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Direttore: Alessandro Mazzoleni hanno collaborato in questo numero: Luca Belotti Sergio Carminati Nicholas Garattini Gianmaria Veronese Stefano Buzzi Lorenzo Pedroli Emilio Previtali Damiano Levati Markus Eder Franz Perini Carolina Bagnato Mael Bonfriga Massimo Braconi Marco Eydallin Mattia Bericchia
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NEWSCHOOL NEWSCHOOL SHOP - Borgo S. Caterina 98B 24100 Bergamo tel. (+39) 035.237.927 OnlineShop: www.newschoolshop.com Tutti i diritti sono riservati - Copyright 2011 © Skierz (testi, foto, grafica) presenti all’interno di questa rivista sono proprietà della rivista Skierz e sono protetti dalla normativa sul diritto d’autore, non potranno quindi essere pubblicati, riscritti, distribuiti, commercializzati. I marchi, le denominazioni e le ditte menzionati all’interno di questo magazine sono di proprietà dei rispettivi proprietari e sono protetti dalla normativa vigente in materia di marchi, brevetti e/o copyright.
AK, AlienWorkshop, Altamont, Analog, Anon, Armada, Bastard, Bern, Bones, Burton, Dakine, DC, Deeluxe, Drake, DVS, Element, Eletric, Emerica, Etnies, Fallen, Forum, FullTilt, Giro, Grenade, Habitat, Hubba, Indipendent, Iuter, K2, LIBtech, Line, Nike SB, Nitro, Northwave, Oakley, PlanB, Raiden, Red, Ride, Rossignol, Salomon, SantaCruz, SpecialBlend, Spy, TheNorthFace, Vans, Venture, Volcom, Vonzipper, WESC, Airblast, Bataleon, capita, Carhart, Foursquare, Gnu, L1, Lobster, Nike Snowboarding, Nixon, Union, Vonzipper, Yes, Zero, Quicksilver, TSG
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Cerchiamo di dimenticarci questo caldo e di pensare ancora al freddo, alla neve fresca, a quelle condizioni climatiche che ci piacciono un casino. Freddo secco, temperature sui -10, sole più basso, park fresati al mattino presto. Ci si avvicina al periodo che molti definiscono “fine stagione”, si sentono molti commenti del tipo “eh ormai è andata” e cose del genere. Ma sono sicuro che voi che ci leggete non la pensate così, al contrario sarete stati in caccia di neve fresca per tutta la stagione come dei segugi quando cercano un fagiano, organizzazioni al millimetro, freeskier che ormai diventano esperti meteo e gli danno due giri anche al Colonello Giuliacci. Diciamo che ha fatto un inverno un pò a metà, a chi tanto e a chi niente. Ma la stagione per i veri appassionati non finisce mai, queste situazioni di disgelo ci fanno mettere in caccia della neve rimasta nei canali a nord, degli snowpark che aprono sui ghiacciai, di quelli che rifanno il loro set up per gli eventi di fine stagione. E poi i programmi di ghiacciai estivi, gli allenamenti in bici per essere in forma con le prime “spolverate” e i primi opening autunnali in park. Sono solo alcune delle cose che ci fanno vivere tutto l’anno il freeski, ma alla base c’è sempre la stessa cosa che unisce tutti: la passione. Sempre pronti, sempre sugli sci. Have Fun!
Skier: Ale Mazzoleni // Spot: Foppolo // Foto: Sergio Carminati
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DEMO TEST
PROGRAMMA 26/27 Novembre 2011 Breuil-Cervinia 3 Dicembre 2011 INSIDE Safe & Ride, Passo San Pellegrino 17/18 Dicembre 2011 Passo del Tonale 15/16 Gennaio 2012 Monterosa Ski, Gressoney
DEMO TEST
21/22 Gennaio 2012 Engadin Silvaplana Corvatsch 27/28 Gennaio 2012 Pila (tappa in fase di definizione) 4/5 Febbraio 2012 Sauze d’Oulx 17/18 Marzo 2012 Bardonecchia
PARTNER
MEDIA PARTNER SUPPORTER
PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI: www.mysticfreeride.com e-mail: segreteria@mysticfreeride.com
FreeriDe worLD toUr: røldal chiama røldal
norrØna sostiene L’emoZionante tappa norVeGese DeL FreeriDe worLD toUr e LanCia La nUoVa Linea rØLDaL, ULtima Frontiera DeL FreeriDe Contemporaneo røldal & norrøna: connubio pro- freeride Minuscolo villaggio sulla costa occidentale della Norvegia, Røldal è famoso perché la neve non l’abbandona mai. Immerso in uno scenario surreale e affacciato sul lago omonimo, con la sua media di 12 metri di neve all’anno Røldal non poteva che qualificarsi come tappa norvegese del Freeride World Tour, quest’anno in partnership con Norrøna, oggi tra i brand di abbigliamento
più amati dai freerider per il
contenuto tecnologico e la personalità stilistica delle proposte.
Il connubio Røldal & Norrøna
ha dato lustro alla grande tradizione norvegese
Freeride world tour: un lustro di successi
in materia di performance sulla neve, sottoline-
E’ passato un lustro dalla prima Edizione del Free-
ando ancora una volta l’impegno del marchio
ride World Tour: 5 anni di performance, emozioni
norvegese per promuovere il futuro del freeride
forti, successi, aspirazioni sempre nuove. Oggi
contemporaneo. La tappa di Røldal del Freeri-
questa incredibile competizione itinerante chia-
de World Tour ha costituito inoltre un’occasione
ma a raccolta da tutto il mondo i fuoriclasse del
privilegiata per presentare alla stampa la nuova
freeride. All’indomani
linea Norrøna dedicata al freeride, battezzata -
delle tappe canadese,
francese e italiana, il 25 febbraio si sono accesi i riflettori sull’attesissima tappa norvegese, forse la più amata dai riders. Destinazione: Røldal.
non a caso - “røldal”.
rØLDaL: UrBan inspireD FreeriDe Progettata da Nørrona per l’energia elettrizzante del freeride, røldal unisce avanzatissime prestazioni tecniche e look di ispirazione urban, con proposte dal forte potenziale innovativo. Nata per garantire la massima protezione in termini di idrorepellenza, traspirabilità, isolamento, versatilità, è un omaggio a uno dei luoghi simbolo del freeride contemporaneo.
// rØLDaL Gore-teX insULateD JaCKet Giacca da freeride isolata e impermeabile. Il design lineare e sobrio esalta la funzionalità, mentre il tessuto GORE-TEX® Performance è una garanzia di prestazioni superiori. Per ottimizzare calore e protezione il capo si avvale dell’isolamento PrimaLoft® One, l’unica vera alternativa alla piuma d’oca (caldo, ultraleggero, soffice, totalmente idrorepellente, traspirante, comprimibile). Tra le caratteristiche di base: sistema di ventilazione in mesh; cappuccio anti-
// rØLDaL Gore-teX insULateD pant Progettati per le avventure freeride offrono isolamento e protezione dagli elementi. Contraddistinti da un taglio pulito e lineare, si avvalgono dei vantaggi unici di GORETEX® Performance. Comfort e protezione sono assicurati dall’isolamento PrimaLoft® One, l’unica vera alternativa alla piuma d’oca (caldo, ultraleggero, soffice, totalmente idrorepellente, traspirante, comprimibile). Tra le caratteristiche di base: regolazione personalizzata della vita; sistema di ventilazione sulle cosce in mesh; ghette; Zip-seal system™ e Snap seal system™.
// rØLDaL warm3 JaCKet Ben oltre il concetto di fleece tradizionale. Il tecno tessuto Polartec® Thermal Pro® è una garanzia di calore, morbidezza, traspirabilità, comfort, tenacia infinita. Il capo è perfetto per il freeride come per qualsiasi altra attività outdoor, nonché per l’abbigliamento urban. Tra le caratteristiche di base: cappuccio altamente protettivo; ghette per le mani, eccellente protezione del collo; tasche scalda-mano; tasca sul petto. Perfetta vestibilità e versatilità a tutto tondo.
// rØLDaL Dri insULateD short Leather GLoVes Sono in assoluto i guanti da sci più resistenti creati da Norrøna. L’isolamento PrimaLoft® Sport (l’unica vera alternativa alla piuma d’oca) è una garanzia di calore, ultraleggerezza, morbidezza, totale idrorepellenza, traspirabilità, comprimibilità. Palmo in morbida pelle di capra; inserti in dri™1; chiusura Velcro sui polsi; pelle elasticizzata attorno alle nocche. Una garanzia di performance, protezione e comfort sulla neve.
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bufera; gonnellino para-neve; ghette per le mani; salvietta per pulire gli occhiali.
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it Rider: Lorenzo Pedroli • Photo: Stefano Buzzi
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uccede che le precipitazioni al Nord scarseggiano e la tua voglia di polvere ti si attacca alla spalla come una scimmia urlatrice. Tu vorresti non starla ad ascoltare, ammutolirla in qualche modo ma non c’è niente da fare, senza neanche accorgertene ci sei di nuovo dentro, e ti ritrovi perso nella rete a rimbalzare ossessivamente tra snow forecast, meteo blue, e tutte le webcam che hai salvato nella sezione preferiti del tuo browser. Purtroppo niente di buono, nemmeno le telefonate ai local in giro per le alpi ti sanno dare delle notizie confortanti. Intanto i TG sembrano dei bollettini di guerra. Ti parlano di bufere di neve, di tempeste, di paesi isolati, di gente che corre a svuotare i supermercati manco fossimo a Dresda prima dei bombardamenti. Tu però non sei di certo sconvolto da questo allarmismo mediatico, non te ne frega niente della bagarre tra Alemanno e il capo della protezione civile, a te interessa sapere dove questi straordinari fenomeni metereologici si stanno scatenando.
Rider: Stefano Buzzi • Photo: Lorenzo Pedroli
Rider: Andrea Pettorelli • Photo: Lorenzo Pedroli
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merso da metri di neve, dall’Emilia Romagna al Molise, lo stivale è magicamente caduto in uno stato di glaciazione, con temperature che sfiorano i meno 12 e la neve che raggiunge i balconi delle case. Poi senti quella parolina magica che risveglia in te delle fantasie quasi erotiche, qualcuno sta parlando di “BLIZZARD”. Non hai bisogno di andare su Wikipedia per delucidazioni e nemmeno di ascoltare la lezioncina di Giuliacci al TG4, sai già che Blizzard significa che non puoi startene con le mani in mano, ma devi subito mettere in allarme i tuoi fedeli compagni. La parola d’ordine è “Appennini”, la seconda è schia monte Caio, family resort sconosciuto a tutti, senza una webcam, senza un sito decente, solo una pagina Facebook che parla di nevicata in corso e di accumulo che supera il metro nelle ultime 5 ore. Da qui in poi diventa come un film di Guy Ritchie, tutto succede in modo frenetico e confuso. Svuota lo zaino, riempi lo zaino, prepara gli sci, carica la macchina, dormi due orette, preleva Stefano al Cristal Palace di Bergamo, punta Piacenza, preleva capitan Pettorelli e i suoi telemark sulle rive del Po, prendilo per il culo per la sua macchina in stile Kabul, fai benzina, bevi un cappuccio come se fosse un chupito, esci a Parma, punta Tizzano Val Parma, inizia a salire, sei circondato da due metri di neve, te ne stai rendendo conto??? Ed è in quel momento che il tempo ricomincia a rallentare, mentre ti chiedi come sia possibile che cosi in bassa quota ne possa essere venuta giù cosi tanta e di quella qualità. Lo spettacolo è disarmante, la neve resta attaccata a tutto: pali della luce, fili dell’alta tensione, piante, guard rail. Le macchine ai lati della strada sono sommerse e tu arranchi con la trazione anteriore che fa una fatica boia su quella strada stretta e isolata, verso la cima di quella che sembra essere la collina più lontana del pianeta.
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E allora scopri che il centro Italia è completamente som-
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Dopo un’ora e un bel po’ di frizione lasciata per la strada riusciamo a guadagnarci il parcheggio agli impianti. Nessuno osa rompere il silenzio, solo bava alla bocca alla vista di tutti quei pinetti seppelliti dalla neve. La skimap alla cassa non lascia dubbi, Schia Montecaio è il più piccolo family resort della storia: due skilift, una seggiovia, 4 piste. Il resto è tutto da scoprire. Prendiamo lo skilift del campo scuola e guadagnamo quel minimo di quota che ci permette di congiungerci alla pista che porta alla seggiovia delle guide, l’unico impianto che sulla carta dovrebbe accompagnarci dove c’è un po’ di pendenza. Ci bastano due curve a lato pista per renderci conto che siamo di fronte alla neve più leggera, profonda e polverosa della stagione. La gioia è incontenibile.
Rider: Lorenzo Pedroli • Photo: Stefano Buzzi
Rider: Stefano Buzzi • Photo: Lorenzo Pedroli
Diamo il via alle danze e iniziamo ad arare in lungo e in largo tutto quello che di vergine ci troviamo davanti. La poca pendenza purtroppo non aiuta e non ci permette di raggiungere la velocità necessaria per condurre una sciata uniforme e grintosa ma la neve è talmente leggera che puoi fare quello che vuoi. La senti entrare in bocca ad ogni piega e quando la sputi fuori sembra essere ancora polverosa. Niente da dire, la qualità è quella da “boccaglio DOC”. Dopo una buona mezz’oretta di snorkeling iniziamo ad allontanarci un po’ dalle piste e decidiamo di lanciarci alla cieca in qualche boschetto. I boschi sono abbastanza fitti ma superati i primi cancelli di vegetazione, custodiscono al loro interno tratti aperti che, seppur brevi, ti permettono di tirare due li-
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Facciamo altri due giri nel bosco e tritiamo fino a che
zio e tracciamo il boschetto alla velocità della luce. A
non rimane più un angolino di neve da fare esplodere.
fine corsa ci ritroviamo in mezzo ad una strada sperdu-
Sono circa le 13 e 30 ed è ora di fermarsi, un po’ per i
ta ma non siamo i soli.
crampi, un po’ per la voglia di un buon panino con la
Un gruppetto di snowboarder del posto (tra cui un simpa-
coppa e una bottiglietta di Gutturnio locale.
ticissimo Andrea “tonno” che salutiamo e ringraziamo) ci
Siamo stanchi ma col sorriso stampato in faccia e men-
prende con loro e ci riaccompagna verso uno skilift che
tre la neve continua a scendere copiosa, ci chiediamo
fino a quel momento era rimasto chiuso.
se magari è possibile che riesca a ricoprire in pochi minuti le tracce che abbiamo fatto fino a quel momento.
Si tratta di uno skilift interminabile e lentissimo nella risalita, ma al suo lato c’è abbastanza spazio per tracciare
Si, forse adesso stiamo un po’ esagerando, stiamo chie-
in sei persone, non di più, e guarda caso siamo giusto
dendo troppo, siamo pur sempre a Schia Monte Caio,
in sei. Una discesa d’un fiato senza mai voltarsi indietro o
una località sperduta tra le colline parmensi, non è certo
aspettare gli altri, solo immersioni e riemersioni, solo urla e
il Giappone, quel posto che abbiamo visto solo nei vi-
face shots, schivando la gente impaurita aggrappata al
deo e che mai come oggi ci sembra di aver toccato
piattello dello skilift come se fosse un salvagente. Epico!
cosi da vicino.
Rider: Andrea Pettorelli • Photo: Lorenzo Pedroli
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nee da godimento selvaggio. Le urla rompono il silen-
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Otzi Burger, birra e sogni di Olimpiadi, questa la ricetta di Stefan per gasare alla grande!
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// Ciao Boss, come stai?
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Heeyla... Da me tutto bene. Da voi invece? State gasando? // Come è andato l’inizio di stagione? L inizio stagione e andata lla grande. Mi sono allenato
// La federazione si sta già muovendo?
ovunque ed il miglior posto per farlo in Autunno e Val
Ho sentito qualche cosa, pero non so ancora niente.
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Senales Fighissimo! // Quali sono i tuoi prossimi appuntamenti? // Che gare hai fatto?
Allora Mayerhofen Open, Austrain Open ed seriamo
Fino adesso ho faoot la gara a Modena ed il Gloryfy in
che mi qualifico per i NineKnights a Livigno.
Austria. // Ti alleni spesso con tuo fratello? Anche d’estate? // Sei stato a breck ad allenarti, come è andata?
Quando sono a casa saliamo sempre insieme in Pista.
Minchia Breck, e il massimo. Non sono mai stato in un
Invece d estate sempre sui Trampolini elastici. Minchia
posto piu bello. Park Strafigo!!! Mi ho potuto proprio al-
mio fratello li si che spacca.
lenarmi alla grande! // Fai altro oltre a sciare? // Mi hai detto che vuoi partecipare a delle gare Fis,
Si e come, Downhill, Trampolini elastici ed in Piscina, an-
ragioni già in ottica olimpica?
dare in Motoslitta, mi piace anche a Driftare sul passo
SI gare Fis sono molto importanti, dato che quest’ anno
in Macchina se nevica =)
viene fatta la squadra italiana di Freeski. E partecipare // Che musica preferisci?
alle Olimpiadi, sarebbe il mio grande sogno.
Hause, Hip-Hop, Rock’n Roll ed Country // Chi sono secondo te gli skier italiani che possono partecipare alle Olimpiadi di Slopestyle?
// More o bionde?
Secondo me sicuramente Markus Eder. Poi forse io, An-
MOOOOOORRRREEEEE
dreas Bacher ed Lukas Schäfer. Pero quello e ancora // Carne e Vino o Birra e Otzi Burger?
tutto da vedere.
Birra ed Otzi Burger naturalmente, come i pastori delle alte montagne! // Grazie Stefan, ci vediamo presto in park ;-) Grazie a Voi... Minchia Scannateee eeee =)
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Skier: Dimitri Sartor
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// Ciao Mene, quando hai iniziato a fare foto? La passione della fotografia è nata grazie ad un’altra passione, l’enduro e durante la prova mondiale del 2006 nelle valli bergamasche ho iniziato a fare qualche foto con un compatta. Non ci fosse stato il digitale e il pc non credo avrei mai iniziato questo genere di fotografia. Sta di fatto che quando poi ho rivisto le foto sono restato affascinato dal attimo congelato in una foto, delle cose che riesci a vedere che altrimenti nella frazione di secondo di una curva, di un salto non riesci a vedere. Da li poi è stato un crescendo, cercando di imparare da chi la fotografia e la fotografia sportiva in particolare la faceva da tempo. // Cosa fai nella vita? Mi piacerebbe riuscire a vivere di sola fotografia, ma per arrivare alla fine del mese lavoro come tecnico di laboratorio in una scuola per falegnami a Trento, in altre parole faccio il sistemista informatico. // Qual è il tuo spot preferito? Il contrasto tra il gesto atletico svolto in un ambiente fuori dai canoni comuni mi attira molto e mi da sempre nuovi stimoli dal punto di vista fotografico, quindi direi street. Nonostante ciò vorrei riuscire a scattare di più in powder, magari riuscire ad organizzare qualche viaggio in posti che ancora non sono diventati “ di moda” e raccontare il rapporto tra uomo natura attraverso la fotografia.
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skier: Marco eydallin // Spot: Lake Tahoe
Skier: Stefan Schenk // Spot: Alpe di Siusi
// Rider ideale per uno shooting?
// Presentaci la tua attrezzatura...
Fotograficamente apprezzo il rider che si impegna al
Uso una canon 7D e lenti canon, ma la macchina foto-
massimo per riuscire ad avere la foto che ci si prefissa,
grafica è relativamente importante, ciò che conta sono
che cura i dettagli del suo riding come io cerco di curare
le idee, la macchina fotografica è un mezzo per realiz-
quelli delle foto.
zarle. Da qualche mese ho ricevuto un kit di sviluppo e
In generale oltre l’impegno è fondamentale in dialogo, il
stampa per la pellicola in b/w e ho iniziato a scattare con
confronto tra rider e fotografo spesso può fare la differen-
una rollei 35, sto facendo il percorso al contrario rispetto
za e far nascere idee per portar a casa lo scatto.
a molti fotografi e devo dire che scattare a pellicola mi rilassa molto permettendomi di scoprire generi fotografici come la street photography che non avevo mai provato.. // Musica preferita? Ascolto musica a 360° gradi, l’importante è che sia buona musica per le mie orecchie.
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itw mattia menestrina
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Skier: Stefan Schenk // Spot: Val Senales
Peter Lienert // Location: Meiental - Uri
È il fotografo ufficiale di Dan Loutrel alias Birdos, nonché suo socio di scorribande. La sua macchina fotografica ha scattato praticamente ovunque tra le cime e i boschi del Canton Uri. Godetevi i suoi più emozionanti “Pulver Shots”.
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Sono appena finiti due dei più grossi appuntamenti di Freeski , Winter Dew Tour final stop a Snowbasin e ovviamente gli Xgames. Partiamo dai risultati degli XGames. Nello Slopestyle c’è stato un grandissimo Tom Wallisch che centra 3 vittorie di fila nei grossi eventi stagionali… però Nick Goepperera lì bello attaccato!
ECCO LA SECONDA PARTE DELL’INTERVISTA ESCLUSIVA A MARKUS.... Come va la tua rehabilitation?
Che ne dici? Secondo me i giudici hanno fatto bene a eleggere Tom vincitore. Direi che Nick faceva i trick piú tecnici sui salti ma la performance di Tom sui rail ed il suo stile sui salti erano praticamente imbattibili. Aggiungo che anche Andreas Hatveit terzo mi ha
Ho appena iniziato con l’allenamento qua a
sorpreso tantissimo! In mezzo a tanti ragazzini lui
Salzburg nel Red Bull Trainingscenter. È molto
ha la moglie e il bimbo a casa e comunque da
estenuante ma sono parecchio contento che mi
sette anni si posiziona a ridosso dei top atleti agli
sto ripigliando veloce!
X-Games. Impressionante!
Nel Super Pipe ci sono stati un sacco di cambiamenti
Nella gara di Big Air Kai Mahler ha fatto un super
e di nomi nuovi come Bowman, Wise, la conferma
trick che forse meritava l’oro anche se poi è andato
di Yater Wallace e Kevin Rolland giù dal Podio.
a Bobby Brown.
Si è molto interessante a vedere questi cambiamenti.
Devo dire che Bobby ha vinto con merito. Erano due
David Wise (pure lui sposato e con un bimbo a soli
trick che contavano e anche se lo switch double
18 anni) aveva tutto quella che serviva a vincere.
misty 1440 e il double 1260 japan to shifty di Kai
Ampiezza, trick e tutti i grab! Ma anche Noah
Mahler erano super stilosi direi che lo switch double
Bowman mi è piaciuto un sacco. Non super tecnico
misty 1260 e switch doublecork 1440 (sempre
ma stiloso e innovativo, questo stile lo ha spinto fino
mute) di Bobby erano abbastanza per vincere
al secondo posto. Credo inoltre che i giudici per
in quanto più tecnici. Anche Sammy Carlson ha
Torin e Noah non abbiano apprezzato che qualche
provato a fare vedere il massimo ma quel salto
loro trick non fosse grabbato bene o in ritardo.
era stranissimo con poco airtime e tantissima
Il livello di trick di Torin e Wise è quasi imbattibile.
velocità… ha sbagliato e preso una botta
Secondo me cé solo Kevin Rolland che li può
allucinante! Per fortuna non deve farsi operare!
battere agli X-Games Europe!
PS: Il 100 punti run di Shaun White era solo una victory lab. Non doveva fare così tanto visto che aveva già vinto. Con quella run ha portato lo snowboard su un altro livello! Anche se ha messo giù la mano all’ ultimo salto, i giudici hanno premiato la sua voglia di rischiare e l’attitudine con i 100 punti.
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Ma andiamo all’ultima tappa del Winter Dew Tour,
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l’unico circuito professionistico di altissimo livello dove i top freeskier hanno modo di tirare fuori tutte le loro qualità. In SuperPipe altra conferma di David Wise che si è infilato nella lotta per la Dew Cup di specialità tra Torin Yater Wallace e Kevin Rolland, che con un secondo posto si è portato a casa la coppa. Ma quanto è andato grosso Wise?!?!?!? A Kevin Rolland mancava solo una vittoria al Dew Tour dell’anno scorso, poi ha firmato un
Super lotta tra Wallisch e Goepper, anche
ben contratto con un nuovo sponsor e alla fine
se Nick in questo tour stop ha fatto davvero
si è anche posto l’obiettivo di vincere tutto il
la differenza in tutto, che ne pensi? Anche se
DEW TOUR e i due X-Games per quest anno. Si
Tom era forse rilassato avendo la Dew Cup in pugno
vedeva dalla sua run che sente tanta pressione
e non ha spinto troppo.
e perciò non era tanto pulito, invece David Wise ha raggiunto le sue prime vittorie quest’anno e si spara in aria come un matto senza aspettative e con meno pressione. Anche Torin va sempre altissimo e da lui ci possiamo aspettare qualche nuovo trick per gli Euro-X-Games. Non so se avete visto il suo double cork 14!
Con il podio non ero tanto soddisfatto. Goepper faceva una run molto tecnica ma era molto incerto specie sull’ultimo switch doublecork 1440. Per vincere secondo me doveva grabbare meglio ed essere piú sicuro in generale secondo me. E Tom Wallisch aveva cambiato la sua run pochissimo sui salti nelle ultime gare. I due switch double 1.000 erano sempre dentro. Probabilmente metterei Chris
Nello Slopestyle alcuni nomi un po’ meno noti si sono
Laker e Bobby sul podio. Ma è sempre un punto di
visti nelle finali come James Woods (molto stiloso)
vista e io non son giudice ;) alla prossima!!!
e il giovanissimo Alex Bellemare. Infatti era bellissimo a vedere girare tutti quelli
Thanks Makke, alla prossima!
non tanto conosciuti. Quando vedevo lo switch double 1.000 octograb di James non credevo ai miei occhi all’ inizio! Chis Laker era stato giudicato sempre malissimo a tutti gli eventi grossi quest’anno, ero molto contento per lui che
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finalmente aveva ottenuto un buon risultato a
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Snowbasin! E sono anche contento di annunciare che lui e il suo socio Joss Christensen vengono per il Springgingerle quest’anno.
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inque giorni di skialp nel cuore antico
e selvaggio dell’ “altro” Marocco. Quello delle montagne berbere.
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Tazegaout n’Louah 3769 m
20 febbraio 2011 Dislivello 1519 m
Viaggio è stato organizzato dalla sezione del Cai di ponte san pietro (BG) - 6 partecipanti Il primo giorno siamo partiti da Marrakesh alle ore 7:00, abbiamo attraversato Imlil e dopo aver percorso la valle di Imenane siamo arrivati al ricovero Azib Amguedoul a 2260m ca; Da qui si percorre l’evidente sentiero che zig-zagando sale lungo il vallone, inizialmente presenta solo tracce di neve. Da quota 2800m si calzerrano gli sci per proseguire verso il Tizi (passo) Likemt 3555 m, su pendio un po’ più ripido ma con innevamento scarso. Si risale poi la dorsale ovest sci ai piedi proseguendo in cresta fino alla cima Tazegaout n’Louah 3769 m. Si discende, mettendo a repentaglio gambe e solette, verso il letto del torrente per avvicinarci il più possibile ai muli che traghetteranno il materiale al vicino rifugio di Tacheddirt. Suggestivo il crepuscolo dal grande terrazzo di questo rifugio che supera le aspettative per comodità ed eleganza. Insolita la passeggiata serale per il paese. Dato lo scarso innevamento, si cambia in corsa il programma chiedendo di trasferirsi domani al Rifugio de Toubkal. Riusciamo nell’intento, accettando di pernottare nella dependance dato che il rifugio è al completo. Si sale sul pulmino alle 8:00 ca per arrivare fino ad Imili. Si lascia il materiale superfluo e si parte a piedi verso il rifugio con un dislivello di circa 1400 m. Una pausa con te alla menta e spuntino a metà salita (Sidi chamharouch 2350 m) sarà molto gradito. Mettiamo gli sci alla stessa quota di ieri, ma al rifugio l’innevamento è già buono. Anche nella dependance l’affollamento è notevole sia nel camerone che a tavola. Conosciamo la nostra guida e programmiamo la salita al Toubkal per domani.
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Toubkal 4167 m Toubkal Ovest 4030 m 22 febbraio 2011 Dislivello 900 m
La partenza è fissata per le 8:30, il rigelo notturno costringe all’uso dei rampanti per tutto il percorso. Si parte con un traverso che molti percorrono a piedi ma che presenta una traccia molto buona e nessuna difficoltà . Poi si percorre per intero il vallone con pendenza decrescente fino a raggiungere la forcella dopo un piccolo strappo. Qui si lasciano gli sci per mancanza di neve e si raggiunge a piedi sia la cima principale del Toubkal 4167 m, caratterizzata da una piramide metallica sulla cima, che il Toubkal Ovest 4030 m, assai meno frequentato ma che regala un panorama altrettanto suggestivo. Una volta tornati al deposito sci si effettua la discesa per lo stesso itinerario su neve ancora molto dura nonostante il sole cocente.
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Ras 4083 m Timezguida 4089 m
23 febbraio 2011 Dislivello 1100 m
La partenza è fissata sempre alle 8:30 con destinazione il Tizi n’Ouagane 3750 m. E’ invitante la discesa sul lato opposto del passo su neve appena scaldata dal sole e con una pendenza sostenuta ma regolare. Noi invece proseguiamo per circa 150 m di dislivello a piedi per raggiungere il pianoro dal quale, rimessi gli sci raggiungiamo la cima Ras 4083 m lasciando gli sci al colle e percorrendo pochi metri di cresta nevosa. Facciamo una breva ma bella sciata fino al pianoro sottostante. Risaliamo quindi alla vicina cima Timezguida 4089 m sci ai piedi, dove ci godiamo il sole e la gradevolissima temperatura di oggi. In discesa tagliamo i pendii settentrionali della cima RAS per imboccare un canale non molto ripido, ma stretto che per fortuna presenta neve ammorbidita dal sole per raggiungere direttamente il Tizi n’Ouagane. Da qui in poi si segue il percorso dell’andata cercando i pendii più belli con l’aiuto della guida.
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Akioud 4030 m
24 febbraio 2011 Dislivllo 1100 m
La meta di oggi e la cima Akioud 4030 m. Si percorre la valle principale per circa 15’ poi si ha accesso alla valle dominata dall’Akioud con un passaggio a destra in un canale poco ripido caratterizzato da due pareti verticali e parallele che lo delimitano. Al termine del suddetto, si entra in una ampia valle nella quale si distingue la mole del monte Afella che lasciamo sulla destra proseguendo lungo la valle principale. In ultimo imbocchiamo il ripido pendio di destra, che in alto si stringe in corrispondenza del valico dove lasciamo gli sci. Gli ultimi 100m a piedi un po’ più delicati del solito ci portano sulla bella vetta a 4030 m. La discesa si effettua per lo stesso itinerario di salita, molto bella la prima parte. Decidiamo di salire un secondo pendio ripido questa volta con gli sci nello zaino arrivando ad una sella, poi verso destra un canale che sale sotto la parete orientale della cima appena salita. La discesa sarà drammatica per la strettezza del canale e la sua ripidità. Non riuscirò a fare nemmeno una curva. Dalla sella decidiamo di scendere dalla parte opposta passando sotto la cima di Ras salita ieri e giungendo rapidamente al rifugio
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Marrakech
25 febbraio Dislivello 800m
Oggi abbiamo appuntamento al rifugio alle 12:00 per arrivare in giornata a Marrakech. Decidiamo di fare l’ultima gita salendo il canale immediatamente ad ovest del rifugio. Il percorso presenta sempre pendenze sostenute e la consistenza della neve non aiuta, nell’ultimo tratto qualcuno saggiamente decide di proseguire a piedi. Scendiamo brevemente sul lato opposto nell’improbabile tentativo di raggiungere una cima, ma il tempo limitato a disposizione non ci permettono di conseguire questo obbiettivo. Rimane comunque una bellissima discesa su terreno ripido e suggestivo che ci porta velocemente al rifugio in perfetto orario. La discesa verso Imlil sarà lunga, il pulmino che ci porterà a Marrakech un miraggio. Raggiungeremo l’albergo stanchi ma soddisfatti pronti per il mercatino di domani.
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Il colpo d’occhio la mattina è spaziale, 3 linee con 4 salti in fila, Medium, Large e XL. Mentre si sale in seggiovia ci sono 3 gatti che fresano tutti assieme. Lo Snowpark Mottolino ha un team di shaper che tengono tutto perfettamente in ordine durante l’arco della giornata. A sinistra del park c’è una linea Small che una serie di salti e mini strutture jib per la “progression” dei principianti.
//LINEA M: ha 4 salti in fila, due tradizionali e due di tipo “fun box”, tutti dai 3 a 5 mt massimo di flat, l’ideale per chi inizia a girare. //LINEA L: possiamo comodamente dire che è la linea più frequentata d’europa! 4 Kicker dai 10 a i 16 mt circa tutti in sequenza, air time perfetti, landing morbidi e lunghi perfetti per stompare ogni tipo di trick. Più ci giri e più ti danno sicurezza ed è per questo che è la linea più frequentata del park. //LINEA XL: è qualcosa di fantastico.
Passare dalla L alla XL è sempre una bella botta di adrenalina. L’ideale è sempre guardare qualche local o qualche pro in allenamento per capire bene le rincorse, il secondo salto con il gap rimane (a mio avviso) il più divertente e spettacolare. Tra la linea L e la M troviamo una serie di box e rail, la scalinata del river jump, due corrimano a “Piattella” con un pò di donk in fondo , un bidone, la mitica scalinata Jamaica fatta con tuboni tipo “plug”. Una bellissima novità introdotta l’anno scorso è la Metro Jib Area in fondo allo snowpark, prima di arrivare alla seggiovia. Un area interamente street, con strutture insolite, ma davverto divertenti, proprio quello che ci vuole dopo una run con 4 salti in fila! Da quest’anno inoltre sempre in collaborazione con Swatch è stato messo un nuovo big air bag, più grande e più morbido. una vera attrazione anche per famiglie e principianti.
MottoliNo iN NuMeri... // 111 PERSONE impiegate in alta stagione // 70,86 PERSONE impiegate in media durante l’anno // 148.436 ORE lavorate in un anno
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// 60 GENERATORI DI NEVE A VENTOLA (di cui 5 per lo snowpark)
Solo per realizzare lo snowpark, sono necessari ogni anno 40 mila metri cubi di acqua che generano 100 mila metri cubi di neve, 6 cannoni, 8 battipista, 4800 ore/uomo, pari a 600 giornate di lavoro.
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// 1.080.463 M3 NEVE PRODOTTA (di cui 96.500 m3 per lo snowpark)
// 5400 KW DI POTENZA ELETTRICA impegnata per l’innevamento
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// 432.185 M3 ACQUA UTILIZZATA (di cui 38.600 m3 per lo snowpark)
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// 12 MEZZI BATTIPISTA
// 13 GENERATORI DI NEVE AD ASTA (di cui 2 per lo snowpark)
lin
// 8 IMPIANTI (portata oltre 15.000 persone/ora)
Rider: Alex Schlopy // Photo: Manuel Glira
ride.com
: Gianan Testo e foto
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maltempo, cosa non banale su un ghiacciaio e soprattutto
l l’
statisticamente più sfavorevole se fatto in inverno.
idea di fondo era veramente
Durante l’arrivo la giornata è fredda ma splendida. Purtrop-
fuori dagli schemi. Organizza-
po le previsioni però sono in rapido peggioramento. Tutti
re in inverno la permanenza in
ci auguriamo che si sbaglino, almeno di qualche ora per
quota sul ghiacciaio di Pitztal in
poter sfruttare le prime ore del mattino successivo.
tenda con l’obiettivo di salire il
L’avvicinamento al ghiacciaio avviene con una funicolare
Wildspitze (3768 m) il primo gior-
sotterranea che porta in poco più di 5 minuti da 1736 m a
no e sfruttare le infinite discese
2841 m. Il convoglio sfrutta un tunnel scavato nella monta-
Freeride dal Mitterkamm il secondo.
gna talmente preciso ed omogeneo da far perdere l’orien-
Outkomm ha riunito le migliori aziende del settore Outdoor.
tamento. Le rotaie illuminate dalla locomotiva sembrano
Hilleberg, azienda produttrice di tende, Mammut che non
senza fine ed il susseguirsi di luci da miniera mi portano a
ha bisogno di tante presentazioni, produttrice di abbiglia-
pensare di essere in viaggio verso il centro della terra, piut-
mento da montagna e articoli per la sicurezza, G3, azienda
tosto che in vetta ad una montagna.
canadesi di sci e attacchi da telemark, Diamir, azienda sviz-
Raggiunta l’area del campo base, area 12 denominata
zera produttrice di attacchi da ski Touring e Freeride Map,
“Rifugio Forcella Vallaga” monto la tenda, una Hilleberg
società specializzata nel disegno di cartine per orientarsi
Keron GT, con il mio compagno Riky Felderer e ringrazio di
nella pratica del Freeride.
aver portato il sacco a pelo da artico, clime confort a -20°,
Questo tipo di progetto deve mettere però in conto il fattore
utile come non mai. Il buio arriva velocemente e dopo una cena nella tenda
all’improvviso come uno centrale ci ritiriamo con un’ultimo sguardo alle stelle, spe-
schiaffo al buio. Nulla di
rando di ritrovare il cielo terso anche il giorno dopo.
fatto, questa giornata era
Una speranza che svanisce in un lampo, veloce come il
meglio passarla al rifugio
rumore del primo colpo di vento alla tenda. Ci sveglia di
con le gambe sotto il ta-
soprassalto, e con raffiche sempre più potenti rende difficile
volo. Togliamo le pelli, met-
riprendere il sonno.
tiamo le punte verso valle e
La mattina seguente la sveglia prevista per le 6 è finalizzata al
ci lasciamo scivolare verso il
raggiungimento del Linker Fernerkg a 3277 m, una vetta mi-
punto di partenza.
nore visto che il vento ha portato nuvole basse e i primi fioc-
Nel frattempo il campo base
chi. E’ troppo pericoloso raggiungere l’obiettivo principale.
è sotto attacco. Il vento si fa
Pochi minuti bastano per vestirsi il più possibile, preparare lo
sempre più forte e tende della cambusa e della zona cen-
zaino Mammut con Removable Airbag System, farcito con
trale iniziano a cedere alle raffiche più violente. Lo staff di
thermos di thè caldo e preparasi insieme al gruppo ed alla
Outkomm è costretto a concentrare le proprie energie per
Guida Alpina che ci avrebbe fatto strada nel bianco delle
ridurre i danni e non metterci in difficoltà con un clima così
nuvole che coprono il ghiacciaio.
impegnativo da contrastare. D’altronde quando si decide
G3, Genuine Guide Gear, ci mette ai piedi la sua collezione
di giocare all’aria aperta, le regole non le decidiamo noi.
di sci studiati per il backcountry. Aggancio ai piedi il mo-
Voglio sfruttare comunque l’occasione per salire in vetta ad
dello ZenOxide 178 montato con il nuovo Diamir Scout 11,
dei canalini che ho visto dalla tenda. Opto per la soluzione,
nuovo arrivo nella collezione Diamir.
sci in spalla e avvicinamento diretto sulla linea più ripida.
Montate velocemente le pelli, la salita inizia morbida sulla
Ogni due passi una raffica mi spinge indietro di uno, ma
morena del ghiacciaio. Per sicurezza, a causa della scar-
arrivo alla croce del Mittagsk (3159 m). Il vento è troppo
sa visibilità, il gruppo si lega in cordata e prende un passo
violento per stare in piedi. Appago lo sguardo sporgendomi
tranquillo e costante. Il vento ci accompagna per oltre due
sul versante opposto e guardando lo sviluppo di dislivello
ore di salita. Tra le rocce riusciamo a prendere un riferimen-
negativo che porta fino a valle: un paradiso per il Freeride
to fino al raggiungimento di una sella a oltre 3100 m. Non
di oltre 1400 m che, però mi dovrà aspettare.
manca tempo ma la strada più sicura è quella sul crinale,
Non mi resta che registrare nella mia memoria queste pre-
spazzato da raffiche di vento di oltre 80 km/h che giungono
ziose informazioni e tornare “in superficie”.
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Mentre il ritmo cresce, è aumentata la curiosità dei partecipanti nei confronti di ogni aspetto, dalla tecnica all’attrezzatura, dalla neve alla gestione di una discesa in gruppo. Anche le discese fuoripista più facilmente accessibili dagli impianti sono immacolate. Gli avvicinamenti sono interrotti da un confronto didattico su come scegliere la via più sicura e come analizzare localmente il pericolo. Tutti gli argomenti trattati sul campo sono ripresi più approfondita-
l
mente il pomeriggio in aula. e previsioni per le giornate
Il cielo di domenica è ancora parzialmente coperto e il vento
dell’appuntamento in Engadina
limita ancora l’accesso alla vetta, ma viene aperto un nuovo
erano decisamente negative:
impianto che rende accessibile il lato ovest del Corvatsch.
vento intenso, nevicate da nord
Si inizia per gradi, su ampi sezioni della montagna. Discesa
e scarsa visibilità a causa delle
dopo discesa la difficoltà delle linee scelte aumenta ed il
nuvole a bassa quota. Mentre
gruppo dimostra una crescita di confidenza con l’attrezzo
in Italia continua l’arido inverno,
e migliora il modo di muoversi in gruppo, con soste in sicu-
pochi chilometri a nord del confine di Chiavenna da
rezza, distanza e controllo reciproco.
tempo memore il sole non splende.
Nell’ultima fase del corso si approfondisce la pratica nell’u-
La perturbazione stava però diminuendo di intensità
so di Artva. Salvare la vita di un amico sommerso da una
ed il vero nemico sarebbe stato il forte vento. Tutte le
slavina è una lotta contro il tempo che deve essere alle-
previsioni sono state rispettate. Ma nonostante la man-
nata, sia per i professionisti esperti, sia per gli amatori, che
cata apertura degli impianti che portano alla vetta il
devono essere rapidi ed autonomi.
Mysticfreeride Safety Camp si è potuto realizzare nella
Gli strumenti giusti e la teoria sono la base, ma solo con la
migliore condizione di innevamento.
pratica si può comprendere quanto è complesso interve-
Un eterogeneo gruppo di circa 20 persone, ricettivo e
nire con velocità ed efficacia.
molto motivato, si è trovato alla partenza dell’impianto del Corvatsch, pronto a una full immersion di pratica e didattica finalizzate alla pratica di un Freeride sicuro e divertente e una effettiva tutela nei confronti del rischio di valanghe. Alla guida Danny Zampicoli, guida alpina, che, insieme ai rider di Mysticfreeride, ha gestito al meglio il team. Contemporaneamente durante tutto il weekend si sono svolti i demo test di sci K2, Scott, Movement, Black Crows e 4Frnt messi a disposizione per i partecipanti, e non solo. Il vento fortunatamente non solo limita l’accesso alle vetta più alte, ma spazza via le nuvole, migliorando velocemente la visibilità. C’è molta voglia di imparare ma altrettanta di sciare. Per molti è la prima giornata di vero Freeride, per alcuni, anche se ottimi sciatori, è la prima esperienza in fuoripista mai fatta. La curiosità e il desiderio di affrontare il Freeride con le dovute conoscenze ha fatto il successo della formula Mysticfreeride Safety Camp.
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Il Learning Tour, ideato ed organizzato da Federico De Albertis e Marco Eydallin, offre un servizio agli sci club che avranno l’intenzione di avvicinarsi al park; gli obiettivi sono di sensibilizzare gli allenatori al freestyle e creare nuovi stimoli per i loro ragazzi. A Sestriere ,sotto una bella e tanto attesa nevicata, Fette e Marco hanno messo a disposizione la loro esperienza per gli allenatori dello sci club Freewhite e della Scuola di sci Nazionale di Sestriere seguiti dai loro ragazzini, per una lezione di gruppo direttamente in park, in pista e in fuori pista. Lo scopo è stato quello di fornire i tools di base necessari ai maestri , per portare i propri ragazzini all’interno del park durante la stagione e dare loro un idea più completa e dinamica dell’evoluzione dello sci moderno. I due club invitati, hanno risposto con entusiasmo schierando in campo i loro allenatori che insieme ai ragazzi si sono cimentati nell’apprendimento freestyle con tanta voglia di imparare ed ascoltare. Un ringraziamento a tutti gli allenatori per il bel week end e ai direttori delle scuole e dei club che hanno accolto calorosamente l’iniziativa.
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u f o N r un vicolo di La grave sommerso dal silenzio di una nevicata, è un flute di champagne dal perlage raffinato, è una corsa in macchina lungo la litoranea
Nizza-Saint Nizza-Saint tropez, è il fumo di una gitane nei bassifondi di Pigal. E’ la French Touch, quella
disco-music figlia delle notti brave francesi che vive alle spalle della Tour Eiffel e conquista il cuore dei nuovi “maudìt”. Un sound che miscela follia e raffinatezza, elegante quanto basta per affascinare, sensuale quanto basta per non farsi dimenticare. Tornata in auge grazie al film DRIVE dove un magistrale Kavinsky ci ipnotizza con la sua “Nightcall”, l’elettronica francese conquista in punta di piedi, ci fa fare follie tutta la notte e come le migliori amanti svanisce alle prime luci dell’alba lasciandoti addosso quell’inconfondibile profumo francese.
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daft PuNK
ALIVE 2007 etichetta: Virgin (2007) La canticchiavano tutti nel 1998 e tutti imitavano i loro movimenti robotici del video. “Around the world, A-R-O-U-N-D the world…” con quella voce filtrata dal vocoder che sembrava avessero regalato un cuore a un computer. Da allora un pezzo dopo l’altro, una hit dopo l’altra, hanno
incendiato le dancefloor di
tutto il mondo e i palchi di numerosi
festival con scenografie
spaziali. Davvero grande questo duo francese che con un album live, direi MONOLITICO, ripercorre i fasti della propria produzione. Un viaggio nella dance elettronica che resiste agli anni, e alle mode scialbe del momento. Lunga vita ai DAFT PUNK, lunga vita all’elettronica che conta.
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Lasciatevi frustare da chitarre distorte e beats français
Il tocco francese scopre il suo lato oscuro
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front side switch up 270 out una Per eseguire questo trik è necessario avere up e certa dimestichezza con frontside switch blind 270 out. Approcciate il box rail già preparandovi a impo il box stare la rotazione pretzel. Quando sentirete
gamrail bene sotto il piede, fate pressione sulla raba davanti affinché si fermi la rotazione natu raria rale. A questo punto, ollate in direzione cont con come per eseguire un frontside switch up, avete la differenza che la controrotazione che innestato dovra poi essere continuata. el Quindi dopo aver innestato la rotazione pretz ione con il 180 sul box rail, continuate la rotaz io. aprendo la spalla in direzione dell atterragg queLa spinta che dovrete dare per completare
daresto trick sarà più forte rispetto a quella che te ste per un semplice 270 out, in quanto arriva
a a da una controrotazione e l’iner zia non gioc vostro favore. . Questo Trick è conosciuto anche come KFed
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flat
Questo trick è lo step succes sivo al flat 540. Arrivate sulla tra nsizione con i piedi abbasta nza larghi; in uscita , contempora neamente alla spinta delle gamb e, date l’impul so rotatorio co me se steste imposta ndo un flat 54 0. Molto impor tante in questa fase è non avere fre tta di iniziare la rotazione ma vi ceversa aspet tare prima di es sere usciti dal salto . In uscita dal dente aprite il braccio interno alla rotazione vers o l’alto e abb assate la spalla es terna alla rota zione verso l’a vanti/ basso. Se siete partiti con l’im postazione gius continuate la ta rotazione com e per un norm alissimo 720. In q uesto caso va do alla ricerca del mute ma anc he il japan è un grab che si ad atta benissimo a q uesta manovra.
SaMMY CarlSOn Per iniziare un bonus edit di Sammy Carlson, scia davvero come un ninja! Ma la bellezza di questo edit sta nelle sequenze, Sammy riesce ad infilare trick pazzeschi, al primo tentativo in neve fresca… YOOO! Inoltre ha sempre un atteggiamento positivo e si diverte sempre!
O E D I V ele s aTTaCk Of la nIÑa Questo video contiene alcuni estratti di Sean Pettit da Attack of La Nina. Sean Pettit, a parere di chi scrive,
sperando di non scatenare dibattiti e proteste eccessivamente
veementi, è il migliore freeskier
in circolazione. Riesce ad avere una sciata fluida e lanciare cork 7 da cliff assurdi… vi consiglio di guardare i tre tentativi di 360 dal cliff all’inizio… semplicemente incredibile!
skierz #6//2012
nIPWITZ POlar nIGHT
ViDeo seLeCtion
99
OC N e tio Nipwitz, sono dei ragazzi finlandesi con la tipica
attitudine nordica, si divertono e si impegnano! Bello vedere i loro trick in street e soprattutto
è pazzesco sapere che dove vivono d’inverno hanno quasi il buio totale…
Il mondo del freestyle è anche questo!
SaraH BUrke TrIBUTe
Infine un doveroso tributo a Sarah. Spero non sia troppo triste o melenso, ma Sarah ha rappresentato tanto per lo sci freestyle. Chiunque di noi ha ai piedi un paio di sci twintip, nella sua vita ha visto un video di Sarah Burke. Per tutti è stata fonte di ispirazione, in fondo le ragazze fanno trick più “normali”, lei ci ha motivato
a provare un nuovo trick più di quanto abbia mai potuto fare un super pro. Inoltre è stata una pioniera, sia tecnicamente che con un approccio entusiasta allo sci. Grazie Sarah!
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02 // SKI TRAB VOLARE SCIANCRATURE: 129/127/99/116 MISURE: 164 cm – 171 cm – 178 cm – 185 cm PESO: 171 cm/1450 gr Sci perfetto per il fuoripista, ha una superficie di portanza elevata e allo stesso tempo un peso contenuto. Grande galleggiabilità e facilità di sciata contraddistinguono questo sci Ski Trab, la flessibilità della spatola lo rende morbido quando deve incontrare la neve e i rinforzi in fibra di vetro e carbonio lo rendono perfetto anche su nevi crostose e ghiacciate: è uno sci polivalente! Le protezioni in plastica della punta hanno la doppia funzione di preservare lo sci nella sua parte più delicata e di garantire un comodo e facile sistema di aggancio delle pelli, sempre problematico sugli sci larghi. I nuovi rinforzi sotto l’attacco rendono lo sci più resistente alle sollecitazioni dei freeriders. www.skitrab.com
01 // SCOTT TOM WALLISCH FIX Scott e Tom Wallisch, lo sciatore più progressivo, si sono uniti per creare la prima maschera firmata direttamente da Tom. Wallisch ha collaborato con i designer SCOTT, usando Pittsburgh come background per creare un occhiale che incorpori: le stampe del “Pittsburgh Steelers”, i pinguini e il pretzel tipico di Wallisch. “Sono stato pompato per essere coinvolto così tanto nella progettazione dei miei occhiali. Il Fix è sicuramente il miglior occhiale che io abbia mai indossato e la grafica SCOTT è proprio quello che volevo. Sono entusiasta!” dice Wallisch. Il Tom Wallisch Fix Pro-model è basato sul Goggle Fix, modello di grande successo, e le caratteristiche della luce naturale provata SCOTT (NL) - 32 lenti www.scott-sports.com
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03 // ARMADA VJJ Non è mai esistito uno sci “rockerato” da donna per il backcountry. VJJ è la versione femminile del mitico JJ, utilizza il sistema brevettato Rocker Freeride EST, ma con tutti i requisiti per venire in contro allesigenze delle freeskier. www.armadaskis.com
04 // SALEWA VEDA La Jacket Choice di Glen Plake? VEDA, una giacca impermeabile in Powertex® a tre strati, elastica e altamente funzionale: eccezionale ventilazione sottomanica, adatta anche alle scalate più lunghe e faticose. Cappuccio antibufera regolabile con un solo gesto della mano, ghetta antineve in vita e sui polsini, grande tasca interna in rete per occhiali da sci e simili e tasca con passaggio per il cavo del lettore MP3. www.salewa.it
05 // SALEWA VEDA Glen Plake vive il Free Ski Mountaineering in maniera davvero unica: verso la vetta, tra rocce e ghiaccio, con corda, piccozza e rampone, a valle su terreni ripidi e selvaggi. La Pants Choice di Plake? VASAKI: elastico, morbido e al contempo resistente, un pantalone in Powertex® Ultimate a tre strati per avere massima flessibilità, traspirazione, protezione antivento e impermeabilità, adatto a scalate impegnative e discese estreme. VASAKI è dotato anche di zip laterali su tutta la lunghezza, cintura regolabile e antineve con ventilazione, ghette interne elastiche, protezione per gli orli nell’interno gamba e larghezza gamba regolabile tramite zip. Go big! www.salewa.it