Il dono di nicholas

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Piana

VENERDÌ 10 febbraio 2017

L’anniversario

E’ morto ieri l’uomo a cui era stato donato il cuore del bambino ucciso nel 1994

Il dono di Nicholas

Si spegne definitivamente il piccolo cuore di Nicholas Green che, da quel 29 settembre 1994, presso lo svincolo dell’autostrada delle Serre, cambiò la storia di questa terra, aggiungendo una profonda ferita, continuando a crescere, fino a ieri, per espressa volontà dei sui genitori, nonostante tutto, Reginald e Margareth, in Italia, nel petto di Andrea Mongiardo che si arrende ad un linfoma. Fato, fortuna e destino che si incontrano a duellare, sopra le spalle di due bambini, vittime, chi dell’una e chi dell’altra, senza aver colpe né colpo ferire e soccombere, nel divenire degli uomini, ma eternizzati nel battito di quel cuore piccino, in un lungo abbraccio di ventitre anni. Colpi duri alla già dura condizione umana che si impoverisce, miserevolmente, senza capirne, in fondo, le determinazioni delle proprie azioni. Ogni calabrese, ovunque nel mondo, che storicamente ha vissuto quella tragica mattina d’autunno, lo porta in se, nascosto, per dolore, per vergogna, per compassione, quasi come fosse una mutazione genetica. Non c’è mai una spiegazione per la morte di un bimbo, non può esserci pace né sentenza di assoluzione. Tutto esce dalla sfera stessa dell’umano pensare e, ognuno, si determina con le proprie azioni, con le proprie

colpe, con i propri tormenti. Ha trasformato la Calabria, Nicholas Green, ha trasformato il senso dell’amore per il prossimo, ha rideterminato i valori anche tra chi valori non ne aveva. Subito dopo la tentata rapina, in cui perse la vita il piccolo americano, si assistette ad una vera e propria task force investigativa che portò all’arresto di un giovane, Michele Iannello. come si legge dagli atti del processo Piano verde del 1995. Per tale fatto ha sempre protestato la sua innocenza pur essendo stato condannato alla pena dell’ergastolo in via definitiva. Durissimo il confronto, nell’aula del tribunale quando si parla della morte di Nicholas, seppure in procedimenti diversi. PM: lei lo sa I.M. che ogni volta che la vedo, oppure che sento la sua voce automati-

Fato, fortuna e destino che si incontrano a duellare, sopra le spalle di due bambini, vittime, senza aver colpe né colpo ferire e soccombere, nel divenire degli uomini, ma eternizzati nel battito di quel cuore piccino, in un lungo abbraccio di 23 anni

camente io, ma penso un po’ tutti, siamo portati a ecco.. a veder comparire davanti agli occhi della nostra immaginazione una figura di un bambino I. M.: lo so.. purtroppo io sto pagando le conseguenze di qualcuno magari che sta tranquillamente libero, io non avrei.. cioè non avrei avuto nessun motivo una volta che avrei collaborato con la giustizia a dirlo, perché mi sono accusato di tanti altri omicidi. Presidente: è accusato dell’omicidio di un bambino? I.M.: Green Nicholas PM.: Presidente ecco è bene che la Corte sappia che si trova davanti la persona condannata all’ergastolo con sentenza definitiva, per l’omicidio di Nicholas Green. Presidente.: e lei esclude la sua responsabilità? I. M.: si, l’ho sempre detto dal primo minuto io.. e lo dirò finché ho vita perché sono innocente io.. io quell’atto non l’ho commesso.. io sto scontando un ergastolo definitivo da innocente, cioè io potevo accettare qualunque condanna per i fatti che ho fatto, ho fatto fatti orribili.. omicidi che prevedono l’ergastolo.. Pres.: ma ha fatto altri omicidi? I.M.: si, cioè che io ancora non ero neanche indagato quando ho collaborato.

Pres.: li ha confessati ed è stato giudicato... condannato per altri omicidi. I.M.: sono stato condannato.. PM.: perché lei quando è stato arrestato per l’omicidio Green era in libertà oppure era detenuto e fu raggiunto da un provvedimento restrittivo? I.M.: no, ero libero PM.: lei era libero.. I. M.: si PM.: .. e ecco. I. M.: ero appena uscito era da poco che ero uscito PM.: e quanto tempo dopo l’arresto per l’omicidio Green lei iniziò a collaborare? I.M.: dopo 4 mesi PM.: dopo 4 mesi ha iniziato a collaborare, e ha parlato di omicidi dei quali non era stato neppure accusato? I. M.: no.. no PM.: quanti omicidi? I.M.: sono stato condannato.. adesso sono stato già condannato di 3 omicidi e due tentati omicidi, sono stato già condannato.. ancora altri processi si devono fare. Spaccato che il tempo ha forse diluito, di storie parallele, seppur nella sua ferocia di sangue, vendette, dolori senza, però, scalfire la delicatezza del ricordo di questo bambino strappato alla vita e “regalato” alla Calabria come dono divino, che continuerà a vivere “in Aeternum”. Salvatore Larocca


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