editoriale La Sirena Partenope canta ancora oggi The Siren Parthenope is still singing di
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Canta ancora la Sirena Partenope. E ammalia residenti e passanti, cittadini e turisti di mezzo mondo sempre più affascinati da quel cocktail d’arte, storia, paesaggi e cultura che si assapora solo a Napoli e in Campania. Il tutto ulteriormente condito con una bella spruzzata del proverbiale, tipico e scenografico “vissuto quotidiano partenopeo”, che ha consentito, tra alti e bassi, di superare tre millenni di una storia che è rimasta impregnata in ogni pietra, in ogni rudere, in ogni angolo della regione amata da mille popoli, da re e imperatori. Canta e incanta ancora oggi la Sirena Partenope. E dalle
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The Siren Parthenope is still singing. And she catches a spell on dwellers and passer-by, citizens and tourists from all over the world who are fascinated by that mixture of art, history, landscapes, and culture that can be found only in Naples and in Campania region. All enriched with the proverbial, typical and flamboyant “Neapolitan everyday life”, which allowed, with ups and downs, to overcome three millennia of a history that pervades every stone, every ruin, every angle of the region loved by thousand peoples, kings, and emperors. The Siren Parthenope is still singing and charming. And
Giorgio Gradogna
sue note di virgiliana memoria, Napoli risorge sempre, perché quell’uovo nascosto nei meandri del Castello di Megaride non si è mai rotto, né mai si romperà. Canta la Sirena Partenope anche in questo Natale. L’ennesimo di una lunga e implacabile crisi economica che attraversa l’Europa intera. E col suo canto risolleva gli animi e alimenta la mente. Genera simpatia, passione e fantasia. Produce artigianalità e competenze. Per tutto questo, vivere e conoscere Napoli e la Campania è e sarà sempre un’esperienza che si conserva nella memoria. E anche questa edizione di “Charme” contribuisce a viverla al meglio.
from its notes of virgilian memory, Naples rises again, because the egg hidden in the dungeons of the Castle of Megaride has never broken and will never break. The Siren Parthenope is still singing, even on this Christmas. The last one of a long and relentless economic crisis that the whole Europe is experiencing. With her song she reliefs the souls and feeds the mind. She creates sympathy, passion, and fantasy. She produces craftsmanship and competence. For these reasons, living and getting to know Naples is and will always be an experience to keep in the memory. And this issue of “Charme” gives its contribution to live it at best.
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CHARME TUTTO IL BELLO ANNO X - NUMERO 3 - INVERNO 2014 Reg. Tribunale di Napoli n. 1/2007 (nuova serie) Questa rivista è distribuita negli alberghi a 4 e 5 stelle di Napoli, Capri, Costiera Amalfitana, Costiera Sorrentina. Direttore responsabile: GIORGIO GRADOGNA Società editrice: Sisicom società cooperativa Corso Vittorio Emanuele 74 80122 Napoli ROC 17981 Direzione, redazione e pubblicità: Corso Vittorio Emanuele 74 80122 Napoli tel. +39.081.191.38.943 - 948 info@charmeitalia.it segreteria@sisicom.it Traduzioni: Claudia Romagnuolo Stampa: Arti Grafiche Boccia - Salerno Direzione editoriale: Sergio Gradogna Realizzazione in service e impaginazione: Esacor Srl Coordinamento: Gabriele Scarpa Progetto grafico: Davide De Marco Immagini: Archivio Sisicom, Sergio Gradogna In copertina: Marechiaro (ph. Sergio Gradogna) Abito creato da Bruno Caruso Questa iniziativa è contro il “sistema” della camorra
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sommario EDITORIALE
CAMpANIA STyLE
La Sirena Partenope canta ancora oggi di Giorgio Gradogna pag. 3
Moda made in Naples Colori e geometrie per la fredda stagione di Annalisa Palmieri
pag. 36
Bruno Caruso L’ artigiano di lusso che illumina i red carpet di Annalisa Palmieri
pag. 44
Real Luxury Napoli Nella Galleria del Mare il tempio del bel vestire di Annalisa Palmieri
pag. 46
LUOGHI DI NApOLI Passeggiate di Natale Dai Decumani al Vomero meraviglie da scoprire a piedi di Gabriele Scarpa
pag. 6
LUOGHI DELLA STORIA Reggia di Caserta e Real Setificio I sogni (realizzati) dei Borbone di Lello Scarpato pag. 20
Luigi Pazzi Boutique Bacazar, dove la moda ha stile di Lello Scarpato pag. 48
LUOGHI DI CULTO Miracoli. Grand tour nella Campania sacra Santuari della fede dove chiedere una grazia di Rosanna Nastro
pag. 28
Paolo Scafora Il foliage del Central Park ai piedi di Annalisa Palmieri pag. 49 Luca Talarico Il Golfo di Napoli e Marechiaro prêt-à-porter di Eva Molea
pag. 50
Marlen Pens Opere d’arte con anima d’inchiostro di Lello Scarpato pag. 51 IMpRESE DI ECCELLENZA D’Orta Spa Dal 1937 la qualità al servizio dell’ambiente di Gino Di Grado pag. 52
official on-line shop CAMpANIA SApORI Piatti tipici on the road Il fast food made in Naples che conquista il palato di Gabriele Scarpa
pag. 54
Museo Caruso e La Basilica Musica e sapori, il mix perfetto risuona a tavola di Veronica Mosca
pag. 62
La Piazzetta, Osteria Pizzeria Tradizione in cucina con vista sul mare di Veronica Mosca pag. 64 Pizzeria Brandi Tra i vicoli di Chiaja, una delle pizze migliori d’Italia di Mariarosaria Vela pag. 65 Cantina La Barbera Bontà e creatività, trionfo di sapori di Arianna Esposito
pag. 66
Filumé Bistrot Napoletano Mangiar bene nella Napoli dei film cult di Gabriele Scarpa pag. 67 Associazione Verace Pizza Napoletana La pizza verace si trova con una App di Gianni Reale pag. 68 Caseificio Ponte a Mare L’oro bianco campano che fa gola al mondo di Eva Molea
pag. 70
Eccellenze Campane Un paradiso del buon gusto alle porte della città di Arianna Esposito
pag. 72
MUSEI
pag. 74
Con il patrocinio morale di:
In collaborazione con: Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Napoli
Luoghi di Napoli
Passeggiate di Natale 6
Dai Decumani al Vomero meraviglie da scoprire a piedi From Decumani to Vomero wonders to be discovered on foot Grand tour pedonale tra i vicoli del Centro Storico, passando per piazza Municipio, la riviera di Chiaja e la zona collinare: ecco cinque itinerari tra storia, cultura, tradizioni, gusto e shopping Grand pedestrian tour among the vicoli of historical centre, passing by piazza Municipio, riviera of Chiaja and the hill: five paths among history, culture, traditions, taste, and shopping
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Ci sono percorsi che andrebbero fatti a piedi. Anche se la strada è in salita. A piedi, esatto. Perché solo lontani dal volante e con le scarpe ben salde sul selciato è possibile assaporare tutte le “meraviglie” che Napoli offre: panorami da mille e una notte, monumenti di struggente bellezza, gallerie museali cariche di preziosi, palazzi grondanti storia. Non ci credete? Allora significa che non vi siete mai goduti il classico “grand tour” che dai vicoli dei Decumani, passando per piazza Municipio, la Riviera di Chiaja e il Museo Nazionale, vi conduce dritti dritti sulle balze della Collina del Vomero, in un misto tra storia e shopping. E allora forza, armi e bagagli: si parte! Benvenuti nell’itinerario proposto da “Charme” per queste vacanze na-
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di Gabriele
Scarpa
There are paths that have to be made only on foot to enjoy the wonders of Naples: stunning panoramas, monuments, museums full of treasures, historical palaces. Let’s get on board! The itinerary proposed by “Charme” for the Christmas holidays starts from the historical centre, whose historical evidences are preserved by Unesco. Historical centre and Decumani This is the heart of Graeco-Roman Neapolis. The area was chosen by the Greeks because it was repaired from flooding: a dedalus of long streets and narrow vicoli, intertwined with right angles, just like a Greek polis. The part of the city between Castel Capuano and Castel Nuovo 7
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poletane di fine anno. Da dove si inizia? Ma dal Centro Storico, s’intende. Dal luogo riconosciuto patrimonio dell’umanità dall’Unesco per le sue plurisecolari testimonianze storiche.
Centro Storico e Decumani Eccoci allora nel cuore della Neapolis greco romana. Un cuore ancora oggi pulsante. E chiaramente visibile nell’organizzazione di quell’area che fu scelta dai coloni ellenici perché al riparo dalle inondazioni del mare: un dedalo di lunghe strade e stretti vicoli, intrecciati tra loro ad angolo retto, così come un tempo gli urbanisti greci concepivano l’intelaiatura delle loro polis. E’ qui, nel tratto di città compreso tra Castel Capuano e Castel Nuovo, che sono custoditi molti dei gioielli artistici e architettonici più belli dell’antica capitale del Regno delle Due Sicilie: chiese, guglie, palazzi signorili. Ma queste stradine che sanno di antico pullulano anche di affascinanti botteghe artigiane di ogni genere (a cominciare dai pastori), ristoranti e pizzerie dalla grande tradizione, “boutique alimentari” del più tradizionale made in Naples. Giusto a ridosso di Porta Capuana, insieme con la chiesa di Santa Caterina a Formiello, sorge Castel Capuano, antica fortezza militare normanna divenuta dimora reale per volontà di Federico II di Svevia. E poi adibita, durante il Vicereame di don Pedro de Toledo, a sede di tutte le corti di giustizia della città (funzione che ha mantenuto praticamente intatta fino al 2007). Proprio dal suo ingresso, parte l’antica via dei Tribunali da cui si diramano, a sud e a 8
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nord, i cardi che la congiungono al Decumano inferiore, meglio noto come “Spaccanapoli” (perché spezza dritto in due il centro), e al Decumano superiore, ora via San Giovanni a Carbonara dal nome dell’omonima chiesa così chiamata perché in quest’area, nel Medioevo, si riversavano i rifiuti inceneriti. Il più famoso dei “cardi” è via San Gregorio Armeno, la coloratissima strada dei presepi, dove da ogni bottega fanno capolino straordinarie figure di pastori, miniature di cestini di frutta e banchi degli antichi mestieri. Proseguendo lungo via dei Tribunali, s’incontra la guglia di San Gennaro, genti-
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In apertura: Napoli, il Golfo ed il Vesuvio visti da Posillipo - 1. Castel Capuano - 2. Via Spaccanapoli vista dall’alto 3. Duomo di Napoli, Cappella del Tesoro - 4. Nel cuore dei Decumani 5. Cappella Caracciolo (San Giovanni a Carbonara) - 6. Via Spaccanapoli At the opening: Naples, the Gulf and Vesuvius seen from Posillipo - 1. Castel Capuano 2. Via Spaccanapoli top view - 3. Naples Cathedral, Chapel of the Treasury - 4. In the heart of Decumani 5. Caracciolo Chapel (San Giovanni a Carbonara) - 6. Via Spaccanapoli
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le omaggio al patrono di Napoli, i cui resti riposano nella non distante cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta (teatro, ogni anno, del celebre prodigio dello scioglimento del sangue), per aver protetto la città dall’eruzione del 1631. Proprio di fronte all’obelisco di pietra, ecco il complesso del Pio Monte della Misericordia, istituzione nata nel 1603 allo scopo di realizzare opere caritatevoli. Oggi il complesso conserva opere d’arte di gran pregio, ma il cuore della sua collezione è costituito dalla celeberrima opera del Caravaggio, “Le sette opere di Misericordia” posta sull’altare maggiore della chiesa. Proseguendo in direzione di piazza San
preserves many jewels: churches, palaces, spires, together with charming artisan shops, traditional restaurants and pizzerias. Near Porta Capuana, close to Santa Caterina a Formiello church, stands Castel Capuano, a Norman fortress turned into a palace by Frederick II of Swabia and then into a law court by don Pedro de Toledo, a function kept until 2007. From there begins the ancient via dei Tribunali from which depart the cardi joining it to Decumano inferiore, best known as “Spaccanapoli”, because it divides the centre in two, and to Decumano superiore, today via San Giovanni a Carbonara. The most famous of cardi is via San Gregorio Armeno, the street of crèches, where every shop exhibits pastori and thousands of miniatures. Along via dei Tribunali, there is the San Gennaro spire, dedicated to the city patron whose rest lay in the close cathedral devoted to Santa Maria Assunta (where every year the blood of the saint liquefies). Right in front of the obelisk there is the Pio Monte della Misericordia, founded in 1603 to help the poors, where the famous painting of Caravaggio “The seven acts of mercy” is kept. Going towards San Gaetano square, there is San Paolo Maggiore basilica, the entrance to “Underground Naples”, where is possible to see the different phases of the urbanistic history of Naples, and the monumental complex of San Lorenzo Maggiore, with its Gothic church, the cloister, and the archaeological excavations. Not far there is the church of Santa Maria delle Anime del Purgatorio, famous 9
Luoghi di Napoli
7. Pastori a San Gregorio Armeno - 8. Scavi di San Lorenzo - 9. San Lorenzo Maggiore 10. L’Obelisco dell’Immacolata - 11. Panchina maiolicata (chiostro di Santa Chiara) 12. Facciata del Gesù Nuovo - 13. Il complesso di Santa Chiara 7. Pastori in San Gregorio Armeno - 8. Excavations of San Lorenzo - 9. San Lorenzo Maggiore - 10. The Immaculate Obelisk - 11. Majolica bench (cloister of Santa Chiara) 12. Facade of the Gesu Nuovo - 13. The complex of Santa Chiara
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Gaetano, si raggiunge, a destra, la basilica di San Paolo Maggiore con la sua splendida sacrestia e, a pochi passi, l’ingresso al mondo nascosto della “Napoli Sotteranea”: una città parallela suburbana ricca di fascino, dove ripercorrere le tappe principali della storia urbanistica di Partenope. E’ qui che è nata la figura del “monaciello”, sorta di leggendario fantasmino domestico amato e temuto dal popolo, che forse altri non era che il “pozzaro”, vale a dire il guardiano delle fogne. A sinistra, invece, c’è il complesso monumentale di San Lorenzo Maggiore, con la sua chiesa gotica, il chiostro, la biblioteca e gli scavi archeologici. Una successione di antichi palazzi porta, quindi, alla chiesa di Santa Maria delle Anime del Purga10
torio, nota per il culto delle “capuzzelle”, le teste dei morti che vengono amorevolmente accudite dalle persone del popolo in cambio di una grazia. A pochi passi svetta invece la chiesa di San Pietro a Majella, struttura gotica in tufo giallo che precede il Regio Conservatorio le cui sale hanno ospitato i più famosi compositori napoletani. Da qui, in discesa, raggiungere Santa Chiara, la splendida cittadella francescana con il suo celebre chiostro maiolicato che conserva le antiche “riggiole” napoletane, è un gioco da ragazzi. Poco più in là c’è piazza del Gesù, dove troneggia l’alto obelisco dell’Immacolata e dove si affaccia, con la sua possente parete in bugnato, la chiesa del Gesù Nuo-
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for the cult of “capuzzelle”, the skulls that are cuddled by people to obtain a favour. Few steps afar towers San Pietro a Majella church, a yellow tufa Gothic structure preceding the Regio Conservatorio. From here a descent goes to Santa Chiara, famous for its maiolica cloister with ancient Neapolitan “riggiole”. In piazza del Gesù stands the tall Immacolata obelisk and the stunning Gesù Nuovo church. Taking via Monteoliveto, one arrives in via Medina, near Maschio Angioino, the fortress started in 1279 and chosen by Charl I Anjou as his palace.
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Municipio, Plebiscito and Quartieri The fortress, known also as Castel Nuovo delimits the area of Municipio square: an hemicycle closed on the opposite side by
Palazzo San Giacomo, hosting the town hall of Naples. Not far one finds the National Library, San Carlo Theatre and the entrance of Galleria Umberto I with its glass dome, the small Trieste e Trento square, and San Ferdinando church. On the left there is the stunning Plebiscito square, with its San Francesco di Paola colonnade and the Royal Palace with the statues of the kings. Passing by “Caffè Gambrinus” begins the popular shopping street via Toledo, named after the viceroy don Pedro Alzarez de Toledo and built in 1535. From here depart the charming via Chiaja and the classy via Calabritto, via Poerio, via dei Mille, via Filangieri. Here are also the Quartieri Spagnoli, so called after the Spanish garrison living there, where the true Neapolitan heart is kept. 11
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vo, ultima dimora terrena di San Giuseppe Moscati. Proseguendo per via Monteoliveto, tra palazzo Gravina (sede della facoltà di Architettura dell’Università Federico II) e il palazzo delle Poste, si giunge in via Medina, un tempo largo delle Corregge, praticamente a ridosso del Maschio Angioino, l’imponente maniero edificato a partire dal 1279 su progetto dell’architetto francese Pierre de Chaule, scelto da re Carlo I d’Angiò come sede della sua nuova regal dimora.
Municipio, Plebiscito e Quartieri La possente fortezza, conosciuta anche con il nome di Castel Nuovo (così, infatti, fu chiamata , fin dall’inizio per distinguerla da quelle più antiche di Castel dell’O12
vo e Castel Capuano) delimita sul versante marino, l’area che in città è nota come piazza Municipio: un emiciclo chiuso simbolicamente, sul lato opposto, da Palazzo San Giacomo, un tempo dimora dei ministeri del reame borbonico, oggi sede del Comune di Napoli. Un’area che lambisce la non distante Biblioteca Nazionale, i portici del Teatro San Carlo e l’ingresso della Galleria Umberto I con la sua cupola di vetro: sorta di salottino che precede piazza Trieste e Trento, piccola ed elegante, con la fontana del Carciofo al centro, il Massimo Partenopeo e la chiesa di San Ferdinando a farvi da ombra. A sinistra si presenta un colpo d’occhio sensazionale: piazza Plebiscito, con l’abbraccio scenografico del colonnato di San
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Francesco di Paola e la lunga facciata di Palazzo Reale in cui svettano le statue dei più importanti re di Napoli. Basta fare pochi metri, oltrepassare lo storico “Caffè Gambrinus” ed eccoci risucchiati da una delle più popolari strade dello shopping, via Toledo, l’antica “calle major” che prese il nome dal nome dal viceré don Pedro Alzarez de Toledo che ne decise la realizzazione nel 1535. Una strada da cui si dipana la bellissima via Chiaja con il rione omonimo costellato di boutique, e le seguenti vie dello shopping di classe (via Calabritto, via Poerio, via dei Mille, via Filangieri). Su questi versanti di via Toledo “affacciano” anche i Quartieri Spagnoli, così chiamati perché, un tempo, vi alloggiavano le guarnigioni iberi-
14. Il Maschio Angioino - 15. Palazzo San Giacomo - 16. La Galleria Umberto I 17. Piazza del Plebiscito - 18. Palazzo Reale 14. The Maschio Angioino Castle - 15. Palazzo San Giacomo - 16. The Galleria Umberto I 17. Piazza del Plebiscito - 18. Royal Palace
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che: vicoli sovrastati da bianche lenzuola appese da un palazzo all’altro per essere asciugate da quei pochi raggi di sole che penetrano negli stretti corridoi. Ed in cui si custodisce il cuore verace del popolo napoletano. Su via Toledo sorgono anche importanti palazzi nobiliari. Tra questi, palazzo Colonna di Stigliano, o Zavallos dal nome del duca di Ostuni che lo fece erigere. E’ qui che si può ammirare “Il martirio di Sant’Orsola” del Caravaggio. E ancora: il palazzo delle sede centrale del Banco di Napoli del 1930 in stile fascista, e palazzo Doria d’Angri (disegnato da Luigi Vanvitelli nel ’700), edifico dal cui balcone, il 7 settembre 1860, pare si sia affacciato Garibaldi per annunciare l’annessione del Re-
On via Toledo stand important palaces like palazzo Colonna di Stigliano, o Zavallos where is kept Caravaggio’s “The Martyrdom of Saint Ursula”, and palazzo Doria d’Angri designed in 1700s by Vanvitelli and from whose balcony on 7th September 1860 Garibaldi announced that the Reign of Two Sicilies was part of Italy. Finally there are Piazza Dante, with its colonnade, and Galleria Principe Umberto. The tour ends at National Archaeological Museum, a must see. National Archaeological Museum, via Foria and Sanità In the museum, a wonderful palace which hosts the greatest coin collection of the world, there are 3.000 objects dat-
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ing back to Prehistoric times. We are in via Foria, near the Royal Botanical Gardens, with the popular districts of Vergini and Sanità. There is the famous Fontanelle Cemetery with its “cape ’e morte” or “capuzzelle”, a place where people speak with the dead, cuddle them and ask them favours. A macabre fascinating place, house of myths, legends, and tales of miracles. Lungomare and Riviera di Chiaja Starting from piazza Plebiscito it is possible to coast Santa Lucia and go toward the Lungomare, without cars and full of restaurants. Here stands the legendary Castel dell’Ovo, the fortress built on Megaride 13
Luoghi di Napoli
19. Il Teatro San Carlo - 20. Piazza Trieste e Trento e la chiesa di San Ferdinando - 21. Le “capuzzelle” del cimitero delle Fontanelle 22. Statue romane in mostra nel Museo Nazionale - 23. Via Toledo 19. The San Carlo Theatre - 20. Piazza Trieste e Trento and the church of St. Ferdinand - 21. The “capuzzelle”, Fontanelle cemetery 22. Roman statues on display in the National Museum - 23. Via Toledo
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gno delle Due Sicilie all’Italia. Percorrendola tutta, si giunge a Piazza Dante con il suo bel colonnato e più avanti della Galleria Principe Umberto. Il tour in quest’area si conclude, obbligatoriamente, con una capatina al Museo Archeologico Nazionale, una delle mete culturali assolutamente da non perdere.
Museo Archeologico Nazionale, via Foria e rione Sanità Il polo museale archeologico può vantare il più grande patrimonio di numismatica al mondo, nonché opere d’arte e manufatti di interesse archeologico tra i più rari 14
e interessanti del Belpaese. Pensate: sono oltre tremila gli oggetti di valore esposti nelle numerose stanze dell’Archeologico. E a migliaia i reperti databili dall’età preistorica fino ai tempi della Magna Grecia, pronti per essere offerti allo sguardo rapito dei visitatori. Motivo in più per ammirare le sfavillanti collezioni di questa maestosa dimora concepita, in origine, come caserma di cavalleria, poi trasformata in uno dei Musei più importanti del pianeta. Ci troviamo in via Foria, a un tiro di schioppo dal Real Orto Botanico, un’altra delle rare perle scintillanti di cui è stata dotata Napoli. Un angolo di città dove an-
cora si respira l’aria dei quartieri popolari: sulla sinistra si aprono, infatti, i Vergini e la Sanità, la culla di Totò, dove è possibile imbattersi nella “valle dei morti”, il famoso Cimitero delle Fontanelle (così chiamato, a quanto pare, per la presenza, un tempo, nella zona, di fonti d’acqua), meglio conosciuto nella città di San Gennaro come il camposanto delle “cape ’e morte” dette anche “capuzzelle”. Un posto dove i vivi invocano grazie ai defunti dialogando con loro e coccolandone i resti mortali. Un luogo di culto e di macabro fascino in cui si concentrano miti, leggende e racconti di miracoli.
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Cultural guide
NAPOLI
POMPEI
ERCOLANO OPLONTIS
Guide culturelle
AMALFI
CAPRI
SORRENTO
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island where in the 7th century B.C. landed the people from Cuma who founded the city on Mount Echia. It is named after a legend telling that Virgil put a golden egg into its dungeons: if the egg breaks, the city will sink. At the foot of the castle, there is Borgo Marinari, once dwelling of fishermen, today hosting restaurants and bar. ON the opposite side, via Caracciolo and the gardens of Villa Comunale di Chiaja, built between 1778 and 1780 by Vanvitelli. In front of Castel dell’Ovo there is the wide via Santa Lucia, with Santa Maria alla Catena church hosting the rests of the painter Jusepe de Ribera, “Spagno-
letto”, and of admiral Francesco Caracciolo, sentenced to death by lord Nelson. Let’s stop and raise our eyes. Vomero, Castel Sant’Elmo and San Martino We see the stronghold which dominates the city: Castel Sant’Elmo, the building on the hill wanted by don Pedro de Toledo as a defense, erected on the Norman Belforte tower. There stands San Martino district, with the homonymous chartreuse hosting a museum, among Art Noveau palaces. Is possible to get there on foot thanks to the rampe del Petraio,
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VESUVIO
CASERTA
Luoghi di Napoli
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Lungomare e Riviera di Chiaja Partendo da piazza Plebiscito ci si può anche lasciarsi rapire dalla brezza marina, costeggiando il borgo Santa Lucia, entrando così dritti dritti nella straordinaria visuale del Lungomare di Napoli. Sì, perché la costa di Neapolis è proprio dietro l’angolo. E da piazza Plebiscito sembra quasi di toccare le onde con un dito. Il Lungomare, dunque, oggi liberato dalle auto per buona parte e ricco di un’ampia offerta di ristorazione. Qui si staglia, tra l’azzurro del cielo e il blu del mare, una delle sue figure più leggendarie: Castel dell’Ovo, il maniero costruito sull’isolotto di Megaride dove, nel VII secolo a.C., sbarcarono i Cumani che sul Monte Echia fondarono poi la città. Una rocca che trae il nome da un’antica leggenda: la tradi-
zione tramanda, infatti, che il poeta Virgilio pose nei sotterranei del maniero un uovo magico nascosto in un’anfora, chiusa in una gabbia di ferro, a sua volta appesa a una trave. Alla rottura dell’uovo, narra la leggenda, tutta la città sarebbe sprofondata. Ai piedi del castello, ecco il Borgo Marinari, da sempre abitato da pescatori, oggi dedalo di viuzze ricche di caratteristici localini e della giovane movida notturna. Sul lato opposto, il primo sguardo cade sulla curva disegnata da via Caracciolo. Poche centinaia di metri più in là, ecco troneggiare i lussureggianti giardini della Villa Comunale di Chiaja, l’area di spiaggia convertita in “passeggio urbano”, tra il 1778 e il 1780 dall’architetto Vanvitelli, per volontà di Ferdinando IV di Borbone.
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Di fronte all’ingresso del Castello dell’Ovo si apre via Santa Lucia, ampia e storica strada con edifici imponenti tra cui spicca la chiesa di Santa Maria alla Catena. Al suo interno riposano le spoglie del pittore Jusepe de Ribera, detto lo “Spagnoletto”, e dell’ammiraglio Francesco Caracciolo, condannato a morte da lord Nelson. Camminando a ritroso, eccoci nuovamente in piazza Plebiscito, crocevia del nostro tour. Fermiamoci per un istante e, con il mare alle spalle, proviamo ad alzare lo sguardo verso l’alto.
Vomero, Castel Sant’Elmo e San Martino Ciò che balza agli occhi è la visuale della roccaforte dorata che domina la città: Castel Sant’Elmo, l’edificio voluto da don
Luoghi di Napoli
24. Fontana nella Villa di Chiaja 25. Banchetto del pesce - 26. Castel dell’Ovo 27. Il Lungomare Caracciolo 24. Fountain in the Villa di Chiaja 25. Fish stall - 26. Castel dell’Ovo 27. The Promenade Caracciolo
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from Corso Vittorio Emanuele, near Suor Orsola Benincasa complex, or taking the 414 steps of Salita della Pedamentina, a long staircase excavated into tufa, which brings directly into the heart of Naples connecting Vomero with Montesanto district, in Pignasecca, the Neapolitan bazar. On the hill, where shopping is a must, there are the luxurant gardens of Villa Floridiana, hosting the Museo nazionale della ceramica Duca di Martina; the church San Gennariello al Vomero, with treasures like Stefano Macario paintings and the basreliefs showing the martyrdom of San Gennaro; the elegant via Scarlatti; the geometric symmetries of piazza Vanvitelli and piazzetta Fuga. Have a nice walk, then. Into history, tradition, and taste.
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Lungomare e Riviera di Chiaja Partendo da piazza Plebiscito ci si può anche lasciarsi rapire dalla brezza marina, costeggiando il borgo Santa Lucia, entrando così dritti dritti nella straordinaria visuale del Lungomare di Napoli. Sì, perché la costa di Neapolis è proprio dietro l’angolo. E da piazza Plebiscito sembra quasi di toccare le onde con un dito. Il Lungomare, dunque, oggi liberato dalle auto per buona parte e ricco di un’ampia offerta di ristorazione. Qui si staglia, tra l’azzurro del cielo e il blu del mare, una delle sue figure più leggendarie: Castel dell’Ovo, il maniero costruito sull’isolotto di Megaride dove, nel VII secolo a.C., sbarcarono i Cumani che sul Monte Echia fondarono poi la città. Una rocca che trae il nome da un’antica leggenda: la tradi16
zione tramanda, infatti, che il poeta Virgilio pose nei sotterranei del maniero un uovo magico nascosto in un’anfora, chiusa in una gabbia di ferro, a sua volta appesa a una trave. Alla rottura dell’uovo, narra la leggenda, tutta la città sarebbe sprofondata. Ai piedi del castello, ecco il Borgo Marinari, da sempre abitato da pescatori, oggi dedalo di viuzze ricche di caratteristici localini e della giovane movida notturna. Sul lato opposto, il primo sguardo cade sulla curva disegnata da via Caracciolo. Poche centinaia di metri più in là, ecco troneggiare i lussureggianti giardini della Villa Comunale di Chiaja, l’area di spiaggia convertita in “passeggio urbano”, tra il 1778 e il 1780 dall’architetto Vanvitelli, per volontà di Ferdinando IV di Borbone.
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Di fronte all’ingresso del Castello dell’Ovo si apre via Santa Lucia, ampia e storica strada con edifici imponenti tra cui spicca la chiesa di Santa Maria alla Catena. Al suo interno riposano le spoglie del pittore Jusepe de Ribera, detto lo “Spagnoletto”, e dell’ammiraglio Francesco Caracciolo, condannato a morte da lord Nelson. Camminando a ritroso, eccoci nuovamente in piazza Plebiscito, crocevia del nostro tour. Fermiamoci per un istante e, con il mare alle spalle, proviamo ad alzare lo sguardo verso l’alto.
Vomero, Castel Sant’Elmo e San Martino Ciò che balza agli occhi è la visuale della roccaforte dorata che domina la città: Castel Sant’Elmo, l’edificio voluto da don
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24. Fontana nella Villa di Chiaja 25. Banchetto del pesce - 26. Castel dell’Ovo 27. Il Lungomare Caracciolo 24. Fountain in the Villa di Chiaja 25. Fish stall - 26. Castel dell’Ovo 27. The Promenade Caracciolo
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from Corso Vittorio Emanuele, near Suor Orsola Benincasa complex, or taking the 414 steps of Salita della Pedamentina, a long staircase excavated into tufa, which brings directly into the heart of Naples connecting Vomero with Montesanto district, in Pignasecca, the Neapolitan bazar. On the hill, where shopping is a must, there are the luxurant gardens of Villa Floridiana, hosting the Museo nazionale della ceramica Duca di Martina; the church San Gennariello al Vomero, with treasures like Stefano Macario paintings and the basreliefs showing the martyrdom of San Gennaro; the elegant via Scarlatti; the geometric symmetries of piazza Vanvitelli and piazzetta Fuga. Have a nice walk, then. Into history, tradition, and taste. 17
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Pedro de Toledo come baluardo difensivo posto sulla collina di Napoli, realizzato nella massa tufacea dove già in epoca normanna sorgeva un torrione detto Belforte. All’ombra del maniero è acciambellato il pacifico quartiere di San Martino, con la sua omonima e imponente certosa, sede di un ricco museo in cui è possibile ammirare il preziosissimo Presepe Cuciniello. Il tutto incastonato in un intrigo di stradine e viuzze che conservano i più begli esempi di costruzioni Liberty di Napoli. Come raggiungere questa autentica meraviglia della collina? Due le opzioni, ovviamente pedonali, per chi avesse ancora voglia di camminare (sennò vanno benissimo le tre funicolari). La prima: si sale attraverso le caratteristiche rampe in piperno del Petraio, imboccandole da Corso Vittorio Emanuele, nei pressi del Complesso monastico di Suor Orsola Benincasa. Oppure ci si arrampica sui 414 gradini della Salita della Pedamentina, una lunga scalinata scavata nel tufo che porta, dritta dritta, nel ventre di Napoli collegando il quartiere Vomero con il rione Montesanto, giù, nel cuore della Pignasecca, il gran bazar napoletano dove ancora riecheggiano le voci del mercato popolare. Ma è su, in collina, che attendono altre favolose “chicche” da mangiare con gli occhi e uno dei luoghi della città dove lo shopping è un must: i lussureggianti giardini della Villa Floridiana, un tempo dimora reale dei Borbone, oggi sede del Museo nazionale della ceramica Duca di Martina; la suggestione e il fascino della cinquecentesca San Gennariello al Vomero, piccola chiesa di via Cifariello conosciuta anche come “la piccola Pom18
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pei”, per la lunga tradizione di culto della Madonna di Pompei. Un luogo santo in cui si custodiscono antichi tesori come le tele di Stefano Macario e i bassorilievi di marmo che mostrano il martirio di San Gennaro. E ancora: le bellezze panoramiche di via Aniello Falcone; l’eleganza della passeggiata pedonale di via Scarlatti; le simmetrie geometriche di piazza Vanvitelli e piazzetta Fuga; la storia che, oggi come settant’anni fa, promana da “piazza
Quattro Giornate”, l’ex piazza Mascagni così ridenominata dall’insurrezione che si svolse a Napoli tra il 27 e il 30 settembre 1943 contro l’occupazione tedesca. Qualora non lo si fosse ancora capito, a Napoli c’è veramente solo l’imbarazzo della scelta. Non ci si può perdere una lunga passeggiata per queste strade. Con un occhio sempre pronto alle meraviglie. Provare per credere. Buon percorso a tutti. Nella storia, nella tradizione, nel gusto.
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Luoghi di Napoli
28. e 31. Castel Sant’Elmo e la Certosa di San Martino - 29. Napoli vista dai bastioni di Castel Sant’Elmo 30. Via Scarlatti al Vomero - 32. La Salita della Pedamentina - 33. Certosa di San Martino, gli interni affrescati 28. and 31. Castel Sant ‘Elmo and the Certosa di San Martino 29. Naples view from the ramparts of Castel Sant’ Elmo 30. Via Scarlatti in Vomero - 32. The Ascent of Pedamentina - 33. Certosa di San Martino, frescoed interiors
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no antico, visitando prima l’uno e poi l’altro. Perché l’uno è collegato all’altro. D’altronde, basta sfogliare i libri di storia per capire di quali bomboniere architettoniche stiamo parlando. Serve a qualcosa dire che gli Alleati, negli anni della Seconda Guerra Mondiale, scelsero proprio la dimora regale come quartier generale durante la loro avanzata verso Roma? O che lo stesso Garibaldi vi si stabilì una volta conquistata Napoli? E che dire dei tanti set cinematografici allestiti nell’immenso parco verde del palazzo progettato dal genio di Vanvitelli e delle migliaia e migliaia di turisti che ogni anno si fermano, estasiati, ad ammirarne le magnifiche stanze? Pensate che l’effetto sia diverso visitando il complesso di San Leucio? Allora significa che non avete mai visto com’è fatta una meraviglia tutelata dall’Unesco, capace di sfornare, nei secoli d’oro del Regno di Napoli, pezzi unici e sublimi. Tende, arazzi e broccati che ancora oggi arredano le stanze del Vaticano e quelle del Quirinale. Pochi sanno che ideando la Reggia di Caserta, il futuro re di Spagna sognava di trasferire le principali strutture amministrative del reame nella ricca cittadina di campagna, spostando altrove il cuore della city. Fu per questo che Carlo III pensò a un progetto a dir poco ambizioso affidandolo nelle mani dell’architetto Luigi Vanvitelli. Erano quelli, d’altronde, gli anni in cui non c’era corte in Europa che non guardasse con un pizzico di invidia alla celebre residenza voluta dal Re Sole alle porte di Parigi. Fu così che re Carlo ordinò che ne venisse costruita una più o meno identi22
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ca, anche per la propria casata. Una dimora così grande e bella da poter reggere il confronto con quella costruita a Versailles. Nacque così la Reggia di Caserta, oggi dichiarata patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco. Un complesso residenziale che, con i suoi giardini, lunghi circa 2 chilometri e mezzo, è tra i più grandi del Vecchio Continente. La cerimonia solenne della posa della prima pietra, immortalata nell’affresco di Gennaro Maldarelli, che campeggia nella volta della Sala del Trono, avvenne il 20 gennaio del 1752. I lavori durarono diversi anni, ma l’opera rimase, sia pur parzialmente, incompiuta. Nel marzo del 1773,
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In apertura, l’elegante scalinata della Reggia - 1. Torrione del parco 2. Scenografica visuale della cascata 3. Facciata della Reggia di Caserta 4. Lo sfarzo degli appartamenti reali At the opening, the elegant staircase of the Palace 1. Tower in the park 2. Scenic view of waterfall 3. Facade of the Palace of Caserta 4. The pageantry of the royal apartments
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infatti, Vanvitelli morì lasciando la direzione dei lavori al figlio Carlo il quale incontrò non poche difficoltà a ultimare il progetto secondo le idee concepite dal più illustre genitore. Nel 1795, poi, Carlo III salì al trono di Spagna e lasciò Napoli per Madrid, abbandonando anche il sogno della “Versailles casertana”. Ufficialmente, la reggia fu ultimata nel 1780. Ma tanto ci sarebbe stato ancora da fare per completare il tesoro vanvitelliano. Il palazzo reale conta ben 1.200 stanze, molte delle quali superbamente decorate e arricchite. Il parco della Reggia, poi, è uno dei più grandiosi e monumentali al mondo. Lungo il suo percorso si snoda-
adorning today Vatican and Quirinale rooms. With the building of Reggia di Caserta, the future king of Spain Charles III wanted to transfer the main administrative structures of the reign there. That is why he chose the architect Vanvitelli for the ambitious project: the building of a palace similar to Versailles. Reggia di Caserta, protected by Unesco, is a residential complex which covers an area of 2.5 km, one of the biggest in the whole Europe. The first stone was placed on the 20th January 1752 and it is depicted in a fresco Gennaro Maldarelli, today in the Throne Room. Unfortunately this masterpiece is incomplete: Vanvitelli died in 1773, leaving the testimony to his son, and in 1795 Charles III was made king of Spain, thus leaving Naples for Madrid. The palace was officially completed in 1780. The royal palace has 1.200 richly decorated rooms. Its park is one of the greatest of the world, with fountains, sculptures, ponds, an English garden, a lake, and the impressive Great Waterfall. Just at few kilometres, stands San Leucio complex, also called of “Belvedere” for its stunning view on Vesuvius and the island of Capri. Here Charles III of di Bourbon, around the half of XVIII century, built an elegant game preserve not far from the Reggia. Few years later his son Ferdinand opened the first textile workshops of the Reign of Naples, with an experimental system of silk manufacture, with expert workers expert that were called “Ciampa Bianca” (white trotter) because of their uniform. Ferdinand organized everything: from 23
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no fontane (bellissima quella della Margherita), sculture e specchi d’acqua. Ma anche un rarissimo giardino inglese, con una gran varietà di piante, serre, aiuole e un piccolo lago. Sullo sfondo spicca la Grande Cascata: una striscia bianca scavata nella roccia, con l’acqua che scorre nel complesso monumentale di Diana e Atteone, come a chiudere in un unico magico intreccio il sogno incompiuto dei re Borbone. A pochi chilometri da questo vero e proprio angolo di paradiso urbano, oggi uno fra i monumenti più visitati in Italia insieme agli scavi di Pompei, sorge il complesso di San Leucio, detto anche del “Belvedere” per la straordinaria vista panoramica sulle campagne, il Vesuvio e 24
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Capri che si può godere dall’alto del colle omonimo. Fu qui che Carlo III di Borbone, intorno alla metà del XVIII secolo, pensò di costruire una elegante riserva di caccia, dotandola di ogni comfort. Quasi un appendice della non distante Reggia che proprio allora iniziava a vedere la luce. E fu qui che pochi anni più tardi, il figlio Ferdinando, rivoluzionando completamente il progetto del padre, inaugurò le prime officine tessili d’eccellenza del Regno di Napoli, impiantandovi un sistema sperimentale di lavorazione della seta. Vi furono messi a lavorare operai scelti, esperti nella filatura e nella tessitura. La vita di quei manovali era scandita dal ritmo lavorativo: raramente uscivano da San Leucio e nei pochi casi che lo facevano, per
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5. Le monumentali piscine di notte - 6. Gruppo scultoreo al chiaro di luna 7. Le sculture della scalinata - 8. L’atrio della Reggia - 9. Reggia, la sala del trono 5. The monumental pools at night - 6. Sculpture group in the moonlight 7. The sculptures of the staircase - 8. The lobby of the Palace 9. Royal Palace, the throne room
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via della loro uniforme con le ghette bianche, venivano chiamati “Ciampa Bianca” (zampa bianca). Pensò proprio a tutto, Ferdinando: dalla coltivazione del baco da seta al prodotto finito, passando per filatura, tintura e tessitura. Tutto il ciclo di produzione veniva eseguito all’interno della cittadella, dalla A alla Zeta, grazie a specifici strumenti per ciascuna fase di lavorazione. Vi erano i laboratori con enormi e ingegnose macchine a energia idraulica utilizzate per filare e avvolgere la seta; c’erano poi altrettante attrezzature per misurare la lunghezza del filo, per pettinarlo e poi gli enormi telai, ad altezza singola o doppia, utilizzati per tessere gli splendidi copriletto che hanno abbellito, e ancora abbelliscono, le più fa-
the breeding of silkworms to the final product, spinning, dyeing, and weaving included. The whole production cycle was made inside the citadel, which had laboratories with a lot of different ingenious machines that had to produce the wonderful silks that adorned the most famous palaces of the world. To control the manufacture of silk, the king had his apartments built near the factories, separated only by a door. But the greatness of Ferdinand does not limit to the productive aspects: he gave a house with a orchard to every family, and he let men and women have a free instruction. He created an independent citadel that had its own law code sanction25
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mose regge del mondo e che hanno reso famosa la manifattura serica di San Leucio. Per poter controllare personalmente la produzione della seta, il re fece impiantare le fabbriche all’interno del palazzo, separate dai suoi appartamenti semplicemente da una porta. E con costanza veniva a osservare il lavoro dei dipendenti, a compiacersi per lo splendore delle produzioni, a verificare che tutti i macchinari funzionassero alla perfezione. Ma la grandezza del progetto di Ferdinando I non era solo nell’aspetto produttivo, quanto in quello amministrativo e gestio26
nale. Ogni famiglia, infatti, aveva una casa su due piani, divisa in zona 11 notte e zona giorno. E poi ciascuno aveva l’orto personale, dove coltivare i generi di prima necessità. E ancora, tutti – uomini e donne – potevano andare a scuola, dalle elementari alle scuole di specializzazione, perché ognuno aveva diritto e doveva essere in grado di garantirsi un futuro. Insomma: una vera e propria cittadella indipendente il cui funzionamento era legato a uno specifico Codice delle leggi che sanciva l’autonomia e ne regolamentava il funzionamento ispirandosi a valori quali uguaglianza e solidarietà.
Reggia di Caserta
Viale Douhet, 2/a - Caserta Tel. +39.0823 277468 www.reggiadicaserta.beniculturali.it
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10. I giardini del Real Setificio 11. particolare di scultura nei giardini di San Leucio 12. Il Real Setificio di San Leucio - 13. e 14. Particolari del museo dell’arte tessile di San Leucio 10. The gardens of the Real Silk Factory 11. particular sculpture in the gardens of San Leucio 12. The Real Setificio San Leucio 13. and 14. Details of textile art museum of San Leucio
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Complesso Monumentale del Belvedere di San Leucio
Via Atrio Superiore - San Leucio - Caserta Tel. 800.411515 - www.sanleucio.it
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Una cittadella coccolata e osannata dal sovrano di Napoli, che per quel borgo aveva scelto pure un nome: “Ferdinandopoli”. Un insediamento che purtroppo andò distrutto per sempre con il passaggio del trono di Napoli alla corona sabauda. Oggi ciò che resta di quello straordinario e innovativo esperimento sociale è il “Museo della seta”, un prezioso contenitore di meraviglie ricavato nel Palazzo del Belvedere, insieme con i giardini e la splendida Casa del Tessitore, valido esempio di abitazione operaia di fine XVIII secolo. C’è il complesso monumentale, dunque. Tutto da vedere e da scoprire. E il vicino borgo di San Leucio dove ancora oggi vivono e operano gli artigiani e i maestri della seta. Oggi come duecento anni fa.
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ing its autonomy and based on values like equality and solidarity The king choose for the citadel the name “Ferdinandopoli”. Unfortunately it was destroyed when Naples passed under the House of Savoy. The only thing remaining today of that extraordinary and innovative social experiment is the “Museo della seta” (Museum of Silk) in Palazzo del Belvedere, together with the gardens and the Casa del Tessitore (House of the Weaver), an example of a worker’s house going back to the end of the XVIII century. The monumental complex is a must see, like the hamlet of San Leucio where even today live and work silk artisans. Just like two hundred years ago. 27
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Miracoli. Grand tour nella Campania sacra 28
Santuari della fede dove chiedere una grazia Sanctuaries of faith where favours are asked for Da Napoli ad Amalfi, da Pompei a Sant’Anastasia, ecco le chiese più rinomate per la devozione religiosa dei fedeli. Tra ex voto e preghiere, viaggio mistico nella terra del divino From Naples to Amalfi, from Pompeii to Sant’Anastasia, the churches where the religious devotion of the faithful is stronger. Among ex voto and prayers, a mystical trip into the land of favours di Rosanna
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Chiese, basiliche, santuari: luoghi di culto. Ma anche scrigni traboccanti di tesori e opere d’arte, spesso frutto di ricche donazioni per “grazia ricevuta”. Svettano in ogni angolo della terra campana dove sono stati edificati in ricordo di antichi eventi miracolosi. Oppure, innalzati per “ispirazione divina”. E poi sostenuti grazie all’impegno e alla carità della popolazione. Elencarli tutti è praticamente impossibile. Scegliere i più famosi, quelli meta di pellegrinaggi mondiali, questo sì è cosa fattibile. E allora partiamo. Iniziando dal Santuario di Pompei dedicato alla Vergine del Rosario. E’ a lei che i fedeli si rivolgono soprattutto nei mesi di maggio e ottobre per invocare grazie e miracoli. Mol-
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Churches, basilicas, sanctuaries: cultic places full of treasures and works of art, received as donations for a “grazia ricevuta” (favour received). They were built after a miraculous event or by divine inspiration, and are supported by the effort and charity of people. Let’s start a trip among the most famous sanctuaries. The Sanctuary of Pompeii devoted to Virgin of del Rosary. The faithful ask her favours especially during the months of May and October. It was built thanks to beato Bartolo Longo in 1876 and its walls are covered with the many ex voto received. The most venerated saint of Naples is San Gennaro, the city patron. His remains are kept in the Chapel of Succorpo inside the 29
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ti dei quali concessi e di cui resta traccia negli innumerevoli ex voto affissi alle pareti del santuario. Fu il beato Bartolo Longo a volerne l’edificazione nel maggio del 1876. Oggi la chiesa ha il titolo di Basilica Pontificia, ed è conosciuta in tutto il mondo cattolico per la celebre tela della Madonna del Rosario, opera seicentesca della scuola di Luca Giordano. Da Pompei a Napoli il passo è breve. E vale la pena di essere compiuto. Sì, perché in fatto di devozione, nel capoluogo campano si venera un Santo che ha talmente legato il suo nome alla città da diventarne quasi un sinonimo: San Gennaro, Patrono per eccellenza di Partenope. I suoi resti si trovano sotto le volte della straordinaria Cappella del Succorpo all’interno della splendida Cattedrale, l’edificio di culto forse più famoso di tutta l’antica capitale, edificato agli inizi del XIV secolo sul posto in cui, un tempo, sorgeva la basilica di Santa Restituita e il vicino battistero paleocristiano di San Giovanni in Fonte. E’ qui che ogni anno si realizza il famoso “miracolo” della liquefazione del sangue di San Gennaro, prodigio ormai plurisecolare che attira ogni volta nel capoluogo una vera e propria marea di fedeli. E parlando di sangue che si scioglie, come non menzionare il “sacro liquido” appartenuto, un tempo, a Santa Patrizia di Costantinopoli? E’ lei l’altra grande religiosa venerata e invocata dai napoletani quale Santa dei nascituri e delle partorienti. Le sue spoglie riposano dal 1864 nel convento di San Gregorio Armeno (dove furono trasferite nel 1864 dall’antico monastero dei Santi Nicandro e Marciano), la celebre della via dei Presepi. Ed è in questo stesso 30
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luogo che ogni martedì e nel giorno dedicato alla sua festa (25 agosto), il sangue di Patrizia (conservato in un’ampolla) da solido diventa liquido. Un miracolo acclamato ed atteso. Che richiama, se vogliamo, un altro prodigio avvenuto qualche secolo prima nella non distante Sant’Anastasia. E’ sempre di sangue, infatti, che parliamo. Anche se…colato da un’effige violata. Ma procediamo con ordine. Il viaggio lungo le rotte della fede ci porta, infatti, alle falde del Monte Somma. Per la precisione a Madonna dell’Arco, frazione del Comune di Sant’Anastasia. Questo angolo di terra vesuviana, conosciuto ovunque per la devozione popolare dei “battenti” o “fujenti”, fedeli devoti
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In apertura, l’altare maggiore del Duomo di Napoli durante il miracolo di San Gennaro - 1. Pompei, Basilica Pontificia del Rosario - 2. Il Santuario di Madonna dell’Arco - 3. Il Duomo di Napoli - 4. Miracolo di Santa Patrizia At the opening, the main altar of the Cathedral of Naples during the miracle of San Gennaro - 1. Pompeii, Papal Basilica of the Rosary - 2. The Shrine of Madonna dell’Arco - 3. The Cathedral of Naples - 4. Miracle of Santa Patrizia
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che manifestano il proprio credo correndo e cantando, deve la sua denominazione a un episodio in parte avvolto nella leggenda. Si racconta che intorno alla metà del XVI secolo nella località “Archi”, così detta per la presenza delle arcate di un antico acquedotto romano, si verificò il sanguinamento di un quadretto della Vergine (affisso proprio sotto una di quelle arcate), a causa di un colpo che le fu inferto volontariamente da un giovane di Nola, il quale, deluso per aver perso una partita di palla a maglio (un gioco simile alle nostre bocce), pensò bene di sfogarsi scagliando la sfera contro la sacra immagine che subito prese a sanguinare dal volto. Il giovane, per punizione, fu subito ucci-
marvellous Cathedral, built in the beginning of 14th century where once stood the basilica of Santa Restituita and the paleochristian baptistery of San Giovanni in Fonte. Every year since centuries the blood of the Saint liquefies attracting thousands of faithful. The remains of Santa Patrizia of Costantinopoli lay since 1864 in San Gregorio Armeno convent in the crèche street. Her bloody liquefies every Tuesday and on the 25th of August. Madonna dell’Arco, a hamlet of Sant’Anastasia, is famous for the devotion of battenti and fujenti, who manifest their devotion running and singing. Around the half of 16th century a small painting depicting the Holy Virgin started to bleed after the stroke of a pall-mall by a guy, who was immediately killed after that. The holy image started to be venerated by the people thanks to its miracles. In 1593 it was started the building of the sanctuary to keep it more appropriately, ended in 1610. Today, sanctuary of Madonna dell’Arco houses thousands of silver ex voto and many votive tablets depicting the miracles received during the centuries. In Mercogliano (Avellino), at the foot of Mount Partenio, at circa 1000 m of height, stands the Sanctuary of Montevergine. The hermit San Guglielmo from Vercelli (11th-12th century) choose that place as his retire and founded the abbey where today lay his remains. Inside the Sanctuary is venerated the painting of Madonna of Montevergine. Into the complex still stand archaeological remains, jewels and works of art. 31
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so. L’immagine, immediatamente venerata dal popolo, divenne fonte di grandi prodigi. E nel 1593, per custodirla più degnamente, si iniziò la costruzione del santuario ultimato poi nel 1610, dedicato al culto di quella che di lì a poco sarebbe diventata la “Madonna dell’Arco”. Oggi il Santuario raccoglie migliaia e migliaia di ex voto d’argento, ma soprattutto tantissime tavolette votive dipinte, rappresentanti i miracoli ricevuti nel corso dei secoli: un’autentica galleria di “grazie ricevute”. La stessa che si ritrova a Mercogliano (Avellino), sulle pendici del Monte Partenio. A quasi mille metri di altezza, dove sorge un altro tempio mondiale della fe32
de cristiana: il Santuario di Montevergine. La storia di questo luogo è legata alla figura di San Guglielmo da Vercelli, eremita vissuto tra l’XI e il XII secolo, che proprio lì, su quell’alto monte ricoperto dalle nevi, pensò di ritirarsi in solitudine fondando poi l’omonima abbazia in cui ancora oggi riposano i suoi resti. All’interno del Santuario, visitato ogni anno da un esercito di pellegrini (che possono oggi usufruire di una comoda funicolare, attualmente ferma per lavori), si venera il quadro della Madonna di Montevergine. Ma nella struttura si trovano anche numerosi reperti archeologici (in zona sorgeva un tempio dedicato a Cibele), gioielli e ope-
re d’arte ritrovati intorno al santuario nel corso dei secoli. Oppure trasportati fin lì dai pellegrini. Dalle spoglie del Santo di Vercelli passiamo ora a quelle appartenute a uno degli Apostoli di Gesù. Eccoci giunti, con il nostro viaggio mistico, nella maestosa cattedrale di Salerno dedicata a Santa Maria degli Angeli e a San Matteo. Nella cripta della chiesa si trovano, infatti, le spoglie del celebre pubblicano convertito da Cristo. Colpisce di questo Duomo, la facciata barocca cui fa da cornice una scenografica scalinata di epoca seicentesca. E l’ampio atrio colonnato con le sue tombe di epoca romana, su cui si spalanca la monu-
In the stunning cathedral of Salerno, devoted to Santa Maria degli Angeli and San Matteo, lay the remains of this Apostle. The Baroque façade with a 1600s staircase and the ample colonnade with Roman tombs and the monumental bronze door made in Constantinople in 1099 are worth a visit. The Duomo of Amalfi dominates the principal square from the top of a high staircase. Built around the second half of 11th century, it became a cultic place only in 1208 with the arrival of Saint Andrew remains. It is still possible to see the original 10th century cathedral with its cloister of Paradise, a cemetery built among 1266 and 1268.
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mentale porta in bronzo fusa a Costantinopoli nel 1099. Parlando di “tombe apostoliche”, come non citare il non distante Duomo di Amalfi? La cattedrale dell’antica Repubblica domina la piazza principale del borgo dall’alto di una ripida scalinata. Fu innalzata intorno alla seconda metà dell’XI secolo, ma solo nel 1208 quando il cardinale Capuano vi fece trasferire le spoglie di Sant’Andrea, si trasformò in luogo di culto. Sulla sinistra del Duomo è oggi possibile ammirare ciò che resta della primitiva cattedrale del X secolo con il famoso chiostro del Paradiso: un “recin34
to architettonico” costruito tra il 1266 e il 1268 come cimitero per i personaggi illustri. Dall’antica Repubblica, il nostro tour nella “terra delle grazie” ci porta nuovamente a Napoli. Sotto le navate della basilica del Carmine Maggiore, per la precisione, dove è custodita l’immagine della Madonna Bruna (così detta per il colore della pelle), opera di scuola toscana risalente al XIII secolo, cui il popolo dei fedeli è legato a tal punto che in tanti, a Napoli e dintorni, hanno l’abitudine di esclamare “Mamma d’o Carmene”, per indicare il vincolo che li unisce alla Vergine.
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5. Il Santuario di Montevergine - 6. Quadro della Madonna di Montevergine - 7. Portico del Duomo di Salerno - 8. Il Duomo di Amalfi 9. 10. e 11. Piazza del Gesù e gli sfarzosi interni del Gesù Nuovo 5. The Sanctuary of Montevergine - 6. Overview of Madonna di Montevergine - 7. Portico of the Cathedral of Salerno - 8. The Cathedral of Amalfi 9. 10 and 11. Piazza del Gesù and the opulent interiors of Gesù Nuovo
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E sempre a Napoli c’è una chiesa che, in fatto di “grazie”, non è seconda a nessuna: la Chiesa del Gesù Nuovo. E’ qui che riposano le spoglie di Giuseppe Moscati, il “medico santo” canonizzato da Papa Giovanni Paolo II. La sua tomba è meta di fedeli, qui sospinti dalla forza della fede e spesso anche dal disperato bisogno di aiuto. Il Gesù Nuovo è semplicemente sfavillante ed è incastonato in un ambiente tipicamente barocco. Un invito alla meraviglia. Ma anche al pieno riposo dell’anima. Come tutti i luoghi sacri della Campania Felix.
Back in Naples, in the basilica del Carmine Maggiore is kept the image of Madonna Bruna (“dark”, for the colour of her skin), a painting of Tuscany school made in 13th century, which receives a lot of popular devotion. In Gesù Nuovo Church lay the remains of Giuseppe Moscati, the “saint doctor”. Its tomb is a popular destination among faithful, pushed by the force of faith and the desperate need for help. Gesù Nuovo is absolutely stunning and typically Baroque. An invitation to wonder and to a rest for the soul. Just like the other holy places in Campania region. 35
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Moda made in Naples 36
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Colori e geometrie per la fredda stagione Colours and geometries for the cold season Motivi floreali, antichi mosaici, tanto gold e black&white: ecco i glam must che ispirano le creazioni dei più accorsati stilisti e brand partenopei
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Floral themes, mosaics, lots of gold and black&white: these are the glam must which inspire the creation of the most followed Neapolitan designers and brands di Annalisa
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Righe, tartan, pied de poule, fiori, black&white. E tanto gold. I glam must di questo autunno inverno hanno ispirato anche i più accorsati stilisti e brand “made in Naples”, che li hanno però rivisitati in chiave partenopea, regalando ai propri capi un’allure impareggiabile. Sarli, per esempio, ha dato forma a straordinari abiti e a poncho haute couture impreziositi da “stripes” decisamente fashion. Per la sera, mise dalla linea a colonna, caste e composte sul davanti, lasciano scoperta la schiena con profondi scolli. Oro e tanto bianco e nero per Roccobarocco, che ha tratto spunto dagli Scavi di Pompei, trasformando gli antichi mosaici dei pavimenti, in stampe “all over” o in-
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Stripes, tartan, pied de poule, flowers, black&white. And gold. This autumn/winter must have inspired “made in Naples” designers who have given them a Neapolitan twist. Sarli has created wonderful clothes and haute couture ponchos with fashion stripes. For the night, the right word is : bare shoulders. Gold, black and white for Roccobarocco, inspired by Pompei mosaics transformed into prints combined with stripes decorating short dresses and skirts to wear with pied de poule jackets. Alessio Visone alternates total black with ivory, gold, and nude together with black and white stripes. Corduroys, chiffon, and paillettes, irregular or knee-lengths, tux37
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framezzate da righe spalmati su abiti corti o gonne abbinate a giacche pied de poule style. Accostamenti intriganti anche per Alessio Visone, che alterna il total black all’avorio, all’oro e al color carne abbinati a righe blanc et noir. Protagonisti, velluti, chiffon e paillettes, lunghezze al ginocchio o irregolari, pantaloni da smoking e camicie nude look, cappe “taglio diamante” e culotte di pizzo dorate. Oro, oro, fortissimamente oro per le “Nude Armature” di Ferdinand, al secolo Ferdinando Borrelli, all’insegna di trasparenze reali e cromatiche. Splendidi anche i suoi abiti da gran sera rouge e noir ispirati a Parigi e quelli floreali dedicati al Giappone. Maxi fiori a rilievo per gli abiti ispirati agli anni ‘50 e ‘60 del couturier Bruno Caruso. Dress corti e bombati, gonne a godet in pizzo, merletto, satin e tulle abbinati a corpetti aderenti dalle profonde scollature o a linee asimmetriche monospalla, declinati principalmente in silver, blue, oro e nero, ma anche in rosa cipria e in uno scenografico rosso. Mario Valentino veste la femminilità con un mood urban chic all’insegna di tacchi stiletto, a spillo e cubani con punta a freccia e tonda. I materiali spaziano dalla nappa al capretto fino al cavallino. Una piuma, il cashmere seta con paillettes “brinato”, abbinato a raso stretch, proposto da Amina Rubinacci, che firma anche giacche lavorate in bi-colore, jacquard cravatterie o con effetti trapuntati. I cappotti sono stretch, floreali astratti o double-face con lurex e paillettes per la sera. Bagliori dorati anche per i “jewelglove” di 38
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Bianca D’Aniello, guanti gioiello senza dita in pelle, impreziositi da bracciali multicatene in ottone bagnato oro. Sue, pure le décolleté “pitonate” con tacco a spillo e cavigliera. Punta su sovrapposizioni e mix di tessuti, Satriano Cinque, che presenta insolite righe e un vero e proprio giardino d’inverno “spuntato” su abiti, gonne, cappottini e casacche. Deliziosi, anche i vestiti asimmetrici, le tute ultrachic e i minitartan dress
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in versione elegant. Luciano Esposito del brand Vicoli Santi propone invece abiti a trapezio con stampe gioiello. E, per la sera, vestiti in pizzo, paillettes o crêpe e cappottini in peach con chiusura asimmetrica. Fabiana Ferri punta su tubini bicolore con lavorazione a strati, abiti in satin che ridisegnano la silhouette e long dress monospalla in cady con strass. Per Cannella, tagli corti per cappe e giacchini, passepartout per giocare col look,
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1. Bianca D’Aniello 2. Luca e Alessandra Rubinacci (ph. Rubinacci Club) 3. Mario Valentino 4. e 15. Amina Rubinacci 5. Cannella - 6. Silvian Heach 7. Sarli (ph. R. Soccio - L. Sorrentino) 8. Sartoria Partenopea - 9. Roccobarocco 10. Ferdinand (ph. Tarantino Studio) 11. Alessio Visone (ph. S. Parisi) 12. Satriano Cinque (ph. F. Rispoli) 13. Mario Valentino - 14. Bruno Caruso
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edo trousers, nude look shirts, diamond shaped coats and golden culottes. Only gold for “Nude Armature” of Ferdinand, Ferdinando Borrelli. Wonderful night dresses rouge and noir inspired by Paris and the floral ones with a Japanese twist. Maxi flowers for the ‘50s and ‘60s dresses of Bruno Caruso. Short dresses, lace skirts, satin and tulle matched with deep low-cuts or asymmetrical one-shoulder shirts in silver, blue, gold, black, pink, and
red. Mario Valentino chooses a urban chic mood with stiletto and killer heels, in nappa, kid, and pony skin. A light cashmere with paillettes matched with stretch satin is proposed by Amina Rubinacci, together with bicolour jackets, stretch coats, decorated with flowers or lurex and paillettes. Gold also for the “jewel-gloves” by Bianca D’Aniello, leather gloves enriched with multi-chains bracelets. To be weared with python dé39
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ma anche abiti morbidi dalla linea svasata all’insegna di tessuti fantasia e grafismi: dal pied de poule ai fiorati. Cromie luminose e accesi toni fluo, si sposano con l’acetato nella collezione Silvian Heach Eyewear costellata da occhiali dai frontali ampi dal gusto retrò o più squadrati di ispirazione contemporanea. Mariano e Luca Rubinacci puntano, sia per l’uomo che per la donna, su pied de poule e raffinati disegni tartan, declinati su lunghi cappotti come su esclusivi tailleur pantalone proposti in colori caldi ed 40
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avvolgenti. Gonne a portafoglio pied de poule, abiti in garza di lana e viscosa con stampa check caratterizzano la donna Harmont&Blaine, mentre tra le novità uomo del brand del bassotto figurano la camicia reversibile, da indossare fronte o retro e il “Connection-Parka”, che rende pratico l’utilizzo dell’auricolare. Per l’Uomo, Luigi
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Borrelli propone capi in tweed e cashmere, che donano leggerezza e movimento, declinati in verdone e cammello, blu e latte. Completi e giacche di alta sartoria, che permettono uno stile classico, informale e al tempo stesso sofisticato. Uno stile non eccentrico, ma che rivela particolare cura nei dettagli è quello che sin dagli esordi caratterizza gli esclusivi abiti hand
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colletĂŠ with stiletto heel. A mix of fabrics for Satriano Cinque, presenting also unique stripes and a garden blooming on dresses, skirts, and coats. Nice asymmetrical dresses, the Ăźberchic jumpsuits, and the tartan dresses. Luciano Esposito of Vicoli Santi proposes trapeze dresses with jewel prints. For the night, lace, paillettes or crĂŞpe, and peach coats. Fabiana Ferri chooses bicolour sheath dresses, satin dresses reshaping the silhouette, and long dresses. Cannella presents coats and jackets passepar-
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tout and flared dresses in different fabrics, from pied de poule to florals. Bright fluo nuances and acetate for the collection Silvian Heach Eyewear, full of floral retro wide glasses or squared and modern ones. Mariano e Luca Rubinacci choose pied de poule and tartan for both men and women on long coats or trousers. The shades are warm and cozy. Pied de poule and wool with check prints are characteristics of Harmont&Blaine, together with the brand new reversible shirt or 41
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m a d e 25 della Sartoria Sabino, che dal 1928 veste buona parte degli uomini più eleganti del globo. Interni morbidi, vestibilità impeccabile e naturale eleganza, per le creazioni Sartoria Partenopea, raffinate e retrò, ispirate a uno stile un po’ dandy. Pregiati coat 100% cachemire e giacche in lana, seta e mohair con disegni a quadri. Per Orazio Luciano de La Vera Sartoria Napoletana, i tessuti sono pesanti per 42
gli abiti a un bottone, con petto a lancia e fantasie vintage. Capo di punta, il pea coat con collo dai revers più stretti, tasche a patta oversize e manica a camicia. Per le scarpe, Paolo Scafora propone calzature da uomo realizzate, come sempre, rigorosamente a mano, in pregiati cordovan e alligatori americani, abbinati a morbide fodere in ermellino, visone o castorino. Per le nuance, si è lasciato invece ispirare dallo spettacolare foliage di Cen-
tral Park. Un must sono le ormai mitiche cravatte di Marinella, che da poco ha tagliato il traguardo dei 100 anni di attività, create in seta a piccoli pois, regimental, tinta unita o micro disegni. E, per le signore, raffinati foulard floreali o dedicati alle Stagioni, ai simboli cult della città di Napoli o all’insegna di stampe gold di charms porte-bonheur. Artigianalità e lusso sono anche le parole d’ordine di Real Luxury, che realizza abiti, giacche e camicie su misura, ma soprattutto cravatte, anche in limited edition, come la fortunata collezione Ad Maiora.
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16. Cannella 17. Luca e Alessandra Rubinacci (ph. Rubinacci Club) 18. Bianca D’Aniello 19. Mario Valentino 20. 23. e 29. Harmont&Blaine 21. Fabiana Ferri 22. Luciano Esposito 24. Orazio Luciano 25. Paolo Scafora 26. Real Luxury 27. e 28. Roccobarocco 30. Bianca D’aniello
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the “Connection-Parka” , suited for the earset. Luigi Borrelli chooses tweed and cashmere for men, in green and camel, blue and white nuances, for his made to measure classic suits. An outstanding care of details for the exclusive hand made suits by Sartoria Sabino, a guarantee of elegance since 1928. A natural elegance for the refined and retro creations of Sartoria Partenopea, with a dandy twist. 100% cashmere coats, wool and silk jackets with checks. Orazio Luciano of La Vera Sartoria Napoletana chooses single buttoned suits with vintage prints and
pea coats with narrow neck and oversize pockets. Paolo Scafora proposes hand made men shoes in cordovan and American alligator, with soft mink and ermine linings. The shades are inspired by the falling leaves of Central Park. A real must: Marinella silk ties, with small dots, regimental, or micro prints. For the ladies, foulards with prints dedicated to the four seasons, the symbols of Naples, or lucky charms. Craftsmanship and luxury are a must for Real Luxury, creating made to measure suits, jackets, shirts, and ties, like the limited edition Ad Maiora. 43
Campania Style
MODA
Bruno Caruso L’ artigiano di lusso che illumina i red carpet The luxury artisan who brightens the red carpets Tra le clienti più legate al virtuoso stilista partenopeo anche la figlia dello sceicco del Qatar in prima fila all’ultimo defilé che ha visto in passerella la collezione 2015 Les Merveilles The daughter of Qatar sheikh was sitting in the front row during the fashion show of the 2015 collection Les Merveilles of the Neapolitan designer di Annalisa
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Coco Chanel: “Una donna dovrebbe essere due cose: di classe e favolosa”. Di certo, le tante ladies che scelgono gli abiti unici firmati Bruno Caruso, riescono a coniugare alla perfezione entrambe le virtù. L’artigiano di lusso, come lui stesso ama definirsi, da anni veste infatti le donne più eleganti del globo, come la figlia dello sceicco del Qatar, in prima fila all’ultimo defilé, che ha visto in passerella la collezione 2015 Les Merveilles del virtuoso stilista partenopeo. Sotto i riflettori, raffinati wedding dress ispirati agli anni ‘30 e ‘40, ma anche incantevoli abiti da sera all’insegna degli anni ‘50 e ’60, impreziositi da ricami, perle e pietre, con grandi fiori in rilievo, corpet-
ti aderenti, autentiche scollature e monospalla, declinati in pizzo, tulle, seta e satin. Abiti da indossare, per sentirsi una vera diva, nel Bruno Caruso Priveé, atelièr-salotto di via Carlo Poerio, nella zona elegante di Napoli, dove lo stilista riceve personalmente le sue amate clienti. In copertina di Charme, uno degli abiti firmati Bruno Caruso
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Bruno Caruso, the artisan of luxury, dresses with his unique creations the most elegant women on earth, like the daughter of the sheikh of Qatar, sitting in the front row during the last fashion show of the Neapolitan designer, presenting his
Palmieri
2015 collection, Les Merveilles. Refined wedding dresses inspired by 1930s and 1940s, wonderful dresses recalling the ‘50s and ‘60s, enriched with embroideries, pearl and stones, big flowers, made in lace, tulle, silk, and satin. To feel like a diva, just go in Caruso Priveé, the atelièr in via Carlo Poerio, in the smart part of town, where the designers meets his loved clients. Bruno Caruso Priveé Via Carlo Poerio, 12 - Napoli Tel. +39.081.764.05.51 www.brunocarusoprivee.com
MODA
Campania Style
Real Luxury Napoli Nella Galleria del Mare il tempio del bel vestire In Galleria del Mare the temple of good clothing Nel molo crocieristico napoletano, un elegante open space dove perdersi tra esclusive cravatte, abiti sartoriali, camicie, borse e accessori realizzati nel rispetto delle antiche tecniche artigianali In the Neapolitan dock for cruises, an elegant open space with exclusive suits, shirts, bags, and accessories realized following age old artisan techniques di Annalisa
O Real Luxury Napoli Galleria del Mare Stazione Marittima di Napoli Tel. +39.081.420.32.09 info@real-luxury.it www.real-luxury.it
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Oscar Wilde docet: “Non c’è mai una seconda occasione per fare una buona impressione la prima volta”. Un motto condiviso appieno dai tanti clienti internazionali dello showroom Real Luxury Napoli, tempio del bel vestire situato al primo piano della Galleria del Mare, dentro la stazione marittima partenopea. Un elegante open space, dove perdersi tra pregiate cravatte, esclusivi abiti sartoriali da uomo, camicie, borse brevettate e accessori, tutti di ottima fattura, realizzati, nel rispetto delle più antiche tecniche artigianali partenopee, nel
Palmieri
piccolo laboratorio della famiglia Vecchione, ospitale padrona di casa. Pardon, di atelier. Dove campeggiano anche sciarpe e foulard in seta, all’insegna di motivi floreali, paisley e simboli portafortuna. Non ultimi, quelli realizzati per il Real Teatro di San Carlo. Ma il vero cavallo di battaglia di Real Luxury Napoli è, senza alcun dubbio, la cravatta sartoriale: dalla tradizionale tre pieghe alla preziosa dodici pieghe passando per la sfoderata con orlo cucito a mano. Ties originali, in pregiate sete comasche, proprio come “Ad Maiora”, limited
edition che vanta 4 brevetti, dedicata a un gesto nobile e universale come la stretta di mano. Una collezione ideata da Marco Vecchione col supporto del papà Rosario, del fratello Luca e del designer Benedetto Longobardi, caratterizzata dal particolare taglio smoking e arricchita da un prezioso monile in argento 925 che riprende due mani che si stringono, dalla mancanza di cuciture a vista e da un packaging molto speciale. Cravatte votate all’amicizia e alla schiettezza, da regalare a tutti coloro cui si stringe lealmente la mano.
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Real Luxury showroom, a temple of good clothing on the first floor of Galleria del Mare, is an elegant open space where is possible to find high quality sartorial suits, shirts, bags, and accessories, made following the most ancient Neapolitan artisan techniques in the small laboratory of Vecchione family. In the atelier there are also silk scarves and foulards , decorated with flowers, paisley e lucky symbols. The strong point of Real Luxury is the sartorial tie: made with silk from Como, like the limited edition “Ad Maiora�, dedicated to the universal gesture of the handshake. A collection made by Marco Vecchione with the support of his father Rosario, his brother Luca, and of the designer Benedetto Longobardi, and characterized by a small silver medal depicting two shaking hands. 47
Campania Style
MODA
Luigi Pazzi Boutique Bacazar, dove la moda ha stile Boutique Bacazar, where fashion has style Nello showroom di via Chiaja: marchi accorsati e capi di alta qualità interamente prodotti dal maestro della casa. Tutti a prezzi competitivi In via Chiaja showroom: famous brands and high quality clothing made by the owner of the maison. And the prices are convenient di Lello
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Lo “shopping elegante” alberga a Chiaja. Nella magica cornice della boutique Bacazar. Luogo accogliente e raffinato della moda che esalta il gentil sesso. Da oltre quarant’anni un punto di riferimento per le amanti del “bel vestire”. E’ qui che Luigi Pazzi, figlio d’arte (è stato suo padre Antonio a trasferirgli lo storico negozio), mette in mostra capi d’abbigliamento meravigliosi, forgiati dalla sua travolgente maestria. Firma infatti una linea “high quality” interamente autoprodotta, completa di capi spalla e giacche di pelle. Il tutto a prezzi altamente competitivi. Una linea di cui Pazzi va fiero e che contribuisce, insieme agli altri modelli esposti nello showroom Bacazar, a forgiare il “fine shopping” made in Partenope. Poiché Pazzi non è solo un apprezzato stilista. 48
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A Napoli rappresenta anche griffe come Sandro Ferrone, Talco, Tenax, Gil Santucci. E i più importanti maglifici “made in Italy”.
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In via Chiaja, boutique Bacazar has been for over forty years a benchmark for the lovers of good clothing. Here Luigi Pazzi, who inherited the shop from his father Antonio, shows fashion clothes created thanks to his irresistible skill. An entire collection of high quality clothes, comprising even leather jackets, is produced by him at convenient prices. This collection contributes to the “elegant shopping” of Naples together with brands like Sandro Ferrone, Talco, Tenax, Gil Santucci, and the most important made in Italy knitwear factories.
Bacazar di Luigi Pazzi Via Chiaja, 211 - Napoli Tel. +39.081.41.62.17
Campania Style
ACCESSORI MODA
Paolo Scafora Il foliage del Central Park ai piedi Wearing Central Park leaves at your feet La nuova collezione di calzature da uomo, sempre interamente fatte a mano, è ispirata allo spettacolo naturale del parco di New York The new collection of entirely handmade shoes for men has been inspired by the natural spectacle of the New York park di Annalisa
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Per il premio Nobel Gabriel García Márquez “l’ispirazione non dà preavvisi”. Lo sa bene Paolo Scafora, lo shoe-designer partenopeo, prediletto da gentlemen e dandy di tutto il globo, che per la sua nuova collezione di calzature da uomo, stavolta si è ispirato allo spettacolo naturale del foliage di Central Park, “catturato” durante l’ultimo dei suoi soggiorni a New York, meta fissa del “su misura”, fiore all’occhiello della maison napoletana. Scarpe di gran classe e qualità, realizzate sempre e interamente a mano secondo una tradizione artigianale eccelsa che per il laboratorio Scafora non conosce segreti. In particolare, per i nuovi modelli, lo stilista napoletano apprezzato in Italia e all’estero
ha deciso di puntare su pellami estremamente pregiati, come cordovan e alligatori americani, che si sposano alla perfezione con morbidissime fodere in visone, castorino ed ermellino. A rendere ancor più speciale il tutto, cuciture “sottopelle” di rara fattura, che esaltano nuance calde ed avvolgenti, tra cui “Autunno”, un melange di marroni, verdi e gialli. Scarpe da vedere, accarezzare, ma soprattutto da calzare con grande piacere.
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The Neapolitan shoe designer for his new collection of handmade shoes has chosen the natural spectacle of fallen leaves in Central Park, seen during his last journey
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to New York. Classy and quality shoes, rigorously handmade in Scafora laboratory following a lofty artisanal tradition.. For the new collection, the Neapolitan designer has decided to choose quality skins, like cordovan and American alligator, paired with lining in mink, nutria, and ermine. The shades are warm, like “Autunno”, a mixture of brown, green, and yellow. Scafora shoes are good to see, to touch, and especially to wear. Paolo Scafora Via Tavernola, 8 - Casandrino (Na) Tel. +39.081.830.48.08 www.paoloscaforanapoli.it
Campania Style
ACCESSORI MODA
Luca Talarico Il Golfo di Napoli e Marechiaro prêt-à-porter The Gulf of Naples and Marechiaro are prêt-à-porter Nell’antica bottega artigiana di Via Sant’Anna dei Lombardi, borse, cinte e accessori unici, interamente lavorati a mano e realizzati solo con materie di primissima scelta In the old artisan shop in Via Sant’Anna dei Lombardi, unique bags, belts and accessories, entirely handmade with high-quality materials
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Luca Talarico Via Sant’Anna dei Lombardi, 17 Napoli Tel. +39.081.191.85.439 www.lucatalarico.it
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È un sapere nobile quello di Luca Talarico. Che affonda le radici nella Napoli delle antiche maestrie. Già nel 1924, il nonno Giovanni aveva una bottega in cui si lavorava la pelle. Poi arrivò papà Alfredo. Ed infine Luca, che nella bottega di via Concezione a Montecalvario realizzò la sua prima borsa. Nel 2008, insieme con la moglie Maria Marciano, Luca ha aperto una bottega tutta sua in Via Sant’Anna dei Lombardi 17. Qui forgia autentici capolavori dell’hand made in pelle. Borse, cinte ed accessori: dai portafogli ai braccialetti, passando per portachiavi, portatabacco, foderi per occhiali, pochette e marsupi da cinta. Declinati sia al maschile che al femminile. Pezzi straordinari, in cui risuona la magia del Golfo di Napoli e l’incanto di Marechiaro. Oggetti di stile partoriti dalla fantasia di Luca e Maria. Interamente
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lavorati in bottega con materie di primissima scelta (principalmente vitelli, vacche e tori). Perché in casa Talarico non si vive la rivoluzione industriale e Luca e Maria esibiscono con orgoglio i loro strumenti di lavoro. Garbo e cortesia sono un altro piacere da provare nell’antica bottega artigiana. Dal sito www.lucatalarico.it si possono ordinare tutti i prodotti per farseli recapitare in qualsiasi angolo della terra.
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Luca Talarico’s art has its roots into an age-old Neapolitan tradition. In 1924 his grandfather opened a shop where skin was worked: Luca in that shop in via Concezione a Montecalvario made his first bag. In 2008, with his wife Maria Marciano, Luca has opened his own shop in Via Sant’Anna dei Lombardi 17. Here true
leather masterpieces are forged: bags, belts, and accessories like wallets, bracelets, key-holders, cases for glasses and much more. Extraordinary objects entirely handmade with first-choice valuable skins). The products of this artisan shop can be easily ordered on his website and they will be delivered all over the world.
Campania Style
ACCESSORI
Marlen Pens Opere d’arte con anima d’inchiostro Works of art with a soul made of ink Penne eleganti e preziose. Pensate per lasciare il segno. Artigianato e cultura danno vita a prestigiosi strumenti del “bello scrivere” che da trent’anni seducono il mondo Elegant and precious pens. Conceived to leave a trace. Craftwork and culture give life to prestigious tools of “good writing” that have been seducing the world for over thirty years di Lello
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Belle, eleganti. Pensate e disegnate per lasciare il segno. E non solo su carta. Perché una penna Marlen è più di un semplice strumento di scrittura, è un’anima nobile d’inchiostro racchiusa in un’opera d’arte: tocco di classe pura, indice di privilegio per chi la possiede. Il giusto cadeau da mettere sotto l’albero. Artigianato e cultura, d’altronde, sono da sempre i binari lungo i quali si sviluppa l’attività della maison fondata nel 1982 a Sant’Arpino (Caserta) dai fratelli Mario ed Antonio Esposito. Un’azienda che, in oltre un trentennio di attività, ha saputo forgiare autentici capolavori, capaci di distinguersi per qualità e innovazione sui mer-
cati di mezzo mondo. Da sempre ispirati alla musica e all’arte. Come nel caso della forgia del capitello corinzio da cui nasce “Marlen Clip”. O come “l’Ultima Cena”, limited edition dedicata al celebre affresco di Leonardo. O, ancora: la struggente “Tosca”, una delle quattro special collection dedicate all’opera, al teatro e alla lirica. Non a caso le penne Marlen” svettano nelle vetrine più rinomate del jet set internazionale.
Scarpato
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Elegant, conceived to leave a trace not only on paper. A Marlen pen is more than a writing tool: it is a work of art, a touch of class, a sign of privilege, the right Christmas present. The firm, founded in 1982 in Sant’Arpino by Mario and Antonio Esposito is able to forge authentic masterpieces inspired by music and art. Among the numerous collections, there are “Marlen Clip”, inspired by the Corinthian capital, “l’Ultima Cena”, a limited edition dedicated to the famous fresco by Leonardo, or “Tosca”, one of the four special collections dedicated to ’opera and theatre. It is not by chance that Marlen pen are well renowned in international jet set.
Marlen Pens Via F.C. Greco, 1/3 Sant’Arpino (Caserta) Tel. +39.081.891.88.29 www.marlenpens.com
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Imprese di eccellenza
CASE HISTORY
D’Orta Spa Dal 1937 la qualità al servizio dell’ambiente Since 1937, quality at the service of environment Da oltre settant’anni l’azienda napoletana è leader nella disinfestazione e nella derattizzazione in Campania For over seventy years the Neapolitan firm is a leader in Campania for pest control and deratization di Gino
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D’Orta Spa: un nome, una garanzia di eccellenza nel campo della disinfestazione e derattizzazione. Una azienda che ha fatto la “storia” nel suo settore merceologico. L’impresa napoletana ha mosso i primi passi nel 1937, quando è venuta al mondo all’interno del Porto di Napoli, grazie all’intraprendenza del commendatore Raffaele D’Orta. Oggi, dopo tre generazioni, l’head quarter aziendale è stato trasferito nella zona Asi di Pozzuoli. A non molta distanza dal capoluogo campano. E qui, oggi come settant’anni fa, gli eredi del commendatore hanno realizzato e messo a punto quello che è diventato, nel corso del tempo, un vero punto di riferi-
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Di Grado
mento per le bonifiche ambientali da infestanti e per le più complesse e moderne concezioni di Pest Control. La Spa napoletana è dotata anche dell’autorizzazione per la produzione di biocidi, per la ricerca, la registrazione e la produzione di insetticidi, rodenticidi e disinfettanti. Il bagaglio di esperienza accumulato nel corso dei decenni consente agli specialisti dell’azienda campana di affrontare qualsiasi tipo di livello di complessità, garantendo ai clienti, istituzionali e non, competenza, eticità e rispetto per l’ambiente. La raccolta, il trasporto e lo smaltimento di rifiuti speciali di origine ospedaliera è un altro dei servizi altamente professionali del marchio D’Orta.
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D’Orta Spa an excellence guarantee for pest control and deratization. The Neapolitan firm started its activity in 1937 thanks to the initiative of of Raffaele D’Orta. Today, after three generations, his heirs have created a benchmark for the decontamination of the environment and for the most modern techniques of pest control. The Neapolitan firm is authorized to produce biocides, insecticides, rodenticides, and disinfectants. The experience accumulated is a guarantee for clients, assuring them ethicality and respect for the environment. Among the qualified services of D’Orta there is the gathering, the transport and the disposal of hospital waste.
D’Orta Spa Via Provinciale Pianura, Località San Martino 18 Pozzuoli (Napoli) Tel. +39.081.526.43.88 www.dorta.it
Campania Sapori
Piatti tipici on the road 54
Il fast food made in Naples che conquista il palato The fast food made in Naples that conquers the palate Taralli ’nzogne e pepe, pizza a portafoglio, zeppole e panzarotti e frittura di pesce al cartoccio: simboli veraci di gustosa napoletanità da mangiare… strada facendo Taralli ’nzogna e pepe, pizza “a portafoglio”, zeppole, panzarotti, and fried fish cornets: true symbols of Naples to be eaten… on the go di Gabriele
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Taralli ’nzogne e pepe, pizza a portafogli, zeppole e panzarotti. Simboli veraci di napoletanità. Fast food in dialetto dei vicoli di Partenope, come l’ultima tendenza in fatto di sapori “on the road”: la frittura di pesce da asporto servita direttamente “al cartoccio”. Chi è nato e cresciuto alle falde del Vesuvio conosce bene queste “stuzzicherie” per averle assaggiate e assaporate centinaia di volte. Lì, nel dedalo di vicoli del Centro Storico di Napoli, oppure negli chalet di Mergellina. Ma anche nei tanti restaurant che costeggiano il Lungomare e i borghi della provincia partenopea dove friggitorie ambulanti, rosticcerie e risto-pub fanno a gara nel preparare queste autentiche ghiottonerie mordi e fuggi.
Scarpa
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Taralli ’nzogna e pepe, pizza “a portafoglio”, zeppole and panzarotti. Who was born and raised under the shadow of Vesuvius knows well these treaties that can be found in the dedalus of streets of the historical centre, into the kiosks of Mergellina, or into the restaurants of Lungomare, where street traders or grills prepare these tasty titbits. Their inviting scent can be smelled from afar and it is part of “made in Naples” tradition. Zeppole, also called pastecrisciute in dialect, are simple fritters made with water, flour and yeast. They like like a small ball and need to be eaten hot. Panzarotti are similar to crocché (croquette), but they are smaller and without ham and mozzarella. They are pre55
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Il loro odore inebriante si sente da lontano. Conquista, prendendo alla gola. Anche questo fa parte della tradizione “made in Napoli”. Le zeppole, dialettalmente dette anche “pastecrisciute” o “aria fritta”, sono delle semplici frittelle fatte con acqua, farina e lievito, simili a una pallina larga pochi centimetri. E’ a questo cibo che di solito si fa riferimento per indicare un difetto di pronuncia che riguarda la esse e la zeta. Non tanto per l’impossibilità di dire correttamente “zeppola” ma perché si parla come se si avesse, appunto, “una zeppola in bocca”. Possibilmente calda. Sì, perché la 56
zeppola “pastacrisciuta”, qualora non lo si fosse ancora capito, si mangia proprio così: bollente. I panzarotti, invece, somigliano un po’ alle crocchette, con una sostanziale differenza: sono più piccoli e sottili. E soprattutto vengono preparati senza mozzarella, né impanatura e prosciutto. Dunque sono molto più leggeri del tradizionale “crocché”. Per prepararli bastano patate a pasta gialla. Come le zeppole, anche i panzarotti si mangiano in piedi, ancora belli caldi e fumanti. Esempi di un fastfood ante litteram da leccarsi i baffi. Con un segreto in più. O se preferite, un ulteriore
consiglio per l’uso: provate a sposarli con una zeppola, aprendo la frittella e inserendoci dentro l’impasto di patate. Otterrete una bontà che vi manderà in brodo di giuggiole. Proprio come i taralli, altra squisitezza made in Naples! La storia racconta che questo “cerchietto intrecciato” saporito e croccante vide la luce nella Napoli del ’700, quando i fornai non si sognavano neppure di buttare via lo ”sfriddo”, vale a dire i ritagli della pasta con la quale avevano appena preparato il pane. A questi avanzi lievitati aggiungevano un po’ di “nzogna” (“sugna” in italiano, lo strutto, il grasso di maiale) e parecchio pepe.
Campania Sapori
In apertura, un succulento piatto di alici fritte - 1. Un vassoio pieno di “panzarotti” - 2. Cuoppo ripieno di fritto di mare - 3. Cartoccio di zeppole e panzarotti - 4. Pizza Margherita pronta per essere infornata 5. Via Tribunali At the opening, a succulent dish of fried anchovies - 1. A tray full of “panzarotti” - 2. Cuoppo stuffed with fried seafood - 3. Cartoccio of donuts and panzarotti - 4. Pizza Margherita ready to be fired - 5. Via Tribunali
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pared with yellow potatoes and need to be eaten very hot, just like zeppole. They are the perfect example of an ante litteram fast food. A tip for the foodies: try to combine them, putting a panzarotto inside a zeppola, really tasty! Taralli are another delicacy made in Naples! The story tells that they were born during the 1700s, when the bakers did not throw away the dough with which they prepared bread. Instead, they used to add a little “nzogna” (in Italian “sugna”, lard) and a lot of pepper, and give to this dough the shape of a doughnut. During the 1800s the tarallo was en57
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Poi, con le loro abili mani riducevano l’impasto a due striscioline. Quindi le attorcigliavano tra di loro ricomponendole a forma di ciambellina, e infine le mettevano nel forno. Ecco nato l’antenato del tarallo “’nzogna e pepe”, arricchitosi nel corso dell’Ottocento, di un altro ingrediente che tuttora ne costituisce una parte integrante: la mandorla. Addentatene uno: sarete assaliti da un mix che solo all’ombra del Vesuvio è possibile trovare. A Napoli, esatto. Dove chi lo desidera potrà “provare” l’altra costante della vesuvianità on 58
the road: la pizza a portafoglio. Sì, stiamo parlando proprio di sua maestà la pizza, prodotto simbolo dell’eccellenza culinaria di Partenope del mondo. Non tutti sanno che il più celebre dei dischi di farina condito con olio, mozzarella di bufala e rosso pomodoro di San Marzano, e poi cotto a legno, può essere assaporato anche strada facendo. Magari mentre ci si gode le vetrine agghindate delle vie dello shopping. In che modo? Ma è presto detto. Piegato a metà, proprio come un “libretto”. E’ questa la pizza
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6. Cartoccio di pesce fritto 7. Friggitura di “pastecrisciute” 8. Zeppole o “pastecrisciute” 9. Taralli ‘nzogne e pepe 6. Cartoccio of fried fish 7. Frying of “pastecrisciute” 8. Zeppole or “pastecrisciute” 9. Tarallo ‘nzogne e pepe
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riched with another ingredient, almonds. Just try a tarallo and you will be delighted by the unique mixture that can be found only under the shadow of Vesuvius, right here in Naples. Another must try is pizza “a portafoglio” (wallet pizza). Many people would not imagine that the most famous of the Neapolitan dishes can be eaten on the go, folded in two. It is an authentic explosion of taste, but… be careful because hot mozzarella and tomato could drip all over you, but nonetheless the small risk 59
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cosiddetta “a portafoglio” o a “libretta”, servita appena sfornata nel suo involucro di carta. Un’autentica esplosione di gusto concentrato. Da mangiare con cautela, perché la mozzarella filante e il rosso pomodoro potrebbero anche…colarvi addosso! Fidatevi però: vale veramente la pena correre questo piccolo rischio. E parlando di “gusto concentrato” come non toccare una delle ultime tendenze in materia di “fast food” made in Naples? Avete mai assaggiato una frittura di pesce? Certo, seduti comodamente ai tavolini di un ristorante. Magari dopo un buon 60
primo piatto. Sapete che è possibile farlo anche “on the road”? Eh, sì: gamberetti, alici e calamari, bontà del mare di Partenope. Fritti nell’olio bollente. Possono essere spiluccati anche nell’immancabile cartoccio a forma di “imbuto”, il napoletanissimo “cuoppo”, neanche fossero una porzione di zeppole e panzarotti. Basta acquistarli direttamente in pescheria, almeno laddove questi
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punti vendita si sono attrezzati montando appositi punti friggitoria con tanto di tavolinetti (a Napoli ma anche altrove, è l’ultima tendenza del momento). E poi gustarseli uno alla volta, svuotando il “cartoccio” un pezzettino alla volta. Se lo fate a pochi passi dal mare del Golfo, assaporandone l’aroma fino in fondo, avrete scelto il condimento migliore per quest’ultima inimitabile chic12 ca mordi e fuggi.
is worth to give pizza a portafoglio a try. One of the newest trends of Neapolitan street food is the fried fish on the go. Prawns, anchovies, squids and other fishes fried in scalding oil can be savoured from a funnel-shaped cornet, the typically Neapolitan “cuoppo”, just like zeppole and panzarotti. A lot of fish shop have today fried-food corners and small tables. Let’s enjoy the newest Neapolitan trend near the sea of the Gulf, emptying the “cuoppo” one piece after the other, savouring fully its incomparable taste.
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10. Panzarotti - 11. Pizza fritta da... asporto 12. Bambino assapora ghiottoneria on the road - 13. Alici al setaccio 14. Pizza piegata a portafogli - 15. Una gustosissima Margherita 10. Panzarotti - 11. Takeaway fried pizza - 12. Child savored delicacy on the road 13. Preparation of anchovies - 14. Pizza folded wallets - 15. A tasty Margherita
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Ristorante Museo Caruso e Ristorante Pizzeria La Basilica Musica e sapori, il mix perfetto risuona a tavola Music and flavours, the perfect mix resounds on the table Tra cimeli dedicati al grande tenore napoletano, succulenti menù e una gran selezione di vini, la cucina mediterranea ha trovato i suoi due regni nei vicoli di Sorrento Among memorabilia dedicated to the great Neapolitan tenor, succulent menus and a great selection of wines, Mediterranean cuisine has found its two reigns among Sorrento’s streets di Veronica
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Sapori, musica ed…eleganza. Un mix appetitoso che assale il cliente fin dal momento in cui varca la soglia del “Ristorante Museo Caruso” a Sorrento. Un’autentica full immersion del gusto tra i profumi intensi della Costiera, le note di antiche melodie e le immagini evocative del grande tenore Enrico Caruso che quasi strizza l’occhio dalle pareti e dagli arredi della sala restaurant dove l’incredibile raccolta di cimeli, ricordi e dipinti a lui dedicati, campeggia come in un suggestivo museo. Un ambiente caldo, accogliente e raffinato, ricavato a pochi passi da Piazza Tasso. Ma anche un’ode alla arte culinaria mediterranea. Non poteva essere diversamente quando si parla di Paolo Esposito, il padrone di 62
casa. Capace, con il suo estro, di mettere in piedi un autentico percorso enogastronomico sospeso a metà tra la musica d’autore e le papille gustative. Un percorso che sembra scolpito direttamente sulle orme del grande tenore napoletano alla cui memoria il titolare, da sempre estimatore dell’artista di San Carlo all’Arena, ha voluto forgiare un’oasi del gusto che non ha eguali al mondo. L’inventiva di Paolo Esposito, tuttavia, non si è certo fermata al “Museo”. All’opposto, l’amore per la cucina e la passione per la buona tavola che da sempre lo hanno contraddistinto, gli ha consentito di concedere il bis, dando vita, a pochi passi dal “Caruso”, a un’altra piccola meraviglia: ed ecco “La Basilica”. Un luogo dove la pas-
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sione per gli ingredienti della terra campana e le antiche ricette si sposano alla perfezione con le nuove tendenze ai fornelli, sfornando capolavori per palati fini senza per questo escludere piatti e pietanze della “vecchia cucina”. Come la pizza, ad esempio: servita calda e fragrante. Margherita o Napoletana, comunque buonissima così come insegna la tradizione. E che dire dei piatti a base di carne o dell’invidiabile cantina dei vini (oltre 1.300 quelli scelti, tra etichette nazionali e internazionali)? Due biglietti d’ingresso per un viaggio nel Paradiso del gusto. O se preferite, nelle “navate” della Basilica. Un viaggio tra i sapori da vivere intensamente e con gran piacere. Tutti i giorni, dalle 12 fino a mezzanotte, con orario continuato.
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At “Ristorante Museo Caruso” in Sorrento is possible to enjoy a real full immersion of taste among the intense scents of Costiera, the notes of ancient melodies, and the evocative images of the great tenor Enrico Caruso, whose memorabilia, collected into the restaurant, give the impression of being into a museum. A warm and refined place just at few steps from Piazza Tasso, an ode to Mediterranean culinary art. The owner Paolo Esposito has been able to create a true eno-gastronomic path suspended between music and taste, a path sculpted in memory of the great Neapolitan tenor. An oasis of taste that Ristorante Museo Caruso via Sant’Antonino, 12 Sorrento (Napoli) Tel. +39.081.807.31.56 www.ristorantemuseocaruso.com
has no rival in the whole world. The love for cooking and the passion for the good table have led Paolo Esposito to give birth to another small marvellous creation not far from “Museo Caruso”: restaurant “La Basilica”, a place where the passion for ingredients from Campania region and traditional recipes embraces the new cooking trends, giving life to masterpieces that satisfy the most demanding palates . Traditional Neapolitan pizza, meat courses, and a selection of more than 1300 national and international wines. Two tickets for the paradise of taste, a trip among flavours that deserves to be enjoyed with intensity and pleasure. La Basilica Ristorante Pizzeria via Sant’Antonino, 28 Sorrento (Napoli) Tel. +39.081.877.47.90 www.ristorantelabasilica.com
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RISTORANTI
La Piazzetta, Osteria Pizzeria Tradizione in cucina con vista sul mare Tradition in the kitchen with sea-view Affaccia su Castel dell’Ovo il ritrovo dove assaporare una tradizionale pizza, ma anche piatti a base di carne e pesce, opere d’arte per buongustai The place where is possible to taste a traditional pizza and meat or fish dishes, true works of art for gourmet, faces Castel dell’Ovo di Veronica
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Il tempio della buona tavola sorge sul Lungomare di Partenope. Benvenuti ai tavolini della “Piazzetta Osteria - Pizzeria”, ritrovo di classe e raffinatezza con vista privilegiata sulla fortezza di Castel dell’Ovo. E’ qui, in questo locale, che le famiglie Iervolino e Scotto hanno deciso di unire le proprie forze mettendo a frutto i tanti anni di esperienza maturati nel campo della ristorazione fino a dar vita a un’offerta culinaria di eccellenza buona per tutti i gusti. Si spazia, infatti, dalla tradizionale pizza napoletana ai primi piatti al profumo di mare come le linguine con cozze e pecorino o gli gnocchetti con fiori di zucca e gamberetti: elisir di sapori all’ombra del Vesuvio. Capolavori dello chef da assaporare in uno degli angoli più suggestivi di
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Napoli in un clima fatto di convivialità, accoglienza e affabilità, autentici must della casa. Alla “Piazzetta”, grazie alla presenza di uno staff giovane, affidabile ed altamente professionale, è anche possibile organizzare eventi privati, meeting di lavoro e cerimonie familiari.
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The temple of good table is set on the Lungomare of Partenope. Welcome to “Piazzetta Osteria - Pizzeria”, a classy and refined place with a stunning view on Castel dell’Ovo fortress. Here, Iervolino and Scotto families have given birth to an excellence culinary offer which suits every taste. Here it is possible to choose among traditional Neapolitan pizza or sea-scent-
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ed main courses, like linguine with mussels and pecorino or gnocchetti with pumpkin and prawns. The masterpieces of the chef can be savoured in one of the most striking places of Naples. At “Piazzetta”, thanks to a young and professional staff, it is also possible to organize private events, job meetings, and ceremonies. La Piazzetta Via Nazario Sauro, 21/22 Napoli Tel. +39.081.764.61.95 +39.333.90.98.378 info@lapiazzettanapoli.com www.lapiazzettanapoli.com
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RISTORANTI
Pizzeria Brandi Tra i vicoli di Chiaja, una delle pizze migliori d’Italia Among the vicoli of Chiaja, one of Italy’s best pizzas Il locale dove nacque la Margherita è nella top ten del britannico Daily Meal. Piatti mediterranei capaci di soddisfare i gusti più esigenti The place where Margherita was born is in the top ten of British Daily Meal. Mediterranean dishes that satisfy the most demanding palates di Mariarosaria
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Bianca come la mozzarella, rossa come il pomodoro, verde come il basilico. Sono i tre colori della bandiera italiana. Immortalati sulla più celebre delle pizze napoletane: sua maestà la Margherita. Semplicemente buona, squisita, gustosa. Nata nell’Antica Pizzeria della Regina d’Italia, al secolo la celebre “Pizzeria Brandi”. E’ qui, in questo autentico tempio della buona tavola incastonato tra i vicoli di via Chiaja fin dal 1780, che il succulento impasto è venuto per la prima volta al mondo. Una leccornia apprezzata dalla sovrana di casa Savoia nel pranzo di corte, preparato appositamente per lei e per il marito, da Raffaele Esposito e Maria Giovanna Brandi. Era il giugno del 1889. Un atto di nasci-
ta immortalato in un documento tuttora esposto nell’antico locale, che appare tra le dieci migliori pizzerie del Belpaese censite dal britannico Daily Meal. Motivo in più per gustare non solo la splendida pizza, in tutte le sue varianti, ma anche per assaporare le tante leccornie di casa Brandi: piatti testimonial dei grandi sapori della buona cucina mediterranea.
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White, red, and green, the colours of Italian flag, can be found on her majesty Margherita, the most famous of Neapolitan pizzas. Born in Antica Pizzeria della Regina d’Italia, known better as “Pizzeria Brandi”. In this tempple of good taste set
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among the vicoli of via Chiaja since 1780, pizza margherita was created for the royal couple of the Savoy court by Raffaele Esposito and Maria Giovanna Brandi. It was June 1889, as testified by a document kept in the historical place, one of the ten best Italian pizzerias for the British Daily Meal. Another good reason to savour not only pizza but also the other delicious dishes of Brandi, a testimony of the great taste of Mediterranean cuisine. Pizzeria Brandi Sant’Anna di Palazzo, 1 - Napoli Tel. +39.081.41.69.28 www.brandi.it
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RISTORANTI
Cantina La Barbera Bontà e creatività, trionfo di sapori Creativity and taste, a triumph of aromas Ristorante, grill-house, american bar e luogo di incontro: nel rinomato locale della collina vomerese ogni pietanza è una festa per il palato. E anche per lo spirito Restaurant, grill-house, American bar, place to meet: in the famous place in Vomero hill every dish is a feast for the palate. And also for the soul di Arianna
U Cantina La Barbera Via Morghen, 36A - Napoli Tel. +39.081.229.23.57 www.cantinalabarbera.it info@cantinalabarbera.it
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Un intenso abbraccio tra arte culinaria, tradizione e ricerca della qualità si ripete nelle cucine del ristorante Cantina La Barbera. Nuove conferme per il locale del Vomero a Napoli, raggiungibile facilmente con le tre funicolari e la metropolitana collinare, in un angolo tranquillo del salotto buono vomerese, magari dopo una visita al fulcro del commercio o allo splendido Castel S. Elmo da cui si gode della vista di tutta la città. Coniugare ingredienti genuini, capacità culinaria e la creatività degli aspetti raffinati della ristorazione con quelli intensi della grill-house o degli assaggi tipici di un american bar si è rive-
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lata una scommessa vinta. Nel ristorante Cantina La Barbera, cui fanno da cornice l’esposizione permanente di opere d’arte e numerose iniziative culturali, la ricerca della qualità, dalle focacce a lenta lievitazione panificate in sede alla tradizionalissima “genovese” per finire a sua maestà la carne, selezionata esclusivamente negli allevamenti più pregiati, il clima di convivialità e cordialità si inserisce in un contesto di rara bellezza architettonica dove gli archi in tufo e le sale spaziose, ingentilite da affreschi e soffitti a volta in mattoncini d’epoca, rendono estremamente piacevole l’esperienza culinaria.
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At Cantina La Barbera is possible to enjoy a high quality experience, thanks to the genuine ingredients and creativity. It is a place where the refined aspects of catering are conjugated with the intense ones of the grill-house and the characteristics of an American bar. The menus are framed by the extraordinary canvas made by Neapolitan artists in the 1800s and 1900s Giacinto Gigante. Food for the body and for the soul. Meat is queen of the table: it comes exclusively from the most prestigious breedings and it can be savoured in numerous delicious ways.
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RISTORANTI
Filumé Bistrot Napoletano Mangiar bene nella Napoli dei film cult The Gold of Naples shines on the table La tradizione culinaria partenopea si gusta nei locali dove Sofia Loren recitò nei panni di Filumena Marturano. E di sera ricche offerte gourmet “made in Naples” Neapolitan culinary tradition can be savoured right where Sofia Loren played the role of Filumena Marturano. At night, rich offers of “made in Naples” gourmet food di Gabriele
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Si respira l’aria dell’antica Capitale borbonica al Filumé Bistrot Napoletano. Qui il tempo sembra essersi fermato alla antica taverna borbonica, con travi di legno e pavimento in piperno risalenti al ’700. In questo palazzo, in questi locali di piazza del Gesù, Vittorio De Sica girò due dei suoi più famosi film: “L’Oro di Napoli” e “Matrimonio all’italiana”. Con Sofia Loren nei panni di Filomena Marturano. Proprio al celebre personaggio di De Filippo, Pasquale Mancini e Michele Sirica, i proprietari del locale, hanno deciso di intitolare il loro elegante e tradizionale tempio del buon gusto: “Filumé”, appunto. Simbolo verace di Partenope, al cui ricordo rimanda più di un angolo, più di un arredamento del Bistrot, quasi
la bella Sofia fosse in quelle sale a girare il film. Uno stile verace che risplende a pranzo e a cena nei piatti dello chef di Filumé: opere di una gustosa cultura culinaria a base di carne e pesce, preparate secondo la tradizione napoletana. E che di sera, rivisitate in chiave moderna e associate a una ricca scelta di vini, si trasformano in prelibato gourmet. Piatti saporiti, per tutti i gusti e per tutte le tasche.
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At Filumé Bistrot Napoletano time seems to have stopped, with its wooden beams and trachytic rock floors dating back to 1700s. In this place Vittorio De Sica shooted two of his most famous films: “The
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Gold of Naples” and “Marriage Italianstyle”, where Sofia Loren played the role of Filomena Marturano. The name of this elegant and traditional place, “Filumé”, is dedicated to this character. A style that shines at lunchtime thanks to the chef’s dishes: fish and meat courses prepared following the Neapolitan tradition. At night, with the help of a modern twist and a wide selection of wines, they become gourmet. Tasty dishes for every taste. Filumé Bistrot Napoletano Piazza del Gesù, 31/32 - Napoli Tel. +39.081.65.84.713 +39.335.63.93.816
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PIZZERIE
Associazione Verace Pizza Napoletana La pizza verace si trova con una App True pizza can be found with an App Basta scaricare sul telefonino l’applicazione AVPN per trovare in zona le pizzerie con il marchio di garanzia e tutti i criteri per riconoscere e gustare la vera pizza napoletana Download the app AVPN on your mobile phone to find the pizzeria with the guarantee mark near you and to know how to recognize and savour real Neapolitan pizza di Gianni
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Margherita, Marinara, Quattro stagioni, Bufalina, Capricciosa. Ed ancora: Bianca, Doppia mozzarella, con olio piccante, senza parmigiano. Con pomodorini, senza olio. Più cotta, meno cotta... Ecco alcune tra le infinite varietà di pizze da cui è possibile farsi sedurre a Napoli: prelibatezze da mille e una notte. Pietanze succulenti. Attenzione, però. Perché è proprio di fronte a cotanta grazia di Dio che occorre porsi una domanda: come scegliere la pizzeria giusta? E soprattutto: come riconoscere la “vera pizza napoletana”? Già, proprio quella prodotta secondo la ricetta tradizionale e preparata da pizzaioli 68
esperti nelle pizzerie aderenti all’Associazione Verace Pizza Napoletana (Avpn). Da oggi basta avere uno smartphone e una app gratuita per cercare e trovare il meglio nella zona in cui ci si trova. L’Avpn, infatti, ha realizzato una App gratuita (basta digitare “AVPN” nella ricerca App del proprio cellulare), grazie alla quale è possibile accedere a tutta una serie di informazioni utili, tra le quali il decalogo dei parametri degustativi per il riconoscimento di una vera pizza napoletana (elasticità, cottura, materie prime) e l’elenco completo delle pizzerie associate Avpn presenti nell’area geografica di interesse.
Reale
L’educazione al gusto è solo una delle mission dell’Associazione che ormai da trent’anni, attraverso manifestazioni, work shop e corsi di aggiornamento, forma da un lato i professionisti dell’arte bianca (perfezionandoli nelle tecniche di lievitazione e cottura), e, dall’altro, informa i consumatori affinché sappiano scegliere innanzitutto la pizzeria che rispetta i caratteri della pizza napoletana verace. Quella che non solo appaga il gusto, ma costituisce garanzia di digeribilità e salubrità.
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Margherita, Marinara, Quattro stagioni, Bufalina, Capricciosa, with double mozzarella, there are one hundred and thousand ways to savour a pizza in Naples, but… how to choose the right pizzeria? And how to recognize the “real Neapolitan pizza” produced following the traditional recipe and prepared by expert pizzaioli belonging to Associazione Verace Pizza Napoletana? It’s easy, you only need to download a free App on your mobile! Avpn has realized a free App that gives the customer useful informations to recognize a real Neapolitan pizza and the complete list of pizzerias associated with Avpn.
The Association for over thirty years by the means of workshops and courses trains the pizzaioli, perfecting their rising and cooking techniques, and helps the consumers to choose a pizzeria that works respecting the characteristics of Neapolitan pizza. Associazione Verace Pizza Napoletana Via Santa Maria La Nova, 49 - Napoli Tel. +39.081.420.12.05 www.pizzanapoletana.org info@pizzanapoletana.org App da scaricare: AVPN
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PRODOTTI TIPICI
Caseificio Ponte a Mare L’oro bianco campano che fa gola al mondo Campania white gold that tempts the world Succulente mozzarelle e irresistibili bocconcini, gustose provole affumicate e preziosissime ricotte: delizie che possono essere ordinate anche online e consegnate direttamente a casa Succulent mozzarella and irresistible bocconcini, tasty provole affumicate and precious ricotta: delicacies that can even be ordered online and delivered directly home di Eva
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Bianca, rotonda, soffice. Saporita e delicata. Sono queste le caratteristiche della mozzarella del Caseificio Ponte a Mare, una vera e propria istituzione nel settore caseario fin dagli anni ’50. Di padre in figlio, infatti, i membri della famiglia Paolo si sono tramandati i segreti di famiglia per realizzare un prodotto tipico campano di grande eccellenza e di incommensurabile bontà. Ovviamente realizzato la migliore materia prima: solo puro latte di bufala campana, l’oro bianco della Terra Felix. Nello stabilimento di Castel Volturno, a pochi passi dal campo sportivo dove si allena la squadra di calcio del Napoli, nascono così le succulente mozzarelle “griffate”
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Ponte a Mare, gli irresistibili bocconcini uno-tira-l’altro, la provola affumicata dal caratteristico colore ambrato, la treccia e la dolcissima ricotta, tutti fiori all’occhiello delle scelte gastronomiche napoletane di prestigio. Per la bontà dei suoi prodotti e per gli accurati controlli della lavorazione, Ponte a Mare è sinonimo di garanzia e qualità nel mondo dei prodotti caseari. Il caseificio dei fratelli Paolo è perciò diventato un vero e proprio ambasciatore dei sapori campani. Tanto da ricevere attestati di stima e riconoscimenti da ogni parte del mondo, meritandosi spazi su riviste internazionali e cartoline di accorati ringraziamen-
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ti che arrivano dalla Thailandia agli Stati Uniti agli Emirati arabi e che tappezzano il punto vendita di Castel Volturno. Eh sì, perché le mozzarelle Ponte a Mare arrivano in ogni dove, grazie al sito internet di facile accesso. Una vetrina online che ha consentito a mezzo mondo di provare la bontà dei prodotti Ponte a Mare. Caseificio Ponte a Mare Via Domitiana, Km 34.070 Castelvolturno (Caserta) Tel. +39.0823.85.15.25 www.ponteamare.it info@ponteamare.it
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White, tasty, and delicate: mozzarella of Caseificio Ponte a Mare is a must for dairy produce since 1950s. Members of Paolo family have handed down their secrets in order to make a typical Campania produce of great excellence and taste, made exclusively with pure Campania buffalo milk. In Castel Volturno factory are made the prestigious Neapolitan gastronomic speciality, like mozzarella, the irresistible bocconcini, the amber-coloured provola affumicata, the treccia and the sweet ricotta. Ponte a Mare is a synonim of guarantee and quality and it has become an ambassador of Campania flavours, receiving esteem attestation from all over the world, having articles written on international magazines and getting thank-you postcards from Thailand, U.S.A., and United Arab Emirates. Mozzarella Ponte a Mare arrives everywhere, thanks to the web site that has made half the world enjoy the goodness of Ponte a Mare produce. 71
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PRODOTTI TIPICI
Eccellenze Campane Un paradiso del buon gusto alle porte della città A Paradise of good taste just out of town Il polo di Napoli Est mantiene alta la bandiera della tipicità alimentare della Terra Felix. In via Brin, la grande e attraente vetrina di prodotti di alta qualità certificati e garantiti dalla solidità della tradizione The centre in East Naples keeps the flag of Terra Felix typical produce flying. In via Brin, the big and attractive showroom of high quality products, certified and guaranteed by the soundness of tradition di Arianna
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L’incontro con i migliori sapori della Terra Felix si fa presso Eccellenze Campane. Il polo alimentare di via Brin è una grande realtà del panorama enogastronomico campano, una splendida e accogliente vetrina, e allo stesso tempo fucina, della produzione tipica campana. Eccellenze Campane ha infatti adottato e trasformato in realtà la filosofia della “filiera corta”, che prevede il passaggio di prodotti genuini e certificati dal produttore direttamente al consumatore. Una filosofia che è in realtà strutturata grazie 72
all’entusiasmo del direttore generale Pasquale Bonocore e soprattutto allo spirito imprenditoriale di Paolo Scudieri, il “capitano coraggioso” che ha deciso di investire nello sviluppo della cosiddetta produzione a chilometro zero. Ben 700 prestigiose aziende del food and beverage campano di qualità, 8 aree di produzione (panificio, birrificio, pastificio, caseificio, torrefazione, pasticceria, cioccolateria e gelateria), 13 laboratori di produzione, apertura al pubblico dalle 7 alle 24, una superficie di 2 mila mq: questi i
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grandi numeri del polo multifunzionale di Napoli Est. Tanti anche i nomi del gotha culinario che fanno parte dell’equipaggio di Eccellenze Campane, tra cui si annoverano i maestri cioccolatieri di Gay Odin con le loro irresistibili delizie di cacao, il sapore intenso del caffè portato in tavola dalla famiglia Kenon, le bianche delizie del caseificio La Baronia, e tanti altri ancora. Ma non tutti i produttori campani possono però conquistarsi un posto al sole in questa speciale “terra del buono” del-
la Campania. Qui si selezionano e si mettono in mostra le eccellenze, ovvero quei prodotti dove la qualità si sposa con la tipicità, la cultura e la tradizione agroalimentari della Terra Felix. Ma Eccellenze Campane non è solo vetrina e fucina di prodotti di eccellenza tutti da gustare. E’ anche un centro di divulgazione della migliore cultura e tradizione culinaria. Sì, perché la struttura di via Brin a Napoli punta anche alla divulgazione del sapere enogastronomico: nella sua aula magna
si svolgono continuamente corsi di cucina, degustazioni, didattica per bambini e congressi. Perché quello della buona tavola è un piacere a cui nessuno può e deve rinunciare.
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Eccellenze Campane is the right place to savour the best tastes of Terra Felix. The centre of via Brin is a marvellous showroom and melting-pot of the typical enogastronomic produce of Campania region.
Eccellenze Campane has adopted the “short chain of distribution” philosophy, which is based on the fact that the genuine and certified products go directly from the producer to the consumer, thanks to the efforts made by the general director Pasquale Bonocore and by the entrepreneur Paolo Scudieri, who decided to invest in the zero kilometres production. The centre of East Naples has great numbers: 700 firms of high quality Campania food and beverages (bakery, brew-
ery, pasta factory, dairy, confectionery, chocolate and ice-cream factories), 13 laboratories of production, opening from 7 a.m. to 12 p.m., an area of 2000 m2. Among the great names that is possible to find at Eccellenze Campane there are the chocolate masters of Gay Odin, the coffee company Kenon, the dairy La Baronia, and many others. Here are selected only those excellence products that unite quality and tradition, culture and typical characteristics of Terra Felix. Eccellenze Campane is also a place
where the best culinary tradition is divulgated: here take regularly place cooking classes (even for children) and conferences. Because the good table is a pleasure for everyone. Eccellenze Campane Via Benedetto Brin, 49 c/o complesso Brin 69 Napoli (NA) Tel. +39.081.563.63.03 Tel. +39.081.20.36.57
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NAPOLI
musei
Museo Archeologico Nazionale
seum was built to house the priceless treasure of the Patron Saint of Naples, including documents, jewels and paintings.
Museo Duca di Martina
Museo Nazionale di Capodimonte
Piazza Museo, 19 Tel. 081.2110258; 081.4422149 cir.campania.beniculturali.it/museoarcheologiconazionale Mar chiuso. Mer-lun h. 9-19.30. Biglietti: 8 euro; 4 euro per giovani dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni Tue closed. Wed-Mon 9 a.m. -7.30 p.m. Tickets: 8 euros; 4 euros for people aged 18-24; free admission under18 Le sale del più antico museo archeologico d’Europa custodiscono, tra l’altro, pezzi unici provenienti dall’area archeologica vesuviana, collezioni egiziane ed etrusche. The rooms of Europe’s oldest archaeological museum house some unique pieces from he archaeological sites around Mount Vesuvius as well as Egyptian and Etruscan collections.
Via Miano, 2 - Tel. 081.7499111; 848.800288 www.polomusealenapoli.beniculturali.it/museo_cp/ museo_cp.html Mer chiuso. Gio-mar h. 8.30-19.30. Biglietti: 7,50 euro; 6,50 euro (dopo le 15,00); gratis sotto i 18 anni.Wed closed. Thu-Tue 8.30 a.m.- 7.30 p.m. Tickets: 7,50 euros; 6,50 after 3 p.m.; free admission under18 Fu costruita nel 1738 sotto il regno di Carlo di Borbone. Ospita un Gabinetto di Disegni e Stampe, la collezione Farnese, arredi del ‘700 e ‘800. Built in 1738 under King Charles of Bourbon, houses the Cabinet of Prints and Drawings, the Farnese Collection and furnishings from the 18th and 19th centuries.
Via Cimarosa, 77 - Tel. 081.5788418; 848.800288 www.polomusealenapoli.beniculturali.it /museo_ dm/museo_dm.html Mar chiuso. Mer-lun h 8.30-14. Ingresso gratuito. Tue closed. Wed-Mon 8.30 a.m.- 2 p.m. Free admission. Nel cuore del verde parco di Villa Floridianana, accoglie una delle più prestigiose raccolte di arte decorativa europea ed orientale. Completa le attrattive del complesso il Museo Nazionale della Ceramica. One of the most prestigious collections of European and oriental decorative art. The complex also houses the National Ceramics Museum. Museo di Palazzo Reale
Museo del Tesoro di San Gennaro Museo Civico di Castel Nuovo
L’ingresso ai musei è gratuito la prima domenica di ogni mese Le biglietterie dei musei chiudono tutte un’ora prima di quella indicata come orario di chiusura del museo Free entrance in first sundays of each month Museum ticket offices close one hour prior to museum closing time
Via Duomo, 149 - Tel. 081.3442286; 081.294980 www.museosangennaro.it - Aperto tutti i giorni (festività incluse) h. 9 -18.00. Mercoledì chiuso. Biglietti: 7 euro; 5 euro under 18; 5 euro per gruppi di almeno 15 persone; 4 euro per scolaresche; Convenzionati (Cral, parrocchie): 5 euro, guida inclusa Open every day (holidays including) 9 a.m.-6 p.m. Wed closed. Tickets: 7 euros; 5 euros under18; 5 for groups of 15 people; 4 euros for students; Agreement (Cral, Parishes): 5 €, guide included Situata vicino alla Cappella di San Gennaro, la struttura custodisce l’inestimabile tesoro del patrono di Napoli. Vi si possono trovare: documenti, gioielli e dipinti. Situated near the Chapel of San Gennaro, the mu-
Maschio Angioino Piazza Municipio Tel. 081.4201241 Dom chiuso. Lun-sab h. 9-19. Biglietti: 6 euro; gratis sotto i 18 anni e per studenti di facoltà artistiche Sun closed. Mon-Sat 9 a.m. - 7 p.m. Tickets: 6 euros; free admission under18 and for Art students Ospitato dal Maschio Angioino, il museo, oltre a tre preziose cappelle, accoglie altri ambienti dalla straordinaria bellezza: la Sala dell’Armeria, quella dei Baroni e la Pinacoteca. Housed in the Maschio Angioino castle, the museum has three superb chapels as well as other rooms of extraordinary beauty: the Armoury, the Barons’ Hall and the Picture Gallery.
Piazza del Plebiscito, 1 Tel. 081.400547; 081.7944021 palazzorealenapoli.beniculturali.it Orari apertura: ore 9:00 - ore 20:00. Mer chiuso. Biglietti: 4 euro; 3 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni Opening: 9 AM - 8 PM. Wed closed. Tickets: 4 euros; 2 euros for EU residents aged 18-24; free admission under18 Fiore all’occhiello del Museo, l’Appartamento Reale, le sale del Trono, dei Fiamminghi e del Seicento Napoletano, ma anche la Cappella Reale e il giardino pensile. Highlights of the Museum include the Royal Apartment, the Throne Room, the Flemish Room and the Neapolitan 17th Century Room, but also the Royal Chapel and the Hanging Garden.
Le pagine Musei sono realizzate in collaborazione con: Museo di San Martino
Teatro di San Carlo
dragone Foundation, wellknown for its precious collections of embroideries, high expression of the art of silk making, introduced in Naples at the beginning of last Millennium by a community of Jews. On display, laces, sacred paraments and beautiful dresses coming from many donations, among which the Sarli Collection. Museo Artistico Industriale
Largo San Martino, 5 - Tel.081.2294502 848.800.288 www.polomusealenapoli.beniculturali.it /museo_ sm/museo_sm.html Mer chiuso. Gio-mar h. 8.30-19.30. Biglietti: 6 euro; 3 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni Wed closed. Thu-Tue 8.30 a.m. - 7.30 p.m. Tickets: 6 euros; 3 euro for EU residents aged 18-24; free admission under18 Dal 1866, il museo che ha sede nell’omonima Certosa vomerese, ospita “stralci” di storia cittadina corredati da piante e foto. Splendidi i chiostri, i giardini, la chiesa barocca e il Quarto del Priore. Since 1866 the museum has been located in the Charterhouse of the same name where visitors can get a glimpse of the city’s history amid plants and photos. Splendid cloisters and gardens, the superb Baroque church and the Priory. Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes
Via San Carlo - Napoli Tel. 081.5534565 - www.teatrosancarlo.it Visite guidate dal lunedì al sabato ore 10:30 - 11:30 12:30 - 14:30 - 15:30 - 16:30. La domenica ore 10:30 - 11:30 - 12:30. Chiuso ad Agosto e festivi. Biglietti: intero euro 6, ridotto euro 5 (gruppi almeno 25 pax, minori 18 e over 60). Guided tours from monday to saturday 0:30 - 11:30 - 12:30 - 14:30 - 15:30 - 16:30. On sunday 10:30 - 11:30 - 12:30. Close on bank holidays and in August. Entrance ticket euro 6, reduced euro 5 (group 25 pax minimum, under 18 over 60). Chi arriva a Napoli, a pochi passi da Palazzo Reale e piazza del Plebiscito non può non visitare la Sala Storica del Teatro di San Carlo, tra i più famosi e antichi teatri lirici al mondo, costruito per volere di re Carlo III di Borbone nel 1737. Un’occasione unica, per conoscere un momento chiave della storia e dell’arte napoletana. Visit the historic San Carlo theatre, one of the oldest and most famous opera houses in the world, built for king Charles III of Bourbon in 1737.
Piazzetta Salazar, 6 - Tel. 081.7647471 Dom chiuso. Visita su appuntamento Sun closed. Visits by appointment Nel Museo, annesso all’Istituto Statale d’Arte “Filippo Palizzi”, oltre 6.000 manufatti in ceramica, ebano e oro. Un’intera sala ospita bronzi e vasi realizzati dallo stesso Palizzi. The Museum is annexed to the “Filippo Palizzi” Art School and houses over 6,000 works in ceramics, ebony and gold. One rooms exhibits bronzes and vases made by Palizzi himself.
Real Luxury Napoli Galleria del Mare Stazione Marittima di Napoli Tel. +39.081.420.32.09 info@real-luxury.it www.real-luxury.it
Bruno Caruso Priveé Via Carlo Poerio, 12 - Napoli Tel. +39.081.764.05.51 www.brunocarusoprivee.com
Cappella Sansevero
Museo del Tessile e dell’Abbigliamento “Elena Aldobrandini”
Via della Riviera di Chiaia, 200 Tel. 081.7612356; 848.800.288 www.polomusealenapoli.beniculturali.it/museo_vp/ museo_vp.html Mar chiuso. Mer-lun h. 8.30-14.00. Biglietti: 2 euro; 1 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni Tue closed. Wed-Mon 8.30 a.m.- 1.30 p.m.Tickets: 2 euros; 1 euro for EU residents aged 18-24; free admission under18 Villa Pignatelli è il nome dell’edificio costruito nel 1826 che ospita il museo. Da vedere anche il Museo delle Carrozze. Villa Pignatelli was built in1826 and now houses the museum. The Coach and Carriage Museum is also not to be missed.
Piazzetta Mondragone, 18 - Tel. 081.4976104 www.fondazionemondragone.it Dom chiuso; lunven h. 9-13/15-17; sab h.9-13 Biglietti: 5 euro; ridotto 3 euro Sun closed; Mon-Fri 9 a.m. - 1 p.m. / 3-5 p.m.; Sat 9 a.m. - 1 p.m. Tickets: 5 euros, concessions 3 euros Il museo è parte dell’istituto Mondragone, famoso per le sue preziose collezioni di tessuti ricamati, espressione dell’arte della seta, introdotta a Napoli intorno all’anno Mille dalla comunità di ebrei. Tra gli oggetti esposti spiccano le collezioni di ricami (sec. XVII e XVIII), paliotti, paramenti sacri, merletti e pizzi, oltre a splendidi abiti da varie donazioni tra cui la collezione Sarli. The museum is part of the Mon-
Via Francesco De Sanctis, 19 - Tel. 081.5518470 www.museosansevero.it Mar chiuso. Lun-sab h. 1017.40. Dom e festivi: h. 10-13.10. Biglietti: 7 euro; 5 euro con Artecard e da 10 a 25 anni; 2 euro per scolaresche; gratis fino a 10 anni Tue closed. Mon-Sat 10 am - 5.40 pm, Sun and hols 10 am -1.10 pm. Tickets: 7 euros; 5 euros with Artecard and for people aged 10-25; 2 euros for schools; free admisson under 10 La Cappella, realizzata da Raimondo di Sangro Principe di Sansevero, letterato e alchimista, custodisce sculture di altissimo valore, tra le quali, il Cristo Velato del Sammartino. The Chapel, which was built by the scholar and alchemist Raimondo di Sangro, houses some excellent sculptures, including the Veiled Christ by Sammartino.
Ristorante Museo Caruso via Sant’Antonino, 12 Sorrento (Napoli) Tel. +39.081.807.31.56 www.ristorantemuseocaruso.com
Filumé Bistrot Napoletano Piazza del Gesù, 31/32 - Napoli Tel. +39.081.658.47.13
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Complesso Museale di Santa Chiara
Via Santa Chiara, 49/c - Tel. +39.081 797.12.24 www.monasterodisantachiara.com Chiesa: h. 7.30-13/16.30-20. Complesso Monumentale: feriali h. 9.30-17.30; festivi h. 10-14.30 Biglietti: intero 6 euro; ridotto: 4,50 euro (studenti under 30, insegnanti, over 65, gruppi di almeno 25 unità). Tariffa speciale: 3,50 euro (gruppi scuola). Gratis: disabili 100%, religiosi, bambini con meno di 6 anni. Church: 7.30 am-1 pm/4.30-8 pm. Monumental complex: work. h. 9.30 am -5.30 pm; holid. h. 10 am-2.30 pm. Standard price: 6 euros; reduced price: 4,50 euros (students under 30, teachers, over 65, groups of at least 25 units). Special rate: 3,50 euros (school groups). Free entrance: disabled person 100%, religious, children (under 6 years). Il complesso, incastonato nel centro storico di Napoli, comprende un’area archeologica, il Museo dell’Opera, lo splendido Chiostro Maiolicato e la sala del Presepe del ‘700. The complex is embedded in the Naples historic city centre and includes an archaeological area, the Museum, the splendid Majolica Cloister and a hall exhibiting 18th century nativity scenes.
Città della Scienza
Via Coroglio, 104 - Tel. 081.3723728 www.cittadellascienza.it Lunedi chiuso. Dal martedì al sabato: 9.00-15.00. Domenica: 10.00-17.00. Biglietto unico: 2 euro. Planetario chiuso Mon closed. Tue- Sat 9 a.m. 3 p.m. Sun: 10 a.m. 5 p.m. Only ticket 2 euros. Planetary closed È il primo science centre italiano e anche uno dei primi esempi di recupero architettonico della zona industriale di Bagnoli. Parte del museo è dedicata ai bambini, con percorsi ad hoc. The first Italian science centre and also one of the first examples of restored industrial architecture in the Bagnoli area. Part of the museum has themed itineraries for children.
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Via Moiariello, 16 - Tel. 081.5575111 Su appuntamento By appointment Tre i padiglioni in cui è possibile ripercorrere due secoli di storia dell’Astronomia a Napoli e nel Sud d’Italia attraverso strumenti astronomici di grande valore. Three buildings illustrate two centuries of the history of astronomy in Naples and Southern Italy through astronomical instruments of great historical and documentary value. Chiesa e Quadreria del Pio Monte della Misericordia
Musei di Paleontologia, Mineralogia, Zoologia ed Antropologia dell’Università Federico II di Napoli
Cappella del Monte di Pietà
Via San Biagio dei Librai, 114 Sab-dom h.9.30-13.30 - Sat-Sun 9.30 a.m. - 1.30 p.m. La Cappella, completamente affrescata, è un autentico gioiello di eleganza manieristica. Pregevoli anche gli arredi in legno della sacrestia e della sala delle Cantoniere. The entirely frescoed Chapel is a veritable jewel of mannerist elegance. Superb wooden furniture in the Vestry and the Sala delle Cantoniere.
Museo dell’Osservatorio di Capodimonte
Via Mezzocannone 8 - Tel. 081.2537516/7 Lun-ven h. 9-13.30. Lun e gio h. 15-17. Sab e dom h. 9-13. Biglietti: 2,50 euro a museo; 1,50 euro a museo per under 18, ingresso libero per studenti universitari Mon-Fri 9 a.m. - 1.30 p.m.. Mon and Thu 3 p.m. 5 p.m. Sat and Sun 9 a.m. - 1 p.m. Tickets for each museum: 2,50 euros; 1,50 under 18, free admission for University students Raccolgono oltre 50.000 reperti tra minerali, rocce, fossili, ma anche pezzi di inestimabile valore paleontologico. Nella sezione zoologia: madrepore, uccelli, spugne, vertebrati, insetti. Over 50,000 minerals, rocks, fossils and other priceless palaeontological items on show. The zoology section includes madrepores, birds, sponges, vertebrates and insects.
Via dei Tribunali, 253 Tel. 081.446944; 081.446973. Visite guidate: 081.446810 www.piomontedellamisericordia.it Mer chiuso. Gio-mar h.9-14.30/ Chiesa lun-dom h. 9.30-13.30. Biglietti: 6 euro; 5 euro con Artecard, TCI, over 65, under 18; 3 euro per insegnanti, studenti, giornalisti, gruppi di 10 persone; 1,50 euro per le scuole. Wed closed. Thu-Tue 9.30 am - 1.30 pm/Church: Mon-Sun 9.30 am - 1.30 pm. Tickets: 6 euros; 5 euros with Artecard, TCI, over 65; 3 euros for teachers, students, journalists, groups of 10 people; 1,50 euros for schools L’edificio del 1600 ospita la chiesa di S. Maria della Misericordia e la pinacoteca con opere del XVII e XVIII secolo. Tra queste, una delle più famose opere del Caravaggio: Le Sette Opere di Misericordia. The 17th century building comprises the church dedicated to S. Maria della Misericordia and a picture gallery exhibiting works from the 17th and 18th centuries. These include one of Caravaggio’s most famous works: The Seven Works of Mercy, above the main altar.
Museo e Ipogeo della Chiesa del Purgatorio ad Arco
Via dei Tribunali - Tel. 081.446810 Museo e ipogeo sab h.10-12.30; chiesa lun-sab h.913. Biglietti: euro 2 Museum and hypogeum open on Sat. h.10-12.30; church Mon-Sat h.9-13. Tickets: 2 euros Sacralità ed esoterismo ben si miscelano nella chiesetta del Purgatorio ad Arco, nel cuore del centro storico di Napoli, nota per la venerazione delle cosiddette “capuzzelle”, i teschi dei morti che da sempre i napoletani considerano benevoli protettori. Nella sacrestia della chiesa è stato allestito un museo di arredi e paramenti sacri del 1600, mentre nell’ipogeo è possibile fare vista alle “capuzzelle”. Il Museo e l’ipogeo sono aperti sono il sabato mattina; si consiglia di prenotare. Sacredness and esotericism join together in the little church of Purgatorio ad Arco, in the heart of the historical centre of Naples, wellknown after the veneration of skulls, considered by Neapolitans as benign protectors. In the vestry of the church there is a museum of scared furniture and vestments, whilst in the hypogeum it is possible to visit the skulls. Museum and hypogeum are open on Saturday mornings; booking is suggested. Mostra di Coralli e Cammei
Piazzetta Matilde Serao, 19 - Tel. 081.421111 www.ascione.com Solo su prenotazione - Appointments only. In mostra piccoli capolavori in oro, argento, pietre preziose, splendidi cammei e coralli lavorati dalla ditta Ascione, che vanta una tradizione artigianale lunga ben 150 anni. Small masterpieces of gold, silver, precious stones, splendid cameos and corals created by the Ascione firm, which boasts a 150 year history of traditional craftsmanship.
Le pagine Musei sono realizzate in collaborazione con: Museo Diocesano
mente alla paleobotanica e all’etnobotanica, che raccolgono oggetti provenienti da varie parti del mondo. Dal Borneo all’Amazzonia.The museum is divided into two sections dedicated to palaeo-botany and ethno-botany, with exhibits from all over the world, from Borneo to the Amazon Basin. A.R.C.A.
Largo Donnaregina - Tel. 081.5571365 www.museodiocesanonapoli.it Mar chiuso; lun-dom h.9.30-16.30 Tue closed; Mon-Sat h.9.30-16.30 Il museo è allestito all’interno della chiesa di Donnaregina Nuova, chiusa da molti anni, che conserva dipinti di grande pregio come “L’Immacolata Concezione” del lorenese Charles Mellin e il “San Francesco che riceve i simboli del sacerdozio” di Francesco Solimena. Accanto a queste opere, proprie della chiesa ex monastica, il primo percorso museale presenta due temi importanti della fede cristiana: le raffigurazioni della Madonna e di San Gennaro, descritti da formidabili artisti come il fiammingo Teodoro d’Errico, il senese Marco Pino o un particolare Aniello Falcone, capaci di rendere ancora più incisiva l’identità storica ed ecclesiale di questa città. The museum is housed in the church of Donnaregina Nuova, reopened after a long closing, that keeps beautiful paintings as “The Immaculate Conception” by Charles Mellin and “San Francesco is given the symbols of priesthood” by Francesco Solimena. Besides these works belonging to the church, the museum displays works on two main religious figures: the Virgin Mary and San Gennaro, protector of Naples with paintings by Teorodo d’Errico, Marco Pino, Aniello Falcone, that make even more expressive the historical and ecclesiastical identity of Naples.
Situate sotto la chiesa di Santa Maria della Sanità, eretta agli inizi del 1600, queste catacombe sono legate alla venerazione di San Gaudioso, Vescovo di Abitinia in Africa e giunto a Napoli dopo essere stato privato di tutto da re Genserico. Qui morì tra il 451 e il 452. Based under the church of Santa Maria della Sanità, built in the early 1600, the origin of these catacombs is connected to the veneration of Saint Gaudioso, bishop of Abitinia in Africa, who arrived in Naples, after being stripped of everything by King Genserico. Here he died between 451 and 452 A.D.
Paolo Scafora Via Tavernola 8 - Casandrino (Na) Tel. +39.081.830.48.08 www.paoloscaforanapoli.it - info@paoloscaforanapoli.it
Stazione Zoologica A. Dohrn Compesso Monumentale di Santa Maria la Nova Piazzetta Santa Maria la Nova, 44 Tel. 081.5523298; 081.5521597 www.oltreilchiostro.org Visite guidate lun-ven h.10, 11, 12, 15, 16. Sab e dom al mattino solo su prenotazione (maggiorazione del biglietto di euro 1) - Biglietti: euro 2,50 Guided tours Mon-Fri h.10, 11, 12, 15, 16. Sat and Sun in the morning only by appointment (ticket + 1 euro). Tickets: 2, 50 euros Il Museo Religioso di Arte Contemporanea intende rendere contemporaneo il contatto con la produzione artistica più recente, tentando di riformulare il senso stesso dell’esperienza estetica, che non può essere oggetto di esclusivi e classici percorsi didattico-didascalici, ma proposta di lettura innovativa. The Museum of Contemporary Religious Art aims to make easier the understanding of the latest artistic production, trying to formulate the sense of the aesthetic experience through a new interpretation.
Eccellenze Campane Via Brin, 69 - Napoli Tel. +39.081.563.63.03 www.eccellenzecampane.it info@eccellenzecampane.it
Villa Comunale - Tel. 081.5833111 - www.szn.it Lun chiuso. Mar-sab h.9-17. Dom h. 9-14. Biglietti: 1,50 euro; 1 euro per bambini da 5 a 12 anni; gratis fino a 4 anni Mon closed. Tue-Sat h.9-17. Sun 9 a.m. -14. Tickets: 1,50 euros; 1 euro for kids aged 5-12; free entrance under 4 Ospita il più antico acquario d’Europa (30 vasche e 200 specie tra animali e vegetali marini), ma anche una biblioteca e laboratori per ricerche di zoologia, botanica e fisiologia marina. The oldest aquarium in Europe (30 tanks and 200 species of marine animal and plant life), but also a library and laboratories for research in zoology, botany and marine physiology.
Associazione Verace Pizza Napoletana Via Santa Maria la Nova, 49 - Napoli Tel: +39.081.420.1205 info@pizzanapoletana.org www.pizzanapoletana.org
Catacombe di San Gaudioso Museo di Paleobotanica ed Etnobotanica
Via Foria, 223 - tel. 081.449759; 081.455654 Sab e dom chiuso. Lun-ven h.9-14 su appuntamento Sat and Sun closed. Mon-Fri 9 a.m. - 2 p.m. by appointment La struttura ospita due sezioni dedicate rispettiva-
Museo storico musicale
Piazza Sanità - Tel. 081.5441305 visiteguidate@santamariadellasanita.it Direttore: Giovanni De Pasquale Lun-dom visite giuidate h.9.30-10.15-11-11.4512.30. Biglietti: euro 5; euro 3 per scolaresche Mon-Sun guided tours h.h.9.30-10.15-11-11.4512.30. Tickets: 5 euros; 3 euros for schools.
Via San Pietro a Majella, 35 - Tel. 081.5644111 Visite guidate: 081.446810 www.sanpietroamajella.it Sab e dom chiuso. Lun-ven h. 9.30-12.30 Sat and Sun closed. Mon-Fri 9.30 a.m. - 12.30 p.m. Il Conservatorio di San Pietro a Majella vanta una ric-
Marlen Pens Via F.C. Greco, 1/3 - Sant’Arpino (Caserta) Tel. +39.081.891.88.29 www.marlenpens.com
Bacazar di Luigi Pazzi Via Chiaja, 211 - Napoli Tel. +39.081.41.62.17
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ca biblioteca con preziose collezioni di manoscritti di scuola napoletana, ritratti e cimeli di musicisti e un museo di strumenti antichi. The Conservatory of San Pietro a Majella boasts a superb library with precious collections of manuscripts from the Neapolitan school, portraits and everyday items of musicians and a museum of antique musical instruments. Quadreria dei Gerolomini
Via Duomo, 142 - Tel. 081.294444 Dom chiuso. Lun-ven h. 9-14, sab h. 9-12. Sun closed. Mon-Fri 9 a.m. - 2 p.m., Sat 9 a.m. noon. Il complesso, impreziosito dalla splendida facciata realizzata da Ferdinando Fuga, comprende: la chiesa di San Filippo Neri, una pinacoteca, una biblioteca, l’archivio oratoriano e due chiostri. The complex has a splendid façade by Ferdinando Fuga and includes the Church of San Filippo Neri, a picture gallery, a library, the oratory archive and two cloisters. Scavi di San Lorenzo Maggiore
Via dei Tribunali, 316 - Tel 081.2110860 www.sanlorenzomaggiorenapoli.it Lun-sab h. 10-17. Dom h. 10-13.30. Biglietti: 9 euro; ridotto 7 euro per under 18 e over 65; riduzioni con Artecard Mon-Sat 10 a.m. - 5 p.m. Sun 10 a.m. - 1.30 p.m. Tickets: 9 euros; 7 euros under18 and over65; concessions with Artecard L’area sotto la chiesa di San Lorenzo ospita i resti di edifici che testimoniano la stratificazione avvenuta nel corso dei secoli attraverso trasformazioni dell’impianto urbano. Beneath the church of San Lorenzo the remains of buildings have been excavated to reveal the stratification of the city over the centuries.
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Accademia di Belle Arti - Pinacoteca
Madre
on a raised platform, constitute a veritable museum of historical factory founded in 1922 by Isidore Odin now symbol of excellence chocolate in the world. ZONA FLEGREA Terme di Baia
Via Costantinopoli, 107 - Tel. 081.441900; 081.44188. Visite guidate: 081.446810 www.accademianapoli.it Dom chiuso. Lun-sab h. 10-13. Biglietti: 5 euro; 3 euro per under 18 e over 65; 4 euro per gruppi di almeno 15 persone. Sun closed. Mon-Sat 10 a.m. - 2 p.m. Tickets: 5 euros; 3 euros under18 and over 65; 4 euros for groups of 15 people Assolutamente da non perdere, la Sala Palazzi, sezione dedicata alle opere dell’800, con esposizione delle opere dei maestri d’arte contemporanea, ex allievi dell’Accademia. Not to be missed is the Sala Palazzi, the section dedicated to works from the 19th century, exhibiting the works of masters of contemporary art who were students at the Academy.
Palazzo Donnaregina - Via Settembrini, 79 Tel. 081.19313016; 081.292833 www.museomadre.it Mar chiuso. Lun, mer, gio e dom h. 10-21; ven e sab h.10-24. Biglietti: 7 euro; ridotto 3,50 euro; lunedì gratis. Tue closed. Open Mon, Wed, Thu and Sun 10 a.m. - 9 p.m.; Fri and Sat 10 a.m. - 12 p.m. Tickets: 7 euros; 3,50 euros concessions; free on Mondays. Palazzo Donnaregina, edificio di grande pregio storico e architettonico situato in pieno centro cittadino, è la sede del nuovo museo d’arte contemporanea partenopeo. Palazzo Donna Regina, a building of great historical and architectural value situated in the very centre of the city, houses the new museum of contemporary art in Naples. Fabbrica di cioccolato Gay-Odin
Via Sella di Baia, 63 - Bacoli Tel. 081.8687592 - Lun chiuso. Mar-dom h. 9 - un’ora prima del tramonto Mon closed. Tue-Sun 9 a.m. - dusk Il Parco Archeologico e Monumentale di Baia conserva imponenti resti archeologici rispettivamente del Palatium o residenza degli Imperatori romani a Baia e di una villa tardo repubblicana. The Archaeological and Monumental Park at Baia contains impressive archaeological remains of the Palatium, residence of the Roman emperors at Baia and a villa from the late republican age.
Pan, Palazzo delle Arti di Napoli Museo di Baia Palazzo Roccella - Via dei Mille, 60 Tel. 081.7958605-06-07 www.palazzoartinapoli.net Mar chiuso. lun-sab h.9.30-19.30; dom e festivi h.9.30-14.30. Biglietti: 5 euro; 3 euro ridotto Tue closed. Mon-Sat 9.30 a.m. - 7.30 p.m.; Sun and holidays 9.30 a.m. - 2.30 p.m. Tickets: 5 euros; 3 euros concessions.
La struttura, centro permanente di arti contemporanee, ospita le più disparate espressioni culturali relative all’arte: dalla pittura alla scultura passando per la fotografia, il cinema e il fumetto. This permanent centre for contemporary arts houses a huge variety of cultural and artistic expression: from painting to sculpture, photography, cinema and cartoons.
Via Vetriera 12 - Tel. 081.417843 www.gay-odin.it Aperto dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17. Ingresso libero Mon-Thu h. 9-17. Free entrance. Macchine impastatrici, bilance, tegami e attrezzi di ogni genere e tipo: reperti con oltre cento anni di vita catalogati alla voce “archeologia industriale”. Servivano, un tempo, per lavorare la cioccolata. Oggi fanno bella mostra di sé in uno spazio ricavato all’ingresso della fabbrica Gay Odin, in via Vetriera a Chiaja. Posti su una pedana rialzata, costituiscono un vero e proprio museo dello storico stabilimento fondato nel 1922 dal piemontese Isidoro Odin, oggi simbolo di eccellenza cioccolatiera nel mondo. Mixers, scales, pots and tools for making chocolate: tools with more than a hundred years of life cataloged under “industrial archaeology”. Are positioned in the Gay Odin factory (Vetriera street at Chiaja). Set
Via Castello - Baia Tel. 081.5233797 Lun chiuso. Mar-sab h. 9- 20. Dom h. 9-19. Biglietti: 4 euro; 2 euro per over18 e under24; gratis per under 18. Mon closed. Tue-Sat 9 am - 8 pm. Sun 9 am - 7 pm. Tickets: 4 euros; 2 euros over18 and under24; free entrance under18 Il Museo Archeologico dei Campi Flegrei è alloggiato nel Castello Aragonese di Baia e ospita la sala dei Gessi, con calchi d’epoca romana che riproducono capolavori del periodo classico ed ellenistico dell’arte greca. The Archaeological Museum of the Phlegraean Fields is housed in the Aragonese castle of Baia, the Sala dei Gessi exhibits plaster casts from the Roman age reproducing masterpieces of the classical and Hellenistic period of Greek art.
È QUANDO TI SENTI PICCOLO CHE SAI DI ESSERE DIVENTATO GRANDE. A volte gli uomini riescono a creare qualcosa più grande di loro. Qualcosa che prima non c’era. È questo che noi intendiamo per innovazione ed è in questo che noi crediamo. Una visione che ci ha fatto investire nel cambiamento tecnologico sempre e solo con l’obiettivo di migliorare il valore di ogni nostra singola produzione. È questo pensiero che ci ha fatto acquistare per primi in Italia impianti come la rotativa Heidelberg M600 B24. O che oggi, per primi in Europa, ci ha fatto introdurre 2 rotative da 32 pagine Roto-Offset Komori, 64 pagine-versione duplex, così da poter soddisfare ancora più puntualmente ogni necessità di stampa di bassa, media e alta tiratura. Se crediamo nell’importanza dell’innovazione, infatti, è perché pensiamo che non ci siano piccole cose di poca importanza. L’etichetta di una lattina di pomodori pelati, quella di un cibo per gatti o quella di un’acqua minerale, un catalogo o un quotidiano, un magazine o un volantone con le offerte della settimana del supermercato, tutto va pensato in grande. È come conseguenza di questa visione che i nostri prodotti sono arrivati in 10 paesi nel mondo, che il livello di fidelizzazione dei nostri clienti è al 90% o che il nostro fatturato si è triplicato. Perché la grandezza è qualcosa che si crea guardando verso l’alto. Mai dall’alto in basso.
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La Solfatara
Via Solfatara - Pozzuoli Tel. 081.5262341 - www.solfatara.it Lun-dom h. 8.30-17.30. Mon-Sun 8.30 am - 5.30 pm Con un’estensione di circa 33 ettari, è un’oasi naturalistica che offre numerosi spunti per un’avventurosa passeggiata tra fumarole, vulcanetti di fango, boschi e zone di macchia mediterranea. Covering 33 hectares, the Solfatara is a natural oasis offering a variety of adventure-filled walks among the fumaroles, boiling mud springs, woodland and Mediterranean maquis.
Tue closed. Wed-Mon 9 am - dusk. Tickets: 4 euros; 2 euros over18 and under24; free entrance under18 È il terzo anfiteatro italiano per grandezza dopo il Colosseo e quello di Santa Maria Capua Vetere. Dall’arena si accede ai sotterranei dove stavano le belve prima dei combattimenti. The third largest Amphitheatre in Italy after the Colosseum and the one in Capua (Santa Maria Capua Vetere). From the arena it is possible to go down into the dungeons where wild beasts were caged prior to combat. CAPRI Certosa di San Giacomo
Parco Archeologico di Cuma
Via Acropoli, 1 - Tel. 081.8543060 Lun-dom h. 9-18. Mon-Sun 9 am - 6 pm Il Parco comprende: l’Acropoli, le Terme del Foro e quelle Romane, il Foro, il Capitolium, le Necropoli, la fossa Neronis, le cisterne della Crypta romana e l’Arco Felice. The Park includes: the Acropolis, The Forum and Roman Baths, the Forum, the Capitol, the Necropolis, the Fossa Neronis, the cisterns of the Crypta Romana and the Arco Felice Arch. Anfiteatro Flavio di Pozzuoli
Via Terracciano, 75 - Pozzuoli Tel. 081.5266007 Mar chiuso. Mer-lun h. 9-un’ora prima del tramonto. Biglietti: 4 euro; 2 euro per over18 e under24; gratis per under 18.
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Via Certosa, 2 - Capri Tel. 081.8376218 www.beniculturali.it - Lun chiuso. Martedì-domenica h. 9-14. Ingresso libero Mon closed. Tue-Sun 9 am - 14 pm. Free entry. Chiusa nella valletta fra l’altura del Castiglione e il Monte Tuoro, è espressione del periodo medioevale e monastico caprese nella sua forma più aulica e monumentale. Fondatore della Certosa, fra il 137174, fu Giacomo Arcucci conte di Minervino e di Altamura, segretario della regina Giovanna I di Napoli, della più nobile famiglia di Capri (ad essa appartenne quell’Eliseo Arcucci conte di Capri che fu ammiraglio di Federico II) e potente e ricco feudatario cui si deve per grazia di un primo figlio natogli dalla moglie Margherita Sanseverina. Between the hills of Castiglione and Monte Tuoro is the medieval monastic charterhouse founded between 1371 and 1374 by Count Giacomo Arcucci, secretary of Queen Joan I of Naples and a member of Capri’s most noble family.
Villa San Michele
ISChIA Scavi e Museo Santa Restituta
Viale Axel Munthe, 34 - Anacapri - Tel. 081.8371401 Maggio-Settembre h.9-18 - May-September 9 am-6 pm Biglietti: 5 euro - Tickets: 5 euros Di proprietà di un’istituzione culturale svedese con sede nell’isola, oltre alla Villa San Michele, la creatura del medico-scrittore e filantropo Axel Munthe (che visse a capri per oltre mezzo secolo) comprende anche un museo circondato da un giardino di rara bellezza, un gruppo di alloggi per scrittori, artisti, scienziati e ricercatori svedesi e “il Monte Barbarossa”, un parco naturale per la protezione degli uccelli migratori e della vegetazione mediterranea. Villa San Michele was the brainchild of the Swedish writer and philanthropist Axel Munthe who lived on Capri for over half a century. The site also includes a museum surrounded by a beautiful garden and Monte Barbarossa, a natural park for the conservation of migratory birds and Mediterranean plant life. Villa Jovis
Piazza Santa Restituta, 10 - Lacco Ameno Tel. 081.980538 - Lun-sab h.9.30-12.30/17-19 Dom h.9.30-12.30 - Biglietti: 2,50 euro Mon-Sat 9.30 am-12.30 pm and 5-7 pm Sun 9.30 am-12.30 pm - Tickets: 2,50 euros Un museo archeologico sotterraneo, allestito sotto la chiesa nello stesso luogo di rinvenimento dei reperti: materiali recuperati a partire dagli anni ’50 che hanno messo in luce la presenza di antichi insediamenti databili tra l’età preistorica e il periodo medievale. In circa 60 vetrine sono raccolti frammenti ceramici e architettonici, vasi e monete che illustrano le tracce lasciate dall’uomo nel susseguirsi delle culture del passato. Tra questi, la Testa della ninfa Aretusa (IV sec a.C.) e la testa di Demetra (IV sec. a.C.) An underground museum beneath the church where the relics were found from the 1950s on. Evidence of settlements from the prehistoric age to medieval times are exhibited in over 60 display cabinets. These include ceramics, vases and coins as well as the Head of the Nymph Arethusa and the Head of Demetra from the 4th century BC. Museo Archeologico Lacco Ameno Pithecusae di Villa Arbusto
Viale Amedeo Maiuri - Capri - Tel. 081.8374549 Lun-dom h.8-1 ora prima del tramonto Biglietti: 2 euro Mon -Sun 8am-1 hour bedor sunset - Tickets: 2 euro Secondo la tradizione, l’imperatore Tiberio, fece costruire ben dodici splendide ville, ognuna delle quali dedicata ad una divinità dell’Olimpo. Villa Jovis era la più ricca tra esse: posta in cima al Monte Tiberio, a 354 metri di altezza sul livello del mare, fu la principale residenza dell’imperatore Tiberio e ben ne riflette il carattere esclusivo e riservato. According to the tradition, the Emperor Tiberius built twelve beautiful villas, each dedicated to a divinity of the Olympus. Villa Jovis was the richest one: built on the top of Mount Tiberius, at 345 mt. on the sea surface, it was the main residency of Emperor Tiberius and reflects his character, exclusive and reserved.
Corso Angelo Rizzoli – Lacco Ameno Tel. 081.900356 Lun chiuso. Mar-dom h.9.30-13/16-20 Mon closed.Tues - Sun 9.30 am-1 pm and 4-8 pm Nella magnifica cornice della residenza scelta dall’editore Angelo Rizzoli come suo buen retiro isolano, tra i numerosi oggetti, il museo conserva reperti archeologici dall’epoca preistorica (neolitico superiore) all’età romana tra cui un frammento di un’iscrizio-
Le pagine Musei sono realizzate in collaborazione con: ne metrica nota come Coppa di Nestore proveniente dalla necropoli di valle San Montano a Lacco Ameno. The museum is located in a magnificent setting and houses numerous archaeological finds from prehistoric times and from the Roman age, including a fragment of the so-called Nestor’s Cup from the necropolis in Lacco Ameno. AREA VESUVIANA Scavi Archeologici di Pompei
Via Villa dei Misteri, 2 Tel. 081.8575347 - www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h.18) Ingresso: 11 euro; ridotto 5.50 euro per over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-17 (income till h15.30). Tickets: 11 euro; concessions 5,50 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar). Grazie all’ottimo stato di conservazione dei suoi edifici, dovuto al particolare seppellimento, sotto una coltre di cenere causato dall’eruzione del 79 d.C., Pompei può dirsi l’unico sito archeologico che ci restituisce l’immagine di una città romana nella sua interezza. Thanks to the remarkable state of preservation of its buildings, due to the peculiar burial under a 6 meters blanket of ash and lapillus caused by the eruption of the Vesuvius in 79 b.C., Pompeii is the only archaeological site showing a Roman town in its integrity.
Scavi Archeologici di Ercolano
Corso Resina - Tel. 081.8575347 www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h18) Ingresso: 11 euro; ridotto 5.50 euro per over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-19.30 (income till h18). Tickets: 11 euro; concessions 5,50 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar). Al momento dell’eruzione del Vesuvio, Ercolano venne travolta da una marea di fango e detriti vulcanici, che, solidificandosi, poterono conservare, molto meglio che a Pompei, le parti superiori delle costruzioni e anche tutti i materiali organici, per cui ci si offre una visione unica della vita privata antica. At the moment of the eruption of the Vesuvius in 79 b.C., Herculaneum was swept away by mud and volcanic detritus, which, once solidified, preserved the tops of the buildings and also all the organic materials, so this site offers a unique vision of the domestic life of the time. Museo Archeologico Virtuale
Via IV Novembre - Ercolano - Tel. 081.19806511 Lun chiuso; mar-dom h.9-17. Biglietti: 7 euro; riduzioni 4 euro Mon closed; Tue- Sun 9 a.m. - 5 p.m. Tickets: 7 euros; concessions 4 euros Nasce ad Ercolano il primo museo archeologico virtuale, luogo ideale per chi vuole esplorare il passato con le tecnologie di ultima generazione, immer-
gersi nelle rovine delle città sepolte dalla lava e vedere ricostruiti fedelmente ambienti e costumi degli antichi abitanti. Sono oltre 70 le installazioni multimediali - tra realtà virtuali ed ologrammi - a guidare i visitatori alla scoperta delle voci e dei volti degli antichi ercolanesi, che racconteranno la propria storia. Cuore del Mav è il Cave: un’enorme stanza di luce sulle cui pareti si proiettano giardini e cortili delle case di Pompei, Ercolano e Stabia. E ancora, la Soundgallery, la stanza dei profumi e il Lupanare completano l’esperienza sensioriale nell’antica Ercolano. Herculaneum hosts the firts virtual archaeological museum, ideal place for explorations of the past through modern technologies. More than 70 installaions, devided in virtual reality and holograms, lead the visitors to the discovery of the old Rooman city before the eruption of the Vesuvius in 79 a.C.
RISTORANTE GRILL HOUSE AMERICAN BAR
Cantina La Barbera Via Raffaele Morghen, 36 Napoli Tel. +39.081.229.2357 www.cantinalabarbera.it
Pizzeria Brandi Sant’Anna di Palazzo, 1 Napoli Tel. +39.081.41.69.28 www.brandi.it
Antiquarium di Boscoreale
La Piazzetta Via Nazario Sauro, 21 / 22 Napoli Tel. +39.081.764.61.95 www.lapiazzettanapoli.com Via Settetermini, 15 - Tel. 081.8575347 www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h18) Ingresso: 5,50 euro; ridotto 2,75 euro per over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-19.30 (income till h18). Tickets: 5,50 euro; concessions 2,75 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar). L’antiquarium comprende reperti provenienti dai siti archeologici dell’area vesuviana. Presenta le caratteristiche principali dell’ambiente vesuviano in epoca romana e l’utilizzo delle risorse naturali da parte dell’uomo. The Antiquarium displays findings from the archaeologicas sites of the Vesuvius area. It describes the main characteristics of the Vesuvius environment in the Roman era and the exploitation of natural resources at that time.
D’Orta Spa Via Provinciale Pianura, Località San Martino 18 Pozzuoli (Napoli) Tel. +39.081.526.43.88 www.dorta.it
Luca Talarico Via Sant’Anna dei Lombardi, 17 Napoli Tel. +39.081.191.85.439 www.lucatalarico.it
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Scavi di Oplontis
minerali, dei 5.000 campioni del fondo Discepolo, appartenenti a 1.400 specie differenti del mondo. Central feature of the collections are the 3,500 minerals of the 5,000-strong Discepolo collection, with 1,400 different types from the world Museo Correale di Terranova
preserved example of an ancient Greek-Roman city with its impressive walls, the temples and all the buildings dedicated to public concern as the Macellum, the forum, the amphitheatre. CASERTA Belvedere di San Leucio
Via Sepolcri - Tel. 081.8575347 www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h.18) Ingresso: 5,5 euro; ridotti 2,75 euro over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-19.30 (income till h.18) Tickets: 5,50 euro; concessions 2,75 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar) Si tratta di una serie di rinvenimenti archeologici, relativi ad una zona suburbana di Pompei: una villa residenziale, la villa ‘di Poppea’; una ‘villa rustica’ attribuita a L. Crassius Tertius, nella quale, accanto a numerosi corpi di vittime dell’eruzione, è stata rinvenuta una notevole quantità di monete in oro e argento, assieme a numerosi pezzi di finissima oreficeria. The site is constituted by a series of archaeological findings related to a suburban zone of Pompeii: a residential villa, the Villa of Poppea; a rural villa, belonging to L. Crassius Tretius, where, next to the numerous bodies of the eruption’s victims, has been found a great quantity of gold and silver coins, along with pieces of fine jewellery.
Via Correale, 50 - Sorrento Tel. 081.8781846 Mar chiuso. Mer-lun h. 9-14. Biglietti: 6 euro Tue closed. Wed-Mon 9 am - 2 pm. Tickets: 6 euro Ospita dipinti e arti decorative napoletane e straniere dal XVI al XIX secolo, ventagli, orologi e una delle più prestigiose collezioni di porcellane del XVIII secolo. The museum houses collections of Neapolitan and foreign paintings and decorative arts from the 16th to the 19th centuries, refined fans, clocks and one of the most prestigious collections of 18th century porcelain. PAESTUM Area Archeologica di Paestum
Via Atrio Superiore - 81020 San Leucio (Ce) Info: 0823.873155; 800.411515 www.sanleucionline.it Orari: mar chiuso. Lun-dom h.9.30-18.30. Biglietti: 6 euro; scolaresche 3 euro. Opening hours: Tue closed; Mon-Sun h.9.30-18.30. Tickets: 6 euros; 3 euros for schools. Le antiche fabbriche della seta di epoca borbonica rivivono nello splendido complesso monumentale di San Leucio dove è possibile osservare gli strumenti originari del ‘700. The old manufactures of silk of the Bourbons live again in the beautiful Monumental Complex of San Leucio, where have been preserved the original engines dated back to 1700s.
Museo Mineralogico
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CAPUA Museo Provinciale Campano di Capua
Reggia di Caserta
PENISOLA SORRENTINA
Via San Ciro, 2 - Vico Equense Tel. 081.8015668 www.museomineralogicocampano.it Lun chiuso. Feriali h. 9-13; 16-19. Festivi 9-13 Mon closed. 9 am-1 pm; 4 pm-7pm; Hols 9 am - 1pm Nucleo centrale delle collezioni esposte sono 3.500
Opening hours: Tue closed; royal appartment: MonSun h.8.30-19; exhibitions: Mon-Sun h.8.30-18; gardens: Mon-Sun h.8.30-18. Tickets: all inclusive 6 euros; rolyal appartments 4,20 euros; gardens 2 euros; bikes 1 euro. Concessions over18-under25. Free admission under18 and for Umanistic Faculties students. Costruita per volere di Carlo III di Borbone nella piana di Caserta su progetto del Vanvitelli, accando agli appartamenti storici, che retituiscono i fasti dell’antica corte borbonica, ha degli splendidi giardini che sono l’aspetto più scenografico del complesso. Disseminati di fontane e cascate, sono ricchi di statue realizzate dai più noti scultori dell’epoca. Built under Charles III of Bourbon after a project of the architect Vanvitelli, besides the royal appartments, which give a clear idea of the magnificence of Bourbons’ courts, the most spectacular element of the complex are the gardens. Scattered with fountains and cascades, they are rich in statues realized by the most famous sculptores of the time.
Via Magna Grecia, 919 - Info: 0828.772654 www.infopaestum.it Lun-dom h.9-1 ora prima del tramonto. Ingresso: 4 euro per gli scavi; 6,50 euro per scavi + museo. Mon-Sun h.9-1 hour before sunset. Tickets: 4 euro for the archaeological area; 6,50 euro for archaeological area + museum L’area aecheologica di Paestum rappresenta un ottimo esempio di città greco-romana, di cui conserva l’impianto risalente al 500 a.C. con le mura, i templi e tutti gli edifici per gli esercizi pubblici come il Macellum, il Foro, l’anfiteatro. The archaeological area of Paestum is a very well
Corso Pietro Giannone, 1- Caserta Info: 0823.448084; 0823.277380 www.reggiadicaserta.org Orari: mar chiuso. Appartamento: lun-dom h.8.3019; mostre: lun-dom h.9-18; giardini: lun-dom h.8.30-18. Biglietti: cumulativo 6 euro; appartamenti 4,20 euro; giardini 2 euro; bicicletta 1 euro. Riduzione per giovani dai 18 ai 25 anni e per i docenti delle scuole statali. Gratis per under18 e per gli studenti universitari di facoltà umanistche.
Via Roma, 66 - Tel. 0823.620035 Lun chiuso. Mar-sab h.9-13.30; dom h.9-13 Biglietto: euro 4,13; gratis under18; riduzioni per Touring Club, Icom, Artecard e gruppi (min 10 persone) Mon closed. Tue-Sat h.9-13.30; Sun h.9-13 Tickets: euros 4,13; free admission under18; concessions for Touring Club, Icom, Artecard and groups Principale museo storico della Campania, presenta la più importante collezione al mondo di Matres Matutae, la famosa madri rinvenute nell’antica Capua. Oltre alla sezione archeologica, comprende una ricca sezione medievale ed anche un’importante biblioteca. Main historical museum of Campania Regione, it hosts the most important collection of Matres Matutae of the world. Besides the archaeological section, the museum hosts a rich section dedicated to the Middle Age and a very important library.