moda cinema spettacolo DISTRIBUZIONE GRATUITA
www.slidefreepress.com Gennaio 2016 - N.68
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VOCE A MELITA TONIOLO Diavolita torna cantando
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Anteprima Febbraio
SLIDE 68 - NETWORK MAGAZINE - GENNAIO 2016 - WWW.SLIDEFREEPRESS.COM - COPIA OMAGGIO
SLIDE SARÀ A SANREMO nell’Hospitality con Gruppo Eventi
FROZEN 2 In preparazione il sequel del film d’animazione
CAMPIONE MONDIALE DI INCASSI AL CINEMA
o 6 ai 01 nn 2 Ge
5 Editoriale 6 Frozen 12 Andrea Agresti 18 Melita Toniolo 22 Slide Party 28 Panama 32 Umami Food Academy 36 Marisa Sannia 40 Ercolano 46 Lourdes 50 Natural Expo 53 Fashion Blogger Slide 55 Il tricologo Antonio Soverina 57 Psike 59 Parliamo di libri 60 Enjoy Television 64 Miss Slide 66 Mister Slide 69 Trend night 75 Food4you 77 Satira 80 Cani & Gatti TV Channel
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5 anni di successi con Irene Pivetti
Barack Obama
Woody Allen
Paolo Sorrenino
Ennio Morricone
Vittorio Sgarbi
Christian de Sica
Belen Rodriguez
Letizia Moratti
Diego della Valle
Giorgio Napolitano
Nanni Moretti
Enrico Vanzina
Diego Abatantuono
Angelina Jolie
Marco Berry
Alessia Marcuzzi
Raul Bova
Bernardo Bertolucci
Fiorello
Francesca Comencini
Rosanna Lambertucci
Alessandro Cecchi Paone
Renzo Arbore
Lele Mora
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George Clooney
Eric Clapton
Monica Bellucci
Brad Pitt
Gleen Close
Viola Davis
Hug Jackman
Meryl Streep
Tamara Ecclestone
Francesco Cossiga Andrea Pellizzari Gianni Mengoni Adriana Lima Il Volo Adriano Celentano Jerry CalĂ Aida Yespica Lady Gaga Albano Carrisi Lino Banfi Alessandro Siani Lucio Dalla Alex Belli Loris Capirossi Alex Gardner Madonna Angela Finocchiaro Marco Balestri Anna Falchi Mario Biondi Antonio Zequila Matteo Garrone Ariana Grande Martina Colombari Arianna David Massimo Ceccherini Arisa Matteo Renzi Asia Argento Megan Fox Balotelli Melita Toniolo Beppe Convertini Michelle Hunziker Beppe Grillo Nadia Bengala Bianca Balti Raffaella Fico Carlo Conti Roberto Ferrari Carmen Masola Silvio Berlusconi Carmen Russo Stefano Tacconi Clemente Mastella Stephen Arie Cristina Chiabotto Scarlet Johansson Dario Argento Tiziano Ferro Elenoire Casalegno Tokio Hotel Jean Paul Gaultier Elisabetta Gregoracci U2 Valeria Marini Enzo Iachetti Vasco Rossi Eva Mendes Ezio Greggio Fabrizio Corona ...e tanti tanti Francesco Baccini
tanti ancora!
Paris Hilton
Tom Cruise
Cameron Diaz
Danny de Vito
Sharon Stone
Katy Perry
I personaggi comparsi con interviste, recensioni e menzioni sul magazine sono centinaia! 3
moda cinema spettacolo CREDITS
Repubblica di San Marino Segreteria di Stato - Prot. 57-75-2012
Presidente Are Communication Devis Paganelli presidente@arecommunication.com Direttore Editoriale Stefano Pia direttore.editoriale@slideitalia.it Direttore Responsabile Nadia Bengala
Direzione Nazionale e Pubblicità San Marino - Via Cesare Cantù 51 Telefono 0549 803030 Telefax 0541 4807145 Email redazione@slideitalia.it Pubblicità adv@slideitalia.it Web www.slidefreepress.com Tutti i marchi trattati su Slide sono dei legittimi proprietari. L’Editore non è responsabile per i concetti espressi dai singoli collaboratori o dalle personalità intervistate. L’Editore è esonerato dagli inserzionista per i contenuti delle inserzioni. Ogni inserzionista dichiara di essere titolare dei diritti per le foto e per i marchi pubblicati. Ogni riproduzione di testi, foto e loghi presenti in questo magazine è tassativamente vietata, salvo autorizzazione e approvazione scritta dell’editore. Eventuali opinioni espresse da Collaboratori, Giornalisti, Direttore Responsabile, Concessionari Esclusivi, non sono da considerarsi come opinione dell’Editore. SLIDE non ha alcun taglio politico nè alcun tipo di preferenza per questo o quel partito. L’editore ha tentato di contattare tutti i detentori dei diritti fotografici per le foto pubblicate. Eventualmente ci fossero titolari di diritti non accordati, l’editore si mette a disposizione per regolarizzare la posizione. Alcune pagine pubblicitarie compaiono su Slide in quanto selezionate dalla redazione quali potenziali vincitrici del premio migliore adv di quest’anno, indetto dalla Are Communication.
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EDITORIALE
NADIA BENGALA Direttore Responsabile Buon anno a tutti. Buon 2016. Che piacere cominciare con tutti voi lettori di Slide questo nuovo anno. Non voglio fare bilanci sull’anno passato, ne ricordare tante cose successe che hanno ferito profondamente il mondo intero e tutta l’umanità. Voglio solo pensare ad un miglior tempo futuro e che si possa vivere con la consapevolezza dell’esperienze passate come lezione da cui apprendere per trovare il nostro miglior modo di vivere.
STEFANO PIA Direttore Editoriale
“La Follia è continuare a fare le stesse cose e aspettarsi risultati differenti.” Parola di Albert Einstein. Il 2015 è finito, e anche quest’anno ci tocca fare un bilancio delle cose fatte e di quelle rimaste incompiute, irrimediabilmente rimandate a un futuro non meglio definito. Nonostante la sensazione di inconcludenza ci lasci l’amaro in bocca, ci sentiamo comunque temprati e pronti a definire gli ennesimi buoni propositi per il 2016. Ogni nuovo anno ci invita inesorabilmente a dei cambiamenti, piccoli o gran-
di che siano. Abbiamo da poco scritto la nostra personale letterina a Babbo Natale, ed eccoci nuovamente pronti ad impegnare carta e penna per scrivere i nuovi buoni propositi per l’anno che verrà. Tutti, proprio tutti hanno almeno una lista mentale delle abitudini che vorrebbero cambiare; smetterò di fumare, starò più tempo con la mia famiglia, farò più ginnastica, cercherò di dimagrire, ecc. E poi inesorabilmente come ogni anno, ci perdiamo dei pezzi per strada; non riusciamo a smettere di fumare, andiamo in palestra per due settimane e poi molliamo, continuiamo a dedicare poco tempo ai nostri cari. Sapete perché? Perché ogni grande cambiamento passa attraverso tanti piccoli, a volte piccolissimi cambiamenti. Allora un mio personale consiglio, che spero possa esservi d’aiuto, è quello di non darsi obiettivi astratti ma definiti. Non basta dire:”voglio dimagrire”, ma trasformiamo questa affermazione in: “voglio perdere un chilogrammo a settimana”; questo consentirà di
motivarsi maggiormente ad ogni piccolo risultato raggiunto. Ma se pensassimo che non ci saranno ostacoli al raggiungimento di questi obiettivi saremmo dei folli. Gli ostacoli li incontreremo ogni giorno, ma proprio in quei momenti dobbiamo perseverare e perseguire con determinazione il piccolo obiettivo prefissato. Se poi non dovessimo riuscire a raggiungerlo non abbattiamoci, ma riprendiamo il cammino il giorno seguente, non aspettiamo che trascorra un anno intero per riprendere con la letterina dei buoni propositi per il 2017. “Imparai a mie spese che nulla viene al primo colpo. Bisogna scrivere, riscrivere, analizzare, rifare, buttare via per arrivare a qualche risultato.” (Pier Vittorio Tondelli) Dopo questa citazione non mi resta che augurarvi di cuore uno strabiliante anno nuovo, che porti con se la forza di continuare a preservare ciò che si è conquistato e la forza per raggiungere quello che si continua a desiderare.
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FROZEN 2
ARRIVA IL SEQUEL! INDISCREZIONI
IN ANTEPRIMA, DEL LUNGOMETRAGGIO CHE ARRIVERÀ NON PRIMA DEL 2018
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T
rama del primo episodio La principessa Elsa è la primogenita della famiglia reale di Arendelle, un regno indipendente ottocentesco, situato su un fiordo della penisola scandinava. Da bambina, per giocare con la sua sorellina Anna, usa un particolare potere magico, che ha sin dalla nascita: può infatti creare e manipolare il ghiaccio. Ma un giorno Elsa finisce per colpire involontariamente Anna alla testa con un getto di ghiaccio, che la lascia priva di sensi per alcune ore. Il re e la regina di Arendelle chiedono aiuto ai Troll, il cui re, Gran Papà, spiega che, nonostante il potere di Elsa sia un dono, è anche una tremenda maledizione. Il Troll suggerisce quindi di rimuovere dalla mente di Anna il ricordo dei poteri della sorella, e i regnanti promettono che Elsa imparerà a controllarli prima che diventino troppo pericolosi. Dunque da quel giorno decidono di tenere la figlia maggiore nascosta al mondo e addirittura ad Anna che, per l’incantesimo dei troll, è immemore dei poteri della sorella, ma non dei bei momenti trascorsi con lei, e decidono di farlo fino a quando Elsa non troverà un modo per controllare i poteri. Quando il re e la regina muoiono in un naufragio le sorelle vengono lasciate più sole che mai. Anni dopo Elsa diventa maggiorenne e pronta per salire al trono, perciò viene organizzata una grande festa e il palazzo viene riaperto al popolo per la prima volta dopo tanto tempo. Anna conosce uno degli invitati, il Principe Hans delle Isole del Sud; i due si piacciono subito e lui le chiede di sposarlo. Anna accetta ingenuamente, ma Elsa rifiuta di dare alla coppia la benedizione dei loro sentimenti, necessaria al matrimonio, giacché i due si conoscono a malapena. Anna allora le rinfaccia tutti
gli anni di solitudine che le ha fatto passare e, nella discussione che ne segue, Elsa, senza volerlo, sprigiona i suoi poteri davanti a tutti i presenti e perde il controllo di essi, causando un inverno perenne su Arendelle mentre fugge dalla città, terrorizzata da quanto è successo. Elsa trova rifugio in cima alla Montagna del Nord; qui, libera per la prima volta da tutti i vincoli, le imposizioni e soprattutto dalle sue paure, decide di sprigionare completamente i suoi poteri e si costruisce un magnifico palazzo di ghiaccio, dando inoltre inavvertitamente vita ad Olaf, un pupazzo di neve con il quale lei e la sorella
giocavano da bambine. Nel fratt e m p o Anna si mette all’inseguimento di Elsa, pensando di poter chiarire tutto e riportarla sul trono, mentre Hans regna temporaneamente su Arendelle con il duca di Weselton. Durante il viaggio Anna fa la conoscenza di Kristoff, un venditore di ghiaccio, e della sua renna Sven (il bambino orfano e la renna cucciolo d’inizio storia). La principessa convince l’uomo a farle da guida verso Elsa, con la promessa che commercerà tutto il ghiaccio che vorrà ed avrà una nuova slitta (la sua personale si distrugge dopo che sono stati inseguiti dai lupi); il gruppo fa anche la conoscenza di Olaf, che li conduce dritti dalla regina. Le due sorelle si rincontrano, ma ben presto litigano: Anna vorrebbe riportare Elsa
Ricordate Frozen - Il regno di ghiaccio (Frozen)? Pensate che risale al 2013 e fu diretto da Chris Buck e Jennifer Lee, ispirato alla fiaba di Hans Christian Andersen La regina delle nevi. È un film animato al computer, prodotto dalla Walt Disney Animation Studios e distribuito dalla Walt Disney Pictures. È il 52º Classico Disney ed è stato distribuito negli Stati Uniti il 27 novembre 2013, mentre in Italia il 19 dicembre. Il 2 marzo 2014 si aggiudica due Oscar: Miglior film d’animazione e Miglior Canzone (Let It Go). È il film di animazione che nella sua categoria ha realizzato il maggiore incasso della storia del cinema. 7
a casa, ma quest’ultima ha ancora paura di poterle far male e rifiuta l’offerta. Quando, però, Anna insiste, Elsa perde il controllo e, nella furia, colpisce Anna al cuore col ghiaccio, senza volerlo. Resasi conto dell’accaduto, allontana coattivamente Anna, Kristoff e Olaf, creando Marshmallow, un gigantesco uomo di ghiaccio che li scaccia (pur essendo buono, poiché fedele ad Elsa). Al termine dell’inseguimento, i capelli di Anna cominciano a diventare bianchi e la ragazza, sempre più debole, avverte un fortissimo freddo. Kristoff la porta dai suoi genitori adottivi, che sono proprio i Troll: da bambino, aveva assistito alla prima volta che Gran Papà l’aveva guarita, e crede che lo possa fare ancora; stavolta, però, essendo stata colpita al cuore, solo un atto di vero amore potrà
salvarla da un’orribile sorte: diventare ghiaccio puro. Kristoff ritorna verso Arendelle, credendo che Hans possa salvare Anna, baciandola; il principe è però partito verso il castello di Elsa, insieme agli sgherri dell’avido duca di Weselton, desideroso in realtà di fare man bassa sulle ricchezze di Arendelle. Qui ha luogo una battaglia, al termine della quale Hans sconfigge Marshmallow (in realtà salvatosi nei titoli di coda, quando dimostra un buon carattere), mentre Elsa perde i sensi e viene riportata ad Arendelle, dove è tenuta prigioniera da Hans, fino al momento in cui non romperà l’incantesimo. Anna intanto arriva al castello, sempre più debole, ma quando chiede ad Hans di baciarla come atto di vero amore, questi le nega la salvezza, poiché in realtà
non l’ha mai amata, ma ha finto di farlo per poter regnare su Arendelle, dopo aver sposato lei, e ucciso sua sorella Elsa dopo il matrimonio (infatti non la aveva fatta uccidere dalle guardie, dopo la cattura, perché non era ancora sposato con Anna, e si è dimostrato gentile col regno solo per arrivare a indossare la corona e averne privilegi). Ma ora ha scoperto che Anna può facilmente morire e quindi vuole uccidere Elsa subito, per farsi acclamare come un eroe che riporta l’estate e come nuovo re ufficiale. Dunque Hans è un uomo meschino e diabolico, che ama soltanto usurpare i regni, poiché i suoi buoni fratelli maggiori delle Isole del Sud, in linea di successione, sono troppi perché lui possa regnare. Dopo aver spiegato malignamente il suo piano ad Anna, la lascia al freddo in una
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stanza, mentendo alla corte e al duca di Weselton dicendo di aver visto Anna uccisa da Elsa: così accusa quest’ultima di alto tradimento e la condanna a morte; Elsa, però, si libera con la magia, ma perde di nuovo il controllo dei suoi poteri e scatena una tempesta di neve, dalla quale neanche lei riesce ad uscire. Intanto Olaf trova Anna e riesce a riscaldarla, evitandole la morte; le rivela poi che Kristoff è innamorato di lei. Il giovane, infatti, dopo aver visto le nubi sulla città, sta tornando lì sfidando la tempesta. Anche Anna si butta nella tormenta per rivederlo. Hans intanto trova Elsa e le mente, dicendole che Anna è morta; disperata, Elsa crolla a piangere e la tempesta svanisce, dando a Kristoff e Anna la possibilità di baciarsi; Anna,
tuttavia, vede che Hans sta per uccidere la regina e, rinunciando al bacio, decide di sacrificarsi, difendendo Elsa, frapponendosi tra il principe e lei, diventando, come predetto, una statua di ghiaccio, ma almeno spezzando la spada di Hans, il quale perde i sensi. Elsa, Kristoff, Olaf e Sven sono disperati per ciò che è successo ad Anna, ma questa, grazie al suo atto di vero amore, si risveglia. La scelta, infatti, di rinunciare a salvare la propria vita e a vivere il proprio amore con Kristoff per salvare la sorella è, proprio come dice Olaf, un atto di vero amore che scioglie il cuore di ghiaccio. Elsa capisce allora che la chiave per controllare i suoi poteri è proprio l’amore (mai provato negli anni, a causa della sua segregazione,
a sua insaputa); dunque riesce finalmente a spezzare l’incantesimo dell’inverno eterno. L’estate torna ad Arendelle, Olaf può sopravvivere grazie ad un incantesimo di Elsa, che riprende il suo posto di regina, decidendo di non nascondere mai più i suoi poteri, ora che li controlla bene con l’amore, e trasforma la piazza in una pista di pattinaggio sul ghiaccio per il popolo; Hans viene ricondotto nel suo regno, dove subirà il carcere a vita, i lavori forzati e l’ira dei fratelli a cagione dei suoi ignobili atti; l’avido Duca di Weselton viene anch’egli arrestato e rimandato in patria, dopo aver appreso che Arendelle non effettuerà più scambi commerciali con Weselton, mentre Anna e Kristoff sono liberi di amarsi, benedetti da Elsa.
FROZEN 2, IL SEQUEL Data ufficiale? Non si sa, ciò che si sa è che la Disney sta lavorando in gran segreto ad uno dei sequel animati più attesi in assoluto nella storia del cinema. Le indiscrezioni dicono che gli attori Kristen Bell, Idina Menzel e Josh Gad torneranno a prestare le proprie voci per Frozen 2, e che tutto sarà arricchito da nuovi duetti musicali. Non ci sono notizie certe nemmeno sulla trama, quindi non si sa cosa accadrà alle due sorelle Anna ed Elsa, ma sembra che nel nuovo episodio, vedremo una “nuova” Elsa, con alcuni lati inaspettati che renderanno il personaggio ancora più simpatico. Nell’attesa, Frozen è uno spettacolo bellissimo da vedere a Brodway, con grande successo di pubblica e critico. Insomma un successo senza precedenti. del resto, quale altro sequel, ha visto una copertina sui giornali, con oltre due anni di anticipo rispetto l’uscita ufficiale?
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ANDREA AGRESTI,
IENA PER SEMPRE? DA SERGENTE DI FERRO A DOLCISSIMO PAPÀ di Alessandra Mura – Direttore News
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e mi piange un figliolo devo scappare cari amici di Slide... E’ così che è iniziata la mia intervista ad Andrea Agresti, famosa Iena dagli occhi di ghiaccio. Il programma “Le Iene” su Italia 1 lo ha consacrato al pubblico. Ma Andrea Agresti è vent’anni che fa televisione. La fa secondo un modo tutto suo di arrivare alle persone, senza tecnicismi o costruzioni, lui è davvero così, un fiume di risate e di parole. Bello, affascinante, neo papà di due gemellini splendidi come la mamma diremo noi, ma lui sa che scherziamo. Oggi Andrea è un uomo felice, che ha dovuto abbandonare Pistoia, luogo dove è nato e cresciuto, per crescere professionalmente nella Milano televisiva.
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ANDREA AGRESTI
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Andrea Agresti, sei diventato Iena. Com’è successo? In realtà appartenevo al mondo televisivo già da vent’anni. Nel 2000 avevo lavorato con Striscia la notizia, poi con Carlo Conti su Rai 1, facevo gavetta insomma. Dodici anni fa è iniziata l’avventura con le Iene. Davide Parenti riconobbe il mio talento e mi invitò a fare un tentativo per il programma. Due servizi girati e montati mandati a lui,e fu da subito un successo. Da quel momento entrai a lavorare nel gruppo delle Iene. Quale servizio girato alle Iene ti ricordi particolarmente? I servizi sono figli del tempo che fu, è un po’ come una canzone, i Duran Duran negli anni ‘80 non avrebbero gli stessi ascolti oggi. Io ho sempre lavorato con una fortissima sensibilità, ogni servizio è nato dalla mia creatività, e l’ho sempre realizzato pensando che la gente, qualsiasi tema si affronti debba divertirsi, sorridere e prendere la vita un po’ con ironia, altrimenti diventa troppo dura e problematica. E poi si sa, i problemi ti schiacciano. Raccontaci meglio come funziona la realizzazione di un servizio. Le iene funzionano a coppie. Se devo fare un servizio comico, lo faccio con un autore che confeziona servizi comici, la iena e l’autore registrano, montano, e lavorano insieme, quello che vedete è il prodotto finito che esce fuori da due teste. Io lavoro con vari autori anche se normalmente il mio autore di riferimento è Claudio Bongiovanni. La tua vita quotidiana è cambiata da quando sei una Iena? Si, anche se lavorando sempre in ambito televisivo, aveva già modificato la mia realtà quotidiana. Già dal ‘93 avevo capito che mi interessava quel mondo. Ho iniziato con Rtv38, facevo l’inviato d’assalto. Quando sono diventato iena è cambiato solo il vestito in realtà, facevo questo genere di lavoro anche ai tempi di Uffici reclami su Rtv38 nel’ 97. Io ho sempre lavorato con le idee. Nel ‘93 lavoravo in radio, e quando parlavo con la gen-
te, era come mi trovassi insieme a loro, non mettevo quasi mai musica, volevo abituarmi a parlare e a trovare spunti, argomenti, risate in continuazione, un po’ come fa un presentatore in tv. Quella che è intesa la prima svolta, te la ricordi? Nel ‘97 ho fatto una sperimentazione mia a San Remo, ho registrato uno speciale mio di 40 minuti e l’ho inviato alle tv toscane. E’ piaciuto tantissimo, e quella è stata la mia fortuna. Ero andato al Festival senza essere inviato. Presi tutti gli artisti uno per uno, entrando nei loro camerini, roba da
essere buttato fuori a calci nel sedere. Mi ricordo che entrai nel camerino di Mino Reitano e riuscì a farmi invitare da lui, nemmeno gli inviati Rai potevano entrare. L’unica emittente che non mandò in onda il mio servizio era Tv38, che però, mi contattò subito e mi disse se volevo lavorare per loro. E fu così che iniziai con un programma “Per la Strada Vincenzo”, la mia prima trasmissione durata due stagioni. In che cosa consisteva? Andavo in giro a fare ciò che oggi faccio con le iene. Andavo a rac-
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ANDREA AGRESTI cogliere testimonianze, lamentele e malcontento per la strada e allo stesso tempo interrogavo sulle possibili soluzioni i politici locali. Mi sentivo un po’ il paladino della giustizia. Ho trascorso stagioni molto intense, in otto anni ho fatto un valanga di servizi. E’ già tanto che fai tv quindi. Non ho l’ambizione di diventare il Pippo Baudo nazionale, non voglio restare davanti alle telecamere fino a 95 mila anni. Ho sempre fatto ciò che mi è parso, e con le Iene, riesco a tirar fuori la mia creatività. C’è un capo a cui fare riferimento sempre e comunque, ma ho sempre avuto carta bianca, è bello sapere che si fidano del tuo lavoro e lo apprezzano. La tua carriera è iniziata con la radio vero? Avevo diciannove anni e dovevo mantenermi agli studi. Così trovai un posticino in radio e ho imparato a parlare con gli ascoltatori. Facevo i miei programmi a Emme Radio e Radio sorriso. Ora non esiste più fare gavetta in radio locali. Per altro queste radio sono state assorbite dai grandi network. Se vuoi vedere il tramonto devi andare verso ovest. Così, volendo intraprendere la carriera televisiva ho dovuto spostare armi e bagagli da Pistoia a Milano. Vorresti fare un programma tutto tuo? Io ci sto talmente bene alle Iene che non ho mai pensato di fare programmi miei. Non mi sta stretto l’inviato all’interno del panorama televisivo. Le Iene soddisfano le mie esigenze, sia caratteriali che lavorative. C’è differenza tra Andrea nella vita normale e la Iena Andrea? Io sono sempre me stesso, avere una doppia personalità è difficile da gestire. E’ bello riuscire ad essere sempre se stessi anche quando sei davanti a milioni di telespettatori. Spesso non è così, si tenta di crearsi un personaggio, un po come fanno gli attori comici. Nella vita privata la maggior parte sono esattamente l’opposto di ciò che vediamo sulla scena. E’ facile coniugare la vita priva-
ta con un lavoro come quello televisivo? E certo che non è facile, il tempo non lo possiamo moltiplicare, però chi sta con me, sa incastrarsi bene con la mia vita. Poi ho appena avuto un regalo bellissimo, due gemelli che ora hanno due mesi. Togliere tempo alla vita privata lo puoi fare solo se hai una persona meravigliosa che comprende tutto. La mia compagna è una persona con grande equilibrio, anche quello che non ho io e riusciamo a coniugare tutte le nostra esigenze. I piccoli hanno più esigenze di me ora, ma bisogna crescere, dare importanza alle cose e toglierne a delle altre. In questo momento ad esempio continuo a fare servizi ma non posso andare troppo lontano perché se c’è un problema familiare io devo rientrare in tempo molto breve. Se ti dicessero “Quale programma ti piacerebbe condurre, oggi cosa diresti?” Se mi dessero da condurre un game show subitissimo, è il modo di presentare che si addice a me, ma se mi propongono invece un talk, mi farei “due palle”, non fa per me! Mi rompo le palle in una maniera incredibile, mi annoiano in maniera assurda. Io amo nella televisione la leggerezza. Quando guardo la televisione, io voglio rilassarmi. Sai, si stacca da una giornata lavorativa pesante e ci si rilassa guardando la televisione. Dunque, si deve ridere, scherzare, rilassarsi. La tv serve per questo, e vedo tutte cose che mi fanno star bene. Mi piacciono le serie tv, le trasmissioni ad esempio non le guardo, mi sembra di essere a lavoro. Invece i game show mi divertono. Conducevo le edizioni di Miss Italia per la Toscana e l’Umbria, io conducevo non come una serata ma come una cabaret, il protagonista ero io non le ragazze, ed è un modo di sdrammatizzare e di vivere il programma in maniera leggera e spensierata.
Ultima domanda un po cattiva. Sei in ascensore, e si blocca all’improvviso e rimani 12 ore bloccato. Chi vorresti che ci fosse li dentro con te? Se fosse per supporto vorrei con me il mio collega Filippo Roma, perché con lui siamo non solo colleghi ma anche molto amici nella vita reale, è sempre un enorme piacere stare con lui. Se invece dovessi scegliere chi far soffrire insieme a me in questa avventura terribile… eh, ce ne sarebbero di persone da far spaventare, non finirei più. “Grazie agli amici di Slide, un abbraccio a tutti”
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MELITA,
ORA CANTO!
LA NUOVA “VESTE” DELLA DIAVOLITA PIÙ FAMOSA D’ITALIA A cura di Alessandra Mura – Direttore News
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MELITA TONIOLO
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ei panni di una bellissima e bravissima cantante... cosa ti ha spinto a fare questo debutto? L’amicizia con Matteo Brancaleoni un bravissimo cantante oltre che professionista! Mi ha sentito cantare durante le nostre serate di baldoria ed è rimasto colpito dalla mia voce, da li è nata l’idea di coinvolgermi nel suo nuovo disco. Il canto, la musica in generale, che ruolo ha avuto nella sua vita? Da piccola guardavo le opere liriche perche’ mi piacevano molto e intonavo sempre qualcosa, io ho una voce molto lirica...ora ovviamente lo faccio per divertirmi. pero’ la musica sarà sempre una parte fondamentale per la mia vita. Ogni canzone ha la sua storia. C’è stato qualcuno che l’ha spinta in questa avventura? No. Matteo me lo ha chiesto ed io con entusiasmo ho accettato perchè con lui mi sento veramente a mio agio. È un grande professionista, sapevo che non mi avrebbe fatto fare brutte figure e che se non fossi andata bene, me lo avrebbe detto! Cosa è cambiato dai tempi del Grande fratello? Chi è Melita oggi? Oggi Melita ha 8 anni in più ed ècompletamente diversa, piu’ razionale piu’ serena e piu’ tranquilla!
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MELITA TONIOLO Quali saranno le prossime tappe in tv o sui palcoscenici? Tra pochissimo sarò a Gardaland con il mio fidanzato Andrea (Pistillo) dove staremo 1 mese a fare degli spettacoli natalizi. Questa la trama del nostro spettacolo: Una famigliola coloratissima varca la soglia del magico mondo di Gardaland per trascorrere una giornata natalizia diversa dal solito.. Protagonisti di questo eccentrico spettacolo completamente visuale, ricco di musiche ed effetti sonori il fantasista Pistillo di Colorado e la show-girl Melita Toniolo. Nel 2016 ricomincerò il mio spettacolo teatrale con Lorenzo Branchetti dal titolo “9 mesi e 1 giorno” di cui voi avete già parlato. Ha scritto qualche testo o ha interpretato vocalmente? Ho solamente interpretato una canzone di Mina Quanto di Melita c’è nel disco Io canto solamente quella canzone insieme a Renzo Arbore, poi sono la protagohttps:// nista del video di www.youtube. THIS IS MY LIFE com/watch? (LA VITA) feat. v=va2aR5ZFmGA FABRIZIO BOSSO - STARRING MELITA TONIOLO Quale artista le è stato più vicino in questo nuovo percorso? proprio Matteo Brancaleoni...un artista d’eccezione! Un saluto ai suoi fan, lettori di Slide Un bacione a tutti quanti!!!!
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SLIDE PARTY, È VIP! QUATTRO NUOVE INIZIATIVE, IN UN UNICO PARTY:
MISS PRINCIPESSA D’EUROPA, MISS EUROPE WORLD, SANREMO NEWTALENT E IL LANCIO UFFICIALE DELLA NUOVA REDAZIONE DI MILANO a cura della redazione – foto di Davide Vignes
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SLIDE PARTY
L’
appuntamento fisso di SLIDE con exclusive Vip Party organizzati in occasione del lancio di nuove iniziative, è ormai noto nella movida milanese. Con la collaborazione di Anthony Russo, ritenuto dalla nostra redazione il più professionale e serio manager per le occasioni mondane in questo caso pianificate all’11Club Room di Corso Como, l’ultimo Slide Exclusive Vip Party si è tenuto il 2 Dicembre per promuovere il nuovo concorso Miss Principessa d’Europa e per inaugurare la redazione milanese del giornale. Ingresso blindato per solo 200 ospiti selezionatissimi, formati da addetti al settore, giornalisti, miss, mister, talent scout e appartenenti al Team Slide. Tra fotografi e telecamere, abbiamo visto arrivare tanti amici di
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SLIDE PARTY
scenografia ledwall dell’11ClubRoom, che ha da poco rinnovato alcune parti degli interni, diventando una location perfetta per eventi di grande prestigio. Durante la serata il Patron di Miss Principessa d’Europa ha anche eletto la rappresentante italiana che volerà a Miss Europe World in Libano, la bellissima Veronica Avanzolini, 20 enne di Modena. Il Mister Slide scelto è invece Mattia Cacciatori (classe 1992) di Verona. Le due miss che parteciperanno di diritto alla Finale Nazionale di Miss Principessa d’Europa 2016 sono:
Slide,come Moreno che in diverse altre occasioni è passato con grande simpatia a salutare il nostro team e i nostri ospiti. Hanno passato qualche momento con noi anche Angelo Pintus, Eliana Cartella, Mary Carbone, Roberto da Crema, Yank Kings Augusto, Elisa Scheffler, Niccolo Torielli, Franklyn Santana, Pasquale Laricchia, Claudia Peroni, Claudio Chiappucci e tanti altri che insieme all’editore Devis Paganelli, hanno brindato al “via” dei nuovi progetti diventati con questa inaugurazione, una realtà. Da sottolineare poi come sia diventata spettacolare la nuova
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SLIDE PARTY
Oda Serra di Casale Monferrato, Rebecca Givone di Torino. La Miss che di diritto parteciperà alla Finale Nazionale di Miss Reginetta d’Italia 2016 è invece Olivia Sirbu di Milano. Definita la partecipazione di Alina Drozdovschi ex Miss Reginetta d’Italia - Monella Vagabona e già fashion blogger di Slide, come nuova Stylist di Principessa d’Europa. La serata ha dato il via anche al contest canoro Sanremo New Talent, le cui iscrizioni sono possibili dal sito www.sanremonewtalent.it L’appuntamento al prossimo party esclusivo di SLIDE è per Marzo, occasione durante la quale SLIDE festeggerà 6 anni di pubblicazione.
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IO CHE VORREI ANDARE A
PANAMA!
Reportage dall’inviato Marco Pellegrini
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uando le persone pensano a Panamà generalmente lo ricordano per il canale di Panamà, costruito nel 1914, forse per qualche lezione di storia dove hanno sentito parlare della rotta dell’oro spagnolo attravero l’istmo nel secolo XVI, o magari per il famoso pugile Roberto “mano de Piedra” Duran, l’olimpionico Irvin Saladino che vinse la gara di salto in lungo davanti ad un italiano, o per le tristi vicende legate al dittatore Noriega conosciuto anche come “faccia d’ananas”
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a il Panamà moderno è degno di molta più attenzione. Vorrei pertanto fare una premessa a questo primo appuntamento in occasione del quale cercherò di farvi conoscere Panamà, le sue splendide spiagge caraibiche e del pacifico, l’economia e le opportunità di business e di investimento, l’ecoturismo, e come luo-
go ideale per ritirarsi e godersi gli anni di pensione, dicendo che sono venuto a Panamà per la prima volta il 22 gennaio del 1997, dapprima come turista, poi come residente. Panamà è uno stato dell’America Centrale, ha una superficie di poco superiore a 75.000 chilometri quadrati, (all’incirca come la Carolina del nord) la larghezza
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dell’istmo va dagli 80 ai 192 chilometri , ha poco più di 3.600.00 residenti, di cui quasi 2milioni si trovano nella capitale, Panamà city, ma si stima almeno altre 500 mila persone non registrate, che vivono a Panamà come “turisti”. La repubblica di Panamà è sempre stata divisa in 9 province, l’equivalente delle nostre regioni, e di recente è stata costituita la
PANAMA
decima provincia che comprende l’area che inizia immediatamente dopo il ponte delle Americhe, il ponte più vecchio costruito all’imboccatura del canale sul lato pacifico, fino ad arrivare alle prime spiagge del pacifico che distanto 80 km dalla capitale, e le più conosciute sono Punta Chame, Playa Gorgona, Coronado, Punta Barco, Costa Esmeralda, San Carlos. L’aeroporto principale è quello di Tocumen, a circa 18 km dal centro, dove arrivano quotidianamente e direttamente dall’Europa i voli di Airfrance da Parigi, Klm da Amsterdam, Iberia da Madrid, Tap da Lisbona e da marzo 2016 anche Luftansa da Francorte. A Panamà si può incontrare di tutto, luoghi montagnosi e cime di quasi 3mila metri, spiagge di acqua cristallina, le di-
verse ed incantevoli tribù indigene come gli indio Kunas, che vivono nell’arcipelago di San Blas, nel caraibi, e le cui donne si possono vedere facilmente anche in città dove, nelle zone turistiche vendono le “molas” tessuti stratificati variopinti ideali per borse, cuscini, maglie ed altri accessori, o gli indio Emberà ed altre tribù. L’istmo di Panamà ha una economia molto forte e stabile grazie al dollaro americano, che viene chiamato Balboa, un centro bancario prospero, leggi ed incentivi per le imprese ed una metropoli moderna. Il clima di Panamà è tropicale, con temperature che variano tra i 25 ed i 32 gradi centigradi, ed ha due stagioni, la secca nei mesi da dicembre a maggio, e la pio-
vosa il restante periodo, dove l’umidità in quel periodo supera il 90%. La lingua ufficiale è lo spagnolo, ma l’inglese si parla e si intende tranquillamente in capitale ed in tutte le aree turistiche. La moneta ufficiale è il dollaro statunitense, chiamato Balboa; il balboa in realtà non esiste, ma vengono coniati il mezzo balboa, una moneta di grandi dimensioni con l’effige dell’esploratore Vasco Nunez de Balboa, che ha scoperto l’oceano pacifico, e le altre frazioni del dollaro, i 5, 10 e 25 centesimi. Un turista italiano può entrare a Panama senza alcun visto, e può soggiornare fino ad un periodo di 6 mesi, dopo di che deve uscire, ma può anche rientrare subito, ad esempio è sufficiente andare in Costarica, timbrare il passaporto e rientrare ed automaticamente può soggiornare altri 6 mesi, e cosi via, per questa ragione che molti stranieri residenti nel paese non sono censiti ufficialmente. Con la patente italiana si può guidare per un periodo massimo di 90 giorni. Panamà è il paese dell’America Latina con il più basso indice di delinquenza, ha un moderno sistema di trasporto di autobus ed una nuovissima metropolitana inaugurata da un anno, lunga 14 chilometri, per quanto riguarda la prima tratta, ma è già in costruzione la seconda tratta, che consentirà di trasportare oltre 200mila persone al giorno da un estremo all’altro della città Panamà ha tanti moderni ospitali come l’Hospital Nacional, una bella clinica privata di proprietà della famiglia italiana Medrano, la Clinica Paitilla, la San Fernando e tanti altri.
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PANAMA Panamà city sono tre citta in una, la moderna metropoli, sorta negli ultimi 20 anni, con modernissimi grattacieli alti fino a 90 piani, che si affacciano sulla baia di Panama, la seconda città è quella coloniale chiamata “Casco Antiguo” anch’essa affacciata sulla baia, recentemente e splendidamente restaurata, che si può percorrere tranquillamente a piedi, ha diverse chiese, ristoranti e bar, musei, ed una bella passeggiata ricoperta di bouganville, sul lungomare, dove acquistare souvenir ed il famoso cappello Panama, e si può ammirare tra le altre cose il “palacio de la Garzas” ossia la presidenza della Repubblica. Poi vi è “Panama viejo” la citta vecchia, dove ci sono le rovine ed i resti della città distrutta dal pirata Morgan nel 1671, ed anch’essa merita di essere visitata. Ma sicuramente la prima cosa da vedere all’arrivo a Panamà è il canale interoceanico, un capolavoro di ingeniera, inaugurato nel 1914, dal 1964 funziona ininterrottamente 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno, e dal quale transitano non meno di 30 imbarcazioni al giorno, con pedaggi che oscillano da 50mila ai 250 mila dollari. Il tempo del transito è di circa 8 ore, le navi non v Le tre opzioni per i turisti di visitare il Canale ed osservare l’ ampliamento al quale hanno partecipato prestigiose imprese italiane come Impregilo, Mapei e la Micoperi di Ravenna sono: il centro di osservazione di “Agua Clara” che porta il nome della chiusa costruita in seguito all’ampliamento (prima di esso le chiuse erano 3, Miraflores, Pedro Miguel dal lato pacifico, e Gatun sul lato atlantico) dal quale si può apprezzare come sta prendendo forma la grandiosa opera, ed i visitatori possono godere di una vista privilegiata la seconda opzione è il centro di visitatori di Miraflores, che include anche un teatro in 3d dove si può fare un giro virtuale del canale. Le ampie piattaforme per osser-
vare le chiuse, il ristorante gourmet, il museo, ed il negozio di souvenir, fanno di Miraflores uno dei luoghi più visitati del paese. La terza opzione è quella di attraversare il canale, come una piccola crocera. La partenza è sempre la mattina dalla Marina di Flamenco, a bordo della Pacific Queen dove una guida bilingue commenterà tutto il tragitto, che può essere parziale, attraversando le prime 2 chiuse, o completo arrivando fino alla chiusa di Gatun sul lato atlantico, ed all’arrivo un confortevole pullman riaccompagna i turisti al punto dal quale si era partiti la mattina. Nel mese di novembre Panama, nei giorni 3,4,5, 10 e 28 festeggia le “Feste Patrie” Subito dopo la festività di tutti i Santi e la commemorazione dei Defunti, viene il 3 novembre, in cui si festeggia la separazione e l’indipendenza dalla Colombia avvenuta nel 1903. Per molti è un giorno di riposo, ma per altri è un giorno di cultura locale, con concerti, balli e sfilate, parate e bande musicali nelle quali prendono parte bambini dei vari istituti pubblici e private, ed adulti, forze di polizia, pompieri marciando, ballando o suonando uno strumento, per diversi km sotto il sole o la pioggia, preparandosi
e praticando diversi mesi durante l’anno per questo evento, confezionando abiti militari e sfilando con l’abito tipico panamense (femminile) chiamato “Pollera” Le sfilate si tengono nella avenida Balboa, che è una ampia strada a 10 corsie, che costeggia il lungomare di Panama, lunga circa 4 km confluendo nella “cinta costera” che finisce per circumnavigare la città coloniale. Il 4 novembre è il giorno in cui è stata presentata la bandiera nazionale composta da 4 rettangoli, uno rosso, uno blu, e due bianchi ciascuno con una stella, ed il 5 novembre è il giorno in cui viene confermata la separazione dalla Colombia, allontanando il battaglione colombiano che si stava avvicinando a Colon (Colombo, la seconda città più importante, sul lato atlantico) il 10 novembre si ricorda il primo “grido di indipendenza” da parte di Rufina Alfaro, a Villa de los Santos, una delle province di Panamà Infine il 28 novembre del 1821 è il giorno in cui è avvenuta l’indipendenza di Panamà dalla Spagna. Tutte queste giornate pertanto sono giornate festive, in cui le scuole e tutte le imprese pubbliche, banche ed uffici,e molte imprese private, rimangono chiuse. Una data importante per Panamà, in tempi più recenti è stata il 31 dicembre del 1999, quando il Canale di Panamà costruito dagli americani, grazie al trattato “Torrijos Carter” che avvenne tra il presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter ed il presidente di Panamà Omar Torrijos, è diventato di proprietà del governo panamense. Da quella data storica il canale viene amministrato dal governo Panamense, generando un importante ingresso per il paese, e gli americani hanno tolto tutte le basi militari presenti nel paese, e tutte le aree americane si sono convertiti in territorio Panamense, ma di questo e di tanti altri argomenti, ne parleremo nel prossimo numero.
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FARE DELLA CUCINA, UN PROFESSIONE. NASCE UNA SCUOLA ALL’AVANGUARDIA
UMAMI FOOD ACADEMY
Apre a Latina una nuova realtà in cucina a livello professionale a cura della redazione - foto INSIDE Fabiana Moriconi
SARA GNOLI, nata in Romagna in una famiglia di albergatori e ristoratori, è figlia d’arte. Dopo studi umanistici decide che il suo mestiere è la cucina, apre il suo primo ristorante a 19 anni e da allora non ha mai smesso si studiare, sperimentare, costruire in cucina. Da 10 anni
alterna il lavoro nelle cucine alla formazione professionale, in qualità di docente per istituti di formazione sia pubblici che privati. È anche consulente per aziende di settore, formazione ed aggiornamento personale sala e cucina, si occupa di nutriceutica applicata alla ristorazione,
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eventi aziendali quali team building, collabora con diverse riviste di settore, fa ricerca storica in ambito agroalimentare, scrive e conduce un programma radio sulla cucina ed il corretto utilizzo dei prodotti del nostro territorio. TIZIANA MARRONE. L’amore per la
UMAMI FOOD ACADEMY
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idea nasce dall’esperienza maturata, in ambiti differenti, dalle due donne anime di questa nuova realtà che nasce un po’ per gioco e un po’ per sfida. Una chef e una sommelier, alla ricerca dell’abbinamento perfetto tra cibo e vino, hanno la voglia di sperimentarsi già dal nome scelto per la scuola stessa. “Umami” è il quinto gusto che siamo in grado di percepire scoperto dopo i più conosciuti dolce, salato, acido e amaro. Si distingue marcatamente dagli altri quattro ed è un concetto relativamente nuovo per il mondo occidentale, completamente indipendente, è un elemento indispensabile per il nostro apprezzamento del cibo. Ma conosciamo meglio le due fondatrici.
cucina è nel DNA con una mamma che cucina tutti i giorni preparando qualsiasi cosa rigorosamente fatta in casa con prodotti del proprio orto. Laurea in economia e un’esperienza di quindici anni a capo di un’agenzia di pubblicità e organizzazione eventi senza mai tralasciare quello che è la sua naturale predisposizione al ruolo da commerciale per grandi aziende della GDO. Piena di energie e fucina d’idee ha da sempre avuto mille interessi e in ognuno ha sempre dato il massimo, cercando la specializzazione in ogni cosa che decidesse di fare, fino ad arrivare al mondo del vino. Uno dei pochi piaceri cui non rinunciare mai, un buon bicchiere di vino accompagnato ad un invitante piatto, e da qui nasce questo progetto di scuola in un campo che tanto la appassiona. Il percorso formativo avrà luogo presso la struttura di Latina Formazione Lavoro con la sua sede operativa in Via Epitaffio km 4,2 a Latina ed è di quelle sedi da sogno per ogni allievo in cui si trovano tutte le attrezzature necessarie allo svolgimento delle lezioni. La struttura dispone di due laboratori di cucina professionale con strumenti di cottura e conservazione di ultima generazione, un laboratorio pasticceria, una sala ristorazione da 100 coperti, un laboratorio di pizzeria con forno da pizzeria, un laboratorio bar, una sala degustazione, una sala studio. Gli spogliatoi sono presenti e funzionanti, per il massimo comfort degli studenti.
Cosa propone la scuola?
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orsi per ragazzi che vogliono intraprendere la via della cucina come professione, Corsi per adulti, Corsi per addetti ai lavori. I corsi hanno l’obiettivo di formare nuovi professionisti nel mondo della ristorazione e non solo e sono rivolti a tutti quelli che hanno voglia di apprendere conoscenze e tecniche
fondamentali in questo settore. I destinatari non sono solo i diplomati in questo campo, ma anche persone spinte da una grande passione che desiderano inseguire il sogno della cucina come professione seguendo un percorso di formazione idoneo. Le classi sono formate da un numero non elevato di studenti, in modo da poter essere seguiti al meglio dagli chef e dal coordi-
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namento didattico. Al termine del corso verrà sostenuto un esame con commissione interna ed esterna , e rilasciato un attestato. Un percorso di qualità che garantisce l’accesso al mondo del lavoro anche attraverso stage con ristoranti e strutture della Provincia di Latina. Lo staff della scuola è composto da chef, esperti e professionisti di ogni singola materia. “Umami Food Academy” è la volontà di offrire un percorso di formazione professionale di ottimo livello e dalla didattica innovativa, per far sviluppare ai nostri studenti anche quelle “competenze trasversali” così richieste nel mondo delle cucine di oggi: lingue straniere, haccp, capacità di relazione e lavoro di squadra, conoscenza delle basi di chimica e fisica degli alimenti, nutrizione, abbinamento cibo vino, e tanta, tantissima tecnica di cucina. Umani è anche la volontà di creare lavoro ed occupazione giovanile e reinserimento al lavoro in un territorio meraviglioso e pieno di potenziale come quello agropontino, ma ancora per molti versi difficile. Grazie all’esperienza dei formatori, il concept intende istituire una borsa di studio per ogni corso, da destinare a persone dalle varie problematiche, sia socio culturali che economiche, con un particolare riguardo alle giovani donne in difficoltà. Un luogo dove, infine, tornare a credere nel futuro e nella propria passione, ritrovandosi tra le mani un mestiere vero e spendibile, poter iniziare a progettare il domani. Umami food academy... taste your future!
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n’artista dotata di un forte carattere e al tempo stesso di umiltà e riservatezza. Ma soprattutto una donna, vera, capace di farsi apprezzare su molteplici fronti: nel mondo della canzone leggera, in quello impegnato e ricercato legato alla poesia, come attrice e come campionessa di basket. Insomma un’icona del nostro costume, che ha saputo dare prestigio alla propria terra, la Sardegna e all’Italia intera. 36
MARISA SANNIA
VIAGGIO NEI RICORDI DELLA MUSICA
MARISA SANNIA UNA GRANDE ARTISTA POLIEDRICA, FORSE DIMENTICATA SCOPERTA DA PIPPO BAUDO CON “SETTE VOCI” a cura di Fabio Buffa
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arliamo di Marisa Sannia, nata ad Iglesias il 15 febbraio del 1947 e mancata, dopo una breve malattia, nell’aprile del 2008, quando ancora la propria attività di studiosa delle radici linguistiche della Sardegna la rendevano una delle figure più attive e brillanti nel panorama culturale nazionale. Poco più che adolescente Marisa affianca alla sua attività di brava cestista quella di cantante, entrando a far parte del gruppo cagliaritano “I Principi”; la sua passione per la musica le permette, a diciotto anni, di partecipare ad un concorso per voci nuove indetto dalla Fonit Cetra. Giunge al secondo posto cantando “Perduto Amore”, brano che il cantante italo-belga Salvatore Adamo scrisse nel 1963. Alle selezioni della Fonit si presentarono in tremila, e Marisa Sannia sbaragliò tutti (o quasi) dimostrando già carattere e grinta da vendere. Fu notata da Sergio Endrigo e dal compositore argentino Luis Enriquez Bacalov. Endrigo e Bacalov per anni e anni costituirono un sodalizio artistico che regalò al pubblico brani straordinari come “Ci vuole un fiore”, “Io che amo solo te” e “L’arca di Noè”. I due artisti per la Sannia compongono “Tutto o niente”, portandola a partecipare nel 1966 a Scala Reale (ovvero una delle prime edizioni di Canzonissima). Tra l’altro, facendo un passo indietro, nel 1965 Marisa partecipa agli Europei Juniores di basket femminile con la maglia azzurra della nazionale. Un abbinamento, quello tra musica e sport, che caratterizzò parte della sua vita. Ma le passioni di Marisa non si fermavano alla pallacanestro e alle canzoni (tra l’altro studiava anche per diventare ragioniera), ma toccavano l’affascinante mondo della radio. A dire il vero in uno studio di
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MARISA SANNIA
un’emittente radiofonica ci entrò ancor prima di cantare e avere successo con il basket, facendo la speaker a Radio Sardegna all’inizio delle scuole superiori. Ma si ributta nelle canzoni, partecipando alla trasmissione “Sette Voci”, il varietà televisivo che incoronò Pippo Baudo come autentico talentscout. E il nostro Pippo nazionale scoprì in quell’anno proprio Marisa Sannia. Ciò che colpì pubblico e addetti ai lavori fu la sua voce intensa e al tempo stesso dolce e aggraziata, e il fisico snello ed energico, con quell’aria acqua e sapone da ragazza della porta accanto. Nel 1966 il Radiocorriere TV le dedica la copertina: proprio in quel numero lei confiderà in un’intervista che se avesse dovuto optare tra musica e sport avrebbe scelto questa seconda strada. Ma nel mondo della canzone continua a trovare consensi e popolarità: nel 1967 trionfa al Festivalbar, giunto allora alla terza edizione e per la prima volta trasmesso in Tv. A dire il vero la sua “Sarai fiero di me” giunge terza tra le nuove proposte, ma vince il premio della critica ed è la più apprezzata dal pubblico. La notorietà le consente di entrare nel mondo del cinema con i musicarelli, “I ragazzi del Bandiera Gialla” e “Stasera mi butto”: qui lavora al fianco di Franchi e Ingrassia, Nino Taranto, Giancarlo Giannini, Lola Falana, Lucio Dalla e Rocky Roberts. Nel 1968 Marisa Sannia raggiunge la popolarità anche oltre confine con la Rassegna Internazionale discografica di Cannes. Nello stesso anno si piazza seconda a Sanremo con “Casa Bianca” cantata in coppia con Ornella Vanoni. Questo brano diventa la colonna sonora del film di Pietro Germi “Alfredo Alfredo”. Incide poi “Io ti sento”, canzone inserita in un’altra icona della cinematografia italiana, ovvero “Straziami ma di baci saziami”, di Dino Risi, con Nino Manfredi e Ugo Tognazzi. Propone poi 45 giri di successo come “Una donna sola”, “Una lacrima” e “La finestra illuminata”. Nel 1969 Mogol e Carlo Donida le scrivono “La Compagnia”, canzone ripresa col tempo da grandi della musica come Lucio Battisti, Loredana Bertè, Mina e Vasco Rossi. La carriera di Marisa Sannia corre spedita come un treno, ma lei non perde mai quella semplicità, quella spontaneità e
quella discrezione con cui ha sempre lavorato e con cui si è sempre rapportata con il prossimo. Nel 1970 e nel 1971 torna a cantare a Sanremo, ma sono anche gli anni in cui si dedica alla canzone impegnata d’autore, interpretando brani di Vecchioni, De Gregori, Minghi e Lauzi. Ma alla pallacanestro non sa rinunciare, anzi, continua imperterrita la propria attività di cestista che a 23 anni la porterà alla finale di Coppa Italia femminile tra Messina e la sua Cagliari. Gli anni settanta per la Sannia sono quelli dei musical teatrali: Tony Cucchiara confeziona “Caino e Abele” e “Storie di Periferia” e la nostra artista sarda è tra i protagonisti di queste due opere. Dopo la collaborazione con Sergio Endrigo con canzoni per bambini, nel ’76 esce la sua raccolta come cantautrice dal titolo “La pasta scotta”. Dopo aver dato alla luce la figlia, si prende una pausa dalle scene, per tornarci negli anni ottanta recitando nella commedia
televisiva “George Sand” con Paola Borboni, Anna Proclemer e Giorgio Albertazzi, e nel film di Pupi Avati “Aiutami a sognare”, accanto a Paola Pitagora e Mariangela Melato. Dopo essersi esibita ancora al Festival di Sanremo con “Amore Amore”, negli anni novanta si dedica alla valorizzazione della musica della sua terra, la Sardegna. Trasforma in canzoni i versi del poeta nuorese Antioco Giuseppe Casula, meglio noto come Montanaru. Dopo una parentesi con il teatro, diventa una studiosa della poesia di Federico Garcia Lorca, dedicandogli una raccolta di canzoni dal titolo “Rosa de papel”. Dopo una breve malattia, Marisa Sannia ci lascia il 14 aprile 2008 all’età di 61 anni. E’ difficile trovare nel panorama dell’arte italiana una personalità così poliedrica, capace di incarnare in un unico corpo bravura canora, sportiva, teatrale e cinematografica.
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SORELLA NELL’OMBRA DI POMPEI. DALLA LAVA ALLA LUCE, FOCUS SULLE DECORAZIONI PARIETALI E SUI PROGETTI DI AMMODERNAMENTO di Alessandra Mura – Direttore News
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ERCOLANO
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uando milioni di persone da tutto il mondo attraversano i continenti per visitare le città antiche di Pompei ed Ercolano, possiamo ben comprendere l’importanza e il fascino che la nostra storia antica ha sulle popolazioni del pianeta. Ed è polo d’attrazione la civiltà di duemila anni fa, tra Pompei ed Ercolano. Travolte da una enorme eruzione del Vesuvio nel 79 dC, Pompei ed Ercolano offrono oggi il migliore sguardo su quella che era la vita nell’antica Roma di 2000 anni fa. I resti di queste due città sono ben conservati e si possono visitare liberamente.
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ei due siti, Pompei è il più grande, mentre Ercolano si presenta più raccolto e si visita più velocemente. Ma è su Ercolano che oggi focalizziamo l’attenzione. Più piccola, meno in rovina e meno affollata della sua sorella maggiore, Ercolano offre uno spaccato della vita romana più riservato. Mentre Pompei è stata inizialmente avvolta in cenere e pomice, Ercolano fu sepolta sotto quasi 60 metri di fango bollente che si solidificò in tufo, preservando perfettamente la città fino
a quando gli scavi cominciarono nel 1738. La Sede degli Augustali, decorata con affreschi di Ercole (da cui proviene il nome di questa città), era un luogo dove gli schiavi che avevano conquistato la libertà si preparavano a entrare nella società romana. Le sue abitazioni sono ricchissime di mosaici, dove vengono illustrate scene di devastazione della città, come nei bagni, e ogni casa ha decorazioni a tema con una sua storia. La Casa di Nettuno e Anfitrite ha mosaici colorati con una cornice fatta
di conchiglie, mentre la Casa dei Cervi è così chiamata per le statue di cervi attaccati dai cani che sono presenti nel suo giardino. I bagni illustrano la devastazione della città: alla fine delle scale, si può notare il punto in cui il pavimento è crollato sotto il peso della lava. I reperti migliori però si trovano al Museo Archeologico di Napoli. La leggenda narra che Ercole, tornato dall’uccisione del mostro Gerione (la decima delle sue dodici fatiche), si fosse fermato a Roma, dove chiese
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ERCOLANO LE PIÙ BELLE CANZONI
alla dea Fauna di dissetarlo, ma questa rifiutò, poiché la sua acqua sacra era riservata alle sole donne. In preda alla collera, Ercole costruì un tempio in onore di sé stesso e vietò alle donne di partecipare alle sue cerimonie. Intanto, un figlio di Vulcano, il demone Caco, rubò una parte della mandria di buoi che Ercole aveva a sua volta preso al mostro Gerione, e che erano destinati alla città di Argo. L’eroe si adirò e si mise alla ricerca dei buoi; il demone Caco aveva portato le bestie nella sua grotta sul Vesuvio, trascinandole per la coda, in modo che le orme rovesciate indicassero la direzione opposta. Proprio quando stava per rinunciare, uno dei bovini rispose al richiamo di Ercole,
che così scoprì dove si fosse nascosto il ladro: una volta raggiunto, scoprì che i suoni provenivano da una caverna sul Vesuvio, che era stata però chiusa dall’interno con un enorme masso. Ercole allora prese una rupe appuntita e riuscì ad aprirsi un varco all’interno della spelonca. Caco cercò di difendersi vomitando dalle fauci un’immensa nuvola di fumo che avvolse la grotta, ma Ercole balzò attraverso il fumo, afferrò Caco e lo strinse tanto da fargli uscire gli occhi dalle orbite, uccidendolo. Poi, recuperato il bestiame, decise di tornare ad Argo, e continuare le ultime due fatiche rimaste, ma prima volle edificare una città nel luogo dove aveva costruito il tempio; fondò così una cittadina
e le diede il suo nome: Herculaneum. Oggi Ercolano viene decantata in tutto il suo splendore perché restituisce uno spettacolo visivo in tutte le sue decorazioni parietali. A differenza di Pompei, non ha una ricca bibliografia. Spesso è stata un po’ “snobbata” anche dagli accademici. Il progetto «Ercolano, colori da una città sepolta» prova a porre rimedio: Luciano Pedicini, specialista in fotografia dei beni culturali, la direttrice del sito Maria Paola Guidobaldi e l’archeologo Domenico Esposito hanno creato un libro e una mostra con l’ambizione di andare a coprire quello che di fatto è un vuoto. Il primo è pubblicato da Arsenale Editrice con 300 illustrazioni a colori tra foto a tutta pagina o a doppia pagina. La mostra, allestita invece nell’atrio del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, ha esposto una selezione di 17 fotografie di Pedicini posizionate sui pilastri secondo una visione assiale con precise corrispondenze tra le immagini, così da offrire al visitatore la sensazione di una visita agli scavi. Tra gli elementi innovativi del progetto c’è una grande attenzione alle decorazioni parietali delle domus ercolanesi. «La documentazione esistente era piuttosto povera. Esistevano descrizioni sommarie, spesso persino prive di apparati fotografici. Questo anche a causa della vicinanza di Pompei, del fatto che il sito più grande e famoso ha sempre monopolizzato l’attenzione. Era importante quindi avviare un progetto di ricerca molto più approfondito per restituire ad Ercolano, la sua storica bellezza, attraverso un racconto visivo della città diverso da Pompei. Per rendere giustizia a questo materiale iconografico così a lungo trascurato, il lavoro fotografico è stato prodotto in digitale servendosi di una Hasselblad da 50 milioni di pixel, uno strumento che permette di ottenere la massima profondità possibile. Il «gioco» della fotografia, d’altra parte è sempre lo stesso: «Includere – spiega Pedicini – ed escludere, governare luci e ombre. Elementi attraverso i quali si riesce a esprimere un taglio personale agli scatti». In questa direzione Pedicini ha lavorato anche a Ercolano: «Siamo entrati in spazi non aperti al pubblico – racconta – come il piano inferiore della Villa dei Papiri, ma anche le antiche terme. Ambienti avvolti da un’aura magica: percepisci realmente quella che doveva essere la vita nel 79 d.C. Proprio queste sensazioni ho provato a
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trasmettere nei miei scatti». Attualmente, un altro progetto interessante che lega storia al presente, è la fruizione degli spazi antichi secondo un progetto di riqualificazione delle vecchie aree non aperte al pubblico e restituirle alla città moderna. A Ercolano parte con grande entusiasmo il progetto per la riqualificazione di via Mare, nato dalla partnership tra il Mibact, le due soprintendenze il comune dell’hinterland napoletano e la Fondazione Istituto Packard per i Beni culturali, braccio operativo per l’Italia del mecenate americano David W. Packard. L’obbiettivo è restituire l’area archeologica alla città moderna sul piano simbolico, visivo e anche attraverso le implicazioni turistiche che la scelta può comportare. Consentendo alla popolazione locale di “godere” del sito. L’accordo, firmato a gennaio scorso, prevede infatti l’acquisizione di un’area di 5.171 metri quadrati, la demolizione di immobili fatiscenti e la riqualificazione, a cura del Comune di Ercolano, dello spazio compreso tra Via Cortili e Via Mare al confine nord ovest degli scavi. Con i complessivi
5,6 milioni di budget dell’iniziativa – 3 milioni a carico di Packard, 2,6 milioni dal Fesr 2007-2013 – si procede ora all’acquisto dei suoli, agli espropri (con indennizzo per i proprietari) e alla ristrutturazione dell’area di via Mare. Tutto infatti gira intorno a via Mare e alle sue strutture, di epoche diverse, penalizzate ai tempi degli scavi e mai reintegrate con criteri spazio temporali. Prima che l’iniziativa entrasse nel vivo, l’anno scorso, i ragazzi del quartiere
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sono stati impegnati in una serie di laboratori organizzati dal Centro Herculaneum. Il più significativo, ha trasformato un’area abbandonata in un campo di streetfootball. Il progetto di via Mare rappresenta oggi la naturale estensione dell’impegno per Ercolano di Packard che dal 2001, ha investito sul secondo sito archeologico della Soprintendenza una cifra come 20 milioni di euro. E oggi il sito porta annualmente circa 300mila visitatori.
ARRIVA IL RABADAN CINQUE GIORNI TUTTI DA VIVERE a cura della redazione di Slide Ticino
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a un secolo e mezzo carnevale in Canton Ticino fa rima con una parola misteriosa e al tempo stesso evocativa: “Rabadan”. In principio fu la “Società dell’osso” e da spolpare c’era soprattutto il troppo grigio di quei giorni, di quei tempi in cui la vicina Italia varava la Lira, in Germania diventava cancelliere Otto von Bismarck e in Francia lo scrittore Victor Hugo completava il suo capolavoro, I Miserabili. E a Bellinzona in quel 1862, il 7 febbraio per la precisione, tra molte critiche dei perbenisti e gli sguardi scettici della maggior parte degli abitanti, nacque la già citata “Società dell’osso” che, con il suo comitato ed il suo programma, si prefiggeva di creare allegria in modo del tutto gratuito. Un’associazione goliardica insomma, dalle caratteristiche molto anglosassoni, tanto che sovente venivano schernite le persone a causa delle loro caratteristiche fisiche, specialmente se donne. Il “politically correct” non era ancora stato introdotto e la Società dell’Osso proseguì imperterrita, organizzando carnevali nonostante
un successo relativo di pubblico. Il momento della svolta avvenne una dozzina di anni più tardi, nel 1874, quando tutto convogliò nella Società Rabadan, introducendo un nome che tutt’oggi ricorda la manifestazione più popolare del Canton Ticino, oltre che una tra le più significative dell’intera confederazione. “Rabadan”, per chi non lo sapesse, è termine milanese, lombardo, e significa momento chiassoso, festa rumorosa e disordinata, ma anche allegra, scanzonata. Un nome che calzava a pennello per chi voleva fare del Carnevale a Bellinzona un appuntamento gioioso e indimenticabile. Centocinquantatre anni dopo il nocciolo è ancora quello, pur se molti dettagli sono cambiati e le manifestazioni rispecchiano ovviamente l’epoca in cui viviamo, rispettando le cadenze del calendario liturgico romano. Il carnevale a Bellinzona si apre ogni anno il giovedì per concludersi il martedì successivo, detto “grasso”. Durante questi giorni di festa, vengono
proposte numerose iniziative come la sfilata dei bambini delle scuole cittadine e di altri comuni il venerdì, delle bande “guggen” il sabato e quella dei carri e dei gruppi la domenica, sempre nel pomeriggio. Particolarmente apprezzata poi la distribuzione gratuita di risotto e luganighe martedì a pranzo. Il “Rabadan” che ha anche un re e una regina, nel 2016 si svolgerà dal 4 al 9 febbraio e a conferma della portata che ha raggiunto l’evento possiamo ricordare i pacchetti turistici che vengono proposti, comprensivi di biglietto aereo e di ospitalità negli alberghi dell’intero cantone. Per assistere alle varie rappresentazioni tutti, ma proprio tutti, cioè compresi musicisti e comparse, devono possedere il pass settimanale (60 franchi) o giornaliero (25 o 30 euro). Un’organizzazione efficiente e impeccabile garantisce che tutto si svolga nel divertimento sì, ma anche senza uscire da alcuni vincoli. Tutti i dettagli si trovano comunque sul portale http://www.rabadan.ch. Il resto è musica, colore, divertimento, con cinque giorni tutti da gustare.
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DA UN SECOLO E MEZZO, META DI PELLEGRINI DA TUTTO IL MONDO di Alessandra Mura
Chi nella propria vita non ha pensato di fare un viaggio a Lourdes? Si per scaramanzia, sia per desiderio reale, tutti abbiamo una volta nella vita “Voglio andare a Lourdes”. In realtà questo piccolo paesino francese oggi rappresenta la speranza, la fede, la grazia di Dio”.
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È
visto come un rifugio per allontanare il malessere, curare la nostra mente e il nostro corpo. La fede fa miracoli, ma li fa sempre nel nostro cuore, questo è il messaggio che arriva da coloro che hanno visitato il Santuario durante il pellegrinaggio nella terra santa. Ma partiamo dalle origini. Il giorno 11 febbraio 1858, una contadinella, Bernadette Soubirous riferì di aver visto, in una grotta ai bordi del Gave de Pauuna signora in bianco che si sarebbe presentata a lei come l’Immacolata Concezione. L’apparizione fu la prima di una lunga serie che ebbe termine solo il 16 luglio. Nel frattempo un numero sempre maggiore di fedeli residenti in città o provenienti dai paesi vicini iniziò a frequentare la grotta, fino a quando, per ordine delle autorità locali questa non venne chiusa con dei travi di legno. Nell’ottobre di quello stesso anno, grazie anche all’intervento dell’imperatrice Eugenia, moglie di Napoleone III, le barriere vennero rimosse e la grotta riaperta al pubblico. Le apparizioni della Vergine Maria a Bernadette
furono formalmente riconosciute dalla Chiesa Cattolica nel 1862. Nel 1862 le apparizioni furono riconosciute dal vescovo di Tarbes e sempre nello stesso anno iniziarono i lavori di costruzione di una cappella, incorporata alcuni anni più tardi nella basilica dell’Immacolata Concezione, edificata fra il 1866 e il 1871 sopra la grotta dove Bernadette era entrata in contatto con la Vergine. Alla fine del XIX secolo si procedette alla costruzione di una seconda basilica, quella di Nostra Signora del Rosario, che si trovava sotto la prima. Nel frattempo si procedeva ad una ristrutturazione urbanistica della cittadina che prese l’avvio con l’apertura del Boulevard de la Grotte (1879-1881) e con la demolizione di alcuni fabbricati pubblici e di culto considerati di scarso pregio architettonico, come la vecchia chiesa parrocchiale. Ma l’era industriale ha regalao nel 1866, una stazione ferroviaria capolinea della tratta Tarbes-Lourdes appositamente costruita per facilitare lo spostamento di fedeli dal capoluogo dipartimentale a Lourdes.Anche
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un servizio con i tram era stato istituito quasi vent’anni dopo. Intenso fu anche lo sviluppo delle strutture turistiche locali con la costruzione di alberghi, ristoranti e case di accoglimento per pellegrini, gestite generalmente da istutuzioni e ordini religiosi. Lo sviluppo si intensificò nei primi decenni del Novecento, traendo impulso dalla beatificazione e successiva canonizzazione di Bernadette Soubirous. Nel 1948 venne aperto, a 9 km dal centro cittadino, l’aeroporto di Tarbes-LourdesPyrénées, che, dati ufficiali del 2008 cha portato un traffico di passeggeri di oltre 670.000 unità. Lourdes oggi è un comune di 15.491 abitanti, situato nel dipartimento degliAlti Pirenei, nella regione del Mi-
di-Pirenei. La basilica, gravemente danneggiata durante l’ inondazione provocata dallo straripamento del Gave de Pau nel giugno 2013. E’ stata riaperta al pubblico due mesi dopo, grazie al lavoro di migliaia di volontari accorsi a Lourdes da ogni parte del mondo. Oggi si calcola che giungano annualmente a Lourdes circa sei milioni di visitatori l’anno gran parte dei quali sono pellegrini ma anche semplici turisti attratti dall’incanto della città, dalla rigogliosa natura che la circonda, dalla bellezza dei vicini Pirenei. Vengono inoltre organizzati treni speciali attraverso una apposita organizzazione internazionale, Le train blanc, per il trasporto dei malati e dei diversamente abili da varie
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città francesi ed estere. Tale flusso di visitatori ha da tempo convertito Lourdes nel secondo grande centro della cristianità d’Europa, dopo il Vaticano, e nella seconda città francese per numero di presenze e capienza alberghiera. Il luogo centrale del santuario è la grotta di Massabielle dove nel 1858 si verificarono le apparizioni: si tratta di una piccola cavità, adornata con un semplice altare in pietra ed in una nicchia nella roccia è posta la statua raffigurante l’Immacolata Concezione, sotto la quale, un grosso candelabro, permette di tenere accese numerose candele portate in dono dai pellegrini; all’interno della grotta si scorge, protetto da una lastra di ve-
LOURDES
tro, la sorgente scoperta da Bernadette su indicazioni della Vergine e due epigrafi che ricordano l’antico corso del fiume Gave ed il luogo dove la pastorella si inginocchiò durante la prima visione. Di fronte alla grotta, al di là del fiume, si apre la prateria: in questo luogo, con un altare coperto da una tenda, si svolgono celebrazioni all’aperto come celebrazione eucaristica e la Via Crucis degli ammalati; nel 1995 è stata consacrata la Cappella dell’Adorazione, dedicata esclusivamente all’adorazione del Santissimo Sacramento, mentre nel2002, lungo la riva del fiume, è stata introdotta la Via delle Acque, ossia un percorso di nove fontane dove pannelli illustrativi espongono il ruolo dell’acqua nella cristianità. Oggi Lourdes non è poi cos’ vicina. Oggi i pellegrini si spostano a fatica. Leggiamo su redattoresociale.it alcune critiche relative ai trsporti. “ Una decina di anni fa bastava una notte, ora da Milano a Lourdes occorrono anche 30 ore. I treni speciali carichi di pellegrini, spesso disabili
o malati, si stanno trasformando in una vera e propria via crucis. “I vagoni sono in condizioni pietose -rincara Salvatore Pagliuca, presidente di Unitalsi, una delle realtà più grandi che ogni anno porta nel santuario d’oltrape circa 40 mila pellegrini-. In estate non c’è quasi mai l’aria condizionata”. Per un treno speciale da Roma a Lourdes l’Unitalsi paga intorno ai 120mila euro. “I prezzi aumentano ma il servizio è sempre più scadente -aggiunge mons. Paolo Angelino, presidente di Oftal-. Su questi treni ci sono persone che hanno particolari esigenze o condizioni di salute precarie. Eppure ci capita di rimanere fermi per ore in mezzo alla campagna”. Solo per Unitalsi, sono 15 i convogli che nel 2014 sono rimasti bloccati lungo il percorso per scioperi, ritardi o guasti. I rappresentanti delle organizzazioni di pellegrini hanno mandato lettere, incontrato esponenti di governo e vertici di Ferrovie dello stato e inviano puntualmente reclami ogni volta che si verificano disservizi. “Ma non cambia nulla, anzi la situazione peggiora nonostante tutte le rassicurazioni che ci vengono date”, sottolinea amareggiato mons. Angelino”. Dalla regione Lombardia però arriva un’apertura importante., una mozione in regione per chiedere aumento e più pulizia dei treni. Più treni per Lourdes e soprattutto maggiormente puliti e curati. Lo chiede, all’unanimità, il consiglio regionale lombardo, che ha votato una mozione presentata da Maria Teresa Baldini del gruppo misto (Fuxia People). Nel testo si chiede alla giunta lombarda di rapportarsi con le Ferrovie dello Stato in modo da migliorare il servizio molto richiesto dei collegamenti diretti per il santuario.
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NATURAL EXPO: LA 10A EDIZIONE A RIMINI a cura della redazione
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ensibilità, impegno, qualità: sono i pilastri alla base della ricerca del benessere personale e sociale e di una coscienza che si fondi sul rispetto della vita nella quale siamo immersi e che è per noi stessi linfa vitale. Tanto più sono ingredienti essenziali per chi, come Natural Expo, si prefigge l’obiettivo di fornire alle persone gli strumenti e le soluzioni per accrescere la propria conoscenza e consapevolezza nonché raggiungere equilibrio e serenità. La 10ª edizione della rassegna fieristica organizzata da Romagna Fiere e per la prima volta ospitata nei padiglioni di Rimini Fiera dal 27 al 29 novembre scorsi, aveva queste fondamenta e si poneva questi traguardi e nei tre gior-
ni di ricca programmazione di eventi e ampia offerta di prodotti per la cura e il benessere da parte degli oltre 150 espositori presenti, gli oltre 5.000 visitatori presenti hanno apprezzato tanto lo spirito divulgativo quanto la propo-
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sta commerciale e gastronomica di una manifestazione di qualità sempre più elevata. Lo dimostra il livello dei laboratori, delle conferenze e dei workshop che hanno animato le 5 sale-convegni del
NATURAL EXPO
quartiere espositivo: dal cardiologo israeliano Nader Butto seguito nel suo seminario sulla guarigione quantica da oltre 300 persone, al maestro spirituale indiano Swami Santhiprasad sino al monaco tibetano Venerabile Geshe Thupten Tenzin solo per citarne alcuni. E poi grande apprezzamento per la mostra Fotografi Italiani per il Tibet; per gli spettacoli del Cerchio del Benessere curati con passione da tante scuole tra cui PowerYoga e In Sintonia e dell’area “La musica che cura – Il ballo che guarisce” con Luca Vignali, Nitya e Ninad e la scuola di danza e teatro Tilt di Rimini; per le sessioni dedicate al benessere del corpo di Gennaro Setola e del suo BodyFly e per gli show cooking e i dibattiti dello spazio “VeganOk” curato dall’Associazione Vegani Italiani Onlus.
ti. Ottimo, infine, il gradimento riscosso dalla cucina etnica del ristorante etiope Keftò. Insomma, una proposta di alto livello frutto di un grande impegno organizzativo e una risposta significativa da parte di un pubblico competente, selezionato e davvero interessato sia al programma focalizzato sull’approfondimento di tutto ciò che significa “nutrire corpo, anima e mente” sia all’altrettanto alta qualità di ciò che si poteva trovare, sperimentare e acquistare negli spazi animati dall’impegno di espositori e partner di Natural Expo.
Proprio legato alla diffusione dell’etica vegan era uno dei due ristoranti allestiti in fiera: quello curato da I Pini di Riolo Terme e che ha visto coinvolti non solo gli allievi dell’Istituto Alberghiero Artusi della stessa cittadina, ma anche le Quinte classi dell’I.I.S.S. “Michele De Nora” di Altamura in provincia di Bari, istituto d’istruzione secondaria superiore Turistico Enogastronomico Alberghiero che ha portato 134 alunni ad affrontare con entusiasmo una giornata di formazione scuola/lavoro affiancando gli studenti di Riolo nel servizio di ristorazione e assistendo con interesse agli show cooking di tanti chef stella-
DA RIMINI A FORLÌ, IL PONTE DEL BENESSERE Con la chiusura dell’edizione di Rimini, la cura e l’impegno di Natural Expo non vanno, però, in soffitta. L’11ª edizione che si svolgerà nell’abituale cornice della Fiera di Forlì, bussa già alle porte e la macchina organizzativa ha prontamente riacceso i motori per allestire un programma ulteriormente arricchito e pronto a soddisfare le esigenze di tutti. Perché il “naturale” è universale, è per tutti, dai bambini più piccoli alla cosiddetta “terza età”, e deve entrare sempre più nella coscienza collettiva uscendo da ipotetiche e
fittizie “nicchie”. Per questo Romagna Fiere aumenterà ulteriormente un impegno che si fonda su solide fondamenta. Quelle dei collaboratori che hanno già deciso di tornare nelle tre giornate del 19, 20 e 21 febbraio 2016: Nader Butto su tutti, ma anche Luca Vignali con la sua musica tantra, Paola Marabini con le sue conferenze sul Feng Shui e l’astrologia energetica orientale, Marco Civolani con l’agopuntura ayurvedica senza aghi, Terenzio Traisci con il suo yoga della risata, Janchup Sopa del Centro di Armonia Animus con i rituali di guarigione tibetana. E tanti altri tra cui Vincenzo Fanelli che proporrà il suo metodo Neuro Quantistic Engineering™ e Cecilia Sardeo CEO di Mindvalley Italy che spiegherà come ha saputo trasformare la propria vita dando preziosi contributi affinché ciascuno possa accedere agli strumenti necessari per investire su se stesso, a prescindere da status sociale, condizione economica, tipo di educazione. Focus group, convegni e workshop per i quali proseguirà l’accreditamento con la Siaf la Società Italiana Armonizzatori Familiari che per i propri soci, professionisti o in formazione, offrirà la possibilità di guadagnare crediti formativi iscrivendosi agli eventi di Natural Expo. Tornerà a battere, poi, il Cuore Vegan della manifestazione: un’intera area dedicata allo stile di vita vegano e crudo style, con prodotti, novità e servizi che spaziano dall’alimentazione ai corsi di cucina; dalla presentazione di libri ai cooking show. Tanti gli ospiti e i professionisti che presenteranno servizi e novità. Per chi, invece, vuole scoprire e assaporare le prelibatezze e le curiosità culinarie da tutto il mondo, all’11ª edizione di Natural Expo la ristorazione etnica sarà incentrata sulla cucina thailandese.
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FASHION BLOGGER SLIDE
VICTORIA’S SECRET:
20 ANNI DI SUCCESSI
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ictoria’s Secret, il marchio di lingerie più famoso al mondo, ha festeggiato lo scorso Novembre il ventesimo anniversario. L’evento si è svolto a New York, luogo del primo Fashion Show del noto brand ed è stato mandato in onda l’8 dicembre sulla CBS. Come ad ogni Victoria’s Secret Fashion Show la sfilata è stata grandiosa, quest’anno in particolare, grazie alla partecipazione di importanti artisti come The Weeknd, Selena Gomez e Ellie Goulding che hanno reso lo spettacolo memorabile. Come ogni anno, dal 1996, sfila sulla passarella di Victoria’s Secret il famoso “Fantasy Bra”: il costoso reggiseno ricoperto di pietre preziose. Quest’anno è stato indossato per la prima volta dalla Top Lily Aldrige. Il reggiseno, dal valore
di 2 milioni di dollari, era ricoperto di 6500 pietre preziose: diamanti, zaffiri gialli e topazi blu. Tra le altre Top, che hanno calcato la passerella del brand, c’erano le veterane Adriana Lima, Alessandra Ambrosio, Candice Swanepoel e tante altre, ma gli occhi erano puntati soprattutto sulle new entry: Gigi Hadid e Kendall Jenner, richiestissime anche durante le ultime sfilate della Fashion Week. Tutti
i modelli erano curati nei più piccoli dettagli, impreziositi da stoffe colorate, ricami e swarovski. Le ali indossate dagli “Angeli” erano perfette e rifinite nei minimi particolari. Tutte le modelle del mondo aspirano a sfilare nello show di Victoria’s Secret, ma sono poche le ragazze che davvero riescono a realizzare il loro sogno in quanto non è affatto facile superare i casting. Alla prossima!
ALINA DROZDOVSCHI
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INTERVISTA AL DR. ANTONIO SOVERINA MEDICO TRICOLOGO
TRICOLOGIA:
LA SCIENZA CHE SI OCCUPA DELLA SALUTE DELL’UOMO E DEI CAPELLI a cura della redazione di Slide DOTTOR SOVERINA, COS’È LA TRICOLOGIA? La Tricologia è una branca della medicina che studia l’anatomia, la fisiologia e la patologia dei capelli e dei peli. La Medicina l’ha rinnegata per anni ritenendola scienza impura tanto che la maggior parte dei medici ha prestato scarso interesse ai problemi dei capelli e questo ha favorito il proliferare di iniziative spesso discutibili. In passato si parlava di malattie degli annessi cutanei, si evitava di pronunciare questa brutta parola ed il termine “tricologia” comparve sul dizionario della lingua italiana solo nel 1997. È qui che il medico dovrebbe intervenire, superando i vecchi pregiudizi e sensi comuni che hanno contribuito a sottovalutare l’importanza della materia. Soprattutto ora che iniziamo ad avere terapie efficaci e nozioni più complete sulla patogenesi di alcune delle affezioni più frequenti come l’alopecia androgenetica. COME MAI HA DECISO DI OCCUPARSI PROPRIO DI CAPELLI? Le rispondo con un’altra domanda, quando qualcuno Le chiede di descrivere fisicamente una persona da dove inizia? Sicuramente dalle caratteristiche dei capelli, i tratti che più ci contraddistinguono! I capelli hanno un profondo valore simbolico, esprimono, fra conscio ed inconscio, articolati messaggi sociali ed il loro significato è quello di essere osservati. Secondo la definizione fornita dall’OMS, con il termine “salute” non si intende semplicemente l’assenza di malattia ma il completo benessere fisico, psichico e sociale dell’individuo. I capelli hanno un ruolo centrale sullo stato di salute di una
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a funzione dei capelli è sempre stata quella di termoregolazione e protezione. Nel genere umano, con l’evoluzione, questo significato è andato perduto ed oggi l’uomo potrebbe vivere benissimo anche completamente calvo. Ma perché allora teniamo tanto ai nostri capelli e la loro caduta provoca così tanta sofferenza? Ne parliamo con il Dr Antonio Soverina, Medico Tricologo (Medico Chirurgo - Scienze Tricologiche Mediche e Chirurgiche Medicina Estetica ed Anti-Age Roma - Catanzaro www.tricologiamedicochirurgica.com)
persona, possono rappresentare il sintomo di patologie presenti in altri distretti e la loro perdita conferisce un’idea di prematuro invecchiamento, un esplicito segno di decadimento ed è spesso causa di insicurezza. Capisce bene come il Medico, professionista della salute per eccellenza, non può e non deve disinteressarsene. QUINDI, UNA PERSONA CHE HA PROBLEMI DI CAPELLI A CHI DOVREBBE RIVOLGERSI? Fondamentalmente le figure professionali che si occupano di capelli sono due: il parrucchiere ed il medico. Il Parrucchiere è l’artigiano specializzato nel taglio e nell’acconciatura. Effettua lavorazioni particolari, raccomanda prodotti specifici per valorizzare i capelli e consiglia lo stile più appropriato a seconda delle caratteristiche fisiche e del contesto sociale in cui vive il cliente. Ha un ruolo fondamentale nella prevenzione della calvizie perché di solito è la prima figura che intercetta il problema e dovrebbe conoscere la fisiologia e la patologia del capello, evitare di consigliare trattamenti inutili ed indirizzare il cliente verso il Medico Tricologo ai primi segni di caduta. Il Medico si occupa di prevenire e curare patologie del capello e del cuoio capelluto prescrivendo una terapia mirata dopo un’accurata visita che prenda in considerazione non solo il capillizio ma
lo stato di salute globale del paziente. La visita tricologica deve essere eseguita da medici competenti, con una particolare conoscenza della cute ed una buona preparazione internistica perché i capelli possono rappresentare un importante campanello d’ allarme per la presenza di patologie in altri organi. Quindi, le persone sane possono tranquillamente rivolgersi al proprio parrucchiere per valorizzare al meglio i propri capelli ma ai primi segnali di caduta è importante rivolgersi ad un medico e dovrebbe essere proprio il parrucchiere a consigliare un professionista competente in materia. LE TERAPIE ATTUALMENTE A DISPOSIZIONE SONO EFFICACI? Partiamo dal presupposto che non esiste una terapia per la caduta dei capelli perché non si cura la caduta in sé ma la causa che la determina. Mi spiego meglio. Consigliare delle fiale da applicare sul cuoio capelluto ad una persona che lamenta una caduta ha poco senso perché bisogna prima capire perché i capelli cadono e successivamente agire di conseguenza sulla causa, spesso con farmaci. Per capirlo però non basta guardare la testa, ma sono necessari degli esami mirati ed una visita medica completa. Concludo, le terapie attualmente a disposizione sono efficaci ma devono essere adeguatamente prescritte, senza generalizzare.
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a anni vivo profondi sensi di colpa che mi fanno stare malissimo. Sono una donna realizzata nel lavoro, mi occupo di salute e benessere, dirigo una SPA e i miei guadagni mi permettono di definirmi una persona benestante. Sono stata una bambina che si è ribellata a tutte le regole della famiglia. Mia madre non perde occasione per dirmi quanto ero cattiva e disubbidiente. La mia voglia di conoscere e di vivere esperienze di vario genere mi ha allontanata dalla mentalità della mia famiglia. Quindi, secondo i miei parenti, sono la pecora nera della famiglia. Anche nelle relazioni amorose non amo legarmi troppo a un compagno, perché non sopporto le sue limitazioni, i suoi controlli, le sue prediche. Ogni volta che chiudo una storia mi dispiace vedere la sofferenza nell’altro quando mi chiede di continuare la relazione ma non capisce che non amo avere catene. E anche in questo caso i miei sensi di colpa aumentano. Vivo la vita che voglio, senza seguire schemi e tradizioni e vivendo giorno dopo giorno senza troppi fronzoli, ma se altre persone soffrono per le mie scelte di libertà allora soffro più di loro, tanto che spesso ho incidenti domestici di vario genere, mi brucio, mi taglio, mi strappo i vestiti, inciampo. Cosa posso fare per superare i miei sensi di colpa? Come posso vivere pienamente la gioia delle mie scelte? Marina, Palombara Sabina (Roma)
BYE-BYE, SENSO DI COLPA Cara Marina, il senso di colpa, oltre all’invidia, è il sentimento più distruttivo che possiamo nutrire. L’essere umano con la propria mente può costruire un modo di pensare che può portare alla felicità o all’infelicità. Se il nostro pensiero alimenta il senso di colpa di certo non favorisce nel tempo il benessere. Lei fa un lavoro bellissimo e che le dà soddisfazioni economiche e personali, ma mi sembra che la salute e il benessere siano più un obiettivo da far raggiungere ai suoi clienti che verso se stessa, poiché è dilaniata dal senso di colpa. Il senso di colpa ha origine nella nostra cultura religiosa dove ci hanno inculcato che già dalla nascita siamo colpevoli del peccato originale, causato dalla disobbedienza di Adamo ed Eva; noi ereditiamo questo peccato per il quale i nostri progenitori sono stati puniti da Dio. Inoltre ci hanno insegnato che Gesù è morto per i nostri peccati; poiché il bambino non sa distinguere i significati, crede che sia colpa sua se accade qualcosa agli altri. Anche l’ambiente scolastico ha contribuito, a modo suo, ad alimentare la vergogna e il senso di colpa nelle menti fragili dei bambini. I giudizi e le critiche sugli errori commessi facendo i compiti, alimentano il senso di colpa; invece lo sbaglio va accolto, in quanto si va a scuola per imparare e non per essere criticati o per stare in una classifica dei più o meno bravi che nulla ha di meritocratico. Anche in famiglia abbiamo avuto l’esempio dei nostri genitori che andavano a lavorare con fatica, anche se malati e stanchi mentre ci trattavano da pigri, buoni a nulla e fannulloni, con la conseguenza che il piacere del relax e del
divertimento diventavano causa di sensi di colpa e crescevano dentro di noi. Esistono 4 sensi di colpa principali: 1) l’aver causato la morte o la sofferenza di una persona; 2) deludere una o più persone; 3) non aver potuto aiutare una persona cara; 4) aver avuto più degli altri. Marina, il suo senso di colpa è collegato all’idea di essere stata deludente riguardo alle aspettative che avevano i suoi genitori, tanto che l’hanno criticata molto, e alla sofferenza che procura alle persone che lei lascia ma che vorrebbero continuare a stare con lei. È molto importante sapere che i nostri sensi di colpa danno luogo a una serie di manifestazioni come piccoli incidenti: bruciarsi, tagliarsi, lacerare i vestiti, rigare la macchina, ma anche grandi incidenti: cadere e farsi male, fare incidenti di macchina, perdite economiche e malattie gravi. Tutto ciò non è troppo per punirsi e pagare la colpa? Per superare questo stato emotivo devastante, occorre affrontare due momenti per poter giungere al processo di liberazione: 1) la presa di coscienza, cercare cioè di comprendere se ci sono fatti, azioni per i quali si meriti una punizione; 2) accettare che non siamo perfetti e che possiamo sbagliare, quindi un comportamento responsabile è riparare gli errori commessi, lasciandoci alle spalle ciò che è il passato ed andare avanti prendendo le giuste distanze: io sono io e tu sei tu. Occorre imparare a perdonarsi per perdonare. Io le auguro con tutto il cuore che questo avvenga presto anche per lei.
DOTT.SSA PINA LI PETRI
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Laureata in Psicologia e in Scienze dell’Educazione degli Adulti e Formazione continua. Già docente presso l’Università di Firenze. Psicologa, psicoterapeuta e coach. Psicologa delle miss finaliste ai concorsi di bellezza. Esperta in psicologia quantica. Coautrice e produttrice della pubblicazione multimediale (libro+CD+DVD) “Usa il potere della tua mente”, Corso teorico-pratico di Training Autogeno.
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PARLIAMO DI LIBRI
“Il sapore del Natale” (Garzanti, 2015), narrazione breve e semplice i cui proventi saranno devoluti in beneficenza, è una delle tante storie che Andrea Vitali ambienta nella sua Bellano, paese posto sulla sponda orientale del lago di Como e ormai noto quasi quanto l’autore stesso poiché questi lì ha ambientato i suoi romanzi, ora davvero numerosi, letti, conosciuti e apprezzati da un folto pubblico. La narrazione, cronologicamente indietro di più di sessant’anni, si svolge proprio la vigilia di Natale, tra famiglie che festeggiano ancora la natività di Gesù in modo tradizionale e gli immancabili carabinieri, chiamati a dirimere una questione non così grave ma importante per i semplici protagonisti della storia. Mancano poco più di ventiquattr’ore alla festa più gioiosa dell’anno e nelle case si respira un’aria diversa, speciale: Americo Rigazzi, coltivatore diretto laborioso, per mesi aveva atteso quel giorno, coltivando la sua terra ma, soprattutto, curando e nutrendo nel miglior modo possibile
“IL SAPORE DEL NATALE” di ANDREA VITALI a cura di Giovanna Giraudi i suoi animali, per la precisione i capponi che avrebbero dovuto essere il “piatto forte” del pranzo di Natale da consumarsi in famiglia e con i parenti. Ma la vigilia della festa qualcuno che ben conosce il Rigazzi s’intrufola nel suo cascinale e porta via tre dei suoi magnifici capponi... Che fare? Rigazzi s’affanna, rivuole i suoi capponi ma la vicenda non avrà una vera e propria soluzione anche perché il furto è di poca importanza
“…e perché, in fondo, non era successo niente di che e poi….poi era Natale” La narrazione è breve ma più che gradevole e riporta al passato con un senso di malinconia misto a dolcezza. Leggendo il libro, si potrebbe proprio dire “Non ci sono più i Natali di una volta” perché in esso c’è un’atmosfera fatta di poco benessere eppur magica perché intrisa di quella sacralità che oggi non c’è più, di quel senso di famiglia che scalda i cuori e di quell’esser felici anche solo davanti a una tavola ben imbandita, cosa che, in quegli anni, si verificava saltuariamente. In un ambiente più povero, più semplice, tutto appare più prezioso, tutto ha più valore. Leggere “Il sapore del Natale” ci rende desiderosi di tornare indietro, di ritrovare quell’antica e profonda serenità fatta di piccole ma grandi cose. L’abilità di Andrea Vitali sta proprio qui: nel ricreare, a volte con levità, a volte con delicata ironia, l’atmosfera dei tempi passati, nel renderla viva, presente, palpitante e coinvolgente. Visita http://www.sololibri.net per i commenti a questo libro!
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le pagine di
HARDWELL: LA MUSICA ELETTRONICA
INCONTRA LA SOLIDARIETÀ “UNITED WE ARE FOUNDATION” QUANDO L’UNIONE FA LA FORZA di Cristiana Elli
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e superstar non sono nuove a grandi gesti di generosità, siamo stati abituati a vedere attori di Hollywood, cantanti e starlette nelle vesti di ambasciatori per qualche organizzazione umanitaria oppure sempre in prima linea quando c’è da donare fondi per i più bisognosi. Siamo ormai a conoscenza del fatto che grazie al mainstream e all’esplosione della scena EDM le nuove superstar sono i dj’s e i produttori di musica dance. Questa volta la superstar in questione che si è attivata per aiutare i più bisognosi, è un dj e produttore olandese, classe 1988, volto noto alle telecamere di Enjoy Television già dai tempi in cui una superstar non lo era ancora ma sognava di diventarlo. Stiamo parlando di Robbert van de Corput , meglio conosciuto come Hardwell, incoronato dalla
classifica di ‘Dj Mag top 100’ il dj numero uno al mondo negli anni 2013 e 2014 , che ha realizzato il sogno nato nel 1998 all’età di 10 anni quando guardando in tv un documentario relativo a Tiesto, Armin Van Buuren e Ferry Corsten , decise che il suo destino era dietro una consolle. Oggi 17 anni dopo, con milioni di followers in tutto il mondo, Hardwell ha deciso di usare la sua popolarità e le sue risorse per aiutare i bambini bisognosi in India creando insieme alla sua manager e CEO della Anna Agency , Anna
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Knaup la fondazione ‘United we are foundation’. Quando Hardwell , uno dei dj e produttori di musica elettronica più forti in circolazione, decide di scrivere di suo pugno una lettera ai media di tutto il mondo, per annunciare la nascita di questa fondazione chiedendo la partecipazione globale del mondo della musica dance, la cosa si fa seria. L’intento di questa organizzazione è, in associazione con la United Welfare Trust , India’s Entertaiment Maverick e la Philanthropist Shailendra Singh, quello di aiutare i
le pagine di
bambini indiani meno fortunati ad avere un futuro migliore , garantendo loro istruzione ed un appoggio che li accompagni nel percorso dell’infanzia . Chiunque è invitato a partecipare a questa gara di solidarietà perchè è proprio tutti insieme, con un piccolo o grande supporto, che si può fare la differenza. Fans, addetti ai lavori, organizza-
tori, promoters,agenzie, Hardwell invita tutti a partecipare a questo progetto per poter garantire a tanti piccoli bambini indiani un futuro più sereno e meno incerto. Lo corso 13 dicembre Hardwell si è esibito, a titolo completamente gratuito, allo stadio D.Y. Patil di Mumbai in una serata chiamata ‘The biggest guestlist’ che grazie
alla collaborazione con Hotstar è stata seguita in streaming in 75 paesi in tutto il mondo. Il progetto iniziale prevedeva un numero di bambini da aiutare pari a 3.000 ma con i fondi già raccolti finora saranno ben 18.200 i bambini che potranno beneficiare dell’aiuto della ‘United We Are Foundation’. Questa iniziativa può aiutare a
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cambiare la visione nei confronti della musica dance e del mondo del djing, grazie alla tecnologia e alla collaborazione generale, milioni di utenti hanno potuto fruire di questo spettacolo unico nel suo genere. Consapevolezza della ne-
colleghi del dj olandese che seguiranno il suo esempio in futuro. Per maggiori informazioni riguardanti il progetto di ‘united We Ar Foundation’ potete visitare la pagine web foundation.djhardwell. com/mumbai .
www.djhardwell.com www.facebook.com/djhardwell www.twitter.com/HARDWELL www.instagram.com/hardwell
cessità di istruzione per i bambini meno fortunati. La chiave per un mondo migliore. Una prova della sensibilità del mondo della musica dance nei confronti delle grosse necessità che il mondo richiede di risolvere. Uniti si può cambiare qualcosa, grazie ad Hardwell che ha deciso di mettere a diposizione la sua celebrità e le sue risorse per un’iniziativa più che lodevole. Siamo sicuri che saranno molti i
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MISS SLIDE GENNAIO
LA MISS SLIDE DEL MESE È
A S I A F O R N A R I Abbiamo incontrato questa ragazza, 18 anni di Cesenatico, scoperta da Devis Paganelli patron di Miss Slide e Miss Reginetta d’Italia. Cerchiamo di conoscerla meglio, con le classiche domande che poniamo alla modella del mese!
Ciao Asia,come ti sei avvicinata al mondo delle passerelle? Ho partecipato ad una sfilata a Cesenatico per un negozio di abiti e mi è piaciuto fin da subito farmi guardare sulla passe-
rella. Poi mi sono iscritta a Miss Reginetta d’Italia. Da piccolissima, cosa sognavi di fare da grande? Ho sempre desiderato fare la modella; quando ero piccola guardavo sempre concorso di bellezza in tv e ammiravo le ragazze che partecipavano. Cosa pensi occorra per arrivare a diventare una modella professionista famosa?
Bisogna volerlo e crederci fino in fondo, essere sempre se stessai e stare con i piedi per terra. Si ascolta il cuore o si ascolta la testa? Assolutamente il cuore! La testa non sempre ti porta sulla via giusta. Parlaci di te. Sono una ragazza molto tranquilla e con i piedi per terra; mi piace conoscere nuova gente e conoscere nuovi ambienti. Amo sfilare e cerco di farlo con massima serietà migliorandomi di volta in volta. Sono poi una ragazza molto creativa che pensa sempre positivo. Essere belle conta molto, ma quanto costa esserlo? Ovvio in questo ambito la bellezza conta molto ed è altrettanto ovvio che bisogna fare il possibile per risultare sempre al top, ma non dimentichiamo che anche la bellezza interiore è importante, senza
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quella è dura andare avanti, essere sempre educati e gentili sono i trucchi per risultare una bella ragazza esteriormente e con carattere! Hai partecipato a Miss Reginetta d’Italia 2015, e sei arrivata tra le 32 finaliste tra le oltre 3000 partecipanti. Come si arriva a vincere una fascia come questa secondo te? Con impegno , determinazione e massima serietà. Cosa ne pensi di Miss Reginetta d’Italia? È un concorso magnifico , assolutamente pulito a differenza di altri concorsi. Ne ho sempre sentito parlare bene così ho deciso di iscrivermi. Mi sono trovata bene sin da subito. Ho conosciuto ragazze fantastiche con le quali parlo ancora quotidianamente, lo staff sempre disponibile e l’hotel che ci ha ospitato alla finale è stato confortevole con i gentilissimi proprietari Fam. Fortunato.
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MISTER SLIDE GENNAIO
MR SLIDE DEL MESE È
LUCABENEDETTI Il suo nome è Luca Benedetti. e lavora attualmente come attore negli spot pubbliciari e video musicali. Studia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Scienze Motorie e frequenta un corso di recitazione da Michael Rodgers (Acting Coach Scozzese). Nel tempo libero va in palestra e gioca a calcio con gli amici. Ha 22 anni, è di origine Italiana e risiede a Milano dove vive con suo fratello. Scoperto da Slide come Mister del mese, grazie al Patron Devis Paganelli e al Talent Scout Enrico Santamaria, cerchiamo di conoscere meglio questo ragazzo.
a cura di Enrico Santamaria - foto MAFALDAFOTO.COM Ciao Giacomo quando sei nato? Sono nato il 6 dicembre 1992 Parlaci del tuo carattere. Sono un ragazzo molto semplice, solare e socievole, ma anche orgoglioso e un po’ permaloso. Mi piace molto viaggiare, conoscere nuove culture e nuove persone. Cerco sempre di tenermi impegnato durante la giornata fra studio, attività fisica e uno spazio cerco sempre di lasciarlo quando riesco alla vita sociale perché anche quella è importante. Tuo miglior pregio e tuo peggior difetto? Credo che il mio miglior pregio sia la tenacia perché se a volte le cose vanno male cerco sempre di non mollare e lottare per raggiungere i miei obiettivi. Un mio difetto è sicuramente la testardaggine. Che cosa ti piace in modo particolare nel mondo dello spettacolo? Beh il mondo dello spettacolo è molto vasto, ci sono diverse branche in cui specializzarsi. Io sto puntando al ramo cinematografico, adoro il cinema, anche il teatro mi appassiona e mi piacerebbe riuscire a sfondare in questo campo. Purtroppo non si può dire che sia tutto rose e fiori questo ambiente, anzi, ci sono cose che non sopporto come ad esempio le raccomandazioni che in Italia purtroppo sono molto frequenti. Quale dettaglio del tuo aspetto estetico ritieni più interessante? Il mio sorriso. Molte persone mi dicono che ho un bel sorriso che attira e quindi è una parte del mio aspetto che posso sfruttare. Come si arriva al successo secondo te? Sicuramente ci vuole costanza, impegno,
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sacrificio e anche un po’ di fortuna ma questo vale per qualunque tipo di lavoro si voglia fare bene. Se mancano queste componenti non si arriva da nessuna parte. Bisogna avere ben chiari i propri obiettivi e cercare di raggiungerli e non arrendersi mai. Ci sono dei momenti nella vita in cui ci sembra che vada tutto storto e abbiamo paura di non riuscire ad andare avanti e pensiamo di mollare tutto e cambiare strada ma è a questo punto che si vede quando una persona vuole veramente qualcosa e da lì capisci chi arriverà al successo e chi no. Qual’è stata la tua prima esperienza nel campo della moda, cinema, spettacolo ? Parlaci di questo. La mia prima esperienza l’ho avuta nel 2012 quando sono stato preso per uno spot della nutella che poi è andato in onda su youtube. Quando avevo fatto il casting ero poco fiducioso perché c’era tanta gente e prendevano solo 2 ragazzi e 2 ragazze. Dopo una settimana circa quando mi hanno chiamato sono rimasto sorpreso perché avevano preso me e non ci credevo. Ero davvero entusiasta. Cosa significa per te avere successo? Avere successo per me significa realizzare gli obiettivi che mi sono prefissato, i miei sogni, quelli che mi guidano, le miei passioni. Questo discorso vale anche in generale, non solo nello spettacolo ma soprattutto il successo a livello personale, essere orgogliosi di sé stessi e rendere orgogliosi i tuoi genitori per quello che sei riuscito a fare per me è il massimo successo a cui si possa ambire.
TREND NIGHT
JAY, MIKY E SYLVIA… TALENTO& SEX APPEAL di Lorenzo Tiezzi
J JAY C FROM SUB SISTAH Jessica Cortina, al mixer Jay C from Sub Sistah è una grande appassionata di musica elettronica, soprattutto quella più facile (che qualcuno chiama commerciale). Ha frequentato l’Accademia Teatrale “Quelli di Grok” ed ha una personalità eccentrica, energetica. Per questo, quando le Sub Sistah vanno in console è sempre protagonista. Non si risparmia mai. Seguire la sua pagina Facebook è uno spasso, visto che fa una sorta di diario di viaggio tra serate, momenti con gli amici e pure qualche foto mentre fa sport. Tra gli altri ha fatto ballare il Tenax di Firenze e l’Alter Ego di Verona e pure Dj Mag Italia ha scritto di lei. MIKY D Miky D cresce con la passione per la musica che sin da giovanissima. Questa passione la porta a prestare la sua voce a vari eventi musicali. Dopo aver partecipato a diversi programmi tv nazionali (Super Star su Italia Uno e Domenica 1 su Rai 1, Verissimo, etc), recita con Anna Falchi e canta con Umberto Smaila iniziando a collaborare anche con diversi dj. La sua carriera di vocalist la porta anche all’estero, in alcuni dei club più importanti al mondo: l’Amnesia di Ibiza, il BCM di Palma de Mallorca, il VIP Room di Parigi, l’Alber Lounge e lo Zelos a Montecarlo, il
ay C, Miky D e Sylvia Sorrow sono italiane, anche se nei loro nomi d’arte abbondano le y. Sono amiche, lavorano di notte e sono, ovviamente, bellissime. Il loro sex appeal è evidente ed è la prima cosa che si nota guardando le loro foto su Facebook e altrove. Il loro successo quindi è tutto immagine? Assolutamente no. L’immagine, inutile negarlo, nello show biz conta eccome… ma il punto è che quando vai in console la bellezza conta solo per i primi 10 secondi. Dopo contano la grinta, l’energia, la capacità di comunicare col pubblico, la voglia di far saltare tutti, proprio tutti. Conta il talento. E Jay, Miky e Sylvia ne hanno un bel po’.
Paradise a Mykonos. E poi semplicemente impossibile citare tutti i locali italiani in cui ha lavorato con successo. SYRIA SORROW Syria Sorrow è giovanissima, ma è già una delle dj girl in maggiore ascesa in Italia. Amante dell’EDM, accompagna ognuna delle tracce che suona con una grinta ed un’energia contagiose. Nata a Monfalcone (GO) nel 1996, ha iniziato come fotomodella. Nell’Ottobre del 2013 la svolta: dalle passerelle Syria passa alle console. Nel 2014 debutta al mixer del Diamantik di Treviso. La sua carriera decolla a metà 2015, quando grazie anche a Level Up di Milano inizia a far ballare i top club italiani, discoteche storiche come il Tenax di Firenze e l’Alter Ego di Verona. Da settembre 2015 lavora sulla sua musica in studio di registrazione con Paolo Ortelli degli Spankers, dj di fama internazionale.
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TREND NIGHT
LABULLONERIA
NUOVO SPAZIO EVENTI CHE FA BALLARE MILANO di Lorenzo Tiezzi
N
el 1960, in piena espansione industriale, a Milano, nasce un’azienda specializzata nella produzione di ingranaggi meccanici. L’edificio viene in seguito adibito a deposito di munizioni, per poi passare da spedizioniere a industria siderurgica. A Novembre 2015, a seguito di un progetto privato di riqualificazione, sorge un nuovo spazio polifunzionale, labulloneria. L’impatto tecnologico della location è notevole (videowall, impianto audio d’avanguardia, palco, luci d’ogni tipo). Il colore che domina nella main room è senz’altro il nero. Un total black perfetto per vivere ogni evento da protagonisti. Uno spazio di questo tipo sembra perfetto per eventi che dopo una cena o un aperitivo fanno ballare il pubblico. E infatti è proprio ciò che è successo qualche notte fa, quando labulloneria ha ospitato un esclusivo e scatenato PlayBoy Party. Infatti, la location è dotata di licenze di intrattenimento danzante, con possibilità di chiusura alla 5 del mattino. Oggi che la discoteca subisce ogni notte la concorrenza di one night, festival, concerti, discobar, ristoranti aperti fino a tardi… uno spazio eventi come labulloneria può davvero rappresentare una piace-
vole novità. O meglio, un’alternativa dagli spazi più contenuti rispetto a due degli spazi di maggiore successo in città, l’immenso Alcatraz (dove si balla ma si vivono anche concerti) ed il grande
hall). Situata in Via Toffetti 25, questa location è lontana da centri abitati, è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici (M3 Porto di Mare, Stazione di Regoredo), nei pressi della Tangenziale
Fabrique, senz’altro uno dei locali più vivaci della città ma non solo un locale. La sala de labulloneria è modulabile da 200 a 999 persone, ovvero può ospitare eventi di piccole e grandi dimensioni. La superficie complessiva di 2400 mq èsuddivisa in due diverse aree, gli Spazi Direzionali e lo Spazio Eventi (main
(Piazzale Corvetto). Infine, il parcheggio sia nelle ore diurne sia notturne non è un problema. Sembra un dettaglio da poco ma è invece un fattore chiave. Basta chiedere a una ragazza quanto sia difficile percorrere un paio di chilometri sui tacchi alti. www.labulloneria.com
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TREND NIGHT
A
ndrea Raffa, Savi Vincenti e Tony Colangelo, a prima vista, non ha molto in comune tranne il fatto di fare i dj ed avere un discreto successo. Il primo è toscano, il secondo salentino purosangue, il secondo vive al nord e spesso lavora in Svizzera. A ben guardare però le loro playlist, ad ascoltare con un briciolo di attenzione i loro dj set in discoteca, ci si accorge che il loro sound è sempre e soltanto house. Oggi che ogni dj spazia tra i generi, ovvero mette un po’ di tutto pur di portare a casa la serata, anche i soliti mash up sentiti e risentiti, c’è chi osa. Se per caso sapete che suonano dalle vostre parti, non lasciateveli scappare.
A TUTTA HOUSE, MADE IN ITALY di Lorenzo Tiezzi
SAVI VINCENTI ANDREA RAFFA
Fiorentino, produce dischi fin dal 2006. Il suo primo remix è per “Missing You” (Universal, Zyz). Nello stesso periodo pubblica diversi singoli dal sound pop dance. Dopo diverse collaborazioni (m2o - Fabio Amoroso TesteMatte, Joy Kitikonti - Footlovers Music), nel 2007 esce invece “Slaughter”, un vero successo nella scena club internazionale mentre l’anno successivo approda alla Airplane! Records di Tommy Vee e Mauro Ferrucci con “Higher and Higher”, interpretata da Michelle Weeks, una delle voci di riferimento del panorama house. Da allora è un continuo crescendo.
Nasce nel cuore del Mediterraneo, a Gallipoli (Le), nel 1979. Le sue prime esperienze musicali le realizza in qualità di regista tecnico di programmi mixati in radio (Radio Studio Reporter e Radio Norba Conversano). L’esperienza in radio gli permette di amare tutti i generi musicali. I suoi dj set infatti spaziano dalla house al pop al rock fino alla più moderna techno. Savi ottiene poi nell’ottobre 1998 il prestigioso attestato di “Dj Comunicatore e Speaker” presso il C.e.t. (Centro Europeo di Toscolano) di Giulio Rapetti alias Mogol. Dopo molte esperienze tra i locali del Salento, da 16 anni Savi Vincenti è resident dj del RioBo Fashion club di Gallipoli, uno dei locali simbolo dell’estate salentina. Durante l’inverno suona nelle one night “Riobo in Tour” in tutta Italia. Tra le sue produzioni più recenti ci sono “Blue”, realizzata in collaborazione con Danilo Seclì e ”Smile”, prodotta con Tello.
TONY COLANGELO E’ in console dall’ormai lontano 1994 e tra un disco ed un dj set ha trovato il tempo di laurearsi in architettura. Il primo disco è Muster & Bluster - “Just a little more”. In studio di registrazione, Colangelo bada più allo stile ed alla qualità, che alla quantità. E’ appassionato di tecnologia applicata alla musica, cura in modo maniacale audio engineering, mixing e mastering ed oggi compone, scrive (testi e melodie), produce e mixa il 99% delle sue produzioni nel suo Hi-End studio. Nel 2012 apre una sua label, la T.C. records, che vanta oltre release all’attivo e svariate top ten in iTunes, Beatport e Traxsource. Il suo radioshow My House has no Walls viene trasmesso nel mondo da bel po’ di emittenti (Paul FM UK, SKGlobe, HouseBox PT, Cuebase FM, 54House FM, Revolution Radio) ed è disponibile anche su Soundcloud.com/tonycolangelo
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FOOD4YOU
ZUPPA DI FRUTTA E VERDURA
AL THE VERDE E SPEZIE, CON SORBETTO AL LIMONE E STELLE DI FROLLA BEN TROVATI, ECCO UNA RICETTA PER UN DESSERT FRESCO, INSOLITO E MOLTO DIGESTIVO. HA UN APPORTO CALORICO DAVVERO CONTENUTO, MA NON PER QUESTO RISULTA MENO GRADEVOLE CHE I CLASSICI DOLCI. CONSIGLIO DI PREPARARLO PER LE CENE A BASE DI PESCE.
INGREDIENTI PER 8 PERSONE -- 1 Finocchio -- 2 Zucchine -- 1/2 Ananas -- 2 Mele ( una gialla ed una rossa) -- 1 Pomodoro -- 2 Kiwi -- 1 Cestino di fragole -PER L’INFUSO: -- 2 bustine di the verde -- 1 pezzetto di zenzero fresco -- 1 stecca di cannella -- 1 cucchiaino di pepe rosa intero -- 1/2 cucchiaino di noce moscata -- 1 Buccia di limone -- 1 rotolo di frolla -- 2 cucchiai di panna liquida -- 1 cucchiaio di zucchero di canna Per finire: 500 gr di sorbetto al limone( o altra frutta)
PROCEDIMENTO:
Lavare accuratamente frutta e verdura e mondare conservando la buccia. Tagliare tutti i vegetali a cubetti molto piccoli. Mettere a bollire un litro d’acqua con tutte le spezie, ad bollore contare 3 minuti, spegnere e mettere in infusione il the per 3 minuti. Filtrare il liquido con un colino a maglie fitte. Stendere la sfoglia di frolla, ritagliare delle stelline con l’aiuto di un tagliabiscotti. Spennellare le stelle con la panna, spolverare con lo zucchero e cuocere a forno ben caldo per 7 minuti circa. Mettere i cubetti di vegetali nell’infuso, trasferire il tutto in una pentola e far sobbollire per pochi minuti. I vegetali non dovranno stracuocere, ma rimanere croccanti. Versare i vegetali con il liquido in fondine individuali, dividere le stelle di frolla nei piatti e finire con una quenelle di sorbetto. Servire immediatamente. Il contrasto tra il caldo della zuppa di frutta e verdura, la sua croccantezza ed il freddo del sorbetto risulteranno un equilibrio molto gradevole per i vostri ospiti, nonché molto elegante.
SARA GNOLI
e-mail: gnolisara@gmail.com
Chef, Consulente Enogastronomico per aziende di ristorazione, docente di tecniche di cucina, nutrizione applicata alla ristorazione, cucina storico medievale. Fondatrice Sede APCI (Associazione Professionale Cuochi Italiani) Latina. Info, richieste e consulenze gnolisara@gmail.com
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C E L L E F R I G O R I F E R E D A 1 A 2 A N T E B A N C H I D A L A V O R O I N A C C I A I O I N O X A B B A T T I T O R I A C I N Q U E T E G L I E I S O L A P E R S U R G E L A T I B I L A N C E - F R I G G I T R I C I - G I R A R R O S T I O G N I T I P O D I E L E T T R O D O M E S T I C O
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km. 34.700 Strada Statale Domiziana - Castel Volturno (Caserta) tel/fax 0815093154 - Cel +393337067828
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SATIRA
QUANT’È BUFFA QUESTA SATIRA GLI SCIENZIATI CONTINUANO A CERCARE FORME DI VITA SU MARTE. VOGLIONO TROVARE IL FIDANZATO A SAMANTHA CRISTOFORETTI
VIVIAMO NELL’ERA DELL’ODIO. IO SONO RIMASTO FERMO A QUELLA DELLA MALEDUCAZIONE
E SE DA DOMANI LE AUTO ANDASSERO AD ACQUA? IL PROSSIMO ATTENTATO QUELLI DELL’ISIS LO FAREBBERO COI RAUDI
IL 2016 SARÀ L’ANNO DELLE APERTURE NOTTURNE DEI SUPERMERCATI. LE DISCOTECHE NON AVREBBERO MAI PENSATO DI DOVER TEMERE LA CONCORRENZA DEI REPARTI SALUMERIA
A FINE NOVEMBRE CARMEN RUSSO ED ENZO PAOLO TURCHI HANNO CELEBRATO LE NOZZE PER LA SECONDA VOLTA. SI ERANO DIMENTICATI CHE SI ERANO GIÀ SPOSATI
IL MIO STIPENDIO È COME LE MESTRUAZIONI… ARRIVA UNA VOLTA AL MESE E DURA POCHI GIORNI
FABIO BUFFA
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GENTLEMAN di COMPAGNIA
DEVIS PAGANELLI
Presidente Are Communication
STEFANO PIA
NADIA BENGALA
ALESSANDRA MURA
GIANCARLO CECCONELLO
ROBERTO CORBELLI
Direttore Editoriale
Direttore Responsabile
Direttore Nazionale News
Direttore Nazionale Slide
Art Director
SALVATORE MARTUSCIELLO
LUIGI PETRONE
GIUSEPPE MESSINA
MARCO PELLEGRINI
Direttore Nazionale Nord
Direttore Nazionale Centro
Direttore Nazionale Sud
Inviato Slide Panama
STEFANO PIA Direttore Locale Concessionario Esclusivo Torino
FRANCESCO CASANOVA Fotografo
FABIO BUFFA Rubrica Satira
FEDERICA PREGNOLATO Direttore Locale Concessionario Esclusivo Torino
DAVIDE VIGNES Fotografo Moda
MARIO FURLAN Motivatore - Formatore
TOMMASO TORRI Direttore News
FRANCESCO SAVERIO CETRANGOLO Fotografo Ufficiale
ENRICO LIONELLO Rubrica Enjoy Television
CRISTINA BERLINI VIP Free Lance
PIERPAOLO PIA ALIAS PAUL PIGAS Fotografo Ufficiale
CRISTIANA ELLI Rubrica Enjoy Television
PINA LI PETRI Rubrica Psicoterapeuta
MARCO BARALDI Fotografo
LORENZO TIEZZI Rubrica Enjoy Television
MARCO ANELLI Cani e Gatti Television
LAURA BENVENUTI Rubrica Life & Benessere
Coordinatrice Centro Italia Myracol ALEX LEARDINI Coreografo Eventi
ALINA DROZDOVSCHI Rubrica Fashion Blogger
GIUSEPPE MESSINA Direttore Locale Concessionario Esclusivo Palermo
DOMENICO COMMUNARA Direttore Caserta
GINA MULÈ Direttore Locale Concessionario Esclusivo Varese
ALESSANDRO D’AURIA Direttore Caserta
FLAVIO ALAGIA Turisti ma non solo
ENRICO SANTAMARIA
ALESSANDRA MURA Direttore Locale Sassari
GIANCARLO CECCONELLO Direttore Locale Concessionario Esclusivo Alessandria
FRANCESCO PISPISA Direttore Locale Concessionario Esclusivo Catania
ANTONIO SOVERINA Rubrica Tricologica
LUIGI PETRONE Direttore Locale Concessionario Esclusivo San Marino Direttore Principessa d’Europa
GIANLUCA NASI Talent Scout
KATIA BARZOTTI Direttore Locale Concessionario Esclusivo Ravenna
MARCELLA PIANO Talent Scout
ANNA MARIA GERVASI Direttore Nazionale Nord
MASSIMO PACINI Talent Scout
SARA GNOLI Rubrica Food4You
Direttore Locale Concessionario Esclusivo Genova- Savona-Lipari Coordinatore Nazionale Mister Slide Direttore Nazionale Slide Party
UMBERTO MARTUSCIELLO Direttore Locale Concessionario Esclusivo Milano
Tutti i componenti del Team Slide, senza esclusioni, operano indipendentemente dall’editore. I singoli Direttori Locali, Concessionari Esclusivi e Subconcessionari sono imprenditori autonomi che operano senza alcuna possibilità di rappresentanza del magazine a livello nazionale. Ogni appartenente al Team salvo che per l’editore e il Direttore Editoriale, non è autorizzato a rappresentare la direzione nazionale, ma opera esclusivamente in rappresentanza dell’edizione territoriale indicata e conceduta in esclusiva. Mediapartnership e collaborazioni nazionali sono iniziative concordabili con Slide scrivendo a: info@arecommunication.com
REDAZIONE SVIZZERA
AVV. ALEXANDER HENAUER Consulente Legale Concessionaria Canton Ticino
SALVATORE MARTUSCIELLO Coordinatore Nazionale Svizzera
ALESSANDRA ZANNONI Responsabile Marketing Milano/Campione d’Italia
LGS CONSULTING SAGL Consulente Fiscale Canton Ticino
FLORA SPINOSA Assistente Concessionaria Canton Ticino - Milano - Campione d’Italia
CLAUDIA FASOLA ALVARO GUALDI Direttore Locale Sopraceneri
Giornalista/Ufficio Stampa Canton Ticino - Milano - Campione d’Italia
JUANA CALÌ Fotografa Ufficiale Slide Ticino
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CANI E GATTI TV CHANNEL
AMICI DI SLIDE QUESTO MESE PARLIAMO DI BEAGLE Io ne sono la conseguenza di un ragazzo che ha voluto fortemente questa razza, Artu strappato dalla vivisezione e Poker il cane di una mia cara amica anche lui rigorosamente Beagle. Sembrerebbe facile raccontare di una razza, invece il sentimento è lo stesso che ti coglie quando parli di tuo figlio. Bello, intelligente, educato, superiore alla media e, quasi sicuramente, futuro scienziato… Manca solo Babbo Natale a cena e il quadro è completo. Ecco Cristiana, le faccio alcune domande, “cosa ti ha spinto a prendere un Beagle?” Il mio labrador nero di nome Nikita venuto a mancare prematuramente in una fredda giornata di febbraio di sei anni fa, ha segnato il cammino di Poker. Doveva essere un trovatello di qualche canile a colmare il vuoto lasciato nella nostra famiglia dal precedente quattrozampe , ed invece, per una serie di circostanze fortuite o, per uno scherzo canino del destino, è arrivato lui: il cocciutissimo, eversivo, demolitore, nonché ululatore beagle, il bracchetto più amato da Elisabetta I d’Inghilterra. “Parlaci del suo passato, da dove arriva?” Alassino di nascita, ma milanese d’adozione, Poker torna volentieri al suo paese natale quando possibile, visto lo stretto rapporto con il mare e con le onde. Ha infatti imparato a nuotare in una calda serata estiva, proprio sotto al molo di Alassio, in Liguria. La scena era la seguente, la ricordo come se fosse adesso. Lancio del bastoncino in mare, partenza in picchiata verso il recupero, retrocessione all’arrivo dell’acqua, tentennamenti tra il tuffo e la ritirata, abbaietti e curiosi piagnucolii corredati da risate e sollecitazioni della padrona. Il tutto con i tempi di un cartone della Disney. Anche l’applauso finale. Una trentina di persone, che, a mia insaputa, dalle panchine del molo si erano goduti lo strepitoso spettacolo. A saperlo, avrei fatto pagare il biglietto… Ma le caratteristiche fin qui riportate non devono spaventare nessuno. Il beagle, oltre a qualche piccolo difetto facilmente correggibile, ha la potenzialità caratteriale che noi donne vorremmo trovare nel nostro uomo ideale…. “Artu ha un carattere forte e cocciuto, il tuo?” Esuberante, dolce, per niente aggressivo, cu-
rioso , robusto, elegante e pieno di gioia di vivere. E’ solo il segugio che è in lui, che lo rende più simile al maschio reale…. Anche in fatto di pentola, non si scherza. Goloso fino ad arrivare al ladrocinio, nel momento in cui decidiamo di accoglierlo nelle nostre case, blindiamo la cucina. Ho ancora il ricordo indelebile di quando depredò un sacchetto pieno di spesa inavvertitamente dimenticato sul tavolo per un’ emergenza. Questo il bottino ingurgitato: una confezione di circa 400 gr. di gnocchi di pasta fresca, due confezioni di tagliata piemontese, una di salame felino, mezzo pacchetto di canestrelli e un timido… assaggio alle gocciole, per fortuna non al cioccolato fondente… L’ho trovato sul divano che fumava…. Pensavo ad un rischio per la sua vita, invece, qualche ora dopo, durante la cena preparata con i pochi avanzi del sacchetto, mi guardava con i suoi languidi occhi truccati come Omar Shariff in Lawrence d’Arabia, per convincermi ad allungargli qualcosa….. Ma, se siamo pigri e un po’ poltroni, volgiamo l’occhio altrove. Questa è una razza definita da lavoro per le loro attitudini venatorie, anche se io preferisco di gran lunga le culinarie… Il tutto si traduce in lunghe passeggiate, possibilità di correre spesso all’aria aperta e il giusto tempo libero per poterlo accontentare. “Ad ogni modo ha i suoi lati positivi....” Se guardiamo il lato positivo, concentrandoci sul movimento e la dieta forzata che ci costringerà a seguire per i motivi sopra citati, noi donne potremmo guadagnarci in silouette!! E non solo. Il Beagle è un cane che si attacca morbosamente al suo padrone tanto da essere definito da qualcuno “cane ombra”. Lo confermo pienamente. Non è una brutta sensazione, tutt’altro… In fondo, è talmente socievole e disponibile che in qualche giornata di pioggia puoi decidere di giocarci a scala 40, a scopone scientifico o perché no… magari proprio a poker…. Ahahahahahah grande Cristiana, allora buona partita a carte e mi raccomando CGTVChannel sta diventando Associazione Culturale e stiamo cercando volontari per riprese video, montaggi, nuovi tesserati, collaborazioni per aumentare la visibilità e la conoscenza del mondo a 4 zampe!! Per informazioni mandateci un email a info@ caniegattitvchannel.tv Un abbraccio a tutti e ci vediamo il prossimo mese.
CANI E GATTI TV CHANNEL
http://www.caniegattitvchannel.tv/ a cura di Marco Anelli
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E ADESSO VIA CON LE ADOZIONI, diamo una zampa alla Associazione Abbaio come Voglio Onlus di Rosate, e se volete vedere il video della mia visita, basta andare su CGTVChannel. Per poter adottare o chiedere informazioni sui cani andate sul sito www.abbaiocomevoglio.org GOLIA ha quasi 2 anni, 18 kg di peso per un tornado di energia! Incrocio pittbull e tantissima fantasia... castrato, è con noi da più di 1 anno, viene spesso notato ma nessuno ha il coraggio di portare a casa la peste! In realtà è stato una settimana a casa di un mio conoscente e mi ha assicurato che la notte dorme, usa il suo materassino e non sporca in casa... in giardino invece ha fatto delle trincee... ah ah Abbiamo frequentato con lui un corso di agility e... cosa ve lo dico a fare... è stato il primo della classe!! PERLA ha 7/8 mesi, verrà sterilizzata domani, futura taglia medio grande, è stata tolta a un mezzo barbone ubriacone che vive in delle baracche alla periferia di Milano... per sua fortuna un giorno si è allontanata e subito portata in salvo... dolcissima e maldestra pupazzona, adora i bambini, è già stata in casa e si comporta molto bene. Bravissima a guinzaglio e tranquilla in posti affollati. ANGELO 3 anni, castrato, circa 15 kg di peso ora è un pò tondino... lui a inizio anno è stato famosissimo su Fb perchè era scappato la notte prima di capodanno da adottanti poco attenti a Milano zona Famagosta e dopo giorni di nulla è comparso a Motta Visconti, il signorino si è fatto un sacco di km... la volontaria pugliese che l’aveva mandato a questa famiglia ha chiesto aiuto a tutti quelli che abitavano da quelle parti e così si è creato un vero e proprio gruppo di ricerca che dopo 100 giorni è riuscito a trovarlo e prenderlo! Intelligentissimo se l’è cavata per 100 giorni, non era assolutamente magro quando è stato trovato, solo sporchissimo e tanto spaventato... La fantastica famiglia lo ha rifiutato ed è approdato ad Abbaio... pochi giorni ed era un cane allegro e dolce, solo che ha una gran paura dei bambini e gli estranei li deve studiare a lungo prima di concedersi.. è un vero principe che non s’imbratta mai...bravissimo a guinzaglio e in macchina, ancora un pò insicuro in pubblico.
Finale Mondiale
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Selezioniamo
la MISS che rappresenterà
l’Italia alla finale mondiale di “MISS EUROPE WORLD” Finale Italiana 4 giorni a Settembre Finale Mondiale a Beirut a Febbraio La vincitrice otterrà un contratto per un anno, come modella della MTVougue Agency website Italia principessadeuropa.it website World misseuropeworld.com Sponsor