PORTFOLIO Riccardo Gatti | commission 2021

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POR TFO LIO

Scultore

Riccardo

Gatti

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POR TFO LIO

Scultore Gatti

Riccardo

2010 / 2020

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Indice:

Curriculum

Biografia Poetica

ILLUDERE ATTRAVERSO LA FORMA

XLIV. PLANETS COLLETION

LXXIV.

SUBSTRATO PLANETARE CXXVIII. DOODLE PLANETS CLII.

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CURRICULUM RICCARDO GATTI

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EDUCAZIONE

Febbraio 2017

Accademia di Belle Arti

Laurea in Scultura conclusa con 110 e Lode

Venezia, Italia

Luglio 2012

Liceo Artistico Superiore

L.A.S, Liceo Artistico Superiore, indirizzo arti pittoriche Venezia, Italia

ESPERIENZE LAVORATIVE

Aprile 2018

WWTS Group Artista

Milano, Italia

Luglio 2017

Bevilacqua Marmo e Lithos Design Scultore del marmo, Commissioni artistiche estere su progetto San Pietro Mussolino, Italia

Maggio 2017

Vicentina Marmi Scultore del marmo, Commissioni artistiche estere su progetto Chiampo, Italia

2014/2015

Accademia di Belle Arti – Cattedra di Scultura; Assistente personale di Roberto Pozzobon; ( precedentemente allievo di Alberto Viani )

Venezia, Italia

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Dicembre 2014

GeS Moras Marmi e Graniti”

Scultore del marmo, commissioni artistiche nazionali

Maserada sul Piave, Treviso, Italia

Febbraio 2013

Crea-FIX Effetti Speciali per il Cinema Programma di Stage

Firenze, Italia

PRINCIPALI COLLABORAZIONI

Aprile 2018

settimana del Fuori Salone del Mobile Palazzo Giureconsulti

CASA WWTS

Milano, Italia

Giugno 2017

Riproduzione “Colonna del Bajamonte” Incaricato dall’architetto Bellieni ( direttore del museo Correr di Venezia ) a ricreare una copia fedele all’originale della Colonna storica

della repubblica veneziana

Venezia, Italia

Maggio 2017

Biennale Sculture in acqua, in piazza

Biennale di scultura, esposizione artistica

Piazzola sul Brenta, Italia

Maggio/Giugno 2015

Performance artistica all’Arsenale di Venezia

58° esposizione della Biennale di Venezia Venezia, Italia

Giugno 2013

Art Night, presentazione artistica all’Accademia di Venezia Accademia di Belle Arti, Atelier di Scultura Zattere agli Incurabili, Venezia, Italia

Giugno 2012

Madame Fisscher

Partecipato all’esposizione artistica dell’artista Urs Fischer

Installazione esibizione

Palazzo Grassi, Venezia, Italia

Luglio 2011

54° Biennale di Venezia

Selezionato come Artista per evento collaterale della Biennale di Venezia Tema:“Eastern Border, Cracked Culture? The quest for Identity in contemporary chinese art”

Venezia, Italia

PREMI E SELEZIONI A SIMPOSI

Febbraio 2019

Esposizione personale in “la Medusa” Centro artistico e culturale

Este, Italia

Maggio 2018

Vissidarte, rivista Artistica-Culturale Opera “il pensatore moderno” selezionata e pubblicata Malles, Italia

Maggio 2017

Premio di Scultura Weir Gabbioneta

Artista finalista

Milano, Italia

Agosto 2017

Simposio Internazionale del Marmo

Artista selezionato

Vrsar, Croazia

Agosto 2017

Simposio Internazionale del Marmo

Artista selezionato

Lasa, Italia

Giugno 2017

Watercity, Esposizione artistica

Artista selezionato per esporre sul fiume Bisatto

Este, Italia

Settembre 2015

Esposizione artistica sull’acqua Artista selezionato

Battaglia Terme, Italia

Luglio 2015

Simposio Internazionale del Marmo

Artista selezionato

Lasa, Italia

Luglio 2020

Progettazione ed esecuzione monumento in marmo per associazione migranti italiani

Treviso, Italia

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BIOGRAFIA RICCARDO GATTI

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Riccardo Gatti, sin dai suoi primi passi, si approccia alla vita come bambino vivace, energico e ribelle alle regole. La sua natura esuberante nel tempo si è trasformata in una necessità di creare un’arte che potesse infrangere e trascendere le norme, permeando i materiali della sua stessa identità. Respirata questa consapevolezza, da ragazzo si iscrive al liceo artistico, periodo della sua vita in cui si rende conto della necessità di una maggiore attenzione alla fantasia, al mondo interno, e alle particolarità di ogni essere umano nel creare la propria arte: aspetti che l’artista vede come molto distanti dalla scuola superiore.

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Ènel suo percorso come studente universitario presso l’Accademia delle Belle Arti di Venezia, che Gatti scopre la ricchezza interiore dalla quale l’arte attinge. Di quegli anni Riccardo racconta “Era come se avessi un fuoco dentro, una necessità di vivere alla fonte della creatività, in una solitudine foriera di vita in cui scoprivo me stesso.” Attraverso forme estetiche, vissuti emozionali e una ricerca incessante, accompagnato dal supporto di guide esperte di cui riconosce il valore, Riccardo Gatti muore a sé stesso e rinasce come artista. Da quel momento resta fedele alla consapevolezza raggiunta, mantenendo un’incessante curiosità nei propri confronti e nella propria capacità di produrre nuove forme.

Mondi sottosopra

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Perdendo di vista la concezione della realtà

Smateria-

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lizzato Cannareggio, Venezia.

Dedicare anima e corpo a ciò che ci appassiona. A ciò che ci fa sentire liberi

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POETICA RICCARDO GATTI

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Dalle forme estetiche ed elaborate tipiche dell’accademia, sposta il suo focus interno alla materia di cui è costituita la natura: emerge forte un’attenzione e una meraviglia nei confronti di tutto ciò che esiste, gli elementi della natura si mostrano all’artista come partecipanti onorati di prendere parte alla sua arte.

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“rispettare il creato, nobilitando gli esseri più semplici e indifesi. La natura con i suoi animali, vissuti come fonte di continua ispirazione.”

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Esame Album fotografico Accademia di Belle Arti Venezia
2014 RICCARDO GATTI Poetica
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L’artista inizia a muoversi nel mondo alla ricerca di fonti per le proprie creazioni, lasciandosi pervadere da ciò che la materia presente nel mondo gli trasmette. Si tratta di un modo per onorare lo stupore nei confronti del creato che l’artista si propone di trasporre nelle sue opere.

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Tale processo avviene senza che ci sia un obiettivo specifico da parte della mente razionale, tant’è che l’artista descrive la sua esperienza creativa come una necessità vitale: “come un vulcano che partorisce continuamente cose: non sono io che scelgo, è qualcosa che semplicemente avviene. Una spinta a seguire la mia indole, se non creassi sarei un animale che ha le ali ma non vuole volare. Non si tratta di altro se non della mia natura.”

Appare con violenza agli occhi dell’osservatore come l’impulso creativo sia un trasmutare nella materia la propria guerra, per il piacere di vincere o di perdere: “essere arte e portarla nel mondo a volte ti scaglia nel vuoto, ma che tu vinca o perda l’arte è tua compagna fedele per la vita.”

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L’arte di Riccardo

Gatti è un ponte diretto con l’inconscio creativo, in cui l’individuo si annulla nel processo:

“Non voglio imitare, ma essere natura che crea nuove forme”

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ILLUDER E A T T R A VERS O LA FOR M A S

orprendere attraverso la forma, attrarre, suscitando un’incognita di dibattito generale, dove vige l’obbligo di indagare con tutti i sensi perché il mezzo visivo non è sufficiente per conoscerla totalmente. Lo stupore percepito all’istante, l’incomprensione visiva dove capisco che ciò che sto osservando va al limite del possibile, se non addirittura oltre. Gli spunti della ricerca partono principalmente dall’osservazione dei materiali morbidi, flessibili la cui massa si adatta facilmente alla loro vita.Utile analizzare il movimento della viscosità dei liquidi a contatto con i molteplici materiali esistenti, così come il sistema della pelle umana che invecchiando crea un alternarsi di piani che trasmettono inconsciamente il passare del tempo, l’antico, il vissuto. Lo stesso vale per lo studio dei drappeggi dei vari tessuti e l’effetto che danno. Selezionare il momento di assoluta tensione può rivelarsi la chiave di volta espressiva.Un nuovo passaggio di stato. Riutilizzare la materia, modificandola a tal punto da farle cambiare aspetto, fino a restituire la propria sensibilità. La possibilità di un corpo di muoversi adattandosi ad un altro, è strettamente collegata alla sua densità; meno denso è, più facile sarà l’adattamento. L’aspetto in questione, però, non interessa i

materiali rigidi i quali si adattano in condizione di pressioni elevatissime, sfaldandosi o ammaccandosi; come nella fattispecie della pietra e in particolare del marmo. Per questo motivo il marmo o comunque la pietra in generale, rientra nella categoria dei materiali che, a causa della sua conformazione fisica è esclusivamente e solitamente associato alla sua forma originaria di semplice masso; è per questo motivo che la mia ricerca si soffermerà sull’evidenziare un passaggio di stato mai avvenuto prima, dove la materia acquisterà una nuova particolarità, un nuovo modo di essere, un nuovo modo di apparire.Partorire un nuovo elemento dando vita a qualcosa di nuovo, a se stante, Qualcosa di freddo e rigido, immutabile nel tempo può sorprenderci ancora di più se trasformato nel suo opposto; qualcosa di instabile, leggero e morbido che possa mutare da un momento all’altro, creando così stupore , meraviglia e incredulità.

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Simbiosi

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I. Cava di Montraker, Vrsar, Croazia. II. Marmo d’Istria. III. Bozzetto.
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Concept

I. natura ispiratrice un piccolo granchio mentre combatte l’impeto della marea ancorandosi su di uno scoglio.

II. studio del concetto attraverso un prototipo, per poter analizzare il gioco dei drappeggi.

III. l’opera inizia a prendere forma attraverso il marmo.

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“Essenziale e complesso, lineare e curvo, solido e morbido. per lo più opposti ma allo stesso tempo complementari.

L’unione che a vicenda ne esalta la forma.

La staticità di un parallelepipedo lucido e perfettamente squadrato, lo rende immortale.

Il morbido velo, scivola come l’acqua, perdendosi via.

Il tepore del velo, cela un elemento dal cuore freddo, privo di calore.

Si ricopre di sopravvivenza. Incagliandosi, per non farsi trascinare via.

E’ l’impeto della marea che scarica sugli scogli, infrangendo la propria energia.

La tonalità li distacca ma la materia li unisce.

Composti dalla stessa sostanza, dallo stesso vissuto, dalle stesse tormente.”

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Poesia
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ILLUDERE ATTRAVERSO LA FORMA

La madre .I Marmo Marquinia.

La madre .II

Marmo di Carrara.

High Voltage .III Granito Labrador e ferro.

Packaging .IV

Marmo rosso Levanto.

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ILLUDERE ATTRAVERSO LA FORMA

V. Stargate Granito rosso Africa e Marmo Marquinia.

VI. Taglio Omaggio a L.Fontana, Marmo verde alpi e Marmo rosa del Portogallo.

Marmo rosa del Portogallo e velluto rosso.

VII. Vortice Onice rosa.

VIII. Coming soon Onice rosa.

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Smorfia

L’illusione della morbidezza espressa attraverso un materiale freddo e immobile.

Marmo rosa del Portogallo.

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Villa Contarini

Opera selezionata per la mostra Biennale di scultura.

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Marmo Rosso Verona e Acciaio inox.
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Velo d’acqua

Movimentando l’immobile.

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Marmo bianco Sivec.
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Tensioni in equilibrio

La ricerca di illudere attraverso la forma, studiando i movimenti della tensione.

Studi che passano dal foglio bidimensionale alla plastilina per poi diventare immortali attraverso il marmo.

Marmo bianco di Lasa.

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Dialoghi

Studi di rapporti e tensioni tra elementi.

Gesso ceramico.

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PLANET S C OLLECTI O N S

Le venature del marmo, si sa, sono diverse ed uniche per ogni singolo pezzo, e formano disegni di uno splendore tale da rappresentare di per sé un’opera d’arte. La presente collezione pertanto si sviluppa a partire dalla seguente domanda: come valorizzare il materiale che costituisce il nostro supporto vitale, il materiale delle nostre montagne, all’interno delle quali incontra stratificazioni di eternità?

L’artista risponde a tale interrogativo accostando alla natura indomabile e primordiale dell’onice una forma madre semplice e moderna, allo scopo di conferire valore e al contempo contenere e avvolgere. L’onice attraverso Riccardo Gatti acquista una natura fertile, primitiva: dapprima informe freddo e impenetrabile, viene restituito all aspetto originario di pianeta, al cui interno domina un caldo e morbido fluido vitale. Le parti di marmo sono state accuratamente selezionate sulla base dell’intuito e della sensibilità artistica dello stesso scultore: quasi come se il materiale ricavato dal centro di una montagna potesse sussurrare “Io sono un pianeta…”.

Planets si configura allora come un portale che conduce ad una serie di forme astrali: la Terra, Giove, Saturno e Plutonio, quest’ultimo ideato dall’artista stesso. Il

concetto di portale è facilmente fruibile allo spettatore di fronte al prodotto: il materiale a specchio è stato selezionato in modo da suggerire un movimento di risucchio verso l’interno, in cui l’opera diventa un mezzo per dissolversi e raggiungere il pianeta rappresentato.

Al contempo, tale forza centripeta, trascina l’osservazione nel mondo interno dell’artista: Planets è un invito ad attraversare i limiti della realtà in cui viviamo e giungere al nucleo centrale, suggerito da un materiale presente da milioni di anni, al cui confronto l’uomo si riduce ad un nulla. Avere uno dei prodotti di questa collezione all’interno del proprio spazio di vita significa confrontarsi ogni giorno con tale invito ad andare oltre e seguire, attraverso il portale, i contenuti mentali dell’artista mentre si traducono in materia. La conformazione a lente delle opere favorisce l’idea del battito di un cuore di una forma intelligente, e dello spettatore stesso mentre avviene il viaggio. Planets, rende parte integrante dell’opera l’ambiente circostante e l’immagine dell’osservatore nell’atto di attraversare il portale.

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PLANETS POETICA

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La collezione Planets si configura come trait d’union tra opera d’arte e oggetto di design. Paragonabile ad un portale che conduce ad una serie di forme astrali: i pianeti del sistema solare.

Collezione limitata, come lo sono i pianeti a cui si ispira, dotata di una forma essenziale, primitiva che racchiude al suo interno infiniti modi di essere, nel tentativo di rappresentare qualcosa che circonda l’essere umano, pur non essendo accessibile direttamente al suo occhio.

La configurazione a specchio favorisce un dialogo interattivo con l’ambiente circostante.

Le parti di marmo sono state accuratamente selezionate sulla base dell’intuizione e della sensibilità artistica: quasi come se il materiale ricavato dal centro di una montagna potesse sussurrare “Io sono un pianeta…”

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GIOVE

Onice Sultano e Acciaio inox.

Foto giorno

Foto notte

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PLUTONIO

Onice Supreme e Acciaio Inox.

Foto giorno Foto notte

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SUPERNOVA

Onice miele e Vetro.

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SOLE

Onice giallo e ferro dorato.

Foto giorno

Foto notte

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LUNA

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Marmo bianco Sivec e ferro cromato. Foto giorno Foto notte
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SATURNO

Onice miele e acciaio inox.

Foto giorno

Foto notte

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TERRA

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Labradorite e acciaio inox. Foto giorno Foto notte

TERRA

“Viviamo su di una pietra sparsa tra altre pietre nell’universo. Il nostro supporto vitale.”

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AUTURNO

Onice Sultano e acciaio inox.

Foto giorno

Foto notte

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PLANET EARTH 200

STIAMO REALMENTE RISPETTANDO IL NOSTRO PIANETA?

Con un candore velato l’artista vuol far ragionare lo spettatore, trasmettendo come il nostro pianeta evoluto ed equilibrato in milioni di anni sia stato alterato dall’essere umano in una manciata d’anni. Ed ecco che centralmente attraverso la materia del nostro substrato l’artista attraverso una traduzione del materiale, scioglie una materia immortale ; analogo a ciò che il riscaldamento globale sta procurando alla terra. Viviamo nel periodo del sconvolgimento dei rapporti planetari, ma in realtà l’atteggiamento nei confronti della terra è ormai profondamente utilitaristico.

le mani sono il nostro timido atteggiamento di risoluzione di fronte al problema che sembra non ci riguardi.

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PLANET EARTH 200

Ci dimentichiamo che siamo parte del pianeta e non il pianeta stesso.

Il riflesso, pone lo spettatore a sentirsi parte integrante del opera stessa, e quindi di un potenziale cambiamento, diretto partecipante dell’argomento su cui ruota l’opera.

Materiali: Marmo palissandro, granito azzurro macauba e granito verde oro, bronzo, acciaio inox, corten

Localizzazione: Giardini della Marinaressa Venezia.

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AUDIO PLANETS

La collezione Planets incontra la possibilità di animarsi attraverso il suono. Da così il benvenuto alla sezione “Impianti audio”. Onice e ferro cromato.

Tipologia 1 impianto audio interno compreso di medi e alti.

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AUDIO PLANETS

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Tipologia 2 impianto completo di alti medi e bassi.

TABLES PLANETS

Il modulo dei cerchi concentrici del pianeta viene rispettato e rielaborato per ottenere la forma a tavolino.

Marmo di Carrara, acciaio inox, onice sultano.

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TABLES PLANETS

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SCHIACCIANOCI

L’arte incontra il design attraverso schiaccianoci con pezzi unici.

I.”Sfera vuota”

Acciaio inox.

II.”Bacino”

Acciaio inox e legno di olivo.

III.”barca”

Ottone e Marmo portoro.

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I. III. II.
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III. II.

SUBSTR A T O PLANE T ARI O

Con la collezione “Planetary Substrate” l’artista si propone di indagare i processi di genesi riconducibili alla creazione della collezione “Planets”: dopo aver rappresentato attraverso le pietre della terra le diverse forme astrali, dopo aver seguito gli abitanti dei suddetti pianeti attraverso la realizzazione di “Doodle Planets”, Riccardo Gatti stavolta sceglie di fare un passo indietro.

L’oggetto della nuova serie di opere è l’incontro delle forze vibratorie che danno vita alla materia: le rappresentazioni grafiche rimandano all’incontro e al respingimento tra forze gravitazionali, fluidi primordiali, e processi di addensamento. I colori e le forme in questione ricalcano i processi chimico-fisici tipici di quanto avviene nello spazio astrale durante la distruzione e la creazione delle masse planetarie.

Alcune delle opere presenti, invece, rimandano ai profondi movimenti viscerali e protoplasmatici di generazione del suolo planetario.

Come ogni organismo in fase di trasformazione, le rappresentazioni di “Planetary Substrate” seguono delle geometrie matematiche di natura frattalica. Al fine della rappresentazione di quanto esposto, l’artista si avvale di specifiche tecniche di elaborazione grafica, che trovano una forma fisica mediante l’incontro con dei supporti rigidi.

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SUBSTRATI DI ALTRI PIANETI Passaggio

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intermedio
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SUBSTRATO PLANETARE

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O rganismi alieni

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DO O DL E PLANET S

“Doodle Planets”

Prende forma dalla necessità di popolare i pianeti della collezione “Planets”, l’onice che dalle viscere della terra suggerisce “io sono un pianeta” questa volta invita l’artista nella sua casa e rappresentarne i suoi abitanti, i suoi fluidi primordiali e le sue forme Vitali. Il processo di popolazione di Planets avviene attraverso un sistema di disegno automatico, che si propone di bypassare la componente razionale e cognitiva della psiche, al fine di accedere ad una coscienza più profonda, un substrato primordiale denominato da Jung “inconscio collettivo”.

Tale percorso esplorativo prevede un distacco momentaneo dal mondo esterno, tale da consentire ai condizionamenti mentali legati al contesto, all’esperienza e alla storia personale di eclissarsi in favore del processo in corso. È possibile sostenere tale stato d’animo per un tempo limitato, alternandolo con momenti di concreta razionalità. La differenza sostanziale tra l’artista è il paziente affetto da psicosi, sta nella gestione e della padronanza di tale stato di dissociazione: l’artista riesce a dirigere e a canalizzare il sistema in questione, mentre lo psicotico ne viene sommerso in una sorta di naufragio della psiche. Si pone

dunque come completamento della collezione “Planets”, quei pianeti dapprima così lontani sono ora fruibili attraverso una trasfigurazione che da vita al nuovo: l’artista ha attraversato il portale, e nel suo soggiorno nei vari pianeti, ha rappresentato quanto ha potuto osservare.

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DOODLE PLANETS

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L ’inconscio creativo
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CONTATTI gattiriccardo.it
info@gattiriccardo.it
riccardogatti_sculptorartist www.planets.gattiriccardo.it

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