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ritmo di musica

di Michela lanza

Èfatta! Sfatato anche il tabù trasferta: dopo 2 sconfitte e 2 pareggi, infatti i viola hanno finalmente ottenuto la prima vittoria della stagione lontano dalle mura amiche (prima vittoria in trasferta, ovviamente, anche per il tecnico Montella, ex sampdoriano punzecchiato molto dal pubblico genoano durante l’arco dei 90 minuti). I viola dunque hanno espugnato Genova a distanza di trent’anni dall’ultima vittoria a Marassi. Un delizioso pallonetto di capitan Pasqual (significativo e bello il fatto che sia stato proprio lui il ‘man of the match’) ha dunque regalato altri tre punti alla Fiorentina che adesso è rimasta, sì, al quinto posto in classifica, ma da sola e soprattutto si è avvicinata al quarto posto, occupato momentaneamente dalla Lazio. Tutto bello, e non poteva essere altrimenti, anche perché conquistare 6 punti in due partite ed avere davanti una gara casalinga contro il Cagliari fa sperare in un ulteriore allungo. Perché ormai è noto a tutti che il Franchi è tornato ad essere il fortino di un tempo. Ma riordiniamo le idee e analizziamo quel che di notevole è stato fatto.

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Dopo la bella, anzi bellissima vittoria contro la Lazio di domenica scorsa e lo straordinario risultato di Genova, la squadra di Montella adesso deve spiccare definitivamente il volo e il match contro il Cagliari arriva proprio travestito da imperdibile occasione. I viola oggi sono in Europa League, ma la distanza che divide la Fiorentina da chi la precede non è poi così irraggiungibile (1 punto dal quarto posto, 4 dal terzo dove si trova il Napoli). Per questo, una inevitabile follia spinge qualunque tifoso (perché loro, i tifosi, se lo possono permettere, eccome!) a sognare. A sperare in qualcosa di più importante di un ‘semplice’, ma pur sempre onorevole, quinto posto.

BELLA PIU’ CHE MAI. Lo cantavano gli Stadio, ed oggi quel titolo calza a pennello addosso alla Fiorentina, una squadra che ha ritmo, corsa, è brillante e musicale. E anche elegante. Una vera e propria melodia quella composta dal ‘maestro’ Montella che dirige con astuzia e personalità la sua orchestra (o band). Poi succede che ogni tanto sbagli un accordo (il fatto di non chiudere le partite, talvolta, può diventare pericoloso, e i viola lo sanno…), faccia una quasi impercettibile stecca, ma subito dopo rientra in armonia con se stessa e riattacca a regalare note rock, vive, accese. Tutto questo fa ben sperare. Porta alla tentazione di pensare in grande. Tutto questo è qualcosa di concreto, non di surreale, né tantomeno effimero. E si traduce in bel gioco, in determinazione e personalità che la squadra ha sempre messo in campo, in ogni campo, anche laddove in trasferta non sono arrivati i risultati sperati e meritati. Le ultime due partite, dopo quella più opaca contro il Chievo, hanno regalato certezze. Contro la Lazio, al di là degli episodi arbitrali che possono aver per una volta favorito in parte i viola, la Fiorentina ha dimostrato sul terreno di gioco di meritare la vittoria.

Lo ha dimostrato perché ha concesso alla Lazio solo venti minuti di partita (nel secondo tempo).

Lo ha dimostrato perché ha battuto sul piano del gioco una delle migliori compagini di questo campionato. Lo ha dimostrato perché Ljajic e Toni sono stati autori di due gol meravigliosi, perfetti per tempismo ed esecuzione. Lo ha dimostrato perché neanche la doppia assenza di Roncaglia-Pizarro l’ha scoraggiata, a testimonianza di quanto il gioco che Montella ha vestito sulla sua squadra sia come un abito elegante cucito addosso ad una donna che sfiora la perfezione. C’è chi ha parlato del miglior primo tempo dall’inizio della stagione (anche se molto dipende dai punti di vista, perché la partita contro la Juve è stata clamorosamente perfetta nella sua interezza). Resta il fatto che la Fiorentina è bella, la più bella del campionato. E questo suo fascino lo ha dimostrato anche a Genova, in una partita spettacolare, intensa, che non ha concesso un attimo di respiro. Probabilmente se il Genoa avesse avuto un portiere

‘normale’ e i viola avessero avuto un pizzico di lucidità in più sotto porta, il risultato sarebbe stato più netto, ma quello che conta è che la Fiorentina ha saputo soffrire anche nel forcing finale dei Grifoni che hanno provato a raggiungere il pareggio, pur non impegnando mai severamente Viviano. Quello che conta è che i gigliati hanno ottenuto una vittoria da grande squadra (perché per vincere in trasferta serve il carattere e il temperamento da grande) contro un avversario tecnicamente inferiore, non ci sono dubbi, ma pur sempre da rispettare e temere. E con queste certezze, adesso Montella e i suoi uomini (impressionanti ancora Borja Valero e Cuadrado) penseranno al Cagliari.

E ALLORA BALLIAMO

SUL MONDO. E allora, dopo aver dimostrato di saper far ballare gli avversari (tutti, dai più blasonati ai meno abili), è arrivato il momento di danzare tutti insieme a ritmo di rock. Insieme ad Andrea Della Valle che ha risposto a tono ad una provocazione di Andrea Agnelli, lanciando l’idea di una piacevole serata ballerina ‘in famiglia’ per festeggiare il terzo scudetto conquistato sul campo 30 anni fa, ma non solo, probabilmente anche per ricompattare, riunire il passato con il presente viola. Al Brivido Sportivo questa idea-provocazione del patron viola è piaciuta. È piaciuta tanto e allora la nostra storica testata prende la palla al balzo per lanciare un appello alla Fiorentina (tutta), quella di oggi e quella ‘scippata’ del suo terzo titolo di campione d’Italia: battiamo anche i sardi, iniziamo a volare in classifica sulle ali… dell’Aeroplanino e poi, per dirla con ‘parole e musica’ di Luciano Ligabue, ‘balliamo sul mondo’. La discoteca sarà Firenze e gli inviti ‘ad personam’. Poi divertimento assicurato. Alla fine, è quello (il divertimento) che la proprietà aveva chiesto al trio Pradè-Macia-Montella all’inizio di questa stagione. E dopo le prime dieci giornate non ci sono dubbi che quell’obiettivo è stato ampiamente raggiunto.

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