala l’esperienza del Ristorante Vesuvio Roof: scenario ideale per
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indimenticabili cene, romantiche e non, con vista sul Golfo e con le coccolose proposte dell’executive chef Giuseppe Saccone: piatti in stile “Mediterrean Contemporary”, preparati all’insegna della sana cucina tradizionale rivisitati in chiave moderna. Entrambe le location sono aperte al pubblico e sono utilizzabili anche per eventi privati (ricevimenti, matrimoni, party, presentazioni, photo shooting).
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Hotel Mediterraneo Sorrento means four stars of pure beauty set into the heart of Sirens Land. Vista Sky Bar stands on the panoramic roof of the hotel in Sorrento, where the sea meets the sky. It is the
right place to enjoy delicious finger food and cocktails at the sound of music. Then Ristorante Vesuvio Roof: ideal for unforgettable dinners, with a view on the Gulf and the dishes made by the chef Giuseppe Saccone, “Mediterranean Contemporary” but inspired by tradition. Both the locations are also available for private events. Vista Sky Bar e Ristorante Vesuvio Roof Presso: Hotel Mediterraneo Via Crawford, 85 Sant’Agnello di Sorrento - Napoli Tel. +39.081.878.13.52 www.mediterraneosorrento.com
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AGRITURISMO
Casa Lerario Nel cuore del Sannio la farm house dei sapori Into the heart of Sannio the farm house of taste Passione per la qualità, amore per il buon cibo e cura dell’ospitalità: ai piedi del Monte Taburno, l’agriturismo che esaudisce le aspettative Passion for quality, love for good food, and care for hospitality: at the foot of Mt. Taburno, there is a holiday farm satisfying every desire di Lello
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Casa Lerario Contrada Laura 6 Melizzano (Benevento) Tel. +39.0824.94.40.18 www.casalerario.it
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Nel cuore del Sannio, una farm house immersa nel verde dei cipressi e degli ulivi. Benvenuti a Casa Lerario, agriturismo abbarbicato sui pendii del Monte Taburno, a Melizzano. Eccellenza del panorama enogastronomico campano, dove la cura e la particolarità dei dettagli, dal vialone d’ingresso fino alle stanze riservate agli ospiti, fanno la differenza. Pietro Lerario, fondatore della struttura, insieme con la moglie Sonia e mamma Tatiana (abile regina dei fornelli), hanno sposato una mission ben precisa: mettere il cliente a suo agio offrendogli il meglio, sia che si fermi a pernottare, sia che solo gusti le bontà della cucina e dell’orto della casa. In tavola, in un’atmosfera rurale, regnano solo prodotti d’alta qualità. Bontà della Terra Felix, molte delle quali abilmente coltivate
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e prodotte nel tempio del buongusto di contrada Laura. Dove le promesse soddisfano sempre le attese, grazie a passione per la qualità, amore per il buon cibo e cura dell’ospitalità.
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A farm house among cypress and olive trees: welcome to Casa Lerario, a holiday farm at the foot of Mt. Taburno, in Melizzano. An excellence of Campania wineand-food connoisseurship, where care and love for details make the difference. The owner Pietro Lerario, together with his wife and his mother, has decided to offer only the best to the clients who are going to eat or sleep there. On the table one finds only high-quality produce from Terra Felix cultivated in contrada Laura.
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PRODOTTI TIPICI
Antica Pasticceria Cuori di Sfogliatella Tanti dolci cuori per piccole e grandi golosità Many sweet hearts for foodies Il profumo inebriante delle sfogliatelle appena sfornate ammalia i golosi con la gustosa variante del tipico dolce partenopeo inventata da Antonio Ferrieri The irresistible smell of freshly-baked sfogliatelle charms foodies thanks to the delicious version of the traditional Neapolitan dessert created by Antonio Ferrieri di Veronica
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Al Corso Novara, a Napoli, l’aroma delle sfogliatelle appena sfornate è irresistibile. Si sprigiona, come la più inebriante delle magie, dai forni dell’Antica Pasticceria “Cuori di Sfogliatella”, fucina di delicate delizie “made in Naples”. “Tanti cuori, una sola sfoglia” è il motto del padrone di casa, Antonio Ferrieri, capace, fin dal 1987, di dare un tocco nuovo al tradizionale dolce napoletano, creando una squisita variante di “sfogliatella” dotata di un cuore pulsante, fatto di semola, canditi e
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ricotta. E con un gusto in più: ogni sfogliatella dell’Antica Pasticceria, infatti, ha un ripieno diverso, a seconda della stagione. E così si va dai gusti tipicamente estivi, quelli alla frutta, fino alle golose varianti di ricotta e pera, caffè e cioccolato (autunno e inverno). Nel laboratorio di Corso Novara, ogni giorno prendono forma gustosissime sfogliate salate preparate secondo la tradizione gastronomica. “Cuore di Sfogliatella” si trova proprio di fronte alla Stazione Centrale.
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In Corso Novara, Naples, the smell of freshly-baked sfogliatelle comes from Antica Pasticceria “Cuori di Sfogliatella”. The owner Antonio Ferrieri since 1987 has given a twist to the traditional Neapolitan dessert, creating a sfogliatella with a heart made of semolina, candied fruit, and ricotta. Each sfogliatella has a different filling, depending on the season: fruit, ricotta and pear, coffee and chocolate. In the workshop just in front of the Central Station are also made savoury pastries.
Antica Pasticceria Cuori di Sfogliatella Corso Novara 1 E/F - Napoli Tel. +39.081.28.56.85 www.cuoridisfogliatella.it aperti tutti i giorni dalle 6.00 alle 23.00
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PRODOTTI TIPICI
Eccellenze Campane Segreti svelati del buon gusto a tavola Unfolded secrets of the good taste on the table Nella grande vetrina di via Brin, tour guidati e degustazioni svelano al mondo i sapori e le tradizioni delle mille prelibatezze della Campania In via Brin showroom, guided tours and tastings reveal to the world the flavours and the traditions of the thousands delicacies of Campania di Lello
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Come recita il vecchio adagio? L’appetito vien mangiando. Tutto giusto, tutto vero. Ma a Eccellenze Campane, che ci crediate o no, basta anche solo uno sguardo per farvi venire l’acquolina in bocca! Fidatevi: in materia di cultura del cibo, inteso come conoscenza dell’offerta di qualità, selezione accurata delle materie prime, senso estetico e piacere di stare a tavola, il polo di via Brin è un’autentica rarità: accomodatevi e sperimenterete di persona. Volete sapere come nascono pane, pa70
sta, mozzarella, birra, cioccolato, gelato, caffè e dolci nella più profonda tradizione campana? Allora questo è il posto. Eccellenze Campane, lo dice la parola, è un vero e proprio “contenitore di eccellenze” nel settore agroalimentare. Una vetrina della qualità, della tradizione, della peculiarità e del buono prodotto nella regione, pensata per avvicinare il consumatore alle “sciccherie” culinarie della Terra Felix. Un luogo dove scoprire la provenienza e
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le tecniche di lavorazione dei prodotti, attraverso laboratori, restaurant, botteghe e “cucine a vista” che consentono di osservare e capire come prende vita ciò che poi arriva nelle dispense. Eccellenze Campane è anche un centro per meeting ed eventi culturali “a tema” dedicati ai sapori della tradizione, nonché fucina esclusiva per corsi didattici di cucina riservati ai bambini, ma anche di formazione professionale vera e propria, non ultima, ad esempio, quello per aspiranti
pizzaioli. Inoltre, per chi lo desidera (basta una semplice prenotazione), negli spazi del centro è anche possibile effettuare tour guidati e lasciarsi cullare da degustazioni itineranti. Il polo di via Brin, dove da qualche giorno è approdata anche la straordinaria offerta della pasticceria Sal De Riso, il Maestro della Costiera Amalfitana, è aperto tutti i giorni. Domenica compresa. Perché per coltivare la cultura campana del buon gusto a tavola ogni giorno è utile e prezioso.
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At Eccellenze Campane only a look makes your mouth water! Via Brin pole is a rarity for food culture meant as knowing the quality offer and the accurate selection of the ingredients. Do you want to know how traditional bread, pasta, mozzarella, beer, chocolate, ice-cream, coffee, and desserts from Campania are made? This is the right place. Eccellenze Campane is a showroom of the quality, typical produce of the region, made to get the custom-
er closer to the delicacies of Terra Felix. A place where one can discover the origin and the processing of produce, thanks to workshops, restaurants, and open kitchens. Eccellenze Campane is also a centre for meetings and cultural events devoted to traditional flavours, and a place where take place classes for children and for adults. It is also possible to make guided tours and tastings. In this period there is a special offer made by pasticceria Sal De Riso from Amalfi
Coast. Open everyday, even on Sunday, tofully enjoy everyday the taste of Campania. Eccellenze Campane Via Brin 69, Napoli tel. +39.081.563.63.03 www.eccellenzecampane.it info@eccellenzecampane.it Orari: dom-gio h.07-24 ven h. 07-01; sab h. 07-02
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PRODOTTI TIPICI
Caseificio Ponte a Mare La mozzarella che non ha rivali Mozzarella which has no rivals Premiate dal “Gambero Rosso”, preferite dai campioni del Napoli, le perle di latte di bufala della famiglia Paolo sono sinfonie del gusto apprezzate in mezzo mondo Awarded by “Gambero Rosso”, preferred by Napoli soccer champions, the tasty pearls of buffalo milk made by Paolo family are appreciated worldwide di Loreta
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Dire saporita è poco. Una mozzarella Ponte a Mare non si può catalogare in due parole, tanto è buona e succulenta. Ne assaggi un pezzo, bello pastoso, soffice, dolce. E benedici Iddio per aver creato il latte di bufala campana, ingrediente principe dei capolavori forgiati nello storico caseificio della famiglia Paolo, a Castel Volturno. Un’autentica istituzione nel settore dell’arte casearia. E’ qui, nella terra bagnata dal Volturno, che da oltre mezzo secolo prendono vita e forma mozzarelle da mille e una notte, fantastici latticini, provole affumicate, dolci ricotte e lussureggianti trecce. Prelibatezze distri-
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buite in selezionate gastronomie partenopee e sui mercati di mezzo mondo. Sol Levante compreso, dove Ponte a Mare è sinonimo di qualità indiscussa a tavola. Sì, perché, ovunque lo si assaggi, l’oro bianco della famiglia Paolo merita il primato che le è valso l’ambito riconoscimento del “Gambero Rosso”. Non a caso dai campioni del Calcio Napoli fino ai protagonisti della pallanuoto partenopea, l’elenco dei fan delle “sinfonie del gusto” composte a Castel Volturno è lunghissimo e sparso per il pianeta, come testimoniano le centinaia di cartoline esposte al banco vendita, atti di ringraziamento per aver potu-
to gustare un gran momento di piacere. Il merito è tutto della famiglia Paolo che da generazioni si tramanda i segreti per rendere omaggio alla “regina della cucina mediterranea” potendo fare affidamento su un personale altamente qualificato, esperto e cortese, sia nella produzione, sia nella vendita delle delizie della casa. Al banco, ma non solo. Perché, le mozzarelle e tutti i prodotti Ponte a Mare arrivano direttamente nelle case di mezzo mondo: basta collegarsi online alla pagina ufficiale del caseificio per vedersi recapitare le straordinarie confezioni grondanti di succulente bontà.
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Ponte a Mare mozzarella is good and tasty, made exclusively with buffalo milk from Campania, the main ingredient of the masterpieces forged into Paolo family dairy, in Castel Volturno. Here, from over a century, are made wonderful mozzarelle, smoked provole, sweet ricotte, and trecce. The dairy produce are delivered in Naples and in many other places, even far away, like Japan, where Ponte a Mare means great quality. Awarded by “Gambero Rosso�, chosen by the champions of Napoli soccer club and of Neapolitan water polo, the fans of Ponte a Mare can be found worldwide, as the thousands of -you postcards from all over the world attest. Paolo family is handing down its secrets from a generation to another, counting on a highly qualified staff. Ponte a Mare dairy produce can easily arrive in the house of everyone who wants to taste them: one only need sto visit the official website of the dairy and make and order! Caseificio Ponte a Mare Via Domitiana, Km 34.070 Castelvolturno (Caserta) Tel. +39.0823.85.15.25 www.ponteamare.it info@ponteamare.it
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Museo Archeologico Nazionale
seum was built to house the priceless treasure of the Patron Saint of Naples, including documents, jewels and paintings.
Museo Duca di Martina
Museo Nazionale di Capodimonte
Piazza Museo, 19 Tel. 081.2110258; 081.4422149 cir.campania.beniculturali.it/museoarcheologiconazionale Mar chiuso. Mer-lun h. 9-19.30. Biglietti: 8 euro; 4 euro per giovani dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni Tue closed. Wed-Mon 9 a.m. -7.30 p.m. Tickets: 8 euros; 4 euros for people aged 18-24; free admission under18 Le sale del più antico museo archeologico d’Europa custodiscono, tra l’altro, pezzi unici provenienti dall’area archeologica vesuviana, collezioni egiziane ed etrusche. The rooms of Europe’s oldest archaeological museum house some unique pieces from he archaeological sites around Mount Vesuvius as well as Egyptian and Etruscan collections.
Via Miano, 2 - Tel. 081.7499111; 848.800288 www.polomusealenapoli.beniculturali.it/museo_cp/ museo_cp.html Mer chiuso. Gio-mar h. 8.30-19.30. Biglietti: 7,50 euro; 6,50 euro (dopo le 15,00); gratis sotto i 18 anni.Wed closed. Thu-Tue 8.30 a.m.- 7.30 p.m. Tickets: 7,50 euros; 6,50 after 3 p.m.; free admission under18 Fu costruita nel 1738 sotto il regno di Carlo di Borbone. Ospita un Gabinetto di Disegni e Stampe, la collezione Farnese, arredi del ‘700 e ‘800. Built in 1738 under King Charles of Bourbon, houses the Cabinet of Prints and Drawings, the Farnese Collection and furnishings from the 18th and 19th centuries.
Via Cimarosa, 77 - Tel. 081.5788418; 848.800288 www.polomusealenapoli.beniculturali.it /museo_ dm/museo_dm.html Mar chiuso. Mer-lun h 8.30-14. Ingresso gratuito. Tue closed. Wed-Mon 8.30 a.m.- 2 p.m. Free admission. Nel cuore del verde parco di Villa Floridianana, accoglie una delle più prestigiose raccolte di arte decorativa europea ed orientale. Completa le attrattive del complesso il Museo Nazionale della Ceramica. One of the most prestigious collections of European and oriental decorative art. The complex also houses the National Ceramics Museum. Museo di Palazzo Reale
Museo del Tesoro di San Gennaro Museo Civico di Castel Nuovo
L’ingresso ai musei è gratuito la prima domenica di ogni mese Le biglietterie dei musei chiudono tutte un’ora prima di quella indicata come orario di chiusura del museo Free entrance in first sundays of each month Museum ticket offices close one hour prior to museum closing time
Via Duomo, 149 - Tel. 081.3442286; 081.294980 www.museosangennaro.it - Aperto tutti i giorni (festività incluse) h. 9 -18.00. Mercoledì chiuso. Biglietti: 7 euro; 5 euro under 18; 5 euro per gruppi di almeno 15 persone; 4 euro per scolaresche; Convenzionati (Cral, parrocchie): 5 euro, guida inclusa Open every day (holidays including) 9 a.m.-6 p.m. Wed closed. Tickets: 7 euros; 5 euros under18; 5 for groups of 15 people; 4 euros for students; Agreement (Cral, Parishes): 5 €, guide included Situata vicino alla Cappella di San Gennaro, la struttura custodisce l’inestimabile tesoro del patrono di Napoli. Vi si possono trovare: documenti, gioielli e dipinti. Situated near the Chapel of San Gennaro, the mu-
Maschio Angioino Piazza Municipio Tel. 081.4201241 Dom chiuso. Lun-sab h. 9-19. Biglietti: 6 euro; gratis sotto i 18 anni e per studenti di facoltà artistiche Sun closed. Mon-Sat 9 a.m. - 7 p.m. Tickets: 6 euros; free admission under18 and for Art students Ospitato dal Maschio Angioino, il museo, oltre a tre preziose cappelle, accoglie altri ambienti dalla straordinaria bellezza: la Sala dell’Armeria, quella dei Baroni e la Pinacoteca. Housed in the Maschio Angioino castle, the museum has three superb chapels as well as other rooms of extraordinary beauty: the Armoury, the Barons’ Hall and the Picture Gallery.
Piazza del Plebiscito, 1 Tel. 081.400547; 081.7944021 palazzorealenapoli.beniculturali.it Orari apertura: ore 9:00 - ore 20:00. Mer chiuso. Biglietti: 4 euro; 3 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni Opening: 9 AM - 8 PM. Wed closed. Tickets: 4 euros; 2 euros for EU residents aged 18-24; free admission under18 Fiore all’occhiello del Museo, l’Appartamento Reale, le sale del Trono, dei Fiamminghi e del Seicento Napoletano, ma anche la Cappella Reale e il giardino pensile. Highlights of the Museum include the Royal Apartment, the Throne Room, the Flemish Room and the Neapolitan 17th Century Room, but also the Royal Chapel and the Hanging Garden.
Le pagine Musei sono realizzate in collaborazione con: Museo di San Martino
Teatro di San Carlo
dragone Foundation, wellknown for its precious collections of embroideries, high expression of the art of silk making, introduced in Naples at the beginning of last Millennium by a community of Jews. On display, laces, sacred paraments and beautiful dresses coming from many donations, among which the Sarli Collection. Museo Artistico Industriale
Largo San Martino, 5 - Tel.081.2294502 848.800.288 www.polomusealenapoli.beniculturali.it /museo_ sm/museo_sm.html Mer chiuso. Gio-mar h. 8.30-19.30. Biglietti: 6 euro; 3 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni Wed closed. Thu-Tue 8.30 a.m. - 7.30 p.m. Tickets: 6 euros; 3 euro for EU residents aged 18-24; free admission under18 Dal 1866, il museo che ha sede nell’omonima Certosa vomerese, ospita “stralci” di storia cittadina corredati da piante e foto. Splendidi i chiostri, i giardini, la chiesa barocca e il Quarto del Priore. Since 1866 the museum has been located in the Charterhouse of the same name where visitors can get a glimpse of the city’s history amid plants and photos. Splendid cloisters and gardens, the superb Baroque church and the Priory. Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes
Via San Carlo - Napoli Tel. 081.5534565 - www.teatrosancarlo.it Visite guidate dal lunedì al sabato ore 10:30 - 11:30 12:30 - 14:30 - 15:30 - 16:30. La domenica ore 10:30 - 11:30 - 12:30. Chiuso ad Agosto e festivi. Biglietti: intero euro 6, ridotto euro 5 (gruppi almeno 25 pax, minori 18 e over 60). Guided tours from monday to saturday 0:30 - 11:30 - 12:30 - 14:30 - 15:30 - 16:30. On sunday 10:30 - 11:30 - 12:30. Close on bank holidays and in August. Entrance ticket euro 6, reduced euro 5 (group 25 pax minimum, under 18 over 60). Chi arriva a Napoli, a pochi passi da Palazzo Reale e piazza del Plebiscito non può non visitare la Sala Storica del Teatro di San Carlo, tra i più famosi e antichi teatri lirici al mondo, costruito per volere di re Carlo III di Borbone nel 1737. Un’occasione unica, per conoscere un momento chiave della storia e dell’arte napoletana. Visit the historic San Carlo theatre, one of the oldest and most famous opera houses in the world, built for king Charles III of Bourbon in 1737.
Piazzetta Salazar, 6 - Tel. 081.7647471 Dom chiuso. Visita su appuntamento Sun closed. Visits by appointment Nel Museo, annesso all’Istituto Statale d’Arte “Filippo Palizzi”, oltre 6.000 manufatti in ceramica, ebano e oro. Un’intera sala ospita bronzi e vasi realizzati dallo stesso Palizzi. The Museum is annexed to the “Filippo Palizzi” Art School and houses over 6,000 works in ceramics, ebony and gold. One rooms exhibits bronzes and vases made by Palizzi himself.
Piazzetta Mondragone, 18 - Tel. 081.4976104 www.fondazionemondragone.it Dom chiuso; lunven h. 9-13/15-17; sab h.9-13 Biglietti: 5 euro; ridotto 3 euro Sun closed; Mon-Fri 9 a.m. - 1 p.m. / 3-5 p.m.; Sat 9 a.m. - 1 p.m. Tickets: 5 euros, concessions 3 euros Il museo è parte dell’istituto Mondragone, famoso per le sue preziose collezioni di tessuti ricamati, espressione dell’arte della seta, introdotta a Napoli intorno all’anno Mille dalla comunità di ebrei. Tra gli oggetti esposti spiccano le collezioni di ricami (sec. XVII e XVIII), paliotti, paramenti sacri, merletti e pizzi, oltre a splendidi abiti da varie donazioni tra cui la collezione Sarli. The museum is part of the Mon-
AlbaChiara di Susi Sposito via Toledo 329 - Napoli Tel. +39.081.195.71.436 www.albachiarafashion.com
Cappella Sansevero
Museo del Tessile e dell’Abbigliamento “Elena Aldobrandini”
Via della Riviera di Chiaia, 200 Tel. 081.7612356; 848.800.288 www.polomusealenapoli.beniculturali.it/museo_vp/ museo_vp.html Mar chiuso. Mer-lun h. 8.30-14.00. Biglietti: 2 euro; 1 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni Tue closed. Wed-Mon 8.30 a.m.- 1.30 p.m.Tickets: 2 euros; 1 euro for EU residents aged 18-24; free admission under18 Villa Pignatelli è il nome dell’edificio costruito nel 1826 che ospita il museo. Da vedere anche il Museo delle Carrozze. Villa Pignatelli was built in1826 and now houses the museum. The Coach and Carriage Museum is also not to be missed.
Sartoria Antonelli Via dei Mille 40 (Palazzo Leonetti) Napoli Tel / fax +39.081.549.75.71 www.sartoriaantonelli.com/it
Ristorante Museo Caruso via Sant’Antonino, 12 Sorrento (Napoli) Tel. +39.081.807.31.56 www.ristorantemuseocaruso.com Via Francesco De Sanctis, 19 - Tel. 081.5518470 www.museosansevero.it Mar chiuso. Lun-sab h. 1017.40. Dom e festivi: h. 10-13.10. Biglietti: 7 euro; 5 euro con Artecard e da 10 a 25 anni; 2 euro per scolaresche; gratis fino a 10 anni Tue closed. Mon-Sat 10 am - 5.40 pm, Sun and hols 10 am -1.10 pm. Tickets: 7 euros; 5 euros with Artecard and for people aged 10-25; 2 euros for schools; free admisson under 10 La Cappella, realizzata da Raimondo di Sangro Principe di Sansevero, letterato e alchimista, custodisce sculture di altissimo valore, tra le quali, il Cristo Velato del Sammartino. The Chapel, which was built by the scholar and alchemist Raimondo di Sangro, houses some excellent sculptures, including the Veiled Christ by Sammartino.
Caseificio Ponte a Mare Via Domitiana, Km 34.070 Castelvolturno (Caserta) Tel. +39.0823.85.15.25 www.ponteamare.it info@ponteamare.it
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Complesso Museale di Santa Chiara
Via Santa Chiara, 49/c - Tel. +39.081 797.12.24 www.monasterodisantachiara.com Chiesa: h. 7.30-13/16.30-20. Complesso Monumentale: feriali h. 9.30-17.30; festivi h. 10-14.30 Biglietti: intero 6 euro; ridotto: 4,50 euro (studenti under 30, insegnanti, over 65, gruppi di almeno 25 unità). Tariffa speciale: 3,50 euro (gruppi scuola). Gratis: disabili 100%, religiosi, bambini con meno di 6 anni. Church: 7.30 am-1 pm/4.30-8 pm. Monumental complex: work. h. 9.30 am -5.30 pm; holid. h. 10 am-2.30 pm. Standard price: 6 euros; reduced price: 4,50 euros (students under 30, teachers, over 65, groups of at least 25 units). Special rate: 3,50 euros (school groups). Free entrance: disabled person 100%, religious, children (under 6 years). Il complesso, incastonato nel centro storico di Napoli, comprende un’area archeologica, il Museo dell’Opera, lo splendido Chiostro Maiolicato e la sala del Presepe del ‘700. The complex is embedded in the Naples historic city centre and includes an archaeological area, the Museum, the splendid Majolica Cloister and a hall exhibiting 18th century nativity scenes.
Città della Scienza
Via Coroglio, 104 - Tel. 081.3723728 www.cittadellascienza.it Lunedi chiuso. Dal martedì al sabato: 9.00-15.00. Domenica: 10.00-17.00. Biglietto unico: 2 euro. Planetario chiuso Mon closed. Tue- Sat 9 a.m. 3 p.m. Sun: 10 a.m. 5 p.m. Only ticket 2 euros. Planetary closed È il primo science centre italiano e anche uno dei primi esempi di recupero architettonico della zona industriale di Bagnoli. Parte del museo è dedicata ai bambini, con percorsi ad hoc. The first Italian science centre and also one of the first examples of restored industrial architecture in the Bagnoli area. Part of the museum has themed itineraries for children.
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Via Moiariello, 16 - Tel. 081.5575111 Su appuntamento By appointment Tre i padiglioni in cui è possibile ripercorrere due secoli di storia dell’Astronomia a Napoli e nel Sud d’Italia attraverso strumenti astronomici di grande valore. Three buildings illustrate two centuries of the history of astronomy in Naples and Southern Italy through astronomical instruments of great historical and documentary value. Chiesa e Quadreria del Pio Monte della Misericordia
Musei di Paleontologia, Mineralogia, Zoologia ed Antropologia dell’Università Federico II di Napoli
Cappella del Monte di Pietà
Via San Biagio dei Librai, 114 Sab-dom h.9.30-13.30 - Sat-Sun 9.30 a.m. - 1.30 p.m. La Cappella, completamente affrescata, è un autentico gioiello di eleganza manieristica. Pregevoli anche gli arredi in legno della sacrestia e della sala delle Cantoniere. The entirely frescoed Chapel is a veritable jewel of mannerist elegance. Superb wooden furniture in the Vestry and the Sala delle Cantoniere.
Museo dell’Osservatorio di Capodimonte
Via Mezzocannone 8 - Tel. 081.2537516/7 Lun-ven h. 9-13.30. Lun e gio h. 15-17. Sab e dom h. 9-13. Biglietti: 2,50 euro a museo; 1,50 euro a museo per under 18, ingresso libero per studenti universitari Mon-Fri 9 a.m. - 1.30 p.m.. Mon and Thu 3 p.m. 5 p.m. Sat and Sun 9 a.m. - 1 p.m. Tickets for each museum: 2,50 euros; 1,50 under 18, free admission for University students Raccolgono oltre 50.000 reperti tra minerali, rocce, fossili, ma anche pezzi di inestimabile valore paleontologico. Nella sezione zoologia: madrepore, uccelli, spugne, vertebrati, insetti. Over 50,000 minerals, rocks, fossils and other priceless palaeontological items on show. The zoology section includes madrepores, birds, sponges, vertebrates and insects.
Via dei Tribunali, 253 Tel. 081.446944; 081.446973. Visite guidate: 081.446810 www.piomontedellamisericordia.it Mer chiuso. Gio-mar h.9-14.30/ Chiesa lun-dom h. 9.30-13.30. Biglietti: 6 euro; 5 euro con Artecard, TCI, over 65, under 18; 3 euro per insegnanti, studenti, giornalisti, gruppi di 10 persone; 1,50 euro per le scuole. Wed closed. Thu-Tue 9.30 am - 1.30 pm/Church: Mon-Sun 9.30 am - 1.30 pm. Tickets: 6 euros; 5 euros with Artecard, TCI, over 65; 3 euros for teachers, students, journalists, groups of 10 people; 1,50 euros for schools L’edificio del 1600 ospita la chiesa di S. Maria della Misericordia e la pinacoteca con opere del XVII e XVIII secolo. Tra queste, una delle più famose opere del Caravaggio: Le Sette Opere di Misericordia. The 17th century building comprises the church dedicated to S. Maria della Misericordia and a picture gallery exhibiting works from the 17th and 18th centuries. These include one of Caravaggio’s most famous works: The Seven Works of Mercy, above the main altar.
Museo e Ipogeo della Chiesa del Purgatorio ad Arco
Via dei Tribunali - Tel. 081.446810 Museo e ipogeo sab h.10-12.30; chiesa lun-sab h.913. Biglietti: euro 2 Museum and hypogeum open on Sat. h.10-12.30; church Mon-Sat h.9-13. Tickets: 2 euros Sacralità ed esoterismo ben si miscelano nella chiesetta del Purgatorio ad Arco, nel cuore del centro storico di Napoli, nota per la venerazione delle cosiddette “capuzzelle”, i teschi dei morti che da sempre i napoletani considerano benevoli protettori. Nella sacrestia della chiesa è stato allestito un museo di arredi e paramenti sacri del 1600, mentre nell’ipogeo è possibile fare vista alle “capuzzelle”. Il Museo e l’ipogeo sono aperti sono il sabato mattina; si consiglia di prenotare. Sacredness and esotericism join together in the little church of Purgatorio ad Arco, in the heart of the historical centre of Naples, wellknown after the veneration of skulls, considered by Neapolitans as benign protectors. In the vestry of the church there is a museum of scared furniture and vestments, whilst in the hypogeum it is possible to visit the skulls. Museum and hypogeum are open on Saturday mornings; booking is suggested. Mostra di Coralli e Cammei
Piazzetta Matilde Serao, 19 - Tel. 081.421111 www.ascione.com Solo su prenotazione - Appointments only. In mostra piccoli capolavori in oro, argento, pietre preziose, splendidi cammei e coralli lavorati dalla ditta Ascione, che vanta una tradizione artigianale lunga ben 150 anni. Small masterpieces of gold, silver, precious stones, splendid cameos and corals created by the Ascione firm, which boasts a 150 year history of traditional craftsmanship.
Le pagine Musei sono realizzate in collaborazione con: Museo Diocesano
mente alla paleobotanica e all’etnobotanica, che raccolgono oggetti provenienti da varie parti del mondo. Dal Borneo all’Amazzonia.The museum is divided into two sections dedicated to palaeo-botany and ethno-botany, with exhibits from all over the world, from Borneo to the Amazon Basin. A.R.C.A.
Largo Donnaregina - Tel. 081.5571365 www.museodiocesanonapoli.it Mar chiuso; lun-dom h.9.30-16.30 Tue closed; Mon-Sat h.9.30-16.30 Il museo è allestito all’interno della chiesa di Donnaregina Nuova, chiusa da molti anni, che conserva dipinti di grande pregio come “L’Immacolata Concezione” del lorenese Charles Mellin e il “San Francesco che riceve i simboli del sacerdozio” di Francesco Solimena. Accanto a queste opere, proprie della chiesa ex monastica, il primo percorso museale presenta due temi importanti della fede cristiana: le raffigurazioni della Madonna e di San Gennaro, descritti da formidabili artisti come il fiammingo Teodoro d’Errico, il senese Marco Pino o un particolare Aniello Falcone, capaci di rendere ancora più incisiva l’identità storica ed ecclesiale di questa città. The museum is housed in the church of Donnaregina Nuova, reopened after a long closing, that keeps beautiful paintings as “The Immaculate Conception” by Charles Mellin and “San Francesco is given the symbols of priesthood” by Francesco Solimena. Besides these works belonging to the church, the museum displays works on two main religious figures: the Virgin Mary and San Gennaro, protector of Naples with paintings by Teorodo d’Errico, Marco Pino, Aniello Falcone, that make even more expressive the historical and ecclesiastical identity of Naples.
Situate sotto la chiesa di Santa Maria della Sanità, eretta agli inizi del 1600, queste catacombe sono legate alla venerazione di San Gaudioso, Vescovo di Abitinia in Africa e giunto a Napoli dopo essere stato privato di tutto da re Genserico. Qui morì tra il 451 e il 452. Based under the church of Santa Maria della Sanità, built in the early 1600, the origin of these catacombs is connected to the veneration of Saint Gaudioso, bishop of Abitinia in Africa, who arrived in Naples, after being stripped of everything by King Genserico. Here he died between 451 and 452 A.D.
Paolo Scafora Via Tavernola 8 - Casandrino (Na) Tel. +39.081.830.48.08 www.paoloscaforanapoli.it - info@paoloscaforanapoli.it
Stazione Zoologica A. Dohrn Compesso Monumentale di Santa Maria la Nova Piazzetta Santa Maria la Nova, 44 Tel. 081.5523298; 081.5521597 www.oltreilchiostro.org Visite guidate lun-ven h.10, 11, 12, 15, 16. Sab e dom al mattino solo su prenotazione (maggiorazione del biglietto di euro 1) - Biglietti: euro 2,50 Guided tours Mon-Fri h.10, 11, 12, 15, 16. Sat and Sun in the morning only by appointment (ticket + 1 euro). Tickets: 2, 50 euros Il Museo Religioso di Arte Contemporanea intende rendere contemporaneo il contatto con la produzione artistica più recente, tentando di riformulare il senso stesso dell’esperienza estetica, che non può essere oggetto di esclusivi e classici percorsi didattico-didascalici, ma proposta di lettura innovativa. The Museum of Contemporary Religious Art aims to make easier the understanding of the latest artistic production, trying to formulate the sense of the aesthetic experience through a new interpretation.
Eccellenze Campane Via Brin, 69 - Napoli Tel. +39.081.563.63.03 www.eccellenzecampane.it info@eccellenzecampane.it
Villa Comunale - Tel. 081.5833111 - www.szn.it Lun chiuso. Mar-sab h.9-17. Dom h. 9-14. Biglietti: 1,50 euro; 1 euro per bambini da 5 a 12 anni; gratis fino a 4 anni Mon closed. Tue-Sat h.9-17. Sun 9 a.m. -14. Tickets: 1,50 euros; 1 euro for kids aged 5-12; free entrance under 4 Ospita il più antico acquario d’Europa (30 vasche e 200 specie tra animali e vegetali marini), ma anche una biblioteca e laboratori per ricerche di zoologia, botanica e fisiologia marina. The oldest aquarium in Europe (30 tanks and 200 species of marine animal and plant life), but also a library and laboratories for research in zoology, botany and marine physiology.
Ristorante Il Pirata Via Terramare, Marina di Praiano (Salerno) Tel. +39.089.87.43.77 info@ristoranteilpirata.net www.ristoranteilpirata.net www.facebook.com/ilpirataristorante
Catacombe di San Gaudioso Museo di Paleobotanica ed Etnobotanica
Via Foria, 223 - tel. 081.449759; 081.455654 Sab e dom chiuso. Lun-ven h.9-14 su appuntamento Sat and Sun closed. Mon-Fri 9 a.m. - 2 p.m. by appointment La struttura ospita due sezioni dedicate rispettiva-
Museo storico musicale
Piazza Sanità - Tel. 081.5441305 visiteguidate@santamariadellasanita.it Direttore: Giovanni De Pasquale Lun-dom visite giuidate h.9.30-10.15-11-11.4512.30. Biglietti: euro 5; euro 3 per scolaresche Mon-Sun guided tours h.h.9.30-10.15-11-11.4512.30. Tickets: 5 euros; 3 euros for schools.
Via San Pietro a Majella, 35 - Tel. 081.5644111 Visite guidate: 081.446810 www.sanpietroamajella.it Sab e dom chiuso. Lun-ven h. 9.30-12.30 Sat and Sun closed. Mon-Fri 9.30 a.m. - 12.30 p.m. Il Conservatorio di San Pietro a Majella vanta una ric-
Antica Pasticceria Cuori di Sfogliatella Corso Novara 1 E/F - Napoli Tel. +39.081.28.56.85 www.cuoridisfogliatella.it aperti tutti i giorni dalle 6.00 alle 23.00
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ca biblioteca con preziose collezioni di manoscritti di scuola napoletana, ritratti e cimeli di musicisti e un museo di strumenti antichi. The Conservatory of San Pietro a Majella boasts a superb library with precious collections of manuscripts from the Neapolitan school, portraits and everyday items of musicians and a museum of antique musical instruments. Quadreria dei Gerolomini
Via Duomo, 142 - Tel. 081.294444 Dom chiuso. Lun-ven h. 9-14, sab h. 9-12. Sun closed. Mon-Fri 9 a.m. - 2 p.m., Sat 9 a.m. noon. Il complesso, impreziosito dalla splendida facciata realizzata da Ferdinando Fuga, comprende: la chiesa di San Filippo Neri, una pinacoteca, una biblioteca, l’archivio oratoriano e due chiostri. The complex has a splendid façade by Ferdinando Fuga and includes the Church of San Filippo Neri, a picture gallery, a library, the oratory archive and two cloisters. Scavi di San Lorenzo Maggiore
Via dei Tribunali, 316 - Tel 081.2110860 www.sanlorenzomaggiorenapoli.it Lun-sab h. 10-17. Dom h. 10-13.30. Biglietti: 9 euro; ridotto 7 euro per under 18 e over 65; riduzioni con Artecard Mon-Sat 10 a.m. - 5 p.m. Sun 10 a.m. - 1.30 p.m. Tickets: 9 euros; 7 euros under18 and over65; concessions with Artecard L’area sotto la chiesa di San Lorenzo ospita i resti di edifici che testimoniano la stratificazione avvenuta nel corso dei secoli attraverso trasformazioni dell’impianto urbano. Beneath the church of San Lorenzo the remains of buildings have been excavated to reveal the stratification of the city over the centuries.
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Accademia di Belle Arti - Pinacoteca
Madre
on a raised platform, constitute a veritable museum of historical factory founded in 1922 by Isidore Odin now symbol of excellence chocolate in the world. ZONA FLEGREA Terme di Baia
Via Costantinopoli, 107 - Tel. 081.441900; 081.44188. Visite guidate: 081.446810 www.accademianapoli.it Dom chiuso. Lun-sab h. 10-13. Biglietti: 5 euro; 3 euro per under 18 e over 65; 4 euro per gruppi di almeno 15 persone. Sun closed. Mon-Sat 10 a.m. - 2 p.m. Tickets: 5 euros; 3 euros under18 and over 65; 4 euros for groups of 15 people Assolutamente da non perdere, la Sala Palazzi, sezione dedicata alle opere dell’800, con esposizione delle opere dei maestri d’arte contemporanea, ex allievi dell’Accademia. Not to be missed is the Sala Palazzi, the section dedicated to works from the 19th century, exhibiting the works of masters of contemporary art who were students at the Academy.
Palazzo Donnaregina - Via Settembrini, 79 Tel. 081.19313016; 081.292833 www.museomadre.it Mar chiuso. Lun, mer, gio e dom h. 10-21; ven e sab h.10-24. Biglietti: 7 euro; ridotto 3,50 euro; lunedì gratis. Tue closed. Open Mon, Wed, Thu and Sun 10 a.m. - 9 p.m.; Fri and Sat 10 a.m. - 12 p.m. Tickets: 7 euros; 3,50 euros concessions; free on Mondays. Palazzo Donnaregina, edificio di grande pregio storico e architettonico situato in pieno centro cittadino, è la sede del nuovo museo d’arte contemporanea partenopeo. Palazzo Donna Regina, a building of great historical and architectural value situated in the very centre of the city, houses the new museum of contemporary art in Naples. Fabbrica di cioccolato Gay-Odin
Via Sella di Baia, 63 - Bacoli Tel. 081.8687592 - Lun chiuso. Mar-dom h. 9 - un’ora prima del tramonto Mon closed. Tue-Sun 9 a.m. - dusk Il Parco Archeologico e Monumentale di Baia conserva imponenti resti archeologici rispettivamente del Palatium o residenza degli Imperatori romani a Baia e di una villa tardo repubblicana. The Archaeological and Monumental Park at Baia contains impressive archaeological remains of the Palatium, residence of the Roman emperors at Baia and a villa from the late republican age.
Pan, Palazzo delle Arti di Napoli Museo di Baia Palazzo Roccella - Via dei Mille, 60 Tel. 081.7958605-06-07 www.palazzoartinapoli.net Mar chiuso. lun-sab h.9.30-19.30; dom e festivi h.9.30-14.30. Biglietti: 5 euro; 3 euro ridotto Tue closed. Mon-Sat 9.30 a.m. - 7.30 p.m.; Sun and holidays 9.30 a.m. - 2.30 p.m. Tickets: 5 euros; 3 euros concessions.
La struttura, centro permanente di arti contemporanee, ospita le più disparate espressioni culturali relative all’arte: dalla pittura alla scultura passando per la fotografia, il cinema e il fumetto. This permanent centre for contemporary arts houses a huge variety of cultural and artistic expression: from painting to sculpture, photography, cinema and cartoons.
Via Vetriera 12 - Tel. 081.417843 www.gay-odin.it Aperto dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17. Ingresso libero Mon-Thu h. 9-17. Free entrance. Macchine impastatrici, bilance, tegami e attrezzi di ogni genere e tipo: reperti con oltre cento anni di vita catalogati alla voce “archeologia industriale”. Servivano, un tempo, per lavorare la cioccolata. Oggi fanno bella mostra di sé in uno spazio ricavato all’ingresso della fabbrica Gay Odin, in via Vetriera a Chiaja. Posti su una pedana rialzata, costituiscono un vero e proprio museo dello storico stabilimento fondato nel 1922 dal piemontese Isidoro Odin, oggi simbolo di eccellenza cioccolatiera nel mondo. Mixers, scales, pots and tools for making chocolate: tools with more than a hundred years of life cataloged under “industrial archaeology”. Are positioned in the Gay Odin factory (Vetriera street at Chiaja). Set
Via Castello - Baia Tel. 081.5233797 Lun chiuso. Mar-sab h. 9- 20. Dom h. 9-19. Biglietti: 4 euro; 2 euro per over18 e under24; gratis per under 18. Mon closed. Tue-Sat 9 am - 8 pm. Sun 9 am - 7 pm. Tickets: 4 euros; 2 euros over18 and under24; free entrance under18 Il Museo Archeologico dei Campi Flegrei è alloggiato nel Castello Aragonese di Baia e ospita la sala dei Gessi, con calchi d’epoca romana che riproducono capolavori del periodo classico ed ellenistico dell’arte greca. The Archaeological Museum of the Phlegraean Fields is housed in the Aragonese castle of Baia, the Sala dei Gessi exhibits plaster casts from the Roman age reproducing masterpieces of the classical and Hellenistic period of Greek art.
È QUANDO TI SENTI PICCOLO CHE SAI DI ESSERE DIVENTATO GRANDE. A volte gli uomini riescono a creare qualcosa più grande di loro. Qualcosa che prima non c’era. È questo che noi intendiamo per innovazione ed è in questo che noi crediamo. Una visione che ci ha fatto investire nel cambiamento tecnologico sempre e solo con l’obiettivo di migliorare il valore di ogni nostra singola produzione. È questo pensiero che ci ha fatto acquistare per primi in Italia impianti come la rotativa Heidelberg M600 B24. O che oggi, per primi in Europa, ci ha fatto introdurre 2 rotative da 32 pagine Roto-Offset Komori, 64 pagine-versione duplex, così da poter soddisfare ancora più puntualmente ogni necessità di stampa di bassa, media e alta tiratura. Se crediamo nell’importanza dell’innovazione, infatti, è perché pensiamo che non ci siano piccole cose di poca importanza. L’etichetta di una lattina di pomodori pelati, quella di un cibo per gatti o quella di un’acqua minerale, un catalogo o un quotidiano, un magazine o un volantone con le offerte della settimana del supermercato, tutto va pensato in grande. È come conseguenza di questa visione che i nostri prodotti sono arrivati in 10 paesi nel mondo, che il livello di fidelizzazione dei nostri clienti è al 90% o che il nostro fatturato si è triplicato. Perché la grandezza è qualcosa che si crea guardando verso l’alto. Mai dall’alto in basso.
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La Solfatara
Via Solfatara - Pozzuoli Tel. 081.5262341 - www.solfatara.it Lun-dom h. 8.30-17.30. Mon-Sun 8.30 am - 5.30 pm Con un’estensione di circa 33 ettari, è un’oasi naturalistica che offre numerosi spunti per un’avventurosa passeggiata tra fumarole, vulcanetti di fango, boschi e zone di macchia mediterranea. Covering 33 hectares, the Solfatara is a natural oasis offering a variety of adventure-filled walks among the fumaroles, boiling mud springs, woodland and Mediterranean maquis.
Tue closed. Wed-Mon 9 am - dusk. Tickets: 4 euros; 2 euros over18 and under24; free entrance under18 È il terzo anfiteatro italiano per grandezza dopo il Colosseo e quello di Santa Maria Capua Vetere. Dall’arena si accede ai sotterranei dove stavano le belve prima dei combattimenti. The third largest Amphitheatre in Italy after the Colosseum and the one in Capua (Santa Maria Capua Vetere). From the arena it is possible to go down into the dungeons where wild beasts were caged prior to combat. CAPRI Certosa di San Giacomo
Parco Archeologico di Cuma
Via Acropoli, 1 - Tel. 081.8543060 Lun-dom h. 9-18. Mon-Sun 9 am - 6 pm Il Parco comprende: l’Acropoli, le Terme del Foro e quelle Romane, il Foro, il Capitolium, le Necropoli, la fossa Neronis, le cisterne della Crypta romana e l’Arco Felice. The Park includes: the Acropolis, The Forum and Roman Baths, the Forum, the Capitol, the Necropolis, the Fossa Neronis, the cisterns of the Crypta Romana and the Arco Felice Arch. Anfiteatro Flavio di Pozzuoli
Via Terracciano, 75 - Pozzuoli Tel. 081.5266007 Mar chiuso. Mer-lun h. 9-un’ora prima del tramonto. Biglietti: 4 euro; 2 euro per over18 e under24; gratis per under 18.
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Via Certosa, 2 - Capri Tel. 081.8376218 www.beniculturali.it - Lun chiuso. Martedì-domenica h. 9-14. Ingresso libero Mon closed. Tue-Sun 9 am - 14 pm. Free entry. Chiusa nella valletta fra l’altura del Castiglione e il Monte Tuoro, è espressione del periodo medioevale e monastico caprese nella sua forma più aulica e monumentale. Fondatore della Certosa, fra il 137174, fu Giacomo Arcucci conte di Minervino e di Altamura, segretario della regina Giovanna I di Napoli, della più nobile famiglia di Capri (ad essa appartenne quell’Eliseo Arcucci conte di Capri che fu ammiraglio di Federico II) e potente e ricco feudatario cui si deve per grazia di un primo figlio natogli dalla moglie Margherita Sanseverina. Between the hills of Castiglione and Monte Tuoro is the medieval monastic charterhouse founded between 1371 and 1374 by Count Giacomo Arcucci, secretary of Queen Joan I of Naples and a member of Capri’s most noble family.
Villa San Michele
ISCHIA Scavi e Museo Santa Restituta
Viale Axel Munthe, 34 - Anacapri - Tel. 081.8371401 Maggio-Settembre h.9-18 - May-September 9 am-6 pm Biglietti: 5 euro - Tickets: 5 euros Di proprietà di un’istituzione culturale svedese con sede nell’isola, oltre alla Villa San Michele, la creatura del medico-scrittore e filantropo Axel Munthe (che visse a capri per oltre mezzo secolo) comprende anche un museo circondato da un giardino di rara bellezza, un gruppo di alloggi per scrittori, artisti, scienziati e ricercatori svedesi e “il Monte Barbarossa”, un parco naturale per la protezione degli uccelli migratori e della vegetazione mediterranea. Villa San Michele was the brainchild of the Swedish writer and philanthropist Axel Munthe who lived on Capri for over half a century. The site also includes a museum surrounded by a beautiful garden and Monte Barbarossa, a natural park for the conservation of migratory birds and Mediterranean plant life. Villa Jovis
Piazza Santa Restituta, 10 - Lacco Ameno Tel. 081.980538 - Lun-sab h.9.30-12.30/17-19 Dom h.9.30-12.30 - Biglietti: 2,50 euro Mon-Sat 9.30 am-12.30 pm and 5-7 pm Sun 9.30 am-12.30 pm - Tickets: 2,50 euros Un museo archeologico sotterraneo, allestito sotto la chiesa nello stesso luogo di rinvenimento dei reperti: materiali recuperati a partire dagli anni ’50 che hanno messo in luce la presenza di antichi insediamenti databili tra l’età preistorica e il periodo medievale. In circa 60 vetrine sono raccolti frammenti ceramici e architettonici, vasi e monete che illustrano le tracce lasciate dall’uomo nel susseguirsi delle culture del passato. Tra questi, la Testa della ninfa Aretusa (IV sec a.C.) e la testa di Demetra (IV sec. a.C.) An underground museum beneath the church where the relics were found from the 1950s on. Evidence of settlements from the prehistoric age to medieval times are exhibited in over 60 display cabinets. These include ceramics, vases and coins as well as the Head of the Nymph Arethusa and the Head of Demetra from the 4th century BC. Museo Archeologico Lacco Ameno Pithecusae di Villa Arbusto
Viale Amedeo Maiuri - Capri - Tel. 081.8374549 Lun-dom h.8-1 ora prima del tramonto Biglietti: 2 euro Mon -Sun 8am-1 hour bedor sunset - Tickets: 2 euro Secondo la tradizione, l’imperatore Tiberio, fece costruire ben dodici splendide ville, ognuna delle quali dedicata ad una divinità dell’Olimpo. Villa Jovis era la più ricca tra esse: posta in cima al Monte Tiberio, a 354 metri di altezza sul livello del mare, fu la principale residenza dell’imperatore Tiberio e ben ne riflette il carattere esclusivo e riservato. According to the tradition, the Emperor Tiberius built twelve beautiful villas, each dedicated to a divinity of the Olympus. Villa Jovis was the richest one: built on the top of Mount Tiberius, at 345 mt. on the sea surface, it was the main residency of Emperor Tiberius and reflects his character, exclusive and reserved.
Corso Angelo Rizzoli – Lacco Ameno Tel. 081.900356 Lun chiuso. Mar-dom h.9.30-13/16-20 Mon closed.Tues - Sun 9.30 am-1 pm and 4-8 pm Nella magnifica cornice della residenza scelta dall’editore Angelo Rizzoli come suo buen retiro isolano, tra i numerosi oggetti, il museo conserva reperti archeologici dall’epoca preistorica (neolitico superiore) all’età romana tra cui un frammento di un’iscrizio-
Le pagine Musei sono realizzate in collaborazione con: ne metrica nota come Coppa di Nestore proveniente dalla necropoli di valle San Montano a Lacco Ameno. The museum is located in a magnificent setting and houses numerous archaeological finds from prehistoric times and from the Roman age, including a fragment of the so-called Nestor’s Cup from the necropolis in Lacco Ameno. AREA VESUVIANA Scavi Archeologici di Pompei
Via Villa dei Misteri, 2 Tel. 081.8575347 - www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h.18) Ingresso: 11 euro; ridotto 5.50 euro per over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-17 (income till h15.30). Tickets: 11 euro; concessions 5,50 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar). Grazie all’ottimo stato di conservazione dei suoi edifici, dovuto al particolare seppellimento, sotto una coltre di cenere causato dall’eruzione del 79 d.C., Pompei può dirsi l’unico sito archeologico che ci restituisce l’immagine di una città romana nella sua interezza. Thanks to the remarkable state of preservation of its buildings, due to the peculiar burial under a 6 meters blanket of ash and lapillus caused by the eruption of the Vesuvius in 79 b.C., Pompeii is the only archaeological site showing a Roman town in its integrity.
Scavi Archeologici di Ercolano
Corso Resina - Tel. 081.8575347 www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h18) Ingresso: 11 euro; ridotto 5.50 euro per over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-19.30 (income till h18). Tickets: 11 euro; concessions 5,50 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar). Al momento dell’eruzione del Vesuvio, Ercolano venne travolta da una marea di fango e detriti vulcanici, che, solidificandosi, poterono conservare, molto meglio che a Pompei, le parti superiori delle costruzioni e anche tutti i materiali organici, per cui ci si offre una visione unica della vita privata antica. At the moment of the eruption of the Vesuvius in 79 b.C., Herculaneum was swept away by mud and volcanic detritus, which, once solidified, preserved the tops of the buildings and also all the organic materials, so this site offers a unique vision of the domestic life of the time. Museo Archeologico Virtuale
Via IV Novembre - Ercolano - Tel. 081.19806511 Lun chiuso; mar-dom h.9-17. Biglietti: 7 euro; riduzioni 4 euro Mon closed; Tue- Sun 9 a.m. - 5 p.m. Tickets: 7 euros; concessions 4 euros Nasce ad Ercolano il primo museo archeologico virtuale, luogo ideale per chi vuole esplorare il passato con le tecnologie di ultima generazione, immer-
gersi nelle rovine delle città sepolte dalla lava e vedere ricostruiti fedelmente ambienti e costumi degli antichi abitanti. Sono oltre 70 le installazioni multimediali - tra realtà virtuali ed ologrammi - a guidare i visitatori alla scoperta delle voci e dei volti degli antichi ercolanesi, che racconteranno la propria storia. Cuore del Mav è il Cave: un’enorme stanza di luce sulle cui pareti si proiettano giardini e cortili delle case di Pompei, Ercolano e Stabia. E ancora, la Soundgallery, la stanza dei profumi e il Lupanare completano l’esperienza sensioriale nell’antica Ercolano. Herculaneum hosts the firts virtual archaeological museum, ideal place for explorations of the past through modern technologies. More than 70 installaions, devided in virtual reality and holograms, lead the visitors to the discovery of the old Rooman city before the eruption of the Vesuvius in 79 a.C.
Casa Lerario Contrada Laura 6 Melizzano (Benevento) Tel. +39.0824.94.40.18 www.casalerario.it
Antiquarium di Boscoreale
Via Settetermini, 15 - Tel. 081.8575347 www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h18) Ingresso: 5,50 euro; ridotto 2,75 euro per over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-19.30 (income till h18). Tickets: 5,50 euro; concessions 2,75 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar). L’antiquarium comprende reperti provenienti dai siti archeologici dell’area vesuviana. Presenta le caratteristiche principali dell’ambiente vesuviano in epoca romana e l’utilizzo delle risorse naturali da parte dell’uomo. The Antiquarium displays findings from the archaeologicas sites of the Vesuvius area. It describes the main characteristics of the Vesuvius environment in the Roman era and the exploitation of natural resources at that time.
Vista Sky Bar e Ristorante Vesuvio Roof Presso: Hotel Mediterraneo Via Crawford, 85 Sant’Agnello di Sorrento - Napoli Tel. +39.081.878.13.52 www.mediterraneosorrento.com
La Piazzetta Via Nazario Sauro, 21 / 22 Napoli Tel. +39.081.764.61.95 www.lapiazzettanapoli.com
D’Orta Spa Via Provinciale Pianura, Località San Martino 18 Pozzuoli (Napoli) Tel. +39.081.526.43.88 www.dorta.it
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Scavi di Oplontis
minerali, dei 5.000 campioni del fondo Discepolo, appartenenti a 1.400 specie differenti del mondo. Central feature of the collections are the 3,500 minerals of the 5,000-strong Discepolo collection, with 1,400 different types from the world Museo Correale di Terranova
preserved example of an ancient Greek-Roman city with its impressive walls, the temples and all the buildings dedicated to public concern as the Macellum, the forum, the amphitheatre. CASERTA Belvedere di San Leucio
Via Sepolcri - Tel. 081.8575347 www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h.18) Ingresso: 5,5 euro; ridotti 2,75 euro over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-19.30 (income till h.18) Tickets: 5,50 euro; concessions 2,75 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar) Si tratta di una serie di rinvenimenti archeologici, relativi ad una zona suburbana di Pompei: una villa residenziale, la villa ‘di Poppea’; una ‘villa rustica’ attribuita a L. Crassius Tertius, nella quale, accanto a numerosi corpi di vittime dell’eruzione, è stata rinvenuta una notevole quantità di monete in oro e argento, assieme a numerosi pezzi di finissima oreficeria. The site is constituted by a series of archaeological findings related to a suburban zone of Pompeii: a residential villa, the Villa of Poppea; a rural villa, belonging to L. Crassius Tretius, where, next to the numerous bodies of the eruption’s victims, has been found a great quantity of gold and silver coins, along with pieces of fine jewellery.
Via Correale, 50 - Sorrento Tel. 081.8781846 Mar chiuso. Mer-lun h. 9-14. Biglietti: 6 euro Tue closed. Wed-Mon 9 am - 2 pm. Tickets: 6 euro Ospita dipinti e arti decorative napoletane e straniere dal XVI al XIX secolo, ventagli, orologi e una delle più prestigiose collezioni di porcellane del XVIII secolo. The museum houses collections of Neapolitan and foreign paintings and decorative arts from the 16th to the 19th centuries, refined fans, clocks and one of the most prestigious collections of 18th century porcelain. PAESTUM Area Archeologica di Paestum
Via Atrio Superiore - 81020 San Leucio (Ce) Info: 0823.873155; 800.411515 www.sanleucionline.it Orari: mar chiuso. Lun-dom h.9.30-18.30. Biglietti: 6 euro; scolaresche 3 euro. Opening hours: Tue closed; Mon-Sun h.9.30-18.30. Tickets: 6 euros; 3 euros for schools. Le antiche fabbriche della seta di epoca borbonica rivivono nello splendido complesso monumentale di San Leucio dove è possibile osservare gli strumenti originari del ‘700. The old manufactures of silk of the Bourbons live again in the beautiful Monumental Complex of San Leucio, where have been preserved the original engines dated back to 1700s.
Museo Mineralogico
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CAPUA Museo Provinciale Campano di Capua
Reggia di Caserta
PENISOLA SORRENTINA
Via San Ciro, 2 - Vico Equense Tel. 081.8015668 www.museomineralogicocampano.it Lun chiuso. Feriali h. 9-13; 16-19. Festivi 9-13 Mon closed. 9 am-1 pm; 4 pm-7pm; Hols 9 am - 1pm Nucleo centrale delle collezioni esposte sono 3.500
Opening hours: Tue closed; royal appartment: MonSun h.8.30-19; exhibitions: Mon-Sun h.8.30-18; gardens: Mon-Sun h.8.30-18. Tickets: all inclusive 6 euros; rolyal appartments 4,20 euros; gardens 2 euros; bikes 1 euro. Concessions over18-under25. Free admission under18 and for Umanistic Faculties students. Costruita per volere di Carlo III di Borbone nella piana di Caserta su progetto del Vanvitelli, accando agli appartamenti storici, che retituiscono i fasti dell’antica corte borbonica, ha degli splendidi giardini che sono l’aspetto più scenografico del complesso. Disseminati di fontane e cascate, sono ricchi di statue realizzate dai più noti scultori dell’epoca. Built under Charles III of Bourbon after a project of the architect Vanvitelli, besides the royal appartments, which give a clear idea of the magnificence of Bourbons’ courts, the most spectacular element of the complex are the gardens. Scattered with fountains and cascades, they are rich in statues realized by the most famous sculptores of the time.
Via Magna Grecia, 919 - Info: 0828.772654 www.infopaestum.it Lun-dom h.9-1 ora prima del tramonto. Ingresso: 4 euro per gli scavi; 6,50 euro per scavi + museo. Mon-Sun h.9-1 hour before sunset. Tickets: 4 euro for the archaeological area; 6,50 euro for archaeological area + museum L’area aecheologica di Paestum rappresenta un ottimo esempio di città greco-romana, di cui conserva l’impianto risalente al 500 a.C. con le mura, i templi e tutti gli edifici per gli esercizi pubblici come il Macellum, il Foro, l’anfiteatro. The archaeological area of Paestum is a very well
Corso Pietro Giannone, 1- Caserta Info: 0823.448084; 0823.277380 www.reggiadicaserta.org Orari: mar chiuso. Appartamento: lun-dom h.8.3019; mostre: lun-dom h.9-18; giardini: lun-dom h.8.30-18. Biglietti: cumulativo 6 euro; appartamenti 4,20 euro; giardini 2 euro; bicicletta 1 euro. Riduzione per giovani dai 18 ai 25 anni e per i docenti delle scuole statali. Gratis per under18 e per gli studenti universitari di facoltà umanistche.
Via Roma, 66 - Tel. 0823.620035 Lun chiuso. Mar-sab h.9-13.30; dom h.9-13 Biglietto: euro 4,13; gratis under18; riduzioni per Touring Club, Icom, Artecard e gruppi (min 10 persone) Mon closed. Tue-Sat h.9-13.30; Sun h.9-13 Tickets: euros 4,13; free admission under18; concessions for Touring Club, Icom, Artecard and groups Principale museo storico della Campania, presenta la più importante collezione al mondo di Matres Matutae, la famosa madri rinvenute nell’antica Capua. Oltre alla sezione archeologica, comprende una ricca sezione medievale ed anche un’importante biblioteca. Main historical museum of Campania Regione, it hosts the most important collection of Matres Matutae of the world. Besides the archaeological section, the museum hosts a rich section dedicated to the Middle Age and a very important library.