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“Della Valle mi ha sorpreso, lo spareggio con la Juventus? l’avremmo vinto noi”
from Brivido Sportivo
by Sitoperte
Il 16 maggio del 1982 rimarrà per sempre uno dei giorni più amari della storia della Fiorentina. Dal sogno all’incubo il passo è stato brevissimo. La Fiorentina si presenta a Cagliari per rincorrere il terzo scudetto della sua storia, ma al ritorno dalla Sardegna c’è spazio solo per lacrime e rabbia. L’allenatore di quella bella e sfortunata Fiorentina era Giancarlo De Sisti, il celebre Picchio, che uno scudetto con la maglia viola l’aveva già vinto da capitano nel 1969. Il Brivido Sportivo lo ha contattato in esclusiva, dopo le parole di Andrea Della Valle che hanno infiammato Firenze e alimentato la rivalità con la Juventus: «Le parole del patron della Fiorentina mi hanno sorpreso, non lo nego. Stiamo parlando di un episodio che ci ha disturbato per diversi anni, credevo che ormai questa cosa appartenesse al passato e non tornasse d’attualità. Ne prendo atto piacevolmente». Se ripensa a quel giorno di maggio cosa le torna in mente?
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«Al momento rimanemmo sconcertati e dispiaciuti, in qualche modo direi anche offesi per come andarono le cose. E’ un episodio che rimane nella storia. Il gol annullato a Graziani fu clamoroso, perché Bertoni si trovò a contatto con Corti (il portiere del Cagliari, ndr) ma fu spinto da un difensore: il gol era regolare. Poi quando vedemmo il volo di dieci metri di
Borghi in area a Catanzaro dopo aver ricevuto una spallata ci guardammo e per noi quello era rigore netto. I due errori furono evidenti e ovviamente molti legarono le due cose più o meno malignamente. L’unica cosa che posso aggiungere, a onor del vero, è che noi non giocammo come al solito anche perché il Cagliari si doveva salvare e le sue motivazioni erano superiori a quelle del Catanzaro che sfidava la Juventus. Non eravamo al massimo, c’era un po’ di tensione nella squadra. Se mi fermo a pensare un momento mi viene in mente che se avessimo vinto lo scudetto sarei stato l’unico a vincerlo da calciatore e da allenatore, sarebbe stato fantastico».
Tanti suoi ex giocatori sono convinti che se ci fosse stato lo spareggio la Fiorentina l’avrebbe vinto. Cosa pensa?
«Non abbiamo la riprova del campo, però anche io sono convinto che avremmo vinto noi. Avevamo troppe motivazioni, superiori a quelli della Juve che aveva grandi campioni. Nello scontro diretto il nostro entusiasmo ci avrebbe potuto portare a vincere un eventuale spareggio. Avevamo già fallito la partita di ritorno in casa (0-0, ndr), che avremmo dovuto vincere per mandare un segnale forte, ed eravamo tutti convinti che non avremmo sbagliato di nuovo».
La squadra si affloscia. Il caldo e la stanchezza cominciano a farsi sentire. Il Cagliari, invece, prende coraggio e si difende con ordine.
A Catanzaro, intanto, a un quarto d’ora dalla fine, l’arbitro Pieri concede un rigore alla Juve. E’ un rigore che c’è, perché effettivamente il centrocampista giallorosso Celestini commette un fallo di mano. Ma c’era in precedenza anche quello per il fallo su Borghi. Comunque l’irlandese Brady, alla sua ultima partita in bianconero, va sul dischetto e realizza il gol del vantaggio della Juve. La notizia in un attimo arriva al Sant’Elia. I giocatori della Fiorentina la apprendono dalla panchina. Per loro è una mazzata. Provano ad attaccare ma non ce la fanno. Il morale è basso, le energie scarseggiano e la lucidità viene meno. De Sisti effettua due cambi a dodici minuti dalla fine. Escono Casagrande e Bertoni ed entrano al loro posto rispettivamente Sacchetti e Monelli. Ma la Fiorentina non riesce a segnare. La partita finisce così zero a zero. Lo scudetto va alla Juventus, vittoriosa a Catanzaro. A Firenze intanto monta la rabbia per come sono andate le cose in quell’ultima giornata. Il rigore negato al Catanzaro e il gol annullato a Graziani non vanno giù ai tifosi viola. Se i calabresi avessero avuto il penalty a favore e la rete di Graziani fosse stata giustamente convalidata, la Fiorentina sarebbe diventata per la terza volta campione d’Italia. E allora in quei giorni lo storico direttore del Brivido Sportivo Paolo Melani, interpretando il pensiero di una città intera, conia lo slogan passato alla storia: “Meglio secondi che ladri”.
Il protagonista principale di quella giornata fu, suo malgrado, Francesco Graziani. Il gol segnato dopo un quarto d’ora del secondo tempo apparve regolare a tutti, tranne che al famoso arbitro Mattei di Macerata. Gioia strozzata in gola e a distanza di anni il ricordo è ancora fresco, come testimonia l’ex attaccante sulle pagine del nostro giornale: «Per tanto tempo sono stato proprio io il più arrabbiato per quel gol annullato. Poteva essere la rete dello scudetto e per me avrebbe significato la gloria».
Le parole di Andrea Della Valle hanno riacceso l’orgoglio Firenze. Lei come le ha prese?
«Intanto dico che se c’è da festeggiare qualcosa e stare tutti insieme io ci sto e ci sono, perché è sempre bello ritrovarsi dopo tanti anni. Della Valle ha fatto bene a tirare d nuovo fuori questo episodio visto come è stato punzecchiato di recente dalla Juventus. Per quanto riguarda quella realtà specifica la logica voleva che quel campionato finisse con uno spareggio, c’erano in ballo due squadre che si erano combattute ad armi pari fino all’ultimo. Anche perché sugli errori arbitrali possiamo farci poco, fanno parte del gioco. A distanza di trent’anni, siccome voglio bene al calcio, voglio pensare che quel giorno l’arbitro Mattei sia caduto in un giudizio sbagliato, perché se dovessi pensare che ha fischiato per danneggiarci sarebbe il massimo: non ci vorrei credere. Sul momento siamo rimasti molto amareggiati, poi abbiamo visto il rigore negato a Borghi a Catanzaro… Pensiamo che sono errori arbitrali e come tali fanno parte del gioco. Non abbiamo prove per dire che quel campio- nato lo hanno voluto far vincere alla Juventus e se le avessimo dovrebbero andare tutti in galera e bisognerebbe buttare via la chiave». La sensazione forte in tutti voi è che un eventuale spareggio sarebbe stato vinto dalla Fiorentina…
«Assolutamente si. La Juventus veniva da cinque partite giocate sulle gambe, erano in flessione. Noi stavamo bene ed eravamo fiduciosi perché avevamo recuperato Antognoni dopo l’infortunio e Giancarlo cominciava a star bene da tutti i punti di vista: sapevamo che era la nostra arma in più. Eravamo consapevoli della nostra forza. Anche se, obiettivamente, devo dire che se non avessimo perso Antognoni per 14 partite allo spareggio non ci saremmo nemmeno arrivati, quello scudetto lo avremmo vinto prima. Sono convinto che in quattordici gare tre punti in più Giancarlo ce li avrebbe fatti fare magari con qualche calcio di punizione o con quale giocata».
In seguito a quella maledetta giornata fu creato il celebre slogan ‘Meglio secondi che ladri’ dal Brivido Sportivo…
«Quello fa parte del sano sfottò che c’è fra la tifoseria fiorentina e quella bianconera. E’ stato un modo per ricordare alla Juve che ha vinto quel campionato solo grazie ad alcuni errori arbitrali ad essa favorevoli in quella giornata. Senza quelle decisioni poteva esserci un altro epilogo: ancora oggi è uno slogan che sento pronunciare dai tifosi».