SkierzMag #5

Page 1

I

nT

r p o ili

VI er

eW

Em

P

i

al t i v e

HO

HO

e OT

r

o

n a i m

S TO

da

r aP O kT aS

i

at v e l

r e d sE

O

u

rk a m

eUrO freerIDe

Chamonix

TeCnICa

park si gira

BIG PrO

tj schiller

I COnSIGlI DI...

prof Brac




n. 5 - anno 2

direttore: Alessandro Mazzoleni

Hanno collaborato in questo numero: Luca Belotti Sergio Carminati Nicholas Garattini Gianmaria Veronese Stefano Buzzi Lorenzo Pedroli Emilio Previtali Damiano Levati Markus Eder Franz Perini Carolina Bagnato Mael Bonfriga Massimo Braconi Marco Eydallin Mattia Bericchia

w

.ski ww

er

g. zma

com

WE L

SON

WINTER SEA OVE

NEWSCHOOL NEWSCHOOL SHOP - Borgo S. Caterina 98B 24100 Bergamo tel. (+39) 035.237.927 OnlineShop: www.newschoolshop.com Tutti i diritti sono riservati - Copyright 2011 © Skierz (testi, foto, grafica) presenti all’interno di questa rivista sono proprietà della rivista Skierz e sono protetti dalla normativa sul diritto d’autore, non potranno quindi essere pubblicati, riscritti, distribuiti, commercializzati. I marchi, le denominazioni e le ditte menzionati all’interno di questo sito sono di proprietà dei rispettivi proprietari e sono protetti dalla normativa vigente in materia di marchi, brevetti e/o copyright.

AK, AlienWorkshop, Altamont, Analog, Anon, Armada, Bastard, Bern, Bones, Burton, Dakine, DC, Deeluxe, Drake, DVS, Element, Eletric, Emerica, Etnies, Fallen, Forum, FullTilt, Giro, Grenade, Habitat, Hubba, Indipendent, Iuter, K2, LIBtech, Line, Nike SB, Nitro, Northwave, Oakley, PlanB, Raiden, Red, Ride, Rossignol, Salomon, SantaCruz, SpecialBlend, Spy, TheNorthFace, Vans, Venture, Volcom, Vonzipper, WESC, Airblast, Bataleon, capita, Carhart, Foursquare, Gnu, L1, Lobster, Nike Snowboarding, Nixon, Union, Vonzipper, Yes, Zero, Quicksilver, TSG



co? mo atleti di più irtuosis v o r u s e m p re p ffascina eativa o r a c i e k s n . e io e p re s s reatività ndo del fr Sport, es cnica e c te se, il mo o e c d n le fo e ce che tte e tr ier moltepli Un po’ tu n freesk a natura e un buo u h s c o a re la ll r e e p tto qu iare a gir proprio trovate tu e per iniz h le c a ti u u n e a d m à à p ro p e In questo i difficolt e attivit ere: dall r livelli d p e a p s i e is b iv b sudd dovre ropei. dei trick ani ed eu gazione ark itali p i r o li alla spie in lib ratica e dei mig dere la p scrizion reri o p e r re n a una de ic r a! o te supporto o im . tt a o s lo Un ti s e nte iù diverte a n c o ra p eestyle

f

el fr scuola d a v o u n a -l r reeski

i o B ra c o n Massim

- Dimitri

Sarto


n u i F r o e t i v ed a H e l a

leni

dro

san

les Di A

zo Maz

L’Italia è ufficialmente spaccata in due. No, non sono diventato un rivoluzionario padano ma forse è più corretto dire che le Alpi sono spaccate in due. Ad Ovest dell’arco alpino badilate di neve, al centro e ad est si scarseggia. Forse ci siamo abituati troppo bene gli anni passati, forse non ci accontentiamo mai o forse abbiamo solamente una voglia matta di inverno. è questo il punto, l’inverno. Il freddo, l’attitudine a vivere in modo differente dalle altre stagioni, a pensare in modo diverso e ad avere i pensieri rivolti nella maggior parte alle attività invernali. Abbiamo voglia di neve fresca, quello è fuori discussione. Ma forse non solo da sciare, anche da guardare mentre scende, da ascoltare nel silenzio o accompagnata ogni tanto da quel brusio fastidioso dei cavi dell’alta tensione. Scatta in tutti la molla dell’ansia da neve fresca, il solito e frenetico palleggiare tra un sito meteo, una mappa epson e qualche proverbio di un vecchio mandriano local per la ricerca del giorno giusto. Sembra che sul finale dell’autunno impazziscano tutti e la cosa diventa ancora più divertente nel percepire l’agitazione di massa. Ci sono dentro anche io fino al collo, senza fare differenze o pontificare troppo. Ormai è imminente il perido natalizio, chi può si sposta nella propria casa di montagna, altri gironzolano per le alpi aspettando le migliori precipitazioni ma la cosa che accomuna tutti è stare in montagna. Certo, la montagna, quella che piace a tutti, specialmente durante l’inverno e che ci da la possibilità di fare le più svariate attività. Gang di ragazzini con bandane da rapina e felpe 3xl tall che invadono gli snowpark, Telemarker filosofeggianti e non che discutono di tecniche nuove, talloni liberi e sci adatti, Freerider che pontificano su rocker, camber, arva ,pala e sonda, Alpinisti che snobbano le piste e vanno a trovare la quiete negli itinerari backcountry, Mazzinga incazzati neri alle 7 della mattina che devono infilarsi gli scarponi flex 300 e pigliare freddo in tutina ed improbabili completi con bermuda aderenti e giubbini da aspiranti Casey Stoner, turisti dell’ultimo minuto, famigliole con bambini in lacrime, maestri, bobbisti e amici vari. Ci sono tutti, più o meno. Tutti hanno lo stesso obiettivo: divertirsi! Sembra banale ma in fondo è così... almeno per me. Have Fun e Buon Natale!

Skier: Ale Mazzoleni // Spot: Oloppof // Foto: Luca Belotti




M o S rio a M

05 r r E ov s Ede

C

14

ili o Em

m

tria

on inc

Foto

i ital

rev op

Ew

vi tEr

in

u ark ars t: v p s o th smi tesy r u : Co :m

r skie

E rid reuses E E Fr geu

o an Eur iaisons d l

26 asK to a pro r otE o 8 H 3 pHotos 40 Euro trip 50 intErviEw 58 Euro trip i... d i 64 i ConsiGl Co & 2 7 tElEmarK n tio C E 74 sound sEl ra! i G 6 7 parK, si n tio C E 78 vidEo sEl 82 stYlE 84 les

us ark

r

Ede

m

i

dam

i

vat

le ano

nce

les

a sen

rie xpe

E

ller

chi

tJ s

il

ta

con

c si ra

lio

pig

n bue

ro

reti

oni

rac

B imo

ss

ma

am di C

iare

a

rk d

a lem

te

ng ma

he mt

k

dar

o

rs fr

ye pra

tch

swi

k Cor

540

tch

i e sw

o san

a

ci g

he oc

in

e

i vid

os

rop

le p

io erg

is te d

i첫

di p

ti

ina

m Car


N I I T S E V

SAFETY CAMP

A Z Z E R

U C SI

IN

DEMO TEST

PROGRAMMA 26/27 Novembre 2011 Breuil-Cervinia 3 Dicembre 2011 INSIDE Safe & Ride, Passo San Pellegrino 17/18 Dicembre 2011 Passo del Tonale 15/16 Gennaio 2012 Monterosa Ski, Gressoney

DEMO TEST

21/22 Gennaio 2012 Engadin Silvaplana Corvatsch 27/28 Gennaio 2012 Pila (tappa in fase di definizione) 4/5 Febbraio 2012 Sauze d’Oulx 17/18 Marzo 2012 Bardonecchia

PARTNER

MEDIA PARTNER SUPPORTER

PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI: www.mysticfreeride.com e-mail: segreteria@mysticfreeride.com




w t i

ro

and

r vis

Inte

ss : Ale

ni

ole

zz Ma

ta

iz c i m

ia

ra a t s ilio o m n E d la a a t a t are is Da n v r o m inte ’ e li n o! u m n e o a r r c fa o’ .. s t . p a n n èu ugi c mia



Spot: Norvegia // Photo: Kris Erickson


scalpitanti, che progetti hai in cantiere? Veramente a me sembra che le stagioni non finiscano mai. In cantiere ho un sacco di bei viaggi, alcuni puramente alla caccia di belle linee e neve fresca, altri più alpinistici, più expedition style. Molti viaggi in Nord America Alaska inclusa, una spedizione su una montagna vicina al circolo polare artico, quello che capita in Europa, dove nevicherà bene, quando nevicherà bene. E poi Japan, spero. // Fare l’atleta è un lavoro bellissimo, ma che richiede molta costanza, come imposti i tuoi allenamenti? In realtà sono gli allenamenti che impostano me, non viceversa. La stagione estiva serve come preparazione a quella invernale e quella invernale è la preparazione a quella estiva. D’estate cerco di progredire organicamente e di rimotivarmi, d’inverno cerco il più possibile di stare sulla neve, a me piace da matti stare sulla neve. Fisso degli obiettivi di anno in anno e poi cerco di fare tutto il ragionevole per raggiungerli, a volte ci riesco, a volte no. Nel caso aggiusto il tiro. // Oltre agli allenamenti un rider professionista di cosa si deve occupare? Diciamo che gli allenamenti sono il presupposto per fare in modo che questa cosa di sciare o meglio andare in montagna a tempo pieno si possa realizzare come professione e che possa durare nel tempo. Fare il pro per due anni riesce a molti, farlo per dieci o per quindici no. Allenarsi deve essere una costante, a me fortunatamente piace fare fatica, quindi no problem. Per il resto ci sono un sacco di altre cose di cui uno si deve occupare, tipo fare in modo che quello che fai possa essere condiviso con altri. Può essere scrivere articoli e reportages, filmare o produrre video, tenere aggiornato il proprio blog. Alla base c’è la voglia di imparare sempre cose nuove, di evolvere e la capacità di non svendersi per quattro adesivi e una maglietta. E poi la voglia di sciare, sempre. Tanti pro quella la perdono per strada.

skierz #5//2011

17 itw Emilio previtali

// Finalmente la stagione è iniziata e sono tutti


Spot: Giappone // Photo: Alessandro Belluscio


itw Emilio previtali

skierz

#5//2011

19


// Sei un amante della montagna e dell’outdoor

// Sei stato in spedizione in Alaska sul Denali di recente,

in generale, negli attrezzi per lo “scivolamento”

che sensazione ti ha dato farlo con gli sci da telemark?

sei passato dallo snowboard al telemark in questi ultimi

Nessuna sensazione speciale, per me sciare con gli sci si-

anni, cosa ti ha colpito così tanto?

gnifica andare a telemark. Non è una condizione partico-

In realtà io cerco di fare bene più cose, non mi intreressa

lare, non mi sento in gara con nessuno, è il mio modo di

farne una sola. Del telemark mi piace la semplicità del ge-

sciare. Mi è piaciuto soprattutto sciare nei canali ripidi, oltre

sto, la pulizia del movimento, il fatto che ci sia una mentalità

che dalla cima. Ci sono delle linee al Denali che mi piace-

più aperta che nello sci. E’ un po’ come era lo snowboard

rebbe davvero fare anche con lo snowboard. Una specie

all’inizio. E poi ci sono più barriere da rompere, più cose

di accoppiata, telemark + snowboard. Magari ci torno.

nuove da inventare, più sfide da raccogliere, più limiti da superare. Con un attrezzo solo puoi passare dalla cima di

// Farai ancora spedizioni con lo snowboard?

una montagna di 8000 metri al park, dal freeride allo sci

Certo! Mi fa ridere quando mi chiedono se mi sento ancora

alpinismo. Il telemark è lo sci totale. In fondo è una scusa

snowboarder. Lo snowboard, per come lo penso, è qual-

bella e buona. A me interessa esplorare, ecco.

cosa di così profondamente radicato in me che prescinde da tutto il resto della mia vita. E’ una condizione, uno stato

// I telemarker sono sempre di più, cosa pensi

mentale. Non è che posso “smettere” di essere snowboar-

del movimento italiano?

der come smette un calciatore o un tennista. Per me oggi

Non lo so bene, io ai raduni del telemark sono impegnato

non c’è bisogno di praticarlo “tanto” lo snowboard, c’è biso-

soprattutto a sciare, non ho tempo per pensare troppo. Le

gno di praticarlo bene. E’ un po’ come per i big wawe rider

discussioni sulla filosofia del talllone libero sono roba da anni

del surf, a me adesso lo snowboard piace quando ci sono

’90, adesso è tutto molto più easy mi pare, tutti più rilassa-

un certo tipo di condizioni o un certo tipo di linee da per-

ti. Io sono una specie di “ninfomane” del telemark, a me

correre. Oppure la compagnia giusta. Tu aspetta e vedrai.

il telemark piace soprattutto farlo. Certo, diciamo che se le aziende investissero un po’ nei noleggi e negli sci club invece che nei raduni dove la gente si va ad ubriacare, io credo che il telemark potrebbe crescere per davvero.


skierz #5//2011

itw Emilio previtali

21

Spot: Norvegia // Photo: Kris Erickson


Spot: Revelstoke // Photo: Barry White


itw Emilio previtali

skierz

#5//2011

23


skierz #5//2011

itw Emilio previtali

24

Spot: Norvegia // Photo: Kris Erickson


skierz

// Negli anni hai visto un sacco di posti diversi

// Scriverai un tuo libro a breve?

dove sciare, quale ti ha impressionato di più?

Scrivere è niente. Gli scrittori scrivono, gli artisti vendono. Ser-

Ogni posto, a suo modo, mi ha impressionato. Le Alpi sono

ve almeno un po’ di arte dentro alle cose che uno produ-

il più grande e strepitoso luogo per lo sci del pianeta. In

ce, per farsi leggere. Pubblicare è niente. L’importante è farsi

Alaska ci sono le linee più arrapanti. In Sud America ci sono

leggere. E poi rileggere.

#5//2011

vagge e pericolose. Alle Svalbard ci sono le montagne più

// Un bel posto per allenarsi durante l’estate?

silenziose. In Giappone c’è la neve più “fluffosa” del mondo.

Casa mia, cascina Donecco. Ma ci sono già io.

itw Emilio previtali

gli sciatori più efficaci. In Pamir ci sono le montagne più sel-

25

In Himalaya ci sono montagne che quando provi a salirci e a sciarci sopra ti fanno sentire una specie di crampo nello

// E uno per l’inverno?

stomaco, come uno stordimento, una sensazione di terrore

Casa mia, Foppolo. Un ottimo campo base, niente poser in

e di coraggio insieme, che non ho mai provato da nessun

giro. Se volete c’è spazio.

altra parte. Forse quelle sono le montagne più belle di tutte. A parte quelle dietro a casa mia, ovviamente.

// Bici da corsa, Mtb, Crono, arrampicata, corsa e nuoto. A cosa preferisci dedicarti maggiormente?

// Hai da poco terminato una scuola di storytelling,

Triathlon lunghi e crono!

come è stato? E’ stato figo. Difficile, impegnativo, ma figo. Scrivere è una

// Birra preferita (non ti chiedo dei negroni

cosa difficile e facile allo stesso tempo. Certe volte ti sem-

perchè ho tatto)?

bra tutto chiaro e semplice e lineare. Certe volte sembra

Tutte le Weissbier, zai no…

tutto troppo difficile, quello che scrivi brutto, incomprensibile, soprattutto quando ci pensi troppo. Un po’ come quando

Grazie Zio, a presto...

vai in park. Se pensi troppo non chiudi niente. Se pensi poco hai una bella sensazione ma spesso non stai girando al tuo massimo, non progredisci, non migliori. Bisogna trovare un equilibrio, una leggerezza, un punto dentro di te dove si sin-

ww

m w.e

ili

ev opr

ita

om li.c

tetizza tutta l’energia. Poi, da lì, c’è il vero inizio. L’inizio di tutto.

Photo: Damiano Levati

/


ri de ee fr ro

Eu

s n o s i a i l s e L t Compagne Testo: Bruno t e n ve é ois Régis Th Foto: Franç

) o s o l o c i r e p o i g g a s s a p l (i


s e s u e r u e g n da

ura follia p e a r u t en e tra avv in f n o c Il labile, è sempre monix. a h C a i v o to se ti tr t u t t a r p so


n o m a h C


x i n

La mano avanza sotto il cavo di sicurezza, scivolo dolcemente dall’altra parte, 2800 metri sotto i miei sci vedo Chamonix. L’ abbiamo lasciata una mezzoretta fa e mi sembra già cosi lontana e vicina allo stesso tempo. Oli butta un rapido sguardo lungo la cresta in direzione dei vecchi piloni. Alzando gli occhi vedo corvi che con grande maestria volano nel forte vento che soffia lungo le pareti.

solo una piccozza per due, alla peggio un ma-

Il sole tramonta sulla Aiguille du Goutet e la

nico di pala. Letto bene il terreno, ci lasciamo

luce arancione che sparisce dietro la parete

scivolare dolcemente su questa stretta striscia

ha qualcosa di caloroso malgrado l’ambiente

di neve che sembra tenere, senza troppo pen-

austero dove le lastre di ghiaccio scompaiono

sarci, concatenando le curve. Ora bisogna at-

tra la neve fresca. Forse è un po’ troppo presto

traversare sulla destra una decina di metri di

per questa prima parte della disc sa, soprattut-

ghiaccio dove gli sci non aderiscono, lascian-

to visto che non abbiamo né imbragature, né

doli correre nella speranza di arrivare su una

mandrino né corde,

superficie di vecchia neve dura, dove si possa cominciare a frenare e rallentare. Perdere il controllo per qualche secondo o per qualche

e’ COMe PrenDere Della DrOGa, BISOGna arrIVare alla fIne Del VIaGGIO. nOn PUOI ferMarTI e rIVOlere SUBITO Il COnTrOllO.

metro in questo luogo può risultare molto pericoloso. E’ come prendere della droga, bisogna arrivare alla fine del viaggio non puoi fermarti e rivolere subito il controllo.


a h C


skierz #5//2011

Euro FrEEridE lEs liaisons danGEurEusEs

31

Il mio amico Canadese mi aspetta nell’avvallamento sulla destra appena sotto il grande canale. Mi chiedo come farà a girarsi in quel posto di merda. La neve non è ottima e inizio a scivolare cercando di tenere il controllo. So che non devo cadere e questa tensione non mi fa sentire bene. Ancora una piccola attraversata orizzontale nel pietrisco, con attenzione ai sassi che non rovinino le nostre solette, ma questo è il prezzo minimo da pagare rispetto a quello che altri hanno pagato.

x i n o m a


skierz #5//2011

Euro FrEEridE lEs liaisons danGEurEusEs

32

Un Canale COMe QUeSTO È Un DOnO Della naTUra a TUTTI GlI UOMInI CHe SOnO STaTI COSÌ L’anno scorso ho provato delle forti emozioni e ho pianto sciando e di certo non per colpa del freddo e del vento. Fa parte di me e qualche volta questa incontenibile emozione torna a farmi visita, soprattutto quando la situazione e il

fOllI Da COSTrUIre Una fUnIVIa SU QUeSTa MOnTaGna.

luogo mi riportano ad anni passati. gli spruzzi di neve che alza Olivier ad ogni curva rimangono

Ora sto bene, il mio stato d’animo è tornato

nell’aria anche dopo il suo passaggio, e non si

normale, parto e imposto la prima curva sulla

fermerà prima di aver passato il crepaccio e il

contropendenza a sinistra che non è ancora

cono di deiezione.

stata tracciata, portandomi poi nella parte centrale che è già stata sciata e approfitto della veloce presa per fare una linea più alta rispetto alle tracce degli altri, e un gioco d vertente dove devi evitare le rocce che potrebbero farti cadere e bloccarti. Gli sci moderni ci permettono di fare linee che non erano accessibili qualche anno fa. Un canale come questo è un dono della natura e degli uomini che sono stati cosi folli da costruire una funivia su questa montagna.

m


x i n mo


l’aDrenalIna CHe SI STa DISSOlVenDO nel MIO COrPO MI fa DIMenTICare CHe le GInOCCHIa MI fannO Male.

Continuo a sciare, la neve diventa migliore in basso, sono contento e una profonda gioia mi accompagna. Rallento e raggiungo il mio amico che mi abbraccia e mi dà una pacca. “è stato bello il Rocket?” “Cazzo” cosa potevo dire d’altro. Non passeremo per i pendii della Peras, salteremo alla destra del ghiacciaio di Bossons. La neve è incredibile e ci accompagna in questo fine pomeriggio di inizio inverno, gli alberi e i pillows cambiano il paesaggio

ricordandoci

casa nostra. L’adrenalina che si sta dissolvendo nel mio corpo mi fa dimenticare che le mie ginocchia mi fanno male e che la giornata che ho appena vissuto non ha prezzo. Alle otto della mattina ci troviamo a Lognan per beccarci altre discese perfette, un Pas de Chèvre, polverose e soleggiate.


Euro FrEEridE lEs liaisons danGEurEusEs

skierz

#5//2011

35

x i n


Euro FrEEridE lEs liaisons danGEurEusEs

skierz

#5//2011

36

x i n o m a h


x

La neve arriva fino a Chamonix ed è ormai sera quando arriviamo. Mi sembra di svegliarmi da un sogno e come sempre in questi casi il ritorno alla realtà e’ brutale. La stanchezza di questa giornata arriva nel momento in cui tolgo gli sci, rabbrividisco dal freddo e mi accorgo che i miei vestiti sono impregnati di sudore. Il rumore delle macchine e le luci della città sembrano provenire da un altro pianeta, cosi distante da quel-

o n u r B lo che abbiamo appena lasciato io e Olivier.


K S o

a t

oa

Pr


Nick Goepper ha fatto la prima run di finale da paura, parlaci di questo rookie. Non ho mai conosciuto questo ragazzo ma come stile gira come un piccolo Bobby Brown. Si vede che é ancora giovane che deve ancora lavorare un bel pó allo stile. Invece tecnicamente é su un livello altissimo. Di sicuro sentiremo ancora tanto di lui. Che ci dici del dominio di Kevin Rolland? Devo dire che é veramente uno dei ragazzi piú simpatici nel mondo del freeski. Ogni tanto nelle interviCiao Makke, dato che hai tempo approfittiamo

ste mi sembrava un pó troppo fissato a vincere, inve-

di te per qualche domanda sul mondo

ce é sempre molto gentile ed é rimasto con i piedi

delle competizioni freestyle. è appena finito

per terra. Anche quando aveva vinto i European X-

il DewTour, grande run di Tom Wallisch,

Games e mille persone lo volevano intervistare era

quanto ha inciso lo stile nel suo punteggio?

sempre tranquillo e simpaticissimo con tutti! Nell’ ul-

Di sicuro non aveva la run piú tecnica. Lui ha sempre uno stile allucinante ed è quello che ha convinto i giudici. Fare il Livescoring in questo tipo di eventi è sempre difficile, riguardando poi le run avrei cambiato un po’ le prime cinque posizioni della classifica.

timo episodio dice che vuole vincere tutti e tre i Dew Tour Stop e i due X-Games, secondo me é fattibile. Peró occhio a Justin Dorey che che con i suoi switch double potrebbe battere Mr. Kevin Rolland! Grazie Makke, ci sentiamo presto...

PK Hunder ha fatto un mare di trick

m

.co t o p

ma è stato un pò penalizzato dai giudici,

s

come anche Russ Henshaw, che ne pensi? PK negli ultimi anni ha avuto un brutto infortunio al collo e prima di quel giorno la sua run era la stessa da 3 anni e aveva trick sicuri e completi. In gara ho visto un sacco di trick nuovi che penso abbia imparato/provato solo pochi giorni prima. Peccato che non ha preso il grab nell’ultimo rightside mille, altrimenti poteva andare a podio.

og l b . er

d

ma

se rku

ale n Fin e ope k ni 1 201

mo Pro ith Sm ics opt

Anche Russ Era alla prima gara dopo la rottura del crociato. Ci ho parlato pochi giorni fa e mi aveva detto che non voleva rischiare niente in gara e alla fine girava come prima dell’incidente. Per me che sono in riabilitazione è una motivazione enorme vedere uno skier che ha appena recuperato girare subito ai massimi livelli! Elias Ambhul ha infilato due vittorie durante l’autuno, il Freestyle Ch e il King of Style, pensi che riesca a mantenere tutta stagione uno stato di forma così? Non so che cosa é successo ma ero convinto che arrivasse in finale. Nessuno sa cosa sta succedendo nella sua testa. Ogni tanto puó essere che fa drittoni e solo trick facili per tutto il giorno e da nulla chiude qualche nuovo trick. Ogni tanto puó anche essere che arriva in park dove fa alcuni double nelle prime 3 run e poi smette. Io penso che neii prossimi dew tour stop sará nei top 5!

MaKKe'S Set uP

tHe nortH FaCe dalBello SMitH oPtiC MarKer volKl Fiat ProFeSSional CMYK level GloveS


afia r g aso foto c a n l l a to u o r t e a icin di c v v è a ue. non Si è q a n vu o o, m s o a c girin o per t e fo u s le che


ro

and

r vis

Inte

ss : Ale

ni

ole

zz Ma

ta

o, mp oor o te t utd n o a ’ t l a e ad na nist tag o n i o s s la m rofe nge e l ’i fo p prio r a o a r r f g o se lto p oto e se na i il f sce der i a i a c F a m i e / / tt fia d ai h vo gra e se ti? em oto ove f zar i fin d z e i a l com n L ia ità revi rno. gna vers pec oP o i i i a s l i t i n g i r n t u i ’ t m n pe mo gini dell di E o tu i og ma ne re in sta arc iam i fi a m v d c i i r a d n c l n a a Al o le r, la vare da ai? per , ti f and pro e st do .ride re e . d i oco r E o e a ) m d p E r a ! n t o m R u è a g da gios eg o, c ione o. F afo mm e un ian apà cas ecis ogr ma una ndo car a t p r r m d o o e a e e a f l o o l t a c p l D c m a rina a nm ries iao ata ent ata nte ad . Co re p ou r i v v v t l i n i i e i o r r e r t a r i o d l b r // C m i r o l n a ! d èa sei sve ca il m iè ma cre ma ecia he i ha nier ggi mia llissi ti in to, a i (sp o m r e t a n a t t l , So c n b i s a o s l r i ’ e c fi ta nco a. E rci ono uind gra plim aa figli .Q rni s nde foto o o m a e com i i s i r , s ce. e g d ste pia ario a, m o a imi r l i t t o l l o n i m u m V o a re Gli più inizi al c fare a fa po’ che gra ora o n o t l o l u l a So di fo que nat fare ttere e è e sm cipl


rid

er:

lo Pao

Chi

na

oc // l

atio

n: M

eB ont

ian

co


// Come è cambiata la fotografia in questi ultimi 10 anni?

skierz

Sin dall’inzio non ho mai smesso di studiare e mettermi

43

mia voglia di esplorare, ma ancora oggi non mi sento soddisfatto. Quando guardo le foto che ho appena scattato, già non mi piacciono più ed inizio a pensare come fare meglio la prossima volta. Anche nella carriera non mi sono mai fermato. Ho iniziato pubblicando sulle riviste, poi mi sono spostato sempre di più verso le aziende di settore. Nel tempo ho imparato a fare il mestiere di fotografo che è ancora una cosa diversa dall’essere bravi a fare le foto. Negli ultimi anni ho iniziato anche a lavorare con le immagini in movimento. I progetti su cui lavoro sono molto grandi e complicati. Per questo motivo ho capito che per la mia crescita professionale avevo bisogno di lavorare insieme ad altre persone. Per questo motivo io, Emilio Previtali e Matteo Vettorel abbiamo creato lo STORY. teller Collective (www.vimeo.com/stcollective). Unendo le capacità di ognuno siamo in grado di lavorare su una scala molto più grande con creatività e leggerezza. // Hai la possibilità di lavorare con dei big della montagna, come ti trovi? Gli atleti sono gioie e dolori. Siamo abbituati a vederli come eroi invincibili, ma il fotografo ha una relazione unica con loro. Sei prima di tutto una grande risorsa per loro. L’unico in grado di mostrare a tutti ciò che sono in grado di fare. Poi sei il loro compagno. A differenza del fotografo di sport tradizionale o del fotografo di freestyle, quando sei fuoripista o appeso ad una corda rischi quasi quanto loro, fai fatica come loro e condividi le difficoltà. Ovvio che non può esistere un rapporto “occasionale”, ci si deve fidare uno dell’altro e conoscersi molto bene. Infine sei anche uno dei fili che li tiene legati agli sponsor, quindi passi molto tempo a parlare con loro del modo migliore di lavorare e di come promuoversi. A volte, per questo motivo, ti trovi anche tra l’incudine ed il martello. E’ indubbio però che uno dei privilegi più grandi del mio lavoro è aver conosciuto persone incredibili, in grado di portare a termine imprese uniche. Dal mio punto di vista “preferenziale” vedo non solo il gesto eclatante, ma anche tutto ciò che si nasconde nell’animo dell’atleta e che lo rende un essere umano unico. Al di là del carattere, del modo di essere in pubblico e nella vita privata, gli atleti sono in grado di relazionarsi con il loro corpo, la loro mente e con l’ambiente che li circonda come nessun altro e per questo motivo merita essere al loro fianco per raccontare ciò che fanno.

itw damiano levati

in gioco. Sarà la mia mentalità da ingegnere oppure la

#5//2011


rid

er:

M

im ass

oB

ra

i/ con

/ lo

cat

io

ev n: r

elst

ok

C, e, B

Can

ada

// Quali sono gli ultimi lavori che ti hanno maggiormente

// Quest’inverno a cosa ti dedicherai?

impegnato?

A sciare il più possibile, ovviamente. Poi viaggi in Norve-

Direi che il progetto STORY.teller Collective in generale

gia, Stati Uniti, Terra di Baffin. A scalare su ghiaccio e a

mi ha preso parecchio. Imparare a pensare in grande

fare foto di scalata su ghiaccio.

e collaborare con altre persone, ha richiesto concentrazione e dedizione totale.

// Quali sono gli eventi che preferisci seguire?

Quest’anno ho seguito le imprese di Hervè Barmasse,

Non mi piacciono gli eventi. Troppa confusione e troppi

giovane alpinista valdostano, che ha salito tre nuove

interessi che distolgono l’attenzione da ciò che conta

linee su Cervino, Monte Bianco e Monte Rosa. E’ stato

veramente. Unica eccezione sono i lavori per Red Bull.

un progetto impegnativo, con molto budget e molte

Un evento Red Bull è pensato al massimo delle possibi-

aspettative. Da una parte abbiamo utilizzato le tecno-

lità di ognuno e quindi anche io mi sento di fare tutto

logie di ripresa più avanzate, come quelle dall’elicot-

ciò che riesco. Diventa quasi una performance sporti-

tero con il cineflex, ma al contempo dovevamo muo-

va. Una prova fisica e mentale in cui cerco di dare il

verci in montagna insieme ad Hervé, realizzare le foto

meglio. Può sembrare tutto molto commerciale, ma in

e montare brevi video in tempo reale. Il risultato però

realtà sono gli unici eventi in cui si riescono a conciliare

è andato ben oltre alle aspettative ed il risultato finale

veramente i tre elementi chiave: la prestazione degli

sarà un film da presentare ai festival di tutto il mondo.

atleti, il divertimento del pubblico e l’eccezionalità delle immagini.

// E quelli che ti hanno “appassionato”? Beh, a costo di risultare sdolcinato, ma il progetto figlia mi ha preso moltissimo. Non c’è un progetto che mi abbia appassionato più di altri. In questo momento sento che il collettivo STORY. telle,r con tutte le sue infinite possibilità, sia il passo più importante per il mio futuro.


rid

er

vi : da

de

Cus

// ini

loc

ait

Gr on:

ess

one

y



skierz #5//2011

itw damiano lEvati

47

ri

:M der

are

kd

e

si Bia

o //

loc

n atio

, lo

fot

no en,

rve

gia


skierz #5//2011

itw damiano lEvati

48

// Il tuo spot preferito per sciare? Il mio home resort è Gressoney, quando è in condizioni le possibilità sono infinite. Mi piace tantissimo anche il Monte Bianco, soprattutto il versante italiano. Poi ci sono un paio di posti sperduti per le alpi che trovo tra i più belli del mondo, ma di cui non parlo. Comunque se sono fuori dalle piste mi piace tutto il mondo. Sciare sul mare in Norvegia, sui vulcani in America o tra i ghiacciai delle alpi. // Quello per fotografare? L’alta montagna in generale. L’aria limpida, l’ambiente rarefatto. Mi piace tantissimo il senso di libertà che si ha quando già solo respiro ti fa sentire vivo. // Fotografia a parte, hai altre passioni a cui ti piace dedicarti? Lo sport in generale. Negli ultimi anni sono tornato ad una mia grande passione, la bici, sia da strada che da montagna. Poi scalare, ma più di tutto lo sci fuoripista. Ho notato che da quando lavoro full time con le foto, in una bella giornata di neve fresca ho sempre meno voglia di fermarmi e tirare fuori la macchina fotografica. // Vino o Birra? Chinotto o aranciata amara. Non bevo alcolici! // Musica preferita? Tanta. Ho sempre le cuffie nelle orecchie quando vado in bici o a correre. Sempre musica in macchina e quando lavoro. Costruisco i video con la musica e sono sempre alla ricerca di qualcosa che mi ispiri. Difficile dire la mia preferita // Grazie Damiano, a presto!

rid

er

efa : St

no

Big

io

oc // l

atio

n:

nt Mo

eB

ian

co



iP tr ro

eu da

S

A N E di Marco Belloli

nicolas Zanoli, Simon Maillard, Mathieu Fructus, Pierre vichier-Guerre, Mael Borfiga, Camille Boyer, Coline Ballet-Baz


S E e c L rien ti e tes

foto

:M

Bo ael

rfig

a

e p x E

stuFi di ritrovarsi sEmprE sul Gl aCiEr di lEs dEuX alpEs, aBBiamo dECiso di viaGGiarE un po’ E andarE a visitarE Gli amiCi italiani. BEll a GEntE E tanto ridinG!


a

ppena arrivati ci siamo resi conto che avevamo trovato quello che stavamo cercando. Niente comprensori giganti come quelli francesi

ma piuttosto piccoli insediamenti e tanta natura (abbiamo persino incontrato dei Lamas !). La prima sera il nostro contatto locale, Alex Springeth ci porta ad assaggiare la miglior pizza di Senales. Niente da fare, come la fanno in Italia la pizza non la fanno da nessun’altra parte. Scopriamo anche la birra Radler (un po’ da gay il nome ma gusto ottimo!). Appena finita la cena direzione locanda, anche qui parliamo di roba locale, una locanda gestita da una famiglia dove tutto è prodotto con le loro mani: salumi, formaggi e burro fatto in casa. Buonissimi! Ma ora parliamo di sci perché ogni minuto passato in fila per salire sul glacier ci fa salire la voglia di esprimerci in park. Dopo 8 minuti e 1200m di salita con la funivia ci siamo: NITRO GENTLEMEN’S RIDER PARK! Parliamo di 3 kicker consecutivi di 9 m ad inizio stagio-

nata. Ci gasiamo abbastanza con la neve molla nel

ne e non potevamo chiedere di meglio. C’è pure una

landing. Purtroppo la luce sparisce presto e andiamo

lunga line di jib che ci permette di scaldarci per bene.

a bere un paio di birre.

Purtroppo i rail sono un po’ corti e gli shaper ci spiegano che i lungi rail sono stati rotti da un cat!

Il secondo giorno è gasamento allo stato puro: han-

Lo shape dei kicker è un po’ diverso da quello france-

no aperto il big kicker e Luki lo sta già provando. Sulle

se, transizioni più lunghe che ti sparano in lunghezza

prime siamo tutti un po’ timorosi e solo Camille dopo

piuttosto che in altezza.

una linea di jib si decide ad aprire il salto. Vedendo la sua soddisfazione sotto forma di sorrisone, ci siamo

Passiamo questo primo giorno a ritrovare le sensazio-

tutti mossi per trickare un po’ questi 18m di kicker.

ni dello scorso anno e chiudere un paio di trick. Poi

Era come sembrava, transizione super-lunga, kicker

incontriamo Lukas « Luki » Schafer che ci propone di

bello progressivo e un landing che ci permette di at-

fare un po’ di shred urbano con altri locals a fine gior-

terrare stra lontano.


la lunga line di jib ci permette di riscaldarci un po’ la mattina!



Euro trip val sEnalEs

skierz

#5//2011

55


Tutto il giorno abbiamo potuto provare i nostri trick girando con Luki e Stefan Sheck. Stessa situazione anche nei successivi due giorni. Big kicker da mattina a sera provando nuovi trick sul soft landing. Per fortuna i 1500 riders che ci si aspettava non sono comparsi e siamo cosi riusciti a saltare in rapida successione. Nuove ed esaltanti strutture anche nell’area Jib. Insomma siamo stati piacevolmente sorpresi da quello che abbiamo potuto trovare in Senales. Ci ricorderemmo di sicuro della gente molto accogliente e di tutte le persone che abbiamo incontrato. Torneremo per allenarci magari d’estate !! Un grazie di cuore per tutto ad Alex Springeth.


Euro trip val senales

skierz

#5//2011

57


w t i


dro

M

:A

ista

rv Inte

an less

i

len

o azz

io relig

ne,

ella n me o c itĂ i, n so. i k v o s i l e o d fre ric le l e e e r p N lto oda o m m sco tto. ere a s f s e mo a i può b ... . b o a t ’ s l spo Noi i r i ha u l E



// Il livello di riding continua a crescere,

sei un po’ l’idolo di tutti. La tua carriera è piena

è inevitabile... tutti girano double cork,

di successi e medaglie, so che hai avuto

la prossima stagione sarà il momento dei tripli?

un infortunio, ora come va?

Non credo, il tripo per ora è un salto più da skimovie,

Grazie, la mia carriera ora è un attimo ferma, a dicem-

si stanno perferzionando i doppi e le rotazioni salgono,

bre ho avuto un serio infortunio al ginocchio, a gennaio

come ha fatto Alex (Shlopy ndr) agli EuroXGames.

sono stato operato ed ora sono sotto con la riabilitazio-

I salti nelle gare si slopestyle non sono abbastanza

ne. Ma tornerò presto e più in forma di prima!

grandi per i tripli... almeno non ancora.

// La più classica delle domande da italiano:

// Durante questa stagione stai filmando

ti piace l’italia?

con qualcuno? PBP o altri?

Si, la adoro. Per me è la prima volta a Livigno e la se-

Qualcosa con PoorBoyz ma ora purtroppo sono fermo

conda volta in Italia.

a causa dell’infortunio. Sarà un video fantastico ma non

Livigno è un posto fantastico, anche lo snowpark, fatto

posso dirti altro, il titolo è ancora Top Secret!

ad opera d’arte... very funny! Sono stato in Toscana e a Firenze... adoro il cibo italia-

// Hai visto Tanner Hall prepararsi per tornate

no, ne vado matto.

ai massimi livelli? Si ho visto alcuni suoi video dove prova dei double cork.

// Qual è il tuo trick preferito?

Tornerà ne sono certo, da lui ci si può aspettare di tutto!

Ce ne sono alcuni, sicuramente il flatspin bow,n arrow che è stato un po’ il mio signature trick.

// Stai pensando di prepararti per le prossime

Ma anche le rotazioni corkate senza forzare troppo…

Olimpiadi? Pensi di gareggiare anche in Pipe?

mi piace dare spazio alla fluidità dei movimenti.

Yeah, sicuramente. Mi concentrò però sullo slopestyle, il pipe sta diventado molto tecnico e per skier più spe-

// E il tuo best trick?

cializzati. Trovo più divertente lo slopestyle.

Direi quel 16 che mi ha portato la medaglia agli XGames 14.

// Che musica ascolti mentre giri in park? Sento sempre musica mentre giro, solo Hip Hop! Mi fa sentire in palla e mi carica! // Come ti alleni? Spendi molto tempo in palestra durante il periodo estivo? Durante la stagione mi alleno con i miei amici in park provando varie cose e mantenendo e perfezionando il mio bagaglio di trick. Non ho un allenatore, preferisco girare con chi conosco e con chi mi diverto. Ora mi sto allenando moltissimo in palestra per la riabilitazione del ginocchio, poi mi piace pedalare in mtb, sciare a Whistler durante il Momentum Camp dove trovo condizioni di neve “slashy” e posso divertirmi! // La tua prossima fermata? A casa mia a Vancouver (posto che adoro!) ad allenarmi in palestra!!!

skierz #5//2011

61 itw tJ sCHillEr

// Ciao TJ, parlare con te è un onore, in italia



skierz #5//2011

itw tJ sCHillEr

63

nordiCa niKe 6.0 draGon MonSter PoC Grenade SKullCandY

tJ'S Set uP


iP tr ro

eu

Testo e

rolina foto: Ca

Bagna

to // S

ci

ro Con

ssand kier: Ale


o ca l Due l n o G c o ot I n h s , r sante e a fa s r e a r D e IcK t an un tr lto I n e o r m e è a veD ono e. c s e I a fa r t r D o p o s s nI DIver In oG ente m a t le comp


er fare freeride in un posto che non si conosce la cosa migliore è sempre avere dei locals disposti a portarti in giro. Quest’inverno mi sono trovata a Madonna di Campiglio e le mie guide sono stati i fratelli Conci. Era il primo inverno che giravo con due skiers, soprattutto in veste di fotografa e filmer e già dalle nevicate di novembre guardavo preoccupata lo zaino enorme che avrei dovuto portare ogni volta. A dicembre il fondo era fatto e la prima mattina che ci siamo svegliati sotto una bella nevicata siamo usciti per fare qualche run nel bosco. Ero senza zaino quel giorno, ma ricordo che ho fatto lo stesso una gran fatica a star dietro a loro, anche se dopo un paio di giri già andava molto meglio. Iniziavo ad apprezzare le linee e i panorami. Vedevo boschi e spot a perdita d’occhio e le luci dorate delle Dolomiti mi facevano venir voglia di far foto. Sarebbe difficile descrivervi una giornata tipica, perché quest’inverno ogni giornata è stata abbastanza unica. Andare a far shooting con due fratelli è molto interessante, in ogni spot riescono a vedere un trick completamente diverso da fare. Un giorno ci trovavamo nel bosco sotto la seggiovia Nube d’Oro, con l’intenzione di portare a casa qualche foto e video. Il primo scatto è stato abbastanza naturale, una slashata di Ale sopra alla linea di cliffs. Era il turno di Andy, per i cliff più grossi non c’era ancora abbastanza neve per cui ha droppato dal primo della linea con un bel 180°. Stavamo tornando verso la seggiovia quando Ale ha notato un pillow, dopo 5 minuti lo stava slaidando in tailpress. Ormai era tardi e nel bosco calava l’ombra, ci siamo quindi spostati più in alto, per sfruttare la luce pomeridiana. Andy ha droppato giù da un cliff e Ale da un gobbone di neve, poi abbiamo deciso di tornare. Finalmente era il mio turno!


Ho gentilmente ceduto lo zaino per godermi una o

Un altro giorno Andy mi ha portata ad un cliff vicino

due linee nel scendere. Ora che ci ripenso è stata una

ad una malga. Per raggiungerlo solo il primo pezzo era

decisione saggia perchè la discesa era tutt’altro che easy.

tracciato, poi abbiamo camminato per un’oretta con

Oltre a punti belli ripidi e con paravalanghe, mi ricordo che

la neve fino alla vita, ma siamo arrivati ad uno spot

ci siamo trovati in cima ad un cliff e l’unica via per aggirarlo

cosìbello che mi sono dimenticata della fatica. Una

era saltare da uno sgolo di neve. Entrambi mi dicevano

bella roccia con qualche albero e nient’altro intorno,

“vai tranquilla, sarà un metro e mezzo”. Mi son sporta senza

solo bianco. First try è andato abbastanza grosso, poi è

vedere, ho fatto un piccolo ollie e mi son trovata a saltare

risalito e ha fatto un back flip sfiorando quasi il cliff, mi

giù per circa 4 metri, per fortuna il landing era soffi ce!

ha fatto trattenere il fiato mentre scattavo.


Euro trp madonna di CampiGlio

skierz

#5//2011

68


skierz #5//2011

Abbiamo sfruttato altre cose che lo spot metteva a disposizione, compreso il tetto della malga, sia per delle foto di lifestyle che per un drop. Un’altra cosa divertente di scattare con due fratelli, è che tra loro c’è una sorta di competitività per cui quando uno vede una foto bella dell’altro, vuole averne una di sé stesso. Quando Ale ha visto le foto di quel cliff, ha deciso che saremmo andati a far due foto il giorno seguente. Ci siamo svegliati presto e siamo saliti in zona 5 Laghi, l’unica non tracciata e col sole a quell’ora del giorno. Purtroppo aveva già scaldato e la neve era molto pesante, di salire il costone che avevamo visto non se ne parlava. Ero un po’ demoralizzata quando Ale ha visto un cliff con un albero spoglio, esposto proprio nel punto giusto. Ha droppato in 180 safety, alzando un sacco di neve, che in quel punto era ancora polverosa. Forse posso dire che è il mio scatto preferito della stagione. L’ultima giornata che vi racconto l’ho passata con Andy. Siamo andati nella zona del Grostè, dove c’erano tre roccioni che avevamo visto. Arrivati lì solo uno di questi risultava fattibile. Al primo tentativo è andato gigante, pensavo non atterrasse più. Ha fatto ancora altri due giri, io intanto lo aspettavo immersa nella powder fino alla vita e con il vento gelido, per scaldarmi fotografavo i pillows e le distese di neve vergine che ci circondavano. Dopo un po’ ho visto Andy in cima al cliff che mi faceva segno di spostarmi dall’altro lato. Il sole era arrivato anche lì e il landing era decisamente migliore. In un attimo anche questo scatto era fatto, ho recuperato videocamera, cavalletto e tutto il resto e sono scesa da una linea breve ma con una neve stupenda. Ora guardo fuori, ci sono già chiazze di prato verde, e mi manca la sensazione di essere immersa in un metro di polvere. Ma solo per un attimo, poi mi accorgo che sono felice della primavera, della neve marcia e delle giornate così lunghe. Mi rendo conto che se si ha voglia di girare la stagione non finisce mai.

Euro trp madonna di CampiGlio

69


Euro trp madonna di CampiGlio

skierz

#5//2011

70



n o C

i S

. F o

e d

r P l i

i l G

r

skie

ic

ord

rN age

ee a Fr

e n e com Ma , ent a i ng m i t c a s s e fisic e si ? ct T ent glio iata odu r z e m i l P n a , i m i o? l fin ico con zain e ione rci a r a ac, g o r r e a l am l r s B B a t s e a n s o o e e n p r o u re uò Cia . ai a ssim nde nb vere op ta p a te orm sce eu i Ma ea a e am o , i r n D o n e s r n a e e i s n io c ar v po èb siam alire i nte ag o vi la e iorn tura ma to. S nat dell e se a g n a e h i l e z p o l l e t i z c o n e an tutt ei a da, i vu nam me attr son i ti s etta se s alle he u mo , s i i r e c C a t n d o n c o Og no con me io, m na ent sua ngo mp ou re e vvia i om e l e t a O s g ia la s i m n z s e i u a n r n n i a u co li s em , pe chi e, io ti ch che ea cale r v n i s t a e t e pre d l a m i be sem kier vuo nga s m i u l o . l e i l a n g i e a ic s le g a fr orta last utto con ed de ssi p n ratt he e o a i o p i i C t p c o on oli es roc stag li pr picc app ima r , o sco e p t u im prim ista rafa oni. . n st re il fazi in p s o i e a s ideo N d z s ? v r d n e e o o e s o’ eve n tu nfid owd ndi ed ci u i co in p . un p gra 2 o m o d t e e ’ o r m n o C ia io 488 p ce ità d i v g 2 i n t o d a t 8 u t g o as rice /19 ere tan ac, dell om pria uas e Br rend i c o g z r . p a p o n lio e Gr la no Meg /vim liare RVA / : A g p e t a risv ht erc per i ric d e rov di p



e l e t rK Ma Co &

Di Luca Gasparini

“Ciao Lolo ti disturbo?”

Ogni curva ha il suo sapore, distinzione, caratteristi-

“No, oggi come ogni giovedì sono con I miei amici

ca. Basta un po’ troppo di un ingrediente ed è servita

modenesi, in un osteria dove cucinano dei tortellini

amaro come la caduta. Insufficiente di un altro ingre-

(immaginate la cantilena modenese) che sono uno

diente e fai un volo che è solo spassoso e così trovi un

spettacolo. Così buoni (immaginate i sapori) che ne-

altro sapore. Magari quello della neve in bocca.

anche mia mamma li faceva così buoni”. Sicuramente chi scia telemark lo fa anche un po’ Da casa posso solo immaginare. Ma cosa immagino?

per distinguersi. Non è snobbismo – non lo può es-

Immagino dei sapori e li lego ai miei sapori, quelli dei

sere usando attrezzatura non così precisa, non così

cibi valtellinesi, lombardi. Non certo i tortellini, quelli

all’avanguardia, prerogativa dello sci alpino – è sicu-

sono e rimangono patrimonio di un’altra cucina, re-

ramente anche per non curvare e gustare da omo-

gione, prodotti locali. Se li voglio gustare devo andare

logati. E’ come stare lontani dalla mozzarella dell’In-

là. Ma da buon italiano so quanto buono sia il cibo.

vernizzina talmente poco saporita da chiedersi se è

Quello originale, saporito, casalingo o da trattoria. Non

ancora mozzarella. Le curve su neve artificiale, sugli

quello omologato. Tutto uguale.

spigoli a scarponi bloccati sa di plastica. Me me!

Sono così goloso che evito di sciare alpino. Mi gusto il

La plastica sotto i denti non sa di niente, preferisco la

telemark. Non dico che il telemark è bello, quello lo la-

mia pastasciutta fatta col mio sugo, improponibile ad

scio dire a chi lo può solo vedere. Vi dico che è buono

alcuni se non al mio palato. Ma per me è BUONA. L’ho

perchè lo faccio. Lo impasto, cuocio a fuoco lento, met-

fatta io, l’ho cucinata lentamente, con quel poco o

tendoci sapori, spezie, tutto quanto o poco ho a dispo-

tanto che era nel frigo. La mia curva inginocchiata è

sizione. Ma è sempre genuino, personale, casereccio.

BUONA per me. Spero bella per voi ma conta relativa-


mente. Ma solo io sgranocchio quella e le altre curve

tempo! Coem bevete un caffè? Tutto in un colpo? O

con la bocca, col palato, con le papille gustative. Le

a sorsi. Tra uno e l’altro fate schioccare la lingua o la

curve il telemarker le ha in bocca, tra i denti, tra le

ruotate sul palato per sentir più profondamente il sa-

ginocchia, scaldata dai quadricipiti, sotto quell’avam-

pore? La curva, la discesa, la montagna la bruciate o

piede che è sempre diversocome una fiamma sotto

assaporate. Con dei razzi ai piedi forse la bruciate col

la padella che scotta o brucia a fuoco lento.

telemark la sorseggiate.

Ho girato il mondo sciando telemark, ho assaporato

Tempo lento, osterie, curve, ginocchia, rosmarino,

i cibi del mondo bianco di neve. Cerco sempre un

mosto, vino, salame, avampiede. Che bello essere

nuovo posto così come Lolo cerca sempre tra le colli-

telemarker italiano. Che BUONO!!!

ne di Modena la trattoria o l’osteria dove trovare quel culatello, quel salame, quel bicchiere di vino che è saporito e solo di quel posto lì. “Il vino quest’anno è migliore dell’anno scorso. Si ma ad ottobre era caldo e il salame – per carità sempre ottimo e genuino – ha un sapore che non mi convince”. “Bhè prova questo allora … ma siamo già a fare una nuova curva. Telemark è Slow Food. Se preferite Mac Donald non sapete cosa vi perdete a frequentare cantine, bettole, e vinerie. Telemark è lentezza, lentezza di muoversi, di curvare di sentire e spostarsi da trattoria a trattoria. Il


d n u So n o i t C e l e S

e Y a t r

P FroM

S

NZO I LORE

AD

A CUR

LI

PEDRO

tiamo attraversando un periodo nero. Forse uno dei più neri dalla fine dei dorati (e sputtanati) anni ’80. Il mercato è in crisi, la politica è in crisi, il lavoro è in crisi e di conseguenza anche la gente. Guardiamoci

intorno. Sono tutti in giro mesti, con lo sguardo torvo, accompagnati dal proprio nembo di preoccupazioni: “Arriverò a fine mese? Riuscirò a pagare le rate del mutuo? Perderò il lavoro?”. Persino i talebani dell’ottimismo vacillano di fronte a questo scenario di incertezze cosmiche. E noi, che finora ci siamo salvati (almeno col pensiero) aggrappandoci alla speranza di una nevicata epica, stiamo boccheggiando per la scarsità di fiocchi. E’ nera, talmente nera che un bel salto nella darkwave anni ‘80 può esorcizzare il tutto (io sono della teoria che chiodo schiaccia chiodo e il chiodo deve essere della stessa risma). Quindi ho riesumato piccole grandi preghiere dark: dai Joy division ai Cure, dai souxsie and the Banshees ai sisters of mercy fino ai degni eredi del genere, quali Interpol o Editors. Toni cupi, atmosfere gotiche, litanie horror che sembrano uscite da un racconto di Poe, ma anche tanta voglia di galleggiare e perdersi in viaggi onirici, inseguendo echi e suoni rarefatti. Chissà che questo viaggio nel darkside della musica non ci porti un po’ di luce e quel bianco accecante che cancella ogni pensiero nero.

d

raC arK t tito il wHo K

KS

S arti

lo

lEd m

o r. mo

n

liGHt

US BAUHA SIOUX

S

alBu

ta

IE AND

NSHE THE BA RCY

G BURNIN ES

1 SIS Hts n KniG araBia RE 2 THE CU n ia r N IVISIO 3 ma Est JOY D r o DE HE MO 4 a F spHErE DEPEC DS G HEA 5 atmo lEt mE down aGain TALKIN EES BANSH D THE E N nEvEr C A a l IE S 6 tHE p SIOUX ust BE tHis m RE 7 THE CU ound spEllB OL 8 s INTERP sE twin siamE lls RS 9 tHE Fa EDITO Er to ILS pionE CH NA 10 HE BoXEr NINE IN RRORS 11 t urt THE HO H OL 12 rimarY Colours INTERP p N IVISIO 13 iGHts JOY D l 14 ovE will tEar us apart 15 l F ME TERS O

M

FROM

JU JU ND FIRST A SEVEN

LAST A

TEEN S

SP ATMO

THE IN

H

WAYS ND AL

ECON

DS

E’S LO ERE/SH

FO MUSIC

R THE

ING SPEAK

OGRA

OUR L IN TH

S

GUES

ADMIR

T AN IS LIGH

WN THE DO

E

D ON

S WARD

RY CO

INTERP

NTROL

PHY

OVE TO

PRIMA

ST CO

MASSE

IN TON

JU JU PORN

SIDE

PIRAL

LOURS

OL

ILL LOVE W

THIS EV

TEAR U

S APAR

T

ENING


S K r r a e d

e tH

S M u alB

! e r i F n o

tHe Cure

diSinteGration Etichetta: Fiction records (edizione originale del 1989) Ammettiamolo, non è periodo di grandi uscite discografiche. Per questo motivo e anche per chiudere il cerchio dedicato al periodo dark, ho voluto recensire un disco simbolo di quegli anni e di quel movimento in generale. Disintegration dei Cure, edito nel 1989, è una pietra miliare nella storia del rock. La summa estetica di Robert Smith e compagni. Da “Plainsong” fino ad “Untitled”, Disintegration si rivela come un concept album che sviscera con estremo pathos tutti i grandi temi universali: dal tempo che passa al desiderio di un amore puro e incorruttibile, dallo spettro della solitudine all’onnipresente inquietudine esistenziale. L’ascolto è totalizzante, non c’è una sola traccia inferiore all’altra per intensità emotiva. Una vera e propria opera letteraria di stampo romantico sotto forma di musica. Atmosfere evanescenti, trame orchestrali, visioni psichedeliche che galleggiano intorno alla voce spiazzante di Robert Smith. Mai come in questo album il leader del gruppo si mostra cosi sofferente e tremendamente solo. Non è certo un album da ascoltare con leggerezza. Ma se non avete paura di scavare tra ossessioni e struggimenti, in questo paesaggio sonoro tormentato, potreste anche trovare il vostro angolo di beatitudine.

BalaClavas snake people

wHitE liEs ritual

La rinascita della new vawe passa per il Texas

Gradevole melange di canzoni d’amore e di morte


t

eC

n

iC

a

K r Pa

ti Miano leva // PHoto: da deuX alPeS S le : on ti // loCa Co eYdallin rider: Mar


K

! a r i G i S switch cork 540 eskicamp // A cura di Fre

o Eydallin

Testo di Marc

na esPer sapere girare uno switch cork 540, bisog switch sere estramemente capaci e disinvolti nello asse di 540 che si differenzia da quest’ ultimo per l rotazione su cui si andrà a girare. ialmenè una rotazione lenta e va controllata, spec preferite su salti grandi. Generalmente i riders la

perchè scono a quella di uno switch 540 ‘ piatto’ re l atoltre a essere più stilosa, permette di vede zionale. terraggio prima rispetto alla rotazione tradi

nello Il passaggio chiave per un buon successo di far switch 540 è la partenza/stacco. Cercate sinistra scappare prima i piedi, aprendo la spalla a piu verso l avanti/alto e tenendo la spalla destr il pribassa. Continuando la rotazione, dopo circa . Qui il mo switch 180 andate alla ricerca del grab il sacoach del freeskicamp Marco Eydallin va per questo fety grab. Tanto semplice quanto stiloso. A o di punto, dovreste trovarvi fuori asse e già in grad prepapoter vedere l atterraggio. Mollate il grab e ratevi dunque al landing. grab, Lo switch cork 5 si presta per ogni tipo di ente, quindi inserite quello che preferite maggiorm ricordando di impostare bene la rotazione prim andarlo a prendere.

a di


uX on: leS de S // loCati de alBerti Co ri de Fe rider:

no levati oto: daMia alPeS // PH


switch in

Questo trik cons iste nel salire su un box o su un rail in switch. Per es eguirlo corretta mente è nece ssario un buon contro llo della sciata in switch. Mantenere la po sizione switch fi no in prossimità del box/rail. Sulla tra nsizione radd rizzate gli sci e con una piccola sp inta delle gam be, saltate sulla struttura accompa gnando la rota zione con le sp alle. Una volta sulla struttura cercat e di tenere la base d appoggio de i piedi larghezz a bacino, gino cchia piegate e bust o leggermente chiuso; contin uate la rotazione de lle spalle, i pied i dovrebbero se guire di consegue nza e ritornate in posizione fo rward e preparate l at terraggio in us cita. L errore pi u frequente nell esec uzione di ques to trik è quello di girare troppo pres to gli sci dalla posizione switc h per saltare sulla st ruttura, rischia ndo cosi di pr endere un controlamin a.


lIne SkIS MIXTaPe Ecco un video della Line crew! Sono vari spezzoni che probabilmente avrete già visto qua e là… e poi questo video, tranne la classe delle linee di Pollard, è davvero pieno di ignoranza!!! Tutto quello che ci vuole per un po’ di sano freestyle,

o e d i v ele S neve e sci… e gaseria!

GaUTe SIlSeTH 2011 Ero indeciso se mettere un video di opening di qualche park

in Europa o qualche estratto di una mega-produzione

con elicotteri e trilioni di metri cubi di neve per un solo salto,

quindi… Gaute Silseth 2011! Dove c’è di tutto un po’. Ovviamente sempre con grandi tricks!


skierz #5//2011

TOM WallISCH all 4+1

vidEo sElECtion

83

oC n e tio 40 secondi. Che mostrano cosa si può fare

con un semplice rail… se gli “in” sembrano ancora qualcosa di raggiungibile… gli “out” sono da iperspazio!

Ah, non devo nemmeno dirvi che lui

è Tom Wallisch. Però preferisco specificarlo…

mica che qualcuno pensi che sia un rider WHC

e poi ci chieda lezioni… AHAHAH

BeHInD PÅ VeI ePISODe 1

Questo video mostra il making-of del video Pa Vei, una produzione nordica di Airtime Productions. La bellezza di questo video sta nel silenzio.

Non c’è musica. Il silenzio di quando si provano i trick, di quando si fanno 10 tentativi per chiudere un rail. Perché poi i video sono montati con musica che pompa e gasano, ma per girare serve passione e dietro un video c’è sempre molto di più di ciò che si vede.


e l tY

S

ura

Ac

di

01

in

arm

C gio Ser

ati

05 rider:

alessa

ndro M

azzole

ni // Sp ot: Fop polo

01 // SPECIAL EFFECTS JACKET La nuova giacca da donna Special Effects Jacket di The North Face® è realizzata in tessuto HyVent® a due strati, impermeabile e traspirante, e dotata di fodera isolante esclusiva in materiale riciclato al 100% Heatseeker™ Eco. Caratterizzata dalla vivace fantasia a strisce e dall’originale cerniera asimmetrica la Special Effects Jacket rappresenta la soluzione ideale per le giovani sciatrici. Dotata di cuciture nastrate, cappuccio fisso, ghetta posteriore con gripper elastico e tassello con cerniera sul colletto offre una protezione totale dalle intemperie. Per i momenti più impegnativi che richiedono grande sforzo fisico, la giacca è dotata di aperture d’aerazione con cerniera sotto le braccia. L’orlo regolabile e il sistema integrato “pants-a-lock” permette di evitare che la giacca si apra durante l’esecuzione di figure acrobatiche o giochi sulla neve dopo aver calcato le piste. Un’apposita clip consente di tenere sempre i pass a portata di mano. www.thenorthface.com

02 // ATOMIC BENT CHETLER Il Pop Cocker compatto rende il Bent Chetler un “ must “ per ogni appassionato di avventure sulla neve fresca. Questo sci pluri-premiato è il sogno che si trasforma in realtà per l’idolo del freeski Chris Benchetler.Da una parte,abbiamo la sua larghezza di ben 123 mm e il Rocker in cima e in coda,per un ottima spinta anche nella neve fresca più alta. Dall’altra la sua struttura camper e sidewall garantiscono un’ottima presa di spigolo anche sui terreni più duri. Da ricordare ,per la nuova stagione: Benchetler ha prodotto un design completamente nuovo e la stabilità dell’area della coda di questo modello per professionisti è stato ulteriormente migliorato, per garantire una performance del 25 % migliore rispetto al modello precedente. Il modello Bent Chetler è lo sci da freeski per backcountry skier esperti,che pretendono l’equipaggiamento migliore per ogni trick. www.atomicsnow.com


02

04

03

03 // SALOMON SIDEWAYS II PANT M Pantaloni freeski molto tecnici in tessuto climaPRO™ storm 3 strati. Con aperture laterali interne, ghetta staccabile e sistema di apertura del bordo alla caviglia. www.salomon.com

04 // SALOMON SIDEWAYS 3L JACKET M La favorita dai top freeskier. Giacca altamente termica e traspirante in tessuto climaPRO™ storm. Con sistema Air vent system e tessuto stampato visibile dalle aperture. La favorita dai top freeskier. Giacca altamente termica e traspirante in tessuto climaPRO™ storm. Con sistema Air vent system e tessuto stampato visibile dalle aperture. www.salomon.com

05 // DAKINE TEAM HELI PRO DLX 2011 Il pro model di Eric Pollard. Questo zaino è frutto della collaborazione tra Eric Pollard e i disegnatiori della Dakine. Colori, stampa e grafica splendidi. • Porta snowboard sia in posizione verticale che orizzontale • Cavo rettratile porta sci • Tasca per gli occhiali in pile • Tasca per bottiglie d’acqua • Strumenti per la neve nella parte esterna e tasca per la pala • Cintura imbottita www.dakine.com


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.