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Martedì 4 giugno 2019 info@quotidianodelsud.it
Piana
L’APPROFONDIMENTO Lo sciame sismico degli ultimi giorni ha riacceso paure e dubbi
Precedenti da non sottovalutare Il sistema di faglie espone a rischi il territorio. Il “caso” piani di emergenza
di SALVATORE LAROCCA CONTINUA a muoversi la terra nell’area dell’alto Mesima, tra le provincie di Reggio Calabria e Vibo Valentia, lungo l’asse della tristemente famosa faglia che il sistema sismologico individua con il numero 107, nel territorio del comune di San Pietro di Caridà, ma che interessa l’intera zona. Uno sciame sismico che ha avuto la sua massima intensità con la scossa registrata il 27 maggio scorso con magnitudo 3.6 per poi continuare con una numerosissima sequela. Molta l’attività di informazione da parte della gente, con i dati resi disponibili ormai in tempo reale on-line, che danno informazioni minuziosi per quanto riguarda geolocalizzazioni, ipo ed epicentro e asse delle varie faglie. Non sembra, invece, di contro, esserci nessuna attività informativa da parte delle istituzioni, di ogni ordine e grado, di nessun genere, né tecniche né logistiche, quasi come se il tutto fosse lasciato al fato, all’inevitabile, del nulla si può contro la natura. Una differenza abissale con quella che invece appare surdimensionata l’informazione dei messaggi di allerta meteo che “inondano” i Comuni, dopo qualche triste tragedia, sia nelle cariche politiche che in quelle amministrative a volte anche con il sole. Pur non essendoci manifestazioni evidenti di apprensione, è ovvio, però, che il sisma suscita forte preoccupazione tra la popolazione del territorio, evocando paure più profonde e ataviche che l’uomo si porta come bagaglio per tutta la vita. Basta avvertire una qualunque scossa, di qualunque entità, a qualunque età, per portarsela dietro per sempre. Pur risultando dal sito della Protezione Civile Nazionale che molti comuni, strettamente interessati allo sciame, come San Pietro di Caridà, Fabrizia, Laureana di
La mappa di intensità sismica in Calabria
Borrello, Feroleto della Chiesa, Giffone, Galatro, Rosarno, dotati di piano di emergenza si può ritenere, a ragione, che si tratta di documentazione che non ha mai trovato un seguito pratico, non avendo le tavole dei rischi, così come i programmi di finanziamento per la vulnerabilità sismica che tanto attraggono tra in-
carichi tecnici e lavori fini a se stessi. Non risulta, infatti, esserci stato nessuna “visita” nella zona, da parte di esperti di protezione civile, né comunicati o uno straccio di norme comportamentali o luoghi di raccolta da indicare o solo per dire: le istituzioni sono presenti. Andando nello specifico, facendo riferimento ai tanti
studi di microzonazione, è abbastanza semplice capire la potenziale pericolosità sismica del territorio. Risulta, infatti, che il territorio interessato dallo sciame è tra le aree italiane a più elevata pericolosità sismica, documentata, nell’ultimo millennio, da terremoti di magnitudo pari a 7.10 della scala Richter e con effetti pari al decimo grado della scala Mercalli. Fra le cause delle ingenti perdite nella storia dei terremoti si annoverano sia gli elevati livelli di scuotimento raggiunti (Mw maggiore o uguale a 7 – negli eventi sismici del 1783, 1905 e 1908) sia gli effetti deformativi del suolo (effetti cosismici), con particolare riguardo ai fenomeni franosi “sismo-indotti” ed ai fenomeni di liquefazione che in più di un evento hanno interessato rispettivamente le zone dell’area di Borrello. Sul sistema di faglie attive dell’area, la struttura tettonica caratterizzante la sismogenicità dell’area sarebbe la faglia di Cittanova, una faglia lunga
circa 30 km immergente verso ovest. A tale faglia longitudinale si associa, più a nord, la faglia denominata Serre di circa 25 km, la n°107 che interessa da vicino la zona, delimita infatti il Mesima. Secondo altri sarebbe la faglia attiva prospiciente il bacino di Gioia Tauro invece la struttura tettonica responsabile del sisma del 1783 avvenuto nell’area della Piana di Gioia Tauro. Specificatamente per il grande sisma che spazzò via Borrello e i suoi casali è la Faglia delle Serre (c.d. sistema Maida-Laureana) responsabile del sisma del 07.02.1783 avvenuto nel distretto delle Serre, che delimita il margine occidentale delle Serre. Il sistema trova un netto riscontro morfologico dato principalmente da scarpate rettilinee alte fino a 250 metri e continue lungo tutto il suo sviluppo, e da allineamenti di contropendenze sui versanti. Una storia geologica che non lascia dubbi e che meriterebbe un po’ di attenzione in più a tutti i livelli.
CITTANOVA Nell’ambito del progetto educativo “Acqua viva”
Il Fai premia tre studenti del “Guerrisi” di GIUSEPPE SALVADORE CITTANOVA - Pasquale Andreacchio, Angelo De Luca e Antonio Rodofili, studenti della III D del Liceo Guerrisi di Cittanova, sono i vincitori del concorso nazionale per le scuole "Fatti d'acqua" promosso dal Fondo Ambiente Italiano per l’anno scolastico 2018/19 nell’ambito del progetto educativo “Acqua viva”, realizzato con il sostegno di Ferrero, da anni a fianco della Fondazione nei progetti dedicati alle scuole. Un’iniziativa pensata per avvicinare gli studenti al tema della tutela del paesaggio. La giuria di esperti ha selezionato i progetti migliori: i vincitori sono stati invitati ad una speciale giornata di festa ospitata a Vil-
lano, con la visita alla mostra “Robert Wilson for Villa Panza. Tales” presso Villa e Collezione Panza e ai Giardini di Palazzo Estense. I tre studenti hanno dimostrato grande sensibilità per lo sviluppo e il miglioramento dei beni del territorio e si sono impegnati con creatività e passione nella realizzazione degli elaborati Gli studenti premiato insieme a una loro insegnante finali. La dirigente scolala Necchi Campiglio, Bene del Fai a stica, Angela Colella, ha espresso la Milano. Il primo premio del Torneo propria soddisfazione per il succesdel Paesaggio andato ai tre studenti so del progetto e per l'eccezionale ridella scuola cittanovese ai quali il sultato conseguito, che ha visto una Fai ha riservato un soggiorno cul- proficua collaborazione tra la doturale di due giorni tra Varese e Mi- cente, gli studenti e il territorio.
CINQIEFRONDI L’altro consigliere di Autonomamente, Valentino, diserterà le prossime sedute
Colpo di scena in aula: Longo si dimette da consigliere di MARINA RIZZO CINQUEFRONDI - Ha assunto pieghe imprevedibili il Consiglio comunale svoltosi ieri pomeriggio a Cinquefrondi. Avrebbe dovuto ruotare tutto intorno alle famose problematiche di bilancio, sullo scambio di missive di sollecito e chiarificazione che l’ente comunale aveva intrapreso con la Corte dei Conti ed invece no. Dopo l’intervento chiarificatore dell’assessore al bilancio, Flavio Loria, sui rapporti tra il Comune di Cinquefrondi e la Corte dei Conti in merito alle specificità delle sollecitazioni pervenute da parte di quest’ultima, è avvenuto il colpo di scena. Il capogruppo della compagine d’opposizione “Autonomamente”, Giuseppe Longo, ha presentato le proprie dimissione da consigliere comunale,
Giuseppe Longo
mentre l’altro membro del gruppo, Gabriella Valentino, non prenderà più parte alle sedute del civico consesso. Longo ha esordito e giustificato l’assenza del proprio gruppo alla
penultima seduta. «Il tutto è avvenuto - ha dichiarato - a causa dell’inerzia della maggioranza a rispondere alle sollecitazioni della Corte dei Conti sulla gestione e rinvestimento dei tributi, nessuna minoranza era presente». Longo ha poi denunciato calunnie su social, dichiarazioni false nell’entourage del quadro amministrativo cinquefrondese. Nello specifico «l’accusa di aver dichiarato la falsità del “famoso bilancio”, dichiarazione mai avvenuta da parte del Gruppo “Autonomamente”». La parentesi tecnica e burocratica è durata pochi minuti. La dinamica del dialogo si è subito spostata sull’aspetto personale tra le compagini. Accuse dai toni alti, «di fomentazione di odio all’interno della comunità di Cinquefrondi, assecondando chi su Facebook risponde con violenza, definen-
do “feccia” la mia persona e quella del consigliere Valentino» ha ribadito l’esponente del Pd. Le dimissioni di Longo sarebbero «un atto coraggioso e di dignità volte a rasserenare il clima politico» ha dichiarato il capo gruppo di Autonomamente. In segno di protesta Longo e Valentino hanno lasciato l’aula, quindi la parola è passata al sindaco, Michele Conia. Quest’ultimo ha mostrato un documento nel quale si dimostrava che il gruppo Autonomamente aveva precedentemente dichiarato la «propria preoccupazione sul bilancio e sulla “falsità” dello stesso». Quello che avrebbe dovuto essere “il consiglio-verità” si è trasformato in una arena dialettica. In sostituzione di Longo il nome del prossimo consigliere comunale dovrebbe essere quello di Antonio de Mujà.
PALMI
Street book i libri incontrano i quartieri di FERDINANDO PANUCCI PALMI – Si è conclusa ieri la seconda edizione di Street Book, la rassegna culturale organizzata dal Comune di Palmi con l’obiettivo di diffondere e produrre cultura. Il percorso di Street Book 2019 era partito già da qualche mese, con la biblioteca itinerante in giro per i quartieri della città, le favole del format favolando e tutte le attività preparatorie a quelli che sono stati i quattro giorni clou della rassegna, svoltasi tra il 30 Maggio ed il 2 Giugno tra il Belvedere Suriano, la scalinata di via Toselli e l’auditorium della Casa della Cultura “Leonida Repaci”. La rassegna è stata un grande successo in termini di presenze, con il pubblico accorso per assistere ai dibattiti, alle rappresentazioni teatrali, alle presentazioni, agli incontri con gli autori e agli spettacoli musicali che hanno composto il programma. La rassegna ha ospitato grandi personalità del mondo della cultura, del teatro e della musica, catturando l’attenzione del pubblico in tutti gli spettacoli ed i talk avvicendatisi nei 4 giorni. «Ospitare illustri ospiti è stato per noi un grande risultato, che ci ha permesso di veicolare un’immagine positiva di Palmi, ancora una volta polo culturale della Piana di Gioa Tauro e della Calabria – spiegano il sindaco Giuseppe Ranuccio e l’assessore alla cultura Wladimiro Maisano - Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto e lavoreremo per riproporre eventi come Street Book in chiave sempre rinnovata, rinnovandone il format ed i significati, con l’obiettivo precipuo di creare e diffondere la cultura. Street Book è e vuole essere uno strumento che persevera alla formazione di un pubblico e di una cultura aperta e diffusa».