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Tabella 80: Azioni da effettuare nel corso dell’intervento in campo

B – INTERVENTO IN CAMPO

Nella tabella sotto riportata sono riassunte le azioni da effettuare all’arrivo sul luogo dell’evento, ulteriormente dettagliate nei successivi paragrafi:

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Tabella 80: Azioni da effettuare nel corso dell’intervento in campo

INTERVENTO IN CAMPO AZIONI PRELIMINARI

Parcheggiare in una posizione a distanza tale da ritenere ragionevolmente ininfluente la presunta sorgente. Individuare gli Enti e gli operatori presenti sul campo, identificarsi ed individuare le figure di riferimento per il coordinamento delle operazioni Accendere gli strumenti di misura e fare per ognuno le operazioni preliminari necessarie (calibrazione, verifiche, stabilizzazione ecc) secondo quanto previsto dai manuali d’uso. Avvicinarsi al punto sospetto tenendo acceso uno strumento di misura di irraggiamento gamma. In base ai rischi prevedibili dalle informazioni acquisite durante la chiamata, indossare i DPI appropriati. Durante le fasi di vestizione e svestizione, porre particolare attenzione nel proteggere la strumentazione e l’attrezzatura utilizzando teli di plastica monouso e pellicole trasparenti e nel rispetto dei percorsi sporco-pulito.

CONFRONTO CON GLI ALTRI ENTI/OPERATORI PRESENTI SUL LUOGO DELL’INTERVENTO

Verificare/individuare le eventuali misure di messa in sicurezza e/o le eventuali misure restrittive già adottate Aggiornare/verificare le informazioni acquisite preliminarmente all’arrivo sul luogo dell’intervento (rif. tabella 79) Acquisire ulteriori informazioni, corredate da report fotografico, per ampliare ed approfondire il quadro conoscitivo dell’evento.

RILIEVI E ATTIVITÀ DI PRELIEVO (VEDASI PARAGRAFI B.2.1 E B.2.2)

Effettuare misure di fondo gamma in aria e di contaminazione superficiale di fondo. Durante l’avvicinamento al punto sospetto, effettuare misure di irraggiamento gamma con apposito strumento di misura acceso:  se non si rilevano valori superiori al fondo ambientale, avvicinarsi fino a contatto con il materiale sospetto (nel caso di cumuli di materiali può essere consigliato far spostare i materiali in modo da controllare i singoli pezzi);  se si rileva un livello di irraggiamento superiore al fondo ambientale, fare una rapida mappatura della zona circostante la sorgente per individuare le eventuali aree da delimitare secondo i criteri di cui al punto B.2.1. Se non si rilevano livelli di irraggiamento gamma superiori al fondo ambientale, fare misure a contatto con l’oggetto sospetto e sulle superfici circostanti con contaminametro alfa-beta.

Documentare l’evento e tutte le operazioni in atto con opportuni verbali, atti e documentazione fotografica

VALUTAZIONE DELLA NECESSITÀ DI ATTIVAZIONE DELLE STRUTTURE DI SUPPORTO SPECIALISTICO

A seguito del sopralluogo e del primo confronto con gli altri operatori presenti in campo, il responsabile dell’intervento valuta la necessità di attivazione di altre strutture di supporto specialistico, secondo le modalità previste dalle singole Agenzie.

B.1 SUPPORTO DECISIONALE La pianificazione di questo tipo di interventi è di solito regolata a livello provinciale dai Piani di emergenza in caso di rinvenimento di sorgenti orfane o di materiale metallico contaminato, ai sensi dell’art. 187 del DLgs 101/2020. Molto spesso questi piani non si limitano a regolamentare le modalità di intervento nel caso di misure anomale di radioattività all’interno di carichi con rottami metallici ma, visto il progressivo aumento dei controlli anche su altre tipologie di rifiuti, ricomprendono al loro interno indicazioni valide per ogni tipologia di rinvenimento. In essi sono sempre ben delineate le responsabilità di azione dei vari soggetti che intervengono sul posto.

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