Spazi di riserva (volume 2 di 2)

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SPAZI DI RISERVA

Torino alla prova dell’accoglienza

Atelier Progetto Urbanistico C CDL Magistrale in Architettura per il progetto sostenibile Politecnico di Torino – A.A. 2017-2018

Angelo Sampieri (Urbanistica), Silvia Crivello (Sociologia dell’ambiente), Beatrice Agulli e Quirino Spinelli (collaboratori)


Il corso chiude una riflessione maturata durante tre precedenti esperienze didattiche: Lo spazio in più, Costellazioni, La macchina morbida (Atelier Progetto Urbanistico C del CDL Magistrale in Architettura per il progetto sostenibile, Politecnico di Torino, A.A. 2014-2015, A.A. 2015-2016, A.A. 2016-2017). Questa ulteriore esperienza si propone di concludere un’osservazione che per tre anni ha avuto come oggetto di indagine le forme del mutamento, in termini di spazio e di usi, della città di Torino, con particolare attenzione rivolta al quadrante di tre chilometri per sei, compreso, in direzione est-ovest, tra Mirafiori Sud ed il Po, ed in direzione nord-sud tra il Lingotto e Nichelino.

Lo spazio in più aveva al centro le ricadute spaziali della crisi economica, demografica e istituzionale che da oltre un decennio segna il mondo occidentale. Torino ha mostrato, e ancora oggi mostra, tratti essenziali di questa crisi, molto indagati in riferimento a fenomeni di contrazione urbana: si liberano spazi che faticosamente riescono a essere nuovamente abitati, riciclati o rinaturalizzati, più frequentemente sono oggetto di abbandono. La grande enfasi conferita a orti e agricoltura in città, l’occupazione di spazi pubblici da parte di attività poco formalizzate, le nuove forme dell’associazionismo assistenziale, lavorativo e ludico, l’emergenza di pratiche di coabitazione, sono solo alcuni dei fenomeni ascrivibili alla presenza di uno spazio in più nella


città: uno spazio, privato come pubblico, attraversato da progetti progressivamente sempre più deboli, che si accendono e si spengono, sedimentando poco, quasi niente. Entro questo sfondo tematico, l’esplorazione progettuale condotta ha prefigurato trasformazioni dello spazio pubblico e dello spazio della residenza in un momento in cui entrambi sono oggetto di una profonda restrizione di risorse, densità, attività, funzioni. Lo spazio pubblico si riduce e cambia forma, assume tratti minimi e mette alla prova strategie dell’essenziale, seleziona, opera rinunce, taglia porzioni e sottrae, generando un progetto di suolo minimo quale supporto di una dimensione dello stare in pubblico che sempre più fatica a mantenere un impatto di ordine simbolico. Anche lo spazio dell’abitare si contrae, si riduce entro ritagli essenziali dove si sta tra simili, ognuno al proprio posto, delle nicchie, apparentemente coese, ma più spesso obbligate dalla scarsità di risorse e dai sempre più radi scambi con la città che le accoglie. I quartieri di anziani sono le sedi esemplari di questo abitare contratto, lento, meccanico, dove la chiusura non produce densità di relazioni.

I problemi e le questioni emerse hanno evidenziato un carattere di grande frammentarietà delle trasformazioni in corso: una miriade di progettualità diverse che frazionano la città generando molti mondi tra loro separati. Costellazioni alludeva a questo, alla coesistenza, nella stessa città, di molteplici e diverse forme di urbanità: molte città nella stessa città, richiamando la Berlino di Ungers degli anni settanta, una città arcipelago, una città per parti, per clusters, per villaggi, una città fatta di distretti di comunità suburbane, come ancora più addietro nel Piano di Abercrombie per la Grande Londra. Riconoscere costellazioni,


mapparle, individuare i caratteri che segnano la specificità dei luoghi su cui esse temporaneamente insistono, spesso cambiandoli, è significato ridisegnare una nuova sfera urbana, transitoria e fitta di contraddizioni, il cui mutevole assetto è peraltro continuamente sovvertito dagli effetti della crisi.

I differenti luoghi emersi dall’indagine ricorrono dentro i tessuti della città consolidata così come lungo le frange della periferia, marcano trasformazioni solitamente minute e sono spesso sostenuti da forme di interazione sociale e collaborazione robuste. Meno frequentemente, data l’esiguità delle risorse disponibili, sono supportati da competenze tecniche in grado di interpretare la richiesta di nuovi spazi attraverso progetti pertinenti. Le esplorazioni progettuali proposte hanno avuto come obiettivo quello di coprire questo vuoto, simulando competenze e azioni capaci di intrecciare le sorprendenti prove di innovazione coglibili nei nuovi modi di abitare, spesso autoprodotti, con la dotazione di nuovi servizi, nuove tecnologie, nuove forme di finanziamento delle trasformazioni.

La macchina morbida intendeva tornare a ragionare attorno alle forme di innovazione maturate entro gli spazi individuati, ponendo con più forza attenzione alla loro capacità di accogliere servizi, ospitare attrezzature per nuovi e vecchi abitanti, capacità quindi di aprirsi, rendersi più plasmabili, più morbidi e flessibili. Al centro di questo esercizio sono principalmente state le attrezzature del welfare, quelle vecchie, e quelle nuove che ambiscono a elargire, accanto ai servizi essenziali, nuove forme di assistenza, aiuto, accoglienza. La necessità è dettata da molti fenomeni in corso. Primo fra tutti da un generale indebolimento della


società insediata, dall’invecchiamento degli abitanti, dall’inadeguatezza, dei servizi offerti. Parallelamente, dalla presenza di nuove popolazioni non residenti. Le Case di Quartiere presenti in città sono forse gli spazi che meglio hanno rappresentato una risposta a questa domanda: la spazializzazione di una macchina morbida, per richiamare la capacità di cambiare il proprio corpo narrata da William S. Burroughs, l’articolazione di un’infrastruttura capace di mutare in funzione delle necessità. Accanto alla domanda di nuovi servizi, l’esercizio ha rilevato quella di nuove forme abitative, temporanee e transitorie. Queste forme sono veicolate da fenomeni molteplici e profondamente diversi tra loro: processi migratori, flussi di rifugiati e richiedenti asilo, condizioni emergenziali di varia natura, richiesta di alloggi temporanei per motivi di lavoro, di studio, fino alle nuove forme del turismo. L’insieme delle nuove, differenti popolazioni presenti nelle città disegna una disseminazione di nuovi abitanti che, stando agli studi demografici, si protrarrà attraverso una sorta di trasmissione di presenze sempre più numerose, mentre la popolazione residente continuerà a invecchiare e decrescere. Le nuove popolazioni chiedono spazi per abitare più flessibili, più neutri e capaci di cambiare al cambiare dei bisogni. Le oltre sessanta strutture di accoglienza per rifugiati sono una risposta insufficiente in città, eppure indicativa di un certo tipo di offerta che merita di essere osservata a fondo.

Spazi di riserva. Torino alla prova dell’accoglienza intende ragionare attorno a questo tipo di offerta. Alla presenza, ed al moltiplicarsi in città, di spazi per abitare segnati da alcuni peculiari caratteri, tra i quali l’essenzialità, la scarsa caratterizzazione ed un marcato funzionalismo. Caratteri che non garantiscono forme di urbanità robuste, ma che




invitano piuttosto a riflettere attorno all’abitare come condizione di radicale incertezza. Il ripetersi di alloggi temporanei in città non è al momento oggetto di uno specifico progetto. L’esercizio che qui li interroga si propone di assumerli come tale: come un progetto di spazi di riserva, necessari alla città in ragione della disponibilità che essi offrono in caso di necessità. Un po’ come era nelle città fortificate medievali, dove uno spazio agricolo residuo, interno alle mura, era salvaguardato per disporne nei momenti di guerra o carestia, uno spazio eccedente (nei momenti in cui non era reclamata la sua necessità), che assumeva rilievo e protagonismo in coincidenza di particolari congiunture. Le strutture per l’accoglienza sembrano per molti aspetti funzionare come queste riserve di spazio: disseminate, ben perimetrate, minimamente allestite, pronte per essere temporaneamente abitate. In un momento come quello attuale, alla città forse spetta avere la sua riserva di spazio, allestirla in ragione delle esigenze che si presentano, e adattarla a differenti usi. E’ attraverso la flessibilità di questa riserva, e la disponibilità che essa sottende, che possiamo forse ridiscutere, e incrinare, molte mitografie contemporanee sulla città e sul suo progetto. In primo luogo quelle che, in nome di processi di trasformazione resilienti e sostenibili, nel culto della protezione e della patrimonializzazione, in virtù di processi partecipati e veicolati da molteplici, differenti, razionalità, hanno fatto della città uno spazio fermo, inerte, contratto e chiuso. Uno spazio che non ammette l’incertezza come fenomeno costitutivo della trasformazione e l’imprevisto se non prima programmata la reazione capace di neutralizzarlo. In altre parole, una città incapace di accogliere. Sullo spazio ambiguamente generoso degli spazi per l’accoglienza queste esangui mitografie si infrangono e la città torna a mostrasi per ciò che prioritariamente è stata: uno spazio disponibile.



La cité dans la forêt


Atelier Progetto Urbanistico C Corso Di Laurea Magistrale in Architettura per il progetto sostenibile Politecnico di Torino, A.A. 2017-2018 prof. Angelo Sampieri (Urbanistica) prof.ssa Silvia Crivello (Sociologia dell’ambiente) collaboratori: Beatrice Agulli, Quirino Spinelli


GIORGIA GIACCONE SANTIAGO RESTREPO ARIAS ALBERTO SCARZELLO FERNANDA SOUZA POVOA



INDICE 1. Spazi lungo via Artom MARGINI DENSITÀ FISICA NODI & LANDMARKS SPAZIO APERTO SPAZIO COSTRUITO SISTEMA DELLA MOBILITÀ

2. Modi e forme dell’abitare LEGGIBILITÀ & COMPLESSITÀ STABILITÀ & SORPRESA DENSITÀ SOCIALE FOCALIZZAZIONE SICUREZZA & INSICUREZZA POPOLAZIONI CONCAVITÀ & CONVESSITÀ FUNZIONI MANIFESTE & LATENTI LUOGHI DI RIBALTA & RETROSCENA FENOMENI DI APPROPIAZIONE

3. Case FIAT MATERIALI DEL SUOLO DECOSTRUZIONE DELL’ ISOLATO TIPOLOGIA DELL’ ISOLATO

4. Interviste 5. La cité dans la forêt


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inquadramento territoriale dell’ area

PREMESSA L’area oggetto di studio si trova nell’estrema periferia sud di Torino, al confine con i comuni di Moncalieri a est e di Nichelino a sud; essa prende il nome dalla via principale della zona, via Artom, in onore del partigiano ed intellettuale Emanuele Artom. Ci troviamo nel vasto quartiere di Mirafiori Sud, in particolare nell’area circoscritta tra le strade di via Onorato Vigliani, via Fratelli de Maistre e Strada Castello di Mirafiori e la suddetta via Artom. La nostra è un’area conosciuta da tutta Torino per le sue vicende storiche perché è stata per anni simbolo dell’immigrazione e dell’emarginazione sociale; un quartiere che tutti in città conoscono ma che in pochi hanno visitato. L’anno cruciale per la zona è il 1939 perché, con l’apertura dello stabilimento FIAT, Torino diventa sede di grandi ondate di migrazioni, soprattutto dal Sud Italia, che incrementano in maniera esponenziale la sua popolazione. Oltretutto, mancando fondi pubblici per le opere di urbanizzazione di base, molte famiglie di Mirafiori Sud si vedono costrette a stabilirsi in alloggi malsani e spesso senza servizi igienici. A risoluzione di tale problematica la Fiat, negli anni ’50, fa costruire 50 palazzine da destinare alle famiglie dei suoi operai, poi ceduti in locazione agli impiegati. Il caso più drammatico è rappresentato dalle case popolari a sud della zona di via Artom. Si tratta di 8 edifici di 10 piani l’uno, per un totale di 780 unità abitative, fatti costruire dallo IACP tra il 1965 e il 1966 con una tecnica di fabbricazione integrale, per dare un aiuto ai tantissimi abitanti delle baraccopoli. Il nuovo quartiere di via Artom inizia così a godere di una pessima reputazione da parte degli altri abit-

anti di Mirafiori Sud e dal resto della città: degrado, architettura anonima ed elementare, piccola criminalità e delinquenza giovanile. Un vero e proprio quartiere dormitorio di periferia, privo di qualsiasi tipo di servizio. Se per alcuni anni le cose sembrarono migliorare, ecco che nel 2003 avviene un evento drammatico per gli abitanti, non solo della zona ma di tutta la città di Torino. Il 28 Dicembre 2003 fu abbattuta la prima palazzina di via Artom, mentre la seconda fu abbattuta tra il 2004 e il 2005. Al loro posto negli anni successivi nacquero varie strutture quali un complesso di case di edilizia popolare, spazi sportivi, aree verdi ed aree commerciali. Oggi, però, quella zona che sembrava migliorata dopo le nuove costruzioni rimane campo di microcriminalità, sporcizia, abbandono e degrado. La nostra idea è quella di migliorare la qualità abitativa del quartiere agendo sulle case FIAT, andando a rivalorizzare l’area attraverso l’apertura degli isolati, al fine di creare maggiore aggregazione e socialità.




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1. Spazi lungo via Artom


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MARGINI

L’indagine riguardo la localizzazione della zona di riferimento come oggetto di studio è stata individuabile molto facilmente sin dai primi sopralluoghi: si tratta di quattro margini di sutura, ovvero elementi lineari che separano gli spazi e che, allo stesso tempo, li mettono in relazione; permettono altresì la vista oltre di essi e creano una sorta di frontiera non invalicabile. Nel nostro caso, come mostrato nella mappa 1, si tratta quasi sempre di una differenza presente a livello di tessuto edilizio costruito, che muta da una parte all’altra della strada. Il margine più significativo è sicuramente via Artom, in quanto divide una zona residenziale dall’ampia macchia verde rappresentata da Parco Colonnetti; successivamente è stata considerata via Onorato Vigliani la cui presenza del mercato crea una netta distinzione fra il quartiere scelto e la zona più a nord. Anche la strada castello di Mirafiori funge da importante margine in quanto separa Torino dal comune limitrofo di Nichelino. Infine, il margine meno evidente ma comunque rilevante dal punto di vista costruttivo, è via Fratelli de Maistre, perchè separa due tessuti edilizi molto diversi fra loro: le ex case popolari FIAT con recinzione e i condomini di piani variabili che affacciano su strada e con piano terra commerciale.

DENSITÀ FISICA

Per lo studio della densità fisica (il rapporto tra il numero di abitanti e la superficie) abbiamo preso in considerazione l’altezza degli edifici presenti nella zona, non potendo effettuare un censimento a livello di abitanti. Ciò che ne è risultato, visibile nella mappa 2, è che le case a torre di via Vigliani e le case popolari a sud hanno una densità fisica molto alta, in quanto edifici tra i 7 e gli 11 piani; le case FIAT di via Candiolo presentano invece una densità fisica media (4 piani fuori terra). Invece, tutti gli altri edifici, hanno una densità fisica nulla, perchè si tratta di costruzioni di 1/2 piani.

NODI

I nodi sono dei punti o dei luoghi strategici che posizionati all’interno di una città, o di un ambito locale, permettono all’osservatore di poter circolare od entrare all’interno di essi. Ve ne sono di due tipi: quelli di congiunzione, che permettono l’attraversamento da una parte all’altra e mettono in comunicazione due punti; nel nostro caso, com’è evidenziato nella mappa 3, sono le rotonde presenti in via Artom, in quanto luogo di attraversamento e di convergenza di più percorsi ma anche di interruzione nel caso delle auto. I secondi sono i nodi di concentrazione, dei luoghi di addensamento di caratteri sia fisici che sociali e, spesso, si possono trovare in corrispondenza dei nodi di congiunzione. All’interno della nostra area abbiamo osservato come nodi di questo tipo siano raggruppabili in tre blocchi principali: il complesso delle scuole nella zona nord, la chiesa e il sistema delle scuole materne a sud.

LANDMARKS

I landmarks sono elementi, edifici o luoghi che rinforzano la percezione di uno spazio da parte dello spettatore. Essi possono essere visivi o multisensoriali e, a seconda della posizione in cui si trova l’osservatore vengono suddivisi in due categorie: i landmarks a breve raggio orientano la percezione in un ambito locale, quindi sono interni all’area in cui ci troviamo e rinforzano la visione di un percorso; essi possono anche essere sequenziali se in gruppo. I landmarks ad ampio raggio invece sono esterni all’area e ne danno una percezione più ampia. Nell’area di analisi, com’è possibile vedere dalla mappa 4, sono stati individuati come landmarks sequenziali le tre tipologie edilizie della zona, in quanto elementi molto forti e visibili da più angolazioni; come landmarks ad ampio raggio sono stati scelti invece il grattacielo dell’architetto Fuksas a nord-est e la catena montuosa delle Alpi a ovest.


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VIA ONORATO VIGLIANI

FRAT

ELLI

DE M AIST RE

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VIA

ARTOM E L E U N A VIA EM

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ORI LO DI MIRAFI L E T S A C A D A STR

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mappa 1: MAPPA dei margini


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ALTA DENSITÀ FISICA (7-11 PIANI) MEDIA DENSITÀ FISICA (4-5 PIANI) NULLA DENSITÀ FISICA ( EDIFCI PUBBLICI)

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mappa 2: mappa della densita’ fisica


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NODI DI CONGIUNZIONE NODI DI CONCENTRAZIONE

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mappa 3: mappa dei nodi


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LANDMARK AD AMPIO RAGGIO LANDMARKS SEQUENZIALI

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mappa 4: mappa dei landmarks


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SPAZIO APERTO E SPAZIO COSTRUITO

L’area presa in esame si presenta con una percentuale di spazio costruito nettamente più alta di quella dello spazio aperto; quest’ultimo è inoltre diviso a seconda della zona in cui ci troviamo. A nord, in corrispondenza delle torri di via Vigliani e delle case FIAT di via Candiolo, si trovano spazi aperti ad uso esclusivamente privato, dovuti alla presenza di recinzioni, che ne limitano l’accesso ai soli residenti. In corrispondenza delle case popolari a sud invece vi sono spazi aperti pubblici, fruibili da tutti. Come già detto all’inizio, ci troviamo all’interno di un quartiere dormitorio, dove la maggioranza delle persone vive svolgendo il resto delle sue attività altrove. La funzione principale della zona è quindi quella residenziale ed è molto chiara la distinzione tipologica del costruito presente al suo intero, dato che sono presenti ben tre tipologie edilizie molto diverse fra loro (mappa 7): le torri di via Vigliani, racchiuse all’interno di una recinzione, con un piano terra commerciale e 10 piani fuori terra; le case FIAT, 5 isolati di 4 piani fuori terra, anch’esse “protette” da una recinzione, ma con una funzione esclusivamente residenziale; le abitazioni di edilizia popolare a sud, un complesso di 6 palazzi, di 10 piani fuori terra, dove anche in questo caso la funzione predominante è quella residenziale ma con uno spazio verde totalmente aperto al pubblico.

SISTEMA DELLA MOBILITÀ

I percorsi sono delle linee lungo le quali l’osservatore si muove abitualmente od occasionalmente. Essi non sempre coincidono però con la struttura viaria, bensì sono colti in maniera percettiva e sogettiva da ognuno di noi. Anche la loro forma non è sempre rettilinea perché possono assumere conformazioni differenti a seconda del tessuto edilizio e degli spazi aperti presenti. Nella nostra area di studio sono stati individuate tre tipologie di percorsi: i percorsi automobilistici, di-

visi a seconda del livello di percorribilità; i percorsi pedonali e ciclabili; i percorsi con valenza commerciale e relazionale, come la zona del mercato di via Vigliani. Spesso i percorsi presentano un gradiente che varia la sua intensità quando ci si avvicina alle sue estremità, creando anche una percezione differente a seconda di quale estremità si stia raggiungendo.


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SIEPI

STERRATO

GIARDINI PUBBLICI

ALBERI

GIARDINI PRIVATI

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mappa 5: mappa degli spazi aperti


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ATTIVITÀ COMMERCIALI

SCUOLE

RESIDENZIALE

BIBLIOTECA

RESIDENZIALE E COMMERCIALE

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mappa 6: mappa degli spazi costruiti


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CASE A TORRE CASE FIAT CASE E.R.P.

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mappa 7: mappa delle tipologie edilizie


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foto delle case a torre


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foto delle case fiat


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foto delle case e.r.p.


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ALTA PERCORRIBILITÀ

PERCORSI COMMERCIALI

MEDIA PERCORRIBILITÀ

PERCORSI PEDONALI

BASSA PERCORRIBILITÀ

MARCIAPIEDI

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mappa 8: mappa della mobilit À


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LINEA 1

FERMATA BUS

LINEA 40

PARCHEGGI

LINEA 14

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mappa 9: mappa dei collegamenti


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2. Modi e forme dell’abitare


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LEGGIBILITÀ E COMPLESSITÀ

La leggibilità e la complessità fanno parte della dimensione percettiva che un osservatore ha di uno spazio. Lo studio effettuato nella nostra area ci ha portato ad individuare due zone nettamente distinte fra di loro. L’area a nord, comrpesa tra le torri di via Vigliani e le case FIAT, si presenta come una zona caratterizzata da una alta leggibilità ma da una bassa complessità. Essa infatti presenta spazi molto regolari che permettono una facile comprensione del contesto e un facile orientamento. Questo è dovuto ad una rete viaria regolare e ad un’omogeneità degli edifici. Nello stesso tempo però non genera stimoli in chi percorre le sue vie. Al contrario, invece, gli spazi molto aperti e ricchi di aree verdi e i percorsi curvilieni all’interno del complesso residenziale a sud, creano una percezione di alta complessità e bassa leggibilità nell’osservatore.


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ALTA LEGGIBILITÀ ALTA COMPLESSITÀ

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mappa della leggibilit À e complessit À


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STABILITÀ E SORPRESA

La dimensione emotiva di uno spazio è rappresentata dalle sensazioni di stabilità e sorpresa che uno spazio crea nell’osservatore. Nell’area di studio uno spazio ad altà stabilità emotiva e bassa sorpresa è rappresentato dalla zona tra via Vigliani e le case FIAT. In coerenza con quanto detto nella mappa precedente, se uno spazio si mostra chiaro e privo di stimoli crea una sensazione di stabilità in chi lo percorre, uno spazio familiare in cui mi sento come a casa. Lo spazio a sud invece, con l’irregolarità dei suoi percorsi e degli edifici, suscita nell’osservatore stimoli e l’esigenza di mettersi alla prova.


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ALTA STABILITÀ ALTA SORPRESA

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mappa della stabilit À e so R p R esa


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DENSITÀ SOCIALE

La densità sociale in sociologia è definita come il rapporto tra la numerosità e la ricchezza delle interazioni sociali e la superficie di un’area. La numerosità delle interazioni sociali si hanno laddove sono concentrate funzioni che attraggono popolazione e dove vi è uno spazio pubblico ampio e diversificato. Essa cambia in funzione dell’ora, del giorno della settimana e delle stagioni in cui si effettua lo studio. La densità sociale è strattamente legata alla focalizzazione, ovvero lo studio delle attività che creano interazione e attrazione. Nel nostro caso sono stati effettuati due sopralluoghi, uno al mattino ed uno al pomeriggio, per avere una visione più ampia. La conclusione a cui siamo giunti è che ci troviamo in una zona a bassa densità sociale e non focalizzata. Infatti le attività presenti sono poche e poco attrattive e, di conseguenza sono poche anche le interazioni fra le persone.


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ALTA DENSITÀ SOCIALE MEDIA DENSITÀ SOCIALE BASSA DENSITÀ SOCIALE

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mappa della de NSITÀ SOCIALE AL MATTINO


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ALTA DENSITÀ SOCIALE MEDIA DENSITÀ SOCIALE BASSA DENSITÀ SOCIALE

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mappa della de NSITÀ SOCIALE AL POMERIGGIO


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FOCALIZZAZIONE

Gli spazi di un ambito locale possono essere caratterizzati da una focalizzazione alta o bassa. La focalizzazione indica la presenza di una funzione dominante all’interno di un luogo, un’attività che crea socialità e quindi porta frequentazione, per uno scopo ben preciso oppure per molti scopi. Essendo la nostra area di studio un quartiere “dormitorio” la funzione dominante è sicuramente quella della residenza; esistono però alcune zone che crano una focalizzazione, più o meno alta. Spesso queste zone coincidono con un’area a bassa densità fisica. Le zone che focalizzano sono il complesso scolasctico a nord e quello a sud, il mercato di via Vigliani e la chiesa di San Remigio.


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mappa della focalizzazione


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SICUREZZA E INSICUREZZA

I fattori che creano sicurezza o insicurezza in un ambito locale sono parecchi; il traffico, la microcriminalità, la scarsa illuminazione, il degrado. Ma anche in questo caso, come quelli precedenti, si tratta di percezioni soggettive, che non sono le stesse per tutti. Studiando la nostra area ci siamo resi conto fin dal primo sopralluogo di come anche in questo caso le nostre percezioni siano ben distinte tra la parte a nord e quella a sud del quartiere. Nel primo caso le recinzioni creano una sensazione di sicurezza, in quanto l’accesso è limitato solo ai residenti o ai fruitori. Nel complesso residenziale a sud invece, il libero accesso, la fitta vegetazione, l’alta densità abitativa, i percorsi curvilinei e gli spazi molto vuoti generano un senso di inquietdine e malessere, soprattutto nelle ore notturne.


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ALTA SICUREZZA MEDIA SICUREZZA FORTE INSICUREZZA

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mappa della sicurezza e insicurezza


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POPOLAZIONI

Con il termine “popolazione” si intende un gruppo di soggetti che frequentano gli stessi spazi urbani ma che hanno relazioni differenti con questo. Occupano quindi spazi diversi, in tempi diversi e hanno atteggiamenti differenti nella loro fruizione. Questo concetto non presuppone omogeneità sociale o la presenza di relazioni fra i soggetti di quello spazio. Vi sono moltissime tipologie di popolazione: residente, al lavoro, in transito, di strada, animali e tante altre. Anche gli atteggiamenti che esse hanno nei confronti dei luoghi che usufrusicono sono diversi: di cura, funzionale, di consumo rapido, cognitivo/osservativo e estetico/espressivo. L’area da noi studiata non presenta una grande varietà di popolazioni che usufruiscono degli spazi, in quanto si tratta di un quartiere prevalentemente dormitorio. Per questo motivo abbiamo notato che nelle case FIAT e nelle case popolari a sud abbiamo una popolazione residente; in corrispondenza delle poche attività commerciali, mercato e negozi di via De Maistre, è presenta una popolazione al lavoro; mentre lungo via Artom una popolazione in transito nelle ore mattutine e pomeridiane e prostituzione e giri di droga nelle ore notturne.


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POPOLAZIONE AL LAVORO POPOLAZIONE RESIDENTE POPOLAZIONE IN TRANSITO E ALTRO

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mappa delle popolazioni


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CONCAVITÀ E CONVESSITÀ

La percezione di concavità e convessità di uno spazio pubblico dipende dalle diverse composizioni del rapporto lo spazio aperto e lo spazio costruito. Gli spazi concavi sono spazi centripeti, che trasmettono la sensazione di essere attratti verso l’interno; gli spazi convessi invece sono centrifughi, quindi trasmettono la sensazione di essere spinti verso l’esterno. Esistono però alcune varianti dei due spazi e, in alcuni casi anche delle combinazione tra i due. Una di queste è la camncavità tubolare, la quale si riferisce a spazi contenuti che hanno un carattere allungato. All’interno dell’area di studio sono presenti le tre tipologie. In corrispondenza delle case a torre e case FIAT ritroviamo spazi concavi e concavi tubolari, sia per la confrmazione a griglia degli isolati, sia per il rapporto tra lo spazio costruito e lo spazio aperto. A sud, nelle case popolari invece, la conformazione degli edifici, alti e lunghi, dà una sensazione di dispersione e apertura verso l’esterno.


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CONCAVITÀ CONCAVITÀ TUBOLARE CONVESSITÀ

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MAPPA de LLA CONCAVITÀ E CONVESSITÀ


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FUNZIONI MANIFESTE E LATENTI

Successivamente alla conclusione di un progetto uno spazio può assumere due tipi di funzione: manifesta o latente. Nel primo caso il luogo si presenta esattamente com’era stato pensato in sede progettuale, e la sua funzione rimane tale e viene confermata. Nel secondo caso invece lo spazio è caratterizzato da una funzione differente da quella inizialmente pensata, che si è imposta con l’uso, a casusa di fenomeni di degenero o di degrado, ad esempio. Per quanto riguarda l’area da noi studiata, troviamo le funzioni manifeste in corrispondenza della parte a nord, dove vi sono quartieri ben definiti e delimitati da recinzioni, funzionanti correttamente rispetto al progetto. Le funzioni latenti le possiamo invece ritrovare nella zona delle case popolari a sud, dove sono numerosi i fenomeni di degrado, la presenza di homeless e di dormitori improvvisati; tutti aspetti che non erano certamente previsti in fase progettuale.


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FUNZIONI LATENTI FUNZIONI MANIFESTE

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MAPPA DELLE FUNZIONI MANIFESTE E LATENTI


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LUOGHI DI RIBALTA E RETROSCENA

All’interno di un ambito sociale vi è un’alternanza di momenti sociali di esposizione e momenti di privacy. Le culture decifrano le situazioni in base al loro carattere «privato» o «pubblico» e spesso la struttura spaziale può favorire la distinzione tra tali situazioni, ma è il comportamento effettivo che ne sancisce la distinzione tra “ribalta” e “retroscena. Nei luoghi di ribalta i soggetti si presentano ad un pubblico, mentre in quelli di retroscena si comportano in maniera più informale e spontaneo. Nella nostra zona la maggior parte dei luoghi possono essere riconosciuti come luoghi di ribalta, in quanto le attività sono svolte davanti ad un pubblico e in uno spazio aperto. Ne sono un esempio il mercato di via Vigliani e i giardini delle case popolari. Mentre nelle case FIAT e nelle case a torre la presenza di recinzioni crea dei luoghi di retroscena, dove le persone non svolgono attività in pubblico, ma si ritrovano tra pochi svolgendo attività più private.


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LUOGHI DI RIBALTA LUOGHI DI RETROSCENA

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MAPPA DEI LUOGHI DI RIBALTA E RETROSCENA


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FENOMENI DI APPROPRIAZIONE

Con il termine appropiazione, in sociologia, si intende l’uso di uno spazio pubblico, da parte di una categoria sociale, tale da definire uno stretto rapporto fra quel gruppo e quel luogo, in alcuni casi arrivando addirittura ad una colonizzazione dello spazio. L’appropiazione si definisce sinergica quando è priva di conflitti e crea effetti positivi; conflittuale quando sottrae spazio pubblico nei confronti di altri soggetti. Il primo caso lo ritroviamo in corrispondenza della zona a nord, dove la presenza di recinzioni limita l’uso dei luoghi ai residenti o ai fruitori delle attività. Il secondo è invece molto ben riconoscibile presso le case popolari, dove non vi è cura dello spazio.


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APPROPIAZIONE SINERGICA APPROPIAZIONE CONFLITTUALE

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MAPPA DEI FENOMENI DI APPROPIAZIONE


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1

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3. Case FIAT


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Con case FIAT si intende il complesso di case, distribuite fra 5 isolati, che l’azienda automobilistica fece costruire intorno agli anni ’50 per le famiglie dei suoi operai. Con il passare del tempo la maggior parte degli alloggi sono stati riscattati e messi in vendita e oggi moltissimi di questi sono di proprietà privata. Esse si trovano “racchiuse” tra le vie Luigi Chiala a nord, Fratelli de Maistre a est e Fransceso Rismondo a sud. Le palazzine presentano uno stile architettonico molto semplice e chiaro, con mattoni faccia a vista e tetto a falda. Esse sono costituite da 4 piani fuori terra, con un piano terra rialzato e cantine nel piano seminterrato. Il blocco più piccolo è composto da un solo vano scala, mentre quello più grande da due vani scala. Per ogni piano sono presenti due alloggi, per un totale di circa 600 unità abitative. Gli alloggi sono molto ampi (2/3 camere più servizi) e spesso hanno tre affacci. Purtroppo però non è presente l’ascensore. L’unica funzione presente all’interno dei 5 isolati è quella residenziale, infatti viene definito un quartiere “dormitorio”. Ogni isolato è delimitato da una recinzione che ne limita l’accesso ai soli residenti. Lo spazio libero tra gli edifici è composto da zone a prato, in alcuni casi con giochi per bambini e panchine, e zone a parcheggio ad uso esclusivo dei residenti. La presenza della recinzione crea sicuramente una maggior sicurezza fra gli abitanti e nello stesso tempo una maggior cura degli spazi, in quanto gestiti da loro e non dal comune.


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LOCALIZZAZIONE delle CASE FIAT


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C

A B

A B

C

ASFALTO STRADALE

STERRATO

ASFALTO INTERNO

PRATO

MARCIAPIEDI

EDIFICI

ALBERI

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materiali del suolo


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Sezione AA

Sezione BB

Sezione CC

TIPOLOGIA DELL’ ISOLATO


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Alberi

Aree verdi comuni

Edifici

Recinzioni

Aree a parcheggio comuni

decostruzione dell’ isolato


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Prospetto lungo

Prospetto corto

TIPOLOGIA DELL’ ISOLATO


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3. Interviste


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L’ultima parte dell’indagine sociologica ci ha visto impegnati nello svolgimento della ricerca sociale. Essa è un’attività di pianificazione e progettazioneche, tramite strumenti analitici, permette di approfondire le caratteristiche e le problematiche di un contesto e, quantificare le variabili che intervengo nel progetto. La ricerca sociale si divide in diverse fasi e metodi di analisi: dalla definizione delle ipotesi generali alla stesura del rapporto di ricerca finale. Noi ci siamo occupati di un’analisi sociale attraverso un metodo diretto qualitativo, ovvero la raccolta di informazioni che non possono essere ricavate da una documentazione già presente. Inoltre, i dati raccolti non possono essere trattati statisticamente. Questo ci ha permesso di poter analizzare aspetti diversi dell’area di studio e, conoscere le percezioni di gruppi di popolazione differenti fra di loro per età, sesso e luogo in cui vivono. Il metodo scelto per condurre quest’analisi è stato l’intervista a “testimoni qualificati”, un approccio adatto all’indagine che riguarda problemi in ambiti territoriali limitati. Nello specifico si è trattato di interviste guidate e aperte, dove l’intervistato non può rispondere con sì/no ma deve argomentare la sua risposta; e strutturate e standardizzate, quindi sono state decise prima, con l’aiuto della docente e, sono state svolte nello stesso modo per tutti gli intervistati. Il lavoro è stato diviso in 5 fasi: 1) Individuazione dei punti di forza e di debolezza della zona e, in cui si intende intercettare i fruitori; 2) Definizione di una traccia di intervista sulla base di alcuni aspetti che sono risultati interessanti durante i sopralluoghi precedenti. 3) Pre-testing su 1/2 persone. 4) Svolgimento delle interviste rispettando il “piano di campionamento”, attraverso la formulazione

delle domande in maniera chiara e senza suggerire le risposte. 5) Stesura della relazione finale in cui si vanno a riassumere i concetti più importanti e le tematiche comuni emerse. Ogni componente del gruppo ha svolto 5 domande ad un campione di persone di età e sesso differente, intercettando gli intervistati in luoghi diversi dell’area. Le domande svolte hanno raccolto alcune questioni che ci erano sembrate interessanti durante i sopralluoghi e utili ai fine del progetto. 1. Da quanto tempo vive o lavora in questa zona ed è cambiata in meglio o in peggio negli anni? 2. Come valuta i servizi (scuole, posta, attività commerciali) del quartiere? 3. Cosa manca e che cosa servirebbe? 4. Secondo lei è un’area ben collegata con il resto della città? 5. Come percepisce il livello di sicurezza?


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1

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LUOGHI DELLE INTERVISTE


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INTERVISTATO

ETÀ

SESSO

LUOGO

RESIDENTE/NON RESIDENTE

GIORNO

Intervistato # 1 Intervistato # 2 Intervistato # 3 Intervistato # 4 Intervistato # 5 Intervistato # 6 Intervistato # 7 Intervistato # 8 Intervistato # 9 Intervistato # 10 Intervistato # 11 Intervistato # 12 Intervistato # 13 Intervistato # 14 Intervistato # 15 Intervistato # 16 Intervistato # 17 Intervistato # 18 Intervistato # 19 Intervistato # 20

45 75 30 45 20 70 20 50 45 70 65 30 40 50 25 65 70 60 45 70

M M F M F M M F F M M F M F M F F M F M

Benzinaio Chiesa Via f.lli De Maistre Via f.lli De Maistre Via Candiolo Via Candiolo Via Artom Mercato Mercato Biblioteca Via Candiolo Giardini case popolari Via Millelire Posta Mercato Via Vigliani Via Artom Via f.lli De Maistre Via Vigliani Via Vigliani

Residente Residente Residente Non residente Residente Residente Residente Non residente Non residente Residente Residente Residente Residente Residente Residente Residente Residente Non residente Non residente Residente

wen p.m wen p.m wen p.m wen p.m wen p.m wen p.m Thu p.m Thu p.m Thu p.m Thu p.m Thu p.m Thu p.m Thu p.m Thu p.m Thu p.m Fry a.m Fry a.m Fry a.m Sat a.m Sat a.m

Le domande da noi elaborate hanno ripreso alcune delle sensazioni che abbiamo percepito durante i primi sopralluoghi. Fin da subito ci siamo resi conto di come fosse una zona molto debole dal punto di vista attrattivo; molte attività erano chiuse, i giardini pubblici e gli spazi aperti poco curati ed è presente una bassa densità sociale. In questo senso abbiamo cercato di migliorare le nostre percezioni attraverso l’idea di progetto. Attraverso questo lavoro abbiamo potuto notatre come le sensazioni di ogni intervistato, rispetto al quartiere, siano molto differenti a seconda dell’età e del sesso delle persone. Nonostante queste interviste non abbiano un valore statistico, si è osservato come i giovani percepiscano la zona molto tranquilla ma priva di attività e lavoro, dovendosi quindi spostare altrove; andando avanti con l’età invece le sensazioni della popolazione cambiano, infatti in molti ci hanno sottolineato come stia ritornando ad essere un quartiere poco sicuro e privo di sorveglianza, soprattutto nelle ore notturne, ma nel compleso ben servito e ben collegato con il resto della città. Attraverso la domanda sulla nostra idea progettuale, ci è sembrato che nel complesso la popolazione sia ben predisposta a cambiamenti e a nuove proposte che migliorino la qualità della vita, senza però stravolgerla troppo.


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5. La cité dans la forêt


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Il titolo «La cité dans la forêt» vuole richiamare l’idea di una foresta urbana, ricca di alberi, verde rampicante e prati, che racchiude i 5 isolati. La nostra idea progettuale, riguardante i lotti delle case FIAT, è nata da alcune percezioni che sono state da noi avvertite durante i sopralluoghi svolti nell’atelier. Abbiamo quindi deciso di approfondire alcuni aspetti che, secondo noi, sarebbe stato importante migliorare per aumentare la qualità di vita della popolazione residente. I nostri obiettivi principali sono stati: - Efficientamento energetico degli edifici. - Densificazione sociale. - Creazione di spazi privati di maggior qualità per i residenti.

EFFICIENTAMENTO ENERGETICO

Questi edifici, costruiti negli anni ‘50, oggigiorno presentano delle prestazioni energetiche molto basse, consumando circa 160 chilowattora al metro quadro contro i 75 di un edificio di nuova costruzione. Per questo motivo la loro riqualificazione energetica, con interventi mirati sull’involucro e sugli impianti, è diventato per noi un obiettivo prioritario e strategico a livello progettuale. Tale azione, oltre a migliorare sensibilmente le condizioni abitative dei residenti, consentirebbe una riduzione dei consumi energetici superiore al 50%, con positive ricadute sia per l’ambiente che per gli utenti. Per questa ragione abbiamo deciso di “rivestire” gli edifici con del verde verticale di vario genere (edera, gelsomino, akebia quinata, thunbergia alata), appoggiato a cavi in acciaio inox di Ø = 5 mm. Sulle pareti più grandi sono stati utilizzati cavi verticali, mentre su quelle laterali abbiamo pensato alla sovrapposizione di cavi orizzontali e verticali, in modo da creare un effetto più impattante a livello energetico e visivo.

Gli effetti di questa soluzione sono svariati: - Schermatura solare. - Miglioramento dell’aspetto estetico delle facciate. - Raffrescamento degli ambienti interni nel periodo estivo. - Riduzione dei consumi energetici estivi. - Produzione di ossigeno.

DENSIFICAZIONE SOCIALE

Oggi il quartiere di via Artom si presenta molto obsoleto e poco popolato, proprio come nei primi anni dopo l’arrivo della FIAT, quando serviva eslusivamente da dormitorio per gli operai dell’azienda. Questa sensazione è stata da noi colta fin dal primo sopralluogo, dove è stato molto difficile incontrare persone per strada; l’unico luogo di incontro è il mercato di via Vigliani, che però smonta alle 14, riportando poi il quartiere nella più estrema desolazione. Con il tempo all’intenro di quest’area si è creata un’eterogeneità etnica e sociale, motivo per cui il nostro obiettivo è stato quello di creare zone di aggregazione e socializzazione per la popolazione, luoghi piacevoli in cui sostare, passeggiare, giocare; tutto ciò per far si che questo luogo diventi un quartiere non solo più dove dormire ma anche da vivere e, dove creare delle relazioni sociali fra gli individui.

SPAZI PRIVATI

L’ultimo punto del nostro progetto mira all’inserimento di spazi privati di qualità per i residenti delle case FIAT, i quali fino ad oggi non hanno mai avuto dei veri e propri spazi di questo genere dove poter svolgere attività. In questo modo andiamo ad inserire luoghi che presentano maggior privacy e, il tutto “aiutato” dalla presenza della vegetazione rampicante, che funge anche da separazione fra lo spazio privato e lo spazio pubblico ad uso di tutti.


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NUOVI SPAZI

Il primo step progettuale riguarda un intervento molto importante e forte sull’area di progetto; abbiamo infatti pensato di eliminare le recinzioni dei 5 isolati, creandone uno unico e più grande, fruibile non solo dai residenti delle case FIAT. In questo modo siamo andati ad aumentare il suo pubblico e gli spazi di aggregazione, elemento molto debole nel qaurtiere. Una questione sorta con l’apertura degli isolati è come gestire i parcheggi, in quanto le case FIAT utilizzavano gli spazi privati per il posteggio delle auto. La proposta da noi avanzata è stata quella di effettuare un grande scavo a livello delle cantine (-1,5 m), andando ad inserirvi parcheggi sotterranei per gli abitanti delle case FIAT, in modo da mantenere l’aspetto privato e di sicurezza dei parcheggi. Questa azione è stata seguita dall’inserimento di blocchi scala ed ascensore che mettono in collegamento i parcheggi con tutti i piani degli edifici. In questo modo abbiamo reso accessibili a tutti le case, che prima lo erano solo tramite una scala esterna. Il secondo step prevede invece la costruzione di passerelle ciclopedonali in legno ad +1,3 m, sopra i parcheggi, che vanno a “chiudere” la vista delle cantine e permettono l’accesso alle abitazioni direttamente all’ex piano rialzato. Queste diventano luogo di ritrovo e aggregazione tra le persone, immerse nel verde degli edifici.


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nuovi spazi


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NUOVA VIABILITÀ

I percorsi sono un aspetto molto importante all’interno di un progetto e, per questo motivo bisogna studiare accuratamente i flussi delle persone, il contesto e gli aspetti fisici e geometrici del costruito. Il quartiere di via Artom è caratterizzato da strade molto diverse fra loro e quelle degli isolati FIAT rientrano all’interno del gruppo di vie a media e bassa percorribilità. Drante i sopralluoghi abbiamo infatti notato come il flusso di macchine e persone qui sia molto scarso, rispetto invece ad altre zone. Un altro importante aspetto rivoluzionario del nostro progetto è proprio questo. Oggi gli isolati FIAT sono circondati da strade carrabili a media e bassa percorribilità, come via Candiolo, via Pisacane e via Millelire; all’interno della nostra idea invece diventano ad accesso esclusivamente ciclopedonale, per permettere un maggior flusso di persone all’interno dell’area e, consentire l’uso dello spazio pubblico a chiunque.


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FLUSSI PRINCIPALI A

FLUSSI TERZIARI

FLUSSI PRINCIPALI B

INGRESSI

FLUSSI SECONDARI

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MAPPA DE i flussi


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INGRESSI PRINCIPALI INGRESSI SECONDARI

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MAPPA DEGLI INGRESSI


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PERCORSI CARRABILI

EX FERMATE BUS

NUOVO PERCORSO BUS

NUOVE FERMATE BUS

NUOVI PERCORSI CICLOPEDONALI

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MAPPA DELLA nuova viabilit À


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NUOVO VERDE IN CITTÀ

Lo spazio aperto è stato lo spunto che ha mosso la rigenerazione di tutta l’area. Si passa così da uno spazio chiuso e privato ad una città immersa totalmente nel verde, dagli edifici, ai prati, agli alberi. Ma non si tratta solo di un tema ambientale e, non ci sono soltanto vantaggi di tipo estetico. Gli alberi in città puliscono l’aria, regalano ombra e migliorano l’estetica di uno spazio aperto. Ma il verde aumenta anche la sicurezza dei cittadini e migliora il loro umore; infatti, non esiste luogo di maggiori relazioni umane, per una comunità, di un parco pubblico o di un giardino. Per questo motivo abbiamo deciso di arricchire il nostro progetto con questo elemento, che alla fine diventa il fulcro di tutto. Si creano così spazi aggregativi, di socializzazioni e di gioco all’ombra di un acero o di un tiglio e, spazi “belli” ammirando le facciate delle case con i loro fiori di gelsomino.


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TIGLIO Sono tipici delle città e dei giardini. È un’ottimo cattura CO2 e ha un’elevata capacità di ridurre lo smog.

JASMINUM AUREUM Pianta rampicante delicata e decidua. Ha foglie chiazzate color giallo soffuso.

FRASSINO Può superare i 30 metri di altezza. È capace di immagazzinare più di 3 tonnellate di CO2 in 30 anni. Ottima piante per ridurre gli inquinanti.

WISTERIA FLORIBUNDA Rampicante robusto e deciduo. Produce fiori blu violacei in grappoli penduli fino a 30 cm tra la fine della stagione primaverile e la fine di quella estiva..

ACERO Albero a rapida crescita, ampio, che raggiunge i 25 metri di altezza. Ha un’elevata capacità di immagazzinare CO2 (4.807 kg in 30 anni).

HEDERA HELIX Chiamata anche “oro di bogliasco” è un rampicante resistente e sempreverde, con piccole brillanti foglie verdi e giallastre.

studio del verde


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edifici fiat prima e dopo l’intervento


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ASSONOMETRI e ARE e


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VIST e DEI NUOVI spazi APERTI


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46 °

50 ° 66 °

18 °

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differenza di temperatura prima e dopo l’ aggiunta di elementi verdi


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I CLUSTER

All’interno del nuovo grande isolato è presente un piccolo complesso di edifici, differente da tutti gli altri per la dimensione delle palazzine, che va a formare due gruppi di clusters dedicati ad un range di popolazione ben definito: gli studenti e i turisti. Questi 4 edifici si presentano esteriormente identici agli altri, ma all’interno hanno spazi comuni che le persone possono condividere. Essi sono composti da 6/12 stanze per piano, a seconda della dimensione dell’edificio, una piccola cucina, due bagni e un piccolo spazio living. Al livello delle cantine, oltre ad esse, è anche presente un’ampia cucina, utilizzabile da tutti i residenti del palazzo, i locali tecnici e un deposito per le bici. Questi edifici, come altri, presentano anche uno spazio privato a giardino all’esterno, “racchiuso” e diviso dallo spazzio pubblico dal verde rampicante.


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INTERNI ED INGRESSI DEI CLUSTER


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VISTA DEI CLUSTER


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A conclusione del progetto abbiamo analizzato alcuni degli aspetti sociologici che secondo noi sono cambiati all’interno degli isolati FIAT dopo questo intervento. Con la nostra idea questa zona ha cambiato radicalmente il suo aspetto, aprendosi al pubblico e creando zone dove socializzare. Prima fra tutti è proprio la densità sociale che va così a cambiare in meglio. Altri due concetti legati fra loro vedono un netto mutamento con il nostro progetto: questa diventerà un’area complessa, che suscita sorpresa e voglia di scoprire e andare sempre più a fondo per conoscerla e, ciò grazie ai nuovi pazi aperti ricchi di elementi particolari come le passerelle, i parcheggi sotterranei, i viali alberati, il verde rampicante, che racchiudono il grande isolato qausi a creare una foresta urbana. L’apertura di questi isolati fa inoltre si che i nuovi spazi aperti che si vengono a creare siano luoghi di ribalta per la popolazione, dove svolgere attività davanti ad un pubblico e, non nascosti da una recinzione. L’unico aspetto che purtroppo pensiamo potrebbe creare dei disagi è quello legato alla sicurezza e all’insicurezza; infatti, attraverso le interviste, siamo venuti a conoscenza del fatto che le recinzioni delle case FIAT sono state aggiunte molto dopo la loro costruzione, e fortemente volute dai residenti a causa di alcuni furti. Per questo motivo abbiamo ragione di pensare che questa azione potrebbe creare alcuni disagi tra i residenti, seppur ogni edificio possiede un ingresso chiuso e privato e, le auto si trovano nei parcheggi sotterranei.


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Allegati


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Intervistato #1 1. Vivo in questa zona dal ’78 e sono gestore del benzinaio dal ’93; quando sono arrivato qui vi era molta delinquenza e degrado. Quindi posso dire che dall’epoca è sicuramente migliorata la qualità di vita. 2. Le attività commerciali fanno fatica a resistere e molte hanno chiuso negli ultimi anni. Ma non possiamo lamentarci perché abbiamo quasi tutto: scuole, farmacia, supermercato, poste, banca, mercato all’aperto. 3. Per me ciò che manca qua è una succursale dell’ospedale dove poter fare analisi e visite mediche, purtroppo dobbiamo per forza spostarci. 4. L’area è ben collegata con il resto della città; ci sono il 14 e l’1 che ti porta fino in centro. 5. Non c’è più la paura di uscire come molti anni fa, la delinquenza seria ha iniziato a sparire negli anni 94-95. Via Artom è però rimasta sede di prostituzione e giri di droga durante le ore notturne, anche se non più come prima. Intervistato #2 1. Vivo su via Artom da 7 anni e prima in via Portofino; rispetto a molti anni fa la zona è migliorata molto.

Intervistato #3 1. Vivo qui dal 2010 e la zona è cambiata in meglio. 2. I servizi sono molto buoni e funzionano bene. 3. Per me manca un supermercato, prima c’erano il Crai e il Ldl ma hanno chiuso, e se sei a piedi devi andare all’Esselunga ma è abbastanza lontano. Servirebbe anche un ospedale, perché il più vicino sono le Molinette. 4. Il sistema dei trasporti lo trovo buono, ci sono vari bus per spostarsi in centro. 5. Il livello di sicurezza è buono, la zona meno tranquilla è piazza Bengasi, via Artom invece la trovo tranquilla, non è più come una volta. Intervistato #4 1. Lavoro qui da un anno e la zona è cambiata in peggio in pochissimo tempo. 2. Non conosco i servizi qui, vivo a Beinasco. 3. Non saprei, anche se apri un negozio, la gente va nei supermercati, perchè è convinta che così si risparmia. 4. Si mi sembra che ci siano molte linee e sono comodi.

2. Molti negozi aprono e chiudono dopo poco tempo, ma i servizi principali ci sono, anche se per molte cose bisogna spostarsi.

5. È pieno di polizia che gira, quindi stiamo tranquilli. La brutta gente è andata via quando hanno demolito i palazzi di via Artom.

3. Ciò che manca sono delle iniziative del comune; ora stiamo aspettando la metropolitana a Bengasi.

Intervistato #5 1. Vivo qui da quando sono piccola e non trovo ci siano particolari differenze rispetto all’epoca.

4. La zona è ben collegata e ci sono autobus che ti portano in diverse parti di Torino. 5. Ci sono molti problemi di microcriminalità, hanno chiuso un supermercato a causa delle continue rapine.

2. I servizi sono buoni, non mi manca nulla di fondamentale.


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3. Abbiamo un bel parco, il Colonnetti, che però andrebbe tenuto meglio, spesso l’erba è da tagliare e alcuni punti sono abbandonati. Metterei un semaforo all’incrocio tra via Candiolo e via De Maistre. E andrebbero sistemate le buche nelle strade. 4. È una zona strategica per i pullman. 5. Nei bar c’è brutta gente, è meglio frequentare altre zone, e di sera non esco mai da sola. Intervistato #6 1. Ho vissuto per 40 anni nelle case FIAT ma mi sono dovuta spostare a causa della mancanza di ascensori. Il quartiere è decisamente migliorato rispetto a 20 anni fa. 2. Le attività commerciali scarseggiano; ci sono molti negozi gestiti da extracomunitari ma hanno poco rifornimento, e lo stesso discorso vale per il mercato di via Vigliani. Per questo motivo dobbiamo spostarci all’Esselunga di Moncalieri. 3. Mancano i negozi e un autobus per Porta Nuova. 4. La zona è molto ben collegata con il resto della città. 5. Il livello di sicurezza si è nettamente alzato rispetto a quando i miei figli erano piccoli; all’epoca avevano paura ad uscire perché delle piccole bande rubavano e minacciavano. Intervistato #7 1. Da quando sono nato io la situazione non è cambiata, c’è poco lavoro e non ci sono soldi per aiutare a migliorare il quartiere. 2. I servizi principali ci sono: panetteria, farmacia, posta, scuole; ma il problema è qualità di questi servizi, le scuole “cadono a pezzi”.

3. Manca il lavoro e mancano i soldi per le opere pubbliche, vorrei che il comune aiutasse anche noi. 4. La zona è ben collegata, ci sono autobus che portano in diverse zone di Torino, l’1 anche in centro. Io però uso la mia macchina per spostarmi. 5. Io esco senza problemi, ma la sera in via Artom ci sono problemi di prostituzione. Intervistato #8 1. Lavoro al mercato da 30 anni e si stava meglio prima. 2. Ci sono molti negozi ma pochi supermercati. 3. Acquirenti, persone e soldi. 4. Più o meno. 5. C’è brutta gente in giro e tanti zingari. Intervistato #9 1. Lavoro al mercato da 7 anni e non ci sono stati miglioramenti. 2. Non so. 3. Abbassare lo smog. 4. Collegamento basso, ci sono solo 2 linee di bus. . È una brutta zona, zero sicurezza. Intervistato #10 1. Vivo in questa zona da 40 anni, quando sono arrivato stavano costruendo le case FIAT, ma purtroppo non ho visto cambiamenti. 2. Le attività commerciali ci sono ma molte falliscono dopo poco.


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3. Servirebbero più auotobus. 4. La zona è mal collegata con il resto della città e spesso bisogna aspettare anche 40 minuti prima che passi un autobus. 5. Poca sicurezza. Intervistato #11 1. Vivo qui dal 1972 e trovo che la zona sia migliorata molto, soprattutto via Artom e le case popolari. 2. Prima c’erano molti più negozi, ora con il mercato e la crisi moltissimi chiudono poco dopo aver aperto. 3. Servirebbero più sicurezza e più ordine. 4. Sarebbe collegata meglio se ci fossero più auotobus e se passassero con più frequenza. 5. Basso, c’è molta delinquenza. Intervistato #12 1. Vivo qui da novembre quindi non posso fare un paragone.

3. Servirebbero più bus e più linee. 4. Ci sono solo due linee di bus. 5. Alto, non trovo ci siano problemi di sicurezza. Intervistato #14 1. Vivo qui da 15 anni e trovo sia migliorata molto questa zona. 2. Era molto meglio prima, ora c’è il mercato ma molti negozi chiudono dopo poco tempo. 3. Servirebbe un supermercato. 4. Buono. 5. Basso, ci sono molti zingari e molte rapine. Intervistato #15 1. Vivo qui da sempre, c’era stato un miglioramento ma ora è di nuovo peggiorata la zona. 2. Molti negozi chiudono e ci sono pochi soldi per aprire attività nuove.

2. Credo sia una buona zona, ci sono le scuole, il CUS, la posta, la banca.

3. Servirebbero più controlli.

3. Per me manca non manca nulla.

4. Buono.

4. ì e no, è un po’ lontana dal centro ma i bus ci sono.

5. Basso.

5. Molto basso, ci sono tante rapine. Io ho paura ad uscire da sola la sera, ma so che è sempre stata.

Intervistato #16 1. Vivo qui da 22 anni e sono contenta, il quartiere è migliorato.

Intervistato #13 1. Vivo qui dal ‘98 e non ho visto cambiamenti. 2. C’è quasi tutto.

2. I servizi sono buoni, non posso lamentarmi. Sulle scuole non so dire, , ma quando erano miei nipoti piccoli c’erano sia le elementari che le medie.


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3. Non saprei, per me c’è tutto il necessario qui.

funzionano bene.

4. Sí. Con l’uno si va in centro e in via nizza si trova la metro.

3. Manca l’incentivare le attività commerciali. L’economia è andata a male e molti negozi hanno chiuso.

5. Io sono anziana ed esco poco, soprattutto la sera, però devo dire che io non ho mai subito furti; adesso ci sono anche le telecamere e abbiamo tutti le porte blindate. Parlando con qualcun altro magari gli daranno il contrario, ma io non percepisco questa zona come un pericolo.

4. Sí, abbiamo il bus 1 che ti porta in centro città, e stiamo aspettando la metro che arriverà fino a piazza Bengasi.

Intervistato #17 1. Noi abitiamo qua da 50 anni ed è migliorato molto il quartiere negli anni.

Intervistato #19 1. Lavoro qui da 3 anni ed abito in via Artom da quando sono piccola. Trovo che ci sia stato un cambiamento ma in peggio.

2. I servizi sono sufficienti e funzionano bene. 3. Direi che mancano attività commerciali su via Artom. Ci sono tanti anziani che devono spostarsi per andare al supermercato. Il CRAI, che era il più vicino, lo hanno chiuso poco tempo fa. Dovrebbero inserire anche qualche bus in più. 4. Il collegamento con il resto della città non è buono, c’è solo un pullman e spesso dobbiamo aspettarlo anche per mezz’ora. 5. Il livello di sicurezza è molto basso, la sera non è sicuro uscire, soprattutto su via Artom. Intervistato #18 1. Lavoro in questa zona da 10 anni ormai e trovo sia cambiata in meglio. Ovviamente siamo in un quartiere di periferia, però tranquillo, oggi come oggi. L’economia è andata un po’ male, come vedi i negozi sono chiusi. Il grande ha mangiato il piccolo, ma il quartiere è tranquillo. 2. Le attività commerciali sono tutte su via Vigliani e

5. Al livello di sicurezza darei un 8-9 perché rispetto ad altre zone qui si sta più sicuri.

2. I servizi sono sufficienti e funzionano bene. 3. Qualche attività commerciale in più su via Artom. 4. Sí, c’è il pullman 1 che ti porta in centro. 5. È ok, Spesso si vedono pattuglie dei carabinieri. Intervistato #20 1. Vivo qui da 50 anni ed era migliorata ma ora stiamo peggiorando di nuovo. 2. Le attività commerciali stano chiudendo quasi tutte, noi da quarant’anni lavoriamo fuori. 3. Secondo me mancano i soldi. 4. Per adesso sì, ma speriamo migliorino con l’arrivo della metropolitana. 5. Abbiamo molti stranieri qui, che senza una casa sono vivono per strada; quindi soprattutto la sera non ti senti tranquillo ad uscire.


The Suburban Core


Atelier Progetto Urbanistico C Corso Di Laurea Magistrale in Architettura per il progetto sostenibile Politecnico di Torino, A.A. 2015-2016 prof. Angelo Sampieri (Urbanistica) prof.ssa Silvia Crivello (Sociologia dell’ambiente) collaboratori: Leonardo Ramondetti, Quirino Spinelli


SARA BUDASSI S I LV I A PA R M I G I A N I N I C O L Ã’ PA S Q U A R E L L I M AT T E O S O T G I U



INDICE

1. Attorno a Piazza Bengasi LO SPAZIO COSTRUITO GLI SPAZI APERTI SERVIZI E ATTREZZATURE PUBBLICHE INFRASTRUTTURE PER LA MOBILITÀ

2. Tra la ferrovia e Corso Trieste LO SPAZIO COSTRUITO GLI SPAZI APERTI

3. Interviste

4. Metropolitanizzare la periferia UN ASSE PERMEABILE RICONFIGURARE UN ISOLATO



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1. ATTORNO A PIAZZA BENGASI L’indagine svolta è incentrata su una porzione di tessuto urbano situato a sud di Torino con fulcro in Piazza Bengasi. L’area si estende a sud fino alla confluenza tra il Po e il Sangone, a nord fino a Corso Maroncelli, ed è delimitata a est dalla ferrovia e ad ovest da Corso Trieste. Un primo strumento che può aiutare a comprendere l’area oggetto di studio sono le mappe mentali redatte a seguito dei primi sopralluoghi: a un primo grado di conoscenza gli elementi che caratterizzano il tessuto urbano sono Piazza Bengasi, la ferrovia, l’asse commerciale di Corso Roma e i grandi assi infrastrutturali di Corso Maroncelli, Corso Rosselli e Corso Trieste. A questi si aggiungono, a un secondo grado di conoscenza, i principali landmark dell’area quali il Grattacielo della Regione Piemonte e la collina torinese, che permettono un facile orientamento ad ampia scala. A scala più ridotta, sono presenti il Palazzo del Lavoro, importante edificio di valore storico progettato da Pier Luigi Nervi ma attualmente abbandonato e privo di un progetto per un futuro riutilizzo a causa delle sue importanti dimensioni che necessitano di un investimento cospicuo, il quale è collocato marginalmente all’area all’interno del Parco Italia ‘61, e lo storico casello daziario di confine tra Torino e Moncalieri in piazza Bengasi, anch’esso abbandonato ma di cui è prevista la demolizione. Sempre tramite le mappe mentali è possibile osservare come l’area risulti molto frammentata per la presenza di numerosi margini di tipo prevalenetemente infrastrutturale. Fra i principali vi sono la ferrovia e Corso Roma, le quali delimitano un’area residenziale e l’annesso polo scolastico, Corso Trie-

ste che divide in modo netto lo spazio della residenza da quello commerciale e dal Parco delle Vallere, situati a ridosso del fiume Sangone, infine i corsi Rosselli e Maroncelli che separano in modo netto il tessuto urbano residenziale tra nord e sud. Un ulteriore margine, questa volta di tipo naturale, è il Sangone, fiume che affluisce nel Po poco più a nord e che crea una barriera non dissimile da quella della ferrovia: entrambe risultano infatti valicabili solo tramite i ponti che collegano il tessuto urbano sulle diverse sponde. Se da un lato il Sangone e la ferrovia risultano barriere scarsamente valicabili, diverso è il caso di Corso Roma, margine fra due diverse tipologie di edificato ma anche percorso del commercio che termina nella piazza. Altri percorsi di importante rilevanza nell’area sono quelli della mobilità veloce, individuabili in Corso Rosselli, Corso Maroncelli e Corso Trieste, collegati tra loro da nodi di diversa importanza quali rotonde e incroci, con snodo principale su Piazza Bengasi. Di particolare interesse è, per l’area di studio, la presenza di un cantiere per la realizzazione del nuovo capolinea della Linea 1 della Metropolitana di Torino, collegato direttamente a quello che sarà il futuro Parco della Salute e al Grattacielo della Regione attualmente in fase di realizzazione. L’area gioca quindi un ruolo fondamentale per la futura mobilità all’interno della città di Torino. L’importante snodo viario di Piazza Bengasi, su cui si riversa parte del traffico in arrivo dalla tangenziale, la nascita di nuovi importanti poli e una possibile futura rifunzionalizzazione del Palazzo del Lavoro, permettono di prevedere trasformazioni di grande rilievo nel prossimo futuro che necessitano di progetti urbanistici per l’area e della presenza di numerosi investitori che ne determineranno ogni possibile sviluppo.


8

0

500 m

1500 m

individuazione dell’area di indagine a sud di torino


9

sopra - mappa mentale del primo sopralluogo sotto - mappa mentale del secondo sopralluogo


10

LLA REGIONE IELO DE TTAC A R G

3 PALAZZO DEL LAVORO

1 2

4 PIAZZA BENGASI

COLLINA TORINESE

LANDMARK A CORTO RAGGIO LANDMARK AD AMPIO RAGGIO

0

200

500m

landmark


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sopra - il casello daziario all’interno del cantiere di piazza bengasi (figura 1) sotto - il palazzo del lavoro visto dal giardino battistini (figura 2)


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sopra - il grattacielo della regione (figura 3) sotto - la collina torinese vista da corso rosselli (figura 4)


13

CORSO

MARO

NCELL

I

CORSO F.LLI RO SSELL

7

CO R S O U NITA’ D’ ITALIA

5

I

VI FERRO

RIESTE CORSO T FIU ME

OMA

nova

SO R

COR

ge ino A tor

8

E ON NG A S

6

MARGINI DI BARRIERA MARGINI DI SUTURA

margini


14

sopra - la ferrovia (figura 5) sotto - il fiume sangone (figura 6)


15

sopra -corso maroncelli (figura 7) sotto - corso roma (figura 8)


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NODI

nodi


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PERCORSI DI SCORRIMENTO VELOCE PERCORSI COMMERCIALI

percorsi


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leggibilità e complessità

LO SPAZIO COSTRUITO

edifici scolastici e i palazzi in linea si dispongono lungo una strada poco trafficata facilmente leggibile grazie alla regolarità e alla ridotta complessità della viabilità.

Il tessuto urbano oggetto di indagine risulta suddiviso, anche confrontandosi con le mappe mentali mostrate in precedenza, in spazi più o meno leggibili e più o meno complessi, caratterizzati inoltre da diverse tipologie edilizie. Il tessuto a nord di Corso Maroncelli, ad esempio, presenta edifici in gran parte residenziali ad alta e media densità fisica e, anche grazie alla semplicità della viabilità, risulta molto leggibile ma è al tempo stesso complesso per l’eterogeneità del costruito e per la presenza di servizi molto differenziati.

Di particolare interesse è invece l’isolato compreso tra Corso Rosselli, Via Monte Bianco e Corso Roma, in cui un sistema di edifici residenziali ad alta densità si affaccia sulle vie marginali mentre un sistema di edifici più bassi e privi di servizi al piano terra costituisce il nucleo centrale a destinazione esclusivamente residenziale. L’isolato in questione risulta scarsamente leggibile a causa delle strade labirintiche, ma anche di bassa complessità a causa della ripetizione costante delle stesse tipologie abitative. Nel complesso ci si trova di fronte a un’isola residenziale con pochi rapporti con gli spazi circostanti e scarsamente vissuta dal punto di vista sociale.

Diverso è il caso degli isolati fra Corso Maroncelli e Corso Rosselli, anch’essi complessi dal punto di vista morfologico e che risultano di difficile lettura per la presenza dei due grandi assi viari che li separano nettamente dal tessuto urbano circostante. Un analogo discorso si può fare per il parco Luigi Maiocco e per il Giardino Battistini, suddivisi in numerose aree differenziate per funzione, disposte in modo caotico e affiancati da grandi assi viari. Anche Piazza Bengasi e gli edifici adiacenti risultano complessi e poco leggibili, in parte per la vastità dello spazio, in parte per la presenza temporanea del cantiere che ne rende complicato l’attraversamento. Analoga è la situazione nell’isolato a sud della piazza, di forma irregolare e in cui si collocano un asilo con il relativo giardino e un centro commerciale. Una maggiore leggibilità degli spazi si nota invece a ridosso della ferrovia, in corrispondenza del plesso scolastico. In questa zona le case bifamiliari, gli

Per finire gli spazi meno leggibili ma più complessi risultano essere il parco adiacente il plesso scolastico e gli spazi industriali costeggianti il Sangone. Questo deriva dal fatto che il primo si trova in uno spazio delimitato da edifici molto diversi tra loro, come la scuola e il centro commerciale, e di strade di diversa importanza; il secondo spazio invece risulta poco leggibile per la presenza ricorrente di fabbricati industriali di grandi dimensioni, ma complesso per la distribuzione caotica degli stessi lungo percorsi ben poco regolari.


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ALTA LEGGIBILITÀ/ALTA COMPLESSITÀ ALTA LEGGIBILITÀ/BASSA COMPLESSITÀ BASSA LEGGIBILITÀ/ALTA COMPLESSITÀ BASSA LEGGIBILITÀ/BASSA COMPLESSITÀ


20

9

10

ALTA DENSITÀ FISICA (PIÙ DI 5 PIANI) MEDIA DENSITÀ FISICA (4-5 PIANI) BASSA DENSITÀ FISICA (1-3 PIANI)

densità fisica


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sopra - alta densitĂ fisica lungo corso maroncelli (figura 9) sotto - bassa densitĂ fisica nel quartiere residenziale a sud di corso rosselli (figura 10)


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GLI SPAZI APERTI Nell’area di indagine si può notare la presenza di grandi spazi aperti pubblici collocati principalmente lungo gli assi infrastrutturali della ferrovia e di Corso Trieste. Fra questi ricordiamo il Parco Italia ‘61 a nord di Corso Maroncelli e lungo Corso Unità d’Italia, il Giardino Battistini fra Corso Maroncelli, Corso Rosselli e Corso Trieste, il Parco Luigi Maiocco che si attesta sulla ferrovia nelle vicinanze del Gruppo Anziani La Tampa e, infine, il giardino adiacente al plesso scolastico su Via Pininfarina. Il Parco Italia ‘61, uno dei più frequentati dai residenti, risulta essere anche molto ben curato; al suo interno vi è il Palazzo del Lavoro, funzionante fino ai primi anni Duemila e progressivamente abbandonato in tempi di crisi per gli ingenti costi di gestione, ma che potrebbe portare nuovi importanti flussi di persone se rifunzionalizzato.

non riscontrata però durante i sopralluoghi. Infine il giardino in Via Pininfarina è un piccolo parco attrezzato utilizzato principalmente dai ragazzi della scuola ma quasi del tutto deserto durante la mattina. La presenza di spazi aperti, come detto, porta con sé una più o meno alta densità sociale, anche a seconda del momento della giornata, ma questa può essere rilevata anche in altre zone come Piazza Bengasi e Corso Roma: spazi commerciali molto utilizzati dalla popolazione e destinati ad un flusso ancora maggiore una volta terminato il cantiere della metropolitana e ricollocato il mercato nella sua posizione originaria.

Il Giardino Battistini, collocato fra importanti assi infrastrutturali, risulta invece essere scarsamente frequentato e in parte abbandonato: ciò è dovuto principalmente alla presenza di popolazioni nomadi che ne riducono la percezione di sicurezza (cfr. cap. 3). Il giardino si estende in parte verso sud, dove una porzione di parco di recente realizzazione lo collega allo spazio recintato di una chiesa ortodossa, anch’essa da poco completata.

Corso Maroncelli, infine, è uno spazio non prettamente commerciale in cui è possibile rilevare un elevato transito di persone a piedi. In questo caso però la densità sociale è stata considerata assente in quanto risulta frequentano esclusivamente come luogo di transito e difficilmente chi lo attraversa si sofferma negli spazi adiacenti. Come ultima indagine è stata svolta un’analisi delle sedute, utile a confermare alcuni punti relativi alle precedenti indagini sulla densità sociale nei luoghi pubblici. Lungo le strade è possibile infatti notare l’assenza di sedute con l’eccezione di due panchine molto ravvicinate in cui si incontrano alcuni anziani ma che in generale non determinano la presenza di densità sociale. Diverso è il caso dei parchi, in cui si possono trovare numerosi tipi diversi di sedute.

Diverso è il caso del Parco Luigi Maiocco, molto frequentato da persone di differenti fasce d’età nonostante la vicinanza alla ferrovia. A questo si affianca, dalla parte opposta della strada il Gruppo Anziani La Tampa, spazio aperto attrezzato e recintato per il quale si ipotizza un’alta densità sociale

Prendendo in considerazione Parco Maiocco, il più frequentato dei due, è possibile notare la presenza di alcune sedute isolate, in cui il visitatore può rimanere isolato dagli altri, ad una distanza prettamente pubblica, sedute affiancate strettamente collegate ai percorsi, in cui si percepisce una distanza pubblica


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considerando l’orientamento ma sociale considerando le distanze reciproche, panche in pietra disposte perpendicolarmente ma abbastanza distanti da permettere una distanza sociale e panchine con tavoli in cui è molto facile interagire, in particolare tra gli anziani che giocano a carte. Diverso è il caso di Giardino Battistini in cui sono riscontrabili solamente panchine affiancate lungo i percorsi; questa ridotta differenziazione delle sedute presenti può essere individuata come una delle cause per le quali il giardino risulti poco frequentato, tenendo sempre in considerazione la vicinanza dei grandi assi infrastrutturali. Per concludere, oltre ai grandi spazi aperti pubblici, si nota la presenza di numerosi spazi aperti privati, sparsi su tutto il territorio ed in particolare nei quartieri a ovest di Corso Trieste, ma questi sono del tutto assenti nel quartiere residenziale fra Via Roma e Corso Rosselli.


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12 11

13

14

PARCHI E GIARDINI PUBBLICI PARCHI E GIARDINI PRIVATI

parchi e giardini


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sopra - giardino battistini (figura 11) sotto - giardino luigi maiocco (figura 12)


26

sopra - giardino di via pininfarina (figura 13) sotto - giardino tra via monte bianco e via bellini (figura 14)


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ALTA DENSITÀ SOCIALE MEDIA DENSITÀ SOCIALE BASSA DENSITÀ SOCIALE

densità sociale mattina


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20

21 15

17

18 19

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ALTA DENSITÀ SOCIALE MEDIA DENSITÀ SOCIALE BASSA DENSITÀ SOCIALE

densità sociale pomeriggio


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sopra - alta densitĂ sociale nel giardino luigi maiocco (figura 15) sotto - bassa densitĂ sociale nel giardino battistini (figura 16)


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panchine ad angolo lungo i marciapiedi distanza < 45 cm panchine ad angolo lungo i marciapiedi distanza < 45 cm

panchine con tavoli in parco maiocco distanza 45/120 cm panchine con tavoli in parco maiocco distanza 45-120 cm

panche ad angolo in parco maiocco distanza 1,20/3,60 m panchine ad angolo in parco maiocco distanza 120-360 cm

panchine lungo i percorsi in parco maiocco e giardino battistini distanza 1,20/3,60 m

panchine lungo i percorsi in parco maiocco e giardino battistini distanza 1,20-360 cm

panchine isolate in parco maiocco distanza 3,6/7,5 m panchine isolate in parco maiocco distanza 360-750 cm

analisi delle sedute in riferimento ai rapporti interpersonali di socializzazione (dall’alto figure da 17 a 21)


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SERVIZI E ATTREZZATURE PUBBLICHE

unici a fare eccezone sono gli edifici industriali dismessi, gli spazi commerciali ad est di Corso Trieste e i grandi assi della viabilità, attorno ai quali è difficile poter dire di “trovarsi a casa”.

Indagando a fondo il funzionamento dell’area si può notare la presenza di tre principali tipologie di servizi: pubblici, privati e il mercato.

Lo spazio aperto del Gruppo Anziani La Tampa risulta infine essere un posto molto poco stabile a causa della vicinanza della ferrovia che non è mitigata da alcuna barriera, a parte la differenza di quota, ma risulta anche uno spazio molto ricco di stimoli per i fruitori.

I servizi pubblici si concretizzano principalmente negli edifici scolastici, tra cui la scuola elementare su Piazza Bengasi e il plesso scolastico in via Pininfarina, negli edifici socio-sanitari, tra cui i CAF, la sede dei Vigili del Fuoco all’incrocio tra Corso Rosselli e Via Genova, e la sede della Croce Rossa Italiana su Corso Trieste. Quelli privati, al contrario, occupano gran parte dei piani terra degli edifici lungo i corsi principali. Altri edifici, invece, come le grandi strutture a est della tangenziale o il centro commerciale su via Pininfarina, sono adibiti esclusivamente a servizi e funzionano da grandi centri attrattori per il commercio. Ulteriori servizi di minor rilievo sono i centri sportivi, i luoghi di culto e, a sud di Corso Roma sulle sponde del Sangone, i grossi capannoni industriali in parte dismessi e in parte riutilizzati per alcuni servizi commerciali. La distribuzione dei servizi sul territorio è fondamentale per determinare quali siano i luoghi ad alto livello di sorpresa, ovvero quelli in cui si possono avere numerosi stimoli diversi. Fra i principali, l’asse commerciale di Corso Roma, Piazza Bengasi con il suo importante mercato (attualmente spostato su Via Vigliani) e il Parco Italia ‘61. Gli spazi della sorpresa vengono inoltre percepiti, assieme a quelli residenziali, come molto stabili; gli

Per concludere si è confrontata la tipologia di servizi con la loro localizzazione e si è potuto osservare come gli unici due grandi spazi in cui si focalizzano funzioni simili sono il polo scolastico a sud di Piazza Bengasi e l’area destinata al terziario a est di Corso Trieste. Il primo è caratterizzato dalla compresenza in una stessa area dell’Asilo Nido Arcobaleno, dell’ITIS Pininfarina, della Scuola Elementare Gabelli e dell’Istituto Comprensivo Borgo San Pietro; il secondo dalla presenza di diversi concessionari e altri spazi di vendita all’ingrosso. Diverso è il caso di Piazza Bengasi e Corso Roma che, pur concentrando numerosi servizi, non creano focalizzazione: sono infatti spazi dedicati ai piccoli negozi di vicinato con un’offerta diversificata per soddisfare le diverse esigenze dei residenti.


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SERVIZI SOCIO-SANITARI SCUOLE LUOGHI DI CULTO centri sportivi SERVIZI SOCIO-SANITARI

EDIFICI COMMERCIALI EDIFICI COMMERCIALI

SCUOLE

SERVIZI COMMERCIALI AL PT SERVIZI COMMERCIALI AL PT

LUOGHI DI CULTO

EDIFICI DISMESSI EDIFICI DISMESSI

CENTRI SPORTIVI

Recinzioni RECINZIONI

servizi e aree di pertinenza


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ALTA FOCALIZZAZIONE BASSA FOCALIZZAZIONE

focalizzazione dei servizi


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ALTA STABILITÀ/ALTA SORPRESA ALTA STABILITÀ/BASSA SORPRESA BASSA STABILITÀ/ALTA SORPRESA BASSA STABILITÀ/BASSA SORPRESA

STABILITÀ E SORPRESA


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INFRASTRUTTURE PER LA MOBILITÀ Un carattere fondamentale dell’area di indagine risulta essere il sistema della viabilità, capace di creare barriere fra quartieri diversi ma anche i percorsi principali della mobilità veloce e del commercio. La classificazione delle strade in base al numero di corsie mostra molto chiaramente l’importanza dei lunghi corsi che attraversano l’area, composti principalmente da sei o quattro corsie, caratteristica che li rende di difficile attraversamento. Fra questi possiamo notare Corso Trieste e il suo prolungamento Corso Unità d’Italia, Corso Maroncelli, Corso Rosselli, Via Roma e Via Sestriere. Distribuite invece lungo gli assi si trovano molte fermate dei mezzi pubblici, caratteristica che, assieme al gran numero di corsie, mostra la strategicità delle stesse in relazione allo smistamento del traffico in arrivo a o in partenza da Torino. Un’indagine sul traffico mostra come si registrino picchi la mattina alle ore 8:00 e la sera alle ore 18:30 dei giorni lavorativi, momenti in cui i cittadini si spostano per andare a lavoro o tornare a casa. Questo mostra quanto la presenza del traffico possa essere problematica per i residenti in quanto il costante rumore riduce drasticamente la sensazione di sicurezza percepita negli spazi aperti adiacenti. La percezione della sicurezza e dell’insicurezza all’interno dell’area non è però data solamente dal rumore del traffico, ma anche dal senso di spaesamento percepito a causa dei grandi spazi delle carreggiate; la presenza della ferrovia non determina, al contrario, un così alto grado di insicurezza, forse

dovuto al fatto che ad essa si addossano numerosi edifici e spazi cuscinetto che ne mitigano il rumore. Altri spazi percepiti insicuri sono lo spazio commerciale a est di Corso Trieste, principalmente per lo scarso collegamento con il tessuto urbano di tipo residenziale e per la presenza delle ampie carreggiate, e gli spazi industriali in parte dismessi a ridosso del Sangone.


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3 CORSIE 2 CORSIE 1 CORSIA FERMATA AUTOBUS

viabilità


37

mattino ore 8:00

sera ore 18:30

mattino ore 8:00

sera ore 18:30

ALTA PERCORRENZA MEDIA PERCORRENZA BASSA PERCORRENZA

0

200

500m

sopra - percorrenza nei giorni lavorativi (lunedĂŹ - venerdĂŹ) sotto - percorrenza nei finesettimana (sabato - domenica) (fonte: elaborazione dati qgis con base da www.maps.google.com)


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23

22

SICUREZZA INSICUREZZA

SICUREZZA E INSICUREZZA


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sopra - percezione di sicurezza nella corte di un isolato residenziale (figura 22) sotto - percezione di insicurezza lungo corso maroncelli (figura 23)


40

ortofoto area di interesse (figura 24, fonte: www.maps.google.com)

2. TRA LA FERROVIA E CORSO TRIESTE A seguito della precedente indagine è stato possibile definire quali fossero le principali criticità di questa porzione di tessuto urbano. In particolare si è notata la frammentazione e l’isolamento di quattro isolati fra Piazza Bengasi e Corso Maroncelli, separati da due importanti assi viari dal tessuto urbano torinese a nord e da quello di Moncalieri a sud, e terminante ad est con Corso Trieste e Giardino Battistini e ad ovest con la ferrovia e l’adiacente Parco Maiocco. Di particolare interesse è il fatto che, con l’arrivo del nuovo capolinea della metropolitana e il conseguente ritorno del mercato in Piazza Bengasi, si possa immaginare l’arrivo nell’area di un ingente flusso di persone, attratte sia dalla nuova mobilità pubblica, capace di collegare velocemente l’area al centro cittadino, sia dalla vicinanza di un nuovo polo composto dal Grattacielo della Regione, dal futuro Parco della Salute e da un probabile riuso del Palazzo del Lavoro. Questi nuovi flussi di persone determineranno la necessità di ripensare gli isolati sopra descritti, in modo da creare un nuovo polo ricettivo e commerciale a supporto di una futura trasformazione della città. Per fare ciò è però necessario indagare a fondo sulla conformazione dello spazio destinato a questa ulteriore trasformazione, motivo per cui verrà dedicato il prossimo capitolo allo studio accurato di questa porzione del tessuto situata tra la ferrovia e Corso Trieste.


41


42


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0

100

200m

morfologia del tessuto urbano


44

l’edificato, i garage e gli spazi della corte

LO SPAZIO COSTRUITO Percorrendo l’intera area scelta per il progetto, è possibile riscontrare la presenza di diverse tipologie edilizie, principalmente edilizia popolare, garage ed edifici pubblici. Seppur molto eterogenei, infatti, tre isolati su quattro si presentano composti da edifici residenziali di nove piani fuori terra sul lato strada e da bassi fabbricati negli spazi residui. Solo uno degli isolati invece presenta funzioni pubbliche per tutta la sua estensione: una scuola elementare verso lo slargo fra Via Nizza e Piazza Bengasi e una sede dei Vigili del Fuoco dalla parte opposta. Al di là dei grandi corsi invece si possono osservare edifici residenziali di dimensioni inferiori. Questi isolati si dispongono su un terreno in pendenza, il cui vertice corrisponde col ponte al di sopra dell’avvallamento della ferrovia, che degrada lentamente fino a Corso Trieste. Tracciando alcune sezioni stradali perpendicolarmente al declivio è molto facile percepire quanto gli spazi aperti fra i diversi isolati risultino di dimensioni simili a quelli delle corti interne, dimostrando quanto detto in precedenza, ovvero il fatto che i quattro isolati scelti si chiudano completamente nei confronti del resto del quartiere. La vicinanza di Corso Maroncelli e Corso Rosselli non è però solamente negativa. Indagando più a fondo la presenza di servizi nell’area si nota che questi si dispongono in gran parte lungo il primo dei due, in particolare nei due isolati più a ovest. Questo è facilmente giustificabile dal fatto che la vicinanza dei grandi nodi infrastrutturali determina un grande afflusso di persone nell’area circostante. Lo stesso infatti accade anche in Piazza Bengasi ed

è determinante il fatto che gran parte di questi siano bar o vendano generi alimentari. Osservando più in particolare i servizi su Corso Maroncelli ci si accorge della presenza di numerosi spazi inutilizzati, determinanti per intuire quanto il lato nord del corso risulti poco frequentato dai passanti. La restante parte dei piani terreni invece risulta spartita fra locali per la residenza, locali tecnici, accessi pedonali e carrabili alle corti interne e ai vani scala.


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edifici

bassi fabbricati

spazi aperti


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26

28

29

27

25

GARAGE (1 PIANO) EDIFICI PUBBLICI/SERVIZI (1-3 PIANI) RESIDENZE UNI/BIFAMILIARI ( < 3 PIANI) EDILIZIA POPOLARE 3-6 PIANI EDILIZIA POPOLARE > 7 PIANI

tipologie edilizie


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Garage 1 piano

Edifici pubblici/servizi 1-3 piani

residenze mono/bifamiliari < 3 piani

Edilizia popolare 3-6 Piani

Edilizia popolare >7 piani

esempi di tipologie edilizie (dall’alto figure da 25 a 29)


48

RISTORAZIONE E VENDITA DI GENERI ALIMENTARI ALTRE ATTIVITÀ COMMERCIALI

0

200

400m

LOCALI INUTILIZZATI

sopra - attività commerciali sotto - locali inutilizzati


49

SCUOLA ELEMENTARE VIGILI DEL FUOCO CAF

RESIDENZA LOCALI DI SERVIZIO ALLA RESIDENZA (PORTINERIA, GARAGE)

sopra - servizi pubblici sotto - funzione residenziale


50

ACCESSI PEDONALI ALLA RESIDENZA ACCESSI PEDONALI E CARRABILI ALLA RESIDENZA ACCESSI PEDONALI ALLA SCUOLA ELEMENTARE ACCESSI ESCLUSIVAMENTE CARRABILI ACCESSI CARRABILI CON PILOTIS


51

0

100

200m

accessi al piano terra


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concavità e convessità

GLI SPAZI APERTI Indagando a fondo la morfologia è stato possibile percepire la presenza di edifici e spazi aventi funzioni molto diversificate fra loro, aspetto che si rispecchia anche nella presenza di diverse popolazioni nell’area. Se da un lato, infatti, una popolazione residente abita i tre isolati residenziali e usufruisce dei servizi al piano terreno oltre che dei parchi più vicini alle loro residenze, nonchè del meglio attrezzato Parco Italia ‘61, dall’altra si nota la presenza di differenti popolazioni in transito: i lavoratori, gli studenti e i fruitori del mercato. I residenti, che sfruttano come già detto gli spazi dei parchi, hanno atteggiamenti spesso di negligenza verso gli stessi, riscontrabile nella scarsa manutenzione e nella presenza di numerosi rifiuti sparsi per terra, i lavoratori sfruttano invece solamente i servizi pubblici di trasporto nell’area, soffermandocisi però molto poco; diverso è il caso degli studenti, i quali usufruiscono delle due scuole presenti, una elementare e un istituto linguistico privato. Si nota poi la presenza di un grande numero di persone, residenti e non, che si muovono verso lo spazio del mercato, giungendo anche dai quartieri limitrofi, e di popolazioni nomadi. Questi ultimi si trovano in rapporti critici con i residenti, i mercanti o i proprietari dei negozi a causa dei frequenti furti e della sensazione di ridotta sicurezza che infondono nei passanti. Parlando di spazi aperti è possibile fare una distinzione fra gli spazi della ribalta, ovvero quelli in cui le popolazioni presenti si presentano ad un pubblico, e quelli di retroscena in cui si comportano in modo più informale. Una prima distinzione di questi spazi

può essere effettuata confrontando gli spazi delle corti, più tipicamente di retroscena, con quelli delle piazze e delle strade, considerate di ribalta. Mentre lo spazio del mercato di Piazza Bengasi, nonostante il suo carattere informale, è considerabile uno spazio di ribalta per la volontà di mettere in mostra le merci e, per i visitatori, di acquistare beni. Si nota la presenza nel Parco Maiocco di alcune aggregazioni più informali di anziani che si trovano ai tavolini di pietra per giocare a carte. Fatta eccezione per quest’ultima attività, il resto degli spazi segue la distinzione descritta in precedenza. Osservando meglio gli spazi si può notare come questi si relazionino con le attività che in essi hanno luogo, a partire dagli spazi del commercio, la cui funzione appare chiara nella conformazione degli edifici, il cui piano terra è adibito a negozio. Una relazione altrettanto stretta fra spazi e funzioni è manifesta nella presenza dei due grandi parchi, progettati e utilizzati in modo più o meno efficace per la ricreazione, e nella grande piazza, luogo sia degli snodi infrastrutturali, sia del grande mercato, la cui presenza si nota dai vasti parcheggi destinati a contenere i banchi del mercato e il flusso di persone quando questo è attivo. Se in questi casi le funzioni sono manifeste, esiste un particolare caso esplicito di attività latente in un estremo del Giardino Battistini a ridosso della rotonda che collega Corso Maroncelli a Corso Trieste: un rivenditore di peluches e di sedie a sdraio che occupa una porzione dei posteggi inutilizzati a lato strada. In questo caso si può affermare che la funzione sia da un lato complementare, in quanto sfrutta uno spazio di parcheggio inutilizzato, e dall’altro conflittuale in quanto, facendosi pubblicità lungo Corso Maroncelli, può provocare rallentamenti del flusso veicolare, quindi far perdere funzionalità agli spazi dello spostamento veloce.


53

SPAZI CONCAVI SPAZI CONVESSI


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31

LUOGHI DI RIBALTA LUOGHI DI RETROSCENA

luoghi di ribalta e di retroscena


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sopra - il mercato di piazza bengasi prima del trasferimento lungo via onorato vigliani (figura 30, Š museotorino) sotto - rivenditore di peluches e sedie a sdraio al margine del giardino battistini (figura 31)


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asfalto asfalto asfalto cemento asfalto cemento asfalto cemento ASFALTO autobloccanti asfalto cemento autobloccanti CEMENTO cemento autobloccanti cemento porfido AUTOBLOCCANTI autobloccanti porfido autobloccanti PORFIDO porfido resiliente autobloccanti pavimento porfido resiliente PAVIMENTO RESILIENTE pavimento porfido resiliente pavimento AREA VEGETATA prato porfido resiliente pavimento prato pavimento resiliente prato pavimento resiliente prato prato prato


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0

100

200m

ANALISI DEI MATERIALI


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localizzazione sezioni stradali


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sezione 1

sezione 2

sezione 3

CARREGGIATA PARCHEGGIO AREA PEDONALE AREA VEGETATA

sezioni stradali di corso maroncelli


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sezione 4

sezione 5

sezione 6

CARREGGIATA PARCHEGGIO AREA PEDONALE AREA VEGETATA

sezioni stradali di corso fratelli rosselli


61

3. INTERVISTE Le interviste, rivolte ad interlocutori non qualificati, sono state svolte nell’area oggetto di indagine, in vari momenti della giornata, a persone di vario sesso ed età e che frequentano la zona per motivi diversi, chi è residente, chi vi lavora, chi è di passaggio. Alle persone intervistate durante la campagna sono state poste le seguenti domande: 1 - Per quale motivo si trova in questa zona? 2 - Quali sono i pregi e i difetti della zona? 3 – Se abita qui: ritiene che la viabilità in questo quartiere sia soddisfacente? 4 – Ritiene che questo quartiere sia sicuro? 5 – Usufruisce dei parchi che ci sono in questa zona? A quale scopo? 6 – In previsione dell’arrivo della metropolitana in piazza Bengasi pensa che servirebbero dei servizi aggiuntivi?. L’obiettivo dell’indagine è quello di raccogliere informazioni relative alle criticità individuate precedentemente, ottenendo sia conferme che smentite delle ipotesi formulate in seguito alle indagini percettive; capire come viene percepito il quartiere da chi lo vive quotidianamente e ne ha una visione più completa ed estesa nel tempo. La domanda 1 intende stabilire se l’intervistato risiede nel quartiere o vi si reca solo per lavoro o altri

motivi. Le domande 2 e 4, più generiche, lasciano la libertà di esprimere il proprio pensiero sulla qualità della vita percepita nell’area, in modo da trarre un bilancio, positivo o negativo. La 3 e la 5 si focalizzano maggiormente su quelli che sono risultati i problemi principali del quartiere: una rete stradale che si impone con forza sulla pedonabilità e due parchi molto estesi, ma spopolati. L’ultima domanda, la 6, è volta a capire se l’imminente apertura del capolinea della metropolitana sia ritenuto importante per il quartiere.


62

localizzazione interviste


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Dalle interviste emergono varie tematiche che confermano parzialmente quanto rilevato nella prima fase di ricerca, definendo meglio la questione in alcuni casi. Il cantiere in corso per l’arrivo della metro è fonte di disagio sotto vari aspetti e probabilmente ha contribuito a creare spazi che favoriscono la criminalità, o che comunque fanno percepire la piazza come poco sicura. I parchi sembrano avere subìto la stessa sorte fatta eccezione per il Giardino Maiocco, nel quale le persone si recano più di frequente, per lo più a causa dei figli o degli animali domestici. I servizi, almeno per quanto riguarda la grande distribuzione, sono ritenuti soddisfacenti, mentre i piccoli commercianti sembrano soffrire la concorrenza e la scarsa affluenza di persone, attribuita in gran parte al cantiere. Un caso che emerge più volte è quello del mercato, precedentemente situato proprio su un lato di Piazza Bengasi ed al momento dislocato lungo Via Vigliani, in cui una diversa morfologia ne ostacola la crescita. La perifericità del quartiere sembra però essere compensata da un ottimo collegamento col centro di Torino, grazie alle molteplici linee di autobus e tram che l’attraversano. Tuttavia la quasi totalità degli intervistati ha lamentato una grave carenza di parcheggi ed un traffico troppo veloce, soprattutto nei pressi del cavalcavia di Cso. Maroncelli che costeggia il parco in direzione dell’accesso alla tangenziale. Questo pare essere, oltre alla piazza occupata dal cantiere, la maggiore fonte di insicurezza percepita dagli intervistati. Viene segnalata inoltre una forte presenza di stranieri, poco gradita dagli intervistati, all’interno dei parchi.


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scenario

4. METROPOLITANIZZARE LA PERIFERIA Una volta conclusa l’indagine sull’area è stata sviluppata un’idea di progetto che fosse partecipe dello scenario di grandi trasformazioni che caratterizzeranno la zona nel prossimo futuro: il completamento del Grattacielo della Regione e del nuovo capolinea della Linea 1 della Metropolitana, la realizzazione del Parco della Salute e la possibile riqualificazione e rifunzionalizzazione del Palazzo del Lavoro. La conclusione dei lavori porterà un ingente flusso di persone nell’area (complice inoltre il ritorno in piazza Bengasi dello storico mercato intercomunale) che diventerà uno snodo infrastruttrale di grande rilievo, andando probabilmente a generare esternalità positive su tutto l’intorno e a costituire un nuovo nucleo di centralità in un’area ad oggi periferica. In un contesto caratterizzato da trasformazioni di tale rilievo, gli isolati e gli spazi aperti compresi nell’area indagata avranno l’occasione di trasformarsi attraverso un progetto che, da un lato, ne riduca le attuali criticità e, dall’altro, porti alla formazione di un nuovo nucleo di concentrazione di servizi, fin’ora sparsi lungo gli assi, all’interno di un nuovo sistema di spazi pubblici in grado di accogliere le nuove utenze che frequenteranno l’area. A questo scopo, sulla base delle indagine svolte è sembrato opportuno sviluppare un progetto che prendesse in considerazione quattro temi principali: spazio pubblico, servizi pubblici commerciali e attrezzature per la viabilità, spazio privato per i residenti.


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strategie di intervento sull’area

UN ASSE PERMEABILE Lo spazio pubblico complessivo dell’area è quantitativamente rilevante per la presenza di due importanti giardini quali il giardino Battistini e il giardino Luigi Maiocco, ma esso risulta concentrato in punti specifici. Al di là di queste due presenze di rilievo, le aree riservate al transito pedonale, in particolare lungo gli assi stradali a percorrenza veloce di Corso Maroncelli e Corso Rosselli, risultano quantitativamente e qualitativamente insufficienti. Le due arterie inoltre, fin dai primi sopralluoghi, sono state percepite come margini anche a causa della sezione molto ampia che le caratterizza, oltre a tutte le problematiche legate al traffico e agli attraversamenti pedonali che incidono anche sulla percezione di insicurezza che si ha quando li si percorre. A livello progettuale si è optato per il potenziamento del viale già esistente lungo Corso Maroncelli in quanto di dimensione maggiore rispetto a Corso Rosselli. Nel progetto si è deciso di intervenire sulla sezione stradale del viale al fine di risolvere i problemi poco sopra enunciati oltre che per dare ai pedoni uno spazio pubblico più ampio e di qualità. Lo spartitraffico che separa le due carreggiate è stato individuato come un elemento sovradimensionato per la funzione che svolge. Per questo motivo nel progetto è stato ridimensionato, spostando di conseguenza la carreggiata sud; quest’azione ha consentito di recuperarne lo spazio per aumentare la sezione della strada dedicata ai pedoni. Questo tipo di intervento nel complesso costituisce il nuovo viale che fiancheggia i quattro isolati andando a collegare i due giardini posti alle loro estremità. Mentre l’isolato che ospita la scuola e i vigili del fuoco è lambito dal passaggio del viale

ma rimane impermeabile al pubblico per evidenti motivi di funzione, negli altri isolati la realizzazione del nuovo percorso pedonale è accompagnata dalla sistemazione lungo di esso di servizi commerciali al piano terra degli edifici e dalla possibilità di accedere alle corti interne in cui sono posti ulteriori servizi di varia tipologia. Il viale collegherà dunque i due giardini e proseguirà, attraversando giardino Battistini, per connettersi con un’area destinata, nelle strategie di progetto, alla localizzazione di una serie di servizi dedicati alla strada a scorrimento veloce di Corso Trieste. La scelta della riduzione dell’area ad oggi occupata a parco è stata determinata dalle indagini svolte sull’area che hanno evidenziato come la porzione di parco a ridosso di Corso Trieste sia effettivamente poco utilizzata e già in parte dedicata ad ospitare servizi quali autolavaggio e aree di rifornimento carburante. Nell’idea progettuale in questa zona, oltre ad un serie di servizi, vi sarà un ampio parcheggio dove sarà possibile lasciare l’auto e recarsi, attraverso il nuovo viale, verso la metropolitana di Piazza Bengasi per poi raggiungere il centro di Torino con il trasporto pubblico metropolitano. All’estremità opposta del viale invece si propone la possibilità di eliminare la netta separazione determinata dalla ferrovia attraverso un intervento di copertura della stessa e una riconfigurazione unitaria del giardino Luigi Maiocco e dello spazio aperto presente dalla parte opposta dei binari.


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sopra - il viale, i giardini e la piastra di servizi dedicati alla viabilitĂ sotto - il viale e la localizzazione dei servizi commerciali al piano terra


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CARREGGIATA PARCHEGGIO AREA PEDONALE AREA VEGETATA


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sopra - sezione stradale esistente sotto - sezione stradale di progetto


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vista complessiva dell’area di progetto con il nuovo viale


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isolato campione

RICONFIGURARE UN ISOLATO In seguito alla definizione delle strategie generali alla scala dell’intera area di indagine è stato studiato, con un maggior grado di dettaglio, un singolo isolato. Quest’ultimo presenta una tipologia a corte chiusa, è localizzato all’incrocio tra Corso Maroncelli e Via Nizza in modo da poter prendere in esame anche il collegamento tra il viale e la metropolitana di Piazza Bengasi, ed è caratterizzato da funzione residenziale con al piano terra servizi commerciali distribuiti in modo disomogeneo su tre dei quattro fronti. All’interno della corte sono presenti bassi fabbricati adibiti a garage di pertinenza delle residenze. Nell’ipotesi di progetto è stato definito nel dettaglio sia lo spazio aperto che lo spazio costruito. Per quanto riguarda la riconfigurazione della corte interna, si prevede la demolizione dei bassi fabbricati esistenti e di un fabbricato di soli due piani che compone parte del fronte dell’isolato; quest’ultima azione permette infatti di creare un evidente accesso alla corte in modo da renderla permeabile sul lato del nuovo viale. Oltre a questo accesso, ne sono previsti due ulteriori su Corso Maroncelli e uno su Via Nizza individuati negli accessi carrabili attualmente esistenti per giungere ai garage. All’interno dell’isolato è stato sviluppato un sistema a Pavillionaire con l’inserimento di otto volumi ad un solo piano destinabili a servizi commerciali o ad altre funzioni. I volumi, caratterizzati da un involucro vetrato, sono stati definiti morfologicamente sulla base delle direttrici degli accessi alla corte e delle unità abitative degli edifici che compongono l’isolato. Al di sopra dei nuovi volumi è stato progettato un doppio suolo riservato ai residenti dell’isolato e a cui si può accedere esclusivamente dai blocchi scale

esistenti dei singoli edifici; quest’azione è finalizzata a creare uno spazio privato di qualità per chi abita l’isolato. All’interno dello scenario di grandi trasformazioni che caratterizzerà quest’area di Torino, si ipotizza la possibilità di finanziamenti che andranno a realizzare il progetto così delineato ma che potranno nel tempo sviluppare ulteriori temi e interventi. Il primo di questi è la sopraelevazione di alcuni edifici che compongono l’isolato in modo da dare al complesso una configurazione più chiara e unitaria, oltre a riempire e sfruttare i vuoti generati dalle diverse altezze dei palazzi. I volumi aggiunti, a seconda delle necessità future, potranno ospitare servizi di vario genere o residenze e si caratterizzeranno per una identità chiara rispetto all’esistente con una copertura piana fruibile come terrazza. Un ulteriore intervento potrà riguardare la riqualificazione energetica degli edifici esistenti e, nell’ipotesi progettuale, questa potrebbe portare con sé un’uniformazione su linea retta dei fronti degli edifici verso la corte; questi infatti attualmente si caratterizzano per una evidente frammentazione e complessità. Nell’ipotesi di intervento è stata prevista una doppia pelle che permetta, da un lato, di dare un’immagine unitaria ai fronti sulla corte e, dall’altro, di aumentare il valore immobiliare degli appartamenti del complesso; la doppia pelle infatti potrebbe far guadagnare nel punto più stretto almeno 1,20m di spazio e ogni appartamento potrebbe avere la possibilità di aumentare la superficie utile con la creazione di nuovi terrazzi.


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ISOLATO CAMPIONE NUOVO VIALE DI PROGETTO BASSA ACCESSIBILITÀ ALLA CORTE ALTA ACCESSIBILITÀ ALLA CORTE


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sopra - stato di fatto sotto - demolizioni


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sopra - ampliamento zona pedonale sotto - nuovi volumi


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sopra - doppio suolo sotto - sopraelevazioni


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COSTRUITO

secondo suolo

NUOVI VOLUMI

ingressi ed assialitĂ

progetto delle corti


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PAVIMENTAZIONE IN PIETRA PAVIMENTAZIONE IN PIETRA ALTERNATA AD ERBA PAVIMENTAZIONE IN PIETRA PAVIMENTAZIONE INTERNA IN CERAMICA AREE VEGETATE


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0

20

40 m

pianta del piano terra


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AREE VEGETATE PAVIMENTAZIONE IN LEGNO PAVIMENTAZIONE RESILIENTE (AREA GIOCHI) PAVIMENTAZIONE IN PIETRA TERRAZZE


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0

20

40 m

pianta delle coperture


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sezione prospettica di progetto


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sopra - vista del viale sotto - vista interno corte


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vista accesso alla corte interna


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ALLEGATI

INTERVISTA 1 - Franco, vigile in pensione, circa 70 anni 1 - Per quale motivo si trova in questa zona?

INTERVISTA 2 - Francesco, pensionato, circa 70 anni 1 - Per quale motivo si trova in questa zona?

“Abito in questa zona da cinquant’anni”.

“Sono di passaggio nella zona, devo incontrare alcuni amici tassisti per parlare. Spesso vengo in zona anche per il mercato.”

2 - Quali sono i pregi e i difetti della zona? 2 - Quali sono i pregi e i difetti della zona? “Un difetto della zona è la scarsa manutenzione dei marciapiedi.” 3 – Se abita qui: ritiene che la viabilità in questo quartiere sia soddisfacente? “La viabilità in questo quartiere è soddisfacente e l’area è ben servita dai mezzi di trasporto pubblico.”

“Un difetto della zona è l’elevato traffico. Un pregio è la maggiore pulizia rispetto a qualche anno fa.” 3– Se abita qui: ritiene che la viabilità in questo quartiere sia soddisfacente?

4 – Ritiene che questo quartiere sia sicuro?

“Ritengo la viabilità e i collegamenti con i mezzi pubblici abbastanza efficaci anche se alcuni bus sono molto affollati.”

“Ritengo questo quartiere mediamente sicuro.”

4 – Ritiene che questo quartiere sia sicuro?

5 – Usufruisce dei parchi che ci sono in questa zona? A quale scopo?

“Ritengo l’area sicura, non sono a conoscenza di episodi negativi avvenuti in questa zona.”

“Frequento poco i parchi in quanto non ho bambini.”

5 – Usufruisce dei parchi che ci sono in questa zona? A quale scopo?

6 – In previsione dell’arrivo della metropolitana in piazza Bengasi pensa che servirebbero dei servizi aggiuntivi? “Ritengo che la zona abbia già un’offerta completa di servizi commerciali in quanto ci sono tanti supermercati e i negozi piccoli aprono e chiudono a vista d’occhio non riuscendo a sopravvivere alla concorrenza dei primi, ma ritengo che, in previsione dell’arrivo della metropolitana, servirebbero più parcheggi nell’area.”

“Non frequento i parchi della zona.” 6 – In previsione dell’arrivo della metropolitana in piazza Bengasi pensa che servirebbero dei servizi aggiuntivi? “Ritengo che la zona abbia già un’offerta varia di attività commerciali, grazie anche alla presenza del mercato. Con l’arrivo della metropolitana serviranno più parcheggi, anche verso corso Trieste.”


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INTERVISTA 3 - Franca, circa 40 anni 1 - Per quale motivo si trova in questa zona? “Abito in questa zona” 2 - Quali sono i pregi e i difetti della zona? “Un pregio della zona è l’offerta completa di negozi. Un difetto è certamente l’area di Piazza Bengasi sia per la presenza del cantiere che per la gente che la frequenta; in relazione alla presenza prolungata del cantiere ritengo che la dequalificazione dell’area abbia portato in zona gente poco raccomandabile.”

INTERVISTA 4 - Alfonso, pensionato di circa 65 anni 1 - Per quale motivo si trova in questa zona? “Sono di passaggio in questa zona, non abito lontano e vengo a piedi. Frequento il giardino spesso ma solo il tempo per leggere il giornale seduto sulla panchina.” 2 - Quali sono i pregi e i difetti della zona? “Un difetto della zona è la presenza di molti stranieri che non si comportano in modo civile.”

3– Se abita qui: ritiene che la viabilità in questo quartiere sia soddisfacente?

3– Se abita qui: ritiene che la viabilità in questo quartiere sia soddisfacente?

“Sono soddisfatta del sistema di trasporti pubblici che serve la zona.”

“La viabilità e i collegamenti tramite trasporto pubblico sono soddisfacenti in questa zona.”

4 – Ritiene che questo quartiere sia sicuro? “Ritengo piazza Bengasi insicura (vedi risposta 2) e in generale penso che l’area sia sicura a tratti.” 5 – Usufruisce dei parchi che ci sono in questa zona? A quale scopo? “Non frequento i parchi.” 6 – In previsione dell’arrivo della metropolitana in piazza Bengasi pensa che servirebbero dei servizi aggiuntivi? “In previsione dell’arrivo della metropolitana spero in una riqualificazione e valorizzazione di piazza Bengasi.”

4 – Ritiene che questo quartiere sia sicuro? “Basandomi sui racconti di chi abita in questa zona, ritengo la zona insicura. Soprattutto ho notato personalmente un rilevante cambiamento durante la giornata: mentre la mattina c’è poca gente e il giardino viene pulito dagli addetti, al pomeriggio si popola soprattutto di stranieri di varie nazionalità come rumeni, moldavi, estoni e africani che, senza alcun rispetto per il luogo, sporcano e buttano tutto a terra invece utilizzare i cestini per la spazzatura.” 5 – Usufruisce dei parchi che ci sono in questa zona? A quale scopo? “Un tempo frequentavo il giardino delle Vallere ma a causa della grande presenza di zingari e di venditori abusivi che mi disturbavano continuamente per vendermi i loro oggetti, ho cambiato parco e frequento quasi tutti i giorni il giardino Maiocco.” 6 – In previsione dell’arrivo della metropolitana in piazza Bengasi pensa che servirebbero dei servizi aggiuntivi? “Spero che l’arrivo della metro comporti un aumento della sicurezza in strada.”


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INTERVISTA 5 - Andreea, mamma con bambina di 2 anni, circa 30 anni, straniera 1 - Per quale motivo si trova in questa zona? “Abito da poco in questa zona.” 2 - Quali sono i pregi e i difetti della zona? “I pregi della zona sono: la presenza di molti parchi, il fatto che è una zona della città con spazi che lasciano ampio respiro, la presenza di molti supermercati e del mercato.” 3 – Se abita qui: ritiene che la viabilità in questo quartiere sia soddisfacente? “Non ho la macchina. Utilizzo i servizi di trasporto pubblico e sono soddisfatta dei collegamenti con questa zona.” 4 – Ritiene che questo quartiere sia sicuro? “Ritengo la zona sicura. Ci sono popolazioni varie nella zona ma, se le lasci stare, non ti danno fastidio e non si crea nessun problema.”

INTERVISTA 6 - Giorgio, 45 anni circa, 1 - Per quale motivo si trova in questa zona? “Sono di passaggio in questa zona, ci abita mio padre.” 2 - Quali sono i pregi e i difetti della zona? “Un pregio della zona è la presenza del mercato. Un difetto è la presenza di molte popolazioni straniere.” 3– Se abita qui: ritiene che la viabilità in questo quartiere sia soddisfacente? “Sono abbastanza soddisfatto dei mezzi pubblici che servono questa zona.” 4 – Ritiene che questo quartiere sia sicuro? “Il quartiere è abbastanza sicuro, ma la gente ha alcuni pregiudizi. 5 – Usufruisce dei parchi che ci sono in questa zona? A quale scopo? “Frequento saltuariamente i parchi per incontrare gli amici”

5 – Usufruisce dei parchi che ci sono in questa zona? A quale scopo?

6 – In previsione dell’arrivo della metropolitana in piazza Benga-

“Frequento molto spesso i parchi della zona perché ho una bambina piccola.”

“Ritengo che servirebbero più negozi”

6 – In previsione dell’arrivo della metropolitana in piazza Bengasi pensa che servirebbero dei servizi aggiuntivi? “Ritengo che, con l’arrivo della metropolitana, potrebbero servire più negozi.”

si pensa che servirebbero dei servizi aggiuntivi?“


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INTERVISTA 7 - Orazio, 45 anni circa, due figli in età sco-

INTERVISTA 8 - Piera, circa 55 anni

lare

1 - Per quale motivo si trova in questa zona?

1 - Per quale motivo si trova in questa zona?

“Abito in questa zona.”

“Abito in questa zona.”

2 - Quali sono i pregi e i difetti della zona?

2 - Quali sono i pregi e i difetti della zona?

“I pregi della zona sono la presenza di scuole e di una piscina. I difetti sono la presenza di molti stranieri, di spacciatori, la mancanza di attività e impianti sportivi più accessibili e meno costosi per i bambini, il cantiere che dura da 10 anni ormai e ha portato a una dequalificazione dell’area a periferia. ”

“I pregi dell’area sono la vicinanza con Torino, il sistema di collegamenti e la presenza di numerosi servizi. I difetti sono la poca attenzione riguardo alla gestione dell’immondizia con i bidoni che occupano i marciapiedi in modo poco decoroso e la carenza di parcheggi che in alcune zone porta spesso alla presenza di macchine che stazionano in doppia e terza fila.”

3– Se abita qui: ritiene che la viabilità in questo quartiere sia soddisfacente? “Uso soprattutto la macchina per gli spostamenti ma sono comunque soddisfatto dei trasporti pubblici che servono l’area. ” 4 – Ritiene che questo quartiere sia sicuro? “Ritengo la zona mediamente sicura. Non so com’è di notte perché non mi capita mai di uscire la sera o all’alba. Mi piacerebbe che aumentassero i controlli attraverso telecamere in tutta l’area e in particolare vicino alle scuole.” 5 – Usufruisce dei parchi che ci sono in questa zona? A quale scopo? “Frequento i parchi con i miei figli. In particolare il parco di Italia 61 quando li porto a fare un giro in bici e il giardino Maiocco per giocare. ” 6 – In previsione dell’arrivo della metropolitana in piazza Bengasi pensa che servirebbero dei servizi aggiuntivi? “Ritengo che con l’apertura della fermata della metropolitana in piazza Bengasi sorgeranno nuovi servizi.”

3– Se abita qui: ritiene che la viabilità in questo quartiere sia soddisfacente? “Sono soddisfatta della viabilità della zona e dei trasporti pubblici. L’unico aspetto negativo è la viabilità nella zona in cui Corso Roma termina in piazza Bengasi (vedi risposta 2)” 4 – Ritiene che questo quartiere sia sicuro? “Ritengo la zona mediamente sicura. Personalmente non ho mai avuto alcun problema da questo punto di vista.” 5 – Usufruisce dei parchi che ci sono in questa zona? A quale scopo? “Non frequento i parchi della zona.” 6 – In previsione dell’arrivo della metropolitana in piazza Bengasi pensa che servirebbero dei servizi aggiuntivi? Ritengo che la zona sia già ben servita di attività commerciali. Mi piacerebbe che, insieme all’arrivo della metropolitana, la zona venisse riqualificata e aumentassero i controlli perché molto spesso vedo ubriachi e barboni che occupano le panchine per dormire e smaltire la sbornia.“Ritengo che servirebbero più negozi.”


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INTERVISTA 9 - Renato, 60 anni circa, e Patrizia, 50 anni circa) proprietari di un negozio di sport in corso Roma nei pressi di piazza Bengasi.

INTERVISTA 10 - Ugo, 60 anni

1 - Per quale motivo si trova in questa zona?

“Si, abito qui”

Lavoriamo in questa zona.”

2 - Quali sono i pregi e i difetti della zona?

2 - Quali sono i pregi e i difetti della zona?

“La presenza di tutti i servizi necessari.”

L’area ha pochi pregi ma molti difetti. A causa del cantiere che dura da molti anni, la zona ha subito un grave calo di frequentatori che, insieme alla forte carenza di parcheggi, ha diminuito fortemente il nostro pubblico di acquirenti che oggi si è spostato altrove per fare acquisti.

3 – Ritiene che la viabilità in questo quartiere sia soddisfacente?

3 – Se abita qui: ritiene che la viabilità in questo quartiere sia soddisfacente?

4 – Ritiene che questo quartiere sia sicuro?

1 - Per quale motivo si trova in questa zona?

“La viabilità va abbastanza bene, tranne per la discesa del cavalcavia in cui le auto vanno molto veloci.”

“Il quartiere è abbastanza sicuro, ma la gente ha alcuni pregiudizi.” Siamo soddisfatti della viabilità e dei trasporti della zona. 4 – Ritiene che questo quartiere sia sicuro? “Riteniamo la zona insicura. A causa del cantiere l’area ha assunto caratteri tipicamente periferici e la notte ci sono fenomeni di delinquenza. 5 – Usufruisce dei parchi che ci sono in questa zona? A quale scopo? “Non frequentiamo i parchi della zona perché abitiamo altrove e non abbiamo tempo. 6 – In previsione dell’arrivo della metropolitana in piazza Bengasi pensa che servirebbero dei servizi aggiuntivi? Con l’arrivo della metropolitana speriamo che la zona ritorni ad essere frequentata come un tempo e che sia riqualificata con nuovi negozi e zone per passeggiare con livelli di sicurezza più elevati.

5 – Usufruisce dei parchi che ci sono in questa zona? A quale scopo? “Si, uso il parco Italia ’61.” 6 – In previsione dell’arrivo della metropolitana in piazza Bengasi pensa che servirebbero dei servizi aggiuntivi? “La metro potrebbe rivalutare il quartiere ma non penso che la situazione migliorerà. Sarebbe però comodo il ritorno del mercato su Piazza Bengasi”


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INTERVISTA 11 - Mauro, 25 anni, studente

INTERVISTA 12 - Valeria, 25 anni

1 - Per quale motivo si trova in questa zona?

1 - Per quale motivo si trova in questa zona?

“Lavoro e studio qui.”

“Abito qui.”

2 - Quali sono i pregi e i difetti della zona?

2 - Quali sono i pregi e i difetti della zona?

“Un pregio è la grande quantità di negozi.”

“Piazza Bengasi e i parchi sono pochi sicuri. Un pregio è la presenza di supermercati comodi.”

3 – Ritiene che la viabilità in questo quartiere sia soddisfacente? 3 – Ritiene che la viabilità in questo quartiere sia soddisfacente? “Mi muovo a piedi e non ci sono problemi, tranne per l’area del cantiere.” 4 – Ritiene che questo quartiere sia sicuro?

“La viabilità pedonale va bene, il traffico è tremendo, il problema maggiore è l’imbocco della tangenziale.”

“C’è poca sicurezza, ma si vive bene. Se dovessi dare un voto, darei 6.”

4 – Ritiene che questo quartiere sia sicuro?

5 – Usufruisce dei parchi che ci sono in questa zona? A quale scopo?

“ La zona non è sicura.”

“Si, uso il parco (giardino Battistini).” 6 – In previsione dell’arrivo della metropolitana in piazza Bengasi pensa che servirebbero dei servizi aggiuntivi? “La metro sarebbe utile per chi arriva da fuori, ma non risolverebbe il problema dei parcheggi.”

5 – Usufruisce dei parchi che ci sono in questa zona? A quale scopo? “Si, uso il parco Italia ’61.” 6 – In previsione dell’arrivo della metropolitana in piazza Bengasi pensa che servirebbero dei servizi aggiuntivi? “Uso il parco di italia ’61, evito il giardino Battistini perché poco sicuro perché “ci sono gli zingari”; Parco Maiocco è scomodo perché lontano.”


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INTERVISTA 13 - Rosa, 50 anni

INTERVISTA 14 - Massimo, 39 anni

1 - Per quale motivo si trova in questa zona?

1 - Per quale motivo si trova in questa zona?

“Lavoro qui.”

“Sono residente qui.”

2 - Quali sono i pregi e i difetti della zona?

2 - Quali sono i pregi e i difetti della zona?

“La presenza di parchi è sicuramente un pregio, nonostante l’alto traffico che li circonda.”

“Un pregio è sicuramente la presenza di parchi pubblici, un difetto è il caos generato dal traffico.

3 – Ritiene che la viabilità in questo quartiere sia soddisfacente?

3 – Ritiene che la viabilità in questo quartiere sia soddisfacente?

“Ritengo che la viabilità sia pessima per quanto riguarda il traffico, è pericoloso perché non ci sono i semafori, soprattutto l’incrocio con corso Trieste.”

“Dieci anni fa hanno cambiato il senso di marcia in via Montebianco, prima c’era più traffico.”

4 – Ritiene che questo quartiere sia sicuro?

4 – Ritiene che questo quartiere sia sicuro?

“Non manca la delinquenza, ci sono “gli zingari” e c’è poco controllo.”

“Trovo che ci sia molto menefreghismo, il parco è poco curato e non c’è manutenzione. Ci sono “gli zingari” ma nient’altro di male. Trovo la zona tranquilla e sicura.”

5 – Usufruisce dei parchi che ci sono in questa zona? A quale scopo? “Si, utilizzo il parco per portare a passeggio il cane. Uso di più il parco Italia ’61, che è più pulito.” 6 – In previsione dell’arrivo della metropolitana in piazza Bengasi pensa che servirebbero dei servizi aggiuntivi? “Con la metro la zona peggiorerà per via del traffico e della delinquenza, lo stesso per il mercato. Era meglio com’era prima dei lavori.”

5 – Usufruisce dei parchi che ci sono in questa zona? A quale scopo? “Uso il parco per portare a spasso il cane, di solito vengo qui nel pomeriggio.” 6 – In previsione dell’arrivo della metropolitana in piazza Bengasi pensa che servirebbero dei servizi aggiuntivi? “Credo che con la metro tutto rimarrà più o meno uguale, ad eccezione di una maggiore comodità nell’utilizzare i mezzi. Trovo che ci sia stata una drastica riduzione dei piccoli esercizi dovuta all’aumento dei grandi centri commerciali (vedi corso Roma). Manca la pulizia.”


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INTERVISTA 15 - Samantha, 25 anni, barista

INTERVISTA 16 - Piò, 80 anni, pensionata

1 - Per quale motivo si trova in questa zona?

1 - Per quale motivo si trova in questa zona?

“Lavoro qui da due settimane.”

“Vivo qui da dodici anni.”

2 - Quali sono i pregi e i difetti della zona?

2 - Quali sono i pregi e i difetti della zona?

“Un difetto è il diagio che hanno portato i lavori per la metropolitana.”

“Un pregio è la presenza di molti supermercati comodi.”

3 – Ritiene che la viabilità in questo quartiere sia soddisfacente?

3 – Ritiene che la viabilità in questo quartiere sia soddisfacente?

“Vengo a lavorare in bus, tornare a casa è scomodo perché c’è molto traffico; trovo difficile anche attraversare la piazza.”

“Via roma è squallida e senza autobus, via Montebianco e via Bellini sono la zona peggiore, perché mal collegate, bisogna arrivarci a piedi. Il traffico non è un problema, la viabilità in piazza va bene.”

4 – Ritiene che questo quartiere sia sicuro? 4 – Ritiene che questo quartiere sia sicuro? “Il quartiere è poco sicuro, “sembra il Bronx”.” “ Il quartiere è sicuro, ma ci sono attività “nascoste”.” 5 – Usufruisce dei parchi che ci sono in questa zona? A quale scopo?

5 – Usufruisce dei parchi che ci sono in questa zona? A quale scopo?

“Non utilizzo i parchi.” “Non utilizzo i parchi perché ho problemi a camminare a lungo.” 6 – In previsione dell’arrivo della metropolitana in piazza Bengasi pensa che servirebbero dei servizi aggiuntivi? “Penso che con la metro ci saranno servizi aggiuntivi e la zona si bonificherà da sola. Ci sarebbero automaticamente più persone, e quindi anche una ripresa economica.”

6 – In previsione dell’arrivo della metropolitana in piazza Bengasi pensa che servirebbero dei servizi aggiuntivi? “Con la metro non cambierà molto, ma non la utilizzo perché dovrei fare le scale e non mi piace andare “sotto terra”, ma chi lavora probabilmente la utilizzerà. I negozi sono tanti e l’area è ben servita.”


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INTERVISTA 17 -Tamara, 30 anni, parrucchiera

INTERVISTA 18 - Christian e loris, 25 anni, edicolanti

1 - Per quale motivo si trova in questa zona?

1 - Per quale motivo si trova in questa zona?

“Vivo a Moncalieri e lavoro qui.”

“Viviamo e lavoriamo qua.”

2 - Quali sono i pregi e i difetti della zona?

2 - Quali sono i pregi e i difetti della zona?

“Non c’è mai parcheggio e i lavori in corso sono fastidiosi. La zona è ben fornita di mezzi pubblici.

“I parchi sono sicuramente un pregio nella zona.”

3 – Ritiene che la viabilità in questo quartiere sia soddisfacente?

3 – Se abita qui: ritiene che la viabilità in questo quartiere sia soddisfacente?

“La viabilità è soddisfacente, ma il traffico è “un casino”, soprattutto quando il sottopasso è chiuso. A piedi non ci sono problemi. Vengo a lavoro in macchina.”

“La zona è molto servita, ma non c’è niente da fare la sera.”

4 – Ritiene che questo quartiere sia sicuro?

“La zona non è molto sicura, perché gira brutta gente (italiani e non), soprattutto in piazza per via del cantiere.”

“Il quartiere è poco sicuro, ci sono troppi extracomunitari e “negozietti cinesi a basso costo”. 5 – Usufruisce dei parchi che ci sono in questa zona? A quale scopo?

4 – Ritiene che questo quartiere sia sicuro?

5 – Usufruisce dei parchi che ci sono in questa zona? A quale scopo? “Usiamo il parco italia ’61, più raramente gli altri. Ci andiamo con gli amici.”

“Non uso i parchi.” 6 – In previsione dell’arrivo della metropolitana in piazza Bengasi pensa che servirebbero dei servizi aggiuntivi? “Penso che la metro non porterà un gran flusso di gente, in quanto il tratto è troppo breve e non necessario, ci sono già i bus.”

6 – In previsione dell’arrivo della metropolitana in piazza Bengasi pensa che servirebbero dei servizi aggiuntivi? “Non manca nulla, il ritorno del mercato sarebbe positivo sia per gli abitanti della zona che per i commercianti.”


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INTERVISTA 19 - Alessandra, 50 anni, mamma 1 - Per quale motivo si trova in questa zona? “Vivo qui.” 2 - Quali sono i pregi e i difetti della zona? “Un difetto è l’alta presenza di immigrati.” 3 – Se abita qui: ritiene che la viabilità in questo quartiere sia soddisfacente? “La zona è pulita, ma ci sono troppi stranieri e pochi controlli.” 4 – Ritiene che questo quartiere sia sicuro? “C’è poca sicurezza, ma si vive bene. Se dovessi dare un voto, darei 6.” 5 – Usufruisce dei parchi che ci sono in questa zona? A quale scopo? “Uso i parchi per portarci i miei figli, principalmente Italia ’61 e parco Maiocco.” 6 – In previsione dell’arrivo della metropolitana in piazza Bengasi pensa che servirebbero dei servizi aggiuntivi? “Spero che la metro “faccia pulizia” e riqualifichi la zona. Spero anche nella riqualifica del palazzo del Lavoro. La zona è fornita di tutti i servizi necessari (ospedali, mercati, supermercati), mancano forse dei locali di intrattenimento e gli impianti sportivi sono per lo più privati.”


Le Quartier PartagĂŠe


Atelier Progetto Urbanistico C Corso Di Laurea Magistrale in Architettura per il progetto sostenibile Politecnico di Torino, A.A. 2015-2016 prof. Angelo Sampieri (Urbanistica) prof.ssa Silvia Crivello (Sociologia dell’ambiente) collaboratori: Leonardo Ramondetti, Quirino Spinelli


C AT E R I N A D I B E R N A R D O G I A N N O N E O T TA V I A MELCHIONNE WLADIMIRO



INDICE

1. Via Ponchielli nella citta’à MAPPA MENTALE LO SPAZIO APERTO CONSISTENZA DELL’EDIFICATO BARRIERE ATTIVITA’ E SERVIZI

2. Abitare lungo Via Ponchielli LANDMARK, LUOGI SIMBOLICI PERCORSI DENSITA’ FISICA DENSITA’ SOCIALE POPOLAZIONE RELAZIONI SOCIALI IMPERMEABILITA’ SICUREZZA E INSICUREZZA SPAZI CONFLITTUALI SPAZI CONCAVI E CONVESSI FAVORIRE RELAZIONI SOCIALI

3. Le interviste LE INTERVISTE

4. Le Quartier Partagèe STRATEGIE DI INTERVENTO AZIONI PROGETTUALI

Allegati



1. Via Ponchielli nella citta’àà


4

collocazione area di progetto all’interno di una porzione della citta’ di torino

L’area oggetto di studio è un’ampia parte di città ai margini di Torino che, da Piazza Bengasi, si protrae tra la ferrovia e Corso Roma, fino ad arrivare al torrente Sangone. Piazza Bengasi è il punto di arrivo di Via Nizza e quello che un giorno diventerà il nuovo capolinea della linea metropolitana della città. Rispetto agli assi viari principali la zona si colloca : a Sud di Via Nizza, attraverso la quae si giunge al centro storico della città, e alla stazione ferroviaria di Torino Porta Nuova; a Sud-Est rispetto a Corso Pietro Maroncelli (in seguito Corso Traiano) che connette questa parte di città al polo della Fiat, e quindi a Corso Giovanni Agnelli e a Piazza D’Armi, grande centro di aggregazine sociale, attraverso Corso Unione Sovietica. L’area di interesse è delimitata ad ovest dalla ferrovia, a sud dal torrente Sangone, ad est da Corso Roma. Il tessuto edilizio è prevalentemente residenziale e caratterizzato prevalentemente da edifici di altezza tra i quattro e i sette piani. Di notevole importanza è una strada interna, Via Ponchielli, che separa longitudinalmente l’area, costituendo un asse di distribuzione interno alle abitazioni. Ciò ci ha suggerito di enfatizzare il carattere introspettivo della zona, con la finalità di rimarcare il concetto di chiusura, conferendole un’identità più prossima a quella di una “comunità chiusa”.



6

1

2

3

Tagli stradali TAGLI STRADALI Landmark LANDMARK PERCORSO FLUVIALE

GRANDI SPAZI APERTI Grandi aree verdi

CENTRI EDIFICATO

DISLIVELLI Dislivelli

MAPPA MENTALE ANALISI SCHEMATICA DELLE STRUTTURE ARCHITETTONICHE E DEGLI ELEMENTI CARATTERIZZANTI


1 CORSO ROMA

2 FERROVIA

3 TORRENTE SANGONE


8

LO SPAZIO APERTO Un’attenta analisi della naturalità ha permesso di comprendere quello che circonda l’edificato. Considerando la notevole quantità di spazi aperti all’interno del quartiere si è notato come si differenziano aree ad uso pubblico adibite a parco ed aree ad uso privato adibite ad uso escluisivo dei residenti molto curate.

1

2

3


9

1

2

3

TORRENTE SANGONE

CAMPI INCOLTI

FERROVIA

GIARDINI - PARCHI PUBBLICI ATTREZZATI

CAMPI SPORTIVI

GIARDINI - PARCHI PRIVATI ATTREZZATI

VERDE PUBBLICO NON ATTREZZATO

GIARDINI PRIVATI

0m

50m

250m


10

CONSISTENZA DELL’EDIFICATO La percezione iniziale che viene lasciata al visitatore è quella di uno spazio urbano riccamente edificato e caratterizzato da spazi verdi sia pubblici che privati. Si tratta di un’area prevalentemente residenziale dove sicuramente lo spazio edificato prevale su quello aperto. Gli edifici si distinguono in due categorie: da un lato della ferrovia vi è la presenza di bassi fabbricati, prevalentemente villette unifamiliari, mentre dal lato opposto lo spazio edificato è costituito da edifici a torre alti dai 4 ai 7 piani.

1

2

3


11

1

2

3

BOX AUTO

EDIFICI RESIDENZIALI 1-3 PIANI

EDIFICI RESIDENZIALI 4-6 PIANI

0m

50m

250m

lo spazio costruito


12

BARRIERE La maggior parte degli edifici residenziali sono caratterizzati dalla presenza di barriere. Quelli a piÚ piani presentano barriere permeabili visibilmente che permettono di osservare l’edificio nella sua interezza, mentre per quanto riguarda gli edifici unifamiliari a due piani questi presentano muri pieni non permeabili visivamente che garantiscono una maggiore privacy all’edificio stesso.

1

2

3


13

3

1 2

NON PERMEABILI VISIVAMENTE

NO BARRIERE

PERMEABILI VISIVAMENTE

0m

50m

250m


14

tipi di barriere


15

tipi di barriere


16

ATTIVITA’ La maggior parte degli edifici sono residenziali ma lungo Corso Roma e Via Sestriere vari sono i servizi presenti. Entrambe sono vie molto frequentate caratterizzate da attività ad uso pubblico come bar, ristoranti, farmacie, chiesa e molte altre. Via Ponchielli, invece, si distingue sostanzialmente per la presenza di complessi scolastici e supermercati che servono la zona.

1

2

3


17

1

2

3

SUPERMERCATI

CHIESE

COMPLESSI SCOLASTICI

EDIFICI NON RESIDENZIALI AD USO PUBBLICO

0m

50m

250m

le attivita’



2. Abitare lungo Via Ponchielli


20

LANDMARK E LUOGHI SIMBOLICI Dai sopralluoghi sono stati definiti diversi landmark, simboli che rappresentano, nella maggiorparte dei nostri casi, aspetti positivi che identificano il luogo e il modo in cui lo si percepisce. Si possono notare per lo più landmark a corto raggio, sia a causa di un lieve avvallamento del territorio, sia a causa delle altezze prominenti dei manufatti architettonici, specie quelli che si collocano lungo Corso Roma, che, quindi, fanno da “ostacolo” per spaziare con la vista. I complessi scolastici rappresentano landmark a breve raggio in quanto solo gli abitanti di questa zona ne conoscono l’esistenza. Un altro punto di riferimento per il quartiere è costituito dalla Parrocchia di San Matteo. L’unico landmark a lungo raggio che si è riscontrato in seguito ai vari sopralluoghi, è il Grattacielo della Regione Piemonte, sito a nord, poco distante dal polo fieristico del Lingotto, nel quartiere di Nizza Millefonti che, con i suoi 205 m di altezza, spicca in aria rendendosi visibile da un raggio d’azione molto ampio.

1 PIAZZA BENGASI

2 PALAZZO DELLA REGIONE

3 COMPLESSO SCOLASTICO


21

2

1

3

Elemento Elemento ELEMENTO

Elemento Elemento ELEMENTO

Percorso PERCORSO STRADALE

Percorso

Margine PERCORSO FERROVIARIO MARGINE ISOLATO LANDMARK

NODO

Margine Isolato Isolato Riferimento Riferimento Nodo Nodo

0m

25 m

100 m

landmark e luoghi simbolici


22

PERCORSI L’area analizzata presenta due percorsi principali in base alle destinazioni d’uso: uno adibito solo ai veicoli e uno ciclopedonale su Via Ponchielli. La maggiorparte dei percorsi sono veicolari. 1

2

3


23

1 3

2

PIAZZA BENGASI

PERCORSI CICLOPEDONALI

PERCORSI VEICOLARI

0m

50m

250m


24

DENSITA’ FISICA L’area oggetto di studio, nella sua dimensione fisica, risulta essere densamente popolata da studenti, anziani, ma anche e soprattutto famiglie. Come si può vedere dalla mappa, la popolazione abita per lo più le aree lungo l’asse sud di via Ponchielli e a nord di Corso Roma. Nell’area più a nord del quartiere sorgono, invece, manufatti architettonici di tipo scolastico. Ad ovest la zona è caratterizzata da villette su lotto di uno o due piani fuori terra; ad est si è riscontrata un’alternanza tra media e bassa densità fisica. In particolare, si può parlare di bassa e media densità, nella zona del polo scolastico, in cui si concentrano quattro diversi istituti scolastici, dei campi sportivi e i supermercati.

1

2

3


25

TIPI DI EDIFICI RESIDENZIALI


26

3

D

D

C B

2 C

1 B A

A

DENSITA’ FISICA BASSA

DENSITA’ FISICA ELEVATA

0m

50m

250m


27

SEZIONE AA

SEZIONE BB

SEZIONE CC

SEZIONE DD

0m

50m

250m


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DENSITA’ SOCIALE Nonostante la grandissima disponibilità e presenza di spazi aperti la zona risulta essere non troppo frequentata. Indagando meglio e a seguito di successivi sopralluoghi si è arrivati alla conclusione che, essendo un quartiere per lo più popolato da anziani e famiglie, i flussi di persone sono più concentrati nei pressi delle residenze e solo nei fine settimana o negli orari pomeridiani nei pressi dei parchi pubblici. In linea generale si nota un’alta densità sociale nei pressi dei complessi scolastici e dei servizi nelle ore del mattino, mentre nelle ore pomeridiane un’alta densità sociale nei pressi degli spazi aperti.


29

servizi pubblici al piano terra delle residenze SERVIZI PUBBLICI AL PIANO TERRA DELLE RESIDENZ E maggiormente frequentati nelle ore pomeridiane MAGGIORMENTE FREQUENTATI NELLE ORE POMERIDIAN E complessi scolastici COMPLESSI SCOLASTIC I frequentati nelle ore mattutine infrasettimanali FREQUENTATI NELLE ORE MATTUTINE INFRASETTIMANAL I parchi pubblici PARCHI PUBBLIC I frequentati maggiormente nel fine settimana FREQUENTATI MAGGIORMETE NEL FINESETTIMAN A

ATTIVITA’ PRESENTI IN ZONA


30

DENSITA’ SOCIALE NELLE ORE MATTUTINE INFRASETTIMANALI (8:00 - 16:00) LUOGO ALTAMENTE FREQUENTATO LUOGO POCO FREQUENTATO

DENSITA’ SOCIALE NELLE ORE MATTUTINE INFRASETTIMANALI (16:00 - 20:00) LUOGO ALTAMENTE FREQUENTATO LUOGO POCO FREQUENTATO

0m

25m

125m


31

DENSITA’ SOCIALE NELLE ORE MATTUTINE INFRASETTIMANALI (20:00 - 24:00) LUOGO POCO FREQUENTATO PARCO DESERTO

DENSITA’ SOCIALE NEL FINESETTIMANA LUOGO ALTAMENTE FREQUENTATO LUOGO POCO FREQUENTATO

0m

25m

125m


PARCO FREQUENTATO DA BAMBINI NEL FINESETTIMANA

PARCO FREQUENTATO DA BAMBINI E ANZIANI


PARCO DESERTO NELLE ORE SERALI

CORSO ROMA FREQUENTATO DA ANZIANI


34

POPOLAZIONE L’area è sostanzialmente divisa in due zone: quella dei servizi, dei parchi e le scuole a nord, principalmente frequentata da ragazzi e bambini; quella residenziale risulta prettamente popolata da persone anziane.

1

1

2 2

3

POPOLAZIONE GIOVANE POPOLAZIONE PRETTAMENTE ANZIANA

3


35

RELAZIONI SOCIALI La struttura fisica dello spazio è caratterizzata dalla forte presenza di spazi pubblici; importanza quindi hanno le panchine presenti nell’area. Il loro differente posizionamento e la loro distanza conferiscono diverse conformazioni sia allo spazio che alle relazioni sociali.

1

1 2

2

3

3


36

IMPERMEABILITA’ L’area nel complesso, nonostante sia abbastanza densa, non si rivela di difficile lettura: aspetti morfologici quali la rete viaria regolare nella maggior parte dei punti, la relativa omogeneità nell’allineamento degli edifici, la compatibilità degli stili architettonici e gli aspetti sociofunzionali quali la presenza di diversi servizi lungo Corso Roma conferiscono all’area un aspetto leggibile e chiaro. Le uniche due zone più complesse riguardano degli spazi su Corso Roma le cui funzioni non risultano chiare dall’esterno. (foto 1-2)

1

2


37

1

2

SPAZI LEGGIBILI

SPAZI COMPLESSI

0m

50m

250m


38

LEGGIBILITA’ E COMPLESSITA’

La leggibilità e la complessità degli spazi è suggerita dalle diverse altezze degli edifici che stimolano l’occhio e fanno intendere l’utilizzo dello spazio pur non riuscendo ad osservare l’attacco a terra dell’edificio. Di difficile lettura ci appaiono i bassi fabbricati, nascosti da barriere murarie e vegetali. Meno complessi gli edifici dai 4 ai 7 piani, visibili e chiari dalla prima osservazione. L’attenzione è stata posta su Via Ponchielli. L’obiettivo è stato quello di ridisegnare la viabilità di questa zona residenziale, affinchè sia più rispondente alla sua multifunzionalità, sottraendo la maggior parte dello spazio destinato alla veicolarità e trasformandolo in spazio pedonale. Il fine è quello di rendere comunitario lo spazio condominiale.

1

2

3


39

3

2 1

SPAZI LEGGIBILI

SPAZI COMPLESSI

0m

50m

250m


40

SICUREZZA E INSICUREZZA Le sensazioni di sicurezza e insicurezza sono state valutate attraverso il sopralluogo con un’analisi soggettiva. Dal sopralluogo l’area d’interesse risulta essere caratterizzata prettamente da zone sicure. Non sono presenti zone insicure dovute ad atti vandalici ne tantomeno zone abbandonate se non un’area lungo Corso Roma (foto 2) e una aldila della ferrovia lungo il torrente. Tale area risulta sicura in quanto quartiere prettamente residenziale abitato da famiglie e anziani.

1

2

3


41

2

1

3

SPAZI SICURI

SPAZI INSICURI

0m

50m

250m


42

SPAZI CONFLITTUALI All’interno dell’area si sono riscontrati fenomeni di appropriazione conflittuale come i segni di marcatura del territorio (tag e murales) soprattutto nelle aree sportive presenti nel parco pubblico a nord. 1

1

2 2 3

3


43

SPAZI CONCAVI SPAZI CONVESSI L’area è subito prossima a Piazza Bengasi, molto ampia e non attrezzata da elementi di arredo urbano: la sensazione suscitata è quella di trovarsi “in campo aperto”, spinti verso l’esterno. La stessa sensazione viene trasmessa da Via Ponchielli e dal parco pubblico a nord della zona. Le vie secondarie e un giardino pubblico danno la sensazione di “luogo chiuso”, grazie alla presenza di edifici alti da entrambi i lati.

1

1

2

2

3

3 SPAZI CONVESSI SPAZI CONCAVI


44

FUNZIONI MANIFESTE FUNZIONI LATENTI Analizzando l’area si è riscontrata la prevalenza delle funzioni manifeste sulle funzioni latenti. Le funzioni manifeste sono quelle che derivano dall’intento progettuale nella definizione dei diversi spazi a differenza di quelli latenti che si sono imposte con l’uso. L’unica area latente presente è un parcheggio (foto 3) adibito ad uso ludico in quanto vi è una giostra.

1

2 1 2

3 3 FUNZIONI MANIFESTE (SCUOLE, ATTREZZATURE SPORTIVE, CHIESA, SUPERMERCATO..) FUNZIONI LATENTE


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I MARGINI Come margini si evidenziano gli assi viari che delimitano la zona d’intervento ovvero Corso Roma (foto 1), Via Sestriere inoltre la ferrovia ( foto 2) e il Torrente Sangone (foto 3). 1

1

2 2

3

PIAZZA BENGASI

VIA SESTRIERE

TORRENTE SANGONE

FERROVIA

3



3. Interviste


48

LE INTERVISTE Le interviste alla popolazione si sono svolte basandosi sulle seguenti 5 domande: 1. Ogni quanto si reca nella zona? 2. Quali sono gli aspetti positivi e quelli negativi della zona? 3. Pensa che gli spazi pubblici presenti sia sufficienti e ben attrezzati? 4. cosa vorrebbe migliorare della zona? 5.Osservando le immagini accanto riportate cosa ne pensa del progetto e dell’idea di trasformare Via Ponchielli in una strada pavimentata pedonale? Pensa che questa trasformazione potrebbe in qualche modo migliorare la vita dei residenti lungo tale via? L’ultima domanda è stata posta ad un campione di 5 persone.


49

mappa degli intervistati


50


51

I risultati delle indagini sociologiche sono frutto di un’osservazione della zona dall’inizio del corso tramite sopralluoghi in campo in diversi giorni della settimana, in differenti ore del giorno, sia nei giorni festivi che nei feriali. La zona, sin dai primi momenti di osservazione, è risultata non particolarmente complessa, caratterizzata da ampi spazi aperti, pubblici e privati, talvolta attrezzati, non molto curati e frequentati. Il tessuto residenziale è concentrato sostanzialmente nella zona a sud dell’area, animato per di più da edifici tra i quattro e i sette piani. L’area a nord, invece, si distingue per la presenza di complessi scolastici, di servizi e di un parco pubblico attrezzato in prossimità di Piazza Bengasi, che conferiscono densità sociale solamente nelle ore di apertura dei servizi. I pochi spazi riservati alla socializzazione risultano poco frequentati e molto frammentati, probabilmente a causa della loro organizzazione e manutenzione. La frammentazione del luogo è conferita, da quello che emerge dalle nostre osservazioni, dai diversi percorsi veicolari che attraversano l’area in oggetto, che attribuiscono alla zona l’idea che ogni singolo lotto faccia parte di un sistema a se stante, mancante di comunicazione con gli altri. Sulla base delle tematiche emerse durante le indagini e i vari soprallughi in campo, le azioni progettuali sono state volte alla concretizzazione di un discorso legato alla socializzazione e alle interazioni. La pedonalizzazione di Via Ponchielli è stato il primo passo pensato per un miglioramento della qualità della vita dei

residenti anche in termini di qualità degli spazi, volti a garantire maggiore frequentazione e interazione nelle diverse ore del giorno. A rafforzare questo concetto, lo step successivo ha riguardato l’eliminazione delle barriere, la creazione di spazi comuni attrezzati, sia aperti che chiusi, al cui interno potessero svolgersi delle funzioni, comuni a tutti gli edifici di via Ponchielli. Partendo dalle tematiche emerse nei primi mesi di analisi e progettazione il capitolo seguente ha riguardato le interviste, svolte seguendo una traccia sulla base dei temi emersi dalle percezioni soggettive della prima fase di analisi. in una seconda fase si è proceduto con delle domande riguardanti il progetto proposto. Il campione degli intervistati è stato scelto cercando di variare l’età e il sesso in modo da avere riscontro da soggetti campione di tutta la popolazione presente in zona. I temi emersi costituiscono una conferma delle sensazioni avute fin dalla prima fase di indagini. Vengono messi in risalto in particolare i concetti legati alle poche attività presenti nell’area, la presenza di spazi non molto sicuri e frequentati da gente poco affidabile. Scarseggiano gli spazi ben attrezzati per lo sport, per i bambini e quelli presenti non sono particolarmente adeguati alle attività. Quelle poche panchine presenti in zona si trovano all’interno di aree poco curate, che conferiscono così poco carattere e tendono a non favorire le interazioni sociali.

report



3. Le Quartier Partagèe


54

STRATEGIE DI INTERVENTO Il concept progettuale parte dall’identificazione di due principali aree che si distinguono in quanto la prima caratterizzata dalla presenza di complessi scolastici e servizi, mentre la seconda da edifici residenziali. Tale distinzione è incentrata sull’obiettivo di realizzare un disegno di riqualificazione puntuale di Via Ponchielli distribuito su tutta l’area. Lo schema illustra come la nostra attenzione è stata posta su Via Ponchielli. L’obiettivo è di ridisegnare la viabilità di questa zona residenziale, affinchè sia più rispondente alla sua multifunzionalità, sottraendo la maggior parte dello spazio destinato alla veicolarità e trasformandolo in spazio pedonale. Il risultato sarà di un paesaggio urbano più gradevole, più sicuro e più funzionale per i pedoni, e con la caratterizzazione di Via Ponchielli che attraverso la presenza di funzioni e spazi aperti acquisterà una nuova immagine sia agli occhi dei resedinti che degli esterni.

ZONA SERVIZI ZONA RESIDENZIALE PIAZZA BENGASI


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PARCHI PUBBLICI

EDIFICATO

PERCORSI VEICOLARI


56

EDIFICI ESISTENTI EDIFICI

CAMPI SPORTIVI CAMPI

PAVIMENT PAVIMENTAZIONE

GIARDINO GIARDINOPRIVATO PRIVATO

GIARDINO PUBBLICO PUBBLICOALBERATO ALBERATO GIARDINO

ASFALTO ASFALTO

AREA PROGETTUALE

LINEA FERROVIARIA FERROVIARIA LINEA GARAGES GARAGES


57

0m

30 m

70 m

planivolumetrico stato di fatto


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AZIONI PROGETTUALI

Il progetto punta sulla realizzazione di un paesaggio urbano più gradevole, più sicuro e funzionale per i pedoni e per gli abitanti della zona. Sulla base delle tematiche emerse durante le indagini e i vari soprallughi in campo, le azioni progettuali sono state volte alla concretizzazione di un discorso legato alla socializzazione e alle interazioni. La pedonalizzazione di Via Ponchielli è stato il primo passo pensato per un miglioramento della qualità della vita dei residenti anche in termini di qualità degli spazi, volti a garantire maggiore frequentazione e interazione nelle diverse ore del giorno. A rafforzare questo concetto, lo step successivo ha riguardato l’eliminazione delle barriere, la creazione di spazi comuni attrezzati, sia aperti che chiusi, al cui interno potessero svolgersi delle funzioni, comuni a tutti gli edifici di via Ponchielli.


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azioni progettuali


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schema azioni progettuali


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schema azioni progetuali


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planivolumetrico progetto 0m

20m

40m


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A

A=b

b

0m

10m

sezioni


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schema assonometrico di progetto


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schema nuovo volume


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schema sedute


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69

vegetazione alta

salice da ceste

biancospino

frangola

crespino

vegetazionemedia

vegetazione bassa

prugnolo

ontanus viridus

pallon di maggio

rosa de macchia

abaco del verde


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schema assonometrico di progetto


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vista progettuale


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vista progettuale


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vista progettuale


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vista progettuale



Allegati


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INTERVISTE domande 1. Ogni quanto si reca nella zona? 2. Quali sono gli aspetti positivi e quelli negativi della zona? 3. Pensa che gli spazi pubblici presenti sia sufficienti e ben attrezzati? 4. cosa vorrebbe migliorare della zona? 5.Osservando le immagini accanto riportate cosa ne pensa del progetto e dell’idea di trasformare Via Ponchielli in una strada pavimentata pedonale? Pensa che questa trasformazione potrebbe in qualche modo migliorare la vita dei residenti lungo tale via?

INTERVISTATO 1 1- Vivo e lavoro in Corso Roma. 2- E’ ben collegata e ben servita di attività commerciali e ci sono molti parcheggi. Un aspetto negativo è la mancanza di locali e pub. 3- Si, ma meriterebbero più cura. 4- Una maggiore attenzione per i parchi pubblici e la creazione di attività comuni. INTERVISTATO 2 1- Lavoro come insegnante all’ITIS Pininfarina. 2- E’ una zona ben servita e silenziosa. 3- Poco attrezzati e di conseguenza poco vissuti. 4- Riqualificazione dei parchi. INTERVISTATO 3 1- Vivo in zona con i miei genitori. 2- Ci sono i servizi essenziali e questo è sicuramente un aspetto positivo, ma per noi ragazzi non c’è niente da fare: non ci sono pub, non ci sono centri sportivi, luoghi di ritrovo. 3-No. Anche la vegetazione è molto trascurata. 4- La presenza di luoghi di incontro, di spazi all’aperto dove poter correre e fare sport. NTERVISTATO 4 1- Sono di passaggio. Ho accompagnato mia figlia a scuola. Non vivo qui. 2- Vivendola molto poco non so rispondere. Di tanto in tanto, quando accompagno mia figlia a scuola vado al supermercato qui di fianco, o il sabato vado al mercato. 3-Se per spazi pubblici intende i parchi, no. Assolutamente. Mi piacerebbe portare mia figlia con i suoi amici, dopo scuola, in qualche parco qui in zona, ma non lo sento molto sicuro, specialmente per la gente che spesso lo frequenta 4- La creazione di uno spazio sicuro per far giocare mia figlia e i suoi coetanei.

INTERVISTATO 5 1- Sono siciliano ma mi sono trasferito a Torino per lavoro. Adesso abito in Via Ponchielli. 2- A me piace molto come zona. E’ ordinata, non è caotica, solo un po’ “trascurata”. Però si vive bene: ho tutto l’indispensabile sotto casa. 3- Per stare in compagnia, sono attrezzati abbastanza bene. Ci sono panchine sia qui (via Antonio Gramsci), sia al parchetto vicino le scuole, sia al parco di Piazza Giambattista Vico. Un aspetto negativo potrebbe essere la mancanza di luoghi (chiusi) di ritrovo. Ad esempio, prima c’era anche una bocciofila qualche via più in giù, adesso da qualche anno è stata chiusa, purtroppo. 4- Come sdicevo prima sicuramente la presenza di luoghi di ritrovo migliorerebbe la vita dei residenti. INTERVISTATO 6 1- Lavoro qui: ho un’attività commerciale in Corso Roma. Vivo in Piazza Nizza. 2- Per quanto mi riguarda, è una zona abbastanza tranquilla, ben servita dai mezzi. 3-Poco sufficienti e poco attrezzati. Comunque, io li frequento di rado 4- Una riqualificazione degli spazi aperti. INTERVISTATO 7 1- Sono stato “obbligato” a trasferirmi qui 4 anni fa per via del lavoro. Prima abitavo con i miei genitori a Borgaretto. 2- Certo per noi giovani non è facile trovare degli aspetti positivi di questa zona. Io la vivo poco. Ci lavoro, ho una casa, ma per svago esco sempre a Torino. C’è poco da fare qui. 3- Per i bambini e gli anziani si. Se io ogni tanto voglio andare a fare un po’ di jogging non posso farlo “sotto casa” e vado o al PalaAlpitour o al Parco Le Vallere. 4- Come dicevo prima delle attività che possano conivolgere anche noi giovani. 5. E’ bella l’idea di affiancare agli spazi gia’ esistenti delle aree attrezzate e degli spazi adeguati per lo sport visto che attualmente mancano nelle vicinanze. NTERVISTATO 8 1- Vivo in corso Roma da molti anni. 2- Diciamo che c’è tutto a portata di mano, ma quando porto mia nipote al parco in Piazza Giambattista Vico, non mi sento mai sicura perché è molto frequentata da rom e gente poco affidabile. Per questo motivo non vado mai da sola. 3- Niente affatto. Quelle poche volte che esco al parco con le mie amiche troviamo sempre qualcosa di rotto o non funzionante. Panchine vandalizzate, scritte con le bombolette spray, sporcizia varia. I parchi che sono presenti nella zona, sono molto trascura ti. E’ capitato che durante le ore serali non accendessero neanche i lampioni. 4- Una maggiore attenzioni per gli spazi aperti. I parchi che sono presenti nella zona, sono molto trascura ti. E’ capitato che durante le ore serali non accendessero neanche i lampioni. 5. La valorizzazione di Via Ponchielli potrebbe essere occasione per rendere più sicuro il luogo, soprattutto nele ore serali.


79

INTERVISTATO 9 1- Abito qui ma lavoro in FIAT. 2- Credo sia una zona molto calma e silenziosa ed anche ben servita dal trasporto pubblico. 3-. Di tanto in tanto mia moglie porta i bambini al parco vicino il fiume, ma non è niente di che. 4- La presenza di aree verdi più curate. INTERVISTATO 10 1- Vivo in Corso Roma, da 6 anni con mio marito. 2- Diciamo che io la vivo poco. Sporadicamente porto mio figlio al parco di Piazza Vico, e per quel che mi riguarda, è una zona abbastanza pacifica, forse anche troppo. 3- No. Il parco davanti l’ITIS è completamente in disuso. C’è qualche panchina di qua e di la, ma non è affatto utilizzato se non rarissimamente da qualcuno che si ferma per una breve sosta o per una sigaretta. Piazza Giambattista Vico, invece, potrebbe essere uno spazio pubblico migliore, sia dal punto di vista delle attrezzature, sia dal punto di vista della tipologia di persone che la frequentano. 4- Personalmente penserei più a qualcosa di attrattivo per i giovani INTERVISTATO 11 1- Abito in questa zona da circa venticinque anni. 2- È un quartiere tranquillo e comodo, si può fare tutto rimanendo in zona. 3- Ci sono molti spazi pubblici, però si trovano poche panchine per sedersi. 4- Io opterei per una riqualificazione dei parchi. NTERVISTATO 12 1- Sono residente in Via Nizza e porto mia figlia in questa scuola (IC Borgo San Pietro). 2- Per me la zona è molto tranquilla e lavorando in Corso Roma è comoda anche per accompagnare mia figlia a scuola. Un aspetto negativo è, a mio parere, la noncuranza degli spazi aperti. 3- Non troppo, dovrebbero essere più curati e più attrezzati. 4- una magiore cura per i parchi e delle attività per i giovani. INTERVISTATO 13 1- Ci vengo solo per la scuola, sono residente a Nichelino. 2- La vicinanza con il centro di Torino grazie alla fermata della metro al Lingotto. Un aspetto negativo è l’assenza di attività ricreative per noi giovani. 3- No, sono sporchi e trascurati. Preferisco passare il mio tempo altrove. Per noi giovani non ci sono attrazioni. 4- Sicuramente delle attività per noi giovani, dei luoghi di ritrovo. 5. Penso che potrebbe essere occasione per la creazione di nuovi spazi di svago per i giovani che in questo momento mancano. INTERVISTATO 14 1- Vivo in questa zona da parecchi anni. 2- È una zona silenziosa e tranquilla, nel quartiere ci conosciamo tutti. 3-Sufficienti si perché ce ne sono diversi, ma non sono molto

attrezzati. Però li sfruttiamo per come sono. Mi capita spesso di ritrovarmi con altri signori sulle panchine lungo Corso Roma. 4- Probabilmente attività per i giovani. 5. L’importante e’ che si riesca a raggiungere facilmente la propria abitazione. INTERVISTATO 15 1- Abito in questa zona da circa 20 anni e lavoro in questa scuola (Istituto Tecnico Pininfarina) da 8 anni. 2- È una zona molto tranquilla. Però è poco curata, specialmente in prossimità dei parchi e la maggior parte delle strade è dissestata. 3- Penso che potrebbero essere migliorati. La zona è vissuta da anziani che spesso si ritrovano nei giardini del quartiere e se questi avessero maggiore manutenzione anche i genitori porterebbero i loro bambini a giocare più volentieri in questi posti. 4- Sicuramente la zona avrebbe bisogno di una maggiore manutenzione dei parchi. Mancano inoltre attrazioni per i giovani. 5. Osservando il progetto potrebbe essere interessante l’inserimento di nuove funzioni in quanto, passeggiando spesso lungo via ponchielli, risulta essere anonima e priva di attrazioni.


L’ILOT d a n s

L’ILOT


Atelier Progetto Urbanistico C Corso Di Laurea Magistrale in Architettura per il progetto sostenibile Politecnico di Torino, A.A. 2017-2018 prof. Angelo Sampieri (Urbanistica) prof.ssa Silvia Crivello (Sociologia dell’ambiente) collaboratori: Leonardo Ramondetti, Quirino Spinelli


CHIARA ANTONINO FABIO RANALDI ALESSANDRO SCARFIELLO LUIS ANDRES VALENCIA VASQUEZ



INDICE

Premessa

1. La ville marginale PERCEZIONE DEL TESSUTO URBANO PERCEZIONE DEGLI SPAZI APERTI

2. Ilot ouvert? UNO SCENARIO FRAMMENTATO: 15 ILOTS L’ILOT 1

3. Ilot dans l’ilot DALL’ILOT OUVERT ALL’ILOT ACCOUEILLANTE L’ILOT DANS LE FUTUR

4. Interviste



7

PREMESSA Attualmente la composizione urbana della nostra area di studio si presenta per lo più frammentata e caotica a causa della rapida espansione della città durante la crescita economica della seconda metà del Novecento. La nostra volontà progettuale verte quindi sull’indagine precisa e sulla teorizzazione di un modello insediativo che possa migliorare la qualità dell’abitare. In previsione di uno sviluppo della mobilità sostenibile, proponiamo un riutilizzo di questi spazi generati da questo cambiamento.

temporanee pensate per diversi target quali studenti, famiglie, immigrati, turisti. Il progetto prevede di aprire il lotto aumentando la permeabilità e gli accessi dall’esterno demolendo i garage che componevano la corte interna. Viene realizzato quindi un grande corpo centrale composto da abitazioni, spazi aperti, servizi condominiali e pubblici. Il nostro obiettivo principale è quello di permettere a un maggior numero di persone di vivere le corti riorganizzando e migliorando la qualità dello spazio.

In una prima fase di conoscenza e ricerca abbiamo ripreso “la teoria dell’ilot ouvert” che Christian de Portzamparc aveva teorizzato nel secolo scorso. Analizzando nel dettaglio un isolato sperimentale abbiamo capito che non si avvicinava molto a quella conformazione ma che di fatto fosse un ibrido generato dallo sviluppo della società nel corso del tempo. L’isolato in esame infatti presenta aperture in linea d’aria che lo attraversano ma che non sono accessibili al pubblico. In una seconda fase di studio abbiamo analizzato la conformazione interna. Lo spazio della corte è suddiviso in parcelle in base alle unità abitative, ognuna delle quali è dotata di uno spazio aperto di transito e uno spazio chiuso adibito principalmente a garage. Questi risultano particolarmente degradati e poco curati, così come la qualità dello spazio aperto appare povera e di bassa fattura. Proiettati quindi in una ottica futura nella quale l’utilizzo di mezzi di trasporto privati verrà meno, la composizione interna dell’isolato necessita una rifunzionalizzazione. Diventa così luogo di abitazioni

0

400

1000 m

Inquadramento territoriale





La ville marginale


12

La nostra area di studio è situata sul confine tra Torino e i comuni di Nichelino e Moncalieri. I confini a macroscala urbana sono stati determinati per la loro incisione sia a livello territoriale che sociale: a sud e a est la ferrovia e il fiume Sangone risultano due margini invalicabili, mentre a nord e a ovest via Onorato Vigliani e Via Artom separano realtà cittadine diverse. Questa parte di città quindi risulta essere geograficamente marginale e di poco interesse a livello turistico.

Mappe mentali


13

Ferrovia Via Onorato Vigliani

5. 1.

3. Via Artom

Via F.lli de Maistre

Via Sestriere 4.

2.

Sangone 6.

0

150

1650 m

MARGINI SUTURA MARGINI BARRIERA

Margini territoriali


14

1. Via Onorato Vigliani

2. Via E. Artom

3. Via Fr.lli de Maistre


15

4. Via Sestriere

5. Ferrovia

6. Fiume Sangone


16

PERCEZIONE DEL TESSUTO URBANO L’area di progetto presenta una morfologia architettonica molto variegata. La parte centrale presenta una struttura regolare e leggibile con isolati a corte di varie altezze. Lungo il confine con via Artom, invece, il tessuto urbano ha un carattere più definito, caratterizzato da edilizia popolare. Tutta la zona costeggiante il fiume Sangone e la ferrovia risulta più frammentata e complessa. Attraverso i sopralluoghi effettuati ci siamo resi conto che gli assi viari principali, come via Sestriere e via Fratelli de Maistre, in qualità di gradienti occupano un ruolo importante nella percezione del tessuto urbano (pag. 23). Su di esse si sviluppano inoltre i principali assi commerciali. La zona si presenta molto popolata al mattino specialmente per la presenza dell’Esselunga, importante landmark, e del mercato che raccoglie le persone anche dalle zone limitrofe. Situazione inversa nelle ore pomeridiane in quanto il mercato, ormai concluso, lascia spazio a una lingua pedonale deserta lungo via Vigliani.

Schemi concettuali densità sociale


17

0

120

1440 m

ALTA BASSA

DensitĂ fisica


18

1.

Mattino

1. Via Sestriere

2.

Pomeriggio

ALTA

BASSA

ALTA

BASSA

2. Scuola Primaria Montessori

0

200

550 m

DensitĂ sociale feriale


19

3.

Mattino

3. Pressi di via Artom

Pomeriggio

4. Mercato, via Onorato Vigliani

4.

ALTA

BASSA

ALTA

BASSA

0

200

550 m

DensitĂ sociale festivo


20

0

120

1440 m

DISMESSI

COMMERCIALE

ISTRUZIONE

FABBRICHE

SERVIZI

RELIGIONE

SANITARIO

RESIDENZIALE

SPORTIVO

MISTO

MAGAZZINI

Funzioni e focalizzazioni


21

1. LEGGIBILITÀ E COMPLESSITÀ

La zona si presenta molto omogenea e leggibile, con una bassa complessità nelle zone interne grazie alla disposizione lineare delle strade (fig. 2). Dallo schema sottostante è facile denotare come le linee viarie principali siano un elemento forte nella diversa conformazione della lettura dello spazio. Superata via Sestriere si raggiungono isolati poco leggibili e poco complessi (fig 1). Le zone più degradate che costeggiano il fiume Sangone e le residenze lungo via Artom risultano molto complesse e di difficile lettura.

3. 2. 1.

LEGGIBILITÀ ALTA COMPLESSITÀ BASSA LEGGIBILITÀ ALTA COMPLESSITÀ ALTA

LEGGIBILITÀ BASSA COMPLESSITÀ ALTA LEGGIBILITÀ BASSA COMPLESSITÀ BASSA

0

200

550 m

Dall’alto verso il basso 1. Vicoli area sud-est 2. Via Sestriere 3. Via Artom


22

2. LANDMARK E NODI

Lungo il perimetro delineato dalla nostra area si osservano alcuni landmark a basso raggio che fungono allo stesso tempo da nodi di concentrazione, come il Palazzetto “Le Cupole”, la piscina “Torrazza”, le chiese, i poli scolastici e L’Esselunga (fig. 1). Inoltre, abbiamo identificato alcuni landmark ad ampio raggio visibili da lontano come il Grattacielo della Regione (fig. 2) e il Castello di Moncalieri. I nodi di congiunzione sono stati identificati negli incroci dei principali assi viari come quello tra Via Artom e Via Vigliani o tra Via Artom e Via Sestriere (fig. 1).

Grattacielo 1,8 km

2. 1.

3.

Castello di Moncalieri 2,5 km

BASSO RAGGIO

NODI CONGIUNZIONE

AMPIO RAGGIO SEQUENZIALI

NODI CONCENTRAZIONE

0

200

550 m

Dall’alto verso il basso 1. Rotonda via artom 2. Grattacielo della regione 3. Esselunga di moncalieri


23

3. PERCORSI E GRADIENTI

Dalla mappa sottostante si nota uno schema molto rigido e ben preciso. I percorsi carrabili principali sono stati identificati nelle grandi arterie viarie come via Artom, via Vigliani, via Sestriere e via Somalia, mentre i secondari scandiscono gli isolati interni del quartiere. I gradienti individuati sono stati determinati da una variazione di percorso oppure da un cambiamento repentino di tipologie edilizie (fig 1). Via Artom presenta invece un netto distacco tra il Parco Colonnetti e una zona residenziale, caratterizzata da palazzi in linea.

1.

2.

3.

GRADIENTI PERCORSI CARRABILI PRINCIPALE

PERCORSI CARRABILI SECONDARI

PERCORSI CICLABILI

PERCORSI PEDONALI

0

200

550 m

Dall’alto verso il basso 1. Gradiente via Garrone 2. Percorso pedonale lungo, esselunga 3. Percorso pedonale lungo, via somalia


24

PERCEZIONE DEGLI SPAZI APERTI In questa seconda parte di studio le nostre valutazioni si sono concentrate su aspetti legati alla percezioni dei luoghi. Nelle mappe che seguono andiamo ad analizzare, attraverso diverse categorie, sensazioni legate alla conformazione dei vari spazi aperti, non più analizzando come è disposto e utilizzato il quartiere ma come viene percepito. Addentrandoci nell’area per un ulteriore sopraluogo abbiamo notato come alcune zone, specialmente quelle esterne non conferiscono sensazioni positive, anzi l’osservatore si sente intrappolato e disorientato, mentre nella fascia interna della zona, grazie alla sua regolarità, l’osservatore si sente a suo agio, si orienta in modo chiaro e ha sin da subito sensazioni di sicurezza.

Schizzi mercato mattino e pomeriggio


25

1. SICUREZZA E INSICUREZZA

L’assetto regolare conferisce all’osservatore una sensazione di sicurezza, specialmente quando ci si addentra nella parte centrale del lotto e lungo le vie perimetrali, in cui le strade sono scandite con una regolarità ben definita, ciò consente al passante di sostare in maniera rilassata. Le zone esterne delimitanti il fiume Sangone, la ferrovia e le aree caratterizzate dagli elevati palazzi di edilizia sociale in via Artom conferiscono invece un senso di insicurezza dovuto dal fatto che l’osservatore non riesce ad orientarsi chiaramente all’interno del tessuto urbano acquisendo così un senso di smarrimento.

2.

3. 1.

INSICUREZZA SICUREZZA

0

200

550 m

Dall’alto verso il basso 1. Intrappolamento 2.Irreggimentazione 3. Spaesamento


26

2. SPAZI CONCAVI E CONVESSI

Gli spazi concavi all’interno della nostra area sono stati identificati nel piazzale antistante il supermercato e nel parco di via Monastir. Questi luoghi trasmettono la sensazione di essere contenuti al loro interno. Le concavità tubolari invece sono state percepite nelle due vie commerciali (fig 2) e nel pergolato posizionato nel piazzale dell’Esselunga (fig. 3). Troviamo spazi convessi lungo il parco pubblico di via Artom (fig.1) e nell’area costeggiante la ferrovia. In questo caso l’osservatore, non pervaso da un senso di curiosità, si sente spinto verso l’esterno. 2.

1.

3.

SPAZI CONCAVI SPAZI CONVESSI

SPAZI CONCAVI TUBOLARI 0

200

550 m

Dall’alto verso il basso 1. Area attrezzata pubblica via Artom 2. Porticato via Vigliani 3. Pergolato piazza Esselunga


27

3. STABILITÀ E SORPRESA

L’area si presenta molto stabile nella zona centrale poichè il tessuto urbano risulta molto regolare grazie alla griglia di isolati. Al suo interno l’osservatore percepisce lo spazio in modo chiaro e netto orientandosi con facilità (fig 2). Nella parte costeggiante il fiume Sangone e la ferrovia invece vi sono zone instabili e tortuose, in cui l’osservatore non si orienta in modo preciso, anche a causa della bassa qualità del costruito, talvolta assente, e quindi di difficile lettura. In generale, la percezione di queste aree genera sorpresa. 2.

3.

STABILITÀ ALTA SORPRESA BASSA STABILITÀ ALTA SORPRESA ALTA

1.

STABILITÀ BASSA SORPRESA ALTA STABILITÀ BASSA SORPRESA BASSA

0

200

550 m

Dall’alto verso il basso 1. Zona sud-est area 2. Via Onorato Vigliani 3. Via Somalia


28

4. LUOGHI DI RIBALTA E RETROSCENA

Nella zona i luoghi di ribalta sono stati identificati nei palazzetti sportivi, nei poli scolastici e culturali, nei luoghi religiosi, nell’Esselunga (fig. 1), nelle zone commerciali in Via Sestriere e Via Vigliani (fig 2). In questi luoghi i soggetti si comportano in maniera più controllata. potenziando l’immagine di se stessi con il pubblico. Atteggiamenti riconducibili a luoghi di retroscena sono apparsi a noi osservatori molto evidenti nelle aree verdi di via Artom e nel parchetto di Via Monastir (fig. 3), nelle quali le persone si recano per svagarsi e rilassarsi. 2.

3.

1.

RIBALTA RETROSCENA

0

200

550 m

Dall’alto verso il basso 1. Esselunga 2. Mercato, via Vigliani 3. Giardino pubblico


29

5. FUNZIONI MANIFESTE E LATENTI

Le funzioni manifeste vengono identificate principalmente nei luoghi di focalizzazione. Le funzioni latenti formatesi nelle aree verdi (fig. 2) e nel piazzale antistante l’Esselunga (fig. 3) si relazionano con le funzioni manifeste in maniera positiva o negativa. Il piazzale dell’Esselunga acquisisce però una funzione latente complementare, arricchisce la funzione manifesta correlata costituendone un punto di forza. Le aree verdi sono state segnalate con funzioni latenti ambivalenti, nelle quali gli atteggiamenti dei giovani si scontrano con quelli degli anziani.

2.

3.

1.

FUNZIONI MANIFESTE FUNZIONI LATENTI

0

200

550 m

Dall’alto verso il basso 1. Via Sestriere 2. Giardini via Artom 3. Esselunga


30

6. APPROPRIAZIONE SINERGICA E CONFLITTUALE Le aree verdi lungo via Artom, il parco di via Monastir e il piazzale dell’Esselunga sono luoghi identificati come appropriazioni sinergiche. Le appropriazioni conflittuali invece sono state percepite nell’area verde vicino la ferrovia, lungo i marciapiedi di via Artom e via Vigliani dove non sono presenti azioni di ordinaria manutenzione. Nella zona costeggiante il fiume Sangone, sono stati rilevati anche segni di micro segregazione abusiva, dettata in maniera particolare dalla presenza di orti urbani e di campi in cui si sono insediate comunità sinti. 3.

1.

2.

CONFLITTUALE SINERGICA

0

200

550 m

Dall’alto verso il basso 1. Giardino privato curato edificio unifamiliare 2. Giardino privato edifici di medie dimensioni 3. Via Vigliani


31

SENSAZIONI DAL QUARTIERE

Anziani Adulti Ragazzi

Nel corso dei nostri sopralluoghi è stato sottoposto un questionario ad un numero ristetto di persone come metodo di indagine diretta. Venti persone incontrate nella zona ci hanno dato le loro opinioni rispondendo alle cinque domande da noi sottoposte. Il campione di soggetti intervistati è composto in parte da persone che abitano la zona da molto tempo, altri sono di passaggio mentre la maggior parte si trovano nell’area per lavoro. Molti apprezzano la zona per la sua tranquillità, e la maggior parte consiglierebbe ad altre persone sia di utilizzarla che abitarla. Alcuni consiglierebbero di abitare la zona in quanto sostengono che gli extracomunitari portano nell’area un’elevata criminalità. Secondo la maggior parte delle persone intervistate mancano nuove funzioni come parchi verdi attrezzati dove rilassarsi e passare il tempo libero, specialmente per i lavoratori in pausa pranzo, centri collettivi e pedonali, una maggior pulizia dei luoghi comuni e un collegamento più veloce con il centro come la metropolitana. Per la maggior parte degli intervistati la zona è abbastanza popolata e non tutti desidererebbero lo fosse di più, in quanto è una piccola realtà isolata e tranquilla, un piccolo paese nella città. Alla proposta di creare una nuova tipologia di isolato nella zona centrale del quartiere, dove far convivere spazi pubblici per il tempo libero e nuove funzioni legate all’abitare temporaneo, gli intervistati hanno reagito in maniera positiva.

Maschi Femmine Italiani Stranieri

1. Da quanto tempo conosce l’area? Poco tempo

x1

Abbastanza tempo

x1

x2

Molto tempo

x3

x3

x3

x1 x4

x2

2. Perchè si trova nell’area? Lavorare

x2

x5

x1

Abitare

x2

x1

x2

Comprare

x1

Passeggiare

x4

x2

x1

3. Si trova bene in questa zona? Sì

x1

x2

No

x3

x4

x3

x4

x2

x1

4. Consiglierebbe ad altre persone di abitare o utilizzare la zona? No abitarla

x1

x4

Si abitarla

x3

x3

x1

x3

x3

x2

L’idea di un ilot dans l’ilot è una buona iniziativa anche per portare più giovani nella zona, riequilibrando così l’età media della popolazione. Inoltre riattiverebbe i mec-

No utilizzarla

canismi sociali della città, ormai spenti da tempo.

5. Trova che il quartiere sia popolato?

Si utilizzarla

x1

x1

No

x3

x5

x3

x4

x2

x1

x3

x3

x2

x1

x3

x4

x2

x1



Ilot ouvert?


34

UNO SCENARIO FRAMMENTATO 15 ILOTS La nostra attenzione si è rivolta su 15 ilots situtati al centro della porzione di città finora presa in considerazione, tra via Fratelli de Maistre, via Sapri, via Candiolo e via Somalia. Ad un primo sguardo generale, la loro conformazione planimetrica risulta molto complessa, distinguendo il costruito in edifici residenziali, industriali e garage, mentre gli spazi aperti in superfici permeabili (giardini privati e pubblici) e non (pavimentato e asfaltato). Scendendo nel particolare, analizzando ilot per ilot, abbiamo identificato per ognuno le diverse tipologie edilizie: edifici condominiali alti senza giardino, edifici condominiali medi senza giardino, edifici condominiali medi con giardino, edifici unifamiliari e bifamigliari con giardino (pag. 32-33). Questi isolati sono caratterizzati da una corte interna molto frammentata, che presenta una bassa qualità dello spazio aperto e del costruito (pag. 3841).


35

0

50

550 m

RESIDENZIALE/MISTO

ASFALTO

GARAGES

MARCIAPIEDE

GIARDINI PRIVATI

INDUSTRIALE

PAVIMENTATO

VERDE PUBBLICO ALBERATO

Composizione interna ilots


36

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

11

12

13 1 14

4 5

15

2

3

7

8

6

9

10

13

14

11

12 15

EDIFICI CONDOMINIALI ALTI SENZA GIARDINO EDIFICI CONDOMINIALI MEDI SENZA GIARDINO

EDIFICI BIFAMILIARI CON GIARDINO

EDIFICI CONDOMINIALI MEDI CON AREA VERDE

EDIFICI UNIFAMILIARI CON GIARDINO

15 Ilots frammentati e linearizzati


37

Assonometrie tipologie edilizie corrispondenti


38

Garages

Residenze

0

20

55 m

Assonometria e sezione fascia di isolati 1


39

Garages

Residenze

0

20

55 m

Assonometria e sezione fascia di isolati 2


40

Garages

Residenze

0

20

55 m

Assonometria e sezione fascia di isolati 3


41

Garages

Residenze

0

20

55 m

Assonometria e sezione fascia di isolati 4


42

L’ILOT 1 Abbiamo scelto come oggetto sperimentale l’ilot 1, situato tra via Pisacane, via Candiolo, via Monastir e via Fratelli de Maistre, adiacente all’unico giardino pubblico dell’area. Lungo tutto il suo sviluppo lineare (90x110 m) gli edifici sul fronte strada presentano una forte differenza di altezze che variano dai due ai sette piani. La frammentazione interna dell’ilot viene dettata dalle parcelle che lo compongono. Esse presentano il blocco abitativo su fronte strada e un ristretto spazio aperto che porta ai garages situati nel cuore del lotto. Dal punto di vista architettonico i garage sono molto articolati e di bassa qualità. La loro pianta varia da blocchi a “U” a forme più lineari. Le aree verdi scarseggiano e sono presenti solamente nelle abitazioni unifamiliari e bifamiliari. In questi casi sono presenti piccole siepi e arbusti. L’unica concentrazione forte è presente nell’angolo nord-ovest dell’ilot, con alberi ad alto fusto. La maggior parte del piano di calpestio è occupato da superfici impermeabili tra cui: mattonelle, asfalto, cemento e piastrelle. Pochi servizi si concentrano lungo il suo perimetro, tuttavia si si affaccia a nord su un asse commerciale importante che lo mette a contatto con servizi più importanti.

PEDONALE CARRABILE

Percorsi e parcellizzazione


43

0

15

165 m

Planimetria ilot 1


44

0

10

110 m

0

10

110 m

Dall’alto verso il basso: 1. Prospetto sud 2. Prospetto ovest


45

Garages/Magazzini

Commerciale dismesso

Muri

Residenze

Esploso funzioni lotto 1


46

1. Via Monastir

2. Via Carlo Pisacane

3. Parco via Monastir


47

4. Via Monastir

5. Via Fr.lli de Maistre

6. Parco via Monastir



Ilot dans l’ilot




52

DALL’ILOT OUVERT ALL’ILOT ACCOUEILLANTE Sulla base della teoria di Christian de Portzamparc sull’ilot ouvert, il nostro intervento punta ad aprire l’isolato verso la città e renderlo vissuto al suo interno.

Haussmann Isolato chiuso

Il progetto prevede la completa demolizione della corte interna per andare a inserire un nuovo corpo centrale generando l’ilot dans l’ilot. Il progetto offre una maggiore apertura e permeabilità nella corte. Si vengono a creare quindi sia spazi di transito sia luoghi di sosta. L’ilot dans l’ilot è una matrioska. Ciò che la caratterizza maggiormente è la contrapposizione tra l’apparente semplicità della sua architettura e la grande complessità degli spazi interni. E’ un’aggregazione di cinque sistemi abitativi. In essi il residente gode di uno spazio privato e condivide con gli altri condomini un cortile interno, che funge allo stesso tempo da passaggio distributivo per le varie residenze. Prevediamo due tipologie di servizi: al piano terra dedichiamo gli spazi angolari ai servizi condominiali, mentre sulle coperture proponiamo quattro funzioni pubbliche che attraggano i non-residenti.

Le Corbusier Plan Voisin

Città contemporanea

de Portzamparc Ilot ouvert

Sviluppo storico dell’isolato


53

Frammentazione

Apertura

Servizi

Stato Attuale SLP abitato : 10498 mq SLP garage : 1576 mq Abitanti : 180 Spazi aperti : 3231 mq Demolito

Progetto SLP abitato : 2900 mq Abitanti : 104 Spazi aperti : 3600 mq Servizi : 1500 mq Nuovo blocco

Apertura

Sistema insediativo

Abitato

Spazi aperti

Abitanti

+27%

+11%

+58%

Concept


54

0

15

165 m

Pianta piano terra


55

0

15

165 m

Pianta piano primo


56

Serra

Sale da ballo

Cinema all’aperto

Copertura | Servizi pubblici

Lounge Bar

P1 | Residenze

PT | Residenze e servizi

Funzioni e percorsi


57

Quadrilocale|85 mq 5 persone

Bilocale|33 mq/p 2/3 persone

Bilocale|47 mq 2 persone

Bilocale|57 mq 2 persone

Tipologie abitative


58


59

0

5

15 m

Dall’alto verso il basso 1. Prospetto su via interna 2. Sezione trasversale su patio interno


60


61

0

5

15 m

Dall’alto verso il basso 1. Sezione longitudinale su patio interno 2. Sezione longitudinale su duplex






66

L’ILOT DANS LE FUTUR Il progetto finora sviluppato si è incentrato su un isolato sperimentale, che non vuole essere fine a stesso, ma generatore di un cambiamento a scala urbana, pensato in primo luogo per i 15 ilots, ma che in realtà ambisce ad essere protagonista in tutta la città di Torino.


67

0

50

550 m

RESIDENZIALE/MISTO GIARDINI PRIVATI

MARCIAPIEDE

VERDE PUBBLICO ALBERATO

PAVIMENTATO

Proiezione urbana


68

L’ilot dans le futur




Interviste


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Domande 1) Da quanto tempo conosce questa zona e perché si trova qui ? 2) Si trova bene in questa zona? Se no, perché? Se si, perché? 3) Consiglierebbe ad altre persone di abitare o utilizzare l’area ? Cosa vorrebbe fosse migliorato o aggiunto ? 4) Trova che il quartiere sia popolato? Le piacerebbe lo fosse di più? 5) Le piacerebbe se alcune funzioni cambiassero all’interno del quartiere? Se si, quali? Intervistato 1 SESSO: Maschio ETA’: Adulto NAZIONALITA’: Italiana 1. Conosce la zona da tanto tempo. Si trova nella zona per fare la spesa e trovare la moglie che ci lavora. 2. Non si trova molto bene nella zona, è tutto troppo vecchio e c’è poca presenza di verde. 3. Non consiglierebbe ad altre persone di utilizzare o abitare la zona. Vorrebbe fossero aggiunti più centri per anziani e centri collettivi. 4. No, non trova che il quartiere sia popolato perché è isolato. Si, vorrebbe che la popolazione aumentasse per incrementare anche l’economia. 5. Si, vorrebbe nuove funzioni per giovani, anziani, bambini e più aree verdi. Intervistato 2 SESSO: Femmina ETA’: Adulto NAZIONALITA’: Italiana 1. Conosce la zona da tanto tempo, 40 anni circa. Si trova nella zona per lavoro. 2. Si, si trova bene nella zona perché è tranquilla. 3. Si, consiglierebbe ad altre persone sia di utilizzare

che abitare la zona. Vorrebbe fosse aggiunta la metropolitana, un centro pedonale ed un maggiore incremento per le piccole attività commerciali, che stanno pian piano scomparendo. 4. Trova che il quartiere sia mediamente popolato. No, non vuole un incremento della popolazione, attualmente c’è una giusta media di persone. 5. Si, vorrebbe fossero aggiunte nuove funzioni come più aree verdi, spazi per tempo libero e relax e un centro di aggregazione. Intervistato 3 SESSO: Maschio ETA’: Anziano NAZIONALITA’: Italiana 1. Conosce la zona da tanto tempo, circa 20 anni. È una persona di transito perché il figlio gioca in una squadra di pallavolo al Palablu. 2. Si, si trova bene nella zona perché è molto tranquilla. 3. Si, consiglierebbe ad altre persone sia di utilizzare che abitare l’area. Non vorrebbe cambiare o aggiungere nulla, non manca niente nell’area. 4. Si, la zona è popolata. No, c’è già il giusto numero di popolazione. 5. No, Il quartiere ha già tutte le funzioni necessarie. Intervistato 4 SESSO: Femmina ETA’: Adulto NAZIONALITA’: Straniera 1. Conosce la zona da poco tempo, un anno circa. Si trova nella zona per lavoro. 2. Si trova poco bene nella zona poichè non sono presenti molte zone verdi. 3. No, non consiglierebbe ad altre persone né utilizzare né abitare la zona. Vorrebbe fossero aggiunti più centri per anziani e


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più aree verdi. 4. No, non trova che il quartiere sia popolato perché è isolato. Si, vorrebbe che il quartiere fosse più popolato per variare l’età media della popolazione e portare di conseguenza più giovani nell’area. 5. Si, vorrebbe nuove funzioni come aree verdi e attività per portare più lavoro per i giovani. Intervistato 5 SESSO: Femmina ETA’: Adulto NAZIONALITA’: Italiana 1. Conosce la zona da alcuni anni, circa 2/3 anni. Si trova nella zona per lavoro e per frequentare la piscina Torrazza. 2. Si trova bene nell’area, è una zona tranquilla. 3. No, non consiglierebbe ad altre perone né utilizzare né abitare la zona. Vorrebbe fossero aggiunti più negozi perchè ora sono troppo dislocati. 4. Si, trova che la zona sia popolata. No, non vorrebbe fosse più popolata perché è una zona tranquilla. 5. Si, vorrebbe nuove funzioni specialmente qualcosa da fare per i lavoratori in pausa pranzo, più negozi e attività collettive. Intervistato 6 SESSO: Femmina ETA’: Anziano NAZIONALITA’: Italiana 1. Conosce l’area da tanto tempo, circa 60 anni. Si trova nella zona perché ci abita. 2. Si trova bene nell’area , è una zona tranquilla, ben servita dai mezzi pubblici, con un bel mercato e supermercato nelle vicinanze. 3. Consiglierebbe ad altre persone sia di utilizzare che abitare l’area. Non vorrebbe fosse aggiunto nulla perché la zona è

già fornita di tutto il necessario. 4. Si, trova che il quartiere sia popolato. No, non vorrebbe un maggior numero di popolazione perché è già una zona tranquilla. 5. Si, vorrebbe fossero aggiunte nuove funzioni come centri collettivi e aree verdi. Intervistato 7 SESSO: Maschio ETA’: Anziano NAZIONALITA’: Italiana 1. Conosce l’area da molto tempo, circa 40 anni. Si trova nella zona perché ci abita. 2. Si trova bene nell’area , è una zona tranquilla con tanti giardini. 3. Consiglierebbe ad altre persone sia di utilizzare che abitare l’area. Vorrebbe fossero aggiunti più servizi sanitari, gli unici esistenti sono lontani per gli anziani. 4. Si, trova che il quartiere sia popolato. No, non vorrebbe un maggior numero di popolazione perché è già una zona tranquilla. 5. Si, vorrebbe fossero aggiunte nuove funzioni come aree verdi più organizzate e attrezzate e un centro per gli abitanti. Intervistato 8 SESSO: Femmina ETA’: Anziano NAZIONALITA’: Italiana 1. Conosce l’area da tanto tempo, circa 30 anni. Si trova nella zona perché ci abita. 2. Si trova bene nell’area , è una zona comoda con tanti servizi. 3. Consiglierebbe ad altre persone sia di utilizzare che abitare l’area perché è molto tranquilla. Vorrebbe fossero aggiunti nuovi negozi, un centro commerciale e la metropolitana. 4. Si, trova che il quartiere sia popolato. Si, mantenendo però sempre un alto livello di tran-


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quillità. 5. Si, vorrebbe fossero aggiunte nuove funzioni come aree verdi attrezzate. Intervistato 9 SESSO: Maschio ETA’: Anziano NAZIONALITA’: Italiana 1. Conosce l’area da tanto tempo. Si trova nella zona perché ci abita. 2. Si trova bene nell’area , è una zona tranquilla. 3. Consiglierebbe ad altre persone sia di utilizzare che abitare l’area. Vorrebbe fossero aggiunte più aree dove passare il tempo libero. 4. Si, trova che il quartiere sia popolato. No, non vorrebbe un aumento di popolazione perché è già una zona tranquilla. 5. Si, vorrebbe fossero aggiunte nuove funzioni come un maggior controllo sul degrado dovuto alle comunità sinti presenti nel luogo. Intervistato 10 SESSO: Femmina ETA’: Adulto NAZIONALITA’: Italiana 1. Conosce l’area da tanto tempo, circa 50 anni. Si trova nella zona perché ci abita e lavora come commerciante nel mercato. 2. Si trova bene nell’area , è una zona tranquilla con tutte le funzioni necessarie vicine. 3. Consiglierebbe ad altre persone sia di utilizzare che abitare l’area. Vorrebbe ci fossero meno grossi supermercati che distruggono le piccole attività di quartiere. 4. Si, trova che il quartiere sia popolato. No, non vorrebbe un maggior numero di popolazione perché è già una zona tranquilla con un numero adeguato di persone. 5. Si, vorrebbe fossero aggiunte nuove funzioni

come un maggior controllo sui rifugiati e sulla comunità sinti. Intervistato 11 SESSO: Maschio ETA’: Adulto NAZIONALITA’: Italiana 1. Conosce l’area da abbastanza tempo, da un paio di mesi è un commerciante del mercato ma utilizza l’area da circa 4 anni. Si trova nella zona perché lavora come commerciante nel mercato. 2. Si trova bene nell’area , è una zona vicino le abitazioni ed ai luoghi di lavoro. 3. Consiglierebbe ad altre persone sia di utilizzare che abitare l’area. Vorrebbe fossero aggiunti più parcheggi. 4. Si, trova che il quartiere sia popolato. Si, vorrebbe che la zona fosse più popolata. 5. Si, vorrebbe fossero aggiunte nuove funzioni come aree verdi più pulite e una maggior cura di quelle già esistenti. Intervistato 12 SESSO: Femmina ETA’: Anziano NAZIONALITA’: Italiana 1. Conosce l’area da tanto tempo. Si trova nella zona perché ci lavora. 2. Si trova bene nell’area , è una zona tranquilla. 3. Consiglierebbe ad altre persone sia di utilizzare che abitare l’area. Vorrebbe fossero più connesse le attività all’interno del quartiere. 4. Si, trova che il quartiere sia abbastanza popolato. No, non vorrebbe un maggior numero di popolazione perché è già una zona tranquilla. 5. No, trova che nel quartiere ci siano già tutte le funzioni necessarie. Intervistato 13


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SESSO: Femmina ETA’: Adulto NAZIONALITA’: Italiana 1. Conosce l’area da diverso tempo, circa 5 anni. Si trova nella zona perché ci lavora. 2. Si trova bene nell’area , è una zona tranquilla simile a un piccolo paese. 3. Consiglierebbe ad altre persone di utilizzare l’area ma non di abitarla. Vorrebbe fossero aggiunti più minimarket nella zona centrale facilmente raggiungibili dagli anziani, migliorata la pulizia stradale e un maggior controllo sulla comunità sinti presente nell’area. 4. Si, trova che il quartiere sia popolato. Si, a livello commerciale il Comune dovrebbe incentivare l’economia per attirare un maggior numero di popolazione nella zona. 5. Si, vorrebbe fossero aggiunte nuove funzioni come negozi alimentari e un aiuto per gli anziani. Intervistato 14 SESSO: Femmina ETA’: Anziano NAZIONALITA’: Italiana 1. Conosce l’area da tanto tempo, circa 73 anni. Si trova nella zona perché ci abita. 2. Si trova bene nell’area , è una zona tranquilla. 3. Consiglierebbe ad altre persone sia di utilizzare che abitare l’area. Vorrebbe fossero aggiunti più negozi alimentari vicini alle abitazioni in modo da aiutare gli anziani che abitano la zona, i quali non possono muoversi nei supermercati più lontani. 4. Si, trova che il quartiere sia popolato, anche troppo. No, non vorrebbe un maggior numero di popolazione perché è già una zona tranquilla. 5. No, trova che il quartiere sia fornito già di tutte le funzioni necessarie. Intervistato 15

SESSO: Maschio ETA’: Adulto NAZIONALITA’: Italiana 1. Conosce l’area da tanto tempo. Si trova nella zona perché ci abita. 2. Si trova bene nell’area , è una zona tranquilla e ben fornita dai mezzi pubblici. 3. Consiglierebbe ad altre persone sia di utilizzare che abitare l’area. Non vorrebbe fosse cambiato o aggiunto nulla, la zona è già tranquilla e completa. 4. Si, trova che il quartiere sia popolato. No, non vorrebbe un maggior numero di popolazione perché è già una zona tranquilla. 5. Si, vorrebbe fossero aggiunte nuove funzioni come aree verdi attrezzate. Intervistato 16 SESSO: Maschio ETA’: Adulto NAZIONALITA’: Italiana 1. Conosce l’area da tanto tempo. Si trova nella zona perché ci abita. 2. Si trova bene nell’area , è una zona tranquilla. 3. Consiglierebbe ad altre persone sia di utilizzare che abitare l’area. Vorrebbe ci fosse un maggior controllo della popolazione specialmente delle comunità nomadi lì presenti. 4. Si, trova che il quartiere sia popolato. No, non vorrebbe un maggior numero di popolazione perché è già una zona tranquilla. 5. Si, vorrebbe fossero aggiunte nuove funzioni come attività per extracomunitari in modo da controllarli e gestirli. Intervistato 17 SESSO: Maschio ETA’: Ragazzo NAZIONALITA’: Italiana


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1. Conosce l’area da tanto tempo. Si trova nella zona perché ci abita e per fare la spesa. 2. Si trova bene nell’area , ha tutti i servizi necessari 3. Consiglierebbe ad altre persone sia di utilizzare che abitare l’area. Vorrebbe fosse migliorata la viabilità per raggiungere più facilmente il centro città. 4. Si, trova che il quartiere sia popolato. No, non gli piacerebbe che l’area fosse più popolata perché è già una zona tranquilla. 5. Si, vorrebbe fossero aggiunte nuove funzioni come attività per i giovani, specialmente per la sera qualche pub o bar e collegamenti più veloci con il centro come per esempio la metropolitana. Intervistato 18 SESSO: Maschio ETA’: Ragazzo NAZIONALITA’: Italiana 1. Conosce l’area da tanto tempo. Si trova nella zona perché ci abita. 2. Si trova bene nell’area , è una zona tranquilla. 3. Consiglierebbe ad altre persone sia di utilizzare che abitare l’area. Vorrebbe fosse migliorata la viabilità per raggiungere il centro città. 4. Si, trova che il quartiere sia popolato. No, non vorrebbe un maggior numero di popolazione perché è già una zona tranquilla. 5. Si, vorrebbe fossero aggiunte nuove funzioni come centri per i giovani come pub o bar nei quali ritrovarsi la sera o attrattive come cinema o bowling. Intervistato 19 SESSO: Femmina ETA’: Ragazza NAZIONALITA’: Straniera 1. Conosce l’area da poco tempo, un anno circa. Si trova nella zona perché ci abita e lavora. 2. Si trova bene nell’area , è ben servita di negozi e mezzi di trasporto. 3. Consiglierebbe ad altre persone sia di utilizzare che abitare l’area. Vorrebbe fossero aggiunti più centri per il ritrovo

dei giovani. 4. Si, trova che il quartiere sia popolato. No, non vorrebbe un maggior numero di popolazione perché è già una zona tranquilla. 5. Si, vorrebbe fossero aggiunte nuove funzioni come nuove attività per i giovani. Intervistato 20 SESSO: Femmina ETA’: Adulto NAZIONALITA’: Italiana 1. Conosce l’area da tanto tempo, circa 10 anni. Si trova nella zona perché ci abita. 2. No non si trova bene nell’area, c’è troppa criminalità dovuta anche alla presenza di comunità sinti nella zona. 3. Non consiglierebbe ad altre persone di utilizzare e abitare l’area. Vorrebbe ci fosse più pulizia e rispetto per le aree comuni. 4. Si, trova che il quartiere sia popolato. No, vorrebbe che la zona fosse meno popolata. 5. Si, vorrebbe fossero aggiunte nuove funzioni come parchi giochi attrezzati per i bambini, più vincoli e controllo nel parco, attività serali come ristoranti e locali.


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