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N. 4 - ANNO 2
Direttore: Alessandro Mazzoleni
Hanno collaborato in questo numero: Luca Belotti Gianmaria Veronese NIcholas Garattini Sergio Carminati Alessandro Belluscio Manuel Glira Valentino Mori Gianandrea Lecco Luca Gasparini Marco Eydallin Lorenzo Pedroli Stefano Buzzi WHCrew MysticFreeride The White Planet
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NEWSCHOOL Tutti i diritti sono riservati - Copyright 2011 © Skierz (testi, foto, grafica) presenti all’interno di questa rivista sono proprietà della rivista Skierz e sono protetti dalla normativa sul diritto d’autore, non potranno quindi essere pubblicati, riscritti, distribuiti, commercializzati. I marchi, le denominazioni e le ditte menzionati all’interno di questo sito sono di proprietà dei rispettivi proprietari e sono protetti dalla normativa vigente in materia di marchi, brevetti e/o copyright.
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co? mo atleti di più irtuosis v o r u s e m p re p ffascina eativa o r a c i e k s n . e io e p re s s reatività ndo del fr Sport, es cnica e c te se, il mo o e c d n le fo e ce che tte e tr ier moltepli Un po’ tu n freesk a natura e un buo u h s c o a re la ll r e e p tto qu iare a gir proprio trovate tu e per iniz h le c a ti u u n e a d m à à p ro p e In questo i difficolt e attivit ere: dall r livelli d p e a p s i e is b iv b sudd dovre ropei. dei trick ani ed eu gazione ark itali p i r o li alla spie in lib ratica e dei mig dere la p scrizion reri o p e r re n a una de ic r a! o te supporto o im . tt a o s lo Un ti s e nte iù diverte a n c o ra p eestyle
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Hi Guys, mancano due giorni all’uscita di SkierzMag 4, il primo numero della nostra seconda stagione e devo ancora preparare l’editoriale per la felicità e la gioia del nostro grafico. Avevo in mente un editoriale che pompa, frasi che gasano tutti dopo che il caldone africano di sta cippa ha lasciato l’Italia per dar spazio in modo perentorio all’autunno. L’autunno, il preludio dell’inverno, il periodo della grande aspettativa verso qualcosa a cui pensiamo da tutta un’estate. Ma facciamo un passo indietro, anzi, fermiamoci un secondo. Stop. Oggi durante una curva, un sorpasso, un gesto che lui compiva ripetutamente da anni qualcosa non ha funzionato. è stato un attimo, un momento soltanto, un concatenarsi di combinazioni e maledette fatalità. Senza colpe di nessuno, senza distrazioni e senza fare rumore. Se ne è andato facendo quello che più amava, correre su una moto. Ma non una moto qualsiasi, una MotoGp, una Honda ufficiale, una moto che con i suoi 250 cavalli gli ha fatto dire: “No, non ho paura di fare un incidente, vivi di più 5 minuti guidando una moto così che tutta una vita come fanno certe persone”. Lacrime inevitabili e momenti interiori di puro strazio. è brutto ma purtroppo può capitare se fai il pilota di MotoGp, mica stai giocando a calcio. Quando vedi certe cose ti rendi conto che la vita può passarti davanti in un secondo e fermarsi di colpo. Allora alzi la testa e pensi a dare sempre il massimo, a goderti le cose semplici che ti da la vita. Ti guardi attorno e torni a realizzare dove sei, che ci sono i ghiacciai e i park sono aperti, è il momento. Dopo un’estate trascorsa a pedalare, a saltare sui tappeti elastici nel tentativo di capire almeno da che parte gira un cork 7 e a controllare un flatspin, a correre per i boschi e ad allenarti ora è arrivato il momento di finalizzare. Ciak si gira, si comincia, si parte. Inizia il balletto dei park opening, della frenesia da previsione meteo per azzeccare il powder day, dell’avvicinarsi dell’inverno, quello vero. Si riparte ragazzi, si gira in park alla ricerca di nuovi trick, landing stompati, drop in fresca, backcountry e powder day con gli amici. Sembra quasi scontato. Sembra ma non lo è. Siamo fortunati e rendiamocene conto. See Ya.
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DEMO TEST
PROGRAMMA 26/27 Novembre 2011 Breuil-Cervinia 3 Dicembre 2011 INSIDE Safe & Ride, Passo San Pellegrino 17/18 Dicembre 2011 Passo del Tonale 15/16 Gennaio 2012 Monterosa Ski, Gressoney
DEMO TEST
21/22 Gennaio 2012 Engadin Silvaplana Corvatsch 27/28 Gennaio 2012 Pila (tappa in fase di definizione) 4/5 Febbraio 2012 Sauze d’Oulx 17/18 Marzo 2012 Bardonecchia
PARTNER
MEDIA PARTNER SUPPORTER
PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI: www.mysticfreeride.com e-mail: segreteria@mysticfreeride.com
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Lo Swatch Skiers Cup ha riunito 16 tra i migliori atleti di
“Quando mi è stato offerto di far parte del Team America
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Freeski al mondo in due Team, Europa ed America, ca-
non volevo partecipare”, racconta Chopo all’arrivo, “Per
pitanati rispettivamente da Kay Zackrisson (SWE) e Mark
me questi atleti sono dei mostri sacri e temevo di non
Abma (CAN). L’obiettivo era portare gli atleti a gareggiare
essere all’altezza. Ora sono felicissimo di aver dimostrato
in squadra, uscendo dall’individualismo tipico dello sci.
a me stesso di essere all’altezza”.
Ogni atleta di un team ha gareggiato contro un avversa-
Un buon inizio, che ha piazzato il team America in van-
rio dell’altro Team in due specialità: Big Mountain e Free-
taggio, poi alimentato dalla vittoria di Oakley White-Al-
estyle Backcountry. Le “heat” erano decise dai capitani
len (USA) contro Chris Booth, australiano ma “ospite” nel
secondo le migliori qualità dell’atleta. Ogni prova vinta
Team Europa. La gloria ha però avuto vita breve, perché
assegnava un punto alla squadra. La squadra che tota-
il team Europeo si è rifatto senza perdere tempo, aggiudi-
lizzava più punti vinceva l’ambito trofeo e il montepremi
candosi tutti i successivi 6 punti nella Big Mountain.
di 20.000 euro messo in palio da Swatch.
Una nota particolare va riservata a Henrik Windstedt
SWATCH SKIERS CUP
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(SWE) che si è dimostrato impeccabile nei 400 m di di-
Day 1 - Big Mountain
scesa, droppando diversi cliffs e schiacciando così il di-
Sotto lo splendente sole del Cile, a 3900m, i 16 membri
retto avversario, il canadese James Heim.
che rappresentano il gotha del world’s freeskiing si sono
Successivamente il Team Europa non poteva buttare nel-
dati battaglia nell’immensa area raggiungibile solo in eli-
la mischia niente di meglio che l’italiano Markus Eder (20
cottero, adiacente al resort Valle Nevado, a circa 50 km
anni), che si è guadagnato onori e lodi dei Top Rider di
da Santiago.
entrambi i Team, scegliendo nella prova di Big Mountain
Il cileno Chopo Diaz (28 anni), Team America, ha dato
una linea originale e molto aggressiva. Mentre tutti i rider
il via battendo il francese Seb Michaud (FRA), Team Eu-
sfruttavano la parte centrale della parete, caratterizzata
ropa, con un impressionante air con cui ha esordito nel-
da ampie zone aperte con diversi livelli di drop, Markus
la prima parte seguito da una discesa fluida e veloce.
ha cantato fuori dal coro spostandosi all’estrema sinistra
Sverre Lillequist
della parete, sciando un canale con due drop centrali. “L’avevo visto dall’elicottero” racconta Markus “e l’ho voluto fare. Ho titubato sulla scelta quando nell’ispezione dal basso non sono riuscito a studiarlo bene perchè lontano dalla visuale, ma una volta in cima sono entrato. Era pieno di neve e gli sluff mi trascinavano a valle, ma ho gestito bene i due drop e sono molto contento di aver portato il mio punto al Team Europa.”
Markus Eder
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La discesa di Markus non ha lasciato dubbi ai giudici che,
Sverre è tra le grandi rivelazioni del Team Europe, mo-
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all’unanimità, l’hanno decretato vincitore del round con-
strando un lato Freestyler che pochi conoscevano, rega-
tro Josh Bibby. I capitani sono rimasti veramente colpiti
lando a giudici e pubblico un misty 720 ed un incredibile
dalla strategia pre-gara e dalla scelta di Markus, che in
backflip da un drop di 10 m che potete vedere sul video
questo modo si è guadagnato un posto anche tra i big
ufficiale della prova sul sito www.swatch.tv
del Freeride, oltre ad essere conosciuto come uno dei
Markus Eder, Richard Permin e Nicolas Vuigner hanno
più promettenti freestyler europei.
fatto la differenza contro gli attacchi del Team America
Nulla da fare per il Team America fino all’ultima heat dove
con i trick più complessi. Nicolas e Richard hanno chiuso
Dana Flahr (Can), malgrado le forti aspettative, a causa
alla perfezione due Switch Cork 5 con una naturalezza
di un drop da 15 metri affrontato in 360° ma clamorosa-
mai vista prima. Markus è partito per ultimo alla fine del
mente fallito, perde l’ultima possibilità di ridurre la distanza.
primo round, chiudendo un meraviglioso Switch Misty 9
Il suo rivale, Kaj Zackrisson, ha voluto far suo questo “high
e continuando con un Switch Natural 540 sul drop. Ha
altitude event” senza discussioni, puntando spietatamen-
così permesso al Team Europa di chiudere il primo round
te alla vittoria. Le restrizioni di tempo della giornata hanno
perfettamente in pareggio contro il Team America 4-4. Di
portato la competizione a un singolo round di 8 heat, in-
sicuro rilievo sono state le prestazioni dei canadesi Dylan
vece delle due in programma. Alla fine del Day 1, quindi
Hood, Rory Bushfield e Oakley White-Allen che hanno
il Team Europe batte il team America per 6 a 2.
realizzato run fluide e tecnicamente molto spettacolari.
Day 2 - Backcountry Freestyle
Dopo una breve pausa ha preso il via il secondo round
Il leggendario shaper David Ny ha lavorato assiduamente
con nuovi accoppiamenti delle Heat dei rider.
per realizzare il percorso di Backcountry Freestyle per l’ul-
A questo punto il Team America ha tentato il tutto per tut-
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timo giorno di gara della Swatch Skiers Cup. Nella seconda prova, quella di Backcountry Freestyle, il Team America era sicuramente favorito, grazie all’approccio molto più “aereo” del Freeride di oltreoceano. Un altro elemento non da sottovalutare era la presenza di rider della vecchia guardia nel Team Europa, come Seb Michaud (FRA), Kay Zackrisson (SWE) e Sverre Liilequist (SWE) sicuramente meno a loro agio su Big Air e Spine dei giovani cowboy. Proprio la capacità di Kay nel gestire il Team, acquisire preziose informazioni dai suoi giovani freestylers, primo fra tutto Markus Eder, e credere nella vittoria senza regalare nemmeno un momento di vantaggio, ha portato il Team Europa a gestire anche questa seconda prova, raggiungendo l’obiettivo di gestire il vantaggio acquisito nella prova del Day 1 fino alla fine. La prova di Backcountry Freestyle si è sviluppata in due round. Il primo è iniziato con una serie di vittorie da parte del Team America interrotte solo da Kay che è stato in grado di chiudere una perfetta serie di 360°, vincendo contro uno sfortunato James Heim che in atterraggio perde un sci. Notevole anche la prestazione di Seb Michaud che ha interpretato il suo famoso Backflip con precisione impeccabile e soprattutto ad altezze inimmaginabili, unito ad un 360° che, a dir suo, non faceva dal almeno 5 anni .
to nel secondo round, mentre il Team Europa non ha preso rischi eccessivi ad eccezione di Richard Permin che ha regalato un meraviglioso Switch 900 mute. Il secondo round si è concluso con un altro pareggio 4-4, consolidando la vittoria del Team Europa vs Team America con il punteggio complessivo dei tre round di 14 a 10. Nota di rilievo va fatta per il rider cileno Chopo Diaz, che alla sua prima esperienza in un evento di calibro internazionale, non ha solo dimostrato di essere all’altezza del suo Team, ma in grado di affrontare sia il Big Mountain che il Backcountry Freestyle in modo perfetto. Nonostante il suo importante contributo, al Team America non rimane altro che studiare la migliore strategia per riconquistare il trofeo Swatch Skiers Cup l’anno prossimo. Un ringraziamento particolare va a Swatch per aver creduto in un progetto così ambizioso,W Hotel di Santiago per l’ospitalità dello staff ed atleti e lo staff del Freeride World Tour per aver concretizzato un evento di un livello così alto che sicuramente diverrà una tappa obbligatoria del calendario di inizio stagione.
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// La stagione di un freestyler è piena di impegni, sicuramente concentrati su XGames, Worlc Championship e Dew Tour. Sì, quest’anno il calendario è stato abbastanza stretto con l’inserimento dei World Championship e degli EuroX. Senza contare che ci sono anche un sacco di altri contest minori e le case di produzione con cui andare a filmare. // Ciao Alex, comgratulazioni per la tua
// Come è andato il Dew Tour?
stagione, la tua carriera è letteralmente
è stato un crescendo, sia come evento che come
esplosa! Sei il primo campione del mondo Fis
risultati. Ho vinto l’ultima tappa e la manifestazione
di Slopestyle, come ti senti?
sta diventando ogni anno sempre più cool e con
è fantastico, questo risultato è stato un valore ag-
sempre più pubblico.
giunto alla mia stagione // Hai vinto la medaglia d’oro in Big Air ai Winter X Games di quest’anno con un trick incredibile, cosa hai provato quella sera? Beh lì è stato qualcosa di “unbelievable”. Ero carico, sentivo di poter fare bene, poi l’ambiente degli XGames ti dà sempre una carica in più, ero veramente “On Fire”. Mi sembrava tutto troppo bello e ho iniziato a festeggiare….e la cosa è durata per un bel po’ anche se sono dovuto subito andare a PC (Park City) per i mondiali (che ha vinto ndr).
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ITW VALENTINO MORI
25
// Come ti alleni per una stagione così piena di appuntamenti? Cerco di stare il più possibile sugli sci, poi palestra, tanta acrobatica, un po’ di mountain bike. // Hai un allenatore? Fotosequenza di Manuel Glira
No, mi piace allenarmi da solo e girare in park con gli amici che mi aiutano a spingere il livello di riding.
// Ho visto il tuo dub16 agli EuroX di Tignes, // Molti atleti iniziano a ragionare in ottica olimpica,
incredibile con le condizioni meteo che c’erano...
ci stai già pensando?
Pessime, la neve era bagnatissima, la visibilità scarsa.
Si certamente, ora che la decisione del CIO è stata
Non stavo atterrando troppo bene i miei trick quel gior-
quella di inserire anche lo Slopestyle nelle discipline
no e... è andata così!
olimpiche….sono pronto! // Stai lavorando al triplo cork? // Pensi anche di competere nelle gare di HalfPipe o
No, direi di no.
di dedicarti esclusivamente allo Slopestyle?
Nei contest non ci sono mai salti di dimensioni tali che
No, solo allo slopestyle, gli skier polivalenti sono sem-
ti consentono di fare un triplo cork…per adesso.
pre meno ed è meglio concentrarsi (almeno per me) su una disciplina sola.
// Grazie Alex, in bocca al lupo per la tua stagione.
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Spot: Gemsstock verso Unteralp // Rider: Dan Loutrel
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Esistono luoghi sacri per chi pratica lo sci fuoripista. Luoghi dominati dal silenzio, dall’abbondanza e dalla leggerezza della neve. Dove il tempo è solo una pausa tra una run e l’altra e la felicità è una sequenza di curve ben fatte. In questi luoghi, i fedeli ortodossi si ritrovano a gruppi compatti per lasciare le loro preghiere sotto forma di tracce profonde e veloci.
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Spot: Gemsstock Gurschenalp // Rider: Dan Loutrel Spot: Gemsstock Gurschengrat // Rider: Martin Wabel, Benedikt Wohlmaier
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A N D E R M AT T è uno di questi luoghi. Incastonato nel cantone Uri, in pieno territorio elvetico, vive sotto lo sguardo severo delle montagne del Gottardo. Un paesino che sembra uscito da una favola dei Grimm ma che ospita uno dei terreni sciabili più vasti ed entusiasmanti d’Europa, tanto entusiasmante da essersi guadagnato l’epiteto di freeriden mekka. Qui parole come pista, carving, gatto delle nevi, apres ski sono solo primitivi suoni gutturali. Qui si parla di Pulver, Birdos, Giraffa, Felsental. Qui gli impianti sono pochi e i fuoripista tanti. Qui la gente piega con assi che partono dai 115 mm in su. Qui il freeride è una cosa seria. Ma per capire di cosa sto parlando dovete caricare la vostra auto di amici e fat skis, imboccare la Como-Chiasso, puntare verso nord, superare i tetri castelli di Bellinzona e la fredda piana di Quinto, arrivare ad Airolo e imbucarvi nel Gotthard tunnel. Diciassette interminabili chilometri di buio, attese, pensieri, e poi la luce. O meglio, se siete fortunati la luce, perché la situazione meteo di Andermatt è prevedibile come l’asso di bastoni a scopa. Partite col sole, arrivate con nevicata in corso e viceversa.
EURO TRIP LA MECCA DEL PULVER
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i, iator v a di gran i d zione terra a r e e h n c di ge è an a t t d n a a rm tram Ande i s o l vol e d zione e a t r r e n l’a in ge
Spot: Gemsstock Gurschenalp // Rider: Martin Wabel
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EURO TRIP LA MECCA DEL PULVER
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capire i d o d ior mo e. Il migl sciarl è e n g monta e t s e u q e loro l a r p are so o Scivol elland n a n i he bianc e n i g pa parole o r e s s o e se f m o c e curv antico o i g g a lingu di un
Spot: Gemsstock Gletscher Variante // Rider: Martin Wabel
Ma non importa. Qualunque condizione troverete, una volta sbucati dal tunnel, sarete ufficialmente entrati nel darkside, la terra oscura e leggendaria, sogno erotico di ogni freerider. Muri di neve ai lati della strada e pini carichi e glassati vi accompagneranno fino al paese (ca 1440 mt). Tre tornanti, due gallerie ed eccovi al centro della vostra fantasia sciistica più lussuriosa. Il Gemstock alla vostra sinistra, Il furka e il Gotthard Pass di fronte, il comprensorio di Natchsen alle spalle, il trenino rosso che sferraglia verso l’Oberalpass che vi attraversa la strada. Siete nel mezzo di una favola, immersi nel bianco accecante, circondati da montagne massicce, imponenti e gonfie di polvere. Adesso tutto è possibile e tutto è sciabile. Potete scegliere di prendere il trenino e andare verso l’Oberalpass per raggiungere il comprensorio di Sedrun: non male, parecchi fuoripista di facile accesso e davvero divertenti. Oppure potete scegliere di sciare il comprensorio di Natschen, più basso ma molto aperto. Anche qui possibilità di fuoripista pressoché infinite. Tutto è visibile e facilmente raggiungibile con gli impianti. Ma ovviamente non è per questi due piccoli ma bellissimi comprensori che Andermatt si è guadagnato la sua fama. Il teatro della libidine polverosa si chiama Gemstock ed è la montagna più alta dell’arena del Gottardo. Si innalza per 2900 mt, sviluppando delle bowl impressionanti per apertura e lunghezza. Attaccare il Gemstock non è una scelta è La scelta. Ma non sempre è possibile. Dipende dalle condizioni meteo e dalla quantità di neve scesa. In seguito a nevicate pesanti, il secondo troncone della funivia che vi porta da 2200 mt ai 2900 mt, può rimanere chiuso anche per un paio di giorni per permettere la bonifica e l’assestamento del manto. Ma se siete fortunati e riuscite ad arrivare in vetta, beh allora ragazzi, inizia il delirio. Dalla cima del Gemstock buttatevi subito a destra e iniziate a tracciare ovunque seguendo la linea che preferite tenendo come unico punto di riferimento la vostra coscienza. Quando avete tracciato ogni minimo angolo della Gletscher bowl e ne
Spot: Gemsstock Lutersee // Rider: Martin Wabel
’ tanto r e v a ad tagna n o m . la silenzio l Qui è i a gn esto re Per qu
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Spot: Gemsstock Gletscher Variante // Rider: Dan Loutrel
Spot: Gemsstock verso Unteralp // Rider: Justina Ursprung Spot: Gemsstock Felsental // Rider: Martin Wabel
avete ancora, risalite e questa volta buttatevi a sinistra seguendo per un primo tratto la Sonnepiste. A un certo punto vedrete un cartello di avvertenza pericolo di valanghe. È il punto d’accesso del Felsental. Puntate decisi a sinistra e godetevi un itinerario fuoripista pazzesco. Oltre 1200 mt di dislivello, una successione di tratti aperti, ripidi canali e cliff di ogni sorta. Durante la discesa qualcuno narra persino di aver udito le trombe degli angeli squillare tra le urla delle anime in estasi. Per i più temerari c’è poi la Giraffe con le sue innumerevoli varianti, itinerario ripido e impegnativo, banco di prova ufficiale di Birdos, l’artigiano sciatore che è diventato un’icona locale. Meriterebbe un articolo solo la sua storia che incarna la magia di questo luogo così lontano dai circuiti classici dello sci e così vicino ai nostri sogni. Andate a visitare la sua bottega al centro del paese. Rimarrete sbalorditi dalle dimensioni degli skis. E per concludere degnamente la giornata, torta sacher e the in uno dei piccoli bar del paese, dove potrete ascoltare le affascinanti storie di tutti i fedeli che, come voi, hanno scelto di lasciare impresse le loro tracce nel sacro pulver della freeriden mekka.
Spot: Gemsstock Felsental // Rider: Martin Wabel
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e di domand rato un po’ a p re p no rtire mi so Prima di pa intervistarli. speranza di lla ne o Pr i cena al rifuda fare a a, si sale e vi io g g se lla ritrovo a Ore 20.00, fotografi. er, giornalisti, rid i i tt tu no re e spunta gio. Arriva come semp li a tu un p o ne Marc to per le co Pablo, Fette preoccupa iù p ) rs ie sk ndr, 4 in se, per Alo (Belluscio per la serata he c ia ic m a sua c dizioni della
a untamento presto, app a in tt a m sabato Partiamo il . verso Livigno viamo un Lecco e via owpark e tro Sn o lin o tt o M te amo al delle giorna Alle 10.00 si er la prima p a ic rd o N ito da village allest skicamp. tour di Free con tutti i di finali del park a girare in no so o e Marc Pablo, Fette fantastico. ro i in un clima he con la lo partecipant io Medusa c Tr il ne o zi e d ’ecc patia ha ani Intrattenitori olgente) sim nv o sc lte e (a vo a sera tardi. coinvolgent ntinuare fino o c r e p ta a giorn lche foto a mato tutta la attiamo qua sc , rk a p il o per ark Gironzoliam entrata al p la sua solita o tt fa ha ia i che Raffa Cusin ente sugli sk o praticam nd a ss a p e quent in stile delin
! lui è routine
rte in mezzo qualche pa a d o rs e p is hiller d Atteso Tj Sc Mayr, rider te alle Alpi! ta, Benedikt ra se lla e d il Pro he Arriva anche mi dicono c a europea, ss e m ro p vane desco e gio tervistarlo. possiamo in dero dopo cena rifugio e sfo saletta del a un in o ingiam Ci parcheg n “leggera ” vvivenza co ra p so i d se ingle tutto il mio rgamasca. Benji flessione be reparato a he mi ero p c e nd a m o le d cie Faccio tutte o in una spe più entrand in a un lc ua he q Mayr e anc rei zione. di conversa hè non mi sa fortuna perc r e p , TW l’I eva Il Belo riprend n che! ricordato gra
tutti ahahah. bella ciamo una rci e ci fac lie g o c c a ad ad Il Brac viene tta assieme he ci aspe c llo ue q ta su orchiacchiera marketing N sponsabile re r), nd ri a i3 lomb mo in quest Arianna (Co ne cosa fare e b r e p no iega dica e ci sp ro. re e giorni con lo o del gene d un event a lta vo a prim re obbiamo fa Per noi è la ira, a cosa d g hi c a , o tt i a tu siamo attent e come.
Alex S
chlop
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Jonas Hunzi
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Marco E
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ni riscaldame lino, un po’ d tto o M l a ra o uon Saliamo di b rrivo dei Pro. attesa dell’a in rk a p in giro cker to e qualche Schlopy, Tu Mayr, Alex ne Be re va arri Iniziano ad ternational. o il Team In terPerkins e tutt o recente in itta dato il su sl to o m in TJ Arriva anche occhio. si piazvento al gin nto e Il Belo riscaldame ro lo il ’ o p p, Seguiamo un un mega ga linea XL con lla e d r ke c ki o za sul second r. rito dai ride a compare il prefe lanciano un e i rn fo e m o irare caldi c una faIniziano a g o, tutto con e d ro , rk o c ck: flatspin, pilation di tri disarmanti. d ampiezza e ia iz ul dopo le p , cilità no e subito p proseguo m a ic sk e e Fr Le finali del interviste. mento delle o m il a tt a sc premiazioni
Simone Canal
l’intervista onster inizio M a nd te hiller nella golf e sui Catturo Tj Sc rsazione di e nv o c ra g poi un alle Blog. che diventa West sul suo blica Colby ub p he c i nt slopestyle video diverte del Mondo ne io p m a C x Schlopy, Aspen. A seguire Ale ames 15 ad XG li g a ro ’o medaglia d affermato in carica e specialista s, in rk Pe r lta di Tucke loro gare, Poi è la vo ccontano le ra i c ue d e e tutti e i loro trick. dell’Half Pip le loro run e no ra a p re p nti, come gli allename
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Raffaele C
NORDICA INTERNATIONAL TEAM MEETING.
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sotto il l Passo Eira alle 4.45 a vo ro rit e 4 sta 3 Sveglia alle vent di que ting, main e o o Sh e is nr Su Mottolino.... perfetto. opo giorni, tutto di Nordica d ger Europe na a M m a Te f, brioche Martin Misho ogli mezza ziato offrend ra g in è lo li torto, che Il Belo se , come darg T” C FE ER “P che è stato ci racconta rimo giro all’alba al p he c y p o hl Sc atspin 7 vedere Alex pianta un fl , o ui b l a , p o con il ga sul kickerozz e priceless! imbarazzant asa estantriamo a c rie r, e Pi e c rianna, Bra dibile speSalutiamo A rienza incre e sp e i; ic st iorni fanta siati da tre g ! ” del settore r noi “rookie e p e nt e lm cia
Marco Eydalli
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Rider: Emilio Previtali // Spot: Niseko
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Bene grazie! Nonostante il clima stia impazzendo direi che va bene, si lavora in vista della nuova stagione che è ormai alle porte. // Come è andata la stagione passata? Hai avuto moltissimi impegni tra seguire 4Skiers e i vari eventi in giro per il mondo. La scorsa stagione, nonostante la carenza di neve - come credo sapessero tutti - e nonostante avessi in programma dei viaggi oltre confine, sono riuscito a gestire la stagione standomene sulle Alpi. Ho nuovamente lavorato con Nimbus, e ho prodotto ottimo materiale con i rider italiani. 4skiers portava via un sacco di tempo, ma sono riuscito ugualmente a organizzare shooting e a muovermi. Come tutti gli anni si arrivava a calcolare le ore per riuscire a star dentro coi tempi. Alla fine sono sopravvissuto e ce l’abbiamo fatta. // Ora sei passato a Downdays.eu, la freeski community più importante d’Europa, di cosa ti occupi? Sono editor e responsabile del digimag. Ah si, anche fotografo! Faccio più o meno le stesse cose che facevo prima, con la differenza che non corro più da solo a destra e a sinistra, siamo quattro editor che lavoriamo contemporaneamente. Le uscite del Digimag sono 15 in tutta la stagione. C’è spazio per tutti. Inoltre ci son sempre i due Journal, lo storybook e il photobook. Sia Digimag che Journal saranno anche in lingua italiana. Considerando che la scena italiana è una realtà ormai consolidata si è pensato che fosse giunto il momento di coinvolgere tutti. // Qual è stato l’evento che ti ha colpito di più? Mah... ce ne son stati molti. La finale di pipe a TignesXgames è stata notevole. Ma anche il JOI non è stato da meno. Il triple cork ha fatto storia, ed ero li a vedermelo coi miei occhi. La soddisfazione di vincere il ClickOnTheMountain anche. Ma più che un evento, forse il rischiare di finire in un crepaccio sul Toula a metà marzo ha fatto si che tirassi un po’ il freno a mano e facessi mente locale. Considerando che sono uscito di casa il 3 gennaio e son rientrato il 15 maggio, senza mai fermarmi, prima o poi un minimo di riflessione doveva arrivare. Ed ecco che il crepaccio è stato il segnale.
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// Ciao Alo, come va?
Rider: Raffaele Cusini // Spot: Livigno
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Rider: Hannes Drexl // Spot: Kronplatz
// Ovviamente il lavoro del fotografo agli occhi
cui non avevo mai lavorato, mi ritrovassi da subito; mentre
di molti può sembrare un passatempo ma in realtà
altri che conosco da tempo necessitano di più tempo
è molto complesso ed articolato. Cosa ti impegna
per produrre al massimo. Sono cose che capitano. Sicu-
maggiormente?
ramente non mi piace lavorare con gente poco profes-
Tutto. Non c’è nulla che valga meno nel processo di
sionale , che se ne frega e che non rispetta il lavoro altrui,
“produzione”. Organizzare è impegnativo, far quadrare i
che può essere il mio o quello di un filmer.
tempi con il calendario dei rider, seguire le perturbazioni, soddisfare il cliente e cercare di fare sempre un lavoro
// Che differenze ci sono tra uno scatto in powder,
qualitativamente buono se non ottimo non è per niente
uno in park ed uno in freestyle bc?
facile. Una volta scattato c’è tutto il discorso di post-produ-
Sono istanti di secondo, solo che in alcuni casi ci si lavo-
zione, archivio, consegne, proposte ecc. Diciamo che la
ra un po‘ di più prima e in altri forse meno. Ma sono tutti
parte in ufficio, quella pallosa, è importante tanto quanto
e due scatti che si ottengono lavorandoci. Il rider come
l’istante in cui premi il pulsante. Pesano un buon 50% a
esperienza e allenamento, il fotografo acquisendo au-
testa. E vi garantisco che di ore davanti al computer se
tomatismi derivati solamente da ore di esperienza e di
ne passano molte. In più se consideri che la stagione dura
impegno. Soprattutto in powder o meglio in freeride, l’in-
8 mesi scarsi...
conveniente sta nel calcolare le proporzioni sulla distanza. Non è facilissimo comprendere le misure. Forse sta li la
// Trovi differente lavorare con un rider piuttosto che un altro?
differenza con l’occhio del fotografo più esperto. Capire,
Lavoro con professionisti, seppur amici, quindi non saprei.
anticipare e comporre al meglio l’immagine finale.
Ci sono rider più propensi a determinate cose rispetto ad altri. Ma nella media avendo ogni rider il proprio stile, ba-
// Fai sia l’editor che il fotografo. La parte più bella?
sta sapere cosa proporre e in che modo. Poi per il resto
Starmene all’aria aperta, senza computer, senza mail,
viene tutto da se. Dicesi anche affiatamento, o affiata-
senza telefono che squilla. Quindi direi star fuori a scatta-
mento professionale. è capitato che con alcuni rider con
re. Però scrivere e raccontare storie mi appassiona molto.
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Rider: Emanuele Gex // Spot: Livigno
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Rider: Lena Stoffel // Spot: Nine Knights
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Rider: Emilio Previtali // Spot: Niseko
// Quella più noiosa?
// In italia il livello sta crescendo parecchio e il nostro
L’estate, in tutto e per tutto. I ghiacciai esistono, ok. Ma
Markus (Eder ndr) sta andando veramente forte,
il mare, l’ammasso di gente al mare intendo, il caldo,
come lo vedi?
l’ignoranza media dell’italiano medio che si esaurisce
Makke è in gamba, è cresciuto velocemente. Se penso
quando invece dovrebbe stare tranquillo e rilassarsi. Non
alla prima volta che l’ho visto, circa 5-6 anni fa, le cose
fa per me. Preferisco andare in sud America o in NZ quan-
sono un po’ cambiate, in bene! L’ho visto anche chiudere
do qua è estate...
il suo primo doub cork l’anno scorso in Colorado, l’ho visto vincere il Nineknights, l’ho accompagnato al JOI. Forse il
// Sei stato tutta la stagione a contatto con i rider
bello di questo sport è la possibilità di poter vedere e vive-
più forti al mondo sia durante i contest che durante
re in prima persona la crescita e l’evoluzione tecnica dei
gli shooting. Sfatiamo il mito dello skier che gira in park
tuoi amici, ecco direi così.
e la sera si sbronza? Chi è che crede ancora a queste dicerie? L’ignoranza co-
// E gli altri skier pronti ad esplodere?
mune ha fatto si che negli anni molti si convincessero che
C’è qualcuno, bisogna vedere che succede... se gli ele-
la figura del freerider-freestyler venisse associata ad una
menti si incontrano.
rockstar. Alcool, donne, party, trasgredire e chi più ne ha più ne metta. Tutte cazzate! Basta vedere chi sostiene quell’idea, sicuramente è un poser o un incompreso o un impedito e non nego che possa avere dei seri problemi esistenziali, che a sua volta colma con i party. I rider sono atleti. Non si parla di stile di vita, si parla di sport. I rider si allenano, sia su neve che in palestra. Se vuoi fare, devi essere preparato. Altrimenti lascia perdere, vai a emulare un calciatore, fai prima e fai più bella figura.
Rider: Markus Eder // Spot: Kronplatz
Rider: Blake Nyman // Spot: Nine Knights
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Rider: Markus Eder // Spot: Kronplatz
Spot: Niseko
// Il CIO ha finalmente incluso il Freeski (sia HalfPipe che
// Qual è la cosa che più ti piacerebbe fare?
Slopestyle) per i prossimi giochi olimpici del 2014. Che
Tipo vincere al superenalotto o dominare il mondo? Non
impatto ha avuto questa news sul mondo del freeski?
saprei. Vorrei viaggiare di più, vedere posti che non ho an-
Eh, che impatto... ci sono discussioni in merito. Pro e con-
cora visto e sicuramente tornare in Japan. La powder che
tro, come tutte le cose nuove del resto. Il pro è probabil-
c’è in Giappone non ha senso! Per il resto non ho grosse
mente la possibilità di potersi far conoscere, uscire dal-
pretese. Tanto garanzie nel 2011 non te le dà nessuno. E
lo stereotipo del freestyler = gobbista o peggio ancora
se va avanti così l’Italia imploderà molto presto. Quindi
arials o come si chiamano quei cosi. Dall’altra saremo
tanto vale andare in giro per il mondo, scoprire e vedere
sicuramente invasi da ignoranti che cercheranno di ac-
cose, viaggiare, conoscere, imparare.
caparrarsi gloria e soprattutto denaro. Le olimpiadi sono un arma a doppio taglio.
// Che musica ascolti?
Bisogna vedere i mass media come ragiranno alla nuova
Di tutto. Dal punk al raggae all’hip hop, Mario Biondi se
disciplina. E le aziende extrasettore come vorranno entrare
viaggio e ah si! Vi consiglio un gruppo, si chiama Tiredeyes
nella scena. è anche vero che il freestyle è uno sport libero,
(tiredeyesmusic.com), inoltre ascolto anche drum ‘n bass,
free. Se lo si mette nelle mani del CIO, potrebbe perdere il
mi rilassa mentre lavoro e riesco a isolarmi dal mondo
fascino che lo rende uno sport unico. Staremo a vedere...
senza perdere concentrazione.
// Cosa hai fatto durante l’estate? Sole, spiaggia
// Mentre sei sugli ski?
e cocktail o a casa a lavorare?
Non ascolto musica. In montagna bisogna stare attenti.
Zero vacanze, zero sole, zero cocktail. Solo scrivania, birre
Avere la musica nelle orecchie non mi piace. è pericoloso.
e lavoro, tanto lavoro. Le vacanze è da un po’ che devo
E poi mi dà fastidio quando alcuni rider mi urlano in faccia
farle, ma non trovo mai il tempo. Son riuscito ad andare a
a causa della musica troppo alta, ergo mi astengo.
pescare qualche volta, neanche tutte le volte che volevo. Pazienza, arriverà il tempo anche per le vacanze. // Che programmi hai per la prossima stagione? Non ne ho la più pallida idea. Vorrei viaggiare, ma se ar-
Corpi e lenti Nikon Pocket wizard flash elinchrom e quantum .com scio
riva la neve non ho neanche bisogno di andare troppo lontano. Viviamo in uno stato con le più belle montagne del mondo. Gli americani possono menarla quanto vogliono, ma come le Alpi non c’è niente.
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alo's set up
Rider: Emilio Previtali // Spot: Niseko
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P TR I LD
W OR SOLO ENTE ERA PROBABILM ZA. ONVENIEN C I D A LT E UNA SC ESTERN AGHETTI W P S O N U E GIRAR EVA EVE INCID N A L L A O IN MEZZ OSTUMI. STO DEI C O C L U S E NT UNO, SICURAME GINARNE A M IM I S S VE MA SE DO OSSLAND, CHEREI A R LO L O C ORA LO OME INE ‘800 C F A TA IU C CONOS LL’ORO”. “CITTÀ DE
nandre Rider: Gia
a Lecco //
Spot: Rev
elstoke
Foto: Gabrie
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co andrea Lec Testo: Gian m o .c e rid ee ww.mysticfr ldaniga - w
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VI SFIDO A TROVARE SITUAZIONI PEGGIORI: -10째 E 20 CM DI FRESCA... TUTTI I GIORNI.
Rider: Gianandrea Lecco // Spot: Red Mountain, Rossland
Oggi Rossland è conosciuta come la città ai piedi del Red Mountain Resort, che vanta le sue origini proprio ai tempi della corsa all’oro, quando un ingegnere delle miniere della zona, Olaus Jeldness, nel 1896 organizzò, e vinse, la prima gara di discesa dalla vetta di Red Mountain fino all’ingresso della città, dove oggi sorge il Museo Storico. Oggi Olaus è un nome sacro a Rossland ed il trofeo di quella gara è conservato come un cimelio al Western Canada Ski Hall of Fame. Red Mountain è una piccola stazione, con una caratteristica peculiare: Mt Granite (2075 m) la sua vetta più alta, vicino a Mr Red (1590 m), è sciabile a 360°. Questo permette di accedere ad ogni lato della montagna, sfruttando la luce migliore durante il giorno con infinite opzioni di linee e condizioni di neve. A questo riguardo vi sfido a trovare situazioni peggiori di un -10° e 20 cm di fresca tutti i giorni. Grazie all’ausilio delle pelli è poi facile portarsi in vetta alle montagne limitrofe di Mt Grey e Mt Roberts alla ricerca di qualche nuova linea. Se non si vuole fare fatica suonate il campanello di Kieren e Paula, manager di Big Red Cat, società di Gatti delle Nevi per il trasporto di persone.
Vista di Rossland dalla vetta di Red Mountain
Questa è la migliore alternativa per entrare in sicurezza
guide istruiscono in modo approfondito all’uso del kit di
nel backcountry. “Safety second to none” è uno dei
emergenza e danno piccoli consigli su come gestire
motti di presentazione di questa attività. In gruppi di
cadute e perdita di sci in neve profonda.
12/15 persone un servizio di “Shuttle” con i gatti per-
Ci uniamo a dei rider austriaci in loco per filmare foota-
mette di accedere ad aree dedicate al fuoripista. Le
ge per la prossima edizione di “Aestivation”. Con tutta
prime discese sono tranquille, per creare il giusto fe-
la neve che cade e la scarsa visibilità si prediligono
eling tra i clienti e la guida. Una volta corretto il tiro,
“shoot” brevi e qualche salto nel vuoto dentro ad un
eventualmente organizzando gruppo più omogenei, il
materasso di neve indescrivibile.
ritmo diventa più incalzante e nell’arco della giornata
Gello e Max ci prendono gusto. Abituati sulla neve di
si fanno senza sosta dalle 12 alle 15 discese. Quanto
casa ad atterrare sul duro, non si rendono subito conto
basta per essere più che soddisfatti.
di quanto oltre possono spingersi senza rischi eccessivi. Pillow line e cliff sono lì solo per essere provati. I ragazzi
Con una partenza all’alba abbiamo lasciato il Red
austriaci spingono sull’acceleratore, provando rotazio-
Mountain Resort Lodging per spostarci a nord, nella
ni e numeri da park in mezzo a tutta questa neve che
zona del Parco Nazionale di Valhalla.
da un lato li appesantisce in fase di stacco ma dall’al-
Alle porte del parco c’è la sede del Snowater Helisking e
tro li aiuta in caso di caduta.
del Valhalla Snow Cat. La nostra scelta è per la seconda attività. Il tempo non è clemente e con i gatti si ha la
Dal Valhalla National Park puntiamo sempre più a nord
certezza di sciare comunque, anche in caso di nebbia.
con meta finale Revelstoke. In tarda serata arriviamo
Le montagne sono decisamente più alte e più ripide
alla Mackenzie Station, la nostra nuova dimora.
di quanto visto a Red Mountain. La neve non smette di cadere e si presenta praticamente impalpabile. Le
Nel frattempo il tempo finalmente comincia a migliorare. Nonostante brevi schiarite, la neve fa sempre da padrone. Ci concediamo una mattinata a ritmi più lenti e prendiamo la prima seggiovia che sono già le 11. Il freddo è ancora pungente. L’escursione termica degli oltre 1700 metri di vertical (il dislivello più elevato in Nord America) tra la base del Revelstoke Mountain Resort
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PILLOW LINE
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E CLIFF SONO LÌ SOLO PER ESSERE PROVATI...
Giac Rider:
omo Ge
llini //
alhalla Spot: V
Snow C
at
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DIETRO DI NOI ARRIVANO VELOCEMENTE SEMPRE PIÙ SKIER. OGNI ATTIMO PERSO È UNA LINEA PERSA...
Rider: Giacomo Gellini // Spot: Big Red Cat, Red Moutain Rider: Max Mazzoleni // Spot: Selkirk Tangiers Heliskiing
e l’arrivo dell’ultima seggiovia non è da sottovalutare. Per le continue precipitazioni, i “gate” verso la North Bowl, zona dedicata al Freeride, aprono in tarda mattinata ed esattamente quando scendiamo dalla seggiovia. Una coincidenza che notiamo solo perché vediamo gente correre davanti a noi su per un traverso mentre lo Ski Patrol sta ancora avvolgendo la fune di delimitazione dell’area appena sganciata. Li seguiamo come segugi. Gli lasciamo un po’ di vantaggio per vedere la strada finchè non si apre davanti a noi una conca appena bonificata e vergine. Dietro di noi arrivano velocemente sempre più skier. Ogni attimo perso è una linea persa. Decidiamo per un lungo taglio che attraversa tutta la valle e ci porta in cima a due conali vergini. Gello sceglie la linea più esposta, Max quella più stretta ed io opto per una sezione ripida ma ampia da poter percorrere in velocità, mentre Gabriele si posiziona per fare qualche scatto. First day, first run a Revelstoke. Ci siamo subito abituati bene e prenotiamo per il giorno successivo delle rotazioni con il Selkirk Tangiers Heliskiing. Ancora una sveglia all’alba, un piccolo tra-
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VOGLIO SOLO TENERE IL GAS APERTO E STACCARE IL CERVELLO...
Rid
ini S mo // Gell er: Giaco
pot: Reve
lstoke
Gianandrea Lecco Cabin House nascoste nei boschi di Red Mountain Gello, Max e Gabriele
sferimento per raggiungere l’Heliport, l’immancabile seduta molto approfondita di Safety Clinic e poi via verso vette intorno ai 2800 m. Il sole inizia ad avere la meglio sulle nuvole. Riusciamo a volere sopra la fascia boschiva. La neve è decisamente più leggera, anche se in realtà fino al giorno
La fatica è presto dimenticata e ci si avvia verso la
prima non ne sentivamo certo l’esigenza.
vetta prescelta. C’è spazio per tutti e anche per altre
Non c’è mai limite al meglio.
risalite. Parto per primo in questa distesa intonsa. Scel-
La giornata ci regala schiarite sempre maggiori e pas-
go una linea facile e veloce. Voglio solo tenere il gas
sa velocemente tra una rotazione e l’altra.
aperto e staccare il cervello. L’adrenalina sale mentre mi sento su una nuvola. La luce per la priva volta mi
Rimane però latente il desiderio di velocità pura, linee
abbaglia con il riverbero della neve, nelle orecchie ho
lunghe e veloci che per forza maggiore, scarsa visibilità,
solo il fruscio del vento e della neve, nessuna guida
fitti boschi e guide premurose, non si è ancora sfogato.
che urla davanti, nessuna traccia nell’arco di centinaia
L’ultimo giorno ci viene data l’opportunità di toglierci
di metri, spruzzi di neve leggera in faccia mi ricordano
anche questo sfizio grazie ad Inga e Giacomo che ci
che non sto sognando.
accompagnano in un loro “secret spot”, raggiungibile con le pelli.
Ad un certo punto tutto finisce, dopo una manciata di
Il sole finalmente è con noi e non divide gli spazi con
secondi che valgono un viaggio fino a qui.
altro. Saliamo per quasi due ore lungo dei traversi e poi facendo uno slalom tra dei “Ghost Trees”. Non siamo soli. Ci uniamo a metà salita ad un gruppo di scandinavi. Saliamo insieme aprendoci la strada a vicenda. Dopo la prima mezzora si apre davanti a noi una conca vergine enorme ed illuminata.
E L E T RK MA CO &
Gaspari Di Luca
A
a c c h i? c s a re a c S a p e t e g io ia n a, il ic S ra u rt e t it o d i a p n e s i a m e t Av e l d e i t a li a t e t n a ri a v di e n f e ld ? n ru G a s e if o di d
l massimo io so disporre le pedine e spostarle correttamente, ma ne capisco poco e men che meno di
Grunenfeld. Ma conosco la variante Mazarei: apertura minima, ma telemark di lusso. Si perchè se negli scacchi sembrano esserci molte varianti, diverse aperture, difese, attacchi e partite memorabili e di tutto questo conosco poco (causa mia ignoranza) io scio a telemark e così conosco la variante Bob, Arnie, Carlo, Morten, Nano e dozzine d’altre. La pedina più libera negli scacchi è la Regina. Può muoversi in tutte le direzioni. Lo stesso è il “passo a telemark”. Puoi spingere avanti un piede, o tirare indietro l’altro o aprirli tutti e due contemporaneamente. Puoi sciare alto, basso, aprendo il passo tra i piedi molto o poco. Il busto ruotare, rimanere bloccato verso valle. Insomma uno scacchista rimarrebbe colpito dalla ricchezza della variabilità di questa tecnica sciatoria. Se non gioco ancora a scacchi – lo tengo per quando sarò più vecchio – mi sto già allenando sciardo a telemark. L’arte scivolatoria della variabilità.
ni
R O I R A M E T N RIA
LA VA
Per girare sugli sci basta riuscire a fargli cambiare spigolo. Lo sci alpino, pratico ed efficiente ha risolto il tutto semplificando. Un po’ come vedere due PC sfidarsi a scacchi. Il telemark non può semplificare ed uniformare perchè giocano gambe, talloni liberi, arti inferiori, attrezzature diverse, insomma un sacco di… variabili. Due esseri umani differenti e imprevedibili che giocano a scacchi!
E I N R A
e scapnon farn a d sì o c gno ase di le o così . Sigilla c e autunn le o te H a n st e so l’ tta di Jack . nnato tu ericano, e Europa e un da m o Cino-am c Canada ra o a v tr La si . o d re iden ri il calo i Arnie mark, div pare fuo tecnica d la re al tele a e h ic c d n e A d eve. lo può rabbisare la n l’inverno due “Ca bra annu o m n e o S d . e o v o si assissim e a lontan Lui scia b Arnie fors uando d q o ie Grande c ! c ta a is v e p n ri fuo è utile. In rchè scii ultare pe m a ti Jackson. n ella sua n nieri” pro re a v o o a tr no lo vad quest’an
riare di gio er poter sc p e tt o n i rso ora d , busto ve rbier. Lav e gambe vive a Ve ll , o su n ia te n rn ark . Pote Califo . Far telem ante alta nza fisica ca la vari a li st p p re a p i a asi – no. Lu lla su mbra qu anche a sizione se e grazie o c p a c a ll ffi e e , u in nq valle e tecnica bene, co il suo stile lto molto le ti o u m , o e rl sc ia iato cop gli rie osto al viz ere. Bello tore opp r farsi ved ia le o sc v o – n e U h nella ioni. anc i e condiz i ho sciato n lu o si n a o c C c i. eo orm moltissim cchio. erfici unif mpre d’o sce e sup li se o te g is n p te o tt . Lo italiano, tu Himalaya isthan, in k za a K in r, sua Verbie
I L UL
BOB
uelli di me tutti q o c sa lo le e spigo sì si fa. Uti Rigidotta così e co o tt Tedesca. e d o Le hann cca utonica. ndo mi to cultura te one qua zi ta re rp po” che uesta inte Lì è il “Ca . e anche q rn fe n i o rico un po’ ad esam chiamo li p p sottostare a ra ia e allo ome si sc tare la decide c rve a che se i ll U n o C tedesco. Ca po” di spirito anche “il ta e h c ri ga mma ma figliola E i sci. re piste d sulle nost
N E T R MO
a caso è ve, non e n a d a bestia in modo Lui è un la neve o n o iv v se. Loro sforzasi norvege poco da ’è c e o te divers are di totalmen re e cerc ia p o c e , limitarsi a capire . funziona sentire se
PAOLO
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77 TELEMARK & CO LA VARIANTE MARIO ROSSI
ROSSI
Lui scia con la ste ssa attenzione e precisione co n cui cura la su malga sopra il a lago di Garda. In estate se lo si va a trovare sfida gli amici a co ntare le mucch e nel recinto – im presa non da poco che ric hiede occhio e velocità (tutti sb agliamo sempre!) - con la stessa veloci tà e precisione individua i suoi errori e qu elli degli altri. Un certosino della curva e delle attrezzat ure. sta, con la te qualcosa a F . o rb di. E’ fu o o i pie bastoncin il è e rs si o fo lo ma se ifficile dir d è a m e Insom uò capir iarlo si p p o c a prova ntaggi. no dei va che ci so
CARLO
Nano, John e tanti altri tutti hanno le loro varianti. In fondo tutti sanno di giocare una partita dove vince chi perde meglio. Tutti perdiamo dislivello, vince sempre la montagna o la gravità, che ci porta giù. Il vero stratagemma è perdere elegantemente, con le armi (leggi: corpo) che abbiamo dalla nascita. Che deperisce ogni anno o s’arricchisce di varianti nuove. Proprie o colte in altri e copiate. Lo sciatore perde sempre, ma ci deve essere una regola. Ferrea se no va tutto a ramengo, nello sci come nella vita. Si deve perdere bene. Con eleganza, senza smorfie di disgusto causa fatiche inutili ed eccessive. Perdere in nome di un etica, perchè dove non c’è stile non può esserci etica. Nel telemark la semplice regola fisica di cambiare spigolo per girare è resa ricca di modi e modalità esecutive quasi infinite. Ecco il motivo per cui è difficile spiegare il perchè sia così bello e infinitamente bello farlo, compatibilmente con la finitezza della propria vita biologica e di sciatore. Ogni anno ad ogni nuovo inverno. E’ come giocare con scacchi diversi ogni volta, d’avorio, d’ebano, di terra cotta su scacchiere anche loro mutevoli e mai uguali. Anche noi italiani abbiamo avuto e abbiamo Grandi Maestri di scacchi e di telemark. Sapendone poco di scacchi non azzardo nomi ma posso dirvi che un’interessantissima variante telemarkistica è chiamata “Variante Mario Rossi”. Chi è? Uno dei tanti o pochi appassionati in giro per le Alpi o Appennini a provare se valga più: spingere avanti? tirare indietro? “Per bacco, che curva, mi è sembrato di aprire contemporaneamente!!!” Indovinate un po’? Abita in Via Roma e beve il caffè al Bar Italia. Sì, quello all’angolo. Anche se non lo sa è un Grande Maestro della sua variante!
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skierz #4//2011
Freeski è prima di tutto divertimento. Parola di Valentino Mori, maestro e fondatore di Swario Freeski Camp. // Ciao vale, come va?
prio limite sempre un po’ più in la, ognuno con i propri
Ciao Mazzo! tutto bene...sara’ pur fine stagione ma
tempi e sempre usando la testa!
quest’anno proprio non ci possiamo lamentare! // Ci sono ragazzi che si sono buttati nell’agonismo? // Sei un maestro, raccontaci come lavori.
In realtà l’agonismo nel freeski non esiste ancora, al-
Sono maestro da 3 anni oramai e faccio questo lavo-
meno non come nello sci alpino per fortuna! ci sono
ro soprattutto durante il periodo di natale o comunque
pero’ sempre più gare ed eventi che danno la possi-
nelle festività... diciamo che cerco di tenermi il resto
bilita’ di confrontarsi e tirare fuori della sana compe-
del tempo libero per seguire le mie attività e i miei
tizione.
progetti legati al freeski!
c’è da dire che il livello italiano oramai è sempre più alto quindi i ragazzi piu talentuosi hanno modo di ren-
// Quanti ragazzi segui?
dersi subito conto se vogliono ambire a traguardi più
Quest’anno ho deciso di dedicarmi ai ragazzi e ho de-
alti o se per loro il freeski rimane solo uno sport per sta-
ciso di creare Swario freeski, ovvero un gruppo dove i
re con gli amici. per me vanno benissimo entrambe
ragazzi possono ritrovarsi a sciare insieme, migliorare il proprio livello di riding e soprattutto divertirsi! devo dire che è stato un gran successo!! oltre a questo ho avuto l’occasione di prendere in mano il gruppo freeski dello ski college di pozza di fassa, un progetto validissimo per i ragazzi che vogliono affiancare lo sci alla scuola! diciamo che tra gli uni e gli altri mi sono ritrovato ad avere a che fare con una trentina di ragazzi!! // Come imposti gli allenamenti e/o le lezioni? Sono fermamente convinto che nel freeski il divertimento sia un punto di forza, quindi l’idea che cerco sempre di trasmettere è quella di girare insieme cercando di giocare a migliorarsi, senza troppe pressioni. allo stesso modo sono convinto che si tratti di sport e non di passatempo, quindi cerco sempre di stimolare tutti a provare sensazioni nuove ed a spingere il pro-
ITW VALENTINO MORI
79
skierz #4//2011
le cose, purché rimanga un ambiente positivo e sano!
e di dargli stimoli costanti!
// in che park preferisci lavorare?
// Com’è andata la stagione?
Ho concentrato il mio lavoro sulla zona dove vivo per-
Avevo in programma di partecipare a qualche con-
ché credo nelle mie montagne e apprezzo gli sforzi
test anche se le possibilità di muovermi mi sembrava-
dei resort di casa per essere sempre più al passo con
no un po’ limitate ad inizio stagione. poi tra una cosa
le nostre esigenze. in particolar modo abbiamo lavo-
e l’altra sono riuscito a trovare il tempo e mi sono tolto
rato a bellamonte/lusia al morea snowpark, a obereg-
anche qualche soddisfazione. prima fra tutte il secon-
gen e all’easysnowpark di s. pellegrino. non è sempre
do posto al destroy night event che oltre al risultato e’
importante che i park siano giganti e pieni di strutture
stato un successo dal punto di vista organizzativo di
spesse (almeno non sempre!!!) ma è importante che
cui io, skiersempire e snowpark project andiamo molto
un park sia costruito secondo una logica e venga ge-
orgogliosi! poi c’e’ stato la riconferma del best trick al
stito bene durante tutta la stagione, poi si tratta solo di
king of iron, un ottimo 5 al redbull jib ski king qualche
creare un bell’ambiente e girare tutti insieme!
double gigante al 105 freestyle series e la vittoria alla mia prima gara di freeride alla Polartec Scufoneda
// Riesci ad allenarti anche tu?
2011... insomma nonostante l’eta’ qualcosa di positi-
Devo dire che quest’anno tra una cosa e l’altra ho
vo salta ancora fuori!
avuto modo di girare tantissimo. tra i miei obbiettivi c’era sicuramente quello di ritagliare del tempo per
// Cosa consigli a chi si avvicina per la prima volta
me e devo dire che ci sono riuscito, inoltre allenare
al freeski?
un gruppo freeski non è proprio come allenare uno sci
Ogni tanto mi capita di ricevere domande preoccu-
club quindi ho sempre cercato di girare con i ragazzi
pate di genitori che si spaventano davanti al desiderio dei loro figli di avvicinarsi agli snowpark ed al freeski.
Foto: Alessandro Belluscio
ITW VALENTINO MORI
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io rispondo sempre che non dovrebbero avere tanta paura. sicuramente in questo sport ci sono più pericoli rispetto al biliardo o al ping pong, ma è uno sport che insegna anche ad affrontarli questi pericoli. quindi per chiunque volesse avvicinarsi al freeski io dico, fatelo!! ragazzi e ragazze, giovani e meno giovani venite negli snowpark, imparate a conoscerli e a rispettarne le regole. provate ad affrontare le strutture che sono alla vostra portata e non abbiate fretta e presunzione di voler strafare. anche senza trick esagerati ci si diverte e si impara a conoscere il proprio corpo, i propri equlibri e a concentrarsi sulle proprie sensazioni. come per tutte le cose, il tempo e l’allenamento vi porteranno a raggiungere piccoli grandi risultati! e poi stiamo parlando di uno sport dinamico e adrenalinico che vi farà conoscere tantissima gente quindi... meglio di così!
// Preferisci rail o kicker? Beh la questione non si pone... mi piace saltare grosso! mi cibo di adrenalina quindi sentirsi liberi di muoversi in aria non ha niente a che vedere con lo scivolare sul ferro. nonostante questo per me fanno entrambi parte di questo sport quindi c’è da imparare moltissimo da una parte e dall’altra... // Programmi futuri, ringraziamenti, saluti? Direi che prima di riposare un po’ i piedi tra le onde di fuerteventura...=) mi aspetta un fine stagione tra Livigno e la Val Senales, passando per la finale dell i-free Freeride Tour Italia a monte rosa!
SWARIO'S SET UP
durante l’estate vedremo dove finirò, mi auguro se non a sciare, ad organizzare un altro inverno pazzesco come questo appena trascorso!! Un ringraziamento speciale a tutti i ragazzi che ho conosciuto quest’anno con i quali ci siamo divertiti dibbrutto, a Fabri, Nano e IVP per tutti i progetti che abbiamo seguito insieme, ai miei genitori e alla mia sorellina che continuano a sopportarmi, a tutti i miei amici e agli sponsor che mi seguono!
VOLKL DALBELLO, SMITH, PEAK PERFORMANCE GUASTO FATCAN
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o sempre amato l’autunno. Oltre ad essere l’anticamera
dei sogni di ogni freeskier, è anche la stagione più imprevedibile e ricca di contrasti: i colori, gli odori e
soprattutto le condizioni meteo. Temperature che salgono e
scendono come montagne russe, giornate di sole che in un attimo vengono spazzate via da venti freddi e la pioggia che spesso e volentieri si trasforma in neve leggera regalandoci le prime scorribande con gli assi ai piedi. Benvenuto autunno. Questa soundselection è dedicata a te e ai tuoi chiaroscuri. Un viaggio sonoro in cui i generi si fondono e si alternano come i giorni freddi a quelli di sole, le chitarre rock ai sinth, le melodie electro a quelle indie- folk, i suoni chimici alle atmosfere western. Così, senza una direzione precisa, senza sapere dove ci porterà la prossima traccia. E’ l’autunno. RNR.
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CLAP YOUR HANDS SAY YEAH
HYSTERICAL Genere: Indie Rock Etichetta: V2 Gioisca chi li conosce già, perché la loro terza fatica prende totalmente le distanze dal fiacco “Some Loud Thunder”. Si incuriosisca chi non li hai mai sentiti perché questo gruppo è uno di quelli che non dovrebbe mai mancare nelle playlist del vero indierocker. Nel 2005 fecero gridare al capolavoro critica e non addetti ai lavori con uno stupendo album omonimo, un’innovativa combinazione di chitarre folk suonate a ritmi sostenuti, voci ubriache e testi sgangherati. L’album manifesto di un rock underground stralunato ma proprio per questo tremendamente incendiario. Peccato però che la loro seconda prova non confermò le aspettative. Un disco impersonale, ripetitivo e piatto. Li davano già per persi, una delle tante meteore che passavano per caso sopra i cieli affollati di NY, dicevano. E invece, a distanza di quattro anni, eccoli ancora qui, con Hysterical. Si capisce dalle prime tracce che non sono più i Clap di una volta, quei freakkettoni tutto sballi e “peace and love”. Sono cresciuti e non solo nei testi ma anche nelle sonorità e nelle scelte strumentali. La combinazione magistrale dei synth e di chitarre shoegaze alternate alle acustiche, regala un’atmosfera siderale, lontana anni luce dal peso della gravità terrestre. Sembra quasi che i Clap siano stati esiliati per quattro anni sulla Luna e li, tra quei crateri, osservando il loro pianeta natio, avessero deciso di suonare e registrare. È un album magnifico, intriso di sogno e malinconia ma sempre scorrevole e mai melenso. Non sono più i ragazzini di prima, adesso i Clap sono diventati grandi e fanno sul serio. Tracce bomba: “Hysterical”, “Into Alien Arms”, “In a Motel”.
HEARTS
CHERISH THE LIGHT YEARS
Dalla Svezia con amore, sogni e sintetizzatori
Nostalgia della eurodance anni’90?
I Break Horses
Cold Cave
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eskicamp // A cura di Fre
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Testo di Marc
per poter iniziare si deve imparare Ăˆ uno dei trik che il box. A questo di alto livello sui ra ne io ss re og pr a un sul significato ccola parentesi pi a un o m ria ap punto re dal box role bisogna usci pa e ch po In l. del pretze entraalla rotazione di sto po op o ns se o dal rail in freeskicamp Mar so il coach del ca to es qu In . ta ed esce dal ndo verso sinistra ra gi tra en llin da co Ey stra. 0 gradi verso de tubo facendo 27 rghe x con gli sci a la Approcciate il bo are’. preparatevi a ‘slid
zza bacino e
o rivolto sulla fine ere con lo sguard Cercate di riman i davanti, distenete forza sullo sc im pr im e bo tu l de con la stuttucercando l attrito e ba m ga la o dend ne con la cherete la rotazio oc bl o nd ce fa i ra. Cos ra fate la fine della struttu Al x. bo l su liti sa quale siete con l aiuto delle piede davanti e o str vo l su o rn pe effetture il 270. inta necessaria a sp la te da a ci brac evi per l atlietevi e preparat og cc ra o nt pu to A ques h. terraggio in switc
PARK SI GIRA!
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! A R I G I S l e z t e r P t u o 0 27 skierz
RIDER: FEDERICO FETTE DE ALBERTIS // LOCATION: LES DEUX ALPES // PHOTO: DAMIANO LEVATI
i e si puo ta diverse variant Questo trik presen sede cermodi. In questa rsi ve di in re ui eg es l modo idea generale su un re da di o em cher r provarlo. piu semplice pe
to trik doa di provare ques Innanzitutto, prim 0 con o di girare un 54 ad gr in re se es e vret dezza. Per lti di media gran scioltezza su sa rispetto a rre piu airtime questo Trik occo normale per eseguire un quello che serve postate la ate sul salto e im riv Ar ’. tto ia ‘p 0 54 la spalla do di abbassare rotazione cercan la spalne. In questo caso interna alla rotazio rotazione di che seguite la la sinistra. Dopo qualsiasi e fareste per un m co sta te la n co e subito è ne che proveret 540. La sensazio er perso l sbilanciati e di av quella di essere to la roaver aver imposta equilibrio. Dopo grab. Qui il alla ricerca del te da an ne zio ta
#4//2011
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skierz
tte de Alamp Federico fe coach del freeskic ute ovveca del reverse m er ric la al va rtis be n la mano sinistra prende co ro girando verso mposti e stro. Rimanete co sinistra lo sci de do gli sci zione sino a quan continuate la rota Andate alla o sotto il corpo. an rn rito i ed pi i e molio con lo sguardo, gg rra te at ll de ricerca mortizzare eparatevi ad am late il grab e pr con le gambe. toccare iglio è quello di ns co o ol cc pi Un in fase di n la mano il salto leggermente co sarà piu ndo, una spalla stacco, cosi face uramente andrete quasi sic e tra al ll de a ss ba in cork!
O T O H P TOTU IAL R
SHOOTING LIFESTYLE
skierz #4//2011
PHOTO TUTORIAL
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Eccoci di nuovo qua! Siamo a ottobre e, a meno di spostarsi su qualche ghiacciaio, manca ancora un po’ di tempo alla stagione invernale. Perchè non usiamo questo tempo per fare qualche scatto lifestyle a noi e alla nostra crew? Un’idea che voglio darvi è quella di sfruttare la possibilità di lunghe esposizioni per effetti creativi. Vediamo un esempio insieme..
Di Gianmaria Veronese
Per ottenere questo effetto è sufficiente trovare un luogo buio (di notte è l’ideale), settare un tempo di otturazione molto elevato (tipo 30 secondi) e un diaframma intermedio (ƒ/5.6 andrà benone). A questo punto scattiamo! Usiamo un flash per schiarire il soggetto e dopodichè, durante i 30 secondi prima della chiusura dell’otturatore, facciamo usare al soggetto un oggetto luminoso (lo schermo del telefono andrà benone) in modo simile a un pennello per produrre scritte o disegni. Se usiamo un flash a slitta e siamo almeno in due, anzichè farlo scattare dalla macchina, teniamolo in mano e usiamo il tasto “test” per farlo scattare da una posizione decentrata. Questo darà all’immagine un aspetto meno piatto, ma più tridimensionale! Yo!
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Attack of la Niña
skierz #4//2011
dei video 2011. I gusti sono personali… ma MSP ha fatto ancora una volta centro! Il livello di skiing (il triplo di Bobby Brown!!!), filming e la scelta perfetta della musica lo rendono a parere della WHC il miglior trailer 2011!
Matt Walker late hooD
Video selection
91
La nostra video selection non può che partire da uno dei trailer
o e d i c n v ele tio s E quanta neve!! Vedremo se potrà
Matt Walker comeback. Dopo aver passato
anche vincere il titolo
la maggior parte della stagione 10/11 ai box
di miglior video
per un infortunio alla spalla ecco Matt Walker alla sua prima uscita in park dopo essere tornato in forma! Il video è breve…
ma stile a pacchi e tanti trick… thumbs up!
Leo in las lenas
Leo Taillefer ci mostra un po’
di freeride a Las Lenas, diciamo che il video non contiene trick epici, linee
incredibili o cliff mostruosi. Ma proprio
Freeski NZ open
Ecco a voi il video delle qualificazioni dell’evento per ricordarci che dall’altra parte del globo
è inverno e… si scia! Il contest è il più gagliardo
per questo quella helmet cam
di quelli nel periodo “estivo” e il nostro Markus Eder
potrebbe essere sulla testa di
ormai è stabilmente tra i top 5 in qualsiasi evento
ognuno di noi! E quindi… che voglia di sciare che fa salire!!!
partecipi, un motivo in più per gustarsi questo video! Da non perdere il course checkout effettuato da Markus!
Attack of la Niña
skierz #4//2011
dei video 2011. I gusti sono personali… ma MSP ha fatto ancora una volta centro! Il livello di skiing (il triplo di Bobby Brown!!!), filming e la scelta perfetta della musica lo rendono a parere della WHC il miglior trailer 2011!
Matt Walker late hooD
Video selection
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La nostra video selection non può che partire da uno dei trailer
o e d i c n v ele tio s E quanta neve!! Vedremo se potrà
Matt Walker comeback. Dopo aver passato
anche vincere il titolo
la maggior parte della stagione 10/11 ai box
di miglior video
per un infortunio alla spalla ecco Matt Walker alla sua prima uscita in park dopo essere tornato in forma! Il video è breve…
ma stile a pacchi e tanti trick… thumbs up!
Leo in las lenas
Leo Taillefer ci mostra un po’
di freeride a Las Lenas, diciamo che il video non contiene trick epici, linee
incredibili o cliff mostruosi. Ma proprio
Freeski NZ open
Ecco a voi il video delle qualificazioni dell’evento per ricordarci che dall’altra parte del globo
è inverno e… si scia! Il contest è il più gagliardo
per questo quella helmet cam
di quelli nel periodo “estivo” e il nostro Markus Eder
potrebbe essere sulla testa di
ormai è stabilmente tra i top 5 in qualsiasi evento
ognuno di noi! E quindi… che voglia di sciare che fa salire!!!
partecipi, un motivo in più per gustarsi questo video! Da non perdere il course checkout effettuato da Markus!
03
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01 // SPINEOLOGY JACKET Studiata in ogni dettaglio per lasciare libertà di movimento, la North Face Spineology Jacket è il sogno di ogni amante degli sport invernali. Tre strati di Gore Tex Performance Shell assicurano impermeabilità ad acqua e vento e un’eccezionale traspirabilità garantiscono il confort anche nelle condizioni peggiori.La ghetta interna anti powder il cappuccio compatibile per il casco e il sistema di salvataggio Recco. unita alle numerose tasche e una stilosa zip asimmetrica completano il design. www.thenorthface.com
02 // SPINEOLOGY PANTS Ideati per sciatori che vogliono i migliori pantaloni sia sotto l’aspetto dello stile che della sostanza. I tre strati di Gore Tex Performance Shell offrono protezione da acqua e vento, garantendo un’eccezionale traspirabilità per una comoda e affidabile difesa contro gli elementi delle alte quote. Il sistema di ventilazione aiuta durante la sudorazione e la linguetta regolabile in vita assicura una facile stratificazione degli indumenti. Il sistema di salvataggio Recco e numerose tasche completano il design del più tecnico tra i pants della linea Criptic. www.thenorthface.com
03 // ORTOVOX FREE RIDER PHANTOM 26 Il Phantom non ha solo un look eccezionale, possiede anche tutta una serie di dettagli che lo fanno primeggiare tra gli altri modelli “Free Rider”. Il materiale esterno in tessuto gli dà un tocco di raffinatezza che ben si sposa con le sue caratteristiche funzionali. il fissaggio degli sci è sia laterale che diagonale, consentendo l’aggancio senza riporre lo zaino. Il comparto aggiuntivo impermeabile ha la funzione di proteggere documenti e apparecchi elettronici dall’umidità. Anche in questo modello, come in tutti i back pack della linea “Free Rider”, è presente il protettore dorsale SPS integrato: cinque strati sovrapposti che proteggono efficacemente dalle lesioni alla schiena in caso di caduta. Il protettore è certificato TUV e grazie alla cintura addominale in neoprene rimane sempre ben avvolto alla schiena. Grazie al taglio aderente, lo zaino accompagna ogni movimento senza sviluppare una dinamica propria. Tra le caratteristiche aggiuntive spiccano: fissaggio sci/ snowboard, comparto speciale per attrezzatura di sicurezza, anelli porta piccozza, comparto cellulare/fotocamera e fischietto di emergenza. www.ortovox.com
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05 // DALBELLO IL MORO T La scelta del campione del mondo Tanner Hall. Sviluppato da sciatori veri per sciatori veri,per prestazioni ottimali nei parks. Grazie alla sua resistenza e forza,soddisfa molto bene anche sciatori all mountain. Design unico! Scarpetta dalle imbottiture in schiuma ad alta densità,fascia di chiusura della tibia dal profilo ampio, leve con fascia dentata di ispirazione snowboard. Scarpette ID super leggere e confortevoli che garantiscono il massimo assorbimento degli urti . Il Moro T è stato migliorato nella forma dello scafo e della scarpetta,facendo particolare attenzione ai 4 punti sensibili della calzata (Contour 4). Ne traggono particolari benefici la calzata,le funzionalità,la prestazione e il controllo. www.dalbello.it