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Tabella 11: Strategia di campionamento

Tabella 11: Strategia di campionamento

STRATEGIA DI CAMPIONAMENTO

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TIPO DI CAMPIONE VALUTAZIONI CAMPIONE FINALIZZATO ALLA GESTIONE DELLA EMERGENZA CAMPIONE PER LA GESTIONE DEL POST EMERGENZA

Diretto sulla sostanza sorgente dell’evento (Incidente in alveo, abbandono rifiuti su sponda o alveo) Sostanza spesso identificata tramite recupero informazioni Di norma non necessario. Tale tipo di campione di norma non è necessario se non per ulteriormente avvalorare eventuali responsabilità

Sostanza incognita: valutare caratteristiche organolettiche e quantità al fine di identificare almeno la classe di appartenenza e indirizzare l’attività di messa in sicurezza e/o rimozione. A meno di utilizzo di analisi speditive in campo, è necessario tenere presente che il campionamento non è utile per la gestione dell’emergenza, che deve avere l’obiettivo di eliminare il problema o quanto meno di metterlo in sicurezza, considerati i tempi complessivi di analisi per il riconoscimento degli inquinanti

Campione dello scarico noto/autorizzato da attività produttiva/agricola o da scarico abusivo Sostanza spesso identificata tramite recupero informazioni: valutare sempre caratteristiche organolettiche e tipologia di attività per indirizzare la eventuale messa in sicurezza e/o rimozione

Sostanza incognita: valutare sempre caratteristiche organolettiche e indirizzare la eventuale messa in sicurezza e/o rimozione A meno di utilizzo di analisi speditive in campo, è necessario tenere presente che il campionamento non è utile per la gestione dell’emergenza, che deve avere l’obiettivo di eliminare il problema o quanto meno di metterlo in sicurezza, considerati i tempi complessivi di analisi per il riconoscimento degli inquinanti. Il campione sarà utile per la gestione del post emergenza e la verifica della necessità di ulteriore bonifica

Il campione, da effettuare al momento della emergenza, sarà invece utile per la gestione del post emergenza e la verifica della necessità di ulteriore bonifica nonché dell’individuazione delle responsabilità

Matrici ambientali interessate in tutti i casi Oltre al campione dello scarico o in assenza di questo, è utile campionare il CIS a monte e a valle del punto di versamento A meno di utilizzo di analisi speditive in campo, è necessario tenere presente che il campionamento non è utile per la gestione dell’emergenza, che deve avere l’obiettivo di eliminare il problema o quanto meno di metterlo in sicurezza, considerati i tempi complessivi di analisi per la determinazione degli inquinanti I campionamenti sono utili per la successiva fase di gestione del post emergenza, finalizzata alla restituzione dei luoghi e ad avvalorare eventuali compromissioni di acque superficiali e sotterranee e a fornire indicazioni per l’uso o meno delle stesse oltre che alla identificazione delle responsabilità

VALUTAZIONE DELLA DEFINIZIONE DI UN PIANO DI CAMPIONAMENTO Tenendo in considerazione la finalità del campionamento secondo le indicazioni fornite nella tabella Strategia di campionamento, può essere utile predisporre un Piano di campionamento che preveda il set di parametri da rilevare, i punti di campionamento e le modalità di prelievo. Di norma il campionamento effettuato per la determinazione delle concentrazioni dei contaminanti presenti nel CIS non è necessario alla gestione dell’emergenza, ma può essere utile in fase di post emergenza al fine di:  ottimizzare le successive attività di monitoraggio (parametri da ricercare)

 fornire indicazioni in merito al mantenimento o alla rimozione di eventuali limitazioni all’uso del CIS definite a livello precauzionale in fase di emergenza  fornire informazioni utili all’accertamento delle responsabilità dell’evento. Punti di campionamento La scelta dei punti di campionamento sarà effettuata sulla base degli esiti delle misure in campo precedentemente effettuate, perlopiù seguendo la stessa logica, valutando la necessità di effettuare un campionamento superficiale e uno o più campionamenti a differenti profondità. I punti di campionamento saranno georeferenziati e documentati con report fotografico.

Modalità di campionamento Le operazioni di campionamento potranno essere effettuate direttamente in acqua, nel caso di alveo accessibile, o da rive e ponti mediante impiego di secchi o di altri metodi di prelievo, qualora l’alveo non risulti accessibile. In ogni caso le operazioni di campionamento dovranno sempre essere effettuate nel rispetto dei protocolli, inclusi quelli di sicurezza, previsti dalle singole Agenzie. È opportuno che, ove possibile, i verbali di campionamento siano sottoscritti anche dagli altri Enti/operatori presenti sul sito e dai responsabili della contaminazione (qualora già individuati e presenti). è comunque opportuno che nei verbali siano almeno indicati tutti gli operatori degli altri Enti presenti sul sito. Le modalità di prelievo e i contenitori da utilizzare sono preventivamente concordati con il laboratorio e/o previsti in apposite linee guida/istruzioni operative predisposte dalle singole Agenzie. A titolo indicativo, si ricorda che nel caso di prelievo effettuato direttamente nel corso d’acqua si dovrà:  prelevare il campione rivolti verso monte  per contaminazioni da idrocarburi o di sostanze in galleggiamento è necessario campionare “a pelo d’acqua”. Gli strumenti di campionamento (secchi, mestoli…) devono essere sostituiti ad ogni campionamento (o puliti prima del riutilizzo); in ogni caso, è bene procedere dapprima con il campionamento dei punti con apparente minor contaminazione.

Ulteriori attività di campionamento e misura Possono essere prese in considerazione anche attività di misura e campionamento di matrici diverse dalle acque del CIS, come ad esempio quelle sulle acque di scarico, di seguito riportate.

Campionamento delle acque di scarico Nel caso di immissione accidentale di sostanze non previste da uno scarico autorizzato o provenienti da uno scarico non noto, può essere necessario effettuare un campionamento delle acque di scarico3, oltreché delle acque del corpo ricettore, per individuare l’origine dello sversamento, verificare il nesso tra lo scarico e la contaminazione rilevata e avvalorare eventuali responsabilità.

3 Ai sensi dell’All. 5 alla Parte III punto 1.2.2 del DLgs 152/2006, è previsto che l'autorità preposta al controllo possa effettuare il campionamento su tempi diversi, ad esempio istantaneo, con motivazione espressa nel verbale di campionamento, al fine di ottenere un campione più adatto a rappresentare lo scarico, qualora lo giustifichino particolari esigenze, quali quelle derivanti dalle prescrizioni contenute nell'autorizzazione dello scarico, dalle caratteristiche del ciclo tecnologico, dal tipo di scarico (in relazione alle caratteristiche di continuità dello stesso), dal tipo di accertamento (accertamento di routine, accertamento di emergenza, ecc).

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