editoriale
L’uovo Gay Odin come il colosso di Rodi The Gay Odin egg, just like the Colossus of Rhodes di
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Il gigante Apple sceglie Napoli. L’amministratore delegato Tim Cook lancia l’idea di un centro di formazione annuale per sviluppatori di app. Probabilmente lì dove c’era la base militare Nato di Bagnoli, l’azienda di Cupertino farà sorgere una scuola di alta e “altra” formazione per giovani programmatori, italiani e stranieri. Un educatore di creativi talenti informatici, i Leonardo Da Vinci 2.0 che puntano alla nuova economia, quella senza confini. La bella notizia, che evidentemente convincerà molti cervelli fini a non cercare lavoro all’estero, Napoli la saluta anche con uno spettacolare, enorme uovo di Pasqua firmato Gay Odin, la storica fabbrica partenopea di cioccolato che delizia palati in mez-
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Giorgio Gradogna
za Italia. Questo dolcissimo ovale pasquale da tre quintali, alto un metro e 90, che inneggia la scelta di Apple, è il segno che la tradizione accoglie l’innovazione, la storia abbraccia il futuro, il talento creativo sposa tecnica e sapienza. Ovvero, il percorso che ha sempre fatto eccellere le produzioni della regione. E’ per questo motivo che Charme, la vetrina delle eccellenze del territorio, pubblica in copertina il colosso delle uova di Pasqua. Come se fosse il napoletano gigante di Rodi, che, tra le sei rinnovate domus della romana Pompei e le zampillanti fontane monumentali scolpite per abbeverare i popoli, apre le porte al nuovo mondo. Con tante aspettative.
The Managing Director, Tim Cook of the Apple company has recently launched the idea of setting up a one year training-course centre for inventors of apps. Of all countries and cities, this “Giant” has chosen Naples. It is thought that the premises could be the ex-NATO locations in Bagnoli, where the Cupertino Company will erect a highly qualified school which will form young programmers. The school will be open to both Italian and International students. Hopefully this news may prevent many talented young students not to leave the country and work abroad. The city of Naples is going to celebrate this wonderful decision with a spectacular and huge Easter egg made by Gay Odin, the historic Neapolitan chocolate factory, which delights the palates of half of Italy with its deli-
cious creations. The production of this sweet Easter egg is a way to praise the choice of the Apple Company, but it is also the sign that tradition is finally welcoming innovation. Thanks to the creative talent and technical knowledge of the new generations the city of Naples is now focused toward a new future. This is the reason why Charme, which has always been promoting the excellences of the territory, has decided to choose, as its cover, the picture of this giant Easter Egg. We would like to imagine this egg as a Neapolitan Colossus of Rhodes who can open the doors on to the new world, through the six renovated domus of the Roman Pompeii and through the gushing monumental fountains carved to quench people’s thirst. 3
CHARME TUTTO IL BELLO ANNO XII - NUMERO 1 - PRIMAVERA 2016 Reg. Tribunale di Napoli n. 1/2007 (nuova serie) Questa rivista è distribuita negli alberghi a 4 e 5 stelle di Napoli, Capri, Costiera Amalfitana, Costiera Sorrentina. Direttore responsabile: GIORGIO GRADOGNA Società editrice: Sisicom società cooperativa Corso Vittorio Emanuele 74 80122 Napoli ROC 17981 Direzione, redazione e pubblicità: Corso Vittorio Emanuele 74 80121 Napoli tel. +39.081.191.38.943 - 948 www.charmecampania.it Facebook: Charme tutto il bello di Napoli e della Campania info@charmeitalia.it segreteria@sisicom.it Traduzioni in inglese: Terry Freddo Consulenza storico artistica: Francesca Del Vecchio Stampa: Arti Grafiche Boccia - Salerno Direzione editoriale: Sergio Gradogna Realizzazione in service e impaginazione: Esacor Srl Progetto grafico: Davide De Marco Immagini: Archivio Sisicom, Sergio Gradogna In copertina: Frottage Nisida con la spiaggia di Bagnoli Questa iniziativa è contro il “sistema” della camorra
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sommario editoriale L’uovo Gay Odin come il colosso di Rodi di Giorgio Gradogna
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SITI ARCHEOLOGICI Scavi di storia Pompei è sempre più meraviglia di Rosanna Nastro
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MONUMENTI Marmi d’acqua Arte con zampilli per dissetare i popoli di Elisabetta Pagliarulo pag. 20 campania style Arte orafa Napoli, una musa molto preziosa di Annalisa Palmieri pag. 34 Sartoria Antonelli Stile ed eleganza cuciti a mano di Giuseppe Porzio
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Paolo Scafora La scarpa che sfida il “caos” di Lilly Calise
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D’Orta Pronto intervento contro i fastidi di Sergio Prado pag. 49 campania sapori Pasqua a tavola Festa con resurrezione del palato di Rosanna Nastro pag. 50
Casa Tua al Duomo Il luogo che soddisfa quattro desideri di Giuseppe Porzio pag. 61 Ristorante Museo Caruso e La Basilica Le note di Caruso, armonie per i palati di Giuseppe Porzio pag. 62 Vista Sky Bar e Ristorante Vesuvio Roof Notti da favola a picco sul golfo di Andrea Marquez pag. 64 Il Pirata Paradiso tra rocce e mare, tra gourmet e tradizione di Giuseppe Porzio
Caseificio Ponte a Mare Dal latte di antiche e sane valli nasce la regina delle mozzarelle di Giuseppe Porzio pag. 68 Caffè Italmoka Il potente aroma napoletano sbarca su Ebay di Sergio Prado
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Maxtris Mille confetti che fanno la differenza di Giuseppe Porzio pag. 71 GUIDA Ristoranti e Pizzerie in Vetrina
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MUSEI
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Eccellenze Campane La Primavera sboccia nei regni del gusto di Andrea Marquez pag. 66
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Scavi di storia 6
Pompei, è sempre più meraviglia Pompeii more wonderful than ever Dalla Fullonica di Stephanus alla Casa dell’Efebo: restaurate e aperte al pubblico nuove sei dimore dell’antica città sepolta dal Vesuvio. Viaggio a bocca aperta negli scavi archeologici tra i più famosi al mondo Six new dwellings of the ancient city buried by the Vesuvius have been finally restored and are open to the public. A stunning trip into the most famous archaeological excavations of the world di Rosanna
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Ci sono ancora le tracce dei colori impiegati per trattare le stoffe nella tintoria di Stephanus, uno degli uomini più influenti dell’antica Pompei. I disegni geometrici, che solcano i mosaici del pavimento della casa di Proculus il fornaio, sono uno spettacolo per gli occhi e la storia. Alla pari del lusso e della magnificenza che promanano dalla Domus dell’Efebo, con le sue rifiniture di pregio cui si abbina la raffinata semplicità che costella la casa di Amandius. Eccoli i tesori restaurati della città sepolta dal Vesuvio: un patrimonio ritrovato, duemila anni più tardi. Opere di un tempo che fu che oggi rivive, uno sguardo nel profondo passato. Pezzi di storia di recente strappati all’incuria dei secoli dopo un lun-
Nastro
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Finally, after a long restoration, these ruins can been considered as pieces of history torn from centuries of negligence. Since last Christmas, after many years, tourists and lovers can once again admire the rooms and the environment of the six Domus consigned to the entire world after centuries of total abandon. In the heart of Roman Pompeii, along Via dell’Abbondanza, (The road of Abundance) stand the six dwellings and each of them testimony how wealthy the city was. The Fullonica of Stephanus, the House of the Criptoportico, the abode of Paquius Proculus, the House of Sacerdos Amandus, the House of Fabius Amandius and the Efebo Domus are the names 7
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go intervento di restauro (costato allo Stato circa 3 milioni di euro), e che dalla scorsa vigilia di Natale è possibile finalmente ammirare, dopo tanti anni, nelle stanze e negli ambienti delle sei Domus consegnate, dopo secoli di oblio, all’ammirazione rapita di turisti e curiosi. Sei Domus, esatto. Sei come il numero delle antiche case che non aspettavano al8
tro che di tornare a spalancare le proprie porte per mostrare al pubblico dei visitatori di via dell’Abbondanza, cuore vivo e pulsante della Pompei romana, di quanta e quale ricchezza esse fossero dotate. La Fullonica di Stephanus, la Casa del Criptoportico, la dimora di Paquius Proculus, la Casa del Sacerdos Amandus, quella di Fabius Amandius e la Domus dell’Efebo.
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Cultural guide
Guide culturelle
In apertura la Casa del Criptoportico - Foto 1. 2. 3. e 4. La Fullonica di Stephanus Open with House of Criptoportico - Photo 1. 2. 3. and 4. Fullonica of Stephanus NAPOLI
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of these houses. None of them, with the exception of the Fullonica House, was present on any map, before today. They were unknown to the public but wellknown to the watchful eye of archeologists and researchers. “These dwellings have been restored”, explained the superintendent Massimo Osanna, “because together they offer an extraordi-
nary glimpse of what life was like in the Roman town in the years before the eruption of the Vesuvius.” The buildings tell us about the life of the rich and privileged people of Pompeii, and even more. The mysterious owner of the Efebo Domus may have been a wealthy merchant who, immediately after the earthquake that devastated the city in 63 A.D.,
POMPEI
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Nessuna di queste dimore, fatta eccezione per la Fullonica, era presente, prima d’oggi, sulla cartina degli scavi archeologici tra i più famosi al mondo. Alcune addirittura, prima del restauro, non avevano neanche l’insegna con il nome. “Non visitabili”, insomma. E sconosciute. Almeno al grande pubblico. Di fatto erano lì. Ben note all’occhio vigile degli studiosi. Avevano solo bisogno di rifarsi il look. Di una bella spolverata, pri10
ma di sfilare, più belle ed eleganti che mai, sulle passerelle della Storia. “Dimore scelte”, come ha spiegato nei giorni delle feste di fine anno, il soprintendente Massimo Osanna, perché insieme “offrono uno spaccato straordinario di quella che doveva essere la vita nella città romana negli anni che precedettero l’eruzione del Vesuvio”. Con ambienti che raccontano la vita dei più ricchi e privilegiati abitanti di Pompei. Ma non solo di quel ceto.
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Foto 5. 6. 7. 8. e 9. La Casa dell’Efebo 7
Photo 5. 6. 7. 8. and 9. Efebo Domus
had bought and restored several neighboring houses and built a maxi urban villa. The building stands out for the luxury and splendor of its walls and floor decorations. During the excavations, rich banquet facilities and works of art of great merit, including a magnificent bronze lamp-holder depicting an Efebo from which the house takes its name, were unearthed. This small statue is now to be found on display in the archaeo11
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Foto 10. e 11. La Casa di Sacerdos Amandus Foto 12. 13. e 14. La Casa di Paquius Proculus Photo 10. and 11. The House of Sacerdos Amandus Photo 12. 13. and 14. The House of Paquius Proculus
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E’ questo, ad esempio, il caso del misterioso proprietario della Domus dell’Efebo, forse un facoltoso mercante. Il classico “pezzo grosso” dell’epoca visto che, subito dopo il terremoto che aveva sconvolto la cittadina nel 63 d.C., aveva comprato e restaurato diverse abitazioni confinanti con la sua, realizzando una sorta di maxi villa urbana. La Domus dell’Efebo è costruita proprio così: aggregando più case comunicanti l’una con l’altra, come un’enorme unico complesso abitativo. 12
L’edificio, che si segnala per il lusso e il fasto delle decorazioni delle pareti e dei pavimenti, nel corso degli scavi, ha restituito ricchi servizi da banchetto e opere d’arte di enorme pregio, tra cui un magnifico portalampada in bronzo raffigurante un Efebo, oggi conservato al Museo archeologico di Napoli. Ed è stata questa statua ad aver dato il nome alla casa. Poco più in là, proseguendo lungo via dell’Abbondanza, svettano altre due dimore di recente restaurate. Si tratta di
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logical Museum of Naples. The House of Sacerdos Amandus and the one of Fabius Amandius are buildings less lavish than the Efebo’s, however, both were decorated with refined taste. They were equipped with an upper floor and housed craft shops, the remains of which were found during the excavations. The House of Sacerdos Amandus takes its name from the electoral inscriptions found at its entrance. The House of the Criptoportico is prob-
ably one of the most important of the whole lot. It was labelled this way by the experts for the presence of a luxurious cryptoporticus, a sort of huge “backyard” with large windows, which overlooked a living room and four thermal vaulted spaces decorated in stucco and painted. In 1914, the remains of some victims of the eruption were found in the garden of the Criptoportico. Plaster casts were made from their bodies and four of them in particular, are now known 13
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edifici più semplici rispetto alla casa dell’Efebo, forse abitati da gente comune. Si tratta della casa del Sacerdos Amandus e di quella di Fabius Amandius. Due ambienti molto più piccoli rispetto al “villone” del misterioso e ricco mercante, eppure decorati con estremo gusto e raffinatezza. La casa del Sacerdos prende il nome dalle scritte elettorali ritrovate al suo ingresso. Era dotata di un piano superiore, indipen14
dente, del quale si conserva ancora l’accesso al balcone. Qui era alloggiata l’officina di un costruttore di tavolette cerate (dette in latino tabellarius) i cui resti, carbonizzati, sono stati rinvenuti dagli archeologi durante i lavori di scavo, tra le rovine dell’edificio. Un posto di primo piano, da un punto di vista artistico, meritano, in questo alloggio, le pitture del triclinio che raffigurano le imprese di alcuni degli eroi
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mitologici dell’antichità. Anche la casa di Fabius Amandius è piccola. Quasi in miniatura. La diremmo una sorta di casa “tascabile” che sfrutta vari espedienti per guadagnare spazio. La domus si sviluppa, infatti, verso l’alto, su due livelli, e come quella del Sacerdos, ha un piano superiore dotato di balcone. E’ molto probabile che i vani scala di questo edificio fossero utilizzati anche per al-
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tre funzioni, probabilmente per ospitare alcune botteghe artigiane. Probabilmente tessili, come hanno suggerito una decina di pettini recuperati sul posto. Piccola curiosità. Questa casa, al pari di molte altre del sito archeologico vesuviano, fu visitata dai “fossores”, gli scavatori che dopo la terribile eruzione del 79 d.C., provarono a introdursi negli edifici in cerca di beni e cose preziose da riportare alla luce. Il
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Foto 15. La Casa di Paquius Proculus Foto 16. 17. 18. 19. e 20. La Casa di Fabius Amandius Photo 15. The House of Paquius Proculus Photo 16. 17. 18. 19. and 20. The House of Fabius Amandius 19
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as “The four casts of the Criptoportico House garden”. Of particular interest, is the fifth of the six newly restored domus: the Fullonica of Stephanus. It is an ancient and super-equipped workshop for the dyeing of garments, brought to light during the campaign of excavations conducted between 1912 and 1914. The Fullonica is one of the most impor-
tant and complete workshops for the washing and the treatment of cloths ever discovered in the archaeological area. The structure was equipped with huge tanks of masonry for rinsing the cloths. These small “pools” were supplied by a continuous flow of water. Slightly further on, there were some stone basins for the dyeing, the washing and the stain removal of the garments. On the second 15
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passaggio da loro aperto è ancora visibile sulla parete est del fabbricato. Proseguendo alla scoperta delle nuove Domus restaurate di Pompei bisogna soffermarsi sulla Casa del Criptoportico, probabilmente una delle più importanti del lotto, e così etichettata dagli esperti per la presenza di un lussuoso criptoportico munito di grandi finestre: una sorta di enorme “cortile” sul quale si spalancavano un soggiorno e quattro ambienti termali coperti da volte decorate in stucco. Le ali di tale monumentale e scenografico “spazio aperto” erano affrescate con scene ispirate ad alcuni episodi dell’Iliade secondo i gusti e i canoni tipici del II Stile. E’ probabile che i proprietari originari di questa lussuosa dimora fossero gente di “peso” nella societas augustea. Gente che però, prima che il Vesuvio si scatenasse, aveva già deciso di privarsi dell’immobile di via dell’Abbondanza, magari vendendolo a un non meglio precisato “riccone” del luogo. Lo testimonierebbero i lavori di “riqualificazione” urbanistica cui era soggetto l’impianto. Lavori di cui sono visibili le tracce, dal momento che il criptoportico, quando cenere e lapilli si abbatterono su Pompei, cancellandola dalla faccia della terra, stava per essere trasformato in una vasta sala per banchetti. Nel giardino del Criptoportico, nel 1914, furono ritrovati i resti di alcune vittime dell’eruzione. Forse gli abitanti della casa, oppure, chissà, ciò che resta di un gruppo di poveri fuggiaschi alla ricerca disperata di un rifugio. Di loro, raccolti in gruppi di sei e dieci individui, furono realizzati alcuni calchi di gesso di cui quattro, in particolare, sono oggi noti come i “quattro calchi del giardino della Casa del Criptoportico”. Particolarmente interessante, e non poteva 16
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essere altrimenti visto il peso (anche elettorale) che i “fullones” esercitavano nella società preindustriale di Pompei, è la quinta delle sei domus appena restaurate: la Fullonica di Stephanus. Si tratta di un’antica e super attrezzata bottega per la tintoria delle vesti riportata alla luce durante la campagna di scavi condotta tra il 1912 e il 1914. La Fullonica è uno dei più importanti e completi laboratori per il lavaggio e il trattamento dei tessuti scoperti nell’area archeologica mariana. L’impianto, a quan-
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Foto 21. 22. 23. 24. 25. 26. e 27. La Casa del Criptoportico Photo 21. 22. 23. 24. 25. 26. and 27. The House of Criptoportico
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floor there were large terraces where the washed and “painted” fabrics were left to dry. They were then passed into the torcular (a press) that stretched the fabric and made it brighter. As a demonstration of the prestige and importance of Stephanus, the rooms of the Fullonica House were decorated with paintings of great taste. Finally, we have the sixth and final highlight of the “new” Pompeii: the house of Proculus the Baker. One of the few in17
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Foto 28. 29. e 30. La Casa del Criptoportico 28
to hanno potuto accertare gli studiosi, era dotato di enormi vasche in muratura per il risciacquo degli indumenti. Tali piccole “piscine” erano alimentate da un flusso continuo di acqua. Poco più in là c’erano alcuni bacini di pietra per la tintura, il lavaggio e la smacchiatura delle vesti. Poi, al piano superiore, si aprivano alcune grandi terrazze dove le stoffe lavate e “dipinte” venivano messe ad asciugare. E quindi passate nel torcular (la pressa) che serviva per stirare il tessuto e renderlo più brillante. A dimostrazione del prestigio e dell’importanza di Stephanus, gli ambienti della Fullonica erano decorati con pitture di un certo gusto. Infine, eccoci alla sesta e ultima chicca della 18
“nuova” Pompei: la casa del panettiere Proculo, uno dei pochi abitanti della città sepolta di cui sono note le fattezze del volto grazie al celebre dipinto che lo ritrae, in posa, mentre regge un papiro appoggiato al mento, accanto alla moglie che a sua volta reca in mano uno stilo. Il dipinto, forse uno dei più famosi in assoluto di tutta l’antichità, è oggi in mostra nelle stanze del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. La Domus di Proculus, nota come quella del Sacerdos Amandus per le scritte elettorali che campeggiano sulle pareti esterne, colpisce soprattutto per il bel pavimento a mosaici che ne caratterizza l’atrio. Belli, però, sono anche l’ampio salone e il peristilio con le pareti dipinte con soggetti “nilotici” in omag-
Photo 28. 29. and 30. The House of Criptoportico
gio a quella sorta di “egittomania” che in quegli anni si impadronì del mondo romano. Soggetti affiancati a scenette di chiaro stampo erotico. In tutto tre piani, a fronte di una facciata piuttosto semplice con tanto di balcone. Famoso, in questa casa, è anche il mosaico del “cane alla catena” a cui si affiancano suggestivi riquadri geometrici contenenti animali, piccole teste umane e scene di vita marinara (remi e timoni). La casa di Proculo era molto ben curata. Ed era stata concepita con ambienti studiati appositamente per accogliere degnamente il visitatore, ma anche per destare meraviglia e stupore, una volta varcata la soglia d’ingresso. Duemila anni dopo, l’effetto è ancora lo stesso.
habitants of the buried city whose face is known thanks to the famous painting that shows him posing while holding a papyrus on which he rests his chin. He is next to his wife, who is holding a stylus. The painting, perhaps one of the most famous of all antiquity, is now on display in the rooms of the National Archaeological Museum of Naples. The Domus of Proculus was frescoed with images of Egyptian taste including erotic scenes. Some mosaics also decorated the dwelling, including the famous “chained dog”. Today, as two-thousand years ago, Pompeii is still able to arise wonder and amazement.
Traversa di via Provinciale Galatina, Sant’Angelo in Formis Capua (Caserta) Phone: +39 0823 99 54 70 www.tenutasandomenico.it
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Marmi d’acqua 20
Arte con zampilli per dissetare i popoli Art and fountains for quenching people’s thirsty Dal Cinquecento in poi gli abbeveratoi pubblici si vestono di sfolgorante bellezza. Nascono così in Campania decine di fontane monumentali affidate ai migliori architetti e scultori. Ecco una breve guida per dissetarsi con arte, leggende e storia From the sixteenth century onwards, public water troughs were transformed into artworks of dazzling beauty by the best architects and sculptors of the time. Here is a brief guide to quench the thirst of art, legends and history di Elisabetta
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Dall’età ellenistica, passando per l’antica Roma, fin nel cuore oscuro del medioevo, in Campania l’approvvigionamento idrico è stato oggetto di dispute architettoniche gestite da regnanti e architetti, chiamati da ogni dove per poter convogliare l’acqua delle numerose sorgenti presenti sul territorio e portarla a Napoli e negli altri centri urbani. Ma è nel Cinquecento che la necessità, il bisogno d’acqua, si veste di sfolgorante bellezza attraverso sculture marmoree che zampillano; opere di artisti del calibro di Bernini, Domenico Fontana, Michelangelo Naccherino, Vanvitelli, Salomone. Tra le fontane monumentali napoletane più
Pagliarulo
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In the sixteenth century, fountains and water troughs of dazzling beauty were realized by artists of the caliber of Bernini, Domenico Fontana, Michelangelo Naccherino, Vanvitelli and Salomone. The most beautiful fountain, among the monumental ones of Naples, probably is the “Fountain of Neptune”. Re-located many times over the years, it is now to be found in via Medina, between Piazza Municipio and Palazzo San Giacomo. It represents Neptune, surrounded by beautiful nymphs and satyrs. Strolling along the marvelous seafront of Naples, we find the famous “Fountain 21
Monumenti
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belle e dalla storia singolare c’è la “Fontana del Nettuno”, una fontana veramente nomade. Commissionata dal viceré Enrique de Guzmán, conte di Olivares, vide la luce durante il vice regno del conte di Lemos. Su disegno di Domenico Fontana fu realizzata da Giovanni Domenico D’Auria, Michelangelo Naccherino, Pietro Bernini e Cosimo Fanzago. Sistemata in origine presso l’Arsenale del porto, rimase però senz’acqua a causa dei lavori di bonifica voluti in quell’area dal vicerè, nel 1628, quindi, fu trasportata al largo di Palazzo (attuale Piazza del Plebiscito). Tuttavia neanche qui trovò la sua pace: era d’intralcio per le feste di piazza. Dopo pochi anni fu portata a Santa 22
Lucia. All’inizio del 1639, il nuovo viceré, il duca di Medina di las Torres, le dà una nuova collocazione al largo delle Corregge, in corrispondenza della chiesa di San Gioacchino (la chiesa di San Diego all’Ospedaletto). Lo spostamento dell’opera era inserito in un più ampio progetto di abbellimento della città e, sia la strada dove fu collocata, sia la fontana stessa presero il nome del viceré: Medina. Ma il girovagare di questa povera fontana non finisce qui: mutilata durante la rivolta di Masaniello e depredata dal viceré Pedro d’Aragona nel 1672, fu di nuovo parzialmente restaurata nel 1675 e di lì a poco subì un altro spostamento presso l’inizio della via del Molo, inizio di via Medina, do-
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Monumenti
In apertura la fontana di Diana e Atteone nel parco della Reggia di Caserta - Foto 1. 2. 3. e 4 Fontana di Nettuno a Napoli in piazza del Municipio Opening with Fountain Diana and Atteone in park of Royal Palace of Caserta - Photo 1. 2. 3. and 4. Fountain of Neptune in Municipio Square
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ve restò per ben due secoli. Nell’800 passa da via Morelli a piazza Nicola Amore fino a giungere a piazza Bovio. E arriviamo ai nostri giorni: nel 2000, torna a via Medina fino all’apertura del cantiere della metropolitana. Dalla sua più recente posizione, oggi il Nettuno osserva piazza Municipio e palazzo San Giacomo. Spuntando dalla vasca marmorea sorretta da ninfe e satiri forse spera che questo sia il suo ultimo trasloco dentro la città. Passeggiando sul lungomare ci si imbatte nella famosissima “Fontana del Sebeto”, voluta dal viceré Emanuele Zunica e Fonseca su progetto di Cosimo Fanzago; collocata in origine a via Cesario Console, solo
successivamente, nel 1939, trova la sua definitiva collocazione, dopo la colmata, nel tratto finale di via Caracciolo. Sebeto, Sepeithos, che in greco vuol dire “andar con impeto”, è il nome dell’antico fiume sulla cui foce è sorta Neapolis, rappresentato dal Fanzago come un vecchio semidisteso, figura centrale della fontana, attorniato da due tritoni ai lati. In una traversa del Corso Umberto, detto anche “il rettifilo”, si trova una fontana dal nome assai curioso, la Spina Corona. Meglio conosciuta come la “Fontana delle zizze”, quelle della Sirena Partenope, qui rappresentata nell’atto di spegnere le fiamme di un incendio conseguente l’eruzione del
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of Sebeto”, commissioned by the viceroy Emanuele Zunica Fonseca and designed by Cosimo Fanzago. In 1939 it was placed at the end of the famous Via Caracciolo. Sebeto, means “go with a rush” in the old Greek language, and it was the name of the river on which Neapolis (Naples) was erected. The fountain represents Cosimo Fanzago depicted as an old man laying between two Tritons on each side. In a cross street of Corso Umberto, we have the “Spina Corona Fountain”, better known as the “Fountain of the Breasts”. The breast is that of the Siren Partenope. She is represented in the act of extinguishing the flames of a fire caused after
an eruption of the Volcano Vesuvius. This small fountain was erected in mid-1300. “All the fountains of Naples are made from tears: the “Fountain of Monteoliveto” is made of the tears of a pious nun who wept endlessly over the Passion of Jesus “. This is how Matilde Serao, in her book “Neapolitan Legends”, recalls the most beautiful and monumental fountain of the city, better known as the “King Carluccio fountain”. According to an old legend, the “Fountain of the Enchantments” was the place of the nocturnal gatherings of powerful witches who used its water to pack magic and love potions. Dismantled and rebuilt 23
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Vesuvio. Una targa in marmo recita la frase “Dum Vesevi Syerena Incendia Mulcet” (mentre la sirena addolcisce l’incendio del Vesuvio). Questa piccola fontana addossata al muro perimetrale della chiesa di Santa Caterina della Spina Corona fu fatta erigere a metà del 1300 da alcuni nobili del Seggio del Nilo, la leggenda vuole che il Vesuvio qui rappresentato, che erutta ed incendia la città, altri non sia che lo stesso popolo napoletano, da sempre artefice di sanguinose e infuocate ribellioni sulle quali s’invocava la benefica intercessione della sirena. «E tutte le fontane di Napoli sono lagrime: quella di Monteoliveto è formata dalle lagrime di una pia monachella che pianse senza fine sulla Passione di Gesù»: così Matilde Serao, nel suo libro “Leggende napoletane”, cita una tra le più belle fontane monumentali del 600: la “Fontana di Monteoliveto” o meglio conosciuta come la fontana di re Carluccio. Quest’opera scultorea vede la luce nel 1673, dopo cinque anni di lavori ad opera dei marmorai Bartolomeo Mori e Pietro Sanbarberio con la supervisione dell’architetto Donato Antonio Cafaro; nel 1671, in seguito alla morte del Mori, subentrarono Dionisio Lazzari e Giovanni Mozzetti. Giunta all’ultimazione, i lavori per la realizzazione della statua in bronzo di Carlo II di Spagna vennero affidati agli scultori Giovanni Maiorino e Giovanni D’Auria su disegno di Cosimo Fanzago; tuttavia i due non portarono a termine l’opera scultorea, la cui esecuzione venne affidata a Francesco D’Angelo che la terminò nel 1673 per celebrare, appunto, l’allora giovane regnante di Spagna. Ogni fontana racconta una storia, un aneddoto: c’è una fontana del 1600, un po’ dimenticata ma che vanta passato e un nome 24
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affascinanti: la “Fontana degli Incanti”. C’è stato un tempo in cui gli abitanti del porto, luogo dove fu fatta costruire dal viceré Pedro de Toledo, non osavano avvicinarvisi. Secondo la leggenda, infatti, era meta di raduni notturni di potenti streghe che utilizzavano la sua acqua per confezionare pozioni magiche e filtri d’amore. Danneggiata durante la rivolta di Masaniello nel 1647, subì vari restauri fino a scampare alle demolizioni del Risanamento. Smontata e ricostruita, fu posizionata nell’odierna piazza Salvatore di Giacomo agli inizi del XX secolo. Molti oggi la ricordano con il nomignolo di “Cöccövàja”, poiché lo stemma dei viceré, un’aquila con le armi di Carlo V, scolpito sulla fontana, rammenta al popolo la figura di una civetta (in latino cöccövàja, in dia-
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many times, it now stands in Salvatore di Giacomo Square. It is also known with the nickname of “Cöccövàja”, since the emblem of the Viceroy ( an eagle with the emblem of Charles V) carved on the fountain, reminds the Neapolitans the figure of an owl (cöccövàja in Latin, ciucciuettola in the local dialect), since forever considered as a harbinger of doom. For this reason too, the fountain has maintained a sinister and mysterious aura over the centuries. It often happens that fountains are identified with two names. This is the case of the “Fountain of the Giant” or “Fountain of Immacolatella”. It was built in the early seventeenth century, near the monasteries of San Luigi e Santo Spirito and the Church of Santa Maria della Croce
(still existing). Its first name derives from the statue of a giant which was found in Cuma before its construction, while the other name was given after 1815, when the fountain was placed near the dock, in front of the Immacolatella building. In 1905 the Fountain of the Giant was placed in its final location on the seafront, not far from Castel dell’Ovo. In 1943 the Duchess Elena of Orleans, wife of Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta, decided to donate to her beloved Naples a fountain that is now remembered as the “Fountain of the Duchess”. It is located on the hill of Capodimonte and soon became an oasis of rest for those moving from the periphery to the centre of city with draft animals. 25
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letto ciucciuettola), annunciatrice di sventure, anche per questo motivo la fontana ha mantenuto nei secoli un alone sinistro e misterioso. Come descritto, capita spesso che le fontane siano identificate con almeno due nomi: è questo il caso anche della “Fontana del Gigante” o “Fontana dell’Immacolatella”. Costruita all’inizio del XVII secolo, per volere del vicerè don Antonio Alvarez di Toledo duca d’Alba, nello spazio dove si trovavano i conventi di San Luigi e Santo Spirito e la Chiesa di Santa Maria della Croce (ancora esistente). Deve il suo primo nome alla statua del Gigante (ritrovata a Cuma) che era presente in 26
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Foto 5. e 6. Fontana del Sebeto al Largo Sermoneta a Napoli - Foto 7.e 8. Fontana di Spinacorona o altrimenti detta “delle zizze” in via Giuseppina Guacci Nobile a Napoli - Foto 9. 10. e 11. Fontana dell’Immocolatella o anche detta del Gigante in via Partenope a Napoli - Foto 12. e 13. Fontana di Monteoliveto in piazzetta Trinità Maggiore a Napoli Photo 5. and 6. Fountain of Sebeto in Largo Sermoneta, Naples Capuana - Photo 7. and 8. Spina Corona Fountain better known Fountain of Breatsts in Giuseppina Guacci Nobile Street, Naples - Photo 9. 10. and 11. Fountain of Immacolatella or Fountain of the Giant, in Partenope Street, Naples - Photo 12. and 13. Fountain of Monteoliveto in Trinità Maggiore Square
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quel luogo prima della sua costruzione. L’altra denominazione le fu data dopo il 1815, anno in cui fu collocata al molo di fronte alla costruzione dell’Immacolatella. Nel 1905 trova definitiva collocazione a poca distanza da Castel dell’Ovo. La scultura è articolata mediante tre archi a tutto sesto dove si collocano gli stemmi che rimandano al re e ai suoi vice. Nell’arco centrale si scorge la tazza marmorea sorretta da due mostri marini, mentre nei due archi laterali sono rappresentate due divinità fluviali che stringono tra le mani due cornucopie. E’ il 1943 quando la Duchessa Elena d’Orlèans, moglie di Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta, filantropa ispettrice genera-
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Without a doubt The “Fountain of Esedra” can be considered one of the most spectacular Neapolitan fountains. It is located in the Mostra d’Oltremare area and was built during the Fascist period with the intention of celebrating the Italian colonialism. Inspired by the eighteenth-century model of the fountain of the Royal Palace of Caserta, it is among the largest in the world. Many fountains which can be found throughout the Campania region are spectacular and monumental. Very famous are the ones in the astonishing park of the Royal Palace of Caserta, which are placed along the so-called waterway
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Foto 14. Fontana dell’Esedra all’interno della Mostra d’Oltremare a Napoli Foto 15. Fontana di Margherita nel parco della Reggia di Caserta Photo 14. Fountain of Esedra in the area of Mostra D’Oltremare Photo 15. Fountain Margherita in park of Royal Palace of Caserta
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le delle volontarie della Croce Rossa, insignita, durante la Prima Guerra Mondiale di una medaglia d’argento al valore militare, decide di regalare alla sua amata Napoli una fontana che da allora in poi sarà sempre ricordata con il nome di “Fontana della Duchessa”, in onore di questa nordica filantropa e beniamina di Partenope. L’opera scultorea, posizionata sulla collina di Capodimonte, è destinata a diventare un’oasi di riposo per coloro che con animali da tiro, si spostano dalla periferia alla città. Tra le più spettacolari fontane partenopee c’è senza dubbio la “Fontana dell’Esedra”. Sì trova all’interno della Mostra d’Oltremare e fu realizzata durante il ventennio fascista con l’intenzione di celebrare il colonialismo italiano. Ispirata al modello settecentesco della fontana della Reggia di Caserta, è tra le più grandi al mondo. Ecco i suoi numeri: si estende su un’area 900 mq, circondata 28
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da pini e lecci, può contenere 4 mila metri cubi d’acqua nelle sue 76 vasche ed è dotata di 1.300 ugelli in ottone e bronzo. La particolarità è che da alcuni di questi l’acqua viene “sparata” fino a 42 metri d’altezza creando magnifiche coreografie. E’ dotata inoltre di 12 fontane a cascata, 900 proiettori, impianto audio e una complessa struttura idraulica: tutto per muovere l’acqua, gli zampilli e i soffioni a suon di musica, con un gioco di luci il cui effetto finale lascia senza fiato. Fontane spettacolari e monumentali sono presenti in tutta la regione. Famosissime sono quelle nel parco della Reggia di Caserta che formano la cosiddetta via d’acqua che, con forma rettilinea discontinua e intervallata da grandi vasche, prati e cascatelle, crea, con la naturale pendenza del terreno, un curioso effetto ottico che fa sembrare questo viale molto più breve della sua rea-
le lunghezza (circa 3 chilometri), tutto merito della maestria del Vanvitelli nel saper manipolare la prospettiva, il cui punto di fuga culmina qui nel Monte Briano da cui discende una cascata alimentata dall’acquedotto Carolino. Percorrendo dal basso questa via d’acqua, la prima fontana che si incontra è la “Fontana Margherita”, inserita in un’aiuola circolare con la prima delle tre grandi vasche a sviluppo longitudinale: la Peschiera Grande, un bacino artificiale lungo quasi mezzo chilometro e largo circa 30 metri e che termina con la “Fontana dei tre delfini”, opera di Gaetano Salomone, formata da giganteschi delfini di foggia grottesca. Percorrendo il viale, la successiva fontana che s’incontra è quella di Eolo, qui rappresentato mentre suscita la furia dei venti contro Enea e i Troiani. Quest’opera eseguita da Gaetano Salomone, Angelo Brunelli, Andrea Violani, Paolo Persico e Pietro Solari si compo-
ne di 28 statue di venti ed è una delle opere incompiute. Del progetto originale, che prevedeva 54 statue, ci resta un modello in legno predisposto dallo stesso Vanvitelli che conteneva anche un grande gruppo scultoreo formato da Eolo e Giunone su un carro trainato da pavoni. Più avanti, la “Fontana di Cerere”, opera in marmo di Carrara di Gaetano Salomone, forma sette piccole cascate ed è ornata da delfini, tritoni, nereidi e statue dei fiumi Oreto e Simeto. La scultura mostra Cerere che sostiene la medaglia con il simbolo della Trinacria. A chiudere la serie delle fontane, prima della Grande Cascata, vi è la straordinaria “Fontana di Venere e Adone”, un imponente gruppo scultoreo che mostra Venere intenta a dissuadere Adone dall’andare a caccia e salvarlo così dal cinghiale che lo ucciderà. Intorno ai protagonisti: ninfe, cani, fanciulli e amorini.
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Foto 16. Fontana di Eolo nel parco della Reggia di Caserta Photo 16. Fountain Eolo in park of Royal Palace of Caserta
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Along this way, the first fountain we come across is the “Fountain Margherita.” Following there is the Peschiera Grande, a reservoir half a kilometer long, which ends with the “Fountain of the three dolphins”. The next fountain we encounter is the one of Aeolus. It is represented arousing the fury of the winds against Aeneas and the Trojans. Further on, is the “Fountain of Cerere”. At the end of the series of fountains, before the Great Waterfall, we are overwhelmed by the extraordinary “Fountain of Venus and Adonis”. It shows Venus who tries to persuade Adonis not to go hunting and save him from the wild boar which will kill him. Nymphs, dogs, children and cupids surround the main characters. At the end of the park stands a majestic waterfall from which a considerable amount of water falls around the famous marble group of Diana and Actaeon. Diana, on a rock and surrounded by nymphs, is about to dive into the water; on the other side of the fountain, Actaeon, who has been discovered while admiring Diana, is transformed into a stag and attacked by his own dogs. The “Fountain of San Martino” can be found in Cerreto Sannita, a small town near Benevento. The water gushes from the mouths of four dolphins and a decorative pine cone stands in the center. It is said that these elements were originally 29
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Alla fine del parco troneggia l’imponente cascata da cui una considerevole mole d’acqua ricade in un bacino adorno del celebre gruppo marmoreo di Diana e Atteone, opera di Paolo Persico, Tommaso Solari e Angelo Brunelli. Diana, su uno scoglio, circondata da ninfe, sta per tuffarsi nelle acque; dall’altra parte, Atteone, sorpreso a guardare Diana nella sua nudità, viene trasformato in cervo e intorno a lui cani famelici stanno per sbranarlo. Percorrendo l’entroterra campano alla ricerca di altre fontane se ne incontra una molto particolare in un paesino del Beneventano la cui storia rimanda alla rivoluzione di Masaniello. L’amministrazione comunale di Cerreto Sannita, per la costruzione della “Fontana di S. Martino”, acquista nel 1812 alcuni ornamenti in pietra lavica (i delfini e la pigna centrale) e nel 1813 assegna i lavori al muratore Biagio Ciccarelli. Nell’atto di acquisto risulta che i delfini e la pigna erano ornamento di una fontana già esistente e poi demolita in piazza Mercato a Napoli e gli storici sono concordi sul fatto che 30
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si tratti della fontana dalla quale Masaniello, il famoso capopopolo, faceva le sue arringhe rivoluzionarie durante l’insurrezione del 1647. La fontana è situata nel centro storico di Cerreto Sannita, nella parte meridionale di piazza San Martino di fronte alla chiesa omonima e davanti al complesso ex carceri feudali-palazzo del Genio. Costituita da una parte inferiore in pietra calcarea lavorata e da una parte superiore in pietra lavica. L’acqua zampilla dalle bocche dei quattro delfini mentre al centro vi è una pigna decorativa. Percorrendo la Strada Regia, oggi denomi-
nata Statale 90, per molti secoli importante direttrice che da Napoli conduceva verso le Puglie, si arriva fin nel cuore del centro storico di Avellino, dove si trova la “Fontana Caracciolo” o “Fontana di Bellerofonte”, nome che deriva dalla statua centrale che raffigurava Bellerofonte, eroe della mitologia greca, ma conosciuta con il nome di “Fontana dei tre cannoli”. Da umile abbeveratoio cittadino fu trasformata in maestosa fontana barocca dall’architetto Cosimo Fanzago su commissione di Francesco Marino I Caracciolo nel 1669. Situata tra due brevi rampe di cinque gradini, presenta
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Foto 17. Fontana di Diana e Atteone nel parco della Reggia di Caserta - Foto 18. e 19. Fontana dei Delfini nel parco della Reggia di Caserta - Foto 20. Fontana di Venere nel parco della Reggia di Caserta Photo 17. Fountain Diana and Atteone in park of Royal Palace of Caserta - Photo 18. and 19. Fountain of three Dolphins Fountain Diana and Atteone in park of Royal Palace of Caserta - Photo 20. Fountain of Venus Fountain Diana and Atteone in park of Royal Palace of Caserta
cinque nicchie, di cui tre circolari. Nelle nicchie superiori alloggiavano i busti di un patrizio e di una matrona romana. Ai lati due nicchie più grandi custodivano due statue di marmo, al centro c’era la statua di Bellerofonte nell’atto di uccidere la Chimera. Il gruppo marmoreo della Fontana conserva lo stemma civico dei Caracciolo e due lapidi, di epoche diverse, testimoniano interventi manutentivi apportati nei secoli. L’acqua che alimenta la fontana proviene dal monte Partenio e fuoriesce dalle tre bocche poste in basso, i tre “cannuóli”, da cui deriva il nome popolare della fontana. Più a sud, altre famose fontane adornano Salerno. Proprio qui, nel centro storico, c’è 32
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la “Fontana dei pesci”, conosciuta anche con il nome di “Fontana del Campo”, perché si trova di fronte Palazzo Genovese nel medievale “Largo del Campo”. Non si hanno notizie certe sulla data della sua costruzione ma il progetto originale è attribuito al Vanvitelli. Presenta una vasca semicircolare posizionata su due gradini e una facciata trapezoidale con quattro lesene sormontate da un frontone e quattro vasi di marmo. Gli zampilli sono cinque: uno proveniente da una conca marmorea su colonna e posta nella nicchia al centro del frontone, due provenienti dai pesci posti sul bordo della vasca ed altri due dalle maschere di Bacco poste tra le due coppie di lese-
ne. E’ considerata una delle due fontane caratteristiche dell’antica Salerno assieme alla “Fontana del Tullio” che si trova nei giardini comunali. La “Fontana di Esculapio”, meglio conosciuta come “Fontana del Tullio”, fu costruita nel 1790 in stile barocco e collocata in prossimità del lungomare di Salerno, presso la porta occidentale della città ora scomparsa. All’inizio dell’Ottocento fu spostata verso la spiaggia “Santa Teresa” e la sua posizione attuale dista poche decine di metri dalla sua posizione ottocentesca. L’installazione avvenne a spese di un certo Don Tullio, da cui prese il nome, e, originariamente, ospitava nella nicchia centrale un busto
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di Esculapio poi sostituito da un putto. Nel centro antico di Salerno, all’interno del Giardino della Minerva, primo orto botanico d’Europa, c’è una fontana che è un piccolo gioiello del barocco, la “Fontana della Conchiglia”. Costruita originariamente nel trecento, fu ristrutturata nel 600 e ampliata nel 700 assumendo la monumentale foggia attuale. E’ costituita da una peschiera a forma di conchiglia ed è divisa in tre sezioni, con due colonne avvolgenti ai lati sulla vasca centrale. Si trova nel punto più basso del giardino della Minerva, sul terrazzo panoramico dell’antico Palazzo Capasso. Divenuta oggi immagine simbolo dei Giardini della Minerva.
Monumenti
Foto 21. Fontana di Cerere nel parco della Reggia di Caserta - Foto 22. Fontana della Conchiglia a Salerno - Foto 23. Fontana di Esculapio o del Tullio a Salerno - Foto 24. Fontana dei Delfini a Cerreto Sannita - Foto 25. Fontana dei Cannoli ad Avellino Photo 21. Fountain of Cerere Fountain Diana and Atteone in park of Royal Palace of Caserta Photo 22. Fountain of th Shell, Salerno - Photo 23. Fountain of Esculapio or Tullio - Photo 24. Dolphins Fountain, Cerreto Sannita - Photo 25. Fountain Cannoli, Avellino
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the ornaments of a demolished fountain in Piazza Mercato, Naples. Historians think that it is the fountain from which Masaniello, the famous popular leader, gave his revolutionary speeches during the insurrection of 1647. In the historical center of Avellino, there is a fountain called “ Caracciolo Fountain “ or “Fountain of Bellerofonte”, the name of which derives from its central statue that depicts Bellerofonte, a hero of Greek mythology. Famous fountains adorn the city of Salerno too. In the historical center of the city, there is the “Fountain of fish”, also known as the “Fountain del Campo”, because it faces Palazzo Genovese in the
medieval “Largo del Campo”. The original project is attributed to Vanvitelli. It is considered one of the two most distinctive fountains of Salerno together with the “Fountain del Tullio”, also called “Fountain of Esculapio”. In the old town of Salerno, in the Gardens of Minerva (the first botanical garden of Europe), stands a fountain which is considered to be a little jewel of the Baroque Art: it is the “Fountain of the Shell “. It was originally built in the fourteenth century, to be rebuilt in 600 and then enlarged in 700. It is on the terrace of the old Capasso Palace and is considered the official symbol of the Gardens of Minerva in the world. 33
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Arte orafa 34
Napoli, una Musa molto preziosa Naples: a very precious Musa Natura, paesaggio, storia, architettura: ecco le fonti ispiratrici delle nuove splendide collezioni delle più rinomate griffe orafe napoletane. Che grazie a creatività, stile, design, qualità e grandi capacità artigianali sono tra le più apprezzate al mondo Nature, landscapes, history and architecture. These are the sources of inspiration of the new splendid collections of the most famous Neapolitan jewellery Brands which are among the most popular in the world, thanks to the creativity, the style, the design and the quality of their creations di Annalisa
“L
“La primavera non mi permette di stare in questa casa più a lungo. Devo uscire e respirare a pieni polmoni l’aria di nuovo!”. Il desiderio risale a qualche secolo fa e porta la firma del compositore austriaco Gustav Mahler. L’aria di nuovo che porta la primavera si “respira” anche nelle ultime collezioni di gioielli made in Naples, esempi stilosi di un’arte che ha a Napoli uno dei suoi più importanti baricentri. Qui si producono piccoli capolavori à porter, che fondono sapientemente antico e moderno, artigianalità, raffinatezza, estro e fantasia, senza mai perdere di vista le radici e gli input creativi lanciati dalla mera-
Palmieri
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One can sense the sweet air of Spring in the latest collection of jewels made in Naples. Here, small à porter masterpieces are realized, skillfully blending ancient and modern techniques, elegance, creativity and imagination but never losing sight of the origins of the Neapolitan jewellery art, which is famous worldwide. The necklace “Mirabilis” is one of the latest creations of the designer Alessandra Libonati. It faithfully reproduces the inner gate of the Chapel of Santa Restituta, to be found in the Cathedral of Naples. The jewel is hand-made and realized in red gold-plated and white silver. The necklace 35
Campania Style
Colored Bees Orecchini con pietre Tormaline cabochon ovali Pietra centrale: peridoto verde sfaccettato taglio briolet LIBONATI JEWELS
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Collana Mirabilis Collezione Cancelli d’Argento Argento rosso e bianco placcato oro LIBONATI JEWELS
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vigliosa Terra che li ha visti prendere forma, quella Terra che è una vera Musa ispiratrice della creatività orafa partenopea rinomata in mezzo mondo. Ripropone fedelmente il cancello interno della Cappella di Santa Restituta, custodita nel Duomo di Napoli, la collana “Mirabilis” realizzata a mano in argento rosso e bianco placcato gold, impreziosita nel-
la parte centrale da una goccia di sangue, pardon, di granato, che richiama il luogo da cui nasce. Una creazione della designer Alessandra Libonati, incastonata ad hoc nell’esclusiva collezione “Cancelli d’Argento” presentata a Castel dell’Ovo e che vede alcuni esemplari esposti stabilmente alla Carrè Dorèe Lifestyle Gallery di Montecarlo. Della stessa designer, anche la più sbarazzina “Colored Bees”, collec-
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Anelli Snake in oro bianco con diamanti e in oro giallo con pavè di diamanti bianchi e brown GALLOTTA
Anello Vesuvio in argento e smalto GALLOTTA tion dedicata alla primavera e alle api, che volando di corolla in corolla, generano vita e colore, arricchita da “tormaline cabochon e peridoto in taglio briolette. Il Vesuvio, icona per eccellenza della città, opportunamente stilizzato e rivisitato in chiave fashion con dettagli in rilievo, è invece protagonista di autentici maxi anelli hand-made in argento e smalto griffati Gallotta Gioielli, storico marchio della gio-
is part of the exclusive “Silver Gates” collection, which was shown to the public at The Castel dell’Ovo. Some of its pieces are in permanent exhibition at the Carrè Dorèe Lifestyle Gallery in Montecarlo. Also made by the same designer is the lively “Colored Bees” collection, which takes its inspiration from Spring and bees, which are able to generate life and color by flying from one flower to another. All the jewels of
Via dei Mille 57/a, Napoli Tel. +39.081.188.93.725 www.gallotta.com Facebook: GALLOTTA gioielli 37
Campania Style
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1. Francesco Tramontano Gioielli Anelli “Fish” realizzati in argento e ottone
ielleria napoletana. Come quelli spiritual chic con l’effige del patrono San Gennaro. Entrambi sono frutto della maestria di esperti artigiani orafi partenopei. Gli stessi che, con gusto e devozione verso il proprio mestiere, da anni danno forma ad altre incredibili opere d’arte tutte da indossare. Come gli anelli “Snake”, in oro bianco o giallo con pavè di diamanti white e brown, che fasciano le dita come un abbraccio. Il Mare, altro elemento imprescindibile del capoluogo campano, ispira da sempre le originali collezioni del giovane orafo e designer Francesco Tramontano, all’insegna di argento, oro e bronzo, spesso accosta38
ti a materiali inusuali. Deliziosi e riconoscibilissimi i suoi anelli “Fish”, gli orecchini “Meduse” con frange e le collane con catena a maglie “movimentate” da pesciolini apribili sui lati, così da giocare, come si vuole, sulla lunghezza del monile. Sempre il Mediterraneo “influenza” anche le creazioni Pietrasalata, marchio che prende il nome da un antico scoglio lambito dal mare di Napoli particolarmente caro a Valerio Pirolo, che proprio lì da ragazzo ha iniziato le sue avventure subacquee. Non a caso, tra i suoi gioielli più evocativi in argento, ma anche oro e bronzo, ritroviamo eleganti collane “Onde” con corniola, divertenti earring “Pol-
po” e anelli “Medusa” con grandi perle naturali. Virando verso l’Isola Azzurra, Angela Puttini propone “Provident Capri”, collezione ispirata ad un’antica moneta di Tiberio riprodotta su argento, bronzo, cammei o lava declinata su anelli, bracciali, orecchini, ciondoli e gemelli. Un bel gioiello, ma anche un potente portafortuna che pare spinga i possessori a tornare sempre più spesso sull’incantevole isola del Golfo. Tornando sulla terra ferma, l’atmosfera si fa fiabesca “trasformando” così Partenope in un enorme scrigno prezioso traboccante di pezzi unici, come gli orecchini chandelier “Mon Trèsor” in stile decò del-
la storica maison Rovian di Torre del Greco, realizzati in oro, diamanti e gocce di rarissimo corallo peau d’ange, in cui convivono volumi e colori contrastanti alla ricerca dell’equilibrio perfetto. Atmosfere da fiaba anche per l’esclusiva collezione “Mille e una notte” firmata Gustavo Renna, che vede tra i protagonisti un autentico bracciale cuff interamente realizzato a mano in argento nero, che, indossato, prende le nuance della luna, impreziosito da smeraldi su oro verde opaco a contrasto e diamanti white, che contribuiscono a rendere l’insieme ancor più magico. Della stessa linea, anche il maxi anello e gli orecchini in pendant con
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Storia, arte, cultura, musica e gastronomia
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this collection are enriched with tourmaline cabochon and peridot briolette beads. The Vesuvius is the most important icon of the city of Naples. The Gallotta Gioielli company, an historic Neapolitan brand, has stylized and redesigned the symbol of the city to create a collection of hand-made maxi rings, realized in silver and enamel. The company also produce chic and “spiritual” rings which bear the image of the Patron Saint San Gennaro. Both types of rings are made by local expert goldsmiths who, over the years, have
2. Puttini Capri Bracciale linea “Provident Capri” in argento rosato con monete in bronzo 3. Pietrasalata Anello “Medusa” in argento con perla naturale 4. de’ Nobili Gioielli Anello collezione “Polvere di Stelle” in argento e oro con pietra naturale
created incredible works of art to be worn. The famous “Snake” rings, for example, in white or yellow gold with pavè white and brown diamonds. The sea has always inspired the very original creations of the young goldsmith and designer Francesco Tramontano, which are made in silver, gold and bronze, often combined with unusual materials. Unique and recognizable are his “Fish” rings, the “Jellyfish” earrings with fringes and the necklaces of mesh chains with little fish hanging on one side which could be extended in order to change the length of the jewel according to one’s desire. The Mediterranean sea inspires the crea-
tions by Pietrasalata too. The brand takes its name from an ancient rock lapped by the sea of Naples, particularly dear to Valerio Pirolo, who lived many underwater adventures right on the rock during his childhood. Not surprisingly, among his most famous silver, gold and bronze jewels, there are the elegant “Waves” necklaces with carnelian, the amusing “Octopus” earrings and the “Medusa” rings, with large natural pearls. Angela Puttini has designed the “Provident Capri” collection, inspired by an ancient Roman coin of Tiberius reproduced in silver, bronze, cameo or lava and applied on rings, bracelets, earrings, pendants and
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rubini, diamond e opale centrale ricco di riflessi multicolor. Si ispira al perenne rincorrersi del sole con la luna, invece, la nuova collezione de’ Nobili Gioielli in argento, oro e pietre semipreziose naturali, carica anch’essa di significati simbolici. Anelli, e non solo, caratterizzati da una raffinata lavorazione artigianale nei quali sun (simbolo di verità) e moon (sentimenti), si riuniscono per sempre nella linea traversale e up-to-date, “Polvere di stelle”. La Natura è l’indiscussa primadonna per i preziosi Caramanna Gioielli, ideati dall’architetto e jewelry designer Stefania Caramanna, le cui creazioni da anni riscontrano gran successo e infiniti apprezzamenti. L’estro creativo e l’eleganza di Stefania si trasformano in pezzi unici in argento, oro e pietre naturali, rigorosamente handmade in Partenope, stylish e allo stesso tempo intramontabili, che, specie in questo periodo, richiamano le fattezze e le molteplici nuance di delicati spring flower, protagonisti, tra l’altro, delle capsule “Bouquet” e “Canestro”, fiori all’occhiello della linea “Fantasie d’anelli”. Vere e proprie mini sculture da indossare, che è possibile trovare nello showroom di Chiaja e anche presso i tanti rivenditori auto40
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rizzati del marchio Caramanna, sparsi in tutta la regione, Penisola Sorrentina, Costiera Amalfitana e isole comprese (l’elenco completo dei rivenditori Caramanna è consultabile sul sito www.caramannagioielli.it). Deliziosi petite fleur guest anche del raffinato “FlowerJoy Colors”, tra gli ultimi modelli di orologi firmati Capri Watch, impreziosito da cristalli multinuance nel quadrante e white a doppio giro sulla lunetta. E, per le più superstiziose, per la serie “non è vero, ma ci credo!”, et voilà, lo scaramantico “LuckyJoy” che ospita i simboli portafortuna per eccellenza: un cornetto rosso tipicamente napoletano e un 42
quadrifoglio di carattere più internazionale. Per outfit spiritosi e al contempo eleganti. Fonde classico con nuove tendenze, sperimentando idee e accostamenti inusuali Giuseppe Mandile, “papà” della vivace collezione “Sigilli”, che punta su particolari anelli in argento con inserti in bronzo arricchiti da acquamarina e crisoprasio, ma realizzabili anche con perle barocche, onice, corallo, ametista o lapislazzulo. Una rivisitazione dell’antico seal ring dal castone con cornice semovibile e sempre diverso, perché realizzato direttamente sulla pietra. Miscela sapientemente arte, seduzione,
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Nature is the undisputed primadonna of the very precious Caramanna Gioielli, designed by the architect Stefania Caramanna, whose creations are rousing great success and endless appreciation. The creative flair and elegance of Stefania enable her to design unique pieces of silver, gold and natural stones, hand-made in Naples. Trendy, yet timeless creations, which remind the delicate shades of spring flowers. Flowers are the protagonists of the capsules “Bouquet” and “Canestro”, which are the master-pieces of the “Fantasie d’anelli” line. These are real wearable sculptures, which can be found in the showroom of Chiaia, and also at the many
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7. Gianni Carità Orecchini “Chain collection” in oro bianco impreziositi da diamanti e zaffiri 8. Paola Grande Gioielli Bracciale cuff della collezione “Spinae” realizzato in oro e diamanti 9. Bianca D’Aniello Bracciale “limited edition” caratterizzato da lavorazione a scaglie di serpente e applicazione di pietre dure 10. Rovian Orecchini chandelier linea “Mon Tresor” in oro rosa, diamanti e rarissimo corallo peau d’ange
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femminilità e raffinatezza Giulia di Pace designer di Paola Grande Gioielli, che ha appena dato forma a “Spinae”, collezione basata su tridimensionalità, sovrapposizioni e attrazione tra opposti. Protagonista, un’originale struttura “a criniera” che vive di dettagli quasi architettonici e sartoriali e “impunture” laterali effetto zigzag che riportano a un tailor made di decisa identità. Maestria artigianale, design ed eleganza senza tempo si sposano alla perfezione nei gioielli della collezione “Chain” di Gianni Carità, realizzata in oro 44
e pietre preziose, che danno forma ora a fiocchi, ora a cuori, caramelle o a delicati flower, special guest su orecchini, collane ed anelli. Una linea di alta gioielleria, il cui leitmotiv è una catena gold avvolta su una base anch’essa in oro poi saldata a laser. Classico e moderno convivono alla grande anche nelle creazioni di Bianca D’Aniello: bracciali, collane e orecchini realizzati esclusivamente a mano e in edizione limitata, in cui si fondono in un’unica raffinata combinazione un’anima gipsy-chic romantica e sofisticata e uno stile glam-
authorized dealers of the brand Caramanna, scattered throughout the region, the Sorrento Peninsula, the Amalfi Coast, islands included (the complete list of Caramanna’s retailers is available on the official site of the company www.caramannagioielli.it). Delicious little flowers decorate the marvellous “Flower Joy Colors”, one of the latest creations of the brand Capri Watch. This model has multicolored crystals on the dial and a double outline of white crystals on the bezel. The propitiatory “Lucky
Joy” is the best choice for the most superstitious! It is embellished with good luck symbols par excellence: a red horn, typical of the Neapolitan tradition, and a four leaf clover. The best choices for witty and elegant outfits. Giuseppe Mandile, creator of the vibrant collection “Sigilli”, blends classic and new trends and experiences unusual ideas and combinations. The “Sigilli” line focuses on special silver rings with bronze inserts, embellished with aquamarine and agates, baroque pearls, onyx, coral, amethyst and
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11. Gustavo Renna Bracciale “Mille e una notte” in argento nero impreziosito da diamanti, smeraldi e inserti in oro verde 12. Giuliana Grande Orecchini a cuore della collezione “Sinapsi” in argento e brone con specchio centrale
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rock più aggressivo e sensuale con superfici mosse da lavorazioni a maglia metallica o a scaglia di serpente, bagni in oro satinati, elaborati openwork e applicazioni di pietre dure semipreziose. “Sinapsi” è invece la last collection firmata Giuliana Grande: circuiti di sensazioni e di emozioni che s’incontrano e si scontrano, si intersecano, si aggrovigliano e si specchiano per dar forma a gioielli unici realizzati artigianalmente in argento e brone, plexiglass e pietre naturali. Proprio come i deliziosi orecchini a cuore con little mirror e l’estroso maxi bracciale “groviglio style”. 46
lapis lazuli. A revival of the traditional seal ring with a removable and always changeable bezel frame. Giulia di Pace, designer for Paola Grande Gioielli, can cleverly combine art, seduction, femininity and sophistication. her last collection “Spinae” has a very distinctive identity and was inspired by the concept of attraction between opposites, light and shadow. In “Spinae”, the key reason is a ‘mane’ structure that lives of almost architectural details and tailoring. Her latest and distinctive collection “Spinae” is characterized by three-dimentional effects, the technique of overlapping and
the attraction between opposites. The design of her jewels are original that takes us back architectural tailoring techniques. The “Chain” collection by Gianni Carità is a composition of gold and luxurious stones. Precious bows, hearts, candies or delicate flowers adorn earrings, necklaces and rings. A high jewellery line of great design and timeless elegance, whose leitmotif is a wrapped golden chain, laser welded.on a golden base. Classical and modern elements co-exist in the creations of Bianca D’Aniello: handmade bracelets, necklaces and earrings in very limited editions, in which a sophisti-
cated gypsy-chic romantic soul meets an aggressive and sensual glam-rock spirit. Her jewels are recognizable for the unique realization techniques, the elaborate openworks and the semi-precious stone applications. “Sinapsi” is the last collection signed by Giuliana Grande: circuits of sensations and emotions that meet and collide, intersect, become entangled and reflect each other to give shape to unique jewels, handcrafted in silver and brone, plexiglass and natural stones. Superb are the heart shaped earrings with little mirrors and the extravagant maxi bracelet “groviglio stile”.
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MODA
Sartoria Antonelli Stile ed eleganza cuciti a mano Hand-sewn style and elegance Dalla maison di Palazzo Leonetti, l’arte sartoriale del maestro Antonelli è apprezzata dall’aristocrazia partenopea e ha conquistato New York e Tokyo Antonelli‘s high fashion creations are appreciated by the Neapolitan aristocracy, and have now conquered New York and Tokyo
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“Lo stile non si ostenta”. Anche perché dell’eleganza “si deve sentire il profumo”. Aforismi di un uomo che lo stile sa crearlo. Cosi come sa infondere eleganza. Lello Antonelli non è un maestro sartoriale qualunque. L’infanzia a inebriarsi dell’odore della stoffa, guardando la madre cucire abiti di scena al San Carlo, il pluripremiato Antonelli è tra i pochi a interpretare la grande differenza tra il coprirsi e il vestirsi. Perfezionate nello storico laboratorio di via Montesanto, le sue creazioni hanno trovato sublimazione nella nuova maison di Palazzo Leonetti, in via dei Mille. Ciascun abito, tight, frac, smoking, soprabito o camicia si distingue dai dettagli. Le asole sono rifinite a mano con pura seta, gli interni eseguiti in fibre naturali. I bottoni sono
di Giuseppe
in osso, corozo e corno. Valica i mari l’arte del maestro Antonelli, che vanta clienti da New York a Tokyo. Il made in Naples viaggia e si amplifica con lui. E anche Napoli lo ha apprezzato molto. Tra i suoi clienti, professionisti, magistrati, politici, imprenditori. L’aristocrazia partenopea sceglie chi è garanzia di qualità e stile. Perché “il lavoro che nasce in bottega crea l’eleganza che vive in strada”.
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From the new location of Palazzo Leonetti in Via dei Mille, Antonelli’s high fashion tailoring has roused great success in the city of Naples. This is because its citizens always choose a name which is a guarantee of quality and style. The mar-
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vellous creations of the maison have conquered New York and Tokyo too. Each dress, tight, tailcoat, tuxedo, coat or jacket is distinguished for its unique and luxurious details of great style: the buttonholes are hand-finished with pure silk, the interiors are made of natural fibers and all buttons are realized in bone, horn or corozo.
Sartoria Antonelli Via dei Mille 40 (Palazzo Leonetti) Napoli Tel. +39.081.549.75.71 www.sartoriaantonelli.com
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ACCESSORI MODA
Paolo Scafora La scarpa che sfida il “chaos” Shoes that challenge “chaos” Le calzature artigianali del brand partenopeo sposano forme asimmetriche, linee irregolari ed elementi decorativi non convenzionali The new line of the handmade shoes by the Neapolitan brand is characterized by asymmetrical shapes, irregular lines and unconventional decorative elements di Lilly
C Paolo Scafora Via Tavernola, 8 Casandrino (Na) Tel. +39 081.830.48.08 www.paoloscaforanapoli.it
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C’è chi ancora bada al puntale, all’intersuola, alla fodera in vitello. E che impreziosisce l’intera opera con quei dettagli che fanno di una scarpa un pezzo unico. L’unicità sulla quale si erge l’uomo che ha stile. Lo stile di Paolo Scafora, la cui nuova collezione si caratterizza per un fil rouge coraggioso: la sfida al “chaos”. In questi tempi di disordine economico, sociopolitico e culturale, il brand napoletano rielabora forze e stimoli contrastanti, per coglierne le forze rigeneranti. Nella sua accezione più antica, il Chaos non è mero disordine. Piuttosto è il vuoto, lo spazio cui attinge il Demiurgo di Platone per plasmare il cosmo. Scafora si fa interprete della lezione degli Antichi Greci nel dare forma univoca a visioni artistiche contrastanti eppur desiderose di dialogo. Le
lavorazioni artigianali del brand partenopeo si sposano così con forme asimmetriche, linee irregolari, elementi decorativi non convenzionali. In fondo, ciò che regna nell’arte ma anche in ciascuno di noi, è un crogiolo di emozioni “caotiche”, desiderose di prender forme nuove senza rompere con le proprie radici.
T
The artisan shoemaker Paolo Scafora dedicates great attention to each detail of his creations, starting from the tip of the shoe, the midsole and the calf lining. Every detail enhances the entire shoe, making it a real unique piece. The new collection of Paolo Scafora is inspired by today’s “chaos” which derives
Calise
from the economic, political and social turmoils of these times. The new line of the Neapolitan brand has geometric shapes, irregular lines and unconventional decorative elements . After all, what prevails in art, but also in each one of us, is a melting pot of “chaotic” emotions.
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SERVIZI D’ECCELLENZA
D’Orta spa Pronto intervento contro i fastidi Prompt intervention L’azienda partenopea, da 80 anni leader della disinfezione e pest control, applica le nuove tecniche di ozonizzazione per qualsiasi ambiente pubblico e privato The Neapolitan company, leader in the field of disinfection and pest control, apply their new techniques of ozonation in any public or private settings di Sergio
C
Cattivi odori negli ambienti chiusi? Batteri, spore, acari o insetti fastidiosi? No problem. La soluzione immediata ce l’ha la D’Orta Spa, azienda partenopea specializzata in disinfezioni e pest control dal 1937 che conta ben cinque certificazioni Certiquality. Grazie al suo costante aggiornamento tecnico e scientifico, che l’ha fatta diventare leader nel settore dei servizi di pronto intervento di disinfestazione, la D’Orta scende in campo con la sua squadra di “ozonizzazione”. Un procedimento che elimina tutti i microrganismi (batteri, virus, muffe e funghi), che ossida le molecole maleodoranti e che rimuove così ogni forma di cattivo odore o fastisio-
Prado
se presenze. In qualsiasi ambiente, pubblico o privato che sia: istituzioni, strutture ricettive, hotel, ristoranti, mense, cliniche, ospedali, uffici e scuole vengono sanificate in men che non si dica. Un consiglio quindi a quanti devono porsi il problema: ozonizzatevi!
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Bad smells in closed rooms? Bacteria, spores, mites or annoying insects? No problem. The D’Orta company can remove all kinds of unpleasant smells and “uninvited guests” thanks to the latest ozonation procedure. A technique that
definitively eliminates all the microorganisms (bacteria, viruses, molds and fungi) which oxidizes the malodorous molecules.
D’Orta Spa Via Provinciale Pianura, Località San Martino, 18 Pozzuoli (Napoli) Tel. +39.081.526.43.88 www.dorta.it Camillo l’acchiappa insetti della D’Orta Spa
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Pasqua a tavola 50
Festa con resurrezione del palato A celebration with the resurrection of the palate Dall’agnello di Israele alla zuppa di cozze di re Ferdinando: miti e leggende dei piatti e dei dolci della tradizione pasquale partenopea From the traditional Neapolitan lamb to the mussel soup of King Ferdinand I: myths and legends of dishes and desserts of the Neapolitan Easter tradition di Rosanna
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Ogni festa ha il suo piatto. E la tradizione da rispettare. Non fa certo eccezione la Pasqua, ricorrenza per eccellenza dei Cristiani, ereditata dal pesach ebraico che simboleggia il passaggio (pesach, appunto) dalla schiavitù d’Egitto alla liberazione, e trasformata nella celebrazione della Resurrezione di Gesù. Festa cristianissima, dunque. Anche nel piatto, dove storia e folklore spesso si incrociano, plasmando un mix che profuma di storia. Come nel caso dell’agnello, probabilmente il simbolo più forte e prestigioso di questa antica ricorrenza che affonda le proprie radici nella notte dei secoli. Ebbene, la tradizione di consumare il cucciolo della pecora nel giorno di Pasqua deriva dalla “Pesach” dei figli di David. In particolare, il riferimento è a quando Dio annunciò a Israele che lo avrebbe li-
Nastro
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Each festivity respects its dishes and traditions. No exception for Easter, that celebrates the Resurrection of Jesus. Lamb meat is probably the most representative symbol of this ancient and prestigious occasion. It symbolizes Jesus, who is the Lamb of God, sent as a sacrifice to atone the sins of men. The Easter egg is the symbol par excellence of this holiday too. Eggs have always been considered sacred symbols because they bear life in their shells. They have the appearance of a cold and lifeless stone, just like the stone tomb in which Jesus was laid after the Crucifixion. But, in the shell lies a new life ready to bloom, just as the son of God did when he came out of his grave. The tradition of chocolate eggs is fairly recent, but the habit of giving as a present 51
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In apertura tagliere di salumi tipici campani - 1. Agnello arrosto 2. Agnello alla griglia - 3. Coniglio e bucatini all’ischitana 4. Uova pasquale di cioccolata - 5. Tagliere di salumi - 6. Tagliata di prosciutto cotto - 7. Caciocavalli e ricotte tipiche campane Open with appetizer of cold meats of Campania 1. Roasted lamb - 2. Grilled lamb - 3. Rabbit and “bucatini all’ischitana “ - 4. Easter chocolate egg - 5. appetizer of cold meats - 6. Sliced ham - 7. Caciocavallo and ricotta of Campania 2
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berato dalla schiavitù mandando nel regno del Faraone le celebri “sette piaghe”. Una di queste, probabilmente la più dura, prevedeva la morte di tutti i primogeniti. Secondo la Bibbia, il Signore ordinò agli israeliti di marcare le porte delle loro case con sangue d’agnello in modo che l’angelo della morte, al suo passaggio, fosse in grado di riconoscere chi colpire e chi no. L’agnello è successivamente passato a designare, nella Pasqua Cristiana, il figlio dell’Uomo, vale a dire Gesù, l’agnello di Dio mandato in sacrificio per espiare i peccati dell’uomo. Gesù, il risorto. Da qui 52
l’usanza di consumare questa tenera carne nel giorno che segna il passaggio dalla morte alla vita. E ci riporta, in qualche modo, ancora al paese delle “sette piaghe”, un altro dei simboli per eccellenza di questa ghiotta festività: l’uovo di Pasqua. Nel Paese del dio Nilo, infatti, l’uovo era venerato come il fulcro dei quattro elementi portanti dell’universo: l’acqua, l’aria, la terra e il fuoco. Era, insomma, un simbolo di sacralità perché portatore, nel suo guscio, di vita. Nel Medioevo, il Cristianesimo non ebbe alcuna difficoltà a trasformare un’usanza già nota ai persia-
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ni (che all’avvento della primavera erano soliti scambiarsi uova di galline) in un simbolo della Resurrezione. D’altronde, l’uovo, all’apparenza, ha tutte le sembianze di un sasso freddo e privo di vita, proprio come il sepolcro di pietra in cui era stato deposto il corpo di Gesù dopo la Crocifissione. Nel guscio però, si cela una vita nuova, pronta a sbocciare. Proprio come ha fatto il figlio di Dio uscendo dalla tomba. Ora, la tradizione del classico uovo di cioccolato è piuttosto recente, ma l’abitudine di regalare uova vere o artificiali, abbellite, decorate oppure rivestite in materiali
preziosi come argento ed oro, prese piede proprio nell’età di mezzo e a partire dal XIII secolo in particolare, quando si diffuse nei palazzi dell’aristocrazia di mezza Europa. Una tradizione giunta più o meno intatta fino ai giorni nostri. Con la non piccola differenza che al posto dei materiali preziosi, oggi l’uovo è fatto di cioccolato. E dentro ha una “vita” che è simboleggiata dalla classica sorpresa. Di cioccolato, ma non solo. Perché se non è fatto del dolce nettare scoperto dai conquistadores nelle Americhe, allora non può che essere
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un vero uovo di gallina. Bollito e mangiato “sodo”, stupendamente abbinato alle chicche del tagliere “made in Campania”. Avete mai sentito parlare della “fellata”? All’ombra del Vesuvio non c’è Pasqua senza questo succulento antipasto, autentico preludio alle pietanze che primeggiano a tavola. Con questo termine, tipicamente dialettale, si indica il classico tagliere di salumi misti e formaggio. Quindi letteralmente fette (“felle”) di salame, caciocavallo, capicollo, provolone e, scusate se poco, uova sode e ricotta salata. In questo lussureggiante paniere di bontà, i sa-
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real or artificial eggs, embellished, decorated or covered with precious materials such as silver and gold, began in the Middle Ages and spread through the aristocracy in Europe. Nowadays eggs are made of chocolate, but it is customary for Neapolitan people also to consume boiled eggs, beautifully combined with other traditional foods made in Campania. In Naples, there is no Easter without the “fellata”, a succulent appetizer of cold meats, cheese and boiled eggs. Very popular is also the “casatiello”, a savory pie made with cheese,
bacon, salami and eggs. Its name derives from the dialect word “caso” which means cheese in Neapolitan, referring to its large presence in the dough. According to tradition, this dish symbolizes the crown of thorns of Jesus. It is, along with the tortano (a casatiello variant), one of the most famous dishes of the traditional Neapolitan cuisine. It is even quoted in the famous novel “La Gatta Cenerentola” by Giambattista Basile (1566-1632). The traditional cake of the Neapolitan Easter is the “pastiera”. Its recipe is very old and linked to many legends, but its 53
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lumi rappresentano un po’ il simbolo della ricchezza contadina, la ricotta salata esprime invece lo spirito di comunione: l’unione totale che solo un formaggio povero utilizzato per arricchire e completare gli assaggi, con tocco di sapidità e morbidezza, è in grado di garantire. E di storia ne ha da vendere anche il “casatiello”, dal termine dialettale “caso” che in napoletano significa “cacio”, formaggio, in riferimento alla ricca presenza di pecorino nell’impasto. Stiamo parlando, con il tortano (una variante del casatiello), forse di un altro dei piatti più vene54
8. 11. Casatiello napoletano 9. Bebè di Sorrento (piccolo provoloncino locale) 10. Tagliata di caciotte e caciocavalli campani - 12. Tortano napoletano 8. and 11. Neapolitan casatiello 9. Bebè of Sorrento (small tipical cheese) - 10. Caciotta and caciocavallo 12. Neapolitan tortano
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rati ed osannati in assoluto della Pasqua all’ombra del Vesuvio, al pari della rinomata “pastiera”. Questa tipica torta rustica made in Partenope - straordinariamente buona anche la sua variante dolce - si è meritata, proprio con la pastiera, addirittura una menzione nella favola “La gatta Cenerentola” di Giambattista Basile (1566–1632), il racconto poi utilizzato dai fratelli Grimm per reinventare la fiaba di Cenerentola. Ebbene, Basile nel suo racconto descrive, in dialetto, i festeggiamenti che furono organizzati a corte 56
per trovare la fanciulla che aveva perso la scarpetta, dicendo, testualmente: “…che bazzara che se facette! Da dove vennero tante pastiere e casatielle?”. Una frase che testimonia, dunque, come già nel corso del XVII secolo, il “casatiello” fosse particolarmente diffuso nei gusti culinari dei napoletani. Secondo la tradizione, questo piatto simboleggerebbe la corona di spine del Crocifisso. Ed ancora oggi non c’è Pasqua napoletana o lunedì in Albis che tenga, senza una fetta di questa sana e robusta
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pietanza. Proprio come la già citata “pastiera”, dolce simbolo, per eccellenza, della tradizione pasquale partenopea. A voler dar retta a una antica leggenda, la pastiera sarebbe nata da una sorta di ex voto fatto da alcune mogli di pescatori le quali lasciarono, nella notte, a pochi passi dalla battigia, delle ceste ricolme di ricotta, frutta candita, grano, uova e fiori d’arancio come offerte per il “mare”, affinché questo lasciasse tornare i loro mariti sani e salvi all’asciutto. Al mattino, una volta tornate in spiaggia, le donne nota-
rono che durante la notte, le onde avevano mischiato gli ingredienti e insieme agli uomini di ritorno, nelle ceste, c’era una vera torta: ecco, dunque, nata la pastiera. Al di là della leggenda (c’è anche una versione che vuole nella sirena Partenope l’autrice di un tale “rimescolamento” di ingredienti) è probabile che questo dolce fosse già noto ai tempi degli antichi pagani quando lo si preparava in onore della dea Cerere per celebrare il ritorno della Primavera, così come è probabile una sua rivisitazione in chiave “moderna”, nel
13. e 15. Pastiera napoletana - 14. Ricotta salata - 16. Coccio di minestra maritata 13. and 15. Neapolitan Pastiera - 14. Salad ricotta - 16. Minestra maritata
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corso del Cinquecento, in un convento di monache a San Gregorio Armeno. Oggi la pastiera, al pari delle altre prelibatezze pasquali, è un dolce altamente simbolico. La ricotta, infatti, rappresenta la trasfigurazione delle offerte votive a base di latte e miele, tipiche delle prime cerimonie cristiane. E il grano, viene inteso come augurio di ricchezza e fecondità mentre le uova sono, come detto, simbolo di vita e resurrezione. Antica, anzi, antichissima è anche la minestra maritata, un altro dei piatti clou
modern version is said to have been born in the sixteenth century, in a convent of nuns in San Gregorio Armeno. The pastiera is a pie full of meanings. In fact the ricotta cheese represents the votive offerings of milk and honey of the early Christian ceremonies. The wheat is a wish for wealth and fertility, while the eggs are the symbol of life and resurrection. The antique “minestra maritata” is another of the most important Neapolitan dishes. Good and tasty, it is consumed at Easter but also during Christmas time. It is so
www.casalerario.it
Agriturismo Casa Lerario
Contrada Laura, 6 - Melizzano (Bn) - tel. +39 0824.94.40.18 57
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della cucina napoletana. Buona e saporita da mangiare a Pasqua, ma anche, perché no, a Natale. Si chiama così perché i suoi ingredienti principali, la verdura e la carne, “si sposano” tra loro. A quanto pare questa succulenta bontà avrebbe sul groppone qualcosa come duemila anni dal momento che una minestra simile si troverebbe già citata nel “De re coquinaria” (l’arte della cucina) del gastronomo romano Marco Gavio Apicio (vissuto tra il 25 a.C. e il 37 d.C.). Tuttavia, la versione più comune vuole che a Napoli, per preparare questo piatto, ci si sia ispirati a una ricetta di origine spagnola detta “Olla Potrida” che i dominatori iberici portarono in riva al Golfo agli inizi del XIV secolo. E all’antica Roma sembra rimandare anche un altro celebre piatto delle feste pasquali, anche se la sua più giusta “collocazione” sarebbe più a ridosso del Carnevale. Stiamo parlando del “Migliaccio”, dal tardo latino “miliacius”, pane di miglio che i documenti dell’annona, fino a circa un secolo fa, classificavano come “pane dei poveri”. I contadini più ricchi, quelli cioè 58
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17- Piatto di minestra maritata 18. Cosciotto di agnello con patate 19. Coniglio all’ischitana 17. Dish of minestra maritata 18. Leg of lamb with potatoes 19. Coniglio all’ischitana
che avevano i soldi per allevare il maiale, ne mescolavano l’impasto al sangue del maiale ricavandone un piatto per stomaci forti. Fu nelle cucine dei conventi napoletani che a metà del ‘700, questo particolare mix alimentare si liberò del truculento ingrediente e si trasformò nel dolce elegante e saporito ancora oggi noto per la sua compattezza e la sua morbidezza. Dal punto di vista simbolico, il migliaccio, al pari dell’uovo pasquale, simboleggia la vita che risorge a primavera passando dalla morte dell’inverno. Dentro, infatti, ci sono il grano, il latte, l’uovo, il cedro che è segno biblico per eccellenza della bellezza.
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called because the flavours of its main ingredients, which are vegetables and meat, beautifully “mix” with each other. Another famous dish of the Easter celebrations is the “Migliaccio”, the origins of which date back to ancient Rome. But it was in the kitchens of the Neapolitan convents, in the middle of the 18th century, that it turned into the smooth and flavorful cake known today. From a symbolic point of view, this cake represents life that rises in spring, after the death of the winter time. Its dough is made with wheat, milk, eggs and citron fruit which is the biblical sign for beauty. Another of
the legendary dishes of the festivity of The Resurrection, is the “Coniglio all’Ischitana” (rabbit cooked following the traditional recipe of the Island of Ischia), a speciality that dates back to 2,500 years ago and that has undergone numerous changes over the centuries. This includes a variation that has the rabbit cooked with cherry tomatoes, that arrived in the Old Continent only after the discovery of the Americas, in 1492. Last but not least, we have the famous “soup of mussels of Holy Thursday”. It is a traditional dish that dates back to King Ferdinando I of Borbone. The story has
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Un altro dei piatti leggendari della festa di Resurrezione, è il “coniglio all’Ischitana”, probabilmente il simbolo più noto dell’Isola Verde a tavola. Quasi un marchio di fabbrica della bomboniera del Golfo. Si tratta di una specialità addirittura leggendaria che, secondo la tradizione, sarebbe stata importata nelle colonie della Magna Grecia dai Siracusani quando, circa 2.500 anni fa, approdarono sull’isola di Ischia, un lembo di terra che a quell’epoca offriva una vera e propria sovrabbondanza di questi animali. Nel corso dei secoli la celebre ricetta ha subìto numerose modifiche tra cui la cottura del coniglio con i pomodorini, giunti sul Vecchio Continente solo dopo la scoperta delle Americhe, nel 1492. E chiudiamo questa prelibata carrellata dei gusti pasquali con un piatto che più napoletano non si può: la “zuppa di cozze del giovedì santo”. Un’usanza tipicamente napoletana (fuori dalle mura dell’antica capitale del Regno delle Due Sicilie è poco diffusa) che si fa risalire a re Ferdinando I di Borbone. Si narra, infatti, che il sovrano fosse molto goloso di questi gustosissimi frutti di mare, che lui stesso si preoccupava di andare a pescare a Posillipo, passandoli poi ai cuochi di corte affinché glieli cucinassero come piacevano a lui. Poi accadde che un frate domenicano lo ammonisse piuttosto duramente per questa “passione culinaria”, invitandolo a non commettere più peccati di gola almeno durante la Settimana Santa. Ferdinando se la legò al dito, ma non si perse d’animo. Per non rinunciare a mangiare la sua gustosa zuppa, ordinò ai suoi cuochi di cucinarla lo stesso, ma so60
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20. 21. e 24. Zuppa di cozze - 22. e 23. Coniglio all’ischitana 23
20. 21. and 24. Soup of mussels - 22. and 23. Coniglio all’ischitana
lo per il giovedì Santo, prima cioè del tradizionale “struscio” di via Toledo, la celebre camminata introdotta a Napoli negli anni del Viceregno a imitazione della regal passeggiata della famiglia reale (i fedeli erano costretti a camminare a piedi e, poiché la folla era numerosa, il passeggio divenne lento e si procedeva strusciando letteralmente i piedi a terra). Fu da allora, che la zuppa di cozze divenne un piatto tipico della cucina napoletana, ancora oggi gettonatissimo sulle tavole dei figli di Partenope.
it that the king was very greedy of this tasty seafood dish, but it happened that a Dominican friar admonished him rather harshly for this “culinary passion”, inviting him not to commit gluttony during the Holy Week. King Ferdinando, however, ordered his chefs to cook the soup, disregarding the friar’s admonishment, but only on Holy Thursday. It was then that the mussel soup became a typical dish of the Neapolitan cuisine, still present on the tables of its citizens today.
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RISTORANTI
Casa Tua al Duomo Il luogo che soddisfa quattro desideri A place that satisfies every wish Nel cuore dei Decumani, il tempio della buona cucina e della pizza tradizionale propone quattro sale diverse e tre maestri dell’arte culinaria The temple of fine cuisine and traditional pizza can be found in the heart of Naples
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Difficile scegliere un buon inizio. Si potrebbe cominciare dalla pizza, alta come dev’essere, fragrante, figlia della più genuina tradizione partenopea, gustosa già nel guardarla incedere verso il tavolo. O dalla cucina, connubio perfetto tra gourmet e semplici ricette, con pesce pescato di fresco e carni delle selezioni migliori. Senza dimenticare l’ambiente, che ci lascia compiere un salto nella tradizione millenaria del Centro Storico. Ma c’è molto altro al ristorante “Casa Tua al Duomo”. Nato dal primo Mattozzi, fonde il ristorante “Al Duomo” e la “Pizzeria del Re”. Questo accogliente regno del gusto offre quattro sale, una per ogni desiderio che vuole soddisfare. La sala Capri, per la coppia in cerca di un lume di candela. La Amalfi, per chi vuole godere Napoli attraverso i suoi cantori e gli intramontabili classici. Per quanti, dopo un eccellente pasto, amano l’aroma
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del tabacco, c’è la saletta Positano. E per l’appuntamento con la squadra del cuore, c’è il mega schermo della sala Sorrento. All’estasi dei sensi badano lo chef executive Ciro Palomba, lo chef Giuseppe Auricchio e il maestro pizzaiolo Carlo Falcone. Al maitre Andrea De Simone il compito di un’accoglienza cordiale. Proprio vero, difficile scegliere un buon inizio nel descrivere Casa Tua al Duomo.
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The restaurant “Casa Tua al Duomo” has four distinct rooms, one for every need. The Capri room is perfect for romantic candlelit dinners. The Amalfi room is a must for those who want to enjoy traditional live Neapolitan music. And for those who, after an excellent meal, would like
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to linger and enjoy a relaxing cigar, the Positano room is the ideal place. A mega screen is to be found in the Sorrento area, for those wishing to support their favourite football team. The fresh and high quality food offered, is wonderfully cooked by the Executive Chef Ciro Palomba, by the Chef Giuseppe Auricchio and by the Pizza Chef Carlo Falcone. A warm and friendly welcome will always be received by the Maitre, Andrea De Simone.
Casa Tua al Duomo Via dei Cimbri 5-9, Napoli Tel. + 39 081.191.714.37 www.casatuaalduomo.com
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RISTORANTI
Ristorante Museo Caruso e Ristorante La Basilica Le note di Caruso, armonie per i palati The marvellous voice of Caruso, pleasure for palats A Sorrento, la città del tenore, le due maison del gusto e della tradizione culinaria mediterranea nate da due passioni di Paolo Esposito che esaltano i sensi: cucina e musica. E che gli hanno fatto conquistare il premio “Tempietti UCMed 2016” In Sorrento, the native city of the famous tenor Enrico Caruso, two restaurants celebrate his music and the Mediterranean cuisine di Giuseppe
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Dilemma. Nacque prima l’idea di un museo intitolato a Enrico Caruso o l’intuizione di un ristorante a suo nome? A onor del vero, fu partorita dapprima la volontà di coniugare assieme due espressioni d’arte: le intramontabili melodie esaltate dalle doti di un artista leggendario sposandole ai sapori e agli odori che trionfano in un spicchio di terra e mare che è perfetta sintesi del Mediterraneo. Il Ristorante Museo Caruso è tutto questo. E’ un viaggio indietro di due secoli tra cimeli inediti, locandine vintage e ricordi di Enrico Caruso che fanno da cornice all’espressione della più prelibata cucina della Costiera Sorrentina. Era
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il 1987 quando Paolo Esposito cominciò a dar vita, nel cuore di Sorrento, a un sogno che metteva d’accordo la passione per la voce di Caruso e quella per la buona cucina della tradizione italiana e meridionale, in particolare. Così, il ristorante-museo prese forma definitivamente dopo l’incontro con Guido d’Onofrio, biografo di Caruso, che fece dono a patron Esposito di numerosi cimeli del tenore: tutti oggi fanno bella mostra nel locale creando un’atmosfera unica e avvolgente, che accompagna il palato dei commensali verso l’estasi assoluta. Per il suo impegno e passione, a Paolo Esposito è stato di recente riconosciu-
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to il premio “Tempietti UCMed 2016”, che riconosce l’attività di valorizzazione dell’enogastronomia. Nella motivazione si legge che il suo ristorante è “testimone di una sensibilità artistica e culturale spesso ignota al mondo della cucina nostrana”. La musica, la cucina. Passioni che stimolano i sensi senza freni e grazie alle quali Esposito ha sempre plasmato e realizzato i suoi sogni e quelli dei suoi ospiti. E’ con questo spirito che, a pochi passi dal Ristorante Museo Caruso, ha fatto sorgere la sua seconda creatura. Il Ristorante La Basilica, così battezzato per la vicinanza con la Cattedrale, intitolata al patrono Sant’Antonino, è la manifestazione di una palese
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napoletanità e della più genuina delle cucine. Le due grandi sale con volti a botte sono esaltate dal meraviglioso affresco del Vesuvio in eruzione. E’ qui che miti e leggende della napoletanità si fondono nei sapori della più italiana e mediterranea delle tradizioni. Con il gusto dei prodotti più sani della terra e un’accoglienza dal gran savoir faire.
Ristorante Museo Caruso Via S. Antonino 12, Sorrento Tel. +39.081.807.31.56 www.ristorantemuseocaruso.com
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The Caruso Museum and Restaurant collects unpublished memorabilia, vintage posters and memories of Enrico Caruso and offers the very traditional dishes of the delicious cuisine of the Sorrento Coast. Paolo Esposito, owner of the maison, began working on the concept of a restaurant - museum in 1987. But the project was definitively realized only after meeting Guido D’ Onofrio, the official biographer of Caruso, who has donated Esposito many relics of the famous tenor. Today the relics are on display in the restaurant, creating a unique and charming atmosphere. For his commitment and passion, Paolo Esposito has recently received the “ Tempietti UCMed 2016” Award, which rewards the
enhancement in the enogastronomy field. Not far from the Caruso Museum and Restaurant, Esposito opened his second restaurant La Basilica. It was named so because it is close to the Cathedral (Basilica) of St. Antonino, the Patron Saint of Sorrento. The impressive location with its ancient barrel vaults is decorated with a beautiful fresco of the Vesuvius in eruption, a tribute to Naples and its history.
Ristorante La Basilica Via Sant’Antonino 28, Sorrento Tel. +39.081.877.47.90 www.ristorantelabasilica.com
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RISTORANTI
Vista Sky Bar e Ristorante Vesuvio Roof Notti da favola a picco sul Golfo Fabulous nights overlooking the Gulf of Sorrento Dj set e live sul tetto dell’hotel Mediterraneo in Costiera Sorrentina, tra finger food, deliziosi aperitivi e sapori esaltanti nel ristorante con vista sulle stelle” Live unforgettable nights on the roof of the Hotel Mediterraneo in Sorrento, enjoying live DJ sets, delicious cocktails and amazing food and the Mediterranean cuisine
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Il sipario si alza col tramonto. Quando la luce s’attenua per dar vita a notti da sogno. Lo spettacolo è sulla cima dell’hotel Mediterraneo, quattro stelle che incontrano il resto della costellazione. Al Vista Sky Bar l’evento comincia quando il sole cede il passo. E consegna le chiavi a una location da favola a picco sulla Terra delle Sirene. Dove lasciarsi cullare su poltrone dolcevita, assaporando signature coctails e finger food. E come un anno fa, presto saranno nuovamente scanditi i giorni più attesi. Mercoledì, venerdì e domenica il Vista Sky Bar sarà aperto al pubblico per i live e le notti percorse dal ritmo di maestri del dj set del calibro di Claudio Coccoluto, Steve Edwards e i Lunare project. Notti immortalate nella compilation Sunday Sunset Sound. La perfezione è di casa al Mediterraneo, dove l’offerta si completa nel luogo di sublime esaltazione di 64
di Andrea
sapori. E’ Il Vesuvio Roof, ristorante e fiore all’occhiello dell’hotel, per cene indimenticabili magnificate dai sapori della Costiera e dall’arte dello chef Giuseppe Saccone. Vesuvio Roof e Sky Bar sono l’ideale per cerimonie, party privati e per ciascuno di quei giorni che mai si vorrà dimenticare.
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The Vista Sky Bar, on the roof of the fourstar Hotel Mediterraneo, offers its guests signature cocktails and delicious finger food. Every Wednesday, Friday and Sunday the Vista Sky Bar hosts in its fabulous location, which overlooks the Sorrento Coast, live DJ sets by first class artists such as Claudio Coccoluto, Steve Edwards and the Lunare Project. The real pride of the hotel is the Vesuvio Roof Restaurant, the perfect place
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for unforgettable dinners, an occasion to savor the real cuisine of the Sorrento Coast, outstandingly cooked by the chef Giuseppe Saccone. The Vesuvius Roof Restaurant and the Vista Sky Bar are the perfect locations for weddings, private parties and unique moments.
Vista Sky Bar e Ristorante Vesuvio Roof Presso: Hotel Mediterraneo Via Crawford, 85 Sant’Agnello di Sorrento - Napoli Tel. +39.081.878.13.52 www.mediterraneosorrento.com
MediterraneoSorrento
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RISTORANTI
Il Pirata Paradiso tra rocce e mare, tra gourmet e tradizione Gourmet and Traditional cuisine in a slice of paradise between rocks and sea Davanti a un panorama mozzafiato della Costa Amalfitana, piatti classici rivisitati in chiave moderna e raffinata. E le proverbiali crocchette di mamma Pasqualina A place where to savour refined traditional cuisine, overlooking the breathtaking view of the Amalfi Coast
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Terramare. Lo definiscono così questo lembo di paradiso. Un tratto di costa che contempla l’orizzonte e si specchia in un mare turchese quanto il cielo con cui s’incontra. Il ristorante racconta la storia d’amore di Casimiro e Pasqualina, che con lungimiranza e sacrificio hanno scelto di comprare parte della roccia e di realizzare il sogno di farne un ristorante: Il Pirata. L’amore che lo ha creato ha lasciato un segno indelebile e tutta la famiglia ci lavora con passione. D’altronde, ogni mela non cade mai lontana dall’albero: il frutto di tanta amorevolezza si traduce nell’attenzione ai particolari, nella cordialità verso gli ospiti e nell’equilibro di gusti in ogni piatto. “Abbiamo rivisitato i piatti classici in chiave moderna, aggiungendo un tocco personale” spiega Vera Milano, figlia di Casimiro e Pasqualina, che con il fratello Rino oggi gestisce Il Pirata. “Vogliamo
di Giuseppe
che la nostra cucina racconti la nostra storia. Ed è per questo che mamma Pasqualina ancora prepara ogni giorno i suo famosi crocché di patate”. In fase di restyling, Il Pirata è pronto a mostrarsi in una nuova veste con i sapori di sempre. Casimiro da tempo ha scelto di fare il bagnino. Ha 84 anni. Il suo sogno vuole guardarlo ogni giorno dal mare.
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Located on the top of a cliff-edge lies a little “slice of heaven”, This is the enchanting restaurant called Il Pirata. Founded by Casimiro and Pasqualina, it is renowned both for the friendliness of the staff and for its delicious traditional cuisine, cooked with a modern and personal touch. “Our food tells our family history,” explains Vera Milano, the daughter
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of Casimiro and Pasqualina, who together with her brother Rino now manage the restaurant. The family story still continues today and “this is the reason why Mum Pasqualina, personally cooks her famous potato croquettes every day“. Under re-styling, Il Pirata will shortly appear in its new look, but always ready to offer its guests dishes of unmistakable genuine taste!
Ristorante Il Pirata Via Terramare, Marina di Praiano (Salerno) Tel. +39.089.87.43.77 www.ristoranteilpirata.net
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PRODOTTI TIPICI
Eccellenze Campane La Primavera sboccia nei regni del gusto Spring blossoms in the Realm of Taste Colombe e uova artigianali annunciano la Pasqua nel polo agroalimentare di via Brin. “Panuozzo Caponata” e pizza all’acqua di mare trionfano nella maison dei sapori del Mediterraneo in via Partenope Home-made “Colomba” cakes and chocolate eggs announce the arrival of Easter in the food center in Via Brin. The “Panuozzo Caponata” and the Seawater pizza triumph in the house of the Mediterranean flavors in Via Partenope di Andrea
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È simbolo di pace. Ma tra queste mura dove ogni prodotto è sintesi di gusto e qualità, la colomba diventa emblema di eccellenza. La regina è la Smeralda. Farcita con crema di pistacchio di Bronte Dop, tempestata di pistacchi pralinati, s’impone con la nobiltà che conviene a chi, in questo periodo, ha un ruolo di rappresentanza per il suo regno. Il regno di Eccellenze Campane. Nel polo agroalimentare di Paolo Scudieri, in via Brin, casa ideale per imprese dell’agroalimentare fiore all’occhiello del made in Campania, la Pasqua s’annuncia coi sapori della Primavera. E di artigianali colombe griffate Sal De Riso che aggiungono tocchi di classe e pennellate di fantasia alla tradizione. Ed eccole nelle vesti e
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nei sapori di Mandorlata, Limoncello, Sottobosco, Cremderì, Stregata, Fiordaliso e nella versione, appunto, Primavera, empia di pesche gialle, fragoline di bosco e crema pasticciera al profumo di zagare. Fanno bella mostra, le colombe eccellenti, tra i 2mila metri quadrati della reggia del gusto, dove ogni perimetro, ogni angolo, ogni banco sono un trionfo di cibo saporito e genuino. E dove la produzione copre ogni ambito: panificio, birrificio, pastificio, caseificio, torrefazione, pasticceria, cioccolateria e gelateria. Dodici le aree ristorazione, dove la cucina passa dai piatti della nonna al più raffinato gourmet. E se in queste settimane le colombe narrano di pace e tanto altro, non si dimentichino
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i più “sorprendenti” prodotti pasquali. Le uova, produzione Gelateria del Gallo, cioccolato al latte lavorato da prestigiosi chef di settore. E’ Pasqua. E’ Primavera. Ma è sempre l’ora di un buon pranzo o di una cena dai sapori che lasciano basito ogni senso. E da quando il regno delle eccellenze ha raddoppiato, c’è da meditare non poco sulla scelta della location. Dallo scorso autunno patron Scudieri ha fatto nascere e affollare la sua nuova creatura. E’ Eccellenze Campane Mare, in via Partenope. Qui la gastronomia ha il sapore del Golfo e l’estasi che procura è simile a quella singolare sensazione di toccare Capri con mano, che in questo luogo è facile provare. E’ solo da Eccellenze Mare che è possibile as-
Campania Sapori PRODOTTI TIPICI
saggiare il “Panuozzo Caponata” alle alici di Cetara dei Fratelli Manzi e la pizza all’acqua di mare di Guglielmo Vuolo. Prodotti campani. Prodotti di Eccellenza. Eccellenze Campane Via Benedetto Brin 49, Napoli Tel. + 39 081.20.36.57 - 569.44.46 Eccellenze Campane Mare Via Partenope 1/b, Napoli Tel. +39 081.716.94.35 www.eccellenzecampane.it
Eccellenze Campane
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The traditional Easter “Colomba” cake is a symbol of peace and is a product of excellence of ‘Eccellenze Campane”, the temple of agri-food products made in Campania, founded by Paolo Scudieri in Via Brin. There you can find the delicious cakes of the famous pastry Chef Sal De Riso, who realizes numerous “Colomba” cake variants, including the version Primavera, with yellow peaches, strawberries and orange-flavoured custard. And the unmistakable Smeralda version, stuffed with Bronte pistachio cream and covered with pistachio pralines. In addition to the “Colomba” cakes, one can also choose among a variety of traditional choco-
late eggs, produced by the Gelateria del Gallo. This palace of taste covers two-thousand square meters and includes bakeries, breweries, pasta factories, dairies, roasters, chocolate factory shops and ice cream parlors. The dining areas are twelve, and the dishes one can taste range from the most traditional to the most refined. Last Autumn, Paolo Scudieri founded “Eccellenze Campane Mare”, in Via Partenope, a place where one can savour delicious sea-food dishes, including the “Panuozzo Caponata” with Cetara anchovies by the Manzi brothers and the Seawater pizza by Guglielmo Vuolo. 67
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PRODOTTI TIPICI
Caseificio Ponte a Mare Dal latte di antiche e sane valli nasce la regina delle mozzarelle The Temple of Mozzarella cheese Liscia, lucente, dal colore della porcellana, pelle sottile, sapore inconfondibile: assaggiare i prodotti del caseificio della famiglia Paolo è un’estasi del gusto Savour the products of the dairy of the Paolo family is an ecstasy of taste di Giuseppe
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Caseificio Ponte a Mare Via Domitiana, Km 34.070 Castelvolturno (Caserta) Tel. +39.0823.85.15.25 www.ponteamare.it
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La distinzione balza al palato. Che ci sia solo puro latte di bufala in ogni boccone dei prodotti “Ponte a Mare” lo suggerisce la vista, lo avvalora il palato, lo confermano i sensi. E’ una storia di amore per la terra e per i suoi prodotti quella sta dietro e dentro ogni mozzarella, treccia o bocconcino di Ponte a Mare. Un romanzo che nasce dalla ricerca del latte. E’ dalla metà dello scorso secolo che Vincenzo Paolo, storico patron del caseificio, prese a incamminarsi per le vallate di Borgo Appio e Cancello ed Arnone. E’ lì che veniva munto il latte migliore, è in quei luoghi di verde sacro che pascolavano le mandrie più sane. Si narra che a ridosso di quei recinti trovavano riparo sicuro banditi lati-
tanti e briganti in fuga che, in queste valli incontaminate, si nutrivano solo con latte fresco di mungitura. Il latte delle bufale la cui discendenza oggi produce la materia prima per i prodotti tipici Ponte a Mare, quelli che tutto il mondo invidia e vuole assaporare. Molto è cambiato, da allora, nelle tecniche di lavorazione. Gianfranco e Antonio, eredi di casa Paolo, hanno reso la tipica produzione artigianale anche sofisticata, moderna e iper controllata. Ma la lezione di papà Vincenzo rimane ben impressa nella memoria dei due fratelli. Un mantra, un adagio, una convinzione dogmatica, uno stile: “E’ il buon latte che fa la buona mozzarella”. E quella di Ponte a
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Mare la riconosci fin dai connotati estetici. E’ liscia, lucente. Ha il colore candido della porcellana. La sua pelle è sottile e il sapore è salmastro, acre, fragrante. Inconfondibile. La goccia di latte, che si materializza al taglio, cola cadenzata e decisa, come una top model in passerella. Frotte di stranieri, finanche dal Giappone, fanno tappa a Castelvolturno per gustare la regina delle mozzarelle che, prenotandola sul sito internet, arriva anche direttamente nelle case di mezzo mondo. Succulente bontà in ogni variante. Dai bocconcini alla treccia, alla ricotta, alla provola affumicata, altra specialità di casa Paolo. Per i quali la buona tavola non si esprime solo nel sapore. Ma è anche
Campania Sapori PRODOTTI TIPICI
il miglior viatico per una vita sana. Ed è per questo che la mozzarella griffata Ponte a Mare, premiata dal Gambero Rosso, esprime anche il giusto equilibrio di principi nutrizionali. Delizia e sano nutrimento per andare in estasi.
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“Good milk makes good mozzarella”. This is the teaching of Vincenzo Paolo , the renowned founder of the famous Ponte a Mare cheese factory. Its products are strictly made from the milk produced in the surrounding valleys of Borgo Appio, Cancello and Arnone. Gianfranco and Antonio, Vincenzo’s heirs, have turned the
production of traditionally hand-made products into a sophisticated, modern and hyper-controlled production. The Ponte a Mare mozzarella cheese can be instantly recognized. It is smooth, shiny and white as porcelain. Its skin is thin and its flavor is unmistakable. Thousands of foreign tourists, as far as Japan, visit Castelvolturno to enjoy the “queen of mozzarella”. All the dairy products of the cheese factory can be ordered online through the company website and delivered internationally. The Ponte a Mare mozzarella cheese received the Gambero Rosso Award, both for its taste and for its healthy nutritional values. 69
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PRODOTTI TIPICI
Caffè Italmoka Il potente aroma napoletano sbarca su Ebay The powerful Neapolitan aroma lands on Ebay Non più solo bar. Attraverso internet, cialde e confezioni dello storico caffè artigianale dai chicchi tostati a legna entrano nelle case degli italiani Thanks to the internet, coffee pods and bags of the famous Italian artisanal coffee, finally enter our homes di Sergio
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La regola è offrire sempre il meglio. E loro, abili produttori di caffè dal miglior gusto tutto napoletano, il meglio lo producono da tempo. Da quando Italmoka è nata, ovvero verso la fine degli anni ’20 del secolo scorso. Da allora, dalle loro miscele di chicchi si emana un gusto che si trasforma in gustoso e potente aroma, estasi per chi beve il loro caffè. Un vero concentrato di passione, ricerca, tradizione, esperienza e sapienza. Quella maestria che permette, ancora oggi, di tostare a legna i chicchi di caffè, con legni speciali tagliati ad ascia, in modo da mantenere inalterata la potenza calorica e il profumo trasmesso nella combustione. Da prelibata miscela per bar, dove fino a ieri si poteva assaporare, il caffè Italmo70
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ka oggi arriva anche nelle case degli italiani. Grazie alla tenacia di Alessandro Marra, attuale amministratore dell’azienda, la miscela tostata a legna, oltre che nei tanti bar che la utilizzano, può soddisfare le esigenze casalinghe dei tanti cultori della bevanda. Attraverso la piattaforma Ebay, si possono acquistare cialde e confezioni del prestigioso e prelibato nettare di Partenope. Così, il grande aroma napoletano si espande sempre più.
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Thanks to the tenacity of Alessandro Marra, current general manager of the Company, the Italmoka coffee powder mixture, slowly roasted over a wood fire, can at last satisfy the needs of the many
lovers of the drink in the comfort of their home. Italmoka coffee pods and bags can be ordered on the Ebay platform and delivered directly to our houses! A new way of expanding the great Neapolitan coffee flavor worldwide.
Italmoka Via Tiberio 75, Napoli Tel. +39.081.239.47.00 www.italmoka.com
Italmoka Srl Italmoka
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DOLCI DELIZIE
Maxtris Mille confetti che fanno la differenza Thousands of comfits to make your celebrations unforgettable Da un secolo la famiglia Prisco produce con qualità, tradizione e innovazione di idee: dai classici alle mandorle alla linea Dessert, ai romantici Les Perles de l’amour For over a century the Prisco family has been producing high quality comfits of innovative taste, realized according to traditional methods of production. Numerous varieties are available
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Gli sfumati hanno tonalità che vanno dall’azzurro al lilla, passando per il rosa, il blu, il verde. I Fritz profumano d’estate e hanno gusti mohito, cola e spritz. I classici alle mandorle restano la delizia di casa. Ma come si può non assaporarli al creme caramel o alla zuppa inglese. Per non dire della linea Dessert, cioccolato con bigné o pan di spagna. O i Love Fruit al mango o all’albicocca. E per un giorno da poesia, ecco Les Perles de l’amour. Ce n’è pure per i più piccoli con la linea Ciò Ciò, per un compleanno da colorare. Un secolo di confetti targati Maxtris. Un secolo di idee per rendere speciale un giorno da immortalare. La garanzia sta
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tutta nella griffe della qualità e della tradizione . Non c’è cerimonia che si rispetti che non si pregi dei gioielli della “Italiana Confetti”, vanto della famiglia Prisco. Che non fa mistero del segreto che rende deliziosi e unici i suoi prodotti. Moderne e sofisticate tecniche di lavorazione unite alle antiche tradizioni dei primi maestri artigiani. Ecco perché un confetto così piccolo sa fare la differenza in quei giorni che non si dimenticano mai.
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Maxtris comfits can make the difference. A party is not a party without the delicious products of the “Italiana Confet-
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ti”, the pride of the Prisco family. Modern and sophisticated production techniques combined with the ancient traditions of master craftsmen, make each comfit unique and delicious. A small sugared almond can make your celebrations unforgettable, thanks to its inimitable taste.
Confetti Maxtris Via Cerqua Sant’Antonio Scisciano (Napoli) Tel. +39.081.844.28.99 www.confettimaxtris.it
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Campania Sapori
RISTORANTI
Ristoranti e Pizzerie in Vetrina
Ristorante Pizzeria CASA TUA AL DUOMO Via dei Cimbri 11, Napoli Tel.+39 081.191.714.37 www.casatualduomo.com Facebook: Casa Tua al Duomo
Ristorante Pizzeria GORIZIA 1916 pizza senza glutine Via Bernini 29/31, Napoli Tel. +39 081.578.22.48 sempre aperti www.gorizia1916.com info@gorizia1916.com Facebook: Pizzeria Gorizia 1916 instagram: pizzeria gorizia 1916
MISTER STEAK Via Marino Boffa 14, Pozzuoli, Napoli Tel. +39 081.193.69.651 Facebook: Mister Steak UMBERTO RISTORANTE Mangiar bene a Napoli dal 1916 Pizza e men첫 senza glutine Via Alabardieri, 30/31 (Piazza dei Martiri) Napoli Tel. +39 081.41.85.55 www.umberto.it Facebook: Umberto Twitter: RistUmberto Gluten Free: Lorella Di Porzio
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Ristorante Pizzeria da ETTORE Via Santa Lucia 56, Napoli Tel. +39 081.764.04.98 Facebook: Ristorante Pizzeria Da Ettore
Campania Sapori RISTORANTI
Ristorante LA BASILICA Via Sant’Antonino 28, Sorrento, Napoli Tel. +39 081.877.47.90 www.ristorantelabasilica.com Ristorante AL POETA Piazza Salvatore di Giacomo 135, Napoli Tel. +39 081.575.69.36 www.alpoeta.org Ristorante IL PIRATA Via Terramare, Praiano, Salerno Tel. +39 089.87.43.77 www.ristoranteilpirata.net Facebook: Il Pirata Ristorante MUSEO CARUSO Via Sant’ Antonino 12, Sorrento, Napoli Tel. +39 081.807.31.56 www.ristorantemuseocaruso.com Facebook: Ristorante Museo Caruso - Sorrento
Ristorante LA CARAFFA pizza senza glutine Via Piave 41, Napoli Tel. +39 081.64.03.30 www.lacaraffa.it Facebook: La Caraffa Agriturismo CASA LERARIO Contrada Laura 6, Melizzano, Benevento Tel. +39 0824.94.4018 www.casalerario.it Facebook: Agriturismo Casa Lerario
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NAPOLI
musei
Museo Archeologico Nazionale
seum was built to house the priceless treasure of the Patron Saint of Naples, including documents, jewels and paintings.
Museo Duca di Martina
Museo Nazionale di Capodimonte
Piazza Museo, 19 Tel. 081.2110258; 081.4422149 cir.campania.beniculturali.it/museoarcheologiconazionale Mar chiuso. Mer-lun h. 9-19.30. Biglietti: 8 euro; 4 euro per giovani dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni Tue closed. Wed-Mon 9 a.m. -7.30 p.m. Tickets: 8 euros; 4 euros for people aged 18-24; free admission under18 Le sale del più antico museo archeologico d’Europa custodiscono, tra l’altro, pezzi unici provenienti dall’area archeologica vesuviana, collezioni egiziane ed etrusche. The rooms of Europe’s oldest archaeological museum house some unique pieces from he archaeological sites around Mount Vesuvius as well as Egyptian and Etruscan collections.
Via Miano, 2 - Tel. 081.7499111; 848.800288 www.polomusealenapoli.beniculturali.it/museo_cp/ museo_cp.html Mer chiuso. Gio-mar h. 8.30-19.30. Biglietti: 7,50 euro; 6,50 euro (dopo le 15,00); gratis sotto i 18 anni.Wed closed. Thu-Tue 8.30 a.m.- 7.30 p.m. Tickets: 7,50 euros; 6,50 after 3 p.m.; free admission under18 Fu costruita nel 1738 sotto il regno di Carlo di Borbone. Ospita un Gabinetto di Disegni e Stampe, la collezione Farnese, arredi del ‘700 e ‘800. Built in 1738 under King Charles of Bourbon, houses the Cabinet of Prints and Drawings, the Farnese Collection and furnishings from the 18th and 19th centuries.
Via Cimarosa, 77 - Tel. 081.5788418; 848.800288 www.polomusealenapoli.beniculturali.it/museo_ dm/museo_dm.html Mar chiuso. Mer-lun h 8.30-14. Ingresso gratuito. Tue closed. Wed-Mon 8.30 a.m.- 2 p.m. Free admission. Nel cuore del verde parco di Villa Floridianana, accoglie una delle più prestigiose raccolte di arte decorativa europea ed orientale. Completa le attrattive del complesso il Museo Nazionale della Ceramica. One of the most prestigious collections of European and oriental decorative art. The complex also houses the National Ceramics Museum. Museo di Palazzo Reale
Museo del Tesoro di San Gennaro Museo Civico di Castel Nuovo
L’ingresso ai musei è gratuito la prima domenica di ogni mese Le biglietterie dei musei chiudono tutte un’ora prima di quella indicata come orario di chiusura del museo Free entrance in first sundays of each month Museum ticket offices close one hour prior to museum closing time
Via Duomo, 149 - Tel. 081.3442286; 081.294980 www.museosangennaro.it - Aperto tutti i giorni (festività incluse) h. 9 -18.00. Mercoledì chiuso. Biglietti: 7 euro; 5 euro under 18; 5 euro per gruppi di almeno 15 persone; 4 euro per scolaresche; Convenzionati (Cral, parrocchie): 5 euro, guida inclusa Open every day (holidays including) 9 a.m.-6 p.m. Wed closed. Tickets: 7 euros; 5 euros under18; 5 for groups of 15 people; 4 euros for students; Agreement (Cral, Parishes): 5 €, guide included Situata vicino alla Cappella di San Gennaro, la struttura custodisce l’inestimabile tesoro del patrono di Napoli. Vi si possono trovare: documenti, gioielli e dipinti. Situated near the Chapel of San Gennaro, the mu-
Maschio Angioino Piazza Municipio Tel. 081.4201241 Dom chiuso. Lun-sab h. 9-19. Biglietti: 6 euro; gratis sotto i 18 anni e per studenti di facoltà artistiche Sun closed. Mon-Sat 9 a.m. - 7 p.m. Tickets: 6 euros; free admission under18 and for Art students Ospitato dal Maschio Angioino, il museo, oltre a tre preziose cappelle, accoglie altri ambienti dalla straordinaria bellezza: la Sala dell’Armeria, quella dei Baroni e la Pinacoteca. Housed in the Maschio Angioino castle, the museum has three superb chapels as well as other rooms of extraordinary beauty: the Armoury, the Barons’ Hall and the Picture Gallery.
Piazza del Plebiscito, 1 Tel. 081.400547; 081.7944021 palazzorealenapoli.beniculturali.it Orari apertura: ore 9:00 - ore 20:00. Mer chiuso. Biglietti: 4 euro; 3 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni Opening: 9 AM - 8 PM. Wed closed. Tickets: 4 euros; 2 euros for EU residents aged 18-24; free admission under18 Fiore all’occhiello del Museo, l’Appartamento Reale, le sale del Trono, dei Fiamminghi e del Seicento Napoletano, ma anche la Cappella Reale e il giardino pensile. Highlights of the Museum include the Royal Apartment, the Throne Room, the Flemish Room and the Neapolitan 17th Century Room, but also the Royal Chapel and the Hanging Garden.
Le pagine Musei sono realizzate in collaborazione con: Museo di San Martino
Teatro di San Carlo
dragone Foundation, wellknown for its precious collections of embroideries, high expression of the art of silk making, introduced in Naples at the beginning of last Millennium by a community of Jews. On display, laces, sacred paraments and beautiful dresses coming from many donations, among which the Sarli Collection. Museo Artistico Industriale
Largo San Martino, 5 - Tel.081.2294502 848.800.288 www.polomusealenapoli.beniculturali.it/museo_ sm/museo_sm.html Mer chiuso. Gio-mar h. 8.30-19.30. Biglietti: 6 euro; 3 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni Wed closed. Thu-Tue 8.30 a.m. - 7.30 p.m. Tickets: 6 euros; 3 euro for EU residents aged 18-24; free admission under18 Dal 1866, il museo che ha sede nell’omonima Certosa vomerese, ospita “stralci” di storia cittadina corredati da piante e foto. Splendidi i chiostri, i giardini, la chiesa barocca e il Quarto del Priore. Since 1866 the museum has been located in the Charterhouse of the same name where visitors can get a glimpse of the city’s history amid plants and photos. Splendid cloisters and gardens, the superb Baroque church and the Priory. Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes
Via San Carlo - Napoli Tel. 081.5534565 - www.teatrosancarlo.it Visite guidate dal lunedì al sabato ore 10:30 - 11:30 12:30 - 14:30 - 15:30 - 16:30. La domenica ore 10:30 - 11:30 - 12:30. Chiuso ad Agosto e festivi. Biglietti: intero euro 6, ridotto euro 5 (gruppi almeno 25 pax, minori 18 e over 60). Guided tours from monday to saturday 0:30 - 11:30 - 12:30 - 14:30 - 15:30 - 16:30. On sunday 10:30 - 11:30 - 12:30. Close on bank holidays and in August. Entrance ticket euro 6, reduced euro 5 (group 25 pax minimum, under 18 over 60). Chi arriva a Napoli, a pochi passi da Palazzo Reale e piazza del Plebiscito non può non visitare la Sala Storica del Teatro di San Carlo, tra i più famosi e antichi teatri lirici al mondo, costruito per volere di re Carlo III di Borbone nel 1737. Un’occasione unica, per conoscere un momento chiave della storia e dell’arte napoletana. Visit the historic San Carlo theatre, one of the oldest and most famous opera houses in the world, built for king Charles III of Bourbon in 1737.
Piazzetta Salazar, 6 - Tel. 081.7647471 Dom chiuso. Visita su appuntamento Sun closed. Visits by appointment Nel Museo, annesso all’Istituto Statale d’Arte “Filippo Palizzi”, oltre 6.000 manufatti in ceramica, ebano e oro. Un’intera sala ospita bronzi e vasi realizzati dallo stesso Palizzi. The Museum is annexed to the “Filippo Palizzi” Art School and houses over 6,000 works in ceramics, ebony and gold. One rooms exhibits bronzes and vases made by Palizzi himself. Cappella Sansevero
Museo del Tessile e dell’Abbigliamento “Elena Aldobrandini”
Via della Riviera di Chiaia, 200 Tel. 081.7612356; 848.800.288 www.polomusealenapoli.beniculturali.it/museo_vp/ museo_vp.html Mar chiuso. Mer-lun h. 8.30 -14.00. Biglietti: 2 euro; 1 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni Tue closed. Wed-Mon 8.30 a.m.1.30 p.m.Tickets: 2 euros; 1 euro for EU residents aged 18-24; free admission under18 Villa Pignatelli è il nome dell’edificio costruito nel 1826 che ospita il museo e che accoglie le collezioni d’arte del Banco di Napoli. Da vedere anche il Museo delle Carrozze. Villa Pignatelli was built in1826 and now houses the museum with the art collections of the Banco di Napoli. The Coach and Carriage Museum is also not to be missed.
Piazzetta Mondragone, 18 - Tel. 081.4976104 www.fondazionemondragone.it Dom chiuso; lunven h. 9-13/15-17; sab h.9-13 Biglietti: 5 euro; ridotto 3 euro Sun closed; Mon-Fri 9 a.m. - 1 p.m. / 3-5 p.m.; Sat 9 a.m. - 1 p.m. Tickets: 5 euros, concessions 3 euros Il museo è parte dell’istituto Mondragone, famoso per le sue preziose collezioni di tessuti ricamati, espressione dell’arte della seta, introdotta a Napoli intorno all’anno Mille dalla comunità di ebrei. Tra gli oggetti esposti spiccano le collezioni di ricami (sec. XVII e XVIII), paliotti, paramenti sacri, merletti e pizzi, oltre a splendidi abiti da varie donazioni tra cui la collezione Sarli. The museum is part of the Mon-
Via Francesco De Sanctis, 19 - Tel. 081.5518470 www.museosansevero.it Mar chiuso. Lun-sab h. 1017.40. Dom e festivi: h. 10-13.10. Biglietti: 7 euro; 5 euro con Artecard e da 10 a 25 anni; 2 euro per scolaresche; gratis fino a 10 anni Tue closed. Mon-Sat 10 am - 5.40 pm, Sun and hols 10 am -1.10 pm. Tickets: 7 euros; 5 euros with Artecard and for people aged 10-25; 2 euros for schools; free admisson under 10 La Cappella, realizzata da Raimondo di Sangro Principe di Sansevero, letterato e alchimista, custodisce sculture di altissimo valore, tra le quali, il Cristo Velato del Sammartino. The Chapel, which was built by the scholar and alchemist Raimondo di Sangro, houses some excellent sculptures, including the Veiled Christ by Sammartino.
Sartoria Antonelli Via dei Mille 40 (Palazzo Leonetti) - (Na) Tel / fax +39.081.549.75.71 www.sartoriaantonelli.com
Paolo Scafora Via Tavernola 8 - Casandrino (Na) tel. +39.081.830.48.08 www.paoloscaforanapoli.it info@paoloscaforanapoli.it
Casa Tua Al Duomo Via dei Cimbri 5-9, Napoli tel. + 39 081.191.714.37 www.casatuaalduomo.com
Eccellenze Campane Via Brin, 69 - Napoli tel. +39.081.563.63.03 www.eccellenzecampane.it info@eccellenzecampane.it
Confetti Maxtris Via Cerqua Sant’Antonio - 80030 Scisciano (Na) Tel. +39.081.844.28.99 info@confettiprisco.it - www.confettimaxtris.it
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Complesso Museale di Santa Chiara
Via Santa Chiara, 49/c - Tel. +39.081 797.12.24 www.monasterodisantachiara.com Chiesa: h. 7.30-13/16.30-20. Complesso Monumentale: feriali h. 9.30-17.30; festivi h. 10-14.30 Biglietti: intero 6 euro; ridotto: 4,50 euro (studenti under 30, insegnanti, over 65, gruppi di almeno 25 unità). Tariffa speciale: 3,50 euro (gruppi scuola). Gratis: disabili 100%, religiosi, bambini con meno di 6 anni. Church: 7.30 am-1 pm/4.30-8 pm. Monumental complex: work. h. 9.30 am -5.30 pm; holid. h. 10 am-2.30 pm. Standard price: 6 euros; reduced price: 4,50 euros (students under 30, teachers, over 65, groups of at least 25 units). Special rate: 3,50 euros (school groups). Free entrance: disabled person 100%, religious, children (under 6 years). Il complesso, incastonato nel centro storico di Napoli, comprende un’area archeologica, il Museo dell’Opera, lo splendido Chiostro Maiolicato e la sala del Presepe del ‘700. The complex is embedded in the Naples historic city centre and includes an archaeological area, the Museum, the splendid Majolica Cloister and a hall exhibiting 18th century nativity scenes.
Città della Scienza
Via Coroglio, 104 - Tel. 081.3723728 www.cittadellascienza.it Lunedi chiuso. Dal martedì al sabato: 9.00-15.00. Domenica: 10.00-17.00. Biglietto unico: 2 euro. Planetario chiuso Mon closed. Tue- Sat 9 a.m. 3 p.m. Sun: 10 a.m. 5 p.m. Only ticket 2 euros. Planetary closed È il primo science centre italiano e anche uno dei primi esempi di recupero architettonico della zona industriale di Bagnoli. Parte del museo è dedicata ai bambini, con percorsi ad hoc. The first Italian science centre and also one of the first examples of restored industrial architecture in the Bagnoli area. Part of the museum has themed itineraries for children.
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Via Moiariello, 16 - Tel. 081.5575111 Su appuntamento By appointment Tre i padiglioni in cui è possibile ripercorrere due secoli di storia dell’Astronomia a Napoli e nel Sud d’Italia attraverso strumenti astronomici di grande valore. Three buildings illustrate two centuries of the history of astronomy in Naples and Southern Italy through astronomical instruments of great historical and documentary value. Chiesa e Quadreria del Pio Monte della Misericordia
Musei di Paleontologia, Mineralogia, Zoologia ed Antropologia dell’Università Federico II di Napoli
Cappella del Monte di Pietà
Via San Biagio dei Librai, 114 Sab-dom h.9.30-13.30 - Sat-Sun 9.30 a.m. - 1.30 p.m. La Cappella, completamente affrescata, è un autentico gioiello di eleganza manieristica. Pregevoli anche gli arredi in legno della sacrestia e della sala delle Cantoniere. The entirely frescoed Chapel is a veritable jewel of mannerist elegance. Superb wooden furniture in the Vestry and the Sala delle Cantoniere.
Museo dell’Osservatorio di Capodimonte
Via Mezzocannone 8 - Tel. 081.2537516/7 Lun-ven h. 9-13.30. Lun e gio h. 15-17. Sab e dom h. 9-13. Biglietti: 2,50 euro a museo; 1,50 euro a museo per under 18, ingresso libero per studenti universitari Mon-Fri 9 a.m. - 1.30 p.m.. Mon and Thu 3 p.m. 5 p.m. Sat and Sun 9 a.m. - 1 p.m. Tickets for each museum: 2,50 euros; 1,50 under 18, free admission for University students Raccolgono oltre 50.000 reperti tra minerali, rocce, fossili, ma anche pezzi di inestimabile valore paleontologico. Nella sezione zoologia: madrepore, uccelli, spugne, vertebrati, insetti. Over 50,000 minerals, rocks, fossils and other priceless palaeontological items on show. The zoology section includes madrepores, birds, sponges, vertebrates and insects.
Via dei Tribunali, 253 Tel. 081.446944; 081.446973. Visite guidate: 081.446810 www.piomontedellamisericordia.it Mer chiuso. Gio-mar h.9-14.30/ Chiesa lun-dom h. 9.30-13.30. Biglietti: 6 euro; 5 euro con Artecard, TCI, over 65, under 18; 3 euro per insegnanti, studenti, giornalisti, gruppi di 10 persone; 1,50 euro per le scuole. Wed closed. Thu-Tue 9.30 am - 1.30 pm/Church: Mon-Sun 9.30 am - 1.30 pm. Tickets: 6 euros; 5 euros with Artecard, TCI, over 65; 3 euros for teachers, students, journalists, groups of 10 people; 1,50 euros for schools L’edificio del 1600 ospita la chiesa di S. Maria della Misericordia e la pinacoteca con opere del XVII e XVIII secolo. Tra queste, una delle più famose opere del Caravaggio: Le Sette Opere di Misericordia. The 17th century building comprises the church dedicated to S. Maria della Misericordia and a picture gallery exhibiting works from the 17th and 18th centuries. These include one of Caravaggio’s most famous works: The Seven Works of Mercy, above the main altar.
Museo e Ipogeo della Chiesa del Purgatorio ad Arco
Via dei Tribunali - Tel. 081.446810 Museo e ipogeo sab h.10-12.30; chiesa lun-sab h.913. Biglietti: euro 2 Museum and hypogeum open on Sat. h.10-12.30; church Mon-Sat h.9-13. Tickets: 2 euros Sacralità ed esoterismo ben si miscelano nella chiesetta del Purgatorio ad Arco, nel cuore del centro storico di Napoli, nota per la venerazione delle cosiddette “capuzzelle”, i teschi dei morti che da sempre i napoletani considerano benevoli protettori. Nella sacrestia della chiesa è stato allestito un museo di arredi e paramenti sacri del 1600, mentre nell’ipogeo è possibile fare vista alle “capuzzelle”. Il Museo e l’ipogeo sono aperti sono il sabato mattina; si consiglia di prenotare. Sacredness and esotericism join together in the little church of Purgatorio ad Arco, in the heart of the historical centre of Naples, well-known after the veneration of skulls, considered by Neapolitans as benign protectors. In the vestry of the church there is a museum of scared furniture and vestments, whilst in the hypogeum it is possible to visit the skulls. Museum and hypogeum are open on Saturday mornings; booking is suggested. Museo Civico Gaetano Filangieri
Via Duomo, 288 - Tel. 081.203175 www.salviamoilmuseofilangieri.org Lun chiuso. Mar-Sab h.10.00-16.00 / Dom. e festivi h. 10.00-14.00 - Mon closed. Tue-Sat 10.30 am -4.00pm. / Sun and holiday 10.00 am.-2 pm. A Palazzo Como più di 3 mila oggetti raccontano la storia del popolo di Partenope attraverso maioliche, porcellane, avori, armi, medaglie, dipinti, sculture e pastori. In Palazzo Como more than 3000 objects tell the history of Neapolitan people through majolicas,
Le pagine Musei sono realizzate in collaborazione con: porcelains, ivories, arms, medals, paintings, sculptures, and figurines of cribs. Museo Diocesano
La struttura ospita due sezioni dedicate rispettivamente alla paleobotanica e all’etnobotanica, che raccolgono oggetti provenienti da varie parti del mondo. Dal Borneo all’Amazzonia.The museum is divided into two sections dedicated to palaeo-botany and ethno-botany, with exhibits from all over the world, from Borneo to the Amazon Basin. A.R.C.A.
Largo Donnaregina - Tel. 081.5571365 www.museodiocesanonapoli.it Mar chiuso; lun-dom h.9.30-16.30 Tue closed; Mon-Sat h.9.30-16.30 Il museo è allestito all’interno della chiesa di Donnaregina Nuova, chiusa da molti anni, che conserva dipinti di grande pregio come “L’Immacolata Concezione” del lorenese Charles Mellin e il “San Francesco che riceve i simboli del sacerdozio” di Francesco Solimena. Accanto a queste opere, proprie della chiesa ex monastica, il primo percorso museale presenta due temi importanti della fede cristiana: le raffigurazioni della Madonna e di San Gennaro, descritti da formidabili artisti come il fiammingo Teodoro d’Errico, il senese Marco Pino o un particolare Aniello Falcone, capaci di rendere ancora più incisiva l’identità storica ed ecclesiale di questa città. The museum is housed in the church of Donnaregina Nuova, reopened after a long closing, that keeps beautiful paintings as “The Immaculate Conception” by Charles Mellin and “San Francesco is given the symbols of priesthood” by Francesco Solimena. Besides these works belonging to the church, the museum displays works on two main religious figures: the Virgin Mary and San Gennaro, protector of Naples with paintings by Teorodo d’Errico, Marco Pino, Aniello Falcone, that make even more expressive the historical and ecclesiastical identity of Naples.
Situate sotto la chiesa di Santa Maria della Sanità, eretta agli inizi del 1600, queste catacombe sono legate alla venerazione di San Gaudioso, Vescovo di Abitinia in Africa e giunto a Napoli dopo essere stato privato di tutto da re Genserico. Qui morì tra il 451 e il 452. Based under the church of Santa Maria della Sanità, built in the early 1600, the origin of these catacombs is connected to the veneration of Saint Gaudioso, bishop of Abitinia in Africa, who arrived in Naples, after being stripped of everything by King Genserico. Here he died between 451 and 452 A.D.
Ristorante Il Pirata Via Terramare, Marina di Praiano (Salerno) Tel. +39.089.87.43.77 info@ristoranteilpirata.net www.ristoranteilpirata.net www.facebook.com/ilpirataristorante
Stazione Zoologica A. Dohrn
Compesso Monumentale di Santa Maria la Nova Piazzetta Santa Maria la Nova, 44 Tel. 081.5523298; 081.5521597 www.oltreilchiostro.org Visite guidate lun-ven h.10, 11, 12, 15, 16. Sab e dom al mattino solo su prenotazione (maggiorazione del biglietto di euro 1) - Biglietti: euro 2,50 Guided tours Mon-Fri h.10, 11, 12, 15, 16. Sat and Sun in the morning only by appointment (ticket + 1 euro). Tickets: 2, 50 euros Il Museo Religioso di Arte Contemporanea intende rendere contemporaneo il contatto con la produzione artistica più recente, tentando di riformulare il senso stesso dell’esperienza estetica, che non può essere oggetto di esclusivi e classici percorsi didattico-didascalici, ma proposta di lettura innovativa. The Museum of Contemporary Religious Art aims to make easier the understanding of the latest artistic production, trying to formulate the sense of the aesthetic experience through a new interpretation.
Villa Comunale - Tel. 081.5833111 - www.szn.it Lun chiuso. Mar-sab h.9-17. Dom h. 9-14. Biglietti: 1,50 euro; 1 euro per bambini da 5 a 12 anni; gratis fino a 4 anni Mon closed. Tue-Sat h.9-17. Sun 9 a.m. -14. Tickets: 1,50 euros; 1 euro for kids aged 5-12; free entrance under 4 Ospita il più antico acquario d’Europa (30 vasche e 200 specie tra animali e vegetali marini), ma anche una biblioteca e laboratori per ricerche di zoologia, botanica e fisiologia marina. The oldest aquarium in Europe (30 tanks and 200 species of marine animal and plant life), but also a library and laboratories for research in zoology, botany and marine physiology.
Catacombe di San Gaudioso Museo storico musicale
Cantieri Palumbo Via Calata Marinella snc (interno Porto) 80133 (Na) +39 081.28.71.64 naples.shipyard@palumbo.it - www.palumbo.it
D’Orta Spa Via Provinciale Pianura, Località San Martino 18 Pozzuoli (Na) Tel. +39.081.526.43.88 www.dorta.it
Museo di Paleobotanica ed Etnobotanica
Via Foria, 223 - tel. 081.449759; 081.455654 Sab e dom chiuso. Lun-ven h.9-14 su appuntamento Sat and Sun closed. Mon-Fri 9 a.m. - 2 p.m. by appointment
Piazza Sanità - Tel. 081.5441305 visiteguidate@santamariadellasanita.it Direttore: Giovanni De Pasquale Lun-dom visite giuidate h.9.30-10.15-11-11.4512.30. Biglietti: euro 5; euro 3 per scolaresche Mon-Sun guided tours h.h.9.30-10.15-11-11.4512.30. Tickets: 5 euros; 3 euros for schools.
Via San Pietro a Majella, 35 - Tel. 081.5644111 Visite guidate: 081.446810 www.sanpietroamajella.it Sab e dom chiuso. Lun-ven h. 9.30-12.30 Sat and Sun closed. Mon-Fri 9.30 a.m. - 12.30 p.m. Il Conservatorio di San Pietro a Majella vanta una ric-
Caseificio Ponte a Mare Via Domitiana km 34.070 - Castelvolturno (CE) tel. +39.0823 851525 www.ponteamare.it
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ca biblioteca con preziose collezioni di manoscritti di scuola napoletana, ritratti e cimeli di musicisti e un museo di strumenti antichi. The Conservatory of San Pietro a Majella boasts a superb library with precious collections of manuscripts from the Neapolitan school, portraits and everyday items of musicians and a museum of antique musical instruments. Quadreria dei Gerolomini
Via Duomo, 142 - Tel. 081.294444 Dom chiuso. Lun-ven h. 9-14, sab h. 9-12. Sun closed. Mon-Fri 9 a.m. - 2 p.m., Sat 9 a.m. noon. Il complesso, impreziosito dalla splendida facciata realizzata da Ferdinando Fuga, comprende: la chiesa di San Filippo Neri, una pinacoteca, una biblioteca, l’archivio oratoriano e due chiostri. The complex has a splendid façade by Ferdinando Fuga and includes the Church of San Filippo Neri, a picture gallery, a library, the oratory archive and two cloisters. Scavi di San Lorenzo Maggiore
Via dei Tribunali, 316 - Tel 081.2110860 www.sanlorenzomaggiorenapoli.it Lun-sab h. 10-17. Dom h. 10-13.30. Biglietti: 9 euro; ridotto 7 euro per under 18 e over 65; riduzioni con Artecard Mon-Sat 10 a.m. - 5 p.m. Sun 10 a.m. - 1.30 p.m. Tickets: 9 euros; 7 euros under18 and over65; concessions with Artecard L’area sotto la chiesa di San Lorenzo ospita i resti di edifici che testimoniano la stratificazione avvenuta nel corso dei secoli attraverso trasformazioni dell’impianto urbano. Beneath the church of San Lorenzo the remains of buildings have been excavated to reveal the stratification of the city over the centuries.
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Accademia di Belle Arti - Pinacoteca
Madre
on a raised platform, constitute a veritable museum of historical factory founded in 1922 by Isidore Odin now symbol of excellence chocolate in the world. ZONA FLEGREA Terme di Baia
Via Costantinopoli, 107 - Tel. 081.441900; 081.44188. Visite guidate: 081.446810 www.accademianapoli.it Dom chiuso. Lun-sab h. 10-13. Biglietti: 5 euro; 3 euro per under 18 e over 65; 4 euro per gruppi di almeno 15 persone. Sun closed. Mon-Sat 10 a.m. - 2 p.m. Tickets: 5 euros; 3 euros under18 and over 65; 4 euros for groups of 15 people Assolutamente da non perdere, la Sala Palazzi, sezione dedicata alle opere dell’800, con esposizione delle opere dei maestri d’arte contemporanea, ex allievi dell’Accademia. Not to be missed is the Sala Palazzi, the section dedicated to works from the 19th century, exhibiting the works of masters of contemporary art who were students at the Academy.
Palazzo Donnaregina - Via Settembrini, 79 Tel. 081.19313016; 081.292833 www.museomadre.it Mar chiuso. Lun, mer, gio e dom h. 10-21; ven e sab h.10-24. Biglietti: 7 euro; ridotto 3,50 euro; lunedì gratis. Tue closed. Open Mon, Wed, Thu and Sun 10 a.m. - 9 p.m.; Fri and Sat 10 a.m. - 12 p.m. Tickets: 7 euros; 3,50 euros concessions; free on Mondays. Palazzo Donnaregina, edificio di grande pregio storico e architettonico situato in pieno centro cittadino, è la sede del nuovo museo d’arte contemporanea partenopeo. Palazzo Donna Regina, a building of great historical and architectural value situated in the very centre of the city, houses the new museum of contemporary art in Naples. Fabbrica di cioccolato Gay-Odin
Via Sella di Baia, 63 - Bacoli Tel. 081.8687592 - Lun chiuso. Mar-dom h. 9 - un’ora prima del tramonto Mon closed. Tue-Sun 9 a.m. - dusk Il Parco Archeologico e Monumentale di Baia conserva imponenti resti archeologici rispettivamente del Palatium o residenza degli Imperatori romani a Baia e di una villa tardo repubblicana. The Archaeological and Monumental Park at Baia contains impressive archaeological remains of the Palatium, residence of the Roman emperors at Baia and a villa from the late republican age.
Pan, Palazzo delle Arti di Napoli Museo di Baia Palazzo Roccella - Via dei Mille, 60 Tel. 081.7958605-06-07 www.palazzoartinapoli.net Mar chiuso. lun-sab h.9.30-19.30; dom e festivi h.9.30-14.30. Biglietti: 5 euro; 3 euro ridotto Tue closed. Mon-Sat 9.30 a.m. - 7.30 p.m.; Sun and holidays 9.30 a.m. - 2.30 p.m. Tickets: 5 euros; 3 euros concessions.
La struttura, centro permanente di arti contemporanee, ospita le più disparate espressioni culturali relative all’arte: dalla pittura alla scultura passando per la fotografia, il cinema e il fumetto. This permanent centre for contemporary arts houses a huge variety of cultural and artistic expression: from painting to sculpture, photography, cinema and cartoons.
Via Vetriera 12 - Tel. 081.417843 www.gay-odin.it Aperto dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17. Ingresso libero Mon-Thu h. 9-17. Free entrance. Macchine impastatrici, bilance, tegami e attrezzi di ogni genere e tipo: reperti con oltre cento anni di vita catalogati alla voce “archeologia industriale”. Servivano, un tempo, per lavorare la cioccolata. Oggi fanno bella mostra di sé in uno spazio ricavato all’ingresso della fabbrica Gay Odin, in via Vetriera a Chiaja. Posti su una pedana rialzata, costituiscono un vero e proprio museo dello storico stabilimento fondato nel 1922 dal piemontese Isidoro Odin, oggi simbolo di eccellenza cioccolatiera nel mondo. Mixers, scales, pots and tools for making chocolate: tools with more than a hundred years of life cataloged under “industrial archaeology”. Are positioned in the Gay Odin factory (Vetriera street at Chiaja). Set
Via Castello - Baia Tel. 081.5233797 Lun chiuso. Mar-sab h. 9- 20. Dom h. 9-19. Biglietti: 4 euro; 2 euro per over18 e under24; gratis per under 18. Mon closed. Tue-Sat 9 am - 8 pm. Sun 9 am - 7 pm. Tickets: 4 euros; 2 euros over18 and under24; free entrance under18 Il Museo Archeologico dei Campi Flegrei è alloggiato nel Castello Aragonese di Baia e ospita la sala dei Gessi, con calchi d’epoca romana che riproducono capolavori del periodo classico ed ellenistico dell’arte greca. The Archaeological Museum of the Phlegraean Fields is housed in the Aragonese castle of Baia, the Sala dei Gessi exhibits plaster casts from the Roman age reproducing masterpieces of the classical and Hellenistic period of Greek art.
È QUANDO TI SENTI PICCOLO CHE SAI DI ESSERE DIVENTATO GRANDE. A volte gli uomini riescono a creare qualcosa più grande di loro. Qualcosa che prima non c’era. È questo che noi intendiamo per innovazione ed è in questo che noi crediamo. Una visione che ci ha fatto investire nel cambiamento tecnologico sempre e solo con l’obiettivo di migliorare il valore di ogni nostra singola produzione. È questo pensiero che ci ha fatto acquistare per primi in Italia impianti come la rotativa Heidelberg M600 B24. O che oggi, per primi in Europa, ci ha fatto introdurre 2 rotative da 32 pagine Roto-Offset Komori, 64 pagine-versione duplex, così da poter soddisfare ancora più puntualmente ogni necessità di stampa di bassa, media e alta tiratura. Se crediamo nell’importanza dell’innovazione, infatti, è perché pensiamo che non ci siano piccole cose di poca importanza. L’etichetta di una lattina di pomodori pelati, quella di un cibo per gatti o quella di un’acqua minerale, un catalogo o un quotidiano, un magazine o un volantone con le offerte della settimana del supermercato, tutto va pensato in grande. È come conseguenza di questa visione che i nostri prodotti sono arrivati in 10 paesi nel mondo, che il livello di fidelizzazione dei nostri clienti è al 90% o che il nostro fatturato si è triplicato. Perché la grandezza è qualcosa che si crea guardando verso l’alto. Mai dall’alto in basso.
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La Solfatara
Via Solfatara - Pozzuoli Tel. 081.5262341 - www.solfatara.it Lun-dom h. 8.30-17.30. Mon-Sun 8.30 am - 5.30 pm Con un’estensione di circa 33 ettari, è un’oasi naturalistica che offre numerosi spunti per un’avventurosa passeggiata tra fumarole, vulcanetti di fango, boschi e zone di macchia mediterranea. Covering 33 hectares, the Solfatara is a natural oasis offering a variety of adventure-filled walks among the fumaroles, boiling mud springs, woodland and Mediterranean maquis.
Tue closed. Wed-Mon 9 am - dusk. Tickets: 4 euros; 2 euros over18 and under24; free entrance under18 È il terzo anfiteatro italiano per grandezza dopo il Colosseo e quello di Santa Maria Capua Vetere. Dall’arena si accede ai sotterranei dove stavano le belve prima dei combattimenti. The third largest Amphitheatre in Italy after the Colosseum and the one in Capua (Santa Maria Capua Vetere). From the arena it is possible to go down into the dungeons where wild beasts were caged prior to combat. CAPRI Certosa di San Giacomo
Parco Archeologico di Cuma
Via Acropoli, 1 - Tel. 081.8543060 Lun-dom h. 9-18. Mon-Sun 9 am - 6 pm Il Parco comprende: l’Acropoli, le Terme del Foro e quelle Romane, il Foro, il Capitolium, le Necropoli, la fossa Neronis, le cisterne della Crypta romana e l’Arco Felice. The Park includes: the Acropolis, The Forum and Roman Baths, the Forum, the Capitol, the Necropolis, the Fossa Neronis, the cisterns of the Crypta Romana and the Arco Felice Arch. Anfiteatro Flavio di Pozzuoli
Via Terracciano, 75 - Pozzuoli Tel. 081.5266007 Mar chiuso. Mer-lun h. 9-un’ora prima del tramonto. Biglietti: 4 euro; 2 euro per over18 e under24; gratis per under 18.
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Via Certosa, 2 - Capri Tel. 081.8376218 www.beniculturali.it - Lun chiuso. Martedì-domenica h. 9-14. Ingresso libero Mon closed. Tue-Sun 9 am - 14 pm. Free entry. Chiusa nella valletta fra l’altura del Castiglione e il Monte Tuoro, è espressione del periodo medioevale e monastico caprese nella sua forma più aulica e monumentale. Fondatore della Certosa, fra il 137174, fu Giacomo Arcucci conte di Minervino e di Altamura, segretario della regina Giovanna I di Napoli, della più nobile famiglia di Capri (ad essa appartenne quell’Eliseo Arcucci conte di Capri che fu ammiraglio di Federico II) e potente e ricco feudatario cui si deve per grazia di un primo figlio natogli dalla moglie Margherita Sanseverina. Between the hills of Castiglione and Monte Tuoro is the medieval monastic charterhouse founded between 1371 and 1374 by Count Giacomo Arcucci, secretary of Queen Joan I of Naples and a member of Capri’s most noble family.
Villa San Michele
Ischia Scavi e Museo Santa Restituta
Viale Axel Munthe, 34 - Anacapri - Tel. 081.8371401 Maggio-Settembre h.9-18 - May-September 9 am-6 pm Biglietti: 5 euro - Tickets: 5 euros Di proprietà di un’istituzione culturale svedese con sede nell’isola, oltre alla Villa San Michele, la creatura del medico-scrittore e filantropo Axel Munthe (che visse a capri per oltre mezzo secolo) comprende anche un museo circondato da un giardino di rara bellezza, un gruppo di alloggi per scrittori, artisti, scienziati e ricercatori svedesi e “il Monte Barbarossa”, un parco naturale per la protezione degli uccelli migratori e della vegetazione mediterranea. Villa San Michele was the brainchild of the Swedish writer and philanthropist Axel Munthe who lived on Capri for over half a century. The site also includes a museum surrounded by a beautiful garden and Monte Barbarossa, a natural park for the conservation of migratory birds and Mediterranean plant life. Villa Jovis
Piazza Santa Restituta, 10 - Lacco Ameno Tel. 081.980538 - Lun-sab h.9.30-12.30/17-19 Dom h.9.30-12.30 - Biglietti: 2,50 euro Mon-Sat 9.30 am-12.30 pm and 5-7 pm Sun 9.30 am-12.30 pm - Tickets: 2,50 euros Un museo archeologico sotterraneo, allestito sotto la chiesa nello stesso luogo di rinvenimento dei reperti: materiali recuperati a partire dagli anni ’50 che hanno messo in luce la presenza di antichi insediamenti databili tra l’età preistorica e il periodo medievale. In circa 60 vetrine sono raccolti frammenti ceramici e architettonici, vasi e monete che illustrano le tracce lasciate dall’uomo nel susseguirsi delle culture del passato. Tra questi, la Testa della ninfa Aretusa (IV sec a.C.) e la testa di Demetra (IV sec. a.C.) An underground museum beneath the church where the relics were found from the 1950s on. Evidence of settlements from the prehistoric age to medieval times are exhibited in over 60 display cabinets. These include ceramics, vases and coins as well as the Head of the Nymph Arethusa and the Head of Demetra from the 4th century BC. Museo Archeologico Lacco Ameno Pithecusae di Villa Arbusto
Viale Amedeo Maiuri - Capri - Tel. 081.8374549 Lun-dom h.8-1 ora prima del tramonto Biglietti: 2 euro Mon -Sun 8am-1 hour bedor sunset - Tickets: 2 euro Secondo la tradizione, l’imperatore Tiberio, fece costruire ben dodici splendide ville, ognuna delle quali dedicata ad una divinità dell’Olimpo. Villa Jovis era la più ricca tra esse: posta in cima al Monte Tiberio, a 354 metri di altezza sul livello del mare, fu la principale residenza dell’imperatore Tiberio e ben ne riflette il carattere esclusivo e riservato. According to the tradition, the Emperor Tiberius built twelve beautiful villas, each dedicated to a divinity of the Olympus. Villa Jovis was the richest one: built on the top of Mount Tiberius, at 345 mt. on the sea surface, it was the main residency of Emperor Tiberius and reflects his character, exclusive and reserved.
Corso Angelo Rizzoli – Lacco Ameno Tel. 081.900356 Lun chiuso. Mar-dom h.9.30-13/16-20 Mon closed.Tues - Sun 9.30 am-1 pm and 4-8 pm Nella magnifica cornice della residenza scelta dall’editore Angelo Rizzoli come suo buen retiro isolano, tra i numerosi oggetti, il museo conserva reperti archeologici dall’epoca preistorica (neolitico superiore) all’età romana tra cui un frammento di un’iscrizio-
Le pagine Musei sono realizzate in collaborazione con: ne metrica nota come Coppa di Nestore proveniente dalla necropoli di valle San Montano a Lacco Ameno. The museum is located in a magnificent setting and houses numerous archaeological finds from prehistoric times and from the Roman age, including a fragment of the so-called Nestor’s Cup from the necropolis in Lacco Ameno.
Scavi Archeologici di Ercolano
Area Vesuviana Scavi Archeologici di Pompei
Via Villa dei Misteri, 2 Tel. 081.8575347 - www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h.18) Ingresso: 11 euro; ridotto 5.50 euro per over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-17 (income till h15.30). Tickets: 11 euro; concessions 5,50 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar). Grazie all’ottimo stato di conservazione dei suoi edifici, dovuto al particolare seppellimento, sotto una coltre di cenere causato dall’eruzione del 79 d.C., Pompei può dirsi l’unico sito archeologico che ci restituisce l’immagine di una città romana nella sua interezza. Thanks to the remarkable state of preservation of its buildings, due to the peculiar burial under a 6 meters blanket of ash and lapillus caused by the eruption of the Vesuvius in 79 b.C., Pompeii is the only archaeological site showing a Roman town in its integrity.
Corso Resina - Tel. 081.8575347 www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h18) Ingresso: 11 euro; ridotto 5.50 euro per over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-19.30 (income till h18). Tickets: 11 euro; concessions 5,50 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar). Al momento dell’eruzione del Vesuvio, Ercolano venne travolta da una marea di fango e detriti vulcanici, che, solidificandosi, poterono conservare, molto meglio che a Pompei, le parti superiori delle costruzioni e anche tutti i materiali organici, per cui ci si offre una visione unica della vita privata antica. At the moment of the eruption of the Vesuvius in 79 b.C., Herculaneum was swept away by mud and volcanic detritus, which, once solidified, preserved the tops of the buildings and also all the organic materials, so this site offers a unique vision of the domestic life of the time. Museo Archeologico Virtuale
Via IV Novembre - Ercolano - Tel. 081.19806511 Lun chiuso; mar-dom h.9-17. Biglietti: 7 euro; riduzioni 4 euro Mon closed; Tue- Sun 9 a.m. - 5 p.m. Tickets: 7 euros; concessions 4 euros Nasce ad Ercolano il primo museo archeologico virtuale, luogo ideale per chi vuole esplorare il passato con le tecnologie di ultima generazione, immer-
gersi nelle rovine delle città sepolte dalla lava e vedere ricostruiti fedelmente ambienti e costumi degli antichi abitanti. Sono oltre 70 le installazioni multimediali - tra realtà virtuali ed ologrammi - a guidare i visitatori alla scoperta delle voci e dei volti degli antichi ercolanesi, che racconteranno la propria storia. Cuore del Mav è il Cave: un’enorme stanza di luce sulle cui pareti si proiettano giardini e cortili delle case di Pompei, Ercolano e Stabia. E ancora, la Soundgallery, la stanza dei profumi e il Lupanare completano l’esperienza sensioriale nell’antica Ercolano. Herculaneum hosts the firts virtual archaeological museum, ideal place for explorations of the past through modern technologies. More than 70 installaions, devided in virtual reality and holograms, lead the visitors to the discovery of the old Rooman city before the eruption of the Vesuvius in 79 a.C.
Ristorante Museo Caruso via Sant’Antonino, 12 - Sorrento (Na) tel +39.081.807.31.56 www.ristorantemuseocaruso.com
Antiquarium di Boscoreale
Hotel Mediterraneo Sorrento Via Crawford, 85 - Sant’Agnello di Sorrento (Na) Tel. +39 081 878 1352 http://www.mediterraneosorrento.com
Via Settetermini, 15 - Tel. 081.8575347 www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h18) Ingresso: 5,50 euro; ridotto 2,75 euro per over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-19.30 (income till h18). Tickets: 5,50 euro; concessions 2,75 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar). L’antiquarium comprende reperti provenienti dai siti archeologici dell’area vesuviana. Presenta le caratteristiche principali dell’ambiente vesuviano in epoca romana e l’utilizzo delle risorse naturali da parte dell’uomo. The Antiquarium displays findings from the archaeologicas sites of the Vesuvius area. It describes the main characteristics of the Vesuvius environment in the Roman era and the exploitation of natural resources at that time.
Agriturismo Casa Lerario Contrada Laura 6 - Melizzano (Benevento) Tel. +39.0824. 94.40.18 www.casalerario.it
Pasticceria “Carraturo Vittorio” Corso Garibaldi, 59 Tel. +39.081.5545344 Via Arangio Ruiz, 46/48/50 Tel. +39.081.7617341 Piazzetta Nilo, 6 Tel. +39.081.6584268 Nola, via Variante 7 Bis, 257 Tel. +39.081.8231363 www.carraturovittorio.it
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Scavi di Oplontis
minerali, dei 5.000 campioni del fondo Discepolo, appartenenti a 1.400 specie differenti del mondo. Central feature of the collections are the 3,500 minerals of the 5,000-strong Discepolo collection, with 1,400 different types from the world Museo Correale di Terranova
preserved example of an ancient Greek-Roman city with its impressive walls, the temples and all the buildings dedicated to public concern as the Macellum, the forum, the amphitheatre. CASERTA Belvedere di San Leucio
Via Sepolcri - Tel. 081.8575347 www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h.18) Ingresso: 5,5 euro; ridotti 2,75 euro over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-19.30 (income till h.18) Tickets: 5,50 euro; concessions 2,75 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar) Si tratta di una serie di rinvenimenti archeologici, relativi ad una zona suburbana di Pompei: una villa residenziale, la villa ‘di Poppea’; una ‘villa rustica’ attribuita a L. Crassius Tertius, nella quale, accanto a numerosi corpi di vittime dell’eruzione, è stata rinvenuta una notevole quantità di monete in oro e argento, assieme a numerosi pezzi di finissima oreficeria. The site is constituted by a series of archaeological findings related to a suburban zone of Pompeii: a residential villa, the Villa of Poppea; a rural villa, belonging to L. Crassius Tretius, where, next to the numerous bodies of the eruption’s victims, has been found a great quantity of gold and silver coins, along with pieces of fine jewellery.
Via Correale, 50 - Sorrento Tel. 081.8781846 Mar chiuso. Mer-lun h. 9-14. Biglietti: 6 euro Tue closed. Wed-Mon 9 am - 2 pm. Tickets: 6 euro Ospita dipinti e arti decorative napoletane e straniere dal XVI al XIX secolo, ventagli, orologi e una delle più prestigiose collezioni di porcellane del XVIII secolo. The museum houses collections of Neapolitan and foreign paintings and decorative arts from the 16th to the 19th centuries, refined fans, clocks and one of the most prestigious collections of 18th century porcelain. PAESTUM Area Archeologica di Paestum
Via Atrio Superiore - 81020 San Leucio (Ce) Info: 0823.873155; 800.411515 www.sanleucionline.it Orari: mar chiuso. Lun-dom h.9.30-18.30. Biglietti: 6 euro; scolaresche 3 euro. Opening hours: Tue closed; Mon-Sun h.9.30-18.30. Tickets: 6 euros; 3 euros for schools. Le antiche fabbriche della seta di epoca borbonica rivivono nello splendido complesso monumentale di San Leucio dove è possibile osservare gli strumenti originari del ‘700. The old manufactures of silk of the Bourbons live again in the beautiful Monumental Complex of San Leucio, where have been preserved the original engines dated back to 1700s.
Museo Mineralogico
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CAPUA Museo Provinciale Campano di Capua
Reggia di Caserta
PENISOLA SORRENTINA
Via San Ciro, 2 - Vico Equense Tel. 081.8015668 www.museomineralogicocampano.it Lun chiuso. Feriali h. 9-13; 16-19. Festivi 9-13 Mon closed. 9 am-1 pm; 4 pm-7pm; Hols 9 am - 1pm Nucleo centrale delle collezioni esposte sono 3.500
Opening hours: Tue closed; royal appartment: MonSun h.8.30-19; exhibitions: Mon-Sun h.8.30-18; gardens: Mon-Sun h.8.30-18. Tickets: all inclusive 6 euros; rolyal appartments 4,20 euros; gardens 2 euros; bikes 1 euro. Concessions over18-under25. Free admission under18 and for Umanistic Faculties students. Costruita per volere di Carlo III di Borbone nella piana di Caserta su progetto del Vanvitelli, accando agli appartamenti storici, che retituiscono i fasti dell’antica corte borbonica, ha degli splendidi giardini che sono l’aspetto più scenografico del complesso. Disseminati di fontane e cascate, sono ricchi di statue realizzate dai più noti scultori dell’epoca. Built under Charles III of Bourbon after a project of the architect Vanvitelli, besides the royal appartments, which give a clear idea of the magnificence of Bourbons’ courts, the most spectacular element of the complex are the gardens. Scattered with fountains and cascades, they are rich in statues realized by the most famous sculptores of the time.
Via Magna Grecia, 919 - Info: 0828.772654 www.infopaestum.it Lun-dom h.9-1 ora prima del tramonto. Ingresso: 4 euro per gli scavi; 6,50 euro per scavi + museo. Mon-Sun h.9-1 hour before sunset. Tickets: 4 euro for the archaeological area; 6,50 euro for archaeological area + museum L’area aecheologica di Paestum rappresenta un ottimo esempio di città greco-romana, di cui conserva l’impianto risalente al 500 a.C. con le mura, i templi e tutti gli edifici per gli esercizi pubblici come il Macellum, il Foro, l’anfiteatro. The archaeological area of Paestum is a very well
Corso Pietro Giannone, 1- Caserta Info: 0823.448084; 0823.277380 www.reggiadicaserta.org Orari: mar chiuso. Appartamento: lun-dom h.8.3019; mostre: lun-dom h.9-18; giardini: lun-dom h.8.30-18. Biglietti: cumulativo 6 euro; appartamenti 4,20 euro; giardini 2 euro; bicicletta 1 euro. Riduzione per giovani dai 18 ai 25 anni e per i docenti delle scuole statali. Gratis per under18 e per gli studenti universitari di facoltà umanistche.
Via Roma, 66 - Tel. 0823.620035 Lun chiuso. Mar-sab h.9-13.30; dom h.9-13 Biglietto: euro 4,13; gratis under18; riduzioni per Touring Club, Icom, Artecard e gruppi (min 10 persone) Mon closed. Tue-Sat h.9-13.30; Sun h.9-13 Tickets: euros 4,13; free admission under18; concessions for Touring Club, Icom, Artecard and groups Principale museo storico della Campania, presenta la più importante collezione al mondo di Matres Matutae, la famosa madri rinvenute nell’antica Capua. Oltre alla sezione archeologica, comprende una ricca sezione medievale ed anche un’importante biblioteca. Main historical museum of Campania Regione, it hosts the most important collection of Matres Matutae of the world. Besides the archaeological section, the museum hosts a rich section dedicated to the Middle Age and a very important library.
IL CULTO DI MANGIARE BENE
Via dei Cimbri 5-9, Napoli - Tel. + 39 081.191.714.37 www.casatuaalduomo.com