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Massimo(Max) GOLDONI, Michele SIVELLI

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V Congresso Europeo di Speleologia

Oltre 1300 i partecipanti convenuti nello Yorkshire da tutto il mondo

Massimo(Max) GOLDONI, Michele SIVELLI - Società Speleologica Italiana

Per uno strano contrappasso, il V congresso europeo di speleologia si è svolto quest’anno proprio nel Regno Unito. La brexit è stata quasi certificata dal logo dell’evento che non mostrava (vedi logo) nemmeno l’Irlanda del Nord… Al Congresso, dal 13 al 20 agosto 2016, hanno comunque partecipato 1300 delegati da 36 paesi di tutto il mondo. La sede del congresso era situata nei pressi del piccolo villaggio di Austwich, porta meridionale dello Yorkshire Dales National Park, una splendida area carsica fra le più estese e importanti della Gran Bretagna. La zona è particolarmente famosa per la speleologia mondiale da quando, nel 1895, E-A. Martel discese fino in fondo la spettacolare cascata ipogea di Gaping Gill, un pozzo di una novantina di metri al fondo del quale si apre un vasto e suggestivo salone da cui dipartono, oggi, oltre 20 chilometri di gallerie. Il tempo atmosferico ha graziato, per un soffio, partecipanti e organizzatori. Infatti, proprio al temine dell’incontro, si è abbattuta un pioggia torrenziale che avrebbe reso impossibile qualsiasi attività (si veda un’immagine sull’estensione SiR).

Alcune considerazioni

Gli incontri speleologici sono sempre importanti, a tutti i livelli. Lo sono perché permettono il confronto con altre realtà, con diverse modalità di comunicazione, di organizzazione e di pratiche relazionali. Servono anche a stemperare l’ego, il senso di appartenenza a un gruppo, a una realtà regionale o nazionale e a considerare la molteplicità di esperienze che avvengono ovunque. Al di là dell’aspetto organizzativo, è certo che i congressi europei hanno un’impronta più popolare e paiono più espressione della così detta “base”. Dalesbridge, uno chalet capiente con infopoint del Parco e area camping attigua, era la sede del congresso. Qui si sono tenute tutte le rassegne tipiche degli incontri: proiezioni, conferenze, competizioni, stand materiali e libri, mostre e punto di partenza delle gite, che sono andate per la maggiore. Particolarmente fitto il programma delle presentazioni multimediali sulle spedizioni, in cui sono stati presentati i più recenti risultati esplorativi e di ricerca ottenuti in tutti i continenti, da cui si evinceva che la speleologia del Regno Unito è tra quelle che si muovono in torno al globo con più agilità e con maggiori risultati. Detto questo, il V Congresso Europeo, rispetto al IV nel 2008 a Lans-en-Vercors (FR), presentava differenze non piccole. Innanzitutto, la scelta di un “non luogo”, ovvero un insieme di strutture temporanee non limitrofe ad un abitato. Il luogo era raggiungibile solo (o prevalentemente) con mezzi propri. In caso di pioggia, il parcheggio sarebbe diventato una trappola. Buona la logistica e la manutenzione dei servizi, di qualità anche il cibo. In Vercors c’erano più chance, qui c’era giusto la mensa, a prezzi abbordabili. A leggere il programma i momenti ludici promettevano fuoco e fiamme, in realtà - per noi italiani - il tutto è apparso come animazione da villaggio turistico. Forse perché siamo abituali a una convivialità, ormai consolidata, da speleobar. La programmazione era soggetta a molte, forse troppe, variazioni. La sera alle 18, c’era “cavers cinema and video”, ma era difficile trovare una precisa scaletta delle proiezioni. Presentazioni e relazioni, comunque, molto interessanti e varie, a partire dalla prima sulla microbiologia. Lo stesso tema era stato presentato in apertura al Congresso Internazionale di Brno, quasi a sottolineare la crescente attenzione su questo tipo di ricerche in ambito ipogeo. Da rimarcare l’importanza dei due giorni di Simposio sulla tutela delle grotte. La “location” e il periodo hanno fatto sì che molti da UK abbiano preso il Congresso come campo speleo, occasione per vedere o

V Euro Speleo: Dalesbridge, con area stand, parcheggio e camping. (Foto Michele Sivelli)

rivedere grotte. In Vercors c’erano 30/40 italiani, qui la rappresentanza era molto ridotta. Gli incontri, forse, dovrebbero considerare di più la geografia…

Note al Simposio sulla tutela delle grotte e del carsismo

Innanzitutto, nel corso del simposio, sono stati presentati i video del concorso SSI “L’acqua che berremo” più “The water we’ll drink” che ha vinto a Casola Valsenio nel 2010. È stata una sorpresa per tutti i presenti che hanno considerato con ammirazione come molti non professionisti si siano cimentati in un tema non semplice e con stringenti vincoli di durata. Nelle relazioni del Simposio sono emerse questioni di fondo, che si possono solo sintetizzare: a) È molto difficile definire l’oggetto della tutela e le modalità di tutela. In UK esistono gli SSSI, i siti di speciale interesse scientifico. Son tutelati i “pavimenti carsici”, alcune grotte, non tutte (in Wales, ovvero Galles c’è un solo SSSI). In Germania, la situazione, varia da Land a Land, non sono rari conflitti e compromessi con attività estrattive. In Slovenia le grotte sono dello Stato. Ovunque è difficile tutelare i fenomeni carsici nel loro insieme, gli acquiferi carsici profondi, le acque afferenti, le sorgenti alimentate. I confini delle aree protette sono quasi sempre inferiori all’estensione dei sistemi sotterranei. In Slovenia vi sono problemi con grotte “scoperte” (senza copertura) che presentano sedimenti e altri fenomeni di notevole interesse, ma non sono considerati “grotte”. b) Tutela e frequentazione. Tasto delicatissimo, poiché la salvaguardia delle grotte e la tutela della speleologia o vanno di pari passo o ci sono seri rischi di essere tagliati fuori da ciò che si è scoperto ed esplorato. Oppure l’ingresso è riservato a chi effettua studi scientifici… A questo proposito, è stata molto interessante la presentazione dello Science Code australiano, ovvero la tutela della grotta dagli scienziati. Per quali ricerche ti servono speleotemi, sedimenti, insetti o altro? Che ricerche stai facendo? Ce ne sono altre simili in corso? c) La fauna sotterranea e le specie a rischio estinzione. In USA sono state acquistate, attraverso il crowfunding (raccolta fondi- con relativi bonus fiscali…) terreni urbani, per evitare polluzione di ambienti ipogei sottostanti. In Slovenia hanno fermato l’estensione di un campo da golf, perché hanno trovato una specie di scarafaggio troglobo tutelato e a rischio estinzione. A volta la tutela e la protezione richiedono astuzia. d) Interessante la successione di due interventi. Quello sulle ultime linee guida UIS in merito alla gestione delle grotte turistiche e l’intervento di un gestore di una grotta turistica in Austria. Le intenzioni sono buone, nella pratica si scende a molti compromessi.

In conclusione

C’è molto da fare, anche nella creazione di un’Europa della speleologia (all’ultima assemblea generale è entrata come membro la Georgia). Sul Congresso ha avuto una certa influenza anche la recente scelta sulla “Brexit”, soprattutto quando si parlava di Norme Comunitarie… Appuntamento, comunque di grande interesse, con grande impegno e

In alto: panoramica della valle di Chapel-leDales dalla sommità di Ingleborough. Visibile la sottostante scarpata di pavimenti calcarei, formazioni geologiche individuate come Speciali Aree di Conservazione dal National Park; censiti da Natural England quali Sites of Special Scientific Interest (SSSI) e dalla Direttiva Europea EU92/43. (Foto Michele Sivelli)

In basso a sinistra: base del pozzo di Gaping Gill. A destra: la valle cieca del torrente Fell Beck che si getta nel Gaping Gill e l’accampamento dell’EuroSpeleo2016. (Foto Michele Sivelli)

disponibilità da parte degli organizzatori. Complessivamente il congresso a Dalesbridge è stato assolutamente apprezzabile e ha dimostrato ancora una volta le capacità dinamiche e di innovazione progettuale della speleologia british. Un sentito ringraziamento. PS: in questo numero di Speleologia, Giovanni Badino presenta un’interessante statistica sull’ invecchiamento medio degli speleologi italiani. Essendo stato anche lui al V Euro Speleo per il Bureau dell’UIS, si sarà accorto che, in giro per il mondo siamo in buona compagnia. Più che invecchiare… si rimane nel giro più a lungo!

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