editoriale
Coccoliamo i nostri turisti We pamper our tourists
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Diciannove milioni di turisti nel 2015 in Campania, di cui 12 milioni e passa nella sola Napoli. In crescita media del 4,4 per cento. Nella nota congiunturale della Banca d’Italia, risaltano pochissimi dati positivi, tra questi i più elevati sono proprio quelli dell’economia turistica della regione. Non puntare con maggiore visione strategica, molto più vigore e più forte decisione e competenza su questo settore dell’economia sarebbe un delitto politico e imprenditoriale. Da ben 11 anni, Charme accoglie i turisti ospiti di 160 alberghi per farli entrare in contatto diretto con le migliori atmosfere e le eccezionali produzioni che solo questo incomparabile territorio è capace di offrire. Il fascino della
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Nineteen million tourists visited Campania in 2015, of which 12 million only in Naples, meaning an average growth of 4.4 percent. In the official note of the Bank of Italy, we find that among other data, tourism stands out as the most positive data. It would be a political and economical crime not to focus further on this sector, with greater expertise and decision making. For the past 11 years, Charme has been welcoming tourists, helping them live the best atmosphere that the city has to offer. It has also guided them in buying the exceptional products, that only this unique territory is able to give. The charm of the Campania Felix, its history, its fla-
di
Giorgio Gradogna
Campania Felix, la sua storia, i suoi sapori, i suoi panorami, la sua capacità artigianale e artistica, le sue produzioni di eccellenza hanno sempre e solo trovato spazio in queste pagine. Vorremmo aver raggiunto tutti i 19 milioni di turisti per aver fatto loro conoscere, attraverso Charme, le infinte peculiarità della regione e dare così opportunità di ancor più alta visibilità a chi crede nella rivista e nell’attrattività turistica della regione. Nell’interesse del territorio e dei visitatori, continueremo a investire, nella certezza che anche i privati come gli enti pubblici non commettano il delitto di non puntare con più forza e determinazione sul settore per offrire maggiore qualità e servizi ai nostri 19 milioni di turisti. Tutti da coccolare sempre più.
vors, its landscapes, its craftsmanship, its artistry and its excellent products have always found space in the pages of our magazine. We have reached over 19 million tourists and have informed them of the feigned peculiarities of the Campania region . We hope to have given more visibility to those who have believed in the magazine and in the attractiveness of the region We are sure that private and public authorities will continue to invest more strength and determination on tourism, in order to provide better quality services to future tourists, pampering them more and more. 3
CHARME TUTTO IL BELLO ANNO XII - NUMERO 3 - INVERNO 2016 Reg. Tribunale di Napoli n. 1/2007 (nuova serie) Questa rivista è distribuita negli alberghi a 4 e 5 stelle di Napoli, Capri, Costiera Amalfitana, Costiera Sorrentina. Direttore responsabile: GIORGIO GRADOGNA Società editrice: Sisicom società cooperativa Corso Vittorio Emanuele 74 80122 Napoli ROC 17981 Direzione, redazione e pubblicità: Corso Vittorio Emanuele 74 80121 Napoli tel. +39.081.191.38.943 - 948 www.charmecampania.it Facebook: Charme tutto il bello di Napoli e della Campania info@charmeitalia.it segreteria@sisicom.it Traduzioni in inglese: Terry Freddo Consulenza storico artistica: Francesca Del Vecchio Stampa: Arti Grafiche Boccia - Salerno Direzione editoriale: Sergio Gradogna Realizzazione in service e impaginazione: Esacor Srl Progetto grafico: Davide De Marco Immagini: Archivio Sisicom, Sergio Gradogna Foto di copertina di Sergio Gradogna Questa iniziativa è contro il “sistema” della camorra
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sommario editoriale Coccoliamo i nostri turisti di Giorgio Gradogna
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PANORAMI Fascino da cartolina Napoli, squarci che seducono di Lello Scarpato
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LUOGHI DELLA STORIA Tombe dei sangue blu Le ultime dimore del Regno di Napoli di Gabriele Scarpa pag. 18 campania style Moda Inverno 2016 Napoli rispolvera gli anni Trenta di Annalisa Palmieri pag. 30 Lello Antonelli Qui rivive la grande eleganza del passato di Giuseppe Porzio
Roberta Bacarelli Eleganza preziosa, provocante e autoironica di Annalisa Palmieri
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M. Cilento & F.llo dal 1780 Napoli borbonica e cavalli Real razza di Persano su cravatte e foulard di Annalisa Palmieri pag. 40 Paolo Scafora La scarpa elegante domina il tempo di Andrea Marquez pag. 41
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Macrì segni creativi e Antonio Esposito L’arte che modella la tradizione di Giuseppe Porzio
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La Lumiere Antico e moderno in originali souvenirs di Giuseppe Porzio pag. 53 D’Orta spa Washroom e ozonizzazione, servizi di qualità di Sergio Francesco
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Materassi&cuscini Morflex, materassi d’Autore di Andrea Marquez
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campania sapori Piatti popolari Napoli, gran seduzione anche a tavola di Rosanna Nastro
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Ristorante Museo Caruso e La Basilica La cucina tradizionale celebra la leggenda del tenore di Giuseppe Porzio
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Ristorante Pizzeria Franco Per chi vuole assaggiare la vera Napoli di Giuseppe Porzio pag. 66 Palazzo Vialdo Tempio del gusto e delle eccellenze di Giuseppe Porzio pag. 67
Pizza Experience Imparare a fare la pizza in tre lingue di Andrea Marquez pag. 68 Caffè Italmoka Il caffè napoletano invade il web di Sergio Francesco pag. 69 Caseificio Ponte a Mare La mozzarella dal colore delle perle di Giuseppe Porzio pag. 70 Pasticceria Poppella Fiocchi di neve che non si sciolgono di Andrea Marquez pag. 72 Maxtris Gioielli di confetti nel salotto di Napoli di Giuseppe Porzio pag. 73 MUSEI
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Panorami
Fascino da cartolina 6
Napoli, squarci che seducono Naples and its seducing views Da Posillipo a Spaccanapoli, dalla Gajola a San Gregorio Armeno, viaggio visivo nell’incanto nella città dai mille volti Posillipo and Spaccanapoli; the Gajola and San Gregorio Armeno. A journey through the beauties of the city of Naples di Lello
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Squarci di paradiso, panorami da cartolina. “Vedi Napoli e poi muori”, recita il vecchio detto, spesso abusato, distorto. A volte frainteso. Ma mai come in questo caso, “azzeccato” per indicare quanto sia bella e seducente, l’affascinante Partenope. Ammiratela dagli spalti di Castel Sant’Elmo, l’antica rocca dalla forma di “elmo guerriero” ridisegnata e potenziata da Roberto d’Angiò nel XIII secolo, sulla collina del Vomero: capirete cosa significa innamorarsi di una città. Affacciatevi sulle sue meraviglie di pietra, lì, dalla terrazza del museo di San Martino. Guardatela e trattenete il respiro mentre, dalle balze naturali di Posillipo, si spalancano vedute mozzafiato sulle forme vulcaniche del capo Miseno e dei Campi Flegrei. Lì, su quegli
Scarpato
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Naples is a beautiful and charming city, with breathtaking views. From the ramparts of Castel Sant ‘Elmo and from the terrace of the Museum of San Martino, it is possible to admire the beauty of Posillipo and the breathtaking views of Capo Miseno and Campi Flegrei. It is even possible to smell the salty odour of the sea that comes up from the charming and historic Borgo Marinari. This little village is a short walk from Castel dell’Ovo, the castle which has become famous thanks to Virgil and to the legend of the egg hidden in its foundations. A stroll along the beautiful promenade Caracciolo, which reaches as far as Mergellina, is a must during your stay. 7
Panorami
In apertura panorama della città da via Tasso Foto 1. Castel dell’Ovo all’imbrunire - Foto 2. Castel dell’Ovo da Via Partenope - Foto 3. Dalla terrazza del Castel dell’Ovo panorama sul lungomare Foto 4. Dal Passaggio di Castel dell’Ovo verso Via Partenope Opening with view of the city from Via Tasso Photo 1. Sunset at Castel dell’Ovo - Photo 2. View of Castel dell’Ovo from via Partenope - Photo 3. From the terrace of Castel dell’Ovo on the waterfront views Photo 4. Passing from Castel dell’Ovo to Via Partenope
stessi pendii dove Asinio Pollione costruì la sua sfavillante dimora, “riposo di tutti gli affanni”. Assaporatene l’aroma di mare che si sprigiona dai vicoli del suggestivo Borgo Marinari, quell’esile lingua di terra su cui, nel VIII secolo a.C. sbarcarono i primi coloni greci provenienti da Cuma. Megaride, la chiamarono i figli di Ulisse. Il Borgo troneggia a due passi da Castel dell’Ovo, il maniero reso celebre da Virgilio, con quell’uovo nascosto nelle sue fon-
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NapoliPanorami statuaria
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The ancient building “Donn’Anna”, in Posillipo, is worth a visit. Also, the Gajola, a mini archipelago in which there are the ruins of an ancient Roman settlement and those of an ancient villa, which is said to be haunted. The Maschio Angioino is the symbol of the city and was made famous by the kings of Bourbon. It was there, that Queen Giovanna used to get rid of her lovers, making them fall into a trap and be devoured by a crocodile. Marechiaro is a beautiful tiny village in Posillipo, celebrated by the poet Di Giacomo in his popular song “Fenestrella”. “Spaccanapoli”, a slender road that cuts 9
Panorami
damenta che mai dovrà rompersi, pena lutti e distruzioni per il popolo partenopeo. Godetevela al chiaro di luna, Napoli. Magari mentre passeggiate sui marciapiedi del Lungomare Liberato con lo sguardo fisso sulle “mille luci” accese che si riflettono, con l’energia di un presepe vivente, sul magico mare del Golfo. Ha un nome, quella litoranea, una delle più belle al mondo, realizzata subito dopo l’unità d’Italia su una vecchia colmata. E’ dedicata all’ammiraglio Francesco Caracciolo, eroe della Repubblica Partenopea. E corre fino a Mergellina, con visioni mozzafiato sull’ex capitale del Regno delle Due Sicilie e sui colli che vi fanno ombra. Visioni fantasmagoriche. Sogni fatti realtà. Come la “visione” spettrale del seicentesco palazzo Donn’Anna, l’imponente edificio affacciato sul mare di Posillipo dove ancora, si dice, si aggiri il fantasma della giovane e bellissima Mercedes de las Torres. O il fascino sinistro della Gajola, l’antica “cavea” romana, il mini arcipelago formato da due isolotti e da uno scoglio, lambito dalle onde del mare partenopeo, sotto la cui superficie ancora svettano i resti dell’antica Roma. E dove ancora oggi sorge ciò che resta di una villa che si dice stregata perché ha visto morire anzitempo molti dei suoi proprietari. Lasciatevi rapire da Napoli. Lasciatevi prendere dalla virile prorompenza del Maschio Angioino, il castello simbolo della città, voluto dagli Angioini su un’antica fortezza romana, riqualificato e “potenziato” dagli Aragonesi (di cui resta traccia nello straordinario e monumentale arco d’ingresso). E reso celebre dai re di casa Borbone. Era qui che la regina Giovanna era solita libe10
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Foto 5. e 7. Marechiaro dal lato della Finestrella Foto 6. Marechiaro dal lato dello Scoglione Foto 8. Marechiaro veduta sui resti della Villa Pausilypon
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Photo 5. and 7. Marechiaro view from the side of the “Finestrella” Photo 6. Marechiaro view from the side of the “Scoglione” Photo 8. Marechiaro view on the ruins of the Villa Pausilypon
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Foto 9. Villa Volpicelli alla fine di Via Ferdinando Russo sulla collina di Posillipo - Foto 10. Panorama di Via Caracciolo dall’ingresso del molo Luise - Foto 11. e 12. Panorama dal belvedere della Chiesa di Sant’Antonio a Via Orazio Photo 9. Villa Volpicelli at the end of Via Ferdinando Russo on Posillipo hill - Photo 10. Panorama of Via Caracciolo from the entrance of the dock “Luise” - Photo 11. and 12. Panorama from the Church of St. Anthony lookout Via Orazio
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rarsi dei suoi amanti, facendoli precipitare in una botola dove finivano in pasto a un coccodrillo. E fu qui, a non molta distanza dalle colonne di piazza del Plebiscito, dove il palazzo reale disegnato dall’architetto Fontana, quasi si “abbraccia” con la chiesa “ex voto” di San Francesco di Paola, che alla fine del XV re Ferdinando d’Aragona stroncò nel sangue la ribellione dei suoi Baroni infedeli. 12
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Napoli è amore e bellezza senza fine. Vi prende e non vi lascia più. Come resistere, allora, all’incanto infinito di Marechiaro, piccolo borgo incantato di Posillipo, con la sua splendida spiaggetta, simbolo eterno della dolce vita partenopea, reso immortale dal grande Di Giacomo per le sue famose note della “Fenestrella”? Pensate che basti? Macché! Napoli è altro. Tanto altro ancora. E’ la storia di “Spac14
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Cultural guide Foto 13. Vedute sul Centro Storico dal belvedere di San Martino al Vomero - Foto 14. Panorama sul Centro Storico e sul Golfo dai Torrioni di Castel Sant’Elmo - Foto 15. Dai torrioni di Castel Sant’Elmo veduta sul Monte Echia, Pizzofalcone - Foto 16. Dai torrioni di Castel Sant’Elmo veduta sulla Galleria Umberto I e il Palazzo Reale - Foto 17. Dai torrioni di Castel Sant’Elmo veduta verso Mergellina e la Collina di Possilipo
NAPOLI
POMPEI
ERCOLANO OPLONTIS
Guide culturelle
AMALFI
CAPRI
SORRENTO
CAMPI FLEGREI
VESUVIO
Photo 13. Views of the “Centro Storico” from the viewpoint of San Martino al Vomero - Photo 14. Panorama of the Centro Storico and the Gulf by Torrioni of Castel Sant ‘Elmo - Photo 15. The towers of Castel Sant ‘Elmo view of Mount Echia, Pizzofalcone - Photo 16. The towers of Castel Sant ‘Elmo view of the Galleria Umberto I and the Royal Palace - Photo 17. The towers of Castel Sant ‘Elmo view towards Mergellina and Hill Possilipo
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the city in two, worth a visit, such as San Gregorio Armeno, well known for its famous crib shops. The historic center of Naples has been declared a world heritage site by UNESCO, thanks to its numerous monuments and works of art preserved in its churches. In the church of San Lorenzo Maggiore, the poet Petrarca, lived for a while and it was there that Boccaccio met Fiammetta.
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canapoli”, quell’esile stradina che sembra solcata con un dito da un gigante buono nel ventre della città antica, tagliandola in due. E’ la magia di San Gregorio Armeno, cuore della Napoli greco-romana, la stradina dei presepi, con le ricche bancarelle dei maestri dell’arte presepiale. E’ la bomboniera del Centro Storico, riconosciuto pa16
trimonio mondiale dall’Unesco, con i suoi cento e cento monumenti e le opere d’arte custodite nelle numerose chiese edificate in questo spicchio di urbe. Basiliche, parrocchie, monasteri che grondano storia da ogni singolo mattone. Come San Lorenzo Maggiore, dove Boccaccio conobbe la sua Fiammetta. E dove
Petrarca soggiornò, in attesa di essere ricevuto dal re di Napoli. A pochi passi dalla porta d’ingresso nelle viscere della città. Nella “Napoli sotterranea”. O come Santa Chiara, la cittadella francescana, con il suo celebre chiostro maiolicato e le arche dei re di casa d’Angiò. Come San Domenico Maggiore, con il suo carat-
teristico obelisco alla cui ombra ancora si aggira lo spettro di Maria d’Avalos. O come il Duomo, dove ogni anno, San Gennaro si fa pregare prima di sciogliere (se il Santo vuole) il suo sangue. Napoli è amore, bellezza, sogno. Incanto senza tempo. Fantasia e realtà. Chiudete gli occhi e lasciatevi sedurre.
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Foto 18. La cupola della Galleria Umberto I vista dal Corso Vittorio Emanuele - Foto 19. L’isolotto della Gaiola nell’area Marina del Parco Sommerso della Gaiola - Foto 20. Veduta sull’isolotto di Nisida e sull’area Flegrea dal Parco Virgiliano - Foto 21. Veduta di Capri da Via Petrarca Photo 18. The dome of the Galleria Umberto I from the Corso Vittorio Emanuele - Photo 19. The islet of Gaiola in the Marina of the Gaiola Underwater Park - Photo 20. View on the island of Nisida and the area Flegrea from Virgiliano Park - Photo 21. View of Capri from Via Petrarca
The church Santa Chiara is famous for its majolica cloister and for the tombs of the kings of Anjou. San Domenico Maggiore is well-known for its obelisk, under which hovers the ghost of Maria d’Avalos. In the famous cathedral of the city, San Gennaro accomplishes the “blood miracle” every year. 17
Luoghi della Storia
Tombe dei sangue blu 18
Le ultime dimore del Regno di Napoli The houses of the eternal repose of the Kingdom of Naples Dai sepolcri di Santa Chiara alle arche aragonesi di San Domenico Maggiore, viaggio tra le chiese della città alla scoperta delle cappelle per l’eterno riposo di principi, re e nobili partenopei A trip through the churches of the city, discovering the chapels of the eternal repose of Neapolitan princes, kings and nobles di Gabriele
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Vista dall’alto, Napoli è un trionfo di guglie e campanili: uno spettacolo incredibile. Ma anche un patrimonio immenso, dal punto di vista architettonico, che nel XVIII secolo valse all’antica Capitale l’appellativo di “città dalle 500 cupole”. Visitare tutte le chiese di Napoli è un’impresa. Non perdersi le più belle è un obbligo. Perché i tesori che caratterizzano l’arte sacra partenopea, non hanno rivali al mondo. Non bastassero i capolavori custoditi all’ombra delle navate, i principali edifici religiosi della città del Golfo hanno
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Neapolitan nobles were often buried in the most important religious buildings and churches of the city. The tombs were often realized by the greatest artists and sculptors of the time, such as Tino da Camaino or Giovanni da Nola. It is almost impossible to list all the memorials and graves of the churches of Naples. Only in Church of San Domenico Maggiore more than twenty-seven chapels can be found, all extraordinary and beautifully decorated. The last Emperor of the Holy Roman Em19
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un’altra caratteristica che li rende speciali, per non dire suggestivi: spesso si rivelano essere l’ultima sontuosa dimora terrena per i “sangue blu” del millenario Regno. Maggiormente abbellite e impreziosite con cappelle gentilizie dalle forme baroccheggianti, arche monumentali, baldacchini e monumenti funebri firmati dai più grandi artisti e scultori del tempo, da Tino di Camaino a Giovanni da Nola, solo per citarne alcuni. Non è un caso che i più importanti e blasonati tra prìncipi, teste coronate ma anche semplici esponenti della nobiltà duosiciliana, alla fine dei loro giorni, abbiano 20
deciso di dormire qui il sonno dei giusti, offrendo le proprie spoglie mortali alla sacra terra di Partenope. Tuttavia, provare a stilare un elenco dei monumenti funebri e delle sepolture ricavati negli spazi delle cento e più chiese di Napoli, è un’impresa titanica per non dire impossibile. Pensate: nella sola San Domenico Maggiore si contano ventisette cappelle. Tutte di straordinaria fattezza e degnamente addobbate in fatto di dipinti, sculture e arredi liturgici. Ventisette cappelle senza contare le arche aragonesi della grande sagrestia. E’ il caso, dunque, di
operare una cernita, ben sapendo che tra i sepolcri esclusi, ce ne sarà senz’altro più di uno che pure avrebbe meritato quantomeno una citazione. Ma, tant’è, anche in questo consiste la grandezza e l’abbondanza di Napoli. E allora, da dove partiamo? Dall’ultimo imperatore del Sacro Romano Impero, ovvio. Ebbene sì, Corradino di Svevia, l’ultimo discendente degli Hohenstaufen, nipote del leggendario Federico II, è sepolto in riva al Golfo. Più precisamente nella basilica di Santa Maria del Carmine Maggiore dove una scultura ottocentesca, realizzata da Ber-
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In apertura e Foto 1. Le Arche Aragonesi nei corridoi pensili nella Sacrestia della Chiesa di San Domenico Maggiore Foto 2. Sepolcro di Don Pedro di Toledo nella Pontificia Reale Basilica di San Giacomo degli Spagnoli Foto 3. Sepolcro di Corradino di Svevia nella Chiesa di Santa Maria del Carmine Maggiore Foto 4. Particolare della Giustizia nel sepolcro di Don Pedro di Toledo nella Pontificia Reale Basilica di San Giacomo degli Spagnoli Opening and Photo 1. The Arche Aragonese in the hanging corridors in the Sacristy of the Church of San Domenico Maggiore - Photo 2. Tomb of Don Pedro of Toledo in the Royal Pontifical Basilica of St. James of the Spanish - Photo 3. Tomb of Conradin in the Church of Santa Maria del Carmine Maggiore - Photo 4. Detail of Justice in the tomb of Don Pedro of Toledo in the Royal Pontifical Basilica of San Giacomo degli Spagnoli
tel Thorvaldsen, ne ricorda l’estremo sacrificio. Sconfitto in battaglia a Tagliacozzo dall’esercito di Carlo I d’Angiò e poi decapitato, il 29 ottobre del 1268, a soli 16 anni, in piazza Mercato, i suoi resti, inizialmente trascinati verso il mare e lì abbandonati, furono trasferiti nella chiesa (dove si trovano ancora oggi) grazie alle suppliche della madre. Neanche i soldati di Hitler, nel 1943, riuscirono a riportarli in patria. Sotto le stesse navate della basilica in cui si venera l’immagine della Madonna Bruna, si trovano, infatti, anche le spoglie di Luisa Sanfelice, nobildonna dei Duchi di
pire, Corradino di Svevia, grandson of the legendary Federico II, is buried in Naples, in the Basilica of Santa Maria del Carmine Maggiore. Defeated by the army of Charles I of Anjou, he was beheaded at the age of 16, in Piazza Mercato. His remains were moved to the church thanks to the entreaties of his mother. In the same Basilica, there are also the remains of Luisa Sanfelice, noblewoman executed in 1800 at the behest of King Ferdinando. Her character inspired Alexandre Dumas (father) in the novel “The San Felice”. 21
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Agropoli e Lauriano, coinvolta nelle vicende della Repubblica Partenopea del 1799 e poi giustiziata, l’11 settembre del 1800, per volere di re Ferdinando. Il suo personaggio ispirò Alexandre Dumas (padre) nel romanzo “La San Felice”. A non molta distanza dalle tombe di Luisa e Corradino, nella Reale basilica di San Giacomo degli Spagnoli, svetta un altro monumento funebre degno di nota: quello del vicerè Don Pedro de Toledo, l’omo a cui si deve la costruzione della celebre via dello shopping napoletana a valle dei Quartieri Spagnoli. L’opera fu realizzata 22
da Giovanni da Nola il quale, per completarla, impiegò quasi vent’anni. Per ironia della sorte, una volta ultimata (era il 1570), non ospitò mai i resti del viceré che nel frattempo era deceduto lontano dalla sua città, a Firenze, nel 1553, dove era stato spedito per domare la rivolta di Siena. E dove poi fu seppellito, in Santa Croce. Erano invece “napoletani” i reali di Casa Borbone, i cui resti riposano oggi nella cappella barocca dedicata allo storico casato, in uno degli spazi laterali della basilica di Santa Chiara. La cappella fu fatta edificare nel 1742, in via provvi-
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Foto 5. 6. 8. e 9. Cappella dei Borbone della Chiesa di Santa Chiara Foto 7. Sepolcro di Sancha d’Aragona nella Chiesa di Santa Chiara
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Photo 5. 6. 8. and 9. Chapel of the Bourbons of the Church of Santa Chiara - Photo 7. Tomb of Sancha of Aragon in the Church of Santa Chiara
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soria, da re Carlo III il quale però aveva in mente un altro posto in cui far alloggiare le tombe dei re di Napoli. Il progetto, tuttavia, rimase lettera morta e così lo spazio di Santa Chiara si trasformò nella sepoltura ufficiale dei sovrani. Per capirci, riposano qui Ferdinando I, Francesco I con la moglie Maria Clementina d’Asburgo-Lorena e Maria Isabella di Spagna, Ferdinando II con Maria Cristina di Savoia (morta in odore di santità), l’ultimo re di Napoli Francesco II, “Franceschiello”, con la moglie Maria Sofia di Baviera e la figlia Maria Cristina Pia. Il tet-
The Royal Basilica of San Giacomo degli Spagnoli hosts another monument worthy of note. It is that of the viceroy Don Pedro de Toledo. It was realized by Giovanni da Nola, who took almost twenty years to complete it The Bourbon nobels rest in their family chapel, in one of the side areas of the Basilica of Santa Chiara. Buried there are Ferdinando I, Francesco I and his wife Maria Clementina of Habsburg-Lorraine and Maria Isabella of Spain; Ferdinando II with Maria Cristina di Savoia; the last king of Naples, Francesco II, “Franceschiello”, 23
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to del celebre monastero fa ombra anche al vistoso baldacchino funebre di Roberto D’Angiò, scolpito da Giovanni e Pacio Bertini tra il 1343 ed il 1345, sulla parete principale della basilica. E al sepolcro di Sancha d’Aragona, venerata come Beata dalla chiesa cattolica e il cui fantasma, si dice, si aggiri ancora oggi tra i corridoi e le stanze della cittadella francescana. A Santa Chiara ci sono anche i resti mortali di non pochi esponenti del patriziato na24
poletano tra i quali si distinguono quelli del duca Giovan Battista Sanfelice, rinchiusi dal 1632 in un sarcofago greco del IV secolo a.C. Un altro pezzo da novanta del casato Angioino, Ladislao Di Durazzo, è sepolto invece nella chiesa di San Giovanni a Carbonara dove lo scultore Andrea da Firenze costruì per lui un imponente monumento di forme tardo-gotiche. Il fratello della regina Giovanna è in buona com-
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pagnia. Nella zona absidale della chiesa si aprono infatti due grandi cappelle della famiglia Caracciolo. A sinistra dell’altare quella rinascimentale del ramo dei Vico (risalente al XVI secolo). Poco più in là quella toscaneggiante dei Caracciolo del Sole, risalente alla prima metà del Quattrocento. Un altro noto esponente della famiglia Caracciolo, legato questa volta al ramo dei Brienza, l’ammiraglio Francesco Caracciolo - giustiziato il 30 giugno del
1799 (e al quale Napoli ha dedicato il famoso Lungomare) - è sepolto nella chiesa di Santa Maria della Catena, nel cuore del borgo di Santa Lucia. E’ a San Lorenzo Maggiore, invece, che hanno trovato ospitalità le spoglie mortali di Ludovico d’Angiò e Caterina d’Austria, prima moglie di Carlo di Calabria, a sua volta figlio di re Roberto. Il monumento di Caterina, a forma di baldacchino, fu la prima opera eseguita a Napoli dal grande scultore e
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Foto 10. Baldacchino di Roberto D’Angiò nella Chiesa di Santa Chiara dietro l’altare centrale Foto 11. Monumento funebre di Ladislao da Durazzo nella Chiesa di San Giovanni a Carbonara Foto 12. 13. e 14. Cappella dei Caracciolo del Sole nella Chiesa di San Giovanni a Carbonara Photo 10. Canopy of Robert of Anjou in the Church of Santa Chiara behind the central altar Photo 11. Ladislao tomb from Durazzo in the Church of San Giovanni a Carbonara Photo 12. 13. and 14. Chapel of the Caracciolo of the Sun in the Church of San Giovanni a Carbonara
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architetto senese Tino di Camaino. Sempre nella chiesa amata da Petrarca e Boccaccio si trovano anche il quattrocentesco sepolcro di Ludovico Aldomorisco, che fu consigliere di re Ladislao e le seicentesche sepolture della famiglia Cacace con busti e statue eseguite da Andrea Bolgi. Nella zona del transetto, quasi a incorniciare lo spettacolare cappellone di Sant’Antonio, è possibile ammirare anche i monumenti funebri trecenteschi di
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with his wife Maria Sofia di Bavaria and their daughter Maria Cristina Pia. In the famous monastery hosts the spectacular funeral canopy of Roberto D’Anjou plus the tomb of Sancha of Aragon, whose ghost still wanders through its corridors and rooms. Many Neapolitan nobles are also buries in Santa Chiara, including those of the Duke Giovan Battista Sanfelice, locked in a greek sarcophagus of the fourth century BC. 25
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Carlo di Durazzo, Roberto d’Artois, Giovanna Durazzo e ciò che resta del sepolcro di Ludovico Caracciolo (datato 1335). Le spoglie di Andrea d’Ungheria, marito della regina Giovanna, assassinato, il 18 settembre del 1345, ad Aversa, riposano in un’altra celebre chiesa di Napoli, il Duomo, dove hanno trovato spazio, nel corso degli anni, altri monumenti funebri. In particolare, quelli di Carlo I d’Angiò, re di Napoli, Carlo Martello d’Angiò, re titolare d’Ungheria, e di sua moglie Clemenza d’Asburgo: i loro sepolcri si trovano sulla controfacciata della cattedrale dove furono collocati da Domenico Fontana nel 1599 in sostituzione degli originali trecenteschi nel frattempo andati distrutti. Per trovare il luogo in cui giace la maggior parte dei regnanti della dinastia Aragonese bisogna trasferirsi nella poco distante chiesa di San Domenico Maggiore. 26
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Ladislao Di Durazzo, noble of the Angevin family, is buried in the church of San Giovanni a Carbonara, where the sculptor Andrea da Firenze erected for him an imposing monument in late-Gothic style. In the apse of the church there are also two large chapels dedicated to the Caracciolo family. The admiral Francesco Caracciolo - to whom the famous Promenade of Naples is dedicated - is buried in the church of Santa Maria della Catena, in the heart of Saint Lucia.
In the Church of San Lorenzo Maggiore are to be found the remains of Ludovico d’Angiò and Caterina of Austria. The monument to Caterina was the first opera performed in Naples by the great Sienese sculptor and architect Tino da Camaino. In the same church, there is also the tomb of Ludovico Aldomorisco and the àburials of the Cacace family, decorated with busts and statues by Andrea Bolgi. In the transept, it is also possible to admire the tombs of Carlo di Durazzo, Roberto D’Artois, Giovanna Durazzo and
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Foto 15. Esterno della Basilica di San Lorenzo Maggiore - Foto 16. Monumento funebre di Ludovico Caracciolo nella Basilica di San Lorenzo Maggiore - Foto 17. Sepolcro di Caterina d’Austria nella Basilica di San Lorenzo Maggiore Foto 18. e 19. Sepolcro di Ludovico al Domorisco nella Basilica di San Lorenzo Maggiore - Foto 20. Monumento funebre di Carlo di Durazzo nella Basilica di San Lorenzo Maggiore Photo 15. Exterior of St. Lorenzo Maggiore Basilica - Photo 16. Ludovico Caracciolo tomb in the Basilica of San Lorenzo Maggiore Photo 17. Tomb of Catherine of Austria in San Lorenzo Maggiore - Photo 18. and 19. Tomb of Ludovico to Domorisco in San Lorenzo Maggiore - Photo 20. Funerary monument of Charles of Durazzo in the Basilica of San Lorenzo Maggiore
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La tomba di re Alfonso I d’Aragona (morto nel 1458) si trova appunto qui, sotto le navate dello scenografico edificio che sorge quasi all’incrocio tra via Spaccanapoli e la parte alta di via Mezzocannone. Ed è sempre qui, nella grande sacrestia, su un corridoio pensile, disposte su due file, che sono custodite 38 casse lignee ricoperte di sete, broccati e altre stoffe preziose. Sono le arche aragonesi e contengono le salme di dieci re e principi 28
aragonesi e di altri nobili napoletani deceduti a partire dalla seconda metà del XV fino a tutto il XVI secolo. Come detto, a San Domenico Maggiore si trovano numerose cappelle gentilizie. Una delle più famose è quella nota come “cappella di Zi’ Andrea”, appartenuta alla famiglia de’ Franchis. Merita di essere ricordata perché nel 1607 ospitò la celebre opera di Caravaggio “Flagellazione di Cristo”, commissionata da Tommaso de’
Franchis e oggi in mostra a Capodimonte. Un altro famoso “sangue blu” cha ha calpestato le strade di Partenope, è il misterioso ma al tempo stesso affascinante Raimondo di Sangro, principe di Sansevero, alchimista e personaggio circondato da molte leggende: dorme il sonno eterno nella straordinaria Cappella Sansevero, in via dei Tribunali, dove è possibile ammirare il capolavoro senza tempo del Cristo Velato.
Luoghi della Storia
Foto 21. e 23. Nella Cappella Cacace, effige funebre di Giovanni Camillo Cacace del Bolgi nella Basilica di San Lorenzo Maggiore Foto 22. Nella Cappella Cacace, effige funebre di Vittoria De Caro nella Basilica di San Lorenzo Maggiore Photo 21. and 23. In the Chapel Cacace, funeral effigy of John Camillo Cacace of Bolgi in San Lorenzo Maggiore Photo 22. In the Chapel Cacace, funeral effigy of Vittoria De Caro in the San Lorenzo Maggiore Basilica
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what remains of the tomb of Luigi Caracciolo. The remains of Andrea of Hungary rest in the Duomo of Naples, where there are many other important memorials too. In particular, those of Carlo I of Anjou, King of Naples; Carlo Martello of Anjou, King of Hungary, and his wife Clemenza of Habsburg. The tomb of King Alfonso I of Aragon is located in the Church of San Domenico Maggiore, together with 38 wooden crates covered with
silks, brocades and other precious materials. Those are the famous “Aragon Arks”, which contain the bodies of ten kings and princes of Aragon and other Neapolitan nobles. The Church of San Domenico Maggiore holds many noble chapels. One of the most famous is the one known as “Chapel of Zi ‘Andrea”, which belonged to the de’ Franchis family. This deserved a visit because it housed the famous artwork
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“Flagellation of Christ” by Caravaggio, commissioned by Tommaso de ‘Franchis and now on display at the Capodimonte Museum. The tomb of the mysterious yet fascinating Raimondo di Sangro, Prince of Sansevero, alchemist surrounded by many legends, lies in the extraordinary Cappella Sansevero, where it is possible to admire the timeless masterpiece “The Veiled Christ”. 29
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Moda Inverno 2016 30
1. Roberta Bacarelli by Romolo Pizi 2. Alessio Visone by Salvio Parisi 3. Vicoli Santi 4. Omega di Mauro Squillace 5. Le Zirre 6. Daniela Danesi 7. Kiton
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Napoli rispolvera gli anni Trenta The Thirties inspire Naples 4 5
I più apprezzati stilisti partenopei puntano sul passato. Le nuove linee fondono tradizione e modernità grazie alla creatività e al gusto napoletani The most popular Neapolitan designers have been inspired by the past. The new lines combine tradition and modernity, but always faithful to the Neapolitan creativity and taste di Annalisa
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Da Margherita di Savoia a Marlene Dietrich passando per Kiki de Montparnasse. È un viaggio effervescente e raffinato, sospeso tra atmosfere d’antan, contaminazioni e metallic touch, quello che quest’Inverno vede protagonista le più esclusive creazioni della moda made in Naples. Un’avventura che fonde tradizione e modernità, materie prime pregiate e audacia, dando forma a pezzi unici tutti da indossare. Inaugurano il percorso, gli abiti d’haute couture “Vicoli Santi” di Luciano Esposito. Un mix di eleganza barocca, gusto pittorico e ricercatezza legata alla figura della Regina Margherita, teso a far rivi-
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This winter the most exclusive fashion creations made in Naples combine tradition, modernity and quality raw materials, giving shape to unique items. The haute couture clothing “Vicoli Santi” by Luciano Esposito takes inspiration from Naples, its icons and from Queen Margherita. The Fall-Winter collection by Roberta Bacarelli is in pure Thirties style and has been inspired by the charming city of Paris and by the seductive allure of the first Hollywood divas. The inspiring muse of the couturier Alessio Visone is the transgressive and sensual Kiki de Montparnasse. Visone’s line recalls 31
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vere la sontuosità delle corti grazie a tessuti dal sapore antico e a ricami preziosi. Mise scultoree dove pizzi si alternano a paillette per trasformare ogni donna in “queen”. Su altri dress, l’iconico Pulcinella e scene sacre tratte da tele di pittori napoletani dell’800. È in puro anni Trenta style, invece, la FallWinter collection firmata Roberta Bacarel32
li che strizza l’occhio allo charme parigino delle boutique di Avenue Montaigne e all’imperturbabile allure seduttiva delle prime dive hollywoodiane. Et voilà, longuette aderenti accanto alla spregiudicata classe di giacche avvitate e di abiti sagomati realizzati in tulle, raso, jersey, velluto, lurex e broccato. Per un’eleganza senza scadenza, con tocchi di eccentricità.
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8. e 9. Vicoli Santi 10. e 11. Roberta Bacarelli by Romolo Pizi 12. Alessio Visone by Salvio Parisi 13. e 14. Bruno Caruso
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Musa ispiratrice del couturier Alessio Visone è la mitica Kiki, trasgressiva e sensuale, modella e amante dei più importanti artisti vissuti a Parigi tra le due guerre mondiali. Il richiamo è all’atmosfera scintillante degli anni Venti e Trenta con abiti a vita bassa e stole di pelliccia, frange di corallo e fregi militari. Grande risalto è dato alla schiena, con ricami e intriganti trasparen-
ze. Eleganti tute stile impero si alternano a tailleur e giacche dagli alamari dorati a corpetti scolpiti da rouches. Mood anni Venti e Trenta anche per l’artisan de luxe Bruno Caruso che per l’“History collection” si è ispirato a dive come Marlene Dietrich e Vivien Leigh, realizzando creazioni iper femminili come le jumpsuite in pizzo gioiello con gonnello-
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the glittering atmosphere of the twenties and thirties. The hyper feminine creations of the “History Collection” by Bruno Caruso is dedicated to film stars like Marlene Dietrich and Vivien Leigh. Gianni Molaro has been inspired by Queen Marie Antoinette of France, with dresses recalling the splendor of Versailles. The
designer’s amazing sculpture dresses, completely hand-painted, continue to impress. The new line by Rocco Barocco has an androgynous glamorous style. The evening line is a homage to the “red carpet”. The leitmotiv of Amina Rubinacci is an “Escape from the city and back to nature” look. Sequins and velvet effect for evening-dress. The new “Dress code” line by Danie33
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15. e 16. Gianni Molaro 17. Amina Rubinacci, mod. Napoli 18. Amina Rubinacci, mod. Nora 19. e 20. Rocco Barocco 21. e 22. Daniela Danesi 23. e 24. Omega di Mauro Squillace 25. Le Zirre 26. Cilento
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ne staccabile in tulle di seta, esclusivi abiti in organza flower print e gonne lunghe ed ampie a pois o con fantasie astratte, abbinate ora a corpetti preziosi ora a giacche smoking a righe. Ad influenzare lo stilista Gianni Molaro è invece la regina Maria Antonietta di Francia con abiti che riportano ai fasti di Versailles, ma del Profeta dell’Art Couture continuano a stupire anche gli incredibili abiti scultura completamente dipinti a mano, che perdono l’ancestrale funzione di copertura e protezione, trasformando34
si in mezzo per scandagliare le oscurità dell’anima. Capace sempre di rinnovarsi pur rimanendo fedele ai propri canoni estetici è Rocco Barocco. Parola d’ordine: androgynous glamour, con camicie, cravatte e t-shirt portate su ampie gonne in tulle o laminate. Geometrici check scozzesi ingabbiano romantiche stampe floreali su abiti dagli echi hippie, mentre la sera esplode in un’ode al red carpet con spacchi vertiginosi che tagliano vestiti da sogno dalle li-
nee essenziali o dai ricercati plissé. Leitmotiv di Amina Rubinacci è “Fuga dalla città e ritorno alla natura” con capi soffici e leggeri in lurex, Chanel tweed o brinato d’argento, cashmere e seta stampati con motivi “coccodrillo” e righe acquerellate. Paillettes ed effetto velluto per la sera. Le giacche sono “a misura” o a scatola, i cappotti al ginocchio, con maniche raglan o “a martello”. Nella nuova linea “Dress code” da sera, Daniela Danesi propone monospalla in velluto impreziositi da tagli geometri-
ci, abiti longuette, lunghi in cadis di seta e lamé o matelassè. Le fantasie richiamano spesso quadri di pittori contemporanei, ma anche graffiti di grandi città. Passando agli accessori, vere e proprie opere d’arte interamente handmade nel cuore di Napoli, sono i morbidi guanti firmati Omega di Mauro Squillace, realizzati come una volta nell’azienda nata nel 1923, per clienti luxury provenienti da ogni angolo del mondo, in pelle “pieno fiore”, la più pregiata, con fodera in cachemire o seta.
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In fatto di borse, Le Zirre, sostenitrice di un lusso intelligente, propone 4 collezioni: Paint, caratterizzata da bag dipinte a mano su tela d’artista, la storica Zirra in limited edition realizzata con stoffe in surplus, Flowers con fiori, righe e quadri uniti a panno di lana o velluto ed Effe con tessuti di Christian Fischbacher. Per gli orologi, must have sono i nuovi, preziosissimi Capri Watch Jewels con lunetta tempestata di diamanti, cinturino in coccodrillo e quadrante - madreperlato o che riprende dettagli del campanile
più noto dell’Isola azzurra - traboccante di topazi colorati. E per la moda uomo? La Maison Cilento, faro per uomini di gran classe provenienti da ogni parte del mondo, al bel classico sartoriale affianca esclusive cravatte settepieghe special edition in seta, che coniugano sapientemente storia, artigianalità e innovazione. Altro artista del “su misura” è il Maestro Lello Antonelli, nella cui sartoria - dove nulla è lasciato al caso - prendono forma capolavori di stile declinati nei tessuti più
la Danesi often recalls urban graffiti and paintings by contemporary painters. The handmade gloves Omega by Mauro Squillace, are made in “pieno fiore” fine leather and refined in cashmere or silk. Le Zirre, has designed four new collections of bags: the Paint line, the historic Zirra (a limited edition), the Flowers line and the Effe line, the latter made with fabrics by Christian Fischbacher. The new “Capri Watch Jewels” watches, have a diamond studded bezel, a crocodile strap and a colored topaz dial. The Maison 35
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27. Sanseverino 28. Gustavo Renna 29. Kiton 30. Capri Watch 31. e 32. Lello Antonelli 33. Scafora 34. Marinella Cravatte 35. Caramanna Gioielli
pregiati. Gli interni delle giacche sono in fibre naturali, i bottoni in osso, corno o corozo e le asole tagliate e rifinite a mano con filo di pura seta. Kiton, sinonimo di eleganza senza tempo, per il “formal” punta sull’abito tre pezzi con ritorno dell’intramontabile gilet. Tra le novità, il progetto “Culto”, che ha dato vita ai primi capospalla sartoriali termici, per continuare ad essere raffinati e leggeri anche all’esterno. News anche per lo storico marchio di cra36
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vatte Marinella, che presenta per la prima volta la collezione “Archivio” con ties realizzate utilizzando fantasie ideate dal 1930 al 1980 rinvenute da Maurizio Marinella durante uno dei suoi viaggi in Inghilterra. Opere d’arte hand-made da annodare al collo anche le autentiche settepieghe in seta firmate Sanseverino Napoli, frutto di passione, gusto ed esclusività, destinate a veri cultori della cravatta. Last but not least le scarpe. Quelle realiz-
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zate a mano firmate Paolo Scafora sono morbide e comode opere d’arte da calzare. Creazioni di lusso dallo charme innato, confortevoli e di indiscutibile qualità. In fatto di monili, una chicca: la capsule “Rinascita” di Caramanna Gioielli in oro, argento e lapislazzuli. Protagonista su collane, orecchini e anelli firmati dall’architetto e jewelry designer Stefania Caramanna, lo scarabeo alato, simbolo di rinnovamento spirituale, usato dagli an-
tichi egizi per augurare al faraone potere, saggezza e vita eterna. E spettacolari sono le creazioni preziose e irripetibili di Gustavo Renna, frutto di artigianalità, ricerca, estro e sperimentazione. Come gli anelli realizzati con l’antica tecnica del “filo ritorto”, che esprimono però un concetto moderno e territoriale. Racchiusi, nella parte centrale, minuscoli diorama che richiamano luoghi e scenari mozzafiato. Dai Faraglioni di Capri a Castel dell’Ovo.
Cilento has launched new special editions for the silk ties “settepieghe”. The jackets designed by Master Lello Antonelli, have interiors in natural fibers, and bone, horn or corozo buttons. The slots are cut and finished by hand in silk. Kiton has launched its new “Cult” project, which consists in thermal tailoring out-door wear. The historical ties brand Marinella, has designed the new collection “Archive” with patterns of the 1930s to 1980s. The silk neckties “settepieghe”
by Sanseverino Napoli, are for true tie lovers. The handmade shoes by Paul Scafora are soft and comfortable to wear. The precious capsule “Rinascita” by Caramanna Jewels is in gold, silver and lapis lazuli. The winged scarab, symbol of spiritual renewal, is the protagonist of the jewellery creations by Stefania Caramanna. The jewels by Gustavo Renna, are precious and unique. The rings in “twisted thread style”, enclose a tiny diorama that recalls breathtaking places and scenery. 37
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MODA
Sartoria Lello Antonelli Qui rivive la grande eleganza del passato The Elegance of the Past Giacche melange a quadri vistosi, cappottella napoletana, cravatte in contrasto con gli abiti. Il vintage rivive nella collezione del sarto partenopeo The prestigious Neapolitan High Fashion Tailoring has been honoured with the award “Master of Art and Craft” and included in the Golden Book of Italian Excellences di Giuseppe
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Al romantico piace definirla una bottega. Il disincantato la guarda come una boutique dove l’eleganza prende forma. Palazzo Leonetti, via dei Mille. Lo showroom di Lello Antonelli è passaggio obbligato verso il laboratorio di un artista che mette lo stile Napoli in ogni creazione. La Napoli d’una nobiltà mai tramontata. La Napoli di alti notabili e celebrati professionisti cui Antonelli conferisce lo charme che meritano. La sua è l’arte di un sarto-artigiano che crebSartoria Antonelli Via dei Mille 40 (Palazzo Leonetti) Napoli Tel. +39.081.549.75.71 www.sartoriaantonelli.com
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be osservando all’opera la più celebre delle sarte del San Carlo: Giuseppina Matarazzo, sua madre. Oggi, la rinomata Sartoria Antonelli veste notabili e vip in ogni angolo del globo. L’ultima collezione è l’esaltazione dell’eleganza di un tempo. Abiti e giacche melange, con vistosi quadri stile vintage. I tessuti, lanosi, sono consistenti e morbidi, coperti da una cappottella napoletana, poco sopra il ginocchio, con tre bottoni a vista in corozo semilucido e avvitata quanto basta. Il carattere è nel contrasto tra sciarpa e cravatta. Le camicie sono in voile, twill, popeline e battista, in tonalità bianco e celeste polvere per agevolare lo stacco tra abito e cravatte in seta stampate o jacquard. Stile. Eleganza. Personalità. Connotati dell’uomo che veste Lello Antonelli.
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The showroom of Lello Antonelli is located in the exclusive Palazzo Leonetti, in Via dei Mille. His latest collection takes inspiration from the style and the elegance of yesteryear: vintage suits and melange jackets with garish square patterns. The fabrics are consistent and smooth, covered by a Neapolitan cappottella, just above the knee, with three visible buttons in corozo. The contrast between scarves and ties is eye-catching. The shirts are in voile, twill, poplin and batiste fabrics, in white and heavenly dust tones. The silk neckties are printed, or in jacquard patterns. Men who dress Lello Antonelli, always have style, elegance and personality.
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MODA
Roberta Bacarelli Eleganza preziosa, provocante e autoironica A rich, provocative and ironic elegance Ispirazioni anni 30 per l’esclusiva Fall-Winter collection firmata dalla stilista partenopea Inspirations from the 1930s for the exclusive Fall-Winter collection signed by the Neapolitan designer
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L‘avreste mai detto che gli anni ‘30 potessero essere ancora così attuali e glamour? Eppure, basta anche solo uno sguardo all’esclusiva Fall-Winter collection della stilista Roberta Bacarelli per rendersene conto. Per la donna, la virtuosa designer partenopea appassionata di vintage, “mamma” da oltre 20 anni anche del brand per bambini “Oona l’ourse”, ha dato taglio, forma e colore a una linea unica. Mise iper femminili curate nei minimi dettagli, eleganti, preziose e condite da un pizzico di eccentricità, ispirate all’attrice Jean Harlow: provocante e allo stesso tempo autoironica. Et voilà, abiti da sogno declinati in velluto, broccato, jersey, tulle ricamato, paillettes, raso e lurex. Una collezione, che strizza l’occhio al passato, ma estremamente moderna e originale, all’insegna di audaci tailleur animalier, long e mini dress, tu-
di Annalisa
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te, pantaloni a vita alta arricchiti da bottoni dal sapore maschile. E ancora, smoking rivisitati impreziositi da bagliori gold, longuette, giacche avvitate, maglie mai banali dagli scolli generosi e tante frange, per donne che amano giocare con lo stile e sentirsi, perché no, anche un po’ dive.
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The exclusive Fall-Winter collection by Roberta Bacarelli has been inspired by the provocative and ironic actress Jean Harlow. The Neapolitan designer has created a hyper-feminine line, elegant but a bit eccentric. A vintage collection, which is modern and original at the same time, for women who love to play with style and like to feel as a diva.
Roberta Bacarelli Concept Store Via Carlo Poerio 47, Napoli Tel. +39 081.764.15.84 www.robertabacarelli.it info@robertabacarelli.it
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M. Cilento & F.llo dal 1780 Napoli borbonica e cavalli Real razza di Persano su cravatte e foulard Ties and scarves dedicated to Naples and to the Real Persano horses La maison di Ugo Cilento è un punto di riferimento dell’eleganza napoletana nel mondo. Stile, ricerca e alta artigianalità in tutti i suoi capi. E ora anche in profumi dal 60% di essenza con preziose confezioni in seta che richiamano le fantasie delle cravatte Thanks to the unique style and the high craftsmanship of its clothing items the Maison Ugo Cilento is a reference point for elegance in the world
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Stile, ricerca, artigianalità, materie prime pregiate e cura maniacale per i dettagli. Questa, la sapiente miscela che fa della Maison Cilento 1780 un punto di riferimento irrinunciabile per uomini di classe e amanti del bel vestire provenienti da ogni angolo del mondo. Oltre alla sartoria classica e alla pelletteria, nel tempio dell’eleganza maschile di via Riviera di Chiaja, ampio spazio viene riservato alle cravatte settepieghe in seta che portano la firma di Ugo Cilento, deus ex machiM. Cilento & F.llo dal 1780 Via Riviera di Chiaia 203-204, Napoli tel. +39 081.551.33.63 www.cilento1780.it info@cilento1780.it
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di Annalisa
na dell’azienda. “La sfida – spiega – è rendere raffinati soggetti mai pensati prima”. Tra le ultime special edition, la porte-bonheur con cornucopia e quelle dedicate a tre antiche razze equine: il Real Cavallo di Persano, fatto allevare da Re Carlo di Borbone e la cui origine si fa risalire al 1742, quello napoletano e quello salernitano, che ritroviamo anche in versione foulard. Altre chicche, le ties ispirate al Real passeggio di Chiaja e alla Cassa Armonica ospitata in Villa Comunale, proprio di fronte allo maison, che con Settepieghe, Manica a mappina e Semmenzelle, danno il nome anche ai nuovissimi profumi artigianali griffati Cilento, con ben il 60% di ricercata essenza e preziose confezioni foderate con sete che richiamano le fantasie delle cravatte.
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The Maison Cilento 1780 is well-known for its style, its craftsmanship, its finest raw materials and the meticulous attention given to details. The fashion house, which is famous for its silk ties settepighe, has recently produced new special editions: The porte-bonheur cornucopia, together with ties which have been inspired by three ancient horse breeds: the Real Persano Horse, the Neapolitan Horse and the Salernitan Horse. The ties dedicated to the Real promenade of Chiaja and to the Harmonic Case, which is housed in the Villa Comunale of Naples, are charming and stylish, as the newest perfumes launched by the Maison.
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ACCESSORI MODA
Calzature Paolo Scafora La scarpa elegante domina il tempo Timeless shoes Stile, artigianalità e ricercatezza: la collezione “Ritorno alle radici” alla conquista di Pitti Uomo. Le calzature Paolo Scafora sono prodotte a mano attraverso trenta fasi di lavorazione Style, craftsmanship and elegance: the collection “Back to the roots” will be launched during the Pitti Uomo Fair. Paolo Scafora footwear is produced by hand and requires thirty processing steps
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Non è vintage. È eleganza che viene dal passato. È intramontabile ricercatezza che rivive in questi laboratori. E’ lo stile Paolo Scafora. Conferito da mani artigiane a ciascuna cucitura. Trasferito in ogni scarpa attraverso oltre 30 fasi di lavorazione. Stile pronto a conquistare la prestigiosa manifestazione fiorentina, profondendo l’essenza della filosofia Paolo Scafora nella collezione “Ritorno alle radici”. Non la classica rivisitazione di modelli del passato, bensì un’esaltazione delle tradizionali tecniche di lavorazione Goodyear e Norvegese, che solo qui, in questi laboratori, non sono affatto in disuso. Perché, tra le pareti della fucina Paolo Scafora, non è mai tramontata l’arte artigiana che ha fat-
di Andrea
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to scuola. “Ritorno alle radici” sale in cattedra all’appuntamento di Pitti Uomo 91. La tradizione artigianale napoletana darà sfoggio di sé alla Fortezza da Basso, puntando su creazioni impreziosite dalla classica cucitura Goodyear e dalle ricercate strutture Norvegesi e Tirolesi. Linee accattivanti di sapore rétro e nuance avvolgenti. Ogni elemento è all’insegna dell’eleganza e della comodità. È lo stile Paolo Scafora. Che non rispolvera il tempo. Lo domina.
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The new collection “Back to the roots” by Paolo Scafora will not miss the Pitti Uomo 91 Fair. For the occasion, the Ne-
apolitan fashion house will present its handmade creations, with over 30 processing steps. The seams of the shoes are “Goodyear” and their fine structures are Norwegian and Tyrolean. The design of the new line can be considered elegant, classic and slightly vintage.
Paolo Scafora Via Tavernola, 8 Casandrino (Na) Tel. +39 081.830.48.08 www.paoloscaforanapoli.it
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Luoghi del Natale 42
Napoli e il presepe, nuova Betlemme all’ombra del Vesuvio The tradition of the crib in Naples. A new Bethlehem at the foot of the Vesuvius L’arte dei maestri di Partenope genera capolavori. Dai “gusci” di San Lorenzo all’allestimento di Cuciniello, dalla sacra scenografia del monastero di Santa Chiara alla suggestiva grotta del Purgatorio della chiesa di Santa Marta: ecco alcuni presepi visitare a Napoli durante le feste di Natale A trip through the cribs hosted in the churches of Naples, discovering the masterpieces created by Neapolitan artisans, to visit during the Christmas holidays di Rosanna
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Napoli e il presepe, binomio dal sapore antico. Legame inscindibile che ha fatto di Partenope la seconda Betlemme, culla per antonomasia della celebre Natività. E’ nel periodo natalizio che nei paesi del Vesuvio si rispolverano scatoloni e pacchetti pieni di pastori, addobbi e casette di sughero. Pezzi particolari che entro la mezzanotte dell’8 dicembre, giorno dell’Immacolata - così come tradizione comanda - devono essere posizionati al loro posto. Lì, di fianco alla grotta della mangiatoia, con il bue e l’asinello, Maria e San Giu-
Nastro
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The crib has great importance in the city of Partenope. It is faith, it is religion, it is art. Only in Naples is it possible to find a road, San Gregorio Armeno, entirely dedicated to stores selling cribs and accesorizes. Almost every church and private residence retains an antique crib, whose statuettes were often realized by important artists such as Michele Perrone. The famous Cuciniello Crib is hosted in the National Museum of San Martino and takes its name from the Neapolitan architect who realized it: Michele Cuciniello. 43
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seppe, gli angeli, la stella cometa, Benino che dorme. E in lontananza i re magi. La statuetta di Gesù Bambino no. Quella deve aspettare il 24 dicembre per trovare il suo posto d’onore nel lettino di paglia e fieno. E’ il presepe, signori. O se preferite “’o presepio”. Quello nato e partorito dalla viva fantasia dei figli di Partenope.Gli stessi che nel corso dei secoli hanno reinterpretato, personalizzandola e calandola nella realtà tipica della Napoli del XVIII secolo, la scena della sacra rappresentazione che San Francesco, la notte di Na44
tale del 1223, allestì a Greccio, per rievocare la nascita del Salvatore. In riva al Golfo, il presepe vuol dire tanto. E’ religione, fede. Ma è anche un fatto d’arte e tradizione che si tramanda di padre in figlio di generazione in generazione. Perché, come recita il vecchio adagio “Napoli è il presepe e il presepe è Napoli”. A tal punto che solo nell’antica Capitale del Regno delle Due Sicilie è possibile trovare una strada interamente dedicata ai fabbricanti di pastori: San Gregorio Armeno, la viuzza dei Decumani in cui il Natale dura 12 mesi all’anno. Un luogo surreale di
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In apertura panoramica del Presepe del complesso Monumentale di Santa Chiara Foto 1. 2. 3. 4. e 5. Panoramica e dettagli del presepe Cuciniello nel Museo di San Martino Foto 6. Via San Gregorio Armeno, sede di tanti maestri del presepe napoletano Opening with scenic of the Monumental complex Nativity of St. Clare Photo 1. 2. 3. 4. and 5. - Overview and details of the crib Cuciniello in the Museum of San Martino - Photo 6. Via San Gregorio Armeno, home to many of the Neapolitan crib masters
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statue e statuine, imperdibile da vivere almeno una volta nella vita. In molti, ancora oggi, si chiedono quale sia il presepe più bello della città di San Gennaro. Rispondere a questa domanda è praticamente impossibile. Quasi ogni chiesa di Napoli (ma anche basiliche e parrocchie disseminate nel resto della Campania), infatti, ne conserva uno. Senza contare quelli che addobbano residenze e palazzi privati, magari realizzati da artisti e scultori del calibro di Michele Perrone (cui si deve l’invenzione dei primi pastori a snodo, dotati, cioè di un’anima
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He had a huge passion for the shepherds of the eighteenth century and collected more than 800 statuettes. The crib consists of three sections: the Nativity; the Tavern and the Announcement of the birth of the Savior. The Cuciniello crib has a characteristic lighting system that simulates the alternation of day and night. The crib of the Banco di Napoli, better known as “the King’s Crib”, is currently preserved in the Palatine Chapel in the Royal Palace of Naples. The installation includes more than 200 pastors and 144 accessories. Most of the statues were real45
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Foto 7. Presepe del Re nella Reale Cappella Palatina di Palazzo Reale a Piazza del Plebiscito Photo 7. Crib of the King in the Royal Palatine Chapel in the Royal Palace in Piazza del Plebiscito
in fil di ferro). O le natività conservate nei tanti musei del capoluogo. Insomma: parliamo di decine e decine di manufatti preziosi. Opere d’arte, tesori del genio artistico che hanno fatto la storia non solo di Napoli, ma dell’intero Meridione. E allora, l’unica cosa da fare, in situazioni del genere, è abbozzare un itinerario tra i più grandi e prestigiosi presepi di Partenope. Utilizzando, come si dice, il classico “beneficio dell’inventario”. Sicuro punto di partenza è il presepe Cuciniello. E’ conservato al Museo Nazionale di San Martino e deve il suo nome all’architetto napoletano che lo allestì: Michele Cuciniello. Nato a Napoli nel 1823, Cuciniello nutrì per tutta la vita una passione smisurata per i pastori del Settecento, che iniziò ben presto a collezionare. Alla fine ne mise assieme circa 800 che poi dispose, nel 1879, personalmente, all’interno di una scenografica grotta costruita con le sue stesse mani. L’allestimento fu donato alla città di Napoli e quindi accolto dall’allora direttore del Museo di San Martino Demetrio Salazar. Si compone di tre sezioni che corrispondono a tre episodi simbolici della storia della rappresentazione: la Natività, alloggiata all’interno di un tempio romano semidiroccato; la Taverna, con le vivande e gli avventori accompagnati dal suono degli zampognari, e infi46
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ne l’Annuncio della nascita del Salvatore, portato dall’angelo ai pastori, tra capanne, pecore e mandriani. Il presepe Cuciniello è dotato di un caratteristico impianto di illuminazione che simula l’alternarsi del giorno e della notte. La scenografica rappresentazione di San Martino gareggia nel primato di miglior presepe cittadino con quello del Banco
ized by great sculptors including Giuseppe Sammartino, the author of the Veiled Christ. The crib of the famous Convent of Santa Chiara is considered one of the treasures of Naples and it was realized by will of King Ferdinand IV of Bourbon. The whole scene is not limited to the sole representation of the Holy Family, but gives a cross-section of the city at the time. In 47
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di Napoli, più conosciuto come “il Presepe del Re” conservato attualmente nella Cappella Palatina di palazzo Reale a Napoli. L’installazione, una delle più ricche raccolte d’arte presepiale del ‘700 partenopeo, comprende più di 200 pastori e 144 accessori. La maggior parte delle statuine sono opera di grandi scultori tra i quali si distinguono Camillo Celebrano, Lorenzo Mosca, Matteo Bottigliero, Giu48
seppe Gori e, dulcis in fundo, Giuseppe Sammartino, l’autore del Cristo Velato, il capolavoro della cappella San Severo, la cui firma svetta sulla straordinaria statuina che rappresenta la ragazza ricca in costume calabrese Acquaformosa. Oltre alla rappresentazione della Natività e della Gloria, la scena del Presepe del Re è ricca di personaggi, situazioni e particolari che narrano gli aspetti tipici del-
la realtà quotidiana della Napoli del XVIII secolo. Dalla reggia di piazza Plebiscito fino alla cittadella francescana di via Spaccanapoli, il viaggio non è poi così breve, ma merita comunque di essere fatto per poter ammirare, dal vivo, un altro dei tesori dell’artigianato napoletano: il presepe del convento di Santa Chiara. Voluta da re Ferdinando IV di Borbone,
l’opera fu realizzata secondo i rigidi canoni imposti a quel tempo dalla Chiesa cattolica. L’intera scena non si limita alla sola rappresentazione della sacra famiglia ma si allarga fino a raffigurare uno spaccato tipico della città di allora. Ogni cosa è curata nei dettagli, a partire dalla scelta delle stoffe allora di uso comune. La Natività, inoltre, non è ambientata in una stalla, bensì tra i ruderi di un tempio romano a
Tradizioni
Foto da 8. a 19. Presepe del complesso Monumentale di Santa Chiara Photo 8. to 19. Nativity of the monumental complex of Santa Chiara
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voler simboleggiare il trionfo del Cristianesimo sulle macerie del paganesimo. Usciti dal monastero e percorsi i vicoli del Centro Storico, lì dove via dei Tribunali si interseca con San Gregorio Armeno, ci si imbatte in un altro monumentale complesso religioso: la basilica di San Lorenzo Maggiore, una delle più antiche di tutta la città. Fu qui che Boccaccio si innamorò di Fiam-
metta e dove Petrarca soggiornò a lungo. Ma è anche qui, proprio sotto le navate della chiesa voluta da papa Gregorio IX, che è possibile ammirare un’autentica “chicca” della produzione artistica locale: i presepi in miniatura. Si tratta della riproduzione rimpicciolita di alcune tra le scene più caratteristiche della classica natività ed altre di ispirazione biblica, come Mosé che compare davanti al farao-
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the Basilica of San Lorenzo Maggiore it is possible to admire nativity scenes in miniature. These scaled reproductions, realized in walnut shells, represent traditional nativity scenes and other biblical episodes. Another famous Neapolitan nativity scene is housed in the Church of Santa Marta. This crib is one of the few which still preserves the traditional cave with the “souls in Purgatory”: a small cave where the stat-
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uettes are represented surrounded by flames. Other important crib statues can be find around the city. The Church of Santa Maria del Parto preserves five beautiful statues by Giovanni da Nola. While, in San Martino, there is the famous “Lying Madonna “, the only survivor of an ancient crib of the Queen Sancha of Anjou. In the same museum, it is possible to ad49
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Foto 20. Statuina detta della Vergine orante nel Museo di San Martino - Foto 21. Serie di statue policrome da presepe nel Museo di San Martino 21
ne. Questi autentici “quadretti” in formato mignon, realizzati all’interno di gusci di noce (se ne contano almeno un centinaio), sono, in assoluto, tra i più piccoli mai realizzati al mondo. Un altro caratteristico presepe partenopeo è quello ospitato nella poco distante chiesa di Santa Marta, il cinquecentesco edificio riedificato successivamente in forme barocche, all’incrocio tra via Benedetto Croce e via San Sebastiano. L’allestimento colpisce perché è uno dei pochi in cui ancora si conserva la tradizionale grotta con le “anime del Purgatorio”: un 50
Photo 20. Statuette called the Praying Virgin in the Museo di San Martino - Photo 21. Series polychrome statues for cribs in the Museum of San Martino
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piccolo antro in cui le statuine sono rappresentate avvolte dalle fiamme. Il significato simbolico della grotta rimanda alla rappresentazione del viaggio esistenziale dell’uomo, con le anime dei defunti che parlano ai vivi. Secondo la tradizione, i morti del Purgatorio venivano per proseguire la missione dei Magi una volta che questi erano giunti ai piedi del Bambinello. Chiudiamo, infine, con alcune citazioni. Sempre a Napoli, infatti, nella chiesa di Santa Maria del Parto, a Mergellina, sono custodite cinque statue cinquecente-
sche realizzate da Giovanni da Nola: sono ciò che resta di un più grande presepe evidentemente andato perduto. A San Martino, invece, svetta la “Madonna giacente”, unica superstite di quello che, con ogni probabilità doveva essere il più antico presepe (risalente al 1340) del Regno e che un tempo era ospitato a Santa Chiara, dove arrivò come dono per la regina Sancha d’Angiò. Nelle sale del sito collinare è anche possibile ammirare le statue restanti del presepe realizzato nel 1478 da Pietro e Giovanni Alemanno per la chiesa di San
Giovanni a Carbonara e le due sculture lignee raffiguranti San Giuseppe e la Madonna, parti di un più vasto allestimento cinquecentesco che Giovanni da Nola realizzò per la chiesa di San Giuseppe Maggiore a Poggioreale, di cui si è persa ogni traccia. Infine, nella Chiesa dello Spirito Santo, in via Toledo, si conserva il “presebbio che se fricceca”, modo di dire dialettale per descrivere il “presepe che si muove”, originale rappresentazione con figure mobili. E’ il più famoso nel suo genere di tutta la città.
Tradizioni
Foto 24. e 25. Le due statuine di San Giuseppe e della Madonna opera di Pietro e Giovanni Alemanno esposte nel Museo di San Martino Photo 24. and 25. The two statues of St. Joseph and the Virgin by Pietro and Giovanni Alemanno exhibited in the Museum of San Martino
Ospitare è un’arte... 24
Foto 22. Presepe nell’uovo esposto nel Museo di San Martino, Napoli - Foto. 23. Presepe esposto nella chiesa di San Giovanni a Carbonara Photo 22. Crib egg exhibited in the Museum of San Martino, Naples - Photo. 23. Nativity exhibited in the church of San Giovanni a Carbonara
mire the rest of the crib statues made by Pietro and Giovanni Alemanno for the Church of San Giovanni a Carbonara and two wooden sculptures depicting St. Joseph and Our Lady, which were part of a larger Nativity that Giovanni da Nola realized for the Church of San Giovanni Maggiore in Poggioreale, of which all trace is lost. The Church of Spirito Santo, in via Toledo, hosts the “presebbio che se fricceca” - a crib that moves - an original representation with moving figures. One of the most famous of its kind of the entire city of Naples.
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OGGETTI DI DESIGN
Macrì segni creativi e Antonio Esposito L’arte che modella la tradizione Art and Tradition Corni e Pulcinella rifiniti da artigiani professionisti in una linea di singolari cadeau per il Natale. L’arte pastorale prende forma moderna nelle creazioni del maestro Antonio Esposito Neapolitan horns and Pulcinella statuettes made by professional craftsmen. Master Antonio Esposito produces traditional crib shepherds in a modern design
L Macrì Segni Creativi Show Room: Hotel Royal Continental Napoli, via Partenope 38, Napoli Show Room: Via San Biagio dei Librai 21, Napoli tel: +39 081 65.35.25 tel: +39 081 24.81.13 cel: +39 329 6146042 info@macrisegnicreativi.it e-commerce: store.macrisegnicreativi.it
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La cultura, la prima fonte. Cultura intrisa di tradizione, modellata con arte, ottimizzata con professionalità. C’è la napoletanità del ‘700 nei corni, nei pulcinella, nei pastori, in epocali stampe e in sofisticate gouache. Eppure, nella lavorazione classica dei prodotti griffati Macrì appare evidente la nota di modernità conferita da design e sofisticate tecniche. Il risultato è in prodotti di pregio rifiniti uno ad uno da mani di maestri artigiani, affinché ogni pezzo sia unico. Non c’è calco, non c’è doppione. C’è solo l’arte di chi modella a mano ogni prodotto. L’arte del maestro pastorale Antonio Esposito, che nei laboratori annessi alla
di Giuseppe
boutique Macrì in via San Biagio dei Librai, rifinisce i pastori dal grezzo alle vesti, esclusivamente in seta. Porcellana e terracotta prendono vita in maschere ed emblemi classici della tradizione. Dalla linea “Sciò”, dall’incipit dell’adagio che scaccia i malocchi (“sciò sciò, ciucciuvé…”) alla neonata “Novus”, autentiche sculture in terracotta, rigorosamente bianche. Singolari cadeau per il Natale, confezionati in scatole rifinite ad arte, nei colori “sociali” giallo e marrone. Arte che viaggia, come recita il claim della linea Capricci, borse e borselli con impresse opere stile Macrì. Opere d’arte. Opere figlie di intensa cultura. La prima fonte.
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Porzio
Culture, tradition and professionalism. The Pulcinella statuettes, the shepherds , the prints and the sophisticated gouaches made in the Macrì workshops, have all been inspired by the Naples of the eighteenth century. Yet, the modern design of each unique item, can clearly be seen. In the nearby workshops, in via San Biagio dei Librai, Master Antonio Esposito produces marvelous porcelain and terracotta statues of shepherds, all completely dressed in silk clothes. Each sculpture is packed in a refined box which could be a unique Christmas present. Also to be found, is the “Capricci” line, consisting of bags and purses bearing the patterns of the Macrì artworks
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OGGETTISTICA E RESTAURO
La Lumiere Antico e moderno in originali souvenirs Old and new art techniques for original souvenirs Primi ad inaugurare una bottega sotto il colonnato di piazza Plebiscito, i fratelli Crispino restaurano oggetti per idee regalo uniche In their shop, which is in the colonnade of Piazza Plebiscito, the brothers Crispino restore antique and unusual items, for unique gift ideas
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Dicono che sia nato tutto per gioco. Ma questa, signori, è arte. Arte che illumina il colonnato di San Francesco da Paola, limite dello slargo simbolo di Napoli: piazza del Plebiscito. E’ all’ombra del porticato edificato per volere di Gioacchino Murat e rifinito sotto i dettami di Ferdinando I, che una bottega ha ridato vita a un corridoio per anni lasciato all’oblio. La animano i fratelli Maurizio e Achille Crispino. La loro vocazione è restituire nuova e luminosa vita a ciò che il tempo ha corroso e consunto. La loro fucina è “La Lumiere”. Qui i Crispino esaltano la loro maestria di restauratori ereditata da nonno Maurizio. Qui l’inventiva non ha confini. E non c’è oggetto al mondo che non sia idea per un regalo unico e intriso di tanta napoletanità. Dalle
di Giuseppe
uova di struzzo dipinte a mano, ai cornetti “scacciamalocchio” in seta di cravatte riciclate, passando per i Pulcinella posati su sampietrini di antiche vie borboniche. Tasti in avorio di pianoforti storici fanno da “tela” per dipinti stile gouache. O ancora, cartoline pittoriche d’epoca finemente valorizzate. I colori fanno da collante tra antico e moderno. Il resto è nell’arte dei fratelli Crispino.
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In their shop “The Lumiere”, the brothers Maurizio and Achille Crispino hand down the job inherited from their grandfather, and restore precious and unusual objects with great talent and
Porzio
skills. Their creativity is limitless: handpainted ostrich eggs, lucky “cornetti” made from recycled ties, Pulcinella statuettes laid on the cobblestones of ancient Bourbon streets. The keys of antiques pianos become the “canvas” for hand-made gouache paintings and vintage postcards are beautifully enhanced.
La Lumiere Piazza del Plebiscito 13, Napoli Tel. 338.298.55.59 - 339.304.15.80
La Lumière Napoli
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SERVIZI D’ECCELLENZA
D’Orta spa Washroom e ozonizzazione, servizi di qualità Washroom and ozonation, quality services Ottant’anni di esperienza nella disinfestazione e Pest control. E cinque certificazioni di qualità. L’azienda napoletana cresce con nuove offerte alle strutture ricettive Eighty years of experience in pest control and five quality certifications. The Neapolitan company grows and offers new solutions to tourist accommodations
di Sergio
D’Orta Spa Via Provinciale Pianura, Località San Martino, 18 Pozzuoli (Napoli) Tel. +39.081.526.43.88 www.dorta.it Camillo l’acchiappa insetti della D’Orta Spa
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so l’offerta di servizi di washroom solution e tecniche di ozonizzazione. Nel primo caso, D’Orta propone a strutture d’ogni genere e settore merceologico nuove apparecchiature in grado di aumentare gli standard igienico sanitari dei servizi ad uso comune. E ancora, attraverso l’ozonizzazione, la D’Orta sanitizza stanze, cucine, sale frigo, e finanche automobili ed elimina così microrganismi e cattivi odori anche nei punti di più difficile accesso.
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PRODOTTI DEL COMFORT
Materassi&cuscini Morflex, materassi d’Autore Morflex, mattresses of Author Da 30 anni Morflex produce soluzioni del riposo personalizzate coniugando artigianato ed innovazione con tanta cura nel design For the last 30 years Morflex has been producing customized solutions for relaxation, always combining craftsmanship and innovation, placing great attention to design di Andrea
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Nata nel 1970, Morflex materassi&cuscini è composta da uomini e donne che, da sempre, operano nella manifattura artigianale italiana con una particolare attenzione alla tradizione ed innovazione, connubio di originale filosofia e di gradito approccio al mercato. Morflex materassi&cuscini è tra le prime realtà nel settore a interpretare in maniera innovativa il materasso, ponendo ingegno nella progettazione dei prodotti, ricerca nella scelta dei materiali esclusivamente italiani, attenzione nella selezione dei filati resi tessuti, maestria nelle cuciture, tutto questo per realizzare sistemi del riposo: materassi, guanciali e reti. Le lavorazioni dei materassi Morflex sono eseguite con
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Founded in 1970, “Morflex materassi & cuscini” produces high quality mattresses, pillows and nets. Comfort is highly designed and customized. The finishes and the high quality materials are exclusively Italian. Morflex materassi&cuscini has now launched the Morflex Home line, which is dedicated to bed accessories. Morflex materassi&cuscini Nola - Campania www.morflex.it info@morflex.it Tel. +39 344.10.96.323
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Piatti popolari 56
Napoli, gran seduzione anche a tavola Gluttony of the Neapolitan tradition Spaghetti alla puveriello, alici ‘mbuttunate, purpetielle affugate, scarpariello, pasta alla genovese: la storia della nascita di piatti popolari con i consigli per una saporita “abbuffata” nel nome della napoletanità Stories of the most famous Neapolitan dishes and tips for a tasty traditional meal di Rosanna
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Dalla lussureggiante “pasta alla genovese” alle “alici ‘mbuttunate”, la Napoli dei fornelli è un trionfo di sapori. Una fucina di piatti saporiti e genuini, buoni per tutte le tasche. Diciamocela tutta: nella capitale della Campania Felix il menù è di quelli ricchi. E, a parte la regina pizza, la scelta abbonda. Antipasti, contorni, primi, secondi, frutta, dolce. C’è solo l’imbarazzo della scelta. Siamo o non siamo nella culla della dieta mediterranea, dove grazie all’utilizzo sapiente di tesori come il pomodoro, l’olio, la pasta e la mozzarella, si sfornano prelibatezze che seducono? Prendete gli spaghetti al pomodoro: rappresentano un po’ il “must” del made in Napoli a tavola. Ebbene questo piatto, ormai diventato l’emblema della cucina tricolore, è nato e cresciuto all’ombra del
Nastro
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Besides pizza, The Neapolitan cuisine is made up of a variety of rich dishes. Spaghetti with tomato sauce is a famous and traditional dish. Its official recipe was published in 1837 by Ippolito Cavalcanti. The delicious “Spaghetti alla puttanesca” is made with tomatoes, anchovies, capers, black olives, red pepper and parsley. Some say that this recipe was invented by the owner of a brothel. Others argue that the colors of the ingredients resembled those of the undergarments of the prostitutes and the recipe was created by a young French prostitute. Another version claims that the dish was so called by the painter Eduardo Colucci. Another famous Neapolitan dish is the 57
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In apertura. Spaghetti con pomodoro datterino e basilico Foto 1. Pomodori datterini in cottura con olio, basilico e aglio Foto 2. Impiattamento piatto di spaghetti al pomodoro Opening with Spaghetti with plum tomato and basil - Photo 1. Cherry tomatoes in cooking with olive oil, basil and garlic Photo 2. cooking plate of spaghetti with tomato sauce
Vesuvio quando ancora esisteva il Regno delle Due Sicilie. Erano i primi anni del XIX secolo. Poco dopo, dunque, i fatti della Rivoluzione francese. Fu questo il periodo in cui la “pummarola” rivoluzionò completamente la storia dei primi piatti in cucina, sancendo, nel 1837, con tanto di pubblicazione della ricetta firmata Ippolito Cavalcanti, la nascita dei “vermicelli al pomodoro”. Altra delizia sono gli spaghetti alla puttanesca, spettacolare portata che si prepara unendo il sapore forte e intenso del pomodoro, con acciughe, capperi, olive nere, peperoncino e prezzemolo. Una vera e propria bontà sulle cui origini si sono versati fiumi di inchiostro. Ovviamente è il 58
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termine “puttanesca” ad aver attirato le attenzioni degli esperti. Alcuni dicono che questa ricetta risalirebbe agli inizi del ‘900 e che ad inventarla sia stato il proprietario di una casa di appuntamenti nei Quartieri Spagnoli. Altri invece, fanno riferimento agli indumenti intimi che le “signorine” della casa indossavano per attrarre clienti. Capi osé e sgargianti, dai colori piccanti e seducenti. Gli stessi che, guarda caso, si ritrovano nella puttanesca (il rosso vivo del pomodoro e del peperoncino, il viola scuro delle olive, il grigio-verde dei capperi e il verde del prezzemolo). Altri, ancora, sostengono che l’origine della ricetta (e dunque del nome) sia da attribuire alla fantasia di una giovane prostituta france-
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se la quale avrebbe etichettato così quella pietanza volendovi implicitamente e ironicamente fare un riferimento alla sua stessa “professione”. Infine, c’è un’ultima versione che farebbe risalire l’invenzione della “puttanesca” al pittore Eduardo Colucci, che negli anni immediatamente successivi alla Seconda Guerra Mondiale, avrebbe ribattezzato, chissà perché, un piatto fino ad allora conosciuto come “marinara”, con quell’insolito nome, offrendolo poi agli amici e agli ospiti che andavano a trovarlo nella sua casa di Ischia. Rigorosamente partenopeo è anche un altro famoso piatto: lo “scarpariello”, una pietanza popolarissima e molto veloce da prepararsi. Era la “magnata” tipica dei cal-
zolai (“scarpari” in dialetto napoletano, da cui il nome “scarpariello”), un mestiere molto in voga nella Napoli di inizio Novecento, soprattutto nei Quartieri Spagnoli. E lo si preparava, storicamente, il lunedì, giorno di chiusura della bottega, quando si cucinava con ciò che si aveva in casa, mettendo in tavola gli avanzi della domenica o magari gli alimenti che venivano regalati dai clienti che non avendo soldi per pagare il lavoro degli “scarpari” saldavano il conto in natura, quasi sempre con i prodotti della terra, tra i quali il formaggio. Non a caso i due ingredienti principali dello “scarpariello”, insieme alla pasta (penne, spaghetti o fusilli) sono il sugo al pomodoro (in origine in ragù) e il formaggio
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Foto 3. Spaghetti con pomodoro datterino e basilico - Foto 4. e 5. Rigatoni alla scarpariello impiattati ed in cottura - Foto 6. Spaghetti alla puttanesca (in dialetto detti anche aulive e chiapparelli) Photo 3. Spaghetti with plum tomato and basil - Photo 4. and 5. Rigatoni served scarpariello and cooking - Photo 6. Spaghetti alla puttanesca (in aulive and Chiapparelli dialect also called)
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“scarpariello”. It was the typical meal of shoemakers ( “scarpari” in Neapolitan dialect). It was usually cooked on Monday, the artisans’ closing day. The ingredients of the “scarpariello” are pasta, tomato sauce and cheese (Parmesan or pecorino). The “Spaghetti alla Gennaro” is dedicated to the Patron Saint of Naples. A simple dish with few ingredients: stale bread crumbs, garlic, olive oil, anchovies and a bit of oregano. The spaghetti are seasoned with this special “sauce”,and then topped with a handful of basil before serving. Another famous Neapolitan dish is the “Spaghetti alla puveriello”. The dish was
born after the World War II, thanks to the inventiveness of “poor people” (puverielli in local dialet). They used to season pasta with fried eggs, pork fat, salt, pepper and a handful of grated cheese. The famous “Genovese” is a succulent meat stew. Pasta is usually seasoned with its sauce. The dish requires lengthy cooking, but it’s of exceptional taste. It is believed that the recipe become popular thanks to the Genoese cooks and sailors who were working in the port of Naples. Some believe that its name derives from the street in which it was cooked for the first time or by the chef who invented it. 59
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(parmigiano o pecorino). C’è un altro piatto “tipico” che pure esprime a pieno titolo la napoletanità e lo spirito dei partenopei a tavola: gli spaghetti alla Gennaro, più volte citati dal grande Totò, e la cui ricetta è stata successivamente riportata nel libro della figlia del “Principe della risata”, Liliana de Curtis. Si tratta di un piatto, assicurano i soliti beninformati, nato come omaggio del popolo al Santo Patrono di Napoli. Un piatto povero. Relativamente semplice e veloce da preparare, con alla base pochi, ma preziosi ingredienti. Il pane è tra questi. Preferibilmente raffermo. Poche fettine trattate con l’aglio. Sbricio60
late e infine messe a soffriggere in una padella, con due cucchiai d’olio e due spicchi d’aglio interi. Nel frattempo, in un’altra padella si versano olio, acciughe tritate e un po’ d’origano. E in questa speciale “salsa” si mettono a cuocere gli spaghetti appena scolati al dente, insieme con le briciole di pane croccante, mescolando il tutto con l’aggiunta di una manciata di basilico spezzettato con le mani. Una ghiottoneria dal gusto inimitabile ed inconfondibile. Che fa il paio con un’altra celebre pietanza made in Naples: gli “spaghetti alla puveriello”. Da non crederci, ma mai no-
me fu più indicato. Certo, ad assaggiarne un boccone, non si direbbe mai che nacquero realmente come piatto dei poveri, nel secondo dopoguerra a Napoli, periodo difficile per l’antica Capitale, messa in ginocchio dalla furia degli eventi bellici con interi strati della popolazione costretti all’indigenza più nera. Fu proprio allora che questo piatto vide la luce, grazie all’inventiva dei “poverelli” che, per sopravvivere ai morsi della fame, diedero vita a una pietanza essenziale, mettendo insieme tutto ciò che avevano: uova (cotte ad occhio di bue), sugna, sale, pepe ed una manciata di formaggio grat-
tugiato. Un condimento per gli spaghetti da leccarsi i baffi. Un altro dei piatti celebri della cucina napoletana è la “genovese” che, a dispetto del nome - a tutt’oggi ancora misterioso è invece tipico della più antica e rinomata tradizione partenopea. La genovese è un succulento stracotto di carne (manzo, maiale ma anche vitello) dalla cui cottura si ricava la salsa con la quale si condisce, poi, la pasta (rigatoni, maltagliati, mezzanelli, ziti spezzati a mano o paccheri). Può fungere, dunque, sia da prima ma anche da seconda portata. Come tutti i piatti più appetitosi, richiede una cottura lunga. Ma
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Foto 7. e 8. Spaghetti alla Gennaro impiattati e cottura del loro sugo - Foto 9. e 10. Ziti spezzati e paccheri conditi con la genovese - Foto 11. Spaghetti alla puveriello (poverello)
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Photo 7. and 8. Spaghetti Gennaro served and cooking their sauce - Photo 9. and 10. Ziti broken and Paccheri seasoned with the Genoese - Photo 11. Spaghetti puveriello (poor man)
The “gattò di patate” is a French-inspired dish. It is a pie with a bread crumb crust, made with potatoes, butter, milk, eggs, salami, cheese and parsley. A typical Neapolitan dish of great taste. The “purpetielle affugate” are a tasty second course. Small octopus are slowly cooked with tomatoes, garlic, olive oil and various spices. Once ready, the purpetielli are served with toasted bread or with pasta. The “alici ‘mbuttunate” is yet another famous dish of the Neapolitan cuisine. Anchovies, previously opened and cleaned, are stuffed with a mix of bread, 61
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è di una bontà inenarrabile. Diverse sono le ipotesi circa l’origine del nome “genovese”, anche se la più gettonata la fa risalire all’inventiva di alcuni cuochi originari di Genova che lavoravano nelle osterie insediatesi nell’area del porto di Napoli nel corso del XV secolo. Un’altra versione la fa derivare dalle abitudini alimentari dei marinai liguri che nel ‘700 sbarcavano a Napoli. Ma non manca chi la attribuisce al nome della strada in cui questo celebre piatto avrebbe visto per la prima volta la luce, oppure, più semplicemente, al cognome del cuoco napoletano che la creò. Sia come sia, la “genovese” è tutta napoletana, dalla prima all’ultima goccia di sapore. Napoletano, sia pure di...adozione, è anche il “gattò di patate” o, se preferite dirlo alla francese il gateau (torta) di patate. Fu Maria Carolina d’Asburgo Lorena, moglie di Ferdinando I Borbone ad introdurlo a Napoli, alla fine del ‘700, trasferendovi, lei che pure era arciduchessa d’Austria, il gusto francese e la consuetudine di affidare l’arte della cucina di corte ai “monsieurs” transalpini. Erano costoro nobili cuochi d’oltralpe che i napoletani cominciarono a chiamare sin da subito “monzù”, storpiandone, in tal modo, l’originaria pronuncia. I “Monzù” ispirati e soprattutto rapiti dai prodotti tipici locali, pensarono bene di unirli in un unico sformato (o torta salata) a base di patate, formaggio, burro, latte, uova, salame napoletano (tagliato a striscioline), provola e prezzemolo, rivestendolo di un’anima dorata di pangrattato. Nacque così quello che ormai, da allora, è diventato un piatto tipico partenopeo dal gusto ricco e a dir poco appagante. Napoletani, anzi napoletanissimi, sono an62
Foto 12. Gattò di patate alla napoletana Foto 13. e 14. Impiattamento e piatto di polipetti alla luciana - Foto 15. Alici fritte imbottite Foto 16. Bric di colatura di alici di Cetara Foto 17. Spaghetti con colatura di alici di Cetara Photo 12. potato gateau Neapolitan Photo 13. and 14. Plate of “octopus alla Luciana” Photo 15. Stuffed fried anchovies Photo 16. Cetara anchovies sauce Photo 17. Spaghetti with Cetara anchovies sauce
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che i “purpetielle affugate”, dal dialetto “polpetti affogati”, gustoso secondo di mare della cucina partenopea che si vuole nato nel borgo Santa Lucia grazie all’inventiva dei pescatori. Anche in questo caso, la preparazione non è particolarmente complicata. Per realizzarlo occorre procurarsi dei polpi e un bel po’ di pomodori pelati, insieme ad aglio, olio e aromi vari. I polpetti si mettono a cuocere a fuoco lento insieme alla salsa di pomodori (letteralmente “affogati” nel sugo di pomodo-
ro), all’olio, all’aglio e al sale, avendo cura di usare il coperchio della pentola durante la cottura. Quando la crema è densa e scura, bisogna aggiungere del prezzemolo tagliato finemente e continuare la cottura per almeno altri 15 minuti. Una volta pronti, i purpetielli potranno essere serviti con crostoni di pane per un ricco antipasto, ma anche come condimento per una pasta che vi farà leccare i baffi. E perché no, pure come gustoso secondo. Un secondo, sempre di mare, sono pure
le “alici ‘mbuttunate”, altro celebre piatto della cucina partenopea (‘mbuttunato, dal dialetto napoletano sta più o meno per “imbottito”). Stiamo parlando di una pietanza che merita senz’altro una citazione d’onore per il suo incredibile e travolgente sapore. Per prepararla, occorre procurarsi un buon quantitativo di alici, possibilmente quelle pregiate di Cetara, pulirle delle spine e aprirle. Nel frattempo, con la mollica di pane bagnata e pepata, si dovrà preparare un impasto a base di olive,
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prezzemolo, capperi e aglio. E con questo si “riempiranno” i pesciolini. A quel punto le alici “imbottite” saranno passate nelle uova battute, quindi nel pangrattato e infine in padella per la frittura. Il risultato finale vi sorprenderà. Abbiamo citato non a caso Cetara perché è qui, lungo le sponde dell’antico borgo di pescatori adagiato vicino al mare della Costa che da Vietri porta ad Amalfi, che avviene la oramai famosissima colatura d’alici. Un trattamento particolare del ri-
nomato pesce azzurro, messo a “maturare” in una soluzione satura di acqua e sale, da cui si ricava una salsa liquida dal sapore denso e corposo. Uno speciale elisir che ha reso Cetara famosa nel mondo. Si dice che l’arte di preparare questo condimento, di sicura origine orientale, sia sbarcata sulle coste dello Stivale in epoche lontane, forse addirittura con i nocchieri cartaginesi, prendendo il nome dal misterioso pesce Garos (molto probabile che siano proprio le alici) dal quale poi prese
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il nome l’intingolo che gli antichi grechi chiamarono Garon e che i romani, quando quel nettare unico sbarcò nel loro regno, chiamarono poi Garum. La colatura di alici di Cetara, discendente diretta, dunque, di quella famosa salsa, è oggi il tipico condimento della pasta e di non pochi altri piatti puntando, dopo la costituzione di uno speciale Comitato Promotore, verso il meritato riconoscimento europeo della DOP (Denominazione di origine protetta).
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olives, parsley, capers and garlic. They are dipped into beaten egg, then coated in bread crumbs and finally fried. Their taste is amazing! The small village of Cetara still produces the famous and ancient anchovies sauce. Fresh anchovies are put in water and salt to soak, obtaining an intensely flavored liquid sauce. The “Colatura di alici di Cetara” is an excellent seasoning sauce for pasta and many other dishes. 63
Campania Sapori
RISTORANTI
Ristorante Museo Caruso e La Basilica La cucina tradizionale celebra la leggenda del tenore The traditional cuisine celebrates the legend of the tenor Nel locale intitolato al celebre cantante, cimeli e locandine fanno da cornice alla buona tavola tra tradizione e gourmet. I sapori e gli odori di Sorrento si esaltano al ristorante La Basilica Memorabilia and posters of Caruso frame the traditional gourmet cuisine of the restaurant named after the famous singer. The tastes and smells of Sorrento are enhanced at La Basilica
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Le acque nelle quali si ergono le perle del Golfo. Il profumo di agrumi. Il disegno disordinato, per questo affascinante, della costa tra le più belle al mondo. Mare, pesce, frutti, terra fertile e bruna. Maestosità assorbita dagli ultimi sguardi del grande tenore. Sorrento, le sue insenature, i profumi, quel mare. Ecco cosa vide e cosa visse Enrico Caruso prima che il suo corpo terreno cedesse il passo alla leggenda. Al mito di una voce, di quella “voce” che ancora echeggia proprio qui, tra vicoli e scorci che l’ospitarono nei giorni del suo epilogo. “Te voglio bene assaje”, intonò Dalla, che da un terrazzo a picco sulla Terra delle Sirene apprese del soggiorno ultimo del tenore. E trovò nuova linfa e musa. Rieccolo Caruso, esaltato tra le pareti addobbate da un uomo che nel mito del tenore ha intonato l’esistenza. Pa-
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olo Esposito, una passione per l’enogastronomia, una dedizione per Caruso, ha coltivato e coronato il sogno di coniugare entrambi gli interessi. Ed è nel cuore di Sorrento che ha fatto sorgere il Ristorante Museo Caruso. Buona, ottima, tavola che unisce tradizione e gourmet. Sulle pareti e tra gli orpelli di un ristorante dove i sapori di questa terra trovano compimento e giustizia, fanno mostra di sé i cimeli del mito, col cui nome fu battezzato il locale. E’ qui dentro che Enrico Caruso riprende vita. E’ qui che s’ode l’eco della Voce. A dare essenza al sogno, l’incontro che Esposito ebbe con Guido D’Onofrio, biografo di Caruso, che gli donò cimeli unici: locandine, copertine di dischi, foto autografe fanno ora da cornice a questa maison del gusto. E’ a pochi passi da qui, a ridosso della cat-
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P tedrale edificata per il patrono Antonino, che ha preso forma l’altro pezzo di vita di Paolo Esposito. E’ il ristorante “La Basilica”, armoniosa sintesi dei sapori di queste terre. Locali ricercati offrono lo spunto per una cena romantica, per una ricorrenza, ma anche l’opportunità di conoscere la cucina della tradizione. Che trova la sua esaltazione con il piatto per eccellenza, il più ricercato: la pizza. Ristorante Museo Caruso e La Basilica sono aperti tutti i giorni dalle ore 11:30 alle 24. Come epilogo di profumi, insenature e quel mare… Ristorante Museo Caruso Via S. Antonino 12, Sorrento Tel. +39.081.807.31.56 www.ristorantemuseocaruso.com
Paolo Esposito: a man with a passion for food, wine and a dedication to Caruso. He has crowned his dream of combining both interests by opening the Caruso Museo Restaurant in the heart of Sorrento, a place where tradition and gourmet cuisine combine. On the restaurant’s walls are exhibited incredible memorabilia of Caruso, donated by Guido D’Onofrio, official biographer of the tenor. The Caruso Museo Restaurant is the place where the artist comes back to life, where it is possible to hear the echo of his voice. Not distant from the Cathedral of the Patron Antonino, stands the other restaurant of Paolo Esposito: “La Basilica.”, an ideal and refined location where to celebrate special occasions and taste the best of the traditional Italian cuisine. Ristorante Caruso Museum and La Basilica are open every day from 11:30 AM to 12 PM. Ristorante La Basilica Via Sant’Antonino 28, Sorrento Tel. +39.081.877.47.90 www.ristorantelabasilica.com
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RISTORANTI
Ristorante Pizzeria Franco Per chi vuole assaggiare la vera Napoli The place where to taste the real Neapolitan cuisine Piatti della tradizione e pizza al Vincotto a un passo dalla stazione centrale. Nell’unico locale con menu in Braille per non vedenti Traditional dishes and unique pizza flavors, in the only restaurant with a Braille menu
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Qui dentro siedono manager e viandanti. Qui siede chi per Napoli passa soprattutto per affari. Tra questi tavoli si assapora la vera Napoli. Il “Ristorante Pizzeria Franco”, al corso Arnaldo Lucci, a due passi dalla Stazione Centrale, è tappa di rito per chi vuole scoprire i sapori della città. Vi aleggia la tradizione dei Gallifuoco, che ha radici nell’Ottocento. E che Franco incarna con fierezza e maestria. Fare la pizza, qui, vuol dire cominciare a badare alla lievitazione, dalle 24 alle 30 ore. I condimenti sono prodotti di filiera certificati. Il resto è fantasia. Che arricchisce la pizza Vincotto (fiordilatte, gorgonzola Dop, blu di Montefeltro e vincotto), l’Antica (alici fresche e pomodorini del piennolo), o la Bottarga (fiordilatte, cipolla ramata, bottarga e alloro). Pesce sempre fresco, carni di Marchigiana e prodotti Dop regionali per la cucina dello chef Gennaro Zannotti, fuoriclasse dello 66
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spaghetto con vongole e pomodorini gialli, ma il cui carniere vanta premiate mafalde con ricotta di bufala e pomodori San Marzano Dop e una proverbiale pasta e fagioli. Ampia la selezione di birre artigianali, ricca la carta dei vini. E questo l’unico locale in Campania che propone un menu in Braille per non vedenti.
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The “Ristorante Pizzeria Franco”, in via Arnaldo Lucci, a short walk from the Central Station, is the place where to discover the real Neapolitan cuisine. Pizza here is left to rise, from 24 to 30 hours and the condiments used for the pizzas are all certified quality products. The tastes are unique and innovative, such as the Vincotto pizza (mozzarella, Gorgonzola Dop, blue Montefeltro cheese and cooked wine). The
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chef Gennaro Zannotti always uses the highest quality products for his dishes. He is famous for his spaghetti with clams and yellow cherry tomatoes, for his pasta and beans soup, for his mafalde pasta with buffalo ricotta cheese and San Marzano DOP tomatoes. There is a wide selection of craft beers and wines. The menu is also available in Braille. Ristorante Pizzeria Franco Corso Arnaldo Lucci 195/197, Napoli Tel. +39 081.554.18.92 www.ristorantepizzeriafranco.it ristorantefranco@gmail.com Franco Ristorante Pizzeria
Franco Ristorante Pizzeria
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RISTORANTI
Palazzo Vialdo Tempio del gusto e delle eccellenze The Temple of Taste Ristorazione a 360 gradi con Caffetteria, Bistrot, pizzeria, area Pa’ Nino, cucina tradizionale giapponese e sala tè con corsi e degustazione Café, bistro, pizzeria, Pa ‘Nino area, traditional Japanese cuisine and tea room and tasting-courses
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E’ fucina del gusto. E’ eden per buongustai. Vincenzo Di Prisco, geniale e visionario primogenito, i suoi fratelli Alessandro e Domenico, hanno concesso gli incipit dei nomi per l’acronimo a un tempio del mangiar bene. A “Palazzo Vialdo” il leit motiv è, prima d’ogni cosa, la qualità. Il desiderio qui è placato. I palati trionfano con le eccellenze del food. Fin dalla caffetteria, porta d’accesso per le altre dimore del gusto. Da qui si va alla gastronomia, con una vetrina di prodotti genuini e uno stop-lunch in area “Bistrot-Pizzeria”. Già, la pizza. Coi menù che variano ad ogni stagione. C’è la devozione per papà Nino Di Prisco nel progetto “Pa’ Nino”, ma pure nelle ricette d’un tempo rivisitate e innaffiate col nettare serbato nelle cantine della vecchia vineria ristrutturata. La scrivania dove papà Nino studiava, lo-
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candine di film d’epoca e la vecchia stufa a legno di casa Di Prisco donano confort al tempio del gusto. Che s’arricchisce di ottimo sushi e piatti tradizionali e fusion della cucina giapponese, a dar vita a WA, ristorante i cui fuochi sono al comando del maestro Keisuke Aramaki. Accade nelle sale dove la l’essenza del Sol Levante si esalta con la filosofia del tè, attraverso corsi, incontri, degustazioni. Non c’è confine nel tempio del gusto.
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Palazzo Vialdo was conceived by Vincenzo Di Prisco and his brothers Alessandro and Domenico. It is possible to taste high-quality products in the cafeteria and Bistrot-Pizzeria area. The menu changes
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according to the seasons, and traditional recipes are revisited and accompanied with the wine from the restaurant winery. The maestro Keisuke Aramaki prepares delicious sushi and Japanese dishes in the WA restaurant area. Meetings and tea tasting-courses are also held there.
Palazzo Vialdo Via Nazionale 981, Torre del Greco (Na) Uscita Torre Annunziata Nord, Autostrada Na-Sa Tel. + 39 081 847.16.24 www.palazzovialdo.it info@palazzovialdo.it
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PRODOTTI TIPICI
Pizza Experience Imparare a fare la pizza in tre lingue Learn how to make pizza in three languages Nascono i laboratori “Fatte na pizza” e “Guarda che pizza”: maestri del settore insegnano in italiano, inglese e napoletano a preparare la più tradizionale delle pietanze In the laboratories “ Fatte na pizza “ and “ Guarda che pizza “, pizza masters teach in Italian, English and Neapolitan how to cook the most famous of Neapolitan dishes
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In classe vanno in dodici. Hanno mani in pasta, è il caso di dirlo, tanto di grembiule e orecchie tese. L’arte della pizza viene insegnata loro in tre lingue: italiano, ingleLaboratorio “Fatte ‘na Pizza” Pizzeria Al 22 Via Pignasecca 22, Napoli www.pizzaexperience.it info@pizzaexperience.it Laboratorio “Guarda che pizza” Pizzeria Rosario Piscopo Via Egiziaca a Pizzofalcone 100, Napoli www.pizzaexperience.it info@pizzaexperience.it
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se e quella che, a ogni prova, echeggerà più delle altre: il dialetto napoletano griffato Unesco. “Fatte na pizza” è il titolo e l’obiettivo del laboratorio messo in piedi da un maestro del settore, Gianni Improta, già in cattedra per l’Associazione Verace Pizza Napoletana e titolare della rinomata pizzeria “Al 22”. E’ qui alla Pignasecca che ha preso vita il progetto di Pizza Experience. Allievi di Improta, dodici tra visitatori e appassionati della più tradizionale delle pietanze. Ai pizzaioli in fieri sarà trasferito ogni segreto. Dall’impasto, alla tecnica di stesa della pasta, all’aggiunta degli ingredienti base, fino all’infornata e alla degustazione. Una full immersion proposta ogni domenica. Esperienza che fa il paio col laboratorio “Guarda che piz-
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za”, con lezioni tenute dal maestro Rosario Piscopo nell’omonimo locale a Pizzofalcone. Due esperienze per immergersi, con farina e tutto il resto, tra i segreti della pietanza più gustosa e rinomata, simbolo per antonomasia della napoletanità.
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Every Sunday, the pizza secrets are taught in Italian, English and Neapolitan in the laboratory “ Fatte na pizza “ and “Guarda che pizza “, held by the Masters Gianni Improta and Rosario Piscopo. Gianni Improta is the owner of the famous pizzeria “Al 22”, while Rosario Piscopo promotes the tradition of pizza in his restaurant in Pizzofalcone.
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PRODOTTI TIPICI
Caffè Italmoka Il caffè napoletano invade il web The Neapolitan coffee which has invaded the web Chicchi di crudo tostati a legna tagliata ad ascia, secondo la tradizione. Italmoka sempre più presente nella rete con cialde e confezioni d’ogni grammatura Wood roasted coffee beans, according to tradition. Italmoka has increased its presence online with its coffee waffles and coffee bags of every weight di Sergio
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E’ veramente speciale il caffè napoletano. Lo è ancor di più quello Italmoka, torrefazione partenopea dal 1920 che tosta i chicchi con legna tagliata ad ascia. E che ha oltrepassato i confini italici per sbarcare negli stati a stelle e strisce attraverso un ecommerce americano. Con miscele speciali dedicate è sempre più presente, oltre che nei migliori bar, anche in location ricettive d’eccellenza e ristoratori blasonati. Ampliata l’offerta dei prodotti pure nel negozio Ebay della storica azienda burn in Naples: in internet si possono acquistare dalle comodissime cialde alle confezioni regalo con 2 pacchetti da 250 grammi sino alla più grande fornitura da
un chilo. Tutto comodamente spedito sino a casa, in ufficio o in azienda. Perché quello Italmoka è un cafè che si beve per scelta.
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The Italmoka coffee is really special. Thanks to an American e-commerce, the Italmoka products have come to the US. The range of products of the eBay store has expanded too. Online, it is possible to buy the brand’s cushy waffles, the gift boxes with 2 coffee bags containing 250 grams each, up to the largest supply of a
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pound. All the products can be delivered directly to your home, to your office or wherever you wish! Italmoka coffee is drunk by choice!
Italmoka Via Tiberio 75, Napoli Tel. +39.081.239.47.00 www.italmoka.com
Italmoka Srl Italmoka
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PRODOTTI TIPICI
Caseificio Ponte a Mare La mozzarella dal colore delle perle The pearl coloured mozzarella In fila da tutto il mondo per far godere il palato con i prodotti del caseificio dei fratelli Paolo, premiato dal Gamberso Rosso People from all over the world come to taste the dairy products of the dairy of the brothers Paolo, who have received awards from Gambero Rosso di Giuseppe
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C’è una tonalità di bianco che al solo rimirarla induce stimoli al palato. E’ il colore della perla. A contemplarlo, ci si pone in un’attesa che sarà ben presto e inevitabilmente premiata. Un goccia, eccolo il premio. Non una qualunque goccia. E’ sintesi ed estratto del miglior latte di bufala, nettare che dona candore porcellanato ad un crosta lisa e lucente come solo questa raggiante regina del gusto sa esserlo. Ponte a Mare non porta a tavola una qualunque mozzarella. Perché il nome del loro caseificio sia sinonimo di gusto e genuinità, i fratelli Antonio e Gianfranco Paolo hanno imposto regole semplici quanto rigide. Regole che impongono tradizione tratta dalla maestria dei nonni a sofisticate tecniche di recente ge70
nerazione. Regole che affondano radici nel talento di abbinare il gusto salmastro e singolare della mozzarella che solo la Terra di Lavoro sa produrre, con proprietà nutrizionali che ne fanno un alimento completo e sano. Regole che partono dalla scelta di allevamenti supercontrollati e selezionati, fatti crescere in pascoli bagnati dal Volturno e ossigenati dall’aria mite dello scorcio migliore della Campania Felix. Ed è così che a Castelvolturno, per un assaggio della regina di Ponte a Mare, si riversano da ogni angolo del globo. Turisti in fila da buona parte d’Europa, finanche dal Giappone e dagli Usa, raggiungono, anche attraverso internet, l’antica via Domitiana. C’è da dar soddisfazione ai palati con la re-
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gina della casa, la mozzarella, premiata dal Gambero Rosso. Accanto alle perla di latte, ci sono tanti altri prodotti del Caseificio di casa Paolo. Come i bocconcini, pasciuti in anfore di terracotta. O la provola, di pasta più consistente, avorio intenso o affumicata dal color ocra. In vetrina, ecco la nobile ricotta, tirata su in cestelli di giunco, visione dolce quanto il suo sapore. E la treccia, dal sapore candido, compatta come la sua pasta. Non c’è palato che non capitoli al primo assaggio. E’ questo il successo di Ponte a Mare. Ed è qui che gusto e sana alimentazione fondono innovazione e la più antica tradizione delle terre del Volturno.
Caseificio Ponte a Mare Via Domitiana, Km 34.070 Castelvolturno (Caserta) Tel. +39.0823.85.15.25 www.ponteamare.it
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The mozzarella of the dairy “Ponte a Mare”, is synonymous of taste and tradition, it has received the prestigious “Gambero Rosso” award. The brothers Antonio and Gianfranco Paolo follow simple but strict rules. They combine tradition with the latest generation techniques and use milk from super controlled and selected farms. People come from every part of the globe to taste the famous mozzarella “Ponte a Mare”. Tourists from all over Europe, Japan and even from the US yearn to try its dairy products. On-line, it is possible to buy not only the mozzarella, but also a wide range of dairy products, including cheese morsels in earthenware amphorae; smoked provola; cheese plait or ricotta in rattan baskets. Healthy products of great taste!
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DOLCI PRELIBATEZZE
Pasticceria Poppella Fiocchi di neve che non si sciolgono Snowflakes that will not melt I celebri bignè al latte, sfornati nel cuore della Sanità, hanno conquistato Napoli. E a Natale arriva il “panettone al fiocco” The famous cream puffs by Poppella have conquered Naples. The new “snowflake panettone” will be launched at Christmas di Andrea
P Pasticceria Poppella Via Arena alla Sanità 24, Napoli Via Santa Brigida 69-70, Napoli Tel +39 081.45.53.09
pasticceriapoppella
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Perché cadano i primi, soffici fiocchi, servono otto ore di lievitazione. Perché il sole di Napoli non li sciolga. E’ questo il segreto più dolce. Non meno intrigante della ricetta che rende unici i popolari dolci di Ciro “Poppella” Scognamiglio. E che non svelerà mai. Inondano Napoli e chi per questa terra passa, i fiocchi di Poppella. Da via Arena, cuore del rione Sanità, lì dove le leggende vivono e le “capuzzelle” delle Fontanelle dimorano e lì dove ancora resiste quel basso che diede i natali al principe De Curtis, al secolo Totò, a via Santa Brigida, di recente apertura. I fioc-
chi circondano Napoli, dal cuore antico al salotto dello shopping. Esportati anche a Milano, i soffici bignè dal cuore di latte, ricotta e panna fresca e un abito di zucchero a velo, hanno guadagnato posizione elitaria tra i dolci della tradizione partenopea. Uno tira l’altro coi gusti di fragola, pistacchio e cioccolato. La rete è piena di tentativi di imitazioni. Banconi di pasticcerie pure. Ma i fiocchi di neve soave che non si sciolgono sono solo quelli di Poppella. Che a Natale sfornerà il “panettone al fiocco”, con le stesse farciture e il più dolce dei segreti nel cuore.
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The recipe of the popular cream puffs invented by Ciro “Poppella” Scognamiglio is a secret to be kept. The so called “snowflakes” require eight hours of rising and are filled with milk cream, fresh cream and cottage cheese. They are covered by a thin layer of sugar icing and are available in the strawberry, pistachio and chocolate flavors. Neapolitan pastry shops are full of imitations, but the original cream puffs can be found only in the “Poppella” pastry shop in Via Arena - Rione Sanità - and in the new shop in Via Santa Brigida. For Christmas, the new “snowflake panettone” will be available in the same fillings.
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DOLCI PRELIBATEZZE
Maxtris Store Gioielli di confetti nel salotto di Napoli Confetti, precious just as jewels In via Calabritto, la prima boutique del confetto: un percorso attraverso oltre 40 varietà di gusti della tradizione Italiana Confetti The first confetti boutique is to be found in the elegant Via Calabritto: a place where one can taste over 40 varieties of confetti by the Italiana Confetti group
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Sono confetti, ma sono preziosi e rari come lo sono gioielli di pregio. Non v’è altra vetrina per contemplarli se non quella di una boutique. E non può, un negozio di preziosi a Napoli, trovare altra residenza che in via Calabritto. E’ qui che, dalla scorsa primavera, fa sfoggio dei suoi gustosi gioielli il Maxtris Store “Profumo di Confetto”, la prima boutique in Italia dedicata appunto al confetto. In linea con la filosofia d’impresa dei fratelli Nicola e Dario Prisco, alla guida della Italiana Confetti Srl, lo store è un trionfo di colori e sapori. Mettere piede in questo show-room corrisponde a vivere un’esperienza suggestiva quanto unica, grazie anche al mood disegnato dal designer Michele Piccolo. Qui,
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muniti di una scatola di legno, si possono assaggiare oltre 40 varietà di gusti dell’assortimento Maxtris. Ampolle di cristallo esaltano la beltà dei confetti, che si trovano adagiati anche in cassetti di tavoli al centro delle sale e in scatole più simili a libri che a confezioni. Un eden di dolcezza, sintesi di un’azienda che da sempre coniuga tradizione e innovazione.
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The store “Maxtris Profumo di Confetto”, in the luxurious Via Calabritto, is the first confetti boutique in Italy. The store has been strongly backed by Nicola and Dario Prisco, the managers of the Italiana
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Confetti srl. Their store is a triumph of colors and flavors, thanks to the designer Michele Piccolo. In the boutique, it is possible to try over 40 varieties of the Maxtris assortment, experiencing unique and charming tastes. Maxtris Store “Profumo di confetto” Via Calabritto, Napoli Tel. +39.081.764 .81.70 Stabilimento Italiana Confetti Via Cerqua Sant’Antonio Scisciano (Napoli) Tel. +39.081.844.28.99 www.confettimaxtris.it info@confettiprisco.it
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NAPOLI
musei
Museo Archeologico Nazionale
seum was built to house the priceless treasure of the Patron Saint of Naples, including documents, jewels and paintings.
Museo Duca di Martina
Museo Nazionale di Capodimonte
Piazza Museo, 19 Tel. 081.2110258; 081.4422149 cir.campania.beniculturali.it/museoarcheologiconazionale Mar chiuso. Mer-lun h. 9-19.30. Biglietti: 8 euro; 4 euro per giovani dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni Tue closed. Wed-Mon 9 a.m. -7.30 p.m. Tickets: 8 euros; 4 euros for people aged 18-24; free admission under18 Le sale del più antico museo archeologico d’Europa custodiscono, tra l’altro, pezzi unici provenienti dall’area archeologica vesuviana, collezioni egiziane ed etrusche. The rooms of Europe’s oldest archaeological museum house some unique pieces from he archaeological sites around Mount Vesuvius as well as Egyptian and Etruscan collections.
Via Miano, 2 - Tel. 081.7499111; 848.800288 www.polomusealenapoli.beniculturali.it/museo_cp/ museo_cp.html Mer chiuso. Gio-mar h. 8.30-19.30. Biglietti: 7,50 euro; 6,50 euro (dopo le 15,00); gratis sotto i 18 anni.Wed closed. Thu-Tue 8.30 a.m.- 7.30 p.m. Tickets: 7,50 euros; 6,50 after 3 p.m.; free admission under18 Fu costruita nel 1738 sotto il regno di Carlo di Borbone. Ospita un Gabinetto di Disegni e Stampe, la collezione Farnese, arredi del ‘700 e ‘800. Built in 1738 under King Charles of Bourbon, houses the Cabinet of Prints and Drawings, the Farnese Collection and furnishings from the 18th and 19th centuries.
Via Cimarosa, 77 - Tel. 081.5788418; 848.800288 www.polomusealenapoli.beniculturali.it/museo_ dm/museo_dm.html Mar chiuso. Mer-lun h 8.30-14. Ingresso gratuito. Tue closed. Wed-Mon 8.30 a.m.- 2 p.m. Free admission. Nel cuore del verde parco di Villa Floridianana, accoglie una delle più prestigiose raccolte di arte decorativa europea ed orientale. Completa le attrattive del complesso il Museo Nazionale della Ceramica. One of the most prestigious collections of European and oriental decorative art. The complex also houses the National Ceramics Museum. Museo di Palazzo Reale
Museo del Tesoro di San Gennaro Museo Civico di Castel Nuovo
L’ingresso ai musei è gratuito la prima domenica di ogni mese Le biglietterie dei musei chiudono tutte un’ora prima di quella indicata come orario di chiusura del museo Free entrance in first sundays of each month Museum ticket offices close one hour prior to museum closing time
Via Duomo, 149 - Tel. 081.3442286; 081.294980 www.museosangennaro.it - Aperto tutti i giorni (festività incluse) h. 9 -18.00. Mercoledì chiuso. Biglietti: 7 euro; 5 euro under 18; 5 euro per gruppi di almeno 15 persone; 4 euro per scolaresche; Convenzionati (Cral, parrocchie): 5 euro, guida inclusa Open every day (holidays including) 9 a.m.-6 p.m. Wed closed. Tickets: 7 euros; 5 euros under18; 5 for groups of 15 people; 4 euros for students; Agreement (Cral, Parishes): 5 €, guide included Situata vicino alla Cappella di San Gennaro, la struttura custodisce l’inestimabile tesoro del patrono di Napoli. Vi si possono trovare: documenti, gioielli e dipinti. Situated near the Chapel of San Gennaro, the mu-
Maschio Angioino Piazza Municipio Tel. 081.4201241 Dom chiuso. Lun-sab h. 9-19. Biglietti: 6 euro; gratis sotto i 18 anni e per studenti di facoltà artistiche Sun closed. Mon-Sat 9 a.m. - 7 p.m. Tickets: 6 euros; free admission under18 and for Art students Ospitato dal Maschio Angioino, il museo, oltre a tre preziose cappelle, accoglie altri ambienti dalla straordinaria bellezza: la Sala dell’Armeria, quella dei Baroni e la Pinacoteca. Housed in the Maschio Angioino castle, the museum has three superb chapels as well as other rooms of extraordinary beauty: the Armoury, the Barons’ Hall and the Picture Gallery.
Piazza del Plebiscito, 1 Tel. 081.400547; 081.7944021 palazzorealenapoli.beniculturali.it Orari apertura: ore 9:00 - ore 20:00. Mer chiuso. Biglietti: 4 euro; 3 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni Opening: 9 AM - 8 PM. Wed closed. Tickets: 4 euros; 2 euros for EU residents aged 18-24; free admission under18 Fiore all’occhiello del Museo, l’Appartamento Reale, le sale del Trono, dei Fiamminghi e del Seicento Napoletano, ma anche la Cappella Reale e il giardino pensile. Highlights of the Museum include the Royal Apartment, the Throne Room, the Flemish Room and the Neapolitan 17th Century Room, but also the Royal Chapel and the Hanging Garden.
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Museo di San Martino
Teatro di San Carlo
dragone Foundation, wellknown for its precious collections of embroideries, high expression of the art of silk making, introduced in Naples at the beginning of last Millennium by a community of Jews. On display, laces, sacred paraments and beautiful dresses coming from many donations, among which the Sarli Collection.
Complesso Museale di Santa Chiara
Museo Artistico Industriale Largo San Martino, 5 - Tel.081.2294502 848.800.288 www.polomusealenapoli.beniculturali.it/museo_ sm/museo_sm.html Mer chiuso. Gio-mar h. 8.30-19.30. Biglietti: 6 euro; 3 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni Wed closed. Thu-Tue 8.30 a.m. - 7.30 p.m. Tickets: 6 euros; 3 euro for EU residents aged 18-24; free admission under18 Dal 1866, il museo che ha sede nell’omonima Certosa vomerese, ospita “stralci” di storia cittadina corredati da piante e foto. Splendidi i chiostri, i giardini, la chiesa barocca e il Quarto del Priore. Since 1866 the museum has been located in the Charterhouse of the same name where visitors can get a glimpse of the city’s history amid plants and photos. Splendid cloisters and gardens, the superb Baroque church and the Priory. Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes
Via San Carlo - Napoli Tel. 081.5534565 - www.teatrosancarlo.it Visite guidate dal lunedì al sabato ore 10:30 - 11:30 12:30 - 14:30 - 15:30 - 16:30. La domenica ore 10:30 - 11:30 - 12:30. Chiuso ad Agosto e festivi. Biglietti: intero euro 6, ridotto euro 5 (gruppi almeno 25 pax, minori 18 e over 60). Guided tours from monday to saturday 0:30 - 11:30 - 12:30 - 14:30 - 15:30 - 16:30. On sunday 10:30 - 11:30 - 12:30. Close on bank holidays and in August. Entrance ticket euro 6, reduced euro 5 (group 25 pax minimum, under 18 over 60). Chi arriva a Napoli, a pochi passi da Palazzo Reale e piazza del Plebiscito non può non visitare la Sala Storica del Teatro di San Carlo, tra i più famosi e antichi teatri lirici al mondo, costruito per volere di re Carlo III di Borbone nel 1737. Un’occasione unica, per conoscere un momento chiave della storia e dell’arte napoletana. Visit the historic San Carlo theatre, one of the oldest and most famous opera houses in the world, built for king Charles III of Bourbon in 1737.
Piazzetta Salazar, 6 - Tel. 081.7647471 Dom chiuso. Visita su appuntamento Sun closed. Visits by appointment Nel Museo, annesso all’Istituto Statale d’Arte “Filippo Palizzi”, oltre 6.000 manufatti in ceramica, ebano e oro. Un’intera sala ospita bronzi e vasi realizzati dallo stesso Palizzi. The Museum is annexed to the “Filippo Palizzi” Art School and houses over 6,000 works in ceramics, ebony and gold. One rooms exhibits bronzes and vases made by Palizzi himself. Cappella Sansevero
Museo del Tessile e dell’Abbigliamento “Elena Aldobrandini”
Via Santa Chiara, 49/c - Tel. +39.081 797.12.24 www.monasterodisantachiara.com Chiesa: h. 7.30-13/16.30-20. Complesso Monumentale: feriali h. 9.30-17.30; festivi h. 10-14.30 Biglietti: intero 6 euro; ridotto: 4,50 euro (studenti under 30, insegnanti, over 65, gruppi di almeno 25 unità). Tariffa speciale: 3,50 euro (gruppi scuola). Gratis: disabili 100%, religiosi, bambini con meno di 6 anni. Church: 7.30 am-1 pm/4.30-8 pm. Monumental complex: work. h. 9.30 am -5.30 pm; holid. h. 10 am-2.30 pm. Standard price: 6 euros; reduced price: 4,50 euros (students under 30, teachers, over 65, groups of at least 25 units). Special rate: 3,50 euros (school groups). Free entrance: disabled person 100%, religious, children (under 6 years). Il complesso, incastonato nel centro storico di Napoli, comprende un’area archeologica, il Museo dell’Opera, lo splendido Chiostro Maiolicato e la sala del Presepe del ‘700. The complex is embedded in the Naples historic city centre and includes an archaeological area, the Museum, the splendid Majolica Cloister and a hall exhibiting 18th century nativity scenes. Cappella del Monte di Pietà
Via della Riviera di Chiaia, 200 Tel. 081.7612356; 848.800.288 www.polomusealenapoli.beniculturali.it/museo_vp/ museo_vp.html Mar chiuso. Mer-lun h. 8.30 -14.00. Biglietti: 2 euro; 1 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni Tue closed. Wed-Mon 8.30 a.m.1.30 p.m.Tickets: 2 euros; 1 euro for EU residents aged 18-24; free admission under18 Villa Pignatelli è il nome dell’edificio costruito nel 1826 che ospita il museo e che accoglie le collezioni d’arte del Banco di Napoli. Da vedere anche il Museo delle Carrozze. Villa Pignatelli was built in1826 and now houses the museum with the art collections of the Banco di Napoli. The Coach and Carriage Museum is also not to be missed.
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Piazzetta Mondragone, 18 - Tel. 081.4976104 www.fondazionemondragone.it Dom chiuso; lunven h. 9-13/15-17; sab h.9-13 Biglietti: 5 euro; ridotto 3 euro Sun closed; Mon-Fri 9 a.m. - 1 p.m. / 3-5 p.m.; Sat 9 a.m. - 1 p.m. Tickets: 5 euros, concessions 3 euros Il museo è parte dell’istituto Mondragone, famoso per le sue preziose collezioni di tessuti ricamati, espressione dell’arte della seta, introdotta a Napoli intorno all’anno Mille dalla comunità di ebrei. Tra gli oggetti esposti spiccano le collezioni di ricami (sec. XVII e XVIII), paliotti, paramenti sacri, merletti e pizzi, oltre a splendidi abiti da varie donazioni tra cui la collezione Sarli. The museum is part of the Mon-
Via Francesco De Sanctis, 19 - Tel. 081.5518470 www.museosansevero.it Mar chiuso. Lun-sab h. 1017.40. Dom e festivi: h. 10-13.10. Biglietti: 7 euro; 5 euro con Artecard e da 10 a 25 anni; 2 euro per scolaresche; gratis fino a 10 anni Tue closed. Mon-Sat 10 am - 5.40 pm, Sun and hols 10 am -1.10 pm. Tickets: 7 euros; 5 euros with Artecard and for people aged 10-25; 2 euros for schools; free admisson under 10 La Cappella, realizzata da Raimondo di Sangro Principe di Sansevero, letterato e alchimista, custodisce sculture di altissimo valore, tra le quali, il Cristo Velato del Sammartino. The Chapel, which was built by the scholar and alchemist Raimondo di Sangro, houses some excellent sculptures, including the Veiled Christ by Sammartino.
Via San Biagio dei Librai, 114 Sab-dom h.9.30-13.30 - Sat-Sun 9.30 a.m. - 1.30 p.m. La Cappella, completamente affrescata, è un autentico gioiello di eleganza manieristica. Pregevoli anche gli arredi in legno della sacrestia e della sala delle Cantoniere. The entirely frescoed Chapel is a veritable jewel of mannerist elegance. Superb wooden furniture in the Vestry and the Sala delle Cantoniere.
Le pagine Musei sono realizzate in collaborazione con: Città della Scienza
Museo dell’Osservatorio di Capodimonte
Museo e Ipogeo della Chiesa del Purgatorio ad Arco
Sartoria Antonelli Via dei Mille 40 (Palazzo Leonetti) - (Na) Tel / fax +39.081.549.75.71 www.sartoriaantonelli.com Via Coroglio, 104 - Tel. 081.3723728 www.cittadellascienza.it Lunedi chiuso. Dal martedì al sabato: 9.00-15.00. Domenica: 10.00-17.00. Biglietto unico: 2 euro. Planetario chiuso Mon closed. Tue- Sat 9 a.m. 3 p.m. Sun: 10 a.m. 5 p.m. Only ticket 2 euros. Planetary closed È il primo science centre italiano e anche uno dei primi esempi di recupero architettonico della zona industriale di Bagnoli. Parte del museo è dedicata ai bambini, con percorsi ad hoc. The first Italian science centre and also one of the first examples of restored industrial architecture in the Bagnoli area. Part of the museum has themed itineraries for children.
Via Moiariello, 16 - Tel. 081.5575111 Su appuntamento By appointment Tre i padiglioni in cui è possibile ripercorrere due secoli di storia dell’Astronomia a Napoli e nel Sud d’Italia attraverso strumenti astronomici di grande valore. Three buildings illustrate two centuries of the history of astronomy in Naples and Southern Italy through astronomical instruments of great historical and documentary value. Chiesa e Quadreria del Pio Monte della Misericordia
Musei di Paleontologia, Mineralogia, Zoologia ed Antropologia dell’Università Federico II di Napoli
Via Mezzocannone 8 - Tel. 081.2537516/7 Lun-ven h. 9-13.30. Lun e gio h. 15-17. Sab e dom h. 9-13. Biglietti: 2,50 euro a museo; 1,50 euro a museo per under 18, ingresso libero per studenti universitari Mon-Fri 9 a.m. - 1.30 p.m.. Mon and Thu 3 p.m. 5 p.m. Sat and Sun 9 a.m. - 1 p.m. Tickets for each museum: 2,50 euros; 1,50 under 18, free admission for University students Raccolgono oltre 50.000 reperti tra minerali, rocce, fossili, ma anche pezzi di inestimabile valore paleontologico. Nella sezione zoologia: madrepore, uccelli, spugne, vertebrati, insetti. Over 50,000 minerals, rocks, fossils and other priceless palaeontological items on show. The zoology section includes madrepores, birds, sponges, vertebrates and insects.
Via dei Tribunali, 253 Tel. 081.446944; 081.446973. Visite guidate: 081.446810 www.piomontedellamisericordia.it Mer chiuso. Gio-mar h.9-14.30/ Chiesa lun-dom h. 9.30-13.30. Biglietti: 6 euro; 5 euro con Artecard, TCI, over 65, under 18; 3 euro per insegnanti, studenti, giornalisti, gruppi di 10 persone; 1,50 euro per le scuole. Wed closed. Thu-Tue 9.30 am - 1.30 pm/Church: Mon-Sun 9.30 am - 1.30 pm. Tickets: 6 euros; 5 euros with Artecard, TCI, over 65; 3 euros for teachers, students, journalists, groups of 10 people; 1,50 euros for schools L’edificio del 1600 ospita la chiesa di S. Maria della Misericordia e la pinacoteca con opere del XVII e XVIII secolo. Tra queste, una delle più famose opere del Caravaggio: Le Sette Opere di Misericordia. The 17th century building comprises the church dedicated to S. Maria della Misericordia and a picture gallery exhibiting works from the 17th and 18th centuries. These include one of Caravaggio’s most famous works: The Seven Works of Mercy, above the main altar.
Via dei Tribunali - Tel. 081.446810 Museo e ipogeo sab h.10-12.30; chiesa lun-sab h.913. Biglietti: euro 2 Museum and hypogeum open on Sat. h.10-12.30; church Mon-Sat h.9-13. Tickets: 2 euros Sacralità ed esoterismo ben si miscelano nella chiesetta del Purgatorio ad Arco, nel cuore del centro storico di Napoli, nota per la venerazione delle cosiddette “capuzzelle”, i teschi dei morti che da sempre i napoletani considerano benevoli protettori. Nella sacrestia della chiesa è stato allestito un museo di arredi e paramenti sacri del 1600, mentre nell’ipogeo è possibile fare vista alle “capuzzelle”. Il Museo e l’ipogeo sono aperti sono il sabato mattina; si consiglia di prenotare. Sacredness and esotericism join together in the little church of Purgatorio ad Arco, in the heart of the historical centre of Naples, well-known after the veneration of skulls, considered by Neapolitans as benign protectors. In the vestry of the church there is a museum of scared furniture and vestments, whilst in the hypogeum it is possible to visit the skulls. Museum and hypogeum are open on Saturday mornings; booking is suggested. Museo Civico Gaetano Filangieri
Via Duomo, 288 - Tel. 081.203175 www.salviamoilmuseofilangieri.org Lun chiuso. Mar-Sab h.10.00-16.00 / Dom. e festivi h. 10.00-14.00 - Mon closed. Tue-Sat 10.30 am -4.00pm. / Sun and holiday 10.00 am.-2 pm. A Palazzo Como più di 3 mila oggetti raccontano la storia del popolo di Partenope attraverso maioliche, porcellane, avori, armi, medaglie, dipinti, sculture e pastori. In Palazzo Como more than 3000 objects tell the history of Neapolitan people through majolicas,
Roberta Bacarelli Concept Store Via Carlo Poerio 47, Napoli Tel. +39 081.764.15.84 www.robertabacarelli.it info@robertabacarelli.it
M. Cilento & F.llo dal 1780 Via Riviera di Chiaia 203-204, Napoli tel. +39 081.551.33.63 www.cilento1780.it info@cilento1780.it
Paolo Scafora Via Tavernola 8 - Casandrino (Na) tel. +39.081.830.48.08 www.paoloscaforanapoli.it info@paoloscaforanapoli.it
Macrì Segni Creativi Show Room: Hotel Royal Continental Napoli, via Partenope 38, Napoli Show Room: Via San Biagio dei Librai 21, Napoli tel: +39 081 65.35.25 - +39 081 24.81.13 cel: +39 329 6146042 store.macrisegnicreativi.it info@macrisegnicreativi.it
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porcelains, ivories, arms, medals, paintings, sculptures, and figurines of cribs. Museo Diocesano
La struttura ospita due sezioni dedicate rispettivamente alla paleobotanica e all’etnobotanica, che raccolgono oggetti provenienti da varie parti del mondo. Dal Borneo all’Amazzonia.The museum is divided into two sections dedicated to palaeo-botany and ethno-botany, with exhibits from all over the world, from Borneo to the Amazon Basin. A.R.C.A.
Largo Donnaregina - Tel. 081.5571365 www.museodiocesanonapoli.it Mar chiuso; lun-dom h.9.30-16.30 Tue closed; Mon-Sat h.9.30-16.30 Il museo è allestito all’interno della chiesa di Donnaregina Nuova, chiusa da molti anni, che conserva dipinti di grande pregio come “L’Immacolata Concezione” del lorenese Charles Mellin e il “San Francesco che riceve i simboli del sacerdozio” di Francesco Solimena. Accanto a queste opere, proprie della chiesa ex monastica, il primo percorso museale presenta due temi importanti della fede cristiana: le raffigurazioni della Madonna e di San Gennaro, descritti da formidabili artisti come il fiammingo Teodoro d’Errico, il senese Marco Pino o un particolare Aniello Falcone, capaci di rendere ancora più incisiva l’identità storica ed ecclesiale di questa città. The museum is housed in the church of Donnaregina Nuova, reopened after a long closing, that keeps beautiful paintings as “The Immaculate Conception” by Charles Mellin and “San Francesco is given the symbols of priesthood” by Francesco Solimena. Besides these works belonging to the church, the museum displays works on two main religious figures: the Virgin Mary and San Gennaro, protector of Naples with paintings by Teorodo d’Errico, Marco Pino, Aniello Falcone, that make even more expressive the historical and ecclesiastical identity of Naples.
Situate sotto la chiesa di Santa Maria della Sanità, eretta agli inizi del 1600, queste catacombe sono legate alla venerazione di San Gaudioso, Vescovo di Abitinia in Africa e giunto a Napoli dopo essere stato privato di tutto da re Genserico. Qui morì tra il 451 e il 452. Based under the church of Santa Maria della Sanità, built in the early 1600, the origin of these catacombs is connected to the veneration of Saint Gaudioso, bishop of Abitinia in Africa, who arrived in Naples, after being stripped of everything by King Genserico. Here he died between 451 and 452 A.D.
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Quadreria dei Gerolomini
Stazione Zoologica A. Dohrn
Compesso Monumentale di Santa Maria la Nova Piazzetta Santa Maria la Nova, 44 Tel. 081.5523298; 081.5521597 www.oltreilchiostro.org Visite guidate lun-ven h.10, 11, 12, 15, 16. Sab e dom al mattino solo su prenotazione (maggiorazione del biglietto di euro 1) - Biglietti: euro 2,50 Guided tours Mon-Fri h.10, 11, 12, 15, 16. Sat and Sun in the morning only by appointment (ticket + 1 euro). Tickets: 2, 50 euros Il Museo Religioso di Arte Contemporanea intende rendere contemporaneo il contatto con la produzione artistica più recente, tentando di riformulare il senso stesso dell’esperienza estetica, che non può essere oggetto di esclusivi e classici percorsi didattico-didascalici, ma proposta di lettura innovativa. The Museum of Contemporary Religious Art aims to make easier the understanding of the latest artistic production, trying to formulate the sense of the aesthetic experience through a new interpretation.
Villa Comunale - Tel. 081.5833111 - www.szn.it Lun chiuso. Mar-sab h.9-17. Dom h. 9-14. Biglietti: 1,50 euro; 1 euro per bambini da 5 a 12 anni; gratis fino a 4 anni Mon closed. Tue-Sat h.9-17. Sun 9 a.m. -14. Tickets: 1,50 euros; 1 euro for kids aged 5-12; free entrance under 4 Ospita il più antico acquario d’Europa (30 vasche e 200 specie tra animali e vegetali marini), ma anche una biblioteca e laboratori per ricerche di zoologia, botanica e fisiologia marina. The oldest aquarium in Europe (30 tanks and 200 species of marine animal and plant life), but also a library and laboratories for research in zoology, botany and marine physiology.
Via Duomo, 142 - Tel. 081.294444 Dom chiuso. Lun-ven h. 9-14, sab h. 9-12. Sun closed. Mon-Fri 9 a.m. - 2 p.m., Sat 9 a.m. noon. Il complesso, impreziosito dalla splendida facciata realizzata da Ferdinando Fuga, comprende: la chiesa di San Filippo Neri, una pinacoteca, una biblioteca, l’archivio oratoriano e due chiostri. The complex has a splendid façade by Ferdinando Fuga and includes the Church of San Filippo Neri, a picture gallery, a library, the oratory archive and two cloisters. Scavi di San Lorenzo Maggiore
Catacombe di San Gaudioso Museo storico musicale
Museo di Paleobotanica ed Etnobotanica
Via Foria, 223 - tel. 081.449759; 081.455654 Sab e dom chiuso. Lun-ven h.9-14 su appuntamento Sat and Sun closed. Mon-Fri 9 a.m. - 2 p.m. by appointment
ca biblioteca con preziose collezioni di manoscritti di scuola napoletana, ritratti e cimeli di musicisti e un museo di strumenti antichi. The Conservatory of San Pietro a Majella boasts a superb library with precious collections of manuscripts from the Neapolitan school, portraits and everyday items of musicians and a museum of antique musical instruments.
Piazza Sanità - Tel. 081.5441305 visiteguidate@santamariadellasanita.it Direttore: Giovanni De Pasquale Lun-dom visite giuidate h.9.30-10.15-11-11.4512.30. Biglietti: euro 5; euro 3 per scolaresche Mon-Sun guided tours h.h.9.30-10.15-11-11.4512.30. Tickets: 5 euros; 3 euros for schools.
Via San Pietro a Majella, 35 - Tel. 081.5644111 Visite guidate: 081.446810 www.sanpietroamajella.it Sab e dom chiuso. Lun-ven h. 9.30-12.30 Sat and Sun closed. Mon-Fri 9.30 a.m. - 12.30 p.m. Il Conservatorio di San Pietro a Majella vanta una ric-
Via dei Tribunali, 316 - Tel 081.2110860 www.sanlorenzomaggiorenapoli.it Lun-sab h. 10-17. Dom h. 10-13.30. Biglietti: 9 euro; ridotto 7 euro per under 18 e over 65; riduzioni con Artecard Mon-Sat 10 a.m. - 5 p.m. Sun 10 a.m. - 1.30 p.m. Tickets: 9 euros; 7 euros under18 and over65; concessions with Artecard L’area sotto la chiesa di San Lorenzo ospita i resti di edifici che testimoniano la stratificazione avvenuta nel corso dei secoli attraverso trasformazioni dell’impianto urbano. Beneath the church of San Lorenzo the remains of buildings have been excavated to reveal the stratification of the city over the centuries.
Le pagine Musei sono realizzate in collaborazione con: Accademia di Belle Arti - Pinacoteca
Madre
on a raised platform, constitute a veritable museum of historical factory founded in 1922 by Isidore Odin now symbol of excellence chocolate in the world. ZONA FLEGREA Terme di Baia
Via Costantinopoli, 107 - Tel. 081.441900; 081.44188. Visite guidate: 081.446810 www.accademianapoli.it Dom chiuso. Lun-sab h. 10-13. Biglietti: 5 euro; 3 euro per under 18 e over 65; 4 euro per gruppi di almeno 15 persone. Sun closed. Mon-Sat 10 a.m. - 2 p.m. Tickets: 5 euros; 3 euros under18 and over 65; 4 euros for groups of 15 people Assolutamente da non perdere, la Sala Palazzi, sezione dedicata alle opere dell’800, con esposizione delle opere dei maestri d’arte contemporanea, ex allievi dell’Accademia. Not to be missed is the Sala Palazzi, the section dedicated to works from the 19th century, exhibiting the works of masters of contemporary art who were students at the Academy.
Palazzo Donnaregina - Via Settembrini, 79 Tel. 081.19313016; 081.292833 www.museomadre.it Mar chiuso. Lun, mer, gio e dom h. 10-21; ven e sab h.10-24. Biglietti: 7 euro; ridotto 3,50 euro; lunedì gratis. Tue closed. Open Mon, Wed, Thu and Sun 10 a.m. - 9 p.m.; Fri and Sat 10 a.m. - 12 p.m. Tickets: 7 euros; 3,50 euros concessions; free on Mondays. Palazzo Donnaregina, edificio di grande pregio storico e architettonico situato in pieno centro cittadino, è la sede del nuovo museo d’arte contemporanea partenopeo. Palazzo Donna Regina, a building of great historical and architectural value situated in the very centre of the city, houses the new museum of contemporary art in Naples. Fabbrica di cioccolato Gay-Odin
Via Sella di Baia, 63 - Bacoli Tel. 081.8687592 - Lun chiuso. Mar-dom h. 9 - un’ora prima del tramonto Mon closed. Tue-Sun 9 a.m. - dusk Il Parco Archeologico e Monumentale di Baia conserva imponenti resti archeologici rispettivamente del Palatium o residenza degli Imperatori romani a Baia e di una villa tardo repubblicana. The Archaeological and Monumental Park at Baia contains impressive archaeological remains of the Palatium, residence of the Roman emperors at Baia and a villa from the late republican age.
Pan, Palazzo delle Arti di Napoli Museo di Baia Palazzo Roccella - Via dei Mille, 60 Tel. 081.7958605-06-07 www.palazzoartinapoli.net Mar chiuso. lun-sab h.9.30-19.30; dom e festivi h.9.30-14.30. Biglietti: 5 euro; 3 euro ridotto Tue closed. Mon-Sat 9.30 a.m. - 7.30 p.m.; Sun and holidays 9.30 a.m. - 2.30 p.m. Tickets: 5 euros; 3 euros concessions.
La struttura, centro permanente di arti contemporanee, ospita le più disparate espressioni culturali relative all’arte: dalla pittura alla scultura passando per la fotografia, il cinema e il fumetto. This permanent centre for contemporary arts houses a huge variety of cultural and artistic expression: from painting to sculpture, photography, cinema and cartoons.
Via Vetriera 12 - Tel. 081.417843 www.gay-odin.it Aperto dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17. Ingresso libero Mon-Thu h. 9-17. Free entrance. Macchine impastatrici, bilance, tegami e attrezzi di ogni genere e tipo: reperti con oltre cento anni di vita catalogati alla voce “archeologia industriale”. Servivano, un tempo, per lavorare la cioccolata. Oggi fanno bella mostra di sé in uno spazio ricavato all’ingresso della fabbrica Gay Odin, in via Vetriera a Chiaja. Posti su una pedana rialzata, costituiscono un vero e proprio museo dello storico stabilimento fondato nel 1922 dal piemontese Isidoro Odin, oggi simbolo di eccellenza cioccolatiera nel mondo. Mixers, scales, pots and tools for making chocolate: tools with more than a hundred years of life cataloged under “industrial archaeology”. Are positioned in the Gay Odin factory (Vetriera street at Chiaja). Set
Via Castello - Baia Tel. 081.5233797 Lun chiuso. Mar-sab h. 9- 20. Dom h. 9-19. Biglietti: 4 euro; 2 euro per over18 e under24; gratis per under 18. Mon closed. Tue-Sat 9 am - 8 pm. Sun 9 am - 7 pm. Tickets: 4 euros; 2 euros over18 and under24; free entrance under18 Il Museo Archeologico dei Campi Flegrei è alloggiato nel Castello Aragonese di Baia e ospita la sala dei Gessi, con calchi d’epoca romana che riproducono capolavori del periodo classico ed ellenistico dell’arte greca. The Archaeological Museum of the Phlegraean Fields is housed in the Aragonese castle of Baia, the Sala dei Gessi exhibits plaster casts from the Roman age reproducing masterpieces of the classical and Hellenistic period of Greek art.
La Lumiere Piazza del Plebiscito 13, Napoli Tel. 338.298.55.59 - 339.304.15.80 Facebook: La Lumière Napoli
D’Orta Spa Via Provinciale Pianura, Località San Martino 18 Pozzuoli (Na) Tel. +39.081.526.43.88 www.dorta.it
Morflex materassi&cuscini Nola - Campania Tel. +39 344.10.96.323 www.morflex.it info@morflex.it
Ristorante Museo Caruso via Sant’Antonino, 12 - Sorrento (Na) tel +39.081.807.31.56 www.ristorantemuseocaruso.com
Ristorante Pizzeria Franco Corso Arnaldo Lucci 195/197, Napoli Tel. +39 081.554.18.92 www.ristorantepizzeriafranco.it ristorantefranco@gmail.com
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La Solfatara
Via Solfatara - Pozzuoli Tel. 081.5262341 - www.solfatara.it Lun-dom h. 8.30-17.30. Mon-Sun 8.30 am - 5.30 pm Con un’estensione di circa 33 ettari, è un’oasi naturalistica che offre numerosi spunti per un’avventurosa passeggiata tra fumarole, vulcanetti di fango, boschi e zone di macchia mediterranea. Covering 33 hectares, the Solfatara is a natural oasis offering a variety of adventure-filled walks among the fumaroles, boiling mud springs, woodland and Mediterranean maquis.
Tue closed. Wed-Mon 9 am - dusk. Tickets: 4 euros; 2 euros over18 and under24; free entrance under18 È il terzo anfiteatro italiano per grandezza dopo il Colosseo e quello di Santa Maria Capua Vetere. Dall’arena si accede ai sotterranei dove stavano le belve prima dei combattimenti. The third largest Amphitheatre in Italy after the Colosseum and the one in Capua (Santa Maria Capua Vetere). From the arena it is possible to go down into the dungeons where wild beasts were caged prior to combat. CAPRI Certosa di San Giacomo
Parco Archeologico di Cuma
Via Acropoli, 1 - Tel. 081.8543060 Lun-dom h. 9-18. Mon-Sun 9 am - 6 pm Il Parco comprende: l’Acropoli, le Terme del Foro e quelle Romane, il Foro, il Capitolium, le Necropoli, la fossa Neronis, le cisterne della Crypta romana e l’Arco Felice. The Park includes: the Acropolis, The Forum and Roman Baths, the Forum, the Capitol, the Necropolis, the Fossa Neronis, the cisterns of the Crypta Romana and the Arco Felice Arch. Anfiteatro Flavio di Pozzuoli
Via Terracciano, 75 - Pozzuoli Tel. 081.5266007 Mar chiuso. Mer-lun h. 9-un’ora prima del tramonto. Biglietti: 4 euro; 2 euro per over18 e under24; gratis per under 18.
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Via Certosa, 2 - Capri Tel. 081.8376218 www.beniculturali.it - Lun chiuso. Martedì-domenica h. 9-14. Ingresso libero Mon closed. Tue-Sun 9 am - 14 pm. Free entry. Chiusa nella valletta fra l’altura del Castiglione e il Monte Tuoro, è espressione del periodo medioevale e monastico caprese nella sua forma più aulica e monumentale. Fondatore della Certosa, fra il 137174, fu Giacomo Arcucci conte di Minervino e di Altamura, segretario della regina Giovanna I di Napoli, della più nobile famiglia di Capri (ad essa appartenne quell’Eliseo Arcucci conte di Capri che fu ammiraglio di Federico II) e potente e ricco feudatario cui si deve per grazia di un primo figlio natogli dalla moglie Margherita Sanseverina. Between the hills of Castiglione and Monte Tuoro is the medieval monastic charterhouse founded between 1371 and 1374 by Count Giacomo Arcucci, secretary of Queen Joan I of Naples and a member of Capri’s most noble family.
Villa San Michele
Ischia Scavi e Museo Santa Restituta
Viale Axel Munthe, 34 - Anacapri - Tel. 081.8371401 Maggio-Settembre h.9-18 - May-September 9 am-6 pm Biglietti: 5 euro - Tickets: 5 euros Di proprietà di un’istituzione culturale svedese con sede nell’isola, oltre alla Villa San Michele, la creatura del medico-scrittore e filantropo Axel Munthe (che visse a capri per oltre mezzo secolo) comprende anche un museo circondato da un giardino di rara bellezza, un gruppo di alloggi per scrittori, artisti, scienziati e ricercatori svedesi e “il Monte Barbarossa”, un parco naturale per la protezione degli uccelli migratori e della vegetazione mediterranea. Villa San Michele was the brainchild of the Swedish writer and philanthropist Axel Munthe who lived on Capri for over half a century. The site also includes a museum surrounded by a beautiful garden and Monte Barbarossa, a natural park for the conservation of migratory birds and Mediterranean plant life. Villa Jovis
Piazza Santa Restituta, 10 - Lacco Ameno Tel. 081.980538 - Lun-sab h.9.30-12.30/17-19 Dom h.9.30-12.30 - Biglietti: 2,50 euro Mon-Sat 9.30 am-12.30 pm and 5-7 pm Sun 9.30 am-12.30 pm - Tickets: 2,50 euros Un museo archeologico sotterraneo, allestito sotto la chiesa nello stesso luogo di rinvenimento dei reperti: materiali recuperati a partire dagli anni ’50 che hanno messo in luce la presenza di antichi insediamenti databili tra l’età preistorica e il periodo medievale. In circa 60 vetrine sono raccolti frammenti ceramici e architettonici, vasi e monete che illustrano le tracce lasciate dall’uomo nel susseguirsi delle culture del passato. Tra questi, la Testa della ninfa Aretusa (IV sec a.C.) e la testa di Demetra (IV sec. a.C.) An underground museum beneath the church where the relics were found from the 1950s on. Evidence of settlements from the prehistoric age to medieval times are exhibited in over 60 display cabinets. These include ceramics, vases and coins as well as the Head of the Nymph Arethusa and the Head of Demetra from the 4th century BC. Museo Archeologico Lacco Ameno Pithecusae di Villa Arbusto
Viale Amedeo Maiuri - Capri - Tel. 081.8374549 Lun-dom h.8-1 ora prima del tramonto Biglietti: 2 euro Mon -Sun 8am-1 hour bedor sunset - Tickets: 2 euro Secondo la tradizione, l’imperatore Tiberio, fece costruire ben dodici splendide ville, ognuna delle quali dedicata ad una divinità dell’Olimpo. Villa Jovis era la più ricca tra esse: posta in cima al Monte Tiberio, a 354 metri di altezza sul livello del mare, fu la principale residenza dell’imperatore Tiberio e ben ne riflette il carattere esclusivo e riservato. According to the tradition, the Emperor Tiberius built twelve beautiful villas, each dedicated to a divinity of the Olympus. Villa Jovis was the richest one: built on the top of Mount Tiberius, at 345 mt. on the sea surface, it was the main residency of Emperor Tiberius and reflects his character, exclusive and reserved.
Corso Angelo Rizzoli – Lacco Ameno Tel. 081.900356 Lun chiuso. Mar-dom h.9.30-13/16-20 Mon closed.Tues - Sun 9.30 am-1 pm and 4-8 pm Nella magnifica cornice della residenza scelta dall’editore Angelo Rizzoli come suo buen retiro isolano, tra i numerosi oggetti, il museo conserva reperti archeologici dall’epoca preistorica (neolitico superiore) all’età romana tra cui un frammento di un’iscrizio-
Le pagine Musei sono realizzate in collaborazione con: ne metrica nota come Coppa di Nestore proveniente dalla necropoli di valle San Montano a Lacco Ameno. The museum is located in a magnificent setting and houses numerous archaeological finds from prehistoric times and from the Roman age, including a fragment of the socalled Nestor’s Cup from the necropolis in Lacco Ameno.
Museo del Corallo
At the moment of the eruption of the Vesuvius in 79 b.C., Herculaneum was swept away by mud and volcanic detritus, which, once solidified, preserved the tops of the buildings and also all the organic materials, so this site offers a unique vision of the domestic life of the time. Museo Archeologico Virtuale
Area Vesuviana Scavi Archeologici di Pompei
Via Villa dei Misteri, 2 Tel. 081.8575347 - www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h.18) Ingresso: 11 euro; ridotto 5.50 euro per over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-17 (income till h15.30). Tickets: 11 euro; concessions 5,50 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar). Grazie all’ottimo stato di conservazione dei suoi edifici, dovuto al particolare seppellimento, sotto una coltre di cenere causato dall’eruzione del 79 d.C., Pompei può dirsi l’unico sito archeologico che ci restituisce l’immagine di una città romana nella sua interezza. Thanks to the remarkable state of preservation of its buildings, due to the peculiar burial under a 6 meters blanket of ash and lapillus caused by the eruption of the Vesuvius in 79 b.C., Pompeii is the only archaeological site showing a Roman town in its integrity.
Piazza Palomba, 6 Torre del Greco (Na) www.isdegni.it/index.php/museo-del-corallo Aperto dal lunedì al sabato dalle ore 9.00 alle ore 13.00. Ultimo ingresso previsto alle ore 12.30. Giorni di chiusura: domenica e giorni festivi. Ingresso gratuito. Visita solo su prenotazione da richiedere via mail a nais048006@ istruzione.it. Sono esposti opere in corallo, madreperla, argento, tartaruga, ardesia, pietra lavica, e numerosi cammei; così come mobili caratterizzati dalla contaminazione di tecniche e materiali (ebanisteria, incisione del corallo e dei cammei, intarsio dei metalli, scultura e tecniche di decorazione). Si segnalano lavori di scuola trapanese in corallo di Sciacca, di fine Settecento. Open monday to saturday from 9.00 to 13.00. Last logged at 12:30. Closed on Sundays and public holidays. Free entry. Visits must be booked by request via email to nais048006@istruzione.it. Scavi Archeologici di Ercolano
Corso Resina - Tel. 081.8575347 www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h18) Ingresso: 11 euro; ridotto 5.50 euro per over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-19.30 (income till h18). Tickets: 11 euro; concessions 5,50 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar). Al momento dell’eruzione del Vesuvio, Ercolano venne travolta da una marea di fango e detriti vulcanici, che, solidificandosi, poterono conservare, molto meglio che a Pompei, le parti superiori delle costruzioni e anche tutti i materiali organici, per cui ci si offre una visione unica della vita privata antica.
Via IV Novembre - Ercolano - Tel. 081.19806511 Lun chiuso; mar-dom h.9-17. Biglietti: 7 euro; riduzioni 4 euro Mon closed; Tue- Sun 9 a.m. - 5 p.m. Tickets: 7 euros; concessions 4 euros Nasce ad Ercolano il primo museo archeologico virtuale, luogo ideale per chi vuole esplorare il passato con le tecnologie di ultima generazione, immergersi nelle rovine delle città sepolte dalla lava e vedere ricostruiti fedelmente ambienti e costumi degli antichi abitanti. Sono oltre 70 le installazioni multimediali - tra realtà virtuali ed ologrammi - a guidare i visitatori alla scoperta delle voci e dei volti degli antichi ercolanesi, che racconteranno la propria storia. Cuore del Mav è il Cave: un’enorme stanza di luce sulle cui pareti si proiettano giardini e cortili delle case di Pompei, Ercolano e Stabia. E ancora, la Soundgallery, la stanza dei profumi e il Lupanare completano l’esperienza sensioriale nell’antica Ercolano. Herculaneum hosts the firts virtual archaeological museum, ideal place for explorations of the past through modern technologies. More than 70 installaions, devided in virtual reality and holograms, lead the visitors to the discovery of the old Rooman city before the eruption of the Vesuvius in 79 a.C. Antiquarium di Boscoreale
Via Settetermini, 15 - Tel. 081.8575347 www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h18) Ingres-
Palazzo Vialdo Via Nazionale 981, Torre del Greco (Na) Uscita Torre Annunziata Nord, Autostrada Na-Sa Tel. + 39 081 847.16.24 www.palazzovialdo.it - info@palazzovialdo.it
Italmoka Via Tiberio 75, Napoli Tel. +39.081.239.47.00 www.italmoka.com
Caseificio Ponte a Mare Via Domitiana km 34.070 - Castelvolturno (CE) tel. +39.0823 851525 www.ponteamare.it
Pasticceria Poppella Via Arena alla Sanità 24, Napoli Via Santa Brigida 69-70, Napoli Tel +39 081.45.53.09
Confetti Maxtris Store Via Calabritto, Napoli - Tel. +39.081.764 .81.70 Confetti Maxtris Via Cerqua Sant’Antonio - 80030 Scisciano (Na) Tel. +39.081.844.28.99 info@confettiprisco.it - www.confettimaxtris.it
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so: 5,50 euro; ridotto 2,75 euro per over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-19.30 (income till h18). Tickets: 5,50 euro; concessions 2,75 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar). L’antiquarium comprende reperti provenienti dai siti archeologici dell’area vesuviana. Presenta le caratteristiche principali dell’ambiente vesuviano in epoca romana e l’utilizzo delle risorse naturali da parte dell’uomo. The Antiquarium displays findings from the archaeologicas sites of the Vesuvius area. It describes the main characteristics of the Vesuvius environment in the Roman era and the exploitation of natural resources at that time. Scavi di Oplontis
The site is constituted by a series of archaeological findings related to a suburban zone of Pompeii: a residential villa, the Villa of Poppea; a rural villa, belonging to L. Crassius Tretius, where, next to the numerous bodies of the eruption’s victims, has been found a great quantity of gold and silver coins, along with pieces of fine jewellery.
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Area Archeologica di Paestum
again in the beautiful Monumental Complex of San Leucio, where have been preserved the original engines dated back to 1700s. Reggia di Caserta
PENISOLA SORRENTINA Museo Mineralogico
Via San Ciro, 2 - Vico Equense Tel. 081.8015668 www.museomineralogicocampano.it Lun chiuso. Feriali h. 9-13; 16-19. Festivi 9-13 Mon closed. 9 am-1 pm; 4 pm-7pm; Hols 9 am - 1pm Nucleo centrale delle collezioni esposte sono 3.500 minerali, dei 5.000 campioni del fondo Discepolo, appartenenti a 1.400 specie differenti del mondo. Central feature of the collections are the 3,500 minerals of the 5,000-strong Discepolo collection, with 1,400 different types from the world
Via Sepolcri - Tel. 081.8575347 www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h.18) Ingresso: 5,5 euro; ridotti 2,75 euro over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-19.30 (income till h.18) Tickets: 5,50 euro; concessions 2,75 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar) Si tratta di una serie di rinvenimenti archeologici, relativi ad una zona suburbana di Pompei: una villa residenziale, la villa ‘di Poppea’; una ‘villa rustica’ attribuita a L. Crassius Tertius, nella quale, accanto a numerosi corpi di vittime dell’eruzione, è stata rinvenuta una notevole quantità di monete in oro e argento, assieme a numerosi pezzi di finissima oreficeria.
PAESTUM
Museo Correale di Terranova
Via Correale, 50 - Sorrento Tel. 081.8781846 Mar chiuso. Mer-lun h. 9-14. Biglietti: 6 euro Tue closed. Wed-Mon 9 am - 2 pm. Tickets: 6 euro Ospita dipinti e arti decorative napoletane e straniere dal XVI al XIX secolo, ventagli, orologi e una delle più prestigiose collezioni di porcellane del XVIII secolo. The museum houses collections of Neapolitan and foreign paintings and decorative arts from the 16th to the 19th centuries, refined fans, clocks and one of the most prestigious collections of 18th century porcelain.
Via Magna Grecia, 919 - Info: 0828.772654 www.infopaestum.it Lun-dom h.9-1 ora prima del tramonto. Ingresso: 4 euro per gli scavi; 6,50 euro per scavi + museo. Mon-Sun h.9-1 hour before sunset. Tickets: 4 euro for the archaeological area; 6,50 euro for archaeological area + museum L’area aecheologica di Paestum rappresenta un ottimo esempio di città greco-romana, di cui conserva l’impianto risalente al 500 a.C. con le mura, i templi e tutti gli edifici per gli esercizi pubblici come il Macellum, il Foro, l’anfiteatro. The archaeological area of Paestum is a very well preserved example of an ancient Greek-Roman city with its impressive walls, the temples and all the buildings dedicated to public concern as the Macellum, the forum, the amphitheatre. CASERTA Belvedere di San Leucio
Via Atrio Superiore - 81020 San Leucio (Ce) Info: 0823.873155; 800.411515 www.sanleucionline.it Orari: mar chiuso. Lun-dom h.9.30-18.30. Biglietti: 6 euro; scolaresche 3 euro. Opening hours: Tue closed; Mon-Sun h.9.30-18.30. Tickets: 6 euros; 3 euros for schools. Le antiche fabbriche della seta di epoca borbonica rivivono nello splendido complesso monumentale di San Leucio dove è possibile osservare gli strumenti originari del ‘700. The old manufactures of silk of the Bourbons live
Corso Pietro Giannone, 1- Caserta Info: 0823.448084; 0823.277380 www.reggiadicaserta.org Orari: mar chiuso. Appartamento: lun-dom h.8.3019; mostre: lun-dom h.9-18; giardini: lun-dom h.8.30-18. Biglietti: cumulativo 6 euro; appartamenti 4,20 euro; giardini 2 euro; bicicletta 1 euro. Riduzione per giovani dai 18 ai 25 anni e per i docenti delle scuole statali. Gratis per under18 e per gli studenti universitari di facoltà umanistche. Opening hours: Tue closed; royal appartment: MonSun h.8.30-19; exhibitions: Mon-Sun h.8.30-18; gardens: Mon-Sun h.8.30-18. Tickets: all inclusive 6 euros; rolyal appartments 4,20 euros; gardens 2 euros; bikes 1 euro. Concessions over18-under25. Free admission under18 and for Umanistic Faculties students. Costruita per volere di Carlo III di Borbone nella piana di Caserta su progetto del Vanvitelli, accando agli appartamenti storici, che retituiscono i fasti dell’antica corte borbonica, ha degli splendidi giardini che sono l’aspetto più scenografico del complesso. Disseminati di fontane e cascate, sono ricchi di statue realizzate dai più noti scultori dell’epoca. Built under Charles III of Bourbon after a project of the architect Vanvitelli, besides the royal appartments, which give a clear idea of the magnificence of Bourbons’ courts, the most spectacular element of the complex are the gardens. Scattered with fountains and cascades, they are rich in statues realized by the most famous sculptores of the time.