Costellazioni - 2 di 3

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VOLUME 2



Atelier Progetto Urbanistico C Corso Di Laurea Magistrale in Architettura per il progetto sostenibile Politecnico di Torino, A.A. 2015-2016 prof. Angelo Sampieri (Urbanistica) prof.ssa Silvia Crivello (Sociologia dell’ambiente) collaboratori: Leonardo Ramondetti, Quirino Spinelli


Una costellazione è la rappresentazione di un assetto in forma di raggruppamento. A Torino, la nozione allude alla coesistenza, nella stessa città, di molteplici forme di urbanità, talvolta intrecciate nel medesimo luogo, altrove connesse da legami associativi particolari, non necessariamente contigui. Molte città nella stessa città potremmo dire richiamando la Berlino di Ungers degli anni Settanta, una città arcipelago, una città per parti, per clusters, per villaggi. Una città fatta di distretti di comunità suburbane, come ancora più addietro nel Piano di Abercrombie per la Grande Londra. Le genealogie conducono a numerose e divergenti esperienze, segnate per lo più da un determinismo duro, teso ad intrecciare usi e funzionamenti entro luoghi molto connotati e circoscritti, stabili. Oggi, evocare la presenza di costellazioni, implica solo qualche complicità con questa storia passata. Riconoscere costellazioni, mapparle, individuare i caratteri che segnano la specificità dei luoghi su cui esse temporaneamente insistono, vuol dire disegnare una nuova sfera urbana transitoria e fitta di contraddizioni, il cui mutevole assetto è stato peraltro profondamente sovvertito dalla crisi economica avviatasi ormai dieci anni fa. Il rovesciamento si coglie bene rispetto agli ordini ed alle gerarchie spaziali consolidate. Ad esempio, non più luoghi centrali e periferie, ma una disseminazione di spazi eccentrici, tesi ogni volta alla costruzione di uno specifico mondo, più o meno esclusivo, e protetto.


Come se un’implosione avesse prodotto una nebulosa capace di riaddensarsi attorno ad una pluralità di centri minori. I nuovi fulcri sono talvolta coincidenti con una tradizionale parte di città (il quartiere, il parco, la via, la piazza, il condominio), ma ancor più spesso sono segnati da una convergenza inedita, entro uno stesso luogo, di esigenze, interessi economici, politici, religiosi ed azioni, capaci di manifestarsi come fossero un unico progetto implicito, seppure attraversato da contraddizioni e conflitti. Questo progetto ricorre dentro i tessuti della città consolidata, marca trasformazioni solitamente minute ed è spesso sostenuto da forme di interazione sociale e collaborazione robuste, meno frequentemente, data l’esiguità delle risorse disponibili, da competenze tecniche in grado di interpretare la richiesta di nuovi spazi pertinenti rispetto ai nuovi usi. Il corso propone di osservare ed interpretare, nella forma di una costellazione, dieci luoghi della città di Torino collocati entro il quadrante di tre chilometri per sei compreso, in direzione est-ovest, tra Mirafiori Sud ed il Po, ed in direzione nord-sud, tra il Lingotto e Nichelino. Ognuno di questi luoghi presenta caratteri morfologici e funzionamenti peculiari, denuncia problemi e pone domande che richiedono risposte puntuali, rivela al contempo prove di innovazione sorprendenti nei modi di abitare e nell’organizzazione degli spazi condivisi. Obiettivo del corso è dare rilievo ai luoghi attraverso un’esplorazione progettuale capace di coglierli entro un intreccio virtuoso con nuove tecnologie disponibili, nuove forme di finanziamento delle trasformazioni, nuovi modi di produzione di spazio, benessere e socialità.



1. The Fold Pau Sonia, Manco Massimiliano, Trombatore Cristiana 2. Back To 1958 D’Alessandro Eleonora, Paganelli Giorgia, Parisi Piergiorgio, Carrillo Gonzales Susana Ines, Meneghello Pietro 3. Camp The Building Alagna Laura, Arduino Gianluca, Argentina Federica, Battisti Martina 4. Micro Production District Ferro Elena, Alviti Eleonora, Giustetto Martina, Deidda Andrea 5. Parklife Albry Matteo, Andreotti Jacopo, Beltrame Stefano, Popovic Adrijana 6. The Sponge Donadi Giulia, Gangi Angelo, Fiorentino Francesco, Di Vietri Stefano 7. Life in an Urban Block Asti Andrea, Devetta Diana, Dusi Isabella, Francesco Fabbro 8. Seaside Bagnasco Beatrice, Borio Elena, Pipitone Luca, Polverini Domenica 9. Linear Forest Serena Ginevra, De Mattia Chiara, Mariani Andreina 10. Melting Pot Archipelago Accornero Federica, Boeri Ilaria, Martani Debora



Parklife


Atelier Progetto Urbanistico C Corso Di Laurea Magistrale in Architettura per il progetto sostenibile Politecnico di Torino, A.A. 2015-2016 prof. Angelo Sampieri (Urbanistica) prof.ssa Silvia Crivello (Sociologia dell’ambiente) collaboratori: Leonardo Ramondetti, Quirino Spinelli


M AT T E O A L B R Y JACOPO ANDREOTTI S T E F A N O B E LT R A M E ANDRIJANA POPOVIC


“And then I’m happy for the rest of the day, safe in the knowledge there will always be a bit of my heart devoted to it. Parklife” -Blur (Parklife 1994)-


INDICE

Borgata Mirafiori INQUADRAMENTO PERCEZIONE DELLO SPAZIO DENSITÀ FISICA DENSITÀ SOCIALE CARATTERI DEL LUOGO MARGINI, NODI E LANDMARK FUNZIONI E TRACCE

Forme, usi e misure dello spazio SUOLO VIABILITÀ BARRIERE

Parklife SPAZI DELLA MOBILITÀ E DELLA SOSTA BOSCO RIORGANIZZAZIONE DI UNO SPAZIO PROBLEMATICO



BORGATA MIRAFIORI


8

inquadramento dell’area nella città di torino

INQUADRAMENTO L’area di intervento si colloca a Mirafiori Sud, uno dei più grandi quartieri torinesi, che da solo costituisce la circcscrizione 10. Il focus progettuale si concentra sulla Borgata Mirafiori, un’area a Sud-Est dal polo industriale del FCA ed a Ovest dal parco Gustavo Colonnetti, facilmente raggiungibile con la linea tramviaria 4 e tramite autobus con le linee 34, 38, 63 e 71. L’area è prevalentemente caratterizzata dall’uso del suolo per l’edilizia residenziale, tuttavia è ben servita da numerevoli servizi quali: scuole primarie e secondarie, ospedale Valletta, centro sportivo, centro civico e distaccamento asl. Sebbene il tessuto edilizio sia fitto non mancano spazi aperti, un esempio è il giardino Camilla Ravera, i quali sono spesso non frequentati e non sufficientemente curati. La zona d’interesse è delimitata dagli assi viari quali, Corso Unione Sovietica, Via Gaspero Barbera, Strada delle Cacce e Strada Castello di Mirafiori.



10

PERCEZIONE DELLO SPAZIO E DEL SUO LIMITE Superato Corso Unione Sovietica, uno dei quattro margini che definiscono il quartiere, addentrandosi all’interno dell’area, si riscontrano repentini cambiamenti del tessuto edilizio e della sua organizzazione. Partendo da edifici residenziali multipiano, che formano una corona attorno alla zona, con esercizi commerciali al piano terra, si attraversano aree nelle quali si concentrano i punti focali del quartiere quali: parco attrezzato, ospedale, chiesa e galleria di negozi. Proseguendo verso est il tessuto acquisisce i caratteri tipici dell’ediliza pubblica, viceversa dirigendosi verso sud si evidenziano caratteristiche tipiche dei vecchi edificati della campagna torinese, quali cascine e fienili adibiti a case unifamiliari (progetto di Aires e Marchisio del 2013). Questa frammentazione del tessuto nelle diverse tipologie interseca differenti modi di concepire la città e genera una vivacità di luoghi, questo aspetto mutevole della spazialità è un aspetto fondamentale dell’area che deve essere preservato ed in alcuni casi migliorato.


11

TIPICA EDILIZIA RESIDENZIALE EDILIZIA PUBBLICA VECCHI EDIFICATI

0

100

200m

spazialità della borgata mirafiori


12

mappa percettiva


13

mappa percettiva


14

mappa percettiva


15

Residenza con al P.T. esercizi commerciali

Servizi per il pubblico Edifici di singola proprietĂ

Residenza con verde frammentato

Giardino

mappa percettiva


16

dittico


17

dittico


18

Circoscrizione 10 35203 ab 3392.65 ab/km2 3.95% della popolazione torinese

Legenda Circoscrizione 1 Circoscrizione 2 Circoscrizione 3 Circoscrizione 4 Circoscrizione 5

Borgata Mirafiori 9 281 ab 0.63 km2 14 731 ab/km2 1.04% della popolazione torinese

Circoscrizione 6 Circoscrizione 7 Circoscrizione 8

DENSITA’ FISICA

Circoscrizione 9 Circoscrizione 10

DATI TECNICI

L’impulso che ha caratterizzato questo lavoro è stato quello di comprendere il sistema degli indi- 1 vidui che risiedono e frequentano la zona ed il suo 2 funzionamento per poter identificare ed elaborare una strategia che migliori le dinamiche della vita di 3 4 quartiere. 4 35203 ab Qui di fianco vengono mostrati i grafici demograf3392.65 ab/km 3.95% della popolazione torinese ici tratti dal comune di Torino utili a comprendere 5 la tipologia di utenza raggiungibile in modo tale da 6 articolare un sistema che risolva le criticità dell’area. Le carte delle pagine seguenti permettono di cogliere quali siano le zone a bassa, media o alta densità attraverso un’analisi ed elaborazione della densità dell’edificato ed un’identificazione della morfologia degli edifici pubblici 1e privati. 4

4

6

7

x2

5

8 9

x3 x6

1

2

2

3 MIRAFIORI SUD CIRCOSCRIZIONE 10

10 3

18346 ab Età media 44.93

2

6

x5

16857 ab Età media 48.25

2

x5 popolazione torinese per circoscrizione

4

1

6

5

2

x2

x4

1

35203 ab 3392.65 ab/km2 3.95% della popolazione torinese

x4

Fonti: Gis, 3 x3 www.comune.torino.it/statistica/osservatorio 4 x6 5

6

5

3

1

6

5

x2

3

x3

4

x6

5

x4

6

x5

3

2

2

1

Bambini 10%

2

Giovani 24%

3

Adulti 34%

4

Anziani 32%

nuclei famigliari per numero di componenti

1 4 2

1

Bambini 10%

2

Giovani 24%

3

Adulti 34%

4

Anziani 32%

1 3

4 2

età media borgata mirafiori

3


19

AREA ALTA DENSITÀ AREA BASSA DENSITÀ

0

100

200m

densità fisica


20

BOX EDIFICI COLLETTIVI EDIFICI INDIVIDUALI SERVIZI PER IL PUBBLICO

0

100

200m

morfologia del costruito


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o rdi p Vene

DENSITA’SOCIALE

ggio

meri

Mart ed

ì pom

to Saba

erigg

io

Martedì mattina

Piazza

Domenica

ggio

meri

o rdi p Vene

Mart ed

ì pom

to Saba

erigg

io

Chiesa Oratorio

Martedì mattina

Domenica

ggio

meri

o rdi p Vene

Il passo successivo all’analisi della densità fisica è stato quello di comprendere quella, cioè il rapporto tra le interazioni sociali e la superficie di un’area. La zona selezionata presenta un elevato numero di interazioni, grazie anche alla presenza di attività attrattive (poste al centro). Questi fenomeni sono concentarti in particolari luoghi, orari e giorni. Il carattere distintivo che si evince durante la mattinata, più precisamente dalle 8 alle 13, è che la vita del quartiere si svolge al mercato, anziani e persone di media età confluiscono in questo luogo sinergico e vivo. Vicino ad esso e frequentato dalle medesime persone si identifica il complesso della parrocchia, luogo spirituale e di interazione. Nel pomeriggio l’area mercatile termina la sua centralità e si formano una serie di satelliti sparsi in tutta la zona. I nuclei che acquisiscono forza nel pomeriggio sono il centro anziani, l’oratorio ed i parchi gioco. Negli schemi qui a fianco vengono evidenziae le variazioni della densità sociale dei punti focali durante l’arco della settimana.

Mart ed

ì pom

to Saba

erigg

io

Martedì mattina

Parco

Domenica

ggio

meri

o rdi p Vene

Mart ed

ì pom

erigg

Martedì mattina

io

Mercato

to Saba

Domenica


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CARATTERI DEL LUOGO COMPLESSITA E LEGGIBILITÀ La struttura del luogo presenta situazioni leggibili e complesse, in particolare trovandosi al centro della piazza si identificano facilmente tutti i luoghi caratterizzanti il quartiere ed è molto semplice orientarsi. Viceversa quando ci si immerge all’interno della trama dell’edificato si perde completamente la cognizione del luogo, è difficile orientarsi ma si è stimolati a comprendere lo spazio, investigando alla ricerca di aree e situazioni particolari. Inoltre è presente un tratto edificato che si estranea completamente dal contesto torinese attuale, ovvero vecchie cascine restaurate adibite a residenza, con le strade lastricate e pavimentate che lo rendono un paese dentro la città, qui lo spazio risulta complesso, grazie ad edifici molto diversi tra loro e tutta una serie di viuzze che si diramano all’interno del tessuto costruito; sebbene esista la commistione di tutti questi elementi lo spazio rimane comprensibile e di facile lettura.

spazio leggibile

spazio complesso

spazio complesso ma leggibile


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SPAZIO COMPLESSO SPAZIO COMPLESSO MA LEGGIBILE SPAZIO LEGGIBILE

0

100

200m

complessità e leggibilità


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FOCALIZZAZIONE Sin da una prima analisi della zona, gli elementi focali risultano ben identificabili e caratteristici. La vocazione dell’area è rivolta ad anziani e ragazzi, difatti il mercato e una serie di servizi limitrofi offre punti di aggregazione per la porzione senile di popolazione. Tuttavia la zona non si identifica solo per questo poichè centri di aggregazioni per quella fascia più giovane della popolazione si ergono in diverse punti della superficie.

Mercato borgata mirafiori [1]

spazio anziani [2]

chiesa: anziani bambini [3]

1

3

4

2

numero elevato di parchi gioco [4]


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INTRAPPOLAMENTO Questo tipo di sensazione si genera in un punto della zona posto vicino alla stazione di Polizia Municipale dove da una grande via si viene incanalati all’interno di questo piccolo pertugio delimitato da muri alti, i quali provocano un sentimento di oppressione, per poi sbucare nella grossa piazza. Questo percorso sebbene sia il piÚ breve per raggiungere la piazza risulta poco percorso per la sensazione che trasmette.

intrappolamento [1]

intrappolamento [2]

1 2


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MARGINI, NODI E LANDMARKS margine di sutura-c. unione sovietica

Dai sopralluoghi e le fasi di indagine si evince la carta (pagina successiva) che rappresenta tutti quegli elementi, positivi e negativi, che identificano il luogo e il modo in cui lo si percepisce. Come margini si evidenziano gli assi viari, veri e propri elementi di sutura lineare assimilati come un elemento di separazione benchè siano pensati per unire diverse zone, ne è un esempio perfetto Corso Unione Sovietica. I nodi che si identificano sono di due tipologie: congiunzione e concentrazione. L’incrocio tra corso Unione e via Farinelli assume le connotazioni di un nodo di congiunzione, interscambio modale di trasporti e luogo di interruzione. Diversamente la parrocchia acquisisce il ruolo bivalente di nodo di concetrazione e landmark a breve raggio, poichè è un luogo di addensamento sociale ed è ben visibile nell’intorno. La piazza, invece, è investita del ruolo di landmark negativo facendosi carico di innumerevoli aspetti ostili, diventando un luogo utopistico ed estraneo alla vita di quartiere.

nodo di congiunzione-incrocio c. unione sovietica via a. farinelli

nodo di concentrazione/landmark-chiesa s.apostoli

landmark-piazza


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EDIFICI COLLETTIVI LANDMARK A BREVE RAGGIO MARGINI DI SUTURA NODI DI CONGIUNZIONE NODI DI CONCENTRAZIONE

0

100

200m

analisi sociologica


28

FUNZIONI E TRACCE FUNZIONI LATENTI E MANIFESTE Analizzando l’area si è riscontrato la presenza di molte funzioni latenti complementari, che rafforzano e arricchiscono le funzioni del luogo, senza entrare in conflitto con le funzioni manifeste presenti. In particolare si evidenzia l’utilizzo degli spazi verdi da parte di ragazzi e bambini come luogo di svago e d’incontro. Inoltre, alla precedente funzione si evince la presenza di forme spontanee di “cura” e manutenzione di alcuni spazi verdi da parte dei cittadini.

Forme impreviste di uso ludico dello spazio

Modalità non programmate di incontro informale

Forme spontanee di “cura” dello spazio pubblico ad opera di privati


29

Spazi gioco

Commercio

Campo sportivo


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CONFORMAZIONE DELLO SPAZIO La struttura fisica dello spazio è caratterizzata dalla forte presenza di spazi pubblici, importanza hanno quindi le numerose sedute e panchine presenti nell’area. Il loro differente posizionamento e distanza (a volte senza anche un apparente logica) conferiscono diverse conformazioni allo spazio ed alle interazioni.

Panchine a una distanza “sociale”

Panchine adatte alla comunicazione personale

Possibilità di scelta tra distanza sociale e personale


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POPOLAZIONE Il quartiere è pressochè fruito dalla popolazione residente, tuttavia al suo interno si evidenziano zone diametralmente opposte, da una parte sono riconoscibili attegiamenti di “cura”, come la creazione di un mausoleo e il taglio del manto erboso, e dall’altra numerosi fenomeni di appropriazione “conflittuale” quali segni di marcatura del territorio come tag e murales.

Appropriazione Conflittuale, tag e murales sono segno di “marcatura del territorio”

Appropriazione Conflittuale, tag e murales sono segno di “marcatura del territorio”

Segni di cura, e di presa in carico di spazi pubblici da parte dei residenti

Segni di cura, e di presa in carico di spazi pubblici da parte dei residenti



FORME, USI E MISURE DELLO SPAZIO


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SUOLO Nella seconda parte del libro l’attenzione è rivolta verso un’analisi del suolo poichè l’area, avendo grandi spazi con suolo permeabile frammentato ed una viabilità poco chiara, è difficile comprenderne la spazialità. Queste attenzioni permettono di focalizzare gli interventi su luoghi che evidenziano le maggiori problematiche. Lo studio si concentra dunque verso le tematiche della viabilità veicolare, del suolo permeabile e delle barriere che delimitano le zone private. Questo passo è fondamentale per intraprendere correttamente la successiva fase progettuale.


35

A

B C Sezione A D

Sezione B

Sezione C

Sezione D ASFALTO

Legenda: CLS 0

SUOLO PERMEABILE

100

200m

Verde Cls

Asfalto

0

50

100m

sezioni territoriali


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SUOLO IMPERMEABILE SUOLO PERMEABILE

0

100

200m

analisi del suolo


37

ATTREZZATURE SPORTIVE SUOLO PERMEABILE PRIVATO SUOLO PERMEABILE PUBBLICO

0

100

200m

suddivisione suolo permeabile


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VIABILITÀ Lo studio effettuato sulla viabilità veicolare permette di comprendere il reale utilizzo delle strade. Oltre al più trafficato, corso Unione Sovietica, le altre tre vie che caratterizzano il perimetro dell’area considerata (Via Gaspero Barbera, Strada delle Cacce e Strada Castello di Mirafiori), nonostante abbiano solo una corsia per senso di marcia sono piuttosto trafficate. Le vie, Arturo Farinelli, Palmiro Togliatti e Rodolfo Morandi, tagliano ortogonalmente l’area e permettono il raggiungimento dei servizi quali ospedale, chiesa e galleria commericiale con un flusso veicolare medio molto basso Mentre le restanti vie, sono pressochè strade chiuse il cui unico scopo è il raggiungimento del specifico edificato e il parcheggio sotto casa.

via gaspero barbera

via arturo farinelli

via timoteo riboli


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EDIFICATO STRADE AD ALTA PERCORRENZA

0

100

200m

STRADE A BASSA PERCORRENZA

viabilitÃ


40

BARRIERE In questa sezione si indaga ancora più nel dettaglio l’identità della barriera. L’idea di una porzione di città unita, collegata da un elemento verde e ricca di spazi di aggregazione si scontra invece con il concetto di quelle strutture che “volgono le spalle” alla natura e si chiudono al loro interno per infondere nell’individuo un senso di maggiore sicurezza e protezione. Inoltre le barriere non sono tutte uguali. Alcune sono invalicabili dalla vista, che costringono il passante a scontrarsi con un pieno che non lascia intravedere cosa risiede al di là, altre sono semplici reti , griglie, steccati , che vogliono rispondere all’esigenza di sicurezza del luogo, al concetto di “privato” e di “area destinata ad utenti specifici”, senza però precludere all’osservatore la comprensione di cosa stia al di là. In ogni caso lo studio è volto alla creazione di una vita in un parco cercando il più possibile un’unione dello spazio verde, non potendo eliminare queste barriere si cerca di “fonderle” nella trama vegetale.


41

BARRIERE PERMEABILII BARRIERE IMPERMEABILI EDIFICATO

0

100

200m

barriere


42

1,2 m

1,2 m

1,5 m 2m 0,5 m

2,5 m

barriera chiesa


43

barriera chiesa


44

0,2 m

2,5 m

0,1 m

1,8 m

2,5 m

0,4 m

5,4 m

barriera asl


45

barriera asl


0,1 m

0,3 m

2,5 m

0,2 m

46

3m

0,4 m

3m

6,8 m 0,3 m

barriera


47

barriera



PARKLIFE


50

VIVERE IN UN BOSCO L’area non funziona. Le abitazioni non comunicano con i grandi spazi pubblici presenti intorno ad esse. Forse perchè mal progettate? O perchè sono poche le zone veramente progettate? Immaginiamo di volerla rivoluzionare: l’idea è quella di aumentare questa percezione di parco piantumando, cercando di eliminare la percezione del contesto in cui si colloca l’area, creando in essa luoghi più chiusi o più aperti in modo da trasformarla in un Parklife: un polmone verde all’interno della città. E’ un progetto molto ambizioso poichè si ipotizza la creazione di un quartirere cosidettò “NO Car”, dentro una città la cui immagine industriale è strettamente legata al concetto di auto. Dalle analisi risulta che “il verde” non comunica con il contesto, sembra che sia stato inserito solo per rispettare le convinzioni di spazio urbano degli anni ‘70. Bisogna agire sull’idea di verde cercando di enfatizzare e far germogliare la vegetazione. Le piante verrano collocate ove possibile; le strade, quelle di pertinenza delle abitazioni, verrano trasformate in strade pedonali con l’inseirmento di piste ciclabili per spostarsi all’interno del tessuto residenziale, quelle invece che non possono essere trasformate subiranno un processo di mutazione del sedime stradale (da asfalto a ciottolo) con relativa diminuzione della velocità e verranno “inglobate” dalla vegetazione. Un ultimo punto focale sarà la piazza che dovrà diventare elemento distinitvo dell’area che fungerà da ritrovo sociale e scambio veicolare rappresentanto quindi il confine per l’utilizzo dell’autovettura e il relativo ingresso al Parklife.

BORGATA MIRAFIORI

SUOLO FRAMMENTATO

PERCHE’?

PIAZZA MAL PROGETTATA

VIABILITA’ CHE SEPARA

CREARE UN SISTEMA CHE UNISCA IL QUARTIERE

PARKLIFE

ISOLE VERDI


51

IMPRESSIONI Un importante mezzo utilizzato per comprendere ancor più l’area e per capire l’impatto che il nostro progetto potrebbe avere sulla gente sono le interviste. Durante i sopraluoghi abbiamo raccolto le testimonianze di quindici persone che, in giorni e orari differenti, ci hanno dato le loro opinioni rispondendo alle nostre domande. 1. Cosa funziona e cosa non funziona in Borgata Mirafiori? 2. Che cosa cambierebbe per migliorare Borgata Mirafiori? 3. Come percepisce la forte presenza di verde pubblico? Ne è fruitore abituale? 4. Come percepisce la piazza? 5. Come vede la trasformazione dell’area in un bosco lineare (spiegazione del progetto)? Tra le risposte più ricorrenti al primo quesito emergono, come elementi positivi, la presenza del verde, il traffico ridotto, la possibilità di usare la biciletta in sicurezza, e la tranquillità del posto; tranquillità che viene vista dai soggetti più giovani intervistati come un punto non del tutto positivo, in quanto segnalano la scarsa presenza di luoghi di svago e la costrizione di andare a cercarli altrove. Altro elemento negativo riscontrato sono la scarsa e approssimativa manutenzione del verde da parte del comune più in generale è emerso una scarsa attività della circoscrizione sul quartiere. Al secondo quesito le risposte sono state eterogenee anche in funzione dell’età dell’intervistato; tendenzialmente gli anziani trovano che Borgata Mirafiori vada bene com’è, i giovani vorrebbero come già emerso dal primo quesito maggiori strutture per lo svago come locali e cinema. Il verde viene percepito da tutti gli intervistati come un elemento positivo e caratterizzante della zona, la maggior parte degli intervistati passano abitualmente del tempo libero all’esterno; chi per

passeggiare, chi per portare a spasso il cane, chi per portare i figli o i nipoti ai parchi giochi o chi per incontrarsi con gli amici e giocare a pallone. Differente invece è l’opinione che la gente intervistata ha sulla piazza che viene percepita come uno spazio inutilizzato e non invitante a passarci del tempo; troppo calda d’estate in quanto priva di ripari all’ombra viene vista come un fallimento da parte del comune . All’esposizione del progetto da noi elaborato le reazioni sono state positive per la totalità degli intervistati per quanto riguarda la piantumazione di nuove specie arboree e per l’implementazione di piste ciclabili nella zona. La trasformazione della piazza ha suscitato interesse come possibile opportunità di riutilizzo di quello spazio pubblico attualmente inutilizzato. Reazioni non del tutto favorevoli ha invece trovato la soluzione da noi adottata di delocalizzare e concentrare i parcheggi in singoli punti, motivando la risposta sia perché non vogliono rinunciare alla comodità di parcheggiare sotto casa altri motivando la risposta affermando che i parcheggi sono appena sufficienti.


52

SPAZI DELLA MOBILITÀ E DELLA SOSTA Dall’analisi della viabilità si evince la necessità di una trasformazione delle strade “chiuse”, il cui scopo è esclusivamente il raggiungimento dell’abitazione. Per queste si prevede di realizzare percorsi pavimentati pedonali e ciclabili dove il traffico veicolare sarà concesso occasionalmente. In quei tratti viabili, invece, in cui non è possibile una trasformazione pedonale, si prevede di ridurre la velocità a 30 km/h tramite una pavimentazione a lastre o ciottoli con eventuali dissuasori e di “nascondere” il tracciato inglobandolo all’interno del sistema verde. Il trattamento e la modifica dei sedimenti stradali porta all’eliminazione dei parcheggi intorno agli edifici, molto spesso in eccesso o mal organizzati, fornendo dunque più spazio per poter gestire la maglia di alberi. L’eliminazione dei parcheggi intorno all’abitato comporta la necessità di reintegrare tale macanza, sono state dunque selezionate delle aree, ragionevolmente grandi, da adibire a parcheggio, accentrando la sosta veicolare.

campione strada convertita in pedonale

campione strada modificata con velocità ridotta

area collocamento parcheggio

area collocamento parcheggio


53

EDIFICATO STRADE AD ALTA PERCORRENZA

0

100

200m

STRADE A BASSA PERCORRENZA

spazio della mobilità esistente


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EDIFICATO PERCORSI CICLOPEDONALI SEGNATI

0

100

200m

STRADE ESISTENTE

spazio della mobilità ciclopedonale


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EDIFICATO STRADE PEDONALI STRADE A VELOCITÀ RIDOTTA

0

100

200m

STRADE ESISTENTI

spazio della mobilità da progetto


56

SPAZIO DELLA SOSTA EDIFICATO

0

100

200m

spazi della sosta esistenti


57

SPAZIO DELLA SOSTA EDIFICATO

0

100

200m

spazi della soste da progetto


58

0

5

10

20m sezione stradale esistente/ sezione stradale trasformata in ciclopedonale


59

SCHIZZO E FOTOINSERIMENTO


60

0

5

10

20m sezione stradale esistente/ sezione stradale trasformata a velocitĂ ridotta


61

schizzo e fotoinserimento


62

Grigliato erboso

Pavimentazione drentante Asfalto pigmentato

Marciapiede esistente

Cordolo in legno

focus strada ciclopedonale


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Pavimentazione drentante Asfalto pigmentato Pavimentazione in sanpietrini

Marciapiede esistente

Cordolo in legno

focus strada a velocitĂ ridotta


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SPAZI DELLA MOBILITÀ A VELOCITÀ RIDOTTA SPAZI DELLA MOBILITÀ PEDONALE NUOVI SPAZI DELLA SOSTA


65

assonometria generale spazio della mobilitĂ e della sosta


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BOSCO La seconda fase prevede uno studio sulla piantumazione arborea, in primo luogo ipotizzando una griglia regolare, sulla quale verranno collocati gli alberi andando poi a sottrarre elementi che collimano con edifici e strade. Successivamente per decidere quale tipologia d’albero pùo essere collocata è stato svolto uno studio delle vegetazione esistente catalogandola attraverso un erbario, strumendo fondamentale per poter scegliere un’adeguata tipologia di piante da inserire nei diversi ambiti del progetto [Rif. Appendice]. Lo scopo di questa fase progettuale sarà enfatizzare l’idea di vivere in un bosco che in minima parte è già presente nell’area.


67

CA PN MP

QR FN CB LA PH

AS CB PA CB

PL

PA AS Aa BA

PL

PL

CA LT QR TN PN AS

PL

QR CA CA PL AC

As PL

AR

TN TN TN

CA FM

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CA

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TN

QR

TN

BA PA

BA

PA

LT

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PA

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BA

AS

IP

TN

PH TN cs

PL

PA GS

MP

CA

PA FM

LA PH

PN

TN

TN

PA

AS

CA

TN

PA

PA

PA

CA Aa

Aa Aa AA

BA PA

0

100

200 m

vegetazione esistente


68

12 m

12 m

SCHEMA GRIGLIA Successivamente allo studio della vegetazione esistente è stata selezionata la tecnica di piantumazione presente su strada delle Cacce e su di essa è stata montata la griglia sulla quale poi collocare gli alberi di progetto. La griglia è composta da una successione di quadrati di 12x12m, al cui centro è collocato il fusto dell’albero come visibile nello schema qui a fianco. La griglia viene estesa su tutta l’area oggetto di studio che va da strada delle Cacce a via P. Togliatti.

24 m

24 m

36 m

36 m


69

0

100

200 m

VEGETAZIONE VIA DELLE CACCE

schema griglia


70

LT

BA

MP

LT

MP

CB LA CB TN CB BA CB TN

AS CA

TN

LA TN

PL

MP PN

PH

PL PL

AS

IP

TN

AN TN

TN

TN TN

PA

PL

LT

CA Aa CA

PH

LT

Aa

PA AS

AN

MP

AS

TN

IP AA

BA

TN

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QR

LT

LT

AA CB

PA BA

QR CA

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PH

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CA

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BA

TN PA

LT

BA

CA

FM

AS

PA

AS

LA

QR

BA

QR

RO

PH

CA

AS

AS

PL

PL

AC AC

AS IP PA AS LT

TN

TN

PA

IP

TN

TN

PL

CA

TN

CA

CA CA

0

100

200 m

piantumazione progettuale


71

schizzo e fotoinserimento


72

focus assonometrico 1


73

focus assonometrico 2


74

ALBERI PROGETTO ALBERI ESISTENTI


75

assonometria generale vegetazione di progetto


76

RIORGANIZZAZIONE DI UNO SPAZIO PROBLEMATICO La negatività delle tecniche progettuali che hanno investito l’area ha come protagonista la piazza di Borgata Mirafiori e l’annesso parcheggio sotterraneo che si palesano come enormi spazi inutilizzati, sia in superficie che in profondità, con una tettoia di forma ellittica che si sviluppa nel centro. Quattro blocchi per le uscite pedonali si ergono agli angoli e il profondo solco generato dalla rampa d’ingresso al parcheggio rendono questo luogo scarno e insensato.


77

COME AGIRE? La complessa negatività del luogo implica la necessità di uno sforzo maggiore per cercare di dare a questo luogo la giusta dose di visibilità, vivibilità e funzionalità. Per fare questo è necessario imbrigliare lo spazio, poichè troppo grande da gestire per un unica funzione. Si predisponde quindi di ancorare al già esistende campo da calcio un blocco di attività sportive con annessi servizi quali spogliatoi e bar, in modo da incentivare l’affluenza alla piazza. Sulla sinistra si ergerà una tettoia dalle forme snelle e leggere sotto la quale verrano innestati alle strutture delle uscite pedonali due volumi comprendenti la ciclofficina e il deposito biciclette, strumenti per la valorizzazione dell’ idea NO Car. Il parcheggio (oltre a quello sotterraneo rimesso in funzione) sarà spostato sulla testata superiore e presenterà dei “tagli” vegetali pedonali che collegeranno la piazza al vicino oratorio.w

GREEN SPACE SQUARE SPORT

PARKING

SPAZIO GRANDE E INGESTIBLIE

GREEN SPACE

POVERO DI FUNZIONI

NECESSITA DI

CARATTERIZZARE E IMBRIGLIARE LO SPAZIO

PARKING

AWNING

SQUARE

WOODLAND

SPORT

WOODLAND


78

EDIFICATO AREA SPORTIVA PARCHEGGIO EDIFICATO AREA SPORTIVA

PAVIMENTAZIONE

PARCHEGGIO VERDE PUBBLICO

VERDE PUBBLICO

PAVIMENTAZIONE

0

10

20

30m

stato di fatto della piazza


79

EDIFICATO AREA SPORTIVA NUOVO EDIFICATO

PARCHEGGIO

EDIFICATO AREA SPORTIVA

PAVIMENTAZIONE

PARCHEGGIO VERDE PUBBLICO

VERDE PUBBLICO

PAVIMENTAZIONE

NUOVO EDIFICIO

0

10

20

30m

riorganizzazione progettuale della piazza


80

schizzo e fotoinserimento


81

focus assonometrico


82

ALBERI ESISTENTI

assonometria generale stato di fatto


83

SPAZIO DELLA MOBILITÀ DI PROGETTO SPAZIO DELLA SOSTA DI PROGETTO ALBERI PROGETTO ALBERI ESISTENTI

assonometria generale di progetto



APPENDICE


ERBARIO AA ACERO AMERICANO Acer negundo

Famiglia: Aceraceae Origini: Nord America Altezza: altezza massima di 20 m. Corteccia: grigio-bruna con screpolature piatte e strette. Foglie: foglie impari pennate composte da 3-5-7 foglioline.

AC ACERO CAMPESTRE Acer campestre

Famiglia: Aceraceae Origini: Europa Altezza: altezza massima di 20 m. Corteccia: bruna e fessurata in placche rettangolari. Foglie: palmate-lobate con 3-5 lobi profondi fino a metĂ lamina.

AN ABETE NORMANDIANO Abies nordmanniana

Famiglia: Pinaceae Origini: Caucaso, Armenia Altezza: altezza di 40-60 m. Corteccia: corteccia di colore grigiastro. Foglie: foglie aghiformi di colore verde intenso.


AR ACERO RICCIO Acer platanoides

Famiglia: Aceraceae Origini: Giappon e Corea Altezza: altezza massima di 25 m. Corteccia: grigia, liscia ed articolata, presto ramificata. Foglie: palmate con 5-7 lobi appuntiti.

AS ACERO SACCARINO Acer saccharinum

Famiglia: Aceraceae Origini: Nord America Altezza: altezza massima di 40 m. Corteccia: la corteccia è liscia e di colore grigio-bruno.r Foglie: lobate, lunghe 8-16 cm, margine con dentatura doppia.

BA BAGOLARO Celtis australis

Famiglia: Ulmaceae Origini: Europa meridionale, Asia minore Altezza: altezza massima di 25 m. Corteccia: liscia e grigia. Foglie: da ovate o lanceolate, lunghe 5-16 cm.


CA CEDRO ATLANTICO Cedrus atlantica

Famiglia: Pinaceae Origini: Nord Africa Altezza: 30 m se coltivato, 45 m se allo stato spontaneo. Corteccia: colore grigio-bruno, si presenta fessurata e screpolata. Foglie: aghiformi e sempreverdi.

CB CARPINO BIANCO Carpinus betulus

Famiglia: Betulaceae Origini: Europa occidentale Altezza: altezza di 20-25 m. Corteccia: sottile e liscia, di colore grigio. Foglie: ovato-oblunghe, con nervature in rilievo.

CS CILIEGIO SELVATICO Prunus avium

Famiglia: Rosaceae Origini: Europa, Asia minore, Caucaso, nord Africa Altezza: altezza di 20-30 m. Corteccia: liscia grigio-bruna o rosso-bruna lucida. Foglie: lamina oblanceolata


FA FAGGIO Fagus sylvatica

Famiglia: Fagaceae Origini: Europa Altezza: altezza massima di 30 m. Corteccia: liscia di colore grigio metallico. Foglie: ovate con 5-8 paia di nervature laterali.

FM FRASSINO MAGGIORE Fraxinus excelsior

Famiglia: Oleaceae Origini: Europa Altezza: altezza massima di 40 m. Corteccia: grigio-bruna, screpolata longitudinalmente. Foglie: pennate lunghe fino a 35 cm, composte da foglioline.

FN FARNIA Quercus robur

Famiglia: Fagaceae Origini: Europa, Asia occidentale, Africa settentrionale Altezza: altezza massima di 45 m. Corteccia: grigia-bruna pallida. Foglie: lamina da abovata a quasi cuneata, lunga 5-15 cm.


GS GINEPRO SABINA Juniperus sabina

Famiglia: Cupressaceae Origini: Europa, Asia, Nord America. Altezza: altezza massima di 6 m. Corteccia: la corteccia è di colore bruno-rossiccia. Foglie: squamiformi, appressate al rametto, color verde intenso.

IP IPPOCASTANO Aesculus hippocastanum

Famiglia: Hippocastanaceae Origini: Balcani, Caucaso Altezza: altezza massima di 30 m. Corteccia: bruno grigiastro, si sfalda in grosse placche. Foglie: lamina formata da 5-7 segmenti fogliari oblunghi.

LA LARICE Larix decidua

Famiglia: Pinaceae Origini: Europa centrale Altezza: altezza massima di 40 m. Corteccia: profondamente fessurata, si rompe in scaglie. Foglie: aghiformi e sottili, lunghe 2-4 cm, molli e non pungenti.


LT LIRIODENDRO TULIPIFERO Liriodendron tulipifera

Famiglia: Magnoliaceae Origini: Nord America Altezza: altezza di 45-50 m. Corteccia: grigia con polloni rossastri. Foglie: quadrangolari tagliate in un largo apice squadrato.

MB MAGNOLIA BIANCA Magnolia grandiflora

Famiglia: Magnoliaceae Origini: Stati Uniti sud orientali Altezza: altezza di 18-30 m. Corteccia: la corteccia è di colore grigio scuro. Foglie: da ellittiche a obovate di colore verde lucente.

MP MIRABOLANO PORPORINO Prunus cerasifera pissardii

Famiglia: Rosaceae Origini: Balcani Altezza: altezza massima di 9 m. Corteccia: colore bruno-rossiccio, fessurata e squamata. Foglie: ovate o ellittiche di colore rosso scuro.


NN NOCE NERO Juglans nigra

Famiglia: Junglandacee Origini: Nord America Altezza: altezza massima di 40 m. Corteccia: bruno-scura, reticolata e corrugata. Foglie: pennate lunghe 25-60 cm., composte da 11-23 foglioline.

OC OLMO CAMPESTRE Ulmus minor

Famiglia: Ulmaceae Origini: Europa mediterranea, Asia minore. Altezza: altezza di 20-30 m. Corteccia: grigio scuro, liscia. Foglie: alternate, di forma ellittica, presentano margine dentellato.

PA PINO NERO AUSTRIACO Pinus nigra

Famiglia: Pinaceae Origini: Austria, Balcani. Altezza: altezza massima di 40 m. Corteccia: squamosa da grigio-bruna a grigio-nera. Foglie: aghi robusti, rigidi, ricurvi, punta pungente a gruppi di due.


PH PINO DELL’HIMALAYA Pinus wallichiana

Famiglia: Pinaceae Origini: Himalaya Altezza: altezza di 40-45 m Corteccia: grigio-bruna/ grigio-nerastra, resinosa. Foglie: aghi verde-bluastro, pendenti dai rami.

PL PLATANO Platanus hybrida

Famiglia: Platanaceae Origini: sconosciute, probabilmente ibrido. Altezza: altezza massima di 35 m. Corteccia: si sfalda in scaglie sottili, parte sottostante esposta. Foglie: palmato-lobate di 25 cm.

PN PIOPPO NERO Populus nigra

Famiglia: Salicaceae Origini: Europa, Asia occidentale Altezza: altezza massima di 30 m. Corteccia: grigio-brunastra, rugosa. Foglie: da triangolari a romboidali di 6-10 cm.


QR QUERCIA ROSSA Quercus rubra borealis

Famiglia: Fagaceae Origini: Nord America Altezza: altezza massima di 35 m. Corteccia: lucida, grigia, si scurisce e fessura con l’età . Foglie: lobate, lunghe 10-22 cm, incise in 7-11 lobi angolosi.

RO ROBINA Robinia pseudoacacia

Famiglia: Fabaceae Origini: Nord America Altezza: altezza massima di 25 m. Corteccia: colore marrone chiaro molto rugosa. Foglie: imparipennate con 11-21 foglioline ovate non dentate.

TN TIGLIO NOSTRANO Tilia platyphyllos

Famiglia: Tiliaceae Origini: Europa meridionale, Asia minore. Altezza: altezza massima di 30 m. Corteccia: grigio-bruna. Foglie: lamina lunga fino a 17 cm, pubescente su ambo le pagine.


The Sponge


Atelier Progetto Urbanistico C Corso Di Laurea Magistrale in Architettura per il progetto sostenibile Politecnico di Torino, A.A. 2015-2016 prof. Angelo Sampieri (Urbanistica) prof.ssa Silvia Crivello (Sociologia dell’ambiente) collaboratori: Leonardo Ramondetti, Quirino Spinelli


STEFANO DI VIETRI GIULIA DONADI FRANCESCO FIORENTINO ANGELO GANGI



INDICE

1. Al confine di Torino MARGINI DESTINAZIONI D’USO POPOLAZIONE - DENSITÁ FISICA - DENSITÁ SOCIALE LEGGIBILITÁ E COMPLESSITÁ FOCALIZZAZIONE SICUREZZA E INSICUREZZA APPROPRIAZIONE DEGLI SPAZI SPAZI CONCAVI E SPAZI CONVESSI SPAZI APERTI PUBBLICI E PRIVATI

2. Spazi operabili TRAMA DEGLI SPAZI OPERABILI TIPI DI SPAZI OPERABILI PROGRAMMA L’OPINIONE DEGLI ABITANTI

3. The Sponge CAMPIONATURA SOPRAELEVARE RIQUALIFICARE RICOSTRUIRE

4. Appendice INTERVISTE



1. Al confine di Torino


CENTRO CITTÁ

MIRAFIORI

LINGOTTO

MONCALIERI NICHELINO

LOCALIZZAZIONE AREA ALL’INTERNO DELLA CITTÁ


L’area oggetto di interesse progettuale si colloca a Torino, all’interno del quartiere di Mirafiori sud, nei pressi di Borgo San Pietro e a sud-ovest di Piazza Bengasi. Situata in prossimità del parco Colonnetti, risulta apparentemente un quartiere compatto ma al tempo stesso suddiviso tra il comune di Torino, di Moncalieri e di Nichelino. Le sensazioni percepite attraverso il primo sopralluogo, sono state sintetizzate con l’elaborazione di alcune mappe mentali, le quali sono la rappresentazione di elementi significativi presenti nel tessuto urbano. Risulta evidente come l’impressione generale sia improntata su elementi caratterizzanti quali la presenza di un grande polo commerciale (il supermercato Esselunga) e di parchi pubblici, l’importanza di via Sestriere e via Onorato Vigliani dal punto di vista dei servizi e dei trasporti e la forte impronta del parco Colonnetti. Questi elementi di interesse pubblico si pongono in dialogo con la tranquillità del cuore del quartiere il quale si presenta quasi come un paese a sè, perchè “isolato”, ma al tempo stesso dipendente dalla città di Torino. Quest’ultimo infatti si sviluppa a sud di via Onorato Vigliani fino ad arrivare nei pressi del fiume Sangone e si presenta come un aggregato densamente edificato, caratterizzato da isolati quasi inaccessibili sia a livello fisico che visivo. Il quartiere non presenta molte attività di interesse al suo interno che risultano concentrate in alcuni punti. Dai sopralluoghi effettuati possiamo dedurre che la funzione principale del quartiere sia quella di un quartiere dormitorio.


10

MAPPA MENTALE


11

MAPPA MENTALE


12

MARGINI Grazie all’analisi dei margini, sono stati individuati gli elementi presenti sul territorio che vanno a creare una sorta di dialogo o cesura tra il quartiere sottoposto a progetto e il resto della città. MARGINI Sono stati quindi individuati dei margini barriera, ovvero elementi che creano un distacco, anche se non totale, tra il quartiere e la città; questi ultimi prendono forma nell’impronta territoriale della ferrovia che si estende da nord a sud, ed effettua il suo passaggio proprio nei pressi di Piazza Bengasi ma

anche nella presenza del fiume Sangone. I margini sutura, in altro modo, si configurano come elementi territoriali di collegamento con il resto della città; sono state individuate due vie tra AREAVigliani. OGGETTO DI ANALISI cui, Via Sestriere e Via Onorato Durante i numerosi sopralluoghi sono stati individuati margini barriera ad una scala ridotta tra cui margini barriera fisici e visivi, percepibili nel trittico seguente.

MARGINI BARRIERA MARGINI BARRIERA MARGINI SUTURA

MARGINI SUTURA AREA OGGETTO DI ANALISI

0

1000

2500m MARGINI

0


13

margini

MARGINI BARRIERA ferrovia - recinzione - cantiere


14

DESTINAZIONI D’USO

ELL’AREA

Grazie ai sopralluoghi effettuati è stato possibile individuare una modesta varietà di destinazioni d’uso presenti all’interno dell’area di interesse. Una prima sensazione ha portato a pensare il quartiere quasi totalmente residenziale, invece al suo interno sono presenti anche officine per la riparazione di autovetture, seppur non numerose.

ANALISI DELLe destinazioni d’uso

Una successiva analisi mirata ha portato alla conferma dell’ipotesi primordiale di quartiere quasi totalmente residenziale; tuttavia sono stati individuati, a livello puntuale, insediamenti per il lavoro ed edifici non residenziali ma ad uso pubblico, i quali si configurano nel supermercato, nella scuola, in una chiesa e in alcune piccole attività commerciali.

I

89 %V RI

7%

INSEDIAMENTI RESIDENZIALI INSEDIAMENTI PER IL LAVORO

ITO

EDIFICI NON RESIDENZIALI AD USO PUBBLICO

4% insediamenti residenziali insediamenti per il lavoro edifici non residenziali ad uso pubblico 0

1000

2500m

DESTINAZIONI D’USO


15

POPOLAZIONE L’analisi della popolazione della circoscrizione è stata prodotta a partire dall’elaborazione dei dati statistici provenienti dall’ISTAT, dal momento che i sopralluoghi non sono stati sufficienti a definirla. Grazie a questi dati è stato possibile identificare la varietà della popolazione, che si compone per la maggior parte di famiglie e persone anziane.

Il quartiere, come affermato in precedenza, si presenta generalmente come un aggregato quasi del tutto redisenziale, unito ad una bassa percentuale di lavoratori. Inoltre, la presenza del grande supermercato, di una scuola, chiese e luoghi religiosi, ha permesso di notare un modesto flusso di persone in transito.

Popolazione residente Circoscrizione 10 38224

0-5 anni - 1828

Popolazione residente Torino 896773

16-30 anni - 5399

8-15 anni - 3152 31-60 anni - 15809 60-105 anni - 12236

FRUITORI DELL’AREA Residenti Lavoratori

Residenti stranieri 3057,92 Residenti italiani 35166,08

Di transito

ANALISI DEMOGRAFICA circoscrizione 10


16

DENSITÁ FISICA ANALISI DELLA DENSITÀ E DELLE tipologie edilizie ANALISI DELLA DENSITÀ E DELLE tipologie edilizie Considerando il quartiere densamente edificato ed inoltre prettamente residenziale, si è ritenuto necessario elaborare un’analisi della densità fisica in maniera tale da comprendere nel particolare la capienza del costruito. Si tratta infatti della densità data13% dal rapporto tra numero di abitanti e superficie di13%

una determinata area. L’elaborazione si è dimostrata efficace considerando la grande varietà di tipologie edilizie e la loro contrapposizione ad altezze diffe12% renti e completamente sconnesse tra loro, a testi12% monianza dell’impronta della speculazione edilizia del XX40% secolo. 40%

35% 35%

12%

EDIFICI 4-5 PIANI

EDIFICI 1 PIANO

13%

40%

EDIFICI 1 PIANO EDIFICI 1 PIANO EDIFICI 2 - 3 PIANI EDIFICI EDIFICI 23 -- 34 PIANI PIANI

12% 13%

35%

EDIFICI 3 - 4 PIANI EDIFICI > 5 PIANI EDIFICI > 5 PIANI

40%

EDIFICI > 5 PIANI

EDIFICI 2-3 PIANI

35%

0

1000

2500m

0

1000

2500m

EDIFICI 1 PIANO EDIFICI 2 - 3 PIANI

TIPOLOGIE EDILIZIE

EDIFICIpatrimonio 3 - 4 PIANI edilizio EDIFICI 5 PIANI EDIFICI >1 PIANO EDIFICI 2 - 3 PIANI EDIFICI 3 - 4 PIANI EDIFICI > 5 PIANI

TIPOLOGIE EDILIZIE villetta - condominio - insediamento lavorativo


ANALISI DELLA DENSITÀ E DELLE tipologie edilizie

EDIFICI 1 PIANO EDIFICI 2-3 PIANI

0

1000

0

1000

2500m

2500m

EDIFICI 4-5 PIANI EDIFICI > 5 PIANI

DENSITÁ FISICA


18

DENSITA’ - MATTINA DENSITA’ SOCIALE Successivamente all’individuazione delle destinazioni d’uso, della tipologia di popolazione e della densità fisica, è stato possibile analizzare la densità sociale del quartiere in oggetto. Si tratta di un’elaborazione che dimostra il quantitativo stimato di utilizzo degli spazi da parte della popolazione che vive la zona. E’ stata effettuata una divisione per i vari periodi del giorno con situazioni diverse durante la mattina, il pomeriggio e la sera. Essendo il quartiere prettamente residenziale, le abitazioni sono considerate sempre come luoghi a bassa densità. Risulta evidente come al mattino i luoghi densamente frequentati siano la scuola, l’area mercatale e il supermercato Esselunga. Generalmente i luoghi lavorativi, come officine e carrozzerie numerose nella zona, sono considetati come luoghi a media densità nel corso del mattino e del pomeriggio, mentre nelle ore serali sono considerati come luoghi a bassa densità. Durante le ore pomeridiane si può notare anche una media densità per i parchi pubblici e le zone comuni quali piazze o circoli. Nelle ore serali, inoltre, si evidenzia una diffusa bassa densità su tutta la zona, mentre la media densità si puntualizza in alcuni ambiti quali il palazzetto sportivo “Le Cupole”, la piazza di fronte all’Esselunga ed alcuni luoghi per attività notturne.

MATTINA

DENSITA’ BASSA DENSITA’ MEDIA

DENSITA’ ALTA DENSITA’ ALTA DENSITA’ MEDIA DENSITA’ BASSA


19

- POMERIGGIO DENSITA’ -DENSITA’ POMERIGGIO

DENSITA’ -DENSITA’ SERA - SERA

POMERIGGIO

SERA

0

10000

1000 2500m

2500m

DENSITÁ SOCIALE


nodi 20

LEGGIBILITÁ E COMPLESSITÁ LANDMARK E NODI Durante i primi sopralluoghi è stata riscontrata una generale sensazione di spaesamento e di difficoltà a percepire la propria collocazione all’interno della città e successivamente la percezione della propria posizione nel quartiere. Grazie ad alcuni scorci e coni visivi presenti nel costruito siamo riusciti ad individuare, guardando a breve e a lunga distanza, alcuni elementi riconoscibili sul territorio che hanno permesso l’orientamento personale. Fondamentale è stata la visione del grattacielo della Regione, che si considera come un landmark a lungo raggio, e successivamente l’individuazione di punti focali tra cui il supermercato Esselunga, Piazza Bengasi e ildiPalazzetto sportivo “Le Cupole”, nodi congiunzione 0 identificati come landmark a breve raggio.

landmark

1000

nodi

2500m

nodi di concentrazione

landmark a breve raggio

LANDMARK A BREVE RAGGIO

landmark a lungo raggio

LANDMARK A LUNGO RAGGIO

nodi nodi

land 0

1000

2500m

INDIVIDUAZIONE DEI LANDMARK

land


21

landmark

LANDMARK collina - grattacielo della regione - case popolari corso trieste


22

nodi

ark

nodi L’analisi e l’individiazione dei nodi porta a definire puntualmente luoghi in cui si può circolare. A seconda della loro funzione possono essere di congiunzione e quindi avere un interesse come fulcro, ad esempio, viario (seconda foto del dittico) o di concentrazione e quindi fungere da luogo di aggregazione di persone per un interesse collettivo quale potrebbe essere il supermercato (prima foto del dittico).

nodi di congiunzione

NODI DI CONGIUNZIONE

0

1000

2500m

nodi di concentrazione

NODI DI CONCENTRAZIONE

landmark a breve raggio landmark a lungo raggio

nodi di congiunzione

0

1000

nodi di concentrazione landmark a breve raggio 0

1000

2500m

landmark a lungo raggio

INDIVIDUAZIONE DEI NODI

2500m


23

nodi

NODI piazzale esselunga - incrocio via sestriere/via candiolo


24

FOCALIZZAZIONE L’area analizzata è caratterizzata da una bassa densità sociale, in quanto carente di zone di interesse turistico o

La degli spazi partifocalizzazione animate tipiche del centro città. Le uniche urbani forme di focalizzazione presenti sono rappresentati dal palazzetto dello sport “Le Cupole” e dall’oratorio Sant’Andrea. Zona a bassa densità focalizzata

Pallazzetto dello sport “Le cupole”

campetto

Zona a bassa densità non focalizzata

campetto di calcio oratorio sant’Andrea

vie dell’area analizzata

ZONE A BASSA DENSITÁ SOCIALE FOCALIZZATA


25

Pallazzetto dello sport “Le cupole”

campett

Zona a bassa densità non focalizzata

campetto di calcio oratorio sant’Andrea

vie dell’area analizzata

ZONE A BASSA DENSITÁ SOCIALE NON FOCALIZZATA


26

SICUREZZA Edi INSICUREZZA Tipologia sensazioni di sicurezza/insicurezza

Spazzi a bassa densitàda diversi tipi d’insicurezza dovuti all’incuria, al vandalismo e allo scarso utilizL’area analizzata è caratterizzata

Tipologia di sensazioni di sicurezza/insicurezza zo di spazi pubblici da parte dei residenti. Ciò comporta sensazioni di spaesamento e di inutilizzo di aree che, seppur attrezzate, non trasmettono sensazioni di benessere e sicurezza. Spazzi a bassa densità

Sensazione di spaesamento e abbandono - Area gioco via somalia

Sensazion

Sensazione di spaesamento e abbandono - Area gioco via somalia

Sensazion

Sensazione di spaesamento e inutilizzo - giardino via somalia

Sensazion

Sensazione di spaesamento e inutilizzo - giardino via somalia

SENSAZIONE DI SPAESAMENTO parco via somalia - parco area cani

Sensazion


27

Sensazione di abbandono - Area gioco piazza monastir

Sensazione di abbandono - Area gioco piazza monastir

Sensazione di abbandono ed incuria - Piazza corso dante-via sestriere

SENSAZIONE DI ABBANDONO piazza monastir - piazzale via sestriere/via candiolo

Sensazione di abbandono ed incuria - Piazza corso dante-via sestriere


28

APPROPRIAZIONE DEGLI SPAZI L’area analizzata è caratterizzata da piccoli orti abusivi a ridosso della linea ferroviaria e segni di marcartura del

Fenomeni di Appropriazione territorio con scritte su saracinesche di garage e su muri che denotano fenomeni di appropriazione conflittuale. Appropriazione conflittuale

orti abusivi adiacenti alla linea ferroviaria

Segni di mar

Micro-segregazione

Segni di marcatura del territorio - tag giardino via somalia dedicato al passeggio dei cani

APPROPRIAZIONE CONFLITTUALE orti abusivi - segni di marcatura del territorio


29

APPROPRIAZIONE CONFLITTUALE segni di marcatura del territorio


30

2)

1) Cantiere diE SPAZI Piazza Bengasi SPAZI CONCAVI CONVESSI L’area presenta parchi pubblici e piazze che trasmettono la sensazione di accoglienza al loro interno e si presentano, quindi, come spazi concavi. D’altra parte vi sono, invece, spazi che trasmettono la sensazione di esser in campo libero e sono percepiti, quindi, come spazi convessi.

3) Piazza Monastir

4)

5) Parco adiacente Palazzetto le Cupole

6)

SPAZI CONCAVI piazza monastir - parco via somalia


31

2)

1) Cantiere di Piazza Bengasi

3) Piazza Monastir

SPAZI CONVESSI cantiere piazza bengasi -piazzale circolo anziani

4)


32

SPAZI APERTI PUBBLICI E PRIVATI Un’attenta analisi della naturalità ha permesso di comprendere quello che circonda l’edificato ed in particolar modo a identificare le tipologie edilizie, sia che si trattasse di ville con giardino sia di palazzi privi di natura attorno. La zona prende così forma come una rappresentazione a mosaico in sfumature di blu che vogliono indicare le differenti tipologie di naturalità tra cui orti, giardini e vegetazione ripariale. Considerando il gran numero di spazi dedicati alla naturalità, si è ritenuto opportuno specificare se questi fossero privati o pubblici: è possibile dunque notare la grande frammentazione della naturalità privata, cristallizzata all’interno di piccoli spazi nascosti negli invalicabili isolati. Al contrario, vediamo la puntualizzazione di spazi pubblici in luoghi più estesi ma decisamente in numero ridotto.

La tipologia di naturalità fa comprendere come i giardini privati siano sfruttati in modi differenti e totalmente personali: in molti casi si osserva la presenza di orti e coltivazioni, in altri troviamo giardini, in altri ancora, invece, non avendo a disposizione spazio sufficiente, vengono ritagliati piccoli appezzamenti di terra nelle vicinanze dello spazio pubblico. Infine molte persone del quartiere necessitano di spazi aperti riservati, per cui tendono a chiudersi nella loro piccola proprietà.


33

NATURALITÁ


NATURALITA’ PUBBLICA GIARDINI PUBBLICI NATURALITA’ PRIVATA

0

1000

2500m 0

1000

2500m

GIARDINI PRIVATI

GIARDINI PUBBLICI, GIARDINI PRIVATI


ANALISI DELLA NATURALITA’

ORTI - COLTIVAZIONI ORTI - COLTIVAZIONI VEGETAZIONE A PRATO VEGETAZIONE RIPARIALE A PRATO VEGETAZIONE

0

1000

2500m

VEGETAZIONE RIPARIALE

TIPI DI NATURALITÁ


36

Le diverse tipologie di spazi aperti si differenziano in privati e pubblici. Gli spazi aperti privati all’interno dell’area si caratterizzano per molteplici aspetti, dal giardino all’orto, dal luogo comune di ingresso ai palazzi alle corti interne destinate ad autorimesse. Per la maggior parte si tratta di luoghi poco visibili, data la loro collocazione in secondo piano rispetto al fronte strada. Si configurano, dunque, come un agglomerato frammentario distribuito in maniera quasi uniforme lungo tutta l’estensione della zona, quasi ad accompagnare l’andamento densamente sviluppato dell’edificato. Gli spazi aperti pubblici della zona risultano spesso

caratterizzati dalla presenza di un parco pubblico e di una piazza. In particolare sono stati individuati due parchi destinati al gioco, uno destinato al passeggio dei cani, uno con panchine e uno attraversato da pista ciclabile sul lungofiume. La piazza invece si può classificare come uno spazio privato ad uso pubblico, essendo di pertinenza del supermercato Esselunga ma aperta a tutti. Risulta dunque possibile l’elaborazione di un grafico in cui sono raffigurate quantitativamente le relazioni tra spazi aperti privati, pubblici o privati ad uso pubblico.

SPAZI APERTI PRIVATI SPAZI APERTI PUBBLICI SPAZI APERTI PRIVATI AD USO PUBBLICO

SPAZI APERTI confronto


37

SPAZI APERTI cortile privato - piazza pubblica


ANALISI DEGLI SPAZI APERTI PRIVATI

SPAZI APERTI PRIVATI SPAZI APERTI PRIVATI

SPAZI APERTI PUBB 0

1000

2500m

0

SPAZI APERTI PRIVATI

1000

25


39

SPAZI APERTI PRIVATI


ANALISI DEGLI SPAZI APERTI PUBBLICI

SPAZI APERTI PRIVATI AD USO PUBBLICO

PAZI APERTI PUBBLICI

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SPAZI APERTI PUBBLICI

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SPAZI APERTI PRIVATI AD USO PUBBLICO

SPAZI APERTI PUBBLICI


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SPAZI APERTI PUBBLICI



2. Spazi operabili



Sulla base delle analisi condotte sul quartiere è emerso che questo si compone di isolati densamente edificati, simili tra loro per dimensione ma differenti per composizione interna e tipologia edilizia. Lo spazio esterno ad essi si presenta, quindi, quasi esclusivamente come uno spazio tecnico. Per questo motivo sono stati individuati diversi ambiti su cui è possibile intervenire con un progetto di riqualificazione al fine di trasformare l’uso dell’area. Per raggiungere tale obiettivo si tenta di reinterpretare la trama pubblica ed estendenderla all’interno degli isolati, aumentando, in questo modo, la porosità dello spazio pubblico in più punti. Questi spazi, definiti come spazi operabili, comprendono strade, aree verdi, insediamenti per il lavoro in disuso, ma anche spazi di pertinenza privata che potrebbero essere sfruttati in modo migliore. Sono state, dunque, individuate due categorie di spazi operabili in base alla loro natura: - Spazi aperti - Edifici


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TRAMA DEGLI SPAZI OPERABILI

EDIFICI SPAZI APERTI

0

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2500m

SPAZI OPERABILI trama


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SPAZI OPERABILI SPAZI OPERABILI

EDIFICI SPAZI APERTI

SPAZI OPERABILI


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TIPI DI SPAZI OPERABILI Ognuna delle due categorie di spazi operabili comprende al proprio interno diverse tipologie di spazi di intervento. Nella categoria degli edifici rientrano i garage, che occupano la maggior parte dello spazio interno agli isolati, le officine e altri insediamenti lavorativi ormai dismessi, ma anche le abitazioni abbandonate e in parte occupate illegalmente.

Gli spazi aperti, invece, comprendono: i parchi pubblici e la pista ciclabile lungo il Sangone, poco frequentati e privi di adeguata manutenzione; le strade, dotate di ampi marciapiedi ma sprovviste di percorsi ciclabili; infine gli orti, mal tenuti e localizzati per lo piĂš nei pressi del fiume Sangone.

EDIFICI

edifici

edifici edifici officine abbandonate case CON GIARDINO autorimesse non abitate case CON officine officine abbandonate abbandonate abbandonate GIARDINO case CONcase GIARDINO CON GIARDINO autorimesse autorimesse autorimesse officine non abitate non abitate non abitate

ase CON caseGIARDINO CON GIARDINO non abitate non abitate

officine abbandonate officine abbando

SPAZI APERTI

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SPAZI APERTI SPAZI APERTI

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SPAZI OPERABILI tipi

orti STRADE STRADE


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PROGRAMMA Il programma di intervento all’interno dei diversi spazi operabili prevede alcune regole che fissano la finalità, la motivazione dell’intervento e soprattutto le strategie e le modalità di progetto. A questo proposito sono state definiti cinque principi che definiscono le linee guida per la realizzazione del progetto.

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Locali notturni

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Attività di vendita

INSERIMENTO SPAZI COMMERCIALI

Locali notturni

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Piantumazione di nuovi alberi

come?

L’intervento si pone l’obiettivo di reinterpretare la trama pubblica estendendola all’interno di isolati, dove sono attualmente collocate autorimesse private e attrezzature del lavoro per lo più dismesse. In tal modo si determina una costellazione di incavi, ambienti protetti e segreti ma allo stesso tempo accessibili a tutti e intaccati anche da usi privati.

INCREMENTO DEgli spazi naturali

Attrezzature per il gioco

Ristorazione Attrezzature per il Attrezzature gioco Attrezzature Ristorazione Attrezzature perAttrezzature per ilAttrezzature gioco Attrezzature il gioco perper il gioco per ilper gioco il gioco il gioco

L’intervento si pone l’obiettivo di reinterpretare la trama pubblica estendendola all’interno di isolati, dove sono attualmente collocate autorimesse private e attrezzature del lavoro per lo più dismesse. In tal modo si determina una costellazione di incavi, ambienti protetti e segreti ma allo stesso tempo accessibili a tutti e intaccati anche da usi privati.

Ristorazione

ambienti e Ristorazione segreti ma alloNuovi stesso Nuoviprotetti orti urbani Ristorazione Ristorazione orti tempo urbani Ristorazione Ristorazione Ristorazione Ristorazione

accessibili a tutti eLocali intaccati usi privati. e regolamentazione Locali notturni RecuperoRecupero e regolamentazione Recupero Recupero e Recupero regolamentazione orti e Recupero regolamentazione Recupero Recupero e regolamentazione e regolamentazione eorti regolamentazione eorti regolamentazione orti ortiortiRecupero orti orti e regolamentazione notturni Recupero ortianche da Locali e regolamentazione Locali notturni notturni Locali Locali Locali notturni Locali orti notturni notturni notturni urbaniurbani esistenti urbani esistenti urbani esistenti esistenti urbani urbani urbani esistenti urbani esistenti esistenti esistenti urbani esistenti urbani esistenti

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REGOLE

ATTREZZATURA PER LO SPORT E IL TEMPO LIBERO Attrezzatura per attività sportive


orimesse

parchi

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Dopo aver definito i principi alla base del progetto sono stati elaborati alcuni esempi di intervento per i diversi spazi operabili, in modo tale che questi possano essere riprodotti in modalità simile all’interno dei numerosi isolati. Dunque ad ogni categoria di spazi operabili corrisponde una strategia di intervento precisa. Sono stati analizzati in maniera differenziata gli interventi sul costruito e quelli sugli spazi aperti.

AUTORIMESSE autorimesse

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SPAZI OPERABILI POSSIBILI INTERVENTI

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OPERABILI

SPAZI OPERABILI 51

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tale da metter a proprio agio gli intervistati (prime tre domande) e via via più specifiche cercando di estrapolare informazioni a noi utili per la progettazione futura (ultime tre domande). Per ottenere risposte omogene abbiamo intervistato 20 persone, fra giovani ed anziani e l’ulteriore accorgimento è consistito nel capire al volo quale personalità avessero le persone intervistate: così facendo abbiamo avuto un atteggiamento più confidenziale con ragazzi della nostra età e più formale con persone anziane, ottenendo una partecipazione più attiva ed interessata da entrambe le parti.

gli abitanti del posto. Abbiamo dunque stilato un’intervista tipo, costruita 2 su domande all’inizio generiche, riguardanti il quartiere per come si presenta attualmente, in maniera

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Lo strumento dell’intervista ha fatto emergere problematiche che vertevano su alcuni punti ricorrenti, fra i quali la carenza di verde nelle corti interne dei condomini, l’insicurezza e scarsa manutenzione del quartiere e del lungo fiume e l’insufficienza di servizi per lo sport, artigianato e tempo libero. Tuttavia la maggior parte degli intervistati ha affermato che abitare in una zona della città periferica porta con se alcuni vantaggi come l’assenza del caos e traffico cittadino. Di contro la mancanza di alcuni servizi, soprattutto per giovani ed anziani, determina una densità fisica del quartiere molto bassa. Molti intervistati lamentavano l’insicurezza e la scarsa manutenzione generale del quartiere, aggravata dalla presenza di campi rom che per la maggior parte degli intervistati determina insicurezza lungo il fiume Sangone e nel parco Colonnetti. Proprio la vicinanza di questo grande parco e del lungo fiume rappresenta per alcuni un grande valore per attività di svago e tempo libero, per altri indifferenza o poca sicurezza. In più è stata evidenziata una mancanza di centri e servizi per anziani, di orti regolamentati ed attività per l’artigianato. Molti ragazzi intervistati lamentavano l’assenza di locali e servizi per i giovani, come ad esempio pub, attività per lo sport e tempo libero. Inoltre la gran parte degli intervistati sottolineava la quasi assenza di giardini contro la

dominante presenza di garage e autorimesse al piano terra delle corti condominiali. Tutte queste tematiche hanno maturato una riflessione attenta su come risolvere problemi in un “pezzo” di città che negli anni ha subito profonde trasformazioni che lo influenzano tutt’oggi. Le soluzioni da noi proposte sono consistite in una riqualificazione del quartiere attraverso la riconversione di spazi in disuso come ad esempio alcune concessionarie abbandonate o sopraelevazione sulle autorimesse delle corti interne condominiali, andando a creare case a schiera con spazi privati, semi pubblici e pubblici verdi. Una riflessione importante è stata proprio quella degli spazi in disuso (come le concessionarie abbandonate) o spazi sottoutilizzati impiegati solo come garage che vanno ad attraversare da un lato all’altro l’intera corte interna degli isolati. La nostra volontà è quindi diventata quella di progettare sia nuove abitazioni e servizi per la popolazione, sia percorsi sottili che, come filamenti, vanno a rendere permeabile un quartiere saturo di edifici, aumentando la densità fisica e la qualità dell’isolato. Sempre su questa riflessione abbiamo pensato che sul lungofiume del Sangone si possano creare dei percorsi che “allaccino” il quartiere alla pista ciclabile e servizi polivalenti, attività sportive, locali e pub per rianimare la zona di giovani.


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INTERVISTE grafico degli intervistati

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3. The Sponge



Alla luce delle analisi condotte sugli isolati del quartiere, l’intervento progettuale si pone come obiettivo quello di reinterpretare la trama pubblica estendendola all’interno di isolati per la maggior parte conformati a corte. Questi ultimi si presentano attualmente quasi come “invasi” da volumi con funzioni private in parte dismesse, quali possono essere autorimesse, magazzini, attività produttive, case abbandonate, etc. Il progetto si compone da una parte di riqualificazione e dall’altra di incremento di utilizzo di questi spazi, considerati “dimenticati” e “sottoutilizzati”; tuttavia essi fanno parte della quotidianità dei residenti, poichè costituiscono la vista principale nel momento in cui ci si affacci nel cortile interno di questi edifici e dal momento che sono spazi totalmente privati e nascosti, impercepibili da uno sguardo esterno a livello stradale. Per questo motivo è risultata potenzialmente coinvolgente l’idea di permeare gli isolati andando in questo modo ad incrementare la porosità del quartiere. In tal modo si determina una costellazione di incavi, ambienti protetti e segreti ma allo stesso tempo accessibili a tutti e intaccati anche da usi privati.


60

CAMPIONATURA Per permettere una migliore analisi e descrizione dell’intervento sono state individuate due aree campione caratterizzate da tipologie edilizie differenti tra loro.

questo modo si concede al pubblico la possibilità di accedervi e di creare una dimesione privata, quasi segreta, con l’inserimento di naturalità, residenze e servizi.

Il campione situato a Nord dell’area di progetto (The Sponge 1) comprende la zona circostante il parco di Piazza Monastir ed è circoscritto da via Luigi Chiala, via Fratelli Garrone, via Sapri e via Fratelli de Maistre. Esso si trova più vicino alla città e si compone, a differenza del precedente, di un edificato più denso, costituito da isolati compatti e prevalentemente ad uso residenziale. Questi ultimi si caratterizzano per la loro inaccessibilità pubblica e per la loro conformazione a blocco: gli edifici sono collocati sul perimetro dell’isolato e creano una sorta di barriera sia fisica che visiva rispetto alla dimensione pubblica. Risulta possibile, dunque, definire tali isolati come aggregati molto privati dove lo spazio interno è spesso “invaso “da autorimesse e da piccoli ritagli di cortili e giardini. L’intervento proposto mira a rendere questi isolati maggiormente permeabili andando a intaccare quegli spazi sottoutilizzati, quali le autorimesse: in

Il campione posizionato a Sud (The Sponge 2) comprende la zona circostante al supermercato Esselunga e soprastante il parco lungo il Sangone: esso è caratterizzato da un edificato disomogeneo di piccola dimensione prevalentemente residenziale, contornato da numerosi spazi per il pubblico. Questi ultimi si articolano in aree adibite a parco o a piazze e in aree situate sul lungofiume Sangone attraverso cui corre la pista ciclabile. Si tratta, dunque, di un’area il cui edificato si distingue dal resto del quartiere per la presenza di grandi spazi comuni e di servizi. In questo caso l’intervento progettuale mira ad incrementare la dimensione residenziale ma allo stesso tempo a potenziare gli spazi pubblici: attraverso una serie di percorsi si vuole collegare la zona in maniera più diretta con il lungofiume, il quale attualmente risulta difficilmente raggiungibile.


a

Stato di fatto b

CAMPIONATURA a. the sponge 1 b. the sponge 2


INTERVENTI INTORNO


INTERVENTI INTORNO


Sulla base delle considerazioni affrontate in precedenza, risulta importante individuare un’identità generale di progetto, inteso nella sua forma estesa a tutto il quartiere. Quest’ultimo presenta una conformazione del costruito molto varia, su cui sono stati ideati i progetti delle due zone campione.

The Sponge

La morfologia del quartiere è differente da Nord a Sud, infatti si passa da un intorno densamente costruito a Nord, a una zona più porosa, con parchi pubblici ed edificato misto a Sud; questa si estende fino a ridosso del fiume Sangone, dove si può notare la presenza di una grande estensione di naturalità pubblica. Il progetto si caratterizza, dunque, in maniera conforme alla morfologia del costruito attuale, quasi a creare una sorta di “sfumatura” che si estende da Nord a Sud, passando da spazi con identità privata a spazi con identità pubblica verso il fiume Sangone, ottenendo in questo modo un progetto sinergicamente articolato ed esteso a tutto il quartiere.


Stato di fatto

0

1000

2500m

SFUMATURE




SOPRAELEVARE Il progetto di sopraelevazione che interessa il nostro intervento si colloca all’interno del campione a Nord del quartiere (The sponge 1). Si tratta di uno spazio localizzato al di sopra della copertura di fabbricati adibiti ad autorimesse: questi si diramano all’interno degli isolati, i quali presentano residenze e giardini lungo tutto il perimetro. L’intervento prevede di ottenere nuove residenze con spazi privati che si affacciano su giardini e spazi collettivi. Tali edifici infatti si articoleranno al di sopra delle

autorimesse, mantenendo le stesse al pian terreno, in modo da creare residenze con conformazione a villa: dai garage sarà infatti possibile accedere direttamente alle abitazioni tramite scale di collegamento private. È inoltre previsto un accesso diretto ai giardini sopraelevati tramite scala di collegamento pubblica. Gli spazi collettivi saranno dunque accessibili da persone esterne che potranno così giovare del giardino inserito all’interno del costruito.

The Sponge 1

STATO DI FATTO autorimessa


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G

G

B S K

G

Rip

S

B G

K S G

B

K

B S

G

K Rip B

S

G K S K

B

S

B

G

G K B

S K S

G

Rip B

G K

g - garage

0

5

10m

SOPRAELEVARE pianta piano terra


70

K S

B B

K

Rip S

B S K

Rip

S

B

K S B

K

B S K Rip B

S K S K

B

S

B

K B S K

Rip B

S K

s - soggiorno k - cucina b - bagno rip - ripostiglio

0

5

10m

SOPRAELEVARE pianta piano primo


71

0

5

10m

0

5

10m

SOPRAELEVARE prospetto - sezione


72

SOPRAELEVARE suggestione


Stato di fatto




RIQUALIFICARE Il progetto di riqualificazione che interessa il nostro intervento si colloca all’inteno del campione a Sud del quartiere (The Sponge 2). Si tratta di un fabbricato ad uso lavorativo in stato di abbandono e degrado composto da tre capannoni a struttura metallica con tetto a doppia falda. L’intervento prevede di mantenere la struttura esterna esistente, andando a creare al suo interno microunità

residenziali le quali si affacciano su una porzione di spazio collettivo. Le unità sono state pensate sull’impronta del concetto abitativo del progetto di West 8, Borneo Sporemburg ad Amsterdam e per questo motivo presentano uno spazio privato esterno coperto e giardini che si affacciano sullo spazio collettivo, il quale rimane aperto verso lo spazio pubblico, quasi a creare una sorta di piazza nascosta.

The Sponge 2

STATO DI FATTO fabbrica abbandonata


77

c

SK

S K

B S

K

B

B

C

Rip B

c

S Rip

B

c

C

SK

Rip

SK

B Rip

C

S

S

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K c

B

SK

Rip

B

Rip

SK

C

s - soggiorno k - cucina b - bagno rip - ripostiglio

0

5

0

10m

RIQUALIFICARE pianta piano terra 5 10m


78

c

SK

S K

B S

K

B

B

C

Rip B

c

S Rip

B

c

C

SK

Rip

SK

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c SK

Rip

SK

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B

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0

5

10m

c

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Rip B

B S

K

B

B

c

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B

c

C

SK

Rip

SK

B 0

C

5

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0

5

c

B

SK

Rip

B

Rip 10m

S

C

K

10m

Rip

SK

RIQUALIFICARE prospetto interno - sezione


79

RIQUALIFICARE suggestione


80

RICOSTRUIRE Il progetto di ricostruzione che interessa il nostro intervento si colloca all’interno del campione a Sud del quartiere (The Sponge 2). Si tratta di un fabbricato adibito ad uso residenziale in stato di abbandono e degrado che si affaccia sul parco nei pressi del supermercato Esselunga. L’intervento prevede di andare a creare un nuovo fabbricato permeabile ad uso presidiale del parco pub-

blico con funzioni che gestiranno e incrementeranno l’uso dello stesso. La conformazione dell’intervento prevede l’inserimento nello stesso corpo di fabbrica, di uffici, locale ristorazione e locale multifunzionale. Inoltre è prevista una terrazza collegata al locale ristorazione con affaccio sul parco, oltre a spazi ad uso comune al pianterreno in diretto contatto con il parco.

STATO DI FATTO casa abbandonata


81

uffici sala polivalente

uffici

sala SPAZIO COMUNE polivalente SPAZIO COMUNE

ristorante - bar

ristorante - bar terrazza

terrazza

0

5

10m

RICOSTRUIRE pianta piano terra - pianta piano primo


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ristorante - bar

terrazza

ristorante - bar

terrazza

0

5

10m

0

5

10m

RICOSTRUIRE prospetto - sezione


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RICOSTRUIRE suggestione


84

Gli interventi sviluppati in precedenza rappresentano singoli esempi di un progetto urbano che vuole riguardare il quartiere nella sua interezza: si propongono, quindi, come paradigmi che da una scala minore possono essere applicati su larga scala. Per questo motivo The Sponge non vuole essere un semplice progetto puntuale da realizzarsi all’interno di qualche isolato del quartiere, ma si presenta piuttosto come un insieme di regole da seguire ed applicare per attuare una trasformazione a livello più ampio. L’idea che ripercorre tutto il progetto è quella della miniaturizzazione. Infatti laddove si vogliono inserire edifici residenziali viene riproposto all’interno degli isolati il progetto del Borneo Sporenburg di Amsterdam ma in versione ridimensionata. Allo stesso modo anche i nuovi percorsi creati per collegare il quartiere al lungo Sangone si presentano come sottili filamenti capaci di creare un nuovo legame tra le due zone. Tutto questo ha l’obiettivo di aumentare la porosità degli spazi del quartiere scavando all’interno degli isolati per ricavare degli incavi aperti al pubblico ma allo stesso tempo intaccati anche da usi privati.



“Porosa come questa pietra è l’architettura. Struttura e vita interferiscono continuamente in cortili, arcate e scale. Dappertutto si conserva lo spazio vitale capace di ospitare nuove, impreviste costellazioni” Walter Benjamin


4. Appendice



89

PROTOTIPO INTERVISTA 1. Aspetti positivi di vivere in questo quartiere (Cosa funziona?) 2. Aspetti negativi di vivere in questo quartiere (Cosa non funziona?) 3. Sono presenti attività per il tempo libero? Ne vorrebbe altre? 4. Che servizi aumenterebbero la qualità del quartiere? 5. Cosa le piacerebbe trovare all’interno delle corti? Quali servizi/attività ci vorrebbe all’interno? 6. Cosa pensa del lungo fiume? Lo frequenta? INTERVISTE Uomo, 60 anni 1. La comodità dei trasporti. 2. Io abito all’angolo con via Sestriere e il problema maggiore è dato dall’inquinamento perché passano troppe macchine ma anche dal rumore. 3. Per i giovani sono presenti poche attività, mentre per gli anziani c’è un centro anziani. 4. Sicuramente dei servizi per i giovani e per i bambini perché alcuni parchetti attrezzati ci sono ma sono lontani. Poi i giardini dovrebbero essere più curati. 5. Sicuramente del verde aumenterebbe la qualità delle corti, ma sarebbe interessante inserire anche dei pannelli solari e altre energie rinnovabili. Si potrebbe creare un parchetto con delle panchine in cui socializzare, perché tra vicini di casa in un condominio ci si saluta solo. 6. È bello perché è una zona tranquilla, solo dovrebbe essere più curato. Uomo, 30 anni 1. La comodità dovuta alla vicinanza di piazza Bengasi dove tra qualche anno dovrebbe aprire la fermata della metropolitana. 2. Non c’è nulla per i giovani e manca una biblioteca nelle vicinanze. 3. Non c’è moltissimo da fare ma sono presenti delle palestre e spesso organizzano anche eventi e

feste per anziani. 4. Qualche negozietto in più perché molti hanno chiuso su via Sestriere. 5. Qualcosa per i giovani come hanno fatto nel parco Colonnetti. 6. Sì, credo che dovrebbe essere tenuto meglio. Donna, 37 anni 1. I trasporti offrono comodi collegamenti con la città. 2. Pochi servizi. 3. Alcuni negozi in più perché con l’apertura dell’Esselunga molti hanno chiuso. 4. Sicuramente dei servizi per i giovani e per i bambini perché alcuni parchetti attrezzati ci sono ma sono lontani. Poi i giardini dovrebbero essere più curati. 5. Io abito nella zona vicino al Sangone, in una villetta, e sto bene così. 6. Sì, ci abito vicino. Credo che sia una bella zona ma che debba essere più curata. Donna, 75 anni 1. Non c’è nessun aspetto positivo. 2. I marciapiedi sono sporchi e i bar fanno rumore fino a tardi, perchè chiudono alle 2 di notte. 3. Sì c’è una bocciofila. Credo manchi una biblioteca.


90

4. I servizi sono sufficienti. 5. A mio parere andrebbero tolti i bidoni dai cortili poichè creano cattivo odore e sporcizia. Sicuramente mi piacerebbe un bel prato interno. 6. Donna, 35 anni 1. Una cosa positiva è che ci si conosce tutti; io abito alle case popolari e lì è come vivere i un paesino dove ci si conosce tutti a vicenda. Inoltre i pullman offrono comodi collegamenti con il centro città. 2. I pullman sono comodi ma non passano molto frequentemente; in più ci sono pochi negozi in questa zona. 3. C’è un campetto da calcio qui vicino che hanno aperto da pochi anni: lo usano spesso i ragazzi della zona. 4. 5. Una buona idea sarebbe di inserire dei negozi. 6. Uomo, 80 anni 1. Io vivo nella zona vicino a borgo S. Pietro e lì si sta bene perché è una zona tranquilla. 2. Le strade fanno schifo e la zona è piena di zingari. 3. Per i giovani c’è poco da fare, anche se qui nelle vicinanze c’è il parco Colonnetti che è molto frequentato di giorno. 4. Credo che se ci fossero più negozi sarebbe meglio. Anche un orto di cui occuparsi sarebbe una buona idea per passare il tempo. 5. 6. Donna, 75 anni 1. Non c’è nulla di positivo qui a parte l’Esselunga, che però è un po’ lontana. 2. Qui ognuno si fa i fatti propri. Non c’è sicurezza e la polizia non si vede mai da queste parti: spesso si verificano furti e nessuno fa nulla. Poi ci sono pochi negozi nel quartiere e l’Esselunga è alquanto scomoda.

3. Sinceramente non saprei, io preferisco stare a casa. 4. Se ci fosse una caserma dei vigili o dei carabinieri, come una volta, sicuramente aumenterebbe anche il livello di sicurezza. 5. Mi piacerebbe ci fosse un bel prato verde con fiori e piante. 6. Ragazzo, 25 anni 1. C’è un circolo per passare il tempo libero. In più aspettiamo che finiscano di cotruire la linea della metropolitana in piazza Bengasi. 2. Non ho nulla contro gli extracomunitari ma credo ce ne siano davvero troppi in questa zona. Inoltre non ci sono negozi se non su via Sestriere. 3. Per i giovani non c’è molto da fare; c’è l’8 Gallery che non è lontana ma per il resto quasi nulla. C’è anche una biblioteca in realtà e una scuola di circo che si chiama Teatrazione, se piace il genere. 4. Non so. 5. 6. Donna, 55 anni 1. Si vive… sono 40 anni che abito qui e ormai ho le mie abitudini e la mia routine. 2. Sicuramente più pulizia e poi la sicurezza, con i tempi che corrono c’è sempre da stare attenti. 3. Assolutamente nessuna, siamo dimenticati da Torino. 4. Il quartiere è costituito per lo più di anziani. Secondo me sarebbe utile avere un ambulatorio e qualche posto dove potersi riunire e stare con gli altri. E’ vero che ci sono i parchi ma non sono sicuri, io non mi fido ad andarci. 5. Io abito una villetta e per fortuna ho il mio giardinetto privato, quindi il verde secondo me è l’unica cosa che non manca. 6. No no, come detto prima non mi sento tanto sicura a frequentare i parchi della zona.


91

Donna, 50 anni 1. Vivo in una casetta singola, ho i miei spazi e non ho a che fare con i vicini. Sono parecchi anni che abito qui e mi trovo bene. 2. Troppa immondizia. Tutti i giorni puliscono ma la gente butta sacchi interi per strada. E’ pieno di porcherie! 3. Sono una casalinga, in giro vado ben poco. Nel tempo libero mi piace leggere e fare la maglia anche perché le attività esterne non sono tante. 4. Passeggiando per il quartiere e pieno di negozi chiusi, dargli una rifunzionalizzazione potrebbe essere un aspetto importante per il quartiere anche se mi rendo conto di quanto sia difficile. 5. Vivendo in un casa singola ho il mio spazio privato da utilizzare, non saprei cosa poter mettere all’interno delle corti. 6. Non sono una grande frequentatrice del lungo fiume, ogni tanto mi capita di passare di li e dovrebbe essere maggiormente curato perché la gente inizi ad utilizzarlo meglio. Uomo, 65 anni 1. Si vive bene, abbiamo un parco bellissimo qui vicino e i mezzi pubblici funzionano. Io mi trovo bene. 2. E’ una normale periferia, non è abbandonata ma è una periferia. Quando c’è qualche evento la gente non è tanto partecipe, al tempo stesso quando non ci sono eventi la gente si lamenta. 3. Ci sono dei circoli ricreativi per gli anziani dove c’è la parrocchia in Via Artom. I servizi devono essere gratis se no la gente non ci va. 4. Nulla, io mi trovo bene. 5. Mi piacerebbe avere del verde con delle attrezzature per i bambini, così anche da casa li posso controllare. So che sono e sono tranquillo. 6. C’è da avere paura, se non si viaggia almeno in due è poco raccomandabile. Ragazza, 28 anni 1. Ci sono tutti i servizi fondamentali vicini, è un posto tranquillo e i trasporti pubblici funzionano

bene. Mi piace spostarmi, mi va bene muovermi per andare a trovare le attività mancanti nel quartiere. 2. Questo quartiere mi piace, lo consiglierei per venire a viverci. 3. Sono presenti diverse attività, dal palazzetto per la pallavolo, il campo da basket, la piscina e a pochi minuti a piedi c’è anche una biblioteca. 4. Come detto prima mi piace la zona e a mio avviso i servizi presenti sono sufficienti, poi il dovermi spostare per fare diverse attività non mi crea noie. 5. Fortunatamente abito una villetta, non saprei cosa si potrebbe inserire al loro interno. 6. Bellissimo, spesso correndo passo di lì ed è sempre piacevole. Uomo, 65 anni 1. E’ un quartiere di periferia, si sta meglio rispetto al centro, meno caotico! La sicurezza non è tanta ma essendo in periferia e anche normale. 2. Uno degli aspetti negativi è sicuramente l’eccessivo traffico di Via Sestriere e la chiusura di tanti negozietti di certo non aiuta la qualità del quartiere. 3. Io portavo i miei nipoti a basket e nella piscina vicino la scuola, non so se ci siano altre attività. Mi passo il tempo portando il cane al passeggio. 4. 5. I garage sono importantissimi per noi, trovare parcheggio fuori diventerebbe difficile, sicuramente sarebbe però piacevole avere del verde dove poter far giocare i nipotini. 6. Quando ero giovane andavo con mio padre a pescare, e con i miei amici andavamo a farci il bagno! Oggi è invece impossibile sia pescare che bagnarsi i piedi, è troppo sporco e inquinato: è un peccato! Uomo, 45 anni 1. E’ un quartiere privo di traffico, è una zona tranquilla. 2. La presenza di rom mi mette un po’ di paura durante la notte. In generale c’è poca sicurezza e controlli, soprattutto durante la notte nella zona del lungo fiume e del parco Colonnetti.


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3. Alcune attività sono presenti, ma ne vorrei di più. 4. Sicuramente la futura fermata di metro Bengasi. 5. Più servizi e verde. 6. Mi piace farmi una camminata o un’uscita in bicicletta. E’ un bel posto per fare una passeggiata. Uomo, 65 anni 1. Abbiamo un parco, quello Colonnetti, bellissimo! Anche il lungo fiume è una zona carina. 2. La pulizia del quartiere lascia a desiderare. 3. Si, c’è il centro sportivo “Le cupole”, alcune feste durante l’anno e campi sportivi non molto utilizzati. 4. Aumenterei la frequenza di pullman che sono spesso pieni. Vorrei più sicurezza, controlli e più verde nel quartiere. 5. Mi piacerebbe avere più servizi a portata di mano e del verde in più. 6. Non la frequento molto perché c’è poca manutenzione e sicurezza. Ragazza, 23 anni 1. L’aspetto positivo è che è una zona molto tranquilla. 2. Le attività per gli giovani sono praticamente zero. 3. Il circolo bocciofilo crea dei problemi, infatti la notte i giovani fanno molto casino. 4. Attività sportive e mostre. 5. Vivo in una villetta unifamiliare. 6. Non lo frequento. Ragazza, 25 anni 1. Gli aspetti che secondo me sono abbastanza positivi sono i servizi e le comodità di vivere in quartiere tranquillo. 2. L’insicurezza e pochi locali per giovani. 3. Ci sono alcune attività anche se io non le sfrutto. 4. Sicuramente aumenterei i servizi per i ragazzi della mia età. 5. 6. Non mi piace e non lo frequento. Ragazza, 28 anni

1. Pur abitando in questa zona ci sto pochissimo, però mi piace molto il parco Colonnetti che è frequentato da gente di tutte le età. 2. C’è un problema di sicurezza, soprattutto per quanto riguarda i rom che sporcano. In realtà il quartiere è abbastanza tranquillo ma il problema sono i rom. 3. Ci sono molte attività: le giornate dello sport alle Cupole e il bar nel parco che organizza spesso attività ricreative. Diciamo che se ci fossero sempre attività si eviterebbero disagi nel quartiere. 4. Credo che manchino locali per ragazzi e sicuramente più vigilanza. 5. Sarebbe bello avere delle panchine per fare due chiacchiere con i vicini e sicuramente del verde. 6. Non lo frequento ma se fosse più accessibile ci andrei. Ragazza, 22 anni 1. Si sta bene: qui vicino c’è la coop, ma ci sono anche tanti negozi e servizi; inoltre è un quartiere silenzioso. 2. Non vedo nessun aspetto negativo, è un quartiere sicuro. 3. C’è una biblioteca che funziona anche da ludoteca. Solo per i giovani non c’è molto da fare oltre allo sport. 4. Sicuramente la metro e locali per i giovani, ma anche staccare la biblioteca dalla ludoteca. 5. Nel mio condominio c’è del verde ma crea problemi coi vicini. Non vorrei degli orti. 6. Non lo frequento ma se fosse più facile da raggiungere ci andrei per studiare. Donna, 40 anni 1. È un bel quartiere, c’è tutto a portata di mano. 2. Nessun aspetto negativo. 3. Sì ci sono molte attività in zona, anche per i giovani. 4. Direi dell’artigianato locale. 5. Vorrei del verde. 6. No non lo frequento e non mi interessa.



Life in a Urban Block


Atelier Progetto Urbanistico C Corso Di Laurea Magistrale in Architettura per il progetto sostenibile Politecnico di Torino, A.A. 2015-2016 prof. Angelo Sampieri (Urbanistica) prof.ssa Silvia Crivello (Sociologia dell’ambiente) collaboratori: Leonardo Ramondetti, Quirino Spinelli


ANDREA ASTI D I A N A D E V E T TA ISABELLA DUSI FRANCESCO FABBRO



INDICE

1. Abitare a Mirafiori Sud DEFINIZIONE DI UN AMBITO SPAZI DELLA PRODUZIONE DENSITÀ FISICA E SOCIALE ORIENTARSI E CONOSCERE

2. Urban Blocks ESPLORARE I BLOCCHI TIPOLOGIE E CRITICITÀ

3. Prefigurazioni COMMUNITY BLOCK GREEN BLOCK ENERGY BLOCK

4. Appendice


6


7

La parte di città delimitata a nord da Via Onorato Viga ovest dal Quartiere lungo Via Millelire e più avanti da Via Artom, si compone di isolati simili per dimensione ma differenti per composizione interna. Alcuni di essi sono prettamente residenziali (seppure di differente tipologia insediativa), mentre altri comprendono fabbricati legati al commercio ed alla grande distribuzione (Esselunga), alla produzione ed al lavoro artigianale, ancora attivo, trascorso. Un’indagine tipologica condotta su tutti gli isolati consente di riconoscere quattro tipi prevalenti, due dei quali segnati fortemente dalla presenza della sola residenza (collettiva e individuale), altri due da spazi della produzione, in parte dismessi. I quattro isolati presentano un differente grado di plasticità ed un diverso potenziale di mutamento. In ognuno di essi la riprogettazione degli spazi interni alle corti patrimonio immobiliare in forte stato di degrado. Un intercondivisi interni agli isolati accanto a modalità abitative in parte inedite in questa parte di città.



1. ABITARE A MIRAFIORI SUD


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Inquadramento territoriale

DEFINIZIONE DI UN AMBITO Il tema affrontato è quello dell’abitare in periferia. Essa viene indagata cercando di percepirne il caratere a fronte del quale è stata avanzata una strategia progettuale. La zona di studio è collocata a sud di Torino, nelle vicinanze dello stabilimento industriale della Fiat

la cui realizzazione è stata voluta dalla Fiat per erigere una zona da destinare alle residenze operaie. Oltre al polo industriale, è caratteristica la presenza del parco Gustavo Colonnetti che rappresenza un riferimento importante per tutto il quartiere. In questo capitolo, vengono trattate le prime analisi svolte sulla zona, come, ad esempio, l’individuazione dei margini, grazie alla quale è stato possibile individuare un’area più ristretta in cui svolgere le strategie progettuali. La porzione di territorio che è stata approfondita è omogenea nella sua struttura e ben delimitata da Meistre e via Fratelli Garrone a ovest e via Vigliani a nord.


Torino


12


13

TORINO SUD


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Mappe mentali di Andrea


15

Mappe mentali di Diana


16

Mappe mentali di Francesco


17

Mappe mentali di Isabella


om nuele Art Via Ema

Via Onorato Vigliani

ia ov

rr Fe

Margini barriera: il fiume sangone Margini barriera Margini sutura (via vigliani, via artom) Margini sutura (via sestriere) Margini sutura (via Somalia, via fratelli garrone, via fratelli de maistre) Bordi impermeabili Bordi semi-permeabili citta`pubblica

0

100

200

500m


19

MAPPA DEI MARGINI E DEI BORDI

MARGINI E BORDI L’area oggetto di studio si trova nella zona di quello di Moncalieri.

- Margini sutura: sono zone di frontiera e relazione, costituiscono un limite lineare come i margini barriera, ma la loro permeabilità è maggiore. Margini sutura sono le arterie stradali ad alto scorrimento esterne al quartiere (via Artom

un margine naturale, è inoltre racchiusa da due Artom e via Vigliani, e dalla linea ferroviaria ad est.

- Barriere impermeabili: sono barriere che impediscono e bloccano sia il passaggio che la vista; a questo tipo di bordo possono essere ricondotti

All’interno di questo perimetro possono essere in modo molto compatto. prevalentemente determinati dalla natura del tessuto edilizio, che nella maggior parte dei casi risulta essere organizzato in isolati molto duri, i quali delimitano lo spazio stradale e quello pubblico. Oltre ai fabbricati residenziali, nel quartiere trovano alcune scuole e vaste aree occupate da nuclei di città pubblica. Nel complesso, nonostante la coesistenza di tanti materiali urbani diversi, il quartiere è caratterizzato da una ripetitività dettata dall’impianto stradale regolare e dalla ripetitività degli isolati.

studio sono stati individuati sulla base di una lettura lynchiana e di una rielaborazione personale basata sul sopralluogo:

- Barriere semi-permeabili: sono barriere che impediscono e bloccano il passaggio, ma non la vista; a questo tipo di bordo possono essere ricondotti gli isolati che presentano recinzioni che lasciano vedere oltre, facendo intravedere al passante cosa avviene all’interno delle corti. - Città pubblica: all’interno del quartiere sono presenti nuclei diversi di città pubblica, con connotazione morfologica differente. A sud è individuabile un primo nucleo composto da lunghe stecche inserite all’interno di un’area verde non recintata, mentre più a nord un secondo nucleo si sviluppa all’interno di una maglia molto rigida, perimetrata da recinzioni semi-permeabili. In ogni caso, questi nuclei si differenziano nettamente dal tessuto residenziale circostante, caratterizzato formare un isolato.

- Margini barriera: si tratta di elementi lineari molto duri, dalla permeabilità scarsa o nulla. Come margine naturale, la ferrovia e i recinti in lamiera che delimitano i depositi abusivi che si sviluppano


MARGINI BARRIERA Il sangone, la ferrovia, i recinti


MARGINI SUTURA Le grandi arterie stradali, nelle foto via artom e via sestriere


BORDI PERMEAVILI E IMPERMEABILI Edifici compatti che si affacciano sul filo stradale e recinti con permeabilitĂ visiva


LA CITTÀ PUBBLICA GRANDI FABBRICATI IMMERSI NEL VERDE


ne Garro

Via S

ia

ia ov

omal

rr Fe

Via S

estrie

re

Via F ratelli

om nuele Art Via Ema

Via F ratelli

de Ma istre

Via Onorato Vigliani

Margini barriera: il fiume sangone Margini barriera Margini sutura (via vigliani, via artom) Margini sutura (via sestriere) Margini sutura (via Somalia, via fratelli garrone, via fratelli de maistre) Ambito di studio

0

100

200

500m


25

AMBITO DI ANALISI DEFINITO MEDIANTE LO STUDIO DEI MARGINI

DEFINIZIONE DI UN AMBITO Considerati i margini e i bordi precedentemente analizzati, è possibile riconoscere una zona ristretta all’interno del quartiere, omogenea per tipologia

Garrone a ovest e via Vigliani a nord.

AMBITO OGGETTO DI STUDIO


Verde pubblico Verde privato

0

100

200

500m

AREE VERDI Nell’area di studio le aree verdi sono costituite dai giardini pubblici e dalle corti private piantumate


2

1 9

8

3

7 1

4 5 6

VIABILITA’ PRINCIPALE VIABILITA’ SECONDARIA PISTA CICLABILE 1 2 3 4 5

VIA SESTRIERE VIA ONORATO VIGLIANI VIA ARTOM VIA SOMALIA VIA NATALE PALLI

6 7 8 9

VIA G. MAZZINI VIA MONASTIR CORSO DANTE VIA CANDIOLO

0

100

200

500m

MOBILITA` Schema della viabilità e delle principali arterie stradali


Autobus urbano Autobus extra urbano Servizio ferroviario metropolitano

0

100

200

500m

TRASPORTO PUBBLICO Mappa delle fermate delle linee di trasporto urbano che transitano nella zona


4

5

3 2

1

attività commerciali vie commerciali 1 2 3 4 5

VIA SESTRIERE CORSO DANTE VIA CANDIOLO VIA ONORATO VIGLIANI VIA MONASTIR

0

100

200

500m

ATTIVITÀ COMMERCIALI


30

MAPPA DEGLI SPAZI DEL LAVORO E DELL’EX LAVORO

SPAZI DELLA PRODUZIONE Internamente all’area oggetto di studio, specialmente nella porzione di territorio esposto più a sud, è frequente incontrare spazi dedicati a luoghi della e carrozzerie. Molte di queste attività vertono in uno stato di abbandono e degrado, altre, specialmente quelle di dimesioni più ridotte, sono ancora funzionanti e attive sul territorio. E’ quindi possibile incontrare isolati in cui risulta evidente la compresenza del settore produttivo con quello residenziale. Queste attività ancora lavorative, o dell’ex lavoro, coprono un terreno importante, che molto spesso


1

2 3 4

5

6

Edifici del lavoro e dell’ex-lavoro Spazi aperti di pertinenza degli edifici produttivi

0

100

200

500m


Edifici produttivi: lavoro ed ex-lavoro

0

50

100

200m

LAVORO ED EX-LAVORO Edifici produttivi all’interno dell’area oggetto di studio


1

2

3

4

5

6

Edifici produttivi: lavoro ed ex-lavoro

0

50

100

200m

LAVORO ED EX-LAVORO Gli edifici produttivi si alternano a quelli residenziali


EDIFICI PRODUTTIVI lavoro


EDIFICI PRODUTTIVI Ex-lavoro


36

MAPPA DELLA DENSITÀ FISICA Realizzata in base ai piani degli edifici residenziali

DENSITÀ FISICA E SOCIALE Per mappare il quartiere in base a zone omogenee tive presenti nel quartiere, che è visibile nelle pagine successive.

tipologie insediative: -

:

densamente abitati. La maggior parte dei fabbricati con queste caratteristiche è totalmente priva di aree verdi. -

:

dimensioni e abitati da pochi nuclei familiari. Le aree all’aperto sono limitate a quelle occupate dai garages. -

:

dimensioni e abitati da pochi nuclei familiari. Presentano, oltre alle aree destinate a garage, anche una zona verde piantumata. : si tratta di fabbricati di due o tre piani, abitati da uno o al massimo due nuclei familiari. Presentano quasi sempre aree verdi private di pertinenza dell’abitazione.

Dopo aver individuato all’interno del quartiere la tipologia di ogni fabbricato presente, è stato alla stima delle persone residenti, conducendo un’analisi isolato per isolato.


DENSITÀ FISICA ALTA DENSITÀ FISICA MEDIA DENSITÀ FISICA BASSA

0

100

200

500m


Case isolate Edifici condominiali medi con giardino Edifici condominiali medi senza giardino Edifici condominiali alti senza giardino garage

0

100

200

500m

TESSUTO RESIDENZIALE Mappatura dei fabbricati ad uso residenziale In base ai piani degli edifici


EDIFICI CONDOMINIALI ALTI


EDIFICI CONDOMINIALI MEDI


CASE ISOLATE


Via Onorato Vigliani

2 7 5

4

8 9

estrie

re

3 10

Via S

om nuele Art Via Ema

6

1

densità sociale alta vie ad alta densità sociale densità sociale media vie a media densità sociale densità sociale bassa

0

100

200

500m


43

MAPPA DELLA DENSITÀ SOCIALE: Sabato mattina

DENSITA SOCIALE - SABATO MATTINA La densità sociale, percepita di sabato mattina, è molto elevata in via Onorato Vigliani, dove è consuetudine che si svolga il mercato, e in via dove è più intensa la presenza di esercizi commerciali. Infatti, molto frequentato risulta essere il polo commerciale dell’Esselunga. Inferiore invece è la presenza di persone all’intetno del parco in via Monastir o all’ interno delle aree attrezzate attorno alla città pubblica di via Artom.

maggior densità sociale: 1: centro commerciale Esselunga; 2: piscina pubblica Torrazza; 3 e 4: le case popolari di via Artom 5: il giardino pubblico di via Candiolo 6: via Domenico Millelire 7: via Candiolo 8: campetto da calcio in via Artom 9: Palazzetto le Cupole

Nel centro della zona di studio, dove la funzione residenziale è prevalente, la densità sociale è particolarmente bassa.


DENSITÀ SOCIALE ALTA Supermercato esselunga (1) e la piscina torrazza (2)


VIA VIGLIANI - DENSITÀ SOCIALE ALTA Concentrazione di persone molto elevata a causa del mercato settimanale


DENSITÀ SOCIALE ALTA Via sestriere


DENSITÀ SOCIALE MEDIA Area gioco (4), area verde di via monastir (5), strada frequentata (6)


CITTĂ€ PUBBLICA (3) - densitĂ sociale media La mattina presto i luoghi pubblici sono popolati dai cani e dai loro proprietari


CITTÀ PUBBLICA (3) - densità sociale media


DENSITA SOCIALE BASSA campo da calcetto (8), palazzetto le cupole (9), area verde (10)


DENSITÀ SOCIALE BASSA Aree verdi della città pubblica


Via Onorato Vigliani

om nuele Art Via Ema

3

1

estrie

5

Via S

2

re

6

4

densità sociale alta densità sociale media vie ad alta densità sociale densità sociale bassa

0

100

200

500m


53

MAPPA DELLA DENSITÀ SOCIALE: Domenica pomeriggio

DENSITÀ SOCIALE - DOMENICA POMERIGGIO La densità sociale, percepita di domenica pomeriggio, è molto elevata attorno al Palazzetto le Cupole, (in quell’occasione, era allestita una mostra di gatti che ha riscosso un notevole successo). Allo stesso modo una notevole presenza di persone, soprattutto anziani, è stata riscontrata nel parco pubblico di via Candiolo.

maggior densità sociale: 1: Palazzetto le Cupole; 2: campetto da calcio in via Artom; 3: il giardino pubblico di via Candiolo; 4: il centro commerciale Esselunga 6: case popolari di via Artom Nel centro della zona di studio, dove la funzione residenziale è prevalente, la densità sociale è bassa, Dante e via Candiolo e in via Monastir.


DENSITÀ SOCIALE ALTA palazzetto le cupole (1) e campo da celcetto (2)


DENSITÀ SOCIALE ALTA Area verde di via monastir (3)


DENSITÀ SOCIALE BASSA Spazi aperti della città pubblica (6)


DENSITÀ SOCIALE BASSA supermercato esselunga (4) e Area verde (5)


58

Via Onorato Vigliani

7 9 8

4

6

10

re

2 estrie

om nuele Art Via Ema

3

Via S

1 5

densità sociale alta densità sociale media vie ad alta densità sociale densità sociale bassa

0

100

200

500m


59

MAPPA DELLA DENSITÀ SOCIALE: Venerdì pomeriggio

DENSITÀ SOCIALE - VENERDì POMERIGGIO La densità sociale, percepita di venrdì pomeriggio, attorno alle 16.00, è molto elevata all’interno del giardino pubblico di via Candiolo. Esso viene freusciti da scuola, ma anche dalle persone anziane che vivono nelle zone adicenti al parco. Una notevole presenza di persone, in particolare di giovani, è stata riscontrata attorno alle case popolari di via Artom e nei rispettivi giardini, soprattutto in prossimità del campo da calcetto.

maggior densità sociale: 1: campetto da calcio in via Artom; 2: case popolari di via Artom; 3: il giardino pubblico di via Candiolo; 4: il polo scolastico in via Artom 5: il centro commerciale Esselunga 6: via Monastir 7: via Candiolo 8: via Domenico Millelire 9: Corso Dante All’iterno degli isolati in cui è prevalente la funzione residenziale e non ci sono servizi, la densità sociale è generalmente bassa, mentre un discreto numero di persone sono state incontrate nei pressi del centro commerciale Esselunga.


60

ORIENTARSI E CONOSCERE

l’attezione su aspetti caratteristici che rendano possibile orietarsi all’interno di quel luogo. L’attenzione di ciascuno può essere catturata da fenomeni differenti, sia di tipo naturale, come sione, aspetto o funzione. Questo rituale è comune a ciascuno in qualunque ambiente, anche quello più famigliare, ma assume un ruolo fondamentale quando si percorrono spazi ignoti. Il senso di serenità che si può provare vivendo uno spazio è dettata, oltre che alla capacità di sapersi orientare al suo interno, dal suo grado di conoscenza. Per questo motivo è stata condotta un’indagine su: landmark, a breve e a lungo raggio e sui nodi di congiunzione e concentrazione. Altri aspetti, che non sono stati trascurati, sono quelli inerenti alle aspettative e le sensazione che suscita un particolare ambiente; è stata posta l’attenzione quindi alla focalizzazione dello spazio e delle sue caratteristiche in merito alla concavità e la convessità, ai luoghi simbolici e al senso di stabilità o sorpresa che lo spazio trasmette. La percezione che un visitatore esterno prova è fondamentale per comprendere lo stile di vita che possono avere le persone che vivono un particolare spazio e confrontarsi con esse, anche attraverso il sistema di interviste, è un’aiuto concreto al processo progettuale che si vuole sviluppare.


Ortofoto dell’area di interesse


2 1.8 Km

6 7

4

5 500 m

3

1 2

3

1

Landmark ad ampio raggio

4

Area verde di via monastir

Landmark a breve raggio

5

Parrocchia di san remigio

Castello di moncalieri

6

Chiesa di s. andrea

2

grattacielo della regione

7

Piscina torrazza

3

Edifici di edilizia pubblica

1

Campetto da calcio

2

palazzetto le cupole

3

Supermercato esselunga

1

Spazi complessi

0

100

200

500m

2,5 Km


63

MAPPA DEI LANDMARKS

LANDMARKS

Il quartiere è caratterizzato da:

I landmark sono riferimenti percettivi puntuali, che guidano e incanalano l’attenzione dell’osservatore.

- strade con una maglia regolare, riconoscibile e facile da interpretare;

dei margini risulta essere piuttosto omogenea, in - omogeneità e ripetitività negli stili architettonici dei fabbricati. alcuni landmarks, sia a breve che ad ampio raggio, che aiutano il processo cognitivo di chi visita il luogo e sono veri e propri punti di riferimento. -

:

landmark stesso. Punti di riferimento di questo tipo sono alcune aree verdi, il Palazzetto Le Cupole, la piscina Torrazza, le chiese e l’Esselunga.

: orientano la percezione di un’area ampia, visibili da lontano. Possono essere ricondotti a questo tipo di landmark il palazzo della Regione, il castello di Moncalieri e alti.

LEGGIBILITÀ E COMPLESSITÀ L’area oggetto di studio presenta un alto grado di leggibilità, lo spazio risulta immediatamente comprensibile e orientarsi è molto facile, anche grazie alla presenza di lanmarks a lungo raggio.

prossimità dell’ambito di ricerca, in particolare ad essi possono essere ricondotti i grandi spazi aperti della città pubblica. Nonostante la scarsa qualità

ambienti molto diversi tra loro. Il visitatore riceve quindi stimoli diversi, che lo portano ad indagare e comprendere meglio questi grandi spazi aperti.


LANDMARKS Castello di moncalieri, grattacielo della regione E cittĂ pubblica


LEGGIBILITÀ


2 6 7 9 4

8

3 5

1 1

3 2 4

Nodi di congiunzione

4

Area verde di via monastir

Nodi di concentrazione

5

Parrocchia di san remigio

1

Incrocio via artom e via somalia

6

Chiesa di s. andrea

2

Incrocio via artom e via vigliani

7

Piscina torrazza e polo scolastico

3

Incrocio via sestriere e corso dante

8

Polo scolastico

4

Incrocio via Somalia e via sestriere

9

Biblioteca civica

1

Campetto da calcio

2

palazzetto le cupole

3

Supermercato esselunga

0

100

200

500m


MAPPA DEI NODI

NODI I nodi sono elementi puntuali, luoghi strategici all’interno della città. Possono essere attraversati dall’osservatore, il quale si muove verso i nodi stessi, o si allontana. : sono punti di concentrazione di percorsi differenti. Nella zona oggetto di studio sono nodi di questa tipologia gli incorci tra le principali arterie stradali, ad esempio quello tra via Vigliani e via Artom, o

-

:

e sociali, nodi di aggregazione. Nodi di questo tipo sono alcune aree verdi, il Palazzetto Le Cupole, la piscina Torrazza, le chiese, le scuole, la biblioteca e l’Esselunga.

NODI DI CONCENTRAZIONE E DENSITÀ SOCIALE I nodi di concentrazione sono stati individuati grazie al numero di persone presenti nel nodo stesso. L’analisi della densità sociale è stata fondamentale per indirizzare l’individuazione dei nodi, che risultano essere quasi sempre punti in cui è stata riscontrata una densità sociale molto elevata.


NODI DI CONGIUNZIONE 1, 2, 4


NODI DI CONCENTRAZIONE 1, 2, 4


4

5

3 2

1

Funzione dominante: tempo libero e gioco Funzione dominante: sport Funzione dominante: produzione e lavoro Funzione dominante: commercio Strade commerciali: 1 2 3 4 5

VIA SESTRIERE CORSO DANTE VIA CANDIOLO VIA ONORATO VIGLIANI VIA MONASTIR

0

100

200

500m


71

MAPPA DEI LUOGHI AD ALTA FOCALIZZAZIONE

al gioco, come le aree verdi, sono state riscontrate funzioni latenti ambivalenti, come il giocare a palla.

FOCALIZZAZIONE Gli spazi ad alta focalizzazione sono caratterizzati dalla presenza di una funzione dominante e dalla

un lato arricchiscono la vitalità del luogo, dall’altro Nell’ambinto oggetto di studio spazi altamente focalizzati sono: -

:

quasi esclusivamente per svago e per il gioco dei bambini, come i playgrounds della città pubblica o l’area verde di via Monastir : La funzione prevalente è quella di praticare uno sport, come il calcetto o il nuoto (piscina Torrazza). : Nell’area di studio la funzione prevalente degli riparazione di autoveicoli. : All’interno dell’area di studio sono state individuate alcune vie con vocazione commerciale, lungo le quali sono presenti numerosi esercizi collocati al piano terra dei fabbricati residenziali. In questi luoghi le persone si recano principalmente per l’acquisto di beni di consumo.

FUNZIONI MANIFESTE E FUNZIONI LATENTI Le funzione dei luoghi ad alta focalizzazione sono quasi sempre manifeste, legate all’attività svolta in quel luogo. Nei luoghi ad alta focalizzazione legati allo svago e

la volontà delle persone più anziane di rilassarsi all’interno del parco.


72

FUNZIONI MANIFESTE E FUNZIONI LATENTI Le funzione dei luoghi ad alta focalizzazione sono quasi sempre manifeste, legate all’attività svolta in quel luogo. Nei luoghi ad alta focalizzazione legati allo svago e al gioco, come le aree verdi, sono state riscontrate funzioni latenti ambivalenti, come il giocare a palla.

un lato arricchiscono la vitalità del luogo, dall’altro la volontà delle persone più anziane di rilassarsi all’interno del parco. Durante un soprallugo è emersa, vicino alle case popolari di via Artom, la presenza di alcune automobili bruciate e vandalizzate, abbandonate

Altre attività di questo tipo, soprattutto per quanto riguarda lo spaccio e la prostituzione, sono emerse da alcune testimonianza raccolte attraverso le interviste, in riferimento al parco Gustavo Colonnetti, soprattutto negli orari serali.


73

Atti di vandalismo in via Artom


6

3

5

1

4 2

Spazi convessi Spazi concavi concavitĂ tubolare concavitĂ tubolare con gradiente

0

100

200

500m


75

MAPPA DEGLI SPAZI CONCAVI E CONVESSI

CONCAVITÀ E CONVESSITÀ La concavità e la convessità sono due concetti che fanno parte dei caratteri morfologico-percettivi legati all’osservazione dei luoghi, e dipendono dalla

All’interno dell’area di progetto sono stati individuati sia spazi concavi che convessi: : Danno la sensazione di essere contenuti nello spazio. Aree verdi della città pubblica, piazza in prossimità del supermercato Esselunga. : danno la sensazione di essere proiettati fuori dallo spazio. Area verde di via Monastir e area verde collocata accanto all’Esselunga, caratterizzate da un recinto e da una conformazione dello spazio che trasmettono l’idea di trovarsi in uno spazio raccolto. -

:

quanto ci si muove verso nord in direzione del lanmark ad ampio raggio costituito dal palazzo della Regione.


SPAZI CONCAVI E CONVESSI 3, 1


CONCAVITÀ TUBOLARE 5, 6


Parco colonnetti Area verde di via monastir

0

100

200

500m


79

MAPPA DEI LUOGHI SIMBOLICI

LUOGHI SIMBOLICI

Gli intervistati raccontano di come uno degli

I luoghi simbolici hanno una valenza emozionale, legata alla memoria collettiva.

Tonino, si fosse fatto carico della responsabilità della manutenzione e della sorveglianza della zona, in modo del tutto volontario.

Nell’area di studio sono stati individuati due luoghi simbolici, uno di rilievo ambientale e uno di rilievo sociale: 1) : uno dei parchi più grandi di Torino, è legato alla memoria di tutta la città. 2) : l’importanza simbolica di quest’area verde è legata a una memoria locale, emersa grazie ad alcune interviste fatte a residenti anziani del quartiere che sostavano nel parco. Nell’area verde di via Monastir sorgeva una scuola, nella quale la sera venivano tenuti corsi per persone anziane e bambini con problemi cognitivi; molti degli abitanti, stabilitisi nella zona intorno agli anni ‘60 con le famiglie, si ricordano della loro giovinezza e delle serate passate all’interno della scuola.

e la realizzazione del parco, l’area verde aveva mantenuto la sua importanza quale luogo di ritrovo all’interno del quartiere; gli abitanti testimoniano anni ‘90 era presente un custode del parco, che si occupava della manutenzione. Negli anni, nonostante l’importanza attribuita dagli abitanti al parco, per mancanza di fondi il guardiano è stato licenziato e l’area verde ha subito più volte atti di vandalismo.

Monastir ha nuovamente subito atti vandalici, e versa in uno stato di parziale degrado dovuto ai danni subiti dalle attrezzature.


PARCO COLONNETTI


AREA DI VIA MONASTIR


AREE VERDI A CONFRONTO CON LUOGHI CHE PROVOCANO INQUIETUDINE


83

STABILITA` E SORPRESA L’area di studio risulta essere omogenea per quanto riguarda le sensazioni di stabilità e di sorpresa, che nel quartiere risultano essere alta per la stabilità e bassa per la sorpresa. Gli spazi aperti risultano familiari, prevedibili e rassicuranti. In particolar modo una stabilità alta e una sono riscontrabili nei giardini e nelle aree verdi, in cui i bambini giocano trovando esattamente quello che si aspettano.

fenomeni di appropriazione, le sensazioni sono di stabilità bassa e sorpresa alta: si tratta di luoghi pieni di stimoli, in cui l’osservatore è portato a indagare e curiosare, ma caratterizzati da una stabilità bassa, ostile delle popolazioni insediate abusivamente lungo le rive.

inquietudine e paura.


appropriazione micro-segregazione

0

100

200

500m


85

MAPPA DEI FENOMENI DI APPROPRIAZIONE

APPROPRIAZIONE E MICRO-SEGREGAZIONE Ai limiti dell’area oggetto di studio risultano evidenti fenomeni di appropriazione e di micronella zona degli orti urbani e del campo dove si sono stabiliti gli zingari, creando un enclave per la loro popolazione.

CURA molto evidenti per quanto riguarda le case singole private, trattandosi appunto di spazi molto personali e di pertinenza dell’abitazione stessa.

fenomeni di cura sono del tutto assenti in fabbricati densamente popolati, mentre si possono riscontrare numero ristretto di persone.

riscontrata una particolare attenzione verso gli che hanno spesso arricchito questi luoghi con apporti personali.


APPROPRIAZIONE


ASSENZA DI CURA


CURA


CURA



2. URBAN BLOCKS


92

mappa con la numerazione degli isolati

ESPLORARE I BLOCCHI Per cercare di capire come vivono gli abitanti della zona di interesse, il tipo di spazio che essi occupano e come è articolato il suolo, abbiamo indagato la morfologia di ogni isolato. In questo modo è stato possibile evidenziare gli spazi residenziali, quelli adibiti a parcheggio, le aree lavoro funzionanti, oppure ormai in disuso. E’ stato escluso da questa analisi il lotto su cui sorge il supermercato dell’Esselunga, poichè, presentandosi interamente come polo commerciale, non è oggetto di interesse per la ricerca. Pur presentandosi con delle evidenti differenze formali, i diversi isolati sono caratterizzati da una netta

terziario. verso l’ambiente esterno: essa viene espressa con cortine edilizie molto alte e rigide o con i cancelli le barriere delle case singole private che delimitano

Wassegnato un numero solo per un criterio di catalogazione, valutando la sua forma tridimensionale, esaminado quindi i volumi, in modo schematico, le destinazioni d’uso e le pavimentazioni. Questa indagine è servita come punto di partenza per sviluppare le diverse strategie progettuali che in seguito verranno trattate.


93

24 22

21

23

16 12

19 20

14

9

4

18

13

8

1

17

10

5

6

2

15 11 7

3

0

100

200

500m


94

ISOLATO NUMERO 1

SPAZI DEL LAVORO EDIFICIO RESIDENZIALE GARAGE EDIFICIO IN CATTIVE CONDIZIONI PAVIMENTAZIONE VERDE PAVIMENTAZIONE IN ASFALTO

0

10

20

50m

COMPOSIZIONE DEGLL’ ISOLATO 1


95

ISOLATO NUMERO 1

SPAZI DEL LAVORO EDIFICIO RESIDENZIALE GARAGE EDIFICIO IN CATTIVE CONDIZIONI PAVIMENTAZIONE VERDE PAVIMENTAZIONE IN ASFALTO

0

10

20

50m

COMPOSIZIONE DELL’ISOLATO 2


96

ISOLATO NUMERO 1

SPAZI DEL LAVORO EDIFICIO RESIDENZIALE GARAGE EDIFICIO IN CATTIVE CONDIZIONI PAVIMENTAZIONE VERDE PAVIMENTAZIONE IN ASFALTO

0

10

20

50m

COMPOSIZIONE DELL’ ISOLATO 3


97

ISOLATO NUMERO 1

SPAZI DEL LAVORO EDIFICIO RESIDENZIALE GARAGE EDIFICIO IN CATTIVE CONDIZIONI PAVIMENTAZIONE VERDE PAVIMENTAZIONE IN ASFALTO

0

10

20

50m

COMPOSIZIONE DELL’ ISOLATO 4


98

ISOLATO NUMERO 1

SPAZI DEL LAVORO EDIFICIO RESIDENZIALE GARAGE EDIFICIO IN CATTIVE CONDIZIONI PAVIMENTAZIONE VERDE PAVIMENTAZIONE IN ASFALTO

0

10

20

50m

COMPOSIZIONE DELL’ISOLATO 5


99

ISOLATO NUMERO 1

SPAZI DEL LAVORO EDIFICIO RESIDENZIALE GARAGE EDIFICIO IN CATTIVE CONDIZIONI PAVIMENTAZIONE VERDE PAVIMENTAZIONE IN ASFALTO

0

10

20

50m

COMPOSIZIONE DELL’ISOLATO 6


100

ISOLATO NUMERO 1

SPAZI DEL LAVORO EDIFICIO RESIDENZIALE GARAGE EDIFICIO IN CATTIVE CONDIZIONI PAVIMENTAZIONE VERDE PAVIMENTAZIONE IN ASFALTO

0

10

20

50m

COMPOSIZIONE DELL’ISOLATO 7


101

ISOLATO NUMERO 1

SPAZI DEL LAVORO EDIFICIO RESIDENZIALE GARAGE EDIFICIO IN CATTIVE CONDIZIONI PAVIMENTAZIONE VERDE PAVIMENTAZIONE IN ASFALTO

0

10

20

50m

COMPOSIZIONE DELL’ISOLATO 8


102

ISOLATO NUMERO 1

SPAZI DEL LAVORO EDIFICIO RESIDENZIALE GARAGE EDIFICIO IN CATTIVE CONDIZIONI PAVIMENTAZIONE VERDE PAVIMENTAZIONE IN ASFALTO

0

10

20

50m

COMPOSIZIONE DELL’ISOLATO 9


103

ISOLATO NUMERO 1

SPAZI DEL LAVORO EDIFICIO RESIDENZIALE GARAGE EDIFICIO IN CATTIVE CONDIZIONI PAVIMENTAZIONE VERDE PAVIMENTAZIONE IN ASFALTO

0

10

20

50m

COMPOSIZIONE DELL’ISOLATO 10


104

ISOLATO NUMERO 1

SPAZI DEL LAVORO EDIFICIO RESIDENZIALE GARAGE EDIFICIO IN CATTIVE CONDIZIONI PAVIMENTAZIONE VERDE PAVIMENTAZIONE IN ASFALTO

0

10

20

50m

COMPOSIZIONE DELL’ISOLATO 11


105

ISOLATO NUMERO 1

SPAZI DEL LAVORO EDIFICIO RESIDENZIALE GARAGE EDIFICIO IN CATTIVE CONDIZIONI PAVIMENTAZIONE VERDE PAVIMENTAZIONE IN ASFALTO

0

10

20

50m

COMPOSIZIONE DELL’ISOLATO 12


106

ISOLATO NUMERO 1

SPAZI DEL LAVORO EDIFICIO RESIDENZIALE GARAGE EDIFICIO IN CATTIVE CONDIZIONI PAVIMENTAZIONE VERDE PAVIMENTAZIONE IN ASFALTO

0

10

20

50m

COMPOSIZIONE DELL’ISOLATO 13


107

ISOLATO NUMERO 1

SPAZI DEL LAVORO EDIFICIO RESIDENZIALE GARAGE EDIFICIO IN CATTIVE CONDIZIONI PAVIMENTAZIONE VERDE PAVIMENTAZIONE IN ASFALTO

0

10

20

50m

COMPOSIZIONE DELL’ISOLATO 14


108

ISOLATO NUMERO 1

SPAZI DEL LAVORO EDIFICIO RESIDENZIALE GARAGE EDIFICIO IN CATTIVE CONDIZIONI PAVIMENTAZIONE VERDE PAVIMENTAZIONE IN ASFALTO

0

10

20

50m

COMPOSIZIONE DELL’ISOLATO 15


109

ISOLATO NUMERO 1

SPAZI DEL LAVORO EDIFICIO RESIDENZIALE GARAGE EDIFICIO IN CATTIVE CONDIZIONI PAVIMENTAZIONE VERDE PAVIMENTAZIONE IN ASFALTO

0

10

20

50m

COMPOSIZIONE DELL’ISOLATO 16


110

ISOLATO NUMERO 1

SPAZI DEL LAVORO EDIFICIO RESIDENZIALE GARAGE EDIFICIO IN CATTIVE CONDIZIONI PAVIMENTAZIONE VERDE PAVIMENTAZIONE IN ASFALTO

0

10

20

50m

COMPOSIZIONE DELL’ISOLATO 17


111

ISOLATO NUMERO 1

SPAZI DEL LAVORO EDIFICIO RESIDENZIALE GARAGE EDIFICIO IN CATTIVE CONDIZIONI PAVIMENTAZIONE VERDE PAVIMENTAZIONE IN ASFALTO

0

10

20

50m

COMPOSIZIONE DELL’ISOLATO 18


112

ISOLATO NUMERO 1

SPAZI DEL LAVORO EDIFICIO RESIDENZIALE GARAGE EDIFICIO IN CATTIVE CONDIZIONI PAVIMENTAZIONE VERDE PAVIMENTAZIONE IN ASFALTO

0

10

20

50m

COMPOSIZIONE DELL’ISOLATO 19


113

ISOLATO NUMERO 1

SPAZI DEL LAVORO EDIFICIO RESIDENZIALE GARAGE EDIFICIO IN CATTIVE CONDIZIONI PAVIMENTAZIONE VERDE PAVIMENTAZIONE IN ASFALTO

0

10

20

50m

COMPOSIZIONE DELL’ISOLATO 20


114

ISOLATO NUMERO 1

SPAZI DEL LAVORO EDIFICIO RESIDENZIALE GARAGE EDIFICIO IN CATTIVE CONDIZIONI PAVIMENTAZIONE VERDE PAVIMENTAZIONE IN ASFALTO

0

10

20

50m

COMPOSIZIONE DELL’ISOLATO 21


115

ISOLATO NUMERO 1

SPAZI DEL LAVORO EDIFICIO RESIDENZIALE GARAGE EDIFICIO IN CATTIVE CONDIZIONI PAVIMENTAZIONE VERDE PAVIMENTAZIONE IN ASFALTO

0

20

40

100m

COMPOSIZIONE DELL’ISOLATO 22


116

ISOLATO NUMERO 1

SPAZI DEL LAVORO EDIFICIO RESIDENZIALE GARAGE EDIFICIO IN CATTIVE CONDIZIONI PAVIMENTAZIONE VERDE PAVIMENTAZIONE IN ASFALTO

0

10

20

50m

COMPOSIZIONE DELL’ISOLATO 23


117

ISOLATO NUMERO 1

SPAZI DEL LAVORO EDIFICIO RESIDENZIALE GARAGE EDIFICIO IN CATTIVE CONDIZIONI PAVIMENTAZIONE VERDE PAVIMENTAZIONE IN ASFALTO

0

10

20

50m

COMPOSIZIONE DELL’ISOLATO 24


118

MAPPA DEGLI ISOLATI IN BASE ALLA TIPOLOGIA

TIPOLOGIE E CRITICITÀ Le caratteristiche comuni, emerse dallo studio svolto in merito alla diversa conformazione dei ventiquattro isolati dell’area di studio, ha reso possibile il loro raggruppamento in quattro cetegorie distinte. In questa zona, infatti, se si fa riferimento alla conformazione del tessuto edilizio, è possibile incontrare: - isolati residenziali a corte; - isolati residenziali di tipo misto; lavoro di piccole dimensioni; lavoro di grandi dimensioni. Gli siolati residenziali a corte si presentano composti da alti condomini dal fronte molto duro che si chiudono all’interno di una corte, dove lo spazio è quasi sempre interamete occupato da garages. In questi luoghi non sono presenti spazi per la condivisione, e per questo motivo la vita si svolge unicamente all’interno della propria abitazione. Il problema più evidente è quello dell’introspezione poichè, per l’alta densità del costruito e la vicinanza delle varie unità abitative, non è garantia molta privacy e perciò le terrazze che si affacciano sulla corte interna vengono coperte con tende pesanti che non attribuiscono al luogo nessuna qualità. Gli isolati residenziali di tipo misto vedono la convivenza tra grandi condomini, che presentano le medesime caratteristiche descritte per il caso precedente e villette singole, mono o bifamiliari, disposte su uno o due piani e dotate di un giardino privato. Il problema dell’introspezione questa volta è più sentito dagli abitanti di queste ultime. Allo stesso

modo, invece, lo spazio aperto di pertinenza dei condomini è adibito a garages. Esso è spesso privo di cura e manca la possibilità da parte dei condomini di svolgere attività all’aperto in uno spazio pubblico attrezzato. In questa classe di isolati, è possibile trovare all’interno della corte uno spazio della produzione, ancora funzionante o più di frequente ormai in stato di abbandono. A seconda delle dimensioni dei luoghi dell’ex lavenzata da luoghi che molto frequentemente sono privi di qualità. Rappresenzano un consumo di spazio che resta inutilizzato, ma che invece, possiede molte potenzialità.


Isolato residenziale a corte Isolato residenziale misto Isolato residenziale misto con edifici dell’ex lavoro di piccole dimensioni Isolato residenziale misto con edifici dell’ex lavoro di grandi dimensioni

0

100

200

500m


Garages


121

Assonometria dell’isolato tipo

ISOLATO RESIDENZIALE A CORTE

densamente popolati, disposti a formare una corte interna occupata da garages. Talvolta sono presenti all’interno della corte piccole automobili.

CRITICITà:

dimensione. - alta presenza di garage all’interno della corte. - assenza di servizi. - assenza di luoghi comuni di aggregazione. - spazi “duri” verso l’interno della corte.


Garages

Recinti

Case isolate con giardino


123

Assonometria dell’isolato tipo

ISOLATO RESIDENZIALE MISTO

dimensioni e case singole, spesso fornite di giardino. La parte centrale dell’isolato è occupata dai parcheggi e da garages, oltre che dai retri dei giardini.

CRITICITà:

- tipologie dell’abitato completamente differenti. “vivere privato” delle case singole con giardino.

- presenza all’interno del lotto costruito di garage giardini privati delle case singole. - interno del lotto vissuto da poche persone - assenza di luoghi comuni di aggregazione per gli - assenza di servizi comuni.


Garages

Recinti

Case isolate con giardino


125

Assonometria dell’isolato tipo

ISOLATO RESIDENZIALE MISTO CON EDIFICI DELL’EX LAVORO DI PICCOLE DIMENSIONI

dimensioni, case singole, spesso fornite di giardino, e piccoli fabbricati produttivi ormai dismessi. La parte centrale dell’isolato è occupata dai parcheggi e dai garages, oltre che dai retri dei giardini, che si alternano agli spazi di pertinenza dei fabbricati industriali.

CRITICITà: - tipologie del costruito completamente differenti.

“vivere privato” delle case singole con giardino e al “vuoto” lasciato dalle industrie e dai magazzini abbandonati.

- elevata presenza all’interno del lotto di garage privati delle case singole. - presenza all’interno del lotto di magazzini ed - interno del lotto vissuto da poche persone. - assenza di luoghi comuni di aggregazione per gli - assenza di servizi comuni.


Garages

Recinti

Case isolate con giardino


127

Assonometria dell’isolato tipo

ISOLATO RESIDENZIALE MISTO CON EDIFICI DELL’EX LAVORO DI GRANDI DIMENSIONI

dimensioni, case singole, spesso fornite di giardino, La parte centrale dell’isolato è occupata dai parcheggi e dai garages, oltre che dai retri dei giardini, ma la maggior parte dello spazio aperto è occupata dagli spazi di pertinenza dei fabbricati industriali.

CRITICITà: - tipologie del costruito completamente differenti.

“vivere privato” delle case singole con giardino e al “vuoto” lasciato dalle industrie e dai magazzini abbandonati.

- elevata presenza all’interno del lotto di magazzini - presenza all’interno del lotto di garage appartenenti case singole. - interno del lotto vissuto da poche persone. - assenza di luoghi comuni di aggregazione per gli - assenza di servizi comuni.


128

MAPPA DEGLI ISOLATI SCELTI PER GLI INTERVENTI PROGETTUALI

I TRE CASI STUDIO A seguito di quanto compreso dalla conformazione degli isolati sono stati scelti tre blocchi su cui andare ad approfodire le strategie progettuali: - il numero 21 come esempio di lotto residenziale a corte; - il numero 8 come caso emblematico di lotto residenziale misto; grandi dimansioni.

dell’ex lavoro di piccole dimensioni è da trattare con gli stessi interventi previsti per l’isolato 8, poichè, si può dire, che questa categoria rappresenti una sottoclasse di quella residenziale mista, poichè la funzione prevalente anche in questo caso è, appunto, quella residenziale.


129

21

8

3

0

100

200

500m


SCHIZZI REALIZZATI DURANTE IL SOPRALLUOGO



Prospetto rivolto verso il campo da calcio







3.PREFIGURAZIONI


132

Diagramma delle persone intervistate Donne Uomini

PREFIGURAZIONI

voluta e fatta costruire velocemente per dare alloggio agli operai della Fiat, giunta, a quel tempo, al massimo del suo potere economico, è facile immaginare una zona dal facile degrado. La fama di questo quartiere, infatti, non era delle migliori; veniva descritto come un luogo pericoloso, covo della malavita e pieno di delinquenti. Per avere un punto di vista aggiornato sul tipo di vita che svolge un abitante di questa zona, è stata fatta una campagna di interviste. di diversa età, residenti o lavoratori all’interno del quartiere. In una fase introduttiva all’intervista, si è annotato il sesso, l’età e il tipo di abitazione in cui risiedono gli interlocutori, successivamente sono state fatte le domande. Queste, in una prima parte, sono di carattere generale e riguardano lo stile di vita e le percezioni che si provano vivendo nella zona, mentre le ultime due domade, si riferiscono agli interventi progettuali che sono stati pensati per risolvere le criticità precedentemente riscontrate dalle analisi. E’ stato interessante avere un genrale riscotro positivo verso le proposte progettuali di trasformare le condivisione degli utenti.

perte degli intervistati, si è cercato di limitare il numero di domande e avere un colloquio di circa dieci minuti, per far in modo di non disturbare le persone che sono state fermate durante i sopralluoghi. Le domande che sono state fatte durante le interviste, a seconda che l’intervistato abitasse in condo-

minio o in una casa singola sono: 1. Com’è la qualità della vita in questo quartiere? Quali sono gli aspetti positivi e negativi del vivere in questa zona? 2. Quali posti all’interno del quartiere sono importanti per chi vive qui, e quindi vorrebbe conservare e proteggere?

quali mancano? 4.Ci sono dei luoghi che ritiene poco sicuri? Quali e perché?

6a. È contento di vivere in una casa singola? Perché? Le piacerebbe avere più relazioni con il vicinato? 6b. Quali sono gli aspetti positivi e negativi del vivere in appartamento? Le piacerebbe avere più spazio all’aperto e servizi in comune con gli altri inquilini? 7. Come valuta la possibilità di aumentare gli spazi collettivi da usare in comune con i suoi vicini di casa?


133

Abitante di una casa singola

etĂ 90

Abitante di un condominio

80 70 60 50 40 30 20

Lavoratore residente

Lavoratore non residente


134

Mappa dei luoghi in cui sono state effettuate le interviste

Le testimonianze raccolte sul campo, in realtà, smentiscono la cattiva fama del luogo e parlano, riferendosi soprattutto agli ultimi dieci anni, di un periodo di grande trasformazione, in cui lo stile di via è migliorato molto, rendendo il quartiere un posto più sicuro. Il complesso di case popolari di via Artom era, ed è ancora per alcuni, il luogo di maggior pericolo: punto di spaccio e prostituzione. Il processo di risanamento è dovuto, secondo il Parroco della parrocanche ad un controllo più frequente delle strade da parte delle forze dell’ordine, così come per gli interventi da parte dei rappresentanti delle circoscrizioni che si sono impegnati per la demolizione di una delle stecche di edilizia popolare di via Artom. Non vi è la percezione che vi sia la mancanza di alcun servizio e, generalmente, le persone coinvolte nella ricerca sono risultate soddisfatte dell’ambiente in cui vivono. Alcune lamentano la mancanza di negozi o piccoli centri commerciali che sono stati chiusi, risentendo, invece, dell’apertura di centri di maggiori dimensioni come l’Esselunga. Un problema che ancora risulta essere non del tutto risolto è la presenza di zingari che hanno occupasponsabili di furti nelle zone limitrofe. ll carattere architettonico delle costruzioni è piuttosto scadente e per questo si è pensato di intervenire per migliorarlo, prevedendo così anche un miglioramento del tenore di vita di chi vi abita. La volontà progettuale generale dell’intervento è quella di aumentare lo spazio a disposizione degli abitanti, sia nella sfera privata, che in quella pub-

numero necessario di servizi, dei luighi della condivisione, adatti alla vita in comune passata all’aperto

secondo le esigenze di ciascuno. Ad ogni strategia progettuale è stato attribuito un modello, si tartta di una suggesione che serve a delineare gli aspetti caratteristici dell’ambiente che l’intervento vuole ricreare.


135

Via Onorato Vigliani

13

15

1 5 26 12 10 3

16 om nuele Art Via Ema

14

17 4

20

18

11 7 8

Via S

9

estrie

re

19

0

100

200

500m


136

COMMUNITY BLOCK

-Isolato 21Lo stato attuale è quello dell’isolato residenziale omogeneo, costituito da condomini molto alti e disposti a corte, il cui interno è interamente occupato da garages. L’idea di progetto è quella di realizzare una doppia pelle sulle facciate interne alla corte e collegare le varie unità abitaive con un ballatoio. Esso permette, attraverso un sistema di scale, di raggiungere un nuovo spazio: la nuova corte, che con un doppio suolo, posto sopra i garage, dispone di una serie di servizi pubblici, che adulti, anziani e bambini, a seconda delle esigenze, possono sfruttare in una visione di ambiente condiviso tra i diversi condomini. container, essi vengono riutilizzati per creare svariate attività; al loro interno è possibile svolgere attivQuesti spazi sono pensati come luoghi autogestiti da chi vive nella corte, ma che al tempo stesso, seguono un’idea progettuale di vita comunitaria che raccolga tutti gli individui presenti e non soltanto La seconda pelle garantisce agli appartamenti esistenti una metrature maggiore attraverso un sistema di logge e terrazze che consentono di avere il proprio “giardino privato”. Proprio per sottolineare la volontà di vita comunitaria, il modello al quale appoggiarsi per capire meglio la suggesione progettuale è il Falansterio. Il Falansterio è il progetto di una struttura unica, razionalmente organizzata, che si oppone al caos delle città. Al suo interno si vive come in un grande albergo, e ai suoi abitanti, a differenza di quanto era permesso nel quadrilatero abitativo di Owen, non

sono concessi alloggi separati. Al centro del falansterio, si troveranno i “servizi” pubblici: la torre dell’orologio e i mezzi per comunicare. Dalla torre dell’ordine si diramano due ali che contengono tutte le funzioni residenziali e produttive, pubbliche e private. Le ali sono servite in tutta la loro lunghezza da una strada-galleria situata al primo piano. Il Falansterio è quindi un organismo complesso, dove si cerca di mantenere l’equilibrio alternando spazi pubblici a spazi privati, in modo da far convivere vita individuale e comunitaria. La volontà progettuale, infatti, è proprio quella di creare un forte senso comunitario all’interno della corte. Oltre allo spazio pubblico, viene caratterizzato anche lo spazio privato, le nuove terrazze risultano comunicanti fra loro arrtaverso il sistema di ballatoi che portano alla corte publica. attività a seconda del desiderio dell’utente: ci sono spazi coperti dove è possibile fare sport, studiare o dove i bambini possono giocare.


Il progetto di Falansterio di Charles Fourier


STATO DI FATTO DELL’ISOLATO IN ESAME

spaccato assonometrico dello stato di fatto dell’isolato


Doppia pelle

Corte pubblica con i servizi

Piano per i garages

SPACCATO ASSONOMETRICO CON LS STRATEGIE DI PROGETTO


STATO DI FATTO DELL’ISOLATO IN ESAME


Assonometria d’insieme del progetto


Isolato 21, stato di fatto


142

!"#$%& '()"*+")"

0

4

8

20m

planimetria di progetto


143

Laboratori dell’artigianato

!"#$%& '()"*+")"

Atelier per hobbies

Palestra

e lettura

e giochi

0

5

10

25m

planimetria di progetto con indicazione delle funzioni principali


144

236

366

130

270

351

200

455

20 Alz 16.0/30.0

0

1

2

5m

Dettaglio del sistema a ballatoio e della seconda pelle


145

150

150

200

736

445

236

Modulo di progetto da 7 m

150

150

200 136

636

Modulo di progetto da 6 m

150

150

450

136

Modulo di progetto da 4,5 m

0

2,5

5

12,5m

Moduli differenti del sistema a seconda della profonditĂ


Spazi coperti per lo sport e per lo studio


Spazi all’ aperti per il relax e lo svago




150

GREEN BLOCK -Isolato 8Il punto di partenza di questo intervento progettuale è l’isolato misto, in cui vi è una compresenza di villette, mono o bifamiliari dotate di giardino, e grandi condomini a più piani. Anche in questo caso lo stato di fatto fa si che all’interno della corte di prevalentemente garages. Il progetto punta alla realizzazione di una seconda pelle, rivolta all’interno della corte, per le facciate che garantisce dei servizi utilizzabili sia dagli abitanti dei condomini, sia, qualora lo desiderasse, da chi vive nelle case singole. In rispetto di un probabile desiderio di vita autonoma, queste ultime, non vengono coinvolte dal progetto, ma, tuttavia, attraverso un sistema di scale, si da la possibilità di accedere dal proprio giardino privato, alla piastra dei servizi comuni. L’organizzazione dello spazio di questa piazza spirito di collaborazione degli utenti, che però deve attenersi all’idea progettuale di ricreare uno spazio in cui vi siano luoghi ad uso più intimo e altri per la comunità. Le funzioni che possono essere ospitate dalla corte sono: gli orti urbani, (essendo il numero di condomini contenuto, vi è la possibilità di poter chi ne fa richiesta) un’area gioco per i bambini, una zona con piccoli atelier per gli hobbies privati, una zona barbecue collettiva e una zona per lo svago dei più giovani. Un servizio importante è dato anche da no ai margini della corte e si possono far carico della costruzione delle strutture che arredano la piazza.

Il progetto, infatti, vorrebbe suscitare uno spirito di collaborazione nella costruzione e nella realizzazione di tali strutture in modo che il luogo venga di chi lo vive. L’abitante della villetta sisngola, in tutto questo sistema, può liberamente decidere se connettersi, e partecipare quindi alla vita della piazza, oppure se vivere separatamente, unicamente all’interno del proprio territorio. La suggestione di questo modello progettuale è un go in cui più unità vivono in modo autonomo, ma luoghi e attività, che permettono agli abitanti del villaggio di essere parte di una collettività, ma pur sempre mantenendo lo spirito personale di ciascuno.


Villaggio for del Sudan


STATO DI FATTO DELL’ISOLATO IN ESAME


Doppia pelle

Corte pubblica con i servizi

SPACCATO ASSONOMETRICO CON LA STRATEGIA DI PROGETTO


Assonometria del progetto


Assnometria d’insieme del progetto


Isolato 8, stato di fatto


156

0

6

12

30m

planimetria di progetto


157

Area svago

Area barbecue

Orti urbani Orti urbani

produzione materiale da costruzione

Area giochi

Atelier hobby

0

12

24

60m

planimetria di progetto con indicazione delle funzioni principali


158

260

225

300 250 235

235

315 315 260

250 300 0

10

20

50m

Dettaglio dei prefabbricati della seconda pelle


159

volume prefabbricato in legno

assemblaggio

modulo base

pezzi preformati

montaggio

struttura piena

aspetto

struttura semi piena

realizzazione

struttura aperta

Schema costruttivo della seconda pelle e della realizzazione dei volumi dei nuovi servizi


Spazio degli orti urbani e per lo svago


Spazio per il barbecue ed area giochi per i bambini




164

ENERGY BLOCK -Isolato 3Lo stato attuale è quello di un isolato residenziale grandi dimansioni. E’ un’articolazione dello spazio complessa, in cui devono convivere diverse destinazioni d’uso. La porzione a carattere residenziale presenta sia villette singole dotate di giardino privato, sia piccoli condomini a più piani la cui corte è occupata, come nei casi precedenti, dai garages. Lo spazio della produzione, invece, verte in un completo stato di abbandono e degrato (sono anche assenti le cuperture). L’idea di progetto è quella di trasformare questo di vista energetico, che nel settore della produzione di beni di prima necessità. Per far questo, si vuole restituire vita ai corpi dell’ ex lavoro, trasformandoli in centrali di accumulo di energia o in altri servizi utili alla comunità. L’energia elettrica viene prodotta da una copertura di pannelli fotovoltaici che si innesta sopra ai corpi di fabbrica e che prosegue all’interno della corte dove è presente il mercato; un punto vendita in cui vengono scambiati i prodotti agricoli. Infatti, nelle vicinanze dei condomini (essendo ridotto il numero degli utenti) sono attrezzati degli orti privati, anche se il grande settore produttivo è Poichè si è riscontrato dai sopralluoghi che questo parco, non è mai frequentato, lo si è trasformto in un’area per la produzione agricola attraverso un sistema si serre. dell’ex lavoro in testata all’isolato, diventano dei

veri e propri luoghi pubblici; sono attrezzati per ospitare attività sportive, cinema all’aperto o spazi polivalenti di aggregazione. gestito e di pertinenza esclusiva di chi abita il quariere. E’ l’area degli atelier, che con un doppio suolo, posto sopra i garage, si sviluppa in una serie di servizi semi pubblici, che adulti, anziani e bambini, a seconda delle esigenze, possono sfruttare in una visione di ambiente condiviso tra i diversi abitanti. Per migliorare le prestazioni energetiche e garantire esistenti è stata aggiunta una seconda pelle costituita da elementi prefabbricati. Il modello con il quale si vuole spiegare la suggestione dell’idea progettuale è il quartiere di Feldheim, Feldheim, con i suoi 130 abitanti circa, numero molti simile agli abitanti stimati in questo quartiere, è il primo quartiere-villaggio dell’Europa ad essere energetico. Infatti, gni fabbricato è dotato di un impianto fotovoltaico e sul territorio è presente una centrale di teleriscaldamento alimentata a bio gas e alcune pale eoliche. Di tutta l’energia prodotta a Feldheim, solo il 3% serve per l’uso locale. Il resto viene immesso nella rete nazionale. tribuito all’idea (anche economicamente), partecipando attivamente a tutte le fasi decisionali sino alla realizzazione dell’intero progetto.


Entrata al quartiere di Feldheim


STATO DI FATTO DELL’ISOLATO IN ESAME


Copertura in pannelli fotovoltaici

Zona produttiva e mercato

SPACCATO ASSONOMETRICO CON LE STRATEGIE DI PROGETTO


Assonometria del progetto


Assonometria d’insieme del progetto


Isolato 3, stato di fatto


170

0

8

16

40m

STATO DI FATTO DELL’ISOLATO IN ESAME


171

Atelier hobby

Orti urbani

Area giochi Produzione agricola

Area barbecue Mercato e spazio vendita

Centrale d’accumulo di energa

Cinema all’aperto

Area svago

Area sport

0

15

30

75m

Planimetria di progetto, con indicazione delle funzioni


172

altezza = 12 m

Dettaglio della copertura con i pannelli solari


173

produzione di energia

accumulo

utilizzo

Schema della produzione energetica


Area giochi per i bambini e spazio della coltivazione


Area del mercato e spazi per il tempo libero





4. APPENDICE


180

LA TRACCIA DI INTEVISTA:

zi collettivi da usare in comune con i suoi vicini di casa?

Informazioni preliminari: - Età - Abitante di una casa singola o di un condominio 1. Com’è la qualità della vita in questo quartiere? Quali sono gli aspetti positivi e negativi del vivere in questa zona? 2. Quali posti all’interno del quartiere sono importanti per chi vive qui, e quindi vorrebbe conservare e proteggere? quali mancano? 4.Ci sono dei luoghi che ritiene poco sicuri? Quali e perché? 6a. È contento di vivere in una casa singola? Perché? Le piacerebbe avere più relazioni con il vicinato? 6b. Quali sono gli aspetti positivi e negativi del vivere in appartamento? Le piacerebbe avere più spazio all’aperto e servizi in comune con gli altri inquilini? 7. Come valuta la possibilità di aumentare gli spaETA’

DONNE

10-20 20-30 30-40 40-50 50-60 60-70 70-80 80-90

xx xxx xx xxxx x

x

UOMINI

xx x x xx x

VIVE IN CONDOMINIO xx xx xxxx xxx x x

VIVE IN

LAVORATORE NON

LAVORATORE

x x

x x

x x

x


181

- Uomo - 65 anni - Vive nel quartiere da più di 20 anni in un condominio. 1. Abbastanza tranquilla, adesso non succede mai niente, posso dire che è tranquillo, non ci sono omicidi o rapine. Anche la notte è tranquillo, non è più come trent’anni fa. 2. Le comodità non mancano, passano l’1 e il 34 che sono molto comodi, c’è il mercato e l’Esselunga, è una zona in cui non manca niente, siamo vicini al Lingotto. 3. Il quartiere è tutto da preservare e tenere sotto controllo a mio avviso, anche se, magari, i parchi dove vanno i bambini a giocare con le mamme o con le nonne sarebbero da tenere sempre al sicuro. Però sono venuti a tagliare l’erba e non possiamo lamentarci; comunque l’ambiente lo fanno le persone, perchè se c’è un cartello con scritto che non possono starci i cani, allora, anche se sono piccoli non dovrebbero portarli perchè se poi occorre che facciano i loro bisogni e magari non li raccolgono nemmeno, i bambini poi ci giocano. Dopo le quattro questo parco (quello della barca) è pieno di bambini che escono dalle scuole e si fermano a giocare. 3. I servizi non mancano. è mai molo sicura; in generale invece i parchi sono sicuri perchè a volte passano i vigili. Fenomeni di spaccio risaputi non ce ne sono, su quello possiamo stare abbastanza tranquilli, forse un po’ meno sicuri sono i parchi vicino a via Artom, di notte, anche se non credo. Non si sentono cose di questo genere, meglio così. 5. Un nome a questo quartiere? Non è una domanda facile, non saprei... Tonino, era una persona che accudiva bene questo posto, alle dieci chiudeva i

cancelli e ha sempre trattato bene tutti. Quando c’era lui i ragazzetti più grandi non giocavano a pallone e non spezzavano i rami. Era una persona molto importante. Non saprei come chiamare il quartiere forse sarebbe da dedicare a una persona importante come Leonardo da Vinci, però davvero non saprei. 6. Mi piacerebbe vivere in una casa singola, ma non ci sono i soldi, mi piacerebbe anche perchè in questo quartiere ci sono un sacco di villette. 7. Tutto ciò che si può aggiungere per migliorare è ben accetto; ad esempio vicino ai campi sportivi c’è uno spazio vuoto dove sarebbe bello farci qualcosa perchè non è frequentato per niente perchè poi lì di Nichelino, da sempre, ci sono gli zingari anche se non dovrebbero esserci perchè in giro ci sono dei luoghi che si potrebbero risistemare. Il nostro governo cerca di dare buoni servizi ai cittadini, soprattutto chi paga le tasse, dovrebbe però dare anche un po’ più di cura ai giovani e dargli qualche possibilità in più invece che farli andare all’estero. Io ho lavorato alla Fiat per trent’anni e allora c’erano tanti -

- Uomo - 40-45 anni - Vive in appartamento. 1. Il quartiere è tranquillo, aspetti negativi non ne vedo: abbiamo il verde, abbiamo i servizi... non vedo aspetti negativi. 2. Conserverei il verde pubblico che per me è molto importante perchè garantisce spazi per i bimbi e per gli anziani. 3. Non mancano servizi, abbiamo: la biblioteca, l’ospedale vicino, il mercato, il supermercato e negozi.


182

4. Luoghi pochi sicuri non ne vedo sinceramente, io vado dappertutto. C’è solo qualche furtarello al mercato, ma niente di che, rispetto agli anni passati non possiamo lamentarci. non possiamo cambiarlo. 6. Diciamo che in condomnio se ci si conoscesse tutti sarebbe più bello. Di aspetti negativi del condominio c’è l’assenza del giardino e che i cortili sono occupati solo da garage. 7. Per la condivisione degli spazi, dipende dalle persone; nei palazzi degli anni 50 e 60 alcune corti non hanno spazi che sarebbe possibile trasformare perchè sono piccole e ci stanno solo i garage; altri invece più nuovi, sono stati pensati in un modo diverso e hanno spazi per bambini o aree verdi.

- Donna - 40 anni circa - E’ nata in questo quartiere e vive in appartamento.

volta; di aspetti positivi c’è che abbiamo quasi tutto, mercato, negozi, anzi quelli chiudono sempre, ci sono più supermercati. 2. Prima di tutto vorrei conservare il parco Gustavo Colonnetti o i servizi per i bambini e gli anziani, per questi ultimi forse i servizi sono un po’ carenti. 3. Mancano servizi per anziani o bambini. 4. Io non penso ci siano luoghi poco sicuri, non più, una volta magari si doveva fare attenzione a uscire la sera, ma ora non più.

6. Un aspetto positivo del vivere in condominio è che non devi fare tutto tu se hai dei problemi, mentre in una casa singola hai più da lavorare anche se toglierei il bar che ho sotto casa che mi disturba molto visto che abito al primo piano.

7. Avere degli spazi in comune non sarebbe male, magari del verde, però sarebbe importante non perdere i parcheggi. Tutte le case basse e i palazzoni alti, che non chiamiamo grattacieli, li ha costruiti la Fiat negli anni ‘50 e ‘60 e poi sono diventate private, hanno tutte il giardino che in origine non era nemmeno recintato, ma tutto ciò che migliorerebbe l’ambiente, sarebbe gradito.

- Donna - 25 anni circa - Abita nel quartiere da poco, vive in un appartamento. 1. Io sono da poco qui, non saprei molto dire, lavoravo al parco Colonnetti alla Casa del parco con i bambini, sono scatenati, ma era una bella cosa. 2. La Chiesa penso sia importante. 3. I servizi non mancano, anche la linea degli autobus è ben organizzata. 4. Ovunque ci sono posti non sicuri, però qui alla 5. Non lo so, forse ci vivo da troppo poco tempo. 6. Non mi piace il luogo in cui vivo, è piccolino e lo spazio qui attorno non è ben sfruttato e sono abituata ad un’altra zona. piacerebbe.

- Uomo - 55 anni - Lavora in un’agenzia immobiliare e non è residente. 1. L’ aspetto positivo è che se vuoi aprire un esercizio commerciale qui i prezzi sono bassi. Quelli negativi è che comunque c’è poco giro. 2. Un luogo importante può essere dove c’è il cam-


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po da pallone di via Artom, mentre dal punto di vista commerciale è di riferimento via Vigliani con l’area del mercato. 3. I servizi non mancano. 4. I luoghi poco sicuri ci sono un po’ dappertutto, soprattutto se c’è un giardino o una carrozzeria. 5. Popoloso o popolato. - Visto che è nel settore immobiliare, secondo lei, cosa ci vorrebbe per aumentare la qualità di queste e una tanica di benzina.... E’ comunque ancora la zona di via Artom anche se è molto migliorata rispetto una volte.

- Donna - 45 anni circa - Vive in appartamento. 1. Io vivo in questo quartiere da trentasei anni quindi vi assicuro che non ho mai avuto grossi problemi, a pare una settimana fa che mi hanno smontato e scassato il portone di casa. Questo giardino (quello della barca) è molto bello, ma i bambini possono praticamento soltanto correre, non possono giocare a palla, non possono fare niente è tremendo quasi non li fanno neanche respirare e in più a volte lo riempiono di bocconi per i cani, perchè li odiano. Poi in realtà nient’altro, da pochi anni è nata l’Esselunga e tutto il quartiere è molto felice in quanto prima non c’era niete di tutto questo e io sono contentissima perchè è la mia spesa settimanale o quotidiana.

tanto vengono a tagliare l’erba. 3. Tutto sommato non manca niente, perchè qui con un pullman arrivi dappertutto; forse l’unica cosa che manca è un’ anagrafe. In realtà ce n’è una che hanno aperto subito dopo la rotonda di corso

Unione, non so se ci arrivi in pullman, ma se come me hai la macchina non hai problemi. 4. Io sapevo che trentasei anni fa via Artom era la zona del bronx, si diceva che mettevano nella vasca da bagno il prezzemolo a far crescere.... poi però si sono civilizzati. Altro non saprei perchè è piuttosto sicura la zona in generale. 5. L’appartamento è casa mia ed è sicuramente per me una cosa positiva, di negativo non c’è niente. 6. Vorrei eliminare i vicini di casa, perchè ci siamo trovati proprio gente che non è carino commentare. Vivere da sola non mi piacerebbe proprio, sto bene dove sto. I parcheggi non mancano e se all’interno della corte venisse aggiunto dello spazio comune sarebbe bellissimo, magari un’area anche per lasciare liberi i nostri cagnolini.

- Donna - 16 anni - Vive in appartamento. 1. Dove abito io non si vive molto bene, non c’è nessun aspetto positivo, diciamo che non c’è tanta gente per bene. 3. Non manca niente. c’è una fabbrica abbandonata che è piena di spacciatori. 5. Non saprei proprio come chiamare questo quartiere. 6. Mi trovo bene a vivere in appartamento, non mi dispiace. 7. A me piace anche così la corte del condominio dove abito.

- Donna - 18 anni


184

- Vive in appartamento. 1. A me piace la zona dove vivo perchè è comoda, ho il parco sotto casa e sono anche vicina ai negozi che posso raggiungere senza utilizzare la macchina. 2. Il parco Colonnetti è un luogo di ritrovo anche per chi abita lontano e sicuramente è molto importante per tutti. 3. C’è tutto. 4. All’interno della città non c’è niente di particolarmente pericoloso, basta stare un po’ attenti in generale, come sempre. 5. Non ne ho idea. 6. Mi piace dove vivo. 7. Io mi trovo bene cos’ non mi serve altro spazio.

- Donna - 45-50 anni - Lavora come insegnante da molti anni nel quartiere, ma non è residente. 1. Il positivo è che c’è molto verde, ad esempio il parco Colonnetti da molte prospettive anche per lo svago dei bambini e dei ragazzi. Diciamo che negli c’erano dei palazzi vecchi che sono stati abbattuti e diciamo che le famiglie sono cambiate, quello che un tempo si diceva di via Artom come zona più famiglie però sono di passaggio diciamo, ci sono molto stranieri o magari gente che non ha lavoro e se poi lo trova si sposta, quindi si è in continuo cambiamento. Anche nelle nostre scuole i bambini o i ragazzi possono frequentare uno o due anni e poi molti si trasferiscono. Il cambiamento che è avvenuto nel quartiere noi lo percepiamo all’interno della scuola, ci sono anche famiglie, invece, molto 2. I posti importanti sono la biblioteca Cesare

Pavese che è qui vicino così come la scuola di teatro azione che viene frequentata da babini anche con le loro famiglie e rappresenta una buona attività anche culturale. 3. Non manca niente, è una zona ben servita anche dai mezzi di trasporto. L’unica cosa che non c’è più perchè è stato spostato è un ambulatorio medico, vaccinazioni e un buon servizio, invece, ora è in un’altra zona, un po’ distante e magari una mamma che non ha la macchina, con i bambini, fa un po’ fatica a raggiungere con altri mezzi. 4. Il pericolo di questa zona c’è per sentito dire magari, un po’ la sera, al parco Colonnetti per quesqualunque atro quartiere o zona della città. L’anno scorso, però, ci sono state delle problematiche tra gli abitanti e la gente nomade che si ferma in questo quartiere con le roulotte poichè non avevano rispetto degli spazi del quartiere e chi ci vive si è lamentato. E questo è un po’ un problema per la zona. non ho mai pensato. Forse un nome che valorizzi un po’ il parco e cambierei il nome a via Artom perchè è caratterizzato da una cattiva fama che non rispecchia più la situazione reale e poichè anche queste scuole si chiamano scuole dell’infanzia di via Artom, ricevono inguistamente l’accezione negativa che spaventa. Per questo motivo avevamo proposto di cambiare il nome della scuola in “Mary Poppins” per slegarci dalla nomea di via Artom anche se poi ci sono da fare troppe cose.

- Donna - 90 anni - Vive in appartamento.


185

1. Forse sono troppo anziana per avere dei vantaggi in quest’area, mi trovo bene a vivere qui, anche se al parco dovrebbero mettere un po’ più di sedie per persone come me. 2. Non lo so, forse i parchi. 3. Mancano un po’ di negozi, continuano a chiuderli, hanno aperto grossi supermercati, ma sono lontani. C’è solo il panettiere e il lattoio, ma poi anche se servono. Non c’è nemmeno il verduriere e io che faccio fatica a camminare e non riesco ad andare al mercato sono rimasto senza, è pazzesco. 4. Non lo so, perchè esco poco. 5. Non lo so. 6. Vivo in appartamento e mi piace, sto bene, la mia casa mi piace. be, all’interno del proprio condominio non si può fare niente.

- Donna - 55 anni - Vive in appartamento. 1. Mi trovo bene, vivere qui mi piace. 2. Il posto importante per i bambini è il Parco Colonnetti o quello della barca che, anche se molto povero, viene utilizzato perchè è vicino. Poi ritengo sia importante il mercato. 3. I servizi non mancano, va tutto bene. 4. Di sera un po’ ho paura ad andare in giro da sola, anche qui al parco della barca non ci verrei, una volta chiudevano il cancello ed era un po’ più sicuro, invece ora è perennemente aperto. 5. Non so rispondere. 6. Il problema del condominio è che con certa gente si va d’accordo, mentre con altra ci si scannerebbe. Però vivrei comunque in condominio piuttosto che in una casa singola.

7. Mi piacerebbe molto avere dello spazio in più, dove abito nella mia corte ci sono solo i garage, non c’è altro posto, ma mi piacerebbe avere una terrazza. Non avrei problemi a condividere questi spazi con i miei vicini di casa.

- Uomo - 35 anni - Vive in appartamento. 1. Di positivo non c’è niente, è tutto negativo, io ormai mi sento straniero in questo quartiere una signora non può uscire di casa da sola, non c’è alcun controllo, se potessi cambierei subito quartiere. 2. Di particolare non c’è niente, ci sono solo tossici. 3. Qui aiutano solo gli stranieri, manca tutto, non c’è nessun servizio, il comune non aiuta nessuno. sono solo tossici che si bucano e ubriaconi. Questi giardini la sera non sono sicuri per niente. Più che spaccio c’è proprio un uso frequente di droghe. Ci sono delle vere m***e perchè una signora dopo le dieci e mezza non potrebbe uscire, o forse, dovrebbe uscire armata. Inoltre è pieno di case abusive, perchè i marocchini ci enrtrano e occupano gli appartamenti. 5. Non ho alcuna idea. 6. Nel mio appartamento mi trovo bene, sto bene, non ci trovo cose negative, vorrei solo più controllo per i bambini. 7. Mi piacerebbe molto se ci fossero spazi per i bambini all’interno della mia corte, magari con dei tom, un po’ anche per il comune di m***a che c’è.

- Uomo - 40 anni - Vive in appartameto.


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1. La qualità della vita non è malvagia, andrebbe corretta sotto qualche aspetto, è molto multietnica e non per razzismo però ci sono proprio culture e ab2. Diciamo che il giardino è un luogo di incontri ed è importante, anche se andrebbe più rispettato. per fare le vaccinazioni ai bambini, ma in genreale i servizi non mancano. 4. Il parco Colonnetti non è molto sicuro, ci sono tanti zingari che rubano e bisogna stare attenti anche con i bambini; così come alle dieci e mezza di sera ci sono già le prostitute mezze nude. 5. Non so perchè una volta quando ero giovane era il bornx, adesso è un po’ migliorato. 6. Dicimao che l’aspetto positivo di vivere in condominio è quello di avere la possibilità di avere sempre dei vicini di casa che possono aiutare se si ha bisogno, mentre in una villetta si è soli. Il livello umano dell’abitare è positivo. 7. Avere dei servizi in più mi piacerebbe anche se dove vivo io ci sono sotto i garage e sopra uno spazio comune a tutti dove una volta, ora non più, si facevano delle feste e si riusciva a fare qualcosa a livello condominiale. Anche avere un miglioramen-

cano, ma mi piacerebbe che ci fossero più negozi di piccole dimensioni, com’era una volta, invece dei nuovi centri commerciali che hanno rovinato queste piccole attività. 4. No nessuno. 6. Non sono interessato ad avere rapporti con i miei vicini di casa o a dividere con loro spazi comuni. 7. Non mi sembra una buona idea, poiché, nel mio palazzo, ogni condomine vive il suo spazio senza alcun tipo di condivisione e io non avrei alcun in-

- Donna - 25-30 anni - Lavora come barista nel quartiere, ma non è residente. 1. Un aspetto positivo, anche se non ce ne sono tanti, è che si tratta di una zona popolare dove la gente è generosa, anche se, a volte, può risultare un aspetto negativo, in quanto la popolazione del quartiere è molto anziana; ci sono pochi giovani e l’economia è retta dai pensionati poiché i giovani che ci sono senza lavoro.

fattibile e interessante.

- Uomo - 35-40 anni - Residente nella zona da sempre, vive in un appartamento nel quartiere delle case popolari. 1. La qualità della vita negli ultimi dieci anni è molto migliorata rispetto a un tempo, l’unico difetto può essere la mancanza del lavoro. 2. L’unico luogo davvero importante e che è da preservare è la propria casa 3. Il quartiere è ben dotato di servizi, non ne man-

il quartiere non ce ne sono, ci sono spazi che si trovano anche da tutte le altre parti, forse che ha reso particolare e più viva la zona è il mercato che si svolge lungo via Onorato Vigliani. 4. Non evito nessuno luogo in particolare, ma in generale è un po’ tutto poco sicuro; soprattutto la domenica che i negozi sono chiusi ci sono parecchi zingari per strada. 5. Non lo so.

- Donna


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- Età - 40-45 anni - Risiede da vent’anni nel quartiere e vive in un appartamento. 1. Un aspetto positivo è che si tratta di una zona con un clima che assomiglia a quello di un piccolo paese. Di negativo, invece, ci sono gli episodi di vandalismo che negli ultimi anni hanno ricominciato a manifestarsi. 2. Il parco Colonnetti ha ultimamente ripreso il suo ruolo di luogo di aggregazione e divertimento. vadano aggiunti degli altri. 4. Noi delle case popolari di questa zona, non frequentiamo e non ci sentiamo sicuri ad andare nell’area delle case popolari di via Artom. 5. Non lo so. 6. Un appartamento ti permette di avere un maggior senso di sicurezza, ad esempio noi viviamo al settimo piano, però ci mancano un po’ di terrazzi o di giardino in modo da avere un po’ più di spazio aperto. erite ad un cohousing ad esempio? Mi sembra un’ottima idea, mi piacerebbe.

Dal punto di vista della sicurezza, la situazione è migliorata nel tempo, sovente ci sono controlli da parte della polizia, dei vigili o dei carabinieri che attraversano il quartiere. Un tempo c’erano quattordici accampamenti di zingari che ora sono stati spostati e si è trovata una semi soluzione. A livello di sicurezza non ci sono più molti problemi, utili sono i servizi che svolge l’associazione di via Can-

generale non mancano. Una volta questa zona era conosciuta per la delinquenza, ma ora non c’è più, è cambiata molto negli ultimi dieci anni, negli anni ’90 la gente aveva paura di frequentare questa zona, ma dall’inizio del 2000 dicono che sia cambiata molto. Il Colonnetti è un parco meraviglioso, rappresenta un grande vantaggio, ed è sfruttato più di quanto pensassi, è sempre frequentato anche dagli anziani. Ci sono altri parchi più piccoli che hanno avuto periodi di “alti e bassi”, come ad esempio il parco do c’era una specie di custode, il signor Tonino, e poi i ragazzi di 15-16 anni, che pensano di essere in un’età furba, hanno fatto alcuni atti di vandalismo e disturbavano il vicinato che ha fatto dei reclami e così la frequentazione del parco si è arrestata. Tempo fa, il parco vicino la collina delle case popolari era il centro della zona di spaccio; c’era un muretto, che poi hanno tolto con gli interventi voluti dalla circoscrizione per migliorare, almeno in parte la zona, che rappresentava il punto in cui la gente si incontrava a ritirare la dose dagli spacciatori, ragazzi giovani, alle 8, alle 13 e alle 17. Queste attività, da quando hanno rifatto la zona sono sparite, oppure si sono spostate da un’altra parte, poiché chi ha quello stile di vita non lo perde più. Un’altra cosa accoglie tutti ed è gestita da ragazzi che sanno mantenere buone relazioni con tutti: ad esempio una volta, un ragazzo era stato ucciso a Carmagnola e bruciato nel forno e per anni gli amici e i compagni organizzavano dei tornei e delle partite in sua memoria, uno di essi, raccontava, ridendo, che se fosse arrivata la polizia, almeno undici delle persone presenti non appartenenti alla squadra sarebbero state arrestate perché era tutta gente di cattiva fama, alcuni si sono raddrizzati altri no, ma i ragazzi che cercano l’aggregazione attraverso lo sport sono molto bravi e fanno un buon servizio alla società creano attraverso lo sport collaborazione tra: africani, mus-


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sulmani, immigrati ecc. La biblioteca c’è da tanti anni, la scuola doveva essere abbattuta, ma poi c’è stata una protesta da parte degli abitanti e del parroco di allora per evitare la demolizione e riconnata la biblioteca. I servizi sono validi, scuole, asili e banche non mancano. Il fatto positivo è che chi arriva in questo quartiere con qualche pregiudizio tramandato da amici o conoscenti, poi si ricrede e dice che la realtà non è quella di luogo malfamapoi la situazione con l’inizio del 2000 è cambiata. Adesso il capolinea del pullman è in via Artom, un tempo non era così e quando volevano spostarlo lì erano tutti preoccupati perché appunto era una zona pericolosa, mentre adesso è molto tranquillo. Una volta ho chiesto a un signore: come mai la situazione è cambiata e la risposta che mi è stata data è: “il 30% delle persone è morto, il 30% è in carcere, il 30% si è spostato e quello che è rimasto è poco…” in quel periodo purtroppo, molta gente moriva di overdose e molti si sono spostati quando sono stati abbattuti, giustamente, due palazzi vicino all’asilo al fondo delle case popolari, uno dei quali era un abbattere ancora altri cinque o sei palazzi, ma poi come si fa? Dove va a stare la gente? È stata fatta anche un’opera importante di pulizia dall’ITC, con i cambiamenti di politica del quartiere le cose sono migliorate perché i presidenti volevano essere orgogliosi del loro lavoro e sono stati fatti dei buoni lavori. Ci sono anche altri casi in Torino come in corso Agnelli vicino alla Chiesa dove il progetto Urban 2 ha risanato il quartiere, poi cambiare un muro si può fare, ma è la generazione e la società che è vogliono tre generazioni.

- Donna

- 26 anni - Da poco residente nel quartiere, di origine straniera, vive in un appartamento. 1. Mi piace dove vivo, non c’è niente di negativo. 2. Non lo so, vivo qui da troppo poco tempo. 4. E’ una zona sicura. 5. Non lo so. 6. Non c’è niente di negativo nel condominio. 7. Mi piacerebbe avere degli spazi comuni, magari delle aree verdi, da condividere con gli altri abitanti del mio condominio.

- Uomo - 70 anni - Vive in una casa singola.

zona è la cattiva fama, anche se negli ultimi tempi è migliorata. 2. La propria casa è importante, e anche i parchi. 3. Ci sono tante cose, però hanno chiuso molti negozi, quelli piccoli soprattutto. più come una volta, io non ho paura, anche se però ci sono tanti straniere e a volte i ragazzi disturbano oppure alcuni rubano perchè ci sono tanti zingari. 6. La mia casa è bella, non è tanto grande ma ci sto bene. Conosco poco i miei vicini dicasa; prima c’era un mio amico che viveva qui vicino, ma è morto e adesso non conosco molte persone. Non mi interessa molto conoscerle, io sto a casa mia e vivo la mia vita così. 7. Ho già un pezzetto di giardino non mi serve altro, non voglio dividerlo con nessuno.


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- Donna - 40-45 anni - Residente nella zona da sempre, vive in una casa singola. 1. Io vivo bene qui, anche se non ci sto molto perchè lavoro in un altro quartiere, ma mi piace quando torno a casa: c’è tanto verde e non mi manca niente. 2. I parchi sono molto importanti, al Colonnetti ci anche altri bambini. hanno apero l’Esselunga ed è molto comoda anche perchè è sempre aperta. to meglio non andarci perchè sono pericolosi. La sera si sta tranquilli però bisogna fare attenzione ai drogati e alle prostitute che stanno al Colonnetti. 6. Ho voluto comprare una casa singola per avere il mio spazio privato e poterlo gestire come voglio, senza dover discutere con i condomini come mi capitava quando ero più giovane e vivevo in un appartamento. Lo svantaggio può essere la sicurezza perchè è più facile che entrino i ladri in una casa piccola che sta al piano terra, ma a me non è mai successo per fortuna. mio isolato mi piacerebbe, ma a me basta anche il discuWte sempre. Io non lo farei, mi piacerebbe anche poter conoscere le persone che vivono accanto a me, per i bambini magari sarebbe bello, però magari le persone più anziane non hanno piaccosa molto piacevole.


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