Il Nido - Numero 1 - Gennaio 2015

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Numero 1 - Gennaio 2015

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Periodico di informazione dei nidi Kilipupu, Magnolia e L'Anatroccolo


Nidi: bambini, genitori, territorio Editoriale di Cristiana Marchetti “E noi siamo ancora qua!” In controtendenza con quasi tutto ormai, i nidi d’infanzia Anatroccolo, Magnolia e Kilipupu hanno avviato il 1° settembre scorso l’ennesimo Anno Educativo! E sono oggi più di 18 anni che il nido “veterano”, Anatroccolo, accoglie bambini e genitori nei locali di Balanzano; Magnolia è stata inaugurata a Collestrada nel 2001 e Kilipupu – asilo nido Perugina, nel 2008, ha completato la serie di servizi educativi a titolarità Consorzio Abn e gestione affidata alla cooperativa Borgorete. Nei tre servizi accogliamo attualmente 132 bambini da 3 a 36 mesi 2

insieme alle loro famiglie, 80 dei quali provenienti dalla graduatoria comunale. 64 dei 132 sono accolti presso Kilipupu – asilo nido Perugia, servizio integrato tra azienda e territorio, che ospita figli dei dipendenti Nestlè e bambini provenienti dal territorio e dalla graduatoria comunale. L’idea guida del nostro intervento ci ha portato a fare dell’asilo nido un luogo di accoglienza, cura, informazione, formazione e confronto tra educatori e genitori in relazione alla crescita dei bambini, costruendo legami educativi fondati su attenzione e responsabilità verso i piccoli utenti del nido, ma anche verso le famiglie ed il territorio di cui fanno parte.


per il territorio. Il primo tema è stato “Cibo e prima infanzia” si è svolto ad Anatroccolo lo scorso 3 dicembre, con la conduzione del pediatra Umberto Lazzerini. L'evento ha visto la partecipazione di un nutrito numero di genitori, con cui il dott. Lazzerini ha interagito definendo le buone prassi di un’alimentazione corretta nella prima infanzia.

Oltre a ringraziare le educatrici per il valore aggiunto che portano in termini di esperienza, professionalità e motivazione nelle attività che propongono quotidianamente ai bambini, importanti da sottolineare rimangono le attività rivolte alle famiglie ed al territorio in generale. Per la prima volta infatti, i servizi si aprono al territorio in questo anno educativo, attraverso la realizzazione di due campagne di sensibilizzazione sull’educazione alimentare e sul sostegno alla genitorialità. La prima dal titolo “Il Cibo: nutrimento, relazione ed educazione” si declina in 4 incontri tematici, durante i quali gli asili diventano punto di interesse

I due prossimi appuntamenti verteranno su due binomi importanti: cibo e relazione e cibo ed educazione, vedranno la conduzione il primo della dott. ssa Letizia Bargelli (27 gennaio 2015 – asilo nido Lilliput) coordinatrice pedagogica degli asili nido Borgorete ed il secondo della dott. ssa Catia Caltabiano (24 febbraio 2015 – asilo nido Magnolia), coordinatrice pedagogica della Rete Lilliput, il cui nido veterano, Lilliput Perugia, gestito dalla cooperativa Polis,completa l’insieme dei servizi in concessione. L’ultimo incontro (marzo 2015), dal titolo “Cibo e sperimentazione” vedrà genitori e bambini protagonisti letteralmente con “le mani in pasta” nella realizzazione di manicaretti semplici e sani guidati dalle educatrici e dalle sapienti cuoche dei nidi. La campagna a sostegno della genitorialità sarà invece avviata a marzo 3


2015, prevederà 4 incontri rivolti alle famiglie del territorio e si intreccerà con le attività mirate ai genitori dei piccoli utenti. In ogni asilo infatti verranno proposte tavole rotonde, spazi e laboratori di ascolto, durante i quali verrà offerta la possibilità di partecipare ad incontri di gruppo in cui, in situazioni informali e piacevoli come un tè pomeridiano o un aperitivo, verrà data la possibilità di mettere in comune dubbi, preoccupazioni e ricevere chiarimenti circa aspetti problematici e a volte incomprensibili relativi allo sviluppo e alla crescita dei bambini.

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Il lavoro svolto fino ad oggi ci porta a credere che una grande parte di percorso sia ancora da fare nel mantenere alta l’attenzione ed il livello critico sull’azione educativa rivolta ad ogni singolo bambino, nel suo contesto territoriale e familiare. La sfida futura? Il radicamento quotidiano e capillare nel territorio di ogni nido e la conversione dei nostri asili in luoghi di interesse per i cittadini, potenziandone le azioni, generando risposte e garantendo ascolto. Cristiana Marchetti, coordinatrice dei nidi

La copertina che accompagna gli incontri di sensibilizzazione su cibo e prima infanzia


È appena nata l’Associazione di Promozione Sociale

"La Grande Famiglia"!

E’ un’Associazione senza fine di lucro impegnata nella promozione di iniziative nell'ambito della solidarietà sociale, rivolgendosi nello specifico a famiglie, coppie, genitori e bambini. Obiettivo principale è garantire tutela e sostegno alle famiglie di Perugia, offrendo supporto alla cura, all’educazione e alla relazione crescendo così con consapevolezza ed in armonia. La Grande Famiglia si propone di diffondere esperienze educative e culturali che favoriscano lo sviluppo delle risorse umane attraverso molteplici attività che grandi e piccoli possono svolgere in parallelo, persino in locali attigui, dando la possibilità a tutti i componenti del nucleo familiare di essere coinvolti attivamente. Per incontrarci e conoscere nel dettaglio le nostre proposte: www.lagrandefamiglia.org www.pgmamme.ning.com email: lagrandefamiglia.aps@gmail.com tel 392 3259392


Laboratori: spazi esperenziali e di confronto Dal nido L'Anatroccolo i laboratori-intervista Sopravvissuti al “vivace” periodo dell’ambientamento dei nuovi iscritti, famiglie e maestre si sono concesse un allegro pomeriggio al nido tutti insieme. In vista del vicino Natale, abbiamo deciso di trascorrere queste ore per creare le decorazioni con cui addobbare l’asilo. L’iniziativa è piaciuta ed ha avuto una numerosa partecipazione. Le maestre hanno colto l’occasione per scambiare due chiacchiere con i genitori e i nonni, i quali si sono prestati a rispondere ad una simpatica e breve intervista.

miglie che portano i bimbi al nido?” Alcuni intervistati hanno evidenziato che ci sono stati solo alcuni scambi, per alcuni, nuove amicizie ancora non sono sorte, i genitori dell’anno scorso invece ritengono di aver rafforzato i legami precedenti.

Alla domanda: “Siamo quasi a Natale, da settembre ad oggi come stai vivendo questa esperienza al nido?” la risposta è stata all’unanime positiva.

“Pensi che il nido possa fornire maggiori momenti per favorire scambio e condivisione tra le famiglie? Se sì in che modo?” Sicuramente, per alcuni, gli incontri laboratoriali sono un forte momento di aggregazione, per altri anche l’incontro e il saluto, quando si accompagnano i bambini al nido. Alcune mamme raccontano che dopo la mattinata al nido, i propri figli si ritrovano spesso al parco di Balanzano.

“Che cambiamenti hai notato questo periodo nel tuo bambino?”. Alcuni hanno evidenziato la crescita e maturazione, altri, un miglioramento nella socializzazione e linguaggio, altri ancora, una maggiore accettazione delle regole, maggiore sicurezza di sé e autonomia, ragionamenti più elaborati. “Si sono creati legami con le altre fa-

“Cosa ti aspetti da questa esperienza dei laboratori?” Un papà ha teneramente espresso la sua voglia di passare tempo insieme con la figlia, al di fuori della quotidianità; una mamma ha dichiarato la sua voglia di vivere il nido, spesso preclusole dagli orari di lavoro. C’è chi è venuto con il desiderio di imparare qualcosa di nuovo e creativo, magari da riprodurre a casa,

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con il proprio figlio. E non manca chi è venuto con la curiosità di vedere come si muova il proprio bambino nelle mura del nido. Oltre alla entusiastica partecipazione dei genitori e nonni dei bambini iscritti al nido, questo laboratorio si è rivelato anche un momento di “ritorni”, infatti mamme degli anni precedenti sono tornate nostalgicamente a farci visita. Abbiamo intervistato anche loro. “Come hai vissuto il passaggio nido-materna?”, c’è chi ha evidenziato la “preparazione” del proprio figlio al nuovo ambiente, chi invece ha avvertito la forte differenza, il “trauma” del proprio bambino perché non erano più presenti i vecchi amici. “Pensi che la frequenza al nido abbia aiutato te e tuo figlio ad affrontare l’ingresso alla scuola dell’infanzia?” Alcune mamme hanno avvertito un

forte distacco tra il nido e l’altra scuola, per il poco dialogo con le maestre, per la mancanza di omogeneità della nuova classe. Altre, si sono trovate subito a proprio agio. “Porti ancora «qualcosa del nido con te?»” Sicuramente le mamme hanno tanti ricordi, inoltre guardano ancora con piacere il dvd degli anni di frequenza al nido. “Proposte per migliorare i laboratori” . Le mamme vorrebbero una maggiore frequenza dei laboratori, al di là delle festività. C’è chi propone un laboratorio musicale o teatrale. Al termine del laboratorio le educatrici sono ben soddisfatte dei risultati ottenuti, degli spunti di riflessione lasciati dai partecipanti … E allora: siete tutti invitati ai prossimi laboratori! Le educatrici del nido L'Anatroccolo

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Tra morsi e carezze ll parere degli esperti Tratto da “Bambini” ed. Junior n. 9 anno XXVI

L’etimologia della parola “aggressività” –ad greditor- andare verso- sottolinea la motivazione relazionale ed il bisogno di conoscenza e di incontro, anche se agiti in maniera inadeguata, sottesi ai morsi e alle spinte dei bambini molto piccoli verso i coetanei. Quando l’eccitazione e la frustrazione indotte facilmente da un contesto collettivo ricco di stimolazione come il nido, aumentano a tal punto da far perdere loro il controllo alcuni bambini oltre a urlare. Possono mordere, picchiare o lanciare oggetti. “L’aggressività, lo sfogo di pulsioni negative interne, è in certa misura un fenomeno normale nell’età infantile: esprime un disagio interno, la difficoltà di controllare ed esprimere i propri impulsi, la necessità di affermarsi sugli altri, l’esplorazione di forme più o meno primitive per stabilire gerarchie e rapporti con gli altri.E’ normale anche quando è obiettivamente negativa e distruttiva, va quindi compresa, intesa come un segnale per leggere ed interpretare lo sviluppo del bam8

bino, va arginata e incanalata diversamente, va controllata e superata anche se non repressa” (Mantovani) I comportamenti aggressivi hanno quindi un valore di tipo prevalentemente comunicativo per i bambini fino a 36 mesi, per i quali la possibilità di utilizzare il linguaggio verbale nelle interazione è assente o ridotto e il corpo diventa il canale esclusivo o privilegiato per “dire” i propri bisogni e desideri e per conoscere il mondo. I litigi sono spesso un modo di cercare il contatto con l’altro e un’occasione per “prendere le misure”nella vicinanza e nella distanza fisica e simbolica con gli altri, in particolare se coetanei. Non è raro infatti constatare come bambini che utilizzano molto la fisicità nei loro giochi la riducano significativamente mano a mano che ampliano il numero di parole pronunciate e l’estensione delle frasi. C. Riva a questo proposito sostiene che “…forse l’eccessivo interventismo che porta genitori ed educatori a separare i bambini al primo accenno di litigio, impedisce loro di misurarsi con questo codice, proprio nel senso di imparare a prendere le misure, di trovare delle forme adattative nei rapporti con l’altro, comprendendo che l’altro ha dei diritti, ha dei confini che vanno rispettati e che non sempre quello che viene spontaneo fare è quello che va meglio.”


Questo significa che dobbiamo accettare che i bambini si picchino tra loro? Sicuramente no, ma rileggere le zuffe infantili in un’ottica di sviluppo affettivo, come una della fasi del processo della progressiva socializzazione, contribuisce alla pianificazione di un intervento più “lucido”, intenzionale e più a lungo termine dell’adulto. L’educatore svolge infatti il ruolo di mediatore nell’interazione tra il bambino ed i suoi compagni, suggerendogli quelle strategie più funzionali di contatto e di gioco che ancora non conosce e non riesce ad immaginare,

anche perché il suo livello di sviluppo cognitivo dipendente ancora in gran parte dai dati sensoriali ed è caratterizzato dalla rappresentazione egocentrica degli eventi. L’aggressività che il bambino esprime in alcuni momenti e situazioni non coincide con una sua caratteristica “strutturale” e irreversibile, ma è un (non l’unico) comportamento che nella gran parte dei casi si riduce o scompare entro i 3 anni e che soprattutto può essere modificato e sostituito con modalità più accettabili, attraverso la pazienza, l’esercizio e l’aiuto fiducioso dell’educatore. 9


Sostegno alla genitorialità di Letizia Bargelli, pedagogista “Il bambino piccolo non può esistere da solo ma è fondamentalmente parte di una relazione”. Questo scriveva Winnicott, pediatra e psicoanalista, nel 1965. L’esistenza a cui si riferisce Winnicott non è solo l’esistenza fisica e biologica ma anche quella mentale e psicologica: il bambino ha bisogno di adulti significativi “sufficientemente buoni” che, rispondendo ai suoi bisogni, lo confermino nel suo esistere permettendogli così un’adeguata vita mentale.Non dipende tutto dal bambino quindi. Il suo futuro, la sua crescita, il suo benessere dipendono anche dall’ambiente in cui il bambino è inserito. Le parole di Winnicott sembrano essere conoscenza implicita di molti genitori che sentono e sanno di essere una condizione determinante per il benessere dei loro bambini. Grandi consapevolezze non possono non accompagnarsi anche a grandi incertezze, timori, domande, bisogno di condivisione e a volte di aiuto e di sostegno. Sono questi i presupposti che da alcuni anni guidano interventi volti al sostegno e al supporto alla genitorialità. Diverse istituzioni, a diverso titolo e con diverse competenze, si sono fatte carico di tutelare il benessere dei bambini e dei ragazzi promovendo iniziative in grado di offrire ai genitori tempi e spazi di confronto e di condivisione, momenti in cui poter costruire nuove consapevolezze e in cui poter osservare che i problemi che sono chiamati ad affrontare sono condivisi anche da altri genitori. Se è vero che il bisogno di condivisione e di sostegno è sempre presente è anche vero che questo si fa più forte e impellente in alcune fasi del ciclo di vita familiare: quelle che hanno a che fare con grandi cambiamenti, mutamenti, trasformazioni e che richiedono un riassetto di equilibri consolidati. La transizione alla genitorialità è sicuramente una di queste. La nascita di un bambino segna la nascita anche di due genitori che come il piccolo sono all’inizio di un cammino tutto nuovo e che come lui hanno bisogno di essere sostenuti nei loro primi passi. Se, come abbiamo detto, “il bambino non esiste da solo” i servizi per la prima infanzia non possono occuparsi solo di lui ma dovrebbero intercettare e rispondere anche ai bisogni dei suoi genitori. Gli asili nido possono, e in un certo senso devono, completare la loro azione educativa diventando dei luoghi in cui i neo genitori possano confrontarsi ed essere sostenuti in momenti di passaggio fondamentali come la prima separazione e l’assunzione di nuove responsabilità.

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bacheca

la dei genitori

Non insegnamo solo, ma impariamo anche da loro! di Arianna Pasqualoni Buongiorno a tutti, mi presento: sono Arianna, mamma di Francesco Alunno, classe dei biscoiattoli!! Per lui questo è il primo anno di asilo nido qui a Kilipupu, in breve tempo questo posto è diventato una sua seconda casa, nella quale, con l'aiuto delle sue pazienti ed affettuose maestre, può sfogare, nei limiti delle regole, la sua fantasia di bambino!! Con Francesco ogni giorno per me è una nuova scoperta, arrivata a più di 30 anni, pensavo di sapere ormai "tutto" o almeno "quasi tutto" di come "gira il mondo"... E invece, con lui, ho scoperto una dimensione a me ancora sconosciuta:quella dei bambini!! La bellezza di essere bambini è quella di stupirsi e rimanere affascinati da tutto e in questo sono rimasta coinvolta come mamma anche io. Ho riscoperto la bellezza di stare a guardare una sera d' estate la luna nel cielo con le sue stelle, sono rimasta con lui a ridere seduta in terra per ammirare una formichina portare il cibo nella propria tana, ho guardato la pioggia scendere scrosciante nel giardino di casa, cercando con la mano fuori dall'ombrello di catturare qualche gocciolina... Mi sono emozionata guardandolo ballare al mare ad uno spettacolo a cui partecipava... Insomma, la vita frenetica che a volte invade il nostro spazio può portarci a non cogliere a pieno qual è la vera bellezza che ci circonda, fatta da piccole cose, da piccoli gesti che i nostri bimbi ci donano ogni giorno e ci aiutano a scoprire con la loro spontaneità ed esuberanza. Perciò, impariamo anche noi grandi da loro e anche se a volte ci vuole tanta fatica per crescerli,notti insonni,piccole rinunce quotidiane arrabbiature per qualche loro capriccio, guardiamo la meravigliosa dimensione che ci fanno vivere ogni giorno, fatta di mondi fantastici,di figure immaginarie e così, credo, che la realtà sarà migliore per tutti...a volte tornare per un attimo bambini ci aiuta ad essere adulti più forti e consapevoli delle vere gioie della vita!!!


Questo volume è Edito da Borgorete Soc. Coop. Soc. Progetto Grafico e Impaginazione: Agostino Cefalo Illustrazione di copertina: David Montiel

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