moda cinema spettacolo www.slidefreepress.com Novembre 2015 - N.66
DISTRIBUZIONE GRATUITA
LA MODA AL PALAFIORI
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SANREMO FASHION & STILE
LORENZO FLAHERTY
Slide mediapartner
il re della fiction di nuovo papà
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MARIA MALANDRUCCO
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SLIDE 66 - NETWORK MAGAZINE - NOVEMBRE 2015 - WWW.SLIDEFREEPRESS.COM - COPIA OMAGGIO
La Miss Reginetta 2015 si racconta a Slide
SLIDE TICINO
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UMBERTO SMAILA
PAOLO MENEGUZZI
dalla redazione svizzera di Slide
Zero Tour.2
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DI COSA TI FAI?
Le droghe ti uccidono
Le 100 canzoni
PIÙ BELLE
23 BRANI DEI BEATLES IN CLASSIFICA! A
B
5 anni di successi con Irene Pivetti
Barack Obama
Woody Allen
Paolo Sorrenino
Ennio Morricone
Vittorio Sgarbi
Christian de Sica
Belen Rodriguez
Letizia Moratti
Diego della Valle
Giorgio Napolitano
Nanni Moretti
Enrico Vanzina
Diego Abatantuono
Angelina Jolie
Marco Berry
Alessia Marcuzzi
Raul Bova
Bernardo Bertolucci
Fiorello
Francesca Comencini
Rosanna Lambertucci
Alessandro Cecchi Paone
Renzo Arbore
Lele Mora
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moda cinema spettacolo
George Clooney
Eric Clapton
Monica Bellucci
Brad Pitt
Gleen Close
Viola Davis
Hug Jackman
Meryl Streep
Tamara Ecclestone
Francesco Cossiga Andrea Pellizzari Gianni Mengoni Adriana Lima Il Volo Adriano Celentano Jerry CalĂ Aida Yespica Lady Gaga Albano Carrisi Lino Banfi Alessandro Siani Lucio Dalla Alex Belli Loris Capirossi Alex Gardner Madonna Angela Finocchiaro Marco Balestri Anna Falchi Mario Biondi Antonio Zequila Matteo Garrone Ariana Grande Martina Colombari Arianna David Massimo Ceccherini Arisa Matteo Renzi Asia Argento Megan Fox Balotelli Melita Toniolo Beppe Convertini Michelle Hunziker Beppe Grillo Nadia Bengala Bianca Balti Raffaella Fico Carlo Conti Roberto Ferrari Carmen Masola Silvio Berlusconi Carmen Russo Stefano Tacconi Clemente Mastella Stephen Arie Cristina Chiabotto Scarlet Johansson Dario Argento Tiziano Ferro Elenoire Casalegno Tokio Hotel Jean Paul Gaultier Elisabetta Gregoracci U2 Valeria Marini Enzo Iachetti Vasco Rossi Eva Mendes Ezio Greggio Fabrizio Corona ...e tanti tanti Francesco Baccini
tanti ancora!
Paris Hilton
Tom Cruise
Cameron Diaz
Danny de Vito
Sharon Stone
Katy Perry
I personaggi comparsi con interviste, recensioni e menzioni sul magazine sono centinaia! 5
20 No 15 ve m br e
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5 anni di Slide
9 Editoriale 10
Miss Reginetta d’Italia 2015
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Lorenzo Flaherty
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Le più belle canzoni
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Non solo turisti
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Natural Expo Rimini
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Umberto Smaila
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Fashion Blogger Slide
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Dans la valise
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L’Italia che scopro
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Di cosa ti fai?
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Franco Cavia
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Enjoy Television
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Miss Slide
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Mister Slide
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Trend night
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Paolo Meneguzzi
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Parliamo di libri
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Psike
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Cani & Gatti TV Channel
moda cinema spettacolo CREDITS
Repubblica di San Marino Segreteria di Stato - Prot. 57-75-2012
Presidente Are Communication Devis Paganelli presidente@arecommunication.com Direttore Editoriale Stefano Pia direttore.editoriale@slideitalia.it Direttore Responsabile Nadia Bengala
Direzione Nazionale e Pubblicità San Marino - Via Cesare Cantù 51 Telefono 0549 803030 Telefax 0541 4807145 Email redazione@slideitalia.it Pubblicità adv@slideitalia.it Web www.slideitalia.it Tutti i marchi trattati su Slide sono dei legittimi proprietari. L’Editore non è responsabile per i concetti espressi dai singoli collaboratori o dalle personalità intervistate. L’Editore è esonerato dagli inserzionista per i contenuti delle inserzioni. Ogni inserzionista dichiara di essere titolare dei diritti per le foto e per i marchi pubblicati. Ogni riproduzione di testi, foto e loghi presenti in questo magazine è tassativamente vietata, salvo autorizzazione e approvazione scritta dell’editore. Eventuali opinioni espresse da Collaboratori, Giornalisti, Direttore Responsabile, Concessionari Esclusivi, non sono da considerarsi come opinione dell’Editore. SLIDE non ha alcun taglio politico nè alcun tipo di preferenza per questo o quel partito. L’editore ha tentato di contattare tutti i detentori dei diritti fotografici per le foto pubblicate. Eventualmente ci fossero titolari di diritti non accordati, l’editore si mette a disposizione per regolarizzare la posizione. Alcune pagine pubblicitarie compaiono su Slide in quanto selezionate dalla redazione quali potenziali vincitrici del premio migliore adv di quest’anno, indetto dalla Are Communication.
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EDITORIALE
STEFANO PIA Direttore Editoriale
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otrò sembrare troppo duro nelle parole che ho deciso di scrivere e condividere in questo editoriale, ma non voglio esimermi dall’esternare la totale disapprovazione per quello che ultimamente troppo spesso sento dire. Passiamo la maggior parte del tempo a lamentarci per la situazione nella quale ci troviamo, sia quella fisica, economica o del “cuore”. Ma non facciamo nulla per poterla cambiare. Aspettiamo che le cose accadano da sole. La maggior parte delle persone vive nella speranza del domani, credendo che basterà far trascorrere ancora un giorno e magari le cose miglioreranno e cambieranno addirittura. Ma sono illusioni. Domani sarà sempre uguale se non peggio di ieri, se oggi non
si farà nulla perché domani possa cambiare. La felicità non è un obiettivo da raggiungere lungo il percorso della vita. La Felicità è il viaggio stesso. La felicità è in ogni cosa che facciamo e in ogni minuto che trascorriamo respirando. Ho incontrato una realtà giovane, ma con una vision molto chiara. Un’azienda all’avanguardia, ma con i principi di una “volta”. Un’azienda fatta di top manager, ma con le persone al primo posto. Potrebbe sembrare un miracolo. Già, in effetti l’azienda si chiama MYRACOL. Spiegare di cosa si tratta sarebbe difficile. Spiegare che chiunque potrebbe avere l’opportunità di fare del bene a se stessi a livello fisico e a livello economico, ma cosa anco-
ra più motivante, pensare di poter far del bene a livello fisico ed economico agli altri, sarebbe ancora più complicato. Ma allora la cosa diventa interessante. Allora forse sarebbe opportuno lasciare nel cassetto tutte le scuse che amiamo raccontarci per non uscire dalla nostra zona di comfort. Il mio compito non è convincerti, il mio compito è informarti. Informarti che ci sono le alternative per cambiare vita. Per stravolgere la propria quotidianità e fare in modo che la felicità non diventi più un traguardo lontano, ma una scelta di vita di tutti i giorni. Myracol può darti questa occasione. Ma sarai solo tu a decidere se realmente vorrai svoltare. Le cose non accadono da sole. Le cose belle vanno sudate e volute ardentemente. Le cose belle succedono quando muoviamo l’energia intorno a noi. Allora perché non cercare un compagno di viaggio in questa nostra corsa. Perché non abbracciare una mission che ci permetterebbe di gratificarci sotto diversi aspetti della nostra vita. Ce lo meritiamo. Meritiamo un’opportunità. Il mio consiglio è “sfrutta al massimo ciò che ti viene incontro”. La curiosità te la lascio, saranno i prossimi Team Leader a raccontarti come hanno stravolto la loro vita. A te rimangono due scelte; quella di comandare e indirizzare il tuo futuro o quello di aspettare che siano gli altri a farlo per te. A te la scelta.
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MARIA MALANDRUCCO,
MISS REGINETTA D’ITALIA 2015 SCELTA TRA OLTRE 3000 CANDIDATE, HA DICIASSETTE ANNI E VIENE DA FROSINONE a cura della redazione - foto di Paul Pigas
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iss Reginetta d’Italia è stato sicuramente un esempio di bellezza, ma non solo, anche una voglia di lasciare emergere amicizie, buone intenzioni e rispetto per gli altri. Oltre ciò, il Patron Devis Paganelli quest’anno, ha voluto lanciare un messaggio sociale con la campagna “BALLO ma non mi SBALLO”, con una serata organizzata a Riccione, dove le miss hanno potuto divertirsi, dimostrando che si può fare senza alcol. Dopo 110 tappe, 3000 candidate, oltre 500.000 contatti generati in 5 giorni, le 32 finaliste nazionali, si sono ritrovate sulla passerella dell’Altromondo Studios, per assistere alla premiazione della bellissima Maria Malandrucco, 17 enne di Frosinone, che oggi ci parla dei propri sogni e dell’emozione che ha provato durante la premiazione, ma non solo. Scoperta dal Talent Scout e Conduttore televisivo Gianluca Nasi, la vincitrice si racconta a Slide.
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aria Malandrucco, cosa consigli alle ragazze che si avvicinano a Miss Reginetta d’Italia? Consiglio alle ragazze che si avvicinano a Miss Reginetta di divertirsi prima di tutto e di provare e riprovare a partecipare. Ritengo che il termine “bellezza” sia sinonimo di semplicità,non esiste la ragazza perfetta;la bellezza è soggettiva e non è mai l’abito a
fare il monaco. Ho già partecipato a questo concorso e avevo appena 16 anni, mi sono trovata bene, sono cresciuta e non ho mai smesso di sognare! Il suo sogno da bambina e il tuo sogno di oggi? Da bambina avrei voluto fare l’insegnante nelle scuole dell’infanzia,il sogno attuale lo sto vivendo in questo preciso istante. Miss Reginetta d’Italia può
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essere un momento in cui si lanciano messaggi sociali? Certamente, proprio in questa ultima edizione, insieme a tutte le ragazze di Miss Reginetta, abbiamo ribadito con forza, in una delle serate trascorse a Riccione,il NO allo “sballo”, proprio in occasione dei recenti fatti di cronaca che hanno visto giovani ragazzi perdere la vita per eccessi e abusi di alcool e droga;abbiamo sotto-
MARIA MALANDRUCCO
lineato come ci si possa divertire e svagare anche senza esagerare. Hai vinto un anno di scuola di cinema alla scuola Immagina di Firenze del regista Giuseppe Ferlito. È un premio importante che potrà formarti a possibili ingaggi nel cinema. Fin da piccola mi divertivo a raccontare le mie esperienze scolastiche e quotidiane alla mia famiglia, il più delle volte riuscivo
a farlo con ironia e avevo un’interpretazione pazzesca; molte persone mi dissero che diventare attrice era quello che faceva per me,ho già girato una fiction a livello accademico ed è un lavoro che mi diverte molto, lo sento mio! Quando sei stata eletta, sei scoppiata in un pianto di gioia, durato oltre dieci minuti, parlaci di quei momenti.
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MARIA MALANDRUCCO
Premetto che ho pensato spesso a quel momento prima di viverlo, mi ritengo una ragazza solare, molto forte e con una sensibilità nascosta. Scoppiare in lacrime era l’unica cosa che avrei pensato di non riuscire a fare, ma l’emozione, i battiti del cuore, le vittorie precedenti prima di arrivare lì, l’adrenalina, la gioia,l a felicità e altre sensazioni che ancora oggi non riesco a spiegarmi sono esplose dentro di me nel momento in cui ho sentito Gianluca Nasi, il presentatore nominare il mio nome. Non sono riuscita a trattenermi! Racconta la tua giornata tipo, passata alla finalissima. Era il 10 Settembre 2015, ho aperto la finestra per prendere una boccata d’aria fresca, mi sono vestita e truccata,poi sono scesa con le mie compagne di stanza per fare colazione. Siamo rimaste in hotel con Pina Li Petri,la psicologa del concorso che si curava del nostro benessere fisico e psicologico; con lei
abbiamo fatto training autogeno, dove tutte noi concorrenti, ad occhi chiusi dovevamo immaginarci la finale della sera stessa. Avevo il sorriso sulle labbra durante il training e pensavo che fossi stata talmente contenta se avessi vinto che non sarei riuscita a tirar giù neanche una lacrima. Durante il primo pomeriggio siamo state trasferite alla discoteca “Altro Mondo Studios”, seguito da una lunga giornata di prove fino ad arrivare al momento più emozionante, quello della finalissima. Raccontaci ora, la giornata tipo, che immagini per il tuo futuro, che sia vicina al tuo sogno nel cassetto. Per il futuro, immagino di alzarmi la mattina insieme a dei colleghi di un famoso set cinematografico, lavorare durante il giorno, arrivare la sera e cominciare la stessa routine il giorno dopo; poi avere
un periodo di ferie da passare con i miei cari, magari farmi qualche vacanza e tornare a lavorare, produrre e guadagnare. Ma ora devo lasciarvi, mi aspetta un casting con il regista Giuseppe Ferlito! Un saluto a tutti i lettori di Slide e a tutti coloro che numerosissimi mi seguono con affetto.
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LORENZO FLAHERTY,
IL RE DELLA FICTION MADE IN ITALY UN UOMO DI SUCCESSO, SUL SET E NELLA VITA. di Nadia Bengala Alcune immagini sono pubblicate su gentile concessione by Roberto Rocco
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LORENZO FLAHERTY
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ivertente è stato l’inseguimento di sms e chiamate tra me e Lorenzo Flaherty, il bello e dannato “made in italy”. Lui l’indiscusso protagonista delle fiction di successo della tv. Sta vivendo un momento di grande successo non solo professionalmente, ma anche sotto il profilo emotivo, sta infatti per diventare papà ed è sempre presente con la sua compagna, condividendo appieno questa esperienza con lei.
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opo il debutto nel 1986 con il film Dèmoni 2, regia di Lamberto Bava, Lorenzo lavora anche in teatro sia come attore recitando nel Macbeth sia come regista de L’ultimo spettacolo. Segue la partecipazione al film “Ciao ma” su Vasco Rossi, ma il primo ruolo di rilievo è nel film di Marco Tullio Giordana Appuntamento a Liverpool (1988). Nel 1991 viene diretto da Lucio Fulci in Voci dal profondo, nel 1996 da Pupi Avati in Festival. Sempre con Pupi Avati e Fabrizio Laurenti è il protagonista del miniserial esoterico per Rai 1 “Voci notturne”, datato 1995. Il primo ruolo da protagonista è nel film di guerra Porzûs (1997), regia di Renzo Martinelli. Lavora poi con Maurizio Anania in “Odi et amo” (1998) e Il conte di Melissa (2000), e con Carlo Vanzina in “Barzellette” (2004). I maggiori successi li ottiene lavorando in numerose fiction tv, tra cui ricordiamo le miniserie tv: “Piazza di Spagna”, regia di Florestano Vancini, “Passioni”, regia di Fabrizio Costa, entrambe del 1993, e “La dottoressa Giò” (1997), regia di Filippo De Luigi. L’apice del suo successo lo raggiunge con le serie tv: “Distretto di Polizia” nei panni dell’ispettore Walter Manrico, “Incantesimo”, “R.I.S. - Delitti imperfetti” dove interpreta il ruolo del capitano Riccardo Venturi, “Io ti assolvo” nei panni di un commissario che si scoprirà essere in realtà un serial killer, mentre in “Al di là del lago” è il misterioso Sergio Volturni e in “Un amore e una vendetta” interpreta il ruolo del cattivo Marco Damiani.
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LORENZO FLAHERTY
Gli ho mandato alcune domande per una breve intervista, quando last minute, mi arriva questa mail di Lorenzo: Ciao Nadia scusami ma sono giornate senza tregua... Sono in attesa, con mia moglie Roberta, della nascita di nostro figlio a corro sempre per le preparazioni all’evento. Per il mio lavoro preferisco seguire il teatro e alcune proposte dall’estero. Dopo il grande successo di “Mr Ignis” e dopo aver preso parte alla realizzazione di tante fiction preferisco aspettare ora un lavoro importante che riesca a stimolare la mia passione che è arma trainante del mio lavoro. Adesso mi dedico alla mia famiglia con il prossimo nascituro senza trascurare
l’altro mio figlio Andrea che ora ha vent’anni ed è impegnato all’università. Ho concesso la mia immagine al progetto “Dining Card Italia” perché lo riconosco come progetto di un gruppo di giovani che in questo momento difficile cerca di
fare impresa e ne sono rimasto coinvolto. La mia partecipazione è no profit e solo perché credo stiano facendo bene. Ti abbraccio. Lorenzo Flaherty Ma proprio al momento di andare in sampa, arriva la bella notizia. È nato il bellissimo Emilio!
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LE CLASSIFICHE DI SLIDE
LE PIÙ BELLE CANZONI
DI TUTTI I TEMPI! di Fabio Buffa
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uali sono le più belle canzoni di tutti i tempi? C’è mai stata una classifica a riguardo? Sono domande che ci siamo posti, indotti dalla curiosità di capire (un po’ come abbiamo fatto qualche mese fa per Slide Italia con i film) se fosse mai possibile stilare un elenco di brani con un oggettivo ed insindacabile criterio di “bellezza”.
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LE PIÙ BELLE CANZONI
I
l giudizio dato alle canzoni ha una componente di soggettività forte: un brano che ci ricorda un evento od un periodo particolarmente felici della nostra vita per noi può essere un lavoro artistico straordinario. Ad altri invece può non dire nulla. Però un criterio di “bellezza” e “qualità” esiste: la musica è tecnica, armonia tra suono e voce, popolarità, capacità di avviare un ciclo che influenzi il contesto artistico o, addirittura, culturale. Proprio questi sono i criteri di tre dei numerosi tentativi di stilare una graduatoria delle canzoni più belle di sempre. Abbiamo scelto queste tre classifiche perché le riteniamo le più convincenti, anche se sotto certi punti di vista danno risultati sostanzialmente eterogenei tra loro. Nel novembre del 2004 la rivista musicale americana Rolling Stone pubblicò una graduatoria delle 500 migliori canzoni di tutti i tempi; per questa iniziativa radunò ben 172 tra musicisti, critici e discografici. Questa classifica viene considerata dai più quella più attendibile di tutte. Al primo posto troviamo Like a Rolling Stone di Bob Dylan, un brano del 1965,
che proprio pochi mesi fa ha compiuto 50 anni. “Come ci si sente/ come ci si sente/ad essere sola?/ Senza un posto dove andare?/ Come una completa sconosciuta/ Come una pietra che rotola?”. È la pietra che rotola a dare il titolo alla canzone, che tratta di una donna caduta in disgrazia, dopo aver conosciuto la ricchezza ed il successo. Si pensa che la protagonista di Like a Rolling Stone sia l’attrice e modella americana Edie Sedgwick, una delle ragazze portate alla popolarità da Andy Warhol, morta all’età di 28 anni per un’overdose di medicinali. Questa canzone ha la peculiarità di essere un rockfolk in cui è la musica a seguire il cantato. Al secondo posto di questa classifica troviamo (I Can’t Get No) Satisfaction dei Rolling Stones. Al terzo posto ecco Imagine di John Lennon e al quarto What’s Going On di Marvin Gave, questi ultimi due sono brani del 1971. In quinta posizione c’è
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LE PIÙ BELLE CANZONI
Aretha Franklin con Respect (1967). In questa graduatoria nei primi 30 la canzone più recente è London Calling dei Clash (1980), posizionata al 15° posto, quella più recente in assoluto è Hey Ya! degli Outkast del 2003, posizionata al 180° posto. I Beatles sono i più presenti in questo elenco, con ben 23 brani. Nel 2010 Rolling Stone ha aggiornato questa classifica, ma i nuovi brani inseriti (25) ebbero posizioni molto defilate: la migliore fu Crazy di Gnarls Barkley (gruppo che abbina musica elettronica, soul e rap) piazzata al 100° posto. Ma andiamo alla seconda graduatoria delle migliori canzoni di tutti i tempi: circa un anno fa la rivista musicale britannica New Musical Express (Nme) fondata nel 1952, ricalcando l’iniziativa di Rolling Sto-
ne, stila una propria classifica delle 500 migliori canzoni. Qui anziché agli esperti, chiede un giudizio direttamente ai lettori. Questi hanno scelto come brano leader in assoluto Smells Like Teen Spirit dei Nirvana. Al secondo posto troviamo Love Will Tear Us Apart della più classica tra le band post-Punk inglesi, ovvero Joy Division, mentre Donna Summer ha guadagnato il “bronzo” con I Fell Love. Nelle prime dodici posizioni il gruppo The Smiths detiene ben due brani (How Soon is Now?, al quarto posto e There is a light that never goes out, al dodicesimo). Nell’estate scorsa invece la rivista Panorama ha stilato la classifica dei 100 brani che hanno lasciato il segno nella storia della canzone. Al primo posto qui troviamo i Led Zeppelin con Stairway to
heaven, brano del 1971 che la rivista Rollin Stone posizionava al 31° posto. Il significato del testo di questa canzone è stato molto controverso: i Led Zeppelin furono accusati di inneggiare al satanismo, ma è probabile che queste critiche in realtà fossero solo una trovata pubblicitaria. Al secondo posto troviamo Help dei Beatles, brano del 1964, che Rolling Stone posiziona al 29° posto. Al terzo, per Panorama, c’è Time dei Pink Floyd. In queste classifiche le canzoni italiane sono state assolutamente trascurate, con uno sbilanciamento anglo-americano evidente. La letteratura musicale comunque è ricca di espressioni relative a classifiche delle canzoni più belle nate e cantate da interpreti del nostro paese. Più che elencare le numerose graduatorie, abbiamo voluto fare una media dei brani,
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LE PIÙ BELLE CANZONI
proponendovi quelli che sono presenti nelle posizioni avanzate in modo più frequente.“Almeno tu nell’Universo” di Mia Martini si pone in testa, seguita al secondo posto dalla mitica “Nel blu dipinto di blu” di Domenico Modugno. La terza piazza è occupata da “Il cielo in una stanza” di Gino Paoli, che scalza dal podio “Con il nastro rosa” di Lucio Battisti, ovvero la canzone che riporta la frase “lo
scopriremo solo vivendo” diventata ormai proverbiale. Studiando queste classifiche ci si accorge quanto ogni canzone abbia dietro una vera e propria storia: per esempio, Allelujah cantata da Leonard Cohen e giunta al 20° posto della classifica di Panorama, appena uscì (nel 1984) fu totalmente snobbata da critica e pubblico, conoscendo un successo inaspettato solo nel 2008, perché cantata da un con-
corrente della versione inglese di X Factor. La canzone di Chuck Berry del 1955 Maybellene, al 18° posto per Rolling Stone, in diverse versioni viene citata come Maybelline, come la nota marca di cosmetici, ora affiliata alla L’Orèal. Infine il brano God Only Knows dei Beach Boys, giunto in venticinquesima posizione, è la prima canzone pop a utilizzare il termine Dio (God) nel titolo.
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RICORDI DI UN RAMADAN A FES
di Flavio Alagia
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rascorrendo il mese del Ramadan in Marocco mi sono reso conto che questo impegnativo rituale musulmano riguarda la condivisione almeno tanto quanto la privazione. Originariamente una tradizione pagana delle società arabe pre-islamiche, il Ramadan è divenuto uno dei Cinque Pilastri dell’Islam in seguito alle conquiste territoriali di Maometto. Ad esclusione di bambini e infermi, tutti i musulmani del mondo sono chiamati al totale digiuno nelle ore di luce per un periodo di 29 o 30 giorni calcolato in base alle fasi lunari e che viene tradizionalmente fatto corrispondere al periodo dell’anno
in cui il Profeta avrebbe ricevuto le sue rivelazioni divine. Quest’anno il Ramadan ha coperto quasi tutto il mese di luglio. Desideroso di assistere alla sua reiterazione in ogni possibile sfumatura, dal mio covo a Casablanca, il centro finanziario del paese, città ricca di vita ma il cui antico fascino è stato eroso dalla modernità e dal frastuono dell’urbanizzazione, mi sono spostato in treno a Fes, la capitale spirituale del Marocco. Al calar del sole il canto dei muezzin annunciava la fine del digiuno e i palati si spalancavano per il ftur, termine del dialetto marocchino (in arabo è iftar) che indica “colazione” o “interruzione del digiuno”,
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NON SOLO TURISTI
proprio come nell’inglese “breakfast”. Da ore chiunque fosse in strada aveva con sé un sacchetto di plastica con dentro qualche genere alimentare - datteri, yogurt, pane, uova, banane… - e se al momento del pasto veniva individuato qual-
che ingenuo sprovveduto in mancanza di cibo - io, di solito - subito i passanti accorrevano per offrirgli qualcosa da bere e da mangiare. La prima sera a Fes aspettavo il momento decisivo nella piazza che si apre proprio dietro a Bab
Jdid (“Porta Nuova”), all’ingresso della medina. I visitatori stranieri non sono obbligati a rispettare il digiuno, ma io avevo deciso di sottopormi a questa affascinante pratica per corroborare tempra e forza di volontà, oltre che per sentirmi più vicino ai miei amici marocchini. Non si può comprendere la soddisfazione di riappropriarsi del proprio appetito né condividerne la gioia se non ci si è sottoposti anche alla frustrante privazione che precede. Sebbene la maggior parte degli abitanti della città fosse già corsa a casa per condividere il banchetto con amici e familiari, in piazza si raccoglievano ancora pochi tur-
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Riva Lago Olivella CH 6921 Lugano - Vico Morcote - Tel. +41 91 735 00 00
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NON SOLO TURISTI
isti, alcuni negozianti e qualche giovane sfaccendato. All’ora stabilita il religioso silenzio che aveva acuito i morsi della fame da almeno un’ora è stato infranto prima dall’urlo di una sirena, e poi dal rombo di un colpo di cannone. Seguiva alcuni istanti più tardi la voce del muezzin, ma a quel punto stavo già consumando la fine della mia privazione più sofferta: le sigarette. Pensavo che avrei potuto sfamarmi con calma non appena avessero riaperto i ristoranti – solitamente un’ora o due dopo il ftur – ma dopo neanche due minuti un ragazzo passandomi davanti si è fermato insistendo affinché bevessi almeno un po’ del suo succo di pesca. Poi un commerciante mi ha fatto sedere nel suo negozio, ha fatto portare del té e alcuni fagottini di carne e verdure, e mi ha passato una lunga e sottile pipa caricata con del kif, la quale mi ho indotto a tossire fino a eliminare qualunque traccia di bronchi e pol-
moni nel mio organismo. Il kif è un derivato della canapa molto diffuso in Marocco per via del suo prezzo irrisorio. Sebbene la consumazione sia illegale, durante le sere del Ramadan i suoi fumi si aggiungono a quelli dell’hashish soprattutto nei vicoli degli antichi centri e nei bar delle medina, sprigionando un’armonia di aromi acuta e dolciastra. Casablanca è molto più restrittiva riguardo al
consumo di canapa e derivati, ma Fes vive ancora in un’atmosfera sospesa nel tempo in cui antiche abitudini trovano vigore anche di fronte alle leggi più severe. Sebbene la sera l’atmosfera fosse sempre molto rilassata e cordiale, durante il giorno l’assillo dei commercianti non conosceva tregua e temo fosse esasperato dalle prolungate privazioni. Un peccato, visto che teatrali insistenze e plateali
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NON SOLO TURISTI
tentativi di raggiro impedivano spesso di apprezzare l’architettura merinda delle moschee e delle medersa (le scuole coraniche), la raffinata arte di ceramisti e vasai e la cordiale accoglienza del popolo marocchino. Per risparmiarmi un’altra giornata di inseguimenti mi sono arruolato per una piccola escursione nelle località circostanti. Con due taxi approntati dall’ostello in cui avevo preso alloggio e altri sette giovani esploratori di eclettica provenienza, mi sono lasciato guidare per i pendii della catena dell’Atlas fino alle delicate cascate di Shilal e alla Foresta di Cèdre Gouraud in cui abita una colonia di buffe bertucce. L’incontaminato paesaggio naturale e i pacati ritmi delle piccole cittadine erano senza dubbio un balsamo per me che mi ero ormai abituato alla caotica vita di Casablanca, ma il sole e l’incessante camminare rendeva quasi insopportabile la sete a cui il digiuno impediva di dare rimedio. Alle quattro del pomeriggio stavo già cominciando a parlare in dialetto bresciano con la nostra eterogenea comitiva e alle sei contrattavo una
INFORMAZIONI UTILI Fez, oltre ad essere servita dall’aeroporto Fes–Saïss, è facilmente raggiungibile sia in treno che in pullman da tutti i principali centri del Marocco. Da Casablanca c’è un treno ogni ora e il tempo di percorrenza è di circa 4 ore. In città sono presenti vari ostelli il cui costo in dormitorio varia da 6 a 10 Euro a notte. Io ho alloggiato presso il Funky Fes, adagiato in una splendida riad ristrutturata e collocato a due passi da Bab Jdid all’ingresso della medina. Ho trovato un servizio molto cortese e un’atmosfera confortevole e suggestiva. I vicoli della medina rappresentano un dedalo micidiale. Ragazzi del luogo sono sempre pronti ad accompagnare i turisti, ma si aspettano una piccola ricompensa. Se non volete essere accompagnati mostratevi decisi sin dall’inizio, ma capita a volte che l’aspirante guida per ritorsione fornisca un’indicazione volutamente errata. Il mese del Ramdan cambia collocazione sul calendario ogni anno. In Marocco i turisti sono esentati dagli obblighi della celebrazione e generalmente il soggiorno degli stranieri non risente di particolari modificazioni, ma in località meno frequentate molti ristoranti e locali serali chiudono o riducono il servizio offerto. In ogni caso è buona norma non consumare cibi, bevande e sigarette in pubblico fino all’ora del ftur. stecca di Camel con una bertuccia dallo spiccato senso per gli affari. La sera, finalmente, il rientro in città e la grande riappacificazione con i sensi. Non sapevo orientarmi nel diabolico dedalo di stradine che per pochi metri oltre l’uscio
dell’ostello, ma era sufficiente per approntare anch’io la mia borsa di viveri, alcuni dei quali da condividere con i miei nuovi amici in piazza. Poi l’urlo di sirena e il colpo di cannone. La voce del muezzin. E il dolce tè del deserto.
NON SOLO TURISTI
http://www.nonsoloturisti.it/ a cura di Flavio Alagia
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SLIDE MEDIAPARTNER AL
NATURAL EXPO:
A RIMINI LA FIERA CHE ALIMENTA IL BENESSERE
27-28-29 NOVEMBRE 2015 a cura della redazione
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onoscenza e consapevolezza, ricerca e rispetto, armonia con se stessi e con l’ambiente che ci circonda: ecco gli ingredienti indispensabili per alimentare corpo, anima e mente, i veri principi attivi del benessere. Il quotidiano perseguimento di tale condizione va esso stesso educato, sostenuto, nutrito ed è questo il messaggio lanciato da Natural Expo, la grande “vetrina del benessere” che quest’anno raddoppia l’appuntamento riservato agli operatori di settore e al pubblico più attento a uno stile di vita naturale ed ecologicamente rispettoso. 32
NATURAL EXPO
tusi senza glutine”: volume pubblicato con il patrocinio di Casa Artusi Forlimpopoli e di Associazione Italiana Celiachia Emilia-Romagna che elenca 150 ricette della tradizione, dall’antipasto al dolce, rivisitate in chiave gluten free per tutti gli appassionati della buona cucina che a tavola non si vogliono fare mancare nulla.
DIECI ANNI DI ESPERIENZA E SENSIBILITÀ Per festeggiare il traguardo della sua 10ª edizione, l’evento organizzato da Romagna Fiere raddoppia il proprio appuntamento annuale e dopo avere fatto registrare a febbraio alla Fiera di Forlì numeri davvero significativi (15mila i visitatori presenti), approda a Rimini Fiera in un’area espositiva di ben 12mila metri quadrati dotata di 5 sale conferenze per 600 posti a sedere. Da venerdì 27 a domenica 29 novembre dalle 10 alle 20 (Ingresso Ovest, biglietti a 9 euro e 7 euro con riduzione, venerdì 27 si entra con soli 5 euro) una location di prestigio accoglierà un pubblico sempre più sensibile alle tematiche del benessere del corpo e dello spirito, permettendogli di immergersi in un percorso di ricerca e conoscenza qualitativamente e quantitativamente arricchito rispetto alle precedenti edizioni. Una proposta che tiene sempre fede ai principi ispiratori che hanno decretato il successo e rappresentano la matrice distintiva di Natural Expo: coinvolgimento dei visitatori in esperienze multisensoriali, un ampio programma di workshop, convegni, mostre, corsi, laboratori e spettacoli a partecipazione gratuita e tenuti da relatori di fama internazionale e un’offerta di molteplici “soluzioni sostenibili” e prodotti innovativi per la salute, la bellezza, l’ambiente domestico e la qualità della vita di ogni giorno. NATURAL EXPO HA UN CUORE VEGAN La qualità è anche quella che Natural Expo ricerca continuamente, promuove e doverosamente propone anche nell’a-
limentazione. Due i ristoranti presenti nell’area e s p o s i t i va : quello riservato alla cucina etnica e quello vegano curato da “I Pini” di Riolo Terme che si pregia della certificazion e “VeganOK”. Un marchio che si lega a un percorso di diffusione di una cultura di rispetto della vita e dell’ambiente che sia “per tutti” e quindi non esclusivamente rivolto a chi già ha fatto una precisa scelta vegetariana o vegana. “VeganOK” è la prima certificazione italiana di prodotti vegetali al 100%, uno strumento indispensabile per le aziende produttrici e ancor più per la tutela dei diritti del consumatore e attorno a questa etichetta di qualità ruoteranno a Rimini, numerosissimi eventi: show cooking, laboratori e corsi di cucina gratuiti, presentazioni di volumi proseguendo la felice collaborazione che lega Natural Expo al Gruppo Editoriale Macro. Sarà quest’ultimo a curare due show cooking: sabato 28 Francesca Più con Spaghetti vegetali dall’antipasto al dolce e, nel pomeriggio di domenica 29, Federica Gif con Più ricette sane meno ricette mediche. Questa chiave di lettura sarà declinata anche attraverso conferenze di grande interesse sulla sana alimentazione come quella che terrà la scrittrice Margharet Evangelisti, la quale presenterà il suo “Le ricette di una mamma celiaca - L’Ar-
LA NATURA CHE UNISCE Stretta una partnership di pregio in questa 10ª edizione. Quella con Valor Expo di San Marino, una delle società leader nell’organizzazione di eventi che curerà tre momenti di approfondimento sempre legati al benessere: “Health&Beauty”, “VitAktiva” e “0-18”, la prima fiera in Italia che si occupa del mondo del bambino sotto ogni aspetto. “Health&Beauty” è dedicata alle aziende che producono e commercializzano generi alimentari provenienti da agricoltura biologica, trattamenti estetici naturali e prodotti eco-sostenibili. “VitAktiva” è, invece, un nuovo evento promosso in collaborazione con “Mir Expo” di Mosca e facente parte del progetto Longevità attiva che avrà luogo a Rimini, in Russia e in Bielorussia. Sarà una piattaforma di discussione e presentazione di prodotti, tecnologie avanzate e attività che possono contribuire a migliorare la qualità della vita prevenendo le malattie e aumentando le funzionalità del nostro corpo. PERCORSI DI CONSAPEVOLEZZA Natural Expo è in primo luogo un momento di arricchimento delle conoscenze su tutto ciò che implica il concetto di vivere e crescere in armonia e nell’etica del rispetto di sé e di tutto ciò che ci circonda. Per questo è davvero ricco il programma di eventi e convegni che si susseguiranno per tutti i tre giorni e che vedranno presenti a Rimini intellettuali e personalità
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NATURAL EXPO da tutto il mondo. Tra queste, di assoluto rilievo la conferenza che domenica 29 novembre alle 11 terrà il cardiologo israeliano Nader Butto. Già applaudito a Forlì, il luminare che vive e lavora come cardiologo specialista in angioplastica coronarica presso il “Rabin Medical Centre” di Petah Tikva, animerà un seminario sulla guarigione quantica. Un personale sistema che vuole integrare la medicina convenzionale con le millenarie discipline orientali, basate sul modello energetico, che ha dato vita all’apprezzato Metodo del dottor Nader Butto. Altri momenti di conoscenza di pratiche
veniva tramandato direttamente nel contesto familiare, poi divenne seguace del Maestro Bhaskara Pillai Swamikal e nel 1987, lasciato il suo lavoro in Parlamento, si dedicò alla scrittura e alla produzione, anche cinematografica, sui temi della spiritualità e delle cause che stanno alla base delle sofferenze psicologiche dell’uomo. Nel 1993 Santhi ha fondato la sua organizzazione spirituale a Trivandrum in India, School of Santhi e nello stesso anno i suoi discepoli in Italia hanno gettato le basi di quella che poi è diventata la Santhi Yoga School Italia. A Natural Expo sarà poi presente il Ven.
innovative saranno proposti dallo psicologo Terenzio Traisci, ideatore dello yoga della risata che, appunto, dimostrerà come sia possibile Guarire dal ridere; dal Maestro Amadio Bianchi, presidente del Movimento mondiale per lo Yoga e l’Ayurveda e Ambasciatore del “World Community of Indian Culture and Traditional Disciplines”; da Marina Borruso e Anna Bulzoni per un focus sulle pratiche del potere; dal counselor Paul Kircher che relazionerà su “Ricostituzione dell’organismo umano attraverso la concentrazione su sequenze numeriche”, una conferenza nella quale verranno spiegati gli elementi base per pilotare la realtà secondo le tecnologie russe. Un esercizio pratico, quindi, di riarmonizzazione psico-fisica.
Geshe Thupten Tenzin, insegnante di Filosofia Buddista Tibetana in diversi Centri in Italia e nel mondo, insignito dal Dalai Lama della carica di Lama Aumze e Vice Abate del Collegio Tantrico di Gyuto. La sua figura darà lustro alla mostra Fotografi italiani per il Tibet allestita a cura dell’Associazione Italia-Tibet e che presenterà gli scatti evocativi ed indimenticabili sul Tibet pre-invasione cinese di Fosco Maraini e quelli di altri professionisti italiani che dagli anni ’70 in poi hanno raccontato per immagini la storia, anche drammatica, di questa terra.
NUTRIRE SPIRITO E CUORE Non mancheranno occasioni per la ricerca del benessere interiore. Da non perdere l’incontro con il maestro spirituale indiano Swami Santhiprasad. Nato in Kerala, fin da piccolo fu iniziato da suo padre alla tradizione Siva Raja Yoga il cui lignaggio
appartenenti a diverse culture. L’importanza delle modulazioni sonore come metodo di guarigione è riconosciuta e diffusamente praticata e sarà emblematizzata da Luca Vignali (direttore della Scuola di Terapia del Suono), da Stefano Fariselli che dimostrerà il suo innovativo di approccio alla musica attraverso il gioco, che prevede l’integrazione fra stimolazione musicale, movimento del corpo ed espressione intesa come una prima forma di notazione sonora non convenzionale e, tra tanti altri, da Nitya e Ninad due artisti italiani che con i loro canti di mantra & kirtan permetteranno al pubblico di entrare in contatto con la Gioia, la Bellezza e l’Amore dentro di sé. Anche il ballo è fonte di salute e guarigione e lo dimostreranno i laboratori e gli spettacoli allestiti dal centro studi danza e teatro Tilt di Rimini che dal 2008 educa alla cultura e all’arte bambini, giovani e adulti proponendo danza creativa ed espressiva, Hatha Yoga, laboratori posturali e danzaterapia con il Metodo Maria Fux. Sarà anche possibile entrare in contatto con la danza che apre il cuore, ossia il TangoOlistico portato a Natural Expo dall’Asd OliTango Bologna e dalla sua presidente, la sociologa sanitaria Maria Calzolari. UN VIAGGIO NEL MONDO E DENTRO SE STESSI Altri eventi speciali a Rimini Fiera saranno il suggestivo labirinto-mandala di Beatrice Celotti, vero e proprio “pellegrinaggio di consapevolezza” proposto per la prima volta in Romagna e il Villaggio indiano di Aquila Chiazzata nelle cui tende della tradizione dei Nativi sarà possibile scoprire quale sia il proprio animale totemico, la magia e la saggezza delle pietre, l’arte della lettura delle linee della mano, la Cerimonia dei cristalli e lo Spirito del Pianeta.
MUSICA E BALLO COME TERAPIA VISITARE Quest’anno, oltre alla sessione “La TU NA RAL EXPO Musica che Cura”, sarà sviluppato il tema “Il Ballo che Guari2015 al 29 Novembre sce”. Nell’arco dei tre giorni si QUANDO: dal 27 ra di Rimini DOVE: alla Fie alterneranno operatori olistici 0 - 20.00 e domenica 10.0 che proporranno al pubblico di- ORARI: venerdì, sabato o Ovest Padiglione ingress mostrazioni, sessioni, workshop I: TT IE GL BI sulle varie tecniche di terapia unico Euro 5,00 venerdì, biglietto con le onde sonore: una magica 9,00 lietto intero Euro big , esperienza per farsi cullare dalle sabato e domenica upon scaricabile dal sito con co vibrazioni dei suoni di strumenti Ridotto Euro 7,00 po.it/rimini www.naturalex o a 12 anni Bambini gratis fin
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UMBERTO SMAILA
IN COMPAGNIA DI
UMBERTO SMAILA GIÀ ARTISTA FIN DA PICCOLISSIMO ED ORA ANCORA SULLA CRESTA DELL’ONDA a cura di Slide Ticino
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na carriera iniziata a soli 8 anni cantando all’operetta e a 9 eri già iscritto ai corsi di recitazione e canto. Un ringraziamento speciale ai suoi genitori che lo hanno indirizzato verso questa carriera. Certamente! Sono in qualche modo figlio d’arte. Mio padre suonava il sassofono ed il clarinetto. È stato il primo fiumano (Fiume ora Rijeka) a cantare all’EIAR, l’odierna RAI. Mia mamma mi portava a vedere tutti i musical e i film americani anche se io avrei preferito gli western. Ma è stato meglio così, non potevo fare altro nella vita. Una passione quella del canto e la musica che ha tramandato anche a suo figlio Rudy. Com’è avere un figlio che segue le sue orme? Questo
le ha mai dato qualche preoccupazione? In cosa le assomiglia di più? Non ho mai insistito perché mio figlio Rudy seguisse le mie orme. Le cose sono avvenute naturalmente, a forza di assistere ai miei spettacoli ha imparato un mestiere. Preoccupazioni? Non direi. La cosa in cui mi assomiglia di più è la permalosità. Nessun rimpianto: ho le mie soddisfazioni. Tantissimi bei ricordi insieme ai Gatti di Vicolo Miracoli (Jerry Calà Fran-
co Opini e Nini Salerno conosciuti ai tempi del liceo) siete ancora in contatto? Come sono nati i Gatti? Chi ha avuto l’idea? Litigavate mai? Perché vi siete sciolti? L’idea dei Gatti è stata mia. Devo dire che ora siamo più amici di prima anche perché abbiamo tanti bei ricordi da condividere. Discutevamo spesso ma più che altro per questioni di donne, non ce ne scappava una!^ Quando ha saputo che Quentin Tarantino avrebbe scelto una sua musica cosa ha pensato? Quando mi chiamò Tarantino pensavo ad uno scherzo invece era tutto vero ed oggi il mio nome appare sui titoli di coda di Jackie Brown…se i miei non mi avessero mandato alla scuola di pianoforte. Da compositore ad attore, cantante e cabarettista fino ad imprenditore con gli Smaila’s aperti in tutto il mondo, quali sono i progetti per il futuro? Sto ultimando le musiche di Infernet, un film diretto da Giuseppe Ferlito con Roberto Farnesi, Remo Girone, Lino Banfi e Rudy Smaila un piccolo ruolo. Si parla poi di un mio debutto al VIVI CLUB di New York da settembre continuamente per una volta al mese. E naturalmente gli impegni dell’imminente stagione estiva nei vari Smaila’s da Porto Rotondo a Gallipoli, al Coral Bay di Sharm. Cosa cambierebbe della sua vita professionale e cosa invece rifarebbe senza esitare? Per quello che riguarda il mio lavoro, si, ci sarebbe una cosa che cambierei: adeguerei il mio compenso a quello che percepiscono i miei colleghi americani a Las Vegas. Quello di “Colpo Grosso” è un successo iniziato nel 1988 qual è stata stata la chiave vincente? La chiave vincente di Colpo Grosso è stata quella di, forse anche un po’ merito mio, trasformare un programma che aveva tutte le carte in regola per essere puro voyeurismo in uno spettacolo per famiglie.
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FASHION BLOGGER SLIDE
TACCHI:
CHE PASSIONE! I tacchi sono, a mio parere, un accessorio immancabile nell’armadio di ogni donna. La loro invenzione non ha una data precisa, ma ci sono diverse teorie.
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FASHION BLOGGER SLIDE
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econdo alcuni, venivano utilizzati già dai cavalieri della Mongolia per riuscire a tenersi meglio alle staffe, per altri, vennero indossati da Caterina de’ Medici per le nozze con il duca di Orlèans. Un grande amante dei tacchi, prima di ogni donne, fu Luigi XIV che le faceva decorare con ogni fantasia. In Italia, l’arrivo dei tacchi, usati al tempo solo dalle nobil donne, risale al 16° Secolo. Oggi, le scarpe col tacco, non sono più un lusso in quanto si possono trovare a qualsiasi prezzo, così da potersele permettere tutte le donne. Ci sono numerosissimi tipi ti tacchi: alti, bassi, con plateau, colorati o semplici. Sta a noi decidere quale tipo scegliere
in base all’evento e alla necessità. Molte donne amano indossare in qualsiasi momento le scarpe col tacco, anche per fare la spesa, pur non essendo il massimo della comodità. Altre invece, le indossano solo in occasioni davvero importanti, perché preferiscono essere comode la maggior parte del tempo, ma si sa: “chi bella vuole apparire, qualche pena deve soffrire”. Se siete alle prime armi, meglio optare per un paio di tacchi bassi, 7/8cm, col plateau, perché è più semplice tenere l’equilibrio e non sembrare delle papere. Occhio a non esagerare nell’indossarle, perché
a lungo andare possono provocare problemi alla postura. I tacchi ci rendono più snelle, sensuali e desiderabili. Un paio di tacchi, a volte, può fare davvero la differenza!
ALINA DROZDOVSCHI
Il fashion visto da Alina Drozdovschi Fashion Blogger http://ioragazzafashion.blogspot.it/
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DANS LA VALISE
: I L L E P A C S . S.O
ALLUNGALI
COSÌ!
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agliare i capelli è spesso una decisione sofferta. Dubbi, infinite incertezze, e soprattutto una domanda: quando ricresceranno? Sapere di poter tornare indietro sarebbe sicuramente un ottimo aiuto ad un atto così semplice eppure così problematico, che spesso ci rende protagoniste di un vero e proprio dilemma di stile. Ma allora come fare ad ottenere una chioma lunga e fluente in poco tempo? Non esistono formule magiche, solo tanta attenzione al proprio stile di vita. Per far allungare i capelli in modo naturale bastano soltanto piccole accortezze, andiamo a vedere quali. ALIMENTAZIONE CORRETTA La vita dei capelli è direttamente collegata alle sostanze portate dal sangue alla radice. Grazie ad un’alimentazione mirata potrai accelerare il processo di ricrescita senza rivolgerti a trattamenti chimici, ma semplicemente assumendo ciò di cui essi
hanno bisogno. Inserisci quindi nella tua dieta: -- Ferro ( uova,cereali, mandorle) -- Vitamina A ( Carote, peperoncino, spinaci) -- Vitamina B ( Tonno, banane, prugne, patate) -- Vitamina C ( Agrumi, lattuga, frutti di bosco) -- Magnesio (pane integrale, soia, riso integrale) DIMINUISCI LO STRESS Non solo il tuo, ma quello del capello stesso. E’ importante limitare l’utilizzo di piastre e phon ad alta temperatura che tendono ad indebolire i capelli, così come anche l’uso eccessivo di lacche e tinte. Tutte queste accortezze vi aiuteranno ad ottenere una crescita regolare ed uniforme e in più i capelli ci guadagneranno in bellezza e salute. Si a maschere e impacchi naturali da scegliere accuratamente in base alle proprie esigenze: l’effetto benessere è assicurato.
MASSAGGIA IL CUOIO CAPELLUTO E’ risaputo che massaggiare il cuoio capelluto aiuti la circolazione permettendo al sangue di apportare maggiore nutrimento ai capelli. Che sia sotto la doccia o in una pausa relax il procedimento è sempre lo stesso: .massaggia con le mani il cuoio capelluto effettuando movimenti circolari dall’esterno verso l’interno. Per un’azione più intensa ti bastano tre massaggi al giorno della durata di uno o due minuti. AVERE PAZIENZA Nessun prodotto, per quanto miracoloso sia, ti farà crescere i capelli in un batter d’occhio. Attenzione quindi a ciò che usi, l’arma migliore in questi casi è la pazienza. Come allungare i capelli quindi? Semplice, seguendo uno ad uno tutti questi consigli, e ricorda, un bel taglio corto non è poi la fine del mondo!
ALESSIA CIPOLLA
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L’ITALIA CHE SCOPRO
L’ITALIA CHE SCOPRO di Nadia Bengala
Chiamero così ogni articolo con cui esporrò le bellezze che trovo, passando per caso, per lavoro o per qualsiasi altro motivo, in un luogo che magari ai più non è conosciuto, ma che merita di essere notato . 42
L’ITALIA CHE SCOPRO
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i sono ritrovata per esempio, in un paesino che non avevo mai sentito nominare e ho passato tre giorni bellissimi . Questo paesino si chiama Ficarolo. Ho partecipato ad una sfilata fatta nell’ex Municipio, Villa Schiatti Giglioli, nel parco Giglioli. Ho conosciuto gente simpatica, stimolante e ho trovato una proloco perfomante, con persone che lavorano bene, perché rendono vivo il loro “piccolo mondo “con iniziative di cultura,
spettacolo e servizi che funzionano. Se così fosse ovunque, potrei immaginare un’Italia migliore senza neanche troppi sforzi, facendo solo le cose con cura, passione e piacere per stare tutti bene! Mah!? Sono troppo ottimista? Qui a Ficarolo c’è anche la Torre Pendente. Quindi non esiste una Torre Pendente solo a Pisa, lo sapevi? Non voglio assolutamente fare paragoni è solo una battuta, ma la torre pendente c’è. Passeggiando in bicicletta
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L’ITALIA CHE SCOPRO
per Ficarolo poi si visita il Po, che meraviglia! Sono rimasta ad ammirarlo fino al calar del sole. Queste sono alcune foto scattate con il mio iPhone. Non è da sogno anche qui? Questa nostra Italia potrebbe vivere di solo turismo. Non c’è un angolo del nostro paese che non esprima storia, arte e spettacoli della natura dove perdersi . Viva la vita in a wonderful world!
UMBERTO ALONGI
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n mercoledì da leoni. Leoni sonori. Il 7 ottobre è infatti uscito il maxi singolo del cantautore Umberto Alongi, “Con un altro”, nato dalla collaborazione con Gae Capitano autore e compositore di prestigio attivo sul panorama musicale dal 1986. Per Umberto è stata un’emozione fortissima quella di avere la possibilità di cantare un brano scritto da Capitano, vincitore di dischi d’oro e di platino, che vanta collaborazioni con professionisti di indiscussa fama come Giorgia o Max Gazzé. Il singolo “Con un altro” ha una storia particolare, tutta da raccontare: fermo in un cassetto in attesa di un interprete, era stato un giovane autore, Antony Franceschi, a proporla ad Umberto. Gae aveva questa canzone, ancora da arrangiare, ed Antony voleva questa collaborazione. La Me&U Records ha fatto il resto, ha mandato il brano negli Stati Uniti, dove ha preso la sua forma definitiva. Umberto ha colto l’occasione di volare negli States, registrando a San Francisco, dove sono state
CON UN ALTRO UMBERTO ALONGI REGALA EMOZIONI E SALE DI TONO a cura di Slide Ticino apportate le modifiche strutturali necessarie. La melodia è dolcissima e sono presenti sonorità e armonizzazioni che ad Umberto sono molto care. Ci sono strumenti musicali che regalano ampiezza alla canzone: il pianoforte, gli archi, la chitarra, ma il tocco più moderno è la batteria elettronica. “Credo che il mix tra l’orchestra e la parte elettronica sia riuscito proprio bene - commenta Umberto - è stato un esperimento ottimale”. “Con un altro” racconta una storia d’amore giunta al
termine. Scrive le battute finali di un dialogo tra chi ha preso la decisione di andar via per un nuovo amore e chi rimane con una vita da ricostruire. Narra della forza di un uomo (ma sarebbe più corretto dire “di un essere umano”, potendo riguardare anche una donna) nel rispettare la scelta della sua ex compagna, lasciandola libera di andare, con la consapevolezza che un giorno lei si consoli nei ricordi, comprendendo di aver perso un grande amore. Il brano racconta un senso di speranza che l’amore ritorni, dell’aprirsi a nuove opportunità e di affrontare la vita con un approccio più positivo. “Ed è questo il bello delle canzoni - aggiunge Alongi perchè ognuno può trovare un significato personale”. Per Umberto Alongi questo è davvero un momento intenso. Oltre alla collaborazione con Gae Capitano, sta vivendo un sodalizio artistico anche con Marco Giorgi, autore e cantante e musicista affermato. “Con Marco stiamo lavorando su nuovi singoli e sul nuovo album. Sto vivendo intense emozioni dice Umberto - se ci si mette anche la squadra del cuore, la mia Inter, a giocare bene e a restare tra le prime posso dire che tutto funziona proprio bene”.
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DI COSA TI FAI?
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mila ragazzi oggi fanno uso di droghe. Sostanze proibite e letali che circolano dappertutto e che si riescono a comprare con pochi euro. La preoccupazione delle famiglie e l’attenzione della società non basta. Il drogato non è, come 20 anni fa, l’emarginato o colui che ha problemi esistenziali. È il bravo ragazzo, quello insospettabile che vuole andare a mille all’ora e cerca un aiuto. Fa figo, fa personaggio, fa “tresh”. Secondo gli ultimi dati dell’ESPAD (European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs), raccolti per l’Italia dall’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa, c’è da aver paura: fra i 15 e i 19 anni sta crescendo il numero di chi consuma abitualmente allucinogeni e stimolanti e soprattutto quello di chi assume sostanze psicoattive. Questi ragazzi, nella stragrande maggioranza dei casi, non sanno nemmeno cosa stanno ingoiando. Vediamo nel dettaglio quali sono le sostanze killer.
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K REPORT SHOC
DI COSA TI FAI?
LE NUOVE DROGHE PIÙ DIFFUSE TRA I RAGAZZI di Alessandra Mura - Direttore News
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l mondo dello sballo sta cambiando. Le sostanze killer sono ovunque e ogni giorno sono diverse. Girano in qualsiasi ambiente, sono miscugli letali spesso tagliati male e venduti a pochi euro. Un giro di soldi incredibile che cresce sulle ingenuità dei ragazzi, si alimenta con l’insicurezza, prende piede laddove manca informazio-
ne, dove “fa figo se ti fai”. Ma ti fai di cosa? I ragazzi spesso non lo sanno. Assumono sostanze per trovare sballo, per viaggiare a mille senza pensare alle conseguenze. 54 mila ragazzi, stando alle stime, si fanno “alla cieca”: per uno su quattro prendere una pasticca o bere un liquido di cui si ignora il contenuto è la prassi e non consola
che in oltre la metà dei casi si tratti di un miscuglio di erbe ignote, visto che non pochi prodotti “naturali” fanno male. «È difficile fare l’identikit di questi ragazzi - ammette Sabrina Molinaro, dell’Ifc-CNR, responsabile dello studio -. Vanno bene a scuola, non fanno assenze e non arrivano da uno specifico ceto sociale: sono più spesso maschi
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vicini alla maggiore età, in media hanno meno interessi rispetto agli altri, ma non c’è nulla che possa aiutare davvero a intercettarli. Tanti mixano la pillola nuova di cui non si sa nulla con altre sostanze: il poli-abuso è sempre più comune, in sostanza molti prendono quel che trovano”. Ma non sono solo i giovanissimi a preoccupare. Le nuove droghe killer girano in qualsiasi ambiente e trovano terreno fertile laddove lo sballo diventa uno status symbol. “Se non ti fai, non sei e non appartieni”. Per altro, vittime del fenomeno del bullismo, molti ragazzi si “fanno” per non essere esclusi dal gruppo. Esistono circa 470 nuove sostanze psicoattive, in continuo aumento e per tutti i gusti. Il nome che gli danno inganna: queste droghe agiscono sul sistema nervoso, ma sono tossiche anche per altri organi. I cannabinoidi sintetici, ad esempio, hanno effetti più simili alla cocaina e aumentano molto il rischio di eventi cardiovascolari devastanti». Crisi ipertensive, tachicardia e veri
e propri infarti hanno portato perfino a decessi e non mancano conseguenze negative sui reni, sul fegato e sull’apparato gastrointestinale. Se poi i dosaggi non sono controllati, ecco che accade l’irreparabile. L’azione sul sistema nervoso può essere devastante, come spiega Gaetano Di Chiara, farmacologo dell’Università di Cagliari: «Le nuove sostanze di sintesi sono molto potenti, costano poco e vengono assunte a dosaggi incontrollati. Gli effetti sono perciò in parte imprevedibili, di certo rovinosi: si va dai sintomi simil-eroina con arresto respiratorio di alcuni derivati di narcotici analgesici, all’estrema aggressività dopo l’uso di analoghi delle vecchie amfetamine, ma molto più forti. I rischi maggiori si hanno con sostanze psicostimolanti come i cannabinoidi sintetici, che provocano disturbi dell’umore, depressione, mania e sono associati a un’alta probabilità di sindrome schizoide: in pratica, si resta allucinati per giorni e compare una psicosi da cui non si torna più indietro.
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Senza contare che molte di queste sostanze possono provocare dipendenza». «Soprattutto nei ragazzi giovani, in cui il cervello è ancora in fase di sviluppo, le droghe psicoattive possono alterare i circuiti cerebrali - dice Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di Neuroscienze e Salute Mentale del Fatebenefratelli-Oftalmico di Milano -. Questo favorisce l’esordio di disturbi mentali, portando a galla una predisposizione o provocandoli di per sé. E non dimentichiamo i rischi connessi alla perdita del senso del pericolo mentre si è sotto l’effetto delle droghe, che porta a una maggior probabilità di incidenti di ogni tipo». A fare concorrenza all’ecstasy è il boom delle nuove droghe sintetiche, acquistate online o prodotte in casa. Le reali conseguenze ancora non si conoscono fino in fondo ma, quando non si muore, le subisce il cervello. C’è ancora un mondo da scoprire nelle droghe, soprattutto in molte sostanze che non vengono cercate nei test ma che in realtà
DI COSA TI FAI?
danneggiano come e quanto quelle “ufficialmente conosciute”. Ci sono 500 molecole di droghe sintetiche scoperte fino a oggi e che sfuggono, nella quasi totalità, sia al contrasto delle forze dell’ordine che ai test medici. “Ci sono sostanze come i catinoni che danno gli stessi effetti della cocaina ma non vengono cercati nei test - sottolinea Carlo Locatelli, direttore del Centro nazionale di informazione tossicologica (Cnit) della fondazione Salvatore Maugeri - lo stesso vale per chetamine e cannabinoidi sintetici che, in molti casi, non sono illegali”. Le droghe in voga oggi possono essere suddivise in due categorie: eccitanti o allucinogene. Le anfetamine e la cocaina appartengono
alla prima categoria, mentre la marijuana, l’hashish, l’Isd e l’ecstasy alla seconda. Qualunque droga venga assunta, il suo effetto può essere amplificato dal contesto in cui si trova: sovraffollamento, caldo, ballo, disidratazione. Purtroppo sono situazioni imprevedibili, il corpo viene sottoposto ad uno stress disumano contro il quale non può difendersi. Troppi giovani oggi vengono traghettati in questo mondo “alterato” senza un perché. Sanno solo che “ti fa viaggiare a mille, che sei meglio di tutti gli altri”, ma in realtà, finito l’effetto, se sopravvivi, “sei uno schifo”. Vi proponiamo ora una lista delle droghe oggi più in voga nei locali, nelle discoteche, che incantano persino i giovanissimi:
COBRET: È polvere di eroina scaldata e sniffata. In Italia cominciò a diffondersi nel 1997 fra i ragazzi che consumavano ecstasy. YABA: È una polvere che arriva dal sud-est asiatico e comincia ad estendersi nelle discoteche europee. Fu sviluppata nei laboratori nazisti, per ordine di Hitler, per tenere sveglie per giorni interi le truppe. Può causare infarto acuto. SHABOO: Conosciuti anche come ‘diamantini colorati’. Si tratta di anfetamine fumate per provocare un’eccitazione di maggior durata rispetto all’ecstasy. Oltre a disturbi di ordine psichiatrico, può causare infarto. POPPER: Il nome scientifico è ‘nitrito d’anile’. In realtà è in circolazione da almeno 20 anni. È venduto in forma di fialette, manda su di giri in pochi istanti e può causare ipertensione e ictus celebrale. KETAMINA: È un liquido che veniva usato dai veterinari come anestetico. Si è diffuso nei rave dove viene sniffato. Provoca allucinazioni intense, con difficoltà a camminare e cecità temporanea. SPEED: È una miscela di anfetamina e cocaina. Provoca un’intensa eccitazione che dura ore. I disturbi che provoca passano dall’aritmia cardiaca agli attacchi epilettici, fino a stati paranoici acuti. SUPERPILL: Uno degli ultimi arrivi nel supermercato delle droghe sintetiche. È un miscuglio di ecstasy e Viagra, quasi sempre potenziato dall’assunzione di alcol. L’ecstasy spazza via qualsiasi tipo di inibizione, dando la sensazione di maggiore audacia nelle avances sessuali, aiutato in questo da Viagra. Effetti: scompensi cardiaci, pressione e febbre alle stelle.
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MAI SENZA MUSICA...
IL GRANDE RITORNO DI
FRANCO CAVIA
a cura di Alessandra Mura - Direttore News
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hi lo ha accompagnato tutta la vita é lei, la musica. Fin da bambino, col suo gruppo, cantava in chiesa, e aveva già dato dimostrazione di possedere un grande dono. Una voce che calza un falsetto perfetto, con un estensione musicale incredibile. E questa passione, che diventava abilità musicale non è mai tramontata. La vita di Franco Calvia è sempre stata segnata da un amore incondizionato per la poesia. L’avventura sanremese è arrivata quasi all’improvviso e lo stesso Franco ha dichiarato: “ Ero talmente emozionato che non vedevo l’ora che finisse, ma in quel
momento stavo vivendo un sogno, e sapevo che difficilmente mi sarebbe ricapitato”. Eppure quella melodia, e quelle parole non sono state dimenticate. Infatti, dopo una ventina d’anni, quel sogno ha fatto in modo che l’artista, si rituffasse in una nuova avventura. La politica, il suo lavoro, il suo ruolo nella comunità della piccola ridente cittadina catalana, gli riempivano le giornate. Il sogno di fare della musica il suo scopo di vita ha bussato nuovamente alla sua porta. Dopo più di ventanni da quando ha calcato il palco, esce il singolo che oggi è tra i primi trenta delle classifiche delle
radio nazionali. Si chiama “Luna piena” è piaciuto molto; e anche se l l’artista non ha voluto dare troppe anticipazioni, nel nuovo disco ascolteremo degli inediti straordinari. E nato il nuovo studio di registrazione dove i suoi appunti, le sue canzoni , scritte senza tregua per anni, sono state tirate fuori dal cassetto e “provinate”. Il premio Lucio Dalla, l’anno scorso, gli ha restituito le motivazioni necessarie per ripartire, la spinta giusta. “ Sono piaciuto, continua, mi dissero, non puoi fermarti ora”. Con questo spirito i suoi fan aspettano l’uscita del disco, programmato per Natale.
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ph. Meskina
le pagine di
THE CUBE GUYS SOGNANDO
IL GIAPPONE ED UNA COLLABORAZIONE CON I DEPECHE MODE di Cristiana Elli
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no pseudonimo inglese, uno stile tutto italiano per il l’inossidabile duo di djs e produttori discografici Roberto Intrallazzi & Luca Provera che si raccontano in questo speciale per Enjoy Television. Partiamo dal principio: The Cube Guys sono Luca Provera e Roberto Intrallazzi come nasce la vostra collaborazione ? Nasce prima di tutto da una grande amicizia costruita su passioni parallele al lavoro, passando da un amore verso i clubs e la musica in gene-
rale, dal voler esprimere quelle che sono le nostre emozioni legate alle sonorità che più ci appartengono. Il vostro nome d’arte, The Cube Guys letteralmente significa ‘I ragazzi cubo’ a chi dei due è venuta l’idea di questo nome e perchè?
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Dieci anni fa iniziammo a guardare fuori dall’ Italia perche saturi di come andava il mercato discografico e dai meccanismi che caratterizzavano il mondo della notte in quel periodo. Decidemmo di aprire uno studio di produzione in tre garages, lo chiamammo Cube Studio.. da lì la parola cube ci piacque subito
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e decidemmo di usarla come definizione di noi. Quali sono i pro ed i contro ( se mai ce ne fossero ) di lavorare in coppia anzichè da soli? Tanti pro e pochissimi contro… prima di tutto due teste in questo lavoro sono sempre fonte di diverse ispirazioni ed idee, oltre che di visioni e culture. Suonare come da sempre facciamo in Back To Back ci permette di esprimerci al pieno delle nostre possibilità, principalmente perchè ci divertiamo molto, nulla è preparato ne previsto… sia in studio che live. Affrontiamo il nostro lavoro sempre decidendo e condividendo tutto insieme e possiamo dire che è una grande forza.
per creare qualcosa di nuovo che forse non succederebbe diversamente.
di piccola e media portata, meglio rimanga legata ad eventi molto più grandi.
Ad inizio settembre la Panasonic ha annunciato il rilancio dei mitici giradischi della Technics, cosa ne pensate? Della serie tutto torna…
Perchè in Italia non si riesce a creare eventi come per esempio EDC o Tomorrowland? Ci aveva provato Sensation ma non è andata bene. Mancanza di budget? Leggi non a favore del clubbing? Mancanza di collaborazione?
Il ritorno del vinile pensiamo sia legato solo ad un mercato di grandi artisti e cataloghi discografici per uso non per forza live, ma forse più rivolto agli audiofili ed appassionati. Amiamo il vinile e quando abbiamo letto della notizia non potevamo che esserne felici.
Capita mai che abbiate idee diverse in studio? Se si, come affrontate la cosa? In fondo
Il fenomeno dell’EDM , un grande calderone senza molta identità a mio parere, ha trasformato la figura del dj nella nuova superstar e gli eventi in mega festivals con line up
può capitare anche nelle migliori famiglie di avere punti di vista differenti…
chilometriche. È tramontato o si sta trasformando in qualcos’altro?
Capita qualche volta, soprattutto quando quello che vorremmo realizzare ci è già molto chiaro in mente… ed è un bene! Non ne facciamo un dramma, anzi, cerchiamo di unire le due visuali
Semplicemente pensiamo stia prendendo una strada diversa da quella che legava il fenomeno EDM al Club, ed è un bene per entrambi. La ‘bolla’ dell EDM ha raggiunto cifre e numeri insostenibili per locali
Semplicemente troppa burocrazia nel nostro paese, chi vuole investire in questo tipo di eventi molto probabilmente si è gia spostato da un altra parte. Un’estate nera quelle appena trascorsa per i clubs in Italia, come vedete il futuro del clubbing nel nostro paese se si va avanti di questo passo? Per quello che abbiamo visto
quest’estate non è stata poi cosi nera, anzi. Rispetto a due anni fa abbiamo riscontrato dei miglioramenti sotto tanti punti di vista. Nuove organizzazioni molto professionali, locali quasi sempre full e programmazioni coerenti per genere musicale, possiamo guardare il bicchiere mezzo pieno!
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excellence club
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A vostro parere quali saranno le sonorità che ascolteremo durante il 2016? Divise tra EDM sempre piu’ scontata, passando per un grande ritorno della House in generale. Tante produzioni e tante collaborazioni illustri nel vostro curriculum, dal remix di ‘Staring at the Sun’ di Anastacia all’ultima ‘Hypnotize’ con David Penn in cima alla classifica di Beatport. Con chi sognate una collaborazione? Collaborazione sarebbe una parola grossa, ma se proprio vogliamo sognare, ci piacerebbe entrare per qualche giorno in studio con gente come Depeche Mode, la loro visione musicale è sempre stata avanti due o tre anni rispetto alla musica del momento. Ormai è sempre più lunga la
lista delle località che vi vedono protagonisti in console, da Miami a San Francisco, dall’Italia alla Svizzera, da Monte Carlo al Canada solo per citarne alcune. C’è un posto dove non siete ancora stati e dove vi piacerebbe apporre il vostro hashtag #CUBED ?
altri nostri collaboratori. Principalmente è l’unione delle nostre esperienze nei clubs da più di 30 anni, con la nostra passione per la moda e il design. Un concetto di serata che deve ‘divertire con stile’!
Il Giappone! Tokyo in particolare ci attrae da sempre per la cultura, il design e la visione musicale molto attenta di quella zona.
Le nostre due label Cube Recordings e Cube Trax saranno il fulcro delle nostre nuove releases e collaborazioni con grandi nomi. Stiamo preparando il nostro nuovo singolo per la prossima Wmc di Miami e chissa che forse si riesca ad arrivare finalmente al primo album ufficiale come The Cube Guys!
#CUBED non è solo un hashtag dove indicate sui social media dove siete stati ma è anche il nome della vostra festa, qual’è il concept di questo marchio? In questi mesi stiamo completando una serie di progetti legati al nostro marchio #Cubed! che, oltre a noi, vede anche il coinvolgimento di
Quali sono i vostri progetti per l’inverno 2015?
Grazie ragazzi, per ora vi saluto in attesa di vedervi dietro una console ... magari ai Caraibi…
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MISS SLIDE NOVEMBRE
LA MISS SLIDE DEL MESE È
F E D E R I C A M E L I S Abbiamo incontrato questa ragazza, scoperta da Devis Paganelli patron di Miss Slide e Miss Reginetta d’Italia. Cerchiamo di conoscerla meglio, con le classiche domande che poniamo alla modella del mese! foto di Marco Baraldi Ciao Federica, come ti sei avvicinata al mondo delle passerelle? È avvenuto tutto circa due anni fa, su consiglio di mia madre, partecipando ad alcuni concorsi di bellezza, quasi per gioco e in seguito sfilando in occasione di alcuni eventi di beneficienza. Da piccolissima, cosa sognavi di fare da grande? Da piccoli si sogna di fare tante cose e spesso si cambia idea: ho sognato di diventare infermiera, professoressa,...e anche modella! Cosa pensi occorra per arrivare a diventare una modella professionista famosa? Come per ogni genere di lavoro, ritengo che gli ingredienti segreti siano: determinazione, voglia di apprendere, spirito di adattamento, passione e inoltre, un fisico perfetto! Ovviamente è scontato che la bellezza sia il primo requisito richiesto per essere una modella di successo, ma occorre anche un carattere grintoso per affrontare un lavoro tanto dispendioso di energie. Si ascolta il cuore o si ascolta la testa? Si ascoltano entrambi. l’essere umano è costituito sia da sentimenti sia da razionalità, dunque è necessario che da entrambi si arrivi a un punto d’incontro, un compromesso, che porti a capire quale sia il modo migliore di agire e di prendere delle decisioni.
Parlaci di te. Ho vent’anni, frequento scienze politiche presso la facoltà di Cagliari. Ho lavorato saltuariamente durante i periodi estivi come cameriera in qualche ristorante e ho anche svolto un lavoro di i rilevamenti, interviste, sondaggi col fine di migliorare i servizi offerti da dagli aeroporti di tutta Italia. Mi piacerebbe diventare un giorno ufficiale nelle forze armate. Nel tempo libero pratico nuoto e sono una grande appassionata di musica, in particolare del punk rock. Ritengo di essere una persona caparbia, sicura di quello che vuole e che sa adattarsi a tutte le circostanze. Hai partecipato a Miss Reginetta d’Italia 2015, e sei arrivata tra le 32 finaliste tra le oltre 3000 partecipanti. come si arriva a vincere una fascia come questa secondo te? Poter partire per concorrere alla finale nazionale di Miss Reginetta è un’esperienza che auguro a tutte le ragazze che amano questo genere di cose. Credo che si arrivi
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a vincere una fascia come questa grazie al proprio carattere, oltre che alla propria bellezza. Una miss, per essere una vera miss, deve essere completa, non si può pensare di essere solo belle, anche perchè col tempo la bellezza sfiorisce e per poter emergere sempre fra tante, c’è bisogno di personalità. Per vincere una fascia come questa bisogna distinguersi! Cosa ne pensi di Miss Reginetta d’Italia? Penso che tra tutti i concorsi a cui ho avuto modo di partecipare, Miss Reginetta d’Italia sia quello più trasparente, veritiero e serio che esista, che offre delle vere possibilità di lavoro sia per l’immediato presente ma anche per il futuro. Tutte le persone che fanno parte dello staff sono professionali e il loro unico obbiettivo, non è raggirare e illudere delle giovani ragazze alla ricerca di fama e successo, ma istruirle e indirizzarle verso la vittoria. All’interno di Miss Reginetta d’Italia regna la meritocrazia.
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MISTER SLIDE NOVEMBRE
MR SLIDE DEL MESE È
GIACOMO PICCINI ND photo ALESSA
RO SCERBO
Il suo nome è Giacomo Piccini e lavora per un Tour Operator Europeo di navi da Crociera e per il mio Blog di Moda Personale. 27 anni, è di origine Italiana e risiede a Livorno, dove vive con i genitori. Scoperto da Slide come Mister del mese, grazie al Patron Devis Paganelli e al Talent Scout Enrico Santamaria, cerchiamo di conoscere meglio questo ragazzo. a cura di Enrico Santamaria
Ciao Giacomo quando sei nato? Sono nato il 26 novembre del 1987 a Livorno Parlaci del tuo carattere. Sono una persona molto altruista mi piace pensare al bene degli altri soprattutto se amici stretti o famiglia; Cerco sempre di non giudicare una persona a prima vista. Nei rapporti interpersonali non sono una persona che parla molto e che piace stare al centro dell’attenzione
se in gruppo, mi piace partecipare ma rimanendo sempre dalla parte dell’ascoltatore. Tuo miglior pregio e tuo peggior difetto? Il mio miglio pregio è quello di avere una buona abilità di organizzazione in qualsiasi campo a partire dalla mia vita privata e finire con il mio lavoro,feste ecc ecc. Il mio peggior difetto che non riesco spesso e volentieri a dire di NO. Che cosa ti piace in modo particolare nel mondo dello spettacolo? Rimango nel mio campo, quindi la MODA. Quale dettaglio del tuo aspetto estetico ritieni più interessante? i miei occhi Come si arriva al successo secondo te? Credo che il successo si ottiene portando avanti con tanta
photo SILVIA GELLI
photo SILVIA GELLI
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forza di volonta un sogno nel cassetto che ti porti dietro sin da piccolo; poi ovvio ci vuole anche tanta fortuna e soprattutto al giorno d’oggi aimè le “ conoscenze “. Qual’è stata la tua prima esperienza nel campo della moda, cinema, spettacolo? Parlaci di questo. La mia prima esperienza nel campo della moda risale a qualche anno ma niente di serio. Le vere esperienze invece sono iniziate un’anno e mezzo fà dopo l’apertura del mio Blog Personale di Moda ( giacomopicciniblog.com ) Cosa significa per te avere successo? Nel mio piccolo questo successo se cosi possiamo definirlo è arrivato un po cosi all’improvviso e inaspettato sopratutto perche avevo allentato un po la corda.
59 photo ANDREA MASINI
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TREND NIGHT
MADE CLUB COMO: CAN YOU FEEL IT? di Lorenzo Tiezzi
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an you feel it? Lo slogan della terza stagione di Made Club Como mette energia. Per chi proprio non mastica l’inglese, significa, lo senti? Quando arriva il weekend, la senti o non la senti la voglia di divertirti forte nella location in cui da sempre a Como e dintorni si balla? Infatti tra le mura di quello che oggi è il Made si balla da decenni, visto il locale si chiamava prima Como Fashion Cafè e prima ancora Mr Charlie. Tra i tanti grandi artisti che sono passati dal Made nei suoi tre anni di storia ci sono Erick Morillo, Cristian Marchi, Gabry Ponte, Yves V, Dj Antoine, Marracash, Guè Pequeno, Juicy M, Stefano Pain e moltissimi altri artisti di fama spesso internazionale. Tra i resident del club ci sono Steve Cremonesi, Carlo B., Morris Corti, Cucky e Raski. Ma come ogni locale top-class che si rispetti, anche al Made l’offerta è multiforme. Basta muovere un passo per ritrovarsi in un altro universo... Ad esempio, qui non solo luci, audio e
musica sono curati al massimo, anche il cibo è d’eccellenza. La cucina infatti è in collaborazione con il ristorante Silvio ed il Lido di Bellagio, punto di riferimento dell’industria turistica del Lago di Como. Il servizio ristorazione propone piatti di grande ricercatezza ma improntati ai sapori più caratteristici del
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Lago di Como e delle sue montagne, con un menù e un servizio in grado di soddisfare ogni esigenza. Il tutto, durante l’evento Cenando Ballando, viene servito in allegria, accompagnato dal ritmo dei grandi classici della musica italiana, per portare in tavola anche quel pizzico da un’atmosfera contagiosa che renda la serata viva e vibrante sin dai primi momenti. La cena è accompagnata da professionisti dell’intrattenimento come Cucky (dj) ed Icio (voice) oppure da un grande chitarrista / cantante come Matteo Lotti. Il Made, a differenza di tanti, probabilmente troppi, locali italiani, non è solo il contenitori di grandi eventi creati altrove o grandi artisti. Qui spesso lo staff crea da zero eventi divertenti in cui insieme a grandi performer il pubblico è vero protagonista. Le foto di FTfoto raccontano bene tutto questo. Ad esempio, gli scatenati Super Fresh Fluo Party, oppure gli eventi Supercool I Love Nerds in cui le ragazze non possono fare a meno di innamorarsi di questo o quel maniaco della tecnologia. E che dire dell’atmosfera ‘peccaminosa’ del party Explicit, una festa che ha già fatto ballare pure il Lido di Bellagio? Ragazze in abiti non proprio formali, luci che fanno girare la testa, musica folle. Chi vive una notte Explicit di solito non se la ricorda nei dettagli, ma l’emozione resta dentro, bella forte. www.madeclubcomo.com
TREND NIGHT
NEW YORK BAR O SUPERCLUB? LE DUE ANIME DI COSTEZ di Lorenzo Tiezzi
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ll’inizio di ottobre 2015 è iniziata la nuova stagione #Costez @ Nikita Superclub Telgate (BG). L’uscita A4 molto vicina al locale resta la stessa, ovvero Grumello del Monte, tutto il resto cambia in meglio. Oggi #Costez è un club che potrebbe starsene a Londra e non in piena Franciacorta, tra un filare di viti ed un’azienda agricola. Il brand creato da Paolo e Francesco Battaglia ha preso nuova vita. A partire dal design, completamente rivoluzionato, per arrivare dall’impianto audio, che ora è un Funktion One (www. funktion-one.com), ovvero una bomba capace di riprodurre ogni sfumatura della musica da ballo che i dj del #Costez propongono. Il locale ha un’altezza notevole, per cui la house dei dj è semplicemente perfetta da ascoltare in pista, oppure in sottofondo davanti ad uno dei tanti bar. In Green Room, invece, il sound è più easy, si può fumare e ci si gode una vista unica della Main Room sottostante. L’effetto è sorprendente, visto che non manca neppure un potente impianto co2: il livello di impatto tecnologico del locale non ha nulla da invidiare ai più importanti spazi internazionali. A sorprendere sono poi i prezzi senz’altro invitanti: ingresso uomo 10€, ingresso donna 10€ con consumazione, consumazioni 6 €. In console tra l’altro si alternano super dj come Mauro Ferrucci, Geo from Hell, Ema Stokholma, Luca Guerrieri e Gianluca Motta, profes-
sionisti del mixer attivi da anni in tutta Italia e non solo… In altri locali si punta sempre su nomi nuovi che spesso non sono all’altezza delle aspettative invece qui questi dj tornano diverse volte nel corso dei mesi e per questo sanno adattare il proprio sound ai gusti degli ospiti del locale. Ma non si punta solo sulla mu-
si dall’uscita A4 Rovato. È il locale in cui per la prima volta il brand ha preso vita. È l’anima più internazionale e cosmopolita di Costez: dal dopocena alla notte, dj set, bollicine, drink, distillati (…). È un mix tutto da godere che ognuno può selezionare a modo suo. Pre disco perfetto prima di buttarsi sul dancefloor del #Costez @
sica. Sui tre immensi schermi del locale vanno in scena video che contribuiscono a scaldare l’ambiente, proprio come le sexy performer che al #Costez non mancano mai. E in Franciacorta, ogni venerdì e sabato, prima di andare in discoteca, che si fa? Si può fare un salto al Costez New York Bar, a Cazzago (BS), a due pas-
Nikita SuperClub a Telgate (BG), after dinner & cocktail bar per fare quattro chiacchiere con gli amici, dj bar per ascoltare le tendenze musicali del mondo… Hotel Costez è un pezzo di New York in Franciacorta, un locale perfetto anche per chi i vent’anni li ha passati da tempo. www.hotelcostez.com
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MINILIFT | ASCENSORI | SERVOSCALE | MONTACARICHI
GriMas速 s.r.l. - via Belvedere, 2 - 80060 Vico Equense (NA) - Tel. +39 081 8798298 - info@grimas.it
www.grimas.it
TREND NIGHT
COST…E A MILANO
LA MOVIDA INIZIA PRESTO di Lorenzo Tiezzi
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Milano ci si diverte un po’ dappertutto, ma la zona più importante per perder tempo dopo una certa ora è senz’altro Corso Como. A due passi da via Tocqueville c’è da poco più di tre anni il Cost. Ristorante per mangiare con gli amici proprio nel mezzo della movida, luogo per ballare musica easy ma selezionata con cura, spazio per pranzi di lavori veloci ma non privi di un certo stile (a soli 10 euro), Cost è nato nel 2012 grazie alle energie ed alle idee di Carlo Luardi e Federico Culpo, due giovani imprenditori con già diverse esperienze nell’ambito della ristorazione e dell’intrattenimento. La loro ricetta in fondo è semplice: pro-
poste di qualità assoluta in ogni settore. Al bar ogni cocktail è curatissimo, in cucina ogni piatto viene preparato con i migliori ingredienti, l’impianto audio è eccellente e gli show che prendono vita mentre gli ospiti cenano sono sempre di grande impatto. Al Cost la musica non
è mai troppo estrema. I performer ed i dj mettono d’accordo i gusti di tutti, e d’un pubblico per una volta trasversale anche a livello d’età. Basta un pizzico di eleganza e ci si sente a proprio agio. La forza di Cost non è solo il weekend e non è solo quella nightlife che vive sono di super appassionati ed orari impossibili. Qui la movida inizia già all’ora dell’aperitivo, che ha una ampia zona ad esso dedicata. Fra spazi con alti soffitti e grandi vetrate, fra eleganti lampadari anni ’20 in cristallo e tappezzerie damascate, Cost coniuga l’ambiente ricercato e la cucina dai sapori mediterranei. Infatti, oltre a ballare e cantare, qui si mangia
caso che tante, veramente tante aziende spesso scelgono questo locale per eventi, cene e party. E come dicevamo, il Cost non è certo vivo solo nel weekend. Tra le tre che ogni settimana animano il locale ogni giovedì, venerdì e sabato forse quella più particolare è il giovedì, quando sul palco sempre o quasi arriva Umberto Smaila con la sua band in cui milita anche il figlio Rudy. Certe band divertono sempre, certi artisti e certi dj bisognerebbe clonarli... anzi, fanno benissimo a continuare la tradizione. Il loro è un dinner show pieno di divertimento e spesso arrivano al locale anche gli amici di Umberto (Le Iene, Enzo Iac-
Cost - Lunch, Dinner, Music and Drinks 0262690631 • info@ristorantecost.it www.facebook.com/CostDiscoRestaurantMilano • www.ristorantecost.it pure molto bene, a prezzi non poi così cari visto che il menù guidato costa 40 euro a persona tutto compreso (dall’antipasto al caffè compreso il vino). Non è un
chetti, Diego Abatantuono, Nini Salerno, etc). Chi ha voglia di cantare e ballare in uno dei locali più vivaci e fashion di Milano è senz’altro benvenuto.
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PAOLO MENEGUZZI: “VIAGGIO ATTORNO A ME STESSO, DA STABIO AL SUD AMERICA” a cura di Slide Ticino
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na bella persona, Paolo. Piacevole, determinato, con un nuovo album in uscita nel 2016 e un matrimonio in vista, anche se la sua casa è e rimarrà il palco. A metà settembre lo abbiamo incontrato di ritorno da una delle ultime tappe del tour, “Zero tour punto due” che ha animato tantissime piazze italiane, buon ultima quella di Oliveto Lucano in provincia di Matera. Paolo, sei sempre circondato da tantissime persone nei tuoi tour. Chi mi ingaggia sa che i miei concerti sono uno spettacolo nello spettacolo, dove coinvolgo non soltanto musicisti ma anche ballerini. In tutto sono coinvolte una ventina di persone, comprese i tecnici. È nota l’amicizia che da anni ti lega al cantautore Simone Tomassini. Dove vi siete incontrati? Ci conosciamo dal 2001, quando abbiamo partecipato allo stesso Sanremo, con padrone di casa Tony Renis, e da li è nata un’amicizia limpida. Siamo due persone molto simili, certo con due diversi stili ma abbiamo lo stesso modo di approcciarci alla gente e alla musica. Tutto questo ci unisce molto. Il Progetto Amore è una tua creatura e anche quest’anno ha avuto un ottimo riscontro, ma da dove è venuta l’idea? È nata otto anni fa da un pranzo con i miei genitori e alcuni amici. Mi piaceva l’idea di cantare per beneficenza nel mio oratorio a Stabio, dove tutto ebbe inizio. Volevo tornare sul palco che mi ha battezzato. Poi da cosa nasce cosa, come si dice, e dopo l’iter burocratico è iniziata questa avventura, diventata attualmente un evento sempre più prestigioso e coinvolgente. Le persone credono in questo progetto perché nel nostro regolamento interno c’è scritto a chiare lettere che sosteniamo associazioni con sede in Svizzera e che operano anche all’estero. Ma la cosa ben più importante è che il costo del biglietto va completamente in beneficenza. Grazie agli sponsor riusciamo a coprire le spese e
PAOLO MENEGUZZI che non si vede al di là del viso d’angelo che piaceva tanto alle mamme e alle nonne. Come mai hai deciso di chiedere alla tua fidanzata di sposarti sul palco di Progetto Amore? Dopo dieci anni di fidanzamento la mia fidanzata ormai aveva perso le speranza. Ma una mattina, durante “Progetto Amore”, ho ricevuto in regalo un anello da donna e ho subito pensato: “Questo è un segno. In fondo siamo ad un evento bellissimo, questa questo mi rende orgoglioso”. Che cosa è cambiato da quando hai partecipato al primo festival di Sanremo? In realtà quando ho partecipato per la prima volta, nel 2001, edizione condotta da Raffaella Carrà, non ho avuto tanta risonanza. Invece nel 2004, al secondo Sanremo, ho avuto un riscontro immediato e lì mi si è aperto un mercato anche in Italia. Ad essere precisi però il mio percorso artistico è iniziato realmente nel 1996, al Festival di Vigna del Mar, in Sud America. Ho passato cinque anni bellissimi dove ho premiato addirittura una giovane Shakira agli Mtv Awards in Colombia. Ora sorrido di tutto ciò, allora partecipai in veste di artista internazionale. Ho vissuto momenti bellissimi e ogni due anni torno in quelle zone con il mio tour, in Cile e in Argentina ancora oggi sono molto apprezzato e continuo a rimanere sulla cresta dell’onda. Come mai poi hai deciso di abbandonare una major come la Warner? Ad un certo punto ho avvertito l’esigenza di farmi conoscere anche in Italia, ma la Warner mi considerava un prodotto che potesse funzionare meglio in Sud America. A quel punto cambiai casa discografica e al mio secondo Sanremo nel 2004 compresi che avevo fatto bene. Perché negli ultimi anni sei diventato restio a partecipare a trasmissioni televisive o radiofoniche? L’ultimo rifiuto al salotto
condotto da Barbara D’Urso per le reti Mediaset... Ora partecipo alle trasmissioni condotte da amici, dove so che parliamo della mia musica, del mio futuro. Adesso finalmente scelgo dove andare. Vai spesso in Italia? È un mercato per me fondamentale, nel 2016 uscirà il mio nuovo album e siamo ormai a 8 canzoni su 11 composte sempre con i miei musicisti, che sono anche amici. Siamo insieme da tantissimo tempo e la sinergia che si è creata è unica. Che tipo di album sarà il prossimo? Sarà un album molto diverso, che non avrà nulla a che vedere con gli altri. Sarà una raccolta che stupirà i miei fan senza cambiare lo stile che mi caratterizza. Uscirà verso l’estate dell’anno prossimo. Con questo lavoro volevo scoprirmi un po’ di più e c’è una canzone che si chiamerà Dottor Jekyll e Mr. Hide che consiglio di ascoltare. Nell’album svelo chi sono, tutto quello
è l’occasione giusta per chiederla in sposa”. Nessuno era al corrente della mia decisione. Il mio amico Simone Tomassini era l’unico che lo ha saputo giusto un minuto prima che io salissi sul palco a fare la proposta. A un certo punto punto pero’ ho perso l’anello sotto il palco, mentre sopra si stava esibendo Facchinetti. Mi sono buttato a cercarlo ho recuperato l’anello e poco dopo è arrivato il fatidico si. Hai scritto un libro anche sul matrimonio... Si intitola “Si o no, questo è il problema” e mi ha dato parecchie soddisfazioni. In quelle pagine mi racconto un po’ di più ed è forse stata la prima volta in cui ho svelato una parte di me, quella più vera. Da quando avevo 19 anni fino al 2010 sono stato legato a contratti troppo rigidi con le Major discografiche, ora invece mi sento più libero. Indosso i miei panni e canto le mie canzoni. Questa vita mi piace molto. E credo che si veda e soprattutto, trattandosi di musica, si senta.
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PARLIAMO DI LIBRI
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na storia con molti tratti veri e che ci riporta a solo poco più di cinquant’anni fa: ecco, in poche righe, un accenno al contenuto de “L’ultimo arrivato” (Sellerio, 2014), romanzo di Marco Balzano, giovane e talentuoso scrittore che da insegnante di liceo qual è dimostra di stare facendo già molta strada, quella che, ad oggi, lo ha condotto anche a vincere il Premio Campiello 2015. Il libro verte sul fenomeno dell’emigrazione minorile (bambini di dodici anni e anche meno) che si allontanano dalla terra natia, il Sud, per raggiungere il Nord insieme a un parente o un paesano. Protagonista del romanzo è Ninetto Giacalone, da tutti conosciuto con il soprannome di “pelleossa” per l’estrema magrezza dovuta a una vita di stenti e povertà in terra natia. Nonostante la tanta fame e i disagi, il ragazzino cresce magro ma in salute. Chi, invece, soggiace alla malattia è la mamma di Ninetto, colpita da un accidente cerebrale, mai ripresasi completamente, quindi, per scelta del marito Rosario, condannata a trascorrere il resto della propria vita in un ricovero. Ninetto cresce così, un po’ sulla strada, un po’ con parenti ed amici ma chi gli è davvero vicino è il maestro Vincenzo che sa comunicare alla mente e al cuore del bambino tante notizie, tante conoscenze di cui lui è davvero assetato. Nulla sfugge al protagonista delle parole del maestro ch’egli considera come un amico, a lui addirittura più vicino del padre. Ma, dopo il colpo apoplettico della mamma, Ninetto, seppur “picciriddu”, è costretto a lasciare la scuola. Il padre non lo ostacola, anzi. Così ancor bambino, prima va a “travagghiare” nei campi poi lascia San Cono, il suo paese e, insieme a Giuvà, uomo semplice
MARCO BALZANO VINCE IL PREMIO CAMPIELLO 2015 CON “L’ULTIMO ARRIVATO” a cura di Giovanna Giraudi ma laborioso, inizia l’avventura verso il Nord. Li aspetta a Milano una vita in cui “ci si arrangia”, soprattutto per Ninetto che non ha ancora l’età per un lavoro in regola. Eccolo, quindi, a fare “il galoppino” guadagnando, in nero, i pochi soldi per sopravvivere e poi, a quindici anni, tutto cambia. A quell’età può entrare in fabbrica e sognare un futuro diverso. Questo ricorda il protagonista quando ormai è un cinquantasettenne che mai avrebbe immaginato, da giovane, di ritrovarsi in carcere. Lì, trascorso quasi un decennio, negli ultimi giorni di detenzione, Ninetto racconta a se stesso ma, col pensiero anche al maestro Vincenzo, la sua storia di bambino, di ragazzo che diventa presto uomo. Questi, ormai marito e padre, aveva conservato in sé ancora il retaggio della mentalità del Sud ed è stato questo, purtroppo, in un momento d’ira e gelosia, ad avergli fatto commettere un gesto condannabile. Poi, eccolo a casa, ma com’è cambiata la vita in quei dieci anni di carcere, com’è difficile inserirsi in un ambiente di lavoro e, soprattutto, ricucire gli affetti familiari. Nulla sarà più come prima e, soprattutto, come quando era piccolo, povero ma con tante aspettative e fiducia nel futuro.
Un libro ben scritto, con registri diversi che vanno dal linguaggio scanzonato e giocoso di Ninetto ragazzino, all’amarezza di un uomo non più giovane e segnato dalla vita. Un romanzo che ci riporta indietro, a fenomeni come quello dell’emigrazione che sono ormai diventati storia e che si ripetono, con altre popolazioni, anche al giorno d’oggi ma che ci fa pensare anche ad antichi importanti valori, quali i legami affettivi e l’istruzione, oggi forse non altrettanto apprezzati e rispettati. L’ultimo arrivato: un libro di grande umanità.
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a una settimana non dormo, sono affranta, non so cosa devo fare! Mio marito, dopo 7 anni di vita insieme, bella e gratificante direi, mi ha chiesto di sperimentare insieme un rapporto sessuale con un’altra donna. Sono una bella donna di 37 anni, siamo una coppia senza figli, ancora, e fino ad ora pensavo che tutto andava benissimo tra di noi. Io ancora non mi riprendo dallo shock, non credo alle mie orecchie. Mi chiedo in cosa ho sbagliato, forse non gli piaccio più, oppure ha deciso di lasciarmi e non sa come dirmelo... non so,... so solo che sono disperata, vorrei anche provare ma ho paura di vederlo con un’altra donna in atteggiamenti intimi. Dottoressa, ho tanto bisogno di aiuto, di capire come salvare la mia coppia perché credo di amarlo più della mia stessa vita. Francesca di Bari
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entilissima Francesca, comprendo il suo stato d’animo e le sue domande preoccupate davanti ad una richiesta, da parte del suo compagno, nuova ed inaspettata. Dalla sua lettera non emerge chiaramente se la proposta del suo partner è una fantasia sessuale da condividere durante i vostri rapporti o un desiderio di realizzare la fantasia. Comunque, sia se si tratta di semplice fantasia sessuale, o che voglia realizzarla, di certo è un bisogno di un gioco erotico che emerge dalla richiesta di suo marito. Nella nostra cultura, ossia nella società Occidentale, l’amore si fa in due. In altri paesi la sessualità può essere fatta in presenza di altri, oppure in tre e più. In questi ultimi anni molti più uomini chiedono alla compagna di fare l’amore in tre. È una fantasia maschile molto frequente avere rapporti sessuali con due donne; anche se ultimamente aumenta anche la richiesta di farlo con un altro uomo. Spesso i rapporti a tre sono desiderati e attivati da una coppia che vuole stimolare e riaccendere una passio-
ne che con la routine si è assopita. Capita sovente che questa fantasia rimane tale, cioè la coppia mentre fa sesso, può raccontarsi ed immaginare di trovarsi nella situazione che ci sia con loro un’altra persona descrivendo i vari dettagli erotici, tanto da vivere il tutto come se fosse vero, lasciandola confinata nella mente. Tutto ciò può arricchire e stimolare il rapporto di una coppia che vuole condire con novità il proprio piacere. In altri casi, invece, l’esperienza viene vissuta e per alcuni è una trasgressione che potenzia il piacere e lega maggiormente la coppia. Per altri l’aspetto della gelosia potrebbe mettere a rischio il legame. Difatti alcuni di questi triangoli vengono accettati dalle compagne per amore e spesso finiscono male. Mi sembra di capire che il suo desiderio di procurare piacere al partner e condividerlo con lui è un buon atteggiamento per la salute della vostra sessualità ma se, tuttavia, esiste una volontà ossessiva di dare piacere, di prodursi in una prestazione, di servire, di non deludere, allora potremmo trovarci di fronte ad una carica di emo-
AIUTO:
LUI VUOLE FARE SESSO IN 3 zioni distruttive che non producono un risultato benefico per la coppia. Io penso cara Francesca che nel suo caso lei deve approfondire bene con suo marito cosa effettivamente desidera ed in contemporanea riflettere su quali sono i suoi bisogni. Un pò di fantasie virtuali, l’uso anche di sex toys potrebbero intanto migliorare la vostra sessualità per poi decidere altro. La passione per non spegnersi ha bisogno di essere alimentata come un fuoco dentro un camino, pertanto tutto ciò che è monotono e ripetitivo, nel tempo blocca e disattiva l’attrazione. Quindi è necessario mantenere alta la spinta erotica utilizzando ad esempio lingerie, sorprese e giochi, come i sex toys; purtroppo alcune donne sottovalutano, giudicando negativamente questo aspetto facendo sentire i propri maschi non desiderati o maniaci sessuali. Si cresce insieme anche sessualmente sospendendo il giudizio e lasciando più libera la voglia di sperimentare cose nuove senza perdere il controllo.
DOTT.SSA PINA LI PETRI
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Laureata in Psicologia e in Scienze dell’Educazione degli Adulti e Formazione continua. Già docente presso l’Università di Firenze. Psicologa, psicoterapeuta e coach. Psicologa delle miss finaliste ai concorsi di bellezza. Esperta in psicologia quantica. Coautrice e produttrice della pubblicazione multimediale (libro+CD+DVD) “Usa il potere della tua mente”, Corso teorico-pratico di Training Autogeno.
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SPAGHETTI CAPPERI, ACCIUGHE E OLIVE BEN TROVATI. PER QUESTO PERIODO FREDDO E PIOVOSO, HO SCELTO UNA PREPARAZIONE CHE CI RIPORTI ALLA MENTE ED AL PALATO IL CALDO SOLE DELL’ESTATE, GRAZIE ALL’UTILIZZO DI INGREDIENTI TIPICI DELLE LOCALITÀ DEL NOSTRO MERAVIGLIOSO SUD. IL PIATTO, CHE HA UNA RAPIDA ESECUZIONE, SI PRESTA AD UN PRANZO VELOCE E GOLOSO, MAGARI ACCOMPAGNATO DA UN BEL FRUTTO. A CENA INVECE, POSSIAMO SPOSARLO AD UN BUON BICCHIERE DI VINO O BIRRA. INGREDIENTI PER 4 PERSONE -- 280 Gr di spaghetti di ottima qualità -- 150 Gr di doppio concentrato di pomodoro -- 2 spicchi d’aglio -- 1 acciuga sotto sale -- 50 Gr di capperi sotto sale -- 100 Gr di olive nere o verdi denocciolate
PROCEDIMENTO:
Far bollire abbondante acqua in un’ampia pentola. Salare l’acqua moderatamente, a ragione del condimento già piuttosto sapido. Calare gli spaghetti a bollore, far cuocere al dente. In una padella ampia, mettere l’olio evo, l’acciuga dissalata e spezzettata, i capperi, le olive, l’aglio intero in camicia. Far soffriggere a fuoco vivace mescolando spesso per 3/4 minuti. Aggiungere il concentrato di pomodoro, leggermente diluito con acqua. Far cuocere e stringere la salsa ( tempo totale circa 8 minuti ). Scolare la pasta, versarla in padella con la salsa e far saltare un paio di minuti. Servire immediatamente ben caldo. Buon appetito, alla prossima ricetta!
SARA GNOLI
e-mail: gnolisara@gmail.com
Chef, Consulente Enogastronomico per aziende di ristorazione, docente di tecniche di cucina, nutrizione applicata alla ristorazione, cucina storico medievale. Fondatrice Sede APCI (Associazione Professionale Cuochi Italiani) Latina. Info, richieste e consulenze gnolisara@gmail.com
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SERGIO HERRANDIZ GIL President Alfa Group Switzerland
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SATIRA
QUANT’È BUFFA QUESTA SATIRA IN ITALIA SONO SEMPRE DI PIÙ I DIBATTITI DOVE SI PARLA DI CRIMINALITÀ ORGANIZZATA. TIPO QUANDO TRE AMICHE QUARANTENNI SI RITROVANO A FARE SHOPPING AL SABATO POMERIGGIO
A FORZA DI INGOIARE BOCCONI AMARI MI È SPARITO IL DIABETE
RENZI È CONTRARIO AI RAID CONTRO LA SIRIA. “DOBBIAMO ANCORA PAGARE IL CARROZZIERE PER L’AEREO DI COCCIOLONE”
SULLE PENSIONI IL GOVERNO CHIEDE STRUMENTI DI “FLESSIBILITÀ IN USCITA”. PER ESEMPIO, CON 58 ANNI DI ETÀ E 39 DI CONTRIBUTI HAI DIRITTO ALL’EUTANASIA
IN UN RECENTE SONDAGGIO ONLINE IL NONNO IDEALE DEGLI ITALIANI È GIANNI MORANDI. PERCHÉ MAL CHE VADA, QUANDO PIOVE, PUOI AVERE UN CONCERTO TUTTO TUO NEL TINELLO
IN ITALIA SI SPENDE TROPPO PER LA SANITÀ. È VERO, INFATTI PER FARMI RACCOMANDARE PER UNA TAC HO PAGATO 300 EURO
FABIO BUFFA
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GENTLEMAN di COMPAGNIA
DEVIS PAGANELLI
Presidente Are Communication
STEFANO PIA
NADIA BENGALA
ALESSANDRA MURA
GIANCARLO CECCONELLO
ROBERTO CORBELLI
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Direttore Nazionale News
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Art Director
SALVATORE MARTUSCIELLO
LUIGI PETRONE
GIUSEPPE MESSINA
MARCO PELLEGRINI
Direttore Nazionale Nord
Direttore Nazionale Centro
Direttore Nazionale Sud
Direttore Nazionale Miss Reginetta d’Italia 2015
STEFANO PIA Direttore Locale Concessionario Esclusivo Torino
FRANCESCO CASANOVA Fotografo
FABIO BUFFA Rubrica Satira
FEDERICA PREGNOLATO Direttore Locale Concessionario Esclusivo Torino
DAVIDE VIGNES Fotografo Moda
MARIO FURLAN Motivatore - Formatore
TOMMASO TORRI Direttore News
FRANCESCO SAVERIO CETRANGOLO Fotografo Ufficiale
ENRICO LIONELLO Rubrica Enjoy Television
CRISTINA BERLINI VIP Free Lance
PIERPAOLO PIA ALIAS PAUL PIGAS Fotografo Ufficiale
CRISTIANA ELLI Rubrica Enjoy Television
PINA LI PETRI Rubrica Psicoterapeuta
MARCO BARALDI Fotografo
LORENZO TIEZZI Rubrica Enjoy Television
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LAURA BENVENUTI Rubrica Life & Benessere
Coordinatrice Centro Italia Myracol ALEX LEARDINI Coreografo Eventi
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ALINA DROZDOVSCHI Rubrica Fashion Blogger
ANNA MARIA GERVASI Direttore Nazionale Nord
MASSIMO PACINI Talent Scout
SARA GNOLI Rubrica Food4You
GIUSEPPE MESSINA Direttore Locale Concessionario Esclusivo Palermo
DOMENICO COMMUNARA Direttore Caserta
GINA MULÈ Direttore Locale Concessionario Esclusivo Varese
ALESSANDRO D’AURIA Direttore Caserta
ENRICO SANTAMARIA
ALESSANDRA MURA Direttore Locale Sassari
ALESSIA CIPOLLA Dans la Valise Fashion Blog
FLAVIO ALAGIA Turisti ma non solo
Direttore Locale Concessionario Esclusivo Genova- Savona-Lipari Coordinatore Nazionale Mister Slide Direttore Nazionale Slide Party
GIANCARLO CECCONELLO Direttore Locale Concessionario Esclusivo Alessandria
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GIANLUCA NASI Talent Scout
KATIA BARZOTTI Direttore Locale Concessionario Esclusivo Ravenna
MARCELLA PIANO Talent Scout
UMBERTO MARTUSCIELLO Presidente Concessionaria Canton Ticino
Tutti i componenti del Team Slide, senza esclusioni, operano indipendentemente dall’editore. I singoli Direttori Locali, Concessionari Esclusivi e Subconcessionari sono imprenditori autonomi che operano senza alcuna possibilità di rappresentanza del magazine a livello nazionale. Ogni appartenente al Team salvo che per l’editore e il Direttore Editoriale, non è autorizzato a rappresentare la direzione nazionale, ma opera esclusivamente in rappresentanza dell’edizione territoriale indicata e conceduta in esclusiva. Mediapartnership e collaborazioni nazionali sono iniziative concordabili con Slide scrivendo a: info@arecommunication.com
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CLAUDIA FASOLA Giornalista/uff.Stampa Canton Ticino
ALVARO GUALDI Direttore Locale Sopraceneri
JUANA CALÌ Fotografa Ufficiale Slide Ticino
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CANI E GATTI TV CHANNEL
IL FIDO CUSTODE CIMITERO PER ANIMALI A MILANO Amici di SLIDE apre a Milano il più grande cimitero d’Italia dedicato per i nostri amici animali. Si chiama “Fido custode” ed è stato presentato a palazzo Marino dall’assessore con delega alle politiche animali Chiara Bisconti e del nostro grande amico nonché garante degli animali del comune di Milano, Valerio Pocar. Sito nei pressi di via Novara, è in grado di ospitare nella loro ultima dimora animali domestici e non, di ogni specie e dimensione e si estende complessivamente su una superficie di cinque ettari: inizialmente saranno circa 6mila i metri quadrati dedicati alle sepolture, che potranno ospitare 4.800 animali, ma è già allo studio un piano di espansione in grado di portare la capacità dell’area a 20mila posti, che lo renderanno il più grande cimitero per animali in Italia. “L’apertura di un cimitero per animali di affezione è un segno di civiltà che mette Milano all’avanguardia in Italia e in Europa per quanto riguarda la qualità dei servizi offerti ai propri abitanti - ha dichiarato Bisconti davanti ai nostri microfoni,“ tra cui contiamo circa 300mila amici a quattro zampe tra cani e gatti, ed è molto importante che ci sia an-
che un luogo dedicato al loro eterno riposo”. ‘Fido custode’ è stato realizzato nel contesto di riqualificazione dell’area verde a Sud di via Novara, fino a oggi fortemente degradata,e diventerà con il tempo, una vera e propria oasi per gli animali. Per le informazioni, è sufficiente scrivere all’indirizzo email info@ilfidocustode.it. Gli addetti al trasporto degli animali andranno all’indirizzo comunicato e provvederanno a ritirare la carcassa, che sarà posta in un contenitore biodegradabile come disposto dalla legge e infine sepolta. Prima del trasporto verso il luogo di sepoltura, un veterinario si occuperà di svolgere gli accertamenti previsti e rilascerà al proprietario dell’animale la certificazione obbligatoria. L’animale resterà sepolto all’interno del cimitero per cinque anni, rinnovabili su richiesta.
Chi sceglierà invece di far cremare il corpo del proprio animale, potrà decidere di tenere con sé le ceneri o depositarle all’interno del cimitero. Ci vediamo il prossimo mese pronti per farci gli auguri di Natale e mi raccomando scaricate la APP ITALIA DI ARTU GRATIS per Iphone e Android e continuate a seguirmi su CanieGattiTVChannel.tv. Se avete strutture da segnalarmi che amano e accettano i nostri amici a 4 zampe contattatemi all’indirizzo info@italiadiartu.com
E adesso diamo il via alle adozioni in collaborazione con i nostri amici Gaia animali e Ambiente.
MAISON è un bellissimo cucciolone, futura tg medio grande. Arriva dalla Puglia con la sorella Liliah e spera di trovare presto una bella famiglia. Ha ca. 8 mesi ed è ancora un pò timido, ma molto curioso e fiducioso ! Si trova al parco Canile di Pozzo d’Adda in attesa di adozione.
LILIAH timida femmina meticciona. Insieme al fratello ha lasciato la terra nat iva (Puglia) per avere la possibilità di sopravvivere .... Ha ca. 8 mesi futura taglia medio grande. Bella, ma ancora un pò fifona ! ! Si trova al parco Canile di Pozzo d’Adda (Bg) in attesa di adozione.
Per informazioni e/o adozioni: diamocilazampaonlus@gmail.com tel. 02.7532990
Per informazioni e/o adozioni: diamocilazampaonlus@gmail.com tel: 331.4675929 - 02.7532990
VICKY ci lancia un accorato appello: “Anche a me piacerebbe riavere una casa tutta mia! Mi ricordo bene come era bello dormire vicino al mio padrone ... Non lasciate che rimanga solo un ricordo! Sono buona e coccolona!!” Per informazioni e/o adozioni: tel. 02.7532990 - 335.7223954 (in Lombardia)
CANI E GATTI TV CHANNEL
http://www.caniegattitvchannel.tv/ a cura di Marco Anelli
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Anche PLUTO ha qualcosa da dire: “Io non mi lamento di dove e come sto a l Rifugio di Pozzo d’Adda... Però una famiglia tutta mia mi piacerebbe riaverla!!!” Firmato: Pluto il patatone!! Per informazioni e/o adozioni: tel. 02.7532990 - 335.7223954 (adozioni preferibilmente in Lombardia)